Verde & Azzurro

di metamorfosj
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 parte I ***
Capitolo 8: *** Capitolo 7 parte II ***
Capitolo 9: *** Capitolo 8 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


 

Capitolo 1



Alexia non aveva amiche. Forse perchè era troppo timida, troppo riservata, troppo bella per un essere comune.

Aveva i capelli lunghissimi, rossi e ricci, che le incorniciavano il perfetto viso pallido, con qualche lentiggine. Gli occhi erano enormi e azzurrissimi, che a guardarli ci vedevi dentro il cielo.
Viveva da sola, dopo che i suoi genitori erano morti in un incidente stradale.
Il suo appartamento era caldo e accogliente, un paradiso di tranquillità.
Alexia frequentava il college, e le mancavano due anni per finire gli studi.
Non era molto conosciuta, anzi, non lo era per niente. Finita l'ora usciva in cortile, si metteva le cuffie e rimaneva lì in compagnia della musica finchè non sentiva il suono della campanella.

Rientrò nel corridoio, diretta in classe e lo vide. Lui era lì che la aspettava con un sorrisetto sulle labbra, appoggiato al muro giallo del corridoio. Lui, Harry Edward Styles, un angelo all'apparenza, ma tutt'altro quando lo si conosceva bene.

Da ormai un anno e mezzo la insultava, la scherzava...
Ma Alexia amava quel ragazzo con tutta sé stessa. Perchè lei era fatta così, vedeva sempre qualcosa di buono in tutti. Anche in Harry.
Molti altri ragazzi alla domanda: “Cosa ne pensi di Harry Styles?” avrebbero risposto: “E' un puttaniere!”. Ma non la nostra protagonista. Lei, l'abbiamo già detto, era diversa.
Harry la stava aspettando, appoggiato a quel muro giallo, con le fossette che gli davano un'aria così bambinesca. Anche Alexia lo vide, ma non fu abbastanza svelta a cambiare direzione che la prese per il braccio, con uno scatto, e la trascinò nei bagni, deserti come al solito.
-Oggi mi sono alzato con la luna storta perchè stanotte ti ho sognato!- disse incollandola al muro con il suo corpo caldo. Alexia abbassò lo sguardo.
-Sai cosa vuol dire questo?- domandò lui. Sapeva la risposta. Iniziò a picchiarla. Di nuovo. Calci, pugni, sberle... Alexia piangeva e subiva.
-Perchè fai così? Tu non sei cattivo! Io so che non sei cattivo! Ti prego!- disse singhiozzando. Harry la sollevò di peso, sbattendola contro le mattonelle grige della parete dei bagni.
-Tu che cosa ne sai di me? Cosa ne sai?- le urlò a due centimetri dalle labbra.
-Non picchiarmi più! Io ti amo!- sussurrò con lo sguardo basso. Sentì il corpo dei Harry irrigidirsi contro il suo.
Per la prima volta lui la guardo negli occhi. Verde nell' azzuro, l'azzurro nel verde.
Alexia prese un po' di coraggio e appoggio' delicatamente le sue labbra su quelle del riccio. Non sapeva che aspettarsi.
Quella che avrebbe dovuto essere una semplice trasmissione di affetto si trasformò in qualcosa di molto meno casto.
Harry sentiva dentro di sé qualcosa che lo spingeva a stringere quella ragazza tra le braccia. Alexia si sentiva diversa, più completa.
Il riccio portò le sue mani tra i capelli della ragazza, tirandoli, per spingerla ad alzare di più il viso verso di lui. Lei invece non sapeva dove metterle le sue di mani. Era il suo primo bacio.
Harry, vedendo quanto la ragazza era impacciata, le prese le dita, portandole tra i suoi riccioli, morbidi, che Alexia aveva sempre sognato di toccare. Lui le prese il viso tra le mani, accarezzandole le guance lisce.
Le morse le labbra, attaccandosi, se possibile, ancora di più al corpicino della rossa. Si staccarono lentamente.

Harry si accorse di stare piangendo. Quella ragazza lo aveva demolito.
Cadde singhiozzando con la schiena attaccata al muro. Alexia si sentì stringere il cuore.
Si inginocchiò davanti a lui, tra le sue gambe.

-Harry-
-Alexia-
-Ti amo-
-Anche io- disse Harry piangendo. La rossa gli si avvicinò, abbracciandolo, coccolandolo, come una madre fa con il figlio. Lo accarezzava, baciandogli i capelli, cercando di trasmettergli un po' di tutto quell'amore che provava per lui.
Il riccio la strinse forte, come se avesse paura che andasse via.
-Alexia, ti prego, tienimi con te!- la supplicò appoggiando la sua fronte alla sua.
-Lasciati amare da me Harry!- sussurrò lei -Lasciati amare!- ripetè.
-Io mi sto già lasciando amare!- disse il ragazzo unendo le loro labbra ancora una volta.




Myspace aggiornato!
Allora, lievi modifiche alla storia.
Ho troppe idee per la testa, tutte orrende e non ho nemmeno
il tempo di scriverle quindi mi scuso davvero tanto con tutte quelle persone
d'oro che leggono, seguono e recensiscono questa ff.
Vi adoro, grazie mille per le venti e passa recensioni!
Cambierò solo l'impostazione del testo, non varierò la trama, dato che
non riesco a scrivere un capitolo decente!
Se vi interessa questo è il link della mia nuova ff, sempre su Harry

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2817664&i=1

Se passate e recensite mi fareste felicissima, ci tengo tanto!
Ho finito di seccarvi !
Un bacione, Sofyloves1D

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***




 

Capitolo 2

 

Alexia e Harry passeggiavano. Semplicemente. Camminavano l'uno a fianco dell'altra. Non parlavano. Perchè pensavano che per stare bene non c'è nessun bisogno di parlare. Ma non passeggiavano in città. Passeggiavano all'ombra di un bosco. Come nelle fiabe più belle.

-Harry...- sussurrò Alexia rompendo l'atmosfera magica che si era creata.

-Dimmi- disse lui guardandola e strofinando il naso sulla guancia dell'altra.

-Cos'hanno i tuoi occhi che gli altri non hanno?-

-Il tuo riflesso dentro piccola- le rispose il riccio sorridendo. E in risposta ricevette il miglior bacio che avesse mai avuto. Non era uno di quei baci passionali, per quello c'era ancora tempo. Era un bacio semplice e dolce, come la ragazza che stringeva tra le braccia.

-Ti amo- disse mordicchiandole un orecchio. Alexia cacciò una risatina, accarezzando le guance lisce di lui, sentendo le fossette sotto le dita.

-Cosa c'è da ridere?- le chiese divertito.

-Nulla, sei così diverso adesso- disse guardandolo negli occhi.

-Mi hai fatto cambiare- sospirò Harry baciandole delicatamente il collo. Alexia rise ancora, sentendo i ricci di Harry solleticarle la pelle. Con lui si sentiva diversa, non era solo lui che era cambiato. Lo erano tutti e due.
Finirono per terra, guardando il cielo sopra di loro.
Già si vedevano le stelle. Alexia si girò verso il ragazzo, osservandolo bene. Era davvero bellissimo. Aveva gli occhi chiusi, e sulle labbra gli aleggiava un sorriso che lei non gli aveva mai visto. Per la prima volta da molto tempo Harry si sentiva felice.
Felice perchè aveva lei.
La rossa allungò una mano, che andò ad incastrarsi perfettamente con quella del ragazzo. Quest'ultimo si alzò di poco, guardò le due mani intrecciate e fissò Alexia sbalordito.

-Nessuna ragazza mi ha mai preso per mano- sussurrò incredulo.

-Io non sono nessuna ragazza- rispose Alexia sorridendogli dolcemente.

-Grazie amore, grazie- disse Harry baciando la manina piccola di Alexia.

Si stese di nuovo, guardando le stelle nel cielo.

-Prometto che ti porterò una stella, anche se mi brucerei la mano per prendertela- le sussurrò affondando la testa nell'incavo del collo della ragazza e giocherellando con i suoi lunghi capelli ricci.

-Sai, non mi interessano. Adesso ho le due più belle stelle del firmamento davanti a me- disse Alexia fissando Harry nelle meravigliose iridi verdi.

Il ragazzo si avvicinò al viso della sua piccola meraviglia, lasciandole tanti bacetti sulle labbra, sorridendo. Sentii Alexia ridere, mentre portava le mani nei suoi riccioli castani e li tirava dolcemente.

Si staccò dalla bocca della ragazza, lasciandosi cadere vicino a lei, circondandola con le sue braccia forti, come a proteggerla, e accarezzandole la schiena. Era la prima volta che abbracciava qualcuno in quel modo. Forse perchè aveva perso tutte le persone a cui teneva e non voleva lasciar andare anche Alexia.

Perchè tutti hanno bisogno di qualcuno da coccolare prima o poi. Tutti senza eccezioni.

 

 

Myspace
Uuuhm, ok, lo ammetto, sto modificando tutty i Myspace.
Erano troppo Bm hahhhah. Forse lo sono pure ora. Ma va beh
Passando al capitolo,che ne dite, so che avrei dovuto farlo un po'
più lungo, ma ne troverete più avanti (maybe).
Detto questo... THE END
E mi raccomando, continuate a leggere.
Pubblicizzo ancora la mia nuova ff su Harry.
              The bodyguard
vi prego leggetela, ci tengo taaanto.
Un bacione Sofyloves1D

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


 

Capitolo 3


 

Alexia se ne stava rintanata al calduccio sotto le coperte del suo lettone. Quella mattina non aveva voglia di andare a scuola. Proprio non ne aveva voglia.

Dato che in casa non c'era nessuno che la buttasse giù dal materasso doveva per forza alzarsi da sola. Sbuffando scese dal letto, con le occhiaie e i capelli super arruffati. Immaginate poi lei, che aveva i capelli ricci.

Si avviò verso il bagno, ricordando vagamente gli zombie del video di Michael Jackosn, Thriller. Si guardò allo specchio.

-Oddio! Cosa ci fa la moglie di Frankestein nel mio bagno?- urlò sconcertata. Accorgendosi poi che era solo il suo riflesso.

Dopo più o meno venti minuti di lavoro di spazzola i capelli di Alexia erano tornati naturali.

-Bene, risultato accettabile. Passiamo alla matita- sussurrò concentrata la rossa mentre si metteva accuratamente matita per occhi e chili di mascara.

Non era una che amava truccarsi molto. Si preferiva al naturale.

Si diresse di nuovo verso il suo guardaroba, iniziando a rovistare tra i suoi vestiti, piuttosto abbondanti.

Optò per un semplice completo con berretta nera, smalto nero, scarponcini neri, camicia a quadri, leggings a vita alta e zainetto Stava davvero benissimo. Fece una giravolta davanti allo specchio, controllando che tutto fosse a posto. Alexia, reputandosi soddisfatta, corse in cucina, bevendo un bicchiere di spremuta d'arancia e corse velocemente verso la scuola. Come al solito era in ritardo monumentale. La prima ora aveva la materia comunemente chiamata algebra.

Dark

Si incamminò di fretta verso i cancelli dell'Alcatr... Ops, della scuola. Salì i gradini, dirigendosi verso la sua classe. Per i corridoi non c'era in giro anima viva. Era il periodo delle verifiche. Pensò a Harry e a quanto si sentiva diversa da quando l'aveva incontrato. Almeno non la picchiava più.

Era da ieri sera che non lo sentiva, dopo una lunga chiacchierata, e badate bene, solo chiacchierata, a casa della ragazza. Si erano semplicemente conosciuti meglio. Per Harry poi, non ne parliamo, fu stranissimo dialogare per ore e ore, senza neanche andare a letto con Alexia. Per uno come lui che era abituato a non avere una ragazza fissa per più di tre o quattro giorni!

La rossa trotterellava per i corridoi con i capelli all'aria, quando vide una figura piuttosto familiare appoggiata di schiena agli armadietti, davanti ad un'aula.

 

-Harry! Cosa ci fai fuori?- chiese Alexia sorridendo sorpresa.

-Oh, ciao piccola! Non ti avevo visto- disse Harry lasciandole tanti baci umidi sul collo della ragazza, sfiorandole la pancia da sotto la magliettona larga.

-Ciao Harry- rispose dolcemente Alexia accarezzando delicatamente i capelli del riccio, che non si staccava più dal suo collo.

-STYLEEES!!!- urlò una voce adirata che veniva dalla classe. I due ragazzi si staccarono subito, voltandosi di scatto verso il luogo da dove proveniva la voce.

Appoggiato allo stipite della porta, con aria furiosamente adirata c'era il professor Ratterbaum, l'insegnante di fisica.

-Styles, l'ho mandata fuori perchè non si degnava di seguire la lezione. Ma non mi aspettavo che il suo menefreghismo arrivasse a tal punto!- sbraitò l'uomo indicando Alexia che era diventata rossa come un pomodoro. Non per il professore ma per il resto della classe che li guardava da dietro la porta.

-Hey Zayn, Niall! Fate rientrare quei bimebetti! Sono troppo piccoli per guardare sta' roba!- urlò Harry a due ragazzi, ignorando categoricamente il professore. I due alzarono il pollice in segno d'intesa, lanciando occhiatine maliziose ad Alexia, facendo rientrare gli altri alunni.

-Carissimo professore che stavamo dicendo?- chiese sogghignando Harry strizzando l'occhio alla ragazza che si era nascosta dietro la sua spalla.

-Stavamo dicendo signor Styles che mi farebbe un piacere se ascoltasse la lezione anche se è fuori dalla porta. Non sono nato ieri sa?-

-Oh, non si preoccupi, l'avevo capito che non era nato ieri- rispose il riccio innocentemente.

-Styles, la smetta immediatamente! Pensavo che almeno lei signorina Alexandra avesse un po più di sale in zucca- sbraitò il professor Ratterbaum ormai fuori dai gangheri, sbattendo un pugno sul muro.

-Professore, si calmi. Inspiri, espiri! Non serve a niente farsi il fegato cattivo! Sarebbe costretto ad andare dallo psicologo. Anche se ipotizzo che lei lo stia già frequentando lo psicologo giusto?- rispose Harry sorridendo sfacciato.

-STYLES! IN PRESIDENZA! SUBITO!- urlò il prefessor Ratterbaum pestando un piede a terra. Dall'interno si sentivano le risate dei ragazzi.

-E lei signorina se ne torni immediatamente in classe!- continuò il docente rientrando in classe e sbattendo furiosamente la porta dietro di se.

 

 

HOOOOOOOOOLASSSSSSSSS CHICASSSSSSSS!!!!!

Sono tornata per il terzo capitolo!

I live for the Applause, Applause, Applause
I live for the Applause-plause
Live for the Applause-plause
Live for the way that you cheer and scream for me
The applause, applause, applause

Non sono matta state tranquille!!! I 1D non sono ancora riuscito a farmi impazzire <3<3<3

Passiamo al capitolo. Qui per di piu si vede il carattere di Harry <3<3<3<3

Non è adorabile??

Per il prossimo capitolo aggiornerò a 5 dico 5 recensioni

Si lo so! Sono perfida muahahahah!!!!!

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


CAPITOLO 4

 

Alexia quel pomeriggio avrebbe dovuto uscire con Harry.

Non sottovalutava neanche un momento che passava con lui, quindi si preparò al meglio. Indossò una canottiera grigia, con sopra una camicia chiusa di jeans. Sotto aveva dei leggings e ai piedi portava delle zeppe altissime.

 

Tutta la scuola invidiava il suo modo di camminare con i tacchi e persino le cheerleders sembravano ridicole ogni volta che provavano una delle scarpe di Alexia.

Uscì di casa, dirigendosi verso il parco dove aveva appuntamento con Harry. Non passava di certo inosservata, a causa dei suo capelli lunghissimi rosso fuoco, intrattenuti sotto una berretta di lana verde.

La gente di Holmes Chapel la conosceva molto bene, perchè sua nonna gestiva l'emporio del paese e soprattutto gli anziani la trattavano come loro nipotina.

Quando giunse in vista del parco, scorse una sagoma seduta su una panchina, intenta ad osservare un vecchio albero a prima vista privo di ogni attrattiva.

Alexia riconobbe Harry e lo chiamò a gran voce, facendolo girare. Il ragazzo si incamminò incontro alla rossa, divorandosela con gli occhi.

Tutte le ragazze che aveva avuto erano state ragazze facili, oche e soprattutto molto, ma molto troie. Non che lui non lo fosse, però...

-Piccola, mi hai copiato!- rise divertito il riccio notando che entrambi avevano la berretta verde e la camicia di jeans.

-Oh no, sei tu che hai copiato me!- rispose Alexia andando a stampare un bacione con schiocco sulla guancia protesa di Harry, che non contento gliene diede uno meno casto sulle labbra.

-E' da tanto che aspetti?- domandò timida Alexia dando una sbirciatina al suo orologio.

-Noo, tranquilla. Solo mezz'ora!- disse Harry dando un affettuoso buffetto sul naso alla ragazza.

-Oddio, scusa! No, e che... Cioè.. io non...- balbettò Alexia in cerca di una scusa

-Hey, tranquilla! E' tutto a posto. Adesso sei qui no?- la tranquillizzò il riccio accarezzandole dolcemente le guance imporporate.

-Adoro vederti arrossire- sussurò maliziosamente Harry mordendo il lobo dell'orecchio della ragazza, facendola sorridere.

-Harry, dai...- lo incitò Alexia staccandoselo di dosso a forza

-Dove andiamo? Dove andiamo? Dove andiamo?- domandò a raffica Harry tirando per la mano la rossa, che lo seguì sorridendo dolcemente.

A volte pensava quanto potesse essere bambino il suo diciamo, ragazzo. Non avevano ancora parlato di fidanzamenti e robe del genere!

-Ah, non lo so! Andiamo al maree!!!- urlacchiò Alexia facendo ridere il suo accompagnatore.

 

-Guarda che per me non è un problema! Solo non devo bagnarmi i capelli, altrimenti divento Capa Rezza!- rise Harry scompigliandosi i ricci da sotto la berretta.

-Idem per me! Tu non mi hai mai visto appena alzata la mattina!- si vantò fintamente Alexia, dandosi delle arie.

-Oh, non sai quanto mi piacerebbe- sussurrò Harry lasciando correre lo sguardo sul fondoschiena della ragazza che camminava davanti a lui... venendo scoperto in flagrante da una furiosa Alexia!

-Harry Edward Styles! Non dirmi che stavi guardando quello che sto pensando!- lo rimbeccò lei impontandosi davanti al ragazzo, che la sovrastava comunque con la sua altezza.

-Piccola, non è mica colpa mia! Semplicemente, tra il tuo lato b e i miei occhi deve esserci una calamita, perchè non riesco proprio a farne a meno!- rise Harry correndo via e iniziando a girare attorno ad un'albero.

-Se ti prendo! Non so che cosa ti faccio Harry Edward Styles!- urlò ridendo Alexia. Daltr'onde mica le dispiaceva il fatto che al ragazzo più desiderato della scuola piacesse il suo didietro.

-Hey bimba, il mio era un complimento!- urlò in risposta Harry accorgendosi che era in trappola tra il tronco dell'albero e il corpo di Alexia premuto contro il suo. La rossa sorrise, intrecciando le dita attorno ai ricci che fuoriuscivano dalla berretta verde del ragazzo.

-Amo i tuoi riccioli!-

-E i miei riccioli amano te!- le rispose Harry incollando le sue labbra a quelle di Alexia, che pensò: “Questa sarà sicuramente la miglior uscita del mondo!”

 

 

 

 

Dopo decenni di anni luce sono ritornata ad aggiornare questa ff!!!!!

Spero che recensiate e.... Alla prossimaaaaaa!!!!

Foto protagonistiiii

Adesso vi metto tutte le foto di Harry con il cappello verdeee <3<3

<3<3<3<3<3<3<3<3

Bacioni.oni.onissimi e un grazie a tutte le recensitriciii!!! <3<3

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


CAPITOLO C5!!

 

Sapete quei giorni dove la pioggia scorre a fiumi ed è bello starsene rintanate sul divano sepolte dal piumone leggendo libri horror? Ecco, quello era uno di quei giorni. Dopo aver cenato...

Harry era a casa di Alexia, sdraiato di schiena sul divano, mentre contemplava la ragazza che faceva i compiti per terra, sul tappeto accanto al sofà.

-Perchè continui a fissarmi?- domandò Alexia distogliendo l'attenzione dai compiti di algebra e rivolgendo lo sguardo verso il riccio.

-Mi piace guardarti- rispose Harry sfoggiando il suo tipico sorriso malizioso, abbinato ad un sensuale occhiolino, che fece arrossire la ragazza.

Alexia, si alzò, raccogliendo il materiale scolastico da terra e appoggiandolo sul tavolo della cucina, che dava direttamente sul soggiorno.

La pioggia ticchettava ritmicamente sui vetri dell'appartamento, facendo rilassare la rossa, che decise di prepararsi un thè.

Si affaccendò ai fornelli, quando sentì una presenza dietro di se. Il petto forte di Harry aderì perfettamente alla schiena di lei. Alexia si agitò nervosamente tra le braccia del riccio, che le stringevano la vita. Harry percepì il disagio che le creaca e rafforzò la presa sui fianchi di quest'ultima, appoggiando la testa sulla spalla di Alexia e prendendo a lasciare dei leggeri baci sul collo scoperto della rossa. Alexia ansimò silenziosamente. Quelle emozioni erano troppo nuove, troppo forti, troppo dominanti.

-Harry- sussurrò debolmente tentando di domare i brividi che la vicinanza del riccio le provocava.

-Shhh... Piccola, va tutto bene. Fai la brava- le rispose Harry con la sua voce calda e roca, infilando le mani sotto la felpona di Alexia, sfiorando la pelle fredda della ragazza con le dita.

-T-ti prego- balbettò Alexia girandosi e trovando davanti a se la due splendide fossette che incorniciavano il bel viso di Harry.

-Ti agiti per me vero?- domandò soddisfatto quest'ultimo, accarezzando dolcemente le guance imporporate di Alexia.

-Quanto sei bella...- disse Harry contemplando con un sorriso il viso di lei, sfiorandole la pelle del viso con il naso. La rossa abbassò gli occhi, imbarazzata

-Quando la smetterai di arrossire?- disse il riccio portando due dita sotto il mento di Alexia e costringendola ad alzare lo sguardo verso il suo.

Alexia non sapeva che dire, quando il fischio del bollitore la richiamò alla realtà, spaventandola. Spense il gas e versò il thè vollente in una tazza, sempre sotto lo sguardo attento di Harry.

-Alexia...-

-Dimmi- disse la ragazza seguendo Harry sul divano e rimanendo in piedi davanti a lui.

-Che cos'hai di diverso dalle altre ragazze? Perchè mi attrai continuamente? Perchè non riesco a fare a meno di te?- domandò il riccio con sguardo accigliato alzandosi dal divano e piazzandosi di fronte ad Alexia, guardandola dall'alto in basso. Lei non sapeva le risposte.

-Non sono io diversa. Sei tu che sei cambiato- sussurrò la rossa non sapendo che aspettarsi.

Alexia sentì le labbra di Harry sulle sue, e sorrise, perchè lui era rimasto.

-Grazie Harry- disse sulle labbra del riccio sorridendo.

-Di che?- domandò confuso lui baciando dolcemente la guancia della sua bimba

-Di essere rimasto. Avevo paura che tu te ne saresti andato- bisbigliò Alexia appoggiando la testa nell'incavo del collo del ragazzo, assaporando il suo profumo inebriante. Menta.

-Non devi avere paura. Io sono qui. Per te- sorrise Harry staccandosi dall'abbraccio con Alexia e incamminandosi verso la porta.

-Dove vai?- domandò stupita Alexia fermando il riccio acchiappandolo per il dito medio. Il ragazzo guardo la mano della rossa stretta intorno al suo dito.

-Hai una mano minuscola- rise divertito portandola alla bocca e depositandovi un bacio.

-Vado a casa mia no?- sorrise Harry facendo ancora un passo verso la porta.

-No, per favore. Stai qui!- lo pregò Alexia tirandolo via dalla soglia.

-Bimba, calma! Hai paura?- chiese tenero il riccio.

-No, però non ti lascio andare via con la pioggia! Poi magari ti ammali e muori!- mentì la ragazza indietreggiando di un'altro passo.

-Ahahahahah! E dillo che vuoi dormire con il sottoscritto!- rise Harry contagiando anche Alexia.

-Rimango poco però!- disse autoritario Harry seguendo la ragazza nella sua camera.

-Vado in bagno a cambiarmi. Non ho nulla da darti come pigiama però!- disse sorridendo Alexia, prendendo la sua magliettona enorme.

-Oh, non c'è bisogno di andare in bagno. Ti puoi cambiare benissimo anche qui- rise il riccio togliendosi la sua maglietta e lasciando Alexia senza fiato.

-Chiudi gli occhi!- ordinò Alexia slacciandosi la coda.

-Alexia, ti prego...- sbuffò Harry incrociando le braccia e sdraiandosi sul letto con i pantaloni della tuta.

-Chiudi gli occhi!- ripetè Alexia ridendo. Harry sbuffò, affondando il viso nel cuscino. La ragazza, fidandosi si girò di schiena, sfilandosi dall'alto il maglione che indossava, rimanendo così in pantaloni. Lasciò cadere anche quelli lungo le gambe e fece passare il suo “pigiama”.

 

Si girò, facendo ondeggiare i capelli e arrossì immediatamente.

-Harry!- strillò Alexia vedendo il riccio che la fissava voglioso divorandola con gli occhi.

-Scusami piccola, ma non ho potuto resistere- rise il ragazzo, ma aggiunse tornando serio.

-Sei stupenda...-

Alexia arrossì nuovamente. Non era abituata ai complimenti.

-Grazie cucciolo- disse sorridendo gattonando sul letto infilandosi sotto il piumone azzurro. Si stese sul un fianco, fissando Harry, che era appoggiato alla testiera e guardava il muro davanti a se. Il riccio girò lo sguardo, facendo spuntare un sorriso dolce sulle labbra.

-Non puoi dormire se non chiudi gli occhi- la rimproverò teneramente.

-Preferisco guardare te- rispose Alexia accucciandosi contro il corpo del riccio, mugolando soddisfatta del calore che il suo corpo trasmetteva.

-Dai, sto qui finchè non ti addormenti- sussurrò spegnendo la lampada sul comodino e infilandosi anche lui sotto le coperte.

-Stai qui con me- lo pregò Alexia. Non voleva che se ne andasse via.

-Piccola, devo tornare a casa...- si scusò Harry fissando la sagoma della ragazza al buio della stanza.

-Dai, dai, dai... Ti do un bacio- cercò di corromperlo Alexia. Non ricevendo risposta continuò con i ricatti.

-Ti faccio tutti i compiti di scuola, ti stiro i vestiti, ti lavo i capelli!- propose a raffica, sperando di convincerlo.

-Mi basta il tuo amore. E' tutto quello che desidero. Amami, perchè io ho bisogno di te, ho bisogno dei tuoi baci, ho bisogno delle tue carezze, ho bisogno di sentire il mio nome sulle tue labbra- sussurrò Harry appoggiando la testa sul cuscino.

-Harry... io...- sussurrò Alexia senza parole.

-Ti amo piccola. Sono stupidamente, follemente, veramente innamorato di te. E si, resto a dormire qui, dato che ci tieni tanto- rispose Harry.

-Anche io ti amo!- disse Alexia scoppiando di gioia e accoccolandosi contro il petto caldo di Harry, ascoltando il cuore del ragazzo battere ritmicamente.

-Dormi amore- la incitò Harry baciandola dolcemente.

-Si- sussurrò Alexia chiudendo gli occhi e intrecciando le dita con quelle del riccio, appoggiando la testa vicino a quella di lui, così da sentire i sui capelli morbidi che le pizzicavano la fronte.

Quando fu sicuro che Alexia dormisse, Harry si alzò dal letto avviandosi verso la porta. Si girò all'indietro guardandola dormire beatamente e, senza fare rumore tornò nel letto, stringendo la sua bimba tra le braccia.

Non riusciva ad andare via da lei. Proprio no.

 

 

 

Nuevo capitoloooooo!!!

Mi piace un sacco e soprattutto ho scritto un sacco!!

Spero che recensiate in molte!!!!

Vi adorooooooooo”!!!!!!!! Kissssskissssss <3<3<3

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


Capitolo 6

 

Alexia amava la pioggia. Era così rilassante sentire il ticchettio delle lacrime del cielo sui vetri delle finestre del suo piccolo appartamento. Per questo stava rilassata sul divano, ascoltando Mozart a un volume minimo, così da udire tutti i suoni della stanza...

Pensò a Harry. A quanto era cambiata la sua vita da quando lui ci era entrato a forza. Stranamente oggi non l'aveva ancora sentito ne visto e un po' le mancava non poter accarezzare i suoi ricci.

Ad un tratto suonarono alla porta del suo piano. Chissà chi era che era uscito con quel tempaccio.

Si svolse dal bozzolo di coperte in cui si era avvolta e si recò alla porta, aprendola. Si trovò davanti Harry, bagnato come un pulcino e con uno sguardo da cucciolo che avrebbe potuto sciogliere anche il più perfido dei gangster di Miami.

-Harry! Sei fradicio!- disse Alexia scuotendo stupita i lunghi capelli rossi.

-Perchè sei qui?- domandò ancora la ragazza scostandosi dall'uscio per far entrare Harry, che si tolse la giacca battendo i denti.

-Mi mancavi- rispose dolcemente il riccio guardando Alexia chiudere la porte e girarsi verso di lui.

-E secondo te questa sarebbe una buona ragione per uscire con questa pioggia? Harry, ti ammali!- lo rimproverò la rossa andando a prendere delle salviette per asciugarlo.

-Spogliati e mettiti sul divano, che ti preparo un thè!- urlò Alexia dal bagno, caricandosi di aciugamani e portandoli in soggiorno.

-Spogliarmi?- domandò maliziosamente il riccio strizzando l'occhio alla ragazza.

-Stupido! Ti do una tuta di mio papà- rise lei mollandogli un coppino e andando a mettere il bollitore sul gas.
Era una bravissima donna di casa, poco ma sicuro. Dalla cucina sentì una serie di starnuti. “Ecco, lo sapevo! Si è preso un raffreddore!” sbuffò Alexia e tornò in salotto.

-Amore... ti ho detto di spogliarti- gli ricordò la rossa.

-Ma io ho freddo!- si lamentò Harry rabbrividendo tutto. La rossa sorrise scuotendo afflitta la testa.

-Sei peggio di un bambino- osservò iniziando a slacciargli i bottoni della camicia.

-Se vuoi ti tolgo anche i pantaloni eh!- sbuffò Alexia lasciando continuare al ragazzo il suo lavoro.

-Davvero? E faresti anche qualcos'altro?- chiese Harry ridendo.

Alexia lo guardò male. E lui alzò le mani in segno di resa. Uno starnuto del riccio ruppe il silenzio che si era creato nell'accogliente appartamento.

-Hai il raffreddore-

-No-

-Si-

-No-

Etciuu!

-Hai il raffreddore- concluse Alexia con un'aria da signorina so-tutto-io. Il bollitore fischiò e la ragazza dirottò verso la cucina, dove versò il liquido bollente in una tazza, per lasciarlo raffreddare.

 

Andò nella sua camera e da un cassetto prese una tuta. Era appartenuta a suo padre e prenderla in mano dopo così tanto tempo le dava un enorme senso di nostalgia nei confronti dei suoi genitori.

Ritornò in soggiorno, vedendo che Harry si era finalmente levato i pantaloni e la camicia, restando in boxer che lasciavano dannatamente poco all'immaginazione. L'ego della ragazza, cioè Alexia La Timidona si fece spazio e la ragazza non potè far altro che arrossire davanti a tutto quel bendidio.

-Tesoro, ti prego! Lo so che sono un dio, ma devi proprio smetterla di arrossire!- la prese in girò Harry notando l'evidente rossore sulle guance di Alexia, che abbassò lo sguardo imbarazzata.

-Ma mica è colpa mia se arrossisco sempre!- ribattè la rossa lanciando in faccia a Harry il maglione e i pantaloni della tuta. Il ragazzo li acchiappò ridendo, e saltellando si infilò prima i pantaloni e poi il maglione.

-Mi stanno un po' grandi, ma sono ok- osservò il riccio starnutendo di nuovo. Alexia prese in mano una salviettona e salì in piedi sul divano.

-Harry?- lo chiamò.

-Cosa?-

-Vieni che ti asciugo i capelli- disse Alexia ridendo per la faccia che aveva Harry.

-C'è bisogno di salire sul divano?- chiese retorico il ragazzo avvicinandosi fino ad arrivare proprio di fronte al petto di Alexia.

-Certo, perchè sei più alto di me e fino alla tua testa non ci arrivo- gli rispose lei, per poi avvolgergli l'asciugamano intorno alla testa e prendendo a strofinargli energicamente i ricci.

-Heiiii! Mi rovini tutti i miei ricci perfettii!!!- frignò Harry tentando di scappare via. Prontamente Alexia, che non voleva che il suo love si ammalasse, cosa fece?
Gli saltò in braccio, portando le gambe ad incrociarsi dietro la schiena di Harry, rimanendo comunque con la pancia piattissima all'altezza del viso del ragazzo, che dovette per forza afferrarla per le cosce, per non lasciarla cadere

-Non vale! Hai imbrogliato!- si lamentò Harry, beandosi della risata cristallina di Alexia, che divertita continuava a strofinargli il cuoio cappelluto.

-Su, su. Manca poco. Fai il bravo bambino- rise ancora la ragazza tentando di ignorare le mani di Harry che le accarezzavano le gambe.

-Non ci vedo!- piagnucolò il ragazzo tentando di spostare di almeno un millimetro la salvietta che continuava la tortura ai suoi beneamati capelli.

-Fatto! Finito! Fammi scendere adesso- disse Alexia soddisfatta del proprio lavoro, rimamirando i capelli del riccio asciugati alla perfezione.

-E se io non volessi farti scendere?- domandò innocentemente lui, portando le mani sul fondoschiena della ragazza, facendole cacciare uno strillo di disapprovazione.

-Harry Edward Styles! Maledettissimo pervertito! Mettimi immediatamente giu, oppure...- non terminò la frase che Harry la lanciò letteralmente sul divano, facendole fare un volo di due metri, e poi rotolandosi sul tappeto del salotto ridendo come un matto.
Alexia boccheggiò in cerca di aria, rimettendosi seduta e muovendo le mani a mo di ventaglio. Poi si riscosse, e si buttò letteralmente sul ragazzo, che ignaro di tutto stava ancora ridendo. Alexia iniziò a fargli il solletico senza un minimo di pietà o commiserazione.

-Vedi adesso come ti faccio ridere- sussurrò all'orecchi del riccio, che tentava invano di togliersela di dosso, scosso da violenti spasmi.

-Muoio, basta ti prego- sussurrò debolmente lui.

-No- rise Alexia, muovendo imperterrita le dita sulla pelle del riccio. Ad una tratto però non lo senti più muoversi sotto di lei, e stupita gli si sedette in ginocchio accanto. Neanche muoveva il petto per respirare, non un respiro, non un movimento. Alexia iniziò a preoccuparsi. E se l'avesse ucciso davvero? Oddio.

-Harry! Non è divertente!- tremò la ragazza scuotendo il riccio steso immobile a terra.

-Harry... rispondimi... Non ti ho ucciso vero?- balbettò tutta impaurita accarezzando il viso del ragazzo, tentando di rianimarlo.
Sentiva il cuore battere all'impazzata in gola. Fece per appoggiare la testa sul petto di Harry, per sentire se il suo organo vitale batteva ancora, ma nel breve tragitto venne bloccata da due braccia forti e sentì una risata familiare mentre veniva ribaltata a terra.

Chiuse gli occhi d'istinto e quando li riaprì si ritrovò davanti il bel viso di Harry, che la guardava divertito, bloccandola con il suo corpo caldo.

 

-Harry... pensavo di averti ucciso- sospirò sollevata Alexia contemplando gli occhi verdi di Harry, che la stavano mangiando.
Alzò una mano, con la quale lasciò una carezza sulla guancia morbida del riccio, che emise un mugolio gutturale, chiudendo gli occhi e spingendo di più il viso verso la manina della ragazza, sorridendo beato. Riaprì gli occhi e guardò Alexia.

-Non ho ancora sentito il tuo sapore oggi- mormorò Harry avvicinando le labbra a quelle di Alexia, e baciandola in modo dolce e lento.
Le labbra morbide di Harry accarezzavano sicure quelle della ragazza, che portò le dita tra i capelli di quest'ultimo, tirandoli leggermente, sentendolo ansimare silenziosamente sulla sua bocca dischiusa. Ad un tratto Harry si staccò bruscamente e si sedette in parte al corpo steso di Alexia e starnutì ripetutamente, crollando poi a terra, colto da un improvviso mancamento.

-Harry, tu hai la febbre! Vieni che ti porto a letto, telefono io a tua madre e le dico che riamani a dormire da me!- disse frettolosamente la ragazza, prendendo per mano Harry e trascinandolo in camera, ignorando le sue proteste.

-Piccola! Ma io non sono malato!- esclamò contrariato Harry tirando la mano di Alexia nel tentativo di fermarla. Impresa non riuscita.

-Harry... Tu hai la febbre punto! Adesso ti metti a letto e io ti porto il termometro, così saprai che hai torto!- lo rimproverò dolcemente Alexia lasciandogli un leggero bacio sulle labbra.

-Vieni qui...- mormorò il riccio portando le mani sui fianchi della ragazza e incollandola al muro del corridoio.

-No! Mi contagi!- strillò Alexia nascondendo il viso tra i capelli lunghissimi e cercando di sgusciare via dalla stretta del ragazzo.

-Non sono malatoo!!!- si esasperò Harry tirandosi i ricci per lo sconforto e disperazione.

-Si!-

-No!-

-Sì!-

-Ti amo-

-Anche io- e le labbra calde di Harry furono presto su quelle di Alexia, che, lasciandosi andare portò le mani tra i capelli del ragazzo, intrecciandoci le dita.
Lo sentì sorridere sulle sue labbra. Con la lingua il riccio chiese accesso alla bocca della ragazza, che presto gli fu consentito.
Harry spinse ancora di più il suo corpo contro quello della rossa, avvertendo i brividi che la loro vicinanza provocava. Alexia si staccò, per bisogno di ossigeno.

-Wow...- sussurrò solo, ma poi si riprese dalla magia del bacio.

-Piaciuto?- domando malizioso Harry incamminandosi verso la camera da letto, sentendo un capogiro.
Non voleva darlo a vedere ad Alexia, altrimenti si sarebbe preoccupata.

-Pffft- sbuffò la ragazza orgogliosamente, ma le era piaciuto eccome! Harry ridacchiò divertito.

In camera si buttò letteralmente sul letto gattonando sotto le coperte.

 

-Ho sonno!- si lamentò Harry cercando di trascinare Alexia nel letto con lui.

-Dormi... E' semplicissimo, devi chiudere gli occhi e pensare alle cose belle-

-Come te-

-Anche- risa Alexia sedendosi sul materasso accanto al ragazzo che la guardava con gli occhi di un bambino.

-Ci sposiamo?- domandò Harry.

-Ahahaha, credo che sia un po' troppo presto, non credi?-

-Ma io ti amo!- sbuffò il ragazzo tirando Alexia per un braccio e facendola stendere vicino a lui.

-Lo so, però devi dormire- gli ordinò la rossa sdraiandosi sulla pancia del riccio.

-Così sicuramente non riesco a chiudere occhio- osservò scettico Harry spostando Alexia dal suo petto e sentendola ridacchiare.

-Dio Harry! Sei peggio di un bambino!- esasperò la ragazza.

-Non ho più sonno, hai una chitarra?- chiese a sorpresa il riccio.

-Una chitarra?- domandò stupita Alexia. Che cosa voleva fare con unaa chitarra?

-Mh mh- annuì il riccio muovendo la testa in segno di assenso.

-Ecco, boh... un'attimo! Quella di mia mamma! Lei cantava sempre! Te la porto- e Alexia si alzò dal letto andando verso la cassapanca della camera.
Sotto tutte le lenzuola trovò l'oggetto desiderato.

-Tieni- disse porgendola a Harry che la prese con delicatezza.

-Dov'è adesso tua madre?- chiese Harry mentre accordava lo strumento.

-Lei è in cielo- Alexia non riusciva a dire “mia mamma è morta” perchè per lei non era morta, rimaneva viva dentro il suo cuore.

-Mi dispiace-

-Non devi dispiacerti-

-Si invece-

-E perchè?-

-Perchè se tu sei triste lo sono anch'io- rispose Harry lasciando una carezza sulla guancia di Alexia.

-Fatto, adesso ascoltami...- mormorò il riccio iniziando ad intonare le note di una canzone.

 

Your hand fits in mine
like it's made just for me
But bear this in mind
it was meant to be
And I'm joining up the dots
with the freckles on your cheeks
and it all makes sense to me
I know you've never loved
the crinkles by your eyes
when you smile, you've never loved
your stomach or your thighs
the dimples in your back
at the bottom of your spine
But I'll love them end lessly

I won't let these little things
slip out of my mouth
but if I do It's you (oh, It's you)
They add up to, I'm in love with you
And all these little things

You can't go to bed
Without a cup of tea
And maybe that's the reason
that you talk in your sleep
And all those conversations
are the secrets that I keep
Though it makes no sense to me

I know you've never loved
the sound of your voice on tape
You never want to know how much you weigh
You still have to squeeze into your jeans
But you're perfect to me...

I won't let these little things
slip out of my mouth
but if it's true It's you, It's you
They add up to, I'm in love with you
And all these little things

You'll never love yourself
half as much as I love you
You'll never treat yourself
right darlin' but I want you to
If I let you know I'm here for you
Maybe you'll love yourself
like I love you, oh

I've just let these little things
slip out of my mouth
because It's you, oh It's you, It's you
They add up to and I'm in love with you
And all these little things

I won't let these little things
slip out of my mouth
but if it's true, It's you, It's you
They add up to, I'm in love with you
And all your little things.

 

-E' bellissima...- sussurrò Alexia cercando di trattenere le lacrime di commozione.

Harry abbassò lo sguardo, appoggiando con attenzione la chitarra ai piedi del letto.

-Adesso dormo, che ho sonno- sussurrò il riccio girandosi di schiena a una Alexia ancora senza parole, che non riusciva a capacitarsi di quello che era appena successo.

-Buonanotte Harry- mormorò la ragazza alla stanza buia e silenziosa, senza contare il respiro regolare del riccio, che già dormiva tranquillo.

La rossa girò il letto, andando a posizionarsi di fronte al ragazzo e accarezzò dolcemente i suoi ricci e lasciando che quest'ultimo si accucciasse contro il suo petto, stringendola così forte, quasi avesse paura al suo risveglio di non trovarla più.
 

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 parte I ***


CAPITOLO

 

 

“Oh, sì... Questa sarà sicuramente una giornata di merda” pensò Harry mentre si sorbiva tutte le sante spiegazioni sulla rivoluzione industriale. Stava seduto in prima fila, accanto a Liam e sapete perche? Lui avrebbe tanto voluto sedersi in fondo alla classe, ma i professori non glielo permettevano dato che era così ribelle, ma così ribelle che proprio non si fidavano.

 

-Allora ragazzi... La rivoluzione industriale cominciò nel 1854, in America e... STYLEEES!!!- urlò Evans, il famigerato insegnante di storia quando Harry appoggiò la testa sulla spalla di Liam ronfando fintamente e suscitando l'ilarità dei compagni.

-Cosa c'è?- domandò scocciato Harry, disturbato durante il suo pisolino.

-Come cosa c'è? Ci sarà un motivo se urlo il suo nome dal mattino alla sera no?- sbraitò Evans.

-Certo prof. Si vede che le piaccio- disse compiaciuto Harry scatenando ancora una volta le risate generali.

-A parte gli scherzi, mi illumini egregio...- continuò il ragazzo.

-Ora basta! Styles! Alla cattedra! Interrogato!- sibilò come un serpente Evans aprendo il registro delle interrogazioni.

-Non so un cazzo- rise sottovoce Harry all'orecchio di Liam mentre si alzava dal posto. Ad un tratto un toc toc alla porta catturò tutte le attenzioni.

-Avanti- sospirò Evans allontanando leggermente la sedia dalla cattedra. Harry intanto era con le dita incrociate, sperando che il professore venisse chiamato da qualche parte. La porta si aprì ed entrò Alexia, bella come non mai.

-Buongiorno... Ha chiesto la signorira Shelley se può prendere un attimo in prestito il signor Styles- disse sorridendo Alexia e ricevendo fischi di apprezzamento da parte del popolo maschile quando si chinò a raccogliere la penna che Evans aveva fatto cadere.

Rialzò il viso leggermente arrossato dai “complimenti” ricevuti e incrociò i meravigliosi occhi verdi di Harry, che la guardavano ammiccanti, spogliandola con lo sguardo.

-Mmmh, adesso il signor Styles sta per essere interrogato. Il tempo di due domande e poi la signorina Shelley se lo potrà tenere per tutto il tempo che vuole, perchè io in classe non ce lo rivoglio- disse Evans sorridendo ad Alexia, che era la sua cocca.

-Certo, come vuole lei, però la signorina lo vorrebbe subito- rispose mordendosi sensualmente il labbro dipinto di rosso, appoggiando le mani alla cattedra e spingendo in avanti il busto. Sapeva bene che Evans non sapeva resisterle e dato che c'era, avrebbe potuto scampare a Harry un'interrogazione.
La classe osservava attenta l'evoluzione della faccenda, bisbigliando di tanto in tanto dei commentini maliziosi.
Harry era nero di rabbia. La sua Alexia ci stava provando con il suo professore di storia. Non aveva mai visto quel lato provocante di lei e doveva ammettere che non era niente male, ma comunque ci stava provando con un altro uomo, per di più molto più grande.

-Ehm, va bene... Andate pure- acconsentì Evans chiudendo scocciato il registro.

-Vuol dire che interrogherò qualcun altro...- iniziò Evans facendo cenno ai due di uscire dall'aula.

Alexia, contenta di essere riuscita nel suo intento, trotterellò fuori dalla classe, aspettando Harry con un sorriso sulle labbra. Questo si gelò quando vide l'espressione del riccio.

-Vieni con me- ringhiò Harry trascinando la confusissima Alexia verso i bagni.

-Cosa c'è?- tremò la ragazza ricordandosi di quando la picchiava. Aveva la stessa espressione di allora. Harry non rispose e quando giunsero a destinazione la sbattè rudemente contro il muro, causandole un gemito di dolore.
Subito dopo la intrappolò con il suo corpo, appoggiando gli avambracci ai lati della testa, stringendo i polsi sottili della rossa tra le mani.

-M-mi fai male- sussurrò Alexia cercando di divincolarsi.

-Dimmi solo perchè l'hai fatto!- sibilò Harry stringendo sempre più forte, fregandosene degli occhi lucidi della ragazza.

-Cosa ho fatto?- domandò smarrita Alexia cercando di tenere a bada le lacrime.

-Come?! Ma se hai appena fatto la troia con quel bastardo di Evans?- le disse violentemente a due centimetri dalle labbra.

-Non è vero... io volevo solo salvarti dall'interrogazione!- urlò Alexia scoppiando a piangere.

-Mi stai rompendo i polsi! Basta, mi fai male!- pianse ancora la rossa, indietreggiando terrorizzata sul pavimento del bagno massaggiandosi i lividi neri che nel frattempo erano spuntati.

Harry intanto guardava la figura della sua piccola piangere di fronte a lui. Aveva esagerato. Il suo carattere oscuro era venuto a galla e lui non era riuscito a domarlo. Di nuovo.

-Oddio... Scusami... Io non...- balbettò Harry avvicinandosi ad Alexia. Allungò una mano per accarezzare una guancia rigata di lacrime della ragazza, ma questa a sua sorpresa si tirò indietro spaventata. Harry riusciva a leggerle negli occhi la paura e il terrore.

-Piccola, ti giuro... Non so che mi sia preso... Ti prego... Guardami...- sussurrò il riccio sentendo gli occhi pizzicare. Non si era mai sentito così per una ragazza. Mai.

Alexia prese un bel respiro e si asciugò gli occhi, alzando lo sguardo e incontrando i due smeraldi verdi di Harry.

-Lasciami da sola, ti prego- mormorò la ragazza nascondendo il viso nei lunghi capelli rossi.

-No, per favore... Questo no...- ribattè Harry con voce spezzata guardando i lividi neri sui polsi della ragazza, sentendo un incredibile dolore al cuore. Era stato lui a farle questo! Lui le aveva fatto male...

 

 

 

 

 

 

Yesssss.... dopo un periodo di letargo, di febbre da cavallo e altri incidenti sono riuscita a pubblicare questo nuovo capitolo... lo so che non è molto bello, ma mi è uscito così...

Sono incazzata nera perchè:

ho già sentito alcune canzoni di Midnight Memories su youtube e non dovevo farlo

Va beh dai... non sto qui ad annoiarvi con le mie cazzate di turno quindi...

1) recensite in tante!

2) Bye bye bacioni.oni.oni

 

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Capitolo 8
*** Capitolo 7 parte II ***


CAPITOLO 7 PARTE II




Era stato lui a farle questo... Lui le aveva fatto male...

-Vattene via!- urlò Alexia balzando in piedi e tempestando Harry di pugni. Il riccio bloccò le braccia della ragazza, ma un gemito di dolore di lei le fece immediatamente mollare la presa.

-Come faccio a mandarti via?- domandò fredda Alexia massaggiandosi i polsi doloranti.
Harry abbassò il capo sconfitto e si avviò verso l'uscita dei bagni, mentre sentiva il suo cuore scoppiare.

 

Alexia lo guardò camminare lentamente lungo il corridoio. Era come un bambino, si disse, aveva bisogno di lei. Non riusciva ad allontanarsi da lui, lo amava troppo. Senza rendersi conto di quello che stava facendo corse dietro a Harry, che sentendo il rumore dei passi si girò stupito.
Alexia lo raggiunse, mordendosi nervosamente le labbra dipinte. Quello che stava per fare avrebbe sicuramente avuto delle ripercussioni, negative o positive, stava a lei deciderlo.
Il riccio, impaurito da quello che Alexia avrebbe potuto dirgli, nascose il viso tra le mani.

-No, ti prego, non mollarmi! Tutto ma non questo!- balbettò quasi terrorizzato.
Alexia inspirò forte, si aciugò con decisione gli occhi e guardò dentro al bellissimo ragazzo davanti a se.
Si, ne era sicura.

-Harry, perchè oggi mi hai fatto male?- chiese soffocando il tremore. Doveva impedire che quello che era successo quella mattina accadesse di nuovo.
Altrimenti lui avrebbe scoperto tutto quello che lei gli aveva tenuto nascosto... Harry chiuse gli occhi e poi rispose:

-Perchè io ehm io ero... geloso! Ero fottutamente geloso!- ammise rosso di vergogna evitando gli occhi azzurri di Alexia.

 

La ragazza soffocò un sorriso, lui era geloso di lei!

-Mi prometti di non ingelosirti più per nessun motivo?- chiese pazientemente Alexia mordendosi il labbro inferiore.

-Ma come faccio? Tu sei mia! Piagnucolò triste Harry. Non era mai stato in quello stato per nessuna ragazza. Mai.

-Sbagliato Harry. Io non sono tua. Il mio cuore è tuo. Ti apparterrò completamente solo quando tu mi dimostrerai di fidarti di me. Allora, e solo allora, sarò tua- disse Alexia.

-Ma io mi fido di te- ribattè ferito Harry.

-No, non è vero, oggi mi hai dimostrato il contrario- rispose lei.

-Scusa- mormorò il riccio. E velocemente baciò Alexia sulla guancia.
La ragazza, stupita, toccò il punto dove le labbra di Harry si erano posate, e non riuscì a trattenere un sorriso vedendo le timide fossette farsi largo sulle guance del riccio.

-Mi prometti di non trattarmi più in quel modo?- domandò Alexia.

-Te lo giuro su mia mamma- disse deciso Harry.

-Dita incrociate?- chiese sospettosa la ragazza.

-No no, è un solenne giuramento questo!- rispose il ragazzo scuotendo energicamente la testa. Alexia aveva agito molto bene: era riuscita a mantenere il segreto e aveva fatto pace con il suo amore.

-Ecco, io... ti perdono. Non farmene pentire però!- lo ammonì la rossa. Harry l'avrebbe volentieri sposata.

-Grazie!- disse Harry scoppiando di puira gioia. La prese per mano e la trascinò fino all'uscita di sicurezza in fondo al corridoio.

-Dove andiamo?- domandò imcuriosita Alexia.

-Mariniamo la scuola. Voglio dedicarti questa giornata- rispose misterioso il riccio. Alexia non capiva. Corsero fino al parco cittadino e qui Harry si fermò, guardandola intensamente.

-Aspettami qui, torno subito. Fidati di me- e detto questo partì di corsa senza attendere riposta. Alexia, stranita, si sedette sul ciglio della strada e aspettò. Il cielo era limpido e il tempo era dei migliori. Qualche minuto dopo un potentissimo clacson la spaventò a morte.
Alzò gli occhi e un'enorme range rover nera parcheggiò a ciglio di strada.

 

 

 

 

 

 

Dopo decenni di assenza sono tornata per aggiornare questa storia!!!

E se l'ho fatto prima della fine del mondo devo solo ringraziare peterpanmydrug che mi ha spinto a postare!!!

Giuro, è una persona fantastica, o come direbbe Leeroy per-fect!! Ti amo tesoroooooooo!!!!!!!

E dopo questa dedica il capitolo vi è piaciuto, non vi è piaciuto, cosa vorreste che succedesse?

Recensite recensite recensite ahahahah vi lascio alle foto....
 

FacebookMa io lo stupro questo ben di Dioooo!!!!
FacebookQuanto lo amo cazzooo!!!

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Capitolo 9
*** Capitolo 8 ***


Angolo autrice anticipato ^-^

Allora, devo spiegarvi un paio di cose... In realtà non so perchè posto adesso quasto episodio, dato che non si lega con quello precedente. Fattosta che è da mesi che mi gira per casa e avevo voglia di liberarmene e quindi lo inserisco nella storia come una specie di parentesi, come se fosse una OS... spero che non vi dispiaccia. Penso che questo episodio occuperà tre capitoli, quindi fate come se foste a Natale! Detto questo vi lascio leggere in santa pace! Grazie del tempo che spendete per guardare questa ff, ci tengo molto e RECENSITE RECENSITE RECENSITE ^-^

 

CAPITOLO DEDICATO A PETERPANMYDRUG, che mi sprona sempre a continuare questa ff <3

 

Natale. Questa parola risuonava malinconica nella testa di Alexia. Perchè tutti credevano che nessuno a Natale potesse essere triste? Lei lo era, sola, senza nessuno, come quei milioni di bambini orfani che guardavano fuori dalle finestre delle loro case, sperando in un miracolo che potesse rendere le loro viva più felice e spensierata.

'Beh, qualcuno di sicuro si starà divertendo' pensò Alexia con un mesto sorriso, cercando di contare i piccoli fiocchi di neve che scendevano dal cielo opaco.

Scosse rassegnata i capelli legati in una lunga coda rosso fuoco. Sistemò le pieghe della sua felpona.

                                                             

Non sapeva neanche che fare. Non aveva regali da dare, auguri da fare, nessuno da festeggiare. Era sola al mondo.

-Dai Alexia, non essere triste! Ci sono così tante persone che stanno peggio di te...- Si disse ostentando un sorriso che subito sparì.

-Mamma, papà, mi mancate tanto- sospirò avvicinandosi di più alla finestra lasciando il vetro appannato. Ad un tratto un toc toc alla porta la fece spaventare a morte.

'Chi può essere a Natale? Avranno sicuramente sbagliato appartamento!' pensò stupita Alexia dirigendosi verso l'uscio. Aprì e si ritrovò di fronte gli splendidi occhi verdi di Harry.

-Harry, cosa ci fai qui?- domandò contenta di vederlo.

-Sei da sola a casa?- chiese invece Harry con gli occhi che brillavano e un sorriso furbo sulle labbra.

-Si, ma...- rispose Alexia stranita.

-Perfetto! Allora vieni a festeggiare con noi!- disse Harry.

-No, apetta! Dove? Sono in disordine, e poi....- non terminò nemmeno la frase che si sentì sollevare e si ritrovò letteralmente sulla spalla del riccio, che in fretta chiuse la porta e iniziò a scendere velocemente le scale.

-Aiuto! Mettimi giù! Dove mi porti? Harryyyy!!- strillò Alexia senza neanche riuscire a scalciare dato che il riccio sghignazzante aveva un braccio sulle sue cosce. La testa era contro la schiena del ragazzo, con la coda ormai sconcia.

-Dove mi porti? Lo sai che posso denunciarti per ahiaaaa!- Harry, ridendo, le aveva dato un pizzicotto sul sedere.

-Harry, mettimi giù! Subito! Dimmi almeno dove mi porti!- strepitò inutilmente la ragazza cercando di divincolarsi, ma il riccio era troppo forte per lei. Harry aprì la porta del condominio, chiudendola poi alle sue spalle. Sotto la neve aspettava fedele la sua Range Rover. Quest'ultimo, senza mollare Alexia, che tremava dal freddo, prese le chiavi della macchina , aprendo la vettura, parcheggiata a bordo strada.

                                             

 

 

 

-Harry! Appena mi metti giù guarda, non so che cosa ti faccio! Non la passi liscia! Non mi puoi oltraggiare in questo modo! Aaaah1- strillò quando il riccio la scaricò con poca grazia nei sedili posteriori del bestione su ruote. Il ragazzo chiuse la porta e si mise al posto di guida, avviando il motore e sgommando nella neve. Alexia, ancora piuttosto rintronata, si accomodò meglio sul sedile. Ciocche di capelli le caddero sul viso, donandole un'aria così angelica. Sbuffando si sedette a braccia conserte, ma non potè fare a meno di sorridere, quando Harry le strizzò l'occhio maliziosamente, facendola arrossire. Come sempre.

-Adesso vuoi dirmelo dove andiamo? Tanto sono tua prigioniera!- ironizzò lei storcendo leggermente la bocca dipinta del solito rosso scuro.

-Come sei monotona! Festeggi Natale con noi no?- rise Harry.

-Non ci credo! Dove mi stai portando?- domandò incredula Alexia. Era troppo bello per essere vero.

-Alexia, te l'ho detto! A casa mia!- rispose pazientemente il riccio.

-Davvero? Non mi stai prendendo per il culo vero?- chiese timida Alexia.

-Piccola, come te lo devo dire? E poi io adoro il tuo sedere- disse malizioso il ragazzo, ma aggiunse in fretta:

-Come ogni altra cosa di te, logico!- Alexia sorrise felice. I natali della sua vita li aveva passati quasi sempre sola.

-Ti avverto... A casa mia è pieno di persone. Ci sono tutti i miei parenti, vicini e lontani, conoscenti, dipendenti, capi di lavoro, vicini di casa, pure il postino abbiamo invitato!- la mise in guardia Harry. Intanto la macchina inchiodò sul marciapiede di una villa letteralmente e-nor-me! Con giardino sul davanti e una facciata più simile ad un tempio greco!

-Tu abiti lì dentro?- gli domandò Alexia senza fiato mentre Harry le apriva galantemente la portiera.

-Mmmh mmmh- annuì lui guidandola lungo il vialetto. Le luci erano tutte accese e si vedevano sagome di persone attraverso le finestre. Harry aprì la porta e Alexia entrò timidamente nella casa. Una totale baraonda la investì con un impatto violento. Il ragazzo aveva ragione. Dappertutto c'era gente! Sulle scale, nel salotto, che sembrava più una sala da ballo da tanto che era grande, nella cucina aderente al salotto, dappertutto gente gente e ancora gente! Sembrava una discoteca. Bambini che giocavano alla wii, genitori che chiacchieravano, anziani che discutevano, persone in ogni dove! La ragazza si girò stupita verso Harry, che le urlò all'orecchio a causa del chiasso.

-Te l'avevo detto no? Ti presento i miei genitori!- detto questo la prese per mano, trascinandola in mezzo alla folla, talvolta facendosi largo a spintoni e spallate. Alexia elaborò. Voleva presentarle i suoi genitori. Panico. Panico totale. Presa dalla paura si bloccò, senza più muovere un passo. Harry si girò indietro stupito.

-Piccola, che succede?- disse guardandola e stringendole la mano.

-Non voglio- rispose Alexia terrorizzata.

-Cosa... Ma che stai dicendo?- le chiese sorridendo il riccio.

-E se poi non gli piaccio?- domandò la ragazza impaurita.

-Me che cazzo dici?- la rassicurò Harry.

-Ho paura! Non sono neanche a posto, guardami! Faccio pena! Ho una tuta addosso e un paio di stivaletti, la coda sconcia e non sono truccata!- si agitò Alexia alludendo al suo viso al naturale e all'abbigliamento di ballerina di strada di break dance. Harry sospirò e la condusse verso una stanzina nel sottoscala, vuoto e lontano dal chiasso pazzesco degli invitati.

                                                           

 

Lì, con calma fece sedere Alexia su un divanetto, inginocchiandosi poi davanti a lei, come fa un padre che vuole rassicurare la figlia.

-Harry, ho paura!- ripetè agitata la ragazza.

-E perchè?- le chiese paziente Harry scostandole una ciocca di capelli dagli occhi, portandola poi dietro l'orecchio.

-Perchè... ecco io... non mi sento alla tua altezza! Tu hai una bella casa, una famiglia e io invece non ho nulla!- buttò fuori velocemente Alexia.

-Vuoi farmi arrabbiare allora!- ringhiò Harry.

-Non lo dire mai più capito amore?- le disse prendendole una mano tra le sue. Alexia scosse la testa.

-Sei la più bella, simpatica, divertente, dolce ragazza che io abbia mai conosciuto! Non devi avere timore di niente ok?- le rassicurò Harry baciandole dolcemente la guancia.

-Adesso noi usciamo da qui, parliamo alla cara mamma e al caro papà e poi ti farò passare il più bel Natale del mondo- le disse il riccio tirandola in piedi e facendole l'occhiolino. Alexia annuì, cercando di calmare il battito accellerato del suo cuore. Senza dire nulla si buttò tra le braccia di Harry, che preso alla sprovvista, la strinse forte, sussurrandole un 'ti amo' all'orecchio. Alexia lasciò un bacio sul collo del ragazzo, staccandosi e sorridendogli, cercando di cacciare via la paura.

-Ti amo così tanto piccola- mormorò Harry aprendo la porta e guidando la rossa attraverso la folla. La casa era immensa! Poi Harry puntò verso un gruppetto di persone, che chiacchieravano animatamente.

-I miei genitori hanno sempre odiato tutte le mie fidanzate- le confessò harry schiarendosi la voce. Anche lui era leggermente teso.

-Harry, sei una testa di cazzo! Perchè non me l'hai detto prima? Io ti odio- imprecò Alexia sentendo il panico salire su per la gola. Ad un tratto una coppia si congedò dal gruppo, dirigendosi verso di loro.

                                           

 

-Harry, avevamo quasi perso la speranza si trovarti in questo mare di gente- esordì un uomo sorridendo.

-Mamma, papà, lei è Alexia, la mia fidanzata- disse Harry indicando la rossa al suo fianco.

-Oh, Dio! Tesoro, è una splendida notizia ! Io sono Anne, la mamma di Harry- si presentò la donna.

-E io sono Robin, il patrigno di Harry. Su cara, non essere timida, fatti vedere meglio- incoraggiò Alexia che si era praticamente nascosta dietro la spalla del riccio. Mandando giù a vuoto la ragazza si mostrò ai due interlocutori, che rimasero a bocca aperta.

'Lo sapevo! Non gli piaccio, sono impresentabile!' pensò la ragazza sconfitta.

-Oh, ma... ma sei un angelo!- disse Anne guardando il viso di Alexia quasi avesse visto la Madonna.

-Ehm, io...- disse la rossa gravemente in imbarazzo.

-Sono così felice di conoscerti! Tutte le ragazze che mio figlio mi ha presentato erano bionde, alte un metro e ottanta, con tacchi 15 e seno rifatto! Avevo quasi perso la speranza che Harry trovasse una ragazza bella come te!- esclamò ridendo Anne abbracciando Alexia, che guardò Harry, che le strizzò l'occhio in segno d'incoraggiamento. Quando la rossa riuscì a liberarsi dalla soffocante trasmissione d'affetto potè guardare bene la donna. Era davvero molto bella.

-Lei e Harry vi somigliate tantissimo- osservò Alexia guardando prima madre e poi figlio.

-Oh, ti ringrazio tesoro, sei una cara ragazza- sorrise Anne.

-Su, forza, cosa facciamo qui? Harry mi hai fatto un bellissimo regalo di Natale presentandomi Alexia, ma avanti, intratteniamo gli ospiti! Alexia accomodati pure, fa come se fossi a casa tua!- la spronò Anne prendendo a braccetto Robin e dirigendosi verso un capannello di persone che dialogavano ridendo tra loro.

-Visto, è andata bene, mia mamma ti adora!- disse Harry facendo spuntare le fossette sulle guance.

-Fiuu, per fortuna- rise Alexia sfiorando con un dito la fossetta sinistra di Harry.

-Sei bellissima, proprio bellissima- sussurrò Harry avvicinandosi sempre di più alla rossa.

-Cucciolo, siamo in mezzo ad un mare di gente, trattieniti-

 

 

Alexia ^-^

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