Vite parallele

di Free_Girl
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La mietitura ***
Capitolo 2: *** Saluti ***
Capitolo 3: *** Sfilata ***
Capitolo 4: *** Dov'è Gale? ***



Capitolo 1
*** La mietitura ***


Una volta mentre ero nascosta su un albero e aspettavo immobile che un qualche tipo di selvaggina
passasse da quelle parti, mi addormentai e caddi da un' altezza di tre metri, atterrando dalla schiena.
La botta sembrò svuotarmi i polmoni dalla più piccola traccia d'aria, e io rimasi distesa lì, faticando a
ispirare,a cercare di sopravvivere.

E' così che mi sento ora. Cerco di ricordare come si fa a respirare, sono incapace di parlare, frastornata,
e quel nome continua a rimbalzarmi nella testa. Qualcuno mi ha afferrato per un braccio, è un ragazzo
del Giacimento, forse stavo per cadere e mi ha tenuta.

Deve esserci stato un errore. Non è possibile che stia accadendo questo. Prim era solo un'unica strisciolina
di carta in messo a migliaia di altre! In lontananza sento il pubblico borbottare scontento, come fa sempre
quando viene scelto un dodicenne e poi vedo lei, sbiancata in volto, le mani strette a pugno lungo i fianchi
, che avanza rigida, a piccoli passi, verso il palco, passandomi accanto, e vedo che la camicetta le è uscita
di nuovo sulla schiena e adesso penzola sulla gonna. E' questo particolare, il lembo precedente della
camicetta,che mi immobilizza definitivamente. ””PRIM,PRIM!!” urlo, ma subito mi rendo conto che questo
succede solo nella mia testa, il mio cervello comanda terrorizzato al mio corpo di muovermi ma i muscoli,
per effetto del adrenalina, si trasformano il marmo. Sento i muscoli dei polpacci che si contraggono, eppure
resto lì, impassibile come ogni altra persona vicino a me.

Effie saluta Prim con un sorriso e con una pacca incoraggiante le chiede l'età “12” risponde incerta e con
un filo di voce. La mia Prim era lì, sul palco, come TRIBUTO non riuscivo a capacitarmene. La donna poi
chiamo il ragazzo “Peeta Meelark” dice in voce sicura e squillante. Vedo un ragazzo che cammina ,incerto,
fra la folla che lo lascia passare. Sale sul palco e noto che la sua faccia identica a quella di Prim. Certo,
tratti somatici differenti: colore delgl'occhi diverso, forma del naso e della bocca diverso, ma entrambi
erano pallidi, con gl'occhi strabuzzati,

“Qualcuno si offre volontario?” Dice Effie

“Ok Katniss, è la tua occasione!” mi dico, ordina alle mie braccia di muoversi verso l'altro, alla mia bocca
di gridare qualcosa, di camminare verso il palco, insomma di fare qualcosa per attirare l'attenzione e SALVARE PRIM.

Ma di nuovo il mio corpo si irrigidisce Che cavolo è una specie di istinto di sopravvivenza?!?! Il mio corpo non si
muove più! Ma cosa mi sta succedendo?? I miei muscoli continuano a irrigidirsi e quando sento Effie esclamare
“Bene. Allora passiamo all'inno” Capisco che è definitivamente finita, per Prim, e per me.

*NOTA DELL'AUTRICE*
Ecco il primo breve capitolo di una storia che mi piace da morire. Infatti mentre leggevo Hunger Games ho pensato
"e se Katniss non si fosse ovverta volontaria?" Ed ora eccomi a scrivere quello che sarebbe potuto accadere, spero
che quasto capitolo vi siam piaciuto e che gl'altri vi piaceranno =)

 

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Capitolo 2
*** Saluti ***


Peeta e Prim si stringono la mano e poi Effie li accompagna al palazzo cmunale. La piazza inizia a liberarsi.
E finalmente i miei muscoli si rilassano, così cado a terra e poco dopo mi sento alzare dal suolo,
è Gale che mi abbraccia, così, senza dire nulla. Sa che qualunque cosa dica non avrebbe senso.
Si limita a sussurrarmi “Catnip, andiamo a salutarla che ne dici?” Io non rispondo, ancora sotto shock.
Ma lui sa che ho accettato. “Ti metto a terra, ok?” E mi poggia delicatamente al suolo. Barcollo un po'
ma ce la faccio. Arriva pure mia madre, in lacrime che si limita a sorreggermi fino a che arriviamo alla stanza
in cui era possibile fare visita ai tributi “Solo 3 minuti!” Annuncia il Pacificatore dietro la porta. Prim mi salta
al collo e mi stringe forte “Kat, Kat, cosa faccio?! COME faccio?! Io non so cacciare, non so sopravvivere conosco
solo le piante e...e..” Si blocca sgombussolata dal forte singhiozzo. “Sh... Ce la farai... ce la devi fare.... Sei carina,
troverai tanti sponsor. Tu solo alleati con qualcuno, ok? Anche con Peeta. E' forte e forse potrebbe salvarti.”
Ma in cuor' mio so che non ha molte speranze. Prim si stringe a mia madre che le sussurra qualcosa.
“Tempo scaduto!” esorta l'uomo vestito di bianco che ci porta via mentre Prim ci chiama e ci dice che ci vuole
bene “Prim, ricorda, la ghiandaia imitatrica, serve a proteggerti!” . Appena usciti il Pacificatore torna al suo
posto, composto e vigile

“Mamma io devo andare dal ragazzo, tu aspettami qui” Attraverso il corridoio e mi trovo davanti a un altro
uomo di guardia. “Tre minuti” E poi la porta si chiude. “Ciao” mi saluta sbalordito, forse non si aspettava la
mia visita “Ti prego, ti prego, falla sopravvivere, non farla morire, ha solo 12 anni. Cercale sponsor, procurale
armi, fattela alleata, insegnale a uccidere. Anche a costo della tua vita!” Mi guarda incredulo, Sicuramente
si aspettava chissà quali auguri o condoglianze. Ma a me non interessa la sua vita. Spendiamo l'ultimo tempo
in un silenzio imbarazzante, cercando entrambi di dare un filo logico a quella che era accaduto “Tempo scaduto!”
e io non esitai a uscire. Fuori trovai il fornaio, il padre del ragazzo entrambi ci fissiamo e sappiamo che l'altro
sta provando lo stesso stato di paura e impotenza.   

Ritorno difronte alla porta di Prim. Mia madre è lì seduta che mia aspetta come le avevo chiesto, quasi mi sono
sbalordita a trovarla, non credevo che mia avrebbe ascoltata e invece era lì. Mi avvicinai e fece un salto sulla
sedia quando le baciai la spalla, non mi aveva sentita arrivare “Andiamo a vedere il riepilogo della mietitura”
Mi sussurra. “No, a quelli di Capitol City non darò questa soddisfazione, ma andiamo a casa, è meglio.” Ci
incamminammo verso casa, la strada era molto lunga dal palazzo di Giustizia a casa e quando arrivammo era già buio.
Ranuncolo mi soffiò appena aprii la porta e capii che stava cercando Prim “Lei non c'è palla di pulci!” E mi coricai sul “mio”
letto anche se era solo un grande materasso messo a terra e che dovevamo dividere in 3....già dovevamo.... Mi sedetti
ai piedi del letto e mi preso il volto fra le mani e lì mi lascai andare, le lacrime uscivano una dopo l'altra dai miei occhi,
una serie di singhiozzi mi percorse il corpo e mi lascia cadere sul letto stringendo il materasso, e mi addormentai ,
sognai di avere Prim accanto al mio letto e era un giorno qualunque, le davo un bacio sulla fronte e andavo a caccia.
Mettevo gli stivali e iniziavo a camminare verso il bosco, attraversai il recinto e mi trovai subito sulla collina in cui ci
vedevamo sempre io e Gale, ma poi tutto cambio, sentii dei rumori e io e Gale prendemmo l'attrezzatura da caccia,
a un certo punto spuntò Primm e io la colpii con una freccia, e un cannone diede un colpo. Ero agli Hunger Game.
E avevo ucciso Prim. Mi svegliai di soprassalto, mia madre si era messa accanto a me, dormiva anche lei di un sonno inquieto.

Mi misi li scarponi e andai nel bosco in attesa di Gale

*NOTA DELL'AUTRICE*
Bene bene, la nostra Catnip la sta prendendo molto male, è terribilmente sotto shock e non riuscirà mai a perdonarsi di non essere riuscita a offrirsi volotnaria! Spero quasto capitolo vi sia piaciuto e spero che anche gl'altri vi piacciano!

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Capitolo 3
*** Sfilata ***


“Hei” sussulto prima di venire invasa dal calore della sua voce. Mi giro e gli salto al collo

“Gale, Gale, come faccio?! Perché non ho fatto niente?” Come il giorno della mietitura si
limita ad abbracciarmi, in silenzio. Lo stringo forte e affondo il viso sul suo petto. Ecco,
lì mi sento al sicuro. So che niente di terribile mi può scalfire, nel mio rifugio umano.
Mi solleva le gambe da terra e si siede sull'erba bagnata poggiandomi fra la sie gambe,
non mollo la presa. Inizia a accarezzarmi i capelli, e io, al sicuro, mi addormento.
Mi sveglio e sono ancora fra le sue braccia “Ti sei svegliata Catnip” “Sei rimasto qui..”
“Dove dovevo andare?” mi sussurra con un sorriso sulle labbra. Mi fa sedere accanto
a lui e prende qualcosa dallo zaino. “SONO BISCOTTI?QUANTO TI SARANNO COSTATI?”
Gale sorride e un po' imbarazzato risponde “Solo qualche Lampone e Fragole,
al fornaio servono per le decorazioni” Lo guardo accigliato, so che gli sono costati
molto di più. Apro con cautela in sacchettino bianco contente i nostri biscotti.
“Cosa sono?” Chiedo “Oh, sono gocce di cioccolato, da poco il fornaio è riuscito
a permettersele, voleva portarlo per la festa ma.... non ha avuto molto da festeggiare.”

Già.. anche Peeta era stato scelto come tributo, e mi rendo conto solo in quel momento
di quanto io debba essere sembrata egoista per chiedere a Peeta di morire per Prim,
dopo tutto non avevamo nemmeno un grande rapporto, anzi non ci eravamo proprio
mai guardati, se non per quella sera in cui mi ha salvato la vita. “Non pensavo che venissi”
mi riporta alla realtà Gale “Non potevo stare a casa, a quest'ora mia madre si starà
sicuramente guardando i riepiloghi delle mietitura e io non posso sopportare di rivedere
il suo nome uscire da quella boccia” segue un breve silenzio interrotto solo dal rumore
dei biscotti che viene spezzato “Cavolo, sono buone queste gocce” “Già” “Andiamo a
vedere le trappole?” propongo dopo avere finito i biscotti. “Ok” ci alziamo e ci ricomponiamo,
durante il traggitto trovo qualche scoiattolo da uccidere e una ghiandaia imitatrice che
uccido senza pensarci, fino ad ora non ci ha esattamente protetti. Dopo aver' controllato tutte
le trappole torniamo verso il rifugio con 4 conigli e qualche altro tipo di selvaggina. Andiamo a
barattare il tutto al mercato e nero e gli chiedo se gli va di cenare da me, la verità è che non
posso stare senza di lui, non stasera. “Ok, ma prima devo portare un po' di carne a casa,
ti raggiungo, ok?” “Ok” e mi incammino verso casa. Quando arrivo il televisore è acceso e
mostra il presentatore degli hunger games, che quest'anno sfoggia una chioma blu, abbinata
al rossetto e all'ombretto. “Salve abitanti di Panem” saluta il presentatore “C'è una grande carica,
qui a Capitol city, tutti sono in fermento, per la prima volta vedreanno i tributi!E gli Sponsor
inizieranno a farsi qualche idea.” Poi fa una leggera pausa e esulta eccitato “Ok,ok vedo le porte
aprirsi e fra qualche secondo sfilerà il carro del distretto ! Mi alzo dalla sedia in cui mi ero seduta
inconsciamente “Mamma oggi Gale viene a cenare da noi, ho preso dei conigli e qualche erba,
basterà per tutti” “Va bene” Si alza e inizia a cucinare. “Quello dovrebbe essere il carro del distretto
8 e quello lì dietro.... cos'è? Gente guardate il carro del distretto 12!” Io e mia madre ci scambiamo
uno sguardo ed entrambi ci piazziamo difronte lo schermo. E lì li vidi, spettacolari, spiccavano in messo
agl'altri, erano vestiti con lunghe tunice nere da cui partivano delle scintille che andavano aumentando
sempre di più di numero... Ma fù più quello che fecero a stupire, Peeta prese Prim e la fece sedere sulle
sue spalle e entrambi sorridevano e salutavano,avevano truccato Prim con colori scuri e i capelli legati
a coda ed erano stati tinti in modo da formare una fiamma. Era bellissima.

La mia Prim sorridente, in contrasto netto con quello che sarebbe accaduto da lì a qualche giorno.

*NOTA DELL'AUTRICE*
Cosa ne pensate? =/ So che faccio capitoli brevi ma se li faccio troppo lunghi perdo l'ispirazione
Spero vi piaccia :3 Commentate, su,su

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Capitolo 4
*** Dov'è Gale? ***


Mi alzai con un mezzo sorriso sul volto, ero contenta che la mia Prim fosse felice, ma ero
terribilmente triste del fatto che fosse una finzione. Come al circo, che quando arriva in
città viene organizzata una parata per le strade in cui si fanno vedere gli animali e i
giocolieri. Ovviamente io non avevo mai visto un circo. Ma quelli di Capitol City potevano
permetterselo, e quindi ogni anno, noi dei distretti eravamo obbligati a gaurdere le repliche
da capitol city, come a dire “voi non potete permettervi un simile “lusso” come divertirvi al
circo” Che poi io lo odiavo, vedere quegl'animali tutti colorani di colori sgargianti e pieni di
perline o nastrini costretti a fare giochini per fare divertire il publico. E poi che spreco. Con
un elefante di quei 10 potremo mangiare tutti nel distretto per mesi. Invece a Prim piaceva e
non si rendeva conto di esserci entrata in quel momento, ma non come spettatore. In tv partì
la replica delle mietiture e io la spensi. “Gale non è ancora arrivato” mi fa osservare mia madre
“Gia. Probabilmente avrà perso tempo a guardare la sfilata o' starà barattando qualcosa al forno
” Mia madre si irrigidì , odiava il mercato nero al forno, aveva paura che un giorno potesse essere
giustiziata per avere mangiato cibo barattato lì. Ma non capiva che ormai qual posto era una delle
nostre grandi risorse. Dopo poco sentimmo bussare alla porta “Visto, è arrivato” Aprii la porta e
invece di trovarmi Gale mi trovai sua madre che ci chiese di far' venire Gale a casa che era
pronta la cena. “Ma Gale non è venuto da te?” Chiesi sinceramente preoccupata “No”
Il suo volto sbaincò “Doveva venire da te per portarti la carne e poi sarebbe venuto da me
per cenare” Dissi mentre mi infilavo già gli scarponi e la giacca per uscire a cercarlo “No
io non l'ho visto” Mia madre restava a guardarci preoccupata “Mamma io vado a cercare Gale!”
Non sentii nemmeno cosa aveva da dirmi che già ero fuori a chiamare “Gale!!” “Gale!” Mi
faceva da coro sua madre. Corsi verso il punto in cui ci eravamo divisi e iniziai a fare il
percorso verso casa sua “Gale!” Continuavo a chiamare, ero arrivata alla casa, quidni iniziai
a percorrere setacciare un raggio di una decina di metri “Gale! Dove sei?!” Ero disperata,
non riuscivo a trovarlo e l'udito che uso per trovare le prede non mi serviva a molto visto che
riuscivo solo a sentire i miei battiti cardiaci rimbombare nelle orecchie. Avevo il respiro corto
sia per la corsa che per la paura. Ma dove cavolo era finito Gale. Chiamai a raccolta tutta l'aria
che i miei polmoni potevano contenere e urlai “GALE!! DOVE SEI!!!!” Ripetei più volte questa
frase, fino a che la voce non decise di andarsene insieme all'ultimo urlo. Finalmente sentii un
mugulio. Da un punto incerto della strada, mi misi a correre e lo trovai dietro il fornaio, steso
e bianco in volto.

*NOTA DELL'AUTRICE*
Hei C: Mi volevo scusare se ieri non ho caricato niente e perché il capitolo di oggi è molto breve,
ma sto iniziando a ripassare quindi sono occupatissima, ma spero comuqnue che vi piaccia
e che recensirete lo stesso :D

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