Dall'odio all'amore non c'è che un solo passo.

di my drug are One Direction
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1. ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2. ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3. ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4. ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5. ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6. ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7. ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10. ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11. ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12. ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14. ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15. ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16. ***
Capitolo 17: *** Capitolo 17. ***
Capitolo 18: *** Capitolo 17 parte 2. ***
Capitolo 19: *** Capitolo 18. ***
Capitolo 20: *** Capitolo 19. ***
Capitolo 21: *** Capitolo 20. ***
Capitolo 22: *** Capitolo 21. ***
Capitolo 23: *** Capitolo 22. ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1. ***


-Charlyyy!!- Vedo la mia amica agitare il braccio per farsi notare e lentamente, come avevo fatto per tutto il tragitto casa-scuola, la raggiungo e lei senza pensarci due volte mi salta addosso stringendomi in un abbraccio fino a farmi soffocare.
La allontano velocemente da me “Ci siamo viste ieri sera! Che cos’è tutta questa felicità? Il primo giorno di scuola ti ha dato alla testa oppure quella di ieri è stata una seratina focosa?!” dico con un pizzico di malizia.
Lei mi guarda male ma poi fa un ampio sorriso “Zayn” .
 “Abby,non mi dire che..”
 “Siii!- mi interrompe lei,saltellando- “Mi ha baciata.”
 “E non è successo nient’altro?”- chiedo alzando un sopracciglio.
  “No,solo un bacio.Il bacio più bello della mia vita!”.- sospira.
  Vedere la mia migliore amica innamorata mi fa venire il voltastomaco. È così, come dire, sdolcinata.. non fa altro che parlare di Zayn nessunomiresiste Malik e adesso che l’ha baciata mi sembra che sta davvero in paradiso. Ma parliamoci chiaro. Il signorino non fa altro che sedurre le ragazze,farle cadere ai suoi piedi e portarsele a letto. È questo il gioco di lui e dei suoi amici, tranne uno, è ovvio, il mio dolce e caro migliore amico Niall. Metto nella mischia anche quell’idiota di mio fratello Louis.
“Abby eri ubriaca! Come fai ad essere certa che non ti abbia usato per divertirsi come fa con tutte?”
  “Charlie,per favore non iniziare di nuovo con questa storia. Ero ubriaca ma ricordo benissimo che Liam ci ha interrotti per portare a casa lui e gli altri che non si reggevano in piedi.”
  Oh bene, Liam,forse il più maturo del gruppo, trascina tutti a casa e ne lascia uno, proprio intento a rompere  le palle a me?! 
   “E tu che mi dici della festa? Eh eh” –dice distraendomi dai miei pensieri sorridendo in attesa della mia risposta.
“La festa di fine estate più orrenda della mia vita.”- esclamò sbuffando.
 Sulla faccia le si stampa come un punto interrogativo e io continuo. “Harry”-dico sbuffando ancora- è stato una palla al piede,me lo ritrovavo in qualsiasi posto andavo come se mi stesse perseguitando.”
  “Harry, quell’Harry?!” m’interrompe Abby. “Quel figo da paura che ha una fila di ragazzine che gli sbavano dietro?”
  Alzo gli occhi al cielo “Si,proprio Harry quell’antipatico,montato di Styles che ha una fila di ragazzine cieche che gli sbavano dietro solo perché sono in astinenza di cazzo.”
 Quando si parla di cose che non sopporto-ed Harry non lo sopporto proprio- la mia finezza va a puttane.
 “Ma tu avevi Harold Edward Styles  che non faceva altro che starti dietro e non gli hai concesso neanche un ballo?” Mi chiede Abby con aria schifata.
 “MI STA SUL CAZZO!! Quale parte del discorso non ti è ancora chiara?” dico alzando un po’ il tono della voce. Continuare a parlare ancora di lui mi fa proprio irritare.
Abby guarda dietro di me e con un sorriso bisbiglia “Parli del diavolo…”  Non ho neanche il tempo di girarmi che mi ritrovo quell’essere odioso venirmi vicino e con quella sua voce sensuale mi dice “Oh buongiorno Charlotte! Volevo solo ricordarti che ieri eri davvero sexy in quel tubino nero ..” e si allontana strizzandomi quell’occhio meravigliosamente verde che si ritrova e mostrando uno dei suoi sorrisi migliori per cui migliaia di ragazze morirebbero. Non riesco ancora a capire perché tutte si sciolgono davanti a lui!  
  Il suono della campana mi avverte che le lezioni sono iniziate e salutando Abby entro nel grande edifico dirigendomi verso il mio armadietto. Maledico la mia migliore amica che ha avuto l’idea di scegliere come lingua il francese  e non lo spagnolo  lasciandomi così da sola, e facendo un lungo sospiro raggiungo la classe di spagnolo che è quasi vuota e vado a sedermi all’ultimo banco così posso beatamente riposare ,dato che odio tornare a scuola dalle vacanze estive.
 Pian piano la classe si riempie ed entra pure la professa Alvarez ,madrelingua, che ci saluta con un caldo Hola chicos.  Dopo qualche minuto la porta si apre lasciando passare la persona che meno di tutti volevo vedere.
 “Styles, in ritardo già il primo giorno di scuola? Cominciamo bene!” Lo ammonisce la prof.
 “Scusi professoressa ho avuto un piccolo contrattempo con il mio armadietto.”   Bella scusa Styles,da idioti proprio come te. Chissà con quale ochetta si trovava a condividere il bagno della scuola!
Non mi accorgo che si sta avvicinando al mio banco e con un tonfo si lascia scivolare sulla sedia.
“Tomlinson, che piacere averti come vicina di banco.” Sorride. Odio quel sorriso strafottente.
  “Non chiamarmi per cognome! E non farci l’abitudine ad avermi accanto a te.”
Il mio primo giorno di scuola stava iniziando davvero male. Dover sopportare per una lunga ora Harry non era nei miei piani!
Io volevo solo dormicchiare un po’ e adesso mi ritrovo quello li che non fa altro che stuzzicarmi senza avere una risposta a tutto ciò che mi dice.
 
 
Saaaalve :)
 
*Benvenuta Mary!*
*Grazie, grazie*
 
Ok, ho finito!  
Alloooora, questa è la mia prima FF quindi scusatemi se fa schifo e se non sono brava ma avevo voglia di scrivere un po’, dato che questa storia mi ronzava in testa! I primi capitoli introducono la storia,e non succede niente di particolare ma in realtà non so neanche io cosa ne uscirà fuori..
Spero che vi piaccia e che possiate seguirla con interesse (: Scusate eventuali errori!

CIAO BELLE <3 
 

Qualche mese dopo…
Oddio, quant’ero sfigata nei primi capitoli D:
Spero che con il tempo sia migliorata! 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2. ***


L’ultima campanella della giornata pone finalmente fine a quella noiosissima lezione di chimica. Avevo passato le rispettive quattro ore in classe senza Abby,ma per fortuna dopo l’ora straziante di spagnolo non mi ero ritrovata a condividere l’aula, ne tantomeno il banco, con quella pulce di Styles. Mi alzo frettolosamente dalla sedia e mi dirigo fuori dall’edificio. Si sa, ritornare a scuola dopo tre mesi di vacanze-sole,mare,feste,divertimento e quant’altro- non è facile, ma non mi aspettavo che il mio primo giorno di scuola andasse così male. I professori hanno già iniziato a spiegare e ad assegnare i primi compiti da fare a casa ma la cosa peggiore di tutta la mia mattinata e stata avere avuto accanto,per un interminabile ora, quell’Harry che si ritrova un cespuglio apposto dei capelli. Credo di non aver visto mai nessuno con dei capelli peggiori. Ma io mi chiedo.. lo sa che esistono i parrucchieri?! O il suo è forse andato in pensione?!
Per fortuna mi sono ritrovata a condividere con lui solo quest’ora, perché credo che non avrei sopravvissuto a lungo a tutto il fastidio che mi ha dato. Non ha fatto altro che tirarmi frecciatine. Dio che essere irritante che è!
I miei pensieri vengono interrotti da delle mani delicate che mi tappano gli occhi e qualcuno con la bocca piena di qualche schifezza mi chiede:
-indovina chi sono?!-
-Quel pozzo senza fondo del mio migliore amico-rispondo togliendo le mani dai miei occhi e girandomi per vedere se avevo azzeccato. E non mi sbagliavo affatto. Quindi mi catapulto addosso a lui e mi stringe forte.
-Uffa,non trovo piacere a giocare con te! Ogni volta indovini sempre- dice  mettendomi giù con un musino imbronciato.
Gli do un bacio sulla guancia- Niall, le tue mani puzzano di formaggio e avevi la bocca piena. Pensi che non sono in grado di capire che si tratta del mio migliore amico?!
Niall, porta le sue mani al naso annusandole- Ho mangiato i Fonzies, ma non ho ascoltato il consiglio della pubblicità.. Magari se mi leccavo le dita avrei eliminato le tracce di formaggio e avrei goduto di più nel vederti per una volta in difficoltà senza riuscire a capire chi fossi.
Increspo le labbra al pensiero di Niall  che si lecca le dita e delle sue mani umide che si posano sui miei occhi.
-Dov’è quell’idiota di mio fratello?- chiedo.
-è dentro, sta ancora parlando con Harry e Liam-
Harry,Harry! Sempre questo nome. Ecco perché mio fratello è un’idiota, è il migliore amico del mio peggior nemico.
-Eccoooomi!- Louis ci raggiunge correndo, e dopo aver preso sottobraccio Niall, ci incamminiamo verso casa. Quei due fanno gli stupidi come al solito e non fanno altro che farmi soffocare dalle risate.
-Venite oggi da me?- ci chiede il biondino prima di entrare nella sua casa. Annuiamo e lo salutiamo,io con un bacio e mio fratello con una pacca sulla spalla.
Pochi minuti dopo arriviamo a casa anche noi. Apro la porta e salgo subito le scale gettando lo zaino nella mia camera e correndo in bagno perché la mi vescica stava proprio scoppiando. Ma alla vista di quello che c’era nella piccola stanza mi fa bloccare persino la pipì.
-Loooooooooooouis!! Vieni IMMEDIATAMENTE qui!- urlo non tanto per farmi sentire, ma per la rabbia. Lo sento salire frettolosamente le scale e quando varca anche l’ultimo scalino mi chiede: Che è successo?- si avvicina a me, che mi trovo davanti la porta del bagno.
-Che è successo?!-continuo a urlare - è scoppiata la terza guerra mondiale in questo bagno?- c’erano migliaia di vestiti che sicuramente aveva provato, ma che non aveva messo perché aveva preferito indossare quelli che aveva addosso, mutande, l’accappatoio che aveva usato per asciugarsi sparsi per tutto il bagno. Il phon fuori dallo sportello in cui di solito stava posato e lo specchio tutto sporco di chissà cosa.. gel forse!
-Tu adesso- dico puntandogli il dito contro-se entro cinque minuti non metti tutto a posto puoi iniziare a scavarti una fossa perché ti ucciderò con le mie stesse mani.  Lui alza le mani in aria come in segno di arresa e va per entrare al bagno ma io lo blocco- Dopo che avrò svuotato la mia vescica.-
Che pessima idea che ha avuto mia madre! Pensa che io e mio fratello siamo delle persone responsabili,non che io non lo sia ma con lui aveva proprio sbagliato, e ha avuto la brillante idea di mandarci a vivere da soli nella casa che la nostra cara nonnina ci aveva lasciato in eredità. Vivere senza i tuoi genitori e una cosa che tutti desiderano e persino io, ma vivere nella stessa casa non mio fratello era un vero trauma. Era da soli sei giorni che vivevamo insieme e quella casa era già un porcile! Louis non fa altro che mettere tutto a soqquadro e non muove un solo dito per rimettere qualcosa al proprio posto. È già tanto che gli faccio il bucato e gli stiro quei boxer orripilanti e quelle maglie a righe che mi fanno venire solo il voltastomaco. Mancava solo che riordinavo il bagno, dopo essersi fatto la doccia!
E per l’appunto, mentre mio fratello si ritrovata per la prima volta a usare quelle sue docili manine per fare qualcosa di molto utile anziché usarle solo per premere i pulsanti del joystick, io mi ritrovavo in cucina a preparare il pranzo perché se solo avessi fatto fare a lui mi avrebbe di sicuro avvelenata.
La vibrazione del mio cellulare mi fa sussultare: Vi aspetto alle 16.00. Ci saranno anche i ragazzi. Niall (:
Ragazzi?! Quali ragazzi?
-Non dirmi che tra questi “ragazzi” c’è anche Harry,ti prego!-  digito velocemente il messaggio.
So bene che Harry fa parte del gruppo, ma speravo vivamente che non ci fosse! Non potevo sopportarlo per due volte in una sola giornata , era troppo.
-Si..scusami patatina! Xx-
Mi aveva tradito. Il mio migliore amico mi aveva tradito e voleva farsi perdonare chiamandomi con il soprannome-riferito ad uno dei suoi cibi preferiti tanto per rimanere in tema- che mi aveva dato quando avevo 10 anni. Sbuffo,tornando ai fornelli: mi aspetta un duro pomeriggio!
 
 
 
Buongiorno! :)
Ecco il secondo capitolo!
Cosa ne pensate? Fatemi sapere, eh :)
 
Baci :3  

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Capitolo 3
*** Capitolo 3. ***


-Chaaaarly, se non esci da questo benedetto bagno entro 3 secondi giuro che sfondo la porta!!
Sbuffo e sento Louis continuare –Uno..due..tr- Apro la porta e mi ritrovo quel cretino di mio fratello addosso.
-Ma sei cretino o cosa?!-sbraito, scrollandomi di dosso quell’elefante di Louis ed alzandomi da terra.
-Ti avevo avvisato.-
-Ma non hai finito di contare che ti eri già fiondato contro la porta.- alzo gli occhi al cielo. È inutile ,ho un fratello che dimostra al massimo 5 anni.
-Ma..stiamo andando da Niall,lo sai vero?-dice, squadrandomi dall’alto al basso. Io esco dal bagno e vado verso camera mia.
-Si, e quindi?- So già cosa vuole dire con quella domanda. Ok. Forse in quell’ora chiusa in bagno ho esagerato un po’ con il trucco, ma ero soddisfatta dei miei capelli super lisci, che non avevo più piastrato a causa del caldo che c’era stato durante l’estate. I miei short di jeans erano abbastanza corti da scoprire interamente le mie gambe e la canotta era forse un po’ troppo scollata ma era solo il 12 settembre e qui a Londa faceva ancora caldo. Ma il vero motivo del mio attento look non era il caldo, né Niall e ne tantomeno il fatto che dovevo trascorre il pomeriggio con Harry, ma Liam. Quel ragazzo era l’unico della banda sano di mente! Non usava le ragazze, ma era il romanticone del gruppo ed era capace di crearsi una storia seria. Anche Niall lo era, ma talvolta si faceva trascinare dagli altri tre imbecilli e si “faceva” una ragazza per poi scaricarla la mattina seguente. E Liam mi piaceva.. era un bellissimo ragazzo.  Alto, fisico scolpito, quegli occhietti castani che lo rendevano terribilmente dolce, quei capelli che avrei voluto tanto toccare e quelle soffici e sottili labbra che… CHARLOTTE MA DOVE STAI ANDANDO A FINIRE?! Oddio, stavo davvero immaginando le labbra di Payne sulle mie?! Pazza!! Stavo diventando pazza! E la causa non era che quell’idiota di Styles.
Stavo quasi pensando di starmene a casa quando Louis irruppe nella mia camera,tirandomi da un braccio.
-Su sorellina, andiamo che è già tardi!- mi trascinò fuori dalla mia stanza.
-No Louis. Credo che rimarrò a casa.- dissi facendo resistenza. Ma Louis era senza dubbio più forte di me e mi trascinò giù per le scale fino ad arrivare alla porta di casa che aprì senza difficoltà e dopo avermi strattonata fuori la richiuse alle sue spalle.
-Certo che sei davvero delicato con le ragazze.-
-Lo sono solo con quelle che mi interessano, biscottina.-
-Ma smettila!.- dissi dandogli uno schiaffetto sul braccio e incamminandomi verso casa del mio migliore amico.
-Alloooora.. come mai ti sei fatta così bella oggi?- mi chiese con un sorriso malizioso mentre eravamo vicino casa di Niall. –Harry, vero?- Alzai gli occhi al cielo sbuffando.
-Ma perché pensate tutti e solo ad Harry?! Non  mi piace! E poi non mi sono fatta bella per niente, ho solo piastrato i capelli perché non lo facevo da tanto.-
-E ti sei fatta una maschera sul viso.. tralasciando il fatto che sei praticamente nuda. Ti ricordo che stiamo andando in una casa dove ci saranno altri 4 ragazzi. RAGAZZI! E non ragazze.-
Sbuffai per l’ennesima volta mentre attraversavamo il giardino di casa Horan e Louis suonava al campanello della porta.
-Fa caldo Tomlinson e non posso fare niente se hai degli amici arrapati! Oh Niall!.- Il mio adorato amico aveva aperto la porta e mi ci ero buttata addosso come mio solito. Louis era entrato in casa dopo aver chiuso la porta e Niall mi fece fare un paio di giri su se stesso mettendomi poi sul divano. Arrivai addosso a qualcuno e mi alzai frettolosamente incrociando lo sguardo con quei profondi occhi scuri di Liam.
-Scusami.. ma Niall è davvero maleducato e io sono una balena!- dissi nervosa. Lui mi sorrise.
-Tranquilla, è tutto ok! Non sei affatto una balena anzi.. sei leggera come una piuma!- sorrise ancora. Basta sorridere o andrò in iperventilazione.
-Ciao Zayn.- Un Malik tutto indaffarato cercava di collegare la playstation  alla tv al plasma che stava sulla parete di fronte a due divani in pelle.
-Ciao, scusami non ti avevo notata.- mi sorride anche lui. Ma in questa casa hanno tutti dei sorrisi cosi belli?! Ma aspetta! Sbaglio o manca qualcuno?
-Harry?- domanda Louis come se mi avesse letto nella mente.
-Non ne ho idea! Aveva detto che veniva.. sarà solo in ritardo come suo solito.- Sperai solo che non fosse in ritardo ma che non si sarebbe presentato semplicemente. – Io vado a preparare qualcosa da mangiare, ho una fame tremenda!- continuò il mio migliore amico mentre andava in cucina.
-Ti aiuto!- Liam si alzò dal divano accanto a me e sparì anche lui in cucina.
Zayn era riuscito finalmente a far partire quella cosa e mio fratello che aspettava impaziente afferrò il suo joystick e si buttò a peso morto sull’altro divano.
-Pronto a perdere Malik?- chiese. Zayn non gli rispose fece solo una linguaccia sedendosi sulla poltrona panna.
Guardavo quei due urlare insulti da almeno una decina di minuti, sdraiata su quel comodo divano. Mi divertivano molto e anche se non stavo facendo niente non mi annoiavo affatto e al solo pensiero che Harry non era sotto il mio stesso tetto mi sentivo già più felice.
Ad un tratto il campanello suonò facendomi sussultare e mi alzai di  malavoglia dato che nessuno osava smuovere le loro chiappe.
-Potete andare voi,perfavore?.- Urlò Niall dalla cucina.
-Ci sta già pensando la mia cara sorellina.-
Aprì la porta e non appena vidi quel cespuglio di ricci sorridermi come fa sempre, e non come hanno fatto poco fa Liam e Zayn, no affatto, quelli erano dei sorrisi meravigliosi ma questo lo odiavo,  la richiusi sbattendola e mi gettai di nuovo sul divano.
-Chi era?.- Niall era sbucato dalla cucina con un grembiule adorabile addosso. Cercai di trattenere le risate.
-Oh nessuno, sarà stato il gatto della vicina.- risposi. Lui aggrottò le sopracciglia e ci pensò su.
-Ma la vicina non ha un gatto.- Il campanello suonò di nuovo e Niall dopo essersi asciugato le mani nella stoffa con i pulcini disegnati andò ad aprire. Harry varcò la soglia e si soffermò davanti a me.
-Sbatti sempre la porta in faccia a tutti, Miss simpatia?!.- disse con le mani poggiate sui fianchi.
Guardai altrove disinteressata vedendo Liam davanti la porta della cucina che era sbucato fuori per vedere anche lui chi avesse suonato alla porta.
-Di solito solo agli stupidi.- dissi strafottente.
-Oh ma allora hai sbagliato persona perché qui l’unica stupida sei tu!.-
I due chef erano tornati tra le pentole e quei due stavano ancora giocando.
-Ma la smettete! Qui sto cercando di vincere una santissima partita.- sbuffò Zayn.
-Biscottina, non iniziare. Harry è qui da neanche due minuti.- Ma perchè doveva chiamarmi biscottina?! Grr.
-Biscottina?!.- quell’ammasso di ricci scoppio a ridere chinandosi su se stesso. Alzai gli occhi al cielo e gli diedi uno schiaffo su quella zucca vuota.
-Ha iniziato lui!.- misi un finto broncio.
-ehi biscottina.- disse Harry sedendosi affianco a me e squadrandomi intensamente. –hai per caso dimenticato i vestiti a casa?.-
Stavo per ribattere ma Louis non mi diede il tempo di farlo.
-Styles leva gli occhi di dosso a mia sorella!.-  Gelosia portami via.
 
Zayn si alzò di scatto dalla poltrona su cui era seduto gettando il joystick sul tappeto facendo una strana danza, forse pakistana.
-Seee, seee! Ho vinto, Tomlinson ti ho battuto.- Louis alzò gli occhi al cielo.
-Non vale! Hai vinto solo perché mi sono distratto per colpa di quei due.-
-Ma ho vinto ed è questo l’importante!- rispose Zayn super gasato.
-RAAAGAZZI!! Sono pronte le ciambelle.- dalla cucina sbucarono fuori Niall e  Liam con a mano, rispettivamente due vassoi pieni di ciambelle. Louis saltò addosso al mio migliore amico prendendone due e dando un morso prima in una e poi nell’altra. Liam posò il suo vassoio sul tavolino di vetro che si trovava davanti i due divani e si mise di fianco a me.
-Prendine una- mi disse con il suo solito sorriso- è l’unica cosa che sappiamo fare bene. Sarà buona.-  Afferrai quella al cioccolato e iniziai a mangiarla ascoltando gli altri che festeggiavano e facevano battute sul fatto che Zayn aveva vinto una partita contro mio fratello.
-Non hai ancora risposto alla mia domanda.- Harry, che finalmente era riuscito a chiudere la bocca per un po’, tornò a rivolgermi la parola mentre tutti gli altri si ingozzavano di ciambelle.
-Che domanda?- gli chiese Niall con la bocca piena, sputacchiando briciole alla marmellata.
-Mi chiedevo se avesse dimenticato i vestiti a casa!.- rispose Mr. Cespuglio 2012. Lo guardai beffardo e decisi di divertirmi un po’.
-A dire il vero..- iniziai tranquilla con un sorrisetto malizioso- ci ha già pensato qualcuno a togliermeli di dosso.- Sentì Horan soffocare una risata seguito dagli altri mentre Harry mi guardava con sguardo quasi sbalordito, forse perché non si aspettava una risposta del genere.
-Ah si? E chi sarebbe questo qualcuno?- chiese ancora.
Liam alzò la mano e mi girai verso di lui stranita. Perché aveva deciso di farlo?
-E Già.- disse- è stato divertente strappargli quei lunghi jeans..per non parlare della maglia- continuò facendomi l’occhiolino. Non tanto divertente quanto la faccia di Harry in questo momento o quella di Louis che prima sembrava scocciato ma poi divertito. Styles decise che era meglio non rispondere e io gli sorrisi per punzecchiarlo. Mi divertiva tanto vederlo così e pensai che dovevo giocare un po’ con lui.
Dopo tempo a chiacchierare e mangiare, mi ero già annoiata un po’ quindi decisi parlare.
-Perché non troviamo qualcosa da fare? Sto iniziando ad annoiarmi!.
-Perché non te ne stavi a casa? Avresti fatto un favore a tutti. Qui siamo ragazzi e dobbiamo parlare di cose da maschi!.-  pff, proprio lui mi viene a parlare di “cose da maschi”! Ahahahhahahahah scoppio a ridere portando la testa indietro!
-Voi, parlare di cose da maschi?!.- dico tra le risate. Harry e Zayn fanno una smorfia e Niall prende le mie difese.
-è la mia migliore amica e volevo invitarla, lei è sempre la benvenuta a casa mia.- faccio una linguaccia a Styles e incrocio le braccia al petto.
-Allora?.- chiedo.
-Giochiamo a obbligo o verità.- esordisce mio fratello battendo le mani. Tutti acconsentiamo.
-Dato che sono l’unica ragazza, da bravi gentiluomini, quali siete, eccetto uno ovviamente, farete iniziare me.- Harry alza gli occhi al cielo e gli altri annuiscono. Mi rivolgo verso Malik.
-Zayn- punto il dito contro di lui-obbligo o verità?-
-Verità.- dice poco convinto.
Bene.. È il momento giusto per chiedere a Zayn se è davvero interessato alla mia migliore amica.
-Ti piace davvero Abby o la stai solo usando come fai con le altre?.- sputo senza pensarci su.
-Sono davvero interessato a lei, cosa credi che sono in grado solo di portare le ragazze a letto?! Con lei non l’ho fatto e questa è la dimostrazione che mi piace sul serio.- risponde deciso.
-Non lo hai fatto solo perchè ti hanno portato a casa e poi eri ubriaco.- vengo interrotta da Harry.
-Sei vergine?- Dice rivolto a me. Ma è una domanda da porre ad una ragazza?! Che sfacciato.
-Avevo intenzione di scegliere obbligo se solo me lo avessi chiesto.- dico scocciata.
-Rispondi!.- adesso si mette anche Louis con la sua gelosia. Crede che sia la classica ragazza casta ma si sbaglia e non voglio rispondere davanti a tutti ma devo.
-No.- secca e decisa. Louis mi guarda quasi sconvolto e Niall, che sapeva tutto, mi rassicura con lo sguardo.
-Chi è stato lo stronzo che ti ha sverginato?!- urla mio fratello. Harry e le sue stupide domande del cazzo. Ma ormai non ho altra scelta devo dirlo a Louis e non deve reagire così ho 17 anni, cazzo!
-Thomas, lo scorso anno.-
-Quel coglione di Thomas ha osato mettere le sue orrende mai sul tuo corpo?!- ancora più irritato e rosso dalla rabbia.
-E non solo le mani.- Dio! Aveva già detto abbastanza con quella domanda e ora se ne usciva anche con questa affermazione. Ma quanto posso odiarlo?
-Dai, smettetela ragazzi. Stavano insieme e l’ha voluto anche lei.. lo amava ed è giusto fare l’amore con la persona che ti piace.- menomale che esisteva quel santo ragazzo di Horan! Louis riprende il suo colorito normale e sembra quasi capirmi.
Riprendiamo con il gioco fino a quando non tocca a Zayn fare la domanda.
-Harry! Obbligo o verità?- chiede-
-Obbligo.
-Bene! Devi baciare Charly. E non un bacio  a stampo, voglio la lingua!- Cosa, cosa? Che avevano sentito le mie orecchie?
-Non- se- ne-parla!.- dico io schifata- non bacerei neanche per tutto l’oro del mondo questa capra!-
-Invece devi!- l’interessato alza le sue orrende chiappe dal divano in cui stava seduto e si alza davanti a me tirandomi su per un braccio.-
-No!- Vedo Louis leggermente contrariato ma non dice niente.
Harry prende il mio viso tra le mani tenendomi ferma e si avvicina pian piano.
*DLIN DLON.* 
Mi allontano velocemente da Harry. Ti amo! Chiunque tu sia ad aver suonato alla porta adesso hai tutto il mio amore! Niall sbuffando si alza dalla poltrona e va verso la porta con me dietro che lo seguo. Voglio conoscere il volto del mio salvatore!
-Scusate ragazzi- la vecchia vicina degli Horan, con gli occhi lucidi e delle carte in mano, che ritenevo una zitella acida,  da questo momento ha la mia stima. Un tempismo perfetto!- non trovo più la mia cagnetta, vi dispiacerebbe appendere questi annunci per la città? Sareste molto gentili!.-
-Certo!- dico io togliendole dalle mani i fogli che aveva. Dovevo ricambiare al gesto che involontariamente aveva appena fatto e raggiungo gli altri in salone sentendo la porta di casa chiudersi.
-Ma che ti è saltato in mente?- domanda Niall.
-Niente! Forza muovete i culi dobbiamo aiutare una dolce vecchietta.-
Niall spiega tutto ai ragazzi.
-Dolce vecchietta?- mi chiede Louis- ma se la ritieni da sempre una vecchia acida a causa della sua astinenza!.- Vabbè dettagli. Da adesso la adoravo.
-Allora ci vediamo domani!- trascinando mio fratello fuori da casa di Niall saluto gli altri e ci dividiamo per la città ad affissare la scomparsa di un cucciolo di Labrador. 

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Capitolo 4
*** Capitolo 4. ***


Passeggiavo con quella bestia al guinzaglio per il Greenwich Park da ormai tanto tempo. Louis e i ragazzi quel pomeriggio dopo pranzo erano andati al canile perché la dolce vecchietta aveva ricevuto una telefonata, avevano ritrovato la cagnetta e i ragazzi le avevano fatto un ennesimo favore: prenderla e riportala a casa. E non l’avessero mai fatto!
Quel malato di mente di mio fratello era tornato a casa con un bavoso cane.. no aspetta.. quello non poteva essere definito per niente un cane, somigliava più ad un pony! “ è stato amore a prima vista, un colpo di fulmine!” mi aveva subito risposto, non appena gli avevo detto di riportare quel coso da dove lo aveva trovato. “Mi è subito saltata addosso leccandomi la faccia, non potevo lasciarla lì. Persino i cani si innamorano di me e strano a dirlo ma io adoro questa cagnetta!” disse ancora continuando a implorarmi per tenere quella cagna in casa. Mi aveva detto anche che poteva essere una mia nuova amica, dato che era femmina, e che le “ragazze” adesso in casa erano in vantaggio. Ma come fa a dare ad un cane il sostantivo di ragazze?! Dopo tante preghiere, neanche fossi un Dio, accettai a patto che si sarebbe preso cura di tutto lui e che avrebbe costruito una cuccia abbastanza grande per ospitarlo, fuori in giardino.
Ma si certo, si sarebbe occupato di tutto lui, sì! E io sono la fata turchina! Infatti mi ritrovavo a passeggiare quell’ammasso di pelo in un parco pieno zeppo di persone per farle capire che doveva fare i suoi puzzolenti bisogni fuori da casa mia! E non riempirmi la casa di escrementi.
Più che passeggiare però, stavo quasi correndo. Quel cane aveva una forza incredibile e mi stava strascinando a forza dove più preferiv….
-Carrot! Dove diavolo stai correndo?- urlai mentre la mia presa dal guinzaglio mollò e quella brutta cagna correva come una forsennata! Molta gente si girò verso di me, che avevo preso a correre più forte per riuscire ad acchiapparla, e mi sentì tanto in imbarazzo.
Carrot! Ma è un nome da dare ad un animale? Stupido di un Louis e della sua ossessione per le carote!! Stavo persino rischiando di rompermi un osso del collo per inseguire l’amore di mio fratello, fino a quando non la vidi ferma, seduta che riceveva coccole gratuite da una testa piena di ricci. Harry!
Oh almeno qualcuno, gradito o meno, era riuscito a fermarla. Harry sollevò la testa vedendo che lo stavo raggiungendo e si alzò da terra per avvicinarsi a me.
-Sai che Louis non sarà contento di sapere che stavi per abbandonare il suo cane,vero? Ma io sono un bravo ragazzo e quindi terrò questo segreto solo per noi.. starò muto come un pesce.-
-Sei il solito Styles! Se stavo tentando di liberarmi di Carrot non l’avrei rincorsa per tutto il Greenwich, non credi? E comunque grazie..- dissi mentre gli toglievo dalle mani la lunga corda rossa- ogni tanto sai fare anche qualcosa di buono!- girai i tacchi e stavo per tornarmene finalmente a casa, ero già stata abbastanza tempo fuori per oggi, ma..
-Aspetta! Non vuoi che ti riaccompagno a casa?- mi chiese ancora.
-No, sono ancora in grado di trovare la via giusta, non ho bisogno di accompagnatori.- ribattei scocciata.
-Si, e magari rischi di perdere di nuovo questa piccolina.- disse mentre si chinava per accarezzare la testa della cagna e togliermi di nuovo di guinzaglio dalle mani, iniziando ad incamminarsi.
-Va bene!- gli andai dietro- ma non devi spiccicare parola, devi solo accompagnare Carrot, che tutti adorate tanto!
Per tutto il tragitto non aveva davvero aperto bocca..cioè.. ci aveva provato ma io lo avevo subito bloccato ricordandogli la mia premessa.
-Bene, adesso che sei soddisfatto puoi anche andare.- dissi prendendo le chiavi e aprendo la grande porta marrone della mia casa. Ma Harry parve non aver sentito ed entrò tranquillamente nel mio soggiorno. Lo guardai contrariata.
-Voglio solo aspettare che ritorna Louis per vedere com’è andato l’esame di guida.- rispose tranquillamente.
-Vado a chiudere questa bestia in camera di quel deficiente, così non mi distruggerà mezza casa tu aspettami sul divano non ti muovere.- urlai mentre salivo le scale seguita da quella bavosa.
 
Mi chiusi velocemente la porta alle spalle prima che potesse uscire e mi girai di scatto per tornare giù. Sobbalzai alla vista di uno Styles a pochi centimetri di distanza da me, e mi portai la mano al cuore per cercare di calmarlo. Ma è davvero così idiota?! Mi ha fatto prendere uno spavento e poi che ci faceva qui?
-Sbaglio o ti avevo detto di aspettarmi giù?- chiesi alzando un sopracciglio- mi hai fatto prendere un accidenti!-
-Ammettilo che stai frenando la tua voglia di saltarmi addosso..- fece un passo per avvicinarsi ancora di più a me. Scoppiai in una rumorosissima risata.
-Questa era davvero bella Styles! Sei molto simpatico.-
-Mi muori dietro da un bel po’ di tempo baby e non aspettavi che una vicinanza così tra di noi.- disse avvicinandosi ancora di più per quanto era possibile sospirando sulle mie labbra, facendomi sbattere contro la porta della camera di Louis.
-Stai attento che ti cade la bava.- voleva giocare.. e non sapeva contro chi si stava mettendo! Avevo deciso che dovevo stuzzicarlo e stavo pensando il modo migliore per farlo ma improvvisamente sentì delle morbide labbra solleticarmi il collo. Alzai la testa lasciandogli più spazio per poter continuare il suo gioco.. Trovato! Lo avrei fatto impazzire!!
Appoggia la mia mano sulla sua chiappa stringendola a pugno nel mio palmo e spingendolo in modo da far scontrare i nostri bacini. Lui sorrise compiaciuto da quel gesto sul mio collo e misi l’altra mano tra quel cespuglio allontanandolo dal mio incavo e mettendolo proprio di fronte a me. Infine lo guardai profondamente negli occhi prima di avvicinarmi alle sue labbra e sussurrargli.
-Non sarò una delle tante che metti in lista.- lo allontanai subito non appena sentì la porta sbattere.
-Sono a casa- gridò da sotto Louis.
Scesi le scale, lasciando li Harry che dalla faccia sembrava scosso? Era quasi eccitato o forse lo era davvero.
-Allora, bello mio- dissi non appena vidi Louis sorridermi.- com’è andata? Stava per rispondere ma non appena sentì qualcuno scendere le scale e vide Harry si fermò.
-E tu che ci fai qui? E poi perché eravate tutt’e due di sopra?- chiese curioso.
-L’ho incontrata al parco mentre inseguiva Carrot che le era scappata dalle mani e l’ho riaccompagnata a casa per essere sicuro che non riaccadeva, poi mi sono messo ad aspettare te.-  “oh, menomale che doveva essere un segreto solo tra noi due e che avrebbe tenuto la bocca chiusa” pensai! Ma alla fine l’unica cosa da dire era la verità e lui l’aveva detta..
-E..dovevi aspettarmi sopra.. in camera con mia sorella?- chiese ancora.
-Non eravamo in camera- urlai quasi- non starei neanche cinque minuti in camera con lui! Mi ha solo aiutato a chiudere quell’orso nella tua camera per non avere più il piacere di raccogliere merda in giro per casa. Sai? Il tuo cane caga più di una persona malata di stomaco con la diarrea!- i due amici scoppiarono a ridere e io mi aggiunsi a loro. Louis sembra aver creduto a quello che gli avevo appena detto. Cioè.. era la verità, non avrebbe avuto motivo per non crederci però non avrei potuto dirgli tutto fino in fondo cos’era successo.
-Coooomunque- urlò- mi hanno promosso- urlò ancora saltellando per il soggiorno con in mano la patente, che aveva estratto dalla tasca dei suoi pantaloni! Ci unimmo a lui saltandogli addosso!
-Stasera si festeggia.- disse Harry euforico per l’amico.
-Tranquillo tesoro- rispose posandogli una mano sulla spalla- ho già pensato a tutto!! Discotecaaa. Ho già invitato un po’ di gente.-
-Vengono anche Abby e Hope- autoinvitai le mie due migliori amiche, sicura che non avrebbero rifiutato.
-Bene amico! Io adesso torno a casa-
Finalmente era anche ora. Hai avuto una bellissima idea amico.
-Ti passo a prendere io bello, la mia mini blu non aspetta altro che essere guidata da me- concluse mio fratello ammiccando.
 
 

Salve<3

Volevo ringraziare quelle poche persone che hanno aggiunto la mia FF tra le seguite e preferite! E quelle due splendide ragazze che hanno recensito il capitolo 3.
Spero che la storia possa “prendervi” e seguirla con piacere!
GRAZIE :D 

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Capitolo 5
*** Capitolo 5. ***


-NON SO COSA CAZZO METTERMI!-
Nella mia camera regnava il caos più totale. Un’Abby seduta sul mio letto a gambe incrociate, accanto a migliaia di vestiti, era esasperata. Aveva provato circa 65280 abiti ma nessuno la convinceva abbastanza, come aveva detto lei.
-Abby, è solo una serata in discoteca- dissi io ancora più esasperata di lei. Era più o meno un’ora che provava e riprovata quella roba ed eravamo in un ritardo pazzesco. Se non eravamo pronte in tempo Louis non ci avrebbe pensato due volte a lasciarci a casa.
-SOLO una serata in discoteca? Discoteca=festeggiare, festeggiare=Louis, Louis=Zayn! Credi ancora che sia SOLO una serata in discoteca?- ok. Era davvero nera. E non mi riferivo al colore dei suoi meravigliosi capelli lunghi pieni di ricci, nero corvino, no di certo!
-D’accordo, forse non è solo una semplice serata in discoteca, ma a Zayn piacerai di sicuro. Sei bellissima con qualsiasi cosa addosso e questo ti starebbe davvero d’incanto- le porsi un abito bianco con delle sottigli bretelle sulle spalle e un largo cinturone nero sotto il seno. Era corto fin sopra alle ginocchia. Lei lo prese e poco convinta lo provò.
-Hai visto? Avevo ragione.. sei stupenda- commentai appena finì di chiuderle la cerniera e si girò verso di me.
Si guardò allo specchio e fece un enorme sorriso.
-Oddio non ci credo! Mi sta bene, ho trovato un benedettissimo vestito che  mi sta bene!- saltò euforica.
-Anche gli altri ti stavano da Dio..ma sei cocciuta come un mulo! C’è poco da fare..-
Problema Abby: RISOLTO! Aveva trovato l’abito giusto ed era corsa in bagno a truccarsi senza preoccuparsi minimamente del fatto che io dovevo ancora trovare il mio, di abito.
Non che mi importasse farmi bellissima ma tra il mucchio che c’era sul mio letto avevo adocchiato qualcosa di veramente bello.
Un verde bottiglia colorava un vestito abbastanza corto con la scollatura a barca. Niente di ché.. potresti pensare! Invece no.. di dietro aveva tutto un intreccio di nastri dello stesso colore che lasciavano parte della mia schiena scoperta. L’avevo indossato qualche anno prima ad un matrimonio di qualche parente.
E magari mi sarebbe ancora entrato. Lo provai subito e mi guardai allo specchio soddisfatta. Sto davvero bene!.. pensai.
Avevo trovato subito ciò che mi serviva quindi raggiunsi Abby, che armeggiava con i trucchi,in bagno, e la imitai iniziando a dipingere leggermente il mio viso. 
 Il campanello suonò.
-Louis! Vai ad aprire tu, io non posso- urlai dal bagno,per farmi sentire da mio fratello.
Pochi minuti dopo una figura dietro di noi ci fece sobbalzare.
-Ma siete due bombe sexy!!- urlò Hope, l’altro lato del triangolo. Ci conoscevamo dalle elementari e fin da subito avevamo fatto amicizia e ormai eravamo inseparabili.
Mi girai ad osservarla e vidi che la vera bomba era lei.
-Minchia Hope! Ma ti sei vista? Sei magnifica!!- urlai abbracciandola- non è andato in iperventilazione, non ha sbavato, non si è rimbecillito , più di quanto già non lo è, quell’idiota di mio fratello non appena ti ha vista?- chiesi abbassando il tono di voce. Hope era totalmente pazza di Louis da… da sempre direi. E non capisco come, una ragazza bellissima ed intelligentissima come lei, potesse essere attratta da uno come lui.
E stasera aveva superato il limite. I suoi capelli color carota, liscissimi come sempre, le ricadevano sulle spalle scoperte e i suoi occhi di un verde smeraldo, simili a quelli di Har..emh di nessuno.. luccicavano più del solito.
Il suo esile corpo indossava un vestitino nero allacciato al collo che le ricadeva sul suo corpo piatto, abbastanza semplice. E ai piedi portava un paio di ballerine, dato che non amava molto i tacchi.
-Nessun segno strano, tranquillo come sempre- rispose- non gli faccio nessun effetto. In poche parole non mi caga di striscio!-
Abby rise, scuotendo la testa e finendo di mettersi il fard sulle sue soffici guance.
-Sei la solita.. scommetto che stasera Louis cadrà ai tuoi piedi e ricordati.. Charlotte ha sempre ragione!-
Detto ciò mi sistemai i miei biondi capelli, lasciandoli al naturale, con qualche boccolo alla fine, e quasi pronte andammo in camera mia.
Passando per la camera di Louis lo vidi prendere le chiavi dell’auto, quindi misi velocemente le scarpe, o per meglio dire gli altissimi trampoli neri, presi la mia borsa e mi diedi una spruzzata di profumo.
-Allora belle signorine, siete pronte per andare?- mio fratello aveva affacciato la testa verso la mia camera. Noi annuimmo e scendemmo giù, andando poi verso la macchina.
Mi misi seduta nel posto accanto a quello della guida e guardai Louis super concentrato mettere in moto la sua macchina.
-Arriveremo mai alla festa?- domandai sarcastica.
-Ti trovi in macchina con Schumacher, pensi ancora di non arrivare?-
Hope rise, in realtà rideva sempre alle stupide battute di mio fratello e il motivo si sapeva già. Io scossi la testa divertita..
In poco tempo arrivammo a casa di quell’emerita testa di carota di Harry. Ho detto carota? Bene.. mio fratello sta contagiando anche me! Ed è molto grave questo.
Dopo quattro colpì di clacson vidi nel buio un cespuglio camminare e subito capì chi fosse.. quindi scesi dalla macchina per mettermi dietro con le mie amiche.
Stavo giusto aprendo lo sportello quando Styles mi anticipò facendo il “galantuomo”
-Salve bella signorina!- Non lo salutai neanche. Quella sera volevo ignorarlo e questo faceva sempre parte del mio piano: Harry sonofigosonotantofigo Styles cadrà ai miei piedi.
 
Ero seduta davanti al bancone da un bel po’ di tempo a bere..
Delle mie amiche non c’era più traccia. Abby, l’ultima volta che l’avevo vista, stava tranquillamente ballando, in modo poco consone, con Zayn e poi era sparita.
Hope, fino a dieci minuti prima era seduta sulle poltrone a parlare con mio fratello e questo mi faceva sorridere.
Voltai lo sguardo verso la pista da ballo, finendo il liquido azzurro che c’era nel mio bicchiere, e vidi Niall ballare come un posseduto con ben tre ragazze. O quello è molto ma molto ubriaco, o non è davvero il mio migliore amico! Pensai..
Poi il mio sguardo si posò su due figure. Harry e una bionda ossigenata che si strusciavano da far venire il voltastomaco!  
Mi voltai disgustata, sentendo un certo senso di rabbia, e ordinai un altro bicchiere alcolico.
-Un’aranciata, per favore!- mi girai verso la persona che aveva appena parlato e vidi Liam, in tutta la sua bellezza, sedersi proprio accanto a me e rivolgermi uno dei suoi soliti sorrisi.
Per un attimo mi girò la testa, ma non capì se la causa fu il troppo alcol bevuto o quel sorriso.
-Non bevi?- chiesi per non sembrare una stupida incantata da chissà cosa.
-No, io non posso, è una storia lunga- rispose- tu invece bevi molto!- continuò indicando con un gesto del capo i tanti bicchieri vuoti messi in fila davanti a me.
-Mi stavo annoiando! E non sapevo che altro fare.- che scusa stupida. E un po’ la verità, ma è da stupidi bere per scacciare la noia, o forse no.
Sorrise ancora, sorseggiando un po’ della sua aranciata. È dannatamente bello. SI!
-Ti va di ballare?- mi chiese ad un tratto porgendomi la mano.
Accettai un po’ titubante, ma non ti capita spesso si essere invitata a ballare da Liam Payne, uno dei ragazzi più belli della scuola.
Iniziammo a ballare vicini, forse un po’ troppo. Quella vicinanza non mi aiutava e ne tantomeno l’alcol. Scontrai il mio fondoschiena contro il suo sesso e lo sentì duro.
La testa girò ancora più forte e avevo un male cane ai piedi! Quindi presi Liam per una mano e lo trascinai sui divanetti, dove una volta seduta tolsi quegli enormi tacchi che portavo.
-Fanno male?-urlò per sovrastare la musica.
-Abbastanza!- il mio cervello non riusciva più a connettere.
Il ragazzo accanto a me si avvicinò ancora di più poggiando la sua calda mano sulla mia coscia scoperta, forse per poter comunicare meglio. Il mio cervello iniziò a fare pensieri poco puliti.
Arrivai al limite e mi misi a cavalcioni su di lui. Infilai le mani tra i suoi capelli e mi precipitai con forza sulle sue labbra, baciandolo con foga!
 
 
 

Buonasera :)

 
Volevo iniziare col dire che questo capitolo non mi piace molto..
Ho un po’ descritto i nuovi personaggi, dato che gli altri li conoscete già bene, ma l’ultima parte non è come dovrebbe essere. Quando l’avevo pensata era..diversa!
Spero che possa piacere comunque e che siate così carine da lasciarmi una recensione :)
 

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Capitolo 6
*** Capitolo 6. ***


La testa mi faceva un male cane, sembrava ci fossero centinaia di persone che suonavano i tamburi, ero ancora mezza addormentata e trascinavo a fatica i piedi.. somigliavo molto ad un bradipo,in quel momento!
Vidi la mia migliore amica sorridente come al solito, e con passo più veloce la raggiunsi.
-Charly-urlò abbracciandomi- hai una brutta cera oggi- finì squadrandomi per bene.
La scorsa notte mi ero ubriacata talmente tanto che non ricordavo niente ma mio fratello pochi minuti prima mi aveva fatto una bella ramanzina. Questa volta l’aveva combinata davvero grossa!
Maledetta io e tutte le volte che decido di bere così tanto..
Non risposi, ancora non avevo collegato tutti i fili con il mondo esterno e non ero capace di formulare una frase completa.
-Ti sei divertita ieri,eh?!- continuò lei ammiccando, riferendosi sicuramente alla grande stronzata che avevo fatto.
-Abby, per favore- improvvisamente mi ripresi da quello stato ancora comatoso che avevo- non mi ricordare quello che ho fatto! Cioè, non mi ricordo un cazzo ma ci ha pensato Louis a rinfrescarmi la memoria. Baciare Liam non è stata una delle cose più sensate che ho fatto in diciassette anni.-dissi sbuffando-
-Charly, Abby! Tesori miei- urlò venendoci incontro Hope. Ma tutte di buon umore sono ad inizio mattina?
-Di che si parlava?- continuò, non appena finì di strapazzarci come si fa con le uova.
-Sei al corrente anche tu del fatto che ieri mi sono letteralmente buttata sulle labbra di Liam, con fare poco consono?- risposi usando le esatte parole che mi aveva detto mio fratello per spiegarmi quello che avevo fatto.
-Si, ho visto la scena insieme a Louis- disse ridacchiando- era diventato rosso come un pomodoro e dovevi vedere come ti ha allontanato da lui..neanche fossi la sua ragazza! Che poi non capisco quale sia il problema- continuò.
Abby l’appoggio- appunto..ti piace Liam no? Quindi baciarlo è stata la cosa giusta!
No, non è possibile! Neanche le mie migliori amiche adesso sono in grado di capirmi.
-Non capite- sbottai- Liam è un bel ragazzo ma non lo conosco. Non voglio correre, devo prima essere sicura di provare minimo qualcosa. E poi ero ubriaca fradicia, non capivo un cazzo e quello è stavo un bacio d’istinto. Immagino già che brutta impressione che gli ho fatto! Devo assolutamente parlare con lui- sputai tutto d’un fiato.
Loro erano diverse da me. Abby si buttava subito addosso a chiunque. Hope era più simile a me.. timida e tranquilla ma ci sapeva fare. Io invece ero un disastro. Sapevo giocare e provocare solo chi volevo io e quella volta lo avevo fatto anche con Liam ma con lui non volevo comportarmi così.
-Buona fortuna allora- disse Abby facendomi un segno con il capo. Mi voltai e vidi Liam venire nella mia direzione.
Per fortuna la campanella che segnala l’inizio delle lezioni suonò.
-Magari un’altra volta- presi sotto braccio le mie amiche e svelte svelte le trascinai dentro la scuola- Non vorrete mica arrivare in ritardo alle lezioni della Evans?!
Il problema è che avevo una terribile vergogna e non avevo la minima idea di cosa dirgli, magari ci avrei pensato su durante quelle noiosissime due ore di biologia.
 
La Evans parlava già da una buon’ ora e io non avevo fatto altro che pensare a qualcosa da poter dire a Liam. La noia mi stava assalendo e la curiosità ancora di più quindi decisi di chiedere alle mie amiche, che erano seduta una alla mia destra e l’altra alla mia sinistra, come avevano trascorso quella serata, dato che prima avevamo parlato solo di me.
-Allora, voi che avete fatto ieri?- poi mi riferì in particolare ad Abby. Ti ho visto allontanarti con Zayn- continuai ammiccando.
Lei alzò gli occhi al soffitto- diciamo che siamo una coppia e quindi mi sembra giusto passare la serata con il proprio ragazzo.-
-A letto!- precisò Hope. Mi rivolsi a lei con sguardo malizioso.
-E tu invece? Ti sembra che non mi sono accorta del fatto che sei sparita assieme a quella zucca vuota di Louis?-
Diventò rossa come un peperone!- abbiamo solo parlato Char, parlato!- precisò lei-
-Niente bacio? Niente scopata?- chiese la riccia con la sua solita delicatezza.
-Brown, Tomlinson, Parke! Volete che vi faccia un bel rapporto?- ci richiamò quella serpe noiosissima.
-Ci scusi!- rispondemmo in coro.
Non appena la prof girò le spalle per continuare a spiegare non so esattamente cosa, Hope dichiarò che c’era stato solo una semplice chiacchierata tra amici e niente di più.
Quelle infinite due ore passarono ad una lentezza sovrannaturale e uscì fuori dalla classe come un razzo seguita dalle mie amiche. Finalmente una piccola pausa, l’intervallo!
Ci incamminammo verso la nostra solita panchina dove ad aspettarci c’era già mio fratello, Zayn, quel cespuglio di rovi di Harry e.. o porca carota! Liam.. era arrivato il momento di parlargli.
-Ciao a tutti- dissi con un sorriso rivolgendomi poi al ragazzo biondo cenere- possiamo parlare?-
-Certo!- risposte lui con un sorriso a 32 denti. Oh merda e adesso?!
-Volevo chiederti scusa per ieri sera..- timida e insicura- cioè non so cosa mi sia preso, ero ubriaca e non sapevo quello che stavo facendo! Non ricordo addirittura niente ma io non volevo saltarti addosso in quel modo- dissi tutto ad un fiato e quasi mi mancava il respiro subito dopo.
Lui rise divertito e mi preoccupai.
-Tranquilla! Non è successo niente.. è stato solo un bacio no? Non c’è niente di male a baciare una persona e se poi è così carina e bacia bene come te penso che bisogna cogliere le occasioni!- rispose tranquillo.
Bene, io mi ero fatta un casino di problemi e per lui quel bacio non era significato niente anzi gli aveva fatto piacere..
-Sapevo che eri ubriaca- continuò- ed ero anche consapevole del fatto che non significava niente quel bacio quindi ho ricambiato tranquillamente.. stai tranquilla, non hai fatto niente di male- mi accarezzò amichevolmente la guancia.
Ma non può fare così però o rischio di saltargli addosso di nuovo. Sorrisi.
-Grazie!-
-E di cosa?- appunto di cosa? Boh!- amici meglio di prima?- mi chiese porgendomi la mano-
-Amici meglio di prima- gliela strinsi e con le mani ancora intrecciate tornammo dagli altri.
-Patato!- urlai saltando addosso al mio migliore amico che si era appena aggiunto agli altri e lasciando la mano di Liam.
-Amore!- rispose lui, baciandomi la guancia.
-Ma tutta questa confidenza Horan?- scherzò Louis. Gli feci una linguaccia e continuai a coccolare il mio patato fino al suono della campanella.
-Che materia hai adesso?- mi chiese Abby.
Ci pensai su e poi sbuffando risposi- spagnolo!-
Harry mi sorrise- già, non vedevi l’ora vero?- non risposi e salutai gli altri che si divisero per andare in aule diverse mente Styles mi seguiva come un cagnolino.
-So dov’è la classe Harry!-
-Ma condividiamo la stessa ora e l’unica via per raggiungere l’aula è questa, quindi che ti dispiaccia o meno dobbiamo percorrere lo stesso tragitto!-
Sfortunatamente per me, i banchi erano già tutti occupati come la scorsa volta quindi mi toccava stare seduta vicino a quell’ottuso, un’altra interminabile ora.
-Cosa c’è tra te e Liam?- stranamente era stato in silenzio per un bel po’, solo dieci minuti, e se n’era uscito improvvisamente con questa domanda.
-Niente che a te possa interessare- risposi acida.
-Mi hanno raccontato del famoso bacio che vi siete dati ieri sera sai? Peccato che ero troppo impegnato a scoparmi Asheley per poterlo vedere con i miei occhi!-sorrise beffardo.
Qualcosa iniziò a bollirmi dentro, ma non capivo cosa. Rabbia, gelosia, odio. Ma che dico? Non poteva essere gelosia!!
-Forse stavi immaginando di baciare me!- continuò vedendo che non davo alcuna risposta.
-Ma pensi che il mondo giri solo intorno a te Styles? Non pensavo minimamente di poter baciare quelle tue luride labbra. Forse pensi questo perché la persona che ti sei portato a letto questa volta, non ti ha compiaciuto abbastanza ed eri tu che immaginavi come poteva essere se a posto di quell’oca ci fossi stata io- sputai in preda alla rabbia.
-Tomlinson! Fuori!- urlò l’Alvarez rossa di rabbia. Presi le mie cose e uscì fuori molto contenta almeno non dovevo più sopportare quello che si credeva chissà cosa.
Gelosa ragazzina?
Strinsi il cellulare nella mani quasi a stritolarlo.
IO NON SONO GELOSA,CAZZO! E mai lo sarò!
 
 
Buon 1 Maggio ragazze!
Scusate l’estremo ritardo ma non ho avuto tempo per scrivere. Doveva essere più lungo ma non volevo farvi aspettare ancora quindi ho deciso di postare.. a me non convince tanto questo capitolo ma spero che a voi possa piacere e che qualche anima buona mi lasci una recensione :)
Grazie a chi l’ha fatto nel capitolo precedente!
Baci :D  
 

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Capitolo 7
*** Capitolo 7. ***


Mi pulì le mani nel mio grembiule rosa e andai verso la porta che si affaccia in giardino.
Osservai per un po’ mio fratello intento a unire pezzi di legno, con in mano un martello.
-Lavoratore! È pronto il pranzo- urlai quasi. Lui sobbalzò!
-Porco martello Charly! Ma sei impazzita?- imprecò qualcosa che non riuscì a capire dato che aveva portato l’indice alla bocca.
Gli avevo fatto prendere un gran spavento e, per sbaglio, si era dato un colpo di martello sul dito. Trattenni una risata.
-Mi sono appiattito un dito e fa un male cane!- urlò baciandosi poi il punto dolorante.
-Dai entriamo che se no si fredda.. adesso passa tutto!- lo rassicurai come si fa con i bambini di 5 anni. E lui in effetti non era altro che questo.
Entrai in casa e corsi subito a prendere la pomata mentre lui si sedeva a tavola, leccandosi i baffi.
-Dammi il dito,piccolo- lo presi in giro usando la voce da ebete, come si fa quando parli con un cucciolo di cane dolcissimo. Ma lui era tutt’altro che un cucciolo, era un maiale.
Aveva iniziato a mangiare solo da un minuto ed era già tutto sporco di sugo!
Mi porse il dito rosso e leggermente gonfio e gli spalmai un po’ di quella pomata dandogli poi un leggero bacio.
-Passato?- domandai. Lui annuì con foga e mi donò uno dei suoi meravigliosi sorrisi per poi riprendere a mangiare, e io lo imitai.
-Allora oggi hai parlato con Liam?- mi domandò improvvisamente.
Annuì per poi rispondere- abbiamo chiarito. Gli ho detto che non era mia intenzione baciarlo e lui era piuttosto tranquillo. È stato un bacio tra amici il nostro.-
Non rispose, ma la domanda che mi rivolse dopo un po’ di silenzio mi stupì.
-Com’è stata la tua prima volta?- 
Aprì la bocca ma non uscì nessun suono non sapendo cosa rispondere.
-Perché questa domanda Louis? È passato tempo ormai.-
-Lottie- quel nome e quel tono dolce mi preoccupavano.
-Non sono più una bambina Louis- lo interruppi- non mi chiamare così-
-Per me sei sempre la mia sorellina! So quanto hai sofferto per quello stronzo di Thomas e al pensiero che sia stato proprio lui il primo mi viene il voltastomaco!- era arrabbiato ma allo stesso tempo dolce.
Thomas era stato il mio primo vero ragazzo, la mia prima volta ma lui mi aveva tradito e lo avevo visto con i miei stessi occhi. Avevo sofferto molto, perché io ero realmente innamorata e mio fratello e Niall mi erano stati molto vicini.
Louis era stato sempre un fratello geloso e protettivo nei miei confronti soprattutto dopo l’accaduto e credo che questa rivelazione non gli è andata proprio giù!
-Io lo amavo Louis.. sembrava tutto così perfetto quella sera e… ed è successo- dissi con tono basso.
-Lui ti ha solo usato! Se solo potrei ucciderlo..- strinse i pugni fino a farli diventare rossi.- promettimi che la prossima volta starai attenta, che non ti lascerai ingannare, promettimelo!-
-Te lo prometto- dissi buttandomi addosso a lui per abbracciarlo. Mi bacio la fronte e mi strinse forte a lui.
Mio fratello è idiota, stupido, una zucca vuota che non ne combina mai una giusta.. ma è il migliore fratello che io possa avere. Lo amo sul serio e lui sarà l’unico che non mi tradirà mai!
 
 
-Tesoro! Io vado da Liam.. ci vediamo stasera!- mi stampò un bacio sulla guancia e uscì dalla mia camera.
Quel pomeriggio Louis era piuttosto dolce, dopo la nostra discussione.
E mentre lui andava a divertirsi con i suoi amici a me toccava studiare già la prima settimana di scuola. La Evans, per punirci dal nostro continuo chiaccherio durante la sua ora di lezione di quel giorno, ci aveva costretto a studiare quella noiosissima biologia perché ci avrebbe interrogato il giorno dopo.
Avevo iniziato da solo mezz’ora e già mi ero stancata quindi decisi di fare una piccola pausa. Presi il libro e scesi le scale per poi dirigermi in cucina.
Presi un po’ d’acqua e poi mi buttai sul divano del salone, senza far nulla, con lo sguardo fisso nel vuoto.
Sobbalzai al suono del campanello. Chi poteva essere? Magari le mie amiche che non sapevano minimamente ma dove iniziare a studiare ed erano venute da me per consolarsi.
Aprì la porta e mi trovai davanti la persona che meno di tutti volevo vedere. Con quel sorriso così brillante.. ma che dico! Strafottente. Che diavolo ci faceva Styles a casa mia? Non era andato con gli altri?
-Louis non è in casa, ciao!- dissi velocemente cercando di chiudere la porta ma lui mi fermò.-
-Non sono venuto per Louis!- si sistemò i capelli com’è solito fare- sono qui per te-
Per me? E perché mai dovrebbe essere qui per me? Sarà impazzito!
-Sto studiando Styles, non ho tempo da perdere- cercai di richiudere la porta ma lui mi bloccò di nuovo.
-Vorrà dire che ti vedrò studiare. Louis non ha avuto una buona idea a lasciarti da sola.. sei ancora troppo piccola quindi ti farò la babysitter!
Ma è impazzito sul serio questo ragazzo!
-Ma ti sei drogato per caso? Sei solo uno stupido! Ti ricordo che abbiamo quasi la stessa età e qui l’unico che ne dimostra molti di meno e che ha bisogno della babysitter sei tu, mio caro!- mi stava facendo irritare come suo solito, era sicuramente venuto per farsi odiare ancora di più.
Scosse la testa divertito. Cosa ci trovava di divertente?
Mi sorpassò ed entrò in casa, gettandosi poi sul divano.
-Con comodo eh.. fai come se fossi a casa tua!- dissi irritata.
-mmh..- prese il libro tra le mani- biologia! Allora, tu studi e io starò qui buono buono.-
Sbuffai e gli tolsi il libro dalle mani. Mi misi comoda accanto a lui, a gambe incrociate, e ripresi a leggere silenziosamente.
Sentivo il suo sguardo puntato addosso. Mi scrutava intensamente.
Una ciocca bionda mi cadde davanti agli occhi, stavo per scansarla ma la grande mano di Harry mi precedette, prendendola tra due dita e mettendola dietro il mio orecchio.
Al contatto con la sua pelle il mio orecchio si infuocò colorando di rosso l’intera faccia. Alzai un attimo lo sguardo incrociando quei pozzi verdissimi e lui mi sorrise dolcemente.
Abbassai subito gli occhi concentrandomi di nuovo a  quello che stavo cercando di studiare. Perché mi metteva così tanto in imbarazzo?
Non avevo mai avuto problemi a rispondere in modo scortese a Harry e adesso non riuscivo neanche a guardarlo negli occhi.
Continuava ad osservarmi silenziosamente. Non potevo più andare avanti così, non riuscivo a concentrami!
-La smetti di fissarmi?! Non riesco a studiare se sento il tuo sguardo puntato addosso a me!- sbuffai. Lui sorrise ancora, un sorriso dolcissimo.
No,no,no! Tu no puoi pensare che il sorriso della persona che odi sia dolcissimo, proprio no!
-Ti metto in soggezione?-
-Non mi metti in soggezione, mi irriti, che è ben diverso!-
-Ma sei così bella quando studi.. hai uno sguardo perso.. concentrato. Muovi lentamente gli occhi da sinistra verso destra e a volte fai strane smorfie.- il suo tono era tranquillo, gentile..diverso, ecco.
-Se questo è il tuo modo di corteggiare una persona e farla cadere ai tuoi piedi sappi che con me non ci riuscirai- o forse ci sta riuscendo?
Caro cervello, la vuoi smettere di pensare certe cose? Lui è Harry Styles non potrà MAI piacermi una persona come lui.
-Io dico invece che prima o poi cadrai letteralmente ai miei piedi, se non sei già pazzamente innamorata di me!-
-Non lo sono e mai lo sarò, Styles!- urlai quasi. Questo ragazzo trovava sempre il modo per farsi sopportare ogni volta di meno.
 
Era già un’ora che leggevo e ripetevo mentalmente quella maledettissima materia. Harry era ancora li e non aveva smesso un attimo di osservarmi, se non per andare in bagno o ogni tanto per guardare l‘orologio.
-Ho finito! Sono pronta per ripetere.- esultai.
-Oh alla buon’ora- gli feci una linguaccia e iniziai a parlare. Lui mi tolse bruscamente il libro dalle mani e lo guardò interessato, cercando di capire cosa stessi ripetendo. Sapevo che era un caso perso!
-Allora passerò l’interrogazione domani?- domandai non appena ebbi finito.
-Oh certo! Un bell’8 signorina Tomlinson.- chiuse il libro e mi sorrise ancora.
-Non offri niente al tuo dolce e premuroso babysitter?-  dolce e premuroso babysitter? Ma si sentiva? Mah.
-Vado a preparare un po’ di latte da mettere nel biberon e te lo offro volentieri!- non ebbi il tempo neanche di alzarmi che una cuscinata mi colpì in pieno viso.
Bene! Voleva la guerra? Che guerra sia,allora.
Afferrai anch’io un cuscino e glielo sbattei in faccia. Iniziò così una guerra di cuscinate. Colpi e risate riempivano la stanza.
Mi ritrovai completamente sdraiata sul divano con Harry a cavalcioni su di me. Mi teneva entrambi i polsi stretti con una mano mentre con l’altra teneva il cuscino che mi buttò in faccia facendomi quasi soffocare.
Agitai velocemente i piedi urlando.
-Vuoi forse uccidermi? Così soffoco idiota!-
Mollò la resistenza che faceva sul mio viso e si avvicinò pericolosamente a me.
Sentivo il suo respiro caldo sulle mie labbra. Il mio cuore iniziò a battere più del dovuto.
Perché mi sentivo in quel modo?
Le sue labbra si posarono delicatamente sulla mia guancia facendo un sonoro schiocco. I miei muscoli si sciolsero improvvisamente..ma cosa mi aspettavo?
I suoi occhi si incastrarono di nuovo con i miei.
-Non potrei mai ucciderti Charlotte!- il mio nome per intero detto da lui, in quel modo così profondo, mi sembrò bellissimo.
Una chiave scattò nella serratura e subito sobbalzammo mettendoci seduti.
Louis oltrepassò la porta e dopo averci visto, o meglio dopo aver visto Harry, corrugò le sopracciglia.
-Che ci fai tu qui?- chiese avvicinandosi.
-Ti stavo aspettando!- Harry gli si buttò addotto stringendolo in un abbraccio- andiamo su che devo parlarti.
Louis annuì poco convinto e insieme salirono le scale.
Quello stupido di Styles mi fece l’occhiolino prima di sparire nel corridoio del piano di sopra.
Mi sentivo stranamente felice!
 
 
 
Buona sera!
Come va? Sono stata più veloce ad aggiornare, yeeeah!
In questo capitolo c’è una piccola parte dedicata a Charry. Ma cosa sta succedendo alla nostra protagonista? Lo scoprirete solo leggendo : )
Se vi piace la mia storia, recensite per faaavore! *fa faccia da cucciolo*
Grazie belle..un bacione : D 

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


Finalmente quella straziante giornata scolastica era appena finita.
Presi la mia tracolla e corsi fuori dall’aula. I corridoi erano pieni di ragazzi, che come me non vedevano l’ora di uscire da quel carcere e godersi quel bel sole, ancora caldo di settembre, prima che venga sostituito dalla pioggia che è solita qui a Londra. Ma io, tra la folla, cercavo solo un ammasso di ricci e due occhi verde smeraldo e questo può sembrare davvero strano.
Non sapevo neanche io l’esatto motivo per cui lo stessi cercando, ma la mia mente contorta mi diceva che lui doveva essere il primo a sapere la mia bella notizia.
Appena vidi quel cespuglio avvicinarsi al suo armadietto mi precipitai da lui con un sorriso a 32 denti!
-Di buon umore oggi, Tomlinson?- mi chiese, appena di vide.
-Ho preso 8, ho preso 8- saltellai su me stessa, battendo le mani per poi saltargli addosso.
Lui rimase un po’ sorpreso ma non ci pensò molto a stringermi per i fianchi, quindi mi allontanai di scatto.
-Te l’avevo detto! Il prof Styles non sbaglia mai- mi fece l’occhiolino e poi continuò- sono soddisfatto della mia allieva. A quando la prossima lezione privata?- mi chiese.
-A mai! Tu non hai fatto un emerito ciufolo, mi hai solo deconcentrato.- sbuffai.
-Ehy gioventù- Louis ci stava raggiungendo insieme a Niall, Liam e Zayn.
-Ho preso 8 Lou, 8!- urlai gettandomi tra le braccia di mio fratello e poi su quelle del mio migliore amico, schioccandogli un sonoro bacio.
-E a me niente bacio?- chiese Liam facendo il finto offeso. Baciai anche lui.
-Qui, l’irlandese- iniziò mio fratello indicando Niall- ha avuto una brillante idea.
Niall annuì come per affermare le parole di Louis.
-Esatto! Dato che oggi c’è una splendida giornata, che ne dite di venire tutti da me e farci un bel bagno in piscina?- gli saltai letteralmente addosso per la seconda volta, ma ormai ci era abituato.
-Suppongo questo sia un si- mi disse ridacchiando.
 
 
Infilai il telo mare color salmone nella mia grande borsa e mi precipitai di sotto dove ad aspettarmi c’era già mio fratello, Abby a Hope, che avevo invitato sapendo che a Niall avrebbe sicuramente fatto piacere.
-Era ora!- esclamò la mia amica. Io in risposta le feci una linguaccia e prendendola sotto braccio mi incamminai in casa Horan lasciando Hope e Louis indietro.
Li sentivo parlare tranquillamente.
-Io credo sia amore- ridacchiò Abby.
-Oh, puoi giurarci!- feci io, alzando una mano, che lei colpì con la sua.
In pochi minuti eravamo davanti casa del mio migliore amico e, vedendo la macchina, Abby capì subito che Zayn si trovava già li. Nel suo volto spuntò un sorriso che andava da un orecchio all’altro.
Ah l’amore! Pensai sbuffando.
Suonai al campanello e un Liam sorridente, in costume, a petto nudo, bellissimo, mi si presentò davanti.
Persi un attimo il respiro soffermandomi a guardare i suoi addominali, forse per troppo tempo.
-Allora entri o vuoi rimanere li tutta la giornata?- mi chiese sorridendo. Gli altri erano già in casa ed io ero rimasta impalata davanti la porta come un idiota, fissando quella meravigliosa statua greca.
-Oh si scusa- arrossì. Che figura di merda, Charlotte!
Appena entrai vidi Abby appiccicata alle labbra di Zayn  e Louis sdraiato addosso ad Harry. Si, c’era anche lui purtroppo!
-Allora gente, tutti in piscina?- Niall sbucò dalla cucina con una bottiglia di succo e dei bicchieri.
-Tutti in piscina!!- urlò Louis alzandosi dal divano facendo del male ad Harry che mugugnò qualcosa di incomprensibile.
Corse subito verso il retro della casa Horan seguito da Niall, Abby, che trascinava a sua volta Zayn e Liam. Io e Hope facemmo con calma.
La casa del mio migliore amico mi piace un casino. Fin da piccola preferivo andare sempre da lui per giocare, era anche quasi meglio del parco. C’era tutto quello di cui avevamo bisogno per divertirci ed era solo nostro.
La parte che preferisco è indubbiamente il giardino. Al centro c’è un’enorme piscina con attorno decine di sdraio e ombrelloni.
Il prato è molto curato, più in là ci sono delle vecchie altalene dove mi rifugiavo sempre con il mio piccolo irlandese, è meraviglioso. E poi ci sono dei divani in vimini con al centro un piccolo tavolino in vetro.
Vidi Louis correre, mentre si sfilava la maglietta a righe bianche e blu, e gettarsi con la delicatezza di un elefante in piscina schizzando acqua da tutte le parti. Acqua fredda, che a contatto con la mia pelle mi fece rabbrividire.
Mi avviai velocemente con la mia amica nelle sdraio al centro, dove il sole arrivava perpendicolare, prima che potesse farlo qualcun altro. Stavo perdendo la mia abbronzatura e volevo almeno colorirmi di nuovo. Mi spogliai sfoggiando il mio costume a fascia blu oceano, mi piaceva tantissimo quel bikini, e mi misi a pancia in giù sdraiata al sole come le lucertole, ignorando i richiami degli altri che mi dicevano di buttarmi in piscina.
-Tra un po’ arrivo, fatemi abbronzare un po’- cercai di urlare con la faccia spiaccicata sul mio telo mare. Aprii un attimo gli occhi e vidi Harry sollevarsi leggermente la maglietta per poi riabbassarla e coprirsi di nuovo. Capì che stava facendo una sorte di spogliarello a mio fratello che faceva finta di non resistergli più.  Ma potevano essere così stupidi?
Finalmente si decise a spogliarsi del tutto, mostrando la sua pancia completamente piatta scolpita dagli addominali.
Ah però! Non me lo ricordavo mica così informa il signorino Styles! Pensai.
Era quasi meglio di Liam. Quei ricci che gli incorniciavano il volto, quegli occhi che alla luce del sole brillavano ancor di più, quel sorriso divertito dalla buffa espressione di Louis e quel corpo da fare invidia ai model…
Charly? Uuuh uuh!  Mi richiamò il mio cervello.
Sbuffai e mi rigirai dall’altro lato per non guardare più quell’essere che si era appena gettato in piscina.
Neanche cinque minuti esposta al sole e già mi aveva dato alla testa. Pff, che brutti scherzi che fa questa palla di fuoco!
 
Sentì delle gocce di acqua fredda arrivarmi alle spalle per poi scivolare lungo tutta la schiena. Rabbrividii e mi girai di scatto per vedere cosa stesse succedendo.
Un’Hazza gocciolante se ne stava impalato davanti a me con un sorriso divertito stampato in faccia.
-Cavolo Harry spostati!- dissi scansandolo- mi stai bagnando!-
Sorrise ancora di più per poi piegarsi verso di me. Mise un braccio sotto le mie gambe e un altro dietro la mia schiena sollevandomi.
-è questa la mia intenzione!-
Mi dimenai cercando di scendere dalle sue braccia.
-HARRY MOLLAMI- urlai colpendolo al petto- sei freddissimo. L’acqua sarà congelata! STYLES!-
Vidi Louis fare lo stesso con Hope, ma lei a differenza mia era quasi contenta di stare fra le braccia di mio fratello, prima di finire violentemente in acqua.
-Questa me la paghi Styles!- urlai.
-Ah si? E come?- mi chiese lui prima di gettarsi in piscina.
-Così!- cercai di spingerlo sott’acqua ma fu inutile, ci finì io.
-Ti- tossì- uccido!- tossì ancora. Avevo quasi bevuto tutta l’acqua della piscina per colpa di uno stupido riccio!
Lui iniziò a schizzarmi, accecandomi. Facevo quasi fatica a respirare.
-Smettila- urlai ancora-
Lui sembrò aver capito le mie condizioni e si fermò.
-sei uno stupido!-
-Chi è lo stupido?- chiese avvicinandosi. Io indietreggiai.
-tu!- dissi decisa facendogli una smorfia.
Lui in risposta riprese a schizzarmi.
-Sono ancora stupido?-chiese, non appena ebbe finito, avvicinandosi per la seconda volta. E io per la seconda volta indietreggiai sbattendo le spalle a bordo piscina.
-Lo sarai sempre!- risposi.
Lui si avvicinò ancora di più bloccandomi con le sue braccia muscolose. Mi guardò dritto negli occhi e per un attimo sentì un brivido.
L’acqua era decisamente troppo fredda.
Mi schizzò leggermente con le dita di una mano bagnandomi il ciuffo che mi cadde appiccicato davanti agli occhi, simile ad un emo. Lui lo portò indietro assieme agli altri capelli e passò l’indice sotto in mio occhio con un po’ di forza. Poi me lo mostrò e vidi che era completamente nero.
Mi ricordai che ero truccata. La matita mi era tutta colata fino alle guance.
-Oddio! Assomiglierò ad un panda, obeso per giunta- dissi preoccupata. Lui rise leggermente.
-Ma va! Sei bellissima anche così- soffiò a pochi centimetri dal mio viso prima di passare il dito nell’altro occhio.
Un brivido, il secondo, che mi partì dall’unghia del piede e finì all’ultimo millimetro di capello mi percorse.
-Fa freddo Harry! Fammi uscire- cercai di liberarmi da quella gabbia che erano le sue braccia.
-Hazza, non importunare mia sorella.- urlò Louis dal trampolino.
-Non la sto importunando- rispose lui girandosi per parlare con mio fratello. Ne approfittai per svignarmela con una veloce nuotata.
Gli feci una linguaccia e mi avviai verso la scaletta.
-Stai già uscendo?- mi chiese Niall- dai rimani un altro po’..
Io ai suoi occhi da cucciolo non so resistere. È tutto un cucciolo!
-Se me lo chiedi così resto, ma solo perché me lo dici tu!- mi aggrappai a lui come una cozza stringendolo in un abbraccio.
-Non fare come se avessi 100 kg addosso Horan!- lo rimproverai- in acqua si è sempre leggeri come una piuma.-
Rise come è solito fare.
-Sto sprecando energie, che ne dici se vado a prendere qualcosa da mangiare?-
È sempre il solito! Pensai.
 
 
Mi stavo divertendo come una matta! Nonostante tutto, il freddo era passato e avevamo fatto a gara di tuffi, con Niall come giuria che aveva mangiato ben 5 muffin e 3 cornetti alla nutella e non si era più gettato in piscina per paura di morire galleggiante lì.
Ovviamente il mago dei tuffi, come dice lui, è stato Louis e Zayn per rivincita aveva proposto una partita di pallavolo. 
Da una parte c’era Zayn, Abby, Liam ed Harry e dall’altra io, Louis, Hope e Niall.
-Ti ridurrò in polpette!- disse Zayn prima di tirare una micidiale schiacciata!  1-0
-Se vinco io domani sera usciamo insieme- mi bisbigliò Harry che si trovava sotto rete di fronte a me.
-Vince la squadra Styles- sbuffai per la sua stupidaggine- quindi vale solo la proposta di Zayn in caso di vittoria. Ma vinceremo noi!-
 
Forse mi sbagliavo, e anche di grosso,  ci avevano schiacciato come pulci.
25 a 7. Non posso farci niente se in squadra avevo un impedito come Niall e un’Hope che aveva paura della palla!
 
 
 
 
 
Salve bella gente Mary1D è qua presente!! Oh yeeh :D
 
Okuella straziante giornata scolastica era appena finita.
. tralasciando questa mia trionfale, o forse no, entrata volevo chiedere perdono per il ritardo!
 Ma questa scuola mi distrugge D: sono sempre piena zeppa di compiti e hanno influenzato anche la mia mente infatti non avevo proprio idee, quindi perdonate anche questo capitolo osceno!
Vi dico già che non so quando aggiornerò perché da domani ho tutti giorni compito T.T  e poi martedì è anche il mio compleanno *sochenonvenepuòfregarenaminchia*
 
Per concludere, ci tenevo tanto ad avere qualche recensione per sapere se la storia piace o fa letteralmente cagare! Io ci metto il massimo :D

Grazie per l’attenzione, peaceandlove and One Direction <3
 
 

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


La luce dei raggi del sole, che entravano dalla finestra, mi colpì dritta agli occhi ed io d’istinto mi coprì la testa con il lenzuolo di lino.
Di sotto c’era un casino infernale che mi aveva fatto svegliare, quindi decisi di alzarmi dal letto per vedere cosa stesse succedendo. Senza fare molto caso alle mie condizioni del viso scesi in cucina ancora mezza addormentata. Nonostante lo stato comatoso in cui mi trovavo riuscì a distinguere la voce di Louis e quella di Zayn che litigavano per chi dei due facesse meglio i pancakes. Improvvisamente mi ricordai del pomeriggio precedente: Malik aveva vinto la partita di pallavolo contro mio fratello e il patto era che in caso di vittoria da parte di Zayn, Louis avrebbe offerto la colazione al suo avversario.
Entrai in cucina stropicciandomi gli occhi e augurai il buongiorno seguito da uno sbadiglio. Non mi aspettavo tutta quella gente in casa mia, di domenica, alle 9 del mattino. Pensavo che la colazione valesse solo per Zayn e non anche per Niall, Liam ed Harry.
Non che mi dispiacesse avere il mio migliore amico in casa anche appena sveglia, ma dover sopportare Harry ovunque era un vero strazio.
-Buongiorno patatina mia- Niall mi stampò un bacio sulla guancia destra- dormito bene?
Annuì, osservando quei due deficienti che continuavano a litigare senza neanche accorgersi della mia presenza. Salutai Liam con un bacio sulla guancia e ignorai completamente Styles che aveva il cespuglio completamente immerso nel frigorifero alla ricerca di chissà cosa.
Come magicamente sembrò aver finito la sua lunga caccia e si girò di scatto verso di me. Appena mi vide il suo volto si dipinse in un sorriso smagliante che quasi mi accecò, come aveva fatto precedentemente la luce del sole. Sbuffai. Mi irritava solo semplicemente il fatto che lui esistesse.
-Oh buongiorno piccola Tomlinson!- disse con tanto entusiasmo.
-Saresti così gentile da spostarti, sempre se hai finito la tua ricerca nel frigo? Dovrei prendere il latte!- dissi incrociando le braccia al petto.
-Tieni, sono-simpatica-in-qualunque-momento-della-giornata!- mi porse lo scatolo di cartone del latte per poi chiudere l’anta del frigorifero.
Non badai molto alla sua affermazione. Mi ero appena svegliata e non avevo proprio voglia di parlare, tantomeno con uno come lui.
Mi misi sulle punte alzando il braccio per raggiungere la mia tazza, che si trovava abbastanza in alto.
- Se magari vai a metterti qualcosa di più adeguato, Harry smette di guardarti il culo!- esclamò mio fratello, alludendo al mio abbigliamento, marcando il nome di Harry come per farlo smettere immediatamente.
Non avevo neanche fatto caso al fatto che fossi con una canotta lunga solo il giusto da coprirmi il fondoschiena e che sporgendomi in alto si era alzata, mostrando le mie culottes blu. Mi abbassai subito la maglia in modo da coprirmi.
-Se magari non avessi degli amici così arrapati, io girerei tranquillamente in casa vestita come voglio!- risposi rivolgendo uno sguardo di fuoco a quell’idiota di Styles che mi guardava compiaciuto per poi sedermi nello sgabello vicino a Niall che mi sorrise.
-Io ho degli amici arrapati, va bene- guardò Harry- ma questo non mi sembra l’abbigliamento adatto per stare in casa con cinque ragazzi.-  Sbuffai.
-Dai Louis non fare il padre adesso! Non sapevo di trovare tutta questa gente, tantomeno di essere vestita..
-O svestita!- mi interruppe Harry. Gli tirai un biscotto che si trovava sul tavolo e ripresi.
-Dicevo.. di essere vestita così!- mi sporsi verso di lui per abbracciarlo e di conseguenza alzò gli occhi al cielo, o al soffitto, come preferite!
Sapevo che il mio abbraccio avrebbe funzionato!!
-Allora, dove sono i miei pancakes preferiti?- domandai dopo essermi staccata dall’abbraccio.
-Hai visto che i miei sono più buoni?- domandò quasi con ovvietà Louis a Zayn, come per fargli capire che prima, quando diceva che lui era più bravo, aveva ragione.
-Solo perché non ha ancora assaggiato i miei- Louis gli fece una linguaccia e si alzò dirigendosi verso il fornetto e tirandone fuori un piatto con due pancakes.
-Avevo la paura che Niall li avesse mangiati tutti!- sorrisi al mio migliore amico che si finse offeso.
Iniziai a mangiare silenziosamente ascoltando quei cinque parlare della partita di football che ci sarebbe stata quel pomeriggio.
Liam era il capitano della squadra, e non aveva ancora aperto bocca. Avevo capito che c’era qualcosa che lo turbava e Harry, egoista come solo lui poteva essere, aveva detto che non doveva pensare ai problemi ma solo alla squadra e alla partita.
-Verrai a vederci vero?- mi chiese improvvisamente Niall, passandomi una mano sui capelli.
Aveva quel sorriso dolce sulle labbra e quegli occhi meravigliosamente blu che mi guardavano come ad incitarmi a rispondere subito con un si.
-Certo che verrò! Non potrò perdermi il mio tesoro giocare a football.- gli accarezzai la guancia. Ma quanto poteva essere dolce il mio Nialler?!
Lo amavo, come si amano i migliori amici. Un amore sincero.
-Dai ammettilo che vieni solo per me!- disse quella voce odiosa di Harry.
-Tu sei il mio ultimo pensiero Hazza!- mi alzai dallo sgabello e misi la tazza vuota nel lavello.
-Porta anche Hope!- esclamò felice mio fratello.
Lo sapevo che le piaceva! Io certe cose le capisco..
Gli feci l’occhiolino, sorridendo soddisfatta.
-Tranquillo verrà volentieri! Adesso vado a farmi una doccia e mi metto qualcosa di più adeguato addosso.- uscì dalla cucina sentendo lo sguardo di qualcuno addosso. Giuro che se avrei visto Harry radiografarmi ancora il culo lo avrei picchiato!
Dalla cucina si sentiva solo la voce di Louis lamentarsi su qualcosa di incomprensibile.
 
 
Ero seduta sugli spalti da un bel po’ e la partita non ci pensava nemmeno ad iniziare.
Mi stavo subendo i sogni poco casti di Hope da minuti che sembravano interminabili. Sbuffai per l’ennesima volta, maledicendomi per essere andata alla partita e soprattutto per aver “invitato” la mia migliore amica.
-…Lo immagino già, dopo un paio di minuti di corsa dietro alla palla, col sospiro affannato e con il sudore che gli gocciola sulla fronte bagnandogli i capelli e lui con il braccio, si asciuga facendo un movimento estremamente sexy e io….- ripresi a non ascoltare più quella pazza, psicopatica di Hope fare pensieri orrendi su mio fratello. Mi chiedo solo come poteva mai immaginare qualcosa del genere, a me faceva venire solo il mal di stomaco!
Eh pensare che Hope era una ragazza timida, e lo è ancora, ma quando si parla di Louis i suoi ormoni ballano la conga! Questo ragazzo le fa uno strano effetto.
-Oh eccoli finalmente!- urlò eccitata la rossa- ci sta guardando, Louis ci sta salutando!!- continuò ancora più eccitata, muovendo la mano in alto per salutare mio fratello con un sorriso a 247 denti.
Alzai gli occhi al cielo. Ma dico io, si può essere così, così….. stupide?
Ricambiai il saluto di mio fratello e di Niall e feci finta di non aver visto il bacio lanciato da parte di Harry. Molte ragazze si voltarono nella mia direzione per vedere chi fosse la fortunata, o sfortunata nel mio caso, ad aver ricevuto un bacio lanciato dal ragazzo più ambito della scuola.
La maggior parte di esse sarebbero svenute all’istante ma a me non toccava minimamente anzi mi dava fastidio quel suo atteggiamento sfacciato.
-Io sarei già morta all’istante e anche le ragazze qui presenti, se solo Harry o Louis mi avesse mandato un bacio- disse Hope con aria sognante.
-Ecco! Tu, non io. E adesso stai zitta che voglio seguire la partita e mi viene già difficile da concentrata, pensa se inizi a parlare di cose inutili, tra l’altro.-
Vidi la mia amica fare una smorfia e concentrarsi a guardare il suo amato.
La partita proseguiva 0-0 e mancavano solo pochi minuti alla fine.
 I miei occhi seguirono Harry che correva come un assatanato dietro alla palla per cercare di farla entrare nella porta degli avversari, ma invano.
Con il movimento della corsa i suoi ricci si muovevano su e giù come delle molle, i suoi occhi erano più vispi del solito, concentrato sul pallone aveva un aria quasi dolce.
Improvvisamente lo vidi cadere a terra.
-Rigore!- urlò Hope alzandosi dal suo posto. In un balzo ritornai come alla realtà e capì che l’arbitro aveva fischiato il rigore per Harry che si era posizionato davanti alla porta, ancora più concentrato e bel…
-GOOOOOOOAL!!!- dalla tribuna si alzò un coro entusiasta e fui travolta dall’abbraccio della mia amica.  Ricambiai l’abbraccio notando Harry travolto dal resto della squadra proprio quando l’arbitro fischiò la fine della partita. Avevano vinto, per merito di quell’invertebrato di Harry.. almeno qualcosa di buono sapeva farla!
I ragazzi salutarono amichevolmente la squadra avversaria e andarono negli spogliatoi.
 
-Oddio! Era così,così…stupendamente sexy- stavo ancora subendo i discorsi insopportabili di Hope su mio fratello, mentre ci dirigevamo negli spogliatoi ad aspettare che uscissero.
-Chi era stupendamente sexy?-
-Abby?! Che ci fai tu qui?- chiese Hope, rossa in volto alla vista della nostra amica.
-Aspetto il mio ragazzo,forse?- chiese con ovvietà la riccia.
-E con chi saresti venuta?- chiesi io.
-Con Danielle, ma è andata via.-
E questa Danielle sarebbe?
-Oh amore, finalmente!-urlò Abby, buttandosi letteralmente tra le braccia di Zayn non appena egli uscì dagli spogliatoi già ben lavato e vestito, seguito da Louis che teneva in mano devi vestiti.
-Dai, Louis vieni qui!- urlò Niall inseguendo mio fratello per tutto il campo, con solo un asciugamano avvolto sotto il ventre.
Louis è il ragazzo idiota degli scherzi e questa volta era toccato a Niall rincorrerlo per farsi restituire i vestiti.
Risi divertita da quella scena, seguita dagli altri e da Liam ed Harry che erano usciti anch’essi dagli spogliatoi.
Niall continuava a correre tenendosi con una mano l’asciugamano per paura che lo perdesse.
-Harry, tieni!-Louis lanciò i vestiti a quell’altro idiota di Styles, che rideva divertito dall’espressione del mio migliore amico, mentre Zayn ed Abby si scambiavano dolci baci non  curandosi di noi.
-Dai basta, Smettetela adesso! Harry, dai subito questi indumenti a Niall!- dissi scocciata. Già quel giochetto era durato abbastanza. Non era più divertente!
-Se no? Che mi fai? Eh, nanetta- Harry si fermò davanti a me, guardandomi con aria strafottente.
-Ti castro- Niall rise riprendendo i vestiti e tornando dentro per cambiarsi.
-per questa volta ti è andata bene..- gli sorrisi falsamente allontanandomi da lui, che di conseguenza sbuffò.
-Noi andiamo!- dissero insieme i due piccioncini, mano nella mano.
-Ehi Hope! Che ne dici di andare a farci un giro?- chiese improvvisamente Louis alla mia amica che sobbalzò a solo sentirsi chiamare da mio fratello.
Lei annuì sorpresa con forse troppa felicità.
-Noi allora andiamo Charly, ci vediamo a casa!- mi salutò mio fratello.
-Ah Harry?- chiamò l’attenzione del suo migliore amico, che si voltò- riporta a casa mia sorella!- urlò allontanandosi con Hope che sorrise salutandoci.
-Grazie ma so ancora la strada di casa, non ho bisogno di un accompagnatore! Al massimo vado con Niall-
-Ehm.. Charly mi dispiace ma Niall deve venire con me- disse Liam un po’ imbarazzato, appoggiato al muro con fare molto sexy.
Sbuffai!
-Ammettetelo che vi siete messi tutti d’accordo..che avete complottato alle mie spalle!- sputai tra i denti.
Mi stavano tutti abbandonando con quell’essere, anche i miei migliori amici!
Harry rise divertito.
-Mi dispiace!- mi disse Niall che si era finalmente rivestito e aveva sentito tutto. Poi mi schioccò un bacio sulla guancia e si allontanò con Liam.
-Allora bellezza, che si fa?-
Odio quel sorriso. Odio Harry Styles.
-Proprio niente stupidità fatta in persona! Io vado a casa mia e tu dove ti pare-
-Io voglio farti compagnia- continuò lui seguendomi- prima però avrei proprio voglia di un gelato.
-E io no!- ne avevo già abbastanza.
Harry ignorò la mia disapprovazione e mi prese sottobraccio trascinandomi dietro di se.
-Va bene, ti seguo! Vengo a mangiare un gelato con te, ma lasciami!- dissi esasperata.
Lui sorrise soddisfatto e lasciò la presa.
Percorremmo la strada in silenzio. Io non avevo voglia di parlare e lui aveva forse capito! Ogni tanto mi osservava e quando voltavo il mio sguardo verso il suo, faceva finta di niente, guardando la strada.
-Siamo arrivati!- esordì improvvisamente entusiasta.
Oh finalmente! Pensai.. prima mangiavamo questo benedetto gelato e prima potevo ritornarmene a casa, lontano da Harry.
Entrammo nella piccola gelateria. Era molto accogliente.
Dietro al bancone se ne stava una  biondina tutta tette!
Styles alla vista di quei due canotti gonfiati si illuminò. È sempre il solito!
-Buongiorno signorina!- disse rivolto a quella sottospecie di Barbie, con un larghissimo sorriso. –Allora cosa prendi?- chiese poi a me.
-Un cono cioccolato e pistacchio, grazie.- risposi.
-Uno cioccolato  e pistacchio per lei e uno cioccolato e menta per me- Harry ordinò i due gelati per poi pagarli da bravo gentiluomo.
-Ci vediamo!- salutò contento la gelataia strizzandole l’occhio. Quest’ultima ricambiò il saluto lisciandosi ancora di più i lunghi capelli biondi con una mano, guardando Harry con sguardo quasi incantato.
-Mancava poco e sbavavi!- dissi scocciata, prima di dare una leccata al mio gelato. Harry rise.
-Davanti a certe ragazze è impossibile non farlo.- si mise comodo su una panchina, non molto lontano dalla gelateria.
-E poi, non sono stato l’unico a sbavare- si passò una mano sui capelli- lei è rimasta quasi paralizzata! Nessuno sa resistere al fascino del ragazzo dai ricci sexy.-
-Io si!- gli feci una linguaccia e continuai a gustarmi il mio gelato fino a finirlo tutto.
Osservavo Harry dare l’ultimo morso al cono. Pensavo che quel poco tempo da passare con lui sarebbe stato straziante, quasi da suicidio, invece lui non aveva parlato molto.. forse perché aveva capito che io non volevo! Era stato quasi rilassante stare con lui.
Styles spostò lo sguardo su di me, sentendosi osservato.
-Che c’è?!- chiesi come se non ero stata io a guardarlo per minuti. Lui sorrise.
-Sei sporca qui- con l’indice percorse delicatamente il contorno delle mie labbra.
Per  un attimo mi sentì mancare l’aria fino a non respirare più.
Lui sembrò accorgersene e spostò il dito dalla mie labbra mostrandolo leggermente sporco di cioccolato.
-Andiamo! Ti accompagno a casa- si alzò dalla panchina porgendomi la mano che non afferrai.
Mi sentivo strana. Avevo delle fitte allo stomaco…
“Se quel gelato mi ha provocato il mal di stomaco giuro che vado a sgonfiare quella finta Barbie, così la levo dai piedi!”  pensai.
 
 
 
Buoooooongiorno :D

Sto aggiornando con un fottutissimo ritardo, chiedo scusa!
Finalmente questa benedetta scuola è finita, così posso dedicare più tempo a voi e alla fan fiction, yeeeeah (:
Però a voi che sta succedendo?! Invece di aumentare, diminuiamo e nessuno recensita D: ad eccezione di Giuls_399 che ringrazio infinitamente!
Voglio sapere cosa ne pensate della storia, quindi RECENSITE, per favore!
 Parlando del capitolo voglio dire che non mi piace molto, e non è una novità, ma non volevo più farvi aspettare quindi ho deciso di postare..
Spero che a voi piaccia lo stesso!

Adesso vi saluto perché sono di corsa *corre* ……………….. NO! Jimmy protested!  D:
 
Buone vacanze Directioners <3  

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Capitolo 10
*** Capitolo 10. ***


Un’altra esilarante settimana di scuola, la seconda per l’esattezza, era iniziata ed io mi ero già stancata come non mai.
 
Spensi quella maledetta sveglia che mi stava procurando alquanto fastidio e infilai la testa sotto al cuscino per coprire gli occhi dalla luce.
-Sveglia dormigliona! E ora di andare a scuoooola-
-Altri cinque minuti mamma- mugugnai.
-Non sono tua mamma. Sono il lupo mannaro e se non ti alzi fra tre secondi ti butto giù dal letto!- capì chiaramente che quella non era la mia dolce mammina, ma quell’idiota di mio fratello. Scattai subito in piedi sbarrando gli occhi. Sapevo che quando Louis diceva qualcosa manteneva la promessa.
-Sono sveglia e pimpante- dissi con un certo tono di voce, in modo da fargli credere che quello che stessi dicendo fosse vero.
-Sì, e sei in un fottuto ritardo!-
Diedi un’occhiata alla sveglia sul comodino e balzai in piedi, simile ad un robot. Louis ridacchiò sedendosi sul mio letto.
-Cazzo, cazzo! Se arrivo in ritardo l’Alvarez mi ucciderà!-
Tirai fuori dall’armadio un paio di jeans stretti e una canotta bianca.
Mi fiondai di corsa in bagno per lavarmi.
In soli 10 minuti, che per me è un tempo record, mi ero già preparata. Corsi in camera di Louis tirando fuori dall’armadio la mia felpa preferita e scesi velocemente le scale.
-Eccomi! Possiamo andare, dai dai!- urlai a mio fratello che con la lentezza di una lumaca si mise lo zaino in spalle e prese le chiavi della macchina.
Salii sulla mini cooper blu di mio fratello e ci avviammo verso scuola.
-Louis- sospirai- non c’è nessun carro del morto davanti a noi perché cammini così piano?!- se andavo a piedi forse sarei arrivata prima.
-Perché la strada è piena di buchi e non voglio distruggere il mio gioiellino- disse accarezzando il cruscotto dell’auto.
Sbuffai pensando la prof di spagnolo urlarmi dietro perché ero arrivata per l’ennesima volta in ritardo alla sua lezione.
L’anno precedente entravo puntualmente cinque o anche dieci minuti dopo.
 
Finalmente Louis si decise a premere l’acceleratore e la scuola sembrò essere vicina .
Nel cortile non c’era già più nessuno.
Scesi velocemente dall’auto e iniziai a correre verso l’edificio.
-Non si saluta il tuo dolce fratellino?- urlò Louis che aveva appena chiuso il suo gioiellino e che a differenza mia passeggiava tranquillamente per il verde della scuola.
-Ciao fratello- lo salutai senza smettere di correre.
-Voglio un bacio- continuò lui. Io per risposta alzai il dito medio ed entrai nell’istituto, dirigendomi in classe.
Bussai alla porta.
-Avanti signorina Tomlinson.- sentì chiaramente la voce della prof incazzata.
Merda. Era già in classe. Sapeva già che dietro alla porta c’ero io. Merda,merda.. stupido sonno!
Entrai in classe sfoderando il mio miglior sorriso.
-Buongiorno prof. scusi il ritardo!-
-E un onore averla qui con..-diede una sbirciata all’orologio che portava al polso- quattro minuti di ritardo. Vedo che sta facendo progressi rispetto all’anno precedente! Si vada ad accomodare vicino al signorino Styles.
Wow, solo quattro minuti! Ed io che credevo di più..
Arrivai al mio ultimo banco e sbuffando alla vista del mio vicino mi misi seduta di fianco a lui.
-Buongiorno ritardataria!- mi salutò Harry son il suo solito sorriso- vedo con piacere che c’è qualcuno che entra in classe dopo di me, alla lezione dell’Alvarez!-
-Io almeno ho delle buone scuse per ritardare!- sibilai per non farmi sentire dalla serpe.
-Ad esempio?!-chiese.
-Ad esempio.. passare meno tempo con te!!-            
-Tomlinson, Styles! Non solo arrivate puntualmente in ritardo ma vi permettete anche di chiacchierare? Fatemi il favore di seguire la lezione se no vi sbatto fuori, e non mi sembra il caso per lei signorina, dato che questa sarebbe la seconda volta in appena due settimane di scuola!- urlò rossa di rabbia la professoressa.
Diedi una gomitata ad Harry che ridacchiava dietro la testa di Selene per non farsi vedere.
-Ahia!- bisbiglio massaggiandosi la parte colpita, per poi stare in silenzio.
Cercai di seguire la lezione e non fare caso a quell’ammasso di cespuglio che avevo accanto, che ogni tanto perdeva minuti interi ad osservarmi.
 
 
Finalmente la campanella suonò, segno che la prima ora era appena finita.
Mi alzai velocemente dalla sedia raccogliendo tutte le mie cose per andare nell’aula di chimica, dove ad aspettarmi c’erano già le mie due migliori amiche.
-Ma dove ti eri cacciata? Non ti ho visto stamattina- mi disse Hope abbracciandomi.
Salutai Abby che annuì per dar ragione alla rossa.
-Mi sono addormentata e sono arrivata con quattro minuti di ritardo a spagnolo.- feci spallucce.
-Immagino l’Alvarez!- rise Abby, seguita da Hope e da me.
 
-Che piacere rivederti, dolcezza!- disse una voce dietro di me che conoscevo benissimo e che non potevo sopportare.
Mi girai di scatto vedendo quel solito cespuglio che mi ritrovavo spesso davanti agli occhi.
-Che ci fai tu qui?!- chiesi quasi allarmata.
-Ho cambiato corso! E adesso sarò il tuo compagno di classe anche in chimica.- disse contento.
Portai le mani in testa con fare esasperato. Ma era forse uno stalker, cos’è mi perseguita? Vuole forse rovinarmi la vita?
-Se pensi che ti aiuterò a studiare questa benedetta chimica che non ti entra in quella zucca vuota puoi scordartelo!-
-E invece credo che dovrai proprio aiutarmi! Ho bisogno di un insegnante privata- disse passandosi una mano in quell’ammasso di ricci e sorridendo.
-Beh io e Hope ci sediamo allora!- Abby tirò da un braccio la mia amica per farla sedere vicino a lei continuando a ridere.
-Buongiorno ragazzi! Forza Charlotte prendi posto vicino a Styles.- 
Come?! Io amavo quel professore e adesso anche lui sembrava avercela con me!  Il mio dolce e caro prof Smith mi aveva ordinato di sedermi con quell’essere.
Feci come mi aveva appena detto fulminando con lo sguardo le mie migliori amiche che continuavano a ridacchiare.
Smith iniziò a spiegare quei concetti di chimica che mi sembravano tanto facili ma che improvvisamente persero la loro facilità quando Harry prese la mia mano e la fece scontrare con la sua per darmi un pezzetto di carta ripiegato.
Lo aprii.
 
Perchè mi odi così tanto? Infondo non ti ho fatto niente.. Harry.
 
Perché lo odiavo?
Presi la penna e senza pensarci molto scrissi..
 
Ti odio perché mi irrita il fatto che credi di essere il più figo della scuola solo perché delle ragazzine in calore ti sbavano dietro. Ti odio perché sei convinto che ti vado già dietro ma nonostante questo fai di tutto per farmi cadere ai tuoi piedi, senza successo. Ti odio perché fai tutto questo solo per portarmi a letto come fai con tutte le altre. Ci sarebbero tanti altri motivi per odiarti ma soprattutto ti odio semplicemente perché sei Harry Styles!
 
Gli passai il bigliettino. Ero stata troppo dura?
Ma no! Non si è mai troppo duri per persone come lui. Lui che ha fatto soffrire tante ragazzine scaricandole il giorno dopo averle portate a letto.
 Vidi Harry sorridere leggendo quello che avevo scritto.
Non ero stata dura.. le mie parole non lo sfiorano minimamente. Lui è Harry Styles, diamine!
La risposta non tardò ad arrivare.
 
Ti farò amare Harry Styles! Ricorda: DALL’ODIO ALL’AMORE NON C’è CHE UN SOLO PASSO.. E sarai proprio tu a farlo!
 
Strinsi il foglietto nel mio palmo fino a farlo diventare una pallina e lo gettai nel cestino.
Harry rise soddisfatto mentre usciva anch’esso dalla classe, dato che anche quell’ora era finita.
 
 
Mi stavo ingozzando di patatine seduta sul divano di casa mia a guardare uno stupido telefilm argentino, o almeno ci stavo provando a guardarlo.
La mia testa era occupata da altro.
Dall’odio all’amore non c’è che un solo passo.
Dall’odio all’amore non c’è che un solo passo.
 
Stupido cervello.
Le parole di Harry mi ruotavano in testa senza sosta.
Io non amerò mai Harry Edwaard Styles. MAI.
 
Harry ha ragione. Prima poi finirai con l’amarlo.
 
 è un essere insignificante! Non riuscirà mai a farmi innamorare di lui.
 
Dall’odio all’amore non c’è che un solo passo e sarai tu la prima a compierlo Charlotte, ricordalo.
 
 Scossi la testa come per cacciare via quella fastidiosissima voce che continuava a ripetere quell’inutile frase.
Mi riempì la bocca di patatine mentre sentì suonare alla porta.
-Chi diafolo è adeffo?!- mi alzai  dal divano masticando velocemente quelle schifezze che mi avrebbero fatto diventare obesa ed una volta arrivata alla porta la aprì.
Per poco non mi strozzai alla vista di Harry sorridente come al suo solito.
-Che ci fai tu qui?!- chiesi tossendo per cercare di riprendermi.
-Chimica!- urlò lui tutto euforico entrando in casa.
Avevo sentito bene?
-Io non ti aiuterò Styles! Te l’avevo già detto.- dissi prendendo il telecomando e spegnendo la tv.
-Ma tu pensi che io sono venuto qui per studiare?- la sua non era proprio una domanda- Ovvio che no!- si rispose da solo.
Lo guardai quasi sconvolta. Che cosa voleva da me quest’idiota patentato?!
-Vai a sistemarti che ti porto fuori da questa casa!- disse con fare teatrale puntando l’indice alla porta di casa.
-Io non vengo da nessuna parte con te!- e un altro pugno di patatine dritte nello stomaco.
-Smetti di mangiare queste schifezze e andiamo, dai!- prese il pacco di patatine ormai quasi vuoto e andò in cucina a gettarlo nell’immondizia.
Io lo seguì.
-Ma mi chiedo? Non hai una vita sociale tu, che non comprenda me?!- lui rise- Dov’è andato a finire mio fratello e gli altri? Non puoi uscire con loro invece di fracassare le palle a me?-
-Tuo fratello è in giro con Carrot e non solo con lei.. – lascio la frase in sospeso- Zayn è con Abby.. sai l’amore? Quello che investirà presto anche te e.. Niall e Liam dovevano fare una cosa.-
Sbuffai. Quei due insieme non me la raccontano giusta. E Louis con chi era?
Non avevo altra scelta, infondo a casa mi stavo annoiando.
-Va bene, andiamo.- presi il cellulare e le chiavi di casa.
-Vieni così?!- mi chiese.
-Perché, ho forse qualcosa che non va?- domandai io retorica.
-No, sei bellissima così.- disse facendomi uscire per prima e chiudendo la porta alle spalle.
Ringraziai il fatto che mi trovavo di spalle avanti a lui perché sentì le mie guance andare a fuoco.
Davanti al cancello di casa mia c’era parcheggiata una vespa blu metallico.
Mi girai di scatto verso Harry che era pochi passi più in dietro di me.
-Non dirmi che questa è tua!- indicai il mezzo che si trovava davanti a me sottolineando la parola questa.  
-Già.. non è stupendo il mio gioiellino?!- disse accarezzando la sella.
Ma per i maschi il gioiellino è solo il mezzo di trasporto con cui si muovono o lo è solo per Louis Tomlinson e il suo migliore amico Harry Styles?
-Allora andiamo?- mi chiese porgendomi il casco.
-Io in sella a questa cosa non vado da nessuna parte, tantomeno se a guidarla sei tu!- incrociai le braccia al petto- preferisco andare a piedi.
Avevo già mosso il primo passo quando Styles mi afferrò per un polso avvicinandomi a se.
-Guiderò piano, fidati di me! Non devi aver vergogna di andare in giro su una vespa quando sei in compagnia di Harry l’inglese dai ricci sexy Styles, tutte le ragazze ti invidieranno.-
Ma si può essere più coglioni di così?!
 Scossi la testa esasperata afferrando il casco e montando il sella.
Harry fece lo stesso e lentamente partì.
D’istinto allacciai le braccia alla sua vita e appoggiai la testa sulla sua larga schiena chiudendo gli occhi.
Il vento leggermente fresco di Londra mi faceva svolazzare i capelli e i ricci di Harry, anch’essi mossi dalla corrente, mi solleticavano il viso.
Non erano come me li aspettavo, erano quasi.. morbidi.
Mi lasciai cullare da quella sensazione piacevole talmente tanto da non accorgermi, non so dopo quanto tempo, di essere arrivati a destinazione.
Lo capì solo perché improvvisamente l’aria aveva finito di scompigliarmi i capelli ed Harry aveva iniziato a chiamarmi dolcemente.
Aprii di scatto gli occhi ed ispirai profondamente prima di staccarmi imbarazzata da Mr. Cespuglio. Un buon odore, di pesca, mi invase le narici.
-Scusami- dissi scendendo dalla vespa e togliendomi il casco.
Harry sorrise. Il sorriso più bello che avessi mai visto.
No, aspetta! Non ero davvero io che stavo pensando una cosa simile! NO.
-Hai visto che ho guidato piano? Scommetto che non ti sei neanche accorta di essere in movimento.- si sistemò i capelli che a causa del casco si erano arruffati.- vieni!-
Lo seguì dentro al parco poco frequentato. 
Passeggiammo per un po’ in silenzio osservando i bambini correre felici nel parco.
Non era un posto molto affollato ma bensì tranquillo.
Seguii Harry sedersi su una panchina e mi misi di fianco a lui.
-Allora, piaciuta la frase di oggi?- mi domandò improvvisamente.
Di nuovo quel discorso. Di nuovo quella frase.
-Sappi che brutta o bella che sia, non mi ha toccato minimamente.-
BUGIA!!
Zitto tu! Non posso mica dirgli che non ho fatto altro che pensare alle sue parole.
-Cioè ti sbagli di grosso.. non succederà mai quello che hai detto!- continuai con un certo imbarazzo.
-Dici?!- mi chiese lui sistemandosi più vicino a me.
Preferì non rispondere ma cercare di calmare il mio cuore per paura di morire d’infarto.
Dovevo per forza prenotarmi una visita dal cardiologo uno di questi giorni.
-Che ne dici di essere almeno.. amici?- la voce roca di Harry mi fece quasi sussultare.
Io e lui, amici?!
-Io e te? Amici?- domandai guardandolo in quei pozzi verdi.
-Si! Proviamoci almeno. Non riesco ancora a capire perché pensi quelle cose su di me.. ti farò ricredere.-
Mi ero quasi persa in quegli occhi ma Styles pensò bene di schioccarmi un bacio sulla guancia da farmi riprendere o forse no..
Mi alzai di scatto dalla panchina senza sapere neanch’io il perché.
-F-forse è meglio andare a casa. Se Louis non mi trova potrebbe preoccuparsi.- balbettai quasi.
Harry sorrise e si alzò anche lui.
Prima di porgermi il casco e salire sulla vespa però si bloccò guardandomi negli occhi per qualche secondo. Io di conseguenza non riuscì a sostenere il suo  sguardo e lo abbassai a terra fissando le mie converse rosse.
-Rispondi alla domanda di prima, se no non andiamo.- disse fermo.
-Proviamoci!- esclamai senza pensarci su afferrando il casco, pronta per sentire di nuovo i ricci sul mio viso e un profumo dolce inondarmi il corpo.
 
 
 
 
 
 
 

BUON POMERIGGIO GEEEEENTE!!
Eccomi sono tornata, il ritardo c’è ma non è colossale come lo è stato in precedenza! Menomale.
Fiiiù *sospira*
Allooora, parliamo del capitolo.
Harry se n’è uscito con quella frase poetica che sta ronzando nella testa della nostra protagonista e in lei sta cambiando qualcosa.. soffre davvero di problemi al cuore o è Mr. Styles a provocargli tutto ciò?
LO SCOPRIRETE NELLAA PROSSIMA PUNTATA :DDD
 
 
SONO CONTENTA, SONO FELICE!!
Le recensite sono leggermente aumentate e anche le persone che seguono la storia :) 
Spero aumenterete ancora quindi che dire.. SE VI PIACE IL CAPITOLO RECENSITE, PLEASE!
 Grazie per aver recensito lo scorso capitolo e per aver letto la mia, ehm… spero decente, storia!
Buona serata bellezze :D
Ah dimenticavo, non ho riletto quindi scusate eventuali orrori! D:

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Capitolo 11
*** Capitolo 11. ***


-Tu ed Harry amici?!- ripeterono sconvolte le mie migliori amiche.
Eravamo sedute sul letto matrimoniale di camera mia.
Quella mattina a scuola non avevo fatto in tempo a raccontare loro il pomeriggio trascorso con Harry e dopo le continue minacce di Abby, fui costretta ad invitarle da me per dire tutto nei minimi dettagli.
-Si, cioè.. se non rispondevo alla domanda lui non si decideva a riaccompagnarmi a casa e dato che non volevo più trascorrere del tempo con lui ho..diciamo..accettato!- dissi esasperata. Riflettendoci adesso, ero consapevole di aver fatto una stupidaggine.
-Sei sicura che sia solo per questo?- mi chiese gentilmente Hope.
-Certo!- esclamai incrociando le gambe.- sapete benissimo che io odio Harry. Come potrei mai essere una sua amica? Non lo sopportavo più e per togliermelo dalle palle ho acconsentito.-
Hope annuì poco convinta.
-Io dico che dovresti provarci sul serio. Non devi fermarti solo alle apparenze! Magari Harry non è come lo vedi tu ai tuoi occhi ma è una persona completamente diversa.- disse Abby con aria da saputella.
Ma che ne sapeva lei?!
-Io so benissimo che persona è quell’ammasso di ricci!- sbuffai- è l’essere più insignificante, insopportabile, odioso, irritante, sbruffone, stronzo, stupido,idiota….- Abby mi fermò alzando un  braccio.
-Ok! Abbiamo capito Charly, ma forse non è davvero così! Tu giudichi le persone senza conoscerle realmente, come hai fatto con Zayn. Credevi che era un puttaniere di prima classe, invece è il ragazzo più dolce che io abbia mai conosciuto- sospirò, chinando leggermente la testa e portandosi le mani al petto chiudendo contemporaneamente gli occhi come se stesse immaginando il suo ragazzo.
-Magari con Zayn ho sbagliato nel giudicarlo ma Harry è davvero un puttaniere. Fa tutto questo solo per portarmi a letto e il fatto che crede che sia già accecata d’amore per lui mi irrita ancor di più.- solo parlare di lui mi faceva irritare, come posso provare mai ad essere una sua amica?
-Charly, ti ricordo che tuo fratello è il suo migliore amico e sai bene com’è geloso Louis e lo sa anche Harry, quindi non credo che vuole portarti a letto perché sa benissimo che il suo amichetto gli trita le palle se solo osa sfiorarti.- Hope aveva ragione, ma non così tanta conoscendo Styles.
-Si, hai ragione però.. cavolo io non lo sopporto! È un essere..
-Insignificante, insopportabile, odioso e bla bla bla- m’interruppe Hope alzando gli occhi al cielo seguita da Abby che sbuffò per l’ennesima volta- lo hai già detto. Ma ormai hai accettato di essere una sua amica, provaci e basta anche se finirete per tirarvi i capelli!- 
Sbuffai anch’io. Perché mi facevo tutte queste paranoie?
-Va bene, basta che la smettiamo di parlare di lui perché non ne posso più!- dissi facendo una smorfia.
Le mie migliori amiche risero e io mi unì a loro.
Ma le nostre risate furono interrotte  da mio fratello che senza bussare, come suo solito, aprì la porta e affacciò leggermente la testa.
-Charly io- appena vide che non ero sola in camera si fermò- ah Hope ci sei anche tu.. ciao!- continuò con un po’ più di entusiasmo.
La guance della rossa diventarono dello stesso colore dei capelli e gli sorrise imbarazzata.
-Ciao anche a te Louis- disse con tono sarcastico Abby, che non era stata affatto considerata da mio fratello- non so se ti sei accorto ma ci sono anch’io.- continuò sventolando una mano davanti a Louis che si era quasi incantato a fissare Hope.
Entrambe scoppiammo a ridere mentre Hope ,ancora più rossa dalla vergogna , diede una gomitata alla riccia.
Louis ci fulminò con lo sguardo ed io smisi improvvisamente di ridere.
-Dicevi?- domandai cercando di ricompormi.
-Si, ehm..dicevo che sto andando con Harry da Starbucks, ho visto un annuncio che dice che cercano un cameriere, magari mi prendono.-
Scoppiai di nuovo a ridere seguita sempre da Abby mentre la rossa era serissima.
-Tu a lavorare da Starbucks?!- esclamai tra le risate.
-Sei solo una stupida  Charly!- disse con tono offeso mio fratello- vedrai che le ragazze verranno solo per me!- e facendo l’occhiolino ad Hope uscì dalla stanza. 
Io e la mia migliore amica ricominciammo a ridere fino a quando non fummo interrotti da Hope  abbastanza irritata che ci obbligò a smettere.
-Oh ci sei anche tu Hope- Abby cercò di imitare lo stesso tono di voce che aveva usato mio fratello pochi minuti prima e gattonando si piazzò davanti alla diretta interessata alzandole il viso con due dita.
Io non la smettevo più di ridere. Vedere mio fratello imbarazzato era il massimo!
-Oh, ma la smettete?!- sbraitò lei allontanando Abby. Aveva il viso rosso più di peperone!
Appena mi calmai, mi gettai addosso ad Hope e poi fui seguita dalla riccia che si gettò su di noi con la delicatezza di un mammut e ci fece cadere sul pavimento.
Finalmente, dopo la botta, anche l’imbarazzatissima Brown si unì alle nostre risate.
Restammo a terra, io con la testa poggiata sulla pancia di Hope e Abby sulla mia.
-Io penso che qualcuno qui deve raccontarci qualcosa!-
-Già.. lo penso anch’io.- Abby si alzò di scatto da quella posizione e si mise a pancia sotto, con i gomiti piegati e il mento poggiato sui palmi delle mani, osservando Hope.
Io ero ancora poggiata su di lei e non riuscivo bene a vederla in faccia quindi mi spostai un po’ per poterla osservare.
-Non c’è niente da dire, ragazze!- rispose l’interessata ancora imbarazzata. (Oh, adesso faccio anche la rima!)
-Ah si?!- domandai io, alzandomi e assumendo la stessa posizione della riccia.- alla festa di fine estate avete solo parlato, in piscina siete stati tutto il tempo insieme e credo che non siano solo le uniche occasioni in cui avete scambiato due chiacchiere!-
Ripensai a quello che mi aveva detto Harry il giorno prima :” Tuo fratello è in giro con Carrot e non solo con lei..”
E, adesso che ci penso, con chi poteva essere se non con Hope?
Non le diedi neanche il tempo di rispondere.
-Dov’eri ieri pomeriggio mentre io ero con Harry?- domandai.
Sembravo quasi un agente di polizia davanti ad un omicida.
-Al parco! Disse, mettendosi più comoda.
-E con chi eri, eh?- continuai puntandole un dito contro.
La rossa con un abile mossa si mise seduta nella mia stessa posizione.
-Oh ma cos’è questo? Un interrogatorio?!- sbottò.
-Non cambiare discorso Brown- Abby che fino ad allora aveva osservato la scena, guardandomi con lo sguardo di una che è consapevole di quello che stessi facendo, ci imitò incrociando anch’ella le gambe e mettendosi seduta sul tappeto rosso fuoco- con chi eri, eh?- continuò puntandole un dito contro, come avevo fatto io pochi minuti prima.
-E va bene, mi arrendo - Hope alzò le braccia in segno di resa e sospirò- ero con Louis.
Io e la riccia scattammo in piedi come due molle.
-Dammi il cinque fratella!- esclamò  alzando una mano che io subito colpì.
Velocemente ci sedemmo di nuovo a terra ansiose di sapere tutto.
-Lo sapevo io!- esultai- dicci tutto,forza.-
-Non c’è niente da dire stupide! Ero al parco e stavo facendo jogging mentre tuo fratello era in giro con Carrot. Ci siamo incontrati per caso!-
Hope aveva sempre avuto una cotta per Louis, ma lui era troppo infantile per accorgersene. Invece adesso sembra proprio che le piaccia, ma non posso mica illuderla!
-E che vi siete detti, che avete fatto?- chiese Abby euforica.
-Abbiamo semplicemente parlato del più e del meno!- sbuffò.
Abby alzò un sopracciglio- Senti rossa! Sai benissimo che non provo amore per la matematica quindi sputa il rospo su, su!- la riccia le diede dei colpettini dietro la schiena per incoraggiarla.
-Ma quanto rompete voi due?-
Sorrisi innocentemente mentre Abby alzava gli occhi al cielo.
-Mi ha chiamato carotina..cioè prima mi ha detto che il colore dei miei capelli gli ricordano una carota e poi mi ha dato questo soprannome.- le sue guance si colorarono per l’ennesima volta di rosso.
Hope era sempre stata una ragazza timida ma adesso questo non era importante! Mio fratello è il solito idiota.. paragonare una ragazza ad un ortaggio.. bah che orrore!
-Molto romantico, direi..- commentò sarcastica Abby soffocando una risata.
-Se si parla di mio fratello è alquanto romantico- esclamai, riflettendo- Louis prova una certa ammirazione per le carote, ha quasi una fissazione e questo significa che se Hope gli ricorda una carota ha anche una certa fissazione per lei!- conclusi soddisfatta della mia teoria.
Abby annuì convinta mentre Hope scuoteva la testa.
-In verità mi ha detto che, dato che io gli ricordo una carota, ha chiamato la cagnetta “Carrot” in mio onore.- abbassò la testa visibilmente in imbarazzo, forse più di prima.
-Ancora più romantico!- sospirò la riccia.
Mi sbattei una mano in fronte.
-Ok, forse non è il massimo dare il nome ad un cane pensando ad una ragazza ma è carino da parte di mio fratello!- cercai di difenderlo.
-Si, forse hai ragione Charly. Non ho subito colto il senso!- mi stava forse prendendo in giro?- e poi cosa ti ha detto di emozionante?- domandò ancora mettendosi comoda sul mio letto.
-Niente.. – ci pensò su- quando mi ha accompagnato a casa mi ha chiesto se una sera mi va di uscire con lui-
-Ora si che si ragiona Louis- urlò eccitata Abby alzando le braccia in aria come stesse parlando con il ragazzo, che poi non c’era.
Io la ignorai completamente. Che si è, forse, bevuta il cervello?
-E tu cosa gli hai risposto?- domandai quindi io.
-Che mi andava bene! Quindi quando si decide ad invitarmi, uscirò con tuo fratello e forse allora potrò raccontarvi qualcosa di interessante-
Stavo per ribattere ma Abby tirò fuori dalla tasca dei pantaloni il suo BlackBerry nero e ci fece segno di stare zitte.
-Pronto trottolino amoroso?- rispose.
TROTTOLINO AMOROSO?! Che razza di nomignolo è questo?!
Trattenni una risata e ,rivolta ad Hope, imitai la mia amica ripetendo le stesse parole che aveva usato per rispondere al telefono.
-Trottolina amorosa du du da da da!- bisbigliai alla rossa dandole un buffetto sulla guancia. Lei si scostò disgustata e ricevemmo entrambe uno schiaffetto da Abby che intanto continuava a parlare al telefono con il suo trottolino.
-Sono da Charly- di seguito la vidi annuire e poi salutando il suo ragazzo chiuse la telefonata.
--Trottolino amoroso! Molto romantico!- esclamò Hope, forse per vendicarsi dall’affermazione che aveva fatto prima su di Louis.
-Sempre meglio delle carote!- la Parke si alzò dal letto e prese la sua tracolla.- io vado. Il mio trottolino sta vedendo a prendermi!-
-Buona giornata piccioncini!- urlammo insieme.
Adesso ero pronta a fare una raffica di domande alla mia futura cognata, forse adesso avrebbe avuto meno imbarazzo.
-Forse è meglio se vada anche io, tra un po’ devo accompagnare mia sorella in palestra.-
Assottigliai gli occhi e la guardai poco convinta. Mi conosceva come le sue tasche e sapeva benissimo che avrei ripreso con l’interrogatorio quindi stava cercando di svignarsela.
-Se non vuoi aspettare mio fratello e sapere se l’hanno preso oppure no da Starbucks puoi anche andare- cercai di persuaderla a rimanere.
-Mi farai sapere domani. Devo proprio scappare!- e anche lei uscì dalla mia stanza lasciandomi sola a rigirarmi i pollici.
Fuori non c’era proprio una bella giornata. L’estate era ormai finita e il tipico fresco londinese stava arrivando.
Non mi andava proprio di uscire.
Mi alzai dal letto e mi trascinai giù per le scale diretta in  cucina. Aprì il frigo ma non c’era niente che mi incitava a mangiarlo.
-Niall!- pensai ad alta voce,una volta essersi illuminata la lampadina.- ma certo! Chiamerò il mio migliore amico.-
 Dopo averlo chiamato mi misi seduta sul divano ad aspettarlo.
 
Niall non tardò ad arrivare e appena sentì il suono della pronta mi precipitai ad aprire, pronta per saltargli addosso. Ma appena lo vidi sull’uscio della porta con in mano un sacchetto di carta ,che alla mia vista alzò in aria, mi fermai.
-Ciambelle!- urlò poi, mostrandomi il suo sorriso perfetto anche con l’apparecchio.
Mi buttai tra le sue braccia, stringendolo forte a me.
-Ma io ti adoro!- gli urlai in un orecchio, ancora stretta a lui, mentre mi portava dentro.
-Brava, anch’io mi adorerei!- mi gettò di peso sul divano e io lo tirai accanto a me colpendolo dietro la nuca.
-Stupido!- incrociai le braccia al petto e feci la finta offesa.
-Dai non fare così- mi disse lui girandomi il viso nella sua direzione.
Incontrai i suoi occhi azzurri, più belli del mare, e per poco non ci affogai dentro.
-Se sei arrabbiata, vorrà dire che le ciambelle le mangerò tutte io!- esclamò prendendone una dal sacchetto.
Io mi buttai su di lui per cercare di afferrare il pacchetto bianco contenente le mie adorate ciambelle.
-Non sono arrabbiata! Dammene subito una.- cercai di allungarmi il più possibile per afferrarlo dato che lui aveva alzato il braccio ed era molto più alto del mio.
-E allora chiedimi scusa!- fece lui con un sorrisetto.
-Scusa.- borbottai io.
-Ecco a te una ciambella al cioccolato.- disse estraendone una che io subito afferrai e morsi come se non toccavo cibo da giorni.
Non passavo un pomeriggio da sola con il mio migliore amico da un po’ di tempo e  mi era mancato da morire! Con lui c’è sempre da divertirsi e poi non possono mancare le nostre abbuffate.
Stavamo divorando in silenzio le nostre ciambelle, sorridendo ogni tanto quando i nostri sguardi si incontravano.
 -Allofa come fai mi fai chiafato?- mi domandò all’improvviso Niall, sputacchiando pezzi di ciambella.
-Ero sola in casa e volevo passare un po’ di tempo con te.- feci spallucce-Vedo che ultimamente sei molto impegnato!- allusi al fatto che era sempre in giro con Liam e non sapevo cosa stavano tramando quei due.
-Hai fatto bene a chiamarmi.. anch’io volevo stare un po’ con te.- mi rispose lui accarezzandomi i capelli e deviando l’altro discorso.
-Allora cosa mi nascondete tu e Liam? Ultimamente sei sempre con lui.-
-Niente, lui è il mio migliore amico. Ho passato un po’ di tempo con lui e adesso lo sto passando con la mia migliore amica.-
Annuì poco convinta. Sapevo che non si trattava solo di questo.
-C’è di mezzo una ragazza?- Domandai io guardandolo negli occhi.
Lo vidi diventare leggermente rosso.
Ecco, lo sapevo!
-in effetti si, ma non riguarda me!- si affrettò subito a rispondere.
Aggrottai le sopracciglia confusa. Lui sembrò capire e continuò.
-Sabato pomeriggio nella villetta accanto quella di Liam si è trasferita una ragazza. Lui appena l’ha vista ne è rimasto incantato, un colpo di fulmine ecco!- diede un morso alla sua quarta ciambella e poi continuò- voleva essere gentile e farla integrare al gruppo e quindi l’ha invitata alla partita.
Si chiama Danielle non so se Abby te l’ha presentata, era con lei domenica.-
Ah si.. mi aveva accennato che stava lì con una certa Danielle che io però non conoscevo.
Annuì e gli feci cenno di continuare.
-E niente.. si è trasferita qui con suo cugino, che da quanto ho potuto vedere è molto protettivo, e alla partita c’era anche lui. Quindi Liam mi ha chiesto se potevo, con una scusa, portarmi via Josh, così si chiama, e lasciarlo da solo con Danielle per farle vedere un po’ la città. E così ho fatto.- concluse dando un altro morso alla ciambella.
Lo imitai stando in silenzio.
Liam è un bellissimo ragazzo, avevo sempre pensato bene di lui e non mi dispiaceva se fosse stato lui a darmi delle attenzioni, ma purtroppo si era invaghito a prima vista di questa Danielle.
Sono proprio curiosa di vedere com’è fatta!
-Sai questo Josh è davvero molto carino.- Niall vedendo che non proferivo parola, parlo lui strizzandomi un occhio.
Cosa voleva dirmi con questo? Oddio, non dirmi che..
-Mi stai forse confessando di essere gay?- domandai preoccupata.
Horan mi guardò torvo, aggrottando le sopracciglia. Poi scoppiò in una delle sue solite risate contagiose e io mi unì a lui senza sapere il motivo per cui stava ridendo.
-Questa è bella Tomlinson!- mi diede una pacca affettuosa sulla spalla che per poco non caddi dal divano, continuando a ridere.- io gay?! Ma se provo un certo apprezzamento anche per le tue tette e il tuo sedere!- non la smetteva più di ridere.
Misi il muso, sia perché mi stava prendendo in giro e anche perché mi aveva confessato che gli piacevano i miei rigonfiamenti.
Lui, vedendo la mia espressione del volto, smise improvvisamente di ridere.
-Cioè volevo dire- si asciugò le lacrime, ai lati degli occhi, che per il troppo ridere gli erano uscite- a me piacciono le ragazze! Josh è carino per te, stupida!-
Aaah, adesso capisco!
Sorrisi.
-Grazie per l’interessamento, ma tu sei il mio migliore amico non il mio agente matrimoniale. Preferisco vederlo prima io a questo Josh e poi giudicherò.-
-Come vuoi tu. Domani è il loro primo giorno di scuola. Te lo presento, è anche simpatico!- finalmente aveva finito di divorare tutto il sacchetto che posò sul tavolino davanti al divano.
Si mise seduto comodamente e io poggiai la testa sulle sue gambe, sdraiandomi nel resto del divano.  
Iniziò ad accarezzarmi i capelli. Sapeva che questo movimento mi faceva rilassare talmente tanto da addormentarmi ma a lui piaceva farlo.
-Tu invece che mi dici, con Harry?- domandò improvvisamente facendomi trasalire.
Ero già in stato comatoso.
-stiamo provando ad essere amici- mugugnai.
Di colpo si bloccò e io preoccupata aprì di occhi e mi alzai per guardarlo.
Sul suo volto spuntò un sorriso a trentadue denti.
-Sono felicissimo!-urlò quasi.
Mi gettai di peso di nuovo sulle sue gambe, sbuffando. Era impossibile che fosse così eccitato!
-Frena il tuo entusiasmo Horan. Ci stiamo solo provando, questo non significa che il mio odio nei suoi confronti cesserà.-
-Io dico che è già finito. Harry è un bravo ragazzo! Un po’ farfallone, sì, ma devi conoscerlo bene per ricrederti..- disse riprendendo a toccarmi i capelli.
In effetti non avevo niente da perdere. Stavamo cercando di andare d’accordo e magari gli altri avevano ragione, mi sarei trovata bene con lui.
Era un essere insopportabile, irritante e tutti gli aggettivi dispregiativi che potevano esistere, mi provocava alquanto fastidio ma il giorno prima mi ero trovata quasi bene con lui .
Forse provando ad essere amici non mi avrebbe più importunato.
-Vedremo- risposi io.
 
Quel pomeriggio col mio migliore amico passò come al solito tra chiacchiere e risate varie. Con lui era sempre tutto più bello.
-Adesso è ora che questo bell’irlandese vada a casa.- disse Niall alzandosi dal divano in cui eravamo stati seduti per il resto del pomeriggio.
Io annuì dispiaciuta facendo la faccia da cucciolo per convincerlo a rimanere ancora un altro po’.
-Mi dispiace patatina mia, la tua faccia dolce dolce mi convince sempre – continuò dandomi un buffetto sulla guancia.- ma oggi proprio no! Sai com’è.. la mia adorata mamma per cena ha preparato il Boxty!-sorrise.
-E va bene..- continuai a fare l’offesa.- so quant’è importante per te il cibo quindi per oggi ti lascio andare!- dissi mentre lo accompagnavo alla porta seguita da lui che continuava a sorridere divertito.
-Lo sai che tu sei più importante di tutto, anche del cibo!- mi abbracciò forte schioccandomi poi  un bacio sulla guancia che io ricambiai.
-Buona cena mio piccolo Horan!- urlai osservandolo allontanarsi, dopo aver chiuso il cancello verde.
Rientrai in casa aspettando quell’idiota di mio fratello che dopo una decina di minuti arrivò.
-Buonasera bellezza!- mi salutò raggiante- ha l’onore di trovarsi davanti il nuovo, unico e bellissimo cameriere dello Starbucks!- saltellò per tutta la casa.
Ma mi chiedo io, come avevano fatto ad assumere uno del genere?
-Sono contenta per te fratellino!- esclamai entusiasta saltandogli al collo.
-Frena, frena, frena,!- mi allontanò da lui e si sistemò teatralmente i vestiti come se lo avessi stropicciato.- non vorrai mica consumarmi! Come faranno poi le infinite file di ragazze che verranno apposta per me ed Harry?-
-Per Harry?- chiesi.
-Si, hanno preso anche lui, facciamo i turni. La signora non ha potuto resistere a così tanta bellezza che ha assunto anche il mio migliore amico.
-Vorrà dire che non passerò neanche più dalla strada, pur di non vedervi!- dissi andando in cucina per preparare la cena.
-Oddio non oso immaginare quante persone ucciderete voi due!- urlai poi per farmi sentire da mio fratello.
-Sì, la nostra bellezza uccide, hai detto bene sorella!- urlò anch’egli per farsi sentire.
 Sbuffai. Ma chi si credevano di essere quei due?!
Mi bruciai un dito mentre mettevo il pollo in forno.
-Fanculo!- sbottai.
 
 
Mi giravo e rigiravo nel letto da interminabili minuti anche ore credo, senza riuscire a prendere sonno.
Avevo trascorso una tranquilla giornata con i miei migliori amici a chiacchierare di tutto ma mi mancava qualcosa, forse qualcuno.
No, no e no Charly! Non può mancarti quell’idiota di Styles!
Mi rigirai per l’ennesima volta sbuffando. Quel pomeriggio non avevo avuto visite inaspettate da parte di Harry e non poteva assolutamente dispiacermi.
Mentre mi mettevo comoda per cercare, finalmente, di addormentarmi il mio telefonino prese a vibrare come un dannato sul comodino, accanto al letto.
Guardai lo schermo illuminato da una chiamata fatta da un numero non in rubrica.
-Chi diavolo è a quest’ora che mi rompe le palle?- sbottai per poi rispondere alla chiamata.- pronto?
-buonasera dolcezza!- esclamò la voce al di là della cornetta, che riconobbi subito.
-Harry, cosa vuoi da me a quest’ora della notte?- domandai irritata, ma non potei frenare un lieve sorrisino.
-Non riuscivo a dormire e neanche tu, immagino.- rispose con nonchalance.
-Ci stavo provando se solo tu non mi avessi disturbato!- mi misi a pancia in su osservando il soffitto.- allora cosa vuoi?- domandai di nuovo.
-Niente.- fece una piccola pausa.- Oggi a scuola ci siamo visti solo per cinque minuti e adesso avevo voglia di sentirti!-
A quelle parole il mio cuore fece una capriola.
-E non potevi aspettare domani mattina?- domandai.
Anche se mi era quasi mancato non riuscivo a sopportarlo o forse facevo finta.
Lui sbuffò e lo immaginai alzare gli occhi al cielo o toccarsi i capelli, come fa di solito quando è infastidito.
-E poi chi ti ha dato il mio numero?- domandai ancora.
-Charly, ti ricordo che tuo fratello è il mio migliore amico!- già, dimentico sempre questo piccolo dettaglio!- e poi che c’è di male? Non posso neanche avere il numero di cellulare di una mia amica?!-
-Harry non sono ancora una tua amica ma ci stiamo provando!-
-E va bene.. ma sono sicura che lo diventerai, quindi teoricamente già lo sei.-
-Come vuoi..- era inutile andargli dietro o avrei continuato ad odiarlo.- dovevi dirmi qualcosa?-
-Nulla! Volevo solo sentire la tua voce per qualche minuto.. adesso posso anche andare a dormire. Buonanotte Charlotte.- sussurrò quasi con una voce tremendamente sexy.
-Buonanotte Hazza!- esclamai io per poi chiudere la chiamata.
Non volevo ammetterlo ma quella chiamata mi aveva fatto parecchio piacere.
Volevo solo sentire la tua voce per qualche minuto.   Dopo poco mi addormentai con un sorriso raggiante sulle labbra.
 
 


 
 
Buon pomeriggio gente :D
 
Sono tornata con un altro orripilante capitolo D:  qui non accade niente di che, è solo di passaggio, ma si iniziano a capire un po’ di cose.
A Louis piace Hope e chissà se tra di loro nascerà amore..
Stanno entrando in scena due nuovi personaggi: Danielle, che conoscete benissimo come la ragazza di Liam, e che lo diventerò anche nella mia fan fiction e Josh, che conoscerete nel prossimo capitolo. Io l’ho immaginato come al nostro batterista figo ** gli ho dato anche lo stesso nome!
Volevo dirvi che per quanto riguarda il Boxty, mi sono documentata su internet ed è un tipico piatto irlandese a base di patate. Non sapevo cos’altro far cucinare alla madre del nostro Horan D:
E infine, *rullo di tamburi,  sembra proprio che alla nostra Charly sia mancato Harry!!
Volevo anticiparvi che nei prossimi capitoli la storia sarà raccontata anche dagli altri personaggi, soprattutto da Harry.
 
Mi sto dilungando troppo in chiacchiere quindi volevo ringraziare a chi ha recensito lo scorso capitolo e chi ha inserito la mia storia tra le preferite, ricordate e seguite, grazie di cuore!
Un’ultima cosa e poi finalmente vado via, prometto! Lasciate una piccola recensione e fatemi sapere cosa ne pensate :3
  PS: scusate gli errori grammaticali dei verbi, ma in italiano ho 7 e a volte mi vengono grandi dubbi D:
 
Buona domenica bellezze!! : ) 

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Capitolo 12
*** Capitolo 12. ***


-Oh ecco Charly! quei due laggiù, la riccia e il biondino- mi disse Niall indicando con un cenno del capo due ragazzi intenti ad aggiustare le proprie cose nell’armadietto- sono Danielle e Josh.-
Mi voltai di scatto chiudendo il mio armadietto mezzo fracassato e seguì, con gli occhi, le indicazioni del mio migliore amico.
Però.. non era mica male Josh. Capelli corti, un biondo molto simile a quello di Liam, occhi color nocciola e un fisico beh.. un bel fisico, devo dire!
Mentre la mia mente faceva pensieri poco puliti sul fisico di questo Josh, non mi accorsi che Niall mi aveva preso per un braccio e trascinato praticamente via.
-Dove mi stai portando?- domandai.
-Ti presento i nuovi arrivati!- mi disse con un sorriso innocente.- come promesso.- aggiunse poi.
 Velocemente arrivammo davanti ai due ragazzi e io sorrisi imbarazzata.
-Ciao Danielle! Ciao Josh!- trillò entusiasta Niall.
-Ciao Niall!- risposero all’unisono i due.
-Vi presento la mia migliore amica.-
Allungai la mano verso Danielle cha la strinse calorosamente facendomi un sorriso.
Era davvero una bella ragazza. Alta, capelli riccissimi, più di quelli di Abby, e aveva proprio un bel sorriso. Liam l’aveva scelta proprio bene.
-Piacere Charlotte!- mi affrettai a dire, dato che mi ero quasi incantata con i miei pensieri.
-Io sono Josh!- disse il biondino porgendomi la mano che io subito strinsi.
-Sempre Charlotte!- dissi. Sul viso del ragazzo comparve un sorriso ancora più grande, forse pronto a scaturirsi in un risata.
“Sempre Charlotte”. Ma va?!
Che stupida! Non mi stupivo affatto di essere la sorella di Louis Tomlinson, a volte però.. non sempre!
-Ma potete chiamarmi anche Charly, se preferite!- aggiunsi per riparare alla mia figura di merda che fu seguita da un'altra, siccome non avevo ancora lasciato la mano di Josh, che lasciai subito dopo essermene accorta.
-Bene, cercate qualcuno?- chiese Niall vedendo che Danielle si guardava in giro in cerca di qualcosa.
-Cercavo Liam. Mi ha detto che mi avrebbe aiutato lui a trovare la classe e a farmi conoscere la scuola.
Mi voltai verso l’armadietto di Payne sicura di trovarlo lì a chiacchierare con gli altri e infatti non mi sbagliavo.
-Eccolo lì.- esclamai additando nella sua direzione.
Sul volto di Danielle di dipinse un sorriso enorme e agitò la mano per farsi vedere dal ragazzo.
Appena ci notò ci raggiunse, insieme agli altri, e dopo aver salutato tutti si rivolse alla riccia per farle visitare la scuola.
-Charly, che ne dici di far vedere a Josh in quale aule deve andare oggi?-
No, Niall ma ti sei ammattito, per caso?
Vidi Josh annuire, sorridente.
-Certo, se a lui va bene..- risposi.
Josh annuì ancora.
Vidi Niall strizzarmi un occhio ed Harry osservarmi mentre mi allontanavo insieme al nuovo arrivato per fargli visitare l’istituto.
-Bene!- esclamai dopo esserci allontanati dagli altri- dammi un po’ qui..- gli tolsi il foglio delle lezioni dalle mani.
-Prima ora storia.- dissi leggendo la tabella che vi era riportata.
Josh mi seguiva silenziosamente.
-Hai quell’isterica della Morgan! Non saremo insieme..- gli dissi indicandogli la classe.   
-è tanto isterica?- domandò lui leggermente preoccupato.
-Giusto un po’.- dissi sarcasticamente- è stata la mia insegnante per due anni ed è stato davvero terribile.-
-Così mi metti paura! Credi che uscirò vivo dopo la lezione?- rise.
Mi unì alla sua risata. Ci avevo scambiato solo due parole ma Niall aveva ragione, sembrava essere davvero simpatico.
-Certo!- esclamai non appena finì di ridere- prima scherzavo. Non è così terribile e magari con i nuovi arrivati e anche più clemente.-
La campanella suonò segno che le lezioni del giorno erano iniziate.
-Grazie!- mi ringraziò Josh prima di darsi una sistemata ai capelli.
-Di niente! Ci vediamo alla fine della lezione così ti indico la prossima classe.- dissi girando i tacchi.
Non potevo arrivare in ritardo se no la voce tra i professori si sarebbe sparsa e mi avrebbero tutti etichettato come la ritardataria.
-Ah Josh!- esclamai voltandomi.
Lui era ancora davanti la porta, esitava ad entrare.
-Si?-
-Buona fortuna!- urlai per poi fuggire nella mia classe dove avrei avuto biologia.
 
 
Condividevo la prima ora del mercoledì con le mie migliori amiche e per fortuna la stridula voce della professoressa era stata sostituita da quella dolce di Hope e da quella vivace di Abby che non avevano fatto altro che parlare.
Mi precipitai fuori dalla classe, lasciando le mie amiche la, tanto sapevano dove stavo andando.
Davanti l’aula b4 mi stava aspettando un sorridente Josh.
-Sono vivo!- mi disse non appena mi vide.
-Com’è stato?- domandai mentre controllavo di nuovo la tabella degli orari.
-Isterica lo è, ma con me è stata abbastanza tranquilla.- disse sorridendo.- adesso cosa mi toccherà?- domandò visto che io non rispondevo, troppo impegnata a capire quei maledetti orari.
-Oh si, hai chimica! Professor Smith, questo significa che condividi le sue ore con me.. anch’io ho chimica adesso!- 
Lui sorrise, quasi contento della notizia che gli avevo appena dato.
Proprio davanti la porta dell’aula vidi un ammasso di ricci.
Mi ero quasi dimenticata che condividevo l’ora e il banco con Harry!
-Prima le ragazze.- mi disse con fare gentile non appena mi fui avvicinata.
Fece passare anche Josh con un segno della mano come per dirgli: prego anche tu hai la precedenza!
Abby ed Hope erano già sedute nel loro banco e non appena videro Josh scattarono subito in piedi come due molle.
 Le presentai velocemente prima di essere interrotta da Harry che mi prese per un braccio e mi trascinò al “nostro” banco.
-Ricordati che sei la mia compagna di banco e che devi aiutarmi.- mi disse con tono serio, una volta seduta.
-Ricordati che non mi costringe nessuno e neanche volevo aiutarti io!- sbuffai per poi rivolgermi a Josh che era rimasto a chiacchierare con le mie amiche.
-Ehi Josh, puoi sederti davanti a me, se vuoi.-
Lui non se lo fece ripetere due volte e si mise seduto.
Sentii Harry mugugnare qualcosa di incomprensibile persino alle scimmie ma lo ignorai.
-Allora- Josh dopo essersi seduto attirò la mia attenzione girandosi- com’è il prof di chimica?- mi chiese.
-Oh il professor Smith è abbastanza bravo, io lo adoro!- esclamai- vero Harry?- mi rivolsi al mio compagno di banco che annuì distratto.
-Io non credo che ci andrò molto d’accordo. Né con lui né con la materia che insegna. Non ho mai capito nulla di tutte quelle formule di chimica.- ammise leggermente imbarazzato.
-Tranquillo, io sono abbastanza brava posso darti una mano quando vuoi!-
Josh sorrise e mi ringraziò velocemente prima di voltarsi perché il prof era entrato il classe.
Smith non appena si accorse del nuovo arrivato lo fece presentare e dopo aver fatto quattro chiacchiere tutti insieme sul nuovo ragazzo, quest’ultimo tornò al suo posto.
Harry non aveva fatto altro che sbuffare, annoiato, ma non gli avevo domandato cosa avesse, bensì lo avevo ignorato.
-Ah dimenticavo Peazer- il prof richiamò l’attenzione di Josh- vorrei che qualcuno della classe, a tua scelta, ti facesse ripassare tutto quello che abbiamo fatto in questi anni.-
Josh annuì e si voltò verso di me.
-Charly mi ha già dato la sua disponibilità, credo che sceglierò lei!- disse infine.
-Bene! Adesso riprendiamo l’argomento che vi stavo spiegando la volta scorsa. Prendete il libro a pagina 38!- disse Smith prima di iniziare la sua lunga lezione.
Come fosse ormai da rituale nelle lezioni di chimica, mi arrivò un bigliettino. Ma stavolta il destinatario non era Harry ma Josh.
 
Potresti darmi il tuo numero di cellulare? Così magari ci sentiamo per le lezioni private di chimica :)     Josh.
 
Vidi Harry sporgere la testa per leggere e io d’istinto ritirai il foglio verso il mio petto. Lui sbuffò e mi fece una smorfia per poi ritornare ad ascoltare la lezione.
Scrissi subito il mio numero e passai il bigliettino al biondino.
-Lezioni private di chimica eh?- mi chiese Harry sussurrando, senza distogliere lo sguardo dalla lavagna.
Io quasi sussultai a sentire la sua voce profonda ma quasi severa, in quel momento.
-Hai subito accettato di aiutare questo Josh Peazer, mentre io ti ho quasi costretto per ricevere, infine,  una tua disapprovazione!-continuò ancora vedendo che non rispondevo.
Osservai il suo profilo perfetto. Mentre parlava si toccava nervosamente i ricci.
-Josh è una persona simpatica.- dissi senza pensarci.
-Vuoi dire che io non lo sono?- si voltò improvvisamente verso di me ed io quasi mi incastrai nei suoi occhi.
-Si che lo sei. Cioè io prima non ti sopportavo, adesso sto imparando a conoscerti.- non sapevo neanch’io quello che stavo dicendo.
Quegli occhi tremendamente verdi mi confondevano, parecchio anche.
-Fatto sta, che preferisci una persona che nemmeno conosci!-
Il suo tono di voce era freddo, quasi arrabbiato.
Era forse geloso? Ma no! Di cosa dovrebbe essere geloso?!
-Styles, potresti ripetere quello che stavo dicendo?- la voce incazzata di Smith mi arrivò dritta nelle orecchie.
-Mi scusi professore ero distratto.- ammise Harry passandosi una mano tra i capelli.
-Cerca di stare più attento e di non distrarre anche la signorina Tomlinson. E inoltre vorrei che per la prossima lezione mi portasse un riassunto di tutto quello che ho spiegato e che spiegherò oggi.- il vecchio bisbetico riprese con la spiegazione.
 
Le due ore passarono velocemente senza più chiacchiere.
Harry era già incavolato per la punizione che gli aveva dato il professore ed io volevo stare attenta perché avrei dovuto aiutare Josh.
Ma mi sentivo in dovere di dare una mano anche ad Harry. Quindi non appena la campanella suonò corsi incontro a Styles che era fuggito via dall’aula.
-Harry!- urlai per farmi sentire.
Lui si voltò e si fermò di scatto. Lo raggiunsi sempre correndo.
-Che c’è?- mi domandò, una volta averlo raggiunto.
-Sei uno stupido!- esclamai.
Lui increspò le labbra e si girò, pronto ad andarsene ma io lo bloccai.
-Aspetta, fammi finire!- mi osservava in silenzio.- sei uno stupido perché sei mio amico e mi sembra ovvio che io voglia aiutarti. Quindi oggi vieni da me e facciamo quel benedetto riassunto insieme.- dissi tutto d’un fiato.
Non volevo aver ancora problemi con Harry. Volevo ricredermi su di lui.
Volevo rompere quella barriera di odio che si era creata tra di noi.
-Grazie, ma credo che lo farò da solo!- disse lui prima di riprendere a scappare.
Ma allora è proprio stupido! Non sbaglio mai io.
Ti dico che voglio esserti amica, che voglio aiutarti e tu te ne vai?!
Credo proprio che non romperò mai questa barriera!
Non finirò mai di odiare Harry Edward Styles!
 
 
 
Ma potevo ritrovarmi tutti i pomeriggi da sola in casa ad abbuffarmi di qualsiasi cosa? Tra non molto sarei diventata una balena!
Questo perché tutti mi abbandonano.. pff che amici!
E pensare che ho un fratello –idiota- che vive con me, ma è come se vivessi da sola come una di quelle vecchiette che poi alla fine muore di solitudine.
Che brutta fine che avrei fatto a 17 anni!
Mi alzai dal divano in pelle bianca, che ormai aveva preso la forma del mio culo, talmente tanto ci stavo seduta e mi precipitai in cucina per richiudere il pacco di patatine, quasi finito, nello sportello in alto.
Avrei dovuto sigillare tutti gli scaffali contenenti schifezze che mi avrebbero solo fatto ingrassare, ma non potevo assolutamente farlo perché se Niall non avrebbe trovato niente in dispensa mi avrebbe rinnegato come migliore amica!
Presi un bicchiere d’acqua e mi legai i capelli biondi in un’alta coda di cavallo per poi sedermi in uno sgabello della cucina.
Iniziai a riflettere su molte cose.
Sul perché mio fratello tutti i pomeriggi, al solito orario, portava in giro la sua amata Carrot, lasciandomi perennemente da sola.
Nessuna risposta.
Ricordai la giornata scolastica che avevo trascorso quel giorno. Avevo conosciuto due nuove persone che sembravano abbastanza simpatiche.
Una bellissima ragazza, che presto sarebbe sicuramente diventata la ragazza di Liam e un ragazzo che sarebbe diventato sicuramente un ottimo amico per me.
Durante l’intervallo gli avevo fatto visitare la scuola e mostrato le diverse aule, la mensa per chi restava a scuola per i corsi pomeridiani, il giardino, la biblioteca e tutto quello che c’era da mostrargli. Poi lo avevo salutato perché non avevamo più lezioni in comune e all’uscita sarebbe stato difficile vederlo.
Sembrava un ragazzo molto simpatico e poi era molto carino.
Improvvisamente la mia mente iniziò a pensare solo ad una persona, si ripeteva solo un nome.
Harry, Harry, Harry!
Perché Harry aveva reagito in quel modo? Ci teneva davvero così tanto ad avere la mia amicizia?
E perché io mi ero offerta di aiutarlo dopo, avendo paura di litigare di nuovo? Volevo davvero anch’io essere una sua amica?
Queste mie continue domande furono interrotte dal suono della porta.
Mi alzai dalla sedia e corsi ad aprire.
Finalmente Louis era tornato e non mi sarei più annoiata!
Ma non appena aprì la porta non furono due occhi meravigliosamente azzurri a comparirmi davanti ma bensì due pozzi verdissimi, un ammasso di ricci e un sorriso stupendo.
Harry.
-Harry!- esclamai come per salutarlo.
-Charly!- rispose lui sempre sorridendo.- volevo chiederti scusa per oggi, non so cosa mi sia preso! Sono davvero uno stupido e quindi volevo accettare il tuo aiuto!-
Annuì sorridendo e facendolo entrare.
Non sapevo neanch’io il perché ma mi sentivo felice. Forse questo era il momento giusto per ricredermi su di Harry.
Forse non era davvero insopportabile, irritante e bla bla bla.
Forse lui ti sta solo usando!  Mi ripeteva una vocina.
Forse tiene davvero a te e vuole esserti amico! Mi diceva un’altra vocina.
Ma cos’è questo? Ho anch’io l’angelo e il diavolo che mi parlano, uno da una spalla e uno dall’altra?
Sto diventando pazza, pazza!
Mentre le mie due vocine continuavano a ripetermi la solita frase Harry si era accomodato su uno sgabello attorno al tavolo ed io lo avevo imitato.
-Sono felice che sei venuto! Vogli davvero aiutarti. -ammisi.
Lui sorrise, uno di quei sorrisi che avrebbero ucciso tutte, ma non me!
-Ed io sono felice di essere qui con te. Avevo voglia di vederti!- ammise Harry passandosi una mano tra i capelli.
Sentì le guance andare completamente a fuoco e una strana sensazione all’altezza dello stomaco.
Ignorai la sua frase convinta che voleva solo provocarmi.
-Allora, vediamo un po’..- presi il libro che Harry aveva portato con se e lo aprì alla pagina della lezione del giorno.- inizia a leggere e poi mi spieghi quello che hai capito. In seguito faremo il riassunto.- spiegai.
Harry iniziò a leggere silenziosamente mentre io non potevo fare a meno di guardarlo.
Non mi ero mai accorta che fosse così bello, forse perché ero troppo presa ad odiarlo.
Quei ricci, che tanto disgustavo, sembravano molto curati e morbidi.
Scossi la testa freneticamente.
Non potevo pensare certe cose su Styles, no affatto. Non doveva piacermi neanche un po’, se no l’avrei data vinta a lui!
Dall’odio all’amore non c’è che un solo passo e sarai proprio tu a farlo!
Io non avrei mai fatto questo passo. MAI!
Io non amerò mai Harry. Io lo odio ancora, ma non lo voglio dimostrare.
Mentre lui leggeva, la mia mente contorta aveva avuto un’ idea.
Harry crede che io gli sbavo dietro, che muoio per lui ma sa bene che non è così e sta facendo di tutto pur di abbindolarmi, persino essermi amico.
È questa la verità e io non glielo permetterò!
-Ho finito!- m’interruppe lui alzando la testa dal libro di chimica.- ho capito che non hai fatto altro che guardarmi ma che hai frenato le tue voglie di saltarmi addosso!- esclamò.
Ma che cazz? Lo sapevo io, è sempre il solito, non cambia mai!
-Non hai capito un cazzo allora!- urlai. Non lo sopportavo!
Come mi sono potuta offrire ad aiutarlo?
Lui scoppiò a ridere talmente tanto da portarsi le mani sulla pancia.
Quando finì e si accorse che lo stavo fulminando si ricompose.
-Stavo scherzando, piccola!- e riprese a ridere.
Gli diedi una pacca sulla spalla abbastanza forte. Non poteva prendermi in giro in questo modo, so benissimo che non stava scherzando.
Quando smise di ridere e si scusò iniziò a ripetere seriamente quello che aveva capito e successivamente lo scrisse nel quaderno per fare il riassunto.
Dopo una mezz’ora mi ero già stancata. Harry era un caso perso.
Non aveva capito niente e avevo dovuto rispiegarglielo migliaia di volte per non parlare del fatto che ci stava decenni solo per scrivere una parola.
Mi alzai stufa dallo sgabello per prendermi un bicchiere d’acqua.
-Hai sete?- chiesi a lui che aveva quasi la testa spiaccicata sul foglio nel quale stava scrivendo. L’alzò di scatto e il suo sguardo stanco mi perforò.
-Si, grazie.- disse per poi posare la penna e fare una pausa.
Presi un altro bicchiere e mentre versavo dell’acqua il mio cellulare, che era sul tavolo, vibrò segno che mi era arrivato un sms.
-Puoi vedere chi è?- chiesi ad Harry.
-è il tuo simpatico amichetto Josh.- rispose lui facendo una strana voce.
 Corsi subito a togliergli dalle mani il cellulare.
Josh mi aveva mandato un sms!!
Gli diedi l’acqua e aprì il messaggio sotto gli occhi quasi schifati di Harry.
 
Ti andrebbe stasera di uscire? Ho voglia di conoscere la città.
Josh :)
 
Sorrisi felice di leggere quelle parole. Un ragazzo aveva voglia di conoscere la città con me. Con Charlotte Tomlinson!
-Cos’è quel sorriso?- mi chiese Harry cercando di leggere lo schermo.
-Josh mi ha chiesto di uscire stasera!- esclamai. Ero talmente felice che non feci neanche caso che lo stessi dicendo ad Harry.
Guardai l’orologio che segnava le 18 in punto e poi il mio sguardo si posò su Harry che riprese a scrivere.
-Finisco così poi puoi prepararti ad uscire, tanto anch’io stasera ho un appuntamento con la gelataia.- disse con nonchalance.
A sentire quelle parole qualcosa in me si scatenò ma non riuscivo a capire cosa.
Il mio non era un appuntamento con Josh ma una semplice uscita, invece il suo lo era ed uscire con una barbie tutta tette  e niente cervello equivale a portarsela a letto e questo a me dava fastidio.
No aspetta Charly! Perché deve darti fastidio? A te non importa, Styles è sempre il solito, lo hai detto tu poco fa!
-Si finisci, così possiamo prepararci entrambi!- dissi con uno strano tono di voce.
Harry non appena ebbe finito di scrivere il suo riassunto lo fece vedere a me che controllai che fosse tutto giusto. Poi lo accompagnai alla porta.
-Allora divertiti.- mi disse lui prima di uscire dalla porta.
Io annuì sorridendo.
-Buon divertimento anche a te!- risposi io.
 
 
Prov. Harry
 
 
Mi giravo e rigiravo nel letto. Era ancora presto, per me, per andare a dormire, di solito vado a letto molto tardi  ma quella sera non avevo niente da fare.
Non facevo altro che pensare a Charly.
Sì, proprio a Charlotte Tomlinson, la sorella del mio migliore amico!
Chissà cosa stava facendo lei in quel momento con quel Josh..
A quel pensiero una strana sensazione mi percorse la schiena e al solo nominare quel nome mi veniva il vomito.
Quel ragazzo, che neanche conosceva, non poteva portarmela via!
Cioè non è ancora mia, ma lo sarà presto e non sarà mica uno stupido ragazzino ad impedirmelo!
Speravo che anche lei aveva mentito come avevo fatto io. Le avevo detto che sarei uscito con la gelataia ma il problema è che della biondina tutta tette, come la chiamerebbe sicuramente lei, non mi importa niente.
Stavo passando la serata in casa, da solo, a pensare a lei che si stava divertendo con quel Peazer del cazzo! Se solo l’avrebbe sfiorata con un dito.. non so cosa gli avrei fatto.
Ehi ehi, Harry calmati! Cos’è tutta questa gelosia?
Prima o poi riuscirai a portartela a letto.
Cercavo di convincermi.
Mi rigirai per l’ennesima volta sbuffando. Controllai l’orario dal mio cellulare, che era sul comodino e segnava le 22.22
Qualcuno mi stava pensando. Magari Charly.
Forse quell’approfittatore, adesso, la sta portando a casa sua per farle chissà cosa e lei ha paura e sta pensando a me!
Adesso inizio a pensare anche al peggio!
Non può essere, Josh e un bravo ragazzo e lei starà passando una bella serata.
Starà ridendo in quel suo modo bellissimo, si starà scostando i capelli come fa spesso, sarà bellissima come sempre.. e io sono il solito idiota che non fa altro che pensarla.
Forse ho capito cosa ti sta accadendo Harry!
Sbuffai e chiusi gli occhi, stavolta per dormire senza pensare a nessuno!
 
 
 
 
 
  

Saaaaalve bella gente e buona domenica!!
Mi ero ripromessa che avrei pubblicato il capitolo ieri ma non ho avuto proprio tempo e quindi, teoricamente, sarei in ritardo solo di un giorno.. teoricamente eh!
In questo capitolo fanno lo loro comparsa Danielle e Josh. Sulla prima non ho niente da dire, sul cugino invece posso dire che si interesserà alla nostra Charly e come potete aver letto a lei non dispiace affatto.
Chi muore di gelosia è, invece, il piccolo Harry. Lui dice che vuole solo portarla a letto, ma io penso che ci sia qualcosa di più. Shh, non ditelo a nessuno!
Chissà cosa avrà capito mentre si rigirava nel letto..
 
Penso di non dovervi dire nient’altro, a parte che ringrazio quelle due meravigliose ragazze che hanno recensito l’undicesimo capitolo! Grazie :D
Spero che il capitolo vi piaccia. Se è cosi lasciate una piccola recensione, please! *si inginocchia e fa gli occhietti dolci*
 
Adesso vi saluto bellezze!
Ci vediamo al prossimo capitolo :)
 
Ps: Dimenticavo! Sono una sbadata e mi scoccia cancellare tutto per riscriverlo D:  quindi volevo dirvi che, in questo capitolo, l’ultima parte è raccontata dal punto di vista di Harry, come vi avevo anticipato, e non sarà l’unica volta. Fatemi sapere se a voi quest’idea piace.
 
Ancora grazie e buona giornata! (:
  

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Capitolo 13
*** Capitolo 13 ***


La sveglia continuava a suonare ininterrottamente. Con un gesto brusco cercai di spegnerla ma cadde a terra. Finalmente aveva finito di squillare!
Mi scrollai le coperte di dosso e mi stropicciai gli occhi per abituarmi alla luce. Cercai di alzarmi, ma non appena sollevai la schiena un dolore mi bloccò.
Cazzo, il colpo della strega!
La mia testa pulsava, come se la sera prima mi ero ubriacata, ma non l’avevo fatto. Josh non mi aveva portato in un locale a divertirci, avevamo fatto semplicemente un giro per la città mangiando una buonissima pizza e bevendo Coca Cola.
Ero ridotta male e un atroce dolore all’altezza delle ovaie mi fece intuire tutto!
Mal di testa, mal di schiena, mal di pancia, zero voglia di alzarmi dal letto.. no, non ero un ospedale mi era semplicemente arrivato il ciclo!
Sbuffai. Odiavo per cinque giorni all’anno essere donna.
Mi alzai con fatica dal letto e dopo aver preso la biancheria mi fiondai in bagno sorpassando un Louis assonnato, intento a camminare senza far chiudere gli occhi e sbattere chissà dove.
Non appena gli sfrecciai accanto parve svegliarsi di colpo.
-Stavo andando io in bagno!-mi urlò offeso.
-La precedenza alle donne.- dissi scocciata.
Entrai in bagno.
Ecco non mi sbagliavo, il mio sesto senso aveva intuito bene.
Mi cambiai velocemente e uscì dal bagno trascinando i piedi.
Non avevo voglia neanche di muovere un muscolo. A fatica scesi le scale e non appena arrivai in salotto mi buttai con poca delicatezza sul divano.
Il rumore, provocato dal mio peso morto, fece sicuramente spaventare Louis che sbucò dalla cucina con una fetta biscottata tra i denti e un’aria spaventata.
-Che stai facendo?- mi chiese dopo aver tirato fuori dalla bocca quello che stava mangiando. Feci una smorfia.
-Sto cercando di riprendere a dormire, non si vede?- risposi con la testa spiaccicata al cuscino in pelle, del divano bianco.
-Ma è tardi e dobbiamo andare a scuola.- continuò lui avvicinandosi di più.
-Per oggi passo.- continuai stufa di sentire ancora la sua voce e di rispondere.
-Non puoi iniziare ad assentarti il primo mese di scuola Charly! Alza quel culo e vai a prepararti.
Con uno scatto mi alzai dal divano mettendomi seduta, non per andare a prepararmi, però.
-Senti Louis non rompere i coglioni e vai a scuola. Io oggi rimarrò a casa!- urlai.
Lui mi guardò quasi sconvolto senza capire.
-Cosa ti è successo Lottie? Qualcuno ti ha infastidito?- mi domandò sedendosi accanto a me e accarezzandomi un braccio.
-Si, tu mi stai infastidendo Louis.- risposi ancora incazzata.
-Stai bene?- continuò lui alzando un sopracciglio.
-Louis William Tomlinson sto come una che ha le sue cose!- sbottai.
Mio fratello mi guardò con aria confusa e corrucciò la fronte.
-Che cos’hai?- domandò scettico.
-Le mie cose, il ciclo, le mestruazioni!- urlai ancora.- è chiaro adesso o ti faccio un disegnino?- chiesi sarcastica.
Lou rise divertito.
-Adesso capisco tutto, sorellina. Rilassati e stai tranquilla!- mi disse continuando a ridere sotto i baffi. Era chiaro che mi stesse sfottendo e se non fosse stato per la poca voglia gli sarei già saltata addosso.
Serrai i pugni e mi gettai di nuovo sul divano, di faccia. Mi feci male al naso e imprecai mentalmente.
Il ciclo mi rendeva troppo nervosa!
-Charly!- sentì Louis urlare da sopra.
-Che cappero vuoi, adesso?- cercai di urlare il più possibile per farmi sentire, dato che non avevo nessuna voglia di sollevare la testa ancora incollata al cuscino.
-Sali subito sopra!- continuò lui ad urlare.
Mi sollevai dal divano e come una furia salì le scale a due a due.
-Non si può neanche riposare in pace in questa casa?!- sbraitai. Ma poi mi calmai di colpo seguendo con gli occhi quello che mi aveva indicato mio fratello.
-Cos’è questo?- mi chiese- hai per caso dimenticato di mettere il pannolino?-
Se non avessi visto delle gocce di sangue sul pavimento del corridoio giuro che avrei già strangolato quell’idiota, per l’orribile battuta del pannolino.
  Seguì le gocce che portavano alla camera di Louis, socchiusa.
-Vengono dalla tua camera!- esclamai.- cos’è, hai ucciso qualcuno in corridoio e hai nascosto il cadavere nell’armadio?- domandai con un filo di sarcasmo.
Louis sembrò spaventarsi e a passi lenti e leggeri si incamminò nella sua stanza. Io lo seguì.
Aprì lentamente la porta e l’unica cosa che trovammo, oltre agli infiniti vestiti luridi e alle mutande sparse per il pavimento, era Carrot sdraiata accanto al tappeto. Sembrava quasi morta.
Guardai prima Carrot poi Louis e poi le altre gocce di sangue.
-è morta?- domandò mio fratello preoccupato, avvicinandosi.
-Tu pensi che qualunque essere umano morto possa respirare?- domandai, facendogli capire chiaramente che la sua dolce e amata cagnetta stava respirando.- credo che anche a Carrot sia venuto il ciclo.- conclusi alla fine.
Louis scoppiò a ridere, troppo cretino per riuscire a credere che anche un cane potesse avere le mestruazioni.
Dopo avermi spiaccicato una mano in fronte, domandandomi perché mai la natura aveva fatto uno scherzo così crudele a mio fratello e al tempo stesso a me, cercai di spiegargli ,pacatamente, che era una cosa normale.
Poi dovetti prendere uno straccio e ripulire. E pensare che doveva occuparsi di tutto lui!
“devo prepararmi per andare a scuola, sono in ritardo!” aveva usato come scusa, prima di correre in bagno.  
 
 
Adesso mi ritrovavo, come al solito, spaparanzata sul divano con Carrot al mio fianco. Ad osservarla scoppiai a ridere.
Avevo preso uno straccio bianco, quello che usavo per pulire, e glielo avevo legato alla vita come fosse un pannolino per poi appiccicargli sopra un assorbente.
Mi chiesi se tutte le persone, sane di mente, che avessero un cane femmina la conciavano così ogni qualvolta avesse il ciclo.
Presi ad accarezzarla, vedendola in quel modo , sdraiata senza muoversi mi faceva capire in che stato si sentiva in quel momento.
-Credo che in momenti come questi andremo d’accordo noi due..- sussurrai continuando ad accarezzarla.- cioè.. tutt’e due le donne di casa si trovano, agonizzanti su un divano, a causa del mal di pancia.- risi.
Da quando parlavo con un cane e le dicevo certe cose?!
 Continuai ad accarezzarla fin quando il mio stomaco prese a brontolare.
Mi alzai a fatica e mi recai in cucina per prendere qualcosa da mettere sotto ai denti, qualcosa di sano.
Aprii i diversi sportelli ma di sano, in casa mia, c’era ben poco. Optai per un cornetto a brioche, non troppo pesante. Presi anche un bicchiere di succo alla mela e camminai lentamente, più lenta di una lumaca, verso il salone.
Scartai il mio cornetto e gli diedi un morso da mangiarne quasi metà.
Il campanello della porta suonò. Mi ero appena alzata per prendere qualcosa da mangiare e non avevo nessuna voglia di alzarmi di nuovo per andare ad aprire, tanto, sicuramente, era il postino o la vicina di casa che scassava le palle.
Ma il campanello suonò ancora più insistente di prima. Mi alzai controvoglia sbuffando e simile ad un bufalo di precipitai ad aprire la porta per vedere chi era quel grandissimo rompipalle che mi aveva disturbato.
Non appena mi ritrovai davanti quel sorriso che tanto avevo sopportato, sbuffai sonoramente.
-Che ci fai tu qui, Styles?- domandai.
-Louis mi ha detto che non stai molto bene.- mi disse sorridendo ancora.
-Sto benissimo, puoi tornartene a scuola, grazie!- esclamai io, cercando di chiudere la porta. Ma lui mi bloccò.
-Non avevo voglia di fare spagnolo senza di te ed eccomi qui!- disse alzando le mani all’altezza delle spalle. Poi senza ricevere alcuna mia risposta o invito, entrò in casa superandomi.
Chiusi la porta e vidi Harry ridere come un pazzo accasciato a terra con le mani sulla pancia.
-Cazzo ti ridi Harold?- domandai indignata.
Come…- continuò a ridere- come hai conciato quel povero cane?- mi domandò poi non appena ebbe finito. Si asciugò le lacrime agli angoli degli occhi.
Feci una smorfia. Ok, magari era ridicolo ma non sapevo cos’altro fare.
Harry continuava a ridere.
-Hai finito?- domandai scocciata.
-Si!- disse dopo essersi ricomposto.- e quindi queste due piccoline non stanno bene.- continuò accarezzando prima Carrot e poi scompigliandomi i capelli.
-Cosa vuoi Harry?!- sbottai alzandomi e mettendo le mani sui fianchi.
-Si intuisce subito che sei una ragazza mestruata.- borbottò forse per non farsi sentire. Ma invano.
-Ti ho sentito!- urlai ancora.
 Lui non rispose, mi prese la mano e mi fece sedere accanto a lui.
- Volevo solo vedere come stavi. Scusami se ho dei sentimenti io!- esclamò con fare teatrale.
-Ma smettila!- gli diedi una pacca sulla spalla. Poi ripresi il mio cornetto mentre Harry continuava a stare in silenzio facendo l’offeso.
-Oh Harold, hai finito di fare il bambino?- domandai scocciata.
-E tu dammi un bacino.- disse lui facendo una faccia da cucciolo, sporgendo il labbro inferiore e sbattendo più volte le palpebre.
-Scordatelo!-
-Va bene..- disse Harry continuando a fare quella solita faccia.
 In quel momento volevo solo buttarmi sul mio comodo letto e dormire. Avevo un mal di pancia mortale.
-Immagino che ieri sera ti sia divertita con Josh.- mi disse improvvisamente Harry, mentre lisciava il pelo di Carrot.
-Si- risposi.- è un ragazzo molto simpatico e ho passato una piacevole serata.-
-Dove ti ha portato?- mi chiese continuando a fare altro.
-Siamo andati in giro per Londra.- risposi semplicemente. Non mi andata di raccontargli tutti i particolari. Lui annuì.
-E tu invece con la gelataia?- chiesi.
Avevo scoperto che la gelataia non era altro che una cheerleader della nostra scuola. Asheley Cooper mi sembra che si chiamasse.
Solita zoccoletta bionda ossigenata, occhi azzurri, fisico da modella rifatta. La solita ragazza che trascorreva più tempo nei bagni a truccarsi o fare altro di poco pulito invece che in classe, forse era proprio per questo che non l’avevo vista spesso in giro.
-Benissimo!- rispose lui guardandomi, forse per vedere una mia reazione.- ci siamo molto divertiti.- con una mano si toccò i capelli.
Con “ci siamo molto divertiti” voleva sicuramente farmi capire che avevano giocato a nascondino sotto le coperte.
Bleah che orrore! Avrei tanto voluto prendere quella finta bionda e trafiggere le sue tette con un ago, si sarebbero sicuramente sgonfiate, assieme alle sue labbra siliconate.
Gli sorrisi fintamente e lui ricambiò un po’ insicuro.
-Ti ha..- Harry riprese a parlare ma poi si bloccò mordendosi il labbro.
Lo incitai a continuare.
-Stavo dicendo, ti ha riaccompagnato a casa?- continuò.
Annuì curiosa di sapere cosa stesse passando nella sua mente in quel momento. Magari il vuoto, come sempre!
Stavo per ribattere ma un dolore atroce alla pancia mi fece bloccare e mi uscì  un piccolo gemito. D’istinto strinsi gli occhi e mi portai le mani nella parte dolorante.
-Tutto apposto?- mi chiese Styles allarmato avvicinandosi a me che ero seduta sul divano con le gambe incrociate.
-Solo una fitta alla pancia.- risposi con una scrollata di spalle.
Avevo ancora gli occhi chiusi quando sentì una calda e grande mano posarsi delicatamente sulla mia pancia e fare dei movimenti circolari, molto rilassanti.
-Cosa stai facendo?- chiesi a fatica.
-Ti sto facendo i massaggi!- rispose non nonchalance.
Aprii gli occhi e mi ritrovai quelli meravigliosi di Harry a pochi centimetri dai miei.
-Non ne ho bisogno.- dissi ingoiando il groppo che mi si era formato il gola.
Richiusi gli occhi per non incontrare di nuovo quei due pozzi verdi.
-Quando ero piccolo e avevo mal di pancia mia madre mi faceva i massaggini.- disse quasi sussurrando.- e mi passava sempre.- continuà a fare quei movimenti circolari.  
Aprii di nuovo gli occhi, decisa ad alzarmi e a scollarmi di dosso quell’idiota che credeva ancora nel miracolo del massaggini, ma la sua vicinanza mi fece dimenticare tutto.
I suoi occhi si incastrarono nei miei per poi osservare le mie labbra rosse, il suo respiro caldo batteva contro il mio viso e il suo profumo mi arrivò dritto al cervello.
Capii quali fossero le sue intenzioni ma io non volevo o forse si. Non avevo la forza di allontanarmi. Tutto in quel momento mi stava stregando!
Fortunatamente il mio cellulare, posto sul tavolino, iniziò a squillare.
Harry dopo un po’ di secondi si allontanò imbarazzato e io ancora intontita, per non so quale ragione, afferrai il cellulare rispondendo senza neanche guardare chi fosse. 
-Pronto?- mi accorsi che la mia voce tremava leggermente.
-Charly!- esclamò mio fratello aldilà del telefono.- tutto bene?-
-Benissimo Louis. Cos’è successo?- chiesi.
-Harry è li da te?- mi domandò piuttosto scocciato.
-Si, perché?- chiesi ancora guardando Harry.
-Digli che è un idiota.- sbottò- è da tre ore che gli chiamo per dirgli di passarmi a prendere all’uscita da scuola, perché dobbiamo andare al lavoro insieme oggi!-
Harry sembrò aver sentito tutto, talmente urlava forte mio fratello, e tirò fuori dalla tasca dei suoi pantaloni il suo i-phon nero.
-L’ha già sentito da solo.- risposi io.
-Va bene Charly, chiudo perché ho storia.- sbuffò.- non mi aspettare per pranzo, come hai capito inizio a lavorare.-
-Ok, ciao Lou!- lo salutai prima di chiudere la chiamata.
E adesso cosa avrei fatto con Harry dopo il quasi bacio?
Mi sentivo tremendamente in imbarazzo.
Lui mi indicò il cellulare e scrollò le spalle.
-Avevo la vibrazione e non l’ho sentito.- o forse aveva fatto finta?
Cercai di non pensare a quello che stava per succedere ed annuii.
Styles si alzò dal divano sistemandosi i capelli.
-Forse è meglio andare a casa..- mi disse. Io annuii ancora.
-Sai com’è..oggi è il mio primo giorno di lavoro e devo essere impeccabile e poi non voglio fare tardi.- continuò.
-Si, hai ragione.- riuscii a dire mentre lui si avviava alla porta.
-Allora ciao Charly!- mi salutò con un cenno della mano.
-Ciao!- esclamai io vedendolo uscire. 
 
 
 
Stavo facendo zapping da circa mezz’ora e l’unica cosa interessante che avevo trovato in tv era un documentario di scimmie, dove avevo benissimo riconosciuto mio fratello con il suo migliore amico Styles!
Dire che mi stavo annoiando, è  dire poco, per questo spensi la televisione e con un gesto brusco gettai il telecomando sul divano talmente forte, da far saltare in aria persino Carrot, che se ne stava a dormicchiare beatamente.
Mandai un sms ad Abby dicendole di passarmi a prendere insieme ad Hope, per andare da Starbucks e vedere cosa avevano combinato quei due idioti il loro primo giorno di lavoro. Non appena la risposta arrivò mi precipitai di sopra per sistemarmi.
Tirai fuori dall’armadio un paio di jeans stretti e una maglietta abbastanza larga da abbinare alle mie converse bianche.
Dopo vari minuti ero pronta. Mi ravvivai i lunghi capelli e indossai una collana.
Un clacson che suonava di continuo mi fece intuire che Abby era già arrivata quindi mi affacciai dalla porta-finestra e non appena vidi una testa riccia sbucare dal finestrino e urlarmi, poco finemente, di scendere non potei fare a meno di ridere.
Presi la tracolla e uscì di casa in fretta per poi gettarmi sui sedili posteriori dell’auto.
-Salve bellezze!- urlai in saluto. Loro ricambiarono.
-Allora come sta la mia piccola amica mestruata? Chi hai ucciso oggi?- mi chiese con una vocina da ebete Abby.
-Adesso sta meglio e non ha ancora ucciso nessuno. Ma ha una fame da lupi e se lei non si muove a guidare sarà la sua prima vittima!.- risposi teatralmente dandole del “lei” come se non la conoscessi.
La riccia, che stava guidando pacatamente, spinse l’acceleratore talmente forte da farmi quasi arrivare nei posti avanti e sbattere contro il parabrezza.
-Ma ti sei ammattita?!- sbraitò Hope che era intenta a mettersi il lipgloss sulle sue labbra carnose.- per poco non ho rischiato di mangiarmi l’intero pennellino!-  
Sia io che Abby scoppiammo a ridere seguite poi dalla rossa. La guidatrice si scusò dando poi la colpa a me e alla mia troppa fretta di mangiare.
-Hope, dolce Hope!- sospirai io dopo aver smesso di ridere- tu non metti quasi mai il lucidalabbra, cosa c’è sotto?!- chiesi.
La stavo osservando dallo specchietto, ancora aperto, mentre si lisciava i capelli con le mani e la vidi arrossire.
-Niente!- si affrettò a rispondere chiudendo lo specchio.
-Ah Louis, Louis.. – disse con fare incantato Abby.
-Cosa centra Louis adesso?!.- domandò la rossa alzando il tono di un’ottava.
La riccia trattenne una risata mentre parcheggiava la sua auto.
 
Lo Starbucks era il mio amore segreto.
Tutte quelle ciambelle, l’odore dei frappuccini che ti invade non appena solchi la porta, la tranquillità che c’è a volte. Ecco, a volte.. non in quel momento!
Su un tavolo poco lontano dal bancone se ne stavano seduti Niall, Liam e Zayn che ridevano come dei matti attirando l’attenzione di tutti i presenti.
Alzai gli occhi al cielo maledicendomi di esser diventata amica con certa gente. Non appena Niall mi incrociò, si sbracciò per farsi vedere, come se già non li avessi notati, invitandoci a sederci con loro.
Abby si era già avviata dal suo ragazzo, che non appena la vide smise di ridere. Insieme ad Hope mi misi seduta accanto a loro.
-Perché ridevate?- domandai cercando con lo sguardo mio fratello.
Lo adocchiai poco distante da noi intento a scrivere delle ordinazioni.
-Harry..- cercò di dire Niall tra le risate- Harry ha buttato addosso ad una signora un frullato alla fragola e l’ha accompagnata in bagno dopo mille scuse.- e di nuovo tutti a ridere indicando il cespuglio uscire dal bagno delle donne tutto trafelato.
-Ehi cameriere! Vorremmo ordinare.- urlò Zayn ancora tra le risate.
Sia Louis che Harry si avvicinarono al nostro tavolo.
-Oh ciao Hope!- salutò mio fratello.- ciao Abby.- continuò poi sottolineando il suo nome, come per farle capire che stavolta si era accorto di lei. Infine salutò anche me.
- Devo dire che vi dona davvero molto questo grembiule!- continuò a sfotterli Liam. E ancora risate da parte di tutti.
-Se non la smettete di pigliarci per il culo, giuro che non vi porterò alcuna ordinazione oggi.- ci rimproverò Harry, facendo l’offeso.
-Senti Harry sonofottutamenteperfettoanchealavoro Styles, se non mi porti subito un frappuccino al caffè e due ciambelle, giuro che il libriccino dell’ordinazione te lo infilo su per il cu..- non riuscì neanche a completare la frase che mio fratello mi interruppe.
-Le porto subito ciò che desidera signorina!- esclamò Louis guardandomi torvo provocando ancora risate generali.
-Vedo che qui oggi c’è gente di cattivo umore.- mi punzecchiò Harry prima di scrivere le ordinazioni degli altri.
-Io invece vedo che c’è qualcuno che non sa neanche tenere un frullato nelle mani senza rovesciarlo addosso a chiunque.- Niall al solo pensiero stava per riprendere a ridere ma soffocò la risata dopo l’occhiataccia che Il signorino Styles gli aveva rivolto prima di sparire dietro al bancone.
 
-Ecco questo è per lei, signorina Tomlinson.- Louis con fare da vero cameriere mi adagiò sul tavolo un vassoio con la mia ordinazione e senza troppi complimenti iniziai a mangiare peggio di un’ affamata, forse anche peggio di Niall.
-Ti hanno lasciato a digiuno oggi?- mi domandò divertito Liam.
-Louis non è tornato a casa per pranzo e io avevo praticamente la dispensa vuota.- feci spallucce prendendo un sorso della mia bevanda.
-C’è un maiale in questo tavolo, per caso?- domandò Harry, che ci aveva raggiunto con le altre ordinazioni.- no, perché qui non sono ammessi!- concluse osservando me.
-Sento un’insulsa mosca che ronza intorno a me! Dovrebbero uccidere certi insetti insopportabili!- gli rivolsi un occhiata omicida.
Non so perché ma in quel momento avevo uno strano nervoso. Ci mancava solo lui e le sue stupide battutine. Avevo persino dimenticato l’imbarazzo di quella mattina dopo quello che stava succedendo. Dovevo far finta di  nulla.
-Avete finito di litigare voi due?- Zayn interruppe i nostri sguardi di sfida.- Matt Potter mi ha appena inviato un sms invitandoci alla festa che sta organizzando, nella sua mega villa insieme alla sua sorellina, sabato sera per i loro 19 anni.-
-Festa? Che festa?- Louis, che si stava recando in un tavolo vicino al nostro, al solo sentire quelle parole si fermò e tornò di due passi indietro.
Zayn spiegò tutto al mio fratellino tanto cretino, che fece una strana danza beccandosi anche i rimproveri dalla signora Wilson, nonché moglie del proprietario dello Starbucks.
Liam decise subito di invitare Danielle e non perse tempo a chiamarla. Abby era palese che andasse con il suo ragazzo. Louis guardava continuamente Hope fino a quando, grazie al cielo, non si decise di invitarla.
-Io credo che andrò con Asheley!- esclamò alla fine Harry guardandomi con la coda dell’occhio.
Se credeva che mi desse fastidio si stava sbagliando di grosso! Tanto io avrei sicuramente trovato un accompagnatore per quella sera e mi sarei divertita molto più di lui.
-Noi andiamo insieme, vero patatina?- mi domandò Niall, che era seduto accanto a me, prendendomi la mano.
Ok, forse non era l’accompagnatore che mi aspettavo. Non che Niall fosse brutto, anzi era un vero è proprio figo irlandese e segretamente avevo avuto gli impulsi di violenza su di lui, ma era il mio migliore amico, diamine!
Gli sorrisi e annuì distratta. Bene, pensavo che avrei impiegato più tempo per trovare un accompagnatore!
 
 
 
 
 
 
 
-Siamo a casa!- urlò Louis sbattendo la porta di legno.
Siamo? Mi chiesi asciugandomi le mani nel grembiule.
-Siamo chi? Tu e la tua bellezza?- chiesi sarcasticamente. Sapevo quanto fosse montato mio fratello e quella poteva essere una delle sue risposte.
-Louis e la mia bellezza.- mi sussurrò una voce dietro al mio orecchio, portando le mani sui miei fianchi. Riconobbi subito quella persona. I ricci mi solleticavano il collo e le sue labbra sfioravano il mio orecchio.
Per poco, forse per lo spavento, non mi affettai una mano insieme al pomodoro.
Mi girai di scatto pronta per ucciderlo con il mio coltello ma non appena incrociai i suoi occhi verdi e il suo solito sorriso mi bloccai, incapace di fare niente.
Era di nuovo troppo vicino, come quella mattina!
-Mi hai fatto prendere uno spavento idiota!- riuscì  a dire mentre lui non lasciava la presa ai miei fianchi.
-Ciao anche a te bellezza.- mi soffiò lui in viso.- passato il cattivo umore?-
-Che cosa sei venuto a fare a casa mia a quest’ora?- domandai cercando di liberarmi dalla sua presa per riprendere a preparare la cena.
-Stasera dormo qui.- disse con nonchalance avvicinandomi ancora di più a lui.
-Ma non hai una casa tu?- chiesi scocciata.
-Si, solo che questa è più bella e accogliente!- sorride beffardo allontanandosi, finalmente, da me.- e poi mia madre è in viaggio per lavoro e mia sorella dorme dal suo ragazzo.- fece spallucce.
-Dov’è Louis?- dovevo uccidere anche lui che gli aveva permesso di venire  a dormire in casa mia!
-è andato a farsi una doccia.- disse prendendo un bicchiere e versandosi dell’acqua.
 
 
La serata era passata abbastanza tranquillamente. Dopo Louis, anche Harry andò a farsi una doccia e io ne approfittai per cazziare mio fratello.
Avevamo cenato, dovendomi subire quei due idioti che non facevano altro che lamentarsi per la mia non dote nell’arte culinaria.
Inoltre avevo anche subìto due ore della loro partita in quel fottutissimo videogioco. Ah, uomini!
Adesso mi ritrovavo a dover contorcermi sdraiata nel letto. Maledetto mal di pancia!
 
 
Prov. Harry
Mi giravo e rigirano tra le coperte come la sera precedente ma questa volta, quello in cui mi ritrovavo a dover dormire, non era il mio letto.
Quelle lenzuola sapevano di lei. Tutto in quella casa sapeva del suo odore alla fragola che tanto mi faceva impazzire.
Dovevo assolutamente parlare dei miei sentimenti con qualcuno e l’unico era Louis, il mio migliore amico. Qualcosa mi diceva che non l’avrebbe presa bene ma dovevo togliermi quel peso al petto, dovevo sfogarmi e ammettere tutto ad alta voce.
-Lou- sussurrai sperando mi sentisse.
Lui in risposta mugugnò qualcosa.
-Louis.- urlai sussurrando.- stai già dormendo?-
-Cosa vuoi Hazza?- mi chiese con la voce impastata dal sonno.
-Ho bisogno di parlare con te!- ammisi mettendomi con le gambe incrociate e accendendo la lampada poggiata sul comodino.
-Non puoi farlo domattina?- mi domandò sempre mugugnando nascondo il viso nel cuscino.
-No! È una cosa importante e se non te la dico non riuscirò a dormire.-
Lui si alzò sbuffando e assunse la mia stessa posizione sbadigliando.
-Allora cosa succede?- mi domandò strofinandosi gli occhi.
-Non faccio altro che pensare ad una persona!- ammisi. Non gli lasciai neanche il tempo di parlare che continuai.- ho sempre voglia di vederla e di starle accanto. Tutte le volte che incrocio il suo sguardo il mio cuore accelera il passo, quando sorride fa un mega salto mortale, quando siamo vicini e sento il suo profumo le mie gambe tremano e rischio di cadere, mi piace tutto di lei. Il modo in cui si tocca i capelli, il modo in cui parla animatamente gesticolando e quando sorride..- feci una pausa vedendo Louis che mi ascoltava interessato.- quando sorride mille farfalle viaggiano nel mio stomaco!- sputai tutto d’un fiato.
Mi mancava il respiro. Avevo detto ad alta voce quello che cercavo, da tempo, di non ammettere. Non ci credevo neanch’io a quello che mi stava succedendo.   
-Stai bene amico?- disse Louis con fare teatrale toccandomi la fronte.- oh, ma tu scotti! E sai cos’è questa?-
Feci no con la testa.
-è la febbre dell’amore! Allora di chi ti sei innamorato?-
Innamorato. Ero davvero innamorato?
Ecco adesso arrivava la parte più difficile.
-Io..io credo di essermi innamorato di..- feci una pausa.- di tua sorella- sussurrai infine talmente tanto piano che pensavo Louis non avesse sentito.
-Tu cosa?- urlò quasi, drizzando la schiena.
-Zitto o la sveglierai!- gli dissi.- Louis.. io mi sono innamorato di Charlotte Tomlinson!.
L’avevo detto. Mi passai una mano tra i capelli imbarazzato.
-Ma.. Harry, ti ho sempre detto che le sorelle dei migliori amici hanno i baffi!- mi rimproverò Lou.
-Per favore smettila con questa storia, eravamo piccoli!- da bambini ci eravamo ripromessi che ne io ne lui avremmo mai guardato con occhi diversi le nostre sorelle.- Charly mi piace sul serio. Non ho mai provato niente di simile con nessun’ altra ragazza!- ammisi.
Louis sospirò rassegnato.
-Va bene, ma falla soffrire e giuro che ti stacco le palle e ci gioco a tennis!- rise e io lo seguì.
Lui mi avrebbe sempre capito. Mi si catapultò addosso scompigliandomi i capelli.
-Eh bravo al mio Hazza che si è innamorato!-
 
 
Prov. Charlotte
Basta. Non ne potevo più.
Mi alzai dal letto e infilai le pantofole diretta in cucina per prendere una di quelle pillole per il mal di pancia.
Passando per la camera di mio fratello sentì delle risate. Non dormivano ancora quei due idioti.
-Eh bravo il mio Hazza che si è innamorato!- sentì chiaramente la voce di Louis dire queste parole.
Qualcosa, all’altezza del cuore, mi provocò un dolore.
 
 

 
 
Io sono ancora quaa, eh già!!
Buon pomeriggio ragazze :D sono tornata!
 
Oddio questo capitolo è kilometrico spero che non vi siate annoiate a leggerlo D:
Però, però *rullo di tamburi*  avete visto che grande rivelazione che ha fatto il nostro Harry?!
È innamorato di Charlotte Tomlison geeente! *urla con il megafono*
Hazza innamorato quant’è dolce!
Spero di essere stata un tantino romantica facendo dire certe cose su Charly!
Cooomunque, per quanto riguarda la nostra protagonista mestruata non so neanch’io da dove mi sia venuta l’idea, ma dovevo farla restare a casa per qualche motivo e inoltre nella parte finale doveva per forza scendere giù in cucina e sentire, CASUALMENTE, quello che diceva il suo fratellino u.u
Il suo malumore è molto simile al mio!
E Carrot con il ciclo invece? Credo che mi sia rimasto il trauma di quando ero bambina e ho visto la cagna di mia zia girare in casa mentre lasciava gocce di sangue in giro.. molto disgustoso lo so, scusatemi!
Avrei tante cose da dirvi ma è meglio andare via prima che mi prendiate a scarpate.
 
Prima però volevo sclerare un po’. Asdfghjklanjidhcbadgcuhjdb.
29 seguite, 3 ricordate e 15 preferite. Grazie, grazie, grazie!!
Grazie a chi ha recensito :D  siete stupende!
Spero lo facciate anche nel prossimo capitolo. Ci tengo a sapere il vostro parere ;)
Baci, baci (: 

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Capitolo 14
*** Capitolo 14. ***


Mancavano solo pochi giorni alla festa dei Potter e io non avevo alcun abito da indossare. Per questo motivo, quel pomeriggio mi ero messa d’accordo con i miei amici per andare al centro commerciale a fare shopping.
Stavo finendo di mettermi il mascara quando il mio cellulare vibrò in tasca.
Senza guardare chi fosse risposi.
-Pronto?- dissi richiudendo il mascara e posandolo della pochette.
-Pronto Charly?- la voce aldilà del telefono era quella chiara e dolce di Josh.
-Oh, ciao Josh.-lo salutai.
-Ho saputo che sabato sera c’è una festa a casa di un certo Potter e volevo chiederti se ti andava di venire con me.- mi domandò di getto.
Cazzo. Avevo trovato davvero un accompagnatore e dovevo andare a quella festa con il mio migliore amico!
-Ehm.. mi dispiace Josh.-sospirai- Mi ha già chiesto Niall di andare con lui, ma non preoccuparti, si dimenticherà subito di me quindi potremmo vederci li e stare insieme.- dissi. Volevo trascorrere una serata con lui.
Lui rise.
-Per me va benissimo. Ci vediamo domani a scuola!- mi salutò per poi riattaccare.
Non sembrava deluso. Era un ragazzo che capiva la gente e il fatto che gli avevo praticamente rivelato che avrei scaricato il mio migliore amico, o forse è meglio dire che il mio migliore amico mi avrebbe scaricato, per stare  con lui gli aveva fatto ,sicuramente, piacere.
Infilai il mio cellulare nella tracolla nera e scesi velocemente le scale. Un clacson suonava insistentemente e capì subito che si trattava di Liam.
Non appena mi chiusi la porta di casa alle spalle, infatti, due macchine nere, una ranger rover ed una posche, erano parcheggiate nel vialetto di casa mia che mi aspettavano.
Salutai Carrot, che se ne stava bellamente accovacciata sul prato, e uscì fuori dal cancelletto in ferro, mezzo arrugginito.
Salutai con una mano Abby e Zayn che si stavano scambiando smancerie e salì nei sedili posteriori della posche di Liam.
Salutai Hope, seduta accanto a me con un bacio sulla guancia, per poi sporgermi verso i sedili anteriori e schioccare un bacio in guancia prima a Liam, che aveva messo in moto e poi al mio migliore amico, con un rumoroso bacio in fronte.
-Charly potresti gentilmente poggiare le tue chiappe sul sediolino invece di spiaccicarmele in faccia?- mi domandò Hope mentre ero ancora intenta a scompigliare i capelli di Niall.
I ragazzi risero seguiti poi dalla stessa Hope mentre io sbuffavo e mi mettevo seduta composta.
-Dove andiamo?- chiesi osservando la macchina di Zayn sfrecciarci accanto e sorpassarci.
-al Westfield.-  rispose distrattamente Liam accelerando per stare al passo con quel corritore di Malik.
Annuì consapevole del fatto che Liam non mi avrebbe visto.
Quel centro commerciale è il più grande di tutta l’Europa e ha ben 280 negozi, troverò facilmente un vestito che mi piaccia!
Niall cambiò stazione radio soffermandosi sulla canzone “Stereo Hearts” di Gym Class Heroes ft. Adan Levine e iniziò a cantarla.
Horan aveva una voce meravigliosa, glielo avevo sempre detto, gli ripetevo sempre che avrebbe dovuto partecipare ad uno di quei talent show, x-factor magari, ma lui non era mai stato convinto delle sue doti canore.
My heart's a stereo
It beats for your, so listen close
Hear my thoughts in every note

Make me your radio
Turn me up when you feel low
This melody was meant for you
Just sing along to my stereo

 
Liam si unì a Niall e insieme cantarono il ritornello.
Dovevo ammettere che anche Payne avesse una bella voce. Non lo avevo mai sentito cantare prima di allora ma mi colpì subito.
C’era una cosa che non sapesse fare questo ragazzo? No. È perfetto!
Non appena la canzone finì io ed Hope ci complimentammo con i ragazzi.
-Bravo Nialler mio.- lo presi in giro facendo una vocina da ebete.- sei quasi più bravo di me!- scherzai dandogli un buffetto in guancia.
-Ma stai zitta Tomlinson.-si girò leggermente per guardarmi- Lo sanno tutti che canti peggio di una cornacchia!- mi canzonò il mio migliore amico provocando le risate degli altri.
-Mi stai forse sfidando?- domandai alzando un sopracciglio.
-Se è così che credi..- cambiò di nuovo stazione fin quando non trovai una canzone a me conosciuta.
Iniziai a cantare non curandomi di Liam o di chiunque ci fosse stato in macchina. Da qui seguì una gara canora a tutti gli effetti, coinvolgendo anche Hope e Liam,  che prima ridevano come matti.
Così quella mezz’oretta di strada passò in fretta. Ci eravamo proprio divertiti.
Liam parcheggiò la sua auto non appena ebbe trovato un posto libero, non lontano da Zayn ,che era già sceso dalla macchina.
Scendemmo anche noi.
-Mi sento rincoglionita.- ammisi incamminandomi verso la coppietta.
-Lo sei!- esclamarono in coro Hope e Niall.
Distribuì uno schiaffo ciascuno risparmiando Payne che aveva solo riso alla loro battuta.
-Ahia!- protestarono.
-Così imparate!.- feci una linguaccia ai miei migliori amici per poi buttarmi tra le braccia di Abby.
-Cos’è tutto questo affetto?.- mi chiese lei allontanandomi e inarcando un sopracciglio nero.
-Questi due mi prendono in giro.- piagnucolai con una voce da bambina.
-Oh piccola Lottie, adesso andiamo dentro e facciamo shopping!- esultò Abby trascinandomi dentro al centro commerciale.
Il Westfield era immerso. Rimasi incantata, con la bocca aperta, a fissare tutte quelle luci delle vetrine, centinaia di persone, calpestavano il pavimento bianco, piene di buste e parlando felici tra di loro.
Quello era il paradiso dello shopping!
-Io e la mia ragazza ci immergiamo nello shopping sfrenato!- esclamò Zayn entusiasta cingendo Abby con un braccio.
La riccia ci salutò con la mano ed un sorriso smagliante, per poi sparire tra la folla.
-Io invece avrei bisogno del consiglio della mia migliore amica.- disse Liam guardando Hope.- devo fare colpo alla festa.- le fece l’occhiolino.
-Si, ho capito.. andiamo!- borbottò Hope prendendolo sottobraccio.
Niall sfoggiò un sorriso enorme cingendomi le spalle con un braccio.
-Ed io invece starò con la mia patatina preferita.- esclamò stringendomi di più a se.
-Già.- borbottai contro il suo petto.
Non appena mi dimenai dalle sue grinfie mi guardai attorno indecisa su dove andare.
-Da dove iniziamo?-chiesi al mio migliore amico.
-Da lì!- disse entusiasta indicando, con il suo dito niveo, qualcosa.
Seguì con lo sguardo la sua indicazione vedendo una grande insegna. McDonald’s.
Alzai gli occhi al cielo. Non poteva essere!
-Niall.- lo chiamai con tono da rimprovero.- siamo appena arrivati e già vuoi mangiare?!-
-Ma io ho fame.- piagnucolò lui, come fanno i bambini di due anni.
-Prima dobbiamo trovare un vestito per quella festa e poi andiamo a mangiare!- lo afferrai per un braccio, distogliendolo dalle tentazioni.
-Andiamo lì!-esclamai, indicando un enorme negozio.
 
Giravamo per quel centro commerciale da ore, ormai. Avevamo visitato tantissimi negozi ma non avevo ancora trovato qualcosa che mi potesse piacere o che solo mi stesse bene.
Ed io che pensavo che su 280 negozi avrei trovato facilmente un vestito adatto alla festa.. bah, mi sbagliavo!
-Charly, ti prego!-  Niall non aveva fatto altro che lamentarsi.- Non ne posso più!- continuò piegato in due dalla stanchezza mentre mi seguiva a fatica.
-Dai Niall, non possiamo mollare proprio adesso!- esclamai con tono teatrale muovendomi a grandi passi verso l’ennesimo negozio.
-Ma io ho fameee!- sbuffò lui prolungando la e finale.
Quando si trattata di mangiare Niall è davvero un bambino.
-Giuro che questo è l’ultimo. Se non trovo niente andiamo a mangiare.- promisi salutando poi la commessa.
Mi misi alla ricerca di un benedettissimo vestito.
Charly!- urlò Niall, dall’altro lato del negozio.- vieni qua!-
Corsi ,quasi, verso il mio migliore amico che aveva in mano un abito.
-Secondo me è perfetto!- esclamò facendomelo vedere.- provatelo.- continuò spingendomi verso un camerino libero.
Il vestito era piuttosto carino quindi decisi di ascoltare Niall e provarlo.
Non appena lo indossai, uscì dal camerino e mi guardai allo specchio.
Era un tubino bianco, ricoperto interamente da un pizzo di fiori. La scollatura a cuore metteva in risalto il mio seno.
-Sei stupenda.- mi disse Niall, venendomi di dietro e osservando il mio riflesso allo specchio.
-Non dire cazzate Horan!- esclamai beccandomi un’occhiataccia da una signora che teneva per mano una bambina di circa quattro anni. la ignorai.- lo dici solo perché vuoi convincermi a comprare questo vestito e andare al McDonald’s!-
Niall rise seguito da me.
-Non lo dico per questo, stupida.- mi diede un buffetto sulla guancia.- lo sei davvero e scommetto che sabato farai stragi di cuore, soprattutto quello del povero Harry.- disse annuendo, sicuro della sua affermazione.
Lo guardai torvo prima di richiudermi nel camerino per cambiarmi.
Harry! Come se lui non avesse già la sua biondina!
Dovevo ammettere che con quel vestito stavo davvero bene quindi decisi di comprarlo.
Non appena pagai il mio bell’acquisto, mandai un sms alle ragazze per informarle sul fatto che io e il mio migliore amico stessimo andando da McDonald’s, invitandole ad incontrarci li per tornare a casa.
 
-Devo comprarmi una camicia per la festa.- mi confessò all’improvviso Niall dopo aver ingoiato il suo CBO.
Per poco non mi strozzai con la Coca Cola.
-E tu lo dici solo adesso?- domandai dopo essermi ripresa.
-Fe prifa non manfio non fo fare nienfe!- si giustificò con la bocca piena.
Sempre il solito!
 Alzai gli occhi al cielo e quando li riabbassai vidi Abby e Zayn che stavano entrando nel locale.
Ci salutarono e si misero in fila per ordinare anche loro. Subito dopo entrarono anche Liam e Hope che fecero la stessa cosa dei primi due.
 I nostri amici, dopo aver ordinato, si sedettero nel tavolo con noi. Le mie migliori amiche mi perforarono il cervello, comunicandomi quante cose belle avessero comprato, oltre al vestito per la festa.
-Noi andiamo! Devo ancora comprarmi la camicia per la festa.- disse Niall, non appena ebbe finito, finalmente, di mangiare tutte le sue schifezze.
-Ci vediamo qui fuori.- ci salutò Hope.
Noi annuimmo e ci immergemmo di nuovo tra gli infiniti negozi.
 
Niall era dentro un camerino, stava provando una semplice camicia azzurrina mentre io davo un’occhiata al reparto maschile. Volevo comprare qualcosa a Louis, che insieme ad Harry, era al lavoro e non era potuto venire con noi.
Vidi un maglioncino e lo presi tra le mani, immaginando con gli occhi se potesse stare bene, come misura, a mio fratello.
-Ehi Charly, come sto?- mi domandò Niall uscendo dal camerino.
-Pensi che piacerà a Lou?- chiesi io, distratta, mostrandogli il maglioncino.
-Tutto ciò che è a righe piace a Louis!- esclamò lui sbuffando.
E in effetti aveva ragione. Quel maglioncino era blu con delle righe rosse e a quell’idiota di mio fratello sarebbe senz’altro piaciuto.
-Allora?- Niall attirò di nuovo la mia attenzione mentre mi indicava la camicia.
-Sei proprio un figo irlandese Horan!- esclamai con sguardo malizioso a cui seguì la sua solita risata squillante.
 
 
 

Sabato.

 
 
Mi stavo guardando, ormai, da minuti allo specchio.
Dovevo ammettere che ero soddisfatta del mio lavoro. Il vestito che avevo comprato mi stava davvero bene, ai piedi avevo messo un paio di tacchi neri e avevo abbinato una piccola tracolla dello stesso colore.
I miei lunghi capelli biondi erano più ondulati del solito e sulle palpebre avevo messo una leggera matita azzurra, che risaltava il colore dei miei occhi, e il mascara per allungare le mie ciglia, già abbastanza lunghe. Avevo colorato la mia pelle bianca con del blush e le mie labbra carnose con un lucidalabbra.
Il suono del campanello mi fece trasalire e corsi giù per le scale, facendo attenzione a non cadere, con quei tacchi.
Impalato davanti alla porta se ne stava il mio migliore amico, sorridente come al solito, in quella sua camicia celeste che si abbinava perfettamente all’azzurro mare dei suoi occhi.
-Sei bellissima Charly!- esclamò schioccandomi un bacio sulla guancia.
-Tu non sei da meno Horan.- risposi io abbracciandolo.
-Allora, questa bella signorina è pronta per andare alla festa?- domandò poi facendomi un occhiolino.
-Prendo la borsa e arrivo!- urlai, già in casa.
Presi la mia tracolla, infilai dentro le chiavi di casa e mi precipitai di sotto.
Niall come un cavaliere mi invitò a salire in macchina, per poi sedersi alla guida e partire verso villa Potter.
-Che intenzioni hai stasera?- mi domandò all’improvviso con lo sguardo fisso alla strada.
Non capii.
-Che intendi?- chiesi, sistemandomi i capelli.
-Hai intenzione di ubriacarti e baciare qualcuno?- mi domandò ancora facendo una piccola risata.
Capii subito a cosa si riferisse. A quella sera in discoteca quando, ubriaca fradicia, baciai Liam.
-Tranquillo, non succederà più. Ho solo voglia di divertirmi!- esclamai facendo anch’io una piccola risata.
Lui mi guardò preoccupato e decisi di ignorarlo.
-Tu invece, chi ti porterai a letto stasera?- chiesi.
Lo vidi alzare le spalle.
-Spero di conquistare, finalmente, Cassie. Cassie Anderson.- sorrise contento della ragazza che le piaceva.
Annuì distratta, osservando davanti ai miei occhi, la villa dei gemelli Potter.
Era enorme e tutta illuminata.
Non appena scesi dall’auto, potei subito sentire la musica a palla che suonava dentro casa.
Niall mi cinse le spalle con un braccio e ci avviammo verso la grande porta in legno. In giardino c’era già un mucchio di gente ubriaca.
Bastò girare la maniglia e la porta si aprì. Non potevamo mica suonare!
La musica non avrebbe permesso a nessuno di sentirci, per questo avevano lasciato la porta aperta.
Il salone di quella casa sembrava proprio una discoteca. Non lontano dalla porta c’era una console con il dj sempre pronto a mettere musica da sballo, le luci si alternavano da un lato a l’altro della stanza.
Intravidi in lontananza Louis, seduto su un divanetto, parlare con Hope.
Indicai i due a Niall e insieme andammo a salutarli. 
 -Allora sei riuscita ad arrivare in tempo! Pensavo non uscissi più dal bagno! urlò mio fratello per sovrastare la musica.
Gli feci una linguaccia e mi misi seduta accanto ad Hope.
-Sei uno schianto!- le dissi nell’orecchio, in modo che Louis non mi sentisse.- non fare troppe conquiste. Sei già di mio fratello!- le scompigliai i capelli e lei arrossì dandomi poi uno schiaffo sul braccio.
Niall si guardava intorno, sicuramente alla ricerca di questa famosa Cassie.
-Oh guardate chi si sta avvicinando a noi!-esclamò indicando la coppietta Abby-Zayn perfettamente acconciati.
Anche loro ci salutarono e dopo aver scambiato due chiacchiere si immersero tra la gente che ballava in pista.
-Andiamo a ballare?- mi domandò Niall porgendomi una mano che io subito afferrai.
Ci buttammo tra la folla che ballava peggio di mucche in calore e senza pensarci molto mi scatenai anch’io.
Niall sembrava un pezzo di legno all’inizio, ma poi si sciolse grazie al mio aiuto.
-Guarda un po’ chi c’è lì!- mi urlò all’orecchio dopo essersi avvicinato.
Con un cenno del capo mi indicò due persone.
Una biondina tutta tette e niente cervello alias Ashley Cooper  e un ricciolino insopportabile, Harry Styles.
-Se veniva in mutante faceva prima!- urlai riferendomi al mini vestito che aveva indossato la barbie.
Niall rise e scosse la testa. Io continuai a guardarli ballare appiccicati come due cozze.
Volevo tanto staccargli quelle extension che si ritrovava!
-è arrivata Cassie!- mi urlò ancora nell’orecchio.- vado a salutarla.-
Annuì.
Ecco ero rimasta sola. Mi guardai in giro per vedere se Josh fosse arrivato. Ma di un bel ragazzo, moro  e occhi color nocciola, nessuna traccia.
Decisi quindi di andare in cucina a prendere qualcosa da bene. Giusto un bicchierino.. non volevo mica ubriacarmi!
Non appena tornai nella sala discoteca, dalla porta vidi entrare Danielle, accompagnata da Liam, seguiti a ruota da Josh.
Alzai un braccio per farmi notare e non appena mi vide si avvicinò a me.
-Ehi Charly!- mi salutò dandomi un bacio sulla guancia.
-Pensavo non venissi più.- ammisi.
-Scusami, ma ho avuto qualche problema a trovare la via. Liam è venuto in nostro soccorso.- sorrise. Ricambiai il sorriso e mi prese per mano trascinandomi in pista.- voglio divertirmi stasera!-esclamò iniziando a muoversi a ritmo di musica.
Ballammo per molto tempo, avevo i piedi che iniziavano a farmi male, tutta colpa di quei vertiginosi tacchi.
Avevo bevuto più di qualche bicchierino.. per l’esattezza tre, ma ero ancora lucidissima.
Nel momento esatto in cui mi stavo ritirando, per sedermi in un divanetto e riposarmi, il dj decise bene di far partire un lento e Josh mi trattene per una mano attirandomi a se.
Allacciai le mani al suo collo appoggiando la testa sulla sua spalla mentre lui mi cingeva i fianchi. Chiusi gli occhi, assaporando quel momento.
L’odore che faceva Josh era buono ma non era quello che mi faceva impazzire. Lui non era la persona che, in quel momento, volevo ballasse con me.
Quando aprii gli occhi aldilà della sua spalla, vidi, non molto lontano da noi, Harry attaccato ancora di più a quella zocc.. ehm ad Ashley.
Non appena incrociai il suo sguardo, distolsi subito il mio osservando un quadro appeso ad una parete che era sicuramente molto più interessante.
-Sei bellissima stasera.- mi sussurrò all’improvviso Josh all’orecchio, accarezzandomi i capelli.
Smisi di guardare il quadro, quella sua voce improvvisa e quella sua affermazione mi avevano fatto sussultare, ed incrociai di nuovo quegli occhi verdi che mi guardavano con insistenza.
Lo sguardo di Harry si alternava dalla mia faccia alle mani di Josh, che mi accarezzava i capelli per percorrere poi la mia schiena.
Il nostro stava diventando quasi un gioco di sguardi quando, questo, fu interrotto dalla biondina che incastrò i suoi occhi blu, sicuramente finti anche quelli, in quelli meravigliosi di Harry.
Si guardarono per pochi secondi e poi accorciarono la poca distanza che li separava con un bacio poco casto. Si baciavano quasi con violenza!
Per poco non vomitai addosso al mio partner, di quella sera, quindi mi staccai bruscamente da lui per correre fuori, nel retro della casa.
Non so cosa mi stava prendendo ma qualcosa all’altezza del petto bruciava. Forse erano stati i drink che pian piano stavano facendo effetto. 
La scena di quei due che si baciavano mi comparse di nuovo davanti agli occhi.
Non che a me importasse che loro stessero insieme, che scopavano tutte le sere, che lui era innamorato di quella sottospecie di barbie, no. Non mi  importava niente!
Ma vederli scambiarsi salivazione in quel modo mi faceva schifo!
Ed io ero stata una stupida a lasciare Josh lì, senza nessuna spiegazione.
Che poi, non c’era alcuna spiegazione! Stupida e basta.
-Ehi..- una voce insicura risuonò alle mie spalle.  Mi voltai osservando la figura che si trovava davanti a me.
I suoi capelli erano scompigliati, gli occhi brillavano anche alla luce della luna e aveva il fiatone, dovuto sicuramente al bacio di pochi secondi prima.
Mi voltai di nuovo, continuando ad osservare il giardino davanti a me.
Che diavolo voleva adesso? Non gli era bastato il bacio con quella li?!
-Cosa vuoi?- chiesi bruscamente e mi accorsi che la mia voce tremava leggermente. Ero ancora voltata di spalle. Mi faceva schifo anche guardarlo in faccia.
-Io..- disse insicuro. E lo sentì fare un passo avanti.- Sei bellissima stasera- mi sussurrò poi, a pochi centimetri dal mio orecchio.
Mi strinsi nelle spalle, accarezzandomi le braccia con le mani per riscaldarmi. Avevo dimenticato di portare una giacchetta e adesso faceva un certo fresco e avevo i brividi.
Ridicolo. Era davvero ridicolo!
Come diavolo poteva baciare quella trota e poi venire da me e dirmi quelle parole?!
Non avrebbe mica rimediato al danno con un sei bellissima stasera.
Che poi, quale danno Charly? A te non importa un cappero se si sbaciucchia con la Cooper!
Solo Josh mi aveva fatto sorridere con quell’affermazione, lui stava solo mentendo come al suo solito. Il suo scopo era quello di farmi cadere ai suoi piedi, abbindolarmi e farmi innamorare di lui, così sarà soddisfatto della sua presupposizione “dall’odio all’amore non c’è che un solo passo”.
Sentì qualcosa di caldo sulle mie spalle nude e mi accorsi che Harry mi aveva poggiato la sua giacca blu. Mi voltai verso di lui per capire cosa volesse da me ma una figura alta, snella e con due enormi cocomeri al posto delle tette, uscì dal retro.
-Harry!- cinguettò con quella voce stridula.
-Vai dalla tua ragazza!- esclamai.- non vorrai mica farla aspettare.- e lo incitai con la mano ad andare via.
Lui non rispose, mi guardò quasi deluso ed entrò dentro.
Idiota!
Avevo dimenticato di restituirgli la giacca. Mi strinsi ancora di più nelle spalle e un’ondata di muschio e menta mi colpì. Questo era l’odore di Harry, quanto mi piaceva..
Decisi di entrare dentro perché, forse per il freddo, il mio cervello stava formulando frasi insensate!
In cucina vidi Josh, pocciato ad uno sgabello che sorseggiava un drink.
Non appena mi vide entrare mi sorrise.
-Ti stavo aspettando.- mi disse avvicinandosi a me. Gli tolsi  il bicchiere dalle mani e bevvi il contenuto in un sorso.
-Scusami, mi stava rigando la testa.- mentii.
-Stai bene adesso?- mi domandò dolcemente.
Annuì bevendo un altro bicchiere di un  qualche miscuglio, che si trovava sul tavolo. 
Non dovevo pensare a Styles. Tanto non mi importava niente di lui. Non sarei mai caduta ai suoi piedi come fanno tutte, soprattutto quella bionda tinta.
Ero ad una festa, con un bel ragazzo e dovevo divertirmi.
-Torniamo a ballare!- esclamai alzando le braccia al cielo e iniziando a muovermi a ritmo di musica prima di rubare un bicchiere ad un ragazzo che passava di li.
Bevvi anche quello in un sorso e lo poggiai su un muretto di marmo, insieme ad altri.
Mi ero ripromessa che non mi sarei ubriacata, perché si sa, che tutte le volte che bevo troppo non va a finire bene ma mi stavo divertendo da matti!
Tra un bicchiere e l’altro ero sicura di non essere più lucida e non lo era, più, neanche Josh.  
Cercavo di individuare le persone attorno a me, forse alla ricerca di Harry e della sua nuova fiamma, ma non riuscivo a vederli. Sicuramente si trovavano già a dover condividere un letto tra gemiti e sospiri.
Avevo la vista appannata e in lontananza vidi Louis con Hope molto vicini ma non riuscii a capire se si stessero baciando.
-Guarda Josh!- urlai indicando al ragazzo il divanetto nero.- quello li è mio fratello Louis e quella, la mia migliore amica carota! Sembra che Louis si stia mangiando la carota!- e scoppiai a ridere come un idiota.
E non ero altro che idiota. Iniziavo a formulare frasi senza senso. Il mio corpo non era più connesso al mio cervello e non rispondevo delle mie azioni!
  Per questo, presi il viso di Josh e gli stampai un bacio sulle labbra che però lui subito approfondì.
Non capivo niente di quello che stavo facendo ma quel bacio sapeva tanto di alcool. Nonostante tutto era bello baciare quelle labbra sottili ma allo stesso tempo carnose.
Non so come, mi ritrovai a salire le scale che portavano al piano superiore, mentre ero ancora incollata alle sue labbra e in poco tempo mi ritrovai distesa sul letto di chissà chi, con Josh addosso che continuava a baciarmi con foga.
Lentamente mi sfilò la giacca che avevo alle spalle e due occhi verdi, un paio di capelli ricci e un sorriso stupendo sostituirono il volto voglioso di Josh.
 Sentivo il profumo di Harry sulla mia pelle mentre un’altra persona, diversa da quella che stavo immaginando, mi sfilava il vestito che cadde sul pavimento insieme alla giacca.
Ero ubriaca, ma  tutto quello mi piacque abbastanza!
 
 
 

Pov. Harry

 
Ero seduto in un angolino a sorseggiare un cocktail  con Ashley,  ma non ero felice. In quel momento desideravo solo poter essere con un’altra persona che però si stava divertendo molto di più di me con quel nuovo arrivato.
Quanto mi stava sui nervi quello? Non poteva toccarla in quel modo. Potevo farlo solo io!
Io, Harry Styles, il donnaiolo, quello che alle feste si divertita un casino, portandosi a letto anche più di una ragazza, me ne stavo lì impalato ad osservare quella ragazza che mi stava facendo impazzire. La stavo osservando da minuti ormai, ma lei sembrava non accorgersi. Non mi vedeva affatto!
 Era bellissima più degli altri giorni! La sua carnagione chiara si confondeva quasi con il vestito e portava ancora addosso la mia giacca.
Si muoveva sinuosa, svolazzando i capelli a destra e a manca e mi faceva impazzire. Non aveva niente a che fare con Ashley!
Il suo sorriso era radioso e qualcosa mi colpì al petto. Dovevo essere io a farla ridere in quel modo e non quel Josh. Era sicuramente ubriaca ma bellissima come sempre.
Continuavo a guardarla senza poter distogliere lo sguardo, seguendo ogni suo movimento anche quello che mi fece cadere il cuore giù, fino alle mi All Star bianche.
Le sue labbra erano attaccate a quelle di quell’essere odioso! Volevo tanto correre li e spaccargli la faccia ma non potevo.
Non potevo allontanarli perché lei non lo aveva fatto con me. Io ero stato egoista per tutta la serata, non avevo pensato a lei. E adesso volevo solo tornare indietro e averle confessato tutto, quando mi trovavo fuori in giardino con lei.
Io avevo baciato Ashley e lei ha tutto il diritto di baciare qualcun altro, tanto noi non stiamo insieme.
Già, non stiamo insieme! Quanto vorrei, invece, essere io quel ragazzo che la rende felice. Quanto vorrei poter assaporare quelle labbra rosse. Quanto vorrei poter amarla sapendo che lei ricambia!
Mi staccai bruscamente da quella biondina e li seguii con lo sguardo salire di sopra.
No, non potevano andare in camera da letto!
Strinsi i pugni mentre la rabbia mista a gelosia mi saliva fin sopra ai capelli.
 Il mio cuore cominciò a tremare insieme alle mie gambe e piano piano salii le scale che portavano di sopra.
Le camere erano tutte chiuse.
Poggiai l’orecchio in una porta, senza pensare al fatto che stessi invadendo la privacy di certa gente. Quello che sentì erano solo gemiti. 
Al solo pensiero che Charly, la mia Charly, potesse essere li dentro mi mancò il respiro. Il cuore accelerava il passo.
Altra porta. Silenzio.
Altra porta. Piccoli sospiri e schiocchi di baci.
E qui che dovevano essere. Ero deciso ad entrare. Misi la mano sulla maniglia e..
-Harry! Ma che stai facendo?- la voce fastidiosa di Ashley mi fece trasalire e subito mi allontanai dalla porta.
-Niente. Andiamo.. –sussurrai scendendo poi le scale con l’immagine, di Charly e Josh che si baciavano, nella mente.  
 
 
 
 

 
Salve salvino geeente :)
Sono tornata con un altro capitolo! Ho finito ieri di scriverlo ma a me non piace e dopo varie modifiche continua a farmi cagare D:
Spero di farmi perdonare con il prossimo, che ho già bene in mente e che inizierò a scrivere subito!
Che dirvi su questo capitolaccio? Beh, sulla prima parte niente, per quanto riguarda la festa invece boh.. è tutto insignificante D:
Harry è super geloso  chi Josh perché beh… è innamorato e quindi vorrebbe Charlotte tutta per se, ma bacia quella zocc.. cioè volevo dire, quella brava ragazza di Ashley!
Charly convinta che Hazza sia innamorato della barbie, e infondo gelosa pure lei, cerca di dimenticare quello che ha visto tra Styles e la Cooper ubriacandosi. Forse un po’ troppo, dato che va  a finire a letto con Josh.
Forse tutte quelle stupide telenovele mi stanno influenzando!
 
Non so che dirvi, oggi sono di poche parole ( menomale, direte!)  quindi vi ringrazio per le poche recensioni, ma che io amo, ugualmente!
Ringrazio tutte quelle che seguono la mia storia e vi chiedo di aver pietà di me :(  
 
Lasciate una piccola recensione a questa povera ragazza, anche negativa! Capirà benissimo.
 
Vi saluto ;)
Un bacio <3 

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Capitolo 15
*** Capitolo 15. ***


Aprii gli occhi lentamente. La testa pulsava talmente forte che avevo paura potesse scoppiare da un momento all’altro.
Scorsi lo sguardo tra le pareti di quella camera, che non era sicuramente la mia. Dove diavolo mi trovavo?
Mi  scostai il lenzuolo da dosso, accorgendomi di essere completamente nuda. Sbarrai gli occhi voltandomi di scatto alla mia destra e notando un ragazzo dormire tranquillamente.
Josh! Porca di una carota, avevo fatto sesso con Josh!
Mi portai le mani alle tempie, massaggiandole e cercando di ricordare qualcosa della sera precedente. Solo piccole immagini offuscate mi comparvero in testa.
Mi maledissi mentalmente. Sapevo che non dovevo bere!
Mi alzai lentamente dal letto, cercando di non svegliare il ragazzo.
Notai i miei vestiti buttati a terra e con poco equilibrio li presi, vestendomi il più velocemente possibile.
L’orologio appeso alla parete segnava le 4.30 del mattino e in casa c’era un silenzio tombale, segno che molte persone erano tornate a casa.
Afferrai la giacca di Harry e la odorai. Altre immagini mi riaffiorarono la mente. Lui che baciava quella biondina del cazzo!
Presi le mie scarpe e non le indossai per non fare troppo rumore. Avrei sicuramente svegliato tutti.
Osservai per l’ultima volta Josh, dormire beatamente. Aveva il volto rilassato e un respiro regolare. Era bello e anche se non ricordavo molto, ero sicura di aver passato una bella nottata. 
Il moro si mosse tra le coperte e, prima che si svegliasse, mi girai di scatto per fuggire.
-Porca di una mucca in calore, inculata da un toro!- imprecai dopo aver sbattuto il mio povero mignolo, e massaggiandolo uscì dalla stanza saltellando.
Non appena misi un piede fuori dalla stanza, non potei far altro che notare le decine di persone che si trovavano a dormire lungo il corridoio. C’era chi era seduto appoggiato al muro, chi sdraiato tranquillamente sul parquet, e non potei far altro che pensare che alla fine io avevo avuto una buona sistemazione per quella notte.
Stavo per chiudere la porta quando quella di fronte a me si aprì, mostrando un Abby, appena sveglia con dei cappelli da far invidia persino a Caparezza!
-Charly?- disse sorpresa.
-Abby?-  risposi io, ancora più sorpresa.
-Che ci fai qui?- continuò chiudendo la porta della camera.- pensavo fossi già a casa.- si avvicinò a me.
Per lo stupore mi ero bloccata, lasciando la porta socchiusa. Mi aveva colto in flagrante.
Non ebbi neanche il tempo di rispondere che la mia amica mi si parò davanti cercando di sbirciare dentro la camera.
-Chi c’è lì dentro?- chiese indicando con un dito la porta beige.
-Nessuno!- mi affrettai a rispondere.
-Non dirmi che hai passato la notte con Harry!- continuò facendo un sorrisino malizioso.
Ma perché pensano tutti e solo ad Harry.
Sbuffai.
-No, Harry era con la barbie!- risposi io con acidità.
-E allora con chi hai passato la notte Charlotte?- mi chiese, quasi incazzata, sporgendo la testa per vedere.
Chiusi frettolosamente la porta alle mie spalle e mi allontanai di poco.
-Con ness…- Abby mi fulminò con lo sguardo e quindi mi arresi. Sospirai.- e va bene.. ho passato la notte con Josh.- dissi tutto d’un fiato.
-Josh! Josh Peazer?!- esclamò la mia migliore amica sbarrando gli occhi.
-Stai zitta o sveglierai tutti!- sibilai, vedendo che parecchi corpi si erano mossi.- ero ubriaca Abby.- mi giustificai, vedendo che la mia amica era rimasta praticamente scioccata.
-E com’è stato?- mi chiese eccitata.
Alzai gli occhi al cielo.
-Non lo ricordo nemmeno.- dissi passandomi una mano tra i capelli scompigliati.- a proposito. Tu che ci fai qui?- chiesi.
-Sono con Zayn. Stavo andando un attimo in bagno.- disse facendo spallucce.
-Bene, io devo subito raccattare Niall e tornare a casa, prima che mio fratello si accorga della mia assenza.- dissi scansando un ragazzo che ronfava con ancora un bicchiere in mano.
-Credo che Louis sia già tornato a casa da un po’!- esclamò Abby prima di entrare in bagno.
Scesi lentamente le scale di casa Potter, facendo attenzione a non inciampare e calpestare qualcuno, che dormiva persino lì.
Non appena arrivai in salotto, vidi con grande stupore che quasi nessuno era tornato a casa. Troppo ubriachi anche solo per trovare la via.
Con molto fatica raggiunsi un divanetto dove stata, tranquillamente, riposando il mio migliore amico.
-Niall!- lo chiamai sussurrando, cercando di non svegliare gli altri.
-Niall!- continuai più forte, scuotendolo un po’. Lui in risposta si mosse, mugugnando qualcosa di incomprensibile.
-Niall Horan, svegliati. Subito!- dissi con tono secco scuotendolo più forte.
-Altri cinque minuti mamma, non voglio andare a scuola oggi.- mugugnò lui.
Trattenni una risata, osservando la sua faccia da cucciolo. Quant’era tenero!
-è pronta la colazione!- esclamai io, convinta che così avrei avuto successo. E infatti Niall scattò in piedi mezzo stordito.
-Colazione?- domandò guardandosi intorno.- ho sentito colazione.- continuò poi guardandomi.
Risi divertita da quella scena e lo presi sottobraccio.
-La colazione più tardi Nialluccio!- esclamai scompigliandogli i capelli.- adesso sei in grado di riaccompagnarmi a casa?- domandai.
Lui annuì, mettendo il broncio prima di uscire da casa Potter.
Salimmo in macchina e dato che era notte fonda, a Londra, faceva abbastanza freddo quindi decisi di mettere la giacca di Harry, che avevo tenuto in mano, per tutto il tempo.
-Perché hai la giacca di Harry?- mi chiese il mio migliore amico dopo aver ingranato la marcia.
-Me l’ha data messa sulle spalle lui, ieri sera, mentre eravamo in giardino.- almeno qualcosa la ricordavo.
Vidi Niall sorridere.
-Perché ridi?- domandai accoccolandomi ancor di più, sul sedile.
-Non sto ridendo! Sto sorridendo. Adesso capisco perché eri in camera da letto di casa Potter!- esclamò svoltando a destra.
-Non sono andata a letto con Harry!- sbottai io.
Perché tutti credevano in qualcosa tra noi due? Perché ci facevano una possibile coppia quando poi lui era innamorato di un’altra?
Niall frenò di botto e per poco non uscii fuori dal parabrezza.
-E con chi allora?- mi domandò guardandomi negli occhi.
-Con Josh.- sussurrai, abbassando lo sguardo.
-Ma hai capito di aver sbagliato.- aggiunse Niall accarezzandomi i capelli.
-Ero ubriaca, cazzo! Avevo talmente tanta rabbia che l’ho sfogata bevendo. Ma..- feci una pausa vedendo che il mio amico aveva ripreso a guidare- mi sono divertita, in fondo.- risi isterica.
Non capivo perché mi sentivo in quel modo. Alla fine non ci trovavo niente di male in quello che avevo fatto.
Niall mi sorrise, guardandomi in volto e facendomi intuire solo con lo sguardo, che lui mi capiva.
-E tu con Cassie?.- domandai, cambiando discorso.
-Sono una frana!- ammise sorridendo amaramente.
Scoppiai a ridere seguita poi dal mio migliore amico. Lo abbracciai forte prima di scendere dall’auto e dirigermi al cancello della mia abitazione.
Infilai la chiave nella serratura, girandola delicatamente facendo attenzione a non svegliare mio fratello.
Una volta aperta la porta mi girai per salutare, con un gesto della mano, Niall che era rimasto davanti al vialetto.
Salii a punta di piedi le scale e passando per la camera di Louis, socchiusa, vidi che stata dormendo pacificamente.
Mi gettai con poco delicatezza sul mio letto. Ero stanca e la testa non smetteva di farmi male.
Era domenica, ed era ancora molto presto ed io volevo solo dormire e riposarmi, ma gli infiniti pensieri me lo impedirono.
Non feci altro che pensare ad Harry. Alle sua labbra attaccate a quelle di Ashley e non riuscivo a capire perché quelle immagini continuavano a riempirmi la mente.
Presi un cuscino e con forza me lo sbattei in faccia, più volte. Sei un idiota Charly, un idiota!
Smettila di pensare a quel fottuto Styles e dormi, cazzo!
Mi rigirai finalmente convinta di poter dormire, ma dei sensi di colpa mi invasero il petto. Non riuscivo a capire di cosa si trattava e dopo poco mi addormentai cercando di non pensare più a niente!
 
 
-Charly, sveglia!-
Sentii una voce urlare seguita poi da una cuscinata in pieno viso. Aprii piano gli occhi trovandomi davanti quelli vispi e allegri di mio fratello.
-Louis, che diavolo vuoi?- biascicai, coprendomi il volto con il lenzuolo bianco.
-Che tu ti alza! Ho preparato la colazione.- disse scoprendomi completamente.
Io grugnii. Ma quanto poteva essere fastidioso mio fratello?!
-Hai fatto le ore piccole stanotte? Sei ancora con i vestiti della festa Charly.- mi rimproverò con tono fastidioso.
Mi alzai dal letto mettendomi seduta e strofinandomi gli occhi.
-Non avevo voglia di spogliarmi.- dissi seguendolo.
-A che ora sei tornata a casa? Non ti ho sentito!- continuò ancora scendendo le scale.
Merda! A che ora sono tornata a casa?
Non posso mica dirgli: sai Louis, sono tornata alle cinque del mattino ma tranquillo, non è successo niente.
-Ehm.. all’una e mezza.- mentii sedendomi su uno sgabello della cucina.
Louis che stava versando del caffè nella mia tazza si bloccò e mi guardò arrabbiato.
-Non mentirmi Lottie!- odiavo quando mi chiamava così.- io sono tornato quindici minuti prima e sono rimasto sveglio per un po’ ma tu ancora non eri rientrata!-
Misi in bocca una cucchiaiata di cereali cercando di perdere del tempo ed inventarmi qualcosa.
-Ero un po’ ubriaca Louis. Cinque minuti prima o cinque minuti dopo, non ricordo con esattezza. L’importante è che sia tornata a casa.- dissi abbozzando un sorriso.
Lui annuì poco convinto, guardandomi torvo.
-Io vado al lavoro adesso.- disse posando la sua tazza nel lavandino.- ci vediamo dopo.- mi diede un bacio sulla guancia.
-Ah Charly..- disse voltandosi, davanti lo stipite della porta.- ti tengo d’occhio!- e indicò i suoi occhi azzurri con due dita, per poi puntarli su di me.
Non appena sentì la porta di casa sbattere sbuffai sonoramente.
Finii la mia colazione in pace, senza fratelli rompipalle che ti importunano, e decisi di farmi una bella e  rinfrescante doccia.
Salii le scale e mi chiusi in bagno. Mi liberai del vestito bianco che ancora indossavo e mi osservai allo specchio, pensando a poche ore prima quando la mia pelle  veniva infuocata dai baci dolci di Josh.
Presi la testa tra le mani sbattendola, poco delicatamente, sul muro azzurro del bagno.
-Ahia!- sbottai, massaggiandola. Faceva già male di suo, adesso ancor di più.
Aprii l’acqua della doccia e mi infilai sotto il getto freddo. Dovevo liberarmi da tutti i pensieri e rilassarmi.
E così feci.
Una volta lavata e ben vestita, un paio di short neri all’altezza della vita e una camicia bianca, asciugai i miei boccoli d’oro.
Mia madre mi chiamava sempre boccoli d’oro.. oh quant’era dolce!
Mi truccai e mi spuzzai il mio profumo preferito senza saper bene dove andare.
Passando nella mia camera mi accorsi che, su una sedia, giaceva la giacca di Styles. Potevo aspettare un altro giorno e portargliela l’indomani a scuola, ma qualcosa in me voleva restituire quella giacca, al proprietario, subito.
Infilai gli stivaletti neri e presi l’indumento tra le mani, annusandolo per l’ultima volta.
 
La casa di Harry non distava molto dalla mia, ma avevo una tale fretta di arrivare, che quasi mi misi a correre.
Non sapevo bene il motivo. Io non sopportavo Styles.
Tu hai solo voglia di vederlo. Ti piace, Charlotte!
 
Stai zitta tu! Lei lo odia e vuole raggiungere la sua casa solo per picchiarlo.
 
Vedrai che finiranno pe….
 
Diedi un’occhiata minacciosa prima sulla mia spalla destra e poi su quella sinistra, facendolo scomparire l’angelo e il diavolo che litigavano.
-Harry non mi piace e non voglio neanche picchiarlo!- urlai fermandomi di botto.
Un vecchietto che passava di lì mi guardò preoccupato, corrucciando la fronte.
-Tutto bene signorina?- mi chiese.
-Va tutto benissimo!- sbottai riprendendo a camminare velocemente.
Sentii il vecchio borbottare qualcosa tipo “i soliti ragazzini di oggi”, prima di svoltare l’angolo.
La villetta Styles si trovava in fondo alla strada. Camminai fino alla grande porta per poi fermarmi.
Strinsi la giacca tra le mie braccia, insicura se citofonare o meno.
Alla fine mi decisi e poco convinta suonai.
I secondi passavano e il mio cuore batteva sempre più forte fin quando un Harry a petto nudo e con i capelli scompigliati mi aprì la porta. Deglutii fermandomi un attimo a guardare il suo petto perfetto!
 Alla mia vista fu un po’ sorpreso ma poi sorrise.
-Charly!-esclamò facendomi cenno di entrare in casa.
Forse non era stata una bella idea andare a casa sua. E se si trovava con quella sgualdrina e adesso lei lo stava aspettando di sopra?
Titubante entrai, sorridendo timidamente.
Io non ero mai stata timida, soprattutto con lui. Riuscivo sempre a ribattere alle sue frecciatine!
Che cappero ti sta succedendo, Charlotte?!
La tv in sala era accesa e non sapendo bene cosa fare, il mio sguardo si posò sullo schermo dove un uomo ed una donna erano intenti a fare sesso selvaggio.
Stava guardando un film porno, per caso?! Bah, che schifo.
Spostai subito lo sguardo su di lui con aria schifata ed Harry accorgendosi di aver lasciato la televisione accesa, prese subito il telecomando e la spense.
-Ehm.. scusami- disse imbarazzato, passandosi una mano tra i capelli.
-Ti ho portato questa- lo ignorai io, porgendogli la giacca blu notte.- grazie.- continuai.
Lui l’afferrò e la posò sul divano.
-Grazie a te per avermela restituita. Potevi farlo anche domani a scuola.- disse.
Io alzai le spalle non sapendo bene cosa dire. In effetti non capivo perché avevo avuto tutta quella voglia di andare da lui.
 
Perché ti piace!
 
-Zitto idiota!- borbottai.
-Come?- chiese Harry alzando un sopracciglio.
-Ehm.. niente! Ho detto che forse è meglio se vada.- abbozzai un sorriso.
Mi girai per uscire da quella casa, finalmente, ma qualcosa me lo impedì, o meglio qualcuno.
Harry mi aveva afferrata per un polso facendomi voltare verso di lui.
-Aspetta!- esclamò, scrutandomi con quegli occhi verdissimi.- cos’hai provato?- mi chiese di getto, diventando improvvisamente cupo.
Non capii. Corrucciai la fronte non capendo la sua domanda.
-Cos’hai provato quando sei andata a letto con Josh?- si spiegò meglio, sussurrando.
Il mio cuore inciampò su un sassolino, mentre faceva la sua maratona. Gli occhi tristi e spenti di Harry mi mettevano in soggezione.
-Quello che hai provato tu quando sei andato a letto con Ashley, ieri.- risposi freddamente non guardandolo negli occhi.
-Io non sono andato a letto con nessuno.- grugnì.- e sai perché? Perché l’unica persona che  volevo al mio fianco era ubriaca marcia e stava facendo l’oca con un perfetto sconosciuto!- sbottò stringendo la presa sul mio braccio.
Cercai di liberarmi ma inutilmente. Volevo fuggire da quella casa, fuggire da quell’idiota di Styles. I miei occhi improvvisamente diventarono lucidi.
-Tu non proverai mai le stesse sensazioni che hai provato con Josh, con me!- continuò ad urlare avvicinandomi di più a lui, senza mollare il mio polso.
-Ti odio!- sussurrai senza guardarlo negli occhi.
Lo odiavo, forse perché aveva tremendamente ragione.
-Avanti, fai un passo verso l’amore Charly!- mi disse lui senza smettere di urlare. 
Il suo sguardo era freddo, tagliente. Il quel momento lo odiavo più che mai ma non potei far a meno di gettarmi tra le sue labbra.
In pochi secondi feci quel passo, accorciando la distanza che ci divideva per assaporare quelle labbra morbide e delicate.
Fu un bacio di rabbia, il nostro.
Mi staccai bruscamente da lui.
-Ti odio Harry Edward Styles!- sussurrai a pochi centimetri dalle sue labbra, guardandolo negli occhi che questa volta erano più accesi.
Senza alcuna risposta si catapultò di nuovo sulle mie labbra.
Non mi accorsi neanche che avevo dischiuso la bocca e quando la sua lingua incontrò la mia in un tocco delicato, il mio cuore iniziò a battere così forte che pensai, potesse scoppiare da un momento all’altro.
Era una continua danza, qualcosa di dolce, diverso dal primo bacio.
Le mani grandi e calde di Harry mi presero i fianchi avvicinandomi di più a lui. Quel bacio divenne più fugace e passionale.
Non so esattamente quanto durò tutto ciò, sicuramente abbastanza da farmi perdere il respiro.
Quando ci staccammo eravamo entrambi affannati. I suoi occhi sorridevano, seguiti poi dalle sue labbra.
Un sorriso radioso che fece comparire quelle insopportabili fossette su quel viso da schiaffi.
-Ti odio, ti odio, ti odio!- urlai prima di fuggire da quella casa.
 
Correvo disperatamente senza sapere dove andare. Quelle lacrime che, poco tempo prima avevo trattenuto, erano scese sulle mie guance.
Mi ero fatta abbindolare.
Sono una completa idiota e lui è un fottuto stronzo, ma quel bacio mi era piaciuto, eccome!
Dovevo ammetterlo, aveva ragione. Non avevo provato le stesse sensazioni di quando ero stata con Josh.
Con Josh non avevo sentito degli elefanti scalpitare nella mia pancia, con Josh il mio cuore non correva la maratona di New York, con Josh non mi sentivo terribilmente innamor…
Frena Charly, frena! Stai solo cadendo nella sua trappola.
 
Oh deciditi, signorina! Non ho capito bene.. ho vinto io o il mio collega?
 
Ho vinto io, è chiaro! L’ha baciato mica picchiato.
 
Ma ha detto che lo odia quindi teoricamente avrei vin..
 
Non ne potevo più. Quelle vocine insopportabili non facevano altro che parlare, parlare e parlare mettendomi ancora più in confusione.  
Avevo bisogno di un caffè per calmarmi quindi decisi di andare da Starbucks.
Lentamente mi incamminai a destinazione non potendo fare a meno di pensare a quello che era successo prima.
 Dopo pochi minuti ero già seduta in uno dei tavoli dello Starbucks.
Mio fratello era impegnato a prendere delle ordinazioni più in là ma non appena si accorse della mia presenza mi salutò con un largo sorriso.
-Buongiorno sorellina! Vuole ordinare?- mi chiese poi, dopo essersi avvicinato al mio tavolo.
Ordinai solo un caffè, giusto per calmarmi. Non avevo fame perché il mio stomaco si era, improvvisamente, chiuso.
Il mio cellulare squillò. Infilai una mano nella tasca destra e lo sfilai.
Non appena lessi sullo schermo il nome di Josh mi sentì in colpa.
 
Svegliandomi mi sono accorto che non eri più accanto a me.. però ci tenevo a dirti che questa notte mi sono divertito molto con te. Ci sai fare!
Un bacio, Josh.
 
Chiusi velocemente il messaggio senza preoccuparmi di rispondere.
Ero doppiamente idiota!
Cosa mi è saltato in mente la sera prima?! Ubriacarmi per andare a letto con un perfetto sconosciuto che, in fondo, non desiderava altro.
In poco tempo avevo fatto tre grandi sbagli.
Baciare Liam, pensando che, magari, sarebbe potuto esserci qualcosa tra di noi, mentre lui si è invaghito a prima vista di una bellissima ragazza.
Andare a letto con Josh. Certo anch’io volevo divertirmi ma adesso che ci penso lui mi ha solo usata. Come si fa con le puttanelle della scuola! Ed io non faccio parte di quella categoria.
E poi avevo baciato Harry. Avevo praticamente fatto quel passo che, secondo lui, dall’odio porta all’amore.
Ma io non l’amavo! Continuavo a non sopportarlo, mi irritava. Lo odiavo.
 
Tu non lo odi Charly! Se no non avresti provato quelle strane sensazioni nel baciarlo.
 
Oh, ancora quelle voci. Basta!
Sbuffai, tenendomi la testa tra le mani.
-Che succede sorellina?- mi domandò Louis, appoggiando sul tavolo la mia tazza di caffè.
-Credo di aver fatto la cazzata più grande del secolo!- dissi di botto senza pensarci.
-Che hai combinato Lottie?- mi chiese con tono preoccupato.
-Niente- borbottai con le labbra incollate alla tazzina.
Non avevo voglia di parlare di quella cosa con mio fratello, era la persona meno adatta in quel momento.
-Senti Lottie- iniziò lui con quel tono rassicurante, poggiando una mano sulla mia spalla.- se c’è qualcosa che ti disturba puoi sempre parlarne con me.-
-Se tu pensi una cosa ed io penso l’opposto di quello che pensi tu, ma poi alla fine ti accorgi che quello che pensavo io era vero, che cosa fai?- domandai di getto, senza pensare a quello che stavo dicendo o a quello che poteva pensare mio fratello, dopo quello che avevo pensato di dire.
Ops, dite che ci sono troppi penso in questa frase? Io penso di no!
Louis aggrottò le sopracciglia confuso.
-Ehm.. Charly potresti spiegarti meglio?.- domandò grattandosi la nuca.- non ho capito il tuo pensiero.-
Sbuffai infastidita. Lo sapevo che un fratello idiota come il mio con avrebbe capito un ciufolo!
-Allora Louis Tomlinson! Se io penso che questo caffè faccia schifo, ma tu continui a sostenere il contrario pensando che sia buonissimo ma poi lo assaggi e ti accorgi che io avevo ragione e che quindi il caffè fa veramente cagare, che cosa fai?- domandai, prendendo un esempio, cercando di farmi capire.
-Mi stai per caso dicendo che il caffè che ho fatto io fa cagare?- mi domandò incrociando le braccia al petto.
Mi stampai una cinquina in fronte.
-No Louis!- esclamai.- era solo un esempio. Sei davvero idiota!- continuai dandogli un colpo sul braccio.
-Signorino Tomlinson!- un uomo basso e paffuto, con i baffi e pelato urlò contro mio fratello.-  il suo lavoro è servire i clienti e no corteggiare le belle ragazze. Muova quel bel culo che si ritrova e vada a servire agli altri tavoli!- sbraitò diventando rosso come un pomodoro.
Trattenni una risata. Pensava che ci stesse provando con me?
-Ma quest..- cercò di giustificarsi Louis.
-Niente ma! Si muova!- lo interruppe l’uomo puntando l’indice verso le altre persone che avevano seguito la scena.
-E comunque cameriere, le volevo dire che ha davvero un bel culo!- esclamai io scoppiando poi a ridere.
Louis mi guardò torvo diventando rosso dalla vergogna, dopo che un paio di vecchiette si erano voltate per guardare il suo sedere e fare commenti di approvazione.
-Appena torno a casa ti picchio!- sibilò passando accanto a me con un vassoio pieno di frappuccini.- e comunque per il caffè io continuerei ad affermare la mia teoria anche se so che è sbagliata!-
-Tomlinson!-urlò ancora il pelato, fulminandolo con lo sguardo.
-Mi scusi.- sussurrò mio fratello, consegnando il vassoio al tavolo vicino a me.
Mmh.. continuare ad affermare la mia teoria.
Se fosse così facile in amore!
 
 
 
Pov. Harry
 
Camminavo tranquillo per le strade di Londra, con un sorriso radioso e la felicità che mi invadeva il corpo.
Non mi importava se, sopra di me, il cielo era nuvoloso, se tra un pò veniva a piovere ed io ero senza ombrello. Non mi importava se mi sarei bagnato. In quel momento ero un ragazzo felice!
Finalmente dopo tanto tempo, Charly aveva fatto quel passo verso di me, verso l’amore. Finalmente avevo assaporato quelle labbra rosse e morbide che desideravo da tanto tempo. Finalmente per qualche minuto avevo toccato il cielo con un dito, il mio cuore aveva smesso di battere, finalmente avevo avuto quello che più desideravo.Lei.
Finalmente ci eravamo baciati!
Bastava solo ripensarci che qualcosa nel mio stomaco si scatenava, inferocito.
Ma non riuscivo a capire perché, poi, lei era scappata.
Era chiaro che fingesse di non provare nulla per me, ma se in realtà mi odia davvero?
Spinsi la grande porta in vetro dello Starbucks e non appena entrai, un’aria familiare mi invase.
Rivolsi  ai clienti con un sorriso radioso, per poi salutare il mio capo, il signor Williams.
Poco più in la, il mio migliore amico Louis, nonché fratello della ragazza che avevo baciato, serviva delle vecchiette.
-Buongiorno amico mio! Ti vedo davvero in forma oggi!-esclamai saltandogli addosso.
-Harry! Che ci fai tu qui? Non è ancora ora del tuo turno.- mi disse Louis ricambiando, titubante, l’abbraccio.
-Non avevo alcuna voglia di restare chiuso in casa. C’è una giornata così bella là fuori!- esclamai indicando, con un dito, fuori dal locale.
In effetti il mio turno era quello del pomeriggio, quel giorno, ma ero così entusiasta da non abbandonare il mio sorriso neanche per un attimo.
-Ma se tra un po’ viene a diluviare!- disse il mio amico guardandomi confuso, mentre preparava un caffè.
Io lo seguivo a ruota, saltellando da un posto all’altro facendo molleggiare i miei ricci.
-Io amo la pioggiaa!- urlai battendo le mani in aria.
-Ma se l’hai sempre odiata, Harry! Stai bene?- mi domandò poggiando la sua mano sulla mia fronte.- che ti sei fumato stamattina?- chiese abbastanza preoccupato.
Ma io non avevo fumato niente. Sono sano come un pesce innamorato.
-Niente idiota! Ti sembro uno che si fa le canne?- domandai indicandomi dalla testa ai piedi.
Lui scosse la testa e mi invitò a sedermi in un tavolo libero.
-Allora che ti prende?- mi chiese sussurrando, dopo avermi fatto sedere.
-Io e Charly ci siamo baciati!- esclamai euforico balzando dalla sedia.
-Tu e Charly cosa?- urlò Louis facendo cadere il libretto delle ordinazioni sul pavimento.
-Tomlinson! Lei oggi rischia di perdere il lavoro!- gli urlò contro  il signor Williams.- e lei signorino Styles è venuto qui per disturbare o per prendere qualcosa?- continuò rivolgendosi a me.
Louis sbuffò stufo.
-Stavo ordinando.- mi giustificai io.
-è la seconda volta, oggi, che mi richiama.- disse Louis raccogliendo il libretto.- prima mia sorella è stata qui ed era parecchio pensierosa. Ha detto che ha fatto la cazzata più grande del secol.. aspetta non mi dire che ti sei approfittato di mia sorella perché era ubriaca?!- Louis diventò improvvisamente rosso dalla rabbia e per poco non mi si scaraventò contro.
-Io non ho approfittato di nessuno e se proprio lo vuoi sapere è stata lei a baciarmi, stamattina!- cercai di bloccarlo.
Il nostro capo si era avvicinato a noi e ci guardava con aria omicida. Credo che se, con un solo sguardo si potesse uccidere, noi due saremmo già morti.
-Solo un cappuccino, grazie!- dissi rivolgendomi a Louis, sorridendo come se non fosse successo nulla.
Il mio migliore amico si allontanò sorridendo anche lui al capo mentre quest’ultimo mi rivolse un altro sguardo tagliente prima di sparire in cucina.
Charly era stata li e aveva detto di aver fatto una cazzata.
Era chiaro che non stava parlando del bacio, certo che no! Si riferiva sicuramente a quello che era successo la sera prima con Josh. Sì, ne sono sicuro!
-Ecco a te il cappuccino.- Louis poggiò la tazza fumante davanti a me, distogliendomi dai miei pensieri.
-E comunque per la cazzata più grande del secolo si riferiva sicuramente alla scopatina con Josh.- dissi senza pensarci su.
Mi dava un fastidio tremendo pensare a quello che era successo tra loro due.
Vidi Louis scivolare sulla sedia accanto alla mia, reggendosi la testa con le mani.
-Sco- scopatina.. con J- Josh?- balbettò sussurrando.- Cosa ho fatto di sbagliato per crescere una sorella così, io!- esclamò con fare teatrale, preso dalla disperazione.- va a letto con quello, poi bacia te!- continuò quasi con disprezzo.  
Ma non credo stesse recitando. Si teneva ancora la testa tra le mani scuotendola a destra e sinistra.
-Tranquillo Louis.- gli poggiai una mano sulla spalla.- va tutto bene! Si è resa conto dello sbaglio e poi era ubriaca. Ti giuro che se potessi prendere quel coglione di Peazer e farlo a pezzetti lo farei subito.-
-Stai zitto idiota, che se la fai soffrire poi sarò io a farti a pezzettini!- esclamò lui fissandomi con quegli occhi azzurri tanto simili a quelli di sua sorella.
Ma come potevo far soffrire mai la ragazza di cui ero innamorato?
Strano a dirlo! Harry Styles, innamorato.
Solo una persona poteva riuscirci, ed era stata lei. Lei che fin da bambino mi aveva rubato il cuore.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 

RAAAACAZZII BUON POMERIGGIO :D



 Sono consapevole del fatto che il capitolo precedente facesse schifo, però solo una recensione? D:
Spero solo che con questo capitolo mi sia fatta perdonare perché beh..
Ahsghfjgmndhsjsskjndih si sono baciati, finalmente!
Dopo 15 capitoli sono riuscita a far baciare questi due, oh! ^.^  
Dall’odio all’amore non c’è che un solo passo, no? E Charly, teoricamente, in questo capitolo ha fatto questo passo tanto desiderato da Harry.
E mentre il nostro Hazza è al settimo cielo, la piccola Tomlinson è confusa perché non sa esattamente cosa prova.
Odio o amore?
 
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto e se è così lasciata qualche recensione, please!
Purtroppo, se noto che la storia non è abbastanza seguita, sarò costretta a non continuarla e mi dispiace molto.
 
Quindi che ne dite di lasciare qualche recensione in più?
Ok, basta. La smetto!
 
Ci vediamo al prossimo capitolo :)
Xo xo.

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Capitolo 16
*** Capitolo 16. ***


Ero in ritardo come al solito ma camminavo tranquillamente lungo i corridoi, quasi deserti, della mia scuola.
A prima ora avrei avuto spagnolo, ma non avevo alcuna intenzione di entrare in quella classe e di sedermi accanto ad Harry. Per questo speravo di arrivare il più tardi possibile, così che l’Alvarez non mi facesse partecipare alla lezione. Così rischiavo anche di finire in presidenza, ma poco mi importava.
Non avevo alcuna voglia ne di vedere Josh, per questo avevo ignorato persino il suo sms di quella mattina e neanche Harry, dopo quello che era successo il giorno precedente.
Cosa poteva pensare dopo che lo avevo baciato ed ero scappata via? Che sono una vigliacca, ecco cosa!
E in realtà lo  sono davvero!
 Non riuscivo a capire quello che provavo per lui. È un bellissimo ragazzo, questo è ovvio!
I suoi occhi sono di un verde smeraldo che ti ipnotizzano, i suoi capelli, che prima odiavo tanto, sono così morbidi e soffici e il suo sorriso.. cappero, che sorriso! Ogni volta che ride il mio cuore inciampa, è perfetto.. mi illumina solo con un sorriso!
Ero talmente occupata dai miei pensieri assurdi, tra l’altro, su di Harry che non mi accorsi nemmeno che qualcuno di aveva afferrato per un polso e trascinato dentro lo stanzino delle scope della signora Holms.
E se fosse un bullo e mi vuoi picchiare o ancora peggio stuprare?!
Non ebbi neanche il tempo di vederlo in faccia che la porta dello stanzino si chiuse lasciandomi nel buio tombale.
Una mano calda si posò sulla mia schiena spingendomi verso di lui.
Istintivamente chiusi gli occhi, anche se non riuscivo a vedere ugualmente il mio rapinatore.
Ecco, adesso mi spoglia e mi violenta, pensai.
 Non avevo neanche la forza di parlare, ma, per fortuna, quello che avevo  pensato non accadde.
Un respiro caldo mi colpì le labbra. Aprii un occhio e poi l’altro, iniziando anche a respirare accorgendomi che attorno a me tutto odorava di muschio.
Il tocco caldo della sua mano sulla mia guancia mi fece capire che la persona che si trovava a pochi centimetri da me, non poteva essere altro che Harry Styles.
Non poteva succedere, non di nuovo.
Mi allontanai velocemente da lui prima che potesse baciarmi e cercai di aprire la porta.
- Devo andare! Ho lezione!- farfugliai. Uno spiraglio di luce mi colpì dritto negli occhi ma subito sparì.
-Aspetta!- disse Harry con voce roca dopo aver richiuso la porta bloccandomi di nuovo per il polso.
Mi spinse delicatamente al muro circondandomi con le braccia.
Di nuovo il suo respiro caldo batteva contro le mie labbra, di nuovo quella strana sensazione allo stomaco, di nuovo la tachicardia!
-Fermo!- esclamai, allontanandolo.- io non voglio baciarti!- dissi decisa, ma mi accorsi che la mia voce tremava.
Sentì Harry ridacchiare prima di poggiare delicatamente le sue labbra sulle mie.
Non mi opposi. Non avevo neanche la forza per farlo o forse era la voglia che mi mancava!  
Quando, finalmente, tornai lucida mi staccai da lui.
-devi smetterla di baciarmi contro la mia volontà!- stavolta la mia voce tremava più di prima.
Era una scarica di emozioni baciarlo.
Lui ridacchiò di nuovo, prima di lasciarmi un bacio a stampo.
-Ti ricordo che ieri sei stata tu a baciarmi. Hai fatto il primo passo finalmente- disse liberandomi dalla trappola che aveva fatto con le braccia.
-Io non ho fatto un bel niente, idiota!- esclamai.- Non ti volevo baciare e non ho più intenzione di farlo.- volevo picchiarlo, giuro, ma qualcosa mi fece attaccare di nuovo alle sue labbra morbide. Forse il suo sorriso, forse i suoi occhi, che brillavano anche al buio.
Lo sentì sorridere sulle mie labbra per poi staccarmi.
-Adesso è meglio andare in classe o l’Alvarez ci ucciderà- sussurrai a pochi centimetri dal suo volto prima di uscire dallo stanzino delle scope.
 
Oh, che posto romantico! Charly, non capisci che hai di fronte un’idiota?
 
Smettila! Quando c’è amore non importa dove ti trovi, ma con chi!
 
Di nuovo quelle due insopportabili voci! 
Mi incamminai a passo svelto verso l’aula di spagnolo.
Avevo di nuovo baciato Harry, e mi era piaciuto quasi più del primo.
Lui camminava dietro di me, con passo da figo come per dire Lo sapevo che non avresti resistito a baciarmi di nuovo  e quel sorrisetto stampato in faccia. Un sorriso di vittoria!
Oddio, non lo sopportavo. Sul serio!
Non appena arrivai davanti la porta dell’aula bussai e senza aspettare una risposta l’aprii.
-Oh buongiorno Signorina Tomlinson!- mi salutò la prof. con evidente tono sarcastico.-  Styles.- aggiunse dopo aver visto anche Harry.-
Salutai la prof. con un cenno del capo ed entrai in classe tranquillamente, come se non fossi in ritardo di ben dieci minuti.
-Vi ringrazio di cuore per onorarci della vostra presenza!- continuò l’Alvarez riprendendo a scrivere alla lavagna.
Io la ignorai e mi sedetti nel io banco. Harry fece lo stesso.
Non riuscivo neanche a guardarlo negli occhi.
In quel momento volevo solo ascoltare la spiegazione della prof.
E così feci per un bel po’ di tempo.
 
-Prima.. io e te!- mi sussurrò improvvisamente Harry all’orecchio!- nello stanzino delle scope.- continuò.
Mi voltai per fulminarlo con lo sguardo accorgendomi che aveva stampato in faccia quel sorrisetto che andava dal malizioso al soddisfatto.
Non volevi baciarmi eh?!- mi chiese ancora, con tono sarcastico
-No! Infatti sei stato tu a farlo… A proposito, che cazzo ci facevi nello stanzino della signora Holms?!- sibilai confusa, come se mi fosse venuto un flash.
-Mi sono nascosto li per sfuggire dalle grinfie di Ashley.- disse con nonchalance scollando le spalle.
Feci una smorfia. Al solo sentir nominare quel nome mi veniva il voltastomaco.
-E comunque, non cercare di cambiare discorso.- esordì, alzando ed abbassando le sopracciglia.- Ammettilo che non vedevi l’ora. Che l’avevi sognato per notti e notti, che sei praticamente cotta a puntino. Charly ammettilo che provi quella sensazione chiamata amore.- conclusa ammiccando.
Ma chi si crede di essere questo qui? È solo un povero illuso!
Fortunatamente la campanella suonò in tempo prima che potessi scagliarmi su di lui e picchiarlo a sangue.
 
 
 
Dopo una giornata scolastica abbastanza stressante, con un interrogazione andata male e un compito in classe a sorpresa, stavo ritornando a casa insieme alle mie migliori amiche.
Non avevamo avuto il tempo per parlare di altro, se non che di scuola, quel giorno e non avevo intenzione di farlo se poi il discorso andava a finire su sabato sera.
-Allora, come pensate che vi sia andato il compito?- chiesi uscendo da scuola, prima che una delle due iniziasse a fare domande sconvenienti.
-Io credo che non sia andato tanto male. Penso di arrivare alla sufficienza.- rispose Hope sciogliendo la sua coda fatta male.
-A me sarà andato una merda!- disse Abby con la sua solita finezza.- non avevo studiato un cazzo! Se solo quel pirla del professore avesse avvisato prima avrei almeno aperto il libro!- alzò le braccia al cielo.
Era incazzata nera, più dei suoi capelli. Il compito in classe a sorpresa non le era andato giù per niente.
Alzai le spalle, senza controbattere. Meglio starle alla larga in certi momenti.
-A te Charly, invece come pensi che sia andato?- mi chiese Hope.
-Non tanto male credo. Ricordavo qualcosa ma parecchie domande le ho sparate a caso!- dissi con nonchalance.
Improvvisamente Abby, che stava camminando silenziosamente a testa bassa, con uno scatto che mi fece spaventare alzò gli occhi scuri su di me osservandomi con uno strano sorrisetto.
-Che c’è?- chiesi spaventata.
-Sabato. Tu. Josh. Letto. Insieme.- disse alzando ed abbassando le sopracciglia.
Ripresi a camminare ignorandola. Non poteva davvero averlo pensato!
Non era mica incazzata per il compito in classe?!
-Tu e Josh cosa?!- strillò Hope correndo verso di me, per raggiungermi.
Abby si affiancò a noi, annuendo con ancora quel sorriso in faccia.
-Io e Josh siamo amici!- esclamai sbuffando.
-Di letto.- aggiunse Abby.
Le rivolsi uno sguardo omicida prima di colpirla sul braccio.
Lei protestò, massaggiandosi la parte colpita.
-Perché sono sempre l’ultima a sapere le cose?- chiese Hope, portando le braccia al petto e mettendo il broncio.
Io sbuffai. Non potevo davvero avere delle amiche così.
-L’ho pescata mentre usciva dalla camera da letto di casa Potter e le ho praticamente tirato dalla bocca il nome del ragazzo che aveva piantato mentre dormiva.- si spiegò la riccia.
Pescata, piantato. Ma cosa sono? Un pesce o un giardiniere?!
-E quindi tu e Josh….- Hope lasciò la frase in sospeso con tono malizioso.
-Basta!- esclamai.- siete sue sanguisughe! Ero ubriaca, incazzata nera e sono finita a letto con Josh va bene?- sbottai.
Le due ridacchiarono per poi annuire.
-Scusi signorina sono acida dalla sera alla mattina!- scherzò la rossa battendo il cinque con Abby.
-Che brutto effetto che ti fa il sesso!- esclamò la riccia.
Le due scoppiarono nuovamente a ridere mentre io alzai gli occhi al cielo, continuando ad ignorarle.
-Dai che scherziamo.- disse Hope scompigliandomi i capelli.
Le sorrisi fintamente ma poi il mio sorriso si allargò ancora di più, quando mi venne in mente una cosuccia. 
-Hope, piccola Hope!- dissi mentre attraversavo la strada.- tu invece cos’hai fatto alla festa insieme al mio fratellino?- domandai innocentemente.
Le sue guance presero colore, pensavo andassero a fuoco da un momento all’altro. Si passò una mano tra i capelli e si leccò le labbra, segno che in quel momento era parecchio in imbarazzo.
-Abbiamo parlato.- sussurrò quasi.
-Ma voi due sapete solo parlare?!- sbottò Abby.- Cazzo Charly, insegna tu a tuo fratello come si fa ses…-
La fulminai con lo sguardo e lei smise di parlare alzando le braccia in segno di resa.
-Hope..- la richiamai.- voi due non avete solo parlato.- dissi come se fosse la cosa più ovvia.
-Abbiamo anche ballato e bevuto qualche drink.- rispose lei timidamente, continuando ad osservare la strada davanti a lei.
-Non mi dire che ti sei ubriacata Hope!- esclamò Abby fermandosi di botto e spalancando la bocca.
Vidi la rossa arrossire più di prima.
-Vuoi chiedere quella bocca una volta per tutte?!- sbottai uccidendo Abby con un solo sguardo.
Lei la chiuse, aiutandosi con le mani, e dopo essersi ripresa e aver sciolto i muscoli ci seguì.
-Non ero ubriaca.- farfugliò.- ho solo bevuto due bicchieri di Vodka.-
Hope era sempre stata una ragazza timida e a modo. Non era una ragazza facile o che si ubriaca facilmente e questi erano dei discorsi delicati che solo io potevo fare, modestamente.
-Cazzo Hope dimmi la verità. Ero ubriaca porca carota, ma ho visto benissimo un idiota alias mio fratello, e una testa rossa molto vicini e, a meno che mio fratello non avesse trovato una carota nel frigorifero di casa Potter e la stesse mangiando, seduto sul divano, quella eri tu!- sbottai.
Charlotte Tomlinson parlavi forse di delicatezza?!
Oh, al diavolo la delicatezza! In certi casi ci vogliono le maniere forti.
-Beh.. io sarei arrivata.- soffiò la rossa con un filo di voce, indicando la villetta gialla davanti a noi.
-Dai Hope..- Abby rispese a parlare. Sbaglio o le avevo detto di chiudere quella boccaccia?
La guardai torva la lei mi ignorò.-  siamo tue amiche, perché non devi ammettere che vi siete baciati?-  continuò.
Aveva detto qualcosa di giusto, dopo tutto!
-Perché.. perché- mormorava a denti stretti.- perché alla fine non ci siamo baciati cazzo!- sbottò.-  tuo fratello era abbastanza lucido e non volevo un bacio solo perché lui era in quelle condizioni, deve essere cosciente di quello che fa!- era rossa dalla rabbia.
Io ed Abby annuimmo, dandole ragione e salutandola.
Io avevo fatto tutto quello quando ero incosciente e mi ero “pentita”.
 
Ma quando hai baciato Harry, per ben due volte, eri coscientissima!  
 
Smettila idiota! Ero ancora sotto l’effetto della sbornia.
 
E stamattina, sotto quale effetto eri?
 
Sbuffai picchiandomi la testa.
-smettila, smettila, smettila!- sibilai.
Abby si voltò verso di me guardandomi come se fossi un’aliena, con occhi spalancati e sopracciglia corrucciate.
Sorrisi innocentemente e ripresi a camminare.
 
Eri sotto l’effetto dell’amore!
 
Ancora?!
 Strozzerò i miei pensieri prima o poi!
 
 
 
Pomeriggio. Estrema noia. Sola in casa. Confusione. Voglia di parlare con qualcuno.
L’unica soluzione aveva un nome, ed era quello di Niall Horan!
Avevo chiamato il mio migliore amico costringendolo a raggiungermi perché dovevo obbligatoriamente parlare con lui.
Dovevo raccontargli tutto quello che era successo, le mie frustrazioni e tutto quello che provavo in quel momento. Magari lui mi avrebbe capita!
Perché è chiaro, Niall Horan riesce a capirmi sempre, anche solo con uno sguardo.
Avevo appena finito di farmi una bella doccia risanante e avevo indossato una maglia di Louis, che mi arrivava appena sotto il sedere. Non c’era pericolo di girare in casa vestita in quel modo, il mio amico mi aveva già visto anche in intimo.
Scesi le scale pronta a scaraventarmi sul divano, per aspettarlo, ma il suono del campanello mi fece intuire che fosse già arrivato.
Saltellando dalla felicità mi precipitai ad aprire. Stavo per saltargli addosso ma non appena vidi che il ragazzo davanti la porta di casa mia non era il mio migliore amico mi bloccai, e il mio sorriso si spense di colpo per la sorpresa.
Una miriade di tori imbestialiti, manco avessero visto svolazzare un mantello rosso, si scatenò nel mio stomaco non appena i miei occhi incontrarono quei meravigliosi pozzi verdi. Il mio cuore accelerò il passo.
Fu in un attimo che mi ritrovai dentro casa. Harry con un piede aveva chiuso la porta alle nostre spalle e mi aveva, praticamente, spalmato sopra, bloccandomi con delicatezza.
Mi sorrise. Uno di quei sorrisi che ultimamente mi faceva sciogliere, per poi avvicinarsi pericolosamente a me.
-Ha.. Harry..- balbettai. Quegli occhi mi stregavano e non avevo la coscienza lucida.
Mi lasciò un candido bacio sulla punta del naso ed io deglutii.
-Harry.- lo richiamai prendendo lucidità.- ti ho già detto che devi smetterla di sbucare dal nulla per baciarmi. Io non voglio!- esclamai allontanandolo di poco.
Lui sorrise ancora. Stavolta un sorriso strafottente, quello che non riuscivo a sopportare.
-Si, che lo vuoi.- soffiò a pochi centimetri dalle mie labbra.
-No.- riuscì a dire dopo aver deglutito di nuovo.- io non provo niente per te!-
Bugiarda!
-Vuoi dire che..- Harry puntò i suoi occhi nei miei ed il mio cuore perse un battito.- se faccio così..- disse prima di scoprirmi la spalla, con la sua mano calda, e baciarmela delicatamente- non provi niente?- concluse lasciandomi un altro bacio umido.
-No.- biascicai a fatica sentendo un altro bacio sulla mia pelle scoperta.
-E se invece…- mi baciò l’incavo del collo.- facessi così?- domandò lasciando ancora una serie di baci lungo il collo.
Una scarica di brividi mi percorse la schiena. Mi misi comoda, appoggiata ancora alla porta di casa, alzando la testa per lasciargli spazio.
Lo sentì sorridere sul mio collo non appena mi lasciai scappare un sospiro di piacere.
-Allora?!- domandò vedendo che non davo alcuna risposta.
Mugugnai qualcosa di incomprensibile persino ai tedeschi e lo sentì ridacchiare.
-Niente.- mormorai a fatica.
Cazzo se non provavo niente!
Le labbra calde e morbide di Harry arrivarono fino al mio orecchio, lasciando un bacio umido che mi fece venire la pelle d’oca prima mi mordicchiare il lobo.
Un gemito fuoriuscì dalle mie labbra. Non ero riuscita proprio a trattenermi!
E mentre lui continuava la sua tortura il campanello squillò ancora facendoci sobbalzare.
Lo allontanai subito da me vedendolo sorridere soddisfatto. Avevo sicuramente la faccia di una che ha provato molto piacere!
-Siediti li e non ti muovere.- sibilai.
Mi ricomposi, aggiustandomi l’enorme maglietta e sistemandomi i capelli e aprì piano la porta.
-Mr Horan è a sua completa disposizione signorina!- esclamò il mio migliore amico, fermo davanti la soglia di casa mia, facendo uno strano inchino.
Risi divertita prima di saltargli addosso.
Non appena ci staccammo, Niall si fece spazio per entrare in casa.
-Che ci fai qui?- chiese ad Harry, abbastanza sorpreso.
-Ehm..- il ricciolino si grattò la nuca imbarazzato.
-Voleva sapere cosa c’è da studiare per domani, tutto qui!- esordì io.
 -Harry che studia?!- domandò Horan aggrottando le sopracciglia.
-Si, studio! cosa c’è di male?- chiese Hazza alzandosi dal divano.- beh grazie Charly. Ci vediamo domani!-
E prima di uscire mi strizzò l’occhio mentre io lo salutai con un cenno della mano.
-Bene!- esclamai voltandomi verso il mio migliore amico che era impalato e mi fissava con sguardo malizioso.
-So per certo che Harry non è venuto qui per i compiti, mia cara Tomlinson!- alzava ed abbassava le sopracciglia bionde senza smettere un attimo, faceva quasi paura.
-è venuto per questo, invece!- Abbassai lo sguardo, convinta che se mi avesse guardato negli occhi avrebbe capito che stavo mentendo.
-Non guardare il pavimento Charlotte! So benissimo che stai mentendo.-
Merda!
Si avvicinò pericolosamente a me e mi afferrò per i fianchi, buttandomi con poca grazia sul divano. Si mise a cavalcioni su di me e iniziò a solleticarmi.
Cercai di dimenarmi in tutti i modi non smettendo un attimo di ridere.
-Niall…- dissi tra una risata e l’altra.- ti prego, basta!-
-E allora tu dimmi perché Harry si trovava qui!- esclamò lui continuando a  farmi il solletico.
-Va bene, va bene!- mi arresi, tanto lo avevo chiamato per rivelargli tutto.
Finalmente smise di torturami e si alzò dal divano porgendomi una mano.
Mi alzai anch’io e dopo avermi abbassato la maglia per coprire le mie coulotte nere mi misi seduta.
-Beh.. ecco..- farfugliai.- io ed Harry..-
-State insieme?- mi interruppe con la voce più alta di un’ottava.
-No, idiota! Ci siamo baciati.- sbottai.
Niall strabuzzò gli occhi e poi scoppiò a ridere.
Lo guardai torvo e lui si ricompose.
-Lo sapevo io che c’era qualcosa tra di voi.- disse massaggiandosi la pancia.
-Non c’è niente tra di noi!- esclamai colpendolo alla nuca.- ma sono tanto confusa!- piagnucolai spiaccicandomi la testa sul cuscino del divano.
-Ehi, ehi!- Niall mi sollevò il volto e mi abbracciò. Mi rifugiai tra le sue braccia poggiando la testa sul suo petto.- sono qui per ascoltarti!-
Lui era li per me. Sapevo che per qualsiasi cosa ci sarebbe stato e in quel momento era pronto a sentire tutto quello che avevo da dirgli.
Iniziai dalla festa, perché infondo tutto era partito da li.
Gli raccontai della strana sensazione che avevo provato quando avevo visto Harry baciarsi con Ashley e della rabbia che mi aveva spinto ad ubriacarmi.
Gli dissi che mentre facevo sesso con Josh, desideravo qualcun altro, Harry magari.
E poi gli raccontai del bacio. Il nostro primo bacio.
Niall ascoltava in silenzio mentre mi accarezzava delicatamente i capelli.
-Ho provato una sensazione unica mentre lo baciavo! All’inizio era rabbia ma quando le nostre lingue si sono incontrate qualcosa dentro di me si è scatenata, non riesco a capire cosa.- feci una piccola pausa.
-Stamattina mi ha strascinato nello stanzino delle scope della scuola e mi ha baciato di nuovo e devo ammetterlo ma avevo una matta voglia di baciarlo anch’io, per questo non mi sono tirata indietro! Mi manca e vorrei baciarlo anche adesso!- conclusi alzando il viso per vedere cosa ci trovava da ridere Niall.
-Lo hai baciato fino a una decina di minuti fa- si spiegò ridacchiando.
-Prima non ci siamo baciati. Cioè, lui è venuto con quell’intenzione ma poi ha finito col provocarmi. Voleva sapere cosa provo per lui!- dissi tutto d’un fiato.
-è chiaro Charly!- disse deciso Niall mentre continuava ad accarezzarmi i capelli.
-Cos’è chiaro?- chiesi alzando di colpo la testa per guardarlo negli occhi.
-è chiaro quello che provi per lui.- si spiegò il mio migliore amico.
-No, non è chiaro invece!- esclamai.- io lo odio, è sempre stato un ragazzo insopportabile e pieno di sé. Non approvo il suo comportamento con le ragazze, è montato, antipatico ma dannatamente bello!- non mi accorsi neanche delle ultime parole. Uscirono dalla mia bocca come una pallottola, dopo aver premuto il grilletto.
Niall sorrise. Uno di quei sorrisi che ti trasmettono tutto il bene.
-Tu lo odiavi Charly.- mi disse mentre mi metteva una ciocca di capelli dietro l’orecchio.- adesso non più. Adesso per lui provi tutt’altro sentimento. E questo spiega le farfalle che si scatenano nel tuo stomaco ogni volta che lo vedi, il cuore che inizia a battere talmente forte che hai paura di uno scoppio improvviso, le gambe che ti tremano, l’improvvisa sudorazione, i brividi che percorrono la tua schiena ogni volta che ti sfiora o solo ti guarda negli occhi.- fece una piccola pausa, guardandomi negli occhi, forse per cercare di capire la mia espressione.- perché è questo quello che provi ogni volta che lo vedi, no?- mi chiese con una dolcezza incredibile, prendendo le mie mani tra le sue.
Niall Horan, il mio migliore amico, ancora una volta aveva capito tutto!
Aveva maledettamente ragione, ma era difficile da ammettere.
Abbassai lo sguardo verso le mie gambe scoperte per poi annuire mordendomi un labbro.
-Allora..- il suo indice alzò delicatamente il mio viso per far scontrare i nostri occhi, molto simili.- ti sei innamorata?- mi chiese.
-S-si..- balbettai.- mi sono innamorata.-
Sul volto del mio amico comparve un sorriso radioso, felice.
-Di chi si è innamorata la mia piccolina?- mi chiese con tono allegro, scompigliandomi i capelli.
Sbuffai alzando gli occhi al cielo. Avevo capito dove volesse arrivare.
-Lo sai già.- dissi roteando gli occhi.
-Di Josh?- chiese lui grattandosi la nuca, facendo il finto tonto.
-No!- risposi secca.
-E daaaai! Dimmi di chi- mi implorò facendo gli occhietti dolci.
Sbuffai di nuovo.
-Di… Harry Styles.- borbottai talmente piano che non riuscì a sentirmi neanch’io.
-Di chi?- strillò Horan con la voce più alta di un’ottava.- non ho sentito!- disse portandosi una mano all’orecchio e avvicinandolo alla mia bocca.
-Di…Harry Styles.– dissi appena più forte.
Niall non si mosse da quella posizione quindi gli diedi un colpo sulla nuca facendolo protestare.
-Allora? Hai forse parlato?- borbottò massaggiandosi la parte colpita.
-Si che ho parlato, idiota!- sbuffai.
-Ah beh.. forse dovresti parlare più forte allora.- esordì lui sorridendo beffardo.
-Forse dovresti parlare più forte allora.- lo scimmiottai ricevendo una smorfia come risposta.- forse dovresti farti visitare da un otorino!- risposi seccata io.
Niall si alzò in piedi picchiettando un piede sul pavimento, dopo aver portato entrambi le mani sui fianchi.
-Allora, Charly , mi vuoi dire di chi sei innamorata?- disse con tono severo.
-Di… Harrystyles.- dissi tutto d’un fiato.
-Di chi? Di Adolfais?- domandò aggrottando le sopracciglia.
Come se non lo sapeva già!
Alzai gli occhi al cielo spazientita.
-Te lo chiedo per l’ultima volta , Charlotte Tomlinson, mi vuoi dire di chi diavolo sei innamorata, una volta per tutte?- urlò nella stessa posizione di prima.
-Cazzo Niall  Horan.- esordii alzandomi in piedi.-  sono innamorata di un fottuto idiota di nome Harry Edwar Styles!- sbottai.- contento adesso?- chiesi piegando leggermente la testa e assumendo la sua stessa posizione.
Niall si aprì in un sorriso a 48392 denti.
-Oh finalmente lo hai ammesso!- si catapultò addosso a me, stritolandomi in un abbraccio.
Sorrisi anch’io.
Finalmente avevo ammesso di essere innamorata di Harry. Lo avevo ammesso ad alta voce ma soprattutto lo avevo ammesso a me stessa.
 
 
Ero seduta comodamente sul divano di casa mia, con la tv accesa in attesa che iniziasse Spongebob, il cartone animato preferito del mio migliore amico e mio, mentre Niall era in cucina a cercare qualcosa nella mia dispensa.
 
Lo sapevo io che sei innamorata di Harry!
L’angioletto comparse sulla mia spalla destra con un sorriso felice.
 
Sei un’idiota.  Il diavolo fece anch’egli la sua comparsa, sull’altra mia spalla.  Ti sei fatta ingannare! E se lui non è innamorato di te?!
 
Già.. e se lui non fosse innamorato di me? Io sarei solo una ragazza fottuta.
 
È chiaro che è innamorato di lei, stupido!   Esordì l’angioletto  si vede lontano un miglio!
 
-Charly!- il mio migliore amico attirò la mia attenzione.- vieni subito qui.- mi pregò con tono disperato.
Mi alzai controvoglia e mi diressi in cucina trovando i vari sportelli aperti.
-Che hai combinato nella mia cucina?- strillai poggiandomi una mano sulla fronte e appoggiandomi sul marmo dell’isolotto. Sentivo un mancamento e più vedevo tutto ciò che c’era negli sportelli messo sottosopra, più mi sentivo male. 
-Non c’è niente in questa casa da mangiare!- urlò Niall.- dove sono le patatine al formaggio? E le Haribo? E le mie ciambelle preferite dove diavolo sono?- continuò a strillare in preda ad una crisi.
Mi avvicinai cautamente a lui, mettendogli una mano sulla spalla.
-Sono finiti.- dissi in tono calmo, per tranquillizzarlo.- hai mangiato tutto tu l’altra volta ma ho raccomandato Louis di fare la spesa.- il suo volto si rilassò.- tra un po’ dovrebbe tornare dal lavoro.-
Niall rilassò tutti i muscoli e il suo respiro tornò regolare.
-Ma io ho fame.- piagnucolò.
-Abbi un po’ di pazienza Nialler. Intanto andiamo a vedere Spongebob.- dissi scompigliandogli i capelli biondissimi.
Annuì, con un faccia da cucciolo indifeso, sembrava tanto un bambino e si precipitò in salotto mettendosi comodo sul divano. Io lo raggiunsi.
-Siete pronti ragazzi?- tuonò il pirata, con l’occhio bendato.
-Si, signor capitano!- urlò Niall agitandosi nel divano.
-Non ho sentito bene!- disse ancora quello lì incantonato in una scatola televisiva.
-Amplifon!- urlai io mentre Niall ripeteva la frase di prima e mi guardava torvo.
Che avevo detto di male? Gli avevo solo consigliato un buon rimedio per sentire meglio!
Il cartone iniziò e Niall lo seguiva interessato, con la bocca leggermente aperta e le braccia conserte. Pareva proprio un bambino.
Io invece non riuscivo a seguirlo. Continuavo a tormentarmi.
E se Harry non è innamorato di me? Non lo sarà, sicuramente.
-Niall.- sussurrai insicura.
Lui non rispose, agitò solo una mano in aria per farmi zittire.
-Niall devo chiederti una cosa.- dissi decisa io.
-Non ora Charly!- rispose lui continuando a tenere lo sguardo fisso sulla televisione e a mordicchiarsi le unghie.-  Plankton sta riuscendo a rubare la formula magica del krabby patty!-
Oddio, lo stavo perdendo!
-Niall, la mia questione è più importante di uno stupido panino!- esclamai io.
-Non è uno stupido panino Charly.- sbottò lui guardandomi in faccia.- se Plankton scopre la formula magica, la rivelerà ad alta voce e finalmente io potrò scrivere questa ricetta e provarla, così mangerò il famoso Krabby patty!- esclamò alzando le braccia al cielo con gli occhi che brillavano di felicità.
Stavolta lo avevo perso, sul serio!
Mi stampai una manata in fronte, disperata.
Come poteva pensare solo al cibo?!
 È ovvio che Spongebob non rivelerà mai la ricetta segreta di quel benedetto panino!
Feci la finta offesa, incrociando le braccia al petto e mettendo il broncio, sporgendomi verso di lui per farmi vedere.
All’inizio cercò di deviare il mio volto, muovendo la testa a destra e a sinistra, per vedere la televisione che avevo completamente nascosto ma poi si lasciò andare ad un lungo sospiro di resa.
-Allora di cosa si tratta?- mi chiese con tono neutro.- veloce che devo tonare a guardare il cartone.- sbuffò.
-E se Harry non è innamorato di me?- chiesi tutto d’un fiato.
Lui scoppiò a ridere, neanche se gli avessi raccontato la più famosa delle barzellette.
-E tu credi che ti baciava per ben tre volte?- mi chiese asciugandosi le lacrime agli angoli degli occhi azzurri.- dai Charly. È palese che anche lui prova i tuoi stessi sentimenti,  se non fosse così non ingannerebbe la sorella del suo migliore amico!-
Dicevano tutti la stessa cosa.
“Louis è il suo migliore amico e non farebbe mai una cosa simile con te, Charly.”
 Annuii poco convinta e lo lasciai continuare a guardare il cartone che era alla fine.
-Cazzo, mi hai fatto perdere tutto il cartone animato!- protestò lui.- e comunque si vede da come ti guarda che è cotto di te!- concluse alla fine.
A sentir quelle parole non potei far altro che sorridere. Se era davvero così non avevo niente da perdere.
La serratura scattò e la porta di casa si aprì di colpo.
-Louis!- urlò entusiasta Niall balzando dal divano per correre all’entrata.
Saltò addosso a mio fratello rischiando di cadere entrambi a terra continuando ad urlare “si mangia, si mangia!”.
Louis lo guardò confuso, dopo essersi staccato da lui.
-Ehi, così mi sciupi.- disse ammiccando.
Niall gli diede un colpo sul braccio affacciandosi alla porta.
-Dov’è la spesa?- domandò una volta rientrato con sguardo deluso.
-Quale spesa?- chiese di rimando mio fratello, aggrottando le sopracciglia.
-Charly, Louis non ha fatto la spesa!.- piagnucolò il mio migliore amico, buttandosi tra le mie braccia.
Io gli accarezzai i capelli e la schiena.
-Quale spesa?- domandò di nuovo mio fratello confuso.
-Stai zitto tu. Sei solo un ingrato!- esclamò Niall sollevando la testa e puntando un dito contro Louis che ancora più confuso si diresse in cucina.
-Non c’è niente in casa Louis!- urlai io per farmi sentire.- ti avevo avvisato di fare la spesa ma a quanto vedo lo hai dimenticato.-
Mio fratello sbucò dalla cucina con un sorriso tra l’imbarazzato e l’innocente.
-Che te dite se mi faccio perdonare ordinando le pizze?-
-Siiii!- urlò Niall mettendosi in piedi sul divano.
Dopo aver frenato l’entusiasmo e aver chiamato una pizzeria, Louis aveva appena finito di farsi una doccia e io e Niall eravamo seduti davanti alla tv a fare zapping.
Il campanello suonò due volte e Niall si precipitò subito ad aprire.
-Pizzaaaaaaaaaaa!-urlò entrando in casa con le pizze in mano, e saltellando le poggiò sul tavolino.- Louis, vai a pagare. Il fattorino ti sta aspettando!- disse mettendosi seduto proprio di fronte allo scatolo della pizza.
Non aspettò neanche il rientro di mio fratello. Aveva già aperto tutto prendendo un pezzo enorme di pizza e addentandolo. Io ne presi uno più piccolo mentre Lou rientrava in casa.
-Grazie per avermi aspettato.- disse sarcasticamente quest’ultimo avvicinando la poltrona al tavolo e iniziando a mangiare.
-Louis lo sai che Charly si è inn..- diedi una gomitata delle costole a Niall, che stava seduto di fianco a me, prima che potesse rivelare tutto e sputtanarmi. Lui mugugnò qualcosa di incomprensibile prima di dare un altro morso alla pizza.
-Mi sono innevata la cameretta!- dissi senza pensarci su.
Certo che potevo sparare una cazzata meno cazzona! Ma non mi era venuto niente in mente.
Louis mi guardò confuso seguito da Niall, ma preferì non dire niente a riguardo.
-Mi manca la neve e volevo reincarnarla con un po’ di borotalco- mi giustificai facendo una smorfia.
-Ho sempre saputo di avere una sorella idiota ma dopo questa e dopo aver saputo che sei andata a letto con Josh, ne ho avuto la conferma!- disse mio fratello con nonchalance bevendo un sorso di Coca Cola.
Cosa, cosa?
-Chi ti ha detto che sono andata a letto non Josh?- strillai passandomi una mano tra i capelli.
-Non è questo l’importante.- rispose lui.- il punto è che sei andata a letto con uno stupido che non ti merita, quando ci sono tanti ragazzi che potrebbero andare bene per te.-
Da quando in qua mio fratello mi diceva certe cose?
-Tipo?- chiesi io alzando un sopracciglio.
-Harry!- risposero all’unisono i due. Niall mi rivolse uno sguardo malizioso mentre continuava ad ingozzarsi.
Sbuffai alzando gli occhi al cielo. Dovevo ancora assicurarmi personalmente dei sentimenti di Harry.
Portai un dito tra le labbra ed il mento con fare pensieroso guardando di sottecchi mio fratello.
-Tu ed Hope?- domandai di getto. Lui per poco non si strozzò con una patatina e iniziò a tossicchiare.
Io sorrisi divertita lanciando sguardi d’intesa al mio migliore amico.
-Io ed Hope niente.- rispose lui prendendo un sorso dal suo bicchiere.
-Strano, perché io alla festa vi ho visti lontani così.- dissi afferrando Niall per un braccio e avvicinandolo pericolosamente a me, facendo vedere a mio fratello che la distanza era davvero troppo poca.
Il mio migliore amico chiuse gli occhi e stirò le labbra, sporche di salsa, facendo finta di aspettare un bacio.
Lo allontanai da me facendo una smorfia di disgusto.
-Bleah, te lo sogni!- esclamai facendolo ridere come un pazzo, puntando poi i miei occhi su quelli di mio fratello.- allora? Che hai da dire a discapito?- domandai.
Lui abbassò lo sguardo sulla sua pizza e potei notare le sue guance leggermente rosse.  
-Non ci siamo baciati. Lei si è allontanata. Non gli piaccio!- esclamò teatralmente coprendosi il volto con le mani.
Niall scoppiò di nuovo a ridere ed io lo fulminai con lo sguardo.
-Scusa, ma anche le talpe si sono accorte che Hope ti muore dietro!- esclamò il biondo.
Io annuii.
-Credeva che fossi ubriaco e che volessi baciarla solo per quello.- dissi io alzando le spalle.
-Quindi le piaccio?- domandò lui speranzoso.
-Ovvio che si!- trillai.- baciala quando sei lucido,idiota!- gli diedi un buffetto sulla guancia e lui annuì convinto.
-Louis è cotto di Hope! Louis è cotto di Hope!- canticchiava l’irlandese per prenderlo in giro.
-Zitto irlandese dei miei calzini!- esclamò mio fratello leggermente rosso in faccia.- tu che hai fatto alla festa con quel bel bocconcino?-domandò.
Anche il volto di Niall di dipinse di rosso pomodoro e continuò ad ingozzarsi, ignorandolo.
Louis che aveva intuito il  buco nell’acqua del biondo,  scoppiò a ridere ricevendo uno sguardo omicida da Horan.
-Basta ingozzarti Niall!- lo rimproverai io alzandomi dal divano per prendere i cartoni delle pizze e buttargli.
-Ma non ho ancora finito.- protestò lui dopo aver preso anche il suo cartone, incrociando le braccia al petto e facendo l’offeso.
-Ti è rimasto solo il bordo della pizza Niall! Come puoi mangiare anche quello?- domandai alzando gli occhi al cielo.
Era incredibile come fosse grande lo stomaco del mio migliore amico.
  Riordinai velocemente il tavolino in vetro, portando tutto in cucina.
Non appena tornai in sala vidi Louis frugare tra i dvd.
-Che film vediamo?- domandai io.
Louis fece un mugugno pensieroso scartando vari dvd.
-Metti Titanic Lou.- dissi io con un tono da bambina.
Lo vidi girarsi e lasciarmi uno sguardo assassino.
-No, ti prego non ascoltarla Tommo!-esclamò Niall mettendosi seduto sul divano.
-Daaaaai!- Cinguettai io facendo il labbruccio.
-Non mi incanti signorina. Ormai ho scelto.- disse mio fratello alzandosi in piedi con il cd in mano.- guarderemo Scary Movie!- continuò gasato al massimo.
Sbuffai raggomitolandomi sul divano. Ero messa di fianco con le gambe piegate quando Niall si fece spazio e si sdraiò nel restante cuscino, poggiando la testa sul mio culo.
-Ma io volevo vedere Titanic.- piagnucolai mentre il film partiva e Louis si metteva comodo nella poltrona.
-Lo hai visto un miliardo di volte patatina.- mi rispose Niall, agitandosi sul divano per mettersi comodo.
Sbuffai mettendo il broncio.
Uffa io adoravo quel film. Per una volta potevano pur farmi contenta.
-Cerca di non fare uscire aria dal tuo bel culo, Charly!- mi raccomandò il mio amico.
Allungai il braccio per colpirlo sulla nuca poggiata, appunto, sul mio sedere manco fosse un cuscino!
Lo sentì protestare qualcosa massaggiandosi la parte colpita.
-Ben ti sta, stupido! Al massimo una mia puzzetta potrebbe ossigenarti ancora di più i capelli!- dissi sempre più offesa.
Lo sentì ridacchiare in silenzio.
-Charly, chiudi quella boccaccia adesso!- mi rimproverò Louis concentratissimo a seguire quella cagata di film.
 
Stavo guardando lo schermo davanti a me con poco interesse.
La mia mente pensava ad altro, ad una persona, per la precisione.
Un ragazzo riccio, occhi verdi, sorriso meraviglioso. Il ragazzo di cui mi ero innamorata!
Sentivo in sottofondo le risate dei due ragazzi, ma io pensavo alle nostre labbra attaccate.
La vibrazione del cellulare mi fece distogliere da quei pensieri. Un messaggio.
Allungai il braccio per afferrare il mio blackberry, poggiato sul tavolino, e per vedere chi era il mittente.
Harry. Cliccai subito su leggi e il messaggio si aprì.
Oggi ero venuto per invitarti ad uscire, questo sabato. Un appuntamento, io e te da soli :)
Accetto solo un si come risposta! xoxo.
Non potei far altro che sorridere come un ebete davanti a quelle parole.
Ma uno strano rumore mi fece sobbalzare. Un rumore tipo PRUU, abbastanza forte.
-Charly!- mi richiamò mio fratello con tono disgustoso.
-Che c’è?- chiesi confusa aggrottando le sopracciglia.
Capì subito che quello strano rumore non era stato altro che una puzzetta, ma non veniva mica dal mio culo.
-Niall!- esclamammo insieme io e Louis.
-Oddio Horan, vai a scoreggiare da qualche altra parte!- esclamò mio fratello tappandosi il naso.
-ehm.. scusate. Credo di aver mangiato troppo!- rispose imbarazzato il biondo.
E poi chi non doveva far uscire aria dal culo ero io!
Bah, che amici.     
 
 
 
 
Spazio alla sfigata di turno:

Salve peeeeople :D
Sono tornata, in ritardo come al solito!
Cazzo, mi sono messa a scrivere e a scrivere talmente tante stronzate che non mi sono resa conto che è uscito fuori un papiro invece che un capitolo D:  Sorry, spero che a voi non dispiaccia!
Diciamo che questo nuovo capitolo non mi fa schifo come al solito, solo un po’.
Charly finalmente capisce di essere innamorata del nostro Harry e poi il resto sono tutte cretinate che mi escono fuori mentre scrivo!
Lanciatemi anche i pomodori, li accetto volentieri u.u
 
Coomunque, volevo dirvi che continuerò ad aggiornare anche se ricevo due recensioni a capitolo ma mi farebbe tanto ma taaaanto piacere riceverne qualcuna in più *occhi da gatto con gli stivali*.
Quindi che dire, se vi è piacito almeno un po’, fatemelo sapere.. mi basta un semplice “bello” o “ continua”.
Ringrazio comunque tutte quelle che leggono la mia storia e quelle che la recensiscono :)  
Grazie, grazie, grazie!
 
Adesso me ne vo’! ho già fatto abbastanza.
Buon proseguimento di serata!  (sembro tanto la voce a fine film, su canale 5 D: ) no vabbè.
 
Buona serata bellezze :3 

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Capitolo 17
*** Capitolo 17. ***


Finalmente era arrivato il giorno tanto atteso, ma nello stesso tempo quello che più temevo, sabato.
Era da Lunedì, precisamente cinque giorni, da quando avevo ricevuto quel messaggio da parte di Harry, che aspettavo quel giorno.
Era da Lunedì, precisamente cinque giorni, centoventi ore, qualche minuto e qualche secondo che Harry non mi rivolgeva la parola.
A stento, quando ci incontravamo per i corridoi della scuola, mi salutava per poi continuare a camminare a testa alta con quel suo solito sorriso soddisfatto.
In quei giorni avevo fermato l’istinto di prenderlo per i capelli e sbatterlo in uno dei tanti armadietti, ogni volta che lo vedevo parlare con quella sgualdrina della Cooper!
Avevo frenato il mio istinto omicida nei loro confronti. Hope mi aveva trattenuta per minuti interi, mentre scalpitavo dalla sua presa, per non correre verso quel ragazzo dal sorriso perfetto e scagliargli un pugno talmente forte  da fargli cadere tutti i denti a terra.
Abby per poco non mi legava nella tazza del water di quei luridi bagni della scuola, quando armata di una lima per le unghie, dopo aver visto Harry ed Ashley tanto vicini da poter contarsi perfino i peli dal naso, mi stavo recando a grandi passi verso la finta biondina pronta a sgonfiarle le tette.
-Devi frenare questa tua cazzo di gelosia.- mi aveva urlato la riccia, minacciandomi, appunto, che mi avrebbe rinchiusa in quel bagno puzzolente.- lui ti sta solo provocando. Ti ignora, fa lo stupido con quella zoccola solo per scaturire in te una reazione! E questa è quella sbagliata Charly. Riposa questa lima nel tuo armadietto!- mi aveva poi ordinato.
Ed io avevo subito ubbidito perché, cazzo, non sono gelosa di Harry Styles e sia Abby che lo stesso Harry devono capirlo.
Non mi importava così tanto se lui mi aveva praticamente ignorato in quegli ultimi giorni!
A chi vuoi darla a bene, Charlotte?
Si che ti è importato. Hai praticamente frenato la voglia di prenderlo, legarlo ad un letto e stuprarlo!
Ehm.. dicevo.. finalmente è arrivato il giorno tanto atteso, ma nello stesso tempo  quello che più temevo, sabato.
Finalmente è arrivato il giorno del nostro primo, vero appuntamento.
E fino a qualche ora fa, prima di ricevere un sms da parte del ricciolino, nel quale mi diceva che sarebbe passato a prendermi lui alle otto e mezza, non avevo la minima intenzione di prepararmi per questa fatidica uscita.
Mi aveva praticamente ignorato, diamine, e adesso voleva uscire con me? Con quale scopo?!
-Charly, hai finito?- Abby mi richiamò da fuori la stanza.- è praticamente da mezz’ora che sei chiusa in quel benedetto bagno!- la sentì sbuffare e la immaginai mentre con una mano si scansava il ciuffo da davanti gli occhi marroni, infastidita.- vuoi uscire una volta per tutte?!-
Mi guardai ancora una volta alla specchio.
Avevo indosso un abito a fascia. La parte che mi ricopriva il seno era nera mentre tutto il resto era di colore rosso. Era abbastanza corto e attillato.
-No!- dissi decisa.- con questo vestito sembro una puttana.- piagnucolai sistemando i miei boccoli dietro la schiena.
-Dai esci fuori Charlotte!- stavolta a parlare era stata Hope.- sono sicura che non sei così…- fece una piccola pausa.- poco di buono, ecco!-
Le due ragazze mi avevano acconciato e truccato per bene, a parte il rossetto rosso che risaltava ancora di più il fatto che sembrassi una prostituta e poi mi ero chiusa in bagno per mettere quel vestito.
Mi guardai, di nuovo, allo specchio schifata e decisi di aprire la porta uscendo con cautela e rivolgendo una smorfia alle mie amiche, che se ne stavano impalate a guardarmi.
-Avete visto che avevo ragione?- chiesi indicandomi.
-Ti salto addosso!- esclamò Abby prima di catapultarsi su di me.- minchia Charly sei uno schianto.- disse poi allontanandosi e guardandomi dalla testa ai piedi.
-Ero certa che non saresti sembrata una prostituta. Qualsiasi cosa indossi non sarà volgare su di te!- disse Hope convinta.
-Stronzate! Sembro imbottigliata.- dissi mentre andavo in camera mia per mettere i tacchi.
Le mie migliori amiche mi seguirono.
-Sono sicura che Harry sbaverà stasera Char- disse Abby sedendosi sul mio letto.-
-E non solo Harry!- esclamò Hope ammiccando.
Le tirai un cuscino addosso e afferrai il mio cellulare che lampeggiava. Un sms. Harry.
-è già sotto che mi aspetta!- strillai euforica ma nello stesso tempo agitata.
Le mie amiche ridacchiarono e Hope mi porse la borsetta nera come le scarpe e dopo aver risposto al messaggio mi precipitai giù per le scale.
-Non credi di essere troppo poco vestita?- mi domandò mio fratello, che se ne stava spaparanzato sul divano, non appena mi vide.
Stavo per controbattere ma la riccia mi precedette.
-Chiudi quella bocca del cazzo Tomlinson e torna a fare il barbone! Questa ragazza qui- continuò indicandomi.- deve far perdere la testa a quell’idiota di Styles!- esclamò alzando le mani in aria.
Sentii chiaramente le mie guance andare a fuoco mentre mio fratello alzava gli occhi al cielo e borbottava qualcosa tipo.. come se non l’ha già persa.
Afferrai il mio cardigan nero e stampai un bacio alle mie migliori amiche.
-Hope devo scappare, Zayn mi sta aspettando. Mi dispiace non posso riportarti a casa ma magari può pensarci benissimo Louis!- esclamò Abby prima di sorridere strafottente e uscire di casa.
Vidi Hope sorridere imbarazzata guardando mio fratello. Era chiaro che la riccia l’avesse fatto apposta.
Stampai un bacio anche a Lou prima di fare l’occhiolino alla rossa.
-Stai attenta, non fare tardi, non bere trop..- ma prima che potesse continuare a finire la sua ramanzina ero già uscita fuori casa.
Mi guardai attorno in cerca di un ragazzo alto, riccio e bellissimo o semplicemente di un taxi ma l’unica cosa che vidi non appena mi incamminai verso il cancello era la mini cooper blu di mio fratello, parcheggiata davanti al vialetto.
Bene, non era ancora arrivato. Mi aveva detto che era sotto casa ma non c’era.. mi ha mentito! Che forse mi stia prendendo per il culo?
Bene! Se non fosse così non avevo la minima intenzione di aspettarlo in strada. Vestita in quel modo e con in mano una borsetta avrei fatto fermare, molto probabilmente, qualche auto in cerca di una notte di divertimento ed io non mi ero conciata in quel modo per questo!
Stavo giusto per girare i tacchi e tornarmene in casa quando lo sportello della mini di Louis si aprì da cui ne uscì fuori un Harry sorridente.
Era bellissimo come sempre. Indossava dei jeans a vita bassa ed un camicia bianca che risaltava i suoi muscoli. Ai piedi portava le sue amate converse.
Mi stupii di vederlo in quell’auto e, con il cuore a mille, mi avvicinai al cancello mezzo arrugginito mentre lui si poggiava allo sportello posteriore. Io gli sorrisi imbarazzata, stretta nel mio cardigan nero.
-Sei bellissima.- mi sussurrò all’orecchio dopo essersi avvicinato e avermi dato un bacio sulla guancia. 
-Grazie.- borbottai passandomi una mano tra  i capelli.
Ero parecchio nervosa e non mi sentivo per niente a mio agio.
Harry mi aprì lo sportello e con un gesto mi invitò a sedermi nel sediolino di fianco alla guida. Aggrottai le sopracciglia abbastanza confusa e feci come mi aveva ordinato.
Pochi secondi dopo lui era seduto di fianco a me e mi rivolse uno dei suoi sorrisi radiosi.
-mi spieghi cosa ci facciamo seduti nell’auto di mio fratello?- domandai sempre più confusa.
-Chiaro. Usciamo!- esclamò lui portando le mani al volante, deciso.
-Ma se tu non hai neanche la patente!- sbottai innervosita.
Harry in risposto alzò le spalle e mise in moto la macchina.
-Harry.- lo chiamai.- ferma subito quest’auto! Non ho intenzione di uscire con uno che non sa neanche portare una bicicletta!- urlai.
Potevo mica mettere a rischio la mia vita?! Mai.
Harry però sembrava non ascoltarmi minimamente anzi accelerò ancor di più.
-Ti ho detto di fermare questa dannata macchina!- sbottai ancora più innervosita.
-Stai tranquilla Charly, non è la prima volta che guido. So benissimo portare un’auto e anche la bicicletta, sei al sicuro.- cercò di rassicurarmi lui girando lo sguardo per guardarmi in faccia.
-Per l’amor del cielo Harry guarda la strada e non ti distrarre!- mi passai una mano nervosamente tra i capelli.-  come posso stare tranquilla? Me lo spieghi?- urlai drasticamente.- oddio ho sempre saputo di avere un fratello idiota alla massima potenza ma non pensavo che potesse arrivare addirittura a prestare il suo gioiellino al suo migliore amico, idiota quanto lui, per giunta senza patente.- mi spiaccicai le mani in faccia presa dalla disperazione.
Sentii Harry ridere divertito e gli rivolsi uno sguardo omicida.
-Smettila di ridere, sono serissima. E se ci ferma la polizia?- domandai ancora più allarmata.- cosa gli dirai? Che il tuo cane ti ha mangiato la patente o che ti è semplicemente caduta in un tombino dopo essere uscito di casa?- domandai guardandolo di sottecchi.
-Non ci fermerà nessuno!- disse lui deciso.
-Si certo! Come fai ad esserne così sic..- stavo per completare la mia frase. Avevo parlato talmente di fretta per tutto quel tempo che avevo la gola secca ma non tanto secca dopo le urla di Harry.
-Vuoi tacere una volta per tutte Charlotte?!- sbottò infastidito rivolgendomi uno sguardo gelido. 
  Sentii uno strano dolore al cuore.
Quel tono di voce arrabbiato e quello sguardo  mi avevano trafitto. Mi accoccolai nel sediolino e con le braccia al petto guardai fuori dal finestrino, facendo come lui mi aveva detto, cercando di capire dove mi stesse portando.
Ma in quel momento volevo solo tornarmene a casa e buttarmi nel mio lettone.
Mi sentivo assolutamente ridicola. Avevo impiegato ore per acconciarmi in quel modo e in quel momento non mi sentivo assolutamente nessuno.
Improvvisamente una mano calda e grande mi sfiorò delicatamente la coscia scoperta.
Voltai il mio sguardo incrociando quello, dispiaciuto, di Harry.
-Scusa.- sussurrò tornando a guardare la strada che correva davanti a noi.
Sorrisi timida, sicura che lui però non mi avrebbe visto e continuai a guardare il paesaggio attorno a me.
-Dove mi stai portando?- domandai con un filo di voce, per rompere il ghiaccio, dopo minuti di silenzio.
Guardai il suo profilo e vidi spuntare una fossetta sulla sua guancia, segno che stava sorridendo.
-Andiamo a mangiare.- rispose semplicemente e dopo calò di nuovo il silenzio, meno imbarazzante del precedente.
Pochi minuti dopo mi ritrovai ferma in un parcheggio di fronte ad un grande locale.
Harry si sbrigò a scendere e prima che io potessi fare lo stesso mi aveva preceduto, aprendomi la portiera come un gentiluomo.
Mi abbassai il vestito per non mettere in bella mostra le mie mutandine, che ritraevano la mucca Carolina, e scesi anch’io dall’auto.
-Da zio Ciccio.- lessi l’enorme insegna illuminata, sul tetto nel ristorante.
Harry annuì sorridendo.
-è un ristorante italiano.- mi disse sistemandosi la camicia e chiudendo la macchina con il telecomando.- si mangia da Dio.- aggiunse poi.
Mi guardò negli occhi sorridendo dolcemente e mi prese per mano.
-Non sono mai stata in un ristorante italiano.- ammisi imbarazzata mentre le nostre dita si incrociavano.
Tremavo e avevo paura che se ne potesse accorgere e capire quello che stavo provando il quel momento.
-C’è sempre una prima volta!- disse lui con una scrollata di spalle.
-E tu quante ragazze ci hai portato qui?- chiesi di getto, maledicendomi subito dopo.
Idiota tu e la tua impulsione!
-Beh.. solo due.- Rispose Harry mentre apriva la grande porta in vetro.- mia madre e mia sorella!- aggiunse poi e io non so bene perché ma mi sentii più sollevata.
Nel locale si stava abbastanza bene ed era accogliente.
All’entrata c’era un grande tavolo, abbastanza alto, e dietro al bancone se ne stava seduto un uomo sulla sessantina, con i baffi e quattro capelli in testa. Si vedeva chiaramente che, però, era un uomo per bene.
-Harry!- salutò l’uomo non appena vide il riccio.
-Salve Ciccio!- salutò in risposta Harry.
Capii subito che si trattava del proprietario del ristorante e dall’abbraccio e dalle pacche amichevoli che si scambiarono i due non potei far altro che pensare che si conoscessero da tempo.
 -Vedo che oggi hai lasciato le donne di famiglia a casa.- disse l’uomo con un sorriso sornione.- non mi presenti la tua ragazza?- continuò poi indicandomi con un cenno del capo.
La sua ragazza. Mi aveva scambiato davvero per la ragazza di Harry?
Non che mi dispiacesse, in quel momento, ma non ero la sua fidanzata e sentii chiaramente le mie guance andare a fuoco.
Mentre Harry sorrise imbarazzato.
-Lei è Charly- disse semplicemente.
Allungai una mano verso l’uomo.
-Piacere. E non sono la sua ragazza.- aggiunsi per chiarire l’equivoco.
Proprio mentre dicevo quelle parole una ragazza, o per meglio dire la cameriera del locale, ci passò davanti sorridendo ad Harry mangiandoselo con gli occhi. Avevo quasi l’impressione che si fosse fermata per ascoltare la nostra conversazione e che adesso che era soddisfatta, se ne fosse andata via.
Il riccio, da quanto ho capito, è un cliente fisso da Ciccio e magari conosce molto bene quella ragazza.
-Oh, che peccato.- disse l’uomo più rivolto ad Harry che a me- è proprio una bella ragazza!-esclamò facendo l’occhiolino a Styles.
E di nuovo sentii le mie guance rosse, mi strinsi nel vestito abbastanza corto e per la millesima volta mi maledissi di averlo indossato.
Poi l’anziano signore indicò ad Harry un tavolo libero, per due persone, ed il ragazzo mi sorrise prendendomi di nuovo per mano e facendomi accomodare in una delle due sedie.
-Grazie.- borbottai imbarazzata mentre mi sistemavo comoda sulla sedia.
Harry sorrise ancora e per poco non mi sciolsi a guardare quel sorriso.
Non dovevo innamorarmi di lui. Stavo facendo uno sbaglio!
Avrei solo sofferto, come avevo fatto in passato, e nonostante i miei amici mi dicessero che ad Harry piacevo sul serio io non riuscivo a crederci.
-Simpatico il signor Ciccio eh?- mi chiese Harry mentre si versava nel bicchiere un po’ d’acqua.- vuoi?- mi chiese indicandomi la bottiglia.
-No grazie!- risposi. Ero molto imbarazzata e non sapevo cosa dire.
Mi trovavo a cena con il ragazzo che prima odiavo, che non riuscivo a tollerare e di cui mi ero, successivamente, innamorata.
In questi ultimi giorni, tutte le notti, sognavo questo nostro primo appuntamento e adesso ero lì, seduta di fronte a lui e ai suoi occhi meravigliosi, e l’unica cosa di cui ero certa è che potevo restare ore ed ore ad osservarlo senza dire niente. Non mi sarei mai stancata.
Ma qualcosa interruppe i nostri sguardi, mentre Harry beveva.
Infatti la biondina di prima, adesso si era avvicinata al nostro tavolo con in mano due menù.
-Ciao.. Harry giusto?- domandò con quella sua voce da oca, che doveva essere almeno un po’ sensuale.
Harry annuì, sorridendole.
-Già, ti ricordi di me!-rispose lui continuando a sorridere.
-Certo! Come potrei dimenticarmi.- squittì lei portando i suoi lunghi capelli biondi dietro la schiena.
Ero forse invisibile in quel momento?
Gli sguardi che si lanciavano i due erano davvero disgustosi.
Lei se lo stava praticamente violentando con gli occhi, mentre Harry non smetteva di fissarle le tette messe in mostra, dalla camicetta per metà sbottonata.
Finsi un colpo di tosse come per farmi notare e la ragazza mi rivolse uno sguardo scocciato sorridendomi poi fintamente.
Sembrava la copia, forse ancora più puttana, della Cooper.
Stessi capelli biondi, stessi occhi azzurri, stesse enormi tette.
Mi chiedevo come le zoccole potessero essere tutte uguali!
 Stesse labbra siliconate e soprattutto stesso cervello da gallina. È una qualità delle bionde essere stupide.
Delle finte bionde però, sia chiaro. Anch’io sono bionda, naturale, un biondo simile a quello di Liam e non un biondo ossigenato.
Nel frattempo la cameriera sexy si era piegata sul tavolo per poggiare delicatamente i due menù rossi facendo fuoriuscire ancora di più le tette.
-Quando hai deciso cosa ordinare basta chiamarmi. Mi chiamo Katie.- e dopo aver detto questo girò i tacchi e si allontanò sculettando.
-Si chiama Katie, se non l’avessi capito!- grugnii io cercando di attirare l’attenzione di Harry che era ancora concentrato a guardare il culo di quella biondina.
-Ah si!- esclamò lui scuotendo la testa come per riprendersi da qualcosa.
Poi prese il menù tra le mani e cominciò a consultarlo ed io feci lo stesso.
-Ti consiglio di prendere la carbonara come pasta. È davvero squisita!- disse ad un certo punto, chiudendo il menù e poggiandolo sul tavolo.
Diedi un’altra occhiata ai vari piatti scritti in stampatello e poi imitai il riccio.
-Va bene.. mi fido di te!- esclamai sorridendo.
Lui annuì ricambiando il sorriso e poi chiamò la cameriera che non tardò a raggiungerci.
-Hai deciso cosa ordinare?-  chiese rivolta solo ed esclusivamente al ragazzo di fronte a me.
Capisco che non sono un ragazzo che può soddisfare i suoi bisogni, ma in quel momento ero pur sempre una cliente e con i clienti si deve essere sempre disponibili, con tutti, e non solo con un bellissimo ragazzo dagli occhi smeraldo ed un sorriso meraviglioso.
-Si!- sentì rispondere.- due piatti di carbonara e poi per secondo.. che ne dici di una bella cotoletta alla milanese Charly?- mi domandò Harry attirando la mia attenzione.
Annuii distratta mentre osservavo l’oca scrivere le nostre ordinazioni.
-Ottima scelta!- disse ammiccando e di nuovo come aveva fatto poco fa, si voltò facendo svolazzare i suoi lunghi capelli e sculettando raggiunse la cucina.
-Ottima scelta!- borbottai infastidita.
Vidi Styles soffocare una risata mentre riempiva ancora il suo bicchiere di acqua.
-Non capisco come certa gente possa lavorare in un locale del genere! Cioè.. dico io..- dissi mentre mi guardavo attorno-è anche pieno di bambini e quella gira mezza nuda in un ristorante?- chiesi più a me stessa che al ragazzo.- dovrebbero mettere un cartello fuori “ locale vietato ai minori di diciott’anni”- borbottai ancora sbuffando.
Harry non trattenne più la risata e scoppiò a ridere portando la testa indietro.
-Non c’è nulla da ridere!- lo rimproverai acida.
-Quanto la fai lunga!- disse lui alzando le spalle.- quella ragazza sta solo facendo il suo lavoro.- disse con nonchalance.
-Si dia il caso che il suo lavoro è servire i clienti e non mangiarseli con gli occhi e provarci spudoratamente mettendo in bella mostra le tette finte.- sbottai mentre poggiavo i gomiti sul tavolo.
  -Non sono finte!- esclamò Harry infastidito.
-Oh, immagino che tu glieli abbia toccate per esserne così sicuro.- risposi acida.
-No!-esclamò lui deciso.- e comunque non ci sta provando.- e riprese a ridacchiare.
Nel frattempo la simpatica ragazza ci aveva raggiunto con in mano due piatti.
-Ecco a te!- esclamò piegandosi per poggiare davanti al petto di Harry il suo piatto.- questo è l’antipasto, offre la casa.- e per l’ennesima volta gli fece un occhiolino.
Osservai attentamente ogni suo movimento, disgustata, si piegava talmente tanto da far traboccare le tette dal suo reggiseno di pizzo nero e gliele sbatteva praticamente sotto gli occhi, formava un angolo di 90° e con il culo in aria la sua gonna era ancora più corta, talmente corta da par intravedere persino il suo perizoma sempre in pizzo.
Finsi un conato di vomito mentre si voltava verso di me, con il sedere rivolto ad Harry, e mi porgeva il piatto facendomi una smorfia.
-Se magari ti copri potrei mangiare volentieri questa delizia senza poi vomitartela addosso!- esclamai rivolgendole un finto sorriso.
Lei scattò dritta facendo una faccia offesa mentre apriva la bocca per ribattere ma Harry fu più veloce di lei.
-Scusala- disse semplicemente rivolgendomi uno sguardo assassino.
Lei sembrò tranquillizzarsi e sorridendo ancora e ancora si allontanò da noi.
-Ma cosa ti è preso?- mi chiese mentre dava una forchettata al formaggio.
-Scusa se a me le tette non piacciono e stava per passarmi la fame!- dissi passandomi una mano tra i capelli osservando il cibo nel mio piatto.
-Ma non dovevi rivolgerti così con lei.- disse il riccio dopo aver ingoiato.
-Le ho solo detto la verità.- risposi io alzando le spalle e assaggiando uno strano arancino.
La biondina del cazzo non faceva altro che passare vicino al nostro tavolo e guardare Harry con sguardo malizioso mentre per a me rivolgeva solo sguardi di sfida.
-Giuro che se guarda ancora le ficco la bottiglia su per il culo! Sono convinta che non le dispiacerà!-dissi a denti stretti mentre, riempiendo il mio bicchiere, stringevo la bottiglia tra le mie mani.
Charly!- mi rimproverò Harry.
-Charly un corno Styles!- sbottai io irritata.- con tanti camerieri che ci sono in questo locale proprio quella li deve servirci?!- chiesi, poi mi guardai intono e qualcuno attirò la mia attenzione.- ad esempio quel figone lì- con un gesto del capo indicai un ragazzo alto, biondo e con due occhi blu mare.
Harry sbuffò alzando gli occhi al cielo.
-Sei davvero impossibile.- disse guardandomi dritta negli occhi e notai un qualcosa di strano.
Poi mentre quella era ancora appiccicata al mio tavolo e portava via i piatti dell’antipasto, ormai vuoti,  mi fermai a fissare quel dio greco che stava servendo delle vecchiette arrapate.
Hazza era indubbiamente un bellissimo ragazzo, tutto mi piaceva di lui!
Ma quel ragazzo a primo impatto ti ispirava solo una cosa e non era niente di innocuo.
Mi ero persa a fissarlo che non mi accorsi neanche che si era voltato verso di me e mi stava sorridendo. Per poco non mi alzai dalla sedia frenando il mio istinto di saltargli addosso.
-Oh guarda il bel ragazzo si sta avvicinando.- borbottò il riccio infastidito.
 Sorrisi come un ebete al ragazzo che con passo felpato si dirigeva al nostro tavolo.
-Salve! Desidera qualcosa?- mi chiese con una voce tremendamente sexy.
-No, ci sta già pensando la sua collega.- rispose in modo brusco Harry, senza dare a me il tempo di dirgli qualcosa.
-Se avete bisogno sono in giro.- disse il cameriere rivolgendomi un sorriso gentile.
-Certo!- soffiai io, troppo tardi, perché si era già allontanato.
-Asciugati la bava!- aggiunse il ricciolino facendo una smorfia.
Mi voltai verso di lui per incenerirlo solo con uno sguardo!
-Potevi essere almeno più gentile!- esclamai piegando la testa di lato.
-Non gli ho detto mica che aveva le tette di fuori!- sbottò lui innervosito.
Sbuffai alzando gli occhi al cielo accorgendomi poi che la finta biondina stava camminando verso di noi con due piatti in mano.
Cadi, cadi, cadi, cadi, pregai io nella mia mente.
Ma purtroppo ci aveva raggiunto. Stessi movimenti precedenti.
Sorride, si piega per poggiare il piatto e far uscire le tette, ammicca, dice qualcosa di estremamente stupido, mi rivolge uno sguardo schifato, gira i tacchi mettendo in mostra il suo bel culo e le sue gambe scoperte e se ne va via sculettando.
Mi chiedevo se avesse un copione!
Distolsi lo sguardo da quel galleggiante e mi concentrai a guardare gli spaghetti che giacevano sul mio piatto.
Dall’aspetto sembravano davvero deliziosi ma chi mi diceva che quella zoccola non ci avesse messo dentro qualche sonnifero o addirittura del veleno?!
Presi la mia forchetta e arrotolai un po’ della pasta per assaggiarla.
-Allora com’è?- mi chiese Harry mentre ingoiavo la forchettata.
-Mmh..- gustai per un po’ il sapore che avevo in bocca.- squisita!- esclamai poi prendendone un altro po’.
-L’ha cucinata il padre della cameriera. È il cuoco del ristorante.- disse con nonchalance.
Uno degli spaghetti che avevo in bocca mi andò di traverso e per poco non morii soffocata. Iniziai a tossire come una dannata mentre Harry più divertito che preoccupato mi riempiva un bicchiere d’acqua che mandai giù in un sorso.
Quando mi ripresi assottigliai gli occhi cercando di far smettere il signorino di ridere.
-Stavo scherzando!- esclamò dopo aver finito.
Mi sollevai dalla sedia e mi allungai verso di lui per colpirlo al braccio.
-Sei uno stupido! Ho rischiato di morire, lo sai questo?- chiesi con tono teatrale.
Lui per risposta continuò a ridere per poi lasciarmi uno strano sguardo. Qualcosa nel mio stomaco si attorcigliò e per un momento avevo perso anche l’appetito ma poi ripresi a mangiare silenziosamente.  
-Scusate se disturbo la vostra cena.- mi voltai verso la voce che aveva parlato e per poco non mi soffocai di nuovo- ma questo è uno dei miglior vini del posto e il signor Ciccio mi ha detto di offrirlo a voi!- il cameriere di prima, con in mano quella bottiglia, sembrava ancora più bello e stavo quasi per accettare quando pensai bene di non farlo.
-Grazi..- Harry stava per afferrare la bottiglia e mandarlo via con quel falso sorriso ma io lo bloccai.
-Ti ricordo che devi riportarmi a casa in macchina!- lo rimproverai.
Lui sbuffò e rivolse uno sguardo di ghiaccio al cameriere che ridacchiava.
-Potrei riaccompagnarti io a casa magari!-esclamò il biondo.
Feci un sorriso a trentadue denti mentre aprivo bocca per parlare.
-Non preoccuparti amico! Ci sono io.- Harry aveva un tono di voce freddo e per poco non l’ho uccise con lo sguardo.
- Come vuoi!  Comunque puoi sempre berne un po’ tu?- mi disse il ragazzo ignorando Harry. Io annuì continuando a guardarlo come un ebete. Stava per riempirmi il bicchiere ed era estremamente sexy.
-La mia ragazza non beve!- esclamò Styles facendo sobbalzare sia me che il ragazzo biondo.
A sentire quelle parole il mio cuore accelerò il battito talmente tanto, che temevo uscisse dalla gabbia toracica.
Il biondo rivolse un sorriso di scuse e si allontanò.
Io ero ancora mezza intontita da quelle parole ma non potei far altro che incazzarmi.
-Non sono la tua ragazza!- sbottai infastidita.
-E quello ci sta solo provando!- disse lui nervoso quanto me.
-Ti ricordo che quella biondina del cazzo sta facendo lo stesso- risposi io diventando rossa dalla rabbia.
Lui non rispose. Si passò una mano tra i capelli e bevve un sorso della sua acqua, forse per calmarsi.
 
-Oh guarda è finita l’acqua.- dissi per far svegliare Harry, che era caduto in uno stato di tranche. Chissà a che stava pensando.- adesso la faccio portare.- conclusi cercando con gli occhi il cameriere.
-Tranquilla faccio io!- esclamò Styles.- Katie!- chiamò poi la biondina ed io sbuffai.
Quella non tardò a venire facendo traballare quelle finte tette.
-Dimmi Harry!- soffiò lei con quella voce che di sensuale aveva ben poco.
-Potresti portarci dell’acqua?- domandò.
Lei annuì, sparendo poi in cucina.
Giuro che tutto quello mi dava un fastidio tremendo.  Avevo voglia di picchiare prima quella stronza di merda  e poi Harry, che non faceva altro che chiamarla e chiamarla urtandomi il sistema nervoso.
Stava diventando una sfida, ormai, quello tra di noi.
-Devo andare in bagno!- dissi senza guardarlo in faccia.- scusa!- chiamai poi il cameriere.- potresti dirmi dov’è la toilette?- chiesi il più gentile possibile.
-Certo!- rispose lui sorridendo.- vieni ti accompagno io!-
Mi alzai lentamente dalla sedia e mi abbassai il vestito. Vidi che il ragazzo mi aveva squadrato per bene ma non ci feci tanto caso.
Molto gentilmente mi accompagnò fino ad un corridoio dove c’erano due porte.
-Questo è il bagno delle donne.- mi disse indicandomi la porta a destra.
-Grazie!- risposi prima di entrare in bagno.
Una volta dentro mi guardai allo specchio con aria schifata.
Il mio primo appuntamento con Harry, il ragazzo che mi piace, non lo immaginavo così.
Non abbiamo parlato di niente. Ci siamo scambiati solo frecciatine sui camerieri. Ma è chiaro che la colpa è solo sua!
Non può guardare le tette di un’altra mentre è a cena con me. Non può fare il cascamorto con un’altra e non può neanche parlarle.
 
Qui c’è aria di gelosia!
 
Non sono gelosa, cazzo!
Mi bagnai la faccia, facendo attenzione al trucco ed uscii fuori dal bagno per tornare al tavolo, decisa di parlare di qualcosa e non fare più caso a niente e nessuno.
Ma non appenai tornai in sala mi bloccai a guardare Harry che parlava ancora con quella mentre lei prima di andare via gli lasciò un bigliettino.
Camminai come una furia verso il tavolo, convinta che mi stesse uscendo persino fumo dalle orecchie.
Trascinai la sedia talmente forte da attirare l’attenzione di parecchie persone.
-C’era bisogni di accompagnarti in bagno?- mi chiese lui con tono acido.
-C’era bisogno di darti il numero di telefono? O forse ti ha dato direttamente l’indirizzo di casa sua?- chiesi io alzando un sopracciglio e incrociando le braccia al petto.
Lui non rispose. Forse non aveva voglia di discutere e non ne avevo voglia neanch’io. Quindi la cena continuò tranquillamente.
Nessuno dei due aveva spiccicato parola, se non per dire quanto fosse buona la cotoletta o la cucina italiana.
Finalmente Harry si decise a farsi portare il conto e da persona galante, pagò tutto lui.
Salutai con un sorriso il cameriere mentre Harry faceva lo stesso con la troietta e dopo aver salutato anche il signor Ciccio e averlo ringraziato uscimmo fuori dal ristorante.
Avevo atteso per molto tempo questa serata, ma in quel momento, attendevo ancora di più arrivare a casa e cancellare tutto dalla mia testa sperando in un nuovo appuntamento.
Stavo giusto per andare verso la macchina quando Harry mi afferrò per la mano e iniziò a camminare nella direzione opposta.
-Dove stiamo andando?- chiesi un po’ in imbarazzo.- ti ricordo che l’auto è da quella parte.- dissi indicando il punto opposto.
Ero sicura che al riccio non importasse niente di me se no non si sarebbe comportato in quel modo. A lui importa solo una cosa: il sesso.
Ed io mi sono innamorata di una persona che non ricambia neanche un minimo dei miei sentimenti.
-La serata non è ancora finita.- disse lui con voce roca, quella che mi faceva impazzire.- c’è ancora un posto in cui devo portarti.-
Il contatto con la sua pelle calda e quel suo tono di voce mi fecero sciogliere e una scarica di brividi percorse la mia schiena.
I piedi cominciavano a fare un male cane.
-Non possiamo andarci in macchina?- chiesi io iniziando a camminare peggio di un tirannosauro.- ho male ai piedi!
-Dai Charly, sono solo cinque minuti!- rispose afferrandomi meglio per la mano e trascinandomi dietro di lui.- la prossima volta magari potresti evitare questi enormi tacchi.- continuò facendo una smorfia dando un’occhiata alle mie scarpe.
-Scusa se mi sono fatta almeno un po’ carina per te.- borbottai abbassando gli occhi all’asfalto.
Harry scoppiò a ridere e si fermò di botto. Lo guardai confusa. Sicuramente mi stava prendendo per il culo, dopo la mia stupida affermazione.
-Carina?- chiese tra le risate.- Sei stupenda stasera.- sussurrò poi, dopo essersi ripreso.
Il mio cuore perse un battito e sentii le gambe diventare gelatina.
-Ma saresti ugualmente bella anche con le converse!- continuò e riprese la mia mano riprendendo a camminare.
Volevo saltargli al collo e baciarlo. Quella sera non avevo ancora assaporato il gusto delle sue labbra ma mi trattenni non appena vidi un piccolo muretto.
Aldilà del muro c’era una spiaggetta bagnata dal mare.
Harry superò l’ammasso di cemento e poi aiutò me a raggiungerlo.
Tolsi le scarpe camminando sulla sabbia umida. Era una sensazione bellissima, rilassante.
Tutto lì era bello. Il mare era calmo e limpido e colpiva delicatamente la sabbia.
Harry mi riprese per mano e camminammo per un po’. Poi si mise seduto sulla sabbia ed io lo imitai.
-è bellissimo qui.- sussurrai osservando il riflesso della luna sulla superficie del mare.
-Ci vengo tutte le volte, dopo aver mangiato da Ciccio.- rispose lui passandosi una mano tra i capelli.- è una tradizione ormai. Io vengo qui mentre mia madre e Gemma rimangono al ristorante a chiacchierare.-
Il leggero vento soffiava sui miei lunghi capelli scompigliandoli.
Ero praticamente spalla a spalla con Harry e se mi avvicinavo di un millimetro potevo sentire i suoi ricci solleticarmi il collo.
-è una sensazione stupenda.- dissi senza pensarci molto. Non so se mi riferissi alla pace che c’era intorno a noi o alla sensazione che provavo ogni volta che gli stavo accanto.
Mi voltai ad osservare il suo profilo perfetto accorgendomi che stesse sorridendo.
-Tutto è stupendo qui.- disse improvvisamente Harry voltandosi a guardarmi ed il mio cuore accelerò il passo. Forse per lo spavento, forse per i suoi occhi magnetici.- le stelle, la luna.- continuò puntando gli occhi al cielo.- e…- fece una piccola pausa poi tornò a guardarmi.
I suoi meravigliosi occhi si incastrarono con i miei  mentre i nostri nasi erano talmente vicini da sfiorarsi. Il suo respiro caldo batteva sulle mie labbra.
-Tu sei stupenda.- soffiò a pochi millimetri dalle mie labbra prima di spostarmi una ciocca di capelli dietro il mio orecchio e accarezzarmi la guancia.
A quelle parole il mio cuore fece una capriola per poi iniziare a correre la maratona di New York.
Furono pochi attimi, poi in un movimento rapido, accorciò la distanza che ci separava poggiando delicatamente le sue labbra morbide sulle mie.
Una scarica di emozioni di scatenò nel mio stomaco, ma non erano semplici farfalle.
Finalmente le nostre labbra si stavano toccando, finalmente le nostre lingue si stavano rincorrendo. Di nuovo.
Mi sdraiai completamente sulla sabbia umida, assaporando al meglio quel bacio, mentre lui si spalmava addosso a me senza smettere un attimo di baciarmi.
Era magnifico. Tutto con lui era magnifico.
Mi dimenticai persino della nostra cena movimentata. In quel momento c’era solo lui attorno a me.
Improvvisamente Harry si stacco dalle mie labbra di malavoglia, per riprendere fiato. Si fece peso sui gomiti per non farmi male e continuò a guardarmi negli occhi per qualche secondo.
I suoi occhi erano i più belli che avessi mai visto e in quel momento erano ancora più verdi.
-Mi piaci da impazzire Charly!- soffiò sulle mie labbra prima di tornare a baciarmi e riprendere quella danza che avevamo interrotto.
Mi piace da impazzire, mi piaci da impazzire, mi piaci da impazzire.
Quelle parole non facevano altro che rimbombarmi nella testa mentre, con la consapevolezza di piacere ad Harry, mi godevo quel momento stupendo, sotto ad un cielo stupendo, con un ragazzo stupendo!
 

 
 
 
 
 
Asdfghjklncbvudefusnjchbifndsnidvbfids :D
39 seguite, 24 preferite e 3 ricordate!!
5 recensioni al capitolo precedenteeeeeee :DD
Se a voi possono sembrare poche a me no quindi: GRAZIE, GRAZIE GRAZIE!!
 

Ok, adesso che ho finito il mio momento di sclero posso tornare ad essere la ragazza depressa di prima D:
Perché.. ecco.. questo capitolo fa cagare al cazzo! ( scusate la mia finezza :’) ).  Maaaaaaa ce l’ho in mente da tantissimo tempo e la notte, prima di dormire, lo impostavo per bene nella mia mente e sembrava così caarino ^.^ invece è uscito fuori questa schifezza.
Dovrebbero inventare un qualcosa che cattura i tuoi pensieri e li trascrive, invece di dimenticarli D:
Cooomunque, nella cena, che è la parte più orrenda, doveva esserci una specie di rivalità e gelosia da entrambi le parti.. non so se si capisce!
E poi beh… la parte finale non doveva essere proprio così ma diciamo che sono più soddisfatta, rispetto al resto é.è ed Harry le ha detto che gli piace da impazzirerererrerererere**
Passiamo ad altro, ormai quel che è fatto è fatto, ed io sto pubblicando questo capitolo, brutto o bello che sia.
Quiiindi, avevo pensato ad una cosa, sì io penso u.u  bene. Nel prossimo capitolo volevo parlare un po’ di Louis ed Hope, che sono rimasti a casa soli soletti, e aggiungere anche il continuo della serata tra Harry e Charly.
Questo lo farò solo se a voi piace l’idea quindi mi fate sapere attraverso una recensioncina? *fa occhietti dolci, dolci*
Fatemi sapere anche cosa ne pensate del capitolo!
 
Adesso mi volatilizzo bella cente :)
Al prossimo capitolo :3 

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Capitolo 18
*** Capitolo 17 parte 2. ***


Louis se ne stava sdraiato bellamente nel divano in pelle del suo salotto.
In una mano teneva stretto il telecomando, con cui faceva zapping, per trovare qualcosa di interessante in tv e non quei soliti programmi idioti, e nell’altra sorseggiava una birra.
Di sopra, in camera di sua sorella Charly, c’era anche Hope, la ragazza dai capelli color carota che ultimamente gli faceva battere il cuore.
Non appena l’aveva vista entrare in casa con quel suo solito sorriso dolce stampato in volto si era sentito un altro ragazzo. Felice, strafelice di vederla gironzolare per casa sua.
Non riusciva a concentrarsi su altro se non sulla ragazza.
Sentiva le voci e le risate delle altre ragazze, che stavano acconciando Charly, ma lui riusciva a distinguere solo quella di Hope.
Lei rideva e il cuore del ragazzo rideva insieme a lei.
E, mentre sorseggiava quella birra, non faceva altro che chiedersi cosa stesse succedendo in lui.
I suoi innumerevoli pensieri furono interrotti da passi che frettolosamente scendevano le scale.
Si voltò a guardare e non appena incrociò lo sguardo verdissimo della ragazza sorrise, fermandosi poi ad osservare la sorella.
Per poco non si strozzò con la birra che poggiò sul tavolino e si mise seduto mentre continuava ad osservare Charly che camminava in direzione della porta.
Era bellissima, e trattenne a stento le lacrime. La sua sorellina, quella che aveva visto nascere, correre beata in casa, giocare e divertirsi, adesso era cresciuta ma per lui restava la solita bambina allegra e spensierata di sempre.
Al solo pensiero che stesse uscendo con uno dei suoi migliori amici si sentiva però sollevato. Sapeva che si trovava in buone mani dato che non voleva più vederla soffrire come in passato.
Per Louis, Charly era un dono prezioso!
-Non credi di essere poco vestita?- domandò Louis, mettendosi di nuovo comodo sul divano cercando di fare l’indifferente e rompere il ghiaccio che si era creato nel suo stomaco alla vista della sorella.
Charly stava giusto per ribattere ma non ebbe neanche il tempo di aprire bocca.
-Chiudi quella bocca del cazzo Tomlinson e torna a fare il barbone! Questa ragazza qui- era stata Abby a parlare con il suo solito tono di voce incazzato indicando poi la bionda accanto a lei-  deve far perdere la testa a quell’idiota di Styles!- sbottò alzando le mani in aria.
Louis alzò gli occhi al cielo notando il rossore sulla guance della sorella poi borbottò qualcosa di incomprensibile molto simile a Come se non l’ha già persa.
E in realtà Harry aveva davvero perso la testa per Charly, non aveva bisogno di mini abiti o tacchi a spillo. Lui l’avrebbe accettata in qualsiasi modo.
-Hope devo scappare, Zayn mi sta aspettando. Mi dispiace non posso riportarti a casa ma magari può pensarci benissimo Louis. – esclamò ancora la riccia prima di fare un sorriso strafottente ed uscire di casa.
Hope a quelle parole sorrise imbarazzata guardando il ragazzo mentre dentro di lei degli strani sentimenti si scatenavano, qualcosa simile alla timidezza e alla felicità nello stesso tempo.
Aveva voglia di stare da sola con Louis ma qualcosa le faceva tremendamente paura. Forse la realtà. Forse aveva paura di non piacere al ragazzo.
Nel frattempo nella testolina bacata di Louis le scimmiette, che di solito suonavano i piatti per la noia, adesso suonavano e ballavano la conga perché non poteva chiedere di meglio che stare con Hope e doveva ammetterlo, anche se non sopportava alcuni modi di fare di Abby, doveva ringraziarla. Perché era chiaro che l’avesse fatto apposta a lasciarla in sua compagnia. Non che a lui dispiacesse!
Charly, sorridente più che mai, stampò un bacio a Louis e fece un occhiolino d’intensa alla rossa.
-Stai attenta, non fare tardi, non bere troppo, mantieni una certa distanza con Harry se no scatta..- ma non completò neanche le raccomandazioni che Charly era già uscita di casa come un razzo, chiudendo la porta con un tonfo che fece bloccare Louis.- il bacio e non oso immaginare cosa succederà dopo.- sussurrò il ragazzo scuotendo la testa rassegnato.
Charly stava per avere il suo primo appuntamento ed era alla soglia della felicità.
Ed anche lui sperava di averla presto.
Sentì Hope ridacchiare e si voltò verso di lei osservandola per qualche secondo incantandosi dalla sua risata cristallina.
Non appena la rossa finì di ridere si accorse dello sguardo del ragazzo e i due si guardarono per altri secondi sorridendo imbarazzati.
-Bene..- disse Louis per rompere il ghiaccio.
-Bene.. sussurrò lei senza saper bene cosa dire.- tocca a te riaccompagnarmi a casa.- continuò ancora in imbarazzo.
Non voleva assolutamente usarlo come accompagnatore ma non sapeva ancora che a lui tutto questo faceva piacere.
Non sapeva che questo era il minimo che potesse fare per lei.
-Ehm..-  Louis si grattò la nuca imbarazzato tornando seduto sul divano.- ci sarebbe un piccolo probl..-
-Tranquillo, se non ti va posso anche andare da sola o magari può venirmi a prendere mio fratello!- esclamò lei tutto d’un fiato interrompendolo.
Ecco, sapeva che non voleva trascorrere del tempo con lei. Pensò la ragazza rossa dalla vergogna.
-No!- gridò Louis scattando in piedi bloccando la ragazza che aveva già tirato fuori il cellulare dalla sua tasca destra.- cioè volevo dire..- fece una piccola pausa abbassando il tono della voce.- non c’è alcun problema ad accompagnarti, a me fa piacere!- esclamò- ma ho prestato la mia auto ad Harry.- sussurrò abbassando gli occhi verso il pavimento.
La ragazza a sentire quelle parole strabuzzò gli occhi.
Come poteva aver affidato il suo amato gioiellino ad una persona senza patente? Potevano anche ritirarglielo!
-Come hai prestato la tua auto ad Harry?- strillò la rossa- sbaglio o non ha neanche la patente?- continuò.
E Louis a sentire quel tono di voce che poche volte caratterizzava la dolce Hope capì di aver sbagliato qualcosa.
-Ma non è la prima volta che porta la macchina. Sta anche prendendo la patente e poi è un ragazzo responsabile, guiderà piano.- sussurrò il ragazzo sedendosi di nuovo sul divano.
-Tu hai affidato tua sorella ad un idiota senza patente?- continuò Hope e tutta la sua timidezza, che fino ad un attimo fa le aveva perfino mozzato le parole, era andata a farsi un giro.- e se li ferma la polizia? Lo sai che potrebbero anche ritirargli la macchina?! O addirittura spiaccicarsi contro ad un muro!-
A quelle parole Louis si portò le mani tra i capelli. Si stava convincendo di aver fatto una grandissima cazzata ma poi ben altro gli fece cambiare idea.
-Quanto la fai tragica Hope!- rise portando la testa sul bracciolo del divano e con entrambe le mani si teneva la pancia.
-Non ridere idiota! Io sono seria.- esclamò lei arrabbiata.
E se Hope era la ragazza dolce e tranquilla, con il tempo aveva imparato anche ad incazzarsi e ad uscire fuori gli artigli, con delle amiche come Charlotte ed Abby. Ed in quel momento non gli importava se aveva davanti Louis, il ragazzo di cui era innamorata dall’età di 6 anni, perché aveva seriamente paura per la sua migliore amica.
-è al sicuro con Harry, stai tranquilla.- cercò di rassicurarla Louis facendola sedere accanto a lui.
Le aveva preso le mani e l’aveva fatta accomodare ed entrambi a quel contatto rabbrividirono.
Louis temette anche di aver lasciato qualche finestra aperta e pensava che il vento gelido di Londra avesse invaso la casa.
-Se erano con un taxi o con la vespa di Hazza stavo tranquilla! O magari se stava tranquillamente dormendo nel suo letto!- disse lei con un tono di voce più calmo.
-Pensa al lato negativo- rispose il ragazzo con un tono di voce caldo.- se Charly in questo momento stava tranquillamente dormendo nel suo letto, noi due non potevamo trovarci, da soli, seduti in questo divano a guardarci.- concluse guardandola intensamente in quegli occhioni verdi.
Qualcosa nello stomaco della ragazza si scatenò e si mordicchiò il labbro per l’agitazione.
Annuì imbarazzata, consapevole del fatto che avesse ragione.
Louis continuava a guardarla perdendosi in quegli occhi stupendi. Aveva una tremenda voglia di baciarla ma non voleva assolutamente correre con lei.
Sapeva che tipo di ragazza era e voleva fare le cose con calma anche se lui era abituato a rivolgere sguardi maliziosi alle ragazze per farle cadere subito ai suoi piedi.
Ma Hope era diversa.
Improvvisamente si avvicinò a lei, troppo per i gusti della ragazza, che trattenne il fiato.
I suoi occhi azzurri come il mare saettavano dalle sue labbra alle sue iridi.
Non appena la mano di Louis si alzò in aria sfiorando la guancia della rossa, quest’ultima si irrigidì.
Aspettava da tanto un momento del genere, ma quella vicinanza, quel tocco, tutto di lui la faceva tremare.
-Tranquilla, avevi solo un ciglio!- esclamò improvvisamente Louis allontanandosi dal volto della ragazza e mostrando l’indice sul quale giaceva un ciglio color carota.
Hope sgonfiò le guance lasciando fuori l’aria e si sentì improvvisamente stupida.
Come poteva pensare di piacere ad un ragazzo come Louis Tomlinson?
Come poteva pensare che un ragazzo come Louis Tomlinson stesse per baciarla?  
Stupida, stupida, stupida!  Continuava a ripetersi.
Louis era rimasto con il dito in aria ad osservarla e aspettava.
Si era avvicinato pericolosamente ad Hope e per un attimo aveva davvero pensato di baciarla, ma poi mille dubbi gli avevano percorso la mente.
Tutti ma proprio tutti e anche lui stesso,  si erano accorti che Hope gli sbavava praticamente dietro da quando era bambina ma lui non ne era mai stato così sicuro.
Insomma, lei è una ragazza così bella ed intelligente e lui è così.. stupido!
Non si riteneva per niente all’altezza della rossa e per questo si era allontanato da lei con la scusa del ciglio.
-Allora?- le chiese vedendo che non faceva niente e lo guardava confuso.- attacca il dito al mio, proprio dove c’è il ciglio.- continuò deciso.
E la ragazza ancora più confusa fece come gli aveva ordinato.
Attaccò il suo indice a quello del ragazzo che premette forte contro il suo dito.
-Adesso chiudi gli occhi ed esprimi un desiderio!- esclamò lui sorridendo.
Entrami chiusero gli occhi iniziando a pensare a qualcosa da poter desiderare.
E non desideravano altro che essere felici, insieme.
Desidero avere le sue labbra sulle mie, stasera!
Ed entrambi desiderarono la stessa cosa.
-Fatto!- dissero all’unisono aprendo gli occhi.
-Bene.- continuò Louis.- adesso alla persona che resterà il ciglio sul dito, si esaudirà il desiderio.- e staccarono le dita notando che il ciglio era rimasto perfettamente attaccato al dito di Louis.
Ecco, pensò Hope, sono la solita sfigata che non avrà mai quello che desidera sul serio.
Louis, dal canto suo, sorrise contentissimo mentre le scimmietta dentro di se, stavolta stavano suonando tromba e tamburo. (?)
-Vedo che il mio desiderio sarà soddisfatto!- esclamò contento. E non vedeva l’ora.
-Stronzate.- borbottò Hope passandosi una mano tra i capelli color carota.
-Io credo di no!- esclamò Louis alzandosi dal divano e andando in cucina.- hai voglia di qualcosa Hope?- urlò poi dalla stanza, per farsi sentire.
-No, grazie!- esclamò lei.- potresti solo riaccompagnarmi a casa?- domandò poi.
Era davvero in imbarazzo dopo quello che era successo, più di prima, e non voleva che fraintendesse ancora.
-Come vuoi.- disse dispiaciuto Louis sbucando dalla cucina con una carota in mano.
-E quella?!- domandò la rossa indicando la carota trattenendo una risata.
-è il mio ortaggio preferito!- esclamò il ragazzo addentandola.- di secondo nome faccio Bugs Bunny!-  continuò alzando la carota in aria.
Ok, questa era davvero squallida ma la risata cristallina di Hope, lo fece ricredere.
Forse doveva dirla più spesso quella battutaccia. Se poi il risultato era vederla ridere si sarebbe anche ridicolizzato davanti al mondo intero!
-L’accompagno a casa signorina- disse con tono teatrale aprendo la porta di casa ed incitandola ad uscire per prima mentre faceva uno strano inchino.
Lei continuò a ridere superando la soglia e aspettandolo in giardino dove Carrot le saltò alle ginocchia.
Era felice. Louis e le sue battutacce la rendevano felice ed era proprio questo che le piaceva di lui.
-Oh guarda ho tre carote in giardino!- esclamò Louis indicando la cagnetta, la vera carota che teneva in mano ed infine Hope, che dal colore dei capelli somigliava molto ad una carota e lui non perdeva occasione per ricordarglielo.
-Smettila!- borbottò la rossa colpendolo sul braccio e prendendo a ridere di nuovo.
E il ragazzo si sentiva sempre più sollevato. Era felice quanto lei, di essere in quel momento la causa del suo sorriso.
-Ma tu rimarrai sempre la mia preferita- sussurrò scompigliandole i capelli.
A quelle parole il cuore della piccola Hope accelerò all’impazzata rischiando di schiantarsi contro un muro.
-Andiamo?- chiese con un filo di voce, imbarazzata, sicura di avere le guance rosse come un pomodoro.
Lui annuì salutando Carrot e lanciandole la carota prima di aprire il cancello arrugginito ed uscire fuori dalla sua abitazione.
 Si incamminarono silenziosamente verso casa di Hope. Nessuno dei due sapeva bene cosa dire. Era chiaro che tra loro c’era molta tensione ed imbarazzo.
Si amavano silenziosamente, troppo timidi per ammetterlo l’uno all’altra.
Ma Louis si domandava perché fosse così stupido e timido da non rivelarle tutto. Non aveva mai avuto problemi con le ragazze ma Hope era diversa.
Si era deciso che quella sera doveva dichiararsi.
-Che ne dici di andare a mangiare qualcosa?- domandò quindi di getto.
Più tempo trascorreva con lei, prima avrebbe trovato il coraggio di dirle tutto.
-Mi dispiace, ma i miei mi stanno aspettando a casa.- rispose timidamente lei, torturandosi le mani.
-Oh, tranquilla.- sussurrò il ragazzo dispiaciuto.
-Ma possiamo fare qualche altra volta!- si affrettò a dire la rossa. Aveva notato un tono dispiaciuto nella voce di Louis e poi non vedeva l’ora di passare dell’altro tempo da sola con lui.
-Perfetto!- rispose entusiasta il ragazzo.
Hope sorrise e per poco Louis non si sciolse.
Continuarono a camminare e lui non faceva altro che guardare il suo profilo perfetto, i suoi lineamenti, le sue chiare lentiggini.
-Cosa pensi che succederà stasera tra Charly ed Harry?- stavolta fu la ragazza a parlare.
Quel silenzio la metteva ancor di più in imbarazzo e poi si era accorta dei continui sguardi del ragazzo.
Louis sussultò a quelle parole. Non pensava che lei potesse girarsi da un momento all’altro e coglierlo in flagrante.
Sorrisero entrambi.
-Spero qualcosa di buono!- esclamò Louis con un tono di voce eccitato.- è chiaro che quei due sono cotti l’uno dell’altra. Devono solo decidersi ad ammetterlo.- e in quelle parole videro, entrambi, la loro situazione.
-Già. Sono fatti l’uno per l’altra.- sussurrò Hope abbassando gli occhi alle sue ballerine nere.
Si morse un labbro dopo quelle parole.
Anche lei desiderava essere felice con Louis, con la persona adatta a lei.
E lui desiderava lo stesso.
-Come Zayn è fatto apposta per Abby!- concluse Louis e frenò l’istinto di urlare che anche loro erano fatti per stare insieme.
Finalmente quel calvario era finito.
Hope si ritrovò davanti casa sua, seguita da Louis, e se da un lato era sollevata di essere finalmente arrivata dall’altro era dispiaciuta di dover salutare il ragazzo dagli occhi meravigliosi, che l’avevano incantata.
-Siamo arrivati.- dedusse continuando a guardare la villetta di fronte a se.- grazie!- disse poi guardando negli occhi Louis.
A contatto con quegli occhi verdissimi, il ragazzo si sentì mancare doveva fare assolutamente qualcosa ma non ne aveva le forze e lei si era già voltata per entrare nel giardino di casa sua.
Poi i suoi muscoli si mossero da soli, non si stava accorgendo neanche lui dei suoi movimenti.
Il suo braccio si era allungato verso Hope e l’aveva fatta girare attirandola a se.
Il cuore dei due batteva all’impazzata mentre si scambiavano sguardi dolci.
Le mani sulla sua schiena che la tenevano appiccicata al petto di Louis, il suo respiro caldo sul suo volto, quegli occhi stupendi che la scrutavano, c’erano tutti i mezzi per cui Hope, poteva avere un infarto, li tra le braccia del suo amato.
-Sai chi altro è fatto per stare insieme, Hope Brown?- domandò con un filo di voce Louis, a pochi centimetri dalle labbra della rossa.
-N-no.- balbettò quest’ultima accorta di respiro.
-Noi- sussurrò il ragazzo avvicinandosi alle labbra morbide di Hope e baciandole dolcemente.
Finalmente Hope stava baciando quelle labbra che sognava tutte le notti. Ed era la persona più felice del mondo, in quel momento.
Non aveva mai baciato nessuno in quel modo e lui, dal canto suo, non ci aveva messo mai tanta dolcezza e amore.
-Noi siamo fatti per stare insieme.- continuò il ragazzo, dopo essersi staccato a malincuore.- tu sei una ragazza intelligente, io sono uno stupido. Tu sei dolce e gentile, io sono un’idiota. - sussurrò ancora a pochi centimetri dal suo viso.- siamo come il giorno e la notte, come il bianco ed il nero ma siamo fatti per stare insieme. Tu mi completi. Ho bisogno di te!- concluse prima di assaporare di nuovo quelle labbra se sapevano tanto di fragola.
Al solo sentire quelle parole qualcosa nello stomaco della ragazza si era scatenato. Aveva i brividi in tutto il corpo, ed era convinta se che il ragazzo in quel momento non la stesse reggendo, sarebbe caduta a terra, talmente tremava.
Aveva bisogno di sentirsi dire quelle parole. Tutto gli sembrava così inverosimile, ma stava veramente baciando Louis William Tomlinson!
Si staccò controvoglia da quelle labbra perfette.
-L’avevo detto io che il gioco del ciglio era una stronzata.- sussurrò divertita.
-Io continuo a dire che non è vero!- esclamò offeso il ragazzo continuandola a guardare, però, con dolcezza.
-Avevo desiderato un nostro bacio stasera, e nonostante il ciglio sia rimasto attaccato al tuo dito, si è avverato.- si spiegò la rossa.
-Avevo desiderato la stessa cosa!- ammise Louis con un filo di voce, sorridendo, avvicinandosi di nuovo alle labbra della ragazza per lasciarle un altro bacio.
Questa volta fu un bacio più deciso, meno timido.
I due si staccarono ridendo prima di stamparsi un altro lieve bacio e dividere le loro strade, solo per quella sera.
 
Era felice. Hope era una ragazza estremamente felice.
Aprì piano la porta di casa chiudendola dietro di se e appoggiandosi ad essa. Chiuse per un attimo gli occhi immaginando ancora la scena che era accaduta un minuto prima tra lei e Louis.
Sentiva ancora il suo dolce profumo, le labbra sulle sue e quelle parole continuavano a rimbombarle in testa.
Si staccò velocemente dalla porta correndo in camera sua.
Aveva voglia di urlare, ballare, festeggiare!
E infatti non appena varcò la soglia della sua camera urlò con tutto il fiato che aveva in corpo, convinta di essere sola in casa, ed iniziò a ballare una strana danza.
Pochi secondi dopo la porta si aprì mostrando suo fratello Matt sorridente come non mai.
-Devi dirmi qualcosa sorellina?- domandò contento facendo fermare di botto Hope che stava ancora ballando.
-No!-esclamò felice lei senza smettere di sorridere.
-A me non sembra affatto così- rispose Matt avvicinandosi con un sorriso maligno in faccia.
Lei indietreggiò divertita finendo sul letto seguita dal fratello che si mise a cavalcioni su di lei iniziando a solleticarla.
Sapeva che questo era l’unico modo per farla cedere.
Hope iniziò a ridere come una matta coinvolgendo anche il fratello con la sua risata contagiosa.
-Ok, ok basta!- esclamò la rossa tra le risate.
- Ti stai forse arrendendo?- domandò Matt alzando un sopracciglio.
Lei annuì mordendosi il labbro inferiore e il fratello finì la sua tortura.
Continuava a guardarlo con quel sorriso da ebete.
-Charly stasera è uscita con Harry.- mentì mordendosi ancora il labbro.
Sentiva ancora il sapore dolce delle labbra di Louis.
Il fratello si catapultò di nuovo addosso a lei riprendendo a farle il solletico.
-Avanti Hope so benissimo che ti sei baciata con Louis!- sbottò il ragazzo. Ma non sembrava arrabbiato anzi era felice.
Felice, anche lui, perché finalmente la sua sorellina aveva baciato il ragazzo che tanto le piaceva.
Lei smise improvvisamente di ridere aprendo gli occhi, guardandolo poi confuso.
-Come fai a saperlo?- domandò sentendo le guancia andare a fuoco.
-Esistono le finestre!- disse con nonchalance.
-Mi stavi forse spiando?- domandò lei alzando un sopracciglio, sorridendo sotto i baffi.
 -stavo fumando una sigaretta quando ho visto due ragazzi avvinghiati e subito dopo ho capito di chi si trattava.- rispose Matt alzando le spalle trattenendo un sorriso.
Sul volto di Hope ritornò quel suo sorriso da ebete. Scattò dal letto mettendosi in piedi.
-Si è dichiarato. Louis Tomlinson si è dichiarato e mi ha baciata.- urlò euforica iniziando a saltellare da una parte all’altra della stanza.
Il fratello, contento quanto lei, non fece altro che unirsi ai festeggiamenti con tanto di trombetta e cappello di paglia!
 
 
 

Pov. Harry


-Leva quei piedi dal cruscotto!- la rimproverai con finto tono arrabbiato.
Lei mi rivolse uno sguardo di fuoco, continuando poi a concentrarsi sui suoi piedi, massaggiandoli con delicatezza.
-Chiudi quella bocca Styles! Non vedi quanto sono gonfi?- ringhiò lei alzando un piede in aria e mettendolo sotto il mio naso.
Era bellissima. Charly è sempre bellissima.
Anche dopo una serata come la nostra, con il trucco sciolto, i capelli arruffati e i piedi gonfi a causa dei tacchi.
Si rimise composta sistemandosi il vestito rosso ed io non potei farlo altro che ridacchiare.
-Che odore disgustoso!- esclamai io fingendo un conato di vomito.
Volevo farla incazzare perché quando lo faceva era più bella che mai.
-Puoi apparecchiarci la cena sui miei piedi idiota!- borbottò lei mentre si infilava quelle scarpe che le avevano fatto tanto male.
 Poi incrociò le braccia al petto e con quel suo finto broncio riprese a guardare fuori dal finestrino.
Camminavo piano e stavo attento a qualsiasi cosa perché avevo un dono prezioso in auto e dovevo custodirlo. Dovevo farle capire che sono una persona responsabile.
Dopo il nostro lungo e bellissimo bacio in spiaggia, che era durato infiniti minuti e che era stato bellissimo (l’ho già detto?), in cui gli avevo messo tutta la voglia eravamo parecchio imbarazzati.
Charly con quei suoi occhietti dolci, che mi facevano impazzire, aveva continuato a guardare il mare mentre io, guardando le stelle, pensavo che l’unica più bella e preziosa potesse essere lei.
Ed adesso ci ritrovavamo sotto casa sua.
Parcheggiai proprio davanti al cancello in modo che potessi seguirla mentre entrava in casa.
-Siamo arrivati!- esclamai battendo le mani sul volante.
Lei si voltò di scatto verso di me e mi sorrise, uno di quei sorrisi che riservava a poche persone, pieno di dolcezza!
-Grazie per la serata.- sussurrò abbassando gli occhi verso le sue gambe scoperte.
Non mi aveva ringraziato mai in vita sua, neanche quando all’età di dieci anni, per il suo compleanno, le avevo regalato la bambola che tanto desiderava.
Ero rimasto di stucco, ma contento, molto contento.
Mossi la testa, smuovendo il mio ammasso di ricci, come per riprendere coscienza e iniziai a sorridere mentre vedevo che Charly era voltata, intenta ad aprire lo sportello.
 Allungai un braccio verso il suo, sottile e delicato, e la feci voltare verso di me.
I suoi occhi mi scrutavano confusi ma nello stesso tempo sorridevano.
Entrambi volevamo la stessa cosa ma solo io feci quello che desideravamo.
Mi avvicinai velocemente al suo volto stampandole un bacio su quelle labbra rosse e carnose.
 Un bacio veloce ma bellissimo. Tutto insieme a lei era bellissimo.
-Buonanotte Charly.- le sussurrai guardandola negli occhi prima di vederla scendere dall’auto.
Continuai a fissarla mentre con eleganza, anche se aveva un male cane ai piedi, percorreva il giardino che la separava dalla porta d’entrata per vedere poi la sua figura svanire.
Mi guardai allo specchio accorgendomi di avere un sorriso idiota stampato in faccia, ed ero convinto che avessi anche gli occhi a cuoricino.
Perché sì, sono davvero innamorato!
 
 
 
 
 
 
Hoooooooooolaa :D
 
No, non avete le allucinazioni.
Sono di nuovo io! Sono tornata più in fretta che maaai u.u
Ci credete che sto davvero postando? Io no.
Cioè sono passati solo due giorni ed io già ho finito un altro capitolo? O.o
Questo è tutto merito della serata di chiusura delle Olimpiadi!
Mi sono incollata davanti alla tv alle 21.00 e mentre aspettavo, ed ho aspettato molto, mi sono messa a scrivere questo capitolozzo e per poco con mi sono perse quelle cinque carote!
Appena ho sentito One direction sono subito scattata in piedi, ho alzato il volume al massimo e mi sono praticamente appiccicata allo schermo iniziando a ballare e a cantare come una maaatta ^.^
Erano cosi asdfghjklsnvbhgdjusmdnb oddio **
Zayn con il ciuffo biondo ed il cappello?! :Q__
E Niall, il mio dolce e tenero Niall, che indica la telecamera italiana?! *__*
E Liam con quel nuovo taglio di capelli? Ed Harry e Louis??!
Sono stati così… così.. asnjdhbgfcsavnkjbdcgu!! Solo che, dopo ore di attesa non hanno neanche cantato tutta la canzone D:
Ma mi sono talmente gasata ed avevo un’euforia a mille che ho continuato a scrivere il capitolo fino all’una di notte e l’ho finito giusto cinque minuti fa.
Quindi dite grazie alle Olimpiadi e agli One direction! * GRAZIE*

 
Beeene, adesso passiamo al capitolo.
Come vi avevo anticipato, mi era venuto in mente di parlare di Louis ed Hope ed ecco qui un capitolo dedicato a Lope (?) Quanto sono dolci *O* 
Sono parecchio soddisfatta, mi piace.
Segnate questo giorno sul calendario genteee!!
 

In ogni caso, ho aggiornato presto perché venerdì verranno dei miei parenti e si fermeranno per un po’ ed io non so se avrò molto tempo per scrivere.
Quiiindi mentre tutti siete a mare, o in qualsiasi altro posto, io sto chiusa in casa a continuare questa storia solo per voi :3
Credo di avervi detto tutto, cose inutili e non.
Spero di aggiornare presto, presto con un nuovo capitolo dedicato ai nostri bei protagonisti!
Ringrazio tutte quelle che hanno recensito anche se aspetto qualche altro parere è.è
Quindi cagate il capitolo 17 al completo lol
 

Ok, ho davvero finito.
Ci vediamo presto bellezze.
Buon Ferragosto :))
 
E ricordatevi di recensireeeeeeeeeeeee :3

 

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Capitolo 19
*** Capitolo 18. ***


Un leggero raggio di sole mi colpì dritto in faccia e mi fece svegliare.
Aprii per un millesimo di secondo gli occhi ma fui accecata quindi li richiusi e mi rigirai dal lato opposto alla finestra, coprendomi il volto con il lenzuolo, per continuare a dormire.
Non mi ricordavo che la sera precedente avessi lasciano le tapparelle aperte quindi l’unico rompipalle che, teoricamente, le avrebbe aperte era mio fratello.
Serrai gli occhi e stavo giusto per riaddormentarmi quando sentii un leggero peso sul mio materasso e qualcosa poggiata contro di me.
-Buongiorno dolcezza.- sussurrò qualcuno.
Mugugnai qualcosa di incomprensibile e mi rigirai verso la finestra.
Poi sentii chiaramente, di nuovo, i raggi del sole sul mio viso, segno che questo qualcuno, ed ero sicura che fosse appunto quel rompicoglioni di Louis, mi avesse scoperto la faccia.
Per il troppo fastidio mi rigirai verso mio fratello pronta ad aprire gli occhi e picchiarlo per avermi svegliato, ma il sonno era tanto che mi rigirai cercando di dormire.
-Dai Charly, ho portato la colazione.- disse mentre mi accarezzava i capelli.
-Louis non rompere i coglioni e sparisci!- mugugnai cercando di nascondere il viso nel cuscino.
Sentii una risata abbastanza familiare e i miei neuroni cominciarono a collegarsi.
-Non sono Louis, piccola.- mi sussurrò nell’orecchio prima di lasciarmi un tenero bacio sulle labbra.
Quella risata, quella voce, quelle labbra. Merda!
No, non è Louis!
Aprii di scatto di occhi trovandomi davanti quei due pozzi verdi, che tanto mi facevamo impazzire per poi incontrare il suo splendido sorriso.
Istintivamente tirai su il lenzuolo per coprirmi fin sopra ai capelli.
-Harry che diavolo ci fai qui?!- chiesi allarmata ancora sotto le coperte.
Sentii di nuovo la sua risata e poi la sua mano, sicuramente più forte di me, mi scoprì completamente mettendo in mostra il mio pigiama con gli orsacchiotti.
-Sono venuto a restituire l’auto a Louis.- disse lui con nonchalance.
-Dico qui, in camera mia, seduto sul mio letto?!- scandì bene le parole riprendendo il lenzuolo.
-Ti ho portato la colazione.- e prima che mi coprissi anche gli occhi vidi che aveva alzato in aria un sacchetto bianco.- e smettila di coprirti!- disse liberandomi di nuovo del lenzuolo bianco.
-Sono in pigiama, con i capelli arruffati e il trucco talmente sbavato da sembrare un panda! Come potrei non coprirmi?- sbottai io nascondendomi, stavolta, con le mani.
La sera prima ero talmente stanca e felice, dopo la nostra cena, che non mi ero neanche struccata. Ero subito corsa a letto cercando di ripensare alle sue parole e al nostro bellissimo bacio.
Le piaccio da impazzire, cavolo!
-Sei ugualmente bellissima, anche appena sveglia!- sussurrò lui accarezzandomi dolcemente una mano, che avevo ancora sul volto, prima di alzarsi dal letto.- ti aspetto di sotto.- continuò poi.
Scansai due dite dagli occhi per sbirciare e dato che non vidi niente, tolsi completamente le mani mettendomi seduta sul letto.
Mi stavo giusto stiracchiando accompagnando il tutto con un enorme sbadiglio quando vidi appoggiato allo stipite della porta Harry che ridacchiava mentre mi osservava.
Lo guardai torva ed afferrai il mio cuscino lanciandoglielo addosso.
-Bel pigiama comunque.- affermò facendomi un occhiolino prima di sparire dalla mia vista.
-Fottiti Styles!- ringhiai a denti stretti.
 
Non appena mi struccai e lavai il volto, per togliere via tutto quel nero, ed avermi fatto una coda disordinata, più intontita che mai mi precipitai di sotto.
Sbadigliando, ancora, entrai in cucina trovando un Harry davanti ai fornelli intento a fare il caffè.
Non appena sentì i miei passi si voltò verso di me e mi rivolse un sorriso bellissimo, continuando poi a guardare altrove.
-Sul tavolo ci sono i cornetti.- disse con voce roca mentre continuava a trafficare con la caffettiera.
Annuii anche se lui non poteva vedermi e mi sedetti in uno degli sgabelli afferrando un cornetto alla nutella e iniziando a mangiarlo.
-Vedo che ti sei data una sistemata.- ridacchiò mentre versava in una tazzina il liquido marrone.
Poi si voltò verso di me ed io annuii ancora, continuando a mangiare quel delizioso cornetto.
-Tieni.- continuò ancora poggiando sul marmo la tazzina di caffè.
-Grazie.- sussurrai prima di prenderne un sorso.
Lui mi sorrise sedendosi di fronte a me e iniziando a sorseggiare il suo caffè.
Ultimamente stavo ringraziando troppo spesso Harry.
Forse dovevo ringraziarlo di più perché continuava a farmi complimenti, mi aveva portato fuori e offerto la cena, e diciamo che per quello l’avevo già ringraziato, ed adesso mi aveva appena portato la colazione e preparato il caffè.
Ma forse, dovevo ringraziarlo soprattutto perché mi stava cambiando la vita, in meglio!
-Mi stai ringraziando troppo spesso, ultimamente.- disse lui con un ghigno stampato in faccia.
-Non ti abituare Styles!- esclamai dando un altro morso al mio cornetto.
Lui continuò a sorridere divertito finendo la sua colazione.
-Dov’è Louis?- domandai per rompere quel silenzio che si era creato.
-è andato a lavoro.- rispose mentre afferrava un altro cornetto.- sono passato per restituirgli la macchina e ho pensato di portarti la colazione- continuò poi mentre mi fissava negli occhi.
Quello sguardo così profondo mi fece tremare.
Era bellissimo. Qualsiasi cosa facesse era bellissimo. Ogni suo movimento, ogni sua parola, ogni suo sguardo.
-Non ce n’era di bisogno.- sussurrai perdendomi nel verde dei suoi occhi.
Ero parecchio imbarazzata perché dovevo ammettere che il nostro rapporto era abbastanza strano.
Prima non lo potevo neanche vedere gironzolare nella mia scuola, poi come se niente fosse era nella mia vita travolgendomi.
Inizialmente infastidendomi, e devo ammettere che lo fa tutt’ora, e poi pian piano il nostro rapporto è andato a migliorare fino a farmi innamorare di lui. E non ci avrei mai creduto se in quel momento non mi trovassi a fissarlo e pensare ad una mia possibile storia con lui.
-Volevo semplicemente essere gentile.- rispose il riccio facendomi sussultare.
Mi ero persa troppo nei miei pensieri e non mi ero neanche accorta che stavo mescolando la tazza di caffè, ormai vuota.
-Stai bene?- mi chiese accorgendosi, forse della cosa insensata che stavo facendo.
-Sono ancora un po’ intontita.- ammisi alzandomi dallo sgabello e mettendo tutto nel lavello.
Lui sorrise divertito ed ero sicura che mi stesse dando ragione.
Ma forse ero più intontita dai suoi occhi e da lui che da qualsiasi altra cosa.
Sentì Harry alzarsi a sua volta, mettendo la sua tacchina a lavare.
Mi ero appena voltata per tornare a poltrire sulla sedia o ancora meglio sul divano quando mi ritrovai Harry vicino, troppo vicino al mio viso.
Il mio cuore iniziò a battere all’impazzata mentre i miei occhi si incastravano ai suoi.
Sapevo  quello che stava per succedere ma tutto ciò mi metteva in imbarazzo.
Non era la prima volta  ma cos’eravamo noi, per baciarci?
Il suo respiro caldo mi colpì le labbra mentre i nostri nasi si sfioravano.
Mancava poco, pochissimo per sentire ancora quel sapore di menta sulle mie labbra e quella meravigliosa sensazione che provavo tutte le volte che le nostre lingue si toccavano fugaci. E non aspettavo altro!
Ma lo squillo di un cellulare, quello di Harry, ci interruppe proprio sul più bello e ci allontanammo di scatto.
Il riccio estrasse dalla sua tasca il cellulare, grattandosi la testa imbarazzato.
-Zayn che vuoi?- chiese bruscamente dopo aver risposto alla chiamata.
Era chiaro, non voleva alcuna interruzione e non lo volevo neanch’io.
Forse più imbarazzata di lui, mi staccai dal marmo del lavello e gettai il sacchetto dei cornetti nell’immondizia.
-Va bene arrivo subito.- sentii Harry che liquidò velocemente Zayn per poi riattaccare sbuffando.- devo andare- disse rivolgendosi a me.
Io annuii senza guardarlo in faccia, troppo occupata a lucidare il tavolo.
In realtà ero troppo imbarazzata per guardarlo negli occhi, dopo il nostro quasi ennesimo bacio.
-Sai com’è.. Liam è depresso e Zayn ha bisogno del mio aiuto per tirarlo su di morale.- continuò con una scrollata di spalle.
Gli sorrisi per fargli capire di stare tranquillo, che a me non dispiaceva se andava via ma non credo che quel sorriso fu abbastanza convincente.
Mi dispiaceva eccome lasciarlo andare e vedevo, dai suoi occhi, che dispiaceva anche a lui.
-Ci vediamo allora..- sussurrai mentre lo accompagnavo alla porta e l’aprivo.
-Ci vediamo stasera! Ti passo a prendere io al solito orario.- rispose mettendo le mani in tasca e uscendo di casa.
-Stasera?- chiesi sorpresa.
 Non poteva essere che Harry Styles mi stava chiedendo per la seconda volta in due giorni di uscire. Questo equivaleva ad un secondo appuntamento.
Trattenni l’istinto di saltare dalla gioia e ricambiai il sorriso che il ricco mi aveva rivolto mentre annuiva prima di mandarmi un bacio volante e sparire dal mio giardino di casa.
Non appena mi chiusi la porta alle spalle tutto quello che avevo trattenuto prima mi scoppiò in petto e iniziai ad urlare come una posseduta ballando la macarena in giro per la casa.
Tra salti e stronzate varie mi ritrovai al piano di sopra. Mi fiondai nell’armadio e dopo aver tirato fuori un paio di jeans ed una felpa blu mi chiusi in bagno per una bella doccia risanante.
Ero davvero orrenda e non capivo come Harry non fosse scappato via dopo avermi visto in quelle condizioni.
Aveva addirittura tentato di baciarmi e invitato ad uscire fuori quella sera.
-Stasera esco di nuovo con Harry Styles gente!!- urlai affacciata alla finestra del bagno e notai che una vecchietta aveva alzato gli occhi spaventata in cerca della proprietaria della voce squillante ed eccitata che aveva appena urlato.
Ero al settimo cielo ed avevo proprio bisogno di una bella passeggiata.
 
 
Non mi ero resa conto che fuori facesse tanto freddo. Ormai era autunno inoltrato e a Londra la temperatura era già abbastanza alta.
Mi strinsi nella mia enorme felpa e mi incamminai verso lo Starbucks, decisa ad andare a trovare mio fratello e prendere una cioccolata calda.
Era domenica mattina e le strade erano parecchio affollate.
C’era chi correva a destra e chi a sinistra, chi invece passeggiava tranquillamente tenendo per mano i propri bambini.
Poi il mio sguardo si posò su una coppia di ragazzi.
Si tenevano per mano e sorridevano felice. Si vedeva lontano un miglio l’amore che provavano l’uno per l’altro.
Io invece ero lì, da sola. Non avevo mai avuto un ragazzo che mi amasse così tanto, che con un semplice sguardo mi trasmettesse amore.
E lo volevo. Ma ne volevo uno in particolare e il suo nome era Harry Styles.
Senza neanche accorgermene ero già arrivata da Starbuks.
Entrai velocemente ed un’ondata di calore mi avvolse facendomi rilassare i muscoli che si erano irrigiditi a causa del freddo.
Anche il locale era parecchio affollato ma per fortuna trovai un piccolo tavolo libero. Mi andai a sedere prima che qualcun altro potesse occuparlo e poi attirai l’attenzione di mio fratello che stava allegramente chiacchierando con una moretta dagli occhi da cerbiatta.
Mi rivolse uno dei suoi sorrisi migliori e dopo aver detto qualcosa alla ragazza, sicuramente divertente, dato che quella rise, si avvicinò a me.
-La mia cliente preferita!- esclamò stritolandomi in un abbraccio.- qual buon vento ti porta qui?- mi chiese dopo essersi staccato.
-Ho voglia di cioccolata Louis- lo ripresi con tono severo il che stava a significare che doveva smetterla di fare l’idiota, come al solito, ed ubbidire immediatamente.
-Ai suoi ordini splendore!- esclamò imitando il saluto di un militare per poi marciare verso il bancone.
La moretta, che non aveva smesso un attimo di guardarlo, riprese a ridere mentre io   scossi la testa rassegnata.
Pochi minuti e la mia ordinazione era già sul tavolo.
-Ecco a lei signorina. Adesso vado altrove!- e stava giusto per voltarsi e dirigersi di nuovo al bancone dove era seduta la ragazza quando lo bloccai per la manica della polo bianca.
-Vieni qui signorino. Dove credi di andare.- lo avvicinai al mio viso con sguardo minaccioso.- chi è quella ragazza?- Chiesi indicando con un cenno della testa la moretta.
-Un’amica.- rispose con nonchalance.
-Un’amica come Hope?- chiesi io con sguardo malizioso.  
-Ehm..-balbettò rosso in viso.- Hope non è una semplice amica- sussurrò guardando da un’altra parte.
Io sorrisi soddisfatta e compiaciuta allo stesso tempo mentre la mia stretta sulla sua maglia allentava talmente tanto che Louis fuggì dalle mie grinfie per correre a servire gli altri clienti.
Iniziai a sorseggiare la mia cioccolata pensando a qualcosa da poter mettere quella sera per l’uscita con Harry.
Ma i miei pensieri furono interrotti dallo squillo del mio cellulare.
Posai la tazza sul tavolo e lo tirai fuori dalla borsa, leggendo poi il messaggio.
Vogliamo sapere tutti i dettagli!
Ti aspettiamo da me, non perdere troppo tempo.
Abby ed Hope xx
Non potei trattenere un sorriso.
Dovevo ammettere che stavo aspettando un loro messaggio e in effetti erano in ritardo.
Di solito, tutte le volte che uscivo con un  ragazzo, il mattino seguente si intrufolavano a casa mia, precisamente nel mio letto, con una voglia matta di sapere tutto quello che era successo durante l’appuntamento.
Risposi velocemente mentre finivo la mia cioccolata e riposai il cellulare in borsa.
-Pagati la cioccolata.- dissi a Louis non appena si era avvicinato al mio tavolo.
-Devi ancora raccontarmi l’appuntamento con Harry, signorina.- esclamò lui puntandomi un dito contro.
Ed ecco che l’altro curiosone si faceva vivo!
Ossignore ma posso rivelare tutto a tutti ogni volta che esco con qualcuno?!
-Devo scappare! Credo che non mangerò a casa Lou. E stasera sono fuori con Harry. Ciao!- esclamai tutto d’un fiato mentre mi alzavo dalla sedia e uscivo in fretta e in furia dallo Starbuks.
Riuscii solo a vedere la faccia confusa, interrogatoria e stupita di mio fratello che mi aveva seguito con lo sguardo uscire dal locale, senza dire niente.
 
Suonai al campanello della villetta gialla di fronte a me.
Pochi secondi e la porta si aprì mostrandomi un Abby con un sorriso che gli andata da un orecchio a l’altro e poi non vidi più niente.
I miei occhi, come il mio corpo, fu assalito dalle mie migliori amiche che si erano praticamente buttate addosso a me, con molta poca grazia, stritolandomi in un abbraccio.
Rischiai di cadere sull’erba verde, che mi ricordava molto gli occhi di Harry, trascinandomi anche loro.
-Così mi soffocate.- cercai di dire stretta nell’abbraccio.- cos’è tutto questo affetto? Avete mangiato pane e dolcezza per colazione?- domandai dopo che si furono staccate e potei respirare.
-Com’è stato?- chiese Abby eccitatissima saltellando sul posto.
-Cosa?- domandai io corrucciando le sopracciglia, mentre entravamo in casa.
-Fare sesso con Harry! Cosa se no?- esclamò Hope piegando la testa da un lato.
Per poco non mi strozzai con la mia stessa saliva.
-Io non ho fatto sesso con Harry, idiote!- sbottai colpendole sulla testa e buttandomi poco delicatamente sul divano.
Nei loro volti vidi un espressione delusa tanto che la bocca di Abby si era aperta formando una piccola o.
-Come no?- chiese quest’ultima strabuzzando gli occhi.
-Uscire con un ragazzo non significa per forza andarci a letto.- dissi io alzando le spalle, giocherellando con il laccio della felpa.
-Non se quel ragazzo è Harry Styles!- esclamò ancora Abby alzando le braccia in aria.
Sbuffai, già stanca di essermi sottoposta al loro interrogatorio.
Era stata un semplice serata niente di che.
-Questo significa che ad Harry piaci sul serio, se no ti avrebbe già portato a letto e scaricato.- concluse Hope mettendosi di fianco a me. Faceva sempre la saputella lei!
Mi morsi il labbro ripensando alle parole del riccio. Gli piacevo da impazzire, cazzo!
-Mi ha detto che gli piaccio da impazzire.- commentai facendo un piccolo gridolino di felicità.
Sul volto delle due si aprì un sorrisone ed entrambe si catapultarono di nuovo su di me, facendo degli stupidi commenti.
-E poi cos’è successo?- chiese entusiasta Hope, dopo che si furono staccate da me.
Si misero comode sul divano concentrate ad ascoltarmi, come due bambine che ascoltano la propria madre quando sta leggendo una favola.
Raccontai della nostra cena movimentata e quando Abby finì, per un attimo, di mordicchiarsi le unghie, disse che era solo un modo per farmi ingelosire e forse ci era riuscito davvero.
Poi continuai il mio racconto in spiaggia ed infine dichiarai che ci eravamo baciati appassionatamente sulla sabbia.
-Appassionatamente?!- trillò Hope saltando sul posto. Sembrava più eccitata di me all’idea, ed io ero molto, mooolto eccitata!
-Pensa se facevate l’amore! Poi potevi vantarti di averlo fatto in spiaggia sotto ad un cielo stellato con un gran pezzo di ragazzo!- esclamò Abby sospirando, come se fosse una cosa romantica.
Ed in effetti, un po’ romantica lo era ma non per noi che non eravamo ancora una coppia.
Sbuffai per l’ennesima volta ed ignorai le due che sembravamo peggio di tredicenni durante una crisi ormonale.
-Stamattina mi ha portato la colazione in camera.- dissi secca, cercando di zittire le mie migliori amiche che stavano parlottando sui vari luoghi più strani dove poter fare sesso.
Abby chiuse subito la bocca e si voltò di scatto verso di me, seguita da Hope che mi fissava prima con una faccia seria che fu sostituita da un altro sorrisone.
-Ferma!-esclamai, bloccando la rossa, prima che si catapultasse ancora su di me.
Lei si fermò di scatto ma poi mi si buttò lo stesso addosso.
Ok, avevo capito che le mie migliori amiche tifavano per la coppia Charry ma  così stavano davvero esagerando.
Era iniziato un secondo interrogatorio su quello che era accaduto quella mattina, che poi non era successo niente di eclatante.
-E poi niente ragazze..- dissi esasperata.- mi ha detto che stasera usciamo!- sbottai alzando gli occhi al cielo.
Diavolo, erano davvero insopportabili delle volte!
La voce squillante di Abby invase l’intera abitazione. Si era alzata da divano con un balzo ed adesso stava saltellando per tutto il salone manco fosse un canguro.
Hope invece mi si era catapultava per l’ennesima volta addosso rischiando di farmi cadere sul pavimento. Per poco non la presi a calci in culo.
-E che cazzo! La volete smettere oggi? Non ci stiamo mica sposando!- sbottai scrollandomi la rossa che si rimise seduta mettendo il broncio ed incrociando le braccia al petto.
-Tu non capisci Charly!- esclamò la riccia fermando finalmente i suoi saltelli.- tra di voi c’è qualcosa, diamine!- disse battendo un piede a terra e portando le mani ai fianchi.
-Non c’è ancora niente Abby- dissi scocciata- non siamo una coppia e magari non lo saremo mai.-
E dicendo quelle parole qualcosa nel petto iniziò a bruciare.
Io volevo essere una coppia. Speravo con tutto il cuore in qualcosa tra noi due.
La riccia mi ignorò completamente e mi liquidò con un gesto della mano, poi mi prese per mano e mi fece alzare.
-Andiamo a scegliere qualcosa da indossare questa sera!- disse mentre mi trascinava in camera sua.
Cercai di opporre resistenza ma Hope mi afferrò per il braccio opposto e mi fecero salire con forza gettandomi poi sul letto.
-Allora!- esclamò Abby dopo aver aperto il suo enorme armadio.- questo no. troppo corto. non mi piace.- diceva mentre scartava i vari indumenti.
-Ecco questo potrebbe andare. Oh guarda, c’è anche quest’altro. Ma anche questo qui è bello.- continuò gettando sul letto, praticamente addosso a me gli abiti invece, che secondo lei ed Hope, andavano bene.
-Avete finito di tirare fuori vestiti inutili?- chiesi sbucando fuori da quell’ammasso di abiti che si era creato.- non indosserò niente di tutto ciò stasera.- precisai guardando disgustata un abito giallo canarino.
-Dai Charly non fare i capricci e prova questo.- disse la rossa mostrandomi un vestito rosa pesco. Era carino ma non avevo intenzione di provarlo.
Scossi la testa facendo svolazzare i miei capelli biondi.
-Dai.- mi intimò la riccia.
Continuai a fare di no con il capo.
-MUOVITI!-urlò Abby gettandomi in faccia l’indumento.
-Porca mucca in calore stasera mi vestirò semplicemente!- sbottai alzandomi in piedi e iniziando a mettere a posto tutto quel casino.- mi basta una semplice t-shirt e un paio di jeans. Vi ricordo che esco con Harry e non è il tipo di ragazzo che porta qualcuno a cena fuori per due volte di seguito. Non è così romantico come credete e anche se mi porterà dalla regina Elisabetta non indosserò mai uno di questi cosi!- conclusi tutto d’un fiato marcando il tono sull’ultima parola e indicando i vari vestiti che mi avevano proposto.
 Le due prima mi guardarono sconvolte ma poi il loro volto si rilassò, ormai rassegnate.
La rossa si lasciò scappare un sospiro dispiaciuto mentre si metteva seduta sul matrimoniale di Abby e quest’ultima riposò gli ultimi abiti rimasti lentamente, come se aspettasse in un mio cambiamento di idea improvviso. Ma non fu così.
Mi lasciai andare in una risata divertita e dopo le occhiatacce anche le altre ragazze si unirono a me.
Tutto questo perché attorno a noi si era creata un’aria da tagliare con il coltello.
-E tu con mio fratello che avete combinato ieri sera?- chiesi ancora tra le risate, rivolgendomi alla rossa che diventò improvvisamente rigida.
Smise di ridere e si passò una mano tra i capelli.
-Niente, mi ha riaccompagnato a casa- disse con tono insicuro alzando le spalle.
-Tutto qui?- domandò Abby con sguardo malizioso.
-Tutto qui.- rispose semplicemente l’altra.
-Oh, allora non ti dispiacerà sapere che prima Louis stava parlando allegramente con una moretta tutto pepe.- dissi con nonchalance io mentre rivolgevo uno sguardo d’intesa alla riccia che sorrise soddisfatta nel vedere il volto di Hope cambiare continuamente colore.
Era passato dal rosso fuoco, e vidi persino il fumo uscirle dalle orecchie, al blu paonazzo.
Per un attimo temetti che stesse per svenire ma poi si riprese e il suo colorito tornò normale.
-No, non mi dispiace.- sussurrò a denti stretti liberando l’aria.
Trattenni una risata nel vedere che stava stringendo talmente forte le lenzuola tra le mani, che le sue nocche erano diventate addirittura bianche.
Abby invece, a differenza mia, scoppiò a ridere piegandosi in due per le troppe risate.
-Ammettilo che sei gelosa Hope!- esclamò tra una risata e l’altra mentre la spingeva amichevolmente.
-Sai che vi dico?!- chiese la rossa.
Noi la incoraggiammo a parlare pronte alla rivelazione del secolo.
-Andate a fanculo!- esclamò iniziando a ridere anche lei.
Non era una risposta vera e propria ma era scontato che fosse gelosa!
-io avrei una certa fame- dissi dopo aver asciugato le lacrime agli angoli degli occhi.
-Pasta alla norma!- urlò Abby alzandosi in piedi e scendendo al piano di sotto in fretta e in furia.
-Pronta all’avvelenamento?- chiese sarcasticamente Hope mentre anche lei usciva dalla camera.
 
Avevo indossato i miei jeans preferiti a sigaretta ed una camicetta bianca con una cintura nera sotto al seno. Ai piedi portavo le mie adorate vans nere. Misi tutto l’occorrente nella mia tracolla e dopo aver dato un’occhiata all’orologio, ero riuscita a prepararmi in perfetto orario, salutai Louis ed uscii di casa.
Harry era già davanti al cancelletto che mi aspettava. Anche lui era vestito semplicemente con un paio di jeans ed una t-shirt bianca ma era comunque bellissimo.
Uscii velocemente dal giardino ricambiando il sorriso di Harry.
-Andiamo?- domandò lui indicando con un gesto del capo la strada.
Io annuii. Stavolta non eravamo né con la macchina di mio fratello né con la sua adorata vespa.
-A piedi?- domandai inarcando un sopracciglio mentre lo seguivo.
-Hai le scarpe adatte, stasera, per fare una sana passeggiata a piedi.- rispose il riccio dopo aver guardato le mie scarpe, con il suo solito sorrisetto.
- Da un mezzo comodo come l’auto siamo passati ad un mezzo molto autonomo!- borbottai io incrociando le braccia al petto.
-Ti ho sentito!- disse Harry voltandosi a guardarmi con faccia minacciosa.
Gli feci una linguaccia e continuai a camminare.
-Lo sai che esistono i taxi?- chiesi ancora.
-Preferivo camminare da solo con te.- rispose con nonchalance alzando le spalle.
-Mi dici almeno dove stiamo andando?- domandai ancora.
-Al cinema- rispose calciando un sassolino che giaceva a terra.
Mi fermai di scatto, spalancando la bocca e strabuzzando gli occhi.
Non perché non mi piacesse il cinema.
Harry se ne accorse e si fermò anche lui guardandomi confuso.
-Ma lo sai che il cinema è lontano da casa mia?- domandai incredula di quello che avesse detto.
-Sono solo dieci minuti Charly, che cosa vuoi che sia! Sei una bella e giovane ragazza o una vecchietta con il mal di schiena?- domandò Harry avvicinandosi a me.
-Una giovane ragazza con più dolori di un’ottantenne.- borbottai mentre il riccio mi afferrava per la mano e mi trascinava dietro di lui.
A quel contatto mi rilassai improvvisamente e la poca voglia di camminare sparì quasi del tutto, ma poi quando mi ricordai della luuunga strada, che poi tanto lunga non era, feci uno sbuffo.
-Dimmi almeno che film andiamo a vedere.- piagnucolai.
Harry in risposta scosse la testa divertito dalla mia reazione.
-Non dirmi che è un film vietato ai minori!- esclamai fermandomi di nuovo di scatto.
-No sciocchina- rispose il riccio con una stupida voce mentre mi scompigliava i capelli.- tu non hai ancora diciotto anni!- e dopo aver ghignato mi fece una linguaccia.
Che fosse un film….no!
-è forse un film romantico?-strillai.- ti prego dimmi di no-
-Ma sai solo lamentarti tu?- domandò di rimando il ragazzo sorridendo però senza farsi accorgere da me.
-Forse.- risposi semplicemente io, amareggiata da tutto quello.
Finalmente arrivammo al cinema, giusto in tempo, dato che i miei piedi e la mia schiena stavano già implorando pietà.
Sì, sono una scansafatiche problemi?
Harry mi disse di aspettare li perché andava a fare i biglietti ed io mi guardai intorno in cerca della programmazione.
C’era uno stupido film per bambini ed un altrettanto stupido film dell’orrore.
Adesso, non c’era molta scelta. Che Harry fosse anch’esso stupido non c’erano dubbi quindi credo che per lui è stato molto faticoso scegliere 
tra i due film, ma conoscendolo magari aveva giusto optato per quello da bambini.
Invece no, non appena mi si parò davanti svolazzando, fiero, i biglietti potei notare chiaramente che avesse scelto l’horror.
-Dicono che è abbastanza pauroso- disse mentre ci incamminavamo verso la sala.
-Io dico che non lo è così tanto!- esclamai mentre prendevo posto facendo una smorfia.
 

Prov Harry. 

Ero comodamente seduto sulle poltroncine del cinema mentre fissavo Charly.
Non sembrava per niente impaurita dal film anzi potevo benissimo notare che in quel momento stesse ridendo.
Cosa ci trovava di divertente nel vedere un uomo impiccato mentre un taglialegna gli tagliuzzava le gambe? A me faceva davvero schifo.
Lei invece non era per niente scomposta.
Per tutto il tempo del film non aveva fatto altro che mangiare, mangiare e ancora mangiare quell’infinito bicchiere di popcorn e per un attimo avevo avuto il dubbio che la persona accanto a me fosse Niall.
E pensare che l’avevo portata al cinema per motivi validi.
A parte che a me sembrava una cosa romantica portarla a vedere un film ma poi lo stesso Louis mi aveva consigliato.
Mi aveva detto che il cinema è il modo migliore per rimorchiare una ragazza, non che io volessi rimorchiarla, ma volevo solo baciarla, ancora e ancora.
Ed invece mi stavo solo perdendo a guardare quelle labbra morbide che ogni tanto si stendevano in un sorriso.
Stupido di un Louis!
Mi aveva, per giunta, detto che Charly ha paura degli Horror e mi aveva consigliato questo film, che a detta sua era molto spaventoso, così che potessi avere più possibilità di abbracciare la ragazza accanto a me o baciarla, per consolarla dal film ogni volta che avesse paura.
“Allora lei avrà paura e per nascondersi dalla visione di quel qualcosa di veramente spaventoso si stringerà a te e poi ti bacerà per distogliersi dal film!” mi aveva detto sicuro della sua ipotesi che alla fine si era rivelata alquanto stupida, come lui d’altronde.
Allungai un braccio per cingerle le spalle e lei sussultò appena, voltandosi poi verso di me per sorridere.
Sforzai anch’io un sorriso mentre la tensione saliva.
Il killer stava seguendo la donna con in mano un coltello da macellaio.
-Hai paura?- sussurrai con un filo di voce. Pensavo addirittura che non mi avesse sentito.
-Paura?- chiese di rimando scoppiando poi a ridere.- questo film è divertentissimo ,non dovrebbero neanche chiamare Horror!- esclamò mandando giù l’ultimo popcorn, finalmente.
-Ma..- cercai di controbattere ma lei mi bloccò.
-Adesso stai zitto che sta per uccidere anche lei.- mi disse facendomi tacere con un gesto della mano.
Annuii chiudendo la bocca e scivolando sulla poltroncina.
Mancava poco alla fine, dovevo solo avere un po’ di pazienza e poi avrei messo in atto il mio piano.
 
 
-E quando ha aperto la porta e ha vist..-
-Si, si ok adesso basta!- la bloccai fermando la miriade di cosa che mi stava dicendo.
Non finiva un attimo di ripetermi le varie scene e non smetteva di ridere.
-Come sei suscettibile!- esclamò lei alzando le braccia in aria trattenendo una risata.
Era davvero bellissima ed io ero convinto di quello che stavo per fare.
Le feci una linguaccia e continuai a camminare, allontanandomi dal cinema.
-Dove stiamo andando?- domandò lei seguendomi.
-Non hai fame?- chiesi retoricamente.
-In realtà no. Sono piena!- esclamò portando una mano sulla sua pancia perfettamente piatta.
E per forza che era piena, dopo tutti quei popcorn!
-Bene, andiamo a farci una passeggiata allora.- la presi per mano trascinandola dietro di me mentre si lamentava e si bracciava per mollare la mia presa.
-Ma non ho voglia di camminaree!- protestò piagnucolando come se fosse una bambina.
Mi fermai di scatto piazzandola davanti a me.
Presi il suo viso tra le mie mani per farla stare ferma e le stampai un bacio sulle labbra per farla zittire.
Un semplice, piccolo, meraviglioso bacio che aspettavo da tutta la sera.
Ci guardammo un attimo negli occhi e potei notare il leggero rossore sulle sue guance prima si allontanarsi da me e prendere a camminare.
Mi fermai un attimo a guardarla sorridendo, poi la seguii.
Per tutto il resto della strada nessuno dei due aveva spiccicato parola.
Dopo un sana camminata eravamo arrivati sul ponte del Tamigi.
-Siamo arrivati!- annunciai indicando il ponte.
Lei sorrise e si affacciò dal ponte per osservare la sorgente d’acqua che scorreva sotto di noi.
Avevo scelto quel posto in particolare perché mi sembrava tremendamente romantico.
Era buio e tutto intorno a noi era illuminato da piccole luci.
Era bellissimo ma la cosa più bella in quel momento era Charly ed io stato per rivelarle tutto.
-Charly, ti devo parlare.- dissi all’improvviso facendola sussultare.
Era come se stesse pensando a qualcosa e scosse la testa per scacciare via quel pensiero prima di voltarsi a guardarmi.
-Dimmi.- sussurrò continuando a sorridere.
Il suo sorriso era il più bello che avessi mai visto. Mi illuminava il mondo!
Non avevo preparato un discorso e non sapevo esattamente cosa dirle quindi chiusi gli occhi e presi un bel respiro.
Era difficile tutto quello per me. Non avevo fatto niente di simile per nessuno, ma lei non era una qualunque.
-Credo di essermi innamorato di te- sussurrai tutto d’un fiato guardandola dritta negli occhi mentre mi torturavo le mani.
Vidi negli occhi di Charly una luce diversa.
Le sue iridi azzurre sorridevano felici contemporaneamente alle sue labbra. Un ampio sorriso era nato sul suo viso ed io mi sentii sollevato.
La paura e l’insicurezza che avevo prima svanì.
Mi avvicinai lentamente a lei, mettendole una ciocca di capelli dietro l’orecchio e accarezzandole la guancia destra.
Poi, fu un attimo, e insieme ci catapultammo l’uno sulle labbra dell’altro vogliosi di quel bacio, tanto atteso.
Posai le mani sui suoi fianchi attirandola a me mentre lei infilò le sue mani tra i miei meravigliosi ricci.
Quello era un bacio pieno d’amore, il migliore che avessi mai dato, il migliore che avessi mai ricevuto in vita mia.
-Credi o lo sei?- sussurrò a sua volta dopo essersi staccata da me.
Ero innamorato, ne ero sicuro.
-Lo sono. Sono perdutamente innamorato di te, Charlotte Tomlinson- dissi deciso prima di avvicinarmi a lei per un altro bacio.
Ma Charly mi bloccò posando una dito sulle mie labbra.
-Ed io sono pazzamente innamorata di te, Harry Edward Styles!- esclamò prima di mettere giù l’indice e fiondarsi sulle mie labbra.
Ero felice. Felice di essermi finalmente dichiarato, felice di sapere che anche la mia ragazza ideale ricambiava i miei stessi sentimenti, felice si baciarla sul ponte del Tamigi.
Dischiuse le labbra per dare accesso alla mia lingua e quando accarezzò la sua mi sentii di toccare il cielo con un dito.
Mille farfalle svolazzavano nel mio stomaco ed ero sicuro di amarla!
 
 
 
 
 
 

 
Dite mortadella?! M-O-R-T-A-D-E-L-L-A-A-A-A-A-A
 
Eccooooomi, sono tornata :D
Vi ho fatto aspettare tanto lo so, chiedo perdono ma sono parecchio impegnata ultimamente D:
Non ho avuto molto tempo per scrivere e poi ho avuto un blocco. Sapevo perfettamente cosa far succedere in questo capitolo ma mi mancavano le paroleee, quindi scusate se fa veramente cagare!
Sono depressa perché non è uscito come volevo io, capperi .__.
Ma cooooomunqueeeee…………. *rullo di tamburi*
Harry le ha detto che è perdutamente innamoraaaaato *__*
Non è una cosa dolcissima? Spero che almeno questa parte sia uscita carina, anche se forse è quella che mi piace di meno, e che sia riuscita ad essere almeno un tantino romantica ^.^
 
Beeene. Volevo informarvi che ho fatto la scaletta e saranno più o meno 30 capitoli, quindi dovrete sopportarmi ancora per molto! u.u
 
 Un’ultima cosa.
Volevo ringraziare tutte voi che leggete la mia storia e soprattutto chi la recensisce. GRAAAAAZIE :DD
 
Adesso vado perché sono di corsa…… *corre*.
Al prossimo capitolo, spero presto.
Baci :3
 
PS: Recensite per favoreee?! Sono una povera ragazza che elemosina recensioni perché vuole sapere cosa ne pensate della sua storiella.
 
PSS: ho mal di panciaaaaaaaaaaaaaaaaa T.T maledetto ciclo >.< 

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Capitolo 20
*** Capitolo 19. ***


Ero in un fottuto ritardo. Stavo camminando verso la mia fottuta scuola, con in spalle il mio fottuto zaino, pieno di fottuti libri.
Quel fottuto di mio fratello non mi aveva dato un fottuto passeggio per non aspettare ancora altri cinque fottuti minuti, dato che, per colpa di un fottuto Harry, mi ero addormentata.
Si, avete capito bene!
Dopo la meravigliosa, stupenda, bellissima, affascinante, stratosferica ok, mi sono stancata, e chi più ne ha più ne metta, dichiarazione di Harry non avevo dormito per tutta la notte.
Non avevo fatto altro che pensare a lui, ai suoi occhi, alle sue labbra, alle meravigliose sensazioni che avevo provato quando mi aveva detto quelle semplici parole che di semplici, infondo, hanno ben poco. “Mi sono perdutamente innamorato di te, Charlotte Tomlinson!”
Al solo pensiero mi venivano le farfalle allo stomaco ed il mio cuore tremava. Ed in quel momento stesso, ero talmente felice, che avrei anche potuto ballare la danza della pioggia in mezzo alla strada.
E poi quando finalmente mi ero addormentata quella fottuta sveglia aveva iniziato a suonare e per poco non la scagliavo contro mio fratello, che bello pimpante, era entrato in camera mia per svegliarmi, anch’esso.
Ma, nonostante il mio fottuto ritardo, stavo tranquillamente camminando con la testa tra le nuvole.
Perché il mio unico pensiero era solo una persona. Chissà se anche lui mi stava pensando e se si chiedeva il motivo della mia assenza.
Chissà cosa siamo adesso, dopo che entrambi ci siamo dichiarati, e proviamo gli stessi sentimenti.
Di solito, quando due persone si amano, nasce la coppia no?
I miei innumerevoli pensieri furono interrotti dal rombo di un’auto che si affiancò al marciapiedi suonando un colpo di clacson.
Istintivamente di voltai mentre il finestrino si abbassava mostrando un sorridente Josh.
E adesso che voleva questo qui da me?
-Buongiorno bellezza! Desidera un passaggio?- mi chiese sfilandosi gli occhiali da sole e ammiccando.
-No grazie, preferisco fare due passi a piedi.- risposi storcendo il naso.
Quando mai io, Charlotte Tomlinson, volevo fare due passi a piedi?
Da quando un certo Josh Peazer mi torturava la vita, dopo una focosa notte trascorsa insieme.
Sì, perché aveva continuato a mandarmi messaggi e a chiedermi più volte di uscire dichiarando esplicitamente di voler venire a letto con me.
Ed io che pensavo fosse una persona diversa!
Sospirai mentre lui fece spallucce.
-Come vuoi, ci vediamo a scuola bambola!- concluse indossando di nuovo i suoi occhiali e ripartendo a tutta velocità, forse per rendersi figo.
Inutilmente, perché ormai la mia mente era occupata da una sola persona.
Pochi minuti ed ero già a scuola.
Entrando nel grande edificio mi accorsi che non ero poi così in ritardo dato che la campanella era appena suonata ed i corridoi erano ancora pieni di studenti che chiacchieravano del più e del meno.
Cercai con lo sguardo un ammasso di ricci, ma tra la folla vidi solo una chioma rossa che si avvicinava nella mia direzione.
-Ce l’hai fatta a venire!- mi salutò Hope abbracciandomi. Aveva già il libro di biologia in mano.- corro a lezione!- esclamò prima di sparire.
Ancora mezza addormentata mi incamminai verso il mio armadietto per prendere il libro di letteratura.
Composi il codice e lentamente sistemai i vari libri.
-Buongiorno piccola.- mi sussurrò una voce dietro l’orecchio.
In un primo momento presa alla sprovvista sussultai, ma poi non appena capì che quella voce roca apparteneva alla persona che volevo vedere in quel momento, dei brividi mi percorsero la schiena.
Mi voltai verso di lui con un sorriso smagliante.
-Buongiorno anche a te- risposi continuando a sorridere.
 Le mani grandi e possenti di Harry mi spinsero delicatamente contro l’armadietto mentre le sue labbra si impossessarono delle mie.
Fu un bacio dolce ma pieno di voglia.
All’inizio lo ricambiai senza alcun problema, forse ancora un po’ intontita dal tutto e soprattutto da quel buon profumo di menta e muschio che mi stava invadendo le narici, poi mi staccai velocemente da lui guardandolo confusa.
-Cosa stai facendo?- domandai mentre dagli occhi di Harry si vedeva chiaramente che fosse più confuso di me.- siamo a scuola.- continuai passandomi una mano tra i capelli e guardandomi intorno per vedere se qualcuno ci avesse visto.
Nel volto del riccio scomparse quel senso di smarrimento e comparve quel suo solito, meraviglioso, sorriso.
-Sto semplicemente baciando la mia ragazza!- disse deciso prima di avvicinarsi ancora a me per baciarmi.
-Ma ci potrebbe vedere qualcuno.- borbottai mentre lui mi torturava le labbra.
-Non mi importa.- mugugnò mentre continuava a baciarmi.
Aspetta, aspetta, aspetta!
Cos’hanno sentito le mie orecchie?
Ha detto davvero che sono.. ha detto che sono.. avrò sentito male.
-Cos’hai detto?- domandai staccandomi da lui.
-Che non mi importa se ci vede qualcuno.- disse scocciato.
Stava per gettarsi ancora sulle mie labbra la io lo bloccai mettendogli una mano sul petto.
-Non questo, prima!- esclamai.
Harry mi guardò confuso e dall’espressione sembrò che ci stesse pensando.
-Che ti stavo semplicemente baciando?- domandò inarcando un sopracciglio come se fosse una cosa ovvia.
Ecco, avevo sentito male, molto male. Forse il sonno fa brutti scherzi e mi fa venire le allucinazioni.
Ma intanto io ero sicura di aver sentito bene, dannazione!
-E non hai detto nient’altro dopo?- sussurrai abbassando lo sguardo sulle mi converse bianche uguali alle sue.
-In realtà…- rispose mordendosi un labbro come per trattenere una risata.- qualche altra cosa l’ho detta- continuò sorridendo mentre mi accarezzava una guancia.
-C-cosa?- balbettai in preda ad una crisi ormonale.
-Ho detto che…- si fermò di nuovo stampandomi un bacio sulle labbra.- stavo semplicemente…- stavolta iniziò a torturarmi il collo lasciando una seria di baci umidi.- baciando…- iniziò a succhiare la mia pelle mentre io mi spalmavo ancora di più sull’armadietto.
Non riuscivo a capire più niente, neanche che in quel momento mi trovavo in un corridoio della scuola pieno di ragazzi.
-La mia ragazza!- concluse dopo aver finito quella tortura e guardandomi negli occhi.
Stavo. Morendo. In. Un. Lurido. Corridoio. Di. Una. Stupida. Scuola. Per. Colpa. Di. Un. Ragazzo. Asdfghjkl.
Il mio cuore, per l’appunto, a quelle parole perse un battito, poi smise di battere completamente quando i suoi occhi si incastrarono con i miei ed Harry mi sorrise raggiante.
Per un attimo temetti di morire sul serio ma poi iniziai a rilassarmi e a respirare.
-L-la tua ragazza?- balbettai torturandomi le mani.
-Si. La mia ragazza.- sussurrò il riccio a pochi centimetri dalle mie labbra.- hai forse qualcosa in contrario?- domandò con quel suo solito sorrisetto.
-No!- esclamai decisa. Non avevo assolutamentissimamente niente in contrario, cazzo!
Lo afferrai per la polo bianca e lo avvicinai a me accorciando quella poca distanza che c’era tra di noi, assaporando ancora quelle labbra perfette.
Stavo baciando il mio ragazzo. Mio solo ed esclusivamente mio!
-Corro a lezione piccola.- mi sussurrò una volta che ci fummo staccati prima di sparire e lasciarmi lì ancora intontita.
Mi portai una mano sulle labbra sentendo ancora il suo odore sulla mia pelle.
Non ci potevo credere.
Harry Styles, non solo mi aveva detto che si era innamorato di me ma adesso ero persino il mio ragazzo.
Troppo bello per essere vero no?
Che stessi dormendo da giorni e avessi sognato tutto questo?
Mi pizzicai la guancia senza sentire però alcun dolore. Perfetto, era solo un sogno, pensai.
Provai a pizzicare più forte perché no, non doveva essere solo un sogno!
-Ahia!- esclamai massaggiandomi poi la guancia che stavolta iniziava a far male.
Mi precipitai in bagno, che era poco distante dagli armadietti, e mi bagnai il viso con l’acqua fredda.
Ero davvero intontita da tutto quello. In quel momento credevo davvero di stare sulle nuvole. Tutto meravigliosamente perfetto.
Mi osservai nello specchio appeso alla parete del bagno e potei perfettamente notare che il mio viso fosse più.. come dire.. bello!
Allegro, rilassato e tutto questo grazie ad un’unica persona che mi faceva stare bene.
Poi, sulla superficie riflessa, la mia attenzione venne attirata da una piccola macchiolina rossastra. Mi avvicinai per osservare bene.
Merda, Harry mi aveva lasciato un succhiotto sul collo!
E adesso cosa avrei detto alle mie amiche, e a Niall? E a quel rompipalle di Louis?
Cercai di coprirmi alla ben e meglio ed uscì dal bagno per andare a lezione.
I corridoi erano completamente vuoti ed adesso si, che potevo dire di essere in un fottuto ritardo!
 
 
 
Ero seduta nel mio solito banco, della mia solita classe di spagnolo.
Ogni volta frequentavo sempre di malavoglia questa lezione, a causa del mio vicino di banco, ma adesso non aspettavo altro che il suo arrivo.
Volevo che mi stuzzicasse e che mi desse fastidio come tutte le volte da due mesi a questa parte, volevo le sue battutacce e le sue frecciatine stupide.
Nell’attesa estrassi fuori dalla mia cartella il libro e il quadernetto e poi mi appoggiai comodamente sul banco tenendo la testa con una mano osservando la porta dell’aula.
Pian piano la classe si stava riempiendo ed io stavo ancora aspettando.
Poi la mia attenzione fu catturata dalla punta di un paio di converse bianche. Scattai dritta, spalancando gli occhi e alzando lo sguardo verso quel corpo perfetto.
I suoi meravigliosi ricci si muovevano con la leggera aria mentre con la sua camminata sexy si dirigeva al mio banco.
Non appena incontrò il mio viso sorrise come solo lui sapeva fare ed il mio cuore fece una capriola. Era tremendamente perfetto.
Mi ero incantata ad osservare ogni suo piccolo movimento. Intorno a me non sentito più nulla.
Era come se Harry stesse camminando sulle note di I’m sexy and i know it o semplicemente sulla canzoncina di Uomini e Donne ed io temevo che dalla bocca mi stesse fuoriuscendo della bava.
-Ciao!- mi disse con quella sua voce estremamente sexy facendo andare a quel paese i miei ormoni che già non ragionavano più.
-Ci-ciao- balbettai scuotendo la testa, tornando alla realtà e cercando di ricompormi.
Harry ancora sorridente si mise seduto accanto a me tirando fuori il suo quaderno dato che la professoressa era entrata in classe.
I primi minuti passarono silenziosamente mentre ascoltavamo la spiegazione dell’Alvarez.
Ogni tanto ci scambiavamo degli sguardi dolci rischiando di sciogliermi completamente poi, guardando uno dei suoi sguardi maliziosi, mi venne in mente una cosa e più incazzata che divertita mi rivolsi ad Harry lanciandogli uno sguardo di fuoco.
-Che succede?- mi chiese sussurrando per non farsi sentire.
-Questo!- sibilai scoprendomi il succhiotto per farglielo vedere.
Harry soffocò una risata per poi sistemarsi i capelli in modo da farmi andare in iperventilazione.
Ok, lo stava facendo apposta. Voleva farmi morire, è chiaro!
-Cosa ridi idiota!- continuai colpendolo sulla nuca.- mi hai fatto un succhiotto te ne sei reso conto?- domandai incrociando le braccia al petto.
-Certo, era questo il mio intento prima.- rispose lui con nonchalance.
Ecco era tornato il solito Harry di sempre, quello odioso che volevo tanto picchiare a sangue perché la sua faccia in certi momenti non ispirava altro che violenza.
-Ma sei stupido sul serio allora!- sbottai sempre mantenendo un tono di voce basso.- e se lo vedono Abby ed Hope? Lo sai che devo dare mille spiegazioni? O a Niall? Quello mi tempesterà di domande.- mi passai una mano tra i capelli biondi.- o peggio ancora Louis! Oddio lo immagino già- conclusi coprendomi il viso con le mani disperatamente.
-Tomlinson!- mi richiamò la prof con uno sguardo di fuoco.
-Mi scusi.- risposi scoprendomi il viso e riprendendo ad ascoltare la lezione abbozzando un sorriso.
Sentii Harry ridere e mi voltai a guardarlo uccidendolo con lo sguardo.
-Te l’ha mai detto nessuno che sei davvero tragica? Per te tutto andrà in modo negativo.- si giustificò. Poi mi prese una mano e la strinse alla sua ed io sussultai a quel contatto.- Louis sa tutto tranquilla.-
Louis sa tutto? Tutto cosa?!
-Cosa sa Louis?- domandai e per poco non urlai alzandomi dalla sedia.
La prof mi rivolse un altro dei suoi sguardi, segno che non avevo parlato poi così  piano, per poi riprendere a scrivere alla lavagna.
-Quello che provo per te.- rispose il riccio sorridendo.- gli ho parlato qualche sera fa e mi ha aiutato lui stesso a conquistarti.-
Bene.
Mio fratello,ergo. Il mio gelosissimo fratello, aveva aiutato Harry, il mio ragazzo, a conquistarmi.
Louis, aveva dato dei consigli al mio ragazzo.
Ossignoregesùcristo non oso immaginare quali aneddoti imbarazzanti gli aveva raccontato su di me e i miei ex ragazzi!
Mi portai le mani tra i capelli sorreggendomi la testa.
Harry, che mi stava guardando, mi accarezzò il braccio preoccupato.
-Sa anche che stiamo insieme?- mugugnai con la testa spiaccicata sul banco.
-No. Questo lo sappiamo solo io e te.- rispose facendomi sollevare il volto, guardandomi poi negli occhi.
Tirai un sospiro di sollievo perché sì, da un lato ,mi sentivo sollevata a sapere che Louis non sapeva ancora niente della storia tra me ed Harry, ma dall’altro lato preferivo che sapesse già tutto.
Adesso il problema più grande, appunto, era quello di rivelare la nostra… relazione? Se si può chiamare così, agli altri, soprattutto a mio fratello.
Da come aveva detto Harry, sembrava che Louis fosse abbastanza d’accordo ed anche a me sembrava felice, quando quelle due sere gli avevo detto che sarei uscita con il suo migliore amico.
Ma se stava fingendo? Se non era davvero così felice? Se quando gli dirò che sto con Harry gli prende un infarto e muore sul mio tappeto nuovo?
Questa deve essere un’operazione abbastanza delicata, non posso mica perdere mio fratello dopo che ho finalmente trovato il ragazzo perfetto.
Ok, magari sto esagerando ma voi non conoscete Louis (o forse si ) è capace di tutto anche di denudarsi davanti ad un pubblico di vecchiette arrapate.
Sorrisi al solo pensiero mentre una mano, quella del riccio, si sventolava davanti ai miei occhi.
-Tutto bene?- mi domandò continuando ad accarezzare il mio braccio.
-Si, stavo solo pensando.- risposi tornando lucida.- pensavo che sarà difficile rivelare tutto a Louis.- ok, non stavo pensando solo a questo.
-Difficile?- Harry scoppiò a ridere contenendosi per non ricevere un rimprovero dalla prof.- non ci vuole mica tanto eh!-
Si, sarà facile per te! Tanto poi chi è che dovrà sorbirsi l’interrogatorio?
E non solo di Louis, ma anche di Abby ed Hope.
Sospirai per l’ennesima volta passandomi una mano tra i capelli.
Harry aveva ragione. Ero davvero tragica delle volte. Non sarà poi la fine del mondo giusto?
Anche perché è Harry la fine del mondo!
Ok, la smetto di dire stronzate!
-Che ne dici se stasera invitiamo tutti a casa tua per la grande notizia?- sussurrò Harry mentre l’Alvarez faceva una domanda al secchione della classe.
Non era male come idea. Dovevo solo prepararmi psicologicamente e tutto sarebbe andato per il verso giusto.
-Va bene- risposi senza troppo entusiasmo prima di ricevere un dolce e casto bacio sulle labbra.
-Tomlinson, Styles!- urlò la prof attirando la nostra attenzione.
Ci staccammo velocemente notando che tutti gli occhi dei nostri compagni erano puntati su di noi.
Le mie guance si colorarono di rosso e iniziai a sentire caldo mentre Harry accanto a me sorrideva come se non fosse successo niente.
-Le smancerie fuori da questa classe.- puntualizzò la vecchia sistemandosi gli occhiali sul naso.
 
 
Dopo ore di supplica Harry mi aveva convinto ad invitare quella mandria dei nostri amici in casa mia per la grande rivelazione.
Louis all’inizio si era preoccupato ma poi, dopo averlo tranquillizzato, sembrò persino capire di cosa si trattasse la grande notizia.
Ad Abby e ad Hope avevo preferito non dire niente di presenza, ma avevo mandato loro semplicemente un sms.
Niall invece mi aveva tartassato di domande com’è solito fare ma avevo tenuto la bocca chiusa come un pesce, facendo molta fatica però perché in realtà volevo urlare al mondo intero che Harry fosse il mio ragazzo.
-Charly, dammi una mano a mettere a posto sta roba!- urlò mio fratello dal piano di sotto.
Mancava poco ed i ragazzi avrebbero già invaso la mia povera casa, con le loro scarpe puzzolenti e la loro stridula voce. Non che a me dispiacesse, anzi mi ci voleva proprio una bella serata con i miei più cari amici, ma poi toccava a me ripulire tutto perché Louis non avrebbe mosso un dito.
Mi staccai dallo specchio, sistemandomi per un’ultima volta i capelli che avevo raccolto in una treccia di lato, e scesi le scale.
Non mi ero preparata per uscire o per andare in qualche serata da sballo, avevo semplicemente indossato dei leggins neri ed una maglietta ad una spalla bianca perché dovevo comunque far bella figura davanti ad Harry.
-Cosa vuoi?- domandai una volta raggiunto mio fratello che era concentrato a stirare, a modo suo, le sue innumerevoli magliette a righe.
-Guarda qui cos’ho combinato- piagnucolò porgendomi una maglia bianca a righe blu mezza bruciacchiata.
La osservai per bene stampandomi poi una manata in fronte scuotendo la testa.
-Non devi incantarti sempre nello stesso punto se no rischi di bruciarle tutte, idiota!- sbottai allontanando il ferro da stiro dall’altra maglia salvandola da un’altra bruciatura.
Louis sbuffò assumendo l’espressione di un cucciolo quando viene rimproverato dopo aver fatto la pipì sul pavimento.
-Per stasera metti via tutto, stanno arrivando i ragazzi.- dissi scompigliandogli i capelli.
Lui sorrise contento e annuendo posò tutti quelli aggeggi giusto in tempo perché non appena tornò in sala in campanello suonò.
-Vado io!- urlai precipitandomi alla porta e aprendola.
-Ho portato tanti film!- strillò Hope mostrandomi un sacchetto pieno di dvd per poi entrare in casa.
-Io ho portato Fifa 12. Devo battere tuo fratello!- esclamò Liam sventolando in aria il gioco per poi entrare anch’esso in casa.
-Noi abbiamo portato tanto love, ma credo che non te ne servirà!- disse di seguito Abby stampando un bacio sulle labbra a Zayn e intrufolandosi in casa.
-Ed io ho portato i popcorn!- esclamò infine il mio migliore amico, l’ultimo della fila, con in mano una busta piena di patatine.
Poi invece di entrare, come avevano fatto il resto dei miei amici, mi si scaraventò contro stritolandomi in un abbraccio.
-Ok, basta Niall- mugugnai con la testa spiaccicata al suo petto.
Lui si staccò da me e dopo avermi lasciato un bacio sulla guancia, saltellando raggiunse gli altri.
Mi sporsi con la testa verso il giardino, guardando a destra e a sinistra, nella speranza che ci fosse qualcun altro, Harry per esempio, ma niente. Non c’era più nessuno.
Dispiaciuta chiusi la porta alle mie spalle entrando in sala.
-Dov’è il mio amore?- urlò teatralmente Louis.- Harry mi starà tradendo.- continuò portandosi le mani al cuore come se fosse dispiaciuto.
-Sta arrivando. Tranquillo Lou.-Lo rassicurò Niall accarezzandogli una guancia.
Avevo sempre pensato che tra Harry e mio fratello ci fosse qualcosa. E se il riccio stesse con me solo per nascondere i sentimenti verso Louis?
Oddio, e se mi sta tradendo veramente?
Iniziai ad agitarmi sudando freddo mentre gli altri iniziarono a ridere per una stupida battuta di Tomlinson, che non avevo neanche sentito.
Ad un tratto il campanello suonò ancora, facendoli smettere.
-Vado io!- urlai di nuovo ma fui bloccata da mio fratello che correndo come un pazzo si precipitò ad aprire.
-Harry amore mio!- urlò stingendolo in un abbraccio e fingendo di baciarlo sulle labbra.
A quella scena tutti iniziarono a ridere ed io mi unì a loro perché non potevo mica essere gelosa di mio fratello.
Non appena i due si staccarono Harry salutò gli altri per poi riservare un sorriso dolce a me lasciandomi un tenero bacio sulla guancia che mi fece, ugualmente, salire il cuore fin sopra la gola.
-Bene, adesso che ci siamo tutti possiamo mangiare!- urlò Niall alzandosi in  piedi e sbracciando le braccia in aria.
Abby scosse la testa esasperata mentre si sedeva sulle gambe di Zayn, seduto a sua volta sulla poltrona.
-Fermo!- Louis lo fermò prima che potesse rifugiarsi in cucina per svaligiare la mia dispensa.- di là non c’è un emerito cazzo, quindi adesso ordiniamo la pizza!- continuò con tono severo puntando un dito verso la cucina.- adesso vai a sederti e chiudi quella bocca.- lo rimproverò spostando l’indice in direzione del divano.
Niall, senza dire alcuna sillaba, con occhi bassi fece quello che mio fratello gli aveva ordinato.
Aveva assunto un’aria tanto tenera e coccolosa che non riuscì a resistere. Mi misi seduta  accanto a lui appiccicandomi al suo braccio come un koala iniziando a dirgli cose dolci con la mia vocina da ebete.
Niall scoppiò a ridere iniziando a sfottermi.
Notai che Harry, seduto sul divano accanto al nostro ci guardava di sottecchi. Per un attimo mi ero dimenticata di lui, non ero abituata ad avere un ragazzo soprattutto se era ancora segreto.
-Bene, la pizza arriverà tra una mezzoretta.- annunciò Zayn mentre infilava il cellulare in tasca.
Niall addrizzò le orecchie insieme al resto del corpo e si leccò i baffi.
-Ma io ho fame.- piagnucolò mentre assumeva di nuovo la stessa faccia tenera e coccolosa.
-Niall, ti ho detto di chiudere la bocca e tu- Louis puntò il dito contro Liam- smetti di deprimerti e alza quelle belle chiappette.-
Il ragazzo fece come mio fratello aveva ordinato e si mise seduto sul tappeto, davanti alla tv, afferrando il joystick nero.
-Ti ridurrò in polpette Tomlinson!—esclamò rizzando in naso, cercando di fare il duro. Ma tutto quello che ne venne fuori fu una tenera faccina.
I due iniziarono a urlarsi contro insulti mai sentiti prima mentre Hope rideva senza smettere un attimo.
Io invece li osservavo quasi scioccata da quella visione.
-Ehi- non mi ero neanche accorta che Harry si era seduto vicino a me.
-Ehi- risposi io di rimando voltandomi a guardarlo, sorridendo.
-Sono davvero divertenti.- disse indicando con un gesto del capo Liam e Louis, soffocando una risata.
-Già.- risposi semplicemente io, molto imbarazzata.
-Tutto bene?- mi domandò, accorgendosi del mio stato d’animo, mentre mi sfiorava una mano.
-Tutto bene- risposi stringendo la sua, grande e morbida.
-Quando arriva l’uomo delle pizze?- piagnucolò Niall mentre si gettava di fianco a me con quel tono di voce da bambino.
-Quando le pizze saranno pronte!- risposi mentre gli scompigliavo i capelli, come se fosse il mio bambino.
-E ci vuole ancora tanto?- continuò sempre con quel tono di voce.
-Cazzo ne so io Horan, mica lavoro in pizzeria!- sbottai allontanandomi da lui che si era attaccato come una cozza.
Il mio migliore amico mi guardò con occhi spalancati mentre sporgeva il muso e assumeva l’espressione tipo Gatto con gli stivali.
Credevo anche che da un momento all’altro scoppiasse a piangere, ma stava solo fingendo, giusto?
-Dai non fare così Nialluccio.- lo abbracciai con voce da ebete mentre lui continuava a tirare su col naso teatralmente.- adesso arrivano le pizze.-
Manco a farlo apposta il campanello suonò e Niall si staccò da me balzando in piedi precipitandosi alla porta.
-Si mangia finalmentee!- urlò in faccia al fattorino che lo guardò scioccato.
Louis che lo aveva raggiunto, staccandosi per un attimo dalla playstation, pagò per poi chiudere la porta di casa.
-Pancia mia fatti capanna!- esclamò Niall mentre si sfregava le mani per poi portarle sulla sua pancia scatenando la risata di tutti.
 
 
Tra chiacchiere e risate, ma anche attacchi di vomito improvviso, avevamo finalmente finito la nostra pizza.
Non tutti perché  c’era ancora chi si stava ingozzando e non vi dico neanche il nome, perché immaginate già.
Per l’appunto sta mangiando talmente tanto da far venire il voltastomaco a chiunque.
-Liam sei tra noi?- domandò Zayn al ragazzo che non stava più prendendo parte alla nostra discussione su chi avesse il ciuffo più altro tra Malik e Horan che continuava, comunque, a mangiare e bere come se non stessimo parlando di lui.
-Si, secondo me hai ragione.- borbottò Liam scuotendo la testa per riprendersi dai pensieri più oscuri.
-Pensi che ho il ciuffo più lungo?- domandò Zayn alzando u sopracciglio.
-Eh?- chiese il biondino.- oh si certo.- continuò cercando di essere convincente.
Ok, c’era decisamente qualcosa che non andava in Liam.
Era sempre stato un ragazzo solare e allegro e fino a poco tempo prima, precisamente quando aveva battuto mio fratello a Fifa, rideva e scherzava tranquillamente.
-Non dirmi che stai ancora pensando a Danielle.- esclamò Harry facendo sussultare sia me che Liam stesso.
-N-no.- balbettò Payne diventando rosso come un pomodoro.
-Che succede con Danielle?- domandò Hope mettendosi comoda sul petto di Louis.
Tra i due era successo indubbiamente qualcosa ma loro non si facevano molti problemi a dimostrarlo.
-Ha scoperto che Danielle a New York ha un ragazzo.- rispose Louis passando una mano lungo la sua schiena.
Ah, ecco cos’era la depressione che aveva ultimamente.
Magari anche Josh aveva una ragazza e presto avrebbe smesso di torturarmi. Magari!
-Oh.- Hope si lasciò sfuggire questa semplice parole alzandosi dal divano e andando verso Liam, mettendosi su di lui.
-Non puoi essere depresso per lei. Sei un bellissimo ragazzo e fuori ci sono centinai di persone che sbavano per te, anche Charly.- concluse Hope guardandomi mentre ghignava.
-Io non sbavo per Liam!- sbottai sentendo le mie guance andare a fuoco.- sei un bel ragazzo ma ho altro per la testa. -dissi con tono più calmo mentre guardavo Harry, seduto di fronte a me, che a sentire quelle parole sorrise.
-Tranquilla, lo so- mi rassicurò il ragazzo mentre, con il sorriso sulle labbra, dava un buffetto sulla guancia alla rossa.- e comunque grazie!- concluse rivolto ad Hope.
-Dai Liam non puoi essere depresso, hai pure vinto a Fifa contro di me!- esclamò Louis.
Liam sorrise affermando di non essere depresso perché avrebbe ottenuto ciò che voleva, cioè la bella e dolce Danielle ed io tifavo per lui.
Mi ero quasi completamente dimenticata del vero motivo per cui tutti ci trovavamo rinchiusi in casa mia.
-Allora Charly, che ci devi dire di così importante?- domandò Abby sorridendo maliziosa.
Possibile che pensasse sempre male? O forse aveva già intuito tutto?
-Ehm..devo,, un attimo andare in bagno.- borbottai alzandomi in piedi.
Mi grattai la nuca imbarazzata mentre, abbozzando un sorriso, indietreggiava verso le scale, sotto lo sguardo indagatorio dei miei amici.
Non appena raggiunsi le scale le salì di corsa rifugiandomi in bagno.
Mi guardai allo specchio notando una faccia spaventata, manco avessi visto il mostro di Lochness, o forse la mia visione si avvicinava molto.
-Respira ed inspira.- continuai a ripetermi- non devi mica rivelare di aver ucciso qualcuno, e poi Harry ti aiuterà, vero? Vero?- continuai a domandare alla figura riflessa nello specchio.
Oh, ma guarda sono io!
Sto diventando pazza.
Mi bagnai leggermente il viso sistemandomi poi la treccia bionda.
Non appena aprii la porta del bagno per scendere giù due occhi verdi mi si pararono d’avanti.
Il sorriso meraviglioso di Harry mi accecò mentre le sue mani mi spinsero delicatamente sul muro freddo della parete.
Il mio cuore iniziò a battere all’impazzata, come se fosse la prima volta, quando le sue labbra di poggiarono delicatamente sulle mie e le sue mani mi strinsero i fianchi.
Il bacio dolce si trasformò il qualcosa di fugace. Allacciai le mani al suo collo salendo fin sopra a quei ricci perfetti.
Le nostre lingue si rincorrevano.
-Finalmente.- sussurrò il riccio una volta che si fu staccato da me.- non resistivo più a starti lontano.-
Senza alcuna risposta mi attaccai di nuovo alle sue labbra, facendogli capire che neanch’io potevo stare lontano da lui e da quelle labbra perfette.
-Neanch’io- sussurrai guardandolo negli occhi.
Lui sorrise e mi prese per mano.
-Dai andiamo a rivelare a tutti il nostro amore.-
Gli diedi uno schiaffetto sulla nuca.
-Non è facile, fammi concentrare.- e mentre mi portavo le mani sulle tempie lui mi aveva già trascinato giù per le scale.
-Secondo me sono sul tuo letto, Louis.- sentii chiaramente la voce di Abby seguita poi dalla sua risata cristallina.
-O magari si stanno rotolando sul tappeto!- continuò Niall, per fortuna non aveva la bocca piena.
Mi sentii chiamare in causa e guardai Harry, con aria supplichevole.
-Andrà tutto bene- mi rassicurò stringendomi la mano mentre scendevamo le scale.
-E se invece.. oh eccoli- disse Liam dopo averci adocchiato sulle scale.
Non avevamo più le mani allacciate ed io lo avevo superato per non fare capire a nessuno che eravamo stati insieme, forse inutilmente.
-Che avete fatto voi due eh?- domandò Hope con un pizzico di malizia mentre tutti gli altri ci guardavano sorridendo maliziosamente.
-Io sono stata in bagno.- dissi semplicemente mettendo le mani sui fianchi.
-Ed io ho fatto una telefonata.- rispose Harry piazzandosi di fianco a me con la stessa espressione.
Tutti annuirono poco convinti, con ancora quel sorriso stampato sulle labbra. Volevo picchiarli diamine!
-Allora cosa dovete dirci? Dai che ho voglia di popcorn!- disse Niall intimandoci con un gesto veloce della mano.
Ecco, era arrivato il momento.
Iniziai a sentire caldo mentre il braccio di Harry mi cingeva la schiena e posava la sua mano sul mio fianco per rassicurarmi.
Il mio cuore batteva all’impazzata e dovevo ammettere che in quel momento avevo paura, di cosa non lo so neanch’io.
Stupida e basta!
-Ehm.. ecco.. noi.- farfugliai torturandomi le mani sotto lo sguardo curioso dei miei amici.
-Non dirmi che sei incinta Charly?- m’interruppe mio fratello balzando in piedi.- oddio diventerò zio così giovane. Ah però.. suona bene zio Lou- disse tutto d’un fiato eccitato come un bambino che riceve il suo giocattolo preferito per Natale.
Scossi la testa esasperata.
-No Louis non sono incinta e non diventerai zio!- esclamai scocciata.
Lui mi guardò deluso e si mise di nuovo a sedere accanto ad Hope.
-Vi sposate forse?- chiese Abby sbarrando gli occhi.- oddio la mia migliore amica si sposa!- esclamò correndo ad abbracciarmi.
La staccai bruscamente da me incenerendola con lo sguardo mentre lei mi guardava confusa.
-Non mi sto sposando e non aspetto un bambino cazzo! Se mi fate parlare magari mi fate un sacrosanto favore!- sbottai alzando le mani in aria.
Erano impossibili. Perché mai dovevo avere degli amici così? Cos’avevo fatto di male?
Abby si mise seduta su Zayn che le accarezzò i capelli rassicurandola che andasse tutto bene.
E certo che va tutto bene, non è mica morto qualcuno!
-Dai parl..- Niall aprì bocca la poi si interruppe.- aspetta, aspetta! Credo di aver capito. Andrete a viver…-
-Io ed Harry stiamo insieme!- urlai presa dalla disperazione zittendo Horan, prima che potesse dire un’altra delle sue stronzate.
Silenzio. Iniziai a calmare il mio respiro mentre posavo lo sguardo su ognuno dei ragazzi seduti di fronte a noi.
Harry mi strinse la mano per poi guardarmi dolcemente.
E ancora silenzio. Nessuno osava parlare. Si sentiva solo il mio respiro affannato che fu interrotto da un coro di risate.
Vidi che tutti, compreso Liam che era stato abbastanza depresso per tutta la serata, stavano ridendo a crepapelle.
C’era chi era piegato in due, chi si asciugava le lacrime e chi aveva la testa portata all’indietro e le mani sulla pancia talmente erano le risate.
Ma perché ridevano? Io ero seria mica avevo appena raccontato una barzelletta!
Io ed Harry ci voltammo a guardarci stupiti da quella reazione ma anche confusi.
-Perché ridete?- domandai cercando di farmi sentire inarcando un sopracciglio.
-Perché.. perché.. oddio- cercò di dire Louis prima di scoppiare a ridere di nuovo.
-Io non sto scherzando!- esclamai battendo un piede per terra.
Mi stavo impazientendo da tutta quella situazione.
-Scusa, scusa- farfugliò Hope cercando di smettere di ridere.
-Allora?- domandai ancora incrociando le braccia al petto mentre le risate si calmavano.
-Scusa ma lo sapevamo già che state insieme.- rispose con nonchalance Abby asciugandosi le lacrime.
Li guardai confusa.
-Come fate a saperlo?- domandai mentre mi passavo una mano nervosamente tra i capelli. Che ci avessero visto quella mattina a scuola?
-Nel mio paese..- cercò di spiegare Louis.- quando due persone escono insieme, si baciano ma soprattutto si piacciono alla fine si fidanzano.- concluse saggiamente sollevando il capo in modo altezzoso.
-E allora perché io e Danielle non stiamo insieme?- piagnucolò Liam coprendosi il volto con il bracciolo del divano facendo finta di scoppiare in un pianto isterico.
-Questi sono dettagli Liam, dettagli.- precisò Harry mentre si metteva seduto vicino al ragazzo e gli scompigliava i capelli.
Tutti poi mi guardarono con un sorriso malizioso mentre, a passi lenti, mi mettevo seduta accanto al mio ragazzo e dopo un millesimo di secondo avevo già addosso le mie migliori amiche, seguite dagli altri che mi stritolarono in un abbraccio, congratulandosi, finalmente, del nuovo amore sbocciato.
Pff, che idioti!
-Bene, adesso che finalmente la rivelazione, che tanto rivelazione non era, è stata fatta.- esclamò Niall fermandosi per prendere un respiro.- posso mangiare i miei popcorn?- domandò facendo una faccia da cucciolo.
Tutti gli altri si staccarono da me ed Harry, guardando male il biondo, che pensava solo a mangiare.
-Solo se ci guardiamo uno dei film che ho portato!- esclamò Hope correndo a prendere la busta piena di dvd.
-Basta che non sia niente di palloso!- esclamai prima di dare un semplice bacio a Styles.
 
 
 

Pov. Harry

 
Alla fine, dopo minuti interi di polemiche, avevamo optato per un film comico abbastanza spinto.
Hope voleva vedere uno di quei film super romantici ma Louis glielo aveva severamente vietato minacciandola quasi a morte.
Avevamo subito scartato i film horror perché Niall aveva paura..
Sì, Niall.
Ok, forse non solo Niall!
Quest’ultimo, non aveva fatto altro che mangiare i suoi amati popcorn, per tutto il film, facendomi sentire solo il suo masticare fastidioso.
Ma alla fine non mi importava tanto di questo stupido film.
Tutti ridevano a più non posso, compresa Charly, ma io non avevo prestato molta attenzione a quello che riproduceva lo schermo. Stavo guardando ben altro.
Stavo osservando la mia ragazza, mia, solo ed esclusivamente mia, mentre concentrata guardava la tv.
Ogni volta che rideva o semplicemente sorrideva, il mio cuore faceva una capriola e rideva insieme a lei.
Guardarla era come una medicina per me. Stavo bene.
Mi persi ad osservare ogni suo singolo movimento. I suoi lineamenti dolci, le sue labbra morbide e soffici come neve, i suoi occhi azzurro mare, che brillavano anche al buio.
-Che succede?- Charly si voltò di scatto, accorgendosi del fatto che la stessi guardando.
-Nulla, trovavo più interessante guardare te che il film.- affermai sorridendo mentre lei ricambiava il sorriso.
Le accarezzai una guancia liscia e leggermente arrossata e mi avvicinai a lei per stamparle un piccolo bacio sulle labbra che lei approfondì dischiudendo la bocca e permettendo alla mia lingua di entrare.
-Oddio quanto sono sdolcinati questi du..- Louis smise improvvisamente di parlare.- Harry leva quella lingua dalla gola di mia sorella!- esclamò cercando di farci staccare, ma inutilmente.
Charly si allontanò da me e colpì il fratello sul braccio, ed iniziò a lamentarsi.
-Quanto sei palloso Tomlinson!- esclamai sbuffando.
-Quando ho accanto a me un coppietta pucci pucci che non fa altro che dirsi cose dolci e baciarsi e di fronte un’altra coppia che manca poco e si stuprano a vicenda su una lurida poltrona, allora si che divento palloso.- disse Louis con tono secco.
Stavano tutti ascoltando noi, persino Niall che però non smetteva di mangiare.
-Ammettilo che sei solo invidioso perché la tua ragazza sta dormendo e non puoi fare lo stesso!- esclamò Charly facendogli una linguaccia.
-Efatto!- disse Niall con la bocca piena mentre io e Liam annuimmo.
Abby e Zayn erano troppo impegnati a sbaciucchiarsi per accorgersi di noi.
-Stai zitto Horan!- esclamò Louis rimproverandolo.- sono circondato da gente depressa, da gente che ha una vita sociale basata sul cibo e da doppiette mielose- sospirò guardando Hope che dormiva bellamente sulla sua spalla.
Liam gli lanciò un cuscino per averlo chiamato depresso ricevendo un’occhiata di fuoco da mio fratello, dopo che la rossa si mosse su di lui, come se si stesse svegliando.
Ridacchiammo sotto i baffi mentre Charly si accoccolava ancora di più al mio petto.
Iniziai ad accarezzarle i capelli ascoltando quegli idioti dei miei amici.
-So che per voi è una cosa difficile- urlò Lou non troppo forte, cercando di attirare l’attenzione dell’altra coppietta.- ehm..- finse un colpo di tosse- Abby e Zayn sono pregati di smetterla di limonare così spudoratamente davanti ad un pubblico minorenne!- esclamò facendo finalmente staccare i due che lo guardarono scocciati.
-So che per voi è difficile.- continuò mio fratello.- ma se volete proprio continuare, di sopra ci sono due camere da letto libere!- esclamò indicando il piano superiore.
I due sbuffarono mentre noi scoppiammo a ridere. Fummo però interrotti da una canzoncina che proveniva dalla tv.
“The end” c’era scritto in grassetto, prima che altri sottotitoli scorressero.
-Merda mi avete fatto perdere il finale!- esclamò Niall sbuffando e alzandosi in piedi.- volevo vedere come reagiva la moglie di Mark quando scopriva che la donna accanto al suo letto d’ospedale era l’amante del marito ed il bel bambino mulatto era il loro figlio!- continuò piagnucolando gettandosi di nuovo sul divano.
-Non è colpa nostra!- dissero in coro Louis, Abby e Zayn.
Iniziai ad osservare silenziosamente quel gruppo di squinternati che avevo per amici.
Loro erano i veri disastri in assoluto, e non quelli del film. Loro avevano reso la mia vita migliore.
E mentre Louis e Niall battibeccavano sotto i lamenti di Liam che non faceva altro che piagnucolare “Perché loro si ed io e Danielle no” o frasi in cui il soggetto era sempre la stessa ragazza, Abby e Zayn riprendevano a baciarsi io e la mia ragazza ci godevano lo spettacolo.
Facevo parte di un gruppo di matti. Ma senza di loro non ero assolutamente niente. Un essere insignificante, e ci voleva proprio qualcuno che mi completasse.
Mi voltai a guardare Charly, nello stesso momento in cui lei si voltò a guardare me, sorridendo entrambi.
-Siamo in una gabbia di matti!- rise.
-Ed io sono il più matto di tutti, perché mi sono innamorato di te.- affermai scansandole una ciocca di capelli e sfiorando la sua fronte con le mie labbra.
Esatto, è lei che mi completa!
 
 
 
 
 

Buonaseraaa popolo notturno di Efp (?)
Spero ci sia qualcuno a quest’ora pronto a leggere questo mio nuovo capitolo.
È kilometrico, lo so, potreste anche non essere arrivati fino alla fine perché vi siete già addormentate!
Maaaaa, ho appena finito di scriverlo e non volevo farvi aspettare ancora quindi eccomi qui :))
Come al solito a me non piace, ma questi sono semplici dettagli.
Cazzus, perché quando penso cosa deve succedere mi piace, mentre poi tutte le idee svaniscono nel nulla e produco delle cagate del genere?
In ogni caso non ho un cappero da dirvi solo che Charly ed Harry sono ufficialmente una coppia yeeeeeeeeeeah :D
Per adesso sembra filare tutto liscio come l’olio. Hanno rivelato la grande notizia agli altri che sono molto felici. Ma chissà cosa accadrà.
Bene, se volete saperlo basta aspettare, forse tanto o forse poco, il prossimo capitolo.
Intanto che ne dite di lasciare una piccola recensione a questo per farmi sapere cosa ne pensate? *fa occhi dolciosi e coccolosi come quelli di Niall*
 
Prima di chiudere, finalmente, questa pagina di Word e andare a nannare (oggi sono particolarmente stanca) volevo ringraziare tutti quelli che leggono la mia storia e soprattutto chi la recensisce.
Quindi GRAZIE MILLE ! :D
 
*sbadiglia* ok, non so più cosa dirvi! *sbadiglia ancora*
Oh si! Per ancora 3 minuti è il compleanno del nostro piccolo Liam :33
Auguri idolo! Ti amo <3
Quando lo leggerete sarà già un altro giorno ma vabbè.
Stavolta ho finito sul serio!
Buonanotte belle mie <3
O buongiorno o buon pomeriggio!
Al prossimo capitolo :)

 
PS: scusate eventuali errori D:

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Capitolo 21
*** Capitolo 20. ***



Un altro giorno era appena iniziato.
Un’altra stressante giornata di scuola mi aspettava. Ma stavolta c’era qualcosa o meglio qualcuno che mi incitava ad andare a scuola con il sorriso.
Scesi velocemente le scale canticchiando Call me maybe, più felice che mai.
Mi precipitai in cucina pronta per consumare la mia colazione insieme al mio dolce e tenero, si nei miei sogni, fratellino.
Ma quello che trovai, oltre alla colazione, fu ben altro che Louis. Dolce e tenero lo era, ma aveva una chioma rossa accesa e somigliava tanto ad una carota.
Infatti seduta su uno degli sgabelli della cucina se ne stava la mia migliore amica Hope, mezza addormentata, a mescolare il suo caffè.
-Buongiorno!-urlai euforica fiondandomi su di lei, cingendola in un abbraccio. Le stavo giusto per domandare cosa ci facesse lei, nella mia cucina, a quell’ora del mattino.
Poi mi ricordai che la sera precedente si era addormentata sulla spalla di Louis, e prontamente mio fratello, una volta finito il film, l’aveva presa in braccio come fanno i padri con i propri figli, e l’aveva portata nella sua camera.
Quindi dedussi che avessero dormito insieme.
-Buongiorno.- mugugnò lei con la voce impastata dal sonno, segno che si era svegliata da poco.
-Dormito bene eh?- domandai senza abbandonare il mio tono allegro sorridendo maliziosamente.
-Beniss..- Hope si bloccò di scatto.- aspetta non è davvero successo quello che stai pensando tu!- si affrettò a dire, e la vidi agitarsi un po’.
-Io non sto pensando a niente.- dissi con nonchalance mentre mi versavo del caffè nella mia tazza personale.- ti stai agitando inutilmente.- continuai con quel tono neutro, bevendo un sorso del liquido marrone.
-Io non mi sto agitando Charly.- rispose la rossa mentre si torturava una ciocca di capelli.
-Avanti piccola Hope, cos’è successo realmente stanotte tra te e mio fratello?- non riuscì più  a frenare la mia curiosità perché in realtà stavo proprio pensando a quello che più temeva la dolce Hope.
-Niente.- Sussurrò abbassando lo sguardo sulla sua tazzina, mentre le sue guance prendevano il colore dei suoi capelli.- ieri sera mi sono addormentata a metà film e Louis mi ha messo nel suo letto.- concluse con un filo di voce.
Io annuii continuando a bere. Magari se fosse davvero successo qualcosa la mia migliore amica me l’avrebbe detto. È sempre stata la più timida tra le tre, ma  non si sarebbe problemi a rivelarmi di aver fatto l’amore con una persona per la prima volta, almeno credo.
-Quindi avete solo dormito insieme o Louis ha deciso di dormire nel suo habitat naturale, cioè il bagno?- domandai ironicamente.
Sul viso di Hope si allargò un sorriso e staccò, finalmente, lo sguardo dal caffè puntandolo sul mio.
-Non sai com’è stato bello svegliarmi accanto a lui Charly.- disse euforica con uno strano luccichio negli occhi.
Dedussi che sarebbe davvero meraviglioso svegliarsi con accanto la persona che si ama veramente, anche se avete passato la notte semplicemente stretti li uni con gli altri.
E il mio pensiero volò subito su una persona, Harry.
Immaginai come potesse essere bello dormire accanto a lui, abbracciando il suo petto.
Chiusi gli occhi mentre prendevo un altro sorso del mio caffè, e immaginai Harry che mi accarezzava dolcemente i capelli mentre io respiravo il suo profumo di muschio misto a menta che ogni volta mi inebriava le narici.
-Buongiorno dolcezze!- esclamò la voce squillante di mio fratello che mi fece sussultare dai miei pensieri.
Lo vidi più felice che mai, forse più felice di me, mentre saltellando raggiungeva Hope e le lasciava un tenero bacio sulle labbra. Poi si affrettò a salutare come si deve anche me, prima che potessi picchiarlo con il cucchiaio di legno che giaceva poco lontano dai miei occhi.
-Dove sono i miei pancakes Louis?- domandai facendo la finta offesa.
Di solito era sempre lui che preparava la colazione e si vantava pure di saper cucinare bene. Forse aveva dimenticato che una volta aveva rischiato di far saltare l’intera casa solo per farsi un uovo fritto.
-Non c’è tempo per i pancakes oggi Charly!-disse mentre rimetteva a posto l’isolotto.- vi aspetto in macchina.- esclamò poi, uscendo dalla cucina.
Posai la mia tazza nel lavandino e corsi su per le scale.
Presi il mio cellulare e lo misi in tasca, poi afferrai lo zaino e dopo essermi guardata per l’ultima volta allo specchio raggiunsi gli altri.
Non appena uscii fuori di casa vidi Louis ed Hope poggiati sul cofano intenti a scambiarsi baci dolci ma nello stesso tempo fugaci.
Camminai sorridendo allegramente tossicchiando per far sentire la mia presenza a quei due.
-Non avevi fretta Louis?- domandai sorridendo maliziosamente.
I due si staccarono velocemente e, mentre Hope parecchio imbarazzata sorrideva, Louis annuii mettendosi alla guida.
 
Pochi minuti ed eravamo già nel grande cortile della scuola.
Louis con una sgommata di ruote parcheggiò proprio davanti ad un giocatore di basket che l’unico mezzo che aveva con cui muoversi erano le sue nike rovinate, per l’appunto.
Poi scese dalla macchina, simile a Zac Efron nel film 17 again, atteggiandosi da figo mentre cingeva Hope per le spalle.
Lo guardai ridacchiando, notando l’occhiataccia del ragazzo che si sistemò la sua giacca con fare altezzoso.
Mio fratello ti batte, coglione!pensai.
Louis, insieme ai suoi amichetti, non aveva mai sopportato i tipi che fanno sport credendosi superiori sono perché stanno con le cheerleaders.
Camminai in fretta raggiungendo loro e gli altri, che come al solito, se ne stavano seduti nel solito muretto della scuola.
Liam era piegato sul libro di qualche materia, concentratissimo ad evidenziare di verde i concetti più importanti mentre Niall, seduto di fianco a lui, si stava ingozzando di un cornetto alla nutella più grande di me ed Hope messe insieme.
-Buongiorno!- li salutai.
Liam si limitò ad alzare gli occhi e rivolgermi un gesto del capo. Niall invece con le labbra sporche di nutella e la bocca piena, scese dal muretto e mi schioccò un sonoro bacio sulla guancia.
-Bleah!- esclamai prima di pulirmi la faccia con il dorso della mano.- sei davvero disgustoso Horan!-
Il biondo si finse offeso cercando di mettere il muso, ma inutilmente, perché la bocca piena di cornetto non glielo permise.
-Fono tenefo e coccolofo!-affermò sputacchiando qua e là.
Mi allontanai di scatto da lui ancora più disgustata mentre Louis ed Hope, ancora stretti l’un contro l’altra, ridacchiavano.
-Neanche quando dormi!- risposi facendogli una linguaccia.
-Liam staccati da quel libro e fatti due risate!- esclamò mio fratello colpendo Payne sulla spalla.
Il ragazzo in un primo momento saltò in aria, rischiando di schiantarsi a terra insieme al suo libro e all’evidenziatore, poi con un’agile mossa si rimise dritto richiudendo il libro con un tonfo, che finì dritto sulla testa di Louis.
-Ahia!- protestò quest’ultimo.- Ma sei forse impazzito?- chiese alzando un sopracciglio.
-Scusa se stavo cercando di ripassare qualcosa per il compito che avremmo tra 10 minuti!- sbottò Liam mettendosi in piedi e sistemandosi maniacalmente la maglietta grigia.
-Calmo, andrà tutto bene James! Tu sei un ottimo studente e sono sicuro ch..- Louis stava continuando a blaterare qualcosa che potesse tranquillizzare Liam ma a me sembrava un modo per sfotterlo.
Io comunque non prestai molta attenzione a quello che gli stava dicendo bensì mi guardai intorno alla ricerca di un cespuglio.
Ma l’unico ammasso di ricci che si stava avviando in nostra direzione era quello della bellissima Danielle.
-Ciao ragazzi!- ci salutò allegra la ragazza.
I due non sembrarono neanche accorgersi della presenza della riccia per questo dovetti recitare un colpo di tosse.
Liam chiuse di scatto la bocca, finendo le sue offese contro mio fratello e si voltò verso Danielle abbozzando un sorriso.
-Ciao!- la salutò rilassandosi mentre sul suo viso compariva  un sorriso sincero.
-Devo parlarti. Potresti venire un attimo?- domandò la riccia abbastanza imbarazzata.
Il ragazzo si grattò la testa annuendo e poi la seguì poco lontano da noi.
-Oh oh, Liammuccio ha fatto colpo!- lo canzonò Louis, senza che però lui potesse sentirlo.
Niall, dopo aver ingoiato un morso del suo interminabile cornetto, fece un fischio per poi scoppiare a ridere.
-Adesso gli starà dicendo che ha mollato il suo ragazzo e che se vuole stasera ha casa libera- continuò mio fratello aguzzando le orecchie.
-Ma smettila idiota!- esclamai spingendolo.
Lui finse una faccia offesa poi afferrò Hope per una mano e la trascinò dietro di lui.
-Vieni qui carotina. Andiamo a scoprire cosa si stanno dicendo quei due.- bisbigliò camminando in punta di piedi.
Ma quanto poteva essere cretino quell’essere che tutti definivano mio fratello?
-Venite qui voi due!- dissi decisa indicando l’erba sotto ai miei piedi.
-Stai zitta tu!- esclamò mio fratello.- quello è uno dei nostri migliori amici.- protestò mentre si avvicinava ad un cespuglietto.
-Si dia il caso che anche i tuoi migliori amici debbano avere un po’ di privacy!- esclamai ma inutilmente perché già la coppietta si era piazzata dietro di loro e aveva aperto le orecchie come quelle di Dumbo.
Io nel frattempo rivolsi un’occhiataccia al mio migliore amico.
-Che c’è?- mi domandò il biondo confuso.
-Dammi un po’ del tuo cornetto.- lo minacciai avvicinandomi pericolosamente a lui.
-No!- esclamò Niall stringendolo al petto come per proteggerlo.
-Dammi quel cornetto ora.- continuai puntandogli un dito contro.
-è mio!- protestò lui simile ad un bambino quando non vuole prestare il suo adorato giocattolo ad un amichetto di asilo.
-E adesso lo condividerai con me! Sono o no la tua migliore amica?- domandai piegando la testa di lato e assumendo una faccia dolce.
Forse mi stavo talmente sforzando che ero riuscita perfino a fare gli occhi da cucciolo indifeso.
-Non mi guardare in quel modo che con me non attracca!- esclamò il biondo distogliendo di scatto lo sguardo dal mio.
-Dai Horan.- cinguettai prolungando la a e sbattendo le ciglia più volte.
Niall fece un lungo sospiro.
-Tieni.- sussurrò allungando lentamente il braccio, in cui teneva stretto il suo cornetto, verso di me.
-Grazie!- risposi entusiasta afferrandolo e addentandolo velocemente prima che potesse ripensarci.
Se Niall condivideva il cibo con te, allora dovevi essere una persona davvero importante. Ed io lo ero. Anche perché non era la prima volta che ci trovavamo a condividere qualcosa di commestibile.
-Allora?- domandò all’improvviso Niall rivolto a Louis ed Hope che erano già tornati.
-Gli ha solo chiesto se oggi può aiutarla in algebra dato che Liam è abbastanza bravo.- rispose la ragazza delusa.
-Ma tu non hai capito che è solo una scusa questa, Hope.- affermò convinto mio fratello.- dopo si daranno alla pazza gioia!- esultò facendo un piccolo salto.
La campanella interruppe i suoi salti di gioia, anche se non riuscivo a capirne il reale motivo.
Afferrai il mio zaino, che avevo abbandonato sull’erba, e dopo aver restituito l’ultimo morso di cornetto al mio migliore amico mi incamminai verso l’entrata senza smettere un attimo di guardarmi attorno.
Liam stava parlando allegramente con Danielle, Louis faceva il cretino con Hope ed Abby e Zayn, li avevo trovati spalmati sull’armadietto del moro.
Io, ero l’unica sfigata che non aveva ancora visto il suo ragazzo.
Camminai lentamente verso il mio armadietto e non appena arrivai a destinazione lo aprii senza molta fatica e ci infilai i libri che non mi servivano.
 Poi lo richiusi con un tonfo secco e mi voltai pronta ad andare in classe.
E se gli fosse successo qualcosa? Magari adesso si trovava in un letto d’ospedale ed io ero li come una cretina ad aspettarlo.
E se invece è con un'altra e mi sta tr..
I miei pensieri si bloccarono immediatamente quando due mani morbide mi coprirono gli occhi.
Ancora Niall e i suoi soliti giochetti.
-Niall lo so che sei tu.- sbuffai tentando di togliermi quelle luride mani dagli occhi.
Il mio presunto migliore amico ridacchiò poi finalmente mi liberò da quell’oscurità.
-Non sai riconoscere neanche il tuo ragazzo?- domandò una voce,quella voce, sbucando dal mio lato destro.
Sorrisi felice di vederlo.
-No e che di solito è Niall…- cercai di giustificarmi balbettando-.. che, insomma..-
Non riuscii a mettere quelle quattro, o poco più, parole insieme perché le labbra calde e morbide di Harry si posarono sulle mie mozzando la mia voce e il mio respiro.
Ed ogni volta erano sempre nuove emozioni. Era stupendo poter assaporare quelle labbra tanto carnose quanto irresistibili.
-Stavo scherzando!- disse dopo essersi staccato accennando ad una risata.
Lo colpì dietro la nuca afferrandolo sottobraccio e trascinandolo dietro di me.
-Come mai così tardi?- domandai mentre mi dirigevo verso la mia classe di biologia.
-Mi sono addormentato.- rispose semplicemente con una scrollata di spalle.
Io annuii distratta mentre osservavo l’insegnate entrare in aula.
-Ci vediamo dopo!- esclamai pronta per immergermi in due ore di completa palla con una professoressa alquanto noiosa.
Ma Harry mi afferrò delicatamente per un polso facendomi indietreggiare.
-A dopo!- disse dopo avermi stampato un tenero bacio sulle labbra.
Sorrisi incantata, sorpassando la porta dell’aula e sedendomi al mio solito banco, vicino alle mie migliori amiche rompipalle.
 
 
 
 
Non ne potevo più!
Non potevo più ascoltare un altro minuto in più di quella noiosissima lezione o la voce strascicata della mia, alquanto noiosa, professoressa di letteratura inglese.
Finalmente la campanella che segnava l’inizio dell’intervallo suonò. Tirai un sospiro di sollievo e dopo aver afferrato lo zaino mi affrettai ad uscire dall’aula.
Avevo solo bisogno di vedere una persona in quel momento. La mia mente non faceva altro che ripetere le parole che mi aveva detto qualche ora prima a dopo, a dopo, a dopo.
Ed io non vedevo l’ora di vedere ancora quegli occhi maledettamente verdi. Ormai Harry era diventata una droga per me, non potevo più farne a meno.
Cercai di superare quella calca di gente che, forse più annoiata di me, si affrettava a lasciare l’aula e ad andare in giardino per fare una pausa.
Non appena fui fuori dalla classe, mi sistemai lo zaino in spalla e mi diressi nel corridoio a destra verso il cortile.
La fretta era talmente tanta che non aspettai neanche le mie migliori amiche, non avevo tempo da perdere.
Ero spedita verso il giardino, il posto dove tutti noi ci ritroviamo durante l’intervallo, e dovevo raggiungerlo al più presto.
Magari Harry in quel momento stava giusto per arrivare.
Non appena voltai l’angolo un pesante groppo mi si formò in gola e dovetti mandarlo giù deglutendo faticosamente.
Harry, il mio ragazzo, se ne stava poggiato sul muro di fronte con le gambe incrociate e la testa china.
Era stretto in un paio di jeans, che mi ricordavano molto il nostro primo appuntamento, e una t-shirt bianca, che lasciava intravedere i suoi pettorali.
Non appena sollevò il capo , i ricci ribelli che gli cadevano sugli occhi, li sistemò come solo puoi sapeva fare.
Era dannatamente bello.
Quando i suoi occhi verdissimi incontrarono i miei qualcosa scattò dentro di me.
Iniziai a camminare più veloce, impaziente di raggiungerlo mentre lui mi guardava sorridendo, un sorriso che avrebbe ucciso.
Pensai che stessi morendo d’infarto non appena il mio cuore smise per un attimo di battere.
Non appena fui abbastanza vicina a lui, ancora con il sorriso sulle labbra, Harry con un agile mossa si staccò dal muro e accorciò la poca distanza che ci divideva scagliandosi sulle mie labbra, desideroso.
D’istinto, lasciai cadere lo zaino che avevo in spalla a terra, con un tonfo secco,  e allacciai le braccia dietro al suo collo infilando le mani tra i suoi soffici ricci.
Le nostre labbra ancora attaccate, io che rischiavo di andare in iperventilazione quando le grandi e calde mani di Harry mi strinsero per i fianchi avvicinandomi ad esso.
Il riccio cercò la mia lingua mentre le sue mani mi circondavano il viso e con i pollici mi accarezzava le guance rosse, accaldate.
Dischiusi la bocca alzando contemporaneamente a mezz’aria la gamba destra mentre quel bacio, prima voglioso diventava qualcosa di estremamente dolce.
-Ti stavo aspettando- Sussurrò dopo essersi staccato a malavoglia dalle mie labbra.
Sorrisi e senza alcuna risposta mi precipitai di nuovo sulle sue labbra, convinta che non servissero parole in quel momento, per fargli capire quanto lo stessi aspettando io, da una vita!
Le nostre lingue erano una continua danza, non pensavo neanche ai ragazzi che in quel momento ci stavano guardando, mentre uscivano dalla loro aula.
Non avevo neanche intenzione di interrompere tutto ciò ma lo squillo di un cellulare, quello di Harry, ci fece a malincuore staccare.
Il riccio sbuffò mentre usciva fuori dalla tasca dei jeans il suo cellulare.
Accettò la chiamata e rispose.
Io non ascoltai nemmeno quello che stava dicendo. La mia attenzione fu catturata da un bigliettino  di carta rosa che era uscito dai pantaloni di Harry ed era caduto sul pavimento.
Mi raccolsi per prenderlo.
Magari erano gli appunti di qualche lezione.
Ma non appena l’unica cosa che i miei occhi videro furono dei numeri la mia curiosità vinse su qualsiasi altra cosa.
Tanto avevo il diritto di leggere no? Era pur sempre il mio ragazzo.
Chiamami quando vuoi. Katie ;)
E il seguente numero di telefono.
Mi alzai di scatto super, iper incazzata.
-Gli altri ci aspettano al bar.- disse Harry mantenendo quel suo sorriso che si spense dopo aver visto la mia faccia seria.
-Che cos’è questo?- sbottai sventolandogli davanti agli occhi quel pezzetto di carta.
Harry lo guardò confuso, poi quando capì, si grattò la testa imbarazzato.
-Un foglietto di carta?- domandò abbozzando un sorrisino ironico.
-A questo ci ero già arrivata da sola. Vorrei solo sapere cosa minchia ci fa il numero di telefono di quella zoccoletta del ristorante nei tuoi jeans!- urlai continuando a sventolare quel coso.
-L’avrò dimenticato quella sera- cercò di giustificarsi il riccio.
-Inventati qualche altra scusa Styles! Cosa dovevi farci con il numero di quella li eh? Chiama quando vuoi.- cinguettai cercando di imitare la stridula voce di quella biondina del cazzo.
Poi senza aspettare alcuna risposta da Harry, girai i tacchi dirigendomi verso il bar della scuola, dove ci aspettavano gli altri.
Sembravo un toro imbestialito, temevo persino che la scuola in quel momento stesse tremando ogni volta che facevo un passo.
-Non l’ho mai chiamata Charly, è stata lei quella sera a lasciarmi il bigliettino!- continuò Harry seguendomi a ruota, ripetendomi continuamente di credergli.
-Ma tu l’hai comunque accettato e conservato fino ad adesso!- sbottai fermandomi di colpo e voltandomi verso di lui, che a sua volta si era fermato, con il fiatone.- chi mi dice che non avevi intenzione di fare un salto da lei?- sputai sistemandomi lo zaino in spalla per poi riprendere  a camminare verso il bar.
-Non ho la minima intenzione di chiamarla, lei per me non è niente. Avevo persino dimenticato dell’esistenza di quel coso.- disse l’ultima parola con disprezzo.
Ma io continuai comunque a camminare decisa. Ero già arrivata a destinazione e non volevo farmi notare da nessuno li dentro.
Ma qualcuno attirò la mia attenzione.
Per essere precisa, una troia attirò la mia attenzione.
Proprio di fianco a me passò la famosissima, o forse era più famosa la cosina che aveva tra le gambe, Ashley Cooper in tutta la sua nudezza.
La minigonna che a stento le copriva le mutande e la magliettina, che lasciava intravedere il reggiseno in pizzo nero, facevano già intuire tutto.
Rivolse uno sguardo di disprezzo a me, mentre mi sfrecciava accanto, lasciando invece uno sguardo intenso e un sorriso pieno di malizia al mio ragazzo.
Continuai a seguirla con lo sguardo fulminandola, dopo avermi lasciato un ultimo sguardo pieno di astio.
In quel momento l’avrei presa per i capelli e gli avrei fatto fare 365 giri per poi lanciarla lontano da me e da Harry.
O forse l’avrei afferrata per un braccio e l’avrei picchiata a sangue e una volta stesa a terra, l’avrei tagliuzzata a pezzi.
Ok, Charly. Calmati.
Respira ed inspira.
Arrivai al tavolo dei miei amici che ridevano allegri e con un strascico spostai la sedia sedendomi sopra poco gentilmente.
Una volta seduta incrociai le braccia al petto e accavallai le gambe.
-Che succede?- domandò confuso Louis smettendo di ridere.
Tutti gli altri si accorsero dell’incazzatura che avevo, ero nera. Come non accorgersene?
-Tua sorella è gelosa.- rispose ridacchiando Harry, che mi aveva raggiunto.
-Io non sono gelosa. Smettila di dire stronzate!- sbottai voltandomi di scatto e allontanando la mano che il riccio aveva poggiato sulla mia spalla.
-Merda, è incazzata.- affermò, educata come al solito, Abby ridacchiando e facendo ridere anche gli altri.
-Ti ho sentito idiota!- dissi decisa rivolgendole uno sguardo di fuoco.
Niall, con le mani sporche di qualcosa, afferrò il biglietto che tenevo ancora tra le mani, mezzo stropicciato.
-Chiamami quando vuoi. Katie.- lesse tranquillamente rigirandoselo tra le mani.
-Chi è Katie?- domandò dando un morso alla sua pizzetta inzuppata d’olio.
Gli strappai quel foglio dalle mani gettandolo in faccia ad Harry.
-Chiedilo a lui!- sbottai.
-Non è nessuno Charly. Cioè.. non per me!- esclamò deciso il riccio sedendosi sulla sedia accanto alla mia.
-Ah non è nessuno?- domandai guardando in faccia.- e allora perché conservavi ancora il suo numero di telefono? Cosa dovevi farci eh, eh?- continuai presa d’ira alzando ed abbassando le sopracciglia in un’espressione abbastanza irritata.
-Te l’ho detto.- sospirò Harry passandosi una mano tra i capelli.- avevo dimenticato dell’esistenza di questo biglietto. Guarda!- mi incitò a guardarlo voltandomi verso di lui. Mi scansai subito dalla sua presa ma lo guardai ugualmente.
- Non mi importa di quella stupida ragazza!- affermò deciso mentre strappava sotto ai miei occhi quel foglietto rosa.
-Ma no!- piagnucolò Niall.- potevo chiamarla io a questa Katie!- continuò imbronciandosi.
Lo guardai male, molto male. Stava scherzando vero?
Mi alzai velocemente dalla sedia, ancora incazzata.
-Fermo!- ordinai al riccio, che stava per seguirmi.- adesso io vado a prendermi una cioccolata. Devo solo calmarmi!- affermai, il tono freddo, prima di camminare spedita verso il bancone del bar.
Avevo bisogno di calmarmi. Ora, adesso, now.
Mi sarebbero venute le rughe molto presto, continuando così ed io ero ancora giovane per avere le rughe.
L’unico modo per calmarmi era bere la mia adorata cioccolata calda.
Per questo mi affrettai a raggiungere il ragazzo che serviva al bar e gli ordinai in fretta quello che desideravo.
Non appena ebbi quella tazza fumante tra le mani, mi misi seduta in disparte, in un tavolo poco distante da quello dei miei amici.
Harry mi guardava di sottecchi, confuso mentre io sorseggiavo tranquillamente la mia cioccolata.
Forse aveva ragione. Forse ero davvero gelosa o forse no.
Sei gelosa Charlotte!
Ma cazzo, come potevo non esserlo?
Harry è un ragazzo bellissimo. Basta un sorriso, uno sguardo, una semplice parola per far cadere chiunque ai suoi piedi.
Ed io avevo paura. Paura di perderlo!
Se solo quella puttana della Cooper avrebbe osato ad avvicinarsi a lui giuro che sarei stata in grado di spezzarle le gambe e usarle come mazze da baseball.
Sorrisi soddisfatta. Nessuno si deve mettere contro Charlotte Tomlinson!
 
 
 
Sbuffai esausta dando un’occhiata all’orologio che c’era appeso sulla parete del soggiorno. Erano ancora le tre del pomeriggio, questo significa che stavo studiando solo da quindici minuti.
Scossi la testa, trattenendola con le mani. Non poteva essere passato così poco tempo. Sembrava che stessi studiando quella benedetta storia da un’eternità ed invece era passati solo pochi minuti.
Voltai lentamente pagina, contando quelle che mi mancavano ancora da studiare. Non l’avessi mai fatto!
Per poco non urlai dalla disperazione. Avevo davvero studiato solo due pagine e me ne mancavano ancora vent’otto?
No! Sicuramente stavo sognando.
Mi alzai velocemente dal divano, abbandonando il libro sul cuscino, e andai in cucina per prendere un bel bicchiere d’acqua.
Ero sola in casa, come al solito. Mio fratello era andato a casa di Hope, adesso che stavano insieme non poteva starle lontano neanche un minuto ed Abby mi aveva esplicitamente detto di non rompere le palle, perché aveva da fare.
L’unica salvezza era il mio irlandese preferito, Niall.
Per questo gli avevo mandato un SOS costringendolo a raggiungermi immediatamente, qualunque cosa stesse facendo, anche se si trovava chiuso da Nando’s.
Trascinando le mie pantofole sul pavimento liscio del salone, stavo per buttarmi sul mio adorato divano ma il suono del campanello mi fece fermare di scatto.
Avevo detto al mio migliore amico di venire immediatamente, ma possibile che fosse arrivato così velocemente?
Non aveva neanche risposto al mio sms.
Bah, che mi importa!
Sciolsi la mia coda malfatta  mentre andavo ad aprire la porta.
-So che sei arrabbiata con me, ma io sono venuto fin qui per chiederti scusa!- esordì una voce a me abbastanza familiare non appena aprii la porta.
Harry se ne stava dritto davanti a me, con il respiro affannato, e le braccia dietro la schiena.
Rimasi stupida di vederlo li, in quel momento, i ricci disordinati che gli coprivano i suoi occhi meravigliosi.
-Mi perdoni?- continuò, vedendo che non avevo fiatato, portando le mani davanti ai miei occhi, dove teneva stretto una rosa.
Lo guardai confusa, felice però, per quel gesto.
-Cosa dovrei perdonarti?- mormorai afferrando delicatamente il fiore che mi stava porgendo.
-Per quello che è successo oggi. Scusami! ti giuro che non ho mai pensato di chiamarla, di vederla un’altra volta. Non è quello che voglio!- rispose il riccio.
Aveva il respiro corto ma parlava ugualmente tutto d’un fiato, velocemente, come se non vedesse l’ora di sputare tutto quello che aveva da dire.
Continuai a fissarlo. Imbarazzato si sistemò i capelli, mostrando finalmente le sue iridi verdi che brillavano.
Lo guardai ancora per qualche secondo poi scoppiai a ridere portando la testa all’indietro rischiando di sbattere sullo stipite della porta.
-Perché ridi?- mi domandò Harry inarcando le sopracciglia.
Non riuscivo a smettere. Era davvero divertente.
Pensava davvero quello che stava pensando?
-Pensi davvero che sia ancora arrabbiata con te per colpa di quella zoccoletta?- domandai tra le risate.- sei davvero uno sciocco.- continuai dandogli una leggera pacca sulla spalla.
Dapprima Harry mi guardò confuso, aprì la bocca per dire qualcosa ma poi la richiuse boccheggiando.
-Ma…- cercò di dire.
-Ma niente Harry! Sono davvero contenta per il gesto che hai fatto ma non ti perdono e sai perché?- domandai puntandogli un dito contro e muovendolo su e giù.
Lui scosse la testa, facendo muovere con  essa, anche i suoi ricci.
-Perché non ce l’ho mai avuta con te!- conclusi sfoderando un sorriso dei migliori.
Ok che oggi dopo aver bevuto la mia cioccolata calda non avevo più parlato con nessuno e al suono della campana mi ero precipitata in classe.
Va bene anche che all’uscita avevo costretto Louis a riportarmi subito a casa ma non ero più arrabbiata con lui.
Non potevo avercela con lui solo perché avevo trovato uno stupido pezzetto di carta nella tasca dei suoi jeans.
Lo vidi abbozzare un sorriso prima di saltargli al collo e stringerlo in un abbraccio.
-Non sei arrabbiata?- mi chiese all’orecchio mentre mi teneva ancora stretta a lui.
-Certo che no, stupido!- esclamai mordicchiando la sua guancia destra mentre mi portava di peso in casa.
Mi scaraventò con poca dolcezza sul divano e lui si gettò di fianco a me iniziando a solleticarmi.
-Sei una stronza!- esclamò fermandosi e incrociando le braccia al petto.- io credevo che avessimo litigato e non sapevo come farmi perdonare.- continuò con quel tono offeso mentre metteva su un broncio adorabile.
-Ma ci sei riuscito benissimo.- dissi odorando la rosa che tenevo ancora tra le mani, trattenendo una risatina.
-Non sai quanto sono stato male! Credevo che non volessi più parlarmi. Il nostro primo litigio non pensavo accadesse così presto!- esclamò guardando altrove.
In quel momento era di una tenerezza unica.
Sorrisi, contenta di aver trovato un ragazzo così perfetto, e mi misi a cavalcioni su di lui.
-Ma non abbiamo litigato! Non posso darla vinta così facilmente ad un’ochetta qualsiasi.- sussurrai mentre mi avvicinavo ancora di più al suo viso.- tu sei solo mio.- bisbigliai marcando l’ultima parola per far capire meglio il concetto.
Al suono di quelle semplici parole mi sentii libera.
Lui era mio e di nessun’altra!
Lo vidi sorridere mentre passava la sua mano dietro la mia schiena, spingendomi sul suo petto.
Ci guardammo per qualche secondo negli occhi, che sorridevano insieme alle nostre labbra, per poi poggiare la sua fronte sulla mia.
-Ed io voglio essere solo tuo.- sussurrò deciso mentre sfiorava delicatamente le mie labbra con un semplice bacio a stampo.
Ancora a cavalcioni su di lui incastrai le mie mani tra i suoi ricci ribelli mentre approfondivo quel bacio così maledettamente bello.
Perché era sempre unico poter assaggiare le sue labbra, poter sfiorare la sua lingua vogliosa della mia. Era sempre una sensazione unica, tutti i sentimenti che provavo ogni volta che stavo semplicemente accanto a lui.
Il bacio si fece sempre più intenso e forse passarono minuti o anche ore, ma non avevamo alcuna voglia di staccarci.
-La stessa cosa vale per te comunque!- esclamò Harry una volta esserci staccati da quell’interminabile bacio.
Sorrisi facendo la finta tonta.
-Cos’è che vale anche per me?- domandai mordicchiandomi il labbro inferiore per trattenere una risata.
-Nessuno può toccarti, parlarti o semplicemente guardarti come faccio io. Perché tu sei solo ed unicamente mia. Mia e basta! È chiaro?- disse con un tono duro ma con quella sua solita espressione dolce stampata in faccia.
-Chiarissimo!- esclamai trattenendo un sorriso radiante. Perché solo lui sapeva rendermi così felice.
E di nuovo le nostre labbra si unirono. Erano come una calamita, mentre le mie erano due lastre di ferro, non potevano fare a meno che stare attaccate.
E lui, essendo la mia calamita, mi attirava talmente tanto da stare in quella posizione per tutta la vita, se solo fosse possibile.
-Stavo studiando prima che arrivassi tu. Sappi che sei la mia distrazione!- borbottai affondando il mio viso nell’incavo del suo collo.
Un dolce odore, sempre il solito, mi invase le radici facendomi rabbrividire.
Lo sentii ridere mentre le sue mani viaggiavano sulla mia schiena e tra i miei capelli in un movimento talmente dolce che avrei potuto perfino addormentarmi. Tanto ero in una posizione comodissima.
Tra le braccia del mio ragazzo che mi riempiva di coccole, l’odore di menta che mi inebriava, il suo respiro dolce che mi cullava e tutto il suo amore che non faceva altro che farmi sentire speciale.
-Io devo andare a lavoro, ma starei così per sempre- Sussurrò lasciandomi un tenero bacio sulla nuca.
Mi alzai di scatto per guardarlo negli occhi. Adesso che finalmente stavo bene non poteva abbandonarmi.
Avrei ripreso quel noioso libro tra le mani e mi sarei annoiata di nuovo a morte, rischiando di morire di solitudine.
-Non andartene, ti prego.- piagnucolai usando la mia arma migliori: gli occhi dolci.-  non ho voglia di immergermi in quella noiosissima storia dove secoli fa non si faceva altro che guerra! Potrei rischiare di annoiarmi tantissimo fino a cadere in depressione per la forte disperazione che mi porterà a tagliarmi le vene.- recitai drammaticamente senza prendere un attimo di respiro.
Non doveva assolutamente interrompermi, dovevo solo convincerlo a restare. Non mi importava nulla del lavoro, io sono la sua ragazza!
-Vieni con me!- Esclamò semplicemente accarezzandomi la guancia.- così non rischierai di morire ed io non soffrirò tantissimo per la mancanza della mia meravigliosa ragazza!- continuò con quel pizzico di ilarità prima di scompigliarmi i capelli.
-Stupido!- mormorai staccandomi da lui e mettendomi seduta sul divano.
-Allora?- domandò mettendosi in piedi, mi porse una mano che io afferrai subito.
-Vengo con te! Tutto pur di smettere di studiare!- esclamai, gli feci una linguaccia e corsi di sopra a prendere la mia felpa.
-Ah si? Vieni con me solo per non restare a casa a studiare?- domandò Harry urlando per farsi sentire.- sappi che se è così, puoi benissimo procurarti una lametta per il tuo suicidio. Io non sono più disposto a portarti con me.- esclamò con tono offeso.
 E lo immaginai portarsi le braccia al petto com’è solito fare quando fa il finto arrabbiato.
-Oh quanto la fai lunga!- urlai afferrando la mia felpa prima di chiudermi  la porta della mia camera alle spalle.- non saresti capace a lasciarmi a casa a preparare il mio suicidio perché poi soffrirai della mia mancanza e ti sciuperai, avrai le occhiaie, la barba,  diventerai magrissimo e perderai tutto il tuo fascino. E poi come farai a conquistare quella biondina di Ashley?- domandai raggiungendolo giù per le scale.
Lui mi guardava divertito ma nello stesso tempo tranquillo, spavaldo.
-Giusto! Come farò?- domandò sistemandosi la maglia bianca in modo altezzoso. – non posso assolutamente portarti con me. Devo togliermi a quella dai coglioni.- disse deciso sfoderando il suo miglior sorriso mentre mi attirava a se per lasciarmi un casto bacio sulle labbra.
-Mmh..- sorrisi vittoriosa sapendo che ad Harry non importava niente di quella finta bionda con delle finte tette che avrei felicemente sgonfiato con un ago.
-Andiamo amore?- mi domandò felice mentre mi prendeva sottobraccio e mi trascinava fuori da casa mia.
 
 
 
Seduta comodamente sullo sgabello dello Starbucks da… ore credo, stavo ammirando silenziosamente il mio ragazzo.
Amore, cazzo mi aveva chiamato amore!
Ci avevo messo un po’ per capirlo. Quando finalmente ci ero riuscita ero già seduta su questa piattaforma rotonda e sorridevo tra me e me come un’ebete.
Forse lui non si era accorto, come me, della parola che aveva pronunciato. Forse gli era scappata di bocca così velocemente che non era sicuro di averla detta.
Ed adesso, con gli occhi sognanti,  la testa poggiata sul palmo della mano sinistra, con i gomiti puntati sul bancone di marmo, stavo osservando ogni minimo movimento di Harry.
Dovevo ammettere che con quel grembiule allacciato alla vita era maledettamente sexy, più di quanto non lo fosse già.
Serviva i clienti con quel suo solito sorriso meraviglioso stampato in faccia e ogni tanto si voltava verso di me per dedicarmi il suo miglior sorriso, quello che riservava solo a me.
Le risa divertite di due ragazze, che prendevano posto vicino a me, mi fecero sobbalzare sullo sgabello facendo scivolare i miei gomiti lungo il bancone, rischiando di sbattere la testa contro il marmo.
Mi ricomposi velocemente guardandomi attorno per assicurarmi che nessuno mi avesse visto. Sai che figura di merda!
Bene, erano tutti assorti nelle loro cose. C’era chi leggeva un giornale sorseggiando il caffè, chi chiacchierava allegramente con le proprie amiche, chi si sbaciucchiava con il ragazzo, e chi puliva le mani sporche di cioccolato al proprio figlio.
Ultimamente mi perdevo troppo in chiacchiere, o meglio in pensieri.
Non mi ero neanche accorta che quelle due ragazze avevano chiamato Harry per ordinare.
La prima, quella con un caschetto nero, aveva ordinato un caffè e una ciambella mentre l’altra, una moretta tutto pepe, aveva preso un frappuccino.
Il mio ragazzo, gentile come sempre, si era messo a lavoro dopo aver lasciato un piccolo sorriso ad entrambe.
-Minchia quant’è figo!- esclamò quella con il caschetto prima di assumere un’aria sognante mentre si metteva comoda a fissarlo.
Forse era proprio l’espressione che avevo usato io pochi minuti fa, ma io potevo fargli la radiografia, a differenza sua.
-Cazzo, che occhi, e che sorriso!- continuò mettendosi retta sullo sgabello non appena Harry si voltò verso di noi, con il caffè in mano.
-Prego.- disse con voce sensuale mentre le porgeva la tazzina prima di lasciarmi un’occhiata.
Poi lo vidi voltarsi e allontanarsi per andare a preparare il frappuccino.
Qualcosa dentro di me si stava scatenando. Non poteva usare quel tono di voce con due del genere. Si stavano eccitando semplicemente con un sorriso.
-Che culo, vorrai dire!- esclamò la moretta colpendo l’altra all’altezza della costola.
E l’avrei colpita io, ma non in quel punto li, ma in testa, con una mazza se ancora avrebbe continuato a guardarlo in quel modo.
Harry non tardò ad arrivare, con il suo frappuccino in mano pronto da servire a quella lì.
Lei le sorrise maliziosamente mordicchiandosi un labbro ed io dovetti trattenermi dal saltarle addosso per non rovinare le mie unghie perfettamente laccate di blu.
-Me lo farei anche in questo momento, davanti a tutti.- disse la moretta trattenendo una risata, non lasciandogli per un attimo gli occhi di dosso.
La ragazza con il caschetto scoppiò a ridere, e per poco non sputò il caffè sulla mia maglietta azzurra, senza neanche accorgersene.
-Potremmo fare un’orgia allora!- esclamò decisa battendo una mano sul bancone.
Basta, non ne potevo più.
Quelle due stavamo affermando spudoratamente di voler violentare il mio ragazzo. Mio, cazzo!
Sentii qualcosa ribollire dentro di me, rabbia. Forse molta, troppa, per restare freneticamente calma.
Strinsi i pugni, infilzando le unghie nel palmo della mia mano, poi respirai profondamente cercando di calmarmi.
Finsi un sorriso e tossicchiai per far capire alle due che non erano sole, ma c’erano altre due orecchie pronte ad ascoltare la loro interessantissima discussione.
-Oh scusa.- cinguettò la nera- non mi ero accorta di te.- si scusò sorridendo.
-Vuoi forse unirti a noi?- domandò la moretta indicando con un cenno del capo Harry.
-All’orgia dite?- chiesi retorica fingendomi gentile ed educata, sorridendo educatamente ma nello stesso tempo divertita.
Le due annuirono spogliando con gli occhi il riccio.
Io nella mia mente, più tranquilla, proclamai la mia vendetta.
Sorrisi compiaciuta.
-Oh no grazie.- risposi tranquillamente, il che le due sbarrarono gli occhi.
-Non mi dire che sei lesbica!- esclamò il caschetto sbalordita.
Scoppiai a ridere portandomi le mani sulla pancia. Quanto mi divertiva prenderlo per il culo.
-Certo che no!- esclamai ricomponendomi- non ho bisogno di un’orgia quando posso tranquillamente condividere da sola il letto con il mio ragazzo!- sogghignai decisa, marcando le ultime due parole, sorridendo poi vittoriosa.
Le due spalancarono la bocca, incredule.
-Stai dicendo che tu e lui..- boccheggiò la prima, non completando la frase.
Annui, sorridendo e chiamando Harry, per raggiungermi.
-Dimmi piccola- sussurrò lui con la sua solita voce dolce.
-Oh Harreh.- cinguettai io facendo le fusa contro il suo petto.- sai che a queste due ragazze non dispiacerebbe fare un’orgia tutti insieme?- dissi io guardando con occhi dolci il ricciolino che aprì la bocca scioccato.- ma dillo che non sei disposto!- continuai con quella mia vocina stridula, per rendermi insopportabile.
Il mio ragazzo affermò il tutto imbarazzato ed io ammiccai alle due ragazze il cui viso, aveva cambiato colore alla velocità della luce fino a diventare di un rosso porpora.
Avrei potuto tingermi le unghie di quel colore la prossima volta.
 
 
 

Pov. Harry


Il vento scompigliava i miei meravigliosi ricci tenuti dentro al casco che portavo in quel momento.
Un dolce profumo di fragola invadeva il mio corpo riscaldato  dalla persona che mi stava tenendo stretto a se.
Charlotte, mi teneva stretto al suo petto, potevo sentire la sua testa poggiata sulla mia schiena e la immaginavo ad occhi chiusi mentre si godeva quel momento.
Le strade di Londra erano tutte illuminate, non solo dai lampioni ma anche dai fari delle macchine che sfrecciavano accanto a noi.
Io, a differenza loro, in sella alla mia vespa guidavo cautamente.
Avevo un carico prezioso, che aveva paura, e non potevo rischiare i miei ricci. Infatti, la mia ragazza, mi aveva minacciato di tagliarmi i capelli nel caso avrei corso velocemente.
Ci volle un po’ più del dovuto, arrivare a casa Tomlinson , ma non appena mi fermai davanti al vialetto e sentii Charly mugugnare di dispiacere sorrisi divertito.
-Non potevi andare più piano?- borbottò staccando le mani dalla mia vita di malavoglia.
-Ma se ci superavano perfino le tartarughe.- risposi divertito mentre mi mettevo seduto sulla sella, rivolto verso di lei, che adesso stava in piedi.
-Stai zitto!- borbottò ancora assumendo un’espressione imbronciata.- siamo arrivati troppo presto.- mormorò nascondendo il suo bellissimo viso tra i lunghi capelli biondi.
Ecco, questa era la sua preoccupazione. Stare poco tempo attaccata a me, in quella dolcissima posizione e ad essere sincero anche a  me dispiaceva doverla salutare.
Sorrisi mentre l’afferravo per un braccio e l’avvicinavo a me, spalmandola sul mio petto mentre la stringevo in un abbraccio.
-Oh, la mia piccola Charly non mi vuole lasciare andare.- dissi scimmiottando la mia voce come quella di un bambino prima di lasciarle un bacio sulla nuca.
-Neanche tu vuoi, se no mi avresti già liberata da quest’abbraccio!- esclamò decisa alzando la testa e puntando gli occhi nei miei.
allentai debolmente la presa fino a quando Charly non sfuggì del tutto alle mie grinfie.
-Bene.- disse puntando le mani sui suoi fianchi perfetti.
-Bene.- ripetei io.- adesso puoi anche andare.- conclusi con fare altezzoso.
-Posso anche andare.- affermò decisa più a se stessa che a me.- sappi che non mi piace per niente il tuo lavoro.-
Rieccola che iniziava di nuovo con questa storia.
Quando eravamo usciti dallo Starbucks, dopo aver finito il mio turno, non aveva fatto altro che lamentarsi ripetendomi continuamente quanto fosse inadatto per me lavorare lì.
Tutto questo perché sono un bel ragazzo e attiro parecchia clientela.
Seduta sul suo sgabello, aveva continuamente lanciato occhiatine di fuoco a chi osava solo rivolgermi un sorriso gentile o addirittura aveva smerdato due ragazze che, secondo lei, avevano fatto commenti poco puliti sul mio conto.
Non vi dico quanto ho trovato divertente il tutto!
Aveva mandato frecciatine persino alle donne dalla trentina in su, senza risparmiare nessuno e tutto questo era davvero divertente ai miei occhi.
In una sola giornata mi aveva dimostrato di essere non gelosa, gelosissima. E a me questo faceva impazzire così come lei.
-Dovrai abituarti- feci spallucce, dimostrandomi indifferente. Trattenni una risatina compiaciuta.
-Ti odio Harry Styles!- ringhiò tra i denti, troppo vicino al mio viso.
Sorrisi ancora. Lei non mi odiava affatto ma io mi divertivo un casino a stuzzicarla.
Mi precipitai sulla sua bocca e lei non mi rifiutò anzi dischiuse le labbra per permettere l’accesso alla mia lingua.
Lei era tutto ciò che desiderano, mi faceva stare bene e in quel momento non volevo lasciarla andare.
Per questo non appena indietreggiò cercando di staccarsi dalle mie labbra per entrare finalmente in casa, mi alzai dalla sella mantenendo ancora quel contatto tra di noi.
Lasciando ancora le nostre labbra attaccate, come se avessimo usato della colla.
Tutto intorno a noi era silenzioso, potevamo sentire solo i nostri cuori battere all’impazzata.
 
 
 

Saaalve, sono sempre io, la vostra Mariella Prapapappa :D
Aaaaah *urla* l’avete visto anche voi??
Bene, adesso passiamo all’ancolo dell’autrice (?) * si mette in un angolino*

 
Sono in un ritardo pazzesco, lo so. Sono quasi due settimane che non aggiorno D:  Pardon!
Ma ho avuto tantissimi inconvenienti.
Per primo, dopo che avevo scritto metà del capitolo impiegando mezzo pomeriggio, invece di salvarlo ho premuto il tasto “non salvare”. È inutile che vi dico la mia reazione. Ero tentata a piangere in turco o in cinese alla fine ho optato per il latino!
E a proposito di questa lingua morta e sepolta, che però io sono costretta a studiare, oggi dopo tre mesi di vacanze ho aperto per la prima volta il libro. Yeeeeah.
Ok, no. Non c’è da festeggiare! Quel gran pezzo di bastardo che ha creato Splash Latino ( per chi non lo conoscesse è un sito dove puoi trovare tutte le versioni già tradotte) ha avuto la bellissima idea di fare una manutenzione proprio adesso che mi ero decisa a tirare fuori il libro dallo  zaino, ancora ben sistemato con tutto l’occorrente del mio ultimo giorno di scuola.
Sono una sfigata, non c’è altro da aggiungere. *si dispera*
Pooooi, sono caduta in depressione perché Giovedì sarò costretta ad abbandonare il mio dolce lettino per andare a riscaldare una scomoda sedia di una stressante scuola!
Giorno 13 finisce la mia paaaacchiaaa :’(
Proprio quando dovevo trascorrere un pieno giorno con i One Direction all’insegna dell’ Up All Night per festeggiare i 19 anni del mio irlandese stupendamente stupendo!
Per non parlare del fatto che ho avuto un blocco assurdo.
Sarà stato lo stress, al solo pensare che l’estate sta finendo sta per ritornarmi, ma non avevo assolutamente voglia di far una ceppa, tranne che poltrire sul mio comodo divano.
Non sapevo bene cosa far succedere, avevo solo pensato di far ingelosire un po’ la nostra Charlotte e alla fine ho buttato giù questo capitolo.
Come al solito non mi piace, ma stavolta non mi piace piace! Proprio per niente, neanche un pizzico.
Secondo me è insignificante, privo di senso e di passaggio.
Ho anche pensato di chiudere qui con questa storia, lasciarla in sospeso magari.. ma poi ho deciso di continuare anche se il risultato non è dei migliori.
Questo periodo mi distrugge! Ho bisogno delle goccioleee u.u
 

Credo di aver scritto abbastanza per oggi!
Ringrazio tutte quelle che seguono la mia storia e la recensiscono! Siete stupende **
Grazie mille ;)
 
Fatemi sapere cose ne pensate voi di questo nuovo capitolo  :)
 
Ci vediamo al prossimo.
Baci, baci :3
 

 
 
 
 
 

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Capitolo 22
*** Capitolo 21. ***


-Finalmente!- esclamò Louis, non appena spalancai lo sportello della sua mini cooper, sospirando sollevato.
Io senza alcuna risposta mi gettai sul sediolino trascinando con me la mia cartella e richiusi la portiera.
-Pensavo fossi caduta nel cesso!- esclamò prima di mettere in moto.
-Ah ah ah.- finsi una risata infastidita ma poi mi zittii non appena pensai  al sacrificio che aveva fatto Louis ad aspettarmi per darmi un passaggio a scuola. Farlo incazzare equivaleva a scendere dall’auto e raggiungere l’istituto a piedi.
Sarebbe stato capace di farmi scendere e lasciarmi da sola anche in una fitta foresta quindi ignorando la sua, ormai continua, stupidità mi misi comoda, scaraventando la cartella nei sediolini di dietro.
Guardai fuori dal finestrino il paesaggio che mi sfrecciava accanto, ormai noto, mentre Louis canticchiava qualcosa.
-Abbassa questi piedi, deficiente!- esclamò mio fratello notando i miei piedi sul cruscotto.
Gli feci una linguaccia  e continuai ad osservare fuori dal mio finestrino.
-Charlotte Tomlinson stai facendo del male al mio gioiellino, abbassa quei piedi puzzolenti o la sporcherai.- continuò con tono deciso ma disperato cercando di farmi mettere i piedi giù, sul tappetino.
Sbuffai, lo fulminai con lo sguardo mentre lo accontentavo.
-Sei una rottura di coglioni Louis!- esclamai trattenendo una risatina.
Lui si finse offeso. Aprì la bocca con stupore, si portò le mani al petto ma poi riprese a guidare tranquillamente dopo aver “accarezzato” il cruscotto del suo gioiellino.
-Potrei decidere di farti arrivare a scuola con quei bei piedini.- disse Louis con nonchalance ghignando mentre indicava le mie gambe.
-Non lo faresti!- lo sfidai, più per autoconvincermi mentre gli puntavo un dito contro.
Sul viso di mio fratello si allargò un sorriso poi la macchina rallentò, fino ad accostarsi e fermarsi del tutto.
-Louis andiamo o arriveremo in ritardo!- dissi spaventata ma stufa allo stesso tempo.
Quell’idiota patentato continuava a ghignare intimandomi con un gesto della mano a scendere dalla sua auto.
 Non poteva farmi una cosa del genere. Sono sua sorella, sangue del suo sangue, viscere delle sue viscere, occhi dei suoi occhi, intelligenza della sua intellig… aspetta non esageriamo adesso!
-Non puoi lasciarmi qui Louis!- esclamai irritata puntando il mio sguardo sul suo.- se lo farai dirò alla mamma che hai usato tutti i tuoi risparmi per comprarti un videogioco porno!- sputai incrociando le braccia al petto mentre il mio sguardo diventava di sfida.
L’espressione del moretto, prima vittoriosa con quel ghigno stampato in quella faccia da culo che si ritrova, cambiò improvvisamente.
-Come fai a sapere che ho comprato un videogioco porno?- strillò sistemandosi energeticamente i capelli.
-Mi sottovaluti mio caro Tomlinson, mi sottovaluti.- ripetei in modo altezzoso muovendo la testa in avanti mentre continuavo a dargli pacche sulla spalla.
Louis sospirò, mi guardò torvo per poi rimettere in moto e partire spedito verso la scuola.
Sorrisi vittoriosa tra me e me, mi sistemai i capelli e la maglia e..
-Merda!- esclamai notando che delle gocce d’acqua si stavano scagliando contro il parabrezza velocemente.
Una, un’altra ancora e tante altre sbattevano prepotentemente provocando uno dei suoni che più odiavo al mondo.
-Io odio la pioggia.- borbottai incrociando le braccia al petto.
L’unica occasione in cui trovo piacevole il suono delle gocce che sbattono contro la finestra è quando sono tranquillamente a letto, sotto le coperte al calduccio, magari cullata da delle grandi braccia capaci di proteggermi sempre, magari quelle di Harry.
Sorrisi istintivamente chiudendo gli occhi e immaginando la scena per poi riaprirli e sospirare alla vista di una pioggia sempre più forte.
-Perché deve piovere?- piagnucolai portandomi le mani sul viso.
-Sai che qui a Londra in questo periodo piove sempre?- domandò ironicamente quell’idiota di mio fratello.
-Sai che è comunque una cosa ingiusta? Non può sempre diluviare!- borbottai.
-Sai che siamo a pieno inverno? È una cosa normalissima!- continuò Louis mentre cambiava marcia.
Sbuffai riflettendo alle parole di mio fratello.
Era pieno inverno. Feci un calcolo veloce arrivando ad una conclusione.
-Lo sai che mancano ventiquattro giorni al tuo compleanno?- domandai al mio fratellino che si avvicinava sempre di più all’istituto.
Lui annuì fiero, sorridendo felice.
-Lo sai che farò una festa da sballo?- domandò lui voltandosi verso di me continuando a sorridere.
Sorrisi anche io notando il suo sguardo profondo, di uno che sta pianificando qualcosa di eccezionale.
E conoscendo il mio dolce fratellino sapevo che questa sarebbe stata una festa davvero da sballo. Magari aveva già programmato di farla in casa nostra con centinaia di gente sparsa qua e là, alcool a quantità e musica a tutto gas.
-E sai anche che io non ti permetterò di farla in casa vero?- domandai mentre osservavo il giardino della scuola, vuoto a causa del brutto tempo.
Louis parcheggiò al suo solito posto, sembrava che fosse riservato a lui. Dovevo vedere se si era fatto scrivere in nero, magari dentro ad una stella, il suo nome.
-E tu invece, cara sorellina, sai che la farò ugualmente, e non ascolterò le tue continue proteste?- continuò con quel suo tono altezzoso, afferrò l’ombrello che giaceva sui sedili posteriori ed uscì dall’abitacolo.
-Sei un cretino!- urlai aprendo la portiera.- Louis vieni qui o mi bagnerò tutta!- strillai sbattendo i piedi a terra, quell’idiota di mio fratello rivolto verso di me che ridacchiava ininterrottamente.
-Porca merda!- esclamai osservando le mie converse prima completamente bianche, adesso completamente sporche di fango.- Louis ti odio! Odio la pioggia, porca merda!-
 
Piede destro, piede sinistro, piede destro, piede sinistro, piede destro, piede sinistro.
Sono in classe.
Dopo la prima ora di algebra, nella quale ero stata persino rimproverata da quella serpe della prof, solo perché eravamo entrate in classe nello stesso momento, grazie ad un coglione di nome Louis che non solo mi aveva fatto bagnare tutta, sporcare le mie adorate scarpe, ma mi aveva anche cavato un occhio con il suo ombrello di Spiderman, mi aspettavano due lunghe ore di chimica.
Tutto tranquillo fino a qui. E lo è davvero, avrò le mie migliori amiche a rompermi le palle, il mio ragazzo come compagno di banco che non fa altro che torturarmi il fianco destro, punzecchiarmi con le sue solite battutine stupide, se solo non ci fosse stato anche un rompi coglioni di nome Josh.
Varcai la porta dell’aula notando subito una chioma rossissima affiancata da piccoli ricci neri.
Salutai le mie migliori amiche, stringendole in un abbraccio.
L’arrivo del professore mi fece velocemente sciogliere dalla loro stretta e raggiungere il mio banco.
Mi sedetti, tirai fuori dallo zaino il libro ed aspettai l’arrivo di Harry, mentre il prof incitava gli altri a sedersi.
La vista davanti a me era libera. Non c’era una testa coperta da corti capelli biondo scuro che era capace di nascondermi dagli occhi piccoli e furbi del dolce Smit quando diceva le fatidiche due paroline : oggi interroghiamo.
Mi sentii subito sollevata. Sospirai pensando che per quel giorno stavo scampando alle grinfie di Josh. Non mi importava se quel giorno il vecchietto mi avrebbe interrogata solo perché non ero ben nascosta, prendendo un bel due perché il giorno precedente non avevo avuto la briga neanche di prendere il libro dalla scrivania…
Due risparmiato per oggi.
Un Josh spavaldo, zaino su una spalla visivamente vuoto, braccia a penzoloni e sguardo altezzoso aveva appena varcato la porta dell’aula seguito da uno Styles piuttosto disgustato, sguardo truce di chi sta per uccidere qualcuno.
Non appena incontrò i miei occhi, però, i suoi muscoli si rilassarono, le sue labbra, prima imbronciate, si distesero in un sorrisone e i suoi meravigliosi occhi brillarono.
Tutto quello mi faceva semplicemente stare bene.
Il professore li incitò velocemente a mettersi a sedere e mentre Josh prendeva posto davanti a me, Harry con movimenti sexy si lasciò scivolare sulla sedia accanto alla mia.
Piccoli, brevi e semplici movimenti che per poco non uccisero l’intera generazione femminile che si trovava in quelle quattro mura, comprese le mie migliori amiche, e me ovviamente.
Sorrisi rendendomi conto di essere la ragazza più fortunata della terra ad avere Harry tutto per me. Non solo perché è un bellissimo ragazzo, ma soprattutto perché è tutto ciò di cui avevo bisogno.
-Buongiorno bellezza!- mi salutò sorridendo, sorriso che si spense non appena Josh si voltò verso di me per sistemare il suo giubbotto sulla sedia, facendomi un occhiolino.
-Buongiorno a te!- risposi sfiorandogli la mano che aveva poggiato sul banco, chiusa in un pugno.- che ti prende?- domandai facendo finta di nulla.
-Io a quello lo butto dalla finestra, giuro!- sputò tra i denti rivolgendo uno sguardo pieno di odio al ragazzo davanti a noi.
Gli strinsi ancora di più la mano per farlo calmare, mordicchiandomi il labbro perché nonostante tutto ero fottutamente felice di sapere che Harry fosse geloso di me.
-Bene, adesso vi metterete a gruppi e farete questo schema che sto per distribuire!- disse la voce decisa del professore mentre distribuiva dei fogli.-
Un bisbiglio generale riempì la classe, tutti intenti a fare dei gruppi.
-Zitti, basta semplicemente girarvi e fare gruppo con i compagni che stanno dietro di voi.-  ci ammonì il professore.
Bene, perfetto, stupendo. Ci mancava solo questa!
Dover lavorare in gruppo con uno stupido come Josh che si era già voltato verso di noi con uno stupido sorriso stampato in faccia.
Harry trattenne l’istinto di saltargli addosso e picchiarlo. Gli si leggeva in faccia che era incazzato nero, che non poteva sopportare la sua presenza tantomeno dover condividere un lavoro con lui per ben due ore.
-Quanto siete carini, siete una coppia così mielosa da far venire il voltastomaco.- enunciò disgustato quel moretto del cazzo, osservando le nostre mani ancora intrecciate.
Per fortuna, prima di una non tranquilla reazione del mio ragazzo, il professore interruppe le stupide frecciatine di Josh sbattendoci sul tavolo la scheda e invitandoci a chiudere la nostra boccaccia e metterci subito a lavoro se non volevamo avere un bel due.
E il due per certe persone, non faccio nomi, -Josh Peazer- ci stava eccome. Almeno quel farabutto chiudeva un po’ quella bocca e la smetteva di infastidirmi se, oltre al brutto voto in chimica, non voleva anche un occhio nero.
 
 
 
Gran parte dei minuti passarono tranquillamente. Sembrava persino di non stare in gruppo con quel cretino anche perché contribuiva ben poco al lavoro che dovevamo fare. Ogni tanto faceva qualche battutaccia delle sue ma ormai sia io che Harry avevamo imparato a non ascoltarlo, a fare finta che non esistesse.
Io, il mio ragazzo e Katy, la sfortunata compagna di banco di Josh, stavamo facendo un ottimo lavoro. Mancava poco e lo avremmo concluso prima delle due ore.
-mi sto tartassando le palle!- sbuffò stufo Josh mentre, seduto in modo alquanto scomposto, si picchettava una matita sulle labbra.
-Se solo facessi qualcosa..- borbottò infastidito Harry, mentre tirava una linea sul suo foglio.
-Mmh.. buona idea!- il ragazzo scattò sulla sedia mettendosi composto, poggiò i gomiti sul banco e si sporse in avanti, verso di me.
-Che ne dici di fare qualcosa insieme, bambolina?- soffiò a pochi centimetri dal mio viso.
Mi allontanai velocemente osservando il riccio accanto a me. La punta della sua matita, che teneva stretta nella mano destra, si ruppe sul foglio e vidi chiaramente le sue nocche diventare bianche.
-Tu insieme alla mia ragazza non farai un emerito cazzo!- sputò tra i denti Harry scostandosi i ricci ribelli dagli occhi.
-Oh, oh errato! Io- accentuò bene quest’ultima parola- ho già fatto molto con la tua bella ragazza.- sorrise vittorioso mentre prendeva una ciocca dei miei capelli tra le sue dita.
Mi scansai subito notando un Harry piuttosto rosso in viso, alzò gli occhi dal suo foglio puntandoli su Josh e se solo un semplice sguardo avesse avuto il potere di uccidere, il moretto in quel momento si sarebbe trovato già steso a terra senza vita.
Ma purtroppo nessuno ha ancora questa dote naturale.
Sai che bello guardare tutte le persone che ti stanno sul cazzo e loro improvvisamente.. puff, morte!
È ingiusto non avere un potere di ques…ma che cazzo sto dicendo?
Qui ci sono due che manca poco e si picchiano e io penso a cretinate come queste?!
-Non devi neanche pensare di toccarla un’altra sola volta! Lei.- Harry era molto agitato ma non urlava per non farsi sentire dal professore. Puntò un dito verso di me per sottolineare il soggetto.- è la mia ragazza! Tu non sei nessuno sei solo un insignificante esserino!- concluse sistemandosi il colletto della giacca grigia.
-potrà anche essere la tua ragazza ma io ho avuto molto di più di semplici bacetti mio caro.- continuò Josh trattenendo un sorriso.
Ma era forse pazzo? Si era rivelato un ragazzo tutto l’opposto di quello che pensavo che fosse.
Il dolce e tranquillo ragazzo che avevo conosciuto all’inizio, adesso non era altro che un antipatico, stronzo che voleva rovinarmi la vita per un semplice sbaglio che avevo commesso.
Sprofondai dalla vergogna, mi nascosi sotto il colletto della mia felpa rossa cercando di mimetizzarmi, riuscendoci forse alla perfezione.
-Resta il fatto che io posso baciarla, toccarla e fare tutto quello che voglio con lei, dove, quando e come voglio. Sempre, anche in questo momento!-
Mi stupì la tranquillità con cui rispondeva il mio ragazzo. Sembrava che stesse per scoppiare ma in realtà rispondeva in modo costante nonostante le provocazione. Avevo provato anche io a ribattere ma lui mi aveva prontamente bloccato.
La sonora risata di Peazer rimbombò per tutta la stanza.
-Cosa c’è da ridere così tanto signorino?- lo richiamò il prof.
Lui si ricompose poi, con ancora quel sorriso stampato sulle labbra, si avvicinò pericolosamente al viso di Styles.
-Chiediti perché a me l’ha data e  a te ancora no. Ti consiglio comunque di provarla perché è davvero forte a letto. Minchia come cavalca!-
Ok, adesso stava superando il limite. Non poteva permettersi di parlare così, davanti a me poi, come se non esistessi.
Che razza di ragazzo è uno che parla liberamente di certe cose? Stavo per ucciderlo, spaccargli quella faccina del cazzo che si ritrovava.
Harry accanto a me strinse il pugno, il suo viso si colorò di rosso e la sua gabbia toracica si alzava e si abbassava velocemente.
Poi fu un attimo. Scattò in piedi tirandosi anche Josh e gli scagliò un pungo dritto in faccia colpendolo sul naso.
Tutti, compresa me, sussultammo.
Mi alzai in piedi anche io trattenendo Harry prima che potesse continuare  a colpirlo.
Furono attimi di confusione.
Josh continuava a urlargli contro insulti scacciando tra le braccia del professore che a sua volta urlava per calmare l’intera classe.
-Dal preside tutti e due!- urlò nero dalla rabbia.
I due si calmarono, i loro respiri tornarono regolari.
E mentre Josh si toccava la parte colpita Harry mi rivolse uno sguardo di scuse prima di lasciare l’aula.
 
 
 
 
 
Ero distrutta. La testa che, dopo un intero pomeriggio sui libri, pulsava. Temevo che scoppiasse da un momento all’altro schizzando parte del mio cervello su tutte le pareti.
Spensi la luce e mi gettai sul letto, finalmente quella straziante giornata era conclusa.
Dopo l’episodio di quella mattina non avevo più rivisto Harry, che era stato mandato a casa insieme a quel farabutto. Mi ero rintanata in casa e avevo studiato, forse anche più del dovuto, talmente tanto che credevo di aver imparato a memoria l’intero libro di storia.
Avevo ricevuto diverse chiamate dal mio ragazzo ma a nessuna avevo risposto.
Non che fossi incazzata con lui, Josh si meritava l’ occhio nero e la frattura al naso dopo tutto quello che aveva detto.
Ero felice perché con quel gesto Harry aveva dimostrato di tenere a me, aveva fatto capire, sia a lui ma principalmente a me, che nessuno poteva permettersi di parlare in quel modo.
Ma ero delusa e neanch’io riuscivo a capire il reale motivo.
Forse, nonostante tutto, non mi aspettavo una reazione del genere da parte del mio ragazzo.
Non mi aspettavo che reagisse in modo così brusco, rischiando persino una sospensione per me!
Non voglio che si metta nei guai solo perché uno qualunque mi irrita.
Uno strano rumore proveniente dalla finestra mi fece sussultare.
Spaventata mi intrufolai velocemente sotto le coperte coprendomi fin sopra i capelli.
E di nuovo lo stesso rumore, come di qualcosa che picchiettava contro il vetro.
Magari stava di nuovo piovendo ed era semplicemente la pioggia o forse era tutta colpa del vento.
E ancora.. e ancora.
Stavo per farmela sotto.
Dov’è Louis quando c’è bisogno di lui?
Dov’è quell’idiota di mio fratello quando alla finestra potrebbe esserci un uomo armato intenzionato ad assassinarmi?
Perché irrompe nella mia stanza solo quando deve rompermi le palle?
Stavo tremando ma non sapevo perché.
Tremavo forse dalla paura o avevo semplicemente freddo?
No, non erano questi i reali motivi.
I've tried playing it cool 
Girl when I'm looking at you 
I can never be brave 
Cause you make my heart race

Qualcuno al difuori della mia stanza stava suonando qualcosa di estremamente bellissimo e una voce, una fantastica, meravigliosa, stupenda voce stava intonando qualcosa di melodioso.
Shot me out of the sky 
You're my kryptonite 
You keep me making me weak 
Yeah, frozen and can't breathe 

 
Avrei riconosciuto quella voce su mille. Quella voce che con poche parole mi stava facendo sognare. Il mio corpo era continuamente scosso da brividi.
Mi abbassai lentamente le coperte dal viso per poi scendere dal letto. Indossai le pantofole e la vestaglia.
 Some things gotta get loud 
Cause if not, they just don't make you see 
That I need you here with me now 
Cause you've got that one thing 

 
Quella voce era ancora li a poca distanza da me. La sentivo chiara nelle mie orecchie, mi inebriava il cuore, mi rendeva felice.

So get out, get out, get out of my head 
And fall into my arms instead 
I don't, I don't, don't know what it is 
But I need that one thing 
And you've got that one thing 

 
A passi lenti mi avvicinai alla finestra.
Avevo un irrefrenabile voglia di vederlo, di saltargli addosso e abbracciarlo forte perché la mia cosa, la cosa più importante che avevo trovato in quest’ultimo periodo era lui.
Now I'm climbing the walls 
But you don't notice at all 
That I'm going out of my mind 
All day and all night 

 
Il mio cuore batteva all’impazzata. Mai nessuno aveva fatto una cosa simile per me, mai nessuno era venuto sotto la mia finestra a dedicarmi una bellissima canzone di chissà quale autore.
Mi stropicciai gli occhi credendo di sognare sbattendo più volte le palpebre.
Ma io ero ancora lì, in piedi, vicino ad una finestra, in pigiama e alquanto orrenda e quella bellissima voce stava ancora cantando.
Some things gotta get loud 
Cause I'm dying just to know your name 
And I need you here with me now 
Cause you've got that one thing 

Mi decisi finalmente ad avvicinarmi e ad uscire in balcone per poter assaporare il mio piccolo concerto personale.
E dovevo anche muovermi. Lo stavo facendo aspettare troppo, magari poteva pensare che non sarei uscita e lui avrebbe preso tutto e  se ne sarebbe tornato a casa.
E non potevo permetterlo.
Mi affrettai ad afferrare la maniglia e ad aprire la porta-finestra.
-Ahi, porca puzzola che male!- sbottai massaggiandomi la fronte.
Un piccolo sassolino, uno dei tanti con cui Harry stava tentando di cogliere la mia attenzione, mi colpì.
Qualcuno ridacchiò o per meglio dire scoppiò a ridere sonoramente. E chi se non il mio migliore amico Niall?
 
So get out, get out, get out of my head 
And fall into my arms instead 
I don't, I don't, don't know what it is 
But I need that one thing 
And you've got that one thing 

Harry continuava a cantare tra una risata e l’altra mentre io, affacciata al balcone, osservavo quei due mascalzoni che avevano svegliato un intero vicinato per dedicarmi una canzone. A me. A  Charlotte Tomlinson.
-Avete finito di ridere?- chiesi stufa massaggiandomi ancora la parte colpita.- siete venuti qui per tentare di uccidermi o per fare qualcosa di carino?- domandai trattenendo una risata.
Sprizzavo allegria da tutti i pori. Avevo trovato qualcosa di prezioso, e pensare che me lo stavo facendo scappare.
-Io non ho fatto niente.- si giustificò Niall alzando le braccia in aria.- avevo la mani impegnate a suonare.-
Harry, che aveva smesso di cantare, si sistemò i capelli e sorrise ed io per poco non mi ritrovai di sotto stesa sul prato, morta.
-Che diavolo ci fate qui?- strillai ricordandomi improvvisamente del reale motivo per cui mi trovavo fuori in balcone.
-Grazie Charly, lo so che ho una bella voce, si si, so anche che la canzone era stupenda!- borbottò Harry facendo vagare lo sguardo infastidito.
Trattenni un sorriso, osservai Niall ridere ancora di gusto ed Harry arrossire imbarazzato davanti a commenti ambigui di certe vecchiette.
Sì, perché le uniche vicine di casa che ho, sono delle vecchie che non fanno altro che spettegolare dalla mattina alla sera.
-Che ne dici di scendere?- chiese imbarazzato Styles grattandosi la nuca.
Non me lo feci ripetere due volte, entrai velocemente dentro e altrettanto velocemente scesi le scale spalancando poi la porta di casa.
Corsi verso di lui saltandogli al collo e stringendolo forte a me.
Mai nessuno mi aveva dimostrato tanto come aveva fatto Harry in poco tempo.
Mai nessuno mi aveva fatto qualcosa del genere, nessuno mai mi aveva svegliato in piena notte dedicandomi una stupenda canzone.
Mai nessuno mi aveva fatto sentire così importante e unica come stava facendo lui in quel momento.
Stavo abbracciando il mondo intero, il mio mondo!
-Sei uno stupido- gli sussurrai all’orecchio.
Lui si staccò velocemente da me guardandomi offeso.
Incrociò le braccia al petto e con quell’espressione da cucciolo indifeso tentò di sciogliermi.
-è questo il tuo ringraziamento?- chiese con quel finto tono arrabbiato voltando la testa in direzione della signora Camilla che stava accarezzando il suo gatto nero.
Incuteva terrore ma ad Harry non fece nessun effetto anzi le sorrise ammirevole.
-Niall possiamo anche tornare a casa!- esclamò convinto, voltandosi verso il biondino con fare altezzoso.
E mentre muoveva i primi passi per allontanarsi, mi precipitai dietro di lui attaccandomi al suo collo e allacciando le gambe ai suoi fianchi.
Harry, preso alla sprovvista, rischiò di cadere a terra ma i suoi riflessi ben pronti lo fecero rimanere in equilibrio.
-Sei il mio stupido ed è per questo che ti adoro.- gli sussurrai all’orecchio mordicchiandogli poi il lobo.
Styles si fermò di scatto, voltò leggermente il viso in modo da potermi guardare e mi lasciò un dolce bacio sulle labbra.
-Mi correggo. Niall puoi anche tornare a casa!- esclamò mettendomi giù e rivolgendo un dolce sguardo al mio migliore amico.
-Prego Harry. È stato un piacere per me lasciare il mio adorato letto e il mio mega pacco di patatine per aiutare te in una stupida e mielosa serenata!- esclamò facendo il finto offeso.
Io ed Harry ci guardammo in faccia per poi scoppiare a ridere.
Feci una piccola corsetta e raggiunsi il mio irlandese, saltandogli al collo.
-Grazie Nialler! Sei stato bravissimo e inoltre sei bellissimo!- gli dissi stirandogli le guanciotte- guarda lì quante belle ragazze che potresti conquistare con questa chitarra!- esclamai rivolgendo lo sguardo verso le telespettatrici over 60.
-Sei una stronza Charlotte Tomlinson!- esclamò in risposta lui alzando il terzo dito.
-Ehi non essere maleducato o non conquisterai nessun cuore!- dissi teatralmente.
Cercai di trattenere una risata davanti all’espressione di Niall e alla faccia buffa di Harry ma poi, quando le voci pettegole delle vecchiette che commentavano il nostro stupido discorso arrivarono alle mie orecchie, non riuscii più a trattenermi e scoppiai in una sonora risata.
-Io me ne torno a casa idioti- sbuffò Horan.- non fate troppo rumore o sveglierete queste belle ragazze.- concluse facendo un occhiolino a noi e rivolgendo un sorriso secsissimo alle mie vicine prima di allontanarsi.
-è davvero un amore.- sorrisi guardando il mio meraviglioso ragazzo.
-Ah si? Sarebbe Niall un amore? Ed io cosa sono eh?- chiese avvicinandosi a me dopo avermi afferrato per i fianchi.
-Tu sei il mio amore, che è diverso!- bisbigliai a pochi centimetri dal suo viso.
Il sorriso di Harry illuminò l’intero vicinato! Era così bello che pensavo fosse finto.
Mentre le nostre labbra si univano in un tenero e dolce bacio e gli applausi dei presenti risuonavano intorno a noi, mi chiedevo come fosse possibile avere un ragazzo così, tutto per me.
Dovevo ritenermi davvero fortunata!
Quando ci staccammo, forse passò parecchio tempo visto che tutte le vecchiette erano già rientrate in casa, mi sentivo talmente bene che pareva che stessi toccando il cielo con un dito.
Ero in pigiama ed un vento fresco scompigliava i nostri capelli.
Un brivido mi percorse la schiena ed istintivamente mi strinsi nelle spalle.
-Hai freddo?- domandò Harry stringendomi a lui. Avevo praticamente la faccia spiaccicata al suo petto e, se per voi questo equivale a non respirare più, per me invece era stare in paradiso.
Non perché fossi già morta, questo è chiaro!
Quel meraviglioso profumo mi invadeva il corpo, e quel calore riscaldava, oltre me, il mio intero cuore che iniziò a battere all’impazzata quando le labbra di Harry si posarono delicatamente sulla mia fronte.
-Entriamo dentro.- sussurrai timidamente guardandolo negli occhi dove per poco non affogai.
Lui sorrise prima di trascinarmi in casa.
-Non c’è Louis?- domandò una volta aver chiuso la grande porta in legno.
-No, è con Hope.- feci spallucce e mi diressi su per le scale.
I miei muscoli si muovevano da soli.
Questo era praticamente un invito a far restare lì Harry e inoltre lo stavo portando in camera mia.
-Vuoi dirmi che se non arrivavo, tu saresti stata sola ed indifesa per tutta la notte?- domandò allarmato mentre mi seguiva.
-Già.- risposi semplicemente.
Entrai in camera seguita da Harry, presi il mio orsacchiotto e mi misi a gambe incrociate sul letto con il peluche sulle mie gambe.
-Ho lui che mi fa compagnia.- cinguettai indicando Ted, l’orso.
-Ah si?- domandò il ricciolino disgustato.- bene, posso anche andare allora.- continuò dopo aver scostato i riccioli dagli occhi.
-Hai finito di fare l’offeso stasera? Lo sai che scherzo idiota!- esclamai.
Mi lasciai cadere sul letto, osservando il soffitto. Non sentivo alcun rumore, non sapevo cosa stesse facendo Harry ne tantomeno  se fosse ancora li.
-Harry?- lo chiamai dolcemente girando la testa nella direzione in cui si trovava lui qualche secondo prima.
Niente, non c’er…
-Buu!-
Urlai a squarciagola vedendo sbucare quella testa piena di riccioli dall’altro lato del letto.
Ma si è forse ammattito?
-Ma sei coglione?- domandai portando una mano al cuore che scalpitava dallo spavento.- ammettilo che volevi uccidermi!- gli puntai un dito contro mentre lui rideva come un matto.- e non ridere idiota!- sbottai colpendolo sulla spalla.
-Così ci pensi due volte prima di dire che uno stupido orsacchiotto è meglio di me!- disse alzandosi in piedi prima di sistemarsi il maglione che indossava.
-Ma io non ho mai detto questo!- esclamai tirandomi su anch’io.
-Come se fosse!- rispose semplicemente Harry.
Alzava ed abbassava continuamente le sopracciglia mentre di soppiatto si avvicinava a me.
Con un balzo si gettò addosso a me, tritandomi praticamente le ossa.
Gemetti dal dolore e per poco non persi il respiro.
Harry sembrò accorgersene e dopo averlo colpito con un cuscino e avergli urlato contro degli insulti per vendicarmi, iniziò una lunga guerra con i cuscini.
 
 
 
 
Pov. Harry

Charly si lasciò cadere esausta sul letto. Aveva il respiro corto sia per la stanchezza, dopo avermi colpito a raffica con cuscinate abbastanza violente, sia per il troppo ridere.
La sua risata mi riempiva il cuore e mi faceva innamorare ogni momento ancora di più.
Era bellissima anche in pigiama, senza trucco e con i capelli arruffati e sarebbe stata bellissima sempre.
Sarebbe stata bellissima anche tra sessant’anni con le rughe, senza denti, con i capelli bianchi ed io sarei stato ancora innamorato, giorno per giorno sempre di più.
Mi sdraiai accanto a lei su un fianco, presi una ciocca bionda tra le dita e mi persi nel blu limpido dei suoi occhi.
-Resti qua stasera vero?- sussurrò timidamente guardandomi con un paio di occhioni dolcissimi.
Non le risposi. Mi misi semplicemente a cavalcioni su di lei e continuando ad accarezzarle i capelli mi chinai sulle sue labbra per prenderle in mio possesso.
Un bacio prima dolce e pieno di sentimento che si trasformò presto in qualcosa di più fugace.
Le sue mani afferrarono il mio maglione spingendomi verso il suo addome e non appena i nostri bacini si scontrarono mi sentii tremare.
Feci vagare le mie mani sul bordo della sua grande maglia del pigiama prima di infilarle sotto la stoffa e accarezzarle la pancia completamente piatta.
Stavo giusto per alzarle del tutto la maglia quando Charly si fermò di scatto e mi guardò con grandi occhioni timidi.
-Scusa- sussurrò abbassandosi la maglia per coprirsi.
Era chiaro che non avesse le mie stesse intenzioni.
Neanch’io volevo correre così in fretta con lei ma la situazione mi aveva spinto un po’ oltre.
Mi alzai da quella posizione e mi misi di nuovo affianco a lei.
-Dovrei essere io a scusarmi! Forse stavo correndo un po’ troppo ma la situazione non mi ha aiutato.- mi scusai un po’ imbarazzato.
-Sappi che io non ho nessuna fretta, ti aspetterò fino a quando non sarai pronta. Non mi importa del parere di certa gente stupida, se non siamo arrivati a fare questo grande passo significa che quello che stiamo creando è più forte di una stupida storiella!- dissi deciso riferendomi all’episodio accaduto quella mattina.
Josh non poteva permettersi di parlare in quel modo della mia ragazza, come se fosse una qualunque, ed è per questo che avevo reagito in quel modo parecchio spropositato ma non m’importava.
Sul volto di Charly apparve un sorriso meraviglioso poi si avvicinò a me e mi lasciò un tenero bacio sulle labbra che io approfondì.
Restammo per un bel po’ accoccolati sotto le coperte.
Lei con il viso sul mio petto non faceva altro che accarezzarmi l’addome con le sue docili mani, io con il mento appoggiato alla sua testa giocavo con i suoi lunghi capelli biondi.
-Grazie!- esclamò improvvisamente Charly mentre faceva dei cerchi immaginari sul mio maglione.
-Per cosa?-le chiesi stranito. Non stavo facendo niente in quel momento per la quale doveva ringraziarmi.
-Per tutto!- disse decisa sollevando il viso in modo da potermi guardare negli occhi.- per tutto quello che stai facendo per me, per essere qui con me stanotte e soprattutto per la bellissima sorpresa!- continuò e potei chiaramente notare la sua inclinazione di voce.
Sembrava che avesse paura di rivelarmi quello che provava davvero.
-Non devi ringraziarmi Charly! Sono disposto a fare tutto, anche scalare un monte, per renderti felice!- ammisi io.
Stavo parlando liberamente con la mia ragazza rivelandole, indirettamente, tutto quello che provavo per lei.
Continuò a sorridere per poi tornare alla posizione di prima.
-La canzone è meravigliosa!- sussurrò ancora, dopo qualche minuto.- l’hai scritta tu?- mi chiese.
-Si.- ammisi.- sono contento che ti sia piaciuta!-
-Ed io sono contenta di avere una canzone tutta mia. Sei meraviglioso! Mai nessuno mi aveva dedicato una canzone così bella, scritta da lui stesso.- rispose mantenendo quel tono di voce basso come se la paura di esprimere i suoi sentimenti le riempiva il cuore sbloccandole le parole.- e poi hai una voce stupenda, ho avuto i brividi per tutto il tempo!- concluse facendosi sempre più piccola tra le mie braccia.
Le lasciai un altro dei tanti baci sulla testa.
Il mio cuore stava battendo all’impazzata e cercavo di farlo calmare perché avevo vergogna a farlo sentire a Charlotte.
Cosa avrebbe pensato?
Cosa ne sapeva lei dei brividi che provavo io tutte le volte che mi rivolgeva un semplice sguardo? Cosa ne sapeva lei delle farfalle che si scatenavano nel mio stomaco tutte le volte che sorrideva?
E quando mi sfiorava? Tremavo dentro.
Per non parlare di tutte le volte che mi aveva baciato. Era sempre una sensazione bellissima quasi come toccare il cielo con un dito.
-Amore?-
Boom!
Un tuffo al cuore! Una capriola, dei mega salti mortali, qualche battito perso, sudorazione, brividi su tutto il corpo, bufali imbestialiti nel mio stomaco.
Queste furono le sensazioni ad una semplice parola detta nel modo più bello che avessi mai sentito in vita mia.
-Si?- chiesi di rimando io. La voce tremolante che uscì come un soffio dalle mie labbra.
-Pensavo stessi dormendo.- disse Charly con la voce impastata dal sonno, segno che quella che stava per addormentarsi era lei.
-No, stavo semplicemente pensando.- risposi.
E per l’appunto aveva talmente tanto sonno che non mi chiese neanche a cosa stessi pensando di così tanto importante, da non parlare più per qualche minuto.
Mi augurò solo una dolce buonanotte seguita da un tenero bacio e osservandola dormire tra le mie braccia, piccola e indifesa, con quel sorriso stampato sulle labbra e quell’espressione dolce ma allo stesso tempo corrucciata capì quanto l’amassi.
E non era poco, per niente!
 
 
 
 
 

 
Buonaseeeeeraaa gente o sarebbe meglio dire buonanotte?
Beh, magari molti di voi non si ricordano più di me! E avete ragione.
Mi sono assentata per più di un mese ma sfortunatamente per voi sono tornata :D
Avevo pensato di sospendere la fanfiction ma poi mi mancava scrivere e nonostante ricevo poche recensioni ai capitoli mi sono decisa a continuare ed eccomi qui con un nuovo aggiornamento!
Come al solito a me non piace.
L’ho scritto di fretta perché in questi giorni non ci sarò e non volevo più farvi aspettare!
È tardissimo, domani dovrei svegliarmi molto preso, ma io sono ancora qui ad aggiornare la mia storia solo per voi.
Beh, i miei occhietti si chiudono da soli quindi sono veloce e concisa u.u
Continuerò la storia solo se avrò abbastanza recensioni.
Pubblicherò i capitoli quando avrò tempo, dato che la scuola me ne occupa parecchio!
E cercherò di finirla entro quest’anno così che potrete sbarazzarvi di me!
Quindi vi chiedo di recensire facendomi sapere cosa ne pensate, accetto anche le critiche!
 Grazie a tutte :D
 
Al prossimo capitolo bellezze :3


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Capitolo 23
*** Capitolo 22. ***


Erano passate due settimane dalla meravigliosa sorpresa che mi aveva fatto Harry quella sera del primo dicembre.
Erano passate due settimane da quando quella stupenda canzone era entrata nella mia testa senza trovare una via di fuga.
 La canticchiavo sempre: appena sveglia, mentre mangiavo, sotto la doccia, per la strada verso scuola, tra quei scomodissimi banchi tra una spiegazione e l’altra, mentre studiavo noiosissime formule di qualche stupidissima materia e persino mentre dormivo.
Una volta Louis pensava che fossi una sonnambula perché nel bel mezzo della notte mi ero svegliata e mi ero intrufolata nel suo letto cantando la mia canzone, quelle stupende parole che il mio ragazzo aveva scritto per me!
Quanto sono fiera di dire certe cose!
Harry Styles il mio ragazzo! Non è cosa da poco..
Ogni tanto, era la stesso Harry che intonava qualche strofa della canzone e ogni volta, come la prima, il mio cuore si riempiva di gioia e la mia pelle veniva continuamente attraversata da brividi.
Erano passate due settimane anche da quell’episodio che mi aveva fatto tanto riflettere.
Tra una canticchiata e l’altra avevo anche trovato il tempo per pensare alle parole che Harry mi aveva detto quella fatidica sera, quando, lui a cavalcioni su di me, aveva fatto vagare le sue mani sotto la mia maglia spingendosi un po’ oltre.
Nonostante non fosse la mia prima volta non ero riuscita a sciogliermi e a diventare sua senza troppi problemi.
Harry si era tranquillamente arrestato, un sorriso dolcissimo e delle parole che mi avevano fatto esplodere il cuore.
Lui, quel ragazzo che fino a qualche mese prima andava a letto con una ragazza diversa ogni sera, mi aveva detto che sarebbe stato disposto ad aspettare, che non ha intenzione di correre con me.
Ed io non potevo essere che felice.
Avevo avuto parecchie delusioni fino a quel momento. Quella più grande l’avevo avuta con Thomas, una ragazzo che prima mi aveva abbindolato con parole e gesti dolcissimi e che poi mi aveva scaricato in una casetta, di un luogo a me sconosciuto, dopo aver fatto l’amore con me.
La mia prima volta, tanto voluta da me che da lui, ma che col tempo si era rivelata il mio trauma più grande. E come se avessi subito una violenza sul mio corpo. Ricordavo ancora tutto di quella sera come fosse un incubo.
E adesso c’era qualcuno a cui non importava solo il sesso, c’era qualcuno che era disposto ad aspettare anche mesi ed io ero sicura che Harry, questa volta, non mi avrebbe deluso.
Ovviamente avevo raccontato tutto quello che mi era accaduto quella sera alle mie migliori amiche che, per due settimane, non avevano fatto altro che ripetermi quanto fossi stata stupida ad averlo rifiutato.
 Vedevano in lui un dio, quel tipico ragazzo disposto a tutto pur di stare con la ragazza che ama, erano sicure anch’esse che lui era quello giusto, che non dovevo avere timore di Harry perché mai mi avrebbe fatto soffrire.
-Ci stai ascoltando?- sentì la voce di Hope ovattata quasi come fosse su un altro pianeta.
-Pianeta Terra chiama Charly. Ci senti?- continuò Abby sventolandomi una mano davanti al viso per farmi riprendere.
-Si, vi sento ragazze, stavo solo pensando.- risposi scuotendo la testa per riprendermi dai miei pensieri.
Ecco, per l’appunto, io e le mie due migliori amiche ci trovavamo nell’immensa camera di Hope a parlare ancora della stessa cosa.
-Allora Charly ti decidi a dargliela ad Harry si o no?- chiese Abby stufa mentre si smaltava di rosso le sue unghie perfettamente curate.
Le diedi uno spintone facendo tingere l’intero mignolo della mano destra.
Lei al vedere quel disastro mi fulminò con lo sguardo pronta a scagliarsi su di me.
-Ferma!- urlai io raggomitolandomi sul letto di Hope- non puoi uccidermi altrimenti Harry non avrà mai la mia patata!- esclamai sulla difensiva.
Le mie migliori amiche, prima serie e curiose di ascoltare quello che stavo per dire, scoppiarono a ridere riprendendo, successivamente, a fare quello che stavano facendo prima.
-Bene- disse decisa Hope.- per la tua prima volta con Harry dobbiamo organizzare tutto alla perfezione ed è per questo che ho pensato a tutto io.-
La guardai interrogativa, alzando un sopracciglio mentre Abby, curiosa, smetteva di armeggiare con lo smalto.
-Dato che sono la più intelligente tra le tre e indubbiamente quella con più cervello- si pavoneggiò portandosi i capelli dietro la schiena- ho organizzato un bel piano. Per prima cosa ho mandato un sms a Louis invitandolo ad uscire, così voi due avrete casa vuota- spiegò semplicemente la rossa.
Abby scattò in piedi avvicinandosi ad Hope per congratularsi.
“Tu si che sei astuta!” l’aveva presa in giro.
-Se non l’hai ancora capito sta facendo tutto questo in modo che anche lei può scoparsi mio fratello!- esclamai io sbuffando e sistemandomi più comodamente sul materasso.
-E chi ti dice che io non l’abbia già fatto?- mi stupì la risposta della rossa con quell’aria da saputella. Ma non ebbi il tempo di rispondere che subito riprese con il suo piano.- adesso sarai tu a chiamare Harry e invitarlo a cena da te. Noi ovviamente ti aiuteremo.- continuò- sistemeremo tutto l’occorrente per la serata e ti accompagneremo al centro commerciale per fare un po’ di shopping intimo. Sai.. un bel completino sexy aiuta di più!- esclamò la mia amica ammiccando, stupendo sia me che Abby.
-Stare con Louis ti fa male!- disse con nonchalance la riccia mentre soffiava sulle sue unghie- e comunque ti sei dimenticata della cosa più importante.-
-Ci pensa sicuramente Harry ai preserv..- Hope venne bloccata dall’altra scansafatiche mentre io ascoltavo i loro stupidi discorsi.
-Non mi riferivo ai preservativi idiota!- esclamò Abby.- Charly, hai fatto la ceretta?-
Stupita da quella domanda, dato che non mi aspettavo che le due talmente prese nei loro progetti, potessero rivolgersi a me, sobbalzai.
-Eh?- chiesi grattandomi la nuca.
-Ecco lo sapevo io che questa qui ha la foresta pluviale lì sotto!- sbottò la riccia balzando in piedi.
Corrucciai la fronte cercando di capire.
Stava parlando di me? E stava per caso insinuando che fossi così, così…
-Non ho la foresta pluviale e nemmeno quella equatoriale. Mi sono depilata tre giorni fa, cretina!- esclamai mettendomi seduta sul letto ed incrociando le braccia al petto.
Abby ed Hope sospirarono rassicurate.
-Bene. Adesso passiamo allo shopping sfrenato!- esclamò la rossa scattando in piedi innalzando un braccio in aria manco fosse la Statua della Libertà!
 
 
 
 
-Non pensi che questo sia un po’ troppo… come dire..-
-Provocante?- completò la mia amica al posto mio.- no, non lo è affatto. È perfetto!- esclamò infine.
Abby riteneva perfetto un completo intimo in pizzo bianco che lasciava ben poco all’immaginazione, accompagnato da un baby-doll trasparente, che poteva servire a tutto meno che a coprirmi un po’.
Mi guardai ancora una volta allo specchio poco convinta su quello che stavo provando.
-Allora, vediamo quant’è sexy la mia cognatina?- domandò Hope spalancando la tendina azzurra del camerino.
D’istinto mi coprì, perché ero molto poco vestita, e imprecai contro la rossa mentre lei ridacchiava e mi osservava attentamente.
-Caspita Charly, stasera ti aspetterà sicuramente una lunga nottata. Non credo che Harry sarà in grado di trattenersi abbastanza se ti presenterai così!- esclamò continuando a guardarmi.
-Dici che è troppo vero?- domandai con quell’espressione poco convinta sul viso.
-Ma che troppo e troppo scema! È perfetto. Anzi, sei perfetta!- rispose lei sicura dandomi un colpetto sulla chiappa destra.
-Ahia!- esclamai massaggiandomi la parte colpita.
-Questo sedere è solo di Styles, rassegnati Hope! E adesso usciamo e facciamo rivestire questa bella fanciulla.- disse Abby mentre l’altra con una linguaccia usciva dal camerino.
Riuscì a farle il terzo dito prima di vederle scomparire del tutto aldilà della piccola stanza, e mi rivestì in fretta convincendomi che forse quel completo era davvero adatto per la serata.
In realtà, pensandoci bene, non ero neanche troppo volgare. Il bianco puro si intonava bene con la mia carnagione chiara ed ero sicura che ad Harry sarebbe piaciuto aldilà della provocazione.
Uscii velocemente dal camerino e mi avvicinai alla cassa per poter pagare prima di un ripensamento. 
Le mie amiche mi aspettavano già fuori dal negozio pronte ad immergersi in altri infiniti negozi per comprare infinite cose.
E infatti, alla fine del pomeriggio, eravamo di ritorno a casa cariche di buste di tutti i tipi.
Io avevo comprato un paio di jeans e una camicetta bianca da indossare quella sera, oltre ad un vestito che avrei sicuramente indossato per il compleanno di mio fratello.
Inoltre mi avevano costretto a comprare candele, fiori e tutto l’occorrente per la serata con Harry.
“Deve essere tutto perfetto e romantico, come nei film” mi avevano detto.
E adesso mi ritrovavo con i capelli legati, le maniche della felpa rossa rimboccate, un grembiule allacciato alla vita, e le mani sporche di farina tra i fornelli per preparare la cena.
-Sono un disastro!- piagnucolai mentre cercavo di far diventare quel panetto perfettamente rotondo.
-Impegnati Charly e non fare la stupida.- mi rispose Abby intenta a cercare una tovaglia adatta alla situazione.
Hope invece, stava mettendo sottosopra l’intero soggiorno perché non riusciva più a trovare quel vaso che quell’idiota di mio fratello aveva comprato in una mostra d’antiquariato e che lei riteneva stupendo.
In realtà a  me faceva davvero cagare ma la rossa continuava a ripetermi che ci fosse incisa una frase davvero significativa.
-Il nostro amore non avrà fine!- la ragazza di Louis sbucò improvvisamente in cucina.- te l’avevo detto che c’era scritto una bellissima frase. Guarda qui.- continuò indicandomi una strana scrittura, araba forse.
-Sai anche l’arabo adesso?- domandai io continuando a stirare con il mio mattarello il panetto.
-è cinese idiota!- esclamò la rossa.- non è bellissimo Ab..-
La voce di Hope si mozzò, mi voltai giusto un attimo per vedere cosa stesse succedendo trovando Abby a mezz’aria, che come un grande portiere, si gettava a terra giusto in tempo per parare la caduta del vaso.
Hope liberò un grande sospiro di sollievo mentre Abby, con le braccia in cui teneva il vaso in aria, emetteva un gridolino di dolore.
-Sognavo da tempo di poter vedere tanti piccoli pezzetti di quel vaso a terra e tu che fai? Ti getti a pesce per salvarlo?- domandai esasperata.
Abby si alzò velocemente e un po’ dolorante guardandomi torva seguita da Hope.
-Cioè tu stai dicendo che avresti preferito che si rompesse? Questo significa che io adesso ho una costola distrutta inutilmente, per colpa tua e di uno stupido vaso!- disse indignata la mia amica.
-Ma voi non capite!- esclamò Hope- questo vaso è stupendo, è arte pura e se si sarebbe rotto Louis avrebbe sofferto!-
Stava scherzando vero?
Perché non poteva dire certe sciocchezze!
Dopo diverse e stupide discussioni su quanto quel pezzo di terracotta fosse o meno bellissimo, tutto sembrava pronto.
Cioè, non proprio tutto.
Infatti avevo quasi rischiato un infarto quando mi ero piantata davanti allo specchio per guardare le mie condizioni.
Pietose.
Mi lavai velocemente, indossai l’intimo che avevo comprato quel pomeriggio insieme ai vestiti, avevo lisciato perfettamente i miei lunghi capelli e mi ero truccata grazie all’aiuto delle mie migliori amiche.
Bene, l’orologio segnava le 19.30.
Questo significava che tra mezz’ora Harry avrebbe suonato il campanello di casa mia ed io non ero affatto pronta.
-Si che sei pronta Charly, non ti manca niente!- esclamò per la centesima volta Abby esasperata.- lì sotto è tutto apposto. I fiori ci sono..
-Il vaso anche.- la interruppe Hope.
-Sì, c’è anche il vaso, le candele, la pizza è in forno.-
-Merda la pizza!- esclamai spiaccicandomi una mano sulla fronte. Era da un bel po’ in forno, sicuramente si era carbonizzata.
-Ci ho già pensato io.- disse la rossa tranquilla mentre si sedeva sul letto.
Io ed Abby sospirammo sollevate e poi la mia amica riprese.- tu sei bellissima, Harry resterà fulminato da tutto ciò.-
-Ma non è questo che mi spaventa.- confessai io sinceramente, abbassando la testa sulle mie ballerine.- sono agitata come se fosse la prima volta che lo vedo. Forse il fatto che so già quello che deve succedere mi mette in soggezione. Temo di non riuscire a fare niente stasera e di annoiare Harry.- continuai attorcigliandomi una ciocca di capelli tra le dita.
-Non fare la stupida Charlotte!- esclamò Hope alzandosi dal letto per raggiungermi.- sarà tutto meraviglioso, Harry non potrà mai annoiarsi se ci sarai tu accanto a lui. È solo un po’ di tensione, ma non appena quei due meravigliosi occhi ti si pareranno davanti dimenticherai tutto perché con Harry tu sei te stessa.- mi disse accarezzandomi una mano.
-Hope ha ragione.- continuò la riccia.- non pensare a quello che deve succedere questa sera. Goditi la cena, goditi ogni singolo momento, risata o anche battuta poco carina, goditi Harry e se alla fine della serata sarete davvero pronti verrà tutto da se. Non farlo solo perché è stato tutto programmato, deve essere spontaneo.- concluse Abby sorridendomi.
Ci abbracciammo tutt’e tre e le ringraziai per avermi aiutato nella serata che sarebbe stata sicuramente la più bella della mia vita.
Le accompagnai di sotto per salutarle.
-Non vi dimenticate il preservativo per favore, non voglio diventare ancora zia!- esclamò Hope ironicamente con un sorriso felice stampato in faccia.
-E sii sexy, provocante e accattivante! Harry darà sicuramente il meglio di sé!- continuò quell’altra idiota di Abby.
Avevo delle amiche favolose, pronte ad aiutarmi e a strapparmi un sorriso sempre, in qualsiasi momento.
-Fate poco le simpatiche, che so perfettamente che vorreste essere al mio posto stasera!- risposi io invitandole a lasciare la mia casa.
Loro in tutta risposta mi fecero una linguaccia salutandomi poi, dopo essersi allontanate per un po’, con la mano
-Ah Charly!- mi richiamò Abby.
-Ricordatevi anche di non sfasciare il letto come ha fatto Edward Cullen!- le due scoppiarono a ridere ed io non potei far altro che unirmi alla loro risata così pura e sincera.
Rivolsi loro un ultimo sguardo omicida prima di rientrare dentro e tirare un lungo sospiro perché mancava davvero poco all’arrivo del mio principe azzurro.
 
 
Pov. Harry

Mancava davvero poco e finalmente avrei rivisto la mia principessa dai lunghi capelli biondi e dagli occhioni azzurri belli come il mare.
In realtà bastava solo che mi decidessi a suonare il campanello.
Mi lisciai per l’ennesima volta la camicia blu, che indossavo per questa occasione, e mi sistemai un’ultima volta i ricci.
Avevo il cuore a mille ed una paura tremenda di premere quel pulsantino che avrebbe avvertito la mia ragazza del mio arrivo, ma non riuscivo a capire il perché.
Ero terribilmente agitato. Sentivo già mille emozioni allo stomaco al solo pensiero di vedere il suo meraviglioso sorriso.
E fu proprio questo che mi spinse, finalmente, a suonare quel benedetto campanello.
Pochi secondi d’attesa, in cui le mie mani stavano subendo le peggiori torture, e poi la porta si aprì mostrandomi una creatura meravigliosa.
La osservai stretta nei suoi jeans e in una camicetta bianca che lasciava molto all’immaginazione, mentre lei faceva altrettanto con me.
Il suo volto si aprì in un sorriso quando i nostri occhi si incontrarono.
-Buonasera!- dissi notando che la mia voce tremava leggermente.
Forse ero poco vestito per il freddo che inondava la sera di Londra.
-Buonasera- rispose Charly con una voce dolce e sensuale.
Stavo già impazzendo, ed ancora avevo trascorso con lei solo cinque secondi.
Con un gesto della mano mi invitò ad entrare dentro ed io non me lo feci ripetere due volte.
Non appena la porta si chiuse alle nostre spalle, privandoci di quella poca luce che veniva da fuori, la casa cadde nelle tenebre.
Rimasi un attimo spiazzato senza saper bene cosa fare, poi qualcosa sfiorò la mia mano e subito capì che quella della mia ragazza era pronta guidarmi.
Arrivammo in cucina, illuminata solo da qualche candela.
Il piccolo tavolo che si trovava al centro della stanza era addobbato a puntino.
Tovaglia bianca, piatti, ancora candele e un vaso che avevo già visto da qualche parte.
Ah, si.. adesso ricordo. È il vaso che Louis ha comprato soddisfatto in un antiquariato, trascinandomi con sé e facendomi perdere lo shopping che faccio ogni anno con mia sorella nel periodo natalizio.
Sorrisi ricordando la lite che aveva avuto il mio migliore amico con un vecchio signore  che affermava di aver visto il vaso per primo e continuava a sostenere che avrebbe dovuto comprarlo lui, lasciandolo poi al moro che gli aveva raccontato che doveva regalarlo alla sua nonna malata di una malattia incurabile.
-Perché sorridi?- mi chiese improvvisamente Charly, rompendo il silenzio che si era creato.
-Stavo pensando alla scusa che Louis ha rifilato ad un signore per avere a tutti i costi quello. - risposi semplicemente indicando il vaso.
La mia ragazza fece una strana faccia seguita da uno sbuffo.
-Odio quel coso. Mio fratello ha dei pessimi gusti!- imbronciò le labbra in un’espressione che avrebbe fatto impazzire chiunque.
-E pensare che aveva finto di avere una nonna gravemente malata che desiderava a tutti i costi quel vaso!- mi lasciai sfuggire trattenendo una risata.- e mi chiedo ancora come abbia fatto a farsi uscire le lacrime.- conclusi avvinandomi al tavolo.
Feci accomodare la mia ragazza e mi sedetti sulla sedia di fronte.
-Non è possibile che quell’idiota di mio fratello abbia fatto questo per uno stupido vaso con una stupida frase incisa sopra.- si lamentò sistemandosi sulla sedia.
-Cosa c’è scritto?- domandai curioso.
Mi ricordavo che Louis lo aveva voluto per un principale motivo ma non sapevo quale.
Charly ci pensò su rigirandosi il vaso tra le mani in cerca della scritta.
-Questa.- disse indicandomi dei strani geroglifici. Credo sia stata una scrittura bulgara o rumena forse.- Il nostro amore non avrà fine, o qualcosa del genere!- esclamò poi.
A quelle parole sussultai, preso alla sprovvista.
Credevo fossero rivolte a me, non avevo subito colto il perché stesse dicendo certe cose.
-Ed il nostro?- domandai d’istinto prendendole una mano e stringendola alla mia.
-è proprio il nostro che non avrà mai fine. Questa frase è adatta a noi!- rispose convinta sorridendomi e baciando la mia mano che era ancora stretta alla sua.
 
 
 
 
-Hai superato te stessa stasera, amore!- esclamai asciugandomi le labbra con il tovagliolo.
La cena che mi aveva preparato era davvero deliziosa. Le pizze erano buone quanto quelle che compro di solito nella mia pizzeria preferita, tanto che pensavo non le avesse fatte realmente lei.
Lei sorrise pavoneggiandosi.
-Lo so!- esclamò felice.
-Dai ammettilo che queste pizze non le hai fatte tu ma che le hai comprate!- dissi un po’ per stuzzicarla, perché mi piace da impazzire quando fa l’offesa.
-Eh no mio caro. Le ho fatte io con queste belle manine.- rispose acidamente lei mostrandomi quelle manine che incrociate alle mie erano davvero perfette.
Sorrisi divertito passandomi una mano tra i ricci.
-Ammetti almeno che non hai fatto tutto da sola!- dissi deciso a voler continuare quelle frecciatine.
-Abby ed Hope mi hanno dato una mano, sì.- soffiò alzandosi dalla sedia per sparecchiare.
Quanto poteva farmi impazzire?
Quanto potevo amarla?
Perché io l’amavo giusto?
La osservai, con occhi sognanti, mentre con dolcezza prendeva il mio piatto e lo metteva nel lavandino.
-Ti aiuto.- dissi semplicemente non riuscendo a distogliere lo sguardo da quel corpo perfetto che si muoveva accanto a me.
Mi alzai delicatamente dalla sedia senza fare troppo rumore e le andai incontro abbracciandola da dietro.
Lei, che aveva poggiato l’ultimo bicchiere, sussultò spaventata.
-Tranquilla, sono io!-le sussurrai all’orecchio scostandole i capelli da un lato. Poi iniziai a torturarle il collo con una seria di baci che l’avrebbero fatta sicuramente impazzire.
-H-harry.- balbettò lei irrigidendosi.
Ecco. Stava già dando di matto!
 
 
Pov. Charly
 
Misi l’ultimo bicchiere nel lavandino con estrema lentezza.
I miei muscoli erano pietrificati e non riuscivo più a muoverli. Non riuscivo a voltarmi per incontrare di nuovo quel meraviglioso sguardo che fino a quel momento mi aveva reso felice.
Ero tesa per quello che sarebbe accaduto adesso, dopo aver finito la cena.
“è semplice. Prima cenate, parlate e vi divertite come due vecchi amici” aveva detto Hope “poi vi baciate in un modo così passionale da mangiarvi le labbra fino a quando non vi scopate per ore ed ore” aveva concluso Abby con la solita delicatezza di un Mammut.
La cena era passata e quindi adesso mancava la parte in cui ci dov…
-Tranquilla, sono io!- sussurrò Harry all’orecchio, spiaccicandosi dietro di me e circondandomi la vita con le sue braccia lunghe.
Quel gesto per poco non mi fece morire d’infarto.
Ma se pensavo che quello potesse essere la causa della mia morte, mi sbagliavo. Perché stavo per avere una fine lunga e sofferente.
Infatti il mio ragazzo mi scostò i capelli da un lato ed iniziò a torturarmi il collo con una serie di baci che mi stavano facendo letteralmente impazzire.
Non potevo resistere, non ancora per molto.
I miei muscoli si irrigidirono, forse più di prima, il mio corpo fu percorso da brividi e il mio cuore prese a palpitare velocemente nella gabbia toracica.
-H-harry.- cercai di chiamarlo con un tono deciso, in modo da farlo smettere, ma la mia voce tremava e l’unica cosa che mi uscì dalle labbra fu un balbettio mozzato.
Il riccio sorrise sul mio collo senza smettere di torturarlo con quelle labbra estremamente morbide e dannatamente mie.
Si, perché potevo affermare convintissima che quelle labbra fossero mie. Nessun’altra poteva solo immaginare di poterle sfiorare con le sue, nessuna poteva pensare che quelle labbra un giorno avrebbero vagato sul loro corpo come stavano facendo in questo momento con mio, perché sarebbero state mie, per l’eternità.
Ero talmente presa dai miei pensieri che non mi accorsi neppure che Harry mi aveva voltato delicatamente verso di lui e si era impossessato delle mie labbra.
Le sue mani forti e calde mi strinsero per i fianchi spingendomi sul marmo della cucina mentre io ricambiavo il bacio con voglia. Avevo una dannata voglia di baciarlo.. in realtà avevo sempre voglia di baciare quelle labbra perfette. Sarei stata lì, incastrata a lui, per sempre se fosse stato possibile.
Nel momento esatto in cui le nostre lingue si toccarono più vogliose che mai mille brividi percorsero la mia schiena, come accadeva tutte le volte che semplicemente mi sfiorava, ed io allacciavo le mie mani intono al suo collo.
Quando ormai il bacio si era fatto sempre più fugace Styles si staccò a malincuore dalle mie labbra per prendere un attimo di respiro e catapultarsi di nuovo sul mio collo.
Aveva imparato bene a conoscermi. Sapeva alla perfezione quale fosse il mio punto debole. Sapeva l’effetto che mi facevano i suoi baci sul mio collo e sapeva pure che riusciva a farmi impazzire.
Trattenni il respiro quando con la punta della lingua percorse il profilo dall’incavo del collo fin sull’orecchio mordicchiandone infine il logo. Mi aggrappai alla sua camicia mentre lui mi prendeva dalle cosce facendomi sedere sul marmo freddo.
-Harry..- provai a dire di nuovo con voce ancora più incrinata di prima.
Mi lasciai sfuggire un sospiro di piacere quando mi aprì leggermente le gambe per posizionarsi meglio tra di me e sentì chiaramente la sua erezione contro il mio inguine.
Ignorandomi bellamente si impossessò di nuovo delle mie labbra baciandole con ancora più voglia. Prima di staccarsi mi lasciò un morso sul labbro inferiore talmente forte da poter sentire il gusto amaro del sangue il bocca.
Maledetto ragazzo.
Erano ormai minuti interi che continuavamo così.
Io seduta sul freddo marmo con un Harry infilato tra le mie gambe che non faceva altro che farmi impazzire.
Stavo cercando di capire se stesse giocando in quel momento.
Infatti non appena alzò gli occhi dalle mie labbra insanguinate e li puntò sui miei sorrise soddisfatto come se quello fosse stato il suo intento.
Era bellissimo, come sempre!
I capelli scompigliati a causa mia gli ricadevano sulla fronte, le labbra rosse e gli occhi brillavano felici.
Lo afferrai dal colletto costringendolo a continuare quella piacevole tortura al mio collo.
Per me avremo potuto continuare così anche per tutta la serata. Anche quei semplici baci mi bastavano. Ma sapevo che entrambi desideravamo di più.
Come se mi avesse letto nella mente, il mio ragazzo scese più giù fino a raggiungere il primo bottone della mia camicetta bianca e con un gesto veloce lo sbottonò baciando quella piccola parte che aveva appena scoperto.
Mi lasciai andare portando la testa all’indietro.
Dalle mie labbra fuoriuscì un piccolo gemito dovuto al fatto che avevo appena sbattuto il capo contro uno sportello della cucina.
Harry sorrise sul mio seno, forse convinto che quel gemito fosse dovuto al piacere che stavo provando a sentire le sue mani sul mio fondoschiena e ai baci che continuava a lasciarmi.
Errato.
Mi ero fatta un male cane e per poco non avevo imprecato, forse perché ero troppo poco cosciente per farlo. Sono sicura che mi crescerà un bernoccolo enorme su questa capoccia domattina.
Ok, per quanto potesse essere eccitante fare l’amore o comunque scambiarsi smancerie sul piano della tua cucina era pure altrettanto scomodo ed io per quella sera avevo progettato il meglio.
Presi un bel respiro cercando di far uscire dalla mia bocca una voce dura e abbastanza alta da farmi sentire da Harry.
-Letto!- dissi semplicemente. La parola però uscì come un sussurrò strascicato troppo eccitata da quel maledettissimo ragazzo che aveva infilato una mano dentro i pantaloni posteriori.
A sentire quella parola alzò di scatto la testa guardandomi ancora una volta negli occhi e sorrise maliziosamente tornando poi sul mio collo.
Era forse sordo? Voleva forse morire giovane?! Non ne potevo più di semplici baci sul collo, cazzo! Volevo sentirlo mio.
Bene, l’insicurezza che avevo avuto fino a quel momento era sparita perché adesso sapevo alla perfezione quello che volevo. Ed era lui.
-Non- finalmente sembrò aver ripreso la voce- vuoi- continuò lasciando una scia di baci lungo il mio petto- fare- altro bacio- del sano sesso- ennesimo morso- col tuo meraviglio ragazzo- alzò lo sguardo sorridendo.
Per un attimo mi sentì morire. Troppo eccitata e troppo incantata da quegli occhi meravigliosamente verdi.
-sul tavolo della cucina?- concluse con voce roca e maledettamente sexy.
Mi schiarì la voce sostenendo quello sguardo notando che sorrideva compiaciuto.
-Per quanto possa essere eccitante preferisco di gran lunga farlo su un comodo letto.- risposi cercando di sembrare abbastanza lucida.
Sorrise ancora una volta staccandosi leggermente da me e mettendomi giù.
-Ma potresti aggiungerlo alla lista de “i posti più strani in cui hai fatto l’amore”- continuò con quel solito sorrisetto malizioso.
-Magari un’altra volta Harreh.- cinguettai avvicinandolo a me e schioccandogli un veloce bacio sulle labbra.
-Ma io..- cercò di ribattere non appena si fu staccato da quel bacio.
-Niente ma Harry- risposi secca.
Non so da dove mi uscì tutta quella decisione. Forse era dovuta alla fretta che avevo nel sentirlo mio.
Avevo aspettato così tanto che non riuscivo più a resistere ed ero convinta che se non ci saremmo allontanati da li avremmo continuato in quel modo ancora per molto.
Il mio ragazzo si accorse di quel mio tono di voce e sorrise accarezzandomi una guancia avvicinandosi sempre di più alle mie labbra con l’intento di morderle di nuovo.
Lo staccai seccamente da me tirandolo dai capelli afferrandolo poi dal colletto della camicia trascinandolo fuori dalla cucina.
Per poco non finì schiantato contro lo stipite della porta. Cercò di ricomporsi velocemente seguendo il mio passo.
-Aggressiva..- sussurrò al mio orecchio afferrandomi da dietro e facendomi bloccare.- mmm.. mi piace.- continuò ancora baciandolo sensualmente.
-stai zitto e sali su Harry.- lo rimproverai.
Lui come una marionetta scattò pronto per eseguire i miei ordini sorridendo soddisfatto di tutta quella situazione.
Sapevo che gli piaceva quando facevo la dura, quando mi incazzavo e mettevo su il broncio. E sapeva pure che non potevo più resistere, per questo sorrideva compiaciuto.
-Baciami però!- esclamai afferrandolo per la manica e gettandolo di nuovo addosso a me.
 
 
 
 
Il ragazzo non se lo fece ripetere due volte.
Fece finta di indietreggiare gettandosi sulla sua ragazza di controvoglia ma in realtà aveva una voglia matta di riassaggiare quelle labbra. Erano come una calamita per lui. Qualcosa di cui non poteva farne a meno.
I due ripresero a baciarsi avvinghiati l’uno contro l’altra mentre velocemente salivano le scale buie che li avrebbero portati al piano superiore.
Non appena arrivarono a destinazione senza lasciare le loro labbra aprirono di scatto la porta della camera da letto di Charlotte.
I baci si facevano sempre più fugaci e passionali. Le loro mani vagavano lungo i loro corpi vogliosi di quel contatto così riavvicinato.
La piccola Tomlinson si staccò bruscamente dalla porta spingendo il ragazzo in avanti, prima di richiuderla con un calcio.
Lo spinse con decisione fino a farlo ricadere sul suo grande letto mettendosi a cavalcioni su di lui.  
Si staccò un attimo dalle labbra morbide del ragazzo per guardarlo ancora una volta negli occhi poi catapultandosi di nuovo sulla sua bocca iniziò a sbottonargli la camicia.
Si accorse che le sue mani tremavano, che più si avvicinava quel momento e più si sentiva insicura. Tutta quella sicurezza e sfacciataggine che l’aveva domata in quei minuti adesso la stavano abbandonando. Di nuovo.
Aveva atteso tanto quel momento. L’avevano aspettato entrambi ed adesso che stava finalmente per accadere voleva goderselo al meglio.
Il ragazzo sembrò capire l’insicurezza della ragazza notando i suoi movimenti allentare la velocità.
Si rilassarono entrambi e quel bacio, che fino a quel momento era stato pieno di voglia diventò qualcosa di estremamente dolce.
Il riccio corse in aiuto alla sua ragazza ancora a cavalcioni su di lui. Poggiò delicatamente le mani sulle sue ancora tremanti e l’aiutò a sbottonare l’indumento.
Non appena anche l’ultimo bottone fu tolto la ragazza non esitò un attimo a sfinargliela di dosso per poter ammirare quel petto perfetto.
Lo aveva già visto a dorso nudo ma quella era una situazione totalmente diversa.
Vedere il proprio ragazzo sotto di te, ammirare quegli addominali appena scolpiti, osservarlo con gli occhi che brillavano di gioia e le labbra rosse già consumate, era qualcosa di meraviglioso. Eccitante.
Percorse la forma degli addominali con la punta dell’indice fino ad arrivare all’ombelico depositandogli un piccolo bacio.
Harry a quel contatto fu scosso da una scarica di brividi. Si spostò i ricci da davanti gli occhi per poter osservare meglio la ragazza che desiderava più di ogni altra cosa al mondo.
Quando Charly si spinse più su per poter baciare quel collo perfetto, perché tutto di lui era perfetto, e i loro bacini si scontrarono il ragazzo sussultò.
La bionda sembrò capire il piacere che stesse provando in quel momento il riccio e si mosse sopra di lui scontrandosi ancora con la sua erezione ormai evidente. Fece la stessa mossa ancora e ancora una volta.
Harry si lasciò sfuggire un sospiro di piacere e con un colpo secco ribaltò la situazione.
Adesso era lui ad essere a cavalcioni sulla sua ragazza. Era quasi ansimante e la sua erezione pulsava , ed era ancora all’inizio.
La osservò per un attimo sorridere poi decise che non voleva più perdere altro tempo e liberò la ragazza dalla sua camicetta bianca.
Si fiondò ancora una volta sulle sue labbra mentre con le mani percorreva tutto il profilo del suo corpo. Le accarezzò i fianchi e lasciò scivolare un dito lungo l’orlo dei suoi jeans sbottonandoli.
La ragazza contenta di quel gesto spinse il riccio ancora più vicina alla sua bocca tirandolo delicatamente dai capelli.
Non appena Charly rimase in intimo, Harry si staccò compiaciuto dalle sue labbra e si soffermò ad ammirarla mordendosi freneticamente il labbro inferiore.
Era bellissima. Forse l’aveva pensato mille volte quella sera, ma era l’unica cosa che il suo cervello riuscisse a formulare.
Il sorriso stupendo e sincero del riccio fece capire alla nostra piccola Tomlinson che il completino intimo che aveva comprato quel giorno con le sue migliori amiche aveva fatto colpo  e sorrise a sua volta anche lei.
Styles si piegò sul suo petto ed iniziò a baciarlo succhiando di tanto in tanto la pelle chiara della ragazza che chiuse gli occhi incastrando le mani tra i suoi ricci.
Le mani del ragazzo invece si intrufolarono dietro la sua schiena cercando il gancetto del reggiseno e dopo averlo trovato lo sganciò con facilità, come se fosse una cosa abituale per lui.
Ed in relatà lo era davvero, solo che quando lo faceva con le altre era tutto così veloce, così insignificante.
Ma Charly non era come tutte le altre.
Non appena i seni nudi della ragazza gli si presentarono davanti, gli occhi del ragazzo brillarono di una strana luce. Dopo averle lasciato tre sonori baci sulle labbra tornò ad occuparsi di nuovo del suo seno.
Lo baciò delicatamente, sostituendo i baci a piccole e lente leccate.
La ragazza non ne poteva già più. Strinse i ricci tra le sue mani tirandoli leggermente per farlo smettere mentre dalla sua bocca fuoriuscivano piccoli gemiti. Il ragazzo compiaciuto da tutto ciò decise che farla impazzire era quello che più gli piaceva.
Iniziò dunque a torturarle i capezzoli mordicchiandoli e succhiandoli lentamente, molto lentamente.
Charly pensò di impazzire, tirò ancora più forte i capelli di Harry, portando la testa indietro inarcando la schiena.
Poi convinta di voler finire li la sua amara morte staccò le mani che tiravano ancora i capelli del suo ragazzo e le portò sul petto di quest’ultimo per allontanarlo da lei.
Harry mugugnò, contrariato a tutto quello. Infatti non sembrò voler mollare i suoi capezzoli.
Un flash camminò velocemente nella mente poco lucida della ragazza.
Bene, Harry Styles voleva farla impazzire e lei avrebbe fatto lo stesso.
Lasciò scivolare le mani poggiate ancora sul suo petto, lungo la pancia fino ad arrivare all’orlo dei jeans.
Non le fu difficile infilare silenziosamente una mano dentro i boxer del ragazzo che a quel contatto sussultò e si fermò di scatto.
Le dita soffici e fredde della ragazza sfiorarono delicatamente il membro del proprio ragazzo che, caldo, pulsava sotto il suo tocco.
Quando prese la sua erezione tra la mano, ancora insinuata dentro le mutande, ed iniziò a muoverla su e giù il ragazzo si staccò dal suo seno piegando la testa in avanti, travolto da piacere.
I ricci morbidi e leggermente bagnati dal sudore solleticavano la pancia della ragazza che, sorridendo, continuava il suo lavoro.
Harry pensò di poter morire proprio in quell’istante, mentre la docile mano della sua ragazza avvolgeva il suo membro.
Non aveva mai provato nulla di simile. Sentiva che il suo petto stava per esplodere mentre tutto in lui pulsava.
-Charly- la richiamò con voce roca, invaso dal piacere.
Quel richiamo fece sussultare la ragazza. Poi il suo cuore smise un attimo di battere.
Era bellissimo sentirsi chiamare da quella voce maledettamente sexy mentre stavano per fare l’amore.
-Non ci arrivo alla fine se continui così- riuscì a concludere il ragazzo.
Le parole gli uscirono come un sussurro, strozzate in gola.
La ragazza invece sorrise soddisfatta di sentire quella frase uscire da quelle labbra perfette. Sorrise timida quando gli occhi verdissimi del ragazzo incontrarono i suoi azzurri come il mare.
Uscì delicatamente la mano dai boxer del riccio sfilandogli in seguito i lunghi pantaloni che portava quella sera. Insieme ad essi fece scivolare anche le mutande blu.
Alla vista completamente nuda del ragazzo il respiro le si mozzò in gola.
Era qualcosa di estremamente meraviglioso, perfetto.
Non aveva mai visto nulla di simile e l’unico pensiero che le balenava nella testa era che tutto quello fosse maledettamente suo, solo suo.
A farle perdere di nuovo il respiro, dopo che finalmente era riuscita a riprenderlo fu il lungo bacio che il ragazzo le lasciò mentre le sfilava a sua volte l’unico indumento rimasto addosso alla sua ragazza.
Adesso entrambi erano nudi. L’uno sopra l’altro e si stavano scambiando il bacio più bello di tutta la serata.
Non appena si staccarono, il riccio si allontanò da lei per piegarsi verso il pavimento ed estrarre poi dalla tasca dei pantaloni una bustina che porse alla bionda.
Charly non appena la vide capì subito di cosa si trattasse. Sorrise al ragazzo che, inginocchiato si parò davanti al viso della ragazza messa seduta sul materasso, e l’aprì tirandone fuori un preservativo.
Lo prese tra le mani e lentamente, molto lentamente lo infilò nell’erezione del ragazzo che a quei movimenti si sentì morire ancora una volta.
Adesso erano davvero pronti.
Tutto stava andando per il verso giusto, tutto era perfetto.
Harry si chinò sulle labbra della ragazza lasciandole un tenero bacio prima di posizionarsi di nuovo su di lei.
Le divaricò leggermente le gambe mentre lei si lasciava andare sulle lenzuola bianche.
Le accarezzò l’intimità con estrema dolcezza fino a raggiungere la sua apertura. Continuò ancora per un po’ a torturarla tra i sospiri che la ragazza si lasciava sfuggire poi, con un gesto deciso, le infilò un dito e subito dopo un altro ed iniziò e muoverli per farla abituare.
Inutile dire che a quel gesto la ragazza sobbalzò. I due si guardarono per minuti negli occhi mentre Harry continuava a muovere le sue dita e la ragazza tratteneva i gemiti perché se dapprima stava provando un po’ di dolore adesso si era già abituata.
Il riccio sembrò accorgersene e mentre le accarezzava una guancia sostituì le dita con la punta del suo membro.
Charly socchiuse gli occhi pronta a sentirlo dentro, prima però il ragazzo si fiondò di nuovo sulle sue labbra baciandole con dolcezza mentre lentamente entrava in lei.
Continuò con spinte leggere che pian piano si fecero sempre più decise.
La bionda si aggrappò alle spalle del ragazzo che non aveva smesso un attimo di baciarla catturando ogni singolo gemito di piacere che usciva dalla sua bocca.
Le spinte si fecero sempre più dure.
La ragazza fu invasa dal piacere. Non aveva mai provato nulla di simile. Quel dio greco si muoveva su e dentro di lei con decisione, passione ma soprattutto amore.
La baciava con tutto se stesso, i suoi movimenti erano dolci e delicati e la faceva sentire quasi come una principessa.
I cuori di entrambi battevano all’unisono. Un suono melodioso che sovrastava quasi i loro gemiti d’amore.
Charly inarcò la schiena mentre le mani del suo ragazzo erano intente ad accarezzarla.
Brividi. Brividi in tutto il corpo, scariche elettriche di emozioni.
Harry si sentiva morire dentro.
Il suo cuore batteva come non mai mentre era ancora dentro di lei.
Si staccò un attimo dalle sue labbra per osservarla ancora una volta.
Era uno spettacolo meraviglioso. Non aveva mai visto nulla di simile in vita sua.
I capelli biondi erano sparsi lungo il cuscino, gli occhioni azzurri brillavano di eccitazione e lo guardavano pieno d’amore, il suo copro nudo e caldo a contatto con il suo era perfetto.
Erano come due pezzi di puzzle incastrati per stare insieme per tutta la vita.
Harry osservando quella visione, ascoltando i loro cuori, i loro gemiti, ma soprattutto sentendo le mille emozioni che stava provando in quel momento capì che per la prima volta stava facendo l’amore. Stava facendo l’amore vero con la sua ragazza e si sentì estremamente felice.
Dal canto suo Tomlinson osservando i ricci ribelli del ragazzo appiccicati alla fronte, quei pozzi verdi che la guardavano, sentendo quelle mani calde accarezzarle dolcemente il corpo non poteva fare a meno di pensare a quanto fosse fortunata.
Mai nessuno l’aveva fatta sentire così bene e anch’essa capì che per la prima volta stava facendo davvero l’amore.
Con Harry. Con il ragazzo che amava più di ogni altra cosa al mondo.
Tra i loro pensieri i due vennero travolti dal piacere.
La ragazza raggiunse l’orgasmo lasciandosi sfuggire un gemito più forte degli altri che subito Harry soffocò con un bacio.
Di seguito venne anche il riccio che si lasciò scivolare sul petto della propria ragazza, esausto.
Avevano entrambi i respiri corti, erano sudati e stanchi ma non poterono fare a meno di guardarsi ancora una volta, sorridere e baciarsi con amore.
 
Rimasero in quella posizione per un po’, giusto il tempo di far tornare i loro respiri regolari.
L’orecchio di Harry era poggiato sul seno sinistro della ragazza e si stava beando della dolce melodia del suo cuore mentre lei gli accarezzava i ricci. 
Alzò di scatto il viso per guardarla l’ennesima volta negli occhi.
-è stato perfetto- sussurrò sorridendole.
-Tu sei perfetto, Harry- rispose lei accarezzandogli una guancia.
Il riccio scosse la testa ma decise di non ribattere. Non voleva interrompere o rovinare quel momento.
Quindi uscì da lei e si sfilò il preservativo gettandolo in un angolo del pavimento insieme ai loro vestiti.
Si sentiva così bene.
Si sentivano così bene che non potevano fare altro che sorridere.
-Le coccole post-sesso ci stanno- scherzò lui intrufolandosi sotto il lenzuolo.
Charly rise di gusto e si accoccolò al suo petto circondandogli la schiena con le braccia mentre Harry poggiava il mento sulla sua nuca e le accarezzava i lunghi capelli biondi.
Erano entrambi stanchi e l’unica cosa che desideravano in quel momento era dormire.
Non avevano voglia di parlare. Era stato tutto stupendo.
Harry poteva ancora sentire le farfalle svolazzargli nello stomaco, la schiena percorsa da brividi e il suono dei loro cuori.
Charly sentiva ancora il tocco bollente del ragazzo sul suo corpo e il piacere che aveva sentito.
Avevano provato emozioni uniche, impossibile da descrivere (per questo non starò qui a descriverle u.u).
Le uniche parole che pulsavano ad entrambi erano due. Avevano fretta di uscire ma Charly le ricacciò indietro temendo di non essere giuste.
-Amore?- Harry invece non riuscì a  trattenersi. Doveva dirlo, non poteva più tenerle dentro. Sentiva che sarebbe esploso da un momento all’altro.
L’unica sua preoccupazione era che Charly si fosse già addormentata.
-Sì?- chiese in un sussurro.
Sorrise felice perché si sbagliava. Non stava ancora dormendo, certo ci mancava poco.. ma lui era ancora in tempo.
-Ti amo!- disse tutto d’un fiato, il cuore che rischiava di uscirgli dal petto.
Due semplici parole. Due semplici parole che fecero sussultare di gioia la povera ragazza.
Temeva di morire. Il cuore le si fermò un attimo di battere, poi riprese ad una velocità impressionante.
-Ti amo anch’io Harry!- la sua voce tremava ma alle orecchie del ragazzo risuonò forte e chiara.
Volevano urlare di gioia, strapparsi i capelli dall’euforia, andare fino in Patagonia ballando la conga e cantilenando un “Harry mi ama” o un “Charlotte mi ama” ma l’unica cosa che potevano fare era stringersi tra di le proprie braccia sorridendo con la consapevolezza che si amassero.
-Buonanotte principessa.- sussurrò Harry al suo orecchio.
-Buonanotte amore mio.- disse decisa Charly marcando sull’ultima parola prima di lasciargli un tenero bacio sulle labbra, l’ultimo per quella sera, e accoccolarsi ancora una volta tra le sue braccia e farsi cullare per tutta la notte.
Charlotte Tomlinson mi ama.  Sorrise.
Harry styles mi ama.  Sorrise.
Si amavano!
 

 
Saaaaaaalve gente :D
Ce l’ho fattaaaaaaaa! Non ci creeeedo! E sono sicura che non ci crederete neanche voi.
Cioè sicuramente vi starete chiedendo “mo chi è questa qui?!” e avete ragione.
Non posto da quasi un anno D: un anno, capperi! Sono certa che non vi ricorderete più di me tantomeno della mia fan fiction.
Chiedo mille volte scusa!
Questo capitolo come potete vedere è stato un parto! Sapevo cosa doveva succedere ma ho avuto un blocco. Non riuscivo a proseguire, a mettere insieme delle frasi. Il risultato è qualcosa di estremamente schifoso.
A me non piace per niente. Volevo fare molto di più, esprimere meglio i loro sentimenti, descrivere nel miglior modo possibile la scena ma non ci sono riuscita.. questo è stato il massimo che ho potuto fare.
Non aveva più voglia di farmi aspettare ancora perché probabilmente non troverò molto tempo in seguito e mi sono approfittata di questi giorni per finire il capitolo.
Beh, che dire.. finalmente i nostri due bei protagonisti sono arrivati a compiere il grande passo! Yeeeah
Speravo di farmi almeno perdonare un po’ della mia lunghissima assenza con questo capitolo però credo di non esserci riuscita perché come ho già detto non mi piace. Non volevo che uscisse così.
Spero che possiate perdonarmi ma ho passato davvero un brutto periodo. Non avevo ne voglia che tempo per scrivere. La scuola mi ha occupato parti delle mie giornate, l’estate stessa cosa.
Avevo persino “abbandonato” i ragazzi per un po’ ma poi sono stati loro ad aiutarmi, a farmi tornare il sorriso come hanno sempre fatto.
Sono tutto per me e adesso li amo più di prima :3
Beeeeeeeeeeene! Chi ha visto “This is us”? *alza la manina*
È davvero stupendo quel film! Qualcosa di indescrivibile.
Ho pianto e riso come una matta!
 
Bando alle ciance (?) spero che possiate apprezzare almeno un po’ il mio sforzo. Vi capisco se non leggerete il capitolo e se non lascerete neanche una piccola recensione ma io ci spero tanto.
Ho deciso di andare avanti solo per voi e spero di portare al termine questa storia il più presto possibile.
Mi impegnerò al massimo per non farvi aspettare molto anche se tra una settimana inizierà di nuovo l’inferno che tutti chiamano scuola D:
Adesso vi saluto bella gente!
 
Ci vediamo presto :)
Una recensione? *fa gli occhi dolci*
 
 

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