L'amore proibito

di Cherie
(/viewuser.php?uid=42871)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Sguardi ***
Capitolo 2: *** E' un gioco di parole? ***
Capitolo 3: *** L'invito ***
Capitolo 4: *** La Festa di Mezzanotte ***
Capitolo 5: *** La Fuga ***
Capitolo 6: *** Complicazioni ***
Capitolo 7: *** Non rendersi conto ***
Capitolo 8: *** Bigliettini ***
Capitolo 9: *** Pace ***
Capitolo 10: *** Hogsmeade ***
Capitolo 11: *** La Promessa ***
Capitolo 12: *** La Nuova Routine ***
Capitolo 13: *** La scelta di Tanya ***
Capitolo 14: *** Lotta ***
Capitolo 15: *** Attesa ***
Capitolo 16: *** Scorpius ***
Capitolo 17: *** La Fotografia ***
Capitolo 18: *** Rabbia ***
Capitolo 19: *** Lettere di Natale ***
Capitolo 20: *** La Fine ***



Capitolo 1
*** Sguardi ***


Rose&Scorpius La ragazza camminava svelta per i corridoi, evitando gli altri studenti e stringendo un paio di libri al petto. Urtò per caso il vecchio custode. In un'altra occasione si sarebbe scusata, ma quel giorno andava troppo di fretta.
Continuò a scendere le scalinate, una dopo l'altra, finché non si ritrovò nei sotteranei della scuola. Si diresse verso una pesante porta di legno e l'aprì.
-Finalmente, signorina Weasley.-
La voce melliflua del professore la accolse mentre entrava nella classe. Diversi studenti si voltarono a guardarla con espressioni stupite: di solito lei non era mai in ritardo. Arrossendo lievemente ma cercando di ignorarli, si andò a sedere svelta al suo posto.
-Rosie, ma che fine avevi fatto?-
Lei si limitò a fare segno che avrebbero parlato dopo, evitando lo sguardo insistente della sua compagna di banco. Incrociò gli occhi di suo cugino nell'altra fila, ma non diede spiegazioni nemmeno a lui. La classe era sprofondata nel silenzio nell'aspettare uno dei frequenti sfoghi di rabbia del professore.
L'interessato tornò a prendere il suo posto dietro la cattedra. -Aprite il libro a pagina ventidue, per favore. E speriamo che questa sia la volta buona per iniziare la lezionie.-
Tutti eseguirono, mentre il professore iniziava la sua litania sulle pozioni. Rosie si ritrovò a guardare la nuca di un allievo biondo seduto nella fila accanto, ma un posto più avanti. Quasi se ne fosse accorto, lui si voltò.
Rosie si ritrovò a guardare negli occhi il giovane ragazzo, imbarazzatissima. Anche lui arrossì, ed entrambi riportarono fermamente lo sguardo sui libri.
-Scorpius Malfoy ti stava fissando, sai?- le bisbigliò la sua compagna di banco.
Rosie rispose con un borbottio, ancora imbarazzata, ma le spuntò un lieve sorrisetto.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** E' un gioco di parole? ***


Quando la campanella finalmente suonò, Rose si riscosse dal suo sogno a occhi aperti. Si rese conto di non essere minimamente riuscita ad ascoltare la lezione, e se ne stupì, lei che era sempre stata precisa e attenta come la madre. Mise il libro di pozioni nella borsa, proprio mentre il cugino si avvicinava a lei.
-Rosie...ma che hai oggi?- le chiese.
La ragazza lo guardò negli occhi. Era da sempre stato il suo migliore amico, ma non se la sentiva di raccontargli la verità...ma fu la sua compagna di banco a rispondere per lei.
-Rose è distratta oggi, Albus.- disse freddamente. -Mi avesse risposto solo una volta...-
Albus la guardò malissimo. -Forse non aveva voglia di confidarsi con te, Felicia?- le rispose, mettendo una mano sulla spalla della cugina.
Sicura che Felicia stesse per rispondere in modo velenoso, Rose la precedette: -No, no, non è questo...- tentò.
La giovane Corvonero la squadrò sospettosa. -E allora vuoi dirmi perché sei arrivata così tardi a lezione, oggi?-
Rosie cercò aiuto con lo sguardo, ma anche Albus sembrava interessato. Sospirò, non sapendo più che inventarsi. -Avevo da fare...-
-Questa non è una risposta!- sbottò Felicia. -Ma cosa ti succede?? Pensavo di essere una delle tue migliori amiche e invece...-
-Ora non mi va di parlare, ok?- disse innervosita la ragazza, sbattendo la borsa sul banco. Era vero che teneva molto alla sua amica, ma in quel momento non se la sentiva proprio di parlare di quello che provava. Al contrario di Felicia, Albus sembrava solo ferito, ma non disse una parola.
"Albus sa sempre rispettare la mia privacy, anche se gli costa. Ma perché Felicia deve essere sempre così impicciona?"
-Cosa succede qui?- la voce del professore giunse fino a loro mentre si avvicinava a passo lento, attirato dalla discussione. L'aula era quasi vuota, e procedeva tra i banchi senza difficoltà. -Vi conviene raggiungere in fretta la prossima aula di lezione, se non volete fare tardi...un'altra volta.- e guardò fisso negli occhi di Rose, per farle capire che il discorso valeva soprattutto per lei.
Felicia si mise la borsa in spalla e andò via velocemente, offesa, senza dire una parola.
Albus la guardò fisso negli occhi. Rosie sapeva di non poterlo sostenere e distolse lo sguardo, cercando qualsiasi altra cosa tranne che quegli occhi verdi che cercavano di estrapolarle la verità. Alla fine Albus sospirò, capendo che la ragazza voleva essere lasciata stare. -Se vuoi parlarmi, sai che sono qui.- le sussurrò, stringendole per un attimo una mano. Lei annuì, e Albus uscì dall'aula, voltandosi solo una volta per guardarla.
Il professore si avvicinò a Rose. -In caso non l'avesse capito, signorina Weasley, il discorso valeva soprattutto per lei. Si sbrighi a mettere a posto il suo set di Pozioni e esca da questa classe.- e si allontanò per tonare alla cattedra.
"Ma che gentile..." pensò Rosie, irritatissima, mentre sbatteva nella borsa le fiale e i coltellini. "Non bastavano Felicia e Albus, no...devono rendermi tutti la vita più difficile!" urtò con la mano la bilancia e la fece cadere. "Ti pareva...speriamo che non si sia..."
Una mano dalla pelle d'alabastro spuntò nel suo campo visivo proprio mentre lei si chinava e allungava la propria per prendere la bilancia dal pavimento. La mano fu più veloce di lei e con un guizzo riportò l'oggetto sul banco. Rosie alzò lo sguardò e incontrò il viso di Scorpius Malfoy.
-Oh.- riuscì solo a dire dallo stupore.
-Ho pensato ti servisse una mano.- disse il ragazzo, e Rosie si accorse di quanto la sua voce era dolce e chiara.
La ragazza boccheggiò un attimo, non sapendo che dire o che fare. -E' un gioco di parole?- chiese. "E' un gioco di parole???? Ma che ho detto???? Perché non riesco a rispondere grazie come tutte le persone normali??"
Scorpius sorrise. -Può darsi...dipende da come la vedi.-
Rose arrossì. -Già...beh...grazie.- riuscì finalmente a dire.
-Non c'è di che. Io sono Scorpius...tu sei la signorina Weasley, vero?-
La ragazza annuì. -Si. Mi chiamo Rose...ma tutti mi chiamano Rosie.-
-Piacere di poterti parlare, finalmente...Rosie. Posso?-
-Si, si...certo...è un piacere anche per me.- "E non sai nemmeno quanto!"
Rose restò un attimo a guardarlo, sorpresa dall'intensità dei suoi occhi azzurri. Non ne aveva mai visti di così belli.
-Credo che dovremmo andare, ora.- mormorò il ragazzo. -Il prof ci sta guardando male.- e accennò una risata a bassa voce.
La ragazza si unì a lui, scoprendo com'era facile, dopo aver rotto il ghiaccio. -Hai ragione, andiamo.-
Si diressero insieme verso la porta dell'aula, quando Scorpius si fermò. -Credo che dovremmo salutarci qui, Rosie.- mormorò.
-Co...?- incominciò a dire lei a bocca aperta.
Albus apparve sulla soglia, e istintivamente i due ragazzi si allontanarono l'uno dall'altro. Il Grifondoro strinse gli occhi nel vederli così vicini, ma non commentò.
-Andiamo?- chiese a Rose alzando un sopracciglio.
La ragazza annuì, e prese la mano che il cugino le offriva. Mentre uscivano, gettò un ultima occhiata a Scorpius, ma lui non la guardò.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** L'invito ***


a cena Quella sera, la cena alla Sala Grande fu molto tranquilla. Rose sedeva accanto ad Albus, e vicino a loro si trovavano anche James, Lily, e Hugo. James stava chiacchierando con alcuni dei suoi amici del quinto anno, mentre Lily e Hugo si scambiavano pareri su quello che sembrava essere il modo migliore per trasformare uno scarafaggio in una spilla etnica. Albus prendeva lente cucchiaiate dal suo pudding, mentre leggeva molto attentamente il testo di Pozioni.
Rosie non aveva molta fame, ma si constrinse a mangiare qualcosa lo stesso. Giocò per un po' con dei pezzetti di pudding, e poi si arrischiò a dare un'occhiata al tavolo di Corvonero. Felicia le dava le spalle, e sembrava molto occupata a parlare con le sue compagne di Casa. In quel momento la giovane Grifondoro si sentì molto sola.
Si appoggiò allo schienale della sedia, sospirando e chiudendo gli occhi. Per la prima volta aveva parlato con Scorpius, proprio quel pomeriggio...e Albus li aveva interrotti. Non sapeva se essere più irritata, o più spaventata per il fatto che li aveva quasi scoperti a parlarsi.
-E' incredibile quanto sia viscido quell'uomo.- proruppe Albus, stringendo i denti.
La ragazza aprì le palpebre. -Chi?-
-Snaton, e chi sennò? Ma hai visto la pozione che dobbiamo consegnargli per giovedì??-
Rosie fece un altro sospiro. Il professore di pozioni non era esattamente noto per essere simpatico e piacevole con gli studenti. Si sporse verso Albus, guardando sopra la sua spalla la ricetta della pozione. In effetti era abbastanza complicata, però...
-Guarda, in realtà se segui qui non è così impossibile...- iniziò, e cominciò a spiegargli per filo e per segno tutti i passaggi. Almeno era un modo per distrarla da quella che stava diventanto la sua maggiore ossessione, negli ultimi tempi. Una volta finito, Albus la guardò con tanto d'occhi.
-Rosie, sei un genio.- disse solo.
-Grazie.- rispose lei, modestamente. -Ma esageri.-
Albus la osservò attentamente con quei suoi occhi verdi, Rose cercò di sostenere il suo sguardo senza abbassarlo, ma timorosa che il ragazzo riuscisse a capire l'origine del suo turbamento.
-Sono contento di vedere che finalmente mi parli...oggi non sei stata molto loquace.- disse, continuando a mantenere gli occhi fissi nei suoi.
-Mi dispiace.- mormorò lei. -Scusa, avevo altro per la testa...-
-Del tipo?-
Rosie restò in silenzio. Sapeva di non poter mentire con suo cugino, ma non se la sentiva nemmeno di rivelargli tutto in quel momento.
Finalmente Albus la staccò dalla presa mordace del suo sguardo. -Rose...- iniziò.
-Scusa, è che...-
-No, lasciami parlare.- la interruppe, e si avvicinò di più a lei. -Ci conosciamo da tanto tempo, tu ed io, e ci siamo sempre detti tutto. Tu per me non sei solo una cugina...sei la mia migliore amica. Per me sei come una sorella.-
-Oh, Al- gemette la ragazza. -Anch'io tengo moltissimo a te...- s'interruppe quando il cugino alzò una mano.
-Lasciami finire, per favore. Non voglio che questo tuo silenzio ci divida.-
Rosie temette il peggio. Ora Albus l'avrebbe costretta a rivelare tutto, e lei, in nome della loro amicizia...l'avrebbe dovuto fare.
Dopo una piccola pausa, lui mormorò: -...quindi accetterò la tua scelta. Se vorrai dirmi qualcosa, sai che io ci sarò sempre...ma se ora vuoi tenere per te i tuoi segreti, lo capisco.-
La ragazza provò un impeto di emozione e lo abbracciò. Si sentiva un groppo in gola, e aveva gli occhi lucidi. Era l'ennesima prova dell'affetto che il ragazzo nutriva per lei, e se ne sentiva profondamente commossa.
-Ehi, ehi, non ti allargare!- le disse lui scherzosamente, ma rispose all'abbraccio. -Bada, non ti ho detto che condivido...solo che capisco.-
-Ok.- gli rispose lei. -Grazie, Al. Non sai quanto questo conti per me...e scusami.-
Si staccarono dall'abbraccio. Entrambi sorridevano. Ad un tratto Albus parve attratto da qualcosa fuori dal campo visivo di Rose, e si mosse appena verso destra. -Guarda.- le disse, indicando.
Rosie si girò, e vide Felicia che si allontanava da sola dal tavolo di Corvonero.
-Penso che sia meglio che chiedi scusa anche a lei...ho paura che sia rimasta ferita dal tuo comportamento.-
Temendo che non stesse parlando solo della ragazza ma anche di sé stesso, lei gli diede un bacio sulla guancia prima di correre via dal tavolo dove erano seduti tutti i Grifondoro. -Felicia!- chiamò, correndo.
L'interessata affrettò il passo e uscì dalla Sala Grande, ma Rosie non demorse, e continuò a rincorrerla.
-Felicia! Felicia, aspettami!!-
La ragazza si fermò sulla scalinata, dandole le spalle.
Rose la raggiunse, e si fermò pochi passi dietro di lei, con il fiatone. -Voglio parlarti...io...mi dispiace...-
Felicia si voltò a guardarla con un espressione neutra. -Anche a me.- sussurrò, e ricominciò a salire le scale.
-Ma...aspetta! Non possiamo parlarne?- la pregò Rosie.
-Credo di no. Sai com'è...ora non mi va di parlare!- disse, e sparì su per la scalinata.
Rose si appoggiò al muro, triste. Sapeva di aver sbagliato...ma non sapeva come rimediare. Non poteva confessare a nessuno quello che provava, nemmeno a Felicia...e tantomeno ad Albus. Non osava nemmeno immaginare cosa sarebbe successo se qualcuno fosse venuto a saperlo.
-Rosie?- la chiamò una voce inconfondibile.
La ragazza si staccò immediatamente dal muro. -Oh. ehm. Ciao.- disse, spezzattando le parole nell'imbarazzo.
-Tutto bene?- le chiese Scorpius avvicinandosi. - Ti ho vista correre fuori dalla Sala in quel modo...-
-Va tutto bene...- rispose Rose, cercando di sembrare convinta, ma senza riuscirci.
Scorpius la scrutò attentamente. -Beh, se lo dici tu...Comunque ti ho seguita per un motivo, ma non vorrei sembrarti inopportuno...-disse, e sfoderò un meraviglioso sorriso.
-No, no.- disse lei, abbagliata. -Dimmi pure!-
-Stasera organizziamo una festa di mezzanotte...e volevo chiederti se ti andava di venire.- Era incredibile il modo in cui dosava le parole, come riusciva a essere affascinante ed educato al tempo stesso.
-Una...una festa di mezzanotte?- chiese titubante la ragazza. -E cosa sarebbe?-
Scorpius le si avvicinò per sussurrare: -A mezzanotte, alcuni allievi escono di nascosto dai loro dormitori, e ci dirigiamo tutti verso la Stanza delle Necessità. Lì possiamo festeggiare quanto e come ci pare...non abbiamo nessun limite.-
Ha l'aria di essere una cosa pericolosa...e se poi mi beccano? Fissò per un attimo Scorpius. E se poi ci beccano?
Il giovane Serpeverde non parve essere turbato dalla sua incertezza. -Allora, verrai?-
Rosie lo guardò negli occhi, e rifletté intensamente sulla risposta che stava per dare.
Scorpius mi ha invitata ad una festa! E' meraviglioso!!
Ma se mi beccano deluderò i miei genitori...e cosa penserebbe Albus? e Felicia?
Rose si avvicinò a Scorpius, e gli sussurrò: -Si.-



Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** La Festa di Mezzanotte ***


la festa di mezzanotte Quella sera Rosie era nervosissima. Camminava di qua e di là nella Sala Comune dei Grifondoro, senza riuscire a fermarsi.
Albus, che era seduto su una poltrona, ignorò deliberatamente il suo comportamento per tener fede alla promessa fatta; un paio di volte alzò gli occhi verso di lei e sembrò che stesse per parlare, ma poi si morse la lingua e riportò lo sguardo sulla Gazzetta del Profeta che aveva tra le mani.
Alle dieci si alzò dalla poltrona, e stiracchiandosi disse: -Rosie? Io vado a letto. Buonanotte.-
La ragazza si avvicinò per baciarlo sulla guancia. -Buonanotte. Al. Credo che andrò a letto anch'io.-
Salirono entrambi le scale a chiocciola diretti verso i proprio dormitori. La mente di Rose era in subbuglio e lavorava frenetica, constringendola a rivalutare più volte la decisione che aveva preso.
Ma cosa gli ho promesso? Sto per infrangere le regole della scuola solo perché Scorpius Malfoy mi ha invitata ad una festa!
Inevitabilmente però ricadeva sempre nella stessa conclusione.
Appunto. Perchè è stato lui ad invitarmi.
Si stese sul suo letto, cercando di riposarsi un po' prima della festa. Sapeva che altrimenti non sarebbe riuscita a restare sveglia il giorno dopo...ma l'adrenalina le scorreva nel corpo bruciandole il sangue e costringendola a cambiar posizione di continuo, finché una delle sue compagne di dormitorio non le borbottò di smetterla. Solo allora Rosie si alzò dal letto per tornare di sotto.
Ormai erano le undici, e la Sala Comune era deserta. La ragazza prese la Gazzetta del Profeta e cominciò a scorrerla, senza però trovare nulla di veramente interessante, nulla che le calamitasse l'attenzione. Dopo un quarto d'ora di infruttuosa ricerca decise che era ora di cominciare a prepararsi.
Si mise un paio di jeans attillati con degli strass, un top un po' scollato e un paio di stivali, con un trucco leggero che enfatizzasse gli occhi. Guardandosi criticamente allo specchio, pensò: Se papà mi vedesse così mi sa che non mi farebbe più uscire di casa...e ridacchiò a bassa voce, per non svegliare le compagne.
Scese in silenzio la scala a chiocciola e uscì dal ritratto della Signora Grassa, che russava sonoramente. Speriamo che non faccia troppe storie al mio ritorno...
A passo veloce cominciò a dirigersi verso la Stanza delle Necessità, cercando di fare il meno rumore possibile, atterrita all'idea che potessero scoprirla. Sobbalzò allo scricchiolio di un'armatura, per poi ridere di sé stessa. Dopo poco arrivò al corridoio dove era situata la Stanza e si fermò di botto. Scorpius non le aveva detto come fare ad entrare.
Rosie restò un attimo ferma in mezzo al corridoio, poi si nascose tra due armature. Avrebbe aspettato qualche invitato per poi accodarsi.
Passarono uno, due, cinque minuti, prima che sentisse il minimo rumore. Quasi decise di tornarsene a dormire, quando vide una figura salire le scale e a passo felpato dirigersi verso la porta nascosta. Quando fu più vicina, il suo cuore sobbalzò.
Mentre passava davanti a lei gli afferrò il braccio. -Scorpius.- sussurrò.
Il ragazzo sobbalzò spaventato, ma si rilassò appena vide che era lei. -Sei venuta, allora. Vieni, andiamo.- sussurrò a sua volta, e cominciò a passeggiare nel corridoio. La terza volta che passò davanti alla parete, comparve una porta. Scorpius sorrise invitante: -Sei bellissima.-
All'interno della stanza la musica era così assordante che Rosie si stupì che non si sentisse dall'esterno. La Stanza era grande e ricca di decorazioni e vari drappi...tutti di colore verde. Non ci credo! gemette nel pensiero.
La sala era stipata di Serpeverde che ballavano al ritmo della musica house, di Serpeverde che chiacchieravano, di Serpeverde che mangiavano vicino al tavolo delle bevande e del cibo, di Serpeverde allungati sui divani che si baciavano appassionatamente, di Serpeverde che fumavano e bevevano in un angolo.
Istantaneamente Rose si sentì terribilmente fuori posto. Era l'unica Grifondoro che riuscisse a scorgere in tutta la Stanza!
Un gruppo di ragazzi si avvicinò per salutare Scorpius, tutti allegri e ridenti.
-Ehilà, guarda chi è arrivato!-
-Ciao, Scorpius!-
-Benvenuto, amico! Pensavamo ci avessi ripensato!-
Il ragazzo salutò educatamente tutti, ricambiando i sorrisi e le pacche sulle spalle, finché un'acuta voce femminile disse:
-E chi sarebbe questa??-
Rosie si voltò verso la fonte del suono, una ragazza magrissima dai lunghi capelli biondi e lisci, con una minigonna talmente corta che Rose si chiese perché se l'era messa, visto che non serviva a niente.
Scorpius si mise tra le due, ringhiando:-E' con me, Tanya.-
Tanya squadrò entrambi con uno sguardo disgustato, poi girò sui tacchi vertiginosi e si allontanò, a braccetto di due dei ragazzi.
-Vieni, andiamo a berci qualcosa.- mormorò Scorpius, mettendo una mano dietro la schiena di Rose e guidandola verso il tavolo. Il cuore della ragazza cominciò a battere fortissimo a quel contatto, mentre molte teste si giravano a guardarla, sorprese o indignate. Si lasciò guidare, poi una volta arrivati disse: -Non mi avevi detto che era una festa per Serpeverde...-
Il giovane la guardò stupito. -Credevo fosse chiaro...e comunque guarda: lì ci sono anche un paio di Corvonero...e quel ragazzo è un Tassorosso.-
-Si...ma...-
-Ti senti a disagio?- le chiese lui in modo schietto.
Rosie sospirò, senza guardarlo negli occhi. -Mi sento osservata...tutti qui mi guardano male perchè sono una Grifondoro...-
Scorpius le si avvicinò, con un bicchiere di Burrobirra in mano, sorridendo e cercando di catturare il suo sguardo. -Bevi questo- disse, porgendoglielo gentilmente. -E non preoccuparti...-
La ragazza, magnetizzata dai suoi occhi, accettò il bicchiere senza pensarci due volte.
D'un tratto la musica svanì di botto.
-COSA STA SUCCEDENDO QUI DENTRO??-

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** La Fuga ***


La Fuga Il tempo sembrò fermarsi. Tutti i presenti si irrigidirono e si voltarono come uno verso l'ingresso della Stanza delle Necessità, a fronteggiare atterriti l'origine della voce.
La vice-Preside, la professoressa McGonaritt, fissava tutti con sguardo fiammeggiante, altera e superba. Non c'era traccia di pietà nei suoi occhi: solo incredulità mista ad una rabbia sconfinata.
-Cosa succede qui dentro?- ripeté, a voce più bassa di prima ma comunque perfettamente udibile.
Si scantenò il caos. I più sfortunati furono quelli che si trovavano vicino alla porta: la vice-Preside li aveva visti immediatamente e provvedette a pietrificarli con la magia. Iniziò un fuggi fuggi generale verso la porta, dalla quale però la donna non si smuoveva e incantava ogni singolo studente che le passava accanto. Ci fu chi tentò invano di spostarla o di buttarla a terra; chi si celava il volto mentre cercava di aggirarla; chi si ranicchiava dietro i divani, sotto le sedie, ovunque trovasse un minimo nascondiglio. La McGonaritt si voltò un attimo per incantare la porta dietro di sé in modo che non potesse aprirsi...e poi cominciò a girare per la sala, pietrificando, incollando al suolo e legando ogni studente che trovava sul suo cammino, senza tregua.
Oh, no!
Rosie e Scorpius erano tra i più lontani dall'entrata, ma non abbastanza. Il ragazzo la spinse per prima sotto il tavolo delle vivande, e poi insieme cominciarono a strisciare sul pavimento, tra le gambe di chi ancora cercava di scappare, mentre la professoressa scagliava incantesimi a destra e a manca. Pian piano arrivarono nell'angolo più remoto della Stanza, dove si trovava anche un armadio alto, sempre di colore verde.
-Cosa facciamo, cosa facciamo??- chiese disperatamente la giovane Grifondoro.
Il ragazzo aggrottò le sopracciglia. -Non lo so...Rose, non lo so!-
Rosie era atterrita. Lo sapevo, lo sapeva, lo sapevo! Perché sono venuta? si chiese. Scoccò uno sguardo all'armadio. -E se...?- cominciò a proporre.
Lui seguì la direzione del suo sguardo. -No...sarebbe inutile, ci scoprirebbe di certo!-
-E allora cosa proponi, genio?- gli chiese lei, mentre allo spavento si aggiungeva l'irritazione.
Il giovane Serpeverde la guardò fisso negli occhi, inchiodandola. -Rose...Rosie...- disse a bassa voce. -So che è l'ultima cosa che vorresti fare...ma devo chiederti di fidarti di me. Io ti ho trascinata in questa situazione...e ti giuro che te ne farò uscir fuori.-
Oh, certo, fidarmi di te! Guarda in che guaio mi hai cacciata! Se verrò espulsa per questo i miei non me lo perdoneranno mai...
Rosie ricambiò lo sguardo con fermezza. -Si. Mi fido.-
Scorpius sorrise, e i suoi brillanti occhi azzurri si illuminarono. Un paio di ragazzi li urtò svelti per infilarsi nell'armadio verde accanto a loro.
-E' meglio se ci abbassiamo...- mormorò il ragazzo, ed entrambi si accovacciarono a terra. Tirò fuori dai jeans la bacchetta, e l'agitò nell'aria e mormorò una formula sconosciuta a Rose. L'incantesimo di Disillusione li ricoprì silenziosamente. Scorpius spinse la ragazza contro il muro e restarono immobili in quella posizione, mentre la confusione calava...e la tesione saliva.
Gli ultimi strilli, e poi la quiete. Sentirono i tacchi della vice-Preside rimbombare per la sala e, passo dopo passo, percorrerla tutta.
-Chi c'è ancora?- sussurrò la McGonaritt.
Un gemito proveniente dall'armadio li tradì. La professoressa si diresse svelta verso di loro, mentre il cuore di Rosie accellerava i battiti. Si ranicchiò ancor di più contro il muro, cercando di non emettere il minimo suono. Sentì che anche Scorpius si spostava leggermente, aderendo di più al suo corpo, mettendosi tra lei e la vice-Preside. Percepì il suo lieve respiro sopra i capelli, e Rose si sentì come se il cuore le stesse per scoppiare.
-Homenum revelio!-
La ragazza avvertì la sensazione che qualcosa le volasse adosso, avvolgendo il suo corpo nella propria ombra. Il cuore le si fermò, e alzando di pochi millimetri la testa vide che Scorpius era sbiancato. Ormai non abbiamo più scampo...pensò, e chiuse gli occhi.
Sentì un violento colpo, e una luce rossa le inondò le palpebre anche se erano chiuse. Aprì di pochissimo gli occhi, e vide a terra i ragazzi che si erano nascosti nell'armadio accanto a loro. La McGonaritt fece un suono soddisfatto, e con un lieve colpo della bacchetta alzò le decine di corpi in aria, e poi li fece proseguire uno ad uno fuori dalla Stanza con rapidi cenni e brevi mormorii. Quando anche l'ultimo degli invitati alla festa fu fuori dalla Stanza delle Necessità, uscì e si chiuse la porta dietro.
Rosie si sciolse in singhiozzi, sconvolta per la paura che aveva provato. -Pensavo...pensavo che...- cercò di dire tra i sussulti.
Scorpius la guardò un attimo, e poi la circondò con le braccia. La ragazza si sentì avvolgere dal suo calore e chiuse gli occhi, lasciandosi andare. Si sfogò completamente. In quel momento non le importava di fare una brutta figura davanti al ragazzo, anzi, si ranicchiò contro di lui, mentre le sussurrava: -Su, su...calmati, Rosie. Va tutto bene...l'abbiamo scampata.-
Quando finalmente i singhiozzi cessarono, Rose si asciugò gli occhi con una manica e alzò il volto, mentre di nuovo il suo cuore impazziva ora che si rendeva conto della situazione. Oh, cavolo...siamo soli. Io e Scorpius siamo soli in questa Stanza, e nessuno sa dove siamo!
Il giovane Serpeverde le accarezzò i capelli. -Va meglio?- le chiese dolcemente.
Lei annuì, mentre si perdeva negli abissi azzurri del suo sguardo. -Grazie...- mormorò.
Scorpius sorrise maliziosamente. -Di averti consolata?-
Rosie scosse la testa e sorrise a sua volta, arrossendo nel dire quelle parole: -Di avermi salvata.-
Il ragazzo le accarezzò un'altra volta la testa. -Dovere.- ripose solo.
Si guardarono per un'attimo lunghissimo e intenso negli occhi. Rose si accorse che anche Scorpius era arrossito...o forse è solo una mia impressione?
All'improvviso il ragazzo si alzò in piedi. -Credo che sia ora di tornare ai nostri dormitori.- disse, senza guardarla.
-Oh.-Rosie cercò di incrociare il suo sguardo, ma lui tenne gli occhi fissi sul muro. -Va bene...-
Uscirono cauti dalla Stanza delle Necessità, ma i corridoi erano deserti: evidentemente la McGonaritt si era convinta di aver catturato tutti gli invitati della Festa di Mezzanotte. Scorpius la accompagnò fino alla soglia della Sala Comune di Grifondoro.
-Ma non ce n'è bisogno!- protestò la ragazza.
-Ti ho promesso di tirarti fuori dai guai, e quindi resterò con te fino a che non sarai al sicuro.-
Rosie arrossì nuovamente a queste parole, lieta che il buio celasse le sue guance. Quando arrivarono davanti al ritratto della Signora Grassa, ella ancora russava. La ragazza si voltò verso il giovane Serpeverde, incerta su come congedarsi dopo quello che era successo.
Scorpius le prese la mano e la sfiorò con le labbra. -Buonanotte, Rosie Weasley...-
-Buonanotte, Scorpius Malfoy...- sussurrò lei.
Il ragazzo svanì nelle tenebre del corridoio, mentre lei diceva la parola d'ordine e la Signora Grassa la lasciava passare borbottando nel sonno. Rose entrò nella Sala Comune, stanca e provata, ma con le guance in fiamme e il cuore che batteva così forte da poter uscirle dal petto.

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Complicazioni ***


Complicazioni Quando la mattina dopo si svegliò, Rosie percepì la stanchezza assalirla tutta insieme. Si rivoltò grugnendo nel letto, aggiustandosi le coperte.
-Rose?? Rose! Non far finta di non avermi sentita!-
-Mmm?-
La ragazza aprì gli occhi, infastidita dalla luce che proveniva dalla finestre. Seduta sul suo letto si trovava una ragazzina dai capelli rossi un po' disordinati, e profondi occhi marroni. Lily Potter le strattonò le coperte.
-Allora? Ti vuoi svegliare, sì o no?-
-No!- biascicò Rosie, metà addormentata e metà sveglia.
Lily parve un attimo pensierosa, poi le saltò addosso e cominciò a farle il solletico. -E ora, Bella Addormentata?- diceva tra le risate. -E adesso sei sveglia, sì o no???-
La "Bella Addormentata" cominciò a divincolarsi tra le coperte nel tentativo di liberarsi, ridendo suo malgrado. -Sì, sì, SI!! Mollami!-. Caddero dal letto, dove continuarono a ridere anche se il gioco era finito. Rosie si alzò e si guardò intorno: il dormitorio era vuoto.
Si sentì agghiacciare. -Lily! Che ore sono?-
La ragazzina scoprì l'orologio che aveva al polso. -Devi essere a lezione tra un quarto d'ora.-
-Che COSA?????- strillò Rose, cominciando a correre per la stanza cercando libri e vestiti contemporeanamente. -Perché non mi hai chiamata prima?- le chiese irritata, con i jeans mezzi infilati e tre libri in braccio.
Lily sbuffò. -Io ci ho provato, ma eri tu che non ti svegliavi!- Si avvicinò alla cugina. -Dammi qua, i libri in borsa te li metto io.-
Nei dieci minuti che seguirono Rose si vestì come un fulmine e scese le scale che portavano fino alla Sala Grande, seguita da Lily. -Ma tu...- le chiese con il fiatone. -...non dovresti essere già in classe?-.
-Beh, oggi ho lezione di volo...non mi va mica tanto...- disse la ragazzina con un'alzata di spalle.
Rosie si fermò e la guardò severamente. Lily sostenne il suo guardo per pochissimo prima di arrossire e chinare la testa. -Ok, vado...- mormorò.
La Grifondoro più grande le diede una spintarella e sorrise. -Dai, potrebbe piacerti! E non "perderti" durante la strada fino al campo di Quidditch!!-
Lily sbuffò e si diresse verso la sua lezione pestando i piedi.
Come scoprì poco più tardi Rose, anche la Sala Grande era quasi deserta. Gli ultimi studenti stavano facendo colazione in modo molto frettoloso prima di avviarsi a lezione. Scoccò un'occhiata al tavolo di Serpeverde, ma non c'era traccia di Scorpius. Un po' rattristata si diresse verso il tavolo di Grifondoro, dove la stava aspettando Albus.
-Buongiorno.-le disse, offrendole un toast già imburrato.
Lei lo afferrò con i denti. -'Gionno- rispose masticando. Quando ebbe mandato giù il primo boccone, continuò:-Tua sorella è venuta a svegliarmi, sai?-
-Sì. L'ho mandata io. Avrebbe fatto di tutto pur di perdere la lezione di volo...ma immagino che tu ce l'abbia mandata.-
Lei lo fissò con gli occhi sgranati. -Certo che sì! Tu no?-, ma poi ricordò e si pentì delle sue parole. Proveniendo da una famiglia che amava quello sport, per Albus e James era stato naturale provare a volare...James era andato alla grande, e ora faceva il Cercatore della squadra di Grifondoro, proprio come suo padre e suo nonno. In quanto ad Albus...
-Scusa...mi dispiace.- gli mormorò. Ultimamente lo sto dicendo un po' troppo spesso...
-Non preoccuparti.- le rispose Albus, ma senza guardarla in faccia.
Per distrarlo dal discorso, Rose disse: -Ehm...è arrivata della posta per me, oggi?- con una punta di nervosismo nella voce.
Il ragazzo ci pensò su un attimo. -No. Perché?-
La ragazza non rispose.
-Ah, già, è vero. Ho promesso.- disse Albus, alzandosi dal tavolo.

*

Quel giorno le lezioni furono particolarmente faticose per Rosie. Avendo dormito poco, perdeva facilmente la concentrazione e non riusciva a eseguire molti degli incantesimi che le venivano richiesti. Per giunta, fino al pranzo non ebbe mai lezioni in comune con Scorpius, il che contribuì a renderla più nervosa del solito. Felicia si rifiutava ancora di parlarle dopo quello che era successo il giorno prima, e anche se sapeva di non poterle confessare nulla, Rosie capì che non aveva torto.
Quel giorno la lezione di Trasfigurazione era insieme ad alcuni Serpeverde, tra cui anche Scorpius. Quando incrociò il suo sguardo lui non ricambiò il suo sorriso, ma fece finta di niente per tutta l'ora. In compenso c'era Albus ad attirare la sua attenzione: nel Quidditch poteva anche essere negato, ma in Trasfigurazione non lo batteva nessuno. Alla fine dell'ora, dopo molti commenti estasiati da parte della McGonaritt - la quale non fece parola di quello che era accaduto in nottata - la campanella finalmente suonò. In contemporanea il cuore di Rosie accellerò il ritmo, sperando che si ripetesse la scena del giorno prima.
-Ma guardalo...- disse con una smorfia disgustata il giovane Grifondoro.
Seguendo la direzione del suo sguardo, Rose vide che si riferiva a Scorpius, che parlava fitto fitto con alcuni suoi compagni di Casa, ridendo e gettando qualche occhiata verso di loro di tanto in tanto.
-Non lo trovi...irritante?- le chiese. -Cos'ha da guardare mentre parla con i suoi amichetti? Che ci stia prendendo in giro?-
La ragazza si sentì agghiacciare. Possibile che gli stia così tanto antipatico?
Cercando di non far notare il suo disagio, disse: -Maddai, Al. Per me sei solo geloso perché anche lui è abbastanza bravo a trasfigurare...-
-Geloso???? Io???-
-Sì, tu!- lo provocò Rosie con una risata leggera.
Il ragazzo sbuffò indignato. -Andiamo, dai.- la incitò, incamminandosi verso la porta dell'aula.
-Io...devo chiedere una cosa alla prof, Al. Ci vediamo fuori.- Il ragazzo le fece un cenno con la testa e proseguì, mentre lei aspettava di vedere se Scorpius avesse avuto la sua stessa idea.
Anche lui fece andare i suoi compagni avanti, e quando furono rimasti solo loro due e la professoressa, in classe, la guardò. Ma nel suo sguardo c'era qualcosa di strano, diverso dal solito. Rosie gli si avvicinò facendo finta di voler uscire, e passandogli vicino sussurrò: -Ciao.-
Scorpius si voltò, dandole la schiena, e fece un paio di passi verso la porta dell'aula. Poi si volse di nuovo verso di lei, e pronunciò queste parole: -Mi dispiace, Rosie. Ma è tutto troppo complicato.-

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Non rendersi conto ***


"Mi dispiace, Rosie. Ma è tutto troppo complicato."
Le parole di Scorpius agghiacciarono Rosie, imprigionandole il cuore in una morsa di ferro.
-Ma...- gemette. Non puoi mollarmi così. Non dopo che mi hai dato un motivo per sperare.
Il giovane Serpeverde uscì dall'aula senza guardarsi indietro. Rosie lo rincorse disperatamente. -Scorp...- cominciò a urlare, ma si interruppe quando vide il viso di Albus che la stava aspettando.
La ragazza inghiottì le parole che stavano per salirle alle labbra. Vide che Albus si era accorto che qualcosa non andava, ma per tener fede alla sua promessa non disse nulla.
La giornata passò lenta, coperta da una coltre di dolore che si annidava dentro Rosie. Non riusciva a pensare lucidamente, non riusciva a entusiasmarsi di quello che accadeva intorno a lei. Solo una cosa in quel momento le importava: quello che aveva perso.
Sono stata una stupida...ci conoscevamo solo da un giorno. Mi ero fatta troppe illusioni...
Eppure...eppure pensavo che la nostra amicizia contasse qualcosa anche per lui. Ma evidentemente, non abbastanza.

Quella sera dopo la cena nella Sala Grande, Rosie se ne andò subito nella Sala Comune di Grifondoro. Si sedette su una delle poltrone vicine al caminetto con un libro in grembo, sperando così di scoraggiare chiunque intendesse disturbarla.
Aveva letto solo poche pagine quando sentì Lily strillare il suo nome correndole incontro: -Rosie!!!-
L'interessata alzò appena lo sguardo. -Lily...senti, non mi va di parlare...-
-Ma io devo raccontarti!! E' stato...-
-Smettila, per favore!- disse stizzita Rose. La cugina si ritrasse, ferita dalle sue parole. Albus rimproverò Rosie con lo sguardo, e poi si avvicinò alla sorella sussurrandole qualche parola all'orecchio.
Irritata ancora di più da questo comportamento, la giovane Grifondoro chiuse il libro che stava leggendo con uno schiocco secco e si alzò dalla poltrona. Scavalcando varie gambe, si diresse verso il proprio dormitorio, non volendo altro che far finire quella giornata terribile.
-Aspetta.- le disse una voce, mentre una mano le afferrò il braccio. Un ragazzo poco più grande di lei, dai capelli neri e gli occhi marroni, la tirò verso di sé. Rosie non oppose resistenza, ma disse frettolosamente: -Senti, se è per quello che ho detto a Lily...-
James Potter scosse la testa. -No, non è per mia sorella.-
Rose lo fissò negli occhi. Non era mai stata brava a capire James, ma ciò che esprimeva il suo sguardo non le piaceva. C'era una specie di rabbia repressa...mista a incredulità.
Il ragazzo la trascinò nell'angolo più desolato della Sala Comune, borbottando: -Ho bisogno di parlarti...di una cosa abbastanza seria.-
Un attimo di silenzio assoluto. James si morse il labbrò. -Non so come dirtelo in modo meno diretto.-
-E allora parla.- sbottò Rosie. Ne aveva avuto abbastanza quel giorno, e se c'era qualcosa che il cugino voleva dirle che si sbrigasse, allora.
-Bene. Rosie, mi aspetto che tu mi risponda con sincerità, da un lato...e dall'altro vorrei che negassi....- s'interruppe un attimo. -E' vero che ti vedi con Scorpius Malfoy?-
Rose restò scioccata dalle sue parole. Boccheggiò per qualche secondo, mentre la sua mente lavorava alla massima velocità pur di inventarsi qualcosa. Ma la domanda più pressante era...come fa a saperlo??
-Non neghi, quindi.-
La ragazza deglutì. -Io non mi...vedo...con Scorpius. Ci ho solo...parlato.-
-Cosa??? Ma Rosie! Lui è un Malfoy!! E come se non bastasse, è un Serpeverde!-
-Non vedo cosa centri questo...-
James la guardò furibondo. -Centra eccome! Ma non ti rendi conto??-
Rosie abbassò lo sguardo, cogliendo la verità delle sue parole. Si, mi rendo conto. E quanto pare se n'è reso conto anche Scorpius...
Colta da un improvviso accesso di rabbia, gli disse: -Ma tu cosa centri?? Che diritto hai di immischiarti nella mia vita privata?-
-Ne ho il diritto eccome, Rose! Questa gente è perfida e meschina! Questa gente non ha scrupoli! E io non voglio che tu ci abbia nulla a che fare!!-
-Beh, allora sarai contento: lui non mi vuole più vedere!- strillò Rosie, mentre la voce le si spezzava sulle ultime parole. Si voltarono tutti a guardarli, e lei scappò via. Via da quel mondo pieno di pregiudizi. Via da tutto quello che le faceva male. Via dalla speranza che le era stata spezzata sul nascere.
Arrivata nel dormitorio, Rosie si buttò sul letto. E finalmente, pianse.

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Bigliettini ***


Bigliettini I giorni che seguirono sembravano sempre tutti uguali. Studiare, mangiare, dormire. La ruotine quotidiana aveva ripreso il sopravvento...ma per Rose non era più lo stesso, ora che aveva scoperto quella nuova emozione. Sapeva che era proibito, sapeva che lui non voleva nemmeno parlarle...ma ciò non le impediva di desiderare che le cose cambiassero. Guardava la nuca di Scorpius durante le lezioni, sperando che lui si girasse. Usciva per ultima dalle lezioni che condividevano con i Serpeverde, sperando che si fermasse. Ma Scorpius faceva sempre finta di nulla, e lei non osava esporsi di più.
James era arrabiato con lei, ma non disse a nessuno quello che aveva scoperto. Come l'avesse scoperto, poi, era un altro paio di maniche. La ragazza sospettava che anche lui avesse qualche amicizia tra i Serpeverde, ma non tornarono più sull'argomento. Anzi, a dir la verità si rivolgevano a malapena la parola.
Rosie faceva tutto come un automa. Parlava poco, e preferiva stare da sola. Albus rispettava la sua intimità, Lily ne era dispiaciuta e Felicia non aveva ancora ricominciato a parlarle. Le cose non andavano per nulla bene per la giovane Grifondoro, eppure lei non se la sentiva di fare il primo passo per migliorarle. Non si era mai sentita così...vuota.
Finalmente arrivò il venerdì. Quel weekend c'era in programma una gita a Hogsmeade. Albus le propose di andarci, e lei alzò le spalle. -Lo prendo come un sì.- disse il ragazzo. Negli ultimi giorni Rose si era sempre espressa in quel modo.
Mentre uscivano dalla Sala Grande, qualcuno urtò la giovane Grifondoro. La responsabile non la degnò di uno sguardo né tantomeno chiese scusa, ma continuò a dirigersi verso Scorpius, qualche passo più avanti, agitando la lunga chioma di capelli lisci e biondi. Una volta arrivatagli accanto, infilò la mano nella sua e lo baciò.
No! Rosie si sentì come se le avessero dato una martellata in testa, improvvisamente sveglia e dolorosamente cosciente di quello che le accadeva intorno. Non può essere!
Invece lo era. James scoccò un'occhiata significativa a Rose, che lei preferì ignorare. I due ragazzi davanti a lei non si lasciarono per tutto il tragitto fino alla lezione di Pozioni, dove Tanya diede un ultimo bacio al ragazzo e si allontanò, ondeggiando sui tacchi.
Quindi è per questo... pensò la ragazza, sconvolta dalla scoperta. Ha voluto troncare da subito la nostra amicizia perché voleva mettersi con Tanya, e sapeva che le stavo antipatica. Rosie non riusciva a crederci, ma l'evidenza parlava chiaramente: i due stavano insieme. Eppure...eppure non mi era sembrato molto gentile con lei, alla festa. O forse ho visto solo quello che volevo vedere... concluse tristemente. Persa nei suoi pensieri, si sedette al solito posto, che ora occupava da sola. Non si accorse che il ragazzo biondo si sedette al banco più vicino a lei, alla sua sinistra.
La lezione cominciò come tutte le altre, e Rosie tirò fuori il kit delle Pozioni e il libro di testo. Mentre aspettava tranquillamente che la pozione che stava preparando finisse di bollire, girandola pigramente ogni tanto, sentì qualcosa farle il solletico alla mano. Sorpresa, voltò la testa e vide un bigliettino di carta incantato con la magia svolazzarle accanto alla mano. Lo prese e lo aprì delicatamente, chiedendosi da chi venisse.
Sopra c'era scritto: Perchè non sorridi più, piccola Rosie? S.
Rose alzò la testa di scatto, e guardò verso il solito posto. La nuca bionda era sparita. Si osservò intorno, e vide Scorpius Malfoy al banco alla sua sinistra, che rideva sotto i baffi e la guardava di sbieco.
Il suo cuore riprese a battere velocemente, mentre le guance le si arrossavano e con tutta sé stessa si svegliava completamente dal torpore che aveva caratterizzato gli ultimi giorni. Non poté fare a meno di sorridere anche lei, anche se cercava disperatamente di non farsi illusioni. Ha la ragazza! si disse, cercando di non perdere il controllo, ma i suoi pensieri vagavano nella sua mente senza che lei potesse fermarli: si sentiva felicissima.
Penso che tu lo sappia. scrisse. E poi che ti importa? Pensavo non volessi più parlarmi.
Prese il bigliettino nella mano e lo soffiò delicatamente verso Scorpius nel momento in cui fu sicura che nessuno la guardasse, con il battito a mille. Il bigliettino svolazzò allegramente fino al banco accanto, sbattendo le piccole ali fino alla mano del giovane Serpeverde.
Diede un'occhiata verso Albus, ma lui era impegnato con la sua pozione e non si era accorto di nulla. La ragazza continuò ad andare avanti con la preparazione della propria, aspettando una risposta. Arrivò un paio di minuti dopo.
Si, penso di saperlo, in effetti. E mi importa. Ora posso parlarti liberamente.
Quella risposta la lasciò un po' confusa. Riflettè un attimo, e poi gli scrisse: Cosa stai dicendo?Non credo che alla tua ragazza piacerà.
Spedì il bigliettino e rimescolò la pozione, aggiungendo della radice di Mandragora. Stavolta passarono parecchi minuti prima che rispondesse.
Quello che piace a Tanya non mi interessa. c'era scritto solo. Rosie notò la presenza di varie cancellature.
Preferendo non indagare oltre sulla sua ragazza, scrisse: Non ci credo. E comunque l'ostacolo non è solo Tanya.
L'ora era giunta quasi alla fine, e Rose fece bollire ancora un po' la pozione prima di versarla nella fiala. Il bigliettino arrivò mentre mescolava, e anche se era curiosa di sapere che c'era scritto, finì i cinque giri in senso orario...anche se forse troppo velocemente.
Lo so, Rosie, e mi dispiace. Penso che dobbiamo parlarne faccia a faccia.
E quando?
scribacchiò velocemente lei per evitare di far bruciare la pozione. Mancavano un paio di minuti al suono della campanella, e la ragazza versò parte del suo lavoro nella fiala che avrebbe fatto esaminare al professor Snaton. Ma quasi la fece cadere quando arrivò l'ultima risposta.
Ancora non lo so. Ma verrò io da te. Devo spiegarti.
Il professore di Pozioni cominciò a passeggiare per l'aula, raccogliendo le fiale degli studenti.
Ok. rispose Rosie.
-Allora, com'e andata?- disse allegramente alzandosi dal proprio banco e andando verso Albus.
Lui la guardò stupito per un attimo, sorpreso da tanta vitalità, ma presto sorrise. -Penso bene...e a te?-
-Benissimo.- rispose felice la ragazza.

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Pace ***


pace Stavolta Rosie non aspettò nessuno prima di uscire dalla classe, ma si fiondò fuori portandosi dietro Albus, che la seguiva sorpreso ma felice di vederla finalmente contenta. Pozioni era stata l'ultima lezione della giornata, quindi corsero nella sala Comune a poggiare le borse con i libri, in modo da godersi gli ultimi raggi di sole nel parco.
Se Scorpius mi vorrà mi dovrà cercare, e al diavolo Tanya! pensò allegramente la ragazza. Ora ne sono sicura, non mi ero immaginata tutto. Credo proprio che anche lui tenga a me!
Fuori faceva freddo, ma la sensazione del sole sulla pelle era molto piacevole dopo le ultime giornate di pioggia...e tristezza. I due ragazzi si sedettero sotto un grande albero vicino al campo di Quidditch, a parlarsi di tutto quello su cui avevano taciuto negli ultimi giorni...apparte Scorpius, ovviamente. Rose si guardò bene dal nominarlo e giustificò il suo malumore con un "pressante mal di testa".
Pochi minuti dopo videro gli alunni del secondo anno tornare dagli spogliatoi del campo di Quidditch. Tra loro Rosie vide anche Lily. -Aspettami qui, devo fare una cosa.- disse ad Albus.
E' ora di riparare al mio comportamento.
-Lily!- urlò, correndo verso di lei. -Lily!!-
La ragazzina si fermò a guardarla incredula, rimanendo indietro rispetto ai suoi compagni. Era sporca di fango sui capelli, sul viso e sulle braccia, ma Rosie la abbracciò forte comunque. -Scusa, scusa, scusa...mi dispiace tantissimo per come ti ho trattata!- le sussurrò all'orecchio. Anche Lily la strinse forte. -Oh, Rosie!- mormorò.
Quando si staccarono, Rose guardò critica la cugina. -Ma...cosa è successo? Come ti sei ridotta così?-
Gli occhi di Lily si infervorarono, come se avesse il fuoco dentro ad essi, non solo nella chioma. -Non puoi capire, Rose!! Volare...il Quidditch...è...è stupendo!! E' magnifico! E' strabiliante! Credo di non aver mai fatto nulla di più emozionante in vita mia!-
-Cosa? Ma chi sei tu, un'aliena?? La mia cuginetta odiava le lezioni di volo, e faceva di tutto per evitarle!-
-Pensa quante lezioni importanti ho perso!!! Dovrò recuperarle assolutamente!!-
Continuarono su questo ritmo fino a raggiungere Albus. Lui le osservò pensieroso mentre parlavano. Ad un certo punto disse:
-Lily...perché non fai il provino per entrare nella squadra di Grifondoro?-
La ragazzina scosse la chioma. -Magari...ma siamo già a fine Ottobre, Al. I provini sono chiusi...-
-Oh, sono certo che faranno un eccezione per Lily Potter! Chiedi a James...-

*

Quella sera, Rose era intenzionata a non farsi scappare Felicia. Finì di mangiare in fretta e si appostò alla porta della Sala Grande. Quando la Corvonero si diresse verso di lei, la ragazza le si mise davanti, a sbarrarle la strada.
Felicia non tentò di aggirarla, ma le si fermò davanti con un sospiro, abbassando gli occhi. Rosie la prese per un braccio e si allontanarono dalla folla di gente.
Guardandola negli occhi, la giovane Grifondoro disse: -Scusami, Felicia. Tu sei la mia migliore amica, e non avrei dovuto comportarmi in quel modo...mi dispiace moltissimo. Spero che potrai perdonarmi.-
Felicia abbassò gli occhi, e quando li rialzò erano pieni di lacrime. -Certo che ti perdono!- mormorò, con la voce spezzata. Le gettò le braccia al collo, tra i singhiozzi. -Q-questi giorni sono stati t-terribili...ho pensato...credevo...c-credevo che n-non mi volessi più essere a-amica!-
Ora anche Rosie aveva gli occhi umidi. -Oh, no, Felicia, non pensarlo mai più!-. Si abbracciarono forte ancora per un po', mentre Felicia le descriveva quanto si era sentita sola negli ultimi giorni e Rose la consolava.

*

-Allora è tutto apposto?- le chiese Albus mentre tornavano alla Torre di Grifondoro. -Hai fatto pace con tutti?-
-Mmm...quasi. Manca tuo fratello...pensi che sia già nella Sala Comune?-
-No, stava parlando con dei suoi compagni di Quidditch sul provino di Lily...quindi credo sia ancora giù.-
Rose invertì la direzione di marcia e percorse tutta la strada che aveva fatto dalla Sala Grande in senso contrario. E James era proprio lì, al tavolo di Grifondoro ormai semideserto, a parlare a bassa voce con degli altri ragazzi. Lei si avvicinò a loro, titubante.
E' a James che dovrò raccontare la bugia più grande...forse non è il momento adatto.
Ma poi si fece forza e completò il tragitto verso di loro. Quando finalmente alzò lo sguardo, James aggrottò appena le sopracciglia.
-Devo dirti una cosa.- disse la ragazza, dondolandosi sui piedi.
Lui fece il giro del tavolo e in breve si trovò vicino a lei. -Dimmi.- disse a voce bassa.
Rosie lo guardò dritto negli occhi, sorprendosi ancora una volta di quanto fosse alto. -Mi dispiace di averti urlato addosso.- disse solo.
James sorrise. -Dispiace anche a me...non ho detto quelle cose per farti soffrire, Rosie...ma solo per il tuo bene.-
Lei annuì, stavolta senza guardarlo negli occhi. -Lo so. Seguirò i tuoi consigli, James. Non devi più preoccuparti per me.-

*

Quando ormai fu notte inoltrata si diedero tutti la buonanotte, e Rosie si avviò verso il suo dormitorio chiacchierando allegramente con delle sue compagne. Si sedette sul letto sbadigliando, e solo allora vide un biglietto sul suo comodino. Senza farsi vedere lo aprì e lesse quello che c'era scritto.
Vieni a Hogsmeade domani...ci sarò anch'io. E avremo modo di parlare. S.

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Hogsmeade ***


Hogsmeade La mattina dopo Rosie si svegliò prima degli altri, su di giri. Speriamo che oggi vada tutto bene...pensò.
Si vestì in fretta e andò a ricambiare il favore del giorno prima a Lily, che le tirò il cuscino dicendo: -Uffa...ma io volevo dormire!-
-Anche io, ieri.- rispose Rose con un sorrisetto. Lily cominciò a vestirsi pigramente, guardandola male tra gli occhi ancora semichiusi.
Conoscendo il carattere di Albus di prima mattina, la ragazza decise che era meglio che si svegliasse da solo. James neanche a parlarne...si sentiva ancora un po' in colpa per la bugia che gli aveva detto la sera prima. Eppure quella mattina si sentiva così euforica che desiderava che tutti condividessero quel momento con lei, così andò verso il dormitorio dei ragazzi del secondo anno, con l'intenzione di svegliare un'altra persona.
Aprì piano la porta, e si sdraiò su uno dei letti a baldacchino, accanto a un ragazzino dai capelli rossi e ricci. -Ehi, piccolo...-
Lui si mosse leggermente, mentre Rosie gli accarezzava la testa. -Svegliati...-
-Mmm..?- mugugnò il ragazzino. -Ro..Rose?-
-Si, sono io.- rispose la ragazza. -Dai, Hugo, alzati...-
Hugo Weasley si mise faticosamente a sedere, fissando la sorella con occhi assonnati. -Che c'è?- le chiese.
-Su, alzati! Sono già le sette e mezza!-
Hugo gemette. -Rose...sei tu quella che va a Hogsmeade, mica io!- e si ributtò sul letto. Rosie sospirò e gli diede un bacio su una guancia prima di andarsene.
Ma che succede, oggi? Le carrozze partono tra mezz'ora e sono ancora tutti a letto!
Per fortuna, la maggiorparte dei ragazzi dal terzo anno in su riuscì a svegliarsi prima della partenza delle carrozze per Hogsmeade. Mentre Rosie entrava nella sua con Albus, Felicia e altri ragazzi, vide Scorpius aiutare una Tanya barcollante a salire accanto a lui.
Stronza e pure andicapace... pensò, malignamente.
Il viaggio fu piuttosto breve, i tre ragazzi infatti non smettevano un attimo di chiacchierare. Una volta arrivati a destinazione, decisero per prima cosa di fare rifornimento di dolci da Mielandia. Mentre pagavano, Albus disse alle ragazze che avrebbe fatto un salto da Zonko. Felicia e Rose annuirono, dandosi appuntamento a I Tre Manici di Scopa.
Le ragazze presero le bustine con i dolci e si diressero verso la porta, proprio mentre entravano Scorpius e Tanya. Il giovane Serpeverde fissò Rosie con i suoi occhi di ghiaccio, e la ragazza si bloccò in mezzo alla folla di clienti. Con una mossa velocissima, Scorpius finse di andarle addosso e infilò la mano nella tasca del suo cappotto. -Ops, scusa.- disse, in tono educato.
-Togliti di mezzo, Weasley! Non vedi che ci intralci?- sibilò Tanya.
Rose sentì una vampata d'odio montare in lei. Stava quasi per tirare fuori la bacchetta, ma sentì la voce di Felicia chiamarla. -Scusate voi.- mormorò, e poi tornò dall'amica.
Fuori tirava un vento gelido, che constrinse le due a rintanarsi il più possibile nei loro cappotti e ad avvolgersi nelle sciarpe. Senza farsi, vedere, Rose prese quello che il ragazzo le aveva messo in tasca: un altro biglietto. Ti aspetto alla Stramberga Strillante.
Cosa??
pensò allarmata. Di tutti i posti che poteva scegliere... poi rifletté un attimo. In effetti, era il più sicuro.
Felicia decise che voleva andare direttamente a bersi una Burrobirra per scaldarsi, e sul tragitto incontrarono una sua compagna di Corvonero. Le due incominciarono a chiacchierare allegramente, facendo venire un'idea alla Grifondoro.
-Felicia, vado un attimo in un negozio...ci vediamo dopo, ok?-
-Ok.- fu la distratta risposta.
Dopo essersi allontanata di un po', Rosie cominciò a correre verso la Stramberga Strillante. Da una parte aveva paura di quello che avrebbe potuto trovarci...ma dall'altra non vedeva l'ora di parlare con Scorpius.
Si fermò a qualche passo dalla recinzione, con il fiato corto. Improvvisamente sentì qualcuno tirarla per un braccio, e istintivamente si divincolò...ma la sua opposizione svanì quando l'aggressore la fece girare su sé stessa, e lei si trovò faccia a faccia con Scorpius Malfoy.
-Sei venuta...- le sussurrò, facendole il solletico sul volto con le nuvolette di fiato che emanava quando parlava.
-Si.- sussurrò a sua volta la ragazza, con il cuore a mille.
Scorpius la fece saltare oltre il recinto, attento che non si facesse male, e insieme si diressero verso la Stramberga. All'interno il luogo sembrava poco più di una catapecchia, disordinato e sporco. Non fa poi così paura.
-Allora, piccola Rosie...penso che tu abbia molte domande. Ora puoi farmele.- disse il ragazzo, siedendosi su una cassa.
Rose preferì restare in piedi. -Perchè non hai voluto più parlarmi, dopo la festa? E perchè ora invece vuoi? E poi...- prese fiato, e la frase successiva fu come un gemito. -...perché ti sei messo con Tanya?-
Scorpius abbassò gli occhi. -Hai ragione, a pormi queste domande. Ma è una storia lunga.-
-Abbiamo tempo.- decretò la ragazza.
Lui si passò una mano sul volto. -Bene. E' iniziato tutto come un gioco, Rosie. All'inizio dell'anno, uno dei miei compagni ha insinuato che mi guardavi sempre, che ti piacessi. Io ho riso, dicendo che era impossibile. Ma a quel punto ho incominciato a osservarti...e mi hai affascinato. Non eri quella che i Serpeverde descrivevano: studiavi, sì, ma eri anche simpatica con la gente intorno a te; ridevi in modo meraviglioso, quando ti divertivi; aiutavi i tuoi amici quando erano in difficoltà. E allora, in me si è insinuato il desiderio di far parte della gente che ti circonda.-
Rosie arrossì mentre Scorpius parlava, rendendosi conto che la sua cotta per lui era evidente a chi sapesse osservare.
-E poi è arrivato il giorno che finalmente i nostri sguardi si sono incrociati, e ho capito che non ti ero più indifferente. Qualcosa era cambiato. Il problema era che non me n'ero accorto solo io...avevo mollato Tanya da poco, e allora i ragazzi mi spinsero a fare un gesto che potresti giudicare meschino, ma che io non mi pentirò mai di aver fatto, perché ho avuto modo di conoscerti. Mi dissero che per dimostrare che non mi piacevi, avrei dovuto diventare tuo amico e contemporanemente prenderti in giro...perchè era tutto a scopo di far ingelosire la mia ex. Una cosa, insomma, che solo chi non ti era legato sentimentalmente avrebbe potuto fare.
Così ti ho conosciuta...e ti ho invitata alla Festa di Mezzanotte. Lo trovavo un modo perfetto di conoscerti senza però far sospettare di nulla gli altri, convinti che stessi al loro gioco. Alla festa, hai visto per la prima volta Tanya...e lei te. Si è ingelosita alla follia...e penso che a questo punto puoi immaginare cos'abbia fatto, pur di allontanarci.-
Rose tardò un po' a rispondere, sconvolta da tutte quelle rivelazioni. -Non saprei...che cosa?-
Scorpius sorrise. -Come sei innocente, piccola Rosie...è stata Tanya a rivelare alla McGonaritt della nostra festa, dandole così modo di entrare nella Stanza delle Necessità. Ma ne sono felice...perché senza quel gesto non ti avrei potuta stringere tra le mie braccia senza provare paura, per la prima volta senza che qualcuno ci guardasse. Dopo quell'episodio ho convinto gli altri che non volevi più avere niente a che fare con me: il gioco era finito. Hanno riso della cosa, come probabilmente hai visto, ma alla fine non le hanno dato troppo peso.- Rose aprì la bocca per parlare, ma il giovane Serpeverde alzò una mano per farle fare silenzio. -Immagino che vorrai chiedermi perchè l'ho fatto, perchè ho eliminato la protezione sicura al nostro rapporto. E' semplice: non volevo più che ti prendessero in giro...che credessero che io ti stavo prendendo in giro. E per fugare ogni dubbio, mi sono rimesso con Tanya.-
La ragazza era senza fiato, piena di mille dubbi, ora che ne sapeva così tanto. Si sedette accanto a Scorpius. -Lei quindi non ti piace più?-
-No.-
Rosie lo fissò negli occhi, cercando di capire se le stesse dicendo la verità. -E come faccio a sapere che non mi stai mentendo adesso? Chi mi dice che non è tutto un trucco?- gli chiese, con le lacrime che cominciavano a salirle agli occhi, nel terrore di perderlo di nuovo.
Il ragazzo le prese il viso tra le mani. -Questo.- sussurrò, baciandole la fronte. -Questo.- ripeté, baciandole entrambe le guance, con gli occhi chiusi. Il cuore di Rose batteva fortissimo, in preda a un'emozione che non sapeva spiegare. -E questo.- le sussurrò infine Scorpius, sfiorandole le labbra con le proprie. -Mi sono innamorato di te, Rosie Weasley.-

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** La Promessa ***


La promessa Rosie sentì il fuoco pervaderla dentro quando Scorpius la baciò. All'inizio non riuscì a far altro che restare immobile, poi gli circondò il collo con le braccia e rispose al bacio, delicatamente e senza esperienza, lasciandosi guidare dalle labbra del ragazzo. Era l'emozione più forte che avesse mai provato: non riusciva a pensare, non si rendeva conto del tempo...in quel momento non importava niente e nessuno tranne loro due.
Alla fine Scorpius si staccò da Rose, con il respiro corto. La ragazza teneva ancora gli occhi chiusi, il cuore che le batteva forte nel petto. Poteva essere passata un'ora come un minuto, per quello che importava. Si appoggiò al petto di Scorpius, e lui la circondò con le braccia, appoggiandosi alla parete.
-Scorpius?- mormorò Rose.
-Dimmi.-
-Mi sa che mi sono innamorata anch'io di te...-
Il giovane rise piano, accarezzandole i capelli con una mano. Vorrei che questo momento durasse per sempre...
Restarono così ancora per qualche altro minuto. Rose si sentiva in paradiso, e non aveva alcuna intenzione di interrompere per prima l'idillio.
-Rosie?-
-Mmm?-
-Io ti ho aperto il mio cuore...ora tocca a te.-
La ragazza si irrigidì sotto il suo tocco. -Potrebbe non piacerti.- gli disse.
-Perché, a te è piaciuto quello che ti ho detto io??-
-L'ultima parte sì...- sussurrò lei, sorridendo. Scorpius rimase in silenzio.
Rosie sospirò, e abbasso la testa per non doverlo guardare in volto. Ora che toccava a lei parlare, non capiva dove Scorpius avesse trovato il coraggio di guardarla in faccia mentre lo faceva.
-Io...io non mi ero accorta che mi piacevi, all'inizio. Anzi, cercavo di evitarti...ma poi l'ho capito, e mi sono sentita malissimo. Pensavo di tradire la mia famiglia, desiderando te...ma non ho mai smesso...non ce la facevo.- sussurrò contro il petto del ragazzo. -Quando mi hai guardata per la prima volta, quando mi hai parlato, quando mi hai invitata alla festa, io...-
Pian piano cominciò a raccontargli quello che aveva provato. Si accorse che più parlava più diventava facile.
-...e allora sono corsa qui.- concluse. Chissà che faccia avrà ora...forse ho detto troppo...
Scorpius le prese un'altra volta il volto tra le mani, constringendola a guardarlo. -Grazie.- le disse. -Sono felice che tu sia stata sincera con me.-
Gli occhi di Rose si adombrarono. -Non è finita, Scorpius...è qui che arriva la parte che non ti piacerà: James Potter, mio cugino, si è arrabbiato tantissimo quando gli è arrivata la voce che siamo andati insieme alla festa. Abbiamo litigato, e io...gli ho detto che...- la voce le tremava. -Non vuole che io ti veda, e io ho acconsentito, pur di non farlo arrabbiare di nuovo...non immaginavo che...-
-...che succedesse questo.- completò per lei Scorpius. -Anch'io ho un problema del genere...si chiama Tanya. E poi, credo che anche la mia famiglia reagirebbe come la tua...-
-Per non parlare delle Case: Grifondoro e Serpeverde...posso immaginare le loro reazioni.- commentò con tristezza la ragazza.
Restarono entrambi con lo sguardo fisso nel vuoto, pensierosi. Cosa facciamo? Come posso non deludere la mia famiglia...e nello stesso tempo restargli vicina?
Scorpius le prese una mano. -Penso che la soluzione sia una sola, per quanto scomoda.- mormorò. -Dovremo incontrarci in segreto, come oggi,e far credere a tutti che non sia cambiato niente...è l'unico modo.-
Quelle parole colpirono brutalmente Rosie. Ma ha ragione...è l'unica soluzione possibile. -Intanto io cercherò di lavorarmi la mia famiglia...chissà che non riesca a convincerli che non sei così male.- accennò un sorrisetto.
-Io farò lo stesso.- concordò lui.
Rose fece un altro sospiro, colta da un pensiero improvviso, e si appoggiò a occhi chiusi alla parete. -Non credo di riuscire a sopportarlo...-
-Lo so, Rosie, ma è l'unico modo...non è facile neanche per me...-
-Mi riferivo al fatto che dovrò vederti continuamente baciare Tanya.-
Scorpius restò un momento in silenzio. Poi, senza lasciare la mano della ragazza, le si inginocchiò davanti. -Te lo prometto, piccola Rosie: non ti tradirò mai veramente. Sarà solo una messa in scena. Sarò così freddo che sarà Tanya a mollarmi!-
La ragazza riaprì gli occhi e rise. -Promesso?-
-Si. Promesso.- Scorpius si rialzò e circondò Rose con le braccia, baciandola di nuovo.
Dopo qualche minuto, fu lei a staccarsi. -Penso che dovremmo ritornare. Felicia e Albus mi staranno aspettando a I Tre Manici di Scopa.-
-Già, e Tanya si starà chiedendo quanto cavolo di tempo passo in bagno...-
I due ragazzi risero insieme, e uscirono cautamente dalla Stramberga Strillante. Prima di allontanarsi, Scorpius si guardò intorno e le sfiorò le labbra un'altra volta. Poi si dileguò.
Rosie corse verso I Tre Manici di Scopa, sapendo di essere terribilmente in ritardo. Felicia e Albus erano insieme ad altri ragazzi ad un tavolo, e lei si affrettò a raggiungerli. Quando si fu seduta ordinò una Burrobirra, anche se ormai il bisogno di scaldarsi era diminuito. Poco prima che la cameriera tornasse con la sua ordinazione, però, Felicia le chiese di accompagnarla in bagno. Rose accettò.
Una volta entrate, la Corvonero le chiese: -Si può sapere dove sei stata? Ti ho protetta, con Albus, ho finto di sapere dov'eri. Ma sono stanca delle bugie, Rose.-

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** La Nuova Routine ***


la nuova routine Novembre sembrò passare più velocemente, quell'anno. La festa di Halloween era stata un successone come sempre, piena di spavento ma anche di risate. Lily era stata presa nella squadra di Quidditch di Grifondoro come Cacciatrice (in prova, però).
E Felicia...Felicia sapeva tutto.
Non era stato facile, per Rose. Si fidava ciecamente di lei, ma comunque un po' di paura c'era. Dopo aver controllato che fossero sole nel bagno, le aveva raccontato ogni cosa. La prima reazione della Corvonero era stata d'incredulità.
-Non ci credo!! Tu e Malfoy siete le ultime persone che...-
-Shhhh!!! Abbassa la voce, per carità!-
Dopodiché si era mostrata un po' diffidente. Ma questo Rosie se lo aspettava, e le raccontò quanto alla fine era stato gentile con lei, e della promessa che le aveva fatto prima di uscire dalla Stramberga Strillante.
Felicia sospirò. -Wow, complimenti. Credo che sia davvero innamorato di te...-
La giovane Grifondoro arrossì. -Sì...- poi cercò di ridarsi un contegno e assunse un'aria seria. -Ora Fely, promettimi che resterà tra noi. Nessun altro deve saperlo...James sarebbe solo il primo delle persone che cercherebbero di allontanarci.-
Felicia per tutta risposta l'abbracciò. -Oh, Rosie, ma ti pare che lo vado a raccontare in giro?-
-Grazie.- mormorò Rose. -E avrei bisogno anche che tu mi proteggessi, quando sto con lui...insomma, ci vuole qualche scusa plausibile.-
L'altra si batté il petto. -Conta su di me. C'è solo una cosa che non ti posso promettere...-
-Cosa?- chiese Rosie, sentendosi raggelare. Oh, no, ti prego, Felicia...
-Che non lo torturi se ti fa soffrire.-
Si scambiarono uno sguardo di intesa e gratitudine reciproca.
Fu così che per intere settimane si svolse la vita di Rose. Stava con i suoi amici e familiari, mangiava, studiava e giocava, senza però lasciare intendere a nessuno il suo segreto. Era costretta a sopportare tutte quelle volte che incrociava per caso Scorpius e Tanya nei corridoi, tutte le volte che li vedeva tenersi per mano o, peggio ancora, baciarsi. Ma Scorpius non aveva mai mancato alla sua promessa...almeno non davanti a lei. Era sempre Tanya a prendere l'iniziativa, sempre lei ad attaccarsi a lui. Il giovane Serpeverde si limitava a mettersi le mani in tasca.
Se le giornate quindi trascorrevano in modo così..."normale", ogni serata rappresentava una continua sorpresa. Poteva accadere prima o dopo cena, in un corridoio, vicino a una qualsiasi aula, mentre tornava alla Sala Comune di Grifondoro o ne usciva...l'unica cosa di cui era sicura era che accadeva sempre. Sentiva qualcuno cingerle i fianchi e trasportarla verso un posto abbastanza sicuro, e poi due labbra sulle proprie. Dopo non pensava più.
Durante quegli incontri, brevi ma intensi, parlavano. Di cosa era successo durante il giorno, di quanto si erano mancati a vicenda, delle persone che amavano, di quelle che davano sui nervi...ma mai del loro futuro. Solo una volta Rosie accennò all'argomento, e Scorpius le sussurrò all'orecchio: -Viviamo ogni giorno per come ci è dato, piccola Rosie. Non affanniamoci sul futuro.-
-Ma...-
-Niente ma. Non voglio rovinare questi pochi momenti che passo con te per pensare ai problemi.-
-Ma prima o poi...-
-E quanti "ma" hai!! Comunque...ci penserò poi.- e detto ciò le chiuse dolcemente la bocca baciandola. Rose si arrese.
La nuova ruotine era strana, ma senza dubbio piacevole. Felicia la aiutava a coprire le sue scappatelle, e nessuno si era accorto di quello che stava succedendo. Albus era felice di poter parlare liberamente con Rosie, perché lei non gli riservava più quegli ostinati silenzi, e James non sospettava nulla. La ragazza non sapeva se essere più grata a Felicia per l'aiuto o a Scorpius per il suo amore.
A fine Novembre, fecero un'altra gita ad Hogsmeade. Come al solito si incontrarono di nascosto...e quel giorno in particolare Rosie era molto eccitata.
-Ciao!- gli disse, buttandogli le braccia al collo e baciandolo. -Sai che giorno è oggi?-
Scorpius la fissò un attimo stranito. -Sabato.-
Rose si staccò da lui come se si fosse scottata. -Sabato?? Come sarebbe a dire, "Sabato"?- disse, con tono scandalizzato.
-Qualcosa non va? Sono anni che esiste il sabato, sai?-
La ragazza alzò gli occhi al cielo. -Non è divertente...-
Lui cominciò a ridere come un matto. -Ahahaha!! Oh, invece sì! Dovresti vedere la tua faccia!- poi, vedendo che Rose non accennava nemmeno un sorrisetto, la prese tra e braccia e le sussurrò tra i capelli: -Scherzo, piccola. Oggi è un mese...non l'ho dimenticato.-
Gli occhi di Rosie si illuminarono. -Oh, Scorpius! Te lo sei ricordato!- strillò.
-Una foto per i piccioncini?-
I due si allontanarono di corsa l'uno dall'altra, terrorizzati. Quando realizzarono che si trattava solo di un fotografo innocente, sconvolto più di loro dalla reazione che avevano avuto, tirarono un sospiro di sollievo. Rose accennò persino una risatina nervosa.
Scorpius si scusò, mentre lei si informava sul prezzo. Il fotografo chiese due galeoni, ma quando la ragazza si impuntò si rassegnò alla metà. Soddisfatta, Rosie tornò vicino al ragazzo. -Qualcosa non va?- mormorò, accorgendosi che si era irrigidito.
-Sei sicura di volerla veramente fare? Sarà una prova tangibile del nostro rapporto...-
-La terrò al sicuro io, allora.- scherzò lei. -Eddai, non preoccuparti. Hai detto tu di non pensare al futuro...-
-Una cosa è non pensarci, un'altra ignorare cose evidenti!-
-Ok! Cinque, quattro, tre...- urlò il fotografo, cominciando il conto alla rovescia.
La ragazza fece una smorfia trsite. Scorpius le cinse la vita con le braccia. -Se questo ti fa felice...-
-Sì.-
-Azione!-
Rosie sorrise al giovane Serpeverde, felice di quel momento. Scorpius la attirò più vicina a lui e le fece fare un caschè, ridendo insieme a lei, lasciandosi avvolgere dalla sua felicità e non pensando a nient'altro. Poi si baciarono, lievemente ma con amore, mentre Rosie intrecciava le mani tra i suoi capelli.
-Stop!-
Il ragazzo la riportò dritta e si avvicinò per vedere la foto, che stava uscendo dalla macchina fotografica. Il fotografo la prese al volo e la sventolò un po' in aria, poi la consegnò al propietario, ricevendo il pagamento accordato. -Grazie, e arrivederci.- disse, e si allontanò tra la neve.
-Com'e venuta?- chiese Rosie, camminando verso Scorpius.
-Guarda tu stessa...-
La ragazza prese in mano la foto, e dopo un attimo di stupore le vennero le lacrime agli occhi. Ti amo, Scorpius.


----------------------------------------------------------------


Buona Pasqua!!!(questo ovviamente non c'entra nulla con la fic XD) grazie a ranyare e aqa ke commentate sempre!! mi fa molto piacere ke apprezziate ^_^

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** La scelta di Tanya ***


dicembre E alla fine, una settimana prima dell'inizio delle vacanze di Natale, Tanya lasciò Scorpius.
La lezione di Incantesimi era terminata qualche minuto prima dello squillo della campanella, e mentre gli studenti aspettavano in classe, lei subito aveva approfittato per andarsi a sedere sulle gambe del suo ragazzo. Lui aveva appena alzato gli occhi, e poi aveva continuato a esercitarsi nell'incantesimo di quel giorno. Lei passò qualche secondo ad accarezzargli i capelli, sotto lo sguardo infuriato di Rosie che riusciva appena a controllarsi.
Ma all'improvviso Tanya si alzò, prese un libro dal banco e lo sbatté con forza su di esso, provocando un tonfo tale che tutta la classe si voltò a guardarla. Scorpius alzò la testa con un sopracciglio alzato.
-Finalmente!- urlò lei.
-Cosa?- chiese pacato il ragazzo.
-Finalmente mi guardi! Finalmente mi parli! Finalmente hai smesso di ignorarmi!-
-Non so di cosa stai parlando.- mormorò lui a bassa voce, riprendendo il libro in mano.
-Sì, invece!- strillò Tanya, e con una manata fece volare il tomo dalle mani di Scorpius. -Sembri un robot...sono sempre io a venire da te, e mai il contrario! Sono sempre io a cercarti, sempre io a prendere l'iniziativa! Sono io che da più di un mese cerco di salvare il nostro rapporto...e tu te ne freghi completamente!!-
La campanellà suonò, ma tutti nell'aula restarono immobili, catturati dalla scena che si svolgeva davanti ai loro occhi.
-Questo non è vero...- tentò il giovane Serpeverde.
-Con che coraggio neghi l'evidenza, Scorpius?- disse Tanya con voce tremante.
Lui si alzò in piedi, e mettendole un braccio intorno alle spalle sussurrò: -Non credi che dovremmo andarne a parlare da qualche altra parte...?-
-NO!- strillò la ragazza, scansandosi e facendo qualche passo indietro. -Non è più tempo di parlare...ho capito quello che hai cercato di dirmi.- prese un respiro profondo. -Se non hai il coraggio di dirmi in faccia che mi vuoi mollare, allora...- la voce le si spezzò, e si interruppe, con gli occhi pieni di lacrime. Scorpius allungò una mano verso di lei, ma Tanya scappò via dalla classe, senza neanche prendersi la borsa.
Il ragazzo restò immobile, in piedi. Pian piano, tutti quelli che avevano assistito uscirono in silenzio dalla classe, capendo che lo spettacolo era finito. Albus prese per mano Rose, mentre lei cercava di incrociare lo sguardo di Scorpius, che però teneva gli occhi bassi.
Alla lezione di Erbologia Tanya non si presentò. Rosie cercò più volte di carpire gli occhi del Serpeverde, ma lui la ignorava, perso nelle sue riflessioni, con un'espressione seria sul volto. Si teneva persino a distanza dai suoi amici. La ragazza non sapeva come fare per parlare con lui, e maledisse tutti i pregiudizi e i parenti che le impedivano di correre da lui e abbracciarlo, chiedendogli come stava.
Mentre spuntava il suo Tentacula Velenosa, le venne un'idea. Si avvicinò alla borsa e scrisse veloce un bigliettino.
Come stai? Mi dispiace che ti abbia lasciato così, di fronte a tutti...
Lo soffiò verso Scorpius e attese impaziente la sua risposta, mentre riprendeva le forbici in mano e ricominciava a potare la pianta magica. La risposta arrivò un paio di minuti dopo:
Non è per quello. Ho paura di averla ferita veramente.
Rosie sbuffò. Era certa che fosse tutta una finzione, che Tanya stesse solo facendo la vittima per poi andare a fare la troia con qualcun'altro, e glielo scrisse.
No, piccola Rosie. Nemmeno Tanya finge così bene.
La ragazza non ne poteva più. Possibile che Scorpius si preoccupasse per lei, conoscendola? Tutti sapevano che tipo era.
Cosa intendi fare, allora?
Voglio parlarle.

Rose non rispose. Per la prima volta, ebbe paura che Scorpius non fosse indifferente a Tanya...che era lei quella a essere presa in giro. Scacciò i suoi pensieri, ma ritornavano continuamente, rodendola con il dubbio.
Dopo la lezione, sporca di terra, si allontanò da Albus per dirigersi con Felicia verso il bagno delle ragazze. Aprì il rubinetto e cominciarono a lavarsi le mani dal terriccio, quando Rosie sentì il flebile suono di un pianto provenire da uno dei gabinetti. Con un dito fece segno a Felicia di restare in silenzio, chiuse il rubinetto e tese le orecchie. Il pianto si era spento.
Una delle porte si aprì, e usci la bionda Serpeverde, con gli occhi arrossati e le scie delle lacrime che le brillavano sulle guance. Non l'aveva mai vista in quello stato.
-Tanya...- sussurrò Felicia, sbalordita.
La bionda alzò di scatto la testa verso di loro. -Che volete?- ringhiò.
Rosie fece qualche passo all'indietro verso la porta. Gli occhi di Tanya sembravano spiritati.-Niente...ce ne stavamo andando...-
La Serpeverde scoppiò in una risata senza gioia. -Oh, no che non te ne vai...Stupeficium!-
Rose fece appena in tempo a reagire: -Protego!- ma l'incantesimo la colpì comunque con tutta la sua forza, sbattendola al di fuori del bagno delle ragazze, sul pavimento.
-Rosie! Rosie!!- strillò spaventata Felicia, accorrendo da lei. Le tese una mano e l'aiutò ad alzarsi, con un'espressione terrorizzata. La Grifondoro guardava oltre le sue spalle, però. Tanya era appoggiata allo stipite della porta, e la guardava con quella luce folle negli occhi.
-Incominciano le danze.- mormorò.


-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------


Scusate, ho dovuto tagliare il capitolo perché era venuto troppo lungo rispetto agli altri! Spero comunque che vi piaccia e che lo recensirete ;)

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** Lotta ***


Lotta Rosie scattò di lato quando vide Tanya scagliarle addosso un'altro incantesimo. Alzò a sua volta la bacchetta: -Pietrificus Totalus!-
Tanya urlò:-Protego!- parandosi con le braccia mentre alzava la bacchetta.
Felicia era atterrita. -Vai a chiamare qualcuno, Fely!- bisbigliò Rose.
-Non ti lascio qui con questa matta!!-
-Vai!- le ordinò la Grifondoro.
Felicia le diede un'ultimo, rapido sguardo, e corse via.
Le due ragazze cominciarono a girare in tondo, fronteggiandosi. Come due ballerine di una coreografia, ogni volta che faceva un passo una lo faceva anche l'altra, lasciando sempre la stessa distanza. Ma non si trattava di una coreografia. Era Grifondoro contro Serpeverde. Era amante contro fidanzata. Era una lotta inevitabile.
-Mandi la tua cagnolina a chiamare aiuto, stronzetta?- le chiese perfidamente Tanya. -Non sai cavartela da sola?-
Rose la guardò con occhi di puro fuoco. -Ti piacerebbe. Voglio solo evitare che finisca troppo male...per te.-
Tanya rise, una risata senza gioia, una risata folle. -Continua a sognare, Weasley! Tu non sei nulla...-
-E allora se sono nulla perché te la stai prendendo con me?- chiese lei, cercando di sondare il terreno.
Stavolta passò un minuto intero prima che Tanya rispondesse. -Io ho capito quello che vuoi fare, Weasley! Speri di approfittare del momento, visto che io e Scorpius ci siamo lasciati...-
-Co...?-
-Non negare!- strillò Tanya, interrompendola. -Lo so che lo adocchiavi ancora prima che ci mettessimo insieme! Ma non lo sfiorerai nemmeno con un dito! Stupeficium! -
Rosie schivò abilmente l'incantesimo. -Ti rendi conto di quello che dici, Tanya? Sei fuori di te!-
-No!!!- strillò ancora una volta la Serpeverde. -Tu me lo vuoi portare via, stronza!!- la ragazza bionda aveva un tono da pazza, gli occhi spalancati e arrossati, i capelli in disordine sulle spalle. Ma nonostante ciò, Rose non ne aveva la minima paura...provava solo pena per lei.
-Levicorpus!- ordinò con un cenno della bacchetta, ma ancora una volta Tanya si protesse.
-E poi...lui non ti vorrebbe nemmeno, Weasley. Sai, mi ha detto lui stesso che non vali nulla per lui...-
Per Rosie quelle parole furono come una pugnalata al cuore. Non è possibile! Scorpius non direbbe mai una cosa del genere...
L'avrà fatto per proteggerci...
Ma questo non gli permetteva comunque di insultarmi!

La ragazza non sapeva cosa pensare. Tutt'a un tratto udì una voce dietro di lei:
-Rose! Rose!- chiamava il ragazzino.
Lei si voltò. Appena in tempo per vedere l'incantesimo colpirlo in pieno petto, facendolo stramazzare al suolo inerte.
-Hugo!!- strillò, gettandosi verso di lui. Non aveva sentito le parole che aveva pronunciato Tanya, non sapeva di che incantesimo si trattasse...e adesso aveva veramente paura. Si inginocchiò accanto al corpo esanime del fratellino, accarezzandogli i capelli, sussurrandogli tra le lacrime di riprendersi, di svegliarsi. E' colpa mia...Hugo, piccolo mio, è tutta colpa mia...
-Rosie!- la chiamò un'altra voce. La ragazza alzò la testa e attraverso la vista appannata vide degli studenti correre verso di loro, primi tra tutti Albus e Felicia. Ma, subito dietro, c'erano anche numerosi Serpeverde accorsi per assistere alla scena.
-James sta arrivando...ma cosa è successo?- le chiese Albus, correndo verso di lei per raggiungerla.
Rosie si alzò in piedi senza una sola parola, a occhi chiusi. Quando li riaprì, in lei non c'era più pietà.
Si voltò di scatto verso Tanya e si incamminò a grandi passi verso di lei. Quando gli altri ragazzi cercarono di avvicinarsi, lanciarono entrambe un potente incantesimo di scudo per allontanarli.
Tanya sogghignò. -Almeno su una cosa siamo d'accordo, stronzetta.-
Rose le rispose quasi sussurrando. -La prima ed ultima, puoi scommetterci.-
Gran parte della scolaresca del loro anno si radunò pian piano intorno a loro due. Le due ragazze si lanciavano incantesimi e prontamente li schivavano o li paravano, in una continua danza che sembrava non poter finire mai.
-Rictusempra!-
-Tarantallegra!-
-Stupeficium!-
-Expelliarmus!-

-Protego!-
-ROSE!- urlò la voce di un ragazzo. James si fece spazio tra la folla e cercò inutilmente di penetrare la barriera. -Cosa succede?? Vieni via di lì! Smettetela di duellare!-
-NO!- esclamò di rimando Rosie mentre duellava. -Guarda cos'ha fatto a mio fratello! Pagherà per questo!!-
Tanya scoppiò in una risata folle, certa della sua vittoria. La giovane Grifondoro approfittò di quel momento di debolezza e mosse la bacchetta come una frusta: un raggio rosso partì dalla sua bacchetta, colpendo la Serpeverde sulla spalla, strappandole la veste e facendola sanguinare.
-Puttana!- strillò la bionda ferita, preparandosi a lanciare una maledizione...ma di colpo si bloccò.
Il motivo della lotta era arrivato. Scorpius Malfoy le guardava atterrito, facendo scorrere lo sguardo dall'una all'altra, cercando di capacitarsi di ciò che vedeva, ma non riusciva minimamente ad accettarlo. Quello che aveva più temuto si era avverato davanti ai suoi occhi.
-Tanya! Cosa stai...?- chiese scandalizzato.
La ragazza sbottò di nuovo nella sua risata folle. -La stronzetta non ti avrà, Scorpius! MAI!-
Lui guardò Rosie, incredulo. Non l'aveva mia vista così agguerrita, lei che di solito era sempre così dolce.
A me non chiedi cosa faccio, vero Scorpius? Combatto per il mio piccolo fratellino. Combatto perché è una pazza. E soprattutto, combatto per il diritto di amarti.
Una scia bollente la sfiorò l'orecchio, constringendola a riprendere la lotta. In sottofondo sentiva le voci dei ragazzi.
-Guarda cosa sta facendo la tua ragazza, Malfoy! Guarda cos'ha fatto a Hugo! Voi Serpeverde siete tutti uguali...meschini e perfidi!- era la voce di James, adirata come non mai.
-Tu che ne sai, Potter? Sei solo un pallone gonfiato pieno di pregiudizi! Pensi che io voglia tutto questo?- la protesta veniva dallo stesso Scorpius.
-Non mi sembra che stai facendo nulla per fermarlo!-
-Beh, non ti stai rendendo molto utile nemmeno tu!-
Le voci distraevano la ragazza dall'attaccare. Non voleva che litigassero, ma al momento un unico obiettivo la ossessionava: Ti rovinerò, Tanya! Ti pentirai di essere nata, stronza!
-Cosa cavolo c'entra?? Non sono io la causa di...Hugo!- la voce di James Potter si tramutò velocemente da arrabbiata a sollevata.
A quel singolo suono, Rosie si voltò. Vide che il suo fratellino era in piedi, con Albus che lo sorreggeva. Sembrava scosso, ma illeso.
-Sectumsempra!-
Tanya l'aveva colpita a tradimento, mentre le voltava le spalle per guardare il piccolo miracolo di Hugo. Rose sentì il suo corpo trafitto tutto insieme da una quantità innumerevole di lame. Si accasciò a terra, priva di forze, sentendo il sangue scorrerle sul volto, sulle braccia, sulle gambe. La sua stessa barriera svanì mentre lei perdeva lentamente i sensi.
-ROSIE!!- strillò terrorizzato Scorpius, correndole al fianco. La ragazza sentì le voci dei suoi amici e sei suoi parenti intorno a lei, sentì lo scalpiccio degli altri studenti che si affannavano intorno ora che potevano avvicinarsi. Ma una sola cosa era importante, ovvero le mani di Scorpius che la accarezzavano, il suo viso accanto al proprio, e la sua voce angosciata dentro le orecchie che la implorava di resistere, di farsi forza.
Avrai anche vinto il duello, Tanya. ma io ho vinto quello per cui combattevamo... fu il suo ultimo pensiero prima di precipitare nel buio.

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** Attesa ***


Attesa James Potter spinse via Scorpius con una manata. -Spostati, idiota!-
Il Serpeverde tirò fuori la bacchetta. -Come mi hai chiamato?-
Albus si mise tra i due. -Non aiutate di certo Rose litigando in questo modo! Ne avrete tempo più tardi!- poi si voltò verso Lily e Hugo, che guardavano la scena allibiti. -Presto, andate a chiamare qualcuno in infermeria!-
I due ragazzini annuirono e schizzarono via in un lampo.
Albus fissò con i suoi occhi verdi Felicia. -Vai a chiamare il Capocasa di Serpeverde...questa ragazza dovrà rispondere di quello che ha fatto a Rose!-
-Con piacere.- sibilò Felicia. -Ma prima vorrei dirle una parolina...- sfoderò anche lei la bacchetta, puntandola in modo minaccioso contro Tanya.
-No, Felicia. Non lo fare.- le consigliò piano il ragazzo.
Lei parve indecisa, poi però strinse i denti e si diresse a grandi passi verso la sua meta.
Albus tornò verso il corpo di Rosie, sopra al quale si fronteggiavano James e Scorpius.
-Malfoy, tu va a fermare la tua ragazza, è un pericolo pubblico.- gli disse gelido.
-Non se ne parla! Io resto qui con lei!-
-No, non sei utile in questo modo. James, per favore, tu va a dire ai ragazzi di andarsene...stanno arrivando l'infermiera e i professori.-
I due si scambiarono uno sguardo di fuoco, ma ubbidirono al compito assegnato, mentre Albus si inginocchiava accanto alla Grifondoro.
Oh, Rosie... pensò, affranto.
Le esaminò le ferite. Non erano troppo profonde, ma aveva paura che si infettassero. E soprattuto la ragazza doveva riprendere coscienza.
-Innerva!- disse, puntandole la bacchetta contro il petto.
Rosie aprì gli occhi gemendo. -Al...- mormorò con la voce rotta. -Al...fa male...-
Albus le carezzò il viso. -Lo so, Rosie...ma tu devi resistere...sta arrivando l'infermiera...-
Nemmeno a finire la frase, Rose perse di nuovo coscienza.
-Fate largo! Fate largo!- esclamò la voce di Madama Pomips, mentre separava i ragazzi rimasti con una barrella. La fermò vicino alla ragazza svenuta. -Oh mio Dio.- sussurrò sconvolta.
Albus si chinò per prendere la cugina in modo da depositarla sulla barella. James fece per avvicinarsi per aiutarlo, ma Scorpius fu più veloce. Al accettò senza obiezioni il suo aiuto, e fu stupido dall'espressione di dolore che leggeva negli occhi del Serpeverde mentre sollevava la ragazza e la deponeva delicatamente sulla barella.
Improvvisamente sbucò nel corridoio anche il professor Snaton, di corsa insieme all McGonaritt. -Cosa è successo qui?- chiese lei. Quando vide il corpo di Rosie sulla barrella che le sfilava accanto diretta verso l'infermeria, spalancò la bocca. -Chi le ha fatto questo??-
Snaton si voltò verso il fondo del corridoio, dove Tanya era intrappolata dall'incantesimo di Scorpius.

*

Madama Pomips sbatté fuori dall'ufficio Scorpius, Albus, James, Felicia, Lily e Hugo, dicendo che doveva occuparsi di curare la ragazza senza marmocchi intorno. L'attesa fu estenuante. Nessuno si rivolgeva la parola...ma nessuno se ne andò dal corridoio. Forse pregavano. Forse maledicevano qualcuno. Forse pensavano. Forse semplicemente si chiedevano come era potuto succedere.
Alle sei Albus propose che qualcuno portasse Lily e Hugo a cena, ma i due si impuntarono per rimanere, e la discussione fu abbandonata.
Mezz'ora dopo, Madama Pomips uscì dall'infemeria. -Ora è stabile, ma sta dormendo. Se tutto andrà bene non riporterà segni delle ferite.-
Scorpius si alzò in piedi. -Voglio vederla.-
Anche James si alzò. -Non credo proprio! E' solo colpa tua se...-
L'infermiera li interruppe. -Penso che abbia ragione. Prima la famiglia.-
I quattro entrarono dentro, mentre James lanciava uno sguardo tipo: Se fosse per me non ci entraresti mai qui.
Quando furono rimasti soli, Felicia bisbigliò: -Io so tutto, Malfoy. Tieni davvero a lei?-
Scorpius rimase un attimo sorpreso. -Certo che tengo a lei, che domanda è??-
La ragazza sospirò, e senza guardarlo negli occhi disse: -Io so che per lei è lo stesso. Ma forse tu devi pensare a cosa è giusto per Rosie...-
-In che senso scusa?-
-Pensa a tutto quello che fa pur di stare con te!-
-Thomas, per me è la stessa cosa.-
La conversazione si spense nel silenzio.
Quando finalmente uscirono dalla stanza, Hugo piangeva e anche Lily aveva le lacrime agli occhi. James stringeva i pugni...e solo Albus sembrava calmo, anche se aveva un'espressione scossa.
Felicia entrò nella stanza, lasciando Scorpius fuori con i Potter e Weasley.
-Non entrerai mai lì dentro, capito Malfoy?-
-James...- tentò Albus, ma fu interrotto dallo stesso Scorpius.
-Non mi interessa cosa vuoi o non vuoi tu, Potter. Ma so che lei vorrebbe che anche io ci fossi.-
Per James quelle parole furono come una frustata, e non rispose.
Felicia uscì in lacrime. -Non ce la faccio a vederla così...- disse tra i singhiozzi. Albus le passò un braccio intorno alle spalle con un po' di imbarazzo, e mormorò: -Credo che sia meglio che andiamo tutti a cena ora. Non possiamo fare nulla per lei in questo momento.-
Scorpius scrollò le spalle e entrò dentro la stanza, ignorando la proposta.
Tra i vari letti vuoti, ce n'era uno con le tendine tirate, tra le quali si intravedeva una sagoma scura distesa. Il ragazzo si avvicinò e tirò piano la tenda. Rosie indossava un camice dell'infermeria, e ogni parte scoperta di pelle era piena di ferite suturate con una sostanza giallo-verdastra. Represse un gemito, mentre il cuore gli si stringeva.
Tanya, come hai potuto fare questo?
Si sedette accanto a lei, osservandone il volto amato così crudelmente sfregiato, e glielo accarezzò. -Rosie- bisbigliò.
Senza fare il minimo rumore, anche James entrò nell'infermeria. Non gli andava giù che quel Serpeverde restasse solo con sua cugina. Lo vide sedersi e si nascose dietro un muro.
Scorpius cominciò a parlare alla ragazza, sussurrando. E James ascoltò ogni cosa.

Ritorna all'indice


Capitolo 16
*** Scorpius ***


Scorpius Questa scena è narrata in modo diverso dalle altre: stavolta, invece di essere un narratore esterno, ho agito da Scorpius e vi ho scritto le sue parole, quelle che sussurra a Rosie come descritto dall'ultimo capitolo. Le stesse che sentirà James Sirius Potter.
Spero che apprezzerete anche questo capitolo, è così diverso dagli altri!! ^_^ per me conta molto il vostro giudizio!!


Rose...

Mia piccola Rosie...
E' tutta colpa mia se sei ridotta in questo modo.
Mi viene da piangere al sol pensiero...ehi ma sono un ragazzo di quattordici anni, mica posso mettermi a piangere...o si?
Ti avevo promesso che se ti cacciavo in un guaio ti avrei tirata fuori...e invece guarda cosa ti ho fatto. Cosa la mia meschinità ha fatto ad entrambe.
Tanya è pazza di gelosia e di dolore. La tua famiglia mi odia. E tu sei qui distesa su questo letto.
Le tue mani, di solito così calde e accoglienti...sono fredde. I tuoi capelli non svolazzano più nel vento. I tuoi occhi non brillano. La tua risata non riempie più l'aria.
Oh, piccola, perché? Com'è potuto accadere che le cose mi siano sfuggite di mano in questo modo?
Eppure era tutto perfetto...nessuno ci avrebbe scoperto. Se solo Tanya non si fosse insospettita! Ma forse anche quello è colpa mia...tengo troppo a te per tradirti con lei. Anzi, a ben pensarci tengo a te e basta. Non permetterei a nessuno di dividerci!
E' iniziato tutto in quel modo così inaspettato...una semplice scommessa con i miei amici. E poi mi sono reso conto di chi eri. E poi, piccola Rosie, mi hai rubato il cuore dal petto e l'hai reso tuo.
Ma non quando mi hai baciato, no...è bastato che incrociassi il tuo sguardo per capire che non potevo più fare a meno di te! Chissà come fanno queste cose ad accadere così all'improvviso...
Se solo tu potessi sentirmi...se solo capissi l'immenso dolore che provo per quello che ti è successo! Se potessi, non esiterei a tornare indietro nel tempo e a farmi maledire da Tanya al posto tuo, lo sai.
Non sei abituata a sentirmi parlare così, vero? Rido tra me. Forse è meglio che non puoi sentirmi. Perché sto per rivelarti una verità troppo importante.
Ti amo, piccola Rosie.
Lo so che potresti giudicarlo prematuro...in fondo, non stiamo insieme da nemmeno due mesi. Ma io ne sono sicuro, e tu sai che non ti prenderei mai in giro. Non ho mai provato un sentimento né una dedizione così forte verso qualcun'altra...solo per te.
Che sfortuna, non credi? Un amore tanto grande come il mio non è destinato a fiorire...non lo trovo giusto.
Chissà tu cosa provi davvero per me...ti sfioro i capelli. Sei bellissima anche quando dormi. E' la tua magia.
Vorrei poter entrare nella tua testolina e scoprire quello che pensi, da brava Grifondoro. Cavolo, io sono un Serpeverde! Dovrei essere maligno come dice la tua famiglia, non credi? Rido un altra volta. Che situazione assurda...se mi vedresti stenteresti a riconoscermi. Piango, rido, mi struggo per te.
Cavolo, ti amo. Alla mia età sembra incredibile da dire, ma è così. Non può esistere un sentimento più forte di questo, piccola Rosie. Semplicemente non c'è.
Lo avresti mai pensato? Dalla prima volta che ci siamo visti, quattro anni fa alla stazione...la prima cosa che ho pensato è stata: "Ecco la Weasley che frequenterà il mio anno, insieme ai Potter".
E adesso sai cosa penso?
Ecco la ragazza che amo, protetta da ragazzi che mi odiano solo per il mio sangue.
Rosie, per te non conta il mio sangue, vero? E per me non conta il tuo. La persona che sei è indipendente da quello che ci scorre nelle vene.
Per la prima volta, vorrei davvero piacere a dei Grifondoro. Non è incredibile? A me non me n'è mai importato niente. Eppure ora farei di tutto per farti felice. perché se tu sei felice, sono felice anche io.
Ma...mi sembra che starti accanto ti provochi solo infelicità, piccola mia. Tanya ti ha ridotta così. La tua famiglia ti si rivolterà contro appena ti sveglierai, lo sai questo? Ed è tutta colpa mia...ma non potevo fare a meno di correrti accanto. Il motivo già te l'ho detto...ma probabilmente tu non mi senti. Forse è meglio così, che quello che sto dicendo ora vada perso.
Sarò accanto a te quando ti sveglierai, te lo prometto.
Sarò accanto a te fin quando sarà la cosa migliore per la tua felicità, amore.

Scorpius si chinò a baciare le labbra della ragazza. Sussurrò ancora una volta: -Ti amo.- e poi uscì dall'infermeria a passo svelto, senza notare James.

Ritorna all'indice


Capitolo 17
*** La Fotografia ***


La Fotografia Rose socchiuse gli occhi contro la forte luce che penetrava nella stanza.
-Rosie?- mormorò una voce.
La ragazza si mise a sedere. Davati a lei era seduto Albus, con un libro in grembo e un espressione sorpresa ma felice.
-Come ti senti?- le chiese, premuroso.
-Ehm...- fece lei, poi si schiarì la voce. -...bene, credo... ma dove...?-
-Siamo in infermeria...sei stata qui quasi quattro giorni. Ho fatto una fatica immane per convincere zio Ron e zia Hermione che non c'era bisogno di venire!-
Cavolo, quattro giorni. Rosie si guardò intorno, come a cercare di convincersi che fosse vero.
Albus la osservò. -No, lui non c'è oggi.-
La ragazza arrossì istantaneamente. -Di chi parli?-
-Di Scorpius Malfoy, ovviamente.-
Rose rimase in silenzio, sentendosi colpevole. Ora tutti conoscevano il suo segreto, solo perché si era fatta battere da Tanya.
-Non preoccuparti, non ti rimprovererà nessuno.- la rincuorò il ragazzo. -Personalmente non mi fido di lui...ma James, chissà perché, ha smesso di odiarlo.-
-Cosa?? Davvero??- la Grifondoro era stupefatta.
-Eh già. La vita è strana, Rosie. Ora preparati, dai. I tuoi saranno qui tra poco.-
-Ma non avevi detto che...-
-...Ho cercato di convincerli a non venire? Sì, certo. Ma non ho mica detto di esserci riuscito.-


*

-Rose!!- esclamò Ronald Weasley correndole incontro. La abbracciò così forte da sollevarla da terra.
-Non dovresti stare a letto, tesoro?- le chiese Hermione, premurosa.
La ragazza si staccò a fatica dai genitori per recuperare l'aria necessaria a respirare. -No, no, sto benissimo...-
-Dimmi chi è stato.- le disse il padre, rimboccandosi le maniche e guardando con occhi truci le piccole crosticine che costellavano la pelle di Rosie. -Non vedo l'ora di acciuffarlo, e poi vedrà...-
-Papà, ascoltami, sto benissimo...è stata solo una lite...-
-...che si conclude con un Sectumsempra?- concluse per lei Hermione, dubbiosa. -Non so tuo padre, ma a me non mi convinci minimamen...-
-Hugo!- ruggì l'uomo dai capelli rossi andando ad abbracciare anche il figlioletto più piccolo, per cui nutriva una vera e propria adorazione. Il ragazzino, appena spuntato da dietro il corridoio, subì un altro tentativo di soffocamento da parte del padre prima di riuscire a liberarsi per gemere: -Ehi, ciao papà...-
-Ragazzo mio, sei stato un vero uomo! Ti sei ripreso fantasticamente, vero? Ah, lo sapevo, lo sapevo...-
Rose ed Hermione si allontarono verso il dormitorio di Grifondoro. -Allora, vuoi raccontarmi, ora che papà non c'è?-
La ragazza fissò per un po' gli scalini, prima di rispondere: -Veramente pensavo che avessi tu una risposta per me...non hai ricevuto la mia lettera?-
-Lettera? No cara...sei sicura?-
-Sicurissima, ho fatto anche tardi a Pozioni per mandartela! Leotordo...-
-Hai mandato Leotordo? Ma tesoro, quel gufo ormai è vecchissimo...speriamo non si sia perso! La prossima volta mandami un gufo della scuola, Rose.-
-Verba volant. - disse la Grifondoro, entrando nella Sala Comune, a quell'ora deserta. -Oh, mamma, il fatto è che....- poi si interruppe.
Si accorse semplicemente di vergognarsi di confidare quello che era successo negli ultimi mesi alla madre. Avevano sempre avuto un bel rapporto, una conversazione aperta...ma si sentiva più cresciuta in quei quattro mesi di scuola che da quando aveva cominciato a frequentarla.
-Dimmi.- la incoraggiò Hermione.
Rosie prese un sospiro, aprendo la porta del dormitorio. -Mi vergogno, mamma...scusa.-
La donna restò in silenzio, e Rosie seppe di averla ferita. -Magari ti riscrivo la lettera prima che te ne vai, così la rileggi a casa...-
Stavolta fu Hermione a sospirare. -Va bene, Rosie, va bene...- poi cambiò discorso. -Ah, quanti ricordi questo posto! L'anno che lo frequentavo io c'era il Torneo Tremaghi...tuo padre e tuo zio hanno fatto una litigata...-
La madre cominciò a raccontare mentre Rosie si sedeva sul letto. Era bello ascoltarla e sentire che per una volta andava tutto a posto.
-...ma naturalmente trovai il tempo anche di studiare...tu ti impegni a scuola, vero Rose?-
-Certo mamma! Per chi mi hai presa?-
Hermione sorrise, fiera. -Tuo papà dice che in questo mi assomigli...ma di certo io non sono così disordinata come te!!- la rimproverò ridendo, e mandando alcuni vestiti a posto nel baule con un cenno della bacchetta.
Un'espressione stupita si dipinse sul suo volto. -Cos'è questa?- chiese. Rosie non fece in tempo a fermarla, mentre la madre prendeva in mano una fotografia e la osservava, prima stupita, poi aggrottando le sopracciglia.
Rose sentì che stava arrossendo a un ritmo esponenziale, e abbassò gli occhi. Quello era ben oltre ciò di cui avrebbe voluto scrivere alla madre. Aveva sperato di introdurla all'argomento con una versione più "soft"...
-Rosie, chi è lui?-
La Grifondoro deglutì. Sua madre sapeva benissimo chi era. -E'...è...-
-E' stato lui a farti questo?- le chiese squadrandola.
-No, no!! Anzi lui...-
-E' il tuo ragazzo?-
Rosie annuì, guardando il pavimento.
-Ma questo non è possibile, tesoro.- le mormorò Hermione. La ragazza si preparò a ribattere, quando venne smontata dalle parole di sua mamma. -Mentre venivamo qui, l'ho visto abbracciato a una ragazza bionda.-

Ritorna all'indice


Capitolo 18
*** Rabbia ***


Rabbia L'espressione di Rosie si congelò. Non sapeva se sentirsi più delusa, più arrabbiata o più disperata. Tutte queste emozioni cercavano un posto dentro di lei, lasciando il suo essere in uno scompiglio totale.
E' così, quindi...pensavo di aver vinto io. E invece...lui se la fa con quella troia che ha appena cercato di togliermi di mezzo!
Si finodò fuori dal dormitorio correndo, lasciandosi alle spalle la madre.
-Rosie?!? Dove vai??- chiese Hermione, ma la sua voce era già troppo lontana.
Rose uscì fuori dal dormitorio in preda a una furia incredibile, che non aveva mai provato prima d'allora. I suoi passi rimbombavano cupi e solitari sul pavimento, dato che tutti gli altri alunni erano in classe a quell'ora. Contemporanemante, la ragazza sentiva anche il dolore annidarsi nel suo cuore, ma per il momento la rabbia era più forte. Rabbia per essere stata tradita. Rabbia per aver sperato inutilmente. Rabbia per le sue bugie. Rabbia per avergli creduto ciecamente come una povera sciocca. Rabbia perché, tra tutte, aveva riscelto proprio Tanya.
Non sapendo dove si trovassero i due, cominciò a percorrere a caso tutti i corridoi, sperando in un colpo di fortuna. Quando ormai era arrivata al terzo piano, vide il giovane Serpeverde camminare da solo, con le mani in tasca.
Al suono dei suoi passi lui alzò lo sguardo. -Rosie!- disse, con un'espressione gioiosa sul volto. Si sveltì per avvicinarsi a lei, mentre la ragazza colmava la distanza a grandi passi. Appena furono abbastanza vicini, gli mollò un ceffone.
-Che cavolo..!- esclamò, mettendosi una mano sulla guancia colpita, che stava diventando rapidamente rossa. -Ma che ti prende???-
-Brutto stronzo!- gli urlò in faccia Rose, stringendo i pugni.
-Che ho fatto?- chiese Scorpius.
-Sei un bastardo, ecco cosa hai fatto!- fece per dargli un altro schiaffo, ma stavolta il ragazzo le afferrò il polso in tempo. Senza arrendersi, Rosie provò anche con l'altra mano, ma venne repentinamente bloccata nello stesso modo.
-Ma sei impazzita? Che ti è preso??.
-LASCIAMI!-
Scorpius la lasciò come se si fosse scottato, arretrando di qualche passo e guardandola sconcertato. Non riusciva minimamente a capire cosa avesse la ragazza.
La Grifondoro prese fiato, per poi lasciar completamente andare quello che aveva dentro. -Tu...tu! Sei la persona più spregevole che abbia mai incontrato...ma come...cosa...come hai potuto farmi questo??? Io mi fidavo di te! E tu hai giocato...con quello che provavo per te! Mi hai solamente preso in giro! Sei un bastardo!-
-Ma che cosa ho fatto??- le ripeté Scorpius, più sconcertato che mai.
-...volevi mollarmi? Ti eri stufato di me?? Beh, bastava dirmelo...molto meglio di...di tramarmi alla spalle! Di tradirmi! E poi con lei...con Tanya, cavolo!- la sua voce si incrinò e le prime lacrime cominciarono a sbucarle dagli occhi. -Ha cercato di ammazzarmi, te ne sei accorto o no??-
Il ragazzo le si avvicinò cautamente. -Rosie...io non ho fatto nulla...ti giuro che non ti ho tradita! Come ti è venuto in mente? Io non lo farei mai!-
-NON MENTIRE!- strillò la ragazza, con le lacrime che le bruciavano le guancie. -Mia madre ti ha visto che la abbracciavi! Come hai potuto?? E poi tutto alle mie spalle, lasciandomi credere che mi...che tenessi a me..- la sua voce svanì in singhiozzi.
-Ah...quello.- mormorò il Serpeverde. -Rosie, lascia che ti spieghi. L'ho abbracciata, stamattina, e nulla più. Stava piangendo...ha paura che ora tutti la emargineranno per quello che ti ha fatto. L'ho vista così, e non potevo restarmene lì senza fare nulla! Mi dispiace che tu abbia pensato male, ma hai equivocato...-
-Equivocato??? Io ho equivocato?? Beh, allora mi sa che tu equivochi la vita intera! Vai ad abbracciare la ragazza che mi ha spedita in infermeria, che mi ci ha fatto restare per giorni...solo perché piange?? Ma lo hai notato quello che mi ha fatto??.- come se non fossero abbastanza evidenti sulle parti scoperte del suo corpo, Rosie alzò una manica delle maglietta per mostrargli le evidenti croste delle ferite provocate dal Sectumsempra. Un'espressione contrita passò sul volto di Scorpius.
-Ti giuro che non volevo ferirti...ma non potevo nemmeno lasciarla lì, a piangere...so benissimo quello che ti ha fatto...-
-A quanto pare non abbastanza!-
A quel punto il ragazzo cominciò ad arrabbiarsi anche lui per le accuse che gli urlava contro Rose. -Senti, anche se tutta la tua famiglia lo dice, io non sono una persona senza cuore, e se vedo una ragazza che piange perché ha commesso un errore terribile per amarmi non resto immune dalle sue lacrime!-
-Non mettere in mezzo la mia famiglia, Scorpius! E comunque non puoi biasimarli, dato l'esempio che hanno dei tuoi!-
-Ah, quindi è questo che pensi dei Malfoy?-
-E' quello che tu mi induci a pensare con il tuo comportamento! Come posso fidarmi di te, come posso essere certa del fatto che ricambi i miei sentimenti, se tu vai ad abbracciare dietro le mie spalle la prima troia che passa??-
-Devi proprio chiamarla troia?? Nemmeno la conosci!-
-Beh, so di cosa è capace!!- strillò Rosie. -E non ho alcuna intenzione di approfondire la conoscenza! Fingeva, Scorpius, possibile che non ci arrivi?? E tu sei andato a consolarla!-
-Che ne sai che fingeva? E comunque io stavo venendo a trovare te, per vedere come stavi!-
-Ora hai visto come sto! Sei contento?-
-No che non lo sono!-
I due si fronteggiavano, occhi negli occhi, mentre Rosie piangeva e Scorpius teneva le mani sui fianchi.
-Beh, allora fatti tuoi se non lo sei. Ma è così che mi fai stare.- sussurrò la ragazza, e corse via.




Ritorna all'indice


Capitolo 19
*** Lettere di Natale ***


lettere di natale Né Rosie né Scorpius accennarono a fare il primo passo l'uno verso l'altro per ricominciare a parlarsi. Ogni tanto la ragazza lo vedeva girare in compagnia di Tanya, sempre con gli occhi rossi e le guance rigate dalle lacrime. Una volta la Serpeverde cercò persino di avvicinarla per parlarle, ma Rose scappò via.
Sarò anche egoista, sarò anche cocciuta...ma avevo bisogno di dirgli quelle cose. Ho resistito finchè ho potuto quando abbiamo dovuto fingere...ma ora basta, deve scegliere. O me o lei. Così mi fa solo soffrire.
I ragazzi tornarono a casa per le vacanze di Natale. Sia a casa Malfoy che a casa Weasley l'aria era festosa e ricca di parenti, ma non certo allietata dai due giovani, che tenevano il muso tutto il giorno.
Il giorno della vigilia di Natale, arrivò una lettera per Rose. Fu James a portargliela, e con suo sommo rammarico l'aveva anche letta.
-Come ti sei permesso??- gli chiese la ragazza, furiosa.
James era calmissimo. -Scusa. Però se posso darti un consiglio dovresti perdonarlo...in fondo, credo che lui tenga a te.-
-Ma che ne sai tu?- sbottò lei, e gli chiuse la porta in faccia.
Si sedette sul proprio letto per leggere la lettera, con le mani tremanti. Adesso aveva paura...paura di quello che c'era scritto. E, forse, anche un po' di rimorso per quello che gli aveva detto.

Piccola Rosie,
credo che sia stato uno sbaglio lasciarci così prima delle vacanze di Natale. Ti penso sempre, e spero che per te sia lo stesso.
Forse questa pausa ci aiuterà a metterci le idee in chiaro...credo. A essere sincero non ne sono sicuro, ma la speranza è l'ultima a morire!
Vorrei che tu non fossi così ostile a Tanya. Credimi, è davvero a terra per quello che ti ha fatto. Mi ha detto che ha provato a parlarti, e tu sei scappata via. Dalle almeno una possibilità, per favore!
Lo sai che non posso abbandonarla in questo stato...so che ora stai pensando che così abbandono te, ma non è così, te lo giuro. La fredda carta non può parlare come vorrei, ma io tengo a noi più di quanto tu possa immaginare, e non sai quanto mi rammarico del nostro litigio per questo futile motivo!
Non essere gelosa, amore mio. Io non ti lascerò per Tanya, perché io amo te e non lei. Però renditi conto che non posso stare solamente con te...io mica ti costringo a lasciare i tuoi amici per me, no? Ti prego di fare lo stesso. Vedi Tanya come una mia amica, non come la mia ex.
Per favore, piccola, fallo per me. E' importante.

Con amore
Scorpius

Rosie guardò la lettera, stupefatta e arrabbiata. Allora non aveva capito proprio nulla! Non riusciva a comprendere quanto male le avesse fatto?? Possibile che fosse così cieco e credulone davanti a quella che era chiaramente una messa in scena? Era chiaro che Tanya lo voleva per sé, e non sapendo più quali mezzi utilizzare, faceva finta di essere pentita! Era così logico!
Non si dispiaceva di non conoscerla. Più ci pensava, più credeva che fosse una serpe. Una serpe che voleva sottrarle il suo amore.
Presa di nuovo dalla furia, gli rispose sul retro della lettera:

Scorpius,
apri gli occhi. Ti sta ingannando!
Non puoi essere così cieco. A meno che tu non voglia esserlo.
Per questo te lo chiedo: devi scegliere: Rosie o Tanya. E' la mia ultima parola.
Spero che tu ti stia rendendo conto di quanto io soffra per questa situazione...ma a quanto pare è l'unica maniera per farti capire.

Rosie

Allegata alla lettera, mise anche la foto di Hogsmeade. Sperando che lui facesse la scelta giusta. Pregando che facesse la scelta giusta.
Inviò la lettera con il cuore in gola.
A sera, arrivò la risposta. Solo qualche riga di testo. Fu questo che ferì più di tutto la ragazza.

Rose,
non puoi chiedermi di fare questo. Pensaci bene. Sai che io non te lo chiederei mai.
Scorpius

Quando scrisse la risposta, il cuore di Rosie era stretto in una morsa. Ma non poteva farci niente. Mentre le lacrime le rigavano il viso e cadevano sul foglio, scrisse le sue ultime parole.

Caro Scorpius,
sono stati due mesi bellissimi. Non sono mai stata così felice. Ma forse avevi ragione tu...è tutto troppo complicato. Abbiamo insistito, ci abbiamo provato...ma purtroppo non ha funzionato. Mi dispiace dirtelo così, ma forse ho troppa paura che tu mi faccia cambiare idea se te lo dico di persona. Non voglio piangere davanti a te per la mia scelta, ma a quanto pare è l'unico modo necessario per far sì che io e te possiamo andare avanti. Da soli.

Ti amo, ma è inutile
la tua piccola Rosie

------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

Questo è il penultimo capitolo....grazie a chi segue sempre la mia fic, a chi commenta, e a chi l'ha inserita tra i preferiti!! Scusate se è passato tanto tempo dall'ultima volta ke ho recensito / postato ma sono andata in camposcuola! ancora grazie mille a tutti^^

Ritorna all'indice


Capitolo 20
*** La Fine ***


Avete mai scritto la fine di una storia? E' un esperienza interessante, davvero. D'un tratto non vorreste abbandonarla così, o almeno è quello che provo io in questo momento. Ora sono qui, davanti al pc, con della musica come sottofondo, e non so davvero cosa scrivere per concludere degnamente...come al solito mi lascerò guidare da quello che gira nella mia testa matta ;P La realtà è che non vorrei concluderla, ma a 20 capitoli penso sia giusto fermarsi.
Mi dispiace di averla postata così tardi, ma tra la scuola e un pc un po' demente questo è stato il prima possibile. Spero che l'apprezzerete.



Chi ha mai lasciato una persona sa quanto può essere difficile farlo. Ma quella notte, Rosie scoprì quanto era difficile lasciare una che ancora si ama, anche sapendo di fare il proprio bene, anche sapendo che è la cosa giusta da fare, e che continuare farebbe solo soffrire. Anche se cercava di trattenersi, le lacrime le rigavano il viso senza sosta, mentre lei soffocava i singhiozzi nel cuscino per non farsi sentire da nessuno. Dormì malissimo, perché anche nei sogni le ritornavano in mente immagini di loro due insieme, e ogni secondo si pentiva della scelta che aveva preso, pur sapendo che non poteva fare altro. Scorpius aveva detto di non poter scegliere. E allora aveva scelto lei.
Come può l'amore essere la cosa più bella al mondo, e un instante dopo la più terribile? Presto o tardi, ci facciamo tutti questa domanda. Forse la risposta è che un'emozione talmente grande e bella per la quale vale a pena anche soffrire. O forse non c'è spiegazione.
La mattina dopo Rose chiamò Felicia con la scusa di farle gli auguri, ma dopo essersi rinchiusa in camera sua tra le lacrime le raccontò tutto. L'amica era dispiaciuta che soffrisse così tanto, ma concordava con la sua scelta, e cercò di consolarla per mezz'ora buona. Quando attaccò, era riuscita a strapparle la promessa di vedersi per un gelato a Diagon Alley il giorno dopo, in modo da farla distrarre un po'.
Tra tutti, Albus fu l'unico ad accorgersi del cambiamento del comportamento della ragazza. Quando provò a chiederle qualcosa, Rose si limitò a scuotere il capo e a evitare il suo sguardo.
-Come vuoi.- disse il ragazzo alzando le spalle. -Ma se vuoi parlare...-
-...ok, grazie. Scusa, ma ora non me la sento.- mormorò Rosie, in modo che nessun'altro oltre lui sentisse.
La giornata passo in una nube di tristezza e disinteresse. La ragazza cercò di comportarsi normalmente, e gli adulti erano talmente impegnati che non se ne accorsero, mentre i più piccoli erano troppo interessati ai nuovi giochi. Lily era talmente entusiasta della scopa che le avevano regalato i genitori in occasione della sua entrata nella squadra che provo a volare persino in salotto, con sommo disappunto di Ginny, che minacciò di sequestrarla.
La mattina dell'uscita Rosie fece colazione di malavoglia e diede un bacio ai genitori e agli zii prima di uscire. Prese un pizzico di Metropolvere e entrò nel caminetto, dicendo chiaramente: -Paiolo Magico!-
Una nebbia verde l'avvolse e si senti frastornata per qualche attimo, mentre veniva trasportata davanti a vari altri camini, prima di atterrare in quello giusto. Quando finalmente arrivò, uscì fuori tossicchiando. Felicia era seduta ad un tavolino, e scattò in piedi appena la vide.
-Vieni con me. Oggi ci dobbiamo divertire!- le disse, convinta.
Rose si lasciò trascinare dall'amica. Non so se riuscirò a divertirmi. pensò contrariata.
Eppure ci riuscì. Felicia la trascinò in tutti i negozi possibili di Diagon Alley, insistendo per pagare tutto di tasca sua. Comprarono due nuove uniformi, con la gonna leggermente più corta di quella regolamentare e con una camicetta più femminile, delle sciarpe a righe coloratissime, e dei guanti nuovi per Erbologia. Al Ghirigoro presero un libro su quanto fosse bello essere single, poi restarono affascinate davanti alla varietà di animali da compagnia presenti al Serraglio Stregato, e dovettero frenarsi l'una con l'altra per non andare subito a comprare un gattino dall'aria troppo tenera. Per ultimo passarono dai Tiri Vispi Weasley, dove lavorava ancora George. Lì comprarono un paio di Puffole Pigmee della V generazione e delle Pasticche Vomitose.
-Queste le rifiliamo a Tanya, sei d'accordo?-
Rose scoppiò in una risata e annuì. -Prendiamone altre, però! Se ne merita molte di più!-
Stavolta fu Felicia a ridere, e anche se gettò uno sguardo verso il nuovo filtro amoroso, fu convinta da Rose che non ne aveva bisogno. Così, cariche di buste e bustine, si avviarono verso la gelateria che portava ancora il nome di Florian Fortebraccio, anche se ormai veniva gestita dai suoi figli. Si sedettero a un tavolino, e mentre aspettavano le due coppe gelato ordinate cominciarono a scambiarsi pareri sui loro acquisti.
-Oh, no.- mormorò ad un certo punto Felicia. -Rosie, non ti girare...-
Ovviamente fu quello che fece la ragazza. E il cuore le sprofondò in petto, mentre la felicità che l'aveva invasa sino a quel momento se ne andava. Verso di loro si stavano avvicinando Tanya e Scorpius, mano nella mano.
-Rose, stai calma. Fregatene. Poi appena torniamo a scuola mettiamo queste Pasticche Vomitose nel succo di zucca di quella bastar...-. Felicia dovette interrompersi prontamente, perché Scorpius si avvicinò tanto da essere a portata di voce. I suoi occhi lampeggiarono in quelli di Rosie, che non distolse lo sguardo, ma anzi. Lo fissò ancora più intensamente, facendo scorrere poi lo sguardo sulle loro mani intrecciate.
Il ragazzo mandò Tanya all'interno per ordinare, e si avvicinò lentamente alle due amiche. -Ciao.-
Nessuna delle due rispose.
Lui non se ne curò. -Rosie, devo parlarti. Ti prego.- le sussurrò. -Da soli.-
Senza una parola, lei si alzò. Felicia le lanciò uno sguardo di avvertimento, che fu ignorato.
Scorpius la condusse in un vicoletto poco frequentato, non lontanto dalla gelateria. Non parlò. Si limitò a guardarla.
Per spezzare il silenzio, Rose mormorò: -Vedo che ti sei consolato subito...-
Senza nemmeno farle finire la frase, lui in un impeto improvviso la circondò con le braccia e la baciò. Senza pensare, la ragazza posò le mani su suo viso e ricambiò con passione, desiderando stare con lui più di ogni altra cosa.
-Mai.- sussurrò Scorpius. -Mai, potrei consolarmi di te con un'altra ragazza. Possibile che non capisci che sei tu quella che voglio, piccola Rosie?-
-Non è vero. Hai detto tu stesso che non riesci a decidere...-
-Tra voi due come persone, sì, ma come mia ragazza solo tu sei...-
-Basta.- lo interruppe lei, posandogli un dito sulle labbra. Si liberò lentamente dall'abbraccio. -Non puoi tenere un piede in due staffe, Scorpius.-
Il ragazzo posò la testa sulla sua spalla. -Mi dispiace, Rosie. E' tutta colpa mia se non funziona più.-
Rose gli prese il viso tra le mani. -Forse. Oppure non era destino...-
-Tu non credi nel destino!-
-Anche questo è vero, però...- non riuscì a trovare un modo per continuare.
Scorpius si staccò dolcemente dalla sua presa, prendendole i polsi tra le mani per baciarle i palmi.
-Mi mancherai, piccola Rosie.-
-Anche tu, Scorpius.-
La ragazza abbassò gli occhi, mentre l'autocontrollo che aveva mostrato andava in pezzi e una lacrima le scendeva solitaria lungo il viso. Girò le spalle per non farsi vedere, e un passo dopo l'altro se lo lasciò dietro. Riducendolo a una lontana sagoma, un'ombra. Un ricordo che non sarebbe morto mai.

The End




Ed ecco qua. E' finita. Mi dispiace per chi come me è un paladino dell'amore "che vince sopra tutto e tutti", ma sapevo fin dall'inizio che sarebbe andata a finire così. Quello che non sapevo è che nel frattempo avrei avuto per la testa un'altra idea...ma non prometto nulla. Se mai vedrete una fiction intitolata "Ritorno di fiamma", datele un'occhiata.

Grazie mille a ranyare, che mi segue da sempre e commenta con ardore i miei chap! Sei stata la mia prima lettrice, e questo mi ha resa felicissima. Grazie mille, non sai quanto hai fatto per me. (A proposito, quand'è che aggiorni "La fine della battaglia" con il mio capitolo su Hagrid?? :P)
Grazie ad aqua, che anche se è arrivata poco dopo ha saputo apprezzare molto la mia fic, e che è sempre stata gentile e disponibile a commentare fedelmente tutti i miei chap! Grazie mille anche a te, pure tu sei stata molto importante.
Grazie a eddy, che sebbene abbia commentato un solo capitolo, la cosa mi ha fatto piacere lo stesso. E' bello sapere di essere seguita anche da chi mette solo tra i preferiti.
Grazie a Princess_jadore, che pur avendo cominciato a leggere quando la storia si era quasi conclusa, l'ha apprezzata e ha espresso il suo dispiacere quando ho avvisato di essere arrivata all'ultimo capitolo.
Grazie a
sab, che mi ha dato forza per scrivere l'epilogo con il suo commento.

Grazie anche a chi mette tra i preferiti ma non commenta. Sono felice anche di sapere che c'è qualcuno che mi segue senza recensire! Però, se casomai vi prendesse la voglia, non vi fate scrupoli :P

1 - Ahirin
2 - aqa
3 - bloody_slytherin
4 - eddy
5 - FrancyChan
6 - joy_weasley
7 - Lady Arwen
8 - Leleo 91
9 - lelina
10 - lovelsa
11 - Martuzza
12 - miss lovett
13 - pan151
14 - Princess_jadore
15 - ranyare
16 - Selene_Malfoy
17 - SlytherinPrincess
18 - steg94
19 - stellina91
20 - Vekra
21 - ville

E infine, grazie anche a chi solo legge e poi se ne va. Vuol dire che devo migliorare, quindi è una silenziosa critica costruttiva.

Arrivederci a tutti! Bacioni ^_^

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=214135