Alice, coraggiosa più che mai

di killerbee82
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Il segreto di Alice ***
Capitolo 3: *** l'inizio del grande giorno ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


CAPITOLO 1: Una brutta giornata
Era una mattina come altre quando Alice decise di svegliarsi trascinandosi fuori dal letto, a casa non c'era più nessuno , già, non c'era più nessuno perché i suoi genitori e suo fratello maggiore Jared erano andati in battaglia, avevano lasciato un biglietto sul tavolo. Alice era solo un'adolescente di appena 14 anni e pensò:<< Un biglietto .. Un misero biglietto per annunciarmi una cosa del genere.. Mamma e papà mi hanno proprio deluso sta volta..>>
Il biglietto era scritto con una mano veloce e tremolante con la scrittura di suo fratello maggiore Jared e recitava:
"Ciao piccola avrai capito tutto non vedendoci a casa perché tu sei una ragazzina molto intelligente...avrai capito che siamo andati in battaglia, il Gran Consiglio ci ha convocato e quindi siamo costretti a partire perché gli Yokurtani hanno rotto il trattato di pace e quindi noi dobbiamo difendere la nostra amata America.. Mi dispiace ma é la decisione giusta da prendere. Sai già come andrà a finire, molto probabilmente non ci rincontrerai più quindi vivrai dalla tua matrigna Salma e i tuoi fratellastri Jack e Jill. Ti amiamo tanto.. 
                                                            Mamma, Papá & Jared
P.S.: non cercarci non vogliamo che tu metta in pericolo la tua stessa vita per noi.. Non lo meriti. Grazie per questi meravigliosi 14 anni. ADDIO."
Finito il biglietto Alice si accasciò sul freddo pavimento in cemento della casa e si mise a piangere, urlare e disperarsi quando arrivò Bianconiglio a consolarla e ad annusargli le orecchie, come faceva ogni volta che voleva giocare.
Poco dopo entrò Salma , la e ricca matrigna.. Entrambe provavano odio profondo l'una per l'altra.
Alice urlò:" Fuori da casa mia giuro che ti ammazzo!! " la matrigna prese le distanze anche se si vedeva che non era particolarmente scossa, così si mise a tamburellare con le lunghe unghie rosse sul tavolo della cucina rimanendo in silenzio. La ragazza si ripulì il viso dalle lacrime e dal trucco sbavato e smise di piangere come se non si volesse far vedere dalla matrigna in quello stato e le ripetè:" Ho detto che devi andartene! Non l'hai capito!!?".  Prendendo in mano un grosso coltello da cucina.. La matrigna non indietreggiò pur vedendo la ragazza con quel grosso coltello in mano. Appena si avvicinò Salma prese il coltello ad Alice puntandoglielo sulla gola e bloccando la ragazza con una mossa repentina. La ragazza costretta tra le braccia della megera si riuscì a liberare con uno strattone correndo verso lo studio del padre, la matrigna la inseguì con il coltello ma Alice fu più veloce arrivó nello studio e chiuse la porta con violenza, producendo così un tonfo sordo. Rovistó tra i segretissimi documenti del padre e in quel momento sentì che la stanza aveva ancora il suo profumo di carta vecchia misto ad un essenza dolce , le piaceva tanto quell'odore e le faceva ricordare quando papá si metteva a cercare lei e Jared nello studio.. Salma cercò di buttare giù la porta a spellate, nel cassetto più grande della scrivania trovó una pistola, esattamente quello che stava cercando.. Controllò l'interno della pistola, era carica e senza sicura pronta per essere usata. In quel momento non si rendeva conto di quello che stava per fare, non ragionava era accecata dalla rabbia e dall' odio che provava per quella donna.
Salma riuscì a sfondare la porta con un calcio ben assestato proprio nel centro che andò in mille pezzi che si riversarono sul pavimento: Salma aveva ancora il coltello in mano. Si diresse verso Alice che le puntava la pistola con una mano tremolante con un viso visibilmente sconvolto e gocciolante di sudore. Salma sapeva che non le avrebbe sparato così si avviò verso di lei e le prese con violenza la pistola per gettarla per terra distante dalla stessa Alice. Senza parlare le tiró un ceffone e Alice senza opporre posizione corse in camera a prepararsi la valigia in lacrime. Prese la prima borsa che trovò in camera e ci mise disordinatamente ogni cosa che trovava tra le quali vestiti, scarpe e delle foto commemorative della sua famiglia. Si avviò verso la porta di casa prese sottobraccio Bianconiglio e aprì la porta alla matrigna che nel frattempo si era stravaccata sul divani a guardare le solite soap noiosissime che andavano in onda in canali sconosciuti ad orari improbabili
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Capitolo 2
*** Il segreto di Alice ***


~Era già da 3 anni che Alice viveva in casa con Salma.. Non ce la faceva più, pensava che piuttosto di trascorrere ancora un secondo a contatto con quella donna si sarebbe buttata giù dalla Statua della Libertà . Era costretta ad accudire quei mostri di bambini Jack e Jill: due gemelli orrendi che le facevano di tutto e ad eseguire tutti i compiti che le diceva Salma. La povera ragazza che stava per diventare una vera e propria donna aveva oramai 17 anni e non poteva uscire di casa, non andava a scuola, viveva come se fossa una povera ragazza Iraqena, valutata meno di uno spillo e segregata in casa. Aveva solo due amiche che aveva conosciuto in quei tempi che sembravano così lontani quando viveva con mamma e papá che le permettevano di fare qualunque cosse con Jared che come al solito la copriva per ogni disastro combinato. Le due ragazze erano gemelle e uguali fra loro. Una si chiamava Cleo e l'altra Cloè. Erano molto belle, di una bellezza particolare non dozzinale come era molto comune incontrare per strada. Avevano lunghi capelli rossi come il sangue e una pelle bianca come la luna costellata di lentiggini non molto fitte. Erano slanciate e magre con grandi occhio i verdi e con una personalità molto spiccata: insomma amavano separarsi dalla massa senza però apparire troppo sotto i riflettori.

Erano le uniche benaccette in quella casa non perché fossero tanto amiche di Alice, ma perché davano sempre una mano a Alice tra i numerosi oneri casalinghi e Salma non le rifiutava certo 4 mani in più per lavorare. Anche loro erano rimaste orfane e quindi tutte è tre formavano un terzetto mal assortito di povere orfanelle. Oramai erano diventate di famiglia per Alice e un giorno telefonò per rivelare loro un grande segreto:" Pronto?! Sono io, Alice devo fare veloce perché de Salma scopre che sto usando il telefono mi uccide,m quindi venite qua a casa mia il più presto possibile ciao!" Le due sorelle rimasero perplesse dopo la telefonata , Alice aveva già avuto una vita travagliata e quale sarebbe potuto essere questo grande segreto che custodiva dentro di se. Le gemelle si affrettarono si prepararono molto velocemente e come al solito non poteva mancare la perpetua lotta sui vestiti;" Questa camicia è mia!! Quindi me la metto io!" Seguita dalla risposta dell'altra sorella:"Sarà pure tua ma la ho vista prima io!" Così dopo 20 di questi strazianti minuti arrivano a casa di Alice. "Svelte! Svelte! Che non é ancora arrivata Salma perché è uscita con Jack e Jill!". "Sai tra quanto torna!?" Disse Cloè con il viso ancora paonazzo a causa della corsa per raggiungere la casa della sua amica. "Si, sta fuori un po' perché va a fare shopping e ci mette sempre tanto perché non sa mai se acquistare un abito lilla piuttosto che color lavanda.. Che donna stupida.."'disse Alice con un tono rassegnato scuotendo il capo." Allora perché ci hai convocate?!" Disse Cloè con tono impaziente. " Ah si, arriviamo al punto... Mi sono posta un po' di domande sul quel maledetto giorno.. Nel quale ho scoperto della partenza dei miei genitori per lo stato dello Yokohama.. Saranno ancora vivi? Perché mio padre nascondeva una pistola già carica senza sicura nello studio? Dove sono? Posso andare a cercarli? Erano queste le cose che volevo dirvi.." A Cleo, che era la più sensibile fra le due sorelle , vennero gli occhi lucidi e con filo di voce disse:" Certo che puoi andare a cercarli! E noi ti daremo una mano..." Cloè che era la più razionale e realista tra le due gemelle si intromise nel discorso:" Si va bene, noi una mano te la daremmo anche ma non abbiamo nemmeno una base dalla quale partire... Nè un piano, nè un indizio ne niente!!". La sorella le lanciò un'occhiataccia fulminea:" Si ma noi dobbiamo aiutarla !! Se non abbiamo nemmeno un indizio, lo scopriremo, tutte insieme con le nostre forze.. Non essere sempre la solita Cloè bisogna cercare anche un po' di sforzarsi nella nostra vita!"."dico questo solo,per non darle false speranze!" Ribatté la sorella." La volete smettere?! Non vi rendete conto che mi state uccidendo sempre di più con le vostre inutili litigate da niente!? Per ogni cosa qualcuna a sempre da ridire sull' altra!! Ma non vi stancate dopo un po'!? Sembrate delle donne single sulla cinquantina , senza un lavoro quando urlate siete sorelle ! Dovreste proteggervi l'una con l'altra." Tuonò Alice. " Ah si?! È questo quello che pensi di noi? Beh allora grazie!" . " Si Alice ci hai veramente deluso... Non pensavo che avessi questa opinione di noi."Alice che nel frattempo si era messa a piangere cercò di ribattere:"Scusate ragazze ma sono nervosa.. Tutte le pressioni che ho addosso non so come sfogarle... Tra poco ci sarà il mio 18esimo compleanno e li avrei voluti veramente vicini mamma, papà e Jared..." . "Ti capiamo Alice anche noi proviamo questa sensazione .. Ci sentiamo sole.. Smarrite senza nessuno che ci voglia veramente bene". Disse Cleo. " Ma io vi voglio bene ragazze.. Noi tre ci bastiamo, non abbiamo bisogno di niente e di nessuno!" Rispose Alice per tirare su il morale del gruppo.

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Capitolo 3
*** l'inizio del grande giorno ***


~Il grande giorno era arrivato.. il 18esimo compleanno di Alice. Al Tg si sentiva che le truppe degli Yokurtiani notavano arrivando in città e che bisognavano essere adottate tutte le misure di sicurezza: ovvero sbarrare le finestre, mettere gli scusi protettivi intorno agli edifici e avere sempre a portata di mano un'arma. Alice aveva in programma di dormire a casa di Cleo e Cloè però prima sarebbe dovuta tornare dopo ben 4 anni a casa dei suoi prendere alcune cose. Quella fredda mattina di febbraio era l'unico giorno libero di Alice, la mattina dopo sarebbe dovuta essere a casa di Salma lavata e vestita con l'uniforme. La mattina sgattaiolò fuori di casa prestissimo, il sole non era ancora sorto quando aprì il maestoso cancello dell'edificio.. Si guardò attorno non c'era nessuno, ma lei aveva in mano la pistola del padre che aveva conservato da quattro anni prima. Era tutto tranquillo allora iniziò ad incamminarsi verso casa sua. Arrivata in casa aprì la vecchia serratura, mise il codice e le grandi porte automatiche si aprirono. A casa era rimasto tutto come aveva lasciato a parte 2 dita di polvere sopra qualunque cosa. Corse subito nello studio del padre, c'erano ancora i pezzi della porta che Salma aveva buttato giù. L'odore del papà ormai era svanito. Allora iniziò a frugare in tutti i cassetti della scrivania, per cercare un qualcosa che la riportasse al resti della famiglia scomparsa. Aprì l'ultimo cassetto e per la rabbia lo sbatté per terr con violenza. Notò che il cassetto aveva un doppio fondo allora aprì e trovò una chiave e una grande pistola con 2 cariche più una già inserita. Attaccata alla chiave c'era un biglietto era la scrittura del padre. "Ciao Alice se hai trovato questo biglietto vuol dire che sei stata bravissima. Questa chiave ti aprirà una porta del Groove High Cafè, più precisamente la porta dello sgabuzzino, li troverai un altro biglietto... A presto. Papà." Alice senza perdere altro prezioso tempo prese la chiave la pistola e le due cariche mettendo tutto disordinatamente in uno zaino, poi prese una borraccia , ci mise dell'acqua e partì. Il Groove High Cafè era il bar in cui George ,il papà di Alice, prendeva sempre il caffè prima di andare a lavoro.. Che ricordi... Si rese conto che New York era già stata distrutta dagli extraterrestri: cassonetti rovesciati, auto in fiamme, palazzi distrutti, documenti un tempo importantissimi ora erano ammassati i. Angoli ai bordi delle strade:" Eccolo li un fottutissimo alieno" prese la pistola...Alice aveva una buonissima mira, questo perché George la aveva allenata non solo con l'uso delle armi, ma anche nei combattimenti corpo a corpo. Così Alice si nascose dietro una macchina , caricò la pistola e sparò alla testa dell'alieno che finì in mille pezzi. 10 isolati e 5 alieni dopo Alice arrivò all Groove High Café, davanti al portone gli scese una lacrima poichè ripensava a quei momenti felici, a tutte le cioccolate calde con papà mamma e Jared, ma se le asciugò con il mantello scarlatto rubato da casa di Salma. Sparò sul lucchetto che teneva serrate le porte del locale e poi tirò un calcio ben assestato alla porta del Bar. Entrò nel Groove High, gli sembrava tutto come una volta, anche se nella testa sentiva una vocina che la riportò alla realtà. prese la chiave e rilesse il biglietto, si avvicinò alla porta e la aprì. Fece fatica a restare in piedi, ebbe un capogiro ma si sorresse grazie alla maniglia della porta. Davanti a se c'era un arsenale di guerra, con tanto di zona addestarmento per tutti i tipo di combattimenti: corpo a corpo e con armi a lungo,medio e piccolo raggio. Appesi e accostati alle pareti c'erano dai più piccoli coltellini multi-funzione a grandi spade che potevano servire solo ad una cosa: UCCIDERE. C'erano anche pistole, fucili, mitragliatrici giubotti protettivi (non semplici giubotti anti proiettile, ma giubotti che facevano apparire intorno a se uno scudo protettivo) , c'erano anche granate, candelotti di dinamite. sotto ad ogni arma vi erano anche grandi scatoloni contenenti le munizioni. Alice era eccitatissima, ma poi fu riportata alla realtà dal fatto che non  aveva ancora trovato il biglietto del padre. Notò che sopra una grande mitragliatrice c'era uno spiccante post-it giallo  con suscritto:" Alice questo era il mio fucile, vorrei che usassi questo per venire in battaglia per salvarci" "Aspetta un attimo, papà vuole che io entri in battaglia? mi suona un po' strano.. ". Poi conttinuò la lettura del biglietto" Oramai gli alieni avranno invaso la città, sono riuscito a penetrare nelle informazioni di quei bastardi... hanno previsto che tra qualche anno nel 2985 avrebero invaso New York.. quindi se stai questo biglietto in questo periodo bene, se sei in riarso beh, io mamma e Jared saremo morti.. Comunque aspetta il giorno dopo del tuo compleanno per  arruolarti nell'esercito... ti aspetto. Papà.P.S.: sposta  tutte le armi e portale in un luogo più sicuro". Prese lo zaino e lo riempì di granate poi prese altre due sacche e ci mise dentro quante piu armi poteva tenedo in mano la mitraglietta del padre, era carica. Dopodiche presa una catena e un lucchetto enorme che erano anch'essi nello stanzone e li usò per chiudere la porta del Groove High Cafè, poi prese della terra e sporcò la catena e il lucchetto, per non far risaltare la loro lucentezza. Tornata a casa sua posò tutto sotto il suo letto prese uu pigiama dal suo vecchio armadio da cui scrollò via la polvere infine mise nello zaino una granata, la mitragliatrice e si avviò verso casa di Cleo e Cloè.
 

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