Almost you

di vale_jager
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Incidente ***
Capitolo 2: *** Il risveglio ***
Capitolo 3: *** Ritorno alla vita di sempre ***
Capitolo 4: *** L'incontro con l'ex ***
Capitolo 5: *** Il primo bacio ***
Capitolo 6: *** La notte più bella ***
Capitolo 7: *** Nuovo lavoro per Jessica ***
Capitolo 8: *** Sorpresa ***
Capitolo 9: *** "Ci ha provato Ben" ***
Capitolo 10: *** Incontro con i suoceri ***
Capitolo 11: *** Noi due e lei ***
Capitolo 12: *** Regalo ***
Capitolo 13: *** Una bella notizia ***
Capitolo 14: *** L'incontro con la signora Jager ***
Capitolo 15: *** "Mi vuoi sposare?" ***
Capitolo 16: *** Matrimonio ***
Capitolo 17: *** Lieto evento ***



Capitolo 1
*** Incidente ***


Una mattina Jessica uscì dal Dorint Hotel di Colonia e si diressse verso la fermata dell'autobus. Una moto passò a forte velocità e non vedendo la ragazza che stava attraversando la strada, la investì. L'uomo sulla moto continuò a correre senza soccorrerla.
La gente si fermò a guardare cosa fosse successo e un ragazzo, casualmente passando proprio da quelle parti, si fermò a soccorrermi e chiamò l'ambulanza.

Poco dopo l'ambulanza arrivò. Il ragazzo prese dalla tasca della giaca della ragazza e chiamò i genitori.

"Pronto Jessica, come stai?" - disse il padre della ragazza.

Per qualche istante ci fu silenzio, il padre capì che qualcosa non andava.

"Jessica cosa è successo?" 
"Buongiorno signore, sua figlia la stanno portando in ospedale" disse il ragazzo. 
"Come investita? Come?" Il padre di Jessica iniziò ad agitarsi.
Il ragazo lo tranquillizzò dicendo che andrà tutto bene.

Dopo qualche ora i genitori di Jessica raggiunsero l'ospedale e si avvicinavano verso il medico.

"Buon giorno, siamo i genitori di Jessica Backer, una ragazza capelli lunghi castani, fisico snello con occhi azzurri.
"Ah si, ho capito di chi state parlando" disse il medico.
"Come sta?"
"E' ancora sotto shock ma sta bene."
"Chi l'ha portata qui?"
"Quel ragazzo seduto laggiù" disse il medico indicando il ragazzo che era seduto.

I genitori della ragazza si avvicinarono al ragazzo e si sedettero accando a lui.

"Sei tu il ragazzo con cui ho parlato al telefoto questa mattina?" disse il padre.
"Si, sono io! Piacere Ben!" disse Ben tendendogli la mano.
"Ti ringraziamo per quell che hai fatto, nessuno l'avrebbe fatto! disse la madre tenendole la mano.
"Chi unque l'avrebbe fatto!" rispose Ben sorridendo ai due genitori.

Jessica era nella sua stanza che stava riposando. Si domandò se avrebbe rivisto la luce del sole.

Continua...

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Capitolo 2
*** Il risveglio ***


Jessica era nella stanza nel suo letto con il viso su un fianco con occhi chiusi. Accanto al letto ci sono due comodini con sopra il cellulare della ragazza, un bicchiere e una bottiglia di acqua e una sedia per ogni lato. Le pareti della stanza erano di color verde acqua a tinta unica. La porta era chiusa, ma si vedeva benissimo il corridoio. 
Il medico entrò nella stanza della ragazza per gli ultimi accertamenti. Andava tutto bene per fortuna.
I genitori di lei erano seduti, Ben era appena tornato dal piano di sotto per prendere i caffè. Si avvicinò ai genitori di lei.

"Vi ho preso del caffè!" disse Ben rimanendo in piedi.
"Molto gentile!" disse la signora, e lo bevette.

Ben si appoggiò al muro della finestra e guardò fuori e aspettò che il medico uscì.

Dopo circa 5 minuti il medico uscì e disse ai genitori che potevano andare da lei. I genitori entrarono. La donna si sedette accanto alla figlia ancora addormentata e le accarezzò i capelli. Poi vide che la figlia fece un cenno con la testa e lentamente aprì gli occhi.

"Ma...mamma? Co... cosa ci fai qui?" disse la ragazza cercando di alzarsi.
"Ci hanno chiamato, e siamo corsi qui! Ma ora stai meglio!" le rispose la donna sorridendo.
"Tra pochi giorni potrai tornare a casa!" disse l'uomo.

Jessica vide una figura al di fuori della porta che la guardò.

"Chi è quell'uomo li fuori?" domandò la giovane.
"E' stato lui che ci ha chiamati"
"Fatelo entrare" disse ai genitori.

L'uomo chiamò la moglie per uscire e entrò Ben. In mano aveva un mazzo di fiori freschi appena comprati.
La ragazza rimase incantata dalla bellezza del ragazzo che si stava avvicinando a lei.
Le fece segno di sedersi.
Per un attimo, i due giovani si fissarono.

"Ciao Jessica! Come stai? domandò il giovane.
"Oh, molto meglio, grazie! Mmm, sono in svantaggio, non so il tuo nome.
"Oh, scusami. Ben!" disse 
tendendole la mano.
"Grazie per quello che hai fatto per me!" disse Jessica.
"Non ho fatto nulla, ho agito d'istinto. Questi sono per te!" le disse dandole il mazzo di fiori.

La giovane rimase incantata del gesto del ragazzo, nessuno aveva fatto questo per lei. E mise i fiori in un vaso che era su un comodino accanto ad un altro letto. 

Il cellulare di Ben squillò. Lo prese dalla tasca, fissò il display: Semir.

"Ciao socio" disse.
"Ma dove ti sei cacciato? Il capo ci vuole nel suo ufficio, e subito. Sbrigati!
"Si si arrivo, arrivo!" e riattaccò il telefono rimettendolo nella tasca.
"Il lavoro mi chiama! Ci rivediamo!
"Va bene! Buon lavoro!"
Ben le diede un bacio sulla guancia e fancendole un sorriso uscì dalla porta.
Jessica si domandò quando lo avrebbe rivisto.

Continua...

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Capitolo 3
*** Ritorno alla vita di sempre ***


Dopo una settimana, Jessica uscì dall'ospedale.
La sera accese il pc: Facebook! Tra le richieste ricevute c'era il suo nome: Ben Jager. Alla ragazza battè forte il cuore. Lo aveva visto solo un giorno, ma è come se lo conoscesse da sempre. Stava provando già qualcosa per lui? Accettò l'amicizia e subito dopo arrivò un messaggio di lui.

"Ciao!! Non sapevo che fossi uscita così in fretta"
"Già, non mi vero di tornare alla vita normale!" 
La ragazza si aspettava che Ben gli dicesse del tipo: "Ti va se ci vediamo uno di questi giorni?". E così fu.

"Ti va se uno di questi giorni ci vediamo?" chiese il ragazzo.
La ragazza lesse il messaggio con il cuore in gola. Non ci credeva.

"Sto sognando" pensò la ragazza.

Ben, dall'altra parte fissò lo schermo.

"Perchè non rispondi? E' solo un'invito dal tronde" pensò.

Poco dopo arrivò il messaggio di risposta della giovane.

"Mi piacerebbe! Quando e dove?" 
"Stasera davanti al Das Ding"
"Perfetto, a stasera"!

Il pranzo era pronto.

"E' pronto da magiare Jessica, scendì!" urlò la madre al piano di sotto.
"Arrivo!" esclamò lei.

La ragazza scese le scale e andò in cucina dove mamma e papà erano già a tavola.

"Cos'è quel sorrisino che hai in faccia?" domandà la donna.
"Eh? No niiente"

I genitori notarono che qualcosa non andava nella ragazza.

"Stasera esco..."
"Con chi?" domandò il padre.
"Con Ben!" fu la risposta.
"E chi sarebbe questo Ben?"
"Il ragazzo che mi ha salvata il giorno dell'ncidente"

I genitori si guardarono per un secondo.

"A mezzanotte a casa" disse il padre.
"L'una"
"Mezzanotte e mezza"
"Va bene"

Ore 19.00.

Jessica e Ben erano attanagliati dallo stesso dubbio: “ E ora cosa mi metto?”.
La ragazza optò per una maglietta rossa a maniche corte, gonna bianca fin sopra al ginocchio e delcoltè nere.
Lui invece, per una magietta maniche corte nera, jeans e All Star.
Si erano dati appuntamenti davanti al locale per le 20.30.

Continua...

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Capitolo 4
*** L'incontro con l'ex ***


Ben arrivò in moto prima di Jessica davanti al locale. La ragazza arrivò poco dopo.
Appena la vide, a lui le batteva il cuore. Che si fosse innamorato?

"Ciao!" disse lei appena avvicinata a lui.
"Ciao!" rispose lui. salutandola.

La musica all'interno era forte. Ben si faceva strada tra la folla, dietro la ragazza lo seguiva tenendogli la mano e notò che il ragazzo aveva una presa ben salda,
come se non volesse farla scappare.
Si avvicinarono al bancone.

"Vuoi qualcosa?" domandò lui avvicinandosi per farsi sentire in mezzo a quel frastuono.
Jssica si accorse che il ragazzo aveva il suo profumo preferito, Dolce e Gabbana.
Lui respirò il profumo di lei, fragola.

"Magari".
"Vado un attimo al bagno e arrivo" le disse.
"Va bene, ti aspetto qui"

Il ragazzo s allontanò.
La ragazza si guardò intorno, e da lontano vide il suo ex, Daniel, lasciato sei mesi prima perchè lui l'aveva tradito.
Lui la nota e si avvicinò a lei, ma la ragazza fece finta di nulla.

"Ciao Jessica"

La ragazza sorpresa, tirò su la testa.

"Daniel"

"Cosa ci fai qui tutta sola?"
"Potrei farti la stessa domanda. Sono con un amico."
"Posso farti compagnia?" domandò Daniel.

Jessica lo conosceva molto bene, era un metodo per provarci.

"Con me caschi mali, bello mio!"

Daniel l'afferò per un braccio.

"Ehi, lasciamo!" disse la giovane.
"Sarai di nuovo mia, questo è poco ma è sicuro".

Nel frattempo, Ben si avvicinò al bancone, e vide Jessica parlare con Daniel.

"Cosa succede qui?" domandò ai due giovani appoggiando la mano destra sulla spalla della ragazza.
Jessica era imbarazza, non sapeva che dire. Le uniche cose che riuscì a dire furono:

"Nulla, se ne stava per andare. Vero Daniel?"

Il ragazzo rimase in silenzio per qualche secondo.

"E tu chi saresti?" chiese Daniel.

"Sono un suo amico".

La questione si faceva calda, così Jessica decise di andare via.

"Ben, andiamocene via. C'è troppa gente per i miei gusti".

Ben prese per mano la ragazza e la porta fuori al locale.
"Chi era quello?" chiese il ragazzo.

"Il mio ex,. Ma ora non parliamone più."
"Va bene."

Andarono a fare un giro per Colonia.

Ben accompagnò la ragazza in perfetto orario.
La ragazza scese dalla moto e porse il casco a Ben.

"Grazie per la serata" disse lei sorridendole.
"Di nulla." rispose lui ricambiando il sorriso.
"Beh, allora... Buonanotte" disse lei dandole un bacio sulla guancia.
"Buonanotte" rispose. il giovane. Avrebbe voluto darle un bacio sulle labbra, ma aveva paura della reazione della giovane e glielo diede sulla guancia.
La ragazza arrossì e entrò nell'hotel.

Continua...

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Capitolo 5
*** Il primo bacio ***


Il giorno seguente Jessica andò alla ricerca di un lavoro. Aveva ben cinque colloqui quel giorno e tutti andati male.
Ben era al comando, era in pausa caffè e ne approfittò per mandare un messaggio a Jessica.
Il cellulare della ragazza suonò nella borsa. Lo prese e lesse sul display: Numero Sconosciuto. 
Si domandò chi fosse e lesse il messaggio:

"Buongiorno. Ben". Il suo primo impulso fu quello di urlare di gioia, ma non potè, troppa gente l'avrebbe vista.

Il display s'illuminà e comparve il nome di Jesssica, lo afferrò e lesse il messaggio: 

"Grazie, anche a te. Ma come fai ad avere il mio numero?"

Il ragazzo sorrise.

"Ho fatto alcune ricerche nel database, e l'ho trovato "
""
"Comunque..."
"Comunque?"
"Usciamo stasera?"

"Oddio" pensò.

"Si. Dove e a che ora?
"Alle 21.00 dal tuo hotel?"
"Perfetto, a stasera."


Ben e Semir erano di turno.

"Cos'è quel sorriso, socio? Una nuova fiamma eh?" domandò Semir sorridendo.

Ben gli fece un sorriso.

"Dai, dai racconta? Chi è? Non mi dire che è la ragazza del bar"

Quale ragazza e quale bar?
Fece mente locale.
Sì voltò e gli sorrise.

"Ahah! Ho fatto centro!" esclamò Semir
"Zitto e guida" disse Ben.


Ore 21.00.

Quella sera andarono a fare un giro per Colonia.

"Oggi i miei colloqui di lavoro sono andati male. Tutti esperti li vogliono" disse lei.
"Potrei aiutarti a trovane uno nuovo" disse lui.
"Davvero?"
"Si. Ho sentito che stanno cercando una barista, anche se non esperta"

La ragazza, felice, lo ringraziò baciandolo sulla guancia.
Il ragazzo le accarezzò i capelli e il viso..
Quanto ere bella. Avrebbe voluto baciarla sulle labbra.
La ragazza sentì il suo profumo che gli dava il tormento da due giorni. 
Il respiro caldo di Ben sul suo collo le provocò un brivido.

"Ora o mai più" pensò lui.

I loro visi erano a pochi centimetri l’uno dall’altro.
Lui ridusse la distanza baciandola.
Ma fu un attimo. Aveva paura della sua reazione.
"Forse non avrei dovuto" le disse.
Lei si avvicinò a lui e lo baciò a sua volta.
E stavolta nel bacio esplose la passione.
"Forse non avrei dovuto" disse lei dopo.
Lui le diede un leggero bacio a fior di labbra. Sorrisero.

A mezzanotte l'accompagnò all'hotel. La giovane scese dalla moto e porse il casco a Ben.

"Buonanotte!" disse lei.
"Notte!" rispose lei.

Si salutarono e lei rientrò all'interno.

Poco più tardi…
“Grazie per la serata. Jessica”

“Di nulla!”

“:)”

“Mi manchi”

Jessica rischiò con l’ultimo messaggio.
“Mi sa che mi sono innamorata di te”

Il ragazzo rimase a fissare il cellulare.
“Ti amo” fu la risposta. 


Continua.

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Capitolo 6
*** La notte più bella ***


Dieci giorni dopo...

"Stasera non torno a dormire" disse Jessica mentre stavano guardando la tv in sala.
"Come non torni a casa? chiese il padre.
"Mi vedo con Ben e rimango a dormire da lui"
"Ma..."
"A me me lo aveva già detto" disse sua madre.
La ragazza vide che il padre era giù.
"Papà, sono una donna ormai e mi sono innamorata"
"Lo conosciamo poco questo ragazzo"
"Vedrai che ti piacerà" disse la fiiglia per tranquillizzarlo.

Il padre gli aveva detto di portarlo a cena da loro una di quelle sere.

"Stasera glielo dirò"

Alle 21 Jessica suonò il campanello di casa Jager.

Il ragazzo aprì la porta raggiante

"Buonasera signorina"

Jessica entrò e aspettò che il poliziotto richiudesse la porta 

"Carina la casa" disse lei guardandosi intorno
"Grazie" 

Si fermò incantato a guardarla: indossava una gonna coni fiorellini gialli stampati, top rosa e le decoltè bianche.
La giovane si voltò e notò subito che lui la stava fissando.
Il ragazzo indossava una felpa blu e i jeans.

"I tuoi lo sanno che sei da me?" le disse facendola accomodare sul divano.
"Oh si, tranquillo" rispose sorridendole.

Avrebbero avuto tutta la notte per restare insieme.

"Vuoi andare da qualche parte?"
"No, stiamo bene anche qui

Lui, intuendo il suo intento, la fece alzare e continuando a baciarla la portò in camera sua.
Jessica era un po’ agitata.
Per la ragazza era la prima volta.

Ben si piegò leggermente sulle gambe e sollevò i lembi della gonna e li tirò su, poi le tolse il top.
Jessica tirò giù la zip della felpa, vide subito il suo corpo perfetto.
Lui la strinse a sé e le sussurrò: "Sei bellissima"
La ragazza sorrise e arrossì.
Si alzò sulle punte dei piedi per baciarlo, lui la sollevò da terra e le decoltè caddero facendo un rumore secco sul parquet.
La sdraiò sul letto.
Entrambi non potevano credere a quello che stavano facendo.
Ben iniziò a baciarla sul collo e le slacciò il reggiseno.
Poi lei gli slacciò i pantaloni e lo aiutò a toglierseli.
Ripresero a baciarsi e anche gli ultimi indumenti finirono a terra.
Jessica sperava che quello non fosse un sogno.
Nel momento in cui divennero una cosa sola, entrambi capirono che senza l’altro non avrebbero saputo sopravvivere…

Continua...

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Capitolo 7
*** Nuovo lavoro per Jessica ***


Jessica si svegliò per prima, giusto in tempo per vedere il sole sorgere.
Lui era lì, in tutto in tutta la sua bellezza che dormiva accanto a lei.
Mentre osservava l’alba quasi giunta al termine, Ben spalancò gli occhi che furono accarezzati dalla luce mattutina. La prima cosa che vide, infatti, fu il sole all'orrizzonte sorrise.
Poi abbassò lo sguardo e vide dove era sdraiato: accanto alla ragazza.

"Buongiorno" disse lei.
"Buongiorno" rispose

Si baciarono. Lui le accarezzò il viso.

"Sei ancora più bella di ieri"

Lei arrossì e lui rise.

"Che c’è?" chiese lei.

"Ma arrossisci ancora?"
"Che ci posso fare?" replicò imbarazzata.

Si vestirono e scese in cucina.
Jessica preparò la colazione, Ben da dietro la prese per i fianchi.

"E' strato fantastico stanotte" le sussurre baciandola sul collo.
"Ti amo! Dai, facciamo colazione che mi devi accompagnare per quel posto di lavoro al bar" esclamò la ragazza.

Fecero colazione e raggiunsero il parcheggio e si diressero al bar. 

Arrivati, Jessica scese dalla macchina e entrò al bar, Ben cercò parcheggio e la raggiunse.

"Ciao Freud, lei è Jessica, la ragazza di cui ti ho parlato"

Freud era incantato dalla bellezza della ragazza, la fissò e le sorrise.

"Ciao Jessica" eslamò il ragazzo porgendole la mano. 
"Ciao" rispose lei.

Ben notò che a Freud piace la ragazza e lo fulminò con:

"E' la mia ragazza, giù le mani mi raccomando" 

Il telefono di Ben squillò e lo prese dalla tasca e senza vedere il display rispose.

"Jager"
"Ciao, sono io. C'è statao un maxi-tamponamento sulla A4, chilometro 22- disse Semir dall’altra parte. 
"Ok arrivo, arrivo"

Si voltò versolòa ragazza.

"Amore, ora devo andare al lavoro, ti chiamo più tardi, ok? Stai attenta" 
"Va bene amore. A dopo" si baciarono e Ben si diresse verso la A4 dove trova Semir.

Dopo che Ben finì il turno, tonò a casa e preparò una sorpresa per la sua lei. Riempì la sala da pranzo con delle rose rosse e si mise tra i fornelli.

Dopo un paio di ore, Ben chiamò Jessica che stava lavorando.

"Pronto amore, come va?" chiese lui.
"Oh ciao amore, bene, tra mezz'ora ho finito" rispose lei.
"Oh, passo a prenderti allora". 
"A dopo"

Passò mezz'ora e andò a prendre la ragazza al bar, lei era li fuori che stava aspettando il suo cavaliere. Eccolo li, in moto.
La ragazza tutta felice, gli andò incontro.

"Ciao amore" disse lei sorridendo e dandole un bacio
"Ciao piccola" rispose lui ricambiando il bacio e il sorriso.
"Mi sei mancato"
"Anche tu, ho una sorpresa per te questa sera" 
"Cos'é? Cos'è?" domandò lei incuriosita.
"Se te lo dico non è più una sorpresa"
"Giusto" e la ragazza salì in moto e andarono a casa.

Continua...

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Capitolo 8
*** Sorpresa ***


Quella sera, Ben aveva preparato una sorpresa per la sua lei. Lui prima di entrare in casa le bendò gli occhi con una benda e l'accompagno all'entrata.
Lui aveva una camicia a maniche corte bianca e jean.
Lei invece, un tubino nero e decoltè dello stesso colore dell'abito.
Il ragazzo aprì la porta e piano piano le tolse la benda.
La sala dapranzo era piena di rose rosse. La ragazza rimase a bocca aperta.

"Hai fatto tutto questo per me?" chiese Jessica.

Il ragazzo gli sorrise.

"Solo per te amore" rispose lui.

Vicino al divano, c'era un tavolino con delle chiavimuna dietro l'altra, dove ogni chiave portava una lettera per formare il nome della ragazza. La ragazza

le vide tutte, e quando arrivò all'ultima chiave, Ben la prese in mano e disse:

"Questa è la tua"

La ragazza capì che le voleva chiedere di andare a vivere insieme, ma per lei non era il momento giusto. Era il suo sogno di andare a viviere con Ben, ma

per il momento preferisce aspettare.

"Non dici nulla?" domandò lui.

Jessica era imbarazzata della situazione e prese coraggio.

"Amore, io ti amo, e tanto, ma per il momento non me la sento di vivere insieme" disse lei abbassando la testa.

Lui le mise una mano sotto il mento e le alzò il viso.

"Non ti preoccupare, posso aspettare. Andiamo a mangiare!"

Così andarono a cena. Fece accomodare la ragazza al tavolo e portò il primo: lasagne al forno.
Ben aveva addosso il profumo alla fragola di lei.
Le mise nel piatto la sua porzione e si sedette anche lui davanti a lei.
La giovane disse a Ben che i suoi lo avrebbero invitato a cena una di quelle sere, e lui non poteva rinunciare.
Passarono al dessert: fragole con panna. Enbtrambi ci vanno pazzi.

Dopo cena, Ben accompagnò la sua donna all'hotel.
Lei scese dalla macchina, lui si avvicinò a lei, le accarezzò il viso i capelli e la baciò.

"Ci sentiamo domani ok?" disse lui
"A domani. Buonanotte"
"Notte"

Lei entrò dentro e andò a dormire. Ma prima di addormentasi mandò un sms al suo cavaliere.

"Grazie per la serata, ti amo"
"Grazie a te, impossibile ti amno di più io"
"Notte"

E così i due giovani si addormentarono.

Continua...

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Capitolo 9
*** "Ci ha provato Ben" ***


Il giorno dopo Jessica andò a lavorare come tutte le mattine. La sveglia suonò alle 5.30, scese in cucina, fece colazione, andò a lavarsi e dopo essersi vestita
uscì dall'hotel. Indossava una maglietta a maniche corte aderente, una minigonna e tacchi.
Arrivata al bar, trovò Freud che stava sistemando i tavoli fuori.

"Ti do una mano, aspetta" disse lei.

A lui le piaceva da impazzire, ma doveva tenere le mani giù, è la ragazza del suo migliore smico.

Ben intanto, andò in ufficio, Semir stava compilando i rapporti del giorno prima che non riuscì a portare a termine.

"Allora?" domandò il collega.
"Allora che?"
"Glielo hai chiesto?"
"Eh? Ah si si"
"Che ti ha detto?"
"Che prefrerisce aspettare"
"Ah le donne. Dai socio non disperare, avrà i suoi motivi"

Ben annuì.

Intanto al bar la ragazza si diede da fare, non voleva fare brutta figura, soprattutto i primi giorni.
Freud le andò vicino. Il profumo di fragola lo fece impazzire, la prese per i fianchi e la baciò sul collo. La ragazza si girò.

"Ma che diavolo fai? Sei scemo?" le diede uno schiaffo.
"Cosa ci posso fare se mi fai impazzire? Dai vieni qui fatti dare un bacio"

La ragazza le tirò in testa un bicchiere e se ne andò.

Ben era li, seduto che guardava alcune carte, sentì bussare la porta del suo ufficio.

"Si" disse senza tirare su la testa dai fogli. Jessica entrò.
"Ben ti disturbo?"
"Amore che ci fai qui, non dovresti essere al lavoro?" le chiese.
"Mi sono licenziata"

Ben si alzò di scatto dalla sedia e si avvicina a lei preoccupato.

"Come licenziata?"

Jessica si sedette sulla sedia.

"Freud..."

Ben iniziò ad agitarsi, il cuore le battè a mille.

"Ti ha fatto del male?"
"Ci ha provato Ben" disse lei agitata.
"Brutto bastardo. Ora mi sente. Tu stai pure qui con Susanne, gli vado a spaccare la faccia"

La ragazza si alzò dalla sedia e si avvicinò a Ben.

"Non fare pazzie amore" disse preoccupata.

Ben la vide preoccupata.

"Tranquilla, andrà tutto bene" lui le diede un bacio e poi l’abbracciò, accarezzandole la schiena per tranquillizzarla.


Jessica rimase ad aspettarlo nel suo ufficcio. Si sarebbe tranquillizzata solo al suo rientro.

Ben arrivò al bar, dove Freud stava sistemando le tazzine. Ben entrò con tutta la rabbia in corpo.

"Ciao Ben, cosa posso offrirti?

Ben per un attimo lo fissò come se lo volesse sfidare.

"Cosa ti succede?"
"Spiegamelo tu" disse il ragazzo con aria arrabbiata.

Freud fece finta di non capire.

"Parlo di Jessica! Mi ha detto quello che gli hai fatto"
"Mi piace. Qualìè il problema?"
"Il problema è che è la mia ragazza! Mettitelo in testa"
"Ok, ok ma non ti agitare. Non la guarderò nemmeno con il pensiero"
"Me lo augiuro" rispose il giovane uscendo dal bar.

Arrivato al comando, raggiunge la ragzza che stava li seduta a sfogliare le carte del suo ragazzo.
Lui entrò.
Lei gli va incontro abbrancciandolo e tranquillizzata.

"Meno male che sei qui, mi stavo preoccupando. Per fìortuna nemmeno un graffio"
"Non siamo passati alle mani, tramquilla" disse sorridendole.
Lei fece un leggero sorriso, poi lo baciò.

"Ti accompagno all'hotel"
Lei annuì.
Salirono in macchina e l'accompagnò all'hotel e poi andò a casa.

Continua..

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Capitolo 10
*** Incontro con i suoceri ***


Una settimana dopo, Ben era stato invitato dai genitori di Jessica per una cena nel loro hotel. Era nervoso ma felice nello stesso momento.
Quel pomeriggio, i due giovani erano attanagliati dallo stesso dubbio: “E ora cosa mi metto?”.
Il ragazzo optò per un smoking.
All'hotel era tutto pronto, mancava solo l'arrivo del ragazo.
I genitori della giovane erano già pronti, in giardino, mentre lei era ancora nella stanza a prepararsi. Provò tutti i vestiti ma nessuno era adatto all'occasione quando poi optò per un tubino nero con una scollatura sulla schiena, chinion e decoltè dello stesso colore dell'abito. Anche lei era nervosa.

Ben arrivò con la sua Mercedes classe E. Entrò nell'hotel e si rivolse alla reception.

"Buona sera, sono Jager, sono stato invitato per una cena" disse.

In quel momento arrivò Jessica e si diresse verso il ragazzo.

"Ciao amore" disse lei baciandolo "lui è con me" disse rivolgendosi alla reception.
"Sei bellissima" disse il giovane ricambiando il bacio.

Lei arrossì.

"Anche tu sei fantastico. I miei sono in gioardino, andiamo"

Si diressero verso il giardino, dove avrebbero cenato.

"Mamma, papà"

I genitori si voltarono.

"Lui è Ben" disse indicando al ragazzo.
"Buona sera, Ben" disse il giovane tendendo la mano ai genitori.
"Buona sera, Giorgio" rispose il padre afferrando meccanicamente la mano.
"Piacere, Anna" disse la signora.
"Ben" rispose il ragazzo facendo un sorriso.

Si sederttero al tavolo.

Ben e Jessica si mirìsero a fianco, mentre i genitori di fronte ai due giovani.
Iniziarono a cenare. Ben era veramente simpatico. Aveva conquistato i due genitori.

Dopo cena.

"E' stato un piacere avervi conosciuto" disse il ragazzo.
"Ci piaci ragazzo mio, sei un figlio per noi" dissse Giorgio dandogli una pacca pacca sulla spalla.
"Ci rivediamo Ben" disse la signora.

Jessica era li accanto a Ben. Lo teneva per una mano per un fianco, stessa cosa fece lui.
I due giovani si allontanarono dai genitori e andarono in giardino.
Lui la prese per entrambi i fianchi.

"E' andata bene tutto sommato, no?"
"Si, sono felice che l'abbiano accettato. Dal tronde mi hai salvato la vita e di questo ne sono felice" disse lei.

La strinse di più a sé.
I loro visi erano a pochi centimetri l’uno dall’altro.
Lui ridusse la distanza baciandola.

"Vado a casa ora, piccola. Ci vediamo domani"
"Mi manchi già"
"Anche tu"

Jessica le diede l'ultimo bacio e Ben salì in macchina e si diresse verso casa.

Poco dopo Ben mandò un messsaggio alla sua donna.
Il display della giovane si illuminò sul letto.
Lo afferò e lesse il messaggio:

"Eri stupenda stasera, grazie per la serata"

"Grazie, anche lo eri. Grazie a te amore"

"Domani passo a prenderti e facciamo colazione insieme. Buonanotte amore"

"A domani. Notte"

Continua...

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Capitolo 11
*** Noi due e lei ***


La mattina dopo Ben va a prendere Jessica per fare colazione insieme.
Arrivato sotto l'hotel, la ragazza lo raggiunge.

"Buon giorno amore" disse lei baciandolo.
"Buon giorno bellissima" rispose lui.

Entrano al bar e ordinano due brioche e due capuccini.
Si siedono al tavolino, fanno colazione e parno del più e del meno.
Fanno un giro nel centro di Colionia, ma incontrano la ex fidanzata di Ben, Laura.

"Ciao Ben" disse la ex.
"Laura" disse lui con tono freddo.
"Questa chi sarebbe?" riferendosi a Jessica
"Questa, come la chiami tu, è la mia ragazza" disse alzando leggermente la voce.

Ben l'aveva lasciata perchè non soppportava il lavoro che faceva il ragazzo. Lavorando anche di notte non potevano trascorrere qualche serata assieme.

"Non ti scaldare così tanto, mamma mia. Non ti posso nemmeno salutare?"
"Bene, ora che lo hai fatto, dobbiamo andare"

Ben prese per mano Jesasica e andarono via.

Jessica era preoccupata.

"Chi era amore?"
"La mia ex"
"L'hai trattata male, poverina"
"Ha avuto quello che si meritava. Non accettava il mio lavoro, si ubriacava e dovevo pensarci sempre io a tirarla fuori dai guai. Avesse fatto una cosa per me, invece niente"

La ragazza per tranquillizzarlo lo abbracciò.
Lui le accarezzò il viso.

"Tu si che sei dioversa"
"A me piaci così come sei" e si baciarono.

Andarono al centro commerciale. Si fermarono davanti a delle vetrine, e entrarono. Lui si prese una giacca di pelle nuova, lei provò un vestito blu. E entrò nel camerino e lo provò.
Uscì e rivolgendosi al ragazzo:

"Come mi sta?"

Ben rimase a bocca aperta. Stava d'incanto.

"Ti sta una meraviglia..."
"Non credi che mi fa la pancia?" domandò.
"Ma quale pancia. Stai d'incanto"

La ragazza convinta lo pagò e andarono al negozio di scarpe dove provò un paio di decoltè e optò per un paio di colore bianco.
Le piace essere sempre elegante, anche se deve fare solo la spesa.
Usciti dal negozio andarono verso l'uscita.
Il cellulare di Ben squilò: Semir.

"Ciao socio" disse.
"Il capo ci vuole nel suo ufficio per parlare delle ferie"
"Dieci minuti e aarrivo" e riattaccò il telefono.

Usciti dal centro commerciale, Jessica incontrò Daniel, l'ex di lei.

"Ciao Jressica" disse lui.

Ben era li che la teneva per mano.

"Ciao"
"Come stai?"
"Bene"
"Vedo che ti sei fidanzata" disse lui con tono di gelosia.
"Io e Ben stiamo bene insieme. Tu eri geloso di qulsiasi cosa facessi. Lui invece è diverso. Ora dobbiamo andare. Buona fortuna Daniel".

I due giovanio andarono via. Lui accompagnò Jessica all'hotel, mentre lui raggiunse il comando.

Continua...

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Capitolo 12
*** Regalo ***


Una settimana dopo era il compleanno della ragazza.

La mattina, Jessica va a trovare Ben in ufficio.
Entrò al comando.
Susanne era pc per alcune ricerche, Jenny e Dieter sfogliavano dei fogli e Semir nel suo ufficio.
La ragazza si diresse verso l'ufficio di Ben quando viene bloccata dalla voce di Susanne.

"Ciao Jessica" disse lei.
"Buon giorno Susanne, come stai?" domandò la ragazza.
"Bene grazie. Immagino che sei qui per Ben, vero?"
"Si, è nel ufficio?"
"Veramente è uscito, ma dovrebbe arrivare..." in quel momento entrò Ben con caffè e brioche in mano "oh eccolo"

La ragazza si voltò, lo vide e gli andò incontro.

"Ciao amore, che ci fai qui?" chiese Ben dandole un bacio.
"Sono passate a trovarti. Lo sai che domani è il compleanno, non te ne sei dimenticato vero?"
Ben si era dimenticato del compleanno della ragazza ma rimediò subito.

"Ma certo che non me ne dimenticato, tranquilla, è tutto a posto"

La ragazza capì che se ne era scordato ma dìfece finta di niente.

"Vado che devo fare un paio di giri. Ci vediamo domani ok?"
"Va bene amore a domani"

Si baciarono e la ragazza uscì.

Semir era li sulla porta e appena Ben raggiunse l'ufficio, Semir fece cenno di no con la testa.

"Che c'è Semir?"
"Come puoi non ricordarti il compleanno della tua ragazza, dico io" disse mentre ognuno ragfìgiunse la propria scrivania.
"Beh... Può capitare dai..."
"Spero che hai un'idea per il regalo"
"Certo che ce l'ho".


Il giorno dopo.

Quel pomeriggio, Ben andò alla ricerca del regalo, era attanagliato dal dubbio "E ora cosa gli regalo?"
Si fermò davanti a una vetrina di gioielli. Le saltò all'occhio una collana a cuore con diamanti. Aveva optato per quella senza vederne altre.

Tornò a casa e si preparò per la serata.
Jessica aveva invitato alcuni suoi amici e i colleghi di Ben.

Quella sera Ben andò all'hotel a prendere la ragazza che uscì con un gruppo di amici. Rimase a bocca aperta appena la vide. Aveva un vestito a tubino

aderente rosso e decoltè nere, capelli sciolti.

La giovane si diresse verso di lui, lo baciò.

"Ciao... Sei splendida amore"

La ragazza arrossì.

"Ciao, anche tu stai benissimo"
"Loro chi sono?" domandò indicando con la testa verso il gruppo.

"Sono dei miei amici, ho invitato anche loro. Non ti dispiace vero?"

Ben li per lì ci rimanette male, avrebbe voluto trascorrere la serata con la sua ragazza.

"Ma no, è che pensavo di trascorrere con te la serata" disse il ragazzo.
"Possiamo rimediare quando se ne saranno andati via tutti" disse lei.

Ben, Jessica e gli amici di lei raggiunsero i colleghi di lui nel locale.
Entrarono.
C'erano palloncini ovunque, i cartelloni con scritto "Auguri Jessy".
La festa proseguì alla grande.
Ben era li appoggiato al muro con le braccia conserte, mentre la ragazza parlava con degli amici.
Lei lo vide e gli va incontro. Vedeva che era un pochino triste.

"Ti stai annoiando, vero?" disse lei.

Lui per non farla star male, le mentì.

"Ma no, ho mangiato, bevuto e parlato fino a poco fa"

Lei lo prese per mano e lo portò in giardino.
Lui prese dalla tasca una scatolina.

"Questo è il mio regalo di compleanno" disse lui.

La ragazza lo prese, lo aprì e c'era una collana a cuore con diamanti.
La giovane rimase a bocca aperta, non sapeva cosa dire. Le uniche parole che riuscì a dire furono:

"E'... stu...stupendo amore" disse con le lacrime agli occhi.

Ben prese la collana, da dietro le spostò i capelli e gli allacciò la collana baciandola sul collo.
Jessica si voltò e notò che Ben la fissava con la collana al collo.

"Ti sta proprio bene, lo sai?" le disse.

Lei senza dire una parola, lo prese per i fianchi, lo attirò a sè e si baciarono.

Continua...

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Capitolo 13
*** Una bella notizia ***


2 mesi dopo.

Una mattina Jessica scese in cucina, era ancora in pigiama, fece colazione.
Dopo aver fatto colzione, avvertrì delle nause. Aspettò che le fossero passate, ma continuavano.
Quella mattina, andò in farmacia e prese dei test.
Tornò a casa, si chiuse in bagno e fece il test.
Era piuttosto agitata.
Il test dava il colore rosa. Era incinta.
Era contenta, non vedeva l'ora di dirlo al suo ragazzo. Così lo chiamò

Ben è in ufficio, gli squillò il telefono sulla scrivania, lo prese e lesse "Amore"

"Buon giorno aamore, dormito bene?" domandò Ben dall'altra parte.
"Ciao amore, si. Ho una notizia da darti" disse lei contenta.
"Dimmi amore"
"Non adesso, te la dirò stasera!!" e riattaccò.

Quella sera Jessica andò a casa Jager.
Ben aprì la porta e la fece entrare.
Si accomodarono sul divano.

"Allora,cosa mi devi dire?" chiese lui.
"Amore ma tu mi ami?" disse lei.

Ben sorrise.

"Certo che ti amo! Tu a me?" domanò il ragazzo.
"Sii"
"Che c'è?" domandò il ragazzo.

La ragazza rimase in sielenzio per un'istante cercando le parole giuste.

"Sono incinta!" disse lei con le lacrime agli occhi.

Ben rimase immobile senza dire nulla...

"Cioè, nel senso, che tu..."
"Che sarai padre ispettore Jager!"

La ragazza sorrise.

"Non dici niente?"
"Questo è il giorno più bello della mia vita!"

Si abbracciarono e si baciarono.

Continua...

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Capitolo 14
*** L'incontro con la signora Jager ***


Ben e Jessica si abbracciarono e si baciarono dopo l'annuncio di aspettare un figlio.
Prese in braccio la ragazza e la fece sdraiare sul letto e delicatamente gli tolse la maglietta e la stessa cosa fece la ragazza.
Ben le baciò il collo e le slacciò il reggiseno mentre lei i pantaloni.
Il ragazzo poi le baciò la pancia per poi tornare a baciarla sulle labbra.
In quel momento il campanello di casa Jager suonò.

"E ora chi sarà?" domandò il ragazzo interrompendosi.
"Non saprei" fu la risposta di lei.

Ben si alzò dal letto e si vestì.

"Vado a vedere" disse baciandola.

Uscì dalla stanza e si diresse verso l'ingresso.
La ragazza al piano di sopra si rivestì.

Ben aprì la porta e si ritrovò sua madre, capelli castani lunghi, occhi neri e fisico snello.

"Mamma" disse lui sorpreso.

La donna fece un sorriso.

"Ciao figliolo, come stai?" chiese lei abbracciandolo.
"Bene grazie, ma come mai qui?"
"Sono passata per un saluto. Ma ho interrotto qualcosa?" domandò vedendo la camicia aperta che si intravedeva il corpo perfetto del ragazzo.
"No no tranquilla, entra pure" disse chiudendo la porta alle spalle.

Si sedettero sul divano.
Jessica scese in soggiorno dove c'èrano Ben e la madre.
Ben vide la ragazza dirigersi verso di loro.

"Oh amore vieni, ti presento mia mamma" disse lui prendendola per mano.
"Piacere signora sono Jessica" disse porgendole la mano.
"Anna, piacere" rispose.
"Vado in cucina a preparare il caffè, vi lascio soli" disse la ragazza.

Jessica andò in cucina a preparare il caffè mentre Ben e la madre rimasero seduti a parlare.

"Siete innamorati tu e Jessica, vero?" domandò la donna.
"Si, e ogni giorno che passa lo siamo sempre di più"

La ragazza tornò con il caffè e con dei biscotti, li porse sul tavolino e si sedette a fianco a Ben. Il ragazzo l'abbracciò.
Lei guardò il ragazzo con lo sguardo che volesse dire: "Glielo hai detto?"
Ben gli fece cenno di no. Prima o poi dovevano dirglielo, e la ragazza doveva dirlo anche ai suoi.

"Mamma! Dobbiamo dirti una cosa" gli disse rivolto alla madre.

La signora finì l'ultimo sorso di cafè e appoggiò la tazzina sul vassoio.

"Dimmi" disse lei.
"Ecco... Noi avremmo un bambino. Jessica è incinta" le disse.

La donna per un attimo rimase senza parole, riuscì a malapena a dire:

"E' una bellissima notizia ragazzi!! Sono fiera di voi!" disse la donna abbracciando prima il figlio e poi la ragazza.
L'emozione era forte che la donna sarebbe rimasta ancora con i ragazzi, ma doveva scappare via.

"Ragazzi ora devo andare, ci vediamo! Ancora tanti auguri!" disse la donna dirigersi verso la porta.
Ben l'accompagnò e dopo aver chiuso la porta tornò dalla sua ragazza.

"E' andata bene" disse lui entusiasta.
"Si, dovremmo dirlo anche ai miei" rispose la giovane.

Quella sera, i due giovani andarono all'hotel e darono. Erano felicissimi. La madre della ragazza si precipitò ad aiutare la figlia.
La giovane dovette cercare un lavoro, ma lo avrebbe fatto dopo il lieto evento. Ben invece dopo la nascita, avrebbe lavorato solo per mezza giornata. Doveva aiutare la sua donna con il piccolo\a.

Continua...

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Capitolo 15
*** "Mi vuoi sposare?" ***


Una settimana dopo.

Ben e Semir sono in mscchina sull'autostrada.
Ben era assorto tra i suoi pensieri. Semir lo notò.

"Ehy Ben, si può sapere che hai?" domandò.

Ben non fece nessun cenno.

"Ben!!"

Ben si voltò di colpo.

"Hai detto qualcosa? rivolgendosi a Semir.

Semir fece finta di niente e continuò a guidare.

"Voglio sposare Jessica" disse il giovane d'untratto.

Semir frenò di colpo.

"E' una bellissima notizia. E lei cosa ha detto?"
"Non lo sa ancora"
"Come? La tua tua ragazza non lo sa?"
"Glielo devo ancora chiedere Semir, devo trovare il momento adatto. Sarà stasera, durante la cena"

Semier fece un'occhiolino al compoagno.


Il pomeriggio stesso Ben preparò la tavola, con bicchieri, piatti, champagne, la stanza era piena di rose rosse.
Prese il telefono e fece il numero della ragazza.

La ragzza era alll'hotel, continuava a hguardarsi e toccarsi la pancia. Il cellulare, che era sul comodino squillò. Lo afferrò e rispose.77

"Amore ciao" disse lei.
"Ciao principessa, hai programmi per questa sera?"
"Mmmm, no"
"Oh bene, sei a cena da me"
"Mi vesto e arrivo, a dopo amore" e riattaccò.

Ben andò in camera e mise lo smoking.

Il campanello di casa Jager suonò.
Il giovane andò ad aprire.
Si trovò di fronte la sua splendida ragazza in abito lilla, decoltè colore dell'abito, i capelli sciolti.
Il ragazzo rimase a abocca aperta.

"Buona sera signorina" disse lui baciandola.

La ragazza ricambiò il bacio e la fece entrare.

"Cos'è questo profumino?" chiese lei.
"La cena amore, vieni"

La fece accomomodare al tavolo.

"Cosa devi farti perdonare per aver messo i fiori ovunque?"
"Nulla amore" le rispose sorridendole.

Mangiarono.

Dopo cena, Ben la prese per mano, la fece alzare. Lui prese dalla tasca dalla giacca una scatolina.
Si inginocchiò.
La ragazza era imbarazzata, stava già capendo quello che stava accadendo.

"Mi vuoi sposare?" chiese il ragazzo aprendo la scatolina. All'interno c'era un'anello con diamanti.

La ragazza non pensò nemmeno per un secondo alla risposta. Sapeva cosa dire.

"Siii, lo voglio!" disse lei.

Ben si alzò e mise l'anello al dito di Jessica.
La giovane diventò rossa e poi le diede un bacio.
Il giovane la prese in braccio e continuando a baciarla la portò in camera, dove anche li c'erano rose rosse e petali ovunque.
La stese sul letto, iniziò a spogliarla e le baciò il collo.
La ragazza si lasciò andare e aiutò Ben a spogliarsi. I due risero senza dire nulla.
Ben la baciò e le accarezzò il corpo. Stessa cosa fece Jessica.
I due giovani finisco per fare l'anore e si addormentarono l'uno tra le braccia dell'altro.

Continua...

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Capitolo 16
*** Matrimonio ***


In casa Jager fervono i preparativi per il matrimonio. Il signor e la signora Jager erano più emozionati del figlio.
Ben arrivò dalla sua stanza già vestito, cercava di fare il nodo della cravatta ma non ci riuscì, così il padre le si avvicinò-

"Nervoso figlio mio?"
"No papà"
"Tutti il giorno del proprio matrimonio sono nervosi, te lo leggo negli occhi"
"Bhè, si un pò nervoso lo sono, ma non quanto la mamma che è da ore che guarda l'ora" disse Ben ridendo.
La famiglia Jager si diresse in chiesa dove c'erano tutti gli invitati.
Swemir, il testimone, era già li al suo posto accanto a Ben

In albergo non tutti erano tranquilli. La più nervosa fu proprio Jessica, che si guardava più volte allo specchio e la pancia cominciava a farsi vedere.

"Tesoro sei pronta? Dobbiamo andare" disse la madre entrando.
"Si sono pronta"
"Sei stupenda! Nervosa?"
"Un pò, ma è normale"
"L'autista ci sta aspettando, andiamo!"

Jessica raggiunse la chiesa. Tutti gli invitati erano li ad aspettarla.

"Perchè non arriva?" domandò Ben al collega.
"Ben rilassati arriva! Eccola!!"

Ben e Semir si rimisero ai loro posti.
La ragazza si avvicinò piano piano accompagnata dal padre.
Ben la stava guardando, e più che sia stava avvicinando le scesero le lacrime dall'emozione.
La prese per mano, le tirò su il velo e le sussurrò:

"Sei stupenda!" disse emozionato.

La ragazza arrossì e con un filo di voce rispose:

"Anche tu!"

Il prete iniziò con la cerimonia.

"Jessica e Ben, siete venuti a contrarre matrimonio in piena libertà, senza alcuna costrizione, pienamente consapevoli del significato della vostra decisione?"
"Sì"
"Siete disposti, nella nuova via del matrimonio, ad amarvi e onorarvi l'un l'altro per tutta la vita?"
"Sì"
"Siete disposti ad accogliere, responsabilmente e con amore, i figli che Dio vorrà donarvi ed educarli?"
"Sì"
"Se, dunque, è vostra intenzione unirvi in matrimonio, datevi la mano destra ed esprimente, davanti a Dio e alla sua Chiesa, il vostro consenso."
"Io, Ben, accolgo te, Jessica, come mia sposa e prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia e di amarti e onorarti tutti i giorni della mia vita."
"Io, Jessica, accolgo te, Ben, come mio sposo e prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia e di amarti e onorarti tutti i giorni della mia vita."
"Il Signore onnipotente e misericordioso confermi il consenso che avete manifestato davanti alla Chiesa e si degni di ricolmarvi della sua benedizione. L'uomo non osi separare ciò che Dio unisce"
"Amen" rispoisero tutti.
"O Signore, santifica l'amore di questi sposi: l'anello che porteranno come simbolo di fedeltà li richiami continuamente al vicendevole amore. Per Cristo nostro Signore"
"Amen"
"E ora scambiatevi le fedi"
"Jessica, ricevi questo anello, segno del mio amore e della mia fedeltà. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo"
"Ben, ricevi questo anello, segno del mio amore e della mia fedeltà. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo."

Gli sposi si scambiano gli anelli..

"Vi dichiaro marito e moglie. Lo sposo può baciare la sposa"

Ben baciasica e vengono accolti da un applauso infinito.
Uscirono dalla chiesa.
Lo sposo prese la sposa in braccio, salirono in macchina e raggiunsero il ristorante.

Continua...

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Capitolo 17
*** Lieto evento ***


9 mesi dopo.

Jessica era in cucina a preparare il pranzo, Ben era nel salotto sul divano a guardare la tv.
Ad un tratto Jessica sentì delle fitte e fece cadere il piatto a terra.

"Aaaaaaaaahhhhhhhhh" urlò la ragazza.

Ben si precipitò a vedere cosa fosse successo.

"Amore cosa succede?" chiese preoccupato il marito.
"Mi sa che ci siamo... Aaaaahhhhhhhh"
"Non mi dirai che...."
"Si sono rotte le... acque... Aaaahhhhhh" la ragazza continuò ad urlare.
"Tu fai dei respiri profondi che vado a prendere la macchina"

Ben prese le chiavi e raggiunse l'auto.
Prese la ragazza e la fece stendere dietro dicendo di continuare a respirare.

Poco dopo, arrivarono all'ospedale.

"Cosa succede?" chiese il medico.
"Mia moglie si sono rotte le acque, deve partorire"
"A che mese è?"
"Al nono. Dottore non vede che sta male?"

Il medico la porta in sala parto dove ci sono le infermiere.

Jessica non riuscì a calmarsi e ad agitarsi.

"Aaaahhhhh fa mele! Ben! Dov'è Ben?"

L'infermiera fece cenno al medico che può entrare anche Ben.

"Signor Jager, sua moglie si agita, e chiede di lei. Può entrare e cerchi di calmarla altrimenti sarà peggio"

Ben entrò, si avvicinò alla donna e le stringe la mano.

"Amore, ascoltami. Rilassati e fa come dice l'infermira. Sono qui ora, tranquilla" la tranquillizzò il marito.

La donna fece dei respiri e spinse.

"Brava, continua così che va bene" disse l'infermiera.

Jessica fece un altro grido e stringe la mano del marito che urlò perchè gli sta stritolando la mano e finalmente… Si sente il pianto della piccola.
Ben prese in braccio la bambina e l'accarezza.
Diede un bacio alla moglie. Entrambi piangono dalla gioia.

"Sei stata bravissima amore"

L'infermiera si avvicina ai ragazzi.

"Come la chiamate?"

Marito e moglie si guardarono e optarono per Elisa.

"Benvenuta nella famiglia Jager" dissero i genitori.

Fine.

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