Il cielo sta piangendo

di Effe_ttoseta
(/viewuser.php?uid=144671)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Forse sta tornando il sereno ***
Capitolo 2: *** Per il sole bisogna ci sia la pioggia ***



Capitolo 1
*** Forse sta tornando il sereno ***


Il cielo sta piangendo.

Tic, tac, tac…

Riversa tutte quelle lacrime che tu non hai ancora avuto il coraggio di piangere.

Tic, tac, tac…

Sembra che con il suo rumore voglia esserti d’aiuto, desidera che tu lo segua in questo sfogo liberatorio.
Non vuole che tu tenga tutto dentro, accumulare senza ogni tanto lasciarsi andare fa male.
E così piangi insieme a lui, come una confessione fra due amici: lui singhiozza per i suoi problemi e tu fai lo stesso, consolandovi a vicenda.

Tic, tac, tac…

Le tue lacrime scendono ritmicamente sul piumone del letto, che premuroso le accoglie.
Non hai alcun motivo per trattenerti dietro l’orgoglio; guidata dalla pioggia lasci che i tuoi pensieri fluiscano liberamente davanti agli occhi: ora senti il dolore uscir fuori pian piano, solca le tue guance inumidendole.
Forse si sta sciogliendo anche quel nodo alla gola che ti stringe da giorni, senza lasciarti libera di respirare nemmeno un secondo.
O forse no, è tutta un’illusione: quel nodo e quel senso di vuoto, che ti attanagliano come una morsa, sono sempre lì.
Sei consapevole che nemmeno le lacrime possono lavarteli via.
No, quelli infatti rimangono lì, ben saldi.
E forse intuisci anche il motivo: perché nonostante tutto senti che qualcosa sta cambiando, non c’è più quel che c’era prima, lui se ne sta andando via, lontano da te.
Ed è questo che ti fa star male.
Non sei riuscita a tenere sotto controllo la situazione, non sei stata capace di vedere fino a che punto dipendevi dalla sua presenza, dal suo interesse per te.
“Riuscirò a staccarmi, a fare a meno di lui, è una questione di poco tempo”, ti dicevi.
Ma qualcosa ti è sfuggito, ti rendi conto solo ora che la sua assenza ti crea il vuoto dentro, ti fa sentire spoglia, privata di un’essenza importante, come se ti stessero portando via l’aria.

Tic, tac, tac…

Ma al cielo non può di certo mancare l’aria come a te, lui, grande e vasto, che può avere da piangere tanto?
Nessuno e niente può permettersi di invaderlo completamente, totalmente, di diventare un oggetto necessario alla sua persistenza.
Lui è invulnerabile, saldo e deciso mantiene dentro di sé ciò che gli serve e lascia andare tutto ciò che al ciclo vitale non è più necessario.
Lui può decidere tutto, supervisionare tutto.
O forse è succube anche lui della necessità? Forse alcune stelle, le più belle, vorrebbe tenerle con lui un po’ più del dovuto, anche quando il loro destino è la morte.
Magari anche il cielo non può modificare i processi chimici che avvengono dentro le stelle, e allora l’unica soluzione è accontentarsi di ciò che viene, di ciò che è.
Se è così, ha un buon motivo per versare tutte quelle lacrime, tanto vasto e profondo ma altrettanto impotente di fronte agli eventi.

Tic, tac, tac…

Ma tu perché piangi?
Forse il destino non può essere cambiato nemmeno da te, ma chi ti dice che un'azione non possa cambiare la situazione?
Le persone non sono tenute in vita dalle fusioni nucleari, ma dai sentimenti.
A volte non si possono cambiare nemmeno quelli e allora l’unica cosa che ti resta da fare è quella di unirti al ritmico ticchettio della pioggia.
Ma almeno tu puoi provare, hai una chance per poter riportare tutto com’era prima, o forse meglio di prima.
Forse, finche non hai usato quest’ultima possibilità, non dovresti lasciarti rigare le guance, forse per piangere è ancora troppo presto.

Tic, tac, tac…

Il cielo sta ancora piangendo.
Ma le sue lacrime si fanno man mano più rade, sempre meno copiose, rallentano il loro ritmo.
Forse fra poco uscirà il sereno.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Per il sole bisogna ci sia la pioggia ***


E invece no, hai scoperto che era tutta un’illusione.
Sembrava che stesse per uscire il sereno.
Ma nel momento in cui tutto pareva essersi risistemato, ecco che ha ricominciato a piovere, più forte di prima.

Tung, tang, tang!

L’acqua battente sferzava contro le griglie della tua finestra, senza pietà, quasi rimbombando.

Tung, tang, tang, boom!

All’improvviso ogni mobile della tua camera si è messo a vorticare, acquisendo velocità secondo dopo secondo, sempre più vorticosamente …
Fino a che, nella gran confusione, hai sentito un’assordante boato e il pavimento sotto ai tuoi piedi è precipitato rovinosamente, tutto in un unico colpo.



Ma tu no, non sei caduta, sei rimasta su, sospesa nel vuoto più totale, senza più riferimenti, senza più suoni, senza più rumori.
Sei come immersa in una bolla di vetro scheggiato a cui hanno tolto l’aria: non è rimasta neppure la gravità, anche lei ti ha lasciata completamente sola, abbandonata nel buio e dimenticata.



*Silenzio, ti circonda la quiete assoluta *



Si sente solo il rumore impercettibile delle tue lacrime che sgorgano da due occhi ormai troppo gonfi e arrossati per poter sopportare altro dolore.
Guardali, guardati: ti stanno implorando di smettere.
Ti stanno invogliando a reagire contro quel grande vuoto che senti dentro.
Ti stanno dicendo che non vale la pena continuare così, che ormai non c’è più nulla da fare: non era il momento per dare vita a quel che volevi, avete scelto il tempo sbagliato, siete entrambe troppo orgogliosi e ambiziosi per poter fare certe scelte.
E può darsi che in questo breve periodo abbia capito anche lui che è questo il vero motivo che sta dietro a tutto.
Perchè forse gli manchi, nonostante tutto, solo che non ha avuto il coraggio di dirtelo esplicitamente, senza ricorrere a giri di parole, visto che è davvero troppo tardi, ne sei convinta anche tu.

Basta, è ora di lasciarlo andare, di voltare pagina.
Hai davanti il tuo futuro, le tue ambizioni, e ne hai tante, forse un po’ troppo esose per quello che sei, ma è giusto così: ad excelsa tendo, perché senza sogni moriremmo ogni giorno.

*Sereno*

Il cielo è da un bel po’ che ha smesso di piangere, ma tu non te n’eri mai accorta, troppo preoccupata dal vuoto che avevi nell’animo per poter notare che fuori qualcosa stava già cambiando.
Ma non importa, ormai non conta più niente, quello che è stato è stato, non si può più cambiare.
Ciò che si può fare è guardare al presente, a quello che si ha davanti.



Il cielo è ormai pallido, ha esaurito tutte le lacrime ed ha assunto quel colorito spento che nel giro di poco tempo si preparerà a riaccendersi, per poter dare il benvenuto alle tinte sgargianti dell’autunno.
Eh sì, perché siamo già a settembre, e sebbene si sia chiuso un capitolo importante delle tua vita, fra poco si aprirà la strada che ti condurrà verso i tuoi desideri e la tua ambizione.
E questo per il semplice motivo che crescere fa parte del gioco: per raggiungere ciò che vuoi devi scegliere, scegliere vuol dire rinunciare e il rinunciare comporta modificare ciò che sei stata fin’ora, ti porta a lasciar andare qualcosa di te e quindi anche a soffrire, un pochino.
Ma per continuare a vivere è necessario che a volte ci sia la pioggia sferzante, altrimenti senza di essa il sole non potrebbe mai tornare nuovamente, per illuminare ancora, per riscaldare ancora, per stupire ancora.
 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2064186