• Le mie regole •

di MikaruBlindrose
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Primo Capitolo ***
Capitolo 3: *** Secondo Capitolo ***
Capitolo 4: *** Terzo Capitolo ***
Capitolo 5: *** Quarto Capitolo ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Prologo
 
 
Freddo.
Sento davvero freddo.
Shade stringimi forte.
" Fine non morire! "
Mi dispiace...
" Fine! "
Qualcosa di caldo mi bagnò le guance.
Non piangere amore mio.
Non piangere.
" Fine. "
Il mio cuore.
Rallentava.
" Ricordati la regola... "
Un forte colpo di tosse mi impedì di finire.
" Fine non ti sforza- "
" Non ritenerti responsabile di questo. "
La mia voce era quasi un sussurro.
" E' COLPA MIA SE STAI MORENDO! "
" No, è colpa mia... "
Sentivo il sapore ferroso del sangue in bocca. 
" Hai fatto la cosa giusta. "
Fissai la spada conficcata nel mio petto.
" Fine! Non chiudere gli occhi! Ti prego! "
Sto solo ritornando indietro.
In cerca dei ricordi.
Non voglio morire.
Non voglio perderti.
So che tu ami lei...
" ... Ma ti amo lo stesso. "
" Fine, io... Mi dispiace. "
" Anche a me. "
Singhiozzai tristemente.
Ormai a corto di fiato.
Gli occhi bruciavano.
" Non sai quanto... " 
Sentivo solo il suo calore avvolgermi.
Shade.
Abbi cura di te stesso.
" FINE! "
Il buio mi colse improvvisamente.
 
 
« Vedi quella ragazza? »
« Sì, non dirmi che? » 
« Esatto! E' proprio lei... »
« Il demonio cremisi? »
« Shh! Ci sta guardando... »
 
 
« Dicono che abbia distrutto la sua casa! »
« Lei stessa l'ha fatta bruciare! »
« Come? »
« E' maledetta! »
« E' vero! Dicono che sia un demone... »
« Santo cielo, dovrebbero cacciarla. »
« Cazzo, sta arrivando andiamocene! »
 
 
« Ciao come stai? »
« Perché non mi rispondi? »
« Petra! Non ti avvicinare! »
« Mamma, cosa ho fatto di male? »
« Quella ragazza è un demonio, non devi rivolgerle la parola! »
« Scusa mamma! Non lo farò più promesso. »
 
 
Mi chiamo Fine Dawn e sono un mostro.
La mia vita non ha senso.
Tutti mi odiano.
Vorrei morire.
 
 
 
« Scusa tu sei Fine Dawn? »
Mi girai guardando il ragazzo di fronte a me.
Annuii incerta sentendo le mani formicolare.
« Piacere, io sono Shade Sunset. »
Rimasi immobile guardandolo.
« Cosa vuoi da me? Non dovresti parlarmi, sono pericolosa... »
« Beh, ti volevo solo conoscere. Ma se non vuoi essere disturbata dimmelo... »
Ridacchiò divertito portandosi una mano ai capelli.
« Non voglio finire carbonizzato. »
« Non sono il tipo che carbonizza il primo che vede... »
« Allora devo essere davvero fortunato. »
« Uno di questi giorni ti va di prendere una cioccolata calda? »
« Non sono bene accetta nei locali. »
« Che stupidaggini! »
Una lingua di fuoco si intreccio sulle mie dita e lo guardai minacciosa.
« Non voglio più parlare... »
Lui sospirò accennando un sorriso.
« Posso tornare domani? » 
Mi morsi il labbro arrossendo. 
« Se proprio ci tieni. »
 
 
 
Mi chiamo Fine Dawn e sono un mostro.
La mia vita non ha senso.
Tutti mi odiano.
Vorrei morire.
C'è qualcuno che non mi odia.
Mi sento strana.
Questa è felicità?
 
 

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Capitolo 2
*** Primo Capitolo ***


Primo Capitolo
 L'inizio di uno sbaglio.


Il fuoco mi era così famigliare.
Sentivo il calore invadermi ma non bruciarmi.
Vedevo la casa cadere a pezzi.
Quando mi trascinai fuori ero intattà.
Ma della mia casa rimanevano ceneri.
« Chiamate i soccorsi sta bruciando una casa!! »
In poco tempo la casa si circondò di curiosi e tutti mi guardavano
.

 

 « Come ha fatto a salvarsi? »

« Sono sicura che ha appiccato lei il fuoco! »

« Mostro! Non ti vogliamo qui! »
 

« Mettete al rogo quel demonio! »
 


Qualcosa mi colpì alla testa facendomi strillare.
Hai miei piedi un sasso macchiato di sangue.
Con la mano andai a toccare la ferita.
Mi avevano colpita.
Altri sassi mi arrivarono addosso.
« NON SONO STATA IO! »

 

« Sparisci! »

« Strega! »
 


« Vi prego... »
Le lacrime mi solcarono il viso sporco di furigine.
Nessuno mi ascoltò.
Corsi via, lontana dalla loro cattiveria.
Mi ritrovai nel bosco verso sera.
Ero sola.
Faceva freddo.
« Non mi lasciate sola... »
Singhiozzai impaurita.
Mi rannicchiai contro un albero.
« Ho paura del buio... »



 
« Ciao! »
« Sei tornato veramente? »
« Hai detto che non era un problema. »
Abbassai lo sguardo sulla ghirlanda di fiori che avevo in mano.
« L'hai fatta tu? Sei proprio brava! »
Lo ritrovai più vicino, troppo vicino.
Instintivamente mi schiacciai conto la corteccia.
« S-sei troppo vicino... »
Lui fece qualche passò indietro.
« Scusa, non volevo metterti a disagio. »
« Fa niente... Come mai sei tornato? »
« Vuoi che me ne vada? »
« Sì »
Sospira poggiando la ghirlanda e quando alzai lo sguardo era ancora lì
« Non ti avevo detto di andartene? »
« Se non ti spiace faccio come mi pare. »
Mi alzai sbuffando e mi incamminai verso il bosco.
Sentivo chiaramente i suoi passi.
Perché era così ostinato.
Volevo solo stare sola.
« Come mai vivi nel bosco? In città si sta meglio. »
Mi fermai voltandomi leggermente irritata.
« Pensi che mi piaccia vivere qua dentro? »
Lui non rispose guardandomi serio.
« Sono stata esiliata dal villaggio, nessuno mi vuole la dentro! »
Strinsi i pugni voltandomi.
Odiavo quello che ero.
Anche lui diventerà come gli altri e solo questione di tempo.
« Se vuoi puoi venire a stare da me. »
Alzai lo sguardo sbigottita.
Da lui?
« Così ti metterai contro tutto il villaggio! »
« Non mi importa degli altri. »
Sentivo il cuore battermi all'impazzata.
Perché si comportava in quel modo?
« Potrei farti del male... »
« Sopporterò. »
« Perché vuoi ospitare un mostro? »
« Non voglio ospitare un mostro, ma una ragazza che è stata sola per troppo tempo. »
Scossì la testa sorridendo amaramente.
« Sei un'illuso, ti pentirai di questo un giorno. »
« Per ora e quello che voglio. »
Si avvicinò prendendomi la mano.
 « Fidati, non voglio fare altro che aiutarti. Permettimi di starti vicino. »
Stavo sulla strada del non ritorno, non posso permettermi di abbassare la guardia.
« Vedremo. Ti chiedo solo di rispettare delle regole. »
Lui mi guardò curioso per poi sorridere strafottente.
« Sono tutt'orecchi! »
« Primo: Non devi toccarmi senza permesso. »
Sciolsi la presa della sua mano indietreggiando.
« Secondo: Non mostrarmi mai il fuoco. »
« Perché? Cosa succede se lo vedi? »
« La maggior parte delle volte perdo il controllo. »
« Diventi un pericolo in poche parole. »
« Esatto. Per ora non ho altre regole da importi, ma non sono finite. »
« Come vuoi, non ho nessuno obbiezzione. »
Annuii lentamentente mordendomi un labbro.
« Andiamo? »
Mi chiese lui gentilmente.
Non ero abituata a quella sensazione.
Sembrava quasi che fossimo amici.
« Terza regola: Non saremo mai amici. »
Detto questo mi incamminai lasciandolo dietro di me.
« Sei sempre più interessante. »
Quel giorno qualcosa cambiò ancora.
Shade è un bravo ragazzo.
Mi tratta come se fossì una normale ragazza.
Non vorrei illudermi, ma con lui mi sento viva.
E come se stessi sbagliando qualcosa.
Ma se questo è stato un sbaglio...
Lo rifarei mille volte.

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Capitolo 3
*** Secondo Capitolo ***


Secondo Capitolo
Ricordi ardenti.
 
 
Dopo che la mia casa bruciò.
Decisi di provare a tornare al villaggio.
Forse avevano cambiato idea su di me.
Ma i loro sguardi non sembravano amichevoli.


 
 
« Cosa ci fa lei qui? »
« Non l'avevamo cacciata? »
 
« Bambini entrate in casa! » 
« Si vorrà vendicare! »
 

In poco tempo crebbè il panico.
Tutti mi guardavano terrorizzati.
Altri si erano chiusi in casa.
Perché pensavano fossì un mostro?
« Fine Dawn? »
Alzai il viso verso un uomo dai folti capelli aquamarina.
I suoi occhi verdeacqua mi guardavano severi.
Lui era il nostro sindaco.
« Sì... » Vi prego
« Parteciperai all'assemblea cittadina, decideremo se farti rimanere o no. »
« Ma non a senso! Io non ho fatt- »
« Ho detto che decideremo all'assemblea. Punto. »
Alzò la voce per farmi capire che non dovevo ribattere.
Abbassai lo sguardo demoralizzata.
 
« Siamo qui per parlare di Fine dawn. Molti di voi come già sanno è rimasta orfana e i suoi genitori sono morti nell'incendio che le ha portato via la casa. »
Di fronte a tutte quelle persone mi sentii in trappola.
Nessuno mi avrebbe tenuta al villaggio.
« L'essere sopravvissuta senza la minima ferita ci fa pensare che sia lei la causa dell'incendio. »
« Vi giuro non sono stata io! »

 
« Stai zitta mostro! »

« Sei un'assasina! »
« Mettiamo al rogo quella strega! »

« Cacciatela via!»
 

« SILENZIO! »
Tuonò il sindaco per ristabilire la calma.
Subito calò il silenzio e si rivolse a me.
« Fine, sei sicura di non avere appiccato in nessuno modo il fuoco? »
« Io non ricordo nulla! Mi sono svegliata fra le fiamme... »
« Perché il fuoco non ti ha ferita? »
« I-io... Non lo so! Ma non avrei mai ucciso i miei genitori, io li amavo! »
« Fine... »
« No! Voi non avete prove per incolparmi, io sono innocente! »
Cominciai a piangere, sentivo il corpo formicolare e scottare.
« IO NON SONO UN MOSTRO! »
Alcune persono urlarono allontanandosi.

 

« E' veramente una un mostro! »

«  Ci ucciderà tutti! »

« Io.. »
Non capivo perché dicevano quello.
Io non stavo facendo nulla.
« Fine, ti prego calmati nessuno vuole farti male. »
Il sindaco si teneva a distanza e con le mani cercava di dirmi qualcosa.
« Spegni il fuoco, altrimenti peggiorerai le cose. »
Fuoco? Cosa stava dicendo.
Ad un tratto sgranai gli occhi e abbassai lo sguardo sulle mani.
Urlai forte. Tanto da sentire la gola bruciare.
Le mie mani erano ricoperte dal fuoco.
Cercai di toglierlo inutilmente.
« NO! NO! NON E' VERO! »
Ero disperata, cosa mi stava succedendo.
« AIUTATEMI! VI PREGO! »
Mi guardai intorno disperata, nessuno mi voleva aiutare.
Poi vidi un secchio d'acqua vicino al una casa.
Corsi verso di lui e ci infilai le mani.
Molto vapore mi offusco la vista per qualche secondo.
Quando tirai fuori le mani erano intatte.
Nemmeno una piccola bruciatura o arrossatura.
« Io sono davvero un mostro... Ho ucciso i miei genitori... »
Le lacrime mi scivolarono come lame sulle guance.
Mi sentivo orribile, sentivo tutti gli insulti tornarmi in testa.
Non potevo restare un minuti di più.
« Fine mi spiace, ma sei esiliata dal villaggio. »
La voce del sindaco mi arrivò forte e chiara.
Mi alzai debolmente e corsì via.
Un mostro non dovrebbe stare con la gente.
Un mostro deve vivere da solo.
Nessuno vorrà mai un mostro.
 
 
Mi svegliai di scatto sudata e impaurita.
I miei ricordi tornavano a galla ogni notte.
Ogni notte riassaporavo quelle sensazioni.
Mi resi conto di non trovarmi sull'erba gelata, ma su un comodo letto.
Giusto, ora stavo con Shade.
Mi alzai dal letto facendolo cigolare e mi affacciai alla finestra.
I pesanti tendaggi coprivano la luce e li spostai leggermente.
Sarà stata mattina inoltratata.
Ad un tratto vidi Shade fuori in strada a parlare con una ragazza.
Chi era quella?
Aveva dei corti capelli castani e dei grandi occhi viola.
La trovavo bellissima, molto più di me.
Shade aveva occhi solo per lei in quel momento.
Non per me.
Chi mai si interesserebbe ad un mostro?
Lasciai andare i tendaggi e tornai al letto.
Almeno per un giorno mi vorrei sentire normale.
Senza essere giudicata o insultata.
Una ragazza come le altre.
Una ragazza che forse Shade potrebbe amare.
Chiusi gli occhi lasciandomi tutti quei pensieri alle spalle.
Volevo solo dormire.
 
 

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Capitolo 4
*** Terzo Capitolo ***


Terzo Capitolo
Quando le fiamme avvolgono tutto.
 
 
Era già passata una settimana.
Quasi non me ne resi conto...
Stare con Shade era piacevole, mi faceva sentire felice.
Pensavo davvero che tutto si fosse sistemato.
Ma poi...

 
« Shade...? » Lo chiamai piano.
Lui alzò lo sguardo su di me distrattamente.
« Dimmi Fine. »
Strinsi la coperta sulle mie spalle.
Qualche giorno fa li avevo visti parlare.
Shade era con una ragazza.
« Chi era la ragazza di ieri? »
Lui rimase in silenzio.
« Chi è? »
Lui sospirò passandosi una mano fra i capelli.
Era visibilmente infastidito.
Perché mi fai questo Shade?
« Lei... è un'amica. »
Un'amica.
Bugiardo.
La verità è che la tua amica ti piace.
Ed io non posso fare a meno che invidiarla.
« Si chiama Mirlo ed è la figlia del panettiere. »
Non m'interessa.
Vorrei solo che sparisse.
« Fine? »
Odio essere un mostro.
Non sarà mai come Mirlo.
« Fine... Cos'hai? » 
Mi circondò le spalle con un braccio.
Amavo il calore che mi trasmetteva.
Il pensiero di lui che scaldava Mirlo.
Era come lava nelle mie vene.
« A te piace... Mirlo? »
Shade non rispose.
Si alzò dal letto.
« E' tardi, meglio se ti metti a dormire ora.»
« Stai evitando di rispondermi? »
Di nuovo silenzio.
Il suo gelo mi colse all'improvviso.
« Non sono affari tuoi. »
Sorrisi dopo che lui chiuse la porta.
Oh Shade.
Ti diverti a spezzarmi il cuore?
Io mi divertirò a spezzare il tuo.

 
 
Era così bella anche con gli occhi colmi di lacrime.
I suoi capelli sembravano seta.
La sua pelle era luminosa.
Il sangue le incorniciava il volto.
« Dimmi Mirlo... »
Cominciai con un sorriso.
« Credi di meritare Shade? »
Lei tremava, eppure non faveva freddo. 
« C-Chi sei? »
La sua voce era così melodiosa.
Perché non posso essere come lei.
Perché devo essere un mostro?
« Ti giuro che lascierò perdere Shade! »
Sollevai di scatto la testa.
« Ti prego non farmi ancora del male! »
« Io ti sto solo ridando il dolore che mi hai procurato. »
Con un piede schiacciai il suo fianco ferito.
Le sue urla erano così stridule.
Ma presto avrebbe smesso.
« Mi dispiace Mirlo. »
Le accarezzai la guancia.
« Ma io non posso perdere Shade. »
La casa cominciò lentamente a predere fuoco.
Le fiamme divamparono.
Il fuoco consumava Mirlo.
Io rimanevo ferma a guardare.
I suoi occhi ametista mi supplicavano.
« Brucia... Via dalla mia strada! »
Le fiamme presero a circondarla con più ferocia.
Il suo corpo smise di muoversi dopo un po'.
Uscii dalla sua casa sollevata.
Ora Shade avrà occhi solo per me.
 

 
Shade piangeva.
Era in ginocchio con una lettera in mano.
Mi avvicinai preoccupata.
Non piangere.
Non essere triste ti prego.
Io non voglio questo.
« Mirlo è morta. »
Rimasi in silenzio.
Piangeva per lei?
Anche da morta aveva le sue attenzioni?
« Mi dispiace. »
Lo abbracciai cullandolo leggermente.
Dimenticala.
Sarò io a curare le tue ferite.
Te lo prometto.
 

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Capitolo 5
*** Quarto Capitolo ***


Quarto Capitolo
Quando amare è chiedere troppo.



Erano passati alcuni mesi dalla sua morte.
Shade era stato molto male.
Non avevo motivo di sentirmi in colpa...
Ho solo fatto la cosa giusta.
Era buffo.
Più cercavo di essere normale...
 Più mi dimostravo un mostro.
Non mi meritavo questo dolore.
Per questo Mirlo ha pagato.
Come pagherà chiunque.
Sappi Shade...
Lo faccio solo per il tuo amore.

« Ehi Fine. »
Mi girai verso di lui sorridendo.
« Quando ci siamo conosciuti, hai detto che mi avresti dato delle regole. »
« Così ho fatto. »
« Non ne hai altre? Sono solo quattro? »
Non toccarmi senza permesso.
Non mostrarmi mai il fuoco.
Non saremo mai amici.
Altro?
« Devi avere occhi solo per me. »
Il suo sguardo si fece confuso.
Non voglio fare del male alle persone.
Se però tu guardassi un'altra ragazza...
Io potrei perdere il sennò.
Voglio che tu sia solo mio.
Mio.
Mio.
Il Mio Shade.
« Fine... Cosa intendi di preciso? »
« Devi guardare solo me... Nessun'altra. »
« Io non ti vedo in quel modo... »
Sorrisi tristemente annuendo.
« Anche se non lo fai per amore, mi basta sapere che tu lo farai.»
Che stupida che sono.
I mostri non vengono amati.
Mentre io ti guarderò da lontano...
Tu amerai un'altra.
Una che non sono io.
« Ho una quarta regola... »
« Quale? »
« Promettimi che non... »
... Ti innamorerai di un'altra.
No, non posso imporgli una cosa del genere.
In che razza di persona mi sta trasformando l'amore?
« ... Non mi mentirai mai! Anche se la verità sarà dolorosa, tu dimmela. »
Shade mi guardava confuso, sapeva che non era quello che volevo dire.
Fece per asciugarmi una lacrima, ma io mi scansai.
« Non toccarmi senza permesso. »
Mi alzai di scatto correndo in camera mia.
Volevo solo stare sola...
Volevo solo piangere il mio dolore.
Maledetto il giorno in cui l'ho incontrato!
Maledetto il momento in cui mi sono innamorata.
Maledetto ciò che sono.
Ciò che non mi permetterà di averlo.
Il fuoco scorreva nelle mie vene.
Dovevo farlò uscire o sarei esplosa.


 
« Attenta a dove vai! »
 
 
« Che modi! »
 
 
« Signorina sta bene? »
 
« Attenzione alla merce! »
 

Mi muovevo goffamente per le strada del paese.
Andando addosso ai passanti.
Urtando oggetti.
Smarrita.
Coperta da un lungo mantello.
La parrucca verde premuta in testa.
Stavo per esplodere.
Sentivo il corpo bollente.
Ero una miccia che stava per esplodere.
Prima o poi avrei perso il controllo lo sapevo.
Ma non per la vista del fuoco.
Era l'amore...
Dovevo andare lontano.
Non avrei ferito nessuno.
Non ora.

Una volta vicino alla pianura deserta mi lasciai cadere in ginocchio urlando.
Mi accasciai premendo le mani sul petto.
Buttai via la parrucca sentendo il fuoco incendiarmi.
Le mie mani ne erano coperte.
Presto salirono verso il petto, sulla pancia, sulle gambe.
Infine circondarono il mio corpo.
Il fuoco mi guariva.
Non faceva male.
Era il cuore a dolere.
Vedevo tutto sfocato.
« Fine. »
Mi girai sentendo il mio nome.
Di fronte a me c'era un ragazza.
Sgranai gli occhi.
« Mirlo... »
« Vedo che il tuo problema persiste. »
« Pensavo fossi morta. »
« Infatti lo sono. »
« Cosa sei un fantasma? »
« L'unica cosa che so è che mi hai ucciso. »
« Shade ti amava... Sono stata costretta. »
Lei si avvicinò a me, il fuoco mi circondava, ma lei si avvicinò uguale.
« Non puoi uccidere chiunque prenda il cuore di Shade. »
Lo sapevo, lo sapevo bene.
Eppure quel giorno non volevo sentire ragioni.
Vederla morta mi rimpiva di sollievo.
« Shade non amerà mai un mostro. »
« So che non potrebbe mai amarmi... »
« Allora, perché continui a stare con lui? »
Le lacrime si vaporizzavano sulle fiamme del mio viso.
Crearono un fastidioso stridio.
« Shade è la prima persona che si è fidata di me. Lui non ha avuto paura, mi è stato accanto, senza giudicarmi. Anche se non mi ama, anche se non mi amerà mai, quello che ho adesso è qualcuno da cui tornare... Qualcuno che quando sono triste mi ascolti. Shade è tutto quello che mi permette di sentirmi viva e normale... Anche se spesso mi pento di aver scelto di andare con lui, farei quell'errore un milliardo di volte. Io amo tantissimo Shade, non potrei mai imporgli il mio amore, io non merito amore da nessuno... »
Mirlò mi osservò ancora, il suoi occhi erano lucidi.
Si avvicinò a me, io di riflesso arretrai ancora, ancora e ancora.
Poi il vuoto, lei mi fissava mentre precipitavo giù dalla pianura, verso il mare.
« FINE! »
Quando l'acqua mi inghiottì sentii tutto il corpo vibrare mentre migliaia di bollicine si formavano intorno a me.
Chiusi gli occhi.
Prima di cadere mi è sembrato di sentire la voce di Shade.
Shade...
Cosa posso fare per dimostrarti che per te farei tutto?
Chi altro devo uccidere?
Quante regole devo importi?
So che alla fine...
Per me non c'è posto nel tuo cuore.

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