Japan di allsecrets (/viewuser.php?uid=42460)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1°freddo ***
Capitolo 2: *** 2° conflitti ***
Capitolo 3: *** 3° sotto la luna ***
Capitolo 4: *** 4° fiori di ciliegio ***
Capitolo 5: *** 5° Narutos past- le regole del gioco ***
Capitolo 6: *** 6° Narutos past - ragione d'esistenza ***
Capitolo 7: *** 7° marchio ***
Capitolo 8: *** 8° follia ***
Capitolo 9: *** 9° fight for freedom ***
Capitolo 10: *** 10° kizuna- eien ni ***
Capitolo 11: *** 11° owari ***
Capitolo 1 *** 1°freddo ***
JAPAN
JAPAN
1°
freddo
Il
sangue ha un odore alquanto fastidioso, sa di ferro, sa di morte. Ma Sasuke
Uchiha rimane lo stesso li, ad osservare il campo di battaglia dove poco prima
con i suoi uomini aveva combattuto per la vittoria, combattuto contro gli
Hyuuga, e avevano vinto, Sasuke era orgoglioso di quella vittoria, aveva
combattuto con i suoi guerrieri e aveva vinto, ma sapeva anche che quella era
solo una battaglia, una battaglia in una guerra tra clan.
Si
perchè gli Uchiha, gli Hyuga, gli Inuzuka, gli Akamichi e gli Aburame, cioè
tutti i clan più potenti, erano sul piede di guerra, l’unico clan che aveva
tenuto uno stato di neutralità era stato il clan dei Kutoshi e tutti tentavano di tenerselo buono, i
Kutoshi avevano una forza militare imponente, i loro ninja erano i migliori e i
Kutoshi stessi conoscevano tecniche che molti agognavano a
conoscere.
Il
lord sospirò, chiuse gli occhi, aveva vinto, lui il più giovane lord nella
storia del clan, aveva vinto una battaglia contro gli Hyuga, aveva dimostrato
quanto valeva.
“Non
dovresti essere così felice.” Disse una voce dietro di lui, Kakashi, il suo
sensei.
“Bentornato
sensei, come è andata la supervisione?”
Gli
occhi di Kakashi si intristirono e rispose: “Va a riposarti Sasuke-kun, poi
parleremo.”
Il
lord guardò il suo sensei e annuì, si diresse verso l’accampamento ed entrò
nella sua tenda, era giá stato preparato un bagno caldo.
Si
tolse gli abiti da battaglia appogiando l’haburame vicino al letto, poi entrò
nell’acqua calda facendosi cullare dal calore e dal buonissimo odore di oli
profumati. Chiuse gli occhi, davanti ai suoi occhi si presentò di nuovo la
battaglia. Sangue, dolore, morte, lui stesso aveva combattuto come un leone,
aveva dato fondo a tutto il suo chakra, si ricordava ancora il lord della
famiglia Hyuga, Hyuga Hiashi, sgaurdo fiero, pieno di disprezzo, vicino a lui
Neji Hyuga il futuro lord, lo sguardo del ragazzo della stessa età di Sasuke era
diverso, impassibile, neutrale, non provava niente.
Il
moro sospirò, sapeva che questa guerra o l’avrebbe vinta o sarebbe stato
travolto dai suoi nemici come un fiume in piena, era troppo giovane per essere
accettato come lord, lo sapeva.
Sentì
le tende scansarsi leggermente e una ragazza dai capelli rosa (orribili,
orribilissimi!nda) disse: “I generali e il sensei la stanno aspettando mio
lord.”
“Bene,
puoi andare Sakura.”
La
figura femminile se ne andò.
Uscì
dal bagno, si spalmò dei oli profumati sulla pelle e poi indossò un kimono nero
con il segno degli Uchiha sulla schiena, prese l’haburame e si diresse verso la
tenda dove lo stavano aspettando i suoi generali e il sensei insieme a due
uomini vestiti di verde con il segno dei Kutoshi sui cappelli, si inchinarono
profondamente.
Sasuke
li guardò e poi si fece scivolare a terra: “Cosa posso fare per i
Kutoshi?”
I
messaggeri si guardarono e poi uno dei due allungò una pergamena e l’altro
parlò: “Il lord Kutoshi ha accettato di mettere a disposizione le sue camere per
un incontro tra i clan in guerra tra di loro, le chiediamo di accettare l’invito
e di recarsi a Konoha tra una settimana esatta.”
Sasuke
annuì, prese il rotolo e disse: “Dite al lord che verrò sicuramente e
ringraziatelo immensamente per l’invito.”
I
due messaggeri s’inchinarono di nuovo ed uscirono dalla tenda, Sasuke guardò i
suoi generali e il suo sensei e disse: “Avete qualcosa da
dirmi?”
“E
se fosse una trappola?” chiese Kakashi preoccupato.
“Verrete
con me con un decimo del esercito, dovrebbe bastare.”
Kakashi
annuì pensieroso: “Sono curioso cosa ha convinto Kutoshi a fare da intermediario
tra i clan l’ultima volta aveva detto che non ci pensava nemmeno e che non
voleva avere a che fare niente con le battaglie tra i
clan.”
I
generali si guardarono pensierosi, anche Sasuke si accigliò, poteva essere
veramente una trappola, ma non poteva fare altrimenti che
andarci.
“Datemi
il resoconto della battaglia e la situazione.”
Il
primo generale incominciò a parlare: “Abbiamo perso un centesimo dell’esercito,
perdite minime, pochi feriti, siamo stati fortunati.”
Continuò
il secondo generale: “Gli Hyuga non danno segni di voler fare altro, si stanno
leccando le ferite perciò la situazione con loro è in
stallo.”
Sasuke
annuì, per fortuna, un’altra battaglia contro di loro sarebbe potuta diventare
difficoltosa a così poco tempo di distanza.
Infine
parlò il terzo e ultimo generale: “C’è stata una battaglia tra gli Akimichi e
gli Inuzuka che si è risolta con la vittoria da parte degli Inuzuka e tra gli
Aburame e gli Inuzuka c’é una specie di pace provvisoria a seguito della
battaglia che era finita in parità.”
Sasuke
annuì e poi congedò i suoi generali lasciando li solo Kakashi: “Cosa mi consigli
sensei?”
L’uomo
con i capelli argentei sospirò e rispose: “Sasuke, tu devi essere forte, non
farti piegare, mai dimostra loro che per quanto tu sia giovane non sei incapace.
Ricordati che sei un Uchiha, ci sarò sempre io al tuo
fianco.”
Il
moro annuì e poi Kakashi se ne andò, Sasuke tornò nella sua tenda trovando Ino
con in mano un thè, lei s’inchinò e disse: “Le ho portato il
thè.”
Sasuke
annuì, prese la tazza e disse: “Puoi andare.”
La
ragazza lo guardò delusa e poi s’inchinò ed uscì dalla tenda. Sasuke si sedette
sul futon e sussurrò: “Quanto sangue dovrò spargere prima di poter essere
riconosciuto come il degno discendente degli Uchiha?”
Bevette
il thè in cerca di calore, ma non bastava certo una bevanda a riscaldare il
freddo che provava dentro.
La
sua famiglia era morta, uccisa dal fratello maggiore che lo aveva lasciato in
vita per caso, Sasuke era in ritardo cosa che non era mai quando vide il
fratello sgusciare via coperto di sangue.
Certo
c’era sempre Kakashi con lui, ma non era la stessa cosa. Si sentiva solo,
tremendamente solo, voleva qualcuno da abbracciare, qualcuno che lo coccolasse.
Avrebbe potuto chiamare Ino o Sakura ma non era la stessa cosa, lui voleva
qualcuno che amava...
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Capitolo 2 *** 2° conflitti ***
[title]
Heading 2
Normal
Il settimo giorno dopo
l’invito Sasuke si trovò con il cavallo nelle vicinanze della magione dei
Kutoshi, presso Konoha, cavalcava un imponente cavallo nero che poteva essere
scambiato per la notte in persona e il suo cavaliere per la luna, pelle diafana
occhi profondi come pozzi e capelli neri come pece, talmente bello che poteva
essere facilmente scambiato per un dio.
Vicino a lui cavalcava il
suo maestro: “Allora Sasuke, come ti senti?”
“Ho paura sensei, e se
non fossi all’altezza?”
L’insegnante annuisce
pensieroso e poi dice: “Sei all’altezza di tenere testa a un gruppo di vecchi,
il tuo vero problema sarà lord Kutoshi, avrà qualche piano
malefico.”
“Cosa vorrebbero ottenere
secondo voi Kakashi-sensei?”
“Non saprei, hanno giá
molto potere militare, possiedono molta terra, conoscono molte tecniche... anche
se posso dire che niente di tutto questo è mai abbastanza, forse vogliono
acrescere ultriormente il loro potere. Si sarebbe tipico da parte di lord
Orochimaru Kutoshi.”
Sasuke annuì pensieroso,
aveva visto una sola volta il lord e gli faceva venire la pelle d’oca solo a
pensarci.
“Cambiando discorso...”
disse il sensei allegro: “Quando avete intenzione di
sposarvi?”
Sasuke guardò da un altra
parte e disse: “Forse sarebbe ora di cambiare sensei...”
L’uomo dai capelli
argentei e dalla faccia mezza fasciata sospirò, te pareva, Sasuke non aveva
nessuna intenzione di sposarsi ora, prima doveva assicurarsi il potere e poi,
forse...
“Lo sai che i matrimoni
possono essere ottimi modi per raggiungere il potere? Legarti a una
famiglia...”
“Ti prego
Kakashi...”
Rimasero in silenzio,
lentamente il grande portone s’avvicinava sempre di più, Sasuke speronò il
cavallo e lo fece partire al galoppo verso la porta, si fermò davanti alle mura
ed urlò: “Sono lord Sasuke Uchiha, sono stato invitato dal grandissimo lord
Orochimaru Kutoshi, chiedo dunque di poter passare.”
Ci volle un pò, poi il
portone si aprì e Sasuke passò con i suoi uomini. Doveva dire che quella magione
era proprio gigantesca, enorme e molto bella, gli vennero incontro una serie di
servitori e verso di lui e del suo sensei arrivò un uomo dai capelli marroni,
s’inchinò e disse: “Io sono Iruka, il grande lord Orochimaru mi ha ordinato di
portarvi alle vostre camere lord Uchiha, insieme al vostro
meastro.”
Sasuke si fece scivolare
a terra con eleganza, e guardò Iruka negli occhi, che si inchinò ancora più
profondamente, aveva sentito che l’ultimo discendente del clan Uchiha fosse
freddo ed imperturbabile ma quello sguardo era peggio di una secchiata di
ghiaccio.
Li accompagnò in una
camera insieme a tutte le loro “valigie”.
Sasuke si fece scivolare
sul letto, chiuse gli occhi e s’addormentò.
Venne svegliato dal suo
sensei, che gli disse: “Sasuke, è ora di incominciare a prepararsi... tra un’ora
c’è la cena.”
Sasuke alzò lo sguardo,
mezzo addormentato ma riesce ad annuire, il maestro uscì dalla stanza e Sasuke
rimase sdraiato, chiuse di nuovo gli occhi, inspirò profondamente e poi con uno
scatto si alzò.
Prense un kimono
estremamente elegante e raffinato, colore blu scuro, e se lo mise, poi appena ha
finito un servo entrò nella camera e disse: “Mio lord? La cena è servita, si
richiede la vostra presenza.”
Sasuke annuì e seguì il
servo attraverso gli infiniti corridoi di quella magione fino ad addentrarsi in
una enorme sala da pranzo dove i grandi lord erano giá tutti
seduti.
Tutti guardarono il
giovane lord con disprezzo, sguardi che però a Sasuke non toccavano minimamente,
sapeva a cosa andava incontro quando insieme a Kakashi aveva deciso di essere il
lord del suo clan, anche senza essersi sposato oppure senza aver raggiunto la
maggiore età.
Orochimaru era seduto a
capotavola e appena vide il ragazzo sorrise e disse: “Benvenuto lord Uchiha, si
sieda, ci faccia compagnia.”
Sasuke gli lanciò uno
sguardo pieno di disprezzo, come se avesse qualche scelta, si sedette vicino al
suo maestro. Subito vennero i servi che visto che i lord erano tutti presenti
incominciarono a servire il cibo e da bere.
Dopo un pò Orochimaru
richiamò su di se l’attenzione.
“Allora, ho accettato di
essere l’intermediario in queste situazioni...”
“Una domanda lord, come
mai ha deciso di esserlo dopo che ha rifiutato ben due volte?” chiese lord
Aburame.
Orochimaru lo guardò e
disse: “I miei consiglieri mi hanno convinto... Allora stavo dicendo, ora vorrei
avere delle delucidazioni sulla guerra.”
Lord Hyuga inspirò e
parlò per primo: “Lord Sasuke Uchiha non ha il diritto di essere lord, deve
raggiungere la maggiore età e sposarsi! È un’antica tradizione che va
rispettata!”
Sasuke sorrise e disse:
“Allora la colpa sarebbe mia? E poi sono il figlio del vecchio lord è mio
diritto essere lord, cosa crede?”
Akimichi disse: “Gli
Hyuga hanno rotto l’antico patto, gli abbiamo avvertiti più di una volta di
deguirlo sennò sarebbe stata guerra e loro non hanno voluto fare niente, è stata
una loro scelta.”
Certo e se gli Hyuga
erano in guerra allora gli Inuzuka gli avrebbero seguito a ruota, seguiti dagli
Aburame, la voglia di potere era un circolo vizioso.
Incominciarono le
discussioni, i litigi, poi lord Hyuga stava litigando animatamente con Sasuke
sulla sua discendenza, il lord era così alterato che estrasse dei kunai e si
lanciò verso il lord, ma prima che ci potesse essere una battaglia intervenì
Orochimaru.
Dei serpenti bloccarono i
due lord, Orochimaru era estremamente alterato, i suoi capelli avevano
incominciato a galleggiare e i suoi occhi erano diventati rossi: “COME OSATE
COMBATTERE NELLA MIA CASA!”
Stava per scagliarsi
verso i due lord quando una porta si aprì e una voce dolce e sensuale disse:
“Mio lord, la vostra rabbia ha fondamenti validi, ma deve essere tenuta a
freno.”
Orochimaru si bloccò e i
lord si voltarono verso la voce vedendo un ragazzino dai capelli color oro e
occhi blu cielo, il viso angelico, il sorriso dolce, indossava un kimono rosso
fuoco femminile che faceva risaltare la bellezza surreale del ragazzo con un
corpo molto snello. Accanto al ragazzo si trovava una volpe che gli arrivava ai
fianchi con nove code.
Orochimaru si placò
vedendo quella creatura e fece ritirare i serpenti: “Naruto, scusa se ti ho
svegliato...”
Il ragazzino s’inchinò e
disse: “Mio compito è stare accanto al mio signore, avrebbe dovuto
svegliarmi.”
Poi camminò verso l’uomo,
passi piccoli, delicati, il kimono si muoveva a ritmo, si sedette vicino ad
Orochimaru, movimenti inconsapevolmente sensuali e sorrise a tutti incatenando i
lord e i loro consiglieri su di lui.
C’erano i lord che
potevano giurare di adorare le donne ma che si snetivano attratti da quel
ragazzino così dolce.
Naruto s’inchinò
profondamente e disse: “Sono Naruto Uzumaki, sono il protetto di
Orochimaru-sama. Vi prego di contenervi finchè sarete qui, è un onore per voi
poter stare qui senza correre alcun pericolo. In caso voi voleste combattere uno
contro l’altro il lord Kutoshi, sarà sicuramente pronto a lasciarvi la piazza di
sangue nel bosco. Ho ragione mio lord?”
Orochimaru annuì e disse:
“Mi hai tolto le parole di bocca Naruto.”
Sasuke rimase incantato
da quel ragazzino così fragile, sentì Kakashi avvicinarsi al suo orecchio e
sussurrare: “Sasuke, guarda il vero signore del clan
Kutoshi.”
Sasuke osservò Naruto e
sussurrò: “Come?”
“Si, ogni mossa fatta da
Orochimaru è controllata da lui da ormai sei anni, si dice che sia il suo
protetto, ma in verità è il suo amante.”
“Il suo
amante...”
Sasuke fremeva al
pensiero di quel ragazzino così fragile sotto le grinfie di quel uomo, sembrava
così giovane.
“Ma quanti anni ha?”
Kakshi sospirò e disse:
“Sedici.”
Sasuke rimase scioccato
da quella rivelazione, come era possibile che quel ragazzino potesse tenere il
controllo di un uomo come Orochimaru a soli dieci anni?
Naruto stava seduto
mentre gli altri parlavano, acarezzava la sua volpe dolcemente, s’accorse dello
sguardo curioso del moro, avevano circa la stessa età.
Il biondo sorrise
dolcemente al moro salutandolo con la mano sinistra di nascosto, come se non
volesse farsi vedere da Orochimaru vicino a lui. Sasuke arrossì violentemente e
poi rispose con un leggero scuotere di mano.
Naruto volse di nuovo
l’attenzione verso il dialogo tra gli Inuzuka e gli Aburame, interagendo. Sasuke
rimase in silenzio ad osservarlo, cosa spingeva quel ragazzino a stare con uno
come Orochimaru? E sopratutto, come era possibile che Orochimaru si facesse
abbindolare da un moccioso di dieci anni?
Domande che presto
avrebbero trovato risposta.
**************************************************************************************************
Finalmente sono riusicta a finire un nuovo capitolo,
abbiate pazienza sto scrivendo contemporaneamente "your smile" e "japan" più un
ideuzza che mi è venuta leggendo un nuovo manga....che però vi posterò solo più
tardi.
Spero che questo chappy vi piaccia!
E ora rispondo ai commenti!
ryanforever: Grazie mille, spero di non deluderti! Su
Naruto come lord c'avevo fatto un pensierino, ma mi smebrava troppo scontato!
Spero che non ti dispiaccia questa versione! Baci e continua a commentare
giulietta 117: Sono felice che ti interessi, infatti ho
preso l'idea da una triologia si chiama "la triologia degli Otori" anche se ho
preso solo l'idea del ragazzo che vuole essere riconosciuto come erede e la
guerra tra clan! Continua a seguire ed a commentare!!!baci
Darcy: Figurati se la mollo a metà strada, odio mollare
le storie a metà strada e nei momenti di ispirazione zero mi metterò a leggere
qualche libro sull'antico giappone per tirare fuori idee, ecco come farò! Spero
di riuscire a prenderti e a non deludere le tue aspettative!
nana89: grazie 1000 per tutti i complimenti!!!!!!!
Figurarsi se facevo andare Sasuke a letto con SAKURA o INO se mai scrivessi
qualcosa del genere sappi che qualcuno ha sabotato il mio computer perchè
un pensiero del genere non mi verrebbe neanche nell'anticamera del cervello! In
ogni caso Naruto non è il lord del clan Kutoshi, però quasi! baci i tuoi
commenti mi fanno un enorme piacere continua per favore!!!!!!!!
Maryella: Grazie spero di non deluderti!!!!!
krikka86: Allora? Ti piace come si sono conosciuti
Naruto e Sasuke? In ogni caso vedrai che aprofondiranno la loro conoscenza nel
proximo capitolo!!!!!!!
Garzie a tutti per i commenti!!!! Vi voglio un mondo di
bene. Tra alcuni giorni dovrei postare il proximo capitolo, ma non senza aver
postato il quarto capitolo di "your smile"! Mi dispiace ma se non mi mette un
ritmo non ne finisco neanche una di fiction!!!!!!! COMMENTATE accetto anche
volentieri consigli!!!!!!!! UN BACIONE A TUTTI! |
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Capitolo 3 *** 3° sotto la luna ***
3° sotto la
luna
Silenzio, un silenzio
quasi inverosimile c’era in quella reggia, Sasuke era sdraiato nel suo futon, si
agitava nel sonno, nei suoi incubi i suoi genitori chiedevano vendetta, lo
perseguitavano, lo incolpavano di non essere stato abbastanza forte da
proteggerli.
Si svegliò di
soprassalto, sudato ed ansimante, si guardò in giro, come per assicurarsi che
nessun fantasma l’avesse seguito nella realtà e poi si fece di nuovo cadere sul
futon.
Rimase ad occhi aperti a
fissare il soffitto, aveva provato di tutto, persino sonniferi, eppure
continuava a svegliarsi in mezzo alla notte e spesso non riusicva piú ad
addormentarsi.
S’alzò ed indossò un
kimono bianco per poter fare una passeggiata.
Camminò per i corridoi
fino a raggiungere il corridoio che faceva il giro attorno alla casa, osservava
il giardino dei ciliegi della famiglia Kutoshi quando sentì passi veloci, una
porta che si aprì di scatto e una figura che si piegò oltre la sponda del
corridoio per vomitare nel giardino.
Sasuke riuscì a notare
dei bellissimi occhi azzurri e capelli come oro. La figura non avendo
evidentemente notato la presenza di Sasuke mormorò: “Non c’è la faccio più, quel
bastardo non mi fa neanche dormire.” Poi vomitò di nuovo, alzò lo sguardo e i
suoi occhi blu incontrarono quelli di Sasuke.
Rimasero un attimo a
fissarsi e poi Naruto si ricompose subito, s’inchinò profondamente e disse: “Mi
dispiace di aver disturbato in qualsiasi modo il grande lord Uchiha, chiedo
umilmente perdono.”
Sasuke si sedette e
disse: “Non mi hai disturbato, anzi. Mi faresti
compagnia?”
Naruto alzò le ciglia
incerto ma poi annuì: “Se questo è il suo volere.”
Sasuke ridacchiò e dopo
essersi seduto disse: “Abbiamo entrambi sedici anni, possiamo darci anche del
tu.”
“...come desideri,
Sasuke.” Un sorriso apparve sul volto del biondo: “È un piacere incontrare
qualcuno della mia età con cui parlare dopo tanto tempo.” La volpe si accucciò
tra Sasuke e Naruto come per proteggerlo, lui la acarezzò e la strinse a se come
un peluche, la volpe non fece niente per evitarlo, anzi chiuse gli occhi e fece
le fusa.
“Posso farti una
domanda?”
Naruto
s’accigliò.
“È molto personale, non
ci conosciamo bene...anzi per niente ma...”
“Sasuke, fammi questa
domanda.”
Il moro sospirò e chiese:
“Vai a letto con lord Orochimaru?”
Naruto alzò lo sguardo, i
suoi occhi erano pieni di furia, poi il suo sguardo si raddolcì, lo sguardo di
Sasuke lo faceva sentire calmo: “Si, diciamo di si.”
“Perchè?” chiese Sasuke
scioccato.
Naruto sorrise triste e
disse: “Un giorno, forse te lo dirò, ma ora è troppo
presto...”
Sasuke annuì,
capendo.
“È stata tua l’idea
dell’intermediario vero?” chiese, tentando di portarlo su altri
pensieri.
Naruto ridacchiò e disse:
“Si, come l’idea della neutralità.”
Sasuke sgranò gli occhi
sorpreso: “Come fai a convincere il lord a fare quello che vuoi
tu?”
Lo sguardo allegro di
Naruto si rattristì e la volpe incominciò a leccargli la guancia e Sasuke
capì.
“Scusa...”
Naruto tornò a sorridere:
“No, fa niente, infondo non cambia se le cose le nascondo. Andandoci a letto,
semplicemente andandoci a letto, tutte le notti...” una lacrima scesa dagli
occhi giù per le sue guancie perfetto. Sasuke non riuscì a pensare a nient’altro
che a quella lacrima, allungò la mano e la raccolse, dolcemente, con
delicatezza. Naruto si fece acarezzare.
Di colpo Sasuke si rese
conto di quello che stava facendo e tentò di allontanare la mano ma venne
fermato da Naruto che la strinse la ma alla propria guancia e con
occhi chiusi disse: “Hai una pelle così dolce...”
Sasuke arrossì di botto
ma rimase fermo, quanta dolcezza che trasudava quel essere simile ad un
angelo...
Naruto portò la mano di
Sasuke verso la sua bocca e la baciò delicatamente: “Sento che hai provato molto
dolore in passato...”
Sasuke si sorprende a
quell’affermazione, poi come preso da un incantesimo lanciato da quelle morbide
labbra che si muovono ritmicamente e da quella voce bella e sensuale si avvicina
al viso di Naruto. Sente il suo respiro, il suo sguardo su di se, sente un odore
che gli ricorda le arancie, le loro labbra si sfiorano e poi Sasuke le fa
combaciare perfettamente, un bacio casto, dolce, sensuale, durò poco. I loro
visi si scostarono, rimasero a guardarsi, blu nel nero nero nel blu, Sasuke
riesce a formulare una sola frase: “Ho freddo...”
Naruto sorride, allunga
le braccia, la volpe salta giù dalle sue coscie, e abbraccia Sasuke, lo portò al
suo petto e lo accarezzò, giocò con i suoi capelli, con
dolcezza.
Sasuke sentiva caldo,
tanto caldo, finalmente.
Poi sentì la sua voce
dire: “Se hai freddo, io ti riscalderò...” Naruto arrossì a quelle parole, non
riusciva a credere di dire queste cose di sua spontanea volontà, eppure sentendo
quel ragazzo tra le sue braccia a cercare calore si sentiva
felice.
Sasuke non avrebbe voluto
staccarsi da quel abbraccio, ma sentì Naruto sbadigliare e con un sospiro si
staccò: “Dovresti dormire...”
Naruto sorrise ed annuì,
si alzò e Sasuke lo accompagnò nella sua camera, si tennero per mano, si
concoscevano da poco eppure il pensiero di staccarsi faceva
male...
Arrivarono alla stanza di
Naruto e dovettero separare a malavoglia il loro contatto. Naruto aprì la porta
e fece entrare la volpe, si voltò verso Sasuke e gli sorrise, poi porta le sue
mani dietro la testa del ragazzo e fa combaciare le loro labra per un nuovo
dolcissimo bacio, questa volta più passionale.
Infine si staccarono,
Naruto entrò nella sua stanza senza voltarsi, s’inchinò e fece scivolare la
porta davanti a se.
Sasuke sorrise se si
diresse verso camera sua, quella notte non avrebbe avuto sicuramente
incubi.
***
Naruto era entrato in
camera, nel buio si tolse lo yukata, non aveva bisogno di accendere candele, la
luce della luna illuminava la stanza, indossò una specie di camicia da notte ad
incrocio bianca con una striscia di seta rossa che la chiudeva. Poi quando ebbe
finito sospirò e chiese: “Ti è piaciuto lo spettacolo? Eh,
Sai?”
Un ragazzo uscì
dall’ombra, accese una candela e sussurrò: “Mi ha dato fastidio la parte in cui
vi siete baciati.”
Naruto alzò le ciglia:
“Smettila Sai.”
“Di fare
cosa.”
“Di guardarmi in quel
modo.”
“Ti ho appena visto nudo,
non puoi chiedermi tanto.”
Naruto sospirò e poi
chiese: “Cosa vuoi?”
Sai aprì la bocca ma
Naruto lo interruppe: “Non la solita risposta, ti prego, sono
stanco.”
Il ragazzo sospirò e
disse: “Mi ha mandato tua madre, ti vuole vedere, adesso.”
Attraversarono i corridei
della casa, scesero numerose scale finchè non raggiunsero una porta sigillata da
un enorme segno color oro con pietre rosse. Sai si fece da parte, solo Naruto ed
Orochimaru erano in grado di attraversare quella porta senza essere uccisi, gli
ordini venivano impartiti di norma al diretto interessato
mentalmente.
Il biondo alzò le mani,
il sigillo s’illuminò, la porta s’aprì e Naruto l’attraversò seguito dalla sua
volpe.
La stanza era buia, solo
una luce arancione, una enorme volpe a nove code era li imprigionata da
centinaia di catene, il suo sguardo era pura rabbia ma quando vide il ragazzo si
raddolcì: “Naruto, eccoti finalmente. Ero preoccupata.”
“Scusatemi madre per
l’attesa, il padrone mi ha tenuto più occupato del
solito.”
La volpe guardò
doclemente suo figlio e disse: “Sei bravo, continua così e il potere sarà tuo,
vedrai.”
“Madre...io non desidero
il potere, vi prego lasciatemi nadare...”
Lo sguardo di Kyubi
divenne duro: “NARUTO! Ricordati che la mia vita dipende da te, se Orochimaru
decide di distruggere il mio cuore io morirò! E poi è meglio per te, credimi.
Continua a concederti a quel uomo, vedrai non te ne pentirai, avrai una bella
vita.”
“Ma madre! Vi prego! È da
quando ho dieci anni che mi concedo ogni notte, non ce la faccio
più!”
Silenzio, un silenzio
fatto di sguardi, il demone dalle nove code che combatte tra la propria
esistenza e i desideri del figlio.
“Continuerai a vivere
sotto la sua protezione Naruto, non voglio discussioni da parte tua, sono tua
madre, non osare contradirmi.”
Naruto tremò, abassò lo
sguardo e tratenne le lacrime, uno della stirpe dei Yoko non piangeva mai, mai!
Si voltò ed uscì dicendo: “Come desiderate madre.”
***************************************************************************
Allora che ne pensate?
Spero che vi piaccia.
GRAZIE a tutti quelli che
hanno commentato e a chi mi ha messo tra i preferiti! E naturalmente un GRAZIE
anche a chi legge soltanto!
Un enorme
BACIO!
P.S. Scusate se non
rispondo ai commenti ma proprio non ho tempo! Facciamo la proxima volta okay? VI
ADORO!
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Capitolo 4 *** 4° fiori di ciliegio ***
Il giorno dopo fu strano,
Sasuke era seduto nella sala da thè, ascoltava distrattamente gli altri lord che discutevano su di
lui, stava li fermo, thè in mano a pensare alla notte
prima.
Non riusciva a fare
altro, stare li e pensare a Naruto, ai suoi capelli biondi, ai suoi due cieli
che aveva al posto degli occhi, alle sue labbra che avevano un buonissimo sapore
e al suo odore, così dolce ed invitante.
Sulle sue labbra si formò
un sorriso, chissà se oggi l’avrebbe visto?
La porta s’aprì ed entrò
Orochimaru, seguito da una rgazzo dai capelli neri e occhi che sembravano pozzi,
dietro a lui c’era Naruto, bello come al solito, aveva il suo solito aspetto
candido anche se Sasuke notò che c’era qualcosa ad
affliggerlo.
Orochimaru si sedette e
disse: “Vi presento mio nipote Sai.”
Si inchinarono davanti al
ragazzo che sorrise, un sorriso falso che andava sui nervi, o almeno a Sasuke.
Lo conosceva da neanche
cinque minuti e già gli faceva saltare i nervi, quel Sai, vedeva come guardava
Naruto, come toccava apparentamente per caso il corpo del ragazzo...già lo
odiava.
Dopo la discussione a cui
non aveva partecipato se non in minima parte Orochimaru fece portare del cibo:
“Signori, sono sicuro che avete fame, servitevi.”
I lord annuirono ed
incominciarono a mangiare finchè Sai non disse: “Mio signore, non crede che
sarebbe una buona idea far divertire i lord?”
L’uomo annuì e chiese:
“Cosa proponi Sai?”
Il ragazzo sorrise
malizioso e sussurrò: “Una danza.”
Naruto lo fulminò con lo
sguardo, avrebbe voluto volentieri ucciderlo in quel
momento.
“Buona idea Sai, Naruto,
facci vedere di cosa sei capace.”
Il biondo sorrise e
disse: “Ma mio signore, sono sicuro che i loro signori siano molto più lieti a
vedere danzare delle donne.”
“Ma io no. Naruto, danza,
è un ordine.”
Il ragazzo sospirò,
s’alzò, prese due ventagli, si mise al centro della sala, sentiva tutti gli
sguardi su di se, inspirò profondamente e di colpo aprì i ventagli iniziando una
dolce e sensuale danza che imprigionò la attenzione di tutti i
presenti.
Finì lanciando in aria i
ventagli, girando su se stesso e riprendendoli al volo chiudendoli di scatto ed
inchinandosi profondamente.
I lord rimasero un attimo
in silenzio poi scoppiarono in un applauso d’approvazione, Naruto sorrise e si
diresse di nuovo al suo posto dove, notò Sasuke, fece mordere il piede del
ragazzo da parte della volpe.
Quando tutti furono
congedati Sasuke passeggiò per i corridoi, era stanco e voleva riposarsi, ma
tornare in quella stanza vuota l’avrebbe fatto solo cadere maggiormente in
depressione. Di colpo vide una piccola volpe spuntare da dietro l’angolo, la
riconobbe subito come quella di Naruto (ma va? Quante altri volpi ci sono che
hanno nove code? Nda me)(zitta tu nda sasu), la volpe si strusciò contro il
ragazzo che si piegò acarezzandola: “Dove è il tuo padrone?” chiese
sorridendo.
La volpe prese in bocca
un pezzo dello yukata ed incominciò a tirare, Sasuke alzò le ciglia e sussurrò:
“D’accordo, vengo...”
Raggiunsero il giardino
di ciliegi che in quel periodo fioriva, era bellissimo, maginifico, uno
spettacolo da mozzare il fiato. Mai quanto il ragazzo che stava camminando
tranquillamente su un ponte del giardino, indossava un yukata color crema
decorato con tanti bei ricami rossi.
Sasuke si avvicinò a lui
e sussurrò: “Naruto?”
Il biondo si voltò e vide
Sasuke.
Sorrise, Sasuke sembrava
proprio una divinità vestito in quel modo, aveva un aspetto che faceva capire a
chiunque che era forte, setosi capelli neri e profondi occhi blu scuro, non come
Sai, Sasuke era molto più dolce.
“Sasuke...”
Il moro s’avvicinò a
Naruto, apoggiò una mano sulla sua guancia e lo baciò sulle labbra, gli passò la
lingua sulle labbra chiedendo il permesso di entrare, Naruto schiuse le labbra e
fece entrare la lingua del suo amato nella sua labbra, fu un dolce bacio pieno
di amore e passione che durò svariati minuti, poi si staccarono in cerca di
ossigeno.
Sasuke abracciò Naruto
dolcemente e sussurrò: “Mi faresti di nuovo compagnia?”
Naruto ridacchiò e
rispose: “Se lo desideri.”
Sasuke sorrise e portò
Naruto sotto un ciliegio, Naruto si sedette e fece sdraiare Sasuke portando la
sua testa sulle sue ginocchia: “Come stai oggi Sasuke?”
“Come posso sentirmi dopo
aver passato tutte quelle ore ad ascoltare un gruppo di vecchi dire cose noiose?
L’unico momento lieto è stato quando hai ballato.”
Naruto sospirò
sconsolato: “Io un giorno o l’altro Sai lo uccido,
seriamente.”
“Ma no, è stato bello.”
Non che avesse qualcosa
contro la morte di Sai, anzi, sarebbe in prima fila sopratutto quando toccava e
si mangiava Naruto con gli occhi.
Il figlio di Kyubi si
mise ad acarezzare dolcemente la pelle diafana dell’altro e disse: “Hai una
pelle molto morbida.”
Sasuke arrossì
furiosamente e sussurró qualcosa come: “Grazie...”
Naruto rise, quanto gli
piaceva stare con Sasuke, avrebbe passato tutta la vita insieme a
lui...
Sasuke rimase ad
osservare Naruto e poi in un sussurro disse: “Vorrei che tu venissi con me, che
te ne andassi da Orochimaru e venissi con me.”
La kitsune sospirò triste
e disse: “Lo vorrei anch’io, tanto...”
Sasuke s’alzò di scatto e
disse: “Allora fallo! Vieni via con me!”
“Non posso...Orochimaru
non mi lascerebbe andare.”
“L’imperatore ha proibito
la schiavitù anni fa...”
“Ad Orochimaru non
servono catene per tenermi qui, mi obbliga mia madre.”
Sasuke lo guardò
sconvolto, quale madre potrebbe mai obbligare il figlio a vivere in un inferno
come quello che viveva Naruto?
“Come
mai?”
“Dice che è l’unico modo
per continuare a vivere una vita come la vivo io e poi...”
“Poi?”
Naruto lo guardò incerto,
Sasuke gli acarezzò la guancia e sussurrò: “A me lo puoi
dire.”
E allora Naruto raccontò,
di come Orochimaru avesse sconfitto sua madre Kyubi non Yoko in combattimento,
di come le avesse tolto il cuore dal petto e in cambio all’integrità di quel
oggetto chiedesse lui e il potere di Kyubi.
Sasuke sorrise per
tranquillizzare il ragazzo, che aveva un espressione triste e
depressa.
“Nel caso tu riuscissi a
liberarti di Orochimaru, ricordati che potrai sempre venire con
me...”
****************************************************************
Risposte alle
recensioni:
Maryella: Grazie mille! Sono
felice che ti incoriusisca! BACI
Giulietta 117: E si la vita è
dura, sono una strega a far trattare così il mio narutino ma dovevo pur trovare
un motivo per cui faceva certe cose no? BACI
Ryanforever: Sono favorevole
alla tua proposta, spero che la punizione che ho in mente ti
piaccia.....BACI
Tsukikochan: Sei troppo
gentile! Spero di aggiornare abbastanza
rapidamente!
Krikka89: Tra Sai e
Orochimaru chi è il peggio? Vedrai, vedrai... BACI
Yumi Uchiha: Si lo so, quella
madre è porprio una strega, in ogni caso vedrai che a ogni domanda ci sarà
risposta...BACI
Nana89: Tesoooooro adoro i
tuoi commenti mi fanno divertire un sacco, non farti uccidere da Sai per favore.
In ogni caso sono felice che ti piaccia la mia fiction!
BACI
Gaaralover: Wow, non credevo
che ti piacesse così tanto! Si Naruto è proprio puccioso o io l’adoro. Con
orecchie e nove code? MMMMh non ci avevo pensato, beh sinceramente l’avevo
pensato un pò più umano senza accenni che fosse figlio di un demone o che ne so
io ma tu immaginalo come vuoi! BACI
GRAZIE
A TUTTI! AGGIORNERÓ IL PRIMA POSSIBILE!
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Capitolo 5 *** 5° Narutos past- le regole del gioco ***
Bruciava, fumo, cenere, macerie, un intero villaggio era distrutto e
bruciava inglobato da quella immensa luce di morte, uno spettacolo da cui
sarebbe stato sicuramente affascinato se non stesse camminando fiacco per le vie
distrutte, in mano una katana ricoperta
di sangue e accanto a lui la sua piccola volpe a nove code lo
accompagnava, eterna compagna.
Era molto giovane, aveva circa dieci anni, ma di innocenza non ne aveva
neanche l’ombra, aveva ucciso tanto gente, troppa, i ninja del lord di Konoha,
gli aveva uccisi tutti, senza pietà...
Si trascinò verso la piazza dove sua madre, Kyubi no Yoko e il suo
nemico, lord Orochimaru Kutoshi si fronteggiavano. Kyubi aveva l’aspetto di un
avvenente donna di mezza età dai lunghi capelli rossi ed indossava un kimono
dello stesso colore, in mano teneva una specie di lancia d’orata mentre
Orochimaru tra le mani teneva una katana d’argento.
Naruto si fece cadere a terra appena raggiunse il luogo e disse: “Madre,
ho ucciso tutti i ninja.”
La donna sorrise e rispose: “Complimenti Naruto, sei proprio un mio degno
discendente. Ora riposati, mi occuperò io di lui.”
Orochimaru aveva lanciato uno sguardo di disprezzo e sorpresa verso il
bambino che era riuscito a sconfiggere i suoi ninja, ne aveva sentito parlare,
uno Yoko mezzo umano.
I due si lanciarono uno contro l’altro, la battaglia durò poco, entrambi
erano veloci, scattanti rapidi, conoscevano tencniche antiche e potenti,
finalmente venne l’ultimo colpo, il più potente di tutti. Si alzò un fortissimo
polverone e Naruto si rimise in piedi, allungò la katana, non sapeva chi sarebbe
uscito sconfitto o vinto da quella battaglia, ma sapeva che non poteva
permettersi di esitare nel caso Orochimaru sarebbe
sopravissuto.
La polvere si diradò e rimase una enorme volpe sdraiata a terra e
Orochimaru sulla sua testa con in mano una sfera nera, il cuore di Kyubi no
Yoko.
Naruto si mosse senza esitazione, si lanciò verso il vincitore,
Orochimaru bloccò il suo colpo, Naruto tentò di colpirlo più volte ma era stanco
e troppo inesperto, venne scaraventato lontano.
Kayubi grugnì e chiese: “Cosa vuoi in cambio della mia vita
Orochimaru?”
“Tutto quello che voglio me lo son appena preso, il tuo regno ora è mio.”
Poi l’uomo si avvicinò a lui con l’arma tesa e un sorriso sadico: “Naruto
Uzumaki no Yoko.”
La volpe si mise tra lui e Naruto ringhiando ma venne subito tenuta ferma
da dei serpenti.
Orochimaru puntò la spada verso la gola di Naruto e disse: “Il tuo snague
sarà un vanto sul mio nome.”
Naruto strinse i pugni: “Allora uccidimi, porta lustro al tuo nome
uccidendo un bambino di dieci anni.”
Orochimaru sembrò sorpreso da quella risposta e poi continuò sorridendo:
“Non temi la morte mio piccolo cucciolo di demone?”
“La morte è solo un’altra grande avventura. Se mi vuoi uccidere fallo
subito.”
Il bambino rimase in silenzio a guardare negli occhi l’uomo che aveva
nelle sue mani la sua vita, l’uomo alzò la spada, Naruto chiuse gli occhi e
sentì l’arma conficcarsi a terra vicino alla sua
guancia.
Il biondo aprì gli occhi sorpreso trovandosi il volto di Orochimaru a due
centimetri dal suo e la sua voce disse: “Kayubi no Yoko? In cambio della tua
vita cosa mi daresti?”
“Qualunque.”
“Qualsiasi cosa?”
“Qualsiasi cosa.”
L’uomo dai lunghi capelli neri sorrise sodisfatto e disse: “Desidero tu
figlio, Naruto Uzumaki Namikaze no Yoko.”
*
Naruto si stava dirigendo verso le stanze di Orochimaru, indossava un
elegante kimono nero con ricamato
sopra tanti fiori rossi, era rimasto ore sotto le mani esperte di molte ragazze
ad essere acconciato per quella sera.
Raggiunse la porta che lo separava dalla stanza di Orochimaru, sospirò,
non avrebbe voluto essere li, si sentiva smarrito ed
impaurito.
Devi farlo
Naruto.-rimbombò
una voce nella sua mente, sua madre.
“Ma madre...” rispose lui supplichevole.
Vuoi che tua
madre viva giusto?
“Si ma...”
Allora va e fa quello che ti ho detto di
fare.
Naruto sospirò per farsi coraggio, poi dopo essere riuscito ad eliminare
ogni segno delle lacrime bussò ed aprì la porta. Orochimaru lo guardò irritato
ma subito il suo divenne un sorriso: “Ah, sei tu Naruto,
entra.”
Il biondo s’avvicinò all’uomo e dopo aver ottenuto il permesso si
sedette, Orochimaru si voltò mostrandogli la schiena: “Fammi un
massaggio.”
“Si, mio signore.”
Prese degli olii al gelsomino e dopo che Orochimaru ebbe abbassato lo
yukata dalle sue spalle incominciò a massaggiralo con
delicatezza.
Più tardi, Orochimaru si voltò, fece sdraiare Naruto sotto di se, lo
liberò dallo kimono e se lo telse a sua volta.
Naruto arrossì vistosamente, alzò los guardo verso il
soffitto.
“Lo so che è la tua prima volta, perciò lascia fare tutto a
me.”
Naruto annuì quasi impercettibilmente, chiuse gli occhi quando sentì le
labbra del uomo più grande su di se ed urlò di dolore quando lo
prese.
Si mosse senza pietà, non gli importava se Naruto si sentiva spaccarsi in
due dal dolore, Orochimaru lo prese più volte, finchè, sfinito non cadde vicino
al bambino che prese lo yukata e si trascinò fuori, verso la prigione di sua
madre.
Si appoggiò sulle ginocchia della madre e lei lo abbracciò per
consolarlo.
“Vi prego amdre, lasciatemi andare.”
“Non se ne parla neanche Naruto.” Rispose lei
tranquillamente.
“Vi prego, sono vostro figlio.”
“E io sono tua madre, decido io quello che
fai.”
“E perchè dovrei? E?”
La donna incominciò a sprigionare una leggera luce rossa: “Perchè sono
più potente di te! Ed Orochimaru é più forte di me, di conseguenza commanda lui!
Nel nostro mondo funziona così, il più forte commanda e il più debole esegue!
Sono queste le regole del gioco Naruto-chan.
Okay spero che vi piaccia, avevo deciso di scrivere due capitoli sul
passato di Naruto per spiegare megli quello che è successo, giusto per
informarvi il motivo per cui il mio pucciosissimo Narutino debba stare sotto le
grinfie di quel mostro!
Scusate ma non sono proprio risucita ascrivere la lemon tra Naruto ed
Orochimaru, mis entivo male solo a pensarla, mi farò perdonare con quella con
Sasu!
Anche se in effetti manca un pò.... si lo so, lo so, vi faccio penare, ma
la storia deve proseguire!
Per chi sta seguendo anche l’altra ff, cioè “your smile”, abbiate
pazienza, sto assimilando le idee perciò ci vorrà un pò prima del prossimo
capitolo! BACI
E ora, risposte ai
commenti!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
LadyKokatorimon: Si, lo so lo so, spero che questo capitolo ti chiarisca le idee, il
fatto era che visto che la storia di Naruto era parecchio lunga avevo deciso di
scrivere due capitoli (come avevo acennato prima) non volevo far diventare la
storia troppo sintetica e così ho acennato leggermente la storia nel capitolo
precedente ed ecco qui la storia integrale! Spero che ti piaccia!
BACI
Nana89: Come al solito i tuoi commenti sono esilaranti! (È un
complimento, non uccidermi!) Grazie, aggiungere il tuo contatto appena il mio
stupido computer incomincerà di nuovo a funzionare decentemente! BACI P.S. Mi
ritengo estremamente fortunata! Grazie mille per l’appoggio!
;-*
Tsukikochan:Amore, hai appena esaudito uno dei miei sogni segreti! Sai è
proprio un rompipalle! Non ti preoccupare, nel caso avessi bisogno di aiuto te
lo direi subito! BACI
P.S. Ma dove le hai prese tutte quelle bombe?
;-*
Maryella: Che felice che sono che ti piaccia! Ho fatto del mio meglio per
farla sembrare il più romantico possibile! BACI ;-*
Krikka86: La tua paura di scoprire chi tra Sai e Orochimaru è il peggiore
è più che giustificata, spero di poter rispondere velocemente a questa domanda!
BACI ;-*
Gaaralover: Hehe! Felice che ti piaccia il duo! BACI
;-*
Ryanforever: La punizione sarà più che terribile! Vedrai! Mwahahahaha! BACI ;-*
(mi faccio paura da sola)
Yumi uchiha: Non ti preoccupare li farò soffrire io! Spero che la
vendetta che ho in mente sia più che accettabile. BACI ;-*
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Capitolo 6 *** 6° Narutos past - ragione d'esistenza ***
Odio, paura, ormai era da
un mese che Naruto passava tutte le notti insieme a quel essere a farsi
torturare in modo disumano...Molti ormai lo chiamavano il suo “amante” ma Naruto
non sapeva se lo si poteva definire così il loro rapporto, infondo essere il suo
amante vorrebbe dire farlo volontariamente e non era quello che lui
faceva.
Cioè, non che lui nn
facesse niente, aveva tentato piú di una volta di fuggire, ma sua madre lo aveva
rintracciato più di una volta e per quanto lui fosse veloce non poteva certo
competere con sua madre che aveva oltre cinquemila anni d’esperienza alle sue
spalle!
Ormai aveva completamente
perso la speranza, sopportava tutto quello che succedeva con passività, spesso
beveva per sopportare il dolore e quando sua madre gli diceva che era troppo
giovane per bere lui le ricordava che era anche troppo giovane per fare la
puttana.
Per distrarsi passava
giornate intere a suonare, leggere, imparare a ballare, per distrarsi dai suoi
pensieri, che gli ricordavano che la sua vita stava diventando vuota e fredda,
senza gioia, sneza felicità, senza alcuno scopo se non quello di ritrovarsi
tutte le notti sotto quel maledetto sporco pedofilo a farsi prendere senza pietà
contro la sua volontà.
C’era un’altra via che
Naruto aveva tentato di prendere. Il suicidio.
Quella notte era entrato
in camera sua, aveva preso una katana e se l’era posizionata sulla gola. Stava
piangendo, aveva bevuto molto per farsi coraggio, un taglio netto e sarebbe
tutto finito, niente più notti insonni, niente più “doveri”, solo un riposo
eterno. Prospettiva molto allettante.
Chiuse gli occhi deciso
di farla finita. Posò la lama sulla pelle, chiuse gli occhi. 1-2-3! Con un colpo
scaraventò via l’arma, dio non ci riusciva... frose era meglio provare con il
veleneo, sarebbe stato più facile, il veleno faceva sembrare la cosa naturale,
non c’era ne il freddo della lama, ne il fatto che dovessi essere tu a dare lo
stopo definitivo alla tua vita, era come dire più pulito.
Certo, sarebbe stato
meglio usare il veleno, ma doveva essere un veleno potente, uno Yoko non poteva
venire ucciso da un veleno qualunque, doveva essere talmente potente da uccidere
almeno una mandria d’elefanti. Per esempio un litro di veleno del cobra reale.
Ma non poteva bere un litro intero di un veleno, ci voleva troppo tempo, in quel
poco tempo che passava avrebbe potuto avere un attacco di panico oppure il suo
ridicolo istinto di sopravivenza poteva avere la meglio, non doveva trovare
qualcosa di rapido.
Andò da sua
madre.
“Ditemi madre, quanti
modi esistono per uccidere uno Yoko?”
“Per quale motivo lo vuoi
sapere Naruto-chan?”
“Semplice, voglio
diventare più forte e uccidervi, per poi uccidere Orochimaru, per essere
libero.”
La volpe guardò il
ragazzo dall’alto con quegli occhi di fiamme che avrebbero fatto rabbrividire
chiunque altro, ma non Naruto, che rimase impassibile.
“Bene, ti dirò quello che
vuoi sapere.”
Il veleno del cobra nero
delle lande di cristallo era l’unico veleno in grado di uccidere in giro di
pochi minuti uno Yoko, perfetto, ora l’unico problema era trovare il veleno che
era maledettamente raro ed estremamente costoso.
Trovò un ottimo alleato
in Sai il nipote del lord Kutoshi, si comportava in modo estremamente gentile
con lui, certo non si illudeva che volesse semplice amicizia, non era così
stupido da non notare i suoi sguardi, i suoi tocchi falsamente innocenti e
Naruto sapeva benissimo che avrebbe potuto usarlo, certo si sentiva una merda,
ma decise che per una volta doveva pensare un pò a quello che voleva
lui.
Aveva solo dieci anni e
giá pensava e ragionava come molti adulti non erano in grado di fare e certi
pensieri avrebbero fatto rabbrividire anche l’adulto più
maturo.
*
Un giorno Orochimaru
portò Naruto a fare una passeggiata al di fuori delle mura del palazzo.
Passeggiata così per dire, vennero trasportati per tutto il tempo su una
portatina.
Orochimaru parlava e
parlava, parlava della bellezza dei paesaggi, dei monumenti, dei templi, il
biondo non ascoltò niente, più che altro si concentrò sulla
popolazione.
Vide molta gente povera,
affamata, ammalata, bambini sporchi, vestiti di soli stracci, magri fino
all’inverosimile, infortunati. Troppa gente che aveva conosciuto glis tenti di
una vita piena di privazioni, troppi bambini che sarebbero cresciuti conoscendo
sollo quella...
Vide sguardi di
disprezzo, verso di lui, che era ricco, ma sopratutto verso il lord, che regnava
con prepotenza, nella ricchezza e nel lusso, senza interessarsi per i bisogni di
chi non fosse lui stesso.
Naruto capì inoltre che
l’unico motivo per cui continuava a regnare era la sua
forza.
Era ancora immerso nei
suoi pensieri quando un bambino giocando cadde davanti ai cavalli, bloccando
così il loro cammino.
Il lord si arrabbiò molto
per quella piccola interruzione, ordinò di trattenere il bambino, Naruto
incominciò a capire cosa Orochimaru volesse fare quando prese il bastone di una
delle sue guardie e scese dalla portantina, il biondo lo seguì: “Mi signore, non
vedo motivo per cui dovremmo perdere tempo con un moccioso come lui.” Tentò di
fermarlo.
L’uomo si fermò davanti
al bambino, non si curava delle suppliche della madre che chiedeva pietà, ne
dello sguardo spaventato del bambino che avrebbe fatto impietosire persino la
madre di Naruto, famosa per la sua crudeltà.
“Così imparerai
mocciosetto a guardare dove metti i piedi.” Alzò il bastone, pronto a colpire e
Naruto reagì senza pensare.
Si mise davanti al
bambino, guardò il suo signore negli occhi, poi cadde sulle ginocchia e si
inchinò profondamente, toccando con la fronte il terreno: “La supplico, lo
perdoni, è solo uno stupido bambino, non l’ha fatto apposta. Sii clemente.” Poi
alzò lo sguardo tentando di far sembrare il suo sguardo il più irresistibile
possibile.
Orochimaru sbuffò e
disse: “Va bene, vattene mocciosetto, ma non farti più
vedere.”
I due si diressero di
nuovo verso al portatina.
Una ragazzina corse verso
Naruto, in mano teneva un piccolo tulipano bianco. Il ragazzo prese il fiore e
vedendo il sorriso sulle labbra della bambina non potè fare a meno di
ricambiarlo.
*
Era notte fonda, era
appena tornato dalla sua solita serata con Orochimaru, indossava uno semplice
yukata bianco, era seduto sulla soglia della porta e stava osservando il
paesaggio quando sentì dei passi e una voce: “Ciao
Naachan.”
“Ciao
Sai-chan.”
Il moro sorrise e disse:
“Ho quello che volevi.” Infilò la mano nel suo yukata nero ed estrasse una
pillola.
Naruto sorrise, allungò
le mani e ringraziando Sai la prese appoggiandola davanti a se: “Sei stato molto
gentile.”
Sai annuì e si sedette
vicino a lui: “Posso sapere per cosa ti serve?”
“Cosa?” chiese fingendosi
ingenuo Naruto.
“Il veleno. Non vorrai
mica uccidere mio zio!”
Naruto fissò un attimo
Sai e poi sorrise: “No, non ti preoccupare, non oserei mai ucciderlo prima che
ti abbia confermato l’eredità.”
Sai arrossì leggermente,
colto sul fatto: “Okay, ma me lo puoi dire no? Te l’ho procurato quel veleno
infondo. Mi devi qualcosa.”
Il figlio di Kyubi alzò
le ciglia, Sai non era proprio così stupido come credeva, doveva trovare il modo
per distrarlo. S’avvicinò a lui, gli appoggiò la mano sulla guancia e disse:
“Sai, sei sicuro di volerlo sapere?”
Il moro spalancò gli
occhi, non riuscì a dire niente.
“Sono sicuro che tu non
lo voglia sapere.” Continuò Naruto.
Sai fece segno di non con
la testa.
“Bene, visto? Ora sono
stanco, potresti andare? Ci vediamo domani.”
Il moro s’alzò deluso e
se ne andò.
Naruto sospirò, prese
dell’acqua, alzò la pastiglia e se la portò alle labbra, quando i suoi occhi
caddero sul tulipano bianco appoggiato sul tavolo, che gli aveva regalato la
bambina in cittá. Pensò a tutta quella gente povera a tutto il loro dolore e
come lui avrebbe potuto aiutarla, abbassò la pastiglia, andò verso la sua
scatola dei gioielli e ci mise dentro la pastiglia. Non non l’avrebbe fatta
finita. Avrebbe continuato ad esistere, per aiutare quella gente, certo, alla
prima occasione se ne sarebbe andato, ma finchè aveva solo la scelta tra
Orochimaru e la morte, avrebbe scelto Orochimaru per poter aiutare tutta quella
gente.
Aveva trovato la sua
ragione d’esistenza.
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Capitolo 7 *** 7° marchio ***
Naruto era seduto nella stanza di
orochimaru, indossava un magnifico yukata, quel giorno era piú splendido del
solito, la sua bellezza etera era accentuata dai diversi gioielli che gli
pendevano giù dalle orecchie e suonava
con diligenza la
cetra (ora non so che instrumenti si usavano in giappone...) Orchimaru indossava
un kimono verde e osservava il suo dolce angelo.
“Sai Naruto, qualche volta mi
chiedo come un essere come Kyubi abbia potuto creare un angelo perfetto come
te...” sussurrò il lord avvicinandosi al viso del biondo e acarezzando
dolcemente la sua guancia.
“Io, ecco, beh...mio padre è metà
umano...” era arrossito fortemente si imbarazzava ogni volta quando riceveva dei
complimenti come quelli.
Orochimaru prese la cetra dalle
mani di Naruto e incominciò a slegare il kimono tirandolo a se e baciando
dolcemente la pelle ambrata lasciando piccoli segni rossi.
Naruto non riuscì a trattenere
una smorfia di disgusto a tante attenzione non richieste, fino ad ora non mia
veva mai disgustato, cioè lo odiava perchè gli faceva male ma ora gli faceva
assolutamente schifo, ora che aveva conosciuto Sasuke, ora che poteva amarlo,
ora che poteva stare con lui...se non fosse stato per lui.
Orochimaru lo fece sdraiare sotto
di lui e incominciò a seviziarli il collo ma venne fermato da Naruto: “Lord
Orochimaru?”
L’uomo alzò lo sguardo irritato
per l’interruzzione: “Che c’è?”
Il biondo mandò giù il groppo che
aveva in gola, ce la doveva fare, l’aveva promesso, promesso a
Sasuke...
*inizio
flashback*
Naruto e Sasuke erano seduti
sotto un albero di ciliegi, il moro appoggiato sui fianchi di Naruto e il biondo
che acarezzava dolcemente il volto dell’amato.
“Sai Naruto? Ti amo tanto.”
Sussurrò l’Uchiha con un tono di voce dolcissimo.
Naruto sorrise, si piegò verso
l’amato e gli stampò un tenero bacio sulle labbra: “Anch’io, sono felice che ci
siamo incontrati.”
“Si,
anch’io.”
“Sono proprio stato
fortunato.”
“Ma io di
più.”
“A si e come mai tutta questa
sicurezza?” chiese Naruto alzando le ciglia in modo
teatrale.
“Be, perchè ho una cosa che tu
non potrai mai avere.”
Ora il biondo era visibilmente
irritato: “E cosa sarebbe sentiamo?”
“Un dolce angelo biondo come
te.”
Naruto arrossì di botto e
ridacchiò: “Stupido.”
“Mi fai una
promessa?”
“Certo.
Cosa?”
“Chiederai a Orochimaru di
lasciarti andare.”
Ci fu un silenzio perplesso e poi
Naruto sorrise: “Sai che non mi lascerà andare lo stesso
vero?”
“Tu chiediglielo
intanto.”
“Ma...”
“Promettimelo.”
“D’accordo, te lo
prometto.”
Sasuke sorrise s’alzò e baciò
Naruto con trasporto, felice del suo amore.
*fine
flashback*
“Volevo chiederle se poteva
donarmi la libertà.” Lo disse tutto ad un fiato, chiudendo gli occhi e sperando
fortemente in una risposta positiva.
Orochimaru dal canto suo era
rimasto scioccato dalla richiesta dal suo dolce amante e dopo un pò scoppiò in
una fragorosa risata: “E cosa vorresti fare una volta fuori di
qui?”
Naruto si morse il labbro, non
poteva raccontargli di Sasuke, l’avrebbe ucciso: “Vorrei andare in cerca di mio
padre.”
Di colpo gli occhi del uomo
fecero trasudare tutta la furia che provava, con un forte pugno colpì Naruto
allo stomaco facendo urlare il ragazzo, gli strappò il kimono e lo penetrò con
un sol colpo. Il figlio di Kyubi no Yoko urlò come un dannato, no, non voleva,
non di nuovo!
“Ti
prego...no!”
“STA
ZITTO!”
Il sangue incominciò ad uscire
dall’apertura del giovane che si dibatteva tentando di liberarsi dal suo
aguzzino ma la tortura finì soltanto quando il piacere di Orochimaru si liberò
dentro a Naruto, facendolo sentire sporco.
Orochimaru uscì dal biondo ed
indossò di nuovo lo yukata: “Ricordati, tu sei solo mio, ti ho marchiato quando
eri piccolo e non ti lascerò più andare.”
Naruto alzò lo sguardo verso
l’uomo, uno sguardo pieno di odio e disgusto, prese il kimono e corse in camera
senza voltarsi e senza dare ascolto alle urla di Orochimaru che gli ordinavano
di tornare da lui.
Corse verso la camera di Sasuke,
la aprì di colpo e si gettò tra le braccia di un Sasuke sorpreso e spaventato:
“Naruto?”
Il biondo si mise a piangere
disperatamente: “Io, io gliel’ho chiesto e-e lui mi-mi ha detto di no e poi...mi
ha violentato.”
Sasuke sentì una forte gelosia e
rabbia dentro di se, sarebbe volentieri andato da Orochimaru ad ucciderlo ma
sentì che in quel momento Naruto aveva bisogno di essere
consolato....
Lo so, lo so, vi ho fatto penare e mi dispiace, giuro! Però non sapevo bene
come continuare, cioè nella mia mente bacata avevo già ideato la storia a grandi linee,
però non sapevo come scriverla...spero
vi sia piaciuto questo chappy, perchè a me sinceramente non soddisfa per niente!
BACI e COMMENTATE!!!!!
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Capitolo 8 *** 8° follia ***
Naruto stava seduto sotto un
albero di ciliegi, osservava il paesaggio e di tanto in tanto il suo sguardo
ricadeva sui lord che si erano radunati all’aperto per bere il thè e discutere
della guerra fra clan. Lentamente si riusciva ad arrivare a dei
compromessi.
Notò che Sasuke era visibilmente
annoiato di tutto questo e quando i loro sguardi si incontrarono si sorridevano
dolcemente. Naruto passò la mano sulla collana che teneva al collo e sorrise
dolcemente, Sasuke gliel’aveva regalata quella mattina, era il gioiello
matrimoniale della famiglia Uchiha.
“Come mai sei felice
Naru-chan?”
Il biondo alzò lo sguardo verso
la provenienza della voce e il suo sorriso svanì: “Sai.”
Il ragazzo si sedette vicino a
lui e chiese: “Come va?”
“Bene, cosa
vuoi?”
“Beh, potrei risponderti
sinceramente dicendoti che ti voglio sotto di me mentre urli di piacere, ma
visto che non mi dirai di si, ti voglio chiedere come mai hai quel sorriso
felice, cosa è successo?”
Naruto arrossì leggermente e
rispose: “Niente.”
“Raccontalo a qualcun’altro, ti
conosco fin troppo bene.”
La kitsune si morse un labbro e
poi e poi disse: “Non sono fatti tuoi Sai, la mia vita, non ti
riguarda.”
Il moro lo guardò con il suo
solito sorriso falso ed irritante, lanciò uno sguardo verso la direzione in cui
prima stava guardando Naruto e quando vi scorse Sasuke nei suoi occhi si svegliò
la gelosia, fece tornare gli occhi su Naruto e sulla collana che portava al
collo che il biondo aveva scordato di nascondere sotto il kimono e il suo
sguardo divenne rabbia.
“E così il tuo lord ti ha chiesto
di sposarlo!” il tono di voce era furioso ma il nipote del lord Kutoshi aveva
abbastanza buon senso da non alzare
la voce in modo che i lord non lo sentissero.
Naruto rimase in silenzio, ma
quel silenzio diede una risposta più che eloquente.
Sai lo prese per le spalle e lo
strinse con rabbia: “Cosa ha lui che io non ho?”
Il figlio di Kyubi no Yoko,
sorrise e rispose: “Lui mi fa sorridere, vicino a lui mi sento bene, al sicuro,
lui mi fa sentire libero. Poi sento il cuore battermi forte e arrossisco. Credo
che questo si chiami amore.”
“Amore?”
“Si Sai, amore, un sentimento per
cui non esistono spiegazioni! Lo amo e basta.”
Sai gli portò la mano dietro la
testa e lo baciò con violenza, Naruto sis taccò quasi subito da quel bacio e gli
tirò uno schiaffo potente sulla guancia: “Adesso basta Sai! Smettila, lasciami
in pace, arrenditi e non perseguitarmi più!”
Sai strinse i pugni, s’alzò e se
ne andò con gli occhi rigondanti di rabbia.
Naruto sospirò sollevato per
l’allontanamento del ragazzo e volse lo sguardo di nuovo verso i lord,
incontrando gli occhi furiosi e pieni di gelosia dell’Uchiha, il biondo gli
sorrise per tranquillizzarlo e formulò con le labbra le due parole: “Ti amo.” E
Sasuke Uchiha rispose sorridendo a sua volta.
Si lo amava
tantissimo...
*
Sasuke dal canto suo mentre aveva
osservato quella scena l’unico pensiero che gli albeggiava nella mente era:
-UCCIDERE SAI- ma poi quando Naruto gli aveva sorriso si calmò
subito.
Alla fine dell’incontro s’alzò e
si diresse verso la sua camera, seguito da Kakashi, si sedettero per terra e
sorseggiando ancora thè incominciarono a parlare.
“Lo so Sasuke che non ti piace
l’argomento, ma devi sposarti il prima possibile.”
“Kakashi...”
“Puoi sposare sia una donna...che
un uomo, è completamente irrilevante.”
L’Uchiha alzò un ciglio, che
avesse capito...
“Si Sasuke, ho visto gli sguardi
che lanci all’amante di Orochimaru e sopratutto ho notato che il gioiello
matrimoniale non si trova più al suo posto.”
Un attimo di silenzio e poi un
sospiro da parte di Sasuke che portò a confermare i sospetti del uomo con i
capelli grigi.
“Brutta scelta, bruttissima
scelta Sasuke, sarà difficile portarlo via da lui...”
Ma no davvero, non c’ero arrivato
da solo, e io credevo che sarebbe stata una
passeggiata.
“Lo so Kakashi, ma non ci posso
fare niente! Io mi sento bene quando sto vicino a lui, adoro il suo profumo, i
suoi baci, il modo in cui sorride, il modo in cui arrossisce tutto, e sto
impazzendo al solo pensiero che quel mostro di orochimaru se lo prende tutte le
notti, proprio ora che so che anche lui prova lo stesso per me. Capisci cosa
intendo?”
Il sensei dell’Uchiha annuì: “Lo
so Sasuke, ma sai in che cosa ti stai cacciando, vero?”
“Si, lo so, ma ne ho bisogno
Kakashi-sensei, ne ho un tremendo, maledetto bisogno. Farò qualsiasi cosa per
averlo con me, qualsiasi.
*
“Lo uccido quel essere di quinta
categoria!”
“Dai Sasuke,
calmati...”
“Ma...ma ti ha
baciato!”
“Si, ma io amo solo
te...”
A quella frase Sasuke non potè
fare a meno di scogliersi, quando Naruto gli diceva che lo amva era una cosa
fantastica, era come rinascere. Lo abbracciò forte e gli diede un dolce bacio
sulle labbra: “Però lo odio lo stesso.”
“Non mi aspettavo
altro.”
I due erano nascosti in un
angolo, lontani da sguardi troppo curiosi.
Un bacio, poi un altro, più
passionale, le mani di Sasuke scivolano giù per le guancie verso il collo, lo
acarezzano dolcemente, scendono verso il petto, Naruto ha portato le sue braccia
attorno al collo del amante.
L’Uchiha porta le sue labbra
sulla gola della kitsune, la bacia dolcemente e a Naruto scappa un gemito,
Sasuke sorrise furbescamente e continua, gli lambisce il petto, schiude le sue
labbra su cuei bottoncini marroni facendo sfuggire a Naruto gemiti, tanti
gemiti.
Scende sempre di più passando la
lingue su quella strana voglia che ha sulla pancia e il biondo ridacchia. Con le
mani lentamente gli apre la cintura e fa scivolare ai lati i lembi dello yukata,
porta la sua mano verso il membro semi risvegliato ma viene bloccato dalla mano
di Naruto.
“Sei impazzito? E se ci
vedono?”
Sasuke prese le mani di Naruto e
le allontanò: “Non m’importa, voglio sentire il tuo
sapore...”
“M-ma...”
Sasuke portò la sua bocca sul
membro ormai turgido di Naruto alitandoci sopra bloccando la voce di Naruto, poi
portò una mano verso il membro e gli diede un bacio sulla punta e incominciò a
leccarlo e quando vide che il biondo era al limite lo prese in bocca pompando
sempre più velocemente.
Naruto aveva passato le mani tra
i capelli dell’amato, ansimando senza ritegno ma quando l’orgasmo lo colse portò
le sue mani alla bocca per soffocare l’urlo che non riuscì a trattenere e che
avrebbe sicuramente richiamato l’attenzione di chiunque nel
palazzo.
Sasuke accolse ogni stilla del
liquido del ragazzo e quando l’ebbe ingoiato tutto si porse verso di lui per
baciarlo sulla bocca.
“Tu sei mentalmente instabile...”
disse Naruto ansimando.
“Non dirmi che non ti è
piaciuto...”
“Mpf...non è questo, solo che se
ci avrebbero visti ti avrebbero ucciso...”
In quel momento a Sasuke tornò in
mente che loro erano solo amanti, non potevano amarsi alla luce del sole e
questo fece aumentare ancora di più la sua voglia di uccidere
Orochimaru...
Vedendo il velo di
tristezza che era apparso sugli occhi di Sasuke Naruto lo abbracciò forte,
portando il proprio viso sul quello dell’amato, baciandolo dolcemente sulle
labbra: “Non pensarci...”
Vennero interrotti di
colpo da una voce: “Uzumaki-sama!”
Naruto si staccò
istantaneamente dal corpo dell’altro ragazzo, si richiuse lo yukata, appoggiò
l’indice sulla fronte di Sasuke per sussurrare: “Invisibile.” Poi si sporse
verso di lui e continuò: “Ora sarai invisibile per mezz’ora,
vattene.”
Sasuke volle dire
qualcosa ma Naruto lo spinse via: “VAI!” e l’uchiha seguì l’ordine del biondo
tornando nella sua stanza, sperando che tutto andasse
bene.
*
Iruka raggiunse il biondo che era
seduto apparentemente noncurante al muro:
“Uzumaki-sama...”
“Cosa è successo
Iruka-sensei?”
“Orochimaru-sama...il lord
Kutoshi è...” respirò profondamente e continuò: “il lord è stato avvelenato...è
morto.”
Ora i sentimenti che in quel
momento Naruto provava erano così immensi da non poter neppure essere esternati,
anzi sapendo che non doveva portare i sospetti su di lui trasformò il suo voltò
in una maschera di spavento e incredulità: “M...ma...come è possibile? Chi,
avrebbe mai potuto volere Orochimaru-sama...morto?”
“Beh tu per esempio”
gli
disse una vocina nella sua mente.
Iruka scuotè la testa: “Purtroppo
non sappiamo ancora niente, ma il nuovo lord Kutoshi, Sai-sama, desidera
vederla.”
Sai... chissà cosa voleva
da lui quel rompipalle patentato, gli sembrava di essere stato abbastanza chiaro
con lui sulla loro relazione che non avrebbe mai esistito, non credeva mica che
ora che era un lord le cose sarebbero cambiate?
*
Raggiunsero la stanza
dove Sai era seduto, a gambe incrociate, aspettando l’arrivo del giovane biondo,
appena Naruto entrò nella stanza i due si guardarono negli occhi e poi Sai
disse: “Siediti.”
Ordine che venne subito
eseguito.
“Come vedi ora sono uno
dei lord più potenti di tutto il Giappone.”
Ancora
silenzio.
“Ti lascerò uscire da
palazzo ogni volta che vuoi, ti farò sorvegliare, per tenerti al sicuro, ti
comprerò qualunque cosa tu voglia avere.”
Un attimo di silenzio e
poi un sussurro: “Sei stato tu ad uccidere Orochimaru...”
“Non ho dteto questo.
Allora avrai qualsiasi cosa, farò cercare tuo padre, libererò tua madre. Chiedi
e otterrai.”
Naruto alzò le ciglia e
chiese: “E in cambio di questa tua immensa gentilezza dovrei venire a letto con
te, giusto?”
“E darmi un
figlio.”
Naruto guardò Sai negli
occhi e poi sospirò, ma perchè non capiva?
“Sai, non verrò mai a
letto con te, mia madre è molto più potente di te e io stesso sono più forte di
te. Non hai la minima idea come si distrugge il cuore di un demone perciò anche
se hai tra le mani il cuore di Kyubi no Yoko non te ne puoi fare assolutamente
nulla...me ne andrò.”
Gli occhi inespressivi
del giovane lord si riempirono di una furia incontrollabile, si gettò addosso a
Naruto bloccandolo a terra e spaventandolo a morte: “PERCHÉ? Perchè non vuoi
amarmi? Ti offrò la libertà! Potrai uscire da palazzo quando vuoi! Se vuoi ti
posso tenere al sicuro da chiunque! IL TUO CUORE NON BATTE FORTE
ORA?”
“SI, MA TU ME LO FAI
BATTERE FORTE DALLA PAURA!” gli rispose Naruto, non voleva fargli del male,
infondo era un bravo ragazzo, ma se continuava con questa ossessione per lui non
avrebbe potuto fare altro.
Ma contro tutte le
aspettative Sai s’allontanò da lui, lo sguardo vuoto, portò la sua mano nello
yukata ed estrasse un kunai. Il figlio di Kyubi no Yoko si posizionò per
proteggersi da qualunque attacco, un attacco che non venne
mai.
Sai portò il kunai alla
sua gola e sussurrò: “Paura...” prima di recidersi la
carotide.
Il sangue schizzò ovunque
anche sul volto scioccato del biondo.
Sangue, per sciaquare via
l’ossessione che ho per te...
Okay,
spero che questo chappy sia migliore dell’altro, beh, l’altro era più che altro
un prologetto per quelloc he doveva succedere in questo chappy. Spero di non
avervi deluso...
Per
favore commentate! Anche solo per dire: “che schifo...” ma se lo dite per favore
con motivazione, ok? Così posso migliorare! Vi amo tutti!
BACI
P.S.
questo chappy lo dedico a tutti quelli che hanno commentato
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Capitolo 9 *** 9° fight for freedom ***
Sembrava quasi
surreale, ora ripensandoci, stentava ancora a crederci, era finita, Orochimaru
era morto, ucciso da Sai per poter avere Naruto, Sai che si era ucciso perchè
faceva paura a Naruto. E ora era qui, sdraiato tra le braccia di Sasuke e anche
se sentiva che doveva essere triste per la morte di Sai, non potè fare a meno di
sorridere, accoccolarsi ancora di più al corpo caldo dell’amante.
Era così felice di poter passare
del tempo con Sasuke senza temere di essere scoperto da quel viscido
serpente.
Ma aveva un’ultima cosa da fare.
Sua madre era ancora imprigionata, doveva decidere cosa fare, lasciarla andare
vorrebbe dire mettersi di nuovo al suo servizio, probabilmente non sarebbe più
potuto rimanere insieme a Sasuke...ma era sempre sua madre, doveva trovare una
soluzione e il prima possibile.
La mattina dopo si svegliò
presto, indossò uno yukata bianco, ed andò verso la camera di Orochimaru, quando
arrivò davanti alla porta due guardie lo bloccarono, ma quando notarono chi
fosse lo lasciarono passare. Si Naruto Uzumaki no Yoko era il nuovo signore di
Konoha, Orochimaru aveva firmato un documento in cui li dava tutte le sue terre
e i suoi possedimenti in caso Sai venisse a mancare.
Quando un’ora dopo la morte di
Sai Iruka aveva ufficializzato il tutto Naruto era diventato il nuovo uomo più
potente di tutto il Giappone dopo l’imperatore.
Entrò nella stanza, andò verso un
dipinto appeso sul muro e lo spostò, dietro al dipinto vi trovò un buco con
dentro una piccola scatola d’argento, per quanto ne sapeva Naruto la dentro si
trovava il cuore di sua madre, il demone più potente di
tutti.
Aprì la scatola con dolcezza e
prese tra le mani la pietra che brillava di nero (si brillava di nero nda), il
concentrato più puro dell’odio.
Bravo bambino, portalo da mamma
ora...
la voce di Kyuubi continuava a rimbombarli nelle
orecchie.
Poteva veramente uccidere sua
madre non ridandole il cuore? No, non poteva ucciderla, lo sapeva, ma poteva
veramente rinunciare a Sasuke? Alla sua libertà appena ottenuta? Per tornare a
essere un nulla? Una bambola maneggiata tra le mani di una pazza che sarebbe
stata in grado di uccidere anche interi paesi se solo non li andassero a
genio?
Naruto cosa stai aspettando,
vieni da me, portami il mio cuore. Ancora, la voce che non lo
lascerà mai stare, che lo perseguiterà per sempre.
Cosa fare? Uccidere la tua stessa
madre o sacrificare la tua intera esistenza?
Naruto s’alzò, il cuore ancora
tra le mani ed uscì dalla stanza, attraversò i corridoi e giunse fino al luogo
in cui era imprigionata sua madre. Davanti all’enorme porta d’oro si trovava
Sasuke, braccia incrociate, sguardo duro, vicino a lui c’era la volpetta nove code.
“Cosa vuoi fare
Naruto?”
“Devo parlare con mia
madre.”
“Hai intenzione di ridarle il suo
cuore.”
Il biondo strinse la mano con il
cuore al suo petto, non era stata una domanda, ma una constatazione, una
costatazione che lo colpevolizzava.
“Sasuke...”
“PERCHÉ? ORA, PROPRIO ORA CHE
TUTTO STAVA ANDANDO BENE! Ora che finalmente potevamo stare insieme....” gli
occhi erano rossi e una rabbia incontrollata lo stava corrodendo, una rabbia
mista a tristezza.
“Sasu...”
Lo abbracciò forte, stringendolo
a se, cercando di farli capire che non poteva vivere senza di lui, facendoli
intuire che se non fosse stato Sai ad uccidere Orochimaru l’avrebbe fatto lui,
tutto per lui, qualuncue cosa per averlo al suo fianco.
“Ti amo così tanto Naruto. Il
solo pensiero che tu non starai con me mi fa male, ti prego, non farlo, non
devi.”
“È mia madre Sasuke, sangue è
sangue, le nostre vite sono collegate, da sempre.”
La stretta s’intensificò, poi un
bacio sulle labbra, dettato dalla disperazione: “Non
lasciarmi...”
“Non lo farò. Fidati di me
Sasuke.”
Fidati di me... è una
delle peggiori trappole che un’amante possa adoperare, non puoi dirgli di
no...
“Verrò con
te.”
“Non ho niente in
contrario.”
Un dolce bacio e poi Naruto andò
verso la porta, con un semplice tocco aprì la porta, vicino a lui sentì il moro
stringerli la mano ed entrarono insieme, affrontando colei che vorrà impedire
loro di amarsi...
Sasuke rimase sorpreso
dall’aspetto meravigliosamente imponente che aveva, una volpe enorme dalle nove
code, la pelliccia magnifica, occhi rosso sangue che brillavano di furia e
un’aura di potere risplendeva attorno a lei spaventando ed
attirando.
“Finalemnte sei venuto
Naruto-chan. Vieni qui e dammi il mio cuore, liberami dalle mie
catene.”
Naruto andò verso di lei e
allungò il cuore verso di lei.
Accadde tutto in un secondo, un
flash di luce e le catene si spezzarono, il cuore svanì tornando nel corpo a cui
appartiene e la enorme volpe diventa di nuovo donna.
“Naru-chan, finalmente sono
libera, ora potremo finalmente regnare su questo regno insieme e sono sicura che
il tuo futuro mate ti starà già aspettando.”
Alle parole “futuro mate” Sasuke
si spaventò.
“Kyubi...richiedo un
combattimento.”
Kyubi sbattè le ciglia sorpresa:
“Per quale motivo?”
“Ho sedici anni Kyubi e la legge
prevede che d’ora in poi se riesco a liberarmi dalla forza impositoria dei
genitori posso vivere da solo.”
“Non hai alcuna possibilità di
vincere, non hai combattuto da quando avevi dieci anni.”
“Lo so, eppure non voglio più
stare con te, sei la mia genitrice Kyubi, ma non sei più mia madre, non ti
considero più tale.”
Uno sguardo triste apparve sul
volto del demone volpe e poi annuì: “Se è questo ciò che desideri te lo
concederò. Un solo combattimento.”
“Non chiedo
altro.”
*
Erano sulla piazza di sangue nel
bosco.
Naruto indossava una tuta da
combattimento (come quella degli anbu), al fianco teneva una katana di fronte a
lui stava sua madre con sguardo triste e severo e sopratutto nel suo sguardo si
leggeva qualcosa come l’incredulità, nei suoi occhi si leggeva “non c’è la farai
mai, sei troppo debole.”
Sasuke aveva chiesto un millione
di volte a Naruto se era sicuro, se voleva veramente fare questo, era
preoccupato seriamente per la vita di Naruto e il biondo non aveva combattuto da
quando aveva dieci anni, come poteva anche solo pensare di battere uno dei
demoni più potenti in assoluto?
Naruto estrasse la katana, segno
che era ora di iniziare il combattimento.
Kyubi si gettò verso il figlio,
attacco che venne facilmente evitato, naruto saltò in alto, sfidando le leggi
della fisica, unì le mani e una serie si serpenti si lanciarono verso Kyubi che
gli bruciò tutti, non aspettandosi niente del genere.
Si lanciò di nuovo verso il figlio, tra
le mani teneva due spade, si scontrarono, entrambi avevano una forza d’attacco
micidiale, il risultato fu che le katane si ruppero ed entrambi vennero
scaraventati lontani.
I due rimasero a guardarsi negli
occhi e poi Kyubi parlò: “Dove hai imparato a combattere in questo
modo?”
“Credi veramente che abbia
passato el mie giornate a suonare stupidi instrumenti musicali ed ad imparare a
ballare? Mi allenavo per liberarmi di te.”
“E lo hai fatto senza che nessuno
se ne accorgesse?”
“Ho applicato una barriera per
tagliarmi fuori dal resto del mondo.”
“Sei proprio figlio di tuo
padre.”
Intanto Kakashi e Sasuke stavano
osservando il tutto con lo sharingan, sembravano mosse da niente, ma usavano un
enorme quantità di chakra, anche solo il colpo di prima aveva distrutto katane
antiche che avevano resistito secoli.
Kyubi esprigionò dell’enorme
chakra rosso e mutò, per tornare
all’enorme volpe che era prima: “Sei potente Naruto Uzumaki no Yoko, ma non
sarai mai al mio livello.”
Il giovane mezzodemone osservò la
madre con sguardo insicuro, poi unì le mani e fece sucire il chakra dal suo
corpo, c’era riuscito una sola volta ma s enon funzionava ora, allora non
avrebbe funzionato mai...
Due volpi si stavano
fronteggiando una grande, maestosa e l’altra giovane quasi graziosa si
attaccarono, una contro l’altra.
Naruto
giovane.
Kyubi
vecchia.
Uno aveva appena incominciato a
conoscere la sua forza.
L’altra la conosceva fin troppo
bene.
Uno
all’inizio.
L’altro al
declino
Madre e figlio che combattono,
uno per la libertà, l’altra per tenersi stretto il figlio che, dopotutto, ama,
come solo una madre può fare.
*
È finita, il sangue scende giù
per il corpo del ragazzo, entrambi erano tornati in forma umana, la donna è
affaticata, stanca, ma il figlio ha una mano munita d’artigli nel petto, aveva
attraversato il cuore, distruggendolo, distruggendo l’essenza di ogni demone,
senza cuore, un demone non vive.
Un sorriso di vittoria si staglia
sul volto di Kyubi per un secondo e poi di colpo svanisce, ricordandosi chi
aveva appena ucciso e il suo viso divenne puro shock.
Kakashi stava trattenendo Sasuke
che si era messo a piangere ed urlare alla vista del proprio amato trafitto in
quel modo orribile.
La donna prese il volto del
figlio tra le mani, era ancora vivo, a malapena respirava ma era ancora vivo,
portò la sua mano al proprio petto, estrasse il suo cuore e con un movimento
lento, lo diede a naruto. Sacrificando la sua vita, per suo figlio.
Per cancellare tutto ciò che
aveva fatto.
Perchè sapeva di essere stata
egoista.
Perchè sapeva che una che vendeva
il proprio figlio non meritava di essere chiamata madre.
Perchè alla fin fine, ti ho amato
come solo una madre può fare...
Okay spero che questo chappy
non sia troppo banale! Vi avverto che tra pochi chappy qst fiction dovrebbe
finire...In caso di errori di battitura avvertitemi! BACI
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Capitolo 10 *** 10° kizuna- eien ni ***
Okay, prima di incominciare ho due cose da dire:
1° questo è il
penultimo chappy! Ebbene si siamo quasi alla fine!
2° ringrazio tutti
quelli che hanno commentato, messo tra i preferiti o solo letto: vi
amo
Solo per
chiarire.
Bene, ora: Buona
lettura!!!!!!!!!!!
10° kizuna- eien ni (legame- per
sempre)
Erano seduti uno vicino
all’altro, indossavano entrambi un kimono molto bello, Sasuke blu scuro con il
segno degli Uchiha sopra, emanava un aura di regalità e minacciosità, mentre
Naruto indossava un kimono arancione con sopra il segno di Kyubi, una spirale,
il biondo emanava un un insieme di dolcezza e sicurezza che poteva avere solo
lui, mezzo angelo, mezzo demone...
I due osservavano con sguardo
attento gli invitati, erano tutti li davanti a loro, i otto demoni lord che lo
osservavano, colui che aveva sconfitto Kyubi, il loro nuovo signore e non
poterono fare a meno che rabbrividire. La dolcezza di Naruto scompriva davanti
all’enorme potere di cui disponeva e nel esatto momento in cui lo guardarono
negli occhi seppero, che non avrebbero avuto scampo, il loro signore era stato
scelto e loro non avevano la minima possibilità di sconfiggerlo, non con il
cuore di Kyubi.
Il primo a parlare fu Shukaku,
aveva uno sguardo indignato, offeso, anche se non avrebbe mai vinto, niente gli
impediva di provarci, no?
“Cosa vorebbe dire che ti
sposerai con questo umano Naruto Uzumaki no Yoko?”
“Shukaku-san, se analizza
attentamente la frase troverà un verbo che sarebbe sposare il che vuol dire
quando due si uniscono in un unione dissolubile solo dalla morte, continuando
con l’analisi troverà un soggetto, che sarei io e un complemento di
termine...”
“QUESTO L’HO CAPITO....” urlò in
preda alla rabbia per via della risposta ironica del mezzo demone volpe ma si
bloccò quasi subito, accorgendosi delle luce che si era accesa negli occhi di
Naruto e si ricordò che per quanto assomigliasse a suo padre, gli occhi, si gli
occhi erano quelli della madre, possedeva lo stesso fuoco.
“Intendo dire, questo l’ho
capito, ma se non mi ricordo male io e tua madre avevamo un
accordo...”
“Mia madre è morta Shukaku-san e
insieme a lei tutto quello che aveva a che fare con lei.” Un tono duro, freddo,
che non era di Naruto, persino Sasuke lanciò un’occhiata al suo amato, sorpreso
ma contento che aveva messo in chiaro le cose.
“Ma Naruto-sama è stata una
decisione presa anni fa...”
“Non ha sentito cosa ha detto il
mio futuro mate Shukaku-san? L’accordo svanisce con la morte della persona con
cui era stato fatto. Lui sposerà me e non suo figlio, Gaara.” Non avrebbe
permesso a nessuno di prendergli via Naruto, non dopo che finalmente erano a un
passo dall’unirsi.
Il ragazzo dai capelli rossi
ignorava completamente tutta la faccenda ma si sentì chiamato in causa dalla
voce di Naruto: “Allora Gaara-kun, che dici?”
Il rosso alzò lo sguardo e poi le
spalle: “Fate quello che volete, io non ho nessun bisogno di
sposarti.”
“Capisco...” rispose Shukaku
freddo: “Bene, allora avete la mia...benedizione...”
Sasuke si trattenne dall’alzare
gli occhi al cielo, come se avessero avuto bisogno del loro
permesso.
Gli otto demoni-lord, uno dietro
l’altro, s’inchinarono giurando fedeltà al loro nuovo signore col sangue in modo
che solo con la morte, avrebbero potuto disubbidirgli.
Naruto sorrideva, sorrideva a
Sasuke, perchè ora si sarebbero finalmente uniti, per
sempre.
*
Sasuke e Naruto stavano
discutendo insieme ad Iruka e Kakashi le “condizioni” del
matrimonio.
“Essendo entrambi uomini credo
che prenderete il nome della famiglia più importante, gli Uzumaki.” Disse
Iruka.
“Ma gli Uchiha hanno una storia
molto più lunga e profonda.” Difese Kakashi.
“Ma Naruto-sama è il più potente
tra i due!”
“Iruka-sensei, Kakashi-sensei?
Prenderò il nome degli Uchiha.” Disse il biondo
pacatamente.
“M-ma
Naruto-sama!”
“Il mio nome non ha mai avuto
alcun significato per me, ma per Sasuke significa tutto, posso rinunciare a un
nome senza importanza.”
Ci fu un attimo di silenzio e poi
Iruka sospirò: “Va bene.”
“Come facciamo con i
discendenti?” chiese Kakashi come se la cosa gli fosse venuta in mente solo ora:
“Siete entrambi uomini, introduciamo le concubine?”
Naruto si mise a ridere alla
faccia disgustata che si era formata sul volto di Sasuke, andare a letto con
qualcuno che non fosse il suo Naru-chan? Non ci voleva nemmeno pensare, era un
pensiero troppo disgustoso: “Scordatelo Kakashi.”
“Ma la ripopolazione del clan
Uchiha...”
Naruto stava ridendo come un
matto interrompendo il sensei dai capelli grigi: “Hahahaha, kakashi-sensei, lei
è fantastico! Divertentissimo!”
Iruka si schiarì la voce e disse:
“Naruto-sama, forse Kakashi-san non è a conoscenza del tuo
essere.”
Il biondo si riprese e disse:
“Oh, beh, si immagino che probabilmente sia così. Io sono Naruto Uzumaki no
Yoko, un demone uomo nato da una demone donna, submissivo per natura, i demoni
non hanno “uomini che combattono” e “donne che fanno i figli” ma hanno “demoni
dominanti” che sono quelli che combattono e “demoni submissivi” che sono quelli
che portano dentro di loro i figli io combatto anche ma la mia natura mi ha
predisposto per fare figli, devo solo essere, ehm
fertilizzato.”
Ci fu un attimo di silenzio
terribile e Sasuke dopo un pò chiese: “E tu e
Orochimaru...”
“NO!” scuotè la testa
freneticamente: “Non ho mai tenuto un figlio di quel mostro dentro di me, grazie
a una pozione riuscivo ad impedire che venisse impiantato un
seme.”
Ci fu un sospiro di sollievo
generale.
“Allora non c’è più nient’altro
da fare se non organizzare le nozze.” Disse Kakashi con uno strano luccichio
negli occhi, finalmente il suo desiderio diveniva realtà Sasuke si sposava! E
con il lord più potente del regno! Ora il suo diritto sul nome Uchiha non poteva
essere più messo in dubbio! Ma la cosa per cui era più felice era quel sorriso
che lentamente stava spuntando sulle labbra del suo protetto, un sorriso che non
vedeva da quando era piccolo.
*
Era la più grande festa
matrimoniale degli ultimi secoli, tutti i lord del Giappone erano presenti,
persino l’imperatore era venuto per dare il suo appoggio all’unione tra l’Uchiha
e l’Uzumaki, per risanare la grande stirpe degli Uchiha rinvigorendola di nuovo
potere e di più prestigio.
Sasuke indossava un magnifico
kimono finemente lavorato con fili d’argento che rappresnetavano paesaggi
bellissimi
Si avvicinò alla famiglia
imperiale inchinandosi profondamente: “Siamo onorati che abbiate voluto venire a
un matrimonio di così marginale importanza.”
“È un onore per noi poter
conoscere il futuro lord dei possedimenti degli Uchiha e dei Kutoshi.” Rispose
l’imperatore pacatamente, era un uomo di una certa età, Sarutobi. Vicino a lui
stava una donna bionda con un seno molto prosperoso, Tsunade, la nipote di
Sarutobi e probabile discendente della casata: “Ma è dunque vero? Il vostro mate
ha deciso di abbandonare il suo nome per prendere il
vostro?”
“Naruto-kun è stato così buono da
accettare il mio desiderio di continuare il mio clan, accettando anche di dare
il mio nome ai nostri discendenti.”
I due sembravano sorpresi, di
solito si prendeva il nome dalla casata più potente e Naruto era il più potente
dopo l’imperatore avendo dalla sua parte anche i demoni.
“Ma dove si trova il vostro
giovane sposo?” chiese la donna e Sasuke si lanciò uno sguardo attorno e poi
rispose: “Lo vedrete solo all’inizio della cerimonia ha detto che doveva
mettersi a posto i vestiti.”
“Mmmh, capisco. Sono impaziente,
si dice che abbia un’incomparabile bellezza.”
“Per me sua altezza, al sua
bellezza è completamente fuori dal mondo.” Rispose l’Uchiha con una grande
sicurezza negli occhi.
Quando il sacerdote prese posto
nel naos del tempio tutti i presenti caddero in un terribile silenzio, Sasuke si
posizionò vicino al sacerdote, era abbastanza nervoso ma non l’avrebbe fatto
notare a nessuno.
Le porte si aprirono di scatto e
apparve un Naruto meraviglioso, indossava un bellissimo kimono rosso fuoco
impreziosito da fili dorati, diamanti, rubini, smeraldi, opali. Indossava una
collana con sopra una enorme pietra rossa con al centro una piccola volpe dorata
il tesoro degli Yoko unico nella sua bellezza e nella sua rarità. Vicino a lui
camminava la volpe conferendo allo spettacolo che si presentava a tutti i
presenti qualcosa di incredibile e magnifico.
Raggiunse il sacerdote e Sasuke
che lo osservava con desiderio: “Sei bellissimo.”
“Anche tu.”
Poi la cerimonia incominciò e i
due si promisero eterno amore ed eterna fedeltà.
*
Quando tutti gli ospiti si erano
ritirati nelle loro camere Sasuke raggiunse la propria, o meglio detto quella di
lui e Naruto, lui se ne era andato prima dalla festa perchè non ce la faceva più
a stare tra tutta quella gente che gli facevano i complimenti dicendo: “Che si
era preso proprio un bel “bottino”...”
Aprì la porta vedendo Naruto che
acarezzava la sua volpe, indossava uno yukata bianco, con il segno degli Uchiha
e solo vedere quel segno addosso a Naruto lo faceva sentire bene
ed...eccitato.
Si portò verso di lui baciandolo
sulle labbra: “Come stai?”
“Bene...sono
felice.”
Un sorriso sincero: “Anch’io,
tanto.”
Poi si baciarono, più a fondo,
con più forza e più desiderio, la volpe uscì dalla stanza usando le code per
chiudere le porte dietro di se.
Sasuke portó la sua bocca verso
gli zigomi, baciandolo dolcemente e lasciando piccoli segni rossi del suo
baciando, facendolo sospirare, aprì lo yukata, portò la sua bocca verso il
petto, sentiva il corpo caldo sotto di se, schiuse le labbra su un capezzolo
facendo sfuggire un gemito delizioso dalle labbra.
Assaggiò quella pelle che aveva
desiderato per così a lungo con così tanta intensità, inspirò il profumo
delizioso che possedeva soltanto il suo amante, ascoltando cuei gemiti che erano
musica per le sue orecchie, il migliore suono che avesse mai sentito, guardava
quegli occhi blu appannati dal piacere che lui gli stava donando e dal
desiderio, amando ogni parte di esso.
“Sa..sasuke...” l’Uchiha pregò
Kami che non lo facesse venire soltando sentendo il suo nome detto in quel modo
da quelle labbra dolci e carnose che avrebbe baciato e morso per
sempre...
Quando lo prese fu la più bella
sensazione di tutta la sua vita, finalmente l’aveva tra le sue braccia, non
Orochimaru, non Sai, non Gaara, lui e per quanto fosse furioso al pensiero che
il suo angelo biondo era stato violato da altri oltre che da lui, ma il pensiero
che lui lo amava, non era obbligato, lo amava e questo gli bastava per rimanere
sano di mente.
E quando raggiunsero insieme
l’apice del piacere fu la sensazione migliore di tutta la sua vita. Si lasciò
cadere su Naruto, esausto, infondo per lui era stata la prima volta, uscì dal
suo corpo ansimando e sdraiandosi vicino a lui, stringendolo a se, baciandolo
ancora, per poi cadere nel sonno più profondo.
Quando la giovane kitsune fu
certa che Sasuke si era addormentato s’alzò e richiamó a se la sua volpe, si
piegò verso di lei e sussurrò: “Tu cosa ne pensi?”
Dopo un attimo di silenzio
sorrise e annuì: “Si, come pensavo. Sarà un maschietto.”
Poi tornò a sdraiarsi vicino a
colui che amava con tutto il cuore e l’unico a cui avrebbe mai donato un
discendente.
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Capitolo 11 *** 11° owari ***
11° owari
Naruto si stava guardando allo
specchio, era già al sesto mese e la pancia ormai si vedeva benissimo perciò era obbligato ad
indossare yukata molto larghi.
Acarezzò il ventre e sorrise
pensando alla reazione che aveva avuto Sasuke quando si era messo a vomitare il
suo adorato ramen che mangiava a colazione.
Era completamente impazzito,
aveva chiamato dottori su dottori come se non bastasse che solo uno dicesse che
era incinto, poi aveva incominciato a trattarlo come una bambola di porcellana,
non doveva muoversi troppo, una dieta sana ed equilibrata, cosa che escludeva
ovviamente il suo adorato ramen, a quella notizia Naruto si era disperato,
incolpando il rospetto che teneva dentro di se per quella sfortuna, ma poi aveva
incominciato ad amare incondizionatamente quella creatura che lentamente stava
crescendo dentro di lui.
“Ci creerai un bel pò di problemi
eh cucciolotto? Spero che tu abbia preso da me almeno nel carattere e non da
quel teme di tuo padre che fa tanto il controllato e poi gli viene un’infarto
ogni volta che sto un pò male e si scoglie ogni volta che ti muovi.” Sussurrò il
biondo con un sorriso.
“Stai di nuovo parlando male di
me ad Akai?”
Naruto si voltò e vide il grande
lord degli Uchiha guardarlo pieno di amore e con un sorriso che mostrava solo e
solamente a lui.
“Hai già scelto un
nome?”
“Hai, ti
piace?”
“Molto, ma per il prossimo lo
scelgo io.”
Sasuke andò verso il suo amore e
lo abbracciò, portando poi una mano verso la pancia rotonda acarezzandola
dolcemente, sorridendo baciandolo delicatamente sulla nuca: “Il
prossimo?”
“Ehi, abbiamo un intero clan da
ripopolare, credi che un solo figlio maschio basterà? Baka, avremo bisogno anche
di femminuccie.”
“Mmmh.” Gli diede un piccolo
bacio a fior di labbra e sussurrò: “Come vuoi amore.”
“Sasuke?”
“Si?”
“Secondo te saremo dei buoni
genitori?”
Il moro sospirò, ultimamente sua
“moglie” continuava a chiederglielo: “Certo dobe, nessuno dei due ha mai avuto
una grande esperienza con buoni genitori ma almeno sappiamo cosa non dobbiamo
fare.”
“Per
esempio?”
“Beh ci sarebbe il fatto di non
far crescere il primogenito completamente pazzo, oppure far prostituire il
proprio figlio...”
“Pfff, baka.” Poi Naruto si voltò
e baciò Sasuke sulla bocca, lasciando entrare la lingua nella sua bocca per poi
sussurrare: “Ti amo.”
“Anch’io, più della mia stessa
vita”
Di colpo sentirono la porta
aprirsi e videro una volpe entrare, osservandoli con sguardo
severo.
“Senti Naruto, ma chi é questa
volpe? Cioè, perchè è sempre con te e sopratutto perchè ha quello sguardo come
se capisse tutto quello che diciamo?”
“Forse perchè capisce quello che
diciamo? E poi lui è il mio nii-san.”
Un attimo di
silenzio.
“COME?”
“Beh, cioè più che altro il mio
fratellastro.”
“Ah! No aspetta, non lo capisco
lostesso.”
“Mia madre ha avuto lui alcuni
anni prima di me, insieme a un’altro demone volpe, era una tradizione per
mantenere il sangue reale puro, cioè, erano fratello e sorella...in ogni caso
per via del fatto che erano imparentati è nato come soltanto volpe, rigettando
la parte demoniaca, però è molto intelligente. Quando ebbi dodici anni Kyubi me
lo disse e io chiesi a Orochimaru di prenderlo con me, mascherando il fatto che
fossimo imparentati, dissi che avevo sentito di una volpe di rara bellezza e che
la volevo.” La kitsune sorrise e si piegò leggermente verso il suo fratellastro:
“Allora sei felice? Il tuo nipotino si chiamerà Akai.”
La volpe fece vibbrare le code,
si voltò e Naruto scoppiò a ridere.
“Cosa ha
detto?”
“Testuali parole: Deve essere
stato quell’idiota di tuo marito a scegliere un nome così femminile per un
uomo.”
Sasuke alzò un soppraciglio e
sospirò: “Kami, è terribile avere un cognato.”
“Hahaha, dai Sasuke, è una brava
volpe.”
“Non so se riuscirò mai a
capacitarmi che ho un cognato che è una volpe.”
“Ti ci dovrai abituare, infondo
siamo sposati e non ti libererai così presto di nessuno dei
due.”
Il moro prese il viso di Naruto
tra le mani e sussurrò: “Non lascerò che nessuno ti porti via da me,
mai.”
La kitsune sorrise: “Ti amo, e ti
amerò per sempre.”
E la loro promessa venne
sigillata con un bacio.
*
“Vieni Yuusuke, solo un pò di
più!” urlò Naruto, piegato in avanti allungando le braccia verso un bambino
biondo che stava barcollando verso di lui con le braccia tese, tentando di
raggiungerlo e quando questo accadde l’adulto lo prese in braccio sorridendogli
amabilmente: “Bravo, sei stato bravissimo, vedrai quando otousan ti vedrà...”
non riuscì a continuare perché un rumore di un vaso frantumato si sentì fino in
giardino. Voltò il proprio sguardo verso la casa e sospirò: “Stanno litigando di
nuovo...” poi chiamò suo fratello dandogli Yuusuke affinchè lo portasse
via.
Aprì la porta con uno scatto e vi
trovò Sasuke, ormai cresciuto, freddo, seduto per terra con il thé in mano e un
ragazzo infuriato, dalla pelle candia, lunghi capelli neri chiusi in una coda e
bellissimi occhi blu ed infine una ragazzina triste, la pelle abbronzata, lunghi
capelli biondi e occhi neri arrossati dalle lacrime.
Tutti e tre si voltarono
all’entrata in scena di Naruto.
“Cosa sta succedendo quì? Akai?
Toriko? Sasuke?”
Akai andò verso il padre biondo e
disse con rabbia soppressa: “Otou-san vuole obbligare Toriko a sposare Neji del
clan degli Hyuga!”
Il biondo spalancò gli occhi
scioccato e guardò Sasuke che non mostrò alcun sentimento.
“Daccordo Akai, prendi Toriko e
portala via, fatti portare del thé calmante e tranquillizzala, di a Miki e a
Mune di non entrare, non ti proccupare, di Sasuke me ne occupo
io.”
Akai annuì, prese in braccio la
sorella ed uscì sussurrando un: “Arigatou gozaimasu chichiue.”
Il lord dei demoni gli sorrise di
rimando, Akai era proprio diventato un ragazzo responsabile, per poi trasformare
quel dolce sorriso in un espressione dura piena di rimprovero appena la porta si
chiudette, rivolgendosi a Sasuke: “È vero Sasuke? Vuoi far sposare Toriko, una
ragazzina di quindici anni, con Neji che ha la tua stessa
età?”
“Anche noi ci siamo sposati
attorno a quell’età.”
“Il nostro era amore, non un
matrimonio per mettere sotto torchio nostra figlia.”
“È la cosa più giusta da fare
amore, Toriko-chan sarà al sicuro insieme a Neji.”
“Conosco Neji, il suo sguardo è
probabilmente peggiore di quello di Orochimaru, non lascerò che mia figlia
finisca tra le grinfie di uno che assomiglia anche lontanamente a quel mostro e
sopratutto non la lascerò con qualcuno che non la ama
genuinamente.”
La maschera fredda di Sasuke
cadde al pronunciare del nome di Orochimaru: “Ma...”
L’Uchiha biondo abbracciò l’amato
con amore: “So che lo fai perchè credi che in questo modo Toriko abbia garantita
una vita bella e piena di privilegi, cosa che secondo te sarebbe molto più
difficile quì visto che è la secondogenita e deve sottostare al fratello. Ma
Akai ama moltissimo Toriko, il loro rapporto non é come il tuo e quello di
Itachi, lui la aiuterà e la guiderà.”
Sasuke ricambiò l’abbraccio
portando poi le proprie labbra su quelle di Naruto: “Volevo solo fare quello che
era meglio per lei.”
“Ti ricordi cosa secondo mia
madre era la cosa migliore per me?”
Lo sguardo di Sasuke si
indurì.
“Ti stai comportando alla stesso
modo Sasuke, guarda Toriko con gli occhi di un padre, non con quelli del
capostipite degli Uchiha.”
Ci furono alcuni attimi di
silenzio e poi Sasuke sospirò: “Hai ragione, vado a parlare con
Toriko.”
Raggiunsero la stanza dove la
ragazza bionda stava piangendo contro il petto di Akai e lui le acarezzava
dolcemente le spalle tentando di calmarla. Quando il primogenito degli Uchiha
vide il padre gli lanciò un’occhiataccia aprendo la bocca per dire qualcosa di
cattivo, bocca che richiuse subito appena vide il suo chichiue fargli segno di
restare in silenzio e di uscire dalla stanza, ordine che venne subito
eseguito.
“Non devi preoccuparti Akai-chan,
otousan ha cambiato idea.”
Il ragazzo sospirò sollevato:
“Per fortuna.”
“Ti chiedo qualcosa Akai. Non
odiare tuo padre.”
Suo figlio gli lanciò subito uno
sguardo incredulo: “Come non potrei odiarlo? Se non fosse stato per te ora
Tori-chan sarebbe sposata con un vecchiaccio!”
Naruto soppresse una risata:
“Akai non esagerare io e Neji abbiamo la stessa età.”
“Fa
lostesso.”
La kitsune sospirò: “Devi capire
Akai che otousan ha avuto un’infanzia molto difficile, il fratello gli ha
sterminato la famiglia quando aveva solo otto anni e ha dovuto combattere e
uccidere per ottenere il posto tra i lord.”
“Ma sposando te ha risolto
tutto!”
Il biondo scuotè la testa: “È
stato più difficile di quello che credi, c’erano degli, impedimenti molto forti. In ogni caso,
volevo dire che Sasuke cerca solo di fare il suo meglio come padre, non ha mai
avuto un buon esempio da seguire, il fratello è impazzito sotto le pressioni del
clan uccidendo tutti lasciandolo in vita e suicidandosi di fronte a lui. Temeva
che il tuo rapporto con Toriko potesse diventare come il suo con Itachi, lui lo
adorava, ma alla fine Itachi lo ha tradito.”
Akai rimase in silenzio
pensieroso e dopo un pò chiese: “Tu ami otousan chichiue?”
A Naruto apparve
un’espressione sorpresa sul viso e
poi sorrise dolcemente: “Più della mia stessa vita.”
“E sei triste quando noi due
litighiamo?”
“Tantissimo.”
Il ragazzo dalla chioma corvina
sospirò e poi sorrise: “Allora mi sforzerò a non odiare otousan ed a
capirlo.”
Il padre abbracciò il figlio:
“Grazie Akai, ti voglio bene.”
“Anch’io.”
*
Un ragazzo giovane biondo era
seduto su un letto su cui era sdraiato un uomo vecchio morente, gli occhi ormai
spenti.
“Non ho mai capito, Nacchan,
perchè non mi hai mai lasciato, anche se diventavo sempre più vecchio e
rinsecchito.”
Lo sguardo del biondo traboccava
di amore e tristezza: “Perchè ti amo teme, più della mia stessa vita, ora e per
sempre, e poi come uomo maturo hai il tuo fascino.”
“Dobe, sto morendo, non sono
maturo, sono vecchio.”
“Sei bellissimo anche
ora.”
Un leggero sorriso apparve sulle
labbra di Sasuke: “Cosa ho fatto per meritarmi te? Sei così bello angelo mio,
mio unico amore.”
Il biondo si chinò verso l’amato
e gli diede un delicato e dolce bacio sulle labbra: “Non
affaticarti.”
“Lascia perdere Naruto, ormai è
finita.”
Come demone Naruto non
invecchiava, rimaneva bellissimo e giovane per millenni interi, quando Sasuke
incominciò ad invecchiare temeva che il suo sposo lo lasciasse, cercandosi un
amante più bello e in forze e più capace di soddisfare i bisogni della
kitsune.
Il biondo non sapeva cosa fare se
non dirgli che non aveva nessuna intenzione di cercarsi un amante, a quale
scopo? Aveva un marito che amava più della sua stessa vita, il suo corpo avrebbe
reagito soltanto a lui, aveva donato a lui più di un erede e per quanto stesse
invecchiando nei suoi occhi era ancora bellissimo.
I figli erano nel tempio a
pregare kami affinchè risparmiasse il padre, solo Akai era rimasto a fare
compagnia al suo chichiue mentre l’amore della sua vita moriva. Naruto si piegò
di nuovo in giù baciando nuovamente l’uomo che amava e Sasuke sussurrò un’ultima
cosa sulle labbra del suo amato: “Ti amo Naruto, piú di qualsiasi cosa.” E poì
spirò, chiudendo gli occhi.
La kitsune si morse il labbro e
poi si mise a piangere, Akai rimase un pò lì, ad osservare Naruto sussurrando
poi: “Senza di lui non é vita giusto?”
Il ragazzo biondo annuì e Akai si
voltò sussurrando: “Addio chichiue.” Uscendo poi dalla
stanza.
Naruto si avvicinò allora
specchio, prese una scatola di gioielli, la aprì e vi estrasse una piccola
pillola, la stessa pillola che gli aveva portato Sai anni fa, non credeva che ne
avrebbe avuto bisogno dopo aver conosciuto Sasuke, almeno finchè non seppe che i
demoni vivevano per millenni, ora l’avrebbe usata per il suo scopo
originale.
Prese un bicchiere d’acqua, si
mise la pillola sulla lingua e la mandò giù con una serie di sorsate, fece
cadere a terra il bicchiere per poi andare verso il corpo di
Sasuke.
Si sdraiò vicino a lui,
acarezzandogli i capelli, baciandogli un’ultima volta le labbra, sentiva il
veleno fare effetto, il cuore rallentare, Naruto abbracciò l’amato forte,
cullandosi nel suo corpo ancora caldo, poteva immaginare che stesse solo
dormendo e che lui lo avrebbe raggiunto nel mondo dei sogni, per
sempre.
Perchè senza di lui non era
vita.
Rinuncerei a mille vite per
viverne una con te, come mortale.
Fine
Lo so, lo so sono in
un ritardo catalettico, ma voi non avete la minima idea di cosa mi é capitato,
il mio computer ha avuto la magnifica idea di prendersi un centinaio di virus
e...vabbé, ecco qui l’ultimo chappy! Spero vi piaccia.
BACI
P.S. Ho finito la
mia prima long-fiction! Festeggiamo!
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