Poltergeist

di Judith Kylem Sparrow
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Affetto ***
Capitolo 3: *** Sensazioni ***
Capitolo 4: *** Scoperte ***
Capitolo 5: *** Cibo Vitale ***
Capitolo 6: *** Sto per morire! ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Poltergeist Notte fonda ad Albuquerque e in una maestosa villa una signora era china sul letto della propria figlia accarezzandole dolcemente i capelli.

-Ninna nanna, dormi piccina, e fa che i tuoi sogni siano divini!-

Non poteva immaginare che due occhi invisibili la stessero osservando, pronti ad "attaccare" la bambina.

Quando la giovane donna si diresse nella stanza accanto, questi occhi freddi si avvicinarono al grande, fin troppo, letto della piccola.

La osservò, aveva lunghi capelli biondi, e un visino tranquillo e rilassato, sembrava una principessina.

La trovò molto bella e sorrise, ma il suo non era un sorriso rassicurante.

Si chinò ancora di più fino a scomparire nel nulla.

Quella notte un urlo squarciò il silenzio che regnava in casa Evans.

Nella stanza della bambina entrarono di corsa i due genitori e il gemello di lei, accompagnati anche da una o forse due cameriere e quello che videro gli lasciarono molto spaventati.

-Sharpay, tesoro!-

Disse il padre avvicinandosi, ma una strana barriera lo scaraventò contro il muro.

-RICHARD!-

Urlò la moglie con le lacrime agli occhi avvicinandosi al marito.

Ryan, il bambino, guardò attonito e impotente la sorellina.

Sharpay stava fluttuando nell' aria dimenandosi, come se avesse quasi crisi epilettiche, gli occhi erano spalancati, ma le pupillie... oh quelle non erano del suo colore naturale, no, erano nere, perchè più tardi si scoprì che quegli occhi, altri non erano che di Bill.

Più tardi uno studioso di fenomeni paranormali, Steve Morrisson, ipotizzò che la piccola bambina era stata attaccata da un Poltergeist.

La cosa si ripetè fino ad arrivare ad oggi...

Perchè in fondo la morte non è così male...perchè Sharpay Evans altri non è che l' unica intermediaria, tra questo e l' altro mondo.

Fine prologo.

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Capitolo 2
*** Affetto ***


pol -Sharpay, hey sorellina!-

La ragazza aprì stancamente gli occhi caramellati.

-SIGNORINA EVANS!-

Sharpay scattò subito a sedere. In un primo momento non si era rcordata dove fosse, ma sentendo tuonare la professoressa Darbus si rese conto di trovarsi a scuola.

-M... mi... mi scusi!-

Rispose ancora un po' assonnata.

-Per caso vuole anche un cuscino e una coperta?-

Sibilò con sarcasmo l' insegnante.

-Mi scusi di nuovo, non succederà più!-

Sospirò silenziosamente, la sua vita era un vero inferno, perchè proprio lei?

-Tutto bene?-

Le sussurrò Ryan.

-Si, tranquillo, è che questa notte non ho dormito molto...-

-Bill?-

Lei si limitò ad annuire mentre il suo corpo era percorso da brividi freddi, brividi di paura, brividi di morte.

La lezione proseguì senza altre interruzioni, ma Sharpay non era tranquilla, sentiva più sguardi su di lei, sguardi a cui non era abituata, ma doveva mantenere la sua solita maschera, perchè se sarebbe crollata allora... sarebbe stata la fine.

La campenella suonò e per l' aula si duffuse un brusio.

Sharpay senza aspettare Ryan si alzò e si precipitò fuori dall' aula, era stanca di tutto, era stanca della sua vita.


-Hey Rayn che ha tua sorella?-

Chiese incuriosito Troy.

-Nulla amico... avrà le sue cose...-

Odiava mentire ai suoi amici, ma non voleva mettere in pericolo nessuno, lui sapeva quanto i Poltergeist potessero essere pericolosi.

-Ok... che si fa oggi?-

-Che ne dite se andassimo tutti nella mega villona degli Evans?-

Propose Chad non vedendo l' ora di mettere piede nel grande campo da basket della villa.

-No, Danforth non se ne parla nemmeno!-

Disse Ryan ridendo.

-Peccato, è da tanto che non andiamo a casa tua!-

Il giovane Evans si girò vedendo la faccia un po' imbronciata di Kelsi, la ragazza di cui era cotto da almeno due anni.

-Ok, aspettatemi all' uscita, io arrivo subito!-

Ryan si allontanò cercando la sorella e quando la trovò si avvicinò a lei.

-Sharp... i ragazzi vengono a casa oggi!-

-Cosa? No,Ryan, non voglio, e se dovessero scoprire qualcosa?-

-Sharpay e dai! Vivi e lascia vivere no? E poi di giorno nessun Poltergeist si è mai sognato di possederti!-

-Mhm... non so... io...-

-Ti prego sorellina!-

Ryan l' abbracciò baciandole una guancia.

-Oh... se me lo chiedi così non posso fare altro che dirti di si!-

-Grazie Sharpay, ti voglio bene!-

-Anche io...-

Perchè la morte... è soltanto il principio...

Grazie a chi ha commentato, ecco il secondo capitolo, che spero sia di vostro gradimento, sapete,non scrivendo da un bel po' mi sento un po' arrugginita! ^^' bhe, mi sono dilungata anche troppo, baci e recensite, siete dei veri tesori!^^

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Capitolo 3
*** Sensazioni ***


tergeist Come aveva potuto lasciarsi convincere? Bastavano davvero due moine da parte di suo fratello?

Scosse la testa facendo oscillare la sua chioma bionda e si apprestò ad uscire da scuola.

Quegli sguardi ancora non la lasciavano in pace, in fondo non era da lei addormentarsi a quella maniera in classe, era la prima volta che la Darbus la rimproverava, di solito non faceva altro che elogiarla.

Vide in lontananza varie macchine dirigesi verso la strada che portava a casa sua.

Sospirò, non faceva altro ormai.

Aveva gli occhi pesanti e delle terribili occhiaie, ed era una cosa innamissibile per una patita dell' estetica come lei.

Prese le chiavi della sua decappotabile rosa e l' aprì.

Vi entrò dento e mise in moto partendo a tutta velocità. Voleva arrivare in fretta a casa.

Il vento fra i capelli le donava, se era possibile, un' immagine ancora più affascinante e misteriosa, perchè era questo che Sharpay Evans era per molte persone alla East High, un mistero.

Un brivido freddo le attraversò la schiena. Sentiva la presenza di un Poltergeist.

-In fondo il Dottor Morris ha detto che i Poltergeist non possono attaccare di giorno, sono vulnerabili e non amano i posti affollati.-

Allora perchè ogni volta che uno di loro si impossessava di lei, sentiva che la loro forza aumentava?

-Ah Sharpay, basta farti tutte queste seghe mentali e pensa a guidare...-

La giovane Evans accese la radio per distrarsi un po', ma proprio mentre stava regolando lo specchietto retrovisore vide due occhi neri, occhi più scuri della pece, più scuri della notte.

-Bill...-

Sussurrò spaventata.

Non poteva essere, non in quel preciso istante! Che diavolo ci faceva Bill nella sua auto?

Chiuse gli occhi caramellati cercando di convincersi che quello che aveva visto non poteva essere vero, ma un secondo dopo,quando gli riaprì, constatò che era tutto vero, gli occhi di Bill la scrutavano attentamente.

Erano vitrei, vuoti, senza luce, occhi morti, occhi di UN morto.

-Va via, vattene... VATTENE!-

Fortunatamente arrivò sana e salva a casa e senza salutare nessuno entrò in camera sua, ma commise il terribile errore di abbassare la tapparella oscurando del tutto la stanza.

Fu un attimo e un urlo devastante riempì nuovamente casa Evans.


Perchè la morte è un qualcosa da cui nessuno può scappare...


Ciao, ecco a voi il nuovo capitolo, spero che vi sia piaciuto e grazie mille per le recensioni, lo apprezzo molto, a presto!^^

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Capitolo 4
*** Scoperte ***


-SHARPAY!-

Disse Ryan sentendo l' urlo provenire dalla sorella.

-M... ma Ryan, perchè ha urlato?-

Chiese spaventata Gabriella stringendosi di più a Zeke.

Ma il giovane Evans passò a Taylor un bigliettino.

-Ragazze, voi chiamate questo numero e chiedete del "Dottor Morrison", mentre voi ragazzi, venite con me, ho bisogno del vostro aiuto!-

Loro eseguirono le istruzioni di Ryan senza chiedere, senza fiatare.

Gabriella passò a Taylor il cordless e la mora compose il numero.

-Pronto? Salve, cerco il "Dottor Morrison"...-

-Un attimo di pazienza, il dottore potrà essere da lei tra mezz' ora!-

Disse la segretaria.

-Lei come si chiama?-

-Sthephani, perchè?-

-Bene, mi stia a sentire, Stephani, chiamo da casa Evans e...-

-Ha detto casa Evans?-

-Si...-

Rispose confusa Taylor.

-Il dottore sarà lì da voi immediatamente!-

La chiamata si chiuse lasciando le ragazze ancora più sconcertate.


-Ok, appena entriamo Chad e Troy mi aiuteranno a tenere Sharpay ferma, mentre Zeke cercherà qualcosa con cui legarla!-

-L... legarla?-

Chiese il capitano dei Wildcats confuso.

-Si, purtroppo ragazzi, state per assistere ad un qualcosa che nessuno ha mai, con molta probabilità, visto prima...-

Disse Ryan mettendo la mano sul pomello della porta.

-Pronti?-

Gli altri tre annuirono un po' spaventati.

Il gemello di Sharpay aprì la porta e quello che i quattro videro fu spaventoso.

La ragazza fluttuava nell' aria con gli occhi spalancati e grigi.

-M... ma che...-

Sussurrò Chad.

Ryan si spaventò quando vide del sangue cadere dalle mani di sua sorella.

Infatti Sharpay aveva conficcato le unghie nella carne favorendo la fuoriuscita del liquido rossastro.

-Presto, cercate di tenerla ferma al pavimento!-

I tre ubbidirono.

Zeke la tenne farma per le spalle, mentre Troy e Chad per le gambe.

Ryan invece, notando la tapparella chiusa si apprestò ad aprirla, per poi dirigersi verso l' armadio e prendere la cintura dell' accappatoio.

-Forse, portiamola di sotto.-

Disse dopo aver legato le braccia della sorella che tentava in tutti i modi di ribellarsi.

Uscirono dalla camera scendendo al piano di sotto.

-Oh mio Dio, che ha?-

Chiese Kelsi spaventata portandosi una mano alla bocca.

-Non c'è tempo per le spiegazioni, prendete una sedia!-

Gabriella prese una delle sedie del grande tavolo nel salone e la mise al centro della stanza.

Lì fecero sedere la ragazza posseduta, che intanto sputava, lanciava calci e tentava di liberarsi le braccia.

-Tenetela ferma!-

-è una parola!-

Disse Zeke cercando in tutti i modi di placare la furia di Sharpay.

Ryan con una mossa fulminea slegò le braccia della sorella per poi rilegarla, quasta volta alla sedia.

-Bene, adesso non ci resta che aspettare il "Dottor Morrison"-

Fece il rampollo maschio degli Evans.

-Ora tu ci devi delle spiegazioni!-

Esclamò Troy guardando la ragazza dimenarsi ed urlare.

-è semplice... Sharpay non è altro che l' intermediatrice tra questo... e l' altro mondo!-

Continua...

Grazie a chi ha commentato, siete dei veri tesori!^^

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Capitolo 5
*** Cibo Vitale ***


geist -Che significa?!-

Chiese ancora più confusa Kelsi.

-Lei può essere posseduta dagli spiriti, fa da tramite, ma tra di loro c'è ne uno molto pericoloso, si chiama Bill... ed è stato il primo a possedere mia sorella.

-LASCIATEMI, STUPIDI BAMBOCCI!-

Urlò Sharpay dimenandosi.

-Sembra di assistere ad una delle scene de "L' esorcista"!-

Esclamò Chad rabbrividendo.

-Non possiamo fare altro che aspettare e...-

Ad interrompere Ryan ci pensò il campanello.

-Torno subito, voi non slegatela per nessun motivo al mondo!-

Il ragazzò si allontanò dalla stanza andando ad aprire la porta.

Sharpay li guardò uno ad uno.

-Avanti mocciosetti... liberatemi, giuro che non vi farò nulla, sono solo un' innocente spiritello!-

Sibilò rivolta al gruppetto.

-N... no, sta... sta zitta!-

Disse Gabriella, visibilmente spaventata.

-Come ti chiami?-

Chiese rivolta alla ragazza di origine ispanica.

-I... io...-

-NO!-

Esclamò Troy.

-Non dirle nulla...-

Sentenziò il bel ragazzò guadagnandosi un' occhiataccia dalla ragazza legata.

-Hey gente, questo è il "Dottor Morrison!"-

Disse Ryan entrando nella stanza, seguito subito da un uomo sulla cinquantina.

-Non è Bill!-

Esclamò subito l' uomo avvicinandosi a Sharpay!

-Si, il colore degli occhi è grigio...-

Disse Ryan.

-Chi sei?-

Chiese il dottore ignorando i ragazzi.

-Cosa t' importa vecchiaccio?-

Chiese lo spirito attraverso Sharpay.

-Ti prego, lascia il corpo di questa ragazza...-

-MAI!-

Urlò lo spirito.

-Calmati!

-Voi, luridi bastardi! è per colpa vostra se sono morta!-

-Nostra?-

Sussurrò Taylor portandosi una mano tra i capelli.

-Si... nessuno si è mai preoccupato per me, sono morta sola, al buio e in una buca!-

-Spiegati meglio!-

Disse il dottore.

-Ero vecchia... i miei figli mi ignoravano, lasciavano a me ogni lavoro casalingo, un giorno mi apprestai a tagliar la legna, ma caddi in un burrone. Inutili furono le mie richieste di aiuto e morì lì, al freddo e a patire la fame e la sete...-

-Ho capito, sei arrabbiata con il mondo intero, ma ti prego, lascia questo corpo!-

Disse il dottore avvicinandosi ancora di più.

-Non- osare- toccarmi!-

Sibilò tra i denti lo spirito, mentre un forte vento si creava nella stanza.

-Va bene, non mi avvicino, però spiegami un' ultima cosa! Voi Poltergeist uscite allo scopeto solo di notte, ma in questo momento sono solo le cinque del pomeriggio!-

Lo spirito rise malignamente mentre il vento diventava sempre più forte.

-Stupidi, l' energia vitale di questa ragazza è il nostro "cibo", impossessandoci di lei noi acquistiamo energia!-

-Questo che vuol dire?-

Chiese Ryan preoccupato per la sorte della sorella.

-Che presto la vostra amichetta morirà e diventerà una di noi, manca poco, il piano di Bill avrà presto atto e... No... No... ti prego... MI DISPIACE, NON VOLEVO, NO!-

Urlò infine lo spirito guardando in un punto preciso della stanza.

Dal corpo di Sharpay uscì una luce bianca e verde, che si dissolse poco dopo.

-Sharpay, hey Sharpay, stai bene?-

Chiese il Dottor Morrison scuotendo la ragazza.

Ma non ricevette risposta.

Era il caso di iniziarsi a preoccuparsi?

Continua...

Grazie a chi ha commentato, io credevo che quella scena fosse uscita male ^^, continuate a seguimi,grazie ancora baci VVUKDBXS!^^

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Capitolo 6
*** Sto per morire! ***


sto per morire -Sharpay... Sharpay tesoro, sveglia!-

Disse Ryan scuotendo un po' la sorella.

-Che succede dottore, perchè non apre gli occhi?-

Chiese poi rivolto al Dottor Morrison.

-Non lo so Ryan, sleghiamola e stendiamola sul divano...-

Troy aiutò l' amico a slegare la ragazza. Ryan era troppo provato e spaventato per prenderla tra le braccia, così fece tutto lui.

Quando ebbe la ragazza in braccio un brivido caldo gli attraversò la schiena.

Sharpay gli era sempre piaciuta, ma, chissà perchè, non aveva mai trovato il coraggio di chiederle di uscire.

La poggiò delicatamente sul divano e le scostò una ciocca di capelli dal viso.

Il dottor Morrison si avvicinò lentamente alla ragazza e le diede qualche schiaffetto sulla guancia.

Lei si mosse appena appena per poi aprire gli occhi.

Erano color caramello, non era più posseduta.

-Sharpay, stai bene?-

Non rispose, si guardò intorno e quando vide molte persone nella stanza il panico si impossessò di lei.

-Che ci fanno quì?-

-Hey, calma...-

-RYAN CHE CI FANNO LORO QUì?-

-Eravamo in giardino e ti abbiamo sentita urlare...-

Spiegò Kelsi avvicinandosi a lei.

-Q... quindi... voi sapete?-

Nessuno rispose.

Sharpay si alzò dal divano, ma le sue gambe non ressero.

Stava per cadere, ma le forti braccia di Troy la sorressero.

Si guardarono per un momento negli occhi.

Sharpay non sapeva spiegarsi perchè il suo cuore prese a battere furiosamente.

-Grazie...-

Sussurrò liberandosi dalla presa quando il suo equilibrio divenne stabile.

-Prego...-

-Sharpay, sai quello che sta succedendo?-

Lei annuì.

-Sto per morire!-

Esclamò lei iniziando a tremare.

-No, no, non dire così!-

Ryan abbracciò la sorella.

Per la prima volta delle persone vedevano il vero lato umano di Sharpay Evans.

-Non dirlo e soprattutto non pensarlo mai più!-

-Ma è così!-

-Troverò una soluzione, te lo prometto!-

Intevenne il dottor Morrison mettendo una mano sulla spalla della ragazza.

Perchè la morte può essere combattuta... o forse no...

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