Capitolo 4:
“Anch’io ero
così”
Pan stava rovistando nel suo armadio da più di un’ora.
“Ma dov’è finito… insomma!!” urlò, sull’orlo dell’esasperazione.
La madre,
sentendo le grida della figlia, corse sulla porta della camera. “Si può sapere cosa sono questi urlo da aquila
reale?” le chiese la donna.
La ragazza continuò la sua
interminabile ricerca.
“Non trovo la mia bandana…”
“Ma se ce
l’hai in testa!” le fece notare Videl. Pan
scosse la testa. “No, non questa! Quella che ho
comprato l’altro giorno al centro commerciale con Bra, zio Goten e Trunks. Non
la trovo più!”
Videl sospirò. “Se mettessi in ordine la tua stanza ogni tanto, di sicuro
non avresti questi problemi!” disse, guardano quello che secondo la figlia era il suo ordine. “Poi hai decine di
bandane tutte uguali. Perché non ne metti semplicemente
un’altra?”
La ragazza si girò verso la
madre e sbuffò.
“Ma cosa dici mamma!?” poi indicò il cassetto dove teneva i suoi tesori “Tutte
quelle che ho sono diverse!” ne estrasse due a caso e gliele mostrò. “Vedi:
questa è di un arancione un po’ più scuro; mentre questa ha le cuciture fatte
col filo bianco.”
Videl ascoltava la figlia
cercando, inutilmente, di notare i piccoli particolare
che le stava elencando. “E quella che hai perso
com’era?”
Pan gonfiò le guance offesa. “Non l’ho persa… non ricordo
semplicemente dove l’ho messa!”
Sua madre si mise a ridere…
era proprio la fotocopia di Chichi quella ragazzina: guai a farle notare che
stava sbagliando.
“Ok, ok tesoro. Allora… com’era quella che non
ricordi più dove hai messo?”
La ragazza pensò un momento.
“Era arancione… sembrava plastificata da quanto era lucida.”
“Ah ha… e devi mettere per fora quella oggi?” le chiese la donna.
“Certo! Vado a casa di Bra e devo
assolutamente metterla!”
Videl notò il viso della
figlia arrossire e , sorridendo, comprese il motivo
per cui quella bandana era così importante. “Ok tesoro, ti lascio cercare in
pace.” Chiuse la porta della stanza e si diresse in
salotto.
Ripensò con nostalgia alla sua
adolescenza. In special modo al periodo in cui si
stava allenando con Gohan… cercava in tutti i modi si attrarre la sua
attenzione… ed ora toccava alla sua bambina… com’era volato il tempo.
La porta d’ingresso si aprì.
Gohan appoggiò la ventiquattrore sul tavolino dell’entrata. “Sono tornato!”
esclamò.
“Ciao caro. Sono in salotto.”
L’uomo si diresse verso la
moglie e la trovò con le lacrime agli occhi. “Che
cos’hai tesoro?” le chiese, sedendosi accanto a lei e circondandole le spalle.
“Nulla, nulla… pensavo solo a
quanto io e Pan ci assomigliamo…” sorrise e poggiò la
testa sulla spalla del marito.
N.d.A.: Ecco l’ultimo
capitolo della fic!! ^^ Spero che
vi sia piaciuto. Scusate se non ha molta sostanza, ma l’unico neurone
che ho ha deciso di andare in ferie ‘-.- . Grazie per
averlo letto e per aver letto la fic!
Scusate i probabili errori di grammatica, ortografia & Co.,
ma non riesco ad evitarli ç.ç
Ringrazio Bra_Sayan e
X__jolie per le recensioni ai capitolo precedenti!^^ Grazie a Haruna_96,
meghi_13 e Pure White Lilith
per averla messa tra le seguite!!^^ E, per ultimi, ma
non per importanza, grazie ai lettori silenziosi!!^^ Senza Tutti voi non avrei
gli stimoli per scrivere!!^^ Alla prissima!! Un
bacione a tutti MangaMania!!^^"e gliele mostrò. caso.
iverse! ! a i suoi tesori. porta dela camera