LOL=lot of love

di lully_directioner
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 ***
Capitolo 2: *** 2 ***
Capitolo 3: *** 3 ***
Capitolo 4: *** 4 ***
Capitolo 5: *** 5 ***
Capitolo 6: *** 6 ***
Capitolo 7: *** 7 ***
Capitolo 8: *** 8 ***
Capitolo 9: *** 9 ***
Capitolo 10: *** 10 ***
Capitolo 11: *** 11 ***
Capitolo 12: *** 12 ***
Capitolo 13: *** 13 ***
Capitolo 14: *** 14 ***
Capitolo 15: *** 15 ***
Capitolo 16: *** 16 ***
Capitolo 17: *** 17 ***
Capitolo 18: *** 18- I LOVE YOU ***
Capitolo 19: *** 19 ***
Capitolo 20: *** 20 ***
Capitolo 21: *** 21 ***
Capitolo 22: *** Salve.. ***
Capitolo 23: *** 23 ***



Capitolo 1
*** 1 ***


Camminavo sola per le strade di Londra.Il sole era ormai sparito dietro agli enormi palazzi che sorgevano sulla città.
Le parole di “Heart attack” di Demi Lovato risuonavano nelle mie orecchie mentre tutti i miei pensieri vagavano per la mia testa.
Stavo tornando dal turno di lavoro allo Starbucks.
Faceva freddo per essere una sera di maggio .Avevo le mani dentro le tasche e una sciarpa attorno al collo.
Ero davanti alla porta di casa mia e stavo aprendo la bosa per prendere le chiavi,quando qualcosa o qualcuno me la strappò dalle mani.
Vidi l’enorme figura allontanarsi mentre sventolava la mia borsa.
-Oh!Ma andiamo!-dissi sventolando in aria le chiavi che avevo in mano,disperata.
Aprì la porta,accesi le luci e mi ritrovai davanti una schiera di amici e parenti che saltavano fuori da tutte le parti.
-Sorpresa!-urlarono tutti in coro.
Avevo gli occhi spalancati e un sorriso ebete stampato in faccia.
Perché erano venuti?!Perchè non se ne potevano rimanere a casa loro?!
-Oh ragazzi non dovevate!-dissi cercando di essere il più gentile possibile.
Era finalmente arrivato il giorno del mio diciottesimo compleanno.
Lo stavo aspettando da troppo tempo…
Tutti iniziarono a darmi baci e a farmi auguri.
-Hey Summer!Auguri-
-Grazie Lou!-Louis era il mio migliore amico fin da quando eravamo piccoli.
-Ho portato un amico spero non ti dispiaccia-mi disse indicando con la testa verso la porta che collegava la cucina alla sala dove si trovavano gli altri invitati.
Mi girai per presentarmi ma fui subito rapita dai suoi occhi color smeraldo,il suo sorriso perfetto e le sue fossette.
Si avvicinò a me e mi porse la mano.
-Ciao mi chiamo Harry,auguri per i tuoi diciotto anni Summer-
Non mi ero ancora resa conto di quello che succedeva intorno a noi e ci volle qualche secondo per riuscire a rispondergli.
-Grazie,Harry.Ora credo che andrò a cambiarmi non sono un gran vedere nella mia divisa da lavoro-
Lui mi squadrò da capo a piedi e poi mi sorrise-Hai ragione così sei ancora più bella-
Le mie guance iniziarono a bruciare e le mie labbra si piegarono in un sorriso.
-Ci vediamo dopo,Louis-dissi.
-Harry-dissi salutandolo con un gesto del capo.
-a dopo,Summer-disse calcando l’ultima parola.
Corsi su per le scale ripensando a quegli occhi così belli.
Mi avvicinai all’armadio e rimasi spiazzata.Cosa mi sarei dovuta mettere?
Mi sedetti sul letto prendendo la testa fra le mani incominciando ad imprecare quando notai una piccola scatola appoggiata sul letto,con un bigliettino vicino.
“E’ un piccolo regalo che ti abbiamo fatto sapendo che non avevi niente da metterti per stasera.Spero ti piaccia.
Da Lou ed Harry.
P.S. Le scarpe sono nella busta accanto”
-Oh Lou ,mi conosci così bene-
Aprii la scatola e ci trovai un abito nero a fiori con abbinate delle scarpe nere con il tacco a spillo.
Indossai il vestito e le scarpe e sembravano fatti apposta per me.
Gli occhi mi brillavano dalla gioia.Ormai Louis sapeva i miei gusti meglio di qualsiasi altra persona.
Scesi di sotto facendo la mia bella figura con gli “wow” e gli “ohh” di tutti.
Mi avvicinai a Louis abbracciandolo forte.
-Non potevi farmi un regalo migliore di questo!-
-In realtà lo ha scelto Harry,io sono una frana quando si tratta di gusti femminili.
Mi avvicinai ad Harry-Bhe Grazie,questo vestito è veramente fantastico-dissi sorridendogli.
-Di niente,piccola,sei bellissima-
Gli sorrisi e feci per andarmene dalla stanza,quando mi prese per il polso e mi fece avvicinare a lui-Anzi no, meravigliosa-i suoi occhi erano fissi nei miei.Il mio cuore batteva a mille.
-Credo che di la mi stiano aspettando-gli dissi allontanandomi.
-Hai ragione,è meglio che vai-disse portandosi una mano dietro la testa.
Uscii dalla stanza dandomi della stupida.
Perché non lo avevo baciato?!
Alzarono il volume della musica e per la sala cominciarono a girare super alcolici e sigarette.
C’era chi ballava sui tavolini e chi stava seduto attorniato di ragazze.
Sembrava tutto perfetto.
Andai vicino al tavolo degli alcolici iniziando con un goccio di vodka che mi arrivò subito al cervello facendomi bruciare gli occhi.
La serata continuava ed io bevevo tutto quello che mi veniva offerto.Quella era la mia serata e mi dovevo divertire il più che potevo.
Ormai non mi rendevo più conto di nulla.Tutto sembrava sfuocato alla mia vista ed ormai non reggevo più la tensione che c’era nel mio corpo.Non era più così tanto perfetto.
L’ultimo bicchiere di Vodka mi cadde dalle mani infrangendosi a terra.
Il mio corpo non riuscì più a reggere tutto quell’alcol facendomi cadere a terra perdendo i sensi.


SPAZIO AUTRICE
salve a tutti!!Questa è una mia nuova ff sugli One Direction!
Spero vi piaccia!! 
Se volete sapere come continuerà passate a recensire sopra!
Grazie a tutti/e!!

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Capitolo 2
*** 2 ***


Il mio corpo non riuscì più a reggere tutto quell’alcol facendomi cadere a terra perdendo i sensi.
Quando riaprii gli occhi mi ritrovai in una camera che conoscevo ormai da anni.
Mi alzai di scatto,provocandomi un dolore terribile alla testa.
-Cazzo!Che dolore-dissi portandomi una mano alla fronte.
Chiusi per un momento gli occhi ripensando a quello che era successo la sera precedente.Avevo rovinato la mia festa per i diciotto anni,la festa più importante che una ragazza possa avere.Ero stravolta.
Una lacrima mi scese lungo la guancia ma qualcosa l’asciugò,o qualcuno.
Aprì gli occhi e mi girai di scatto.Mi ritrovai a pochi centimetri di distanza dal viso della persona seduta di fronte a me.
Riconobbi subito i suoi lineamenti perfetti,gli occhi di quel colore indescrivibile…
-Harry…-dissi portandomi una ciocca di capelli dietro l’orecchio,diventando improvvisamente rossa.
-Come stai Sum?-mi chiese.
Nessuno mi aveva mai chiamato così oltre a Lou,era strano che qualcun altro lo facesse al posto suo.
-Credo bene-
Poggiò un dito delicatamente sulla mia fronte.
-Ahia!-dissi portandomi una mano nel punto in cui mi aveva sfiorata.
-Non stai affatto bene-
-Credo proprio di no-dissi torturandomi le mani per non guadarlo negli occhi.
-Vuoi che ti porti qualcosa?-mi chiese.
-Oh,no grazie sto bene così,credo che toglierò il disturbo-dissi alzandomi per prendere la borsa.
Lui mi bloccò per il polso.
-Tu non dai nessun disturbo,piccola-
Usava ancora quell’aggettivo che mi faceva sempre battere il cuore e,detto da lui,peggiorava la situazione.
-Credo che andrò,ci possiamo vedere oggi pomeriggio da Starbuck’s per bere qualcosa,ieri ho preso le ferie per il periodo estivo-
-Ok,io e Lou ci saremo-
Mi alzai sulle punte,strinsi le mie braccia intorno al suo collo e appoggia la testa sul suo petto.
Lui mi accarezzava i capelli mentre sentivo il battito del suo cuore.
Alzai gli occhi trovando i suoi fissi nei miei.Il mio cuore iniziò a battere velocemente,non potevo reggere tutte quelle emozioni.
Le piante dei piedi ritornarono a terra e le mie braccia lasciarono il suo collo.
-Grazie per tutto,Hazza-
Lui mi sorrise.Aprii la porta e,prima di chiudermela alle spalle,guardai per l’ultima volta i suoi occhi così perfetti,guardarli mi faceva sentire una sensazione strana allo stomaco,una sensazione che non avevo mai provato per nessuno.
Mi chiusi la porta alle spalle.
Avevo ancora il vestito della sera prima e nella mano portavo le scarpe col tacco.
I piedi freddi sull’asfalto freddo londinese non era il massimo ma ,in compenso,mi faceva sentire libera.
Il sole era appena sorto e le prime luci del mattino illuminavano tutto.
I primo negozi aprivano ed approfittai per prendere un caffè da bere durante la mia passeggiata.
Quando arrivai davanti alla porta di casa i miei occhi si spalancarono e iniziai a boccheggiare.
Avevo dimenticato le chiavi a casa di Lou.
-Cazzo!-dissi a bassa voce.
Sentii dei passi dietro di me.Mi girai e trovai Harry dietro di me con le mie chiavi in mani.
-Stavi per caso cercando queste?-disse facendo tintinnare le chiavi.
-Grazie-dissi per prenderle.
-Ma prima me le devi togliere da mano!-disse alzando le chiavi sopra la sua testa dove,sapeva,non potevo arrivare.
-Eddai,Harry!Ridammele!!-lo supplicai alzandomi sulle punte dei piedi.
-Ok ma solo perché sei tu,bassa Summer-mi disse.
Me le porse ed io le afferai.
Le infilai nella fessura della porta e finalmente riuscii a vedere l’enorme porcile che troneggiava nel mio salone.
-Oh,cazzo!-dissi fissa davanti alla porta.
Mi girai verso di Harry facendo la faccia da cucciolo.
-Ok,ok,ti aiuto io!-
Gli sorrisi e lo tirai dentro per un braccio.
-Aspetta qua,vado a farmi una doccia e poi scendo.Fai come se fossi a casa tua-dissi salendo su per le scale.
Puzzavo ancora di alcol e di fumo.
Aprii la doccia e mi ci buttai sotto.
Indossai,poi,una camicetta a quadri con un pantaloncino sotto.
Legai i miei lunghi capelli in una lunga treccia e poi scesi giù da Harry.
Riuscimmo a ripulire tutto in meno di mezza ora ma sembrava molto di meno.
Mi ritrovai sul divano con la testa sulle sue gambe.Ero distrutta.
-Credo che tornerò a casa,ci possiamo vedere tutti insieme tra un’ora da questo Starbuck’s qui vicino-
-Ok a dopo-dissi io salutandolo prima che lui chiudesse la porta alle sue spalle.
Presi un cuscino e me lo misi in faccia disperandomi.
Come potevo essere così stupida?!Ogni volta che c’era un momento buono per baciarlo io mi tiravo indietro?! In quei momenti mi prendeva il panico e tutte le mie emozioni prendevano il sopravvento.
Lui non è come gli altri ragazzi.
Lui è diverso e questo lo rende un ragazzo perfetto,il ragazzo perfetto per me…
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 3
*** 3 ***


Ero di nuovo li,davanti a quell’armadio a fissare il vuoto.
Il mio armadio era talmente pieno di vestiti che non sapevo cosa indossare.
Provai prima una maglietta ma era troppo colorata, provai,poi,una camicetta ma era troppo triste ma alla fine riuscii a trovare quello che mi sembrava più adatto.
Una gonna a balze con un top bianco e un cardigan lungo da sopra.
Presi la borsa e mi avviai verso il posto dell’incontro.
Quando entrai fui subito attratta dall’odore del frappuccino per poi riuscire ad intravedere il tavolo dove Louis ed Harry stavano chiacchierando.
-Hey ragazzi!-dissi sedendomi vicino a Louis.
-Hey Sum!-disse Lou abbracciandomi.
-Hey,piccola-mi salutò Harry sfoggiandomi uno dei suoi sorrisi più belli.
Il tempo scorreva in loro compagnia.Con loro potevo veramente parlare di tutto.
Tutto con loro sembrava più bello,più luminoso.
Erano le uniche due persone di cui mi potevo veramente fidare.
-Ragazzi scusate,io dovrei andare ho un impegno,ci vediamo domani-disse salutandoci uscendo di corsa dalla porta.
Rimanemmo io ed Harry da soli.Inizia a tartassarmi le mani dall’imbarazzo.
-Cosa ti va di fare?-mi chiese.
Non sapevo veramente cosa rispondere,ma non potevo fare la parte di quella che non ha sentito.
-A te cosa va di fare,Styles?-gli chiesi.
-Qualcosa che comprenda te-a quelle parole l’ltimo frammento di cuore ancora integro si sciolse facendomi venire un brivido di piacere.
-Vieni con me-mi disse prendendomi per il polso.
Mi trascinò per tutta Londra fino a quando non mi fece girare.
-Adesso chiudi gli occhi-mi disse.
-Perché?-chiesi con aria confusa.
-Chiudili e basta-
Chiusi gli occhi e lui mi mise le mani davanti agli occhi.
Riuscivo a sentire il suo profumo.
Le mie labbra si piegarono in un sorriso.
-Dove mi stai portando,Styles?!-
-Aspetta,siamo quasi arrivati-
Mi fece fare una lunga salita fino ad arrivare in un punto pianeggiante.
-Adesso apri gli occhi-mi disse togliendo le sue mani davanti al mio viso.
Appena osservai il posto dove mi aveva portata rimasi a bocca aperta.
C’erano alberi ovunque ed un immenso giardino davanti a noi.
Al centro di questa c’era una grande fontana e l’acqua riproduceva tutti i colori dell’arcobaleno.
Mi girai verso di Harry sorridendogli.
-Vediamo se riesci a prendermi-dissi iniziando a correre.
Lui mi seguiva correndo,ma ero nettamene più veloce di lui.
-Presa!-disse bloccandomi per il polso e portandomi a pochi centimetri di distanza dal suo naso.
I suoi occhi verdi brillavano nei miei azzurri.
Tutto il mondo si era fermato.Eravamo solo io,lui e il battere dei nostri cuori.
Quando lui stava per avvicinare le sue labbra alle mie io fui presa dall’emozione e mi allontanai.
-Vediamo se riesci di nuovo a prendermi-
Lui scosse la testa sorridendo e cominciò a correre prima che io potessi iniziare a scappare.
Corsi fino ad un parco giochi per poi sedermi sull’altalena.
Lui si sedette accanto alla mia.
-Non dirmi che ti sei stancato Styles?-gli chiesi mentre dondolavo su e giù.
-Ma scherzi!-disse con il fiatone che gli usciva dalla bocca.
Iniziai a ridere.
Ad un certo punto si alzò mettendosi davanti alla mia altalena.
Istintivamente saltai e le miei gambe cinsero il bacino di Harry e le mie braccia erano strette al collo di Harry.
Mi sembrava di essere in una favola fin quando i miei piedi non toccarono di nuovo terra.
-Ora prova a prendermi tu!-urlò mentre si allontanava sul prato.
Passammo tutto il pomeriggio a giocare come due ragazzini.
Quando rientrai in casa ripensai a tutto quello che era successo quel pomeriggio.
Era reale?Questa era la domanda che mi ponevo ormai da due giorni.
Salì in camera per poi andare in bagno per farmi un’altra doccia.
Quando uscii sentì il campanello della porta suonare.
Mi avvolsi nell’asciugamano mi legai i capelli in una coda alta e corsi di sotto,dato che il campanello non smetteva di suonare.
Quando aprii la porta il mio sorriso si spense,le mie guance diventarono rosse,gli occhi si riempirono di lacrime che lottavano per non cadere.
 

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Capitolo 4
*** 4 ***


Il suo viso così perfetto,i suoi occhi di un colore indescrivibile,le sue labbra che non mi baciavano ormai da troppo tempo…
Il pugno con cui tenevo l’asciugamano si aprì facendolo cadere per terra.
-Non mi aspettavo questa accoglienza,ma…ok-
Quando la mia testa riuscì a capire cosa succedeva intorno a me,mi resi conto di essere completamente nuda.
Raccolsi l’asciugamano da terra e me lo riavvolsi intorno al corpo.
-Posso entrare?-
-Certo-dissi a bassa voce,ancora sconvolta.
Corsi di sopra per andarmi a cambiare.
Quando scesi lo trovai seduto sul divano,mentre mi aspettava.
-Summer,sei…bellissima-mi disse.
I miei occhi erano fissi sulle mie scarpe.Non riuscivo a guardarlo negli occhi,sapeva che non riuscivo a reggere il suo sguardo.
-Non mi hai ancora salutato-
-Ciao-dissi a bassa voce-
-Non mi hai mai salutato così,cosa ti succede,amore?-
-Amore?Amore?!-urlai-Come puoi continuarmi ad amare dopo tutto quello che mi hai fatto?!-ormai le mie lacrime scendevano incessanti lungo le mie guance.
Il mascara colava dalle mie ciglia.
Ma,ormai,non aveva più importanza.
-Ma,io…-
-Adesso vattene,Niall…-
Si alzò dal divano e mi venne vicino.
-Summer,io…-
Mi prese il volto tra le mani ma girai la testa.
Tenni chiusi gli occhi,fino a quando non sentii la porta chiudersi.
Mi appoggiai contro il muro scivolando a terra.
Avevo la testa fra le mani,ormai sporche di nero.
-Merda!-urlai guardando le gocce di mascara cadere sui miei vestiti.
Mi tolsi la maglietta rimanendo in reggiseno.Mi sentivo libera,libera da tutti quei dolori.
Andai in cucina aprendo il cassetto e prendendo il pacchetto di sigarette di emergenza.
Di solito non fumavo mai,solo quando qualcosa non andava.
Presi un bicchiere di vodka che mi andò dritto nel cervello,ma non era niente in confronto al dolore che stavo provando in quel momento.
Niall era il mio ex.
Mi aveva tradito andando a letto con un’altra.Non glielo avevo mai perdonato.
Non lo vedevo ormai da mesi,anni ma sembravano solo pochi giorni.
Ogni giorno ripensavo a tutti i momenti felici che avevamo passato insieme buttati nel cesso.
Ma poi era arrivato Harry e tutti quei pensieri erano come spariti.
Era come se qualcosa fosse cambiato,come se tutto fosse cambiato.
Qualcosa in me stava cambiando,il mio cuore cominciava di nuovo a battere per amore.
Non dormii per tutta la notte,pensavo e ripensavo a quello che era successo quel pomeriggio.
Io ed Harry abbracciati l’uno all’altro,come in una foto avrei voluto fermare quel momento.
 
Quella mattina non avevo proprio voglia di uscire.
Volevo stare sola con i miei pensieri e con le mie lacrime.
Nessuno mi cercò per tutto il giorno.
Verso il tardo pomeriggio il cellulare vibrò e lo schermo si illuminò.
Sbloccai il messaggio e lessi un numero sconosciuto in alto.
“Hey,piccola,come va.Voglio incontrarti nel parco per una sorpresa.   
So che hai eliminato il mio numero quindi mi firmerò Nialler,il tuo Nialler.
P.S.Ti amo”
Buttai il telefono dall’altra parte del divano.
Secondo lui potevo perdonarlo così.
Portai le gambe al petto e mi portai la testa tra le mani.
E poi decisi si prendere la decisione più giusta.
Mi alzai dal divano e corsi in camera mia.
Aprii l’armadio e decisi di indossare una gonna rosa chiaro con una maglietta larga a fiori da sopra.
Presi la borsa e mi incamminai verso il parco a testa bassa mentre il dente incominciò a torturarmi il labbro.
Osservai il cancello d’entrata esitando per qualche secondo.
Camminavo a passi lenti,pensando a cosa dire.
Quando arrivai in cima alla collinetta notai un grande gazebo decorato con luci tutte intorno,fiori e lampade a forma di cuore.
Era tutto illuminato solo dal tramonto.
Rimasi stupita quando notai Niall dietro al gazebo.
Gli sorrisi e le mie guance presero un colore rosato.
Lo guardai finalmente negli occhi.
Li ricordavo in ogni loro piccolo particolare.
Quel colore azzurro cielo mischiato con il blu profondo del mare.
Non avevo un colore così bello e complicato,come lui.
Mi tese la mano ed io l’afferrai.
Mi fece salire le scale che portavano al centro del gazebo.
Mi mise le mani intorno al bacino ed gli misi le mani intorno al collo.
Lui mi strinse di più a se.
I nostri petti erano uniti.
I nostri respiri cominciarono a diventare più irregolari.
I nostri occhi azzurri combaciavano perfettamente.
Mi alzai sulle punte e chiusi gli occhi.
Lui si avvicinò a me e le nostre labbra combaciarono perfettamente.
Era quello che stavo aspettando da troppo tempo,era quello che avevo sognato dopo che lui se ne andò…
 
  SALVE GENTE!! sono risorta ed ho messo il quarto capito! Volevo dire a tutti quelli che seguissero la mia ff che continuerò a mettere i capitoli una volta a settimana,più precisamente ogni lunedì! Quindi se la storia vi è piaciuta fatemelo sapere nelle recensioni!Grazie!!Al prossimo capitolo!!

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Capitolo 5
*** 5 ***


Era quello che stavo aspettando da troppo tempo,era quello che avevo sognato dopo che lui se ne andò…
Quando ci staccammo lui mi guardò per pochi secondi negli occhi prima che io potessi di nuovo diminuire la distanza fra di noi.
Le mie labbra si poggiarono di nuovo sulle sue.
Il bacio fu lungo e passionale.
Lasciai il passaggio libero alla sua lingua per incontrare la mia.
Le nostre lingue si seguivano,si rincorrevano e si toccavano.
Io avevo le dita strette nei suoi capelli e lui aveva le mani che scorrevano lungo la mia schiena.
Quel bacio sembrava non volere finire mai.
Quando ci staccammo ci stendemmo sull’erba a guardare le stelle.
Ogni volta che riuscivamo a vedere una stella cadente la indicavamo con la punta del dito,esprimendo un desiderio.
Il mio? Che quella notte non finisse mai.
-Sai una cosa?-mi chiese Niall,sempre con lo sguardo fisso sul cielo.
-Cosa?-gli chiesi girando la testa dalla sua parte.
Si mise seduto e dalla tasca cacciò un anellino di ferro.
Mi sedetti per osservare meglio l’oggetto che teneva in mano.
Si mise in ginocchio.
-Ti prometto che un giorno ti sposerò,questa è la mia promessa-mi disse mettendomi l’anello al dito.
Una lacrima mi scese sul volto.
Mi lanciai su di lui.
Rotolammo sull’erba.
Lui si trovava sopra di me ed io sotto.
Mi sentivo impotente.
Lui fece combaciare le nostre labbra.Si distese accanto a me e il bacio continuò per secondi,minuti,ore o l’infinità.
Non saprei dire.
-Lo voglio-dissi quando le nostre labbra erano a pochi millimetri di distanza.
Lui sorrise e ci perdemmo in un altro bacio.
Mi riaccompagnò a casa e dopo un ultimo bacio,lo vidi sparire tra le stradi,buie,di Londra.
Entrai in casa chiudendomi la porta alle spalle.
Il telefono cominciò a vibrare e ad emettere le parole della mia suoneria.
Lessi il numero di Harry in alto.
E adesso…non gli potevo dire quello che era successo.
-Hey, piccola-
-Hey,Styles-
-Come va?-
-Bene,tutto bene-
-Sono contento.Domani mattina passiamo un po’ di tempo insieme?-
-Certo!-
-Ti passo a prendere domani mattina alle 10.Ok?-
-Certo.A domani-
-‘Notte,principessa-
-‘Notte,Styles-
Quella notte riuscii a dormire,facendo sogni su come sarebbe stato tutto,un giorno.
La mia vita era cambiata.
L’incontro con Harry,il ritorno di Niall,la promessa che mi aveva fatto…
La mia vita era cambiata veramente.
Quella mattina Harry mi venne a prendere alle dieci in punto.
Salii in macchina e mi misi comoda.
-Dove mi stai portando,Hazza?-
-E’ una sorpresa-
Dopo qualche ora arrivammo davanti ad un piccolo cancello.
Come sempre mi mise le mani davanti gli occhi e mi fece oltrepassare il cancello e poi un piccolo giardino.
-Ora puoi aprire-mi disse togliendo le sue mani dai miei occhi.
Quando li aprii mi ritrovai davanti un enorme lago.
Non c’era nessuno e il sole si specchiava sull’acqua.Mi girai verso Harry e le mie labbra si piegarono in un tenero sorriso.
-Harry,ma…è bellissimo qua-
-Proprio come te,principessa-
Mi girai verso di lui guardandolo negli occhi.
I suoi occhi scrutavano i miei dall’alto.
Le sue labbra si avvicinarono alle mie.
Chiusi gli occhi e mi lasciai tutti i problemi alle spalle.
Le sue labbra si posarono sulle mie.
Mi prese la testa tra la mani.
Le mie dita tenevano stretti i suoi ricci mentre quel bacio continuava,come se non volesse finire.
Gli poggiai le mani sul petto spingendolo lontano da me.
-Harry,non posso-
-Certo che puoi-
-Niall,è tornato-
-Chi è Niall?-
-Il mio fidanzato-





SPAZIO AUTRICE
salve gente!come vi avevo promesso ogni lunedì metterò un nuovo capitolo!Passate a recensire e tanto loveeeeeeeeeeeeee!!!!!!!!!
 
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 6
*** 6 ***


-Harry,non posso-
-Certo che puoi-
-Niall,è tornato-
-Chi è Niall?-
-Il mio fidanzato-
Harry si allontanò da me.
Con il dorso della mano si asciugò le labbra dove pochi secondi prima erano poggiate le mie.
I miei occhi erano bassi,fissi nell’acqua dove rispecchiava il mio riflesso.
Le lacrime cadevano nell’acqua formando dei piccoli cerchi che pian piano diventavano sempre più grandi.
Caddi a terra e mi portai le ginocchia al petto.
Nascosi la testa fra le gambe e le mie mani stringevano forti i miei capelli.
Harry era ancora in piedi dietro di me.
Come avevo potuto fargli credere che tra noi ci sarebbe potuto essere qualcosa?!
Ma io lo amavo,lo amavo con tutta me stessa…prima che ritornasse Niall.
Ma quando stavo con lui tutto era diverso.
Non sapevo mai cosa dire a Niall ma,con Harry,sentivo di potergli dire tutto.Proprio tutto.
Sentii dei passi dietro di me.
Mi girai e mi ritrovai le sue ginocchia all’altezza della faccia.
Alzai lo sguardo e trovai i suoi occhi che guardavano i miei.
Le lacrime continuavano a scorrere.
Perché dovevo stare così male.
Lui mi porse la mano per farmi alzare.
Allungai la mano e mi ritrovai faccia a faccia con lui.
Le sue mani accarezzavano il mio viso.
Mi poggiai sul suo palmo chiudendo gli occhi e sentendo tutto il suo profumo.
Con il pollice mi asciugò le ultime lacrime rimaste da sole sulle mie guance.
-Io ti amo- mi disse.
Non risposi.
Rimasi con gli occhi chiusi continuando a sentire la sua mano calda sul mio viso freddo.
Mi sentivo protetta quando stavo con lui.
Mi sentii qualcosa premere sulle labbra.
La mie mani si intrecciarono in quelle di Harry.
Quel bacio era stato uno dei più belli della mia vita.
Non riuscivamo a smettere.
Avevamo così bisogno l’uno dell’altro.
Quei baci erano come una droga per me,quando inizi a farne uso poi non puoi più farne a meno.
Adesso le mie mani stringevano i suoi ricci e le sue mani stringevano il mio bacino.
I nostri respiri erano diventati irregolari.
Le nostre continuavano ad aprirsi ad ogni piccolo tocco.
La sua lingua sfiorava la mia per poi insistere sempre di più.
Non riuscivo più a pensare a niente.
Tutti i miei pensieri erano sparsi nella mia mente.
I miei genitori che mi avevano abbandonata,l’incontro con Harry,quella promessa e Niall…
Mi staccai e guardai Harry fisso negli occhi.
Lui si riavvicinò a me ma io mi scansai.
-Lo so che sarà una sfida,ma…-mi disse con un sorriso stampato in faccia.
-Un giorno sarai mia e solo mia,è una promessa-
Il cielo ere iniziato a diventare nuvoloso e aveva iniziato a soffiare un freddo vento.
-Aspetta…-mi disse Harry togliendosi la giacca che aveva addosso,rimanendo solo con una maglietta a maniche corte.
Mi sistemò la giacca sulle spalle e con una mano intorno alla spalla ci incamminammo verso la macchina.
Ad un certo punto mentre camminavamo mi afferrò per il polso facendomi fare una giravolta per poi cadere tra le sue braccia.
-Ti farò innamorare di me,te lo giuro.Ed un giorno ti sposerò-
Mi tirò su e mano nella mano continuammo a camminare.
Quando ritornai a casa buttai le chiavi sul tavolo e mi gettai sul divano,sfinita.
Andai in cucina preparandomi una tazza di te,forse mi avrebbe fatta calmare.
Afferrai il telecomando ed accesi al primo canale.
Una storia d’amore,come sospettavo.
Il secondo canale,idem.
Al terzo canale trovai una storia di una ragazza che veniva contesa fra due ragazzi.
Come faceva la tv a conoscere la mia vita.
Decisi di spegnere la televisione e di leggere un libro ma tutti quelli che avevo parlavano solo ed esclusivamente d’amore.
Ero così disperata?
Decisi di accendere il pc e di andare a vedere cosa succedeva su facebook.
Vidi che in linea c’era mio fratello più grande.
Non ci sentivamo ormai da un po’,avevo tanta voglia di scrivergli.
Ma lui avrebbe mai voluto parlare con me.
Da quando i nostri genitori ci avevano abbandonati lui mi ha sempre dovuto crescere.
Quando avevo 16 anni lui se ne andò via con la sua fidanzata lasciandomi da sola.
Lasciai la scuola ed incominciai a lavorare allo Starbucks,per riuscire a pagare l’affitto della casa.
Da quando se ne era andato non ci eravamo più sentiti,nemmeno scritti.
Digitai le prime parole sulla tastiera ma,non riuscii ad inviarle.
Era solo mio fratello,perché avevo così paura.
Poggia il dito sul tasto “invio”,chiusi gli occhi e ,senza pensarci,spinsi il tasto.
-Ciao Zayn-
 
 
  Salve a tutti!!Siamo ormai al sesto capitolo...Già...C'è ancora molto da scrivere su quello che succederà!!Spero vi sia piaciuto e spero vivamente che mi lascerete una recensione sopra!Grazie!A lunedì prossimo!!

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Capitolo 7
*** 7 ***


Poggia il dito sul tasto “invio”,chiusi gli occhi e ,senza pensarci,spinsi il tasto.
-Ciao Zayn-
Sotto il messaggio apparve la visualizzazione d il mio cuore si fermò.
Vidi il pallino verde vicino al suo nome scomparire.
I miei occhi si abbassarono e iniziai a giocherellare con una ciocca di capelli.
I miei occhi si bagnarono senza far uscire lacrime.
Il telefono incominciò a suonare.
Alzai improvvisamente lo sguardo pensando che fosse lui.
Buttai il computer dall’altra parte del divano.
Presi il cellulare tra le mani.C’era scritto numero sconosciuto.
Feci scorrere il mio dito sulla striscia verde e risposi.
-Si,con chi parlo?-dissi eccitata.
-Summer,sono Niall-
Il sorriso che mi era comparso sulle labbra,svanì in un colpo.
-Sei ancra li?-mi chiese.
-Oh!Si!Scusa.Sono contenta di sentirti-
-Anche io,piccola-
Il mio dente stringeva forte il mio labbro inferiore.
-Che ne dici.io,te.casa mia.questa sera-mi chiese.
Il mio cuore iniziò ad accelerare.
Non sapevo veramente cosa dire.
-Ma certo,come potrei dire di no?-dissi ironica.
-Perfetto,ci vediamo da me alle 11,ok?-
-Ok!-
-Ti amo-
-Anche io,a stasera Nialler-
La telefonata finì ed io lasciai il mio telefono sul divano accanto a me,mentre mi prendevo la testa tra le mani.
Non ero riuscita a dirgli ti amo.
Potevo farlo benissimo.Gli avrei potuto dire”Niall,anche io ti amo”e invece non ci ero riuscita.
Il perché,Non me lo so spiegare neanche io…
Andai in camera mia,decidendo cosa mi sarei messa quella sera.
Ero indecisa ma alla fine scelsi un pantaloncino di raso rosa e una camicetta azzurra con un nodo alla fine.
Mi feci una doccia,mi allungai le ciglia con tanto mascara e le mie labbra erano completamente ricoperte di lucidalabbra rosso.
Mi spruzzai per tutto il corpo quasi un’intera boccetta di profumo.
Lasciai i capelli sciolti che mi scesero sulle spalle e intrecciai dei piccoli ciuffi in delle piccole treccine che poi legai insieme sulla parte alta della testa.
Presi la borsa ed uscii di casa.
Mentre camminavo sentii il mio cellulare vibrare.
Lo presi e lessi il messaggio.Vidi in alto il nome di Harry e poi guardai in basso.
-Ti amo,ricordalo sempre-
Non risposi,lo ributtai nella borsa e continuai a camminare con un sorriso stampato in viso.
Camminavo con lo sguardo basso,fisso sulle mie scarpe,mentre lasciavo che tutti i pensieri scivolassero via dal mio corpo.
Quella sera con Niall volevo che fosse perfetta.
Quando arrivai davanti alla porta la trovai socchiusa.
L’aprii piano e trovai il salone illuminato solo dalle luci delle candele.
Un strada di petali di rose mi portava per le scale.
Poggiai la borsa sul divano e mi tolsi le scarpe.
Salii di sopra e trovai Niall fuori la porta della sua camera.
-Hey,piccola-mi disse.
Corsi verso di lui e gli saltai addosso.
Le miei gambe circondavano il suo bacino e le mie braccia stringevano il suo collo.
Lui mi teneva stretta,facendo salire la sua mano lungo la mia schiene provocando i me dei brividi di piacere.
Aprì la porta della sua camera con un calcio e mi distese sul letto.
Mi sedetti e gli slacciai i bottoni della camicia per poi toglierla e buttarla a terra.
Lo lasciai a petto nudo.Quanto poteva essere perfetto?
Lui mi slaccio il nodo della mia camicia per poi sfilarmela lasciandomi in reggiseno.
Gli slacciai il bottone del pantalone ed abbassai la cerniera lampo lasciandolo solo in boxer.
Lui abbasso i miei pantaloncini lasciandomi in intimo.
Mi stesi sul letto e lui si posizionò su di me.
Iniziò a darmi dei piccoli baci umidi lungo il collo per arrivare,poi,alle mie labbra.
Erano dei baci passionali e lunghi,sembravano non voler finire mai.
Rigirai le cose.Mi misi io sopra di lui iniziando a disegnargli dei piccoli cerchi lungo il suo torace fino ad arrivare all’elastico dei suoi slip.
Lui mi bloccò il polso e rigirò ancora le cose.Mi bloccò per i polsi non permettendomi nessun movimento.
I suoi occhi azzurri erano fissi nei miei.
-Girati per me,piccola-
Mi misi seduta e mi girai.
Iniziò a giocherellare con il gancio del mio reggiseno fino a slacciarlo del tutto.
Poi lo sentii allungarsi verso il comodino per poi risedersi sul letto.
I miei occhi furono coperti con qualcosa di bianco.
-Ma…-
Mi girai verso di lui.
-Stai ferma,piccola,ti farò sentire bene-
Mi girai di nuovo e poi il nulla.
Niall mi fece un nodo ed io non riuscii a vedere più nulla.
Sentii solo il rumore della scatola dei preservativi aprirsi e poi riuscii a sentire solo i nostri cuori.
Ma tutto quello che riuscivo a pensare in quel momento erano i momenti che avrei passato un giorno,quando sarei stata sposata con lui…

Salve a tutti!!Come promesso ho aggiornato anche questa settimana.Spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto!!Vi amo infinitamente tutti e spero recensirete in massa!!GRAZIE E ALLA SETTIMANA PROSSIMA,GENTE!!

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Capitolo 8
*** 8 ***


Ma tutto quello che riuscivo a pensare in quel momento erano i momenti che avrei passato un giorno,quando sarei stata sposata con lui…
Quella sera sembrava non finire mai.Era tutto perfetto.
Quella mattina mi svegliai accanto all’angelo più bello del paradiso.
Mi alzai,mi feci una doccia ed indossai una sua maglietta trovata nel cassetto,mi andava come un vestito.
Mi legai i capelli in una lunga treccia e scesi giù in cucina.
Aprii il frigorifero e presi una tazza di succo con dei biscotti.
Presi in mano un biscotto e,mentre lo stavo portando alla bocca,me lo sentii strappare dalle mani.
Riaprii gli occhi e trovai davanti quelli di Niall mentre ,sorridendo,mangiava il mio biscotto.
Alzai gli occhi al cielo-Sempre il solito!-
-Ti amo-mi disse sorridendo a 32 denti.
-Come posso non perdonarti?!-dissi sporgendomi sopra di lui e dandogli un bacio leggero sulle labbra.
-Bel vestito!Che marca è?-mi disse ironico.
-Ah!Non la conosci?!Quella nuova marca:il cassetto di Niall.Secondo me sarebbero perfetti per te-dissi ironica.
Lui mi guardava con faccia interrogativa.
-Lascia perdere-dissi scherzando.
-Che facciamo oggi?-mi chiese.
Alzai le spalle.Non sapevo veramente cosa mi sarebbe successo oggi.
Decidemmo infine di andarci a fare una passeggiata per le vie di Londra.
Entrammo in ogni negozio che avesse almeno un bel paio di scarpe o un bel vestitino quindi,in pratica,trascinai Niall per tutta Londra a fare shopping.
Mi trovavo nella cabina di Subdued,intenta ad entrare in un vestito.
Quando uscii trovai Niall seduto su un divanetto mentre giocava a Candy Crush.
-Allora,che ne dici?-dissi facendo un giro su me stessa e guardandomi poi allo specchio.
-Lo sai,non sono bravo in fatto di vestiti-
Dopo quelle parole mi venne una fitta al cuore.
Ripensai alla sera del mio compleanno e al regalo che aveva scelto Harry.
Un sorriso mi comparve sul volto per poi chiudere le tende del camerino alle mie spalle.
Trascinai le buste dei negozio davanti alla porta di casa mia prima di prendere le chiavi.
Portai le buste in camera mia e sistemai i vestiti nell’armadio.
Ordinai una pizza e accesi la tv.
La consegna fu più veloce del solito e quando andai ad aprire la porta mi ritrovai gli occhi color smeraldo di Harry.
-Styles…che ci fai qui?-gli chiesi con faccia interrogativa.
Consegna speciale!-disse entrando con due pizze in mano.
Chiusi la porta alle mie spalle e mi precipitai in cucina.
Mi sedetti su uno sgabello e lasciai che lui apparecchiasse per tutti e due.
-Come sapevi che avevo ordinato la pizza?-
-Magia-mi disse.
Alzai gli occhi al cielo e continuai  mangiare la mia fetta di pizza.
Stavo bevendo un sorso di cola mentre osservavo Harry mentre mangiava la sua pizza.
-Allora,Sum,dimmi…tu e Niall avete già fatto l’amore?-
Sgranai gli occhi e quel poco di coca cola che avevo bevuto andò a finire sui ricci di Harry.
Mi asciugai la bocca con il dorso della mano e guardai Harry dritto negli occhi.
-Come cazzo ti vengono queste domande-lo guardai con una faccia sia interrogativa sia stupita.
-Dimmelo-mi disse.
Abbassai lo sguardo sul mio piatto.
-No.Solo sesso-
-Perfetto-sussurrò,riuscendo a leggere le sue labbra.
-In che senso-dissi piegando la testa.
-Lo vedrai-
Harry si alzò dalla sedia,venendo verso di me.
Le mie gambe si strinsero al bacino di Harry e le mie braccia si reggevano al suo collo.
Mi sollevo sul bancone ove pochi minuti prima c’erano i nostri piatti.
Iniziò a darmi dei piccoli baci umidi sul collo proseguendo,poi,lungo il viso.Prima di arrivare alla mia bocca gli poggia una mano sopra al petto.
-No,Harry,no-gli dissi a bassa voce.
-Ma,io…ho bisogno di te-
Alzai lo sguardo e mi ritrovai ipnotizzata dai suoi occhi.
Quei due occhi che facevano luce nel mio cuore.
Perché dovevano essere così belli?
Il mio dente incominciò a torturare il mio labbro inferiore.
Mi persi nel suo sguardo infinito.
Mi alzai dalla sedia andando verso di lui ma inciampai nei miei passi cadendo tra le sue braccia.
I nostri occhi si erano persi gli uni negli altri.
Lui si avvicinò a me e fece diminuire la distanza che c’era tra i nostri corpi.
-Ti prego resta con me-mi sussurrò nell’orecchio.
-Non posso-
-Non mi importa.Io ti amo,Summer-
Non risposi,cosa dovevo dirgli?
‘Anche io ti amo Harry?’o’Un giorno ci sarà qualcosa tra di noi?’
-E per dimostrartelo,domani,partiamo per Parigi-
  Ebbene si siamo arrivati all'8 capitolo...ce ne saranno molti altri...spero! Comunque ho iniziato a scrivere un'altra fan fiction e questo l'ho un po trascurata ma spero che la prossima settimana riuscirò a mettere il capitolo in fase di scrittura. Vi voglio una marea di bene e spero che andrete a recensire perchè è molto importante per me! Grazie e alla prossima settimana!!

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Capitolo 9
*** 9 ***


-E per dimostrartelo,domani,partiamo per Parigi-
Sgranai gli occhi.
-Cosa?!-gli chiesi con aria interrogativa e spaventata.
-Domani partiamo per Parigi,stavo organizzando questo viaggio da quando ti ho conosciuta.Ho capito fin dal primo momento che mi sarei innamorato perdutamente di te,quindi per dimostrartelo ti porterò a Parigi,la città dell’amore-
Deglutii,non potevo crederci che mi amava fino a quel punto.
-Ma…le valige.Devo preparare le valige,devo avvisare Niall,e…-
Lui mi mise un dito davanti le labbra.
-Non avviseremo nessuno.Sarà una partenza segreta,nessuno lo dovrà sapere-
-Ok…-dissi guardandolo negli occhi.
Corsi di sopra presi la valigia da sotto al letto e buttai tutta la roba che avevo per mano dentro la grande borsa rosa.
La chiusi e scesi giù in salone trovando Harry sul divano.
Mi accoccolai vicino a lui,portando la mia testa sul suo petto.
-Perché vuoi fare questa pazzia?-
-Quale pazzia?-
-Quella di amarmi-
-Perché non dovrei farlo?-
-Caro Styes,io sono una ragazza complicata.Se andassi da uno psicologo dopo cinque minuti strapperebbe la sua laurea per andare a coltivare un campo di patate-
Lui si girò guardandomi con occhi spaventati.
-Cosa?-mi chiese ridendo.
Perché quando lui scoppiava a ridere,io scoppiavo a vivere?
Non me lo spiegavo nemmeno io.
-Già,sono pazza-
-No,tu sei magnifica-mi disse iniziandomi ad accarezzare i capelli.
Mi addormentai tra sul suo petto,coccolata dalle sue grandi braccia.
Quando mi svegliai notai che mi trovavo nel mio letto.
Fui subito rapito dall’odore di biscotti e di caffè.
Corsi giù in cucina trovando Harry seduto davanti al bancone mentre beveva la sua tazza di te.
-Hey,piccola-
-Hey,Hazza-
-Ti ho preparato la colazione-
-Grazie-dissi iniziando a bere il mio caffè.
-L’aereo parte questa mattina e saremo all’aeroporto di Parigi prima di sera,giusto per vedere il tramonto -le mie guance diventarono rosse.
Mi lavai e mi vestii prendendo poi le mie valige chiudendomi la porta di casa alle spalle.
Corsi verso la macchina di Harry,che caricò le mie valige e partimmo verso l’aeroporto.
Harry prese il carrello per le valige e ci incamminammo verso il check-in.
Dopo qualche ora la cintura della poltrona era allacciata e le hostess ci chiesero il piacere di spegnere il cellulare.
Presi in mano il mio i-phone rivedendo le centinaia di telefonate ricevute da Niall.
Premetti il tasto di spegnimento che non avrei premuto prima di tornare a Londra.
Il volo durò qualche ora quando arrivammo il sole incominciava piano a scomparire dietro la nostra vista.
Presi la mano di Harry e ci incamminammo verso l’uscita dell’aeroporto con le nostre valige dietro.
Chiamammo un taxi e ci dirigemmo verso l’hotel.
Aveva previsto ogni singola cosa nei minimi dettagli!Ero stupita!!
Posammo le valigie e andammo a fare una passeggiata in centro.
Prendemmo una funivia e ci ritrovammo sopra una collinetta che mostrava l’intera città sotto il riverbero degli ultimi raggi di luce.
Ci sedemmo su una panchina,mano nella mano.
Poggiai la testa sulla sua spalla e lasciai che i miei problemi tornassero a Londra.
-Perché non può essere tutti i giorni così?-mi chiese accarezzandomi la mano.
-Così,come?-
-Io,te,Parigi,la luna,il vento che ti scompiglia i capelli e la luce della sera che ti incornicia il volto-disse.
Con la mano mi sfiorò il viso in ogni suo singolo lineamento.
Mi poggiai al tocco della sua mano e chiusi gli occhi aspirando ancora una volta il suo profumo.
Aprii gli occhi e trovai i suoi verdi nei miei.
Le mie labbra si piegarono in un sorriso.Le sue labbra si avvicinarono alle mie sfiorandole.
Chiusi gli occhi e mi lasciai trasportare dalla magia di quel momento.
Harry,la luna ,Parigi il mio amore verso di lui…
Cosa?!Il mio amore verso di lui?!Cosa stavo pensando?!
Non mi soffermai su quei dettagli,continuai a lasciarmi trasportare da quel momento.
Le mie mani giocherellavano con i suoi ricci mentre le sue mani correvano lungo la mia schiena.
Mi stavo innamorando di Harry Styles!
Quando ci staccammo i suoi occhi scrutavano i miei e le sue labbra si piegarono in un tenero sorriso uno dei più belli che mi avesse mai rivolto.
-Voglio te-mi disse soffiando vicino al mio orecchio.
Mi gettai tra le sue braccia,perdendoci in un bacio appassionante.
Ci stendemmo sopra alla panchina continuando a far coincidere le nostre labbra.
-Ti prego,non andartene-gli dissi con un respiro sulle sue labbra.
-Io ci sono sempre stato-mi disse baciandomi.
Perché non l’avevo conosciuto prima.
Prima di Niall,prima della nostra storia.
Lo avevo conosciuto nel posto sbagliato e nel momento sbagliato ma il nostro amore era così perfetto.
Lui mi prese la mano e ci mettemmo a correre.
Scendemmo giù nel centro della città,camminando per le strade piene di negozi.
Sembravamo due ragazzini innamorati.
Il mio sguardo fu attirato da un negozio in particolare.
Lasciai la mano di Harry e mi diressi davanti a quel grande vetro illuminato.
Poggiai la mano sopra al vetro pensando a quella promessa.
Quell’abito nella vetrina era così bello,così soave e così semplice,il più bello che avessi mai visto.
-Un giorno lo indosserai-disse vicino al mio orecchio.
-Ed io indosserò quello- disse indicandomi un abito maschile accanto a quello bianco della sposa.
Mi girai verso di lui dandogli un leggero bacio a stampo.
Continuammo a camminare mano nella mano.
Comprammo un gelato e ci sedemmo su un muretto sopra le rive del Tamigi.
Il rumore dell’acqua che scorreva alle nostre spalle riusciva a rilassarmi e la mani di Harry che sfiorava le mia mi faceva venire i brividi.
-Harry,non lasciarmi mai-
-Non lo farò mai,lo prometto-
 
 
 
 
 
Salve a tutti!!!Anche questa settimana sono viva!!Siamo arrivati al capitolo 9 WoW!Summer pian piano si innamora sempre di più di Harry,come qualcuno mi ha scritto nelle recensioni!Spero vi piaccia e lasciate una piccola recensione!
A LUNEDI' PROSSIMO!!!


 

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Capitolo 10
*** 10 ***


-Harry,non lasciarmi mai-
-Non lo farò mai,lo prometto-
Non capivo ancora cosa vedesse giusto,in me.
Ero la complicatezza fatta persona.
Nessuno mi aveva mai voluto,nemmeno mio fratello.
Troppi ricordi si annidarono nella mia testa.
Il momento di piacere che stavo provando pochi attimi prima svanì.
Scoppiai in lacrime che asciugai con un lembo della mia felpa.
-Cosa ti succede-mi chiese Harry alzandomi il viso all’altezza del suo.
-Nessuno mi ha mai voluto,nessuno!-dissi.
-E’ per Zayn?-
-E tu come fai a saperlo?-dissi asciugandomi le lacrime che non smettevano di cadere.
-Lui era mio amico.E’ scappato a Parigi con la sua fidanzata lasciando sua sorella da sola-
-Parigi?-dissi sgranando gli occhi.
-Lui non ti ha mai voluta abbandonare-disse asciugandomi una lacrima ribelle.
-Questo viaggio aveva anche un altro scopo-disse sorridendomi.
-Guarda dietro di te-
Lo guardai prima scioccata per poi girarmi lentamente.
Era li,con le mani dentro le tasche e un sorriso stampato in faccia.
Mi tese le mani aspettando che io cadessi tra le sue braccia.
Mi alzai e corsi via,piangendo.
Non sapevo dove stessi andando ma una cosa era certa,scappavo da mio fratello.
Le persone che mi stavano accanto seguivano con lo sguardo i miei passi,preoccupandosi per me.
Io,Summer Malik,che scappava dalla sua vita,almeno per una volta.
Non volevo affrontare il mio destino,il mio passato,il mio presente e soprattutto il mio futuro.
Entrai in un vicoletto stretto e mi accovacciai per terra contro il muro.
Piangevo come mai avevo fatto prima.
Il buio di quel posto mi entrava nel cervello dandomi un senso di vuoto.
-Perché deve essere tutto così difficile?!-dissi bisbigliando con la testa tra le mie gambe piegate contro il mio petto.
-Non lo so,ma credo che in questi casi ci voglia una sigaretta-
Una voce che non avevo mai sentito prima mi trapasso il cervello.
Alzai lo sguardo,trovandomi davanti il viso di un ragazzo alto,slanciato e sulla ventina.
Aveva una maglietta coperta da una giacca di jeans e dei pantaloni aderenti.
Presi la sigaretta dalle sue dita e me la portai alle labbra lasciandola accendere da lui.
Appena aspirai il fumo,iniziai subito a tossire.
-Non ci sei abituata,vero?-mi chiese.
Annuii con un gesto del capo.
Non fumavo da quando mio fratello se ne era andato,molto tempo fa.
-Come ti chiami?-
-Non lo vado a dire in giro a sconosciuti-
-Furba la ragazza-
-Semplicemente,non mi faccio i cazzi degli altri-
Aspirai più profondamente facendo uscire a sbuffi il fumo dalla mia bocca.
Chiusi gli occhi,provando un senso di piacere scorrere lungo la mia schiena.
-La mia vita non ha più senso-dissi a bassa voce.
-Tutte le vite hanno un senso e tutte le persone sono su questa terra per uno scopo.Il tou qual è?-
-Lo devo ancora trovare ma cred non esista uno scopo per me-
-Deve esserci per forza qualcosa di giusto in te-
Era proprio quello il problema,in me non c’era niente di giusto.
I suoi occhi scrutavano da lontano il mio viso bagnato di lacrime e sporco di mascara.
Prese un fazzoletto e iniziò a asciugarmi le lacrime.
Mi voltai e,per la prima volta,i nostri occhi si incrociarono.
-Non piangere,sei così bella quando sorridi-
Il mio cuore cominciò a battere più velocemente.
Sentivo qualcosa per quello sconosciuto ma,non sapevo ancora cosa.
Il fazzoletto che aveva in mano cadde a terra.
La mia mano si avvicinò all’oggetto scontrandosi con la sua.
Al suo tocco una scossa risalì lungo il mio corpo.
Il mio respiro si fece irregolare e le mie guance diventarono rosse.
Le mie labbra si piegarono in un tenero sorriso e le mie dita portarono una ciocca di capelli dietro l’orecchio.
-Che ti avevo detto?Quando sorridi sei la stella più bella che io abbia mai visto-
Mi alzai.
Le scarpe mi iniziavano a fare male a causa dei tacchi ma ,in quel momento,niente era importante a parte quel ragazzo che non avevo mai visto prima.
Mi faceva sentire speciale,anche con le poche parole che aveva riservato per me.
Poggiai le spalle contro il muro incrociando le gambe.
-E’ complicata.La vita è complicata,i sentimenti sono complicati,l’amore è complicato-
Le lacrime ripresero ad uscire incessanti.I singhiozzi riempivano quella via silenziosa.
Lui poggiò la sua giacca sulle mie spalle.
Lo guardai dritto negli occhi mentre i nostri nasi erano a pochi centimetri di distanza.
Un sorriso incorniciò il viso di tutti e due.
-La tua risata è contagiosa-dissi singhiozzando.
-Me lo dicono in tanti-disse avvicinandosi a me.
Le sue mani stringevano i miei fianchi,mentre i nostri pensieri correvano sulla stessa linea d’onda.
Presi la borsa da terra e lo guardai.
Mi avvicinai al suo orecchio.
-Summer-soffiai lungo il suo collo.
-Cosa?-mi chiese mentre mi allontanavo.
-Summer,mi chiamo Summer-dissi girandomi verso di lui.
-Liam,mi chiamo Liam-mi disse mentre quel nome cominciò ad invadere ogni mio pensiero.

Salve a tutti!!
Finalmente ci sono tutti nella storia!(finalmente)
Zayn è ritornato ma per ora Summer non vuole saperna di lui e Liam?Lo conosceremo più avanti...
Harry?Lo ama sempre di più ma cosa succederà...?
Oggi sono molto vaga e che sono eccitata con l'uscita di Story of My life e il capitolo 10!!
Comunque mi piacerebbe se andaste a mmetere una recensione e un "mi piace" al capitolo su fb,sto ancora al primo!
Questo è il sito:
https://www.facebook.com/photo.php?fbid=171784483018784&set=pb.106364766227423.-2207520000.1383073846.&type=3&theater
Scusate se ho messo il capitolo in ritardo e spero andrete sulla mia pagina fb!
GRAZIE A TUTTI E ALLA SETTIMANA PROSSIMA E
HAPPY HALLOWEEN!!
 

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Capitolo 11
*** 11 ***


-Liam,mi chiamo Liam-mi disse mentre quel nome cominciò ad invadere ogni mio pensiero.
Camminavo con le mani nelle tasche della giacca.
Mi ricordai ad un certo punto che stavo indossando quella di Liam.
Corsi indietro,in quella strada buia,sperando di incontrare la persona che faceva brillare il mio cuore.
Appena arrivai all’inizio di quella stradina non trovai nessuno,solo qualche carta che volava spinta dal vento.
Abbassai lo sguardo sulle mie vans girando e rigirando quella giacca tra le mani.
Dentro ad una tasca trovai un fogliettino con su scritto un numero di telefono.
Sotto c’era scritto il suo nome,forse per non dimenticarsene mai.
Lo guardai in tutti i suoi particolari per poi mettermelo in tasca.
Indossai la giacca e percorsi il fiume in tutta la sua lunghezza.
Arrivai davanti all’enorme albergo dove qualche ora prima avevo lasciato le mie valige.
Entrai nella olle e trovai Zayn seduto su un divanetto.
Rimasi immobile guardando nel vuoto.
Lui si alzò venendo verso di me.Tese le mani per abbracciarmi ma mi scansai.
-Ti prego,scusami-mi disse con la testa sulla mia spalla.
Chiusi gli occhi e alzai la testa per non far uscire più lacrime.
-Vedo che ti ho lasciato nelle mani giuste-
-Non sto con Harry-dissi schietta.
-Ancora con quel Niall?-
-Quel Niall mi ha protetta mentre tu eri a fare lo stronzo con quella puttanella-dissi dirigendomi verso l’ascensore.
Aprii la porta ma lui la chiuse davanti ai miei occhi.
-Almeno ascoltami-disse urlando.
Non ce la facevo più e le mie lacrime corsero lungo il mio viso.
-Ascoltami-disse accarezzando il mio viso.
-Non ho mai voluto abbandonarti,volevo solamente scappare da quel mondo che sapevo,non mi apparteneva.Nessuno ti avrebbe mai fatto partire con me.Non avevi documenti ed io che ero già maggiorenne potevo andarmene ma senza di te-
Ero impassibile mentre le lacrime segnavano il mio volto.
-Perdonami-disse gettandosi tra le mie braccia.
Presi tra le mani il suo viso accarezzando i suoi capelli.
Le sue mani stringevano i miei polsi.Le sue lacrime bagnavano le mie mani.
-Calmati-dissi tranquillizzandolo.
Si alzò guardandomi negli occhi.
Mi prese tra le braccia e incominciò a farmi girare.
Lo abbracciai come non avevo mai fatto con nessuno.
Le mie mani erano intorno al suo collo mentre la mia testa era poggiata sulla sua spalla.
-Ora vai-mi disse-Credo che Harry ti interessi davvero-
Non risposi mi limitai a sorridergli mentre si allontanava verso la porta d’ingresso.
Salii in camera,aprii la porta con la carta magnetica e la chiusi alle mie spalle.
In tutta la camera,candele e rose,erano sparse in tutti gli angoli.
Harry era poggiato allo stipite della porta della camera da letto.
Aveva i jeans sbottonati e la camicia aperte che faceva vedere i suoi muscoli scolpiti e coperti dai tatuaggi.
Si avvicinò a me mettendo una mano dietro la mia testa e portando la mie labbra alle sue.
Il suo respiro scorreva lungo il mio collo mentre le sue mani cominciavano a sfilarmi la felpa e la maglietta.
Gli sfilai i pantaloni e lui fece lo stesso con me.
Ero rimasta in intimo mentre l’ultimo capo d’abbigliamento che copriva il perfetto corpo di Harry cadde a terra.
Ci stendemmo sul letto mentre le sue mani cominciarono a giocare con il gancio del mio reggiseno fino a slacciarlo completamente.
L’erezione di Harry cominciava a farsi più evidente contro i suoi boxer grigi.
Prese la scatoletta dei preservativi e l’aprì facendo uscire da dentro un piccolo cerchietto di plastica.
Mi girai mentre sentivo tutti i movimenti che faceva per infilarselo.
Iniziai a ridere pensando a quello che stava succedendo dietro di me.
Le sue labbra premettero contro il mio collo mentre il mio respiro incominciò a farsi più irregolare.
-Ti piacerà-avevo già sentito quelle parole una volta ma sapevo che non sarebbe mai stata la stessa cosa.
Chiusi gli occhi per non affrontare di petto quello che mi stava succedendo.
Il silenzio incombeva intorno a noi mentre cercavamo di sentire piacere.
L’unica cosa che riuscii a sentire quella sera era il rumore plastico del preservativo rotto.
Quella mattina mi svegliai con Harry accanto.Era tutto sudato e le gocce incorniciavano il suo volto.
Dormiva ancora mentre il suo respiro era caldo e regolare.
Arricciai i suoi ricci intorno alle mie dita.
Lui si girò verso di me dandomi un caldo bacio sulle labbra.
-Buongiorno,amore-
-Buongiorno,principessa-mi disse.
Mi alzai notando in nostri vestiti abbandonati per terra.
Entrai in bagno e presi il telefono di Harry.
Digitai in fretta il numero di Louis,che ricordavo a memoria,e portai il cellulare all’orecchio.
-Pronto-
-Louis-
-Summer,come va?-
-Sono a Parigi,con Harry-
-Secondo te,io,non sapevo niente?-
-Immaginavo!-dissi sbuffando.
-Qualche volta incontro Niall per strada,dice di essere in pensiero per te ma non ti preoccupare,ti ho coperta io-
-Grazie mio salvatore!-
-Mi dovrai una scorta di frappuccini per tutta la vita,cara-
-Certo!Ora vado!Ti amo-
-Ti amo anche io e non darci troppo dentro con Harry,se no poi divento geloso!-disse facendo il finto offeso.
-Non ti preoccupare,sei sempre tu l’unico uomo nella mia vita-disse ridendo.
Chiusi la telefonata,ridendo ancora per tutta quella situazione impossibile.
Tornai di la da Harry ed incominciai a pensare al mio scopo nella vita accanto a lui.
 
 
11 capitolo e...l'hanno fatto...finalmente :DD
sono contenata per loro,ma...il povero Niall e Liam,bha!!
Vi lascio sulle spine e ci vediamo a lunedì prossimo e ricordate di recensire e per tutte quelle che volessero un banner(quelle immagini che servono a pubblicizzare la ff) scrivetemi un messaggio sul mio account!!
Grazie!

 

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Capitolo 12
*** 12 ***


Tornai di la da Harry ed incominciai a pensare al mio scopo nella vita accanto a lui.
Quella mattina camminavo mano nella mano con Harry,mentre passavamo la grande costruzione di ferro che ci faceva ombra contro il sole.
Amavo quell’atmosfera di diverso.Tutto era così strano intorno a me.
Vedevo ragazzini correre sui pattini o sugli skateboard mentre i genitori correvano dietro di loro per fermarli.
Non avevo mai riso così tanto nel vedere cadere qualcuno.
Io ed Harry ci sedemmo su una panchina,stanchi della lunga camminata che avevamo fatto .Le sue dita erano ancora intrecciate nelle mie e il suo profumo mi pervadeva le narici.
Appoggiai la mia testa sulla sua spalla chiudendo gli occhi.
-Perché non possiamo vivere così?-
-Così,come?-mi chiese lui ridendo.
-Lontano dai problemi,dalle indecisioni,dalle delusioni e dalle scelte troppo giuste o troppo sbagliate-
Posai gli occhi sul piccolo anello che avevo al dito.Lo sfilai e cominciai a girarmelo tra le mani.
Perché gli stavo facendo questo?Non avevo detto che lo avrei sempre amato?
Lo feci scivolare lungo il dito,mentre mi liberavo,per l’ennesima volta,da tutte le preoccupazioni.
Mi aggrappai al braccio di Harry nascondendo completamente il viso contro il suo corpo.
-Un giorno,sarà così-
Non credo proprio,non sarà mai perfetto.
Niente sarà mai perfetto nella mia vita.
Alzai lo sguardo ed incontrai i perfetti occhi castani del ragazzo della sera prima.
-Harry,aspettami qui.Torno subito-
Mi alzai dalla panchina lasciando Harry in uno stato confusionale.
Lui non sapevo che conoscevo qualcuno a Parigi ed era strano vedermi andare incontro ad uno sconosciuto.
-Summer-disse lui sorridendomi.
-Hey,Liam-dissi salutandolo con un gesto della mano.
Mi avvicinai a lui,mettendomi in modo che Harry fosse lontano dalla sua vista.
-Chi è quel ragazzo?-dissi guardando dietro la mia spalla.
-Quale ragazzo?-dissi facendo finta di non sapere di cosa parlasse.
-Quello che stava vicino a te pochi istanti fa-mi disse come se fosse ovvio.
Perché lo nascondevo? Perché non volevo fargli vedere Harry?
-Oh,lui è solo un mio amico-dissi indicandolo.
-Solo un amico?-
-Si,certo.Solo un amico-
Tra noi cadde un silenzio inaspettato che non riuscivo a reggere.
-Oh,quasi dimenticavo.Che sbadata! Questa…-
-Puoi tenerla-disse indicando la giacca.
-Sei…-
-Si,certo.Sono sicuro al cento per cento!-
-Perché non mi fai finire le frasi oggi?-
-Perché sei talmente carina quando ti fermo-disse sorridendomi e spostandomi una ciocca di capelli dal mio viso.
-Sum!!-Harry urlava il mio nome dietro alle mie spalle e ringraziai in silenzio quel suo intervento.
-Devi andare,ti sta aspettando-
Annuì sorridendogli e mi girai per andarmene.
-Ci rincontreremo?-mi urlò lui da lontano.
-Chi lo sa?-dissi io girandomi di scatto.
Quando rivolsi il mio sguardo verso Harry,i suoi occhi mi sorridevano e le sue labbra premevano contro le mie.
-Mi hai fatto prendere uno spavento!-dissi girandomi nel punto in cui mi trovavo pochi istanti prima.
-Ma,ammettilo,ti è piaciuto-
-Sempre!-dissi baciandolo leggermente sulle sue labbra rosee.
Ci fermammo solo due giorni a Parigi e quello era il giorno della partenza.
Ero davanti all’enorme vetrata dell’aeroporto,seduta sulla grande borsa a mano.
Ero sola,il corridoi era completamente vuoto.
Il silenzio incombeva u di me.
Harry era già andato avanti per lasciarmi un po’ di tempo per riflettere.
Non sapevo a cosa pensare in quel momento.
Era come se il tempo intorno a me si fosse fermato.
Ero ancora davanti al vetro con una mano poggiata sulla fredda lastra che mi divideva dal mondo.
Una voce metallica che annunciava il mio volo verso casa,mi riportò alla realtà.
Presi la borsa e corsi verso il pullman.
Mi avvicinai ad Harry e poggiai la testa sul suo petto,facendo ricadere tutti i capelli davanti al mio viso.
-Dobbiamo per forza?-
-Vuoi lasciare Niall senza risposta?-mi chiese lui divertito.
-Sei cattivo-dissi dandogli un colpetto sulla spalla fingendo di essermi offesa.
Quando l’aereo era già alto nel cielo,non potevo non pensare a quello che sarebbe successo appena tornati a Londra.
Mi scaraventai sul sediolino e chiusi gli occhi.
-Hey-mi disse lui sorridendomi.
-Che c’è?-
-Non lo so-risposi guardando il nulla.
-Sum?-
-Si?-
-Quando torniamo a casa devi dirgli la verità-
 
 Ebbene si sono ancora viva!!
In questa ultima settimana mi è venuta tanta di quella ispirazione che non vedo l'ora leggiate i prossimi capitoli!!
Comunque spero che il capitolo vi sia piaciuto e a lunedì prossimo!!
Ricordate di recensire!!

 

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Capitolo 13
*** 13 ***


-Sum?-
-Si?-
-Quando torniamo a casa devi dirgli la verità-
Non gli risposi,mi limitai solo a guardare fuori al finestrino.
Perché mi trovavo in quella situazione,cosa mi ci aveva fatto entrare.
Avevo bisogno davvero di una magia,di un qualcosa che cambiasse completamente la storia in cui ero capitata.
Mi slacciai la cintura e mi diressi verso il bagno.
Era solo un bagno sia per maschi che per femmine quindi mi toccava aspettare fuori,mentre qualcuno o davvero faceva le sue cose o pomiciava con qualcuna in uno spazio di tre  metri.
Quando sentii il leggero rumore dello scarico ringraziai il cielo ma,quando la porticina si aprì,degli occhi conosciuti mi guardarono dall’alto,quasi per dire “Non ci posso credere”.
Feci quello sguardo.Quello sguardo di sorpesa,quello che non facevo ormai da tempo.
Sembrava che il tempo si fosse fermato quando lui mi girò intorno,non perdendo nemmeno per un secondo il contatto visivo.
Lui si girò e si incamminò per il lungo corridoio.
Mi chiusi in bagno appoggiandomi al piccolo lavandino.
Mi bagnai il viso per poi guardare lo specchio.
-Che faccia di cazzo-dissi ringhiando contro di me.
Uscii dalla porta e iniziai a cercare il posto accanto a Harry.
Stavo camminando quando ad un certo punto ci fu una scossa ed io caddi addosso ad un passeggero.
Diventai tutta rossa e mi alzai subito,morta dalla vergogna.
Portai una mano davanti alle labbra quando notai che sul sediolino era seduto lo stesso ragazzo di prima in bagno,lo stesso ragazzo della torre di ferro e lo stesso ragazzo del vicoletto.
-Liam..Scusa..davvero-dissi balbettando.
-Non ti preoccupare Summer.Ma che ci..-
-Summer!-
-Scusa devo andare-dissi indicando Harry.
-Oh,certo-disse mentre mi allontanavo.
Quando lo trovai gli strinsi la mano e mi addormentai svegliandomi dopo poche ore all’aeroporto di Londra.
Mi girava la testa e il mio stomaco era tutto sottosopra.
Mi sentivo da vomitare.
Prendemmo un taxi e ci fermammo davanti casa mia.
Eravamo io ed Harry sotto il portico di casa mentre un silenzio imbarazzante faceva da muro tra di noi.
Lui mi avvicinò a se portando i nostri nasi a pochi centimetri di distanza.
-E’ stato tutto fantastico,tu sei fantastica- mi disse soffiando sulle mie labbra.
Ci perdemmo in un bacio,in quel bacio più emozionante che avessi mai dato.
Quando entrai in casa lo vidi percorrere tutto il vialetto con le mani nelle tasche e con gli occhiali da sole sul naso.
Presi ancora una volta quel piccolo anello tra le mani e lo appoggiai sulla mia pancia.
Si alzava ed abbassava a ritmo del mio respiro.
Ero ancora nauseata per il volo.
Sudavo e mi girava la testa.
Infilai l’anellino al dito e corsi in bagno.
Non potevo sopportare ancora tutto quel dolore.
Appoggiai due dita in gola e premetti,fin quando tutto il dolore uscì fuori di me,liberandomi.
Mi sentivo ancora una merda.
Urlai,perché era questa l’unica cosa che in quel moemento mi riusciva bene.
Mi sentivo come il nulla.
Qualcosa di invisibile agli occhi degli altri.
Mi appoggiai al lavandino per alzarmi  ma i miei sforzi erano inutili.
Presi una sigaretta dal cassetto delle emergenze che avevo nascosto in bagno ed iniziai ad emettere dei piccoli sbuffi.
Il sapore della nicotina peggiorava la mia situazione ma questa volta non servì il mio aiuto per liberarmi.
Mi girava la testa e tutto mi dava la nausea.
Avevo voglia di cioccolato,di fragole e di tutte quelle cose dolci da far venire la nausea.
Non mi sentivo per niente normale in quel momento.
Strisciai di sotto,afferrai il telefono e digitai quel numero.
-Ti prego vieni subito,ho paura-
Mi misi a piangere,volevo sfogare la mia rabbia.
Avevo davvero paura,non mi ero mai sentita così male in tutta la mia vita.
Sapevo che non si trattava di un semplice mal di pancia o di una semplice influenza.
Dopo qualche ora ero sotto le coperte del letto mentre la luce illuminava il mio viso.
Niall era vicino a me che mi accarezzava i miei capelli.
-Va meglio ora?-
Scossi la testa,avevo ancora il viso banato di lacrime.
-Va una merda-dissi secca.
-Hai voglia di mangiare qualcosa-
-Vorrei mangiare tutto-
-Allora non hai veramente fame-
-Lo so-dissi sbuffando.
Guardavo fuori dalla finestra con le braccia incrociate al petto.
Stringevo i denti per non emettere urli di disperazione e dolore.
-Perché in questa vita deve fare tutto così fottutamente schifo?-dissi a bassa voce,soffiando parole sul gelido vetro.
Sbuffai e mi gettai sul cuscino.
-Mi potresti lasciare un pò da sola-dissi dandogli un leggero bacio sulle labbra.
-Certo torno dopo-
-Ok,ti amo-
-Anche io piccola-
Ora ero di nuovo da sola,di nuovo persa nei miei pensieri incasinati.
Piangevo mentre le mie labbra si piegarono in un sincero sorriso.
Fuori dalla finestra i bambini giocavano e si spingevano mentre sui loro volti si accendeva un sorriso.
La mia infanzia io la trascorsi a piangere,chiusa in camera mia,sola.
Sola come non ero mai stata prima.
Sola come prima di conoscere i miei due angeli.
In quel momento ero sola,sola come non mai.

Come promesso,continuo a scrivere la storia e spero che questo momento di ispirazione continui...
Comunque spero che il capitolo vi sia piaciuto e spero di ricevere molte recensioni,anche se piccole,sono sempre gradite!!
Alla settimana prossima!!

 

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Capitolo 14
*** 14 ***


Sola come prima di conoscere i miei due angeli.
In quel momento ero sola,sola come non mai.
Mi alzai,non volevo rimanere un secondo di più in quel letto.
Scesi di sotto e mi feci una tazza di caffè mentre i miei piedi poggiavano sul pavimento freddo della cucina.
Accesi la radio e mi immersi nella musica di quella meravigliosa sera d’estate.
L’aria profumava ancora di fiori,amavo la mia città.
Sarei uscita quella sera ma,nelle condizioni in cui mi trovavo,era meglio non fare niente e pensare un po’ a me stessa.
Presi la tazza tra le mani e mi diressi verso la grande finestra del salone.
Mi appoggiai sullo schienale della poltrona e incominciai a fissare il paesaggio.
Vedevo una grande distesa di fiori.Io e mio fratelli li piantammo quando ero piccola,ci piaceva fare molte cose insieme.
Quando sbocciarono tutti i pomeriggi d’estate li trascorrevamo stesi su quella distesa incantata a ridere e scherzare come se non ci fosse un domani.
Amavo mio fratello,era l’unica persona che riusciva a capirmi davvero,prima che sparisse da me.
In quel periodo entrai in una forte depressione.
Non uscivo,non parlavo con nessuno e non rispondevo a telefonate e messaggi.
Per un periodo cedettero che me ne fossi andata con lui,altri cedettero che fossi morta.
La gente a volte è davvero strana.
Il vetro faceva trasparire la fredda aria della città che si contrapponeva con la tazza calda che tenevo tra le mani.
Ma poi…un rumore improvviso ruppe i miei pensieri.
La tazza cadde a terra rompendosi in mille pezzi e il contenuto nero si sparse sul pavimento.
Un dolore improvviso mi arrivò fino al cervello facendomi cadere poco lontano dai cocci della tazza sul pavimento.
Urlai per poi svenire sul un tappeto di lacrime versate da me.
Quando riaprii gli occhi notai pezzi di vetro sparsi per tutto il soggiorno.
Sembrava quel giorno dopo il mio compleanno.
Quella mattina che mi svegliai nel letto di Louis,quella mattina che per la prima volta avevo scrutato da vicino gli occhi di Harry.
Mi poggiai sui gomiti notando il piccolo taglio che mi ero fatta sul dito.
-Ormai svenire è una delle mie specialità-dissi ironica mentre cercavo di rimettermi in piedi.
La testa mi faceva davvero troppo male per mettere in ordine e la mia pancia non voleva saperne di cibo.
Avevo ancora quella strana sensazione,di voler tutto ma di non volerlo mangiare.
La pancia mi faceva davvero male e la nausea cominciava di nuovo a incombere su di me.
Quella mattina,come tutte,mi pesai.
Ero ingrassata di un chilo.
-Ma come cazzo…-dissi prendendomela con l’oggetto digitale che si trovava sotto di me.
Mi sedetti sul bordo della vasca guardando le mie braccia.
-Non posso.Non di nuovo-dissi mentre una lacrime bagno le mie mani.
Volevo davvero ricominciare?Mi volevo così tanto male?Odiavo così tanto il mio corpo?
Non sapevo cosa rispondere.
Era da un giorno che Harry non si faceva più sentire e mi stavo davvero cominciando a preoccupare.
Mi chiamava sempre,per qualsiasi cosa e per qualsiasi riflessione stupida facesse.
Decisi di andare in camera mia,cambiarmi e uscire per prendere un po’ di aria.
Quando chiusi la porta a chiave e mi incamminai lungo le piccole scale del mio portico,mi accorsi di una persona in particolare di un ragazzo.
-Hey!-urlai.
Lui si girò,per poi rivolgermi uno dei sorrisi più belli che avessi mai visto.
-Summer!-disse abbracciandomi.
-E tu che ci fai qua?-dissi dandogli un colpetto sul braccio-
-Io ci vivo qui,abito in quella casa-disse indicando la piccola casa identica alla mia dall’altra parte della strada.
-Io invece abito qui,in pratica siamo vicini-
-Chi l’avrebbe mai detto?Due sconosciuti che si incontrano in un via scura di Parigi che scoprono poi di essere vicini di casa a Londra…Bha-disse ridendo.
-Io ora dovrei andare-dissi indicando la strada con un gesto del capo.
-Io vado dalla parte opposta-disse indicandola.
-Allora ci si vede-
-Certo,ci si vede-disse dandomi un bacio leggero sulla guancia.
Quando fu abbastanza distante feci una faccia sbalordita.
Come potava Liam essere il mio vicino? Che situazione strana.
Camminavo davanti ai vari negozi,senza sapere cosa dovessi fare.
Non mi piaceva niente e nulla attirava particolarmente la mia attenzione.
A breve ci sarebbe stato il ballo d’estate a cui partecipo ogni anno.
Non sono mai andata in compagnia di nessun ragazzo ma solo con quelle che,una volta,erano le mie amiche.
Poi ho conosciuto Louis e lui va sempre in compagnia di quella sua orrida fidanzata.
Non so davvero come faccia a piacerle.
Volevo assolutamente trovare un vestito perfetto anche se tutti quelli che mi capitavano sotto mano erano o troppo scollati o troppo da vecchia.
Questa è la dura realtà.Quando fai diciotto anni non c’è un vestito adatto a te.
Quando ero piccola tutti i miei vestiti li sceglievo con mio fratello.I consigli maschili mi sono sempre tornati utili in tutto.
-Cerchi qualcosa?-mi disse una voce maschile dietro alla mia spalla.
-Io veramente…-
Non riuscii a concludere la frase…faceva troppo male…

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Capitolo 15
*** 15 ***


-Io veramente…-
Non riuscii a concludere la frase…faceva troppo male…
-Che ci fai di nuovo qui?-
-Voglio tornare a vivere con te-
-Troppo tardi-dissi guardando a terra -Non ti ho ancora perdonato-
-Ma…-
-Non servono due stupide parole per riparare tutti i danni che hai fatto!-dissi urlando.
Tutto il negozio si fermò,il tempo era scomparso,il silenzio incombeva su tutti.
Presi la bora ed uscii,seguita da Zayn.
-Ascoltami!-disse urlandomi contro.
Camminavo con le mani nelle tasche e la testa abbassata mentre dai miei occhi iniziavano ad uscire lacrime incessanti.
-Ho ascoltano fin troppo-dissi bisbigliando a me stessa per convincermi a non girarmi.
Sono stata così tanto da sola ed ora il suo aiuto non contava più niente per me.
Non c’è stato nel momento in cui avevo davvero bisogno di lui.
-Non sono niente senza di te!Non lo vuoi capire?Sum io senza di te muoio!-
Mi girai,sapevo che prima o poi l’avrei fatto.
Mi asciugai le lacrime.
-Senza di te il mio cuore è diviso a metà-
-Lo puoi condividere con quella puttanella della tua fidanzata-
-Lei non è niente,tu sei tutto per me-disse iniziando a piangere-Ti ricordi quei pomeriggi sul prato?Voglio ancora quei giorni felici.Ridammeli,ti prego-
-Non ora…non posso-
Lo lasciai la,solo per la strada con lo sguardo che seguiva ogni mio passo.
Girai l’angolo e così svoltai anche una pagina della mia vita in cui mio fratello mi riabbracciava e sperava quello che io avevo sognato per tutti quegli anni in cui lui non c’era stato per me.
Non mi seguiva era rimasto la,senza un posto dove poter andare.
Mi sentivo in colpa ma in parte avevo anche ragione,tanta ragione.
Mi fermai di scatto ed alzai la testa verso il cielo.
Ero sola in quella strada e tutti i negozi in quel momento erano chiusi.
-Cosa dovrei fare,secondo te?-dissi non sapendo bene a chi mi stavo realmente rivolgendo.
Come quella sera a Parigi mi appoggia contro il muro e mi sedetti a terra.
Chiusi gli occhi e mi lasciai trasportare dalle emozioni.
-Perché ti trovo sempre così?-
Aprii gli occhi,riuscendo ancora una volta a riconoscere la voce del suono del ragazzo che si trovava davanti a me.
-Non lo so,forse perché ti aiuta a riflettere?-
-Non credo ma se qualcosa ti fa stare bene devi fare qualsiasi cosa per riuscire a farla il maggior numero di volte-
-Allora lo potrei fare ogni momento di ogni giorno,date le circostanze-
-Che è successo questa volta?-
-Mio fratello è tornato e vuole di nuovo vivere con me-dissi mentre un lacrima mi cadde dagli occhi.
Presi una sigaretta dal pacchetto che portavo sempre in tasca e me la portai verso le labbra.
Lui la prese e la gettò lontano e così fece con il pacchetto.
-Hey!-
-Lo faccio solo per te!-disse con una voce del cazzo toccandomi il naso.
Si alzò e mi tese la mano-Dai andiamo-
Esitai per poi afferrarla.
Non ebbi nemmeno un attimo per pensare che lui si mise a correre e mi trascinò con se.
Risi,per la prima volta in tutti quei mesi risi di mia spontanea volontà,risi perche ne avevo davvero bisogno,risi per dimenticarmi di tutto!
Ci trovammo in una stradine deserta e io mi appoggiai contro il muro per riprendere fiato dopo la lunga corsa
-Perché mi hai portata qui?-
-Per fare questo!-
Mi prese il volto tra le mani e fece coincidere le sue labbra con le mie.
In quel momento il mio respiro si fermò in gola.
Tutto era ritornato esattamente alla stranezza di prima,nessuna dura realtà da comprendere,nessuna cruda verità,solo io e il mio mando fatato dove niente è perfetto.
Le sue labbra contro le mie premevano incessanti e il suo respiro mi scendeva lungo la gola provocando in me un senso di paura ma anche di piacere.
Il suo soffio caldo spegneva ogni tormento e ogni dolore di quel triste giorno.
Le sue mani ora stringevano i miei fianchi come se mi volesse proteggere da ogni male.
Io ero li,immobile contro il muro,assaporando ogni attimo del suo bacio.
Le mie mani stringevano i suoi capelli e giocavano con ogni ciocca di questi.
Poi,un pensiero,un pensiero che si insinuava nella mia mente mi iniziò a tormentare ogni singola parte della mia razionalità.
Mi staccai dalle sue labbra e i miei occhi guardarono i suoi.
Avevo paura,paura che niente era e sarebbe stato perfetto con quel bacio.
Era possibile che amavo tre ragazzi,tre ragazzi che mi avevano completamente rubato l’anima.
Lui mi strinse forte a se,aveva paura che io lo volessi abbandonare,che io lo volessi scordare,che io non lo volessi amare.
Gli accarezzai il viso sfiorandolo dolcemente.
Sentii il suo respiro farsi irregolare ad ogni mio più minimo tocco.
Lo osservavo in tutta la sua semplicità,in tutta la sua essenza.
Si mostrava a me senza paura di giudizi affrettati,senza la paura di essere considerato qualcuno che non era.
Semplicemente se stesso.
Capivo bene le sue emozioni quando stava con me,quando mi prendeva per mano,quando si sedeva per la strada accanto a me a pensare e quando infine,in quell’ultimo istante mi aveva baciata.
-Io…-
Non sapevo davvero cosa dire.
Mi mise un dito davanti le labbra,senza dire una parola e mi baciò.
Chiusi gli occhi e per un attimo misi i miei problemi in secondo piano.
Gli presi la mano e la strinsi forte,adesso ero io che avevo paura di essere lasciata sola.
Poi lo guardai negli occhi finendo ogni contatto con lui.
Intrecciai le nostre dita e per un attimo sognai.
Sognai che tutta quella cazzo di situazione non esistesse,sognai di non aver incontrato gli occhi smeraldo di Harry,di aver perdonato Niall e di non essere mai andata in quella via buia di Parigi.
Ma poi ci pensai…quelle cose erano successe veramente e non potevo andare avanti così.
Le mie dita allentarono la presa e la mia mano si ritirò nella profondità della tasca del cappotto.
Guardai in basso e poi gli sorrisi.Non so il perché lo feci,forse avevo capito qualcosa o assolutamente niente,ormai come sempre.
Mi allontanai dal buio per ritrovare la luce di Londra.
Mi girai per l’ultima volta e lo trovai con un sorriso stampato in volto e io lo ricambiai.
Iniziai a correre ma non sapevo bene cosa fare.
La gente mi guardava e mi seguiva con lo sguardo prendendomi per pazza,cosa che ero.
Correvo come non avevo mai fatto e non sapevo da dove prendevo tutte quelle energie.
Poi svoltai l’angolo e un viso simile al mio era seduto sui gradini di un negozio.
Sorrideva a tutte le persone che gli passavano davanti ma in cambio non chiedeva niente,solo un po’ di comprensione.
Poi i nostri occhi si incontrarono e i nostri sorrisi si ritrovarono.
Mi avvicinai un po’ in certa e un po’ impaurita,ma non importava.
Gli tesi la mano e lui l’accettò.
Adesso la sua altezza incombeva su di me e il mio viso premeva sul suo petto.
-Allora,Zayn Malik,che ne dici di venire a casa con me?-
-La trovo un’idea fantastica gentile signorina sconosciuta-
Mi staccai da lui e gli presi la mano.
-Allora…-
Non ebbi nemmeno il tempo di finire la frase e le uniche cose che ricordo sono le urla della gente,il viso di mio fratello e poi…il buio più assoluto.
 
SALVE GENTEEEE!!
Si...è vero,sono sparita per un pò ma tra la scuola e le attività sportiva sto letteralmente impazzendo.
Comunque...passando alla storia....
Summer ha perdonato Zayn dopo il bacio di Liam che,a quanto pare,le ha chiarito le idee sulla sua stramba situazione.
Ma alla fine accade qualcosa(che naturalmente non vi posso svelare)
Passando invece agli altri aspetti generali ho notota che le recensioni aumentano e quindi volevo ringraziare tutti quelli che stanno ancora seguendo la mia storia(ve ne sono grata)
Spero di pubblicare molto presto,continuate a scrivere recensioni e...che dire...ALLA PROSSIMA!!

 

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Capitolo 16
*** 16 ***


Non ebbi nemmeno il tempo di finire la frase e le uniche cose che ricordo sono le urla della gente,il viso di mio fratello e poi…il buio più assoluto.
Il tempo era scandito dai battiti del mio cuore che aumentavano sempre di più e tutto intorno a me si era come fermato.
Tutto era così chiaro,così limpido…riuscivo a sentire tutto quello che accadeva al di fuori del mio sguardo.
Il rumore dell’ambulanza,la voce di mio fratello e la sua soffice mano contro la mia.
Riuscivo a riconoscere il suo dolce profumo che mi avvolgeva.
Poi il silenzio,anche quello adesso mi aveva rapito.
Avevo paura,non sapevo che cosa mi avrebbero fatto…ero terrorizzata…
 
Mi sveglia trasportata dal dolce suono metallico dei miei battiti.
Aprii gli occhi e una parete bianca fu la prima cosa che osservai.
Mi voltai e vidi Zayn,addormentato sul divano della piccola stanza dell’ospedale.
Non ci ero mai stata prima.Nella mia infanzia Zayn mi aveva talmente protetta che non mi ero mai rotta una gamba o un braccio andando in bicicletta o cadendo per le scale.
E solo in quei momenti capivo quanto Zayn ci teneva a me.
Avevo gli occhi socchiusi per la troppa luce che filtrava dal vetro della finestra.
Mi portai le mani in grembo ma,appena sfiorai la camicia,una fitta terribile si fece spazio tra i miei pensieri.
Strinsi gli occhi e in quel momento preferivo la luce insistente del giorno a farmi male.
Urlai per il troppo dolore e subito la mano di Zayn si strinse alla mia.
Mi accarezzò il viso e io mi appoggiai al palmo della sua mano.
Lo guardai con occhi impauriti.
-Che cosa hanno detto i dottori?-
 Lui abbassò lo sguardo e prese qualcosa dalla mia borsa.
Era una piccola scatola,se la girò tra le mani e poi la ributtò dentro.
-Lo saprai presto-disse per poi porgermi i vestiti che servivano per tornare a casa con un dolce e sospettoso sorriso.
 
Presi la chiave e la infilai nella toppa facendola aprire per poi chiuderla alle mie spalle.
Avevo il piccolo pacchetto che  Zayn mi aveva consegnato ma non avevo la minima idea di cosa ci fosse dentro.
Era sigillato con la carta di una farmacia di cui non avevo mai sentito il nome.
Ci giocherellavo e lo scuotevo per riuscire a capire cosa fosse,ma era praticamente impossibile.
Poggiai la borsa a terra e un altro dolore molto forte mi fece girare la testa.
Provai a non pensarci e accesi un po’ di musica.
Avevo abbandonato il pacchetto sul tavolo della cucina mentre “Happy” rimbombava nella mia testa.
Ballavo mentre preparavo una tazza di thè anche se avevo sempre quel dolore fastidioso che mi ronzava nella testa.
Ma il fastidioso vizio della curiosità di scoprire cosa ci fosse in quel pacchetto mi metteva ansia,più di quel cazzo di dolore inspiegabile.
Prima di darmi la bustina,Zayn mi aveva raccomandato di aprirla solo quando sarei dovuta andare in bagno e,dato che ci andavo una volta ogni mille anni,avrei dovuto aspettare un bel po’.
Mi andai a stendere con la mia tazza sul divano e cominciai istintivamente ad accarezzarmi la pancia.
Non so il perché lo facevo,ma mi veniva quasi naturale.
Notai una lieve differenza rispetta a qualche settimana fa…la mia pancia si era un po’ ingrandita ma non capivo il perché.
Forse ero un po’ gonfia a causa del ciclo…Oh dio…il ciclo.
Mi alzai dal divano e corsi in cucina.Presi tra le mani la scatola e corsi subito in bagno.
Avevo le lacrime agli occhi,quasi non ci potevo credere…che stupida che ero stata.
Scartai il pacchetto e da dentro uscì esattamente quello che mi aspettavo…un test di gravidanza…
Spalancai gli occhi e iniziai a tremare.Perchè ne ero così convinta.
Lessi le istruzioni: rosso:fuori gravidanza,rosa:incinta.
Stetti qualche minuti in bagno per poi buttare il test in una parte della stanza e dei miei pensieri.
Erano passati  venti minuti e il risultato non era ancora scritto.
Poi…qualcosa cambiò…il colore si era traformato.
Lo presi in mano e il mio respiro cominciò a diventare irregolare.
Il piccolo oggetto mi scivolò dalle mani,non avevo più forze.
Le labbra e le mani cominciarono a tremare…come era possibile…
Lo ripresi.
Si potevano notare le leggere sfumature rosa ricopre l’intera stecca trasparente.
Scossi la testa,non poteva essere vero.
-E ora sono…-
Non finii la frase perché subito un nuovo problema cominciò a balenarmi nella testa…forse quello più importante.
Chi era il padre?
Sbuffai e cominciai a dare testate alla parete.
Perfetto!
Ero incinta e non sapevo chi era il padre del bambino.
Perché ero così stupida?
Presi il test e lo gettai fuori dalla finestra,letteralmente.
Non volevo più saperne di quel fatto,almeno per ora.
In quel momento qualcuno suonò alla porta.
Corsi giù dalle scale e,aperta la porta,gli occhi di Zayn incontrarono i miei pieni di paura e di angoscia
Teneva il test tra le mani e mi guardava con aria divertita.
Guardai per terra e cominciai a fare dei piccoli cerchi con il piede.
-Allora…-
-Si,sono incinta-
-Bel casino!-
-Come bel casino?! Io aspetto un bambino e tu dici bel casino?!-
-Chi è il padre?-
-Hmm…bel casino!-
Corsi in camera mia lasciando a Zayn la possibilità di sistemare le sue valigie in camera.
Mi buttai sul letto e nascosi la testa sotto il cuscino.
E adesso?Cosa avrei detto?
Harry? Niall?
Avevo fatto quelle cose,di cui non vado molto fiera,con entrambi nello stesso periodo.
Sbuffai e poggiai delicatamente le mani sulla pancia.
Sorrisi e una lacrima mi solcò il viso.
Il bussare della porta mi riportò alla realtà.
-Zayn!Cazzo vuoi!?-
Nessuna risposta.
Qualcuno aprì la porta e io nascosi la testa sotto le coperte.
Qualcuno fece incrociare le sue dita con le mie e non potetti resistere all’impulso di prendere a parole quel cazzone di mio fratello.
-Ma che…-mi bloccai appena riconobbi il viso della persona che si trovava davanti a me.
I suoi occhi azzurri,profondi come il mare ora si erano persi nei miei.
-Lou…che ci fai qui? Sei venuto a dirmi quanto sono stupida?-
Lui non disse niente,mi abbracciò semplicemente.
Ne avevo passate tante,e lui lo sapeva.
-Che ti è successo in ospedale?-
Ah bene…lui non sapeva niente.
-Bhe…tante cose…-
-Prova a farmi un riassunto-
Distolsi lo sguardo,non potevo reggerlo.
-Dai!Non può essere così terribile.Hmmmm…ti sei rotta una gamba!-
Mi guardai la gamba e poi lo guardai negli occhi.
-A quanto pare no,eh?-
Scossi la testa.
-Hmmmm…hai cali di pressione-
Lo guardai strano e poi scossi la tesa.
Mi guardai la pancia e intrappolai il labbro tra i denti.
Lo strinsi forte e quasi usciva il sangue.
Lui mi poggiò leggermente la mano sulla pancia e cominciò ad accarezzarla.
-Piccola…ti fa male la pancia?-disse mettendo il broncio.
Alzai gli occhi al cielo per poi sorridere.
-No,ma io dicevo sul serio…-
Io spalancai gli occhi,non potevo crederci,non ci era ancora arrivato?
-Che cosaa??!T-tu s-sei in cintaa?!-balbettava solo quando era completamente sconvolto,non sentivo da molto tempo quelle emozioni da parte sua.
Annuii molto lentamente lasciandogli il tempo di capire cosa succedeva intorno a lui.
-Ah…-disse molto sollevato-Cosaaa?!-disse per poi guardarmi negli occhi riuscendo a capire tutto.
-E i-il p-padre…chi è?-
Gli sorrisi con il sorriso più splendente che potevo fare in quel momento.
-Non lo sai…bene!Bel casino!-
-Ma oggi vi piace a tutti quanti questa parola!-dissi urlando.
-Ah,finalmente parli un po’!-
-Sono sconvolta!-dissi buttando la testa all’indietro.
Lui sbuffò e mi prese la mano.
-Ma come è successo Sum! Sono bastate solo due volte per far si che succedesse il fini mondo!-
-Non è colpa mia!-
-Bhe…hai ragione…lo devo ammettere.Ma comunque tu ora sei incinta e il casino è fatto!-
-Ma ammettilo,è un bel casino-dissi sorridendo mentre mi accarezzavo la pancia.
-Bhe…il nostro bel casino-disse quelle parole e capii che su di lei avrei sempre potuto contare su di lui per qualsiasi cosa,anche in quella situazione.
-Comunque…averlo detto a me non cambierà la situazione.Il padre,chi è?-
-Analisi del sangue?-
-Si quando nasce il bambino.Prima che faccio?-
-Non dici niente?-
-Si e dico che ho mangiato un pallone da calcio e che alla fine avrei cagato un bambino al posto della plastica-
-Hmmmm…bella idea,lo sai?Dai andiamo a telefonare!-
-Tu sei completamente sconvolto,vero?-
-No,ma cosa te lo fa credere?-
-Louis…-
-Ok,sono terrorizzato!-
-Immaginavo!-dissi alzando gli occhi al cielo.
Sorrise e guardò il suo orologio.
-Sono passate sei ore da quando tuo fratello ha chiamato i due aspiranti padri.Non credi saranno un po’ in pensiero?-
-Non so che dire!-dissi buttandomi sul letto.
-Che palle Sum!Prima o poi dovrai vuotare il sacco e non solo!Anche il bimbo!-
Gli diedi un pugno sul braccio.E forte!
-Ahia!Ma che c…-
-Louis per piacere!-dissi mettendogli un dito sulle labbra-ci sono bambini qui!-
Lo guardai male e lui si mise a ridere.
-Ti stai allenando per essere una buona madre?-
Le sue parole mi colpirono,come una freccia che trapassa una mela.
Io…madre….una buona madre…
-I-io non posso-mi alzai dal letto e il mio viso si trasformò in una smorfia.
-Non posso-dissi mettendo le mani sulla pancia.
-Ahia!-dissi stringendo la pancia.
La strinsi come se la volessi proteggere.
Mi inginocchiai dal dolore.
-Summer!-disse Louis venendomi in soccorso.
-Che succede?!-
Zayn corse verso di me come non aveva mai fatto prima.
Mi teneva per le braccia e cercava di farmi riprendere.
Emettevo respiri profondi,cercando di mantenere il ritmo che mi avevano imposto.
Sembrava dovessi partorire in quel momento.
Ci volle qualche minuto prima di riprendermi completamente…
Louis mi prese la mano e per un momento mi sentii meglio ma il terrore di combinare qualche cazzata mi tormentava.
-Io non posso-dissi con il poco fiato che mi era rimasto.
-Non fare la stupida Sum,tu sai che puoi riuscire in tutto-
Me lo avevano detto in tanti ma poi prendevo sempre un 4 in latino e un 5 in fisica. Non volevo prendere un uno anche nella mia vita.
Ero indecisa,ma non sapevo su cosa.
Non volevo dare a mio figlio un padre che in quel preciso momento non si sapeva nemmeno chi fosse.
-Ho bisogno di aria-dissi prendendo la borsa e scendendo le scale.
Mi chiusi la porta alle spalle e aspettai che il caldo vento di Londra mi avvolgesse in quel bellissimo pomeriggio di inizio primavera.
Mancavano ben 9 mesi e avrei tenuto il mio bambino tra le braccia,in una piccola e accogliente stanza di ospedale,con i suoi due padri vicino.
Questo era quello che immaginavo.
Avrei rinunciato a tante,troppe cose,come abbandonare il mio lavoro da Starbucks ,per uno vero,abbandonare l’ultimo anno delle superiori e anche molti dei miei sogni.
Ormai era diventata un’abitudine rinunciare a tutto.
Mi sedetti contro il muro di una stradina sperduta quando capii che mi ero completamente persa.
Aspettavo colui che sapevo non sarebbe arrivato.
Avevo voglia di una sigaretta,solo per scaricare tutte le tensioni, ma sapevo che in quel momento non mi potevo permettere neanche un bicchierino di Vodaka,anche quella più economica.
Presi il pacchetto e lo gettai via e così tutte le mie speranze e i miei desideri più nascosti e sconosciuti.
Non arrivava, aspettavo come solo una stupida illusa sa fare.
-Summer-una voce mi chiamava da dietro l’angolo.
Sbircia con il viso e capii che l’attesa era finita.
-Summer-disse calmandosi e venendo verso di me.
-Liam-dissi sorridendo.
-Dov’è il tuo pacchetto di sigarette?-
-Li,nell’angolo-
-Ha fatto il cattivo?-
-Mi tenta-
-Vedo che stai una merda-
-Infatti sto proprio una vera merda-
-Bene,allora ti vedo in gran forma-
-Sto una merda-
-Bhe,almeno ci ho provato-
Gli presi la mano.
-Grazie-
-Prego-
-Ora ho capito-
-Sono contento-
-Sono stanca-
-Io no-
-Ma io intendo stanca di tutto-
-Ah,allora si,sono stanco di tutto-
-Voglio del cioccolato-
-Idem-
-Allora?Che facciamo?-
-Gelato?-
-Hmmmm…perche no?-
-Allora andiamo-disse tendendomi la mano.
-Conosco chi fa il gelato più buono di tutta Londra,anche se non ce ne sono molti-
Accettai la mani e mi alzai,affiancandomi a lui.
Iniziammo a camminare e ci facevamo compagnia parlando del più e del meno.
-Che farai in futuro?- aveva toccato il tasto più doloroso.
-Bhe,credo che lascerò il liceo-
-Perché?-disse preoccupandosi.
-Non ho più le forze-
-Mica è successo qualcosa di grave! Dai Sum,non fare la stupida,che è successo?!-
Era il momento perfetto per dirglielo.
-Vedi Liam…-
-Ecco siamo arrivati-
Momento sbagliato…
Uscimmo dal bar con i nostri due gelati al triplo cioccolato e panna,che solo il nome non gli rende giustizia per quanto era grande e buono.
-Che mi stavi dicendo prima di entrare?-
-No, niente di importante-
-Ah,Ok,mi hai fatto spaventare-
Avrei tanto voluto vedere la sua faccia dopo la verità.
-Avevi ragione, questo gelato è il più buono che io abbia mai mangiato-
-Vedi?! che genio che sono!-
-Si ma non riesci mai a capire niente!-
Si fermò e si voltò verso di me.
-Dimmi quella cosa poco importante,ma molto importante che dovevi dirmi,Sum-
Non lo guardavo negli occhi.
Tutta quella situazione era troppo strana.
-Hai le tue cose?-
Scossi la testa,era proprio quello il punto! Il ciclo!
Non dissi nulla e mi aspettavo che lui non mi avrebbe chiesto più nulla.
-Immagino che tu non me lo voglia dire.
Annuii mentre continuavo a mangiare.
-Bene! Allora continuerò a dire cose che ti potrbbero essere accadute finchè non indovinerò.
Tetti zitta ma lui capii che per me andava bene.
-Alloraa…ti sei rotta una gamba,ti sei scheggiata un dente,non ti sei lavata i capelli,hmmmm…ti sei sporcata i jeans di sangue.Dai cammina avanti a me e controlliamo-
 Mi fermai e mi giari per guardarlo negli occhi.
-Ma che cazzo stai dicendo Liam?!-
Lui si portò una mano dietro la testa e sorrise.
Scossi la testa e continuai a camminare.
Come faceva a non capire?
Allora gli mostrai la prova più attendibile.
Mi porti le mani sulla pancia,maledicendomi a causa del cazzo di dolore che stavo provando,compiendo un gesto così malefico contro di me.
-Non credi che mi stia un po’ gonfiando,Liam?- cercavo di contenere il mio istinto di lanciargli un castoro in piena faccia.
Lui si girò verso di me,mi guardò negli occhi poi abbassò lo sguardo sulla mia pancia.
Inclinò la testa da un lato,mi prese le mani e le spostò dal delicato punto.
Con molta cautela,appoggiò il palmo della sua mano dove prima premevo forte e incominciò ad accarezzarmi.
-Summer-disse stringendomi forte le mani –Si sistemerà tutto,vedrai!- la sua voce rassicurante mi diede un po’ di conforto.
-Con un po’ di dieta si nasconde tutto!- aggiunse in fine.
Il mondo di fidicia che mi ero appena creata si ruppe in quel preciso istante.
Mi fermai,mi voltai,chiusi gli occhi,feci un bel respiro profondo e poi gli dissi urlando –Liam sono incinta!! Aspetto un bambino!!-
Quell’attimo rallentò.
La presa di Liam si allentò e il gelato si infranse a terra.
I nostri respiri non erano più gli stessi.
Adesso erano uguali come se non fosse successo nulla.
Sapevo che quella era l’ultima cosa che si sarebbe aspettato.
Era impassibile,la bocca spalancata e gli occhi serrati che adesso erano fissi nei miei azzurrissimi.
Guardai per terra,non riuscivo a sostenere il suo sguardo.
Distolse lo sguardo, come se avesse deciso di cancellare il mio nome e il mio volto dai suoi ricordi.
E proprio in quel momento mi prese il polso e mi fece avvicinare al suo viso,ad un soffio dalle sue labbra.
-Vuol dire che non ti potrò mai avere- disse così, mi lasciò dolcemente le mani e se ne andò.
Mi vennero le lacrime agli occhi,stavo per scoppiare ma sapevo che dovevo essere forte.
Tutto quello che stava succedendo doveva allontanare da me le persone a cui tenevo di più?
Presi il cellulare e digitai le prime cifre che mi vennere in mente.
Lo portai all’orecchio e cominciò a squillare,maledicendomi di quello che stavo facendo.
Ma poi…la sua voce mi parve così rassicurante e familiare…
-Pronto?-
-Lou,sono io,il mondo mi sta crollando addosso e io sono qui,sola,impaurita,non lo sono mai stata,ma io crollo,sto crollando e per la prima volta ho davvero paura-



Dopo 34647382938 anni sono ritornataaa!!
Felici?!
da questo momento i capitoli saranno più lunghi del solito e quindi ci metterò un pò più di tempo,ma saranno comunque più lunghi!!
Alloraaaa...finalmente si sa il perchè di tutti quegli svenimenti di Summer ma rimane sempre una domanda: che caspiterina è il padre del bambino\a??
muahhahhahahaha!!!!
Ci vuole tempo per saperlo!
comunque spero di aggiornare presto e ringrazio tutti quelli che fino ad ora mi continuano a sostenere!
alla prossimaaaaaa!!

 

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Capitolo 17
*** 17 ***


-Lou,sono io,il mondo mi sta crollando addosso e io sono qui,sola,impaurita,non lo sono mai stata,ma io crollo,sto crollando e per la prima volta ho davvero paura-
-Dove sei?-la sua voce era preoccupata ma non si faceva sopraffare dalle emozioni,era dura.
-Hmmmm…non lo so-mi ero persa,non avevo la minima idea di dove fossi.
-E io come faccio a sapere dove devo venire,genia?-
-Segui il tuo istinto- spensi la telefonata e cominciai a camminare.
Guardavo i negozi,illuminati da mille luci differenti,insegne colorate,luccicati e il nero della notte che le faceva diventare ancora più luminose.
Arrivai nel mio posto preferito quando capii dove mi trovavo.
Perché non chiamai Louis,appena fui consapevole della mia posizione? Forse volevo constatare se lui ricordava il posto più importante per noi due,quello in cui ci siamo conosciuti.
Mi sedetti sulla mia solita panchina. La i negozi non c’erano,il caos della città era assente e i pensieri nella mia testa erano gli unici a fare casino.
Presi delle cuffiette dalla borsa e le infilai nelle orecchie.
La musica era l’unica cosa che mi aveva continuato a tener in vita fino a quel singolo momento,fin da quando Zayn se ne era andato.
Forse la mia vita era un enorme errore ma,quando mi sedevo su quella panchina e mi mettevo quelle cuffiette nelle orecchie,la mia vita diventava migliore.
-Hey-una voce rassicurante mi fece ritornare alla dura e triste realtà.
-Hey-dissi girandomi e riconoscendo il volto di quella persona.
-Alla fine ti ho trovata-
-Come hai fatto?-dissi ironica.
-Bhè,vieni sempre qui fin dalla quarta elementare,lo ricordo molto bene. Questa è la nostra panchina. Uqesto è l’unico posto in cui noi due ci sentiamo speciali al di fuori di tutta quella merda chiamata mondo-
-Tu si che  mi conosci-
-Lo so e ne vado fiero,non è da tutti conoscere il contorto mondo di Summer Malik. Dovrebbero farne un film-
-E chi sarebbero i protagonisti?-
-Io e il bambino-
Mi accarezzò la pancia.
-Credo che sarebbe felice di fare un film con il suo zietto Louis preferito!-
-Credo che sarebbe perfetto!- mi abbracciò e io mi riscaldai tra le sue braccia incredibilmente grandi e accoglienti.
-Non ti fare tanti problemi sul tuo futuro-
-In realtà me li dovrei fare e anche tanti-
-Lo so e anche tanti-
Scoppiammo a ridere per nessun motivo.
Sapevamo che tutto quello non poteva essere mandato a puttane come avevamo sempre fatto…Sempre…anche per le cose più importanti e complicate,davvero per tutto,ma quella volta no.
Io avrei avuto il bambino e avrei deluso uno di loro due.
Le due persone che mi facevano battere forte il cuore e che mi facevano dimenticare di tutti quei fottutissimi problemi.
Mi alzai.
-Loulou?-
-Si?-
-Prendi la mia mano-
-Perché?-
-Scappiamo!-
-Ma sei pazza?!-
-Si!-
-Perché dovremmo scappare?-
-Perché si e perché non ne posso davvero più di sto fatto!-
-Sum…-
-Lo so,lo so…non si può perche ho troppe responsabilità-dissi imitando la sua voce.
Ma lui non rise,prese solo la mia mano fra le sue.
Abbassai lo sguardo e mi morsi il labbro inferiore quasi a far uscire il sangue.
-Bhè,almeno vediamo il lato positivo-dissi rianimandolo.
-Addio scuola!!-mi sistemai sulla panchina con le mani dietro la testa e gli occhi chiusi assaporando la mia libertà.
-Si ma non pensare che i problemi siano finiti grazie a questo-
-Uffa,Lou!! Lo so,lo so…ti devi trovare un lavoro,devi pagare i vestiti per il tuo bambino,devi pulirlo quando farà cacca,devi…hmmm…pagare l’affitto?-
-Che cazzo stai dicendo?-
-Non lo so-dissi grattandomi la testa-sono mica impazzita?-
-Ah,perché?Non lo eri già?-
Lo guardai e alzai un sopracciglio.
Lui rise alla mia reazione e io gli misi il broncio per poi scoppiare a ridere insieme a lui.
Ecco!
Quelli erano i momenti che volevo ritornassero nella mia vita.
Io e lui,soli contro il mondo.Io e lui,il mio migliore amico,mio fratello.
Mi alzai e gli tesi la mano.
-Vuoi ancora scappare?-
-No,scemo.Voglio solo stare un po’ di tempo con te-
Lui annuì,mi prese per mano e cominciammo a camminare.
-Ma se tutto questo non fosse successo,che ne sarebbe stato della nostra vita?-
-Tu avresti continuato la scuola,io avrei continuato a tirarti fuori dai guai,Zayn non sarebbe ritornato,tu avresti continuato a tagliarti,io ti avrei rubato e buttato la lametta,tu avresti pianto,tu ti saresti depressa e io ti avrei ridato la lametta.
Tu ti saresti diplomata e avresti deciso di scoparti uno per fare un figlio,anche se questo è accaduta veramente-
-Hey!-
-Poi…vediamo,hmmmm…io sarei rimasto per sempre il tuo migliore amico e un giorno ci saremmo sposati,come promesso da piccoli,e avremmo avuto una marea di bambina a scorrazzare per casa-
Ero scioccata e stupita allo stesso tempo.
Ricordava ancora quella promessa,quella registrata con le vecchie cassette,quelle a nastro.
Quella che diceva che un giorno,io,Summer Malik e lui Louis Tommo Tomlinson,ci saremmo sposati e quel giorno sarebbe stato il momento più bello della nostra intera vita,per poi concludere con un bacio sulle labbra appena accennato.
Eravamo piccoli,intorno ai sette,otto anni e ci amavamo.
Ci eravamo innamorati l’uno dell’altra ma non eravamo mai stati insieme,sempre e solo fratello e sorella.
Mentre divagavo in questa montagna di ricordi lui mi afferrò entrambe le mani e mi guardò negli occhi.
-Ricordi?- questa fu l’unica domanda che mi fece.
Annuii senza sapere che sarebbe successo in seguito.
-Ah!-disse-Mi sono dimenticato di dirti una cosa all’inizio-
Rimasi zitta,immobile,non sapendo dove volesse andare a parare.
-Io ti avrei inseguita,presa e amata per sempre. Come nei film,quelli che a te piacciono tanto,quelli dove se non c’è da perdere una mare di lacrime a te non piacciono.
Dici che tutti gli altri film sono stupidi e…-
-…superficiali,perchè…-
-…Se non ci sono lacrime,allora…-
-Non è vero amore- dicemmo contemporaneamente.
Ma che cazzo ci stava succedendo?
Perché eravamo così vicini eppure così lontani dalla realtà,la nostra realtà,quella che avevamo costruito insieme,quella che non poteva essere distrutta da nessuno.
-Poi ti avrei cercata,come i libri che tu leggi,dove se non c’è tanto amore,allora…-
-…Non vale la pena leggerli-
Non capivo davvero che cosa stavamo facendo. Lui cominciava una frase e io la finivo,come non era mia successo prima.
-E io ti avrei amata, quel sentimento che si trova solo nei cuori della gente,quel sentimento…-
-…che se non lo hai…-
-…allora non vale la pena vivere…-
Allora successe.Restammo in silenzio a fissarci l’uno con l’altro.
Immobili,impassibili,il tempo attorno a noi si era congelato,tutto era fermo,immobile,sopra al caos di quella città.
La calma,il silenzio,ci pervase fino all’interno dei nostri cuori.
Lui si avvicinò ed io caddi.
Non caddi a terra,ma dentro di me qualcosa si ruppe,credo il mio cuore.
Perché quando lo respinsi con una mano poggiata sul suo petto,mille lacrime invasero il mio volto e mille chiazze nere si formarono sotto i miei occhi.
Perché? Perché quel dolore improvviso nel petto,quel dolore che non doveva essere provato,quel dolore proibito…Già,proibito…
Allora corsi,corsi via da lui in lacrime.
Non perché non gli volessi bene e non perché non lo amassi,solo per non mettere altro scompiglio nella mia vita.
Corsi nel luogo più sicuro in cui sapevo di potermi rifugiare.
Corsi verso il portico della casa,presi le chiavi dalla borsa e,tremante,aprii la porta.
Un fitta alla pancia mi fece piegare in due dal dolore.
Caddi a terra,inginocchiata davanti la porta aperta.
Singhiozzavo e le mie mani si erano sporcate di nero a causa del trucco.
Merda.
Non volevo farmi vedere da Zayn in quello stato.
-Zay?-urlai.
Nessuno risposta. Ero sola.
-Zay-dissi a bassa voce tra un singhiozzo e un altro.
Nessuna risposta,di nuovo.
Ero davvero sola durante tutto quell’atroce dolore.
Poi la mia mente pensò a Lou,solo,in mezzo alla strada,cercando di capire in che cosa avesse sbagliato.
Poi pensai a Harry,al fatto che non lo chiamavo ormai da giorni,dopo quel viaggio a Parigi,e al fatto che lui sapeva di Niall la persona che mi aveva chiesto di sposarlo.
E poi…Niall…il ragazzo che era rientrato nella mia vita dopo tanti e troppi malintesi,uno dopo l’altro,ma in fondo ci amavamo.
I tre ragazzi della mia vita e Liam,il ragazzo conosciuto per caso,il perfetto sconosciuto di cui ci si innamora al rpimo sguardo.
E Zayn,il ragazzo che mi aveva abbandonato,quello che poi si è pentito ed è ritornato da me,il mio fratellino che ha dciso di restare con me.
Ecco,i cinque ragazzi che hanno fatto da cornice al quadro della mia vita e che,in questo momento,stavo deludendo ognuno di loro,nessuno escluso.
Mi alzai,m i asciugai le ultime lacrime che erano rimaste ad incorniciarmi il viso ed entra,sbattendomi la porta alle spalle.
Misi  bollire l’acqua,preparai la tazza,mi spogliai e rimasi in intimo.
Accesi la tv a massimo volume su real time e mi sdraiai sul divano freddo a pensare.
Quando succedeva qualcosa di grave o che avrebbe potuto influire sul mio futuro,succedeva sempre questo,anche se non era mai capitato tantissime volte.
Lasciai i capelli sciolti che mi ricadevano sulle spalle.
I ricci mi solleticavano la pelle e i rumori si annullarono del tutto.
Spensi la tv e mi misi ad ascoltare la pioggia che cominciava a picchiettare sulle finestre della casa.
Ero solo io,la pioggia ed il mondo al di fuori di me.
Il mo respiro si fece affannoso e la  mia pelle divento più fredda fino a far comparire la pelle d’oca.
Sorrisi quando chiusi gli occhi e cominciai a sfiorare piano le mie braccia.
Brividi salivano lungo la mia schiena e piccoli tremolii si divagarono sulle mie mani.
Provavo quelle emozioni solo quelle rarissime volte,quelle in cui avevo paura,quelle in cui sapevo che il mondo mi sarebbe presto crollato addosso.
Eh,già. Molto strano,vero?
Sentire il piacere di qualcosa solo quando si sta per cedere.Provare sensazioni nuove,diverse,solo quando si sa che,per tutto quello in cui si era sognato,non c’era più speranza.
Proprio prima come diceva Lou:non vale la pena vivere se non si ama.
Erano parole mie,ma pronunciate dalle sue labbra,le rendevano ancora più importanti e significative.
-Zay-dissi toccandomi la spalla –Lou-dissi sfiorando la prima parte del braccio –Liam-dissi tsfiorandomi il gomito –Niall-dissi scendendo lungo l’ultima parte del braccio-Harry-dissi sfiorandomi la mano.
Alzai il braccio e lo ripercorsi di nuovo tutto con un dito,provocandomi piacere.
Emisi un respiro profondo,breve,lieve,quasi come un soffio.
Ma ben presto,ritornai alla realtà,quando l’acqua cominciò a bollire e l’aggeggio per bollire l’acqua cominciò a fischiare.
Sbuffai e decisi finalmente di alzarmi,mettermi la vestaglia che avevo preparato nel caso fosse arrivato Zayn e andai a spegnere il fuoco.
Feci scorrere un po’di acqua bollente nella tazza,presi l’infuso che volevo e in un attimo l’acqua cominciò a colorarsi di oro.
Poi,il mio mondo perfetto si ruppe in un attimo,il mio cuore accelerò e le mie mani cominciarono a tremare.
Il rumore di una macchina,le luci che si spegnevano.
Cazzo.
Quella macchina che conoscevo ormai fin troppo bene.
No,no,no,no!
Non può essere lui!
Lo vidi attraversare il vialetto pieno di fiori e bussare la porta.
Il rumore del campanello si espanse in tutta la casa e le mie maniche cominciarono a sudare.
Ero tentata a non aprirgli ma in quell’attimo mi accorsi di aver dimenticato le chiavi sullo zerbino della porta e i miei dubbi furono presto resi chiari dallo sbloccarsi della serratura.
Chiusi gli occhi per un momento,mentre cercavo di calmarmi.
-Hey,principessa-disse cingendomi la vita.
In quel momento non potevo fare altro che sorridere.
Sorridere di gioia,di felicità,perché lui era di nuovo vicino a me.
Mi girai e gli presi le mani facendo avvicinare i nostri visi a distanza di un soffio.
-Da quanto tempo-dissi soffiandogli sul collo.
Ma in quel momento notai che il suo sguardo si era posato su qualcos’altro e mi accorsi di essere completamente nuda,con la vestaglia aperta davanti.
Guardai in basso e poi guardai lui.
Mi tinsi di rosso e provai ad immaginare i mille pensieri che in quel momento gli vagavano per la testa:perche non mi aveva chiamato? Perché era praticamente nuda davanti ai miei occhi? Perché era ingrassata?
Bhè,questa ultima costatazione l’ho fatta io ma comunque non si vedeva ancora bene il segno della gravidanza ma sapeva che,comunque non potevo nasconderglielo a lungo.
Prima o poi si sarebbe notato.
-Che hai?-mi disse portando un ciuffo ribelle dietro al mio orecchio.
Gli sorrisi,scossi i capelli e con un soffio gli risposi un sottilissimo “niente”.
Ero entrata nel vortice oscuro e maligno dei suoi occhi dal quale,sapevo,non sarei più riuscita ad uscire.
Prima il verde,poi l’oscurità,era quello che riuscivo ad osservare nei suoi meravigliosi e fottutissimi occhi perfetti.
-Quanto tempo abbiamo?-disse sul piano sul mio collo facendo scendere un brivido lungo la mai schiena.
-Nove mesi-dissi senza riflettere.
Mi bloccai,il mondo si bloccò,cominciò ad accelerare sempre di più e più e più e più,senza fermarsi mai.
Cominciai ad ansimare.
Mi staccai d lui e andai a sbattere contro lo bancone della cucina.
-Summer!-disse Harry correndomi incontro e abbracciandomi.
-Calmati-disse accarezzandomi i capelli-E’ tutto finito-
Avevo accennato qualche volta ad Harry dei miei improvvisi e dolorosi attacchi di panico ma non immaginavo se ne sarebbe potuto ricordare.
I calmai,il mio respiro riprese ad essere regolare e il mondo decelerò fino a fermarsi del tutto.
Sospirai e appoggiai il viso sul suo petto,calmata dal ritmo del suo cuore e dei suoi respiri.
-Ci sono qui io-disse piano-Adesso non c’è più niente di cui avere paura.Ok?-
Annuii contro il suo petto e lui mi sorrise,lo capii quando i suoi muscoli si contrassero sulla mia testa.
-Allora…hmmmm…quanto tempo abbiamo-
-Per cosa?-
-Per starcene noi due soli,appartati in qualche luogo segreto della casa prima che arrivi Zayn-
Come potevo dirgli di no??
Ma comunque non potevo,minimamente,sarebbe stato troppo rischioso.
-Meglio di no,oggi-
Lui sembrò deluso. E chi non doveva esserlo,aveva davanti agli occhi la ragazza che amava,completamente nuda e chi non si faceva scappare questi desideri? Solo un pazzo!
-Che hai?-me lo chiese di nuovo e quella domanda mi sembrò trapassarmi il cervello da parte a parte.
Una domanda troppo netta,troppo precisa che poteva indicare tutto.
-Niente…-
-Non dirmi palle,sei sempre tu la prima a chiedermi queste cose-
-Harry…io…-mi avvicinai per accarezzargli i ricci ma lui fu più veloce di me e mi bloccò il polso a mezz’aria.
-Che succede?-
Ero sconvolta. La sua voce si era fatta più dura e i suoi occhi erano diventati di un tono più scuri.
Ero terrorizzata.
Terrorizzata che quell’attimo di calma apparente si potesse trasformare nella quiete prima della tempesta.
Abbassai lo sguardo a terra.
Avrei voluto tanto svenire in quel momento ma le forze non mi venivano meno e,al contrario,tutta l’adrenalina mi prese a salire verso il cervello.
Ma il dolore,la paura di perderlo,il coraggio che non avevo si fecero spazio dentro di me,occupando una parte più grande di quella che dovevano possedere.
-Harry…-dissi mentre le lacrime mi iniziarono a scendere dagli occhi –mi fai male-
Lui sembrò ritornare in se. I suoi occhi presero quel colore verde lucente che avevano sempre avuto,abbandonando l’oscurità e la sua presa allentò fino a staccarsi del tutto.
Mi presi il polso nell’altra mano e cominciai a massaggiarlo.
-Scusa-disse a bassa voce,pentito dal suo scatto di rabbia.
-Allora,Sum-si avvicinò a me,mi prese la vita e mi strinse forte a lui.
-Che sta succedendo-
Ero decisa,pronta a dirglielo,anche se questo gli avrebbe causato molto dolore.
-Harry…io…-


TADAAAAAAAAAA!!
Sconvolegetevi! Ho pubblicato un nuovo capitolo in meno di una sttimana e mi sentro finalmente in pace con me stessa e con voi.
Ho deciso di pubblicarlo perhè mi sono accorta che nell'ultimo capitolo non ho ricevuito molti commenti e mi sono un pò abbattuta.
Welllllllll!!
Parliamo un pò della storia!
Louis ha detto finalmente di essere innamorato di Sum e credo che nessuno di voi se lo sarebbe mai aspettato o si?
Questo è il primo quesito che vi pongo e le vostre riflessioni su questo sentimento profondo provato da Louis che gli porta a ricordare tutti i momenti legati a lei.
Poiiiii!!
Finalmente Harry ha ripreso parte attiva all'interno della storia ma di Niall ancora nessunissima traccia!
Summer ha avuto un attacco di panico che gli viene molto frequentemente come la sua naturale dote di svenire in ogni situazione che ormei usa a suo vantaggio e abbiamo notato anche un Harry puù manescvo,oscuro e distrutto all'interno per poi mostrarsi semp0re lo stasso attento e dolce ragazzo.
Questa è la seconda domanda che vi pongo!
Secondo voi Harry nasconde qualche segreto o paura legato ai suoi affetti più cari come Sum??
Bene!!
Spero che il capitolo vi sia piaciuto e se si lasciate un piccolo commentino qui sotto,giusto per dare un pò si speranza a questa scem ache ogni giorno scrive come una dannata!!
Vi voglio bene e spero mi continuerete a seguire fino alla fine!!
Eeeee....
Ciauuuuu.u!
-Lully

 
 
 
 

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Capitolo 18
*** 18- I LOVE YOU ***


-Harry...io- Lui mi guardava e aspettava che dicessi qualcosa. Abbassa lo sguardo e cominciai a fare dei piccoli cerchi con i piedi nudi sulle mattonelle bianche.
 -io...- Mi bloccai di nuovo con la bocca aperta,provando a far uscire qualche parola. Lui mi sorrise e si avvicinò a me stringendomi i fianchi. Si abbassò alla mia altezza e mi disse
-dimmi Sum,cosa c'è che ti preoccupa-
Ora glielo dico,ora glielo dico.
-Vedi Harry...io- Quella volta cui fermata dal chiudersi della porta di ingresso,susseguita da un rumore di scarpe da ginnastica che si trascinavano sul pavimento di legno.
 -Summer,che cazzo hai fatto?! Ho sentito Lou e...- Si bloccò appena vide la situazione in cucina.
Io mezza nuda contro il bancone e Harry che mi stringeva i fianchi,quasi all'altezza del culo.
 -Ah...Hmmm- Rivolse prima lo sguardo ad Harry e poi fissò i miei occhi.
 -Bhe spero di non avere interrotto qualcosa e comunque vedi di chiamare Lou il prima possibile,è distrutto-
Si portò una mano dietro la testa,evidentemente imbarazzato.
Sentii un rumore di piedi che salivano di corsa le scale per poi sentire una porta chiudersi molto violentemente.
 Eravamo finalmente soli,senza nessuna preoccupazione. Eccetto una,me è il mio bambino.
 -Allora? Che stavamo dicendo?- Disse in un sospiro. Cazzo,pensavo se ne fosse dimenticato.
 -Niente di importante-dissi girandomi è porgendogli una tazza di the,ormai freddo.
 -ti credo sulla parola,Sum-disse sospirando,ormai sconfitto. Alzai gli occhi al cielo e appena mi girai verso il salone emisi un piccolo gridolino di vittoria. Mi buttai sul divano e aspettai che lui si sedesse accanto a me per poi appoggiare le mie gambe sulle sue ginocchia.
 -comunque la mia proposta è sempre valida,piccola-
 -non cresci mai,eh-dissi ridendo mentre gli buttavo un cuscino in piena faccia.
 -sono un ragazzo di 19 anni,mi dovrò pure portare avanti no? E poi non ti ho chiesto mica di fare un bambino!
- Quelle parole mi ruppero in mille pezzi. Così taglienti,innocenti,dette quasi con noncuranza.
 -Hmmmm...no,hai ragione-dissi con un sorriso tirato,falso quanto le tette della ex di Zayn e fidatevi sono enormi quei due aisberg.
Mi sorrise per poi stendersi su di me e cominciando a baciarmi il collo.
 Cazzo.
Mi prese la mano.
Cazzo.
 La portò sui suoi jeans.
 Cazzo.
 La condusse sotto al tessuto nero e duro dei boxer.
Cazzo.
 E mi fece arrivare alla sua erezione.
 Cazzo al quadrato.
 Era eccitato e si vedeva molto bene.
 Ritrassi la mano.
 Lui si fermò e mi guardò.
-dammi una buona ragione,una sola,per non sbatterti sul letto e fare l'amore con te-
 In realtà non c'erano buone ragioni ma solo quella che esisteva,valeva per tutte.
 Non risposi.
Lui mi prese in braccio sorridendomi e mi portò in camera mia,salendo con abilità tutte le scale.
 Chiuse la porta a chiave e mi posò delicatamente sul letto. Spalancò le mie gambe e si mise in mezzo. Premette con foga le sue labbra sulle mie. Erano morbide e calde,mi facevano rabbrividire .
Volevo che entrasse dentro di me,ma solo quella ragione mi faceva capire che non era giusto.
 E se l'avessi perso dopo tutto quel piacere. Poggiai una mano sul petto di Harry.
 Lui mi guardò spaventato per poi serrare la mascella. Si alzò e si allontanò dal letto.
-H...Harry...-ma lui sbattè la porta della mia camera,attraversò veloce le scale e uscì e in quel momento cui presa dalla rabbia e dall'adrenalina.
 Mi avvicinai alla finestra e urlai con tutta la forza che avevo in corpo. -Harry!- Lui si girò sconvolto.
 -Sono incinta!-lo urlai,fiera di averlo finalmente fatto.
 Lo vidi poi. Li. Con quello sguardo perso. Gli occhi serrati. Impauriti.
Li chiuse per qualche secondo e poi…poi se ne andò.
Se ne andò,semplicemente.

Gli occhi colmi di tristezza,di rabbia,di frustrazione.
Salì in macchina e con ferocia chiuse la portiera e partì…non sapevo se l’avrei mai più rivisto.
Gli occhi che bruciavano,colmi di lacrime,di paure.
-Hai detto che mi avresti amata per sempre!-urlai con gli occhi che adesso stavano per cedere.
-Vaffanculo Styles!- lanciai la piantina che avevo sul davanzale,quella che lui e Lou mi avevano regalato per il mio compleanno.
Ma sapevo che le mie parole non avevano nessun significato.
Io non lo odiavo.
Io.
Lo.
…amavo.
Lo amavo.
Cazzo.
Io lo amavo…veramente.
-Sono una stupida-
Ora mi mancava l’ultimo passo.
Ma come l’avrei potuto affrontare?

Oramai ero sola,e adesso lo potevo dire sul serio.
Mi gettai in un angolo,alzai la testa e per un attimo rimasi in silenzio.
Rimasi in silenzio.
Stesi le gambe e tutto rimase zitto,solo per me.
“lo senti vero”
“Cosa?”
“Ma come? Il rumore assordante del vento”
“Ma cosa stai dicendo?!E’ impossibile!”
“Mamma me lo dice sempre,quando sei in difficoltà,rimani in silenzio e ascolta quello che ti dice il vento”
“Hai una grande immaginazione Lou,lo sai vero?”
Adesso,a distanza di troppi anni capivo finalmente quelle parole.
-Lou…- poggiai la testa contro il muro.
Le lacrime nere mi bagnarono la maglia bianca.
“Stai zitta”
Mi girai di scatto.
-Lou?-
“Ho detto stai zitta,ascolta quello che ti dice il vento”
Guardai avanti,verso i ricordi e le lacrime non smisero per un secondo di scendere.
Ecco che quella camera,così piena di amore e così grande e tutto ad un tratto mi parve così piccola ed insignificante.
Ecco che quelle parole dette in loro presenza diventavano discorsi insensati,parole al vento che venivano risucchiate in un baratro infinito.
-Zayn!-urlai.
-Zaaaayyyynnnn!-dissi piangendo e allunando ogni singola lettera.
Sentii dei passi velovi lungo il piano e poi la mia porta si aprì di scatto.
-Che diavolo è successo?!-
Rimasi zitta mentre lui si rendeva conto di quello che stava succedendo intorno a lui.
-Sum…-disse piano venendomi a stringere forte.
-stai calma-mi sfiorò i capelli e li baciò-adesso stai solo calma-
-ma…e…se fosse suo?-
-Ha fatto la sua scelta-
-Ma…-una lacrima mi rigò piano il viso
-io lo amo- lui mi guardò e mi sorrise.
-ma,pure lui…-
-No,sarebbe rimasto-
Lui non rispose,capì che avevo ragione.
Rimanemmo zitti,così,senza dire niente.
-E’ ora di chiamare Lou…ti lascio un po’ da sola-
-Grazie-dissi in un soffio.
Chiuse la porta alle sue spalle e io presi il telefono tra le mani.
Ero indecisa,chiamarlo o non chiamarlo?
Alla fine gli mandai un messaggio.
“Ho sentito il rumore del vento”
Ma lui non rispose.
Secondi,minuti,ore ma…niente,nessuna risposta.
Era troppo incazzato con me,troppo.
Ma poi,il telefono cominciò a vibrare.
Lessi il nome di Lou con sotto una faccia stupida che aveva scattato lui.
Presi il telefono e premetti il tasto senza pensarci nemmeno un secondo.
-Sai-cominciò-ho pensato che una telefonata sarebbe stata molto più carina di una fredda risposta-
-Bhe,io…-
-No,il tuo messaggio non è stato affatto freddo-
Per la prima volta,parlare con lui,mi metteva a disagio.
-mi manchirom-
Rimasi zitta.
-Sai quante volte ho voluto far combaciare le nostre labbra,cazzo. E quante volte mi sono detto di no? Troppe,cazzo,troppe-
Ancora il silenzio.
-Ho bisogno di vederti-
-Vieni-dissi di getto e con la voce rotta dalle lacrime.
-Cinque minuti e sono da te-chiuse òa telefoata e rimasi così,li a piangere.

Cinque minuti esatti dopo il campanella suonò ma poi aprì la porta con le chiavi che gli avevo dato molto tempo fa.
Salì veloce le scale e afferrò la maniglia della mia porta indugiando un po’ prima di abbassarla.
-Sum-disse in tono comprensivo e leggero.
Si avvicinò e mi strinse tra le sue braccia.
Mi guardò negli occhi,con quei suoi fottutissimi occhi azzurri e si avvicinò,dischiuse le labbra e le fece avvicinare alle mie.
Ma…si fermò.
Mi guardò negli occhi e fece per allontanarsi ma poi…non so come successe..lo afferrai per la maglietta bianca e lo avvicinai a me.
Infilai la mia lingua nella sua bocca,lungo la gola.
Appena capì cosa stava succedendo,chiuse gli occhi e ricambiò con tutta la passione che aveva in corpo in quel momento.
Mi prese le mani e mi portò sul letto.
Mi fece stendere e si mise su di me.
Mi continuò a baciare ma sapeva che non sarei ami andata fino in fondo e che quella sarebbe stata la prima e l’ultima volta.
-Ti…amo-ecco le parole che avevo sempre temuto di sentire uscire dalle sue labbra,così fottutamente perfette.
Premetti con dolcezza le labbra sulle sue,illuminate dai raggi del sole che filtravano dalle tendine.
-Questo è un addio,immagino-
Lo baciai per calmarlo.
Era agitato,lo capivo.
-Io lo amo-
-Lo so-
Si alzò,mi sorrise e uscì dalla porta.
Mi sedetti sul letto con le gambe incrociate e le mani in grembo.
“Hey”
Ancora quel sibilo,ancora quelle parole indecifrabili.
“Wake up”
-per piacere…fermati-
Mi premetti le mani contro le orecchie.
-Sta zitto,per piacere-
“Open your eyes”
Mi presi il viso tra le mani.
Le parole aumentavano sempre di più.
Sempre più forti.
Sempre più vere.
-Fa…male-
Le lacrime ripresero quello che avevano lasciato,quando era arrivato Lou.
La maglietta si colorò di nero,definitivamente.
-Io…-
“Wake up”
-Io…-
“Open your eyes”
-Cazzo…-mi toccai la pancia.
-Fa…cos’ fottutamente male-
Decisi di non chiamare mio fratello,almeno per una volta.
Mi alzai con tutta la forza che mi era rimasta,crsi giù per le scale e uscii.
Corsi,forse per minuti,ore,ma io non riuscivo a sentire la fatica.
L’aria mi scorreva sul volto e le gambe ormai si muovevano da sole.
Arrivai davanti ad un portico ornato da mille fiori colorati che davano un aria di felicità,almeno apparente.
Salii le scale che si trovavano davanti alla porta e d’impulso,suonai.
Attesi pochi secondi e prima che una figura poco più alta di me mi aprisse.
-Sum…-
I suoi occhi ricordavano un mare in tempesta,proprio come il mio cuore in quel momento.
Scossi la testa e poi mi aggrappai al suo collo e feci avvicinare i nostri nasi.
Le nostre labbra erano a pochi millimetri di distanza ma questo non mi fermò dal dire quelle semplici parole.
-Sono incinta…-



SPAZIO AUTRICE
Devo ammettere che scrivere in questo periodo mi sta facendo bene,almeno posso esprimere un pò i miei pensieri,anche se indirettamente.
Bene...ciao!
allora,come abbiamo visto Harry è scosso e non poco.
Ha paura,questo è chiaro e lei ha paura di non rivederlo mai più ma ha capito di amarlo veramente.
Lou e Sum hanno chiarito tutto e lui non vuole accettare il fatto che lei non lo ami.
Si...la storia si fa complicata e spero che voi vogliate continuare a seguire questi intrecci amorosi con me...
Spero continuerete a seguirmi!
Se vi è piaciuto lasciae un commento anche semplicemente un ciao per famri capire che siete ancora con me...
Grazie per tutto il vostro sostegno.

 

 

 

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Capitolo 19
*** 19 ***


Le nostre labbra erano a pochi millimetri di distanza ma questo non mi fermò dal dire quelle semplici parole.
-Sono incinta…-
Le sue labbra si piegarono in un dolce sorriso prima di farle combaciare con le mie.
Mi strinse di più a se e mi fece entrare in casa.
Niall…non lo avevo mai visto così felice….devo ammetterlo.
Non esitò a infilarmi la sua lingua lungo la gola.
Lo sentii,qualcosa dentro di me che mi faceva capire che qualcosa era sbagliato…qualcosa,qualsiasi cosa non quadrava affatto.
Ma cosa?
Mi staccai solo per guardarlo negli occhi,con le braccia ancora dietro al suo collo.
-Allora?-dissi con il poco fiato che mi era rimasto a causa sua.
Mi baciò di nuovo,con molta più dolcezza e passione.
-Lo prendo come un si-dissi sorridendogli sulle labbra.
Continuò a baciarmi.
Non sapevo come comportarmi.
Lui non sapeva più niente della mia vita,non sapeva di Harry…soprattutto.
Ma in quel momento Harry era solo una piccola parte dei miei pensieri.
Solo che quella piccola parte era la più grande tra tutte.
Scossi la testa,per scacciare tutti i pensieri e continuai a baciarlo.
-Che hai?-
-Niente-dissi sorridendo con molta finzione.
Portò una mano sulla mia pancia,un po’ più gonfia del solito e sorrise.
-Questo...-
Ci pensò un po’.
-Questo vuol dire che diventerò padre?-
Annuii e in quel momento tutta la sua felicità si mostrò nel bacio che mi diede subito dopo.
Non provavo niente,l’immagine di Harry che se ne andava lungo il vialetto era impressa nella mia memoria e occupava tutte le mie emozioni.
-Sai…-dissi-avevo un po’ paura della tua reazione-
-Non avresti dovuto…io…io ti amo-
Non risposi,mi limitai a baciarlo.
Non sapevo davvero cosa dire e quelle tre parole in quel momento usarle,mi faceva troppo male.
-Hmmmm…è meglio se vada-dissi sulle sue labbra.
-Si ma stasera,ti voglio tutta per me-
-Certo-
Mi staccai da lui e mi avvicinai alla porta.
Mi guardai i piedi e poi fissai i suoi occhi.
-Ci vediamo stasera-
Sorrisi e uscii dalla porta.
Ormai i fiori avevano perso tutti i colori su quel vialetto,almeno per me.
Li avevo visti sempre così colorati ma…adesso capivo che senza il sorriso,quel fottutissimo sorriso di Harry Styles,niente aveva più colore.
Misi le mani in tasca e abbassai la testa.
Guardare le persone in faccia…mi faceva troppa paura.
Avevo paura che le persone potessero vedere quello che stavo provando non riuscendo a capire come aiutarmi.
Avevo visto molte volte quella espressione,quella precisa espressione di aiuto…un aiuto non dato,paura di commettere qualcosa di sbagliato.
Mi misi le mani nei capelli e feci intrecciare le dita dietro la mia testa.
Cominciai a girare su me stessa mentre camminavo.
-Ma che cazzo sto facendo-
Avevo attirato l’attenzione di alcune persone che passavano,ma naturalmente,non mi chiesero niente.
Il telefono cominciò a vibrare.
Lo presi e lessi il nome di Zayn a caratteri cubitali sullo schermo.
-Zay-dissi sbuffando-che vuoi?-
-Dove cazzo sei?!-
-Sono uscita per prendere un po’ d’aria-
-E tu mi hai fatto prendere un attacco di cuore-
-Che cosa mai avrei potuto fare-
-Bhe,in questo momento tante cose dato quella scena con Lou in camera-
-Ma…ma che cazzo,mo ti metti pure a spiare?-quasi gli urlai contro.
-E non alzare gli occhi al cielo-dissi sapendo che lo faceva sempre.
-E tu come fai a saperlo!?-
-Sono un mago-dissi sbuffando e con aria seccata.
-Allora! Che vuoi che faccia?-
-Voglio che torni qua-
-Mi sento…oppressa in quella casa e la mia camera sembra così piccola e…piena di ricordi-
Rimase in silenzio.
Mi guardai intorno e vidi che tutte le persone si erano fermate a sentire la nostra conversazione.
-Zay…-
-hmm-
-Devo andare…-
Chiusi la telefonata,prima che lui potesse dire qualcosa.
-Allora!-urlai.
Tutti sembrarono tesi da quelle parole.
-Che avete da guardare!Che cazzo avete da fissarmi!-
Tutti abbassarono il capo.
Le lacrime si fecero spazio tra i miei occhi.
Scossi la testa.
-Che volete da me?! Perché mi guardate come se fossi una disperata che ha bisogno di aiuto?-
Abbassai la testa,feci cadere un po’ di lacrime sul freddo asfalto.
-Non ho mai fatto niente di male a nessuno,solo a me stessa! Voi non c’entrate niente,voi non potete occupare altro spazio qua dentro-dissi indicandomi la testa.
-Ho fatto tanti,troppi casini ma se non li avessi fatti ora non sarei quella che sono ora e sinceramente a pensarci ci avrei dovuto riflettere un po’ di tempo fa-ora le lacrime scorrevano incessanti.
Molte più persone,ora, si erano accalcane intorno a me.
-Perfavore,almeno voi…non deludetemi…-
E me ne andai.
Con le mani sul viso per coprire gli occhi.
Con il fiatone che si fece sentire dopo 5 minuti di corsa,con le scarpe che mi facevano male e le lacrime che incorrevano i miei passi.
E alla fine cedetti.
Mi sedetti accanto ad un muro in una grande via,piena di negozi e insegne colorate.
Davanti c’era un piccolo parco giochi pieno di bambini.
Tutto era più colorato,almeno li.
Bolle di sapone,risate e rincorse.
Poggiai la testa all’indietro contro il muro e chiusi gli occhi,facendomi prendere da quella situazione.
-Signora,stai bene?-
Alzai lo sguardo e vidi il viso di un piccolo bambino.
Aveva gli occhi verdi,ma di un verde che ti ricorda la primavera e la calda brezza che ti accarezza il viso.
Era piccolo,intorno ai 6-7 anni e aveva tutta la fragilità e la purezza che i bambini hanno a quell’età.
Arricciai il naso.
-Credo…di si-
Lui mi sorrise.
Che meraviglioso sorriso.
-Come ti chiami?-
-Harold,ma i miei amici mi chiamano Harry.Mi puoi chiamare Harry,se vuoi-
-Certo,Harry.Lo sai mi hai migliorato la giornata.Ti ringrazio-
Mi tese la sua piccola manina.
-Vuoi giocare con noi?-
Vidi un gruppetto di bambini dietro Harry e gli sorrisi.
-Certo!-
Lo presi per mano e cominciai a correre.
Corsi con loro mentre le bolle di sapone intorno a me scoppiavano.
Mi sentii…libera.
Devo ammetterlo.
Cominciai a girare,quando capii di stare la contro del parco,almeno ero al centro del mio mondo.
Spalancai le braccia mentre il mondo introno a me si sdoppiava,rallentava e diventava più veloce.
Chiusi gli occhi e trovai tutta la felicità di quel momento.
Poi mi sentii toccare una mano.
Aprii di scatto gli occhi.
Liam…Liam girava con me.
Gli occhi chiusi,la testa buttata all’indietro e i pensieri altrove.
Ecco come lo avevo ritrovato dopo una settimana,a girare con me in quel posto magico…magico.
Ma poi mi fermai ma la magia continuò a scorrere.
-Liam!-
Lo sapevo,lui ci sarebbe sempre stato.
-Alla fine…non mi hai abbandonata-
-E chi ti ha parlato di abbandonarti,Sum!-
Sorrideva,voleva baciarmi.
Osservava le mie labbra con voglia,con desiderio ma dovetti girarmi per non farlo cadere in tentazione.
Cominciai a camminare.
Lui mi afferrò per il polso.
-Dove vuoi andare?-
-Liam…-
-Che ti dovrei dire? Che non ti amo? Che non ti amo dalla prima volta in cui ti ho vista,la…in quel vicoletto di parigi? Bhe,direi solo una vagonata di cazzate!-
Ecco…ancora quella sensazione di paura e di vuoto che mi facevano provare quelle parole.
-Liam-mi girai e ma lui fece combaciare le nostre labbra prima che io me ne potessi accorgere.
Ricambiai il bacio,fu appassionante ma decisi di staccarmi subito.
-Sto dando molti addii in questo periodo-
-Lo so,lo so che questo sarà l’ultimo…quindi,per…per piacere-disse.
Mi accarezzò i capelli e mi fece avvicinare a lui,alle sue labbra.
Le nostre labbra si sfiorarono prima di entrare in contatto.
Le nostre mani si sfiorarono e si intrecciarono.
Le nostre lingue entrarono in contatto
Sorrisi contro le sue labbra.
La sua lingua mi arrivò quasi in fondo alla gola.
Lo presi per la maglia e lo avvicinai di più a me.
Lui mi sollevò e mi fece roteare tra le bolle di sapone che si scontravano contro di noi e al nostro primo-ultimo bacio.
Mi posò per terra e mi guardò negli occhi.
-Grazie-queste furono le sue uniche parole contro le mie labbra.
Lui si allontanò e io rimasi li,ferma a guardarlo mentre si allontanava.
Poi…si girò per guardarmi.
-Ci vediamo questa sera,nei miei sogni-
Alzò una mano e cominciò a correre per poi sparire dietro ad un vicoletto.
-Wow-questa fu la parole più sensata che mi uscì dalle labbra.
 
Quella sera non ero molto pronta ad andare a cena con Niall.
Dopo avergli detto che sarebbe diventato padre,qualcosa in lui era cambiato.
Era diventato più sicuro che questa relazione sarebbe potuta durare…bhè…per sempre…
E io non ero pronta.
Naturalmente quella sera mi misi tutta in tiro con un abitino corto e attillato…in pratica mi ero vestita come una ragazza che si aspetta molto dal suo ragazzo.
Presi la borsetta e mi incamminai verso l’indirizzo da lui indicatomi da un messaggio sul cellulare.
Aprii il cancello del parco…già il posto dove mi aveva fatto quella…quella promessa.
Piccole lanterne erano disposte lungo il vialetto di pietre.
Il rumore dei miei passi era pesante ma allo stesso tempo rassicurante.
Salii le piccole e strette scale che portavano alla parte più alta del parco.
Un tappeto mi aspettava,disteso sull’erba oscurata dal buio della notte.
Un piccolo sognatore guardava le stelle e aspettava la sua compagna di osservazioni.
Mi distesi accanto a lui,con il viso a pochi centimetri dal suo.
-Sai-cominciò-dire che non so di Harry Styles sarebbe una bugia-girò la testa verso di me e fece incontrare i nostri occhi.
Lo fece solo per pochi secondi per poi rivolgere nuovamente lo sguardo alle stelle.
-Ma sai…non importa. Neanche io in passato sono stato un buon modello di ragazzo-
Lacrime.
Da entrambi.
-E non ti dirò che non sapevo niente di Parigi…il biglietto sul tuo letto era già un’ottima spiegazione-
-E-le sue lacrime erano troppe-non importa se è lui il padre di tuo figlio-
-Niall…-
-ma io ti amo-
Si mise seduto e io lo imitai.
Mi prese la mano e mi fece alzare.
Si mise in ginocchio e caccio qualcosa dalla tasca.
Un piccolo quadratino di velluto…
-Vedi Summer,quando ti ho rincontrato il mondo mi è caduto addosso e nel senso buono.Incontrare una ragazza come te capita una volta nella vita-
-Ti ricordi quella promessa? Fatta proprio qui,proprio in questo punto di questo parco,ti avevo promesso che un giorno ti avrei sposata e bhe…-
Ansia,lacrime sul mio viso.
Si accavallavano…
-Summer,mi vuoi sposare?-



Ed ecco qui il capitolo 19,dopo tanto tempo...lo so...non ci sono stata molto.
Ma comunque...
Bhe,allora...sorprese? non c'era da aspettarserselo che succedesse una cosa simile no?
ma la strada è ancora lunga e tortuosa e non sraà molto facile...
quindi,ora corro a scrivere il nuovo capitolo.
spero che mi diate qualche vostra opinione in merito e...goodbye!

-lully <3

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Capitolo 20
*** 20 ***


Ansia,lacrime sul mio viso.
Si accavallavano…
-Summer,mi vuoi sposare?-
Che cosa avrebbe dovuto dire la povera e sbadata Summer secondo voi?
Un bel “si” falso?
No,lei non lo fece.
-Niall…-mi torturai le mani.
-Summer,vuoi continuare a vivere così la tua vita?Buttandola al vento?-
-Ho solo diciotto anni,non posso diventare una buona madre,figurati una buona moglie…-
Lacrime,troppe e poi il passo veloce dei miei piedi sul piccolo vialetto.
-Aspetta…-le sue urla erano forti e potenti,impossibili da non notare.
Ma io continuai a camminare.
Continuava a gridare,preso dal panico.
I fari di una macchina mi fecero voltare e il mio intestino iniziò a fare i Salti di gioia quando riconobbe il guidatore.
La macchina si accostò al marciapiede per poi farmi salire.
Il viso di Louis in quel momento fu una delle cose più felici della mia vita.
-Parti-dissi con tutta la calma e la determinazione che avevo in corpo.
Lui obbedì e in pochi minuti eravamo ben lontani da quel luogo pieno di ricordi.
Accostò l’auto e la spense.
Arricciò il naso.
-Da chi scappi questa volta?-
-Sarebbe meglio dire da che cosa scappo!-
-E la risposta è…-
-Da una proposta di matrimonio,Lou-
-Oh! Buon per te!-
-Grazie al cazzo!-Dissi sfilandogli la sigaretta da sopra l’orecchio.
Lui me la accese e io aspirai quel tanto di fumo da permettermi di stare leggermente meno una merda.
-Cosa pensi che avrei dovuto fare,secondo te?-
-Quello che hai fatto tu,sicuramente!-
-Grazie per la tua comprensione!-
Scossi la testa e mi spettinai i capelli.
Presi un fazzoletto e lo bagnai con un ò d’acqua che avevo in borsa e me lo passai sugli occhi.
Il mascara che era colato in precedenza a causa delle lacrime fu accompagnato da quello che mi ero fatta appena scorrere lungo le guance.
Ero orribile,sicuramente.
Mi girai verso Lou.
-Sembro ancora carina così?!-
Lui soffocò una risata.
-Tu sei sempre bellissima-disse mandandomi un bacino.
-Ahh! Ma falla finita!-
Scoppiò a ridere e io feci lo stesso.
Sembravamo due coglione in mezzo al nulla.
-Che ne dici se andiamo alla scoperta di una avventura-
-Non so che cazzo vuol dire ma ci sto-
Mi sorrise e mise in moto la macchina.
-Ti farà stare meglio,vedrai-
-Come?-
-Ti porto in un posto,dove il tempo si annulla-
-Non mi dire…-
-Si,proprio li-
Cazzo.
-Lou,hai bevuto-
-poco,perché? Hai mica paura?-
-Fammi scendere,ora!-
Sicura alla macchina.
Cazzo,cazzo.
Lui partì.
-Ma l’ultima volta che ti ho portata li sei stata meglio-
-Si e dopo sono dovuta stare una settimana in ospedale-
-Non ti preoccupare,non succederà nulla questa volta…te lo prometto-
Questo non era il vero Lou….non lo era affatto.
Quando arrivammo lui spense la macchina,mi aprii la portiera e con uno strattone mi spinse fuori.
-Lou…-urlai-lasciami-
-No-
Piansi.
Lui mi portò dentro.
Un misto di alcol e di fumo mi fece venire la nausea.
Ci avvicinammo al bar e lui chiese il solito ma per due.
-Tesoro-mi fece voltare verso di lui.
-Se vuoi seguirmi-ormai non avevo più scelta.
Mi portò nel solito posto,dietro a quella porta piena di guai…e seri.
-Ehi,bellezza-disse un uomo dietro al banco-
- il solito?-disse ammiccando nella direzione di Lou.
-Ma certo perché no?-
L’uomo ci porse un liquido bluastro,con un odore misto tra vomito e alcol forte.
-Qualunque sia il tuo problema-disse-prendi solo un sorso e la tua vota migliorerà-
La guardai esitando e poi la feci scendere lungo la mia gola.
Non ci volle molto tempo per farlo entrare in azione.
-H-HARRY-urlai e risi.
Un milione di colori si accalcavano nella mia testa.
-hahahahaha…che bello-dissi stendendomi su un divanetto.
Le risate di Louis rimbombavano nella mia testa e si amplificavano sempre di più.
Ero caduta in un incubo,il mio peggior incubo…
 
Il sole filtrava soffice dalle tende della mia camera.
Il letto era accogliente.
Guardai l’orologio,le quattro del pomeriggio…ottimo direi.
Era strano,sentivo che c’era qualcosa che non andava.
Mi stiracchiai e il mio polso andò a sbattere contro qualcosa.
Mi girai lentamente per poi scorgere il viso di Lou tra le mie coperte.
Spalancai gli occhi.
-L-Louis-
Lui si svegliò,si stiracchiò e sorrise prima di guardare i mie occhi.
Li spalancò anche lui.
-Oh-
-Mio-
-Dio!-
Cazzo.
-Allora…con calma-disse guardando sotto le coperte.
Alzò lo sguardo,abbastanza sconvolto.
-Meglio se non vedi…-
Alzai le coperte.
Il suo…coso ancora avvolto nella plastica del preservativo e stranamente era ancora in perfette condizioni.
Mi portai una mano al petto e sospirai,non era successo niente.
-La plastica è ancora intatta,non è successo niente-
Lui sospirò anche se rimase un po’ deluso.
Dopo quello che era successo nei giorni precedenti era normale.
Mi alzai,notando di essere completamente nuda.
Buttai la testa all’indietro e sospirai.
Forse lo avevo fermato io,prima che potesse fare qualsiasi cosa.
Strinsi le coperte tra le mie mani.
Era ruvida ma allo stesso tempo molto morbida al mio tocco.
Mi girava la testa come non aveva mai fato prima.
I ricordi della notte precedente mi tornarono alla mente.
Lou…
-Louis-dissi girandomi.
Mi stesi accanto a lui e il nostro viso fu a pochi centimetri di distanza.
-Perché lo hai fatto?-
-Mi…mi dispice…lo sai non lo avrei mai fatto accadere una seconda volta-
Gli sorrise e gli misi le ciocche ribelli dietro l’orecchio.
Perché era così bello e così ingenuo.
-Ti amo-mi soffiò nell’orecchio queste precise parole,parole dette con così tanta semplicità e con così tanta morbidezza che poteva sciogliere anche il cuore più duro presente in tutta la terra.
Mi alzai e andai in bagno.
La doccia durò un’eternità,il tempo giusto per riflettere su tutto.
Mi vestii e scesi in cucina.
-Lou-dissi quando vidi il tavolo pieno di roba che amavo.
-Ieri notte quando siamo tornati ci siamo fermati al negozio e abbiamo fatto una bella provvista per l’inverno-
-Ma se è a malapena cominciata l’estate!-
Ci mettemmo a ridere.
Parlammo a lungo su quello che avrei fatto,sui miei piani futuri e a quello che avrei dovuto dire a Niall,appena avessi avuto la forza di affrontarlo nuovamente.
-Perché devo sempre rendere la mia vita un perfetto casino?-
-Sei tu che la rendi così,non gli altri-
E in quel momento qualcosa dentro di me cambiò.
Ero io…solo io che potevo decidere le sorti della mia vita,il mio futuro e quello che sarebbe successo alla mia storia.
Alla mia storia…
Avevo sempre desiderato un lieto fine ma…sapevo che non sarebbe mai andata a finire come avevo sempre sognato.
-Lou-
-Hmm-
-Devo fare una cosa-
-Asp…-
Troppo tardi per ascoltare le sue parole,mi ero già fiondata fuori casa.
Corsi con tutta la forza che avevo in corpo,superando i dolori e le angosce.
Alla fine mi trovai li davanti.
Non era la casa di Niall,ne quella di Liam e ne quella di Louis che si trovava a casa mia e nemmeno quella di Zayn che era praticamente la stessa di dove abitavo io.
Era una casa particolare,con fiori di colori molto forti come il viola o il blu oltremare.
Il fiatone si faceva sentire ma non era tanto importante rispetto a quello che stavo per fare.
Avvicinai il pugno alla porta prima che questa si potesse aprire di scatto.
Una ragazza…
Tacchi alti,rossetto sbavato lungo i bordi delle labbra,troppo forte per i miei gusti e mascara lungo le guance.
Aveva un vestitino corto,strappato da qualche lato come se fosse stato tolto con brutalità.
-Tu…tu devi essere Summer,giusto?-
Non risposi,il silenzio fece capire tutto.
-Urlava il tuo nome quando ci abbiamo dato dentro-
Mi superò e se ne andò senza voltarsi indietro,troppo altezzosa per abbassarsi a quello che era appena successo.
Un ragazzo si aggirava per l’appartamento,capelli arruffati rivolti verso l’alto e segni viola lungo il suo corpo.
Si accasciò per terra e scoppiò a piangere,non si era accorto della mia presenza perche cominciò ad urlare il mio nome.
Mi portai le mani alla bocca e cominciai a piangere,riuscendo finalmente a realizzare quello che era appena successo.
Scossi la testa e mi allontanai.
Le mie scarpe da ginnastica erano pesanti sull’asfalto bollente,di prima mattina.
-Perché?-urlai.
E allora capii che lui aveva fatto tutto quello solo a causa mia.
Solo a causa di quello che ero diventata.
Non era pronto ad entrare  nel mio mondo e a sfondare completamente tutti i muri che si ergevano nel mio cuore.
-Summer-mi sentii chiamare dalla sua voce.
Mi girai e allora potette notare quello che lui aveva fatto a me.
Erano mie ora le guance rigate da un lungo solco nero,troppo evidente,troppo esplicito.
-Harry-sospirai.
Lui si avvicinò e si sedette accanto a me sul muretto davanti casa sua.
-Come ci siamo ridotti a questo? Io che piango e tu che vai a puttane? Non ci siamo amati?-
Mi girai ma lui continuava a guardare il vuoto.
-Ci abbiamo provato Styles ma tutto questo è completamente…-
-Smettila-mi disse quasi urlando-smettila di dire questo-ora i suoi occhi verdi erano fissi nei miei azzuri e sembravano lottare contro gli spettri del nostro passato trascorso insieme.
-Summer…-non lo lasciai finire la frase,facendo incontrare le nostre labbra,come la prima volta che ci eravamo incontrati,provando le stesse emozioni di allora.
Scossi la testa e sorrisi appoggiando la mia fronte sulla sua.
I ricordi stavano prendendo il sopravvento,tutto diventava più veloce e più incasinato,tutto era troppo strano.
-Sai che questo è sbagliato?-
Annuii.
-Sai che ti amo?-
Annuii di nuovo.
-E che tu non mi meriti? E che adesso andrai da Niall e gli dirai si?-
Annuii con qualche lacrime che iniziò a uscirmi dagli occhi.
-Lo sai anche tu che questa e la scelta giusta,lo sai vero?-
Non feci nulla,quella non era la scelta per me,quella non era la mia strada,la mia fottuta strada.
Si alzò e si chiuse la porta di casa alle spalle,lasciandomi sola,su quella strada deserta,sola come il nulla che si aggirava nella mia testa.
Scossi la testa e decisi di trattenere le lacrime.
Mi alzai e mi incamminai verso la casa che mi era stata indicata.
Bussai e ci volle un po’ prima che qualcuno mi venisse ad aprire.
I suoi occhi erano così simili ai miei quando si salutarono per la prima volta quel giorno.
-Mettiti in ginocchio-gli dissi senza esitare.
Lui lo fece.
-Prendimi la mano- la prese.
-E adesso…mettimi quell’anello intorno al dito-
-Summer,mi vuoi sposare?-
-Si,lo voglio-
Il si più indeciso di tutta la mia intera esistenza…ma era davvero questo,era davvero questo quello che volevo realmente?
Tutta la vita siamo talmente condizionate dal pensiero di sposare,un giorno,l’uomo dei sogni,quello che si ha appeso come poster sopra al proprio letto.
E in effetti il ragazzo che si trovava di fronte a me poteva assomigliarci, a  uno di quei modelli,sempre perfetti e con la pelle troppo chiara per essere reale.
E infondo avevo sempre avuto paura di svegliarmi,un bel giorno,e realizzare che tutto quello che era appena successo in questi mesi era solo un incubo,ma anche un piacevole sogno dagli occhi smeraldo.
E con quel mio “si lo voglio”avevo eliminato tutte le mie paure più profonde.
Perché a quelle parole,so che mi sarei svegliata,sudata e con una lacrima sul cuscino e forse avrei chiamato Louis nel cuore della notte o Zayn per dirgli di tornare a casa e di lasciare quella sua cazzo di ragazza,ormai ex.
E avrei evitato di tornare a casa la sera del mio diciottesimo compleanno e non avrei mai aperto la porta a qualcuno se l’unico indumento che mi copriva era un pezzo di asciugamano.
E non sarei mai partita per Parigi per incontrare uno sconosciuto e sicuramente non sarei mai rimasta incinta perché avrei preso la pillola.
Ma con quel “Si,lo voglio” non mi ero ancora svegliata con il viso rigato dal mascara nero e le labbra sporche di rossetto.
E in quel momento realizzai che la realtà era l’unica certezza che in quel momento mi circondava.
Il viso del biondo mi riportò alla realtà.
I suoi occhi presero una inclinazione diversa e così fece anche la sua bocca.
E allora capii quelle parole pronunciate dalle labbra del riccio.
Lui voleva che io trovassi quella persona che mi avrebbe saputo dare quelle piccole a importanti cose che lui non sarebbe mai stato capace di regalarmi.
Niall mi amava,lo vedevo dal modo in cui mi guardava,il modo in cui respirava tutti i momenti che passavamo insieme.
Da tutte quelle risate,da quei baci e da quelle promesse.
Era ancora a terra.
Con il viso rigato dalle lacrime,le labbra dischiuse in un sorriso appena accennato ,la mia mano tra le sue e quell’anello a circondare il mio dito.
Aveva raggiunto quello che aveva sempre sognato,quello per cui aveva sempre lottato.
Ma io…io ero veramente felice…era quello che veramente volevo?
 
Mi abbracciò,a lungo,il suo respiro sul mio collo,le sue mani intorno alla vita e le sue lacrime a scorrere lungo la mia schiena,lacrime scivolose,lacrime di gioia.
E sapere,per certo,di aver regalato un po’ di felicità a qualcuno mi faceva uscire da quel mondo di egoismo in cui mi ero andata a ficcare dal momento in cui incrociai per la prima volta quegli occhi.
Quegli occhi…
Adesso sul mio viso correvano le stesse lacrime che mi ero ripromessa di non far scorrere dal primo momento in cui avevo messo piede in quella casa.
Ma  naturalmente,tutti i muri che mi ero costruita intorno,in quei pochi mesi,stavano crollando…tutti…
Quella vecchia me,quella stronza,quella che non accetta le regole,stava scomparendo,sempre di più e rimaneva la me che più odiavo,quella piccola e indifesa…
Le mie lacrime scorsero sul viso di Niall appena le mie labbra entrarono in contatto con le sue,la sua lingua infondo alla mia gola e le sue mani strette alle mie.
Il cuore che non voleva saperne di fermarsi anche solo per qualche secondo di tranquillità…infondo era stato proprio il mio cuore a cacciarmi in quella situazione.
Mi strinsi più forte a lui,in pratica gli caddi fra le braccia.
Cosa che avrei tanto voluto fare da molto tempo,solo che nessuno mi avrebbe sorretta.
Nessuno.
Mi avrebbero lasciata cadere tutti ma lui no,lui sapeva quale era il mio passato in cui lui è sempre stato presente per rialzare un po’ di polvere e portare un po’ di felicità.
Quando Lou si fece più grande ci fu un periodo in cui prese la cattiva strada e quello fu il momento di Niall di entrare nella mia vita.
Il mio primo amore estivo,invernale,primaverile e autunnale,con quei suoi occhi color del cielo,del mare in tempesta,della spiaggia,della gioia,della tristezza e di tutto quello che ci circonda,di tutte le sofferenze,le gioie,tutto…tutto…
Caddi per terra,inginocchio,con le mani a coprirmi il volto e le lacrime che scivolavano sui polsi e cadevano a terra come pioggia.
Niall mi prese la mano e mi sfilò il piccolo anellino di plastica che mi aveva messo al dito la prima sera,al parco.
-Adesso-lacrime-adesso sei mia…per sempre-


ok,lo so,sono pessima...non aggiorno da tipo un secolo,mi pare che sono passati mesi ormai,ma tra la scuola e tutto,diventa molto complicato...
per chi mi segue ancora,prometto che la prossima settimana pubblico il prossimo capitolo che ho già pronto tra i miei fogli...almeno non sono più cos' pessima...
quindi...
allora partiamo dal fatto che Summer sia un pò molto confusa,voi che ne pensate della sua scelta e da quello che Harry ha fatto? credete giusta la decisione di Harry? fatemelo sapere! mi mancano le vostre recensioni! 
quindi...ci si vede la settimana prossima e ciao <3 Grazie di tutto!

lully_directioner

 

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Capitolo 21
*** 21 ***


-Adesso-lacrime-adesso sei mia…per sempre-
Lasciò andare la mia mano che cadde per terra accanto alle mie ginocchia che iniziavano a fare male.
Salì le scale e si andò a chiudere in bagno,acqua che scorreva,lacrime che scendevano,mille pensieri ad incorniciarmi la testa.
Sola,sola al centro di quella stanza,per terra,con il volto tra le mani,dita bagnate e singhiozzi che si facevano sentire per tutta la casa.
Mi trascinai verso la porta,l’aprii e mi gettai a terra,seduta su un piccolo gradino di pietra.
Ma sapevo che li,lui,non mi avrebbe mai potuta raggiungere.
Chiusi delicatamente la porta e cominciai a camminare,lenta e per niente convinta di quello che stavo facendo.
Occhi rossi per le troppe lacrime che mi ero asciugata,bocca tremante e mani ridotte a pezzi per essermele torturate per troppo tempo.
Mi gettai in un vicoletto,diverso sa tutti gli altri in cui mi ero mai andata a cacciare.
Questo era più scuro,più piccolo,raccolto.
Nessuno poteva riuscirmi a vedere,infatti nessuno si fermò per chiedermi spiegazioni e di questo ne fui immensamente grata.
Presi il pacchetto dalla tasca e lo gettai contro il muro che mi stava di fronte,facendo uscire tutte le sigarette che c’erano al suo interno.
“Perché lo stai facendo? Vuoi qualcuno a cui scaricare le tue colpe”
-ma ti vuoi stare zitto per una volta ,Lou?-la voce nella mia testa era talmente simile alla sua.
“Sei convinto che lui arriverà per portare almeno un po’ di normalità nella tua vita?”
-Lui è solo un amico-
“Si un amico follemente innamorato di te”
-Non ha mai detto “follemente”-
“Ma lo pensato”
-e tu come fai a saperlo?-
Ok stavo impazzendo,convinta di parlare con la mia testa.
-A sapere cosa?-
Lo guardai fisso nelle sue iridi color cioccolato per poi arricciare il naso.
-Sto impazzendo-
-E solo ora te ne accorgi?-
Si stese accanto a me.
-Guarda- portai una mano in avanti e gli mostrai quell’anello come se fosse qualcosa di brutto,come una malattia.
-Non credi che sia la cosa più bella che tu abbia mai visto?-dissi sospirando.
-Harry?-
-No-
Stemmo in silenzio per pochi secondi,che mi sembrarono un’eternità.
-Liam…-
-hmm-
-perché?-
-perché cosa?-
-Perché sei innamorato di me?-
-E mi chiedi il perché?-
-ma dai,guardami! Non sono certo il tipo di ragazza di cui ci si potrebbe innamorare!-
Non rispose,mi accarezzò dolcemente i capelli.
Identico alla figura paterna che mi era sempre mancata in tutti quegli anni.
-Perché hai detto di si?-
-per amore-
-Per amore?-
-Quando si ama qualcuno,si fanno tante cose stupide…cose che ti aiutano ad avvicinarti a lui,a volte,ma di solito possono anche allontanarti per sempre…-
-Credo di riuscire a capire quello che intendi-
Mi guardò negli occhi.
-Sai,non avevo mai viso questa graduazione di azzurro…cos’è?-
-Dimmelo tu-
-Mare in tempesta,una tempesta di problemi,da cui è impossibile uscire…ecco quello che vedo nel blu delle tue iridi-
Scossi la testa.
-La tua capacità di essere sempre così ottimista mi fa stare molto bene-dissi ironica.
-dimmi cosa ti può far stare bene-
-lui-
Mi alzai e questa volta gli tesi io la mano.
Lui l’accettò e poco dopo sentii la sua altezza sovrastarmi.
-Allora..e adesso?-
-Si ritorna sulla propria strada-
-Ne sei sicuro-
-Se non vuoi ferire le persone,credo sia meglio così,vivere la nostra vita così come è stata scritta-
E si allontanò,si girò e mi sorrise per poi svanire tra la folla.
Ed io,ancora dietro a quel vicoletto buio,ripensai a quelle parole per un tempo infinito…ma che voleva dire,soffrire per rendere la vita degli altri migliore?
Infondo era quello che stavo facendo per Harry,rovinare la mia vita per permettergli un po’ di felicità…o era il contrario?
Avevo reso la vita di chi amavo un buco nero per ricevere quello di cui avevo bisogno?
Solo che quello di cui avevo bisogno era proprio lui,il ragazzo che amavo…-Styles-bisbigliai.
Mi rigirai tra le mani quel piccolo gioiello d’orato.
Avrei voluto lanciarlo,bruciarlo,gettarlo nel mare ma…non lo avrei mai fatto,non ne avevo il coraggio.
-Harry-sospirai per poi gettarmi a terra.
Con le ginocchia che mi facevano male,a contatto con l’asfalto caldo e le lacrime che dopo poco cominciarono a scendere lungo le guance bagnandomi le mani.
Sembravano delle piccole perle quando entravano in contatto con l’anello.
Mi asciugai le lacrime che continuavano a scorrere lungo il mio viso,mi alzai e mi trascinai fino a casa,ancora con quella promessa fra le mani.
 
-Hey-
-Hey-dissi senza nemmeno alzare lo sguardo che tenevo fisso sul mio cellulare,gettato dall’altra parte del letto.
-Non hai un bell’aspetto-
-Ho fatto come mi hai detto tu…sono andata da lui,per poi farmi mettere l’anello al dito da un altro-
-Facciamo progressi,direi-
-Oh,ma andiamo!-dissi a pochi centimetri dal suo viso.
-Sei così carina quando ti incazzi-
-Oh,lou,ma stai ragionando con il cervello o con quello che tutte le sere ti prendi in mano!-
-Hey,questo è un colpo basso-
-Secondo te perché l’ho detto,allora!-
Si sedette accanto a me.
Io mi accartocciai nelle coperte per sfuggire ai suoi occhi.
Altri passi,furono quelli a scuotere il mio interesse maggiore.
Mi alzai di scatto ma quando vidi la faccia di quel demente di mio fratello,tutte le mie speranze andarono in pezzi.
-Ah…sei tu-dissi richiudendomi nella mia protezione di coperte.
-Oh,hmmmm…grazie,anche io ti voglio bene-
Mi limitai a non rispondere.
Si sedette anche lui accanto a me.
-Ho saputo-disse serio,anche se cercava di nascondere un risata.
-Complimenti-disse per poi scoppiare a ridere.
-Hey!-mi alzai e feci per dargli un pugno prima che lui mi bloccasse il polso a mezzaria.
-Proprio bello questo oggettino-
Mi divincolai dalla sua presa.
-Davvero complimenti sorellina,finalmente ti sei sistemata-
Uscì dalla stanza e chiuse la porta.
-Ma che cazzo di problema ha quello?-disse Lou a bassa voce con lo sguardo ancora rivolto verso la porta.
Non ne ho idea.
Mi alzai,andai di fronte l’armadio,mi tolsi la maglietta e i pantaloncini e rimasi in biancheria.
Restai così per un’infinità di tempo per cercare proprio quel vestito,quello che avevo indossato quel preciso giorno,il giorno in cui per la prima volta incontrai i suoi occhi,quegli occhi che non ero mai riuscita a capire,quelli ambigui,spaventosi,dolci,gioiosi,tristi e colpevoli di Harry Styles.
-Ma…-misi un dito sulle labbra del ragazzo che mi stava affianco prima di mettermi quelle scarpe,le stesse che mi avevano regalato,quelle alte,quelle che mi facevano sentire a mio agio in un mondo diritto.
Feci una piroetta su me stessa davanti allo specchio.
Mi passai un po’ di mascara,un accenno di matita e un po’ di lucidalabbra.
Mi spazzolai i capelli che diventarono mossi dopo poco.
-Che ne dici?-
-Non ho parole per descrivere quanto tu sia bella in questo preciso istante-
Mi venne vicino,eravamo quasi alla stessa altezza.
-Non ti nascondo-mi disse vicino all’orecchio –che mi sto eccitando,e non poco-
-Ti ho detto-gli risposi io in un sospiro-che non verrò a letto con te Louis-
Mi misi a ridere fissandomi ancora una volta allo specchio.
-Ma daii!! Perché!?-disse mettendosi a frignare come un bambino di cinque anni davanti ad un negozio di giocattoli.
Mi avvicinai,gli alzai il mento per vederlo bene negli occhi e poi feci coincidere le nostre labbra.
Il mascara che tenevo tra le mani cadde per terra in quelli che furono pochi secondi.
Quel bacio durò pochi attimi,ma sembrò un’eternità.
-Grazie,Louis-
Dissi così per poi chiudermi la porta di casa alle spalle e camminare fino a quella di una persona che conoscevo fin troppo bene per ricevere solo pochi secondi di un bacio appassionante.
Bussai alla porta,poco sicura di quello che stavo per fare.
Nessuna risposta,nessuno che mi veniva ad aprire.
Così come nessuna telefonata,nessun messaggio,nessuna lettera …niente di niente.
Bussai di nuovo,questa volta più a lungo…niente.
Mi chinai,alzai lo zerbino e trovai la chiave per la felicità.
La infilai nella toppa e dopo pochi secondi fui dentro.
Chiusi piano la porta e salii al piano di sopra dato che non c’era nessuno a quello inferiore.
Rumore di acqua,di piccole gocce che si infrangono sul pavimento della doccia.
Aprii la porta del bagno,ammirandolo in tutta la sua bellezza.
Harry era li,nudo,sotto al getto bollente.
Mi tolsi le scarpe e l’anello,aprii la porta della doccia e mi ci ficcai dentro.
L’acqua era troppo calda per rimanere molto tempo sotto a quella,ti faceva sentire male.
-Sum…-adesso Harry mi abbracciava ,con il mio vestito zuppo e il trucco colato sulle guance e il rossetto sbavato lungo gli angoli della bocca.
I ciuffi facevano scivolare gocce d’acqua che si andavano ad infrangere contro il petto di Harry.
Era proprio questo quello che volevo.
Rivivere quelle emozioni,con gli stessi abiti e con la stessa persona di cui mi ero innamorata quella notte.
Con quella stessa persona che avevo capito che sarebbe appartenuta a me sola da quello sguardo,di due occhi di colori così differenti che si incontravano.
-Perchè siamo un così grande disastro?-
-Forse perché accettiamo l’amore che pensiamo di meritare…-
Mi strinse di più a lui.
Quel calore non era paragonabile al getto encandescente che in confronto faceva invidia al vento gelido del polo.
L’acqua cessò di colpo quando le nostre labbra entrarono in contatto,dopo così tanto tempo.
-H…harry-dissi mettendogli due mani sul petto.
-Scusami-disse soffiando accanto alle mie labbra.
-Tu non hai fatto proprio niente…sono io…sono io che non ho…-
Mi mise due dita sulle labbra.
-Tu hai fatto troppo,invece-
Uscì dalla doccia e si legò un asciugamano intorno alla vita.
-Io ti ho abbandonato,Harry-
-Ti ho costretto-
-No! Sono stata una stronza a scappare-
-Da cosa? Dai tuoi problemi?-
-Ti stai definendo un problema?-dissi in un soffio,con il poco fiato che mi era rimasto.
-Si,sono un problema perché ti ho fatto allontanare da me,sono un problema perché ti ho ceduta a qualcuno che non ami,sono un problema e per questo che non ti merito-
Silenzio.
Nessuna parola susseguì quelle appena dette dal ragazzo che adesso si trovava davanti a me,con le labbra premute sulle mie e il respiro affannato,come dopo un lunga corsa.
L’asciugamano cadde a terra,mentre io rimanevo immobile,impassibile davanti a quel bacio,quello che avevo sognato di ricevere dopo troppo tempo.
-Ti amo-disse piano sulle mie labbra-Ma sono un problema-
Era così che finì quel lungo pomeriggio di metà estate.
E così che cominciò il vero inferno.
 
 
 
La notte passata tra le braccia di Niall,mi permisero di pensare a lungo ,tra lacrime e singhiozzi trattenuti.
L’anello aveva preso posto sul comodino accanto al letto,vicino a quello di plastica colorata.
Stupida,mi ripetevo,stupida,ne ero convinta..
Avevo davvero lasciato andare via da me l’unica persone che mi aveva regalato quelle emozioni…quelle cazzo i fottutissime emozioni.
Display,erano le 4 del mattino e nessun messaggio in arrivo.
E adesso? Sicuramente non sarei rimasta ad aspettare un suo atto caritatevole nel mandarmi un segno di vita.
Mi girai,osservando la calma che ricopriva il corpo del mio fidanzato.
Cazzo,quanto era calmo,quanto i problemi in quel momento non lo sfioravano nemmeno.
Gli accarezzai il volto –Scusa-dissi piano,per non farlo svegliare nella dura e triste realtà dei fatti.
Perché lo prendevo in giro?
Ero una stronza,lo devo ammettere.
E credo che tutti siano d’accordo con me,sono una stronza.
Gioco con i sentimenti altrui ma in realtà non riesco a dire,a esprimere quello che realmente voglio.
E quello che voglio è solo lui.
Solo lui e il suo fottutissimo sorriso.
Descriverlo con la parola “lui” gli da però una certa importanza.
In effetti ,però,lui ha una certa importanza,perché almeno lui è cosa bella e va trattata come una reliquia inestimabile,da tener chiusa dentro una stanza e non permettere mai che questa possa essere toccata,apprezzata, e perché no,rubata da altre persone al di fuori di me.
Cazzo quanto ero stronza.
Quanto avrei voluto possedere il privilegio di poter definire “mio” colui che in realtà non mi è mai appartenuto.
E dire che mi aveva dato un “sempre” nel suo “mai” era la cosa più bella di tutte.
Perché in fondo sono ferita….anche se considero un privilegio essere stata ferita dalla persona che amo.
Perché noi,noi tutti,non possiamo scegliere di essere feriti,ma possiamo scegliere da chi farci ferire e essere ferita da lui, è stata la cosa più brutta e snervante che mi abbia mai potuto fare.
Sapete,promettere un “sempre” a qualcosa che fondamentalmente non esiste,la trovo una grande cazzata,che ti fa stare bene,si ,ma che ti fa entrare in un mondo di agonia da cui non si può uscire molto facilmente.
Poi se ci rifletto un attimo trovo il perché di tutto questo…capisco che non c’è logica.
In quello che si dice e in quello che si fa,promesse buttate al vento.
Ed era proprio quello che avevo fatto io,avevo buttato al vento qualcosa di prezioso.
Presi il telefono,6 del mattino,e io non avevo provato nemmeno a chiudere occhio.
Solo quando Niall si alzò per andare in bagno,feci finta di dormire.
Le sue labbra mi risalirono su per il collo,il suo respiro affannato sulla mia guancia.
I capelli mi solleticavano il viso,faceva male.
Si alzò piano e socchiuse la porta.
-Hey-disse-Ciao,sisi,tutto bene-
-Come va?alla grande amico-parlava al telefono.
-C’è l’ho fatta,sembra incredibile!-parlava di me.
-Non sai da quanto tempo portavo in tasca quell’anello,non avevo mai trovato il momento adatto,ma alla fine essere semplici mi è stato molto utile..non è andata come volevo ma l'importante è che lei sia felice. Punto-
Il mio cuore perse un battito.
-Si,poi ci vediamo,ciao…ciao-
Sospirò e si catapultò giù per le scale.
Mi sedetti contro la testiera del letto.
Mi portai la coperta fino al viso,nel buio di quella camera.
Non avevo idea di quello che avrei fatto,ma dovevo per fare qualcosa.
Ma cosa? Questo era il problema
Mi alzai,mi misi una sua camicia,grande a quadrettini e scesi in cucina dove trovai lui seduto su uno sgabello mentre si portava alla bocca un altro cucchiaio di cereali.
-Hey-gli dissi sedendomi accanto a lui.
Si limitò a sorridermi,poi ritornò alla sua colazione.
E adesso.
-Dato che ora,bhe,siamo fidanzati dovrei farti conoscere alla mia famiglia.
Spalancai gli occhi e le mani cominciarono a sudarmi.
Non avevo molta esperienza su come si comportava una famiglia reale.
-Ma certo-dissi con un mezzo sorriso.
-Hey sarai perfetta,non preoccuparti,andrà tutto bene.Prima ho parlato con Greg,non vede l’ora di conoscerti e poi il mullingar non è tanto male-
-immagino-
-si parte domani-
Mi limitai a scuotere la testa.
La pazzia mia cara Summer,la pazzia.
Allora,bene,e adesso?
Avevo una mezza idea.
Continuare a vivere la mia perfetta vita con Niall o vivere una vita storta in un mondo sbagliato con Harry che aveva deciso di non aver a che fare di nuovo con me?
La scelta sarebbe facile per chiunque ma non tanto per me.
Mi alzai presi una tazza di caffè e mi andqai a buttare sul divano.
Mi portai le gambe al petto e guardando in un punto indefinito avvicinai il bordo della tazza contro le labbra.
Era caldo,fin troppo,ma il dolore era molto più grande nel mio cuore.
E adesso,veramente,cosa avrei fatto?
-Summer-mi girai incontrando i suoi occhi.
-Tutto apposto-
-Si,certo-
-Allora perché sei scappata-
Poggiai la tazza sul tavolino e gli feci segno di venirsi a sedere.
-Avevo paura-gli presi la mano.
-Ho diciotto anni,ho paura e organizzare un matrimonio non è tanto semplice-
-Non serve un matrimonio in grande,a me basta che ci siamo io e te-
-e un prete-dissi ridendo.
-Già,anche un prete-accennò un mezzo sorriso.
-So che non sarà facile,ma proviamoci-
-ma…-
-Summer,non mi importa se non saremo perfetti,se saremo un immenso disastro ma io ti amo.
Voglio litigare per le coperte troppo tirate,per il caffè troppo freddo la mattina,per il dentifricio che non ho chiuso,per i tuoi vestiti sparsi sul letto,per la cena non ancora pronta,per il volume della musica troppo alto,e per non so altro…per tutte quelle piccole cazzate che ti vengono in mente-
-Niall,io…-mi sentivo così una troia…davvero…baciavo una persona diversa ogni giorno.
Mi zittì con un bacio,caldo,come i suoi soliti baci,quelli belli,quelli pieni di significato.
-Se non lo vuoi fare per me,fallo per lui-
Mi guardai la pancia.
Non era cambiata nemmeno un po’.
Era sempre quella pancia piatta che avevo sempre avuto.
La tazza era sul tavolo a raffreddarsi mentre un giramento di testa improvviso,si insidiò dentro di me.
-Niall…-
Voce tremante.
Si alzò in piedi.
Le sue urla,ecco quello che sentivo. Molto ovattate,candide,come sussurri.
-Niall…-dissi con un tremolio.
-Summer!-questo è l’ultimo grido prima dell’oblio.

Ragazze,salve!!
allora...conosciamo tutti gli svenimenti improvvisi di Summer e...quello che le sta succedendo...naturalmente le scelte della vita sono troppe e lei si sta perdendo in quello che lei pensa sia la cosa migliore...chissà...
come sempre vi do un grande bacio! 
alla prossima <3

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 22
*** Salve.. ***


Lo so che non aggiorno da moltissimo tempo ma quest'anno ho avuto dei problemi tra famiglia scuola, ecc.
comunque! Ho deciso di riprendere a scrivere questa ff perché mi sembrava ingiusto lasciarla senza un continuo.
ricomincierò ad aggiornare presto,ve lo prometto e spero che i prossimi capitolo possano piacervi e riportarvi sulla strana storia di Summer!
con affetto 

Lully 

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Capitolo 23
*** 23 ***


 
-Summer?-
Ero abituata a svenire ormai.
Ne avevo fatto un’abitudine.
La voce di Louis era confortante tra i miei pensieri.
Quando aprii gli occhi ,infatti, lui era li,accanto al mio letto di ospedale, con la sua mano che stringeva la mia.
-Lou?-
-Sei viva?-
-Non ti libererai molto facilmente di me-
Anche quando stavo male non perdevo mai il mio scadente sarcasmo.
-Dove è?-
-Niall sta prendendo un caffè
Quando non risposi per un lungo tempo, capì che non era la risposta che mi aspettavo.
-Ah..lui-
Una lacrima mi rigò il viso mentre un sorriso sconfitto si fece largo sul mio viso.
-Lo sapevo..mi ero solamente illusa-
-Ma ci sono io- gli accarezzai la guancia e gli mimai un grazie affettuoso.
-Non verrà vero?-
-Credo di no-
Va bene così dopotutto..distrutta fisicamente e psicologicamente.
Ma alla fine va sempre bene così..si..va bene..si..
Il mio tentativo di auto-convincermi faceva abbastanza schifo..lo devo ammettere.
Sobbalzai quando sentii la porta aprirsi di scatto.
-Sum..-Niall si avvicinò al letto e mi diede un leggero bacio a stampo per poi guardarmi negli occhi e accarezzarmi i capelli.
- Ero così preoccupato-
-E’ una cosa che succede spesso..dovrai abituarti-
-Abbiamo tutto il tempo-
 
La casa era rimasta come l’avevo lasciata.
In effetti era passato solo un giorno quindi non poteva essere cambiato molto.
La tazza di caffè che avevo lasciato sul tavolino davanti al divano era ancora la.
Gelida ormai.
La presi e gettai il contenuto nel lavandino e la stessa fine fece anche la tazza con un grande tonfo.
Il dottore aveva detto niente esaurimenti e non volevo cominciare proprio in quel momento.
Presi il telefono che stava ancora nella borsa e..niente..nemmeno un messaggio da parte sua..una telefonata..una mail..niente.
Anche chiedere semplicemente come stavo sarebbe stato carino..
Niente..
Lo gettai sul divano e corsi di sopra nella camera di Niall e mi gettai sul letto singhiozzando.
Non riuscivo proprio a convincere me stessa che quella sarebbe stata la cosa migliore per tutti e due.
Mentre io costruivo un futuro anche se non perfetto lui lo distruggeva piano piano..sapeva già come sarebbe andata a finire.
-Summer?-
Mi asciugai le lacrime prima di girarmi verso ilo ragazzo biondo.
-N..Niall-
Si sedette sul letto facendo abbassare un po’ il materasso sui cui ero stesa.
Avvicinò la mano ai miei capelli ma mi ritrassi.
Non volevo che lui mi toccasse..volevo che solo una persona potesse farlo..io volevo lui.
-Io non ce la faccio più-
Mi tolsi l’anello e glielo poggiai sul palmo della mano.
-Summer..lo so che è lui. So che fai tutto questo solo per lui ma devi pensare per un attimo alla realtà. Lui non ti vuole,non ti merita. Sei stata solo un passatempo. Chissà adesso quale troia si starà scopando,eh? Tu non eri niente. Con me,invece,avrai un futuro, un padre che crescerà nostro figlio. Qualcuno da cui sarai amata. Summer non gettare via tutto-
Mi prese la mano tremante tra le sue mani e mi rimise l’anello.
-Fatti amare-
Annuii e lui mi diede un bacio sulla fronte.
Un brivido mi scese lungo la schiena al contatto con le sue labbra.
Quella era la mia vita adesso,dovevo dimenticarmi di lui.
MA come potevo?
Non potevo ne bere ne fumare.
Così baciai Niall con così tanta foga che emise un gemito di sorpresa.
Mi prese le spalle e mi allontanò da lui leggermente.
-Sei ancora sconvolta, non voglio essere il tuo dimenticatoio, deve passarti ..solo allora saremo felici-
Mi prese la mano e la strinse tra le sue.
Avevo bisogno delle mie complicazioni, dei miei dubbi e dei “se fosse”.
Non volevo una vita piena di certezze.
Si,ero strana ma questo si era già capito.
Dovevo vivere la mia vita..quella perfetta che non avrei mai voluto,ma era la cosa giusta..per entrambi.
 
Passarono i giorni,poi le settimane ed infine i mesi.
La pancia cresceva sempre di più.
Lui spariva poco alla volta.
Ma poco.
Di lui nessuna notizia in quei mesi.
Non chiamò,non mi scrisse.
Ero io adesso.
Io,mio figlio e Niall.
E questo mi bastava?
Forse si,ma non ne ero sicura.
Non ero sicura proprio di nulla.
Quella mattina di fine settembre mi sentii diversa.
Forse mi ero abituata alla mia vita.
Ma forse mi svegliai solo perché sentii il campanello che bussava senza sosta.
Controvoglia mi alza,mi infilai una maglietta e dei pantaloni della tuta e mi avviai verso la porta.
Niall non sarebbe tornato prima di domani per questioni di lavoro e quindi mi aspettavo Louis o Zayn
Quando aprii la porta credo che quell’attimo di normalità che avevo assaporato stamattina si fosse dissolto in un istante.
Quando i miei occhi azzurri entrarono negli occhi verdi del ragazzo di fronte a me il mio cuore perse un battito.
Chiusi la porta in un movimento impercettibile e mi poggiai contro.
“Non ora..non svenire..stai calma” respirai profondamente.
Non potevo avere una crisi proprio in quel momento,non con lui fuori la mia porta.
Ma che voleva? Distruggermi un’altra volta?
Mi feci scivolare contro la porta e mi sedetti a terra con la schiena poggiata contro quella.
-Summer?- sentire il mio nome pronunciato dalle sue labbra dopo così tanto tempo mi fece fermare il cuore.
Mi portai una mano alla bocca e serrai gli occhi per non iniziare a piangere.
-So che sei seduta contro la porta..ti conosco troppo bene-
-Va via-
-No..non me ne vado-
-Tanto lo fai sempre,te ne vai in continuazione perché non dovresti farlo anche questa volta,no?-
Non ripose..se lo avessi visto sono certa che in quel momento si stava mordendo il labbro inferiore..ne sono convinta.
Immaginai le sue labbra per un secondo..quanto mi mancavano quelle labbra..quanto mi mancava lui.
-H..Harry?-
Nessuna risposta se ne era andato di nuovo..lo sapevo.
Mi alzai,mi asciugai quelle poche lacrime che mi erano scese lungo le guance e mi diressi in cucina per bere un bicchiere d’acqua.
Mi avvicinai al lavandino a lo aprii leggermente mettendo il bicchiere sotto il getto.
Quando lo feci cadere nel lavandino lasciandolo andare non me ne resi nemmeno io subito conto.
In realtà non avevo capito neanche perché il mio cuore cominciò a battere più velocemente.
Poi quando abbassai gli occhi lo vidi.
Vidi le sue braccia stringermi il bacino..riconobbi i suoi tatuaggi e i suoi muscoli che si flettevano appena per stringermi forte.
Quanto mi erano mancati quegli abbracci.
Quanto mi era mancato lui..lui e il suo profumo,lui e quella sensazione di sentirmi davvero a casa.
-Mi sei mancata così tanto,Sum..-
Mi si bagnarono gli occhi. Non dovevo piangere..non dovevo.
Lo strinsi a me.
Accarezzai quelle braccia che mi stavano facendo mancare il respiro, anche se per lui avrei sempre perso l’aria.
Sentii delle calde lacrime scendermi lungo la schiena.
Piangeva..perchè lo faceva? Perché dopo aver deciso di  mettere fino a tutto, a noi, tornava dopo mesi,in lacrime..
-Harry..-
Rimanemmo così, tra il piano della cucina e i nostri sentimenti..intrappolati in un limbo da cui era impossibile scappare.
Poi mi lasciò andare,mi fece girare verso di lui e mi alzò sul tavolo. I nostri occhi erano alla stessa altezza e adesso che mi immergevo di nuovo,completamente nelle sue iridi, capii quanto tutto questo mi era mancato.
Sentirmi costantemente appesa ad un filo, si..appesa ad un filo ma con lui al mio fianco,nel mio mondo storto che neanche lui riusciva a rendere diritto..ma aveva deciso di vivere in quel mondo storto insieme a me.
Ci guardammo,ma non ci guardammo solamente,facemmo l’amore con gli occhi e fu l’attimo più bello di tutta la mia vita.
Mi portai il labbro tra i denti e lo strinsi forte per non morire a quello sguardo che il ragazzo moro mi stava dedicando.
Sembrava analizzare i miei occhi in ogni loro piccolo particolare,ma so che mi stava guardando dentro.
In fondo gli occhi sono lo specchio dell’anima..non esiste cosa più vera..
Mi aprii leggermente le gambe e si mise in mezzo a queste,con movimenti così leggeri che era quasi impossibile capire cosa stava succedendo.
Avevo gli occhi bassi,sulle sue mani che mi stavano accarezzando i fianchi.
Mi prese il mento tra le dita e lo portò alla sua altezza.
Mi mancava un battito ogni volta che i nostri occhi entravano in contatto.
Era sempre come una prima volta.
Si avvicinò e mi accarezzo le labbra con le sue.
Poi le fece scontrare e sentii il suo sapore che mi era stato negato per così tanto tempo.
Premevo poi le mie per trattenere quello stesso sapore che non sapevo quanto mi era mancato.
Cosa stavo facendo? Perché?
La verità? Lo amavo..lo amavo così tanto.
Ma non..non era la cosa giusta.
Gli portai due mani sul petto e lo allontanai leggermente.
-Piccola..-
-Harry,che cosa dobbiamo fare? Incontrarci e inseguirci? Quando sono stata male,quando sono stata sola,sola per davvero dimmi,tu,c’eri?-
Si bloccò e si irrigidì.
-Ecco-
Scesi dal tavolo e andai in camera mia,gettandomi sul letto.
Strinsi il cuscino al petto e mi feci trasportare dal calore delle mie lacrime.
Sentii i grandi passi di Harry che si fermavano sullo stipite della porta.
La chiuse e si appoggiò a questa.
-Summer-
-Vattene-
-No,questa volta non vado da nessuna parte-
-Lo dici sempre e alla fine rimango costantemente sola-
Si avvicinò al letto e si mise in ginocchio davanti al lato dove ero stesa io.
Mi prese la mano ma subito la ritirai,portandola contro il mio petto.
-Sei stata in quello spedale per una settimana e io tutti i giorni sono rimasto nella sala d’attesa.Non sono tornato mai a casa, ho dormito li tutte le notti ma sai quanto me ne importava? Non mi importava del troppo freddo o del troppo caldo,delle persone che mi dicevano in continuazione di tornare a casa,dei dottori che dicevano che stavi bene e non servivano tutte quelle attenzioni..ma io sono rimasto.
Non so cosa ti abbiano detto ma io ero li. Non mi hanno mai fatto entrare ma mentre eri sola,quando l’orario delle visite era finito da un po’ io sono entrato in camera tua senza dire niente a nessuno. Sono andato vicino al tuo letto e ti ho stretta  a me. Ti ho tenuto la mano per ore e ho parlato con te. Ti ho raccontato di tutto quello che eravamo,del nostro amore. Non sai quanto ho sperato che in quelle ore tu ti svegliassi, solo per vedere finalmente quello che provavo per te.Ma..non ti sei svegliata..mi hanno scoperto e mi hanno cacciato di nuovo su quella sedia nella sala d’aspetto.Poi..un giorno Niall mi venne vicino e mi disse di andarmene,che tu non eri mia ma solo sua e che non mi sarei dovuto più avvicinare a voi..se veramente ti amavo ti dovevo lasciare andare..sapevo che era la cosa giusta da fare..e me ne sono andato..di nuovo,quando invece sarei rimasto..per sempre-
Una lacrima mi scese lungo la guancia e lui la fermò con il palmo della sua mano.
-Il fatto è che sono tornato perché ho capito che senza di te non posso vivere..ma..-
-Ma?-
-Ma non posso rimanere,Summer..-
Il mio cuore si fermò e si spezzò.
Come non poteva rimanere?
-H..Harry..?-
-Devi vivere la tua vita perfetta,io sarei solo di intralcio-
-Non è vero..Harry io voglio vivere la mia vita con te..anche se non perfetta io voglio che ci sia tu nel mio futuro-
-Non sai quanto lo vorrei anche io,Summer..solo che non sarei giusto per te e soprattutto per lui- mi accarezzò la pancia.
Mi prese il viso tra le sue mani.
Avevo tutti i capelli sul viso e sugli occhi,me li scostò leggermente.
-Sarai un’ottima madre-mi diede un bacio sulla fronte.
Si alzò e si diresse verso la porta.
Mi inginocchiai sul letto.
Lo guardai con occhi spalancati velati da uno strato di lacrime.
-Non..non andartene-
-Non sai quanto vorrei,quanto vorrei rimanere- mi guardò negli occhi e chiuse la porta,scese le scale e sentii la porta che sbatteva.
Se ne era andato.


Lo so..lo so,sono una cattiva persona. Non pubblico un capitolo da tanti mesi e so che questo è molto corto e mi dispiace tantissimo. Un pò di tempo fa avevo deciso di non continuare perchè mi ero accorta che molte cose erano scritte male ecc. in pratica non corripondevano al tipo di scrittura che uso adesso. Ma ho comunque deciso di ricominciare e di utilizzare il mio "stile" (se si può definire così) e dare un finale a questa storia..
Adesso con la scuola e le altre cose ho pochissimo tempo per respirare un attimo e scrivere ma spero di ricominciare presto a ritagliarmi un angolino dedicato interamente a questa mia passione..che dire..vi voglio bene,davero e se nonostante tutto voi mi continuate a seguire vuol dire che ci tenete davvero a questa storia.
Grazie,alla prossima.
Lully

 

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