Welcome back to Lima.

di Michaelis Ashley Warblers
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. Prologo ***
Capitolo 2: *** 2.Nick Duvall ***
Capitolo 3: *** 3. Kurt Hummel ***
Capitolo 4: *** 4. Blaine Anderson ***



Capitolo 1
*** 1. Prologo ***


Prologo.

Visti da fuori erano il gruppo perfetto, cinque persone legate profondamente, ma se si scava leggermente sotto quello scintillio di perfezione si capisce come altro non erano che una montatura. Erano dei burattini in mano di Sebastian, senza di lui sarebbero tutti persi.
 
Cinque ragazzi padroni della Dalton, un gruppo di sfigati portati alla ribalta dal capo bullo Sebastian Smythe, questo erano Sam Evans, Kurt Hummel, Hunter Clarington e Nick Duvall. Prima dell’arrivo del loro capo branco non erano nessuno.
 
All’inizio del terzo anno di liceo anche io ero parte del gruppo, ma poi arrivò lui e decise che non ero adatto, così persi anche gli unici amici che avevo. Quasi tutti. L’unico che ancora teneva i contatti con me, anche se di nascosto, era Kurt. Già Kurt. Non era mai stato un tipo molto popolare, ma in compenso aveva un gran cuore, era gentile e andava matto per la moda; poi c’era Hunter uno di quei nerd super intelligenti che si intendeva di computer e arrivava in qualsiasi soluzione nel giro di venti secondi, Sam era lo sportivo faceva parte della squadra di football dell’Accademia Maschile Dalton e Nick, devo ammettere che non sono mai riuscito ad inquadrarlo bene, ma era un bravo ragazzo, molto intelligente e con una buona media.
 
Tutto cambiò all’inizio del secondo semestre, quando Sebastian Smythe si trasferì alla Dalton dalla lontana Parigi. Era un ragazzo subdolo, meschino, pieno di sé, orgoglioso e futile, ma tutti lo trovavano fantastico, quasi lo veneravano, ma questo suo essere subdolo e meschino gli procurò non pochi nemici nella nostra accademia.
 
Perché decise di distruggere il mio unico gruppo di amici? Questo non lo so, non l’ho mai capito, so solo che dopo una settimana mi odiava. Cosa feci? Semplice! Gli misi i bastoni tra le ruote, gli impedii di diventare il capitano del Glee club che frequentavo insieme ai miei amici.
 
Con quel suo fascino da cattivo ragazzo riuscì nel giro di poco a portarmi via tutti i miei amici e successivamente riuscì a scoprirne i relativi segreti, non solo i loro scoprì, meglio si fece confessare, i segreti di tutta la scuola e dintorni, era pericoloso. Qualcosa mi suggeriva di stargli alla larga, ma dovevo salvare i miei amici, in un modo o nell’altro.
 
Il semestre trascorse all’insegna del comando di Sebastian e dei suoi quattro cagnolini, avevano rovinato l’esistenza di mezza scuola, quasi non li riconoscevo più. Il passare da “sfigato” a “leader incontrastato della scuola” aveva fatto dei loro cervelli una poltiglia.
 
Presto, fortunatamente, arrivò l’estate e tutti sperammo in un po’ di pace, ma purtroppo non fu così. Sebastian e compagnia continuavano a seminare il terrore anche fuori dalle mira scolastiche. Dovevano essere fermati. Qualcuno doveva fare qualcosa, ma chi? Nessuno era così potente o così coraggioso da opporsi al suo potere.
 
La mattina del 14 Agosto il cielo era grigio, non sembrava affatto una giornata di piena estate, nel pomeriggio addirittura diluviò, ma la sera il cielo era di nuovo limpido. Un segno del destino? Forse. Quella sera Sebastian organizzò una festa privata a casa sua, riservata solo a quelli che oramai erano i suoi tirapiedi. La festa era tutta una scusa per ubriacarsi di nascosto. Nessuno dei ragazzi reggeva l’alcool quanto Smythe e nel giro di poche ore caddero tutti addormentati, cedendo così al potere del Dio Bacco che passava testimone a Morfeo.
 
Fu una folata di vento gelido e la voce di Hunter a svegliare tutti.
 
“ Quando mi sono svegliato ho trovato la porta aperta e sono uscito a cercare Sebastian, ma non l’ho trovato. Ad un certo punto mi è sembrato di sentirlo urlare.”
 
Queste furono le ultime parole degli amici di Sebastian.
 
La mattina seguente, il 15 Agosto, la notizia era su tutti i giornali e veniva trasmessa da ogni notiziario: Sebastian Smythe era scomparso nel cuore della notte da casa sua e nessuno sembrava averlo visto. Ovviamente i ragazzi furono interrogati dalla polizia, ma mentirono sull’alcool. Cosa non si fa per avere ancora la stima dei propri genitori.
 
 
Blaine partì con suo fratello per un viaggio in Europa, cercano di dimenticare la scomparsa del suo amico.
Kurt frequentò un corso estivo alla scuola per stilisti di New York.
Hunter passò le sue vacanze ad hakerare qualsiasi cosa richiesta, dietro debito compenso.
Nick, bè ecco, nessuno seppe mai dove passò le sue vacanze. Nessuno eccetto me.

Come faccio a sapere tutte queste cose?
 
Ovvio! Sono il narratore onnisciente. Colui che tutto sa e che tutto vede.
 

Chi sono io?

-A
 
L’estate del duemiladodici sarebbe stata memorabile, ma nessuno lo aveva previsto.

 
Note dell'autrice.

Salve salvino :)
Intanto imploro pietà :) E' la mia prima cross-over, siate clementi!
Mi farebbe davvero piacere sapere cosa ne pensate :)
Come sempre ringrazio chi legge/segue/preferisce/recensisce e la mia beta personale KlaineItachi e per qualsiasi cosa (dubbi, aggiornamenti, curiosità ecc..) vi aspetto sulla mia pagina facebook :) Michaelis Ashley Warblers on Facebook

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Capitolo 2
*** 2.Nick Duvall ***


2. Nick Duvall
 
“ Ti vedo interessato alla Letteratura. Interesse puramente casuale? – A ”
 
L’estate prima del terzo anno di liceo fu molto movimentata per alcuni di noi e Nick Duvall lo sapeva benissimo. Aveva da poco scoperto di essere gay, anche se molti di noi  lo avevano sospettato. Nick, come ho già detto in precedenza, è difficile da inquadrare come persona. Ho scoperto che è una persona a cui piace passare il sabato sera in un bar a bere una birra e giocare a freccette.
 
All’inizio del semestre Nick Duvall subì un duro colpo. Perché? Facciamo un salto indietro, precisamente torniamo al Sabato sera in cui scoprì che gli piaceva giocare a freccette.
 
In città era da poco arrivato un nuovo ragazzo, sui ventiquattro anni circa, nessuno lo conosceva o sapeva qualcosa di lui, nessuno a parte Nick.
 
Quella sera Nick Duvall declinò gentilmente l’invito del gruppo a passare una serata insieme, doveva elaborare ancora il fatto di aver scoperto di essere gay, quindi decise di andare al pub nella piazza. Dopo poco entrò anche il nuovo arrivato e il nostro amico moro non perse l’occasione per lanciargli un’occhiata esplorativa.
 
Il Fato volle che Jeff Sterling, il misterioso nuovo arrivato, si sedette proprio vicino a Nick. Cominciarono a chiacchierare e tra una cosa e l’altra riuscì a scoprire che il forestiero era un neo laureato e che a Settembre avrebbe cominciato ad insegnare in un liceo di Lima, cosa poco rilevante visto che la mia città conta sette licei. Dopo la terza birra sia Nick che Jeff diventano più audaci. Passarono la calda serata di Giugno a bere birra, chiacchierare e giocare a freccette.
 
Come ogni cosa bella anche quella serata era destinata a finire, con il dispiacere di entrambi (o dovrei dire di tutti e tre? ), ma nessun sabato sera si può veramente ritenere concluso senza la classica e doverosa pomiciata nel bagno del locale.
 
Da bravi ragazzi rispettosi delle regole anche Nick e Jeff, il biondo e il moro, aiutati dall’alcool terminarono la loro serata con una pomiciata a luci rosse nel bagno del pub. Chi sono loro in fondo per interrompere le tradizioni?
 
Quei baci nel bagno non furono gli unici. Sterling e Duvall passarono insieme tutta l’estate scambiandosi baci (poco) segreti. Nessuno dei due ebbe la geniale idea di chiedere all’altro che scuola frequentasse o dove insegnasse.
 
Per scoprirlo avrebbero dovuto attendere Settembre, che non tardò ad arrivare.
 
Il primo giorno di scuola il gruppo di amici si trovò fuori dall’ Accademia Dalton venti minuti prima dell’inizio delle lezioni, giusto per scambiarsi qualche notizia. Il suono della campanella oltre a segnare l’inizio delle lezioni, quel giorno segnò anche l’inizio della doppia vita di Nick.
 
Entrando in classe i ragazzi ricevettero l’orario delle lezioni e alla prima ora per la gioia ( ancora nascosta ) di Nick c’era Letteratura, una delle sue materie preferite. Il professore si presentò in classe con dieci minuti di ritardo e non riuscì a nascondere tutta l’agitazione da “primo giorno di scuola “.
 
Quando Duvall vide chi era il loro insegnante il suo mondo venne scosso da un forte terremoto. Il suo amore estivo (e anche di tutte le stagioni ) proibito, adesso era ancora più proibito. Come era possibile che su sette Licei di Lima, il professor Sterling fosse stato assegnato alla sua Accademia e nello specifico alla sua classe (Intervento divino? Non credo proprio.)
 
Sterling si rese conto della presenza di Nick solo dopo aver fatto l’appello. Ecco un altro mondo che veniva scosso ( e io adoro i mondi quando vengono scossi ). Nessuno sapeva della scappatella estiva di Nick, come ho anticipato nessuno sapeva dove fosse stato o cosa avesse fatto l’estate (nessuno eccetto me).
 
La convivenza dei due nella stessa aula si faceva più pesante ogni giorno di più, ma per essere bravi attori bisogna saper immedesimarsi nel ruolo e reggere le pressioni. Bastava che i due si considerassero come fanno normalmente professore e alunno. Per mia fortuna Nick non è mai stato un bravo attore e presto commise un passo falso.
 
Un pomeriggio di Ottobre rimase a scuola oltre la fine delle lezioni, inventando la scusa di dover discutere con il professore di Letteratura il compito assegnato, e dopo aver trovato il suo nuovo professore preferito, chiuse a chiave la porta e gli saltò al collo.
 
Ovviamente il professore non lo rifiutò, anzi lo incoraggiò. ( Le relazioni clandestine sono sempre le mie preferite ). Fu dura per entrambi fingere di non conoscersi e di non provare niente l’uno per l’altro, ma fortunatamente esistono le porte chiuse e nessuno può immaginare cosa succede dietro una porta chiusa.
 
Era il momento di agire, come era possibile che Marzo nessuno, nemmeno il tanto sveglio e adorato Sebastian Smythe, si fosse reso conto dell’avventura amorosa del loro piccolo Nick Duvall?
 
Presi un cellulare prepagato con numero bloccato e cominciai ad inviare loro sms. Il primo sms in assoluto diceva:


“ Vi siete mai chiesti cosa succede dietro una porta chiusa, in un pomeriggio di Ottobre? Nick Duvall ha la risposta. –A “
 
Metterli uno contro l’altro non era difficile, ognuno di loro custodiva segreti che non voleva divulgare, ma per loro sfortuna io li conoscevo tutti, un po’ come Smythe, solo che io sapevo come usarli davvero. Non come faceva lui che li usava solo per spettegolare e mettere a disagio gli altri.
 
Dopo quell’sms Duvall fu costretto a vuotare il sacco, ma questo non servì a metterli uno contro l’altro; al contrario la cosa aveva rafforzato il loro rapporto.
 
Avevo scelto il segreto sbagliato da rivelare, non era abbastanza clamoroso.
 
Non temete nel mio fucile ci sono ancora molti colpi.
 
-A.


 
Angolo delle note.

Eccomi qui con il secondo capitolo,
spero che vi sia piaciuto :)
Come sempre ci tengo a ringraziare chi legge, recensisce, segue o quant'altro.
Altro ringraziamento di dovere va alla mia beta personale KlaineItachi.

Per qualsiasi cosa vi lascio la mia pagina autrice su Facebook --> Michaelis Ashley Warblers.

Spero di trovarvi anche al prossimo capitolo ;)
Un bacione.

 

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Capitolo 3
*** 3. Kurt Hummel ***


3. Kurt Hummel
 
“Bella macchina Hummel! Come mia hai un fanalino rotto?. -A “
 
Kurt è quello che tutti definiscono un bravo ragazzo, o meglio lo era prima che arrivasse Sebastian nella sua vita. Era un ragazzo gentile e carino con tutti e questo lo rendeva speciale, anche se tutti lo prendevano in giro per il suo modo esuberante di vestire.
 
Sebastian lo prese sotto la sua ala e lo fece diventare uno dei cinque ragazzi più temuti alla Dalton. La protezione di Smythe offriva il pacchetto completo: nuovi amici, nuovo look, nuovo taglio di capelli, corso accelerato di cattive maniere e qualche volta anche qualche serata in compagnia del Boss.
 
Dall’essere un tenero cucciolo di pinguino, Kurt Hummerl, passò ad essere un rinoceronte poco aggraziato che calpestava gli altri come se niente fosse. Questo da lui non se lo sarebbe mai aspettato nessuno, dati i precedenti di bullismo da lui subiti alla sua vecchia scuola. Kurt era diventato esattamente quello che odiava e quello contro cui aveva sempre combattuto.
 
Questo Hummel lo sapeva benissimo, ma diventare quello che aveva sempre odiato finalmente lo aveva reso qualcuno, poteva essere quello che voleva, poteva dire quello che voleva e nessuno lo avrebbe mai più contraddetto o spinto contro un armadietto.
 
Tutto questo aveva un prezzo che la persona di Kurt non riusciva a reggere ( e qui finalmente entro in gioco io), i sensi di colpa erano enormi e non sapeva più come combatterli finché un sabato non decise di recarsi allo Scandals, un bar gay dove bastava una falsa carta d’identità per entrare e bere illegalmente fiumi di alcool.
 
Hummel non aveva mai usato la sua carta d’identità falsa, fino a quel sabato. Dopo essere entrato al bar decise di starsene in un angolo buoi e nascosto del locale a bere, ovviamente non aveva mai bevuto prima. Il barista cercò varie volte dal dissuaderlo ad affogare i suoi giovani dolori in un bicchiere d’alcool a lui sconosciuto, ma questo non lo fermò. Aveva deciso di bere e nulla lo avrebbe fermato.
 
Dopo aver buttato giù l’ennesimo bicchiere guardò l’orologio e quando si accorse di vederci doppio scoppiò a ridere. Si ricordò di quando Sebastian gli disse che dopo una bella bronza prendeva sempre una tazza di caffè caldo e decise di fidarsi, ordinando così una tazza di caffè caldo.
 
Si sentì stupido a ricordarsi quelle cose adesso che Sebastian era sparito. Quando il suo amico gli raccontò la storia gli sembrarono dettagli inutili, ma quasi lo faceva sorridere la situazione, anche se Smythe era sparito rimaneva comunque con loro, in qualsiasi cosa facessero o dicessero.
 
Dopo aver bevuto il suo caffè caldo, contro il volere del barista, si diresse verso la macchina e quando la trovò impiegò circa sei minuti per centrare il buco della serratura con la chiave. Si sedette in macchina, accese l’aria condizionata e cercò di darsi una calmata.
 
Quando gli sembrò che il mondo circostante girasse meno mise in moto la macchina e guidò alla velocità media di venti chilometri orari per circa dieci minuti, dopodiché riprese confidenza con il volante e acquistò sicurezza in se stesso, stava bene, quindi decise di premere sull’acceleratore.
 
I suoi occhi si chiusero per un solo secondo, ma si riaprirono subito quando sentì quel rumore sordo. Fermò la macchina e scese a controllare.
 
Quello che vide lo terrorizzò a morte (e io amo le persone spaventate), aveva investito un barbone mentre guidava in stato di ebrezza e aveva avuto un leggero colpo di sonno. Doveva scegliere: chiamare l’ambulanza e rischiare la galera o andarsene come se niente fosse.
 
Salì in macchina, accese il motore e continuò la sua corsa verso la Dalton. Sul tragitto trovò una cabina telefonica non sorvegliata, scese dalla macchina, compose il numero dei soccorsi e li indirizzo sul luogo dell’incidente.
 
Questo alleviò temporaneamente il suo senso di colpa. Il mattino dopo tutti i notiziari parlavano di quel barbone investito e ricoverato in fin di vita all’ospedale locale, salvato da un’anonima chiamata. Il suo soccorritore anonimo veniva descritto come un cittadino modello, un eroe e veniva esortato a contattare la polizia per raccontare la dinamica dei fatti. Kurt sapeva di non essere un eroe, ma bensì un pirata della strada senza scrupoli. Il suo comportamento sarebbe piaciuto a Sebastian.
 
Di nuovo pensò a Smythe, gli capitava spesso di pensarci non solo perché erano amici, anzi erano amici con benefici (altri segreti ben custoditi), ma oltre quei benefici Kurt sentì di provare dei sentimenti per quel ragazzo dal cuore freddo.
 
Adesso Hummel si sentiva di nuovo solo, come quando frequentava il liceo statale di Lima, aveva bisogno di qualcuno che lo stringesse e lo consolasse senza giudicarlo, aveva bisogno di qualcuno che gli stesse accanto, ma si era giocato l’affetto di quell’unica persona disposta a fare ciò molto tempo prima.
 
Nei giorni successivi a scuola tutti si accorsero dello strano comportamento di Kurt, ma nessuno osava chiedere il perché di ciò.
 
Eccomi finalmente che torno a giocare. Prendo il mio solito cellulare prepagato e scrivo:
 
“ Hummel mi sembra a pezzi, proprio come il suo fanalino anteriore. –A”
 
Nessuno capì il senso del mio messaggio (non sono poi così furbi come sembrano), nessuno a parte Sam (e la cosa stupisce!). Era scritto sul volto di Evans, voleva chiedere, voleva sapere. Si fece forza e andò da Kurt a chiedere il significato di quel messaggio, ovviamente quest’ultimo cercò di fare il vago fino alla fine, ma lo sappiamo tutti che non è in grado di tenere un segreto così grande e alla fine crollò raccontando tutto a Sam e pregandolo di mantenere il segreto.
 
Adesso sono in due a portare quel grande fardello, a voi sembra giusto? A me no. -A
 
 
Angolo dell'autrice.

Salve Salvino Tesori.
Innanzitutto grazie per essere tornati qui a leggere questo nuovo capitolo.
Che dire? Come si può notare il finale del capitolo è molto aperto, questo implica molte cose una delle quali è sicuramente la parola guai ;)

Come sempre sono doverosi i ringraziamenti a chi mi legge, chi mi segue, chi mi recensisce, chi mi preferisce, chi mi stalkera (?) xD. Grazie davvero a tutti!

Come sempre grazie alla Beta (che è stata superveloce) KlaineItachi.

Per qualsiasi cosa, curiosità, dubbi, domande ecc.. vi lascio il link della mia pagina autrice su FacciaLibro. Michaelis Ashley Warblers.

Grazie ancora, alla prossima <3


 

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Capitolo 4
*** 4. Blaine Anderson ***


4. Blaine Anderson

“ Non puoi nasconderti per sempre. –A”
 
Blaine Anderson, dopo l’arrivo di Sebastian Smythe è stato messo in secondo piano da tutti: dai suoi Warblers, dai suoi amici, dal suo amico preferito Kurt e questo non gli andava a genio per nulla, soprattutto perché quel mostro di francese era riuscito ad eliminare tutta la purezza di Kurt nel giro di pochi mesi.
 
Questo non è un movente abbastanza valido per far sparire qualcuno? Secondo me sì. Purtroppo, come tutti sappiamo, Anderson non si distingue per le sue manie omicide.
 
Facciamo un passo indietro (adoro i flashback!) .
 
Abbiamo sempre detto che Blaine è sparito l’estate della scomparsa di Sebastian e abbiamo sempre detto che nessuno sa dove sia! (Menzogna! C’è una persona in quel gruppo che sa come mai è scomparso e dove si nasconde, e ovviamente poi ci sono io, l’Onnisapiente!)
 
Cosa spinge un ragazzo a lasciare la sua città, i suoi amici e la sua vita? Non esiste risposta più semplice. Un segreto. ( E chi più di me ama i segreti? Nessuno!)
 
La scomparsa di Blaine è legata a quella di Smythe più di quanto si possa immaginare.
 
Probabilmente Anderson è stato l’ultimo a vedere Sebastian. (Fatta eccezione per me). Perché si sono visti? Semplice! Chiedete ad Hummel. Oh sì, chiedete ad Hummel! Purtroppo siete un gruppo di idioti e non ci siete arrivati, quindi ve lo suggerisco io.
 
In quel preciso istante i cellulari di Kurt, Sam, Hunter e Nick suonarono. Brutto segno, bruttissimo segno, oserei dire.
 
" Credo che Hummel debba farvi una piccola confessione su Anderson. Io sono una persona curiosa, voi no? –A."
 
Tutti gli sguardi si focalizzarono su Kurt, che non sembrava aspettarsi quel messaggio, (con me nessuno è al sicuro, dovreste averlo capito ormai).
 
Passarono vari minuti prima che Hunter decise di rompere il silenzio dicendo: “ Kurt, credo che sia giunto il momento. Ci devi una spiegazione”.  Un misto di emozioni attraversarono velocemente il volto di porcellana di Hummel, che dopo un lungo sospiro si rassegnò.
 
“ Sì, hai ragione Hunter, vi devo una spiegazione. Non so quanto possa aiutarci a trovare Sebastian, ma vi dirò quello che so. Il giorno prima della scomparsa di Smythe non ero al centro commerciale, come vi dissi. Ero con Blaine, per un motivo a me sconosciuto, non sono mai riuscito ad interrompere i rapporti con lui, così ci vedevamo di nascosto, ma ho il sospetto che Sebastian lo sapesse e la cosa non gli andava molto a genio. Parlai con Blaine di questo mio dubbio e questo lo mandò su tutte le furie, era stanco di doverci vedere in segreto ed era ancora più irritato dal fatto che io cercassi sempre l’approvazione di Bas; avevo una cotta per lui ed entrambi lo avevano capito. Ognuno usava la cosa a proprio vantaggio: per Sebastian ero il suo amico con benefici, per Blaine ero la povera anima da salvare dalle grinfie del diavolo. “
 
Altra lunga pausa di silenzio (Hummel sa come aumentare la suspance). Nessuno aveva il coraggio di parlare, troppe informazioni tutte insieme che dovevano essere elaborate.
 
“ Quando dissi a Blaine che secondo me Sebastian era infastidito dai nostri incontri segreti, come ho già detto Blaine si infuriò e mi disse che lo avrebbe affrontato non appena sarebbe cominciata la scuola, in pubblico, in modo da umiliarlo maggiormente. Come sappiamo non basta un pubblico affronto per demolire Bas”.
 
“Aspetta fammi capire” interruppe Sam  “ Tu parlavi della tua cotta per Sebastian con Blaine? Cosa hai che non va Hummel? Non ti sei mai accorto della grossa crush che Anderson aveva per te?”
 
“ Sì Sam, parlavo con lui di Sebastian e sì Sam, sapevo della sua cotta per me. Questo per il momento è irrilevante. Non è questo che A vuole che vi dica. Dove ero rimasto? Ah sì! Blaine mi disse che voleva affrontare in pubblico Sebastian, ma come sappiamo questo non è mai successo perché né Blaine né Bas sono tornati a scuola. Non so sinceramente perché A voglia che vi dica queste cose, non c’è niente di rilevante. "
 
“ A vuole farci credere che è stato Blaine a far sparire Sebastian”. Tutti gli occhi si spostarono su Nick per un momento.
 
“ Non diciamo idiozie. Sappiamo tutti che Blaine non farebbe mai una cosa del genere “ obbiettò Kurt.
 
“ Allora spiegami come mai le date delle scomparse coincidono “ ribatté Hunter.
 
“ Ragazzi no! Così la diamo vinta ad A. Vuole metterci l’uno contro l’altro e farci sospettare di tutto e tutti “ disse Sam (e bravo Evans, non credevo che tu fossi così sveglio!)
 
I ragazzi si guardarono tutti, si calmarono e si scusarono. ( Fanno presto ad insabbiare le questioni quei quattro, ma finché io sono in giro, niente resterà irrisolto ).
 
“ Scusatemi, davvero! Non so perché A voglia che io vi dica queste cose irrilevanti, forse davvero perché vuole metterci l’uno contro l’altro e farci sospettare di chiunque! “ disse Kurt.
 
“ Siamo tutti d’accordo sul fatto che non è stato Blaine a far del male a Sebastian, anche se non sappiamo dove sia e perché è  fuggito, per noi è innocente” aggiunse Nick.
 
“ Sì, tutti d’accordo “. (NO! Assolutamente no! Questa cosa non mi va bene, siete dei bugiardi!).
 
I telefoni squillano di nuovo.
 
Non dite di essere tutti d’accordo. Uno di voi mente. Io so chi. –A
 
 
Angolo dell’autrice
 
Rieccomi qui dopo una vita che non aggiorno.  Questo capitolo è un po’ di stallo, perché hai fini della storia è quasi irrilevante, forse. Non aggiungo altro, sta a voi decidere l’importanza di questo capitolo!
 
Ringrazio tutti quelli che leggono/seguono/preferiscono e che hanno avuto la pazienza di aspettare questo nuovo capitolo.
 
Alla prossima ;)
Michaelis.

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