I will be your hero*

di callian_lightster
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La prova piú difficile ***
Capitolo 2: *** Un nuovo e scoinvolgente caso. ***
Capitolo 3: *** Qualcosa che non doveva accadere ***
Capitolo 4: *** Io saró il tuo eroe, Gillian. ***
Capitolo 5: *** Sono qui, tesoro. ***
Capitolo 6: *** La amo. ***
Capitolo 7: *** Tutto in una sera. ***
Capitolo 8: *** La nuova notizia. ***
Capitolo 9: *** Farei di tutto per te... anche aggredire un poliziotto! ***
Capitolo 10: *** The end. ***



Capitolo 1
*** La prova piú difficile ***


LA PROVA PIU' DIFFICILE

"Eric, abbiamo fatto tutto quello che volevi, ma adesso lascialo andare, ti prego... Ti prego" dice la dottoressa Foster ormai con le lacrime che le solcavano velocemente il viso.
"Foster!" azzarda Cal "Foster!" la ammonisce di nuovo lo scenziato!
Gillian non smetteva di pensare a quel momento, non smetteva di pensare a Cal con una pistola puntata alla testa e a lei lí, cosí impotente. Pensava che avrebbe potuto fare di piú, AVREBBE dovuto fare di piú. Qualcuno che suona al campanello di casa sua la riporta alla realtá. Dopo aver dato un'occhiata fuori, apre la porta e si ritrova davanti Cal! 
"Hey!" 
"Hey!" 
Iniziarono a parlare della confessione di Zancanelli, delle quote della societá, di Emily..
"Senti, posso dormire nella stanza degli ospiti, se per te non é un problema?" 
"Ma certo" risponde Gillian con un tono dolce per poi spostarsi per farlo entrare, ma lo blocca.
"Hey" gli sussurra prima di accoglierlo in un caloroso abbraccio seguito da un bacio veloce sulla guancia.
 
POV CAL
Non ci posso credere le ho chiesto di dormire nella stanza degli ospiti, che imbarazzo! Peró dopo tutto quello che é successo non mi andava di rimanere da solo, avevo bisogno di qualcuno accanto a me. Gillian. La mia dolce migliore amica. Quella donna che per me c'era sempre, anche nonostante i litigi, i guai che procuravo in ufficio, il mio carattere, era sempre con me. Dopo un caloroso abbraccio entrammo in casa e io mi sedetti sul divano.
"Allora tesoro cosa vuoi fare di bello?" le chiedo con un sorrisetto malizioso.
Lei che era in piedi davanti a me risponde "Ho il Titanic in DVD ti va di vederlo?" dice sorriddendo. Che sorriso! Il sorriso che rallegra le mie giornate.
"Come vuoi tesoro!" 
Prende il DVD e lo inserisce nel lettore e si sistema accanto a me, pronta a gustarsi il film. Io le metto un braccio intorno al collo e lei appoggia la sua testa sul mio petto, così che io possa sentire il profumo che emanano i suo lisci capelli. Stavo per addormentarmi, perchè non sono un amante dei film strappa-lacrime ma lei chiude la TV e si rimette seduta com'era.
"Tutto bene tesoro?!" le chiedo preoccupato, aveva lo sguardo basso e si tormentava le mani.
"No Cal niente va bene. Oggi ti ho praticamente visto morto capisci? Ho pensato che da un momento all'altro quel pazzo avrebbe potuto spararti, insomma avrebbe potuto farti saltare il cervello con un singolo movimento. Ho avuto paura di perderti, Cal. Pensavo che.. che.." non riesce a finire la frase che scoppia a piangere e si butta tra le mie braccia, come se lí fosse al sicuro. E lo era, perché io l'avrei sempre protetta.
"Gillian, hei, guardami io sono qui." riesco a dirle stringendola piú forte a me, mentre le accarezzo la schiena. "Sono qui. Adesso e per sempre" 
Rimanemmo cosí per molto tempo, lei si era addormentata tra le mie braccia e non volevo scostarla ma dovetti farlo Cosí la presi in braccio e la sistemai nel suo letto per poi dirigermi nella stanza degli ospiti.
 
POV GILLIAN
La sveglia era suonata alle 7.00, cosí mi alzai, andai in cucina per preparare la colazione per me e Cal che ancora stava dormendo e u io non volevo disturbarlo. Ieri mi ero addormentata tra le sue braccia quindi mi avrá portato a letto di peso. Ha fatto tanto per me in questi otto anni. É un....
"GIORNO TESORO" mi dice accendendo lo sterio a tutto volume e facendomi saltare in aria. Stavo dicendo? Ah si! É un idiota! 
"CAL! CAAAL! SPEGNI QUEL COSO BRUTTO IDIOTA" grido divertita per farmi sentire da quel pazzo che intanto si era messo a ballare il tango con la scopa! Poi spegne lo stereo.
"Sai la scopa é un ottima ballerina!"
Scoppiammo a ridere come due ragazzini. Era incredibile come in un solo attimo poteva farmi dimenticare tutto e farmi sorridere.
"Gnaam... cosa prepari di buono??" mi dice strofinandosi la pancia come per dire 'Pancia mia fatti capanna' 
 "Cioccolata calda, non credi ci vuole prima di un'altra giornata di lavoro?"
"Oh si"
Finita la colazione ci dirigemmo verso l'ufficio....

CALLIAAAAAAAAAAAAAAAAAAN:3
Alloraa come vi è sembratoo? Forse non è stupendo ma cercherò di fare di meglio e poi il prossimo capitolo sarà più lungo!
Le recensioni sono sempre graditeeee:)

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Capitolo 2
*** Un nuovo e scoinvolgente caso. ***


UN NUOVO E SCOINVOLGENTE CASO.

I due scienziati si stavano dirigendo in ufficio per un'altra lunga e stressante giornata di lavoro! Entrati, ognuno si diresse nel proprio ufficio passando inosservati da occhi indiscreti ovvero: Locker e Torres che avrebbero sicuramente sparlato del perché sono arrivati insieme a lavoro. Cal si sedette sulla sedia dietro la scrivania, incrociando le mani al petto e allungando le gambe sul ripiano. Pensava. Pensava a come la sua vita nonostante le varie difficoltá dell'infanzia si sia ristabilita. Pensava che aveva un posto di lavoro invidiabile, una figlia splendida e poi aveva una migliore amica stupenda che non lo avrebbe mai lasciato solo. Ma nonostante ció dentro di lui sapeva che qualcosa nella sua vita mancava, un piccolo tassello per completare il pazzle, che sfortunatamente non riusciva a trovare. La dottoressa Foster invece stava nel suo ufficio, seduta sul suo divanetto guardando il telegiornale e tutte le tragiche notizie che riportava. La spense. Non voleva piú sentire quelle notizie macabre. Si sdraió, non le importava se qualcuno di punto in bianco avrebbe aperto la porta e l'avrebbe scoperta, infondo lei era il capo insieme a Cal, ed era molto stanca dopo la giornata di ieri. 
Raynolds si stava dirigendo nell'ufficio di Lightman, l'FBI aveva un'altro caso che era di loro competenza. Entró senza bussare, con la delicatezza di un elefante.
"Lightman, l'FBI ha bisogno del Lightman Group per un altro caso" 
"Oh! Bene vedo che non si usa piú bussare"- disse sarcastico lo scienziato- "E poi lo sai che io non sono il cagnolino di nessuno!" finí per dire.
"Lo so, lo so! Ma questo é un caso molto importante" disse Raynolds con tono rammaricato. Lo scienziato vedendo la tristezza sul volto dell'agente lo incitó a continuare. 
"C'é un uomo che si aggira per il distretto, si chiama John Matson, e sappiamo solo che rapisce dei ragazzini, esclusivamente maschi dell'etá di 9 anni. Dopo averli rapiti questi ragazzi hanno 16 ore di vita dopodicché li uccide e la mattina dopo i cadaveri vengono trovati davanti al portico di casa dei genitori o nei dintorni" disse Raynolds colpito da tutto ció... 
Cal rimase scioccato, non aveva mai sentito nulla del genere e riusci a dire solamente: "Porta qui Foster" L'agente annuí e si dieresse nell'ufficio dell'altro capo! Come di abitudine non bussó e cosí Gillian si sveglió di soprassalto!
"Ben! Mi hai fatto prendere un colpo!" disse Gillian passandosi una mano sul volto per riprendersi!
"Ehm.. scusa"- rispose Ben massaggiandosi la nuca con una mano. La dottoressa Foster notando il suo imbarazzo, riprese col dire cosa volesse. "Lightman.. Lui deve parlarti"
Foster annuí e si diresse verso l'ufficio del suo socio seguita dall'agente, e senza bussare entrarono.
"Cal volevi parlarmi?!" attaccó Foster curiosa.
"Ma ormai é diventato una moda non bussare?!" disse sorridendo sarcastico il dottor Lightman seguito dalla collega. "Vabbé... si dovrei parlarti ma Ben sa piú di me quindi ascolta lui!"
Entrambi gli scienziati si girarono verso Ben aspettando che parlasse. Dopo aver raccontato tutto alla dottoressa, Raynolds uscí dalla stanza lasciando i due scienziati a riflettere sul da farsi.
"Gillian va tutto bene?" le chiese Cal.
"Si..si.. é solo che non capisco come un uomo possa uccidere dei ragazzini innocenti" disse con una tristezza in volto che era impossibile non notarla. 
"Giá..." rispose come rassegnato Cal.
"Accettiamo il caso Cal, dobbiamo prendere quel bastardo!" 
"Sei sicura Foster?"
"Mai stata piú sicura in vita mia" risposela dottoressa sfoderando un sorriso che nascondeva della tristezza prima di andare ad avvisare Locker e Torres del nuovo caso.

POV GILLIAN
Io ero ancora stupefatta, non avevo mai sentito una cosa del genere fino a ora. Io non mi capacitavo di come quell'uomo postesse fare una cosa del genere. Erano solo dei bambini. Alla mente mi ritornó la mia piccola Sophie che mi venne strappata dalle braccia al 57 giorno... Una lacrima solcó il mio viso ma la asciugai in fretta visto che stavo andando ad avvertire Eli e Ria del caso.

POV CAL
Foster rimase scioccata quando Raynolds gli raccontó del caso. Come biasimarla anche io sono rimasto scioccato, ma per lei era diverso. Sono sicuro che questo caso le avrebbe fatto ritornare alla mente Sophie... Per questo ero preoccupato per lei... Non voglio che stia male,nom voglio che la sua mente venga travolta da brutti ricordi. Spero solo che tutto ció finisca in fretta e che io riesca a mettere in carcere quel bastardo. 
Dopo un'ora circa ci ritrovavamo tutti in laboratorio a discutere su come dovevamo procedere. Innanzitutto dovevamo trovare qualche prova, una testimonianza, un qualcosa che ci porti all'assassino. 
"Iniziamo dalla famiglia"

CALLIAN:3
Ecco il secondo capitolo bellezze. Volevo ringraziare Kaori97 e Gillian_Lightman per aver recensionato e perchè seguono la mia storia!
Detto questo nel prossimo capitolo si svolgeranno le indagini ma ci saranno anche dei colpi di scena;)

Recensionateee (?)

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Capitolo 3
*** Qualcosa che non doveva accadere ***


QUALCOSA CHE NON DOVEVA ACCADERE

"Signora, lei sa dove possa trovarsi suo figlio?" chiese Lightman a quella sessantenne nonché madre di quell'assassino.
"Io...io.. - delle lacrime le scesero velocemente lungo il viso- io non so dove lui possa essere, io non sapevo che facesse del male a dei bambini... non lo sapevo" 
Pupille dilatate. Paura.
"Oh beh, io credo invece che lei lo sapeva, ma non poteva farci niente, non é cosí?"
Senso di colpa.
"Come immaginavo" 
"Signora, lo sappiamo che é molto difficile per lei, ma noi vogliamo solo aiutare quel povero bambino e la sua famiglia. Per favore, deve dirci tutto su John" si intrometté con tono materno Foster cercando di far ragionare quella povera donna.
Raynolds, un vero fan della pasienza, stava camminando avanti e indietro per la stanza cercando di non perdere il controllo. A quel bambino mancavano solo quattro ore e lui doveva salvarlo e doveva farlo al piú presto.
"Forza signora, non abbiamo tutto questo tempo..." non finí l frase che venne interrotto dallo scienziato: "No Ben.."
L'agente diventava sempre piú impasiente.
"Va bene vi diró tutto sul conto di mio figlio. John non é figlio unico, aveva un fratello, quattro anni piú piccolo di lui.. Quando lui aveva 13 anni li lasciai soli in casa affidandogli il fratellino solo per poche ore. Lui stava giocando alla playstation quandó sentí delle urla nel giardino di casa nostra. Chiamó ripetutamente Lenny, ma non lo trovava cosí uscí nel giardino dove lo trovó in un bagno di sangue" disse la donna in lacrime.
"Quindi, lei crede sia per qursto motivo che lui uccide questi bambini!" affermó lo scienziato pazzo!!
"Si.."
"E non sa altro? Dove li tiene?" chiese Raynolds con il suo vocione.
"No mi dispiace"
"Grazie signora, ci é stata di grande aiuto!" la congedó Foster prima che lei e gli altri due si dirigessero verso l'uscita.

Due ore dopo al Lightman Group...

"Non lascia tracce, sa quello che fa" Locker osó proferire parola dopo un lungo silenzio creatosi tra quelle persone che ormai erano al limite. Il ragazzino ormai non aveva piú chance, tra dieci minuti sarebbe morto. Erano tutti stanchi, visto che ormai si erano fatte le undici di sera.
"Andate a casa, non c'é piú niente da fare" disse Cal rassegnato e a malincuore.
"No io rimango qui! Dobbiamo trovare quel bastardo Lightman, dobbiamo trovarlo adesso" sbottó Raynolds con le mani che gli tremavano dalla rabbia.
"Ben non..." Lightman cercó di calmarlo ma senza buoni risultati.
"No Lightman, tu non capisci. Mi ero ripromesso che questo ragazzo fosse l'ultimo e anche la volta precedente e quella prima ancora. Io devo fermarlo"
"Ben va a casa, oggi non risolveremo niente e se non riposiamo domani non saremo pronti per un'altra giornata. Ragazzi andate a riposarvi, domani indagheremo ancora" cercó di rassicurarli la dottoressa Foster poggiando una mano sulla spalla dell'agente e abbozzando un mezzo sorriso. Eli, Ria e Ben lasciarono l'edificio in pochi minuti avviandosi alle rispettive case delusi dell'ennesimo fallimento. "Cal va a casa anche tu, hai fatto abbastanza per oggi!" 
"No rimarró qui per stanotte" disse accascianosi su una sedia e prendendo in mano il fascicolo del caso.
"Cal.." lo ammoní Gillian.
"No Gillian, no. Rimango qui e non provare a convincermi perché resteró qui, piuttosto va tu a casa e lasciami solo" rispose con tono severo Cal, un tono mai usato prima con lei. La dottoressa lo guardò sbalordita per il suo tono, poi prese le sue cose e varcó l'uscio della soglia del laboratorio.

POV CAL
No. No. No. Ma cosa ho fatto? Che mi é preso per trattarla cosí? Che idiota. É solo che sono troppo stressato, un altro bambino, un altro e chissá quanti altri ancora prima che troviamo quel criminale. Chi lo dirá ai loro genitori? Cosa possono dire a dei genitori che cercano di sperare nel rivedere il loro figlio? Cosa c'é di piú brutto? 
Al diavolo. Domani mi scuseró con Foster, adesso devo concentrarmi sul caso.

POV GILLIAN
Ma cosa gli é preso? Ho solo cercato di essere gentile. Non aveva mai usato quel tono con me, MAI. Non riuscivo a pensare ad altro. Scesi dalla macchina e mi diressi verso la porta di casa. Sí, la mia casa.... vuota. Qualcosa mancava nella mia vita. Sí qualcosa...
Non avevo neanche fame, il che é strano da parte mia, cosí mi misi il pigiama e mi infilai al letto. 
4.39
Non riesco a dormire ripenso a Cal. Forse era solo preso dal caso, non voleva essere cosí scontroso. Beh adesso é tardi, non devo pensarci tra piú o meno tre ore devo alzarmi...
Campi fioriti ovunque vada ci sono fiori, non un telefono, non un mezzo di trasporto, non un anima viva. Aspetta... quello chi é? Cal? Cal sei tu? Qualcuno si avvicina, sembra Cal. 
"Foster lasciami in pace, perché continui a seguirmi?? Eh?"
"Cal perché parli cosí?" Lui era arrabbiato con me. 
"Cal!" Si era girato e se ne stava andando.
"Cal dove vai??" 
Non mi ascoltava. Andava avanti. Non si fermava, non guardava indietro, niente.
"Vado via Gillian. Mi sono stancato di te e delle tue regole. Vado via. Addio."
"Cal! Caaaal"
Se ne era andato.

Mi svegliai di soprassalto. Un incubo. Restai a guardare nel buio per un po', quell'incubo mi aveva scosso e adesso avevo come un senso di vuoto. Mi alzai che erano ormai le 6.00 e mi diressi in cucina a mangiare qualcosa.
"Dottoressa Foster non dovrebbe stare alzata quest'ora, si rilassi é ancora presto"
Una voce. Poi piú niente. Buio. Buio. Buio totale. 

CALLIAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAN:3
TADAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAN! SURPRISE GUYS!:D
Cosa sarà successo alla carissima dottoressa Foster?? Nel prossimo capitolo ci sarà un nuovo personaggio che a Cal non piacerà molto...
Alla prossimaaa<3


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Capitolo 4
*** Io saró il tuo eroe, Gillian. ***


IO SARO' IL TUO EROE, GILLIAN.

Il dottor Lightman si sveglió presto in quella fresca giornata di maggio. Si alzó dal letto che erano le 6, passó dalla stanza di Emily per vedere se era tornata e stava dormendo visto che ieri era uscita con le amiche! Si era lí. Meglio per lei! pensó. Scese in cucina a farsi un caffé.
"Papá, che ci fai sveglio a quest'ora?" disse una Emily assonnata mentre si strofinava gli occhi per la stanchezza.
"Emily! Ma cosa? Dimmi, sei una sensitiva??"
"Papá stai facendo piú casino tu di non so chi!"
"Hai ragione, scusa tesoro! Ti va un caffettino?!" disse lo scienziato dando un bacio sulla guancia alla figlia.
"É il minimo che tu possa fare per avermi svegliato" 
Emily si sedette al tavolo aspettando il suo caffé.
"Allora Em cosa avete fatto ieri tu e le tue amiche?!" chiese curioso Lightman inclinando la testa come è suo solito fare.
"Oh beh sai, le solite cose da adolescenti!"
"E sarebbe?" chiese con un tono interrogativo e arrogante il padre.
"Dai niente papá" 
"Tanto lo scopro!"
Nel frattempo gli porse il caffé e andó a prepararsi visto che ormai erano le 7. 
Arrivato in ufficio chiese a Heidi se Foster fosse giá arrivata.
"No dottor Lightman non é ancora arrivata" 
"Va bene grazie Heidi" rispose il dottor Lightman con un tono cupo. Mentre si stava dirigendo nel suo ufficio viene bloccato da Locker.
"Dottor Lightman, Raynolds é nel laboratorio con Ria e sta dando in escandescienza!" rispose affannato Eli.
I due si precipitarono nel laboratorio.
"Raynolds ma che ti salta in mente?" lo scienziato aveva altro per la testa e adesso ci si metteva anche quella testa calda!
"Un altro bambino Lightman, un altro" sbraitó l'agente. Lightman sospiró.
"Torres, ci sono nuove notizie sul caso?" 
"Si. Un uomo ha visto l'aggressore rapire Jack il nuovo bambino, ha rilasciato una deposizione, l'FBI ce ne ha dato una copia, dove sostiene che l'uomo andava verso una vecchia fabbrica abbandonata"
"E sono andati a controllare?" gridó lo scienziato.
"Si.. si" si intromise Locker vedendo Ria scioccata.
"Bene. Andiamo lí" 
"Non ce ne bisogno, abbiamo trovato un altro uomo lí, forse un suo complice, ma non vuole parlare quindi tu lo interrogherai" disse Raynolds cercando di mantenersi calmo.
Lightman entró nella 'stanza di vetro' con un fascicolo in mano fissando l'uomo seduto davanti a lui.

POV CAL
"Adesso mi dirai tutto, amico mio" gli dissi sedendomi su una sedia difronte all'uomo. Adesso solo un tavolino ci separava.
"Perché non chiama la sua amica dottor Lightman sono le 10.00 dovrebbe essere giá qui non crede?"
Petto in fuori. Orgoglio.
"Sará in un bar a prendere la colazione!"
"Ne sembra cosí sicuro!" mi disse con tono provocatorio Nick Standler.
"Dove vuoi andare a parare Standler?" 
"Oh beh da nessuna parte, sa la Foster é molto carina..."
Come faceva a conoscere Gillian? Uscii dalla camera, dissi a Raynolds di mandare un agente a controllare la casa di Foster e poi ritornai da lui. 
"Sa il mio amico é ossessionato dai bambini, ma per lei ha fatto un eccezzione"
Ancora orgoglio
"Sai continuo a non capire"  
'Dottor Lightman esca fuori un momento per favore' 
Locker.
"Che c'é?" chiesi.
"Foster, non l'hanno trovata" mi rispose Ben.
Ritornai nella stanza mentre la rabbia fluiva nelle mie vene.
"Dov'é lei?" 
Bastardo.
"Oh vedo che finalmente ha capito dottor Lightman!" ghignó.
"Te lo chiedo un'ultima volta, dov'é Foster?" Mi stavo trattenendo a stento.
"Indovini!" rise di gusto.
Adesso basta.
Scaraventai il tavolo che ci separai e lo presi dal collo per poi sbatterlo al muro.
"Dov'é la dottoressa Foster, Standler?" dissi scandendo bene le parole e stringendo la presa sul suo collo.
Niente.
Stringo ancora, la rabbia non mi permette di smettere.
"Va bene, va bene parlo" Lo mollai. 
"Adesso parla!"
"A John non andava giú che il Lightman Group indagasse su di lui, non voleva essere scoperto cosí ieri ha rapito la sua signooora!" disse orgoglioso con un ghigno stampato sul viso.
"Dove? Dove l'ha portata?" 
"Questo tocca a lei scoprirlo, in fondo é questo il suo lavoro!" rise.
Gli sferrai un pugno dritto dritto sul naso che inizió a sangunargli.
"Lightman!" intervenne Raynolds.
"No Ben. Resta fuori" Cosí fece. Aveva intuito la mia rabbia.
"Bastardo! Pensi che cosí parleró?"
"No tu no, ma il tuo volto si! -ghignai- allora dove, Virginia?"
Niente. Un altro pugno.
"Non lo so, non lo so. Mi ha detto solo che si fará vivo lui, non so come, ma in qualche modo vi contatterá"
Stava dicendo la veritá. 
"Va bene. Ben portalo via"
Raynolds entró da da quella porta e con forza lo trascinó fuori da questa maledetta camera. 

Intanto...
"Oh Gillian, Gillian, Gillian se farai la brava non ti faró del male e tra poco tutto questo finirá!"
"Lasciami andare ti prego.. ti prego" le lacrime scorrevano come un fiume in piena sul viso della dottoressa Foster, nessuno poteva aiutarla, neanche Cal e lei lo sapeva.
"Ma come? Non vuole stare un po' con me? Deve solo rispondere a qualche domanda e poi tutto dipenderá dal tuo caro Lightman" ghignó.
"Cosa vuoi da lui?" riuscí a dire tra i singhiozzi.
"Voglio vederlo soffrire Foster.... e tu sei il mio mezzo per farlo" 
Era incredibilmente serio e Gillian stava tremando, quell'uomo le faceva paura.
"Lasciami andare bastardo!"
Uno schiaffo, due, tre... la stava picchiando. 

POV CAL
Gillian. La mia Gillian nelle mani di quel bastardo. No. Non puó essere. Al solo pensiero che lui abbia potuto farle del male io...io.. Sono uno stupido. Stupido. Stupido. Stupido Lightman. É stata tutta colpa mia, io dovevo essere con lei, io avrei dovuto proteggerla, io avrei dovuto starle vicino e non trattarla in quel modo. Stupido. 
"Dottor Lightman!" un uomo affannato, probabilmente per la corsa era sulla soglia della porta del mio ufficio.
"Siamo chiusi" dissi secco.
"No, no. Io sono un agente di polizia, Sebastian O'Connell, ero un compagno di studi della dottoressa Foster e dopo aver saputo del suo rapimento... mi sono precipitato qui"
Un amico di Gillian? Non mi aveva mai parlato di questo Sebastian O'Connell. 
"Come é venuto a saperlo visto che la polizia non si occupa del caso Matson?"
"Conoscienze all'FBI" 
"Mi scusi ma stasera sono stanco, la prego di andarsene"
"Non la facevo cosí scontroso Lightman!"
"Senta.."
"Oh no, non voglio fare questioni stasera, a domani"
Adesso anche il poliziotto ci si mette. Vorrei, vorrei solo rivederla, poterla stringere forte a me per un'ultima volta, vorrei dirle quanto le voglio bene. Ma non mi arrenderó. No.
Io saró il tuo eroe, Gillian. 

CALLIAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAN:3

Non è stupendo ma spero vi piaccia, dal prossimo capitolo in poi ci sarà molta azione! 
Cal riuscirà a salvare Gillian dalle grinfie di John?? Vedremo!

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Capitolo 5
*** Sono qui, tesoro. ***


POV CAL
Non riesco a pensare ad altro. É passata una settimana dal rapimento di Gillian e io non sono riuscito ancora a trovarla. Sto uno schifo. Ormai, ho perso ogni speranza, in questi giorni ho cercato anche la piú piccola cosa che potesse portarci al luogo in cui era. John non si era fatto vivo, eppure Nick aveva detto la veritá o almeno cosí mi sembrava. Lei potrebbe essere... No. Devo scacciare via questi pensieri che ormai si presentano in ogni momento della giornata. Un bicchiere di scotch é la soluzione. Sí, perché ormai é cosí che passo le giornate, ma mi fa star meglio per quanto possa servire. É mezzanotte e io sono ancora nel mio ufficio, forse perché una parte di me si aspetta che Gillian entri con un bombolone al cioccolato nelle mani e con il suo solito sorriso sulle labbra. Mi guardo e mi faccio schifo. Ho mandato Emily da sua madre in questo periodo perché non volevo mi vedesse cosí, anche se forse lei avrebbe potuto farmi stare meglio ancor di piú dell'alcol. Mi appoggio alla scrivania e cerco fi chiudere gli occhi e cercando di togliermi dalla testa quei pensieri, quando squilla il cellulare.
Numero anonimo.
"Lightman" affermai.
"Oh, dottor Lightman finalmente ho il piacere di parlarle!" 
Una voce roca mi rispose dall'altra parte del telefono... John!
"Dov'é Gillian, bastardo??" 
"Si calmi dottore, non c'é bisogno di alterarsi! La sua amica sta bene... credo -rise maleficamente- ma perché non lo chiede a lei?" rise di nuovo.
"Cal"
Gillian. Non la sentivo nemmeno, non aveva la forza per parlare.
Merda.
"Gillian, stai bene?" 
Mio Dio Gill.
"Cal aiutami ti prego, non resisteró a lungo, Cal"
"Tranquilla tesoro, che ti ha fatto quel bastardo???"
Scusami. Scusami Gill.
"Oh solo qualche carezza dottore, niente di che" 
Aveva sorriso mentre lo diceva, lo so, io lo so.
"Voglio parlare con lei, passami Gillian"
"Suppongo sia in ufficio Cal?"
Fanculo.
"Cosa vuoi?" 
Ti ucci
do bastardo.
"Niente, volevo solo avvertirla che io e la sua signora stiamo venendo a farle una visitina, mi raccomando posi quello scotch!"
"Cosa? Come?" 
Tu.Tu.Tu.Tu.
Stronzo ha chiuso. Lo scotch, come fa a sapere che sto bevendo lo scotch? Mi guardai intorno non c'era nessuno cosí andai nel corridoio. 
"Dove sei stronzo? Esci fuori se hai il coraggio" gridai con quanto fiato avevo in corpo.
"Perspicace il ragazzo!" 
"Gillian!" feci dei passi veloci verso di loro.
"Ah, ah, ah non faccia un altro passo o le faccio saltare il cervello!" rise mentre puntava una pistola alla testa della mia Gill.
"Lasciala andare e veditela con me, o forse non hai il coraggio e ti batti solo con quelli piú deboli di te? Eh?"
Stavo esplodendo, ma doveco mantenermi, dovevo farlo per Gillian.
"Sa cosa deve fare adesso dottore?" disse sarcastico.
"Cosa?"
"Deve salvare la sua donzella!" rise.
Bastardo. Eppure aveva ragione, dovevo salvare Gillian ma come? Lei era lí con le lacrime agli occhi che non si reggeva in piedi. Mi fa male vederla cosí.
"Ascoltami tu la lasci e io ti faccio uscire da qui, senza dire a nessuno che sei venuto"
"E sentiamo, perché dovrei crederti?" rise.
"Perché per lei darei la vita" dissi sostenendo il suo sguardo.
"Allora inginocchiati!"
"Cosa?"
"Fallo."
Guardai Gillian come per rassicurarla e poi mo inginocchiai.
"Mh. bene, ma sarebbe troppo facile lasciarla adesso!" rise.
"Ehm dottor Lightman io..."
John si voltó per capire chi fosse e io con uno scatto fulmineo andai verso di lui prendendogli la pistola e scaravenandolo a terra. Quel Sebastian é servito a qualcosa. O'Connell lo ammanettó. Guardai Gillian che si era allontanata e la raggiunsi per poi abbracciarla come non avevo mai fatto prima! Finalmente potevo sentire la sua pelle candida sfiorare la mia e il profumo dei suoi capelli, finalmente era con me. 
"Hey tesoro, sono qui, adesso sono qui sta tranquilla" gli sussurrai all'orecchio stringendola piú forte a me.
"Cal, oh Cal" 
"Shh sono qui" mi staccai da lei per togliermi la giacca e per poggiargliela sulle spalle, mentre l'accompagnavo nel mio ufficio. 
"Va tutto bene, siediti" le dissi aiutandola ad adagiarsi sul divanetto.
"L'FBI é qui stanno portando via Matson -Sebastian si fermó un attimo, poi portó lo sguardo su Gillian- Gill..."
"Se... Sebastian?"
"Sono io, Gillian" Si avvicinó e l'abbracció. So che non era il momento di essere geloso ma il mio stomaco si stava contorcendo alla vista di quell'uomo che abbracciava la mia Gill. 
"Lightman!" Raynolds spuntó dalla porta gridando. "State bene?"
"Tranquillo Ben é tutto ok -sospirai- vieni Gillian ti porto a casa"

CALLIAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAN:3

Ok forse non é il massimo visto che l'ho scritto in fretta e furia però spero vi piaccia comunque!! 
E non sperate che le complicazioni per i nostri Callian siano finite, perché non lo sono;)
Alla prossima!

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Capitolo 6
*** La amo. ***


LA AMO.

Arrivarono a casa della donna in pochi minuti, Gillian era molto debole dopo le varie riporcussioni causatele dall'uomo. Lightman andó dalla parte del passeggero per aiutare a scendere la dottoressa.
"Cal" Foster bisbiglió.
"Dimmi tesoro" 
"Rimani a dormire qui stanotte, per favore?" lo guardó negli occhi come per dirgli che aveva bisogno di lui con tutta se stessa.

POV GILLIAN
Avevo chiesto a Cal di dormire a casa mia, avevo bisogno di lui, dovevo sentirlo accanto a me.
"Certo tesoro!" disse con tono premuroso per poi sfoderare uno dei suoi sorrisi piú belli che riserva solo per me. 
Entrammo in casa e io mi sistemai sul divano pensando a Sebastian mentre Cal si avviava verso i fornelli. Voleva sicuramente prepararmi del the! Mi conosceva davvero bene e poi era cosí premuroso con me. 
"Cal, Cal tranquillo non ti scomodare" gli dissi mentre mi sdraiavo cercando di riposare, anche se era tutto inutile visto che nella mia mente viaggiavano le immagini di John che mi picchiava... Cal non disse una parola e mise su il the come per dire che non dovevo preoccuparmi.
"Cal?" lo chiamai.
"Sí?" rispose avvicinandosi e chinandosi cosí da essere faccia a faccia.
"Quella cosa che hai detto..."  cercai di spiegare guardandolo negli occhi. Oh quegli occhi! Verdi smeraldo che non ti danno via di scampo!
"Cosa intendi?" disse spostandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
"Quando hai detto che daresti la vita per me... parlavi sul serio?"
Sospiró.
"Gillian, se ci fosse qualcosa di piú caro della vita, io la darei via per te" disse mentre mi accarezzava una guancia.
Oh Cal! 
"Grazie Cal... grazie di tutto" gli risposi mentre una lacrima mi solcó il viso.
"Ti faccio piangere, tesoro? Se é cosí meglio che me ne vada!" sdrammatizzó come al suo solito il mio migliore amico. Io gli sorrisi.
"Andiamo, non dirmi che vuoi dormire sul divano?!!!" 
"No, no!" accennai un sorriso.
"Vieni.. Posso?" mi chiese il permesso di prendermi il braccio e io feci cenno di si con la testa.
Mi mise a letto rimboccandomi le coperte, come un bravo papá fa con la sua bambina, poi si sistemó sulla poltrona accanto al letto e mi prese la mano.
"Notte tesoro" disse dandomi un bacio sulla guancia. 
"Cal non puoi..." non mi lasció finire che disse: "Shhhh adesso riposa"
Chiusi gli occhi e cercai di prendere sonno.
FINE POV

Gli scienziati si addormentarono mano nella mano, Gillian nel letto e Cal nella poltrona accanto. Chiunque li avesse visti lí, cosí, in quel momento avrebbe pensato che fra loro ci fosse piú di un'amicizia, forse neanche amore ma qualcosa di speciale, qualcosa che solo loro custodivano. 

POV GILLIAN
Mi svegliai a causa dei raggi del sole che filtravano dalla finestra. Ci misi un po' a mettere a fuoco che Cal era rimasto a tenermi la mano per tutta la notte! Ma in fondo ho sempre saputo che dietro quella corazza da uomo arrogante ci fosse un uomo dolce! 
"Sono bello mentre dormo?" mi disse assonnato strofinandosi gli occhi con una sola mano.. 
"Cal, avrai dormito malissimo, non dovevi restare tutta la notte sulla poltrona" gli dissi sedendomi sul letto.
"Oh beh tranquilla tesoro, ti manderó la parcella per il torcicollo!" sdrammatizzó e tutti e due iniziammo a ridere. 
"Oh no Cal, sono le otto é tardi" dissi alzandomi e rovistando tra i vestiti dell'armadio.
"Oh no, no, no tesoro! Non tornerai al Lightman Group oggi!"
"No Cal, davvero va tutto bene e io voglio tornare al lavoro.... cosí mi distraggo... davvero lasciami venire, per favore" risposi poggiandogli una mano sul petto.
"Va bene tesoro, a condizione che io ti possa offrire la colazione e per colazione intendo tutto quello che vuoi, anche tutto il bar!" scherzó sorridendo!
"Simpatico dottor Lightman!" lo liquidai andando a vestirmi in bagno. 

POV CAL
Gillian andó in bagno a vestirsi e io mi diressi di sotto per prendere un bicchiere d'acqua quando qualcuno bussó alla porta.
Era quel Sebastian a quanto pare....
"Cal?! Che ci fai qui?!" disse sorpreso di vedermi a casa di Gillian.
"Non sono affari tuoi. Piuttosto che ci fai tu qui?" ribbattei sottolineando il 'tu'.
Ah quell'uomo! Ok, si era trovato nel posto giusto al momento giusto, ma questo non mi importava, non mi piaceva.... o forse non mi andava giú che fosse cosí vicino a Gillian.
"Oh Cal.... Sebastian!" disse Gillian precipitandosi ad abbracciarlo, cosa che lui ricambió.
 Eh no, non mi piaceva affatto.
"Emm.. noi stavamo andando a fare colazione perché non ti unisci a noi?" Gillian l'aveva invitato a fare colazione con noi, bene mi tocca sopportarlo ancora..
"Io la pago solo a te la colazione tesoro!" mi riferii a Gillian sarcastico!
Lei mi guardó con sguardo di rimprovero seguito da un sorriso. 
"Non si preoccupi Lightman, come vuole lei!" ribatté O'Connel.
"Dottor" dissi.
"Cosa?!' rispose.
"Dottor, dottor Lightman" 
"Oh certo, mi scusi!" mi scherní. Io stetti al suo gioco sfoderando un sorriso a 32 denti!
"Mi sembrate due bambini, smettetela!" ci rimproveró Foster.
Arrivati al bar, Gillian ordinó un cappuccino e due brioche, io un cappuccino e O'Connell un caffé. Come da gentiluomo pagai la colazione a Gillian e ci avviammo verso il tavolo.
"Gillian volevo dirti che in questi anni mi sei mancata molto... volevo venirti a trovare solo che il mio lavoro come ben sai non me l'ha permesso! Poi quando mi hanno detto del tuo rapimento mi sono precipitato qui... Mi dispiace Gill... scusa se non ti sono stato accanto" 
Oh mio Dio! Adesso anche le smancerie ci si mette a fare, perché a me???????
"Oh tranquillo Sebby, va tutto bene adesso e poi tu sei ancora qui!" gli rispose Gillian accarezzandogli una spalla.
"Stasera ti invito a cena per farmi perdonare e non puoi rifiutare!!" gli disse sorridendogli quella sorta di pagliaccio. Dovrebbe lasciarla stare almeno per questa settimana.. E poi non voglio che si vedano da soli a cena, no, no. Lei gli fece un cenno di si con la testa. Non potevo piú restare senza dire niente....
"Tesoro, dobbiamo andare adesso!"
"Si Cal, ciao Sebby a stasera!" lo salutó Gill. 
Arrivati al Lightman Group, Gillian andó in laboratorio a vedere se c'erano nuovi casi. Io mi diressi nel mio ufficio, presi un po' di scotch e mi rilassai sulla mia poltroncina. 
Penso a Gillian... Io credo di amarla... Si, io la amo, ma ho paura di perderla se rivelo i miei sentimenti verso di lei.. Io credo di non meritarla, lei é un'anima cosí pura e io.. oh beh io la infangherei. Adesso che ho ammesso a me stesso di amarla si spiega tutto... Si spiega perché ero geloso di Burns, di quando altri uomini le fanno dei complimenti sul suo aspetto e adesso di O'Connell. Non posso permettere che me la portino via di nuovo... 

CALLIAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAN:3

Ecco a voi il sesto capitolo, spero che la mia storia non vi stia annoiando bellezze!
Comunque dal prossimo capitolo ci sarà un altra sorpresina che non so se vi piacerà!
Le recensioni sono sempre gradite!!
Baci e alla prossima guys!:)

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Capitolo 7
*** Tutto in una sera. ***


TUTTO IN UNA SERA

Due mesi dopo....

Erano le due di notte e il dottor Lightman era sul divano a guardare la tv. Quei due mesi per lui erano stati stancanti: il rapimento di Gillian, O'Connell ed Emily che adesso voleva andare in vacanza con i suoi amici. Non riusciva proprio a chiudere occhio quella notte cosí decise di uscire. Si avvió verso un bar, prese un drink, un secondo e un terzo e cosí via... 
"Un altro grazie" disse traballante lo scienziato.
"Non ti sembra di aver bevuto troppo amico?!" lo avverte il barista.
"Mh. forse hai ragione, mi conviene andare a casa -era proprio sbronzo- sai una cosa amico? É che non riesco a chiudere occhio! E sai perché? Per una donna!" stava parlando con il barista, aveva bevuto decisamente troppo.
"Ah si? Dimenticala bello!" gli rispose il ragazzo dall'anltra parte del bancone intento a preparare un drink.
"Naah nah nah, non posso capisci? Lavoriamo insieme, la vedo tutti i giorni, secondo te come la dimentico?" gli chiese ridendo il dottor Lightman.
"Stai messo male allora, amico" 
"Giá... -rassegnato si alzó, cercando di reggersi in piedi- stammi bene!" lo liquidó.
"Chiama un taxi, bello!" gli consiglió il ragazzo visto il suo stato.
'Perché dovrei prendere un taxi se ho la macchina?' si ritrovó a pensare Lightman.
Accese l'auto percorse qualche metro e poi si fermó a guardare la casa di Foster. Erano le quattro del mattino ormai, sicuramente Gillian stava dormendo. Guardava la sua finestra... Immaginava la dottoressa Foster dormire serena. Mise in moto e tornó a casa. Si chiuse la porta alle spalle e si buttó letteralmente sul letto per poi addormentarsi. 

La mattina dopo al Lightman Group...

"Lightman, abbiamo un caso di infedeltá coniugale, dobbiamo accettare?" chiese Torres.
Questi casi gli facevano salire i nervi eppure ci tenevano a galla... 
"Accetta" disse secco.
"Emmm... chiedono esclusivamente lei.." 
"Va bene, arrivo" 
Questa mattina non aveva ancora visto Gillian, cosí si avvió nell'ufficio della dottoressa. Non entró. La guardó soltanto, parlava al telefono. Strano. Poi sentí solamente 'a dopo'. 
Bussó e poi entró.
"Cal! -disse la dottoressa posando il cellulare nella borsa- devi dirmi qualcosa??" concluse.
"Mmm.. nuovo ragazzo?? Chi é?" Chiese curioso Lightman.
"Cosa? Ah no, no -rise- era solo Sebastian!" rispose sorridendo Foster.
"E...?" continuó Lightman.
"E niente Cal!" lo ammoní Gillian. 
"Va bene tesoro!" 
"A proposito Cal oggi dovrei uscire un po' prima...." 
"Come mai?!" chiese lo scienziato inclinando la testa di lato per leggerla anche se sapeva di non poterci riuscire.
"Smettila Cal, non ti impicciare!" 
"Mh. Comunque abbiamo un caso di infedeltá coniugale.. mi servi!" 
"Va bene" sorrise Foster.
I due si avviarono verso un evento per single. 
Dopo aver risolto anche questo "caso" se cosí si puó chiamare, Cal accompagnó Gillian a casa per poi tornare in ufficio.

POV GILLIAN
Sebastian mi aveva chiamata, doveva dirmi una cosa importante o almeno cosí aveva detto. Ci saremmo incontrati in un bar qui vicino, proprio quello a che non piace a Cal! 
Mi misi uno dei miei vestini, blu elettrico, scarpe abbinate un filo di trucco... e pronta!! Uscí di casa, dove su una bella macchina scappottabile mi aspettava Seb! 
"Bellissima, come sempre!" mi disse Sebastian prendendomi la mano e facendomi fare una giravolta su me stessa. Non era cambiato per niente da quando stavamo insieme! Perché si al liceo stavamo insieme! Pou ci lasciammo a causa della sua troppa gelosia che adesso sembra riuscire a gestirla.
"Grazie" risposi dolce mentre mi apriva la portiera della macchina.
"Stasera voglio che tu sia la regina proprio come ai vecchi tempi, ricordi?!" disse mettendo in moto dirigendosi al bar.
"Come dimenticarlo? Stavamo bene insieme se tu non fossi stato cosí geloso..." gli risposi un po' amara.
"Giá... e di questo me ne pento, perché ti ho persa" 
Lo guardai, mi guardó e entrambi ci sorridemmo. Sebastian era un uomo affascinante, dolce ma anche misterioso. Per questo mi meraviglio non abbia ancora trovato una compagna!
"Eccoci arrivati piccola!" esclamó sorridente scendendo dalla macchina e io lo seguí.
"Vieni" mi disse tirandomi per un braccio.
"Ma non dovevamo andare al bar?" 
"Bar? Secondo te io,  porterei questa bella signora ad un semploce bar? Mi sorprendi Gillian..." rise attirandomi a sé. Mi spostó una ciocca di capelli dietro l'orecchio e poi mi disse: "Chiudi gli occhi" 
"Cosa?"
"Chiudili, avanti!" sorrise.
"Va bene" risposi sorridendo. Avanzavamo sempre di piú, nonostante io non sapevo dove stessimo andando io mi fidavo di lui! 
"Adesso mia dolce donzella, puoi aprire gli occhi!" 
Aprii gli occhi e rimasi a bocca aperta. Eravamo in spiaggia, c'era una baracca illuminata da alcuni luci bianche. Al centro c'era un tavolo addobbato con dei fiori e due candele, con due piatti contenenti del cibo alle due estremitá. 
"Mio Dio, Seb! É... é bellissimo!" lo abbracciai cosa che lui ricambió per poi portarmi a sedere nel mio posto. Passammo la cena parlando del piú e del meno. Poi...
"Gill, fi chiedo un altro e unico favore..." mi disse prendendomi la mano.
"Si?" gli risposi sorridendo.
"Guarda il cielo" disse spostando gli occhi da me verso l'alto.
Passó un aereo che portó una scritta illuminata: 'Vorresti stare con me, Gillian?'
Io rimasi stupoda alla vista di tutto ció che Sebastian aveva fatto per me, era un po' che ci frequentavamo ma non mi aspettavo  tutto questo!
"Oh Sebastian.... si, si!" 
Finita la frase lui si precipitó da me baciandomi con dolcezza. 

CALLIAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAN:3
Surpriseeeeeeeeeeeeee! lo so lo so.................
Al prossimo!

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Capitolo 8
*** La nuova notizia. ***


LA NUOVA NOTIZIA.

"Papá, svegliati papá!! Andiamo dormiglione farai tardi al lavoro" gridó Emily buttando il padre giú dal letto.
"Emily!" sbraitó lo scienziato alzandosi.
"Hai bevuto ieri sera papá?" gli chiese la figlia sospettosa.
"No! Non ho bevuto!" rispose lo scienziato.
"Papá... guarda che sono la figlia di un pazzo scienziato esperto di micro espressioni, avró pur imparato qualcosa!" si mise la mano sui fianchi aspettando una rispista dall'uomo.
"Solo un pochino!" disse con una buffa voce.
"Si certo" disse la figlia scomparendo dietro la porta della stanza.
Lightman si vestí pronto per un'altra giornata, soliti pantaloni, solita camicia e via! Scese in cucina a prepararsi un caffé mentre Emily mangiava una mela.
"Una mela? Scherzi?!" la scherní lo scienziato.
"Mi tengo in forma -si avvicinó al padre- e dovresti farlo anche tu!" disse arrogante dando due colpi con la mano sulla pancia dell'uomo.
Lightman sorrise poi le diede un bacio e si avvió in ufficio... dove lo apettava una grande notizia... forse non per lui.
"Locker! Bella cravatta" disse lo scienziato camminando veloce per il corridoio. Eli si guardó la cravatta poi tornó con lo sguardo sull'uomo.
"Bugia!" esclamó Cal dal fondo.

POV CAL
Ieri avevo bevuto decisamente troppo e adesso ho la testa che mi scoppia e devo anche cercare di non darlo a vedere! Cosa potrebbe andare peggio?
"Dottor Lightman!" esclamó O'Connel entrando nel mio ufficio.
"O' Connel" risposi.
"Allora che mi racconta? La vedo bene!" mi disse guardandomi dall' alto in basso. 
Come risposta sorrisi beffardo. 
"Chi é questa bella ragazza?!" disse prendendo la foto di Emily posta sulla mia scrivania.
"Mia figlia, ma non deve interessare" gli risposi prendendogli la foto e posizionandola nel posto in cui era prima.
Rise.
"Ha visto Gillian per caso?!" mi chiese sorridendo arrogante.
"No, non é ancora arrivata!" risposi superiore.
"Mh. beh sarà stato perché ieri abbiamo fatto tardi!" esclamó sornione. 
Ieri Gillian era con lui? E hanno fatto tardi???? 
"Tardi dici eh?" Dovevo capire cosa avevano fatto ieri, perché erano insieme. Ah, giusto! Ieri Gillian é uscita prima per parlare con lui non so di cosa.
"Eh giá, io e la mia signo sotto il chiaro di luna fino a tardi. Ma non voglio annoiarla Cal. Ci si vede biondino!" Si dileguó. 
Biondino? Ma vaffanculo. E poi cosa voleva dire con 'la mia signora'? É podsibile che...
"Caaal!" 
Gillian. 
"Tesoro!" 
"Devo parlarti!" mi disse sorridente.
"Adesso?" risposi ancora un po' scosso.
"Se non hai niente da fare, sí!" 
"Spara! Sono tutto orecchie!" risposi sorridendo.
"Sai che Sebastian era un vecchio amico e che prima stavamo insieme..."
"Si?" la incitai a continuare.
"Beh ci siamo rimessi, insomma ieri si é dichiarato.." 
In quel momento il mondo mi crolló addosso. La mia Gill con un altro uomo. Quel bastardo me l'ha portata via... un'altra volta. Perché l'hai fatto Gillian? Perché ti sei messa con quell'uomo? Perché hai tradito me? Perché?
"Cal sei ancora qui?!" mi disse dandomi un pacca sulla spalla.
"Eh? Si son felice per te, tesoro!" risposi accennando un sorriso. Lei mi abbracció, ma io in quell'abbraccio nom ci misi sentimento, solo tristezza e frustrazione.
Ti amo Gillian.
Quanto avrei voluto dirglielo in quel momento. Ma se lei era felice, io non avrei fatto niente per rattristarla. 
"Grazie Cal" mi sussurró all'orecchio. La strinsi forte, perché sapevo che da quel momento non saremmo stati piú come prima. Niente piú Cal e Gillian. Solo Cal nella sua solitudine. Ci staccammo. Gli presi il viso fra le mani, le spostai una ciocca di capelli dietro l'orecchio e le dissi: "Sarai sempre importante per me... tesoro!" le dissi sorridendo e lei ricambió. 
"Oh, il tuo sonounpoliziottograndeegrosso ti stava cercando!" sdrammatizzai per quanto potessi.
"Oh grazie, a dopo Cal"
A dopo.
Mi sdraiai sul divanetto.
Perché non gliel'hai detto prima, idiota?? 
Anche la coscienza adesso.
Dovresti dirglielo biondino!
Fanculo anche a te. Io amo Gillian e se adesso glielo dicessi la farei soffrire soltanto.
Forse, ma non puoi farti sfuggire la donna della tua vita un'altra volta.
Hai ragione la donna della mia vita... il problema é che io non sono l'uomo della sua vita.
Cosí la perderai per sempre, Cal. 

CALLIAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAN:3

La mia mente ha elaborato questa schifezza... scusatela!
Non posso fare a meno di dirvi che ci saranno altri due capitoli e poi la storia finirà.. ):


 

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Capitolo 9
*** Farei di tutto per te... anche aggredire un poliziotto! ***


FAREI DI TUTTO PER TE... ANCHE AGGREDIRE UN POLIZIOTTO

Una settimana dopo...

L'oscuritá aveva ormai ricoperto da un po' il distretto e il Lightman Group era chiuso da un pezzo... ma all'interno uno scienziato inglese, molto sexy, ubriaco e triste si ostinava a non dormire..
"Perché dovrebbe amarti babbeo? Lui é un uomo attraente, carino e coccoloso, cosa vorrebbe di piú una donna?? Cosa potrebbe volere di piú Gillian...." 
Ecco adesso stava parlando anche da solo mentre girava per l'interno dell'edificio con una bottiglia di scotch in mano! 
"Tu la ami e lei no, devi fartene una ragione, testina!" disse dandosi un colpo in fronte con la mano. Guardó l'ufficio di Foster, entró si sedette sul divano e accarezzó il posto accanto al suo. La mente venne offuscata da tanti ricordi... quando la consolava per esempio o quando rimamevano accoccolati lí solo loro e nient'altro. Adesso era tutto cosí diverso, adesso era solo. Adesso tutto quello che c'era intorno a lui, gli sembrava nero, cupo. Felicità? In quel momento quella parola non esisteva neanche per lui. 
Nel frattempo a casa Foster, i due stavano mangiando e chiacchierando. 
"Dimmi Gillian, tu e Lightman avete avuto una relazione?" chiese il poliziotto azzannando una cotoletta.
"Cosa? No, certo che no!" rispose Foster imbarazzata.
"E digli di starti lontano... non mi piace affatto che ti stia cosí vicino" adesso era piú serio.
"Andiamo Sebastian é solo il..."
"NO! -scattó in piedi avvicinandosi a lei e puntandogli un dito contro- VOGLIO CHE TU LASCI QUELL'UFFICIO DOMANI STESSO, CAPITO?" era arrabbiato, il tono della voce era molto alto e ció fece spaventare Gillian.
"Non posso lasciarlo Sebastian" a finire la frase un pugno la colpí in piena faccia, lasciandola di stucco.
"TU DOMANI LASCI IL LAVORO" rispose l'uomo allontanandosi e lasciando la donna inerme ancora stupefatta dall'accaduto. Gillian si massaggió la guancia, era spaventata, era la prima volta che si comportava cosí da quando stavano insieme. Scappó in bagno a piangere, non sapeva cosa fare e aveva una paura tremenda.. Rimase lí per molto tempo...
"Hei Gillian, andiamo esci.. non ti ho fatto niente, forza.. -dato che non ricevette nessuna risposta sospiró- come vuoi! Notte amore!" Poi andó a dormire. Gillian rimase rinchiusa lí tutta la notte e non accennava a uscire fino a quando non dovette farlo per andare a dormire. Quel pugno le aveva procurato un livido intorno all'occhio che dovette mascherare con del trucco..

In ufficio...

"Cal devo parlarti..." Gillian doveva lasciare il lavoro, almeno per un po'.
"Dimmi tesoro!" rispose pimpante l'uomo. 
"Cal, é una cosa seria... per favore" ribatté.
"Ti vedo strana, c'é qualcosa che non va?"

POV GILLIAN
"Ti vedo strana, c'é qualcosa che non va?"
Si. Si, Cal. Guardami niente va bene. Andiamo tu puoi capirlo, ti prego capiscilo. Ti prego.
"No. No. Va tutto bene é soli che.."
Forza Cal.
"Sono qui spara!" 
Andiamo smettila di scherzare adesso, alza quella testa da quel maledetto computer e guardami negli occhi Cal.
"Tesoro, sicura di stare bene bene?" disse guardandomi negli occhi. Finalmente!
"Ma cos'hai lí?" in un attimo si fece serio.
"Dove?" chiesi innocente.
"Intorno all'occhio, Gillian" disse avvicinandosi a me e allungando il dito verso il mio occhio. Al suo tocco anche se dolce, mi ritirai per il dolore.
"Chi te l'ha fatto?" sempre piú serio.
"Ho sbattuto" risposi.
"Sbattuto eh? Mi prendi in giro Gillian? É stato Sebastian?"
Silenzio, io non riuscivo a parlare e speravo che dal mio viso non trasparisse niente a lui percettibile.
"Lo prendo come un si" disse camminando velocemente verso il corridoio.
"Cal, Cal dove vai, fermati!" dissi raggiungendolo e poggiandogli una mano sulla spalla per fermarlo.
"Dov'é?"
Silenzio.
"Dov'é?" ribatté piú duro.
"A casa.. ma aspetta.." Niente da fare era giá sparito.

POV CAL 
Dovevo aspettarmelo! Infondo non mi piaceva, stavolta non era gelosia, questa volta dovevo dare ragione al mio istino... Avrei dovuto dirglielo a Gillian, per evitare il tutto. Ma adesso la paga. Adesso gliela faccio vedere io a quel bastardo. Se la rendeva felice potevo anche accettarlo, ma picchiarla, l'ha fatta grossa! Frenai di botta davanti la casa di Foster e mi precipitai a suonate il campanello. Neanche aprii la porta che gli sferrai un pugno con tutta la forza che avevo in corpo in pieno volto. 
"Ma che cazzo fai? Stronzo" mi disse mentre era a terra con il naso sanguinante a causa del mio pugno.
"Cosí impari che ció che é mio non si tocca e ringrazia Dio che sei un poliziotto altrimebti staresti messo peggio di cosí" risposi andandomene.
Accesi la macchina e tornai a lavoro. 

CALLIAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAN:3
Okaaaaaaaaaaaaaaaaaaay! Eccolo il nono capitolo e dopo (sempre oggi) posterò il decimo e ultimo capitolo!
L'ultimo sarà emozionante........ chissà se in positivo o in negativo.......... :D Vi metto l'ansia ahahah
A dopo!

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Capitolo 10
*** The end. ***


THE END.

Lo scienziato tornó in ufficio piú nervoso che mai.. 
"Dottor Lightman.."
"Non ora Heidi" liquidó l'assistente per poi dirigersi a passo veloce nello studi di Foster.
"Cosa hai fatto Cal?" chiese preoccupata.
"Gli ho solo dato una lezioncina -disse bagnandosi le labbra- ma ora parliamo di te. Quando te l'ha fatto? Ieri? Si ieri. E perché non mi hai chiamato?" disse il tutto velocemente mettendosi entrambe le mani dietro la nuca.
"Cal io non spevo cosa fare, non potevo chiamarti"
"Dovevi chiamarmi, Gillian... Non starai piú con quell'uomo. Verrai da me o dove vuoi basta che ti allonani per un po'."  disse pandosi una mano sul viso.
"Cosa? Tu non decidi per me Cal" rispose infastidita Foster.
"Ti ha dato un pugno Foster" questa volta gridó. La dottoressa per tutta risposta scattó in avanti superandolo e andando via. Stava tornando a casa. Voleva prendere le sue cose pensando che Sebastian fosse a lavoro. Aprí la porta, salí di sopra prese un borsone, dove ci mise vestiti e altre cose indispensabili.

POV GILLIAN
Sarei andata via, non da cal, non da nessun altro. Sarei andata in un motel e basta.
"Gillian che stai facendo?" Mi girai di spalle e vidi Sebastian. Merda era ancora lí.
"Vado via per un po'." dissi cercando di sembrare tranquilla e concentrandomi sui vestiti.
"NO! TU NON VAI DA NESSUNA PARTE!" mi strattonó per un braccio.
"E lasciami!" mi liberai. Scese di sotto, pensai se ne stesse andando ma poi tornó con in mano una mazza da baseball.
"Che vuoi fare Sebastian?" chiesi tremando, in volto gli lessi una chiara espressione di rabbia. Era pronto a colpire cosí cercai di scappare.

POV CAL
Stava sucuramente tornando a casa, ma cos le salta in mente? Stavo andando il più veloce possibile per raggiungerla. Andiami catorcio muoviti! Se lui é li.. mio Dio! 
Accostai davanti casa di Foster e in fretta e furia mi precipitai a suonare. Una. Due. Tre volte. Niente. Nessuno apriva. Cosí con una spallata sfondai la porta.
"Gillian... Gillian..." gridai. Controllai la cucina, salone, stanza degli ospiti, ma niente. Salí di sopra.
"Gillian.." sussurrai. 
Aprí la porta del bagno... niente. 
Ultima stanza: camera da letto. Piano enatrai, nessuno, nessuno c'era nella camera. Vidi che era tutto in disordine e questo non era da Gillian. Andai dall'altra parte della stanza e lí dietro il letto la vidi... in un bagno di sangue. Mi catapultai vicino a lei, alzandole la testa.. era proprio lí che l'aveva colpita.
Merda.
Non aspettai un minuto in piú e chiamai un'ambulanza. 
"....Fate presto" 
Non potevo credere alla vista dei miei occhi, quando gli sentí il polso capí che respirava ancora, anche se affannosamente.
NINO. NINO. NINO. NINO.
L'ambulanza era arrivata. La stavano mettendo su una barella. Io li seguí.
"Io vengo con voi" dissi secco.
"Signore.."
"Vengo con voi" scandí bene le parole.
"Va bene. Parti!"
In pochi minuti arrivammo all'ospedale e la portarono in sala operatoria.
"Signore mi spiace ma non puó entrare" mi disse un'infermiera.
"Io devo stare con lei. Mi faccia entrare, la prego" cercai di spiegare, disperato.
"Mi dispiace" poi chiuse la porta.
-------------------------------------

Lo scienziato rimase lí inerme, seduto su una sediolina attaccata al muro con i gomiti sulle ginocchia mentre si teneva la testa fra le mani aspettando notizie. Un'infermiera stava uscendo dalla stanza e lui la bloccó: "Per favore, mi dica come sta" disse con la voce che a mala pena usciva dalle corde vocali.
"L'operazione é stata difficile ma si sta stabilizando, quando il dottore uscirá le dirá se protrá vederla o no. Mi dispiace non posso dirle altro -sorrise compassionevole- ma vedrá che sua moglie si riprenderá!" sorrise nuovamente. Allo scienziato sembrava sincera. 'Mia moglie' si ritrovó a pensare.... Si tiró uno schiaffo. Era solo colpa sua. Avrebbe dovuto accompagnarla, avrebbe dovuto seguirla all'istante quando si avvió all'uscita, sarebbe solamente dovuto arrivare prima... 
"Dottore, dottore" gridó con quanto fiato aveva in gola. "Come sta? Posso vederla?" diceva tutto velocemente, era in ansia, si sentiva in colpa... si sentiva morire...
"Per adesso i valori sono normali... se vuole puó vederla" disse facendo un sorriso amaro e poggiandogli una mano sulla spalla. Lo ringrazió e poi si diresse velocemente nella stanza fermandosi sulla soglia. L'ammirava. Ammirava la donna che amava su un letto di ospedale ed era soltanto colpa sua. Lei era bella, era bella anche in quel momento, lí cosí senza forze, ma era bella. 

POV CAL
Ricordo quella volta quando Jenkins ha cercato di farla rapire dall'emulatore e io la portai all'ospedale e le dissi che le fasciature le donavano e lei mi sorrise. Il suo sorriso é la cosa piú bella del mondo, é la luce che illumina le tenebre, é una stella nella notte, é la strada giusta da imboccare... Quanto amo il suo sorriso.. quanto amo lei. Entrai e mi sedetti in una poltroncina accanto al letto e le presi la mano, come quando l'avevo salvata dalle grinfie di John e la sera avevo dormito da lei... E adesso sono qui accanto a lei e lo saró per sempre.
--------------------------------------

"Gillian... mi senti? Beh sono io quello scontroso inglese molto attraente -sdrammatizzó accennando un sorriso- tesoro volevo solo dirti che adesso devi svegliarti, devi farlo per me, perché senza di te io non sono niente. Io ti devo la vita, perché senza te io non ne avrei una. Io ti amo Gillian e adesso mi pento di non avertelo detto prima.. Ma adesso svegliati... ti prego... fallo per me" una lacrima gli solcó il viso, lui, lo scienziato pazzo, il dottor Lightman stava piangendo. La guardó. Una lacrima di Cal bagnó la mano di Gillian... 
"T-ti amo anch'io Cal"
Tuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu.
"GILLIAN. GILLIAN GUARDAMI. GUARDAMI. INFERMIERA. INFERMIERA. NO NO NOOOOOOO."
L'infermiera era appena entrata nella stanza stavano facendo di tutto per rianimarla.
"Signore esca" 
Lightman ormai sentiva tutto distorto, tutte le voci erano lontane non capiva piú niente, anzi solo una cosa: 'Libera la stiamo perdendo'
Il dottore uscí.
"Mi dispiace"
Urla, lacrime, rumori esterni. Urla, lacrime, urla, lacrime e ancora urla. 
Era finita. 

CALLIAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAN:3

Ecco la fine... scusatemi! So che è un brutto colpo di scena ma la storia doveva andare così!:(
Tornerò al più presto con una One-Shot e una long fic:)
Grazie a tutti per avermi seguitooooooooooooo, bacioni<3

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