Behind blue eyes

di Holkay
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 ***
Capitolo 2: *** 2 ***
Capitolo 3: *** 3 ***
Capitolo 4: *** 4 ***
Capitolo 5: *** 5 ***
Capitolo 6: *** 6 ***
Capitolo 7: *** 7 ***
Capitolo 8: *** 8 ***
Capitolo 9: *** 9 ***
Capitolo 10: *** 10 ***
Capitolo 11: *** 11 ***
Capitolo 12: *** 12 ***
Capitolo 13: *** 13 ***
Capitolo 14: *** 14 ***



Capitolo 1
*** 1 ***


 

Stavo cercando le chiavi del mio appartamento da circa dieci minuti.

Ecco come facevo ad amare e odiare la moda allo stesso momento.

Amavo la mia borsa Yves Saint Laurent immensa che però mi faceva perdere tutto ciò che ci mettessi dentro.

Non vedevo l’ora di rientrare in casa.

Ormai erano due anni che vivevo da sola ma ancora non mi ero abituata alla sensazione di rientrare e non dover litigare con i miei genitori.

Entrambi super impegnati con il lavoro, mio padre avvocato e mia madre professoressa, trovavano sempre il tempo per rompere le scatole alla loro unica figlia.

Quando entrai alla London college of fashion credo di aver baciato a terra, finalmente potevo lasciare quella casa di matti.

I miei si sono lamentati tanto perché volevano che continuassi a vivere con loro dato che sono comunque qui a Londra, ma non ho voluto sentire ragioni.

Eccole finalmente, trovate le maledette chiavi!

Ah finalmente casa! Finalmente relax! Finalmente weekend!

Quella settimana era stata piena di corsi e l’avevo passata con la testa sui libri per preparare gli ultimi esami, dovevo tener duro per un altro mese, fino alle vacanze di natale.

Mi lasciai cadere sul grande letto che padroneggiava nella casa; era un unico ambiente, il tipo di appartamento che avevo sempre sognato con i mobili ultra moderni come del resto tutto l’arredamento.

Iniziai a gironzolare tra twitter, facebook e tumblr.

Ero la solita ragazza drogata di social network, credevo che fossero stati la migliore invenzione.

Tumblr lo usavo molto per vedere le novità di moda e fashion in generale, invece gli altri due per tenermi in contatto con la miriade di amici che mi circondavano.

Spostai il computer dalle mie gambe a sopra al materasso e iniziai a svestirmi.

Una doccia calda era l’ideale per togliere via tutto lo stress accumulato.

Ripiegai tutti i vestiti sulla sedia e buttai nel cesto dei panni sporchi quelli che erano da lavare.

Entrai in bagno indossando solo l’intimo e aprì l’acqua per farla arrivare ad una temperatura stabile.

Attaccai l’ipod alle casse e selezionai la playlist migliore.

Rihanna.

Cantando qualche pezzo della canzone che si espandeva dalle casse mi infilai sotto la doccia.

Nemmeno sotto allo scorrere dell’acqua smettevo di pensare alla moda; incomincia a pensare quanto amassi il modo di vestire di Rihanna e come riusciva a mescolare bene la sua mascolinità con capi ultrafemminili.

Finì di lavare i miei lunghi capelli rossi e mi avvolsi nell’accappatoio verde.

Tornai in camera dove l’avviso di un messaggio di facebook echeggiava dal pc.

Asciugando l’eccesso di acqua dai capelli mi sedetti dov’ero prima e controllai chi fosse a contattarmi.

Alla vista della nuvoletta rossa vicino al suo nome il mio cuore perse un battito.

Niall Horan.

Aprì la conversazione per leggere cosa mi avesse scritto:

Ehy Scarlett allora per stasera tutto confermato?

Oppure hai deciso di darmi buca?! ahahahah”.

Sorrisi come un’adolescente alla prima cotta leggendo quel messaggio.

Controllai quanto tempo prima lo avesse inviato e notai che erano stato solo pochi minuti prima.

Digitai velocemente la risposta:

Ehy Niall, scusa ma ero sotto la doccia. Nono tutto confermato tranquillo :D” premetti invio.

Meno male! Allora io torno sui libri, ti passo a prendere alle 21 come avevamo deciso. Un bacio xX”.

Il mio sorriso continuava a crescere.

Okay a dopo un bacio xX” inviai la mia risposta e poi mi lasciai cadere con la schiena sul letto.

Non potevo ancora crederci, dopo un anno finalmente sarei uscita con Niall per la prima volta.

Ci avevano presentato amici in comune una sabato sera di qualche mese fa.

Rimasi incantata quando i suoi occhi color cielo incontrarono i miei; anch’io avevo gli occhi chiari, di un celeste che sembrava quasi finto, ma con i suoi non avevano nulla a che vedere.

Era bellissimo. Fu proprio un colpo di fulmine. Quando gli strinsi la mano tremavo come una foglia e lui diventò tutto rosso in viso, era ancora timido all’epoca.

Con il passare dei mesi siamo usciti sempre più spesso insieme, ma sempre con tutti gli altri amici.

Non avevo mai avuto il coraggio di dirgli quanto mi piacesse; avevo sempre avuto un carattere molto schietto e spudorato ma lui mi metteva un tale imbarazzo da farmi diventare la ragazza più timida della terra.

Una sera la sua migliore amica mi chiese cosa pensassi di Niall e forse in preda ai fumi dell’alcol le confessai la mia cotta. Lei rimase contentissima di questa cosa e mi disse che Niall non la smetteva più di parlarle di me.

Una settimana dopo Niall ebbe il coraggio di invitarmi ad uscire il venerdì sera seguente; che era finalmente arrivato.

Frequentava la Royal Academy of music e suonava la chitarra, cosa che mi fece sciogliere appena me lo disse.

Mi aveva sempre affascinato il ragazzo appassionato alla musica.

 

•••

 

Aprì l’armadio, forse con troppo anticipo, ma mi conoscevo e sapevo che per prepararmi ci avrei messo un’ora buona.

Inizia a tirare fuori vari capi di abbigliamento.

Mi sembrava tutto troppo elegante, troppo scontato, troppo casual.

Intanto i capelli si stavano asciugando in testa.

Dopo molto tempo arrivai ad una decisione.

Maglietta semplice bianca con maniche a tre quarti, cardigan in misto lana nero e pantalone con cavallo basso sempre nero.

Ai piedi decisi di indossare degli stivaletti neri in pelle che mi arrivavano alla caviglia.

Indossai i miei orecchini preferiti a forma di teschietto ricoperti di brillantini e lasciai i capelli sciolti cadere sulle spalle.

Un filo di matita e una punta di rossetto color pesca.

Non mi andava di prepararmi troppo, Niall mi aveva già visto nelle peggiori condizioni, tranne che in pigiama, quindi pensai che non ci fosse bisogno di abbellirmi come una Barbie.

Aprì il cassettone dell’armadio per estrarne la sciarpa ad anello nera, Londra è sempre così fredda, motivo in più per indossare un accessorio che tanto amavo.

Tolsi dalla stampella la giacca di pelle nera e la indossai, controllai l’orario sul mio Iphone: 21:01.

Wow ero in orario,evento raro.

Pochi attimi dopo uno squillo sul cellulare mi avvertì che Niall era arrivato sotto casa.

Per non farmi vedere troppo eccitata presi un po’ di tempo prima di precipitarmi giù.

Tirai un respiro, mi spruzzai un po’ di profumo sulla sciarpa e mi avviai verso la porta di casa.

Chiusi con una mandata e riposi le chiavi in borsa continuando a guardare il legno scuro della porta;

ancora non avevo incrociato lo sguardo di Niall, appena mi voltai fui, ovviamente, folgorata.

Raggiunsi la grande macchina nera e quella vista angelica mi fece perdere un battito.

Ciao” gli dissi timidamente.

Ciao” mi rispose con un largo sorriso mostrandomi tutti i denti perfettamente allineati.

Quando l’ho conosciuto portava l’apparecchio, cosa che cercava di nascondere, ne faceva una grande vergogna, io ma non ci ho mai dato peso.

La sua bellezza interiore sovrastava quella esteriore ed era proprio la prima ad avermi fatto perdere la testa.

Lo osservai mentre mi sistemavo sul sedile accanto al suo, indossava un jeans chiaro e delle sneakers bianche.

Il parka verde faceva intravedere una felpa mimetica che copriva il suo sottile busto.

Nel tragitto fino al pub chiacchierammo tanto.

Mi era sempre piaciuto il suo carattere, sapeva adattarsi alle situazioni, essere divertente quando si poteva ma serio al momento opportuno.

Mi faceva ridere tanto e rideva anche lui con me.

La sua risata era la cosa più bella che avessi mai sentito.

Arrivammo al pub e parcheggiamo nello spiazzale di fronte.

Una volta dentro, Niall chiese del tavolo che aveva prenotato e un cameriere ce lo indicò.

Lungo il tragitto però si fermò a salutare un suo amico.

Ciao Liam” lo salutò Niall abbracciandolo amichevolmente, presentandolo poi a me.

Lei è Scarlett” mi indicò Niall.

Piacere di conoscerti sono Liam” mi strinse vigorosamente la mano, quasi mi fece male.

Era poco più alto di lui, moro con il ciuffo all’in su, anche lui in compagnia di una ragazza.

In pochi attimi il mio cervello elaborò chi avessi davanti e feci un largo sorriso alla ragazza che era accanto a Liam.

Melanie da quanto tempo” mi avvicinai ad abbracciarla.

O mio dio, Scarlett. È passato così tanto tempo” disse ricambiando il mio abbraccio.

Sono due anni che non ci vediamo, come vola il tempo. Cosa te ne stai facendo?”

Frequento l’University of the Arts, sai la passione per la fotografia. Te come va?”

Bene, io sono riuscita ad entrare al London college of fashion, ti ricordi come amavo la moda?!” le domandai sorridendo ripensando agli anni passati.

Oh certo che lo ricordo, tutte le mie barbie portano ancora i tuoi vestiti. Vedevi della stoffa e dal niente creavi qualcosa” disse sorridendo.

Niall accanto a me seguiva la conversazione, incrociai il suo sguardo e con una mano sullo stomaco mi fece capire che era ora di tagliare a corto dato che aveva fame.

Era da troppo che non vedevo Melanie e se fosse stato per me sarei rimasta a parlare lì per ore, ma mi dispiaceva per Niall.

Le conservi ancora?! Che bello! Comunque dobbiamo vederci per aggiornarci, è stato troppo bello averti incontrato” le dico abbracciandola.

Quando ci rincontreremo te le faro vedere, spero che accada presto” disse ricambiando il mio abbraccio.

Oddio si, allora buona serata. Ciao Liam” salutai il ragazzo accanto a lei che era rimasto in silenzio tutto il tempo.

Buona serata anche a voi ragazzi. Ciao Niall” disse stringendo poi la mano al mio accompagnatore.

Continuammo il nostro percorso verso il tavolo e dopo aver ordinato Niall mi domandò:

Come conosci la ragazza che è con Liam?”

Abbiamo fatto tutte le scuole insieme, giocavamo spesso insieme da piccole ed eravamo molto legate poi una volta arrivate all’università ci siamo perse” gli spiegai.

Ah capisco, vedi ci volevo io a farvi incontrare di nuovo” mi disse ammiccando.

Gli feci uno stupido sorriso.

Tu come conosci Liam?” gli domandai.

Siamo nella stessa università, andiamo molto d’accordo. Abbiamo la stessa passione per la musica”

Sorrisi ancora una volta in risposta, sembrava avessi una paralisi al volto quando ero con lui.

Ci accomodammo al nostro tavolo e dopo qualche minuto che leggevamo il menù prontamente una cameriera si avvicinò a noi.

Cosa posso portarvi?”

Io prendo del pollo al curry con contorno di patate al forno,grazie” ordinò Niall, rivolgendosi cordialmente alla biondissima cameriera.

Lo stesso per me”dissi io.

Niall mi guardo con una faccia mista tra lo stupore e la soddisfazione e quasi come una sfida aggiunse:

Il contorno abbondante”.

A me fai doppia porzione per favore” dissi mentre chiusi il menù e lo porsi alla ragazza.

Niall mi sorrise.

La cameriera finì di scrivere le nostre ordinazioni e si allontanò.

Ma allora sei veramente speciale” esordì.

Lo guardai titubante.

Sei una mangiona,quasi peggio di me” aggiunse.

Aaah siii!” Risposi finalmente dopo aver capito a cosa si riferisse.

Mi piace mangiare e che si freghi la linea, ho tutta la vita per stare a dieta” dissi facendolo ridere.

Beh da quello che vedo non ne hai di grandi problemi” disse sporgendosi per guardarmi meglio.

Odio quelle ragazze che quando le inviti a cena chiedono solo una misera insalatina, sono una perdita di tempo e di denaro” disse ridendo.

Da me non lo vedrai mai” affermai convinta.

 

•••

 

 

Cenammo continuando a chiacchierare, sapevamo già molto l’uno dell’altro però trovavamo sempre cose nuove da dirci.

Una volta finita la cena, uscimmo a fare una passeggiata a piedi.

Incrociammo varie coppiette e a vederli mi venne voglia di prendere per mano Niall.

Decisi di osare e dopo poco cercai la sua mano con la mia.

Lui senza dire niente incastro le sue dita tra le mie.

Passeggiamo per un altro po’ così fino a quando lui non si diresse verso il parcheggio.

In auto chiacchierammo ancora e ancora, non ci stancavamo mai di farlo.

Volevo che le strade di Londra si raddoppiassero per trascorrere ancora più tempo con lui.

Una volta arrivati davanti il portoncino marrone di casa mia, in macchina calò il silenzio.

Allora io vado” dissi con voce flebile e timida.

Buonanotte ‘Let” mi disse facendomi sorridere per il nomignolo che usava sempre per chiamarmi.

Mi sporsi verso lui per salutarlo con un bacio sulla guancia ma lui girò il volto facendo scontrare le nostre labbra.

Posso salutarti come si deve?” sussurrò sulla mia bocca.

La mia risposta fu l’ennesimo largo sorriso.

Dolcemente mi attirò a se e premette contro le mie labbra.

Una scossa mi pervase il corpo.

Era tanto che non provavo questa sensazione

Mi sembrò di aver ricevuto il bacio più bello della mia vita!

 

 

Angolo Autrice:

Hiiii!
I’m back :D
Si sono tornata, dopo una bellissima esperienza di due mesi sono di nuovo qui.
Questa è la “modifica” della storia che ho scritto con la mia migliore amica:

“Nothing happens by chance”.

Avevo voglia di scrivere ma non riuscivo a trovare un personaggio adatto e l’unica idea che mi veniva era molto simile a questa
che già avevo scritto e quindi ho deciso di aggiungere dei particolari e pubblicarla.

Spero che la seguita come con Somebody to love.
Lasciatemi il vostro parere in una recensione se volete :3

Much love!!!

 

Holkay xx

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Capitolo 2
*** 2 ***


Quel venerdì notte dormì poco, il bacio di Niall mi aveva scombussolato, in maniera positiva naturalmente.

Non riuscivo a smettere di pensare i suoi occhi brillanti fissati nei miei, le sue morbide labbra sulle mie.

Continuavo a ripetere in testa

Mi ha baciato!Mi ha baciato!”

Il sabato ovviamente mi svegliai tardissimo e ancora in pigiama mi diressi in cucina, aprì il frigorifero e mi versai un po’ di the freddo rimanendo a contemplare quel freddo vuoto.

Non mi era mai piaciuto andare a fare la spesa, troppe pettegole che sparlavano solo perché vedevano una ragazza giovane da sola a fare la spesa.

Aprì la dispensa e trovai i risotti pronti tanto amati da mia madre.

Me ne cucinai uno a caso,senza nemmeno scegliere il condimento e mi misi con le gambe incrociate sul divano a mangiare.

Accesi la televisione ma qualunque programma mettessi, anche Gossip Girl che era il mio preferito, non riuscivo a seguirlo.

La mia mente era altrove, era rimasta nell’abitacolo di quel fuoristrada nero e forse c’era rimasto anche il mio cuore.

Niall la sera prima essendo solo se stesso mi aveva fatto stare benissimo.

Sorrisi ripensando all’attimo in cui avevo cercato la sua mano mentre passeggiavamo.

Mi venne istintivo farlo, volevo sentirlo più vicino, più parte di me.

Nessun ragazzo mi aveva fatto sentire così bene con poco.

L’ultima volta era stato a 17 anni quando mi fidanzai con Chris, restammo insieme per un anno e mezzo fino a quando non fu ammesso ad un college fuori Londra

 

Flash back:

 

Ero in camera mia quando squillò il cellulare e sul display c’era impresso il nome del mio fidanzato.

Amoreee” risposi euforica.

Per colpa dello studio nell’ultimo periodo c’eravamo visti e sentiti poco e quindi quando lo facevamo ero sempre felice.

Ciao Sca’” mi rispose lui, ma il suo tono era l’opposto del mio.

è successo qualcosa???” gli domandai subito preoccupata.

Si…beh…nulla di grave…” iniziò a parlare ma poi si azzittì.

Ci furono pochi secondi di silenzio nei quali io pensai a tutte le opzioni.

Mi hanno ammesso al college”

Sono contentissima, ci hai lavorato tanto” dissi quasi urlando per la felicità “e perché non ti sento entusiasta?”

Beh…”ci furono ancora attimi di silenzio “io credo che non sono capace a portare avanti un amore a distanza”.

Sputò finalmente il rospo.

Non riuscivo a capire qual’era il suo grande problema.

Chris se non ci fosse la scuola io sarei lì da te tutti i giorni”

Lo so. Vedi tu hai la scuola, ci potremmo vedere solo nelle festività e che razza di amore è questo?!”

Non credevo a quello che mi stava dicendo,sembrava stesse cercando delle scuse.

Basta per me è finita, capiscilo!!” concluse nervoso e riattacco.

 

Fine flashback

 

Ci rimasi tanto male alla sua decisione, credevo che l’amore andava contro tutto e poi i silometri che ci avrebbero diviso non erano così tanti.

Le mie amiche mi dissero che forse era solo una scusa per lasciarmi e che forse era anche l’ora di togliersi dai piedi Chris dato che era molto possessivo e mi aveva limitato in tutti i rapporti sociali.

Da quella brutta esperienza non riuscì più a fidarmi di nessuno, era una cosa inconscia che mi portava a stare lontana dalle relazioni serie.

Mi divertivo solamente, iniziai ad uscire con vari ragazzi ma niente di ufficiale, appena vedevo che stavano entrando in gioco i sentimenti li allontanavo senza nemmeno accorgermene.

Con Niall, invece, avevo sentito dal primo momento che potevo fidarmi.

Conoscevo già molto di lui e poi era entrato nella mia vita in un momento di stallo, dove ormai avevo accantonato il dolore che mi aveva fatto provare Chris.

Amy, la migliore amica di Niall, mi aveva raccontato delle poche storie che lui aveva avuto e quanto mettesse anima e cuore nelle relazioni; ma le sue parole furono solo una conferma perché avevo già capito abbastanza bene come fosse.

 

•••

 

Decisi che la televisione non poteva darmi niente di buono ma di alzarmi dal divano non ne avevo voglia, presi il mio telefono e iniziai a vagare per vari siti.

La maggior parte delle volte che ero in rete guardavo sempre pagine di moda o negozi di abbigliamento.

Chiusi il motore di ricerca e andai nella rubrica.

Avevo voglia di sentire e vedere Niall.

Chiamarlo o mandargli un messaggio?!

Il messaggio mi sembrava troppo freddo e da mezzi sconosciuti, quindi cercai il suo numero e avviai la chiamata.

Pochi squilli e la sua brillante voce mi scaldò l’animo.

“’Let ciao” rispose con tono dolce.

Ciao, che stai facendo?” domandai.

Studiavo ma ho avuto una piacevole interruzione”.

Potevo riuscire a immaginare il suo volto mentre diceva quella frase, la cosa più dolce che avessi mai visto.

Scusa è che…” mi bloccai nel parlare.

Non volevo fare la figura della ragazzina infatuata ma mi stava venendo spontaneo dirgli che l’avevo chiamato per sentirlo e per sapere se volesse uscire con me la stessa sera.

Respirai profondamente e rimisi in ordine i pensieri,cercando di creare una frase da persona adulta.

“…volevo sapere se stasera esci insieme agli altri” abbozzai cercando di non balbettare per l’ansia.

Ovvio, ci sarai anche tu?” domandò.

Si si” risposi forse con troppa allegria.

Lui dall’altra parte del telefono rise.

Non sai quanto ne sono felice… allora ci vediamo più tardi?”

Si…”

Scusa non vorrei chiudere, ma sono troppo indietro con lo studio e devo sfruttare ogni momento libero” spiegò.

Tranquillo, ci vediamo dopo!” gli dissi in tono sereno.

Un bacio bellissima”.

Avvampai a quel semplice complimento che mi aveva dedicato.

Un b-bacio” risposi balbettando, lui rise ancora e chiuse la chiamata.

 

•••

 

Qualche ora più tardi un suo messaggio.

Splendore ti passo a prendere io. Per le 22 sono da te.”

La sua non era una domanda ma una pura affermazione, non potevo controbattere.

Sorrisi a questa sua dolce imposizione.

Va bene, non darmi orari tanto ti farò aspettare sicuramente” gli risposi scherzando.

Significa che aspetterò” rispose, sempre con la sua solita gentilezza

Sorrisi e iniziai a prepararmi per la serata.

Passammo un sabato sera bellissimo insieme ai nostri amici.

Amy si venne a sedere accanto a me dopo aver parlato con gli altri.

Certo che siete imbarazzati voi due” mi disse sghignazzando e indicando con lo sguardo il suo migliore amico che intanto giocava a biliardo.

Io non le risposi, non sapevo cosa dirle dato che aveva colto in pieno la situazione.

Oh si Scar lo so è troppo dolce Niall” disse a voce alta all’improvviso.

Io diventai rossa in viso e Niall sentendo quella frase si voltò verso di noi e mi sorrise.

Diedi un lieve schiaffo sul braccio ad Amy.

Dai smettila, mi fai diventare timida e non lo sono” le dissi ridacchiando.

Stareste bene insieme” affermò.

Chissà cosa vorrà il destino” risposi in modo da far cadere il discorso dato che mi stava mettendo in imbarazzo.

Durante il resto della serata Niall mi riempì di attenzioni, ma in un modo speciale; nessuna smanceria o frase fatta, lo faceva con una tale naturalezza che mi mandava in estasi.

Adoravo i suoi gesti dolci improvvisi e quella sera mi fece toccare il cielo con un dito abbracciandomi semplicemente da dietro.

Eravamo della stessa altezza ma mi sentivo protetta avvolta tra le sue forti spalle.

Quando mi accompagnò a fine serata mi venne la voglia di chiedergli se volesse salire a casa ma ci ripensai subito, non c’era niente di malizioso nella richiesta che gli avrei voluto fare, volevo solo prolungare il tempo con lui ma capì che il mio gesto poteva essere frainteso e quindi rinunciai.

Buonanotte Horan” lo salutai per cognome scherzosamente.

Ehy non chiamarmi così! Mi sa tanto di compagni di classe che a stento si conoscono” mi rispose incrociando le braccia sotto al petto.

Risi alla sua espressione e mi avvicinai a lui infilando una mano tra la stretta delle sue braccia.

Sciolsi quel nodo e mi avvicinai ancora di più al suo viso.

Potevo bearmi del suo profumo, del suo odore.

Mi strinse in un abbraccio avvolgendo le mie spalle con un braccio e io feci combaciare le nostre bocche.

Il suo sapore era qualcosa di paradisiaco, non sapevo trovare una comparazione.

Buonanotte ‘Let” soffiò sulle mie labbra e mi fece venire in mente la scena della sera prima.

No non è un deja vù, sono io che non ho inventiva nel salutarti” disse.

Aveva pensato la mia stessa cosa.

Gli diedi un altro bacio e scesi dalla macchina.

La testa era tra le nuvole, lo stomaco in subbuglio e le gambe non mi reggevano.

Mi sentivo quelle quindicenni al primo amore.

Tornata in casa mi buttai di corsa sotto la doccia e poi subito a letto.

Passai la domenica seguente con la testa sui libri tra un messaggio e una telefonata di Niall.

A chiunque poteva sembrare esagerata come cosa, ma staccare anche due minuti dallo studio per sentirlo mi faceva stare meglio, ma non faceva bene alla mia concentrazione.

Arrivata all’ora di cena mi ordinai la pizza che mangiai, ovviamente, sul divano davanti ad una puntata di “Sex and the city”.

Niall mi chiese se volessi andare a fare un giro, giusto per prendere un po’ d’aria e staccare dai libri ma decisi che non era il caso.

Uscire con lui era come una droga e sapevo che non sarei mai riuscita a ritirarmi ad un orario decente; il giorno dopo avevo i corsi che iniziavano prestissimo e se volevo ottenere buoni risultati arrivare in ritardo non era la mossa giusta.

 

Angolo Autrice:

Hiiii!

Ecco già pronto il secondo capitolo, non è niente di che ma è pur sempre solo l'inizio; un po' alla volta la trama sarà sempre più fitta.

Mi fa un immenso piacere vedere che alle“vecchie” lettrici piace anche questa storia :3

Thanks sooo much <3

Much love!!

 

Holkay xx

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Capitolo 3
*** 3 ***


Il lunedì arrivai a lezione ovviamente in ritardo, al contrario delle mie buone intenzioni.

Mi ero svegliata tardi e di natura ero ritardataria cronica già lo ero di mio, poi Londra ci metteva il suo con il traffico.

Sapevo già cosa mi aspettava: una bella ramanzina dalla Prof.Evans, cara amica di mia madre.

Molti sapendo questa cosa pensavano che io ero raccomandata, invece era l’opposto.

La Sign.ra Evans da me si aspettava il massimo e mi metteva il doppio della pressione.

Mi conosceva da quand’ero piccola e sapeva quanto potenziale avessi.

In ogni sua lezione spremeva fino all’ultima goccia della mia immaginazione, richiedendomi modelli di indumenti talmente strani ed elaborati che sarebbero stati esagerati anche per un’ eccentrica come Lady Gaga.

Parcheggiai nel mio posto riservato, ogni studente ne aveva uno, chiusi la macchina, buttai le chiavi alla rinfusa nella borsa e attraversai la strada correndo cercando di evitare le macchine che sfrecciavano.

Salì le grandi scale a quattro a quattro, ogni secondo recuperato era prezioso.

Entrai in classe con il cuore in gola e la fronte piena di goccioline di sudore.

Buongiorno Scarlett” mi accolse con un grande sorriso.

Mi voltai verso la classe e guardai qualche mia compagna che era già all’opera con disegni di modellini, cercando una risposta a tutta quella dolcezza mattutina.

Buongiorno Prof, mi scusi per il ritardo ma sa il tra…” iniziai a giustificarmi quando mi interruppe.

Lo so, il traffico di Londra è micidiale, ha colpito anche me. Vada al suo posto che ho una notizia per lei” mi disse indicandomi poi il percorso da fare con la mano.

Mi tolsi la giacca e l’appesi all’attaccapanni vicino al muro, posai la borsa a terra e tirai fuori il mio raccoglitore con i vari disegni.

Allora Scarlett, oggi pomeriggio farai da assistente ad Hannah Wilson” mi annunciò.

Il mio volto parlava da se,ero tutto un sorriso.

Cosa dovrò fare?” domandai incredula.

Assisterla durante un servizio fotografico” mi spiegò per poi perdersi di nuovo nei meandri del suo fedele computer portatile.

Chinai la testa sul foglio e incominciai a disegnare.

L’umore era improvvisamente migliorato, una mattinata che era partita al quanto male si era trasformata in pochi secondi in una giornata importantissima.

•••

Questa notizia mi fece affrontare il resto della giornata in modo positivo e l’ora di pranzo arrivò in men che non si dica.

Ripercorsi la stessa strada di poche ore prima con la stessa velocità, ma per una causa diversa, volevo tornare a casa velocemente per avere il tempo di prepararmi per presentarmi al servizio fotografico almeno con sembianze umane.

Una volta arrivata a casa mangiai un panino al volo e mi precipitai subito sotto la doccia.

Il servizio era alle 16 e io avevo ancora due ore.

Una volta uscita dal bagno raccolsi i capelli in una coda alta e con l’accappatoio addosso incomincia a pensare cosa potessi indossare.

Rovistai nell’armadio spostando le grucce cariche di indumenti da una parte all’altra.

Decretai che un maglione extralarge era l’ideale, indossai i pantaloni neri e i miei amati stivaletti in pelle nera con le borchie; infine aggiunsi in vita una sottile cintura simile agli stivali.

Mi finì di preparare e guardai l’orologio, anche se l’avevo già fatto due secondi prima; mancava ancora un po’ prima di poter uscire.

Mi sedetti al bordo del letto e cercai il telefono in borsa, volevo telefonare Niall.

Pronto” mi rispose sotto voce.

Ehy se non puoi parlare non fa niente ci sentiamo dopo” gli dissi capendo la situazione.

No aspetta, esco fuori” continuò a bassa voce.

Attesi in silenzio qualche secondo fino a quando la sua voce squillante parlò.

Eccomi”

Dov’eri?” gli chiesi.

Sono all’università ed ero in biblioteca,dato che ho i corsi anche oggi pomeriggio sono rimasto a studiare qui” mi spiegò.

Oh scusami allora ti rubo solo qualche attimo, volevo dirti che mi hanno proposto di fare l’assistete ad una stylist oggi pomeriggio” annunciai.

Wow che bello sono felice per te” mi disse felice.

Grazie. Dai ora ti lascio studiare, ci sentiamo più tardi un bacio” gli dissi, aspettai la sua risposta e chiusi la telefonata.

Raccolsi le ultime cose e mi immersi nelle vie affollate della città a bordo della mia macchina.

•••
 

Arrivai all’indirizzo che mi aveva dato la professoressa la mattina, parcheggiai ed entrai nel grande palazzo.

Aspettai l’ascensore che arrivasse al piano terra ed intanto entrò un ragazzo che si fermo accanto a me in attesa anche lui.

Sentì il suo sguardo scrutarmi dalla testa ai piedi.

Sei qui per il servizio fotografico anche tu?” mi domandò facendomi sobbalzare con la sua calda voce.

Si” mi voltai rispondendogli mentre sorridevo per essere il più cordiale possibile.

La bellezza che mi si parò davanti era illegale.

Molto più alto di me, carnagione caffè latte, muscoli ovunque e occhi scuri come la pece.

Non ti ho mai visto, sei nuova del giro?” mi chiese.

Si, primo giorno”.

Le porte dell’ascensore si aprirono e lui con un gesto mi indicò di entrare per prima, poi mi seguì premendo il tasto del piano.

Vedrai Jack ti farà sentire a tuo agio davanti alla macchina fotografica” disse con tono sicuro.

Ecco perché odiavo i modelli, tutti pieni di se e supermontati.

Feci una smorfia per fargli intendere che aveva capito male.

A dire il vero sono assistente della stylist” risposi con tono forse troppo acido.

Oh scusa, ma vedendo il tuo fisico avrei scommesso tutto l’oro del mondo che facevi la modella”.

Dopo questo complimento poco gradito non so chi mi mantenne a non rispondergli male.

Gli feci un mezzo sorriso.

Un suono ci fece capire che eravamo arrivati al nostro piano. Finalmente!

La porta dello studio era aperta e c’era già un via vai di modelle mezze nude.

Incontrai subito Hannah, la stylist che con la sua voce stridula mi invitò a seguirla nella dressing room.

Allora cara Scarlett, ora prendi le foto che sono su quel tavolo e dividi su questi appendiabiti i vari outfit delle modelle. Mi raccomando scrivi i nomi delle ragazze per differenziarli” mi ordinò.

Ma dove…” iniziai a parlare ma mi interruppe.

I nomi delle modelle sono scritti dietro alle loro foto. Su sveglia Scarlett” rispose alla mia domanda non fatta.

Va bene mi metto al lavoro” le dissi energica.

Se qualcosa va storto è colpa tua. Ricordatelo!” mi disse puntandomi il dito contro.

Quasi non mi venne un colpo a sentire quelle parole.

Non sopportavo l’isteria delle stylist vecchio stampo, tutte sempre iper apprensive.

Avevo giurato a me stessa che quando lo sarei diventata non avrei mai avuto quel tipo di comportamento.

Tirai un lungo respiro e iniziai il lavoro ordinatomi.

Vado a vedere il casino che sta facendo la make up artist, ci vediamo dentro” mi disse e sparì.

Feci tutto ciò che mi era stato detto.

Un paio alla volta le modelle vennero a vestirsi, Hannah non mi perdeva di vista, ogni mio movimento era sotto la sua supervisione

Quando tutte furono pronte si misero ad aspettare il proprio turno per gli scatti e io mi ritrovai senza far niente.

Mi era stato insegnato di non domandare mai se c’era qualcosa da fare perché sicuramente mi sarei ritrovata ad andare a prendere dei caffè per tutto lo studio e io non ero lì per quello.

Hannah si voltò verso di me dopo aver aggiustato un orlo ad una modella.

Scarlett, mia cara, ti andrebbe di conoscere Jack??” mi domandò quasi dolcemente.

Impressionante il cambiamento repentino di umore che ebbe.

Annuì, lei mi fece segno di seguirla e così feci.

Entrammo nell’altra sala.

Jack era intento a fare delle foto di prova al set vuoto.

Jackamo, lei è Scarlett, la nuova stagista” squillò la voce di Hannah.

Jack distolse l’attenzione dal suo lavoro e si voltò verso di me.

Era un bell’uomo, anche se in là con gli anni manteneva un certo fascino.

Mi trafisse con i suoi occhi verdi.

Piacere di conoscerti Scarlett” mi disse stringendomi la mano.

Temevo che ti avessero mandato un’altra stile Ugly Betty, invece no…” si rivolse ad Hannah mentre mi squadrava con fare quasi disgustoso.

Feci una risatina nervosa, tutte quelle attenzioni mi stavano mettendo a disagio.

Una voce familiare alle mi spalle, però, attirò la mia attenzione.

Scarlett che ci fai qui?”.

Era Melanie che girandomi intorno venne a salutarmi con dei baci sulle guance.

Mel !!Faccio da assistente ad Hannah” le spiegai.

Hannah lei è una mia vecchia amica” la presentai alla stylist che le strinse la mano quasi con riluttanza.

E tu che ci fai qui?Non mi dire che fai anche la modella” le chiesi.

Nono, con il mio carattere non ci riuscirei mai a stare dall’altra parte della macchina fotografica.” Disse sghignazzando timidamente.

Sono l’assistente di Jack” spiegò indicando il fotografo

e ho visto che già vi hanno presentato” Jack mi sorrise e io ricambiai, ma solo per educazione.

Il destino ormai ha deciso di farci ritrovare. Erano due anni che non ci vedevamo ed ora in tre giorni ci siamo già viste due volte.” Le feci notare sorridendo.

Infatti!” sorrise “Sai come si dice, la vita riserva innumerevoli sorprese”.

Gli occhi di Hannah e Jack erano fissi su di noi; effettivamente stavamo facendo come se non fossimo sul luogo di lavoro e non era una grande idea.

Guardai Melanie per farle capire che non era il caso di continuare la nostra chiacchierata.

Significa che dobbiamo organizzare un’uscita, anche con Niall e Liam casomai dato che si conoscono” tagliai a corto il discorso.

Con piacere e soprattutto al più presto, abbiamo anni da recuperare”

Facciamo così, segnati il mio numero” aspettai che prendesse il telefono e le dettai il mio numero di cellulare.

Hannah continuava a guardarmi e io con un gesto feci segno a Melanie di velocizzarsi.

Quando ebbe fatto tirai un respiro di sollievo.

Sentiamoci in questi giorni e ci organizziamo” le dissi e non volendo la liquidai.

Hannah mi tiro delicatamente per il braccio e mi riportò nella camera dove avevo preparato tutti i vestiti.

Sei stata brava Scarlett, te la sei cavata egregiamente pur essendo la prima volta che lo fai. Se continui così diventerai una stylist importante” mi disse senza però farsi pervadere da emozioni di nessun tipo.

Grazie mille Hannah, soprattutto per l’opportunità che mi hai dato” la ringraziai di cuore.

Beh non sarò l’ultima, questo è sicuro” mi disse per poi uscire dalla stanza.

Raccolsi la mia roba con il sorriso stampato sulle labbra e raggiunsi la macchina per tornare a casa.

La mia vita stava prendendo una nuova piega.

 

 

Angolo Autrice:

Hiiii!
Terzo capitolo =)
Come vi pare?! Molte di voi mi hanno detto che già sono prese e mi fa piacere :D
Lo so sono corti ma per ora è solo l’inizio e non mi va di caricarli troppo.
Continuate a farmi sapere cosa ne pensate tramite le recensioni :D
Grazie mille a tutte <3
p.s. odio l'editor di EFP :/


Much Love!!!

 

Holkay xx

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Capitolo 4
*** 4 ***


Sai ho incontrato Melanie ieri al servizio fotografico dissi a Niall mentre continuavo a passare le dita tra i suoi capelli.
Era
già da qualche ora a casa mia.

L'avevo invitato da me dato che avevamo un po' di tempo libero.

Eravamo sul divano da un tempo indecifrabile e quello che stava per iniziare era il terzo film che vedevamo.

uhmm mi rispose con un mugolio.
Il
mio gesto lo stava rilassando molto ed era quasi sul punto di crollare in un sonno profondo.
Le ho dato il mio numero così possiamo vederci qualche volta, come i vecchi tempi continuai il mio racconto distogliendo l'attenzione dallo schermo e portando il mio sguardo su di lui.
Era
disteso sul divano di casa mia, con la testa poggiata sulle mie gambe.
La
felpa verde con un grande stemma dell'Adidas gli avvolgeva il busto e le gambe erano coperte da un jeans chiaro.
Più
lo guardavo e più mi piaceva.
uhm uhm mi risponde ancora come prima.
Le ho anche detto che dovremmo fare un'uscita a quattro, dato che sei amico con Liam continuai capendo, però, che la sua attenzione è sempre più bassa.
uhm uhm ripeté ancora.
Decisi
di metterlo alla prova per vedere se sul serio mi stava ascoltando.
Poi un modello ci ha provato con me buttai quella mezza verità.
Gli
fissai il viso per vedere la sua reazione che non tardo ad arrivare.
Si
smosse dalla sua posizione e spalancò gli occhi.
CHI HA FATTO COSA??? domandò ad alta voce tirandosi un po' su.
Quella
sua reazione mi fece ridere molto, cercai ti riportarlo alla sua posizione precedente tirandolo lievemente per il cappuccio, ma lui oppose resistenza.
No ora mi dici chi è questo? Che ti ha detto?continuò mettendosi a sedere accanto a me.

Incrociò le braccia sotto al petto e restò a fissarmi aspettando la mia risposta.
Mi
scappava una risatina, non riuscivo a crederci.

Niall era geloso, geloso di me!

Aspettai qualche istante prima di parlare, volevo godermi quello stato di gelosia, non ero masochista ma avevo sempre adorato i ragazzi gelosi.
Mi ha scambiato per una modella e mi ha fatto un piccolo complimento sul fisico risposi finalmente.

Rimasi sul vago, senza entrare nei particolari della conversazione che avevo avuto con quel ragazzo.

Volevo stuzzicare Niall, volevo vedere fin dove poteva arrivare la sua possessività.
Storse
la bocca, facendo una strana smorfia.
Sorrisi
a vederlo così e mi venne istintivo sporgermi verso lui e baciarlo.
Questa
mia azione lo prese alla sprovvista, infatti lo sentì sorridere nel bacio.

•••

 

Dopo quella sera non riuscimmo più a vederci a causa degli esami che dovevamo preparare;
la piccola pausa di quella sera ci costò molto, ci vollero un paio di ore per riabituarci a starelontani.
Non riuscivamo però a non sentirci almeno un paio di volte al giorno.
Riuscì a sentire anche Melanie, avevamo ripreso le nostre lunghe chiacchierate per messaggi.
Era
giovedì pomeriggio e le mie ore di studio giornaliere erano ormai finite, non riuscivo a stare troppo sui libri.
Avevo
appena sentito Niall, che mi aveva scritto che lui ne avrebbe avuto fino a tarda sera e decisi così di chiamare Melanie ed organizzare qualcosa.
Chiusi rumorosamente il libro e afferrai il cellulare, feci scorrere i nomi delle chiamate ricevute e premetti sul nomeMel:
Pronto mi rispose subito Melanie.
"Ehy Mel disturbo?" domandai non volendola disturbare.
"Ciao Scarlett certo che no, cosa succede?" mi chiese Melanie quasi preoccupata.
Aveva il carattere così, si preoccupava subito per qualsiasi cosa, anche per una semplice telefonata non aspettata
Volevo sapere se oggi nel tardo pomeriggio sei libera, per stare un po' insiemele spiegai tranquillizzandola.
Fece una risatina, suo solito e mi rispose.
"Certo, dovrei studiare, ma staccare un pomi farà bene"
Allora ti va di vederci? Cosa vogliamo fare? le chiese entusiasta di poterla rivedere.
"Si certo, vuoi venire a casa mia?!Dai ci facciamo una tazza di thè come i vecchi tempi?!" mi disse e potevo immaginarla sorridere con lo sguardo perso nel vuoto a rivivere i ricordi.
Oh si!!!Sei rimasta lunica a saper preparare il thè ai frutti rossi come piace a me le dissi.

Era la verità, nemmeno io sapevo farlo così bene come lo faceva lei e non mi aveva mai voluto svelare il segreto.
"Te lo ricordi ancora?! Verso che ora vieni?!" mi domandò.

Sembrava che già stava con la mano sulla maniglia per aprirmi.

Era sempre stata maniaca del controllo come sempre, doveva sapere tutto, ogni particolare dellorganizzazione, con lei non esistevano le usciteci vediamo e poi decidiamopoteva sentirsi male a non sapere già ore prima cosa avremmo fatto la sera.
Come potrei dimenticarlo, comunque per le 19 va bene?
"Si si, ti aspetto allora"
A dopo allora un bacio.
"A dopo Scà" mi salutò usando quel soprannome che era tanto che non sentivo, lei era lunica ad usarlo e ne ero felice.

Risi a quel pensiero e chiusi la telefonata.

 

•••

 

Arrivai da Melanie alle 19e30, ero sempre la solita ritardataria, ma sapevo che la mia amica mi avrebbe perdonato.

Bussai e Mel subito mi venne ad aprire.
"Ciao Scà" mi salutò con un abbraccio.
Ciao Mellyle ricambiai l'abbraccio.
"Prego accomodati" Disse Melanie spostandosi per lasciarmi entrare.
Feci subito come se fossi a casa mia, superai la mia amica, mi sfilai la giacca lasciandola sulla poltrona insieme all'enorme borsa che portavo sempre con me.
Melanie
seguiva i miei movimenti, per poi condurmi in cucina.

Mi accomodai su una sedia intorno al tavolo e la osservai.

Prese il bollitore e lo lasciò riscaldare su i fornelli.

Melanie mi raggiunse e si sedette al mio fianco sorridendo.
"Allora oltre all'università cosa mi sono persa in questi anni?!" mi domandò, ironizzando sul fatto che non ci vedevamo da qualche anno.
Qualchefidanzato”” mimai con le dita le virgolette per enfatizzare quell'aggettivo che avevo dato ai passati ragazzi con cui ero stata e credo nient'altro.
"Te invece?! quali sono le novità?Ragazzi??" la bombardai di domande.

Lultima era forse quella che mi interessava di più dato che le altre novità me le aveva già raccontate.
"Nulla di così importante, da quando sono qui Liam è l'unico che m'interessa davvero. Poi lo sai, con i ragazzi sono sempre stata sfortunata" Disse con un sorriso amaro sulle labbra.

Sorrisi leggermente alle parole della mia amica ricordando le disavventure della sua vita.
Ne
aveva passate tante.

La sorella piccola di 6 anni era stata uccisa da uno psicopatico che sparò nella scuola e dopo questa tragedia i suoi genitori si separarono.

L'ammiravo per la grande forza con la quale aveva affrontato tutto ed era andata avanti contro tutto e tutti.
Credo
che anche Melanie rimase a pensare a quegli anni fino a quando non fu distratta dal fischio del bollitore.

Si alzò e versarò l'acqua calda in due tazze nelle quali aveva infilato le bustine di thè.

Mi porse una tazza e l'altra la tenne tra le sue mani.
"Ma allora come hai conosciuto quel bel pezzo di ragazzone?!" chiesi.

Volevo sdrammatizzare, avevo toccato un tasto dolente per Melanie e dovevo riparare in qualche maniere; forse sbagliai a formulare la frase ma mi conosceva e sapeva comero fatta, ero schietta .
Melanie
sorrise, capì così che la conoscevo ancora e sapevo come tirarle su lumore.

"Sai lavoro in un pub e lui una sera, per rifugiarsi dalla pioggia, entrò e da li siamo diventati amici. Ora credo che siamo molto più di amici" Disse ridendo.
Minchia vivi in un film risi ironizzando sul modo in cui si erano conosciuti lei e Liam.

E Niall comè entrato nella tua vita?? mi domandò poi.

Io e Niall abbiamo amici in comune ed è stato un colpo di fulmine ma solo da poco ho avuto il coraggio di dichiararmi spiegai sorseggiando cautamente il thè bollente.
"Ottima scelta" mi disse ammiccando.

"Ha degli occhi fantastici" continuò apprezzando il biondo irlandese.
Lo so risposi puntando gli indici sulle guance nel punto dove avrebbero dovuto essere delle fossette;

lo facevo sempre quando ero felice e orgogliosa di qualcosa che aveva fatto o detto.
Il
telefono di Melanie vibrò attirando lattenzione di entrambe.

I suoi occhi si illuminarono, era lui.

"E' lui, scusa 5 minuti, rispondo e sono da te" mi disse con un sorriso che le andava da orecchio ad orecchio sorridendo.
Melanie
si allontanò per poter parlare con Liam, lasciandomi in cucina a finire il mio thè.

Passai 10 minuti a girovagare tra le varie applicazioni che avevo sulliphone fino a quando Melanine non si decise di tornare, ancora più felice di prima.
Osservai la mia amica, aveva gli occhi che le brillavano e un sorriso ancora più esteso di quello che aveva prima.
Cos'ha detto? domandò.
Melanie
si sedette, parlare con Liam sembrava che le facesse uno strano effetto.
"Ha detto che sente troppo la mia mancanza e che appena finisce di studiare mi raggiunge. Cena con me" annunciò e ci mancava poco che non le venissero delle convulsioni per come si contorceva sulla sedia per la gioia.
"Ooooh benee allora tra poco tolgo il disturbo. Quand'è che vogliamo uscire anche con loro? Sabato per te va bene?" domandai a Melanie che ormai era in fermento per l'appuntamento che aveva appena concordato con Liam.
"Ma lo sai che non disturbi mai.Disse dandomi un colpetto sul braccio.

Si sabato credo sia perfetto, dopo chiedo anche a Liam. Sarà una serata fantastica, lo so già" continuò.

Il suo viso sembrava aver subito una paralisi, sorrideva anche con i capelli.
Con la compagnia giusta tutto è perfetto!ammiccai.

Mi alzai e tornai in soggiorno per recuperare la mia giacca e la borsa da dove li avevo lasciati prima.
Dai vado così ti prepari. mi raccomando fai la brava dissi alla mia amica accarezzandole la guancia.
Melanie
annui sorridendo.

Ero sempre stata protettiva nei suoi confronti.

Il destino era stato crudele con una creatura così fragile e non aveva bisogno di altro male.

Mi accompagnò alla porta e poi mii strinse tra le sue braccia.
"Averti rincontrata è stata la cosa più bella che potesse capitarmi, togliendo Liam" Disse ridendo per lultima parte della frase.
"Torna a trovarmi presto, lo sai, casa mia è casa tua"concluse.

Non era di tante parole Melanie, preferiva ascoltare più che parlare, soprattutto poi quando si trattava di esternare le emozioni diventava ancora più timida.
La
strinsi ancora più forte di quanto stava facendo lei.
Non ti libererai più tanto facilmente di me parlai con la testa tra i capelli di Melanie
Ci vediamo sabato le lasciai un bacio sulla guancia e andai via.

 

•••


 


Tornata da casa di Melanie mi buttai a capofitto sul letto, ero distrutta.
Studiare
tutto il giorno mi aveva sempre destabilizzato ma ultimamente era sempre peggio.
Presi
sonno in men che non si dica.
La
sveglia del mio Iphone il mattino seguente mi ricordò che era di nuovo venerdì e che stasera avrei potuto vedere Niall di nuovo.
Era
la mia nuova dipendenza quel ragazzo, lui e i suoi occhi celesti.
Mi
ci potevo perdere in quelle iridi.
Decisi
che quel giorno le mura dell'università non avrebbero visto il mio viso, mi rigirai su me stessa e tentai di riprendere sonno cullata dal morbido copriletto bianco.
Passò
non so quanto tempo quando la suoneria del mio cellulare mi fece risvegliare.
Risposi
senza leggere chi fosse.
Pronto? dissi con voce roca, ancora piena di sonno.
Piccola mi dici perché casa tua non ha il campanello?.
La calda voce di Niall mi fece sobbalzare.
perché??? chiesi confusa.
Sono fuori dalla tua porta da dieci minuti,credo sto bussando ma tu stavi ancora dormendoquindi... mi spiegò.
Mi
alzai scontrandomi con il gelo di Londra che invadeva il mio appartamento, corsi ad aprire la porta e tornai sotto le coperte.
Sentì
Niall ridere nel vedermi fare quella corsa immane.
Cacciai
la testa fuori dalle coperte e lo trovai in piedi a pochi metri dal mio letto che mi fissava.
Tra
le mani un sacchetto marroncino di carta e nell'altra un porta bevande con due bicchieri incastrati dentro.
Cosa c'è lì? indicai il pacchetto con una voce e un'espressione da bimba.
Muffin al cioccolato fondente con gocce di cioccolato bianco annunciò.
Sbarrai
gli occhi.
Ti sposo Horan gli dissi facendolo ridere.
Tamburellai
la mano accanto a me sul letto, per invitarlo a raggiungermi.
Lo
vidi posare le cose che aveva tra le mani sul tavolino basso accanto a lui, sfilarsi la giacca e le scarpe e raggiungermi portando con se quella che era la nostra colazione.
Mangiammo
in silenzio, avvolti nella nuvola bianca che era il mio piumone, tra qualche sguardo e qualche bacio rubato.
Come facevi a sapere che non ero all'università? domandai bevendo l'ultimo sorso del caffè-latte che mi aveva portato.
Sesto sensomi rispose ghignando.
Spostò
i bicchieri vuoti insieme alla busta sul comodino accanto a lui.
Si
sporse verso di me facendomi distendere sotto di lui e iniziandomi a baciare sempre in modo più passionale.
Mi
trovai a vagare con le mani lungo la sua schiena fino a quando un brivido non percosse la mia.
Una
sua mano si era insinuata sotto il caldo tessuto della maglia del mio pigiama e il contrasto caldo freddo mi aveva fatto sobbalzare.
Sorrise
alla mia reazione e io per vendetta feci la stessa cosa, infilando però entrambe le mani.
Sentì
la pelle d'oca formarsi sotto i miei polpastrelli.
Morse
piano il mio labbro inferiore in risposta.
Non istigare rossa sussurrò sulle mie labbra.
Aveva
una voce molto roca e bassa in quel momento, cosa che mi attraeva molto.
Sfilai
le mani da sotto alla maglia e lo baciai ancora, ma in modo più casto.
Non
mi sembrava il caso di andare già oltre con Niall, non che non fosse il ragazzo giusto, ma ero sempre stata dell'opinione che concedersi troppo presto non era un buon passo e lo avevo imparato a mie spese con le esperienze passate.
Domani sera usciamo con Melanie e Liam ricordi? gli dissi staccandomi da lui.

Glielavevo scritto la sera prima per messaggio prima di crollare dal sonno.
Lo
vidi annuire mentre si distendeva accanto a me, tirandomi verso di lui per accogliermi tra le sue braccia.
Sto bene qui sai?! feci scappare i pensieri che stavano frullando nel cervello.
Capitava
sempre così, quando meno me l'aspettavo i miei pensieri si tramutavano in parole senza il mio consenso.
È casa tua, ci credo rispose ironico Niall.
Intendevo tra le tue braccia, stupido gli colpì la gamba scherzosamente.
Lo
sentì sorridere con le labbra appoggiate sui miei capelli.
Ci puoi restare quanto vuoi rispose poi dopo un po', facendomi accelerare il cuore a mille.
Mi
voltai per guardarlo e mi incatenò a se con i suoi occhi luminosi.
Con tutto il piacere bisbigliai per poi dare inizio all'ennesimo bacio.

 


 

Angolo Autrice:

Hiiii!

Quarto capitolo =)

Fino ad ora questo è il mio preferito, ammetto!

È più lungo in confronto ai precedenti, come avevo già annunciato.

Pian piano saranno tutti così.

Cosa ne pensate del rapporto ritrovato di Let e Mel? :3

Io le adoro, mi ricordano tanto me e la “mia Mel”

E poi l’ultima parte?! *O*

Awwwww Niall <3

Fatemi sapere voi cosa ne pensate <3

Much Love!!!

 

Holkay xx


 

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Capitolo 5
*** 5 ***


Sembravo una bambina, super emozionata per l’uscita per avremmo fatto la sera con Liam e Melanie.

Avevamo lasciato l'organizzazione della serata ai due uomini; Niall e Liam avevano optato per un film e poi una birra al pub vicino al cinema.
Come
mio solito ero rimasta tutto il pomeriggio a scrutare il guardaroba.

L’avevo svuotato, provato ogni capo e rimesso a posto ma non c’era niente che mi convinceva.

Non era la prima uscita che facevo con Niall e non avevo l’ansia di fare bella impressione con nessuno, dato che conoscevo già Mel e Liam.

Alla fine decisi per un vestito blu elettrico velato abbastanza corto, al quale abbinai un pantacollant nero dato che il freddo si faceva sempre più pungente a Londra. Ai piedi indossai i miei amati stivali con le borchie, quegli stivali passavano più tempo ai miei piedi che nella scarpiera.

Mentre facevo la mia ricerca sentì Melanie via messaggi ed era nelle mie stesse condizioni se non peggio, però con il mio aiuto opto per un abbigliamento casual, maglio e jeans.

Le domandai quali fossero i piani e lei mi disse che
Niall e Liam si erano dati appuntamento direttamente a cinema dopo essere passati a prendere loro due.

Non avevo ancora sentito Niall dato che il sabato pomeriggio era destinato all’usuale partita di calcio con i suoi amici.

Verso le 19 il mio telefono squillò.

Niall.

Risposi subito senza titubare.

Il campione ha finito lo presi in giro.

Scusa, ci siamo prolungati dato che il campo era libero mi spiegò.

Non preoccuparti, tanto io ho avuto come occupare il mio tempo gli dissi alludendo al pomeriggio passato davanti allarmadio.

Spero che non ti sei fatta troppo bella, sennò mi toccherà litigare con qualcuno stasera scherzò lui, anche se in fondo alle sue parole cera del vero.

Niall era molto geloso di me, anche se non lo dava a vedere in modo serio e me lo diceva sempre scherzando, ma gli dava fastidio anche se scopriva un ragazzo a guadarmi.

Me ne accorgevo quando capitava che passeggiavamo e passavamo tra gruppi di ragazzini, anche più piccoli di me e lui mi stringeva più forte a se, mi baciava in modo prolungato per far capire che fossi sua, che a nessuno doveva passare nemmeno per l’anticamera del cervello di guardarmi solo.

Risi alla sua affermazione ma non risposi.

Mel mi ha detto che ci incontriamo lì con loro”

Si piccola, passo a prenderti io alle 21 parlò ma il mio cervello si annebbiò al nomignolo che aveva usato per chiamarmi e non avevo sentito nientaltro della frase.

Rimasi in silenzio, sorridendo come un ebete e credo che i miei occhi brillavano in quel momento.

“’Let ci sei? domando Niall poco dopo.

S-si..si! mi ripresi per rispondere in modo deciso ma non ho capito a che ora mi passi a prendere ammisi sghignazzando.

Lui dall’altra parte del telefono rise, mi conosceva bene e credo che aveva capito che mi ero assentata per il termine che aveva usato.

Alle 21piccola ed infatti lo ripeté.

Sorrisi immaginando il sue guance che si coloravano lievemente di rosso,succedeva sempre così quando faceva qualcosa di dolce.

 

•••


 

Niall era sempre così preciso e io sempre ritardataria, per fortuna che conoscendo le donne, lui e Liam, avevano concordato l’incontro una mezz’ora prima così saremmo arrivati in tempo per l’inizio del film.

Arrivati davanti al cinema trovammo subito Mel e Liam appoggiati al muro accanto allentrata a sbaciucchiarsi.

Ehm scusate piccioncini…” dissi ad alta voce per attirare la loro attenzione.

Risero guardandosi e poi si avvicinarono a noi per salutarci.

Niall e Liam subito iniziarono a parlare di musica, calcio e roba da uomini.

Non erano i soliti ragazzi tutto sport e palestra, ma avevano anche loro quegli attacchi di “argomenti da maschi”.

Guardai lora e decisi che era arrivato il momento di fermare la loro conversazione ed iniziare ad entrare.
Allora cosa ci portate a vedere? mi intromisi.
Melanie sorrise, aveva capito le mie intenzioni.

I due ragazzi si guardarono per un poprima di rispondere.
Liam finalmente parlò "Breaking Dawn".
Melanie mi fissò sbalordita, non credeva, proprio come me che Liam e Niall fossero ragazzi che guardavano quel genere di film.
Sul serio?! C'è voi siete quel tipo di ragazzi che non si lamenta nel vedere un vampiro che fa innamorare una giovane fanciulla?! domandai puntando il dito alternatamente verso Liam e Niall.
Beh io ho visto gli altri film con Amy e ora vorrei sapere come va a finire... spiegò Niall.

Alla fine non era tutto questo grande macho, Don Giovanni che non feriva la sua virilità nel guardare un film di quel genere; quindi da lui potevo anche accettarlo.

Io so quanto ti piaccia piccola" disse Liam avvicinandosi all'orecchio di Melanie,quasi a volerlo confidare solo a lei ma lo sentimmo anche io e Niall.

Melanie divenne immediatamente rossa, era così timida soprattutto quando Liam aveva quegli atteggiamenti.
Ma te ne ho parlato solo una volta di sfuggita…” fece notare la mia amica al suo accompagnatore.

Behme lo sono ricordato ammise lui e vidi gli occhi di Melanine brillare a quella affermazione.
I
ragazzi pagarono i biglietti, contro la nostra volontà e dopo aver preso pop-corn e coca cola ci avviammo nella sala dove occupammo i posti che ci erano stati assegnati.
C'eravamo
prima io e Niall poi Melanie e Liam.

Incominciarono le pubblicità dei film prossimi all’uscita e io e Mel continuavamo ad indicare ogni titolo che avremmo voluto venire a vedere.

Niall si sistemò meglio nella poltrona e portò il braccio intorno alle mie spalle facendomi avvicinare con la testa al suo petto.
In
quella posizione potevo bearmi del suo odore e mi venne istintiva alzare il volto verso il suo e baciargli timidamente le labbra.
"Grazie,so che non è il tuo genere di film" sentì parlare Melanie e mi voltai verso di loro; non erano così spudorati come me e Niall, erano più riservati.

Liam la sorrise e vidi poi le loro mani intrecciarsi.

Iniziò il film ed anche i ragazzi sembravano presi dalla trama.
Niall
ogni tanto mi accarezzava facendomi pervadere da una scarica di brividi nella schiena.
Nelle
scene più dolci mi usciva spontaneo sorridere e potevo sentire il viso di Niall mutare, dato che era appoggiato sulla mia testa, facendomi capire che stava sorridendo anche lui con me.
Quando
arrivò la scena della prima notte di nozze, io e Mel non riuscimmo a controllare gli schiamazzi dei nostri accompagnatori.
Entrambi
ridevano e facevano battutine sul fatto che Edward avesse rotto il letto nel fare l'amore con la sua amata.
"Solo invidia, prendete esempio" Disse Melanie ridendo e facendo ridere anche me.
"Piccola non puoi nemmeno immaginare di cosa sono capace" Disse Liam guardandola con provocazione.
"Diglielo Liam" Gridò Niall.

Uno “shhh” si alzò qualche fila più indietro della nostra.

Stavamo parlando a voce troppo alta senza accorgercene.
"Zitto tu" Dissi sorridendo e misi una mano sulla bocca di Niall.
Lui
allungo la mano chiusa in un pugno verso l'amico, il quale prontamente scontrò il suo pungo.
Scemi che siete dissi a bassa voce colpendo leggermente la gamba di Niall.
Ehy guarda che sono meglio di quello bisbigliò al mio orecchio.

Non era un tipo che provocatorio e questa sua frase detta così, in segreto solo per me, mi fece sorridere.
Si credici gli risposi sghignazzando.
Ti farò ricredere continuò bisbigliando con voce sempre più roca.

Stava riuscendo a farmi arrossire, cosa che accadeva proprio di rado.
Il
film prosegui senza nessun altro commento da parte di nessuno, tranne per la fine dove noi donne non riuscimmo a trattenere le lacrime e vidi Liam avvicinarsi a Mel e baciarla; pensai che finalmente aveva trovato ciò che meritava, un ragazzo che la proteggesse che l'avrebbe sorretta in ogni caso.
Pochi
attimi dopo le luci della sala si riaccesero riportando tutti alla realtà.
Andiamo a bere questa birra? Ho una sete! disse Niall prendendomi per mano e uscendo dalla sala seguito dallaltra coppia di nostri amici.

Ci fermammo al pub proprio accanto al cinema e quasi subito ordinammo.

Io e Mel prendemmo una birra piccola in due e lo stesso fecere anche Niall e Liam dividendone, però, una grande.
La
serata trascorse serenamente.

Tra risate e teneri sguardi.
Io
e Melanie avevano ritrovato la nostra amicizia ed ora a completare la loro vita cerano due angeli. Due ragazzi che avevano scombussolato, in positivo, le loro vite, rendendole migliori.

•••


Avevamo salutato Melanie e Liam da buona mezz'ora ma Niall non prendeva la decisione di tornare a casa.

Stavamo continuando a girare per le strade di Londra e farlo mi rilassava molto, soprattutto in compagnia di Niall.
Osservavo
le case che mi circondavano mentre parlavo con lui.

Non avevo mai visto quel quartiere, talmente calmo che non sembrava nemmeno essere vicino al centro di Londra.
Che bello questo quartiere, devo pensare di prendere un appartamento qui dissi a Niall.
Beh se proprio devi farlo prendilo mi rispose indicando un palazzo color pesca chiaro.
Perché proprio quello??domandai incuriosita.
Così diventi la mia vicina di casa. Quell'altro... indicò il palazzo attaccato a quello precedenteè dove vivo io continuò.
Sorrisi
a questa sua piccola scenetta dolce e rimasi a guardarlo con il gomito appoggiato sullo sportello ed una mano a sorreggermi la testa.
Vuoi tornare a casa? domandò sentendosi osservato e si voltò rapidamente per guardarmi.
Vorrei vedere il tuo appartamento gli dissi.
Avevo
una strana mania, conoscere le case delle persone che facevano parte della mia vita.

Niente poteva svelarti il vero carattere di una persona meglio dell'arredamento.
Non era per questo che sono venuto nel mio quartiere, è capitato shignazzò, alludendo al fatto che io avessi potuto fraintendere le sue intenzioni.
Lo so gli risposi con un grande sorrisoinfatti te lo sto chiedendo io continuai.
Ti sei auto-invitata insomma disse ridendo mentre iniziò a fare la manovra per parcheggiare.
Appena
davanti la porta di casa sua, infilando le chiavi nella serratura disse:
Scusa il disordine, non sapevo che avrei avuto ospiti, soprattutto te parlò facendo apparire quelle adorabili chiazze rosse che gli spuntavano sulle gote quando si sentiva a disagio.
Aprì
la porta e mi fece entrare nel suo mondo.
L'appartamento
era molto simile al mio, un unico spazio e una porta a vetro che divideva il salone/cucina dalla camera da letto.
Per essere un ragazzo che vive da solo, è fin troppo ordinata gli feci notare.
C'era
solo un cartone di una pizza vuoto sul tavolino e qualche libro sparso tra il tavolo della cucina e il divano.
Allora sono proprio da sposare disse con voce profonda intrecciando le mani sul mio ventre.
Mi
girai nel suo abbraccio per ritrovarmi faccia a faccia con lui.
Annuì.

Si hai acquisito un altro punto a favore sentenziai.
Lui
sorrise e mi baciò facendomi indietreggiare fino al divano, con il quale mi scontrai e sul quale caddi seduta.
Lui
rise, forse troppo eccessivamente, ma era tipico di Niall, facendo così iniziare a ridere anche me.
Mi
tolsi la giacca di pelle, lasciandola accanto a me.
Lui
rimase in piedi davanti a me dopo aver placato il suo divertimento.
Mi
porse le mani per intrecciarle alle mie.
Dormi con me stanotte? mi chiese.
Mmm si perché no, non ho niente di meglio da fare dissi ironica, prendendolo in giro.
Mi
tirò su facendomi tornare con il viso contro il suo.
Sorrise
facendo aderire ancora le nostre labbra.

•••


Mi condusse verso la camera da letto senza mai smettere di baciarmi, giocherellando anche con le bretelle del mio vestito.

Io avevo già infilato entrambe le mani sotto alla sua felpa e stavo beandomi del contatto con la sua calda pelle.
Ci
scontrammo con l'angolo della porta e ridemmo insieme nel bacio.
Mi
fece stendere sul letto sotto di lui, spostando le labbra continuamente dalle mie al mio collo.
Con
le mani accarezzava il mio corpo, non si perdeva un centimetro.
Iniziò
a toccarmi il seno e i miei ansimi aumentarono all'improvviso.
Presa
dalla passione tirai la sua felpa fin sopra al collo e gliela tolsi.
Il
suo busto era muscoloso, le spalle larghe e le braccia delineate mi ispiravano sicurezza.
Accarezzai
lentamente ogni parte del sul corpo, scendendo sugli addominali appena accennati.
Mi
fermai al bottone dei jeans sorridendo maliziosa.
Lui
notò questa cosa, si distanziò e mi guardò negli occhi.
Oh
quegl'occhi color cielo, mi facevano impazzire.
Con
un'espressione strana stava cercando di capire come mai stessi sorridendo.
Non vorrei farti distruggere il letto gli dissi iniziando a ridere e lui mi seguì a ruota.
Rise
ancora con la testa nell'incavo del mio collo, facendo scontrare il suo respiro con la mia pelle.
Appena
smise iniziò a baciare e a mordere proprio quella pelle e lentamente fece salire il mio abito fino a toglierlo completamente.
Feci
cadere rumorosamente gli stivali sul pavimento e lui emulò i miei gesti togliendosi le scarpe.
Ci
rimaneva poco addosso e le nostre eccitazioni crescevano sempre di più all'unisono.
Ci
ritrovammo in intimo in pochi gesti.
Anche
se aveva avuto poche ragazze sapeva come muoversi.
La
sua erezione premeva su di me e non resistetti più.
Abbassai
i suoi boxer e lo incitai a dare inizio al piacere totale.
Facemmo
l'amore, si proprio l'amore, per non so quante ore e io mi sentivo completa, perfetta, la donna migliore sulla faccia della terra.
Lui
era perfetto.

 

Angolo Autrice:

Hiiii!

quinto capitolo =)

ed è perfetto…si non l’ho mai detto che un mio capitolo lo fosse, ma questo lo è!

Awwwww Niall <3

Awww Narlett (o Sciall?! Quale vi piace di più?! xD)

Ditemelo in una recensione e fatemi sapere voi cosa ne pensate del capitolo <3

Much Love!!!  

 

Holkay xx


 

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Capitolo 6
*** 6 ***


Il mattino dopo mi svegliai avvolta dalle sue braccia.
Era
quello che avevo sempre desiderato, un ragazzo tutto per me, che non scappasse dopo una notte, che rimaneva anche la mattina dopo a farmi le coccole nel letto, a fare colazione con me.
Mi
smossi un po' per togliere i capelli incastrati tra la mia testa e il suo petto nudo.
Lo
sentì muoversi sotto di me.
Non è il modo in cui pensavo di essere svegliato stamattina disse con voce roca.
Alzai
la testa verso la sua e si mosse ancora.
La smetti di farmi il solletico?!?! continuò, abbozzando una risata.
Scusa…” baciai il punto del suo petto dovera appoggiata prima la mia testa “…come pensavi di essere svegliato?? domandai guardandolo aprire piano gli occhi.
Mise
una mano sotto al mio mento e mi tirò verso lui.
Unì
le nostre labbra in un dolce bacio.
Così! Questo è il modo giusto. Buongiorno piccola! soffiò sulle mie labbra.

 

•••



La settimana che iniziò non riuscì a trovare un attimo libero; tra esami, università e lavoro non respiravo quasi più.
L'unico
spiraglio di luce era Niall, ci ritagliavamo delle ore ogni sera per stare insieme.

Alternavamo casa mia e casa sua.
Non
servivano baci, coccole o altro, ci bastava stare uno accanto all'altro e stavamo subito meglio.
Con
lui accanto spariva ogni stress, ogni paura, spariva tutto e rimaneva solo l'amore.
Una
sera, che non eravamo troppo stanchi, invitammo anche Liam e Melanie a casa mia
Ero
felicissima di aver ritrovato un'amica come Melanie ed ero certa che non me la sarei fatta scappare per nessun'altro motivo al mondo.
Niall
e Liam ovviamente andavamo d'amore e d'accordo.

Decidemmo per una pizza.

Io e Mel volevamo vedere anche un film ma i ragazzi si opposero, preferivano fare due chiacchiere.

Credo che quando finirà questa settimana dovrò fare qualcosa per rigenerarmi dissi buttandomi a peso morto dopo aver ripulito i resti della nostra cena.

Oh sii tipo in una spa, con sauna e massaggi continuò Niall stringendomi a se e iniziandosi a rilassarsi solo al pensiero di tutto quel relax.

A me basterebbe anche un qualcosa in mezzo alla natura, sai quei percorsi a cavallo tra distese di erba e colline disse Melanie.

Ogni tanto le prendevano questi attacchi di romanticismo che sembrava non dispiacessero a Liam, dato che rimase a guardarla sorridendo.

Con la sua descrizione mi portò con il pensiero a quand’ero piccola, quando giocavo spesso a casa dei miei nonni fuori città.

Ehy ma aspetta un attimo dissi dopo qualche momento di silenzio attirando lattenzione di Niall e della coppietta che continuava a sbaciucchiarsi.

Cosè successo? mi domandò Melanie.

Io ho una casa in campagna, poco distante da qui, potremmo andare questo week-endproposi entusiasta dellidea che mi era venuta.

Non usavamo tanto quella casa e da quando erano morti i miei nonni, io soprattutto, non ci avevo messo più piede.

Beh se non diamo fastidio a nessuno sarebbe unidea grandiosadisse Niall.

Per voi va bene?chiese poi ai nostri amici.

Io domani devo lavorare però, se andate, posso raggiungervi domani seraspiegò Mel.

Ovviamente io aspetto leidisse Liam accarezzando la gamba della sua ragazzae vi porto qualcosa di buono.

Liam ti prego, il dolce al cioccolato di tua madre!!! lo scongiurò Niall facendo ridere un potutti per il modo con il quale laveva chiesto.

 

•••


 

Quando Liam e Mel se ne furono andati chiesi a Niall di rimanere a dormire da me quella sera.

Non riuscivo più ad addormentarmi senza di lui.

Mi dai un senso di protezione confessai dopo esser stata accolta dalle sue forti spalle.

Anche se non lo vedevo, lo sentì sorridere e mi lasciò un bacio sulla testa continuando ad accarezzarmi i lunghi capelli rossi.

Ormai era un rito, doveva farmi addormentare così.

La mattina seguente la mia sveglia suonò ad un orario indecente, era impostata per l’università.

La rimandai non so quante volte, fino a quando, dando un bacio a Niall, non decretai che fosse arrivata lora di abbandonare il tepore del letto.

Lui si smosse.

Io resto un altro poqui mugugnò e si girò dal lato opposto pronto per riaddormentarsi.

Sorrisi a quella scena e diedi inizio alla mia giornata.

Mi trascinai in cucina, dove aprì frigorifero e dispensa per costatare, anzi per confermare, che non ci fosse niente per fare colazione.

Dovevo ancora capire che se non facevo la spesa, il cibo non appariva da solo nelle mensole.

Tornai in camera e cercando di non svegliare Niall mi infilai una tuta.

Andai al bar all’angolo e presi varie cose, dolce per me, salato per lui.

Quando rientrai, disposi tutta la colazione sul tavolo e andai a svegliare Niall.

Amore di mamma, la colazione è pronta ed è meglio se ti alzi sennò farai tardi a scuola lo presi in giro accarezzandogli i capelli sulla fronte.

Non ce la feci a resistere e scoppiai a ridere.

Lui si tirò su, facendo scontrare i miei occhi ghiaccio con i suo coloro cielo.

Mi colse di sorpresa mettendomi una mano dietro al collo e tirandomi a se, facendo aderire le nostre labbra in modo passionale.

Se fossi stata mia madre non avrei potuto fare questo mi disse dopo aver dato termine a quel bacio.

Facemmo colazione e lui apprezzò il fatto che mi fossi ricordata della sua preferenza per il salato.

Una volta finito ci sistemammo in salone, io avevo dei modelli da finire per lunedì e se avessimo passato il week-end fuori non avrei avuto più il tempo di terminarli.

Ordinai tutti le mie cose sul tavolo e mi misi allopera.

Niall guardò prima qualche vecchia partita di calcio sulla tv via cavo, poi imbracciò la sua amata chitarra.

La portava sempre con se, soprattutto quando doveva venire a casa mia.

Avevo sempre usato la musica quando creavo e fatta dal vivo era ancora meglio.

Mi chiese quali canzoni volessi ascoltare ed ogni mia richiesta lui la esaudiva, aggiungendoci anche la sua spettacolare voce.

Sentivo i suoi occhi che mi scrutavano mentre mordicchiavo la matita cercando di capire cosa potevo aggiungere o togliere al modello.
Alzai
lo sguardo pensando ancora al disegno e guardai verso di lui.

Alle sue spalle c’era la finestra che creava uno strano gioco di luce e ombre.

Aveva la testa abbassata sulla chitarra, stava facendo qualcosa con le corde.

Sembrava un angelo. Il mio angelo.

Chinai la testa di lato su quel dolce pensiero, sorridendo lievemente.

In quell’istante lui alzò la testa e mi guardò regalandomi uno dei sorrisi più belli.

Continuandomi a fissare ricominciò quella dolce melodia creata dalle sue dita.

Tornai a disegnare ascoltandolo.

Ci pensi maisiamo entrambi artisti…” la voce di Niall ruppe ilsilenzio.

Alzai di nuovo la testa per capire dove volesse arrivare con il suo discorso.

Annuì.

Quando diventerò un chitarrista famoso potrai farmi indossare le tue creazionicontinuò.

Oh si e casomai vestirò tutta la tua band ironizzai il suo pensiero.

Cambiò espressione, come se fosse offeso del mio prendere in giro il suo sognare.

Io sono fermamente convinto che tu diventerai una grande stilista ammise.

e io che tu diventerai qualcuno importante nel mondo della musica.

E io che lo diventeremo stando uno accanto allaltro concluse per poi alzarsi ed avvicinarsi a me per baciarmi.
 

•••


 

Dopo pranzo Niall tornò a casa sua dato che dovevo andare a parlare con i miei per la situazione “casa dei nonni”.

Uscì di casa con l’umore che non era dei migliori, sapevo già che avrei dovuto affrontare mia madre e, se fosse stato in casa, mio padre.

Anche se nella vita da figlia ero sempre stata ribelle i risultati li avevo sempre portati, ma loro trovavano sempre qualcosa su cui lamentarsi.

Percorsi la strada fino alla casa della mia infanzia cercando di rallegrarmi con la musica.

Una volta arrivata schiacciai il pulsante nero sul telecomandino che aprì il grande cancello in ferro.

La mia famiglia era sempre stata benestante ma a me poco interessava.

Fermai la macchina vicino alle grandi scale in pietra e vidi mia madre già affacciata alla porta di casa.

Scesi lentamente recuperando tutte le mie cose dal sedile accanto.

Non che non volessi bene ai miei, ma non mi avevano mai dimostrato tanto e mi davano attenzioni solo quando faceva comodo a loro la situazione.

Scarlett, mia cara. Qual buon vento trillò la voce fine di mia madre.

Roteai gli occhi.

Perché doveva dire quella frase ogni volta che andavo da loro?!

Non la risposi e mi limitai a baciarle la guancia.

Mi diressi dritta in cucina per fare una tazza di thè mentre lei mi seguiva bombardandomi di domande.

Si sedette intorno al tavolo a penisola della nostra cucina.

Kathleen mi ha detto dellingaggio che hai ottenuto. Complimenti.

Kathleen, come la chiamava lei, era la Prof.Evans, e quindi stava alludendo al lavoro di assistente.

Uhmsigrazie! risposi senza darle troppa importanza.

Mia madre era fatta così, se non mi avesse visto, non si sarebbe mai congratulata con me e quindi dei suoi complimenti non me ne facevo niente.


Presi il bollitore che già fischiava e versai lacqua nelle tazze, prendendo poi posto vicino a mia madre.

Mamma, ma casa di nonna è ancora utilizzabile vero? domandai così a brucia pelo.

Non vedevo l’ora di finire questo tormento.

Certo, pago un’impresa apposta per tenerla agibile. Perché?”.

Sai, ho riallacciato i rapporti con Melanie…” iniziai a spiegare.

Oh mi fa piacere che vi vediate di nuovo. Melanie, che brava ragazza, peccato per il brutto destino che ha avuto mi interruppe lei commemorando la mia amica.

Vabbè lasciamo perdere questo. Dicevo, con lei avevamo pensato di passare questo week-end per rilassarci, dato che abbiamo trascorso settimane faticose finì di parlare.

Certo, non cè problema mi rispose tranquillamente mia madre mentre si alzò e si diresse verso lentrata.

Pensavo facesse più storie, invece ha ceduto subito.

Tornò in cucina con in mano il mazzo di chiavi.

Tienime le posò accanto alla mia mano sul tavolo.

Finì di bere il mio thè tutto in un sorso, posai le chiavi in borsa e mi alzai.

Ma andate solo voi due? mi domandò fermandomi.

No, viene anche Liam, il fidanzato di Mel e poi Niallun mioamico tentennai sulle ultime parole dato che non volevo dare troppe spiegazioni a mia madre.

Dopo questa piccola confessione, continuai il mio cammino verso la porta cercando le chiavi della macchina.

E chi sarebbe questo Niall ora?! domandò mia madre stizzita ma io non le diedi risposta.

Mi seguì fino alla porta per poi dirmi:

Sarebbe il caso che tu invitassi anche Charles, è ancora single e la settimana prossima tuo padre avrà una cena con il padre.

Lasciai cadere quelle parole e accelerai il passo sbattendo forse troppo forte la porta di casa.

Non mi andava di stare a sentire di nuovo la storia di Charles e di quanto io dovessi frequentarlo per non far cadere in basso il nome della mia famiglia.


 


 


Angolo Autrice:

Hiiii!

Sesto capitolo =)

Mi fa piacere che molte si stiano appassionando a questa storia :3

In questo capitolo esce un po’ in più la vera trama e si inizia a capire che non è poi una storia tutto rose e fiori.

Spero vi piaccia.

Io shippo sempre di più Sciall <3 ma va bene così :3

fatemi sapere voi cosa ne pensate del capitolo <3

Much Love!!!

 

Holkay xx


 

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Capitolo 7
*** 7 ***


Tornai a casa con il pensiero di mia madre e di quel maledetto Charles.
Mi innervosiva l'atteggiamento che avevano i miei genitori nei miei confronti, mi usavano come una bambola.
Dopo la storia con Chris a 17 anni, mi feci abbindolare da mio padre ad uscire con lui un paio di volte, era pur sempre il figlio del Sig. Spencer, caro “amico” dei miei genitori.
Non era male ma era il solito figlio di papà che a me non andava a genio.
Provenivamo da famiglie dello stesso ceto ma le mentalità erano una l'opposto dell'altra.
Charles era tutto rose e cene romantiche, sempre vestito elegante e sofisticato, cosa che di certo non disprezzavo ma non rientrava nei miei gusti.
Avevo anche provato a farmelo piacere come fidanzato ma credo che un uomo dell'800 aveva più vitalità di lui e quindi troncai la cosa sul nascere.
Charles continuò a cercarmi e ogni volta che c'era l'occasione di vedermi, come cene e feste alle quali partecipava il padre, era presente: attaccato alle mie caviglie a farmi la corte in modo spudorato.
Non sapevo come fargli capire che non mi interessava e i miei genitori di certo non erano d'aiuto.
 
•••


Una volta arrivata nel mio appartamento telefonai Niall per avvisarlo che la casa era disponibile e che in serata saremmo partiti; inviai poi un messaggio anche a Mel e Liam per informare anche loro.
Niall arrivò qualche ora più tardi con in spalla un borsone.
Ero visibilmente turbata ancora e credo che se ne accorse subito dato che mi tenne stretta a se per un po'.
Mi seguì in camera dove stavo mettendo qualche vestito in una borsa, giusto lo stretto necessario per quei due giorni.
Si sedette sul letto seguendo ogni mia azione.
Gli avevo rivolto a stento due parole da quando era arrivato; lui non aveva colpa del mio nervosismo e non potevo prendermela con lui.
Mi portai dalla parte del letto dov'era lui e mi fiondai sulle sue labbra.
Mi accolse piacevolmente sorpreso, passandomi una mano dietro al collo, intrecciando le dita tra i miei capelli.
Vuoi raccontarmi cos'è successo ora? domandò.
Aveva capito che c'era qualcosa che mi turbava e questa non era un'abilità di tutti i ragazzi della nostra età.
I miei genitori... spiegai così grossolanamente.
Ti hanno fatto storie per la casa? Guarda che se è un problema non andiamo mi disse preoccupato.
No no... lo tranquillizzai è che mi vorrebbero come dicono loro e ci scontriamo ogni volta che passo a casa chiarii.
Dai allora cercherò di farti rilassare in questi due giorni disse accarezzandomi e tirandomi a se per poi baciarmi di nuovo.
Si distese sul materasso portandomi giù con se mentre continuava a baciarmi.
Sentivo il suo odore invadermi le narici e inebriarmi il cervello, le sue mani sfiorarmi la schiena e lì per me era il paradiso.
Scese con le labbra sul mio collo e io venni pervasa da mille brividi.
Mi venne istintivo intrecciare le dita nei suoi capelli tenuti su in una cresta.
Lui scese fino alla spalla continuando la scia di baci quando all’improvviso si fermò e mi strinse forte a se avvolgendo il mio busto con entrambe le braccia.
Rimanemmo così, lui con la testa tra i miei capelli e io nell’incavo del suo collo.
Scusa…” disse allimprovviso, sorprendendomi.
Per cosa? domandai, non capivo per cosa si stava scusando.
Behmi sono fermatoin un momento di passione…” iniziò a parlare facendomi sghignazzare per il suo essere timido nel parlare di certi argomenti è che vorrei riservarmi lecoccoleper stasera continuò spostandomi le ciocche di capelli che mi scendevano sul viso dato che mi ero alzata per guardarlo in viso.
Risi dolcemente a quella sua dichiarazione.
Tranquillo parlai mentre mi avvicinavo sempre di più alle sue labbra.
Baciai prima il labbro superiore e poi quello inferiore, la sua lingua spuntò morbida colpendo la mia bocca dando inizio ad un passionale bacio.
Mi staccai dopo un po’ alzandomi da lui.
Finisco di mettere a posto e partiamo okay? annunciai.
Va benissimo mi sorrise iniziando a giocare con il telefono.
 
•••


In meno di unora arrivammo alla mia casa in campagna, rimasi a fissare quel luogo che aveva visto praticamente la mia infanzia e tanti ricordi vennero a galla.
C’era ancora l’altalena attaccata all’albero e il mio rifugio dietro alla serra di mia nonna.
Mi nascondevo sempre quando facevo qualche danno, spaventando però i miei nonni.
Mostrai tutto questo a Niall raccontando piccoli episodi, infine entrammo in casa.
Era come me la ricordavo.
Tutto di legno, o almeno la maggior parte dei mobili e le travi a vista sul soffitto.
L’entrata era sul grande salone che aveva al centro una grande colonna, che arrivava fino al piano superiore, dentro la quale c’era il camino.
Essendo una vecchia casa aveva il tetto molto alto ed avevamo deciso di fare un unico spazio e quindi le camere da letto, posizionate tutte sui lati superiori, sporgevano sul salone.
“’ Let ma è bellissima…” mi disse Niall abbracciandomi da dietro.
Io annuii senza rispondere, ero sempre stata incantata da quella casa.
Mi girai nell’abbraccio e baciai Niall.
Io porto le borse sopra nella nostra camera e poi cucino. Tu cerca di accendere il fuoco per favore spiegai a Niall.
Finalmente si rendono utili quei corsi di sopravvivenza fatti alle superiori disse ridendo e facendo ridere me, mentre stava già mettendosi allopera.
Feci ciò che avevo elencato iniziando anche a cucinare.
Lasciai le pentole sul fuoco ed andai a controllare cosa stesse facendo il bel biondo; ero passata dal salone prima per andare dalla camera alla cucina e l’avevo visto indaffarato tra legna e quant’altro.
Lo trovai seduto con i piedi appoggiati sul tavolino di fronte a godersi soddisfatto il caldo tepore che aveva creato, mentre guardava la televisione incassata nel muro poco più sopra al camino.
Tu fai la bella vita e io a sgobbare sui fornellibravo!! gli feci un mezzo applauso prendendolo in giro.
Si voltò sentendo la mia voce, afferrò una mia mano facendomi cadere di lato su di lui.
Che ne diresti di ripagarmi per il lavoro ben riuscito?! parlò maliziosamente ad un millimetro dalle mie labbra.
Io mi avvicinai ancora di più a lui senza però baciarlo, facendo solo sfiorare le nostre bocche ma mi ritrassi, affidandomi ai miei addominali per tirarmi su dal divano.
Dico di no dato che non mi hai chiamata per coccolarmi davanti al fuoco dissi finta infastidita mentre tornavo in cucina.
E poi la cena è pronta parlai a tono più alto essendomi allontanata ancora di più.
Mi avvicinai ai fornelli e controllai che fosse tutto pronto per poi spegnere il gas.
Sbandai quando le sue mani si intrecciarono sulla mia pancia e spinsero la mia schiena contro il suo busto facendomi avvertire un inizio di eccitazione.
Sciolse l’intreccio delle mani e con una sposto i capelli dal collo per poi lasciarvi un bacio.
Horan tieni a bada gli ormoniabbiamo tutto il tempo parlai, cercando di fare la dura, ma il tremolio della mia voce mi tradì.
Adoravo quando Niall faceva così.
Si spostò quasi offeso da questo mio atteggiamento e si sedette intorno al tavolo.
Mangiammo chiacchierando del più e del meno, bevendo del buon vino rosso.
Ci trasferimmo poi sul divano a goderci, finalmente insieme, il caldo del fuoco acceso.
Quanto mi rilassa guardarlo…” dissi indicando il camino.
Anche a me sai, credo che il fuoco sia una delle cose più affascinanti parlò Niall facendo vibrare il suo corpo sotto di me.
Eravamo seduti in modo strano, incastrati.
Lui appoggiato al bracciolo del divano e io tra le sue gambe divaricate con le spalle contro il suo petto.
Finimmo di vedere il film che stavano dando per tv quando lui si alzò togliendomi l’appoggio e mi porse una mano.
Andiamo in camera? domandò guardandomi in modo allusivo.
Usai la sua mano come ancora per rialzarmi.
Mi dispiace ma devo condurti io, non sai quale camera siasghignazzai portandomi avanti a lui, facendomi seguire.
Una volta in camera ci distendemmo stretti uno all’altro e lui iniziò a coccolarmi.
Mi dava tanti piccoli baci, continui, uno dietro allaltro, facendo aumentare la voglia di averlo attaccato per sempre.
Niall ma io e tecosa siamo?!domandai sulla scia dei miei pensieri.
Lui si distanzio un attimo non capendo cosa mi avesse portato a quella domanda.
Beh se tu vuoipiccola... stiamo insieme rispose in modo dolce, quasi timido.
Ovvio che voglio, ma dicoin modo serio?Cioè non come semplici frequentanti cercai di capire ancora meglio.
Credo che sia passato quel momento, ora si fanno le cose serie ammise.
Sorrisi alle sue parole guardando in quegli occhi color cielo.
Allora posso chiamarti fidanzato?!” domandai scherzosamente.
Non serviva un ulteriore conferma ma volevo un po’ giocare con lui.
Oh certo che si fidanzata! disse sottolineando quel nome e poi mi baciò a stampo sorridendo sulle mie labbra.
Quindi sono autorizzata ad essere gelosa di tutte quelle che ti svolazzano intorno?!”
Certo che si, io già lo sono da un bel pezzo disse visibilmente turbato dal pensiero di qualche altro ragazzo accanto a me.
Sorrisi, come ormai facevo sempre da quando stavo con lui; sorriso che però venne fermato dalle sue labbra che attaccò alle mie e non le staccò più.
Facemmo l’amore ed io sapevo che con lui ero completa.

 
•••


La mattina dopo ci svegliammo tardi, quasi all’ora di pranzo e Niall decretò di voler cucinare lui.
Il tempo era soleggiato, anche se faceva comunque freddo e quindi decise di voler usare la brace che cera in veranda.
Così la provo prima di staseradisse prendendo la carne, che avevamo portato, dal frigo.
Quella sera ci avrebbero raggiunto Mel e Liam.
Io rimasi seduta sulla panca in legno ad osservare il mio fidanzato cucinare.
Mi faceva ancora strano definirlo così.
Mangiammo sul tavolo fuori con il sole che ci riscaldava e visto che il tempo continuava ad essere bello decidemmo di fare un passeggiata per lì intorno.
Feci vedere a Niall il bosco che c'era dietro la casa ed il mio secondo rifugio, quello che usavo negli ultimi anni passati lì.
Era semplicemente uno spiazzale formatosi naturalmente tra vari pini.
Mi piaceva perché era abbastanza lontano da casa dei miei nonni e poi durante le giornate come quella, bastava una coperta sulle spalle e ci si poteva godere i raggi che attraversavano i rami e andavano a creare strani intrecci di luce.
Stesi a terra la coperta che avevo portato con noi e ci sedemmo entrambi sopra.
Niall aveva insistito a portare con se la chitarra ed ora capivo il perché; non appena si mise comodo iniziò a suonare una canzone a me familiare, quando poi aggiunse le parole mi sentì il cuore esplodere.
Era “Mirrors” di Justin Timberlake, la mia canzone preferita e lui non lo sapeva.
Mi venne istintivo sorridere come mai prima e delle lacrime di felicità avvolsero le mie iridi celesti.
Niall finì di cantare e mi accarezzò il viso bagnandosi il palmo con alcune delle mie ultime lacrime.
Sei così fottutamente perfetto!!!” dissi quasi a fargliene una colpa ma lui sapeva cosa intendevo.
Non riuscivo a trovare altro modo per esprimere il mio pensiero in quel momento.
Rise, forte, come solo lui sapeva fare e fece ridere anche me.
Mi avvicinai di più a lui che sposto prontamente la chitarra dall'altro lato, lo abbracciai e lo strinsi forte quasi a togliere il fiato ad entrambi.
Grazie” sussurrai vicino al suo orecchio.
Sentii che si mosse e quindi continuai.
No non chiedermi perché ti ringrazio, non saprei dirtelo...Semplicemente grazie!” ripetei.
Lui si scostò da me per poi afferrarmi il volto tra le mani e baciarmi nel modo più dolce possibile.
 
•••


Tornammo a casa dopo un po' per farci una doccia e preparare la stanza per i nostri amici.
Melanie e Liam arrivarono verso l'ora di cena e il desiderio di Niall fu esaudito.
Tieni questa è per te amico” disse Liam appena sistemarono la loro roba in casa, porgendo un pacchetto a Niall.
Noooo la mia torta al cioccolato, sei un grande” urlò per poi abbracciare rudemente Liam.
Io rapii, nel vero senso della parola, Mel e la trascinai con me in veranda per “cucinare” ma quella era solo la scusa per gli uomini, in realtà volevo raccontarle tutto quello che era accaduto in quel giorno da soli.
Una volta finito il mio blaterare Melanie mi guardò con aria sognante.
Ma siete bellissimiiiiii” trillò con un tono di voce troppo alto.
Shhhhhhhh non voglio farmi scoprire che ti sto raccontando tutto” le dissi parlando a denti stretti.
Scusa...è che sono felice per te” ammise.
Non resistetti ad abbracciarla ed in quel momento fecero ingresso i nostri fidanzati.
Brave, invece di cucinare vi fate le coccole” ci prese in giro Liam.
No è che...” balbettò Mel non riuscendo a mentire al proprio uomo.
È che sono felice di averla qui. Okay?” risposi con finta aria di sfida.
Liam e Niall alzarono le mani, come in segno di resa.
Alla fine cucinammo tutti insieme e passammo una bellissima serata tra vari racconti.
Sia io e Mel che Niall e Liam avevamo passato tanto tempo insieme e ne avevamo di avventure da narrare.
Quando si fece più tardi ci trasferimmo dentro, davanti al caminetto e Melanie si propose per preparare a tutti una cioccolata calda.
Continuammo a chiacchierare fino a tarda notte, fin quando Mel crollò in un sonno profondo e Liam decise che l'avrebbe portata a letto.
Guarda che so che la sveglierai appena toccherete il materasso” lo presi in giro.
Melanie mi aveva raccontato un po' delle loro avventure, anche se era una riservata su questi argomenti.
Liam sghignazzò poi passò le braccia sotto al corpo di Melanie e la portò, in braccio, su per le scale fino in camera.
Io e Niall lo seguimmo qualche istante dopo.
 
•••


La domenica mattina ci svegliammo quasi tutti contemporaneamente e facemmo subito colazione.
Volevamo sbrigarci per andare a fare un giro nel centro del paesino lì vicino; eravamo tutti d'accordo che quegli scenari tipici erano troppo belli da vedere.
Ci preparammo subito, indossando vestiti più pesanti che per fortuna avevamo portato tutti.
Uscimmo con una sola macchina ed in dieci minuti eravamo al centro.
Facemmo un giro per i vari vicoli caratteristici, guardando tutte le vecchie botteghe di artigiani ancora in attività.
Non mancò, ovviamente, la passeggiata per la zona nuova della città, dove c'erano tutti i negozi nei quali io e Melanie ci fermammo e facemmo qualche acquisto.
Per l'ora di pranzo decidemmo di tornare a casa, dato che avevamo comprato dei prodotti tipici della zona e volevamo assaggiarli.
Nel tragitto in macchina cantammo a squarciagola ogni canzone che passava la radio e notai che anche Liam aveva una voce splendida, più bassa in confronto a Niall ma comunque bella.
Sistemammo il tutto per il pranzo e gli uomini di casa si misero ai fornelli, volevano stupirci con le loro abilità.
Io e Melanie ci buttammo sul divano, stanche della lunga passeggiata, iniziammo a cercare qualcosa da guardare.
Il campanello della porta però spezzò questo relax e mi fece sobbalzare dato che non aspettavamo nessun'altro.
Il suono fu solo un avviso, subito dopo furono inserite le chiavi nella serratura, segno che fosse qualcuno della mia famiglia.
La porta si aprì e mi trovai davanti la figura di mio padre imbalsamato come solito nel suo vestito scuro, con la cravatta stretta al collo.
Ciao papà, non ti aspettavo” lo salutai, tristemente sorpresa.
Ciao Scarlett” si avvicinò a me dandomi un falsissimo bacio.
Mi aveva voluto tanto bene quand'ero piccola ma ormai la sua vita era tutta per gli affari ed erano già molti anni che di me se ne fregava poco.
Dietro sentì la presenza di tutti gli altri ed infatti mio padre fece scorrere il suo sguardo su ognuno di loro.
Salve” lo salutò Melanie, dato che già lo conosceva.
Ciao Melanie, ben ritrovata” sorrise lievemente lui.
Papà lui è Liam...” indicai verso il mio amico che strinse la mano a mio padre.
Piacere di conoscerti, tu saresti il nuovo fidanzato di Melanie vero?” sottolineò mio padre.
Liam annuì sorridente.
e lui è Niall papà” indicai poi un po' più preoccupata il mio fidanzato.
Sapevo che sicuramente mia madre gli aveva parlato di lui ed ecco il motivo della visita.
Piacere, tu saresti l'amico di mia figlia Scarlett” enfatizzò l'aggettivo con la quale aveva etichettato Niall, cambiando il tono di voce.
Niall annuì, sembrava terrorizzato.
Mio padre superò il nostro gruppo e si diresse verso il suo piccolo ufficio, guardandosi intorno in cerca di chissà cosa.
Desiderava, sicuramente, trovare una qualsiasi traccia per incastrare Niall e demoralizzarlo davanti a me, ma suo malgrado non ci riuscì.
Torno con in mano una scatola in legno scuro, nella quale teneva i suoi sigari, che aveva decisamente preso a caso per giustificarsi della visita.
Io vado” disse con tono freddo e secco.
Vuole fermarsi a pranzo con noi? è quasi pronto” lo invitò cordialmente Niall.
Melanie si voltò di scatto verso lui per vedere se fosse serio, conosceva mio padre e sapeva che non fosse un tipo molto socievole, soprattutto con i fidanzati non proposti da lui.
No!” rispose acido quell'omone che chiamavo padre.
Scarlett, sabato a cena sei da noi, c'è Mark ed anche il figlio Charles. Non voglio sentire scuse” mi informò con tono quasi minaccioso.
Ok a sabato” non mi restò che rispondere.
Chiuse la porta dietro di se e in quel preciso istante scoppiai a piangere, buttandomi tra le braccia di Niall che subito mi accolse.
Lo odiavo come non avevo mai odiato niente in vita mia, non poteva trattarmi così soprattutto davanti al mio ragazzo e ai miei amici.
Singhiozzai contro il petto di Niall e giurai a me stessa che il sabato successivo gli avrei rovinato la serata!




Angolo Autrice:
Hiiii!
Settimo capitolo =)
Lo so è passata forse più di una settimana dall'ultimo ma non avevo la giusta ispirazione, xò dai almeno mi sono fatta perdonare facendolo lungo :D
Dato ciò non aggiungo niente :3

Vorrei solo sapere chi di voi è riuscita a prendere il biglietto per il concerto???
Io si, per il 28 :D 1° anello blu settore 103 :3
Voi?

fatemi sapere in una recensione, casomai possiamo anche incontrarci se volete :D :D :D
Much Love!!!



Holkay xx

 

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Capitolo 8
*** 8 ***



 



Niall non mi chiese chiarimenti sul comportamento di mio padre, forse per non mettere il dito nella piaga o perché aveva già capito tutto.
Chiesi scusa a lui e ai miei amici per il suo comportamento; faceva tanto l’uomo diplomatico ma era un gran maleducato quando non si trattava di suoi colleghi.
Melanie cercò di consolarmi, conosceva il rapporto che avevo con mio padre quindi non si meravigliò davanti a quella scena.
Liam mi disse che se volessi parlare lui era disponibile ad ascoltarmi e se volessi, anche a darmi consigli.
Ero accerchiata da persone d’oro insomma e della mia famiglia non me ne facevo niente.
Tornammo a casa quella stessa sera e chiesi a Niall di dormire da me, mi serviva il suo effetto protettivo.
Accettò senza dubitare, ovviamente, anche se la mattina dopo dovevamo andare entrambi all’università.

 
•••
 


Arrivai a metà settimana in un batter d’occhio e senza poter vedere Niall dal lunedì mattina che lasciò casa mia.
Avevamo ripreso i soliti ritmi frenetici di Londra e delle nostre vite.
Io cercavo di non pensare a quel maledetto sabato sera che sembrava sempre più vicino; solo al pensiero di dover vedere la faccia del mio “adorato” padre mi innervosivo.
Quel giorno uscii prima dall’università, inviai un messaggio a Niall per sapere se ci potessimo vedere.
Babe ci sei per un caffè? Giusto 10 minuti” digitai velocemente.
Non attesi tanto per ottenere la risposta di Niall.
Piccola non posso, sto finendo un progetto. Scusami” lessi un po’ delusa, ma di certo non volevo farlo rinunciare allo studio.
Okay =) ti chiamo quando arrivo a casa. Un bacio”
Scusa ancora a dopo xX”.
Restai con il cellulare in mano per qualche secondo cercando una soluzione.
Melanie!
Aveva detto che stamattina sarebbe stata in giro per commissioni.
Decisi che una telefonata sarebbe stata più veloce.
Dopo due squilli ricevetti risposta.
Ehy Mel dove sei?ti va un caffè?” chiesi subito.
Sca' sono a qualche isolato dalla tua università ti raggiungo?” rispose prontamente; le avevo già detto che mi sarei fatta sentire in mattinata ,se avessi avuto il tempo.
Okay ti aspetto al bar all'angolo” le dissi.
Arrivo” mi rispose e la immaginai accelerare il passo per recuperare tempo.
Una volta arrivata ordinammo e ci mettemmo comode in uno dei divanetti accostati al muro.
Chiacchierammo del più e del meno fino a quando il rumore del campanello attaccato alla porta non attirò la mia attenzione; non era la prima volta che sentivo quel suono da quando eravamo lì ma proprio in quell'istante fui come richiamata a guardare verso la porta per capire chi stesse entrando.
Lo vidi lì, statuario, con i capelli un po' più lunghi di come ricordavo ma gli occhi scuri e scrutatori come sempre.
L'abbigliamento era leggermente cambiato anche se l'atteggiamento da lord era sempre lo stesso.
È appena entrato Charles” mugugnai a Mel parlando a denti stretti.
Cosa hai detto?! non capisco” mi chiese lei quasi urlando.
Le diedi uno schiaffo sulla gamba.
Ho detto che è appena entrato Charles, cerca di non dare nell'occhio!!” parlai più chiaramente girandomi verso di lei per farmi capire.
Melanie come suo solito iniziò a fissare proprio verso di lui.
Faceva sempre così ogni volta che le dicevo di non guardare lei faceva il contrario e iniziava a fissare.
La smetti?! Continua a parlare, ignoralo e se ne andrà in men che non si dica!” la intimai.
Fece un mezzo ceno a continuare il discorso che stavamo facendo ma il suo sguardo era puntato su Charles.
Sca' però è diventato più bello”.
Ovviamente lei lo conosceva da quanto lo conoscevo io e sapeva quanto non potessi sopportarlo in certi casi.
E mi sa che ci ha viste” annunciò.
Grazie mille Melanie!!!” scandii quella frase con un istinto omicida verso lei.
Mi misi sulle gambe la borsa facendo finta di cercare chissà cosa mentre la mia cara amica mi faceva la telecronaca della situazione.
Si sta avvicinando a noi facendo il finto tonto mentre continua a parlare con il suo amico” spiegò.
Presi il cellulare e iniziai a fare non so cosa fino a quando non vidi due paia di scarpe fermarsi accanto al nostro tavolino e un'ombra su di me.
Scarlett, Melanie che coincidenza. Dopo tanti anni voi due di nuovo insieme e io vi ho incontrato”
Alzai la testa contro voglia sforzandomi di fare l'educata.
Aveva ragione Melanie, era diventato più bello ma a me stizzava comunque la sua presenza.
Ciao Charles” lo salutammo quasi simultaneamente.
Afferrai il polso della mia amica e la tirai su in piedi.
Noi stavamo per andare, se volete il tavolo è libero” gli dissi tranquillamente.
Non volevo fare l'acida ma non mi andava di stare lì a parlare con lui e per fortuna quella volta Mel capì le mie intenzioni seguendomi senza discutere.
Grazie mille, ci vediamo sabato Letty. Ciao Melanie!” mi salutò usando quel nomignolo odiosissimo, ricordandomi della cena alla quale avrei dovuto partecipare.
Uscimmo quasi di corsa per poi fermarci poco più avanti dato che Melanie doveva tornare ai suoi impegni.
Letty ahahahah” mi prese in giro “ non me lo ricordavo che ti chiamasse così” continuò ridendo ancora.
Stupida” la spinsi leggermente.
Dai ma mica morde” mi fece notare.
No, non è cattivo ma io ho Niall!!” .
Non avevo nessuna intenzione di farmi abbindolare da Charles, sopratutto ora che avevo trovato la pace con il mio nuovo ragazzo.
Oh si io dicevo così tanto per dire. Tu non ti muovi da Niall è ovvio” chiarì bene la situazione.
Sorrisi e la abbracciai.
Ci sentiamo dopo tesoro” la salutai baciandole la guancia e prendemmo due direzioni diverse.

 
•••



Cercai di allungare i giorni sempre di più ma il sabato arrivò lo stesso prima che io volessi.
Passai tutto il giorno con Niall, dato che non avevamo corsi e nel tardo pomeriggio mi feci aiutare a scegliere cosa dovessi indossare.
Non che avessi intenzione di fare colpo ma non volevo presentarmi ne’ troppo in stile “figlia educata” ne’ troppo “figlia ribelle”.
Provai varie combinazione e Niall sembrava essere molto critico.
Troppo sexy
Troppo casta
Troppo poco
Troppo troppo.
Continuava a sentenziare ad ogni outfit.
Un po’ parlava sul serio e un po’ lo faceva apposta per farmi ridere e rilassare, dato che avevo i nervi molto tesi.
Okay ho deciso non ci vado” affermai all’improvviso.
Niall sgranò gli occhi e a me tornò alla mente la minaccia di mio padre.
Uffaaa” sbuffai con fare da bambina.
Niall rise di me alzandosi per abbracciarmi.
Dai cerchiamo insieme” mi disse a bassa voce all’orecchio girandomi poi tra le sue braccia, facendomi ritrovare verso l’armadio aperto.
Appoggiò la testa sulla mia spalla e le mani intrecciate sul mio passo ventre.
Facciamo un gioco, scegliamo un capo ciascuno; se ti piace metti quello okay?” esordì girando la testa lievemente verso la mia e una volta finito di parlare mi lasciò un bacio sulla guancia.
Ci sto” risposi contenta per l’idea che aveva avuto.
Inizi tu” mi disse.
Io senza pensarci due volte tirai fuori dall’armadio la camicia di jeans scuro; fosse stato per me l’avrei usata anche per dormire talmente mi piaceva.
Un verso di approvazione lasciò la gola di Niall, gli piaceva la scelta da me fatta.
Slacciò l’intreccio delle sue dita per prendere la stampella con appesa la gonna lunga velata verde smeraldo e me la porse.
Ci staccammo da quell’abbraccio e appoggiai i due capi scelti sul letto, sovrapponendoli.
Fissai l’abbinamento e non mi dispiaceva per niente.
Bel lavoro” mi voltai verso Niall con la mano alta per battergli il cinque.
Lui batté la mano contro la mia e poi mi tirò a se per baciarmi.
Se ti guarda solo una volta di troppo giuro che gli faccio passare la voglia” minacciò contro le mie labbra facendomi sorridere.
Andai a fare la doccia lasciando Niall a guardare la televisione; una volta uscita indossai ciò che avevamo scelto e abbinai anche una collana e tacchi neri.
Appena feci il mio ingresso il salone il mio fidanzato mi squadrò da testa a piedi.
Sei bellissima” parlò in un sorriso.
Grazie” risposi timidamente con le guance che divennero leggermente rosse.
Mi mettevano a disagio quei complimenti così spudorati.
Vorrei che restassi con me invece di andare a questa maledetta cena” continuò poi con voce suadente.
Mi avvicinai e mi sedetti accanto a lui sul divano.
Non dirmi così perché sarei capace di farlo” dissi intrecciando le braccia dietro alla sua nuca per poi baciarlo castamente.
Lui continuò quel bacio, portandolo ad un livello maggiore, aumentando l’enfasi fino a quando non si ricordò dell’orario e mi lasciò lì a mezz’aria.
Andiamo o farai tardi”
Mi hai lasciato qui così?!” gli feci notare continuando a tenere la posizione di prima.
Lui rise, tornò al suo posto, mi baciò di nuovo e poi si rialzò intrecciando la mano con la mia.
Ora possiamo andare” dissi.
Afferrai con la mano libera la borsa e la giacca dall’appendiabiti e mi feci condurre fuori da casa mia fino alla macchina.
 

•••


Niall mi accompagnò a casa dei miei genitori.
Lungo tutto il tragitto dissi poche parole, sospirando ogni tanto e continuando a muovere la gamba per il nervosismo.
Arrivati lo salutai con calma, non volevo lasciarlo andare, non volevo affrontare quella serata da sola.
Andrà tutto bene, se non fosse così basta che mi chiami e vengo a prenderti. D’accordo?” mi tranquillizzò il mio fidanzato.
Io annuii e lo baciai ancora una volta.
Vidi la sua macchina ripartire e presi coraggio a bussare alla porta di casa mia.
La donna di servizio di venne ad aprire salutandomi calorosamente, forse era l’unica che mi voleva veramente bene.
Raggiunsi la grande sala dove usualmente tenevamo le feste e trovai tutti lì.
I miei genitori, il signore e la signora Spencer ed ovviamente il figlio Charles.
Buonasera” salutai i miei genitori con un bacio sulla guancia e strinsi la mano gli altri due adulti.
Quando toccò a Charles mi sentì in imbarazzo perché avevo lo sguardo di tutti addosso.
Decisi che un abbraccio freddo sarebbe andato più che bene ed infatti appena mi voltai trovai i miei genitori sorridenti, soddisfatti del mio gesto.
Vado a posare la giacca in camera mia” comunicai mentre già mi stavo dirigendo verso la porta.
In quella casa c’era ancora la mia camera che mi apparteneva ben poco dato che aveva assistito a tutti i miei anni da figlia montata, dato che facevo tutto ciò che volevano i miei giusto per non sentirli nelle orecchie e non ero me stessa.
Persi tempo mandando un messaggio a Mel e Niall e a gironzolare a vuoto tra quelle quattro mura rosa pallido fino a quando la cameriera mi venne a dire che la cena stava per essere servita.
Tornai di là indossando il più falso dei sorrisi.
Mi presi vari complimenti per l’abbigliamento e in seguito per i successi negli studi.
Mangiai quasi in silenzio continuando ad annuire, sorridere ed ogni tanto a rispondere con un monosillabo.
Scarlett vuoi un po’ di carote? Ti piacciono così tanto” mi chiese mio padre, falsamente dolce e gentile.
A dire il vero non mi piacciono” risposi fredda facendogli fare una strana smorfia, come se credesse che io stessi mentendo.
Allora prendi un po’ di salmone, lo mangiavi sempre quand’eri piccola” continuò, cercando di indovinare.
Non l’ho mai mangiato, ricordi male” risposi acidamente, ammiccando soddisfatta perché gli stavo facendo fare una brutta figura.
Questa volta mio padre mi guardò veramente male, voleva fulminarmi per la mia schiettezza.
Abbassò lo sguardo sul cibo che aveva nel piatto e continuò a mangiare.
Una volta arrivati al secondo i miei genitori ricominciarono a parlare di me.
I signori Spencer diedero il via al discorso università e incominciò il dibattito tra quale fosse la facoltà migliore e quale ateneo avesse i professori più preparati.
Io e Charles, seduti uno accanto all’altro per volere di mia madre, mangiavamo ascoltando i loro discorsi.
Lui ogni volta che incrociava il mio sguardo sorrideva e io puntualmente roteavo gli occhi e tornavo a guardare la tovaglia.
Non stavo più dando retta a ciò che dicevano i miei genitori ma una frase mi sembrò quasi urlata da mio padre, talmente che la notai.
A dire la verità Scarlett ha sempre voluto fare Giurisprudenza ma poi per seguire le amicizie si è iscritta a moda” spiegò.
Sentì il sangue ribollire nelle vene e lo stomaco contorcersi dal nervosismo.
Ma cosa diavolo stai dicendo?!?!” urlai, strusciando la sedia a terra per spostarmi da sotto al tavolo e mettermi in piedi.
Io non ho mai voluto fare Giurisprudenza e tanto meno l’avvocato o il magistrato, TU lo volevi e non ti è mai andato giù il fatto che io abbia scelto una strada diversa dalla tua!!!” gridai a mio padre tenendogli il dito puntato contro.
Scarlett ricomponiti e abbassa la voce per favore” disse mia madre con tono così calmo da farmi stizzire ancora di più.
Charles e i suoi genitori mi guardavano sbalorditi per la mia reazione.
E tu smettila di difenderlo!! Ha cercato di fare bella figura davanti ai suoi amici ma mi conosce più Charles di lui che è mio padre!!!” mi rivolsi a mia madre.
Scusate Signori Spencer” dissi cercando di placare il tono di voce, per poi uscire a passo svelto dalla sala.
Corsi in camera a recuperare il telefono, dato che i miei genitori non volevano che lo tenessi a tavola e chiamai Niall.
Piccola è successo qualcosa?” rispose subito preoccupato.
Puoi venirmi a prendere per favore? Ti spiego dopo” gli dissi quasi con l’affanno.
Certo, 2 minuti e sono lì” mi disse per poi riattaccare.
Girai la chiave nella porta e mi sedetti sul letto per riprendere la calma.
Non mi accorsi nemmeno che passò del tempo e subito Niall mi mandò un messaggio per avvisarmi che era lì fuori.
Feci le scale di corsa, sentendo il rumore dei tacchi rimbombare tra le mura.
Si erano spostati tutti al piano superiore, nella grande sala da the, così potei uscire di casa senza nessun disturbo.
Raggiunsi subito Niall in macchina che iniziò a farmi mille domande.
Prima ci muoviamo da qua e prima te lo dico” dissi con tono quasi nervoso.
Mi voltai per prendere la cintura di sicurezza alle mie spalle e notai la luce accesa del piano superiore; dietro alla finestra Charles aveva assistito a tutta la scena e mi stava guardando male.
Non m’interessava del suo giudizio, io non potevo più sopportare tutto quello!




Angolo Autrice:
Hiiii!
Ottavo capitolo =)
No non mi piace questo capitolo xD
Si lo so dico sempre questo ma è la verità non mi convince :/
Però almeno sono riuscita a far capire il malumore che ha Scarlett quando sta a contatto con i genitori o almeno spero di esserci riuscita.
Io adoro, adoro adoro Niall :3 :3 :3
Spero che almeno a voi vi sia piaciuto questo capitolo =)
Fatemelo sapere in una recensione =)
Thanks a lot <3
Much Love!!!



Holkay xx

 

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Capitolo 9
*** 9 ***








Niall rimase zitto per i primi minuti, credo per lasciarmi calmare.
Scusa se ti ho trattato male prima” dissi rompendo il silenzio.
Non preoccuparti” mi rispose senza però togliere gli occhi dalla strada, appoggiando solamente la mano sulla mia gamba.
Ora vuoi raccontarmi cos’è successo? Qualcosa con Charles? Perché se fosse così io…io…” tirò via la mano stringendola in un pungo per reprimere il nervosismo.
Nono, lui non c’entra niente. Non ha quasi mai parlato, figurati” spiegai e questa volta fui io ad accarezzargli la gamba per cercare di tranquillizzarlo.
Meno male, allora cosa?” domandò ancora.
Spiegai tutto, la sfacciataggine di mio padre nel cercare di apparire ciò che non era, l’atteggiamento odioso di mia madre e la mia reazione forse esagerata.
Ho fatto una figura pessima davanti ai loro amici ma non m’interessa; così imparano” dissi intrecciando le braccia sotto al petto.
Niall rise leggermente vedendomi assumere quella posizione e mi accarezzò il viso.
Almeno hai mangiato qualcosa?” chiese cercando di cambiare argomento.
Più o meno, avevo lo stomaco chiuso”.
Andiamo a prendere una pizza?”
No grazie” risposi girandomi a guardarlo.
Eravamo fermi al semaforo e finalmente lui aveva potuto voltarsi verso di me.
Le luci della strada facevano riflettere il biondo dei suoi capelli e brillare ancora di più i suoi occhi.
Sfiorai il suo collo con le dita.
Quello forse era il suo punto più bello, così doppio e muscoloso, pronto da essere baciato e morso in ogni istante.
Estasiata da quella riflessione mi sporsi verso di lui dando vita ai miei pensieri, risalii fino alle labbra lasciando baci lungo il mio percorso.
Gli baciai un angolo della bocca e mi distanziai.
Mi piaceva istigarlo, sedurlo e poi abbandonarlo; era un gioco che facevo spesso con lui e notavo che questa cosa gli piaceva, lo intrigava.
Era rimasto immobile per tutto il tempo fino a quel momento, quando staccò la mano dal cambio e la intrecciò nei miei capelli, all’altezza della nuca.
Mi tirò di nuovo verso di se, baciandomi avidamente, mordendomi alla fine il labbro inferiore.
Una macchina alle nostre spalle suonò ripetutamente il clacson per intimarci di partire, dato che era scattato il verde.
Niall accelerò.
Tirai il mio stesso labbro all’interno, quello che era appena stato morso, però senza stringere i denti.
Volevo ancora sentire il sapore di Niall.
Mi guardava con la coda dell’occhio, ghignando.
Sapeva di aver vinto lui quella volta, lasciando me in balia dell’eccitazione.

 
•••


Mi ritrovai a casa di Niall senza saperlo.
Mi aveva annullato il cervello con quel gesto e non notai il percorso che fece con la macchina.
Mi prese per mano e mi guidò su per le scale della sua palazzina.
Tirò fuori il mazzo di chiavi dalla tasca ed aprì la porta.
Una volta dentro la chiuse velocemente, spingendomi con le spalle contro di essa e si avvinghiò alle mie labbra.
Iniziò a baciarmi bramando la mia bocca, le sue mani vagavano su tutto il mio corpo e io ero lì inerme, vittima del mio carnefice a godermi quell’improvvisa ondata di passione che stava colpendo il mio fidanzato.
Infilò le mani sotto alla giacca per togliermela e la fece cadere a terra.
Non staccava mai le labbra dalle mie e questa cosa mi stava mandando in estasi.
Sentivo il tocco delle sue mani ovunque, sembrava avesse mille braccia.
Teneva il bacino attaccato al mio e potevo sentire l’erezione crescere secondo dopo secondo.
Porto una mano sul mio seno ma non si fermò a toccarmi, andò dritto sui bottoni e con velocità li sbottonò tutti.
Per un attimo ebbi paura che avesse fatto come nelle scene dei film, dove strappano tutti i bottoni facendoli cadere a terra.
Mi spogliò anche di quella lasciandomi in reggiseno e in quel momento decisi che lui era ancora troppo vestito.
Aveva tolto il giubbotto da solo appena entrati in casa, così non mi restò che passare le mani sotto il caldo tessuto della felpa che indossava e lasciarlo a petto nudo.
Dovette staccare per forza le labbra e questa cosa non gli piacque difatti ci si incollò con ancora più foga.
Poco dopo però spostò la sua attenzione sul mio collo, fino a scendere al seno mentre io scorretti lungo la sua pancia piatta fino ad arrivare al freddo metallico del bottone.
Era ormai troppo stretto quel jeans così lo liberai da quella tortura facendoglieli cadere fino alle caviglie, iniziando poi a giocherellare con l’elastico dei boxer.
Tornò con lo sguardo su di me, intrecciando il blu cielo con il mio più freddo e vidi una luce di malizia in quel mare; pochi istanti dopo infilò una mano sotto la lunga gonna verde, incastrò un dito nel filo dei miei slip abbassandoli lungo le mie gambe fino a terra.
Li scavalcai e li spostai con il piedi un po’ più in là.
Niall arrotolò la gonna e afferrò i miei fianchi facendomi perdere il contatto con il pavimento.
Poteva anche non mantenermi con le mani dato che mi teneva incastrata lui, con il suo corpo, contro la porta.
Tutta questa audacia mi piaceva, mi faceva impazzire.
Abbassai con impeto i suoi boxer e intrecciai le gambe introno al suo bacino.
Volevo solo sentirmi un’unica persona con lui e non mi fece attendere troppo per accontentarmi, facendomi arrivare all’apice dopo svariati minuti.
Ci saziammo di noi più volte fino a crollare soddisfatti sul grande letto matrimoniale, dove mi aveva portato ancora incastrato uno nell’altra.
 
•••


Ci svegliammo la mattina dopo stretti in un abbraccio ed io mi sentivo completa.
Niall era perfetto, perfetto per me.
Sapeva essere adatto ad ogni mio momento, non era mai fuori luogo.
Lui era quello che avevo sempre desiderato ed avevo dovuto aspettare un po’ di tempo prima di trovarlo.
Avevo dovuto superare tanti fidanzati sbagliati e commettere troppi errori per arrivare a lui ma ora non l’avrei fatto scappare per nulla al mondo.
Poggiai le labbra sul suo petto e lui sospiro, non in modo scocciato ma felice.
Buongiorno piccola” sussurrò tirandomi su il volto e baciandomi.
Sorrisi e mi spostai per stiracchiarmi.
Stesi le gambe e ripensando agli attimi che avevo vissuto con lui fino a quel giorno iniziai a sbattere i piedi sul materasso, come fanno i bimbi quando sono contenti per una cosa.
Lui rise, come faceva sempre, nel suo modo rumoroso facendo scoppiare in una risata anche a me.
Mi abbracciò stringendomi forte, facendomi perdere nel profumo della sua pelle.
Grazie” sussurrò vicino al mio orecchio.
No non chiedermi perché ti ringrazio, non saprei dirtelo...Semplicemente grazie!” continuò.
Mi stava citando, quelle erano le parole che avevo usato io nel bosco dietro casa dei miei nonni quando mi cantò “Mirrors”.
Sapevo che non mi stava ringraziando per l’amore fatto la notte prima, non era quel genere di ragazzo così materiale.
Gli sorrisi e gli baciai una guancia.
È domenica” gli feci notare.
Lo so piccola”
Cosa facciamo?! Cioè tu cosa fai di solito la domenica?” domandai curiosa.
Avevamo passato quasi tutti i week-end insieme ma sempre a casa mia e mi faceva strano ora essere lì, però volevo vivere le sue abitudini.
Beh io… mi sveglio tardissimo” guardò l’orologio sul comodino.
Segnava le 12e45.
E fino a qui ci siamo” sghignazzò.
Pranzo qualcosa” continuò.
E a questo oggi ci penso io, se ci muoviamo andiamo a fare la spesa e ti faccio la lasagna” proposi.
I suoi occhi brillarono a quelle mie parole, sapevo che era fin troppo facile prenderlo per la gola.
Ed infine guardo le partite fino a sera” finì l’elenco delle sue abituali attività domenicali.
Uhmm” mormorai non concorde con quel punto.
Vabbè oggi le guardo con te” gli dissi facendolo contento.
Sorrise, mi lasciò un bacio al volo per poi scendere dal letto.
Facemmo una doccia, ci preparammo e andammo a fare la spesa.
Mi prestò una sua tuta, adoravo il suo stile quindi potevo impazzire con quei vestiti addosso.
Preparai il pranzo che lui apprezzò tanto ed infine ci abbandonammo sul divano a guardare le partite fino a sera, come desiderava lui.
Mi riaccompagnò a casa mia e io lo lasciai a malincuore.
Ogni volta sempre la stessa storia, passavo con lui due giorni interi e quando tornavo a casa era come si mancasse l’aria senza lui accanto.
Il pensiero che il giorno dopo era lunedì mi avvilì ancora di più.
 
•••


La mattina seguente mi trascinai fuori dal letto contro voglia e andai all’università ancora peggio.
Volevo che il week-end si allungasse ancora di più per poter passare sempre più tempo con Niall, peccato che non si potesse.
Nemmeno i miei amati modellini di carta sembrava suscitare interesse in me quella mattina, desideravo solo incrociare ancora una volta quei bellissimi occhi celesti del mio ragazzo.
Seguì tutti i corsi, scambiando chiacchiere inutili con le mie compagne.
Non mi era simpatica quasi nessuna, erano tutte di fuori città e non potevo instaurare un rapporto al di fuori con nessuna di loro.
Nella pausa pranzo mi affrettai a finire di mangiare per chiamare Melanie, avevo troppo da raccontarle.
Meeeeeeeeel” urlai appoggiandomi con la schiena ad una delle panchine che c’erano nel giardino interno della mia facoltà.
Era quasi fine novembre e faceva abbastanza freddo ma quello era l’unico posto dove potevo parlare senza avere orecchie indiscrete intorno.
Cara mia Sca’ come mai tutta questa felicità di lunedì??” domandò stranita la mia amica.
Beh ho da raccontarti un po’ di cose”
Dimmi dimmi sono curiosa”
Okay, ti avviso però, la prima parte non ti piacerà tanto ma con la seconda recupero. Ti tirerà su il morale come ha fatto a me” risi della mia stessa frase.
Le raccontai tutto, di ciò che era accaduto a casa dei miei e il seguito a casa di Niall.
Con tutto il rispetto amica, tuo padre è uno stronzo e Niall…oddio Niall!!” sentenziò alla fine lei.
Risi, aveva sempre queste reazioni così spudoratamente sincere Melanie.
Scarlett se non te lo sposi lo faccio io eh!!” disse ridendo.
Eh no! Tu hai Liam!!”
E me lo tengo stretto” assicurò lei.
Chiacchierammo un altro po’ fino a quando non arrivò il momento di tornare a lezione per entrambe e ci salutammo.
Passarono quasi subito quelle altre tre ore, forse perché parlare con Melanie mi aveva messo di buonumore.
Volevo troppo bene a quella ragazza ed era la cosa migliore del mondo riaverla nella mia vita.
Riuscivo ad essere veramente me stessa con lei, cosa che non avevo mai potuto fare con tutte le passate amicizie.
Il professore annunciò, finalmente, la fine della lezione.
Raccolsi tutte le mie cose e le misi in borsa, salutai qualche persona qui e lì e mi avviai all’uscita.
Raggiunsi il parcheggio ma mi sentivo come osservata, mi girai intorno cercando qualche volto familiare ma non trovai nessuno.
Mi inquietava questa sensazione quindi accelerai il passo per arrivare prima alla macchina.
Appena fui vicina fui piacevolmente sorpresa.
Una rosa era incastrata tra il vetro e il tergicristallo della mia auto.
Pensai subito al mio amorevole fidanzato.
Mi girai tra le mani il fiore cercando un biglietto ma non ce n’era nemmeno l’ombra.
Non potrà mai essere bella quanto te” disse una voce alle mie spalle facendomi sobbalzare.
La riconobbi subito, di certo non era quella di Niall.
Scattai voltandomi verso quella persona.
Charles” .
Scusa ti ho spaventato” disse preoccupato.
Annuii, in effetti mi aveva messo paura.
Ti è piaciuto questo pensiero?Ne volevo prendere di più ma ne aveva solo di finte il fioraio” spiegò.
Grazie per il gesto, si è bellissima” risposi educata.
Non ero a mio agio in quella situazione.
Non stavamo facendo niente di male ma mi dava fastidio se qualcuno avesse potuto pensare a male.
Mi dispiace che l’altra sera sei scappata così, volevo chiacchierare un po’ con te”
Scusami…ma sai com’è, i miei genitori…” cercai di spiegare ma non c’era molto da dire dato che aveva assistito a tutta la scena.
Lo so, i miei fanno le stesse cose. Ti capisco”.
Questa fu la prima frase, intelligente e che mi colpì, detta da Charles.
Lui poteva capirmi, sapeva cosa dovevamo sopportare nell’avere genitori che frequentavano solo persone di alto rango.
Si, loro e le loro fisse” dissi.
Quello dell’altra sera era un tuo amico?” domandò all’improvviso spiazzandomi.
Parlava di Niall che era venuto a prendermi a casa dei miei.
Il mio fidanzato a dire la verità” chiarii la cosa.
Lui storse la bocca, in disapprovazione.
Che c’è?! Perché fai quella faccia?!” domandai arrogantemente.
Oh niente Letty, è che sai com’è… tu una ragazza così bella, educata e gentile, vista entrare in una macchina del genere, ti potrebbero scambiare per una poco di buono” spiegò.
L’auto di Niall non aveva niente di meno in confronto alle altre, anzi era uno degli ultimi modelli di Range Rover e non costava neanche poco. Soldi che, tra l'altro, erano usciti dal portafoglio di Niall e che aveva guadagnato lui stesso.
Lo guardai come a volerlo uccidere.
Ci saranno le tue amiche delle poche di buono a farsi scarrozzare da una parte all’altra da te con la tua macchinina pagata da papino” sputai le parole acidamente contro Charles.
Lasciai cadere la rosa a terra, calpestandola per entrare nel mio monovolume.
Accesi il motore e feci retromarcia, lasciandolo lì imbambolato incredulo per la risposta che aveva ricevuto.
Contro quante altre persone dovevo combattere per vivermi in santa pace questo amore privo di materialità?!






Angolo Autrice:
Hiiii!
Nono capitolo =)
Yeeep questo mi piace :3 :3
Adoro immaginare Niall così, perché potranno pure spacciarlo per santarellino ma sotto sotto sa anche lui il fatto suo in realtà xD
Cosa ne pensate di quel Charles!? Io lo odio con tutta me stessa :/
Spero che vi sia piaciuto questo capitolo =)
Fatemelo sapere in una recensione =)
Ho bisogno di sapere se vi piaccia o no e cosa dovrei cambiare
Thanks a lot <3
Much Love!!!



Holkay xx





 

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Capitolo 10
*** 10 ***




Tornata a casa raccontai tutto a Niall, tutto quello che aveva detto e fatto Charles.
Sembrò tranquillo, sostenne che non gli interessava del pensiero di quel pallone gonfiato dai soldi del papino.

Durante la settimana seguente non riuscimmo a vederci mai.
Lui aveva un seminario di tre giorni fuori Londra e quindi ci sentimmo anche poco ma quelle poche volte che lo facemmo lo sentì distante, diverso dal solito Niall al quale ero stata abituata.
Il sabato sera aspettai una sua telefonata o un messaggio che però non arrivò.
L’ultima volta l’avevo sentito il giovedì, mentre tornava a casa e poi sparito nel nulla.
Mi sentivo persa, delusa e non volevo pensare che fosse successo qualcosa durante il seminario che lo aveva portato ad allontanarsi così all’improvviso.
Non mi aveva cercato come suo solito e quando ero stata io a farlo, quelle poche volte che mi degnava di una risposta, era evasivo.
Mi buttai sul divano sentenziando che avrei passato lì quel maledetto sabato sera senza di lui.
Cambiai canale fino allo sfinimento e mi fermai sul canale sbagliato, trovandomi davanti ad un film super romantico che in poche battute mi portò ad una crisi di pianto come non ne avevo mai avute nella mia vita.
Schiacciai il bottone rosso per spegnere quella dannata tortura e lanciai il telecomando dall’altra parte del divano.
Il telefono fermo lì sul tavolino di fronte a me sembrava urlarlo di chiamarlo, di scoprire cosa fosse successo, ma il mio orgoglio era troppo e poi aveva avuto tane opportunità per spiegarmi la situazione.
Afferrai lo stesso il cellulare, ma composi un numero diverso, quello che conoscevo a memoria ormai da troppi anni.
Sca’ dimmi” rispose subito lei, contenta di sentirmi.
Non volevo rovinarle l’umore e la serata, era sicuramente con Liam, ma era l’unica che mi poteva “aiutare”.
Mel scusami, sarai con Liam lo so” iniziai trattenendo le lacrime e ingoiando il groppo che mi si era formato in gola.
è successo qualcosa?” mi domandò iniziando a preoccuparsi, mi conosceva troppo bene e quella non era una mia tipica telefonata.
P-potresti venire a casa mia?Ti spiego tutto qui” le chiesi quasi scongiurandola.
Certo, dacci il tempo di finire di mangiare e siamo da te” mi disse prima di chiudere.
Mangiare, io non l’avevo fatto quella sera, ma il mio stomaco non dava segni vitali, quindi conclusi che rimanere a fissare il nulla era la migliore cosa.
Melanie e Liam arrivarono, erano preoccupati e non riuscivano a capire il motivo di quella telefonata.
Li feci accomodare sul divano e poi iniziai a raccontare tutto rimanendo in piedi di fronte a loro.
Un fiume di parole scorreva dalla mia bocca, non respiravo talmente parlavo veloce, senza fare la possibilità ai miei amici di ribattere.
Quando finii mi sentii più leggera ma le lacrime continuavano a rigarmi il volto.
Liam si alzò di scatto per abbracciarmi facendomi appoggiare il volto sul suo petto.
Melanie diventava impacciata in quelle occasioni, non sapeva cosa fare o dire e risolveva tutto preparando una tazza di camomilla a chi stesse male in quel momento e in quel caso ero io, cosa che forse le creava maggior disagio.
Liam mi portò con se sul divano continuando ad accarezzarmi la schiena per calmarmi.
Lo guardai e mi venne come un lampo di genio.
Liam tu sei stato con lui al seminario vero?” domandai mettendomi più dritta ed asciugandomi con i palmi le guance.
Sì perché?”
Lo hai visto con qualcuna oppure parlare al cellulare con qualcuno che non ero io?” ipotizzai.
Scarlett ma ti senti bene? Ti ricordi che stai parlando di Niall?!”
Sì ma non posso spiegarmi questo suo atteggiamento, Liam, proprio perché,
come dici tu, mi ricordo di chi sto parlando”
.
Lo vidi abbassare lo sguardo e la testa, sembrava non darsi nemmeno lui una spiegazione.
Melanie arrivò, tra le mani aveva una tazza fumante che mi porse e si sedette accanto al suo fidanzato.
Che cosa vuoi fare ora?” mi domandò.
Aveva sentito la conversazione con Liam dalla cucina e voleva arrivare ad una conclusione.
Boh, aspetterò che si faccia vivo e cerco di superare la nottata senza affogare nelle mie lacrime” sdrammatizzai facendo sorridere i miei amici.
Attesero che finii la mia camomilla e che mi calmassi un po’ per poi andarsene.
Li salutai calorosamente, erano stati una valvola di sfogo e l’avevano fatto perché mi volevano bene.
Salutai prima Mel e poi Liam.
Dovrà dirtelo lui” sussurrò prima di chiudersi la porta alle spalle.

 

•••

 

Maledetto Liam che aveva detto quella frase a bassa voce e maledetta me che l’avevo sentita; maledetta me che non avevo riaperto la porta per farmela spiegare, ma la paura era troppa.
Paura di scoprire la verità, che forse mi avrebbe potuto far troppo male.
Trascinai il mio corpo dal salone alla camera da letto.
Era ormai un’ora indecente della notte e la tv non offriva niente d’interessante.
Mi distesi sul letto avvolta dalla coperta che avevo portato con me dal divano, il cappuccio
della felpa era tirato sulla e il telefono stretto tra le mani che però poi posai accanto a me sul piumone.

Dei flash delle notti passate lì con Niall si fecero vividi nella mia mente e cercai di scacciarli via girandomi dall’altro lato, dove potevo solo guardare il buio.
Buio che però aveva i suoi occhi, che aveva il suo sorriso.
Cercai di rilassarmi chiudendo gli occhi e pensando a cosa che potevano portare il mio cervello lontano da lui e dai suoi ricordi.
Crederti di essermi riuscita a addormentare quando sentii il cellulare vibrare, scattai nella direzione dove l’avevo messo e lo afferrai.
Il suo nome lampeggiava sullo schermo facendomi credere ancora di più che stessi sognando.
Mi strofinai gli occhi un paio di volte, ma poi mi affrettai a rispondere; se non fosse stato un sogno avrei perso la possibilità di parlare con lui.
Pronto” risposi cercando di reprimere le emozioni.
“’Let” la sua voce riecheggio al mio orecchio e non potei bloccar i brividi che mi pervasero il corpo.
Niall” ingoiai prima di poter pronunciare il suo nome.
Era una lotta tra me e le lacrime e questa volta dovevo vincere io.
Ti ho svegliato?” domandò.
No, non riuscivo a dormire” spiegai senza specificare il motivo, lui sapeva già cosa aveva causato in me quella situazione.
Siamo in due allora. Possiamo parlare?” pronunciò in fretta la prima parte, quasi a volermela nascondere.
Mi tirai su a sedere, pronta ad affrontare una notte insonne e il mio cuore non smetteva di voler uscire dallo sterno.
Si, sono tutta orecchie”.
A dire la verità sono sotto casa tua posso salire?” chiese e sentendo quella frase il mio cuore si fermò letteralmente.
Mi sentii in una vampa di calore e scattai in piedi dirigendomi verso la porta.
Sì” gli risposi schiacciando il tasto che apriva il portone.

 

•••

 

Appoggiai la fronte alla porta e sentii i suoi passi su per le scale.
Il cuore accelerava sempre di più e la mia mente era affollata da mille pensieri.
Avevo lasciato la porta socchiusa così Niall dovette solo spingere per entrare; era nelle mie stesse condizioni: felpa con cappuccio alzato, tuta e faccia sfatta con gli occhi cerchiati da ombre scure.
Mi venne spontaneo avvicinarmi a lui, ma mi dovetti frenare dato che mi superò andandosi a sedere sul bracciolo della mia poltrona.
Che cosa devi dirmi Niall?” domandai forse in modo troppo frettoloso, ma volevo dare un fine a quella tortura.
Mi avvicinai verso lui rimanendo, però, a debita distanza, ero stanca e potevo non rispondere più delle mie azioni.
Può sederti ‘Let?” mi chiese in modo calmo, con tono basso.
Eseguii la sua richiesta mettendomi a sedere sul divano di fronte a lui.
Ora puoi dirmi cosa è successo Niall? Io sto impazzendo!” iniziai a parlare e lo vidi stringersi in se stesso come a voler reprimere un impulso.
Io te lo racconto ma tu non urlare perché è notte Scarlett” mi disse e io odiavo che continuava a chiamarmi per nome.
Annuii in risposta per fargli capire che poteva incominciare a parlare.
Tuo padre è venuto a cercarmi in facoltà lunedì mattina e mi ha trovato” disse e la mia reazione fu quella di portarmi le mani sulla bocca e sgranare gli occhi, non riuscivo a credere che fosse arrivato a tanto quel uomo.
Immaginai che avesse organizzato tutto, Charles da me e lui da Niall per distruggerci.
Niall tirò un gran respiro ed abbassò il cappuccio, rivelando quei capelli biondi che tanto amavo e dando un po’ più di luce ai suoi occhi stanchi.
Scarlett tuo padre mi ha minacciato. Ha detto che non devo più frequentarti, non devo più ne’ vederti ne’ sentirti. Non posso nemmeno esserti un semplice amico” spiegò tutto d’un fiato e io non credevo alle mie orecchie.
Mio padre era un vigliacco, sporco, lurido, mezzo uomo, ma la cosa che mi faceva più male era che Niall aveva eseguito il suo ordine.
Tu dicevi di tenerci a me e ti fermi al primo ostacolo?!” gli dissi puntandogli il dito contro ed alzandomi in piedi.
Non pensavo ti saresti arreso così Niall, mi hai deluso tanto” continuai.
Tutte quelle belle frasi a cui mi hai fatto credere svaniscono con una sola minaccia di mio padre?” domandai ormai arrivata davanti a lui continuando a tenere il dito contro di lui.
“’Let tu non puoi capire” parlò alzandosi e facendo trovare i nostri volti a pochi centimetri di distanza; si spostò subito e si allontanò da me fermandosi poco più in là.
Cosa non posso capire Nì?! Ho sopportato le minacce di mio padre per ben 23 anni e non ho mai ceduto; ho sempre lottato contro tutto e tutti per ciò a cui tenevo. Tu invece, è bastato un attimo e sei caduto. Ci tenevi tanto a me vero Niall?” domandai con tono ironico senza staccare gli occhi dai suoi.
Con due passi mi raggiunse mettendomi una mano sulla bocca per zittirmi.
Smettila di dire stronzate” sbottò nervoso togliendo poi la mano subito dopo.
Abbassai lo sguardo sui miei piedi, avevo esagerato ma non capito perché aveva ceduto subito.
Mi ha detto che mi avrebbe fatto espellere dall’università e che mi avrebbe tolto tutte le possibilità di diventare produttore, Scarlett lo capisci ora perché??” disse urlando quasi.
Alzai lo sguardo per incrociare il suo e questa volta non riuscivo a pensare altro oltre a quanto mi facesse schifo quello che chiamavo padre.
D’istinto mi venne di buttarmi tra le braccia di Niall che non tardò a stringerle intorno alla mia figura esile.
Mi abbandonai totalmente a lui, aggrappata con le braccia intorno al suo collo; lo sentì respirare forte come se finalmente si fosse liberato di un peso.

 

•••

 

Mi dispiace, Niall. Non volevo accusarti così” dissi parlando con la testa persa nella sua felpa.
Si dimenò sotto di me, cercando di allontanarsi un po’; quando ci riuscì prese il mio mento con una mano ed incollò i suoi occhi ai miei.
“ ’Let non è colpa tua. Ho avuto paura e ho agito di conseguenza sai quanto sia importante per me…”
Bloccai il flusso di parole con un bacio.
Avevo il bisogno vitale di sentire le sue labbra sulle mie, di sentirlo ancora mio.
Lui non si tirò indietro anzi mi rispose al bacio accarezzandomi il collo come solo lui sapeva
fare.

Mi sei mancata come l’aria, ma credo che tutto questo sia sbagliato” parlò facendomi cadere di nuovo nella tristezza.
Tornai sulle sue labbra, non volevo che rovinasse quel momento.
No, Scarlett no” si scostò da me continuandomi però a tenere stressa a se.
Odio quando mi chiami per nome” sottolineai con tono infastidito.
Lui sorrise leggermente, facendomi esplodere il cuore.
Non penserai che io rinunci a te per colpa sua vero?” chiesi.
Niall abbassò lo sguardo come arresosi alla cosa.
No Niall io non lo farò e spero che nemmeno tu lo voglia” continuai.
No che non lo voglio piccola” affermò sicuro tornando ad incastrare i nostri sguardi e stringendomi più forte a se.
Mi sentii quasi mancare le forze quando pronunciò quel nomignolo.
Ma come facciamo? Io…io ho bisogno dell’università” ammise e non serviva che me lo dicesse; sapevo quanto ci teneva ai suoi studi e al suo futuro.
Troveremo una soluzione, ma tu non andrai via da me” affermai convinta.
Lui sorrise ancora ma era uno di quei sorrisi poco convinti.
Io non abito più con i miei Niall, te lo ricordi? Basterà stare attenti a non farci vedere da nessuno e sarà tutto risolto” spiegai cercando di farlo tranquillizzare.
E se ci scoprirà?!” chiese ancora preoccupato.
Gli accarezzai la guancia provando a rilassalo, non dovevo di certo convincerlo a stare con me, dovevo solo fargli capire che mio padre non avesse tutto quel potere su di lui.
Non lo farà, quel uomo non è nessuno. Troveremo una soluzione te lo giuro, amore!” dissi continuando sfiorarlo dolcemente.
Sembrò convincersi a quelle mie parole, iniziavo a crederci anche io che ce l’avremmo fatta contro tutti e tutto.
Si avvicinò con una lentezza snervante fino a far toccare appena le nostre labbra
Mi piace come suona quella parola detto da te sai?” parlò soffiando sulla mia bocca.
Quale?” chiesi senza poter evitare che un sorriso si allargasse sul mio viso.
Quella che hai appena detto” sorrise anche lui.
Sarebbe?!Non ricordo” feci la finta tonta, volevo sdrammatizzare un po’ per far tranquillizzare i nostri animi.
Amore” sussurrò lui prima di sfiorare le mie labbra.
è più bella detta da te, fidati” ammisi per poi baciarlo.
Dentro di me avevo paura di ciò che poteva accadere in quel futuro prossimo ma a Niall non avrei rinunciato per nessun motivo, soprattutto per mio padre.

 

Angolo Autrice:

Hiiii!
Decimo capitolo =)
Un po’ tortuoso lo so, ma spero vi piaccia questa trama non così tutto rose&fiori.
Cosa ne pensate della situazione in cui si trovano Niall e Scarlett?

Ora oltre ad odiare Charles odierete insieme a me il padre di Scarlett lo so :3
Come credete che si evolva la situazione?
Saranno scoperti nel continuare il loro amore clandestinamente?
Fatemelo sapere in una recensione, anche piccola :3
Ringrazio tutte quelle che lo hanno fatto fino ad ora e anche le lettrici silenziose :3
Ho aggiornato anche la FF su Harry, se volete passare la trovate sul mio profilo
Thinking about you”
Thanks a lot <3

Much Love!!!


Holkay xx

 

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Capitolo 11
*** 11 ***





Odiavo la situazione in cui mi aveva messo quel maledetto uomo.
Vivevo in un eterno stato d'ansia, ma più che per me lo ero per Niall; non volevo che, a causa di mio padre e della sua mente malata, dovesse rinunciare al suo sogno.

La notte non dormivo nemmeno più e quando ci riuscivo era un ammasso d’incubi; stavo malissimo e volevo trovare una soluzione.
Con Niall non potevo lo stesso vedermi per colpa dello studio, ma almeno riuscivo a sentirlo e la sua voce era l'unica cosa che mi faceva stare meglio.
Mi distraevo continuando a creare modellini per l'università; mettevo la musica
a tutto volume e lasciavo che la creatività facesse il suo lavoro.

Un giorno, nel tardo pomeriggio, ero intenta a disegnare e il campanello di casa iniziò a suonare, sembrava essere impazzito o almeno che lo era chi lo stava schiacciando così ripetutamente.
Posai la matita sul tavolo, seccata per quell’interruzione.
Aprii la porta e mi ritrovai una sorridente Melanie davanti.
Ciao amica depressa” mi salutò baciandomi la guancia e poi mi superò per entrare.
Ciao a te Mel” risposi sbattendo la porta.
Sì, mi odi perché stavi disegnando e bla bla bla...” Parlò, mentre toglieva la giacca.
Ma ora mi amerai, ho portato la cena: Mc Donald's!!” annunciò contenta “ed in più un bel film da guardare insieme” concluse.
Io rimasi a guardarla incredula, se io ero lunatica, lei aveva questi attacchi d’iperattività che facevano paura.
Dispose la nostra cena sul tavolo dividendo i menù, accartocciò la busta e la buttò in cucina.
Io continuavo ad osservarla da vicino alla porta, quasi non capendo perché fosse lì.
Tirò fuori il DVD dalla sua borsa e lo mise nel lettore sotto la mia TV; quando i titoli furono impressi sullo schermo si girò verso di me.
Tu lo vedi da là oppure vuoi sederti accanto a me?!” domandò ironica battendo la mano sul cuscino libero del divano.
Aveva scelto Monsters&CO, uno dei miei cartoni animati preferiti.
Melanie sapeva come mettermi di buon umore e questo era di sicuro un buon metodo.
Guardammo il film mangiando e ogni tanto scambiavamo qualche battuta; una volta finito, Mel si voltò verso di me.
Da quando non lo vedi?” mi domandò omettendo il soggetto.
Quasi una settimana e mezzo Mel e non ce la faccio più, mi manca come nient'altro”.
Lei mi accarezzò la mano più vicina alla sua per confortarmi.
Hai deciso cosa fare allora?”.
Le avevo spiegato per telefono la situazione in cui ci trovavamo io e Niall e lei non era riuscita a dire nient'altro che “fa schifo tuo padre” ed io non potevo che darle ragione.
Rimasi a pensare guardando le nostre mani una sopra all'altra e all'improvviso mi venne in mente un'idea.
Mel e se fingessi?” iniziai il discorso così, in maniera del tutto senza senso.
La mia amica, ovviamente, mi guardò stranita.
Ti spiego, se io facessi credere a mio padre che non mi vedo più con Niall e iniziassi a frequentare Charles?” chiarii il mio pensiero.
Melanie rimase a fissarmi, come se stesse escogitando qualcosa per aggiustare il mio
piano.

Potresti vedere Niall qui da te o da me se vuoi, anche da Liam” iniziò a parlare velocissimo quasi a perdere il fiato, faceva sempre così quando qualcosa la eccitava.
Sì, il modo per vedere Niall lo troverò. Ora m’interessa tenere buono mio padre” bloccai quel fiume di parole.
Ho sempre sostenuto che tu fossi un genio” pronunciò Melanie per poi porgermi la mano per battere il cinque.

 

•••

 

Piccola sono da te per le 21 xX”.
Questo era ciò che diceva il messaggio che avevo appena ricevuto da Niall.
In quella giornata non so quante volte mi aveva ripetuto il nostro appuntamento della sera; nemmeno avessi potuto non presentarmi, dovevamo vederci a casa mia.
Finalmente era arrivato venerdì e io avrei avuto la possibilità di passare due giorni interi con Niall; eravamo costretti a stare rinchiusi in casa, ma non ci dispiaceva più di tanto.
Mi sembrò che da fashion victim, mi fossi trasformata in una perfetta moglie casalinga, dato che passai tutto il pomeriggio a preparare il pollo al forno che Niall tanto amava.
Cercai di rendermi presentabile, restando nei limiti dato che dovevo comunque rimanere in casa.
Una volta pronta, fasciata dai miei jeans e coccolata dalla calda lana del mio maglione extralarge mi lasciai cadere sul divano nell’attesa del mio uomo che non tardò nemmeno di un minuto.
Quando aprii la porta, la sensazione che sentii fu inspiegabile; come se tutto quel malessere dei giorni precedenti avesse preso il volo e fosse scappato via insieme alla corrente creata dalla finestra e la porta.
Non resistetti un attimo in più lontana da lui e mi fiondai sulle sue labbra; lui mi accolse e potevo sentire i nostri cuori a mille, i nostri battiti intrecciarsi mentre ci stringevamo l'uno all'altro.
Le sue labbra erano morbidissime e non riuscivo più a staccarmene; quando il bacio si fece più candido sentii il suo sguardo fisso su di me, aprii leggermente gli occhi e mi trovai quello spettacolo che non potevo paragonare a nulla, il mare e il cielo erano troppo poco.
Continuavo a far scontrare le nostre bocche, non mi bastava ancora.
Ciao amore mio” soffiò su di me per poi abbracciarmi quasi a togliermi il fiato.
Sorrisi, perché con lui non potevo fare altro, lui mi faceva stare bene.
Cenammo come una di quelle coppie super romantiche, cosa che non ci apparteneva, ma avevamo il bisogno di sentirci vicini anche se distanti pochi centimetri.
Lui di tanto in tanto mi sfiorava la mano, mi accarezzava il viso e mi guardava con uno sguardo dolcissimo.
Quella sera gli avrei dovuto spiegare il piano che avevo escogitato; gli avevo accennato qualcosa ma nulla di chiaro.
Stretta nel suo abbraccio mi feci condurre sul divano, dove ci distendemmo in uno dei nostri modi strani.
Non riuscivo a capire quale era il momento giusto nel quale dirglielo e per fortuna ci
pensò lui.

Vuoi dirmi cosa hai pensato?” parlò spostandomi i capelli che facevano come da separè tra me e lui.
Rimase a fissarmi, o meglio fissava la mia bocca; adoravo questo suo vizio, lo faceva spesso e mi faceva venire voglia di baciarlo.
Qualche attimo dopo mi ritrovai a contatto con le sue labbra e questa volta non mi sarei staccata per nulla al mondo, peccato che lo fece lui.
Scusami, dovevo. Vai dimmi” mi invitò a parlare.
Gli spiegai il mio piano, timorosa della sua reazione; avrebbe dovuto vedere la sua fidanzata tra le braccia di un altro.
Una volta finito mi fermai a guardare Niall, per decifrare la sua minima espressione, ma lui si limitò ad un sorriso.
Piccola non sai quanto siano contrastanti le mie idee ora, ma so che faresti questo solo per me e per il mio futuro” parlò finalmente, ma io non riuscii a rilassarmi, ero ancora nell’attesa della risposta definitiva.
Sarebbe solo per finta, lo sai che io sto con te e non voglio stare con nessun altro” precisai ancora.
Oh si che lo so piccola” mi sfiorò il collo con la mano.
Se questo ti porterà ad essere mia liberamente in futuro allora per me va bene” mi rispose finalmente facendomi aprire un gran sorriso sul viso.
Grazie, grazie per aver capito” sussurrai abbracciandolo.
Sono io che dovrei ringraziare te” disse lasciandomi poi un bacio sotto la mascella.
Passammo il resto della serata a guardare la televisione, ci piaceva commentare qualsiasi cosa vedevamo.
Mi addormentai appoggiata al suo petto, succedeva sempre così quando ero con lui, non perché fosse noioso ma perché mi rilassavo in sua compagnia e poi le ore di sonno perse in quelle settimane si facevano sentire.
Principessa andiamo a letto” bisbigliò al mio orecchio sciogliendo l'intreccio creato dai nostri corpi sul divano.
Passò una mano dietro la mia schiena, una sotto le gambe e mi tirò su senza il minimo sforzo, gli facilitai la cosa contornandogli il collo con un braccio e posai la testa sulla sua spalla.
Il suo profumo mi fece come da sveglia, avevo sempre avuto questa mania ma il suo m’ispirava troppo, mi mandava in pappa il cervello.
Un giorno che andai a casa sua, me ne spruzzai un po' su una sciarpa ed era rimasto impresso lì.
Ormai sveglia, rimasi ad occhi chiusi e gli baciai il collo, restando forse troppo a contatto.
Quando mi staccai ed aprii gli occhi eravamo già in camera dove lui mi posò delicatamente sul letto.
Si sfilò la felpa, rimanendo a mezze maniche e si distese accanto a me.
Non aveva compreso che io mi fossi svegliata e sbandò quando percossi con le dita quasi tutta la lunghezza del suo corpo, dai capelli fino al bacino.
Lo vidi sorridere a questo mio tocco e si avvicinò, facendo aderire i nostri corpi.
Mi girai di scatto, dandogli le spalle e mi misi distesa su un lato; era sempre quello il mio gioco, lo stuzzicavo e poi scappavo.
Lui avvolse un braccio intorno al mio busto e mi tirò forte verso di se, facendo aderire il più possibile la mia schiena con il suo sterno.
Era praticamente diventato parte del mio corpo, potevo sentire il contatto con qualsiasi cellula della sua pelle.
Con la mano libera scansò la coda nella quale erano raccolti i miei capelli e mi baciò il collo.
Charles non potrà fare questo vero?” sussurrò, tra un bacio e l'altro.
La mia risposta fu un semplice mugolio.
Allentò la stretta del braccio con il quale mi cingeva e fece scendere la mano fino alla mia anca, arrivando al mio sedere che tastò facendomi sussultare.
Non potrà fare nemmeno questo vero?” chiese ancora, e io risi.
Continuò il suo vagare su di me, insinuando la mano sotto il maglione blu.
I movimenti erano così lenti, da portarmi quasi all'esasperazione.
Le sue dita calde giocarono con la pelle del mio ventre, salendo sempre di più.
Quando fu arrivato al reggiseno sembrò rallentare ancora di più e mi strinse a se facendomi rendere conto dello stato d’eccitazione in cui era.
Alzò il ferretto e raccolse in una mano un mio seno, avvolgendolo del tutto.
Giocherello con le dita sul mio capezzolo ed aprì di nuovo la mano.
Non potrà fare soprattutto questo vero?!” sussurrò convinto al mio orecchio ed io ero ormai in sua balia.

 

•••

 

Il fine settimana con Niall passò forse troppo in fretta.
Concorde con lui avevo deciso che il piano avrebbe dovuto prendere vita subito, quindi chiamai Charles e gli diedi un appuntamento per la domenica pomeriggio.
Sembrò entusiasta a quell’invito, forse perché il modo in cui gliel'avevo fatto non era stato poi tanto freddo.
Niall andò via da casa mia dopo pranzo e si raccomandò di non esagerare troppo; era così geloso anche se lo facessi per finta.
Mi feci una doccia e lasciai i lunghi ricci rossi sciolti sulle spalle.
Avvolta nell'asciugamano raggiunsi la camera, lasciando le mie impronte d'acqua sul pavimento.
Decisi di indossare un vestito bordeaux che si stringeva sul punto vita e con la gonna un po' sfasata.
Aprii il cassettone del mobile per tirare fuori i collant coprenti neri, l'inverno a Londra era sempre stato gelido.
Ai piedi indossai degli stivaletti con un po' di tacco che mi arrivavano alla caviglia.
Aggiunsi il cappotto in lana cotta nero ed uscii da casa.
Avevo fissato l'appuntamento a Charles in un bar del centro, uno di quelli molto raffinati, in fondo si sarebbe sentito a casa.
Una volta arrivata, parcheggiai la macchina e indossai il mio migliore sorriso.
Con il rumore dei tacchi sull'asfalto attraversai la strada e mi ritrovai un sorridente Charles che mi osservava tramite il vetro del negozio.
Lo raggiunsi al tavolo e ordinai il mio the verde.
Come va con Niall?” mi chiese dopo varie domande di rito.
Beh a dire la verità ci siamo lasciati, non era fatto poi così tanto per me” mentii e mi meravigliai di me stessa per quanto fossi brava nel farlo.
La messa in scena era iniziata e questa notizia sembrò riscuotere successo, dato che gli occhi di Charles presero una nuova luce.
L'avevo detto io” sentenziò, pavoneggiandosi.
Idiota.
E quindi ora sei tutta libera...” Sussurrò con voce, che secondo lui, doveva farlo apparire sexy.
Allungò la mano sul tavolo e sfiorò la mia che era intrecciata al manico della tazza.
S-si” tentennai nel rispondere.
Forse mi ero cacciata in qualcosa più grosso di me.
Sorrisi ai suoi occhi dolci e ritrassi la mano da quel tocco con la scusa di dare un sorso al mio thè.
Chiacchierammo del nulla, perché gli argomenti che trattava lui a me non interessavano per niente; ma dovevo fare questo se volessi Niall nella mia vita.
Mi domandò dei miei genitori, dell'università, delle mie amiche e tanto altro chiacchiericcio che sembrava non finire mai.
Rimanemmo in quel bar per troppo tempo, secondo il mio parere e ce ne fece accorgere la cameriera quando si avvicinò al nostro tavolo.
Signore, lei e la sua compagna desiderate qualcos'altro?” chiese con fare gentile.
In effetti si era raffreddata anche la mia tazza, segno che era passato fin troppo tempo.
Rabbrividii ad essere definita la compagna di Charles e tirai un respiro forte per mandar giù quell’aggettivo.
Charles si voltò verso di me nell’attesa di una risposta.
No, grazie” risposi guardando prima lui e poi la ragazza in piedi accanto al nostro tavolo.
Anche io sto bene così, grazie. Se mi può portare il conto, per favore” chiese poi.
La ragazza si allontanò, lasciandoci di nuovo soli e a me venne la voglia di scattare in piedi, tirarla per il grembiule e dirle di rimanere ancora lì.
Tornò poco dopo, in mano un libretto di pelle scura marrone, Charles inserì una banconota all'interno e glielo restituì.
Tenga il resto” disse cordialmente alla ragazza.
Dio quanto odiavo tutte quelle manfrine degli altolocati.
Ci alzammo simultaneamente ed io prontamente mi aggrappai al braccio che mi porse Charles; eravamo troppo vicini ma dovevo mantener duro.
Sembrò che ci volesse un eternità per arrivare alla mia macchina parcheggiata in pratica di fronte al bar.
Appena la raggiungemmo tirai fuori le chiavi dalla borsa e mi voltai per salutare Charles.
Beh allora quando vuoi possiamo uscire di nuovo” dissi, pentendomi subito dopo.
Presto mia cara Letty, ci rivedremo presto” rispose lui, usando lo stesso tono sexy, che per me era agghiacciante, che aveva usato prima.
Sorrisi e giocherellai con le chiavi.
Allora io vado” sentenziai dopo qualche attimo di silenzio.
Charles si avvicinò a me, sapevo che avrei dovuto salutarlo con un bacio sulla guancia, l'avevamo sempre fatto ma lui una volta che fu a pochi centimetri dal mio viso deviò, dirigendosi verso le mie labbra.
In quel momento ci fu una voce dentro di me che urlò di dargli una ginocchiata nei gioielli di famiglia e scappare, ma dovetti sopprimerla.
Charles unì le nostre labbra e, per sua fortuna, mi baciò castamente a timbro.
Sorrisi nel modo più falso che potessi e salii in macchina, pensando che sul serio mi fossi cacciata in uno dei guai più grandi della mia vita.

 

 

Angolo Autrice:
Hiiii!

Undicesimo capitolo =)
Vi ho fatto aspettare così tanto perché avevo deciso di fermare la storia, di non scrivere più, ma poi la passione ha preso il sopravvento ed eccomi qui :3
Cosa ne pensate?
È stupido quello che sta facendo Let?
Si troveranno in ulteriori guai se venisse scoperta oppure andrà tutto liscio?
Mi rispondete in una recensione pleaseeeee?!
Ora mi dileguo :3

Much Love!!

 

Holkay xx

 

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Capitolo 12
*** 12 ***



 



Dovevo far credere a Charles che ero realmente interessata a lui e uscirci insieme per mia sfortuna era un punto molto importante.
Era simpatico, ma non era ciò che volevo io.

Durante la settimana non era mia abitudine uscire perché sapevo che poi la mattina seguente cacciarmi dal letto sarebbe stato un trauma, ma se volevo convincere Charles dovevo fare dei sacrifici.
Il lunedì mattina si presentò davanti alla mia università, durante la pausa, chiedendomi di andare fuori a cena quella stessa sera.
Ovviamente accettai e avvisai Niall con un messaggio.
Non volevo tenere allo scuro il mio ragazzo, doveva sapere tutto ciò che accadeva, volevo rassicurarlo che non avrei mai fatto niente di male.
Charles quella sera arrivò con la sua odiosissima precisione e si lamentò anche che lo avevo fatto aspettare troppo.
Questo quartiere non mi piace è poco sicuro” disse guardandosi intorno con aria circospetta.
Roteai gli occhi a questa sua osservazione, senza farmi vedere da lui e rimasi in silenzio.
Mangiammo in un ristorante super lussuoso, non riuscivo a sopportare tutto quello.
Io volevo potermi sporcare la bocca e ridere di ciò, non volevo dover ricordare quale era la forchetta che dovevo usare per il primo e quale quella per il secondo.
Lasciai da parte l’astio e cercai di godermi la cena; chiacchierammo un po’ e sinceramente la compagnia di Charles non mi dispiaceva.
Io devo tornare a casa, non posso fare troppo tardi” annunciai guardando l’orologio.
Avevamo già perso abbastanza tempo da quando avevamo finito di mangiare.
D’accordo, ti accompagno” mi disse sorridente lui.
Percorremmo la strada fino all’auto abbracciati, mi sentivo male nel farmi vedere così con lui.
Una volta arrivati davanti casa mia, Charles scese per accompagnarmi fino al portone; mi voltai per salutarlo e lui si avvicinò subito a me, sfiorandomi le labbra con le sue ed io sussultai a quel tocco.
Non fu un sussulto positivo, totalmente il contrario e capii che lui se n’accorse dato che mi guardò in modo strano.
Letty ti andrebbe di venire a teatro con me domani sera?” mi domandò tentennante.
Io a teatro?! Ma non se ne parla proprio! L’ultima volta che c’ero stata avevo circa quattordici anni, ero con i miei genitori e mi addormentai all’inizio del primo tempo.
Sì, con piacere” mi obbligai a rispondere dopo aver tirato un sospiro.
Charles sorrise per poi lasciarmi un altro bacio e si allontanò.
Cos’altro avrei dovuto sopportare?!.

 

•••

 

Mel a teatro te ne rendi conto?! Io a teatro!” scandii quella frase scioccata.
La mia amica dall’altra parte del telefono fece l’ennesima sonora risata.
Dai è per una giusta causa” aggiunse quando placò il suo divertimento.
Sospirai.
Sì, oppure dovrò uccidere mio padre prima del tempo” ridacchiai.
Melanie rise ancora.
Si sta bene in prigione Sca’ dovresti farci un pensierino, avresti tutto: vitto, alloggio e potresti vedere Niall quando vorresti” rise ancora di più.
Quanto sei scema, dai vado a vestirmi, ti mando un messaggio ok?”.
Sì, brava fammi sapere” mi salutò e chiuse la telefonata.
Mi trascinai in camera e mi preparai.
Charles arrivò nella sua lussuosissima macchina scura ed io mi feci trovare già davanti al portone, così da non dovermi subire le sue lamentele sul mio quartiere poco sicuro; che poi non c’era niente di poco sicuro in quelle strade.
Vivevano tutte famiglie per bene, con figli d’ogni età, qualche ragazzo mio coetaneo e parecchi anziani; non vedevo dove fosse il pericolo.
Charles forse alludeva al fatto che non colasse oro dalle porte degli appartamenti, oppure che non ci fossero parcheggiate macchine di valore inestimabile sotto a quei palazzi.
Diede un leggero colpo di clacson per attirare la mia attenzione, dato che ero troppo presa dal mio cellulare.
Lo raggiunsi a passo svelto ed entrai in auto salutandolo.
Sei per caso impazzita Scarlett?” mi accusò appena chiusi lo sportello.
Lo guardai con aria sorpresa, non mi aspettavo questo tipo di saluto.
Che cosa ho fatto?!” chiesi ignara.
Io ti dico che non mi piace il tuo quartiere e tu mi aspetti tutta sola sotto il portone?! Sei un incosciente!” sentenziò alterando un po’ il tono di voce.
Sbuffai sonoramente.
Il mio piano stava diventando sempre più pesante da svolgere.
Assistemmo all’opera ed il mio presentimento non era sbagliato, mi annoiai a morte, mentre Charles sembrò molto preso nel seguire.
Per fortuna a metà spettacolo ricevetti un messaggio; cercai in tutti i modi di non farmi vedere da Charles con il telefono e mi ritrovai con la tesa praticamente dentro la borsa.
Era di Niall.
Piccola, dormiamo insieme stasera?”.
Rilessi il messaggio varie volte e sorrisi allo schermo.
Certo che sì, amore. Le chiavi sono al solito posto, aspettami a casa!” risposi digitando velocemente e chiusi la borsa.
Passai la restante ora in compagnia di Charles con un umore diverso, sapere Niall a casa ad aspettarmi mi dava una sensazione di pacatezza.

 

•••

 

Quando finalmente fummo fuori da quel maledetto teatro tirai un sospiro di sollievo.
è ancora presto ti va una passeggiata?” mi domandò Charles passando il braccio intorno alla mia vita.
Non credevo alle mie orecchie, dovevo sopportare quella tortura ancora per un po’.
Sì, però non ci prolunghiamo” dissi facendomi avvicinare di più a lui.
Giusto il tempo di una cioccolata calda” aggiunse ed io annuii in risposta.
Camminammo fino al primo bar che incontrammo e nel quale lui entrò subito.
Ti va di sederci?” domandò mentre aspettavamo la nostra ordinazione fermi vicino al bancone.
No Charles, passeggiamo per finire la cioccolata e poi devo tornare a casa” spiegai, forse non troppo dolcemente.
Quanta fretta che hai, tanto non mi scappi” sussurrò con fare provocante.
Avvinghiò il braccio intorno a me, tirandomi così a se e mi baciò; mi staccai giusto in tempo, prima che il bacio diventasse troppo passionale.
Sorrisi al barista che ci porse i due bicchieri bollenti e mi avviai verso la porta seguita da Charles.
Non perse tempo nell’intrecciare le nostre dita.
Rabbrividivo ogni volta che faceva un gesto del genere.
La borsa era appesa al mio corpo e sentivo di tanto in tanto la vibrazione del cellulare.
Niall si stava preoccupando sicuramente, gli avevo inviato un messaggio sfruttando l’ultimo po’ di buio prima che finisse lo spettacolo e gli avevo detto che stavo per tornare, non sapevo avrei avuto una deviazione.
Mi ustionai quasi la lingua per finire in fretta la mia cioccolata.
Charles si soffermava ad ogni negozio, commentando quanto gli piaceva l’aria natalizia e tutti gli addobbi che erano già presenti nelle vetrine.
Io sorridevo e annuivo, sembrava avessi perso l’uso della parola.
Non potevo farmi vedere scostante da lui, ma la mia priorità era un’altra in quel momento.
Continuavo ad infilare la mano in borsa, volevo rassicurare Niall, ma sapevo che Charles avrebbe fatto troppe domande.
Si voltò mentre ero quasi al punto di tirare fuori il cellulare.
Hai perso qualcosa Letty?” mi domandò.
Io deglutii.
N-no, credo che mi sia arrivato un messaggio” abbozzai prendendo il telefono.
E chi ti cerca a quest’ora?!” mi chiese curioso, avvicinandosi a me quasi a voler leggere il mittente.
Mi distanziai da lui e aprii i tre messaggi di Niall.
Li lessi velocemente e come pensavo, era preoccupato.
Una mia compagna di corso” diedi una risposta ai suoi quesiti e digitai sullo schermo il messaggio da inviare a Niall.
Mi sentii meglio quando vidi di averlo inviato.
Andiamo?” attirò la mia attenzione Charles tendendomi la mano.
Sorrisi e l’afferrai contenta come non mai.
Si tornava a casa finalmente.

 

•••

 

Londra sembrava avere tutti i motivi del mondo per essere contro di me nel farmi ritardare il rientro a casa.
Già il teatro era abbastanza lontano, ora si era aggiunto anche il traffico.
Ma anche di tarda sera c’è traffico in questa città?!” sbottai io all’improvviso appoggiando il gomito sul finestrino.
Calmati Letty, abbiamo più tempo da passare insieme” disse il mio accompagnatore allungando la mano e sfiorandomi la gamba.
D’istinto mi ritrassi a quel tocco.
Non m’importava se se ne fosse accorto, io volevo tornare a casa il prima possibile.
Charles riportò la mano sullo sterzo e guardò fisso davanti a se.
Non so perché ma mi venne come un senso di colpa, non potevo e non dovevo trattarlo così.
Mi voltai verso di lui e accarezzai il braccio coperto dal cappotto scuro.
Scusami, sono solo stanca e domani mi aspetta una giornata faticosa” sussurrai cercando di discolparmi.
Non ci volle poi tanto per farmi perdonare, infatti, si girò verso il mio volto e mi guardò in modo dolce.
Tranquilla” bisbigliò e si allungò verso di me facendo scontrare le nostre labbra.
Dopo qualche istante il traffico sembrò sbloccarsi e riprendemmo la strada per casa.
Una volta arrivati Charles parcheggiò e spense l’auto.
Forse non gli era chiaro quanto io andassi di fretta, feci quindi uno scatto verso la portiera e scesi dall’auto.
Lui mi emulò, scendendo e aspettandomi in piedi accanto alla macchina.
Buonanotte” dissi avvicinandomi a lui.
Charles non perse tempo nell’afferrarmi, stringendomi a se, si voltò incastrando il mio corpo tra il suo e lo sportello.
Si avvinghiò sulle mie labbra come non aveva mai fatto prima.
Mi baciò in modo graduale, facendo diventare il bacio sempre più coinvolgente e accarezzando tutta la lunghezza della mia schiena.
Dovetti rimanere in sua balia, non potevo scappare.
Ricambiai il bacio, tentando di essere il più naturale possibile.
Aprii gli occhi, mentre Charles continuava a baciarmi e notai che dalla finestra che sporgeva sulla strada si vedeva la luce accesa nella mia camera da letto.
Vidi giusto in tempo la tenda richiudersi e sperai che a muoverla fosse il vento.
Non volevo che Niall mi vedesse così con Charles; il mio ragazzo sapeva benissimo che stavo fingendo, ma non sapevo come avrebbe reagito.
Mi distanziai da Charles, avevo recitato per troppo tempo.
Vado” annunciai velocemente facendogli un finto sorriso.
Buonanotte Letty” sussurrò lui avvicinandosi ancora alle mie labbra lasciando un piccolo bacio.
Spinsi delicatamente sul suo petto e lui si scostò.
Gli sorrisi di nuovo e attraversai la strada.
Charles aspettò che entrassi nel portone prima di accendere l’auto e ripartire.
Quando sentii quel rombo il mio cuore si alleggerì, non vedevo l’ora di entrare in casa.

 

•••

 

Gli scalini li saltai a due a due, correvo sui miei tacchi e la distanza per arrivare al mio appartamento non mi era mai sembrata così tanta da percorrere.
Cercai le chiavi di casa in borsa, riprendendo il fiato perso, ma appena appoggiai la mano contro la porta per sorreggermi, si mosse sotto il mio tocco, facendomi capire che era stata aperta.
Entrai in casa con un gran sorriso, avevo il bisogno vitale di perdermi negli occhi del mio ragazzo, ma quello che trovai non fu per niente uno sguardo amorevole.
Niall mi scrutava, visibilmente nervoso e la curva delle mie labbra si affievolì gradualmente fino a farmi diventare seria.
Ehy” tentai con un accenno di dolcezza, avvicinandomi a lui con la mano tesa per accarezzargli il volto.
La reazione di Niall mi fece quasi rabbrividire, si scansò dalla mia traiettoria voltandosi, dandomi le spalle.
Niall cos’è successo?” domandai toccandogli il braccio per farlo girare.
Mi guardò con gli occhi pieni d’ira, non l’avevo mai visto così.
Potevi farlo restare un altro po’ con la lingua nella tua bocca” mi accusò a denti stretti, superandomi e andando in camera mia.
Lo seguii e lo osservai, mentre afferrava la sua borsa da terra e se la mise in spalla.
Mi fermai davanti la porta bloccandogli così il passaggio.
Spostati Scarlett” intimò senza guardarmi in volto.
Non aveva mai usato il mio nome per intero e non mi piaceva se lo facesse per un motivo brutto.
Non mi mossi di un centimetro.
Niall credi che a me piaccia?! Credi che io stia facendo tutto questo con piacere?! Lo sto facendo per salvare il nostro amore, per salvare te. Io sto proteggendo noi da mio padre e questo tuo atteggiamento non mi aiuta per niente. Non vorrei dover combattere anche con te”. Urlai quasi.
Niall fece scivolare il borsone facendolo sbattere rumorosamente a terra ed alzò lo sguardo verso di me.
N-no Let…lo so è solo che…” bisbigliò.
Sei geloso lo so…” dissi avvicinandomi a lui e sfiorandogli il viso.
Troppo” sussurrò accarezzandomi i capelli.
Mi prese il volto tra le mani e mi baciò.
Finalmente sentivo quei brividi che, in tutta la mia vita, solo lui mi aveva fatto avere con un semplice bacio.
Sentivo quella sensazione di completezza che volevo da quando ero entrata in casa.
Lui era tutto per me e non l’avrei cambiato per nulla al mondo.
Mi distanziai da lui ma giusto quel poco per poter parlare.
Guardai nei suoi occhi e ci mancò poco che io affogassi.
Mi ci perdevo spesso in quelle iridi e il mio affogarci non era inteso perché le aveva colore del mare ma perché erano profonde, erano quel luogo sicuro dove potevo rifugiarmi e nessuno mi avrebbe fatto del male.
Un suo tocco mi riportò a galla e ripresi la mia volontà di parlare.
Lo capisci che io non andrò mai via da te?!” iniziai ed il sorriso che si aprì sul suo viso mi scaldò il cuore.
Come potrei lasciare ciò che ho sempre desiderato nella vita?!” domandai in modo retorico e lui sembrò voler parlare, ma ormai avevo dato il via ai miei pensieri e non mi sarei fermata.
Mi allontanai un po’ di più per poterlo guardare bene in viso, ma non riuscivo a stargli troppo lontana.
Niall tu sei fatto per me, mi calzi a pennello” ridacchiai sentendomi stupida nel dire quella cosa, ma il suo sguardo fisso al mio mi diede il “coraggio” di continuare.
Sei come quel vestito che non ho mai trovato ma che ho sempre desiderato, quello che indossi e ti senti bella. Ecco tu sei questo per me!”

 

 

Angolo Autrice:

Hiiii!
Dodicesimo capitolo =)
Sì lo so è praticamente una vita che non aggiorno, ma ho avuto un blocco.

Mi perdonate?!
Allora cosa ne pensate di come si comporta Let con Charles?
Molte di voi erano in disaccordo nel mentire, ma alla fine l’amore trionfa voi lo sapete no?!
Però mai dire mai, il pericolo è dietro l’angolo :3

Okay la smetto di parlare per luoghi comuni e vi lascio :3
Mi fate sapere cosa ne pensate?!
Vi adoro <3

Much Love!!

 

Holkay xx

 

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Capitolo 13
*** 13 ***



 
 

Nelle due settimane seguenti uscii con Charles varie volte, forse troppe.
Non sopportavo più quella farsa in cui mi ero cacciata e mi innervosiva che fossi io l'unica a poterla fare finire.

Da quella sera non litigai più con Niall, avevo cercato di limitare le finte effusioni quando sapevo che lui poteva vedermi, usavo la mia auto evitando così che Charles dovesse accompagnarmi a casa quando lui era là ad aspettarmi.
La mia facoltà ci aveva concesso vacanze extra, dandoci il termine dei corsi a metà dicembre dandomi così la possibilità di dedicarmi a me stessa e a risolvere quella maledetta situazione.
La sera precedente Niall aveva dormito da me.
Adoravo svegliarmi con la testa immersa nella sua maglietta, tutto ormai profumava di lui in casa e quando ero costretta a dover stare lontana da lui odoravo le coperte e mi sentivo meglio.
Quella mattina il mio telefono sul comodino iniziò a squillare all'impazzata in un orario improponibile del mattino; sentii Niall imprecare qualcosa contro quel rumore infernale mentre si girava dalla parte
opposta.

Io con gli occhi ancora incollati dal sonno, cercai a tantoni la nostra indesiderata sveglia e l'afferrai portandola davanti al viso.
La luce dello schermo mi accecò, facendomi scivolare il telefono dalla mano che andò a sbattere sulla fronte.
Roteai gli occhi al cielo e risposi finalmente alla telefonata, farfugliando un “pronto” con la voce ancora impastata e roca, usuale di primo mattino.
Let, buongiorno” la voce squillante e felice di Melanie arrivò dritta al cervello come un martello pneumatico.
Ciao Mel” biascicai quelle parole scocciata.
Dormivi ancora?! Ma come fai, manca poco a Natale e dobbiamo ancora comprare i regali. A te non piace l'aria natalizia?! Io l'adoro! Tutte le luci, le decorazioni, la neve, l'albero, i regali. Ecco a proposito di regali, scenderesti dal letto per accompagnare la tua dolce migliore amica a compare il regalo per Liam?! Quello per te e Niall già è fatto, pronto impacchettato sotto l'albero!” mi invase con il suo fiume di parole irrefrenabile.
Quando era sovreccitata attaccava a parlare e non la smetteva più, si faceva domanda e risposta da sola, senza darmi il tempo di esporre il mio parere.
Allontanai il cellulare dall'orecchio mentre lei parlava, tanto già sapevo dovevo voleva andare a parare,
ormai la conoscevo bene.

Let ci sei?!” chiese sentendomi assente dall'altra parte del telefono.
Mugugnai un verso per farle sentire di essere ancora lì.
Mi stai chiedendo di accompagnarti quindi?!” domandai in modo scontato.
Sìsì” rispose squillante.
E che ore sono, Melanie?” domandai chiudendo gli occhi, avrei potuto riprendere sonno da un momento all'altro.
Le nove e trentacinque” mi informò.
Io sgranai gli occhi, incredula dell'orario che per me poteva essere l'alba data la tarda ora che ero andata a dormire.
Le nove e trentacinque?!?!” chiesi incredula ripetendo l'orario.
Sì ciò significa che i negozi sono aperti già da mezz'ora” sottolineò la mia amica.
Vidi Niall girarsi di nuovo verso di me, scocciato per le troppe chiacchiere, mi sbuffò sul viso.
Ci vediamo tra un'ora, porta il caffè sennò non ti apro” conclusi guardando gli spettacolari occhi blu del mio fidanzato che si intravedevano dalle palpebre leggermente dischiuse.
Chiusi la telefonata senza nemmeno aspettare la risposta di Melanie e mi avvicinai al volto di Niall, posando il telefono sul materasso, gli baciai gli occhi chiusi, poi il naso ed infine le labbra dolcemente.
Lui sorrise sulle mie, schiudendole leggermente, strusciando il suo labbro inferiore contro l'intera mia bocca.
Buongiorno amore” sussurrò sorridente, ancora ad occhi chiusi.
Buongiorno a te” sorrisi anche se lui non poteva vedermi.

 

***

 

Un'ora dopo ero già pronta, avevo fatto la doccia insieme a Niall e mi ero preparata.
Melanie aveva colto la minaccia seriamente e ci aveva portato la colazione.
Bevemmo il nostro caffè tutti e tre insieme, finendo la torta al cioccolato che avevo preparato per Niall il giorno prima.
Dove ve ne andate stamattina?” domandò il mio fidanzato dando l'ultimo sorso al caffè.
A fare il regalo a Liam” risposi prontamente io.
Melanie sgranò gli occhi, guardandomi male.
Che c'è?!” chiesi non capendo perché mi stesse guardando il quel modo.
Lo dirà a Liam” parlò a denti stretti indicando Niall che era di spalle dato che si era allontanato per buttare il bicchiere.
Scoppiai in una risata.
Credo che lo sappia che gli fai un regalo no?!” dissi tra una risata e l'altra.
Niall mi guardò stranito, non capendo il perché del mio divertimento.
Prese il borsone da terra, mettendoselo sulle spalle e si allungò a darmi un bacio.
Io vado, fate le brave” disse soffiando sulle mie labbra baciandomi di nuovo.
Si spostò poi verso la mia amica, lasciandole un bacio sulla guancia e si allontanò.
Uscimmo anche noi subito dopo.
Raggiungemmo il centro città con molta difficoltà, il turismo in quel periodo dell'anno aumentava sempre e quindi anche il traffico.
Amavo anche io il natale, ma soprattutto il natale a Londra.
Quella città diventava ancora più magica secondo me.
Sembrava di vivere in una di quelle palle di vetro che si capovolgono per farle invadere di neve e proprio questa era appoggiata sui tetti delle case, sulle chiome degli alberi.
Tutto era ammorbidito da quel candore che a me trasmetteva calore anche se i gradi erano sotto lo zero.
Che hai deciso di regalare a Liam?” chiesi alla mia amica dopo aver parcheggiato l'auto.
I biglietti per il concerto di Justin Timberlake” rispose prontamente lei.
Bell'idea, gli piace tanto” le sorrisi.
Una volta entrate nel negozio di musica che aveva scelto Melanie, mi venne un lampo di genio.
La vidi appesa lì sulla parete, in legno chiaro, brillava colpita dalle luci e sembrava gridasse il mio nome.
Niall aveva bisogno di una chitarra nuova ed era un'ottima idea regalargliela per natale.
Chiesi così al commesso di poter acquistare quella e Melanie sorrise divertita alla mia ennesima decisione tempestiva.
Ero fatta così, nella vita preferivo i rimorsi ai rimpianti, dovevo agire d'impulso e non volermi pentire di non aver fatto quella cosa.

 

***

 

Dopo un giro in città per fare un po' di shopping natalizio, tornammo in auto.
Durante il viaggio in un momento di silenzio mi assalii un pensiero, un'idea.
Mel e se dicessi a Charles del mio piano?!” chiesi con estrema calma nel tono di voce alla mia amica.
Il traffico le diede la possibilità di girarsi verso di me e guardarmi.
La prenderebbe male” sentenziò frettolosa lei.
Non credo, potrei spiegargli il perché sto facendo ciò. Mi è sembrato molto contrariato alle
regole dettate dai nostri genitori.”
spiegai alla mia amica mentre lei riprese a camminare lentamente nel traffico.

Melanie alzò le spalle.
Let non so che dirti, qualunque cosa ti dicessi, per come ne parli, hai già preso la tua decisione” disse sorridendo leggermente guardando davanti a se.
Ed aveva ragione, mentre parlavo con lei stavo già elaborando tutto quello che dovevo dire a Charles.
Tirai fuori dalla tasca della giacca in pelle il telefono e gli scrissi un messaggio per dirgli se volesse vedermi in serata.
La sua risposta fu repentina e signorile, come suo solito.
Gli avrei fatto sapere più tardi quali erano i piani.
Mi feci accompagnare da Melanie a casa di Niall, sapevo che era là dato che aveva da studiare.
Lasciai la chitarra nella macchina di Melanie, mancava molto a natale, me l'avrebbe riportata qualche giorno dopo.
Il mio fidanzato fu felicemente sorpreso di trovarmi alla porta del suo appartamento.
Una volta dentro, gli spiegai tutto ciò che avevo pensato.
Piccola, sai che potrebbe non accettare di assecondarci vero?” mi fece notare.
Io annuii, avevo pensato anche e soprattutto alla peggiore ipotesi.
E cosa faresti in quel caso”.
Alzai le spalle, non sapevo cosa rispondergli.
Voglio pensare positivo, amore” parlai finalmente dopo varie risposte a gesti.
Niall mi tirò a se stringendomi in un abbraccio e mi baciò tra i capelli.
Speriamo bene piccola” sussurrò per poi tirarmi su il viso con due dita e baciarmi con passione.
Voglio esserci anche io quando parlerai con lui” disse all'improvviso staccandosi dalle mie labbra.
Lo guardai corrugando la fronte.
Perché?” chiesi non capendo l'origine di quella richiesta.
Alzò le spalle in risposta.
Va bene amore, spero solo non si spaventi nel trovarti nel mio appartamento stasera” dissi ironizzando sulla questione.

 

***

 

Avvisai Charles che ci saremmo visti a casa mia quella sera, sembrò entusiasta, ma non sapeva cosa gli aspettava.
Arrivò puntuale ovviamente ed io ero in preda al panico.
Non sapevo cosa sarebbe potuto succedere, cosa avrebbe pensato, detto o fatto.
Niall mi abbracciò da dietro, premendo il petto contro la mia schiena e mi diede un bacio sul collo cercando di rassicurarmi anche se lui era il primo ad essere nel panico.
Aprii la porta spostandomi subito sul lato, evitando qualsiasi contatto fisico o visivo con Charles, sapevo che avrei fatto del male a Niall che era seduto su una delle sedie intorno al tavolo.
Charles mi superò tenendo gli occhi fissi sul mio fidanzato e sembrò avesse capito già cosa stava per succedere.
Ciao Niall” mugugnò un saluto a denti stretti, fermandosi a metà tra me e lui.
Charles” bisbigliò Niall accompagnando le parole con un debole cenno della testa.
Raggiunsi il ragazzo fermo al centro della stanza e sfiorandogli la schiena lo invitai a sedersi di fronte a Niall.
Io presi il posto accanto al mio ragazzo, nessuno parlava, sembra che avessero smesso anche di respirare.
Regnava il silenzio in quella cucina, decisi di romperlo con un forte respiro recuperando tutto il coraggio che avevo dentro.
Charles devo dirti una cosa” annunciai.
Lui mi guardò e annuì per farmi capire che mi ascoltava.
Sarò sincera con te, non farò giri di parole perché ho finto già troppo”.
La voce mi tremava, iniziai a torturarmi le mani tra loro e a mordermi l'interno del labbro.
Niall mi afferrò una mano, accarezzandomi il dorso con il pollice per farmi calmare.
Dimmi tutto Scarlett”.
Tirai un altro lungo respiro e decisi che fosse arrivato il momento di vuotare il sacco.
Charles, io sto ancora con Niall, ne sono follemente innamorata e credo che non passerà per molto tempo. Ho voluto fingere, stare con te per accontentare i miei genitori, soprattutto mio padre, che ha minacciato di rovinare il futuro di Niall se non l'avessi lasciato. Ora non ti sto chiedendo di assecondarmi se non ti va, ma almeno di comprendermi dato che i nostri genitori sono totalmente uguali” parlai fino a ritrovarmi senza fiato, stringendo la mano del mio fidanzato facendola diventare pallida per l'assenza di circolazione.
Charles restò in silenzio, per secondi che a me sembrarono infiniti.
Nella mia testa c'era il tutto e il niente.
Immaginavo scene di sfuriate per averlo preso in giro, tavoli buttati all'aria e sedie sbattute a terra.
Avevo paura, tutta la sicurezza di poche ore prima era svanita nel nulla nel momento in cui avevo smesso di parlare.
Niall passava lo sguardo da me a Charles mettendomi ancora più in ansia.
Letty avevo intuito qualcosa” parlò finalmente Charles, ma il groppo alla gola e la presa allo stomaco ancora non si erano sciolti.
Lo guardai cercando di farlo continuare.
Hai ragione i nostri genitori sono identici, ci spingono a fare cose che non vogliamo e a prendere decisioni in base al loro pensiero.” smise di parlare, restando con lo sguardo fisso sulle mani mie e di Niall, che avevamo intrecciato poco prima.
Ti chiedo solo di non rovinarci ancora di più, qualsiasi sia la tua decisione” disse improvvisamente Niall rivolgendosi al ragazzo seduto di fronte a lui.
Charles annuì spostò lo sguardo verso di me, come a voler ignorare Niall e parlare solo con me.
Questo atteggiamento mi urtò molto ma non era il caso di fargli una scenata mentre era in ballo il mio futuro.
Cosa vuoi fare Charles?”chiesi decisa, guardandolo negli occhi.
Lui restò ancora in silenzio guardandomi fino a quando non sospirò.
Ti aiuterò Scarlett” annunciò.
Sul mio volto si aprì in automatico un sorriso e ripresi a respirare, ingoiando il groppo alla gola.
Tu ami Niall” pronunciò quella frase con riluttanza “ mi sei sempre piaciuta e non posso nascondere che mi piaci anche ora, ma non voglio una donna al mio fianco che ama un altro, quindi di asseconderò”concluse.
Io sorrisi, felice di essermi fidata del mio istinto.
Grazie Charles, sul serio, grazie” parlai con le lacrime agli occhi.
Mi voltai verso il mio fidanzato e premetti le labbra contro le sue.
Ormai potevo amarlo liberamente.

 

 

 

Angolo Autrice:

Hiiii!
Tredicesimo capitolo =)
Quasi un mese per aggiornare.

Uccidetemi pure, me lo merito e per giunta è anche corto il capitolo.
AL ROGOOO! XD
Cosa ne pensate dell'idea di Let?! Vengono tutte a lei xD
Me lo fate sapere in una recensione'?!
Soprattutto mi dite se interessa a qualcuno la storia, sennò non la continuo!
Vi adoro <3
Much Love!!


 

Holkay xx


 

 

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Capitolo 14
*** 14 ***


I giorni che precedevano le festività natalizie passarono velocemente contro la mia volontà ed il giorno della vigilia sembrava essere sempre più vicino ed incombente con la sua ombra.
Con Charles decisi di non vedermi più, non aveva senso, ormai sapeva tutto e sarebbe stato solo un continuarsi a prendere in giro e fare del male a Niall.

Passai col mio fidanzato tutte le intere giornate, alternammo i nostri appartamenti e spesso ci raggiunsero Melanie e Liam.
Passammo lunghe serate tra film, pizza e chiacchiere, quello era il mio mondo e non avrei voluto cambiarlo per nient altro.
Un pomeriggio mentre aspettavo che Niall facesse il suo arrivo a casa mia, mi squillò il cellulare.
Corsi subito verso la mia camera per recuperarlo ed il nome che lampeggiava sullo schermo mi fece roteare gli occhi al cielo.
Presi un respiro, indossai un finto sorriso e risposi.
“Mamma, ciao” cantinellai con una voce falsamente contenta.
“Scarlett piccola mia, come stai?” domandò lei in modo altrettanto finto.
Non le interessava realmente sapere come io stessi, aveva solo bisogno di iniziare il discorso in qualche maniere.
Bene mamma, dimmi” tagliai a corto sentendo la mia voce farsi sempre meno felice.
Piccola, ti ho chiamato per dirti che quest'anno alla cena della vigilia di natale sarà presente anche la famiglia di Charles” feci un sonoro respiro e sgranai gli occhi “io e tuo padre abbiamo pensato che vorrai passare le feste con il tuo fidanzato quindi festeggeremo insieme” concluse il discorso.
In quel momento Niall aprì la porta di casa, gli avevo dato le chiavi per non farlo sentire sempre un ospite.
Mi vide bianca in viso e subito il suo volto fu impossessato da un'espressione preoccupata.
Si avvicinò a me a passo svelto ed io alzai una mano per fargli capire di rimanere in silenzio.
Ero rimasta zitta per secondi che sembravano lunghissimi e mia madre aveva fatto lo stesso.
“Scarlett ci sei?” domandò alla fine non sentendomi.
Sì mamma, va benissimo per me sono contenta di passare il natale con Charles” mentii e sperai che mia madre non si fosse accorta del tono di voce leggermente vibrante.
Alle mie parole Niall sgranò gli occhi e fece scivolare dalle dita il sacchetto che aveva portato.
Salutai mia madre senza dar tanta importanza alle parole e la rimandai alla vigilia di natale.
Scossi la testa guardando il mio fidanzato.
Non dirmi niente amore, non è colpa mia” sussurrai superandolo velocemente tirando da terra il sacchetto, dirigendomi in cucina.
Significa che passerete il natale insieme?” parlò Niall seguendomi.
Io annuii quasi impercettibilmente e non so come lui mi riuscì a vedere.
Posai la busta sul bancone, premetti i palmi contro il duro piano tenendo le braccia stese, chiusi gli occhi e tirai un sospiro.
Niall mi abbracciò da dietro, intrecciando le mani sul mio ventre premendo le labbra sul collo scoperto.
Piccola andrà tutto bene, è una stupida cena e poi noi ci vedremo qui subito dopo” sussurrò le parole soffiandole sulla mia pelle.
Mi rigirò nell'abbraccio facendomi trovare così a pochi centimetri dal suo viso.
Sai cosa facciamo? Chiedo a Liam e Mel di venire qui da te dopo la mezzanotte così ci scambiamo i regali. Che ne pensi?” inclinò la testa di lato guardandomi dolcemente, come un padre fa con una bambina.
Io annuii sorridendo, non potevo fare altro, il mio fidanzato sapeva sempre come risollevarmi il morale.

 

•••

 

Il pomeriggio della vigilia ero in uno stato di angoscia mista ad ansia.
Presi il primo vestito rosso dall'armadio, un paio di collant neri ed indossai tutto senza metterci più di tanta attenzione.
Nella mia testa girava solo un unico pensiero: dopo tutto quel tempo avrei dovuto rimettere il atto la sceneggiata con Charles.
Chiamai Niall che mi rassicurò che dopo la cena saremo stati tutti insieme, Mel e Liam ovviamente avevano accettato l'invito.
Scrissi così anche un messaggio alla mia miglior amica, più per una ricerca di serenità che come conferma al fatto che ci saremo viste dopo qualche ora.
Arricciai i capelli solo alle punte e li lasciai cadere sulle spalle e sul seno, mi truccai in modo leggero e tirai un sospiro, ero pronta per uscire.
Infilai il cappotto di panno nero e recuperai la mia borsa di Chanel regalata il natale prima da mio padre.
Scesi le scale con calma, non avevo di certo fretta nell'arrivare a casa dei miei.
Appena la serratura del portone scattò mi rivelò un'amara sorpresa, l'auto di Charles era parcheggiata dall'altro lato della strada e quando mi vide fece un sincero sorriso salutandomi con la mano.
Era venuto a prendermi, senza preavviso, scombussolando così i miei piani di rilassamento alla guida pre-cena.
Guardai entrambe le direzioni di marcia ed attraversai molleggiando sulle alte scarpe col tacco che fasciavano i miei piedi.
Feci il giro della macchina e tirai un altro sospiro prima di aprire la portiera.
Ciao Charles, non ti aspettavo” gli sorrisi freddamente facendo sentire nel tono di voce che la sorpresa non era stata gradita.
Lui si sporse verso di me e per un attimo ebbi paura che la messa in scena dovesse già iniziare, ma deviò la sua traiettoria verso la mia guancia lasciando un morbido bacio su di essa.
Sei bellissima” si complimentò facendomi sorridere in modo più reale.
Mia madre ha insistito e per evitare grattacapi ad entrambi sono passato a prenderti” spiegò finalmente la sua presenza lì.
Lo guardai e nei suoi occhi non c'era cattiveria, aveva fatto tutto in buona fede.
Non preoccuparti” gli accarezzai d'istinto la gamba piegata girandomi subito dopo per allacciare la cintura di sicurezza.
Charles mise in moto e ci avviammo così verso casa dei miei genitori.
Dovevo tenere bene in mente che il mio accompagnatore era un mio alleato e non un nemico.


 

•••

 

Quando l'auto fu spenta nel viale davanti al grande portone, la mia agitazione era alle stelle.
Come tutti gli anni mio padre aveva ingaggiato la squadra specializzata in addobbi natalizi e tutta la facciata della casa era ricoperta di ghirlande e fili di luci, così come gli alberi in giardino.
Le finestre erano tutte illuminate e sapevo che mia madre era nascosta dietro una delle sue tanto amate tende doppie.
Riportai lo sguardo all'interno dell'abitacolo e mi voltai verso Charles.
Pronti, partenza, via” sussurrai mentre mi allungavo verso di lui per potergli stampare un bacio sulle labbra.
Il ragazzo mi sorrise scendendo subito dopo dall'auto, fece il giro e mi venne ad aprire lo sportello porgendomi una mano che io non tardai ad afferrare per poter uscire .
Chiuse lo sportello con un tocco delicato ed attivò l'allarme facendo lampeggiare le quattro frecce.
Intrecciai le dita alle sue e mi strinsi al suo corpo per farmi condusse su per le poche scale fino davanti al portone che il quel preciso istante fu aperto da mia madre.
Scarlett, Charles mi si riempie il cuore quando vi vedo così” trillò facendomi fare una smorfia stringendo la mano di Charles nella mia.
Lui mi dedicò un sorriso per calmarmi che a mia madre parve sicuramente un atto d'amore ed era questo l'effetto che volevamo.
Entrammo seguendo la figura sempre più snella di mia mamma la quale continuava a blaterare cose sull'amore, sui fidanzati e Dio sa chissà cos'altro.
Sciolsi l'intreccio con la mano di Charles una volta che salutammo anche i nostri padri seduti sulle poltrone in pelle marrone del salone.
Amore vuoi qualcosa da bere?” domandai girandomi verso Charles dopo aver risposto a tutte le domande di rito che mi pose suo padre.
Lui fece un cenno con la testa che accompagnò con un sorriso troppo “felice”, sembrava gli fosse piaciuto il nomignolo che avevo usato.
Doveva tenere ben in mente lo scopo di tutto ciò.
Lo afferrai poco gentilmente per il braccio e lo trascinai dietro di me verso il salone dove avremmo cenato.
Mi fermai nell'atrio tra le due camere, pur essendo al centro della casa, a causa delle spesse mura, era sempre privo di luce.
Charles ascoltami bene, non voglio vederti mai più quel sorrisino sul viso” sibilai a pochi centimetri dal suo viso stringendo le dita nella stoffa sul braccio.
Ricordati perché sto facendo ciò” conclusi allentando la presa.
Lui mi guardò negli occhi quasi impaurito dalle mie parole.
Sì, Letty me lo ricorderò” sussurrò con un filo di voce.
Feci scivolare la mano lungo il braccio ed in quel momento mia madre uscì dal salone.
Strinsi la mano di Charles e con l'altra gli accarezzai la linea della mascella per baciarlo.
Sentii mia madre sospirare mentre ci guardava; la seguii con lo sguardo fino a quando sparì nell'altra camera.
Mi staccai velocemente da Charles e gli puntai il dito contro.
Ricordalo” sibilai ancora e mi diressi in cucina.

 

•••

 

La cena iniziò presto ma si prolungò per tutta la sera.
Ad ogni portata le domande aumentavano, i nostri genitori chiedevano sempre di più ed io e Charles riuscimmo a sviarcela quasi sempre.
Tenevamo le mani intrecciate sul tavolo mentre parlavamo e gli occhi di mia madre erano fisse su esse.
Mio padre sembrava contento di vedermi finalmente con il ragazzo che desiderava, ma sapevo bene che non era perché volesse la mia felicità, gli interessava solo che il suo portafogli si gonfiasse.
Le effusioni che ci scambiammo sembrarono convincere gli adulti seduti al tavolo, le attenzioni che mi regalava Charles non erano mai troppe.
Mi versò il vino ogni qual volta che lo volevo, mi porgeva i vassoi stracolmi di cibo.
Non potevo di certo nascondere che tutto ciò mi faceva stare bene, ma infondo quello non era il mio posto.
Alla fine della cena ci trasferimmo tutti nel salone ed io avevo praticamente gli occhi incollati sull'orologio che era appeso contro la parete ed il braccio di Charles intorno alle mie spalle.
Mi condusse fino al divano dove ci sedemmo.
Continuammo così le chiacchiere a vuoto, i convenevoli fino a quando l'orologio non scoccò la mezzanotte e sul mio viso apparve il sorriso più sincero di tutti.
Mia mamma saltello su i suoi tacchi fino all'albero da sotto al quale prese dei pacchetti ben incartati che porse a me e al mio “fidanzanto”.
Lui ricevette un orologio ed io la borsa della Louis Vuitton che tanto desideravo; quello era l'unico motivo buono di avere una famiglia benestante.
Quando tutti gli auguri furono fatti e tutti i regali furono scambiati mi strinsi al braccio di Charles.
Riportami a casa per favore” gli bisbigliai all'orecchio senza dare tanto nell'occhio, difatti gli baciai la guancia per non destare nessun sospetto.
Sì” lui annuì sorridendomi.
Salutammo i nostri genitori e ci congedammo con la banale scusa che dovevamo raggiungere gli amici di Charles.
Quando uscii da quella casa sentii l'aria fresca colpirmi il viso e mi sembrò di riemergere da un apnea, tenni la mano al ragazzo accanto a me solo per non rischiare di spezzarmi una caviglia sui sassolini che ricoprivano il viale.
Salii in auto e tirai l'ennesimo sospiro ma questa volta fu di sollievo.
Charles mi riportò a casa dove già mi aspettavano i miei amici ed il mio vero amore.

 

•••

 

Arrivai nel mio quartiere e non faci altro che guardarmi intorno, l'auto di Niall non c'era e nemmeno quella di Liam, tutto ciò mi preoccupò.
Salutai freddamente e frettolosamente Charles e raggiunsi in modo veloce il mio appartamento.
Come immaginavo non c'era nessuno ed il mio cuore si intristì, non sapevo cosa fosse successo.
Provai a chiamare prima Niall, ma non ricevetti risposta.
Tentai così con Melanie ma il suo cellulare era addirittura spento.
Mi sfilai le scarpe e mi lasciai cadere sul divano mentre la stanza era illuminata solo dall'albero di Natale che avevo addobbato.
Rimasi a fissare il soffitto bianco mentre ipotizzavo mille versioni di ciò che era potuto accadere.
La suoneria del mio cellulare tagliò in due il silenzio ed io mi lanciai verso di esso per poter rispondere.
Niall.
Pronto?”
Ehy piccola, scusami ho avuto un contrattempo ma sono sotto casa tua” mi spiegò velocemente, sapeva quanto mi stessi preoccupando.
E perché non sali?” chiesi scioccata.
Sentì un rumore sordo dall'altra parte del telefono, sembrò uno sportello che si chiudeva.
Non subito”rispose brevemente.
Era stranamente silenzioso quella sera Niall, di solito le nostre telefonate erano piene di risate e chiacchiere.

Con il telefono all'orecchio raggiunsi la mia camera e controllai che il suo regalo fosse ancora al suo posto, impacchettato per bene.
Sorrisi accarezzando la carta, immaginando il viso che avrebbe fatto da lì a poco quando gli avrei dato il regalo.
Piccola ci sei ancora?” domandò sentendomi in silenzio.
Sì sei tu quello assente” feci notare.
Se ti affacci al balcone della tua camera capirai il perché” mi disse.
Non gli feci ripete due volte la frase.
Aprì i vetri e poi gli scudi.

La mia camera affacciava in un giardino interno tra il mio palazzo e quello accanto.
Era completamente buio, ad illuminarlo ogni tanto c'era solo qualche piccolo lampione.
Vidi Niall in corrispondenza del mio balcone
Lui era in piedi e davanti ai suoi piedi la sua sorpresa.
Una scritta formata da tante piccole candele:
TI AMO” seguita da un cuore fatto nella stessa maniera.
La sua figura era illuminata dalla luce emanata dalle candele.
Mi portai una mano alla bocca per lo stupore e delle lacrime non tardarono a scendere.
Mi aveva stupito nel migliore dei modi.
Non me ne ero accorta ma avevo ancora il telefono vicino all'orecchio.
Scendi” la sua calda voce mi colpì facendomi invadere dai brividi.
Chiusi le ante e senza nemmeno prende una giacca corsi giù per le scale.
Aprì il portone di legno che dava sul giardinetto e mi buttai tra le sue braccia.
Lo baciai con tutta la passione che avevo in corpo fino a rimanere senza fiato.
Anch'io” dissi con un filo di voce.
Anche tu cosa?! Anche tu ti ami?! Sapevo che eri vanitosa ma non fino a questo punto” disse ironico facendomi scoppiare in una risata rumorosa.
Mi accarezzò la guancia, spostando i capelli dalle spalle alla schiena.
Anche io ti amo stupido” gli confessai guardandolo fisso nei suoi occhioni blu.
Le sue labbra si curvano in un sorriso luminosissimo ed immenso.
Mi strinse forte a se in un abbraccio infinito.
Si staccò un po' da me e tirò fuori un sacchetto di velluto, lo aprì e ne uscì fuori un bracciale formato da tre fili intrecciati.
Ad un estremità pendeva un ciondolo a forma di infinito.
Perché noi saremo infinito” mi disse prendendo il mio polso e chiudendo i gancetti intorno ad esso.
Non mi restò che baciarlo ancora.
Sapevo fare solo quello, le parole non uscivano ed era l'unico modo che avevo per dimostrargli il mio amore.

 

•••

 

Quando facemmo il giro per tornare su trovai Melanie e Liam fermi a scambiarsi effusioni contro il mio portone.
Diedi un colpo di tosse e loro si staccarono.
Tutto bene?” sorrise la mia migliore amica al mio fidanzato che mi teneva stretta tra le braccia.
Lui annuì sorridendo e capii che fossero complici.
Ci scambiammo gli auguri e salimmo nel mio appartamento.
Rubo un attimo Niall, scusatemi” dissi ai miei amici che intanto si erano accomodati sul divano.
Ricevetti in risposta un grande sorriso da entrambi, Melanie sapeva già che quello era il momento nel quale poteva dare il regalo a Liam.
Lo portai in camera mia e chiusi la porta .
Accesi la lampada sulla scrivania, così da far illuminare un po' la stanza.
Lo feci voltare verso il grande pacco appoggiato al muro e lo indicai.
Cos'è?” domandò spaesato.
Il tuo regalo, ovvio!”.
Si avvicinò piano e io aiutandolo tirai su lo scatolo.
Siediti che è meglio” gli dissi e lui seguì il mio consiglio.
Gli posai il regalo sulle gambe e rimasi a guardarlo mentre lo scartava.
Aprì con troppa lentezza il coperchio e non ero più nella pelle, volevo vedere la reazione che avrebbe avuto.
Quando sposto la carta della confezione sgranò gli occhi e gli si aprì un sorriso sul viso.
Tu sei pazza” bisbigliò toccando con due dita la cassa armonica lucida.
Resto così per qualche attimo.
Alzo una mano verso il mio viso e la posò all'altezza della mia mascella avvicinandomi piano verso la sua bocca.
Mi baciò in un modo speciale, lo sentii ancora più mio.
Posso solo dirti grazie” soffiò sulle mia labbra.
Grazie a te per essere entrato nella mia vita” risposi.
Si distanzio, attaccando i miei occhi ai suoi e accarezzandomi i capelli mi disse.
Ti amo Let”
“Ti amo anch'io amore mio”.
Vidi le sue guance colorarsi di rosso, spostò la chitarra sul letto e mi strinse a se come non mai.
Ero completa, era lui il tassello che ci mancava nella mia vita!

 

 

 

Angolo Autrice:

Hiiii!
TRUCIDATEMI!
Non so quanto sia passato dall'ultimo aggiornamento, credo quasi due mesi.
La colpa non è mia, o forse sì, ma non avevo più ispirazione.
Infatti avviso che questo forse è il penultimo capitolo, non ho più idee per portare avanti la trama.
Scusatemi ancora, mi sono fatta perdonare avendolo fatto poco più lungo
Mi fate sapere cosa ne pensate in una recensione pleaseeeee?

Much love!!

 

Holkay xx

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