Love's NOT simple

di FuyukoKurono
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Birra, peperoncino e cellulari ***
Capitolo 2: *** Una mattinata movimentata ***
Capitolo 3: *** Sentimenti in conflitto ***
Capitolo 4: *** Musiche ed emozioni ***
Capitolo 5: *** Rabbia, paura, confusione ***
Capitolo 6: *** A viso aperto ***
Capitolo 7: *** Chiarimenti ***
Capitolo 8: *** Felicità ***
Capitolo 9: *** Nuovi inizi... ***
Capitolo 10: *** Passato e futuro ***
Capitolo 11: *** Timori ***
Capitolo 12: *** Bufere inaspettate ***
Capitolo 13: *** La calma dopo la tempesta ***
Capitolo 14: *** Proposta ***
Capitolo 15: *** Felicità e rimpianti ***



Capitolo 1
*** Birra, peperoncino e cellulari ***


Haku versò ancora della birra nel bicchiere sospirando, sentì il campanello suonare, guardò la porta non aveva molta voglia di andare ad aprire, sbuffò per la seconda volta, mentre il campanello trillava ancora. Si alzò di controvoglia avvicinandosi all'ingresso, aprendo il portone si ritrovò davanti Akaito che le sorrise, lei abbassò lo sguardo repentinamente un po' confusa.

“Ho saputo che tu e Dell...”

“Già. Mi ha lasciata, non prima di avermi detto che sono una sfigata, ovviamente”

Biascicò la ragazza trattenendo le lacrime mentre tornava verso la cucina, ma soprattutto verso la sua amata birra, si sedette esattamente dov'era prima mentre l'altro si accomodava senza farsi troppi problemi. Non le staccò gli occhi di dosso neppure per un secondo, lei lo osservò, d'altronde sapeva che gli piaceva, più di una volta durante le loro serate alcoliche al bar lui aveva provato approcci più o meno romantici, che lei aveva sempre puntualmente rifiutato. Forse ora che il suo ragazzo l'aveva mollata lasciandola sola come un cane lui pensava di avere qualche speranza in più, ma infondo poteva anche darsi che le sue convinzioni non fossero del tutto infondate, lui era sempre stato gentile con lei, nonostante la sua tendenza ad essere un tantino... Beh, come dire, ogni tanto aveva delle tendenze un po' delinquenziali, da teppista. Però con lei non s'era mai azzardato a far nulla di male, o almeno nulla che potesse ferirla.

Ancora ricordava il loro primo incontro, in un piccolo bar vicino Tokyo, nessuno dei due aveva la minima voglia di pagare il conto così lui la prese delicatamente per il polso per poi prendere a correre trascinandosela appresso fino ad un piccolo vicolo dal quale ancora si sentivano le grida del cameriere furioso. Fortunatamente nessuno li scoprì, tutto finì con una bella risata da parte loro e un respiro di sollievo da parte dei loro conti in banca.

“Penso che sia un totale demente, se ti può consolare, non ti meritava minimamente”

Commentò il ragazzo dai capelli rossi cercando d'incrociare lo sguardo di Haku che evitava in ogni modo il suo cercando di rimanere concentrata nel guardare le mattonelle grige del pavimento della sua cucina, lei sospirò nuovamente, prendendo l'ennesimo sorso di birra.

“Questa frase è così banale... La classica frase che si dice ad una persona che sta di merda dopo essere stata lasciata anche se non si pensa affatto che le cose stiano così”

“Haku, per quanto mi riguarda parlo seriamente. Tu meriti qualcuno che ti dia tutto quello che vuoi, qualcuno che sia alla tua altezza, non quel demente che stava con te solo perché sperava che potessi sfondare come cantante e che continuava ad angosciarti per fare provini e lasciare il tuo lavoro di autrice... Io... Io non sarei masi stato così egoista se fossi stato il tuo ragazzo!”

La tipa dai capelli bianchi lo guardò qualche istante sprofondando improvvisamente nelle iridi rosse del ragazzo, erano color del sangue esattamente come le sue e anche come quelle di... Dell.

“Lasciami in pace, mi ha lasciato solo l'altro giorno, come pensi di poter venire qui e dirmi questo?”

Urlò la ragazza alzandosi e avvicinandosi a lui provando ad essere il più minacciosa possibile, con risultati alquanto scarsi, era a pochi passi dal rosso, i loro occhi non si erano lasciati neppure per un istante. Lui avvicinò il suo viso, mettendole le mani sulle spalle, avvicinò le sue labbra a quelle della ragazza che spalancò gli occhi senza però ribellarsi più di tanto, quando Akaito allentò la presa lei indietreggiò appena abbassando lo sguardo. Era tremendamente confusa, si passò una mano fra i capelli, lui non le era mai piaciuto, mai. Però quel bacio era stato così coinvolgente, non si sentiva così viva da anni, forse non si era mai sentita in quel modo, lo guardò, sarà stata colpa dell'alcol ma in quel momento sembrava così maledettamente attraente che gli saltò letteralmente addossò baciandolo mentre le sue mani le scorrevano per la schiena. La sua mente continuava a ripeterle che la mattina seguente si sarebbe pentita amaramente di ciò che stava facendo, ma ormai non riusciva più a fermarsi, la pelle dell'altro era troppo avvolgente per separarsi da lui.

***

Quell'odiosa voce registrata ripeté ancora una volta che il numero di Haku non era raggiungibile, Neru trattenne un urlo di rabbia sbuffando mentre buttò il cellulare nella borsa con nervosismo, pensava di essere la sua migliore amica, ma spesso e volentieri si sentiva lasciata indietro, solo perché aveva tre anni in meno di lei. Era sotto casa sua, ma non le apriva anche se la bionda era sicura che fosse in casa, non rispondeva al telefono, insomma la snobbava totalmente, cominciò a camminare arrabbiata incrociando le braccia.

“Ti è caduto questo”

Disse una voce alle sue spalle, lei si voltò con sguardo furioso, probabilmente spaventò quel ragazzino che si ritrovò di fronte, avrà avuto sì e no quindici anni, era biondo come lei, ma i suoi occhi erano di un azzurro così limpido da ricordare una sorgente di montagna, accanto al ragazzo c'era una ragazzina appena più bassa di lui con un sorriso enorme, gli somigliava moltissimo probabilmente erano fratelli o comunque sia parenti.

“Grazie”

Borbottò con tono burbero riprendendo con uno scatto veloce un foglio pieno di numeri telefonici scritti sopra che le era caduto dalla borsa poco prima senza accennare neppure ad un minuscolo sorriso, riprese subito a camminare inalberata inveendo contro l'amica albina a voce molto bassa I due biondi la guardarono perplessi, sembrava essere proprio una tipa nevrotica.

L'agolo di Goth:
Uhm... Che dire? E' la prima fan fiction che scrivo, ho scelto i vocaloid proprio perché così il passaggio dalle originali con personaggi totalmente inventati da me a personaggi con caratteri più o meno definiti è meno brusco... La coppia principale sarà Haku x Akaito, ma avremo anche degli spazi dedicati a Neru x Len (senza togliere nulla alla povera Rin, io lo vedo molto meglio con Neru ù.ù) e anche Luka x Gakupo (questa sarà la meno trattata e sarà presente solo in pochi capitoli). Per le età e i particolari del genere non sono totalmente sicura per tutti i personaggi, visto che nessuno di loro ha un età precisa, quindi ho lavorato un po' di fantasia. Ogni tanto potrete anche trovare qualche riferimento a varie canzoni, ma raramente. Beh, ora penso di aver detto proprio tutto ^-^
Ditemi che ne pensate della storia con una recensione e se ci sono errori, cosa molto probabile, segnalatemeli, grazie in anticipo!
Bacioni, da Goth!

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Capitolo 2
*** Una mattinata movimentata ***


Haku aprì gli occhi si ritrovò abbracciata al petto di Akaito con la testa sulla sua spalla, un braccio del ragazzo avvolgeva le sue spalle con stretta sicura e delicata, cercò di ricostruire ciò che era la sera prima, era tutto parecchio sfocato. Dannazione alla birra e a tutti gli altri liquori, aveva alzato decisamente troppo il gomito... Alzò la schiena rimanendo seduta sul letto giocherellando nervosamente con alcune ciocche dei suoi capelli bianchi come la neve, notò che anche il ragazzo si stava svegliando si sbrigò ad afferrare un vestito nero che era sul pavimento ed indossarlo. Si alzò di scatto ancora prima che il tipo dai capelli rossi avesse aperto gli occhi.

“Buongiorno”

Sussurrò lui prima di sbadigliare coprendo la bocca con una mano, osservandola, lei stava diventando più rossa di un peperone, non riusciva a guardare il suo amico in faccia, sapeva che quella notte sarebbe stata un rimpianto per lei, ma non s'era voluta fermare ugualmente...

“Chi semina vento raccoglie tempesta, Haku, lo sai!”

Si disse fra se e se la ragazza rimproverandosi, provò ad alzare lo sguardo incrociando quegli occhi rossi così perplessi che la scrutavano attentamente, tornò subito a guardare la moquette beige della camera da letto facendo un respiro profondo per cercare di ragionare meglio.

“Ieri sera... Ecco... Insomma... Lo hai visto anche tu che ero... Sì, beh... Io... La birra... E tu... Poi...”

Iniziò a blaterare l'albina senza arrivare ad un punto preciso, mettendo su un discorso privo di ogni logica o di ogni regola grammaticale, lui le sorrise inaspettatamente facendola subito tacere e arrossire ulteriormente, il suo cuore stava impazzendo. Erano solo quattro giorni che fra lei e Dell era finita, possibile che lei fosse già stata con un altro? Possibile che avesse dimenticato il suo unico, grande amore così in fretta? Si gettò a sedere sul materasso nascondendo la faccia fra i suoi palmi, non riusciva nemmeno a piangere, le lacrime sembravano essere bloccate, eppure si sentiva tremendamente frastornata, in colpa, divisa a metà fra l'amore che provava ancora e quella sensazione che aveva provato la sera prima, ancora così vivida e chiara dentro di lei. Con quel ragazzo si era sentita così energica, così felice, così completa... Lo osservò con la coda dell'occhio, che si fosse sempre sbagliata? Che quello giusto fosse lui?

“Forse è meglio che tu vada, ora... Ne riparliamo quando ci rivediamo, ok?”

Disse la ragazza palesemente infastidita dalla sua presenza, lui smise per qualche secondo di sorridere prima di alzarsi e fare come gli era stato detto.

***

Neru era in un bar seduta assieme a Gumi su un tavolinetto nella veranda a gustare un frappè alla fragola e cioccolato, guardò l'amica dai capelli verdi e sbarazzini, non capiva come diamine faceva ad essere sempre così sorridente e spensierata, sbuffò.

“Haku ancora non ha risposto ai miei messaggi! Giuro che se non lo fa vado a casa tua e le spacco qualcosa in testa... Non mi può trattare così, esigo di sapere cosa sta facendo!”

Urlò poi facendo sobbalzare l'altra che la guardò come si guarda una pazza appena fuggita da qualche manicomio diroccato, fece un sorriso poco convinto annuendo con la testa per assecondarla, la bionda sospirò di nuovo con aria infuriata, emanava un'aria un tantino inquietante.

“Tranquilla, Neru. Vedrai che c'è un ottima motivazione per la quale non risponde...”

Ribatté con tono sereno l'amica continuando a sorridere, prima di alzarsi per andare a prendere qualche snack al cioccolato all'interno del locale, la bionda rimase da sola, iniziò a giocherellare con la cannuccia mescolando il frullato rimasto nel bicchiere di vetro azzurrino. Spostò lo sguardo verso la panchina che era nel parco, dall'altra parte della strada, notò che c'era seduto il biondo che aveva incrociato per strada il giorno prima, senza la ragazza, la stava fissando, ma appena si accorse che lei lo aveva visto distolse improvvisamente lo sguardo. Neru alzò le spalle tornando a guardare il bicchiere che aveva di fronte, prendendo un altro sorso di frappè, lei lo osservò di nuovo, rimanendo qualche secondo a fissare i suoi grandi occhi blu, le guance del ragazzo divennero appena un po' rosse, il tipo si alzò velocemente cominciando a camminare per la strada. Arrivò accanto a lei, sembrava intimidito.

“Ciao, io... Io mi chiamo Len Kagamine, ieri ti era caduto anche questa”

Spiegò lui quasi balbettando porgendogli una piccola agenda gialla che lei afferrò prontamente con la stessa decisione del giorno precedente, sembrava arrabbiata anche stavolta, lo fulminò con lo sguardo studiandolo con attenzione, memorizzando ogni minimo movimento di ogni suo muscolo.

“L'hai letta per caso?”

Domandò con lo stesso tono di un poliziotto stressato e poco amichevole che sta facendo il quarto grado ad un criminale sospettato d'omicidio, lui rimase pietrificato, riuscì appena ad abbozzare un piccolo sorriso scuotendo la testa. Lei infilò subito il diario nella borsa continuando a tenere d'occhio l'altro, si rese conto solo in quell'istante che forse sarebbe stato maleducato da parte sua non presentarsi, non che le importasse molto se quel tipo l'avesse considerata poco educata.

“Comunque sia, io sono Neru Akita...”

“Uhm... Bel nome...”

Balbettò lui fissandola negli occhi, lei non distolse lo sguardo, quel tipo sembrava carino, anche se era decisamente troppo piccolo per lei, già una diciassettenne era troppo giovane per uscire con una ragazza di venti, se per di più si fosse messa con un marmocchio che figura avrebbe mai fatto?

“Ora te ne puoi anche andare”

Lo scacciò lei con tono di superiorità, un po' apatico e con aria vagamente apatica, il ragazzo si allontanò velocemente, lei riprese tranquillamente a gustare il suo frullato aspettando che l'amica tornasse con i dolciumi con cui aveva una voglia matta di ingozzarsi. La bionda sentì il telefono squillare nella sua tasca, lo afferrò rapidamente venendo a sapere che era appena arrivato un messaggio da Haku, sorrise leggendone il contenuto.

“Scusa se non ho risposto, vediamoci stasera alle dieci, al solito pub, ti spiego lì”
Lesse a voce bassa continuando a fissare lo schermo luminoso del suo cellulare color giallo limone d'ultima generazione, sorrise rimettendolo nella borsa, proprio in quel momento Gumi tornò a sedersi di nuovo di fronte a lei su quel piccolo tavolo biancastro.  


L'angolo di Goth:
Allora, ecco qua il secondo capitolo ^_^ Vorrei ringraziare moltissimo chi ha aggiunto la storia fra le seguite/preferite e un grazie speciale a I love penguin che ha recensito!
Tornando a noi, forse questa parte non è molto avvincente, ma non volevo escluderla, quindi l'ho postata ugualmente... Non sono certa di avere impostato la stessa scrittura dell'altra volta (ho una memoria di cacca), se così non fosse beh, diciamo che è una mia scelta artistica incentrata sulla fantasia disarmonizzante che contraddistingue il Mondo e la natura stessa (?)
Penso di aver detto tutto e che continuerete a seguirmi, bacioni!

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Capitolo 3
*** Sentimenti in conflitto ***


“Cosa?! Akaito?! Hai ceduto alla fine?”

Neru era visibilmente sorpresa da ciò che l'amica le aveva confidato, subito dopo aver sentito quelle parole Haku abbassò lo sguardo poggiando la testa sulla mano, rialzò gli occhi fissando l'amica con una tenerissima e malinconica espressione da cucciolo bastonato.

“Non me lo rinfacciare, ti prego”

“Ora cos'hai intenzione di fare? Lo vuoi evitare? Vi metterete insieme? Secondo me non sareste poi una brutta coppia... Insomma lui sembra così tanto focoso, diciamo che io un giro ce lo farei ben volentieri nel suo letto...”

L'albina ridacchiò sentendo la giovane amica parlare così del ragazzo dai capelli rossi, forse però quella risata era solo una risatina nervosa, ma non ne era neanche totalmente certa, quella situazione la confondeva parecchio. Voleva solo dimenticare ciò che era successo la notte precedente e passare oltre, ma non ci riusciva, ogni volta che provava a far finta di nulla le sembrava di risentire sulla pelle quella sensazione così piacevole che solo lui le trasmetteva. Però allo stesso tempo sentiva che era troppo presto, buttarsi in una relazione con Akaito meno di una settimana dopo aver rotto con Dell, per di più con un tipo così imprevedibile. Sì, lui era un buon compagno di bevute, un ottimo amico per trascorrere bene qualche serata, ma nulla di più, non era il tipo con cui si può instaurare una storia d'amore seria e duratura... Era meglio fare come aveva proposto la bionda, doveva evitarlo con ogni mezzo, in ogni modo che poteva, si sarebbe anche tappata in casa se fosse servito a fare chiarezza dentro al suo animo.

“Uhm... Non so, credo che dovrei stargli lontano almeno per un po' di tempo. Basta parlare di me, sentiamo, tu cos'hai da dire, invece?”

“A dire il vero niente di che, succedono sempre le solite cose.”

Non fece neppure in tempo a finire quella frase che fu colpita dalla voce di chiunque stesse cantando al karaoke in quell'istante, si voltò, vide Len, quel tipo la stava per caso pedinando? Ad un tavolo non troppo lontano era seduta anche quella ragazza che tanto gli somigliava, assieme a lei c'era una ragazzina dai lunghi capelli verde acqua, la conosceva, era una ragazza che andava a scuola con lei fino all'anno prima, si chiamava Miku, il suo nome già le dava sui nervi. Se non andava errata ultimamente era anche diventata abbastanza famosa come cantante, una volta Haku aveva anche scritto una canzone per lei... Non ostante ciò continuava a trovarla a dir poco odiosa. Neru tornò a fissare il biondo che cantava, bisognava ammettere che aveva un certo fascino, non ostante avesse almeno due anni in meno rispetto a lei.

“Ehi, ma non dirmi che ti piace quel tipo?”

Chiese con un sorriso sornione e malizioso l'albina guardando la sua amica che rimase un po' spaesata a sentire quella domanda, si guardò le unghie come se nulla fosse, cercando di assumere un atteggiamento che sembrasse il più naturale possibile. L'altra sorrise, era così ovvio che aveva centrato a pieno il bersaglio, ormai quelle due si conoscevano perfettamente, Haku conosceva Neru come fosse una bottiglia di sake, mentre l'altra conosceva la ragazza dai capelli bianchi come se fosse il nuovissimo modello di cellulare android.

“No, come potrebbe piacermi un piccoletto del genere?”

“Se lo dici tu... Però è bellino”

Sorrise di nuovo Haku guardando la sua amica che stava nuovamente fissando il tizio che cantava.

***

Haku rientrò a casa che erano quasi le due di notte, non aveva bevuto moltissimo quella sera fortunatamente, ma le sue gambe tremavano ugualmente per il freddo. Rimase di sasso, ferma come una statua quando vide davanti alla porta del palazzo dove si trovava il suo appartamento Akaito, subito la guardò sorridendo, lei aveva voglia di voltarsi e tornare subito indietro correndo chissà dove, ma non lo fece. Si avvicinò all'altro come se nulla fosse, mantenendo la calma, per quanto le fosse possibile in quel momento, fece un profondo respiro, fermandosi a pochi passi da lui.

“Ciao... Da quanto è che sei qui?”
“Oh, boh, saranno un paio d'ore, credo...”

Sorrise il ragazzo provando ad abbracciarla, lei si divincolò prontamente, fissando il marciapiede scuro mentre il vento scompigliava i suoi capelli e le faceva ondeggiare il lungo cappotto nero, non voleva guardarlo negli occhi, non ci sarebbe mai riuscita. Non sapevo cosa stava provando in quel momento, i suoi sentimenti erano contorti, come se fossero offuscati da una fitta coltre di nebbia.

“In tal caso sarai stanco, torna a casa”

“No, voglio stare un po' con te, non ci parliamo da stamattina e..."

“Akaito, io sono appena uscita da una storia davvero importante, sono confusa”

Disse lei asciugandosi una lacrima solitaria che era scesa per un motivo a lei del tutto sconosciuto, involontariamente. Continuava a fissare quel punto dell'asfalto un po' graffiato e abbozzato, qualcosa le diceva che il ragazzo dai capelli rossi la stava osservando, ma non aveva il coraggio di alzare il viso per controllare. Se l'avesse fatto avrebbe sicuramente incrociato i suoi occhi e i suoi sentimenti si sarebbero incasinati ulteriormente.

“Tu lo sai da sempre che ti amo, Haku. Quando mi hai baciato ieri ero così felice, per la prima volta in vita mia mi sono sentito davvero... Vivo”

Lei non resistette ancora a lungo, si sentì quasi costretta ad alzare la testa quando sentì quell'ultima parola, tra tutti i vocaboli di questo mondo aveva usato proprio quello, sembrava che fosse perfettamente in sintonia con ciò che provava anche lei, o almeno con una parte. Riabbassò subito gli occhi, mentre sentiva che la seconda lacrima stava per uscire, non voleva piangere davanti a lui, se fosse successo lui l'avrebbe consolata e lei non voleva, non finché non avesse fatto chiarezza.

“Non so cosa vuoi sentirti dire... Sai già come mi sento, non voglio vederti, almeno per ora”

Sentenziò la ragazza con tono indiscutibilmente severo, quella frase risuono come un tuono nella mente del giovane che aveva di fronte, lei lo scansò con una mano per poi aprire la porta e sparire all'interno dell'alto edificio.  

Angolo di Goth:
Ok, questo capitolo avrei dovuto postarlo ieri, ma non ho proprio trovato il tempo materiale per farlo... Perdonatemi ^_^
In ogni caso dico a tutti i fan di Luka e Gakupo che non dovranno ancora pazientare molto a lungo perché nel prossimo capitolo ci sarà la loro prima comparsa, beh, non proprio di entrambi come coppia, ma vabbé, non voglio spoilerare troppo quindi mi cucio la bocca. Spero che abbiate gradito anche questo capitolo e come sempre ringrazio I love Penguin che recensisce la storia e tutti coloro che l'hanno inserita fra le seguite o le preferite, siete gentilissimi, grazie davvero di cuore!
Che aggiungere? Nulla direi, apparte un augurio di un felice e sereno Natale e di un bellissimo anno nuovo!
Bacioni, da Goth

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Capitolo 4
*** Musiche ed emozioni ***


Haku prese gli spartiti, li infilò in borsa e uscì di casa. Quella canzone l'aveva ultimata giusto un paio di sere prima, fra un bicchiere di liquore alla pesca e l'altro, le era stata commissionata per il nuovo album di Luka Megurine, l'avrebbe dovuta scrivere molto tempo prima, ma non aveva mai avuto la giusta ispirazione, o almeno non prima che Dell troncasse la loro relazione. Alla fine aveva optato per 'Lie' come titolo definitivo per quella canzone, era certa che sarebbe piaciuta molto, ci aveva messo molta passione nello scriverla. Sospirò uscendo di casa, prese il bus per arrivare fino in centro, dove si trovava l'appartamento lussuoso della giovane e già famosissima cantante dai capelli rosa, suonò il campanello, la porta principale del palazzo si aprì poco dopo.

Prese l'ascensore fino ad arrivare all'ultimo piano, sul pianerottolo già la stava aspettando la cantante che si avvicinò a lei con passo calmo e sorridendo con aria tranquilla, quella donna aveva sempre un modo di fare così sereno, riusciva sempre a trasmettere a tutti un'aria di totale calma.

“Haku, come vanno le cose? Entra pure, prima di farmi sentire la canzone permettimi di offrirti una tazza di tè nero... L'ho preparato giusto adesso”

L'albina annuì andando verso l'entrata dell'appartamento dell'altra, appena entrata fu avvolta da un ottimo profumo di fiori, c'era sempre in quella casa, ma ogni volta la compositrice ne rimaneva incredibilmente stupita, era un profumo così delicato... Si sedettero entrambe sul divano, la padrona di casa cominciò a versare la bevanda ancora bollente in delle bianchissime tazze di porcellana, ne porse una ad Haku che accettò con educazione iniziando subito a sorseggiare il tè.

“Ottimo come sempre, Luka”

Si complimentò con un sorriso non troppo grande con tono basso e gentile, anche l'altra sorrise sinceramente, con la solita espressione radiosa e amichevole, era una persona sempre molto solare e garbata, una donna davvero fantastica, con lei si lavorava molto bene.

“Allora, la canzone è pronta? Non vedo l'ora di poterla sentire, scommetto che sarà un capolavoro, sai essere sempre così romantica e coinvolgente”

“Grazie mille, esageri. Comunque sia, sì, finalmente l'ho finita, si chiama Lie, spero che ti piaccia”

La ragazza dai capelli bianchi si alzò andando verso al pianoforte, le sue dita magre, pallide ed affusolate cominciarono a spostarsi velocemente, con eleganza e sapienza sullo strumento creando una melodia decisamente malinconica, la tipa dai capelli rosa si avvicinò osservando gli spartiti con il testo e provando ad accompagnare l'altra con il suo canto. Haku la osservò con la coda dell'occhio, sembrava quasi emozionata, non pensava che quella canzone potesse essere così toccante per qualcuno che non fosse lei. Riportò l'attenzione sui tasti del pianoforte, ma poco dopo entrambe furono interrotte dal suono del campanello, subito Luka andò ad aprire la porta. Quando vide a terra un mazzo di rose bianche sembrò davvero perdere il controllo, l'autrice non l'aveva mai vista così furiosa anche se lavorava con lei ormai da quasi un anno. La cantante afferrò quel mazzo di fiori entrando nell'appartamento, lo buttò subito nel caminetto dove ardevano un paio di ceppi di legno, non salvò neppure il bigliettino rosa che c'era legato.

“Scusa Haku, è... Solo che... Gakupo è terribilmente idiota, mi sono innamorata di un totale demente, ecco. Forse sono anche più stupida di lui, ancora non riesco ad odiarlo, non ostante tutto”

Singhiozzò gettandosi seduta sul divano, l'altra le se avvicinò, non aveva idea di come poterla rincuorare, non era brava nelle relazioni sociali, non lo era mai stata, si sedette vicino a lei un po' intimidita, fece un sospiro guardandola, le poggiò una mano sulla spalla.

“Non pensarlo nemmeno, tu non sei stupida, non so cos'ha fatto stavolta, ma di certo se non lo vuoi più se l'è meritato e credo che uno stupido mazzo di fiori con una banale frase sdolcinata possa risolvere le cose... Sono affari tuoi, ma fossi in te non mi sentirei in colpa, o almeno penso che non dovresti farlo, la colpa non è minimamente tua.”

Disse titubante, non era certa che quella frase avesse molto senso, ma furono le uniche parole che le balzarono per la testa e che le sembrarono adatte, l'altra si prese la testa fra le mani, sembrava sul punto di piangere, lei abbassò lo sguardo sospirando, si sentiva alquanto inutile e un po' a disagio.

“Infondo hai ragione tu, ma io continuo ad amarlo, ogni volta lo perdono e ogni volta lui trova l'ennesima sciacquetta con cui tradirmi”

“Mi dispiace davvero molto, Luka... A volte gli uomini sono dei semplici stronzi”

Sentenziò la ragazza dai capelli bianchi alzandosi, rimise gli spartiti originali nella borsa, lasciando sul tavolino le copie che aveva stampato per l'altra, forse non era carino andarsene in quel momento lasciando la povera donna tutta da sola, ma non sapeva proprio cos'altro fare, fece un lieve inchino salutandola prima di uscire. Appena uscì dall'ascensore al piano terra incrociò l'uomo dai lunghi capelli viola intento ad entrare nella scatola di metallo, gli lanciò uno sguardo di fuoco.

“Bastardo”
Disse a bassa voce, notando che l'altro aveva lo sguardo fisso sul suo sedere, cercava di farsi perdonare dalla sua fidanzata continuando a mettere gli occhi su qualsiasi essere di sesso femminile... Non era molto intelligente, no, non lo era affatto. La ragazza continuando a camminare come se nulla fosse, probabilmente lui l'aveva sentita infatti la guardò per qualche istante prima di sparire all'interno dell'ascensore.

***

Neru era appena uscita dal liceo, era al pub, c'era il karaoke anche quella sera, vide entrare i due biondi, aveva fatto indagini su facebook, scoprendo che erano fratelli, il ragazzo sembrava anche più carino del solito, lei si tirò su il cappuccio della felpa nera. Si guardò attorno sperando che non ci fosse nessuno che conoscesse, prendersi una cotta per un ragazzino che faceva appena il primo, che cosa da sfigata, poco dopo vide arrivare anche Miku, si girò di colpo fissando il bicchiere che aveva di fronte a se, poggiato sul bancone. Poco dopo Len andò sul piccolo palco rialzato giusto di pochi centimetri rispetto al resto del pavimento, andò assieme a Rin e cominciarono a cantare una vecchia canzone d'amore. La diciassettenne si ritrovo a fissare quel ragazzino dagli occhi color del cielo senza riuscire a guardare nient'altro, il suo cuore sembrava battere molto più veloce del solito, ma perché doveva innamorarsi proprio di un tipo così? Si era sempre vista accanto ad uno di quei tipici bulletti da film, uno che trattava bene solo lei, uno misterioso e appena un po' dark, di certo non avrebbe mai immaginato di potersi prendere una cotta per un biondino dall'aria innocente.

Uscì un paio d'ore dopo quando i tre erano ancora dentro, sospirò fermandosi a pochi passi dalla porta d'ingresso del pub fissando l'asfalto dotto ai suoi piedi, sentì una mano appoggiarsi sulla sua spalla, la ragazza fece sparire la sua espressione triste tornando ad avere la solita aria scocciata, apatica e scontrosa. Si voltò ritrovandosi davanti il biondino, aveva la sua borsa, si rese conto solo in quell'istante di averla lasciata nel locale, certo che era davvero sbadata, lui la osservava intimidito, sembrava quasi che lo mettesse in soggezione. D'altronde lei non era mai stata una tipa sorridente e allegra che ispira la fiducia di tutti e che è sempre circondata da tanti amici, no, lei non lo era affatto e mai lo sarebbe diventata, quelle cose erano la specialità della pseudo-cantante dai capelli verde acqua. Afferrò la borsa che le apparteneva perdendosi negli occhi di lui.

“Grazie”

Balbettò poco convinta senza riuscire a spostare lo sguardo, lei era alta più o meno come quel ragazzo, infatti la bionda era più bassa della maggior parte delle sue coetanee... Per qualche secondo non si udì altro che silenzio, non ostante passassero macchine e i locali fossero ancora nel pieno delle varie serate i due sembravano essere diventati totalmente sordi, udivano solo i loro cuori e i loro respiri che diventavano inspiegabilmente affannati.

“Di nulla, figurati”

Rispose lui, la ragazza arrossì appena spostando improvvisamente e rapidamente gli occhi, si voltò prendendo a camminare verso casa sua, girò la testa un paio di volte scoprendo così che Len era rimasto immobile nello stesso punto dove si trovava prima e la osservava allontanarsi.

L'angolo di Goth:
Ciaooo! Spero di non aver deluso tutti i fan di Luka e Gakupo con questo ingresso in scena un po' "scarno", ma non volevo giocarmi tutta la trama già dall'inizio, se proprio ci tenete sono disposta a ricevere pomodori in faccia, però tirateli piano ù.ù Ok, finite le idiozie, mi spiace molto di averci messo praticamente un secolo a postare questo quarto capitolo però non ho avuto molto tempo per correggere la bozza, scusatemi anche di questo, in compenso col prossimo dovrei fare molto più in fretta. Che aggiungere?
Ringrazio moltissimo I love Penguin e Lady Scissorhands (spero d'averlo scritto bene) per le recensioni e ovviamente ringrazio anche tutti coloro che seguono la storia e l'hanno inserita fra le seguite/preferite/da ricordate. Sono felice che seguiate questa povera novellina :) La smetto sennò comincio a divagare troppo, quindi bacioni e a presto!
Goth

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Capitolo 5
*** Rabbia, paura, confusione ***


La pioggia scendeva copiosa sulla città, le gocce ticchettavano sui vetri del piccolo appartamento di Haku che fissava il panorama fuori dalla finestra, guardare ed ascoltare la pioggia la rilassava sempre, senza un motivo ben preciso, era una cosa che le succedeva fin da quando era piccola.

Sentì il campanello suonare, non era quello del palazzo, chiunque fosse era già davanti alla porta della casa, si avvicinò all'ingresso, aprì il portone, si ritrovò davanti Akaito zuppo dalla testa ai piedi, non sapeva con certezza se era felice o meno di averlo davanti. Dopo quella notte, quasi due settimane prima ormai, non l'aveva più visto, quando aveva pronunciato quelle parole non avrebbe mai immaginato che il ragazzo non si sarebbe davvero più fatto vedere.

“Cosa ci fai qui?”

“Kaito mi ha sbattuto fuori”

L'albina non aveva la minima idea di cosa rispondere, anche perché quella frase non aveva minimamente chiarito le intenzioni che aveva quel tipo, cosa voleva? Un posto dove dormire? Qualcosa da mangiare? Soldi? Era incredibile come la sola vista di quel ragazzo le facesse sorgere ogni volte milioni di domande più o meno idiote, si passò una mano fra i capelli bianchi, stranamente quel giorno non erano raccolti con il solito fiocco nero e viola in una lunga coda. Li aveva lasciati sciolti, quella mattina non aveva avuto neppure la decenza e la voglia di spazzolarli, a dire tutta la verità. Probabilmente aveva un aspetto tremendamente inguardabile.

“E allora? Ti servono dei soldi?”

“Io non mi chiamo mica Dell... Devo semplicemente farmi una doccia”

“Se le cose stanno così, sbrigati, il bagno lo sai dov'è”

Dal tono della giovane si capì perfettamente che non aveva gradito nemmeno un po' il riferimento al suo ex fidanzato, ma non si rifiutò ugualmente di aiutarlo, infondo era successo tante volte che dopo aver litigato per l'ennesima volta col fratello si rifugiasse da lei per una doccia, un po' di cibo o per dormire sul suo divano per un paio di notti. Si chiedeva come diamine facesse ogni volta a convincere il fratello a farlo tornare a vivere con lui, quel tipo dai capelli blu doveva essere fin troppo scemo o esageratamente buono quanto mento. Che lei sapesse ormai Akaito aveva tagliato i rapporti con tutto il resto della sua famiglia e l'unico che ancora lo aiutava era proprio Kaito, il fratello maggiore che aveva un discreto successo come cantante di musica leggera.

La ventenne si sedette sul divano a bere una birra guardando uno stupida soap-opera romantica in tv, in realtà le stava dando la nausea, ma si sentiva così pigra da non avere neppure la voglia di prendere in mano il telecomando e cambiare canale. Poco dopo il ragazzo uscì dal bagno, aveva un paio di pantaloni diversi, a ben guardarli dovevano essere di Dell, doveva averli dimenticati a casa di Haku chissà quando, la maglia non la stava indossando affatto invece. L'albina lo osservò con sguardo apatico per pochi momenti prima di riportare l'attenzione sullo schermo del televisore.

“Ora te ne puoi anche andare”

“Sì, potrei, ma non ne ho voglia...”

“Questi sono solo problemi tuoi, Akaito, non m'interessa cosa ti va di fare”

Ribatté lei alzandosi, decidendosi finalmente a spegnere la televisione, lui la guardò abbozzando un sorriso, si avvicinò a lei che fece subito qualche passo indietro, non voleva essergli troppo accanto, sentì la mano di lui carezzarle la guancia destra, le sue gote si arrossarono.

“Mi sembra di essere stata chiara, no?”

“Non ti capisco. Dell non c'è più... Cos'è che ti impedisce di stare con me?!”

Urlò lui, batté un pugno sul muro, lo guardò bene, quasi certamente prima di andare da lei si era fermato in qualche bar e aveva alzato il gomito, il suo sguardo sembrava un po' appannato, la ragazza si voltò, non era sicura che ci fosse poi una risposta vera e propria per quella domanda...

“Io non so neppure se tu mi piaci o no...”

“Eppure qualche settimana fa ti sono piaciuto parecchio, o sbaglio?”

Haku divenne più rossa di un peperone, non voleva restare lì e doverlo guardare ancora in faccia, lo spinse via uscendo da quella casa, una mossa stupida da parte sua visto che non aveva nemmeno le chiavi o il cellulare in tasca e che non sapeva dove andare.

Si fermò davanti ad un bar, entrò e prese un paio di birre, fortunatamente aveva con se qualche soldo e pagò il conto senza dover ricorrere al metodo di Akaito per poter gustare un po' di buon alcol, guardò la bottiglia per qualche istante prima di berne il contenuto. Forse era proprio vero che l'alcol è la causa e la soluzione di tutti i problemi.

***

Neru stava sistemando le cose nella sua borsa, trovò un foglio che di certo non le apparteneva, lo osservò, c'era segnato sopra un numero e sotto c'era scritto 'Len', quindi quel ragazzino aveva fatto la prima mossa, doveva essere interessato a lei. Sorrise involontariamente memorizzando quelle cifre nella rubrica del suo cellulare, lo fissò per qualche istante, premette il pulsante per avviare la chiamata, il suo cuore palpitava ad una velocità inverosimile.

“Pronto?”

Era la voce del biondo, ne era certa, voleva dire qualcosa, biascicò qualcosa di totalmente incomprensibile, riagganciò subito buttandosi a sedere per terra con la schiena attaccata al muro, sotto la sua corteccia dura si nascondeva una semplice ragazza timida ed innamorata. Se solo quella maschera che indossava tutti i giorni fosse stata davvero simile al suo vero carattere non si sarebbe comportata così, sarebbe riuscita a parlargli, non le sarebbe importato di ciò che avrebbero pensato gli altri venendo a sapere che il tipo che le piaceva era più piccolo di lei...

L'angolo di Goth:
Eccomi con l'ennesimo capitolo, sì, avrei dovuto postarlo ieri o oggi pomeriggio, ma è un periodo allucinante, me ne stanno capitando davvero di tutti i colori, mi chiedo se questa povera pseudo scrittrive potrà mai avere un attimo di pace per schiacciare un pisolino... Beh, in ogni caso spero che gradiate anche questo capitolo come avete gradito gli altri (se li avete graditi), sarei molto felice di leggere le vostre opinioni, critiche costruttive, correzioni, i consigli e qualsiasi altra cosa abbiate da dirmi, perciò se ne avete voglia lasciatemi una recensione, io ve ne sarò grata!
Intanto ringrazio di cuore tutti coloro che seguono la storia e I love penguin che ha sempre commentato tutti i capitoli ^_^ Grazie di cuore, davvero.
Ora la smetto e me ne vado a risistemare il prossimo capitolo sperando di non ritardare pure sta volta, bacioni!
Goth

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Capitolo 6
*** A viso aperto ***


Haku rientrò in casa dopo un paio d'ore, la porta era accostata, sia quella d'ingresso del palazzo che quella dell'appartamento, si ritrovò con Akaito sdraiato sul divano, sembrava stesse dormendo, lo guardò per pochi istante cercando di riordinare i suoi pensieri. Il ragazzo aprì gli occhi di colpo, lei scostò velocemente lo sguardo arrossendo, era sicura che lui si fosse accorto che lo stava fissando già da un po' ormai, lui sorrise alzandosi. Dopo due ore ancora non s'era degnato di mettersi una dannata maglietta, lui si avvicinò, le carezzò di nuovo il viso, lei gli allontanò la mano finendo per perdersi nei suoi stupendi occhi di fuoco, sentì il suo cuore fermarsi e ripartire più veloce che mai solo dopo qualche momento. Lui la baciò, lei non lo fermò, lo abbracciò, non sapeva bene cosa stava facendo, ma ogni volta che toccava la sua pelle sentiva quel brivido che aveva sentito qualche settimana prima. La buttò sul divano, lei non si scansò, non sapeva se quello era ciò che voleva, le tornò in mente Dell, si alzò mentre Akaito le stava letteralmente salendo sopra.

“No, non posso, io...”

Il rosso era ancora sul divano, le prese un polso facendola cadere all'indietro seduta vicino a lui, la baciò di nuovo, più lo faceva più lei si sentiva maledettamente confusa.

“Vai al diavolo, Akaito... Ti odio”

Scosse la testa, sapeva che neanche questo era vero, il suo cuore non le dava una risposta precisa, non sapeva più dire con certezza cosa stava provando di preciso, ma ogni volta che lo vedeva si sentiva impazzire, a volte era piacevole, a volte era infernale. Lui cominciò a baciarla sul collo, lei non riuscì a muovere un muscolo, fu il suono del campanello a far fermare quel tipo, lei si alzò frastornata, ciò che stava facendo lo voleva davvero?

Andò alla porta, era solo uno stupido ambulante porta a porta che voleva rifilarle una scopa elettrica, andò in cucina, prese una birra, aveva perso il conto di quante ne avesse bevute da quando si era svegliata fino ad allora. Si mise una mano sulla fronte strofinandosi gli occhi, tutto le sembrava sempre più insensato, sentì la porta aprirsene, Akaito se ne stava andando, meglio così.

***

Neru stava camminando su e giù per il corridoio davanti al suo appartamento fissando lo schermo del telefono, aveva aperto facebook e osservava il profilo di Len con aria confusa, cominciò a scendere per le scale, era certa che come ogni sabato sera anche quel giorno avrebbe trovato il biondo al solito pub a cantare. Sorrise appena entrando in quel locale, vide che lui stava andando verso i bagni, subito gli corse dietro, probabilmente sembrava un'invasata, ma infondo non le importava molto, lui le piaceva e non c'era nulla di male in ciò. Il fatto che gli altri l'avrebbero potuta prendere in giro per chi amava non doveva interessarle, solo gli stupidi potevano pensare davvero che se stai con un ragazzo più piccolo allora sei una sfigata.

“Ehm... Volevo farti i complimenti, sai, vengo spesso qui e trovo che tu abbia una voce davvero molto bella... Len, giusto?”

Disse arrossendo appena e facendo finta di non ricordare il suo nome, in realtà pensava a lui giorno e notte, lo sapeva più che bene quel nome... Anche lui sorrise, lei arrossì ulteriormente mentre il viso dell'altro sembrava essersi illuminato grazie a quel grande e gioioso sorriso.

“Mi fa piacere, Neru...”

Rispose l'altro vagamente intimidito, lei lo osservò, i suoi occhi azzurri sembravano essere anche più belli del solito, ci fu un momento di silenzio, lui sospirò, lei abbassò gli occhi imbarazzata.

“Beh, ora magari devi andare in bagno, ma... Ti andrebbe di rivederci qualche volta?”

“Io... Sì, perché no”

Accettò lui, il cuore di lei batteva all'impazzata, la sua espressione felice si evidenziò mentre lo fissava, subito riprese il controllo dei muscoli della sua faccia cercando di non sembrare troppo eccitata o emozionata. Sul suo voltò si delineò la sua normale espressione vagamente apatica.

“Ottimo, allora ci risentiamo... Il tuo numero lo ho...”

Fece lei prima di voltarsi e prendere a camminare, ma qualcosa la fermò, era la voce di lui che la chiamava, si girò nuovamente di scatto osservandolo attentamente, lui si grattò appena la nuca scompigliandosi l'acconciatura mentre i loro sguardi si incrociavano.

“Se ti va puoi sederti con noi stasera, se non hai di meglio da fare, ovviamente”

La ragazza diede una sbirciata al tavolo dove era seduta Rin, assieme a lei c'era anche Miku, riportò gli occhi sul ragazzo che aveva di fronte indecisa sul da farsi, sbuffò facendosi forza, annuì con un sorriso fiacco.

“Mi farebbe piacere, ma non credo potrò rimanere molto a lungo”

“Ok, allora aspettami cinque minuti che ti accompagno al mio tavolo”

Lei sorrise annuendo mentre lui entrava in bagno, lo aspettò lì fuori, accostata al muro un po' ansiosa continuando a guardare Miku, dannazione, tra tutta la gente che conosceva proprio lei doveva esserci lì, allo stesso tavolo del ragazzo che tanto le piaceva? Quella era davvero sfortuna...

Len uscì, lei gli sorrise cercando di non fargli capire che stava guardando la tipa dai capelli azzurri fino a poco tempo prima, cominciarono a camminare uno di fianco all'altro verso il tavolo, arrivati lì davanti subito le due ragazze osservarono Neru, lei avrebbe giurato che la sua ex compagna di scuola le avesse appena sorriso, ma fece finta di nulla.

“Ragazze, lei è Neru... Si unirà a noi per stasera”

Disse il ragazzo mentre si sedeva, la ragazza con i lunghi capelli biondi fece lo stesso seppur un po' intimidita e impacciata, l'altra bionda la osservava sorridente, sembrava una tipa molto allegra.

“Finalmente fratellino, ti sei trovato la ragazza!”

Entrambi i tipi che si erano appena seduti a tavola arrossirono appena, lei abbassò lo sguardo.

“Non è così, Rin, smettila di dire idiozie”

Balbettò il biondo mentre le sue due amiche ridevano di gusto, la bionda rimase in silenzio facendo finta di non essere in imbarazzo, era molto dura cercare di non sembrarlo in quella situazione però, anche se per lei di solito era facile non far trasparire i suoi sentimenti in quel momento le sembrava proprio di non farcela. Guardò il ragazzo che aveva di fianco, sorrise istintivamente, forse era lui che aveva questo strano influsso su di lei facendola sentire così strana.

“Piuttosto, Neru, noi abbiamo fatto le medie assieme, giusto?”

“Oh, già... Tu sei Miku Hatsune, la famosissima idol. Sì, abbiamo frequentato la stessa scuola fino allo scorso anno...”

Ribatté lei trattenendo le fiamme che le ardevano mentre il suo stomaco si contorceva, aveva una voglia matta di prenderla a schiaffi, di prendere a schiaffi la reginetta della scuola che se fregava altamente della povera sfigata amante della tecnologia e che aveva rovinato la sua reputazione con un paio di parole, facendola ritrovare completamente sola. Fece un respiro profondo, scosse la testa, quella era uno storia passata, se l'era buttato alle spalle, probabilmente lei non si ricordava più neppure di tutto ciò, erano sicuramente maturate entrambe, provare risentimento sarebbe stato totalmente inutile e poi lei non voleva assolutamente fare una figuraccia con Len mettendosi a litigare con una sua amica.

“Sì, giusto, tu ora frequenti qualcosa come informatica, no?”

Neru annuì dopo aver sentito le parole di Miku, più sentiva la sua voce acuta più le venivano i nervi a fascio, doveva cercare di calmarsi però. Len le osservava incuriosite, s'intromise nel discorso

“Quindi voi vi conoscevate già, andavate d'accordo?”

“Non esattamente, diciamo che io e Miku eravamo due tipi piuttosto diversi.”

Fortunatamente quella serata passò abbastanza velocemente, tolta Miku che ogni tanto le mandava frecciatine come per ricordarle che era una povera nerd, Neru si divertì parecchio, la sorella di Len era davvero simpatica e lui sembrava proprio un bel tipo.

L'angolo di Goth:
E rieccomi qui, scusate il ritardo, ma ultimamente anche la connessione mi sta abbandonando -.-" Poi c'è la scuola, le amiche, i lavoretti domestici e bla bla bla... Non ho molto da dire su questo capitolo, perciò vi farò un favore restando zitta, mi limiterò a ringraziare come sempre tutti coloro che mi seguono, siete mitici, grazie mille :D

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Capitolo 7
*** Chiarimenti ***


Luka si svegliò sbadigliando, sorrise sentendo le braccia possenti di Gakupo che la stringevano, non se n'era andato dopo quella notte e già questo le faceva davvero piaceva, il giorno prima era venuto a casa sua, come al solito aveva cominciato a dire che il suo era stato un errore, che non l'avrebbe mai più tradita e alla fine lei ci aveva creduto, anche stavolta. Sospirò guardandolo, chiedendosi se aveva fatto bene o se ne sarebbe rimasta scottata e ferita per l'ennesima volta, le era sembrato sincero, ma dopo tutto lui era più bravo di quanto volesse far credere a fingere.

“Buongiorno”

Sussurrò con dolcezza lui aprendo gli occhi, lei rimase a fissarlo, di nuovo sul suo voltò si delineò un flebile sorriso di gioia, lo abbracciò, lui la baciò, lei non si sottrasse minimamente, ma subito dopo sì alzò continuando a guardarlo, con aria seria però ora.

“Credevi davvero a ciò che mi hai detto ieri?”

“Ovviamente, Luka, non potrei mai mentirti, io ti amo... Davvero”

“Queste cose l'hai dette milioni di volte”

Sospirò lei abbassando lo sguardo, più ci pensava più credeva che fossero tutte balle, ma lei lo amava incondizionatamente, non riusciva a stargli lontano, ogni volta che lo vedeva non si tratteneva più, ogni volta lo perdonava di nuovo, credendogli ciecamente anche se sapeva benissimo che i suoi discorsi erano sempre e solo un accozzaglia di bugie creata appositamente per farsi perdonare da lei. Lo guardò di nuovo, osservò i suoi capelli viola che si sparpagliavano sull'intero materasso, era sempre così dannatamente perfetto ai suoi occhi...

“Non mi credi?”

“Io non lo so, Gakupo. Ogni volta ti credo e ogni volta ti trovo a provarci con qualche ragazza nel tentativo di portarti a letto l'ennesima conquista di caccia fregandotene altamente di ciò che provo”

Spiegò lei quasi in lacrime, dubitando sempre di più sul conto dell'uomo che aveva vicino in quel momento, lui la abbracciò senza dire nulla, le lacrime dell'altra non si fermavano, lo abbracciò anche lei continuando a chiedersi se stesse sbagliando o meno.

“Tradiscimi di nuovo e sarà finita, davvero. Non mi rivedrai mai più, sono seria. Chiaro?”

“Io non lo farò, te lo giuro, ho smesso veramente”

***

Haku sospirò prendendo la posta dalla sua cassetta, erano tutte bollette o stupide offerte, entrò in casa posando subito le buste sul tavolino, aprì il frigorifero, era finita la birra, si voltò di scatto, uscì nuovamente, restare a casa senza alcol le era totalmente impossibile.

Appena sotto casa notò Akaito, erano giorni che non la lasciava in pace, fece finta di non notarlo continuando a camminare, ci aveva riflettuto molto, era arrivata alla conclusione che lui la attraeva da morire, però era pur vero che non aveva ancora rimosso totalmente Dell, quando si sarebbe scordata definitivamente del suo ex gli avrebbe dato una possibilità, glie l'aveva già detto. Avrebbe fatto meglio a non farlo. Lui la raggiunse sorridendole, anche lei sorrise appena.

“Allora, ti sei dimenticata di quel demente?”

“Akaito, una persona non si può rimuovere da un secondo all'altro, quindi, per l'ennesima volta no”

“Come vuoi...”

Borbottò lui imbronciato continuando a camminarle affianco, lei lo osservò ridacchiando appena, non ostante tutto era il solito, buffo amico che riusciva sempre a tirarla su di morale.

“Ti va una birra? Offro io”

Domandò lui dopo qualche minuto di silenzio, lei lo guardò nuovamente, non avrebbe mai potuto farle un'offerta più allettante di quella, sorrise appena annuendo, una birra non si può rifiutare... Arrivarono in un piccolo bar, si sedettero al bancone ordinando due drink, lei si chiese se l'intento dell'altro fosse farla ubriacare, scosse la testa, non era possibile, lui non era mica così subdolo, o almeno non lo era mai stato con lei, non sentiva proprio di doverlo temere in alcun modo. Buttò subito giù il primo sorso della sua birra con tranquillità, lo trangugiò in un modo totalmente inappropriato ad una ragazza, ma non le importava un granché della sua apparenza, guardò il tipo che aveva accanto, anche lui stava facendo la stessa identica cosa.

Uscirono di là quasi due ore dopo, la ragazza si portò via anche un paio di bottiglie di birra da tenere in casa come scorta, d'altronde era uscita solamente per comprare dell'alcol... Il rosso insistette per riaccompagnarla a casa, alla fine lei esasperata accettò. Mentre camminavano lui le prese la mano, il cuore di lei cominciò a battere forte, lo guardò arrossendo appena, la sua pelle era sempre così calda e avvolgente che aveva voglia di baciarlo, riprese il controllo di se sciogliendo la presa, liberandosi la mano. Lo guardò con aria severa.

“Ne abbiamo già parlato”

“Lo so, ma se io ti piaccio e tu mi piaci perché dovremmo stare divisi?”

Lei scansò lo sguardo arrossendo ulteriormente, sospirò riordinando le parole nella sua mente che in quel momento più che mai era tremendamente incasinata. Sbuffò di nuovo tornando a guardarlo, i suoi occhi erano incredibilmente profondi, improvvisamente le sembrò di caderci dentro.

“Io sono ancora confusa, lasciarmi Dell alle spalle è più difficile di quanto possa sembrare...”

“Beh, magari io so come fartelo dimenticare”

Disse con voce dolce accarezzandole il viso con delicatezza, lei stava piano piano assumendo il colore di un pomodoro ben maturo, lo guardò di nuovo negli occhi, più lo faceva più ci affondava, lui si avvicinò, la baciò con passione, lei lo abbracciò, ogni volta che la toccava sentiva i brividi, com'era successo quella notte che erano stati assieme anche quella volta si sentì viva. Aveva il fiatone senza un perché logico, le loro bocche si separarono.

“Akaito... Basta...”

Lamentò lei sicura che il ragazzo la volesse baciare di nuovo di lì a poco, non riusciva a smettere di fissare le sue iridi rosse, erano magnetiche per lei, la scrutavano attentamente nascondendo una dolcezza che nessuno si sarebbe mai aspettato da una persona come lui.

“Non posso, non mi fermerò finché non ti sentirò dire che mi ami”

Bisbigliò il rosso nell'orecchio destro dell'altra, le diede un altro bacio, sulla guancia stavolta, dopo di che se ne andò, camminava lentamente girandosi ogni tanto a guardarla con il suo sguardo ammiccante e vagamente dolce... Sembrava quasi essere un dio in quel momento, coi suoi capelli così rossi un po' scompigliati, quella camicia un po' larga con le maniche tirate sul fino al gomito e i jeans strappati, ai suoi occhi sembrava essere il ragazzo più bello del mondo, forse avrebbe solo dovuto dirglielo, ormai era chiaro che ne era pazzamente innamorata, quanto ancora voleva aspettare e soffrire? E perché poi? Solo perché quello stronzo di Dell l'aveva abbandonata? Sorrise, ora sapeva cosa fare, doveva solo trovare il coraggio di reagire e accettare di aver dimenticato quello che considerava essere l'amore più grande della sua vita...

L'angolo di Goth:
Visto? Stavolta sono stata più rapida ;) 
Beh, tolte queste inutili auto-lodi, qui c'è una seconda parte della tanto attesta parte di Luka e Gakupo, saranno anche nel prossimo capitolo (se non cambio la bozza), poi non so di preciso quando riappariranno perché sto facendo piccole modifiche alla scaletta senza stravolgere troppo le cose però v.v In ogni caso spero che vi piaccia e come sempre, grazie mille a tutti coloro che leggono, seguono e commentano la storia, siete fantasstici ^_^
Bacioni, da Goth

P.s: Non ho riletto molto attentamente questo capitolo, se ci sono errori, segnalatemeli!

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Capitolo 8
*** Felicità ***


La sveglia trillò, pigramente Haku aprì gli occhi, non aveva la minima voglia di alzarsi ma doveva, andò subito verso la cucina a mangiare qualcosa, il suo stomaco già brontolava al pensiero. Dopo un'ottima tazza di tè nero piena fino all'orlo che bevve velocemente si andò a vestire con molta calma, teoricamente la festa della Vocaloid (una famosissima casa discografica tra i cui artisti vi erano Luka) sarebbe iniziata di lì a poco ma non le importava un granché di arrivare puntuale, in fondo lei era solo una semplice compositrice, nessuno si sarebbe curato della sua assenza.

Una volta pronta e sistemata a dovere andò verso la porta, quando la aprì trovò uno splendido mazzo di fiori vari, tutti sui toni del viola, delicatamente appoggiato sullo zerbino, lo raccolse, era un pensiero davvero carino... Sul biglietto c'era scritto solamente il nome di Akaito, sorrise ancora, era ovvio che fosse da parte sua, lo portò in casa sospirando gioiosamente, pensando a cosa fare con lui. Ormai era chiaro che non si sarebbe arreso, dopo tutto non era poi così grave dimenticare in fretta Dell, giusto? Scosse la testa, era già in ritardo senza che divagasse coi pensieri, per il momento doveva semplicemente affrettarsi ad andare verso il ristorante dove era stato organizzato l'evento, era un piccolo posto molto elegante con una spaziosa veranda molto suggestiva, addobbata a festa lo era ancora più del solito. Quando arrivò naturalmente si ritrovò in mezzo a miriadi di persone, alcuni cantanti famosi, altri che cercavano di emergere, poi manager, compositori come lei, tutta gente di un certo livello, escluso qualche fan qua e là che non si sa come era riuscito ad intrufolarsi.

Rimase piuttosto sorpresa quando vide tra gli altri anche Neru, subito l'albina le se avvicinò.

“Cosa ci fai qui, Neru?”
“Giusto! Ci sei anche tu Haku! Beh, nulla di che sono venuta a questa noia solo perché Len mi ha invitato, sai a quanto pare è un buon amico di quella dannata Miku Hatsune...”
“Beh, certo, capisco. Allora divertiti se ce la fai”

Sorrise Haku salutandola con la mano, era lì con un ragazzo e non la voleva disturbare anche se sensa di lei sicuramente lei avrebbe passato tutto il tempo a deprimersi in un angolo con un drink in mano. Alzò le spalle, in fondo non era così importante, avrebbe solo sprecato qualche ora della sua vita, non sarebbe mica stata una tragedia, era sopravvissuta fino a quel momento non sarebbe di certo morta per una misera festicciola. Sospirò sedendosi su una sedia lontana dagli altri, continuò a buttar giù drink su drink per tutto il tempo senza pensarci due volte, in lontananza notò Luka la salutò con la mano, fece un'espressione perplessa quando notò che con lei c'era Gakupo, alla fine doveva averlo perdonato allora. In realtà erano molto carini assieme, sembravano fatti l'uno per l'altra, quando si tenevano a braccetto sembravano proprio felici, anche se a dirla tutta ad Haku lui non era mai piaciuto un granché, era il tipico sciupa-femmine da strapazzo, pensava che la cantante si meritasse un uomo davvero molto migliore di così, ma la scelta non stava mica a lei...

Intanto la ragazza dai lunghi capelli dorati se ne stava al fianco del ragazzo che le piaceva con aria intimidita, la sorella di lui e Miku erano in giro a chiacchierare con altra gente e farsi fare autografi dalle star presenti all'evento. I due si guardavano, erano uno più rosso dell'alta, visibilmente imbarazzati, lui le prese inaspettatamente la mano con delicatezza, lei portò lo sguardo verso i suoi occhi, sorrise cadendo in quel blu che le sembrò quasi accecante in quell'istante.

“Neru, sono certo che tu l'abbia già capito, però voglio dirtelo chiaramente, tu mi piaci. Anzi, di più, io impazzisco letteralmente per te, non riesco a pensare a nessun'altra ragazza all'infuori di te, è la prima volta nella mia vita che mi capita una cosa del genere... Io... Io... Ecco, io ti amo”

Lei divenne rossa come mai prima di quel momento, abbassò subito gli occhi imbarazzati, incrociò le braccia, non sapeva cosa dire, era felice ma allo stesso tempo era tremendamente agitata, sentiva il suo cuore battere sempre più forte, sarebbe sicuramente esploso nel giro di pochi istanti. Non accadde, anzi per pochi secondi rallentò quando lui si fece forza e la strinse a se stampando le sue labbra contro quelle della bionda. La giovane si sentì cadere dalle nuvole, sorrise non appena si allontanò da lui, era visibilmente felice, cambiò subito la sua espressione, facendo ritornare sul suo volto la solita aria superiore e totalmente apatica, come se non fosse successo nulla di che.

“Oh, beh, penso che anche io provi un certo affetto nei tuoi confronti, Len”

Spiegò lei con voce titubante guardandolo negli occhi, continuava ad arrossire senza un motivo valido, lui sorrise, sembrava che avesse già capito perfettamente che l'altra si nascondeva sempre dietro ad una facciata di finta scontrosità, ma in realtà era molto più sensibile di tante altre persone anche se raramente lo dimostrava. Non si chiese neppure il perché lui le voleva bene, non avrebbe voluto cambiare neppure uno dei suoi difetti, non avrebbe voluto migliorare nessuno dei suoi lati, anche il suo carattere scontroso era parte di lei, adorava persino quello. Le strinse di nuovo la mano, con una dolcezza quasi inaudita, il cuore della ragazza continuava a battere all'impazzata, quasi le faceva male per quanto stava accelerando dopo quel piccolo ma grande gesto.

***

Luka e Gakupo stavano tornando a casa stringendosi le mani a vicenda, lei lo guardava come persa sorridendo senza un motivo, quando gli era accanto si sentiva felice e impacciata come se fosse ancora una ragazzina sbadata alle prese col primo amore... Probabilmente era per questo che lui le faceva battere il cuore così forte, era quello il motivo per cui non riusciva a stargli lontana e detestarlo per quanto ci provasse, abbassò lo sguardo cambiando espressione mentre lui continuava a osservare la strada avanti a se. La ragazza si chiese quante volte ancora sarebbe rimasta ferita da quel tipo dai capelli viola, per lei era come una lama ben affilata, ma non ostante ciò lo amava davvero più di quanto avesse mai amato qualcuno, se stessa compresa. Notò che lui la stava fissando con dolcezza, incrociò il suo sguardo, sorrise di nuovo come stava facendo anche lui, era davvero carino con quell'espressione lucente in volto. Sembrava essere così innocente, fedele, romantico, lui gli diede un puro bacio sulla guancia senza dire una parola, lei continuò a guardarlo.

“Ti amerò per sempre”

Sussurrò lui guardandola negli occhi così insistentemente da farle arrossire le gote un po' pallide.

“Allora vieni a vivere con me, io sarei felice con te accanto in ogni momento!”

“Beh... Mi sembra un passo un po' troppo veloce, Luka...”

“Gakupo, è ora di essere seri. Ormai è dal liceo che siamo una coppia, io voglio un impegno vero da parte tua, mi sono stufata di essere solo una specie di compagna di nottate per te...”

Sospirò lei, il suo sorriso si spense nuovamente, vivere insieme era un passo importante e piuttosto impegnativo, ma non poteva più accontentarsi di vederlo ogni tanto senza sapere mai dove fosse davvero cosa stesse facendo e poi lo voleva comunque accanto. Voleva vivere ogni minuto della sua vita al suo fianco, lo amava davvero, il sentimento che sentiva era sincero, l'aveva dimostrato più volte, ora era il turno che anche lui facesse qualche sforzo per portare il loro rapporto ad un livello superiore. Lo guardò con tono serio, lui evitò le sue iridi azzurre per qualche istante.

“Va bene, se per te è così importante accetto di vivere assieme a te”

“Non voglio che sia un obbligo per te, se non sei felice di farlo non ti obbligherò”

“Io sono felice se lo sei anche tu”

Disse dolcemente il ragazzo stringendola in un abbraccio, le loro labbra si unirono, ogni volta che succedeva la tipa dai capelli rosa sentiva un brivido caldo percorrerle la schiena, quell'uomo poteva essere anche un vero bastardo, ma era l'unico che le trasmettesse quella sensazione.

L'angolo di Goth:
Uhm... Innanzi tutto, scusate tantissimo per il ritardo ma è un periodo pieno di impegni assurdi, tanto per cominciare la scuola, poi gli hobby, gli amici, le pulizie di casa, i parenti e via dicendo... Sono esausta in pratica. Perciò mi scuso anticipatamente visto che anche il prossimo capitolo temo tarderà un po' ad arrivare, spero non vi spiaccia troppo ^-^ Comunque sia questo capitolo mi è sembrato un po' scontato in alcune parti per questo vorrei tanto sapere cosa ne pensate, se vi va lasciatemi una recensione per farmelo sapere, altrimenti mi arrangerò da sola ;)
Bacioni, dalla vostra Goth

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Capitolo 9
*** Nuovi inizi... ***


Haku era seduta in un tavolino di un pub dallo stile irlandese ad aspettare Akaito, fissava il menù annoiata sperando che non ci mettesse molto ad arrivare o peggio le avesse dato buca, iniziò a picchiettare le dita sul legno scuro di quel tavolo un po' traballante sbuffando con aria impaziente. Non vedeva l'ora di vederlo, aveva deciso di accettare finalmente le sue avance, le piaceva quel ragazzo, ormai Dell cominciava ad essere poco più che un ricordo lontano ed offuscato, la ragazza sorrise quando vide entrare il rosso, sembrava essere anche più splendido ed in forma del solito, ma probabilmente era solo una sua stupida impressione. Lui le si sedette di fronte.

“Scusa il ritardo, ho perso la cognizione del tempo”

“Tranquillo, non sono qui da molto”
Mentì lei, era almeno un ora che se ne stava lì come una sciocca senza aver neppure ordinato una birra, ma alla fine pazientare s'era rivelata la scelta giusta visto che lui era lì in quel momento, lui la guardava con aria imbambolata, come se avesse appena visto chissà cosa di strabiliante.

“Perché mi hai invitato qui, Haku?”

“Io ti devo parlare di me, di te... Di... Beh, sì, di noi, diciamo...”

All'udire di quelle parole un lampo di speranza brillò negli occhi dell'altro sul suo volto si formò un sorriso appena un pizzico da ebete, il ragazzo si ricompose appena dopo qualche secondo cercando di ritornare ad avere un aspetto dignitoso e degno del ragazzo che era. Nascondere il suo entusiasmo però era pressoché impossibile, d'altronde tutti sapevano che lei gli piaceva da moltissimo ormai.

“Ecco, io penso che infondo anche io provo qualcosa per te, qualcosa che va ben oltre una semplice amicizia, Akaito... Penso che dopo tutto non sarebbe così sbagliato lasciarmi il passato alle spalle e ricominciare ad amare qualcuno che mi piace”

Spiegò lei visibilmente imbarazzata, continuava a muovere le mani con agitazione sopra al tavolo, si fermò solo quando una mano di lui si posò sopra alle sue con delicatezza, lei si chiese perché quel tipo fosse sempre così caldo, la sua pelle era così inebriante, gli sorrise guardandolo. Quel gesto era incredibilmente riuscita a darle un po' di tranquillità.

“Non potevi dirmi al mondo una cosa più bella in assoluto, tu sai perfettamente che io ti amo”

Il cuore di lei si fermò per qualche istante, quelle ultime parole l'avevano toccata nella parte più profonda del suo animo, non riuscì a rispondere nulla, la sua gola era secca come non mai, anzi una volta già s'era sentita così emozionata moltissimo tempo prima, quando era ancora giovane ed innocente, quando per la prima volta s'era confessata a Dell... Scosse la testa, doveva toglierselo dai pensieri, lui ormai non era altro che un ricordo, tutto ciò che provava lui era semplice e puro odio.

Tornarono ben presto a casa di lei, entrarono nel piccolo appartamento, l'albina si sentiva ancora un po' in imbarazzo con lui che la guardava con quell'espressione che non aveva mai visto sul suo volto i suoi sentimenti dovevano essere davvero molto forti.

“Vuoi una birra?”

“Abbiamo bevuto fino ad adesso... Che ne dici di rilassarci un po', invece?”

Propose lui facendo arrossire appena l'altra, pochi minuti dopo erano semplicemente stesi sul materasso a guardare, o meglio a fare commenti sarcastici su uno stupido programma che stavano trasmettendo in televisione mentre mangiavano degli snack al peperoncino. Ogni volta che i loro occhi si incrociavano però entrambi sentivano brividi indescrivibili, non passò molto prima che lui prendesse l'iniziativa baciandola, lei lo abbracciò lasciandosi cadere all'indietro sul letto. La pelle dell'altro era calda come la prima volta che si erano trovai in quella situazione, anzi no, stavolta era anche più morbida e avvolgente. I loro respiri si fecero affannati mentre i loro cuori battevano all'unisono uniti più che mai, la ragazza si sentì completa e felice, lui doveva davvero essere quello giusto per lei. Quella notte dormirono l'uno avvinghiata all'altra come se non si potessero più separare, Haku si sentiva protetta quando era così vicina al suo petto...

***

Len e Neru se ne stavano uno di fronte all'altra a fissarsi, lui sembrava perso nei suoi occhi, ma non ostante ciò il suo aspetto era piuttosto tranquillo e rilassato, lei invece era a dir poco tesa, le sue guance erano così rosse da far concorrenza alla chioma di Akaito. La ragazza cercò di fissare quel frullato ormai quasi finito che aveva in mano concentrandosi su di esso, fingendo che non fosse in una situazione così romantica, fingendo che quello non fosse il suo primo appuntamento con quel biondino dannatamente adorabile. Lui le sorrise con uno sguardo che le fece sciogliere il cuore.

“Neru, posso chiederti una cosa?”

“Certo che puoi, dimmi pure, qualsiasi cosa sia ti risponderò”

“Ecco... Se ti baciassi tu ti arrabbieresti con me?”

Lei scosse la testa, il suo cuore cominciò a battere all'impazzata, lo guardò avvicinarsi, quello sarebbe stato il suo primo bacio, era emozionata, chiuse gli occhi lasciandosi andare, avvicinò anche lei il suo viso all'altro. Non ci volle molto prima che le loro labbra si incontrassero e le loro lingue cominciarono ad esplorare l'altro, si abbracciarono, lei non si curò del frullato lasciandolo cadere a terra per avvolgere meglio il biondo. Fu tutto perfetto, si staccò da lui continuando a fissarlo, aveva un sorriso ebete che non riusciva a cancellarsi dal viso.

L'angolo di Goth:
Ehm... Da quant'era che non postavo più? Una settimana? Un mese?Un anno? Troppo in ogni caso. Beh, mi scuso ma ho avuto davvero impegni imprerogabili, temo che per questi stessi impegni non potrò postare tanto presto neppure il prossimo capitolo, mi spiace davvero molto. In ogni caso mi auguro che questo capitolo buttato giù un po' frettolosamente vi piaccia lo stesso e che continuerete a seguirmi e sostenermi come avete fatto fino ad ora. Grazie mille a tutti quanti, bacioni dalla vostra Goth

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Capitolo 10
*** Passato e futuro ***


Akaito sorrise ad Haku avvicinandosi con una tazza ricolma di ottimo cappuccino, la baciò sulla guancia con dolcezza, lei sorrise appena smorzando uno sbadiglio.

“Buongiorno, hai dormito bene stanotte?”

“Divinamente oserei dire, credo di aver trovato anche l'ispirazione giusta per una canzone...”

Sorrise lei guardandolo, lo abbracciò, le sue braccia possenti l'avvolsero dolcemente facendola sentire protetta come mai prima di quel momento, ormai Dell era solo un ricordo lontano, con lui il suo cuore aveva finalmente trovato pace, era Akaito il ragazzo che amava e finalmente era riuscita a capirlo. I due fecero colazione assieme chiacchierando serenamente come una vera coppia.

“Ah, prima che mi scordi dovrei portare lo spartito risistemato a Luka...”

“Devi proprio andare?”

Lei annuì ridendo sotto i baffi divertita dal tono vagamente infantile del ragazzo, l'altro la guardò negli occhi prima di sorridere anche lui, si avvicinò a lei dandole un bacio sulla guancia.

“Allora non ti disturbo, ti chiamo più tardi. Va bene?”
“Ovviamente sì”

Sorrise lei fissando gli occhi rossi dell'altro, arrossì appena mentre lui usciva da casa sua, sentì il suo cuore iniziare a battere più forte, era veramente completa con quel ragazzo, si alzò andando a prendere gli spartiti dalla sua borsa e scese velocemente per le scale uscendo dall'edificio, salì sull'autobus che portava all'attico della ragazza. Quando arrivò a casa sua notò Gakupo andare verso l'ascensore, lo prese assieme a lui anche se non ne aveva poi molta voglia ma era sempre meglio che farsi un sacco di scale a piedi. Sospirò mettendosi il più lontano possibile dal tipo coi capelli viola. Entrambi erano diretti a cada della ragazza coi capelli rosa, quando arrivarono lei abbracciò subito il ragazzo mentre l'albina li guardava un po' perplessa, sorrise appena, ogni volta che li vedeva in atteggiamenti così teneri e romantici le faceva un bell'effetto, anche se non riusciva a non considerare Luka una tonta per perdonarlo ogni volta che la tradiva trattandola come una bambola.

“Haku, cosa ci fai qui oggi?”
Domandò poi la cantante interrompendo i pensieri dell'altra che cominciò a rovistare nella borsa.

“Oh, io sono passata solo per darti gli spartiti in realtà. Li ho riguardati ed ora dovrebbero essere davvero perfetti. Non vorrei disturbare oltre quindi leggili pure e fammi sapere che ne pensi”
Spiegò l'albina prima di andarsene salutando i due con una mano, i piccioncini entrarono in casa guardandosi negli occhi come se fossero ancora due ragazzini alle prese con la prima cotta romantica della loro vita. In realtà si sentivano entrambi un po' così, il loro legame era davvero forte e particolare, quasi indistruttibile, anche se spesso e volentieri era un'arma a doppio taglio.

“Allora, dov'è tutta la tua roba? Quand'è che ti trasferisci finalmente?”

“Uhm... Era proprio di questo che volevo parlarti, Luka...”

A quelle parole la ragazza sentì un tonfo al cuore, l'altro si toccava i lunghi capelli con ansia, lei sentiva le sue budella contorcersi, immaginò in un attimo il peggio e già immaginandolo si sentiva morire, incrociò le dita pregando che si stesse sbagliando. Lui le carezzò una guancia riportando l'attenzione della ragazza sui suoi occhi viola.

“Io credo che dovremmo incominciare una vera vita assieme, per questo io sarei molto felice se tu mi sposassi, Luka. Voglio che tu sia solamente mia e io sarò soltanto tuo”

Il viso di lei fu deturpato da una piccola lacrima, una lacrima di gioia accompagnata da un grande sorriso, lo abbracciò annuendo, le sembrava di non avere neanche il fiato sufficiente per potergli rispondere con la propria voce. Era davvero al settimo cielo in quel momento, non si aspettava niente del genere dal suo Gakupo, una scena del genere fino a quell'istante l'aveva solo sognata ma era tutto vero. Non riusciva quasi a crederci, il suo cuore era sul punto di scoppiare.

“Certo che ti voglio sposare, io ti amo!”

Urlò poi con tutta la voce che aveva stringendolo ancora più forte a se come se volesse impedirgli di scappare, anche lui l'avvolse con le sue possenti braccia, si sentì felice come una bambina, non era mai stata così contenta in tutta la sua vita. Lo baciò, si lasciò trasportare dai sentimenti che provava.

***

Haku era nuovamente davanti al palazzo del suo appartamento, entrò fischiettando la melodia di una canzone che passavano spesso alla radio negli ultimi periodi, arrivò al suo piano, vide la porta di casa sua leggermente aperta. Subito s'insospettì ma appena dopo qualche secondo pensò che fosse semplicemente Akaito che voleva farle una sorpresa o qualcosa del genere, entrò sorridendo.

“Ehi, amore, come mai sei qui? Avevamo detto che ci sentivamo stasera, no?”

Domandò lei continuando a sorridere mentre poggiava il cappotto sull'appendiabiti, si voltò sentendo dei passi avvicinarsi, la sua espressione beata cambiò in fretta, aveva quasi voglia di uscire ed andarsene. Sentì che era sul punto di piangere, provò ad essere forte anche se non lo era affatto, lì di fronte a lei c'era Dell che la fissava con uno strano sorrisetto malinconico. Il suo ritorno la riempì di dubbi ma qualsiasi fosse il motivo per cui era lì di certo non poteva riaverla.

“Mi hai dimenticato così in fretta, Haku?”
“Che diamine ci fai qui, Dell? Non te n'eri andato via a cerar fortuna?”

“Io ho sbagliato, lo so perfettamente da solo. Sono tornato per chiederti perdono, Haku. Noi siamo fatti l'uno per l'altra e questo lo sai anche tu, voglio che tu sia di nuovo mia, non so con chi tu ti sia messa ma sono certo che l'hai fatto solamente per dimenticarti di me. Io sono il tuo vero amore”

“Hai troppe pretese... Io sono davvero felice ora che sto con Akaito”

L'angolo di Goth:
Come al solito ci ho messo secoli a caricare questo capitolo benedetto ._. Mi spiace davvero molto ma ho un sacco da fare con la scuola e non mi va di trascurare gli amici quindi ho sempre meno tempo per i miei hobby, internet e scrittura compresi... Però eccomi qua. Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, un piccolo colpo di scena ci voleva, no? Che ne pensate del ritorno di Dell? E della notiziona fra Luka e Gakupo? Andrà tutto secondo i piani?
Grazie mille a tutti quelli che nonostante tutto continuano seguirmi e, mi auguro, a presto ^_^
Bacioni dalla vostra Goth

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Capitolo 11
*** Timori ***


“Oh, come vorrei picchiarlo quel dannato bastardo! Aveva ancora la chiave dell'appartamento!”

“Già è così, però stai calmo, ok Akaito?”

Il rosso sospirò sedendosi sul divano mentre continuava a guardare Haku, il ritorno del suo ex non gli piaceva affatto, probabilmente sarebbe tornata da lui e questo lo faceva morire dentro, non voleva abbandonarla ma sapeva perfettamente che lei era si era sempre lasciata trattare come uno straccio dall'albino assecondando ogni suo stupido stato d'umore. Eppure lei meritava di meglio, sbuffò abbassando lo sguardo, tutto ciò che poteva fare era farla innamorare il più possibile di lui e allontanarla da quel demente dai capelli bianchi, sperò di riuscirci, ora che le cose stavano andando bene non voleva assolutamente perdere tutto. Non voleva perdere lei.

“Stai bene? Sembri preoccupato...”
La ragazza si sedette accanto a lui che l'abbracciò subito stringendola così forte che quasi le faceva male, lei sorrise appena rispondendo con delicatezza all'abbraccio, anche se davanti a tutti quel ragazzo grande e grosso sembrava un poco di buono era davvero un tenerone in fondo.

“Tu non ti rimetterai insieme a Dell, giusto?”
“Come puoi pensarlo? Io lo odio davvero, non voglio neppure rivederlo, figurati se potrei mai provare qualcosa per lui, ricordati che io amo te e solo te, Akaito.”

Gli sussurrò dolcemente Haku stringendolo delicatamente a se, i due si guardarono abbozzando dei sorrisi allegri e amorevoli. Rimasero almeno una decina di minuti lì stretti uno all'altra senza dire o fare nulla, era come se il tempo per loro si fosse fermato di colpo, ogni parola sarebbe stata inutile.

 

***

Luka vide un tipo con una lunghissima chioma viola nel parco, non c'era dubbio che fosse il suo amato Gakupo, per un attimo sentì un brivido di rabbia invaderla ma cerò di calmarsi, era vero che le aveva detto di essere al lavoro ma il suo lavoro era il manager, magari era andato ad un appuntamento con qualche artista o qualcosa del genere. Si disse che doveva fidarsi di lui e che non erano di certo fatti suoi, continuò a camminare voltandosi poco dopo per dare un'occhiata, vide che quel demente non era insieme a qualche gruppetto di cantanti ma era con una ragazza dall'aspetto giovani e lunghi capelli violacei. A quel punto la tipa dai grandi occhi azzurri si sentì ferita, era già successo che lo scovasse con qualche ragazza mettendo come scusa il fatto che doveva lavorare ma quella ragazza non era di certo una cantante, non l'aveva mai vista e non era fra gli artisti che lui seguiva, ne era più che sicura. Non aveva voglia neppure di parlargli, sbuffò riprendendo a camminare in modo tremendamente rabbioso continuando a chiedersi chi potesse essere quella tale. Per quanto ci pensasse però nessuna risposta le veniva, nessuna risposta sensata per lo meno, l'unica ipotesi che le sembrava veritiera era proprio quella del tradimento, visti anche i precedenti di quel ragazzo che amava tanto. Ormai era in un vicoletto desolato, scoppiò a piangere come una bambina facendosi forza e ripetendosi che non valeva la pena di buttare via così tante lacrime e così tanta energia per un tipo che non avrebbe mai fatto nient'altro che tradirla ed ingannarla ogni volta. Si sentiva una sciocca, non riusciva ad odiarlo, anche se stava male, anche se ne era rimasta ancora una volta scottata lo amava da morire. Avrebbe fatto di tutto per lui ma per il suo bene forse era meglio che ognuno andasse per la sua strada, quella situazione la rendeva solamente infelice e lei non aveva più la minima voglia di sentirsi così, doveva trovare da qualche parte infondo alla sua anima il coraggio di separarsi da lui, dimenticarlo e ricominciare da capo, anche se era doloroso.


L'angolo di Goth:
Come al solito ci ho messo una vita ad aggiornare e oltretutto il capitolo è un po' corto rispetto ai precedenti... :/ Scusate moltissimo!
In ogni caso spero che la storia continui ad essere di vostro gradimento nonostrante questi piccoli "intoppi"
Bacioni, dalla vostra Goth

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Capitolo 12
*** Bufere inaspettate ***


Akaito passeggiava per la strada con le mani in tasca e aria affranta, si fermò davanti alla vetrina di un negozio per musicisti o amanti della musica in genere ad osservare le chitarre che davano bella mostra di se esposte come opere d'arte, ce n'erano di bellissime. Una in particolare attirò la sua attenzione, era viola, magnifica, così bella che sembrava risplendere come se emettesse luce, non reggeva il confronto con gli strumenti accanto ad essa. Haku avrebbe di certo adorato quella chitarra che sembrava essere perfetta per lei, non se ne sarebbe mai più separata se avesse potuto averla fra le mani anche solo per pochi istanti. Immaginando lo sguardo sognante e soddisfatto che avrebbe potuto illuminare il volto della sua fidanzata se avesse avuto quello strumento il ragazzo dai capelli rossi si sentiva felice, tutto ciò che voleva era la gioia di quella magnifica tipa dalla pelle chiarissima e gli occhi rossi come i suoi, se solo avesse avuto qualche soldo in più, se solo fosse stato un tipo diverso da com'era avrebbe potuto realizzare tutti i suoi sogni ma visto come stavano le cose in quel momento non gli era proprio possibile. Si sentiva inutile.

“Quella chitarra sarebbe perfetta per lei, vero?”

Domandò una voce alle sue spalle, il ragazzo si voltò velocemente a vedere chi fosse, sentì la rabbia montargli dentro quando vide l'odioso viso di Dell, aveva quasi voglia di prenderlo a coltellate ma non lo fece, si trattenne come poteva. Fece un profondo respiro per mantenere la calma.

“Sì, lo è, lo è davvero”

“Peccato che uno come te non potrebbe mai permettersela, Akaito”

“Nemmeno uno che deve vivere sulle spalle della propria fidanzata può permettersi questa chitarra”

Replicò con un sorriso soddisfatto e vittorioso il tipo dai capelli rossi ma la sua espressione piena di gioia arrivò troppo frettolosamente, infatti l'altro non sembrava affatto ferito dalle sue parole.

“Davvero pensi questo di me? Forse dovrei informarti che sono riuscito a sfondare, allora. I soldi non sono più un problema per me. Proprio per questo volevo dirti che penso che Haku meriti qualcuno migliore di te. Lei è una principessa, per le principesse ci vogliono i principi, non i delinquenti squattrinati... Credo che tu capisca cosa intendo anche con il cervello da gallina che ti ritrovi, no?”

Disse con convinzione ridacchiando appena il tipo dai capelli bianchi, l'altro gli diede uno spintone senza la minima delicatezza, se prima provava a controllarsi in quel momento non aveva più la più pallida intenzione di farlo. Era davvero arrabbiato, le cose che gli aveva detto l'avevano fatto imbestialire, e forse era anche vero, dopo tutto il suo discorso poteva anche essere giusto ma non poteva accettarlo. Lui amava Haku e lei lo amava, tutto era perfetto come se stesse vivendo in un sogno magnifico e non voleva mai più svegliarsi. Non poteva lasciare che tutto finisse, non senza combattere perlomeno. Avrebbe fatto qualsiasi cosa per continuare ad averla accanto.

“Sei un'idiota, lo sai questo? Lei ti odia, l'hai lasciata come un cane dicendole che è una fallita, non la meriti. Tornatene da dove sei venuto e non aspettarti che portarmela via sarà così semplice”

Rispose alla provocazione il tipo dai capelli rossi dando un pugno in faccia all'avversario che barcollò appena un po' all'indietro, l'aggressore fece un sorriso soddisfatto avvicinandosi all'altro per infliggergli un secondo colpo ma una voce lo fece bloccare di colpo. Era la voce melodiosa della sua amata ed era tremolante ed insicura mentre pronunciava il suo nome.

“Perché lo stai picchiando? Mi sembrava di averti detto di trattenerti...”

“Lo so ma lui...”

“Ti ha provocato, immagino. Però dovresti avere un po' di autocontrollo, Akaito, o finirai per farti male sul serio. Dovresti controllare la rabbia”

“Scusami, credo di non esserne nemmeno lontanamente capace”

La ragazza sospirò abbassando lo sguardo, pochi istanti dopo rialzò gli occhi tendendo una mano al suo fidanzato con un flebile sorriso che fece sorridere di riflesso anche lui.

“Meglio lasciar perdere. Andiamocene a casa. E per ciò che ti riguarda, Dell, vattene e basta”

Concluse lei con un tono così deciso che tuonò nelle menti dei due giovani, il tipo dai capelli bianchi rimase con la schiena poggiata al muro osservando i due piccioncini che si allontanavano tenendosi teneramente per mano. Doveva trovare un modo per riprendersi la sua donna.

 

***

“Senti, moscerino, togliti di torno da Len, chiaro?!”

Urlò con tono irritato Miku seduta al solito pub guardando storto Neru mentre il suo ragazzo era al bagno, la bionda guardò Rin senza sapere cosa fare ma la sorella di Len pareva voler appoggiare la sua amica dai capelli verdi. La tipa posò il cellulare sbuffando, sapeva che quella stupida idol le avrebbe dato un bel da fare, non era possibile che fosse cambiata, era sempre la solita arpia.

“E perché mai dovrei? Ne sei forse innamorata?”

“No ma lui amava me! Me! Mi trattava come la principessa numero uno al Mondo prima che tu e quei tuoi stupidi modi di fare da tsundere fallita vi intromettesse...”

Ribatté con fare agitato l'ex compagna di scuola della bionda che si alzò guardando la sorella del ragazzo che amava, un comportamento del genere le sembrava totalmente assurdo e fuori luogo.

“Tu non dici niente, Rin? Lei vuole solo usare Len illudendolo e, comunque sia, non mollerò”

“Per quel che mi riguarda non mi piaci molto. Insomma, sei troppo nerd per Len... Tra voi le cose non durerebbero ugualmente a lungo per cui tanto vale finirla ora, o sbaglio?”

“Voi siete matte!”

Commentò la diciassettenne battendo con forza i pugni sul tavolo digrignando i denti con rabbia, si voltò andando verso i bagni, non appena Len uscì gli disse che stava andando a casa perché non aveva la minima voglia di stare con quelle due, anche se non gli spiegò per filo e per segno tutto ciò che era accaduto. Ad ogni modo si aspettava che il suo ragazzo la seguisse, invece preferì restare lì con Rin e Miku deludendola parecchio, pensava di essere più importante di loro per il biondo ma stando a come s'era comportato non doveva essere esattamente così.

Angolo di Goth la ritardataria:
Pure in questo capitolo sono in stra-ritardo, mi spiace molto ma vi assicuro che da fine maggio/inizio giugno sarò molto più veloce visto che almeno gli impegni scolastici saranno liquidati quasi totalmente :) Intanto ringrazio chi mi segue nonostante tutto, specialmente I Love Penguin che ha sempre, costantemente recensito questa storia, grazie di cuore, davvero! Spero comunque che il capitolo vi sia piaciuto, se notate errori (o orrori) segnalatemeli e se vi va lasciate una recensione con i vostri commenti e le vostre critiche. 
Bacioni, dalla vostra Goth

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Capitolo 13
*** La calma dopo la tempesta ***


“Neru! Aspetta, Neru!”

Urlò a squarciagola Len mentre correva per strada dietro alla sua amata che nemmeno lo degnò di uno sguardo, continuava a camminare con passo pesante e rabbioso, da due giorni lo evitava, non rispondeva ai suoi messaggi e alle sue chiamate, i suoi occhi erano gonfi di lacrime ma lei continuava ugualmente a trattenerle. Innamorarsi di quel pivello era stato un grosso sbaglio, lei lo sapeva bene fin dall'inizio, non doveva prendersi una cotta per quel biondino, non doveva permettergli di entrare nella sua vita ma alla fine aveva abbassato le sue difese e ora si ritrovava in una situazione scomoda e difficile. Non le piaceva affatto. Lei era ancora arrabbiata per ciò che era successo al pub due sere prima, lui non l'aveva difesa, non ci aveva nemmeno provato.

“Neru, voglio solo parlarti”

Disse ancora lui prendendole un polso, lei si voltò con uno scatto furibondo ma lui non fece una piega, si limitò a guardarla negli occhi con aria seriamente pentita, in quel momento per Neru fu ancora più difficile trattenersi dal piangere, era sul punto di crollare.

“Che diamine vuoi? Tornatene dalla tua principessina invece di rompermi le scatole, brutto nano!”

Gridò con tutta la rabbia che sentiva montarle dentro, per la seconda volta lui non si mosse.

“Mi dispiace, ho messo in chiaro le cose con Miku e mia sorella. È vero che io ero invaghito di lei ma ormai è passato, ora mi piaci tu. Mi piace il modo in cui distogli gli occhi arrossendo ogni volta che ti dico qualcosa di dolce, mi piace il modo in cui balbetti quando ti senti in imbarazzo, mi piace la musica che ascolti, mi piace il tuo carattere deciso, mi piace la tua parte solare... Mi piaci tu!”

“Sei uno stupido... Anzi, la stupida sono io che continuo a non essere disgustata da te”

Balbettò lei asciugandosi la prima lacrima che le rigò la guancia, il ragazzo la abbracciò stringendola forte a se, lei si sentì come al sicuro, com'era possibile che quel pivello le facesse battere il cuore così forte? Era quasi come se stesse sognando, tutto era così bello in quell'istante.

“Io... Forse... Ho esagerato, insomma... Dopo tutto lei è una tua amica... E Rin è tua sorella”

“No, sono io a dovermi scusare. Tu sei più importante di loro”

Di nuovo il cuore della bionda accelerò facendole sentire un piacevole dolore al petto, sorrise baciando il ragazzo che aveva di fronte, non era da lei agire così sinceramente in quel genere di situazione ma Len riusciva a mandarla completamente in tilt, provava davvero qualcosa di profondo per quel biondino e non sapeva se fosse un bene o un male in realtà.

 

***

Luka era furiosa sul divano, contava i minuti che erano passati da quando aveva visto il suo ragazzo con quella tipa dai capelli viola, sentiva la bile ribollirle nello stomaco, la voglia di spaccare il muso a Gakupo cresceva dentro di lei con ritmo veloce e costante. Sentì un rumore, la porta dell'appartamento si aprì e il suo ragazzo fece il suo ingresso a casa con aria allegra e soddisfatta.

“Ti sarai divertito, mi auguro”

Disse lei accogliendolo con un tono freddo ed evidentemente infuriato, lei la guardò negli occhi avvicinandosi al divano azzurro sul quale era seduta, lei si alzò di scatto mollandogli un ceffone così forte da fargli arrossire la guancia fino ad allora pallida, lui si mise una mano nel punto in cui era appena stato colpito. Il suo sguardo si fece perplesso, pieno di dubbi.

“Che ti prende?”

“Che mi prende?! Pensi che io sia del tutto idiota?! Questa volta è troppo! È finita! Ti ho visto poco fa con quella sgualdrina, stavolta non sarai perdonato, né ora né mai... Per cui... Vattene!”

Gli sbraitò contro arrabbiata come mai prima d'allora, lui sorrise appena prendendole una mano, lei non capiva cosa stesse facendo, in un attimo si ritrovò fuori dal palazzo, non oppose la minima resistenza anche se avrebbe voluto. Continuava a chiedersi dove stessero andando ma dalla sua bocca non uscì una sola sillaba. Era davvero una debole.

Pochi minuti dopo erano al parco, la tipa dai capelli rosa vide la ragazzina con la quale fino a poco prima stava flirtando il suo ragazzo abbracciare con molta enfasi, in modo fin troppo amorevole una bionda che aveva all'incirca la sua età. Guardò attentamente la bionda, la conosceva, era una giovane cantante non troppo conosciuta, il suo nome d'arte era Ia o qualcosa di simile. In un attimo si ritrovarono lì vicino, le due ragazze li guardarono un po' disorientate.

“Gakupo? Come mai sei tornato?”

Domandò la cantante alzandosi in piedi e ricomponendosi sistemandosi le pieghe della gonnellina.

“Volevo presentarvi la mia fidanzata, Luka, presto ci sposeremo. Luka, lei è Ia, una cantante che seguo mentre lei è Yuzuki, la sua ragazza”

Luka arrossì appena, si sentì una vera stupida, guardo per un attimo il suo fidanzato sorridendo, per una volta lui era stato fedele e lui l'aveva subito additato. Allungo una mano stringendo prima quella della bionda poi quella della tipa coi capelli viola, ormai era ovvio che nessuna delle poteva essere interessata al suo Gakupo, quel pensiero la fece tranquillizzare parecchio.

“Piacere di conoscervi”

“Piacere mio! Sono sempre stata una tua fan! E tranquilla, te lo teniamo d'occhio noi il tuo bel Don Giovanni...”

Strizzò l'occhio Yuzuki sorridendo in modo solare, alla donna parve subito una persona di cui potersi fidare, il suo sorriso s'allargò. La voglia di uccidere il tipo dai capelli viola era totalmente svanita e al suo porto ora c'era la voglia di stringerlo forte chiedendogli scusa per la stupidaggine che aveva commesso, anche se bisogna ammettere che con tutti i suoi precedenti pensare male era piuttosto facile... Fortunatamente era stato solo un suo errore.

L'angolo di Goth:
Allora... Che ne pensate di questo nuovo capitolo? Spero vi piaccia! Questa volta sono stata un po' più rapida del solito ma temo di aver lasciato qualche errore visto che ho scritto di getto e ho ricontrollato poco... Per cui scusatemi molto e se notate errori segnalatemeli :) Non ho molto altro da dire anche perché oramai siamo quasi agli sgoccioli...
Bacioni, da Goth

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Capitolo 14
*** Proposta ***


Akaito e Haku camminavano tenendosi mano nella mano, lei era un po' rossa in viso mentre si poggiava con la testa sulla spalla del suo ragazzo, più gli stava vicino più si sentiva attratta da lui, era una sensazione che mai aveva provato in tutta la sua vita. Ci aveva messo fin troppo a capire che il ragazzo perfetto per lei era sempre stato davanti ai suoi occhi pronto ad accoglierla a braccia spalancate. Era stata davvero ottusa ma finalmente si era resa conto di amarle e ne era felice.

Peccato che quel bel momento fu rovinato dalla visione della faccia apatica di Dell che le cambiò totalmente l'umore, oramai era quasi un mese che perseguitava lei e il suo fidanzato cercando in ogni modo di convincerli a lasciarsi per farla tornare da lui come se davvero fosse così stupida da poterlo perdonare e rimettersi insieme a lui, a lui che l'aveva abbandonata come un cane.

“Buongiorno”

Il suo tono era stranamente sottomesso e rassegnato, come se qualcosa l'avesse addomesticato, i due fidanzatini si guardarono perplessi prima di riportare lo sguardo sull'albino.

“Cosa vuoi, Dell?”

Attaccò subito il rosso a denti stretti come se fosse un cane intento a ringhiare, l'altro sorrise appena, malizioso, con la solita aria da furbo. Haku era un po' perplessa e non disse nulla, abbassò la sguardo restando a disparte, in un certo senso. Ancora si sentiva ferita dalla sofferenza che lui le aveva fatto provare e ora quel demente sembrava pure convinto che lei potesse buttarsi di nuovo fra le sue braccia semplicemente perché era tornato con aria vagamente pentita, ma neanche troppo in fin dei conti. Doveva essere proprio sciocco se la pensava seriamente così.

“Penso che la tua signora gradirebbe che tu imparassi almeno un briciolo di buone maniere, Akaito”

Rispose l'albino con un tono altrettanto tagliente e carico d'odio, a quel punto la ragazza alzò il capo puntando il suo sguardo infuocato dritto agli occhi di quel ragazzo che tanto aveva amato e che ora tanto disprezzava, strinse i pugni trattenendo i nervi come poteva.

“Smettila di provocare il mio ragazzo e dì quello che devi dire senza girarci tanto attorno”

Tuonò con un tono deciso che raramente si poteva sentir uscire dalla sua bocca, entrambi i ragazzi rimasero quasi spiazzati da quella sua sicurezza e da quel suo lato autorevole, mentre ad Akaito quel comportamento strappò un piccolo sorriso ammaliato, Dell rimase pietrificato ancora qualche secondo, totalmente basito dalle parole scandite come una condanna della sua ex fidanzata.

“Ok, sarò chiaro e conciso. Voglio che tu venga con me, a Parigi, mia cara. Ho trovato un ottimo lavoro là, nell'industria musicale, in Europa non hanno mai di certo visto un talento paragonabile al tuo, piccola. Potresti coronare il tuo sogno diventando una cantante, una famosissima cantante. E ti farei fare una vita da principessa, senza doverti mai preoccupare di nulla. Questo è quello che voglio offrirti perché anche se ti ho trattata male, ti ho usata, ti ho tradita e ti ho ferita, ora sono un uomo diverso, ho capito quanto io non valga nulla senza di te. Perché ti amo. Ti amo veramente e ti ho sempre amata, Haku. Ti chiedo di venire con me, di essere felice per sempre assieme a me. Non ti chiedo di darmi subito una risposta, io partirò fra una settimana ma ti scongiuro di non essere accecata dal risentimento che ora hai nei miei confronti, perché io...”

“Taci!”

La ragazza stoppò il blaterare con tono smielato dell'altro che si fermò di colpo guardandola perplesso, di certo non era più facilmente malleabile come un tempo, ora di certo era più combattiva, lanciò uno sguardo colmo di disprezzo al tipo rosso, che era compiaciuto dalla reazione della sua bella, facendo una smorfia altamente disgustata.

“Ma è sicuramente molto di più di quanto questo bifolco potrà mai offrirti, mia cara”

Replicò il tipo dai capelli bianchi continuando a tenere lo sguardo fisso sul suo avversario in amore.

“Non m'interessa l'Europa, non m'interessa la fama né la ricchezza. Diventare una star, andarsene da qui in cerca di fortuna, sfondare a tutti i costi e vivere nel lusso... Questi erano i tuoi sogni, Dell, non i miei. Per quanto tu possa essere cambiato, non m'interessa neppure questo, è troppo tardi, non hai un'altra chance. Io sono felice qui, nella mia vita tutto sommato appagante, con Akaito. Vai pure a Parigi o dovunque vuoi, trova un'altra ragazza che ti ami come ho fatto io o anche di più, se è possibile ma lasciami in pace. È del tutto inutile per te piangere sul latte versato a questo punto”

Spiegò lei con sguardo mesto ma puntato verso la persona per cui, tempo addietro, avrebbe dato persino la vita. Quello era il definitivo addio che l'avrebbe per sempre fatto sparire dalla sua vita, la sua espressione si fece ben più allegra mentre spostava la testa per ammirare il suo nuovo ragazzo, lui ricambio il sorriso stringendosi a lei come solo un vero innamorato può fare.

“Forse me lo merito, dopo tutto. Probabilmente non avrei insistito tanto se non avessi scelto questo pseudo-delinquente. Insomma, erano anni che ti ronzava attorno, pensi che non me ne fossi mai accorto? Eppure tu l'hai sempre respinto in nome dei sentimenti che provavi per me, cos'è cambiato a questo punto?”

“I miei sentimenti sono cambiati. Anzi, sono cambiata io. Ho capito molte cose da quanto mi hai lasciata, ho capito che tu da me hai sempre preso ciò che ti serviva senza darmi mai nulla in cambio, e questo mi basta per non darti più neppure un briciolo di fiducia. Non posso sapere se con Akaito le cose saranno sempre perfette, non posso dire che saremo sempre felici e contenti ma adesso io mi trovo bene con lui. Lui non mi sta usando, lui ci tiene davvero a me e io lo amo. Questo è ciò che conta per me adesso, per cui non ho intenzione di tornare da te. E non credo che cambierò mai idea riguardo a questa mia decisione”

Concluse lei seria, prima di lanciare ancora uno sguardo dolce al suo fidanzato tendendogli la mano per ricominciare a passeggiare insieme uno accanto all'altra, ridendo gioiosi. Dell non poté ribattere in alcun modo, rimase fermo a maledire i suoi sbagli, nonostante tutto all'inizio l'aveva amata davvero, poi col passare del tempo gli sembrò come se lei oramai gli appartenesse, era convinto che qualsiasi cosa avrebbe fatto lei avrebbe continuato ad amarlo incondizionatamente, anche se si prendeva i suoi soldi, anche se non l'aiutava minimamente e la sfruttava in ogni modo lei finiva sempre per accoglierlo in casa con un sorriso amorevole, seppur stanco, e un lungo abbraccio che lui spesso rifiutava. Non si meravigliava che ora lei non volesse più saperne di lui. 

Angolo di Goth:
Salve gente! :) Che dire? Vi sto scrivendo ad un'ora piuttosto assurda, il mio orologio segna le 5:10 della mattina, per cui spero capirete e sarete clementi quando troverete errori in questo capitolo visto che l'ho ricontrollato a quest'ora infausta ma non trovo davvero più un briciolo di tempo per dedicarmi ai miei hobby, eppure dicono sia estate là fuori! ._. Lasciando da parte cose di cui nessuno s'interessa, vi dico che il prossimo probabilmente sarà il capitolo finale, o al massimo sarà il penultimo visto che oramai la storia è bella che terminata e portarla avanti sarebbe inutile, imbarazzante e di certo penoso visto che non avrebbe il benché minimo senso e sono una persona che odia le cose tirate avanti tanto per, sia nei libri, che nelle serie tv e quant'altro. Infine vorrei ringraziare tantissimo chi mi ha seguit fin qui, specialmente I Love Penguin (ogni volta temo di stroppiarti il nick! Spero di averlo scritto bene) che ha sempre, costantemente commentato la storia :) 
Bacioni, da Goth

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Capitolo 15
*** Felicità e rimpianti ***


Una folata di vento smosse i capelli candidi di Dell che se ne stava poggiato a un muretto guardando la chiesa di fronte a quel piccolo e grazioso spiazzo, fece cadere a terra la cicca della sigaretta che aveva appena finito di fumare per poi spegnerla premendola con un piede, in modo evidentemente pieno di nervosismo e rabbia. Il suo sguardo si fece più torvo non appena vide uscire le prime persone dalla chiesa, fra le quali Haku, la sua Haku, accanto ad Akaito, entrambi vestiti in modo fin troppo elegante per i suoi gusti. La cosa che più lo infastidiva era il fatto che formavano davvero una bella coppia, i loro sguardi erano pieni d'amore e di sentimenti sinceri, gli stavano quasi facendo venire il diabete.

Dopo tutto era stato lui a sbagliare, fin dall'inizio aveva dato per scontato l'amore dell'albina, solo i primi tempi le concedeva le attenzioni che meritava, poi aveva cominciato a trattarla come se non fosse nulla di speciale, come se qualsiasi cosa succedesse lei fosse sempre stata lì a braccia aperte aspettando il suo ritorno, come se fosse sua. Era stato un vero stupido e se ne stava rendendo conto solo ora, peccato che fosse decisamente troppo tardi. Nemmeno il tempo trascorso a Parigi era bastato per curare la cicatrice che quella ragazza aveva lasciato nel suo cuore. Piangere sul latte versato oramai era inutile, lui lo sapeva bene ma non riusciva a smettere di guardarla sorridere da lontano trattenendo la rabbia, i rimpianti e le tristezze che sentiva crescere nel suo animo. Non avrebbe mai dovuto lasciarla. Non avrebbe mai dovuto andarsene dando il via libera a quel bastardo, era stato il più grande errore che avesse mai fatto e non ricordava più nemmeno cosa l'avesse spinto ad arrivare a tanto. Un tempo stavano così bene assieme loro due, quando ancora erano giovani e pieni di sogni, di speranze da far crescere nei loro cuori, quando per essere felici bastava tirar fuori una chitarra e mettersi a cantare la canzone della loro storia d'amore. Tutti quegli attimi felici erano scomparsi lentamente lasciando spazio a continui litigi sui problemi economici, sul fatto che continuando così nessuno avrebbe mai fatto strada nel campo musicale, sui malumori di lei e sul caratteraccio di lui. Erano arrivati al punto di parlare solamente di lavoro o poco più, erano arrivati ad essere una coppia stanca, spenta, senza alcun futuro. Ripensandoci, la fine era facilmente prevedibile e magari anche inevitabile.

Tirò indietro la testa guardando il cielo, sereno e azzurro, anche la natura lo infastidiva, pareva prendersi gioco della sua malinconia. Sbuffò per l'ennesima volta iniziando a camminare, non fece in tempo a girare l'angolo però che una maldestra ragazza gli finì contro. Lui la osservò e rimase quasi senza fiato: i capelli argentei, gli occhi rossi come il sangue, le dita affusolate, la pelle diafana, il corpo snello e sensuale... Tutto in quella giovane gli ricordava la sua amata Haku. Lei si chinò raccogliendo le cose che le erano cadute di mano per colpa dello scontro, lui la aiutò senza proferire parola, raccolse alcuni fogli scoprendo così che non erano altro che spariti musicali.

“Grazie mille”

Balbettò la ragazza con aria evidentemente intimidita facendo sorridere appena l'altro.

“Di nulla, figurati”

“Comunque... Io... Io sono Tei Sukone”

Disse ancora la giovane, anche lei accennando un dolce sorrisino.

“Io mi chiamo Dell Honne”

Rispose lui osservandola con la coda dell'occhio, ancora un po' stordito da quell'incontro inaspettato, più i suoi occhi incrociavano quei lineamenti lucenti più pensava che quella tipa dovesse essere la copia esatta della sua amata. Che fosse una parente? Scosse subito la testa al pensiero, conosceva abbastanza bene i parenti di quella che una volta era la sua fidanzata ed era più che certo che non ci fossero ragazze così giovani nella famiglia di Haku.

Non c'era spiegazione alla somiglianza, forse era solo un beffardo destino, o forse un miracolo.

***

 

“Congratulazioni”

Sorrise la ragazza dai lunghi capelli bianchi avvicinandosi alla sposa che le sorrise, si guardarono per qualche istante, entrambe emozionate. Luka stava davvero bene in quell'abito bianco tanto principesco quanto pomposo, sembrava una magnifica bambola e Gakupo non era da meno. Era un matrimonio non troppo sfarzoso o costoso ma davvero ben riuscito quello.

“Grazie mille, Haku, sono veramente felice che ci siate anche tu e Akaito qui, oggi”

Rispose abbracciandola forte la tipa dai lunghi capelli rosa e gli occhi evidentemente commossi, nemmeno l'albina riusciva a trattenere troppo bene l'emozione che provava in quel momento, allontanò un attimo lo sguardo dalla sposa posandolo presto sul suo ragazzo che stranamente stava parlando con uno dei suo fratelli, Kaito, il suo sorriso si fece istintivamente più ampio. Quel giorno sembrava essere anche più bello del solito, quasi raggiante, come se brillasse di luce propria. Si chiese quando anche loro si sarebbero decisi a fare il grande passo, non che le importasse particolarmente del matrimonio, voleva solo essere ufficialmente qualcosa d'importante per lui.

“Si vede che ti piace proprio quel ragazzo...”
Ridacchiò appena Luka guardando il viso rapito dell'amica che riportò l'attenzione su di lei arrossendo appena mentre guardava quei bei occhi azzurri.

“Beh... Ecco...”

Borbottò l'altra abbassando la testa leggermente imbarazzata ma non fece in tempo a finire la frase che il fotografo s'avvicinò alla sposa portandola via per fare le foto di coppia con lo sposo.

“Haku! Ti ho trovata finalmente, è da mezz'ora che ti cerco!”

Una voce squillante echeggiò alle spalle dell'albina che si voltò velocemente vedendo la sua biondissima amica Neru avvicinarsi, non era sola, stretta fra le sue dita c'era la mano di Len che aveva già presentato ad Haku come suo fidanzato circa un mese prima, le due si sorrisero a vicenda.

“Allora ci siete veramente anche voi”

“Già, il padre di Len è un amico della famiglia di Gakupo a quanto pare”

Spiegò velocemente la bionda mentre il ragazzo al suo fianco la fissava con le guance leggermente arrossate, quei due erano fatti davvero l'uno per l'altra, si vedeva da come si guardavano ogni volta che i loro occhi s'incrociavano, anche se solo per caso o sbaglio. Haku era molto felice per la sua amica, entrambe parevano aver finalmente trovato l'amore e la felicità.
Le cose non potevano che migliorare da quel momento in poi, ne era fermamente convinta.

L'angolo di Goth:
Uhm... Sì, ancora una volta sono in tremendo ritardo però in compenso questo è ul finale per cui non dovrete più sorbettarvi questa storia un po' sconclusionata, i miei ritardi e il mio blaterare insensato... :| Che dire? Non sono mai stata brava coi finali, infatti penso di averlo riscritto un milione di volte (e ancora non ne sono poi del tutto convinta però questa versione mi piace particolarmente). Spero che voi lo aprreziate almeno un po' ^_^ Ditemi pure che ne pensate, oppure no. Come vi pare.
Ringrazio di cuore tutti quelli che m'hanno seguito fin qui senza stancarsi, in special modo I Love Penguin :) 
Alla prossima, se ce ne sarà una, baciotti e tanti grazie, da Gothic Soul

P.S.: Non ho avuto molto tempo per rileggere bene il bozzetto e sistemarlo a dovere quindi è altamente probabile che siano presenti sviste e orrori terribili, sarei molto grata se me li segnalaste così da poterli correggere, grazie in anticipo!

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