Uncover

di Larry91
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1.Underwater ***
Capitolo 2: *** 2. I could be the one ***
Capitolo 3: *** 3. It is what it is ***
Capitolo 4: *** 4. Use Somebody ***
Capitolo 5: *** 5. You ***
Capitolo 6: *** 6. Fix you ***
Capitolo 7: *** 7.Iris ***
Capitolo 8: *** 8. Over again ***
Capitolo 9: *** 9. Look after you ***
Capitolo 10: *** 10. Through the dark ***
Capitolo 11: *** 11. Right now ***
Capitolo 12: *** AVVISO ***
Capitolo 13: *** Avviso 2 ***
Capitolo 14: *** 12. Unconditionally ***
Capitolo 15: *** 13. Impossible ***
Capitolo 16: *** 14. Strong ***
Capitolo 17: *** Uncover/Ringraziamenti. ***



Capitolo 1
*** 1.Underwater ***


1.Underwater

Ero completamente bagnato. Non c’è male come primo giorno di scuola dell’ultimo anno.
Passare l’intera estate lontano da casa, da Londra, da tutto, è stata la miglior scelta fatta in vita mia. Dovevo farlo. Dovevo prendermi del tempo, chiarire le idee.. che poi da chiarire non c’era assolutamente nulla. Ero gay. Avrei potuto usare tutti i metodi possibili, ma sarei rimasto ugualmente gay, l’importante è non innamorarti di colui che dovrebbe essere il tuo migliore amico. Ed eccolo lì, il suo solito gesto nel portare il ciuffo di capelli dall’altro lato, i suoi occhioni azzurri e quel sorriso da toglierti l’aria. Tre mesi lontano da tutto per dimenticare lui, Louis.
Improvvisamente non sentì più la pioggia scorrere lungo i ricci. Qualcuno mi aveva riparato con un ombrello. Mi voltai trovandomi uno dei miei più cari amici.
-Liam!- esclamai gettandomi tra le sue braccia.
-Harry ma quando sei tornato? Oddio fatti guardare – poggiò entrambe le mani sulle mie spalle per osservarmi- ma quanto cavolo sei cambiato?
- a quanto pare ho avuto lo sviluppo in ritardo- gli sorrisi
- spero che si possa dire lo stesso del tuo cervello! –sia io che Liam ci voltammo trovandoci Zayn. – ciao riccio!- mi salutò allargando le braccia. Non aspettavo altro che rivedere i miei amici, i miei fratelli. Eravamo amici da una vita io, Zayn, Liam Niall e Louis, con lui più di tutti. Abbiamo iniziato il nostro percorso insieme ai tempi dell’asilo. Ogni pomeriggio ci riunivamo a casa di uno di noi per giocare. Ci confidavamo tutto, non c’erano segreti tra noi. Tralasciando i miei gusti sessuali. Nessuno doveva saperlo.
- perché non raggiungiamo gli altri? – ci sorrise Liam, mi liberai dall’abbraccio di Zayn e ci incamminammo verso il resto del gruppo. Non ero ancora pronto. Non avrei resistito al contatto degli occhi di Louis. Fino a ieri ero convinto di essermi fatto passare la cotta che avevo per lui, e ora stavo per mandare tutto a puttane.
-oddio non ci credo! Styles! – Niall mi raggiunse a grandi falcate, gettandosi su di me- come stai?
-io sto bene, tu? – solo allora mi resi conto che Louis si era voltato nella mia direzione alle parole del biondo. Se in quel momento gli occhi di Louis avessero potuto uccidermi, lo avrebbero fatto.
Mi staccai malvolentieri dall’abbraccio di Niall – Lou.. – cerca di stare calmo Harry e sorridi.
-ehi- non ho mai visto Louis così freddo – scusate ho lezione, ci si vede – raccolse il suo zaino e si avviò all’entrata di scuola. Rimasi immobile, continuai ad osservarlo mentre mi dava le spalle, mentre andava via, da me.
-credo sia ora di entrare – anche Niall raccolse le sue cose e insieme entrammo nel grande edificio.
-cerca di capirlo Harry – Liam mi si affiancò –sei sparito all’improvviso, non sapeva dove fossi, non gli hai detto nulla!
-ho deciso all’ultimo minuto, non ho avuto tempo di avvisarvi – misi le mani in tasca e abbassai il capo.
-Harry non hai bisogno di giustificarti con noi, ma qui stiamo parlando di Louis. Vivevate in simbiosi. Quando sei andato via, sembrava gli mancasse l’aria – il mio Louis, lo avevo abbandonato, era giusto che fosse arrabbiato con me.
- devo parlargli – no, non confesserò ovviamente, ma merita una spiegazione, anche se falsa.
-si lo penso anche io.. – mise un braccio sulla mia spalla- ah già! Ah proposito di ciò, qualcosa qui è cambiato- sussurrò le ultime parole con timore
-che vuoi dire? – Non parlò, mi fece segno in direzione degli armadietti. C’era Louis che sorrideva e parlava con una ragazza mora. Cosa c’era di strano? A voler rispondere alle mie domande ci pensò Louis, che poggiò le mani sui fianchi della ragazza, attirandola a sé e stampandogli un bel bacio sulle labbra. Per poco il cuore non smise di battere.
-E’, è..- cominciai a balbettare. Dovetti fermarmi e fare un bel respiro.
- si, lei è Eleanor, si sono conosciuti una settimana dopo che sei andato via,e ora sono come culo e camicia- disse in tono smielato.
Sono come culo e camicia. Il mio Louis si era fidanzato, e io non ne sapevo niente. Quindi da oggi in poi avrei dovuto abituarmi alla scenetta dei perfetti fidanzatini? Tutto questo è surreale.
-Harry mi hai sentito? – Liam mi strattonò
-come scusa? – mi voltai verso di lui
- ho detto che ci vediamo dopo, sono in ritardo per la lezione di chimica – mi sorrise affettuoso, annuì- tranquillo, vedrai che si aggiusterà tutto- mi abbracciò e dopo avermi sorriso, sgattaiolò nella sua classe. Il malefico destino volle che dovetti passare accanto alla coppia per andare nella mia di classe. Feci finta di nulla, camminai dritto fino a superarli, non so neanche se Louis si accorse della mia presenza.
Erano passate due ore dall’inizio delle lezioni, ed entrambe le avevo passate guardando fuori dalla finestra. Ormai era il mio pensiero fisso. Certo non mi aspettavo che Louis sarebbe rimasto single a vita, ma così senza preavviso è stato un vero colpo al cuore. Forse sarà più facile dimenticarsi di lui. Il suono della campanella mi fece risvegliare dai miei pensieri, presi le mie cose e uscì dalla classe. Era ora di pranzo e sicuramente avrei trovato i miei amici al nostro solito tavolo in sala mensa. Mi guardai intorno, non era cambiato nulla dall’anno precedente, i tavoli erano sempre gli stessi, secchioni, popolari, musicisti, modelle, sportivi, oh bene il nostro.
Strinsi la presa sullo zaino e mi avviai al tavolo, quando notai da chi fosse occupato. C’era Niall che intraprendeva una profonda conversazione con Liam e un altro ragazzo, che non conoscevo, e dall’altra parte del tavolo Louis con la sua bella fidanzata intenti a mandarsi sorrisi e sguardi smielati. No, non è una buona idea, meglio andar via. Non feci in tempo a voltarmi che vidi Niall sbracciarsi per farsi notare, mi fece segno di raggiungerli.
-Ehi Harry- urlò il biondo, non curandosi dei presenti in sala. Scrollai le spalle e con un mezzo sorriso, mi voltai per andarmene.
-Harry- mi ritrovai Zayn addosso –dove vai?
- ho dimenticato di lasciare lo zaino nell’armadietto, e non ho molta fame – mi giustificai
-sei sicuro? Dai vieni a sederti lo stesso, non ci vediamo da tre mesi, abbiamo tante cose di cui parlare- poggiò una mano sulla spalla.
- no davvero Zayn, magari ci vediamo nel pomeriggio, come i vecchi tempi eh? – fu l’unico modo per essere lasciato in pace, infatti Zayn annuì e confermò l’appuntamento per il pomeriggio.
Aprì l’armadietto e mi ci tuffai con la testa. Mi sentivo un bambino alle prese con la prima gelosia. Non capivo perché ce l’avessi tanto con lui. Non riuscivo a rendermi conto che Louis non sarebbe mai stato mio, dovevo lasciarlo andare, ma non volevo. Il corridoio era ormai deserto, erano tutti in mensa. Come avrei gestito la cosa? Mi torturai i capelli, sbattendo ripetutamente un pugno sull’anta di ferro accanto a me.
-ti citeranno per danni – la sua voce scherzosa mi rimbombò nelle orecchie. Feci finta di prendere qualche libro – cosa? Adesso mi eviti?- non faceva sul serio
- che vuoi Louis? – dissi con tono arrabbiato
-Oh perdonami, pensavo dovessi essere io quello incazzato – in quel momento decisi di voltarmi – ma se la metti così- alzò le mani in segno di arresa
-non mi hai detto che ti sei fidanzato- piagnucolai
- tu non mi hai detto che sparivi per tre mesi- disse con fare ovvio
- hai ragione, ma è stata una scelta improvvisa…
- e quella di non rispondere alle mie chiamate o ai miei messaggi, che scelta è stata? – aveva ragione, non avevo giustificazioni
- scusami Lou – presi coraggio e lo guardai negli occhi. Feci qualche passo in avanti, aspettando una sua reazione
-spero che il motivo per cui tu mi abbia abbandonato ti abbia migliorato la vita – disse ironico
- non è servito a nulla, mi mancavate, e mi mancavi tu – non abbassai lo sguardo neanche un secondo. Lui sorrise giocherellando con le sue mani.
- Posso…io posso..- avanzai allargando le braccia
-mi stai chiedendo un abbraccio Hazza? – quanto mi mancava sentirmi chiamare così. Annuì imbarazzato, mi sorrise ancora una volta- vieni qui- disse tirando le mie braccia, per poi essere avvolto dalle sue. Quante cose mi erano mancate, il suo profumo, l’accenno di barba che puntualmente mi pizzicava il collo, le sue labbra incollate alla mia guancia. – prometti che non te ne andrai più- disse stringendomi ancora più forte
- io.. io te lo prometto Lou – mi lasciò andare piano
-perché non sei rimasto a mensa? – mi sorpassò per chiudere l’armadietto e tornò indietro cingendomi una spalla.
-avevo mangiato prima qualcosa- stava per rispondere quando i nostri amici e il resto degli alunni entrarono in corridoio
- ehi ragazzi!- ci salutò Niall. Vidi Liam sorridermi e poi farmi l’occhiolino.
-allora confermato per oggi?- domandò Zayn. Tutti annuimmo.
-io non posso ragazzi, ho preso un appuntamento con El, magari facciamo domani –disse Lou sorridendo. Bene avevamo appena chiarito, e stavo ricominciando ad innervosirmi – ah proposito! Noi due dobbiamo farci una bella chiacchierata, devo raccontarti di El, so già che andrete d’accordo – mi sussurrò all’orecchio facendomi venire i brividi.
Annuì poco convinto. Ci salutò e si diresse verso la sua auto aspettando El probabilmente. Oddio adesso anche io le avevo dato il nomignolo, mi stavo fottendo il cervello!
-allora andiamo?- chiese Niall saltellando ovunque – finalmente di nuovo insieme!- mi feci contagiare dall’allegria del biondo e sorrisi all’idea di trascorrere, finalmente un pomeriggio con i miei migliori amici.
O almeno una parte.



 

Angolo autrice : Canzone Underwater di Mika-->  http://youtu.be/3b8btcCmL0c
Mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate, non sono convinta se la continuerò, dipende tutto dai vostri commenti. Ringrazio chi la leggerà :)

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Capitolo 2
*** 2. I could be the one ***


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2. I could be the one


Il pomeriggio passato a casa di Niall fece ricordare ad Harry i vecchi tempi. In tutto questo però, aveva sentito la sua mancanza. Per tutta la notte non aveva chiuso occhio. Pensieri su pensieri. E se adesso io e Louis ci allontanassimo? Non faceva che chiederselo. Si chiedeva frequentemente cosa stesse facendo con la sua fidanzata mentre lui lo pensava. Grugnì per il nervosismo e affondò col viso nel cuscino.
-Hazza che fai ancora a letto? – adesso immaginava anche la sua voce.
-sto impazzendo- pensò ad alta voce
-cosa c’è che non va amico?
-amico un corno! Esci dalla mia testa! – si mosse nervosamente sotto la coperta, che un secondo dopo non sentì più.
-aw piccolo Harreh, si stai impazzendo –si sedette accanto a lui, accarezzandogli i ricci.
-Lou? – chiese Harry sbattendo le ciglia e voltandosi nella sua direzione.
-no Lou un corno! – imitò la sua voce di poco prima e rise– è tardissimo, dovresti essere già pronto!
-che fai qui? – lo ignorò e continuò a bearsi del suo tocco
- hai dimenticato anche che ti accompagnavo io a scuola, prima della sparizione? – no, non lo aveva dimenticato, credeva non lo avrebbe fatto più.
- non mi va di andarci!- piagnucolò
-oh avanti, siamo solo ad inizio scuola, datti una mossa- strinse leggermente le sue guance. – su vestiti, ti aspetto di sotto, tua mamma mi ha preparato i pancakes – disse fiero. Harry sbuffò e decise di prepararsi.
Scese velocemente le scale scuotendo i ricci, per poi portarseli di lato. Si fermò un attimo per osservare la sua famiglia fare colazione con Louis. Parlavano e scherzavano, come se Louis facesse parte di essa. In fondo lo era, solo che Harry avrebbe voluto in un altro modo.
-ti sei incantato? – Gemma rise continuando a bere il tea, tutti si voltarono a guardarlo.
-tesoro mangia qualcosa – gli disse Anne, sua mamma.
-no sono in ritardo, mangerò qualcosa a scuola, Lou andiamo? – chiese infilandosi il cappotto
-sei troppo magro! – lo rimproverò Anne, Harry sbuffò ancora una volta
-un giorno o l’altro dopo averlo abbracciato mi ritroverò solo le sue ossa per le mani- scherzò Louis. Harry in quel momento pensò che non avrebbe desiderato altro che essere tra le braccia di Lou, per sempre. – tranquilla Anne, ci penso io a questo ragazzaccio! – si alzò addentando l’ultimo pezzo di pancakes e strattonò Harry verso l’uscita.
Una volta in macchina, il riccio si guardò nervosamente attorno. Appeso allo specchietto c’era ancora il bracciale di un festival a cui erano andati insieme.  Istintivamente portò una mano a toccare il bracciale.
-ti ricordi quel giorno? – chiese Louis continuando a guardare dritto, mentre guidava. Harry annuì.
Avevano ascoltato musica dal vivo, avevano ballato ubriachi sulle sedie in vimini che lo staff metteva a disposizione, avevano fatto il bagno in piscina, avevano riso così tanto. Un ragazzo ci aveva provato anche con Harry, e Louis guardando il suo viso terrorizzato si era finto il suo ragazzo, poi a fine serata si erano addormentati abbracciati in tenda. Quello fu il giorno in cui Harry capì che quello che provava per Louis, non era semplice amicizia, era innamorato di lui.
-è stata una bella giornata- concordò Harry sorridendo.
-ricordi quel tipo che ci provò con te e poi arrivai io a farti da fidanzatino? – Lou rise portandosi una mano sulla pancia – siamo dei bravi attori eh? – Harry lo guardò arrossendo e annuì senza proferire parola.
Louis parcheggiò la sua Mini nel parcheggio, prese il suo zaino dai sedili posteriori e raggiunse Harry dall’altro lato.
-potremmo rifarlo una volta – Harry lo guardò- dico solo io e te, come quella volta – come quella volta in cui Harry si era sentito l’unico.
-si perché no.. – mormorò mordendosi le labbra.
-amore! – i ragazzi furono interrotti dallo squittire di Eleanor.
-ehi El – Louis le baciò una guancia, Harry continuava a fissarli – oh El, non hai ancora conosciuto Harry- disse raggiante. Eleanor allungò la mano verso il riccio.
-E’ un piacere conoscerti Harry, Lou mi ha parlato molto di te
-non posso dire lo stesso – Harry rivolse un’occhiata ironica verso Louis, il quale alzò gli occhi al cielo.
-oh, bhe avremo modo di conoscerci – sentenziò El
-si e facciamo tanti bei pigiama party!- esclamò Harry battendo le mani con fare ironico. Eleanor rimase sorpresa e Louis scoppiò a ridere
-scusalo El, devi sapere che Harry è un simpaticone, gli piace scherzare su tutto – disse dando una sberla affettuosa sul capo del riccio.
-sai mi piaci già – El sorrise. Harry pensò a quanto fosse maledettamente dolce quella ragazza, e che nonostante fosse gay, era di una bellezza assurda.
- ora si che mi sento bene con voi due accanto a me- gli occhi di Louis si illuminarono, strinse con un braccio il suo migliore amico e con l’altra avvicinò la sua fidanzata a sé. El gli stampò un bel bacio per poi sorridere e continuarlo a guardare negli occhi. Occhi che Harry avrebbe voluto solo per sé. Sorriso che solo Harry avrebbe dovuto ricevere. Labbra a cui Harry sentiva di appartenere.  Avrebbe voluto essere l’unico.
-Lou oggi andiamo a fare shopping? – Harry sbuffò e alzò il passo per allontanarsi dai due.
- no scusa, oggi sono impegnato con Harry e i ragazzi, chiedi ad una delle tue amiche – Harry si fermò e sorrise involontariamente, poi sentì cingersi una spalla da Louis e raggiunsero gli altri, lasciando dietro El.
-ragazzi buongiorno! – li salutò Niall, sfoderando un sorriso bellissimo
-buongiorno a voi- ricambiò il riccio
-per fami perdonare, oggi ci vediamo tutti a casa mia, vi va? – propose Louis
-io ci sto!- affermò Niall, anche Liam e Zayn acconsentirono – Harry tu?- il riccio spostò lo sguardo verso Lou e notò che lo stesse fissando
-certo – sorrise e Louis non potette fare a meno di abbracciarlo.
-bene io mi occupo del mangiare – disse il biondo
-io della musica- continuò Zayn- Liam dei suoi film strappalacrime- disse ricevendosi un pugno sulla spalla dal diretto interessato
-allora io mi occupo delle bevande? – chiese Harry e gli altri annuirono.
-bene allora alle sei, tutti da me! – concluse Louis
-ora però entriamo che è tardi – disse Liam trascinando con sé i suoi amici.
Dopo scuola, Harry tornò a casa per pranzare con sua sorella Gemma, e mentre apparecchiava questa parlò.
-allora Harry com’è stato il ritorno a scuola? – chiese girando il sugo
- il solito, palloso- rispose noncurante
- è stato bello rivedere tutti i tuoi amici?- continuò
-si certo- posizionò le ultime posate
- e con Louis come va? – Harry fece un sonoro sbuffo che fece voltare Gemma
-Gemma perché questo interrogatorio? – le chiese incrociando le braccia al petto
-le sorelle non fanno questo?! – chiese ironicamente
- cosa vuoi sapere esattamente? – sbottò lui
-io? Niente.. chiedevo ..- la sorella fischiettò continuando a preparare
-Gemma – la richiamò
-ok va bene, come vuoi! – spense il sugo e si avvicinò al fratello- perché sei voluto partire all’improvviso?- Harry rimase spiazzato della domanda, che sua sorella avesse capito tutto?
-ehm.. io volevo passare del tempo con papà – Harry viveva con sua sorella, sua mamma e il suo compagno Robin da ormai tre anni. Des, suo padre naturale, si era separato dalla moglie quando Harry aveva solamente cinque anni , e si era trasferito in Irlanda facendosi una nuova famiglia. Sia Harry che sua sorella, avevano un bellissimo rapporto con il loro papà, anche se il più piccolo accettava la sua nuova famiglia con fatica. Questo Gemma lo sapeva.
-Harry sai che non ti crederò mai vero? Non metto in dubbio che tu volessi trascorrere del tempo con papà, ma passare addirittura le vacanze estive con la sua famiglia , no! Lasciatelo dire, non riesci a fingere – gli accarezzò una spalla – non volevo farti l’interrogatorio, volevo solo che tu sapessi che ci sono, per parlare di qualsiasi cosa, diamine sono tua sorella e ti voglio bene- lo strinse a se in un abbraccio.
-Gemma ti voglio bene anche io, ma adesso non respiro più – Gemma si allontanò allarmata, scusandosi- so che posso fidarmi di te, e magari un giorno te ne parlerò, va bene? – Gemma annuì ed Harry le baciò una tempia- adesso mangiamo che tutto questo affetto mi ha fatto venir fame- scherzò.
Erano circa le cinque e mezza quando Liam uscì di casa. Quel pomeriggio era abbastanza freddo e il ragazzo decise di coprirsi con una sciarpa. Durante il tragitto verso casa di Louis, pensò a quanto gli fosse mancato trascorrere un pomeriggio insieme a tutti gli altri. Era contento che il rapporto tra Harry e Louis fosse tornato come prima. Ripensò anche alla piccola festa a sorpresa che Zayn gli aveva preparato per il suo compleanno. C’erano poche persone, e mancava Harry, ma una delle migliori in vita sua. Sorrise al pensiero. Non si accorse neanche di essere arrivato a casa Tomlinson, quando notò Zayn seduto sui primi gradini della casa.
-ehi Zayn! –lo chiamò. Il moro al suono della sua voce scattò in piedi
-Lee – Liam si chiese se Zayn avrebbe mai smesso di chiamarlo con quel nomignolo. Leeyum. Lo faceva dai tempi dell’asilo e sapeva quanto desse fastidio al sottoscritto.
-che fai qui fuori? Non hai freddo? – chiese Liam quasi preoccupato e Zayn lo notò.
-ti aspettavo – gli sorrise. Liam arrossì leggermente, nascondendo ancor di più il viso nella sciarpa – hai portato i tuoi film?
-si si, tranquillo non sono tutti strappalacrime – disse ironico mimando le virgolette. Zayn rise e suonò il campanello.
Niall corse ad aprirli. – ragazzi muovetevi qui fuori si gela- .
Liam si voltò verso Zayn sorridendo e gli sfregò una spalla, ripensando al moro che congelava in attesa del suo arrivo. – dove sono gli altri?
-preparano uno dei loro intrugli, Zayn la musica? – Zayn gli passò i suoi Cd e raggiunsero il salotto dove Harry e Louis mischiavano varie bevande.
- ehi andateci piano, sapete che non posso bere – brontolò Liam
-ceeerto, e per questo che abbiamo pensato anche a te!- disse Harry raggiungendolo.
-tadààà – esclamò Louis uscendo una confezione da sei di bottiglie di Pepsi.
- wow grazie, non dovevate- rispose ironico Liam lasciandosi cadere sul divano.
-ingrato! – brontolò Louis, facendo ridere gli altri
-allora da cosa cominciamo? – chiese Zayn mettendo nello stereo uno dei suoi cd preferiti, Chris Brown.
-io inizierei con una bella partita di x-box – propose Niall, ricevendo il consenso dei suoi amici.
 
-Louis dovresti uccidere i tuoi nemici non me – lo sgridò Zayn, maneggiando il suo joystick
- oops! Credevo fossi l’altro- ridacchiò e involontariamente lo colpì ancora
-Louis! –lo riprese un’altra volta. Harry scosse la testa e rise. Si alzò dal divano e andò a prendere uno degli intrugli preparato da lui stesso.
-Eleanor non si sarà offesa che non l’hai accompagnata alla sua importante giornata di shopping? – chiese divertito Niall, poggiando i piedi sul tavolino.
-ah ah, no – disse Louis, anch’egli divertito – ha le sue amiche per questo – Niall annuì – uh! A proposito di questo, Liam ci sarebbe una sua amica che vuole conoscerti – Louis non si prese neanche la briga di guardarlo, continuò ad inviare scariche di violenza verso il personaggio di Zayn, il quale lo guardò male.
-di chi si tratta? – chiese Liam impacciato. Non si aspettava certo che una ragazza potesse interessarsi ad un tipo timido come lui.
- Danielle- non diede il tempo al castano di rispondere – potremmo fare un’uscita a quattro per vedere come va- disse scrollando le spalle. Harry rimase voltato in direzione delle bevande, stringendo con forza un bicchiere, che se non fosse stato di vetro, adesso sarebbe incenerito.
-mh va bene..- rispose Liam arrossendo appena.
-sono stufo di questo gioco di merda! – disse Zayn alzandosi e buttando il joystick sulla poltrona più vicina.
Una reazione troppo esagerata, che fece voltare anche Harry sorpreso.
-questo solo perché stavi perdendo- la buttò sul  ridere Louis.
-si si certo- Zayn alzò gli occhi al cielo e poco dopo si accorse di Liam che lo fissava. – vado a farmi una sigaretta- prese il suo cappotto e uscì di casa.
Perché era così infastidito? Sicuramente non per via del gioco. No. La cosa che più gli dava fastidio era la scenetta delle coppiette al tavolo, magari mentre si tenevano per mano, si sussurravano parole dolci e magari concludendo la serata in un bel letto matrimoniale. Zayn grugnì ed espirò il fumo della sigaretta. Sentì la porta aprirsi e chiudersi subito dopo e qualcuno avvicinarsi.
-si lo so, ho esagerato per la storia del gioco- chiunque fosse, doveva dargli le sue scuse.
- non mi importa di quel gioco – Harry gli si sedette accanto, incrociando le braccia per il freddo.
-allora perché sei qui? Non ho bisogno della babysitter- mormorò
- ehi! Guarda che sarei una bellissima babysitter, la migliore che tu abbia mai avuto- gli puntò l’indice contro. Zayn lo guardò per qualche secondo alzando un sopracciglio, poi insieme scoppiarono a ridere.
-si dai.. e posso farti indossare camicette sexy alla Britney Spears? – chiese Zayn come se fosse un bimbo
-ora non esageriamo! – i due risero ancora – cosa ti da fastidio? – chiese il riccio tornando serio.
-io.. – si passò una mano tra i capelli – non lo so- sbuffò – davvero non so che mi prende, ho paura che il mio migliore amico si allontani da me, che una volta fidanzato possa escludermi dalla sua vita- riprese fiato – non ti capita lo stesso, con Louis intendo? – lo guardò aspettando la sua risposta
-mh, si – Harry abbassò lo sguardo, pensando a quanto potesse capire Zayn, in una minima parte. –ho sempre la paura che qualcuno possa portarmelo via..
-esatto! – Zayn buttò la sigaretta e si voltò completamente verso il riccio – magari siamo troppo possessivi..
-già – Harry sorrise appena- ma se crediamo fortemente nel nostro rapporto dobbiamo fidarci, convincerci che nessuno prenderà il nostro posto e che il nostro- si bloccò per un istante, sotto lo sguardo assorto del moro- ehm volevo dire, e che la nostra amicizia sarà intoccata
-sono contento che qualcuno si trovi nella mia situazione e mi capisca – Zayn lo abbracciò, ed Harry lo strinse a sua volta
-ora però magari entriamo che mi sto congelando il sedere eh – scherzò il riccio. I due si alzarono e rientrarono. I tre ragazzi all’interno della casa sorrisero non appena li videro rientrare.
-Zayn non ti offendere, ma il tuo amico Chris cominciava  a starmi sulle palle – disse Louis ridendo
-per questo abbiamo messo su questo bel cd di musica House –continuò Liam
- e adesso ci diamo alla pazza gioia! – concluse Niall saltando sul divano e versandosi il suo cocktail. Circa qualche ora dopo Johanna, la mamma di Louis, rientrò in casa con le sue figlie, trovandosi il salotto completamente l’opposto di come lo aveva lasciato e cinque ragazzi mezzi ubriachi che ballavano sul tappeto centrale, dove una volta c’era un tavolino.
-Louis Tomlinson! – lo richiamò sua madre, facendo ridere le bambine nascoste dietro di sé.
-oh oh – Louis si pietrificò e corse a spegnere la musica – mamma! – fece uno dei suoi sorrisi splendenti
-sono entrata credendo di essere a casa mia, ma questo- Jay si guardò intorno- questo è un porcile! – i ragazzi si immobilizzarono sul posto, cominciando ad aver paura
- mamma tranquilla, dopo puliremo tutto, vero ragazzi? – i ragazzi annuirono freneticamente – era una festa di ben tornato a casa per Harry! – la buttò lì su due piedi.
-oh vero Harry! –Jay si avvicinò per abbracciarlo- ben tornato a casa! – si allontanò appena per guardarlo negli occhi – forse non dirò a tua madre di averti trovato ubriaco – Harry avvampò- e fingerò di non aver visto anche voi – indicò il resto dei ragazzi che abbassarono il capo desolati- e tu!- si riavvicinò al figlio- ringrazia il tuo amico Harry Styles se non ti metterò in punizione- fece per andarsene – adesso mettete in ordine e non fate casino che devo mettere le gemelle a dormire- .
Louis fece un respiro di sollievo e si avvicinò al riccio, sussurrandogli qualcosa all’orecchio – ti devo un favore Harreh – per poi lasciargli un bacio sulla guancia. Harry rimase per più di cinque minuti a toccarsi la parte baciata. I cinque ragazzi decisero di guardare un film. In realtà nessuno di loro lo guardava sul serio. Avevano aperto il divano- letto, stringendosi per poter entrare tutti. Niall ed Harry erano già nel mondo dei sogni , Louis, accoccolato al petto del riccio, stava per raggiungerli.
-hai freddo? –chiese Zayn vedendo il suo migliore amico tremare
-mh un po’ – rispose Liam. Il moro allungò una mano portando la coperta sui loro corpi e abbracciandolo
- va meglio? – chiese, ringraziò che Liam non potette vederlo arrossire al buio.
-si grazie – disse stringendosi maggiormente al suo amico, si sporse appena verso il suo viso – buonanotte Zayne  - gli baciò una guancia. Zayn sussultò.
-Notte Lee.- sospirò piano per poi chiudere gli occhi e lasciarsi andare alle braccia di Morfeo, o di Liam.


Nicky Romero/ I could be the one --------> http://youtu.be/bCHHj-bhOkA
Angolo Autrice : scusate il ritardo! (ma chi te caga!) lo so, lo so. Ero indecisa sul postare il nuovo capitolo. Avrei bisogno davvero di una piccola recensione, solo per capire se la storia piace o meno. Detto questo, ci vediamo al prossimo capitolo! Banner di @liamsoath :) 

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Capitolo 3
*** 3. It is what it is ***


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3. It is what it is

Con quale forza decise di svegliarsi Niall quella mattina, non lo avrebbe scoperto mai. La testa le faceva male e aveva lo stomaco che gli bruciava, quanto una lama bollente sul collo.
Portò una mano sulla bocca secca e l’altra tra i capelli. Aveva bisogno di una doccia, ma si ricordò solo dopo di non essere a casa sua. Il salotto era in ordine, probabilmente i suoi amici avevano rimesso a posto mentre lui era ubriaco marcio. Mai più, si era detto, ma quella era solo una delle tante volte.
Notò che Zayn, Harry e Louis dormivano ancora. Il primo, con la bava alla bocca, stretto ad un cuscino, gli altri due abbracciati, Niall pensò per un secondo che potessero essere una sola persona. I primi tempi, quando notò il rapporto così stretto tra i due, ne soffriva. Era geloso. Non gelosia, perché provasse qualcosa per uno di loro, era geloso, perché anche lui avrebbe voluto quel genere di rapporto con qualcuno. Niall era una persona fantastica, amico di chiunque, tutti lo adoravano, il suo unico problema erano le ragazze. Hai la cotta facile, gli ripeteva sempre Louis. Bastava un incrocio di sguardi, e si innamorava perdutamente della ragazza che aveva di fronte a sé. Purtroppo, le ragazze non la pensavano allo stesso modo, Un ragazzo bravissimo, ma potresti essere mio amico, cercavano tutte il ragazzo bastardo, quelle che le pianta per andare con altre, che preferisce una partita di calcetto. Niall non era così. Lui adorava corteggiarle, cercava di essere simpatico raccontando barzellette, prima di un appuntamento le aspettava ore sotto casa, e quasi sempre con un regalo. Di mattina, si svegliava presto, comprava muffin al cioccolato, e correva a casa della sua amata per poi accompagnarla a scuola, le offriva la merenda, le portava i libri, si offriva di fare la fila per lei alla mensa. Non è mai arrivato al secondo appuntamento. Dopo qualche tempo decise che se le ragazze cercavano il ragazzo stronzo, lui lo sarebbe diventato. Chiese consigli ai suoi migliori amici, loro ne avevano di esperienza, alla fine non è servito a nulla. Si godeva la vita come veniva, brutta o buona.
Continuò a fissare Harry e Louis dormire. Si era sempre chiesto se fossero solo amici. Lui e Liam erano amici, Zayn e Louis lo erano, ma loro no. Erano da fare invidia a tutti. Erano sempre in cerca l’uno del l’altro, quasi vivessero in simbiosi. Non provò mai a parlarne con i diretti interessati, per una probabile reazione, e alla fine non erano cose che gli riguardavano.
-Niall sei ancora in trance?- il biondo si risvegliò dai suoi pensieri e vide Harry stiracchiarsi piano per non svegliare Louis.
-oh buongiorno Harry- diventò rosso ricordando i pensieri di poco prima.
-Liam?- chiese Harry guardandosi intorno.
-credo stia preparando la colazione, sento un odorino – chiuse gli occhi gustandosi la scena di una tavola imbandita per la colazione.
-tipico di Liam- concluse il riccio.
-ehm, io lo raggiungo, tu magari svegli Louis- Niall non diede tempo di rispondere, che corse in cucina imbarazzato.
Harry si scostò i ricci dal viso, per poi passare delicatamente una mano tra i capelli di Louis. Aveva lo sguardo imbronciato eppure era il ragazzo più bello che avesse mai visto. Non ricordava come fossero finiti in quella posizione, ma non gli importava. Era il posto in cui voleva essere. Una mano di Louis era attaccata saldamente alla sua maglietta, e le sue gambe attorcigliate a quelle del riccio. Harry si soffermò ad ammirare il suo volto. Le ciglia lunghe, le rughette che gli si formavano ogni volta che sorrideva, il naso a punta, e quelle labbra sottili. La tentazione di farle sue era forte, se avesse fatto piano non se ne sarebbe accorto. Non ci voleva tanto, era già vicino, mancano pochi centimetri e per una volta sarebbe stato felice. Si avvicinò ancora un po’, cercando di non muoversi più di tanto. Era lì, troppo vicino da non riuscire ad abbassare lo sguardo per riguardare quelle labbra che tanto voleva. Fu un secondo, che Louis mugolò qualcosa, ancora con gli occhi chiusi. Harry scattò indietro, con il cuore che gli batteva a mille. Vide i suoi occhioni azzurri aprirsi e poi lo vide sorridere.
-Buongiorno Hazza- strofinò gli occhi e si accorse della posizione in cui erano – oddio dimmi che hai dormito, scusa non volevo essere un sacco di patate- cominciò a parlare a raffica
- ehi Lou, innanzitutto buongiorno, e poi ho dormito benissimo, quindi sta tranquillo-
- dici davvero? – gli chiese facendo il labbruccio. Harry annuì, avvicinò una mano per scompigliarli i capelli, la fece scivolare sulla guancia accarezzandolo.
-sembri un bambino- Louis tornò ad accoccolarsi ancora sul suo petto.
- un bel bambino però- lo punzecchiò sui fianchi facendolo ridere
- si si certo- sarebbe rimasto lì per sempre, ma sul fronte ‘trattenersi’ la vedeva dura – credo che dobbiamo alzarci, Liam ha preparato la colazione
-non mi va- brontolò Louis
- su piccolo Lou non fare i capricci- gli diede una leggera spinta per farlo alzare
- mi stai cacciando per caso? – lo guardò inarcando un sopracciglio
- come potrei mai farlo- imitò la voce di un tipo potente- alzati oppure farò da me –
- bene, allora fammi vedere – disse Louis guardandolo negli occhi e stringendosi ancor di più al suo corpo
-lo hai voluto tu- portò entrambe le mani ad accarezzare la schiena di Lou, conosceva i suoi punti deboli, infatti le mani si soffermarono sui fianchi dove cominciò a fargli il solletico.
- giochi sporco Styles- disse cominciando a dimenarsi e ridere
-arrenditi Tomlinson, ti avviso ho tutta la giornata a disposizione- continuò a solleticargli i fainchi e prese a soffiare dietro l’orecchio
- aaa Harry ti prego, sveglieremo Zayn – rise tanto da fargli male la pancia
- figurati! Non si sveglia neanche se sparo un cannone accanto a lui- risero entrambi
-Harry ti prego, basta, ti prego- non riusciva neanche a parlare mentre continuava a contorcersi. Louis portò le mani suy quelle di Harry, in modo da bloccarlo, ma sapevano entrambi che il riccio fosse più forte. Ma Harry lo lasciò fare, si lasciò prendere i polsi e portò le braccia al di sopra della sua testa, in modo da guardarlo negli occhi.
- e ora? Sono io a tenerti in pugno- disse Louis sorridendo
-allora fammi tutto quello che vuoi – rispose Harry guardandolo con sfida. Per un secondo Louis spalancò gli occhi, che proposta era quella? Perché si sentiva imbarazzato da quello che aveva detto Harry? Non ci pensò più e si avvicinò al suo viso.- che.. cosa fai Louis? – chiese Harry agitandosi per la vicinanza.
- anche io conosco i tuoi punti deboli- soffiò a due centimetri delle labbra del riccio. Harry cominciò ad avvampare, sentendosi al quanto imbarazzato, chiedendosi fin dove si sarebbe spinto Louis e soprattutto perché lo stava facendo. Chiuse gli occhi, gustandosi quel momento. Non sentì più il respiro di Louis su di sé. Poco dopo sentì dei piccoli baci proprio sotto l’orecchio. Oh si, quello era davvero il suo punto debole. Istintivamente portò una gamba tra quelle di Louis, pentendosene poco dopo, per la reazione che stava avendo.
-Lou.. per favore – fu quasi un implorazione
-ehi non ti starai eccitando con me?- chiese Louis divertito, Harry sgranò gli occhi e rivolse lo sguardo altrove. Louis notò l’imbarazzo del suo amico – ok, hai vinto, mi alzo- gli sorrise dolcemente. Presi dalla situazione, sussultarono quando il telefono di Louis squillò. Si alzò in fretta da Harry, cercando il suo telefono ovunque.
-ehm pronto? – si schiarì la voce – oh El- non seppe il motivo ma guardò immediatamente Harry – si, va bene dammi quindici minuti e sono da te, si si a dopo- chiuse la chiamata continuando a fissare il riccio – io devo andare – disse dispiaciuto
-lo avevo capito- rispose Harry infastidito sperando che l’amico non lo avesse notato. Si alzò scuotendo i capelli, si avvicinò al ragazzo che dormiva ancora beatamente accanto a loro – Zayn svegliati, Zayn! – lo scosse energicamente.
-Harry fammi dormire- brontolò Zayn
-no devi alzarti- il suo tono era duro, Louis pensò fosse arrabbiato. Lo era. Indossò velocemente le scarpe e si diresse in cucina.
-ehi Harry ho preparato la- Liam non riuscì a terminare la frase.
-niente colazione Liam, Louis deve andarsene- tirò Niall ancora sotto shock, prendendolo per un braccio
- aspetta, potete finire, non vi sto certo cacciando – disse Louis quasi in colpa
- non hai un appuntamento e noi dobbiamo levare le tende- nel frattempo anche Zayn gli aveva raggiunti in cucina
- ma si può sapere perché hai tutta questa fretta? – chiese Liam ad Harry
-volete rimanere qui? Va bene, allora me ne andrò io- disse voltandosi e tornando in salotto.
-ma che gli prende?- chiese Niall cercando la risposta nello sguardo di qualcuno.
-si sarà svegliato male, andiamo ragazzi dai – intervenne Zayn – Louis grazie per la bella serata – disse dandogli una pacca sulla spalla.
-ormai avevo preparato, quindi in caso tu ed El voleste fare colazione..- Liam indicò il tavolo- è tutto lì-
-te lo consiglio, è tutto buono- anche Niall uscì dalla stanza lasciandolo solo. Non aveva più parlato, ancora sorpreso dalla reazione del suo migliore amico. Perché aveva reagito in quel modo? Strinse i pugni e raggiunse Harry che stava uscendo di casa.
- Harry.. – lo chiamò piano, ma il riccio riuscì a sentirlo. Si voltò incrociando gli occhi con i suoi.
- ci vediamo- aveva risposto per poi chiudere la porta e andarsene.
-che si fa ora?- chiese Niall una volta fuori
-vi va una partita di calcio? Così ci riscaldiamo un po’- propose Liam sfregandosi le mani
-voi andate pure, io torno a casa, non mi sento bene- Harry infilò le mani in tasca e cominciò a camminare dalla parte opposta. Zayn lo guardò per qualche secondo.
-ragazzi vi raggiungo tra un po’- disse rivolgendo lo sguardo ai suoi amici. Liam lo guardò dispiaciuto, ma bastò un sorriso da parte del moro per fargli cambiare idea.
- allora a dopo- Zayn annuì e raggiunse Harry.
-no Zayn non mi va davvero, credo di avere anche la febbre- disse il riccio sentendo dei passi accanto a se.
-Harry fermati- lo bloccò per un braccio- pensi di poter prendere tutti in giro?
-di cosa stai parlando?- chiese il riccio
-magari vorresti che non fossi io la persona che si è accorta di quello che provi- Zayn lasciò andare il suo braccio
- tu non sai quello che stai dicendo- Harry rimise le mani in tasca e continuò a camminare.
-sei innamorato del tuo migliore amico, Harry, non ci vuole molto per capirlo- non lo urlò, ma la sua voce arrivò forte e chiara alle orecchie di Harry. Si bloccò all’istante, stringendo i pugni. Il cuore cominciò a battergli forte, come se volesse uscire dal petto. Le gambe gli stavano cedendo, tutto intorno a lui aveva perso significato. Zayn gli fu subito accanto e lo avvolse tra le braccia.
-non sei solo, Harry – quelle parole bastarono per raccontare tutta la verità.
- quando hai capito di essere , si insomma- Zayn scalciò una pietra, una volta dopo essersi seduti su una panchina
-gay, Zayn, gay- disse Harry sorridendo, il moro annuì – ricordi quella volta che ci avete piantato in asso per il V festival?- Zayn annuì ancora- ecco, esattamente quella notte- giocherellò con le mani – ho sempre avuto un rapporto particolare con Louis, ma ogni giorno ne volevo di più. Non mi bastava mai, avevo bisogno dei suoi sguardi, dei suoi abbracci, dei suoi baci sulla guancia, dei suoi sms- prese un respiro – quella notte ho guardato Lou sotto una luce diversa, ho pensato a noi insieme, come una coppia, ho pensato a come sarebbe stato fare l’amore con lui- Zayn avvampò, ma il riccio non ci fece caso. –non sarò certo il secchione della scuola, ma qualcosa l’ho capita anche io, ti capita la stessa cosa con Liam? – questa volta Harry lo guardò, Zayn sgranò gli occhi per un po’, poi si lasciò andare e annuì piano, nascondendo il viso nel cappotto.
-non mi è mai successo- decise di parlare dopo vari minuti di silenzio
-anche per me è la prima volta, a volte vorrei non fosse mai accaduto- ammise il riccio
-Quindi questo è l’amore Harry? – chiese Zayn guardandolo
-è quello che è-.



ANGOLO AUTRICE: Lo so fa schifo, questi giorni ho avuto pochissimo tempo per pensare a qualcosa di originale. Spero di migliorare man mano che i capitoli andranno avanti. Mi fa piacere che a qualcuno piaccia la storia, quindi penso che la continuerò. Grazie a tutte le ragazze che la leggono, che l'hanno messa tra le preferite e o le seguite, grazie davvero :)Banner a cura di @liamsoath :)
La canzone del capitolo : It is what it is / Lifehouse ---->  http://youtu.be/HuOUNEOEuaM

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Capitolo 4
*** 4. Use Somebody ***


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4. Use Somebody

Erano passati quattro mesi dall’inizio di scuola e Niall non ne poteva più. Più volte aveva pensato di marinarla, ma nessuno lo aveva appoggiato, neanche Josh, uno dei suoi nuovi migliori amici. Fortunatamente presto ci sarebbero state le vacanze di Natale.
Sbuffò disinteressato, poggiando la testa sul banco.
-Horan la prego di stare attento –Niall alzò di poco il capo per osservare l’insegnante di chimica. Si sforzò di prendere appunti, ma nel giro di qualche minuto si lasciò andare ancora una volta sul banco.
-Horan per favore, va a farti un giro, torna quando ti sarai ripreso – Niall non potette credere alle sue orecchie, scattò in piedi ringraziando il prof e uscendo dalla classe. Quello che ci voleva era proprio un buon caffè. Infilò le mani in tasca dirigendosi verso il distributore di bevande.  Due ragazze imprecavano contro la macchinetta.
-avete bisogno di una mano? – le due ragazze sussultarono spaventate
-oddio Niall, ci hai fatto prendere un colpo- Eleanor si portò una mano sul cuore, la ragazza dietro cominciò a ridacchiare
-stavate per caso scassinando il distributore? –El scosse la testa – capisco la tua passione per il caffè ma arrivare a questo punto Eleanor è grave- Niall incrociò le braccia sorridendo
-oh che idiota! – Eleanor lo colpì ad una spalla arrossendo, mentre la sua amica continuava a ridere -  ho inserito i soldi ma il bicchiere non esce- disse imbronciata
-lascia fare a me- Niall diede un semplice colpo al lato della macchina, così da far scendere il bicchiere nel quale veniva versato il caffè.
-grazie Niall- El gli sorrise gentilmente – visto che sono in debito, perché oggi tu e gli altri non vi unite a noi per il cinema?
- voi chi scusa? – chiese Niall alzando un sopracciglio
- io Louis, Liam e Danielle- sorrise fiera. Il biondo si guardò intorno qualche minuto, poi ci pensò su.
-perché no? Parlo con gli altri, ci vediamo stasera! – salutò le due ragazze, ritornando in classe.
 
-no! – risposero all’unisono Zayn ed Harry
-perché? Dai- chiese Niall imbronciato
-devo accompagnare mia sorella dal parrucchiere – rispose Harry addentando le sue patatine
-giusto, e io devo lavare l’auto – sorrise Zayn complice del riccio.
- ma dai, non posso andarci solo, sono tutte coppie- piagnucolò il biondo
-povero cucciolo – Harry gli scompigliò i capelli, mentre lo guardava speranzoso
-la risposta rimane comunque no- Zayn rise, Niall si lasciò andare sulla sedia.
-che succede? – anche Liam e Louis raggiunsero gli altri al tavolo della mensa
-El ci ha invitato a venire con voi al cinema- spiegò Niall
-e perché non volete venire? – chiese Louis sedendosi accanto ad Harry
-deve accompagnare la sorella dal parrucchiere – mimò tra le virgolette il biondo. Louis scoppiò in una risata.
-ma se Gemma si fa tagliare i capelli da sua madre! – Niall guardò Harry di sbieco, mentre il riccio schioccava un’occhiataccia al suo migliore amico.
-non insistete, io e Harry abbiamo i nostri impegni, vero Styles? – Zayn gli fece l’occhiolino, Harry annuì sorridendo
-sentiamo, che avreste da fare voi due? – chiese Louis.. geloso forse?
-ehm dobbiamo fare delle cose…- rispose Harry imbarazzato
-Zaynee , non potresti rinviare? E’ un appuntamento, e magari se fossi con me starei più tranquillo- Liam abbracciò il moro, mentre Harry gli faceva di no con la testa – per favoree
-Liam hai Louis e Niall- cercò di spiegare Zayn
-ma io ho bisogno di te! – piagnucolò. Zayn spostò lo sguardo da Liam ad Harry e poi di nuovo a Liam.
-va bene..-Harry spalancò gli occhi
-cosa? Ma Zayn!- il moro lo guardò dispiaciuto
-noi ehm… noi verremo- concluse, venendo poi abbracciato ancora una volta da Liam
-grazie, sei il migliore amico migliore di tutti! – gli lasciò un bacio sulla guancia. Louis si accorse di quanto fosse nervoso Harry.
-non vuoi passare un pomeriggio con me?- gli sussurrò avvicinandosi
-non mi piace stare a guardare voi coppiette- sbuffò
-solo perché io sto con El, non significa che questo cambierà il nostro rapporto- Harry mantenne lo sguardo fisso sulle patatine- parlo davvero Harry, sceglierei sempre te- in quel momento il riccio decise di alzare lo sguardo. Non si sarebbe mai aspettato quelle parole da Louis, forse si, ma avrebbe voluto ascoltarle in un’altra situazione, ma questo ovviamente non sarebbe accaduto mai.
- va bene- disse soltanto.
Finalmente le ore di lezione erano finite, e Niall non vedeva l’ora di tornare a casa e buttarsi sul suo letto. Si avvicinò al suo armadietto per lasciare i libri, quando fece per aprirlo un bigliettino scivolò ai suoi piedi.
vederti sorridere mi rende felice
Si diede un’occhiata in giro, osservando tutti i presenti, ma nessuno gli stava dando importanza. Questa storia dei bigliettini era iniziata una settimana prima. Cominciava a pensare che fosse uno scherzo dei suoi amici, avrebbe lasciato correre ancora un po’, ma prima o poi avrebbe scoperto chi fosse.  Nel pomeriggio mandò un messaggio a Josh, chiedendogli di unirsi a loro per il film, l’amico accettò volentieri. Verso le sei del pomeriggio i ragazzi si ritrovarono tutti all’entrata del cinema.
-spero non vi dispiaccia se ho chiamato anche Josh- disse Niall ai suoi amici
-non ci sono problemi amico, ormai è sempre con noi- Louis diede una pacca sulla spalla di Josh
-hai fatto bene, anche io ho portato un’altra mia amica, più siamo meglio è! – rispose Eleanor entusiasta, indicando Danielle e la ragazza del distributore, Lani. Harry alzò gli occhi al cielo.
-prova a lasciarmi accanto a quei due e tu sei morto- sussurrò il riccio a Zayn
- tu prova solamente ad allontanarti, anche per andare in bagno e ti faccio rimpiangere ogni singolo riccio- lo minacciò il moro. Si scambiarono una stretta di mano ed entrarono in sala.
-vorrei sapere chi ha scelto questa merda di film strappalacrime– sbuffò Niall ricevendosi l’occhiata complice di tutti i ragazzi.
-l’ho scelto io, perché non vi piace? – chiese Eleanor dispiaciuta
-non avevamo dubbi che fosse stata lei- sussurrò Harry al moro accanto a sé che rise
-come scusa? – chiese El a distanza dei due
-no dicevo che abbiamo bisogno di popcorn – tossicchiò , Harry stava già per alzarsi quando Zayn parlò- Liam vuoi accompagnarmi? – Harry lo guardò male, per poi lasciarsi andare pigramente sulla poltrona.
-ehm.. ok –Liam si alzò impacciato
-vengo anche io! – Danielle afferrò il braccio di Liam
-non credo sia il caso, ai popcorn ci pensano sempre i maschietti – rispose Zayn al posto suo, staccandola dal braccio di Liam
-no no ma ci vengo volentieri- continuò lei
- ho detto di no!- la spinse facendola sedere, la ragazza spalancò gli occhi- goditi il film, tranquilla- cercò di recuperare, vista l’eccessiva reazione avuta prima.
Una volta fuori Liam sospirò rumorosamente- oddio finalmente!
-cosa c’è, non ti stavi divertendo?- chiese Zayn ridendo
-ma per niente! Mi ha stretto il polso non appena si è seduta accanto a me, e non lo ha lasciato più!- piagnucolò Liam, il moro continuò a ridere- Grazie Zayne per avermi salvato- lo abbracciò
-quando vuoi Payne- rispose ricambiando l’abbraccio – quindi… - si schiarì la voce e si staccò– Danielle non ti piace? – nella sua testa stava pregando che la risposta fosse Assolutamente NO.
-è molto carina si… - Liam si prese qualche secondo per pensare – ma non è la persona che voglio.. – ammise
- e che persona vorresti? – Zayn non riusciva  a trattenere le parole. In quell’istante gli avrebbe dichiarato tutto se solo Liam avesse fatto il suo nome.  Liam arrossì per la domanda.
- non lo so, qualcuno a cui piaccia davvero, deve conquistarmi con i piccoli gesti e non con le grandi cose, non me ne faccio nulla delle cose architettate! –nella sua testa Zayn prendeva nota.
-magari quella persona l’hai già incontrata e non te ne sei neanche accorto- sussurrò Zayn pensando che Liam non lo avesse sentito.
-no, fidati, me ne sarei accorto sicuramente- Zayn spostò il suo sguardo sul suo amico, si stava mordicchiando l’interno guancia nervosamente, quasi a sentire il sapore del sangue – per fortuna ho il mio migliore amico!- lo abbracciò ancora. Il moro sospirò e decise che avrebbe dovuto lasciarlo andare, era il suo migliore amico e non poteva rovinare quel rapporto. Quel giorno Zayn dichiarò il suo fallimento. Presero i popcorn e rientrarono in sala. Danielle fissava la porta di  entrata, Eleanor e Louis si coccolavano, Lani chiacchierava timidamente con Josh, Harry giocava con il telefono e Niall, poverino, era l’unico che stesse guardando quel film, che neanche gli piaceva. Finito il film, i ragazzi non videro l’ora di uscire da quel cinema.
- adesso che si fa? – chiese Niall
-alt! Noi siamo venuti già al cinema, quindi ora abbiamo da fare- disse Zayn prendendo sottobraccio Harry, il quale mimò un ‘Grazie’.
-no! Andate via? –Liam entrò in panico, aveva bisogno dei suoi amici, di Zayn.
-rimanete ancora un po’ – Louis li trattenne per le braccia- possiamo fermarci in qualche pub..
- ne conosco uno, qui vicino è abbastanza carino- propose Josh. Harry e Zayn si guardarono per un po’, poi accettarono sapendo che dopo qualche minuto li avrebbero abbandonati con una scusa.
-che razza di nome è Mofos? – chiese Louis sfogliando il menù
- io lo trovo originale- rispose Niall – credo si adatti a questo posto
-lo trovi geniale, perché è lo stesso nome che avresti dato tu- lo prese in giro Harry, facendo ridere tutti.
-probabilmente si- rise anche lui – perché c’è un palco?- si rivolse a Josh
- chi vuole può esibirsi, senza prenotazioni, ti alzi, sali sul palco e canti quanto vuoi- spiegò
- e ti pagano? – chiese Liam interessato all’argomento
- se c’è qualche anima buona ti lasciano qualche spicciolo, altrimenti ti accontenti degli applausi –Liam annuì
-oh ecco, iniziano- Eleanor indicò il palco sul quale era salito un tizio leggermente ubriaco.
-questo tipo è un grande! – Niall rise sorseggiando la sua birra
-la canzone è pazzesca, ma lui la sta rovinando – constatò Zayn
-bhe ascoltare Teenage Dirtbag da un ubriaco non è il massimo- ridacchiò Lani. Poi fu il turno di un ragazzo, probabilmente della loro età, cantò un pezzo senza senso credendosi una popstar.
-questo non è ubriaco, ma non si può sentire comunque- Louis ed Harry si spalleggiarono.
-credete di sapere fare di meglio?- intervenne Danielle incrociando le braccia
- oh ci puoi giurare – confermò Zayn – guarda e impara- si alzò dalla sedia, mentre tutti lo osservavano.
-Zayn dove vai? – gli chiese Liam preoccupato
-vuoi dire dove andiamo- sorrise malizioso il moro
-noi chi scusa? – anche Niall parve agitarsi
-io la trovo una bella idea – anche Josh si unì a Zayn – vi avviso, la batteria è mia! -Harry e Louis si avvicinarono a Liam prendendolo sottobraccio
-noi cantiamo- dissero insieme- tu Niall oltre a cantare, puoi suonare la chitarra- gli disse Harry. Il biondo si fece subito convincere dagli amici. Si presero qualche secondo per scegliere la canzone e poi ognuno si posizionò al proprio posto. Harry si schiarì la voce.
-I've been roaming around, I was looking down in all I see, painted faces, fill the places I can't reach… - le  ragazze si guardarono sorprese.
-Someone like you, and all you know, and how you speak- continuò Louis, ad Eleanor per poco non cadde la mascella, non era a conoscenza della capacità sonora del suo fidanzato.
-Well I hope it's going to make you notice- Niall canto battendo il palmo sulla chitarra seguito dalla batteria di Josh. La gente applaudì e Lani sotto lo sguardo scioccate delle altre due amiche si unì, alzandosi in piedi.
A fine canzone i ragazzi si guardarono compiaciuti, erano stati davvero bravi, a confermarlo furono gli applausi ininterrotti che ricevettero.
-non mi hai mai detto che sapevi cantare- El apostrofò il suo fidanzato
-se è per questo, non sai molte cose di Lou – mormorò Harry, ma nessuno ebbe il coraggio di ribattere.
-è stata una bella serata ragazzi, grazie per avermi invitato – Josh sorrise loro
-quando vuoi Devine- Liam gli diede una pacca affettuosa – Danielle ti fai dare un passaggio da Louis? – non aspettò neanche la sua risposta – Zayn andiamo?- il moro annuì felice lasciando Danielle con l’amaro in bocca.
-bene.. io mi farò un giro a piedi – disse Harry sapendo che l’auto di Louis sarebbe stata occupata dalle amiche di Eleanor, Louis lo guardò dispiaciuto.
-Harry ho la moto se vuoi..sempre se non hai paura – ridacchiò, il riccio lo colpì e insieme si avviarono.
-bene, io invece ho casa qui dietro, ci si vede domani a scuola- anche Niall salutò tutti e tornò a casa. Ripensò alla serata, pensava sarebbe stata di una noia mortale, invece si era divertito, avevano cantato tutti insieme come quando facevano da piccoli, con l’aiuto di Josh e della sua batteria, cavolo se era bravo. I suoi pensieri furono interrotti dalla vibrazione del telefono. Numero sconosciuto.

Mi sveglierei e addormenterei ascoltando la tua voce, ti pregherei di cantare per me sempre. Il modo in cui hai suonato la chitarra… avrei preso volentieri il suo posto, solo per poter stare tra le tue braccia. Notte x”.
 
 
 
 
 
 
Titolo della canzone: Use Somebody-  One Direction o Conor Maynard scegliete voi http://youtu.be/K2NOcJO_fPc    http://youtu.be/rYBuuz1izvs
ANGOLO AUTRICE: ciao bella gente! Questo capitolo fa davvero pena, peggio dei precedenti, lo so. Diciamo che è più un capitolo di passaggio. In realtà questi giorni mi stavo torturando perché non sapevo che scrivere, avevo perso tutta la fantasia, oggi ho avuto un lampo di genio, quindi spero che i prossimi capitoli possano piacervi sul serio. Mi farebbe davvero piacere cosa ne pensate, potete anche dirmi che faccio pena e che devo smettere di scrivere, ma almeno scrivetemi qualcosa. Spero di aggiornare presto, buona giornata! Ringrazio N. per il banner @liamsoath e le ragazze che seguono, preferiscono, ricordano e recensiscono la storia, grazie a tutte <3

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Capitolo 5
*** 5. You ***


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5. You

Quella mattina Zayn si rigirò nervosamente nel letto. Prese il telefono per controllare l’ora, le 6.00. Sbuffò, tirando il piumone fino alla punta dei capelli. Ennesima vibrazione. Riprese il telefono, cinque messaggi.

“Zay sei sparito per caso? E’ da un po’ che non ci vediamo… chiamami, Lee x”
“Dovrei preoccuparmi? Non rispondi alle mie chiamate o ai miei messaggi, Zayne per favore”
“Ci andiamo insieme a scuola? Lee x”
“Non so cosa stia accadendo, ma sai che ci sono per te.”
“Manchi.”


-aaaaaa – urlò lanciando un cuscino contro la porta, dal quale entrò sua sorella Waliyha.
- ehi! E’ solo una felpa!- Zayn la guardò non capendo
-di che stai parlando Wal? – la sorella si avvicinò nascondendo una felpa dietro la schiena – che hai lì?
-va bene! – sbuffò- ieri ho preso in prestito la tua felpa e ora te la stavo riportando, sperando non ti accorgessi di nulla- fece il labbruccio
-va bene lasciala lì – indicò la sedia.
-quindi finisce qui? Non mi dici brutte parole o scrivi stati imbarazzanti su Fb dal mio profilo?- Zayn rise coprendosi la faccia con un braccio
-si finisce qui, ora sparisci- Wal gli lasciò un piccolo bacio sulla guancia, e saettò fuori la stanza. Il moro decise di alzarsi, tanto non sarebbe riuscito a chiudere occhio. Cercò qualcosa da indossare quando notò la felpa sulla sedia. La felpa di Liam. Era a casa sua da qualche giorno, prima che Zayn avesse cominciato ad evitare il suo migliore amico. La situazione era diventata pesante, non riusciva più a controllarsi, sentiva quella voglia di saltargli addosso e farlo suo. Inizialmente rispondeva ai suoi messaggi in modo vago, poi freddo e distaccato, e infine, semplicemente non rispondeva più. Sapeva che Liam stesse soffrendo per questo, ma Zayn non poteva rischiare di peggiorare tutto. Fece uno sforzo immenso per uscire di casa e dirigersi a scuola.
L’aria gelata di Londra colpì Liam in pieno viso, nonostante sua sorella gli avesse offerto un passaggio, decise di camminare un po’.  Controllò ancora una volta il cellulare, nella speranza di trovare qualcosa da parte di Zayn. Niente. Si chiese se anche gli altri si fossero accorti del suo distacco, ma la risposta la ebbe quando vide Zayn scherzare con Niall ed Harry come se nulla fosse. Allora capì che il problema doveva essere lui. Non capiva quale fosse il motivo, non capiva perché si sentisse così solo, e vuoto. Strinse forte i pugni, si fece coraggio e scattò in avanti, pronto per parlare con Zayn, ma qualcuno lo bloccò.
-ehi Liam, perché sei qui fermo? – Louis era stretto nel suo felpone e indossava uno dei suoi soliti cappellini di lana.
-no infatti, stavo per fare una cosa… - disse nervoso
- sai che sei strano oggi? Tutto bene? – chiese un Louis confuso dall’atteggiamento di Liam
-si si, scusa ora devo – fece per camminare quando si accorse che Zayn non c’era più.
-dicevi? – Liam alzò le spalle – entriamo?- l’amico annuì solo, senza fiatare.
 
-Zayn vieni anche oggi da me? – chiese Niall sedendosi nel banco accanto a lui
-mh mh – annuì distratto il moro, mentre disegnava qualcosa su un foglio
-magari invito anche gli altri, che dici? – Zayn lasciò cadere la matita
-perché?- chiese preoccupato
-perché cosa?- Niall prese il libro di arte
-perché devi invitarli? –Niall lo guardò confuso
-c’è qualche problema?- il moro scosse la testa
-no no..- sospirò- niente lascia stare..- ritornò a disegnare
- va bene, vuol dire che staremo cuore a cuore – sorrise, mentre Zayn ricambiò felice e aprì il libro. Un bigliettino.

“Ultimamente sei così spensierato, vorrei sapere che ti passa per la mente xx”

-cosa è? – chiese Zayn senza guardarlo
-uhm no niente- Niall si sbrigò a rimettere a posto il foglietto di carta
-sei tutto rosso Nialler- questa volta Zayn lo guardò malizioso
-ah fatti gli affari tuoi!- gli diede una spinta amichevole e tornarono alla loro lezione.
Al suono della campanella, il moro si precipitò al suo armadietto, sperando di non incrociare Liam per il corridoio. La porta della sua classe era ancora chiusa, se si fosse nascosto in bagno sarebbe riuscito a scamparla. Così fece, non si preoccupò neanche di Harry che lo chiamava. Si chiuse la porta alle spalle sospirando. Una delle porte delle cabine si aprì. Liam. In quel momento Zayn si maledì, pensò che la sfortuna lo perseguitasse.
-Zayn – mormorò l’amico guardandolo.
-ehi- gli rispose il moro senza guardarlo minimamente negli occhi
-sei sparito.. tutto bene? – chiese mentre lasciava scorrere l’acqua nel lavandino
-mh si.. – fece il grandissimo errore di alzare lo sguardo, trovando gli occhi castani e tristi di Liam.
-mi manchi- gli fece quello avvicinandosi. Zayn trattenne il fiato, fece qualche passo indietro, scoprendo poi di essere attaccato alla porta.
-scusa devo andare.. – strinse i pugni, e fece per uscire.
-oggi..mh insomma.. possiamo vederci?- Zayn notò il tono di voce dell’amico, avrebbe voluto abbracciarlo e dirgli che andava tutto bene, ma non poteva.
-oggi ho un impegno con Niall, scusa- senza guardarlo uscì chiudendo la porta e lasciando un Liam deluso. Liam rimase sorpreso della sua reazione. Tornò accanto al lavandino chiudendo l’acqua. Prese a guardarsi allo specchio, ripensò agli ultimi giorni passati con lui, magari aveva sbagliato qualcosa. Allora perché Zayn lo stava evitando? Colpì il marmo del lavandino con un pugno, facendosi male, ma non gli importò. Ciò che gli importava era chiarire con Zayn una volta per tutte, esattamente quel pomeriggio stesso.
Niall raggiunse la sala mensa, dove trovò tutti i ragazzi eccetto Zayn. Il telefono vibrò.

“Ti aspettavo x”.

Sorpreso si guardò intorno, chi diavolo poteva essere. Se era uno scherzo si stava andando decisamente oltre, cominciava a dargli fastidio.
-Niall tutto bene? – gli chiese Josh, quando il biondo gli si sedette accanto
-ragazzi devo chiedervi una cosa.. – sussurrò. Ognuno faceva i propri comodi. – Ragazzi! – alzò il tono di voce, ricevendo l’attenzione di tutti.
-perché urli? -  chiese Louis, lanciandogli una mollica di pane. Il biondo alzò gli occhi al cielo.
-devo chiedervi una cosa.. ma dovete rispondermi sinceramente..- Eleanor smise di parlare con Lani
- non è male quel maglione, magari non di moda, ma può andare- gli disse sorridendogli
-El per favore sta zitta, è una cosa importante – Harry rise coprendosi la bocca- mi state facendo uno dei vostri scherzi idioti?
-di che parli?- chiese Harry tornando serio
- bigliettini o messaggi vari – i ragazzi si guardarono confusi – sapete, non è divertente, affatto, mi sta dando ai nervi, quindi smettetela- disse tutto d’un fiato
-amico parlo per me, ma credo sia lo stesso anche per gli altri, visto le loro facce – iniziò Josh- non ti abbiamo organizzato nessun scherzo
- non  ne sai niente di questo? – gli domandò il biondo, passandogli il telefono
-questa è una cosa tra ragazzi, Lani andiamo a rifarci il trucco? – disse El alzandosi, l’amica annuì distratta
-una cosa buona, almeno- esclamò il riccio. Louis gli diede una gomitata nel fianco.
-Nialler piaci a questa persona, lo hai capito vero? – disse Josh passando il telefono anche agli altri
-non dire cavolate, qui qualcuno si sta divertendo- sbottò il biondo
- Niall a me non sembra uno scherzo – disse Liam che prima di allora si era isolato.
-no infatti, mi sembra uno stalker- i ragazzi risero
-che esagerazione! – Harry alzò le mani in segno di protesta – magari questa persona è troppo timida per dirti in faccia che gli piaci- Louis annuì
-si lo credo anche io, hai provato a risponderle? – gli chiese quest’ultimo
-chi ti dice che è una ragazza? – brontolò Harry accanto a lui
-chi ti dice che è un ragazzo? – rispose a tono Louis
-non vedo cosa ci sarebbe di male- Harry incrociò le braccia arrabbiato
-tu sei ossessionato dai ragazzi Styles – Anche Louis alzò il tono di voce. Harry sbiancò.
-che cazzo dici? – lo spinse appena
-ma perché stanno discutendo di questo? – chiese Liam rivolto agli altri due.
-parliamo di cose serie- Niall si alzò poggiando le mani sul tavolo – potrei essere in pericolo, potrebbe essere un depravato o magari, mh che ne so, la bidella o nel peggiore dei casi, la preside!- i ragazzi lo guardarono a bocca aperta.
-tu stai delirando! – Harry si alzò, e così fecero anche gli altri
-andiamo va- Louis mise un braccio sulle spalle, come se la discussione di poco prima, non fosse mai accaduta.
-ciao Nialler, ci vediamo- anche Liam e Josh se ne andarono.
-chiamali amici- sbuffò il biondo risedendosi. Il telefono vibrò. - adesso ti faccio vedere io! – disse arrabbiato aprendo il messaggio.
“Ehi Nialler, facciamo che vieni tu a casa mia, mi sono sentito poco bene e sono dovuto andare via prima. A dopo, Zayn” . Oh bene, era solo il suo amico. Allora perché si aspettava tanto che fosse qualcun altro?
 
Il campanello di casa Malik trillò e Safaa, la sorella di Zayn, fu l’unica a preoccuparsi di aprire la porta.
-Niall!- strillò la bimba abbracciandogli le gambe
-ciao piccola, dov’è tuo fratello?- chiese il biondo, chiudendo la porta di casa
-in cucina che litiga con Wal- gli sorrise la bimba
-oh bene! Potresti dirgli che sono qui?- la bimba annuì felice
-Zaaaaaaaay c’è Niaaaaaall! – urlò ancora e Niall si coprì le orecchie per il chiasso – adesso giochi con me?
-ehm.. .- la bambina lo guardò imbronciata – ok..- sorrise timidamente. Niall non ci sapeva fare con i bambini, non a caso aveva pregato sua madre di non provare ad avere altri figli dopo di lui.
-Safaa lascialo stare, Niall deve giocare con me ora- Zayn arrivò per salvarlo. La bimba se ne andò triste.
-allora, come mai sei andato via prima da scuola?- gli chiese il biondo, mentre entravano in camera dell’amico.
-mh niente di che, un leggero mal di testa – rispose Zayn evasivo – che vogliamo fare?
Niall si buttò sul letto, come se fosse a casa sua – potremmo fare qualche partita- il moro annuì. Accese la tv, offrendo un joystick a Niall. – hai sentito vibrare per caso? – chiese all’improvviso, saltando in piedi.
-no – Zayn scosse la testa, tornando a guardare lo schermo della tv.
-no no eccolo di nuovo- Niall lasciò perdere il gioco, tastandosi le tasche dei pantaloni.
-Niall sei agitato! Aspetti la chiamata di qualcuno? – il biondo non gli diede retta e controllò il telefono, nulla.
-niente.. – in quel momento vibrò sul serio.

“ Mi dispiace di averti infastidito con i miei messaggi. Volevo solo che tu sapessi che mi piaci, ma questo non ha più importanza. Il nome ‘stalker’ non fa al caso mio. Tranquillo, da oggi in poi non riceverai più nulla da parte mia. Spero di vederti sempre sorridere, anche se quel sorriso non sarà mai per me, scusa ancora.”

Niall non si mosse. Rilesse quel messaggio un paio di volte. Ok forse non si trattava di un suo amico. Non si chiese neanche come quella persona fosse a conoscenza dei suoi pensieri. Si lasciò cadere sul letto sospirando. Zayn spense la tv, sedendosi accanto all’amico.
-cosa è successo? – Niall lo guardò male
-so che Harry ti ha spifferato tutto- brontolò incrociando le mani sulla pancia.
-si è vero – ammise il moro stendendosi – ma voglio che sia tu a parlarmene- il ragazzo dagli occhi azzurri lo guardò indeciso sul da farsi, poi annuì.
-C’è questa persona, che ha cominciato a lasciarmi bigliettini ovunque. Inizialmente solo a scuola, poi si è spinta oltre, è arrivata a lasciarne nella cassetta della posta di casa. Ammetto di aver pensato che uno di voi idioti, avesse organizzato uno scherzo. Non so come, ma è riuscita ad avere il mio numero, mi mandava messaggi la mattina, la sera, quasi sempre. Questa mattina ho deciso di farla finita, ho raggiunto i ragazzi a mensa e ho chiesto di smettere, che non era più divertente- il moro annuì, incoraggiandolo a continuare- ma loro mi hanno risposto che non ne sapevano nulla, che c’era davvero questa persona a cui piacevo- sospirò – a cui piaccio…ero arrabbiato, e ho detto cose offensive, ma capiscimi, c’è una persona che mi stalkera, e mi mette ansia – Niall si mangiucchiò le unghia nervoso.
-poi? – chiese solamente Zayn
-poi nulla, deve avermi sentito, perché mi ha mandato un messaggio di addio- sbuffò, tornando a sedersi.
-addio? Ha deciso di lasciarti andare? – il biondo annuì. In un certo senso Zayn si sentì di avere qualcosa in comune con questa ‘stalker’. Anche lui aveva deciso di lasciar andare via Liam, solo per la sua felicità. – e tu adesso cosa provi? – sperò di trovare la risposta di Liam nelle parole di Niall.
-vuoi la verità?- il moro annuì- mi dispiace. Non volevo essere scorbutico o altro, in fondo mi piaceva ricevere sue attenzioni, non in modo possessivo, ma era bello sentirsi considerati ecco- si voltò a guardare Zayn – potresti dirmi qualcosa? Cosa ne pensi?
-penso che tu voglia andare fino in fondo e conoscere questa persona – rispose il moro. Niall annuì piano
-hai ragione… ma non so cosa fare- Zayn sorrise malizioso, prese il telefono dalle mani dell’amico e digitò qualcosa in fretta. – che hai fatto? – spalancò gli occhi, cercando di riprendersi il telefono
-quello che avresti dovuto fare tempo fa, rispondergli! – Niall quasi svenne per l’imbarazzo
-tu sei fuori! Malik questa me la paghi! Cosa le hai scritto? – Zayn alzò le spalle – ridammi il telefono!- fece come gli disse.
“Mi dispiace di aver reagito in questo modo, mi piacerebbe conoscerti x”- Zayn!- si accorse di aver ricevuto una risposta.

“Mi prendi in giro? Spero non sia uno scherzo, mi farebbe piacere poterti parlare di persona, credo sia arrivata anche l’ora :)x”

-cosa c’è? Era quello che volevi no?- Niall era tutto rosso in viso. Alla fine non sarebbe mai riuscito a rispondergli, quindi in un certo senso ringraziò Zayn.
-va bene, vedremo come va.. – si risedette – ora tu invece, mi parli di Liam- incrociò le braccia, mentre Zayn assunse un colore violaceo
- scusa, di chi? – chiese indifferente
-avanti, ho notato che c’è qualcosa che non va, sai che ci sta male vero? – Zayn annuì dispiaciuto- credo tu debba chiarire con lui, questi giorni è stato isolato da tutti, tiene a te, più che alla sua famiglia. E poi da quando non ti parla più, è diventato un rompicoglioni, ci chiede informazioni su di te e –
-si ho capito Nialler, gli parlerò- lo interruppe
-bene! Adesso vado…ehm si a casa, devo fare qualcosa..- Niall diventò rosso, prese la sua giacca e si avvicinò alla porta
-questo qualcosa è messaggiare con la stalker?- gli chiese Zayn ridendo, il biondo alzò gli occhi al cielo e se ne andò.
Liam si era organizzato il discorso per due ore di fila di fronte allo specchio. Non era bravo con le parole. Era così timido che le persone dovevano tirargli le parole di bocca con le pinze. Solo con Zayn non aveva questo problema, con lui riusciva ad essere realmente se stesso. Fin da piccolo aveva avuto problemi a relazionarsi con la gente, molte volte veniva preso in giro. Non c’era un motivo in particolare, la gente lo faceva per divertirsi. Passava intere giornate a casa piangendo e pregando sua mamma di non farlo andare a scuola. Poi la sua famiglia, non sapendo più cosa fare, lo trasferirono in un’altra scuola. Essa era  frequentata da altri quattro bambini, figli di amici. Liam si isolava, aveva paura del giudizio della gente, aveva paura di illudersi che qualcuno gli avrebbe voluto davvero bene. Zayn gli fece cambiare idea. Si era preso cura di lui sin da subito, lo difendeva con gli altri bambini, condivideva la sua merenda, si offriva di scortarlo a casa, passava con lui intere giornate, e notti. Liam si affidò completamente nelle mani di Zayn, diventò il suo migliore amico, e da allora erano rimasti tali. In questo caso però, si sentiva un bambino indifeso alle prese con il bullo della scuola. Indossò i jeans neri, la camicia a quadri che piaceva  a Zayn, il cappellino con la visiera e una felpa. Fece un grande respiro ed uscì di casa. Casa Malik non distava molto dalla sua, ci avrebbe impiegato più o meno dieci minuti a piedi.
Mancava poco, inspirò ed espirò più volte, ripetette il discorso nella mente e quando fu pronto, incalzò la via di casa Malik.
Quando vide Niall uscire esasperato e Zayn dietro di lui che rideva energicamente, si sentì morire. Rivide la scena di qualche settimana prima, solo che al posto di Niall, c’era lui. Perché Zayn non rideva più con lui, come faceva con gli altri? Perché aveva smesso di parlargli all’improvviso? Quella minima briciola di coraggio che aveva avuto, si frantumò in un nano secondo. Si pentì di essere andato lì, pensando di poter risolvere tutto. Zayn aveva deciso di evitarlo. Zayn doveva presentarsi a casa sua, chiedendogli scusa. Zayn era l’unico a doversi sentire in colpa, non il contrario. Scappò via, cercando di non farsi vedere. Era stanco di tutto, di essere il bravo ragazzo, disponibile con tutti, quello timido. Basta, non ne poteva più. Era ora di cambiare. Si fermò nel primo bar che trovò, non fece caso alla gente strana che gli stava attorno. Ordinò una birra.
-sei sicuro che hai l’età per bere? – gli chiese la cameriera
-senti, mi fai il cavolo di piacere di darmi questa birra e continui a fare il tuo lavoro! – sbottò quello fissandola
-stai calmo- l’aria da bravo ragazzo era solo apparenza, pensò lei. Porse la birra al ragazzo e tornò a pulire i bicchieri. Liam si tolse il cappello, poggiandolo sul bancone. Si rigirò più volte il bicchiere di birra tra le dita. Non l’avrebbe mai bevuta. Voleva convincersi di poter fare il cattivo ragazzo per una volta, quello che trasgredisce le regole, ma con un solo rene non poteva fare molto.
-questa la dai a me. – qualcuno gli si sedette accanto, togliendogli il bicchiere dalle mani.
-ehi, quella è mia- lo guardò di traverso
-si, ma tu non puoi bere Lee- Zayn gli sorrise dolcemente
-cosa vuoi? – gli chiese brusco Liam
-volevo passare del tempo con te, tutto qui- il moro lasciò perdere la birra e voltò completamente verso l’amico.
-tutto qui? – sbottò l’altro- adesso ti sei reso conto di voler passare del tempo con me? – Zayn provò a ribattere, ma Liam non gli diede l’opportunità- sai che ti dico? Fottiti, si fottiti- al moro veniva da ridere. Dove aveva trovato tutto questo coraggio? –si esatto, Liam Payne di una volta non c’è più, e questo nuovo ti sta mandando letteralmente a fanculo!- scese dallo sgabello, avviandosi all’uscita. Zayn era completamente sorpreso.
-Lee aspetta dove vai? – uscì anche lui e lo fermò tirandogli un braccio
-non chiamarmi Lee, hai capito? – si voltò spingendolo – dove sei stato tutto questo tempo?- gli puntò un dito sul petto, facendolo indietreggiare.
-lasciami spiegare, non era voluto.. – Zayn alzò le mani in segno di scuse
- non c’è nulla da spiegare! Dimmi perché cazzo hai smesso di parlarmi, così, senza un motivo, ignorandomi! Tutte le volte che ti ho chiamato, o rifiutavi o mi evitavi. Credevo ti fossi allontanato da tutti, poi ho notato che ti comportavi così solo con me, allora ho capito. Ero io il problema- lasciò andare le braccia lungo i fianchi, stringendo i pugni.
-no aspetta, tu non hai fatto assolutamente niente, sono io che sono un coglione- Zayn si avvicinò afferrando la sua mano, ma Liam si distaccò freddo.
-voglio sapere solo perché, perché Zayn? Sai come mi sono sentito senza di te? – non aspettava davvero la sua risposta, ma Zayn la conosceva comunque- niente. Sono state solo poche settimane, è vero, ma le peggiori della mia vita. – il moro notò gli occhi lucidi del migliore amico – non capisci quanto io abbia bisogno di te e che sei la persona più importante della mia esistenza da quel fottutissimo giorno che mi hai rivolto la parola? Non capisci che ormai dipendo da te, qualsiasi cosa tu faccia, non capisci che mi sono innamorato fottutamente del mio migliore amico?- Zayn per poco non svenne, sentiva le gambe tremare.
-cosa, cosa..io credo di non aver cap.. -Liam gli strinse la giacca avvicinandosi
-devi chiudere quella fottuta bocca!
-la smetti di dire  la parola fottuto ogni due secondi?- lo riprese Zayn –posso parlare? – chiese. Non si accorse di aver posizionato le mani al lato dei fianchi di Liam. Quest’ultimo scosse la testa.
-io devo fare questa cosa, prima che il vecchio Liam Payne torni e mandi tutto a puttane- lo strinse maggiormente
-ehi vacci piano con queste paro- Liam lo interruppe ancora una volta. Baciandolo. Furono semplicemente due labbra unite, senza un pizzico di maliziosità, semplice e puro. A nessuno dei due importava della gente che li guardava.
-per favore, non dire nulla- disse Liam staccandosi dalle sue labbra
-infatti, non ho nessuna intenzione di parlare ora – Liam lo guardò sorpreso. Il moro sorrise e appoggiò la fronte sulla sua – ho solo intenzione di ricambiare- lo riavvicinò a sé baciandolo.
 
 
Canzone del capitolo: You/ Robin Stjernberg -à  http://youtu.be/BEVlK0dQ0Gc

ANGOLO AUTRICE: premetto che ho deciso all’ultimo momento di pubblicare. Probabilmente non leggerete neanche questo spazio, ma lo scrivo comunque. Avevo chiesto consiglio ad una persona che ne capisce più di me, in un certo senso mi ha fatto capire che la storia non andava, strutturata male insomma. Poi mi ha detto che se mi piaceva scrivere, dovevo continuare e che magari col tempo potrò migliorare. E’ esattamente cosa sto facendo, ho deciso di continuarla perché scrivere è l’unica cosa di cui sono certa nella mia vita, non che sia una scrittrice, lo faccio solo perché mi fa stare bene. Non voglio annoiarvi con le mie parole. Ci tengo a ribadirvi che il vostro pensiero è molto importante per me, come è appena successo, accetto anche le critiche, andrò avanti comunque. Va bene, dopo questo monologo, me ne vado, spero di poter trovare le vostre recensioni, belle o brutte che siano. Ringrazio chi mi ha convinta a continuare, ringrazio le 15 persone che la seguono, le 8 che la preferiscono e le 3 che la ricordano, grazie a tutte <3 

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Capitolo 6
*** 6. Fix you ***


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6.Fix you

Natale era ormai alle porte e l’aria gelida aveva invaso Londra. Per l’ennesima volta Zayn uscì da un negozio affranto. Erano due giorni che era alla ricerca del regalo giusto per Liam, e per la sua famiglia, e per i suoi amici… si insomma, un po’ per tutti.
-cavolo, il regalo di Louis! – si ricordò. – pensa Zayn, pensa! – non aveva la più pallida idea di cosa regalare. Safaa avrebbe ricevuto la sua solita bambola, magari con le sorelle se la sarebbe cavata con qualche profumo o trousse, e il resto? Se c’era qualcuno che capiva le donne in modo esplicito, quello era esattamente Harry. Portò il telefono all’orecchio e aspettò che il riccio rispondesse.
-Zay! – rispose quello con l’affanno
-ciao Haz… che stai facendo?- chiese curiosa, mentre si sedeva su una panchina.
-non credevo che dei festoni potessero essere così pesanti- lo sentì sbuffare
-come sta andando l’organizzazione per il compleanno di Louis?
-sono nella merda Zay, letteralmente! – piagnucolò Harry
-sei stato tu a dirci che volevi fare tutto da solo! – lo riprese
-lo so- sospirò- tu invece che stai facendo?
- sono alla ricerca dei regali di Natale, sto per avere una crisi nervosa- mormorò, Harry rise.
-cosa vuoi sapere? – più che una domanda, il riccio sapeva che fosse una certezza.
-volevo chiederti consigli per i regali della mia famiglia, ma ci ho ripensato… - sussurrò, ma il riccio lo sentì comunque
-vediamo un po’…- iniziò- cosa potrebbe piacere a Liam? – il moro arrossì- è un tipo semplice, quindi niente di complicato, avevi pensato a qualcosa?
-se lo avessi fatto, non ti avrei chiamato- rispose ovvio sbuffando
-giusto… che cosa difficile!
-tu a cosa avevi pensato per Louis?- provò a chiedere
- bella domanda… non lo so, io e Louis non abbiamo lo stesso vostro rapporto…- mormorò tristemente
-beh non ufficialmente, o almeno da parte di uno dei due- cercò di consolarlo
-Zayn, voi state insieme, è totalmente diverso- il moro arrossì ancora- oh che cucciolo Malik, che diventa tutto rosso, so che sei rosso!- lo prese in giro e Zayn spalancò la bocca.
-sei odioso- sputò- però una piccola parte, piccola ripeto, ti vuole davvero bene- confessò
-tu mi ami è diverso- rise il riccio
-eh no, per quello c’è Liam- Zayn scattò in piedi- ma certo, ci sono! Ho trovato il regalo giusto, magari un po’ da bambini, ma queste cose gli piacciono! – annuì fiero
-ottimo, allora io tornerei a gonfiare palloncini- sbuffò il riccio
- ci vediamo oggi Harry, avviso gli altri- Zayn sorrise
-aaa grazie Zayn, io ti amo lo sai? Grazie, grazie!-
-si ok, adesso piantala, piuttosto pensa al regalo per Louis- rise e prima di chiudere la chiamata sentì un flebile ‘Ouch’.
 
-io voglio sapere perché ti riduci sempre all’ultimo minuto! – parlo fra sé e sé, Harry- tua madre ha ragione! Ha sempre ragione- continuò.
Quando si tratta di un regalo per un amico, è facile da trovare, una semplice cosa ed è andata, ma quando si vuole sorprendere la persona che si ama, che si fa? Probabilmente la festa che gli stava organizzando poteva bastare, ma si trattava di Louis, doveva assolutamente ricevere il suo regalo di compleanno/ Natale.
Mentre ci pensava ricevette un messaggio.

“Ciao Harry sono El, mi chiedevo se avessi bisogno di aiuto xxxx”

-cosa? – Harry spalancò gli occhi- allora, scrivi messaggio- digitò qualche tasto- chi cazzo ti ha dato il mio numero?... mh no, troppo maleducato, cancelliamo…- ci ripensò-

“da chi hai avuto il mio numero? Comunque grazie, ma ho quasi finito, Harry”

“l’ho rubato dal telefono di Lou, sono con lui ora ;) allora a stasera xxx”
-non sai dove te le ficcherei quelle x brutta str- fece per lanciare un cartone contro la porta, quando fu interrotto.
-Harry!- il riccio sussultò per lo spavento
-Liam, mi hai fatto prendere un colpo! – lo spinse leggermente
-con chi te la stavi prendendo?- sorrise, grattandosi la testa
-lascia stare va.. piuttosto che ci fai qui?- recuperò i cartoni dei festoni
-Zayn mi ha scritto che avevi bisogno di aiuto, ed eccomi qui! –allargò le braccia esultando- che posso fare?- si guardò attorno, notando che era quasi tutto pronto. Non capiva perché Harry fosse così nervoso.
-mh puoi allestire il tavolo del cibo –gli propose
-va bene- gli sorrise di rimando-  chissà se Zayn verrà presto- disse imbronciato
-Liam quando vi siete visti l’ultima volta?- Harry incrociò le braccia
-due ore fa, perché? – Harry alzò un sopracciglio con fare ovvio- cosa c’entra? Mi manca comunque…-
-oh dolce e piccolo indifeso Liam- gli cinse la spalla con un braccio – che regalo hai fatto a Zayn?
-ci ho pensato tanto, alla fine ho optato per una cosa semplicissima, qualcosa che lui adora tanto – sorrise imbarazzato
- sei tu il suo regalo? – chiese Harry sorpreso, Liam scoppiò a ridere
-no! Ma ci sei vicino- gli sorrise ancora, tornando a lavoro
-mh, mi è venuta un’idea- Liam lo guardò- per il regalo di Louis! – sorrise vittorioso- devo allontanarmi però…-
-ok ho capito, vai, ci vediamo quando hai finito- sospirò Liam.
-grazie Payne!- gli baciò una guancia, prese il suo cappotto e uscì dal locale.
Più tardi Harry era tornato al locale, con  il regalo per Louis, due biglietti per il concerto dei The Script. Ci erano già stati insieme qualche anno prima, quando per Harry, Louis era semplicemente il suo migliore amico. Durante il periodo in Irlanda, a Dublino, passava molto tempo in giro per i negozi, per i parchi. Un giorno notò il cartello pubblicitario del concerto, proprio di quella band, che si sarebbe tenuto in quella settimana. Il primo pensiero fu Louis. Ad Harry sarebbe piaciuto andarci con lui, poi si pentì di averlo anche solo pensato.
Fece un breve resoconto della lista della festa – bene, anche la torta c’è, cosa manca? – si torturò le mani.
-il festeggiato Styles!- Zayn rise e gli cinse le spalle – ti sei messo in tiro eh? Per caso vuoi fare colpo? –lo prese in giro punzecchiandogli un fianco
-sta zitto! Piuttosto hai trovato il regalo per Liam?- Zayn annuì fiero
-sta zitto, che sta arrivando! – lo riprese il moro quando vide Liam avvicinarsi
-grazie per avermi sostituito- lo abbracciò Harry
-Harry non so se ti rendi conto, tutto questo- disse Liam indicando ciò che li circondava- lo hai fatto tu! Io ho solo allestito il tavolo del cibo- sorrise
-ma guarda che bel lavoro che hai fatto con quel tavolo! – gli disse Zayn baciandolo sulla guancia.
-per favore mi fate venire il diabete – brontolò il riccio facendo ridere i due.
Zayn e Liam decisero subito di dire ai ragazzi di loro, solo ai ragazzi. Il giorno dopo si incontrarono a casa di Niall, e nel mezzo di una partita alla x box. Liam aveva annunciato che si fosse fidanzato con Zayn. Inizialmente tutti i ragazzi tranne Harry avevano riso, pensando fosse uno scherzo. Poi, Harry aveva bloccato il gioco ed era corso ad abbracciare i suoi due amici, lì capirono che era tutto vero. Anche Josh, alquanto sorpreso della sessualità dei due, fu felice e si congratulò come se dovessero sposarsi quel giorno stesso. Harry fu quasi invidioso del loro rapporto, ma allo stesso tempo ne fu molto felice, soprattutto per Zayn.
-ragazzi, per favore devo abituarmi ancora a questa cosa – Niall li raggiunse con Josh, piazzandosi tra il moro e Liam. – Harry su chi devi fare colpo? – Zayn scoppiò a ridere
-ma basta! Non devo fare colpo su nessuno, per la miseria! Tu invece?- squadrò il biondo dalla testa ai piedi.
-io.. io su nessuno perché?- chiese Niall imbarazzato.
-la sua stalker ha detto che sarà alla festa- confessò Liam con nonchalance. Niall gli diede uno schiaffo dietro la nuca
-ehi non picchiare il mio ragazzo- Zayn attirò a sé Liam.
-allora dì al tuo ragazzo che dovrebbe mantenere i miei segreti – il biondo incrociò le braccia
-ma sappiamo tutti che ti piace! – sbottò Josh, facendo arrossire di più Niall. Quest’ultimo stava per rispondere, quando ricevette un messaggio.

“Louis sta per arrivare, a dopo x”

-ehm, Louis sta arrivando- borbottò impacciato, i ragazzi capendo risero.
-come sta arrivando? Oh cazzo, cazzooo! – Harry cominciò ad agitarsi
-amico, sta calmo, è tutto perfetto! – lo consolò Zayn.  Liam corse a spegnere le luci e aspettarono l’entrata di Louis.
-Eleanor per favore, che cavolo ci facciamo qui? – sentirono udire dal festeggiato.
-ma niente ci divertiamo un po’ – le voci si fecero più vicine.
-mi sarei divertito con i miei amici! – sbottò quello, ed Harry non potette non sorridere- poi non vedi che è chiuso? Potevi informarti! – qualcuno rise appena
-oddio Louis! Stà zitto per una volta!- qualcuno aprì la porta, probabilmente Eleanor.
-che idioti hanno lasciato il locale ap.. - Louis non fece in tempo a finire, che le luci si accesero
-buon compleanno! – esclamarono tutti i presenti. Louis spalancò gli occhi per la sorpresa.
-non posso crederci! – Louis si guardò attorno meravigliato, subito dopo fu invaso dagli amici che gli facevano gli auguri. Dopo vari abbracci e baci, riuscì ad uscire dal ciclone e ad avvicinarsi al microfono- wow! Non me lo aspettavo davvero, grazie a voi che siete qui con me, grazie soprattutto a chi lo ha organizzato, e che dire, niente, divertitevi! – saltò dal palchetto e fece per avvicinarsi ai suoi amici.
-auguri amico! – Niall lo strinse forte, poi fu il turno di Zayn e di Liam.
-grazie ragazzi, cavolo tutto questo è spettacolare! Ci sono anche i palloncini- sembrava un bambino al luna park
-buon compleanno Lou – sussurrò piano Harry. Louis lo sentì e si voltò nella sua direzione. Lo guardò serio ed Harry si preoccupò, poi notò le piccole rughe che cominciavano a farsi notare accanto all’occhio e gli sorrise felice. Louis si avvicinò e lo abbracciò come se non si vedessero da una vita.
-ti piace? – gli sussurrò Harry nell’orecchio, e Louis annuì strofinando il naso sul collo del riccio. Questo procurò, non, una piccola scossa ad Harry il quale si allontanò appena. Louis lo guardò sorpreso, per poi riavvicinarsi e sussurrargli – El mi ha detto che le hai dato una mano, sono davvero felice che voi andiate così d’accordo! – gli lasciò un piccolo bacio sulla guancia e si allontanò per ricevere i regali.
Harry rimase senza parole, che aiuto? Ma di che parlava? Tutto questo lo aveva fatto da solo. Poi non si era posto la domanda di come avesse fatto Eleanor ad organizzare la festa, se era con lui? Questa gliela avrebbe pagata davvero cara.
-Harry a che pensi? – gli chiese Niall avvicinandosi con un bicchiere
-ho bisogno di bere- gli rispose prendendogli il bicchiere dalle mani e bevendone il contenuto.
-potevi dirlo, te lo avrei offerto io- sbuffò il biondo- che dici, un altro giro?- qualsiasi cosa avesse Harry, l’alcool sarebbe stato il rimedio migliore, forse.
- hai incontrato la tua stalker? – chiese Harry sedendosi ad un tavolino
-non ancora, ma ho l’intenzione di scoprire chi è- controllò il telefono.
-perché non le dici di incontrarvi in un posto meno affollato e lo scopri? – Niall lo guardò per un momento
-forse hai ragione, e se la facessi venire qui?- gli chiese, alzandosi in piedi
- qui, intendi al tavolo con me? – Harry si indicò, probabilmente l’alcool cominciava a fare effetto.
-non voglio incontrarla da solo- piagnucolò il biondo
-oddio Niall cresci, non ti mangerà mica- bevve l’ultimo sorso di birra e si voltò alla ricerca di Louis.
- è il momento di far ballare il festeggiato, Louis perché non prendi la tua dama ed aprite le danze? – disse il dj. Louis sorrise ad Eleanor per poi prenderla per mano e condurla al centro della pista. Gli altri attorno applaudivano o fischiavano, Harry semplicemente li squadrava.

“Mi piacerebbe sapere chi sei, incontriamoci all’entrata, Niall”

-l’ho fatto- Niall sospirò e si scosse i capelli
-fatto cosa? – chiese Josh raggiungendoli con altri due ragazzi
-scoprirò chi è la mia stalker- annuì fiero
-oh bene, ma Harry che ha? – chiese Josh, vedendo il riccio guardare un punto fisso e torturarsi le mani
- ma che ne so- rispose il biondo alzando le spalle
- comunque loro sono Ashton e Michael- presentò i due ragazzi dietro di lui
-piacere- Niall strinse loro la mano. Guardò Harry e alzò gli occhi al cielo – Harry!- gli diede una spinta, ed il riccio sussultò.
-che? – quattro persone lo stavano osservando, due dei quali non conosceva- oh piacere Harry- sorrise loro
-wow – Harry guardò il tipo con i capelli di un blu fluo – cioè, io sono Michael- sembrava ipnotizzato dagli occhi di Harry, e il diretto interessato se ne accorse.
- ed io Ashton- intervenne il biondo accanto, Harry annuì e tornò a fissare Louis. Non era più in pista, ma la sua bellissima fidanzata era ancora lì a ballare con Danielle e Lani. Non lo aveva calcolato per tutta la sera, e al riccio cominciava a dare fastidio. Harry si alzò in piedi.
-dove vai? – gli chiese Niall preoccupato
-in bagno- rispose noncurante
- non puoi! – il biondo lo bloccò con il viso terrorizzato- ricordi? Sto per incontrare la stalker
-Niall non hai bisogno della balia, in caso però ai loro tre, devo andare- non lo lasciò rispondere, si liberò della stretta e andò in bagno.

“con questa musica non sono riuscita a sentire il telefono, comunque va bene, tra qualche minuto sarò lì x”

-sono nella merda! – Niall si portò le mani tra i capelli, Josh rise, sedendosi accanto a lui.
- di cosa hai paura esattamente? – Niall scosse la testa- avanti, dimmelo-
- non so che dirle o come comportarmi- piagnucolò
- Niall, pensaci, come si sente in questo momento lei? Ti rendi conto che è lei che sta uscendo alla scoperta?- Niall lo guardò sorpreso
-hai ragione, si hai ragione- si alzò in piedi, respirò piano- va bene, ora vado, mi sta aspettando- sorrise e Josh ricambiò.
-buona fortuna! – gli urlò vedendolo sparire tra la folla.
Quando Harry uscì dal bagno ci trovò fuori, il ragazzo dai capelli strani.
-ciao- gli sorrise subito quello
-ehi- Harry si aggiustò la camicia e poi i capelli
- devo andare in bagno – Harry annuì per educazione, ma in verità non gli importava nulla. Si guardò attorno, cercando i suoi amici. Zayn e Liam sembravano scomparsi nel nulla, e Niall sicuramente era con la stalker.
- che si fa? Beviamo va- parlò fra se e se. Mentre si dirigeva al bancone delle bevande, sentì qualcuno alle sue spalle. Si voltò trovandosi Michael. – scusa ma mi stai seguendo? – lo guardò storto, il ragazzo arrossì
-no, no io… volevo bere qualcosa..- si scuso e prese un bicchiere di aranciata.
-certo- brontolò Harry
-no hai ragione, in realtà lo stavo facendo..- Michael abbassò il capo imbarazzato
- e per quale motivo, sei uno stalker anche tu?-
-no, assolutamente, oddio scusa- lasciò andare il bicchiere di aranciata- volevo conoscerti meglio, ecco..- Harry lo guardò negli occhi e poi sorrise.
-per caso ti piaccio?- Michael strabuzzò gli occhi- oddio lo sapevo! – si alzò in piedi abbracciandolo e cominciando a ridere.
-sicuro che stai bene? – gli chiese il ragazzo preoccupato
-approfitta che sono quasi ubriaco- ora capiva perché si comportava in quel modo.
-non credo che lo farò- rise di rimando- ma apprezzo che tu mi stia parlando comunque-Harry gli accarezzò i capelli
-sono strani, lo sai? – Michael annuì, come se non fosse stato il primo a dirglielo- ma mi piacciono-
-scusate interrompo? – i due si voltarono in direzione di Louis
-oh Lou, no affatto puoi aggiungerti anche tu, più siamo meglio è! – Harry lo abbracciò
-ma di che parli? Hai bevuto?- Harry annuì e con i ricci gli solleticò il collo- perché non vieni con me? – doveva trovare un posto senza confusione e farlo riprendere, altrimenti Anne lo avrebbe ucciso.
-con te, ovunque- gli baciò una guancia- com’è che ti chiami?- si rivolse al ragazzo dai capelli blu
-Michael – sussurrò imbarazzato
-si, Michael, mi spiace sarà per un’altra volta, sai Louis mi vuole tutto per sé- sorrise
-scusalo Michael- riprese Louis- pensa a divertirti, ci penso io a lui- trascinò Harry nello stanzino, probabilmente la dispensa.
-cosa vuoi fare Louis? –lo guardò malizioso
-Harry niente, adesso smettila! – Harry lo guardò imbronciato –non hai visto che quel tizio è palesemente gay e ci stava provando?- gli fece notare
- e allora?- chiese il riccio non capendo
- e allora sei ubriaco Harry, ci saresti stato, nelle condizioni in cui sei ora! – lo stava per caso sgridando?
-che ti importa?- incrociò le braccia al petto
-sembri un bambino, mi importa perché si tratta di te- lo sgridò
- ti importa perché sarei andato con un ragazzo o perché quel ragazzo non sei tu? –lo aveva detto. Harry lo aveva detto e se ne stava pentendo amaramente. Louis non potette credere alle sue orecchie.
- sei ubriaco, non sia quello che dici- lo allontanò piano
- no- era arrivato il momento- sei tu, che non hai capito niente Louis- si avvicinò prendendogli una mano.
-Harry per favore, non scherzare- gli sorrise affettuoso
-Lou cazzo! Non sto scherzando, mi stai ascoltando?- Louis non capiva cosa stesse succedendo- perché pensi che abbia organizzato questa festa? Con tutto il bene che voglio agli altri, per loro non lo avrei fatto, non ti chiedi perché?-
- ma la festa l’ha organizzata Eleanor, perché dici..- Harry gli tappò la bocca
-questa festa l’ho organizzata io, che ti piaccia o no, non quella gatta in calore che è di là- indicò la porta
-dove vuoi arrivare Harry? Dimmelo una volta per tutte- sbottò Louis incrociando le braccia
-io..- sospirò e si sedette sul pavimento, portando le ginocchia al petto- pensavo di poterlo superare, pensavo che andandomene, avrei risolto tutto, avrei dimenticato- Louis gli si sedette accanto- Eleanor ti rende felice?- questa domanda lo spiazzò
-beh, si, non lo so, penso di si, cosa centra ora?- titubante, poggiò una mano sul braccio del riccio- dimmi la verità, perché sei andato via da Londra? Perché volevi dimenticarmi? – chiese addolcendosi.
-Lou io non posso.. - una lacrima gli rigò il viso- sei felice, perché vuoi rovinare tutto? – allontanò la mano dell’amico.
-qui l’unica felicità di cui mi importa, è la tua! – Harry lo guardò – smettila di piangere, per favore- gli asciugò il volto bagnato. Harry non capiva se Louis fosse arrabbiato o deluso da quello che aveva capito. Perché alla fine si era capito il motivo della sua sparizione.
-cosa pensi di me? Cosa sono io per te? – Louis serrò la mascella
-sei importante, io…-  si portò le mani tra i capelli disperato , il riccio tirò su col naso e si avvicinò. Gli spostò il ciuffo dei capelli, fece scorrere piano la mano sulla guancia e poi sul collo, accarezzandolo leggermente. Louis non dette segni di allontanamento, così continuò ad avvicinarsi. Gli sorrise, per poi poggiare la fronte sulla sua, tirò un lungo sospiro e mentre stava per baciarlo Louis lo allontanò scorbuticamente.
-che stai facendo?- si alzò in piedi confuso- perché stai rovinando tutto?- a quelle parole, anche Harry scattò in piedi fronteggiandolo
-bene, quindi sto rovinando la tua felicità, con la ragazza che ami, no? Bene! – urlò sistemandosi i capelli- è tutto chiaro!- Louis lo fermò
- aspetta Harry! Non chiedermi di scegliere, ti prego- Harry si voltò appena. Frugò nella tasca.
-No tranquillo, la tua scelta l’hai già fatta- gli lanciò la busta da lettere contenente il suo regalo- buon compleanno Louis- chiuse la porta con forza e andandosene.
Quando uscì dal locale, ebbe quasi un attacco di panico. Si accasciò sulle ginocchia e prese a respirare piano, trattenendo le lacrime. Si guardò un’ultima volta indietro e poi andò via.
-Ma quello non è Harry? – chiese Liam allontanandosi da Zayn
-che importa ora, dai Liam- lo attirò nuovamente a sé, lasciandogli baci sul collo
-Zayn ti rendi conto che stiamo facendo porcate nell’auto di Josh?- rise accarezzandogli una guancia
-tesoro, ti ricordo che non volevi farti vedere da Danielle, altrimenti ti avrei scopato lì davanti a lei- Liam spalancò gli occhi
-sei un depravato! – lo schiaffeggiò- e poi noi stiamo solo… ehm come dire?-
-pomiciando- concluse Zayn baciandolo
-ma rimane comunque un parcheggio pubblico- mormorò imbarazzato
-hai ragione- Zayn scese dalle sue gambe e gli si sedette accanto
-davvero?- Zayn annuì dolcemente
-uh guarda!- Zayn gli indicò l’orario sul display della macchina- è mezzanotte!
-siii è Natale! – esultò Liam baciandolo
-per questo ho un regalo per te- Zayn frugò nella tasca del giubbotto di pelle.
-oh Zay, sai che non dovevi- aprì il pacchetto, trovandoci due braccialetti in cuoio e acciaio, uno per lui e uno per Zayn, con su scritto rispettivamente “I love Zayne” e “I love Lee”- oddio sono bellissimi- lo baciò ancora- anche io ho un regalo per te- esultò
-oh Lee non dovevi- lo prese in giro con lo stesso tono usato da lui poco prima, Liam rise e gli porse un pacchetto un po’ più grande del suo- oh non dovevi davvero- disse il moro imbarazzato
-apri e vedi- gli rispose semplicemente Liam. Era una cornice con un disegno fatto da Zayn, dove c’erano loro due abbracciati, che si tenevano la mano.
-oddio Lee, lo hai tenuto per tutto questo tempo? – chiese Zayn sorpreso
- esattamente quattordici anni- gli accarezzò la guancia- quattordici anni che aspetto questo momento- lo baciò dolcemente- buon natale Zayne!
-buon natale amore-.
 
 

Titolo della canzone: Fix You dei Coldplay --> http://youtu.be/k4V3Mo61fJM

ANGOLO AUTRICE: salvee! Non mi allungo molto, perché vi ho annoiato abbastanza con il capitolo. Premetto che non era questa l’idea, ma avendoci messo tanto tempo per aggiornare, dovevo farmelo piacere. Vi dico anche, che non ho riletto, non so se ci sono errori, e non so se è abbastanza scorrevole da leggere, ma presa dall’uscita di Story of my life, ho passato tutto il tempo a sclerare. Passo ai ringraziamenti, alla mia migliore amica, a chi mi sostiene, alle 22 che la seguono, alle 11 che la preferiscono , alle 3 che la ricordano e a chi la recensisce. Grazie mille a tutte, fatemi sapere che ne pensate! Un bacio:)
 

 
 
 
 

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Capitolo 7
*** 7.Iris ***


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7.Iris

Era un codardo. Si Niall lo era. Josh si era impegnato nel convincerlo, che conoscere la sua stalker fosse la soluzione giusta per tutti. Probabilmente perché, nessuno più dei suoi amici sopportava le sue paure, gli attimi di ansia a causa di quei messaggi. Eppure aveva avuto la possibilità di chiudere una volta per tutte questa questione, invece no, si era tirato indietro all’ultimo momento, da codardo appunto.
Il telefono vibrava ininterrottamente, ma il coraggio di rispondere a quelle chiamate o messaggi non lo aveva.
-mi stai evitando o cosa? – Niall sobbalzò, versando un po’ di caffè sul tavolo. Guardò Zayn confuso e il moro gli prese il telefono.
-è un’ora che ti chiamo!- agitò il telefono
-scusa, non avevo visto- tornò a guardare oltre la vetrata della caffetteria.
-chi stai evitando allora? – il biondo non lo guardò, strinse appena le dita attorno alla tazza.
-so chi mi scriveva bigliettini e cose varie..- mormorò, nascondendo il mento nella felpa
-è grandioso! Chi è?- esultò Zayn, Niall rimase nella stessa posizione- sbaglio o non sei felice?
-non è questione di essere felici o meno – si voltò incrociando lo sguardo del moro- e comunque è Lani-
-Lani, l’amica di Eleanor? – Niall annuì
-al compleanno di Louis, le avevo dato un appuntamento all’uscita del locale- Zayn lo spronò a continuare- ero così indeciso, poi Josh mi ha convinto, ci ho messo un po’ per arrivarci, quando ero lì, l’ho vista e sono scappato via…-
-perché lo hai fatto?- Zayn gli accarezzò una spalla
- non lo so, non ho pensato, ho solo agito!- sbottò innervosendosi – non ci parlo da quel giorno…- sospirò, lasciandosi andare sulla sedia
-un bel po’ di persone non si parlano da quel giorno…- disse Zayn prima di bere il caffè dell’amico
-tu e Liam?- lo guardò sorpreso
-ma ti pare? Noi siamo una coppia felice- affermò e Niall gli sorrise- parlo di Harry e Louis, non so cosa c’è sotto, ma vorrei fare qualcosa…- in realtà lo sapeva, ma era un segreto che doveva rimanere tra lui, Harry.. e Louis.
-a cosa hai pensato?– Zayn gli sorrise malizioso – non avevo dubbi- rise divertito Niall
- questa sera ci sarà la festa di Capodanno al Funky Buddah, io e Liam porteremo Harry, tu ci andrai con Louis-
-fermati! – Zayn lo guardò confuso- Louis si porterà Eleanor!-
-e allora? Chi se ne frega, poi la mollerà per stare con noi- sorrise
-no, non hai capito. Io andrò con Louis ed El giusto? – Zayn annuì- e con lei ci sarà sicuramente Lani, coglione! – sbottò
-dov’è il problema? Lei non sa che tu lo sai, e che io lo so- Niall alzò un sopracciglio- si insomma hai capito- Niall sbuffò
-lo faccio solo per quei due deficienti, mi dispiace vederli così- si riprese la sua tazza e finì il caffè.
-ah Niall, tu si che sei un buon amico, un giorno potresti ringraziarmi- sorrise e si alzò
-ringraziarti per cosa? Per mettermi sempre nella merda? Nah!- esclamò ironico – comunque dove stai andando?
-devo vedermi con Harry, gli dirò di domani sera, mi raccomando Louis sa che il riccio non c’è- Niall annuì pensieroso- Niall parlo seriamente-
-si si ho capito, puoi fidarti- il moro annuì poco convinto e salutandolo lasciò la caffetteria.
Zayn si coprì dal vento gelido e si mise alla guida della sua auto. Attento a guardare la strada, selezione la voce Harry sul telefono e fece partire la chiamata. Uno, due , tre, quattro squilli.
-Zayn- rispose esasperato il riccio.
-non sei contento di sentirmi? – sorrise divertito il moro, mentre aspettava che l’ennesimo semaforo diventasse verde.
-è la sesta volta in due ore che mi chiami, e ieri idem, ti sei per caso innamorato di me?-
-ti piacerebbe! Ti stai crogiolando ancora nel letto?- sentì il riccio sbuffare- come immaginavo- Harry brontolò qualcosa- proprio per questo, ora ti preparerai e verrai con me  e Liam al Funky!-
-cosa? No! Non mi va di uscire…- le ultime parole furono quasi un sussurro- e poi sarei il terzo incomodo- sbuffò
- ma che dici? Facciamo così, tu vieni con noi, e magari se trovi qualcuno puoi provarci-
- io non voglio provarci con nessuno..-
-Harry non puoi stare sempre dietro a Louis, hai visto come si è comportato no? Allora basta, esci da casa e divertiti, pensa a te stesso per una volta!-  Harry non rispose subito, Zayn fu ormai sicuro che non sarebbe andato con lui.
-a che ora passi? – chiese sorprendendo il moro
-cosa? Vieni?- parcheggiò davanti casa sua, mantenendo il telefono tra l’orecchio e la spalla.
-posso sempre rifiutare- borbottò
-no, no, allora alle dieci sono da te! – non aspettò una sua risposta, chiuse la chiamata ed entrò in casa.
-Zayn sei tornato!- sua sorella Waliyha lo raggiunse all’entrata
- e tra un po’ esco di nuovo- le sorrise, appendendo il cappotto
-convinci mamma a farmi venire con te- gli sussurrò abbracciando da dietro. Zayn si voltò improvvisamente.
-non se ne parla neanche!- portare sua sorella in un locale, con ultra maggiorenni, tanti ragazzi, e per di più con Liam? No no, mai e poi mai.
-perché no? Non ti darò fastidio, giuro- lo pregò attaccandosi al braccio
-ma per la miseria Wal! Non puoi starci in quel locale!- camminò verso la cucina, trascinandosi la sorella ancora avvinghiata
-daii che ti costa? Don è rimasta a Manchester e io non ho voglia di andare con la mamma a cena dai nonni- gli fece il labbruccio- dai Zaynie, rimarranno a dormire dai nonni, capisci? – per loro era sempre stato un trauma, sin da piccoli. Casa dei suoi nonni era situata in piena campagna, e di notte, al buio e lontana dal mondo, veniva invasa da strani rumori, probabilmente animali che  si aggiravano da quelle parti.
- non chiamarmi così, la mia risposta è no! – aprì la porta della cucina e ci trovò sua mamma che preparava la cena
- Wal hai sentito! Zayn ha detto di no, ora fila in camera a prepararti e poi metti le scarpe a Safaa e poi-Waliyha la bloccò
-si mamma, ho capito! – esclamò arrabbiata, dirigendosi al piano superiore – buona serata Zayn – gli disse tristemente, passandogli accanto. Zayn si morse un labbro e si mandò a quel paese quando
-ok, verrai con me. Non sarò il tuo babysitter, tieniti lontana dai ragazzi, dal fumo, non ballare, non vestirti con abitini corti, anzi se hai una saloppette, indossa quella- prese fiato – ci siamo capiti?
-si si grazie Zaynie- lo abbracciò forte, per poi mostrare la lingua a sua mamma.
- Zayn, solo stai attento ok? – lo riprese sua madre, lui annuì convinto- non tornate tardi, mi raccomando, come hai capito, sarete solo voi due stanotte-
-si mamma, tranquilla, sarò il figlio responsabile che non hai mai avuto- scherzò guadagnandosi una spinta.
Più tardi Zayn era in macchina con Wal e d Harry e stavano andando a prendere Liam. Quando il castano entrò in auto non notò la presenza di sua “cognata” e si sporse verso Zayn per baciarlo.
-ehi Liam, come stai bello? – intervenne Harry sporgendosi in avanti e bloccandolo. Zayn lo ringraziò mentalmente.
-bene e tu? – chiese confuso, poi notò una figura esile accanto al riccio- oh Waliyha ciao, non sapevo che ci fossi anche tu- mormorò imbarazzato, poi guardò Zayn con occhi rassicuranti.
-ho promesso che non vi darò fastidio- rispose la ragazza, torturandosi le mani
-oh tesoro, per me non ci sono problemi, puoi stare con noi, o solo con me tutto il tempo che vuoi- le sorrise dolcemente- Zayn guardandolo, capì quanto fosse fortunato ad avere accanto a se un ragazzo come Liam James Payne. Fece scivolare la mano dal cambio di marcio a quella del suo fidanzato, accarezzandola. Liam ricambiò il sorriso.
Finalmente erano arrivati al locale, c’erano tantissime persone in fila, e circa un quarto d’ora dopo furono all’interno. Zayn si guardò intorno alla ricerca di Niall. Dove cavolo era finito quel maledetto irlandese?
-Zay- lo chiamò dolcemente Liam – ho visto Eleanor vicino ai bagni, gli altri devono essere nei paraggi – cercò di non farsi sentire da Harry, ma fu tutto inutile
-che cavolo ci fa Louis qui?- Zayn e Liam si voltarono insieme nella sua direzione
-che dici, avrai visto male- rispose agitato Zayn
-ah si, e quello chi è?- un Harry incazzato indicò loro il ragazzo. Con Louis c’era anche Niall che si teneva a debita distanza da Lani e Josh.
- non sapevo che venissero, tu Zayn sapevi qualcosa? – Liam strinse piano il braccio di Zayn preoccupato, poi ricordandosi della sorella dietro di loro, si staccò velocemente.
-sta tranquillo Harry, fa finta di nulla- Zayn gli si accostò, dandogli una pacca sulla spalla. Niall notò la loro presenza e insieme agli altri raggiunse Zayn.
-sera ragazzi! – ironizzò il biondo notando le facce cupe dei presenti- e ragazze! – disse notando Waliyha, che sorrise imbarazzata- anche voi qui?-
-eh già, che coincidenza eh? – rispose Liam, grattandosi il capo. Harry non guardò per un istante Louis, mentre quest ultimo non faceva che mordersi il labbro, come se fosse in procinto di dire qualcosa.
-visto che siamo tutti qui, possiamo unirci no? – chiese Niall notando Zayn annuire- per voi va bene? – Harry non rispose, Louis si limitò ad un’alzata di spalle.
I ragazzi presero posto al tavolino che avevano riservato.
-Niall vacci piano- lo riprese Liam. Da quando era entrato in macchina, Lani non aveva smesso di guardarlo neanche una volta, gli aveva persino sorriso. Niall non sapeva come comportarsi, voleva spiare i suoi atteggiamenti, voleva capirci qualcosa di più, ma era troppo agitato al momento.
-Liam è Capodanno, bisogna bere!- esclamò il biondo cingendogli le spalle.
-per il momento cerca di tenere le mani a posto – lo scacciò Zayn, non facendo capire nulla alla sorella – Lee vieni a ballare con me e Wal? – il ragazzo annuì sorridendo, si alzò in piedi e li seguì in pista. Harry sbuffò, sapeva che i due lo avrebbero lasciato solo, Niall a parte.
-biondo passami un bicchiere- gli disse nervoso. Sentiva un paio di occhi azzurri traforargli la testa, ed una risatina nauseante accanto.
-ops, credo di aver finito la prima bottiglia- rise Niall, Lani sorrise scuotendo il capo, e il ragazzo se ne accorso- ehm, vado a prenderne un’altra! – quasi scappò
-no Niall, aspettami- l’amico era già sparito tra la folla. Guardò i ragazzi ancora al tavolo e si gettò nuovamente sul divanetto.
-mi è venuta voglia di ballare, andiamo? – disse Eleanor riferendosi a Lani – tu vieni? – guardò il suo fidanzato
Louis guardò con la coda dell’occhio Harry e poi sussurrò un semplice – no.- la ragazza andò via sbuffando. Harry poggiò i gomiti sulle cosce, picchiettando il piede. Non guardarlo Harry, non guardarlo. Prestò la sua attenzione alla massa calcante che si scatenava in pista, chi era ubriaco, tipo Niall, chi ci provava con la ragazza già stanca, senza scarpe. Tutto tranne che Louis. Harry si pentì di essere andato a quella festa, sapeva di dover rimanere a casa, solo. Louis tossì piano, schiarendosi la voce. Non guardarlo Harry.
-Harry- quello si voltò verso Louis, che lo aveva chiamato – non è la circostanza giusta, ma volevo dire che per me non è cambiato nulla- gli sorrise imbarazzato
-di che parli? – chiese Harry confuso.
-ho capito che tu sei gay- sorrise ancora- e a me non importa!- si alzò e andò a sedersi accanto al riccio- ma sai benissimo che non posso lasciare Eleanor- Harry si allontanò di poco
-no, non lo so invece- ringhiò. Louis tese una mano, ma quella rimase vuota.
-Harry, capiscimi, non posso- disse mordendosi un labbro
- no, capiscimi tu! Non puoi cosa? – scattò in piedi, cominciando a fare avanti e indietro
- non rovinare tutto per favore, non posso scegliere, non posso farla soffrire- anche lui si alzò
-non vuoi farla soffrire? – Harry spalancò gli occhi dalla sorpresa- mi prendi per il culo? Lei è quella che soffre in tutto questo?- si avvicinò puntandogli un dito contro- ammettilo! Ammetti di aver paura di ricambiare Louis, non sarò tutto questo genio, ma i tuoi occhi li conosco più di qualsiasi altra persona, e quelli non mi hanno mai mentito! –a Louis mancò il respiro. Il cuore cominciò a battere all’impazzata, ma non parlò. Harry notando il silenzio, durato ormai tanto, riprese la giacca, lasciandolo lì solo.
Era un’ora che ballavano e Liam non ne poteva più. Waliyha aveva smesso molto prima, ed era tornata ai divanetti.  Avvisò Zayn che andava a prendere qualcosa a bere.
Si avvicinò al bancone e ordinò una birra. Mentre aspettava, si voltò a guardare Zayn che sorridendo gli fece l’occhiolino. Sorrise anche lui. Non poteva credere di essere il suo fidanzato, per la miseria quello era un Dio greco e riusciva ad attrare chiunque a sé. Tornò alla sua birra, quando sentì due braccia circondargli i fianchi. Troppo esili, ma non ci fece caso.
-Già ti manco? – chiese Liam ridendo e girandosi. Quello non era Zayn, e non era di certo un ragazzo. – Danielle- balbettò
-se vuoi sapere la verità, si mi manchi – il ragazzo sorrise imbarazzato- El non mi ha detto che ci saresti stato anche tu- gli aggiustò il colletto della camicia, senza smettere di guardarlo
-eh no, infatti non lo sapeva- cercò Zayn con lo sguardo, niente, dove si era cacciato?- ehm, ora devo andare-
-avanti, non hai più tempo per me? – prese ad accarezzargli il petto.
-no, no che dici, è solo che mi aspettano- la bocca gli si era fatta secca, e cominciava a sentire caldo
-ah davvero? E chi sarebbe più importante di me? – la lista sarebbe stata davvero lunga, stava per risponderle, quando Zayn li raggiunse velocemente.
-io, se vuoi saperlo- affiancò il suo fidanzato, cingendogli i fianchi. Liam lo ringraziò con gli occhi.
-no aspetta – Danielle rise nervosamente- hai la possibilità di farti una bella ragazza- si indicò- ma preferisci startene con lui?- la ragazza rise, giocherellando con un riccio.
-ah, ma non ci sono problemi! – Zayn avanzò, facendola indietreggiare- può benissimo farsi me!- Liam sentì il cuore uscirgli dal petto- e ora se non ti dispiace, noi andiamo- prese per mano il suo fidanzato e lo trascinò verso il tavolo, dove sua sorella dormiva beatamente.
-fermo Zayn, cosa fai? – chiese Liam spaventato
-sto prendendo in braccio mia sorella?- chiese ironico senza guardarlo e avviandosi all’uscita.
-no parlo di prima- anche Liam affrettò il passo.
-che ti aspettavi, che ti avrei lasciato nelle mani di quella gatta morta? Tu sei mio, in caso non lo avessi capito- Liam spalancò la bocca, mentre il moro sdraiava sua sorella sul sedile posteriore- non.. non è così? – chiese addolcendosi, cercando di parlare piano.
-si si certo che lo è! – non ci pensò su, e lo strinse a sé per baciarlò
-Liam ci guardano- gli disse sulle labbra Zayn sorridendo
-non mi importa – lo baciò ancora, Zayn si staccò piano  e prendendolo per mano, cominciò a camminare- ehm, dove stiamo andando?-
-ohh Lee, credevo lo avessi capito – Liam arrossì
-ma, ma Harry? E tua sorella?- Zayn alzò le spalle
-se la caverà, mentre lei dorme, non credo si sveglierà molto presto- sorrise – Liam, ho bisogno di sentirti mio davvero – gli accarezzò una guancia, e il ragazzo socchiuse gli occhi, beandosi di quel tocco
-andiamo- gli sorrise e questa volta fu lui a prenderlo per mano- il miglior Capodanno di sempre! – esclamò facendo ridere Zayn.
 
-Questo è il destino! – Harry si voltò- Harry Styles!-
-siamo sicuri che la stalker sia quella di Niall?- chiese ironico guardando il tizio con i capelli strani – Michael- ecco si, quello era il suo nome.
-giuro che stavolta non ti stavo seguendo- rise – posso offrirti da bere? –
-tanto non ho di meglio da fare- Harry schioccò la lingua  e lo seguì fino al bar.
- come mai solo? – chiese Michael, sedendosi su uno sgabello
-non lo ero, fino a qualche ora fa- Harry cercò Liam e Zayn nella folla- ma a quanto pare, avranno avuto di meglio da fare- sorrise falsamente – tu invece?-
-i miei amici ubriachi non sono di ottima compagnia- alzò le spalle
-perché nessuno di loro è gay? – chiese Harry noncurante
-esatto- rise- beh anche tu, no?- Michael lo guardò titubante
-non ti arrendi eh? – Harry sorrise- ci proverei anche, ma sul serio- lo guardò tristemente- è più forte di me-
-quindi c’è un altro- affermò il ragazzo comprensivo- e lui dov’è ora?-
-questa è una lunga storia- portò lo sguardo al loro tavolo, Louis stava discutendo animatamente con Eleanor, e lo stava fissando. Sbuffò arrabbiato e tornò a guardare Michael- non voglio pensarci-
-dicono che l’alcool risolve tutto! –i due ragazzi fecero scontrare i loro bicchieri
-sperando mi facciano tornare sano e salvo a casa- disse e poi bevve tutto d’un sorso. Il telefono gli vibrò.

“Che c’è? Louis non è disponibile ci provi con gli altri?” Harry guardò Louis.
“Che c’è? Non hai di meglio da fare che osservarmi? P.s. la tua ragazza è molto arrabbiata, che hai fatto Loulou?”

-immagino sia quella persona- lo interruppe il ragazzo dai capelli strani
-già- poggiò il telefono sul bancone

“Non sono affari tuoi, pensa al tuo amichetto, cerca attenzioni” Harry rise ironicamente.
“Neanche il mio amichetto è affar tuo <3” Questo conversare, cominciava a piacergli.

-forse è meglio che vada- Michael si alzò ed Harry lo fermò per un braccio
-no no rimani, scusami hai ragione- non poteva perdersi l’opportunità di vedere Louis geloso.

“Fottuto Styles!” Harry guardò Louis uscire arrabbiato dal locale seguita da un Eleanor al quanto sconvolta.

-bene, dicevamo?- aveva avuto quello che voleva.
Mancava circa un quarto d’ora alla mezzanotte. A parte Michael che lo seguiva ovunque, Harry era rimasto solo. Si fece largo tra la folla. Trovò Niall che scherzava con alcuni tizi.
-Niall, dove eri finito? – il biondo si girò e quando lo vide, gli saltò addosso.
-Harryyyyy- gli cinse il collo- amico mio!-
-sei ubriaco? – gli bloccò il viso con le mani guardandolo meglio
-no- gli sussurrò all’orecchio ridendo – fa finta che lo sia, ok? Ho un piano- ok diceva la verità, ma che gli passava per il cervello a quel maledetto irlandese?
-non voglio saperne nulla- Harry alzò le mani in segno di arresa.
-gli altri?- il riccio alzò le spalle e scosse la testa. Un altro messaggio, a quanto pare non era l’unico ad averci preso gusto.

“L’ho lasciata.” Non ebbe il tempo di metabolizzare quelle parole- devo andare- disse più a Niall che al ragazzo dietro di lui.

-dove vai, è quasi mezzanotte! – scherzò Niall
-Louis.- il biondo non aggiunse altro, lo abbracciò- fa gli auguri da parte mia- gli sorrise ed Harry annuì.
 Nel giro di dieci minuti si ritrovò nel giardino di casa Tomlinson. Di suonare alla porta, non se ne parlava. Optò per la finestra. La stanza di Louis si trovava vicino ad un albero, non sarebbe stato difficile salirci. Magari avrebbe rovinato i suoi vestiti, ma poco gli importava. Con qualche sforzo e la camicia strappata sul retro, entrò nel balcone e bussò piano alla finestra. Un Louis con i vestiti sgualciti e i capelli che non ne volevano sapere, si avvicinò alla finestra incredulo. Si guardò intorno, corse a chiudere la porta e tornò alla finestra aprendola.
-Ha-Harry che ci fai qui? – il riccio notò gli occhi gonfi e rossi. Gli sussurrò di rimanere in silenzio e si avvicinò per abbracciarlo.
-sono qui- gli sussurrò dolcemente nell’orecchio. Louis afferrò maggiormente le sue spalle, ricominciando a singhiozzare. – vieni- il ragazzo si lasciò portare accanto al letto, si infilò con Harry sotto le coperte, e si fece avvolgere dalle sue braccia. Rimasero in quella posizione, anche quando i singhiozzi di Louis si trasformarono in respiri tranquilli e regolari- sono qui Lou- disse baciandogli i capelli e chiudendo gli occhi.
 
 
 
 
Titolo canzone : Iris/ Goo goo dolls http://youtu.be/NdYWuo9OFAw
Ed eccomi qui! Come vedete le cose tra Louis ed Harry si stanno evolvendo, ma non sappiamo cosa ne sarà di loro. Poi ci sono gli Ziam, finalmente hanno avuto la loro prima volta. Non sono brava con quel genere di descrizioni, quindi vi ho evitato un male fisico e psicologico :) Non sapevo se aggiornare oggi, dopo Story of my life e l’epilogo di Akob sono entrata in crisi. Ero troppo sopraffatta per fare qualsiasi cosa.
Come sempre ringrazio la mia migliore amica M. <3, chi mi sostiene sempre, @liamsoath per il banner, le 27 che la seguono, le 5 che la ricordano, le 15 che la preferiscono e le ragazze che recensiscono ogni singolo capitolo, siete davvero dolci e non vi ringrazierò mai abbastanza! Al prossimo, Fra <3
 

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Capitolo 8
*** 8. Over again ***


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8. Over Again

Mai nei suoi diciannove anni, Louis provò una bellissima sensazione svegliandosi nel suo letto. Si strinse maggiormente in quel calore che lo circondava, rise quando con i piedi toccò qualcosa di freddo. Quando finalmente aprì gli occhi, si rese conto di essere tra le braccia di qualcuno, e che quella cosa fredda fosse un piede attorcigliato al suo. Harry. Rimase immobile alcuni secondi, indeciso sul da farsi. Era una cosa strana per lui. Era già successo che dormissero assieme, ma questa volta era diverso, loro lo erano. Si voltò appena posizionandosi su un fianco e guardando il suo migliore amico. Perché lo era ancora vero? Gli spostò una ciocca di capelli dal viso. Ripensò a quella mattina, quando a casa di Niall, Harry lo aveva svegliato dolcemente ed erano finiti a lottare uno sopra l’altro, quasi a baciarsi. Ma certo, perché non lo aveva capito subito? Probabilmente quel giorno lo aveva fatto impazzire con i suoi gesti confusi, gli aveva messo in testa strane idee. Fu riscosso dai suoi pensieri, quando il braccio di Harry lo strinse di più, come se non volesse lasciarlo mai. Sorrise, e notò lo stesso sguardo sul viso del riccio. Chissà se stesse pensando a loro. Louis chiuse gli occhi frustrato, come gli veniva in mente di pensare certe cose? Avrebbe dovuto mettere in chiaro le cose con Harry, non era cambiato assolutamente nulla tra loro. Però Harry era corso da lui, non appena aveva saputo di El, che poi pensandoci nessuno dei due ne era rimasto male, erano entrambi… sollevati? Si, probabilmente si.  Harry era lì per lui. Sorrise ancora una volta e cercò di liberarsi dalla stretta. Indossò dei vestiti puliti e decise di andare a preparare la colazione. La porta della stanza era socchiusa, strano, ricordava di averla chiusa. Non ci pensò più di tanto e scese le scale. Entrò in cucina e mise a preparare il caffè. Delle voci sussurrate provenivano dal giardino. Riconobbe quella di sua madre e quella intimidatoria di suo padre. Che ci faceva a casa sua?
-Johannah tu non capisci, questa cosa non è affatto normale!- il padre alzò il tono. Louis si avvicinò piano alla porta, cercando di non farsi vedere.
-per te nulla è normale, sono ragazzi, lascialo stare per favore- fu la risposta di sua madre
-questo non significa niente! E’ tuo figlio! Possibile che da sola non riesca a gestirlo, sei sua madre, devi indicargli la giusta strada, non, non so neanche come descrivere quella cosa! – colpì il muro accanto alla porta. Perché parlavano di lui?
-che sta succedendo? – chiese uscendo in giardino e affiancando sua madre
-lascia stare Lou- le rispose quella poggiandogli una mano sulla spalla
-per una buona volta, hai ragione Jay- disse il padre riprendendo la giacca
-no adesso me lo dite, parlavate di me no? Bene, qual è il problema?-
-la verità è che a tuo padre non importa nulla di noi, così decide di fare una visita di tanto in tanto per rimettersi la coscienza a posto- anche Jay parve innervosirsi- e ora se ne stava andando, vero Austin?- Louis li guardò confusi
-di cosa hai paura Jay, di dire a tuo figlio che sei preoccupata per i suoi gusti?- rise amaramente l’uomo
- basta! Di cosa state parlando?- sbottò Louis
-visto che tua madre non ha mai avuto il coraggio per nulla, te lo dico io.- si aggiustò la cravatta avvicinandosi al figlio- devi smettere di vederti con Harry, non dovrà mettere più piede in questa casa, non dovrete più vedervi al di fuori, sono stato chiaro?-
Louis spalancò gli occhi, cosa centrava ora Harry?- non ti pare di aver perso l’autorità in questa casa, dal giorno in cui sei andato via? – Louis serrò i pugni
-Lou calmati- provò suo madre. Louis non si era mai rivolto in quel modo verso il padre, non condivideva nessuna delle sue scelte, ma gli aveva portato sempre rispetto. Ma ora, dopo tanto tempo come osava presentarsi in quella casa, oramai non più sua, e decidere per loro?
-al contrario di quello che pensi io tengo a voi, proprio per questo devo tutelare le mie figlie! Come pensi reagirebbero le persone se sapessero di questo rapporto? Non è sano Louis, capiscilo! Ti abbiamo cresciuto nei migliori modi possibili, non abbiamo sbagliato mai nulla con te, perché ci stai ripagando in questo modo?- Louis si staccò dalla presa della madre
-in quale modo?- avanzò verso il padre
-vi ho visti in quel fottuto letto, in casa nostra cazzo, con le tue sorelle nella stanza accanto! –il ragazzo si bloccò, spalancando la bocca
-cosa? Io e Harry siamo amici- cercò di spiegare
-Oh ma per favore, due amici non si abbracciano in quel modo, due amici non dormono insieme! – l’uomo stava perdendo le staffe, ma a Louis a quel punto non importava nulla
-no no, - Louis si torturò le mani- tu non sai che rapporto abbiamo io e Harry, non lo conosci, non conosci me! Questa non è più casa tua, te ne sei fregato altamente di noi per tutto questo tempo, e ora non puoi venire qui, come se nulla fosse, e dirmi quello che devo fare! Se pensi che non vedrò Harry perché me lo hai detto tu, ti sbagli di grosso, sceglierei lui a te, sempre! –
-sono tuo padre, cerca di portarmi rispetto! – fece per tirargli uno schiaffo ma Louis gli bloccò il polso
-hai smesso di esserlo tempo fa, ora se non ti dispiace – indicò l’uscita di casa. Non aspettò nessuna risposta, spinse piano sua madre dentro casa e chiuse la porta.
-Lou- disse la madre abbracciandolo
-mamma per favore non dire nulla, ok?- rispose nervoso
-a me non importa, qualsiasi scelta tu faccia io ti starò accanto, sono tua madre, voglio solo che tu sia felice- gli accarezzò le guance rosse per la rabbia. Louis si lasciò abbracciare ancora una volta, mimando un ‘ti voglio bene’.
 Quando Harry si svegliò sentiva freddo. Faceva fatica ad aprire gli occhi. Con la mano corse a cercare Louis, quando constatò che fosse l’unica persona in quel letto, aprì gli occhi sollevandosi. Forse correre da lui, la sera prima, era stato un errore e adesso era scappato impaurito. Non doveva forzare troppo la mano. Si alzò in fretta e mise le scarpe. Scese piano le scale, pensando alle bambine che dormivano. Si avviò piano alla porta di casa.
-dove stai andando? – Harry sussultò girandosi. Louis con vestiti diversi rispetto a quelli della sera precedente gli stava sorridendo.
-Louis… - mormorò Harry
-buongiorno! – disse contento- ti ho preparato la colazione, ne vuoi?-
-tu cosa? – chiese il riccio incredulo
-si avanti, non lamentarti e apprezza il gesto- Harry quasi non ci credette, sorrise imbarazzato e lo seguì in cucina. Si sedettero uno di fronte all’altro. Louis versò una tazza di caffè e gliela porse. Passò un lasso di tempo in cui nessuno dei due fiatò.
-tua madre? – chiese Harry senza guardarlo
-aveva il turno in ospedale- sospirò pensando a qualche ora prima, Harry annuì – te ne stavi andando senza salutarmi? – chiese Louis alzando un sopracciglio e sorridendo
-io, no, cioè si, ma- balbettò il riccio- credevo non volessi parlarmi ecco…- Louis poggiò la tazza sul tavolo, e portò le mani sotto il mento guardandolo.
-non ne vedo il motivo- sorrise- grazie comunque- questa volta Harry lo guardò e sorrise di ricambio.
-tu, ehm come stai?- continuò a fissarlo
-io bene- alzò le spalle- tu Harry?-
-anche io- Louis guardò dietro di lui sorridendo. Harry non ebbe il tempo di voltarsi che sentì due mani sugli occhi- oh, vediamo un po’ chi sei… - toccò le piccole manine lisce- Lottie?
-no no- esclamò la bimba
-Fizzy?- ancora no- ehm Phoebe?
- no- rispose ancora la bimba triste
-oh ma certo, tu sei la mia principessa Daisy! – si voltò prendendo la bambina in braccio
-bravo cupcake!- esultò lei abbracciandolo – Louis posso guardare la tv? – il fratello le sorrise annuendo. Raggiunse il posto accanto ad Harry prendendo in braccio sua sorella
-vieni con noi cupcake? – Louis si rivolse ad Harry ridendo
-vuoi per caso che ti ricordi il tuo soprannome Boo Bear? – rispose Harry alzandosi. Louis alzò gli occhi al cielo e gli diede una spinta con i fianchi. Insieme raggiunsero il salotto per guardare la tv.
Daisy si accoccolò sul petto di Harry, mentre guardavano Peppa Pig.
-perché non sei venuto più a trovarci? – chiese la bambina spostando lo sguardo dalla tv ad Harry
-ehm io.. – cominciò a balbettare, Louis prese la parola
-aveva altre cose da fare Daisy, non può passare pomeriggi interi qui con voi- rispose esasperato, Harry lo ammonì con lo sguardo
-quello che voleva dire tuo fratello- tornò a guardare la bambina- è che sono stato impegnato, ma sarò ben felice di passare del tempo con voi, come prima- le sorrise dolcemente
-grazie Harry- la bambina fece la linguaccia al fratello- visto? Lui vuole più bene a noi- Harry e Louis si guardarono subito, e il riccio avvampò.
-credici- le sorrise ironico Louis, Harry si sentì morire. Louis stanco dei cartoni, cambiò canale, lasciando ad un programma ridicolo. Daisy si riaddormentò, sbavando sulla maglietta del riccio, il quale si tratteneva dal ridere per non svegliarla. Dopo l’ennesima battuta del conduttore scoppiò a ridere, quasi con le lacrime agli occhi. Poco dopo il campanello di casa trillò. Harry sussultò voltando verso Louis, il quale lo guardava sorridendo.
-ehm Lou, hanno suonato- gli disse impacciato. Il castano non fece una piega.
-vado io- rispose una Lottie appena sveglia. Louis lo fissava ancora e sorrideva.
-perché mi guardi così? – chiese allora
-no, niente-Louis scosse la testa ridendo. In realtà avrebbe voluto dirgli che non aveva mai visto nulla di più bello. Una delle cose che gli era sempre piaciuta di Harry era il sorriso. Quando sorrideva, lo faceva con ogni singolo muscolo del corpo. Gli si formavano quelle tenere fossette agli angoli della bocca, gli occhi scintillavano di un verde acceso e portava sempre la mano destra sullo stomaco.
-è per voi- Lottie rientrò in salotto seguita da altri tre ragazzi.
-buongiorno ragazzi- salutò Liam tutto contento, mentre Zayn gli stringeva possessivamente una mano.
-a voi!- salutò Louis- come sapevate che eravamo qui? – chiese, facendo accomodare i suoi amici
-me lo ha detto Harry- rispose Niall buttandosi accanto ad Harry
-sarà meglio che porti Daisy di sopra- il riccio si alzò dopo che Louis annuì
-aspetta vengo anche io, devo andare in bagno- anche Zayn lo raggiunse, sotto lo sguardo indagatore del suo fidanzato.
Raggiunto l’ultimo scalino, Harry entrò nella stanza delle gemelline.
-Zayn il bagno è la stanza accanto- gli disse senza guardarlo
- ma figurati se devo andare in bagno! – rise piano- devo parlarti- uscirono dalla stanza ed Harry chiuse la porta.
-di cosa? – Zayn alzò gli occhi al cielo
-avanti, Niall mi ha detto che ieri sei corso per venire qui, che è successo?- chiese impaziente
-nulla, Louis ha lasciato Eleanor- rispose il riccio noncurante- e io l’ho consolato tutta la notte, tutto qui-
- e questo lo chiami nulla?- lo afferrò per le spalle- avete passato la notte insieme?- Harry arrossì
-ma che ti salta in mente, non in quel senso! – si coprì il viso per l’imbarazzo- Zayn sei odioso, adesso non riuscirò a guardare Louis per tutta la giornata!- il moro rise
-non sai che ti perdi! – lo guardò serio
-oddio, finiscila ti prego- quando vide che Zayn non stava ridendo, lo osservò- che vuoi dire?- ci pensò qualche secondo- tu e Liam? Oddio!-
-Harry mi sembri una checca isterica, ti calmi per favore? – non riuscì a trattenersi dal ridere- comunque è stato bellissimo- sorrise compiaciuto
-sono davvero felice per voi- lo abbracciò forte
-ehm ragazzi, scusate- tossì Louis raggiungendoli, i due si staccarono subito.
-disturbo?- passò lo sguardo da Harry  a Zayn e viceversa
-no affatto- rispose prontamente il riccio- stavamo solo parlando-come se volesse dargli spiegazioni, il moro rise per la sua espressione
-abbiamo un problema- i due lo guardarono interrogativi- Niall è in crisi-
-certo che da noi, non ci si annoia mai- disse Zayn facendoli ridere.


 
Titolo della canzone -- > Over Again/One Direction  http://youtu.be/bFsN4qQiFP0

ANGOLO AUTRICE: Ciao a  tutte! Vado un po’ di fretta, quindi oggi vi salvo dal solito noioso “Angolo autrice”. Come vedete Louis ha preso una scelta per quanto riguarda suo padre e Harry, ma non ha ancora deciso che farne della sua vita. Questo conflitto con il padre porterà a qualcosa altro, che vedrete prossimamente. Ringrazio le ragazze che hanno recensito, grazie mille siete dolcissime! Ringrazio chi la segue, la ricorda e la preferisce. Mi aspetto vostri commenti, brutti o buoni che siano, alla prossima <3 Fra

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Capitolo 9
*** 9. Look after you ***


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9. Look after you

Per essere Gennaio, Londra era abbastanza calda quel giorno. O forse era  il contatto di Liam a fare questo effetto a Zayn.
Aprì gli occhi, sorridendo alla vista della spalla nuda del suo fidanzato. Quando Liam si mosse nella sua direzione, chiuse gli occhi.
-mi stavi fissando- sussurrò ad occhi chiusi, ma Zayn non disse nulla. Il moro li riaprì. – lo stai facendo ancora – sorrise. Al terzo tentativo Zayn si fece beccare e Liam gli saltò addosso ridendo.
-beccato! – ammise colpevole
-a proposito di questo, pensi che qualcuno della tua famiglia ci beccherà prima o poi?- chiese Liam imbarazzato
-e allora? Problemi loro- Zayn gli baciò il collo- poi Wal lo sa- disse noncurante, continuando la scia di baci.
-cosa hai detto? – si staccò improvvisamente il castano
-che Waliyha lo sa- gli accarezzò dolcemente le spalle, per poi stringerlo.
-glielo hai detto?- chiese preoccupato
-ma no, è abbastanza intelligente da capirlo da sola – sorrise- credo lo abbia capito la notte di Capodanno- rise nascondendo il viso nel collo di Liam
-sei un idiota- gli colpì una spalla, facendolo gemere dal dolore – oddio, questo è imbarazzante- si coprì il viso con le mani, poggiando la testa sul petto del moro.
-invece tu sei un amore quando arrossisci- gli tolse le mani per poterlo guardare- mi vuoi dare il buongiorno come si deve?- Liam lo guardò
-Zayn abbiamo scuola tra esattamente- si sporse per vedere l’orologio e tornò su Zayn- venti minuti-
-credo che la mia famiglia abbia assistito già tanto, questa notte- rise- volevo solo un bacio- Liam si morse le labbra e piano fece combaciare le loro labbra.
-buongiorno amore mio- gli sussurrò il moro
-buongiorno coglione- lo prese in giro Liam, alzandosi dal letto e lasciandolo solo e confuso.
Erano più di quindici minuti che Harry aspettava Louis. Gli aveva promesso che gli avrebbe dato un passaggio a scuola, per il ritorno dopo le vacanze. Non avevano più parlato del loro rapporto, erano tornati ad essere amici come prima, o quasi. Stanco digitò il suo numero, avviando la chiamata.
-pronto?- rispose
-Lou- sbuffò il riccio
-oddio Harry hai ragione, scusami! – sospirò, e lo sentì camminare- ho fatto tardi, perché stamattina ho avuto un’altra mezza discussione con mio padre-
-tranquillo, scusami se ti ho chiamato- rispose Harry colpevole
-ma no, hai fatto bene- lo sentì sorridere- entro alla seconda ora, ci incontriamo al mio armadietto?-
-si!- esultò un po’ troppo forte e Louis rise
-allora a dopo Hazza- chiuse la chiamata.
-oh Loulou, quanto mi manchi  e io ti manco? – Harry si voltò osservando sua sorella prenderlo in giro.
-sai che non sei divertente?- indossò il cappotto e prese lo zaino
-ma vedere te che amoreggi al telefono con il tuo migliore amico, si- rise ancora
-Gem! – la riprese arrossendo- noi.. noi non stavamo amoreggiando-
-che tenero- gli strinse le guance, pizzicandogliele
-meglio che vada- sbuffò spazientito il riccio
-si Hazza corri da Loulou- Harry si chiuse la porta alle spalle sbattendola.
Il riccio si portò i capelli all’indietro e alzando lo sguardo notò un ragazzo biondo seduto sul marciapiede di casa sua.
-Niall?- chiese. Quello si voltò verso di lui.
-ci hai messo una vita- si alzò in piedi affiancandolo
-si ho fatto tardi- mormorò- che ci fai qui?- i due cominciarono ad avviarsi verso scuola
-non volevo andarci solo, ecco..- sussurrò appena, si aspettava un rimprovero da parte di Harry, ma quello che ricevette fu un abbraccio.
-sei preoccupato per quello che è successo?- gli chiese dolcemente.

Flashback
-si può sapere che è successo al piccolo Niall- chiese Zayn sedendogli accanto
-dai Niall, racconta a loro ciò che hai detto a noi- Louis ed Harry rimasero in piedi uno accanto all’altro, mentre Liam sedeva alla destra del biondo.
-a Capodanno credo di aver bevuto un bel po’- ammise Niall abbassando lo sguardo
-oh si lo avevo notato- commentò Harry ricevendosi una gomitata dal suo migliore amico- ahi! – lo spinse piano.
-continua- lo spronò Zayn
-ho baciato qualcuno-Niall nascose il viso tra le mani
-ottimo no?- chiese ancora Harry
-ma lo fai finire di parlare? – Louis sbuffò esasperato. Portò  una mano sulle labbra del riccio, così da non farlo intervenire più- continua pure Nialler- Harry cercò di dimenarsi
-questo qualcuno è Josh-
-Lani- disse all’unisono Harry, liberatosi di Louis- aspetta, cosa ha detto? – Louis scosse la testa
-stavamo scherzando e…- si alzò in piedi agitato- non so è successo-
-ma un bacio bacio? – chiese Zayn interessato
-non ti ci mettere anche tu- lo riprese Liam
-nono- rispose subito Niall- solo un bacio a stampo-
-non c’è nulla di male- Harry guardò Louis il quale evitava il contatto visivo con chiunque
-guarda noi per esempio- lo salvò Zayn indicando se stesso e Liam
- ma io non sono gay!-il moro scosse la testa- comunque, essendo ubriaco forse non lo ricorderà…- cercò il consenso dei suoi amici- perché non lo ricorderà vero? –.
Fine flashback


-Ho paura che ricordi tutto, sono stato uno stupido- affondò le mani in tasca
-ma se anche fosse, è capitato, non sentirti in colpa, eravate in due no?- Niall lo guardò e annuì- andrà tutto bene- gli cinse le spalle con un braccio e arrivarono a scuola. Josh vedendoli li raggiunse sorridendo. Niall spostò lo sguardo dal biondo ad Harry.
-scusa- mormorò e passò accanto a Josh senza guardarlo.
-ehi Nialler- lo chiamò, non ricevendo risposta – che ha? – chiese ad Harry
-ehm niente, credo non sia giornata-
-magari ci parlo dopo- Harry annuì interdetto.
Quando trillò la campanella, Harry si avviò esaltato nei corridoi. Si poggiò alla parete di fronte all’armadietto di Louis. Del ragazzo neanche l’ombra. Lo aspettò invano per altri quindici minuti, quando si accorse di essere rimasto l’unico che gironzolava nel corridoio, tornò in classe.
In quell’ora Zayn e Louis sarebbero stati in classe insieme, quindi probabilmente il moro poteva aiutarlo.

“Louis è in classe? Haz”
“ no, stavo per chiederti se sapessi dove fosse. Credo che non sia venuto, Z.”

-avrebbe potuto avvisarmi! – sbottò arrabbiato
-Styles la prego di fare silenzio- lo riprese il docente di Biologia.
-mi scusi, posso andare in bagno? – questo acconsentì.
Uscì dalla classe e tornò all’armadietto del suo migliore amico. Controllò il telefono, ma non trovò nulla che riguardasse Louis.
-Harry!- il riccio si voltò trovandosi Lottie alle spalle
-ehi, sai per caso dov’è tuo fratello?- chiese, rimettendo il telefono in tasca
-credevo lo sapessi- Harry scosse la testa- stamattina ha avuto una discussione con papà- la ragazza storse il muso
-si questo me lo ha detto, ma cosa centra?-
-papà si è sentito male, e l’unico a volerlo accompagnare in ospedale è stato Lou- rispose come se la cosa non le riguardasse affatto.
-oh- sussurrò appena il riccio- grazie, ciao Lots- corse vie e si rinchiuse nel bagno per poter chiamare sua sorella.
-hai marinato la scuola razza di deficiente? – rispose sua sorella
-ciao anche  a te Gemma, e la risposta è no- sbuffò
-che hai combinato, dove sei? – chiese autoritaria
-Gemma mi fai parlare?- la sorella mugugnò qualcosa- sono a scuola, ma devi venirmi a prendere-
-scordatelo! Mamma si arrabbierà con me, solo per un tuo stupido capriccio-
-per favore Gem, è una cosa importante-
-non mi interessa se ieri sei stato dal tuo fidanzato, invece che studiare- Harry alzò gli occhi al cielo
-si tratta proprio di lui- si riprese pensando a ciò che aveva detto- cioè si tratta di Louis, e non è il mio fidanzato- sua sorella borbottò un “certo”- allora?- non ricevette subito una risposta.
- e va bene- concluse- sarò lì tra poco. Harry chiuse la chiamata e corse in classe, preparando il suo zaino. Circa quindici minuti dopo, il bidello entrò in classe chiedendo di far uscire Styles.
Quando uscì trovò sua sorella che lo guardava a braccia conserte- sei in debito con me- mormorò
-sai che ti voglio tanto bene? – Gemma gli fece il verso.
Arrivato in ospedale, Harry si guardò intorno cercando qualche faccia famigliare.
-posso aiutarti? – chiese educatamente un’infermiera
-ehm, cerco la stanza del signor Tomlinson- la donna lo scrutò
-sei per caso un parente di Jay? – il riccio si diede dello stupido per non averci pensato prima, Jay lavorava in quello ospedale
-no, sono un amico di suo figlio- spiegò imbarazzato
-oh si Louis, non lascia suo padre neanche un attimo- per quanto potesse odiarlo, Louis era fatto così, gli sarebbe stato accanto fino alla morte. Poteva trattarsi anche del suo peggior nemico, ma Louis è troppo buono per abbandonare chiunque. – secondo piano, in terapia intensiva- concluse sorridendo la donna. Harry la ringraziò e prese le scale piuttosto che l’ascensore. Aveva bisogna di scaricare la tensione che si affiorava nelle sue vene.
Fece un grande respiro ed entrò nella grande stanza. I pazienti uno accanto all’altro, senza distinzione di sesso, divisi da una mezza tendina che lasciava intravedere tutto, perfino i tanti macchinari attaccati al corpo di Austin Tomlinson.
-Lou- chiamò il ragazzo seduto accanto al letto. Quello si voltò di scatto.
-Harry che ci fai qui?- chiese sorpreso, lo tirò verso di se e chiuse la tenda
-Lottie mi ha detto quello che è successo, e io ti ho aspettato tutto il giorno, io- si bloccò asciugandosi la fronte di sudore
-oh Harry- lo abbracciò forte- scusami se non ti ho avvisato- è stato tutto così improvviso- si staccarono appena
-lui come sta? – chiese indicandolo
-ha avuto un infarto e adesso lo tengono sotto controllo- spiegò, il riccio annuì
-ragazzi che ci fate qui? Non sapete che bisogna entrare uno alla volta?- li riprese un infermiere molto giovane
-ci scusi, è colpa mia- ammise Harry
-Hazza perché non mi accompagni a prendere un caffè? – chiese Louis con un sorriso forzato. Il riccio lo seguì fuori in corridoio. Louis inserì le monetine nel distributore e il caffè prese a scendere nel bicchiere.
- e tu come stai?- chiese intimorito Harry
-ci credi che non lo so?- sospirò pesantemente- non provo nulla, ero così arrabbiato, poi l’ho visto cadere e io non so cosa mi sia successo- prese il caffè e si sedette su una delle sedie lì vicino- ho la mente annebbiata- lo guardò con gli occhi lucidi- dovrei sentirmi in colpa! E’ colpa mia se adesso è in quel letto-
-no Lou fermati! Che stai dicendo?- Harry lo costrinse a guardarlo
-è solo colpa mia- continuò, lasciando il caffè da parte e torturandosi le mani
-per cosa avete discusso?- chiese innocentemente il riccio, Louis lo guardò e sorrise amaramente
-per qualcosa a cui tengo, e che non voglio perdere per nulla al mondo- abbassò lo sguardo. Harry lo guardò per qualche secondo, poi si fissò le scarpe
-e a tuo padre non sta bene?- continuò
-a mio padre non sta mai bene nulla- rise ironicamente- ma ci sono solo io ora- sussurrò- devo prendermi cura di lui- ammise più a se stesso
-non devi sentirti in colpa, mi hai capito? Scusa se lo dico, soprattutto in questo momento, ma se tuo padre è una testa di cazzo, non devi essere tu ad assumerti le sue responsabilità- alzò di poco il tono arrabbiato. Louis lo guardò serio per un po’ di tempo, poi scoppiò a ridere –perché ridi? – chiese preoccupato, controllandosi se avesse qualcosa fuori posto.
-tu invece ti stancherai mai di prenderti cura di me?- gli sorrise dolcemente ed Harry arrossì abbassando lo sguardo- credo di no- rispose per lui, accarezzandogli i ricci
-posso restare qui con te? – chiese timoroso Harry
-me lo stai chiedendo davvero?- il riccio annuì- in questo momento non desidero vederti altrove- sospirò avvicinandosi- se non qui con me-.
 
 
 
 
 
Titolo canzone: Look after you ovviamente di Louis Tomlinson ---> http://youtu.be/zVjxRbN-JVs

ANGOLO AUTRICE: buon pomeriggio a tutte! Bene, avete visto cosa è capitato a Niall, ebbene si ha baciato Josh. Nei prossimi capitoli, capirete qualcosa di più. Poi c’è il risveglio Ziam, che io adoro, ma che non saranno mai come quelli di No sound but the wind, se non la conoscete, ve la consiglio spudoratamente, come A kind of brothers ovviamente. Infine ci sono i Larry, Tomlinson senior fa ancora la sua comparsa, in un certo senso, e Louis è così disperato da non ragionare più, ma si lascia andare tra le braccia del suo migliore amico. Probabilmente ferendolo. Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate, cosa vi aspettate soprattutto, sono molto prevedibile oppure no? Personaggio preferito? Passo ai ringraziamenti:
ringrazio chi continua a sopportarmi e a leggere questa storia, alle 19 recensioni ( Franci love 1D, Nadia_Cuffola, Love is equal non so davvero come ringraziarvi ragazze, davvero <3), alle 20 che la preferiscono, alle 5 che la ricordano e alle 31 che la seguono. Grazie mille! Scrivetemi vi prego!  Alla prossima, Fra <3

 

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Capitolo 10
*** 10. Through the dark ***


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10. Through the dark

Era passata una settimana da quando il signor Tomlinson ebbe un infarto. Una settimana da quando Niall evitava Josh, una settimana dall’unica volta che Liam si era dato a Zayn. Una settimana che Harry non chiudeva occhio per stare accanto a Louis e suo padre.
Quella mattina Liam si alzò con il buon proposito di cucinare i biscotti preferiti di Louis, così da risollevargli il morale almeno un po’.
-Liam non farmi trovare casini, pulite tutto e non distruggetemi casa- gli disse sua madre per l’ennesima volta
-si mamma ho capito, adesso vai che stanno arrivando- sbuffò spingendola fuori di casa
-ricordati che per le cinque sarò qui- continuò
-mamma, per quell’ora io sarò già fuori di qui- le sorrise ironicamente. Mentre apriva la porta, si ritrovarono Zayn con un pugno a mezz’aria pronto a bussare.
-salve signora Payne- la salutò cordialmente
-ciao Zayn, diglielo tu- guardò entrambi- non dovreste cercarvi una ragazza piuttosto che preparare dolci? – il moro rise imbarazzato, mentre Liam alzò gli occhi al cielo esasperato.
-certo ci penso io- annuì Zayn. La signora Payne andò via vittoriosa.
-non posso crederci- sbuffò Liam
-dai tua madre è simpatica, e vuole solo il tuo bene- lo incoraggiò il suo ragazzo- buongiorno comunque- gli stampò un bacio sulle labbra
-buongiorno a te- sorrise imbarazzato
-ragazzi per favore- li riprese Niall entrando in casa e richiudendo la porta subito dopo- allora questi biscotti?- chiese entrando in cucina
-fa come se fossi a casa tua- ironizzò Liam
-oh grazie Leeyum- Zayn lo guardò male per il nomignolo usato- lo sto già facendo- sorrise- iniziamo?-
-ehm veramente- iniziò Liam, mentre il campanello di casa trillò- ecco, Niall andresti tu?- il biondo alzò le spalle e andò ad aprire.
L’ultima cosa che si aspettava era ritrovarsi uno Josh con l’affanno, probabilmente per la corsa, d’avanti.
-ciao Niall- lo salutò quello scompigliandogli i capelli biondi. Niall non rispose, ancora sorpreso.
Lo seguì in cucina, cercando con lo sguardo Zayn. Quando il moro lo vide, lo raggiunse preoccupato.
-tutto ok Nialler?- gli chiese prendendolo in disparte
-pensi che sia tutto ok? – indicò con un cenno del capo il ragazzo che stava indossando un grembiule, decisamente da donna.
-avanti, anche lui è amico di Louis, e poi è una buona occasione per ritornare a parlare- lo spronò
-se l’ho evitato per giorni ci sarà un motivo- allargò le braccia in segno di protesta
-credo che sia ora di smetterla Niall, avanti- lo spinse, non aspettando una sua protesta.
-Harry? – chiese Josh impastando la farina con le uova
-è con Louis, costantemente- spiegò Liam– credo che lo segua ovunque-Josh rise
-un po’ come Niall e la sua stalker- gli fece l’occhiolino, ricevendosi uno sguardo truce da parte del biondo.
-Lee devo andare in bagno- intervenne Zayn
-certo Zay, vai pure- gli sorrise il suo ragazzo
-no, non hai capito, ho proprio bisogno di andarci- finalmente Liam capì che voleva essere seguito
-non conosci la strada Zayn? Eppure sei di casa qui- lo prese in giro Niall
-va bene, ho bisogno di farmi Liam, sei contento ora?- sbottò innervosendosi, Niall e Josh scoppiarono a ridere, mentre il castano arrossiva.
-certo fate pure- diede loro il consenso Josh- ci pensiamo noi qui, vero? – guardò Niall. Il biondo per un momento non ci pensò, poi capì che sarebbe rimasto solo con lui. Ovviamente provò a fermare i due che salivano le scale, con scarsi risultati.
-finalmente soli- disse Josh guardandolo
-cosa?- spalancò gli occhi preoccupato
-si, parliamo un po’- continuò ad impastare
-non ne ho voglia- mormorò il biondo sciacquandosi le mani
-c’è qualcosa che non va?-
-no, va tutto a meraviglia- rispose freddo. Si avvicinò al frigorifero prendendosi una birra.
-Harry mi disse che non era giornata, ma qui credo che stia durando molto di più- Niall lo guardò accigliato- hai per caso il tuo periodo? – lo prese in giro
-dovrei ridere?- ironizzò Niall
-avanti piantala! – sbottò Josh- ho fatto qualcosa?-
-no, nulla! – alzò il tono di voce
-allora perché mi stai evitando?- smise di impastare, avvicinandosi
-c’è scritto da qualche parte che dobbiamo stare sempre insieme?- continuò Niall distaccato
-ma che cavolo stai dicendo?- gli si mise di fronte- no non c’è scritto da nessuna parte, ma almeno non evitarmi- spiegò
-voglio essere lasciato in pace ok? – urlò Niall esasperato e cercando di passargli oltre
-no, non è affatto ok, spiegami perché- gli bloccò il polso
-guarda che hai fatto! – lo riprese indicandogli la giacca sporca di impasto
-se ne andrà con dell’acqua, non è importante- sbuffò Josh
-si che lo è!- lo spinse poggiando la birra sul bancone
-abbi almeno le palle di dirmi le cose chiaramente, invece di scappare sempre- lo fermò ancora
-non sto  scappando- Niall scosse la testa
-ah no?- Josh rise ironico- lo fai sempre, per qualsiasi cosa- Niall si congelò, pensando che Josh ricordasse- guarda come è andata a finire con lo stalker- il biondo si rilassò, ma non durò molto
-devi farti gli affari tuoi, cazzo!  - lo spinse ancora, ma questa volta Josh reagì spingendolo a sua volta
-sono anche affari miei! Ti ho fatto comodo fin quando ti è piaciuto? – quelle parole furono una botta bella pesante per Niall, che non si lasciò sfuggire l’opportunità di schiaffeggiarlo. Josh si massaggiò incredulo la guancia- ma dico sei impazzito? –
-oddio, scusa- il biondo si portò una mano alla bocca, sorpreso del suo stesso gesto- scusami davvero- disse ancora
-va bene- Josh assottigliò gli occhi, per poi schiaffeggiarlo a sua volta- adesso siamo pari-
- ma vaffanculo Devine- gli si scagliò contro- sei uno stronzo- i due cominciarono a darsela di santa ragione.
Zayn seduto sul letto di Liam, lo guardò fare avanti  e indietro per la stanza.
-Liam vuoi stare fermo?- lo riprese. Il ragazzo fermandosi lo guardò
-dicevi davvero prima?- chiese mangiucchiandosi un’ unghia
-prima quando? – si sdraiò con la schiena, portando le mani in grembo
-quando hai detto.. ehm – approfittò che Zayn non lo stesse guardando- quando hai detto che..-
-che volevo fare l’amore con te? -  Zayn tornò a risedersi e guardarlo- no, ma possiamo approfittarne se vuoi- sorrise malizioso alzandosi
-no Zayn, ti prego ci sono quei due- Zayn prese ad accarezzargli la guancia- e poi… - gli baciò il collo- i bisco- la mandibola- i biscotti e Louis! – si riprese allontanandolo
-andiamo Lee, mi manchi- incrociò le braccia dietro il suo collo
-ma se siamo sempre insieme? – chiese confuso Liam
-sai che non intendo in quel modo- sorrise, facendolo arrossire- io non ti manco? – chiese facendo il labbruccio
-certo che si- ammise poggiando la fronte alla sua- è solo- i due vennero interrotti da un tonfo proveniente dalla cucina- ma che stanno combinando?- si allontanò da Zayn
-forse quello che dovremmo fare noi- rispose il moro attirandolo nuovamente a sé. Un altro rumore.
-No Zayn, cazzo stanno facendo?- fece per uscire dalla stanza
-aspetta Lee, vedrai che non è nulla- cercò di fermarlo, invano. Arrivarono in cucina, quando trovarono i due che si picchiavano
-ma la piantate! – Liam corse a separare i due
-che diavolo è successo?- chiese Zayn tenendo Niall stretto per le braccia
-ha iniziato lui- rispose il biondo indispettito
-cosa? Tu mi hai schiaffeggiato- disse Josh ricomponendosi
-adesso basta! – li riprese entrambi Liam- siete solo due bambini, adesso rimettete tutto a posto e poi andremo in ospedale- incrociò le braccia
-ma- intervenne Niall
-niente ma, pulite tutto, ora! – Zayn rise per l’atteggiamento da mamma che aveva Liam ogni qualvolta che i ragazzi combinavano dei pasticci.
Anche quella notte Harry non aveva dormito, a causa della posizione scomoda che assumeva per far stare Louis a proprio agio tra le sue braccia.
Si era appisolato giusto il tempo di dieci minuti quando un’infermiera lo aveva scosso piano. Riaprì gli occhi cercando di non svegliare Louis.
-scusami se ti ho svegliato, proprio ora- gli sorrise dispiaciuta- volevo avvisarti che il signor Tomlinson si è ripreso e lo abbiamo spostato in reparto-
-oh si, grazie- le sorrise
-lo avvisi tu? – indicò il ragazzo aggrappato al suo petto
-si certo- arrossì imbarazzato. L’infermiera annuì, lasciandoli soli. Vederlo finalmente dormire era una gioia immensa, ma non sapeva se avvisarlo per la grande notizia.
-Louis- gli accarezzò dolcemente i capelli- quello mugugnò qualcosa, stringendosi ancora al suo corpo- Lou- continuò. Louis aprì gli occhi arrossati per la stanchezza.
-è successo qualcosa? – si separò velocemente stropicciandosi gli occhi
-tuo padre si è svegliato – il ragazzo scattò in piedi- aspetta, lo hanno portato in reparto, tra un po’ potrai vederlo- gli sorrise
-oddio che bello – gli saltò addosso abbracciandolo, ed il riccio lo lasciò fare stringendolo. –mi accompagni dentro?- gli chiese staccandosi per guardarlo
-no dai, magari volete il vostro spazio- mormorò Harry
-ma smettila scemo, dai ti prego- lo implorò
-eh va bene- annuì e Louis contento lo prese per una mano trascinandolo con se.
Quando entrarono Louis ebbe l’istinto di lasciare la mano del riccio. Si sentiva ancora in colpa per quello che era accaduto a suo padre e non voleva certo farlo stare ancora male. Harry rimase dietro, poggiato alla porta, mentre si torturava le mani.
-Boo- lo chiamò suò padre con un filo di voce. Louis si meravigliò del nomignolo che gli aveva imposto quando era solo un bambino
-papà- si avvicinò sorridendo- come ti senti? – si sedette accanto a lui sul letto
-adesso bene- gli sorrise affettuoso- oh sei stanco? – gli chiese notando il viso del figlio
-oh no, non preoccuparti, pensa a te- gli rispose Louis accarezzandogli una mano
-ciao Harry- il signor Tomlinson notò il ragazzo accanto alla porta- anche tu non sei in piena forma eh- Louis seguì i loro sguardi preoccupato.
-Harry è stato tutti i giorni- sospirò- qui con me- spiegò
-oh beh, allora devo ringraziarti- gli sorrise
-non ce n’è bisogno signore- mormorò imbarazzato il riccio
-certo che si, ti sei preso cura di lui- gli fece cenno di avvicinarsi e prese entrambi le mani dei ragazzi- sei un ottimo amico per Louis- il figlio non riuscì a credere a quelle parole, sarebbe scoppiato a piangere in quell’istante.
-scusate, - la stessa infermiera di prima entrò nella stanza- Louis ci sono alcuni ragazzi che chiedono di te- sussurrò
-si certo arrivo- sorrise- torno subito- disse lasciando Harry con suo padre. Il riccio si ammutolì e si sedette impacciato sul letto.
-dico davvero Harry, grazie- continuò il padre di Louis- gli sei stato accanto, ne aveva bisogno- Harry annuì guardandosi i piedi- ma ora basta – il riccio alzò la testa guardandolo
-come scusi?- chiese confuso
-hai capito bene, devi tornare ad evitarlo- si tirò a sedere facendolo allontanare- devi stargli lontano, gli stai distruggendo la vita-
-mi scusi, ma non credo sia nella parte della ragione o sbaglio? – chiese Harry incrociando le braccia
-questo è vero, ma io so come ripagare i miei errori, tu invece- sorrise- non farai altro che farlo star male, sai che non sei la scelta migliore per lui- Harry abbassò le braccia stringendo i pugni- lascialo vivere la sua vita, se tieni davvero alla sua felicità, devi stargli lontano- il riccio scacciò via una lacrima quando sentì Louis rientrare in stanza.
-che combinate voi due? – chiese quest ultimo sorridendo felice
-facevamo due chiacchiere tra amici, vero Harold? – il riccio serrò la mascella per poi annuire
-mi fa piacere- sorrise ancora il castano incredulo- i ragazzi sono fuori, vogliono che torni a casa- sbuffò
-e hanno ragione- intervenne suo padre- avete bisogno entrambi di tornare alle vostre case- sottolineando queste parole- e riposare, tornerai domani-
-sei sicuro? Hai bisogno di qualcosa? – chiese Louis avvicinandosi.
-mi basta che domani torni a trovarmi-
-certo papà- si sporse per abbracciarlo. Harry ebbe un conato di vomito vedendo tutta quella falsità da parte di Tomlinson senior.
I due ragazzi uscirono dalla stanza, ed Harry aumentò il passo per allontanarsi.
-ehi Harry ti va di venire a dormire da me?- gli chiese Louis prima di raggiungere gli altri.
-no , mia madre mi aspetta- mormorò non guardandolo negli occhi
-ah capisco- il ragazzo gli si avvicinò accarezzandogli un braccio- domani vieni con me? – gli sorrise
-ehm, veramente avrei un impegno- Louis lo guardò dispiaciuto
-non puoi rimandarlo?- chiese speranzoso, il riccio scosse la testa
-non posso proprio, è importante- non è vero, Louis lo era.
-allora quando ci vediamo?- chiese ancora
-non lo so Louis, un giorno- il ragazzo non riusciva a capire perché quel cambiamento improvviso, fino a qualche minuto prima, sembrava che stesse procedendo tutto bene.
-forse ho capito- Harry lo guardò- hai ragione, scusami. Questi giorni ti ho tolto del tempo, davvero scusami-
-no aspetta, non è così- lo fermò il riccio- sai che lo farei ancora, tralasciando tutto, lo farei- ammise e Louis non potette fare a meno di abbracciarlo
-tornerai vero?- gli chiese all’orecchio stringendosi alle sue spalle.

Ma non bruciarti
anche se gridi ed urli
tornerà indietro
e io sarò qui per te
 Oh io ti porterò oltre le fiamme e l’acqua per il tuo amore
e ti stringerò con forza
spero che il tuo cuore sia abbastanza forte
quando la notte si avvicina a te,
noi troveremo una via attraverso il buio.

 
 
Titolo della canzone: Through the dark / One Direction --> http://youtu.be/LykLu7NE0qw
ANGOLO AUTRICE: eccoci al decimo capitolo! Se siete arrivate fino a questo punto, avete una grande forza e soprattutto mi spiace per voi. Leggere le mie storie non deve essere un grande spasso. Come al solito ringrazio tutte le ragazze che la recensiscono, le 36 che la seguono, alle 21 che la preferiscono e alle 5 che la ricordano. Ringrazio chi mi sprona a continuare, chi sopporta le mie ansie e paure e Martina, che chissà quando lo leggerà <3 Mi scrivete quello che pensate? Le vostre impressioni, cosa vi aspettate e altro. Se volete, potete scrivermi anche su Twitter, sono @larrysarms, spero di ricevere vostri commenti, alla prossima, Fra <3

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Capitolo 11
*** 11. Right now ***


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11. Right now

Quiete. Quello che sentiva Louis attorno a se era un bellissimo silenzio. Sua madre era uscita per andare a lavoro ed aveva accompagnato le piccole dalla nonna, così da farlo rilassare un po’. Quella trascorsa, era stata una settimana pesante, passata in ospedale accanto a suo padre. I sensi di colpa erano diminuiti, soprattutto quando suo padre, una volta sveglio, aveva fatto intendere che la discussione avvenuta giorni prima, fosse ormai passato. Erano le dieci di mattina quando Louis aprì gli occhi. Si era preso un ultimo giorno di vacanze da scuola, il tempo di rimettersi. Si tirò a sedere, scompigliandosi i capelli. Si guardò intorno, cercando il telefono, che trovò sul cuscino accanto al suo.  Notò che non sentiva Harry da un po’, esattamente dal giorno del risveglio di suo padre. Ricordò come fosse cambiato il suo atteggiamento una volta fuori l’ospedale. Forse era stato troppo preso da questa situazione da dimenticarsi del suo migliore amico. Come un richiamo alle sue risposte, il telefono prese a suonare, mostrando il nome di Zayn sullo schermo.

-Zayn non sei a scuola?- sorrise aprendo la chiamata
-si, ma adesso siamo in pausa, così abbiamo deciso di chiamarti- rispose il moro
-abbiamo, chi? – chiese curioso Louis, sperando fosse Harry
-ciao Tommo!- sentì la voce elettrica di Niall e ricambiò il saluto, un po’ deluso.- dimmi un po’ hai dimenticato il compleanno di Harry?- il castano spalancò gli occhi
-cavolo!- sentì i due ridere dall’altra parte della cornetta
-che ti avevo detto Zayn! – il moro sbuffò riprendendosi il telefono
-vi ha detto qualcosa? – Harry doveva avercela tremendamente con lui
-no, solo che ultimamente se ne sta sempre per fatti suoi, e oggi è scazzato- spiegò Zayn
-molto scazzato- si intromise Niall- e quando sta così, sappiamo tutti che è opera tua Tomlinson- il biondo rise
-lo chiamerò- sbuffò Louis togliendosi le coperte di dosso.
-sarà meglio per te, ha deciso che non festeggerà, quindi non fargli passare solo il suo compleanno- aggiunse Zayn. Louis si mosse velocemente vicino lo specchio. Mentre guardava le occhiaie formatosi sotto gli occhi, notò una busta bianca appesa al di sopra dello specchio.
-ma certo! – esclamò prendendo la busta- so io come farlo stare meglio-
-oh no, anche voi, cioè adesso anche voi- balbettò Niall mentre Zayn rideva
-ma cosa stai dicendo?- chiese un Louis confuso
-Niall pensa che anche voi ci diate dentro- disse Zayn ridendo, Louis avvampò
-ma come vi viene in mente?- esclamò indignato- ok ragazzi devo andare- disse cercando di vestirsi
-ci vediamo dopo?- chiese Niall
-no non credo, non saremo a Londra, ci si vede- sorrise Louis
-che vuoi di..- non gli diede il tempo di continuare che chiuse la chiamata.
-e adesso come faccio? – solo una persona poteva aiutarlo in quel caso.

Liam passeggiava tra i corridoi, in attesa che la ricreazione terminasse. Diede un’occhiata in classe di Zayn, non trovandolo. Sicuramente era andato a prendersi un caffè. Quando arrivò al distributore non c’era ombra del moro. Controllò l’ora, aveva solo cinque minuti per vederlo prima di rientrare in classe.
Provò a chiamarlo, ma dopo due squilli scattò la segreteria. Gli aveva per caso chiuso il telefono in faccia?
-oh Liam smettila con queste paranoie- si disse. Raggiunse il cortile. Sentì una risata famigliare, seguita da un’altra. Zayn e Niall. Si sporse dietro il cancello per osservarli, si davano spallate amichevoli mentre se la ridevano. Sentì una stretta allo stomaco. Gelosia? Forse. Era sempre stato a conoscenza di questa amicizia particolare tra i due, quasi fraterna a dire il vero, ma era pur sempre geloso di ciò che gli apparteneva. Poi, c’era da considerare anche che i due si erano avvicinati di più dopo il caso “Josh”.
-ehi Liam- lo riprese Niall ancora ridendo. Il castano scosse la testa e impacciato li raggiunse.
-ciao- mormorò. Zayn gli si avvicinò stringendolo per un fianco. Liam ancora imbronciato evitò di guardarlo, rivolgendosi a Niall
-che facevate? – il suo tono sembrò quasi severo e Niall per un momento rimase sorpreso.
-parlavamo dei Larry-sorrise
-Larry?- chiese Liam alzando un sopracciglio
-si Harry e Louis, una strana teoria di Niall- rise anche Zayn – tu che fai invece? – gli chiese cercando di baciarlo, ma al posto delle labbra trovò la morbida guancia del ragazzo.
-nulla, non vuoi che sia qui? – chiese scazzato
-cosa? – Zayn rise pensando ad uno scherzo – certo che voglio che tu sia qui-
-non sembrava- si distaccò lasciandolo di stucco
- a quanto pare non è l’unico ad essere scazzato – Liam lo guardò di traverso- e io me ne vado in classe- continuò il biondo alzando le mani, in segno di arresa. Liam fece per allontanarsi, quando Zayn lo bloccò per un braccio.
-che ti prende?-  gli chiese cercando i suoi occhi
-nulla, mi lasci? – chiese indicando il braccio
-si scusa- rispose Zayn mordendosi le labbra. Lasciò andare il suo braccio e infilò le mani in tasca- è successo qualcosa?- mormorò
- ti ho detto di no Zayn! – il moro rimase sorpreso dal suo tono e Liam parve accorgersene – scusa, ultimamente sono un po’ stressato- si aggiustò il berretto
-certo- annuì il moro, fece per avvicinarsi ma si bloccò, per una possibile reazione dell’altro
-non mi hai ancora salutato- gli disse sorridendo Liam. Il moro capì a cosa si riferisse. Si guardò attorno e constatando che nessuno li stesse osservando, attirò a se il ragazzo baciandolo.
-va meglio? – gli chiese una volta staccatosi
-si, decisamente- gli sorrise e tornò a baciarlo.

-dimmi ancora perché ho accettato- disse Gemma, ruotando il volante verso destra
-perché vuoi tanto bene a tuo fratello- annuì Louis, sistemandosi meglio la cintura
-esatto, mio fratello- lo guardò male- a te no- schioccò la lingua
-avanti Gem , so che mi adori – le diede una spallata affettuosa
-non chiamarmi così, lo può fare solo la mia famiglia- lo riprese ancora lei
-ma io ne faccio parte- rispose serio, lei lo guardò per qualche secondo, poi rise
-in effetti hai ragione! – lo guardò con un sorriso malizioso
-già- sorrise anche il ragazzo, poi si bloccò e la guardò- aspetta che intendevi?- chiese preoccupato. Gemma spense il motore della macchina e scese.
-avanti Lou, datti una mossa o torno a casa- cominciò a camminare e Louis la raggiunse
-no no – cercò di prendere fiato- comunque mi spieghi quella frase di prima?-
-perché ti agiti così tanto cognatino? – lei rise ed entrò nell’edificio lasciandolo solo come un ebete.
Un colpo alla porta fece sussultare un Harry mezzo addormentato.
-avanti- mormorò scocciato il docente di Letteratura
-mi scusi, Harry Styles dovrebbe uscire- il riccio lo guardò confuso
-io?- chiese guardando prima l’uomo che era entrato in classe e poi Niall che alzò le spalle
-si e prendi anche le tue cose, stai uscendo- preoccupato prese le sue cose e fece per uscire
-buon compleanno Harry! – esclamò Niall facendolo sbuffare
-si può sapere dove- stava già chiedendo esasperato, quando vide sua sorella- Gem?-
-avanti, non ho tutto questo tempo, andiamo- lo tirò per un braccio trascinandolo
-andiamo dove? – chiese ancora
-ma quante domande! E’ il tuo compleanno, goditelo e taci! – lo riprese fermandosi improvvisamente ed Harry dietro di lei
-ciao Haz!- Harry guardò oltre la chioma bionda di sua sorella trovando Louis.
-tu..- si guardò intorno spaesato- che ci fai qui?- Gemma si staccò e prese a camminare verso la macchina.
-non ti serve saperlo- gli sorrise
-ma, insomma, tuo padre? – tentennò senza muoversi dal posto
-è a casa e sta bene, non preoccuparti- Louis si avvicinò – adesso però non pensiamoci- lo abbracciò- buon compleanno Harold!-
-non chiamarmi così! – sbuffò
-e din din sei il secondo Styles a dirmelo oggi- rise il ragazzo
-volete muovervi? Il treno per Manchester non aspetta voi- urlò Gemma mentre suonava il clacson.
-Manchester?- chiese ancora Harry
-ma quante domande fai? Andiamo forza- lo prese per un braccio e lo trascinò.

-Ora mi dici dove stiamo andando? – chiese Harry, una volta sul treno.
-sei ancora scazzato?- gli chiese guardandolo negli occhi
-perché dovrei esserlo? Cosa c’entra ora?- incrociò le braccia
-mi hanno detto che sei di cattivo umore, ultimamente- lo prese in giro
-lasciamo stare- voleva evitare l’argomento Tomlinson- ora non lo sono più, me lo dici?- Louis sospirò come se avesse paura di dire qualcosa di sbagliato.
-allora..- prese a torturarsi le mani- ricordi il mio compleanno?- gli chiese preoccupato, Harry annuì solamente, cercando di non pensarci – mi hai fatto un regalo- il castano si tastò le tasche del cappotto e ne uscì una busta bianca- questa esattamente- la sventolò sorridendo appena
-si, i biglietti per i The Script e allora? – Louis continuò a sorridere, quando capì il riccio spalancò gli occhi- oddio, mi stai portando al concerto? – esclamò alzando di poco la voce
-esatto!- sorrise ancora. Harry gli saltò in braccio, letteralmente- dimmi che è vero!-  in quel momento non si preoccupò di cosa potessero pensare le persone che li guardavano, o Louis stesso.
-è vero- annuì come un bambino- Harry non riesco a respirare- gli accarezzò le braccia
-oh si scusami- si staccò mentre ridevano- ehi! – lo guardò male scherzando- ma questo è il tuo regalo, dove sarebbe il mio?- Louis lo guardò teso
-ma..ma, facciamo che è nostro?- gli chiese speranzoso. Harry lo guardò serio. Nostro. Quella parola detta dalle sue labbra era bellissima. Annuì sorridendo- poi ho capito la tua tattica- riprese Louis- me lo hai regalato sperando che portassi te!-
-ma figurati- schioccò la lingua il riccio
-come no- rise ancora l’amico- sto esaudendo un tuo desiderio, è questo il mio regalo! – disse fiero.
-tipo un genio della lampada? – Louis annuì- chissà quali altri desideri saprai concedermi- lo guardò malizioso e Louis arrossì.
-ma finiscila idiota! – lo spinse, mentre cominciavano a scendere dal treno.
Per tutta la durata del concerto, i due avevano riso e cantato a squarciagola. Più volte si erano guardati, c’era stato anche qualche abbraccio. Il miglior regalo di sempre, per entrambi. Non avrebbero desiderato altro che quello, in quel preciso momento. Quando uscirono dall’ Arena, Harry non faceva altro che entusiasmarsi per ciò che aveva visto, era ammaliato dalle luci, gli effetti sonori, dalle  migliaia di persone presenti al concerto, di quando c’era stato un abbraccio collettivo, mentre suonavano la sua canzone preferita. E Louis, in tutto questo,  non poteva fare altro che bearsi di quel sorriso, che per una volta era stata opera sua. I due si sedettero al bar all’interno dell’Arena. Harry smise di parlare, quando si accorse di non avere più fiato, e pensando che magari stesse annoiando Louis con i suoi discorsi.
-scusa, ti sto rovinando la serata con la mia parlantina- ammise il riccio
-ehi- gli accarezzò un braccio- vederti sorridere mi rende davvero felice, e per  vederti sorridere, potresti parlare anche all’infinito – Harry sorrise imbarazzato. Si guardarono per un bel po’, senza parlare, senza emettere alcun suono, guardandosi dritto negli occhi e sorridendo. Quando Harry spostò lo sguardò dagli occhi di Louis alle sue labbra, avvampò e scosse la testa, cercando di non pensare al fatto che volesse farle sue quelle labbra. Louis notò i suoi sguardi e impacciato si morse il labbro inferiore, causando maggior difficoltà al piccolo.
-ehm – disse Harry alzandosi- devo andare un secondo in bagno- sfregò le mani sudate
-si..- si riprese anche Louis- ti aspetto qui- abbassò la testa, guardandosi i piedi.
Harry entrò in fretta in bagno, si mise di fronte allo specchio e cercò di respirare piano. Louis nel frattempo si alzò cominciando a fare avanti e indietro per l’ansia. Cosa era successo poco prima? Cosa gli stava succedendo? Aveva pensato di baciarlo, per caso? Gli si era fritto il cervello, di questo ne era sicuro. Era stato lui stesso ad allontanare Harry per i sentimenti che non poteva ricambiare, e quando aveva capito che stava per perderlo, aveva cominciato a sentire la sua mancanza. Aveva un vuoto allo stomaco, quando non lo vedeva. Gli sarebbe bastato anche un minuto e sarebbe stato bene per il resto della giornata. Si era illuso per giorni, cercando di convincersi che non era quello che voleva.  Invece si, Harry era esattamente quello che voleva, per questo aveva lasciato Eleanor. Tra loro non funzionava, a dire il vero non aveva mai funzionato, nessuno dei due era seriamente preso da quella relazione. Louis lo aveva fatto per un unico scopo. Togliersi dalla mente Harry, non sentire la mancanza di quando era andato via senza dirgli nulla. Un tipo gli urtò la spalla destandolo dai suoi pensieri. Perché Harry non era ancora tornato? Quanto era passato, tre, quattro minuti? Perché non era tornato da lui? Si portò le mani sul viso, scuotendo la testa.
-esci le palle Tommo e va a prenderti ciò che è tuo!- si disse prima di aprire la porta del bagno e trovarsi Harry sopra.
-oops! – gli disse quello sorridendo
-ciao- sussurrò dolcemente Louis. Il riccio cercò di staccarsi, ma  Louis lo tenne più stretto a se, facendolo indietreggiare e ritornando così in bagno. Lasciò un Harry sorpreso accanto alla porta, mentre controllava che in bagno non ci fosse nessuno Si avvicinò nuovamente ad Harry, posizionando le braccia all’estremità delle spalle del riccio. Quando Harry udì il suono dello scatto della serratura, ingoiò rumorosamente.
-c- che fai Louis?- gli chiese mentre l’altro non smetteva di guardarlo.
-mi dispiace così tanto- iniziò, senza staccare le mani dalla porta
-dispiace per cosa Louis?- chiese nervoso Harry, ripetendo il suo nome.
-non dovevo trattarti in quel modo, non dovevo allontanarti da me-
-Lou ne abbiamo già parlato – posò una mano sul petto dell’amico- cioè non proprio, ma è acqua passata- Louis si morse il labbro e sentì gli occhi pizzicare- stai bene? – gli chiese
-acqua passata..- mormorò staccandosi dalla porta e dando le spalle ad Harry. Quest ultimo non capì cosa stesse succedendo, e non capì perché Louis stesse reagendo in questo modo ora.
-Louis..- poggiò una mano sulla spalla. Lo sentì mormorare ancora “acqua passata”, poi capì – Lou parlavo di quel periodo, non di noi – allora Louis si voltò- cioè di me- si corresse
-no va bene  quello che hai detto prima- mormorò pensando di non essere sentito. Harry sorrise nel vedere Louis così impacciato, come se fosse un bambino. – Lou perché siamo qui? – prese coraggio il riccio- voglio dire, cosa vuoi?- gli accarezzò il collo, mordendosi le labbra e avvicinandosi.
-voglio te- disse Louis prima di baciarlo e stringerlo forte, per paura che potesse andare via- voglio il noi- poggiò la fronte sulla sua
-noi- ripetette Harry sorridendo- suona bene- e riprese a baciarlo.

“Proprio ora
Io ti voglio qui con me
perchè proprio ora
è tutto nuovo per me
sai che non so combattere questo sentimento
e tutte le notti lo sento
proprio ora
Io ti voglio qui con me
e potrei farlo per sempre
e impazziamo insieme
Le luci si abbassano
e io sento che mi stai chiamando.”

 
 
 
Titolo della canzone: Right now/ One Direction --- > http://youtu.be/0usuO4NhBBA
Sera ragazze! Questa volta me la sono presa con comoda, non avevo idea di cosa scrivere, e adesso eccoci qui. Non ho riletto, quindi è probabile che ci siano degli errori, o meglio degli orrori. Perché ho scelto questa canzone? Oltre ad essere la mia preferita del nuovo album, per me rappresenta una specie di dichiarazione di Louis nei confronti di Harry. Me li immagino, durante il tour, abbracciati sul letto della loro stanza d’albergo e Louis che gli sussurra queste parole prima di addormentarsi. Ok basta, questi mi hanno mandato in tilt il cervello e non voglio che accada lo stesso anche  a voi. Passo ai ringraziamenti : ringrazio soprattutto i ragazzi per darmi l’ispirazione, e ovviamente per il nuovo album che è incredibile. Un grazie a @liamsoath per il nuovo banner *-*. Ringrazio  la mia migliore amica Martina, che deve leggersi ancora i precedenti lol, ringrazio Franci Love 1D, Love is equal e _Bren_ per le recensioni (_ Bren_ aspettando che il mio sogno si realizzi), ringrazio le 39 che la seguono, di cui le lettrici silenziose, le 22 che la preferiscono e le 5 che la ricordano. Grazie mille a tutte! Come sempre, vi chiedo di scrivermi il vostro parere, magari accennandomi la vostra parte preferita, se c’è, e magari quale canzoni amate di Midnight memories. Spero di poter aggiornare presto, un bacio, Fra

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Capitolo 12
*** AVVISO ***


Sera a tutte! Purtroppo in questi giorni sto avendo dei problemi con internet quindi non so quando riuscirò ad aggiornare. Spero presto, anche se ultimamente ho dei dubbi sul continuarla. Ringrazio le 3-4 ragazze che l'hanno recensita fino ad oggi, siete state dolcissime, davvero. Non voglio dilungarmi molto, siete fortunate! In questi giorni ci penserò su, ho bisogno di maggiore sicurezza, di sapere che davvero vi piace, che continuarla non sarebbe un errore, e poi prenderò la mia decisione. Grazie comunque a tutte, Fra..

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Capitolo 13
*** Avviso 2 ***


Ciao a tutti! Innanzitutto Buon Natale, e proprio per questo a Natale si è tutti più buoni così volevo avvisarvi che ho cominciato a acsrivere il 12° capitolo che spero di pubblicare domani. Ringrazio voi tutte che avete recensito, la mia migliore amica,Nietta e Nana che mi hanno minacciato, ahahahah vi adoro anche io :* Cercherò di rispondere a tutte, sappiate che mi avete resa davvero felice! Nel frattempo vi lascio la mia OS che ho pubblicato ieri, e se vi va fatemi sapere cosa ne pensate! Grazie ancora <3 Fra
The Holiday

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Capitolo 14
*** 12. Unconditionally ***


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12. Unconditionally

Louis ha tanti difetti, uno in particolare è l’essere impulsivo. Questa parte del suo carattere, l’ha portato più volte a cacciarsi nei casini. Questa volta no, ne era sicuro, lasciarsi andare è stata la miglior decisione della sua vita. Ovvio, era solo l’inizio, ma pensò che stare con Harry non gli avrebbe mai portato nulla di brutto. Tranne, forse, l’essere scoperti dal preside nel magazzino della scuola.
-a che pensi?- sentì le braccia di Harry, abbracciarlo da dietro.
-mi chiedo perché ci ho messo così tanto- si voltò trovandosi faccia a faccia con il ragazzo.
-me lo chiedo anche io- rise il riccio, stringendolo- ma sono contento di aver aspettato- gli baciò la punta del naso
-e io sono contento che tu l’abbia fatto- sorrise, nascondendo il viso nell’incavo del suo collo.
-quanto siamo diventati smielati- rise Harry contagiandolo- oggi ci vediamo?- strusciò il naso tra i suoi capelli
-devo passare da mio padre- rispose Louis staccandosi appena- vuoi accompagnarmi?- Harry serrò le labbra
-no, credo sia meglio che tu ci vada da solo- abbassò lo sguardo
-c’è qualcosa che non va? – portò due dita ad alzargli il mento. Harry scosse la testa.- Harry- lo richiamò
-no nulla, davvero- gli sorrise appena- torniamo in classe?- Louis annuì incerto e fece per aprire la porta, quando l’altro lo bloccò- aspetta- lo girò verso di se e lo baciò a stampo
-facciamo un altro?- chiese Louis sorridendo sulle sue labbra
-credo che non ne avrò mai abbastanza- rispose premendo ancora le loro labbra.
 
-dove sono finiti?-Niall sbuffò incrociando le braccia
-di chi parli? – chiese Liam addentando una patatina
-Louis ed Harry, ultimamente ci sfuggono sempre, e io voglio sapere- si guardò intorno alla ricerca dei due
-mh ieri ho parlato con Harry, ma è stato molto evasivo- si intromise Zayn, richiudendo il suo fumetto
-ti hanno detto cosa hanno fatto il giorno del compleanno?- chiese Niall curioso
-ragazzi dovremmo farci gli affari nostri, se vogliono parlarne sanno dove trovarci- rispose Liam comprensivo
-e a proposito di affari nostri..- Zayn tossì ironico
-cosa?- chiese Niall
-giorno ragazzi- Josh con un vassoio in mano si presentò al loro tavolo – posso sedermi qui o..?- il ragazzo aspettò una risposta del biondo, che ovviamente non arrivò.
-ma certo- rispose al suo posto Liam. Josh si accomodò accanto a quest ultimo sorridendo.
-allora Devine- iniziò Zayn- è da un po’ che non ci si vede- Niall lo guardò male.
-si, in effetti..- ammise, abbassando il capo – novità?- chiese sperando che questa vola fosse proprio Niall a rispondergli, infatti
-si, ho deciso di parlare con Lani- disse noncurante Niall, senza guardarlo
-davvero?- chiesero all’unisono sia Liam che Zayn
-si, ci ho pensato- il biondo guardò di sottecchi Josh- e ho deciso che mi piace-
-oh- annuì Josh- hai deciso? È una cosa che si decide così?- chiese ironico
-hai qualche problema? – chiese il biondo sporgendosi verso il tavolo e fissandolo
-io no e tu? – rispose a tono Josh facendo la stessa cosa
-ragazzi, vi date una calmata?- intervenne Zayn
-salve ragazzi!- tutti si voltarono per osservare un Louis ed Harry sorridenti. I due guadando delle strane espressioni si preoccuparono- è successo qualcosa?-
-no!- Niall si alzò in piedi sbuffando- stavo andando a cercare Lani- anche Josh si alzò, prendendo la strada opposta
-io.. io sto andando a fare qualche cosa- salutò i ragazzi, lasciando la mensa
-cosa ci siamo persi? – chiese Harry abbracciando Zayn
- a saperlo- gli rispose- voi piuttosto dovete dirci qualcosa?- i due si guardarono imbarazzati
-no- rispose Louis guardando altrove – niente di speciale-incrociò gli occhi del riccio come a volergli chiedere scusa. Harry rimase perplesso di quelle parole, non si aspettava certo che Louis facesse un comunicato stampa per la loro relazione, ma neanche sminuirla in questo modo.
-ho un compito e devo ripetere- disse Harry alzandosi- torno in classe- anche Louis fece per  seguirlo, quando Harry lo fermò- solo- non lo lasciò rispondere, se ne andò sotto lo sguardo confuso di quello che sarebbe dovuto essere il suo ragazzo.
 
-mi stai chiedendo di uscire?- chiese Lani, torturandosi una ciocca di capelli
-non è questo quello che volevi?- rispose Niall fin troppo spazientito
-come? – insistette la ragazza, ma notando lo sguardo truce del biondo annuì in fretta- si va benissimo- Niall annuì distratto mentre osservava qualcosa oltre la ragazza. Velocemente spostò lo sguardo su Lani e non la lasciò finire di parlare che le lasciò un bacio a stampo. I due furono interrotti dal rumore dei libri caduti sul pavimento.
-scusa amico, non volevo venirti addosso- si scusò Josh con un ragazzo rossiccio, Oli probabilmente era il suo nome.
-tranquillo - gli sorrise amichevole quello.
-ciao Josh- lo salutò Lani. Il ragazzo guardò prima Niall, poi lei e fece un piccolo cenno con la testa a mo’ di saluto.
-che ha? – chiese la ragazza a Niall
-nulla, lascialo perdere- sbuffò. Nel frattempo Oli, il ragazzo rossiccio, finì di raccogliere le sue cose.
-oh, ehi Josh, credo che questo sia tuo- urlò al ragazzo che ormai era sparito tra la folla- accidenti- si maledì per non essersene accorto prima. Si guardò intorno quando si sentì osservato da Niall- Horan!- disse come se gli fosse venuta un’idea geniale- tu sei amico di Devine giusto?-
-non esattamente- mormorò il biondo incrociando le braccia
- potresti darglielo tu- gli lasciò un fogliettino e scappò via
-aspetta!- lo richiamò invano- osservò il fogliettino indeciso se aprirlo o meno
-cosa è?- chiese Lani curiosa
-non credo siano affari tuoi- le rispose secco. Ormai stanco di quella situazione- ci si vede- la salutò per poi andarsene.
Camminò ancora per un po’ per i corridoi, una volta in bagno si richiuse in una cabina e riprese il fogliettino dalla tasca posteriore.
Non so cosa sia successo, mi manchi x Niall rimase sorpreso per quel pezzetto di carta. La scrittura era la stessa, e quel bigliettino apparteneva  a Josh. Possibile che la stalker stesse facendo il doppio gioco anche con lui? Una questione irrisolta da aggiungere alle altre. Innanzitutto il bacio, da quel giorno non era più riuscito a parlare con Josh, non che ce ne fosse motivo, ma quella sensazione di odio nei suoi confronti, così all’improvviso, perché? In fondo aveva capito che Josh non si ricordasse nulla, quindi non aveva nessun problema. O no? O forse era proprio questo il problema. Voleva che ricordasse?
-ma cosa vado a pensare?- si schiacciò una mano sulla fronte. In un certo senso quel bacio è stato il primo dato ad un uomo, che gli fosse piaciuto? – No!- urlò maledicendosi- no e no!- continuò. Mordicchiò le unghia per un lasso di tempo, indeciso sul da farsi. Prese il telefono e digitò un messaggio.

ho bisogno di te, raggiungimi in bagno, Niall”. Invio. Ora doveva solo aspettare.


-assolutamente no!- gli disse per l’ennesima volta Zayn dopo aver ascoltato la richiesta del biondo.
-ti prego Zayn, ho bisogno di capire- lo pregò Niall
 -baciandomi?- strillò come una ragazzina
-abbassa la voce, dannazione- lo rimproverò l’altro tappandogli la bocca
-baciandomi?- ripetette in un sussurro
-voglio capire se mi è piaciuto solo il suo o in generale-insistette.
-io non posso… Liam- mormorò preoccupato
-avanti Zayn, sei come un fratello per me- si avvicinò al lavandino e aprì il rubinetto facendo scorrere l’acqua- non so più che mi succede, io… e se fossi gay? Oddio ti rendi conto di cosa potrebbe succedere?- serrò i pugni- ho bisogno di saperlo- lo guardò con gli occhi lucidi e a Zayn per poco non scoppiò il cuore.
-maledizione, maledizione!- imprecò il moro avanzando di qualche passo- facciamolo subito prima che me ne penta- Niall non ebbe il tempo di reagire quando Zayn posò le labbra sulle sue. Quando pensò che Niall ebbe avuto il tempo necessario per capire, il moro si staccò, pulendosi la bocca. Il biondo davanti a se aveva gli occhi spalancati e le guance gli si erano colorate di rosso- allora che dici?- gli chiese impaziente. L’amicò non accennò alcuna parola, nessun gesto.- Niall mi dici che cazzo succede?- provò ancora, il biondo fece un cenno con la testa e subito dopo l’abbassò. Zayn innervosendosi sospirò e fece per andarsene quando lo vide.
-Liam- sussurrò. Vederlo lì, piangere, fu straziante. Una pugnalata al cuore sarebbe stata meno dolorosa.- ti prego, posso spiegarti- cominciò avvicinandosi e cercando contatto.
-mi fai schifo, io lo sapevo- rise amaramente, mentre le lacrime continuavano a scendere- lo sapevo, sono stato un’idiota- si portò le mani sul viso
-no no no, Liam ascoltami, non è come pensi ok?- disse agitato- Niall cazzo aiutami, digli che non è come pensa- il biondo dal canto suo era rimasto in totale silenzio, maledicendosi per le sue colpe, tutto per un capriccio
-non c’è nulla da spiegare- scacciò la mano del moro intento a toccarlo- erano giorni che notavo qualcosa, sono proprio uno stupido-
-Niall ti prego, diglielo- No, Niall non lo avrebbe fatto, aveva troppa paura per affrontare un argomento del genere con altre persone
-inutile dirti di non cercarmi più, non parlarmi più, fa finta che non esista - disse prima di asciugarsi le lacrime
-io devo spiegarti Lee- continuò Zayn sull’orlo di una crisi di pianto
-no, basta!- urlò Liam, poi alzò la manica della maglietta sfilandosi un bracciale, quello che gli aveva regalato per Natale- questo puoi tenertelo, a me non piace più-notando che Zayn non aveva nessuna intenzione di prenderlo, lo lasciò cadere a terra e poi scappò via. Il moro si lasciò cadere a terra portando la spalla contro il muro. Niall che era stato zitto per tutto quel tempo, si avvicinò cautamente piegandosi sulle ginocchia.
-Zayn, mi dispiace tanto- iniziò morendosi un labbro
-perché non hai parlato?- gli chiese guardandolo con gli occhi arrossati
-io non potevo, io…- balbettò
-vattene- Niall lo guardò confuso, come se non avesse capito nulla- vattene- gli ripetette, riprendendosi il bracciale e stringendolo tra le mani
-Zayn, aspetta- continuò agitato. La colpa era solo sua, non avrebbe dovuto chiedergli una cosa del genere. Lui gli aveva detto di no, per Liam, perché diavolo aveva insistito? Perché?
-vattene Niall - disse questa volta calmo e cominciando a piangere
-mi dispiace davvero- gli lasciò un bacio sulla fronte e uscì dal bagno senza dire nient altro.
Quando Niall uscì dal bagno si scontrò involontariamente con qualcuno.
-scusami- sussurrò senza alzare lo sguardo
-Niall- lo richiamò Josh cercando il suo sguardo. Era alquanto strano che gli chiedesse scusa, visto i trascorsi. Il biondo evitò i suoi occhi e l’altro gli alzò il mento con un dito- è successo qualcosa?- gli chiese leggermente preoccupato.
-ti prego lasciami in pace, te lo chiedo davvero, esci dalla mia testa, lasciami stare- gli urlò contro e spingendolo. Josh rimase scioccato da quella reazione, non provò neanche a fermarlo quando lo vide andare via.
-Non lasciarmi andare, io non voglio. Torna da me, perché non capisci Niall…- sussurrò più a se stesso.  Quando il corridoio fu ormai vuoto, si tastò le tasche in cerca di un foglietto di carta, ci scrisse su qualcosa, e avvicinandosi all’armadietto di Niall, lo lasciò scorrere all’interno.

Sei libero.

 

Titolo della canzone: Unconditionally/ Katy Perry ---> http://youtu.be/XjwZAa2EjKA ANGOLO AUTRICE: ragazzeeee, volevo augurarvi ancora Buon Natale! Ma la cosa più importante è ringraziarvi per le recensioni che mi avete lasciato, per avermi spinta a continuare. Sinceramente non me lo aspettavo, credevo che a nessuno importasse e non sapete quanto mi abbiate resa felice con le vostre parole. Vorrei ringraziarvi una ad una, grazie di cuore :’) Se vi va, c’è sempre quel piccolo riquadro bianco, proprio qui sotto, in cui è possibile scrivere anche una piccola frase, mi farebbe davvero piacere. Andate in pace ora ahahah, alla prossima! Fra <3
 

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Capitolo 15
*** 13. Impossible ***


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13. Impossible

Liam entrò in classe trascinandosi fino al banco. Ogni singolo rumore, persona o altro lo infastidiva. Evitava chiunque, anche la sua famiglia. Questo succedeva ormai da una settimana.
-ehi Liam, ti trovo in gran forma- ironizzò Louis sedendogli accanto. Il castano, accanto, gli fece segno di fermarsi e poggiò pigramente la testa sul banco. Louis capì che neanche quel giorno Liam avesse intenzione di sfogarsi. Liam non lo faceva mai, con nessuno. Si limitava a consolare gli altri, lui era l’ultimo della lista.
-mi chiedevo se ti andasse di vederci oggi- riprovò Louis avvicinandosi. Liam scosse la testa.- non ci sarà..-
-non nominarlo- mormorò con la testa ancora incastrata tra le braccia
-oh okay, comunque non ci sarà- attese qualche secondo- allora?-
-no Louis, non mi va- rispose secco, alzando la testa e scuotendo i capelli che giorno dopo giorno erano ricresciuti.
-da quando non esci?!- esclamò l’amico alzando le braccia con fare plateale- avanti Liam prendi aria!- gli toccò una spalla con la mano
-ho detto di no- sbuffò. Il professore fece il suo ingresso in aula – bene, ora lasciami seguire la lezione- gli disse senza guardarlo.
-ti sei salvato- sbuffò Louis aprendo il libro di Trigonometria.

 
Harry passò goffamente il pacchetto di sigarette a Zayn.
-tu non fumi- osservò il moro osservando il pacchetto.- e soprattutto non marini scuola-
-infatti sono le tue- ammise il riccio, lasciandogliele sul muretto accanto.
-mie? Le hai comprate per me?- chiese confuso, accendendosene una.
-ho notato che ti rilassi quando ne fumi una- sospirò sedendogli accanto- e ultimamente se sei sempre nervoso. Volevo fare qualcosa- si torturò le mani.
-oh Styles, non cambierai mai vero? – Harry lo guardò confuso non capendo- hai lo stesso difetto di Liam- Zayn sorrise amaramente, aspirando ancora dalla sigaretta – gli altri non sono il centro del tuo universo, sei tu stesso- gli disse, lasciando un buffetto sulla sua guancia- comunque ti ringrazio- gli sorrise affettuosamente.
-di nulla- sorrise di rimando. – funziona almeno?- gli indicò la sigaretta quasi finita.
-vuoi provare?- gli chiese il moro, senza rispondere alla sua domanda. Harry ci pensò su, poi scosse leggermente la testa.
-no- sorrise- i problemi vanno affrontati a testa alta, senza ricorrere ad altri metodi- lo guardò.
-stai parlando di me o c’è altro?- gli chiese Zayn scendendo dal muretto e fronteggiandolo.
-hai notato qualcosa ultimamente?- gli chiese il riccio, morendosi un labbro. Zayn rise apertamente.
-Liam mi evita, Niall evita Josh- incrociò le braccia e lo fissò- e tu perché eviti Louis?- l’amico lo guardò preoccupato.
-ci siamo baciati- sputò secco tornando a fissarsi le scarpe- stiamo insieme, cioè credo- continuò
-credi?- si avvicinò appena- comunque lo avevo capito- Harry tornò a guardarlo- il giorno esatto in cui Louis ha smentito- sorrise prendendogli le mani.
-io non gli do nessuna colpa, magari ha paura- sospirò- ma io ho bisogno di certezze, ho già il padre di cui preoccuparmi, io..- Zayn lo fermò con una mano
-cosa centra adesso il padre?- Harry strinse la presa tra le mani del moro- Harry, parlami- lo spronò.
-mi ha vietato di vederlo, so che sta architettando qualcosa per farlo rimettere con Eleanor, io non so che fare capisci?- staccò le mani per poterlo abbracciare.
-ne hai parlato con Louis?- gli chiese, stringendolo.
-no no- si staccò per guardarlo- lui non deve sapere niente okay?- Zayn annuì e il riccio si lasciò andare ancora sulla sua spalla- proprio ora che si sono riuniti, io non posso- balbettò.
-ma Louis deve saperle queste cose, si è fatto un’idea sbagliata di suo padre- riprovò l’altro- deve sapere che è un gran figlio di-
-Zayn!- lo riprese Harry scostandosi da lui
-non lo difendere- schioccò la lingua- rimane comunque un gran figlio- Harry lo guardo serio per poi scoppiare a ridere.
-ho marinato la scuola con l’intenzione di farti sfogare, ma è successo l’effetto contrario- disse calmando la risata.
-meglio così- gli sorrise e gli porse una mano- che ne dici, entriamo alla seconda?- Harry lo guardò sorpreso
-che ne hai fatto di Zayn Malik? – disse ridendo strattonandolo per la felpa.
-andiamo idiota- rispose il moro aiutandolo a scendere.
Era quasi ora di pranzo e Niall non sapeva ancora che fare. Si rigirò quel foglietto tra le mani per l’ennesima volta. Pensò a tutte le ipotesi possibili. La scrittura di tutti i biglietti era identica al biglietto per Josh, fin qui ci era arrivato. Ciò che lo confondeva era il mittente. Possibile che Lani, da lui riconosciuta come la famosa stalker, stesse facendo il doppio gioco? Proprio loro, poi. Se questa non era sfiga, Niall non seppe trovare risposta alternativa. Dopo aver rimandato varie volte l’appuntamento, quel pomeriggio si sarebbe visto con Lani. Magari la volta buona per mettere in chiaro alcune cose.
-ma che cazzo dici?- pensò ad alta voce, battendo un pugno sull’armadietto. Fino ad ora aveva progettato piani su piani, e non ne aveva concluso neanche uno. Si era ripromesso che in qualche modo avrebbe aggiustato la situazione tra Zayn e Liam. Invece no, aveva solo peggiorato tutto. Non solo se ne era stato zitto mentre i due litigavano per colpa sua, ma da quel giorno aveva evitato chiunque incrociasse sul cammino. Un nome a caso? Josh. Si rese conto di averlo trattato malissimo, quando alla fine l’altro non aveva fatto niente che potesse ferirlo. Si era creato un mondo tutto suo, pensando che chiunque avesse dei risentimenti nei suoi confronti, e probabilmente lo aveva capito troppo tardi. Nella settimana precedente aveva incontrato Zayn per caso nel negozietto all’angolo di sua, lo sguardo perso, non una parola, non un saluto, niente di niente. E lui, se ne era andato affranto e consapevole che la colpa fosse solo sua. Cosa si aspettava, che Zayn tornasse a parlargli normalmente, magari baciandolo anche? Si sentiva maledettamente un idiota.
Proprio in quel momento il moro stava facendo il suo ingresso in mensa, accompagnato da Harry. Prese un respiro profondo e si avvicinò piano ai due con un mezzo sorriso. Zayn gli passò accanto senza neanche notarlo ed Harry fece spallucce dispiaciuto rincorrendo il moro.
-fanculo!- colpì ancora l’armadietto. Sentendosi osservato si voltò trovando Josh con lo sguardo fisso sul suo. Niall lo guardò qualche secondo, con ancora i pugni serrati. L’altro sentendosi in imbarazzo si morse il labbro.
-si scusa- disse capendo che la sua presenza non fosse ben accettata. Si morse il labbro inferiore e prese a camminare.
-no aspetta!- esclamò prima che potesse andarsene. L’altro rimase fermo senza voltarsi – Josh- lo chiamò debolmente. Josh si voltò titubante osservandolo.
-io?- chiese confuso, il biondo alzò gli occhi al cielo.
-vedi qualche altro Josh nei paraggi?- domandò ironico
-non saprei, non conosco tutti i Josh della scuola- rispose sorridendo. Quando Niall non tramutò la sua espressione, Josh tornò serio.
-devi venire con me- gli disse prendendolo per il braccio e trascinandolo in una classe, ormai vuota.
-dove mi porti?- gli chiese spaventato
-sta zitto e seguimi- concluse quello, lasciandolo nella stanza e chiudendolo dentro. Mentre scappava verso la mensa, sentiva i vari “Niall fammi uscire o te ne pentirai” urlati da Josh. Entrato in mensa, cercò con lo sguardo il tavolo dei suoi amici. Liam sedeva in disparte con Oli, il ragazzo rossiccio accanto ai banconi del cibo. Poi notò Harry lanciare patatine e ridere goffamente verso Louis, e  Zayn fissare il suo telefono senza il bisogno di chiudere le palpebre. Si avvicinò cautamente al tavolo. Prima che Louis potesse salutarlo, afferrò Zayn per un braccio.
-cavolo fai?- la prima frase che sentiva dalla sua bocca dopo una settimana. Perfetto.
-sto cercando di rimediare- ammise Niall sforzandosi di alzarlo- potresti alzarti da solo? Non ho tutta questa forza- sbuffò.
-veniamo anche noi? Ho paura per la tua incolumità Niall- disse Harry provando ad alzarsi.
-non serve, è una cosa tra noi, voi continuate ad amoreggiare come al solito- spostò lo sguardo su Zayn aspettando che l’altro si muovesse.
-non stiamo amoreggiando- borbottò Louis incrociando le braccia. Harry lo guardò serio per poi prendere una patatina e lanciargliela.
-si lo stiamo facendo- sorrise mostrando le fossette e Louis per poco non si sciolse.
Zayn si fece trascinare da Niall chissà dove. Quando capì la destinazione non ebbe il tempo di ribattere che lo spinse su Josh, il quale cercava di aprire invano la porta, e la richiuse subito dopo.
-okay, me ne manca uno- sospirò e asciugandosi la fronte per lo sforzo fatto. Ritornò in mensa ed Harry e Louis stavano uscendo ridendo.
-sei venuto a prenderci?- chiese felice Louis. Niall scosse la testa e senza aggiungere altro si avvicinò al tavolo di Liam. Bene, questo era un problema.
-Horan!- salutò Oli- ultimamente ci vediamo spesso- sorrise.
-da domani puoi sederti accanto a me e farmi la manicure- sbottò continuando a fissare Liam. Il ragazzino rossiccio imbronciato prese il suo vassoio e si alzò.
-a dopo Liam- salutò titubante e quello fece un cenno con la testa, tornando a Niall.
-sei qui per..?- chiese alzando un sopracciglio.
-ho bisogno di parlarti- sussurrò, schioccando le dita per il nervoso.
-se ti  ha mandato Zayn, hai perso tempo- affermò bevendo un sorso della cola.
-Zayn non sa nulla, è stata una decisione mia- continuò e avvicinandosi ancora- potresti seguirmi?- gli chiese
-neanche per sogno!- schioccò la lingua contrariato
-ti prego Liam, non ti ruberò molto tempo- giunse le mani come se lo stesse pregando. In effetti è quello che stava facendo.
-puoi parlarmi benissimo qui- lo sfidò Liam
-non qui, ci sono troppe persone- sospirò- e dai cazzo Liam alzati e seguimi, non riuscirei a trascinarti- concluse. L’altro lo guardò per una manciata di secondi e afferrando il suo telefono lo seguì senza proferire parola – grazie- sussurrò il biondo camminando verso l’aula.
Davanti la porta Niall prese un respiro profondo e abbassò la maniglia. Josh e Zayn, entrambi a braccia conserte, lo guardavano incazzati.
-si può sapere perché ci hai chiusi qui dentro?- chiese furioso il moro. Niall lasciò entrare Liam e Zayn si zittì immediatamente.
-Niall- lo avvisò Liam stringendo i pugni- cosa stai progettando?- chiese questa volta al suo fida… no ex fidanzato.
-cosa?- rispose Zayn infastidito – ne so quanto te!- sbottò e si voltò verso Josh che alzò le spalle.
-bene, ora che ci siamo tutti, posso iniziare- mormorò Niall respirando faticosamente.
-non ho molto tempo da perdere- sbottò Liam avvicinandosi alla porta, seguito da Zayn.
-aspettate sarò breve- li fermò il biondo piazzandosi davanti alla porta, per non farli passare. I due si guardarono come sfidandosi e tornarono a sedersi ai lati di Josh.- allora…- si morse l’interno guancia- innanzitutto volevo scusarmi per come mi sono comportato l’altro giorno- si fissò i piedi- Zayn vorrei scusarmi perché avrei dovuto chiarire tutto sin dall’inizio e mi dispiace averti messo in questa situazione, sul serio- lo guardò disperato- non so perché non l’abbia fatto subito, ero così confuso e da quando mi eviti sento un vuoto qui dentro- si toccò lo stomaco tristemente- e questo vale anche per te Liam- guardò il ragazzo dispiaciuto – ho costretto Zayn a baciarmi- ammise. Josh spalancò gli occhi
-hai baciato Zayn?- chiese sorpreso e ripetette la domanda anche al moro- hai baciato Niall? – disse quasi arrabbiato.
-sta zitto, la tua parte arriva dopo- sbottò Niall avvicinandosi piano ai suoi amici- Zayn non voleva- continuò guardando Liam, il moro si morse un labbro- non voleva per te, perché ti ama, e io sono stato uno sciocco ad insistere. Stavo avendo una crisi e probabilmente Zayn era scosso per quello che stava succedendo e lo ha fatto per aiutarmi- prese per le braccia il castano cercando il suo sguardo- mi dispiace non avertelo detto prima, mi sento davvero in colpa, e devi credermi o meglio credergli se ti dice che ti ama, ti ama sul serio Liam- quest’ultimo guardò Zayn con occhi lucidi- so di aver combinato un casino- piagnucolò il biondo. Sia Zayn che Liam gli furono subito accanto abbracciandolo.
-va tutto bene- sussurrò Zayn stringendolo, non accorgendosi di avere una mano su quella di Liam.
-sei perdonato- continuò il castano guardando prima Niall e poi il moro. Zayn sgranò gli occhi e quando Liam gli rivolse un tenero sorriso, si tranquillizzò.
-scusate se rovino questo bel momento- improvvisò Josh alzandosi- ma io in tutto questo cosa centro?- il biondo guardò timoroso Zayn che annuì affettuosamente.
-tu sei la causa-  disse- ho baciato lui- indicò il moro- per capire se mi piacesse baciare i ragazzi in generale o solo te- ammise nascondendo la faccia tra le mani. Si aspettava che facesse domande confuse tipo “Di quale bacio parli?” invece l’unica che ricevette fu
-e cosa hai capito baciandolo?- sussurrò Josh intrecciando le dita tra loro. Niall lo guardò sorpreso e capì che anche lui ricordava, che al contrario suo non lo aveva evitato, anzi.
-non mi è piaciuto- mormorò e guardando Zayn- con tutto il rispetto- il moro rise appena e si avvicinò cautamente a Liam- solo il tuo- confessò imbarazzato.
-okay, credo che adesso sia ora di andare- affermò Liam prendendo la mano di Zayn il quale annuì
Buona fortuna- scherzò il moro e Niall gli mimò un “Fanculo”. Quando i due si richiusero la porta alle spalle Niall si sedette ancora imbarazzato su un banco. Nessuno dei due ragazzi parlò, troppo imbarazzati per le confessioni appena fatte. Josh  semplicemente gli si sedette accanto incrociando gambe e mani.
-quindi tu sapevi?- chiese innocentemente Niall senza guardarlo.
-per quanto abbia bevuto quella sera, si- rispose sorridendo- e ricordo anche di aver risposto a quel bacio- ammise osservandolo- non dartene una colpa quindi- continuò. Niall annuì.
-quindi possiamo tornare ad essere amici- propose il biondo guardandolo di sfuggita.
-è questo quello che vuoi?- chiese Josh socchiudendo gli occhi.
-già, dovremmo risolvere un’altra cosa prima- l’altro lo guardò confuso- la parola “stalker” ti dice qualcosa?- Josh arrossì
-scusa, hai ragione, dovevo dirtelo prima- cominciò a dire alzandosi nervosamente
-te la lascio- disse schietto Niall sorridendo- si insomma, se ti piace, puoi provarci tu, a me non interessa realmente- abbassò il capo tristemente.
-cosa?- chiese ancora Josh- a me non piace- ammise scrutandolo
-oh bene, allora rimarrà a mani vuote- rise impacciato il biondo
-oddio- l’altro si stampò una mano sulla fronte- possibile che tu non abbia capito che fossi io lo stalker?- sbottò. A Niall si bloccò il respiro. Ogni cosa pensata fu spazzata via da quella confessione. Lo stalker non era Lani, ma Josh. Perché non ci era arrivato prima?- dì qualcosa Nialler, per favore- mormorò Josh prendendogli le mani preoccupato.
-perché non me lo hai detto subito? Per tutto quel tempo mi hai convinto a farmi avanti con Lani, perché?-chiese fissando i suoi occhi verdi.
-eri così eccitato che una ragazza ti stesse corteggiando in questo modo, e avevo paura che se mi fossi dichiarato, mi avresti respinto, ti avrei fatto schifo, io non lo so- si aggrappò al suo collo, troppo codardo per guardarlo negli occhi.
-come mi avresti fatto schifo, se poco fa ti ho detto che mi è piaciuto il tuo bacio, che me ne sono andato in confusione, che ho fatto lasciare due miei amici, e che non faccio altro che pensarci a quel fottutissimo bacio?- sputò tutto d’un fiato stringendolo. Josh si allontanò appena, facendosi coraggio.
-ci pensi ancora?- gli chiese facendo scivolare una mano dietro la nuca bionda.
-sarei un bugiardo se ti dicessi di no- sorrise compiaciuto Niall.- se questa volta provassi con te, ti tireresti indietro?- chiese mordendosi un labbro.
-penso che ti farei provare tutte le volte che vuoi- sorrise di rimando Josh. Non aspettò nessuna risposta, si sporse piano in avanti e fece incontrare le loro labbra per la seconda ,di chissà quante altre, volte.
 
 
 

Titolo canzone : Impossible di James Arthur -- > http://youtu.be/lJqbaGloVxg
ANGOLO AUTRICE: Salve! So si averci messo un po’, ma è un periodo un po’ complicato. Quindi, prima cosa, Auguri di buon anno a tutte! Vorrei ringraziarvi davvero dell’affetto che mi dimostrate e spero sempre di non dover deludere le vostre aspettative. Ringrazio le 59 persone che seguono la storia, grazie mille, vi farei una statua d’oro ad ognuno di voi. Ringrazio anche chi la preferisce, la ricorda, chi recensisce, e le lettrici silenziose. Aspetto vostri commenti riguardo questo capitolo, sperando vi sia piaciuto. Spero di poter riaggiornare presto, con affetto Fra <3

 

 

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Capitolo 16
*** 14. Strong ***


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14. Strong

Più i giorni scorrevano veloci, più Louis riusciva a rendersi conto degli strani comportamenti di Harry.
Era da un po’ che lo vedeva strano, ogni volta che si vedevano tra una lezione e l’altra sfuggiva per chissà quale motivo. Le uscite segrete di ore si erano ridotte a malapena dieci minuti di conversazioni imbarazzanti. Anche i messaggi, non erano più quelli sdolcinati in cui si prendevano in giro a vicenda, erano semplici testi che ci si scrive tra conoscenti.
Non riusciva a capire da dove derivasse questo leggero distacco da parte sua. Anche in quel momento, gli sedeva accanto, mentre sfogliava passivamente il libro di Arte. Lo osservò mentre si riavviava i capelli indietro, mentre sbuffava, stropicciava un occhio con le sua dita lunghe e affusolate, mordeva il labbro inferiore ticchettando un piede sul pavimento freddo della mensa.  Silenziosamente, avvicinò la sedia alla sua e cercò la mano del più piccolo sotto il tavolo. Il riccio sussultò al contatto della pelle dell’altro e senza fiatare gli accennò un mezzo sorriso. C’è qualcosa che non va. Pensò ancora Louis.
“Tommo!” lo riprese Niall lanciandogli una pallina di carta.
“cosa?” scosse la testa per concedergli attenzione
“ti ho chiesto se ci vieni stasera“ rise il biondo attaccandosi al braccio di Josh “ la smetti di fingere che questo tavolo sia una batteria?” lo ammonì con tono finto severo. Quello in risposta gli fece la linguaccia e lasciò andare le posate sul tavolo.
“dove?” chiese Louis, ancora confuso.
“oddio” esclamò sbuffando Niall
“alla festa di Andy”  intervenne Liam ridendo.
“ehm non so…tu ci vai?” chiese in direzione di Harry. Il riccio allontanò la mano da quella di Louis e si alzò riprendendo la sua cartella.
“non mi va” rispose prima di andarsene.
“tutto ok?” chiese Zayn a Louis preoccupato. Il ragazzo annuì non molto convinto e con un salutò affrettato seguì Harry.
“Harry aspetta!” gli urlò con il fiatone.
“dimmi” gli disse il riccio aprendo l’armadietto e lasciando alcuni libri.
“è successo qualcosa?” l’altro scosse la testa ”sicuro?” continuò poggiandosi alla schiera di armadietti accanto al suo.
“si Louis” sospirò il riccio.
“il problema sono io?” chiese intimorito Louis abbassando lo sguardo. Harry lo osservò, aveva un’ espressione da cucciolo bastonato e pensò che lo avrebbe preso lì all’istante. Chiuse l’anta di metallo e avvicinandosi al ragazzo, gli accarezzò una guancia.
“certo che no” assunse un tono dolce “perchè lo pensi?” chiese osservando le sue iridi azzurre.
“ultimamente sei strano” ammise e abbassando la voce brontolò “può sembrare stupido, ma oggi non mi hai dato neanche un bacio” Harry sorrise scompigliandogli i capelli.
“scusami, rimediamo” lo preso per un braccio e lo trascinò nella prima aula libera. Louis, capendo le intenzioni sorrise eccitato e si lasciò spingere contro il muro, mentre le mani dell’altro gli stringevano i fianchi e la bocca fu subito a contatto con la sua. Quando ebbero bisogno entrambi di respirare si staccarono malcontenti.
“ora va decisamente meglio!” esclamò il castano abbracciandolo. “ ora vuoi venire alla festa?” gli chiese guardandolo in viso mentre allacciava le mani dietro il suo collo.
“ho già detto che non mi va” sorrise Harry” pensavi che dopo questo, avrei cambiato idea?” l’altro annuì. ”tu ci vai?”
“non so” mormorò baciandogli una guancia “ potremmo stare insieme” continuò ed Harry vide i suoi occhi illuminarsi.
“ma questa non è la settimana in cui sei da tuo padre?” Louis annuì noncurante “ non credo sia il caso” disse scostandosi e aggiustando il cappotto.
“perché no? Harry, mio padre ha superato quel periodo, non glielo avrò detto chiaramente, ma sa che sono felice con te” provò avvicinandosi.
“Lou non esserne così sicuro” quando notò il volto sorpreso dell’altro, aggiunse “ non avete mai affrontato l’argomento, quindi non puoi saperlo” sospirò abbracciandolo “facciamo un altro giorno, ok?” l’altro annuì, anche se non convinto.
“prendiamo la metro insieme?” il riccio gli sorrise affermativo.    
 Quando lasciarono l’aula si trovarono in mezzo ai vari studenti che si avviavano all’uscita.
“la prossima volta fa attenzione” gli disse mostrandogli una macchia violacea alla base del collo. Il riccio rise e gli diede una spallata affettuosa.
“Louis!” entrambi si voltarono, trovandosi il Signor Tomlinson accanto alla sua auto.
"Papà!" lo salutò contento suo figlio" non mi aspettavo che venissi a prendermi" ammise sorpreso
“avevo qualche ora libera” gli sorrise, poi si voltò verso il riccio “ Harry” mormorò.
Ma chi vuoi prendere in giro stronzo?, voleva dirgli invece mormorò un semplice “signor Tomlinson” nascose le mani in tasca. Li stava già salutando quando Louis lo fermò.
“possiamo darti un passaggio” annuì felice e prima che il ragazzo potesse rispondere con un secco ma anche no, l’uomo lo fece per lui.
“Louis pensavo di soffermarmi nella caffetteria qui all’angolo” guardò di sottecchi Harry, invitandolo ad andarsene.
“Lou, fa niente davvero, ci sentiamo” gli sorrise e non potendosi concedere smancerie varie Louis gli sorrise di rimando.
Harry si allontanò in fretta dai due. Prese la metro, vuota a quell’ora e aspettò la sua fermata. Quando le porte della metropolitana si chiusero dietro di se, si strinse nel cappotto e amareggiato tornò a casa.
“sono tornato” mormorò entrando e togliendosi le scarpe. Passò accanto alla cucina per salire le scale, quando Gemma lo fermò.
“Harry non ti ho sentito arrivare” gli disse raccogliendo i lunghi capelli in una coda.
“mamma?” chiese già sul primo scalino
“ a lavoro” il fratello annuì e fece per andarsene “ come è andata a scuola?” Harry alzò le spalle
“il solito, vado in camera” avvisò prima che la sorella potesse chiedergli altro.
Si lasciò cadere svogliatamente sul letto. Non poteva più continuare in questo modo. Innanzitutto doveva chiarire le cose nella sua testa, e poi doveva farlo con Louis. Questo è un gran problema. Sentì bussare leggermente alla porta, scosse la testa per poi nasconderla sotto il cuscino.
“Harry” sussurrò la voce femminile di sua sorella. “magari non sono la miglior sorella che si possa desiderare, ma io voglio esserci per te. Vorrei poter fare qualcosa e non starmene con le mani in mano in un angolino, guardandoti in questo modo. Non ce la faccio. Ti prego parlami, non farmi sentire inutile. Cosa ti succede?” gli si sedette accanto, incrociando le mani. Il ragazzo scosse la testa e tirandosi a sedere sospirò.
“non è esatto”, Gemma lo guardò confusa “ sei la migliore tra tutte le sorelle, non lo dico per compassione eh” scherzò ricevendosi un buffetto sulla nuca “ no a parte gli scherzi, non potrei desiderare di meglio. Il problema sono io” sua sorella gli accarezzò dolcemente il braccio, senza dire nulla. “va bene, penso sia ora di raccontarti tutto” la ragazza annuì. Le raccontò tutto nei minimi particolari, del viaggio lontano da Londra, del concerto, del bacio, della sua relazione con Louis contrastata dal padre.
“che figlio di..” sbottò la ragazza.
“Gemma” la riprese ridendo.
“si scusa, hai ragione, ma rimane tale! Cosa diavolo vuole? Non gli è importato di suo figlio per anni, e ora? Non sai quanto mi faccia rabbia questa situazione! Cavolo Harry devi lottare, Louis ti appartiene, non lasciarlo andare” Gemma si alzò nervosamente puntando i piedi sul pavimento con fare severo.
“io non so più che fare. Voglio solo che sia felice, e mettendomi tra lui e suo padre non farò che peggiorare la situazione” nascose il viso tra le mani.
“sai come la penso. Voi siete destinati a stare insieme” annuì convinta “ e non so perché mi fai uscire questo lato sdolcinato che odio tanto” Harry rise. “solo non fare qualcosa di cui potresti pentirtene”.
Il riccio fu interrotto ma venne interrotto dalla vibrazione del suo telefono.

Cenetta solo noi due? Tranquillo non cucino io, ti prego dimmi di si x L.

“è lui vero?” chiese Gemma notando l’espressione affranta del fratello. Il ragazzo annuì.
“ lo amo troppo per fargli una cosa del genere” ammise mordendosi l’interno guancia.

Si, ci sarò, H.

Poche ore più tardi Harry si era fatto accompagnare da Gemma a casa di Louis. Aveva accettato il buona fortuna di sua sorella e si era preparato il discorso con cui avrebbe lasciato Louis. Fece grandi respiri per poi suonare il campanello. Si osservò le scarpe nell’attesa fin quando un Louis in camicia, skinny jeans e un grande sorriso, non gli aprì.
“ciao” lo salutò baciandolo.
“cavolo” rispose ingoiando grosse quantità di saliva.
“cosa?” rise l’altro tirandogli un pizzicotto sulla guancia.
“non ero pronto a questo” mormorò sotto lo sguardo divertito del castano. Si stampò una mano in faccia, maledicendosi per il suo testosterone. Non sarebbe mai riuscito a lasciarlo in quelle condizioni. Si trattenne tantissimi per non saltargli addosso.
“che fai entri o rimani lì?” lo prese in giro Louis facendogli spazio per entrare. Harry annuì ed entrò in casa. Louis lo baciò ancora, come se non si vedessero da chissà quanto. Al diavolo tutto, pensò Harry, non ci sarebbe riuscito mai, Louis era suo, punto.
“come mai tutta questa dolcezza?” chiese sorridendo Harry.
“non vedevo l’ora di passare un po’ di tempo insieme” gli sorrise felice “ e proprio per questo devo dirti una cosa” mormorò appendendo la giacca di Harry. E se fosse stato Louis a lasciarlo? Certo, perché non lo aveva considerato? Magari si era stancato di lui.
“cosa devi dirmi?” balbettò in preda ad una crisi di panico.
“non ti arrabbiare però” gli si avvicinò, circondandogli i fianchi “ a cena, saremo noi due e mio padre” nascose il viso sul petto del riccio. “ti pregò non arrabbiarti” Harry si morse forte il labbro inferiore, ma vedendolo preoccupato con lo sguardo da bimbo indifeso non potette fare a meno di stringerlo e sussurrargli che tutto andava bene.
“tranquillo, dai non facciamo aspettare tuo padre” mormorò ancora non convinto di quello che stava per accadere.
“papà Harry è arrivato, possiamo iniziare se vuoi” i due fecero l’entrata in cucina camminando fin troppo vicini.
“ciao Harry, è un piacere averti tra noi” sorrise falsamente il grande.
“posso dire lo stesso” rispose a tono strizzando l’occhio.
“ sai Louis, mi sono permesso di invitare qualcun altro” sorrise ancora mentre poggiava l’arrosto sul tavolo.
“oh davvero? E chi?” Harry stava per sentirsi male. Qualcosa non andava, ne era sicuro. Proprio quando il signor Tomlinson fece per rispondere, il suono del campanello lo interruppe. Allargò le braccia invitandolo ad aprire. Louis curioso aprì la porta. Non si aspettava certo di trovarsi Eleanor Calder in persona.
“El, che-che ci fai qui?”. La ragazza in tutta risposta gli baciò una guancia e non si preoccupò di entrare e fare come se fosse a casa tua.
“tuo padre sciocco, ha organizzato una cena e mi ha invitato” Louis la guardò scioccato “sapevi di me, giusto?” la ragazza lo osservò scuotere la testa “cavolo Lou, pensavo lo sapessi”
“tranquilla” disse solo facendosi seguire. Harry ringraziò che Louis fosse stato via solo qualche secondo, ma si rimangiò la parola quando lo vide tornare con la sua ex fidanzata.
“Harry?” chiese sorpresa la ragazza. Harry le fece un cenno del capo e guardò in cagnesco l’uomo che la salutava abbracciandola.
“bene, ora che ci siamo tutti, possiamo iniziare” I quattro presero posto a tavola, Louis ovviamente si ritrovò tra il suo ragazzo e la sua ex. Perché diavolo suo padre aveva invitato Eleanor a quella che doveva essere una cena di famiglia? Sbuffò porgendo il piatto di patate ad Harry.
“tutto ok?” gli chiese preoccupato. Il riccio annuì.
“allora El, hai già scelto cosa fare  dopo scuola?” chiese Tomlinson senior passandosi il tovagliolo sulle labbra.
“penso di frequentare l’Università di Manchester” sorrise fiera.
“uh, ottima idea. Penso che sia la scelta giusta anche per Louis, non è vero?” si rivolse al figlio.
“ non so ancora cosa fare” mormorò giocando con i piselli nel suo piatto.
“ e tu Harry?” chiese curioso l’uomo.
“pensavo di lavorare, l’Università non fa per me” sussurrò impacciato.
“e che futuro pensi di poter avere? Magari finirai a lavorare in un panificio, come qualche anno fa” rise facendo innervosire il figlio.
“a lui piace quel lavoro papà, è una scelta sua” si intromise Louis. Harry lo ringraziò con lo sguardo.
“ El cara, ho saputo che domani la tua famiglia ha organizzato una festa nell’albergo di tuo nonno”
“oh si, certo” sorrise imbarazzata “devo ancora trovare il mio accompagnatore” sorrise questa volta verso i ragazzi.
“penso che Louis sia felicissimo di accompagnarti” Harry e la ragazza fissarono Louis.
“ehm.. se a lui fa piacere, certo” mormorò schiarendosi la voce
“certo che si, non penso abbia di meglio da fare” l’uomo si alzò porgendo i piatti nel lavabo.
“ a dire il vero ho da fare, mi spiace El”
“oh no tranq..” fece per rispondere la ragazza
“Louis smettila! Avresti un’ ottima opportunità di conoscere persone di alto livello. Cosa pensi di fare? Rimanere a casa con quei stupidi videogiochi o fare festa con i tuoi amici? Quando pensi di crescere?” intervenne suo padre.
“papà non penso dobbiamo parlarne ora” mormorò arrabbiato il castano incrociando le braccia.
“hai ragione” si scusò “El devi perdonarmi” Harry scosse la testa ormai abituato a quel comportamento. “chi vuole il dolce?”
“per me signor Tomlinson” sorrise la ragazza ravviandosi i capelli.
“tesoro chiamami Mark, non farmi sentire vecchio” El avvampò “e poi, un giorno potremmo essere parenti” i tre ragazzi per poco non soffocarono ascoltando quelle parole.
“non credo signor.. cioè Mark” spiegò Eleanor.
“ma come? Louis non hai intenzione di riprenderti questa meraviglia?” chiese indicandola “mi chiedo ancora come tu abbia potuto lasciarla andare” Louis si passò una mano sul viso. Harry gli prese la mano sotto il tavolo, incoraggiandolo.
“è stata una decisione di entrambi” cercò di salvare la situazione El.
“va bene non sono affari miei” annuì Tomlinson senior sorridendo ai presenti. “se avete intenzione di ritornare insieme non fatelo segretamente, è così bello vedere una coppia come voi in giro, difficile al giorno d’oggi” disse guardando di sottecchi Harry.
“di che diavolo parli?” sbottò Louis sfinito.
“va bene” sospirò lasciando andare le posate e guardando fisso Louis “ questa cosa fra voi due, non è assolutamente normale” indicò suo figlio e il ragazzo accanto “non eri così, magari ti ha riempito di testa. Ragiona Louis, fra qualche mese, forse giorni, ti passerà questa infatuazione” Louis non potette credere alle sue orecchie. Fece per stringere la mano del riccio, ma quello la scansò, facendo strisciare rumorosamente la sedia sul pavimento.
“io.. devo.. devo andare. Mi spiace se pensa che non sia la persona giusta per suo figlio..”
“no aspetta Harry” Louis lo prese per un braccio
“no Louis! Ha ragione, non possiamo continuare così. Troverai sicuramente qualcuno meglio di me. Ora se volete scusarmi…” Eleanor saettava gli sguardi tra i presenti e si sentì un nodo alla gola quando vide andare via Harry.
“cosa hai fatto?” chiese furioso Louis.
“non poteva continuare questo teatrino Louis! Dannazione! Avevo detto di starti lontano e lui no, ha continuato! E’ colpa sua se adesso sei fuori di te, non è la persona adatta a te, capiscilo!” sbottò suo padre sbattendo i palmi sul tavolo. Eleanor sussultò. Silenziosamente prese la giacca e uscì dalla cucina.
“cosa significa che gli hai detto di starmi lontano?” Louis si avvicinò in fretta a suo padre.
“esattamente quello che ho detto, ma è testardo quel ragazzo, non capisco perché continui a venirti dietro”
“ perché mi ama papà, e lo amo anche io. Non è una stupida infatuazione di qualche giorno. Sono sempre stato innamorato di lui, anche quando non me ne rendevo conto. E ora capisco perché in alcuni momenti fosse strano, distaccato” serrò i pugni ormai al culmine della rabbia “ e mi dispiace, ma come hai potuto vedere neanche il grande Tomlinson è riuscito a dividerci” fece un grosso respiro, portando i capelli indietro e avvisandosi all’uscita.
“dove stai andando?” chiese alzando il tono suo padre.
“pensavo fossi cambiato. Le persone mi hanno sempre detto di stare attento a te, e io come uno stupido non ho seguito i loro consigli. Pensavo davvero che ce l’avremmo fatta insieme papà, mi sbagliavo. Per favore non cercarmi, stammi lontano. Lasciami vivere la mia vita, la mia papà.” Non aggiunse altro, uscì di casa sbattendo la porta e si lasciò andare sugli scalini.
“ne vuoi una? In certi casi aiuta” Louis alzò il viso trovando Eleanor che si accendeva una sigaretta.
“da quando fumi?” chiese sorpreso
“da un po’..” gliela passò silenziosamente.
“mi dispiace se hai dovuto assistere a questo scempio” ammise colpevole il ragazzo aspirando.
“ a me dispiace per te Louis. E’ vero non è andata bene tra noi, ma sei la persona migliore che abbia mai conosciuto e ti voglio bene”
“perché sei ancora qui?” chiese scalciando un sassolino.
“sapevo saresti uscito da quella porta” ammise francamente.
“no dico, perché aspettavi proprio me, dopo quello che è successo? Si insomma, lo hai capito, ci siamo lasciati perché io sono gay” gettò la sigaretta stringendosi nel giubbotto di jeans di Harry che gli aveva prestato.
“non mi sono mai comportata bene con te, Harry. Ho sempre pensato che la vostra amicizia superava qualsiasi cosa, anche la nostra relazione. Ho sempre avuto paura che ti portasse lontano da me” sospirò. Louis la affiancò accanto alla macchina “poi ho capito che la vera intrusa fossi io. Vedevo il modo come lo guardavi, i sorrisi, i gesti nascosti. Non avete mai avuto bisogno di parlare, ve lo si leggeva in faccia ciò che provavate e provate tutt’ora. Penso che sarei dovuta farmi da parte tempo fa” sorrise amaramente “ voglio rimediare Louis, davvero” abbassò il viso e si sorprese quando due braccia leggermente muscolose l’avvolsero, facendola sentire protetta. Come sempre.
“ a volte sei una rompiscatole, ma sappi che ti voglio bene” le sussurrò stringendola
“come una sorella?” chiese speranzosa.
“come una sorella” ammise sorridendole.
“domani è domenica!” constatò la ragazza.
“ e quindi?” chiese Louis confuso
“noi due abbiamo da fare” annuì battendo le mani
“no Eleanor, devo parlare con Harry, devo riprendermelo”
“esatto Louis!” gli stritolò le guance “proprio per questo ti darò una mano” Louis scosse la testa ridendo.
“agli ordini, ora però portami a casa” disse prendendola sotto braccio.
Il giorno dopo, quando Louis si avviava a casa Styles aveva un enorme sorriso stampato sul viso. Ancora non si rendeva conto di ciò che aveva fatto quella mattina. Quella ragazza riusciva a convincere anche i peggiori. Ma ne era fiero. Si toccò il polso sorridendo e facendosi coraggio suonò.
Gemma gli si presentò con un lungo maglione e i capelli tutti colorati.
“che hai fatto ai capelli?” rise Louis toccandoli.
“non toccarli idiota, fatti gli affari tuoi” lo riprese scacciando via la sua mano
“sono molto carini, sembri una di quelle fatine..”
“stai zitto!” scalciò i piedi sul pavimento innervosita “mi stai antipatico” fece il broncio
“non è vero, e tu sei bellissima” si sporse in avanti per abbracciarla “ a dire il vero tutta la famiglia Styles lo è” sorrise come un ebete.
“che ci fai qui alle otto di sera?” gli chiese la ragazza ancora sorpresa dell’abbraccio.
“sono venuto a riprendermi il mio fidanzato” disse con occhi lucidi.
“se non fossi venuto, sarei venuta io stesso a prenderti dalle orecchie, ti avrei trascinato nel cantiere qui accanto e ti avrei seppellito vivo sotto il cemento”
“cazzo, ricordami di non farti mai un torto!” piagnucolò. Gemma rimase seria per qualche secondo, non riuscendosi più a trattenere, scoppiò a ridere.
“razza di idiota, sarai pure il mio cognatino preferito, ma resti comunque tale” gli diede un buffetto sulla testa.
“ma sono anche l’unico” le fece notare.
“aah sta zitto” lo spinse giocosamente “è di sopra, in camera sua” Louis la ringraziò e dopo aver salutato frettolosamente Anne e Robin salì le scale.
Non si preoccupò di bussare, anche perché Harry non lo avrebbe mai fatto entrare. Aprì la porta e sporse la testa.
“Gemma ho già detto a mamma che non voglio mangiare”
“bimbo cattivo” finse un tono autoritario il castano.
“Louis?” si agitò Harry tra le coperte.
“in tutto il mio splendore” si indicò e il riccio gli lanciò un cuscino “ehi, devi trattarmi bene”
“perché dovrei?” lo guardò incrociando le braccia.
“perché sono il tuo fidanzato” disse mordendosi il labbro.
“davvero?” gli rispose quello osservandolo. Louis si sedette all’angolo del suo letto incrociando mani e piedi.
“parlo io ok? Tu ascolta solo” Harry annuì mettendosi comodo. “mi dispiace non averti dato retta fin da subito. Mi dispiace se possa aver messo mio padre prima di te, non volevo farlo, e ora me ne pento tantissimo. Qualsiasi cosa tu ci sei sempre stato. Mio padre ha cercato di allontanarti, ti avrà reso la vita un inferno, e mi dispiace anche per lui. Dovevo capirlo il perché dei tuoi strani atteggiamenti. Avevo continuamente la sensazione che mi avresti lasciato, penso che ci fossi quasi riuscito. Non so cosa ti ha fatto cambiare idea. Mi dispiace di non aver capito subito cosa provavi, perché dannazione, sono stato coglione da non rendermi conto che ti ho sempre amato. Credevo fosse un’amicizia speciale la nostra. No. E’ molto di più di tutto questo. Non c’è giorno in cui non pensi a te, a renderti felice, perché sei l’unica cosa che voglio” sorrise leggermente toccandosi il polso. Harry continuò a guardarlo. “ieri ho parlato con Eleanor, mi ha fatto capire molte cose. Ah già vorrebbe parlarti e chiederti scusa per i suoi comportamenti. Era solo gelosa di noi. Anche io lo sarei se fossi un estraneo. Non so neanche come sia riuscita a convincermi a fare questo” rise alzandosi la manica della felpa. Harry guardò confuso prima lui poi la benda avvolta attorno al polso. “ho sempre pensato a noi come qualcosa di forte, saldo. Come questa corda da marinaio stretta così forte, difficile da sciogliere” gli mostrò la corda ad infinito tatuata sulla sua pelle “Non so ancora cosa deciderai, per questo ho lasciato gli estremi aperti” spiegò voltando il polso e mostrando gli estremi della corda non legati “mi piace pensare che il restante di questa corda ce l’abbia tu, che solo tu possa decidere che ne sarà di noi. Perché io rimarrò sempre qui Harry, non andrò da nessuna parte, rimarrò fedele alla mia scelta. Quella di amarti. E se tu sarai contrario, non te ne darò una colpa. E’ stato bello comunque quello che abbiamo vissuto. Insieme.” Harry, con gli occhi pieni di lacrime fece per parlare ma Louis lo bloccò. “sai che altro mi ha detto Eleanor?” gli chiese scacciando via le lacrime. Il riccio scosse la testa “che noi non abbiamo mai avuto bisogno di parole, bastava solo guardarci negli occhi per capire.” Fissò le iridi verdi del ragazze si avvicinò prendendo il suo viso con entrambi le mani. Soffiò un leggero bacio sulle labbra del riccio “non dire nulla, prenditi tutto il tempo che vuoi. Mi troverai sempre ad aspettarti” gli disse infine accarezzandogli una guancia alzandosi e lasciando la stanza.
In un primo momento Harry rimase sconvolto di quello che era appena accaduto. Per tutto il giorno non lo aveva sentito e aveva pensato subito che Louis volesse farla finita. Poi però se lo era ritrovato in camera, con i suoi capelli disordinati, tutto sorridente, quegli occhioni azzurri che emanavano gioia ovunque e quel tatuaggio sul polso. Quel tatuaggio che parlava di loro. Avrebbe voluto dargli la sua risposta all’istante. Non aveva neanche bisogno di sentirsi dire quelle parole, lo aveva convinto quando si era presentato a casa sua. Gemma era andato da lui subito dopo che Louis andò via. Le aveva raccontato tutto. Scoprì che parlarne con lei gli rendeva tutto più facile, come se vivessero in un mondo magico fatto di fatine e unicorni. Ovviamente tutti i riferimenti ai capelli di sua sorella erano puramente casuali. E sempre grazie a sua sorella e alle sue conoscenze che quella mattina si avviava spedito e felice a scuola. Quando attraversò il cancello, vide i suoi amici poco più distante da lui che  chiacchieravano tra loro. Altre persone che leggevano, chi si allenava, chi mostrava le unghia appena fatte, chi veniva spintonato dai popolari della scuola. Nessuno faceva caso a nessuno. Tranne lui. Louis. Lo osservava da lontano, senza muoversi. Nei suoi occhi poteva leggerci la felicità di vederlo. Quando lo vide abbassare lo sguardo imbarazzato e toccarsi il polso, diventata ormai un’abitudine, sorrise. Camminò lentamente fin quando non gli fu vicino.
“non farò un monologo simile al tuo tranquillo” lo prese in giro e Louis mise il broncio. “scherzavo Boo” sorrise “sai, Eleanor ha ragione non abbiamo mai avuto bisogno di parole, perciò andrò dritto al sodo” si schiarì la voce un po’ impacciato “ieri mi hai detto che mi ami” Louis annuì mordendosi un labbro “hai abbandonato tuo padre, per me” Louis annuì ancora “ e hai fatto un tatuaggio” il ragazzo fece per annuire ancora ma l’altro lo bloccò “tu?” rise animatamente “eri contro anche ai tatuaggi delle patatine, dove hai trovato il coraggio di fartene uno vero?” Il ragazzo avvampò e incrociò le braccia.
“L’ho fatto per te” brontolò nascondendo il viso nel suo giubbotto, o meglio quello di Harry, ormai diventato suo. “non ti piace?” gli chiese.
“sai che dopo questo ti amo ancora di più?” Louis scattò con lo sguardo ed il riccio sorrise timidamente “mi fai sembrare una checca quando riesci a far uscire il mio lato dolce”
“se può consolarti, anche io lo sono” sorrise anche l’altro
“isterica” aggiunse il riccio ridendo
“che hai detto? Io isterica?” Harry annuì e gli strinse dolcemente un braccio “ehi ma che hai fatto qui?” gli chiese preoccupato il castano notando delle face sul suo polso sinistro.
“ecco, ci stavo arrivando. Hai detto che sarebbe dipeso solo da me come sarebbe andata tra noi. Avevi bisogno di qualcosa che reggesse la tua corda, che la rendesse forte, salda, utile” scoprì il polso togliendosi le bende e lasciando Louis di stucco “ per questo ho tatuato un’ancora, la mia ancora, tu” Louis non ebbe bisogno di sentire altro. Gli si gettò addosso abbracciandolo e con lo sguardo gli chiese il permesso che non gli fu negato. Lo baciò dolcemente attorcigliando le dita tra i suoi capelli. Quando ebbero bisogno di riprendere aria si staccarono sorridendosi e notando le loro mani unite. Nient altro. In quel momento tutti li stavano osservando, i loro amici, Eleanor e Lani, gli studenti, gli insegnanti. A loro non importava nulla.
“andiamo?” chiese Harry avvicinandosi al lato destro del ragazzo.
“andiamo” annuì prendendogli la mano sinistra.
 


Titolo della canzone: Strong/ One Direction --- >http://youtu.be/VW0vbdfjTho
ANGOLO AUTRICE: Salve!! Non sono morta! Tra problemi tecnici e varie preoccupazioni ho avuto problemi nel postare. Parto subito col dire che questo capitolo è una schifezza, lo so già. Ci ho messo quattro giorni per scriverlo, e alla fine è uscita questa merda qui. Quindi se non siete arrivate a leggere questo punto, vi capisco benissimo. Secondo punto che alla fine è quello principale. Ci ho pensato tantissimo. Di ispirazione non è più da un bel po’, e questa storia non è mai stata un granchè. Non ditemi di no. Sono consapevole delle cavolate che scrivo, e chiamarla storia è un parolone. Le vere storie sono altre, quelle che leggo, quelle che ti rapiscono, ti fanno piangere e anche soffrire. Quelle che lasciano un segno. La mia no, diciamocelo. Perciò ho deciso di ridurre la storia. Probabilmente, il prossimo capitolo, sarà l’ultimo, l’epilogo ecco. Ringrazio comunque chi ha deciso di sopportarmi fino ad oggi, ringrazio chi ha dovuto subirsi le mie paranoie e le mie ansie. Chi ha seguito, preferito, ricordato e recensito la storia. Mi dispiaceva troncare la storia così, senza una fine, soprattutto per chi ha creduto in me. Non so chi ve l’ha fatto fare. Ringrazierò ognuno di voi nel prossimo capitolo. Grazie di cuore, Fra.
 

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Capitolo 17
*** Uncover/Ringraziamenti. ***


Salve a tutte. E' passato molto tempo dall'ultima volta che ho scritto, e fortunatamente per voi questa è l'ultima. Ci ho pensato tantissimo ed è meglio che mi limiti a leggere fan fiction e non scriverle. Vi dissi che questo sarebbe stato l'ultimo capitolo, ma non è così. Mi spiego meglio. E' l'ultimo capitolo dei ringraziamenti. La fine lascio sceglierla a voi. Con il passare del tempo mi sono resa conto che scrivevo per un semplice piacere personale, che man mano è cresciuto grazie alle vostre recensioni. Mi ha fatto davvero piacere riceverle, così come ricevere commenti negativi. Mi sono serviti tantissimo, ad aprire gli occhi e ad essere realista. Preferisco più leggere. E poi l'ispirazione era andata a farsi fottere da un bel pò, lasciatemi passare il termine. Questo l'ho notato anche dall'ultimo capitolo, solo due recensioni, dovrei dirne una, perchè l'altra è di parte (non dire di no). Ma va bene così. Ringrazio comunque chi è rimasto fino all'ultimo, chi mi ha accompagnato in questo tortuoso tragitto, chi ha subito le mie paure, delusioni, ansie e quant altro. Ringrazio chiunque abbia perso tempo con me e la mia storia. Ringrazio ogni singola persona che ha recensito. Ringrazio chi ha avuto il coraggio di metterla tra le seguite, preferite e ricordate. Ringrazio anche le lettrici anonime, vi capisco se non avete recensito e apprezzo comunque che l'abbiate letta. Non voglio dilungarmi molto, perchè sono immersa dalle lacrime e risulterei ulteriormente logorroica. Il nick di twitter lo trovate in qualche capitolo precedente, sempre se vorrete scrivermi. Passo ai ringraziamenti ufficiali.
Grazie a :
Martina, sei la mia migliore amica, sai quante ne ho passate con questa storia. Hai affrontato con me tutte le mie paure e non ti ringrazierò mai abbastanza. Ti voglio bene, lo sai. In primis è dedicata a te.
Nana, ti picchierei se potessi! Mi hai incoraggiata sempre a continuare, hai recensito i capitoli, scrivendomi dei papiri tra l'altro. Sei stata di parte, ammettilo e io apprezzo tantissimo tutto ciò che mi hai detto. Dovevo sdebitarmi in qualche modo, Ziall e Oli, non è molto, ma spero conti.
Nietta, non so se sei arrivata a questo. Innanzitutto ti ringrazio del banner, ti ho stressata tantissimo. Poi ti ringrazio per la strigliata che mi hai fatto su wa quando ho scritto che volevo smettere. Ci tengo tanto.
Franci love 1D e Love is equal, avete recensito ogni songolo capitolo e mi chiedo ancora chi vi abbia dato tutto questo coraggio. Grazie di cuore.
Niall, occhi blu, si quello di A Modern Myth con il suo Josh, perchè mi hanno fatta innamorare della loro storia.
Zayn e Liam, ho avuto sempre paura a scrivere su di loro. Nella realtà non penso abbiano una relazione, ma qualcosa sotto sotto c'è stato. Su di loro avrei voluto scrivere molto di più, mi è mancato il coraggio. Quello che sicuramente ha avuto l'autrice di No sound but the wind.
Harry, li separo perchè l'altro tizio è una cosa a parte. Il suo personaggio è davvero complicato. Mi ha ispirato Harry di Io sarò la tua forza, come Harry di Akob, e Harry di If possible, I would marry you. Ma non è uscito esattamente quello che volevo, e mi scuso. Tu e il tuo ragazzo mi manderete al manicomio prima o poi.
Louis, mi piace chiamarlo Lou. Con lui non ci sono parole. Tutto quello che ho dentro non riuscirei mai ad esporlo qui, in un tweet, o su un pezzo di carta. Il suo personaggio non è stato ispirato da nessuna storia. E' stato ispirato da me. Volevo renderlo unico, come lo vedono i miei occhi, e neanche qui ci sono riuscita. A lui dedico ogni singola lacrima, ogni singolo sorriso, perchè ammettiamolo non c'è meraviglia più bella del sorriso di Louis William Tomlinson. A lui dedico le mie ansie, paure, i miei scleri, tu e quel bastardo di Styles, cavolo mi state facendo?! A lui dedico i sorrisi mai ricambiati, sguardo di occhi mai avvenuti, abbracci mai esistiti, sogni mai avverati. E adesso la smetto che mi stai facendo piangere come una cogliona. Ah si, rimani sempre lo stronzo numero uno Boo.
Ultimo ringraziamento. Ringrazio me stessa. Nonostante non abbia mantenuto le mie promesse, nonostante sia delusa da me stessa. Ringrazio me stessa per aver avuto un minimo di coraggio nell'intraprendere questo percorso. Ringrazio me stessa per non essermi fatta i cavoli miei e aver cliccato su un nuovo video del momento. Da allora mi sono rovinata la vita. Ringrazio me stessa e loro, One Direction, perchè non avrei conosciuto voi tutte altrimenti. Grazie di cuore, per l'ultima volta, Fra.

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