Amore di SherryKyuubiNoYoko (/viewuser.php?uid=26354)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 1 *** Prologo ***
AMORE
Sanae Nakazawa stava seduta sotto un albero ad osservare il suo
capitano che
tirava il pallone in porta con furia.
Sembrava quasi arrabbiato. Ma perchè avrebbe dovuto esserlo?
In fondo aveva
appena vinto il torneo nazionale anche se pareggiando con la Toho.
Avrebbe
finalmente coronato il suo sogno di raggiungere Roberto in Brasile,
eppure
sembrava turbato.
La ragazza si fece coraggio e si avvicinò a lui intimorita.
-Tsubasa, va tutto bene?- chiese.
Il ragazzo si voltò e la trucidò con uno sguardo
che le spezzò il cuore. Si
accorse di lei subito dopo e cercò di rimediare all'errore
rilassandosi
completamente e rispondendo -Sto benissimo, non preoccuparti Sanae!-
La ragazza sospirò sollevata prima di accorgersi che il
volto del ragazzo si
era contratto nuovamente dalla furia.
-Tsubasa, sei sicuro di stare bene?- chiese ancora, avvicinandosi a lui
ed
asciugandoli il sudore.
Lo vide sorridere -Certo mia piccola Anego!- disse e subito dopo
arrossì
sentendo quello che aveva detto.
Anche Sanae si tinse di rosso, poi cercando di calmarsi
pensò *Non farti strane
idee, se no poi ti illudi e rimani come una scema a soffrire! Sai
benissimo che
lui è innamorato solo del suo pallone!*
I pensieri del ragazzo erano invece di opinione diversa *Non posso
dirle che mi
sono innamorato di lei dal momento che tra breve dovrò
cambiare continente! Dio
solo sa quanto l'amo. La metterei in valigia con me se non fosse per il
fatto
che abbiamo solamente 15 anni. Non posso chiederle di aspettarmi
perchè la
farebbe soffrire, ed io mi sento un idiota per essermene
accorto solo
adesso dell'amore che provo verso di lei. E' incredibile sono stato
cieco,
vedevo solo il mio pallone ed adesso sto per perderla per il mio sogno.*
Come se avesse ascoltato i pensieri di Tsubasa, la ragazza gli disse
-Mi
raccomando, fatti valere in Sud-America, tutti dovranno sapere chi
è il grande
Tsubasa Ozora!-
-Te lo prometto Sanae! Mi mancherai tanto lo sai?-
Pugnalata al cuore, sapeva benissimo che lo diceva per una sua
carissima amica
e non ad una a cui si era innamorato.
-Mi mancherai anche tu!- la ragazza si avvicinò al volto del
numero 10 e gli
stampò un bacetto innocente sulla guancia.
Il ragazzo non aspettandoselo la strinse di più a
se, tanto ormai sapeva
benissimo che non ce l'avrebbe fatta a resistere senza dirle
ciò che provava.
-Sanae...- esordì con voce tremula.
-Sì?- chiese, ancora abbracciata al suo adorato capitano.
-...sono uno stupido!-
-No, non è vero!- lo rimproverò la ragazza.
-Lasciami finire per favore. Sono uno stupido. So che non ho il diritto
di
dirti di essermi follemente, pazzamente innamorato di te, ma
è così. E' per
questo, che sono uno stupido, l'ho capito dal momento in cui ho
scoperto che ti
avrei lasciato, ed è per questo che sono uno stupido.-
Sentiva il cuore della ragazza aumentare i battiti.
-Mi sono accorto del fatto che era grazie a te se vincevo le partite.
Tu che
facevi il tifo per me, che non hai mai dubitato delle mie
potenzialità, tu che
mi hai curato quando mi sono ferito alla gamba. Sei stata sempre
presente per
me e ti chiedo scusa, perchè nonostante vorrei avere una
relazione con te non
posso perchè ti farei solo soffrire, ed io impazzirei dal
dolore se sapessi che
stai male a causa mia. E' per questo che sono frustrato.
Perchè ti amo però
devo andarmene. Scusami Sanae, per il dolore che ti ho causato e
sicuramente
che ti causerò una volta in Brasile, ma credimi se ti
dicessi che non esiterei
a portarti con me se solo fossimo più grandi!-
Gli occhi della ragazza erano pieni di lacrime, era felice ma anche
triste,
sapeva che una relazione a distanza non avrebbe funzionato e che
l'avrebbe
costretta a notti intere passate a piangere, ma decise che voleva
rischiare.
-Tsubasa, voglio rischiare! So che soffrirei per la tua lontananza ma
so anche
che senza di te non sarei in grado di vivere. Ti amo Tsubasa e sono
certa che
riuscirò ad aspettarti, anche se tornerai fra vent'anni.-
Il ragazzo era commosso dalle parole della sua menager, si
avvicinò a lei e le
diede un piccolo bacio sulle labbra. -Spero che manterrai la tua
parola!-
disse.
*****
Era il giorno della partenza e Tsubasa stava aspettando il pullman che
lo
avrebbe condotto all'aeroporto.
-Tsuby!-
Si voltò di scatto -Sanae!- sussurrò. -Non
eravamo d’accordo che non saresti
venuta? Ci farà soffrire entrambi, lo sai vero?-
-Lo so, ma non potevo lasciarti andare senza averti dato il mio regalo!-
Gli porse un piccolo pacchettino che il ragazzo scartò in
fretta. All'interno
c'era un bellissimo portachiavi a forma di pallone e che Sanae aveva
firmato.
-Grazie è meraviglioso! Voglio che tu abbia il mio pallone,
niente mi
renderebbe più felice che sapere che il mio migliore amico e
la mia ragazza
passassero un po' di tempo insieme.-
Sanae sorrise.- Mi prenderò cura del tuo amico pallone come
se fossi tu.-
Il pullman arrivò.
-Arrivederci Tsubasa!-
-A presto Sanae!-
Dopo un lunghissimo bacio, Tsubasa salì sul pullman...
Continua...
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Capitolo 2 *** Capitolo 1 ***
La Nuova Vita
Tokyo,
Casa Nakazawa
Sanae sospirò, ormai era un mese che non faceva altro. Da
quando era partito
Tsubasa si era chiusa in silenzi cupi.
La sua amica Yayoi la capiva bene: conosceva pure lei quel sentimento
tanto
doloroso. L'aveva provato quando Tsubasa aveva traslocato a Fujisawa ed
anche
quando Jun era in ospedale per l'operazione al cuore. Perciò
le era stata molto
vicino, cercando in tutti i modi di consolarla. Molto spesso si
ritrovava a passare
la notte dall'amica per tenerle compagnia e per aiutarla a superare la
partenza
del ragazzo.
-Coraggio Sanae, non puoi isolarti dal mondo perché lui non
è qui. Non vorrebbe
che tu piangessi. Secondo me ha il cuore in frantumi perché
è consapevole che
stai soffrendo a causa sua. Anche se tutti pensano che Tsubasa sia un
caprone
non è vero, lui ci tiene molto alla felicità
delle persone a cui vuole bene è
per questo che ha cercato in tutti modi di non legarsi a te. Capiva
perfettamente che se tu ti fossi impegnata con lui avresti passato il
tuo tempo
ad isolarti e piangere. Sai, sono stata io a dirgli di dichiararsi
quando mi ha
spiegato che si era innamorato della sua manager...-
-D-dici sul serio Yayoi?- chiese la ragazza dai capelli scuri
singhiozzando.
-Sì, Tsubasa è un ragazzo molto timido e quindi
l'ho dovuto incitare un po' per
convincerlo a dichiararsi. Comunque basta piangersi addosso Sanae.-
-Hai ragione Yayoi!- disse asciugandosi gli occhi.
-E poi come hai detto tu, Tsubasa non vorrebbe che soffrissi
perché lui è
lontano.-
-Ben detto!- l'amica sorrise.
Brasile, Casa Hongo
Tsubasa per l'ennesima volta guardò quella foto: ritraeva
tutta la
NewTeam insieme alle sue
tre manager: Sanae, Yukari e Kumiko.
Gli mancava terribilmente la sua vita in Giappone e soprattutto la sua
Sanae.
*Chissà cosa starà facendo?* si
ritrovò a pensare. *Spero solo che stia bene e
che non soffra!* il ragazzo sospirò.
-Tsubasa!- qualcuno bussò alla porta della camera del
ragazzo.
-Dimmi Roberto!- rispose.
-E' ora di andare all'allenamento, se non ti sbrighi non arriverai in
tempo.-
-Arrivo subito!- rimise la foto sul comodino ed uscì dalla
stanza.
Ogni giorno era la stessa storia: allenamento, casa e di nuovo
allenamento.
Arrivava sera che non riusciva nemmeno a reggersi in piedi e quindi non
riusciva a parlare con la sua ragazza.
Sbuffò, era una vita impossibile quella che stava vivendo,
ma non avrebbe mai
rinunciato al suo sogno; mai.
Tokyo, casa Ozora
Koudai e Natsuko Ozora sedevano sulle poltrone e parlavano, come
d'abitudine,
della nuova vita del loro figlio maggiore.
-Koudai, secondo te come se la starà passando?-
-Tsubasa è un ragazzo in gamba, se la caverà
egregiamente e poi non dobbiamo
dimenticarci che è con Roberto ed io mi fido di lui.-
-Anche io mi fido di Roberto. Sono solo preoccupata sulla salute del
mio
bambino, è ancora troppo giovane per vivere lontano dalla
sua famiglia così a
lungo.-
L'uomo annuì, poi gli venne un'idea. perché non
andiamo a trovarlo? Ti metterai
l'animo in pace senza contare che lui sarebbe felice di rivederci e di
conoscere il suo piccolo fratellino.-
-Mi piacerebbe molto, caro. Non sai quanto!-
-Bene, allora è deciso. Domani andiamo a prenotare
i biglietti per il
volo.-
Tokyo, casa Nakazawa
DLIIIN DLON DLIIIN DLON
La porta si aprì ed una ragazza dai capelli scuri legati in
due codini entrò in
casa.
-Come sta?- bisbigliò la nuova arrivata.
-Per adesso sono riuscita a tirarla su di morale però...-
non riuscì a finire
la frase.
-Però?- chiese Yukari.
-...però non so per quanto durerà prima che
ricada di nuovo in depressione.-
-Sono molto preoccupata Yayoi, Sanae in questo periodo è
troppo fragile.-
-Lo so, tu cosa proponi di fare?- chiese la ragazza dai capelli rossi.
-Dobbiamo starle vicino non possiamo rischiare che stia male di nuovo.-
-Io però... non posso rimanere qui. Devo tornare a Tokyo, ho
già saltato troppi
giorni di scuola.-
-Certo, non preoccuparti Yayoi ci penso io a Sanae, la settimana
prossima
dovrebbero esserci dei giorni di vacanza perché non torni
qui?-
-Mi sembra un'idea fantastica. D'accordo! Vorrei salutare Sanae prima
di
andare.-
-Certo fai pure.-
Tokyo, casa Ishizaki
Un telefono squillò, rompendo la quiete in casa.
Ryo Ishizaki scese le scale di malavoglia e si apprestò a
rispondere. -Pronto?-
disse annoiato.
-Ishizaki, si risponde così al telefono?-
-Chi parla?- chiese il ragazzo.
-Non mi riconosci più? Eppure non avresti dovuto osare
dimenticarmi dopo tutto
quello che è successo tre anni fa. Eravamo in squadra
insieme.-
Ryo, sgranò gli occhi. Non poteva essere lui, era
impossibile. *Deve
sicuramente aver sbagliato numero.* pensò sorpreso.
-Genzo Wakabayashi che scende al livello di chiamare un semplice
giocatore
della New Team, quale sono io?-
-La gente cambia, Ishizaki.-
-Me ne sono accorto, comunque che posso fare per te?-
-Stavo pensando di fare una sorpresa a Tsubasa ed andare da lui in
Brasile
quindi mi stavo chiedendo , siccome domani torno a casa se qualcuno di
voi
vuole dargli un regalo o qualcosa del genere. in questo periodo mi
sento
generoso, e quindi vi do il permesso di trattarmi come ambasciatore e
facchino.
Mi raccomando informa la nostra piccola Anego.-
-Certo ci mancherebbe.-
-Bene io ho terminato. Quindi ti saluto, arrivederci.-
-Ciao Genzo!- salutò.
Continua...
Ecco qui il
secondo capitolo di "Amore".
Spero che vi sia piaciuto.
Ringrazio coloro che leggono senza recensire e un saluto speciale a:
hikarisan; DolceBarbara; Sanae78; cristy8; Haibara88.
Grazie e mi raccomando recensite.
Un bacio
AmyGoku
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Capitolo 3 *** Capitolo 2 ***
Genzo
Genzo Wakabayashi scese dall'aereo e si diresse a prendere i suoi
bagagli.
Giunto all'uscita dall'aereoporto attese l'arrivo del suo migliore
amico.
Tsubasa, giunse poco tempo dopo. -Genzo!- lo salutò
entusiata.
-Ehi Tsubasa... Quanto tempo...-
I due amici si diressero alla macchina dove Roberto Hongo gli attendeva
con un sorriso.
-E' un piacere rivederti Genzo.-
-Anche per me, Roberto.- rispose il SGGK.
-Allora, cosa porta un famoso portiere parattutto come te, in questo
luogo?- chiese Tsubasa.
-Avevo deciso da un po' di farti visita, poi ho trovato il momento
adatto ed eccomi qui. Ah, ho un po' di roba che mi hanno chiesto di
mandarti gli altri. Anego, soprattutto mi ha chiesto di portarti delle
cose.-
Il numero 10 sospirò. -Come sta?-
-E' triste. Le ragazze non la lasciano mai, sola.-
-Capisco. Be'... siamo arrivati.-
I tre scesero dalla macchina e si avviarono all'appartamento.
Era molto carino, costatò Genzo, anche se molto
più piccolo a quelle che era abituato. Infatti, c'era una
piccola cucina, un salotto e altre quattro porte, probabilmente camere
personali.
-Dunque, la prima la stanza di Roberto, l'altra il suo
studio. Quella invece è la mia camera e quella è
la camera degli ospiti.-
-Perfetto, Grazie. Ti dispiace se approfitto del telefono? Ho promesso
di chiamare Anego e gli altri.-
Tsubasa sorrise. -Fai pure.-
Giappone Casa
Nakazawa. Sera. 22.30
DLIIN DLON, DLIIIN DLON
Il campanello disturbò la quiete, nell'abitazione. Yayoi
scese le scale in fretta ed aprì la porta.
-Ishizaki- salutò.
-Yayoi, come sta Anego?- chiese Ryo.
-Meglio di ieri. Come mai qui?-
-Genzo mi ha telefonato. E' arrivato sano e salvo. Ha detto che
richiamerà quando sarà a casa di Tsubasa. Gli ho
chiesto di chiamare qui. Così Sanae potrà parlare
con il capitano.-
-Ottimo, bravo Ishizaki.-
I due si diressero nella stanza della ragazza e le diedero la bella
notizia.
-Sanae, Tsubasa chiamerà fra un po'. Genzo l'ha promesso.-
fece Ryo.
-Davvero?- chiese, entusiasta.
-Si, anzi se è già arrivato a casa di Tsubasa
dovrebbe chiamare a momenti.
Infatti, poco dopo, il telefono quillò.
Sanae rispose entusiasta mettendo il vivavoce. -Pronto? Casa Nakazawa,
sono Sanae.-
"Ehi, Anego. Sono Genzo. Come vanno le cose lì?"
-Bene, e a te? Tsubasa come sta? E' lì con te? E..?-
"Piano con le domande... A quale vuoi che risponda per prima? A no, ci
penso io... Sta bene, sì è qui con me e fra un
po' te lo passo e prima che tu me lo chieda non c'è nessuna
ragazza con lui."
-Genzo!!- lo sgridò Sanae e sentì anche la voce
di Tsubasa che aveva fatto lo stesso.
Ryo sorrise sornione.
-Be'?- chiese Ishizaki.
"Odo, forse i toni soavi di Ishizaki per caso?" chiese Genzo Sarcastico.
-Davvero divertente Wakabayashi. Spassosissimo.- replicò il
ragazzo preso in causa.
"Comunque, be'... cosa?"
-Che succede lì?-
"Cosa vuoi che succeda? Sono appena arrivato, no?"
-Va bene! Ora puoi passarmi Tsubasa, per favore?- chiese Sanae.
"Ma certo Anego. Non ti toglierò l'occasione di poter
parlare con la tua dolce anima gemella... A quando il matrimonio?"
chiese Genzo ironico.
-Non ho tempo da perdere con te, Wakabayashi. Passami Tsubasa.- fece
Sanae imperiosa. -E se non te ne sei accorto questa non è
una richiesta, è un ordine.-
Brasile. Casa
Hongo. Mattino.
"Non ho tempo da perdere con te, Wakabayashi. Passami Tsubasa.- fece
Sanae imperiosa. -E se non te ne sei accorto questa non è
una richiesta, è un ordine."
Sentire la voce di Sanae, fu come un toccasana. Sorrise come un ebete,
guardando il vuoto.
-Oh, sì. Ora te lo passo, così almeno si toglie
dalla faccia quel sorriso ebete e quello sguardo vaquo, perso ed
innamorato. Gli manca solo la bava alla bocca.- Genzo descrisse l'amico.
-Dammi qua, baka.- Tsubasa, strappò il telefono dalle mani,
del compagno poi disse -Ehi, ciao.-
"Tsubasa!" sentì la voce della sua ragazza tremula ed
entusiasta.
-Sanae, come stai?- chiese sorridendo.
"Bene, e tu? Come vanno le cose, lì?"
-Magnificamente. Mi alleno quasi tutto il giorno. Roberto vuole farmi
entrare nel Sao Paolo! E tu... mi hanno detto che sei triste! Non devi.-
"Non è niente, non preoccuparti." la sentì tirar
su con il naso.
-Sanae, stai piangendo?- chiese preoccupato il numero 10.
"Sono emozionata" rispose.
-Tsubasa, dobbiamo andare! E' l'ora delle selezioni.- Roberto
avvertì il suo fidato allievo/amico.
Il ragazzo sospirò. -Scusami, Sanae. Ora ho le selezioni.
Posso richiamarti domani?-
"Ah. Sì, allora ci sentiamo domani! In bocca al lupo, Tsu..."
-Crepi. Buonanotte-
"'Giorno" rispose lei e gli sembrò quasi che stesse
sorridendo.
Con un click si concluse la chiamata e Tsubasa si andò a
preparare. Genzo lo seguì.
-Cos'è quella faccia da fesso?- chiese con un sorriso
sornione.
-Eh?- chiese l'amico cadendo dalle nuvole.
-Vedi?- fece teatralmente. -Non mi ascolti nemmeno.-
Dopo essersi vestito il numero 10 trascinò il compare in
macchina e partirono alla volta del campo dove si sarebbero svolte le
selezioni.
Continua....
Eccomi qui dopo
tantissimo tempo ad aggiornare "Amore". Scusatemi tanto per il ritardo,
ma avevo momentaneamente perso l'ispirazione e la voglia di scrivere.
Ho in mente
tantissime chicche e cercherò di aggiornare il
più presto possibile.
Grazie a tutti.
Un bacio
AmyGoku
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