Amore

di SherryKyuubiNoYoko
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


AMORE


Sanae Nakazawa stava seduta sotto un albero ad osservare il suo capitano che tirava il pallone in porta con furia.
Sembrava quasi arrabbiato. Ma perchè avrebbe dovuto esserlo? In fondo aveva appena vinto il torneo nazionale anche se pareggiando con la Toho. Avrebbe finalmente coronato il suo sogno di raggiungere Roberto in Brasile, eppure sembrava turbato.
La ragazza si fece coraggio e si avvicinò a lui intimorita.
-Tsubasa, va tutto bene?- chiese.
Il ragazzo si voltò e la trucidò con uno sguardo che le spezzò il cuore. Si accorse di lei subito dopo e cercò di rimediare all'errore rilassandosi completamente e rispondendo -Sto benissimo, non preoccuparti Sanae!-
La ragazza sospirò sollevata prima di accorgersi che il volto del ragazzo si era contratto nuovamente dalla furia.
-Tsubasa, sei sicuro di stare bene?- chiese ancora, avvicinandosi a lui ed asciugandoli il sudore.
Lo vide sorridere -Certo mia piccola Anego!- disse e subito dopo arrossì sentendo quello che aveva detto.
Anche Sanae si tinse di rosso, poi cercando di calmarsi pensò *Non farti strane idee, se no poi ti illudi e rimani come una scema a soffrire! Sai benissimo che lui è innamorato solo del suo pallone!*
I pensieri del ragazzo erano invece di opinione diversa *Non posso dirle che mi sono innamorato di lei dal momento che tra breve dovrò cambiare continente! Dio solo sa quanto l'amo. La metterei in valigia con me se non fosse per il fatto che abbiamo solamente 15 anni. Non posso chiederle di aspettarmi perchè la farebbe soffrire, ed  io mi sento un idiota per essermene accorto solo adesso dell'amore che provo verso di lei. E' incredibile sono stato cieco, vedevo solo il mio pallone ed adesso sto per perderla per il mio sogno.*
Come se avesse ascoltato i pensieri di Tsubasa, la ragazza gli disse -Mi raccomando, fatti valere in Sud-America, tutti dovranno sapere chi è il grande Tsubasa Ozora!-
-Te lo prometto Sanae! Mi mancherai tanto lo sai?-
Pugnalata al cuore, sapeva benissimo che lo diceva per una sua carissima amica e non ad una a cui si era innamorato.
-Mi mancherai anche tu!- la ragazza si avvicinò al volto del numero 10 e gli stampò un bacetto innocente sulla guancia.
Il  ragazzo non aspettandoselo la strinse di più a se, tanto ormai sapeva benissimo che non ce l'avrebbe fatta a resistere senza dirle ciò che provava.
-Sanae...- esordì con voce tremula.
-Sì?- chiese, ancora abbracciata al suo adorato capitano.
-...sono uno stupido!-
-No, non è vero!- lo rimproverò la ragazza.
-Lasciami finire per favore. Sono uno stupido. So che non ho il diritto di dirti di essermi follemente, pazzamente innamorato di te, ma è così. E' per questo, che sono uno stupido, l'ho capito dal momento in cui ho scoperto che ti avrei lasciato, ed è per questo che sono uno stupido.-
Sentiva il cuore della ragazza aumentare i battiti.
-Mi sono accorto del fatto che era grazie a te se vincevo le partite. Tu che facevi il tifo per me, che non hai mai dubitato delle mie potenzialità, tu che mi hai curato quando mi sono ferito alla gamba. Sei stata sempre presente per me e ti chiedo scusa, perchè nonostante vorrei avere una relazione con te non posso perchè ti farei solo soffrire, ed io impazzirei dal dolore se sapessi che stai male a causa mia. E' per questo che sono frustrato. Perchè ti amo però devo andarmene. Scusami Sanae, per il dolore che ti ho causato e sicuramente che ti causerò una volta in Brasile, ma credimi se ti dicessi che non esiterei a portarti con me se solo fossimo più grandi!-
Gli occhi della ragazza erano pieni di lacrime, era felice ma anche triste, sapeva che una relazione a distanza non avrebbe funzionato e che l'avrebbe costretta a notti intere passate a piangere, ma decise che voleva rischiare.
-Tsubasa, voglio rischiare! So che soffrirei per la tua lontananza ma so anche che senza di te non sarei in grado di vivere. Ti amo Tsubasa e sono certa che riuscirò ad aspettarti, anche se tornerai fra vent'anni.-
Il ragazzo era commosso dalle parole della sua menager, si avvicinò a lei e le diede un piccolo bacio sulle labbra. -Spero che manterrai la tua parola!- disse.

*****

Era il giorno della partenza e Tsubasa stava aspettando il pullman che lo avrebbe condotto all'aeroporto.
-Tsuby!-
Si voltò di scatto -Sanae!- sussurrò. -Non eravamo d’accordo che non saresti venuta? Ci farà soffrire entrambi, lo sai vero?-
-Lo so, ma non potevo lasciarti andare senza averti dato il mio regalo!-
Gli porse un piccolo pacchettino che il ragazzo scartò in fretta. All'interno c'era un bellissimo portachiavi a forma di pallone e che Sanae aveva firmato.
-Grazie è meraviglioso! Voglio che tu abbia il mio pallone, niente mi renderebbe più felice che sapere che il mio migliore amico e la mia ragazza passassero un po' di tempo insieme.-
Sanae sorrise.- Mi prenderò cura del tuo amico pallone come se fossi tu.-
Il pullman arrivò.
-Arrivederci Tsubasa!-
-A presto Sanae!-
Dopo un lunghissimo bacio, Tsubasa salì sul pullman...

Continua...


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Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***


La Nuova Vita


Tokyo, Casa Nakazawa

Sanae sospirò, ormai era un mese che non faceva altro. Da quando era partito Tsubasa si era chiusa in silenzi cupi.
La sua amica Yayoi la capiva bene: conosceva pure lei quel sentimento tanto doloroso. L'aveva provato quando Tsubasa aveva traslocato a Fujisawa ed anche quando Jun era in ospedale per l'operazione al cuore. Perciò le era stata molto vicino, cercando in tutti i modi di consolarla. Molto spesso si ritrovava a passare la notte dall'amica per tenerle compagnia e per aiutarla a superare la partenza del ragazzo.
-Coraggio Sanae, non puoi isolarti dal mondo perché lui non è qui. Non vorrebbe che tu piangessi. Secondo me ha il cuore in frantumi perché è consapevole che stai soffrendo a causa sua. Anche se tutti pensano che Tsubasa sia un caprone non è vero, lui ci tiene molto alla felicità delle persone a cui vuole bene è per questo che ha cercato in tutti modi di non legarsi a te. Capiva perfettamente che se tu ti fossi impegnata con lui avresti passato il tuo tempo ad isolarti e piangere. Sai, sono stata io a dirgli di dichiararsi quando mi ha spiegato che si era innamorato della sua manager...-
-D-dici sul serio Yayoi?- chiese la ragazza dai capelli scuri singhiozzando.
-Sì, Tsubasa è un ragazzo molto timido e quindi l'ho dovuto incitare un po' per convincerlo a dichiararsi. Comunque basta piangersi addosso Sanae.-
-Hai ragione Yayoi!- disse asciugandosi gli occhi.
-E poi come hai detto tu, Tsubasa non vorrebbe che soffrissi perché lui è lontano.-
-Ben detto!- l'amica sorrise.

Brasile, Casa Hongo

Tsubasa per l'ennesima volta guardò quella foto: ritraeva tutta la NewTeam insieme alle sue tre manager: Sanae, Yukari e Kumiko.
Gli mancava terribilmente la sua vita in Giappone e soprattutto la sua Sanae.
*Chissà cosa starà facendo?* si ritrovò a pensare. *Spero solo che stia bene e che non soffra!* il ragazzo sospirò.
-Tsubasa!- qualcuno bussò alla porta della camera del ragazzo.
-Dimmi Roberto!- rispose.
-E' ora di andare all'allenamento, se non ti sbrighi non arriverai in tempo.-
-Arrivo subito!- rimise la foto sul comodino ed uscì dalla stanza.
Ogni giorno era la stessa storia: allenamento, casa e di nuovo allenamento. Arrivava sera che non riusciva nemmeno a reggersi in piedi e quindi non riusciva a parlare con la sua ragazza.
Sbuffò, era una vita impossibile quella che stava vivendo, ma non avrebbe mai rinunciato al suo sogno; mai.

Tokyo, casa Ozora

Koudai e Natsuko Ozora sedevano sulle poltrone e parlavano, come d'abitudine, della nuova vita del loro figlio maggiore.
-Koudai, secondo te come se la starà passando?-
-Tsubasa è un ragazzo in gamba, se la caverà egregiamente e poi non dobbiamo dimenticarci che è con Roberto ed io mi fido di lui.-
-Anche io mi fido di Roberto. Sono solo preoccupata sulla salute del mio bambino, è ancora troppo giovane per vivere lontano dalla sua famiglia così a lungo.-
L'uomo annuì, poi gli venne un'idea. perché non andiamo a trovarlo? Ti metterai l'animo in pace senza contare che lui sarebbe felice di rivederci e di conoscere il suo piccolo fratellino.-
-Mi piacerebbe molto, caro. Non sai quanto!-
 -Bene, allora è deciso. Domani andiamo a prenotare i biglietti per il volo.-

Tokyo, casa Nakazawa

DLIIIN DLON DLIIIN DLON
La porta si aprì ed una ragazza dai capelli scuri legati in due codini entrò in casa.
-Come sta?- bisbigliò la nuova arrivata.
-Per adesso sono riuscita a tirarla su di morale però...- non riuscì a finire la frase.
-Però?- chiese Yukari.
-...però non so per quanto durerà prima che ricada di nuovo in depressione.-
-Sono molto preoccupata Yayoi, Sanae in questo periodo è troppo fragile.-
-Lo so, tu cosa proponi di fare?- chiese la ragazza dai capelli rossi.
-Dobbiamo starle vicino non possiamo rischiare che stia male di nuovo.-
-Io però... non posso rimanere qui. Devo tornare a Tokyo, ho già saltato troppi giorni di scuola.-
-Certo, non preoccuparti Yayoi ci penso io a Sanae, la settimana prossima dovrebbero esserci dei giorni di vacanza perché non torni qui?-
-Mi sembra un'idea fantastica. D'accordo! Vorrei salutare Sanae prima di andare.-
-Certo fai pure.-

Tokyo, casa Ishizaki

Un telefono squillò, rompendo la quiete in casa.
Ryo Ishizaki scese le scale di malavoglia e si apprestò a rispondere. -Pronto?- disse annoiato.
-Ishizaki, si risponde così al telefono?-
-Chi parla?- chiese il ragazzo.
-Non mi riconosci più? Eppure non avresti dovuto osare dimenticarmi dopo tutto quello che è successo tre anni fa. Eravamo in squadra insieme.-
Ryo, sgranò gli occhi. Non poteva essere lui, era impossibile. *Deve sicuramente aver sbagliato numero.* pensò sorpreso.
-Genzo Wakabayashi che scende al livello di chiamare un semplice giocatore della New Team, quale sono io?-
-La gente cambia, Ishizaki.-
-Me ne sono accorto, comunque che posso fare per te?-
-Stavo pensando di fare una sorpresa a Tsubasa ed andare da lui in Brasile quindi mi stavo chiedendo , siccome domani torno a casa se qualcuno di voi vuole dargli un regalo o qualcosa del genere. in questo periodo mi sento generoso, e quindi vi do il permesso di trattarmi come ambasciatore e facchino. Mi raccomando informa la nostra piccola Anego.-
-Certo ci mancherebbe.-
-Bene io ho terminato. Quindi ti saluto, arrivederci.-
-Ciao Genzo!- salutò.

Continua...
Ecco qui il secondo capitolo di "Amore".
Spero che vi sia piaciuto.
Ringrazio coloro che leggono senza recensire e un saluto speciale a:
hikarisan; DolceBarbara; Sanae78; cristy8; Haibara88.
Grazie e mi raccomando recensite.
Un bacio

AmyGoku

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Capitolo 3
*** Capitolo 2 ***


Genzo

Genzo Wakabayashi scese dall'aereo e si diresse a prendere i suoi bagagli.
Giunto all'uscita dall'aereoporto attese l'arrivo del suo migliore amico.
Tsubasa, giunse poco tempo dopo. -Genzo!- lo salutò entusiata.
-Ehi Tsubasa... Quanto tempo...-
I due amici si diressero alla macchina dove Roberto Hongo gli attendeva con un sorriso.
-E' un piacere rivederti Genzo.-
-Anche per me, Roberto.- rispose il SGGK.
-Allora, cosa porta un famoso portiere parattutto come te, in questo luogo?- chiese Tsubasa.
-Avevo deciso da un po' di farti visita, poi ho trovato il momento adatto ed eccomi qui. Ah, ho un po' di roba che mi hanno chiesto di mandarti gli altri. Anego, soprattutto mi ha chiesto di portarti delle cose.-
Il numero 10 sospirò. -Come sta?-
-E' triste. Le ragazze non la lasciano mai, sola.-
-Capisco. Be'... siamo arrivati.-
I tre scesero dalla macchina e si avviarono all'appartamento.
Era molto carino, costatò Genzo, anche se molto più piccolo a quelle che era abituato. Infatti, c'era una piccola cucina, un salotto e altre quattro porte, probabilmente camere personali.
-Dunque, la prima  la stanza di Roberto, l'altra il suo studio. Quella invece è la mia camera e quella è la camera degli ospiti.-
-Perfetto, Grazie. Ti dispiace se approfitto del telefono? Ho promesso di chiamare Anego e gli altri.-
Tsubasa sorrise. -Fai pure.-

Giappone Casa Nakazawa. Sera. 22.30

DLIIN DLON, DLIIIN DLON
Il campanello disturbò la quiete, nell'abitazione. Yayoi scese le scale in fretta ed aprì la porta.
-Ishizaki- salutò.
-Yayoi, come sta Anego?- chiese Ryo.
-Meglio di ieri. Come mai qui?-
-Genzo mi ha telefonato. E' arrivato sano e salvo. Ha detto che richiamerà quando sarà a casa di Tsubasa. Gli ho chiesto di chiamare qui. Così Sanae potrà parlare con il capitano.-
-Ottimo, bravo Ishizaki.-
I due si diressero nella stanza della ragazza e le diedero la bella notizia.
-Sanae, Tsubasa chiamerà fra un po'. Genzo l'ha promesso.- fece Ryo.
-Davvero?- chiese, entusiasta.
-Si, anzi se è già arrivato a casa di Tsubasa dovrebbe chiamare a momenti.
Infatti, poco dopo, il telefono quillò.
Sanae rispose entusiasta mettendo il vivavoce. -Pronto? Casa Nakazawa, sono Sanae.-
"Ehi, Anego. Sono Genzo. Come vanno le cose lì?"
-Bene, e a te? Tsubasa come sta? E' lì con te? E..?-
"Piano con le domande... A quale vuoi che risponda per prima? A no, ci penso io... Sta bene, sì è qui con me e fra un po' te lo passo e prima che tu me lo chieda non c'è nessuna ragazza con lui."
-Genzo!!- lo sgridò Sanae e sentì anche la voce di Tsubasa che aveva fatto lo stesso.
Ryo sorrise sornione.
-Be'?- chiese Ishizaki.
"Odo, forse i toni soavi di Ishizaki per caso?" chiese Genzo Sarcastico.
-Davvero divertente Wakabayashi. Spassosissimo.- replicò il ragazzo preso in causa.
"Comunque, be'... cosa?"
-Che succede lì?-
"Cosa vuoi che succeda? Sono appena arrivato, no?"
-Va bene! Ora puoi passarmi Tsubasa, per favore?- chiese Sanae.
"Ma certo Anego. Non ti toglierò l'occasione di poter parlare con la tua dolce anima gemella... A quando il matrimonio?" chiese Genzo ironico.
-Non ho tempo da perdere con te, Wakabayashi. Passami Tsubasa.- fece Sanae imperiosa. -E se non te ne sei accorto questa non è una richiesta, è un ordine.-

Brasile. Casa Hongo. Mattino.

"Non ho tempo da perdere con te, Wakabayashi. Passami Tsubasa.- fece Sanae imperiosa. -E se non te ne sei accorto questa non è una richiesta, è un ordine."
Sentire la voce di Sanae, fu come un toccasana. Sorrise come un ebete, guardando il vuoto.
-Oh, sì. Ora te lo passo, così almeno si toglie dalla faccia quel sorriso ebete e quello sguardo vaquo, perso ed innamorato. Gli manca solo la bava alla bocca.- Genzo descrisse l'amico.
-Dammi qua, baka.- Tsubasa, strappò il telefono dalle mani, del compagno poi disse -Ehi, ciao.-
"Tsubasa!" sentì la voce della sua ragazza tremula ed entusiasta.
-Sanae, come stai?- chiese sorridendo.
"Bene, e tu? Come vanno le cose, lì?"
-Magnificamente. Mi alleno quasi tutto il giorno. Roberto vuole farmi entrare nel Sao Paolo! E tu... mi hanno detto che sei triste! Non devi.-
"Non è niente, non preoccuparti." la sentì tirar su con il naso.
-Sanae, stai piangendo?- chiese preoccupato il numero 10.
"Sono emozionata" rispose.
-Tsubasa, dobbiamo andare! E' l'ora delle selezioni.- Roberto avvertì il suo fidato allievo/amico.
Il ragazzo sospirò. -Scusami, Sanae. Ora ho le selezioni. Posso richiamarti domani?-
"Ah. Sì, allora ci sentiamo domani! In bocca al lupo, Tsu..."
-Crepi. Buonanotte-
"'Giorno" rispose lei e gli sembrò quasi che stesse sorridendo.
Con un click si concluse la chiamata e Tsubasa si andò a preparare. Genzo lo seguì.
-Cos'è quella faccia da fesso?- chiese con un sorriso sornione.
-Eh?- chiese l'amico cadendo dalle nuvole.
-Vedi?- fece teatralmente. -Non mi ascolti nemmeno.-
Dopo essersi vestito il numero 10 trascinò il compare in macchina e partirono alla volta del campo dove si sarebbero svolte le selezioni.

Continua....

Eccomi qui dopo tantissimo tempo ad aggiornare "Amore". Scusatemi tanto per il ritardo, ma avevo momentaneamente perso l'ispirazione e la voglia di scrivere.
Ho in mente tantissime chicche e cercherò di aggiornare il più presto possibile.
Grazie a tutti.
Un bacio AmyGoku

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