Il Vento tra i Salici

di Arc en Ciel
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'Alba del Giorno Dopo ***
Capitolo 2: *** Il Sonno dei Ricordi ***
Capitolo 3: *** Dubbio Amletico ***
Capitolo 4: *** Il Sentore della Minaccia ***
Capitolo 5: *** Il Sentiero nella Foresta Proibita ***
Capitolo 6: *** Allenamenti Magici e Scontri Verbali ***
Capitolo 7: *** Percorsi Incrociati ***
Capitolo 8: *** Forma e Sostanza: un Quartetto Insospettabile ***
Capitolo 9: *** Una Stravagante e Geniale Lezione ***
Capitolo 10: *** Discussioni e Confessioni ***
Capitolo 11: *** Azioni e Reazioni ***
Capitolo 12: *** L'Ultima Notte prima della Luna Piena ***
Capitolo 13: *** Confidenze Notturne ***
Capitolo 14: *** Il Segreto dei Malandrini ***
Capitolo 15: *** Lacrime Fredde dal Cielo ***
Capitolo 16: *** Il Risveglio ***
Capitolo 17: *** 1/10 - Sole ***
Capitolo 18: *** 1/10 – Luna ***
Capitolo 19: *** 2/10 - Una Goccia d'Acqua ***
Capitolo 20: *** 2/10 - Una Fiamma di Fuoco ***



Capitolo 1
*** L'Alba del Giorno Dopo ***


Il Vento tra i Salici - 1. L'Alba del Giorno Dopo
  1. L’Alba del Giorno Dopo

Aprì gli occhi lentamente, sentiva la testa pesante e confusa, i pensieri sembravano slegati e non riusciva a ricordare cosa fosse accaduto e dove si trovasse. Cercò poco a poco di analizzare la situazione, sembrava non avere la forza per sedersi anche se minuto dopo minuto si sentiva meglio. Fece vagare lo sguardo intorno: non era nella sua stanza. Era sdraiato su un divanetto di morbido panno nero, respirò a fondo l’intenso profumo d’incenso e aromi esotici. Aveva le gambe rannicchiate per farle stare tutte sul sofà, una coperta leggera delineava il suo corpo, indossava la camicia color crema e i pantaloni ma non aveva idea di dove fossero la cravatta e la giacca, né la lunga tunica nera aperta dell’uniforme regolamentare. Guardò meglio e vide sulla sedia, ordinatamente ripiegati, i suoi abiti e la cravatta con il nodo già pronto.

La stanza gli era vagamente familiare e vi regnava la penombra, silenziosa e tranquilla: una finestra dal vetro screziato di colori, posta in una nicchia con tanto di panchetta e cuscino nero su cui sedersi, faceva filtrare la luce; nel caminetto di fronte brillavano le braci di un fuoco rosso intenso; una porta chiusa completava il quadro pittoresco. Fece un tentativo e riuscì a sedersi. La nausea lo colpì improvvisamente, chiuse gli occhi e cercò di calmare le stomaco che sembrava preda di una strana danza tribale. Il mondo dopo aver compiuto parecchi giri di valzer tornò immobile; deglutì e respirò a fondo, si voltò appoggiandosi allo schienale del divano e osservò ciò che prima gli era celato. Una libreria a giorno alta sino al soffitto e ricca di volumi antichi divideva quasi a metà la stanza, un movimento dall’altra parte, appena intravisto tra un mucchio di pergamene, attirò la sua attenzione.

Si chiese chi potesse essere, sperò non fosse un nemico, non aveva la sua bacchetta con sè. Poi si diede dello sciocco: se fosse stato un nemico non l’avrebbe di certo coperto e lasciato dormire. Rilassandosi un attimo si concentrò per ricordare.

A cena c’era stato un banchetto per commemorare l’anniversario della fondazione di Hogwarts, gli studenti avevano cantato e si erano divertiti, era stata persino offerta, insieme alla burrobirra calda, un’altra bevanda leggermente alcolica a base di cognac e zucca. Sì, ricordava di aver brindato varie volte con i suoi compagni di casa ma dopo, cos’era accaduto..più tentava di ricordare e più le tempie gli facevano male. Un altro movimento al di là della libreria però lo spinse a voler ricordare assolutamente per capire come gestire la situazione.

Dopo il banchetto gli studenti avevano avuto il permesso di restare nella grande sala, permesso che li aveva sorpresi perché di solito dopo cena ci si riuniva nella sala comune della casa e questo, se da una parte faceva stringere non poco i rapporti tra gli studenti della casa di appartenenza, dall’altra non permetteva di conoscere gli studenti delle altre case. Ken Ashley, Tassorosso, aveva lanciato una sfida a scacchi magici a Ron Weasley, Grifondoro e campione indiscusso, e molti si erano radunati intorno a loro per vederli giocare. Lui però non era interessato e si era guardato attorno per decidere cosa fare. 2 ragazze avevano intorno a sé un piccolo nugolo di studenti: Hermione Granger, Grifondoro e studentessa modello molto intelligente, rispondeva gentilmente e con competenza alle domande curiose su questo o quell’altro argomento di studio; dall’altra parte della sala Pansy Parkinson, Serpeverde e maliziosa viziata di famiglia bene, rideva malignamente con i suoi compagni di casa di qualche battuta.

Ad un tratto aveva sentito la testa leggera e il sangue scorrere veloce nelle vene, la stanza si era fatta calda all’improvviso e si era sentito agitato e febbricitante. La professoressa Sprite avvicinandosi gli aveva chiesto come si sentisse e gli aveva consigliato di andare in infermeria vedendolo sudare freddo e tremare appena. Aveva annuito e si era avviato ma non ricordava di sentirsi male, anzi. Aveva la sensazione di volare. Si era domandato di sfuggita dove fosse il suo nemico naturale ma come quel pensiero era arrivato era volato via.

Nei corridoi bui il silenzio e qualche scricchiolio sinistro l’avevano tenuto un poco in tensione ma quando da lontano aveva visto la luce filtrare da sotto la porta dell’infermeria si era sentito quasi tranquillo. Solo continuava ad avvampare e aveva così caldo. Si era allentato la cravatta già dal nodo troppo morbido e aperto il primo bottone della camicia, si era avvicinato ma fermato in ombra non appena aveva sentito delle voci sussurrare sinistramente.

"Allora..è in arrivo?".

"No..non si vede nessuno!".

"Dovevamo mettergliene di più nel bicchiere..avrebbe fatto effetto prima!".

Una voce tra tutte lo rese nervoso. L’aveva riconosciuta immediatamente e le altre 2 non erano così difficili da immaginare. Chissà di chi stavano parlando. Senza far rumore fece un altro passo avanti per ascoltare.

"Non ho capito perché tu vuoi proprio lui..".

"Lo voglio e basta, idiota..lo desidero da 6 anni..umiliarlo e tenerlo con me come un animaletto da compagnia..dopo quanto accadrà stasera o farà ciò che dico io o sarà messo in ridicolo di fronte a tutta la scuola.." e tutti e 3 scoppiarono a ridere nuovamente.

Stavano parlando di lui, capì. Gli avevano tirato un altro dei loro scherzi ma stavolta avevano esagerato: gli avevano fatto bere qualcosa, ma cosa non avrebbe saputo dirlo dato che la nuova bevanda, non avendola mai assaggiata prima, poteva camuffare qualunque altro sapore e odore. Aveva voglia di entrare in infermeria e gridargli contro ma sapeva di non poterlo fare, loro non avrebbero giocato pulito e non voleva dargli la soddisfazione di fare i loro comodi, qualunque essi fossero. Così attese mentre il calore nel suo corpo cresceva ancora e ancora, come un rogo piacevole e nello stesso tempo una tortura.

"Sei sicuro di aver preparato bene la pozione?".

"Ma certo..non sono come voi 2, io..so perfettamente cosa ho fatto..per questo non capisco perché non è ancora qui..dovrebbe sentirsi in fiamme e il mondo dovrebbe apparirgli immensamente migliore..non dovrò neanche convincerlo a spogliarsi..tra un po’ lo farà da solo e implorerà l’antidoto..sarà divertente, non credete?" chiese la voce malignamente.

Non osò neanche respirare mentre si chiedeva cosa poteva fare. Certo non entrare in infermeria. Poteva chiedere aiuto ad una sola persona anche se era l’ultima a cui voleva rivolgersi. Mentre era perso nei suoi ricordi non si era accorto che qualcuno lo fissava.

"Signor Potter, finalmente si è svegliato..credevo volesse dormire per sempre!".

"Professor Piton..!" sussurrò sorpreso Harry, quasi saltando giù dal sofà.

"Già, chi credeva ci fosse qui con lei? E’ confuso, signor Potter?" sibilò il professore incrociando le braccia sul petto e arcuando le sopracciglia ironico.

"Io..sì, veramente sono molto confuso..non ricordo di essere venuto a cercarla..nel salone forse.." sussurrò stordito, infastidito come sempre da quello sguardo altezzoso e freddamente oscuro.

Gli occhi neri non avevano calore per nessuno, tantomeno per lui.

"Non so se sia andato nel salone oppure no, signor Potter, in ogni caso lì non mi avrebbe trovato..non amo perdere tempo quindi dopo il banchetto sono tornato nel mio laboratorio!" e aprendo le braccia indicò lo spazio tutto intorno.

Solo in quel momento il giovane si rese conto del lungo tavolo di là della libreria su cui facevano bella mostra di sé ordinati provette e alambicchi, sulla parete in fondo ripiani su cui poggiavano strani barattoli multiforma in cui galleggiavano in liquidi viscosi strani esseri o polveri e uno scrittoio con penne nere e inchiostro nero e rosso e tanti cassettini con le etichette, l’erbario: era nel laboratorio di Piton, ma come ci era arrivato era un mistero.

"Non riesco a ricordare..cosa è successo..lei..?".

"Io ho sentito bussare e quando ho aperto la porta mi sono trovato di fronte lei, signor Potter..quasi ubriaco.." ci tenne a sottolineare e Harry arrossì.

"Non ero ubriaco, professore..Malfoy..".

"Se fossi in lei mi tratterrei dal dire cose che potrebbero metterla come sempre nei guai, signor Potter..da parte mia io mi tratterrò dal divulgare l’interessante notizia di averla vista piombare nel mio laboratorio in evidente stato confusionale e..eccitato..ci siamo capiti, signor Potter?" sibilò.

Come sempre la voce densa e bassa che in un altro uomo sarebbe risultata monotona in lui si arricchiva di sfumature e descrizioni; dava risalto a parole come mio, io e ovviamente si venava di scherno quando pronunciava il suo nome.

Harry boccheggiò come se volesse dire qualcosa ma poi scosse la testa lentamente.

"Sono d’accordo professore!" rispose velenoso.

Come detestava Piton, pensò.

"Bene..tra poco meno di 2 ore lei avrà lezione con me insieme ai suoi compagni Grifondoro e alla mia casa Serpeverde..le consiglio di andare immediatamente nel suo dormitorio per riposare ancora un po’..ovviamente spero che lei abbia anche completato la ricerca sulla pozione Veritaserum che le avevo affidato..mh, immagino dal suo sguardo sorpreso che lei non l’abbia neanche contemplata tra le cose utili da fare..ha esattamente 1 ora e 47 minuti per completarla..ci vedremo più tardi in classe!" disse risoluto ghignando di fronte all’espressione scocciata del ragazzo.

L’uomo alto e magro, completamente vestito di nero, un lungo mantello che lo copriva sino ai piedi, sovrastava lo studente che a labbra tirate si stava infilando la giacca, la cravatta e la tunica. Harry salutò con un cenno del capo e stava per uscire quando Piton lo chiamò e si avvicinò a lui.

"Come sempre signor Potter, lei pensa di essere al di sopra delle regole.." sibilò esasperato e con dita agili e ferme gli sistemò il nodo della cravatta.

Harry osservò oltre il bordo degli occhiali quelle mani bianche dalle dita affusolate ed eleganti completare velocemente il lavoro con eleganza. Sentì allargarsi nello stomaco un vuoto dolce amaro e la nausea lo assalì lentamente. Facendo uno sforzo enorme per non mostrarsi debole come in effetti si sentiva fece un passo indietro allontanandosi dal severo professore che sorridendo ironico incrociò le braccia.

"Professore..!" salutò Harry e si volse da entrambe le parti del corridoio sotterraneo cercando di ricordare quale fosse la direzione giusta per tornare alla torre.

"A sinistra, signor Potter..e un’altra cosa..10 punti in meno a Grifondoro..la sua trascuratezza è imperdonabile!" gli sorrise Piton mentre Harry in silenzio, il passo rabbioso si avviava.

Si fermò all’improvviso e voltandosi incrociò curioso lo sguardo del professore di pozioni.

"Cosa ho fatto ieri sera dopo che sono venuto da lei? Non ricordo nulla..dopo aver preso la decisione di cercarla è blackout.." chiese guardingo, stupito dall’assottigliarsi delle labbra del professore, una smorfia sarcastica.

"Certe cose è meglio lasciarle seppellite nella memoria e sperare che lo siano per sempre! Arrivederci, signor Potter!".

"Ma..!" provò a ribattere Harry che si vide sbattere la porta in faccia.

Dopo averla fissata per un minuto buono con rabbia si voltò e percorse il lungo corridoio sino a ritrovarsi nell’atrio, salì le scale osservando i quadri alle pareti svegliarsi e infine si ritrovò di fronte ad un quadro rappresentante una donna molto in carne, i riccioli castano chiari ricadevano morbidamente sul viso florido, stava sonnecchiando ma quando lo sentì avvicinarsi aprì lentamente gli occhi.

"Parola d’ordine.." disse con voce bassa e assonnata, soffocando uno sbadiglio.

"Aurora boreale!" sussurrò Harry e la donna del quadro si inchinò mentre la cornice iniziò a spostarsi rivelando un’apertuta, l’entrata alla torre.

NdA

Un altro esperimento narrativo iniziato questa estate e su cui, nonostante l’entusiasmo, ho avuto un blocco enorme, che ora sembra essere passato fortunatamente! Questa fiction non avrà aggiornamenti continui come le altre, un po’ per mancanza di tempo un po’ per la stesura dei capitoli che adatto costantemente. Spero vi abbia incuriosito la trama, se voleste farmi conoscere la vostra opinione ne sarei moooltooo felice! See you soon!

[Arc~en~Ciel]

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Capitolo 2
*** Il Sonno dei Ricordi ***


Il Vento tra i Salici - 2. Il Sonno dei Ricordi
  1. Il Sonno dei Ricordi

Gli sembrò sciocco mettersi a dormire ora e sapeva di dover finire la ricerca per Piton se non voleva che lo tormentasse per tutta la lezione così si sedette nella sala comune con il libro "Infusi e pozioni magiche" di Arsenius Brodus, una penna bianca, inchiostro nero e una pergamena. Sospirando iniziò a scrivere le proprietà della pozione Veritaserum copiandole spudoratamente dal libro. Sapeva che non avrebbe fatto differenza, Piton gli avrebbe comunque dato il voto minimo deridendolo di fronte alla classe. Era diventata un’abitudine noiosa in quei 6 anni di scuola, oramai non se la prendeva neanche più, inoltre pozioni non era la sua materia preferita, soprattutto perché ad insegnare c’era lui.

Era la prima volta che lo ammetteva, anche solo con se stesso. In sé la materia gli piaceva e aveva avuto modo di provare negli anni passati il suo talento nel preparare pozioni ma i rapporti sempre tesi con il professore non lo invogliavano a studiare e seguire con attenzione. Sbadigliò sonoramente e senza accorgersene posò la penna sulla pergamena, macchiandola, poi appoggiò la guancia sul dorso della mano e si addormentò.

Iniziò a sognare..

Sentiva così caldo. Si aprì un altro bottone della camicia, ne restavano solo 2. La cravatta pendeva da un lato semidisfatta e la tunica nera scivolava giù dalla spalla sinistra. Sorrise: nonostante quel fuoco che sentiva divampargli dentro si sentiva bene, felice, anzi, euforico.

Tornando momentaneamente in sé si rese conto che doveva assolutamente trovare Piton, la pozione che Malfoy aveva preparato e gli aveva fatto bere di nascosto lo stava rendendo strano. Cercò di ricordare. Non aveva visto il professore alla festa, quindi doveva essere tornato nella sua stanza, quella a cui si accedeva attraversando il laboratorio privato. Doveva andare lì, si disse, sperando di ricordare la strada. C’era stato una sola volta, per punizione insieme a Ron, ricordò con un brivido di disgusto.

Corse lungo il corridoio e si fermò davanti alla porta nera. Si tirò indietro con esasperazione le ciocche ribelli che continuavano a cadergli morbidamente sulla fronte e deglutendo bussò piano. Forse troppo piano perché nessuno rispose. In preda al panico, sentiva le ginocchia cedergli e uno strano languore scivolargli come seta sotto pelle, bussò ancora più forte. Ancora nessuna risposta. Cercò allora di entrare ma la porta era stata chiusa dall’interno, con un incantesimo probabilmente. Cercò di pensare alla formula che avrebbe potuto usare per forzarla ma la mente sembrava essersi riempita di onde cremisi che sotto una luna piena danzante salivano e salivano ancora, fin quasi a soffocarlo. Si appoggiò alla porta con la fronte e con il corpo, il respiro ansimante. La porta si aprì di colpo.

"Chi osa disturbarmi a quest’ora della notte?" chiese con voce risentita Piton e sorpreso si vide cadere tra le braccia un corpo fremente, un corpo maschile, il corpo di..

"Harry Potter..dovevo immaginarlo..che diavolo ha combinato questa volta?" sibilò esasperato mentre occhi velati color smeraldo si alzavano verso i suoi e le dita del giovane si stringeva sul mantello del professore.

Sospirando melodrammatico l’uomo lo trascinò quasi di peso dentro il laboratorio facendo attenzione a chiudere la porta. Lo fece sedere sul divano e dall’alto lo osservò attentamente: la camicia aperta lasciava intravedere il torace dalla pelle ambrata e cremosa e dai muscoli scolpiti delicatamente. Lo sguardo dell’uomo si posò sorpreso su una catenina d’argento molto sottile e lucente che sfiorava appena le clavicole a cui era appeso un minuscolo ciondolo, una spada a cui era avviluppato un serpente, il tutto racchiuso in un globo di cristallo. Era minuziosamente disegnato e piccolo quanto la punta di un dito. Lo distolse dall’osservarlo un movimento impacciato del Grifondoro.

Harry cercò di portarsi una mano al volto per sistemarsi gli occhiali che gli erano scivolati quasi oltre la punta del naso ma nel cammino incontrò la cravatta e la guardò quasi fosse la prima volta che ne vedeva una. Quasi con violenza Piton gliela sfilò.

"Oh..grazie professore..mi spiace averla disturbata ma..non sapevo da chi altro andare..sono ancora quasi tutti alla festa probabilmente..e in infermeria..".

"Qualunque cosa lei abbia, signor Potter, è proprio in infermeria che dovrebbe andare..sarebbe disgustosamente divertente continuare ad osservarla ubriaco se solo non avesse interrotto con la sua tempestività il mio esperimento!" sibilò arrabbiato Piton guardandolo torvo.

Harry scosse la testa piano ma smise immediatamente quando sentì che il movimento gli confondeva la vista, gli occhiali quasi gli caddero dal naso ma fu pronto a rimetterseli e soddisfatto annuì prima di riprendere a parlare.

"No professore..non sono ubriaco..stavo andando in infermeria ma lì c’erano Malfoy, Tiger e Goyle..parlavano..Malfoy gli stava dicendo di avermi messo qualcosa nel bicchiere..una pozione..non sapevo dove altro andare.." ripetè sbigottito per primo di star scusandosi con Piton ma la pozione sembrava averlo reso docile.

Raccontò cosa aveva sentito e alla fine sospirando si distese all’indietro sul divano chiudendo gli occhi e cercando di calmare il battito frenetico del suo cuore.

"Quel piccolo..piccolo..sciocco!" sibilò Severus pensando che Draco l’aveva fatta grossa questa volta.

"E’ un arrogante piccolo idiota che pensa di poter avere sempre ciò che vuole..avrebbe proprio bisogno di imparare che non è così che va la vita..posso solo immaginare quale pericoloso gioco avesse in mente di portare avanti..!" continuò a voce a malapena udibile alzando gli occhi al cielo.

Si chiese com’era possibile che comunque nei guai dovesse trovarcisi sempre anche lui. Guardò il ragazzo disteso e pur volendo dimenticarlo capì che doveva fare qualcosa.

"Potter..Potter!" lo scosse ma il moretto non diede segno di aver sentito.

Gli si avvicinò e lo vide agitato e confuso. Che tipo di pozione poteva aver usato il biondo Serpeverde, pensò, sicuramente una eccitante.

"Potter..Harry Potter.." lo chiamò e vide che sentendo il suo nome aveva socchiuso gli occhi.

Sospirò disgustato e lo scosse ancora. Per la prima volta, e sperò anche l’ultima, lo chiamò per nome, lo chiamò passando confidenzialmente al tu.

"Harry..parla con me..devi dirmi cosa senti..non posso aiutarti senza sapere gli effetti della pozione.." gli chiese burbero ma gentile.

Harry annuì e sorrise seducente.

"Sento molto caldo..come se fossi avvolto dalle fiamme..ma sono fiamme che non fanno male..i pensieri vanno e vengono come le onde del mare..e tutto sembra molto più luminoso..persino qui..!" concluse guardandosi attorno dispiaciuto.

La stanza era buia e fredda, il camino era spento e solo qualche candela sul tavolo degli esperimenti la illuminava debolmente danzando sulle pareti.

"Forse la pozione Ardentia o forse la Solaria.." pensò ad alta voce Piton.

Non c’era molto da fare se non provare. Entrambi gli antidoti erano per lui facili da preparare ma, strinse gli occhi sospettoso guardando il ragazzo aprirsi il penultimo bottone della camica e con le dita scostarsi ancora i capelli dal volto, se non avesse scelto l’antidoto giusto al primo tentativo non avrebbe potuto dargli il secondo prima di 1 ora. Di norma quelle pozioni duravano anche 24 ore a seconda della quantità e della concentrazione, e se si fosse sbagliato quell’ora sarebbe stata un inferno per entrambi perché l’antidoto sbagliato avrebbe potenziato gli effetti della pozione già in circolo nel sangue.

Si avvicinò al tavolo e senza esitazione iniziò a mescolare nel calderone gli ingredienti richiesti. Poco dopo in 2 boccettine stavano raffreddandosi gli antidoti: uno era di un eccentrico color rosa fluorescente mentre l’altro di un bel giallo luminoso. Stava per prenderli tra le dita quando per poco non li lasciò cadere. Lì posò sul tavolo quasi con violenza, si voltò di scatto ringhiando e si trovò di fronte il giovane a torso nudo che lo fissava serio e attento, la sua camicia sul divano. Lo vide allungare la mano verso il suo volto e seccamente gliela schiaffeggiò.

"Potter, siediti immeditamente sul divano..ho l’antidoto!".

"Professor Piton..mh, no non va bene..Severus..sì, così mi piace..Severus, non ti stanchi mai di essere così rigido e bacchettone? Prima mi hai chiamato Harry..non suonava male, no?" gli chiese il giovane allungando l’altra mano a sfiorargli la guancia.

Il professore rimase senza parole e cercò di indietreggiare ma fu bloccato dal tavolo e guardò sorpreso Harry inclinare la testa di lato e fissarlo sorridendo, tra le labbra rosa spuntarono i denti bianchi che mordicchiarono dolcemente il carnoso labbro inferiore.

"Mi chiedo se i tuoi capelli sono davvero così oleosi come sembrano..sempre così brillanti..ordinati eppure così liberi, ogni volta che ti volti di scatto a lanciarmi una delle tue terribili occhiate ti sfiorano il viso, lucidi..mi sono sempre chiesto che sensazione darebbe toccarli..!" e senza dargli tempo di protestare gli fece scivolare le dita sulla nuca affondandole tra i morbidi e setosi capelli ala di corvo.

"Mh..come immaginavo..!" gli sussurrò in un orecchio.

Harry si era avvicinato lentamente e sfiorava con il torace nudo la tunica di Piton che lo guardava shockato. Quando sentì le labbra morbide percorrergli il collo in un umido bacio, alla cieca prese la prima boccetta che trovò dietro di sé e forzando il giovane a scostarsi da lui gliela fece bere. Tossendo Harry si allontanò e lo guardò spaventato.

"Cosa..stavo..facendo?" chiese, poi si sentì mancare le forze e svenne.

"Harry..Harry..svegliati!".

"No..no..cosa sto facendo?" gridò alzandosi in piedi e sentì ridere dietro di sé.

Si voltò e vide Ron, Hermione e Neville guardarlo sorpresi e divertiti. Hermione si avvicinò a guardare la pergamena piena di macchie e storse le labbra in segno di disapprovazione.

"Cosa stavi sognando, Harry?" chiese curioso Neville.

"Già..sembrava un incubo da come ti agitavi.." ridacchiò Ron.

"E non solo non hai finito il tema per Piton ma l’hai anche macchiato.." lo rimproverò Hermione mostrandogli la pergamena.

Harry sorrise ai suoi amici.

"Un incubo..sì, dev’essere stato proprio un incubo..!" disse cercando di rilassarsi.

Non poteva essere accaduto sul serio quello che aveva sognato; era stato sicuramente un brutto sogno dovuto alla stanchezza e alla tensione.

"E’ tardi?" chiese.

"No, giusto in tempo per la colazione!" rispose Ron e i 4 giovani si avviarono in sala da pranzo.

Nei corridoi numerosi studenti ancora assonnati li salutarono. Presero posto al tavolo dei Grifondoro e magicamente i piatti si riempirono di biscotti e cornetti appena sfornati e le tazze di latte, thè e cioccolata secondo i gusti.

"Harry, ieri che fine hai fatto? Finita la sfida ho incontrato Hermione ma neanche lei sapeva dove fossi.." biascicò Ron con la bocca piena di cibo..

"Ron, non potresti evitare di parlare con la bocca piena? Di prima mattina, e non solo, è uno spettacolo discutibile!" lo riprese subito Hermione, poi gli sorrise.

Neville alzò gli occhi al cielo.

"Sono 2 anni che siete assieme e non la finite ancora di bisticciare come il primo giorno..sempre a tubare..!" sussurrò disgustato mentre la coppia sorrise dividendosi un biscotto.

"Già, dove sei stato ieri sera, Potter? Quale importante missione per il salvatore del regno magico ti ha allontanato dalla festa?" chiese una voce fredda e sottile.

"Malfoy, non sono cose che ti riguardano!" rispose altrettanto freddamente Harry guardandolo rabbioso.

Ron scattò subito in piedi seguito da alcuni altri studenti Grifondoro.

"Perché non te ne vai buono buono e strisciante al tuo tavolo Malfoy?".

"Non osare rivolgermi la parola, pezzente babbanofilo! Non sto parlando con te!" sibilò Draco e alle sue spalle Tiger e Goyle ridacchiarono soddisfatti.

"Ma come ti permetti, Malfoy? Perché non ti decidi a crescere?" gli disse Hermione alzandosi in piedi.

"Oh scusaci tanto, abbiamo offeso il tuo fidanzatino, vero mezzosangue?" fu la risposta sarcastica.

Hermione boccheggiò per la solita offesa e Ron scavalcò la panca ma fu fermato da Dean Thomas.

"Non ne vale la pena Ron!" gli mormorò lanciando uno sguardo disgustato al biondino sorridente che altero voltò loro le spalle e si allontanò seguito dai soliti guardiani.

"Mi fa venire i nervi!" gemette sconsolata Hermione e subito Ron la abbracciò e teneramente la coccolò.

Tutto il gruppo sorrise e la conversazione tornò allegra. Harry però era distratto. Malfoy, pensò concentrato, lo aveva drogato ma esattamente cosa voleva da lui. Ricordò le parole che aveva detto a Tiger e Goyle: che voleva possederlo e che lo desiderava da 6 anni. Possibile che quell’algido biondino sempre pronto a infastidirlo e a sputare cattiverie, idolo delle ragazze della sua casa e non solo, almeno fisicamente, fosse attratto da lui, si chiese. Non poteva essere possibile, assolutamente, decise reprimendo un brivido di imbarazzo. Voleva sicuramente umiliarlo e renderlo ridicolo, questo era sicuramente un pensiero più realistico.

"Harry..Harry..è la decima volta che ti chiamo..oggi sei proprio strano, lo sai? Dobbiamo andare..la lezione di pozioni inizierà tra poco!" gli disse pressante Hermione.

"Se arriviamo in ritardo Piton stavolta ci toglierà almeno 50 punti!" borbottò atterrito Neville.

Harry si alzò e raccogliendo libri e pergamene tutti si affrettarono a scendere nei sotterranei.

Ringraziamenti & Commenti

I commenti sono stati così tanti e così interessanti [e interessati] che ho deciso di postare subito il secondo capitolo perché voi lettori/lettrici siete il motore primo della mia creatività [in realtà i capitoli pronti sono ben 5 NdCoscienza dell’Autrice]. Continuate a farmi sapere cosa ne pensate e chissà che non riesca ad aumentare la velocità di aggiornamento ^_^ ! Ringrazio in special modo klaretta [invecchiando? Harry? No! E’ nel pieno della giovinezza ^_^ ma quando Malfoy ci mette lo zampino..può succedere di tutto!], sensualfairy [piccola impicciona che non sei altro..sempre lì a controllarmi..però sono contenta ti sia piaciuto questo nuovo esperimento..continua a farmi sapere cosa ne pensi altrimenti..j-rock sino a casa!], Clover [sorpresa! Ancora curiosa?], Flay [inizia a svelarsi un po’ il mistero..spero continuerai a seguirmi!], Viridiana [hai visto? Finalmente mi sono decisa a postare questa fiction..e nuova linfa torna a scorrere..sono curiosa di sapere cosa ne penserai!], Rowan_MyFair [grazie per ora ancora nessun pair..però ci avevi preso in pieno: in infermeria era proprio Draco!], passante [grazie per i complimenti e spero che la trama ti piaccia anche se non sei un’amante del genere boyxboy!], MrsScarlett90 [yaoi è yaoi e Draco non starlo ad ascoltare..è nevrotico perché non sa cosa lo aspetta ^_^ !], slow [sono contenta ti sia divertita a leggere il primo capitolo..e di questo che ne pensi?], Darkness [grazie dell’accoglienza! Spero di tenerti sulle spine per tutta la trama, sarebbe il più bel regalo che potresti farmi!], Morgan_Snape [sarà solo un sogno?], Cioccorana [rosa rosa rosa..ebbene sì..dopo ciocche colorate in varie sfumature ora sono proprio rosa..prima acceso acceso e adesso, con il passare del tempo, sempre più stile barboncino newyorkese ^_^ certo i capelli stavano meglio prima ma non si sono rovinati all’eccesso! Soddisfatta in parte la curiosità?] e Dany [grazie spero di continuare a maturare stilisticamente anche all’interno di questa storia]. Molti sono rimasti colpiti dalla scena in cui piton aggiusta la cravatta ad Harry..bhè..ammetto che è una delle scene che più mi è piaciuta! See you soon!

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Capitolo 3
*** Dubbio Amletico ***


Il Vento tra i Salici - 3. Dubbio Amletico
  1. Dubbio Amletico

Uno spiffero gelido li accolse nel laboratorio dove i Serpeverde già sedevano ordinati nella parte sinistra dell’aula. Piton entrò e guardò beffardamente i Grifondoro.

"10 punti in meno a Grifondoro per non essere ancora seduti all’inizio della mia lezione!" sibilò felice del silenzio attonito dei colpevoli e delle risatine dei Serpeverde, poi si incamminò deciso sin dietro la cattedra con un gran svolazzare del suo mantello nero.

"Aprite il libro a pagina 299!".

Iniziò a spiegare le proprietà e gli usi di una pozione restringente a voce chiara e modulata. Ogni tanto con occhi rapaci scrutava l’aula fulminando qualunque studente osasse alzare lo sguardo dal libro e dagli appunti. Harry ben presto si annoiò. Conosceva perfettamente tutte le pozioni di quel libro e molte altre ancora, era praticamente avanti con il programma anche per quanto riguardava Trasfigurazione e Difesa contro le Arti Oscure.

Abilmente, come solo anni di maldestri tentativi potevano avergli insegnato, lasciò vagare lo sguardo nell’aula senza alzare il volto e incrociò gli occhi d’argento di Malfoy che lo stava fissando sogghignando. Harry non rispose alla provocazione e lasciò scorrere altrove gli occhi. Senza volerlo si fermò ad osservare il professor Piton: i capelli gli incorniciavano il volto mentre le labbra si muovevano armoniose. All’improvviso lo colpì il ricordo della sensazione che aveva provato durante il sogno affondandovi le dita e un brivido sensuale lo scosse. Imbarazzato si chiese perché quella sensazione lo ammaliasse.

"E’ Piton maledizione, come posso solo pensare di voler accarezzare i suoi capelli, dovrei provare disgusto!" mormorò tra sé e sé, ma una vocina nella testa lo rimproverò e lo spinse ad ammettere che non era disgusto quello che provava, era invece una sorta di fascino.

"Signor Potter, vuole essere così gentile da tornare con i piedi per terra, smetterla di fissarmi imbambolato e rispondere alla mia domanda?" sibilò Piton, gli occhi stretti a fessura e il solito sorrisetto sarcastico sulle labbra.

Harry sussultò confuso ed Hermione lo fulminò con lo sguardo rimanendo con il braccio sollevato ostinatamente ma Piton, come sempre, la ignorò.

"10 punti in meno a Grifondoro per la sua disattenzione, signor Potter! E adesso, vuole fare a noi tutti il piacere di preparare la pozione che stavo spiegando a scopo dimostrativo per i suoi compagni?" chiese fintamente gentile, invitandolo con la mano a raggiungerlo.

Harry rabbioso, più con se stesso che con il professore, si avvicinò fermamente al calderono al centro dell’aula. Dal tavolino prese gli ingredienti e velocemente, molto sicuro di sé, iniziò a preparare la pozione spiegando ad alta voce i vari passaggi. Fu tanto preciso e veloce che Hermione, Malfoy e Piton furono gli unici a capire alla perfezione la bravura del moretto. Il professore soffocò un sibilo sorpreso nel vederlo così padrone di quell’arte che di solito esercitava con scarsi risultati. Quando versò una goccia di pozione sul globo di cristallo posato sul tavolino quello si ristrinse tanto da sembrare una biglia.

"50 punti a Grifondoro!" esclamò Severus senza neanche pensarci per poi mordersi la lingua.

Come aveva potuto dare così tanti punti alla casa rivale, si chiese, maledicendo Potter. Lo guardò con freddo odio e il giovane ricambiò lo sguardo tranquillo.

"Può tornare al suo posto, signor Potter!".

La lezione continuò in un silenzio assoluto tra la delusione dei Serpeverde e la sorpresa vittoriosa dei Grifondoro. Quando le 2 ore finirono un festoso gruppo andò a congratularsi con Harry.

"Splendido Harry..mai visto niente di simile!" gli disse Ron battendogli una mano sulla spalla mentre Neville annuiva meravigliato.

"Harry..50 punti..da Piton! Incredibile!" sussurrò Dean.

"Harry..ma se sei così bravo a pozioni, perché non l’hai mai dimostrato?" chiese curiosa e un po’ indispettita Hermione, sino a quel momento parimerito con Draco in quanto a bravura ma indubbiamente battuta dalla prova del suo giovane amico.

"Ottima domanda, signorina Granger!" sibilò Piton e il silenzio scese come un manto pesante.

"Tutti liberi di andare..tranne lei, signor Potter".

Tutti, lanciandogli uno sguardo pietoso e preoccupato, uscirono dalla stanza per riversarsi nei corridoi, in biblioteca o nelle aule delle prossime lezioni. La porta si chiuse di colpo e il professore gli fece cenno di avvicinarsi alla cattedra, Harry sospirando teso rimase in piedi.

"Vorrei rispondesse alla domanda della signorina Granger, adesso, signor Potter..credo di meritare una risposta dopo averla sopportata per ben 6 anni al minimo delle sue capacità e al massimo della sua indisponenza!" gli sibilò Severus esasperato.

Quel giovane era quasi bravo come lui alla sua età, il che voleva dire molto più bravo di chiunque altro a qualunque età. Lo guardò arrogante e attese una risposta.

"Risponderò, professor Piton, se poi lei risponderà ad una mia domanda..è d’accordo?" chiese sfacciatamente Harry.

Gli occhi onice del professore si illuminarono di sfida ma troppo curioso annuì impercettibilmente, gli fece cenno di sedersi.

"Pozioni non è una delle mie materie preferite soprattutto a causa sua..dal primo giorno del mio primo anno lei non ha voluto effettivamente valutare il mio grado di preparazione..io le sono stato antipatico dal primo sguardo e negli anni successivi, pur scoprendo che i suoi comportamenti erano dettati dall’odio che provava per mio padre, i suoi atteggiamenti meschini e i suoi scherzi crudeli, non sono riuscita a giustificarla..io non sono mio padre ma questo lei non vuole proprio comprenderlo..e ho scoperto sin troppo in fretta che la divertiva aver trovato in me un bersaglio facile soprattutto grazie al suo ruolo di professore..quindi mi sono chiesto se valeva la pena impegnarsi se comunque i miei sforzi non sarebbero stati ricompensati..lo dimostra il fatto che, ad eccezione di oggi, se il mio lavoro era completamente sbagliato o mediocre o discreto il risultato non cambiava!" rispose Harry sorridendo spavaldo.

L’uomo aprì la bocca ma rimase muto, poi sorrise ferino, un sorriso tagliente, e annuì.

"Troppa sincerità anche per un Grifondoro, signor Potter!".

"Ha intenzione di togliermi dei punti per questo?".

"No..è la nostra prima conversazione informale..non credo ce ne sia bisogno!" rispose arcuando le sopracciglia arrogante.

"E’ la nostra seconda conversazione informale, professore..prima c’è stata quella di ieri notte, giusto? E questo ci porta alla mia domanda..!" ghignò Harry.

Adesso era lui ad essere curioso, di sapere cosa aveva fatto e di vedere come avrebbe reagito il professore.

"Cosa è successo la notte scorsa, dopo che sono entrato nel suo laboratorio..o sarebbe meglio dire, che mi sono catapultato addosso a lei?" chiese e vide sbiancare il già pallido volto del professore.

Una sorta di perversa soddisfazione gli attraversò il corpo.

"Cosa ricorda, signor Potter?" chiese scrutandolo a fondo.

Gli occhi del moretto brillarono maliziosi.

"Non era nei patti, professore, rispondere alla domanda con un’altra domanda..!" scosse piano la testa e un ricciolo sinuoso seguì quel movimento scoprendo la cicatrice a forma di saetta.

Piton si schiarì la voce, poi lo guardò freddamente, di nuovo padrone di sé.

"Dopo che è piombato in camera mia le ho preparato l’antidoto alla pozione che aveva bevuto e poi l’ho rispedita in camera sua, signor Potter!" rispose calmo.

Harry invece sorrise malandrino.

"Questo lo ricordo professore..ma lei non ha risposto alla mia domanda..mi ha detto cosa ha fatto lei, non cosa ho fatto io!" spiegò Harry con voce ironica, guardandolo arricciare le labbra esasperato.

Gli sorrise, giunse le mani sulla cattedra e attese.

"Lei aveva assunto la pozione Ardentia..è una pozione eccitante..quando è piombato in camera mia era accaldato e confuso..ed eccitato, ovviamente..mi ha raccontato cosa era successo e mentre le preparavo l’antidoto si è tolto la camicia..quando mi sono voltato lei era accanto a me e ha osato toccarmi..sono stato clemente, si è salvato da una maledizione solo grazie alla droga che sapevo scorrerle nel sangue..le ho fatto bere con la forza l’antidoto e l’effetto è stato quello sperato, è crollato ai miei piedi addormentato..l’ho trasportata sul divano e finalmente, senza la sua interferenza, sono riuscito a completare il mio esperimento..poi si è svegliato questa mattina e il resto lo sa..le va bene questa spiegazione, signor Potter?" rispose alzandosi in piedi e guardandolo con il suo sorriso più demoniaco.

Aveva parlato in maniera quasi telegrafica. Il moretto ci pensò un attimo su e scosse la testa, sorrise in modo altrettattanto infernale.

"Non è mai così poco dettagliato nelle sue spiegazioni, professore..sono stupito..il suo racconto così sintetico mi fa pensare che lei sia imbarazzato..da qualcosa che ho fatto io..o lei?" chiese.

Lo vide irriggidire il volto in una maschera di rabbia, appoggiarsi con le mani alla scrivania e spingere il viso vicinissimo al suo. Gli occhi neri lo inchiodarono al suo posto ed Harry pensò di essersi spinto troppo oltre con quell’ultima provocazione.

"Ricorda qualcosa mi sembra di capire..dunque, io imbarazzato, signor Potter? Perché mai dovrei esserlo..è stato lei ad avvicinarsi a me..ha affondato le sue dita tra i miei capelli e il viso nell’incavo della mia spalla..mi ha baciato il collo e se non l’avessi fermato chissà cos’altro avrebbe potuto fare..!" gli sibilò ed Harry si sentì arrossire.

Lo aveva sognato ma aveva sperato sino all’ultimo che fosse stato tutto un sogno.

"Grazie professore..per avermi risposto e per non avermi..bhè..immagino picchiato..io al suo posto, sentendomi attaccato, l’avrei fatto!" sussurrò.

L’uomo sbuffò e si diresse alla porta, sull’uscio si voltò.

"Se fossi in lei starei attento..molto attento..qualcuno la brama intensamente!".

"Draco Malfoy!?".

"Qualcuno, signor Potter..niente nomi, ricorda?! La nostra conversazione informale è finita, arrivederci..un’ultima cosa..sapeva di avere..emh..quest’attrazione per gli uomini?" gli chiese curioso.

Harry lo guardò sorpreso.

"Quale attrazione per gli uomini professore? A me non piacciono gli uomini..non deve pensare che quello di ieri..voglio dire..probabilmente è stata la pozione, no? E lei era lì, unico bersaglio..sicuramente sarà stata la pozione!" chiarì sicuro ma lo sguardo divertito che gli lanciò Piton lo fece tremare.

"Sarà..forse..le auguro una buona giornata..e tolgo 20 punti a Grifondoro per essere stato sempre così scarso nella mia materia!" gli sorrise prima di chiudere la porta alle sue spalle.

Harry si prese la testa tra le mani e cercò di tranquillizzarsi. Non era certo ciò che si poteva definire un latin-lover. Infatti a parte un bacio infantile con Cho e una breve relazione, più amichevole che amorosa, con Luna non poteva vantare grandi esperienze. Sempre braccato o in lotta con Voldemort non aveva trovato molto tempo per cercare o costruire rapporti duraturi con le ragazze, ma gli piacevano le ragazze, gli erano sempre piaciute.

"Sono sicuro mi piacciano le ragazze, maledizione!" urlò all’aula vuota.

Sconsolato prese i suoi appunti e si diresse in biblioteca tentando di togliersi dalla mente l’ultima insinuazione del professore e ciò che era accaduto la sera prima.

"Harry, qui!" lo chiamò piano Hermione e il moretto si sedette con lei e Ron ad un tavolo d’angolo.

"Che ti ha detto quel viscido bastardo, Harry?" chiese Ron curioso, parlando piano.

"Niente Ron..mi ha chiesto perché non ho mai mostrato la mia abilità a pozioni".

"Vorresti spiegarlo anche a me, Harry?" rispose seccata Hermione guardandolo storto.

"Non ho intenzione di sottrarti il posto d’onore Hermione, non preoccuparti..non mi piace studiare pozioni ma negli anni ho imparato a combattere con ogni arma utile e pozioni nella penultima battaglia lo è stata, no?".

"Hai idea di quanti punti avresti potuto fare ottenere alla nostra casa invece di dare a Piton ogni volta l’occasione di sottrarceli?" chiese ancora seccata.

"Hermione!" la sgridò Ron ma ricevette un tale sguardo tagliente che decise era meglio restare in silenzio così guardò il suo amico e alzò le spalle.

"Non accadrà di nuovo quanto è successo oggi..già lo vedo scritto a lettere di fuoco nei prossimi libri di storia della magia..il giorno in cui Piton troppo sorpreso ha premiato i Grifondoro..Hermione sveglia, quello è Piton..ha trovato comunque il modo per togliermi punti, a suo dire perché non mi sono impegnato nella sua materia in questi anni..credimi, mi farà scontare anche questa!" gli disse deciso Harry mentre Ron rovesciava gli occhi esasperato.

Iniziarono a studiare in silenzio ma Harry era distratto e dopo più di un’ora il suo sguardo era ancora sulla stessa pagina. Alla fine esplose.

"Hermione..che tu sappia le pozioni d’amore o eccitanti possono alterare le facoltà o i gusri di un individuo?" chiese in un sussurro ma tanto velocemente che Hermione sollevò lo sguardo dai suoi appunti confusa.

"Pozioni d’amore? Ma come ti salta in mente un simile argomento Harry? Stiamo studiando Trasfigurazione poi!" chiese Ron scuotendo il capo e tornando a studiare.

Hermione invece lo guardò curiosa.

"Sì, alcuni filtri possono alterare emozioni e ovviamenti sentimenti ma..cos’è che vuoi sapere esattamente?" disse andando dritta al nocciolo della questione.

Harry indicò Ron con la testa e Hermione annuì.

"Ron, torniamo subito, andiamo a prendere un libro..tieni i miei appunti, ma non copiarli..cerca di studiare una volta tanto!" lo rimproverò.

Il rosso brontolando accettò il voluminoso blocco senza alzare neanche la testa e i 2 amici si allontanarono.

"E’ tutto il giorno che sei strano..mi stavo giusto chiedendo quanto ti saresti deciso a confidarti con me!" gli sorrise la giovane e attese.

Harry stranamente riluttante strusciò i piedi per terra e vagò con lo sguardo per la biblioteca semideserta.

"Ieri..quando sono sparito..é stato perché qualcuno ha mescolato una pozione nel mio bicchiere..non so come ci sia riuscito..era un eccitante e io mi sono sentito strano all’improvviso e ho cercato di andare in infermeria.." cercò di spiegare.

"Una pozione eccitante..qualcuno molto disperato o molto innamorato..e hai scoperto chi è la deliziosa fanciulla?" chiese sarcastica.

"Fare un uso così cretino della magia!" sbuffò ancora Hermione senza lasciarlo parlare, poi attese.

"Non è una lei..!" sussurrò Harry.

La ragazza aprì e chiuse la bocca più volte senza emettere alcun suono, poi si schiarì la voce.

"Bhè..non fa poi molta differenza..cos’è successo? Ti ha..emh..forzato?" chiese dolcemente.

"No, no, niente del genere..assolutamente..solo che io mi sono sentito..attratto..da un uomo..voglio dire un ragazzo, per la prima volta..a provocarmi questa reazione è stata la pozione? Dimmi di sì, Hermione!" la pregò.

"Non so..non conosco a fondo l’argomento..la pozione ha sicuramente alterato le tue percezioni..credo tu voglia sapere se può averti spinto a sentire attrazione per un ragazzo anche se a te non piacciono i ragazzi..non so risponderti Harry ma sinceramente, non credo possa averti fatto provare qualcosa del genere se dentro tu non la provassi già a livello inconscio!" disse con molto tatto ma il moretto divenne pallido e scosse mestamente la testa.

"Hermione..vuoi dire che potrei essere gay?" chiese triste.

"Non è così terribile Harry..soprattutto nel mondo magico! Ci sono moltissime coppie gay e non è assolutamente un taboo..certo adesso sei sorpreso ma..ecco..sono sorpresa anch’io..non ne hai mai fatto cenno..chi è che ti ha colpito così tanto da farti venire questo dubbio?" chiese innocentemente ma Harry si trovò senza parole.

Non poteva assolutamente ammettere di essersi sentito attratto da Piton.

"Non posso dirtelo..non ora Hermione..è troppo anche per me..penso che sia una notizia peggiore di sapere che Voldemort è ancora in giro..almeno a quello sono abituato!" sospirò cercando di sdrammatizzare la situazione.

Hermione sorrise, annuì e abbracciandolo teneramente lo lasciò solo non prima di avergli ricordato che chiunque gli piacesse, qualunque scelta facesse, lui restava sempre Harry e la sua vita privata apparteneva solo a lui. Tetramente Harry prese i suoi libri, salutò gli amici e si incamminò verso la torre. Aveva bisogno di stare solo.

Né lui né Hermione si resero conto di aver avuto un misterioso ascoltatore che nella penombra della biblioteca ghignava felice. Draco, stando ben attento a non farsi scoprire lasciò la biblioteca e tornò nei sotterranei pensando alle rivelazioni di Harry. E così la pozione non solo aveva fatto effetto, pensò, ma aveva anche fatto scoprire al moretto la sua sessualità latente, proprio come sperava.

"Deve aver scoperto che sono stato io..per questo non è venuto in infermeria..si sarà nascosto vergognandosi..e ovviamente non poteva dire alla Granger che si sentiva attratto da me..il suo nemico!" sorrise tra sé e sé tronfio di soddisfazione.

"La preda cadrà nella trappola prima di quanto pensassi!" sussurrò a se stesso fermandosi di fronte al quadro che difendeva l’entrata ai dormitori Serpeverde.

"Le prede non cadono nelle trappole da sole, signor Malfoy, e non è stagione di caccia..quindi le consiglierei di stare molto attento!" gli sussurrò Piton uscendo dall’ombra, serio lo guardò attentamente.

Il sorriso arrogante di Draco tremò appena sotto lo sguardo del professore ma non scomparve.

"Sono un ottimo cacciatore, grazie professore..e buonanotte! Aurora australe!" disse al ritratto che senza dire una parola si scostò lasciandolo entrare.

Quando lentamente il ritratto tornò al suo posto il professore si voltò e tornò nel suo laboratorio, non prima di aver sussurrato un avvertimento al corriodio vuoto.

"Lo spero..buonanotte!".

Ringraziamenti & Commenti

Sono stupita..dopo un blocco durato più di un mese questa storia si sta scrivendo praticamente da sola [sono al capitolo 8° per la cronaca NdA] e si sta incasinando moltissimo ^_^ mi piace! Questo 3° capitolo inizia vagamente a rispondere a qualcuna delle vostre domande anche se non c’è alcuna certezza..né voglio darvene qualcuna [evil grin]..se riesco a postare [e scrivere] così velocemente è grazie ai numerosi e interessanti commenti quindi ringrazio sentitamente Sanzina [sei perdonata ma solo perché è stato Severus a convinverci tutti..a questo proposito..Severus è il padrone di casa in questo periodo della mia vita, facciamo coppia fissa, quindi quando tu e Lucius vorrete venire a cena da noi finalmente potremo farlo in pace senza sentire strepiti e schiantesimi, he he..il cane è in giardino..quanto sono cattiva!!!], sensualfairy [mi è molto piaciuta la tua espressione..i personaggi sembrano tridimensionali..non a caso sei la mia amichetta, sei di parte, ma ti adoriamo tanto tanto! ^_^], Rowan_MayFair [qualcosa delle tue conclusioni è giusta ma..sarebbe tutto troppo semplice, non pensi?], slow [deiderio esaudito..ecco il nuovo capitolo, cosa ne pensi?], Viridiana [ti preoccupi troppo per il bel biondino, l’ho mai trattato male? Sì, d’accordo, un po’ sì ma alla fine neanche troppo..! Il bello di questa fiction, non si finisce mai di scoprire qualcosa, è che mi permette di giocare con i personaggi, molti, e con i loro caratteri..vedrai vedrai!], moccy^^ [felice di rileggerti! Grazie per i complimenti! Quella scena della cravatta è piaciuta moltissimo, sono proprio contenta!], Clover [hai proprio ragione, vi voglio troppo bene e difatti ecco il 3° capitolo..anche su un’altra cosa hai ragione: ci saranno sorprese!], Cioccorana [grazie per i complimenti..per la storia e i capelli ^_^ ! Spero continuerai a seguirmi e a trovare intrigante la storia!] e Darkness [*Arc~en~Ciel saltella felice*. Soddisfatta di ciò che è accaduto a lezione di pozioni? Curiosa di sapere cosa accadrà?]. Grazie a tutti/e coloro che leggono! See you soon!

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Capitolo 4
*** Il Sentore della Minaccia ***


Il Vento tra i Salici - 4. Il Sentore della Minaccia
  1. Il Sentore della Minaccia

“Buonasera a tutti, accomodatevi!” invitò Silente sedendosi placidamente nella sua poltrona dall’alto schienale.

Fanny dal suo trespolo guardò gli ospiti entrare e accomodarsi ognuno al suo posto.

“Albus, perché questa riunione fuori programma?” chiese Minerva McGranitt.

“Ogni cosa a suo tempo, Minerva..come voi tutti sapete dopo la relativa tranquillità dell’ultimo anno, ultimamente le forze oscure si sono rimesse in movimento..ancora non è accaduto nulla di strano ma sappiamo per certo che Colui-che-non-Deve-Essere-Nominato sta riprendendo per l’ennesima volta vita e sostanza!” sussurrò Albus incrociando le mani sul tavolo mentre i professori si scambiavano sguardi preoccupati ed evitando di chiamare il signore oscuro con il suo vero nome per non turbarli ulteriormente.

“Albus, cosa sta accadendo?” chiese Sinistra.

“Vi lascerò spiegare ogni cosa da Severus!”.

“Grazie Albus..il marchio sta tornando a pulsare come sempre accade quando le forze del signore oscuro divengono più forti e materiali..credo manchi poco, un mese o poco più..questa volta però il suo tempo di incarnazione è limitato, infatti colui che lo ha fatto risorgere ha usato un incantesimo oscuro poco conosciuto e non molto potente..la sua unica possibilità di restare in vita è cibarsi della vita stessa e dell’anima di un mago molto potente..” spiegò Severus.

“Potter?!” chiese il professor Vitious nel solito tono riverente e il preside annuì.

“Povero ragazzo..quest’anno soccomberà..gliel’ho predetto già il primo giorno!” annunciò lugubramente la professoressa Cooman.

“Sono solo sciocchezze!” sibilò Minerva scambiando con la collega sguardi di fuoco.

“Quale che sia la sorte di Harry Potter è nostro dovere difenderlo in quanto studente di Hogwarts e unico sopravvissuto del periodo del terrore, simbolo della speranza e della vittoria della luce sulle tenebre..dunque..Severus pensa che avremo un mese di tempo per prepararci al ritorno di Colui-che-non-Deve-Essere-Nominato..questa riunione straordinaria ha lo scopo di decidere quali misure adottare per proteggere Hogwarts e tutti gli studenti..i professori che attualmente stanno facendo regolarmente lezione verranno informati più tardi..” lasciò in sospeso Silente.

“Abbiamo con noi un altro ospite interessato alla sorte del giovane Potter..prego entra pure Remus!” lo invitò Silente e l’uomo, il viso pallido, magro e graffiato, entrò sorridendo.

“Salve a tutti, scusate il ritardo!” disse lasciandosi cadere pesantemente su una sedia.

Severus vedendolo strinse le labbra in un chiaro segno di disapprovazione.

Placidamente Remus ricambiò lo sguardo.

“Conosciamo tutti il professor Lupin e il suo valore nella lotta contro l’oscurità..è stato uno dei professori di Difesa contro le Arti Oscure più bravi qui ad Hogwarts e si è licenziato dopo che tutti sono venuti a conoscenza della sua natura di lupo mannaro..verrà ospitato ad Hogwarts non in qualità di insegnante ma di guardiano della foresta proibita..veglierà con noi sulla vita del signor Potter..dopo le dovute spiegazioni torniamo al punto focale della nostra riunione..cosa fare per difendere Hogwarts!” riassunse Albus facendo cenno a Severus di sedersi.

Il professore di Pozioni rifiutò con un movimento secco della testa e fu l’unico a rimanere in piedi, alla destra del preside, braccia incrociate e sguardo indecifrabile.

“Rafforzare le difese magiche di Hogwarts penso sia la prima cosa da fare!” propose Vitious.

“Albus, dovremo pur dire qualcosa agli studenti..non potranno più avere le libertà di cui hanno goduto sinora..!” sussurrò Minerva.

“Certamente dovremo prepararli, ma a nessuno venga in mente di anche solo lasciarsi sfuggire il perché di questi preparativi..diremo che la foresta proibita è infestata e dato che Remus abiterà in una vecchia casa proprio al centro del bosco ci aiuterà a mantenere viva questa voce..l’unico a cui sarà dato modo di sapere la verità sarà Harry Potter..lo convocherò qui non appena questa riunione finirà e gli spiegherò personalmente la situazione..chiedo a tutti voi di tenere gli occhi aperti e comunicarmi ogni eventuale evento particolare e fuori dall’ordinario..potete andare tutti tranne Severus e Remus..vorrei che foste entrambi presenti al mio colloquio con il giovane Potter!” e anche se le parole suonavano come una garbata richiesta tutti riconobbero l’ordine impartito da quella voce così amabile.

“Minerva, puoi cercare per noi il giovane Potter? Credo che la sua classe stia per concludere la lezione di Erbologia..”.

“Certo, Albus, immediatamente!” rispose la professoressa chiudendosi alle spalle la porta.

“Albus, posso intuire il perché tu voglia far assistere il professor Lupin, ma perché devo restare anch’io? Non credo sinceramente che il signor Potter possa sentirsi rassicurato dalla mia presenza!” sibilò Severus, il mento sollevato e lo sguardo duro.

Sulle labbra esangui di Remus comparve un sorrisetto ironico.

“Ogni cosa a suo tempo, Severus..siediti!” lo invitò nuovamente.

Nella serra Ron seguiva impazientemente la lezione di Erbologia sul vischio e sulla pericolosità delle bacche rotonde che produceva. Al suo ennesimo sbuffo Hermione e Neville si voltarono a guardarlo con sguardo omicida per poi tornare a concentrarsi sulle parole della professoressa Sprite.

“Guarda..sta di nuovo fissando da questa parte..ma si può sapere cosa diavolo vuole?” chiese a bassa voce Ron ad Harry che sembrò risvegliarsi in quel momento.

“Cosa?”.

“E’ la terza volta che te lo ripeto Harry, potresti degnarmi della tua attenzione? Sto parlando di Malfoy..è da un po’ di giorni che ci fissa sempre con quel sorriso compiaciuto e maligno sul volto..si può sapere cosa diavolo vuole?” ringhiò stizzito Ron scuotendo la testa per la domanda distratta del suo compagno che si era voltato appena per guardarsi le spalle.

In effetti gli occhi grigio tempesta del biondo Serpeverde erano fissi su di loro. Accortosi dello sguardo sorpreso di Harry, Draco sorrise lascivo lasciando scivolare lo sguardo sul corpo di Harry che imbarazzato si voltò.

“Maledizione!” sussurrò, sicuro di essere arrossito.

Ron lo guardava e annuì, interpretando quella reazione come rabbia.

“Già..sono sicuro che sta archittettando qualcosa..maledizione!” disse convinto.

“La lezione finisce qui, ragazzi. Svolgete un tema di 1 pergamena sulla pericolosità e sulle proprietà terapeutiche del vischio. Potete andare!” disse gentile la professoressa e i ragazzi uscirono chiacchierando.

“Ron dovresti proprio smettere di disturbare le lezioni!” lo rimproverò Hermione.

“Come fai a distrarti a Erbologia?” sospirò Neville che non concepiva come qualcuno non potesse essere affascinato dalla sua materia preferita.

“Vieni in biblioteca con noi, Harry?” chiese Ron ignorando le lamentele dei compagni e passando un braccio sulle spalle di Hermione.

“No ragazzi, torno alla torre..Piton mi ha assegnato un altro compito extra!” disse con una smorfia.

Li salutò e percorse tranquillo il corridoio deserto. Stava salendo le scale quando improvvisamente sentì una mano posarsi sulla sua spalla che lo fece voltare quasi con violenza. Si ritrovò spalle al muro a fissare stupito gli occhi d’argento di Malfoy. Prese un lungo respiro.

“Che diavolo vuoi Malfoy?” gli chiese esasperato.

“Potter..Potter..dovresti moderare il linguaggio..non dovresti permetterti di parlarmi in questo modo..”.

“Ti parlo come mi pare Malfoy..lasciami!”.

“Dovresti portarmi un po’ di rispetto..ma penso di poter perdonare la tua maleducazione, per questa volta..è l’imbarazzato a farti parlare così, non è vero?” gli chiese sogghignando e leccandosi con la punta della lingua il labbro superiore.

Harry seguì quel movimento affascinato e, soprattutto, disgustato allo stesso tempo. Buon segno, pensò e trovò la forza di allontanarlo da sé.

“Malfoy, dì la verità, sei definitivamente impazzito?” gli chiese tranquillo e sarcastico.

Ignorandolo cercò di salire le scale ma venne prontamente rimesso con le spalle al muro.

“Forse siamo impazziti entrambi, Potter..vuoi già concludere questa interessante conversazione?” gli soffiò sulle labbra.

Harry tremò d’apprensione e gli piantò le dita nelle spalle cercando di scostarlo da sé. Lle forze contrastanti dei 2 ragazzi furono messe a confronto.

“Lasciami andare Malfoy!”.

“Non lo vuoi davvero..!” gli sibilò il biondino avvicinandosi ancora.

“Sì che lo voglio..lasciami!” ringhiò il moretto.

“Potter!” sentirono la voce della professoressa McGranitt avvicinarsi, stava salendo le scale.

Draco si sentì spingere via con violenza, lo sguardo di sfida negli occhi verde ossidiana gli incendiò il sangue. Harry sprezzante si voltò e scese le scale con passo veloce raggiungendo la professoressa prima che potesse vedere l’intruso nella torre. Draco cercò di captare cosa si stessero dicendo ma non sentì null’altro che i loro passi allontanarsi.

“Salvato da quell’arpia della McGranitt, Potter..la prossima volta non ti andrà così bene!” sussurrò a se stesso e scese le scale per tornare nei sotterranei.

“Come mai il preside vuole vedermi, professoressa?” chiese Harry.

“Te ne parlerà lui stesso. Entra pure!”.

“Lei non viene?”.

“No, c’è già qualcuno che ti aspetta!” gli sorrise.

Harry bussò allo studio di Silente e quando si sentì chiamare aprì la porta. Il sorriso furbo del preside lo accolse e lo sguardo di quegli occhi celesti lo rassicurò come sempre. Fece 2 passi avanti e con la coda dell’occhio vide una figura familiare.

“Remus?!” sussurrò e quando lo vide annuire e avvicinarsi gli si gettò letteralmente tra le braccia.

“Piano Harry..sono qui, non me ne andrò..non più!” lo rassicurò.

L’ultima volta che si erano visti erano entrambi distrutti dalla morte di Sirius, uno dei migliori amici dai tempi delle scuole di Remus e il padrino di Harry. Si abbracciarono ritrovandosi e per Harry fu come ritrovare la propria famiglia. Teneramente si sentì scompigliare i capelli da quelle lunghe dita affusolate e curate nonostante i graffi sempre recenti. Un passo felpato e strisciante gli fece scorrere un brivido lungo la schiena, si voltò piano e vedendo il professor Piton guardarli intensamente, il solito arco di disapprovazione disegnato dalle fini sopracciglia, istintivamente si fece ancor più vicino al corpo di Remus prima di allontanarsene bruscamente imbarazzato. Remus, ascoltando l’istinto del lupo che si nascondeva nella sua pelle, avvertì una strana tensione elettrica nell’aria ma non ne comprese la ragione. Lealmente posò un braccio sulle spalle del giovane e ricambiò lo sguardo con Severus.

“Se abbiamo finito con i convenevoli potremmo iniziare..tra poco meno di un’ora io avrei una classe da gestire!” sibilò irritato il professor Piton, le labbra sottili, le braccia sempre conserte, la postura rigida, guardando negli occhi Remus.

“Certamente Severus..accomodatevi tutti quanti! Harry ti ho convocato qui per darti una brutta notizia, purtroppo!” iniziò il preside con voce pacata.

“Voldemort?” chiese Harry e impallidì appena quando lo vide annuire.

“Quello che temevamo si verificherà tra meno di un mese..Voldemort sta per tornare e questa volta è veramente disperato..non sappiamo ancora chi lo ha fatto risorgere ma la magia che lo tiene in vita lo farà solo per breve tempo..a meno di trovare un’anima e uno spirito magico forte di cui cibarsi..” disse chiamandolo con il suo nome ora che era di fronte a persone che non tremavano al solo sentirlo pronunciare.

“Il mio..?!” chiese il giovane e nuovamente il preside annuì.

“Saremo nuovamente coinvolti nelle battaglie contro i Mangiamorte, ma questa volta sarà diverso..questa volta lo scontro sarà meno diretto, sarà una guerra sotteranea ricca di sotterfugi..questa volta non cercheranno di ucciderti, ma di prenderti vivo per portarti dal loro signore e offrirti in sacrifico..non conosciamo molto bene la pratica usata, si perde nella memoria di tempi antichissimi, i professori Vitious e Ruf sono già al lavoro per tentare di saperne di più..ma come potrai facilemente immaginare non sarà divertente..ho quindi richiamato ad Hogwarts Remus perché ti aiuti a raffinare le tue difese magiche contro le arti oscure!” gli spiegò e nonostante le rivelazioni sul futuro incerto Harry, guardando il lupo mannaro, sorrise felice.

Aveva imparato da tempo a cogliere ogni attimo di quella sua vita sempre sul filo del pericolo.

“Ovviamente non potrai marinare le lezioni ordinarie e non dovrai rivelare a nessuno..e con nessuno intendo neanche alla signorina Granger né al tuo amico Ron Weasley, quello che sta accadendo..durante la notte dovrai raggiungere la foresta proibita..lì ti attenderà il professor Piton per scortarti sino alla vecchia casa nelle profondità..ogni notte ti allenerai per 4 ore e quando avrai finito il professor Piton ti scorterà indietro sino all’ingresso del castello e senza farti notare dovrai tornare nel tuo dormitorio..la segretezza, ci tengo a ricordarlo, è un fattore di primaria importanza!” sottolineò con voce sicura Albus osservando Severus aprire e chiudere la bocca di scatto stizzito alla notizia del suo ruolo in tutta la faccenda.

“Ancora 2 cose..tra una decina di giorni sarà luna piena e ovviamente Remus non potrà lasciare la sua casa nel bosco né tantomeno insegnarti qualcosa..è vero che Severus è risucito a migliorare molto la pozione AntiLupo in questi ultimi tempi ma purtroppo i suoi effetti sono ancora di una durata limitata non sempre calcolabile e lasciano il fisico molto debilitato..quindi in quei giorni non ti recherai nella foresta ma scenderai nei sotterranei e lì studerai con il professor Piton Occlumanzia e Difesa in egual parti per tutta la settimana..almeno 6 ore..è tutto chiaro?” chiese gentile Silente con un sorriso lieve sulle labbra mentre si aggiustava gli occhiali sul naso per non perdersi neanche un solo istante delle facce che aveva davanti e delle loro espressioni.

Ad Harry si era spento il sorriso gioioso e imbarazzato si guardava le scarpe, Severus aveva spalancato gli occhi e inarcato le sopracciglia inviperito, Remus fissava confuso dall’uno all’altro degli interessati.

“Harry, sei libero di accompagnare Remus da Hagrid e stare con lui questo pomeriggio per aiutarlo ad ambientarsi! Severus..resta ancora per un momento, per favore!” sospirò Silente guardando Harry e Lupin andarsene.

“Gradisci una tazza di thè, Severus?” chiese gentile facendo comparire con un tocco di bacchetta 2 tazze fumanti e un cestino di dolcetti e zuccherini da cui si servì abbondantemente.

“Albus..hai già tentato questa strada al suo quinto anno..e non solo non ha funzionato..ma ha dato inizio a una serie di eventi che hanno portato non ultimo alla morte di Black..e io dovrei nuovamente perdere tempo con quel moccioso arrogante che crede di poter fare sempre quello che vuole senza prendersene neanche le responsabilità? Ho una carriera da portare avanti e non sto parlando solo di quella accademica..continuo ad essere una spia dell’ordine..dove trovo anche il tempo di fare da baby-sitter a quel ragazzino..pestifero..e..indisponente?” sussurrò Severus indispettito come sempre dal ricordo dell’intrusione di Potter nel suo pensatoio quando si incontravano proprio per fare apprendistato sull’Occlumanzia.

“Severus..non era maturo allora, sono d’accordo, ma tu più di tutti gli altri sai quello che dovrà sostenere in questo mese e dopo..è un favore che ti chiedo non come preside ma come amico..io credo tu possa aiutare la crescita di quel ragazzo più di chiunque altro..e questa è una possibilità anche per te di conoscere Potter oltre la sua patina di eroe che tutti tendiamo, bene o male, ad appicicargli addosso..in questi 7 anni non te ne sei mai dato l’occasione..adesso potrebbe essere l’ultimo momento giusto..!” disse Albus guardando fisso negli occhi un professore sempre più agitato.

“Potrebbe essere pericoloso per lui..lo sai quanto me..sembri così preoccupato per il tuo pupillo e poi vorresti farlo stare con me 6 ore ogni notte per 7 notti? Non quadra Albus..cos’hai in mente?” chiese curioso.

“Ogni cosa a suo tempo, Severus..! Credo tu sia quasi in ritardo per la tua lezione!” gli sorrise.

Alzandosi di scatto il professor Piton, maniaco della puntualità, chinò appena il capo in segno di saluto e uscì velocemente, a passi lunghi e sicuri, borbottando tra sé e sé su cosa potesse avere in mente quell’intrigante del preside. Entrò nell’aula come un ciclone, maledicendo l’intera classe di seconda Tassorosso e Corvonero che lo guardava terrorizzata.

“Sono di umore particolarmente cattivo..e tollero le vostre facce solo perché non posso fare altrimenti dato che avete già dimostrato di non avere nessuna genialità nella mia materia..non costringetemi ad essere severo oggi!” ghignò sarcastico.

L’intera classe tremò e restò in silenzio.

“Aprite il libro a pagina 56..immediatamente!”.


Ringraziamenti & Commenti

Wow! Sono così contenta dei tanti commenti benevoli ricevuti che vi ringrazio davvero dal profondo e posto subito il 4° capitolo dove degna di nota è la comparsa di Remus! Uno dopo l’altro si stanno presentando tutti i personaggi..ma non è ancora finita! Le intenzioni si fanno più chiare e qualche nuovo dubbio si insinua tra le parole! Ringrazio in special modo Morgan_Snape [e cosa ne pensi di quello che è accaduto dopo il sogno?], Dany [grazie dei complimenti, sono contenta ti conintui a piacere la trama..e sul più o meno..direi più!], Viridiana [ci tengo prima di rispondere al tuo commento a farti i miei più sinceri complimenti per la tua prima oneshot..molto molto originale e ben scritta! Sono davvero molto contenta tu ti sia decisa a postarla perché altrimenti non avrei potuto leggerla! Bravissima! Unico consiglio..quando devi inserire le note oltre a oneshot, tenendo premuto il tasto CTRL della tastiera clikka anche sulle diciture o YAOI o SHONEN AI..sarà più facile rintracciarti per noi che le amiamo tanto! Benvenuta nel grande circolo degli scrittori! Piton si è distratto ecco il perché dei punti, troppo sorpreso da Harry!], Rowan_MayFair [dunque..Piton pronuncia “lo spero” e vi infonde diversi significati, non ultimo quello preoccupato per le conseguenze dei gesti del biondino..ma non solo!], KIRA83 [grazie, sono felice ti piaccia, attendo con ansia il tuo nuovo capitolo quindi aggiorna presto anche tu!], sensualfairy [se non vuoi le mie battute non scrivere frasi amnbigue ^_^ !], Sanzina [anche a Sev la moglie di Lucius non è mai stata simpatica..per la cenetta quando vuoi, è sempre un piacere vedere Lucius..e te, certo..he he! Se ti piacciono le coppie originali preparati perché ce ne saranno aprecchie!], kiu [grazie, continua a commentarmi se ti va, mi farebbe piacere!], Clover [e di Draco cosa pensi ora?], moccy^^ [spero di continuare a stupirti!], MrsScarlett90 [Se cerchi sorprese sono orgogliosa di presentarti questa storia ricca di sorprese..anche troppe..se si continua a scrivere come dico io e non ho la solita ribellione civile dei personaggi he he he!] e Darkness [Draco testardo? Nooooo! In questo capitolo direi che si dimostra molto più che testardo!]. Non credo di riuscire ad aggiornare nel week-end quindi ci leggeremo ancora lunedì! See you soon!

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Capitolo 5
*** Il Sentiero nella Foresta Proibita ***


Il Vento tra i Salici - 5. Il Sentiero nella Foresta Proibita

  1. Il Sentiero nella Foresta Proibita

"Allora, Harry..come stai?" gli chiese Remus, appoggiandosi con leggerezza alla spalla del ragazzo.

Erano passati da Hagrid a prendere le chiavi per la vecchia casa nel bosco e lentamente si erano avviati.

"Molto meglio da quando so che sarai qui..inizio davvero ad essere stanco di tutto questo, Remus..Voldemort, i Mangiamorte, le battaglie..nell’ultimo anno ho vissuto una vita quasi normale e avrei voluto che continuasse così..non voglio vedere altre persone che amo morire senza poter fare nulla.." mormorò stringendo i pugni.

"Harry, non devi colpevolizzarti ancora per la morte di Sirius..né puntare l’indice accusatore contro qualcun altro.." aggiunse con dolcezza.

"Ma se lui non si fosse intromesso avvertendo Sirius..adesso..".

"Se Severus non si fosse intromesso adesso potresti essere morto tu e i tuoi amici con te..e niente assicura che non sarebbe morto comunque anche Sirius..con i se lui, se io, se noi, non andrai mai lontano..non possiamo cambiare il passato, non possiamo riportarlo in vita..non sai quanto vorrei poterlo fare..dopo la morte dei tuoi genitori, la finta morte di Peter e l’incarcerazione di Sirius ad Azkaban mi sono sentito solo, sperduto..quando siamo venuti a conoscenza della verità invece mi sono sentito rinascere a nuova vita..con la morte di Sirius però sono tornate le tenebre e la fredda estraniazione che mi ha fatto perdere di vista le cose importanti..le persone importanti..te..in questi anni non ti sono stato accanto come invece avrei potuto fare..non ho condiviso nulla con te, neanche il mio dolore che sapevo tu avresti compreso..e ho capito di aver sbagliato perché insieme potevamo essere una famiglia, per quel poco che entrambi ne sappiamo non avendone mai avuta una..credimi, il passato è solo un posto dentro di noi dove nascondere e conservare ricordi ed errori..la vita vera è adesso e bisogna viverla prima che diventi cenere amara, Harry..per questo sono tornato qui..perché non voglio più nascondermi dal passato..non farlo neanche tu!" gli disse serio, gli occhi di un caldo castano brunito rivolti verso il cielo che si intravedeva tra le foglie appena mosse dal vento.

"E’ quella..bhè..è..umh..rustica?!" sussurrò in cerca di parole Harry indicandogli, dopo aver svoltato sul sentiero, una piccola casa di legno dall’aria decadente.

Remus rise scuotendo la testa.

"Ho abitato in posti peggiori e poi credo sia così malridotta perché abbandonata da molto tempo..non è male, davvero..non avrò molto da fare qui, quindi mi piacerà occuparmene!" gli sorrise fiducioso e ad Harry nacque spontaneamente un sorriso di risposta.

Remus si appoggiò elegantemente al corrimano per salire i 4 scalini e si fermò sul portico mentre Harry apriva la porta. Nessun cigolio fortunatamente, pensò. Diedero un’occhiata e si ritrovarono piacevolmente stupiti: era più grande di quanto sembrava da fuori e arredata con sobrietà ma ricca di tutte le comodità. Il saloncino su cui si apriva la porta d’ingresso era ordinato e pulito, il legno del pavimento lucidato e liscio, un bel tappeto a terra, 2 divanetti, un tavolinetto basso su cui posava una lampada ad olio e una libreria con qualche scaffale vuoto ma comunque ben fornita alla parete. In fondo una porta semiaperta lasciava intravedere una camera da letto quasi completamente occupata dall’enorme letto a 2 piazze, su una delle pareti laterali si aprivano invece 2 porte che permettevano l’entrata al bagno e alla cucina.

"Ritiro tutto quello che ho detto..è una splendida casa..altro che abbandonata..è tutta opera di Albus ci scommeto!" sorrise Remus lasciandosi sprofondare comodamente su uno dei divani, mugugnando.

"E’ stata una terribile luna piena?" gli chiese il ragazzo mentre curiosava in giro.

"Non molto, ma sono stato inquieto..sapevo di stare per tornare ad Hogwarts.." sospirò l’altro.

Passarono il pomeriggio a chiacchierare davanti ad un ottimo thè verde, cercando di recuperare il tempo perduto. Dopo averlo ascoltato parlare di Hermione e Ron, di Piton, di Neville, di Piton, di Malfoy, di Piton, Remus inarcando un sopracciglio gli chiese come fossero i rapporti tra lui e il professore di Pozioni. Curioso vide Harry impallidire appena.

"Non sono certo..bhè..amichevoli..dato che spesso ci siamo trovati, per un motivo o per l’altro, a lavorare fianco a fianco per l’ordine non sono più cattivi come una volta..durante le missioni li definirei freddamente cortesi..mi tratta sempre come fossi un ragazzino di 11 anni e dato che sono l’immagine di mio padre, a parte gli occhi, si irrita non appena mi vede..a scuola invece niente sembra essere cambiato..sono la sua preda preferita durante le lezioni e il suo esempio di testa vuota che cammina o cose simili.." sbuffò infastidito gesticolando nervosamente.

"Harry..c’è dell’altro?" chiese gentilmente Remus, sorridendogli.

Harry impallidì ancora un po’ ma scosse il capo fermamente.

"No..nient’altro..perché?".

"Io stimo molto Severus e sono molto contento che lui sia al tuo fianco, soprattutto in battaglia..è una persona di cui fidarsi anche se all’apparenza non sembrerebbe.." sbuffò facendo ridere Harry.

"Però..non sono contento della tensione nervosa che c’è tra voi..l’ho avvertita non appena sei entrato nello studio di Albus..credevo fosse accaduto qualcosa di..bhè, non importa cosa pensavo fosse accaduto..sono contento che sia solo la solita vecchia storia..a volte tornare e trovare che qualcosa non è cambiato è rassicurante.." poi sbadigliò coprendosi la bella bocca lineare con una mano.

"Sei stanco? Ovvio che tu lo sia..che sciocco, avrei dovuto pensarci prima..ti lascio riposare e torno a scuola..non alzarti, non è ancora buio e posso tranquillamente tornare da solo senza alcun problema!" lo fermò Harry prima di farlo alzare, ricevette un sorriso stanco ma sincero.

"Ci vediamo stasera Harry..cerca di non litigare con Severus lungo il sentiero..tendete entrambi ad alzare la voce e a mettervi sempre nei guai..e di quelli ce ne saranno già abbastanza, d’accordo?".

"Farò del mio meglio, lo sai anche tu..se solo non fosse così.." si mordicchiò il labbro inferiore in cerca di ispirazione.

"Pungente?".

"Sì!".

"Arrogante?".

"Sì!".

"Affascinante?" lasciò cadere Remus.

Harry stava per annuire ancora quando si rese effettivamente conto di quello che l’uomo aveva detto.

"No, assolutamente no..Remus, cosa..ti salta in mente? ".

"Volevo solo testare la tua capacità di elaborare in fretta risposte Harry..scherzavo!" e anche se Harry lo guardò con uno sguardo strano l’uomo non smise di sorridere tranquillo.

Il ragazzo si alzò, lo salutò scuotendo piano la testa e chiuse dietro di sé la porta. Solo allora il sorriso morì piano sulle labbra di Remus che preoccupato si appoggiò stancamente allo schienale del divano e chiuse gli occhi.

"Ti starò addosso Severus..se scopro che stai tramando qualcosa o che Harry soffrirà per qualcosa che farai..la rabbia di Sirius sarebbe stata nulla in confronto alla mia..in fin dei conti sono pur sempre un mannaro!" sospirò mentre una smorfia amara, solo per un attimo, gli assottigliò le labbra.

Harry camminava lentamente respirando a pieni polmoni l’aria che lentamente stava perdendo i frizzanti odori invernali per lasciare spazio ai primi floreali profumi primaverili.

"Chissà se ci sarà ancora tempo per un’ultima nevicata!" sospirò tentando di togliersi dalla mente le parole di Remus.

Cercò a tutti i costi qualche altra osservazione che potesse distrarlo ma alla fine rinunciò e per farsi compagnia iniziò a parlare a voce bassa tra sé e sé.

"Arrogante..molto arrogante..come nessun altro di mia conoscenza, però non borioso..tipo Malfoy, per esempio..pungente..umh..sì anche questo..però le sue sono battute anche divertenti, a volte..e intelligenti..questo è innegabile per quanto detesti ammetterlo..è uno dei professori più intelligenti e preparati della scuola..e non sfigurerebbe assolutamente averlo come insegnante di Difesa oltre che di Pozioni..immagino però che tutta la sua vita sarebbe un continuo entrare e uscire dalle aule in questo caso.." sghignazzò.

"Affascinante..un uomo affascinante.." sussurrò a voce ancora più bassa, assaporando le parole come fossero scaglie di cioccolata sulla lingua.

Cioccolata fondente, amara, con una punta di dolcezza, come di latte morbido.

"Piton..Severus.." mormorò.

"Lieto che finalmente lei si sia reso conto della mia presenza, signor Potter!" mormorò una voce elegante dietro le sue spalle.

Harry si voltò di colpo arrossendo furiosamente.

"Professor..Piton?".

"Deduco dalla sua reazione sorpresa che non si era accorto della mia presenza allora..immagino che chiederle di prestare la minima attenzione a dove la conducono i suoi piedi, ora che è venuto a conoscenza della situazione pericolosa cui stiamo andando incontro, sia chiederle troppo..nonostante capisca perfettamente sia una causa persa io glielo chiedo lo stesso di prestare la massima attenzione perché non vorrà di certo combinare qualche altro dei suoi numerevoli pasticci..non è vero? Deduco altresì che se non si era accorto della mia presenza, lei stesse parlando di me..!" sibilò l’uomo incrociando le braccia sul petto e arcuando un sopracciglio in tono vagamente sarcastico oltre che interrogativo.

Harry aprì e chiuse la bocca più volte senza parlare, si sentì il viso in fiamme. Quanto del discorso che aveva fatto poteva aver sentito, si chiese.

"Da quanto tempo è lì professore?".

"Da abbastanza tempo, signor Potter, per averla udita elogiare la mia preparazione professionale..se crede che questo, il fatto di sentire la nostra celebrità elogiarmi, possa cambiare quello che penso di lei si sbaglia..sono perfettamente consapevole delle mie doti e perfettamente consapevole dei suoi difetti!".

Harry strinse le labbra pensando a quanto fosse incredibile il modo in cui riusciva ad irritarlo quell’uomo. Proprio sembrava non riuscire ad essere civile, basilarmente solo civile ed educato.

"Ascoltare riflessioni private non è educato, professor Piton.." lasciò cadere con rabbia repressa.

E timore. Il timore che lo avesse sentito parlare di lui in modo molto diverso dal solito.

"Quando lei, signor Potter, osa unire nella stessa frase la parola affascinante e il mio nome, se permette, ho tutto il diritto di ascoltare le sue riflessioni che se voleva mantenere segrete avrebbe dovuto fare in silenzio!" sbottò l’altro senza perdere la sua glaciale compostezza.

Harry arrossì nuovamente, poi sentì il sangue defluire dal suo viso e le forze abbandonarlo. Lo aveva sentito allora.

"Ora, signor Potter, sarà bene chiarire una cosa..lei non mi piace e questo credo lo sappia benissimo..la ritengo un insopportabile ragazzino..".

"Non sono più un ragazzino, professore..ho 17 anni e tra poco ne compirò 18!" puntualizzò Harry guardandolo storto.

Piton continuò senza badare a lui.

"..arrogante e che crede che quella cicatrice gli dia diritto di fare tutto ciò che desidera e di esporre al pericolo non solo se stesso, sarebbe una benedizione, ma tutti coloro che sono con lui o vegliano su di lui..quello che forse ancora non sa è che non le è permesso fare pensieri assurdi sulla mia persona..non mi è importato nel mio laboratorio poiché lei era sotto l’effetto di una pozione, ma da allora durante le mie lezioni lei non solo si distrae, come sempre, ma mi fissa..continuamente..e non fa altro che arrossire non appena i nostri occhi malauguratamente si incontrano..che sia nella mia aula, nel corridoio o nel salone durante i pasti è irrilevante..tutto questo è imbarazzante ogni oltre dire..sono un suo insegnante, ho l’età per poter essere suo padre e, non bastasse tutto questo, sono lo "sgradevole viscido" Piton!" sibilò il professore ripetendo gli aggettivi con cui veniva comunemente chiamato da tutte le case tranne Serpeverde.

Harry sussultò.

"Professore..non è come pensa..assolutamente..io non.." si trovò a corto di parole.

Cosa esattamente stava insinuando Piton.

E come voleva rispondere a quelle accuse.

Tutto era confuso e Harry sentiva di non riuscire a trovare le parole giuste.

"Basta! Da ordini ricevuti dovremo passare molto tempo assieme e io non ho nessuna intenzione di perdere tempo a..a..permetterle voli di fantasia..se i suoi ormoni si sono finalmente risvegliati, bhè, si cerchi una compagnia adeguata alla sua età..non dovrebbe essere un compito difficile..lei è il famoso Potter, per Merlino..ragazze, e ragazzi, farebbero la fila se solo lei muovesse un dito..quindi faccia ciò che vuole durante il giorno ma la notte si concentri solo sulle sue lezioni extra..spero lei abbia capito tutto, signor Potter, anche se non lo darei per scontato!" finì Piton guardandolo altero, le labbra strette come suo solito, il naso aquilino stagliato sul viso dalle linee morbide eppure affilate.

Harry era pallido e tremava di rabbia eppure riucì a notare come un leggero, leggerissimo rossore, avesse colorato le guance morbide del professore. Lo notò e si odiò per questo. Nonostante tutto non riuscì a frenare le parole che gli uscirono di bocca.

"Lei ha qualcosa contro..bhè..contro i gay?" finì in un soffio.

"Ha ascoltato quello che ho detto sinora..?".

"E’ soltanto una domanda professore..!" lo prese quasi in giro Harry per nascondere con la strafottenza la timidezza.

Piton strinse ancora più le labbra poi scosse la testa negativamente.

"No..perché dovrei? Intendiamoci, signor Potter..il fatto che nel mondo magico le coppie, etero o gay, godano degli stessi diritti e che sia rispettata la libertà di scelta e l’autodeterminazione sessuale non rende più attraente l’idea di essere la sua scelta..è chiaro? Quindi se pensa che l’essersi scoperto bisex la metta più in alto o in basso nelle mie preferenze, si sbaglia!".

"Bisex?" chiese Harry sorpreso.

"Certamente..lei ha intrecciato delle relazioni con le signorine Chang e Lovegood quindi è evidente che le piacciono le ragazze..altrettanto evidente è che lei sta scoprendo un altro lato di sé attratto invece dai ragazzi..non capisco cosa di tutto questo la sorprenda così tanto..e adesso vorrei invitarla a camminare velocemente e, possibilmente, in silenzio verso il castello..la cena sarà servita tra poco e entrambi dovremo essere presenti..sempre che lei abbia finito di considerarmi il suo confidente e consigliere! A questo proposito..data la sua evidente confidenza con il professor Lupin perché non propone a lui il dubbio onore delle sue confidenze?" disse sarcastico e velenoso.

Harry si cucì le labbra e precedette il professore nel castello.

Nell’atrio ricevette le istruzioni per l’incontro di quella sera e separatamente entrarono nel grande salone dove già molti studenti e insegnanti sedevano a chiacchierare.

Ringraziamenti & Commenti

Una pioggia di commenti! Che bello, grazie a tutti/e, è un evento meraviglioso che mi spinge a fare 2 considerazioni importanti..la prima è che voglio continuare ad impegnarmi per meritare la vostra fiducia [*Arc~en~Ciel si rimbocca le maniche*] e la seconda è che sono molto fortunata perché i miei lettori sono persone curiose, fantasiose e audaci..insomma davvero grazie! Dopo questa premessa generale passiamo ai ringraziamenti personali..Dany [niente riposo per il moretto, almeno non in questa fiction, dove l’avventura, anche se non sarà l’argomento principale, lo terrà abbastanza impegnato!], MrsScarlett90 [i caratteri di Remus e Severus vengono ancor più delineati in questo chapter, cosa ne pensi?], Viridiana [intanto ti ho scritto..il solito papiro..prego per il commento alla tua fiction, che ripeto è davvero molto bella..il tuo bel Draco tornerà a breve con l’entrata in scena di un altro personaggio!], Sanzina [eh, carissima, che vuoi farci..quel vegliardo di Albus ne sa sempre una più del demonio, credi a me..e Remus mi piace molto, senza offesa per il meraviglioso Severus, un po’ più deciso e protettivo nei confronti di Harry!], moccy^^ [lunedì è arrivato e puntuale anche l’aggiornamento..soddisfatta la tua curiosità?], lux [non preoccuparti per il ritardo, l’importante è la tua presenza qui anche se, come ti ho scritto nel commento alla tua storia, forse potresti non resistere allo shock ^_^ grazie per i complimenti!], Rowan_MayFair [cosa ne pensi adesso di Harry? Insicuro sì ma sembra anche molto impulsivo..almeno con Sev!], klaretta [come ho già scritto Draco tornerà presto e non sarà solo!], sensualfairy [Severus non sembra molto contento dei pensieri di Harry e di dover passare con lui del tempo, tu pensi cambierà idea?], Clover [niente possibilità per Sirius vivo, almeno a questo punto della trama..come sempre non è già tutto finito nella mia mente..Remus mi piace molto come personaggio e anche Severus sembra incarnare la personalità al meglio!], Giò [grazie, la tua analisi mi ha estremamente fatto piacere e premiato il mio estro!], kiu [le tue considerazioni su Draco e Voldie sono esatte e non fanno ben sperare per il futuro del moretto, ma di Sev e Remus cosa pensi?], passante [grazie, sono contenta tu abbia letto gli altri miei lavori e ti siano piaciuti nonostante, mi hai scritto, tu non sia un’amante del genere yaoi!], Kiara [per ora l’orologio svizzero fa cu-cù in perfetto orario, incrociamo le dita che si continui così!], Morgan_Snape [niente ingelosimento nell’abbraccio a Remus da parte di Harry..semmai una ricerca di conforto..Harry è turbato, a ragione aggiungerei io ^_^..e Draco è davvero viziato e egocentrico..ma non solo!], Summer9 [sembra proprio che Draco non abbia ispirato molta simpatia ed era quello che volevo..riguardo le coppie, sì saranno abbastanza inusuali! Per quanto riguarda Silente: quello di non far rivelare agli studenti i piani di Voldermort è principalmente uno spunto narrativo, non necessariamente coerente con il personaggio, ma ad uso e consumo della storia..inoltre, dato che non tutto è definito nella trama, potrebbero esserci sviluppi particolari a questo proposito! Grazie della critica, che mi ha fatto riflettere, e dei complimenti anche per Tormenta!], Fil [Nooo! Imbarazzo! Ecco perché in serata mi guardavi e sorridevi! Sei venuto a curiosare tra i miei racconti on-line! Grazie del commento e di essere il pianista più bravo con cui ho l’onore di suonare!] e Cioccorana [grazie, davvero troppo buona..ma se riesco a donarti emozioni sono molto felice..la curiosità e i tuoi commenti sono il regalo più bello!].

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Capitolo 6
*** Allenamenti Magici e Scontri Verbali ***


Il Vento tra i Salici - 6. Allenamenti Magici e Scontri Verbali

  1. Allenamenti Magici e Scontri Verbali

“Concentrati Harry!” lo riprese per l’ennesima volta Remus.

Capiva che il ragazzo era stremato ma non poteva permettersi di essere pietoso. Erano passati già 6 giorni da che avevano iniziato ad allenarsi nella casetta nella foresta. Remus sapeva che dopo quelle lezioni extra Harry, accompagnato al castello da Piton sempre silenzioso e distante, tornava con il mantello dell’invisibilità nel suo dormitorio e dopo poche ore di sonno si alzava per fare colazione e seguire le lezioni ordinarie come da programma. Questo ritmo, anche per un ragazzo volenteroso e potente come Harry, era oltremodo stancante.

“Ancora una volta! Furore Ombrae!” sussurrò con voce bassa e roca puntando contro Harry la sua bacchetta.

L’incantesimo partì dalla punta, sembrò che una goccia nera e densa sgorgasse proprio da quel punto e si lanciasse contro Harry, nell’angolo, ingrandendosi e vorticando velocemente su se stessa. Era opalescente e sembrava contenere la profondità dell’universo. Harry respirò a fondo e alzò la sua bacchetta poco prima che quella grossa bolla oscura lo inglobasse.

“Retro Ombra!” gridò.

La sua bacchetta si illuminò appena, sprizzò qualche scintilla d’argento e d’oro, ma la bolla si chiuse su di lui.

“Harry, forza, puoi farcela!” gli disse con urgenza Remus, avvicinandosi di qualche passo, pronto ad intervenire.

Solo il silenzio gli rispose. Riusciva ad intravedere appena la sagoma del giovane all’interno della bolla che adesso stava lentamente collassando su se stessa. Remus sollevò la bacchetta.

“Harry, avanti, concentrati!” sussurrò ancora a voce bassa e profonda, iniziando a contare mentalmente i secondi che separavano la bolla dalla sua implosione.

All’improvviso invece la bolla esplose, schizzando in tutte le direzioni la sostanza gelatinosa che quasi istantaneamente si dissolse nell’aria, e Harry fu libero. Cadde in ginocchio, il busto arcuato e la testa sul petto a cercare il respiro. Remus si inginocchiò accanto a lui e gli mise una mano sulla schiena.

“Tutto bene, Harry?” chiese sospirando sollevato.

“Sì..credo di sì! Sto bene! Di nuovo?” sussurrò affannosamente Harry tentando di alzarsi in piedi.

Vacillò e ricadde in ginocchio. Remus scosse la testa preoccupato.

“No, per ora basta. Non puoi continuare così. Vieni, siediti sul divano!” gli propose aiutandolo.

Si avviò in cucina e mise a bollire dell’acqua. Attese che le bollicine si sollevassero dal fondo della pentola e versò l’acqua in 2 tazze con il filtro. Lo lasciò in infusione per un minuto, poi tolse il filtro e portò in salotto le tazze.

“Prendi, bevilo ora che è caldo!”.

Si sedette accanto ad Harry, ancora pallido ma che respirava con meno difficoltà, e assaggiarono la bevanda ambrata sorseggiandola piano. Aveva un sapore speziato e un profumo esotico.

“E’ buono..cos’è?” chiese Harry.

“Una miscela di cannella, noci e rose. Una ricetta di tua madre, sai? Lily me la preparava dopo ogni luna piena e si sedeva a berla con me, proprio come stiamo facendo noi ora..diceva che avrebbe purificato il mio spirito e donato nuove forze al mio corpo..non so se fosse vero o se io cadevo vittima del suo sorriso gentile, ma dopo mi sentivo sempre rinascere!” gli sorrise Remus.

In silenzio finirono di bere l’infuso e posarono le tazze sul basso tavolino. I minuti scorrevano lenti mentre entrambi percorrevano sentieri segreti e stregati nella memoria. All’improvviso Harry ruppe il silenzio. Iniziò con un sospiro, forte come un tuono.

“Prima, quando la bolla d’ombra si stava chiudendo su di me, mentre il mio corpo si faceva sempre più pesante e veniva premuto versa terra, come se dovesse essere schiacciato dalla forza di gravità all’interno della bolla, ho pensato a Sirius..a come deve essersi sentito mentre oltrepassava il velo..cosa deve aver sopportato il suo corpo, quale dolore la sua anima deve aver provato..per un attimo ho pensato di voler sparire anch’io dentro quella bolla e dimenticare..dimenticare ogni cosa..”.

Le parole del ragazzo, sussurrate con voce pacata e monotona, preoccuparono Remus.

“Harry, l’incantesimo che ti ho lanciato è un incantesimo oscuro di incredibile intensità..non solo ti separa dalla realtà ma ti intrappola in una dimensione dove chi ti ha incantato è padrone, attraverso il suo doppio magico, e dove la tua anima è nuda, spoglia, senza difese..io non ho infierito e il mio doppio non si è manifestato ma se lo avessi fatto avrei potuto farti sprofondare nell’ombra, per sempre..loro non saranno così deboli..la tua anima è segnata da innumerevoli cicatrici..tuo padre, tua madre e Sirius sono cicatrici d’amore..Voldemort, Bellatrix e la tua famiglia babbana sono di dolore..il furore d’ombra porta quelle cicatrici in superficie, le accarezza con le unghie, le fa sanguinare..se tu ti lasciassi andare a quel dolore terribile, alla disperazione, alla tristezza, non avresti abbastanza potere per lanciare il controincantesimo e perderesti la volontà di sopravvivere..non è una maledizione senza perdono ma è un incantesimo altrettanto pericoloso..i Mangiamorte questa volta non vogliono ucciderti, vogliono che il signore oscuro si cibi e sazi della tua anima..gli servi vivo, vivo ma senza volontà..useranno le magie più insidiose per trascinarti come una bambola rotta di fronte al loro signore..te l’ho già detto una volta Harry, non lasciarti andare ai rimpianti..” lo tranquillizzò Remus passandogli un braccio dietro le spalle e facendolo debolmente appoggiare contro di sé, la testa sulla sua spalla.

Harry percepì il calore del corpo del mannaro anche attraverso gli abiti e vi si avvicinò, cercando di ritrovare la scintilla della vita che sembrava aver perduto nell’oscurità. Affondò il viso nel collo di Remus, respirandone l’odore intenso della pelle e dolce della colonia che usava e di cui restava ancora traccia a tarda notte.

“Dovrei tornare ad allenarmi..” sospirò Harry.

“Non questa sera..non è di nessuna utilità affaticarti in questo modo, maledizione! Vorrei poter fare di più ma stiamo già dando entrambi il nostro massimo..però posso prendermi cura di te per un po’ come un amico..e non solo come un professore..riposa un po’ Harry, veglierò io sui tuoi sogni!” gli mormorò sfiorandogli appena la fronte con le labbra.

Harry chiuse gli occhi, li riaprì sbattendo più volte le palpebre. Fu tutto vano: dolcemente le palpebre gli velarono gli occhi smeraldo e il respiro divenne regolare. Harry si addormentò quietamente accoccolato vicino a Remus che gli accarezzava i capelli, gli tolse gli occhiali delicatamente e lo guardò a lungo, rivedendo nei suoi tratti quelli dei 2 suoi amici scomparsi.

“Lily, James, sareste così orgogliosi di Harry, se solo foste qui..avrebbe bisogno di voi, e di Sirius..io sto cercando di essergli vicino, sto facendo del mio meglio, ma perdervi è anche per me una ferita insanabile..guardatelo ovunque voi siate..è un cucciolo che cerca disperatamente un luogo sicuro dove vivere la sua esistenza e invece è tormentato da quei randagi Mangiamorte..eppure non si da mai per vinto, anche se si abbatte poi si fa forza per rialzarsi e tornare a correre nel sole.. lo ammiro così tanto e così tanto voglio proteggerlo che a volte ho paura di questo mio attaccamento affettivo..” sussurrò Remus a voce fievole, ma sentendo Harry mormorare qualcosa di incomprensibile nel sonno, sorrise e smise di parlare continuando ad accarezzargli i capelli ribelli con leggerezza, per non disturbarlo.

Severus guardò per l’ennesima volta la luna e le stelle e il sole nascente, calcolando mentalmente che ora si era fatta. Come minimo erano in ritardo di 20 minuti. Maledizione, lui odiava essere in ritardo e oltretutto era anche stanco. Forse nessuno se ne rendeva conto, o sarebbe stato meglio dire che a nessuno importava, ma anche per lui quei ritmi erano pesanti. Verso le 23 attendeva al limitare del bosco il giovane Potter per accompagnarlo da Remus, poi tornava a chiudersi nel suo laboratorio e lavorava per gran parte della notte, alle 5 tornava a prendere il ragazzo sull’uscio della casetta, lo accompagnava in silenzio e a passo spedito al castello, poi lo seguiva silenzioso e furtivo sino alla torre dei Grifondoro per accertarsi che non incorrese in qualche guaio e solo allora si ritirava nei suoi appartamenti per dormire un po’ prima di iniziare una nuova faticosa giornata a tentare di insegnare a studenti dalla testa di legno qualcosa di anche solo vagamente utile.

Era particolarmente irritabile in quei giorni, ovviamente, e le sue lezioni, già normalmente silenziose, erano ancor più soddisfacenti perché gli studenti, soprattutto dei primi anni, tremavano letteralmente di fronte a lui. Potter poi che già di norma era il suo bersaglio preferito, era ancor più distratto del solito e Severus si rinvigoriva a prendersela con lui e a ridicolizzarlo con battute mordaci. Ora, sotto quel cielo trapuntato di stelle, si sentì un vecchio sciocco a prendersela con quel ragazzino che stava dando il meglio di sé per prepararsi alla battaglia e salvare il mondo magico oltre che la pelle. Quel pensiero lo colpì come un fulmine a ciel sereno. Fortunatamente il ricordo del padre James e di Sirius e di ciò che gli avevano fatto bastò a farlo sentire nel giusto, come al solito.

Senza rendersene conto iniziò a battere ritmicamente un piede per terra, uno segno visibile della sua esasperazione. Poi un pensiero preoccupante gli fece inarcare le sopracciglia. E se qualcuno avesse scoperto Potter e Lupin allenarsi e li avesse attaccati, quel malandato mannaro e quel giovane avrebbero avuto qualche speranza di farcela, si domandò. Scosse la testa mestamente e fece un passo avanti, salì uno dopo l’altro i gradini del portico e con passo felpato si avvicinò alla porta. La luce delle candele filtrava tremante dalle fessure, le finestre erano tutte oscurate dalle persiane, tutto sembrava tranquillo. Troppo tranquillo. Se avevano finito di esercitarsi perché Potter non usciva, si chiese. E se si stavano esercitando ancora perché nessun rumore, seppur lieve, proveniva dalla casa, continuò. Dalle pieghe del suo mantello estrasse la bacchetta e mormorò un incantesimo di silenzio sulla porta, poi la spinse con delicatezza e quella si dischiuse senza far rumore. Non vide nulla di strano, la stanza era in ordine, linda e pulita. Sul divano, gli dava la spalle, vide la testa di Remus. Era immobile o forse no, la spalla si muoveva appena. Gli si avvicinò piano chiedendosi dove fosse Potter, ammettendo con se stesso di essere preoccupato. La scena che gli si presentò agli occhi lo indignò profondamente, aprì la bocca per dire qualcosa ma tanto fu il fastidio che non gli vibrarono le corde vocali e restò muto.

“Puoi chiudere la bocca, Severus, o ti ci entreranno le mosche!” gli sussurrò Remus, voltandosi a guardarlo e sorridendogli pacatamente.

L’altro uomo lo fulminò con gli occhi e fissò la scena con sdegno.

“Se sapevi che ero qui perché non hai mandato fuori Potter? Siamo in ritardo!” sibilò.

“E’ colpa mia, hai ragione, non mi sono reso conto del trascorrere del tempo..comunque non sapevo che fossi qui sino a che non sei entrato in casa..scusami, sono stato scortese a non chiedertelo subito, vuoi accomodarti?” chiese gentile facendo un gesto con la mano e indicando la poltrona di fronte.

Severus strinse ancor di più gli occhi e declinò fermamente l’invito scuotendo appena la testa.

“E’ in questo modo, Lupin, che intendi insegnare qualcosa al tuo protetto? In questo modo pensi di aiutarlo a salvarsi la vita?” gli chiese velenoso, calcando sulle parole con voce atona e indicando il giovane.

“So che sei sempre stato tu il suo angelo custode..” rispose guardandolo seriamente il mannaro, continuando ad accarezzare i morbidi capelli scuri del giovane addormentato.

“..l’hai difeso ogni anno, incrollabilmente, da Voldemort, da Sirius e da me al suo terzo anno, da Peter e chissà chi altro..e so che questo ti pesa molto, quindi perché te la prendi tanto? Aspetta..in fondo in fondo non sono troppo sicuro di volerlo sapere..comunque Harry si è allenato molto in questi giorni e stanotte il suo fisico non ha resistito, per questo l’ho lasciato dormire..andare avanti con i combattimenti avrebbe potuto essere pericoloso..inoltre anche a scuola deve essere dura per lui, so che nonostante tu sappia quello che fa durante la notte ti diverti ancora a tormentarlo a lezione..” lasciò cadere Remus.

E così parlavano di lui, pensò Severus.

“Mi spiace solo di non essermi accorto che fosse ora di farlo rientrare..”.

“Io non me la prendo tanto, chiaro, Lupin? Io compio il mio dovere nei confronti di Albus Silente e basta! Non vedere scopi nascosti dove non ve ne sono! ” sibilò Severus con calma glaciale e si irritò, pur senza darlo a vedere, quando il mannaro lo guardò dritto negli occhi, un dubbio palese nella profondità del suo sguardo.

“E ti consiglio di compiere il tuo dovere con più attenzione, o vuoi che Potter faccia la stessa fine di Black?” gli lanciò con l’intento di irritarlo.

“Lascia fuori Sirius da questa storia!” gli mormorò Remus mentre un dolore profondo gli affiorava negli occhi.

“Sveglia il ragazzo immediatamente, non posso e non voglio passare la notte ad attendere i suoi comodi!” cambiò argomento Severus, sentendosi vagamente meschino per quello che aveva detto.

Remus scosse la testa e con dolcezza chiamò Harry e gli scosse appena una spalla. Il moretto strofinò il naso sul collo di Remus, sospirò, ma non aprì gli occhi. Remus lo chiamò appena sorridendo, accarezzandogli una guancia, come dimentico della presenza di Severus, sempre più irritato. L’altro cercò ancora di svegliarlo ma il giovane era troppo profondamente addormentato. Severus perse la pazienza.

“Si svegli immediatamente! Non siamo tutti ai comodi di sua maestà, la celebrità del mondo magico, il grande Potter!” esclamò ad alta voce d’improvviso Severus e notò con soddisfazione Remus guardarlo indispettito.

Le pallide labbra si tirarono in una perversa versione di un sorriso, un piccolo ghigno di vittoria, quando Potter aprì gli occhi di scatto e si alzò in piedi velocemente. Sarebbe caduto malamente se solo Remus non lo avesse abbracciato al volo e sorretto.

“Io..devo essermi addormentato..mi dispiace..” farfugliò Harry con gli occhi bassi ma Remus lo rassicurò immediatamente con un bel sorriso.

“E’ colpa mia Harry, non preoccuparti. Ti senti meglio?”.

Il ragazzo annuì. Poi guardò Piton e gli chiese scusa per il ritardo, raccolse in fretta le sue cose e fu pronto ad andarsene. Abbracciò Remus, gli augurò la buonanotte e seguì un quanto mai infastidito Piton fuori dalla casetta mentre Remus gli mormorava che domani avrebbe parlato e si sarebbe allenati di nuovo.

Attraversarono il bosco in silenzio, il moretto ogni tanto inciampava nel buio o rallentava il passo, bastava però che l’uomo in nero davanti a lui si voltasse per lanciargli una delle sue occhiate soddisfatte per dargli la forza di continuare ad andare avanti. Il castello di Hogwarts si distingueva tra gli alberi, sempre più vicino.

All’improvviso Piton, senza voltarsi, parlò, e la sua voce era fumo denso.


Ringraziamenti & Commenti

E siamo giunti al 6° capitolo dove non accade nulla di particolare ma..qualche sorpresina vi attende nel prossimo chapter, quindi siate fiduciosi! Ringrazio kiu [Severus e Remus continuano ad essere ambigui..e Draco tornerà presto!], Morgan Snape [*Arc~en~CIel evil grin mode on* cattivissima..hi hi hi..ti lascio in sospeso proprio quando Sev sta per parlare..niente picconi a scuola, mi raccomando, altrimenti sarò costretta a postare con più largo spazio per farti studiare ^_^], sensualfairy [Sev è molto sensuale secondo me..aspetta e vedrai..forse! E dato che non sono più rosa dovrai trovare un altro nick!], Clover [la penso come te su Sev..mi piace molto la sua caratterizzazione!], Viridiana [questo chap ricorda un po' quelli della Camera dei Segreti, non ti sembra? Attendo con pazienza e curiosità la mail..news sui tuoi elaborati?], Rowan_MayFair [ancora cosa farà Harry non si sa, non credo sia completamente consapevole di ciò che sente..ma ci sarà qualche imprevisto a complicare le cose!], moccy^^ [grazie per i complimenti ^_^ Sev per me è fantastico!], Darkness [grazie, ma non preoccuparti se non mi commenti sempre, ogni volta è davvero un piacere!], Sanzina [sono davvero happy che Sev e Rem ti piacciano quanto a me, spero anche in questo chapter..e secondo me Lucius dovrebbe fare 4 chiacchiere con Sev per fargli intendere meglio la tua minaccia!] e KIRA83 [Grazie, sembra proprio che Rem e Sev siano piaciuti molto, che bello! Ma la tua fiction? Io ogni tanto controllo sperando di leggere un nuovo capitolo ma per ora nulla..sigh sigh!]. Ringrazio anche tutti coloro che leggono. See you soon!

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Capitolo 7
*** Percorsi Incrociati ***


Il Vento tra i Salici - 7. Percorsi Incrociati

  1. Percorsi Incrociati

"Signor Potter, la sua attenzione sembra essere la stessa in molti campi..è rassicurante sapere di non avere il discutibile primato di essere il solo a non mantenerla!".

"Cosa..intende dire, professore?" chiese Harry confuso e sorpreso.

"Mi riferisco ovviamente alla patetica scenetta a cui ho assistito..lei e il suo nuovo oggetto del desiderio, Lupin, intrecciati in un abbraccio disdicevole invece di allenarvi qual era vostro dovere..".

Harry rimase senza parole e faticò non poco a riprendersi. Oggetto del desiderio e abbraccio disdicevole sembravano 2 concetti che proprio non riusciva a capire. Costruire poi su quelle 2 astrazioni una relazione di quel tipo tra lui e Remus gli sembrò incredibile.

"Ma come si permette?" bofonchiò sottovoce ma l’alto uomo dovette sentirlo perché si fermò di colpo e si voltò a guardarlo.

Nel silenzio dell’alba i primi raggi penetrarono nel sottobosco, la vita della foresta si risvegliava lentamente mentre occhi color smeraldo sfidavano la profondità di occhi onice. Rimasero immobili per qualche minuto, senza mai abbassare lo sguardo, infine Harry lo distolse lentamente. Severus stava per voltarsi, soddisfatto dall’aver segnato un punto nell’onore di quel ragazzino, quando Potter si avvicinò a lui freddamente.

"Lei sarà anche un mio professore e Silente può averle ordinato di farmi la guardia ma la mia vita privata è privata e lei non deve azzardarsi a sproloquiarci sopra!" gli disse orgoglioso fermandosi ad un passo da Piton.

"Inoltre mi sembrava fosse stato proprio lei a dirmi di rivolgere altrove le mie attenzioni, anche se continuo a ripeterle che non le stavo certamente rivolgendo a lei con la spudoratezza che lei crede..spiacente di deluderla sempre e comunque, anche quando seguo le sue direttive.." ma fu interrotto.

Severus avvicinò al viso del giovane il proprio, sino a che tra loro non ci fu nessuna differenza di altezza e solo una brevissima distanza. Harry senza volerlo si soffermò appena a guardare le labbra ben delineate di Piton, che accortosi di quell’osservare attento sorrise con scherno.

"Già, vedo bene, signor Potter, che lei non è assolutamente spudorato!" gli sussurrò.

Quella voce ebbe sul giovane l’effetto della seta sulla pella. Sentì un brivido fresco scorrergli addosso e deliziarlo. Distolse in fretta lo sguardo da quelle labbra così crudeli e lo immerse nella profondità di quegli occhi.

"Se non ricordo male, signor Potter, io le avevo consigliato di trovarsi qualcuno della sua età con cui intrecciare una relazione e solo per farla smettere di distrarsi causa i suoi ormoni impazziti! Lupin invece ha la mia età e, secondo il mio parere modesto, dovrebbe essere più responsabile e sicuramente meno sensibile al suo fanciullesco fascino..ma immagino sia chiedere troppo alla bestia che c’è in lui resistere ai ricordi che la sua faccia deve immancabilmente riportargli alla mente..il volto del suo tanto amato James Potter! Adesso che mi ci fa pensare..non sarà che nei suoi pseudo-amanti anche lei ricerchi proprio la figura di suo padre?" finì viscidamente spostandosi e allontanandosi dal giovane, voltandogli le spalle e riprendendo a camminare.

La successiva mossa di Potter lo stupì. Con furia si sentì afferrare il braccio e fu obbligato a voltarsi. Il viso dello studente era rosso di rabbia, gli occhi mandavano mandavano scintille pericolose. Provò a liberare il braccio con uno strattone ma la presa del ragazzo era forte. Si trovò la bacchetta puntata allo stomaco.

"Non..osi..parlare..di mio padre..e di Remus..a quel modo!" ringhiò sottolineando ogni parola.

"Geloso di un fantasma, piccolo Potter? Non è certo colpa mia se le cose stanno così!" gli sibilò in risposta senza alcuna paura.

"E le consiglio di abbassare la sua bacchetta con estrema calma!" continuò Severus spingendogli la punta della propria bacchetta tra le costole, vicino al cuore che batteva impazzito.

"Già una volta le ho fatto saltare via la bacchetta, professore!" ringhiò coraggiosamente il moretto.

"Quella volta ero impreparato, signor Potter, e non credevo neanche lei avesse l’ardire di colpire un professore!" gli sorrise ferino Piton.

Rimasero immobili, vicini, respirando la stessa aria. Il bosco intorno a loro sembrava stesse trattenendo il respiro in attesa di altri sviluppi, qualche uccello dal nido sporgeva la testa per osservarli.

"Non le credo!" sussurrò rabbioso Harry.

"Non che la cosa mi riguardi, ma può chiedere delucidazioni al suo nuovo innamorato, signor Potter!".

Entrambi nello stesso istante ritirarono le bacchette e ripresero a camminare in silenzio. Si fermarono solo quando arrivarono al limitare della foresta. Mai le mura di Hogwarts sembrarono ad entrambi così piacevoli e sinonimo di tranquillità e soprattutto di lontananza dall’altro. Harry si fermò un secondo per avvolgersi nel mantello dell’invisibilità e prima di coprirsi interamente accennò un meccanico cenno di saluto. Poi sembrò ripensarci e rimase a capo semi scoperto, si voltò appena, il profilo in ombra rispetto alla luce.

"Io e Remus.." iniziò.

"Anche se posso averle dato l’impressione contraria, voglio rassicurarla che non mi interessa assolutamente ciò che c’è tra voi, solo vorrei non intralciasse la missione che ci è stata affidata..sono stato chiaro, signor Potter?" chiarì Piton senza inflessioni nella voce.

Harry lo ignorò.

"..siamo una famiglia..non riesco proprio a immaginare come l’abbraccio confortante di Remus possa esserle sembrato l’abbraccio di un amante..forse è perché non ha una vita sua che vuole per forza etichettarne una sulla mia pelle..e mi creda, il fatto di sentirmi attratto infastidisce molto più me che lei! Buonanotte!" finì velocemente e si tirò sul capo il mantello, scomparendo verso il castello.

Severus rimase immobile, per la prima volta non lo seguì, si sentiva soffocare sotto i pesanti abiti e si slacciò il primo bottone della tunica nera. Tirò un profondo respiro e senza preavviso si voltò, scrutando tra le ombre con occhi rapaci. Gli era sembrato di sentire una presenza ma il bosco dietro sembrava tranquillo e nessun suono confermò il suo allarmismo. Scuotendo piano la testa si avviò verso il castello.

"C’è mancato poco!" sussurrò tirando un sospiro di sollievo vedendo il professore attraversare il grande portone.

Strisciò fuori dal cespuglio dietro cui si era nascosto, si spazzolò i pantaloni e la giacca notando infastidito che si era macchiato d’erba un gomito.

"Maledizione!" sussurrò sbuffando.

Draco pensò a quanto aveva visto e a quanto, poco, aveva sentito. Si sfiorò appena i capelli lisciandoli con le dita, un gesto che lo aiutava a concentrarsi. Quella notte si sentiva inquieto, non riusciva a dormire, così era uscito sulla sua scopa di nascosto per sfogare un po’ della propria irruenza volando e facendo complicate acrobazie solitarie. Motivo principale della sua smania era Potter. Dal loro ultimo incontro il moretto lo evitava come la peste, combattendo contro l’attrazione che evidentemente provava. Inoltre subito dopo cena spariva in camera sua e sino al mattino non lo si vedeva, neanche andare in giro con i suoi amici. Sembrava particolarmente stanco e Draco sorrise pensando di essere lui a tenere sveglio l’ingenuo compagno, lui che popolava i suoi sogni. Dall’alto, ad un tratto di nuovo fuori dalle sue fantasie, si era accorto del tempo che era passato,era quasi l’alba, così si era riavvicinato al castello sorvolando la foresta e quasi per caso aveva notato qualcuno camminare, 2 sagome indistinte. Spinto dalla curiosità era atterrato silenziosamente più avanti e aveva atteso per scoprire l’identità dei 2 che credeva studenti che avrebbe potuto far punire facendo la spia. Sperava fossero Potter e Weasley, colui che infrangeva le regole per antonomasia e colui che non riusciva proprio a dire no al suo migliore amico nonostante la vigliaccheria, ridacchiò tra sé e sé. Sperava di riuscire in qualche maniera ad incastrare Potter e fargli ammettere di sentirsi attratto da lui, meglio se in presenza di quel fastidiosissimo appiccicoso del suo amico. Sghignazzava ancora quando li vide arrivare ma fu sorpreso di vedere Potter in compagnia di..Severus Piton. Si chiese allora se non fosse stato privilegio del professore scoprire quale ardito piano il moretto stesse architettando, tutto solo nella foresta. Li osservò camminare, teso l’uomo in nero e distratto lo studente. Erano troppo lontani per ascoltare ciò che dicevano ma li vide muovere le labbra, parlare, arrabbiarsi e minacciarsi con le bacchette. Certo c’era da ammettere che quel Potter aveva fegato da vendere, osare minacciare il capo della casa dei Serpeverde non era pane per un pusillanime. Sorrise tra sé e sé, conscio di desiderarlo anche per fargli pagare l’affronto ancora bruciante di aver rifiutato la sua mano, quella di un Malfoy, al primo anno e con essa l’offerta di amicizia che preso da uno strano istinto oltre che dalla voglia di fama che da sempre lo accompagnava, si era sentito di concedere. Era davvero coraggioso, troppo. Li vide calmarsi e tornare a camminare, avvicinarsi al suo nascondiglio. Era riuscito allora ad ascoltare solo alcune frasi spezzate: Piton aveva detto al ragazzo che non gli interessava la sua vita privata sino a che non intralciava qualcosa che invece non aveva sentito e si era perso anche metà della risposta di Potter ma aveva afferrato la frase più importante.

Potter aveva detto che il sentirsi attratto dispiaceva più a lui che al professore. Riflettendo velocemente pensò di essere arrivato ad una conclusione: in qualche modo Piton doveva aver scoperto, non tanto ciò che lui stesso aveva fatto a Potter la sera della festa, ma ciò che il moretto nascondeva e doveva averlo messo in guardia, o essersi sentito irritato.

"Bene bene, per una volta la testardagine di quel Grifondoro è tutta dalla mia parte!" sussurrò raccogliendo la scopa.

"Invece di attardarti in strane conclusioni dovresti volartene dritto nella tua stanza prima che qualcuno scopra che non ci sei!" sussurrò lugubramente una voce cavernosa.

Draco lasciò cadere la scopa e impugnò la bacchetta tremando appena. Si guardò attentamente attorno.

"Chi c’è?" chiese con voce sottile.

"Il guardiano della foresta!" continuò la voce.

"Non sei certo quel grosso bue scemo di Hagrid, quindi chi sei?" chiese scrutando tutto il bosco e non notando nulla di strano.

La voce sembrava essere tutta intorno a lui e i suoni della foresta non gli permettevano di localizzarla con certezza.

"Il guardiano della foresta! Vattene adesso, e non tornare!" gli ordinò.

Malfoy strinse in una linea sottile le labbra, si voltò e saltando sulla scopa decollò velocemente. Si volse quando fu in alto nel cielo per cercare di scorgere l’intruso ma non vide nulla.

"Interessante, un altro mistero !" sogghignò dirigendosi verso il suo dormitorio.

Attese per un po’ fino a che fu certo che il biondo figlio di Lucius fosse lontano, poi si lasciò cadere a terra dall’albero. I riflessi e il fisico, nonostante la stanchezza, gli permisero di effettuare l’operazione in silensio e senza danni. Remus lentamente, un po’ affannato, tornò verso la sua casetta e appena entrato si diresse nella stanza da letto e si sdraiò sul morbido materasso. Tirò un profondo respiro e chiuse gli occhi.

Maledetto Severus, pensò. Proprio non riusciva a tenere chiusa la bocca e non faceva che confondere e irritare l’animo già sotto pressione del suo protetto. E adesso un altro Serpeverde aveva intenzione di creare problemi.

"Oh Harry, vorrei tanto poterti spiegare ora ciò che davvero accadde allora..domani, domani forse ti narrerò una storia.." sussurrò prima di cadere addormentato.

Ringraziamenti & Commenti

Per la felicità del Draco Fan Club il biondino è rientrato in scena, Remus sembra nascondere un segreto..sarà quello semi-svelato da Piton o qualcos’altro? E Harry, sceso finalmente a patti con la propria attrazione, dopo la furibonda lite con il suo attraente proefessore da cui ottiene solo disprezzo e sarcasmo, cosa deciderà di fare? Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate! Ringrazio sensualfairy [trovato il mio nuovo nick? Cosa ne pensi di questo chap?], vale [ora sai cosa ha detto Piton e quale ne è stata la conseguenza! Grazie per i complimenti!], Rowan_MayFair [Curiosità soddisfatta?], Dany [perché se non vi tenessi sulla corda dopo un po’ vi annoiereste di leggere la mia fantasia ^_^ come ti capisco, anche a me il lavoro da qualche noia ultimamente e mi tiene lontana da ciò che vorrei fare!], kiu [Blaise ancora non è stato presentato ma Draco è tornato e sembra più in forma che mai!], moccy^^ [aggiornato prestissimo come sempre..ma credo sarà una bella abitudine che dovrò allentare causa lavoro ^_^ però cercherò di fare del mio meglio!], Viridiana [Letta la mail..bella! Ti risponderò appena posso! E per quanto riguarda la ricetta..per la stanchezza un bel thè alla cannella non può farti male o anche un thè alle rose..io vado matta per le tisane!], Sanzina [non credo Lucius abbia fatto un buon lavoro con Sev, è lì imbronciato e ghignante nello stesso tempo e mi sta sfuggendo di mano nel capitolo che arriverà..cielo!], Darkness [Remus è dolcissimo ma le ultime frasi che sussurra in questo capitolo fanno pensare, non credi?], Morgan Snape [sapere che studi mi rassicura ^_^ e il fatto che tu sia curiosa mi ricompensa..non so ancora quanti capitoli saranno, sono arrivata a scrivere l’inizio del 9, scrivo praticamente in tempo reale con i post, ma la storia è ancora lunga quindi credo che meno di una 30ina di capitoli non sarà..dico credo ma non posso esserne sicura!] e MrsScarlett90 [Nooo! Se ti sei distorta un polso forse non puoi scrivere e continuare a postare le tue fict..maledizione, piove sempre sul bagnato per così dire!]. See you Soon!

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Capitolo 8
*** Forma e Sostanza: un Quartetto Insospettabile ***


Il Vento tra i Salici - 8. Forma e Sostanza: un Quartetto Insospettabile

  1. Forma e Sostanza: un Quartetto Insospettabile

Bussò alla porta con delicatezza, poi con decisione, infine aprì la porta lentamente.

"Draco, sei sveglio?" disse in tono pacato, basso, la voce come note piene e malinconiche di un sassofono jazz.

Si affacciò appena con la testa nella stanza e vide il ragazzo biondo, i capelli bagnati sensualmente spettinati e solo un asciugamano sui fianchi fissarlo con fastidio.

"Blaise, se avessi voluto invitarti ad entrare l’avrei fatto, non credi?".

Il ragazzo entrò sorridendo e chiuse piano la porta, vi appoggiò la schiena e incrociò le braccia. I capelli castano scuro lunghi sino alle spalle gli ricadevano intorno al viso magro dai tratti vagamente femminei, gli occhi blu marino scivolarono lungo la pelle lattea dell’altro sino a tornare al suo viso.

"Hai una faccia che fa paura, Draco. Non hai dormito molto neanche stanotte?".

Draco sorrise e scosse la testa.

"Sono stato a fare una passeggiata..e ho scoperto qualcosa di interessante!".

Senza pudore il biondino si sciolse l’asciugamano dai fianchi e finì di asciugarsi il corpo sotto lo sguardo divertito di Blaise. Poi dal letto, dove tutto era stato sistemato precedentemente con meticolosità, raccolse e indossò boxer e pantaloni, la camicia e la cravatta, raccontando ciò che aveva visto e sentito quella mattina. Infine attese che l’altro ragazzo lo aiutasse ad indossare la lunga tunica nera.

"E..non hai visto Weasley lì intorno? Mi sembra molto strano! Magari era lui la misteriosa voce del guardiano della foresta.." sospirò ridendo appena e sedendosi sul letto mentre Draco si passava la gelatina tra i capelli guardandosi allo specchio critico.

"Blaise, odio sentire quella nota ironica nella tua voce..credi che sia davvero così cretino da non riuscire a riconoscere la voce di quel babbanofilo anche se camuffata? Dopo averla dovuta ascoltare malauguratamente per 6 anni?" rispose scoccandogli una lugubre occhiata dallo specchio.

Il ragazzo alzò le spalle con semplicità. Benchè le loro famiglie si conoscessero e frequentassero praticamente da generazioni, la loro amicizia non era così radicata nel tempo. Neanche frequentare la stessa casa li aveva avvicinati. Qualcosa invece era cambiato tra loro alla fine del 5° anno e durante l’estate che seguì. Lontani dai loro genitori, dalle pressioni di essere gli eredi di 2 famiglie oscure e potenti, lontani dalla scuola che comunque li immergeva in un ruolo, si erano parlati forse per la prima volta e avevano scoperto che nonostante le caratteristiche caratteriali che li distinguevano fossero totalmente diverse qualcosa, l’esperienza stessa di esistere, li accomunava. Così il Serpeverde più fiero Malfoy e il meno Serpeverde e più saggio Zabini erano diventati in qualche modo compagni, quasi fraterni, amici.

"Blaise, sveglia! Dovrei essere io quello semi addormentato stamattina, cos’è non hai dormito neanche tu?" gli chiese guardandolo dall’alto.

"In effetti..".

"E come mai..non dirmi che eri fuori anche tu..sarebbe una novità sapere che ogni tanto infrangi le regole! O eri con una ragazza?" sogghignò maliziosamente Draco.

"Divertente, Draco, davvero divertente..grazie!" gli rispose con una smorfia.

"Non vuoi ancora dirmi chi è quest’idiota che rifiuta il tuo amore?" gli chiese un po’ più gentilmente Draco mentre il ragazzo si alzava dal suo letto.

"No! Ed è un categorico no, Draco!".

"Va bene va bene! Ognuno ha la sua nemesi..io ho Potter e tu..chissà! Certo se lo sapessero i nostri genitori..".

"..già, se sapessero che i loro unici eredi, oltre a non voler servire il padrone oscuro sono anche attratti dai ragazzi.." continuò Blaise.

"Fermo..fermo..io non sono attratto dai ragazzi! Non sono affatto gay, è chiaro? Sono attratto solo da Potter e solo perchè voglio dominarlo..non confondermi con le tue sdolcinatezze, Blaise..e poi non è che non voglia servire il padrone..solo non voglio ancora farlo!" gli disse arrogante, ma l’amico non visto sorrise beffardo.

"Abbiamo Pozioni dopo pranzo..e ho bisogno di una mano..ascolta, se funziona ti dovrò un favore!" e parlando piano organizzarono un piano dirigendosi verso il Gran Salone.

Blaise sorrideva serenamente, Draco aveva un ghigno demoniaco e soddisfatto sul volto.

"Harry, amico mio, perché non ci dici cosa ti preoccupa?" chiese a voce bassa Ron, lanciando uno sguardo preoccupato al moretto.

Erano a pranzo, la tavolata dei Grifondoro particolarmente chiassosa, ma Harry, pallido e con gli occhi cerchiati per il sonno scarso, se ne stava in silenzio pensoso, prima di scuotersi a quella domanda. Hermione accanto al suo ragazzo lo guardava da sotto le lunghe ciglia preoccupata, Neville accanto a lui passava lo sguardo da uno all’altro restando in silenzio.

"Non ho nulla Ron, davvero!".

"Balle! Dormi pochissimo, sei molto distratto..tutto è iniziato, fammi pensare, dopo la festa..sì, da quel giorno sembri essere più..bhè..svagato e pensieroso del solito ecco! Siamo tuoi amici Harry, sai che puoi fidarti di noi..".

"Smettila Ron, se e quando deciderà di confidarsi con noi, sa perfettamente che saremo lì per lui!" gli disse Hermione fermamente.

"Sì, inutile insistere, giusto Harry?" gli sorrise Neville, sempre timidissimo ma ormai integrato nel loro gruppo.

"Ma..".

"Ron.." lo avvertì Hermione in quel tono di voce che ricordava tanto la McGranitt.

Tutti e 4 scoppiarono a ridere e non poche teste al tavolo dei Grifondoro si voltarono a guardare quel quartetto. Harry era sicuramente quello più ammirato ma anche Ron e Neville non facevano assolutamente brutta figura accanto a lui. L’ultimo maschio dei Weasley era più alto di Harry e magro, ora che era cresciuto abbastanza da poter dire la sua si era fatto crescere i capelli come Bill anche se i tratti del viso ricordavano più i famosi gemelli. Aveva un sorriso malandrino ma era risaputo che era fedelissimo ad Hermione. Neville era stata la vera sorpresa di quegli anni. Già al terzo anno aveva iniziato a cambiare ma la vera esplosione era accaduta alla fine del 5° anno. Dopo le vacanze era tornato a scuola alto quanto Harry, magro e asciutto, il volto maturo e dai tratti decisi. Caratterialmente restava timido e imbranato, ma aveva modi di fare dolci e gentili che invitavano gli altri a concedergli fiducia. Da quando poi era diventato il 4° membro dello strano gruppo si sentiva più sicuro di sé e con l’aiuto di Hermione anche i suoi voti erano leggermente migliorati, persino in Pozioni che continuava ad essere la materia che più lo terrorizzava in assoluto. E per finire l’unica ragazza del gruppo, che già al 4° anno aveva iniziato a sbocciare, era diventata una splendida giovane. Aveva messo l’apparecchio dopo le tante insistenze dei suoi genitori e vergognandosi da matti, sempre a capo chino sui libri, l’aveva portato per un anno. Il risultato comunque l’aveva soddisfatta e ripagata di tutto. Il suo corpo era diventato morbidamente formoso, senza esagerare, e i riccioli si erano ammorbiditi in morbidi boccoli. Continuava ad essere una ragazza dall’aria intellettuale ma aveva un fascino particolare.

Anche al tavolo dei Serpeverde qualche testa si voltò sentendoli ridere e qualcuno sbuffò infastidito, borbottando qualcosa di sicuramente poco gentile.

"Draco, faresti coppia con me a Pozioni?" chiese Pansy guardando il biondino da sotto le ciglia nere di rimmel.

"Sono già impegnato!" gli rispose sgarbatamente senza neanche guardarla.

"Oh, bhè, Blaise, posso fare coppia con te allora?" chiese mettendo un broncio che molti ritenevano adorabile.

Blaise la sfiorò appena con lo sguardo, indeciso se risponderle o ignorarla del tutto. Gli venne in aiuto il biondino.

"E’ in coppia con me, Parkinson..e adesso la smetti di sbattere le ciglia e fare smorfie e inveci ti siedi, possibilmente stando in silenzio?" gli disse ferino.

La ragazza si sedette di colpo, gli occhi bassi e una smorfia stupita sul volto. Eppure quel giorno Draco sembrava di buon umore, invece era proprio il contrario. I Serpeverde non dissero nulla e ripresero a mangiare ignorando l’accaduto, nessuno osò però disturbare ancora il pasto di Draco che soddisfatto si mise a bisbigliare con Blaise.

Il pranzo si concluse con una perfetta mousse al cioccolato. Un sospiro di soddisfazione si alzò come un sol suono da ogni tavolo e tutti deliziati la assaggiarano voluttuosamente. Ron ed Hermione la divisero sorridendo, imboccandosi l’un l’altro sotto lo sguardo divertito di Harry e Neville che prendendoli in giro si guardarono civettuoli sbattendo le ciglia e finsero di imboccarsi e apprezzare in maniera esagerata quel dolce. Suonò la prima campana e gli studenti iniziarono ad alzarsi.

"Non vorrete farmi fare tardi anche oggi, vero? Dovreste prepararvi prima ciò che dovete portarvi a lezione invece di farlo sempre all’ultimo minuto! Siete studenti dell’ultimo anno, dovreste dare l’esempio! Ron, hai finito il tuo tema? Neville, stai dimenticando la tua pergamena..e tu Harry, per favore, evita di farci perdere punti anche oggi!" sbuffò indaffarata Hermione.

Scuotendo la testa Harry e Ron seguirono Hermione che con passo da generale si avviava nei sotterranei.

"Ron, ti spiace se anche oggi faccio coppia con Hermione a Pozioni?" chiese con voce supplichevole Neville, già pallido all’idea di vedere Piton.

Ron annuì gentilmente, baciò dolcemente le labbra della ragazza e sorrise vedendo Neville arrossire ma rilassarsi appena.

"Certo, io farò come di solito coppia con Harry..speriamo che oggi Piton si sia addolcito con la mousse altrimenti saranno 2 ore davvero terribili!" nicchiò alzando gli occhi al cielo e ridendo con Harry.

Mancavano pochi minuti all’inizio della lezione, tutti allungarono il passo per arrivare in tempo e fecero la loro entrata trionfale con il respiro corto. Hermione e Neville si misero ai primi banchi, come al solito. E come al solito Harry e Ron si misero agli ultimi. Stavano per sistemare le loro cose sul banco quando entrarono Malfoy e Zabini e si fermarono accanto a loro. Subito Ron si scaldò.

"Cerchi guai, Malfoy?".

"Ti ho autorizzato a rivolgermi la parola, pezzente?".

Ron strinse i pugni mentre Harry gli metteva una mano sul braccio per impedirgli di picchiare il biondino. Zabini guardò i Grifondoro con un mezzo sorriso sulle labbra e uno sguardo limpido. Scosse piano la testa, i capelli gli accarezzarono piano il volto, quasi a dire di non prendersela per la cattiva educazione di Draco. Ron non lo degnò di uno sguardo, preso com’era a fulminare il biondino che sorrideva strafottente.

"Oh, il povero piccolo Weasley sta scoppiando di rabbia, meno male che c’è San Potter a tenerlo sulla retta via!" sghignazzò sorridendo freddamente.

"Adesso basta Malfoy, sta per entrare il professor Piton, perché non vai a sederti?" sussurrò calmo Harry e proprio in quel momento la figura nera del Mastro di Pozioni si stagliò sulla porta.

Fece un passo, poi un altro, leggermente sovrappensiero, quasi dimentico di trovarsi in una classe particolarmente difficile da gestire. Non notò nemmeno Draco e Blaise non ancora allineati e seduti nei banchi. Draco ne approfittò per spingere quasi con violenza Harry che venne sorretto da Ron. Blaise prese per un braccio lo stupito Grifondoro e lo guidò velocemente nel penultimo banco, quello davanti al banco dove si trovavano adesso Harry e Draco, e si sedette obbligandolo a sedersi.

"Cosa..?" riuscì a sibilare incattivito il rosso prima che la morbida mano di Blaise si posasse sulle sue labbra.

"Oggi facciamo coppia, ti va?" gli disse a bassa voce sorridendo gentile.

Ron lo guardò come se fosse impazzito, poi si voltò di scatto e vide Malfoy sorridere soddisfatto. Provò ancora più rabbia e si alzò in piedi di scatto proprio mentre Piton riprendeva coscienza di ciò che lo circondava.

"Weasley, Potter..dovevo immaginarlo..siete sempre voi a creare confusione in questa..classe.." ma le parole alla fine mancarono di incisività mentre Severus prendeva atto di qualcosa di diverso.

"Signor Zabini, signor Malfoy..cosa sta succedendo?" chiese glaciale.

Solo in quel momento l’intera classe si voltò e tutti stupiti guardarono gli ultimi banchi dove Potter e Weasley stringevano i pugni ancora in piedi mentre Malfoy e Zabini accanto a loro sorridendo pacatamente. Blaise senza dare troppo nell’occhio allungò la mano e strattonò fermamente la tunica di Ron che fu costretto a sedersi. Di riflesso anche Harry si sedette vicino a Draco, in silenzio.

"Data l’abilità dimostrata da Potter nella sua ultima lezione e le mie capacità in materia, abbiamo pensato che per amor di conoscenza avremmo dovuto mettere da parte le nostre rivalità e collaborare in vista degli esami di fine anno. Data anche la predisposizione di Zabini e la sua pazienza a spiegare le cose in modo semplice abbiamo pensato di formare un quartetto di studio con Weasley, a dimostrazione del fatto che anche 2 case antagoniste possono collaborare al meglio. Qualcosa in contrario professore? Potter e Weasley non vedevano l’ora di farle questa dichiarazione ma la sua reazione irosa deve averli inibiti!" dichiarò con calma Draco mentre bisbigli increduli creavano un rumoroso sottofondo e gli sguardi di Harry e Ron si facevano di fuoco.

Severus quasi boccheggiò a tale sfrontataggine, impallidì e pensò velocemente a cosa dichiarare al riguardo. Malfoy sorrideva beffardo irritandolo a dismisura e Zabini lo guardava stranamente, quasi supplichevole, gli occhi azzurri intensi velati dalle ciocche castane. Fu quello sguardo, e il pensiero di Potter e Weasley in difficoltà, a farlo decidere.

"Splendida idea, signor Malfoy..idea che verrà applicata a tutta la classe!" ghignò mentre un brivido di apprensione gelava le schiene dei Grifondoro mentre uno di disgusto percorreva quelle dei Serpeverde.

In pochi minuti Severus, divertendosi sottilmente come non mai, sistemò ogni 2 studenti di una classe con 2 studenti dell’altra, attento a dar vita ai gruppi più improbabili. Così alla fine, per esempio, Granger e Paciock si trovarono in coppia con Parkinson e Tyger. Forse per la prima volta non furono solo i Grifondoro a riservare occhiate furiose a Draco. Hermione fissava preoccupata Harry e Ron che sembravano soffocati dalla collera.

Ringraziamenti & Commenti

Finalmente..Blaise Zabini! Questo personaggio mi intriga da molto tempo e finalmente sono riuscito ad inserirlo come co-protagonista in una storia [dopo la comparsa nella Camera dei Segreti]..cosa ve ne sembra, sinora? E’ un capitolo introduttivo al prossimo, ma mi sembra ben congegnato! Grazie per i vostri commenti, sono davvero speciali per me..in particolare Clover [eh già, anche a casa mia si chiama gelosia quel diavoletto rosso sulla spalla di Sev ma non credo cederà in fretta o non sarebbe quel testardo di Piton!], Morgan Snape [per le lezioni di Sev ad Harry dovrai pazientare ancora un po’, la luna piena comunque è vicina!], KIRA83 [quanto entusiasmo sono proprio contenta! Il segreto non verrà ancora svelato!], vale [Draco avrà modo di fare ancora molte cose, è vitale per la trama, quindi mi sa dovrai sopportarlo ancora ^_^ !], moccy^^ [Draco è un personaggio complesso forse più di altri e mi sto divertendo molto a trasformarlo..già in questo capitolo qualcosa di lui che non conoscevamo viene fuori..chissà cosa gli riserva il futuro! Bhè, io ovviamento un po’ lo so..!], kiu [per sapere di Remus dovrai pazientare!], Rowan_MayFair [Draco egocentrico? Noooo! ^_^ Narcisista non ti sembra?], Dany [ho molti piani per tutti i protagonisti, chissà cosa accadrà..la dolcezza tra Harry e Remus coninuerà ma non credo prenderà la strada che mi hai scritto..però, se può farti piacere, è una coppia che mi intriga molto quindi la prossima fiction potrei scriverla su di loro!], sensualfairy [sempre bella l’analisi dei personaggi che fai..Harry lo definisci adulto e credo lo sia e in fondo ha anche quasi 18 anni..sopravvivere a quel modo credo faccia crescere! Attendo il nick..1 giorno all’ora X !], Darkness [Sev non sarebbe se stesso se fosse diverso e credo che anche Harry lo sappia..credi si arrenderà dopo l’ennesimo 2 di picche psicologico? Per quanto riguarda Lucius..apparirà..non so ancora bene in che veste ma ci sarà!] e Sanzina [i nostri intermezzi sono semplicemente fantastici! Anche io ogni volta che li rileggo mi diverto tantissimo..il tuo studio dei personaggi è preciso e ironico..certo Lucius non è mai di nessuna utilità quando c’è di mezzo Sev che è davvero testardo..cerca di ribellarsi ai desideri della sua dea, cioè io..è una mia creazione diamine, però va sempre a finire che faccio quello che dice lui..divento così malleabile quando mi sorride in quel modo tenebroso!]. See you Soon!

NdA: domani e nel week-end non mi sarà possibile aggiornare perché sarò fuori, più precisamente a Pisa, e farò una visitina al Lucca Comics, quindi per leggere il capitolo 9 ci ritroveremo lunedì 1 novembre se tutto funziona a dovere ^_^ intanto cercherò di scrivere qualche altro capitolo così da poter continuare a postare con questo ritmo!

Vi auguro un buon week-end lungo ricco di sorprese e..BUON HALLOWEEN!

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Capitolo 9
*** Una Stravagante e Geniale Lezione ***


Il Vento tra i Salici - 9. Una stravagante e Geniale Lezione

  1. Una Stravagante e Geniale Lezione

"Tranquillo, sarà divertente, e sempre meglio che finire con la Parkinson, non credi?" sussurrò Blaise vicinissimo a Ron che si voltò di scatto verso il ragazzo portandosi inconsapevolmente la mano a conchiglia sull’orecchio.

"Senti..tu..".

"Zabini..Blaise Zabini..puoi chiamarmi Blaise!" gli sorrise l’altro porgendogli la mano.

"So benissimo chi sei..uno dei lacchè di Malfoy..si può sapere cosa ci trovi di tanto divertente in questo bello scherzo che avete combinato? Sarà una tortura per tutti, anche per voi.." gli disse con voce al vetriolo Ron guardando con sfida la mano del ragazzo, ancora tesa, e non facendo nessun gesto per prenderla tra le sue e presentarsi.

"Amico!".

"Cosa..?" chiese confuso Ron sentendo sbollire gran parte della propria rabbia di fronte a quel sorriso ironico e a quegli occhi incredibilmente blu.

"Sono un amico di Draco, non certo uno di quei lacchè..non confondermi con loro, per favore!" gli spiegò con voce morbida.

"Amico? Perché Malfoy ha degli amici?" chiese ancor più stupito Ron e si voltò a fissare Harry.

Draco, sorrise ferino e si sfiorò le pallide ciocche di luna con nonchalanche mentre Ron ricambiava lo sguardo deciso e Blaise li fissava continuando a sorridere. L’unico che ancora non reagiva era Harry, che tra sé e sé stava maledicendo Malfoy, Piton e ogni Serpeverde che conosceva.

"Allora, caro Potter..non sei felice di fare gruppo con noi? Non perderai più punti con Piton almeno.." gli disse insinuante Malfoy soffiandogli piano il respiro sulla guancia e posandogli con indifferenza la mano sinistra sulla coscia.

Harry si irrigidì ma non reagì, Ron stupito aprì la bocca per dire qualcosa ma non disse nulla e Blaise alzò gli occhi al cielo scuotendo la testa in un silenzioso rimprovero alle tattiche troppe dirette dell’amico.

"Non toccarmi, Malfoy!" sussurrò il moretto con glaciale calma.

"Altrimenti?" rispose il biondino insinuante senza accennare nessun movimento.

"Harry..non vorrai dirmi che..è per questo..che tu..eri così strano..dimmi che non è vero!" sussurrò Ron inorridito.

"Tranquillo Ron, non c’è niente di più di quello che sai tra me e Malfoy..e posso giurarti che non ci sarà mai!" sorrise tranquillo Harry e con determinazione schiaffeggiò la mano di Draco che con un sibilo la ritirò e prese a massaggiarserla.

"E io posso darti la mia parola che succederà molto tra di noi, Potter!" gli ringhiò contro a bassa voce.

"La parola di un Malfoy?! Fiù..meno male Harry, stavo iniziando a preoccuparmi invece il caro Malfoy ha pensato bene di rassicurarmi!" sghignazzò Ron contento di veder nascere un piccolo sorriso sulle labbra dell’amico pallido e teso.

Mentre Draco lo fulminava con gli occhi il rosso si sorprese, incrociando lo sguardo di Blaise, di trovarvi dentro comprensione e appoggio e una sottilissima luce di divertimento.

"Sei uno strano Serpeverde, Zabini!" si trovò a sussurrare, quasi senza volerlo.

"Mi chiamo Blaise..in quanto all’essere strano, me lo dicono in molti Ronald!" continuò sorridendo.

Harry e Ron sentendo il nome fecero una smorfia.

"Ron!" sussurrarono insieme.

"Ed io sono Harry!" finì tranquillamente il moretto.

Blaise si volse un secondo verso Draco, attendendo che anche lui manifestasse una qualche complicità, che sorridesse come sorrideva con lui, che si lasciasse andare, ma il ragazzo glaciale ricambiò lo sguardo e non disse nulla. Blaise alzò le spalle con noncuranza.

"Se voi 4 astuti riformatori avete finito di chiacchierare, potremmo iniziare la lezione..mi avete già fatto perdere abbastanza tempo!" disse Piton nel silenzio totale della classe.

"Aprite il libro a pagina 315".

La sua voce vibrò naturalmente quando prese a spiegare una pozione soporifera per poter penetrare nei sogni di chi la beveva. Ogni tanto alzava lo sguardo senza interrompersi, conoscendo quelle spiegazioni a memoria, per osservare lo strano quartetto che silenziosamente e in modo quasi innaturale seguiva con attenzione e prendeva appunti. Cosa aveva in mente Malfoy con quell’ultima bravata poteva solo immaginarlo, pensò infastidito di dover sempre stare in guardia dai piani idioti dei 2 più famosi studenti di Hogwarts dai tempi dei loro padri e dei fondatori, ma era soprattutto incuriosito dal comportamento del giovane Zabini. Sempre silenzioso e in disparte, non timido ma riservato, il giovane non si era mai ambientato molto tra i Serpeverde e a parte l’amicizia con Draco poteva dirsi un solitario. Studioso ed educato, sembrava sempre perso nei suoi pensieri più profondi e segreti e raramente lo si vedeva sorridere senza scherno. Sicuramente era stato trascinato in quella situazione dal biondino ma non sembrava assolutamente irritato, anzi sembrava felici di aver potuto parlare con i 2 Grifondoro.

"Bene, ora con attenzione i gruppi si avvicinino ai calderoni, sul tavolo vi sono tutti gli ingredienti per preparare la pozione Svela-Sogni, avete circa un’ora per prepararla. Io girerò per la classe per controllare il vostro operato e soprattutto per evitare che qualche sciocco faccia saltare il proprio calderone inondando di pozione mal riuscita la mia aula. Potete iniziare!" sibilò prima di alzarsi elegantemente e gettarsi il mantello dietro le spalle.

Il lavoro iniziò in un silenzio teso. Severus respirò quella tensione come fosse una rosa in boccio ai primi di marzo e sorrise freddamente scrutando gli studenti e vedendoli in estrema difficoltà non essendo abituati né a lavorare in 4 né tantomeno con l’altra casa. Lanciò un’occhiata che mascherava indifferenza al gruppo di Potter e vide il moretto sorridere in risposta a qualcosa che gli aveva detto Zabini. Anche Weasley sorrise. Sorpreso li vide lavorare perfettamente affiatati, quasi non avessero fatto altro dal loro primo giorno di scuola. L’unico a generare tensione era Malfoy che guardava dal suo compagno di casa a Potter in silenzio, acidamente, un ghigno glaciale sulle labbra.

"Aspetta Ron, devi tritare più finemente quella radice.." lo istruì Blaise e Ron cercò di farlo senza grandi risultati.

"Non ridere, compagno, o toccherà a te combattere contro questa stupida radice!" chiarì assorto rivolto ad Harry che tratteneva appena un sorriso.

Sembrava proprio che la pianta stesse vincendo lo scontro con Ron che lingua tra le labbra, attento a non tagliarsi, non sembrava abbastanza abile.

"Aspetta, impugni male lo strumento..ti faccio vedere.." sospirò Blaise e mise la sua mano su quella del giovane Grifondoro.

Gli mostrò il modo corretto di impugnare la lama e come tenere la radice per la punta per evitare di tagliarsi. Ron cercava di concentrarsi ma il calore di quella mano bianca, curata, elegante lo distraeva. Per un secondo si voltò a guardarlo e trovò il suo viso inaspettatamente vicino. Si soffermò su quegli occhi profondi e limpidi, sulle labbra che armoniosamente si muovevano, sull’odore di menta del suo respiro. Si accorse d’improvviso che Blaise aveva smeso di parlare e lo stava guardando con sereno interesse. Arrossì e per darsi un contegno si schiarì la voce.

"Scusa, mi ero distratto..io..".

"E’ strano..lavorare e chiacchierare così..come se lo avessimo sempre fatto.." sussurrò includendo in quel noi anche Harry e Draco a cui sorrise.

I 2 ragazzi ricambiarono lo sguardo pensierosi, quando Harry si voltò con la coda dell’occhio colse una leggera sorpresa sul volto del biondino che scrutava Blaise con attenzione. Si chiese cosa stesse pensando e si stupì di chiederselo. Da quando in qua gli interessava sapere cosa sembrava stupire e preoccupare il suo vecchio nemico, si chiese, poi scosse la testa. Aveva ragione Ron, dalla sera della festa la sua vita sembrava essere ancora più complicata del solito.

Continuarono a lavorare per un po’ in silenzio, lo sguardo duro di Piton si posava su di loro soventemente ma dato che la sua presenza era richiesta dappertutto tranne che da loro che stavano preparando un’ottima pozione, non riusciva ad avvicinarsi per ascoltare anche solo blandamente i loro discorsi. Si sentiva infastidito dalla familiarità che si era creata tra quei giovani e le sue speranze di vedere i Grifondoro in difficoltà svanivano come neve al sole.

Harry senza pensarci stava per miscelare alla pozione ribollente la terra bruciata ma non facendola cadere a neve come richiesto, ma semplicemente gettandone dentro un pugno velocemente. Fortunatamente Blaise gli afferrò la mano prima che potesse farlo.

"Attento Harry, se la lasci cadere così il calderone esploderà!" gli sorrise.

Il moretto arrossì e strinse appena il pugno per non lasciare che la terra scivolasse via. Annuì imbarazzato ma il sorriso di Blaise lo aiutò a rilassarsi sino a quando Malfoy, quasi con violenza, gli prese il braccio e lo tirò a sé.

"Credo bene che tu non abbia voti alti a pozioni se ti distrai con tanta facilità..sei un disastro che cammina, Potter! Dammi quella terra!" gli disse rabbioso e aprendogli il pugno con delicatezza, così diverso il suo tocco dalle sue parole, fece cadere la terra nella sua mano.

"Ora osserva attentamente come deve essere eseguita questa operazione!" ringhiò e con metodo e freddezza versò la terra nel calderone, lasciandola defluire poco alla volta ma ininterrottamente, sino a che non ne rimase neanche un granello.

Una scintillante spirale rosso fuoco si formò nel calderone e come basso vapore disegnò nell’aria cerchi di fumo arancio. Blaise applaudì piano strizzando un occhio ad Harry. Draco lo guardò male.

"Niente male Draco..sei un vero prepotente ma sei davvero bravo a Pozioni!" lo prese in giro benevolo.

Harry e Ron, di quello scambio di occhiate, non capirono nulla e si guardarono alzando le spalle e non immischiandosi.

All’improvviso Harry sentì una mano delicata scivolargli lungo la schiena e fermarsi a disegnargli con le dita piccoli cerchi alla base della spina dorsale. Gli venne la pelle d’oca, sentì un brivido scivolargli sotto la pelle e scaldargli i lombi. Si volse appena e vide Draco sorridere beffardo. La sensazione di piacere che aveva provato immediatamente gli gelò il sangue.

"Rilassati, Potter..non ti sto facendo male, giusto? E poi..mi devi qualcosa!" gli sussurrò all’orecchio.

"Io non ti devo niente Malfoy!".

"Invece sì..stavi per far esplodere il calderone, e io ti ho fermato!" continuò insinuante mentre con la punta del naso sfiorava la guancia pallida del moretto.

"Allora questo qualcosa lo dovrei a Blaise, mi ha salvato lui, non tu!" gli sibilò Harry contrito e si allontanò da quelle dita insinuanti.

Draco ghignò malignamente.

"Che c’è Potter? Ti piace Blaise? Lo trovi carino con quei suoi modi garbati e quello sguardo languido? Bhè non puoi averlo!" gli sibilò.

"Non credo sia tua proprietà, Malfoy!" si limitò a ribattere Harry.

"Lui è..".

"Io sono libero di prendere le mie decisioni Draco, non sono un giocattolo né una tua proprietà..Harry è nel giusto!" lo rimproverò Blaise mentre i suoi occhi azzurri mandavano lampi.

"Troppe chiacchiere sciocche per coloro che hanno voluto formare un gruppo per studiare al meglio, mi sembra!" li interruppe Piton con voce gelida, il solito sferzante sarcasmo nella voce roca.

Il suo sguardo oscuro si posò su Potter che evitò i suoi occhi e irriggidì la mascella ma rimase in silenzio. Weasley arrossì e tenne la testa bassa, stringendo i pugni. Così i Grifondoro non si accorsero dello sguardo di sfida che Zabini e Malfoy si scambiarono.

"Siete dunque capaci di stare in silenzio, un gradevole cambiamento!" sibilò Piton prima di voltarsi e andare a controllare un altro gruppo.

Pochi minuti dopo la lezione finì. I quartetti si sciolsero velocemente e tutti si avviarono verso le aule delle prossime lezioni o in biblioteca mormorando e sbuffando sollevati. Dopo aver accennato un saluto anche Ron e Harry presero le loro cose e raggiunsero Hermione e Neville che li attendevano sulla porta. La ragazza era molto giù di morale, nonostante Neville cercasse di rassicurarla. Si gettò tra le braccia di Ron e gli nascose il volto sul petto.

"Ron, un disastro, un vero disastro..passi la Parkinson ma quel Tyger è davvero..un..idiota! Voi non studiate e quindi siete scarsi ma lui neanche se studiasse una vita intera riuscirebbe a capire la più basilare delle informazioni! Non prenderò neanche un voto discreto a questa esercitazione.." si lamentava a bassa voce mentre i ragazzi, senza emettere suoni, ridevano appena tra loro scuotendo piano la testa.

Stavano per uscire quando senza volerlo, senza desiderarlo, Ron si voltò a vedere se dietro di loro ci fossero Malfoy e Blaise. Erano ancora attorno al calderone e sembrava stessero discutendo a bassa voce piuttosto vivacemente. Piton in un angolo stava sistemando ingredienti, alambicchi e provette lanciando anche lui uno sguardo ai 2 Serpeverde. Ron si voltò e vide che anche Harry stava guardando indietro, l’aula. I loro sguardi si incrociarono sopra i riccioli mogano di Hermione ed entrambi ruppero immediatamente il contatto, imbarazzati senza motivo.

Ringraziamenti & Commenti

Avete ragione, avrei dovuto aggiornare ieri ma dopo il viaggio in treno sono letteralmente crollata..per scusarmi di questo ritardo però oggi sto saltando completamente la pausa pranzo per postare questo capitolo..è una pessima giornata, lavorativamente parlando, e tra poco meno di 15 minuti ho una riunione di riepilogo dei problemi..aiuto!!! Domani non aggiornerò di nuovo poiché sarò fuori sede e in più sto tentando di completare altri capitoli, ci rileggeremo [si spera!] giovedì! Ringrazio Morgan Snape [grazie dei complimenti, Blaise piace da morire anche a me e anche la crescita di Neville sembra promettente!], vale [questo Draco a volte diverso ti sta ancora molto antipatico?], kiu [la storia è lunga, non sono ancora iniziate le lezioni con remus, quindi per Voldemort dorai attendere ancora un bel po’!], sensualfairy [solo tu mi capisci! Ci vediamo alla riunione per piangerci addosso un po’!], Rowan_MayFair [hai una grande sensibilità..e chissà che tu non abbia anche qualche sorpresa!], Cioccorana [visitato il Lucca Comics? Io Sì! Bellissimo! Speso tanti soldi ma sono molto soddisfatta!], Clover [cosa ne pensi di questa lezione?], Sanzina [acqua acqua..non gli piace il biondissimo serpeverde che pensi tu..altre idee?], moccy^^ [Draco è altalenante ma in questo chap mi piace molto!], Summer9 [anche io mi sono innamorata di Blaise è bellissimo! La tua analisi dei personaggi mi è piaciuta moltissimo e i tuoi commenti sono sempre molto ben accetti ^_^ quindi non preoccuparti dei ritardi!], kristima [perdono per il ritardo ma almeno ho aggiornato, ho ripreso qualche punto? ^_^] e Demetra340 [sei sicura che Blaise voglia aiutare il suo compagno? O qualche dubbio con la nuova storia ti è zompettato nella mente?]. Scusate i commenti stringati, 10 minuti alla riunione! See you soon!

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Capitolo 10
*** Discussioni e Confessioni ***


Il Vento tra i Salici - 10. Discussioni e Confessioni

  1. Discussioni e Confessioni

"Blaise, che diavolo ti salta in mente, si può sapere? Potter è mio..non azzardarti a toccarlo!" esplose Draco non appena tutti furono usciti, quasi dimentico della presenza di Piton.

"Abbassa la voce Draco..Harry non è tuo, mettitelo bene in testa!".

"Allora non neghi che ti piace?" sibilò Draco.

"Mi piace ma non come pensi tu..a volte sei davvero ottuso Draco e quando c’è di mezzo il tuo bel moretto sembri diventarlo ancora di più!" lo prese in giro Blaise appoggiando le anche indolente alla scrivania e incrociando le braccia sul petto.

"Blaise, non voglio dovertelo ripetere..non toccarlo!".

"Geloso!?" gli sorrise ironico.

"Ti devo un favore, è vero, ma se pensi che ti ceda Potter..".

"Draco, Harry non è una cosa e se smettissi di comportarti come se lo fosse probabilmente lui sarebbe molto più disposto a vedere oltre le tue apparenze e..".

"Ma di cosa stai parlando? Ti ha dato di volta il cervello, Blaise? Vedere oltre le apparenze? Smetterlo di considerarlo una cosa? Io voglio dominarlo, non voglio si innamori di me e tantomeno sono innamorato di lui..ti ho già detto di tenermi lontano dalle tue fantasie di miele! E tieniti lontano anche da Potter!" gli disse gelido, voltandogli le spalle altero e uscendo dalla porta senza voltarsi indietro.

"Umh..Draco quando fai così mi dai sui nervi!" sussurrò infastidito Blaise stringendo i pugni.

"Non è il solo ad avere questa reazione, signor Zabini. Certamente il signor Malfoy dovrebbe imparare a trattenersi dal manifestare tali infantili comportamenti!".

La voce del professor Piton gli scivolò lungo la schiena ricordandogli in un solo istante che tutta la loro conversazione aveva avuto un testimone.

"Professor Piton..io..Draco.." mormorò, poi rimase in silenzio sorridendo calmo, cercando di scovare nella mente una qualunque scusa per tirarsi fuori da quella situazione e per capire quanto del loro discorso l’uomo avesse ascoltato.

Gli occhi neri lo guardavano con intensità, cercando di svelare il mistero che si celava dentro quell’azzuro sconfinato. Severus riflettè che per la prima volta Zabini non sembrava annoiato o innaturalmente calmo, ma vivo e pulsante di energia. Sentiva sprigionarsi da quel corpo una sottile sensazione di piacere, di felicità quasi fanciullesca, pura e semplice.

"Sì, signor Zabini?" chiese sollevando un sopracciglio.

"Niente professore, è solo una stupida lite tra me e Draco..mi scusi, devo andare, ho Trasfigurazione adesso e sono già in ritardo!".

Inclinò appena il capo e camminando velocemente si avviò alla porta. Sentì gli occhi come carboni ardenti seguirlo e tirò un sospiro di sollievo quando la parete lo nascose. Poi un pensiero urgente lo bloccò sui suoi passi e lentamente tornò indietro e si affacciò appena all’uscio.

"Professore?".

"Dimenticato qualcosa?" sibilò Piton freddamente incrociando bruscamente le braccia.

Blaise notò uno strano imbarazzo colorire appena le guance pallide dell’uomo e lo guardò cercando di capire cosa stesse facendo solo un attimo prima, poi scrollò le spalle.

"Volevo sapere..per curiosità..pensa di proseguire nel percorso di studio e durante le lezioni mantenendo i gruppi che si sono formati oggi?" chiese ostentando indifferenza.

"Crede che questa sperimentazione possa essere proficua per la vostra esperienza formativa, signor Zabini? O sta perseguendo qualche scopo puramente personale?" gli chiese Severus diretto, una smorfia sulle labbra, quasi un sorriso.

"Direi..l’una e l’altra professore!".

"Penserò al suo gentile suggerimento senza secondi fini!" gli disse facendogli un leggero cenno d’assenso, Blaise sorrise ammiccante e salutandolo appena con la mano se ne andò.

Severus arricciò le labbra e scoccò un’ultima obliqua occhiata al banco di cui aveva seguito poco prima il contorno con le dita. Non riusciva a credere di aver compiuto un gesto così scoperto, così adolescenziale, come ricercare il calore del ragazzo che poco prima lo occupava, un calore che non avrebbe mai potuto essere per lui.

"Un gesto in una parola..sciocco!" mormorò tra sé e sé, la voce bassa e dolce.

Era stato quasi sorpreso da uno studente, si rimproverò. Poi scosse la testa e raddrizzò le spalle, riappropriandosi della sua severa presenza e dell’aura di freddezza che sempre lo circondava. Uscì dall’aula con il solito cipiglio elegante e sicuro si avviò verso lo studio di Silente.

"Cosa ne pensate, ragazzi?" chiese piano Neville.

Erano in biblioteca a studiare e finire i compiti, mancava poco all’ora di cena.

"Umh..hai detto qualcosa Neville?" chiese Hermione stiracchiandosi pigramente e distogliendo finalmente lo sguardo dall’enorme volume su cui era stata china tutto il pomeriggio.

"E’ molto strano..voglio dire..perché Malfoy secondo voi ha proposto di formare quei gruppi misti? E perché ha voluto che nel suo ci fossi proprio tu, Harry?" chiese nuovamente con pazienza Neville.

"Ha qualcosa in mente quel viscido Serpeverde..e quando quello ha qualcosa in mente vuol dire solo una cosa per noi..guai!" disse Ron lanciando ad Harry un’occhiata sicura, memore anche degli strani comportamenti del biondino.

"Anche Zabini non mi piace..nonostante abbia voti alti praticamente in tutte le materie non lo si vede mai studiare né in biblioteca né altrove..non è neanche appassionato di Quidditch e a parte Malfoy non frequenta nessuno.." sussurrò Hermione tornando subito dopo al suo libro.

"No!" dissero insieme Ron e Harry e la giovane alzò il capo disorientata quanto Neville.

"Ti sbagli Herm, Blaise è molto simpatico ed è davvero bravo..a Pozioni oggi abbiamo lavorato benissimo con lui, vero Harry?".

"Blaise? Avete già familiarizzato al punto di chiamarvi per nome?" chiese sorpresa e infastidita Hermione.

"Sì, non è tipo da darsi delle arie, ma è paziente e conosce a fondo la materia..non quanto te o Malfoy, certo..".

"Né quanto te!" sottolineò Hermione.

"Insomma Herm, sei invidiosa..non dovresti giudicarlo solo dal fatto che è un solitario..per Merlino, io lo capisco..se fossi stato smistato a Serpeverde avrei preferito non mischiarmi troppo con loro..lo dice anche quel tuo proverbio babbano..meglio soli che male accompagnati!" la rimproverò bonariamente Ron, sfiorandole i boccoli con le dita.

"E Malfoy allora? E’ la peggiore compagnia tra i Serpeverde, mi sembra!" rispose lei piccata e gli allontanò la mano leggermente offesa ma Ron non se la prese.

Le sorrise tranquillo e prese a massaggiarle piano il collo indolenzito con dita leggere.

"Mi ha detto che sono amici, riuscite a crederci?" mormorò pensieroso Ron scambiando un’intensa occhiata con Harry che annuì piano.

Neville appoggiò i gomiti sul tavolo di mogano e poggiò il mento sulle mani.

"Questo vorrebbe dire che anche Malfoy è umano e ha bisogno di qualcuno accanto a sé..mi sembra una cosa molto bella..".

"Bella! Bella? Per favore Neville, stiamo parlando di Malfoy e Zabini..sono 2 Serpeverde e se sono intelligenti tanto peggio per noi..almeno quelli senza cervello come Tyger possono solo farci prendere brutti voti a scuola mentre loro chissà cos’altro potrebbero architettare..e ora se permettete, manca poco all’ora di cena e io non sono riuscita ancora a finire il mio tema con voi che mi chiacchierate intorno..vado in camera mia, ci ritroviamo a tavola..ciao Ron!" disse prendendo il suo libro e baciando delicatamente il ragazzo sulle labbra.

Sorrise e velocemente uscì dalla biblioteca.

"Ah beati i privilegiati innamorati..ragazzi, vado anch’io in camera mia, con tutto questo studio mi è venuto mal di testa..a dopo!" e così dicendo, un sorriso tranquillo sul volto, anche Neville si alzò e se ne andò.

Ron lo guardò uscire, si guardò attorno per scoprire che in biblioteca, lontano dal loro tavolo, solo qualche studente era ancora chino sui libri mentre l’oscurità lentamente copriva l’azzurro del cielo e le fiammelle di luce nella stanza si facevano più brillanti.

"Bene, compagno, siamo rimasti soli..vuoi spiegarmi cosa sta accadendo, vuoi che tiri ad indovinare o preferisci finire il tuo tema?" gli sorrise e Harry sentì il cuore farsi leggero.

"Ah caro vecchio Ron..".

"Se siamo giunti al ‘caro vecchio Ron’ inizio a credere sia più grave di quanto possa immaginare..e credimi che vedere Malfoy accarezzarti la schiena mi ha già fatto immaginare qualcosa di catastrofico..bene, sono seduto, puoi iniziare a raccontare!" gli sorrise gentile e quel sorriso non vacillò neanche quando Harry scosse piano la testa non sapendo da dove iniziare.

"Non c’è molto da dire..Malfoy da un po’ di tempo sembra essere molto interessato a me..".

"Vuoi dire che gli piaci?".

"No..sì..non lo so..non di preciso..sembra soprattutto che voglia avermi..".

"In quel senso, Harry?".

"Sembra di sì..cosa ne pensi?".

"Bhè..non sarei così stupito se non stessimo parlando di Malfoy..".

"Ron?!" sussurrò sorpreso Harry.

Le labbra rosse disegnavano una perfetta O.

"Dai Harry..non essere modesto..ti sarai accorto anche tu degli sguardi neanche tanto velati che ti lanciano le ragazze e anche alcuni ragazzi..voglio dire, te ne sei accorto, vero? Il tuo silenzio è confortante compagno, esistono ancora degli ingenui al mondo! Diavolo, sei un bel ragazzo e ovviamente..bhè..sei Potter..sei unico! Potresti scegliere chiunque..non proprio chiunque certo, ma sicuramente pochi ragazzi ti direbbero no e ancora meno ragazze!" .

"E’ la seconda volta che mi viene ricordato che potrei scegliere chiunque soprattutto grazie al mio nome..anche se meno brutalmente della scorsa volta non riesco a crederci davvero..o forse non voglio crederci..sono anni che combatto l’idea che la gente mi trovi interessante solo perché sono il ‘bambino sopravvissuto’ o ‘colui che vincerà l’oscurità dei nostri tempi’ o altre amenità del genere!" rispose pensieroso Harry, incrociando le braccia sul tavolo e affondandovi la testa.

Ron lo osservò attentamente, tornando con la mente agli anni passati. Da quando si erano conosciuti aveva sempre segretamente invidiato il suo amico, nonostante la sua vita fosse sempre sull’orlo dell’abisso, pensando che se i ruoli si fossero scambiati non avrebbe potuto desiderare di più: fama, gloria, non subire le regole ma costruirle a proprio vantaggio e potere. Vedere invece Harry amareggiarsi in quel ruolo lo aveva sempre infastidito, ma negli ultimi anni era riuscito ad avvicinarsi a lui sempre più, tanto da capire di non aver mai voluto essere davvero Harry Potter perché il rovescio di quella medaglia dorata e scintillante era oscuro, doloroso e senza possibilità d’errore. Aveva significato perdere gli affetti più cari e aver paura di legarsi a chiunque per non metterlo in pericolo e nello stesso tempo desiderare con tutta l’anima qualcuno che sapesse vedere oltre il nome e la spavalderia, che potesse sostenerlo nelle battaglie più dure e nel riposo dolce della pace. Era stato grazie ad Hermione, alla sua presenza e alla sua dolcezza, che infine aveva cercato di guardare Harry, davvero, nella profondità dell’anima, e lì aveva trovato un ragazzo divorato dalla solitudine. Si era allora impegnato a diventare migliore perché a modo suo voleva sostenere Harry e essergli accanto.

"Non è così Harry..tu sei una persona speciale e lo saresti anche se non fossi Harry Potter..guarda ciò che rappresenti per me..un fratello, praticamente il gemello che ho sempre sognato di avere..e per Neville..l’hai aiutato e sostenuto quando nessuno voleva farlo, quando la sua timidezza era un muro denso che non gli permetteva di uscire..e per Hermione..pensava di dover dimostrare ad un mondo ostile che pur essendo nata in una famiglia babbana lei poteva diventare una grande strega ma a te, quando decidesti di aiutarla, non importava chi fosse.." disse convinto e quando vide Harry alzare la testa, un lieve sorriso, sorrise in risposta.

"Harry..è stato Malfoy a dirti che potevi avere chiunque solo grazie al tuo nome? Perché sarebbe proprio il suo stile.." chiese.

"No..è stato..qualcun altro!" si affrettò a rispondere Harry.

Curioso Ron vide l’amico arrossire e distogliere lo sguardo imbarazzato.

"Qualcuno che ti piace molto stando alla tua reazione!" sorrise.

"No! Non proprio..io non..".

"Harry, sputa il rospo, ti sentirai meglio! Ne hai già parlato con Hermione, vero? Non mi ha detto nulla, stai tranquillo, ma siete il mio migliore amico e la mia ragazza..pensi davvero non riesca a percepire quando mi nascondete qualcosa? E sono giunto alla conclusione che temevate la mia reazione..mi sbaglio?".

"No..ecco..Ron..io non sono molto sicuro di me in questo momento..e tutto perché..mi sento attratto da..bhè..una persona..".

"Immagino di conoscerla questa persona che sembra turbarti tanto..e credo non sia né Cho nè Luna..spero non sia Malfoy, non credo il mio piccolo cuore potrebbe reggere!" sospirò melodrammaticamente Ron ma tornò immediatamente serio quando vide Harry impallidire.

"E’..Malfoy?" chiese allora preoccupato.

"Ron..se mi piacesse un uomo..cioè un maschio..tu.." balbettò timidamente Harry.

"Se questo maschio non sono io, Harry, che per ovvi motivi non riuscirei a ricambiarti, non vedo qual è il problema..non sai che nel mondo magico non fa differenza il tuo orientamento sessuale? Era di questo che ti preoccupavi tanto? Che sciocco..a volte dubito che tu sia intelligente la metà di quanto penso!" lo prese in giro.

"Chi è il fortunato?" chiese scherzoso.

"P..on..!".

"Harry, capisco che tu ti senta imbarazzato poiché vieni dal mondo babbano dove l’omossesualità o la bisesuallità vengono viste in modo diverso, ma davvero posso assicurarti che io non ho nessun problema a vederti sotto questa nuova luce quindi non hai ragione di sentirti imbarazzato..se non vuoi dirmelo non dirmelo, non voglio costringerti, ma se sei deciso a farti dare una mano, non si direbbe ma sono un cupido bravissimo, credo proprio dovrai smettere di mugugnare il nome del tuo amato!".

Il tono e i modi di Ron, scherzosi e affabili e dolci, tranquillizzarono Harry che sentiva il cuore battergli forte in gola. Sentiva che ammettere di fronte a qualcuno la propria attrazione per il cupo professore di Pozioni avrebbe reso reale quell’attrazione e non avrebbe più potuto negarla, illudersi che fosse solo una follia passeggera. Avrebbe dovuto analizzarla e comprenderla, sprofondando nelle emozioni che risvegliava.

"Sono attratto da Piton!" mormorò a voce bassa ma decisa, chiara come un colpo di pistola.

Ron spalancò gli occhi ambrati, 2 liquide pozze di luce, e aprì la bocca per dire qualcosa ma le parole gli si bloccarono in gola. Deglutì più volte, rumorosamente, tentando di riprendere il controllo di sé.

"Stupito?" chiese Harry, nonostante tutto divertito.

"Forse avrei dovuto aggiungere anche lui nella lista di coloro che avrebbero potuto farmi avere un infarto..Harry..stai davvero parlando di Severus Piton, il nostro caro professore di Pozioni? Colui che ti tratta, o sarebbe meglio dire maltratta, da tempo immemorabile come un ragazzino viziato e sciocco, pieno di sé e incompetente? Il viscido Piton, Harry?" chiese con un fil di voce, nervoso.

Il moretto annuì mestamente.

"Compagno, lasciati dire che non capisco questa tua vena masochista..perché Piton?" chiese esasperato, tenendo bassa la voce a fatica.

"Non lo so..è stato tutto così improvviso..un giorno lo odiavo e il giorno dopo..bhè lo odiavo lo stesso ma..non potevo fare a meno di guardarlo..di seguire affascinato il movimento delle sue mani, le dita abili e forti eppure così delicate e morbide..e la sua voce, Ron, la sua voce..mi scivola dentro come miele caldo e sembra cullarmi persino quando mi inveisce contro..e i suoi capelli..".

"Almeno sui suoi capelli unti avrai qualcosa da dire di negativo, no?" sorrise Ron godendosi per un momento la visione di Harry felice, sognante, perduto nel suo sogno e nel ricordo.

"Oh no..sono così morbidi e setosi, Ron..non potevo crederci quando vi ho affondato le dita..lucidi ..".

"Hai affondato le dita nei capelli di Piton? Hai toccato Piton? Harry! Quanto sono avanti le cose tra voi? Sei innamorato di lui?" chiese sorpreso e inorridito allo stesso tempo.

Harry arrossì capendo che nell’emozione del momento, libero finalmente di esprimere ciò che sentiva, forse aveva rivelato troppo e troppo in fretta.

"Non così avanti Ron e non c’è nessun noi..lui mi detetesta ancora..è lunga da spiegare ma gli ho solo sfiorato i capelli davvero..la sera della festa.." e per sommi capi gli raccontò quello che era accaduto, il coinvolgimento di Malfoy, la pozione d’amore e come Piton lo avesse di malavoglia aiutato a uscire da quell’assurda situazione.

"Credo bene che tu sia strano da quel giorno..però sono un po’ deluso che tu non me ne abbia parlato subito e che invece ad Hermione hai detto tutto..".

"No..non sa chi sono le persone interessate..".

Ron rimase in silenzio per un minuto e poi si gonfiò d’orgoglio.

"Quindi sono il primo a saperlo?".

Harry annuì. Si sorrisero complici, poi Ron allungò la mano.

"Ti aiuterò Harry, non so come, ma lo farò!" disse convinto e il moretto gli strinse la mano felice.

La biblioteca era ormai deserta, l’ultimo raggio di sole era sparito all’orizzonte e lo scalpiccio di passi indicava che era quasi ora di cena.

"Avete siglato un patto?" chiese la voce bassa e piena di Blaise dietro le loro spalle.

I 2 ragazzi sciolsero le mani e si alzarono di scatto voltandosi e osservando costernati lo sguardo e il sorriso malizioso del giovane Serpeverde.

"Da quanto tempo sei dietro di noi, Zabini?" chiese scontroso Ron mentre l’altro alzava le mani in segno di resa.

"Siamo tornati a Zabini? Sono qui da poco, non preoccuparti Ron, non ho cattive intenzioni..non sono riuscito ad ascoltare molto del vostro discorso ma abbastanza da capire che potrei essere d’aiuto..con chi sapete voi!" mormorò scuotendo piano la testa, i fini capelli a coprirgli appena le palpebre.

I 2 Grifondoro impallidirono.

"Tu..!" esclamò livido di rabbia.

"So che non è una bella abitudine quella di origliare ma non ho potuto fare a meno di ascoltarvi..capisco sia difficile fidarsi di me perchè prima di tutto sono un estraneo, per di più Serpeverde, e sono amico di Draco ma vi giuro che non condivido i suoi metodi..abbiamo avuto una discussione anche dopo la lezione..Harry, Ron, vi chiedo di faidarvi nonostante tutto! Oggi è stato molto divertente e naturale parlare con voi e vorrei essere vostro amico..permettetemi di dimostrarvelo..manterrò il segreto e vi darò una mano!" disse e la voce era calda e sincera, gli occhi limpidi e sereni.

Harry turbato annuì e persino Ron si sentì colpito da quello sguardo. Blaise tirò un sospiro di sollievo, mai si era sentito così tanto sulle spine e adesso sentiva il cuore leggero e l’anima libera.

"Uno per tutti, allora?" chiese e distese il braccio, il dorso della mano rivolto verso l’alto.

Harry sorrise in risposta a quel sorriso sbarazzino e per quel modo di siglare un patto tutto babbano, annuì a Ron e distese la sua mano che fu coperta da quella del rosso.

"Tutti per uno!".

Ringraziamenti & Commenti

Scusate l’attesa, ma a parte i problemi del sito sono stata molto impegnata con il lavoro e ho avuto anche qualche problema con il pc a casa..spero comunque che questo lunghissimo capitolo in cui si svelano e intricano i rapporti tra molti personaggi vi piaccia e incuriosisca e soprattutto mi faccia perdonare il ritardo! Ringrazio klaretta e kiu [le sorprese non sono ancora finite..né iniziate del tutto a voler essere precise!!], Morgan Snape [per le domande sui pairing..uno era corretto e probabile, l’altro meno..ma non ti dico quale *Arc en Ciel evil grin mode on*..Blaise lo sto davvero adorando! E please, non impazzire o non potrò leggere più i tuoi commenti e di quelli sì che non potrei fare senza!], Lux [ho proprio idea che questo chapter non ti entusiasmerà però ti ringrazio del commento scorso e della presenza!], vale e moccy^^ [Draco è sempre più altalenante nelle simpatie o antipatie ma mi piace molto così, mentre Blaise e Ron in questo capitolo si conquistano un posto d’onore, non credete?], sensualfairy [UARGH!!! Il tuo commento è bellissimo! Perché non rpovi con le tue splenide parole a convincere il capo a darci una mano in questo campo di battaglia che è il nostro ufficio?], Rowan_MayFair [scusa il ritardo! Dunque..Draco oltre che seducente sembra anche testardo, Blaise è stupendo ma la vera sorpresa del capitolo secondo me è Ron..dolce, comprensivo e sensibile eppure divertente e ironico..che ne pensi?], Clover [forse..e dico forse..le tue speranze potrebbero avverarsi..come per magia!], Darkness [grazie spero ti piaccia anche questo capitolo!], colombina [grazie dei complimenti], Sanzina [spero continuerai a pensare che i ritardi non contano se poi il capitolo è interessante..come trovi questo? Sev è un po’ scocciato di non essere stato il rpotagonista e aver lasciato spazio ai giovani..ma che vuoi farci, è un testardo egocentrico e lo desideriamo anche per questo ^_^ !], VENDA [ma…CIAO! Bentornata e benvenuta! Il tuo commento è stato piacevolissimo da leggere e molto rinvigorente..devo ammettere che questa nuova sperimentazione stilistica mi soddisfa pienamente..la possibilità di giocare con tanti personaggi e con le loro emozioni è una bella sfida! E per i pairing..come ho già scritto..le sorprese non sono ancora finite!] e Malfoy Mon Amour [spero che questo nuovo chap ti abbia fatto rivalutare ancora Ron!]. Non credo aggiornerò domani, dipende anche dal lavoro, ma lo farò al più presto, promesso! See you soon!

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Capitolo 11
*** Azioni e Reazioni ***


Il Vento tra i Salici - 11. Azioni e Reazioni

  1. Azioni e Reazioni

L’entrata di Harry, Ron e Blaise immersi in una conversazione amichevole e sorridenti stupì non poco tutti i presenti nella grande sala che non distolsero lo sguardo da quei 3 ragazzi così diversi che sembravano non essere coscienti del fascino che emanavano, esaltato dallo stare uno accanto all’altro. Harry incedeva con passo morbido, quasi distratto, i riccioli leggeri e arruffati, gli occhiali sul naso sbarazzini e gli occhi smeraldo curiosi e luminosi. Ron camminava più sicuro, una risata divertita come una cascata sulle labbra, gli occhi ambrati socchiusi e i rossi capelli che splendevano alla luce delle fiamme. I 2 Grifondoro avevano in comune la simpatica trasandatezza della divisa: il nodo della cravatta un po’ disfatto e i primi 2 bottoni della camicia aperti. Blaise invece, impeccabilmente vestito, camminava lento e sinuoso, quasi camminasse sott’acqua, eppure teneva il passo lungo dei compagni e i capelli finissimi gli sussultavano appena sulle spalle, gli occhi zaffiro contenevano una segreta gioia limpida e le labbra rosate dischiuse in un dolce sorriso formavano una piccola fossetta sul mento.

Hermione li osservò con sguardo attento, notando la complicità che scorreva tra loro e si chiese come fosse possibile, in un solo giorno, creare una sintonia tale. Si chiese anche cosa avesse di speciale Zabini per aver ottenuto senza condizioni la fiducia di Harry e Ron che non erano mai stati, a ragione, così fiduciosi nei confronti di un qualunque Serpeverde.

Anche Draco si stava ponendo molte domande mentre li osservava con finta indifferenza da sotto le ciglia. Ripercorse con il pensiero gli avvenimenti occorsi dalla mattina e iniziò a guardare con sospetto il comportamento di Blaise. L’amico di norma si teneva lontano dalle sue macchinazioni mentre quella mattina aveva aderito con tranquillità alla richiesta di appoggiarlo per creare un gruppo di studio con Potter e Weasley. Draco iniziò a credere con disgusto di essere stato giocato: Blaise, inizalmente aveva lievemente protestato ma poi aveva aderito all’idea con entusiasmo, adesso lo capiva, per scopi suoi personali e non certo per fare un favore a lui. Gli occhi d’argento si strinsero pericolosamente mentre un ghigno ferino gli tirava le labbra pallide. Nonostante tutto provò una sorta di rispetto per Blaise che forse per la prima volta si era comportato da vero Serpeverde riuscendo ad ingannare lui che era Serpeverde per eccellenza. Se colui che era stato giocato non fosse stato lui, si sarebbe persino complimentato con Blaise ma aveva ben altro per la testa adesso: prima di tutto, vista la complicità che sembrava unirlo naturalmente a Potter e Weasley, capire con chi fosse schierato adesso e se lo avrebbe aiutato, da quella posizione privilegiata, ad arrivare a Potter ma non ci sperava molto, secondo capire perché aveva voluto avvicinarsi ai Grifondoro, terzo capire se Potter fosse interessato a Blaise e quarto, ma non ultimo per importanza, trovare un modo per fargliela pagare a quella piccola serpe.

Neville li guardava avanzare con sottile invidia. Come sarebbe piaciuto anche a lui camminare a testa alta, sicuro di sé, indifferente agli sguardi ammirati e alle lingue malevoli invece di restare sempre a capo chino, timidamente insicuro, incredibilmente impacciato. Sospirò, poi sorrise quando furono accanto al lungo tavolo bardato di rosso e oro.

"Dobbiamo fare quella ricerca per Piton, vi andrebbe di farla assieme?" chiese Blaise.

Ron guardò Harry che scosse piano la testa.

"Io..sono piuttosto stanco..credo che farò una passeggiata nel parco dopo cena per schiarire le idee e poi andrò subito a dormire..la ricerca dovrà attendere con mio enorme dispiacere!" sorrise ironico Harry.

Ron rimase in silenzio, incrociò gli occhi di Hermione che sembravano gelidi e distanti e fissavano Blaise con diffidenza e antipatia. Si volse allora a guardarlo e proprio non riuscì a capire cosa di quel ragazzo così tranquillo, gentile e ironico potesse indispettirla tanto, sapendo benissimo che la ragazza non sarebbe mai stata così meschina da odiarlo solo perché era bravo a scuola quanto lei senza impegnarsi la metà di quanto lei faceva. Si ripromise di parlarle più tardi.

"Ron..?!".

"Scusa Blaise, ero distratto..cosa stavi dicendo?".

Gli occhi blu tempesta si fermarono per un istante su quello che poco prima era stato l’oggetto dell’attenzione del rosso: Hermione. La fissò distrattamente, quasi fosse priva di ogni possibile interesse. Nonostante questo Ron intravide un lampo azzurro di antipatia negli occhi di Blaise, fu solo per un secondo tanto che pensò quasi di averlo sognato. Poi lo sguardo si riposò su di lui e le iridi erano limpide e chiare.

"Rimandi anche tu la ricerca a domani o..?".

"..o?!".

"..o ti va di iniziarla stasera con me? Potremo dirlo anche a Draco o aggiornare anche lui domani con Harry!".

Sentir pronunciare il nome di Malfoy innervosì Ron che comunque annuì. Sentiva di dover scoprire cosa spingeva Blaise a cercare la loro amicizia e cosa lo rendeva così diverso dagli altri Serpeverde. E avrebbe cercato di scoprire anche quale vortice si fosse scatenato tra lui ed Hermione e perché.

"Dopo cena allora andremo in biblioteca. Buon appetito!" sorrise Blaise salutandoli e avviandosi verso la tavolo della sua casa.

Appena si sedettero tutti e 3 vennero tempestati di domande e occhiate curiose dai compagni di casa.

"Blaise, ma sei impazzito? Fare comunella con degli idioti Grifondoro è già troppo, ma con Potter e Weasley..cielo stai davvero passando la misura, pensa se lo sapesse la tua famiglia!" lo rimproverò con voce cristallina e infastidita, incredibilmente snob, Pansy.

"Parkinson, stai zitta! Nessuno ha chiesto la tua opionione, chiaro? E fai un favore a tutti quanti: cerca di restare zitta per tutta la cena, la tua voce è incredibilmente fastidiosa!" disse gelido Draco e tutti rimasero sorpresi dalla rabbia fredda che vibrava in ogni sua parola.

Pansy offesa si voltò dall’altra parte rimanendo però in silenzio mentre tutti sorridevano appena credendo che la vittima dei modi di Draco finalmente sarebbe stato Blaise che, seduto vicino al biondino, lo guardava sereno.

"Stasera io e Ron studiamo assieme per la ricerca di Pozioni, ti va di essere dei nostri?" gli chiese.

"Sei diventato all’improvviso amico del babbanofilo e dello sfregiato, Blaise? Stai cadendo davvero in basso, devo convenire con quella stupida serpe della Parkinson allora..o sei ancora un amico dei Serpeverde?" gli chiese carico di veleno.

"Andiamo Draco, non sono mai stato un amico dei Serpeverde e lo sai..però sono ancora tuo amico se è questo che mi stai chiedendo!".

Parlavano a bassa voce per non lasciar capire agli altri di cosa stessero discutendo.

"Mi aiuterai allora?" chiese curioso e più tranquillo Draco.

"Nella misura in cui mi sembrerà giusto, così come aiuterò Harry!".

"A fare cosa?".

"A raggiungere ciò che desidera!" gli sorrise.

"Tu sai..allora..cosa? Cosa?" gli chiese Draco con gli occhi che brillavano metallici.

"Mangia Draco..e già che ci sei smettila di avere quell’aria da lupo affamato e smettila anche di sbavare..sai che non te lo dirò! Allora, per stasera, vieni a studiare con noi o no?".

"Con te e quel pezzente di Weasley? No grazie, meglio la morte!" rispose deluso mentre Blaise sorrideva, gli occhi brillanti.

"Come mai Potter non è con voi? Non avrà da studiare con la mezzosangue!" chiese sprezzante.

"No, vuole fare una passeggiata nel parco e poi andare a dormire" lasciò cadere distrattamente Blaise.

Questa volta furono gli occhi di Draco a brillare ferini.

"Ron..tu..tu.." provò a dire Hermione, troppo furiosa per parlare.

"Hermione, tutto bene?" chiese Harry.

Neville guardava da uno all’altro senza capire perché all’improvviso Hermione fosse così tesa e nervosa.

"Oh Harry, stai zitto! Ma siete impazziti? Quello è un Serpeverde, ve lo siete dimenticato? Dirgli dove vai, cosa fai Harry..e tu Ron dirgli che studierete assieme dopo cena, forse con Malfoy, soli..tu che non studi neanche se ti minaccio con la bacchetta..siete disposti a fidarvi a tal punto di quel ragazzo?".

"Hermione, posso chiederti perché mal sopporti Blaise?" chiese diretto Ron, appoggiandole una mano sulla mano, cercando di rassicurarla con il suo calore, ma lei gliela scacciò infastidita.

"Blaise, Blaise, Blaise..sino a ieri era Zabini, uno degli stupidi leccapiedi di Malfoy..oggi invece è il simpatico, intelligente e sincero Blaise..ma non vi rendete conto che è tutto troppo strano? Troppo repentino?" sibilò rabbiosa.

"Sei preoccupata per noi? O c’è sotto dell’altro? Non capisco Hermione, tu per prima dovresti sapere quanto le apparenze possano ingannare e dovresti essere felice di sapere che anche tra i Serpeverde ci sono persone che valgono..perché invece tutta questa animosità verso Blaise?" chiese Harry preoccupato.

Ron la guardò con attenzione, aspettandosi di vederla ribattere con voce sicura di essere solo preoccupata per loro. Quando il silenzio si prolungò strinse i pugni e continuò ad attendere.

"Io credo sia preoccupata seriamente per voi ragazzi e anche..bhè preoccupata per se stessa..e per me..insomma per il nostro gruppo.." disse piano Neville arrossendo.

"Che vuoi dire?" chiese Ron.

"Siamo preoccupati che questa nuova amicizia che sembra tanto piacervi, vi porti lontano da noi..o che porti questo nuovo arrivato tra di noi..siamo credo un po’..ecco..gelosi di voi..del vostro affetto sinora sempre sicuro, mai messo seriamente in discussione.." finì timidamente.

"E’ vero Hermione? E’ questo che ti preoccupa?" gli chiese seriamente Ron.

La ragazza abbassò il capo, senza rispondere. Ron con l’indice le sollevò il mento e la guardò negli occhi, poi le sorrise quando lentamente annuì.

"Oh Hermione che sciocchina..ma certo che non ci allontaneremo..io e Harry vi vogliamo bene..soprattutto io a te, non so se mi spiego.." la prese in giro, poi la abbracciò e le baciò piano le guance, il naso e le labbra sino a sentire sulla bocca il suo sorriso imbarazzato.

Harry annuì a Neville, rassicurandolo che le parole di Ron erano vere e sincere.

"Ci piacerebbe che accettaste Blaise per quello che è..se vi fa piacere..non siamo amici, non quanto pensate voi, ma siamo decisi a dargli una possibilità..sarebbe bello se fosse davvero la persona che sembra..in fin dei conti, anche i Grifondoro possono sbagliare a giudicare!" dichiarò leggero Harry.

"Io..non so..ma non mi fido di lui..forse vi sembrerò sciocca ma sento che è in cerca..".

"In cerca? Di cosa, Hermione?" chiese Ron curioso.

"In cerca di..qualcosa..non lo so..è solo una sensazione a pelle!" sussurrò stringendosi al braccio del ragazzo.

"Br..Hermione, mi spiace dirtelo ma sembri tanto la Cooman!" sorrise Harry e dopo un minuto di silenzio tutti risero rilassati al pensiero di Hermione con lo sguardo vago che bisbigliava strane profezie.

La tensione svanì lentamente e il pasto procedette tranquillo. Harry però si sentiva osservato, esaminato, quasi sezionato. Sentiva uno sguardo attento su di sé, partecipe di ogni suo gesto, di ogni colore che i suoi occhi vedevano e di ogni sapore che lieve gli accarezzava il palato. Sentì una stretta nello stomaco, come un piccolo nodo che si faceva poco alla volta più grande, e ancora più grande, sino a chiudergli lo stomaco in una morsa dolce ma inerrestabile.Sapeva, senza bisogno di voltarsi, da quali occhi nasceva quello sguardo: più scuri della notte e brillanti come milioni di stelle, un cielo nero di tempesta visto attraverso un vetro sottile ma sempre presente e freddo, così freddo, eppure che solo a posarci sopra una mano diventava caldo. La cena era ormai alla fine, gli elfi domestici stavano servendo il dessert, una morbida crema alla catalana profumata di vaniglia. Vi immerse il cucchiaino leccandosi piano le labbra, già pregustandone il sapore dolce e speziato, intenso. Sollevò il cucchiaino alle labbra e gli occhi, quasi senza volerlo, incontrarono quelli di colui che stava turbando la sua anima: Piton. Al tavolo degli insegnanti si chiacchierava gustando il dolce e bevendo da coppe in vetro smerigliato, solo Piton silenzioso non aveva neanche assaggiato il dolce e scaldava con le mani intorno al bicchiere un liquido che Harry, ci avrebbe scommesso, era cognac. Riusciva a immaginarlo, con gli occhi della mente, a scrutare serio, in piedi, il panorama dalla sua finestra istoriata, nei suoi abiti lunghi e scuri, con in mano un bicchiere panciuto della preziosa bevanda. Gli sarebbe piaciuto poterne sentire l’inebriante profumo mischiato a quello della stanza nei sotterranei e dell’odore dei libri. Lo guardava da sopra il bordo del bicchiere mentre ne assaporava un sorso, piano, delicatamente. Harry desiderò nel profondo essere una goccia di quel liquido ambrato per poter sfiorare quelle labbra incredibilmente sensuali. Shockato spalancò gli occhi a quel pensiero e di riflesso vide quelli del professore stringersi in una muta domanda o forse in un rimprovero. Si maledì per essere così sciocco da continuare ad illudersi di poter far breccia nell’anima di Piton che aveva dettagliatamente ammesso di odiarlo oggi come il primo giorno ma ricordò anche le parole di Blaise e volle crederci con tutto se stesso.

"Harry, non guardare le cose così in negativo..voglio dire, il fatto che non faccia che riprenderti e controllarti vuol comunque dire che non distolglie molto a lungo lo sguardo da te, giusto? E a volte le persone manifestano il proprio interesse nella maniera inversa..guarda Draco, per esempio! Piton è un uomo molto complesso e sicuramente molto difficile da avvicinare e conoscere, ma tu sei il bambino sopravvissuto, non trovi che questa sfida sia molto più interessante e divertente di combattere con i soliti Mangiamorte?" gli aveva detto sorridendo e posandogli una mano sulle spalle confortante e per la prima volta sentirsi ricordare chi era non era stato un pensiero sgradevole.

"E prima mi è sembrato che sfiorasse il tuo banco con le dita..non so se per maledirti o irretirti, ma è un inizio no?" aveva concluso Blaise ammiccando furbamente.

Respirò a fondo e immerse le proprie iridi smeraldo in quell sguardo oscuro che non si allontanò, ma sorpreso si lasciò guardare. Harry si chiese come potesse tenerlo avvinto a sé, fargli desiderare di essere più vicino e ancora di più. Maliziosamente si avvicinò il cucchiaino di crema alle labbra e lasciò che la punta della lingua lo lambisse. Vide gli occhi di Piton stringersi ancora e le dita serrarsi con forza intorno al fragile bicchiere. Aprì appena le labbra e vi fece scivolare la crema, la assaporò estatico, ad occhi socchiusi, muovendo lentamente la bocca, sottilmente eccitato dal vedere gli occhi onice seguire ogni suo gesto. Si leccò il labbro inferiore, succhiandolo piano. Abbassò velocemente lo sguardo e sorrise divertito quando si accorse che Piton, troppo occupato ad osservarlo, non si era accorto del professor Vitiuos che lo chiamava e quando era stato sfiorato dalle piccole mani che richiedevano attenzione si era voltato sorpreso.

"Stai giocando pesante, compagno! Scommetto che darà la colpa a te della sua disattenzione!" gli sorrise Ron bisbigliando.

"Questo è solo l’inizio..da adesso in poi ho intenzione di fare sul serio e ribattere colpo su colpo!" promise arrossendo e riprendendo a mangiare con gusto il resto della crema.

Ringraziamenti & Commenti

Finalmente! Questo chapter vede la luce in una uggiosa giornata di novembre..con almeno 4-5 giorni di ritardo! Perdonatemi l’attesa ma sto vivendo davvero un periodo da incubo sul lavoro che non mi lascia spazio per nient’altro! Però sono molto soddisfatta del risultato! Ora che le situazioni iniziano a farsi complicate i rapporti tra i personaggi e i loro caratteri sono piuttosto definiti. Il prossimo capitolo mi impegnerà il week-end perché sarà abbastanza importante quindi non so se riuscirò a postarlo lunedì ^_^ ma farò del mio meglio, lo prometto! Grazie a tutti/e perché siete voi a farmi sentire di realizzare qualcosa di bello con la mia fantasia! In particolare kiu [le situazioni sono ancora ambigue ma iniziano a prendere forma, né?], vale e s24 [il banco non era di Blaise, *me chiede perdono* ma non è Piton il suo ideale!], Morgan Snape [più intelligente? Hai fatto un’analisi molto dettagliata quindi credo tu lo sia già ^_^ e direi che sei anche molto vicina a raggiungere una perfezione assoluta sulle tue congetture..ma non tutte!], Rowan_MayFair [ho risposto alla tua domanda..il banco era di Harry..e sento già il coro di ‘ovviamente!’ in sottofondo!], Darkness [Blaise mi piace da morire e anche tutti gli altri personaggi..stanno nascendo e crescendo in un modo che mi piace moltissimo!], lux [qualcosa si chiarisce ma tutto prende una piega che non ti sarà piaciuta molto..io invece adoro pensare ad Harry che tenterà di sedurre Piton!], Sanzina [che magnifico commento quello scorso..che soddisfazione..Sev dice che devo smetterla di sorridere quando leggo i tuoi commenti ma proprio non ci riesco..duqnue..Blaise se vuoi te lo presto, quando non c’è Lucius ovviamente altrimenti non credo riuscirebbe a tornare a casa ^_^ Hermione più che delusa mi ha fatto tenerezza, sembra forte ma secondo me ha un’indole anche molto insicura, non credi? Ho apprezzato le immagini, appena posso rispondo..quelle in stile manga sono le mie preferite!], sensualfairy [uffa..scappiamo per favore! Un’altra riunione e giuro che mi trasformo in Taz e distruggo tutto! Ti piace Blaise?], Kira83 [no..cosa posso fare? Come farti uscire dal blocco? Ti porto un thè alla menta per schiarirti le idee? Un ciambellone al cioccolato fatto in casa dalle mie manine sante? A parte i giochi spero ti passi in fretta perché la tua fict mi manca tanto!], VENDA [sono d’accordo con te Sev è stupendo e se fossi ad Hogwarts..ah, lasciamo stare o dovrò mettere il bollino rosso! L’aggiornamento arriva in ritardo ma spero ti piaccia!], Clover [piaciuto il modo in cui Draco e Hermione hanno reagito?], moccy^^ [niente soap-opera non preoccuparti, le situazioni si chiariranno con il tempo!] e Cioccorana [splendido Lucca Comics anch’io voglio le divise di Hogwarts! Ron lo sto caratterizzando in vista di un futuro..rocambolesco!]. Sono contenta continui a piacervi! See you Soon!

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Capitolo 12
*** L'Ultima Notte prima della Luna Piena ***


Il Vento tra i Salici - 12. L'Ultima Notte prima della Luna Piena

  1. L’Ultima Notte prima della Luna Piena

Harry respirò a fondo l’aria fresca e frizzante della sera. Il cielo, di un violetto vellutato in cui un pallido spicchio di luna risaltava perlaceo, era limpido e sereno. L’erba attutiva i suoi passi lenti mentre con l’occhio della mente rivedeva Piton guardarlo assaporare la crema. Quegli occhi neri gli erano penetrati sotto la pelle, nel sangue, gli avevano estasiato ed eccitato l’anima. Aveva per la prima volta percepito la passione vibrare follemente nel suo corpo, e sfrontatamente far vibrare qualcosa nella profonda oscurità del professore. Forse era vero, Piton lo odiava, ma non abbastanza da distogliere con arroganza lo sguardo da lui come se non fosse altro che il nulla. Sorrise chiudendo gli occhi, era vicino al lago e si lasciò cullare dal rumore dell’acqua appena mossa dal vento. Si voltò spaventato quando un sasso colpì la superficie dell’acqua e affondò pesantemente.

"Potter, tutto solo a quest’ora della notte e così lontano dal castello? Gli anni non ti hanno insegnato che i guai, se li cerchi, ti troveranno?" sibilò freddamente Malfoy.

"Che cosa vuoi Malfoy?" rispose calmo mentre sentiva il calore dei suoi pensieri e dei ricordi svanire e la tensione appropiarsi del suo essere.

"Te, Potter!" rispose conciso e rapido come un bisturi in mano ad un assassino, senza calore né vitalità.

"Perché?" chiese semplicemente Harry, la voce tesa quanto il suo corpo.

"Perché no? Sei bello, sei potente, sei indomabile..perché non dovrei volerti? Inoltre ho dei conti da regolare con te, non sono una persona che dimentica, Potter!" gli disse avvicinandosi al moretto.

Per qualche minuto rimasero in silenzio a guardare il lago, l’uno accanto all’altro, 2 figure riflesse nel lago che sembravano stagliarsi anche nel cielo. Il vento giocava con i riccioli dispettosi di Harry e con le pallide ciocche di Draco. Entrambi respirarono a fondo quella sferzata di energia indifferenti alle dita di vento che si infiltravano sotto i loro vestiti leggeri.

"E’ la prima volta che discutiamo civilmente e su che razza di argomento poi..tutti resterebbero stupiti!" sussurrò infine Harry, sorridendo appena.

"Non ho voglia di scherzare, Potter..io sono qui, tu sei qui..siamo soli..non quel pezzente e quella mezzosangue tra i piedi, non i tuoi prodi Grifondoro a proteggerti..non hai paura, Potter?" gli chiese insinuante.

"Potrei dire la stessa cosa di te, Malfoy..non hai nessuno a difenderti da me adesso, non i tuoi stupidi gorilla né la tua sleale casa Serpeverde..".

"Perché mai dovrei difendermi da te, Potter?" chiese sarcastico.

"Perché se fai anche solo un gesto equivoco come quello che hai fatto l’altro giorno sulle scale questa volta ti schianto Malfoy, senza se e senza ma!" rispose Harry con voce incolore, tranquilla.

"Perché Potter, vuoi essere tu quello che prende l’iniziativa? Ti ho rubato la scena?" rise maligno Draco per nulla intimorito dalla minaccia del moretto.

"Perché non mi interessa cosa desideri da me, Malfoy! Anzi, per essere precisi non mi interessa nulla di te! Pensi di riuscire a capire una cosa così semplice con la tua acuta intelligenza o non sono stato abbastanza chiaro?" chiese voltandosi a guardarlo con occhi gelidi e sinceri.

Draco capì che il tempo delle schermaglie era finito e sentì un brivido freddo scorrergli lungo la schiena mentre affondava gli occhi color ghiaccio in quell’infinito verde sicuro e limpido.

"Sulle scale sembravi molto più malleabile.. aver conosciuto meglio Blaise ti da tanta sicurezza?".

"In un certo senso è così!" sorrise segretamente e quel sorriso irritò profondamente il biondino.

"Non puoi averlo Potter..non l’avrei comunque permesso ma a facilitare il mio compito è proprio Blaise..è perso dietro qualcuno che non lo ricambia, ci crederesti? Siamo 3 dei più ambiti ragazzi della scuola e ognuno di noi desidera qualcuno che a sua volta desidera qualcun altro..ironico, non trovi?".

"Malfoy, non sei il centro del mondo..le persone vivono, scelgono e provano emozioni anche senza il tuo permesso quindi smetti di darti tutte quelle arie..tu non desideri me, vuoi solo prenderti una rivincita!".

"E dove sta la differenza? Il desiderio è sopraffazione, non lo sapevi, Potter?" e così dicendo si avvicinò di un passo e di un altro, gli afferrò il polso e gli girò il braccio dietro le spalle.

Un gemito di dolore sfiorò le labbra di Harry che si ritrovò il braccio intrappolato tra la sua schiena e il torace di Draco. Con un movimento fluido estrasse con l’altra mano la bacchetta e la puntò alla gola del ragazzo dietro di lui.

"Lasciami Malfoy!".

"Potter abbassa la tua bacchetta..tu non lo faresti mai ma io non esiterei un attimo a schiantarti e poi farti risvegliare incatenato al muro di una prigione..la mia! E lì mi divertirei come voglio, con o senza la tua collaborazione..anzi potrebbe essere molto più divertente se mi resisti perché in fondo tu mi desideri!" gli sibilò all’orecchio accarezzandogli la guancia con la punta della propria bacchetta.

"Mai!" gemette Harry.

"Adesso, basta!".

Entrambi, senza perdere la propria posizione, si voltarono e videro tra le ombre Piton, pallido e con gli occhi stretti, severo e altissimo nel suo abito nero e con il lungo mantello con cui giocava il vento.

"Potter, Malfoy, una piacevole serata per fare una passeggiata ma vorrei mi spiaegaste cosa fanno 2 studenti fuori dal castello a quest’ora" disse calmo.

Lentamente i 2 giovani abbassarono le rispettive bacchette e si sciolsero da quell’assurdo abbraccio rabbioso.

"Professore.." iniziò Harry ma l’uomo sollevò un mano imperativo e il giovane si morse piano la lingua per restare in silenzio.

"La domanda era retorica signor Potter, la sua acuta intelligenza non riesce a comprenderlo? Inoltre vedo che i suoi modi stanno peggiorando, arrivare a minacciare un altro studente le fa oltrepassare la misura, tolgo 20 punti a Grifondoro e domani lei sarà in punizione con me, dopo cena, e mi creda, non saranno 3 ore piacevoli! Signor Malfoy, tutto bene?" chiese poi.

"Sì professore, niente di preoccupante" ghignò Draco.

"Bene, allora può andare mentre lei signor Potter resti fermo dov’è!" sibilò Piton che freddamente attese che Draco si allontanasse.

"Buonasera professor Piton..buona serata anche a te Potter!" ghignò muovendo pochi passi lenti.

"Malfoy! C’è differenza tra desiderio e sopraffazione..se non la conosci non è cosa che mi riguardi ma adesso che sono sicuro di voler combattere per la persona che desidero davvero farai meglio a non incrociare troppo spesso il mio cammino con queste intenzioni assurde, chiaro?" bisbigliò tranquillo Harry quando Draco gli passò avanti, nascondendolo per un attimo allo sguardo di Piton.

Il biondino sbuffò ma non rispose, si sistemò i capelli all’indietro e si incamminò verso il castello. Quando fu lontano Harry respirò a fondo e alzò lo sguardo a fissare negli occhi Piton, braccia incrociate sul petto e sguardo tagliente.

"Tutto nella norma, insomma!" bisbigliò Harry.

"Di cosa sta parlando, signor Potter?" chiese inarcando un sopracciglio l’uomo, Harry scosse piano la testa senza rispondere.

"Sono sorpreso, davvero sorpreso..nonostante gli avvertimenti lei continua a cacciarsi nei guai, signor Potter..crede che tutti siano felici di doverla aiutare sempre a tirarsi fuori dalle situazioni più impensate? Cosa ci faceva qui fuori da solo con Malfoy?" chiese bruscamente.

Harry lo guardò intensamente mentre un sorriso segreto appena gli disegnava le labbra.

"Ero venuto fuori ad aspettarla, avevo bisogno di schiarirmi le idee e non potevo certo immaginare che Malfoy mi stesse seguendo!" rispose calmo.

"Lei non deve immaginare nulla, signor Potter, solo fare attenzione e stare all’erta..si è fatto cogliere alla sprovvista ben 2 volte questa sera, da Malfoy e da me..con questo spirito vuole affrontare i Mangiamorte e Voldemort? E pensa di riuscire a batterli?" sibilò incattivito.

"C’è ancora tempo.." provò a dire irritato.

"Non abbastanza!" lo interruppe Piton.

"E non ho iniziato io con..".

"Non ha nessuna importanza chi ha iniziato quella stupida lite, non sia infantile..sembra proprio che lei non si renda conto, per incapacità intellittive o per semplice ingenuità non saprei dirlo, del filo sottile che separa vittoria e sconfitta, vita e morte..su quel filo sottile si cammina in equilibrio precario, un equilibrio fatto di particolari non trascurabili..particolari di cui Malfoy fa parte, come abbiamo già avuto modo di discutere! Ma lei sembra non riuscire a imparare dagli errori commessi! E sembra che non riesca a farlo neanche io, per sfortuna mia e volere di Silente!" sibilò socchiudendo gli occhi.

Harry strinse le labbra e rimase in silenzio. Il leggero sciabordio dell’acqua e il lieve vento furono gli unici testimoni di uno scambio d’occhiate furenti che sembrarono incendiare l’aria.

"Come mai è così infastidito dalla mia lite con Malfoy, professore?" chiese fermamente, negli occhi una scintilla maliziosa ardeva quanto la fiamma della rabbia.

"Io non sono minimamente infastidito, sia chiaro, ma stanco, maledettamente stanco di dover essere il suo baby-sitter!" sibilò.

"Sarà la centesima volta che ripete questo ritornello, lo fa per convincersi che sia solo per quello che mi controlla? Se non sbaglio Silente non le ha mai chiesto di vegliare anche sulla mia vita privata..ciò che faccio o non faccio, con Malfoy o con chiunque altro, non sono affari suoi..o questo interesse ha qualcosa a che fare con la cena di stasera?" chiese insinuante, avvicinandosi di un passo con un bel sorriso sensuale sulle labbra.

Piton si irrigidì e, ad Harry, sembrò arrossire appena ma il suo sguardo rimase di ghiaccio.

"Cosa vorrebbe insinuare? E non comprendo a cosa si riferisca questa sua insinuazione..o, forse sta parlando di quella disgustosa scenetta che ha architettato mentre mangiava il dessert?!" sibilò arrogante.

"Credevo l’avesse apprezzata! Se così non è credo proprio lei sia bravissimo a recitare perché mi ha ingannato in pieno!" rise ironico Harry facendo un altro passo avanti, felino.

"Non ho idea di cosa stia blaterando, signor Potter! E adesso se ha finito di vedere luci dove non ce ne sono, proporrei di andare alla casetta nel bosco!" grugnì Piton voltandosi e facendo un passo verso la foresta.

"Davvero non sa di cosa sto parlando? Credo allora sia doveroso ricordarglielo.." sussurrò Harry all’orecchio di Piton che si chiese con quale veloce passo felpato si fosse avvicinato alle sue spalle.

"La smetta di dire sciocchezze.." sibilò voltandosi di scatto e sfiorando con il proprio corpo quello del giovane che non si ritrasse e sorrise.

"La crema catalana era così dolce..l’eccitante sapore della canella e il sentore fantasioso della vaniglia..sembrava sciogliersi tra le labbra, sulla lingua..così tiepida, così morbida.." sussurrò alzando il volto verso quello in ombra del professore e immergendosi nelle iridi nere, intense.

Harry pronunciò ogni parola come riassaporando quella crema, muovendo piano e morbidamente le labbra, seguendone il contono con la punta dellla lingua, senza mai interrompere il contatto con quegli occhi conturbanti. Piton rimase in silenzio, sovrastando con la sua altezza Harry, osservandolo intento.

"La guardavo sorreggere la coppa con le dita affusolate strette..immaginavo di sentire il sapore del cognac bagnarmi e labbra e mischiarsi a quello più dolce della crema.." sospirò.

"Come fa a sapere che quel che stavo bevendo era cognac?" chiese curioso e tranquillo Piton.

"Oh..l’ho immaginato..cognac invecchiato, dal sapore unico e classico, dal colore caldo e dal profumo intenso..le si addice..ho immaginato di guardarla bere in piedi davanti la sua finestra, di respirare l’odore del suo laboratorio e dei libri antichi.." sussurrò Harry sognante.

Sorpreso vide le labbra di Piton, all’altezza dei suoi occhi, curvarsi in un ghigno sensuale e così simile ad un sorriso che gli fece palpitare impazzito il cuore nel petto.

"E cos’altro ha immaginato, signor Potter? Mi sembrava di averle detto che non ha il dirittto di fantasticare su di me..invece lei sembra stia addirittura tentando di sedurmi!" disse con voce profonda.

"E ci sto riuscendo, professore?" chiese in un sussurro lieve Harry, gli occhi luminosi e un sorriso malizioso e speranzoso sulle labbra.

"Neanche in un milione di anni!" gli sibilò.

Harry ammutolito vide accendersi una luce ironica nello sconfinato spazio degli occhi di Piton, fece un altro passo avanti e sentì il proprio torace alzarsi in un respiro accarezzato da quello dell’uomo.

"Lei è crudele!" disse sicuro fissandogli le labbra, incerto se azzardarsi a sfiorarle con le proprie, ammirato, eccitato, quasi stordito dalla conturbante presenza di Piton.

"E’ vero, lo sono..quindi signor Potter mi chiedo cosa di me sembra aver tanto colpito la sua fantasia!".

Il respiro di Piton intossicò definitivamente i sensi già infiammati del moretto che sentì franare le sue incertezze, si avvicinò lentamente, millemetro dopo millimetro, sino a che le loro labbra non furono ad un soffio di distanza, un soffio di vento freddo tra le loro bocche ardenti.

"Professore.." implorò Harry, lo sguardo liquido.

Piton trasse un profondo respiro.

"Sto perdendo contro il Destino..ma sono solo un uomo!" sussurrò sulle labbra arse di desiderio di Harry, poi abbassò impercettibilmente la testa e un calore intenso come il sole si sprigionò tra loro.

"Harry, Severus..".

Una voce lontana nella foresta, la voce di Remus, indicava che l’uomo si stava avvicinando, sempre più. Piton si allontonò di scatto, pallido e teso, gli occhi puntati sulle labbra appena socchiuse e umide del ragazzo. Strinse le proprie in una linea sottile, quasi disgustata. Harry sentì tremare dietro le palpebre la diga che sempre tratteneva le sue lacrime.

"Professore.." sospirò alzando una mano a prendergli un lembo del mantello ma l’uomo si allontanò ancora, fermamente.

"Eccovi allora, qualche problema? Non vi ho visto arrivare, siete in incredibile ritardo, così mi sono preoccupato!" esclamò sollevato Remus guardandoli dal ciglio della foresta, restando in ombra.

Il silenzio teso tra i 2 insospettì il mannaro che li scrutò con attenzione ma gli occhi di Severus erano in ombra e Harry gli dava le spalle.

"Visto che Lupin è qui non vedo perché dovrei perdere altro tempo per scortarla nella foresta, ci rivedremo qui al ritorno, puntuale, signor Potter!" disse soltanto Piton prima di voltarsi e andarsene, il passo lungo e veloce.

"Harry tutto bene?" chiese Remus avvicinandosi e posandogli una mano sulla spalla.

Il ragazzo si voltò piano, la testa bassa, le spalle curve.

"Oh Remus..io..io..adesso..noi..volevo così tanto che succedesse.." mormorò reprimendo un singhiozzo.

Remus lo strinse al suo petto preoccupato, si guardò intorno chiedendosi cosa potesse essere successo.

"Andiamo Harry, stai tranquillo, andrà tutto bene..andiamo verso casa e mi racconterai tutto davanti ad una buona tazza di tisana, d’acordo?".

Lo sentì annuire reprimendo un altro singhiozzo. Maledisse Piton e qualunque cosa avesse fatto per ridurre il suo protetto così, sentendo una stretta al petto ricordando l’ultima volta che l’aveva visto così confuso, disorientato e sull’orlo dell’abisso, al funerale di Sirius.

Ringraziamenti & Commenti

Leggermente in ritardo..però credo questo capitolo valga la pena, non credete? Fatemi sapere cosa ne pensate..purtroppo sono molto di corsa [causa sempre il lavoro] quindi ho dovuto decidere se aggiornare o attendere per rispondere ai commenti [sempre tantissimi grazie] e ho deciso di rispondere brevemente ma postare lo stesso..spero non vi dispiaccia..ringrazio Morgan Snape [desiderio esaudito! Tante congetture e tante domande..è ancora presto per capire come andrà la storia che riserverà qualche sorpresa..spero ti piaccia questo chap!], kiu e s24 [Ron, Blaise, hermione e Neville non erano rpesenti ma torneranno presto!], vale [come ti capisco..se Sev guardasse me così mi scioglierei..e se potessi sfiorare le sue labbra..umh!], Lori [non preoccuparti sapere chetrovi interessante la storia nonostante i possibili pairing non siano di tuo gradimento è un complimento bellissimo!], KIRA83 [finalmente il sogno si avvera, hai aggiornato ed è sempre bellissimo! Draco inizia a capire che non è lui il centro delle attenzioni di Harry!], Lux [sarai disgustata ^_^ però alla fine sadicamente soddisfatta immagino..povero Harry!], Dany [Bentornata! Non preoccuparti del ritardo, leggerti con tutte le cose che hai da fare è sempre una graditissima sorpresa! Un saluto speciale per la tua bimba e spero ti sia piaciuto anche questo chap!], MrsScarlett90 [trovi Ron così male? A me piace questo personaggio scanzonato e sensibile, però condivido il fatto che Blaise sia più affascinante e misterioso!], Rowan_MayFair [l’indirizzo di Harry è sicuramente preso oramai ^_^ ma qualche sorpresa è all’angolo di svolta!], sensualfairy [Harrye Sev mi piacciono troppo in questo chap ma anche Draco fa la sua splendida figura!], Peter Pan [la crema catalana è buonissima ^_^ !], Darkness [sembra che le simpatie vadano tutte a Blaise, eprsonagio super popolare!], Sanzina [Lucius è venuto a vendicarsi per la promessa di prestarti Blaise..meno male che il cagnaccio in giardino ha abbaiato furioso e Sev si è svegliato o adesso avresti per cena spezzatino di Arc en Ciel..!], Hepona [bentornata e sono contenta ti piaccia!], Summer9 [allora, adesso cosa pensi? Sev sembrerebbe molto attratto ma qualcosa semra bloccarlo..cosa?], VENDA [curiosità soddisfatta, almeno un po?] e moccy^^ [Sev come ti sembra in questoc apitolo?].

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Capitolo 13
*** Confidenze Notturne ***


Il Vento tra i Salici - 13. Confidenze Notturne

  1. Confidenze Notturne

Nel castello Ron, dopo aver salutato e tranquillizzato Hermione, cosa che richiese molto più tempo del previsto, si precipitò in biblioteca. Arrivò con il respiro corto e il codino disfatto. Morbide ciocche di fuoco gli sfioravano il volto, con un gesto cercò di sistemarsele dietro le orecchie. Blaise sorrise e spostò la sedia accanto a lui facendogli cenno di sedersi. Libri e pergamene erano ordinatamente sistemati sul tavolo, Blaise aveva già iniziato a scrivere qualcosa.

"Sei così..bhè..efficiente!" esordì Ron sedendosi divertito.

"Eri in ritardo..ho quasi creduto..che non saresti venuto.." sussurrò piano Blaise, gli occhi sulla pergamena che aveva davanti.

Ron rimase sorpreso dall’aria triste del volto in ombra del ragazzo.

"Perché non sarei dovuto venire?" gli chiese gioviale.

"Bhè..sono un Serpeverde..anche se ammetto che non lo sembro di certo..avresti potuto pensare che fosse..non so, pericoloso..incontrarmi da solo..soprattutto se non fossi stato solo..".

"Blaise, che stai borbottando? Perchè dovrei pensare che volessi tendermi..che so..un agguato?".

"Perché quelli della tua casa, potrei scommetterci, lo pensano tutti!" mormorò imbronciato, un sorriso adorabile e triste sulle labbra.

"Io non sono la mia casa..e tu non sei la tua..scommetto che anche i Serpeverde avranno avuto qualcosa da dire sapendo che avremmo studiato assieme ma sembra che siamo entrambi qui, giusto?".

"Giusto!" sorrise alzando il volto Blaise, i lineamenti delicati distesi, gli occhi brillanti.

"Dunque..ti premetto che dovrai avere molta pazienza..soprattutto in pozioni sono una testa di legno!" si prese in giro Ron per alleggerire l’atmosfera.

"No, sarà una passeggiata..sono un ottimo maestro, vedrai!" lo rassicurò Blaise con brio.

Prese a spiegargli in modo semplice e particolareggiato, ricco di esempi, con voce calma e calda, la base della pozione, l’uso che ne era stato fatto nel tempo, le tecniche di preparazione e le alterazioni. Ron, affascinato, vide snodarsi di fronte a lui una storia appassionante come un romanzo, raccontata in modo lineare eppure ricco di misteri. Si ritrovò quasi senza rendersene conto a fare domande incuriosito, fare supposizioni, scrivere appunti. Sentirono la pendola della biblioteca suonare le 23 e sorpresi si stiracchiarono sulle sedie. Ron osservò stupefatto la pergamena fittamente scritta di fronte a sé, poi sollevò le luminose iridi sorprese verso Blaise.

"Incredibile!" mormorò soltanto.

"Allora, signor Weasley, come ha trovato queste 2 ore di Pozioni?".

"Professor Zabini, la ringrazio di cuore..non solo ho completato la ricerca storica sull’uso della pozione Svela-Sogni ma sto iniziando a ricredermi su questa materia..non è affatto noiosa!" disse il rosso compito.

"A pensarci bene..credo che noiosa lo sia lo stesso..è il narratore che non la rende tale!" si complimentò infine, ricordando pensieroso l’insofferenza che puntuale lo coglieva durante le lezioni di Piton.

Blaise rimase colpito da quel commento fatto a voce bassa e lo guardò intensamente, come a sincerarsi che stesse dicendo la verità.

"Lo pensi davvero?".

Ribeca: Strumento Musicale tipico dei Trovatori e dei Menestrelli"Certo! Non vorrai dirmi che non sei consapevole del fatto che la tua voce, il modo in cui racconti le cose, addirittura le pause che fai al momento giusto..insomma tutto di te trattiene l’attenzione..hai la straordinaria abilità di rievocare il fascino antico di una trama sottile come facevano i menestrelli medievali..e adesso che ci penso non ti vedrei neanche male in un abito dai colori sgargianti, con tanti campanellini, un buffo cappello e la ribeca in mano!" esclamò divertito Ron, alzandosi dalla sedia fece un piccolo salto e si inchinò a braccia spiegate verso Blaise ed un immaginario pubblico.

GiullariL’altro giovane scoppiò a ridere, quasi senza respiro, balbettando a Ron il motivo di tanta ilarità.

"Mi sono immaginato..di fronte a Piton allibito e alla mia casa inorridita..a raccontare la nostra ricerca vestito da giullare con te e Harry accanto a giocare con i coltelli e sputare fuoco come saltinbanchi..".

Scoppiarono in una nuova sincera risata e si guardarono complici, Blaise con le braccia incrociate sul tavolo e la testa posata sopra.

"Immagino ti sarai chiesto perché ho il così forte desiderio di avvicinarmi a te e Harry.." esordì all’improvviso con un sorriso tranquillo.

Ron annuì deciso.

"Sai..quando ero piccolo vivevo in una grande casa che ancora si erge sulla stessa collina solitaria..non avevamo vicini né mi era permesso di frequentare bambini della mia età..così ogni momento in cui riuscivo a sfuggire al precettore privato con cui studiavo, correvo a nascondermi nel parco che circondava la villa per giocare con i miei amici immaginari..donavo la mia voce ad ogni personaggio e inventavo favole ed avventure e mondi sempre nuovi..crescendo avevo però sempre meno tempo e meno nascondigli nel parco, venivo ricondotto a casa sempre più in fretta ed ero sempre più solo e chiuso..mio padre voleva che smettessi di fantasticare per prepararmi a diventare il suo erede, colui che avrebbe gestito la sua fortuna, lo avrebbe reso orgoglioso e avrebbe tenuto alta la gloria della famiglia.." sbuffò scuotendo il capo, un sorriso tirato sulle labbra.

"Mi rimproverava spesso perché secondo lui avevo modi troppo cortesi e sognavo cose diverse dal denaro e dal potere..così a casa smisi di parlare quasi del tutto e piano piano divenne un’abitudine, così smisi di parlare anche quando ero a scuola..in compenso iniziai a scrivere tutto ciò che la mia introversione non mi permetteva di esprimere..spero vorrai credermi se ammetto di aver invidiato per anni il rapporto che c’era invece tra te e Harry..così aperto e sincero, scanzonato e affettuoso..e lo bramavo..non c’è da stupirsi quindi se quando ne ho avuto la possibilità ho cercato di prenderla al volo, con tutto il mio coraggio..e per lo stesso motivo non ho intenzione di tradirvi o farvi del male, vorrei che riusciste a fidarvi di me la metà di quanto fate tra voi..vorrei poter camminare orgoglioso di essere vostro amico..è molto importante per me..è la prima volta che parlo così a lungo della mia infanzia e sono davvero felice di averlo fatto con te, Ron.." finì malinconico.

Ron capì che quel momento era delicato: mentre raccontava la voce di Blaise era tesa, a volte scattante, a volte blu di malinconia, a volte solo pacata ma lui aveva visto, nello specchio di quegli occhi profondi, tremare la sensibile anima di quel ragazzo solitario.

"Sai, anch’io sono felice che tu abbia preso il coraggio di mostrarti..e mi spiace averti trattato con freddezza all’inizio..forza dell’abitudine ai modi di Malfoy&Company..è bellissimo scoprire che invece sei diverso..se ti può far piacere, io sarei onorato di leggere qualcosa scritto da te..non sono un critico, ovviamente però..".

"Davvero vorresti leggere qualcosa di mio?" chiese Blaise, lo sguardo di un fanciullo la notte di Natale.

Ron annuì convinto.

"Come ho detto ne sarei onorato!" ripetè e fu felice di vedere il ragazzo abbandonare la malinconia e riaccendersi sul suo volto la solita espressione ironica.

"Sarà meglio andare!" mormorò Ron, felice che il tempo fosse volato così in fretta e nello stesso tempo preoccupato per Hermione che probabilmente si era già addormentata e domani gli avrebbe sicuramente posto milioni di domande.

Sistemarono i libri sulla scrivania, arrotolarono le pergamene e in silenzio si avviarono all’uscita della biblioteca.

"Allora buonanotte e grazie di tutto, Blaise! Ci vediamo domani a colazione!" lo salutò Ron al bivio illuminato dalle luci delle candele e fece un passo verso le scale che portavano alla torre.

"Ron?!" lo richiamò Blaise.

Il rosso si voltò e vide il ragazzo avvicinarsi con passo lieve e morbido, lo sguardo azzurro che splendeva alla luce delle fiammelle danzanti, un sorriso sensuale sulle labbra. Confuso non si mosse neanche quando Blaise, fermatosi di fronte a lui, sollevò piano la mano e gli accarezzò la guancia. Arrossì e sbattè le palpebre ripetendosi che lui non stava realmente pensando che quel ragazzo era estremamente affascinante.

"Eri macchiato d’inchiostro! A domani e grazie a te..di tutto!" gli sussurrò piano e con un ultimo sorriso si voltò e scese le scale che portavano ai sotterranei.

Ron si sfiorò il punto in cui le dita di Blaise lo avevano toccato.

"Sarà meglio che questo non lo racconti ad Hermione o potrebbe equivocare! Come se fosse possibile poi.." si prese in giro, poi tranquillo, le mani in tasca, si avviò verso i dormitori.

Nella foresta Harry camminava al fianco di Remus in un silenzio carico di malinconia, lo sguardo perso lontano nel buio frusciante delle foglie degli alberi. Il cielo sopra di loro si era oscurato, le nuvole coprivano la luna e il freddo della sera si faceva più pungente. Il tragitto sino alla casetta sembrò interminabile ed entrambi tirarono un sospiro di sollievo quando l’accogliente struttura iniziò a intravedersi tra gli alberi.

"Siediti Harry" lo esortò preoccupato Remus appena entrarono.

Accese un fuoco magico nel camino e si diresse in cucina a preparare la tisana. Quando tornò nel salottino vide Harry fermo a fissare le fiamme, le guance rosate dal calore del fuoco. Gli porse la tazza fumante e si sedette accanto a lui.

"Vuoi spiegarmi cosa è successo, Harry?" chiese apparentemente tranquillo.

Sorseggiando la tisana a cui aveva aggiunto una goccia di miele, attese che il ragazzo parlasse.

"Io..Piton..noi.." iniziò Harry prima di prendere un bel respiro profondo, strofinarsi le mani l’una contro l’altra e chiudere gli occhi.

"Sono attratto da Piton..lui mi piace..molto!" esclamò.

Remus bevve una lunga sorsata e attese di vedere gli smeraldi di Harry mostrarsi timorosi prima di annuire sorridendo.

"Lo immaginavo!" gli disse tranquillo.

"Lo immaginavi! Come? E..non ti fa un certo effetto?" gli chiese curioso.

"Sapere che ti piace un uomo o che questo sia Severus?" ridacchiò Remus guardando arrossire ancor di più il moretto.

"Rispondo alla tua prima domanda..da che sono arrivato ad Hogwarts non hai fatto che parlarmi di lui..Piton dice questo, Piton fa quest’altro..come potevo non accorgermi della tua attrazione se ogni volta che parli di lui ti animi e imbarazzi o arrabbi? Non sembrerà ma sono stato giovane anch’io!" sussurrò divertito ma Harry notò un’ombra sfrecciare veloce nei suoi occhi.

"E poi vi ho seguiti l’altra sera e vi ho sentiti litigare..non volevo spiarvi Harry, solo assicurarmi che Severus non se la prendesse con te per il ritardo e poi..ero inquieto!" concluse.

Harry arrossì imbarazzato mentre Remus, un sorriso sbarazzino sulle labbra, beveva un altro sorso di tisana.

"Rispondo alla tua seconda domanda..certo che mi fa effetto Harry sapere che ti piace davvero qualcuno! Sei cresciuto e non sempre le scelte del nostro cuore sono scelte facili..temo tu possa soffrire e vorrei proteggerti..ma se lui riesce a scaldarti dentro e tu credi fermamente nella tua passione chi sono io per contestarla? Non importa minimamente se sia una lei o un lui colui che ti accende di rosso le guance e innalza il tuo spirito alle stelle, riuscirò ad amarlo poiché tu lo ami e lo odierò comunque se ti farà del male!" concluse divertito, un ghigno feroce sulle labbra prima che tornassero a distendersi nel solito dolce sorriso.

"Grazie Remus, non sai quanto è importante per me! Hai detto che eri inquieto, l’altra sera, perché?".

"Conosco Severus..è un uomo incredibilmente freddo, razionale, distaccato..ha dovuto affrontare nella vita molte incredibili prove che lo hanno inasprito..oggi è fedele solo a Silente perché è stato l’unico a credere in lui, a dargli una seconda possibilità..eppure, in questi anni, ho già avuto modo di notare ch quando ci sei di mezzo tu, Harry, sembra perdere la testa..diventa maligno e sardonico, incredibilmente arrogante e ciarliero..insomma, parla troppo!" concluse sorridendo dolcemente.

"Remus..io..non voglio sapere nulla che non vuoi dirmi..di te, di mio padre..non mi riguarda e non voglio vedere nel tuo sguardo le ombre del passato..per me sei come un padre, un fratello, una guida e non mi interessa ciò che dice Piton..io so che tu sei la mia famiglia!" chiarì con forza e sincerità Harry.

"Ti ringrazio Harry..per avermi difeso l’altra sera dalle ipotesi incredibili di Severus e per le parole di stasera..mi riempiono il cuore di gioia..ma credo sia giunto il momento di svelarti uno dei più fidati segreti che ha unito noi Malandrini!" sorrise, posò con delicatezza la tazza e puntando i gomiti sulle ginocchia posò il mento sulle mani incrociate.

"Remus..".

"Sh, Harry, va tutto bene..ascolta! Sai che aver conosciuto tuo padre, Sirius e Lily ha cambiato la mia vita..sono stati i primi, e ultimi, veri grandi amici della mia vita solitaria..mi hanno sempre protetto, anche dalla mia stessa follia.." sospirò, fissando malinconico lo sguardo sulle fiamme danzanti.

Ringraziamenti & Commenti

Perdonooooooo! So di essere mostruosamente in ritardo [sempre colpa del mio lavoro ma anche di una buona dose di stress che ha richiesto un week-end di riposo quasi assoluto!] e che questo capitolo forse non è quello che molti di voi attendevano [l’inizio delle lezioni con Piton!] ma ho voluto riservare un po’ di spazio alle malinconiche confidenze di Blaise e alla dichiarazione di Harry che sempre più diventa consapevole della sua attrazione, tanto da ammetterla di fronte a Remus [un po’ come una presentazione in famiglia ^_^ ]. Il prossimo capitolo ovviamente sarà incentrato sul segreto che Remus custodisce ma vi saranno anche alcune sorprese! Ringrazio tutti/e coloro che leggono la mia storia, ma soprattutto chi mi commenta..vale [grazie dei complimenti, la frase ammetto che ha colpito anche me..il che è tutto dire dato che io so perché la pronuncia ^_^!], Morgan_Snape [i tuoi commenti mi piacciono moltissimo, sono contenta ti sia piaciuto il sito che purtroppo non aggiorno da tempo..spero tu non ti sia sdoppiata ancora ^_^ altrimenti dopo pretenderò 2 commenti, uno per ciascuna parte!], kiu [non uccidere Remus e ti prometto che avvenimenti moooltooo interessanti si leggeranno presto su queste pagine!], Chicca [trovo che Sev sia davvero sempre molto sensuale e vedrai poi cosa succederà!], Rowan_MayFair [voltafaccia di Rowan che pur di non lasciare Harry a Piton si allea con Draco..non è che niente niente anche tu sei stata smistata a Grifondoro per sbaglio? ^_^ Scherzo! Bentornata con la tua fict, meno male!], Lux [per Draco, Harry e gli altri ho in mente molte cose..sempre lieta che tu ci sia!], sara [la strada per la felicità è erta di ostacoli..e Harry è nato sicuramente sotto una cattiva stella ^_^ però in fondo gli voglio bene quindi..], MrsScarlett90 [Draco avrà delle sorprese..e sono felice ti piaccia Sev..io lo adoro in questa fict..bhè anche nelle altre veramente *Arc en Ciel arrosisce*! Quanto sei sicura che cederà così facilemente?], Sanzina [Sev si è voltato dall’altra parte quando sei..emh..saltata addosso a Lucius commentando che è un comportamento indecente il tuo..ah, vecchio bacchettone, devo ricordarti cosa abbiamo fatto ieri dopo aver sbattuto fuori di casa il cagnaccio? *Sev fa un incantesimo di silenzio su Arc en Ciel*! … … … ! Draco ti stupirà..e anche qualcun altro!], KIRA83 [credo che Harry dovrà rosolare ancora a fuoco lento! E Draco..bhè..sorpresa!], Dany [grazie dei complimenti, davvero splendidi! Questo è un capitolo senza troppi sconvolgmenti ma lo ritengo molto dolce!], sensualfairy [sarai mica la Cooman travestita? Il ritardo è innegabile però tu sai la tortura di questi giorni..mi attendo un commento benevolo ^_^ !], Viridiana [sono giorni che vorrei risponderti alla mail e mi sfugge il tempo dalle dita..però il tuo commento mi ha fatto estremamente piacere! Grazie sempre dei complimenti..so che non ci sono le tue coppie preferite ma..il biondino..bhè..niente spoiler! A presto!], VENDA [niente ritorno al castello ancora e la discussione di Remus sta per iniziare..sono contenta ti sia piaciuto lo scorso capitolo! Il tuo commento entusiasta è stato un balsamo per la mia anima inquieta!], Lori [sai, nel tuo commento hai sottolineato una cosa bellissima..la dolcezza di Remus vista da un altro punto di vista..e non puoi immaginare quanto tu sia vicina a qualcosa di importante!], Summer9 [sei sulla buona strada per quanto riguarda Sev e Draco..povero Remus, con lo scorso capitolo gli ho rovinato la reputazione ^_^ !], moccy^^ [quanto entusiasmo..grazie per l’oscar come miglior caratterizzazione di Severus Piton, è stato molto apprezzato! E per la tua gioia sotto ti inserisco la ricetta per la crema catalana! Io sono una golosona per cui perennemente a dieta ma la crema catalana è..fantastica!] e vampirasix [benvenuta nel clan di coloro che tifano per Sev *Arc en Ciel consegna la spilletta e la bandierina a Vampi* grazie dei complimenti!].


Creama Catalana

Crema CatalanaIngredienti: ½ litro di latte, 4 tuorli d'uovo, 100 g di zucchero, 20 g di maizena [amido di mais], 1 cucchiaio di zucchero di canna, 1 bastoncino di cannella, buccia grattugiata di 1/2 limone

Preparazione: Sbattete i tuorli con lo zucchero, la maizena, la buccia di limone e aggiungete, poco alla volta, il latte. Versate il tutto in una pentola capiente e, a fuoco basso, fate cuocere senza mai smettere di mescolare fin quando la crema si sarà ben rappresa. Versatela poi nelle apposite ciotole di coccio o piccole pirofile, fate raffreddare a temperatura ambiente e poi in frigo per almeno 2 ore. Spolverizzate con lo zucchero di canna che caramellerete. Basta mettere la crema quasi a contatto con il grill del forno in modo che lo zucchero si sciolga in pochi secondi. Per farlo disponete le pirofiline in una tortiera che contenga acqua e ghiaccio per impedire che la crema si scaldi durante l'operazione. Infatti la caratteristica di questa dolce è il contrasto tra il caramello caldissimo e la crema fredda.

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Capitolo 14
*** Il Segreto dei Malandrini ***


Il Vento tra i Salici - 14. Il Segreto dei Malandrini

NdAutrice: questo capitolo è particolarmente doloroso per Remus, che racconta ad Harry del segreto che per tanti anni ha custodito insieme ai suoi amici..vi sono velati accenni a violenze. Tutto è raccontato in prima persona dalla "viva voce" del bel licantropo, alcune scene in corsivo sono come rivissute da Remus nella memoria, quindi i dialoghi sono quelli di, e con, altre persone. Buona lettura.

  1. Il Segreto dei Malandrini

"Quando avevo più o meno la tua età ero impacciato con le ragazze, troppo timido e troppo spaventato che scoprissero la mia licantropia, così le evitavo e mi facevo forte della mia amicizia con 2 dei più bei ragazzi della scuola..quando tuo padre iniziò a frequentarsi con Lily e quindi lei iniziò a passare molto tempo con noi, scoprii di sentirmi a mio agio con lei, anche quando ancora non sapeva della bestia che nascondevo dentro, e dopo fu ancora più forte l’affetto che ci legò perché non solo non aveva paura di me ma mi confortava e mi faceva sorridere quando il mio fardello diventava troppo pesante..conoscerla però mi rese ancor più consapevole di quanto poco interesse provavo per il sesso opposto..l’idea di avere una relazione con una donna mi spaventava, e forse questo a quell’età poteva anche considerarsi una cosa normale, ma c’era molto di più..non provavo attrazione fisica per loro..riuscivo a vederle estramamente carine, dolci, morbide e materne ma non provavo nulla dentro..mi confidai con tua madre che molto schiettamente, ma nel suo modo sempre gentile, mi chiese se non provassi invece attrazione per i ragazzi..il pensiero, lì per lì, mi diede i brividi e negai quasi con violenza..Lily mi rassicurò e mi chiese di pensarci sopra seriamente mentre lei si sarebbe impegnata in qualche ricerca..ero curioso di sapere di che tipo di ricerche si trattasse ma lei non volle rivelarmi nulla e si immerse in libri sempre più grandi e antichi..un giorno, lo ricordo come fosse ieri, eravamo seduti a guardare tuo padre allenarsi nel volo con Sirius, e Peter per una volta non ci era attaccato alle costole, quando Lily si decise a mettermi a parte della sua scoperta..

"Sai Remmy, credo di aver scoperto qualcosa di importante..in un antico libro della sezione proibita..".

"Lily, la sezione proibita? Cosa ci facevi tu nella sezione proibita? James e Sirius ti stanno portando sempre più sulla cattiva strada.." la presi in giro.

"Oh Remmy, smettila! E’ incredibile, guarda che faccino angelico riesci a mettere su quando ti impegni..ah, tutto fumo e niente arrosto, sei proprio come loro! Dunque..dicevo..in questo antico libro ho trovato una notizia interessante sui licantropi e sulla loro vita amorosa e sessuale!" mi disse compita e io non potei fare a meno di arrossire e ridacchiare imbarazzato.

"Bhè..narrano alcune leggende che non è l’uomo a scegliere la compagna..o il compagno..ma il lupo!" mi disse trionfante mentre io impallidivo di colpo.

"Il lupo?" chiesi atterrito.

"Sì..la parte istintuale di te, l’io più primitivo..ma non è evidentemente ancora arrivato il momento..per la tua maturità intendo!" ma io non capivo e scossi la testa, troppo stordito.

"Remmy, non c’è nulla di cui preoccuparti..davvero..succederà da un momento all’altro, hai l’età giusta, almeno secondo il libro..vedrai che quando meno te lo aspetti i tuoi piedi troveranno la strada senza che tu te ne renda conto e inciamperai nell’amore che ti sarà addosso come una valanga..e poi sarà esattamente come per tutti noi..dovrai conquistare e amare, soffrire forse anche se ti auguro di no, gioire.." cercò di consolarmi.

Harry, mi sentii nuovamente tradito dalla mia doppia natura..non mi era data neanche la possibilità di scegliere, avrei dovuto seguire la bestia proprio come ogni plenilunio le cedevo la mia volontà..ero già nervoso in quei giorni perché pochi giorni dopo sarei dovuto rintanarmi tra le radici del platano picchiatore a causa della trasformazione..mi alzai di scatto e lasciai tua madre sola, avevo bisogno di pensare..mi allontanai di corsa, senza vedere davvero le strade che percorrevo e proprio come aveva detto Lily, a volte aveva un’incredibile capacità di predire le cose alla lettera, inciampai sulle gambe distese di qualcuno disteso sull’erba e caddi rovinosamente addosso alla persona che era in piedi lì vicino e quando immersi i miei occhi nei suoi avvertii una scossa nell’anima e tremai..era la prima volta che mi sentivo così.." sorrise triste Remus al ricordo, poi rimase in silenzio per un po’, perso nei propri evidentemente dolorosi ricordi.

"Chi era Remus?" chiese a voce bassa Harry, tirandolo appena per la manica del maglione.

"Oh..non ha importanza Harry..capii immediatamente che la belva mi aveva giocato di nuovo..non potevo mai vincere contro di lei, avrei dovuto saperlo..non solo questa persona non mi avrebbe mai ricambiato, neanche alla fine del mondo e del tempo, ma i miei stessi amici mi avrebbero allontanato se solo avessero saputo per chi palpitava quel mio stupido cuore!" si rimproverò amaramente.

"Mio padre, mia madre e Sirius? Non lo avrebbero mai fatto..tu eri importante per loro..più di qualsiasi cosa!" disse convinto il moretto tentando di consolarlo.

"No Harry, non avrebbero mai accettato che avessi perso improvvisamente la testa per.." si fermò di nuovo.

"Era un uomo, giusto? Questo è uno dei motivi per cui non ti sei tanto stupito della mia scelta..ed era Serpeverde, vero?".

Remus annuì stancamente, Harry impallidì lievemente.

"Piton?" chiese con una voce fievole.

"Oh no, Harry..non pensarci nemmeno!" sorrise appena rallegrato il licantropo dalla reazione spaventata del suo protetto, poi gli chiese cosa gli avesse fatto pensare ad un Serpeverde.

"Ho avuto le stesse paure quando ho capito di essere attratto da Piton..e non volevo rivelarlo a nessuno dei miei amici..invece sbagliavo, ecco perché so che neanche papà e Sirius e tantomeno la mamma ti avrebbero voltato le spalle! Ron non l’ha fatto con me, anzi ha promesso di sostenermi!" gli confidò il ragazzo con un sorriso.

"Forse hai ragione ma a quei tempi non riuscivo a pensarla così e poi tutto era accaduto troppo in fretta..ero capitato tra il gruppo Serpeverde con cui avevamo più attriti..c’erano Lestrange, Goyle, Tyger, Bellatrix Black, Malfoy e Piton..mi accorsi di aver commesso un errore appena sentii pungolarmi la schiena da una delle loro bacchette..ero ancora addosso a lui e mi tremavano troppo le gambe per allontanarmi..ero solo nel covo delle vipere, accerchiato..non distinguevo chi di loro parlasse, chi mi scherniva e mi pungolava..i miei sensi erano tutti su di lui, sembravo non riuscire a concentrami su nessun altro, su nient’altro, neanche sul pericolo imminente..affogavo nei suoi occhi con una docilità strana persino per me che ero il più tranquillo dei Malandrini..iniziarono a scagliarmi addosso deboli incantesimi di dolore fisico..mi staccai da lui e caddi in ginocchio impietrito..ricordo i suoi occhi che brillavano ferini e il suo sorriso divertito..per strano che ti possa sembrare Severus cercò di fermarli, ricordando loro che eravamo nel parco della scuola, che sarebbero stati puniti tutti, ma non lo ascoltarono, gli dissero anzi di divertirsi..fu James a farli smettere, puntando la bacchetta verso Malfoy mentre Sirius la puntava contro Bellatrix..

"Adesso basta!" ringhiò James, Lily dietro le loro spalle guardava il gruppo con rabbia, poi si avvicinò altera, oltrepassandoli senza neanche sfiorarli e si inginocchiò ad aiutarmi a rialzarmi.

"Sirius, sei la vergogna della nostra famiglia..non solo sei uno stupido Grifondoro ma guarda con chi ti accompagni..quella secchione mezzosangue della Evans, quel galletto di Potter e per finire..Lupin, un poveraccio signor nessuno!" ghignò cattiva Bellatrix facendo ridere Goyle e Tyger.

"Se tu sei il vanto della famiglia Black preferisco mille volte essere ciò che sono, serpe! E i miei amici sono il mio orgoglio..puoi dire lo stesso dei tuoi?" le rispose gelidamente Sirius senza accennare a staccare la bacchetta dalla schiena della cugina.

Mentre un’ondata di odio freddo ci investiva Lily mi fece appoggiare a sé e lentamente arretrammo con James e Sirius. Loro non si mossero, non perché Goyle e Tyger non volessero iniziare una bella lite con noi, anzi..fu Malfoy a bloccare l’attacco alzando semplicemente una mano e sibilando un ordine. Quando fummo lontani, preoccupati dal mio ansimare, mi fecero sedere a terra per farmi riposare, mi tempestarono di domande..cosa era accaduto, come stavo, perché non avevo reagito..ricordo di aver risposto, cercando di essere convincente, di essere stato colto di sorpresa..solo Lily mi guardava stando in silenzio, scrutandomi l’anima con i suoi occhi sinceri come i tuoi..non dissi nulla di ciò che avevo provato e lei non mi chiese nulla..passarono i giorni e io cercai di comportarmi come sempre ma il mio sguardo ero inquieto, lo attribuirono all’avvicinarsi della luna piena invece io cercavo la sua figura pur senza volerlo..e lui se ne accorse, non so come..non credevo di essere così scoperto, in fondo a parte Lily che poteva conoscere il motivo della mia insofferenza i ragazzi non si accorsero di nulla..in quei giorni non successe nulla e arrivò la luna piena..la mia trasformazione fu particolarmente dolorosa e agitata perché la mia sessualità si era completamente risvegliata, il ritorno a scuola fu ritardato di alcuni giorni per le mie condizioni di salute e negli stessi giorni James fu colto da febbre leggera, entrambi passammo quei giorni in infermeria con Lily e Sirius a farci compagnia ogni volta che potevano..James tornò nei dormitori un giorno prima di me e quello stesso pomeriggio, mentre ero solo, lui venne a trovarmi..appena i suoi occhi si posarono su di me, taglienti, mi sentii ardere e vibrare..presi qualche respiro profondo e cercai di calmarmi.

"Come ti senti, Lupin? Sembra non troppo male..non risentirai ancora del nostro piccolo scherzo, vero?" chiese ironico.

Lo guardai in silenzio, beandomi del suo sguardo arrogante su di me che nonostante le lenzuola mi sentivo nudo. Si avvicinò, sfiorò le lenzuola vicino le mie gambe sino al fianco, un calore mi incendiò i lombi e imbarazzato sollevai le ginocchia e ci poggia sopra il mento..lui sorrise e mi guardò dall’alto, poi con dita gelide mi sfiorò una guancia.

"Non stai ancora abbastanza bene per quello che avevo in mente, scommetto che non vogliono lasciarti tornare a frequentare le lezioni ancora..se li convincerai a farlo però, vorrà dire invece che stai meglio di quanto penso quindi stanotte, a mezzanotte, ti attenderò nella vecchia aula di Difesa..vieni da solo..abbiamo un argomento da discutere, e tu sai bene qual è, vero?" mi sussurrò.

Il suo respiro mi sfiorò caldo l’orecchio. Poi si voltò e se ne andò. Harry credimi, niente mi è mai sembrato più caldo di quel respiro lieve sulla pelle. Il lupo dentro di me ululava e io non riuscivo a frenarlo. La sera stessa premetti per tornare nei dormitori e non riuscii a dormire. Lily mi chiese come mai ero così agitato ma io non le risposi, le sorriso soltanto e scrollai le spalle, nei suoi occhi si accese una strana scintilla ma non mi fece altre domande. Le ore passarono così in fretta che non ricordo altro che il suono della pendola che batteva le ore. Attesi che la notte calasse cupa su Hogwarts e che regnasse il silenzio, che tuo padre e Sirius dormissero, e scesi nella vecchia aula..lui era davvero lì, avvolto in un nero mantello..mi sorrise e mi fece cenno di entrare e chiudere la porta.

"Ti senti meglio Lupin?" mi chiese, annuii.

"Da un po’ di tempo a questa parte ho notato il tuo liquido sguardo su di me..come non notarlo d’altronde, dato che non fai altro che fissarmi quando pensi di non essere visto? Vuoi vendicarti di me o vuoi avvicinarti a me?" mi disse ironico, io scossi solo la testa senza confermare nulla, era troppo diretto e io troppo imbarazzato, maldestro, al suo cospetto.

"Il gatto ti ha mangiato la lingua?" mi schernì e prese a girarmi attorno valutandomi con quegli occhi che mi facevano tremare, volevo solo toccarlo, per un attimo, un solo istante, ero bramoso di quella pelle candida e della bocca morbida e rossa.

Lo volevo Harry, come non avevo mai voluto niente nella vita, sarei stato disposto a scendere a qualsiasi compromesso in quel momento pur di realizzare questo desiderio e lui lo aveva capito..la bestia stava prendendo il sopravvento eppure sentiva anche lei il pericolo..lo respirava ma si eccitava all’idea di lottare per avere quell’uomo.

"A guardarti bene non sei male..occhi dolci da cerbiatto, un viso dolce e femmineo, uno spirito acuto e un grande potere..fianchi stretti, snello, morbidamente scolpito..davvero sei un gran bel ragazzo Lupin!" mi sussurrò sulle labbra.

Un solo millimetro ci divideva, mi spinsi avanti a sfiorarlo e sentii le sue mani stringersi sul mio collo con violenza prima che le labbra si toccassero. Mi costrinse in ginocchio, era forte, molto più forte di me.

"E così mi vuoi..non sei il solo, credimi..ma io non ho nessun interesse per i maschi e per te in particolare, pezzente..non sei al mio livello ma credo sarai un giocattolo interessante..non credet anche voi, amici miei?" chiese mentre dalla porta entravano 2 Serpeverde dell’ultimo anno che non conoscevo, sghignazzanti.

"Già, sarai divertente perché noi non facciamo tanta differenza tra giocattoli costosi e giocattoli di terz’ordine, vero Larry?" disse uno, le mani sulla pancia già prominente mentre il compagno si avvicinava.

Adesso anche la bestia era spaventata..cercai di ribellarmi ma la sua presa sul collo si fece più dolorosa, sentii le sue unghie entrarmi nella carne..quello che si chiamava Larry si avvicinò abbastanza da toccarmi con le sue tozze dita..sentii un nodo stringermi lo stomaco..riuscii a liberarmi dalla sua presa crudele, gattonai cercando la porta, lo sentivo ridere..2 calci alle costole frenarono la mia ritirata e poi un altro e un altro ancora..restai senza respiro..Harry, sono passati tanti anni eppure ancora adesso lo ricordo come qualcosa di spaventoso, di ineluttabile.." soffocò un gemito Remus, un velo di lacrime negli occhi dolcissimi.

Harry si alzò di scatto, si inginocchiò di fronte ad un mobiletto che aprì. Era vuoto. Passò al successivo, lo aprì e trionfante prese una bottiglia di delicato cristallo.

"Sapevo che Silente non avrebbe mancato di lasciarne una bottiglia.." sospirò.

Prese velocemente le tazze sul tavolino, le lavò alla meglio e vi versò una buona dose del liquido giallo, poi tornò in salotto dove Remus guardava le fiamme, quasi dimentico di lui. Gli mise la tazza tra le mani e gliela spinse verso le labbra. L’uomo sorrise appena e bevve un sorso, strabuzzò gli occhi e sul volto gli si dipinse una smorfia quasi comica.

"Che cos’è?" tossì, annaspando in cerca d’aria.

"Devi berlo lentamente..è la seconda volta che riesco ad assaggiarlo..è il misterioso liquore al limone di Silente..glielo prepara Hagrid, non voglio sapere come e con cosa..scalda moltissimo e come direbbe il preside, rincuora.." gli sorrise, poi ne bevve un sorso piano e nonostante tutto sentì un fuoco liquido scivolargli in gola.

Con delicatezza gli prese le mani tremanti tra le sue.

"Non devi raccontarmi tutto questo se non vuoi..ti fa soffrire percorrere questa strada dei ricordi e non voglio vederti soffrire..ma se vuoi liberarti dei fantasmi del passato, io ti guarderò soffrire sostenendoti e quando mi avrai detto tutto potrò piangere le lacrime che tutti questi anni hai tenuto dentro te..e il sale curerà le ferite!" gli disse ispirato e sentì la stretta di Remus farsi più forte.

"Fa così male Harry ricordare..ma farebe ancor più male continuare a tacere..nessuno sa come andarono davvero le cose quella notte..solo io..e adesso tu..non voglio caricarti di un altro fardello ma..".

"No Remus..sono io che voglio condividerlo con te..come tu fai con i miei..io non ti lascerò solo!".

"Ero a terra senza respiro, vedevo solo le loro gambe corte e grassocce, lontano lui..li sentii sollevarmi di peso e picchiarmi ancora, sul torace, sullo stomaco..non riuscivo a riprendermi, ero troppo stordito e ferito dentro per essere stato così stupido..di nuovo le loro dita si strinsero sul mio collo, mi impedivano di respirare..lui gli disse di smetterla o il gioco sarebbe durato troppo poco..si avvicinò e tirò fuori la sua bacchetta..la passò sulla mia camicia e fu come se qualcosa di tagliente strappasse via i bottoni, la stoffa e la carne..le dita di quei 2 mi scivolarono sul torace dove piccoli tagli stillavano sangue..sentii il ribrezzo farsi strada in me e darmi la forza di lottare..calciai e spinsi e riuscii a liberarmi cadendo in ginocchio quando lui mi puntò la bacchetta addosso..

"Imperio!" sibilò.

Ringraziamenti & Commenti

Salve, aggiorno a tempo record grazie a tutti voi..per il supporto e la compagnia lungo la trama di questa sempre più intricata storia! Sarete rimasti delusi e incuriositi dalla fine di questo capitolo..hi hi hi *Arc en Ciel evil grin mode on* hi hi hi..almeno lo spero! Il prossimo capitolo è già in lavorazione, incrociamo le dita perché si prospetta un fine e un inizio settimana davvero di fuoco! Ringrazio in primis Sanzina che ha pubblicato una mini recensione sulla mia fiction nella sezione "Pubblicizza una Fanfiction" nel forum a cui ho risposto e dato anche una piccola anticipazione [ma proprio piccola! Cos apensi di questo chap, carissima? Io e Sev siamo moltooo curiosi!], poi..sensualfairy [so benissimo che hai sbirciato il nuovo capitolo e adesso sei immusonita con me..!], Lori [ho letto la stria di Saya con molto piacere ma il mio commento in risposta alla dolcezza materna di Remus non ha nulla a che fare con quello che accade nella sua fiction ^_^ !], Morgan Snape [l’idea di sapere cosa ha fatto Piton dopo l’interruzione era già nella mia mente, per ora non si sa ancora ma chissà poi..finchè riesco ad emozionarti, incuriosirti e mantenerti in tensione sono sulla buona strada!], kiu [come sempre grazie!], vale [segreto quasi svelato..cosa ne pensi?], moccy^^ [intanto grazie per la pubblicità ^_^ e per i 7 miliardi di complimenti, tutti ben accetti! E per la crema..mi raccomando niente pasticci o tua mamma mi inseguirà con un mattarello!], Lux [cosa ne pensi del segreto quasi svelato? Si avvicinava a ciò che pensavi?], Dany [se l’altro capitolo infondeva serenità questo è la sua controparte..doloroso, cupo, triste..sembrerà strano ma leggere che ti sei affezionata a me mi ha lasciato un bel calore dentro e un sorriso sulle labbra! Grazie!]. Rowan_MayFair [mi avevi scritto di andare avanti presto? Desiderio esaudito!], Sara [Un segreto che unisce le persone è, di norma, molto felice o molto triste e sicuramente quello che ha unito i Malandrini della mia storia, è molto doloroso!], MrsScarlett90 [l’infanzia di Blaise, se ti è piaciuta, è a tua disposizione..vedrai, farei quasi qualunque cosa per continuare a leggere la tua fict ^_^ ], Darkness [Perdonata e sempre felice che tu mi segua! Cosa pensi di questo chap?], Clover [curiosità soddisfatta?], vampirasix [formiamo una figura..salto mortale all’indietro di Vampi e..presa! Le Piton Girl Pom-Pom ringraziano! Ancora nulla di esplicito ma..qualche sorpresa in arrivo..tra un po’!] e Blacky [benvenuta e grazie dei complimenti, spero continuerò ad essere all’altezza e a emozionarti!].

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Capitolo 15
*** Lacrime Fredde dal Cielo ***


Il Vento tra i Salici - 15. Lacrime Fredde dal Cielo

NdAutrice: questo capitolo è ancora cupo e vi sono ancora velati accenni a violenze soprattutto psicologiche. Tutto è raccontato in prima persona dalla "viva voce" del bel licantropo, alcune scene in corsivo sono come rivissute da Remus nella memoria, quindi i dialoghi sono quelli di, e con, altre persone. Buona lettura.

  1. Lacrime Fredde dal Cielo

Remus chiuse gli occhi, una smorfia disgustata sul volto, le labbra serrate. Harry aveva perso un battito del cuore sentendo la maledizione pronunciata a bassa voce. Avrebbe solo voluto conoscere il nome di chi aveva fatto questo a Remus, approfittando della sua debolezza e della sua passione, ma se l’uomo non aveva voluto rivelargli quel nome non voleva costringerlo a farlo.

"Harry tu ha resistito all’Imperius, sai cosa si prova..quella maledetta sensazione di inconsistenza, come se la volontà divenisse nebbia che impedisce di vedere, fumo che non fa respirare..una prigione le cui pareti di cristallo piano piano si chiudono su di te, costringendoti a restare immobile, rannicchiato..pregando che quel poco spazio rimasto continui ad esistere pur mentre ti accorgi che sei tu a scomparire inghiottito da quella prigione senza sbarre..caddi sotto la maledizione quasi senza resistere.." mormorò stringendo i pugni, conficcandosi le unghie nel palmo della mano.

"Credevo davvero saresti stato più forte, Lupin..che delusione! Non è divertente così..ma ammetto che anche sentirmi scivolare addosso quel tuo inutile sguardo non lo è stato! E’ per questo che sei qui..che siamo qui..perchè tu non avresti mai dovuto osare alzare lo sguardo sino a me, sporco pezzente! Non sei che una nullità, non dovrebbe esserti neanche consentito di frequentare questa scuola!" mi derise.

"Che cosa vuoi fargli fare?" chiese Larry.

"E’ pericoloso usare una maledizione simile a scuola..non credi che possa bastare come lezione?" gli chiese l’altro.

Erano evidentemente spaventati. Lui li guardò con disprezzo.

"Fuori di qui se avete paura, non siete degni di essere chiamati Serpeverde!" sibilò e quelli subito se ne andarono, richiudendo la porta correndo via.

"Saremo solo io e te a goderci questa festa, ne sei felice Lupin?"ghignò avvicinandosi a me.

"Togliti la camicia e i pantaloni..piano..fallo cercando di eccitarmi, se ci riesci.." sorrise freddo.

Le mie dita si mossero lente, aggraziate, eppure sterili..volevo solo voltarmi e scappare invece mi sfilai la camicia a brandelli e mi slaccia il primo bottone dei pantaloni, il secondo e via così e lentamente li sfilai..rimasi in boxer di fronte a quello sguardo gelidamente annoiato, terribilmente infastidito. Mi sentii orribile..un insetto schifoso immobile sul pavimento..i suoi occhi si strinsero vedendo il mio corpo graffiato..mi si avvicinò e guardò bene le piccole ferite disseminate dappertutto.

"E io che ti credevo innocente e puro, invece sembra che ti piacciano le maniere forti..il tuo amante deve avere unghie affilate per farti questi tagli..dimmi Lupin, gemevi mentre sentivi le unghie affondare nella carne, il sangue sulla pelle? Era piacere o dolore?" disse mentre sollevava un angolo delle belle labbra e arcuava le sopracciglia.

"Levati anche i boxer e inginocchiati!" sibilò.

Fortunatamente la sua volontà non desiderava davvero una risposta da me così non risposi. Le mie mani sui fianchi fecero scendere la stoffa e mi ritrovai nudo..come un verme..triste, incredibilmente solo..mi inginocchiai di fronte a lui e restai in attesa..disperatamente conscio di non potermi ribellare e di dover subire altre umiliazioni..Harry, non era il dolore a spaventarmi..lo conoscevo bene quello da quando la maledizione del morso del licantropo mi era entrata nelle vene..era sentire che nonostante tutto continuavo ad essere attratto da lui..mi vergogno ancora adesso a dirlo ma da qualche parte di me, in fondo dove i desideri più oscuri strisciano come serpenti in amore, io sottilmente godevo delle sue malate attenzioni, delle sue parole sardoniche, del suo crudele sguardo.

"Attendiamo un ospitei, ma è in evidente ritardo, quindi abbiamo ancora qualche minuto per fare conversazione" mi disse e si sedette, poi mi fece cenno di avvicinarmi a lui con arroganza ed io camminando carponi, rosso in volto di vergogna, gattonai sino a lui.

"Non ti si vede molto in giro con qualcuno..sei sempre con Black e Potter..ed escluderei quest’ultimo come tuo amante..sì, troppo sicuro di sé per volere accanto a sé un’altra persona tranquilla, saggia e adorante..sono quasi sicuro che già sopportare la Evans sia duro ma entrambi sarebbe troppo!" rise e mi prese per i capelli obbligandomi a sollevare il volto.

"E’ così, dunque? Il tuo amante è Black? Sembrerebbe così distinto, così apprezzato dalle ragazze, e poi invece..la notte striscia nel tuo letto e tu ti lasci dominare, Lupin? Credo venga spontaneo chiedersi se non hai iniziato a guardare me sapendo che posso essere più sottilmente crudele..sei come un cane ai piedi del padrone, sento la tua resistenza farsi più debole ogni secondo che passa e crescere un’umiliante sensazione di piacere..cosa credi direbbero il tuo amante e il suo degno amico Potter se lo sapessero? Che ti piace farti umiliare..da me, il loro nemico! Pensi ti saranno ancora vicino dopo che il mio ospite ti avrà toccato, ti sarà entrato dentro nell’anima e nel corpo, con forza e lucida freddezza?O ti allontaneranno, come farebbero i bambini con un giocattolo troppo usato?" rise.

Quella risata la risento ancora oggi nei mie incubi. E le sue parole, misurate, vere, non riesco a dimenticarle. Non mi stava sfiorando, non stava facendo nient’altro che parlare, raccontarmi nei minimi particolari le abitudini perverse della persona che attendeva e di cosa mi avrebbe fatto..mi sentii come se quello stupro stesse accadendo nello stesso istante in cui il suono delle sue parole si dissolveva nel silenzio della stanza..come se fossi già al di là di quell’esperienza senza ritorno e potessi solo piangermi addosso e nascondermi in una tana oscura e profonda dentro me..mi sentii sporco e colpevole..lui sondava la mia volontà e rideva di me, delle mie paure, del mio corpo immobile e della mia anima tremante, si divertiva.

"Hai paura Lupin? Ecco, li senti? Passi, l’ospite è arrivato finalmente!" mi sussurrò all’orecchio e una lacrima mi scese dagli occhi immobili e apatici.

La porta si spalancò e io vidi entrare Rodolphus, la faccia bianca di uno spettro.

"Sei in ritardo!" gli sibilò lui.

"Ci scusiamo per il suo ritardo..non sapevamo avesse un appuntamento sino a poco fa e l’abbiamo trattenuto!" disse James entando dietro Rodolphus e gettandolo a terra con forza e continuando a tenerlo sotto il fuoco della bacchetta.

"Scusa l’intrusione ma crediamo proprio tu ti sia dimenticato di invitarci!" rincarò la dose Sirius, guardandolo con odio.

"Lascialo andare!" ringhiò puntandogli contro la bacchetta.

Rise, come se non fosse minimamente preoccupato e sollevò le spalle noncurante. Poi schioccò le dita.

"Non lo sto trattenendo, mi sembra!" dichiarò innocentemente.

Fui libero, il mio corpo sembrò andare in pezzi, James si avvicinò e mi tirò in fretta accanto a sé senza perdere il contatto visivo con i Serpeverde. Prima di farmi alzare mi posò con una mano il suo mantello sulle spalle.

"Va tutto bene, Remus, adesso andrà tutto bene!" mi sussurrò.

"Abbiamo solo scherzato, lui era consenziente, chiedeteglielo!" sorrise lui guardandomi dritto negli occhi e io subito abbassai i miei.

"O volete scatenare un putiferio solo perché il vostro amichetto ha dei bassi istinti verso di me?" disse arcuando un sopracciglio mentre Rodolphus, meno spaventato adesso che erano insieme, rise seccamente.

"Andiamo via da qui!" sussurrai soltanto mentre mi avvolgevo strettamente dentro il mantello, cercando un calore che sapevo non avrei trovato forse mai più.

"Tu..bastardo!" ringhiò Sirius.

"Geloso, Black? Il tuo amante sembrava apprezzarmi invece..sicuramente più di quanto apprezza i graffi lasciati dalle tue unghie, comunque!" gli sibilò e Sirius prima sorpreso, poi arrabbiato, stava per lanciare un incantesimo all’uomo seduto tranquillo in fondo all’aula quando James lo richiamò.

"Sirius, non farlo! E tu ascoltami attentamente..non osare mai più alzare un dito su Remus o te ne pentirai!" gli disse freddo come mai l’avevo sentito.

Mi prese la mano, la strinse come stai facendo tu con me. Io confuso non capivo cosa volesse fare sino a che non capii che pur di proteggermi da altre probabili trappole, accuse e illazioni aveva deciso di ergersi a mio difensore.

"Lui è mio!" disse scandendo bene le lettere, una alla volta.

"E la Evans non è gelosa?" rispose l’altro improvvisamente furioso.

"E così avevo sbagliato..sei tu che ami la violenza..me lo ricorderò Potter!" continuò.

"Fai come vuoi, non mi importa granchè..solo stai lontano da lui, chiaro?" e fece cenno a Sirius di ritirarsi coprendoci le spalle.

"E’ la seconda volta che scappate da codardi senza misurarvi con noi e tutto per quel pezzente!" disse allora Rodolphus tronfio.

"Se fossi in te starei zitto, viscido serpente..o sei così desideroso di far ascoltare a colui che credi proteggerti come te la sei fatta addosso appena ti abbiamo trovato? E di come hai raccontato tutto del segreto che ti aveva chiesto di tenere?" ringhiò Siuris soddisfatto di vederlo impallidire e farsi piccolo piccolo sotto lo sguardo gelido dell’altro.

"Prima o poi Potter..la fortuna vi volterà le spalle e la pagherete!" gli disse lui calmo e sorrise mentre la porta si chiudeva alle nostre spalle.

Mi trasportarono quasi di peso nella camera che dividevamo e ad aspettarci, incurante delle regole e spaventata, c’era Lily.

"Remus..cielo che è successo? Non ti..ti hanno fatto del male? Va tutto bene, va tutto bene!" mi mormorò e corse ad abbracciarmi non appena vide come ero ridotto..pallido, tremante, nudo.

Quella notte nessuno di noi dormì e io raccontai quello che era successo senza accennare a ciò che aveva scoperto Lily e sulla scelta della bestia. Accettarono a malapena la mia passione sessuale per lui ma mi chiesero di promettere loro che non mi sarei più avvicinato, per il mio stesso bene. Avevo visto di cos’era capace e di quale potere poteva avere, inconsapevolmente, su di me, e di certo non volevo ripetere l’esperienza, quindi promisi. E promisi a me stesso di non dare a nessun altro la possibilità di avermi in suo controllo, quella notte nacque in me il desiderio di essere in grado di difendermi dalle arti oscure" finì Remus con voce roca di pianto trattenuto.

Le lacrime invece scorrevano libere sulle gote di Harry, silenziose e preziose. Remus vedendolo piangere lo strinse a sé e sentì ricambiato l’abbraccio mentre le spalle del giovane sussultavano per i singhiozzi a stento trattenuti.

"Sino ad oggi, per tacito consenso, non era mai tornata a galla questa brutta storia..se questa notte ho ripercorso questa strada è stato per farti capire inequivocabilmente che tuo padre amava tua madre e che non c’è mai stato nulla tra me e James..la voce circolò nella scuola a lungo ma a parte i Serpeverde nessuno ci credette e l’amicizia tra me e Lily costrinse al silenzio anche gli irriducibili pettegoli..ora che però sono riuscito a raccontarti tutta la verità mi sento libero dal passato..grazie!" gli disse soltanto scompigliandogli teneramente i capelli.

Rimasero in silenzio per un po’ poi Remus lo costrins a sciogliere l’abbraccio.

"Remus..mi dispiace..per tutto quello che ti è accaduto..so che non è molto, che non posso far sparire il dolore..".

"Harry è moltissimo..ogni volta che ti guardo rivedo in te James, Lily e Sirius..è come se stasera parlando con te mi fossi finalmente confessato con loro..il dolore non sparirà perché è nel mio passato ma il presente è meno duro!" gli sorrise.

"Si è fatto tardi..sono io che dovrei dirti che mi dispiace, non ti ho insegnato nulla questa notte e non ci siamo esercitati..ha ragione Severus quando dice che dovrei prendere il mio compito più seriamente!" si prese in giro per alleggerire l’atmosfera.

"Niente di più sbagliato..non si combatte solo impugnando una bacchetta e recitando a memoria incantesimi..me lo dicesti proprio tu..si combatte anche con il cuore..per difendere le persone che amamiamo, sostenendole e ascoltandole!" disse e si preparò ad uscire lasciando sorpreso Remus che lo vide cresciuto, diverso, forse per l’aver chiarito le proprie scelte o forse per aver sentito nell’animo le sue.

"Sono fiero di te, Harry!" e su quelle parole, importanti per entrambi lasciarono la casetta e si avviarono nella foresta.

A metà strada il cielo si aprì con un lampo d’argento e una pioggia scrosciante li investì mentre anche il vento, gelido improvvisamente, si alzò frustandoli. Pochi metri e furono zuppi e infreddoliti.

"Sembra..che anche il cielo..stia piangendo per te, Remus!" mormorò battendo appena i denti Harry.

"Remus..dopo quell'episodio, hai provato ancora quell'emozione?" gli chiese pensieroso.

"No, mai più!" rispose sicuro e triste nonostante tutto.

Remus alzò il volto e respirò a fondo. Il nodo che in tutti quegli anni gli aveva chiuso lo stomaco sembrava essersi dissolto e al suo posto rimaneva solo una srana sensazione di vuoto. La figura di Severus, alta e immobile, si stagliava a tratti alla fine della foresta mentre i fulmini illuminavano gli alberi in modo spettrale. Anche lui era completamente bagnato ma non sembrava neanche essersi reso conto di quanto piovesse.

"Come al solito in ritardo, Potter!" sibilò soltanto.

"Domani notte sarà luna piena, mi raccomando Harry, non cercarmi e ricorda di dare sempre il meglio di te!" gli sussurrò.

Harry fece un passo verso l’oscura ombra del professore di Pozioni, poi ci ripensò e abbracciò di slancio Remus.

"Ti voglio bene!" gli sussurrò mentre le braccia dell’uomo lo stringevano piano.

Gli abiti si incollarono freddamente alla pelle ma nessuno dei 2 se ne accorse e passò un minuto senza che nulla interrompesse quell’abbraccio. Un fulmine iluminò il volto di Severus, a cui Harry dava le spalle, e Remus alzando lo sguardo lo vide pallido e pensieroso osservarli.

"Devi andare Harry, ti voglio bene anch’io!" disse a voce abbastanza alta perché anche Severus potesse sentirlo distintamente.

"Abbi cura di te!" disse il moretto prima di sciogliere l’abbraccio e avvicinarsi a Piton che senza dire una aprola si volse e iniziò a camminare con passi lunghi e veloci, per nulla impacciato dall’abito bagnato che gli aderiva al corpo snello.

Harry lo seguì affascinato dai movimenti sinuosi e sicuri delle anche e delle lunghe gambe che a tratti si delineavano distintimante.

Remus respirò a fondo l’aria fredda e umida, poi con le mani in tasca si incamminò lentamente verso casa augurandosi che quella settimana passasse in fretta e che Harry e Severus, dopo la sua involontaria interruzione, riuscissero a incontrarsi in campo neutro e sfiorarsi. In quei 7 giorni lui sarebbe stato diverso, lontano e irriconoscibile. Non avrebbe ricordato quasi nulla di ciò che sarebbe accaduto una volta trasformato lupo mannaro e non avrebbe potuto essere d’aiuto a nessuno, neanche se stesso. Sperò che il tempo passasse velocemente. Un fulmine illuminò per un attimo il cielo e un tuono fece tremare la terra. Nel leggero silenzio che si diffuse subito dopo il suo udito finissimo riuscì a percepire un leggero grido disperato e un tonfo poco lontano. Preoccupato corse a perdifiato, allontanandosi i rami dal volto con agilità e saltando tronchi caduti. Arrivò ansante in una radura e si guardò attorno. Poco lontano da lui una scopa da volo giaceva a terra. Guardò con più attenzione e vide il corpo immobile di un giovane a terra. Si inginocchio nel fango e lo voltò. Capelli finissimi stillavano gocce di pioggia, il volto pallido e gli occhi chiusi erano distesi nel sonno dell’incoscienza, le morbide labbra appena aperte sembravano sensualmente abbandonate e dischiuse.

"Maledizione, che seccatura! Malfoy..non lo avevo già avvertito di non tornare nella foresta?" sussurrò soltanto infastidito, poi sbuffò pentito da quell’esplosione guardando il ragazzo svenuto.

Pensò a cosa fare e capì di non avere scelta. Con delicatezza lo prese in braccio e gli posò la testa sulla sua spalla. La pioggia continua a cadere fittamente, fredda e implacabile, la foresta stava assorbendo quell’energia vitale con avidità trasformando la terra in un pantano. Remus, tenendo dolcemente il suo fardello, corse zig zag evitando buche e cadute verso la casetta accogliente nel bosco e vi entrò come una furia. Con il giovane sempre tra le braccia raccolse una coperta e si sedette sul divano dove lo avvolse e lo tenne stretto, strofinandolo piano tentando di svegliarlo, riattizzando il fuoco magico. Capì ci sarebbe voluto del tempo perché si riprendesse e con pazienza si mise ad aspettare, cullandolo inconsapevolmente contro di sé.

"Buonanotte professore!" disse Harry prima di indossare il mantello dell’invisbilità e dirigersi verso la torre Grifondoro.

"Potter, la pioggia ha forse definitivamente annacquato quel poco cervello che ha in testa?" lo rimproverò Piton altero, sbuffando.

"Cosa?" gli chiese confuso e offeso, osservandolo attentamente e chiedendosi come pur bagnato come un pulcino potesse avere ancora quell’aria distinta ed elegante.

Harry si chiese cosa provasse l’uomo, se fosse dispiaciuto per l’interruzione e frsutrato quanto si sentiva lui o se invece aveva accolto quell’interruzione come una benedizione, un segno del cielo che gli aveva impedito di commettere un terribile sbaglio.

"Ai suoi piedi, Potter!" gli rispose Piton.

Harry confuso tornò a guardarlo senza capire. Era forse una battuta, si chiese.

"L’acqua ai suoi piedi, Potter..stai inondando il castello..vorrebbe tornare nella torre a quel modo? Anche con il mantello dell’invisibilità sarebbe difficile passare inosservati, tra il gocciolare dei suoi abiti e il rumore delle sue scarpe zuppe, non crede?".

"Oh.." mormorò solo Harry guardandosi i piedi.

"Inoltre non è a conoscenza del fatto che i mantelli dell’invisibilità sono delicati oggetti rari e che la pioggia potrebbe rovinarli?" gli disse sapiente e mentre il ragazzo preoccupato se lo toglieva dalle spalle si permise di sorridere appena, segretamente.

"Voleva dimostrare che è a conoscenza di molte più cose di me? Che è più furbo? Bene, allora la prego di illuminarmi..come crede dovrei tornare al mio dormitorio?" gli disse sbuffando.

Piton, scivolò accanto a lui guardandolo arcigno. Harry pensò forse di aver esagerato e fece un passo indietro trovandosi con le spalle al muro. Quando Piton gli fu addosso, così vicino da poter sentire il respiro dell’uomo, menta e cognac, sulle guance arrossì e si perse in quegli occhi profondi come l’infinito.

"Lei non tornerà adesso nella sua stanza!" disse soltanto Piton mormorando piano all’orecchio del giovane, senza malizia, solo constatando quell’osservazione.

"Cosa..lei..io.." pensò confuso, quasi esaltato dalla prospettiva che che il professore lo stesse provocando.

Posò una mano sul lato della testa del ragazzo e lo guardò con un ghigno leggero sulle labbra, Harry si sporse quasi verso di lui, inconsapevolmente e si ritrovò a cadere a terra mentre la parete dietro di lui spariva in una intercapedine del muro. Senza scomporsi Piton lo sorpassò ed entrò nella minuscola stanza che si era rivelata e iniziò a scendere le scale.

"Lumos!" mormorò e attese.

"Signor Potter, ha intenzione di restare seduto a terra ancora per molto? Non sono nella giusta indole per sopportare le sue crisi di protagonismo! Si alzi e mi segua, questo passaggio conduce al mio laboratorio..da domani inizieranno le nostre lezioni, lei arriverà nel laboratorio attraverso questo passaggio segreto, silenziosamente!" gli spiegò quando finalmente Harry, ripresosi dallo shock della caduta e del sottile rifiuto dell’uomo, massaggiandosi piano le anche, si decise a seguirlo.

"E adesso perché devo seguirla?" gli chiese infastidito.

"Per asciugarsi! Sarebbe ovvio a tutti tranne che a lei, avrei dovuto saperlo!" sbuffò.

Il ragazzo gli fece una linguaccia non appena l’uomo gli voltò le spalle riprendendo a scendere le scale. Dietro di loro la parete tornò al suo posto silenziosamente. Harry lo seguì piano, stando attento a non scivolare, comunque felice di poter passare ancora qualche minuto con il tenebroso uomo che stava lentamente affollando la sua anima con ogni gesto, ogni parola, ogni sguardo. Quando sentì i passi dietro di sé Severus si concesse di sorridere e innalzare una piccola preghiera al cielo e al destino.

Ringraziamenti & Commenti

Tempo record per il nuovo capitolo, scritto questa notte! Spero vi piaccia quanto è piaciuto a me scriverlo. Dopo le atmosfere cupe dello scorso capitolo questo è di rinascita e io l’ho respirato come Remus respira l’aria gelida, con un senso di libertà. Ringrazio sensualfairy [qualcuno deve pur soffrire oltre me ^_^ !], Dany [ti ho rubato l’idea di far partecipare Rodolphus all’azione in quanto è proprio viscido! Grazie!], Lux [non smetterò di leggere la tua storia, sono troppo curiosa, ma spero sempre nel risvolto positivo!], kiu [Remus non lo dice ma tu cosa pensi? ^_^ ], vale [piaciuto il nuovo chap?], KIRA83 [Remus non dice chi è questa persona ma un indizio importante c’è..per il ritorno deglia ltri protagonisti ci vediamo al prox capitolo!], sara [un nuovo mistero è alle porte!], Rowan_MayFair [grazie grazie è sempre bello ricevere complimenti da te!], MrsScarlett90 [Povero Remus, stavolta non mi sono risparmiata sulle toprture psicologiche, vero?], Sanzina [vuoi una mano con Malfoy Senior, cara? Perché io e Sev abbiamo qualche conticino da regolare con lui..! E sei così sicura che non sia lui la persona che Remus descrive?], Darkness [aggiornato prestissimo! Tu chi pensi che sia, alla luce delle nuove rivelazioni?], Lori [per la ricetta del liquore mi sto informando direttamente alla fonte..il caro Hagrid! A presto per buone nuove!], Morgan_Snape [niente coppie tra i malandrini se ti può consolare..e Lily è piaciuta tanto anche a me!], moccy^^ [allora..questo chap è all’altezza dell’intrigante finale dello scorso? Incursione in cucina riuscita?] e vampirasix [velocissimamente ecco arrivare il nuovo capitolo prima del week-end in cui vi lascerò sospirare! Spero ti sia piaciuto!]. Splendido week-end a tutti e sappiate che a parte questa lunga fiction [molto lunga credo!] sto pensando di scrivere anche qualcos’altro..è un periodo in cui la mia fantasia è terribilmente attiva e bisogna sfruttarlo ^_^ ! See you soon!

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Capitolo 16
*** Il Risveglio ***


Il Vento tra i Salici - 16. Il Risveglio

  1. Il Risveglio

Harry aspirò con piacere l’odore antico del laboratorio e si abbracciò stretto per scaldarsi un poco. Piton stava accendendo un fuoco magico nel camino e nonostante anche il suo lungo abito stillasse acqua sembrava non sentire freddo. A suo agio come sempre si muoveva velocemente nella stanza, quasi dimentico di lui. Il ragazzo si schiarì la voce volendo attirare l’attenzione del professore ma quasi si pentì quando vide quegli occhi color della notte fissarsi brevemente su di lui e scivolargli lentamente addosso. Il petto, perfettamente visibile attraverso la camicia bagnata, lasciava intravedere le scure aureole e i piccoli capezzoli turgidi per il freddo, i pantaloni mettevano in risalto la vita e i fianchi stretti e le gambe muscolose ma snelle. Harry improvvismente si sentì avvampare e avvolgere da un calore imbarazzante che temette potesse rivelarsi a quello sguardo attento, respirò lentamente cercando di calmarsi.

"Posso avvicinarmi al fuoco?" chiese, cercando di nascondere l’imbarazzo.

"Certamente Potter, è qui solo per questo! Se permette andrei nella mia stanza a cambiarmi e a cercare qualcosa da farle indossare mentre si asciugheranno i suoi vestiti!" gli disse cupamente e gli voltò le spalle avvicinandosi alla porta sul lato, poi sembrò ripensarci e si voltò mostrando il fiero profilo.

"Non tocchi nulla, sono stato chiaro?" sibilò prima di sparire nella stanza.

Harry, accanto al fuoco, guardò quella porta chiusa con fastidio.

"E non tocchi nulla..mi sono spiegato?" gli rifece il verso, una buffa smorfia sulle labbra, poi sbuffò e si stiracchiò languidamente, rilassandosi.

Diede le spalle al fuoco e si sedette a terra osservando l’ordinato laboratorio. La prima volta che vi aveva messo piede, durante la punizione con Ron, lo aveva considerato alla stregua di una prigione sotterranea, umida e fredda. La volta in cui vi aveva cercato Piton per combattere la pozione eccitante l’aveva considerato un rifugio cupo e antico ma tranquillo. Adesso riusciva a scorgere ovunque le minuscole tracce della vita di Piton e le luci delle candele e del fuoco che illuminavano la stanza la rendevano un’alcova misteriosa e segreta, odorosa di polvere e sapienza, intrisa di segreti. Si chiese sospirando cosa facesse l’uomo nei suoi momenti liberi, quando non correggeva alla grande scrivania i compiti dei suoi alunni o non era intento a preparare chissà quale strana pozione con i tanti ingredienti ordinatamente sistemati sulle mensole alla parete. La schiena si era finalmente riscaldata anche se i vestiti restavano umidi, così, sempre seduto a terra, si voltò con il viso verso il fuoco, le spalle appoggiate allo schienale della poltrona e portandosi al petto le ginocchia vi posò sopra il mento. Rivolse lo sguardo di nuovo alla scrivania dove le penne dalle piume nere e l’inchiostro nero e rosso attirarono la sua attenzione: immaginò Piton seduto a correggere i loro compiti, lo sguardo annoiato, le dita eleganti che srotolavano la pergamena e impugnavano la morbida piuma intingendola con sicurezza nell’inchiostro cremisi. Ricordò la delicata perfezione delle parole vergate ogni volta sui suoi saggi, poi scosse la testa.

"Evidentemente il calore mi sta facendo andare troppo sangue al cervello..delicata perfezione delle parole..sono sempre e solo rimproveri..elegante movimento della mano, alcova segreta..sono parole da amanti..e noi non lo siamo.." mormorò sbadigliando e come un cucciolo stanco, provato dal tempo e dalle forti emozioni, chiuse gli occhi lentamente e si lasciò andare al confortante calore del fuoco.

"Ancora.." sospirò prima di addormentarsi, accoccolato su se stesso.

Pochi minuti dopo la porta si aprì e Severus rientrò nel laboratorio con in mano una lunga vestaglia nera. Si guardò intorno allarmato non vedendo il giovane Grifondoro nella stanza, poi sentì una specie di sospiro dietro la poltrona e avvicinandosi vide il ragazzo addormentato, seduto, il volto arrossato e il respiro profondo.

"Potter!" lo chiamò a voce alta ma il giovane non rispose.

Lo scosse piano, sfiorandogli una spalla, ma il moretto si voltò verso la sua mano sfiorandogli le dita con la guancia e strofinandola piano in cerca di una carezza più intima. Sulle labbra morbide del ragazzo si formò un sorriso quando raggiunse lo scopo e riuscì a sfiorare con un bacio leggero il palmo di quella mano liscia, asciutta. Severus si ritrasse velocemente, quasi si fosse scottato, ma non potè non trattenere lo sguardo sulla bocca generosa di Harry.

"Potter, si svegli adesso..immediatamente! Questo scherzo non è divertente!" sibilò ma il ragazzo continuò a riposare, rilassato nonostante la posizione non troppo comoda.

Severus sbuffò e arricciò il naso indispettito, chiedendosi come fosse possibile che quel ragazzo fosse un così grande concentrato di confusione per la sua stabilità mentale. Posò la vestaglia sulla poltrona e gli posò delicatamente un braccio dietro le spalle e uno sotto le ginocchia. Nonostante l’altezza e il fisico allenato, Potter restava snello e longilineo, quasi adolescienziale, pensò stupito. Trattenne il respiro quando lo sentì affondargli il viso nel collo, respirando a fondo il suo odore, e ancora addormentato cingerlo con le braccia, mormorando parole senza senso. Severus sentì un brivido dorato attraversargli la schiena, strinse appena la presa su quel corpo arrendevole e rimase in silenzio a guardare la cicatrice pallida a forma di saetta che gli sfiorava le labbra. Poi deciso si voltò, aprì la porta ed entrò nella sua stanza, si avvicinò al letto e vi posò il suo fardello con gentilezza. Lo osservò criticamente rannicchiarsi in cerca di calore.

"Immagino di non poterlo far dormire con questi indumenti umidi o si prenderà sicuramente qualche malanno, anche solo per farmi dispetto e per farmi sorbire le infinite lamentele di Albus..sono responsabile della sua incolumità.." mormorò a voce bassa, mordicchiandosi il labbro inferiore pensieroso, cercando di trovare una scusa accettabile, una qualunque, per quello che sapeva di dover fare ma soprattutto desiderava fare, pur cercando di nasconderlo anche a se stesso.

Avvicinò le dita alla camicia del ragazzo e vide che tremavano, di attesa, desiderio e timore. Si impose di stare calmo respirando a fondo e cercando di pensare ai temi che avrebbe dovuto correggere per la mattina che sempre più velocemente si avvicinava. Uno dopo l’altro gli slacciò tutti i bottoni scoprendo quel torace magro, dalla pelle cremosa e dai muscoli tonici e sodi. Sfilargli le maniche senza svegliarlo richiese tempo e delicatezza e Severus ne approfittò per memorizzare ogni singolo centimetro del collo disegnato del moretto, della clavicole in rilievo, del torace dove la catenina d’argento riposava con il globo al cui interno il serpente sembrava chiamarlo seducente, delle braccia sinuose, degli addominali allenati, del piccolo ombelico sulla vita stretta che sembrava risucchiarlo dentro una fantasia proibita e dolcissima. La sua bramosia era ben visibile adesso che nessuno poteva vederlo, sentiva calde lingue di desiderio scorrergli sotto la pelle. Si allontanò di scatto, la camicia in mano, e sospirò. Quel ragazzo era troppo vicino, sentiva la ragione offuscarsi e i sensi prendere il sopravvento. Prese un altro profondo respiro e iniziò a recitare a memoria gli ingredienti delle 100 pozioni fondamentali per distrarsi. Si rese conto verso la 30esima pozione di star mormorando a voce bassa e sensuale, terribilmente roca. Avvicinò le dita ai bottoni dei pantaloni del ragazzo e ne slacciò uno, e un altro sino a scoprire il nero dei boxer che ancora umidi delineavano il sesso lievemente eccitato. Severus fece un passo indietro e avvampò. Pensò seriamente di lasciare così il giovane Potter, immerso nelle sue fantasie, ma si rifiutò di essere così codardo e velocemente, quasi infastidito, slacciò l’ultimo bottone e sfilò i pantaloni dalle gambe magre e sode del moretto. Poi lo coprì con una coperta verde petrolio calda e si allontanò, gli lanciò un ultimo sguardo ardente e chiuse delicatamente la porta dietro di sé e finalmente, lontano da quel corpo seminudo riuscì a tornare padrone delle sue emozioni e dei suoi pensieri, almeno in parte.

"Maledizione..troppo giovane, troppo sensuale, troppo stupidamente fiducioso..ma io non farò questo errore, costi quel che costi..non accadrà di nuovo quello che stava per accadere ieri al limitare del bosco..io non mi farò battere dal Destino..avresti dovuto saperlo perché tu avevi il potere di predire, come potevi non sapere che mi sarei opposto con tutte le mie forze a ciò che mi avresti rivelato? Maledizione, non lascerò che quella peste mandi in pezzi la mia vita!" sibilò lasciandosi cadere sulla sedia dall’alto schienale e osservando le pergamene ordinatamente sistemate in attesa di essere visionate, si allungò a prendere la bottiglia del cognac e lo versò generosamente in un bicchiere panciuto, sorseggiandolo con piacere.

Si massaggiò le tempie, chiuse gli occhi e li riaprì immediatamente quando oltre le palpebre chiuse vide Potter disteso sul letto aprire gli occhi, guardarlo e valutarlo con quegli smeraldi splendenti e chiamarlo sensuale a sé, mostrandosi in tutta la sua sfolgorante giovinezza.

"Controllo Severus, controllo!" si rimproverò prima di iniziare a correggere disgustato dei saggi di seconda sforzandosi di dimenticare il giovane studente che dormiva nel suo letto.

Remus aprì lentamente gli occhi e sentì una fitta dolorosa al collo. Disorientato si guardò attorno e scoprì di essere in salotto, sul divano, mentre l’alba stava lentamente tingendo di rosa il cielo sopra la foresta e un raggio limpido gli scaldava dolcemente il viso. Cercò di ricordare cosa ci facesse in salotto e cosa era accaduto durante la notte. Probabilmente si era addormentato dopo aver accompagnato Harry all’appuntamento con Severus, pensò. Cercò di prendere un bel respiro profondo prima di alzarsi e sgusciare fuori da quel guscio caldo ma qualcosa, un peso sullo stomaco e sul petto, glielo impedì, e distrattamente si chiese cosa potesse essere. Quest’ultima domanda attrasse tutta la sua attenzione quando i suoi occhi color brandy dorato si specchiarono sorpresi in occhi color del cielo terso, limpidi e curiosi . Il mento del ragazzo poggiava sulle mani intrecciate e posate sul suo petto. Imbarazzato, le guance appena velate di rosso, Remus prese coscienza di essere semisdraiato con disteso sul suo corpo il biondino, i capelli all’indietro un po’ spettinati, e una coperta color dell’oro a tenerli al caldo. Ricordò all’improvviso l’incontro con il giovane Malfoy nella foresta, svenuto ed evidentemente sotto shock per la caduta dalla scopa, e di averlo portato in casa per farlo riprendere. Remus tentò di alzarsi ma il giovane non fece atto di spostarsi e rimase rilassato sopra di lui non permettendogli così nessun movimento, inclinò solo la testa, vezzosamente, guardandolo divertito.

"Permetti, Malfoy?" chiese bruscamente.

Il giovane spalancò gli occhi e inarcò un sopracciglio.

"Malfoy?" ripetè, una nota preoccupata nella voce mentre lo osservava attentamente, impensierito dal silenzio e dallo strano comportamento del ragazzo, notoriamente viziato e irritante.

"Cosa?" rispose finalmente il biondino rispondendo alla domanda con un’altra domanda, la voce bassa che conteneva una nota quasi stupita e divertita.

"Cosa, cosa?" chiese allora Remus confuso.

"Permetterti di fare cosa, esattamente?" spiegò l’altro con voce bassa, venata d’allegria mentre un sorriso divertito gli raggiunse le labbra e gli occhi.

"Vorrei alzarmi, se me lo permetti!" sibilò allora l’uomo.

Il biondino semplicemente scosse la testa e sistemò i gomiti ai lati del torace di Remus, bloccandolo ancora di più, e gli posò la testa sul petto.

"Perché?".

"Malfoy, se è uno scherzo non è divertente..potresti.." ma fu interrotto da una lenta carezza sulla pelle del fianco.

"Umh.." mormorò il biondino, socchiudendo gli occhi, riflettendo.

"Io invece sto bene dove sto!" gli disse tranquillo prima di lasciarsi andare totalmente su quel corpo, affondando la testa nel collo dell’uomo, sentendosi sfiorare il naso dai morbidi capelli castani, lasciando scivolare le dita appena sotto il maglione, sulla pelle calda e asciutta, scalando lentamente, una alla volta, le costole che sporgevano dal magro torace.

"Sei sempre di cattivo umore appena sveglio o stamattina è una giornata speciale?" gli chiese giocoso il giovane posandogli un bacio sul mento.

Remus lo prese per le braccia e quasi con violenza lo allontanò da sé guardandolo dritto negli occhi.

"Ahi.." disse il ragazzo e subito Remus allentò la stretta, orripilato dall’idea di avergli fatto male, ma capì di essere stato giocato non appena Malfoy gli si rigettò addosso con tutto il peso e lo strinse mordicchiandogli il collo.

"Malfoy, non so cosa ti stia passando per la testa ma..fermati..ascoltami..come diamine ho fatto a finire in questa situazione? Malfoy..!" lo chiamò di nuovo cercando di bloccargli le mani e di staccarlo da sé con sempre maggiore determinazione.

"Malfoy!" gridò nelle orecchie del giovane, cercando di non fargli sentire i brividi che lentamente gli stavano percorrendo il corpo come fuoco liquido, rosso, intenso.

Con determinazione il giovane gli posò le mani sulle guance e posò le labbra sulle labbra. Fu un attimo infinitamente lungo quello in cui Remus, stupito, stordito, eccitato, non reagì, respirando il respiro lieve del biondino, lasciandosi pervadere da quel calore che sembrava bruciarlo senza dolore, riportarlo alla vita e innalzarlo innocentemente al cielo. Quando però sentì la punta umida della lingua carezzargli le labbra e quasi penetrargli la bocca fu di nuovo padrone di se stesso e con determinazione gli staccò le mani dal suo viso, lo forzò ad allontanarsi e con una mossa abile lo prese tra le braccia con tutta la coperta e si alzò in piedi. Malfoy gridò appena, un suono divertito e frustrato. Remus lo fece poi distendere di nuovo sul divano, ingarbugliato nella coperta e si allontanò di un passo, cercando di nascondere un sorriso a vederlo contorcersi per liberarsi.

"Maledizione, bastava un semplice no, non credi?" gli disse sfidandolo con i suoi occhi d’argento Draco.

"Mi sembrava di averti detto no, Malfoy, e di non essere stato ascoltato" gli rispose infastidito.

"Non ho udito nessun no, solo Malfoy ripetuto in continuazione..devo immaginare che questo sia il mio nome, giusto?" gli chiese sorridendo, alzandosi in piedi e stiracchiandosi voluttuosamente.

"Cosa intendi dire?" e il tono si era fatto nuovamente preoccupato ma non riuscì a finire la frase che il ragazzo gli fu nuovamente addosso, abbracciandolo, affondandogli la testa nel petto.

"Non ricordo molto bene..sono confuso..ho passato le ultime ore a svegliarmi e addormentarmi ad intervalli regolari..l’unica cosa che riuscivo a vedere era il tuo viso così vicino al mio..e mi sei sembrato, ecco, familiare..e bellissimo.." gli sussurrò sfiorandogli di nuovo le labbra.

"Fermo Malfoy..che cosa vuol dire che non ricordi molto bene? Sai chi sei..e smettila di starmi così appiccicato, per favore..sto cercando di capire come stai!" disse allontanandolo di nuovo.

"Se devo essere sincero stavo meglio quando eri addormentato..mi sentivo protetto..sei un’amante piuttosto freddo..strano, il mio intuito mi suggeriva il contrario..".

"Amante? Amante! Malfoy, guardami quando ti parlo..io e te non siamo assolutamente amanti, chiaro?" gli chiarì schockato.

"Non c’è bisogno di dirlo con quell’aria così schifata, sai? A me non sarebbe dispiaciuto e potrei offendermi a sentirte quel tono nella voce!" gli disse guardandolo negli occhi e mettendo il broncio.

"Comunque..se non sei il mio amante..chi diamine sei?" gli chiese poi curioso.

"Sono Remus Lupin, un tempo tuo professore di Difesa ad Hogwarts e attualmente un..bhè..una specie di guardaboschi..ti ho trovato questa notte incosciente vicino alla tua scopa..immagino tu ti sia trovato nel mezzo della tempesta mentre eri in volo e devi aver perso il controllo precipitando..ti ho portato qui e ti ho avvolto nella coperta attendendo il tuo risveglio ma devo essermi addormentato..".

"E io ho equivocato..è questo che vuoi dire? Non ricordo nulla di ieri né del periodo in cui dici di essere stato mio professore..e non ricordo il mio nome..però so che cos’è Hogwarts e cosa insegna un professore di Difesa..non lo trovi strano?" gli chiese sorridendo, sedendosi sul divano e guardadolo sorridendo.

"Devo avere un nome..Malfoy sembra più il mio cognome..qual è?".

"Draco" pronunciò con difficoltà Remus.

"Draco..lo pronunci qusi fosse la prima volta..".

"E lo è..comunque sono preoccupato per questa tua amnesia..devo avvertire qualcuno di quanto sta accadendo".

"Aspetta..la memoria potrebbe tornarmi da sola, non credi? Possiamo attendere un po’..solo un po’!".

"Cosa vuoi dire, Malfoy?".

"Draco..mi chiamo Draco, hai detto, quindi dato che lo sai non chiamarmi per cognome, non sei più un mio professore mi hai detto! Ti chiedo solo di apsettare..non so..sino a stasera..poi se non ricorderò nulla potrai chiamare chi vuoi e mandarmi via..va bene? D’accordo?" disse con voce speranzosa, gli occhi che brillavano.

"Non capisco perché..".

"Non ho idea di cosa ci fosse prima..non so se voglio saperlo..mi sento bene, tranquillo, pur non avendo ricordi di altro che di te..di adesso, voglio dire..fammi godere per un po’ questa sensazione..se la memoria tornerà porterà con sé tutto ciò che c’era prima e non potrò far altro che tornare ad essere me stesso con i miei dubbi, le mie scelte e le mie paure..solo per un po’ fammi essere quello che forse non sono stato mai!" lo pregò e Remus si sentì colpito al cuore.

Conosceva quella sensazione di estraneità, quella voglia quasi istintiva di fuga. Si chiese se doveva fidarsi, se poteva fidarsi. Lentamente annuì, decidendo che comunque avrebbe avvertito Severus con un gufo avvertendolo però di restare lontano dalla casetta sino a sera. Con una segreta gioia e un pizzico di egoismo capì di non voler restare da solo quell’ultimo giorno prima di trasformarsi e proprio come il giovane biondo che lo fissava sorridendo, decise di poter per una volta essere diverso da ciò che sempre era.

"D’accordo..solo sino a stasera..Draco!".

"Sì!" gli sussurrò all’orecchio mentre gli si gettava tra le braccia e lo guardò pensieroso quando si sentì respingere dolcemente ma con fermezza e lo vide scuotere la testa negativamente.

Draco capì di doversi muovere con prudenza intorno a quell’uomo se voleva avvicinarsi tanto da toccarlo, nel profondo, nell’anima. Non si chiese perché provasse quell’urgenza, quel desiderio quasi insano che sentiva di non aver provato mai.

"Cosa c’è per colazione?" gli chiese quindi sorridendo e quando lo vide rilassarsi e sorridergli in risposta, gli occhi dorati divertiti, capì di essere sulla strada giusta.

Harry aprì gli occhi lentamente e si guardò attorno, conscio di trovarsi in una stanza sconosciuta, una stanza che doveva essere quella di Piton. Quindi quello su cui aveva riposato era il letto del professore.

"Dei del cielo..!" mormorò, il respiro quasi bloccato in gola.

Scostò lentamente la coperta e ne aspirò il profumo, familiare ed eccitante. Arrossì sentendo reagire la sua virilità e imbarazzato si accorse di essere nudo, tranne per i boxer, e sperò di non aver fatto qualcosa di strano mentre il profesore lo aveva spogliato. I suoi vestiti erano ripiegati su una sedia ma non li degnò di uno sguardo, il pavimento era freddo mentre con pochi passi arrivava alla porta e la dischiudeva senza far rumore. Subito i suoi occhi catturarono l’immagine di Piton addormentato vestito di tutto punto sulla poltrona di fronte al fuoco, la testa leggermente di lato, i capelli lucenti a coprirgli parte del volto, le labbra dischiuse, la mano sinistra abbandonata oltre il bracciolo. Harry si morse il labro mentre silenziosamente gli si avvicinava per scrutarlo meglio, per abbeverarsi a quella fonte di arrogante e altera bellezza. Rilassato nel sonno manteneva comunque un contegno austero e severo, eppure ammoridito dal leggero sorriso che sembrava in procito di allargarli le labbra. Con estrema cautela Harry si inginocchiò accanto a lui e gli sfiorò una morbida ciocca di capelli, Piton sospirò e si voltò appena ma non dischiuse gli occhi. Senza quasi rendersene conto Harry si spinse in avanti e prima di rendersi conto del pericolo che correva gli sfiorò le labbra con le sue, teneramente. Un bacio innocente e brevissimo che gli lasciò il sapore del cognac e della menta, un contatto che lo illanguidì ed eccitò ancora, facendolo vergognare di indossare solo degli aderenti boxer che nulla lasciavano all’immaginazione. Velocemente rientrò in camera da letto e con il cuore che batteva impazzito tornò a nascondersi sotto la coperta, in attesa che il professore si svegliasse e venisse a svegliarlo, senza immaginare di essere stato baciato. Si sfiorò le labbra con le dita sentendo ancora quel sapore così intimo ed esclusivamente di Piton aleggiare tra i suoi sensi infiammati, chiuse gli occhi, rivivendo nella sua mente ogni istante di quel breve sfiorarsi, promettendo a se stesso che non sarebbe stato né l’ultimo né il più intimo contatto che avrebbero condiviso.

Ringraziamenti & Commenti

Scusate il mostruoso ritardo di questo capitolo..come vi avevo anticipato è stata una settimana piuttosto impegnativa [oserei scrivere DRAMMATICA..una punta di 16 ore di lavoro e ho lavorato anche l'8 e il week-end me misera!] e molte cose non sono andate come avrebbero dovuto così forse questo capitolo sfortunato, scritto nei ritagli di tempo e coinvolto nel mio personalissimo blocco dello scrittore, forse non sarà uno dei migliori che ho scritto, nonostante le revisioni e la passione..chiedo venia nuovamente! Comunque la storia si infittisce con l'aggiunta di Draco non più solo in veste di contro-eroe ma di qualcosa di più..mi chiedo [ed è tutto dire] quanto Remus [povero lupacchiotto] debba credere all'amnesia di Draco e quanto invece debba stare in guardia..e il biondino cos'altro riserverà? Nel prossimo capitolo [sarà il primo di un ciclo di 10..le 10 lezioni di Severus] torneranno anche gli altri protagonisti, non disperate! Grazie a tutti quelli che commentano, scusatemi anche se non rispondo a tutti i vostri messaggi..vampirasix [nuove fiction lunghe no..qualche oneshot forse..ma dovrei trovare il tempo per scriverla e per ora non ne ho se voglio continuare questa!], vale [eri curiosa di ciò che sarebbe accaduto tra Remus e Draco..cosa ne pensi?], Lux [continua a leggere la tua fict ma non ho trovato il tempo per commentare, prometto di rifarmi tutta assieme ^_^ !], Morgan_Snape [sempre più curiosa dei tuoi commenti..cosa ne pensi adesso? Le storie si incasinano sempre di più e tutti sembrano nascondere qualcosa..! Grazie del pensiero Imperio sul mio capo..io ci ho provato ma non è riuscito..chissà se tu avresti maggiore fortua!], kiu, Rowan_MayFair [le ultime parole famose..sono passati tantissimi giorni dall'ultimo aggioramento..però meglio tardi che mai!], Dany [per le atmosfere erotiche dovrai attendere ancora un pochino ma la malizia non è mancata di certo in questo capitolo..così come anche la tenerezza..spero ti sia piaciuto! E i tuoi commenti deliranti ^_^ sono bellissimi!], moccy^^ [il mistero verrà svelato a tempo debito..felicissima che la crema ti sia piaciuta!], sara [niente stupro da parte di Sev, non sia mai! Qualcosa nasconde ma non credo voglia fare mai del male ad Harry!], chicca [rispondo alla tua doanda sulla coppia Remus/Draco con questo chap..fprse sì!], Blacky [grazie per i complimenti spero continui a piacerti!], Sanzina [volevi qualcosa di piccante tra Sev ed Harry ma ancora non vi è quasi nulla..solo pensieri e parole..mentre Draco..bhè..carino, non è vero?], VENDA [Blaise, Ron e gli altri sono acnora marginali ma presto saranno sotto i riflettori! Spero di leggere qualcosa di tuo..i tuoi commenti sono sempre interessanti e ben scritti, sono molto curiosa di leggere qualche tua storia..saranno sicuramente molto fantasiose ^_^ !], Darkness [anche a me piace il mio lato dark ma mi piacciono anche questi capitoli morbidi e al sapore speziato della malizia!], kyu_black [bontola anche qui,il bell'Harry..ma anche Sev ha avuto qualcosa da mormorare!], Lori [se sei arrivata sino a qui, a dispetto del tuo ultimo commento, sei riuscita a bypassare l'incotro ravvicinato tra Remus e Draco..cosa ne pensi?] e Summr9 [il tuo commento è troncato..uffa! Ero davvero curioa di sapere cosa pensavi dello scorso chap..e di questo?]. See you Soon [si spera!].

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Capitolo 17
*** 1/10 - Sole ***


Il Vento tra i Salici - 17. 1/10 - Sole

    1/10 - Sole

    "Buongiorno Ron, come è andata ieri in biblioteca?" chiese Hermione con forzata allegria appena vide comparire il ragazzo nella sala comune dei Grifondoro, assonnato.

    "Umh..? Bene, bene..non ci crederai mai..ho capito tutto ciò che mi ha spiegato e ho finito il mio tema non copiando neanche una riga dal libro!" gli sorrise soddisfatto mostrandole la pergamena e avvicinandosi a posarle un tenero bacio sulle labbra.

    Hermione scorse brevemente le parole vergate velocemente, la scrittura nitida e grande tipica di Ron, e rabbrividì rendendosi conto che quello non era il solito noioso trattato copiato di malavoglia. Era una tesina approfondita e ben strutturata, ricca di particolari e curiosità che erano nuovi anche per lei. Pensò al suo tema, scritto senza passione, solo tanto studio, che avrebbe ricevuto il solito sguardo annoiato del professore prima di essere violentato dalla penna di Piton con un buon voto, mai troppo alto, mai troppo basso, ma sempre qualche punto sotto quello di Malfoy.

    "Sei rimasta sorpresa, eh?" gli chiese Ron con un sorriso, scrutandole gli occhi ed Hermione riprese il suo solito sguardo e Ron non notò nulla di diverso in lei.

    "Sì, molto, davvero ben fatto!" gli rispose sostenuta.

    "Ciao Neville" salutò Ron mentre si avviavano assieme in sala grande per fare colazione.

    "Ron, Hermione..come state?" chiese sempre tranquillo il ragazzo.

    "Oh tutto bene Neville, tutto bene..hai finito il tuo tema, vero Neville?" gli chiese Hermione severamente con una punta di soddisfazione nella voce, conoscendo già la risposta.

    "Sì, ma non ho raggiunto la lunghezza giusta..ma non sapevo davvero cosa scrivere!" si scusò quasi Neville e Ron lanciò un'occhiata di rimprovero a Hermione che lo ignorò.

    "Sono sicuro che Hermione ti aiuterà a sistemarlo, vero?".

    Si guardarono furiosi mentre Neville cercava senza riuscirci di stemperare la tensione.

    "Ron?!" lo chiamò una voce in fondo allo scalone.

    Blaise, i capelli spettinati e il respiro ansante, cercò di attirare ancora la sua attenzione.

    "Ecco, mancava solo lui per iniziare bene la giornata!" sbuffò poco educatamente Hermione a cui Ron lanciò l'ennesimo sguardo di rimprovero.

    "Ron, hai visto Harry?" gli chiese fremente Blaise non appena giunsero abbastanza vicino per non fargli attirare l'attenzione di tutti gli studenti che si trovavano a passare di lì.

    "Harry?" chiese confuso il rosso poi si guardò attorno ansioso.

    "Diavolo..Harry! Non era con noi..adesso che ci penso non era neanche nel suo letto..ieri notte non ci ho fatto molto caso quando sono tornato in stanza..Neville?".

    "Io..non l'ho visto rientrare in stanza dalla sua passeggiata..credevo..bhè, credevo che fosse con te..con voi!" disse pensieroso l'altro.

    "Sarà già a colazione, non c'è bisogno di preoccuparsi per così poco, no?" cercò di tranquillizzarli pragmaticamente la ragazza ma ricevette 3 sguardi preoccupati, uno blu mare particolarmente intenso.

    "Sono stato ora nella sala e Harry non c'è, non penserai che sia così sciocco da non averlo cercato prima di venire così gentilmente ad avvertire voi, che siete i suoi più cari amici, della sua assenza, vero?" le chiese Blaise con voce sottile.

    Ron guardò gli sguardi taglienti che si scambiarono, poi con Neville alzò le spalle.

    "Sarà meglio andare a cercarlo..non c'è mai da stare tranquilli quando Harry svanisce senza lasciare traccia e senza avvertire nessuno di noi!" dichiarò pronto a prendere la mano della sua ragazza e allontanarla dal Serpeverde prima che esplodesse, ma la mano di Blaise intercettò la sua e reclamando l'attenzione del rosso.

    "C'è di peggio..non riesco a trovare neanche Draco!" gli sussurrò all'orecchio per non far ascoltare gli altri ragazzi e in quel momento Ron davvero iniziò a preoccuparsi.

    Il moretto si voltò velocemente e trascinò il rosso via con sé sotto lo sguardo stupito di Neville e quello offeso di Hermione.

    "Ron!" gridò la ragazza battendo un piede a terra con forza.

    "Andiamo a cercarlo, torneremo prima possibile..promesso!" riuscì a risponderle salutandola goffamente con la mano libera prima di voltare l'angolo verso i sotterranei.

    Ron sopportò in silenzio di essere trascinato ancora per un po' prima di puntare i piedi a terra e richiamare l'attenzione di Blaise bruscamente. Tanto bruscamente che il ragazzo, tirato indietro con violenza, gli cadde addosso e entrambi finirono a terra. Il rosso attuttì la caduta dell'altro e se lo ritrovò sopra.

    "Stai bene, Ron?" gli chiese preoccupato Blaise, le teste vicine, i respiri sulle guance dell'altro.

    "Umh..sì, ma Blaise..mi spieghi cosa diavolo ti è preso?" gli chiese cercando di rialzarsi, quasi sfiorandogli la guancia con le labbra.

    Il moretto si sedette a terra velocemente liberando il corpo di Ron dal suo peso. Cercò di soffocare una risatina divertita quando Ron lo guardò male, strofinandosi la nuca per attutire lo stordimento causato da un deciso colpo sul pavimento di pietra.

    "Non ci trovo nulla da ridere, davvero!" ringhiò il ragazzo.

    "Scusa..scusa..ma devi ammettere che chiunque ci avesse visto correre mano nella mano e poi cadere come abbiamo fatto non avrebbe potuto fare a meno di ridere!" si prese in giro il moretto e sorrise apertamente quando vide brillare d'ironia anche gli occhi ambrati di Ron.

    Si alzò in piedi e gli porse la mano. Quando lo vide afferrarla lo aiutò ad alzarsi.

    "Tutto a posto?".

    "Stavo decisamente meglio prima, quando non avevo un bernoccolo sulla testa! Blaise, se sono diventato ancora più stupido credo che Harry ed Hermione te la faranno pagare! Anzi, credo che Hermione te la farà pagare ugualmente..cosa ti è saltato in mente di risponderle male e di trascinarmi via così?" lo rimproverò , la voce tra il serio e il faceto.

    Gli occhi di Blaise si strinsero e le iride assunsero una colorazione più profonda.

    "Scusami Ron..ero già nervoso per la scomparsa di Draco..mi sono arrabbiato quando l'ho sentita così tranquilla riguardo ad Harry..e comunque anche lei mi è sembrata nervosa..avete litigato?" gli chiese piano.

    "No..non credo..insomma, ad essere sincero Blaise, tu non le piaci..e credo sia un po', come dire, gelosa del tempo che passiamo assieme io, tu ed Harry..".

    "So di non piacerle..neanche lei mi piace Ron, scusami la franchezza..spero che questo non distrugga il rapporto che sta nascendo tra noi.." chiese piano, guardando lontano.

    "Bhè..è la mia ragazza, Blaise..ammetto non sia una persona adorabile a prima vista, ma dalle una possibilità, d'accordo? Harry, Neville e Hermione sono persone speciali..siamo tutti diversi, ma sto davvero bene assieme a loro..vorrei che anche con te fosse così..".

    "Mi ritieni speciale, Ron?" gli chiese sorpreso anche dal leggero rossore che fece risaltare le lentiggini del rosso.

    "Emh..sì!" sussurrò Ron sorridendo e si stupì di ritrovarsi stretto in un abbraccio amichevole e sincero.

    "Grazie!" gli sussurrò Blaise all'orecchio e un brivido li scosse entrambi.

    "Emh..ragazzi..forse sarebbe il caso di mettere un po' di distanza tra voi..sembra un abbraccio un po' troppo intimo..specie in mezzo ad un corridoio deserto..!" disse Harry dietro di loro.

    "Compagno..come..quando..dove diavolo eri?" chiese Ron, sorpreso e preoccupato, avvicinandosi velocemente al ragazzo e colpendolo con un pugno scherzoso sulla spalla.

    "E' una storia un po'..lunga!" arrossì Harry e Blaise sollevò un sopracciglio.

    "Draco?".

    "Draco?! Ah, Malfoy! Cosa?" chiese confuso Harry.

    "Non era con te?".

    "No..perchè? Vuoi dirmi che non riesci a trovarlo?".

    Blaise annuì, lo sguardo preoccupato.

    "Non è da lui non avvertirmi e scomparire così..".

    "Ieri notte..ci siamo scontrati durante la mia passeggiata.." e per sommi capi raccontò loro quello che era accaduto senza ovviamente accennare nulla di Remus e del suo addestramento e accennando appena a quello che era accaduto al suo rientro, bagnato fradicio, con Piton.

    "E così..hai passato la notte nella stanza di Piton?" chiese curioso e non molto preoccupato per il biondo Serpeverde Ron.

    "Non è successo nulla..ho dormito..nel suo letto.." rispose sognante Harry.

    "Da solo?" chiese maliziosamente il rosso.

    "Eh..? Ma certo! Da solo! Però..ecco.." iniziò Harry tenendo l'amico sulle spine.

    "Cosa..? Cosa?".

    "Forse sarebbe meglio ritrovare Malfoy prima.." sussurrò Harry cercando di prendere tempo e cercando di non ripensare a quel bacio rubato e casto che gli aveva scatenato la fantasia.

    "Non ho idea di dove cominciare..ho già cercato in tutti i posti dove è solito andare, chiesto a tutte le persone della mia casa..nessuno lo ha visto da ieri dopo cena..quindi ho pensato a te e quando non ti ho trovato ho creduto poteste essere assieme..adesso non ho altre idee!" mormorò arrabbiato e preoccupato Blaise, conosceva Draco e sapeva che dopo quello che era successo ieri notte la sua scomparsa poteva voler dire molte cose, nessuna delle quali era positiva.

    "Cosa ci fanno 3 studenti in giro per i corridoi a quest'ora invece di essere in sala a fare colazione? Zabini, ha iniziato a prendere le brutte abitudini di Potter e Weasley per i complotti?" chiese Piton con severità.

    Tutti e 3 i ragazzi sussultarono, Harry fu l'ultimo a guardare il professore e appena i suoi occhi incontrarono quelli neri e freddi dell'uomo non potè fare a meno di sentire un brivido di seta lungo la schiena.

    "Sto aspettando, Zabini!" sibilò.

    "Non riusciamo..bhè..a trovare Draco!" mormorò colpevole, lo sguardo fermo.

    "Se fossi in lei non mi preoccuperei di Malfoy! Posso assicurarle che è al sicuro..ha deciso di prendersi, per così dire, una piccola vacanza! Tornerà presto, prima di quanto creda lui stesso! Ovviamente, e questo vale soprattutto per voi Grifondoro leali e sinceri, questa conversazione non ha mai avuto luogo, chiaro?" sibilò sempre più velenoso.

    Fece un gesto con le mani sprezzante, esortandoli ad andarsene dal corridoio. I ragazzi annuirono confusi e se ne andarono in silenzio, appena voltato l'angolo e senza più sentire il penetrante sguardo di Piton sulle spalle si fermarono.

    "Che avrà voluto dire, secondo voi? Dov'è Draco?" chiese perplesso Blaise.

    Ron alzò le spalle.

    "Non lo so ma..compagno, lasciamelo dire..qualunque cosa sia successa tra te e Piton che non vuoi raccontarmi..bhè..lui non sembra averla presa bene! Non è assolutamente più rilassato..anzi, sembra più acido del solito!" sospirò il rosso guardando Harry che perplesso scosse la testa.

    Sentirono la campana suonare, era l'inizio della prima ora ed erano in ritardo, un'abitudine per i 2 comapgni di casa ma una cosa assolutamente unica per Blaise che li guardò con occhi spalancati.

    "Sono in ritardo..non posso crederci!" sbuffò.

    Un rumore sordo eruppe daI loro stomaco: erano anche affamati ma non c'era più tempo per la colazione. Si promisero di parlarsi più tardi e si affrettarono verso le aule.

    "Yawn.." sbadigliò Draco ricordandosi appena di coprirsi la bella bocca con una mano.

    Soddisfatto guardò la tazza di latte quasi vuota il piattino dove riposava l'ultima fetta di pane imburrata e spalmata di marmellata alle fragole rossa e densa e il cucchiaino ancora lucido di miele.

    "Hai ancora fame?" chiese Remus, finendo di bere la sua tazza di caffè.

    "No..sono sazio..anzi, posso avere ancora un po' di miele?" gli chiese con uno sguardo innocente.

    Remus guardò con un sospiro il barattolo del miele che il ragazzo avrebbe potuto raggiungere se solo avesse allungato il braccio, poi guardò i ridenti occhi d'argento e sospirò ancora. Si alzò dal tavolo e afferrò con mano salda il barottolo di vetro dorato, poi lo consegnò a Draco che golosamente vi immerse il cucchiaino e prese a succhiarlo piano.

    "Umh..dolcissimo!".

    Remus sorrise a quell'enfatica esclamazione infantile.

    "Ho trovato un albero cavo nella foresta e un alveare al suo interno..il miele l'ho raccolto proprio pochi giorni fa, ne ho in abbondanza, se vuoi quando tornerai al castello posso dartene un po'..".

    Draco smise di assaporare il miele ad occhi chiusi e li immerse gelidi in quelli dell'uomo.

    "Proprio non puoi resistere più di qualche momento, vero? Devi ricordarmi costantemente che non mi vuoi qui e che al calare della notte dovrò tornare indietro?" gli rispose, un ghigno ferino a tirargli le labbra pallide.

    Il sorriso si spense colpevole sulle labbra di Remus che provò a negare le parole del giovane che però lo interruppe.

    "Non ricordo chi sono e tu, che sei l'unica persona con cui ho avuto un contatto, non vedi l'ora di liberarti di me spedendomi in un luogo che non conosco, tra persone che mi sono estranee..ti credevo meno crudele!" gemette prima di affondare la testa tra le braccia conserte sul tavolo.

    Un singhiozzo leggero gli scosse le sottili spalle. Remus lo guardò e strinse i pugni chiedendosi se forse non aveva sbagliato a pensare che Malfoy, Draco, stesse architettando qualche piano strano nella sua mente astuta. Forse, solo forse, poteva essere vero che aveva perduto la memoria dopo la caduta dalla scopa e naturalmente, se così fosse stato, si sarebbe sentito sperduto e solo. Gli si avvicinò lentamente e gli posò un braccio sulle spalle, le sentì tremare e un altro gemito soffocato gli sfiorò le orecchie.

    "Mi spiace, non volevo farti sentire indesiderato.." mormorò impacciato.

    "Vuoi dire che non è un fastidio avermi qui?" mormorò Draco con il volto sempre nascosto.

    "Sei stato occasionalmente un fastidio, lo ammetto..ma non oggi!" chiarì con voce divertita, accarezzandogli i lisci capelli che ancora impiastricciati di residui di gel si arruffarono.

    Draco sollevò di scatto la testa, un sorriso furbo e saputo sulle labbra, da una parte infastidito intimamente da quella carezza paterna, in parte soddisfatto della risposta di Remus.

    "Piccolo bugiardo..non stavi affatto piangendo!" lo rimproverò Remus, pur sottilmente felice di non vedere il suo volto bagnato di lacrime.

    "Piangendo?! E perché dovrei? Mi hai appena detto che non sono un fastidio per te..è ovvio che voglia sorridere! Credo che la mia prima impressione sia esatta: sei un ingenuo buono Remmy!" sentenziò ridendo allo sguardo stupefatto dell'uomo.

    "Remmy?!" sussurrò inorridito ma con voce nostalgica, ripensando all'unica persona che lo chiamava così, Lily.

    Draco lo osservò: era palese stesse pensando a qualcosa, a qualcuno, di speciale nelle sue memorie e provò un'improvvisa irritazione sapendo di aver provocato quella reazione con il solo uso di quel nomignolo a lui evidentemente caro. Ghignò nuovamente, il volto lievemente inclinato a nascondergli quel sorriso cattivo, si alzò e lo abbracciò.

    "Remmy, possiamo dormire un altro po'?" chiese stringendolo, facendo aderire tutto il suo minuscolo proporzionato corpo a quello più grande dell'altro.

    "Se vuoi dormire ancora un po' Draco puoi farlo, io devo occuparmi dell'orto dietro la casa!" sussurrò Remus cercando di scostarlo da sé delicatamente.

    "Oh, non dirmi che non hai nemmeno un'elfo domestico!?" chiese inorridito il biondino sfiorandogli il collo con le labbra, esultando sentendolo ingoiare a vuoto.

    "Mi piace curare il mio orto, se permetti.." gli rispose irritato Remus e fermamente lo staccò da sé e si volse per uscire ma venne trattenuto da Draco che gli afferrò la mano.

    "Non ho molto sonno in fondo, credo ti aiuterò ad..innafiare..o raccogliere..o bhè, qualunque cosa farai insomma!" disse quasi disgustato al pensiero di doversi sporcare le mani, poi sorrise mentre lo sentiva irrigidirsi.

    "Va bene..vieni!" capitolò Remus sperando che il giovane non avesse in mente di turbarlo ancora di più.

    Tenendosi per mano uscirono nel tiepido sole di una splendida giornata di inizio inverno. L'aria era fresca, le pozzanghere riflettevano l'azzurro del cielo e voltato l'angolo della casa, l'orto li accolse con un tripudio di colori.

    Ringraziamenti e Commenti

    Finalmente sono tornata con la mia 'vecchia' amata storia..scusate il ritardo, questa volta vi ho davvero fatto attendere un'eternità ma è grazie anche a tutti i vostri commenti che questa fiction torna a vedere la luce..prima di tutto vi spiego il significato del titolo: 10 sono le giornate [e nottate] in cui Harry avrà lezione con Piton, la minaccia di Voldemort è sempre più vicina..inizialmente avrebbero dovuto essere 10 capitoli ma mi sono resa subito conto che avevo troppe cose da raccontare e che sicuramente i capitoli sarebbero venuti fuori troppo lunghi così ho deciso di dividerli in 2 parti e da qui la seconda parte del titoli, i contrari..il primo capitolo è 1 di 10 e la seconda parte del titolo è Sole..il prossimo, notturno, sarà 1/10 - Luna e così via..insomma abbiamo minimo 19 capitoli da passare assieme..vi dispiace? Passiamo a ringraziare di cuore tutti coloro che hanno commentato..Morgan_Snape [per la tua felicità ecco il nuovo capitolo..cosa ne pensi?], kiu, Dany [in questo capitolo ci sono proprio tutti, spero che Remus non ti abbia deluso, io mi sto divertendo da matti con il suo personaggio e con Draco!], moccy^^ [riguarda alla tua domanda sì..ci saranno capitoli lemon..anzi direi molto hot! ^_^], sensualfairy [potresti esserci molto vicina..percettiva come al solito! O sono io che mi lascio sfuggire qualche spoiler?], Rowan_MayFair, sara [niente incantesimo della cancellazione della memoria, assicuro! E per quanto riguarda Harry e Severus..potrebbero stupirti!], KIRA83 [aggiornamento in super ritardo..sono proprio contenta che qualcuno condivida l'interesse curioso per Remus e Draco..ancora in dubbio sulle intenzioni di Draco?], Lori [spero ti starai ancora divertendo e che la tua psiche non abbia subito danni per questo nuovo chap..altrimenti ti sconsiglio di leggere i prossimi..*Arc en Ciel evil grin mode on*], Sanzina [ancora nulla di concreto ma Draco così infantile e candido mi piace molto!], vampirasix [riguardo alla tua speranza..chissà!], andrea [grazie per i complimenti che se non ho associato male il tuo nick arrivano da una scrittrice molto delicata ed elegante e sì, ammetto che mi piacciono gli intrighi intricati!], Blacky, vale [alla tua domanda ti sei data anche la risposta..!], VENDA [io sono ancora in attesa di qualcosa scritto da te..sono troppo curiosa e spero di non essermelo lasciato sfuggire in questo periodo di blocco!], Darkness, Summer9, Lux [speriamo che prima della fine riesco a farti cambiare un pochino idea sulle coppie in questione ^_^ !] e kyu_black [desiderio esaudito..anche se sono un jiin un po' lento!]. Grazie a tutti, davvero!

    Nota di Servizio: Ho aggiornato anche 'Nocturnal Sky' ! See you Soon!

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Capitolo 18
*** 1/10 – Luna ***


Il Vento tra i Salici - 18. 1/10 – Luna

  1. 1/10 – Luna

"Harry..Harry!" lo chiamò per l’ennesima volta Hermione ma il moretto, lo sguardo perso nel vuoto, non si accorse dell’irritazione della ragazza che sbuffando guardò verso Ron, dietro di lei, che in risposta sollevò le spalle e nascose un sorriso.

"Harry..mi stai ascoltando? Stai bene? Sembri turbato!" continuò imperterrita, scuotendolo appena.

Gli occhi smeraldo si posarono sul viso stizzito della giovane, confusi, prima che le parole riuscissero a penetrare la cortina scura calata come un velo tiepido sulla sua mente.

"Oh, Hermione..scusami, non ti stavo ascoltando.." rispose cercando di sembrare contrito e riuscendo solo ad offendere ancor di più l’amica sottolineando ciò che era ovvio.

"Ti ho ben visto Harry che non stavi ascoltando..possiamo sapere il motivo di questo tuo camminare tra le nuvole tutto il giorno?" gli chiese stizzita.

Un leggero rossore colorò le guance del ragazzo che non disse una parola. Ron, alle spalle di Hermione, sorrideva furbo. Neville guardava la scena perplesso. Il silenzio continuò sino a quando Hermione sbuffò di nuovo, rumorosamente.

"Tenetevi i vostri segreti..tu e Ron..sembra che non siamo degni di sapere quello che gli passa per la testa Neville, ma scommetto che Zabini lo sa!" sussurrò fintamente mielosa, arricciando il naso disgustata.

Senza rivolgere loro ulteriori sguardi di disapprovazione si voltò e stringendosi al petto i libri se ne andò, mento in alto e schiena rigida. Neville fece un passo verso la porta, poi guardò Ron perplesso che fissava la porta deluso ma non accennava a seguire la ragazza.

"Emh..Ron, non sarebbe meglio che tu la seguissi?" suggerì piano.

Il rosso si sfiorò i setosi capelli e scosse mestamente la testa.

"Non servirebbe Nev, io amo Hermione ma in questo periodo..non riesco a capirla..il modo sgarbato in cui si comporta con Harry, con te e persino con me..che senso ha? E’ sempre stata importante per noi ma riflettendo sui suoi comportamenti degli ultimi mesi sembra che da quando siamo tornati a scuola lei sia, non so, diversa..simile alla giovane spocchiosa del primo anno..vuole sempre essere la migliore e desidera la nostra attenzione continua come fosse un atto dovuto e non voluto e meritato..e tutto quel parlar male di Blaise mi da proprio sui nervi..non lo conosce, perché non prova a dargli una possibilità? Si comporta proprio come i Serpeverde nei nostri confronti e non se ne rende neanche conto..oh, per Merlino, hai ragione..sarà meglio seguirla!" sospirò infine lasciando la stanza a grandi passi.

La sala comune era quasi vuota, tutti erano nelle loro stanze a studiare per le lezioni pomeridiane o a fare un rilassante sonnellino. Harry e Neville si guardarono scuotendo piano la testa.

"Solo una lite da innamorati? Ne abbiamo viste tante tra loro..spesso sono volate anche parole grosse, ma sembrano diversi adesso, più grandi e lontani..cosa ne pensi Harry?" chiese Neville piano, guardando la porta sconsolato.

"Non so cosa dirti Nev, ammetto che sembrano cambiati da questa estate ma si amano da sempre, non posso credere che queste liti spezzino l’equilibrio del loro rapporto.." mormorò pensoso il moretto, poi raccolse i suoi libri dal tavolo e salutando il compagno si diresse in biblioteca dove prese un libro di pozioni cercando di scrivere un tema decente sulle pozioni guaritrici del XVIII secolo.

Dopo meno di mezz'ora lasciò cadere la penna e si mise a guardare il parco ancora spoglio oltre la finestra. Sospirò a lungo.

"Harry smettila di pensarci, non ti fa stare meglio, non vedi? Più ci pensi e più non riesci a toglierti dalla mente quell’immagine!" si rimproverò a bassa voce sospirando di nuovo.

Socchiuse appena le palpebre e l’immagine si formò a metà tra cielo e terra, bella e intoccabile come un arcobaleno. Quella mattina aveva sentito un rumore, leggero, frusciante. Un suono di stoffa che sfiora la pelle. Aveva socchiuso gli occhi stando attento a non cambiare ritmo al respiro e senza fare rumore. Fortunatamente si era addormentato sul fianco e teneva stretto tra le braccia il cuscino, a coprirgli appena il volto, e Harry aveva ringraziato il cielo per questo perché altrimenti se fosse stato scoperto a spiare sarebbe stato sicuramente ucciso a colpi di magia nera. Piton aveva appena finito di infilarsi dei pantoloni neri sottili e attillati come una seconda pelle, lentamente stava chiudendo un bottone dopo l’altro sino a raggiungere l’ultimo, sullo stomaco piatto e scolpito, scarno eppure sodo. Harry aveva lasciato vagare lo sguardo ammirato sui fianchi stretti e sul torace magro e delineato, i muscoli in rilievo, le costole appena sporgenti, le clavicole archi perfetti, la pelle bianca e di seta. Quando l’uomo si era voltato verso l’armadio per prendere la lunga tunica nera Harry aveva notato il marchio oscuro ma senza sentire orrore. Si era chiesto invece se avrebbe infilato la tunica sopra la pelle nuda e se a lezione sarebbe riuscito a concentrarsi con questo pensiero in mente. Aveva sentito destarsi il suo corpo in un desiderio liquido e primitivo, imbarazzato sia dall’idea che a fargli quell’effetto fosse un uomo sia al pensiero che quello stesso uomo potesse coglierlo in quella situazione. All’improvviso si era come risvegliato dal suo sogno sensuale. Prima che la stoffa morbida coprisse la schiena aveva puntato lo sguardo su 2 strisce irregolari più chiari che la percorrevano per tutta la lunghezza e la larghezza disegnando una croce sottile e profonda. Harry aveva sentito dentro spegnersi l’eccitazione sostituita da un senso caldo di amarezza, per il dolore che l’uomo aveva dovuto affrontare e per quel segno pallido che sempre glielo avrebbe ricordato. Aveva sentito gli occhi inumidirsi e li aveva chiusi forte sino a quando non aveva sentito la porta chiudersi e aprendoli piano aveva potuto constatare di essere solo. Solo allora aveva lasciato che le lacrime salate e dolci al tempo stesso disegnassero scie lucide sulle guance. Si era accoccolato sotto le coperte, respirando lentamente per evitare di singhiozzare e aspirando a fondo l’odore caldo e sicuro del cuscino. Harry, in quell’ombroso rifugio, si limitò a constatare che Piton, Severus sussurrò a bassa voce, si stava sempre più prepotentemente facendo strada verso il suo cuore. Non si trattava più di semplice attrazione, si stava sviluppando qualcosa all’interno del suo stesso essere che lo faceva sentire fragile e desideroso di avvicinarsi, passo dopo passo, all’anima misteriosa e ricca di segreti di quell’uomo oscuro.

"Harry..Harry?!" si sentì chiamare.

Sbattè le palpebre e guardò Blaise.

"Io..non ti ho sentito avvicinarti!" mormorò sorridendo.

"Non è che mi sia avvicinato strisciando sui muri, Harry..diciamo che tu eri distratto..e sono sicuro di sapere a chi stavi pensando..scommettiamo?" gli sorrise sornione il ragazzo sedendosi di fronte e fissandolo malizioso.

"Hai vinto..e lo sai! Potresti smetterla di mettermi in imbarazzo, per favore? Già dentro la biblioteca ci guardano tutti con curiosità..se mi fai arrossire penseranno che mi stai facendo la corte!" lo prese in giro Harry e risero insieme di quella improbabile e infondata possibilità.

"Ehi, cos’è quest’aria intima tra di voi?" chiese Ron sorpreso di vederli ridere, le teste vicine.

"Cos’è?! Sei geloso, per caso?" lo prese in giro Blaise prendendo la mano di Harry dall’altro lato del tavolo e posandogli un semplice bacio sul palmo.

Dietro di loro sentirono sospirare delle ragazzine, ferme a fissarli imbombalate. Harry ritirò la mano di scatto, per niente sorpreso di non aver sentito nessun brivido caldo percorrergli la schiena. Ron li guardò attentamente prima che il dubbio lasciasse definitivamente i suoi pensieri, poi si sedette accanto al Serpeverde che scuotendo piano la testa gli aveva fatto spazio sulla panca.

"Allora..di cosa parlavate? Compagno, scusa la domanda, ma tu non sei perso dietro il nostro viscid..emh, volevo dire schietto e leale professore di Pozioni?" lo prese in giro facendolo diventare ancora più rosso.

Altri sospriri dietro di loro li fecero voltare nuovamente sorpresi da tanta insistenza e le ragazzine questa volta scapparono via, i libri al petto, ridendo e salutandoli appena con le mani.

"Oh, smettetela di prendermi in giro..certo che sono, per usare la tua espressione Ron, perso per Piton..anzi direi che tra poco sarò inguaribilmente perso..vorrei solo che la smettesse di trattarmi come un bambino idiota e realizzasse che non sono così male come pensa..ma credo di star chiedendo un miracolo, vero?" rispose sconsolato.

"Harry..secondo me ti tratta così proprio perché non ti ritiene un ragazzino..pensaci! Si arrabbia, ferisce il tuo orgoglio, ti punzecchia e ti allontana eppure sembra sempre essere un passo dietro di te..perchè dovrebbe prendersi la briga di notarti quando potrebbe ignorarti come fa con, bhè, praticamente tutti?" gli sorrise Blaise strizzandogli l’occhio.

Anche Ron annuì e sorrise, entrambi volevano vederlo tornare l’Harry combattivo che conoscevano e veder sparire quell’aria dimessa di chi sta per gettare la spugna davanti ad un’impresa difficile.

"Non hai lezioni di Pozioni con lui, stasera? Secondo me è arrivato il momento di fare un piano d’attacco..giusto per metterlo all’angolo e accorgersi che non può fare a meno di te..avrei giusto giusto un’idea compagno!" ghignò Ron, gli occhi d’ambra socchiusi furbescamente.

"Se tu hai un piano siamo a posto eh? Sarà meglio che il qui presente Serpeverde lo supervisioni o sarà sicuramente un disastro..forza Ron, spiegaci tutto!" lo imitò Blaise e i 3 si misero a parlare piano e fittamente, le pergamene ignorate sul tavolo.

"Draco..no, no..fermo! Ecco..hai visto? L’hai strappata!" mormorò con voce bassa ed esasperata Remus.

"Oh..ma guarda che sei stato tu a dirmi che potevo..!" si lamentò il biondino guardandolo da sotto gli occhi d’argento e mettendogli un broncio infantile.

"No..io ti avevo detto di farlo lentamente..ma tu sei così impaziente e adesso guardala..è rovinata, completamente rovinata..!" alzò gli occhi al cielo Remus, nient’affatto impietosito da quello sguardo liquido e ironico.

"Che sarà mai accaduto..sembra che io l’abbia fatto apposta..ok, non prestavo molta attenzione a cosa facevano le mie mani ma Remmy, è tutta colpa tua..ero così concentrato a guardare come sorridi mentre curi e accarezzi ciò che ami che non vi ho fatto caso..ti chiedo scusa..come posso farmi perdonare?" gli chiese avvicinandosi di qualche passo, abbastanza per fargli sentire il calore del proprio corpo scaldato dal sole.

"Oh, no..non ci pensare neanche Draco..ne hai già strappate 4..non una ma 4! E ogni volta hai detto che era colpa mia..del mio sorriso..delle mie mani..del mio respiro accanto a te..inizio a credere che tu abbia un unico pensiero fisso in testa!" lo prese in giro, rabbonito per l’ennesima volta da quelle parole dolci che come miele fuso il biodino gli spalmava sull’anima.

"E ce l’ho Remmy..senza ironia..da quando ho aperto gli occhi sul mondo e mi sono ritrovato tra le tue braccia ho davvero un unico e solo pensiero..quello di tornarvi..possibilmente con nient’altro che la nostra pelle a coprirci..è una bella giornata e qui fuori profuma di terra, sole e primavera..non ti senti neanche un po’ tentato, Remmy?" gli sussurrò all’orecchio e vide piano i suoi occhi ambrati brillare di malizia prima che quella luce fosse nuovamente soffocata dal buonsenso.

"Draco, come sei testardo! Ne abbiamo già parlato, tutta la mattinata ad essere precisi..hai l’età del mio figlioccio, per Merlino, anche se tu non ti ricordi di lui io non posso dimenticarlo..quindi smettila di dirmi con naturalezza che senti i primi turbamenti e fai il bravo, ho quasi finito e poi torneremo dentro e ti preparerò il pranzo..smettila di tentare di aiutarmi e resta solo fermo lì..almeno le mie viole del pensiero non verranno più sradicate, scambiate per chissà quale erbaccia.." mormorò guardando il suo piccolo angolo di giardino fiorito, proprio all’entrata del piccolo orto.

Draco si avvicinò al cancello di legno che impediva agli animali selvatici di entrare nel piccolo recinto seminascosto dietro la casa e vide con malcelato fastidio Remus tornare a curare i suoi fiori. Si chiese come poteva quell’uomo ignorarlo così quando dall’inizio della giornata non aveva fatto altro che mormorargli fantasie e fare allusioni. Eppure sentiva di non essergli indifferente, qualcosa nel profondo reagiva all’uomo proprio come qualcosa dell’uomo reagiva al ragazzo. Era qualcosa che Draco non conosceva e non capiva, ma sentiva con una forza primitiva e sensuale. Sorrise fiero e ferino, la giornata non era ancora finita e vi era ancora tempo per giocare quel gioco, il jolly che aspettava poteva essere pescato proprio al prossimo turno, quindi sentiva di non doversi né volersi arrendere.

All’improvviso Remus lo aveva spinto a terra, Draco ne era rimasto sorpreso ma deliziato credendo avesse finalmente ceduto all’istinto, invece l’uomo gli aveva fatto cenno di fare silenzio mentre gli indicava uno strano piccolo animaletto candido, tanto bianco da sembrare opalescente, simile ad un coniglio ma con il pelo ricciuto e 5 lunghe e morbide orecchie dall’interno rosato. Sorpreso rimase affascinato da quell’esserino timido e curioso, ma quando lo vide introdursi nell’orto e addentare con grazia una zucchina pensò di cacciarlo prima che potesse combinare altri guai. Remus però gli fece cenno con il capo di non muoversi. L’animaletto soddisfatto si leccò i baffi e si pulì il musetto con una zampina, si volse a guardarli e sembrò sorridesse chinando un poco il capo a ringraziare prima di scappare via.

"Ha mangiato una tua zucchina!" sussurrò Draco.

"Lo fa sempre..lo lascio entrare ogni giorno e mentre mi fa compagnia, fa colazione..è molto educato, non ti sembra?" gli chiese divertito.

Insieme scoppiarono a ridere, seduti a terra, gli occhi chiusi e i volti alzati al cielo a ricercare la luce del caldo astro, riposarono un poco, aspirando gli odori di Gaia in pieno risveglio.

"Approposito..che cos’era?" chiese dopo un po’ Draco, prima di tornare ad affaccendarsi.

"Oh, è solo un Leprosistile..è molto raro trovarne da queste parti..!".

"Un lepro..cosa?".

"Un Leprosistile..è un animale che nasce solo una volta ogni 1000 anni, concepito in una magica notte d’inverno quando la luna e il sole si trovano in opposizione astrale..si narra che il primo Leprosistile fosse nato cieco e piangesse con i suoi occhi neri nella notte poiché i genitori lo avevano abbandonato al suo destino..così Madre Natura non volendo stravolgere del tutto le leggi naturali ma volendolo aiutare, gli procurò 2 orecchie in più per poter essere più sicuro lungo la strada della crescita..anche se non poteva vedere adesso avrebbe potuto udire cadere uno spillo a più di 100 km di distanza..ma il leprotto sentiva anche ciò che dicevano di lui, che era un mostro e tutti lo cacciavano via..così prese ad utilizzare le 2 orecchie in più per tapparsi le altre con la segreta speranza di essere ucciso così da smettere di soffrire..invece Madre Natura, impietosita da quel tenero e buffo animaletto decise infine di usare tutti i suoi poteri per aiutarlo e gli donò la vista, un morbido pelo riccio da far invidia a qualunque altro animale ed una quinta orecchia con un potere magico immenso così da poter illudere ogni essere tanto crudele da prenderlo in giro..e così il Leprosistile visse per rendere giustizia al suo dolore!" gli narrò a voce bassa e dolce.

Draco si lasciò irretire dalla storia del piccolo animale.

"Non volevo rattristarti..!".

"No Remmy, è così bello sentirti narrare storie..racconta un’altra leggenda, vuoi?" e emozionato aveva ascoltato storie di fate e unicorni, maghi e guerrieri, sino al tramontare del sole.

Draco sapeva che il suo tempo stava per finire. Si fermò a riflettere sul fatto che a parte i rimproveri bonari che avevano colpito il suo orgoglio e il continuo fuggire del padrone di casa si era divertito moltissimo a stargli accanto: avevano passeggiato sino ad un ruscello poco lontano per prendere dell’acqua, fresca e chiara, avevano curato assieme l’orto e dopo i primi momenti di orrore nel trovarsi mani e ginocchia a terra il calore stesso dell’erba e del terreno lo avevano inebriato, aveva visto un Leprosistile, mangiato il più buon piatto di spaghetti pomodoro e basilico che avesse mai assaggiato e si era addormentato con la testa sulla spalla di Remus. Ammise con se stesso che tutto era stato bello e vero, molto più di ogni altra cosa che potesse ricordare, e non voleva che finisse.

"Draco, Draco..stai bene?" gli chiese premuroso Remus riportandolo alla realtà.

"Cosa..?!".

"Sono venuti a prenderti, Draco!".

"Prendermi? Chi? Quando?".

Remus lo guardò preoccupato, il ragazzo sembrava confuso, gli occhi di nebbia spessa e cupa.

"E’ venuto un tuo professore a riportarti a Hogwarts, Draco..il professor Piton, il tuo insegnante di Pozioni..ti ricordi di lui?" gli chiese spostandosi un poco a mostrargli dietro di sé la figura d’ombra dell’alto uomo in abiti scuri.

Draco lo guardò e non si mosse.

"Signor Malfoy, spero abbia passato una splendida giornata lontano dalle aule di Hogwarts..e che non ne risentirà a rientrarvi!" gli disse sarcastico Severus guardandolo e cercando di capire quanta della sua confusione fosse reale dato che il biondino non pronunciò nessuna parola di benvenuto né sembrò riconoscerlo.

Severus riconobbe però la scintilla di sfida e l’arroganza della posa, come se il fanciullo che aveva avuto modo di osservare pochi istanti prima stesse lasciando il corpo in mano all’identica copia dell’uomo che lo aveva generato. Con la coda dell’occhio vide Lupin accorgersi del sottile ma inequivocabile cambiamento d’atteggiamenti del giovane e restarne quasi ferito. Severus si chiese cosa fosse successo quel giorno. Gli occhi d’acciaio di Draco si concentrarono a fissare fermi Remus che provò a sorridergli appena.

"Sapevi che questa sera saresti tornato ad Hogwarts, Draco..non ti ho nascosto che sarebbe stato solo una specie di sogno, un’illusione..solo per oggi..!" mormorò.

"Non sei un Leprosistile Remus, non puoi illudere ogni creatura che ti viene incontro..lasciami restare, solo per stanotte.." lo pregò con voce ricca di emozioni a stento trattenute.

"Un Leprosistile?" esclamò incredulo Severus ma nessuno gli prestò attenzione.

Draco si avvicinò al padrone di casa, ignorando lo sguardo inquisitorio dell’altro presente che braccia incrociate restava in silenzio. Remus fece un passo indietro e si impose di essere duro, non credeva gli sarebbe dispiaciuto così tanto veder arrivare l’ora in cui il ragazzo avrebbe lasciato la sua casa e tutti lo avrebbero lasciato solo, per il suo stesso bene, ad affrontare la luna piena.

"Per Merlino..la luna piena!" si ricordò all’improvviso, posandosi la mano sinistra sulla fronte shockato.

Se n’era completamente dimenticato. Il tempo era volato via lieto e nessun triste pensiero aveva trovato rifiugio nel suo cuore quel giorno, sino a quel momento. Sentì sotto la pelle la bestia ringhiare, ghignare sardonica, come a ricordargli che poteva anche ignorarla ma lei era lì, che gli scorreva nel sangue.

"Fammi restare, solo per stanotte.." disse ancora Draco senza pronunciare nessuna preghiera ma con tono dolce.

"No, Draco devi andartene..adesso! Hai ragione, non sono un Leprosistile, non sono capace di creare illusioni..è pericoloso per te restare qui, devi tornare ad Hogwarts..!".

"Ma..".

"Niente ma..Severus, portalo via da qui e chiedo a te e a Silente di fare attenzione che nessun altro studente possa avvicinarsi ancora..!" disse con voce forte e chiara, ignorando Draco che tentava di richiamare la sua attenzione e passandogli davanti per avvicinarsi a Severus.

"Maledetto Lupin, non sono un pacco che puoi depositare dove vuoi..credevo che la mia presenza non ti dispiacesse, che ti fossi divertito oggi..mi dici cosa maledizione ti sta accadendo adesso?" gli ruggì dietro le spalle, offeso, Draco e violentemente, prendendolo per un braccio e strattonandolo, lo fece voltare e alzandosi sulla punta dei piedi gli intrecciò le mani tra i capelli e schiuse con le sue labbra quelle sorprese dell’uomo.

Severus spalancò gli occhi inorridito mentre le labbra si stringevano in una linea sottile. Remus sentì la bestia quasi ululargli nel petto mentre senza resistere alla tentazione si lasciava saccheggiare la bocca dalla lingua fremente del ragazzo. Non solo non tentò neanche di resistere ma si lasciò ben presto trascinare in un vorticoso gioco appassionato, l’uomo e la bestia entrambi irretiti dallo sguardo di luna pallida che lo sfidava e ammaliava. Draco sentiva una sensazione esaltante crescergli dentro, pulsargli nel sangue, mentre colpo su colpo affondava nel morbido profumato antro di Remus. La sua lingua da brutale e punitiva divenne sensibile e tenera, il bacio si prolungò mutando sapore per pochi incredibili attimi. Le palpebre del biondino si stavano chiudendo lentamente quando si sentì allontanare con violenza. Guardò sorpreso Remus respirare profondamente, le dita delle mani strette a pugno, i muscoli del corpo tesi allo spasimo.

"Fuori di qui!" mormorò soltanto, il volto nascosto rivolto verso il basso.

Severus prese per un braccio Draco, lo strinse senza fargli male e senza lasciarlo parlare lo costrinse fuori dalla porta e gli diede una piccola spinta per fargli scendere i gradini. Si voltò lentamente a guardare Lupin combattere contro se stesso, per non trasformarsi, per non far loro del male.

"La pozione è sul tavolo, basterà per tutta la settimana..non so cosa sia accaduto oggi qui, ho avuto troppe cose da fare per volermene accertare, e ti ho fatto fare a modo tuo quando ho ricevuto la tua pergamena in cui mi spiegavi la situazione del giovane Malfoy ma credo dovresti essere più diligente nel controllarti..poteva cadere sotto di te senza nanche accorgersene, quel ragazzino viziato..e tu sai chi è suo padre!" gli sibilò piano Severus, per non farsi ascolatare da Malfoy.

La trasformazione a metà, dato che prendeva una pozione ogni giorno che inibiva il licantropo, aveva reso diverso Remus. Più sicuro di sé, più affascinante in maniera sfacciata, impulsivo e ribelle, sensuale. Draco lo guardò con la coda degli occhi e sentì il sangue concentrarsi in una parte specifica del suo corpo che nulla aveva a che fare con l’intelletto che tanto si vantava di possedere e che gli aveva fatto perdere di vista che il suo gioco poteva rivelarsi pericoloso. Remus per quanto dolce era pur sempre un lupo mannaro e la luna piena era così vicina, lo aveva completamente dimenticato. L’eccitazione alla vista dell’uomo appoggiato languidamente con una spalla allo stipite della porta, le mani in tasca e lo sguardo beffardo, lo colse come un fulmine, si sentì mancare la terra sotto i piedi. Chi era davvero Lupin, cosa celava nel suo essere, perché tra dolcezza e sensualità Draco si sentiva colpito e lacerato dal bisogno ed era la prima volta. Cosa era accaduto a lui o al suo professore perché adesso le cose fossero a quel punto non avrebbe saputo spiegarselo ma non aveva intenzione di tirarsi indietro.

"Sempre il solito bacchettone, eh Severus? Non c’è nessuna delle tue pozioni che riesce a scuoterti, a darti un alito di fiera vita, insomma a toglierti quel manico di scopa dal…emh..didietro? Sembra proprio di no! Eppure con tanti bei ragazzi intorno a te non avresti che da scegliere..non sei così male se solo permettessi agli altri di darti una seconda occhiata!" lo prese in giro con voce ridente e calda.

Severus lo guardò stringendo le labbra arrogante, il profilo affilato e cupo.

"Sarà meglio andare prima che tornando in te tu possa pentirti di cose che adesso saresti felice di dire! Bene Malfoy, ha intenzione di restare immobile ancora a lungo? Adesso lei tornerà dritto dritto nelle sue stanze e domani si parlerà di una sua eventuale punizione..non dimentico facilmente! Avanti!" gli disse spingendolo e ponendosi tra lui e l’uomo che sorrideva illuminato sinistramente dalla luce nella stanza dietro di lui.

Draco provò a voltarsi ma il professore lo spinse ancora. Sospirò, cercando di nascondere quella fastidiosa impazienza che ad ogni passo sembrava prendere forza e spingerlo a tornare indietro.

"Severus..io so cosa ti servirebbe per scioglierti un po’..tu sai a chi mi riferisco, vero? E’ così carino e disponibile, così caldo..non vorresti toccarlo, averlo, possederlo?" ringhiò come facendo le fusa Remus e sospirò in attesa di una reazione che non tardò a venire.

"Ti consiglio di tornartene in quella maledetta stamberga e di restartene rintanato lì per i prossimi giorni prima che la mia pazienza, sempre provata, si scateni in un inferno..se oserai dire una sola altra parola su questo discorso idiota non risponderò delle mie azioni!" gli intimò Severus, quasi dimentico di star perdendo le staffe di fronte ad un suo studente, e non uno qualunque ma il capo degli studenti della sua casa.

"Credo che a parlare con rabbia non sia il vecchio freddo e calcolatore Severus, non è vero? No, no, questo sembra proprio un’altra persona..gelosa in modo inverosimile, forse? Perché ho potuto stringere il suo corpo e assaporarne il dolce tepore?" lo irritò ancora e questa volta gli occhi di Piton brillarono di stelle e comete, rabbia e furore.

Draco con un vibrare sensuale lungo la schiena pensò che Remus stesse parlando di lui ma socchiuse gli occhi irritato capendo di non essere l’oggetto di quelle parole calde e sensuali, di quelle descrizioni passionali.

"Di chi diavolo state parlando?" mormorò ma nessuno lo udì né sembrarono percepire la sua gelosia nei confronti di quel chiunque nessuno.

"Mi è indifferente cosa pensi ma non azzardarti a sistemarmi nei tuoi pensieri accanto a quell'’ncredibile impiastro..non alimentare le sue fantasie né provare a dargli speranze che non esistono..e adesso vorrei dimenticare questa spiacevole chiacchierata e tornare ad Hogwarts il prima possibile..quindi arrivederci alla prossima settimana!" gli ringhiò, scosso senza poter evitarlo.

Immagini cupe ed eccitanti gli affollavano la mente, disgustandolo, mentre un immaginario e innocente Potter si stringeva al corpo di quell’essere così sensualmente ferino lasciandosi divorare.

"Pensaci Severus..pensaci davvero..freme dalla voglia di essere posseduto da te..non puoi non saperlo, non sentirlo..pensaci!".

"Adesso basta! Potresti essere suo padre, ed anch’io se è per questo..sei rivoltante, tu e i tuoi modi animaleschi..signor Malfoy, si muova, lei non ha mai sentito questa conversazione..per il suo bene!" e così dicendo spinse ancora Draco avanti e si allontanarono frettolosamente ma non abbastanza.

"E non credi sarebbe proprio ciò di cui hanno bisogno..tutti e 2?" e il vento portò la voce di Remus alle loro orecchie come la voce della coscienza.

Arrivarono al castello in un attimo, ansimanti e silenziosi. Appena entrarono nel vasto atrio si incamminarono verso i corridoi entrambi persi nei propri pensieri, infine Draco si decise a porre la domanda che sembrava martellargli in testa dal momento in cui quel ‘nessuno’ di cui parlavano gli adulti aveva assunto una fisionomia ben definita.

"Professore..lei e Lupin stavate parlando di..Potter?" sussurrò, troppo curioso e infastidito per pensare alle conseguenze della sua domanda.

"Non ha nessun diritto di chiedere cose che non ha neanche sentito..credo convenga con me, signor Malfoy!" sibilò voltandosi verso di lui, pallido e freddo.

"Ma..".

"Niente ma..e adesso lei torni nei suoi dormitori..non so quale piano avesse in mente quando ha pensato di far credere a Lupin di aver perso la memoria ma ci tengo a farle sapere che non è riuscito nel suo intento..può nascondersi dietro una maschera ma quello non è un uomo che possa facilemente ingannare..e ben più importante per un Serpeverde, questa volta si è fatto cogliere in flagrante violazione delle regole..domani mattina avrà una punizione di 1 ora nel mio laboratorio prima dell’inizio delle lezioni..sia puntuale e adesso se ne torni in religioso silenzio nel suo dormitorio e.." stava dicendo Piton con sguardo malevolo al biondino infastidito prima di venir interrotto.

"Cosa..? Non è possibile!" esclamò sorpreso Draco.

"Sì che lo è, potrà rendersene conto da solo se solo vorrà soffermare il suo pensiero sul comportamento di Lupin!" si fece beffe di lui sarcastico e stava per aggiungere qualcos’altro quando un’ombra nera si proiettò a terra ingrandendosi sempre più sino a far comparire Potter dietro un angolo.

"Professor Piton, la stavo cercando e..Malfoy?!" chiese stupito di vederli assieme, perfettamente contrastanti e con un’aura vibrante energie negative attorno.

"Potter! Sempre a vagare per i corridoi in cerca di guai!" sibilò Malfoy ma senza vigore.

Harry lo guardò sorpreso, poi fissò i suoi occhi in quelli neri dell’uomo.

"Ho una punizione stasera con lei, cercavo solo di non arrivare in ritardo" si giustificò.

"Punizione rimandata, Potter, buonanotte a entrambi e se vi sento anche solo pronunciare un’altra parola domani verrete entrambi spediti ad aiutare la professoressa Cooman a risistemare la sua aula, chiaro?" sibilò Piton esausto, desiderando solo un buon bicchiere di cognac forte e di restare immerso nel silenzio per tutto il resto della notte.

"Ma.." dissero entrambi i ragazzi, delusi di non continuare la conversazione.

"Niente ma..buonanotte e neanche un’altra parola!" annunciò grave.

Si voltò e a lunghi passi se ne andò, borbottando qualcosa come ‘maledetti mocciosi’.

I 2 sconsolati si guardarono con comprensione prima di accorgersi di ciò che li stava accumunando. Subito i loro occhi scintillarono ed entrambi rientrarono in sé.

"Che hai da fissare, Potter?".

"Blaise era preoccupato, per la tua scomparsa intendo..".

"Non sono fatti suoi, né tuoi, dove vado e cosa faccio..e sarà meglio tornare nei rispettivi dormitori prima di incorrere in Gazza o peggio, nelle ire di Piton!" gli disse freddo e gli voltò le spalle scendendo verso i sotterranei, pensieroso.

Harry guardò il biondino sparire e sospirò melodrammaticamente.

"Ma che diavolo sta succedendo, si può sapere? Hermione è nevrotica..Malfoy sembra quasi umano e gentile nei limiti del possibile, inoltre era fuori e ci è stato per quasi tutto il giorno, chissà cosa ha combinato..Piton aveva proprio la luna storta stasera e benchè dovessimo iniziare le lezioni stasera se ne è andato rimandando a domani, non è da lui..e quando Ron e Blaise sapranno che il nostro splendido piano d’attacco non è neanche iniziato mi faranno milioni di domande a cui non saprò dare una risposta..maledizione! Sarà meglio andarsene a dormire, sento che se ci penso ancora un po’ mi verrà un tremendo mal di testa!" sospirò ancora, sentendosi quasi sciocco ad aver borbottato tutta a voce bassa, quasi per farsi compagnia.

Con i suoi dubbi e la sua tensione nervosa non sfociata in nulla si avviò al dormitorio, sorridendo soddisfatto almeno di una cosa: quella notte avrebbe dormito e domani Severus, ormai non gli sembrava più strano chiamarlo con il suo nome almeno nella sua mente, non avrebbe avuto scampo.

Ringraziamenti e Commenti

Scusate il mostruoso ritardo, il mio periodo ‘blu’ mi fa fluttuare tra malinconia e noia, l’ispirazione di certo non ne trae giovamento..però spero che questo nuovo lunghissimo[issimo..issimo] capitolo vi piaccia..sono praticamente sommersa dagli impegni, il lavoro è una valanga che mi trascina via..però lentamente riprendo a scrivere, non assicuro sul risultato ^.^ ma siate clementi..vi ringrazio per l’affetto e la ‘presenza’ con le vostre recensioni..siete sempre una fonte di sorrisi..a vale, Lux [sono tornata per la tua disperazione, hi hi hi!], moccy [ancora contenta di avere 18 capitoli davanti a te? ^.^], mira82 [il seguito si è fatto attendere ma qualche chicca direi che sono riuscita ad infilarla tra Remus e Draco!], MrsScarlett90 [credo proprio tu avessi colto nel segno, mentiva spudoratamente..la domanda è..perchè?], sara [tra Ron e Blaise non si alza ancora il velo anche se..qualcosa è davvero palese!]. KIRA83 [se ti piacciono i piccoli passi..credo andremo d'accordo..io adoro le tue storie!], rosa, Rowan_MayFair [ancora nulla di fatto per nessuno, ma spero di sviluppare al più presto qualche situazione 'avvincente'!], Sanzina [ottima la tua precisazione su Draco, invece credo sarai rimasta delusa dalla brusca conclusione dei piani di Harry..niente lezione e siamo a meno un giorno ^.^ che dici, dovrà darsi da fare il bel Grifondoro per conquistare il tenebroso Severus?], Lori [sono tornata, mai cedere alla crisi dello scrittore! Sempre complimenti per le traduzioni..che non manco mai di leggere..anche se in ritardo..he he!], vampirasix, Blacky, Daniela_G. [scusami! Sono sparita e non ho neanche risposto alla tua mailina..ma come vedi son tornata e spero di essere più presente! Sempre grazie per essere la persona speciale che sei! ^.^ ], animagus [grazie..sono contenta e spero che anche se in questo capitolo Piton perde un po' della sua compostezza ti piaccia ugualmente!], Summer9, aya [grazie per gli splendidi complimenti, che ricambio dato che ho giusto giusto ultimamente apprezzato le tue fiction e lo stile con cui scrivi..sono contenta che nonostante le coppie non siano le tue preferite ti piacciano i personaggi così come li descrivo!] e Morgan_Snape [perdonami, spero tu non abbia intenzione di ‘avada kedavrarmi’! E che mi commenterai ancora..in fondo in fondo con questo chapter ho ripreso qualche posizione nella tua stima, vero?! *Arc en Ciel triste e mogia con le orecchie basse!*]..questo capitolo è dedicato a tutti voi con immensa gratitudine per consigliarmi, criticarmi e scrivermi le vostre sensazioni e impressioni. Una domanda: cosa ne pensate di questo Lupin dalla doppia personalità..? Io lo trovo splendido e oso solo immaginare [perchè io SO!] cosa accadrà..see you soon [si spera!]!!!

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Capitolo 19
*** 2/10 - Una Goccia d'Acqua ***


Il Vento tra i Salici - 19. 2/10 - Una Goccia d'Acqua

  1. 2/10 - Una Goccia d'Acqua

"Draco?!" chiese assonnato Blaise quando la mattina dopo entrò sbadigliando nella sala comune dei Serpeverde.

Il biondino, perfettamente vestito e con gli ingelatinati capelli ordinatamente all'indietro, lo guardò gelido per poi sorridergli obliquamente.

"Blaise, come mai tanto sorpreso di vedermi?".

"Scusa se dopo la sparizione di ieri oggi mi stupisco di vederti qui..dove sei stato?" gli chiese irritato.

"Non sono affari che ti riguardano..nè tantomeno che tu puoi condividere con i tuoi nuovi amichetti!".

"No dico..grazie, Draco, e scusa ancora se mi sono permesso di importunare sua maestà imperiale dopo essermi preoccupato..cos'è, hai dormito fuori e ti sei svegliato stamane con il piede sbagliato?".

"Non ho dormito fuori e non sono mai stato meglio..mai stato così determinato..e per una volta la tua insana e incomprensibile passione per i Grifondoro potrebbe essermi utile..seguimi!" gli disse, fissandolo deciso prima di voltarsi elegantemente, aprire la porta e attendere un solo secondo prima di sentire il moretto muovere un passo dubbioso verso di lui.

Camminarono piano per i sotterranei, un lieve alito di vento freddo muoveva le loro tuniche, il biondino in testa, e in silenzio.

"Dove stiamo andando?" si azzardò a chiedere Blaise.

"Lontano da orecchie indiscrete!" replicò tagliente.

Salirono le scale e si ritrovarono nel grande atrio ancora deserto, era ancora l'alba e ben pochi studenti avevano già lasciato i proprio letti a quell'ora. Senza far rumore Draco aprì le pesanti porte della biblioteca e senza lanciare neanche uno sguardo alla bibliotecaria, ancora assonnata ma sempre vigile, si diresse ad un solitario tavolo d'angolo. Attese che Blaise prendesse posto di fronte prima di parlare.

"Voglio informazioni Blaise, il più dettagliate possibile..su Potter e..Lupin!".

"Lupin? Remus Lupin? Il nostro vecchio professore di Difesa?" chiese sorpreso Blaise che tutto si aspettava tranne che quella richiesta.

"Esatto Blaise, quel Lupin..! Stamattina avrei forse dovuto attendere che prendessi un caffè amaro e caldissimo perché il tuo cervello tornasse a funzionare dopo una bella notte di sonno?" gli rispose acido.

Odiava doversi abbassare a chiedere informazioni ma non credeva sinceramente che Potter avrebbe risposto alle sue domande sull'uomo, non senza far domande a sua volta a cui non aveva nessuna intenzione di rispondere, anche perché non aveva ancora tutte le risposte, ammise con se stesso.

"Aspetta Draco..posso capire perché vuoi sapere di Harry ma cosa c'entra adesso Lupin? Non lo vediamo da molto tempo..io credo addirittura di non averlo più visto dopo la sua partenza da Hogwarts al terzo anno..perchè adesso salta fuori così all'improvviso sulle tue labbra il suo nome?".

"Non importa il perché..voglio sapere che tipo di rapporto lo lega a Potter e cosa condividevano e condividono ancora, dopo la morte di Black..per tua informazione privata, Lupin è qui, nella foresta proibita..non è più un insegnante, diciamo che è stato declassato a guardiano!" gli sorrise ferino e Blaise deglutì a vuoto.

"Avevi detto che mi avresti aiutato..ora puoi farlo e senza tradire la fiducia del tuo caro Potter..non sei contento?" gli sorrise lisciandosi lezioso un'indisciplinata ciocca bionda.

"No, se non mi spieghi perché vuoi all'improvviso conoscere qualcosa su Lupin..aspetta, hai detto guardiano? Potrebbe quindi essere quel 'guardiano' che ti ha detto di stare lontano dalla foresta..e tu ieri..oh, al diavolo Draco, troverò quelle informazioni al più presto, ma poi ricorda che saremo pari..d'accordo?".

"Entro questo pomeriggio, Blaise..voglio sapere tutto, e poi saremo pari! Io smetterò di chiedermi perché sei stato ai miei piani e sei diventato amico dei Grifondoro e tu smetterai di porti quesiti sulle mie motivazioni..mi sembra uno scambio equo, 'amico'!".

Si sorrisero, in una maniera tutta particolare, di chi si capisce e intende alla perfezione, di chi nasconde sotto la superficie limpida e liscia correnti turbinose. Chiunque avrebbe definito quel sorriso 'totalmente Serpeverde'.

"D'accordo Draco. Saprai tutto entro le 17 di stasera, promesso! E adesso andiamo a fare colazione!".

Si alzarono e si avviarono verso la sala da pranzo, il tavolo degli insegnanti ancora vuoto e quelli degli studenti semideserti.

Severus sapeva di dover mangiare qualcosa prima di poter prendere la pozione contro il mal di testa lancinante che lo aveva tormentato per tutta la notte e solo per quel motivo si era presentato a colazione, più pallido e irritato del solito. Si era appena seduto e aveva iniziato a bere un caffè forte e amaro sbocconcellando svogliatamente un cornetto quando Potter e i suoi amici fecero la loro comparsa nella sala, scherzando e sorridendo come di solito. Si fermarono un solo istante per salutare Zabini che ricambiò il saluto sorridendo. Severus notò distrattamente che la Granger infastidita gettava lontano lo sguardo, stringendo con forza i libri al petto mentre Malfoy li guardava freddamente bevendo lentamente il suo caffè. Li guardò corrucciato prima che il suo sguardo fosse calamitato completamente da Potter e dalla sua gestualità. Stava bevendo un thè con i gomiti appoggiati sulla tavola, il suo sguardo era serio ma il suo sorriso scanzonato, la tunica rispetto agli anni precedenti calzava finalmente alla perfezione grazie al buon cibo e agli allenamenti di Quidditch. Un raggio di sole entrato quasi per caso strappò un riflesso alla montatura degli occhiali infastidendolo, gli fece sollevare il verde sguardo che brillò come uno smeraldo alla luce. Severus per un secondo si soffermò a guardare ammirato stringersi quegli occhi, maturi, forse troppo per un ragazzino di quell'età. Le parole di Remus gli tornarono traditrici alla mente e lo fecero fremere involontariamente. Scosse lentamene il capo, schiarendosi le idee, e ripetendosi che quella stupida infatuazione sarebbe finita presto nell'anima del giovane e lui non aveva nessuna intenzione di farsi coinvolgere.

"Oh, Severus..sei piuttosto pallido questa mattina, invece del solito caffè non vorresti assaggiare uno dei miei infusi? Sono sicuro ti farebbero stare meglio!" gli disse giovialmente il preside lasciandosi cadere piano sulla sedia accanto al professore di pozioni e con un gesto trasformò il caffè in una fiorita e profumata dolce essenza. Severus arricciò il naso e allontanò da sé la tazza disgustato dall'aroma mielato, facendo sorridere il vecchio preside.

"Allora, come è andata la prima lezione con Potter?" gli chiese piano, quasi senza muovere le labbra né cambiare espressione ma con un luccichio ilare sospetto negli occhi.

Severus accusò il colpo con grazia. La sera prima aveva dimenticato il suo dovere a causa dell'interferenza di Remus, di Malfoy e anche di Potter. Stava pensando come spiegare tutto al preside senza entrare nei dettagli quando questi parlò.

"Oh, non credo tu sia riuscito a tenere la tua lezione..sei andato a prendere il signor Malfoy dalla casa di Remus, non è vero? Grazie a te sono state evitate spiacevoli fughe di notizie..sono convinto che questa sera non ci saranno ulteriori interferenze e riuscirai perfettamente a compiere il tuo dovere!" gli sorrise acuto.

Severus si chiese perché già di prima mattina dovesse vedersi davanti quel sorriso spocchioso di uno che sa già tutto e che si diverte a cogliere gli altri in contropiede. Si alzò rigido e chinò appena il capo.

"Stasera sicuramente non ci saranno ulteriori rinvii, buongiorno!" e impettito, con un gran svolazzare di mantello, lasciò la sala.

"Severus, bisogna riconoscere che le tue uscite sono sempre d'effetto! E credo proprio che stasera non ci saranno per te ulteriori rinvii..eh eh eh..! Umh, Minerva, non è che al posto di quell'insipido thè vorresti assaggiare invece una delle mie tisane?" chiese alla McGranitt, sorridendo sornione.

"Ron, Ron..smettila di sbriciolare ovunque.." lo prese in giro sorridendo la ragazza prima di pulirgli con le dita le labbra.

La lingua maliziosa di Ron si spinse appena fuori per lambirgli le dita dolci di marmellata facendola arrossire e ritrarre subito le dita imbarazzata.

"Ron, non ti azzardare a mettermi in imbarazzo!" gli sibilò fintamente arrabbiata.

I 2 fidanzati scoppiarono a ridere. Neville e Harry si guardarono felici, sembrava che dopo la litigata del giorno prima tutto era tornato alla normalità. Quella notte li avevano sentiti chiacchierare a lungo in sala comune deserta e quando Ron era rientrato in stanza era andato subito sotto le coperte, il che aveva fatto temere il peggio. Invece alla luce del sole tutto sembrava essere stato solo una brutta parentesi di energia negativa. Sospirarono di sollievo, e li guardarono sottilmente invidiosi.

"Ragazzi, cosa avete da fissare? Gelosi?" chiese sorridendo Ron.

"Volete anche voi le coccole?" ghignò biricchino prima di sporgersi sul tavolo e scoccare un bacio rumoroso sulle guance dei 2 amici che lo guardarono disgustati prima di scoppiare a ridere.

"Bene, ragazzi, vi ricordo che stamattina non abbiamo lezione ma non è il momento di starsene con le mani in mano, dobbiamo finire le nostre ricerche..io e Neville adesso andremo in biblioteca, perché non venite a farci compagnia così ne approfitterete anche per studiare un po'?" chiese Hermione alzandosi decisa quando ebbero finito la colazione e allontanandosi subito dopo, convinta che non avrebbero accettato quel suggerimento diligente.

"Che ne dici compagno, andiamo? Per una volta facciamo i bravi?".

"No grazie Ron, ho bisogno di fare 2 passi, andate voi..nel caso vi raggiungo, d'accordo?" sussurrò Harry con la mente già altrove.

Ron non fece domande, sapeva cosa voleva dire quello sguardo in Harry, comparso così all'improvviso come un fulmine a ciel sereno, e rispettando la sua volontà annuì e seguì Hermione e Neville.

Harry sospirò di sollievo, si alzò stiracchiandosi e si avviò fuori. L'aria era ancora fresca ma un bel sole caldo la stava intiepidendo pazientemente. La primavera era annunciata da piccoli colorati fiori sul manto erboso ben curato. Harry si avviò verso il lago e si sedette all'ombra di un salice, gli occhi chiusi e il respiro lento, lasciandosi andare ai ricordi e pensando preoccupato al futuro. L'acqua appena mossa dal vento sussurrava speranza, il profumo nell'aria ricordava la libertà, il sole riportava alla mente un abbracio perduto. Gemette piano, lasciandosi andare alla malinconia.

"Harry, è tutto a posto?".

"Oh Blaise, sei tu..!".

"Disturbo? Vuoi che me ne vada?".

"No, no, siediti, non disturbi affatto..cosa fai da queste parti?".

"Non avevo voglia di studiare e ti ho visto uscire..mi chiedevo se avresti gradito un po' di compagnia!".

Harry annuì soltanto, gli occhi verdi sinceri. Blaise rilasciò il respiro appena trattenuto in attesa della risposta.

"Ti vedo un po' giù di morale..ieri sera è andato tutto bene con Piton?".

"Oh..non sono stato con lui ieri..voglio dire che non mi ha dato nessuna lezione..cioè..!".

"Harry, calmati, ho capito..come mai?".

"Ci sono stati degli..imprevisti!" sussurrò solo Harry e Blaise capì che il biondino aveva sicuramente a che fare con questo.

"Prima sembravi così malinconico qui in riva al lago tutto solo..qualcosa non va? Se ti va di parlarne.." si azzardò a chiedere di nuovo.

"A volte..mi manca Sirius..o meglio, mi manca sempre, soprattutto il futuro che avrei potuto avere con lui, i suoi abbracci un po' rudi ma sempre affettuosi, il modo in cui mi guardava e poi scuoteva la testa ricordando mio padre e mia madre, la sua voce emozionata quando mi parlava di loro..la sua presenza, la sua risata, il suo umorismo a volte così aggressivo..a volte tutto all'improvviso mi si rovescia addosso e come un sassolino non posso che seguire la corrente malinconica che mi trascina via..così vengo qui, a pensare e calmarmi..sto ancora scendendo a patti con la sua morte e il mio ruolo in essa, così come con la parte giocato da altre persone..".

"Si è tanto sentito parlare di Black ma dalle tue parole capisco che doveva essere una persona ben diversa da quella che si sente raccontare..un grand'uomo!"sospirò Blaise abbracciandosi le ginocchia.

"Bhè..non esageriamo, era pieno di difetti a ben guardare ma..era la mia famiglia, era il mio padrino, sai? Aveva detto che saremmo andati a vivere assieme, che mi avrebbe portato lontano dai Dursley..strano come le parole acquistino un senso così profondo e poi perdano di significato in un attimo..almeno quel significato superficiale, perché intimamente restano legate alle persone e alle sensazioni, divengono ricordi carissimi..e si incidono indelebili nella memoria!".

Blaise lo guardò e poi con lui lasciò vagare lo sguardo lontano, all'orizzonte, rimuginando sulla promessa fatta a Draco e sul suo passato.

"Senti,ma è vero che Lupin, il nostro professore di DADA del terzo anno, è nella foresta proibita?" chiese piano.

"Cosa..?".

"L'ha accennato Draco..che ci fosse qualcuno voglio dire..e che gli è sembrato di riconoscere da lontano proprio Lupin!".

Harry restò in silenzio e lo guardò curioso, per essere precisi circospetto.

"Ti ho chiesto questo perchè credevo che Lupin fosse un amico di Black..e anche dei tuoi genitori..perché non è venuto lui a prenderti, a portarti lontano dalla tua famiglia babbana?" chiese di colpo, deviando appena il discorso, sentendo uno spiacevole senso di colpa, viscido e umido, attraversargli la schiena.

"Remus avrebbe voluto ma non gli è stato permesso, è un mannaro, ricordi? Che leggi cretine quelle del ministero sui mannari..le ho studiate a fondo e sono incredibilmente lunghe, senza senso e assolutamente ingiuste! Ai tempi poi Remus non ha avuto la forza di lottare, era prostrato dal dolore per la morte di Sirius..l'aveva appena ritrovato, dopo aver scoperto finalmente che non era stato lui a ordire la trama di morte dei miei genitori..erano così uniti, così belli assieme..! Non ho osato protestare vedendolo stare così male..è la sola famiglia che mi è rimasta, è l'unico a vedere in me davvero solo Harry, non il ragazzo che sconfiggerà l'Oscuro..non l'arma della pace né la spada della giustizia..solo Harry!" mormorò contrito.

Blaise capì che gli stava innocentemente facendo male, permettendo alle sue emozione più cupe e profonde di tornare a galla. Decise che quello che aveva saputo poteva bastare, voleva solo accertarsi di una cosa ancora e poi avrebbe lasciato cadere il discorso.

"Ma Black e Lupin..no, forse è una domanda troppo intima..non vorrei sembrarti troppo curioso..".

"Vuoi sapere se erano amanti?" lo sorprese Harry, così annuì semplicemente.

"Non lo erano! Erano come fratelli, compagni di giochi legati da 1000 avventure..si rispettavano e amavano, ma non in quel modo..molti hanno malignato sull'affetto che li legava, credo che si possa equivocare facilmente quando un rapporto così speciale continua persino dopo la morte di uno dei 2..!" gli sorrise fiero Harry e Blaise si sentì orgoglioso di lui.

Si alzò e gli offrì la mano che Harry accolse tra le sue, lasciandosi sollevare in piedi.

"Sai Harry, a volte credo che tu sottostimi Piton..".

"Cosa vuoi dire?".

Gli occhi zaffiro sorrisero.

"Non ti ha mai considerasto nient'altro che Potter, mi sembra..non un eroe coraggioso..non un giustiziere contro il male e il passato..solo Potter..".

"Ma..Potter capisci? Non me, non Harry! Solo il figlio di James Potter!" mormorò infastidito.

"Vero..ma sta a te dimostrargli chi sei davvero e non permettergli più di nascondersi dietro l'immagine evanescente di tuo padre..e stanotte non ci saranno interferenze, giusto?" gli sorrise fiducioso Blaise e Harry scoppiò a ridere pensando che forse, dopotutto, avrebbe potuto davvero farlo.

"Sai Blaise..hai la sconcertante capacità di darmi fiducia..grazie!" sorrise e Blaise si lasciò scaldare da quel sorriso.

Annuì e scommise con se stesso che Piton, volente o nolente, avrebbe ceduto prima o poi al fascino unico di quel ragazzo, maturo e innocente, ingenuo e malizioso. Sperò solo che Harry potesse trovare presto la felicità.

La giornata passò lenta tra una lezione e l'altra. Erano le 16.30, mancava poco meno di mezz'ora alla fine della lezione di Erbologia quando Draco osservando disgustato la pianta spinosa che Blaise stava curando gli sussurrò all'orecchio.

"E' quasi giunta l'ora..spero tu abbia mantenuto la tua promessa!" sibilò.

Blaise annuì soltanto prima di tornare a ignorarlo. Poteva anche aver vinto quella facile battaglia, pensò il moretto, ma non gli avrebbe permesso di pensare che fosse stato piacevole spiare per lui. Quando la campana suonò si allontanarono assieme, una sola glaciale occhiata del biondino bastò perché quelli della loro casa si allontanassero in sordina lasciandoli soli. Si fermarono vicino al lago, non molto distante da dove Harry aveva confidato fiducioso le sue malinconie, pensò con amarezza Blaise.

"Dunque?" chiese subito Malfoy arrogante.

"Per Harry, Lupin è tutto ciò che resta della sua famiglia..dopo la morte di Black sembra che il dolore per la perdita dell'amico lo abbia scosso profondamente tanto che solo di recente sembra essersi riavvicinato ad Harry..con questo non voglio dire che si siano mai persi di vista, comunque..se ti stai chiedendo se Black e Lupin erano amanti Harry mi ha assicurato di no..non ha negato che si trovi nella foresta proibita ma non ho potuto approfondire la questione..pensi che possa bastare?" chiese quasi ringhiando.

Draco si stupì della reazione rabbiosa di Blaise, sempre così calmo e pacato, ma nascose bene sotto il solito sguardo di sufficienza freddo la sua sorpresa.

"Grazie 'amico', ottimo lavoro..continuo a non capire perché non hai mai voluto fare la spia..per una fazione o per l'altra..sei così perspicace e sembra che gli altri si fidino istintivamente di te..".

"Perché non mi piace mentire e tradire Draco..perchè vedere le ferite di Harry tornare in superficie non è stato divertente..".

"Che cuore tenero! Comunque come promesso adesso siamo pari..puoi andare!" sussurrò, con la mente già altrove, facendogli un gesto con la mano a congedarlo.

Blaise scosse la testa e lo guardò male, sguardo che fu sprecato perché il biondino non lo degnò nemmeno. Si voltò e fece per andarsene quando un mormorio di Draco lo fece fermare.

"Cosa?".

"Hai capito bene, immagino ma mi ripeterò..un'altra sola volta Blaise..stanotte tu mi coprirai le spalle, devo allontanarmi dalla scuola e non desidero essere scoperto..e con questo ti devo un favore!" sorrise ferino.

"Cosa vuoi fare Draco?".

"Niente domande..e dato che oggi mi sento tremendamente generoso voglio darti anche un'informazione preziosa..non posso esserne sicuro ma credo che Piton sia interessato a Potter..ho ascoltato una conversazione che non avrei dovuto sentire..e non ho mai visto quel rettile a sangue freddo di Piton perdere così il controllo..!" rise velenoso poi si allontanò salutandolo di spalle con una mano.

"Draco..aspetta..aspetta maledizione!" ma il biondino si allontanò ignorandolo.

Blaise scosse la testa indispettito e con le mani in tasca, pensoso, si avviò in biblioteca sperando di poter fare un buon uso di quella scarsa eppure importante informazione. Aprì la porta e salutò con un cenno del capo alcuni studenti che stavano uscendo. La biblioteca sembrava deserta, si lasciò cadere su una sedia d'angolo, le spalle ad un'alto scaffale di libri ben ordinati e aprì in silenzio il libro di Incantesimi. Il tempo passò mentre parola dopo parola antiche malia si imprimevano nella mente acuta di Blaise, il sole lentamente scese sull'orizzonte rosso cupo. Alzò la testa per un secondo, incantandosi vedendolo sfumare in onde concetriche sempre più grandi mentre la linea della terra sembrava inghiottirlo. Si stiracchiò stanco, massaggiandosi appena le spalle, ruotando il collo indolenzito. Si guardò attorno e capì dallo scalpiccio fuori dalla porta che era quasi ora di cena. Si alzò e raccolse le sue cose dal tavolo, si preparò ad andarsene quando un sospiro d'esasperazione attirò la sua attenzione. A piccoli passi si avvicinò allo scaffale e sbirciò tra i libri. Sorpreso vide Hermione e Neville parlare a voce bassissima nascosti tra 2 scaffali. La ragazza sembrava avesse pianto, aveva gli occhi e il naso rosso, il ragazzo piuttosto imbarazzato gli accarezzava piano la schiena guardandola triste.

"Hermione, non ti sembra di aver esagerato? Ron non si meritava le tue accuse, non credi?" la rimproverò piano.

"Neville..davvero, non c'è bisogno che tu lo dica..so di essermi comportata malissimo..ma mi sono saltati i nervi! Ron è..bhè..diverso..non lo riconosco più..e forse non riconosco più neanche me stessa..sembra che l'estate e il suo vento caldo abbiano sciolto le incertezze di Ron..quando è tornato a scuola quest'anno era più alto, più bello e più sicuro..la sua amicizia con Harry è diventata ancora più salda e lui è maturato moltissimo..non vive più nell nostra ombra ma ha raggiunto una sua luce, fulgida e affascinante..hai idea di quante ragazze si voltino a guardarlo quando cammina baldanzoso per i corridoi? O quando la luce all'improvviso lo colpisce e gli fa brillare gli occhi come oro? Non sai quanta rabbia provo quando sento sospirare dietro i suoi passi e tutte quelle ragazzine che mi sussurrano piano quanto mi invidiano..! Oh Neville, non mi sento per niente fortunata..vorrei che le cose tornassero com'erano..vorrei ritrovarmi a incoraggiare Ron a prendere le sue decisioni, ad essere più fiducioso nelle sue qualità, a guardarlo sorridere incerto e dirgli che è bello, solo per me..invece più il tempo passa e più lo sento lontano e mi sento insicura..lui non ha bisogno di me e io invece ho bisogno di sentirmi necessaria..persino i suoi voti da quando c'è Zabini sono migliorati mentre con me non ha mai voluto studiare, tutti i miei discorsi andavano sempre a vuoto e mi prendeva sempre in giro dicendomi che sono un topolino di biblioteca..lo sto perdendo e mi manca di già..però.." scoppiò in un singhiozzo disperato e Neville la abbracciò confortante.

"Hermione, non spingerti a tanto..le cose cambiano, non possono restare immutate per sempre, sai? Ron è cresciuto e è diventato un ragazzo di cui ogni ragazza dovrebbe andare fiera..ti ama come il primo giorno, basta guardarvi e.." ma la voce tremò e lui si bloccò impacciato quando Hermione ricambiò il suo abbraccio, disperatamente, spingendosi con il corpo morbido sul suo.

"Herm?" chiese piano, insicuro, debole alle sensazioni che sapeva di non dover provare, che non sapeva come reprimere.

"Ci stiamo prendendo in giro Neville..io e Ron..non ci amiamo più così da tanto tempo, già prima di quest'estate le cose erano cambiate tra noi ma perdersi dopo essersi amati tanto, aver affrontato 1000 battaglie assieme, avendo una così stretta amicizia non è mai facile..non sono sicura di cosa senta lui ma io mi sono accorta di non vedere più lui nei miei sogni ad occhi aperti, di non ricercare la sua compagnia quando mi sento triste.." gli sussurrò sul collo, le lacrime che scivolavano lente sulle guance.

"Hermione..smettila..".

"No..è il momento di smetterla di fingere..sarò spregevole, sarò infida e cattiva ma Ron adesso mi fa sentire solo insicura..mentre tu mi fai stare bene, mi rassicuri, mi fai sentire importante e necessaria..unica..con te sento caldo, sempre, e mi fai sorridere..Neville.." sussurrò prima di avvicinare le labbra a quelle tremanti del ragazzo.

Blaise a malapena riuscì a tratterene un sibilo shockato. Hermione stava baciando Neville che troppo sorpreso non la stava ricambiando. Lentamente però vide le braccia del giovane stringerla in modo diverso, le labbra si dischiusero e le lingue si incontrarono. Strinse forte i pugni per impedirsi di picchiarli contro la libreria, per non farsi scoprire rabbioso a spiarli.

"No Herm, non sarebbe giusto, lo capisci? Ora sei sconvolta ma devi parlare con Ron..chiarirvi, capirvi..non voglio mettere la nostra amicizia in pericolo..nessuna, né quella con te né quella con Ron o Harry..hai penato a cosa proverebbe Ron se solo sapesse che..noi..questo?" gli sussurrò il ragazzo accarezzandogli piano i capelli e interrompendo quel bacio dolce.

"Non mi importa Neville, non adesso..più tardi penserò a tutto questo..più tardi quando il senso di colpa mi divorerà..ma adesso non mi importa di nulla..è la mia vita, per una volta io verrò prima di tutto il resto!" disse concisa e di nuovo appiccicò le labbra a quelle di Neville che con un gemito cedette alla volontà della ragazza e approfondì il bacio.

Blaise sentiva la nausea invadergli lo stomaco, salire sinuosa e infida lungo la gola e lasciargli l'amaro in bocca. Facendo meno rumore possibile si avvicinò alla porta e lentamente la aprì. Poi se la chiuse alle spalle di colpo, facendo un gran rumore. Dall'altro lato della porta, nella biblioteca, sentì distintamente Madama Pince perdere le staffe e gridargli dietro 'Zabini è pregato di non fare rumore". Immaginò pur senza potersene gustare l'espressione le facce bianche dei 2 traditori, lo spavento e finalmente la colpa. Sorrise tra sé e sé, in modo sarcastico. D'accordo, era giusto pensare a sé, essere egoisti una volta tanto, si disse. E lui non aveva nessuna intenzione di non cogliere quell'occasione al volo. Rise spontaneamente, facendo voltare qualche studente, quando pensò che nei modi più assurdi, con le intenzioni più svariate, lui, Ron, Harry, Draco e persino Neville stessero cercando la felicità e sembrava proprio che ognuno l'avrebbe trovata solo dopo aver superato ostacoli e difficoltà, con una persona speciale che nessuno si sarebbe sognato. Una sfida per ognuno di loro. Una sfida che ognuno era desideroso di vincere.


Ringraziamenti e Commenti

Ammettetelo, non ve lo aspettavate, eh? Il primo bacio di questa fiction è quello tra il dolce Neville e quell'arpia di Hermione! Scherzo..quantomeno sull'arpia..continuo a pensare che Hermione sia una persona piuttosto 'debole' ma non per forza con una connotazione negativa totale..credo sinceramente che abbia amato Ron ma qualcosa è cambiato e pur non volendolo veramente, la ragazza mostra un lato che il suo carattere perbenista sinora era sempre riuscito a nascondere..e non mi dispiace come personaggio anche se la persona che in questo capitolo mi piace davvero [oltre Blaise, Harry, Severus, Draco e Silente in ordine] è il timido e dolce Neville! Una piccola rivincita sul personaggio 'reale' del libro! E in attesa di una notte 'calda' di emozioni fatemi sapere cosa ne pensate di questo nuovo lungo capitolo [mi sa che saranno più o meno tutti così..i personaggi si intrecciano troppo e non vorrei perderli per strada ^.^ !]. Ringrazio Daniela_G. [ho ricevuto la cartolina..grazie!!! Come ti sembra questo capitolo? Io ne sono abbastanza soddisfatta! Dopo che mi hai scritto ti piace Ron in questa fiction immagino cosa vorresti fare ad Hemrione ^.^ !], Rowan_MayFair [luci puntate su tutti i protagonisti..dovrai attendere il prox capitolo per sapere cosa accadrà!], Morgan_Snape [sensazione esatta..non ancora abbastanza gustoso ma qualcosa inizia a muoversi! E non è passato un mese..fiù!], vale [la notte è vicina..!], Mira'82 [Draco ha delle belle intenzioni..ho dovrei scrivere 'belle'?!], Lux [Remus vedo ha fatto colpo..io l'ho adorato, davvero!], titi [E cosa ne pensi adesso di Hermione? Sempre noiosa o possiamo cambiare aggettivo? ^.^ Povero Ron, sembra acquistare sempre più punti!], Viridiana [Non demordere mai..questa è la vera forza ^.^ ! Scrivo ancora lentamente ma..meno lentamente di prima! Come stai? E la tua fiction?], sara [il flirt con Harry è un gioco..è impossibile accada qualcosa tra loro! Bella la tua analisi sui personaggi ma Draco non credo sia 'manomesso' solo è tutto preso da altro! ^.^], Hepona [aggiornamento più puntuale..spero di continuare così!], Sanzina [attendevi qualcosa di piccante? Bhè un argomento di conversazione adesso c'è..ed èscottante! Hermione finalmente scopre le sue carte..! Cosa ne pensi?], Lori [non eri andata lontana dalla verità..qualche etero al mondo esiste e finalmente si scoprono chi sono! Il lupo che tanto ti è piaciuto sarà 'quasi' protagonista del prossimo capitolo..mi sto divertendo moltissimo a giocare con lui! E per il pairing principale..io non perdo la speranza che prima o poi tu possa cambiare idea su Sev ^.^ !], KIRA83 [non contare troppo sul lupo..è un giocoso vizioso! ^.^ Però chissà cosa accadrà nel rpossimo capitolo!] e Ely [molti sono i punti oscuri della vicenda ancora..e Harry poverino dovrà soffrire ancora e ancora ^.^ *Arc en Ciel in versione sadica*!!! Scherzo..ma non troppo!]. Finiti i saluti vi annuncio che a breve [un paio di giorni o pochi in più, abbiate fede!] aggiornerò 'Nocturnal Sky'. See you soon!
P.S.[Ho ingrandito il carattere..va meglio la lettura?]

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Capitolo 20
*** 2/10 - Una Fiamma di Fuoco ***


Il Vento tra i Salici - 20. 2/10 - Una Fiamma di Fuoco

  1. 2/10 - Una Fiamma di Fuoco

Blaise osservò pigramente Draco alzare il cappuccio nero del lungo mantello a coprire la pallida chioma. Si fissarono in silenzio, poi il biondino accennò un saluto con la mano e aprendo piano la porta della stanza scivolò nel corridoio con passo felpato, nascondendosi tra le ombre. Blaise sospirò, si posizionò di fronte allo specchio e con un leggero movimento della bacchetta e una semplice formula magica si trasfigurò.

"E adesso andiamo a perlustrare i corridoi..sarà una lunga notte, prefetto Malfoy!" sussurrò imitando la voce di Draco dopo averne assunto l'aspetto.

Aprì la porta con incedere arrogante e sguardo acuto, una smorfia leggera arcuava le pallide labbra, si recò in sala comune, salutò gli ultimi Serpeverde che chiacchieravano assonnati sulle poltrone e imboccò sicuro il corridoio che portava verso i piani superiori.

Draco si fermò dietro l'ultima arcata, sbirciando in entrambe le direzioni prima di percorrere velocemente gli ultimi metri che lo separavano dal grande portone nell'atrio. Giusto in tempo si accorse di qualcuno che scendeva le scale e riuscì a nascondersi dietro una grande armatura, sbirciando attraverso l'elaborata elsa della spada per scoprire chi a quell'ora osava girovagare per la scuola e avendone una perfetta idea.

Harry silenzioso, un leggero sorriso sulle labbra, camminava a lunghi passi morbidi, sinuosamente, le dita della mano destra leggere posate sul muro a tracciare linee immaginarie, i morbidi capelli disordinati a sfiorargli la fronte e il cuore che pulsava veloce di impazienza. Saltò gli ultimi gradini con un sol balzo atterrando con un sordo colpo, in equilibrio perfetto. Si guardò attorno, sogghignando.

Draco lo guardò in penombra e fu colpito da quel ghigno, non per la prima volta pensò a quanto dietro il viso pulito Potter nascondesse qualcosa di oscuro, diverso da tutto ciò che era Grifondoro, intrigante e misterioso. Lo vide camminare verso i sotterranei, si ricordò all'improvviso che sicuramente stava andando da Piton a scontare la sua punizione e si chiese, non senza qualche perplessità, come potesse essere così spensierato. Appena lo vide voltare l'angolo e sentì il silenzio tornare ad aleggiare sfrecciò verso il portone e uscì dalla scuola, si avvicinò al limitare del parco e da dietro un'antica quercia recuperò la scopa che aveva nascosto nel pomeriggio, vi salì a cavalcioni e con naturalezza si alzò in volo, il vento umido della notte lo fece rabbrividire appena mentre dall'alto osservava la foresta. Individuò un filo di fumo leggero, un piccolo tetto aguzzo tra le fronde degli alberi e vi si diresse, quando fu vicino planò sino a toccare terra con le punte dei piedi e si fermò. Nascose la scopa nuovamente e con attenzione si tirò il cappuccio sul volto, come un'ombra lentamente e senza far rumore si avvicinò alla casetta, una luce tenue filtrava dalla finestra, bagliore del fuoco acceso.

Remus sbadigliò annoiato posando con delicatezza il libro sul basso tavolino. Sdraiato sul divano, si massaggiò piano lo stomaco scarno prima di sbuffare sonoramente. Odiava stare rinchiuso lì senza avere null'altro da fare che leggere e guardare il fuoco attizzarsi e spegnersi tiepidamente attendendo che arrivasse l'alba. Un incantesimo preventivo di Silente non gli permetteva di varcare i confini della casa durante la notte e stare fuori sul portico, al fresco, avrebbe solo peggiorato le cose: sentire i profumi del bosco, ascoltarne i richiami e specchiarsi nella tonda luna piena ossessivamente l'avrebbero reso solo più irrequieto se non avesse potuto raggiungere lo stadio di licantropo completo.

Si alzò in piedi, i pantaloni di morbido tessuto slacciati scivolarono piano sino ai fianchi, si tolse la camicia aperta con frustrazione e appallottolandola la scagliò sul divano. Si diresse in cucina dove aprì la dispensa per tirarne fuori una bottiglia di latte da cui bevve direttamente, avidamente. Si asciugò le labbra con il dorso della mano, non irrigidì il corpo quando udì qualcuno avvicinarsi e salire guardingo le scale del portico che scricchiolarono appena, ma non così piano da non essere percepite dall'udito finissimo del lupo. Si stiracchiò pigramente e tornò in soggiorno borbottando tra sé e sé quanto fosse noiosa quella serata, poi velocemente, tanto da cogliere impreparato l'intruso, si slanciò verso la porta e la aprì con violenza, artigliando il pallido volto nascosto dal nero cappuccio con forza, precisione e accuratezza. L'unghia curata e affilata del pollice percorse la guancia fresca con leggera pressione, fermandosi sulle labbra, percependo il respiro appena trattenuto del ragazzo. Aveva riconosciuto il sesso dell'intruso dall'odore che emanava quel corpo seppure le labbra erano così delicate e fini da poter essere scambiate per quelle di una ragazza, era un profumo che ricordava ma non riusciva ad associare ad una persona ben precisa.

"Chi sei?" ringhiò a voce bassa.

Il giovane non rispose e piegò la testa verso il basso, tentando di nascondere il volto e nello stesso tempo cercando di liberarsi da quella presa, soffiando piano il respiro caldo e affrettato sulla pelle dell'uomo. Remus sbuffò e senza attendere un secondo lasciò scivolare la mano dal mento al collo, l'unghia si spinse contro la vena che pulsava veloce.

"Non ripeterò la stessa domanda un'altra volta..chi sei?" ringhiò ancora, avvicinando il volto, annusando quella pelle delicata con curiosità.

Il ragazzo tentò ancora di sfuggire la presa che istintivamente si strinse, una goccia di sangue stillò dalla piccola ferita che l'unghia dell'uomo aveva involontariamente aperto. Remus sospirando allentò la presa e con sguardo dispiaciuto e colpevole avvicinò il proprio volto a quello del giovane, con la punta delle dita glielo sollevò e con la lingua tracciò il lineare tratto del graffio, gustando il dolce sangue dal sapore metallico. Il giovane tremò e oscillò al ritmo della tenera leccata.

"Malfoy..avresti fatto meglio a farti riconoscere..ci saremmo evitati questa stupida sceneggiata!" gli ronfò piano all'orecchio, leccandogli il lobo dispettoso, prima di abbassargli il cappuccio di colpo e guardarlo ammiccante mentre la comprensione penetrava negli occhi d'argento e li faceva socchiudere per la rabbia.

"Se sapevi che ero io perché mi hai afferrato in modo tanto rozzo? Sarebbe bastato salutarmi!" gli rispose con voce arrogante a nascondere il turbamento mentre lo guardava appoggiarsi insolentemente contro la porta e fissarlo in silenzio mentre si accarezzava il petto.

"Non sapevo chi fossi sino a quando non ho assaggiato il tuo sangue e sentito il tuo odore da vicino..persino le facoltà di un licantopo non arrivano a tanto, specie quando la trasformazione non è completa..che cosa ci fai qui, ragazzino? Non sai che non ti è permesso uscire di notte da Hogwarts e giungere sin qui, nella Foresta Proibita?".

"Non sono un ragazzino e faccio quello che voglio, non ho bisogno del permesso di nessuno..io!" lo prese in giro velenosamente Draco poi fece un cenno con la testa verso la casa.

"Non mi fai entrare?" chiese.

Remus sorrise ferino, pensando tra sé e sé che la serata forse si sarebbe rivelata meno noiosa di quanto si fosse prospettata all'inizo, così alzò le mani in segno di resa e tenne aperta la porta, inchinandosi dignitosamente e facendogli cenno di entrare per primo. In quel momento, quando la luce rossastra del fuoco colpì la figura dell'uomo, Draco si rese conto del nudo torace magro e liscio, ricoperto di sottili graffi come quello che adesso era sul suo collo, pensò distrattamente, e dei pantaloni aperti che lasciavano intravedere l'ombelico e l'inizio del ventre, evidentemente non portava biancheria. Quell'immagine lo colpì come un bolide e sentì il sangue scorrergli nelle vene caldo e impazzito. Quando furono entrambi in salotto, la porta chiusa alle spalle si fissarono, Remus per nulla turbato dal suo scarso abbigliamento e Draco completamente attirato dalla sua nudità parziale.

"Sarà meglio mettere qualcosa su quel graffio, potrebbe infettarsi!" sussurrò Remus prima di sparire nel bagno mentre Draco, riprendendo a respirare normalmente si spogliava del mantello e si sedeva sul divano cercando di rilassarsi. Si accorse di essersi seduto su qualcosa, si sollevò e raccolse la camicia di Remus, stropicciata, e senza neanche rendersene conto la portò al volto, la annusò e percepì quell'odore che lo aveva stordito ogni qual volta si erano trovati vicino, profumo di colonia, zenzero, tabacco e mirra. Un sentore unico, tutto ciò che era uomo e tutto ciò che era bestia, raziocinio e istinto.

"Ti piace il mio odore?" gli chiese Remus divertito.

Draco lasciò cadere la camicia e si voltò, le guance colorate d'imbarazzo e gli occhi metallici che fulminarono le iridi ambrate.

"Non dire sciocchezze..hai un odore così plebeo..la mia era solo curiosità!".

Remus rise piano, quasi ghignando, e si avvicinò con un batuffolo di cotone dall'odore pungente di menta.

"Non brucia, non fare il bambino..stai fermo!" lo sgridò sussurrando quando Draco tentò di allontanarsi, negli occhi una scintilla di dubbio.

Gli posò piano il batuffolo sul graffio e Draco chiuse gli occhi a quella sensazione di piacevole freschezza. La ferita non bruciava, e la menta sembrava esaltare l'odore di Remus. Lo respirò a fondo senza imbarazzo, non vide l'uomo avvicinarsi e affondare la testa nel suo collo laddove non era ferito.

"Anche a me piace il tuo odore..profumi di rugiada e notte, cocco e tepore estivo..e la menta non fa che esaltare la tua essenza più intima..come esalta la mia!" sussurrò roco mentre con la lingua gli disegnava lenti cerchi sul collo.

Draco gemette sorpreso, spalancò gli occhi e si chiese se potesse leggergli nella mente, poi socchiuse le palpebre e arcuò il collo, non aveva importanza cosa potesse fare purchè non smettesse quel dolce tormento.

Harry alzò la mano ma si fermò prima di bussare, a mezz'aria, respirò a fondo osservando con un cipiglio intimidatorio le dita che tremavano leggere quasi che con quello sguardo risoluto potesse calmare l'ansia che sentiva dentro e cresceva di minuto in minuto. Accostò la mano alla cravatta e allentò il nodo già lento, si guardò oltre il bordo delle tonde lenti le scarpe e si schiarì la voce.

"Harry coraggio.." si fece forza e bussò piano alla scura porta d legno.

La voce del professore gli giunse attutita ma sicura come sempre. Dischiuse la porta e lo vide al tavolo da lavoro che travasava da un'ampolla lunga e stretta un liquido viscoso azzurro mare in un'ampolla alta e panciuta. Il liquido lentamente, mentre cadeva una goccia alla volta con incredibile lentezza, diveniva trasparente. Harry chiuse la porta dietro di sé premurandosi di non sbatterla e attese che Piton si accorgesse di lui.

"Sono cosciente del suo arrivo, signor Potter..per quanto lei possa cercare di essere silenzioso questa non è una delle sue modeste doti, glielo posso assicurare..credevo veramente avesse deciso di restare fuori dalla mia porta ancora un secolo!" gli soffiò piano, velenoso, senza distogliere gli occhi dalla delicata operazione che le sue mani ferme stavano compiendo.

Harry arrossì, dandosi mentalmente del cretino. Restò immobile osando appena respirare e cercando di farsi piccolo piccolo senza perdere di vista il suo obiettivo per quella notte. Piton, quando fu versata l'ultima goccia, posò entrambe le ampolle con delicatezza sul tavolo e puntò lo sguardo oscuro sul giovane.

"Si sieda signor Potter, le spiegherò come intendo tenere queste lezioni. La avverto che non intendo sprecare il mio tempo, tantomeno con lei..non sono Lupin, o lei si impegnerà sino allo stremo delle sue forze fisiche e magiche senza trascurare i suoi altri studi o io rifiuterò di portare avanti una farsa..ha capito?" gli chiese con voce tagliente e di seta allo stesso tempo.

"Sì, professore" annuì calmo Harry, tornando padrone di se stesso.

"Imprevisti ci hanno impedito di iniziare ieri le lezioni, quindi dovremo recuperare un giorno, ma non stanotte..2 ore le trascorreremo studiando Difesa e Arti Oscure, le restanti 2 ci eserciteremo in Lettura del Pensiero e della Memoria, Schermazione Mentale, Occlumanzia e Incantesimi senza l'uso della bacchetta..dopo questa prima lezione vedrò come procedere..".

Gli si avvicinò e posò sulla scrivania un grosso volume nero, dalle pagine scritte fitte in una scrittura minuta e complicata sulla carta ruvida e sottile.

"Questo è un libro del XII secolo, scritto da Kami Jo, esperto occultista e mago oscuro..non troverà questo libro in biblioteca, neanche nella sezione proibita..proviene dalla mia collezione privata, quindi è pregato di trattarlo con cura..inizi a leggere la storia della magia oscura sino a pagina 30, poi inizieremo a svelarne gli arcani e a studiarne gli incantesimi che lanceremo dopo..questa stanza è schermata in modo diverso dal resto del castello Potter quindi è possibile usare tutti i tipi di incantesimi, anche oscuri e mortali, non si ponga domande tanto ovvie da non dover neanche usare la lettura del pensiero per capirle..bene..ha circa mezz'ora.." continuò ghignando allo sguardo stupito del ragazzo che fissava alternativamente lui e il grosso libro chiedendosi come fare a leggere una pagina al minuto.

"Non perdendo tempo, signor Potter..e le consiglio di iniziare immediatamente, le restano solo 29 minuti e 30 secondi" gli suggerì lieve chinandosi vicino al suo orecchio.

Harry sentì un brivido percorrergli la schiena e colpirlo nel punto più delicato, facendogli dischiudere le labbra morbidamente, asciugate dal suo stesso respiro, mentre il soffio caldo e profumato di cognac gli accarezzava il lobo e gli sfiorava il naso. Sospirò quando lo sentì allontanarsi, si chinò sul libro stringendo appena gli occhi cercando di decifrarne le parole e si immerse in un piacevole quanto sorprendente viaggio alla scoperta di un geniale mago d'altri tempi, divorando le pagine affascinanti.

Severus dietro di lui sorrise ferino, annuì appena con il capo e riprese a lavorare ai suoi preparati alchemici.

"Che cosa ci fai in quest'ala Malfoy?" chiese una voce stridula e acuta dietro Blaise che si voltò di scatto, gli occhi glaciali mentre si sistemava leziosamente un ciuffo di capelli biondo platino.

"Granger, ti diverti a gridare come un fantasma o mi hai davvero ululato contro per chiedermi una cosa così stupida?" le rispose, osservandola con malcelata soddisfazione, le occhiaie sotto gli occhi, il volto pallido e una smorfia sulle labbra.

"Non è la tua area di pattugliamento, Malfoy..quindi ti chiedo ancora una volta, cosa ci fai tu qui?" gli chiese ancora, ignorando la frecciata.

"Ho visto uno studente vagare, ho immaginato fosse qualcuno di voi Grifondoro e non volevo ovviamente perdere l'occasione di togliervi ancora dei punti..quindi mi sembra ovvio Granger il motivo per cui sono qui..il mio dovere di prefetto!" le sibilò andandole vicino e osservandola con sufficienza.

La ragazza arrossì, cercando di non abbassare gli occhi cedendo a quello sguardo freddo. Non ci riuscì.

"Cielo, la so-tutto-io sempre perfettina ha qualcosa da nascondere forse?" la provocò volontariamente, divertendosi nel vederla in difficoltà.

"Non so di cosa stai parlando Malfoy, sei offensivo come al solito..dato che anch'io sono un prefetto e che anch'io sto facendo il mio dovere puoi anche andartene e.." nel bel mezzo del discorso una voce risuonò alle loro spalle.

"Herm..? Sei qui?".

Neville lentamente si avvicinò, troppo nervoso per accorgersi del biondo serpeverde prima di poterlo evitare. Guardò dall'uno all'altro pacatamente, appena impallidito, poi salutò Malfoy con un filo di voce e spiegò alla ragazza che la stava cercando. Blaise li osservò, poteva sentire nell'aria la tensione espandersi in onde concentriche. Sorrise ferino, le pallide labbra tirate, e ricambiò rigidamentge il saluto di Neville.

"E così abbiamo trovato lo studente che gironzolava per la scuola..a te l'onore Granger o preferisci che lo faccia io?" le sussurrò prendendola in giro.

"Malfoy..non oserai!".

"Sbagliato Granger, oserò eccome..20 punti tolti a Grifondoro per non aver rispettato le regole che indicano chiaramente che dopo le 23 gli studenti devono necessariamente essersi ritirati nei dormitori di competenza..e adesso vi lascio alle vostre..emh, faccende!" disse calcando l'ultima parola con velenoso astio.

Si voltò e camminando velocemente girò l'angolo. Si allontanò solo per seguire un percorso diverso e tornare alle loro spalle. Voleva sapere cosa sarebbe accaduto, se avrebbero parlato e di cosa. Quando però li vide la ragazza aveva costretto nell'angolo un impacciato Neville che pur protestando si stava sempre più lasciando andare ad un bacio passionale. Blaise li fissò ancora una volta disgustato poi si voltò di scatto, sentendo in lontananza un lieve rumore di passi. Si avviò in quella direzione curioso e nella luce fioca delle candele vide un'ombra avanzare, prendere forma sino a diventare uno studente.

"Cosa ci fai Donnola a quest'ora in giro per la scuola?" lo sorprese sforzandosi di parlare con astio, vedendolo alzare gli occhi stupito.

"Non sono affari che ti riguardano Malfoy!" rispose calmo Ron cercando di oltrepassarlo senza cedere alle provocazioni ma il biondino percependo i suoi movimenti gli si parò di fronte e non lo lasciò scappare.

"Oh sì che lo sono..Weasley, tolgo 5 punti a Grifondoro per aver risposto male ad un prefetto e altri 5 per essere fuori dal proprio dormitorio a quest'ora..sembra che voi Grifondoro soffriate tutti di insonnia..Potter, Paciock e adesso tu..forse dovreste chiedere alla vostra amichetta so-tutto-io di prepararvi una pozione per dormire..e mgari farla bere anche a lei, sembrava agitata e nervosa quando l'ho incontrata poco fa!" ghignò certo di aver catturato la sua attenzione.

"Dov'è, Malfoy? Spero per te che tu non le abbia rotto le scatole come di tuo solito..o questa volta la paghi per tutte..stasera non sono proprio in vena di ascoltare le tue parole gonfie di veleno e non mi importa nemmeno di cosa dirà Blaise quando lo saprà..sei un piccolo viziato furetto e davvero non ti meriti un amico del genere..nè Harry, tanto che siamo in tema..e tantomeno sei all'altezza di criticare Hermione..fai un favore a tutti quanti e cresci!" gli disse guardandolo storto, poi sospirando cercò di nuovo di sorpassarlo ma Blaise, ancora scioccato dalle parole fiere e coraggiose di Ron, lo bloccò nuovamente afferrandolo per un braccio, sentendo sotto la pelle i muscoli tesi.

"Avete litigato?" chiese piano, quasi dimentico di camuffare la voce.

Queste parole così inadatte al personaggio che stava interpretando lo stupirono uscendo dalle sue labbra senza quasi volerlo e stupirono anche il rosso che liberò il braccio con uno strattone.

"Cos'è Malfoy, non riesci a dormire senza una dose di fastidio e dolore altrui? Allora ti soddisfo così poi ti levi dai piedi..sì, abbiamo litigato..sembra che negli ultimi tempi non facciamo altro..adesso che ho fatto la mia buona azione quotidiana che ne dici di sparire?" ringhiò.

Blaise capì che non poteva trattenerlo ancora, sarebbe sembrato troppo strano, inoltre Ron lo guardava in modo feroce, era teso come un cavo d'acciaio e pronto a scattare con la stessa violenza.

"Puoi andare Weasley!" gli ordinò con sufficienza sperando di non aver esagerato.

Quando lo vide annuire con la mascella serrata ma allontanarsi si ricordò all'improvvido dei 2 traditori poco lontani. Lo rincorse brevemente, chiedendosi cosa fosse meglio fare, e quando lo raggiunse lo afferrò per un braccio per fermarlo. All'improvviso si ritrovò schiacciato contro il muro con violenza, la camicia e la cravatta strette nelle mani possenti e frementi del Grifondoro, le labbra di Ron a poca distanza dalle sue in un ringhio feroce che gli scopriva appena i denti. Nonostante un brivido caldo capì di non aver fatto la mossa più giusta.

"Lasciami andare Weasley..adesso! E apri bene le orecchie..tornatene nel tuo dormitorio immediatamente! E' un buon consiglio..e dato che non molto spesso mi sforzo di darne uno senza avere nulla in cambio, dovresti seguirlo!" gli soffiò sardonico.

"Tu che dai buoni consigli, Malfoy? Quando cadrà la neve all'inferno! Non sono dell'umore per questi stupidi giochi..ti riesce così difficile capire quando davvero hai superato ogni limite? Non ostacolarmi ancora o non mi fermerò di nuovo!" lo minacciò guardandolo negli occhi di ghiaccio, poi sciolse la presa delle dita e si voltò.

"Davvero non lo farei, Weasley..ma tu lo farai, non è vero? E allora vai, maledizione..vai a cercarla!" si infuriò Blaise, questa volta le parole uscirono esattamente come se le avesse pronunciate il vero Draco, cosicchè Ron non ci fece neppure caso e salutandolo beffardamente con la mano, senza neanche rivolgergli uno sguardo, si apprestò a girare l'angolo.

Blaise trattenne il respiro, aspettando l'inevitabile.

"Ho finito professore" sussurrò Harry, togliendosi gli occhiali e strofinandosi piano con le dita gli occhi affaticati, leggermente arrossati.

Piton controllò l'orologio al muro, e vide che il giovane aveva concluso di studiare in 24 minuti.

"Mi stupisce, signor Potter..sembra che quando qualcosa le interessa riesce a concentrarsi e a raggiungere ottimi risultati in breve tempo..peccato non le interissino altrettanto le mie lezioni..comunque, mi spieghi cosa l'ha colpita di quel testo e su cosa basa le sue interpretazioni" ordinò.

Harry sospirò, si strofinò nuovamente gli occhi e iniziò a parlare, lentamente, in modo attento. Dopo un quarto d'ora di monologo vide Piton nascondere un lieve sorriso, così piccolo che credette di averlo sognato. Poi il professore lo interruppe e gli si avvicinò.

"Le danno fastidio gli occhi, Potter?".

Harry annuì semplicemente, alzando nuovamente la mano per strofinarli. Stupefatto guardò la mano che aveva bloccato la sua, così pallida e liscia dalle lunghe dita sottili.

"La smetta di strofinarseli, non ha il benchè minimo buonsenso!" lo sgridò ma in tono meno 'professionale' ed Harry sentì che il cuore gli aveva perso un battito.

Piton si avvicinò all'ordinata fila di boccette disposte su di una mensola e con decisione ne prese una, raccolse da un cassetto una benada bianca e la inumidì con la sostanza contenuta nell'ampolla, poi avvicinandosi al ragazzo gliela posò sugli occhi chiusi. Restarono in silenzio per un paio di minuti.

"Sente ancora fastidio?" chiese con voce bassa, profonda.

Harry negò con la testa, la voce persa in gola, le sensazioni amplificate dal buio nei suoi occhi. Gli sembrava che Piton fosse vicino, molto vicino, poteva sentire il peso del suo sguardo, lo percepiva rilassato e a suo agio nella sua stanza come non lo era in classe.

"Bene allora possiamo continuare..no Potter, non vi è alcun bisogno di togliersi la benda, sono anzi convinto che potrebbe esserle d'aiuto..niente incantesimi stanotte..ci eserciteremo con la lettura del pensiero e la schermazione mentale nonché l'occlumanzia..mi dica cosa sto pensando Potter!" ordinò.

Harry, non sapendo bene cosa fare, quali passi seguire, si concentrò ricreando nella mente l'immagine del professore così come lo aveva osservato qualche minuto prima di essere bendato. Gli occhi freschi e la soluzione alla menta sembrarono liberargli la mente. All'improvviso la voce del professore gli colpì la mente come un fulmine. Era setosa e impaziente.

"Lei pensa che ci sto impiegando troppo tempo..ma se non so nemmeno cosa fare?" si ritrovò a lamentarsi.

Non vide il ghigno sarcastico del professore ma ne percepì l'aspro sentore nella voce.

"Potter, la magia è qualcosa che fluisce nel corpo, ci si nasce e fa parte dell'essere quanto l'anima..crede davvero che ci sia bisogno di sapere 'cosa' fare? Le parole, la bacchetta e i rituali servono solo a migliorare, se così si può dire, le prestazioni magiche ma non a creare la magia..è chiaro? E' la volontà a scatenare l'evento..se lei desidera leggermi nel pensiero, lo saprà fare..ovviamente al momento non ho creato nessuno scudo quindi è un'impresa relativamente facile..riproviamo!" ordinò.

Harry si concentrò e la voce di Piton questa volta arrivò velocemente, sicura.

"Ce l'ho fatta!" esclamò stupefatto.

"Non si esalti..adesso viene la parte difficile..creerò barriere sempre più difficili da penetrare ma sempre al suo livello magico..quindi non dovrebbe avere problemi non appena capirà dove la barriera è debole..perchè c'è sempre un punto debole..iniziamo!" ordinò.

Harry annuì, in parte dimentico del piano da attuare, si perse in quel mondo oscuro dove la magia era vera e viva rispetto a quella dogmatizzata che insegnavano a scuola, dove il potere fluiva nelle vene e nel sangue, pulsava nel cuore e vibrava nella nota orgogliosa del professore alle sue piccole vittorie. Il suo mondo iniziava e finiva in quel'universo soffice e leggero, dove il corpo non aveva peso e l'anima sembrava libera di volare. Il piano, pensò, era solo posticipato perché le lezioni lo avrebbero agevolato, naturalmente. Smise di riflettere e si concentrò sul compito da eseguire.

"Hai una pelle così bianca..così morbida..credo che ogni ragazza di Hogwarts ti invidi, sai? Con i capelli lunghi saresti perfetto..un dio androgino della bellezza.." sussurrò Remus piano nel collo del giovane, leccandolo e mordicchiandolo.

Draco, seduto tra le gambe del licantropo, rilassato sul suo petto nudo, faceva le fusa, ad occhi chiusi, rilassato mentre Remus gli carezzava innocentemente il petto incorniciato dalla camicia aperta. La giacca era sulla sedia, ben posata per non lasciare pieghe, e le scarpe ordinatamente sul pavimento con i calzini dentro. Draco pensò per la prima volta nella sua vita che era bello non essere sempre 'perfetti', starsene invece a godere in modo informale delle carezze di un mezzo licantropo sensuale che sembrava adorarlo, non come le ragazzine a scuola per il nome o le fantasie romantiche, al contrario in maniera adulta e sincera, semplice e istintiva.

"Mi stai dicendo che sono effemminato, Remmy? Ti piacciono le cose belle?" chiese pigramente.

"Non effemminato..androgino..incarnazione di una bellezza superiore che nulla ha a che fare con il sesso..mi piacciono la bellezza, forse perché sono un licantropo e ho vissuto nel buio, nascosto, disprezzato, così a lugno..di notte agognavo la luce del sole..e tu sei bello Draco, proprio come quella luce..e non hai paura di me..forse è anche questo..e poi c'è dell'altro, ma non è il caso di parlarne stanotte!" rise e gli pizzicò piano un capezzolo, all'improvviso, facendolo gemere.

Draco sospirò, non capiva perché Remus lo stuzzicasse e coccolasse ma non andasse oltre. Non capiva nemmeno questa sua ossessione per l'uomo, nata così all'improvviso, ma la accettava come naturale e non voleva porsi altre domande. Non era mai stato così bene in vita sua, così sereno e sincero, così naturale sino a quando Remus non lo aveva raccolto e portato in casa, pochi giorni prima. E uomo o licantropo avrebbe voluto che le sue mani scendessero lente sino al centro pulsante del suo piacere, che tutto il corpo caldo dell'uomo lo coprisse. Non sapeva bene cosa voleva, in realtà, perché prima di Potter non aveva mai provato attrazione per qualcuno del suo stesso sesso e comunque sentiva che Remus era diverso dal ragazzo moro della sua età. Con le ragazze era sempre stato egoista, lui restava fermo a vedere e godersi quello che loro facevano a lui, per lui, disinteressandosi della propria partner non appena tutto finiva. Era bravo, lo sapeva, nessuna si era mai lamentata e tutte avevano tentato di tornare nel suo letto. Ben poche ci erano riuscite e doveva ammettere che al di là delle voci che giravano per la scuola non erano state così tante le sue esperienze, era molto selettivo. Nonostante queste riflessioni, il suo corpo reagiva in maniera diversa alla presenza di quell'uomo in particolare, e l'anima sapeva che 'quello' non era abbastanza benchè si sentisse intimidito dall'incognita di quello che ci sarebbe stato dopo.

"Vuoi dormire qui, Draco? Non mi fido molto a lasciarti tornare ad Hogwarts volando..non dopo l'ultimo incidente, vero o presunto che fosse! Pensi di riuscire a sgattaiolare domattina senza farti notare? Se il preside o Severus sanno che sei stato qui avrò mal di testa dal tanto che mi sgrideranno!" gli chiese all'improvviso, prendendolo un po' in giro.

Draco lo guardò arcuando un sopracciglio arrogante, poi rovinò l'effetto sorridendo e annuì, i pensieri che già correvano alle ore che avrebbero trascorso assieme, al modo in cui le avrebbero trascorse. Remus lo fece alzare, lo prese per mano e lo portò nella stanza da letto, in silenzio. Si spogliarono, dandosi le spalle, Draco fremeva d'impazienza, Remus sorrideva ironico. Quando Draco si voltò rosso d'imbarazzo con solo gli slip, chiedendosi se dovesse togliergli, il magro corpo sinuoso e bianco esposto allo sguardo ardente del bel licantropo, l'uomo era già sotto le coperte e gli lanciò all'improvviso una lunga vecchia maglia.

"Cosa..?" chiese Draco stupito.

"Io sono abituato a dormire con solo la biancheria..o nudo, ma non stasera..per te invece dfa ancora freddo per te, usa quella maglietta come un pigiama..è tardi, se ti decidi a venire a letto potremo riposare!" gli sorrise, scoppiando poi a ridere di fronte alla sua espressione perplessa.

"Vuoi..dormire?" chiese attonito Draco, infilandosi meccanicamente la maglietta e sentendo nascere dentro una gran rabbia e voglia di andarsene, conscio di avergli fatto capire il suo desiderio e di star comportandosi in modo infantile.

"Draco..non è un rifiuto!".

"E allora cos'è? Pensi che sia stupido, Remus? Ti diverti a giocare con me in forma di licantropo e a rispettarmi a distanza in forma umana?" gli rispose crudele ma quando vide un'ombra saettare negli occhi ambrati quasi gli venne voglia di rimangiarsi quelle parole, non lo fece e si morse quasi a sangue le labbra.

"Piccolo..non farti male..non per me, d'accordo? Vedila dal mio punto di vista..tu sei giovane, passionale sotto tutto il tuo ghiaccio, ovviamente vulnerabile..posso anche essere mezzo-licantropo attualmente ma non ho ancora perso completamente la testa..devo rispetto anche alla mia parte umana..ti desidero ma desidero allo stesso modo godere delle cose più semplici, più a lungo possibile..non mi opporrò al destino se tu sei colui che segue e seguirà i miei stessi percorsi ma non voglio accelerare..credi di poter dormire accanto a questo nostalgico vecchio scacciando i brutti sogni come un raggio di sole?" gli chiese con gli occhioni da cucciolo.

Draco fece una smorfia, si avvicinò al letto e alzò gli occhi al cielo.

"Sei un poeta davvero patetico Remmy..non so di cosa parli..destino, sentieri..ma stanotte dormirò qui..sono troppo stanco per tornare ad Hogwarts!" finì con fare annoiato sedendosi sul letto, sospirando sollevato tra sé e sé riflettendo sulle parole di Remus e sul loro significato più nascosto.

Ci sarebbe stato altro tempo da passare assieme, lo voleva lì accanto a sé, lo desiderava. Draco si promise di fargli perdere la testa, di trovare soddisfazione nel possedere quello spirito speziato. Poi avrebbe fatto quello che i Malfoy fanno meglio, gli avrebbe recato dolore e lo avrebbe reso schiavo. Forte delle sue decisioni si sdraiò e coprì con le coperte poi lo fissò.

"Ho freddo!" disse dopo poco, petulante.

Remus rise, gli si avvicinò e lo abbracciò. Draco posò la testa sul suo petto, ascoltando il battere sordo e preciso del suo cuore, pensando che non sarebbe mai riuscito ad addormentarsi con quel corpo caldo e compatto così attaccato al suo e con i desideri che gli scorrevano sotto la pelle esaltando i loro profumi, il calore sotto le dita e la guancia. Dopo pochi minuti Remus lo guardava dormire, i capelli biondi sugli occhi chiusi, il respiro regolare, le mani strette a pugno, come i bambini. Sorrise, sistemò meglio le coperte su di loro e chiuse gli occhi. La luce della luna filtrava appena oltre la finestra ma stringendo appena un poco di più il ragazzo tra le sue braccia, posando il mento sulla testa bionda, la luce diafana scompariva nel buio lasciandolo tranquillo. Si addormentò e per quella notte nessun incubo perseguitò i suoi sogni.

"Perché? Hermione..Neville..che cosa..io mi fidavo di voi..mi fidavo!" la voce di Ron sembrò tuonare e rimbombare tra quei corridoio mentre i giovani compagni di casa lo guardavano pallidi e senza parole dopo essersi velocemente allontanati l'uno dall'altro.

"Ron..che cosa..ci fai tu qui?" chiese con voce malferma Hermione.

"Non sai dire altro? Cosa ci fai tu qui..come se fossi io ad aver sbagliato! Che cosa ci fai tu qui..tra le braccia di uno dei miei migliori amici..mi fate schifo..tutti e due..non avvicinarti Neville..in nome della nostra passata amicizia non voglio sporcarmi del tuo sangue quindi non avvicinarti!" gli ringhiò quando vide il ragazzo pallido tentare di venirgli vicino facendo un passo avanti.

Dopo quelle parole Neville si fermò e abbassò lo sguardo, sentendo il peso dell'errore cadergli davvero addosso, non più annebbiato dal sapore della ragazza che amava segretamente dal secondo anno. Si diede dello stupido, come aveva potuto fare una cosa simile era fuori da ogni logica, da ogni suo comportamento. Aveva tradito la fiducia che Ron aveva riposto in lui, si erano sempre guardati le spalle a vicenda e adesso tutto era perduto.

"Ron..era finita tra noi..lo sai quanto..".

"Se era finita dovevi dirmelo..non inscenare la rottura della nostra storia nella tua testa! Da quanto va avanti? Da quanto?" ringhiò, stringendo le mani a pugno serrato desiderando con tutto se stesso sfogarsi con violenza contro quella giovane che lo aveva tradito.

Sentiva gli occhi riempirsi di sale, la bocca di cenere mentre quel desiderio violento sembrava crescere e sommergerlo come un'alta onda. Una mano si posò sulla sua spalla con fermezza. Si voltò di scatto e vide Draco, gli occhi di ghiaccio sinceramente addolorati, scuotere la testa.

"Non farlo!" gli disse.

"Sei stato tu..cos'altro potevo aspettarmi da te, maledetto Serpeverde..l'hai mandato tu qui? Ero un ostacolo così grande per il tuo amico?" gli gridò Hermione, sull'orlo delle lacrime mentre sentiva allontanarsi da lei anche Neville, chiuso nel suo dolore.

"Granger, faresti meglio a stare zitta!" gli disse Blaise pacato, una leggera fitta di colpa che lo coglieva tra le scapole.

"Hai tentato di non farmi arrivare sin qui..tu..tu lo sapevi?! Che erano qui..quello che stavano facendo.." ragionò ad alta voce Ron, guardandolo poi annuire piano.

Stranamente quell'espressione calma lo tranquillizzò, permettendogli di allontanarsi dalla delusione e dal dolore. Almeno quel tanto che bastava per non fargli fare qualcosa di cui si sarebbe pentito.

"Grazie!" gli disse sincero, poi si voltò e rigidamente se ne andò, tornando sui suoi passi in silenzio, verso il dormitorio.

Hermione cercò di seguirlo, con passi veloci ma la presa quasi brutale ma non dolorosa di Draco la fermò e venne respinta indietro, barcollando.

"Lascialo in pace, Granger..stai lontano da lui!" gli ringhiò.

"E' il mio ragazzzo..devo parlargli..io..".

"Hai fatto abbastanza..avresti dovuto parlargli prima..adesso lascialo pensare..e in quanto a te Paciock..faresti meglio a trovarti un'altra sistemazione per la notte!" gli consigliò, vagamente dispiaciuto per il dolore che scorgeva negli occhi dell'altro.

"Nev..io..noi..dobbiamo.." tentò Hermione ma Neville scosse la testa.

"Dobbiamo fare come ci ha detto Malfoy..lasciare in pace Ron..chiederò ai Tassorosso di ospitarmi per la notte..inventerò qualcosa..faresti meglio ad andare in camera tua anche tu Hermione..dobbiamo tutti riflettere! Grazie Malfoy..per aver impedito a Ron di farsi ancora del male!" sussurrò e girando loro le spalle mestamente se ne andò.

"Sei contento adesso? Eh?! Guarda che cosa hai..fatto!" singhiozzò Hermione, non più lucida, stravolta da quello che sapeva essere stato un passo da cui non ci sarebbe stato ritorno.

"Io?! Io non ho fatto niente, Granger..hai fatto tutto tu..pensaci!" poi sollevando la mano in segno di saluto, senza guardarla ancora se ne andò percorrendo il corridoio che lo avrebbe riportato verso i sotterranei.

Hermione sconvolta indietreggiò sino a toccare con le spalle il muro di pietra solido, si lasciò cadere a terra e abbracciandosi le gambe lasciò sfogare le lacrime, maledicendo la sua codardia e il Destino beffardo.


Ringraziamenti e Commenti

Sempre più in ritardo questo lunghissimo capitolo è stato davvero difficile da scrivere..vi sono narrate molte cose e i personaggi, soprattutto Draco e Remus, potrebbero sembrarvi un po' OCC ma l'effetto che spero di essere riuscita a dare loro è quello della confusione, del seguire gli eventi a volte contrastandoli a volte lasciandosi trascinare..senza avere nulla da perdere..soprattutto questo discorso vale per il bel biondino che in presenza di Remus è inconsapevole della trama sottile che si sta creando intorno a loro, più perspicace è il licantropo..ma non è il momento di parlarne! Per quanto riguarda Neville ed Hermione, entrambi si sono lasciati trasportare ma il rimorso è qualcosa di incredibilmente potente, per loro le cose non saranno tanto semplici adesso che sono stati scoperti..molti di voi hanno accettato le insicurezze di Hermione, in questo capitolo si mostra il suo timore di restare sola e il panico prende possesso della personalità altrimenti apparentemente indifferente della giovane. Neville è innamorato, si lascia trasportare, poi sente il pe?so della colpa e vuole riflettere perchè non è da lui ferire un amico e teme il rompersi di quell'armonia che lo legava a Ron e che inevitabilmente si ripercuoterà anche nel suo rapporto con Harry. Blaise e Ron, insieme a Sev e Harry invece mi esaltano sempre di più, vengono descritti esattamente come vorrei! Non sono pienamente soddisfatta ma non posso limare ancora questo chapter, perderebbe il suo significato, quindi lo posto rimettendomi alla vostra clemenza ^.^ ! Ringrazio KIRA83 [Blaise è piuttosto ambiguo ma sei indubbiamente sulla buona strada!], Morgan_Snape [nottata calda di emozioni..non tutte positive, non tutte sensuali..ma è un inizio!], vale, Daniela_G. [sono curiosa di sapere cosa ne pensi di questo nuovo capitolo..mi ha tenuta estremamente impegnata assieme al lavoro..ma adesso mi ritaglio del tempo e ti scrivo..ho 1000 cose da dirti!], sara [Neville è un timido dolce ragazzo..cosa credi accadrà ora?], Sanzina [lo so, sarà uno shock per te quello che accade tra Neville, Hermione e Ron..Blaise poi, trasfiguratosi in Draco secondo me è adorabile in questo chap!], moccy [rispondo in super mega ritardo alla tua domanda..mail? Da te? Nooooo! Oramai sarà vecchia di un secolo ma se vuoi scrivermi l'indirizzo è arc.en.ciel.fw@gmail.com !], Ely [Silente..è..bhè..Silente! Sa un sacco di cose e la sua mente..è una trappola! Come si vedrà prossimamente!], Lori [cosa ne pensi di Remus/Draco? Tu hai capito cos'hanno in mente, ognuno nella sua s'intende?] e sensualfairy [quanto tempo, grazie della rec..hai ragione, non ci sentiamo più tanto spesso ma dobbiamo organizzare assolutamente un'uscita!]. See you!

N.B.: per 'Nocturnal Sky' non promette di aggiornare a breve poichè il 22 parto per l'Irlanda e ho davvero pochissimo tempo..però ci proverò!

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