Alla fine del tunnel c'è sempre una luce...

di bellavitaheart10
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Sono solo una vittima ***
Capitolo 2: *** Preferivo morire... ***
Capitolo 3: *** Stammi lontana ***
Capitolo 4: *** Mi sento come sotto un camion ***
Capitolo 5: *** 5- Riacquistiamo fiducia ***
Capitolo 6: *** 6- Bugie ***
Capitolo 7: *** 7- Il primo bacio ***
Capitolo 8: *** 8- Avvertimento ***
Capitolo 9: *** 9-Complicazioni ***
Capitolo 10: *** 10- Perchè lo hai fatto ***
Capitolo 11: *** 11- Lascia che ti aiuti ***
Capitolo 12: *** Tu mi ami vero? ***
Capitolo 13: *** Non dovevo ascoltarti ***
Capitolo 14: *** Non lasciarmi... ***
Capitolo 15: *** Ti piace mentirmi eh? ***
Capitolo 16: *** Devi voltare pagina ***
Capitolo 17: *** Non devo innamorarmi di nuovo ***
Capitolo 18: *** Cosa hai fumato? ***
Capitolo 19: *** Sono cambiato? ***
Capitolo 20: *** Cosa sono questi tagli? ***
Capitolo 21: *** Pentimenti... ***
Capitolo 22: *** Di male in peggio ***
Capitolo 23: *** MI DISPIACE, LEGGETE :( ***
Capitolo 24: *** Una risata dopo lo shock ***



Capitolo 1
*** Sono solo una vittima ***


1° Capitolo

Alla fine del tunnel c'è sempre la luce.

1° Capitolo

Sono solo una vittima

Emh, ciao a tutti. Il mio nome è Justin, Justin Bieber. Ho 17 anni e tutti penserete che sono un gran figo che si porta non so quante ragazze a letto. Beh vi sbagliate. Circolano molte voci su di me, ma vorrei proprio che fossero queste. Purtroppo non è così. Nella mia scuola sono solo una vittima. Credevo di essere abbastanza grande per difendermi, ma ogni giorno a scuola c'è qualcuno pronto a farmi capire che non è cosi. Brandon è un ragazzo 2 anni più grande di me. E' il bullo della scuola e il ragazzo che più ama picchiare sono proprio io. Ve lo sareste mai aspettato? No? Beh neanche io... Il mio primo giorno di scuola da liceale era abbastanza bello. Mi ero fatto degli amici e avevo conosciuto una bellissima ragazza. Il suo nome è Evonne. E' più piccola di me di circa 6 mesi. So completamente tutto di lei e il motivo era solo uno: mi ero perdutamente innamorato. L'unica cosa fondamentale che ancora non sapevo era che lei fosse fidanzata con Brandon. Sono sempre stato timido, ma con le ragazze cercavo di nasconderlo. Volevo conoscerla meglio e la cosa che mi ha fatto più male è che lei aveva accettato nonostante non fosse single. Ci siamo "Frequentati" per qualche mese, poi un giorno un ragazzone alto, grosso, con i capelli castani e gli occhi neri come il buio si mise davanti a me. 3 suoi amici lo affiancorono e iniziarono a picchiarmi. Evonne cercò di aiutarmi, ma tutti quei pugni non erano niente in confronto al pugno dritto al cuore che stavo per ricevere. Fu mentre mi picchiarono che scoprii che la mia ragazza era allo stesso tempo la ragazza di Brandon. Il mio cuore divenne così piccolo da poter entrare in un tazzina di caffè. Da allora io e Evonne non parlammo più. Non mi spiegò come stavano le cose, non mi lasciò parlare e io feci lo stesso con lei. Per 3 anni non ci parlammo e tutt'ora è così. Da quel giorno, ogni gorno, Brandon mi rinfresca la memoria prendendomi a pugni. Possibilmente vi chiedere: Perchè non reagisci? Beh ci ho provato... sono stato in palestra per 1 o 2 anni, i miei muscoli erano abbastanza sviluppati, ma erano deboli come la mollica rispetto a quelli pompati di Brendon. Prendeva diversi tipi di farmaci e questo lo rendevano forte e muscoloso. Impossibile combattere contro di lui. Il difetto più piccolo che poteva lasciarti era qualche osso rotto. Spesse volte ho cercato di difendermi e farmi degli amici, ma io ero la vittima di Brandon e NESSUNO osava schierarsi contro lui. Quindi ero senza amici, senza dignità, senza coraggio... l'unica cosa che mi attacca al mondo sono la mia famiglia. Mia madre, che lavora tutto il giorno in un ufficio e la mia sorellina con il mio fratellino. Jazmine e Jaxon. 

Ogni giorno andare a scuola è davvero un'impresa. Non riesco ad accettare che debba essere picchiato senza motivo. 

- Driiiiiin - la sveglia suonò e mi ricordò che un altro doloroso giorno di scuola stava per iniziare. Andai a lavarmi e indossai un paio di jeans, una maglietta rossa e delle supra. Asciugai i capelli e, dopo aver fatto colazione, presi lo zaino e andai verso scuola. Non ero ancora consapevole di quello che stava ancora per succedere. 

Non appena entrai dall'ingresso notai che tutti mi osservano. Perchè? Semplice... Brandon era all'attacco. Andai verso il mio armadietto e notai un foglietto. Sopra c'era disegnata una bambina nuda. C'era inciso JAZMINE... aveva osato prendere in giro mia sorella e questa volta non avevo intenzione di fargliela passare liscia. Notai che era qualche armadietto più avanti di me e così andai verso di lui.

- NON OSARE MAI PIU' OFFENDERE MIA SORELLA - urlai. 

- Oh, guardate chi abbiamo qui... Justin, come te la passi piccolina? -

- HAI SENTITO QUELLO CHE TI HO DETTO? PRENDITELA CON ME, MA LASCIA STARE IN PACE MIA SORELLA! -

- Hai voglia di farti picchiare femminuccia? Io ti consiglierei di andare in classe prima che mi arrabbi sul serio - il suo tono iniziava a essere freddo e le parole mi colpivano in faccia come schiaffi.

- Stavolta no... Sono stanco di te -sussurrai con un filo di voce. La paura tremava nelle corde vocali.

- Ohh piccolino... vuoi che chiamo la mamma? - i suoi occhi ardevano e io stanco di essere trattato male mi feci avanti. Gli tirai un gancio destro dritto in faccia, facedogli abbastanza male da fargli uscire del sangue dal naso. La mia mano tremava ancora per l'impatto con il suo viso.

- HAI FATTO L'ERRORE PIU' GRANDE DELLA TUA VITA. - mi urlò dritto in faccia. In quel momento sapevo di aver appena svegliato il cane che dorme. Non dissi nulla per paura di peggiorare le cose. Mi voltai e cercai di andarmene da lui, ma qualcuno mi afferrò bruscamente per lo zaino e mi buttò a terra facendomi sbattere la testa contro gli armadietti.

- Ahhhh - urlai per il dolore. La testa girava troppo per rendermi conto di quello che stava per succedere. Qualcuno mi tirò un calcio alla pancia, usando la massima potenza e io sentii così dolore da sputare sangue. Cercai in tutti i modo di soffocarlo, ma era sconvolgente il male che mi aveva fatto. Qualcun altro mi tirò un pugno sul viso e sentivo la parte del labbro insensibile. Aprendo gli occhi mi accorsi che Brandon mi aveva afferrato per la maglietta e mi aveva leggermente sollevato da terra.

- Ti piace volare Bieber? Prima di farlo volevo chiederti una cosa: Sai che giorno è oggi? -

Io mi limitai a urlare per la fitta alla pancia.

- Te lo dico io... Precisamente 3 anni fa, quella era stata la prima volta che ti avevo picchiato... adesso, dopo 3 precisi anni, sto per dare una svolta a tutto quanto -

Mi lasciò sul bordo delle scale. Io cercai di mantenere l'equilibrio, ma con un calcio mi fece volare giù. Ricordo di aver sbattutto ogni centrimeto del mio corpo contro ogni scalino esistente. Poi all'improvviso tutto si fece nero. NERO COME IL BUIO CHE MI CIRCONDAVA.

Ehilaa... Spero che questa storia vi stia piacendo <3 A me piace tanto ahaha aspetto le vostre RECENSIONI <3 Un baciooo

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Capitolo 2
*** Preferivo morire... ***


2- Preferivo morire

2° Capitolo

Preferivo morire...

EVONNE'S POV

- Ma cosa diavolo hai fatto? Brandon sei pazzo? Lo hai ucciso!! - urlai terrorizzata vedendo quella scena. Ero abituata a vederlo preso a pugni e calci, ma non lo avevo mai visto volare dalle scale. Vedevo terrore nei suoi occhi caramello e le sue dolci labbra non erano più tanto dolci. Il sangue rendeva tutto più orribile. Scesi di corse le scale e gli andai contro. Cercai di non muoverlo per paura che si fosse rotto qualcosa.

- CHIAMATE QUALCUNO - urlai paralizzata dal terrore. Avrei potuto impedirlo e invece ero ferma lì a guardare quella scena. Tre anni fa era successa quasi la stessa cosa. Lo avevo preso in giro, ma lui non sapeva che io lo amavo davvero... ero succube di Brandon e se lo avessi lasciato lui lo avrebbe seriamente ucciso. così dovevo fare finta di nulla e andare avanti. Non dovevo nemmeno parlargli e questo mi uccideva sempre di più. La cosa peggiore è che io lo amavo ancora. Mi chiamo Evonne Turner. Ho i capelli castani e lunghi fino a metà schiena. I miei occhi sono marroni. Ho quasi 17 anni, ma non credo che è il momento migliore per le presentazioni. I professori impiegarono quasi 5 minuti per arrivare e quelli furono i più lunghi della mia vita. Justin non sembrava reagire e così chiamarono subito un' ambulanza. In pochi minuti lo portarono in ospedale dicendo che fosse in grave pericolo. Mi sentivo davvero in colpa. Era colpa mia se Justin veniva tormentato da 3 anni. Avrei dovuto aiutarlo a uscirne fuori e non a farsi uccidere. Salii in ambulanza con Justin e mimai con le labbra una frase rivolta a Brendon - Abbiamo chiuso! - dalla sua espressiona si capì che avevo colto nel segno. Forse quello era il momento migliore per uscirmene fuori. Arrivati in ospedale lo portarono nella stanza 10 e aspettai qualche ora prima di avere sue notizie. Nel frattempo arrivò Pattie, la mamma di Justin.

- Ciao Pattie -

- Ciao tesoro, ma cosa è successo? Doc'è Justin e come sta? -

- Non mi hanno ancora detto nulla - Eravamo tutti preoccupati e così ci appoggiammo in quelle scomode sedie ospedaliere per parlare un pò.

- Cosa è successo? - mi domandò Pattie.

- Lo hanno picchiato e buttato giù dalle scale - confessai tutto senza rendermi conto dell'espressione piena di dolore sul viso di quella donna.

- Chi è stato? - disse con le lacrime agli occhi.

- Brandon -

- Ma non erano amici? Justin mi parlava molto bene di lui - COSAAA? Come poteva dire una cosa del genere? Perchè mai Justin avrebbe dovuto mentire? Perchè dirle una cosa del genere?

- Veramente Brandon è sempre stato un bullo. Picchia Justin da 3 anni ormai... -

- Cosa? - il suo volto era paralizzato dal panico. Non sapeva nulla? Perchè avevo parlato troppo? 

- Perchè Justin non me lo ha mai detto? -

- Non lo so signora -

- Ora capisco quelle volte che veniva a casa dolorante... diceva che era la palestra... e invece mentiva. L'occhio nero, il labbro rotto, il naso pieno di sangue... povero il mio bambino... - La sua voce fu rotta dal pianto. Gli occhi si riempirono di lacrimoni amari.

- Signora, dovrei parlarle - annunciò un medico. Pattie si alzò in fretta e io riuscii ad ascoltare ogni parola.

- E' messo davvero male! Gli abbiamo fasciato una mano, abbiamo rilevato una costola lineata e in corrispondeza un livido nero. Il labbro non smetteva di sanguinare ed è dolorante in tutte le parti del corpo -

- E' sveglio? Posso vederlo? - Quella povera donna era terrorizzata e io anche.

- Scusa tesoro ma io devo vederlo - mi baciò la guancia ed entrò nella stanza.

Justin's Pov

Non appena aprii gli occhi sentivo un dolore soffocante ovunque. La mano faceva male, ma il fianco era insopportabile. Notai un medico alla mia destra. Capii di essere in ospedale. Non riuscivo a parlare, avevo la gola in fiamme. 

Notai che qualcuno era entrato in stanza. Era mia madre... e ora che le avrei detto? Aveva pianto molto e io odiavo vederla piangere.

- JUSTIN! JUSS! JUSTIN COME STAI? - urlò spaventata.

- B...E...N...E - riuscii a dire. Non mi veniva bene a parlare.

- Perchè non mi hai detto che Brandon ti piacchia da 3 anni? - A questa domanda sgranai gli occhi e tossii. Come diamine faceva a saperlo?

- No..n è suc...ces..so nul..la - Perchè era così difficile parlare? Forse per la fitta opprimente che avevo al fianco? Cercai di alzarmi e all'imrpovviso un enorme dolore mi invase il petto. Urlai con tutta la voce che mi era rimasta e questo fece preoccupare sempre di più mia madre. Soffocai un altro lamento, mentre un medico mi diceva di stare calmo e di non alzarmi... Perchè? Perchè sono ancora vivo? Avrei preferito morire....

P.S: eccomi quii <3 Vi augura una buona lettura e mi raccomando recensite <3 Baciii

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Capitolo 3
*** Stammi lontana ***


3. Stammi lontana

3° Capitolo

Stammi lontana

Justin's Pov

Lanciai un urlo straziante e la vista si stava appannando. 

- Dottore cosa succede? COSA SUCCEDE? - mia madre era in preda al panico.

- Justin Calmati... respira profondamente. Hai una costola lineata e devi stare attento ai movimenti. Devi cercare di muoverti il meno possibile. E' normale che ti faccia male, vedrai che nel giro di qualche giorno, massimo una settimana, il dolore sparirà. Adesso calmati e prendi questa pillola - il dottore cercava di calmarmi e in parte ci riuscì. Poi presi la pillola e nel giro di qualche minuto il dolore stava già sparendo e la voce stava ritornando. Mi addormentai e quando mi risvgliai era quasi sera. Mia madre mi guardava fisso negli occhi e quello sguardo mi faceva più male che mai.

- Ho pensato a una cosa - mi sussurrò.

- Cosa? - risposi con un filo di voce.

- Possiamo andarcene. Io lascio il mio lavoro e ce ne andiamo in un altro stato dove nessuno ti tormenta. Voglio che stai al sicuro Justin - devo dire che l'idea mi colse alla sprovvista. Avrei detto subito di si, ma dovevo pensare anche a mia madre. Lei per la prima volta adorava il suo lavoro e io non volevo strapparglielo via e sostituirlo con chissà quale! Avrei preferito soffrire o farmi uccidere per la sua felicità. Così presi una decisione in pochissimo tempo.

- No... non voglio. Io sto bene. E' normale che adesso sto un pò male, ma ho chiarito con Brandon e adesso va molto meglio. Lascia.. le cose come stanno. Grazie mamma -

- Sicuro che con Brandon va tutto bene? -

- Si - mentii spudoratamente.

- Sai oggi Evonne è stata qui - COSA AVEVA DETTO? che ci faceva qui Evonne?

- Perchè? -

- Per vedere come stavi. Era molto preoccupata  e adesso è qui fuori che vuole parlarti. -

- No, mamma lascia stare. Non ho le forze -

- E fattele venire! Vado a chiamarla - mi fece la languaccia e poi uscì dalla stanza. Ma dov'era finita la mia mamma preoccupata?

Dopo pochi minuti la vidi entrare. Evonne, è sempre bellissima. Odiavo ammetterlo, ma ogni volta che la vedevo il cuore si scioglieva.

- Mi dispiace - disse per rompere il silenzio. Io non fiatai. Era colpa sua tutta quella situazione. Se lei non mi avrebbe ingannato nessuno mi avrebbe picchiato e quasi ucciso.

- Mi dispiace anche aver detto quelle cose a tua madre -

- Quali cose? -

- Che Brandon ti ha picchiato e lo fa da 3 anni -

La rabbia mi ribolliva dentro - SEI STATA TU? - soffocai un lamento che proveniva dal livido sulla pancia.

- Tutto apposto? -

- Non direi proprio. Sei stata tu a dirlo a mia madre? -

- Si... Pensavo lo sapesse -

- Non le avevo detto nulla per non farla preoccupare. Non volevo che peggiorasse le cose o stesse male per me e TU come sempre hai rovinato tutto. Mi spieghi cosa ti ho fatto per farmi tutto questo? Prima mi inganni, poi lasci che il tuo ragazzo mi picchia, poi vieni in ospedale e rovini le cose con mia madre e le ho dovuto mentire per evitare che lasciasse il lavoro e poi arrivi qui e dici MI DISPIACE? Davvero? Cosa me ne faccio io delle tue scuse? - dissi tutto in un fiato e subito dopo la pancia iniziava a farmi male, ma non volevo darlo a vedere e soffocai parecchi lamenti dolorosi.

- Io l'ho fatto per te -

- STAMMI LONTANA! Dove ci sei tu c'è solo dolore. Ritorna da Brandon e abbraccialo anche da parte mia, così quando ritorno a scuola mi faccio buttare di nuovo giù dalle scale.. -

- Scusa io non sapevo che tu stessi soffrendo -

- Volevi che lo scrivessi in un manifesto? -

- No, ma potevi dirmelo -

- SCUSA EVONNE PER NON AVERTI DETTO CHE MI HAI SPEZZATO IL CUORE E CHE A CAUSA TUA LA MIA VITA NON HA PIU' SENSO - tossii un pò di sangue. Evonne era molto preoccupata e andò a chiamare il dottore. Stava piangendo, me ne ero accorto, ma non era il momento adatto per pensarci.

- Allora che succede? - mi disse il medico.

- Ho solo tossito del sangue - 

- E' normale... è a causa della botta alla pancia... vedrai che a breve passerà. Per oggi rimarrai sotto osservazione e se tutto va bene domani uscirai. Ora cerca di dormire -

- Ci proverò - ammisi. Era difficile dormire con un enorme dolore alla pancia, alla mano, al labbro e in ogni centrimetro della pella. Senza parlare della schiena. Lì avevo preso la bottà più pesante.

Il giorno dopo fui svegliato da mia madre. Il primo pensiero era quello di uscire.

- Posso... uscire? -

- Mmm... -

P.S: Olaaa! Secondo voi uscirà? Volete saperlo? Bene e allora rcensiteeeee così continuerò i capitoli. A presto, Baci <3

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Capitolo 4
*** Mi sento come sotto un camion ***


4° Capitolo

4 °Capitolo

Mi sento come sotto un camion.

- Si puoi tornare a casa. Ma a scuola ci tornerai dopo domani -

- Posso alzarmi? -

- Fai piano -

Misi i piedi fuori dal letto e già sentivo la schiena indolenzita. La pancia faceva molto male. Pensandoci bene non avevo nemmeno visto quel livido.  Mi alzai debolmente la camicia ospedaliera e notai un enorme livido nero proprio a destra dell'ombelico. Era davvero spaventoso. Poi mi guardai allo specchio e notai il labbro spaccato. La guancia un pò rossa e i capelli in aria. Ero in un pessimo stato. Sembrava che un camion mi fosse passato sopra e mi avesse lasciato sia l'aspetto che i dolori. Non era molto semplice reggermi all'impiedi. Ogni tanto, per non dire spesso, dovevo sedermi e riposarmi perchè la schiena mi faceva davvero male, quando stavo seduto dovevo sdraiarmi perchè sennò mi faceva male la pancia e la costola. Se mi sdraiavo dovevo stare attento a come mi mettevo. Insomma ogni volta era un dilemma. Con l'aiuto di mia madre riuscii a vestirmi e poi piano piano uscii dalla stanza. Il dottore ci aspettava e ci aveva dato l'appuntamento per la prossima settimana. Non vedevo l'ora di togliere la benda alla mano. Arrivai in macchina dopo 15 minuti e fu un sollievo sedersi. Anche se il dolore fu molto atroce data la posizione.

- Mi dispiace, cerco di fare il prima possibile -

- Tranquilla mamma, lo sopporto - Sopporto un cavolo! A breve avrei urlato.

Arrivai a casa e fui contento di vedere i miei fratelli. Jaxon mi si buttò sopra e io urlai un pò per la forte botta alla pancia. Mia mamma li allontantò in tempo e io mi diressi nella mia stanza a riposare un pò. Verso sera andai a cenare e poi tornai a letto ad ascoltare musica. Era l'unica cosa che mi faceva bene. 

Il giorno dopo stavo un pò meglio. I dolori iniziavano a passare, tranne la schiana e la pancia. La ferita al labbro stava scomparendo e la mano faceva meno male. Pensare che il giorno dopo sarei dovuto tornare a scuola mi fece venire i brividi.

Nel pomeriggio cercai di studiare, ma non fu una cosa semplice. La testa iniziò a farmi male dopo circa 5 minuti. C'era una cosa che potevo fare senza sentire dolore? NO.

- Justin svegliati, devi andare a scuola o farai tardi -

- Grazia mamma - Grazie per avermelo ricordato nuovamente. 

Entrai a scuola e tutti mi fissarono. Odiavo avere gli occhi di tutti addosso pronti a prenderti a parole. Non vedevo Brandon da nessuna parte, poi qualcuno mi scostò la spalla facendomi davvero male. Era Connor, un amico del bullo.

- Ehi Femminuccia attento a dove metti i piedi. Per colpa tua Brandon è stato sospeso. Ritieniti morto! - 

Il sangue mi si gelò nelle vene. Non avrei osato immaginare di peggio.

La settmana passò veloce e anche la visita con il medico era andata piuttosto bene. Il livido alla pancia era ancora lì. Più chiaro, ma sempre doloroso. Io e Evonne ci scambiavamo strani sguardi, ma non ci parlavamo. Un giorno si avvicinò a me, anzi, si scontrò con me. 

- Ahiii - Mi prese in piena pancia facendomi sussultare.

- Scusa, scusa, scusa non ti avevo visto. Ti ho fatto male? -

- No tranquilla. - Non so perchè ma non provavo molta rabbia nel vederla. Non poteva essere! Non potevo innamorarmi di lei. Non di nuovo. CAZZO JUSTIN NON PUOI INNAMORARTI DI NUOVO  DI LEII!

P.S: Effetto a sorpresaaa... ora che Brandon tornerà a scuola dopo la sospensione che succederà? Justin sarà sempre solo? Volete scoprirlo? Bene allora recensite e fatemi capire se la storia vi piace <3 Bacii

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Capitolo 5
*** 5- Riacquistiamo fiducia ***


5- Riacquistiamo fiducia

5° Capitolo

Riacquistiamo fiducia.

Quello scontro con Evonne durò solo pochi minuti perchè la sua amica Elli se la portò via. La mattina seguente la sveglia mi ricordò che dovevo andare a scuola. Speravo che Brandon fosse ancora sospeso, ma non appena arrivai in classe e lo vidi mi si gelarono tutte le cellule del corpo. Speravo che non mi picchiasse dato che ancora la pancia mi faceva male, ma mi accorsi che c'era il 99% di possibilità che me l'avrebbe fatta pagare. Quando finirono tutte le elezioni cercai di andare più velocemente possibile all'uscita ma Brandon mi afferrò per lo zaino e mi trascinò in cortile.

- Lasciami - urlai tenendomi la pancia che iniziava a farmi male.

- Ti fa ancora male la bocca? - mi domandò stupito.

- No - perchè diamine avevo risposto?

- Adesso si - non feci in tempo a spostarmi che mi arrivò un pugno in faccia e crollai sulle ginocchia. Sentivo il sapore del sangue in bocca. 

- Per colpa tua mia hanno sospeso per una settimana e rischio la bocciatura -

- Io non ho fatto niente - risposi con non so quale coraggio.

- Connor alzagli la maglietta. Justin, mi hanno detto che ti ho lasciato un ricordino sulla pelle - Detto questo due ragazzi mi bloccarono per le spalle e Connor mi sollevò la maglietta. Brandon rise di gusto. Io mi divincolavo inutilmente.

- Mmm, bel marchio vero fratello? - 

Connor annuì. 

- Ti ha fatto male piccolo Bieber? - mi domandò Brandon. Sapevo dove voleva andare a parare.

- Non rispondi? Bene... Connor pensaci tu a farmi dare una risposta - non appena finì di dare ordini, Connor mi diede un pugno colpendomi la parte dell'occhio e facendomi urlare dal dolore.

- Non ho sentito bene... TI HA FATTO MALE PICCOLO BIEBER? - alzò il tono della voce e io non gli lasciai la soddisfazione di parlare. Fu un grande sbaglio.

- Connor prova a sfiorarlo - ritentò il suo padrone. Connor obbidì. Mi passò la mano sul lividò e osò premere facendomi urlare nuovamente.

- Queste urla sono una melodia per le mie orecchie... così impari a non rispondere. Devi smetterla di fare il coraggioso o finirai per farti uccidere. - mi stava torturando in modo lento e atroce. La faccia non so in che stato era, senza parlare del livido.

- E la schiena ha fatto male? Vorrei sapere se le scale sono morbide - disse Brandon ridendo.

- Buttati dalle scale e datti la risposta da solo. - ripeto: DA DOVE CAZZO HO TROVAVO IL CORAGGIO DI PARLARE COSI'?

- Connor... hai sentito? Fallo urlare di nuovo... - qualcuno mi tirò un calcio sulla schiena facendomi arrivare con la faccia a terra. Adesso ero di nuovo pieno di dolori.

- Da ora in poi mi risponderai? - domandò Brandon. Io non risposi.

- DA ORA IN POI MI RISPONDERAI? - mi urlò in faccia.

- CONNOR PENSACI TU. IO MI SONO ROTTO - non ebbi il tempo di guardare Connor in faccia che qualcuno mi alzo per le spalle e mi diede un calcio forte alla pancia. 

- Ahhhhhhh. Si ti rispondo, ti rispondo.. ahhh - Urlai sfinito. Adesso anche la pancia cominciava a farmi male e anche molto. Ero stato costretto a mollare.

- Così mi piaci. Sofferente e ai miei comandi. Ci vediamo in giro PERDENTE! -

Mi lasciarono cadere a terra urlando dal dolore e poi andarono via. Qualcuno mi venne incontro. Io ci vedevo doppio per il dolore.

- JUSS STAI BENE? - era Evonne. Aveva visto tutta la scena.

- Io... - fui interrotto da un colpo di tosse. Del sangue venne fuori e fece preoccupare Evonne. 

- Ti porto a casa mia. Non posso farti vedere in questo stato da tua madre. -

Avrei voluto dirle grazie, ma restare in piedi era già una grande fatica.

Arrivammo a casa sua sani e salvi. Almeno lei, io ero mezzo morto dal dolore. Fortunatamente non c'era nessuno in casa e così mi portò direttamente in camera sua e mi fece sdraiare sul suo letto. Perchè lo faceva? Perchè non mi lasciava lì dov'ero?

Evonne's Pov

Vederlo in quello stato mi faceva venire una stretta allo stomaco. Era colpa mia. Il minimo che potessi fare era aiutarlo e proteggerlo, ma non ero molto brava. 

- Gra.. zie.. - Era così debole che non lo sentii facilmente. Mi dovetti avvicinare a lui per capirlo.

- E' il minimo che posso fare. E mentre non sei in condizione di parlare voglio mettere in chiaro una cosa. - presi una pezza bagnata e mentre parlavo gli toglievo del sangue dal viso. Ogni volta che mi avvicinavo faceva delle smorfie di dolore.

- Dicevo... Mi dispiace per quello che è successo 3 anni fa... io non ti stavo prendendo in giro. Volevo lasciarlo, ma non appena glielo avevo detto lui mi aveva minacciata e se io lo lasciavo ti avrebbe letteralmente ucciso. Ogni volta che ti picchiava gli facevo una scenata e a volte ha osato alzarmi le mai. Per questo non ti proteggevo, non ti parlavo e non ti guardavo. Avrei complicato molto di più le cose. Adesso l'ho lasciato. E' successo quando sei stato portato in ospedale, ho capito che aveva esagerato e ho chiuso con lui. Mi sono presa tutti i rischi e non mi interessa se mi alza le mani io voglio che tu non soffra più. Hai sofferto troppo per causa mia. Mi dispiace troppo Juss... Ho cercato di fare del mio meglio.. - le lacrime mi rigano il viso e lui fece una cosa che non mi sarei mai aspettata. Mi avvicinò a se e mi baciò. Uno di quei baci a stampo, ma ricchi di passione. Avrei voluto approfondire il bacio, ma non appena lo sentì soffocare un lamento mi ricordai della ferita al labbro e così evitai. Lo guardai negli occhi e lui fece lo stesso. I miei si sciolsero nei suoi ed eravamo una cosa sola. Eravamo entrambi innamorati e questa volta nessuno ci avrebbe separato. Avremmo lottato insieme.

- Non preoccuparti per me... me la caverò - disse con un filo di voce.

- Cosa è successo poco fa? -

- La solita storia... pugni e calci - soffocò un lamento mentre gli sfiorai la pancia. Gli alzai lievemente la maglietta e mi accorsi di un grande livido nero.

- Questo lo ha fatto lui? - Annuì debolmente. Brandon era davvero un mostro e questa me l'avrebbe pagata...

P.S: cosa succederà tra Justin ed Evonne? Sarà tutto rose e fiori? Beh non scordatevi che ogni rosa ha le sue spine... e in questa storia ce ne sono moltee ahah recensiteee <3 Bacii

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Capitolo 6
*** 6- Bugie ***


6- Bugie

6° Capitolo

Bugie

Justin's Pov

- Come farai a tornare a casa?  - mi chiese Evonne.

- Non lo so... Se mia madre mi vede così mi uccide. - 
Evonne non ebbe il tempo di rispondere che il telefono mi squillò. Era mia mamma.

- Pronto mamma? -

- Tesoro dove sei? -

- A casa di un'amica... stiamo facendo dei compiti -

- Come stai? Sento che hai la voce stanca e debole -

- Tranquilla è solo che mi fa male un pò la pancia -

- Ah... ascolta una cosa io devo andare fuori per lavoro e starò via fino a domani sera.. i piccoli li lascio dalla nonna così tu sei libero da ogni problema okay? Devi solo pensare a te e a riprenderti va bene tesoro? -

- Si, mamma, tranquilla so badare a me stesso -

- Okay, ci vediamo domani. buona notte amore -

- Notte mamma -

- Allora? Che succede? -

- Colpo di fortuna... Mamma sarà fuori per lavoro fino a domani sera, così posso tornare a casa senza che qualcuno si preoccupi. -

- Menomale! - esclamò Evonne.

- Bè allora io vado... - feci per alzarmi, ma la testa iniziò a girare e per poco non caddi all'indietro. Mi faceva male tutto e non avevo la forza di fare un passo.

- Non ti lascio andare così in queste condizioni. Stanotte resterai qui... C'è una stanza in più e non la usa nessuno..-

- Non posso accettare, se mi vede tua madre mi uccide -

- Non ti vedrà... stai tranquillo... Vado a prenderti delle coperte e vedrai che andrà tutto bene. Prendo anche una pomata? -

- Meglio di no grazie -

Dopo un pò la vidi tornare con delle coperte, un pigiama e una pomata.

- Non la volevo la pomata.. -

- Ti farà bene - iniziò a ridere e io anche.

Chissà come si sarebbero messe le cose. Avevo così paura di stare con lei e non riuscire a controllarmi...

P:S: Scusate se è corta, ma avevo troppe cose da fare... come andranno le cose? MISTERO... Leggete, recensite e lo scopriretee <3 Bacii

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Capitolo 7
*** 7- Il primo bacio ***


7- il primo bacio

7° Capitolo

Il primo bacio

Justin's Pov.

Quella notte non riuscivo a prendere sonno. Mi faceva male la pancia e la schiana ed era impossibile trovare un giusta posizione. Mi addormentai senza fare nemmeno caso all'orario e poi mi risvegliai chiamato in un modo dolce.

- Juss, svegliati. Dobbiamo andare a scuola - sussurrò Evonne.

- Vero... Quasi dimenticavo - Mi alzai piano piano e poi andai in bagno per cambiarmi. Fortunatamente portavo sempre una maglietta di ricambio nel mio zaino. Non chiedetemi il perchè...
Eravamo quasi vicino al cancello della scuola quando mi fermai di botto.

- Che succede? Ti fa male qualcosa? - chiese Evonne.

- No.. ma è meglio se entri prima tu... non voglio causarti problemi con Brandon - in effetti la pancia faceva meno male, grazie alla pomata che non volevo mettere. Riguardo alla schiana sapevo resistere il dolore. Ne avevo provate così tante che ormai non mi stupivo più.

- Tranquillo non m'importa di Brandon -

- Non voglio che succeda qualcosa. Per favore vai prima tu -

- Lo faccio solo per te... ci vediamo dopo scuola. -

- Ti ricordo che abbiamo educazione fisica insieme - ridacchiai un pò per la sua sbadataggine.

- Ah vero! Allora ci vediamo lì - mi fece l'occhiolino e se ne andò. Quella ragazza riusciva a farmi perdere la testa.
Dopo circa 5 minuti entrai anche io e per mia fortuna fino a quel momento Brandon si limitava a lanciarmi occhiate.

- Ehi che fai? Non giochi? - mi chiese Evonne durante l'ora di educazione fisica.

- Spiritosa! Ricordi che ho un livido alla pancia? - risi e lei anche.

- Vero... allora ti farò compagnia... -

- Ma tu non stai male - ero abbastanza confuso.

- Aspettami. Torno subito -

La vidi andare dalla prof e fare una faccia da finta malata. Poi tornò verso di me.

- Mal di pancia... ahah funziona sempre - dichiarò sorridendo.

- Ahah sei strana -

- Ti va di camminare un pò? -
 
- Si - era meglio camminare che stare seduto.

- Allora? Come ti senti oggi? -

- Abbastanza bene. Grazie alla pomata non mi fa molto male la pancia. La schiena passerà. -

- Il labbro? -

- Non ci faccio nemmeno caso... -

- Sai conosco un rimedio che fa passare tutto -

- Quale? -
La vidi avvicinarsi tremendamente a me. Portò una mano intorno al mio collo e con l'altra mi sfiorò la guancia. I nostri nasi si sfiorarono e così anche le nostre labbra, per unirsi in un perfetto bacio. Lo approfondimmo un pò e poi ci staccammo.Dopo 3 anni, era il nostro primo bacio ed era davvero unico.

- Ti va di riprovarci? - mi chiese con gli occhi da angioletto.

- Perchè no - risposi dandole un altro bacio. Il labbro ogni tanto si lamentava, ma non mi interessava.

P.S: Anche questo capitolo è corto, ma vi assicuro che nel prossimo ci saranno tante cose.. Baciii <3

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Capitolo 8
*** 8- Avvertimento ***


8- avvertimento

8° Capitolo

Avvertimento

Justin's Pov

Era passata circa una settimana dal nostro primo bacio. A scuola evitavamo di farci vedere insieme, ma ogni tanto andavamo in bagno e qualche bacino ci scappava. Brandon, non so per quale strano motivo, non mi aveva picchiato. Il dolore alla pancia era quasi passato. Sul viso non c'era più niente e riguardo alla schiena cercavo di farci poco caso. 

- Ehi - mi chiamò Evonne. Eravamo vicino agli armadietti ed eravamo appena entrati a scuola.

- Non dovresti farti vedere con me - dissi.

- Non m'importa. Sai cosa ti dico? Che ci veda pure Brandon, da ora in poi ci sono io con te e non m'importa di nessuno - Detto questo mi si avvicinò e mi baciò davanti a tutti. Aveva ragione: Al diavolo Brandon, mi avrebbe picchiato comunque, almeno stavolta avevo qualcuno che mi stava vicino. Ricambiai il bacio e aggiunsi la lingua. Le sorrise sulle mie labbra e si lasciò trasportare. 

- Sei diventato bravo ultimamente - disse staccandosi da me.

- Ho imparato dalla migliore - ammisi diventando leggermente rosso. Non potevo arrossiree! Cazzo!

- Ho lezione... Ci vediamo dopo la scuola? -

- Si - le lasciai un altro bacio e poi andai all'ora di matematica. Era piuttosto noiosa e così chiesi il permesso di andare in bagno. Per i corridoi incontrai Brandon. PERFETTO!

- Ehi Bieber! Stamattina ho notato il bacio... sai, fai male a metterti contro di me e la mia ragazza -

- Non è più la tua ragazza, Brandon -

- Non per molto... Perst sarà mia e tu sarai solo un ricordo per lei -

- Lasciami in pace e lascia in pace lei -

- Ti avverto Bieber. Ho la capacità di uccidere una persona e se non vuoi essere tu cerca di stare lontano da lei o te la farò pagare cara -

- Illuditi pure! - Dove lo avevo trovat il coraggio?

- Te lo ripeto l'ultima volta Bieber. STA' LONTANO DA LEI O TE NE PENTIRAI - mi diedi un pugno sulla pancia. PERCHE' CAZZO ME LI DAVA SEMPRE NELLO STESSO PUNTO? Mi accascia a terra per il dolore e lo vidi andarsene via per poi dire - Ritienilo un avvertimento Bieber. -

Mi alzai e mi diressi verso la classe. Lo stomaco faceva un pò male. Un pò troppo direi. 

All'uscita della scuola mi incontrai con Evonne. Più che incontrati mi è venuta addosso e io non potei trattenere un lamento.

- Che hai? - si staccò da me e mi guarò perlplessa. Non potevo dirle del mio incontro con Brandon. Nessun doveva separarci.

- Mi hai preso alla sprovvista. - Mentii

- Sicuro? Ti ho sentito soffocare un lamento e mi hai detto che la pancia non ti faceva più male -

- Ogni tanto si fa sentire -

- Juss non mi stai mentendo vero? Brandon ti ha fatto qualcosa? -

- No.. No.. tranquilla è solo che ogni tanto mi fa male e tu ti sei buttata sopra di me... è solo questo! - odiavo mentirle in questo modo, ma purtroppo non avevo altre scelte.

- Voglio crederti. Andiamo a casa -

- Si -

P.S: Spero vi piaccia e vi avviso che questo avvertimento fatto a Juss diventerà pericoloso. Baciii <3

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Capitolo 9
*** 9-Complicazioni ***


9- Complicazioni

 9° Capitolo

Complicazioni.

Era passata una settimana dall'avvertimento di Brandon. Pensavo che se ne fosse dimenticato, ma anche su questo mi sbagliavo. La giornata stava per decadere.

- Ci vediamo dopo la prima lezione okay? - disse Evonne

- Okay amore a dopo - mi stampa uno bacio e poi si dirige verso l'aula di matematica. Io mi giro e sgrano gli occhi non appena mi accorgo che Brandon era a pochi centimentri da me.

- Allora Bieber, hai pensato a quello che ho detto? -

- Non ho intenzione di lasciarla -

- Te ne pentirai caro Justin. Questo errore te lo portai per sempre tra i rimpianti... -

Se ne andò lasciandomi senza parole. Cosa avrebbe fatto? Mi avrebbe picchiato? Beh non era di certo una novità e come tutte le altre volta mi sarei ripreso e mi sarei fatto picchiare nuovamente. Odiavo questa vita, ma purtroppo era l'unica rimasta disponibile a quanto pare.

- Ehi Justin, Brandon ti ha fatto qualcosa? - mi chiese Josh, un ragazzo del quinto molto popolare e che solitamente (MAI) non mi ha rivolto la parola.

- Niente di che... ti serve qualcosa? -

- Beh in effetti volevo offrirti una possibilità per vendicarti di lui... devi solo entrare nel mio gruppo e noi penseremo a proteggerti -

- In cambio di cosa? -

- Del tuo aiuto... niente di grave, te lo spiegheremo in seguito. Adesso devo andare, mi raccomando pensaci e fammi sapere. A dopo - mi da una pacca sulle spalle e poi entra in classe. Io mi affretto a raggiungere la mia prima di arrivare in ritardo. Avrei voluto accettare e vendicarmi, ma so che a Evonne questo genere di cose non piace e così era meglio evitare. Mi sarei vendicato col tempo... forse.

La prima lezione era finita e così restai in corridoio ad aspettare Evonne. Passarono 10 minuti e di lei nemmeno l'ombra. Fortunatamente avevo l'ora libera. La cosa che mi preoccupava era che non rispondeva al cellulare. Se era in giro con la sua migliore amica Taylor la uccidevo seriamente. Girai il corridoio alla mia destra e vidi un ragazza a terra che piangeva. Il suo volto mi era famigliare... CAZZO!


EVONNE'S POV

Era appena finita la prima ora e stavo raggiungendo Justin quando Brandon mi ferma di botto. Saltai in aria dallo spavento. E ora che voleva da me?

- Ciao bellissima... -

- Che vuoi Brad? -

- Prima ho parlato con Justin e dato che lui ha rifiutato adesso sono qui per parlare con te -

- Cosa hai fatto a Justin? - ero molto preoccupata.

- A lui niente... ma a te presto qualcosa. -

Non feci in tempo a capire cosa intendesse che mi trascinò in bagno. Perchè non c'era nessuno accanto a me? Perchè nessuno mi sentiva urlare? Forse perchè quello era il corridoio più isolato dell'istituto... Sento le sue labbra premere a forza sulle mie e le sue mani afferrare le mie cosce. Mi spoglia e abusa di me. Tutto quello mi ha fatto potete solo immaginarlo. Le lacrime mi scendevano veloci e non volevano smettere. Il mio cuore aveva un ritmo troppo veloce. Tutto stava accadendo senza una ragione... Perchè lo aveva fatto? Cosa aveva chiesto a Justin? Perchè lui non mi salvava? Avevo solo paura. Dopo un pò si riveste e esce via. Mi lascia sola in bagno... nuda. Decido di rivestirmi velocemente. Fortunatamente non ero vergine e quindi non ci tenevo particolarmente molto, ma non mi era mai successo in tutta la vita e avrei preferito non provarlo. Le sue mani che mi toccavano ovunque, le lacrime scendere in picchiata fino al collo dove lui ci lasciava i suoi luridi baci che pensandoci mi facevano veniri il disgusto. Non ero per niente tranquilla al pensiero che lo avesse potuto rifare. Non mi ero saputa difendere. Non me lo aspettavo e cosa più brutta ero riuscita solo a piangere. Uscii dal bagno e mi accasciai a terra. Piangendo e stringendomi le gambe al petto. Avevo ancora paura... troppa paura per tornare in classe e fare un finto sorriso a tutti. Anche un cieco, sordo e muto se ne sarebbe accorto e io non volevo.  Purtroppo in quel momento arrivò una persona e mi vide. Non era cieco. Non era sordo. Non era muto. Era Justin.

Justin's Pov

Era lei. Era lei a terra. Era lei che piangeva. Perchè? Perchè?

- Evonne cosa è successo? -

- Br-br-e-n-don.. - riuscì a blaterare. Cosa aveva fatto?

- Ti ha picchiata? -

- No.. -

- E allora cosa? -

- Mi.. ha... ob-bligata a fare ses-s-so con l-l-ui. Io-i-i-i-io no-n-n volev-v-o - Ritornò a piangere e così l'abbracciai forte. Era troppo impaurita. Brandon non doveva farlo. Dovevo immaginre che avrebbe fatto qualcosa a lei e non a me. Sapeva qual'era il mio punto debole e io sapevo cosa fare. Dovevo lasciare Evonne... Era l'unico sistema per non farla soffrire fisicamente e per tenerla al sicuro, con me avrebbe solo sofferto e la sofferenza avrebbe superato il nostro amore. Non volevo rendere le cose più difficili. Sarei entrato nella banda di Josh e l'avrei lasciata. Era l'unica soluzione. Mi avrebbe odiato a morte, ma era meglio l'odio che la sofferenza.

- Ho deciso una cosa - dico con uno sguardo perso nel vuoto.

- Cosa? - fortunatamente si stava riprendendo.

- Sono entrato nel gruppo di Josh -

- Perchè? Sai che non mi piace. -

- A me piace invece e dovrai fartelo piacere anche tu - cercai di assumere un tono duro. Non ero molto bravo, ma c'ero riuscito. Stavo iniziando ad avere il suo odio.

- Non me lo farò piacere... devi scegliere: O lui... o me. -

Non potevo crederci... Aveva già le idee chiare? Non si era soffermata a pensarci? Mi avrebbe lasciato così facilmente?

- Scelgo... -

P.S: Oilaaa.. mi dispiace lasciarvi sul più bello, ma questa si chiama SUSPANCE ahaha recensite e leggete. Bacii

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Capitolo 10
*** 10- Perchè lo hai fatto ***


10- Perchè lo hai fatto

10° Capitolo

Perchè lo hai fatto?


Justin's Pov

- Scelgo.... Josh e la sua squadra - odiavo dirlo. Odiavo farle del male, ma dovevo. La cosa più assurda è che facendole del male le facevo anche del bene.

- Ti credevo diverso... ma questo vuol dire che tu a me non ci tieni... TI ODIO.. - Si alza e scappa via. Gli occhi minacciano di far uscire le lacrime. Le ricaccio dentro e poi vado verso Josh. Dovevo chiarire un pò di cose.

- Ehi Josh.. ci ho pensato e volevo una conferma prima di darti la risposta... ti va bene se per pranzo ne parliamo? -

- Si certo. Se è per quella ragazza c'è una sola cosa che ti può fare capire se ci tiene a te. Prova a ignorarla o a dirle qualcosa di brusco. Tutto quello che dirà sarà detto con rabbia e la rabbia fa dire la verità. Così vedrai se vale la pena rinunciare a essere rispettato per un ragazza... -

- Ci proverò -

Suonata la campanella del pranzo uscii dall'aula e mi sentii afferrare per il braccio. 

- Juss, Justin fermati... che ti prende? Che ti è preso oggi? - Era Evonne ed era arrivato il momento di attuare la parte finale del piano.

- Che cazzo vuoi? Mi vuoi lasciare in pace? Prima mi dici che mi odi e poi vuoi spiegazione? Sembri una brava nonnina disperata -

- Perchè fai cosi? - mi afferra di nuovo il polso e io la tolgo velocemente dicendo - Ma che cazzo vuoi da me? -

- Sai cosa? Hai ragione, io da te non voglio un cazzo... mi fai schifo! Sei come tutti gli altri che non appena hanno un pò di potere si sentono importanti. Eri solo uno sfigato e io stavo con te solo perchè mi facevi pena. Ti odio... sei ripugnante, volgare e rimarrai sempre uno sfigato... puoi entrare nel gruppo di Josh, anzi ENTRACI  e fatti uccidere perchè tanto per me non ha più senso e non vali nulla! - dice tutti con un tono della voce nervoso. Io rimango shoccato... allora era vero, pensava davvero che ero uno sfigato... mi sentii gli occhi gonfi, sapevo che erano rossi e che a breve avrei pianto... anzi, avevo parlato troppo perchè una lacrima mi era appena scesa sul viso. Velocemente la cacciai prima che qualcuno se ne accorgesse.

- Stai piangendo? Juss io non... - mi sfiorò la guancia con un dito e io la tolsi via.

- Vaffanculo - me ne andai senza voltarmi indietro, senza rimorsi, senza paura... sapevo cosa dire a Josh.

- Accetto! - assumo un tono da duro e non da uno che ha quasi pianto. 

Evonne's Pov

Lo vidi allontanarsi e allora capii che avevo esagerato. Non pensavo a niente di tutto questo... e allora perchè lo avevo detto? 

- Accetto - Justin aveva accettato qualcosa. Quindi prima non era ancora sicuro? Questo vuol dire che io l'ho spinto ad accettare. Perchè gli avevo detto di uccidersi? Sarei sprofondata se fosse successo! Perchè ho mentito a lui e a me stessa? Perchè queste domande mi fanno stare peggio? Voglio morire... Andai fuori correndo... Non volevo vedere e sentire nessuno...

- Evonne che ci fai qui? - mi chiese Tom, uno dei miei amici.

Mi sbaglio o volevo rimanere da sola? DA SOLA e se non erro non sono SOLA... 

- Niente prendevo un pò d'aria fresca -

- Capito... Hai saputo l'ultima? -

- No cosa? -
 
- Justin è appena entrato nella banda di Josh e adesso è già considerato un popolare. E pensare che fino a poco fa era uno sfigato... -

- Questa è la fine che fa questa gente. Gli dai un pò di potere e non ti guardano più -

- Ma tu e Justin non state insieme? -

- No... Adesso non più. Ho deciso di dimenticarlo -

- Per qualcunque cosa io ci sono -

- Ti va di uscire oggi pomeriggio? -

- Nemmeno il tempo e già ci vuoi provare con me? -

- Ahah stupido. Voglio uscire con te da AMICA -

- Va bene ci vediamo oggi pomeriggio. A dopo - mi lascia un bacio sulla guancia e poi se ne va. Io rimango ferma a pensare. Adesso dovevo domenticare Justin. Ricordarlo non mi faceva bene e lui non mi meritava. Si era rivelato come tutti gli altri. Inutile...

Justin's Pov

- Mamma sono a casa - mia madre non rispose e così me ne andai in camera e buttai tutti i vecchi vestiti. Josh me ne aveva comprati molti altri ed erano da duro. Avrei dovuto esserlo da ora in poi, ma pensare a quelle parole mi distruggeva, mi faceva diventare debole, ma non DOVEVO esserlo.

Indossai un paio di pantaloni neri, una T-shirt bianca e le supra del colore della maglietta. Aspettate... Ma da quando vi dico come mi vesto? Beh si vede che sto cambiando... Comunque dopo essermi vestito e aver aggiustato i capelli, cioè rivolti verso l'alto, mi incamminai per il parco dove avrei incontrato Josh.

- Allora che devo fare? - mi arrivò un pugno dritto in faccia. Ma che cazzo avevo fatto? 

- Perchè cazzo lo hai fatto? - dico sconvolto.

- Devi imparare a difenderti e reagire. Devi essere un duro e non uno sfigato. Da ora in poi entrerai nel nostro gioco. Traffichiamo droga e spesso ci imbattiamo in qualche criminale, ma con te vinceremo sicuro - AVEVO SENTITO BENE? STAVO PER DIVENTARE UN CRIMINALE? Avrei dovuto tirarmi indietro, ma ormai nulla mi teneva ancorato alla vecchia vita. Volevo cambiare.

- Accetto qualsiasi rischio... mi allenerò e non vi deluderò -

- Bene... vieni con noi. Dobbiamo prepararti bene, la prossima settimana ci sarà il grande evento -

Mi portarono in una palestra e iniziarono ad allenarmi. Un gancio destro. Uno sinistro. Abbassati. Alzati. Colpisci. Evita. Un altro gancio. Calcio. Abbassati. Evita. Colpisci. Stavo diventando una macchina da combattimento. Sentivo le braccia andare in fiamme, ma erano fiamme di potere. 

Una settimana passò via tra allenamenti, scuola, e ammetto qualche sofferenza. I primi giorni sentivo i muscoli cedere e non avevo la forza di camminare, ma adesso mi sentivo meglio. Ero potente e non avevo paura.

- Allora stasera alle 7 ci incontriamo al grande magazzino. Ho scelto un orario presto così non ci saranno ragazzini. Se tutto va bene per le 10 dovremmo essere a casa. Conto su di te e sui tuoi allenamenti Justin -

- Torneremo trionfanti -

- Se è così ti prometto che potrai avere e porterti a letto chiunque tu voglia ahah amico sei il nostro pezzo forte -

- Non vi deluderò - 
 Nell'ultimo periodo ero molto sicuro di me e le ragazze cadevano ai miei piedi. Tranne una, tranne la più importante. Tranne Evonne. La scorsa settimana era al parco insieme a Tom e ridevano come più che amici. Ammetto di essere un pò geloso, ma non dovevo pensare a nulla. Quella sera era il mio momento.

Indossai una T-shirt nera, un paio di jeans e delle supra. Scompigliai i capelli per avere un'aria da duro e poi andai al grande magazzino. Vidi tutti i ragazzi e oltre a Josh c'erano Chaz, Rayan, Stefan, Riccardo, un ragazzo italiano e veramente forte e poi tanti altri ragazzi che non conoscevo.

- Siamo pronti! Justin, Chaz, Rayan, Stefan ed io andremo sulla prima ferrari, gli altri ci seguiranno chiaro? - disse Josh. Tutti annuirono. 

- Justin prendi questa. Potrà servirti - mi consegnò un pistola ed ebbi un pò di paura. Avevo sparato negli allenamenti, ma averne una tutta mia era diverso, mi faceva sentire un criminale.

Arrivammo dopo circa 1 ora di viaggio e trovammo delle auto davanti a una casa diroccata. 

- Sono loro! Ricordate: Dobbiamo consegnare la droga e prendere i soldi chiaro? Non voglio cambi di programma - ripetè Josh. 

A poco a poco tutti scesere dalle auto e io scortai Josh per consegnare il borsone. Dall'altra parte invece dovevano consegnare una valigetta rossa. Di certo non volevano passare inosservati. 
Il cambio fu effettuato tranquillamente. Forse troppo. All'improvvisò qualcuno urlò - Riprendete la valigettaa! - e dei ragazzi sbucarono fuori dal nulla. Iniziai a colpirne alcuni e ad evitare pugni. Un ragazzo fu messo K.O da un calcio tra le gambe, bella mossa Chaz, un altro da un pugno dritto in faccia, ottimo lavoro Rayan, io davo calci e pugni a raffica e più ne colpivo più ne arrivavano. Ma dove si erano nascosti? Notai che qualcuno cercava di prendere una pistola e la voleva puntare su Josh, così cerco di prendere la mia, ma un deficente mi colpisce in faccia e così la perdo dalle mani. - Attento Josh!- Mi avvicino a lui e lo spingo via, ma qualcosa inizia a bruciare nel mio fianco destro. Brucia troppo per camminare, muovermi o respirare. Porto le mani nell'incavo del fianco e vedo che c'è sangue. La vista si fa più sfocata e il dolore aumenta. Non mi sono mai sentito così male. Sento delle auto andare via e dei colpi di pistola, ma non riesco a capire molto.

- JUSTIN STAI BENE? - mi urla Chaz, ma non penso che se stessi bene inizierei a perdere sangue... 
 
- N-n-o - riuscì a blaterare una cosa del genere e poi le parole mi si fermarono in gola. La testa stava scoppiando e non riuscivo a capire dove mi trovavo. Qualcuno mi solleva da terra e mi porta in macchina. Appoggio la testa al finestrino e cerco di chiudere gli occhi e non pensare al dolore atroce che ho al fianco. 

- Fammi vedere - mi dice Rayan. Alzo la maglietta e noto che ormai è piena di sangue, cerco di guardare anche io, ma tutto quello che noto è sangue. Sangue sparso ovunque. 

- Cazzo! - questo era Chaz e la sua finezza. 

- E' tanto grave? - dice Josh mentre si concentrava sulla strada.

- Non vedo il proiettile, ma si vede un taglio. Deve averlo strisciato... -

Deglutisco rimorosamente quando Rayan sfiora la ferita.
 
- Scusa Justin, ma la dobbiamo curare e se non ci sbrighiamo perderai molto sangue. Senza cure non resisterai 1 ora di viaggio. Tranquillo..Okay? - Annuisco debolmente e ogni volta che Rayan toccava la ferita urlavo con quel pò di voce che mi restava. 

- Cazzo Justin, mi dispiace... - Sussura Rayan. Sento il sudore scendere dalla fronte e gli occhi ormai colmi di lacrime.

- E' tutta colpa mia... dovevo stare più attento! - Disse Josh.

- No-n  t-i  pr-e-o-c-c-u-pa-re - Dico tra un sospiro e l'altro. 

- Cerca di non parlare o peggiori le cose... - ripete Chaz. Quando finiva questa tortura? 

- Non sono riuscito a medicarla bene. Quando arrivi a casa provaci e metti sopra un cerotto - dice Rayan. Dove cazzo lo trovavo il coraggo di toccare quella ferita? Ma stiamo scherzando? 

Dopo quello straziante viaggio finalmente mi portano a casa e i ragazzi mi aiutano a salire in camera mia. Dato che io non ne ho il coraggio Rayan ha pensato alla seconda medicazione e fortunatamente in casa non c'era nessuno o le mie urla avrebbero spaventato tutti. Non appena se ne vanno e Josh si scusa per no so quante volte cerco di addormentarmi, ma il dolore è più forte della stanchezza. Sento qualcuno aprire la porta e capisco che mamma è appena arrivata a casa. PERFETTO!

- Juuuuustiiiiin -
Non ho la forza di parlare e così finco di dormire. Sento mia madre entrare in camera. Dov'è finita la PRIVACY?

- Juss stai dormendo? -

- Mi hai appena svegliato - finco di svegliarmi e come un idiota mi scordo della ferita e stiro le braccia in avanti. Sento una dolorosa fitta e soffoco un lamento. Mia madre se ne accorge e mette una sua mano fredda sulla mia fronte.

- Ma sei caldissimo! Vado a misurare la febbre... - poco dopo rientra con il termometro.

- Io devo andare via 2 giorni per lavoro, ma se stai male non posso di certo lasciarti -

- Tranquilla me la cavo da solo. Sto benissimo, sarà solo un pò di febbre... vai tranquilla, ma per favore porta i bambini dalla nonna -

- Sei sicuro? Hai la febbre a 38! NO, NO, NO, NO io non me ne vado è troppo alta -

- Mamma è solo influenza... vaiii! - parlare con lei mi sfiniva ancora di più.

- Domani farò venire la nonna -

- No meglio di no. Non mi lascerebbe riposare. So badare a me stesso. Adesso vai o farai tardi! - finalmente esce dalla stanza e ne approfitto per riposarmi un pò.


Evonne's Pov

- Pronto? -

- Evonne, cara. So che le cose con Justin non vanno molto bene, ma ho bisogno del tuo aiuto! - sembrava molto preoccupata.

- Che succede? -

- Justn ha la febbre e io devo andare via per lavoro. Devo chiederti di restare qua con lui... se sta male nessuno potrebbe aiutarlo. Ti prego.. - stava per piangere.

- Tranquilla Pattie i miei sono fuori per 1 settimana. In questi giorni mi prenderò cura di lui. Parti tranquilla, io arrivo subito. -

- Grazie tesoro -

Mi cambio velocemente e arrivo a casa di Justin. Sua mamma era davanti alla porta con una valigia 24h e così la salutai e andai verso la camera di Justin. Lo vidi che dormiva e aveva la fronte imperlata di sudore, ma qualcosa non andava... PERCHE' LE COPERTE ERANO ROSSE? 



PROSSIMAMENTE: - Devi farti aiutare da me! - dico esasperata.
                                   - Non voglio! ahhh.... - che succede? Perchè urla? Perchè prima non mi ha fatto vedere cos'ha sotto le coperte?
                                   - Mi fai vedere cos'hai? -
                                   - Evonne... la.. testa... mi... fa... male... - vedo che strizza gli occhi per la confusione, così ne approfitto e alzo le coperte. SANGUE!
                                   SANGUE TRA LE LENZUOLA... 
                                    - COSA CAZZO TI HANNO FATTO? - urlo scioccata. Inizia a respirare a fatica e a predere i sensi. 
                                    - JUSTIN ASCOLTAMI! ASCOLTAMI IO SONO QUI! NON LASCIARMI TI PREGO... JUSTIIIIN! -



P.S: come potete notare ho aggiunto "PROSSIMAMENTE" l'ho fatto per incuriosirvi un pò e spero di riuscirci ahah recensite e divertiteviii <3 Bacii

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Capitolo 11
*** 11- Lascia che ti aiuti ***


11- Lascia che ti aiuti

11° Capitolo

Lascia che ti aiuti

Evonne's Pov

Perche le coperte erano rosse? Cerco di alzarle, ma il suo braccio le blocca. Faccio forza e noto che si sveglia di soprassalto. Perchè?

- Che ci fai qui? - dice con la voce assonnacchiata e priva di emozioni.

- Devo prendermi cura di te -

- Sto benissimo... vai via! -

- Devi farti aiutare da me! - dico esasperata.

 - Non voglio! ahhh.... - che succede? Perchè urla? Perchè prima non mi ha fatto vedere cos'ha sotto le coperte?

 - Mi fai vedere cos'hai? -

 - Evonne... la.. testa... mi... fa... male... - vedo che strizza gli occhi per la confusione, così ne approfitto e alzo le coperte. SANGUE!
                                   SANGUE TRA LE LENZUOLA... 
                                   
 - COSA CAZZO TI HANNO FATTO? - urlo shoccata. Inizia a respirare a fatica e a predere i sensi. 
                                   
- JUSTIN ASCOLTAMI! ASCOLTAMI IO SONO QUI! NON LASCIARMI TI PREGO... JUSTIIIIN! - le lacrime mi rigano il viso e penso che sia meglio chiamare un'ambulanza ma il suo braccio mi afferra debolmente.

- Ti... prego.. non... chiamare... -

- Cosa devo fare? Ho paura e sanguini... fammi vedere - alzo la maglietta e noto un cerotto pieno di sangue. Lo strappo via e sento che caccia un urlo... dovevo fare più piano.. Sotto il cerotto c'era un profondo taglio... ma come era successo?

- Chi è stato? Deve essere medicato e io non so come fare... ho paura Juss, lascia che chiami qualcuno -

- Evonne, mi hanno... sparato... se chiami... qualcuno... succede un... casino. - Prese una boccata d'aria e poi continuò - Prendi del disinfettante... E togli il sangue... poi metti il cerotto e basta - Andai di corsa verso il bagno... LO AVEVANO SPARATO? COME AVEVANO POTUTO SPARARLO?
Mi avvicinai al lui e iniziai a togliere il sangue lontano dalla ferita, a poco a poco mi avvicinai al taglio e iniziai a capire che stava soffrendo molto... cercavo di fare piano, ma era un taglio profondo e stava perdendo troppo sangue... Perchè non chiamavo nessuno?

- Io.. Io... devo chiamare qualcuno Juss, Perdi troppo sangue -

- Metti il cerotto... tranquilla, passerà - Non ne era nemmeno convinto. Cercava di tranquillizzarmi, ma non ci riusciva molto bene. I suoi occhi erano rossi, pieni di lacrime e gonfi. Il suo viso era pallido, da far invidia al bianco perla. I capelli erano sudati e alcuni ciuffetti erano incollati alla fronte. Le labbra, quelle labbra che di solito erano rosse comme il fuoco, adesso si stavano spegnendo. I suoi respiri riempivano la stanza e i suoi urli mi spaventavano troppo... misi un cerotto sul taglio e cercai di confortarlo. Mi avvicianai alla sua fronte per lasciargli un caloroso bacio, ma di caloroso c'era solo la sua fronte. Stava scottando... la febbre sarebbe stata circa a 39°.

- Che succede? - mi domandò accorgendosi che mi ero spaventata.

- Sei molto caldo... vado a prendere qualcosa per la febbre... -

Scesi in cucina e trovai un termometro. Lo afferrai e poi cercai qualcosa per la febbre... trovai anche quello e poi tornai dal MIO Juss... Mi ricordai di prendere qualcosa di freddo e l'appoggiai sulla sua fronte. Si lasciò scappare un brivido di freddo e un sussurro. Quando il termometro suonò indicò che la febbre era salita a 39,4° e questo mi fece preoccupare moltissimo. Se fosse arrivata a 40° non avrei esitato a chiamare qualcuno.

- Grazie - Biascicò.

- Shh... riposati - chiuse gli occhi e sembrò addormentarsi all'istante. Per tutta la notte gli controllai la febbre e mi preoccupai di bagnare nuovamente la pezza e appoggiarla sulla sua fronte. Si muoveva in continuazione e sapevo che era a causa della febbre alta. Dopo un pò stava lentamente scendendo. Nelle mattinate era quasi a 38°. La ferita perdeva ancora un pò di sangue, ma sembrava essere in condizioni migliori. Cambiai il cerotto circa 4 volte. Alle 11 di mattina si svegliò. Finalmente, stavo crollando dal sonno e se non si fosse svegliato mi sarei addormentata...

- Ehi... - sussurrò debolmente.

- Ehi... Ti va di mangiare qualcosa? - chiesi porgendogli un pancake. Rifiutò dicendo che la fame era il suo ultimo pensiero e non avendo le forze di contraddirlo feci finta di niente e riposai il piatto.

- Come stai? -

- A pezzi. Mi fa male il fianco e sento la testa scoppiare - gli poggiai una mano sulla fronte ed era ancora caldo. Presi la pezza e la bagnai.

- Mi spieghi meglio cosa è successo? -

- Non voglio intrometterti in queste cose... -

- Ascoltami Juss... Io ho sbagliato. Io non volevo dirti quelle cose. Ero solo furiosa della tua scelta... avevi scelto un branco di popolori che me e questo mi ha distrutta... ho detto quelle cose con la speranza di farti riflettere, ma ho solo peggiorato le cose. Io ti amo... ti amo ancora... e quando ieri ho pensato di perderti, quando ho visto il sangue, la ferita, quando eri debole e parlavi a stento, mi sono accorta di non essere mai riuscita a dimenticarti. Ho cercato di farlo in questa settimana, ma mentivo a me stessa. Io voglio restare con te e lo voglio anche se fai parte di QUEL gruppo... adesso voglio solo averti accanto a me... voglio che tu sia solo MIO... - le lacrime mio fecero abbandonare l'autostima e mi ritrovai a fissarlo nei suoi bei occhioni lucidi. Mi avvicinò a se e mi baciò. Quei baci che tanto mi erano mancati adesso ritornavano... e stavolta non gli avrei più lasciati.

- Io.. scusa... Quando Brandon ti aveva fatto quella cosa non ci ho visto più e ho pensato che fossi più al sicuro senza me... ma anche io ci tengo a te... -
Ricambiai il bacio e mi accorsi di una cosa... PERCHE' NON MI AVEVA DETTO "ANCHE IO TI AMO?" Aveva detto solo che teneva a me.....




PROSSIMAMENTE: - Stai Attentoo! Finirai per farti male se cammini troppo... - dissi agitata.
                                   - E' bello quando ti preoccupi per me... -
                                   - Posso farti una domanda? -
                                   - Certo... -
                                   - Perchè non mi hai detto che mi ami? -
                                   - Io... beh... io... -
                                   - Tu mi ami vero? - dico con le lacrime agli occhi.
                                   - Io... - Questo che voleva significare? Che non mi amava?


P.S: Eccomi di nuovo qui con un altro capitolo e altre curiosità. Spero di non avervi deluso. Per favore fatemi sapere il vostro parere. Una piccola recensione non fa male a nessuno.... Grazie in anticipo. Nel frattempo mi scuso se non pubblico spesso, ma internet non funziona bene e ogni tanto fa i capricci. Volevo dirvi che sto scrivendo altre storie e se vi va di leggerle questi sono i titoli: "Più che fratelli" e " Un amore incompreso". Bacii <3

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Capitolo 12
*** Tu mi ami vero? ***


12- Tu mi ami vero?

12° Capitolo

Tu mi ami vero?

- Vorrei provare a camminare - dissi stanco di stare sdraiato. Feci per alzarmi ma quella cazzo di ferita iniziò a bruciare e non riuscii a trattenere un urlo.

- Che cavolo fai? Stai fermo... non è passato nemmeno un giorno che vuoi già camminare? Ma vedi di startene lì... - era leggermente arrabbiata. Possibile che era a causa di quello che volevo fare? 

- Okay resterò fermo... ma perchè sei così arrabbiata? -

- Boh... tu mi fai arrabbiare quando sei così testardo -

- Scusa - dissi facendo un lieve sorriso. Lei mi guarò e poi ricambiò il mio sorriso. Bene non era arrabbiata!

Passai tutto il giorno fermo. Sdraiato e privo di forze. Evonne doveva andare a scuola e poi sarebbe tornata nel pomeriggio. Non avevo ancora mangiato nulla. Stavo morendo di fame...

- Hai fame? - disse Evonne come se mi avesse letto nel pensiero. Era appena arrivata e aveva appoggiato il suo zaino a terra. 

- Troppa - ammisi.

- Ti va di scendere sotto con me? Puoi provare a camminare adesso. - Sorrisi compiaciuto e feci per alzarmi, ma la testa girò troppo. Mi fermai e chiusi gli occhi trattenendo un eventuale rigurgito. Riuscii a mettermi seduto e affondai la testa tra le mani. Era come se uno zoo ci stesse ballando dentro. Evonne mi guardava cuoriosa, forse era spaventata e non curiosa. Alzai lo sguardo e cercai di fare un sorriso, ma venne fuori uno sgorbio. Lei mi affiancò e mi toccò la fronte.

- Non hai febbre... Ti fa male la testa? -

- Sta girando - ammisi iniziando a vedere sfocato. Che cavolo mi stava succedendo?

- Sei pallidissimo... -

- Nah... ho fame, tutto qui... -

- Vado a cucinare e ti porto qualcosa. Sdraiati e resta fermo - non appena uscì cercai di mettermi all'impiedi. Dovevo andare in bagno, mi veniva da vomitare. Lo raggiunsi a fatica e mi chiusi la porta alle spalle per evitare che mi sentisse. Vomitai e la testa girò ancora di più. La sentivo scoppiare. Mi sciacquai la faccia e tornai in camera. Non avevo voglia di mangiare e così mi addormentai di nuovo. 

- Juss... ehi svegliati! Io devo andare a scuola -

- Mmm... - stava per un OKAY, ma non sembrò farci caso e continuò a scuotermi.

- Va bene... va bene... ci vediamo dopo - biascicai con la voce impastata dal sonno.

- Ieri non hai mangiato... ti ho lasciato 3 pancake accanto a te, mangiali -

 Mi baciò sulla fronte e poi andò via. Avevo dormito e lei non mi aveva voluto svegliare. Tornai a dormire perchè ero troppo stanco.
 Mi svegliai di colpo e mi precipitai in bagno ignorando il tremendo solore al fianco. Vomitai per la seconda volta in 2 giorni e mi accasciai a terra primo di forze. Riuscivo solo a respirare... Sentii la porta chiudersi e allora mi accorsi che Evonne era appena tornata... CAZZO! Mi alzai da terra e mi sciacquai il viso. Ero troppo debole per raggiungere la mia stanza e così finsi di essere in bagno e lentamente uscii dalla porta. Mi guardò spalancando gli occhi. Che cosa avevo in faccia?
- Che c'è? - domandai confuso.

- Hai un aspetto orribile. Hai le occhiaie, i capelli arruffati e sembri uno zombie -

- Grazie, anche tu sei molto bella stamattina - cercai di sdrammatizzare.

- Non sto scherzando Juss. Sei debolissimo e a stento ti mantieni in piedi! Hai mangiato? -

- Ehm... -

- Vai a mangiare SUBITO! - quasi mi urlò nell'orecchio.

- Non ho fame Evonne - non volevo dirle che avevo vomitato. L'avrei fatta preoccupare di più. Di sera sarebbe tornata mia mamma e quindi bastava mentire per un'altra oretta.

- Perchè non hai fame? -
E ora che rispondevo?
- Beh perchè mi fa male il fianco e preferirei dormire... anzi ho voglia di camminare un pò. -  Andai verso la mia camera e iniziai a fare alcuni passi più decisi e meno da idiota.
All'improvviso inciampai nel piede del letto e per poco non finii schiacchiato al suolo. Mi aggrappai a qualcosa tipo... EVONNE!

- Stai attentoo! Finirai per farti male se cammini troppo... - disse agitata. Io scoppiai a ridere...



EVONNE'S POV

- Stai attentoo! Finirai per farti male se cammini troppo... - dissi agitata. In risposta scoppiò a ridere e così lo guardai male.

- E' bello quando ti preoccupi per me... - Rispose appoggiandosi delicatamente al letto, per poi sdraiarsi.

- Posso farti una domanda? - mi sdraiai accanto a lui.

- Certo... -

- Perchè non mi hai detto che mi ami? -

- Io... beh... io... -

- Tu mi ami vero? - dico con le lacrime agli occhi.

 - Io... - Questo che voleva significare? Che non mi amava?

- MI AMI OPPURE NO? - ero quasi scoppiata in lacrime.

- Certo che ti amo... è che sono solo un pò confuso... sono successe tante cose e ho solo bisogno di riordinare le idee, ma ti voglio tanto bene e credo proprio di amarti - concluse. Feci un respiro di sollievo e lo abbracciai forte. Troppo forte .

- Ahii - urlò per la gomitata che gli era arrivata vicino al taglio e mi maledii mentalmente. Lo feci appoggiare al letto e gli alzai la maglietta.

- Scusa, scusa, scusa non volevo - il cerotto era pieno di sangue.. CAZZO gli avevo riaperto la ferita. Mi accorsi che chiuse gli occhi e serrò la mascella per evitare di urlare e così corsi in bagno a prendere le medicazione. Quando tornai lo trovai bianco pallido. Tolsi il cerotto e anche il sangue. La ferita era di  nuovo aperta e abbastanza profonda. Era tutta colpa mia....

- Scusa non volevo... - avevo le lacrime agli occhi e stavolta avrei pianto davvero.

- No-n ti preoc-cupare... Ahi - urlò di nuovo perchè ero arrivata vicino alla ferita. Gli misi un altro cerotto e notai che in pochi minuti si era riempito di sangue...

- Cazzo è di nuovo pieno di sangue... -
Justin teneva gli occhi chiusi e non osava parlare. Stava dormendo?

- Juss? Tutto Okay? - davvero credevo che andasse tutto bene?

- Si.... - la sua voce era debolissima. Non riuscivo a sentire bene cosa diceva. Cambiai il cerotto e poi il sangue sembrò diminuire. Ne era uscito davvero molto.
Sentii il campanello suonare e andai ad aprire. Era la mamma di Justin. Oh nooo! Approfittai del fatto che fosse in cucina e raggiunsi Justin cercando di farlo sembrare più sano che mai. Tolsi ogni traccia di sangue.

- Amore mio va tutto bene? -

- Si... mamma... -

- Non credo proprio... sei debole.. pallido... Juss sicuro di stare bene? -

- Ho solo sonno... tranquilla mamma... -

- Okay, io domani mattina devo andare a lavoro. Torno di sera e quindi per cucinarti qualcosa ci pensi tu? -

- Me ne occupo io! - Risposi in modo da non far sforzare Justin. Notai che mi lanciò uno sguardo di ringraziamento e così uscimmo dall stanza lasciandolo dormire.

- Sono preuccpata Evonne! E' molto debole... ha la febbre? -

- No... è passata... è solo che lo ha distrutto molto e ora ha solo bisogno di mangiare e riposare -

- Grazie... e grazie anche per essere rimasta e per occuparti di lui -

- Tranquilla - La salutai e poi tornai a casa. Non volevo disturbare e stavo morendo dal sonno. L'unica cosa positiva è che mi aveva detto che mi amava.... anche se era confuso...



P.S: Ecco un nuovo capitolo. Buona lettura <3 Per favore lasciate recensioni... non voglio obbligare nessuno, ma su 12 capitoli ha recensito una persona sola e vorrei sapere il parere delle altre 100 che lo hanno letto... Grazie a DOLCESOGNOREAL10 per aver recensito la mia storia <3



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Capitolo 13
*** Non dovevo ascoltarti ***


13- Non dovevo ascoltarti

13° Capitolo

Non dovevo ascoltarti

La mattina dopo decisi di passare da Juss prima di andare a scuola. Suonai alla porta, ma nessuno venne ad aprire, così presi le chiavi che mi aveva dato Pattie ed entrai in casa. Andai in cucina e presi del latte e dei cereali e li portai a Justin.

- Buon giorno! - dissi scuotendolo leggermente. Quando si girò e mi guardò notai che era pallido come il marmo. Cercò di farmi un sorriso, ma sembrava anche fin troppo debole per muovere le labbra. 

- G-giorno... - disse a fatica. Mi assIcurai che non avesse la febbre e poi lo feci mangiare. Restai fin quando non finii di bere tutto e poi lo salutai. Posai la tazza in cucina ed uscii di casa per andare a scuola. Mi aspettava un'altra noiosa giornata di scuola.

Justin's Pov

Non appena finii di mangiare uno stimolo di vomito si impossessò di ogni particella del mio corpo. Aspettai che Evonne se ne andasse e poi andai in bagno a rimettere tutto. Non potevo mangiare nulla che subito dopo lo vomitavo. Odiavo il mio corpo, odiavo me stesso. Mi odiavo e basta. E poi quella ferita non smetteva di far fuoriuscire sangue. A breve sarei morte dissanguato... A fatica raggiunsi il mio letto e mi sdraiai facendo attenzione al fianco. Non appena chiusi gli occhi mi addormentai in men che non si dica.

- Ehi Juss! Ho preparato il pranzo. Sono quasi le 3... hai dormito per tutto il tempo? - era la voce di Evonne che mi svegliava. Non avevo fame e soprattutto non avevo vogia di vomitare un'altra volta. Come facevo a rifiutare?

- Ehi... no grazie, ma non ho fame adesso. In caso mangio più tardi -

- Juss stai scherzando? Stai mangiando pochissimo e sei molto debole. Scommetto che non riesci a tenerti in piedi - disse sicura.

- E invece ce la faccio! - feci per alzarmi e non appena appoggiai i piedi a terra e portai il mio peso in avanti non potei evitare di cadere. Evonne non fece in tempo a prendermi e la caduta comportò una serie di problemi. La ferita si era riaperta, avevo sbattuto violentemente il polso, e mi faceva un male cane, e mi faceva male anche una parte di viso. CHE DEFICIENTE! ERA OVVIO CHE SAREI CADUTO!

- Te lo avevo detto. Vieni qui... - mi afferra per il polso che mi faceva male e cerco di trattenere un urlo, ma non ci riesco.

- Ahi.. Evonne mi fa male il polso che stai tenendo! - 

- Puoi muoverlo così? - dice spostandolo a destra.

- Ahia ahia ahia no,no ferma mi fa malissimo... -

- E così? - lo sposta a sinistra.

- Porca.... Evonne mi male in qualsiasi verso... -

- Scusa... credo che sia slogato... Juss io sono del parere che dobbiamo andare in ospedale! -

- Non se ne parla nemmeno! In bagno ci sono delle fasce, per favore prendile così lego il polso -

- Non puoi curarti da solo. Ti fai del male! -

- Dai Evonne non voglio discutere... aiutami ad alzarmi. Ahii! -

- Che c'è? -

- Il fianco. Fa un male canee! -

- Cazzo hai la maglietta fatta di sangue. Appoggiati qui, io arrivo. - 

Mi appoggiai allo schienale del letto e portai la testa all'indietro. Perchè tutto a me? Che vita infernale... Lasciai che le lacrime si impossessassero del mio viso fregandomene del mondo.

Evonne's Pov

Andai in bagno e presi dei cerotti puliti e delle galze. Entrai silenziosamente in camera, intravidi che Justin stava piangendo e così lo lasciai da solo per altri 5 minuti in modo che potesse sfogarsi senza preoccuparsi di me. Prima di entrare bussai e lo ritrovai nella stessa posizione di prima. Schiena appoggiata allo schienale del letto. Le gambe leggermente sollevate. Una mano al fianco e l'altra immobile. Sicuramente il polso era slogato, ma non mi scoltava affatto. 

- Ehi, se alzi la maglietta disinfetto la ferita -

Spostò i suoi occhi su di me e mi accorsi che erano ancora lucidi e rossi. Alzò la maglietta senza dire una parole e ogni tanto faceva qualche smorfia di dolore. Appoggiai un cerotto pulito e mi accorsi che si stava già colorando di rosso. Sicuramente era debole a causa del sangue che aveva perso, ma ogni volta non voleva ascoltarmi. 

Restammo un pò in solenzio e poi suonarono alla porta. Erano dei ragazzi... La squadra di Josh...

- Cosa vi serve? - 

- Vorremmo vedere Justin. Io sono Rayan. Lui è Chaz, lui Stefan e lui Josh. Beh possiamo entrare? -

- Sentite Justin è molto debole... io vi faccio entrare, ma non fatelo agitare... - Annuirono in coro e poi li portai da Juss. Non era in camera. Mi girai e lo vidi uscire dal bagno. Portava una mano sulla fronte mentre l'altra ricadeva perpendicolare al suo corpo, era il polso slogato.

Rayan andò verso di lui e gli diede una pacca sulle spalle, Chaz era sul punto di afferrargli il polso slogato... - Fermo Ch... -

- Ahii... - era l'urlo di Justin. Non feci in tempo ad avvisare Chaz che gli aveva già afferrato la mano sbagliata. 

- Cos'ha alla mano? -

- Ha il polso slogato... - ammisi cercando di aiutarlo a sdraiarsi sul letto.

- Amico hai una pessima cera.. - aggunse Stefan. 

Justin sorrise debolmente. Stefan aveva proprio ragione. 

- Come va quella cosa? - disse Josh. Io avevo capito che si trattava della ferita al fianco, ma Justin non c'era ancora arrivato.

- La ferita al fianco Juss - aggiunsi. Sentii lo sguardo degli altri posarsi prima su di me e poi su Justin.

- Glielo hai detto? - domandò Josh, sembrava infuriato.

- No... sa solo che è una ferita... - rispose Juss.

- Justin sai che non deve sapere nulla vero? -

- Si lo so... -

- JUSTIN SICURO VERO? -

- Si, sono... - si bloccò ed iniziò a tossire. Tossì troppo forte per i miei gusti. Mi avviciani a lui e notai che gli usciva un pò di sangue dalla bocca.

- Ma che cazzo succede? - si intromise Chaz.

- Juss stai bene? - domandai preoccupata. Cercò di fare di no con la testa e cercò di alzarsi, ma all'improvviso cadde all'indietro, sbattendo le spalle nel letto.

- Cazzo Josh chiama un'ambulanza! -

- Non possono vedere la ferita, ricordi Chaz? -

- ASCOLTATEMI BENE. NON HA VOLUTO CHE CHIAMASSI L'AMBULANZA E DA 4 GIORNI STA UNA MERDA TOTALE. NON M'IMPORTA UN CAZZO DI COME SI E' PROCURATO QUELLA FERITA. LUI ADESSO VA IN OSPEDALE PRIMA CHE MUOIA TRA LE NOSTRE MANI CHIARO? - Dissi arrabbiata. Tutti annuirono e si spartirono i compiti. Io ero accanto a Juss e cercavo di svegliarlo. Josh chiamava un'ambulanza e Chaz e Rayan facevano chiamate strane. Stefan era seduto in un angolo e sembrava notevolmente teso.

- E' tutta colpa mia... - affermò Josh. Perchè era colpa sua?

- No Josh, lui ti ha solo protetto... -

- JUSTIN E' FERITO PER AVER PROTETTO TE? - dissi arrabbiata.

- Sai troppe cose ragazzina... - rispose di scatto. Avanzava verso di me e incominciai ad avere paura. E se mi avesse ucciso?

- Vuoi sapere cosa facciamo alle persone che sanno troppo? -

AIUTOOOOOOO

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SPAZIO AUTRICE E RINGRAZIAMENTI.

VORREI RINGRAZIARE MOLTO TUTTE LE PERSONE CHE HANNO RECENSITO E ALLE 100 PERSONE CHE HANNO LETTO *-* SONO FELICISSIMAAAA AHAHAH GRAZIE MILLE A:

- DOLCESOGNOREAL10 <3

- WYKKIE <3

GRAZIE ANCHE A CHI HA MESSO TRA I PREFERITI, SEGUITI O RICORDATI. 

LASCIATE DELLE RECENSIONI PER FAVORE. A PRESTOOO <3

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Capitolo 14
*** Non lasciarmi... ***


14- Non lasciarmi...

14° Capitolo

Non lasciarmi...

- Vuoi sapere cosa facciamo alle persone che sanno troppo? -

AIUTOOOOOOO

- Non facciamo niente Josh. Non facciamo niente! Ricomponiti. Ti ricordo che c'è Justin che sta male... - Stefan mi salva in pieno. Non so cosa sarebbe potuto succedere.

- Apri bocca con qualcuno e ti troverai in una lapide chiaro? - mi dice josh. Io annuisco e vado verso Juss che sembra ancora privo di sensi.

- Juss svegliati ti prego! Non lasciarmi Juss. Resisti... ti prego resisti ancora un pò - dissi con la voce tremante per la paura.

- Ecco l'ambulanza. Vai ad aprire Evonne -
Scendo di corsa le scale e vado subito ad aprire. Entrano con una barella e salgono nella sua stanza. Poi lo portano in ambulanza e io entro con lui, mentre i ragazzi ci  seguono con la macchina. Avevo paura per lui.

- E' grave? - dico al dottore.

- Non lo so per certo, ma è molto debole, ha perso molto sangue a caua di questa ferita... come è successo? -

- Non lo so. Qualche giorno fa è tornato a casa in questo stato e rifiutava di andare in ospedale. Poi è caduto e si è slogato il polso, ma non si è fatto curare e poco fa ha tossito del sangue e così ho chiamato l'ambulanza. -

- Tranquilla, faremo di tutto per aiutarlo va bene? -
Annuii insicura. Arrivammo in poco tempo e lo portarono subito in terapia intensiva. I ragazzi arrivarono subito dopo.

- Dovremmo chiamare sua madre - disse Chaz.

- Ci penso io - Andai fuori e avvisai Pattie. Era molto terrorizzata e mi avrebbe raggiunto in poco tempo. Nel frattempo rientrai e mi sedetti in quella scomodissima sedia e aspettai notizie.
Uscii un dottore alquanto giovane e andai verso di lui per chiedergli delle novità.

- Allora? -

- E' messo male. Il polso è slogato, ma non è questa la brutta notizia. Ha mangiato pochissimo e tutto quello che ha mangiato lo ha vomitato. Lo abbiamo trovato privo di sensi e ha perso troppo sangue. Dobbiamo fare subito una trafusione o rischia troppo... -

- Ma ce la farà vero? -

- Si, non è in fin di vita... -

- Bene... quando potrete fargli questa trasfusione? -

- Fra un'ora arriva il sangue uguale al suo. -

- Posso entrare? -

- Non credo che servirà molto perchè è ancora privo di sensi -

- Okay - Il dottore entrò in stanza e così aspettai le altre novità.

- E' la seconda volta che vengo in ospedale perchè lui sta male! - dice Pattie entrando di corsa.

- Tranquilla Pattie. Siediti che ti spiego tutto -
Passai circa 15 minuti a raccontare ogni minimo dettaglio e lei sembrava sempre più confusa. Ovviamente non le dissi che era entrato in una band e che era stato sparato.

- La madre del signorino Bieber è qui? - chiese un dottore.

- Si, sono io - andammo verso di lui.

- La trasfusione è avvenuta correttamente. Però deve restare due giorni in ospedale per accettarci che vada tutto bene. In questi due giorni non può ricevere visite, quindi vi cosniglierei di tornare a casa -

- E' fuori pericolo? -

- Si -

Salutammo il dottore e poi lasciai che Pattie mi desse un passaggio per tornare a casa.


2 giorni dopo

Ero pronta per andare a trovare Justin. Sua madre era fuori per lavoro e così mi toccava andarci da sola. Aspettai un infermiere prima di poter andare in camera da lui.

Appena entrai stava dormendo. Non volevo svegliarlo e così mi sedetti in silenzio e aspettai che si svegliasse da solo. Il suo viso era meno pallido rispetto alle altre volte. Le labbra riprendevano il solito colore rosso. Il polso era fasciato e della ferita non sapevo ancora nulla. 

- Ei... pensavo non venissi a trovarmi - disse ancora con la voce debole.

- Non mi hanno lasciato vederti per 2 giorni, ma ora sono qui. Come ti senti? -

- Bene. La ferita al fianco fa ancora male, ma il resto è tutto apposto -

- Perchè non mi hai detto che non mangiavi e vomitavi? -

- Per non farti preoccupare -

- Mi hai fatto preoccupare di più perdendo i sensi. I ragazzi non sono venuti a trovarti per non disturbarti -

- Mi dispiace avervi fatto preoccupare -

- Acqua passata. Sai quanto ti rimettono? -

- Si, oggi pomeriggio posso tornare a casa -

- Che bello! E quando tornerai a scuola? Hai fatto molte assenze -

- Tonerò domani. In fondo adesso posso camminare un pò meglio -

- L'importante è che ti senti bene -

- Si, sto bene... -

- Riguardo a noi... beh noi stiamo insieme adesso? -

- Io penso di si... tu che ne pensi? -

- Penso di si - mi alzai verso di lui e delicatamente gli lasciai un bacio sulle labbra -

- Mi mancava baciarti - sussurrò.

- Anche a me - ammisi. 

- Signor Bieber siamo qui per un controllo. Dopo di che può tornare a casa - disse uno dei medici.

Io uscii e aspettai che la visita finisse.

- Mi raccomando stia attento ai punti e cerchi di mangiare. -

- Grazie ancora dottore. -

Ce ne andammo e all'uscita trovammo i ragazzi.

- Non ti potevamo lasciare tornare a casa a piedi - disse Chaz ridendo.

- Dai salite! - continuò Josh.

Pensandoci bene non erano cattivi ragazzi. Solo Josh mi faceva più paura per quello che era successo la scorsa volta.

- Grazie ragazzi - rispose Justin. Salimmo in macchina e ci fu uno straziante silenzio. Ci fermammo tutti a casa di Juss per aiutarlo e tenergli compagnia.

- Vado a prendere una coperta - dissi salendo le scale. Sentii dei passi venirmi dietro e così mi girai di botto. Era di fronte alla stanza di Juss e sperai che non uscisse fuori.

- Se racconti a Justin quello che ti ho detto finirà male chiaro? -

- Cosa le hai detto? - disse Justin uscendo dalla sua stanza.

BENE! DI MALE IN PEGGIO....

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SPAZIO AUTRICE E RINGRAZIAMENTI.

VORREI RINGRAZIARE TUTTI COLORO CHE HANNO RECENSITO. 

UN RINGRAZIAMENTO SPECIALE VA A DUE PERSONE PER AVER LASCIATO DELLE SPLENDIDE RECENSIONI.

GRAZIE A:

- COLA_COCA <3

- WYKKIE <3

GRAZIE MILLE PER LE BELLE PAROLE. SO CHE IN QUESTO CAPITOLO NON SUCCEDE NULLA DI CHE, MA SPERO LO STESSO CHE VI SIA PIACIUTO.

VORREI ANCHE RINGRAZIARE 

- ANNALISINA. HA LASCIATO UNA BREVE RECENSIONE MA L'IMPORTANTE E' CHE L'ABBIA LASCIATA QUINDI GRAZIE <3

VORREI ANCHE RINGRAZIARE TUTTI I LETTORI SILENZIOSI. SONO PIU' DI 130 E IO SONO AL SETTIMO CIELO

GRAZIE MILLE A TUTTI VOI. SPERO CHE QUESTA STORIA CONTNUI A PIACERVI E SPERO CHE RECENSIRETE IN MOLTI. GRAZIE <3


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Capitolo 15
*** Ti piace mentirmi eh? ***


15- Ti piace mentirmi eh?

15° Capitolo

Ti piace mentirmi eh?

- Allora? Mi vuoi dire che ti ha detto? - dico soffocando un lamento a cuausa dei punti.

- Non ha detto niente di male! Vuole solo che stia attenta a te... - non era molta sicura di quello che diceva, ma non so il perchè volevo crederle.

- Non mi stai mentendo vero? -

- No, certo che no. Vero Josh? -

- Verissimo! In fondo è la tua ragazza ed è ovvio che si debba preoccupare di te -

- Va bene... io vado a letto, voi se volete restare potete - ammiccai un sorriso e poi rotornai in camera. Dopo un pò entrò anche Evonne

- Amore.. - dissi un pò stanco.

- Ehi... -

- Sono andati via? -

- No, sono ancora sotto, ti stanno facendo da guardia del corpo ahah -

- ahah Bene -

- Hai sonno? -

- Un pò -

- Beh allora ti lascio dormire, almeno che tu non voglia compagnia -

- Credo di volere proprio un pò di compagnia - La vidi sdraiarsi accanto a me e consì inizia a baciarle il collo. All'improvviso si misi a cavalcioni su di me e mi provocò un dolore terribile alla ferita. Si accorse che ero strano e scese subito da me.

- Scusaa... dimenticavo questa feritaa -

- Non fa niente. Credo che per stasera dovremmo solo dormire -

- Lo credo anche io - mi lasciò un bacio sulla guancia e poi mi addormentai con le sue carezze.

Stavo correndo, correvo veloce e vedevo che la ferita perdeva sangue. Faceva molto male, ma dovevo correre. Dovevo salvare Evonne. Josh mi aveva mentito, l'aveva minacciata e l'aveva rapita e io adesso dovevo andare a salvarla. Mi sentivo inseguito e spesso schivavo colpi di pistola. Non sapevo nemmeno dove stavo andando, sapevo solo che dovevo frequentare vie strette per seminarli, all'improvviso qualcuno mi bloccò per le spalle e iniziò a dirmi che Evonne era morta. L'avevano uccisa, era stato Josh. Da destra arrivarono pugni e da sinistra calci. Saltai in aria quando sentii lo sparo della pistola e un poiettile affondare nel mio petto.

Cazzo che incubo di merda! Mi svegliai di soprassalto causando una fitta al fianco. Passai la mano in tutto il letto alla ricerca di Evonne, ma non c'era. E se non fosse stato un sogno?
Uscii dalla stanza e mi tranquillizzai sentendo la sua risata. C'erano anche i ragazzi. Ma che ora erono?

- Amore sei ancora sveglio? Hai dormito solo per un'oretta! - mi chiese Evonne notando che ero al bordo della scala.

- Emh si... avevo sete -

- Ti avevo messo l'acqua vicino -

- La volevo fredda -

- Ma era fredda! C'era ancora il ghiaccio -

- Volevo prenderla da qui -

- Ma... -

- E che cazzo Evonne, ti stava cercando e non ti ha trovata! Mi sembri stonata a volte ahah - si intromise Chaz, tutti i ragazzi risero e vidi che dopo un pò rise anche lei. Mi feci trascinare dalla sua risata per poi andare seriamente a bere. Quell'incubo mi aveva prosciugato...

- Hai delle occhiaie bruttissime... sicuro di stare bene? - chiese Evonne abbracciandomi da dietro e facendo attenzione alla ferita.

- Si, avevo sete, tutto qui -

- E' vero che mi stavi cercando? -

- Si... Perchè non eri con me? -

- Beh... ecco io... sono scesa a fare compagnia ai ragazzi, mi sembrava brutto lasciarli soli -

- Capito... Sei strana, sicura che sia tutto apposto? -

- Certo, cosa dovrebbe andare storto? - fece una risata isterica e mi lasciò da solo in cucina. NO, NON ANDAVA TUTTO BENE.
Salii le scale e andai in bagno. Era l'una di notte e quegli scansa fatiche erano ancora imbalsamati sul mio divano...

- Josh ti ho detto che non dico niente a nessuno okay? Adesso mi lasci la mano? - questa voce la conoscevo... era Evonne. Ma che stava succedendo? Mi fermai a origliare.

- Quello che abbiamo fatto nello stanzino non era abbastanza chiaro? Tu sei una bella ragazza ed è stato bello fare l'amore con te - COSA? AMORE? LUI E LA MIA EVONNE? Sentii il pavimento sgretolarsi da sotto i miei piedi.

- Non era amore. Amore è quello che c'è tra me e Justin. Con te è stato solo sesso... è successo solo in un'ora -

- Ma sei stata tu a lasciare che continuassi, quindi c'era anche un pò d'amore. Non ti facevo così puttanella... - il cuore mi si fermò in gola... LEI E JOSH? LEI MI HA TRADITO CON JOSH? Nell'ora in cui io dormivo?

- E' stato un momento di debolezza. Justin non deve sapere niente chiaro? -

- Beh potremmo tenerglielo nascosto e farlo tutte le volte che vorremo in sua assenza -

- Non so se ci saranno altre volte. Non voglio fare del male a Justin. Non se lo merita -

- Vieni qui, dammi un bacio - Sentii le lacrime scendermi sul viso, così mi feci forza e spalancai la porta. Li trovai appiccicati al muro, intendi a baciarsi in modo passionale e mi venne uno stimolo di vomito. Andai verso Josh e lo spinsi via da lei.

- FANCULO! - urlai mentre gli scagliai un pugno dritto in faccia. Cazzo che male alla ferita!

- Ma cosa fai Juss? -

- Cosa faccio io? Cosa fai tu! Mi hai tradito con un mio amico! Te lo sei scopato e mi hai pure mentito, lo hai fatto mentre io dormivo! Ti piace mentirmi eh? Lo avresti fatto altre volte no? Mi fai schifo Evonne! SCHIFO! -

- Justin ma che cazzo hai fatto? - disse Chaz venendo verso di me.

- CHE HANNO FATTO LORO! -

- Cosa intendi? -

- Hanno scopato! Mi hanno mentito e lei mi ha tradito! - urlai sfinito e privo di forze.

- J-juss... la tua maglietta è... - Evonne non riuscì a completare la frase.

- R-rossa... - completò Chaz. Abbassai lo sguardo verso il basso e vidi la maglietta fatta di sangue. La sollevai e mi accorsi che alcuni punti erano saltati e il sangue fuorisciva a fiocchi... Ecco perchè faceva così dannatamente male!

- Dovremmo andare in ospedale Juss... -

- Io con te non vado da NESSUNA parte! Puoi anche rispiarmiarti di venire qui, ora e per SEMPRE! - gi urlai in faccia per poi scendere in cucina. Chaz mi obbligò a seguirlo in ospedale e dopo avermi fatto aggiustare i punti me ne tornai a casa e fui felice di trovarla vuota. Non c'era ancora nessuno, mamma era fuori per lavoro ed Evonne, beh lei era andata via.
Non riuscivo a credere che mi avesse tradito... con Josh...


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SPAZIO AUTRICE E RECENSIONI.

EFFETTO SCENAA! <3 NON POTEVO FARE ANDARE TUTTO ROSA E FIORI NO? AHAH SPERO VI PIACCIA.
RINGRAZIO COLORO CHE HANNO RECENSITO:

- WYKKIE <3

- COLA_COCA <3

- DOLCESOGNOREAL10 <3

GRAZIE MILLE. GRAZIE ANCHE A CHI LEGGE SILENZIOSAMENTE COME I 190 LETTORI <3 VI AMOOOO! GRAZIE ANCHE A CHI METTE TRA PREFERITI E SEGUITI. INSOMMA GRAZIE A TUTTI AHAH VI LASCIO IN PACE <3 SPERO DI RICEVERE VOSTRE RECENIONI E SPERO CHE VI PIACCIA QUESTO CAPITOLO. FATEMI SAPERE, BACII <3

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Capitolo 16
*** Devi voltare pagina ***


16- Devi voltare pagina

16° Capitolo

Devi voltare pagina

Justin's Pov

Non chiusi occhio per tutta la notta. Non riuscivo a non pensare alle labbra di Josh su quelle di Evonne. Non potevo credere che lei mi avesse tradito senza pensarci due volte.
"Ma sei stata tu a lasciare che continuassi, quindi c'era anche un pò d'amore" queste parole mi ronzavano sempre in testa.
"
 Justin non deve sapere niente chiaro? " lo avrebbe nascosto per sempre? Perchè mi aveva mentito? Cosa avevo fatto per meritarmelo?
<< Our love runs deep like a chevy, if yuo fall i'll fall with you baby, cause that's the way we like to do it, that's the way we like >> La sveglia mi fece sobbalzare con le note della canzone di Demi Lovato " Made in the U.S.A "... era stata Evonne a metterla e forse era arrivato il momento di cambiarla. Se la sveglia era suonata, voleva significare che... CAZZO LA SCUOLA!  Ero seriamente rimasto sveglio per tutta la notte... quella ragazza mi avrebbe ucciso.

Feci una doccia e non appena mi guardai allo specchio mi spaventai... ma che cazzo? Avevo davvero questa faccia? Occhiaie nere e profonde come il buio, viso pallido come quello di un morto e capelli arruffati come se avessi attraversato una tempesta. Okay ai capelli c'era una soluzione, ma al resto no! Bene... avrei indossato degli occhiali da sole per tutto il giorno!

- Veloce Juss! - la voce di Chaz mi fece sobbalzare e aumentare il ritmo. Scesi velocemente le scale (con velocemente intendo il ritmo necessario a farmi arrivare subito senza farmi male alla ferita) e lo raggiunsi in cucina. Si era offerto di dormire sul divano perchè ero solo e si preoccupava che facessi pazzie.

- Ma che cavolo di faccia hai stamattina? - disse con gli occhi sgranati.

- Cazzo gli occhiali! - salii nella mia stanza e afferrai le ray-ban nere per poi scendere nuovamente le scale. Tutto quel movimento mi aveva fatto venire il mal di stomaco. Avevo un sonno incredibile.

- Allora? Come mai questa faccia? -

- Emh... non ho chiuso occhio a causa della ferita! - Bella scusa.

- La ferita al fianco o la ferita al cuore? - SPLASH! Colpito e affondato...

- Entrambe credo.... -

- Secondo me dovresti iniziare a fartene una ragione -

- Su cosa? Sull'inspiegabile motivo per il quale mi ha tradito? O sul fatto che sono letteralmente senza una ragazza? -

- Lasciamo stare... andiamo a scuola, veloce o arriviamo tardi -

- Sei bravo a deviare i discorsi! -

- Lo so, la mia ex mi odiava per questo -

- Ora capisco perchè ti ha lasciato -

- Spiritoso! Sappi che sono stato io a lasciarla -

- Si. dicono tutti così - Chaz era fidanzato con una ragazza bellissima. Lei un giorno lo lasciò dicendogli che era troppo stressante e troppo protettivo e dato che a lui questa cosa ha sempre dato fastidio dice di essere stato lui a lasciarla. Mi raccontò questa storia qualche giorno dopo che entrai nel gruppo. Ognuno mi confidò il loro segreto. Josh era un tipo abbastanza dolce e premuroso quando voleva, ma il più delle volte era aggressivo. Lo aveva ereditato da suo padre che picchiava sempre la madre. Avrà tratto una sorta di odio da tutto quello. Rayan non ha segreti strani... si è unito a quella banda solo per aiutare la famiglia economicamente. Da una parte ammiravo il fatto che rischia ogni giorno per salvare la proprio famiglia dallo sfratto. Stefan è nel gruppo solo per divertimento, nessun segreto particolare. Il resto dei ragazzi erano senza problemi, tranne il fatto che erano in una banda criminale. Io gli confidai del motivo per cui ero una vittima del bullo e della mia " relazione " precedente con Evonne. Mi guardarono come per dire " mi dispiace, amico ", in fondo c'ero abituato... E adesso la storia si stava ripetendo. Lei mi aveva tradito, e non voleva dirmi nulla, ovvio.

- Che fai? Vuoi restare in macchina per tutto il giorno? -

- Stavo per addormentarmi... - dissi con una voce strana e stanca. Non riuscivo proprio a nascondere la stanchezza. Chaz sapeva tutto di me, era un sorta di migliore amico.

- Sicuro di voler andare a scuola? So che siamo arrivati, ma potrei portarti indietro! Non ti reggi nemmeno in piedi -

- Nah. ce la faccio. Andiamo prima che mi addormenti seriamente - Scesi dalla macchina e quel pò di freschetto si abbatteva sul mio viso stanco e afflitto.

La vidi. Lei era lì. Lei rideva con i miei amici. Lei rideva con Josh. Lei stava lo stesso con Josh, nonostante tutto quello che fosse successo. Come poteva farmi una cosa del genere?

- Ei ragazzi - Chaz iniziò a salutare tutti e appena arrivò da Evonne si fermò e poi mi guardò. Feci finta di nulla e salutai Rayan, poi Stefan, altri due ragazzi e saltai Josh.

- Hai intenzione di non rivolgermi più la parola? - disse Josh afferrandomi per il braccio. Mi girai a guardarlo in faccia, staccai bruscamente il suo braccio dal mio e poi riportai le mani in tasca. Diedi una pacca a Chaz e poi me ne andai ingorando lo sguardo di Evonne. Pensava davvero che l'avessi salutata?

- Juss fermati! Dobbiamo parlare! - Mi afferrò per il cappuccio della felpa e fui costretto ad arretrare.

- Che cazzo ti passa per la testa? Non solo mi tradisci, ma mi vuoi pure morto soffocato? - sbottai furioso.

- Voglio solo parlare... -
Solo parlare? Voleva solo parlare? Certo...


Evonne's Pov

- Mi lasci parlare per favore? - mi sentivo tremendamente in colpa per averlo tradito, ma provavo una certa attrazione per Josh. Quel ragazzo mi aveva attirato in quella stanza e mi aveva baciato e da lì non riuscii a fermarmi. Era come una droga per me. Justin mi piaceva, ma con Josh era diverso. Perchè?

- Non voglio parlare di nulla - sbottò furioso. Perchè aveva gli occhiali se non c'era nemmeno sole? Volevo fissare i suoi bellissimi occhi per l'ultima volta. Almeno per l'ultima volta. Dovevo essere sicura che guardandolo negli occhi i miei sentimenti non cambiassero. Gli girai il volto verso di me e gli tolsi gli occhiali. Lui sgranò gli occhi sorpreso. Aveva le occhiaie profonde e gli occhi un pò lucidi. Non potevo essere io la causa di tutto quello...

- Che cazzo fai? - si rimise gli occhiali e poi continuò furioso - Non m'importa un cazzo se stai con Josh! Fanculo a voi e al vostro fidanzamento! Mi hai deluso e tradito per la seconda volta. Pensavo che qualsiasi problema ci avesse potuto separare, ma mai una cosa del genere. Mi dicevi che mi amavi e poi scopavi con il mio migliore amico? Mi fai schifo Evonne. E per curiosità non toccarmi più. Non avvicinarti più a me e non guardarmi negli occhi, perchè mi fa venire il vomito guardare le tue pupille e credere che quei fottuti sentimenti non erano rivolti verso di me. Fanculo Evonne! - Se ne andò via e mi lasciò lì. Senza aprire bocca. Aveva ragione. Non dovevo tradirlo, ma le cose con lui erano cambiate. Josh mi aveva ricambiato molto amore in poco tempo. Una cosa era sicura.... Non amavo più Justin.


Justin's Pov

- Attenta a dove metti i piedi! - dissi a una ragazza che mi era appena venuta sopra.

- Scusa... non stavo guardando! -

- L'ho visto... - me ne andai senza nemmeno scusarmi. In fondo era anche colpa mia, ero distratto. Come poteva chiedermi di parlare? Come poteva guardarmi negli occhi e non sentirsi in colpa? Tornai indietro per rimediare alla cazzata che avevo fatto.

- Senti mi dispiace per come mi sono voltato prima... sono leggermente furioso. Ci tenevo solo a dirti questo -

- Tranquillo. Piacere Alexandra -

- Justin -

- T-tu sei J-justin? Justin Bieber? -

- Si perchè? -

- Sono Alexandra... Alexandra Bollow. La figlia di un'amica di tua mamma. Non ti ha detto che venivo qui per studiare? Eravamo amici all'elementari -

- Aspetta... Tu sei la ragazzina magra con le treccine rosse? - in effetti ci assomigliava a quella bambina che un tempo era capricciosa.

- Si ahah -

- Wow sei cresciuta! - aveva un corpo mozzafiato adesso!

- Grazie - disse arrossendo leggermente. Era così dolce quando quelle guance si facevano rosee e contrastavano il verde dei suoi occhi e il rosso dei capelli.

- Beh ci vediamo in giro, adesso ho Mate e sono in ritardo! E' stato un piacere Juss -

- Anche per me, ciao - Me ne andai a lezione. Avevo Geografia e questo significava noia pura. Mi sedetti vicino a Chaz e presi un quaderno tanto per dare l'illusione che stessi leggendo. In realtà mi stavo per addormentare...

- Bieber! Bieber ma che fa dorme? - mi sentii chiamare e poi fui svegliato da una gomitata al fianco destro.

- Cazzo Rayan la feritaa! - trattenni un lamento e poi rivolsi uno sguardo alla professoressa di fronte a me. Cazzo...

- Stava dormendo signorino BIEBER? -

- Emh no... ero concentrato sugli appunti e non mi ero accorto che si stesse riferendo a me... -

- Per prima cosa dovrebbe togliere gli occhiali da sole! Siamo in una classe e non al parco con le paperelle chiaro? - Tolsi gli occhiali e sentii alcuni sguardi su di me. Sarà stato a causa del mio viso da morto. Strofinai gli occhi e poi tornai a parlare con Rayan.

- Mi hai sfondato il fianco cazzo! -

- Scusa. Ma in qualche modo dovevo svegliarti. Hai una faccia orrenda! -

- Lo so... -

- Brutta nottata eh? -

- Direi di si -

- SIGNOR BIEBER NON SOLO NON SEGUE, MA ANCHE PARLA? -

- Scusi prof... -

- Meglio per te se non si ripete -

- Certo - adesso dovevo pure ascoltare una vecchia che mi dava ordini? Ma per pietà... avevo già tanto di quei problemi in testa, che lei era l'ultimo dei miei pensieri.

Finalmente l'ora era passata e così mi alzai e mi diressi all'aula di biologia. Un'altra oretta di sonno poteva benissimo starci, se non avessi di fronte a me Josh. Avrei voluto tirargli un cazzotto. Loro erano del quinto, ma non mi piaceva l'idea di fare alcuni corsi insieme. La parte peggiore era la terza ora... c'era Evonne nella mia stessa classe.

Entrai in classe e posai il libro di Matematica sul banco. Dopo di me entrò pure Evonne, ma prima non evitò di lasciare un "caloroso" bacio sulle labbra a Josh. Mi voltai schifato.

- Geloso Bieber? - mi urlò Josh. Ma mi prendeva per il culo? Gli lanciai un'occhiata di odio e poi mi sedetti.

- So cosa pensi di me... sappi solo che non era programmato che mi innamorassi di Josh. E' successo all'improvviso...-  interruppi Evonne e continuai io - E' successo mentre io DORMIVO! E' successo mentre io stavo facendo un incubo! E' successo mentre pensavo di averti persa e mi ero alzato per essere sicuro che mi restassi sempre accanto. Mi sono alzato per vederti baciare un mio amico e per sprofondare... Non c'è niente da chiarire. Tu fai la tua strada e io la mia chiaro? -

- Perchè hai le occhiaie? Non hai dormito bene? -

- Tu hai dormito benissimo invece vero? I sensi di colpa non ti hanno torturato? Beh stranamente hanno torturato me... -

- Mi dispiace per quello che ho fatto. Sono stata una stronza imperdonabile. -

- Si lo sei stata. - Mi alzai e presi il mio libro e il mio zaino.

- Dove vai? -

- Non ci riesco a stare qui con te capito? Non riesco a guardarti negli occhi okay? Mi sento una merda anche se qui la merda dovresti essere tu. Fammi passare Evonne... -

- Non puoi rovinarti la vita. Io mi sono innamorata, devi farlo anche tu! -

- Ma ti senti quando parli? Fino a ieri stavamo insieme. CAZZO EVONNE! Non ti caspisco proprio! -
Uscii dall'aula senza degnarle un saluto.

- Attentooo... - Andai a sbattare contro qualcuno.

- Ehi, scusa, non mi ero accorto che eri qui - dissi ammiccando un sorriso. Mi ero appena scontrato con Alexandra.

- Diciamo che mi hai ricambiato lo scontro ahah Ho parlato con mia mamma e mi ha detto che oggi pranziamo da te... Tu a che ora esci? -
E ora che le dicevo? Che volevo andarmene via?
- Io beh... ecco io.. stavo andando via... -

- Ah... capisco... Posso venire con te? Insomma ho biologia, ma la prof non c'è e quindi posso anche andarmene -

- Certo, mi farebbe piacere -

- Perfetto. Allora aspettami davanti a scuola che arrivo. -

- Okay - Mi girai e vidi Chaz con un sorriso da ebete sul volto.

- Perchè questa faccia? -

- Hai fatto concquiste eh? -

- E' una vecchia amica... senti io e lei stiamo andando via... mi copri tu con la prof? -

- Certo... Emh Justin? -

- Si? -

- Devi voltare pagina! -

- Ci proverò oggi stesso -
Volevo davvero provarci con Alex? Beh era un buon inizio...


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SPAZIO AUTRICE E RINGRAZIAMENTI

HO AGGIORNATO PRESTISSIMO OGGI *-* BEH VOLEVO NUOVAMENTE RINGRAZIARE COLORO CHE HANNO RECENSITO E CHE CONTINUANO A RECENSIRE E CIOE':

-WYKKIE <3

- COLA_COCA <3

- DOLCESOGNOREAL10 <3

GRAZIE DAVVERO DI CUORE <3 SPERO CHE CONTINUERETE A LEGGERE E RECENSIRE <3 GRAZIE ANCHE PER I 180 LETTORI *-* BEH ADESSO VI LASCIO E SMETTO DI STRESSARE AHAH GRAZIE A TUTTIIIII. BACI E A PRESTOOO <3

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Capitolo 17
*** Non devo innamorarmi di nuovo ***


17_ Non devo innamorarmi di nuovo

17° Capitolo


Non devo innamorarmi di nuovo!


- Come mai volevi andare via da scuola? - mi chiese Alex. Era così bella... cazzo no. Non dovevo innamorarmi di nuovo.

- C'è una ragazza che tenta di farmi essere geloso e così mi ha dato sui nervi e sono andato via.. -

- Solo per gelosia? Nah... non ti credo.. -

- Diciamo che è la mia ex e che mi ha tradito -

-Oh mi dispiace.. -

- Anche a me... - odiavo raccontarlo a qualcuno e poi perchè proprio lei?

- Cambiamo discorso che è meglio... come vanno le cose ultimamente? -

- Beh credo che la domanda non sia cambiata di molto - ridacchiai.

- In effetti hai ragione hahah bene allora cambiamo domanda: cosa c'è per pranzo oggi? -

-Ottima domanda... non saprei! Sarà una sorpresa... sai che le nostre mamma cucinano di tutto quindi... -

- Si è vero! Sono imprevedibili. Beh non verranno a sapere che siamo andati via prima vero? -

- Lo sapranno a momenti. La scuola è molto esigente su questo. -

- E tua madre che dirà? -

- Inventerò qualcosa al momento -

- Sei innamoarato Juss? - mi strozzai con la saliva.

- Emh.. no.. perchè questa domanda? -

- Perchè io credo di essermi innamorata -

- Ah si? -

- Si... -

- Lo conosco? -

- Fin troppo bene - si girò verso di me e mi bloccò per i fianchi. Sentii una fitta alla ferita e sperai mentalmente che si staccassse. Avvicinò le sue labbra sulle mie e fu un sollievo quando mi cinse il collo. Approfondii il bacio e devo dire che era molto brava. Quel bacio era stato bellissimo.

- Credo di aver capito di chi sei innamorata - sussurrai sulle sue labbra.

- Ti dispiace? -

- Per niente! Ti trovo molto carina -

- Sono perfetta per farti dimenticare un vecchio amore no? -

- Perfettissima - la baciai nuovamente e dopo che ci staccammo andammo al parco e parlammo per un pò del più e del meno.
Quando capimmo che si stava facendo tardi tornammo a casa.

- Perchè hai saltato la scuola? Sei pazzo? Sai che ti dico? Sei in punizione per 2 settimane! Non esci, non incontri i tuoi amichetti e andrai solo a scuola! Subito dopo torni a casa e vai in camera tua! - mia mamma non lasciò nemmeno che entrassi dalla porta che già sapeva cosa fare e soprattutto cosa dire! Dovevo inventare una buona scusa...

- Non mi sentivo bene... che dovevo fare? -

- Per la ferita? -

- Emh si... - odiavo mentirle, ma da una parte la ferita mi dava fastidio quindi era quasi vero.

- Beh non m'importa! Dovevi avvisare... -

- Mamma non puoi mettermi in punizione per 2 settimane! - sbottai innervosito.

- L'ho appena fatto! In questa casa ci vuole un pò di educazione! -

- Sono di sopraa! - salii velocemente le scale e chiusi violentemente la porta della stanza. Mi affacciai al balcone per schiarire un pò le idee. Aveva esagerato a parlarmi in quel modo.

- Juss sono Alex... posso entrare? -

- Non è il momento Alex... finirei per prendermela con te! -
Sentii una porta aprirsi e chiudersi. Poi una fermata.. Perchè aveva chiuso la porta a chiave?

- Come mai hai chiuso? -

- Conosco un rimedio per farti passare la rabbia - si avvicinò a me e posò le sue labbra sulle mie. Approfondii il bacio e così la feci sdraiare delicatamente sul letto. Girò le posizioni velocemente e non potei soffocare un lamento.

- Tutto bene? - domandò spaventata.

- Emh.. si.. benissimo -

- Se non vuoi poss... - la bloccai dandole un bacio. Volevo continuare... mi piaceva così tanto?

- Mi sollevò delicatamente la maglietta e poi mi ricordai della ferita. L'abbassai velocemente prima che se ne potesse accorgere.

- E adesso che c'è? -

- Mi fa male la testa.. vado a prendere un bicchiere d'acqua.. scusa... - scesi dal letto e andai verso la cucina. Non riuscivo a credere di averla lasciata su quel letto. Questa cazzo di ferita mi torturava...

- Senti Justin io... -

- Lascia stare mamma! Non m'interessa - la bloccai prima che potesse dire " mi dispiace"

Il mal di testa mi era seriamente venuto. Tornai in camera e mi sorprese non vedere Alex. Mi sdraiai sul letto e chiusi gli occhi.

- Perchè prima sei andato via? - notai che Alex era appena entrata.

- Te l'ho detto... non mi sentivo molto bene.. -

- Adesso va meglio? -

- No.. -

- Mal di testa? -

- Esatto - se continuava a fare domande mi aiumentavaa...

- Non è per qualcosa che ho fatto io vero? Ti sembra troppo presto? Beh io ho sofferto troppo per amore quindi se non ti piaccio me ne vado okay? -

- Ehi ehi ehi... va tutto bene tranquilla! Ho seriamente mal di testa perchè oggi sono successe troppe cose e non ho voluto andare avanti perchè non mi sento bene, ma tu sei perfetta chiaro? - fece un sorriso, mi baciò sulle labbra e poi si diresse verso la porta. Le avevo detto davvero che era perfetta? Non mi stavo innamorando vero? Allora perchè mi agitavo quando mi stava vicino e perchè mi sentivo strano quando mi baciava?

- Il pranzo è pronto! Vieni? -

- Emh, no non ho fame... vai tu, grazie -

- Okay -

Andai a mettermi una tuta e poi mi sdraiai nuovamente sul letto e mi addormentai.

- Perchè non hai mangiato nulla? - sobbalzai dallo spavanto. Ma che cazz..?

- Perchè urli mamma? - dissi con la voce impastata dal sonno.

- Scusa non pensavo che dormissi... perchè non sei sceso per pranzo? -

- Mi fa male la testa e non ho fame! Puoi uscire adesso? Sono in punizione e non può entrare nessuno nella mia stanza -

- Non fare l'arrabbiato.. -

- Mamma ho sonno... puoi uscire? - Mi coprii con le coperte e aspettai che uscisse.

Mi tolse violentemente le lenzuola e io non potei non spalancare gli occhi. Ma cosa era successo alla mia dolce mamma?

- Perchè fai così è? E' colpa tuoi nuovi amichetti? Prima sei lo sfigato della scuola e poi tutto a un tratto diventi il più popolare? - mi aveva dato dello sfigato?

- Grazie per lo " sfigato " mamma! Esci da questa stanza per favore.. - mi girai dall'altra parte e ignorai il suo sguardo.

- Scusa non volevo dire quello -

- Lo hai detto! Sai invece che ti dico io? Se ti piace tanto questa stanza restaci! Lo SFIGATO sta andando in giardino! - urlai e poi me ne andai sbattendo la porta della stanza. Era impressione mia o tutti mi si stavano rivoltando contro?

Mi squillò il cellulare e così lessi il messaggio

Da Chaz:
Ehi amico che fai adesso? Stiamo organizzando un'uscita.

A Chaz:
Ci credi se ti dico che mia madre mi ha messo in punizione?

Da Chaz:
Wow hahah buona fortuna amico!

A Chaz:
Un rimedio per il nervoso?

Da Chaz:
Quando sono nervoso amo fumare... provaci!

A Chaz:
Grazie.

Magari era proprio vero che il fumo facesse calmare i nervi... Mi ricordai che Chaz si era dimenticato un pacchetto di sigarette nella mia stanza la scorsa volta e così avrei potuto usarle... Salii in camera e vidi mia madre che frugava tra le mie cose.

- Ma che cavolo stai facendo? - domandai furioso.

- Queste sono tue? Tu fumi? E' così? Per questo sei quello che sei? -

- Non  è mio quel pacchetto di sigarette. Sono di un mio amico. Le ha scordate qui -

- Non ti credo! -

- Mi spieghi che ti succede eh? Sei così misteriosa, arrabbiata e sempre furiosa per ogni cosa che faccio... mi odi? -

- Non ti odio Justin, ma penso che stai prendendo una brutta strada... -

- Mamma adesso che hai frugato per tutta la mia stanza puoi uscire fuori? Non riesco a credere che non ti fidi di me.. -

- Dammi il telefono.. - disse sicura di sè.

- Cosa? Io non ti do il mio telefono.. -

- JUSTIN DAMMI QUEL TELEFONO! -

- NO - alzai il tono della mia voce superando il suo.

- Dammi quel telefono Justin! -

- Non ti dò il mio telefono! -
Mi arrivò uno schiaffo.

- Mi hai dato uno schiaffo? - domandai incredulo.

- Se non mi dai quel telefono te ne do un altro -

Feci resistenza e mi lanciò un altro schiaffo.

- TU. CON. ME. HAI. CHIUSO. - sbottai furioso per poi uscire dalla mia stanza. Scesi in giardino.. avrei preferito andarmene direttamente, ma non volevo peggiorare le cose.

- Ehi tutto okay? Ti ho sentito urlare con tua madre... - era Alex.

- Si tutto bene - mentii

- Come mai hai la guancia arrossata? -

- Non lo so.. -

- E' stata tua mamma? -

- SENTI ALEX SONO ESTREMAMENTE INCAZZATO NON TI CI METTERE ANCHE TU E LE TUE DOMANDE DEL CAZZO OKAY? - Urlai e notai che sobbalzò dallo spavento. Sentii un bruciore alla guancia e capii che anche lei mi aveva dato uno schiaffo.

- Ma voi amate dare schiaffi? - me ne andai lasciandola col punto interrogativo. Incredibile. Non c'era un posto tranquillo? Tornai in camera e mi cambiai per poi uscire.

- Dove vai? SEI IN PUNIZIONE -

- Non m'importa - urlai a mia madre per poi uscire sbattendo la porta. Ma cosa avevo fatto di male per meritarmi questo?

A Chaz:
Dove siete?

Da Chaz:
Magazzino.

A Chaz:
Sto arrivando. Fammi trovare qualcosa per far calmare il nervoso.

Da Chaz:
Ti faccio provare una bellissima pillola. Ti farà vedere le stelle.

A Chaz:
Ottimo.

Mi sarei drogato? Con piacere...


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SPAZIO AUTRICE E RECENSIONI.
RINGRAZIO TUTTI COLORO CHE HANNO RECENSITO E COLORO CHE SI SONO AGGIUNTI:

- COLA_COCA <3

- WYKKIE <3

- KIDRAUHL19 <3

- DOLCESOGNOREAL10

GRAZIE MILLE PER AVER RECENSITO. SO CHE QUESTO CAPITOLO NON E' GRANCHE' MA HO AVUTO POCHISSIMO TEMPO.
SPERO CHE LE RECENSIONI AUMENTINO E RINGRAZIO ANCHE I 220 LETTORI. MILLE GRAZIE, FATEMI SAPERE COSA NE PENSATE. A PRESTOO <3


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Capitolo 18
*** Cosa hai fumato? ***


18- Cosa hai fumato

18° Capitolo

Cosa hai fumato?

Da Chaz:

Amico ma quando arrivi? Ti aspettiamo da minuti ormai...

A Chaz:

Non riesco ancora a volare.. scusa se sto venendo a piedi perchè non ho potuto prendere le ali...

Da Chaz:

Poco sarcasmo Bieber... ahahah sei un mito!

A Chaz:

Prima mi offendi e poi mi fai complimenti? Sei pazzo...

Da Chaz:

Dai, evita di guardare il cell o finisci col culo per terra e cerca di muovere il passo :)

A Chaz: 

Sto svoltando l'angolo... ti sto gurdando. Dovresti vedermi anche tu adesso!

Da Chaz:

Ti vedo e ti sto parlando...

A Chaz: 

Allora perchè cazzo mi mandi messaggi se siamo a due centimetri di distanza?

Ero proprio attaccato a lui e avevo anche salutato tutti, ma continuava a mandarmi messaggi... era pazzo?

Da Chaz: 

Vuoi che tutti sappiano che ti ho procurato una pillola?

A Chaz:

Non deve saperlo nessuno...

Da Chaz:

Bene... ci vediamo nel retro da 5 minuti... inventati una scusa buona!!

Che scusa potevo inventarmi stavolta? Chaz si era allontanato dicendo che doveva andare in bagno... e io?

- Ehi Rayan... quando avete intenzione di fare un'altra consegna? - cercai di sconcentrarli un pò.

- Tu non dovresti essere nemmeno qui Bieber! Nonostante la tua ferita sei venuto fino a qui a piedi... quindi ritieniti in licenza per un pò! -

- Pft... perfetto... allora vi scoccia se vado a farmi un giro? Sinceramente non mi piace ascoltare cose di cui non posso farne parte - Bella scusa!

- Forse è megio! Così almeno non senti di cosa parliamo e non ti viene in mente di seguirci.. -

Sbuffai e poi mi incamminai. Cercai di fare il disperato senza meta, ma in realtà la mia meta la sapevo benissimo.

- Ehi Chaz! Sei qui? - urlai.

- Dietro di te! Che scusa hai usato? -

Mi voltai e vidi che stava fumando una canna. Era teso eh?

- Volevo farmi un giro... tranquillo, non hanno capito nulla -

- Se mi vedono che ti do questa pillola mi uccidono -

- Perchè? -

- Perchè un ragazzo è quasi morto -

- Oh grazie mille Chaz... Io volevo scaricare la tenzione e non morire del tutto! -

- Ahahah tranquillo amico, se la lasci sciogliere sotto la lingua e non la mordi vedrai che non succede nulla. E poi se non esageri non muori! -

- Fantastico! Posso prenderla adesso? -

- Tieni. Ce ne sono 5... vedi di non prenderne più di 1 al giorno chiaro? -

- Si, signore... dammi qua - afferai la bustina di plastica e tirai fuori un piccolo cerchietto bianco. Sembrava così innocente.

- ASPETTA! Non prenderlo ora... perndilo stasera che andiamo in un pub così ti sballi un pò okay? -

- E adesso che faccio? -

- Tieni fuma questa... rilassa abbastanza! -

Presi la canna in mano e restai per qualche secondo in apnea. Non ho mai fumato in vita mia...

- Emh... Chaz.. come.. - okay mi vergognavo troppo a chiedere come si fumasse, ma purtroppo se non volevo uccidermi dovevo.

- Tranquillo amico. Allora prendila così, mettila in bocca, aspira e se vuoi inghiotti il fumo e poi buttalo fuori -

Presi la canna in mano, l'avvicini alla bocca e aspirai. All'impatto non sentivo niente, ma non appena inghiottì il fumo, e mi soffocai per un pò di volte, sentii una cosa bruciare per tutta la gola e per tutto il naso. Era una sensazione orrenda, ma dovevo ammettere che era riuscita a calmarmi in un solo tiro.

- Gli altri me la lasceranno fumare? - chiesi speranzono.

- Si, questa la fumono in molti qui -

- Perfetto, allora andiamo - continuavo a tirare fumo e sentivo la testa scoppiare, ma non era importante. Mi sentivo vuoto e leggero. Per quale motivo avevo fumato? Bho... lo avevo scordato!

- Ehi Juss... da quanto tempo fumi canne? - Rayan interruppe il mio circolo disperato del ritorno ai ricordi.

- Da ora.. -

- Benvenuto nel club amico! - Stefan mi diede una pacca sulle spalle e io sorrisi. Okay, ero seriamente parte del club adesso. Che figata... per la prima volta non mi sentivo totalmente escluso.

- Io ti consiglio di prendere il vizio delle sigarette, ma non delle canne. Dopo qualche tiro ti senti proprio una merda e non riesci a nascondere le occhiaie e il mal di testa. Quindi dopo questa vedi di non fumarne più chiaro? - sbottò Josh che era appena arrivato.

- Va bene... ma ora che dovrei fare dato che non posso venire con voi? -

- Ti riaccompagno a casa... non puoi tornarci a piedi! - 

- Okay... vi aspetto in macchina - lanciai la canna a terra e la spensi col piedi, poi cercai di respirare puro ossigeno e mi diressi in macchina. Appoggiai la testa al finestrino... mi sentivo una merda. Mi scoppiavano le tempie e avevo il presentimento che fossero scoppiate da un secondo all'altro. Avevo conati di vomito e spesso la testa girava così forte che sarei stato in grado di perdere i sensi. Il naso era ancora pieno di fumo e la stessa cosa valeva per la gola. Sentivo come un macigno tra le corde vocali che mi bloccava il respiro e mi faceva uscire una voce roca. Spesse volte tossivo e mi sentivo come un vecchio decrepito!

- Ehi amico tutto apposto? - mi domandò Chaz. Annuii col capo e presi il cellulare per controllare i messaggi. Infatti non mi sbagliavo.

Da Alex:

Senti Juss, mi dispiace davvero tanto per lo schiaffo... è colpa mia! Tu eri nervoso e non avrei dovuto farti mille domande. Ma è un difetto di noi donne essere curiose... ti prego non farmi preoccupare e torna a casa <3 Tua madre è in crisi isterica e a breve chiamerà polizia e ospedali...

A Alex:

Non me ne frega niente di mia madre. Scusami tu per il mio comportamento. Prima o poi tornerò.

Bene ero stavo abbastanza chiaro. Come poteva mia madre darmi 2 schiaffi per una cavolata? Se era nervosa perchè doveva prendersela con me?

Da mamma:

Justin, piccolo mio ti prego torna a casa. Sono preoccupata a morte... 

A lei non avrei risposto. Lei era preoccupata a morte, ma io ero arrabbiato a morte. Non avevo voglia di discutere anche per messaggi. 

In pochi minuti mi lasciarono a casa mia. Li salutai con un "Batti-pugno" ciascuno e poi scesi dalla macchina. Il mio aspetto non doveva essere dei migliori. Stavo di merda...

Aprii la porta e sentii che tutti mi stavano guardando... cazzo.

- DOVE SEI STATO? MI SONO PREOCCUPATA A MORTE E NON MI RISPONDEVI AI MESSAGGI! ERI IN PUNIZIONE E ORA LO SARAI DI PIU'... - L'urlo di mia madre aumentò notevolmente il mio mal di testa.

- Non urlare okay? Ho già mal di testa... -

- COSA CAZZO HAI FUMATO JUSTIN? TI SEI FATTO UNA CANNA? HAI LE OCCHIAIE E LE IRIDI ROSSE E LUCIDE. CHE CAZZO TI SUCCEDE? IO NON T RICONOSCO PIU'! -

- SMETTILA DI URLARE! - massaggiai le tempie e cercai di calmare il mal di testa. Stranamente non conclusi nulla. Continuai dicendo - A me non succede nulla mamma! Cosa succede a te piuttosto? Non mi hai mai messo in punizione e non mi hai mai offeso e soprattutto non mi hai mai dato uno schiaffo! - non feci in tempo a parlare che me ne arrivò uno dritto sul labbro, creandomi un dolore insopportabile. Portai le dite all'angolo della bocca e notai del sangue. Sgranai gli occhi... come aveva potuto farlo?

- Perchè eh? Perchè lo hai fatto per ben 3 volte oggi? - sputacchiai anche un pò di sangue. Mi voltai appena per notare che Alex e sua madre erano totalmente sconvolte. Ma non quanto me.

- Perchè devi capire che in questa casa ci sono delle regole e le devi rispettare. Se voglio il tuo telefono tu me lo dai. Se sei in punzione tu ci rimani! -

- E questo da quanto tempo? -

- Da quanto hai smesso di essere il dolce Justin... -

Ero davvero diventato così insopportabile? Ero io la causa del suo nervosismo? Troppe domande e troppo mal di testa. Non aprii bocca e mi diressi su per le scale.

- Non puoi voltarmi le spalle e ignorarmi! Sto parlando con te! Guardami in faccia! - mi strattonò violentemente e sussultai per la ferita. Chiusi gli occhi per evitare che lacrime di dolore scendessero giù per le guance. Mi lasciai cadere debolmente a terra, tenedomi la ferita e appoggiando la testa al muro.

- S-scusa... - sussurrò mia madre venendomi accanto.

- N-on toccarla... f-fa male.. - biascicai tra un sospiro di dolore e un'altro.

- I-io... sono nervosa per il lavoro Juss e me la sto prendendo con te... sto sbagliando... -

- S-si lo stai facendo! - Mi alzai delicatamente e salii le scale.

- Devi mangiare qualcosa! - urlò per farsi sentire.

- N-non ho fame... - chiusi violentemente la porta alle mie spalle e mi sdraiai sul letto. Chiusi gli occhi e portai una mano alla fronte. Capii che era un pò calda. Non mi interessava se avessi avuto la febbre oppure no. Di sera sarei andato al pub con i miei amici.

- Ehi Juss... sei arrabbiato con me? Sono qui per pulirti il taglio al labbro -

- Vieni Alex.. no non sono arrabbiato con te -

Annuì e poi restò in silenzio e mi pulì il labbro. Quel disinfettante bruciava troppo. 

- Ahi - sussultai quano appoggiò il cotone proprio sopra la ferita.

- Scusa... ma di che ferita stavi parlando? -

- Emh.. niente.. mi sono graffiato perchè ero caduto -

- Dov'è? -

- Ti dispieace se per ora non ne parliamo? - fece di no con la testa e per me fu un sollievo. Non DOVEVA sapere che ero finito in quel giro e che mi avevano quasi sparato.

- Hai davvero fumato? -

- Prometti di non dirlo a nessuno? - chiesi un attimo prima di dirle la verità.

- Lo prometto!-

- Beh ho fumato una canna e mi sento uno schifo... però da stasera inizierò con le sigarette normali -

- Perchè? -

- Calmano un pò il nervoso -

- Capito -

- Tu fumi? -

- No.. Bleah.. una volta ho provato e avevo il gusto del fumo ogni santissimo giorno per circa 5 giorni. Era una sensazione orribile. E poi tossivo come una vecchia ahaha -

- Alla fine, quando ti abitui, non è poi così male -

- Bho... Adesso ti lascio riposare un pò. Ci vediamo più tardi -

- Restate qui stasera? -

- Veramente tua madre mi ha pregato di dormire qui per qualche giorno... Dato che abito lontano dalla scuola voleva che ci arrivassi in tempo e quindi mi ha detto di dormire qui... ti dispiace? -

- No - Venne verso di me e mi baciò. Sussultai per il contatto delle sue labbra bagnate contro la mia ferita e così si allontanò dalle labbra e mi lasciò un candido bacio sulla guancia, per poi uscire tranquillamente.

A Chaz:

A che ora è la festa stasera?

Da Chaz: 

Preparati che fra meno di 2 ore passiamo a prenderti... ma tu non eri in punizione?

A Chaz:

Quale punizione? ahaha C'è sempre la finestra di casa mia 

Da Chaz:

Amico ti metterai nei guai...

A Chaz:

Più di quanto lo sia? Impossibile

Da Chaz:

Va bene... a dopo

Sarei potuto scappare dalla finestra senza nessun problema.

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SPAZIO AUTRICE E RINGRAZIAMENTI

VORREI, COME SEMPRE, RINGRAZIARE TUTTI COLORO CHE HANNO MESSO TRA I SEGUITI

CARMEN_BELIBER <3

- COLA_COCA <3

- JBDESY <3

- MARI_JB_1012

- MARTYSWAGGY <3

- NATASHA1799 <3

PREFERITI

ELISABETTAPICCIN <3

- MARIBIEBER95 <3

- WYKKIE <3

RICORDATI

IOLOL <3

E CHI HA RECENSITO:

DOLCESOGNOREAL10 <3 

- WYKKIE <3 

- ANNESTYLES <3

- COLA_COCA <3

- KIDRAHUL19 <3

VORREI RINGRAZIARE ANCHE I  290 LETTORI <3

POI VOLEVO AVVISARVI CHE NEL PROSSIMO CAPITOLO ACCADRANNO UN BEL PO' DI COSE QUINDI NON SMETTETE

DI SEGUIRE LA STORIA. <3 FATEMI SAPERE IL VOSTRO PARERE E CERCHERO' DI AGGORNARE IL PRIMA POSSIBILE.

HO CERCATO DI SCRIVERLO ABBASTANZA LUNGO QUESTO CAPITO, PIU' DI COSì NON SO SE POSSO AHAHAH

FATEMI SAPERE... BACIII <3

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Capitolo 19
*** Sono cambiato? ***


19° Capitolo


19° Capitolo

Sono cambiato?

(Vi consiglio di leggerla ascoltando Heart Attac di Demi Lovato, dà un'energia e una forza incredibile) <3

AVVISO: E' PRESENTE UNA SCENA A REATING  ARANCIONE, MA ESSENDO TIMIDA HO CERCATO SIA DI NON ESSERE VOLGARE SIA DI ESSERE VOLGARE AHAH, SPERO VI PIACCIA)

Sarei potuto uscire dalla finestra facilmente no? Che grande idiota... non potevo muovere nemmeno un passo senza che i punti mi tirassero e mi dessero fastidio e io credevo di scavalcare una finestra? Bah....

- Merda.. - sussultai non appena misi un piedi fuori. Ero con un piede nelle fossa (in modo di dire), ero tra la vita e la morte... volevo proprio uscire da lì e andare a divertrmi? Mia mamma mi considerava diverso, poco dolce... ero davvero cambiato... ma ero uno sfigato proprio perchè ascoltavo la mamma, era arrivato il momento di fare come volevo... nessuno mi avrebbe detto come essere, cosa essere e per chi esserlo. Io ero Justin Bieber, il ragazzo sfigato che ha capito come farsi strada da solo tra la popolarità. Una volta mi picchiavano e mi maltrattavano, adesso venivo trattato con rispetto, come potevo lasciare che tutto questo sparisse e nel mio cuore ritornasse la paura dello sfigatello? Mi ero costruito una corazza, anche se nel modo sbagliato, ma me l'ero costruita con tutti i mattoni che mi lanciavano addosso e nessuno avrebbe dovuto buttarli di nuovo.

- Cazzo... - sbottai non appena fui fuori dalla finestra. La parte più difficile l'avevo realizzata, adesso mi toccava scendere tutti i gradini e poi scavalcare il cancelletto per arrivare in macchina da Chaz. I miei amici mi guardavano e ridevano... certo per loro era facile.

- Su! Muoviti.. - fu Chaz a parlare. Lo fulminai con lo sguardo e "scavalcai" il cancelletto. Più che scavalcarlo stavo per ammazzarmi cadendo di faccia, ma non era facile scavalcarlo con una ferita al fianco.

- Eccomi... voi la fate tanto facile, ma vorrei vedervi al posto mio! - ribattei sarcastico. Volevano la guerra? E che guerra sia!

- Lo sappiamo bene amico, ma ci hai messo più tempo tu a scendere che tutti noi a prepararci e venire qui - ridacchiò Josh.

- Questo è il tuo modo per ringraziarmi dall'averti salvato la vita? - dissi alzando un sopracciglio per dare l'aria da "vittorioso".

- E va bene, va bene... hai vinto tu... è una guerra persa! - Riprese Josh. Tutti noi scoppiammo a ridere dato che si era arreso senza neanche combattere. Sapeva che avevo ragione.

- Dove volete andare? - disse Rayan, nonchè colui che stava guidando.

- Vai in quel locale che hanno aperto da poco, la sorveglianza è bassissima - concluse Chaz.

- Va bene -

Non ricordo di preciso il tempo che era passato, ma ero felice di essere arrivato.

- Wow.. guarda quella lì amico - Josh mi indicò una ragazza da urlo. Peccato sembrasse troppo puttana e non potevo darle niente. Questa cazzo di ferita mi stava rovinando il divertimento. La ragazza dai tacchi vertiginosi e rossi e un vestito da sembrare un completo intimo si avvicinò a noi e adocchiò subito Chaz, dato che io non avevo intenzione di tradire Alex, non ero stronzo e non volevo fare soffrire la mia ragazza. Se fossi stato single allora la cosa era diversa, mi sarei divertito un pò. Ma quella sera volevo solo dimenticare, bere e provare quella pasticca. Era nella mia tasca e aspettava solo un cosa: essere inghiottita.
 
Non appena entrammo nel locale mi chiusi in bagno e pensai se fosse stata la cosa giusta. Mi dissi un "al diavolo" e afferrai la pasticca tra le dita, poi la inghiottii senza perdere tempo e all'improvviso sentivo solo un sapore di menta in bocca, poi si trasformò in un sapore un pò più acido e alla fine si perse tra il gusto stesso della mia bocca. La vista, che sembrava normale, iniziò a saltellare e quando arrivai in sala, dove la confusione, il fumo e la droga erano l'attrazione principale iniziai a vederci doppio. Ma era una sensazione bellissima. Mi sentivo leggero, libero, privo di dolore, avevo quasi dimenticato tutto. Per dimenticare del tutto iniziai a bere. All'inizio una birra, poi della Vodka, poi altri bicchierini misti e altri alcolici che non pensavo esistessero. Il più potente si chiamava "Angelo Blu" e mi faceva vedere davvero le stesse. Ora capivo il significato del nome... quell'alcolico ti portava dritto in paradiso. Lontano da tutti.
Prima di perdermi tra la folla e darmi al completo divertimento avvisai Josh, il più sano di mente e l'unico che non beveva fino a perdere i sensi, di fermarmi in caso esagerassi troppo e di non farmi fare troppe pazzie. Volevo divertirmi senza creare problemi a me stesso e a coloro che mi stavano intorno.

Mi buttai in pista, conscio del fatto che non potevo muovermi chissà come a causa della ferita, ma lentamente qualche passo riuscivo a farlo.
Alla canzone di una cantante di nome Demi Lovato, era Neon Lights da quello che si poteva capire a causa degli urli, molte ragazze si buttarono in pista e iniziarono a strusciarsi con chiunque.
All'inizio la canzone era lenta e da lì una ragazza venne verso di me e iniziò a girarmi attorno. Alle note -Please still my heart cause it's freaking out, freaking out, right now - iniziò a muovere il suo bacino verso il mio. Evitavo di farle toccare la ferita e tentavo di non rovinarmi la serata pensandoci. Appena arrivò la parte -You're all I see in all these places, You're all I see in all these faces - la maggior parte di chi ballava muoveva e batteva le mani in aria. Quella ragazza, che dalle luci potevo notare che aveva gli occhi e i capelli scuri, si avvicinò definitivamente a me, annullando le distanze e facendo incollare il suo sedere con il mio bacino. Fremetti per il piacere, e non per il dolore. Era una bellissima sensazione.

- Baby when they look up at the sky - cantarono a coro e gridavano le parole della canzone che a me erano sconosciute, ma mi piaceva. Il ritmo aumentò e con esso anche i nostri movimenti. Le sue mani sul mio corpo... le miei sui suoi fianchi che le davano il giusto ritmo della canzone. Si girò in modo che il suo viso arrivasse di fronte al mio, anche se un pò più basso a causa della differenza di altezze. Mi guardò negli occhi un attimo prima di fiondarsi sul mio collo e baciarlo, morderlo... leccarlo... era troppo bello per toglierla e farla smettere. Se Josh mi fermava io non ci avrei di certo pensato. Ma Josh non c'era. Non lo vedevo da nessuna parte e l'unica cosa che volevo era divertirmi... era quello che richiedeva il mio corpo... ubriaco.. fatto.. ma inebriante all'idea di andare a letto con quella ragazza... eppure era così familiare... ma si, sarà stato sicuramente lo stato in cui ero a causarmi problemi di vista e allucinazioni. A volte vedevo anche delle pecorelle correre per la pista...

- Baby when they look up at the sky - stavolta anche io biascicai qualche parole per poi abbandonarmi a una sfernata lotta di lingue.. Esatto, ci stavamo proprio baciando a centro di pista, tra chi ballava e chi si struscaiva con qualcuno... ma non mi interessava... le sue labbra sapevano di Vodka alla fragola e questo le rendeva più invitanti e sensuali...

Tra un passo e un altro, non so come, ma finimmo nelle stanze del pub... indivinate per fare cosa?
Mi tolse la maglietta... avevo paura che reagisse male di fronte alla ferita, coperta fortunatamente da un cerotto, ma sembrava non farci caso. Le tolsi il suo vestitino e nel buio della stanza potei intravedere un intimo di pizzo bianco... molto provocante. Non so come arrivammo entrambi sdraitai sul letto, nudi... pensavo di sentire dolore a causa della ferita, ma quella notte sembrava essere in coma e così ne approfittai. Feci scivolare la ragazza sotto di me e lasciai che mi baciasse mentre giocavo un pò con la sua intimità. Lei gemeva, godeva e io non potevo non esserne felice. La mia mente era vuota... Dopo averla stuzzicata un pò, stufo di aspettare, entrai in lei e continuai ad entrare fin quando non venimmo entrambi... Tranquilli che il preservativo l'avevo messo! Ero incosciente, ma in qualche modo sapevo cosa facevo e i rischi a cui andavo in contro.
- Cazzo è stato bellissimo! - soffiai tra un gemito e un altro.

- Maginifico.. - La ragazza, ancora dal nome sconosciuto, si avvicinò di nuovo a me e iniziò a provocarmi... indovinate com'è finita? Mi ha fatto un pompino... semplice, ma vero e fottutamente magnifico... Ci sapeva fare. La sua lingua sapeva giocare bene e anche il movimento verticale della sua mano era fantastico. Prese un pennarello, da non so dove, e scrisse qualcosa sotto l'ombelico... vicino all'inguine. Non riuscivo a leggere niente... sarà stata una parola, massimo tre.

Non appena finimmo e ci vestimmo restammo per un attimo fermi. Senza fare nulla. Poi un raggio di luce entrò dalla finestra e illuminò il suo viso. Potrei giurare di aver visto Evonne... i suoi occhi scuri... i suoi capelli scuri... tutto coincideva... tranne il fatto che fossi ubraico e drogato e che potessi aver immaginato la persona che tanto avrei voluto avere vicino. La odiavo... odiavo quello che mi aveva fatto... ma era anche vero che l'amavo più di quanto potessi odiarla... l'avevo sempre amata e non sarebbe stato facile dimenticarla.. per niente facile.

Uscimmo da quella stanza e ognuno andò per i fatti proprio. Non l'avrei più rivista... me lo sentivo.

Uscii da quel locale. Sentivo la testa pesante e avevo lo stimolo del vomito. Ogni cosa mi girava attorno, vedevo doppio e colorato... sembravo quasi daltonico, perchè non distinguevo i colori.

Incontrai uno dei ragazzi e in qualche modo mi riportarono a casa.
Di quella sera ricordo una cosa sola... di essere andato in bagno e di essermi risvegliato sul mio letto... nella mia stanza...

- Buon giorno.. - mi girai appena e aprii gli occhi, ancora abbagliati dalla luce del giorno, e notai Alex. Era accanto a me.

- Giorno... - biascicai con la voce impastata dal sonno. Alex venne verso di me e sfiorò le sue labbra con le mie. La ferita al labbro era sicuramente passata perchè non bruciava più. Ma una cosa continuava a turbinarmi nella mente -"Cosa era successo?" pensavo in continuazione a questa frase. "Possibilmente niente", mi rispondevo... ma nessuno poteva saperlo.

- Mi farai vedere quella ferita prima o poi? - disse tra un bacio e un altro. Sconfitto e stanco, con un mal di testa che pulsava come fosse una cosa normale, alzai delicatamente la maglietta, tanto bastasse da farle vedere parte delle mutande e la ferita coperta da un cerotto.

- E' leggermente rosso e c'è.... JUSTIN COSA CAZZO E' QUESTO? -
Mi alzai e notai il cerotto fatto da un pò di sangue... ma accanto alla ferita e un pò più in basso c'era una scritta con un pennarello. Proprio vicino all'inguine c'era scritto :" Sei  perfetto, E" chi cazzo era stato? Uno dei ragazzi? Perchè avrebbero dovuto firmare con una E? E se mi fossi portato a letto qualche ragazza? In fondo ero incosciente. Mi balenò un immagine in testa... una ragazza che mi scriveva qualcosa... era stato davvero allora... abbassai istintivamente la maglietta e mi alzai cautamente dal letto per poi tenermi la testa a causa del mal di testa. Alex mi guardava furiosa.

- IERI SEI USCITO? TI SEI SCOPATA UN CERTA TIPA IL CUI NOME INIZIA CON LA "E"? -

Già Justin... ti sei scopato una certa tipa il cui nome inizia con la "e"? E chi cazzo lo sapeva...

- Non lo so... ero ubriaco e non.. - mi interruppe bruscamente.

- Non me ne frega un cazzo se eri ubriacoo! Avresti dovuto pensarcii! Mi fai schifo, tua madre ha ragione.. SEI CAMBIATO. Di bene in peggio però. - uscì dalla stanza e chiuse violentemente la porta. Ero cambiato? Probabilemente aveva ragione... ma chi era questa "E"? Fortunatamente mi ero detto di non tradire Alex eh? Che grande idiota...


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ODDIO PER SCRIVERE QUESTO CAPITOLO SONO ARROSSITA UN MILIONE DI VOLTE.
IO SONO TIMIDA E NON HO MAI SCRITTO COSE COSI' VOLGARI AHAHAH
BEH SPERO DI NON AVERVI DELUSO E SPERO CHE VI PIACCIA.

ADESSO PASSO AI RINGRAZIAMENTI
GRAZIE A CHI HA MESSO LA STORIA TRA I:
SEGUITI:
-BELIBER FOR EVER <3
- CAMEN_BELIBER <3
- COLA_COCA <3
- DIRECTIONERDREAMER99 <3
- JBDESY <3
- MARUBIEBER95 <3
- MARI_JB_1012
- MARTYSWAGGYY <3
- NATASHA1799 <3

PREFERITI:
- ELISABETTAPICCIN <3
- MARIBIEBER95 <3
- WYKKIE <3

RICORDATI:
- BELIEBER FOR EVER <3
- IOLOL <3


GRAZIE MILLE A CHI HA RECENSITO:
- WYKKIE <3 GRAZIE DI CUORE PER AVER RECENSITO TANTE VOLTEEEE <3 SEI TRA LE PERSONE
CHE MI FA APPARIRE UN ENORME SORRISO SULLE LABBRA, QUINDI GRAZIE <3

- DIRECTIONERDREAMER98 <3 GRAZIE ANCHE A TE PER AVER RECENSITO, E' STATO BELLISSIMO SAPERE
CHE C'E' QUALCUN ALTRO CHE APPREZZA LA MIA STORIA <3

- DOLCESOGNOREAL10 <3 GRAZIE ANCHE A TE PERCHE' HAI RECENSITO TANTI CAPITOLI <3

- ANNESTYLES <3 GRAZIE MILLE PER AVER RECENSITO, REGALANDOMI UN SORRISO <3

- COLA_COCA <3 STO FINENDO LE PAROLE QUINDI RINGRAZIO ANCHE A TE NEL MODO PIU'
SEMPLICE POSSIBILE, MA CON TANTISSIMO AFFETTO <3

- KIDRAHUL19 <3 E GRAZIE ANCHE A TE PER AVER RECENSITO E AVERMI FATTO DEI COMPLIMENTI <3

GRAZIE DI CUORE A TUTTI A VOI, CHE SIETE LE RAGIONI PER CUI CONTINUO AD AGGIORNARE <3

GRAZIE MILLE A SARA_SCRIVE PER AVER CREATO IL BANNER E PER ESSERE STATA GENTILE CON ME,
PER QUALUNQUE COSA DI GRAFICA CHIEDETE A LEI.

VORREI RINGRAZIARE ANCHE I 400 LETTORI *-* PER FINIRE VI LASCIO CON UNA FOTO DI JUSTIN <3
FATEMI SAPERE COSA VE NE PARE DEL CAPITOLO, AGGIORNERO' IL PRIMA POSSIBILE <3

|A PRESTOOOOOOO|

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Capitolo 20
*** Cosa sono questi tagli? ***


20° Capitolo


20°Capitolo

Cosa sono questi tagli?

Mi alzai dal letto. I pensieri mi stavano davvero uccidendo. Non riuscivo a capire che era questa "E" e cosa volesse da me. Eravamo andati a letto insieme? Certo, ma chi era questa? Cercai di raggiungere Alex, ma era andata non so dove. Non appena arrivai in cucina, notai mia madre guardarmi davvero male. Mi fece agitare solo con lo sguardo.

- Tu. Come. Hai. Potuto. Disubbidirmi. E. Tradire. Quella. Povera. Ragazza? - urlò accompagnando ogni parola a un spintone causato dal suo dito indice.

- Sono uscito perchè non ce la facevo davvero a stare qui con la tua oppressione. Sto superando un casino ultimamente e tu che fai? Piuttosto che aiutarmi mi aggredisci? E smettila di spingersi, sono già arrivato al limite! Sono contro il muro - dissi indicando la parete alle mie spalle.

- Io sono stanca di vederti ubriaco o drogato! Sono tua mamma e non devi mancarmi di rispetto! Se ti chiedo una cosa tu devi farla. Ti ho sempre insegnato che le ragazze non si trattano male e tu che fai? Le tradisci? Ma cosa ti ha insegnato l'amore? -

- L'amore mi ha insegnato che è tutto uno schifo! Io ero innamorato, ma a causa di quella ragazza ero stato preso di mira da alcuni bulli che hanno resto la mia vita un inferno. Non ho tradito Alex per piacere, ma ero ubriaco e non ricordo cosa è successo! So che è sbagliato, so che non dovrei, ma sto male e voglio soltanto sfogarmi in qualcosa che non mi fa pensare. Voglio per un attimo staccare la spina da questo fottuto mondo! Posso? O devo chiederti il permesso! Voglio solo essere lasciato in pace per un pò -

- Mi dispiace che tu abbia pensato questo dell'amore, ma devi anche capire che ul giorno in cui ti innamorerai seriamente arrivà e a quel punto troverai la ragazza giusta. Ma nel frattempo non puoi rovintarti la vita! Tu sei forte! -

- Io non sono forte mamma! Non lo sono e non lo sono mai stato! - sbottai furioso, salendo le scale verso camera mia e lottando contro il mal di testa. I sintomi della post-sbornia c'erano ancora e non sarebbero andati via facilmente.

Non appena il telefono vibrò lo lanciai sul letto. Incurandomi di sapere chi fosse e cosa volesse. Ero solo stanco. Stanco di farmi trattare dal solito sfigato e stanco di non trovare un modo per farmi male... davvero tanto male. Non so cosa potete pensare di me, ma andai al computer e cercai qualcosa per farmi male fisicamente senza che gli altri potessero facilmente accorgersene. Mi informai su questa storia degli autolesionisti e molti di loro raccontavano che era un buon metodo per dimenticare il dolore che il peso dei problemi ti causava. Dicevano che sentivi la pelle andare in fiamma e lacerarsi, ma che alla fine poteva restarne solo una cicatrice. Avresti potuto nascondere il tutto sotto la manica di una felpa o con un cerotto o avresti potuto dire di esserti causato un taglio, ma era più facile e meno visibile rispetto a una droga o al fumo. Okay, avevo decisi di smettere con quelle cose dannose e di provare con questo sistema. Io volevo solo soffrire in un altro modo e dimenticarmi del passato. So che dei ragli non avrebbero risolto la situazione, ma c'era un motivo per cui alcuni dopo averlo fatto si sentivano meglio. Ero stato già considerato uno sfigato per un pò di anni, che problema c'era se mi consideravano pure autolesionista? Non avevo nulla da perdere.

Mi sdraiai sul letto e aspettai che mia madre fosse uscita per andare al lavoro. Andai in bagno e cercai una lametta, tra gli oggetti per la barba. Non appena la trovai mi tirai su' la manica e fissai per qualche minuto il mio polso ancora intatto. Tracciai col dito il percorso di ogni vena e ossevai quanto potessero essere importanti ma piccole. Dato che non volevo morire dissanguato, ma semplicemente soffrire, presi la lametta e feci una piccola incisione a centro del polso. Sentii subito un immenso bruciore divampare in tutta la mano e potrei giurare di sentire il sangue spezzare le vene e uscire fuori. Trascinai di più la lametta fino a che quel taglietto di trasformò in una linea retta. Doloroso ma piacevole. Già, in qualche modo concentravo il mio dolore su quel taglio e non pensavo a nient'altro. Ne feci altri due e poi mi fermai, perchè il dolore stava diventando insopportabile. Dato che non volevo rischiare qualche infezioni, decidi di passarci del disinfettante, odiando quel profondo bruciore che creava ogni volta, ma in fondo anche i tagli bruciavamo e pure molto. Afferrai un cerotto e lo misi immediatamente sul polso, prima che altro sangue potesse uscire fuori. Sentivo il braccio paralizzato e non riuscivo bene a muoverlo, così andai a letto e mi sdraiai nuovamente, lasciando che il mal di testa scomparisse, facendosi cullare dal sonno.

- Merda! - i svegliai sentendo un enorme bruciore partire dalla mia mano e finire per la spalle. Aprii gli occhi e capii che mi faceva male perchè mentre dormivo lo avevo trascinato fin sotto al cuscino, creando così quell'enorme disturbo. Non pensavo potesse fare così male.
Ormai privo di sonno, guardai tutti i messaggi che avevo ricevuto sul cell.

Da Chaz:
Dove sei?

Da Chaz:
Dove cazzo sei?

Da Chaz:
Puoi rispondere? Ti ho lasciato 3 fottute chiamate!

Da Chaz:
Vaffanculo Justin! Fatti sentire prima possibile, abbiamo una consegna stasera.

Notai che avevo anche saltato il pranzo e che ormai erano le 4 del pomeriggio. Meglio, tanto non avevo fame. Mi alzai e sentii una fitta al fianco. Avevo dimenticato quella cazzo di ferita. Fortutamente l'indomani mi avrebbero tolto i punti.

- Chaz amico! Scusa mi sono addormentato. A che ora è la consegna? -

- Gran coglione mi hai fatto preoccupare! E' alle undici di sera. Ci sei vero? -

- Certo che ci sono. La ferita fa già meno male e sono sicura di farcela -

- D'accordo... hai ancora bisogno di quelle cose? -

- Di cosa? -

- Delle canne - disse in un sussurro.

- No... non mi va... preferisco le sigarette normali così almeno mia madre non architetta qualche piano per bloccarmi in casa -

- Ahah va bene! A stasera -

- Si, ciao - chiusi la chiamata e controllai in che condizioni fosse il mio polso. Era messo piuttosto.... MALE! Certamente non potevo aspettarmi chissà cosa, ma non credevo che facesse così male da non poterlo nemmeno muovere. Se lo sfioravo, quasi gridavo. Mi andai a lavare e mi vestii, poi non avendo altro da fare andai in cucina e guardai un oò di tv. Ma non appena mamma, Alex e sua madre entrarono in casa, capii che non sarei stato più tranquillo!

- Ti sei svegliato? - disse mamma con un tono piuttosto arrabbiato.

- No, non ho fame -

- Non hai mangiato nemmeno a pranzo. Dovresti mangiare - disse addolcendo il tono di voce.

- Non ho fame, grazie - ricambiai col suo stesso tono. La sentii sbuffare, così decisi di lasciare stare.

- Alex tu hai fame vero? Almeno tu mangi? - le chiese mia mamma. Lei annuì e aggiunse - Certo che mangio. Io al contrario di Justin ho un cuore - ma che cavolo centrava il cuore?

- Cosa vuoi dire con "Io ho un cuore?" credi che io non posso averlo? - domandai alzandomi e maledicendomi per averlo fratto troppo velocemente. Dannata ferita!

- Si! Tu non hai un cuore! - gridò venendo verso di me.

- Io ho un cuore, ma lo do solo a chi credo sia giusto darlo! - sbotto col suo stesso tono. Non appena sentii un briciore alla guancia capii che mi aveva appena dato uno schiaffo. Mi arrabbia e le afferrai il polso.

- Mi fai schifo! Tu mi hai presa in giro! - gridò stringendo il mio polso e facendomi provare un dolore troppo forte per essere sopportato.

- Ahh.. - urlai per la sorpresa e lasciai la sua mano, tenendo delicatamente la mia e cercando di attutire il dolore del tagli.

- Cos'hai al polso? - chiese lei, cambiando tono e assumendone uno dolce.

- Mi sono fatto male stamattina - mentii cambiando direzione e andando verso le scale, ma lei mi bloccò sempre per lo stesso polso e tirò su la maglietta, rivelando il cerotto bianco, con un pò di sangue.

- Ti ho detto che mi sono fatto male! Lo vedi anche tu no? Lascialo... ora ho lo stomaco più chiuso di prima - borbottai salendo le scale e allontanandomi dagli sguardi sconvolti di mia mamma e della sua amica e da quello sospettoso di Alex. Avevo imparato a mentire.

Verso le 11 ero già pronto per uscire. Fuori c'era Chaz ad aspettarmi. Potrei dire che stavo alla grande, ma non era per niente vero. Non mangiavo da una giornata intera e sentivo girare la testa per la pesantezza.

- Stai bene? - mi chiese Chaz.

- Alla grande - mentii anche a lui, girando lo sguardo dall'altra parte del finestrino.

- Non mentirmi Justin! Sei pallido come un cadavere! - ammise ridacchiando. Io feci finta di nulla e non risposi, sapendo che se avessi parlato ancora avrei rischiato di vomitare.

- Tieni! Prendi questa pistola... siamo quasi arrivati, gli altri ci aspettano! - cercai di afferrarla ma ci vidi doppio. Il braccio con i tagli era troppo debole e faceva male. Sapevo che non avreia avuto la forza di afferrare qualcosa.

- Non me ne fotte un cazzo! Tu rimani qui stasera. Non scendi - disse Chaz.

- No davvero posso farcela - balbettai un pò insicuro.

- No. Resti qui... - detto qusto uscì dalla macchina e poi la vista si fece confusionaria. All'imrpovviso, dopo non so quanto tempo, sentii qualcuno scuotermi e afferrare il polso sbagliato. Sobbalzai per il dolore e per le parole che sentii dopo.

- Justin che cazzo sono questi tagli? -

__________________________________________________________________________________________________________________________________

SCUSATEMI IMMENSAMENTE. SONO DI FRETTA E NON HO POTUTO NEMMENO CORREGGERE

GLI ERRORI. MI DISPIACE SE NON AGGIORNO DA TROPPO TEMPO, MA MI STO DEDICANDO
A UN PROGETTO CHE MI STA TOGLIENDO TROPPO TEMPO. NON HO NEMMENO IL TEMPO DI RINGRAZIARE QUALCUNO. PERTANTO
RINGRAZIO TUTTI E VI VOGLIO UN MONDO DI BENE. SE POTETE RECENSITE E SPERO CHE CONTINUERETE A SEGUIRE LA STORIA

HO CERCATO DI SCRIVERE QUALCOSA DI NUOVO IN 10 MINUTI E NON E' USCITO UN GRANCHE'. SPERO VI PIACCIA

SCUSATEMI E A PRESTOOO <3

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Capitolo 21
*** Pentimenti... ***


Pentimenti


21° Capitolo

Pentimenti...


- Cosa? - ero davvero nei guai seri e fari finta di niente non mi avrebbe di certo aiutato.

- Ti ho chiesto il motivo di questi tagli? - ripetè Chaz, continuando a tenere fermo il posso e rischiando di farmi riaprire le ferite.

- Mi sono fatto male oggi. Ero sulle scale e sono scivolato e per sbaglio mi sono graffiato il polso - mentii.

- Accidentalmente te lo sei graffiato con delle linee dritte e precise sulle vene? Non mentire più Justin... - sbuffai innervosito e gli feci cenno di salire in macchina. Aspettai che la situazione si fosse calmata un pò e poi iniziai a raccontargli la mia storia, da tutto quello che era successo con Evonne fino al momento in cui una lametta sul polso mi sembrava la scelta giusta da fare. Restarono in silenzio e questo mi fece salire l'ansia alle stelle. Ingannai il tempo giocando con il cerotto che mi avevano gentilmente restituito e che provavo a incollare sui tagli.

- Non so cosa dirti Justin. Mi dispiace per quello che hai passato ma non è facendoti del male che supererai i problemi -

- Lo so Chaz, ma in qualche modo mi sento meglio e per adesso non voglio smettere -

- Pensaci okay? Immagina che succederebbe se lo venisse a scoprire tua madre! -

- Lei NON deve saperlo chiaro? Non fatevi scappare nulla in sua presenza. Io vi sto raccontanto tutto perchè siete miei amici ma non voglio dare altre problemi a mia madre. Pensa già che sono un drogato, alcolista e chissà quant'altro. -

- Noi non diremo niente, ma tu cerca di evitare di fare questa cosa okay? Non mi piace l'idea di vederti star male, stasera sei davvero debole. Ma almeno hai mangiato? -

- Certo, ho mangiato qualcosa, sarà questa storia e tutto questo nervosismo. Non preoccupatevi - mentii nuovamente. Non avevo mangiato, ma era vero che il nervosismo era aumentato parecchio nell'ultimo periodo.

- Dicci una cosa... ma Alex? -

- Oh ecco, volevo proprio dirvi una cosa anche io. Al pub mi avete visto con una ragazza? Comunque con Alex ho rotto, per lo meno lei ha rotto con me.. a quanto pare quella sera l'ho tradita e quella ragazza mi ha lasciato una dedica scritta sopra il bordo dei boxer con un pennarello indelebile -

- Alla faccia del Bieber ahahah comunque non ricordo amico, eravamo tutti ubriachi - gli altri acconsentirono e così restammo per un pò in silenzio. Continuai a sentirmi male e non vedevo l'ora di arrivare a casa e addormentarmi dato che in macchina non era possibile.

Quando finalmente arrivai davanti al mio portono, decisi di entrare dalla finestra, non volevo incontrare nessuno. Arrivai in stanza, sicuro che essendo quasi l'una dormivano tutti e invece mi ritrovai davanti Alex e mia madre.

- Che ci fate in camera mia? -

- Bella domanda Justin! Perchè sei uscito così? Cosa ti passa per la testa utlimamente? - ribattè mia mamma offesa.

- Non mi passa niente per la testa mamma. Sono sempre io okay? Sono solo nervoso e sto facendo un sacco di stupidaggini e mi dispiace Alex, lo sai anche tu che non era mia intenzione di farlo. Se non vuoi perdonarmi io ti capisco benissimo ma non potete continuare a pensare che in me c'è qualcosa che non va - chiarii sentento subito un nodo alla gola e una profonda acidità. A momenti avrei vomitato.

Senza aspettare altre domande mi catapultai in bagno e mi piegai in due, vomitando anche l'anima e sentendo la testa talmente pesante da superare il peso del corpo intero. Mia madre lasciò per un attimo la sua aggressività e strinse le sue mani sulla mia testa, per confortarmi un poco ma in realtà stavo sempre peggio. Il sangue pulsava velocemente nelle vene e avrei giurato di sentirlo sgorgare via dal polso e di finire al suolo. Ma fortunatamente era solo un pensiero causato dal momento.

Non appena anche la mia anima fu svuotata mi alzai debolmente e mi aggrappai al lavandino per poi sciacquare la faccia. Alex non aveva fiatato per tutto il tempo mentre mamma continuare a biascicare parole senza senso perchè non avevo mangiato nulla per tutto il giorno.

- Vado a prenderti una pillola. Stenditi sul letto e non agitarti - mi raccomandò mamma. Feci come mi era stato detto e mi sdraiai su quelle morbide lenzuola, lasciando che la schiena irradiasse dolore in ogni vertrebra. Gli occhi si chiusero da soli per la stanchezza e le braccia cadettero perpendicolare ai miei fianchi, ignorando il grido proveniente dai niente. Ero stremato, confuso, come se all'imprivviso fossi stato catapultato su una montagna russa e avessi messo piede a terra dopo un miliardo di giri ellittici. Cercai di calmare le idee perchè andavano da una parte all'altra della mia testa e il tutto faceva peggiorare il mio malessere. Dovevo calmarmi ma la sensazione di nausa era troppo forte.

Feci fatica ad accorgermi che qualcuno mi aveva afferrato il polso sbagliato e fortunatamente riuscii a portarlo via dalla presa di Alex prima che potesse scoprire il mio segreto.

- Cosa hai fatto al polso? - chiese dolcemente.

- Te l'ho detto, sono scivolato - cercai di assumere un tono piuttosto calmo e il chè non era difficile dato che la voce usciva a stendo dalle corde vocali.

- Senti io non ti perdono per quello che hai fatto, ma seppelliamo l'ascia di guerra per adesso okay? Stai male e non mi piace farti arrabbiare quando hai già dei problemi per la testa... se hai bisogno di parlare con qualcuno, di qualcosa, io ci sono anche se la nostra situazione non è delle migliori adesso -

- Grazie - biascicai chiudendo nuovamente gli occhi e tenendo il polso lontano dal raggio della sua vista. Aspettai mamma e bevvi un sorso d'acqua insieme alla pillola che mi aveva dato.

Prima di chiudere gli occhi e addormentarmi nuovamente consttai che erano già le due di notte, così senza nemmeno farci caso mi addormentai.

- Justin, svegliati! Ti ho portato qualcosa da mangiare... - andando contro le volontà del mio corpo, decisi di aprire gli occhi e mi ritrovai davanti la figura di mia mamma con un vassoio tra le mani. Al solo pensiero di mangiare mi veniva di nuovo da vomitare, ma non appena vari bocconi entrarono nella bocca iniziai a stare un pò meglio. Non esagerai col cibo o avrei davvero rischiato di vomitare l'anima.

- Mi dispiace per averti caricato di problemi in queste settimane. Ti vedo strano e ho paura che tu possa prendere brutte strade. Prima le sigarette poi le canne, insomma io non so più cosa pensare -

- E' successo solo una volta mamma, non accadrà più -

- Me lo prometti? Ritornerai il Justin di sempre? -

- Te lo prometto - e in quel momento fui sicuro di aver detto un'altra delle mie bugie. E' vero, non avrei fumato e forse nemmeno bevuto, ma sicuramente l'autolesionismo non faceva parte della mia vita fino a qualche giorno fa.

 Accesi il telefono e trovai una serie di messaggi da Chaz. Erano quasi le tre di pomeriggio, che voleva?

Da Chaz:
Ei amico, come stai oggi? Stasera abbiamo un'altra consegna ma se non te la senti non venire.

Da Chaz:
Scometto che stai ancora dormendo... okay fatti sentire quando sarai sveglio.

Da Alex:
Fra un pò sale tua madre e ti porta il pranzo, non farla arrabbiare.

Da Alex:
Ho visto tua mamma ritornare col sorriso, hai fatto la cosa giusta :)

Sorrisi all'ultimo messaggio e anche se sapevo di non aver fatto esattamente la cosa giusta decisi di rispondere.

A Chaz:
Amico vorrei seriamente venire, ma domani mattina devo andare dal medico per togliere i punti e non voglio rischiare che accada qualcosa.

A Alex:
Grazie...

Da Chaz:
Figurati... se vuoi compagnia domani posso benissimo venire!

A Chaz:
Mi farebbe piacere. Ho bisogno di un amico.

Da Alex:
Domani devi andare dal medico?

Da Chaz:
Così mi fai arrossire *-*

A Chaz:
Idiota.

A Alex:
Si, mi accompagna Chaz.

Da Chaz:
Ahahah era divertente

Da Alex:
Vuoi che venga io o tua madre?

A Chaz:
No.

A Alex:
Non c'è bisogno, grazie

Da Chaz:
Pft... asociale...

Da Alex:
D'accordo

A Chaz:
Che c'entra essere asociale?

A volte pensavo seriamente che quel ragazzo avesse un problema. I nostri discorsi il più delle volte erano stupidi.

Da Chaz:
Non lo so. Mandami un bacino :*

A Chaz:
Seriamente amico, fatti curare.

Da Chaz:
Eddai.. uno piccolo piccolo :*

Scoppiai a ridere e mi alzai dal letto, ignorando un lieve giramento di testa e andando a fare una doccia veloce. Rividi quei tagli ancora freschi e con alcune gocce di sangue. Misi un altro cerotto e feci finta di nullam indossando una tuta e una maglietta.

A Chaz:
No.

Da Chaz:
Che delusione... e io che provo affetto nei tuoi confronti :(

A Chaz:
Ahahah tu sei realmente pazzo!

Da Chaz:
Lo so, ma viene tutto dal mio cuore <3

A Chaz:
Ahaha certo, come no.

Da Chaz:
A che ora domani?

A Chaz:
Bravo, cambia argomento! Comunque alle otto... passi tu?

Da Chaz:
Non ho cambiato argomento... o forse si... bhooo! Si passo io, fatti trovare pronto.

A Chaz:
Certo, ciaoooooo :*

Da Chaz:
O MIO DIO! MI HAI MANDATO IL BACINOOOOOO *-* <3 <3 <3 <3 <3

Scoppiai a ridere e a tenermi la pancia immaginandomi la sua faccia da ebete.

A Chaz:
Sei un coglione ahahah

Da Chaz:
Ahahah okay adesso la smetto. Riprenditi amico.

A Chaz:
Certo...

Tornai a letto e chiusi nuovamente gli occhi. Cenai e come se niente fosse passò un'altra notte. Adesso mi aspettava la visita medica!
_____________________________________________________________________________________________________________________________________________
OLAAAA *-* ECCO UN ALTRO CAPITOLO :D STAVOLTA HO CERCATO DI IMPEGARE MENO TEMPO E HO AGGIUNTO UN DISCORSO TRA CHAZ E JUSTIN AHAHAH OKAY, ADESSO PASSO AI RINGRAZIAMENTI.

GRAZIE A CHI HA MESSO LA STORIA TRA I SEGUITI, PREFERITI E RICORDATI.

GRAZIE MILLE HA CHI HA RECENSITO <3

GRAZIE AI LETTORI SILENZIOSI

MI SCUSO PER GLI EVENTUALI ERRORI.

NON TROVANDO PIU' COSA DIRE MI RITIRO AHAHAH A PRESTO E BUONA LETTURA, SE VOLETE LASCIATE UNA RECENSIONE *-*

BYE BYE :*

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Capitolo 22
*** Di male in peggio ***


22- Di male in peggio

22° Capitolo

Di male in peggio.

- Justin svegliati, Chaz è sotto. Dice che dovete andare dal medico, perchè non mi hai detto niente? - chi poteva avere la parlantina di prima mattina se non mia mamma?

- Mi sto alzando. E comunque Chaz ha insistito tanto -

- Ma io sono sempre tua madre! Vengo lo stesso -

- Dai mamma, non sono un bambino e non mi va di litigare. Mi sono appena svegliato -

- D'accordo - rispose rassegnata. Poi continuò dicendo - Ma appena esci dimmelo -

- Okay - mi alzai e mi diressi in bagno. Mi feci una doccia veloce, mi vestii e pulii nuovamente i tagli. Speravo solo che il dottore non se ne accorgesse. "Merda e se mi deve fare togliere la maglietta come cazzo faccio con i tagli al polso?" pensai. Grandioso, avevo un altro problema. Nel frattempo scesi le scale e andai in macchina con Chaz, ponendogli il mio problema.

- Se mi dice di togliere la maglietta, come faccio con i tagli? -

- Amico, dovresti seriamente smetterla di farli -

- Rispondi alla mia domanda Chaz - non volevo litigare nuovamente per quel fatto. Credevo avessimo chiarito.

- Okay okay. E' al fianco giusto? Alzati la maglietta e digli che non la togli perchè hai freddo -

- Spero funzioni -

- Ne hai fatti altri? -

- No... sono gli stessi - prima verità dopo un sacco di tempo costretto a mentire.

- Com'è andata ieri la consegna? - chiesi, cambiando argomento.

- Alla grande. Con quello che venderemo faremo un bel sacco di soldi. Spero che alla prossima verrai. -

- Senza dubbio. Oggi mi toglie sti punti e andrà meglio. In meno di qualche giorno riprendo gli allenamenti -

- Fantastico - rispose euforico. Mi arrivò un messaggio così lo aprii e lessi il contenuto.


Da Alex:

Fammi sapere come va a finire.


Molto dolce la ragazza. Beh mi dispiace averla tradita, non era di certo una cosa che volevo fare. Tralasciando che quei coglioni dei miei amici non mi hanno per niente visto e non mi hanno tenuto d'occhio. Dovevo aspettarmelo.

Arrivammo nel giro di dieci minuti, così scendemmo dalla macchina e aspettammo un po' prima di essere ricevuti nello studio del medico.

- Buongiorno Sigonorino Justin -

- Buongiorno -

- Se togli la maglietta posso togliere i punti - Cazzo. Cazzo. Cazzo.

- Posso sollevarla? Tanto è al fianco -

- Certo. Faccia come le viene meglio -  Grandeeeeeeee. Fuori un problema.

Disinfettò le pinze e iniziò a tirare i tagli. Un pò pizzicavano, come se entrasse un ago, però toglieva il filo. Quella tortura finì nel giro di cinque minuto e fui molto sollevato.

- Non si sforzi molto per qualche giorno. Quando sarà del tutto asciutta potrà riprendere attività motoria e resto okay? -

- La ringrazio mille -

Uscimmo dall'ospedale e rientrammo in macchina. A Chaz arrivò un messaggio e mi chiese di leggerlo.


Da Josh il coglione:

Vieni al magazzino, devo annunciare una cosa. Recupera quel depresso di Justin...


Lo lessi ad alta voce.

- Ma questo qui è proprio scemo. Depresso a chi? Comunque originale il nome: "Josh il coglione" - dissi scoppiando a ridere.

- Beh se lo merita. Ti va di venire? -

- Certo, voglio proprio sapere cosa vuole annunciare - ridemmo nuovamente prendendolo letteralmente per i fondelli. Non appena arrivammo al magazzino e scesi dalla macchina sentii la ferita pizzicare un po'. Era normale, il dottore mi ha detto che è un sintomo di guarigione. Meglio così.


- Oh, eccovi tutti qui - annunciò Josh. Alla sua destra c'era Evonne. Il sorriso che avevo prima si trasformò in una smorfia. Le aveva detto tutto e l'aveva pure portata con se.

- Spero che mi facciate gli auguri -

- Perchè? hai capito di esserti rincoglionito? - sbottò fuori Chaz. Io e i ragazzi scoppiammo a ridere.

- Poco lo spiritoso Chaz. Allora siete pronti per la notizia? -

- Secondo me vuole dirci che ha capito di non avere mai avuto un cervello - borbottai facendo ridere Chaz.

- Oh contaci amico, batti il pugno - feci come richiesto e battendo il pugno. Chaz era l'unico che mi sollevava il morale e mi aiutava.

- Ehi Juss, secondo te ci sarà una cura per la sua rincoglionità? -

- Cazzo dici, rincoglionità non si può nemmeno dire - dissi e a queste parole Rayan scoppiò a ridere, seguito da me e Chaz. Una fitta alla testa mi fece capire che era meglio se non ridevo più, così mi zittii un po'. Lanciando occhiatine a Chaz.

- Avete finito di fare i rincoglioniti e mi ascoltate? - sbottò furioso Josh. Ops, non lo avevamo considerato o per lo meno non avevamo considerato la sua presenza e ora il bambino si è sentito escluso.

- Il bambino si è sentito escluso - ammisi con una smorfia, dato che il mal di testa era triplicato. Posai le dite alle tempie e le massaggiai lentamente.

- Tutto apposto? - mi sussurrò Chaz. Gli annunciai un -All'incirca - prima di sentire urlare Josh.

- ADESSO BASTA CAZZO! MI SPOSO - urlò Josh. Io spalancai gli occhi e bloccai il gesto delle mani. Chaz lo incitò a continuare e spiegare meglio.

- Finalmente ho attirato la vostra attenzione. Ho detto che mi sposo. Io ed Evonne lo abbiamo deciso da poco - fu in quel preciso istante che sentii ogni cosa girare. Le nostre macchine sembravano girare attorno alla velocità delle luce. Vidi circa sei Chaz e quattro Rayan prima di cadere a terra. Chiusi gli occhi involontariamente, non avevano voglia di aprirsi, forse perchè la notizia mi aveva distrutto? Lei era troppo giovane, non potevano sposarsi.

- Juss, Ehi Juss tutto bene? - sentii la voce di Chaz un po' troppo ovattata. Non riuscii nemmeno a muovermi, ero come caduto in una specie di trance.

- Non avrà retto la notizia - ridacchiò Josh.

- Coglione sta male già da un pò - gli sbraitò Chaz. Io continuavo a non vedere niente.

- Se è svenuto dobbiamo bagnare i polsi - sussurrò una voce femminile.

- Ottima idea, sarà un calo di pressione - ma io non ero svenuto e quel coglione di Rayan doveva stare zitto. Non potevano bagnarmi i polsi.

- Perchè ha le bende? - chiese Evonne. Merda. Merda. Merda. Chaz dove seiii?

- Forse è meglio se lo lasciamo riprendere da solo - sussurrò Rayan.

- No, non se ne parla. Aspetta che tolgo le bende - cercai con tutte le forze possibili di aprire gli occhi, ma non era per niente facile che la testa che doleva e il corpo immobile. Sentii Evonne afferrarmi un polso e sbarazzarlo della benda.

- Ma cosa cazzo ha fatto? - urlò. 

Con so quale forza nascosta spalancai gli occhi e notai quelli sconvolti di Evonne. Bene, ora ero seriamente nella merda. Che le avrei dovuto dire?

- I-io.. - provai a dire, ma le parole non uscivano e il mal di testa non aiutava.

- Perchè hai tagli in tutti i polsi? -

- Beh.. -

- Si è fatto male con quella cazzo di macchinetta che ho casa. Io gli ho detto di non infilare il braccio in quel buco ricoperto da ferro arrugginito, ma sapete che non ci considera mai e fa di testa sua. - grande Chaz e le sue speciali scuse.

- Fammi indovinare. Ha infilato entrambe le braccia? Non prendermi per il culo Chaz e nemmeno tu - disse indicando me.

- Sei a-autolesionista? - sussurrò balbettando.

- No -

- JUSTIN, DIMMI LA VERITA' PORCA PUTTANA! - sbraitò indemoniata.

- Lo vedi tu stessa no? Che bisogno avrei di rispondere? -

- Volevo saperlo da te. Complimenti. -

- Grazie... - si, complenti Justin. Ora tutti sapranno quanto sei debole.

__________________________________________________________________________________________________________________________________
MI SCUSO INFINITAMENTE SE QUESTO CAPITOLO E' UNO SCHIFO, MA NON HO POTUTO FARE ALTRO DATO CHE NON HO IL TEMPO. SPERO DI FARMI PERDONARE.

VELOCEMENTE RINGRAZIO TUTTI E MI SCUSO ANCORA PER IL RITARDO IMPERDONABILE. SCUSATE E A PRESTOO <3

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Capitolo 23
*** MI DISPIACE, LEGGETE :( ***


ALLA FINE DEL TUNNEL

ALLA FINE DEL TUNNEL C'E' SEMPRE UNA LUCE



E' IMPORTANTE PER IL FUTURO DI QUESTA STORIA. LEGGETE!

CIAO A TUTTI, SO CHE VI ASPETTAVATE UN CAPITOLO DATO CHE NON AGGIORNO DA SECOLI MA CI TENEVO A DIRVI UNA COSA MOLTO IMPORTATE. 

ULTIMAMENTE SONO PIENA DI IMPEGNI E NON HO NEMMENO IL TEMPO PER SCRIVERE, MA HO NOTATO CHE SONO DIMINUITE LE RECENSIONI. NON SONO UNA DI QUELLE CHE SE NON NE HA ALMENO 100 NON VA AVANTI, MA SE C'E' UN CALO VADO A PENSARE CHE MAGARI I MIEI RITARDI VI STANCANO E CHE NON LA SEGUIATE PIU'.

STO METTENDO QUESTO ANNUNCIO IN OGNI MIA STORIA PERCHE' HO IN MENTE DI CANCELLARLE TUTTO E DI CANCELLARE ANCHE IL MIO ACCOUNT, PER IL SEMPLICE FATTO CHE NON VOGLIO SCRIVERE UNA STORIA CHE NON VI PIACCIA PIU' DATO CHE LA MANCANZA DI RECENSIONI MI FA CAPIRE QUESTO.

VI CHIEDO UNA COSA. IO HO PRESO LA MIA DECISIONE, MA VOGLIO SAPERE IL VOSTRO PARERE.

SE VOLETE CHE LA CANCELLI DITEMELO E LO FACCIO SUBITO.

SE NON VOLETE SIETE COSTRETTI A SUBIRE QUESTI MIEI RITARDI.

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Capitolo 24
*** Una risata dopo lo shock ***


25- Una risata dopo lo shock

23° Capitolo

Una risata dopo lo shock.


- Va meglio ora? - mi disse Chaz, passandomi un bicchiere di acqua con zucchero. Il mal di testa era diminuito e avevo ripreso un po' di forze, ma quella notizia mi aveva ugualmentente ucciso. Aveva deciso dal nulla di sposarsi. Sposarsi con quel coglione. Lo aveva deciso come se fosse stata la cosa più facile del mondo. "Mi sposo" aveva detto lui, urlandolo a tutto il gruppo. Il mio mal di testa non mi aveva aiutato a riflettere. Ero ceduto verso il suolo, troppo debole per lasciare che le mie gambe mi sorreggessero.

- Ehi, ci sei? - il mio migliore amico mi divoncolò la mano davanti al viso e attirò la mia attenzione. Mi ero perso tra i pensieri senza neanche accorgemene.

- Si si, scusa. Comunque va molto meglio, grazie per aver provato a non far scoprire nulla - purtroppo non c'era riuscito. Josh mi aveva riso in faccia, canticchiando la canzoncina "Justin è un'autolesionista" per circa venti volte. Avevo provato a non ascoltarlo, ma era davvero fastidioso. Avevo pure provato a colpirlo, ma la mia debolezza non mi aveva nemmeno permesso di sfiorarlo. Mi ero reso ridicolo, per chissà quante volte in quel giorno. Avevo preso in giro il ragazzo che stava per sposare la ragazza di cui mi ero innamorato. Gli avevo incosciamente mostrato i miei tagli e gli avevo fatto capire un punto debole, uno che avrebbe sempre usato a suo favore.

- Mi dispiace che non ci abbiano creduto. Avrei dovuto inventare qualcosa di più efficace. - borbottò, prendendosi colpe che non gli appartenevano.

- Non hai colpa Chaz. Lascia stare questo argomento... - annuì, dato che non voleva venirmi contro e si aggiustò sulla panca. Mi aveva aiutato ad arrivare fino a lì e mi ci aveva fatto sedere sopra, dicendo che avevo davvero bisogno di rilassare i nervi. Ma non avrei voluto fare altre se non infliggere altri tagli sui polsi. Mi sbarazzai di quel pensiero e concentrai la mia attenzione sul cellulare che aveva appena vibato.

Da Alex:

Com'è andata la visita?



- Rispondile tu... - lanciai il cellulare a Chaz e lo ripresi al volo subito dopo che aveva risposto. Prima di posarlo lessi il testo che gli aveva mandato.



A Alex:

Tutto apposto. Dillo anche a mia madre, grazie del pensiero.



- Avrei dovuto farle qualche cuoricino? - mormorò sarcastico.

- Idiota! - gli diedi un piccolo schiaffo sulla nuca e lo sentii ridere più forte, trascinandomi nella sua risata.

- Posso mandarle un bacino? -

- Ma sei drogato con sti bacini! Non le manderai nulla, stop - non smise di ridere e mi strappò il cellulare di mano.

- Aspetta aspetta. Ho quasi inviato un messaggio -

- Ma a chi lo hai inviato? - domandai terrorizzato, sapendo che non gli avrei mai strappato quel cellulare di mano.

- Bho... è un certo P. Lenno - alzò le spalle e mi ridiede il telefono.

- Tranquillo l'ho mandato con l'anonimo - mantenendo la mia espressione sconvolta per aver capito a chi lo avesse mandato, lo iniziai a prendere a parole.

- Deficiente che non sei altro, ma ti rendi conto a chi cazzo hai mandato un messaggio con scritto: "Succhiamelo, Babe" ? - Urlai, cercando di non spalancare gli occhi più del dovuto.

- A chi? - disse ridendo. No, non si era capito che la cosa era grave.

- E' Padre Lenno, il parroco della chiesetta vicino casa mia! Ma ti rendi conto della cazzata che hai fatto? -

Si fermò. Mi guardò serio e poi scoppiò nuovamente a ridere non fermandosi nemmeno per respirare.

- Ho detto a un parroco di succhiarmelo - disse tra le risate. Poi continuò dicendo - Sei fortunato che ho messo l'anonimo -

- No, sei fortunato che non ti uccido! - esclamai, inizio a ridere. La sua risata era troppo contagioso e la grande figura di merda che aveva fatto aveva reso il tutto molto più divertente.

- Tu credi che andrò all'inferno? -

- Te lo meriteresti proprio! Ora mi sentitò in colpa - mormorai ancora scioccato.

- In colpa? Noi spacciamo Justin e ti dovresti sentire in colpa per un messaggio? - disse asciugandosi le lacrime che erano scappate dai suoi occhi.

- Ve bè. Non mi sento più in colpa. - mormorai.

- Ma che avete tanto da ridere? - dissero in coro Rayan e il resto dei ragazzi.

- Chaz ha mandato un messaggio scandaloso al parroco della chiesa vicino casa mia - subito dopo aver letto il messaggio, i ragazzi scoppiarono a ridere e presero in giro Chaz che aveva ripreso la sua risata sfrenata e che non faceva altro che piegarsi in due e buttarsi a terra.

- Ma quanto sei tragico! Smettila di inscenare morti, tanto andrai all'inferno comunque! - borbottai, facendo ridere nuovamente i ragazzi. Sembravano non voler smettere. Volava una mosca? Era un'ottima scusa per ridere. Sembravano un mix tra drogati e fumati.
 
- Ti sei ripreso dopo la brutta notizia? - mi chiese Rayan, beccandosi un'occhiata dal resto del gruppo.

- Mi chieso sempre se ci sei o ci fai! Lo stiamo distraendo e arrivi tu con le tue domande del cazzo! - sbottò furioso Chaz.

- Ehi calma, calma. Voleva solo essere gentile, niente di più. Comunque non fa niente Rayan, adesso va un pò meglio. E tu cerca di essere meno permaloso. Mi fa piacere che ti preoccupi per me, ma non voglio che ti arrabbi anche con i nostri amici - mi riferii a Chaz e lo vidi sussurrare un "scusa" verso Rayan, che poverino aveva ancora lo sguardo terrorizzato. Erano pochi quelli che avevano visto Chaz arrabbiarsi e infuriarsi, eppure nessuno voleva rivedere quello spettacolino. Le vene del collo di gonfiavano notevolmente, per non parlare di quelle alle tempie. Diventava tutto rosso e si investiva chiunque interrompesse il suo cammino o la sua sfuriata. Ero salvo solo perchè ero il suo migliore amico e mi stava proteggendo, ma se lo avesse fatto Stefano, si sarebbe già trovato a tre metri sotto terra, coperto dalla terra e segnato da una lapide.

- Autolesionista, com'è ti sei ripreso o vuoi che ti serva un pranzo allo 0 Positivo? - mormorò una voce beffarda e inconfondibile. Poco dopo vidi spuntare Josh, con la mano intrecciata a quella di Evonne. Quest'ultima mi guardava schifata, come se avesse davanti un corpo putrefatto. Forse ormai lo ero davvero.

- Chaz puoi portarmi a casa? Non voglio respirare l'aria contaminata che lascia in giro questo coglione - borbottai, alzandomi e camminando di fianco a Chaz.

- Coglione? Credi di essere nella posizione adatta per chiamarli coglione? Nemmneo ti reggi in piedi! - pensavo che stesse ancora sul suo posto, ma quando mi sentii preso di peso e sbattuto a un muro lì vicino, capii che la sua intenzione era quella di strozzarmi. Cercai di allontanare le sue mani dal mio collo, ma l'ossigeno di affievoliva così come le mie forze. Chaz che si era accorto del tutto in ritardo, si buttò sopra Josh e mi liberò dalla sua presa. Annaspai un pò alla ricerca di ossigeno e vidi Chaz lanciare un pugno sul viso a Josh e venire verso di me. Lo minacciò dicendogli "Tocca ancora un mio amico e non vedrai l'alba di domani", poi mi aiutò ad alzarmi e in silenzio mi portò fino a casa. Lo ringraziai, non volendo altro che chiudermi in camera. Dissi velocemente a mamma che era andato tutto bene, salutai il resto delle persone in quella stanza e mi chiusi in bagno. Mi tolsi giubbotto e maglietta e incisi altri tagli. Se c'era una cosa che non mi giudicava e non mi deludeva mai, era proprio quella lametta che mi faceva male.

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BEH QUESTO CAPITOLO NON E' MOLTO CORTO. CERTO NON E' NEMMENO LUNGO, MA E' MEGLIO DI QUELLO PRECEDENTE AHAHAH GRAZIE A TUTTI QUELLI CHE CONTINUANO A SEGUIRE LA STORIA. SE VI VA RECENSITE, COME SI PUO' VEDERE DALL'ANNUNCIO HO IN MENTE DI CANCELLARLA, MA FINO A QUANDO TROVO ISPIRAZIONE SCRIVO.

BUONA PASQUA A TUTTI <3

A PRESTO <3

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