Alla fine del tunnel c'è sempre una luce... di bellavitaheart10 (/viewuser.php?uid=488382)
Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.
Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Sono solo una vittima ***
Capitolo 2: *** Preferivo morire... ***
Capitolo 3: *** Stammi lontana ***
Capitolo 4: *** Mi sento come sotto un camion ***
Capitolo 5: *** 5- Riacquistiamo fiducia ***
Capitolo 6: *** 6- Bugie ***
Capitolo 7: *** 7- Il primo bacio ***
Capitolo 8: *** 8- Avvertimento ***
Capitolo 9: *** 9-Complicazioni ***
Capitolo 10: *** 10- Perchè lo hai fatto ***
Capitolo 11: *** 11- Lascia che ti aiuti ***
Capitolo 12: *** Tu mi ami vero? ***
Capitolo 13: *** Non dovevo ascoltarti ***
Capitolo 14: *** Non lasciarmi... ***
Capitolo 15: *** Ti piace mentirmi eh? ***
Capitolo 16: *** Devi voltare pagina ***
Capitolo 17: *** Non devo innamorarmi di nuovo ***
Capitolo 18: *** Cosa hai fumato? ***
Capitolo 19: *** Sono cambiato? ***
Capitolo 20: *** Cosa sono questi tagli? ***
Capitolo 21: *** Pentimenti... ***
Capitolo 22: *** Di male in peggio ***
Capitolo 23: *** MI DISPIACE, LEGGETE :( ***
Capitolo 24: *** Una risata dopo lo shock ***
Capitolo 1 *** Sono solo una vittima ***
1° Capitolo
Alla fine del tunnel c'è sempre la luce.
1° Capitolo
Sono solo una vittima
Emh, ciao a tutti. Il mio nome è
Justin, Justin Bieber. Ho 17 anni e tutti penserete che sono un gran
figo che si porta non so quante ragazze a letto. Beh vi sbagliate.
Circolano molte voci su di me, ma vorrei proprio che fossero queste.
Purtroppo non è così. Nella mia scuola sono solo una
vittima. Credevo di essere abbastanza grande per difendermi, ma ogni
giorno a scuola c'è qualcuno pronto a farmi capire che non
è cosi. Brandon è un ragazzo 2 anni più grande di
me. E' il bullo della scuola e il ragazzo che più ama picchiare
sono proprio io. Ve lo sareste mai aspettato? No? Beh neanche io... Il
mio primo giorno di scuola da liceale era abbastanza bello. Mi ero
fatto degli amici e avevo conosciuto una bellissima ragazza. Il suo
nome è Evonne. E' più piccola di me di circa 6 mesi. So
completamente tutto di lei e il motivo era solo uno: mi ero
perdutamente innamorato. L'unica cosa fondamentale che ancora non
sapevo era che lei fosse fidanzata con Brandon. Sono sempre stato
timido, ma con le ragazze cercavo di nasconderlo. Volevo conoscerla
meglio e la cosa che mi ha fatto più male è che lei aveva
accettato nonostante non fosse single. Ci siamo "Frequentati" per
qualche mese, poi un giorno un ragazzone alto, grosso, con i capelli
castani e gli occhi neri come il buio si mise davanti a me. 3 suoi
amici lo affiancorono e iniziarono a picchiarmi. Evonne cercò di
aiutarmi, ma tutti quei pugni non erano niente in confronto al pugno
dritto al cuore che stavo per ricevere. Fu mentre mi picchiarono che
scoprii che la mia ragazza era allo stesso tempo la ragazza di Brandon.
Il mio cuore divenne così piccolo da poter entrare in un tazzina
di caffè. Da allora io e Evonne non parlammo più. Non mi
spiegò come stavano le cose, non mi lasciò parlare e io
feci lo stesso con lei. Per 3 anni non ci parlammo e tutt'ora è
così. Da quel giorno, ogni gorno, Brandon mi rinfresca la
memoria prendendomi a pugni. Possibilmente vi chiedere: Perchè
non reagisci? Beh ci ho provato... sono stato in palestra per 1 o 2
anni, i miei muscoli erano abbastanza sviluppati, ma erano deboli come
la mollica rispetto a quelli pompati di Brendon. Prendeva diversi tipi
di farmaci e questo lo rendevano forte e muscoloso. Impossibile
combattere contro di lui. Il difetto più piccolo che poteva
lasciarti era qualche osso rotto. Spesse volte ho cercato di difendermi
e farmi degli amici, ma io ero la vittima di Brandon e NESSUNO osava
schierarsi contro lui. Quindi ero senza amici, senza dignità,
senza coraggio... l'unica cosa che mi attacca al mondo sono la mia
famiglia. Mia madre, che lavora tutto il giorno in un ufficio e la mia
sorellina con il mio fratellino. Jazmine e Jaxon.
Ogni giorno andare a scuola è davvero un'impresa. Non riesco ad accettare che debba essere picchiato senza motivo.
- Driiiiiin - la sveglia suonò e
mi ricordò che un altro doloroso giorno di scuola stava per
iniziare. Andai a lavarmi e indossai un paio di jeans, una maglietta
rossa e delle supra. Asciugai i capelli e, dopo aver fatto colazione,
presi lo zaino e andai verso scuola. Non ero ancora consapevole di
quello che stava ancora per succedere.
Non appena entrai dall'ingresso notai
che tutti mi osservano. Perchè? Semplice... Brandon era
all'attacco. Andai verso il mio armadietto e notai un foglietto. Sopra
c'era disegnata una bambina nuda. C'era inciso JAZMINE... aveva osato
prendere in giro mia sorella e questa volta non avevo intenzione di
fargliela passare liscia. Notai che era qualche armadietto più
avanti di me e così andai verso di lui.
- NON OSARE MAI PIU' OFFENDERE MIA SORELLA - urlai.
- Oh, guardate chi abbiamo qui... Justin, come te la passi piccolina? -
- HAI SENTITO QUELLO CHE TI HO DETTO? PRENDITELA CON ME, MA LASCIA STARE IN PACE MIA SORELLA! -
- Hai voglia di farti picchiare
femminuccia? Io ti consiglierei di andare in classe prima che mi
arrabbi sul serio - il suo tono iniziava a essere freddo e le parole mi
colpivano in faccia come schiaffi.
- Stavolta no... Sono stanco di te -sussurrai con un filo di voce. La paura tremava nelle corde vocali.
- Ohh piccolino... vuoi che chiamo la
mamma? - i suoi occhi ardevano e io stanco di essere trattato male mi
feci avanti. Gli tirai un gancio destro dritto in faccia, facedogli
abbastanza male da fargli uscire del sangue dal naso. La mia mano
tremava ancora per l'impatto con il suo viso.
- HAI FATTO L'ERRORE PIU' GRANDE DELLA
TUA VITA. - mi urlò dritto in faccia. In quel momento sapevo di
aver appena svegliato il cane che dorme. Non dissi nulla per paura di
peggiorare le cose. Mi voltai e cercai di andarmene da lui, ma qualcuno
mi afferrò bruscamente per lo zaino e mi buttò a terra
facendomi sbattere la testa contro gli armadietti.
- Ahhhh - urlai per il dolore. La testa
girava troppo per rendermi conto di quello che stava per succedere.
Qualcuno mi tirò un calcio alla pancia, usando la massima
potenza e io sentii così dolore da sputare sangue. Cercai in
tutti i modo di soffocarlo, ma era sconvolgente il male che mi aveva
fatto. Qualcun altro mi tirò un pugno sul viso e sentivo la
parte del labbro insensibile. Aprendo gli occhi mi accorsi che Brandon
mi aveva afferrato per la maglietta e mi aveva leggermente sollevato da
terra.
- Ti piace volare Bieber? Prima di farlo volevo chiederti una cosa: Sai che giorno è oggi? -
Io mi limitai a urlare per la fitta alla pancia.
- Te lo dico io... Precisamente 3 anni
fa, quella era stata la prima volta che ti avevo picchiato... adesso,
dopo 3 precisi anni, sto per dare una svolta a tutto quanto -
Mi lasciò sul bordo delle scale.
Io cercai di mantenere l'equilibrio, ma con un calcio mi fece volare
giù. Ricordo di aver sbattutto ogni centrimeto del mio corpo
contro ogni scalino esistente. Poi all'improvviso tutto si fece nero.
NERO COME IL BUIO CHE MI CIRCONDAVA.
Ehilaa... Spero che questa storia vi stia piacendo <3 A me piace tanto ahaha aspetto le vostre RECENSIONI <3 Un baciooo
|
Ritorna all'indice
Capitolo 2 *** Preferivo morire... ***
2- Preferivo morire
2° Capitolo
Preferivo morire...
EVONNE'S POV
-
Ma cosa diavolo hai fatto? Brandon sei pazzo? Lo hai ucciso!! - urlai
terrorizzata vedendo quella scena. Ero abituata a vederlo preso a pugni
e calci, ma non lo avevo mai visto volare dalle scale. Vedevo terrore
nei suoi occhi caramello e le sue dolci labbra non erano più
tanto dolci. Il sangue rendeva tutto più orribile. Scesi di
corse le scale e gli andai contro. Cercai di non muoverlo per paura che
si fosse rotto qualcosa.
-
CHIAMATE QUALCUNO - urlai paralizzata dal terrore. Avrei potuto
impedirlo e invece ero ferma lì a guardare quella scena. Tre
anni fa era successa quasi la stessa cosa. Lo avevo preso in giro, ma
lui non sapeva che io lo amavo davvero... ero succube di Brandon e se
lo avessi lasciato lui lo avrebbe seriamente ucciso. così dovevo
fare finta di nulla e andare avanti. Non dovevo nemmeno parlargli e
questo mi uccideva sempre di più. La cosa peggiore è che
io lo amavo ancora. Mi chiamo Evonne Turner. Ho i capelli castani e
lunghi fino a metà schiena. I miei occhi sono marroni. Ho quasi
17 anni, ma non credo che è il momento migliore per le
presentazioni. I professori impiegarono quasi 5 minuti per arrivare e
quelli furono i più lunghi della mia vita. Justin non sembrava
reagire e così chiamarono subito un' ambulanza. In pochi minuti
lo portarono in ospedale dicendo che fosse in grave pericolo. Mi
sentivo davvero in colpa. Era colpa mia se Justin veniva tormentato da
3 anni. Avrei dovuto aiutarlo a uscirne fuori e non a farsi uccidere.
Salii in ambulanza con Justin e mimai con le labbra una frase rivolta a
Brendon - Abbiamo chiuso! - dalla sua espressiona si capì che
avevo colto nel segno. Forse quello era il momento migliore per
uscirmene fuori. Arrivati in ospedale lo portarono nella stanza 10 e
aspettai qualche ora prima di avere sue notizie. Nel frattempo
arrivò Pattie, la mamma di Justin.
- Ciao Pattie -
- Ciao tesoro, ma cosa è successo? Doc'è Justin e come sta? -
-
Non mi hanno ancora detto nulla - Eravamo tutti preoccupati e
così ci appoggiammo in quelle scomode sedie ospedaliere per
parlare un pò.
- Cosa è successo? - mi domandò Pattie.
-
Lo hanno picchiato e buttato giù dalle scale - confessai tutto
senza rendermi conto dell'espressione piena di dolore sul viso di
quella donna.
- Chi è stato? - disse con le lacrime agli occhi.
- Brandon -
-
Ma non erano amici? Justin mi parlava molto bene di lui - COSAAA? Come
poteva dire una cosa del genere? Perchè mai Justin avrebbe
dovuto mentire? Perchè dirle una cosa del genere?
- Veramente Brandon è sempre stato un bullo. Picchia Justin da 3 anni ormai... -
- Cosa? - il suo volto era paralizzato dal panico. Non sapeva nulla? Perchè avevo parlato troppo?
- Perchè Justin non me lo ha mai detto? -
- Non lo so signora -
-
Ora capisco quelle volte che veniva a casa dolorante... diceva che era
la palestra... e invece mentiva. L'occhio nero, il labbro rotto, il
naso pieno di sangue... povero il mio bambino... - La sua voce fu rotta
dal pianto. Gli occhi si riempirono di lacrimoni amari.
- Signora, dovrei parlarle - annunciò un medico. Pattie si alzò in fretta e io riuscii ad ascoltare ogni parola.
-
E' messo davvero male! Gli abbiamo fasciato una mano, abbiamo rilevato
una costola lineata e in corrispondeza un livido nero. Il labbro non
smetteva di sanguinare ed è dolorante in tutte le parti del
corpo -
- E' sveglio? Posso vederlo? - Quella povera donna era terrorizzata e io anche.
- Scusa tesoro ma io devo vederlo - mi baciò la guancia ed entrò nella stanza.
Justin's Pov
Non
appena aprii gli occhi sentivo un dolore soffocante ovunque. La mano
faceva male, ma il fianco era insopportabile. Notai un medico alla mia
destra. Capii di essere in ospedale. Non riuscivo a parlare, avevo la
gola in fiamme.
Notai
che qualcuno era entrato in stanza. Era mia madre... e ora che le avrei
detto? Aveva pianto molto e io odiavo vederla piangere.
- JUSTIN! JUSS! JUSTIN COME STAI? - urlò spaventata.
- B...E...N...E - riuscii a dire. Non mi veniva bene a parlare.
-
Perchè non mi hai detto che Brandon ti piacchia da 3 anni? - A
questa domanda sgranai gli occhi e tossii. Come diamine faceva a
saperlo?
-
No..n è suc...ces..so nul..la - Perchè era così
difficile parlare? Forse per la fitta opprimente che avevo al fianco?
Cercai di alzarmi e all'imrpovviso un enorme dolore mi invase il petto.
Urlai con tutta la voce che mi era rimasta e questo fece preoccupare
sempre di più mia madre. Soffocai un altro lamento, mentre un
medico mi diceva di stare calmo e di non alzarmi... Perchè?
Perchè sono ancora vivo? Avrei preferito morire....
P.S: eccomi quii <3 Vi augura una buona lettura e mi raccomando recensite <3 Baciii
|
Ritorna all'indice
Capitolo 3 *** Stammi lontana ***
3. Stammi lontana
3° Capitolo
Stammi lontana
Justin's Pov
Lanciai un urlo straziante e la vista si stava appannando.
- Dottore cosa succede? COSA SUCCEDE? - mia madre era in preda al panico.
-
Justin Calmati... respira profondamente. Hai una costola lineata e devi
stare attento ai movimenti. Devi cercare di muoverti il meno possibile.
E' normale che ti faccia male, vedrai che nel giro di qualche giorno,
massimo una settimana, il dolore sparirà. Adesso calmati e
prendi questa pillola - il dottore cercava di calmarmi e in parte ci
riuscì. Poi presi la pillola e nel giro di qualche minuto il
dolore stava già sparendo e la voce stava ritornando. Mi
addormentai e quando mi risvgliai era quasi sera. Mia madre mi guardava
fisso negli occhi e quello sguardo mi faceva più male che mai.
- Ho pensato a una cosa - mi sussurrò.
- Cosa? - risposi con un filo di voce.
-
Possiamo andarcene. Io lascio il mio lavoro e ce ne andiamo in un altro
stato dove nessuno ti tormenta. Voglio che stai al sicuro Justin - devo
dire che l'idea mi colse alla sprovvista. Avrei detto subito di si, ma
dovevo pensare anche a mia madre. Lei per la prima volta adorava il suo
lavoro e io non volevo strapparglielo via e sostituirlo con
chissà quale! Avrei preferito soffrire o farmi uccidere per la
sua felicità. Così presi una decisione in pochissimo
tempo.
-
No... non voglio. Io sto bene. E' normale che adesso sto un pò
male, ma ho chiarito con Brandon e adesso va molto meglio. Lascia.. le
cose come stanno. Grazie mamma -
- Sicuro che con Brandon va tutto bene? -
- Si - mentii spudoratamente.
- Sai oggi Evonne è stata qui - COSA AVEVA DETTO? che ci faceva qui Evonne?
- Perchè? -
- Per vedere come stavi. Era molto preoccupata e adesso è qui fuori che vuole parlarti. -
- No, mamma lascia stare. Non ho le forze -
-
E fattele venire! Vado a chiamarla - mi fece la languaccia e poi
uscì dalla stanza. Ma dov'era finita la mia mamma preoccupata?
Dopo
pochi minuti la vidi entrare. Evonne, è sempre bellissima.
Odiavo ammetterlo, ma ogni volta che la vedevo il cuore si scioglieva.
-
Mi dispiace - disse per rompere il silenzio. Io non fiatai. Era colpa
sua tutta quella situazione. Se lei non mi avrebbe ingannato nessuno mi
avrebbe picchiato e quasi ucciso.
- Mi dispiace anche aver detto quelle cose a tua madre -
- Quali cose? -
- Che Brandon ti ha picchiato e lo fa da 3 anni -
La rabbia mi ribolliva dentro - SEI STATA TU? - soffocai un lamento che proveniva dal livido sulla pancia.
- Tutto apposto? -
- Non direi proprio. Sei stata tu a dirlo a mia madre? -
- Si... Pensavo lo sapesse -
-
Non le avevo detto nulla per non farla preoccupare. Non volevo che
peggiorasse le cose o stesse male per me e TU come sempre hai rovinato
tutto. Mi spieghi cosa ti ho fatto per farmi tutto questo? Prima mi
inganni, poi lasci che il tuo ragazzo mi picchia, poi vieni in ospedale
e rovini le cose con mia madre e le ho dovuto mentire per evitare che
lasciasse il lavoro e poi arrivi qui e dici MI DISPIACE? Davvero? Cosa
me ne faccio io delle tue scuse? - dissi tutto in un fiato e subito
dopo la pancia iniziava a farmi male, ma non volevo darlo a vedere e
soffocai parecchi lamenti dolorosi.
- Io l'ho fatto per te -
-
STAMMI LONTANA! Dove ci sei tu c'è solo dolore. Ritorna da
Brandon e abbraccialo anche da parte mia, così quando ritorno a
scuola mi faccio buttare di nuovo giù dalle scale.. -
- Scusa io non sapevo che tu stessi soffrendo -
- Volevi che lo scrivessi in un manifesto? -
- No, ma potevi dirmelo -
-
SCUSA EVONNE PER NON AVERTI DETTO CHE MI HAI SPEZZATO IL CUORE E CHE A
CAUSA TUA LA MIA VITA NON HA PIU' SENSO - tossii un pò di
sangue. Evonne era molto preoccupata e andò a chiamare il
dottore. Stava piangendo, me ne ero accorto, ma non era il momento
adatto per pensarci.
- Allora che succede? - mi disse il medico.
- Ho solo tossito del sangue -
-
E' normale... è a causa della botta alla pancia... vedrai che a
breve passerà. Per oggi rimarrai sotto osservazione e se tutto
va bene domani uscirai. Ora cerca di dormire -
-
Ci proverò - ammisi. Era difficile dormire con un enorme dolore
alla pancia, alla mano, al labbro e in ogni centrimetro della pella.
Senza parlare della schiena. Lì avevo preso la bottà
più pesante.
Il giorno dopo fui svegliato da mia madre. Il primo pensiero era quello di uscire.
- Posso... uscire? -
- Mmm... -
P.S:
Olaaa! Secondo voi uscirà? Volete saperlo? Bene e allora
rcensiteeeee così continuerò i capitoli. A presto, Baci
<3
|
Ritorna all'indice
Capitolo 4 *** Mi sento come sotto un camion ***
4° Capitolo
4 °Capitolo
Mi sento come sotto un camion.
- Si puoi tornare a casa. Ma a scuola ci tornerai dopo domani -
- Posso alzarmi? -
- Fai piano -
Misi i piedi fuori dal letto e
già sentivo la schiena indolenzita. La pancia faceva molto male.
Pensandoci bene non avevo nemmeno visto quel livido. Mi alzai
debolmente la camicia ospedaliera e notai un enorme livido nero proprio
a destra dell'ombelico. Era davvero spaventoso. Poi mi guardai allo
specchio e notai il labbro spaccato. La guancia un pò rossa
e i capelli in aria. Ero in un pessimo stato. Sembrava che un camion mi
fosse passato sopra e mi avesse lasciato sia l'aspetto che i dolori.
Non era molto semplice reggermi all'impiedi. Ogni tanto, per non dire
spesso, dovevo sedermi e riposarmi perchè la schiena mi faceva
davvero male, quando stavo seduto dovevo sdraiarmi perchè
sennò mi faceva male la pancia e la costola. Se mi sdraiavo
dovevo stare attento a come mi mettevo. Insomma ogni volta era un
dilemma. Con l'aiuto di mia madre riuscii a vestirmi e poi piano piano
uscii dalla stanza. Il dottore ci aspettava e ci aveva dato
l'appuntamento per la prossima settimana. Non vedevo l'ora di togliere
la benda alla mano. Arrivai in macchina dopo 15 minuti e fu un sollievo
sedersi. Anche se il dolore fu molto atroce data la posizione.
- Mi dispiace, cerco di fare il prima possibile -
- Tranquilla mamma, lo sopporto - Sopporto un cavolo! A breve avrei urlato.
Arrivai a casa e fui contento di vedere
i miei fratelli. Jaxon mi si buttò sopra e io urlai un pò
per la forte botta alla pancia. Mia mamma li allontantò in tempo
e io mi diressi nella mia stanza a riposare un pò. Verso sera
andai a cenare e poi tornai a letto ad ascoltare musica. Era l'unica
cosa che mi faceva bene.
Il giorno dopo stavo un pò
meglio. I dolori iniziavano a passare, tranne la schiana e la pancia.
La ferita al labbro stava scomparendo e la mano faceva meno male.
Pensare che il giorno dopo sarei dovuto tornare a scuola mi fece venire
i brividi.
Nel pomeriggio cercai di studiare, ma
non fu una cosa semplice. La testa iniziò a farmi male dopo
circa 5 minuti. C'era una cosa che potevo fare senza sentire dolore? NO.
- Justin svegliati, devi andare a scuola o farai tardi -
- Grazia mamma - Grazie per avermelo ricordato nuovamente.
Entrai a scuola e tutti mi fissarono.
Odiavo avere gli occhi di tutti addosso pronti a prenderti a parole.
Non vedevo Brandon da nessuna parte, poi qualcuno mi scostò la
spalla facendomi davvero male. Era Connor, un amico del bullo.
- Ehi Femminuccia attento a dove metti i piedi. Per colpa tua Brandon è stato sospeso. Ritieniti morto! -
Il sangue mi si gelò nelle vene. Non avrei osato immaginare di peggio.
La settmana passò veloce e anche
la visita con il medico era andata piuttosto bene. Il livido alla
pancia era ancora lì. Più chiaro, ma sempre doloroso. Io
e Evonne ci scambiavamo strani sguardi, ma non ci parlavamo. Un giorno
si avvicinò a me, anzi, si scontrò con me.
- Ahiii - Mi prese in piena pancia facendomi sussultare.
- Scusa, scusa, scusa non ti avevo visto. Ti ho fatto male? -
- No tranquilla. - Non so perchè
ma non provavo molta rabbia nel vederla. Non poteva essere! Non potevo
innamorarmi di lei. Non di nuovo. CAZZO JUSTIN NON PUOI INNAMORARTI DI
NUOVO DI LEII!
P.S: Effetto a sorpresaaa... ora che
Brandon tornerà a scuola dopo la sospensione che
succederà? Justin sarà sempre solo? Volete scoprirlo?
Bene allora recensite e fatemi capire se la storia vi piace <3 Bacii
|
Ritorna all'indice
Capitolo 5 *** 5- Riacquistiamo fiducia ***
5- Riacquistiamo fiducia
5° Capitolo
Riacquistiamo fiducia.
Quello
scontro con Evonne durò solo pochi minuti perchè la sua
amica Elli se la portò via. La mattina seguente la sveglia mi
ricordò che dovevo andare a scuola. Speravo che Brandon fosse
ancora sospeso, ma non appena arrivai in classe e lo vidi mi si
gelarono tutte le cellule del corpo. Speravo che non mi picchiasse dato
che ancora la pancia mi faceva male, ma mi accorsi che c'era il 99% di
possibilità che me l'avrebbe fatta pagare. Quando finirono tutte
le elezioni cercai di andare più velocemente possibile
all'uscita ma Brandon mi afferrò per lo zaino e mi
trascinò in cortile.
- Lasciami - urlai tenendomi la pancia che iniziava a farmi male.
- Ti fa ancora male la bocca? - mi domandò stupito.
- No - perchè diamine avevo risposto?
-
Adesso si - non feci in tempo a spostarmi che mi arrivò un pugno
in faccia e crollai sulle ginocchia. Sentivo il sapore del sangue in
bocca.
- Per colpa tua mia hanno sospeso per una settimana e rischio la bocciatura -
- Io non ho fatto niente - risposi con non so quale coraggio.
-
Connor alzagli la maglietta. Justin, mi hanno detto che ti ho lasciato
un ricordino sulla pelle - Detto questo due ragazzi mi bloccarono per
le spalle e Connor mi sollevò la maglietta. Brandon rise di
gusto. Io mi divincolavo inutilmente.
- Mmm, bel marchio vero fratello? -
Connor annuì.
- Ti ha fatto male piccolo Bieber? - mi domandò Brandon. Sapevo dove voleva andare a parare.
-
Non rispondi? Bene... Connor pensaci tu a farmi dare una risposta - non
appena finì di dare ordini, Connor mi diede un pugno colpendomi
la parte dell'occhio e facendomi urlare dal dolore.
-
Non ho sentito bene... TI HA FATTO MALE PICCOLO BIEBER? - alzò
il tono della voce e io non gli lasciai la soddisfazione di parlare. Fu
un grande sbaglio.
-
Connor prova a sfiorarlo - ritentò il suo padrone. Connor
obbidì. Mi passò la mano sul lividò e osò
premere facendomi urlare nuovamente.
-
Queste urla sono una melodia per le mie orecchie... così impari
a non rispondere. Devi smetterla di fare il coraggioso o finirai per
farti uccidere. - mi stava torturando in modo lento e atroce. La faccia
non so in che stato era, senza parlare del livido.
- E la schiena ha fatto male? Vorrei sapere se le scale sono morbide - disse Brandon ridendo.
- Buttati dalle scale e datti la risposta da solo. - ripeto: DA DOVE CAZZO HO TROVAVO IL CORAGGIO DI PARLARE COSI'?
-
Connor... hai sentito? Fallo urlare di nuovo... - qualcuno mi
tirò un calcio sulla schiena facendomi arrivare con la faccia a
terra. Adesso ero di nuovo pieno di dolori.
- Da ora in poi mi risponderai? - domandò Brandon. Io non risposi.
- DA ORA IN POI MI RISPONDERAI? - mi urlò in faccia.
-
CONNOR PENSACI TU. IO MI SONO ROTTO - non ebbi il tempo di guardare
Connor in faccia che qualcuno mi alzo per le spalle e mi diede un
calcio forte alla pancia.
-
Ahhhhhhh. Si ti rispondo, ti rispondo.. ahhh - Urlai sfinito. Adesso
anche la pancia cominciava a farmi male e anche molto. Ero stato
costretto a mollare.
- Così mi piaci. Sofferente e ai miei comandi. Ci vediamo in giro PERDENTE! -
Mi
lasciarono cadere a terra urlando dal dolore e poi andarono via.
Qualcuno mi venne incontro. Io ci vedevo doppio per il dolore.
- JUSS STAI BENE? - era Evonne. Aveva visto tutta la scena.
- Io... - fui interrotto da un colpo di tosse. Del sangue venne fuori e fece preoccupare Evonne.
- Ti porto a casa mia. Non posso farti vedere in questo stato da tua madre. -
Avrei voluto dirle grazie, ma restare in piedi era già una grande fatica.
Arrivammo
a casa sua sani e salvi. Almeno lei, io ero mezzo morto dal dolore.
Fortunatamente non c'era nessuno in casa e così mi portò
direttamente in camera sua e mi fece sdraiare sul suo letto.
Perchè lo faceva? Perchè non mi lasciava lì
dov'ero?
Evonne's Pov
Vederlo
in quello stato mi faceva venire una stretta allo stomaco. Era colpa
mia. Il minimo che potessi fare era aiutarlo e proteggerlo, ma non ero
molto brava.
- Gra.. zie.. - Era così debole che non lo sentii facilmente. Mi dovetti avvicinare a lui per capirlo.
-
E' il minimo che posso fare. E mentre non sei in condizione di parlare
voglio mettere in chiaro una cosa. - presi una pezza bagnata e mentre
parlavo gli toglievo del sangue dal viso. Ogni volta che mi avvicinavo
faceva delle smorfie di dolore.
-
Dicevo... Mi dispiace per quello che è successo 3 anni fa... io
non ti stavo prendendo in giro. Volevo lasciarlo, ma non appena glielo
avevo detto lui mi aveva minacciata e se io lo lasciavo ti avrebbe
letteralmente ucciso. Ogni volta che ti picchiava gli facevo una
scenata e a volte ha osato alzarmi le mai. Per questo non ti
proteggevo, non ti parlavo e non ti guardavo. Avrei complicato molto di
più le cose. Adesso l'ho lasciato. E' successo quando sei stato
portato in ospedale, ho capito che aveva esagerato e ho chiuso con lui.
Mi sono presa tutti i rischi e non mi interessa se mi alza le mani io
voglio che tu non soffra più. Hai sofferto troppo per causa mia.
Mi dispiace troppo Juss... Ho cercato di fare del mio meglio.. - le
lacrime mi rigano il viso e lui fece una cosa che non mi sarei mai
aspettata. Mi avvicinò a se e mi baciò. Uno di quei baci
a stampo, ma ricchi di passione. Avrei voluto approfondire il bacio, ma
non appena lo sentì soffocare un lamento mi ricordai della
ferita al labbro e così evitai. Lo guardai negli occhi e lui
fece lo stesso. I miei si sciolsero nei suoi ed eravamo una cosa sola.
Eravamo entrambi innamorati e questa volta nessuno ci avrebbe separato.
Avremmo lottato insieme.
- Non preoccuparti per me... me la caverò - disse con un filo di voce.
- Cosa è successo poco fa? -
-
La solita storia... pugni e calci - soffocò un lamento mentre
gli sfiorai la pancia. Gli alzai lievemente la maglietta e mi accorsi
di un grande livido nero.
- Questo lo ha fatto lui? - Annuì debolmente. Brandon era davvero un mostro e questa me l'avrebbe pagata...
P.S:
cosa succederà tra Justin ed Evonne? Sarà tutto rose e
fiori? Beh non scordatevi che ogni rosa ha le sue spine... e in questa
storia ce ne sono moltee ahah recensiteee <3 Bacii
|
Ritorna all'indice
Capitolo 6 *** 6- Bugie ***
6- Bugie
6° Capitolo
Bugie
Justin's Pov
- Come farai a tornare a casa? - mi chiese Evonne.
- Non lo so... Se mia madre mi vede così mi uccide. -
Evonne non ebbe il tempo di rispondere che il telefono mi squillò. Era mia mamma.
- Pronto mamma? -
- Tesoro dove sei? -
- A casa di un'amica... stiamo facendo dei compiti -
- Come stai? Sento che hai la voce stanca e debole -
- Tranquilla è solo che mi fa male un pò la pancia -
-
Ah... ascolta una cosa io devo andare fuori per lavoro e starò
via fino a domani sera.. i piccoli li lascio dalla nonna così tu
sei libero da ogni problema okay? Devi solo pensare a te e a
riprenderti va bene tesoro? -
- Si, mamma, tranquilla so badare a me stesso -
- Okay, ci vediamo domani. buona notte amore -
- Notte mamma -
- Allora? Che succede? -
-
Colpo di fortuna... Mamma sarà fuori per lavoro fino a domani
sera, così posso tornare a casa senza che qualcuno si preoccupi.
-
- Menomale! - esclamò Evonne.
-
Bè allora io vado... - feci per alzarmi, ma la testa
iniziò a girare e per poco non caddi all'indietro. Mi faceva
male tutto e non avevo la forza di fare un passo.
-
Non ti lascio andare così in queste condizioni. Stanotte
resterai qui... C'è una stanza in più e non la usa
nessuno..-
- Non posso accettare, se mi vede tua madre mi uccide -
-
Non ti vedrà... stai tranquillo... Vado a prenderti delle
coperte e vedrai che andrà tutto bene. Prendo anche una pomata? -
- Meglio di no grazie -
Dopo un pò la vidi tornare con delle coperte, un pigiama e una pomata.
- Non la volevo la pomata.. -
- Ti farà bene - iniziò a ridere e io anche.
Chissà come si sarebbero messe le cose. Avevo così paura di stare con lei e non riuscire a controllarmi...
P:S:
Scusate se è corta, ma avevo troppe cose da fare... come
andranno le cose? MISTERO... Leggete, recensite e lo scopriretee <3
Bacii
|
Ritorna all'indice
Capitolo 7 *** 7- Il primo bacio ***
7- il primo bacio
7° Capitolo
Il primo bacio
Justin's Pov.
Quella notte non riuscivo a prendere
sonno. Mi faceva male la pancia e la schiana ed era impossibile trovare
un giusta posizione. Mi addormentai senza fare nemmeno caso all'orario
e poi mi risvegliai chiamato in un modo dolce.
- Juss, svegliati. Dobbiamo andare a scuola - sussurrò Evonne.
- Vero... Quasi dimenticavo - Mi
alzai piano piano e poi andai in bagno per cambiarmi. Fortunatamente
portavo sempre una maglietta di ricambio nel mio zaino. Non chiedetemi
il perchè...
Eravamo quasi vicino al cancello della scuola quando mi fermai di botto.
- Che succede? Ti fa male qualcosa? - chiese Evonne.
- No.. ma è meglio se entri prima tu... non voglio causarti
problemi con Brandon - in effetti la pancia faceva meno male, grazie
alla pomata che non volevo mettere. Riguardo alla schiana sapevo
resistere il dolore. Ne avevo provate così tante che ormai non
mi stupivo più.
- Tranquillo non m'importa di Brandon -
- Non voglio che succeda qualcosa. Per favore vai prima tu -
- Lo faccio solo per te... ci vediamo dopo scuola. -
- Ti ricordo che abbiamo educazione fisica insieme - ridacchiai un pò per la sua sbadataggine.
- Ah vero! Allora ci vediamo lì - mi fece l'occhiolino e se ne
andò. Quella ragazza riusciva a farmi perdere la testa.
Dopo circa 5 minuti entrai anche io e per mia fortuna fino a quel momento Brandon si limitava a lanciarmi occhiate.
- Ehi che fai? Non giochi? - mi chiese Evonne durante l'ora di educazione fisica.
- Spiritosa! Ricordi che ho un livido alla pancia? - risi e lei anche.
- Vero... allora ti farò compagnia... -
- Ma tu non stai male - ero abbastanza confuso.
- Aspettami. Torno subito -
La vidi andare dalla prof e fare una faccia da finta malata. Poi tornò verso di me.
- Mal di pancia... ahah funziona sempre - dichiarò sorridendo.
- Ahah sei strana -
- Ti va di camminare un pò? -
- Si - era meglio camminare che stare seduto.
- Allora? Come ti senti oggi? -
- Abbastanza bene. Grazie alla pomata non mi fa molto male la pancia. La schiena passerà. -
- Il labbro? -
- Non ci faccio nemmeno caso... -
- Sai conosco un rimedio che fa passare tutto -
- Quale? -
La vidi avvicinarsi tremendamente a me. Portò una mano intorno
al mio collo e con l'altra mi sfiorò la guancia. I nostri nasi
si sfiorarono e così anche le nostre labbra, per unirsi in un
perfetto bacio. Lo approfondimmo un pò e poi ci staccammo.Dopo 3
anni, era il nostro primo bacio ed era davvero unico.
- Ti va di riprovarci? - mi chiese con gli occhi da angioletto.
- Perchè no - risposi dandole un altro bacio. Il labbro ogni tanto si lamentava, ma non mi interessava.
P.S: Anche questo capitolo è corto, ma vi assicuro che nel prossimo ci saranno tante cose.. Baciii <3
|
Ritorna all'indice
Capitolo 8 *** 8- Avvertimento ***
8- avvertimento
8° Capitolo
Avvertimento
Justin's Pov
Era passata circa una settimana dal nostro primo bacio. A scuola
evitavamo di farci vedere insieme, ma ogni tanto andavamo in bagno e
qualche bacino ci scappava. Brandon, non so per quale strano motivo,
non mi aveva picchiato. Il dolore alla pancia era quasi passato. Sul
viso non c'era più niente e riguardo alla schiena cercavo di
farci poco caso.
- Ehi - mi chiamò Evonne. Eravamo vicino agli armadietti ed eravamo appena entrati a scuola.
- Non dovresti farti vedere con me - dissi.
- Non m'importa. Sai cosa ti dico? Che ci veda pure Brandon, da ora
in poi ci sono io con te e non m'importa di nessuno - Detto questo mi
si avvicinò e mi baciò davanti a tutti. Aveva ragione: Al
diavolo Brandon, mi avrebbe picchiato comunque, almeno stavolta avevo
qualcuno che mi stava vicino. Ricambiai il bacio e aggiunsi la lingua.
Le sorrise sulle mie labbra e si lasciò trasportare.
- Sei diventato bravo ultimamente - disse staccandosi da me.
- Ho imparato dalla migliore - ammisi diventando leggermente rosso. Non potevo arrossiree! Cazzo!
- Ho lezione... Ci vediamo dopo la scuola? -
- Si - le lasciai un altro bacio e poi andai all'ora di matematica.
Era piuttosto noiosa e così chiesi il permesso di andare in
bagno. Per i corridoi incontrai Brandon. PERFETTO!
- Ehi Bieber! Stamattina ho notato il bacio... sai, fai male a metterti contro di me e la mia ragazza -
- Non è più la tua ragazza, Brandon -
- Non per molto... Perst sarà mia e tu sarai solo un ricordo per lei -
- Lasciami in pace e lascia in pace lei -
- Ti avverto Bieber. Ho la capacità di uccidere una persona e
se non vuoi essere tu cerca di stare lontano da lei o te la farò
pagare cara -
- Illuditi pure! - Dove lo avevo trovat il coraggio?
- Te lo ripeto l'ultima volta Bieber. STA' LONTANO DA LEI O TE NE
PENTIRAI - mi diedi un pugno sulla pancia. PERCHE' CAZZO ME LI DAVA
SEMPRE NELLO STESSO PUNTO? Mi accascia a terra per il dolore e lo vidi
andarsene via per poi dire - Ritienilo un avvertimento Bieber. -
Mi alzai e mi diressi verso la classe. Lo stomaco faceva un pò male. Un pò troppo direi.
All'uscita della scuola mi incontrai con Evonne. Più che
incontrati mi è venuta addosso e io non potei trattenere un
lamento.
- Che hai? - si staccò da me e mi guarò perlplessa.
Non potevo dirle del mio incontro con Brandon. Nessun doveva separarci.
- Mi hai preso alla sprovvista. - Mentii
- Sicuro? Ti ho sentito soffocare un lamento e mi hai detto che la pancia non ti faceva più male -
- Ogni tanto si fa sentire -
- Juss non mi stai mentendo vero? Brandon ti ha fatto qualcosa? -
- No.. No.. tranquilla è solo che ogni tanto mi fa male e tu
ti sei buttata sopra di me... è solo questo! - odiavo mentirle
in questo modo, ma purtroppo non avevo altre scelte.
- Voglio crederti. Andiamo a casa -
- Si -
P.S: Spero vi piaccia e vi avviso che questo avvertimento fatto a Juss diventerà pericoloso. Baciii <3
|
Ritorna all'indice
Capitolo 9 *** 9-Complicazioni ***
9- Complicazioni
9° Capitolo
Complicazioni.
Era passata una settimana dall'avvertimento di Brandon. Pensavo che
se ne fosse dimenticato, ma anche su questo mi sbagliavo. La giornata
stava per decadere.
- Ci vediamo dopo la prima lezione okay? - disse Evonne
- Okay amore a dopo - mi stampa uno bacio e poi si dirige verso
l'aula di matematica. Io mi giro e sgrano gli occhi non appena mi
accorgo che Brandon era a pochi centimentri da me.
- Allora Bieber, hai pensato a quello che ho detto? -
- Non ho intenzione di lasciarla -
- Te ne pentirai caro Justin. Questo errore te lo portai per sempre tra i rimpianti... -
Se ne andò lasciandomi senza parole. Cosa avrebbe fatto? Mi
avrebbe picchiato? Beh non era di certo una novità e come tutte
le altre volta mi sarei ripreso e mi sarei fatto picchiare nuovamente.
Odiavo questa vita, ma purtroppo era l'unica rimasta disponibile a
quanto pare.
- Ehi Justin, Brandon ti ha fatto qualcosa? - mi chiese Josh, un
ragazzo del quinto molto popolare e che solitamente (MAI) non mi ha
rivolto la parola.
- Niente di che... ti serve qualcosa? -
- Beh in effetti volevo offrirti una possibilità per vendicarti
di lui... devi solo entrare nel mio gruppo e noi penseremo a
proteggerti -
- In cambio di cosa? -
- Del tuo aiuto... niente di grave, te lo spiegheremo in seguito.
Adesso devo andare, mi raccomando pensaci e fammi sapere. A dopo - mi
da una pacca sulle spalle e poi entra in classe. Io mi affretto a
raggiungere la mia prima di arrivare in ritardo. Avrei voluto accettare
e vendicarmi, ma so che a Evonne questo genere di cose non piace e
così era meglio evitare. Mi sarei vendicato col tempo... forse.
La prima lezione era finita e così restai in corridoio ad
aspettare Evonne. Passarono 10 minuti e di lei nemmeno l'ombra.
Fortunatamente avevo l'ora libera. La cosa che mi preoccupava era che
non rispondeva al cellulare. Se era in giro con la sua migliore amica
Taylor la uccidevo seriamente. Girai il corridoio alla mia destra e
vidi un ragazza a terra che piangeva. Il suo volto mi era famigliare...
CAZZO!
EVONNE'S POV
Era appena finita la prima ora e stavo raggiungendo Justin quando
Brandon mi ferma di botto. Saltai in aria dallo spavento. E ora che
voleva da me?
- Ciao bellissima... -
- Che vuoi Brad? -
- Prima ho parlato con Justin e dato che lui ha rifiutato adesso sono qui per parlare con te -
- Cosa hai fatto a Justin? - ero molto preoccupata.
- A lui niente... ma a te presto qualcosa. -
Non feci in tempo a capire cosa intendesse che mi trascinò in
bagno. Perchè non c'era nessuno accanto a me? Perchè
nessuno mi sentiva urlare? Forse perchè quello era il corridoio
più isolato dell'istituto... Sento le sue labbra premere a forza
sulle mie e le sue mani afferrare le mie cosce. Mi spoglia e abusa di
me. Tutto quello mi ha fatto potete solo immaginarlo. Le lacrime mi
scendevano veloci e non volevano smettere. Il mio cuore aveva un ritmo
troppo veloce. Tutto stava accadendo senza una ragione... Perchè
lo aveva fatto? Cosa aveva chiesto a Justin? Perchè lui non mi
salvava? Avevo solo paura. Dopo un pò si riveste e esce via. Mi
lascia sola in bagno... nuda. Decido di rivestirmi velocemente.
Fortunatamente non ero vergine e quindi non ci tenevo particolarmente
molto, ma non mi era mai successo in tutta la vita e avrei preferito
non provarlo. Le sue mani che mi toccavano ovunque, le lacrime scendere
in picchiata fino al collo dove lui ci lasciava i suoi luridi baci che
pensandoci mi facevano veniri il disgusto. Non ero per niente
tranquilla al pensiero che lo avesse potuto rifare. Non mi ero saputa
difendere. Non me lo aspettavo e cosa più brutta ero riuscita
solo a piangere. Uscii dal bagno e mi accasciai a terra. Piangendo e
stringendomi le gambe al petto. Avevo ancora paura... troppa paura per
tornare in classe e fare un finto sorriso a tutti. Anche un cieco,
sordo e muto se ne sarebbe accorto e io non volevo. Purtroppo in
quel momento arrivò una persona e mi vide. Non era cieco. Non
era sordo. Non era muto. Era Justin.
Justin's Pov
Era lei. Era lei a terra. Era lei che piangeva. Perchè? Perchè?
- Evonne cosa è successo? -
- Br-br-e-n-don.. - riuscì a blaterare. Cosa aveva fatto?
- Ti ha picchiata? -
- No.. -
- E allora cosa? -
- Mi.. ha... ob-bligata a fare ses-s-so con l-l-ui. Io-i-i-i-io
no-n-n volev-v-o - Ritornò a piangere e così l'abbracciai
forte. Era troppo impaurita. Brandon non doveva farlo. Dovevo immaginre
che avrebbe fatto qualcosa a lei e non a me. Sapeva qual'era il mio
punto debole e io sapevo cosa fare. Dovevo lasciare Evonne... Era
l'unico sistema per non farla soffrire fisicamente e per tenerla al
sicuro, con me avrebbe solo sofferto e la sofferenza avrebbe superato
il nostro amore. Non volevo rendere le cose più difficili. Sarei
entrato nella banda di Josh e l'avrei lasciata. Era l'unica soluzione.
Mi avrebbe odiato a morte, ma era meglio l'odio che la sofferenza.
- Ho deciso una cosa - dico con uno sguardo perso nel vuoto.
- Cosa? - fortunatamente si stava riprendendo.
- Sono entrato nel gruppo di Josh -
- Perchè? Sai che non mi piace. -
- A me piace invece e dovrai fartelo piacere anche tu - cercai di
assumere un tono duro. Non ero molto bravo, ma c'ero riuscito. Stavo
iniziando ad avere il suo odio.
- Non me lo farò piacere... devi scegliere: O lui... o me. -
Non potevo crederci... Aveva già le idee chiare? Non si era
soffermata a pensarci? Mi avrebbe lasciato così facilmente?
- Scelgo... -
P.S: Oilaaa.. mi dispiace lasciarvi sul più bello, ma questa si chiama SUSPANCE ahaha recensite e leggete. Bacii
|
Ritorna all'indice
Capitolo 10 *** 10- Perchè lo hai fatto ***
10- Perchè lo hai fatto
10° Capitolo
Perchè lo hai fatto?
Justin's Pov
-
Scelgo.... Josh e la sua squadra - odiavo dirlo. Odiavo farle del male,
ma dovevo. La cosa più assurda è che facendole del male
le facevo anche del bene.
-
Ti credevo diverso... ma questo vuol dire che tu a me non ci tieni...
TI ODIO.. - Si alza e scappa via. Gli occhi minacciano di far uscire le
lacrime. Le ricaccio dentro e poi vado verso Josh. Dovevo chiarire un
pò di cose.
- Ehi Josh.. ci ho pensato e volevo una conferma prima di darti la risposta... ti va bene se per pranzo ne parliamo? -
-
Si certo. Se è per quella ragazza c'è una sola cosa che
ti può fare capire se ci tiene a te. Prova a ignorarla o a dirle
qualcosa di brusco. Tutto quello che dirà sarà detto con
rabbia e la rabbia fa dire la verità. Così vedrai se vale
la pena rinunciare a essere rispettato per un ragazza... -
- Ci proverò -
Suonata la campanella del pranzo uscii dall'aula e mi sentii afferrare per il braccio.
-
Juss, Justin fermati... che ti prende? Che ti è preso oggi? -
Era Evonne ed era arrivato il momento di attuare la parte finale del
piano.
-
Che cazzo vuoi? Mi vuoi lasciare in pace? Prima mi dici che mi odi e
poi vuoi spiegazione? Sembri una brava nonnina disperata -
- Perchè fai cosi? - mi afferra di nuovo il polso e io la tolgo velocemente dicendo - Ma che cazzo vuoi da me? -
-
Sai cosa? Hai ragione, io da te non voglio un cazzo... mi fai schifo!
Sei come tutti gli altri che non appena hanno un pò di potere si
sentono importanti. Eri solo uno sfigato e io stavo con te solo
perchè mi facevi pena. Ti odio... sei ripugnante, volgare e
rimarrai sempre uno sfigato... puoi entrare nel gruppo di Josh, anzi
ENTRACI e fatti uccidere perchè tanto per me non ha
più senso e non vali nulla! - dice tutti con un tono della voce
nervoso. Io rimango shoccato... allora era vero, pensava davvero che
ero uno sfigato... mi sentii gli occhi gonfi, sapevo che erano rossi e
che a breve avrei pianto... anzi, avevo parlato troppo perchè
una lacrima mi era appena scesa sul viso. Velocemente la cacciai prima
che qualcuno se ne accorgesse.
- Stai piangendo? Juss io non... - mi sfiorò la guancia con un dito e io la tolsi via.
- Vaffanculo - me ne andai senza voltarmi indietro, senza rimorsi, senza paura... sapevo cosa dire a Josh.
- Accetto! - assumo un tono da duro e non da uno che ha quasi pianto.
Evonne's Pov
Lo
vidi allontanarsi e allora capii che avevo esagerato. Non pensavo a
niente di tutto questo... e allora perchè lo avevo detto?
-
Accetto - Justin aveva accettato qualcosa. Quindi prima non era ancora
sicuro? Questo vuol dire che io l'ho spinto ad accettare. Perchè
gli avevo detto di uccidersi? Sarei sprofondata se fosse successo!
Perchè ho mentito a lui e a me stessa? Perchè queste
domande mi fanno stare peggio? Voglio morire... Andai fuori correndo...
Non volevo vedere e sentire nessuno...
- Evonne che ci fai qui? - mi chiese Tom, uno dei miei amici.
Mi sbaglio o volevo rimanere da sola? DA SOLA e se non erro non sono SOLA...
- Niente prendevo un pò d'aria fresca -
- Capito... Hai saputo l'ultima? -
- No cosa? -
- Justin è appena entrato nella banda di Josh e adesso è
già considerato un popolare. E pensare che fino a poco fa era
uno sfigato... -
- Questa è la fine che fa questa gente. Gli dai un pò di potere e non ti guardano più -
- Ma tu e Justin non state insieme? -
- No... Adesso non più. Ho deciso di dimenticarlo -
- Per qualcunque cosa io ci sono -
- Ti va di uscire oggi pomeriggio? -
- Nemmeno il tempo e già ci vuoi provare con me? -
- Ahah stupido. Voglio uscire con te da AMICA -
- Va bene ci vediamo oggi pomeriggio. A dopo - mi lascia un bacio sulla
guancia e poi se ne va. Io rimango ferma a pensare. Adesso dovevo
domenticare Justin. Ricordarlo non mi faceva bene e lui non mi
meritava. Si era rivelato come tutti gli altri. Inutile...
Justin's Pov
-
Mamma sono a casa - mia madre non rispose e così me ne andai in
camera e buttai tutti i vecchi vestiti. Josh me ne aveva comprati molti
altri ed erano da duro. Avrei dovuto esserlo da ora in poi, ma pensare
a quelle parole mi distruggeva, mi faceva diventare debole, ma non
DOVEVO esserlo.
Indossai un paio di pantaloni neri, una T-shirt bianca e le supra del
colore della maglietta. Aspettate... Ma da quando vi dico come mi
vesto? Beh si vede che sto cambiando... Comunque dopo essermi vestito e
aver aggiustato i capelli, cioè rivolti verso l'alto, mi
incamminai per il parco dove avrei incontrato Josh.
- Allora che devo fare? - mi arrivò un pugno dritto in faccia. Ma che cazzo avevo fatto?
- Perchè cazzo lo hai fatto? - dico sconvolto.
- Devi imparare a difenderti e reagire. Devi essere un duro e non uno
sfigato. Da ora in poi entrerai nel nostro gioco. Traffichiamo droga e
spesso ci imbattiamo in qualche criminale, ma con te vinceremo sicuro -
AVEVO SENTITO BENE? STAVO PER DIVENTARE UN CRIMINALE? Avrei dovuto
tirarmi indietro, ma ormai nulla mi teneva ancorato alla vecchia vita.
Volevo cambiare.
- Accetto qualsiasi rischio... mi allenerò e non vi deluderò -
- Bene... vieni con noi. Dobbiamo prepararti bene, la prossima settimana ci sarà il grande evento -
Mi portarono in una palestra e iniziarono ad allenarmi. Un gancio
destro. Uno sinistro. Abbassati. Alzati. Colpisci. Evita. Un altro
gancio. Calcio. Abbassati. Evita. Colpisci. Stavo diventando una
macchina da combattimento. Sentivo le braccia andare in fiamme, ma
erano fiamme di potere.
Una settimana passò via tra allenamenti, scuola, e ammetto
qualche sofferenza. I primi giorni sentivo i muscoli cedere e non avevo
la forza di camminare, ma adesso mi sentivo meglio. Ero potente e non
avevo paura.
- Allora stasera alle 7 ci incontriamo al grande magazzino. Ho scelto
un orario presto così non ci saranno ragazzini. Se tutto va bene
per le 10 dovremmo essere a casa. Conto su di te e sui tuoi allenamenti
Justin -
- Torneremo trionfanti -
- Se è così ti prometto che potrai avere e porterti a
letto chiunque tu voglia ahah amico sei il nostro pezzo forte -
- Non vi deluderò -
Nell'ultimo periodo ero molto sicuro di me e le ragazze cadevano
ai miei piedi. Tranne una, tranne la più importante. Tranne
Evonne. La scorsa settimana era al parco insieme a Tom e ridevano come
più che amici. Ammetto di essere un pò geloso, ma non
dovevo pensare a nulla. Quella sera era il mio momento.
Indossai una T-shirt nera, un paio di jeans e delle supra. Scompigliai
i capelli per avere un'aria da duro e poi andai al grande magazzino.
Vidi tutti i ragazzi e oltre a Josh c'erano Chaz, Rayan, Stefan,
Riccardo, un ragazzo italiano e veramente forte e poi tanti altri
ragazzi che non conoscevo.
- Siamo pronti! Justin, Chaz, Rayan, Stefan ed io andremo sulla prima
ferrari, gli altri ci seguiranno chiaro? - disse Josh. Tutti annuirono.
- Justin prendi questa. Potrà servirti - mi consegnò un
pistola ed ebbi un pò di paura. Avevo sparato negli allenamenti,
ma averne una tutta mia era diverso, mi faceva sentire un criminale.
Arrivammo dopo circa 1 ora di viaggio e trovammo delle auto davanti a una casa diroccata.
- Sono loro! Ricordate: Dobbiamo consegnare la droga e prendere i soldi
chiaro? Non voglio cambi di programma - ripetè Josh.
A poco a poco tutti scesere dalle auto e io scortai Josh per consegnare
il borsone. Dall'altra parte invece dovevano consegnare una valigetta
rossa. Di certo non volevano passare inosservati.
Il cambio fu effettuato tranquillamente. Forse troppo.
All'improvvisò qualcuno urlò - Riprendete la valigettaa!
- e dei ragazzi sbucarono fuori dal nulla. Iniziai a colpirne alcuni e
ad evitare pugni. Un ragazzo fu messo K.O da un calcio tra le gambe,
bella mossa Chaz, un altro da un pugno dritto in faccia, ottimo lavoro
Rayan, io davo calci e pugni a raffica e più ne colpivo
più ne arrivavano. Ma dove si erano nascosti? Notai che qualcuno
cercava di prendere una pistola e la voleva puntare su Josh,
così cerco di prendere la mia, ma un deficente mi colpisce in
faccia e così la perdo dalle mani. - Attento Josh!- Mi avvicino
a lui e lo spingo via, ma qualcosa inizia a bruciare nel mio fianco
destro. Brucia troppo per camminare, muovermi o respirare. Porto le
mani nell'incavo del fianco e vedo che c'è sangue. La vista si
fa più sfocata e il dolore aumenta. Non mi sono mai sentito
così male. Sento delle auto andare via e dei colpi di pistola,
ma non riesco a capire molto.
- JUSTIN STAI BENE? - mi urla Chaz, ma non penso che se stessi bene inizierei a perdere sangue...
- N-n-o - riuscì a blaterare una cosa del genere e poi le parole
mi si fermarono in gola. La testa stava scoppiando e non riuscivo a
capire dove mi trovavo. Qualcuno mi solleva da terra e mi porta in
macchina. Appoggio la testa al finestrino e cerco di chiudere gli occhi
e non pensare al dolore atroce che ho al fianco.
- Fammi vedere - mi dice Rayan. Alzo la maglietta e noto che ormai
è piena di sangue, cerco di guardare anche io, ma tutto quello
che noto è sangue. Sangue sparso ovunque.
- Cazzo! - questo era Chaz e la sua finezza.
- E' tanto grave? - dice Josh mentre si concentrava sulla strada.
- Non vedo il proiettile, ma si vede un taglio. Deve averlo strisciato... -
Deglutisco rimorosamente quando Rayan sfiora la ferita.
- Scusa Justin, ma la dobbiamo curare e se non ci sbrighiamo perderai
molto sangue. Senza cure non resisterai 1 ora di viaggio.
Tranquillo..Okay? - Annuisco debolmente e ogni volta che Rayan toccava
la ferita urlavo con quel pò di voce che mi restava.
- Cazzo Justin, mi dispiace... - Sussura Rayan. Sento il sudore scendere dalla fronte e gli occhi ormai colmi di lacrime.
- E' tutta colpa mia... dovevo stare più attento! - Disse Josh.
- No-n t-i pr-e-o-c-c-u-pa-re - Dico tra un sospiro e l'altro.
- Cerca di non parlare o peggiori le cose... - ripete Chaz. Quando finiva questa tortura?
- Non sono riuscito a medicarla bene. Quando arrivi a casa provaci e
metti sopra un cerotto - dice Rayan. Dove cazzo lo trovavo il coraggo
di toccare quella ferita? Ma stiamo scherzando?
Dopo quello straziante viaggio finalmente mi portano a casa e i ragazzi
mi aiutano a salire in camera mia. Dato che io non ne ho il coraggio
Rayan ha pensato alla seconda medicazione e fortunatamente in casa non
c'era nessuno o le mie urla avrebbero spaventato tutti. Non appena se
ne vanno e Josh si scusa per no so quante volte cerco di addormentarmi,
ma il dolore è più forte della stanchezza. Sento qualcuno
aprire la porta e capisco che mamma è appena arrivata a casa.
PERFETTO!
- Juuuuustiiiiin -
Non ho la forza di parlare e così finco di dormire. Sento mia madre entrare in camera. Dov'è finita la PRIVACY?
- Juss stai dormendo? -
- Mi hai appena svegliato - finco di svegliarmi e come un idiota mi
scordo della ferita e stiro le braccia in avanti. Sento una dolorosa
fitta e soffoco un lamento. Mia madre se ne accorge e mette una sua
mano fredda sulla mia fronte.
- Ma sei caldissimo! Vado a misurare la febbre... - poco dopo rientra con il termometro.
- Io devo andare via 2 giorni per lavoro, ma se stai male non posso di certo lasciarti -
- Tranquilla me la cavo da solo. Sto benissimo, sarà solo un
pò di febbre... vai tranquilla, ma per favore porta i bambini
dalla nonna -
- Sei sicuro? Hai la febbre a 38! NO, NO, NO, NO io non me ne vado è troppo alta -
- Mamma è solo influenza... vaiii! - parlare con lei mi sfiniva ancora di più.
- Domani farò venire la nonna -
- No meglio di no. Non mi lascerebbe riposare. So badare a me stesso.
Adesso vai o farai tardi! - finalmente esce dalla stanza e ne
approfitto per riposarmi un pò.
Evonne's Pov
- Pronto? -
- Evonne, cara. So che le cose con Justin non vanno molto bene, ma ho bisogno del tuo aiuto! - sembrava molto preoccupata.
- Che succede? -
- Justn ha la febbre e io devo andare via per lavoro. Devo chiederti di
restare qua con lui... se sta male nessuno potrebbe aiutarlo. Ti
prego.. - stava per piangere.
- Tranquilla Pattie i miei sono fuori per 1 settimana. In questi giorni
mi prenderò cura di lui. Parti tranquilla, io arrivo subito. -
- Grazie tesoro -
Mi cambio velocemente e arrivo a casa di Justin. Sua mamma era davanti
alla porta con una valigia 24h e così la salutai e andai verso
la camera di Justin. Lo vidi che dormiva e aveva la fronte imperlata di
sudore, ma qualcosa non andava... PERCHE' LE COPERTE ERANO ROSSE?
PROSSIMAMENTE: - Devi farti aiutare da me! - dico esasperata.
- Non voglio!
ahhh.... - che succede? Perchè urla? Perchè prima non mi
ha fatto vedere cos'ha sotto le coperte?
- Mi fai vedere
cos'hai? -
- Evonne... la..
testa... mi... fa... male... - vedo che strizza gli occhi per la
confusione, così ne approfitto e alzo le coperte. SANGUE!
SANGUE TRA LE
LENZUOLA...
- COSA CAZZO TI
HANNO FATTO? - urlo scioccata. Inizia a respirare a fatica e a predere
i sensi.
- JUSTIN
ASCOLTAMI! ASCOLTAMI IO SONO QUI! NON LASCIARMI TI PREGO... JUSTIIIIN! -
P.S: come potete notare ho aggiunto "PROSSIMAMENTE" l'ho fatto per
incuriosirvi un pò e spero di riuscirci ahah recensite e
divertiteviii <3 Bacii
|
Ritorna all'indice
Capitolo 11 *** 11- Lascia che ti aiuti ***
11- Lascia che ti aiuti
11° Capitolo
Lascia che ti aiuti
Evonne's Pov
Perche le coperte erano rosse? Cerco
di alzarle, ma il suo braccio le blocca. Faccio forza e noto che si
sveglia di soprassalto. Perchè?
- Che ci fai qui? - dice con la voce assonnacchiata e priva di emozioni.
- Devo prendermi cura di te -
- Sto benissimo... vai via! -
- Devi farti aiutare da me! - dico esasperata.
- Non voglio! ahhh.... - che succede? Perchè urla? Perchè
prima non mi ha fatto vedere cos'ha sotto le coperte?
- Mi fai vedere cos'hai? -
- Evonne... la.. testa... mi... fa...
male... - vedo che strizza gli occhi per la confusione, così ne
approfitto e alzo le coperte. SANGUE!
SANGUE TRA LE
LENZUOLA...
- COSA CAZZO TI HANNO FATTO? - urlo
shoccata. Inizia a respirare a fatica e a predere i sensi.
- JUSTIN ASCOLTAMI! ASCOLTAMI IO SONO QUI! NON LASCIARMI TI PREGO...
JUSTIIIIN! - le lacrime mi rigano il viso e penso che sia meglio
chiamare un'ambulanza ma il suo braccio mi afferra debolmente.
- Ti... prego.. non... chiamare... -
- Cosa devo fare? Ho paura e sanguini... fammi vedere - alzo la
maglietta e noto un cerotto pieno di sangue. Lo strappo via e sento che
caccia un urlo... dovevo fare più piano.. Sotto il cerotto c'era
un profondo taglio... ma come era successo?
- Chi è stato? Deve essere medicato e io non so come fare... ho paura Juss, lascia che chiami qualcuno -
- Evonne, mi hanno... sparato... se chiami... qualcuno... succede un...
casino. - Prese una boccata d'aria e poi continuò - Prendi del
disinfettante... E togli il sangue... poi metti il cerotto e basta -
Andai di corsa verso il bagno... LO AVEVANO SPARATO? COME AVEVANO
POTUTO SPARARLO?
Mi avvicinai al lui e iniziai a togliere il sangue lontano dalla
ferita, a poco a poco mi avvicinai al taglio e iniziai a capire che
stava soffrendo molto... cercavo di fare piano, ma era un taglio
profondo e stava perdendo troppo sangue... Perchè non chiamavo
nessuno?
- Io.. Io... devo chiamare qualcuno Juss, Perdi troppo sangue -
- Metti il cerotto... tranquilla, passerà - Non ne era nemmeno
convinto. Cercava di tranquillizzarmi, ma non ci riusciva molto bene. I
suoi occhi erano rossi, pieni di lacrime e gonfi. Il suo viso era
pallido, da far invidia al bianco perla. I capelli erano sudati e
alcuni ciuffetti erano incollati alla fronte. Le labbra, quelle labbra
che di solito erano rosse comme il fuoco, adesso si stavano spegnendo.
I suoi respiri riempivano la stanza e i suoi urli mi spaventavano
troppo... misi un cerotto sul taglio e cercai di confortarlo. Mi
avvicianai alla sua fronte per lasciargli un caloroso bacio, ma di
caloroso c'era solo la sua fronte. Stava scottando... la febbre sarebbe
stata circa a 39°.
- Che succede? - mi domandò accorgendosi che mi ero spaventata.
- Sei molto caldo... vado a prendere qualcosa per la febbre... -
Scesi in cucina e trovai un termometro. Lo afferrai e poi cercai
qualcosa per la febbre... trovai anche quello e poi tornai dal MIO
Juss... Mi ricordai di prendere qualcosa di freddo e l'appoggiai sulla
sua fronte. Si lasciò scappare un brivido di freddo e un
sussurro. Quando il termometro suonò indicò che la febbre
era salita a 39,4° e questo mi fece preoccupare moltissimo. Se
fosse arrivata a 40° non avrei esitato a chiamare qualcuno.
- Grazie - Biascicò.
- Shh... riposati - chiuse gli occhi e sembrò addormentarsi
all'istante. Per tutta la notte gli controllai la febbre e mi
preoccupai di bagnare nuovamente la pezza e appoggiarla sulla sua
fronte. Si muoveva in continuazione e sapevo che era a causa della
febbre alta. Dopo un pò stava lentamente scendendo. Nelle
mattinate era quasi a 38°. La ferita perdeva ancora un pò di
sangue, ma sembrava essere in condizioni migliori. Cambiai il cerotto
circa 4 volte. Alle 11 di mattina si svegliò. Finalmente, stavo
crollando dal sonno e se non si fosse svegliato mi sarei addormentata...
- Ehi... - sussurrò debolmente.
- Ehi... Ti va di mangiare qualcosa? - chiesi porgendogli un pancake.
Rifiutò dicendo che la fame era il suo ultimo pensiero e non
avendo le forze di contraddirlo feci finta di niente e riposai il
piatto.
- Come stai? -
- A pezzi. Mi fa male il fianco e sento la testa scoppiare - gli
poggiai una mano sulla fronte ed era ancora caldo. Presi la pezza e la
bagnai.
- Mi spieghi meglio cosa è successo? -
- Non voglio intrometterti in queste cose... -
- Ascoltami Juss... Io ho sbagliato. Io non volevo dirti quelle cose.
Ero solo furiosa della tua scelta... avevi scelto un branco di popolori
che me e questo mi ha distrutta... ho detto quelle cose con la speranza
di farti riflettere, ma ho solo peggiorato le cose. Io ti amo... ti amo
ancora... e quando ieri ho pensato di perderti, quando ho visto il
sangue, la ferita, quando eri debole e parlavi a stento, mi sono
accorta di non essere mai riuscita a dimenticarti. Ho cercato di farlo
in questa settimana, ma mentivo a me stessa. Io voglio restare con te e
lo voglio anche se fai parte di QUEL gruppo... adesso voglio solo
averti accanto a me... voglio che tu sia solo MIO... - le lacrime mio
fecero abbandonare l'autostima e mi ritrovai a fissarlo nei suoi bei
occhioni lucidi. Mi avvicinò a se e mi baciò. Quei baci
che tanto mi erano mancati adesso ritornavano... e stavolta non gli
avrei più lasciati.
- Io.. scusa... Quando Brandon ti aveva fatto quella cosa non ci ho
visto più e ho pensato che fossi più al sicuro senza
me... ma anche io ci tengo a te... -
Ricambiai il bacio e mi accorsi di una cosa... PERCHE' NON MI AVEVA
DETTO "ANCHE IO TI AMO?" Aveva detto solo che teneva a me.....
PROSSIMAMENTE: - Stai Attentoo! Finirai per farti male se cammini troppo... - dissi agitata.
- E' bello
quando ti preoccupi per me... -
- Posso farti
una domanda? -
- Certo... -
- Perchè
non mi hai detto che mi ami? -
- Io... beh...
io... -
- Tu mi ami
vero? - dico con le lacrime agli occhi.
- Io... - Questo
che voleva significare? Che non mi amava?
P.S: Eccomi di nuovo qui con un altro capitolo e altre
curiosità. Spero di non avervi deluso. Per favore fatemi sapere
il vostro parere. Una piccola recensione non fa male a nessuno....
Grazie in anticipo. Nel frattempo mi scuso se non pubblico spesso, ma
internet non funziona bene e ogni tanto fa i capricci. Volevo dirvi che
sto scrivendo altre storie e se vi va di leggerle questi sono i titoli:
"Più che fratelli" e " Un amore incompreso". Bacii <3
|
Ritorna all'indice
Capitolo 12 *** Tu mi ami vero? ***
12- Tu mi ami vero?
12° Capitolo
Tu mi ami vero?
- Vorrei provare a camminare - dissi stanco di stare sdraiato. Feci
per alzarmi ma quella cazzo di ferita iniziò a bruciare e non
riuscii a trattenere un urlo.
- Che cavolo fai? Stai fermo... non è passato nemmeno un
giorno che vuoi già camminare? Ma vedi di startene lì...
- era leggermente arrabbiata. Possibile che era a causa di quello che
volevo fare?
- Okay resterò fermo... ma perchè sei così arrabbiata? -
- Boh... tu mi fai arrabbiare quando sei così testardo -
- Scusa - dissi facendo un lieve sorriso. Lei mi guarò e poi ricambiò il mio sorriso. Bene non era arrabbiata!
Passai tutto il giorno fermo. Sdraiato e privo di forze. Evonne
doveva andare a scuola e poi sarebbe tornata nel pomeriggio. Non avevo
ancora mangiato nulla. Stavo morendo di fame...
- Hai fame? - disse Evonne come se mi avesse letto nel pensiero. Era
appena arrivata e aveva appoggiato il suo zaino a terra.
- Troppa - ammisi.
- Ti va di scendere sotto con me? Puoi provare a camminare adesso. -
Sorrisi compiaciuto e feci per alzarmi, ma la testa girò troppo.
Mi fermai e chiusi gli occhi trattenendo un eventuale rigurgito.
Riuscii a mettermi seduto e affondai la testa tra le mani. Era come se
uno zoo ci stesse ballando dentro. Evonne mi guardava cuoriosa, forse
era spaventata e non curiosa. Alzai lo sguardo e cercai di fare un
sorriso, ma venne fuori uno sgorbio. Lei mi affiancò e mi
toccò la fronte.
- Non hai febbre... Ti fa male la testa? -
- Sta girando - ammisi iniziando a vedere sfocato. Che cavolo mi stava succedendo?
- Sei pallidissimo... -
- Nah... ho fame, tutto qui... -
- Vado a cucinare e ti porto qualcosa. Sdraiati e resta fermo - non
appena uscì cercai di mettermi all'impiedi. Dovevo andare in
bagno, mi veniva da vomitare. Lo raggiunsi a fatica e mi chiusi la
porta alle spalle per evitare che mi sentisse. Vomitai e la testa
girò ancora di più. La sentivo scoppiare. Mi sciacquai la
faccia e tornai in camera. Non avevo voglia di mangiare e così
mi addormentai di nuovo.
- Juss... ehi svegliati! Io devo andare a scuola -
- Mmm... - stava per un OKAY, ma non sembrò farci caso e continuò a scuotermi.
- Va bene... va bene... ci vediamo dopo - biascicai con la voce impastata dal sonno.
- Ieri non hai mangiato... ti ho lasciato 3 pancake accanto a te, mangiali -
Mi baciò sulla fronte e poi andò via. Avevo dormito
e lei non mi aveva voluto svegliare. Tornai a dormire perchè ero
troppo stanco.
Mi svegliai di colpo e mi precipitai in bagno ignorando il
tremendo solore al fianco. Vomitai per la seconda volta in 2 giorni e
mi accasciai a terra primo di forze. Riuscivo solo a respirare...
Sentii la porta chiudersi e allora mi accorsi che Evonne era appena
tornata... CAZZO! Mi alzai da terra e mi sciacquai il viso. Ero troppo
debole per raggiungere la mia stanza e così finsi di essere in
bagno e lentamente uscii dalla porta. Mi guardò spalancando gli
occhi. Che cosa avevo in faccia?
- Che c'è? - domandai confuso.
- Hai un aspetto orribile. Hai le occhiaie, i capelli arruffati e sembri uno zombie -
- Grazie, anche tu sei molto bella stamattina - cercai di sdrammatizzare.
- Non sto scherzando Juss. Sei debolissimo e a stento ti mantieni in piedi! Hai mangiato? -
- Ehm... -
- Vai a mangiare SUBITO! - quasi mi urlò nell'orecchio.
- Non ho fame Evonne - non volevo dirle che avevo vomitato. L'avrei
fatta preoccupare di più. Di sera sarebbe tornata mia mamma e
quindi bastava mentire per un'altra oretta.
- Perchè non hai fame? -
E ora che rispondevo?
- Beh perchè mi fa male il fianco e preferirei dormire... anzi
ho voglia di camminare un pò. - Andai verso la mia camera
e iniziai a fare alcuni passi più decisi e meno da idiota.
All'improvviso inciampai nel piede del letto e per poco non finii schiacchiato al suolo. Mi aggrappai a qualcosa tipo... EVONNE!
- Stai attentoo! Finirai per farti male se cammini troppo... - disse agitata. Io scoppiai a ridere...
EVONNE'S POV
- Stai attentoo! Finirai per farti male se cammini troppo... - dissi agitata. In risposta scoppiò a ridere e così lo guardai male.
- E' bello quando ti preoccupi per me... - Rispose appoggiandosi delicatamente al letto, per poi sdraiarsi.
- Posso farti una domanda? - mi sdraiai accanto a lui.
- Certo... -
- Perchè non mi hai detto che mi ami? -
- Io... beh... io... -
- Tu mi ami vero? - dico con le lacrime agli occhi.
- Io... - Questo che voleva significare? Che non mi amava?
- MI AMI OPPURE NO? - ero quasi scoppiata in lacrime.
- Certo che ti amo... è che sono solo un pò confuso...
sono successe tante cose e ho solo bisogno di riordinare le idee, ma ti
voglio tanto bene e credo proprio di amarti - concluse. Feci un respiro
di sollievo e lo abbracciai forte. Troppo forte .
- Ahii - urlò per la gomitata che gli era arrivata vicino al
taglio e mi maledii mentalmente. Lo feci appoggiare al letto e gli
alzai la maglietta.
- Scusa, scusa, scusa non volevo - il cerotto era pieno di sangue..
CAZZO gli avevo riaperto la ferita. Mi accorsi che chiuse gli occhi e
serrò la mascella per evitare di urlare e così corsi in
bagno a prendere le medicazione. Quando tornai lo trovai bianco
pallido. Tolsi il cerotto e anche il sangue. La ferita era di
nuovo aperta e abbastanza profonda. Era tutta colpa mia....
- Scusa non volevo... - avevo le lacrime agli occhi e stavolta avrei pianto davvero.
- No-n ti preoc-cupare... Ahi - urlò di nuovo perchè ero
arrivata vicino alla ferita. Gli misi un altro cerotto e notai che in
pochi minuti si era riempito di sangue...
- Cazzo è di nuovo pieno di sangue... -
Justin teneva gli occhi chiusi e non osava parlare. Stava dormendo?
- Juss? Tutto Okay? - davvero credevo che andasse tutto bene?
- Si.... - la sua voce era debolissima. Non riuscivo a sentire bene
cosa diceva. Cambiai il cerotto e poi il sangue sembrò
diminuire. Ne era uscito davvero molto.
Sentii il campanello suonare e andai ad aprire. Era la mamma di Justin.
Oh nooo! Approfittai del fatto che fosse in cucina e raggiunsi Justin
cercando di farlo sembrare più sano che mai. Tolsi ogni traccia
di sangue.
- Amore mio va tutto bene? -
- Si... mamma... -
- Non credo proprio... sei debole.. pallido... Juss sicuro di stare bene? -
- Ho solo sonno... tranquilla mamma... -
- Okay, io domani mattina devo andare a lavoro. Torno di sera e quindi per cucinarti qualcosa ci pensi tu? -
- Me ne occupo io! - Risposi in modo da non far sforzare Justin. Notai
che mi lanciò uno sguardo di ringraziamento e così
uscimmo dall stanza lasciandolo dormire.
- Sono preuccpata Evonne! E' molto debole... ha la febbre? -
- No... è passata... è solo che lo ha distrutto molto e ora ha solo bisogno di mangiare e riposare -
- Grazie... e grazie anche per essere rimasta e per occuparti di lui -
- Tranquilla - La salutai e poi tornai a casa. Non volevo disturbare e
stavo morendo dal sonno. L'unica cosa positiva è che mi aveva
detto che mi amava.... anche se era confuso...
P.S: Ecco un nuovo capitolo. Buona lettura <3 Per favore lasciate
recensioni... non voglio obbligare nessuno, ma su 12 capitoli ha
recensito una persona sola e vorrei sapere il parere delle altre 100
che lo hanno letto... Grazie a DOLCESOGNOREAL10 per aver recensito la
mia storia <3
|
Ritorna all'indice
Capitolo 13 *** Non dovevo ascoltarti ***
13- Non dovevo ascoltarti
13° Capitolo
Non dovevo ascoltarti
La mattina dopo decisi di passare da
Juss prima di andare a scuola. Suonai alla porta, ma nessuno venne ad
aprire, così presi le chiavi che mi aveva dato Pattie ed entrai
in casa. Andai in cucina e presi del latte e dei cereali e li portai a
Justin.
- Buon giorno! - dissi scuotendolo
leggermente. Quando si girò e mi guardò notai che era
pallido come il marmo. Cercò di farmi un sorriso, ma sembrava
anche fin troppo debole per muovere le labbra.
- G-giorno... - disse a fatica. Mi
assIcurai che non avesse la febbre e poi lo feci mangiare. Restai fin
quando non finii di bere tutto e poi lo salutai. Posai la tazza in
cucina ed uscii di casa per andare a scuola. Mi aspettava un'altra
noiosa giornata di scuola.
Justin's Pov
Non appena finii di mangiare uno
stimolo di vomito si impossessò di ogni particella del mio
corpo. Aspettai che Evonne se ne andasse e poi andai in bagno a
rimettere tutto. Non potevo mangiare nulla che subito dopo lo vomitavo.
Odiavo il mio corpo, odiavo me stesso. Mi odiavo e basta. E poi quella
ferita non smetteva di far fuoriuscire sangue. A breve sarei morte
dissanguato... A fatica raggiunsi il mio letto e mi sdraiai facendo
attenzione al fianco. Non appena chiusi gli occhi mi addormentai in men
che non si dica.
- Ehi Juss! Ho preparato il pranzo.
Sono quasi le 3... hai dormito per tutto il tempo? - era la voce di
Evonne che mi svegliava. Non avevo fame e soprattutto non avevo vogia
di vomitare un'altra volta. Come facevo a rifiutare?
- Ehi... no grazie, ma non ho fame adesso. In caso mangio più tardi -
- Juss stai scherzando? Stai mangiando
pochissimo e sei molto debole. Scommetto che non riesci a tenerti in
piedi - disse sicura.
- E invece ce la faccio! - feci per
alzarmi e non appena appoggiai i piedi a terra e portai il mio peso in
avanti non potei evitare di cadere. Evonne non fece in tempo a
prendermi e la caduta comportò una serie di problemi. La ferita
si era riaperta, avevo sbattuto violentemente il polso, e mi faceva un
male cane, e mi faceva male anche una parte di viso. CHE DEFICIENTE!
ERA OVVIO CHE SAREI CADUTO!
- Te lo avevo detto. Vieni qui... - mi afferra per il polso che mi faceva male e cerco di trattenere un urlo, ma non ci riesco.
- Ahi.. Evonne mi fa male il polso che stai tenendo! -
- Puoi muoverlo così? - dice spostandolo a destra.
- Ahia ahia ahia no,no ferma mi fa malissimo... -
- E così? - lo sposta a sinistra.
- Porca.... Evonne mi male in qualsiasi verso... -
- Scusa... credo che sia slogato... Juss io sono del parere che dobbiamo andare in ospedale! -
- Non se ne parla nemmeno! In bagno ci sono delle fasce, per favore prendile così lego il polso -
- Non puoi curarti da solo. Ti fai del male! -
- Dai Evonne non voglio discutere... aiutami ad alzarmi. Ahii! -
- Che c'è? -
- Il fianco. Fa un male canee! -
- Cazzo hai la maglietta fatta di sangue. Appoggiati qui, io arrivo. -
Mi appoggiai allo schienale del letto e
portai la testa all'indietro. Perchè tutto a me? Che vita
infernale... Lasciai che le lacrime si impossessassero del mio viso
fregandomene del mondo.
Evonne's Pov
Andai in bagno e presi dei cerotti
puliti e delle galze. Entrai silenziosamente in camera, intravidi che
Justin stava piangendo e così lo lasciai da solo per altri 5
minuti in modo che potesse sfogarsi senza preoccuparsi di me. Prima di
entrare bussai e lo ritrovai nella stessa posizione di prima. Schiena
appoggiata allo schienale del letto. Le gambe leggermente sollevate.
Una mano al fianco e l'altra immobile. Sicuramente il polso era
slogato, ma non mi scoltava affatto.
- Ehi, se alzi la maglietta disinfetto la ferita -
Spostò i suoi occhi su di me e
mi accorsi che erano ancora lucidi e rossi. Alzò la maglietta
senza dire una parole e ogni tanto faceva qualche smorfia di dolore.
Appoggiai un cerotto pulito e mi accorsi che si stava già
colorando di rosso. Sicuramente era debole a causa del sangue che aveva
perso, ma ogni volta non voleva ascoltarmi.
Restammo un pò in solenzio e poi suonarono alla porta. Erano dei ragazzi... La squadra di Josh...
- Cosa vi serve? -
- Vorremmo vedere Justin. Io sono Rayan. Lui è Chaz, lui Stefan e lui Josh. Beh possiamo entrare? -
- Sentite Justin è molto
debole... io vi faccio entrare, ma non fatelo agitare... - Annuirono in
coro e poi li portai da Juss. Non era in camera. Mi girai e lo vidi
uscire dal bagno. Portava una mano sulla fronte mentre l'altra ricadeva
perpendicolare al suo corpo, era il polso slogato.
Rayan andò verso di lui e gli
diede una pacca sulle spalle, Chaz era sul punto di afferrargli il
polso slogato... - Fermo Ch... -
- Ahii... - era l'urlo di Justin. Non feci in tempo ad avvisare Chaz che gli aveva già afferrato la mano sbagliata.
- Cos'ha alla mano? -
- Ha il polso slogato... - ammisi cercando di aiutarlo a sdraiarsi sul letto.
- Amico hai una pessima cera.. - aggunse Stefan.
Justin sorrise debolmente. Stefan aveva proprio ragione.
- Come va quella cosa? - disse Josh. Io
avevo capito che si trattava della ferita al fianco, ma Justin non
c'era ancora arrivato.
- La ferita al fianco Juss - aggiunsi. Sentii lo sguardo degli altri posarsi prima su di me e poi su Justin.
- Glielo hai detto? - domandò Josh, sembrava infuriato.
- No... sa solo che è una ferita... - rispose Juss.
- Justin sai che non deve sapere nulla vero? -
- Si lo so... -
- JUSTIN SICURO VERO? -
- Si, sono... - si bloccò ed
iniziò a tossire. Tossì troppo forte per i miei gusti. Mi
avviciani a lui e notai che gli usciva un pò di sangue dalla
bocca.
- Ma che cazzo succede? - si intromise Chaz.
- Juss stai bene? - domandai
preoccupata. Cercò di fare di no con la testa e cercò di
alzarsi, ma all'improvviso cadde all'indietro, sbattendo le spalle nel
letto.
- Cazzo Josh chiama un'ambulanza! -
- Non possono vedere la ferita, ricordi Chaz? -
- ASCOLTATEMI BENE. NON HA VOLUTO CHE
CHIAMASSI L'AMBULANZA E DA 4 GIORNI STA UNA MERDA TOTALE. NON M'IMPORTA
UN CAZZO DI COME SI E' PROCURATO QUELLA FERITA. LUI ADESSO VA IN
OSPEDALE PRIMA CHE MUOIA TRA LE NOSTRE MANI CHIARO? - Dissi arrabbiata.
Tutti annuirono e si spartirono i compiti. Io ero accanto a Juss e
cercavo di svegliarlo. Josh chiamava un'ambulanza e Chaz e Rayan
facevano chiamate strane. Stefan era seduto in un angolo e sembrava
notevolmente teso.
- E' tutta colpa mia... - affermò Josh. Perchè era colpa sua?
- No Josh, lui ti ha solo protetto... -
- JUSTIN E' FERITO PER AVER PROTETTO TE? - dissi arrabbiata.
- Sai troppe cose ragazzina... - rispose di scatto. Avanzava verso di me e incominciai ad avere paura. E se mi avesse ucciso?
- Vuoi sapere cosa facciamo alle persone che sanno troppo? -
AIUTOOOOOOO
__________________________________________________________________________________________________________________________________
SPAZIO AUTRICE E RINGRAZIAMENTI.
VORREI RINGRAZIARE MOLTO TUTTE LE PERSONE CHE HANNO RECENSITO E ALLE
100 PERSONE CHE HANNO LETTO *-* SONO FELICISSIMAAAA AHAHAH GRAZIE MILLE
A:
- DOLCESOGNOREAL10 <3
- WYKKIE <3
GRAZIE ANCHE A CHI HA MESSO TRA I PREFERITI, SEGUITI O RICORDATI.
LASCIATE DELLE RECENSIONI PER FAVORE. A PRESTOOO <3
|
Ritorna all'indice
Capitolo 14 *** Non lasciarmi... ***
14- Non lasciarmi...
14° Capitolo
Non lasciarmi...
- Vuoi sapere cosa facciamo alle persone che sanno troppo? -
AIUTOOOOOOO
-
Non facciamo niente Josh. Non facciamo niente! Ricomponiti. Ti ricordo
che c'è Justin che sta male... - Stefan mi salva in pieno. Non
so cosa sarebbe potuto succedere.
- Apri bocca con qualcuno e ti troverai in una lapide chiaro? - mi dice
josh. Io annuisco e vado verso Juss che sembra ancora privo di sensi.
- Juss svegliati ti prego! Non lasciarmi Juss. Resisti... ti prego
resisti ancora un pò - dissi con la voce tremante per la paura.
- Ecco l'ambulanza. Vai ad aprire Evonne -
Scendo di corsa le scale e vado subito ad aprire. Entrano con una
barella e salgono nella sua stanza. Poi lo portano in ambulanza e io
entro con lui, mentre i ragazzi ci seguono con la macchina. Avevo
paura per lui.
- E' grave? - dico al dottore.
- Non lo so per certo, ma è molto debole, ha perso molto sangue a caua di questa ferita... come è successo? -
- Non lo so. Qualche giorno fa è tornato a casa in questo stato
e rifiutava di andare in ospedale. Poi è caduto e si è
slogato il polso, ma non si è fatto curare e poco fa ha tossito
del sangue e così ho chiamato l'ambulanza. -
- Tranquilla, faremo di tutto per aiutarlo va bene? -
Annuii insicura. Arrivammo in poco tempo e lo portarono subito in terapia intensiva. I ragazzi arrivarono subito dopo.
- Dovremmo chiamare sua madre - disse Chaz.
- Ci penso io - Andai fuori e avvisai Pattie. Era molto terrorizzata e
mi avrebbe raggiunto in poco tempo. Nel frattempo rientrai e mi sedetti
in quella scomodissima sedia e aspettai notizie.
Uscii un dottore alquanto giovane e andai verso di lui per chiedergli delle novità.
- Allora? -
- E' messo male. Il polso è slogato, ma non è questa la
brutta notizia. Ha mangiato pochissimo e tutto quello che ha mangiato
lo ha vomitato. Lo abbiamo trovato privo di sensi e ha perso troppo
sangue. Dobbiamo fare subito una trafusione o rischia troppo... -
- Ma ce la farà vero? -
- Si, non è in fin di vita... -
- Bene... quando potrete fargli questa trasfusione? -
- Fra un'ora arriva il sangue uguale al suo. -
- Posso entrare? -
- Non credo che servirà molto perchè è ancora privo di sensi -
- Okay - Il dottore entrò in stanza e così aspettai le altre novità.
- E' la seconda volta che vengo in ospedale perchè lui sta male! - dice Pattie entrando di corsa.
- Tranquilla Pattie. Siediti che ti spiego tutto -
Passai circa 15 minuti a raccontare ogni minimo dettaglio e lei
sembrava sempre più confusa. Ovviamente non le dissi che era
entrato in una band e che era stato sparato.
- La madre del signorino Bieber è qui? - chiese un dottore.
- Si, sono io - andammo verso di lui.
- La trasfusione è avvenuta correttamente. Però deve
restare due giorni in ospedale per accettarci che vada tutto bene. In
questi due giorni non può ricevere visite, quindi vi
cosniglierei di tornare a casa -
- E' fuori pericolo? -
- Si -
Salutammo il dottore e poi lasciai che Pattie mi desse un passaggio per tornare a casa.
2 giorni dopo
Ero pronta per andare a trovare Justin. Sua madre era fuori per
lavoro e così mi toccava andarci da sola. Aspettai un infermiere
prima di poter andare in camera da lui.
Appena entrai stava dormendo. Non volevo svegliarlo e così mi
sedetti in silenzio e aspettai che si svegliasse da solo. Il suo viso
era meno pallido rispetto alle altre volte. Le labbra riprendevano il
solito colore rosso. Il polso era fasciato e della ferita non sapevo
ancora nulla.
- Ei... pensavo non venissi a trovarmi - disse ancora con la voce debole.
- Non mi hanno lasciato vederti per 2 giorni, ma ora sono qui. Come ti senti? -
- Bene. La ferita al fianco fa ancora male, ma il resto è tutto apposto -
- Perchè non mi hai detto che non mangiavi e vomitavi? -
- Per non farti preoccupare -
- Mi hai fatto preoccupare di più perdendo i sensi. I ragazzi non sono venuti a trovarti per non disturbarti -
- Mi dispiace avervi fatto preoccupare -
- Acqua passata. Sai quanto ti rimettono? -
- Si, oggi pomeriggio posso tornare a casa -
- Che bello! E quando tornerai a scuola? Hai fatto molte assenze -
- Tonerò domani. In fondo adesso posso camminare un pò meglio -
- L'importante è che ti senti bene -
- Si, sto bene... -
- Riguardo a noi... beh noi stiamo insieme adesso? -
- Io penso di si... tu che ne pensi? -
- Penso di si - mi alzai verso di lui e delicatamente gli lasciai un bacio sulle labbra -
- Mi mancava baciarti - sussurrò.
- Anche a me - ammisi.
- Signor Bieber siamo qui per un controllo. Dopo di che può tornare a casa - disse uno dei medici.
Io uscii e aspettai che la visita finisse.
- Mi raccomando stia attento ai punti e cerchi di mangiare. -
- Grazie ancora dottore. -
Ce ne andammo e all'uscita trovammo i ragazzi.
- Non ti potevamo lasciare tornare a casa a piedi - disse Chaz ridendo.
- Dai salite! - continuò Josh.
Pensandoci bene non erano cattivi ragazzi. Solo Josh mi faceva più paura per quello che era successo la scorsa volta.
- Grazie ragazzi - rispose Justin. Salimmo in macchina e ci fu uno
straziante silenzio. Ci fermammo tutti a casa di Juss per aiutarlo e
tenergli compagnia.
- Vado a prendere una coperta - dissi salendo le scale. Sentii dei
passi venirmi dietro e così mi girai di botto. Era di fronte
alla stanza di Juss e sperai che non uscisse fuori.
- Se racconti a Justin quello che ti ho detto finirà male chiaro? -
- Cosa le hai detto? - disse Justin uscendo dalla sua stanza.
BENE! DI MALE IN PEGGIO....
__________________________________________________________________________________________________________________________________
SPAZIO AUTRICE E RINGRAZIAMENTI.
VORREI RINGRAZIARE TUTTI COLORO CHE HANNO RECENSITO.
UN RINGRAZIAMENTO SPECIALE VA A DUE PERSONE PER AVER LASCIATO DELLE SPLENDIDE RECENSIONI.
GRAZIE A:
- COLA_COCA <3
- WYKKIE <3
GRAZIE MILLE PER LE BELLE PAROLE. SO CHE IN QUESTO CAPITOLO NON SUCCEDE NULLA DI CHE, MA SPERO LO STESSO CHE VI SIA PIACIUTO.
VORREI ANCHE RINGRAZIARE
- ANNALISINA. HA LASCIATO UNA BREVE RECENSIONE MA L'IMPORTANTE E' CHE L'ABBIA LASCIATA QUINDI GRAZIE <3
VORREI ANCHE RINGRAZIARE TUTTI I LETTORI SILENZIOSI. SONO PIU' DI 130 E IO SONO AL SETTIMO CIELO
GRAZIE MILLE A TUTTI VOI. SPERO CHE QUESTA STORIA CONTNUI A PIACERVI E SPERO CHE RECENSIRETE IN MOLTI. GRAZIE <3
|
Ritorna all'indice
Capitolo 15 *** Ti piace mentirmi eh? ***
15- Ti piace mentirmi eh?
15° Capitolo
Ti piace mentirmi eh?
- Allora? Mi vuoi dire che ti ha detto? - dico soffocando un lamento a cuausa dei punti.
- Non ha detto niente di male! Vuole solo che stia attenta a te... -
non era molta sicura di quello che diceva, ma non so il perchè
volevo crederle.
- Non mi stai mentendo vero? -
- No, certo che no. Vero Josh? -
- Verissimo! In fondo è la tua ragazza ed è ovvio che si debba preoccupare di te -
- Va bene... io vado a letto, voi se volete restare potete - ammiccai
un sorriso e poi rotornai in camera. Dopo un pò entrò
anche Evonne
- Amore.. - dissi un pò stanco.
- Ehi... -
- Sono andati via? -
- No, sono ancora sotto, ti stanno facendo da guardia del corpo ahah -
- ahah Bene -
- Hai sonno? -
- Un pò -
- Beh allora ti lascio dormire, almeno che tu non voglia compagnia -
- Credo di volere proprio un pò di compagnia - La vidi sdraiarsi
accanto a me e consì inizia a baciarle il collo. All'improvviso
si misi a cavalcioni su di me e mi provocò un dolore terribile
alla ferita. Si accorse che ero strano e scese subito da me.
- Scusaa... dimenticavo questa feritaa -
- Non fa niente. Credo che per stasera dovremmo solo dormire -
- Lo credo anche io - mi lasciò un bacio sulla guancia e poi mi addormentai con le sue carezze.
Stavo correndo, correvo veloce e
vedevo che la ferita perdeva sangue. Faceva molto male, ma dovevo
correre. Dovevo salvare Evonne. Josh mi aveva mentito, l'aveva
minacciata e l'aveva rapita e io adesso dovevo andare a salvarla. Mi
sentivo inseguito e spesso schivavo colpi di pistola. Non sapevo
nemmeno dove stavo andando, sapevo solo che dovevo frequentare vie
strette per seminarli, all'improvviso qualcuno mi bloccò per le
spalle e iniziò a dirmi che Evonne era morta. L'avevano uccisa,
era stato Josh. Da destra arrivarono pugni e da sinistra calci. Saltai
in aria quando sentii lo sparo della pistola e un poiettile affondare
nel mio petto.
Cazzo che incubo di merda!
Mi svegliai di soprassalto causando una fitta al fianco. Passai la mano
in tutto il letto alla ricerca di Evonne, ma non c'era. E se non fosse
stato un sogno?
Uscii dalla stanza e mi tranquillizzai sentendo la sua risata. C'erano anche i ragazzi. Ma che ora erono?
- Amore sei ancora sveglio? Hai dormito solo per un'oretta! - mi chiese Evonne notando che ero al bordo della scala.
- Emh si... avevo sete -
- Ti avevo messo l'acqua vicino -
- La volevo fredda -
- Ma era fredda! C'era ancora il ghiaccio -
- Volevo prenderla da qui -
- Ma... -
- E che cazzo Evonne, ti stava cercando e non ti ha trovata! Mi sembri
stonata a volte ahah - si intromise Chaz, tutti i ragazzi risero e vidi
che dopo un pò rise anche lei. Mi feci trascinare dalla sua
risata per poi andare seriamente a bere. Quell'incubo mi aveva prosciugato...
- Hai delle occhiaie bruttissime... sicuro di stare bene? - chiese
Evonne abbracciandomi da dietro e facendo attenzione alla ferita.
- Si, avevo sete, tutto qui -
- E' vero che mi stavi cercando? -
- Si... Perchè non eri con me? -
- Beh... ecco io... sono scesa a fare compagnia ai ragazzi, mi sembrava brutto lasciarli soli -
- Capito... Sei strana, sicura che sia tutto apposto? -
- Certo, cosa dovrebbe andare storto? - fece una risata isterica e mi
lasciò da solo in cucina. NO, NON ANDAVA TUTTO BENE.
Salii le scale e andai in bagno. Era l'una di notte e quegli scansa fatiche erano ancora imbalsamati sul mio divano...
- Josh ti ho detto che non dico niente a nessuno okay? Adesso mi lasci
la mano? - questa voce la conoscevo... era Evonne. Ma che stava
succedendo? Mi fermai a origliare.
- Quello che abbiamo fatto nello stanzino non era abbastanza chiaro? Tu
sei una bella ragazza ed è stato bello fare l'amore con te -
COSA? AMORE? LUI E LA MIA EVONNE? Sentii il pavimento sgretolarsi da
sotto i miei piedi.
- Non era amore. Amore è quello che c'è tra me e Justin.
Con te è stato solo sesso... è successo solo in un'ora -
- Ma sei stata tu a lasciare che continuassi, quindi c'era anche un
pò d'amore. Non ti facevo così puttanella... - il cuore
mi si fermò in gola... LEI E JOSH? LEI MI HA TRADITO CON JOSH?
Nell'ora in cui io dormivo?
- E' stato un momento di debolezza. Justin non deve sapere niente chiaro? -
- Beh potremmo tenerglielo nascosto e farlo tutte le volte che vorremo in sua assenza -
- Non so se ci saranno altre volte. Non voglio fare del male a Justin. Non se lo merita -
- Vieni qui, dammi un bacio - Sentii le lacrime scendermi sul viso,
così mi feci forza e spalancai la porta. Li trovai appiccicati
al muro, intendi a baciarsi in modo passionale e mi venne uno stimolo
di vomito. Andai verso Josh e lo spinsi via da lei.
- FANCULO! - urlai mentre gli scagliai un pugno dritto in faccia. Cazzo che male alla ferita!
- Ma cosa fai Juss? -
- Cosa faccio io? Cosa fai tu! Mi hai tradito con un mio amico! Te lo
sei scopato e mi hai pure mentito, lo hai fatto mentre io dormivo! Ti
piace mentirmi eh? Lo avresti fatto altre volte no? Mi fai schifo
Evonne! SCHIFO! -
- Justin ma che cazzo hai fatto? - disse Chaz venendo verso di me.
- CHE HANNO FATTO LORO! -
- Cosa intendi? -
- Hanno scopato! Mi hanno mentito e lei mi ha tradito! - urlai sfinito e privo di forze.
- J-juss... la tua maglietta è... - Evonne non riuscì a completare la frase.
- R-rossa... - completò Chaz. Abbassai lo sguardo verso il basso
e vidi la maglietta fatta di sangue. La sollevai e mi accorsi che
alcuni punti erano saltati e il sangue fuorisciva a fiocchi... Ecco
perchè faceva così dannatamente male!
- Dovremmo andare in ospedale Juss... -
- Io con te non vado da NESSUNA parte! Puoi anche rispiarmiarti di
venire qui, ora e per SEMPRE! - gi urlai in faccia per poi scendere in
cucina. Chaz mi obbligò a seguirlo in ospedale e dopo avermi
fatto aggiustare i punti me ne tornai a casa e fui felice di trovarla
vuota. Non c'era ancora nessuno, mamma era fuori per lavoro ed Evonne,
beh lei era andata via.
Non riuscivo a credere che mi avesse tradito... con Josh...
__________________________________________________________________________________________________________________________________
SPAZIO AUTRICE E RECENSIONI.
EFFETTO SCENAA! <3 NON POTEVO FARE ANDARE TUTTO ROSA E FIORI NO? AHAH SPERO VI PIACCIA.
RINGRAZIO COLORO CHE HANNO RECENSITO:
- WYKKIE <3
- COLA_COCA <3
- DOLCESOGNOREAL10 <3
GRAZIE MILLE. GRAZIE ANCHE A CHI LEGGE SILENZIOSAMENTE COME I 190 LETTORI
<3 VI AMOOOO! GRAZIE ANCHE A CHI METTE TRA PREFERITI E SEGUITI.
INSOMMA GRAZIE A TUTTI AHAH VI LASCIO IN PACE <3 SPERO DI RICEVERE
VOSTRE RECENIONI E SPERO CHE VI PIACCIA QUESTO CAPITOLO. FATEMI SAPERE,
BACII <3
|
Ritorna all'indice
Capitolo 16 *** Devi voltare pagina ***
16- Devi voltare pagina
16° Capitolo
Devi voltare pagina
Justin's Pov
Non chiusi occhio per tutta la notta. Non riuscivo a non pensare alle
labbra di Josh su quelle di Evonne. Non potevo credere che lei mi
avesse tradito senza pensarci due volte.
"Ma sei stata tu a lasciare che continuassi, quindi c'era anche un pò d'amore" queste parole mi ronzavano sempre in testa.
" Justin
non deve sapere niente chiaro? " lo avrebbe nascosto per sempre?
Perchè mi aveva mentito? Cosa avevo fatto per meritarmelo?
<< Our love runs deep like a
chevy, if yuo fall i'll fall with you baby, cause that's the way we
like to do it, that's the way we like >> La sveglia mi
fece sobbalzare con le note della canzone di Demi Lovato " Made in the
U.S.A "... era stata Evonne a metterla e forse era arrivato il momento
di cambiarla. Se la sveglia era suonata, voleva significare che...
CAZZO LA SCUOLA! Ero seriamente rimasto sveglio per tutta la
notte... quella ragazza mi avrebbe ucciso.
Feci una doccia e non appena mi guardai allo specchio mi spaventai...
ma che cazzo? Avevo davvero questa faccia? Occhiaie nere e profonde
come il buio, viso pallido come quello di un morto e capelli arruffati
come se avessi attraversato una tempesta. Okay ai capelli c'era una
soluzione, ma al resto no! Bene... avrei indossato degli occhiali da
sole per tutto il giorno!
- Veloce Juss! - la voce di Chaz mi fece sobbalzare e aumentare il
ritmo. Scesi velocemente le scale (con velocemente intendo il ritmo
necessario a farmi arrivare subito senza farmi male alla ferita) e lo
raggiunsi in cucina. Si era offerto di dormire sul divano perchè
ero solo e si preoccupava che facessi pazzie.
- Ma che cavolo di faccia hai stamattina? - disse con gli occhi sgranati.
- Cazzo gli occhiali! - salii nella mia stanza e afferrai le ray-ban
nere per poi scendere nuovamente le scale. Tutto quel movimento mi
aveva fatto venire il mal di stomaco. Avevo un sonno incredibile.
- Allora? Come mai questa faccia? -
- Emh... non ho chiuso occhio a causa della ferita! - Bella scusa.
- La ferita al fianco o la ferita al cuore? - SPLASH! Colpito e affondato...
- Entrambe credo.... -
- Secondo me dovresti iniziare a fartene una ragione -
- Su cosa? Sull'inspiegabile motivo per il quale mi ha tradito? O sul fatto che sono letteralmente senza una ragazza? -
- Lasciamo stare... andiamo a scuola, veloce o arriviamo tardi -
- Sei bravo a deviare i discorsi! -
- Lo so, la mia ex mi odiava per questo -
- Ora capisco perchè ti ha lasciato -
- Spiritoso! Sappi che sono stato io a lasciarla -
- Si. dicono tutti così - Chaz era fidanzato con una ragazza
bellissima. Lei un giorno lo lasciò dicendogli che era troppo
stressante e troppo protettivo e dato che a lui questa cosa ha sempre
dato fastidio dice di essere stato lui a lasciarla. Mi raccontò
questa storia qualche giorno dopo che entrai nel gruppo. Ognuno mi
confidò il loro segreto. Josh era un tipo abbastanza dolce e
premuroso quando voleva, ma il più delle volte era aggressivo.
Lo aveva ereditato da suo padre che picchiava sempre la madre.
Avrà tratto una sorta di odio da tutto quello. Rayan non ha
segreti strani... si è unito a quella banda solo per aiutare la
famiglia economicamente. Da una parte ammiravo il fatto che rischia
ogni giorno per salvare la proprio famiglia dallo sfratto. Stefan
è nel gruppo solo per divertimento, nessun segreto particolare.
Il resto dei ragazzi erano senza problemi, tranne il fatto che erano in
una banda criminale. Io gli confidai del motivo per cui ero una vittima
del bullo e della mia " relazione " precedente con Evonne. Mi
guardarono come per dire " mi dispiace, amico ", in fondo c'ero
abituato... E adesso la storia si stava ripetendo. Lei mi aveva
tradito, e non voleva dirmi nulla, ovvio.
- Che fai? Vuoi restare in macchina per tutto il giorno? -
- Stavo per addormentarmi... - dissi con una voce strana e stanca. Non
riuscivo proprio a nascondere la stanchezza. Chaz sapeva tutto di me,
era un sorta di migliore amico.
- Sicuro di voler andare a scuola? So che siamo arrivati, ma potrei portarti indietro! Non ti reggi nemmeno in piedi -
- Nah. ce la faccio. Andiamo prima che mi addormenti seriamente - Scesi
dalla macchina e quel pò di freschetto si abbatteva sul mio viso
stanco e afflitto.
La vidi. Lei era lì. Lei rideva con i miei amici. Lei rideva con
Josh. Lei stava lo stesso con Josh, nonostante tutto quello che fosse
successo. Come poteva farmi una cosa del genere?
- Ei ragazzi - Chaz iniziò a salutare tutti e appena
arrivò da Evonne si fermò e poi mi guardò. Feci
finta di nulla e salutai Rayan, poi Stefan, altri due ragazzi e saltai
Josh.
- Hai intenzione di non rivolgermi più la parola? - disse Josh
afferrandomi per il braccio. Mi girai a guardarlo in faccia, staccai
bruscamente il suo braccio dal mio e poi riportai le mani in tasca.
Diedi una pacca a Chaz e poi me ne andai ingorando lo sguardo di
Evonne. Pensava davvero che l'avessi salutata?
- Juss fermati! Dobbiamo parlare! - Mi afferrò per il cappuccio della felpa e fui costretto ad arretrare.
- Che cazzo ti passa per la testa? Non solo mi tradisci, ma mi vuoi pure morto soffocato? - sbottai furioso.
- Voglio solo parlare... -
Solo parlare? Voleva solo parlare? Certo...
Evonne's Pov
- Mi lasci parlare per favore? - mi sentivo tremendamente in colpa per
averlo tradito, ma provavo una certa attrazione per Josh. Quel ragazzo
mi aveva attirato in quella stanza e mi aveva baciato e da lì
non riuscii a fermarmi. Era come una droga per me. Justin mi piaceva,
ma con Josh era diverso. Perchè?
- Non voglio parlare di nulla - sbottò furioso. Perchè
aveva gli occhiali se non c'era nemmeno sole? Volevo fissare i suoi
bellissimi occhi per l'ultima volta. Almeno per l'ultima volta. Dovevo
essere sicura che guardandolo negli occhi i miei sentimenti non
cambiassero. Gli girai il volto verso di me e gli tolsi gli occhiali.
Lui sgranò gli occhi sorpreso. Aveva le occhiaie profonde e gli
occhi un pò lucidi. Non potevo essere io la causa di tutto
quello...
- Che cazzo fai? - si rimise gli occhiali e poi continuò furioso
- Non m'importa un cazzo se stai con Josh! Fanculo a voi e al vostro
fidanzamento! Mi hai deluso e tradito per la seconda volta. Pensavo che
qualsiasi problema ci avesse potuto separare, ma mai una cosa del
genere. Mi dicevi che mi amavi e poi scopavi con il mio migliore amico?
Mi fai schifo Evonne. E per curiosità non toccarmi più.
Non avvicinarti più a me e non guardarmi negli occhi,
perchè mi fa venire il vomito guardare le tue pupille e credere
che quei fottuti sentimenti non erano rivolti verso di me. Fanculo
Evonne! - Se ne andò via e mi lasciò lì. Senza
aprire bocca. Aveva ragione. Non dovevo tradirlo, ma le cose con lui
erano cambiate. Josh mi aveva ricambiato molto amore in poco tempo. Una
cosa era sicura.... Non amavo più Justin.
Justin's Pov
- Attenta a dove metti i piedi! - dissi a una ragazza che mi era appena venuta sopra.
- Scusa... non stavo guardando! -
- L'ho visto... - me ne andai senza nemmeno scusarmi. In fondo era
anche colpa mia, ero distratto. Come poteva chiedermi di parlare? Come
poteva guardarmi negli occhi e non sentirsi in colpa? Tornai indietro
per rimediare alla cazzata che avevo fatto.
- Senti mi dispiace per come mi sono voltato prima... sono leggermente furioso. Ci tenevo solo a dirti questo -
- Tranquillo. Piacere Alexandra -
- Justin -
- T-tu sei J-justin? Justin Bieber? -
- Si perchè? -
- Sono Alexandra... Alexandra Bollow. La figlia di un'amica di tua
mamma. Non ti ha detto che venivo qui per studiare? Eravamo amici
all'elementari -
- Aspetta... Tu sei la ragazzina magra con le treccine rosse? - in
effetti ci assomigliava a quella bambina che un tempo era capricciosa.
- Si ahah -
- Wow sei cresciuta! - aveva un corpo mozzafiato adesso!
- Grazie - disse arrossendo leggermente. Era così dolce quando
quelle guance si facevano rosee e contrastavano il verde dei suoi occhi
e il rosso dei capelli.
- Beh ci vediamo in giro, adesso ho Mate e sono in ritardo! E' stato un piacere Juss -
- Anche per me, ciao - Me ne andai a lezione. Avevo Geografia e questo
significava noia pura. Mi sedetti vicino a Chaz e presi un quaderno
tanto per dare l'illusione che stessi leggendo. In realtà mi
stavo per addormentare...
- Bieber! Bieber ma che fa dorme? - mi sentii chiamare e poi fui svegliato da una gomitata al fianco destro.
- Cazzo Rayan la feritaa! - trattenni un lamento e poi rivolsi uno sguardo alla professoressa di fronte a me. Cazzo...
- Stava dormendo signorino BIEBER? -
- Emh no... ero concentrato sugli appunti e non mi ero accorto che si stesse riferendo a me... -
- Per prima cosa dovrebbe togliere gli occhiali da sole! Siamo in una
classe e non al parco con le paperelle chiaro? - Tolsi gli occhiali e
sentii alcuni sguardi su di me. Sarà stato a causa del mio viso
da morto. Strofinai gli occhi e poi tornai a parlare con Rayan.
- Mi hai sfondato il fianco cazzo! -
- Scusa. Ma in qualche modo dovevo svegliarti. Hai una faccia orrenda! -
- Lo so... -
- Brutta nottata eh? -
- Direi di si -
- SIGNOR BIEBER NON SOLO NON SEGUE, MA ANCHE PARLA? -
- Scusi prof... -
- Meglio per te se non si ripete -
- Certo - adesso dovevo pure ascoltare una vecchia che mi dava ordini?
Ma per pietà... avevo già tanto di quei problemi in
testa, che lei era l'ultimo dei miei pensieri.
Finalmente l'ora era passata e così mi alzai e mi diressi
all'aula di biologia. Un'altra oretta di sonno poteva benissimo starci,
se non avessi di fronte a me Josh. Avrei voluto tirargli un cazzotto.
Loro erano del quinto, ma non mi piaceva l'idea di fare alcuni corsi
insieme. La parte peggiore era la terza ora... c'era Evonne nella mia
stessa classe.
Entrai in classe e posai il libro di Matematica sul banco. Dopo di me
entrò pure Evonne, ma prima non evitò di lasciare un
"caloroso" bacio sulle labbra a Josh. Mi voltai schifato.
- Geloso Bieber? - mi urlò Josh. Ma mi prendeva per il culo? Gli lanciai un'occhiata di odio e poi mi sedetti.
- So cosa pensi di me... sappi solo che non era programmato che mi
innamorassi di Josh. E' successo all'improvviso...- interruppi
Evonne e continuai io - E' successo mentre io DORMIVO! E' successo
mentre io stavo facendo un incubo! E' successo mentre pensavo di averti
persa e mi ero alzato per essere sicuro che mi restassi sempre accanto.
Mi sono alzato per vederti baciare un mio amico e per sprofondare...
Non c'è niente da chiarire. Tu fai la tua strada e io la mia
chiaro? -
- Perchè hai le occhiaie? Non hai dormito bene? -
- Tu hai dormito benissimo invece vero? I sensi di colpa non ti hanno torturato? Beh stranamente hanno torturato me... -
- Mi dispiace per quello che ho fatto. Sono stata una stronza imperdonabile. -
- Si lo sei stata. - Mi alzai e presi il mio libro e il mio zaino.
- Dove vai? -
- Non ci riesco a stare qui con te capito? Non riesco a guardarti negli
occhi okay? Mi sento una merda anche se qui la merda dovresti essere
tu. Fammi passare Evonne... -
- Non puoi rovinarti la vita. Io mi sono innamorata, devi farlo anche tu! -
- Ma ti senti quando parli? Fino a ieri stavamo insieme. CAZZO EVONNE! Non ti caspisco proprio! -
Uscii dall'aula senza degnarle un saluto.
- Attentooo... - Andai a sbattare contro qualcuno.
- Ehi, scusa, non mi ero accorto che eri qui - dissi ammiccando un sorriso. Mi ero appena scontrato con Alexandra.
- Diciamo che mi hai ricambiato lo scontro ahah Ho parlato con mia
mamma e mi ha detto che oggi pranziamo da te... Tu a che ora esci? -
E ora che le dicevo? Che volevo andarmene via?
- Io beh... ecco io.. stavo andando via... -
- Ah... capisco... Posso venire con te? Insomma ho biologia, ma la prof non c'è e quindi posso anche andarmene -
- Certo, mi farebbe piacere -
- Perfetto. Allora aspettami davanti a scuola che arrivo. -
- Okay - Mi girai e vidi Chaz con un sorriso da ebete sul volto.
- Perchè questa faccia? -
- Hai fatto concquiste eh? -
- E' una vecchia amica... senti io e lei stiamo andando via... mi copri tu con la prof? -
- Certo... Emh Justin? -
- Si? -
- Devi voltare pagina! -
- Ci proverò oggi stesso -
Volevo davvero provarci con Alex? Beh era un buon inizio...
__________________________________________________________________________________________________________________________________
SPAZIO AUTRICE E RINGRAZIAMENTI
HO AGGIORNATO PRESTISSIMO OGGI *-* BEH VOLEVO NUOVAMENTE RINGRAZIARE
COLORO CHE HANNO RECENSITO E CHE CONTINUANO A RECENSIRE E CIOE':
-WYKKIE <3
- COLA_COCA <3
- DOLCESOGNOREAL10 <3
GRAZIE DAVVERO DI CUORE <3 SPERO CHE CONTINUERETE A LEGGERE E RECENSIRE <3 GRAZIE ANCHE PER I 180 LETTORI *-* BEH ADESSO VI LASCIO E SMETTO DI STRESSARE AHAH GRAZIE A TUTTIIIII. BACI E A PRESTOOO <3
|
Ritorna all'indice
Capitolo 17 *** Non devo innamorarmi di nuovo ***
17_ Non devo innamorarmi di nuovo
17° Capitolo
Non devo innamorarmi di nuovo!
- Come mai volevi andare via da scuola? - mi chiese Alex. Era così bella... cazzo no. Non dovevo innamorarmi di nuovo.
- C'è una ragazza che tenta di farmi essere geloso e così mi ha dato sui nervi e sono andato via.. -
- Solo per gelosia? Nah... non ti credo.. -
- Diciamo che è la mia ex e che mi ha tradito -
-Oh mi dispiace.. -
- Anche a me... - odiavo raccontarlo a qualcuno e poi perchè proprio lei?
- Cambiamo discorso che è meglio... come vanno le cose ultimamente? -
- Beh credo che la domanda non sia cambiata di molto - ridacchiai.
- In effetti hai ragione hahah bene allora cambiamo domanda: cosa c'è per pranzo oggi? -
-Ottima domanda... non saprei! Sarà una sorpresa... sai che le nostre mamma cucinano di tutto quindi... -
- Si è vero! Sono imprevedibili. Beh non verranno a sapere che siamo andati via prima vero? -
- Lo sapranno a momenti. La scuola è molto esigente su questo. -
- E tua madre che dirà? -
- Inventerò qualcosa al momento -
- Sei innamoarato Juss? - mi strozzai con la saliva.
- Emh.. no.. perchè questa domanda? -
- Perchè io credo di essermi innamorata -
- Ah si? -
- Si... -
- Lo conosco? -
- Fin troppo bene - si girò verso di me e mi bloccò
per i fianchi. Sentii una fitta alla ferita e sperai mentalmente che si
staccassse. Avvicinò le sue labbra sulle mie e fu un sollievo
quando mi cinse il collo. Approfondii il bacio e devo dire che era
molto brava. Quel bacio era stato bellissimo.
- Credo di aver capito di chi sei innamorata - sussurrai sulle sue labbra.
- Ti dispiace? -
- Per niente! Ti trovo molto carina -
- Sono perfetta per farti dimenticare un vecchio amore no? -
- Perfettissima - la baciai nuovamente e dopo che ci staccammo andammo
al parco e parlammo per un pò del più e del meno.
Quando capimmo che si stava facendo tardi tornammo a casa.
- Perchè hai saltato la scuola? Sei pazzo? Sai che ti dico? Sei
in punizione per 2 settimane! Non esci, non incontri i tuoi amichetti e
andrai solo a scuola! Subito dopo torni a casa e vai in camera tua! -
mia mamma non lasciò nemmeno che entrassi dalla porta che
già sapeva cosa fare e soprattutto cosa dire! Dovevo inventare
una buona scusa...
- Non mi sentivo bene... che dovevo fare? -
- Per la ferita? -
- Emh si... - odiavo mentirle, ma da una parte la ferita mi dava fastidio quindi era quasi vero.
- Beh non m'importa! Dovevi avvisare... -
- Mamma non puoi mettermi in punizione per 2 settimane! - sbottai innervosito.
- L'ho appena fatto! In questa casa ci vuole un pò di educazione! -
- Sono di sopraa! - salii velocemente le scale e chiusi violentemente
la porta della stanza. Mi affacciai al balcone per schiarire un
pò le idee. Aveva esagerato a parlarmi in quel modo.
- Juss sono Alex... posso entrare? -
- Non è il momento Alex... finirei per prendermela con te! -
Sentii una porta aprirsi e chiudersi. Poi una fermata.. Perchè aveva chiuso la porta a chiave?
- Come mai hai chiuso? -
- Conosco un rimedio per farti passare la rabbia - si avvicinò a
me e posò le sue labbra sulle mie. Approfondii il bacio e
così la feci sdraiare delicatamente sul letto. Girò le
posizioni velocemente e non potei soffocare un lamento.
- Tutto bene? - domandò spaventata.
- Emh.. si.. benissimo -
- Se non vuoi poss... - la bloccai dandole un bacio. Volevo continuare... mi piaceva così tanto?
- Mi sollevò delicatamente la maglietta e poi mi ricordai della
ferita. L'abbassai velocemente prima che se ne potesse accorgere.
- E adesso che c'è? -
- Mi fa male la testa.. vado a prendere un bicchiere d'acqua.. scusa...
- scesi dal letto e andai verso la cucina. Non riuscivo a credere di
averla lasciata su quel letto. Questa cazzo di ferita mi torturava...
- Senti Justin io... -
- Lascia stare mamma! Non m'interessa - la bloccai prima che potesse dire " mi dispiace"
Il mal di testa mi era seriamente venuto. Tornai in camera e mi
sorprese non vedere Alex. Mi sdraiai sul letto e chiusi gli occhi.
- Perchè prima sei andato via? - notai che Alex era appena entrata.
- Te l'ho detto... non mi sentivo molto bene.. -
- Adesso va meglio? -
- No.. -
- Mal di testa? -
- Esatto - se continuava a fare domande mi aiumentavaa...
- Non è per qualcosa che ho fatto io vero? Ti sembra troppo
presto? Beh io ho sofferto troppo per amore quindi se non ti piaccio me
ne vado okay? -
- Ehi ehi ehi... va tutto bene tranquilla! Ho seriamente mal di testa
perchè oggi sono successe troppe cose e non ho voluto andare
avanti perchè non mi sento bene, ma tu sei perfetta chiaro? -
fece un sorriso, mi baciò sulle labbra e poi si diresse verso la
porta. Le avevo detto davvero che era perfetta? Non mi stavo
innamorando vero? Allora perchè mi agitavo quando mi stava
vicino e perchè mi sentivo strano quando mi baciava?
- Il pranzo è pronto! Vieni? -
- Emh, no non ho fame... vai tu, grazie -
- Okay -
Andai a mettermi una tuta e poi mi sdraiai nuovamente sul letto e mi addormentai.
- Perchè non hai mangiato nulla? - sobbalzai dallo spavanto. Ma che cazz..?
- Perchè urli mamma? - dissi con la voce impastata dal sonno.
- Scusa non pensavo che dormissi... perchè non sei sceso per pranzo? -
- Mi fa male la testa e non ho fame! Puoi uscire adesso? Sono in punizione e non può entrare nessuno nella mia stanza -
- Non fare l'arrabbiato.. -
- Mamma ho sonno... puoi uscire? - Mi coprii con le coperte e aspettai che uscisse.
Mi tolse violentemente le lenzuola e io non potei non spalancare gli occhi. Ma cosa era successo alla mia dolce mamma?
- Perchè fai così è? E' colpa tuoi nuovi
amichetti? Prima sei lo sfigato della scuola e poi tutto a un tratto
diventi il più popolare? - mi aveva dato dello sfigato?
- Grazie per lo " sfigato " mamma! Esci da questa stanza per favore.. - mi girai dall'altra parte e ignorai il suo sguardo.
- Scusa non volevo dire quello -
- Lo hai detto! Sai invece che ti dico io? Se ti piace tanto questa
stanza restaci! Lo SFIGATO sta andando in giardino! - urlai e poi me ne
andai sbattendo la porta della stanza. Era impressione mia o tutti mi
si stavano rivoltando contro?
Mi squillò il cellulare e così lessi il messaggio
Da Chaz:
Ehi amico che fai adesso? Stiamo organizzando un'uscita.
A Chaz:
Ci credi se ti dico che mia madre mi ha messo in punizione?
Da Chaz:
Wow hahah buona fortuna amico!
A Chaz:
Un rimedio per il nervoso?
Da Chaz:
Quando sono nervoso amo fumare... provaci!
A Chaz:
Grazie.
Magari era proprio vero che il fumo facesse calmare i nervi...
Mi ricordai che Chaz si era dimenticato un pacchetto di sigarette nella
mia stanza la scorsa volta e così avrei potuto usarle... Salii
in camera e vidi mia madre che frugava tra le mie cose.
- Ma che cavolo stai facendo? - domandai furioso.
- Queste sono tue? Tu fumi? E' così? Per questo sei quello che sei? -
- Non è mio quel pacchetto di sigarette. Sono di un mio amico. Le ha scordate qui -
- Non ti credo! -
- Mi spieghi che ti succede eh? Sei così misteriosa, arrabbiata e sempre furiosa per ogni cosa che faccio... mi odi? -
- Non ti odio Justin, ma penso che stai prendendo una brutta strada... -
- Mamma adesso che hai frugato per tutta la mia stanza puoi uscire fuori? Non riesco a credere che non ti fidi di me.. -
- Dammi il telefono.. - disse sicura di sè.
- Cosa? Io non ti do il mio telefono.. -
- JUSTIN DAMMI QUEL TELEFONO! -
- NO - alzai il tono della mia voce superando il suo.
- Dammi quel telefono Justin! -
- Non ti dò il mio telefono! -
Mi arrivò uno schiaffo.
- Mi hai dato uno schiaffo? - domandai incredulo.
- Se non mi dai quel telefono te ne do un altro -
Feci resistenza e mi lanciò un altro schiaffo.
- TU. CON. ME. HAI. CHIUSO. - sbottai furioso per poi uscire dalla mia
stanza. Scesi in giardino.. avrei preferito andarmene direttamente, ma
non volevo peggiorare le cose.
- Ehi tutto okay? Ti ho sentito urlare con tua madre... - era Alex.
- Si tutto bene - mentii
- Come mai hai la guancia arrossata? -
- Non lo so.. -
- E' stata tua mamma? -
- SENTI ALEX SONO ESTREMAMENTE INCAZZATO NON TI CI METTERE ANCHE TU E
LE TUE DOMANDE DEL CAZZO OKAY? - Urlai e notai che sobbalzò
dallo spavento. Sentii un bruciore alla guancia e capii che anche lei
mi aveva dato uno schiaffo.
- Ma voi amate dare schiaffi? - me ne andai lasciandola col punto
interrogativo. Incredibile. Non c'era un posto tranquillo? Tornai in
camera e mi cambiai per poi uscire.
- Dove vai? SEI IN PUNIZIONE -
- Non m'importa - urlai a mia madre per poi uscire sbattendo la porta. Ma cosa avevo fatto di male per meritarmi questo?
A Chaz:
Dove siete?
Da Chaz:
Magazzino.
A Chaz:
Sto arrivando. Fammi trovare qualcosa per far calmare il nervoso.
Da Chaz:
Ti faccio provare una bellissima pillola. Ti farà vedere le stelle.
A Chaz:
Ottimo.
Mi sarei drogato? Con piacere...
__________________________________________________________________________________________________________________________________
SPAZIO AUTRICE E RECENSIONI.
RINGRAZIO TUTTI COLORO CHE HANNO RECENSITO E COLORO CHE SI SONO AGGIUNTI:
- COLA_COCA <3
- WYKKIE <3
- KIDRAUHL19 <3
- DOLCESOGNOREAL10
GRAZIE MILLE PER AVER RECENSITO. SO CHE QUESTO CAPITOLO NON E' GRANCHE' MA HO AVUTO POCHISSIMO TEMPO.
SPERO CHE LE RECENSIONI AUMENTINO E RINGRAZIO ANCHE I 220 LETTORI. MILLE GRAZIE, FATEMI SAPERE COSA NE PENSATE. A PRESTOO <3
|
Ritorna all'indice
Capitolo 18 *** Cosa hai fumato? ***
18- Cosa hai fumato
18° Capitolo
Cosa hai fumato?
Da Chaz:
Amico ma quando arrivi? Ti aspettiamo da minuti ormai...
A Chaz:
Non riesco ancora a volare.. scusa se sto venendo a piedi perchè non ho potuto prendere le ali...
Da Chaz:
Poco sarcasmo Bieber... ahahah sei un mito!
A Chaz:
Prima mi offendi e poi mi fai complimenti? Sei pazzo...
Da Chaz:
Dai, evita di guardare il cell o finisci col culo per terra e cerca di muovere il passo :)
A Chaz:
Sto svoltando l'angolo... ti sto gurdando. Dovresti vedermi anche tu adesso!
Da Chaz:
Ti vedo e ti sto parlando...
A Chaz:
Allora perchè cazzo mi mandi messaggi se siamo a due centimetri di distanza?
Ero proprio attaccato a lui e avevo anche salutato tutti, ma continuava a mandarmi messaggi... era pazzo?
Da Chaz:
Vuoi che tutti sappiano che ti ho procurato una pillola?
A Chaz:
Non deve saperlo nessuno...
Da Chaz:
Bene... ci vediamo nel retro da 5 minuti... inventati una scusa buona!!
Che scusa potevo inventarmi stavolta? Chaz si era allontanato dicendo che doveva andare in bagno... e io?
- Ehi Rayan... quando avete intenzione di fare un'altra consegna? - cercai di sconcentrarli un pò.
- Tu non dovresti essere nemmeno qui Bieber! Nonostante la tua
ferita sei venuto fino a qui a piedi... quindi ritieniti in licenza per
un pò! -
- Pft... perfetto... allora vi scoccia se vado a farmi un giro?
Sinceramente non mi piace ascoltare cose di cui non posso farne parte -
Bella scusa!
- Forse è megio! Così almeno non senti di cosa parliamo e non ti viene in mente di seguirci.. -
Sbuffai e poi mi incamminai. Cercai di fare il disperato senza meta, ma in realtà la mia meta la sapevo benissimo.
- Ehi Chaz! Sei qui? - urlai.
- Dietro di te! Che scusa hai usato? -
Mi voltai e vidi che stava fumando una canna. Era teso eh?
- Volevo farmi un giro... tranquillo, non hanno capito nulla -
- Se mi vedono che ti do questa pillola mi uccidono -
- Perchè? -
- Perchè un ragazzo è quasi morto -
- Oh grazie mille Chaz... Io volevo scaricare la tenzione e non morire del tutto! -
- Ahahah tranquillo amico, se la lasci sciogliere sotto la lingua e
non la mordi vedrai che non succede nulla. E poi se non esageri non
muori! -
- Fantastico! Posso prenderla adesso? -
- Tieni. Ce ne sono 5... vedi di non prenderne più di 1 al giorno chiaro? -
- Si, signore... dammi qua - afferai la bustina di plastica e tirai
fuori un piccolo cerchietto bianco. Sembrava così innocente.
- ASPETTA! Non prenderlo ora... perndilo stasera che andiamo in un pub così ti sballi un pò okay? -
- E adesso che faccio? -
- Tieni fuma questa... rilassa abbastanza! -
Presi la canna in mano e restai per qualche secondo in apnea. Non ho mai fumato in vita mia...
- Emh... Chaz.. come.. - okay mi vergognavo troppo a chiedere come si fumasse, ma purtroppo se non volevo uccidermi dovevo.
- Tranquillo amico. Allora prendila così, mettila in bocca, aspira e se vuoi inghiotti il fumo e poi buttalo fuori -
Presi la canna in mano, l'avvicini alla bocca e aspirai. All'impatto
non sentivo niente, ma non appena inghiottì il fumo, e mi
soffocai per un pò di volte, sentii una cosa bruciare per tutta
la gola e per tutto il naso. Era una sensazione orrenda, ma dovevo
ammettere che era riuscita a calmarmi in un solo tiro.
- Gli altri me la lasceranno fumare? - chiesi speranzono.
- Si, questa la fumono in molti qui -
- Perfetto, allora andiamo - continuavo a tirare fumo e sentivo la
testa scoppiare, ma non era importante. Mi sentivo vuoto e leggero. Per
quale motivo avevo fumato? Bho... lo avevo scordato!
- Ehi Juss... da quanto tempo fumi canne? - Rayan interruppe il mio circolo disperato del ritorno ai ricordi.
- Da ora.. -
- Benvenuto nel club amico! - Stefan mi diede una pacca sulle spalle
e io sorrisi. Okay, ero seriamente parte del club adesso. Che figata...
per la prima volta non mi sentivo totalmente escluso.
- Io ti consiglio di prendere il vizio delle sigarette, ma non delle
canne. Dopo qualche tiro ti senti proprio una merda e non riesci a
nascondere le occhiaie e il mal di testa. Quindi dopo questa vedi di
non fumarne più chiaro? - sbottò Josh che era appena
arrivato.
- Va bene... ma ora che dovrei fare dato che non posso venire con voi? -
- Ti riaccompagno a casa... non puoi tornarci a piedi! -
- Okay... vi aspetto in macchina - lanciai la canna a terra e la
spensi col piedi, poi cercai di respirare puro ossigeno e mi diressi in
macchina. Appoggiai la testa al finestrino... mi sentivo una merda. Mi
scoppiavano le tempie e avevo il presentimento che fossero scoppiate da
un secondo all'altro. Avevo conati di vomito e spesso la testa girava
così forte che sarei stato in grado di perdere i sensi. Il naso
era ancora pieno di fumo e la stessa cosa valeva per la gola. Sentivo
come un macigno tra le corde vocali che mi bloccava il respiro e
mi faceva uscire una voce roca. Spesse volte tossivo e mi sentivo come
un vecchio decrepito!
- Ehi amico tutto apposto? - mi domandò Chaz. Annuii col capo
e presi il cellulare per controllare i messaggi. Infatti non mi
sbagliavo.
Da Alex:
Senti Juss, mi dispiace davvero
tanto per lo schiaffo... è colpa mia! Tu eri nervoso e non avrei
dovuto farti mille domande. Ma è un difetto di noi donne essere
curiose... ti prego non farmi preoccupare e torna a casa <3 Tua
madre è in crisi isterica e a breve chiamerà polizia e
ospedali...
A Alex:
Non me ne frega niente di mia madre. Scusami tu per il mio comportamento. Prima o poi tornerò.
Bene ero stavo abbastanza chiaro. Come poteva mia madre darmi 2
schiaffi per una cavolata? Se era nervosa perchè doveva
prendersela con me?
Da mamma:
Justin, piccolo mio ti prego torna a casa. Sono preoccupata a morte...
A lei non avrei risposto. Lei era preoccupata a morte, ma io ero
arrabbiato a morte. Non avevo voglia di discutere anche per
messaggi.
In pochi minuti mi lasciarono a casa mia. Li salutai con un
"Batti-pugno" ciascuno e poi scesi dalla macchina. Il mio aspetto non
doveva essere dei migliori. Stavo di merda...
Aprii la porta e sentii che tutti mi stavano guardando... cazzo.
- DOVE SEI STATO? MI SONO PREOCCUPATA A MORTE E NON MI RISPONDEVI AI
MESSAGGI! ERI IN PUNIZIONE E ORA LO SARAI DI PIU'... - L'urlo di mia
madre aumentò notevolmente il mio mal di testa.
- Non urlare okay? Ho già mal di testa... -
- COSA CAZZO HAI FUMATO JUSTIN? TI SEI FATTO UNA CANNA? HAI LE
OCCHIAIE E LE IRIDI ROSSE E LUCIDE. CHE CAZZO TI SUCCEDE? IO NON T
RICONOSCO PIU'! -
- SMETTILA DI URLARE! - massaggiai le tempie e cercai di calmare il
mal di testa. Stranamente non conclusi nulla. Continuai dicendo - A me
non succede nulla mamma! Cosa succede a te piuttosto? Non mi hai mai
messo in punizione e non mi hai mai offeso e soprattutto non mi hai mai
dato uno schiaffo! - non feci in tempo a parlare che me ne
arrivò uno dritto sul labbro, creandomi un dolore
insopportabile. Portai le dite all'angolo della bocca e notai del
sangue. Sgranai gli occhi... come aveva potuto farlo?
- Perchè eh? Perchè lo hai fatto per ben 3 volte oggi?
- sputacchiai anche un pò di sangue. Mi voltai appena per notare
che Alex e sua madre erano totalmente sconvolte. Ma non quanto me.
- Perchè devi capire che in questa casa ci sono delle regole
e le devi rispettare. Se voglio il tuo telefono tu me lo dai. Se sei in
punzione tu ci rimani! -
- E questo da quanto tempo? -
- Da quanto hai smesso di essere il dolce Justin... -
Ero davvero diventato così insopportabile? Ero io la causa
del suo nervosismo? Troppe domande e troppo mal di testa. Non aprii
bocca e mi diressi su per le scale.
- Non puoi voltarmi le spalle e ignorarmi! Sto parlando con te!
Guardami in faccia! - mi strattonò violentemente e sussultai per
la ferita. Chiusi gli occhi per evitare che lacrime di dolore
scendessero giù per le guance. Mi lasciai cadere debolmente a
terra, tenedomi la ferita e appoggiando la testa al muro.
- S-scusa... - sussurrò mia madre venendomi accanto.
- N-on toccarla... f-fa male.. - biascicai tra un sospiro di dolore e un'altro.
- I-io... sono nervosa per il lavoro Juss e me la sto prendendo con te... sto sbagliando... -
- S-si lo stai facendo! - Mi alzai delicatamente e salii le scale.
- Devi mangiare qualcosa! - urlò per farsi sentire.
- N-non ho fame... - chiusi violentemente la porta alle mie spalle e
mi sdraiai sul letto. Chiusi gli occhi e portai una mano alla fronte.
Capii che era un pò calda. Non mi interessava se avessi avuto la
febbre oppure no. Di sera sarei andato al pub con i miei amici.
- Ehi Juss... sei arrabbiato con me? Sono qui per pulirti il taglio al labbro -
- Vieni Alex.. no non sono arrabbiato con te -
Annuì e poi restò in silenzio e mi pulì il labbro. Quel disinfettante bruciava troppo.
- Ahi - sussultai quano appoggiò il cotone proprio sopra la ferita.
- Scusa... ma di che ferita stavi parlando? -
- Emh.. niente.. mi sono graffiato perchè ero caduto -
- Dov'è? -
- Ti dispieace se per ora non ne parliamo? - fece di no con la testa
e per me fu un sollievo. Non DOVEVA sapere che ero finito in quel giro
e che mi avevano quasi sparato.
- Hai davvero fumato? -
- Prometti di non dirlo a nessuno? - chiesi un attimo prima di dirle la verità.
- Lo prometto!-
- Beh ho fumato una canna e mi sento uno schifo... però da stasera inizierò con le sigarette normali -
- Perchè? -
- Calmano un pò il nervoso -
- Capito -
- Tu fumi? -
- No.. Bleah.. una volta ho provato e avevo il gusto del fumo ogni
santissimo giorno per circa 5 giorni. Era una sensazione orribile. E
poi tossivo come una vecchia ahaha -
- Alla fine, quando ti abitui, non è poi così male -
- Bho... Adesso ti lascio riposare un pò. Ci vediamo più tardi -
- Restate qui stasera? -
- Veramente tua madre mi ha pregato di dormire qui per qualche
giorno... Dato che abito lontano dalla scuola voleva che ci arrivassi
in tempo e quindi mi ha detto di dormire qui... ti dispiace? -
- No - Venne verso di me e mi baciò. Sussultai per il
contatto delle sue labbra bagnate contro la mia ferita e così si
allontanò dalle labbra e mi lasciò un candido bacio sulla
guancia, per poi uscire tranquillamente.
A Chaz:
A che ora è la festa stasera?
Da Chaz:
Preparati che fra meno di 2 ore passiamo a prenderti... ma tu non eri in punizione?
A Chaz:
Quale punizione? ahaha C'è sempre la finestra di casa mia
Da Chaz:
Amico ti metterai nei guai...
A Chaz:
Più di quanto lo sia? Impossibile
Da Chaz:
Va bene... a dopo
Sarei potuto scappare dalla finestra senza nessun problema.
__________________________________________________________________________________________________________________________________
SPAZIO AUTRICE E RINGRAZIAMENTI
VORREI, COME SEMPRE, RINGRAZIARE TUTTI COLORO CHE HANNO MESSO TRA I SEGUITI
- CARMEN_BELIBER <3
- COLA_COCA <3
- JBDESY <3
- MARI_JB_1012
- MARTYSWAGGY <3
- NATASHA1799 <3
PREFERITI
- ELISABETTAPICCIN <3
- MARIBIEBER95 <3
- WYKKIE <3
RICORDATI
- IOLOL <3
E CHI HA RECENSITO:
- DOLCESOGNOREAL10 <3
- WYKKIE <3
- ANNESTYLES <3
- COLA_COCA <3
- KIDRAHUL19 <3
VORREI RINGRAZIARE ANCHE I 290 LETTORI <3
POI VOLEVO AVVISARVI CHE NEL PROSSIMO CAPITOLO ACCADRANNO UN BEL PO' DI COSE QUINDI NON SMETTETE
DI SEGUIRE LA STORIA. <3 FATEMI SAPERE IL VOSTRO PARERE E CERCHERO' DI AGGORNARE IL PRIMA POSSIBILE.
HO CERCATO DI SCRIVERLO ABBASTANZA LUNGO QUESTO CAPITO, PIU' DI COSì NON SO SE POSSO AHAHAH
FATEMI SAPERE... BACIII <3
|
Ritorna all'indice
Capitolo 19 *** Sono cambiato? ***
19° Capitolo
19° Capitolo
Sono cambiato?
(Vi consiglio di leggerla ascoltando Heart Attac di Demi Lovato, dà un'energia e una forza incredibile) <3
AVVISO: E' PRESENTE UNA SCENA A REATING ARANCIONE, MA ESSENDO
TIMIDA HO CERCATO SIA DI NON ESSERE VOLGARE SIA DI ESSERE VOLGARE AHAH,
SPERO VI PIACCIA)
Sarei potuto uscire dalla finestra facilmente no? Che grande
idiota... non potevo muovere nemmeno un passo senza che i punti mi
tirassero e mi dessero fastidio e io credevo di scavalcare una
finestra? Bah....
- Merda.. - sussultai non appena misi un piedi fuori. Ero con un piede
nelle fossa (in modo di dire), ero tra la vita e la morte... volevo
proprio uscire da lì e andare a divertrmi? Mia mamma mi
considerava diverso, poco dolce... ero davvero cambiato... ma ero uno
sfigato proprio perchè ascoltavo la mamma, era arrivato il
momento di fare come volevo... nessuno mi avrebbe detto come essere,
cosa essere e per chi esserlo. Io ero Justin Bieber, il ragazzo sfigato
che ha capito come farsi strada da solo tra la popolarità. Una
volta mi picchiavano e mi maltrattavano, adesso venivo trattato con
rispetto, come potevo lasciare che tutto questo sparisse e nel mio
cuore ritornasse la paura dello sfigatello? Mi ero costruito una
corazza, anche se nel modo sbagliato, ma me l'ero costruita con tutti i
mattoni che mi lanciavano addosso e nessuno avrebbe dovuto buttarli di
nuovo.
- Cazzo... - sbottai non appena fui fuori dalla finestra. La parte
più difficile l'avevo realizzata, adesso mi toccava scendere
tutti i gradini e poi scavalcare il cancelletto per arrivare in
macchina da Chaz. I miei amici mi guardavano e ridevano... certo per
loro era facile.
- Su! Muoviti.. - fu Chaz a parlare. Lo fulminai con lo sguardo e
"scavalcai" il cancelletto. Più che scavalcarlo stavo per
ammazzarmi cadendo di faccia, ma non era facile scavalcarlo con una
ferita al fianco.
- Eccomi... voi la fate tanto facile, ma vorrei vedervi al posto mio! -
ribattei sarcastico. Volevano la guerra? E che guerra sia!
- Lo sappiamo bene amico, ma ci hai messo più tempo tu a
scendere che tutti noi a prepararci e venire qui - ridacchiò
Josh.
- Questo è il tuo modo per ringraziarmi dall'averti salvato la
vita? - dissi alzando un sopracciglio per dare l'aria da "vittorioso".
- E va bene, va bene... hai vinto tu... è una guerra persa! -
Riprese Josh. Tutti noi scoppiammo a ridere dato che si era arreso
senza neanche combattere. Sapeva che avevo ragione.
- Dove volete andare? - disse Rayan, nonchè colui che stava guidando.
- Vai in quel locale che hanno aperto da poco, la sorveglianza è bassissima - concluse Chaz.
- Va bene -
Non ricordo di preciso il tempo che era passato, ma ero felice di essere arrivato.
- Wow.. guarda quella lì amico - Josh mi indicò una
ragazza da urlo. Peccato sembrasse troppo puttana e non potevo darle
niente. Questa cazzo di ferita mi stava rovinando il divertimento. La
ragazza dai tacchi vertiginosi e rossi e un vestito da sembrare un
completo intimo si avvicinò a noi e adocchiò subito Chaz,
dato che io non avevo intenzione di tradire Alex, non ero stronzo e non
volevo fare soffrire la mia ragazza. Se fossi stato single allora la
cosa era diversa, mi sarei divertito un pò. Ma quella sera
volevo solo dimenticare, bere e provare quella pasticca. Era nella mia
tasca e aspettava solo un cosa: essere inghiottita.
Non appena entrammo nel locale mi chiusi in bagno e pensai se fosse
stata la cosa giusta. Mi dissi un "al diavolo" e afferrai la pasticca
tra le dita, poi la inghiottii senza perdere tempo e all'improvviso
sentivo solo un sapore di menta in bocca, poi si trasformò in un
sapore un pò più acido e alla fine si perse tra il gusto
stesso della mia bocca. La vista, che sembrava normale, iniziò a
saltellare e quando arrivai in sala, dove la confusione, il fumo e la
droga erano l'attrazione principale iniziai a vederci doppio. Ma era
una sensazione bellissima. Mi sentivo leggero, libero, privo di dolore,
avevo quasi dimenticato tutto. Per dimenticare del tutto iniziai a
bere. All'inizio una birra, poi della Vodka, poi altri bicchierini
misti e altri alcolici che non pensavo esistessero. Il più
potente si chiamava "Angelo Blu" e mi faceva vedere davvero le stesse.
Ora capivo il significato del nome... quell'alcolico ti portava dritto
in paradiso. Lontano da tutti.
Prima di perdermi tra la folla e darmi al completo divertimento avvisai
Josh, il più sano di mente e l'unico che non beveva fino a
perdere i sensi, di fermarmi in caso esagerassi troppo e di non farmi
fare troppe pazzie. Volevo divertirmi senza creare problemi a me stesso
e a coloro che mi stavano intorno.
Mi buttai in pista, conscio del fatto che non potevo muovermi
chissà come a causa della ferita, ma lentamente qualche passo
riuscivo a farlo.
Alla canzone di una cantante di nome Demi Lovato, era Neon Lights da
quello che si poteva capire a causa degli urli, molte ragazze si
buttarono in pista e iniziarono a strusciarsi con chiunque.
All'inizio la canzone era lenta e da lì una ragazza venne verso
di me e iniziò a girarmi attorno. Alle note -Please still my
heart cause it's freaking out, freaking out, right now - iniziò
a muovere il suo bacino verso il mio. Evitavo di farle toccare la
ferita e tentavo di non rovinarmi la serata pensandoci. Appena
arrivò la parte -You're all I see in all these places, You're
all I see in all these faces - la maggior parte di chi ballava muoveva
e batteva le mani in aria. Quella ragazza, che dalle luci potevo notare
che aveva gli occhi e i capelli scuri, si avvicinò
definitivamente a me, annullando le distanze e facendo incollare il suo
sedere con il mio bacino. Fremetti per il piacere, e non per il dolore.
Era una bellissima sensazione.
- Baby when they look up at the sky - cantarono a coro e gridavano le
parole della canzone che a me erano sconosciute, ma mi piaceva. Il
ritmo aumentò e con esso anche i nostri movimenti. Le sue mani
sul mio corpo... le miei sui suoi fianchi che le davano il giusto ritmo
della canzone. Si girò in modo che il suo viso arrivasse di
fronte al mio, anche se un pò più basso a causa della
differenza di altezze. Mi guardò negli occhi un attimo prima di
fiondarsi sul mio collo e baciarlo, morderlo... leccarlo... era troppo
bello per toglierla e farla smettere. Se Josh mi fermava io non ci
avrei di certo pensato. Ma Josh non c'era. Non lo vedevo da nessuna
parte e l'unica cosa che volevo era divertirmi... era quello che
richiedeva il mio corpo... ubriaco.. fatto.. ma inebriante all'idea di
andare a letto con quella ragazza... eppure era così
familiare... ma si, sarà stato sicuramente lo stato in cui ero a
causarmi problemi di vista e allucinazioni. A volte vedevo anche delle
pecorelle correre per la pista...
- Baby when they look up at the sky - stavolta anche io biascicai
qualche parole per poi abbandonarmi a una sfernata lotta di lingue..
Esatto, ci stavamo proprio baciando a centro di pista, tra chi ballava
e chi si struscaiva con qualcuno... ma non mi interessava... le sue
labbra sapevano di Vodka alla fragola e questo le rendeva più
invitanti e sensuali...
Tra un passo e un altro, non so come, ma finimmo nelle stanze del pub... indivinate per fare cosa?
Mi tolse la maglietta... avevo paura che reagisse male di fronte alla
ferita, coperta fortunatamente da un cerotto, ma sembrava non farci
caso. Le tolsi il suo vestitino e nel buio della stanza potei
intravedere un intimo di pizzo bianco... molto provocante. Non so come
arrivammo entrambi sdraitai sul letto, nudi... pensavo di sentire
dolore a causa della ferita, ma quella notte sembrava essere in coma e
così ne approfittai. Feci scivolare la ragazza sotto di me e
lasciai che mi baciasse mentre giocavo un pò con la sua
intimità. Lei gemeva, godeva e io non potevo non esserne felice.
La mia mente era vuota... Dopo averla stuzzicata un pò, stufo di
aspettare, entrai in lei e continuai ad entrare fin quando non venimmo
entrambi... Tranquilli che il preservativo l'avevo messo! Ero
incosciente, ma in qualche modo sapevo cosa facevo e i rischi a cui
andavo in contro.
- Cazzo è stato bellissimo! - soffiai tra un gemito e un altro.
- Maginifico.. - La ragazza, ancora dal nome sconosciuto, si
avvicinò di nuovo a me e iniziò a provocarmi...
indovinate com'è finita? Mi ha fatto un pompino... semplice, ma
vero e fottutamente magnifico... Ci sapeva fare. La sua lingua sapeva
giocare bene e anche il movimento verticale della sua mano era
fantastico. Prese un pennarello, da non so dove, e scrisse qualcosa
sotto l'ombelico... vicino all'inguine. Non riuscivo a leggere
niente... sarà stata una parola, massimo tre.
Non appena finimmo e ci vestimmo restammo per un attimo fermi. Senza
fare nulla. Poi un raggio di luce entrò dalla finestra e
illuminò il suo viso. Potrei giurare di aver visto Evonne... i
suoi occhi scuri... i suoi capelli scuri... tutto coincideva... tranne
il fatto che fossi ubraico e drogato e che potessi aver immaginato la
persona che tanto avrei voluto avere vicino. La odiavo... odiavo quello
che mi aveva fatto... ma era anche vero che l'amavo più di
quanto potessi odiarla... l'avevo sempre amata e non sarebbe stato
facile dimenticarla.. per niente facile.
Uscimmo da quella stanza e ognuno andò per i fatti proprio. Non l'avrei più rivista... me lo sentivo.
Uscii da quel locale. Sentivo la testa pesante e avevo lo stimolo del
vomito. Ogni cosa mi girava attorno, vedevo doppio e colorato...
sembravo quasi daltonico, perchè non distinguevo i colori.
Incontrai uno dei ragazzi e in qualche modo mi riportarono a casa.
Di quella sera ricordo una cosa sola... di essere andato in bagno e di essermi risvegliato sul mio letto... nella mia stanza...
- Buon giorno.. - mi girai appena e aprii gli occhi, ancora abbagliati dalla luce del giorno, e notai Alex. Era accanto a me.
- Giorno... - biascicai con la voce impastata dal sonno. Alex venne
verso di me e sfiorò le sue labbra con le mie. La ferita al
labbro era sicuramente passata perchè non bruciava più.
Ma una cosa continuava a turbinarmi nella mente -"Cosa era successo?"
pensavo in continuazione a questa frase. "Possibilmente niente", mi
rispondevo... ma nessuno poteva saperlo.
- Mi farai vedere quella ferita prima o poi? - disse tra un bacio e un
altro. Sconfitto e stanco, con un mal di testa che pulsava come fosse
una cosa normale, alzai delicatamente la maglietta, tanto bastasse da
farle vedere parte delle mutande e la ferita coperta da un cerotto.
- E' leggermente rosso e c'è.... JUSTIN COSA CAZZO E' QUESTO? -
Mi alzai e notai il cerotto fatto da un pò di sangue... ma
accanto alla ferita e un pò più in basso c'era una
scritta con un pennarello. Proprio vicino all'inguine c'era scritto :"
Sei perfetto, E" chi cazzo era stato? Uno dei ragazzi?
Perchè avrebbero dovuto firmare con una E? E se mi fossi portato
a letto qualche ragazza? In fondo ero incosciente. Mi balenò un
immagine in testa... una ragazza che mi scriveva qualcosa... era stato
davvero allora... abbassai istintivamente la maglietta e mi alzai
cautamente dal letto per poi tenermi la testa a causa del mal di testa.
Alex mi guardava furiosa.
- IERI SEI USCITO? TI SEI SCOPATA UN CERTA TIPA IL CUI NOME INIZIA CON LA "E"? -
Già Justin... ti sei scopato una certa tipa il cui nome inizia con la "e"? E chi cazzo lo sapeva...
- Non lo so... ero ubriaco e non.. - mi interruppe bruscamente.
- Non me ne frega un cazzo se eri ubriacoo! Avresti dovuto pensarcii!
Mi fai schifo, tua madre ha ragione.. SEI CAMBIATO. Di bene in peggio
però. - uscì dalla stanza e chiuse violentemente la
porta. Ero cambiato? Probabilemente aveva ragione... ma chi era questa
"E"? Fortunatamente mi ero detto di non tradire Alex eh? Che grande
idiota...
§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§________ SPAZIO AUTRICE _____________________§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§
ODDIO PER SCRIVERE QUESTO CAPITOLO SONO ARROSSITA UN MILIONE DI VOLTE.
IO SONO TIMIDA E NON HO MAI SCRITTO COSE COSI' VOLGARI AHAHAH
BEH SPERO DI NON AVERVI DELUSO E SPERO CHE VI PIACCIA.
ADESSO PASSO AI RINGRAZIAMENTI
GRAZIE A CHI HA MESSO LA STORIA TRA I:
SEGUITI:
-BELIBER FOR EVER <3
- CAMEN_BELIBER <3
- COLA_COCA <3
- DIRECTIONERDREAMER99 <3
- JBDESY <3
- MARUBIEBER95 <3
- MARI_JB_1012
- MARTYSWAGGYY <3
- NATASHA1799 <3
PREFERITI:
- ELISABETTAPICCIN <3
- MARIBIEBER95 <3
- WYKKIE <3
RICORDATI:
- BELIEBER FOR EVER <3
- IOLOL <3
GRAZIE MILLE A CHI HA RECENSITO:
- WYKKIE <3 GRAZIE DI CUORE PER AVER RECENSITO TANTE VOLTEEEE <3 SEI TRA LE PERSONE
CHE MI FA APPARIRE UN ENORME SORRISO SULLE LABBRA, QUINDI GRAZIE <3
- DIRECTIONERDREAMER98 <3 GRAZIE ANCHE A TE PER AVER RECENSITO, E' STATO BELLISSIMO SAPERE
CHE C'E' QUALCUN ALTRO CHE APPREZZA LA MIA STORIA <3
- DOLCESOGNOREAL10 <3 GRAZIE ANCHE A TE PERCHE' HAI RECENSITO TANTI CAPITOLI <3
- ANNESTYLES <3 GRAZIE MILLE PER AVER RECENSITO, REGALANDOMI UN SORRISO <3
- COLA_COCA <3 STO FINENDO LE PAROLE QUINDI RINGRAZIO ANCHE A TE NEL MODO PIU'
SEMPLICE POSSIBILE, MA CON TANTISSIMO AFFETTO <3
- KIDRAHUL19 <3 E GRAZIE ANCHE A TE PER AVER RECENSITO E AVERMI FATTO DEI COMPLIMENTI <3
GRAZIE DI CUORE A TUTTI A VOI, CHE SIETE LE RAGIONI PER CUI CONTINUO AD AGGIORNARE <3
GRAZIE MILLE A SARA_SCRIVE PER AVER CREATO IL BANNER E PER ESSERE STATA GENTILE CON ME,
PER QUALUNQUE COSA DI GRAFICA CHIEDETE A LEI.
VORREI RINGRAZIARE ANCHE I 400 LETTORI *-* PER FINIRE VI LASCIO CON UNA FOTO DI JUSTIN <3
FATEMI SAPERE COSA VE NE PARE DEL CAPITOLO, AGGIORNERO' IL PRIMA POSSIBILE <3
|A PRESTOOOOOOO|
|
Ritorna all'indice
Capitolo 20 *** Cosa sono questi tagli? ***
20° Capitolo
20°Capitolo
Cosa sono questi tagli?
Mi alzai dal letto. I pensieri mi
stavano davvero uccidendo. Non riuscivo a capire che era questa "E" e
cosa volesse da me. Eravamo andati a letto insieme? Certo, ma chi era
questa? Cercai di raggiungere Alex, ma era andata non so dove. Non
appena arrivai in cucina, notai mia madre guardarmi davvero male. Mi
fece agitare solo con lo sguardo.
- Tu. Come. Hai. Potuto. Disubbidirmi. E. Tradire. Quella. Povera.
Ragazza? - urlò accompagnando ogni parola a un spintone causato
dal suo dito indice.
- Sono uscito perchè non ce la facevo davvero a stare qui con la
tua oppressione. Sto superando un casino ultimamente e tu che fai?
Piuttosto che aiutarmi mi aggredisci? E smettila di spingersi, sono
già arrivato al limite! Sono contro il muro - dissi indicando la
parete alle mie spalle.
- Io sono stanca di vederti ubriaco o drogato! Sono tua mamma e non
devi mancarmi di rispetto! Se ti chiedo una cosa tu devi farla. Ti ho
sempre insegnato che le ragazze non si trattano male e tu che fai? Le
tradisci? Ma cosa ti ha insegnato l'amore? -
- L'amore mi ha insegnato che è tutto uno schifo! Io ero
innamorato, ma a causa di quella ragazza ero stato preso di mira da
alcuni bulli che hanno resto la mia vita un inferno. Non ho tradito
Alex per piacere, ma ero ubriaco e non ricordo cosa è successo!
So che è sbagliato, so che non dovrei, ma sto male e voglio
soltanto sfogarmi in qualcosa che non mi fa pensare. Voglio per un
attimo staccare la spina da questo fottuto mondo! Posso? O devo
chiederti il permesso! Voglio solo essere lasciato in pace per un
pò -
- Mi dispiace che tu abbia pensato questo dell'amore, ma devi anche
capire che ul giorno in cui ti innamorerai seriamente arrivà e a
quel punto troverai la ragazza giusta. Ma nel frattempo non puoi
rovintarti la vita! Tu sei forte! -
- Io non sono forte mamma! Non lo sono e non lo sono mai stato! -
sbottai furioso, salendo le scale verso camera mia e lottando contro il
mal di testa. I sintomi della post-sbornia c'erano ancora e non
sarebbero andati via facilmente.
Non appena il telefono vibrò lo lanciai sul letto. Incurandomi
di sapere chi fosse e cosa volesse. Ero solo stanco. Stanco di farmi
trattare dal solito sfigato e stanco di non trovare un modo per farmi
male... davvero tanto male. Non so cosa potete pensare di me, ma andai
al computer e cercai qualcosa per farmi male fisicamente senza che gli
altri potessero facilmente accorgersene. Mi informai su questa storia
degli autolesionisti e molti di loro raccontavano che era un buon
metodo per dimenticare il dolore che il peso dei problemi ti causava.
Dicevano che sentivi la pelle andare in fiamma e lacerarsi, ma che alla
fine poteva restarne solo una cicatrice. Avresti potuto nascondere il
tutto sotto la manica di una felpa o con un cerotto o avresti potuto
dire di esserti causato un taglio, ma era più facile e meno
visibile rispetto a una droga o al fumo. Okay, avevo decisi di smettere
con quelle cose dannose e di provare con questo sistema. Io volevo solo
soffrire in un altro modo e dimenticarmi del passato. So che dei ragli
non avrebbero risolto la situazione, ma c'era un motivo per cui alcuni
dopo averlo fatto si sentivano meglio. Ero stato già considerato
uno sfigato per un pò di anni, che problema c'era se mi
consideravano pure autolesionista? Non avevo nulla da perdere.
Mi sdraiai sul letto e aspettai che mia madre fosse uscita per andare
al lavoro. Andai in bagno e cercai una lametta, tra gli oggetti per la
barba. Non appena la trovai mi tirai su' la manica e fissai per qualche
minuto il mio polso ancora intatto. Tracciai col dito il percorso di
ogni vena e ossevai quanto potessero essere importanti ma piccole. Dato
che non volevo morire dissanguato, ma semplicemente soffrire, presi la
lametta e feci una piccola incisione a centro del polso. Sentii subito
un immenso bruciore divampare in tutta la mano e potrei giurare di
sentire il sangue spezzare le vene e uscire fuori. Trascinai di
più la lametta fino a che quel taglietto di trasformò in
una linea retta. Doloroso ma piacevole. Già, in qualche modo
concentravo il mio dolore su quel taglio e non pensavo a nient'altro.
Ne feci altri due e poi mi fermai, perchè il dolore stava
diventando insopportabile. Dato che non volevo rischiare qualche
infezioni, decidi di passarci del disinfettante, odiando quel profondo
bruciore che creava ogni volta, ma in fondo anche i tagli bruciavamo e
pure molto. Afferrai un cerotto e lo misi immediatamente sul polso,
prima che altro sangue potesse uscire fuori. Sentivo il braccio
paralizzato e non riuscivo bene a muoverlo, così andai a letto e
mi sdraiai nuovamente, lasciando che il mal di testa scomparisse,
facendosi cullare dal sonno.
- Merda! - i svegliai sentendo un enorme bruciore partire dalla mia
mano e finire per la spalle. Aprii gli occhi e capii che mi faceva male
perchè mentre dormivo lo avevo trascinato fin sotto al cuscino,
creando così quell'enorme disturbo. Non pensavo potesse fare
così male.
Ormai privo di sonno, guardai tutti i messaggi che avevo ricevuto sul cell.
Da Chaz:
Dove sei?
Da Chaz:
Dove cazzo sei?
Da Chaz:
Puoi rispondere? Ti ho lasciato 3 fottute chiamate!
Da Chaz:
Vaffanculo Justin! Fatti sentire prima possibile, abbiamo una consegna stasera.
Notai che avevo anche saltato il pranzo e che ormai erano le 4 del
pomeriggio. Meglio, tanto non avevo fame. Mi alzai e sentii una fitta
al fianco. Avevo dimenticato quella cazzo di ferita. Fortutamente
l'indomani mi avrebbero tolto i punti.
- Chaz amico! Scusa mi sono addormentato. A che ora è la consegna? -
- Gran coglione mi hai fatto preoccupare! E' alle undici di sera. Ci sei vero? -
- Certo che ci sono. La ferita fa già meno male e sono sicura di farcela -
- D'accordo... hai ancora bisogno di quelle cose? -
- Di cosa? -
- Delle canne - disse in un sussurro.
- No... non mi va... preferisco le sigarette normali così almeno
mia madre non architetta qualche piano per bloccarmi in casa -
- Ahah va bene! A stasera -
- Si, ciao - chiusi la chiamata e controllai in che condizioni fosse il
mio polso. Era messo piuttosto.... MALE! Certamente non potevo
aspettarmi chissà cosa, ma non credevo che facesse così
male da non poterlo nemmeno muovere. Se lo sfioravo, quasi gridavo. Mi
andai a lavare e mi vestii, poi non avendo altro da fare andai in
cucina e guardai un oò di tv. Ma non appena mamma, Alex e sua
madre entrarono in casa, capii che non sarei stato più
tranquillo!
- Ti sei svegliato? - disse mamma con un tono piuttosto arrabbiato.
- No, non ho fame -
- Non hai mangiato nemmeno a pranzo. Dovresti mangiare - disse addolcendo il tono di voce.
- Non ho fame, grazie - ricambiai col suo stesso tono. La sentii sbuffare, così decisi di lasciare stare.
- Alex tu hai fame vero? Almeno tu mangi? - le chiese mia mamma. Lei
annuì e aggiunse - Certo che mangio. Io al contrario di Justin
ho un cuore - ma che cavolo centrava il cuore?
- Cosa vuoi dire con "Io ho un cuore?" credi che io non posso averlo? -
domandai alzandomi e maledicendomi per averlo fratto troppo
velocemente. Dannata ferita!
- Si! Tu non hai un cuore! - gridò venendo verso di me.
- Io ho un cuore, ma lo do solo a chi credo sia giusto darlo! - sbotto
col suo stesso tono. Non appena sentii un briciore alla guancia capii
che mi aveva appena dato uno schiaffo. Mi arrabbia e le afferrai il
polso.
- Mi fai schifo! Tu mi hai presa in giro! - gridò stringendo il
mio polso e facendomi provare un dolore troppo forte per essere
sopportato.
- Ahh.. - urlai per la sorpresa e lasciai la sua mano, tenendo delicatamente la mia e cercando di attutire il dolore del tagli.
- Cos'hai al polso? - chiese lei, cambiando tono e assumendone uno dolce.
- Mi sono fatto male stamattina - mentii cambiando direzione e andando
verso le scale, ma lei mi bloccò sempre per lo stesso polso e
tirò su la maglietta, rivelando il cerotto bianco, con un
pò di sangue.
- Ti ho detto che mi sono fatto male! Lo vedi anche tu no? Lascialo...
ora ho lo stomaco più chiuso di prima - borbottai salendo le
scale e allontanandomi dagli sguardi sconvolti di mia mamma e della sua
amica e da quello sospettoso di Alex. Avevo imparato a mentire.
Verso le 11 ero già pronto per uscire. Fuori c'era Chaz ad
aspettarmi. Potrei dire che stavo alla grande, ma non era per niente
vero. Non mangiavo da una giornata intera e sentivo girare la testa per
la pesantezza.
- Stai bene? - mi chiese Chaz.
- Alla grande - mentii anche a lui, girando lo sguardo dall'altra parte del finestrino.
- Non mentirmi Justin! Sei pallido come un cadavere! - ammise
ridacchiando. Io feci finta di nulla e non risposi, sapendo che se
avessi parlato ancora avrei rischiato di vomitare.
- Tieni! Prendi questa pistola... siamo quasi arrivati, gli altri ci
aspettano! - cercai di afferrarla ma ci vidi doppio. Il braccio con i
tagli era troppo debole e faceva male. Sapevo che non avreia avuto la
forza di afferrare qualcosa.
- Non me ne fotte un cazzo! Tu rimani qui stasera. Non scendi - disse Chaz.
- No davvero posso farcela - balbettai un pò insicuro.
- No. Resti qui... - detto qusto uscì dalla macchina e poi la
vista si fece confusionaria. All'imrpovviso, dopo non so quanto tempo,
sentii qualcuno scuotermi e afferrare il polso sbagliato. Sobbalzai per
il dolore e per le parole che sentii dopo.
- Justin che cazzo sono questi tagli? -
__________________________________________________________________________________________________________________________________
SCUSATEMI IMMENSAMENTE. SONO DI FRETTA E NON HO POTUTO NEMMENO CORREGGERE
GLI ERRORI. MI DISPIACE SE NON AGGIORNO DA TROPPO TEMPO, MA MI STO DEDICANDO
A UN PROGETTO CHE MI STA TOGLIENDO TROPPO TEMPO. NON HO NEMMENO IL TEMPO DI RINGRAZIARE QUALCUNO. PERTANTO
RINGRAZIO TUTTI E VI VOGLIO UN MONDO DI BENE. SE POTETE RECENSITE E SPERO CHE CONTINUERETE A SEGUIRE LA STORIA
HO CERCATO DI SCRIVERE QUALCOSA DI NUOVO IN 10 MINUTI E NON E' USCITO UN GRANCHE'. SPERO VI PIACCIA
SCUSATEMI E A PRESTOOO <3
|
Ritorna all'indice
Capitolo 21 *** Pentimenti... ***
Pentimenti
21° Capitolo
Pentimenti...
- Cosa? - ero davvero nei guai seri e fari finta di niente non mi avrebbe di certo aiutato.
- Ti ho chiesto il motivo di questi tagli? - ripetè Chaz,
continuando a tenere fermo il posso e rischiando di farmi riaprire le
ferite.
- Mi sono fatto male oggi. Ero sulle scale e sono scivolato e per sbaglio mi sono graffiato il polso - mentii.
- Accidentalmente te lo sei graffiato con delle linee dritte e precise
sulle vene? Non mentire più Justin... - sbuffai innervosito e
gli feci cenno di salire in macchina. Aspettai che la situazione si
fosse calmata un pò e poi iniziai a raccontargli la mia storia,
da tutto quello che era successo con Evonne fino al momento in cui una
lametta sul polso mi sembrava la scelta giusta da fare. Restarono in
silenzio e questo mi fece salire l'ansia alle stelle. Ingannai il tempo
giocando con il cerotto che mi avevano gentilmente restituito e che
provavo a incollare sui tagli.
- Non so cosa dirti Justin. Mi dispiace per quello che hai passato ma non è facendoti del male che supererai i problemi -
- Lo so Chaz, ma in qualche modo mi sento meglio e per adesso non voglio smettere -
- Pensaci okay? Immagina che succederebbe se lo venisse a scoprire tua madre! -
- Lei NON deve saperlo chiaro? Non fatevi scappare nulla in sua
presenza. Io vi sto raccontanto tutto perchè siete miei amici ma
non voglio dare altre problemi a mia madre. Pensa già che sono
un drogato, alcolista e chissà quant'altro. -
- Noi non diremo niente, ma tu cerca di evitare di fare questa cosa
okay? Non mi piace l'idea di vederti star male, stasera sei davvero
debole. Ma almeno hai mangiato? -
- Certo, ho mangiato qualcosa, sarà questa storia e tutto questo
nervosismo. Non preoccupatevi - mentii nuovamente. Non avevo mangiato,
ma era vero che il nervosismo era aumentato parecchio nell'ultimo
periodo.
- Dicci una cosa... ma Alex? -
- Oh ecco, volevo proprio dirvi una cosa anche io. Al pub mi avete
visto con una ragazza? Comunque con Alex ho rotto, per lo meno lei ha
rotto con me.. a quanto pare quella sera l'ho tradita e quella ragazza
mi ha lasciato una dedica scritta sopra il bordo dei boxer con un
pennarello indelebile -
- Alla faccia del Bieber ahahah comunque non ricordo amico, eravamo
tutti ubriachi - gli altri acconsentirono e così restammo per un
pò in silenzio. Continuai a sentirmi male e non vedevo l'ora di
arrivare a casa e addormentarmi dato che in macchina non era possibile.
Quando finalmente arrivai davanti al mio portono, decisi di entrare
dalla finestra, non volevo incontrare nessuno. Arrivai in stanza,
sicuro che essendo quasi l'una dormivano tutti e invece mi ritrovai
davanti Alex e mia madre.
- Che ci fate in camera mia? -
- Bella domanda Justin! Perchè sei uscito così? Cosa ti
passa per la testa utlimamente? - ribattè mia mamma offesa.
- Non mi passa niente per la testa mamma. Sono sempre io okay? Sono
solo nervoso e sto facendo un sacco di stupidaggini e mi dispiace Alex,
lo sai anche tu che non era mia intenzione di farlo. Se non vuoi
perdonarmi io ti capisco benissimo ma non potete continuare a pensare
che in me c'è qualcosa che non va - chiarii sentento subito un
nodo alla gola e una profonda acidità. A momenti avrei vomitato.
Senza aspettare altre domande mi catapultai in bagno e mi piegai in
due, vomitando anche l'anima e sentendo la testa talmente pesante da
superare il peso del corpo intero. Mia madre lasciò per un
attimo la sua aggressività e strinse le sue mani sulla mia
testa, per confortarmi un poco ma in realtà stavo sempre peggio.
Il sangue pulsava velocemente nelle vene e avrei giurato di sentirlo
sgorgare via dal polso e di finire al suolo. Ma fortunatamente era solo
un pensiero causato dal momento.
Non appena anche la mia anima fu svuotata mi alzai debolmente e mi
aggrappai al lavandino per poi sciacquare la faccia. Alex non aveva
fiatato per tutto il tempo mentre mamma continuare a biascicare parole
senza senso perchè non avevo mangiato nulla per tutto il giorno.
- Vado a prenderti una pillola. Stenditi sul letto e non agitarti - mi
raccomandò mamma. Feci come mi era stato detto e mi sdraiai su
quelle morbide lenzuola, lasciando che la schiena irradiasse dolore in
ogni vertrebra. Gli occhi si chiusero da soli per la stanchezza e le
braccia cadettero perpendicolare ai miei fianchi, ignorando il grido
proveniente dai niente. Ero stremato, confuso, come se all'imprivviso
fossi stato catapultato su una montagna russa e avessi messo piede a
terra dopo un miliardo di giri ellittici. Cercai di calmare le idee
perchè andavano da una parte all'altra della mia testa e il
tutto faceva peggiorare il mio malessere. Dovevo calmarmi ma la
sensazione di nausa era troppo forte.
Feci fatica ad accorgermi che qualcuno mi aveva afferrato il polso
sbagliato e fortunatamente riuscii a portarlo via dalla presa di Alex
prima che potesse scoprire il mio segreto.
- Cosa hai fatto al polso? - chiese dolcemente.
- Te l'ho detto, sono scivolato - cercai di assumere un tono piuttosto
calmo e il chè non era difficile dato che la voce usciva a
stendo dalle corde vocali.
- Senti io non ti perdono per quello che hai fatto, ma seppelliamo
l'ascia di guerra per adesso okay? Stai male e non mi piace farti
arrabbiare quando hai già dei problemi per la testa... se hai
bisogno di parlare con qualcuno, di qualcosa, io ci sono anche se la
nostra situazione non è delle migliori adesso -
- Grazie - biascicai chiudendo nuovamente gli occhi e tenendo il polso
lontano dal raggio della sua vista. Aspettai mamma e bevvi un sorso
d'acqua insieme alla pillola che mi aveva dato.
Prima di chiudere gli occhi e addormentarmi nuovamente consttai che
erano già le due di notte, così senza nemmeno farci caso
mi addormentai.
- Justin, svegliati! Ti ho portato qualcosa da mangiare... - andando
contro le volontà del mio corpo, decisi di aprire gli occhi e mi
ritrovai davanti la figura di mia mamma con un vassoio tra le mani. Al
solo pensiero di mangiare mi veniva di nuovo da vomitare, ma non appena
vari bocconi entrarono nella bocca iniziai a stare un pò meglio.
Non esagerai col cibo o avrei davvero rischiato di vomitare l'anima.
- Mi dispiace per averti caricato di problemi in queste settimane. Ti
vedo strano e ho paura che tu possa prendere brutte strade. Prima le
sigarette poi le canne, insomma io non so più cosa pensare -
- E' successo solo una volta mamma, non accadrà più -
- Me lo prometti? Ritornerai il Justin di sempre? -
- Te lo prometto - e in quel momento fui sicuro di aver detto un'altra
delle mie bugie. E' vero, non avrei fumato e forse nemmeno bevuto, ma
sicuramente l'autolesionismo non faceva parte della mia vita fino a
qualche giorno fa.
Accesi il telefono e trovai una serie di messaggi da Chaz. Erano quasi le tre di pomeriggio, che voleva?
Da Chaz:
Ei amico, come stai oggi? Stasera abbiamo un'altra consegna ma se non te la senti non venire.
Da Chaz:
Scometto che stai ancora dormendo... okay fatti sentire quando sarai sveglio.
Da Alex:
Fra un pò sale tua madre e ti porta il pranzo, non farla arrabbiare.
Da Alex:
Ho visto tua mamma ritornare col sorriso, hai fatto la cosa giusta :)
Sorrisi all'ultimo messaggio e anche se sapevo di non aver fatto esattamente la cosa giusta decisi di rispondere.
A Chaz:
Amico vorrei seriamente venire, ma
domani mattina devo andare dal medico per togliere i punti e non voglio
rischiare che accada qualcosa.
A Alex:
Grazie...
Da Chaz:
Figurati... se vuoi compagnia domani posso benissimo venire!
A Chaz:
Mi farebbe piacere. Ho bisogno di un amico.
Da Alex:
Domani devi andare dal medico?
Da Chaz:
Così mi fai arrossire *-*
A Chaz:
Idiota.
A Alex:
Si, mi accompagna Chaz.
Da Chaz:
Ahahah era divertente
Da Alex:
Vuoi che venga io o tua madre?
A Chaz:
No.
A Alex:
Non c'è bisogno, grazie
Da Chaz:
Pft... asociale...
Da Alex:
D'accordo
A Chaz:
Che c'entra essere asociale?
A volte pensavo seriamente che quel ragazzo avesse un problema. I nostri discorsi il più delle volte erano stupidi.
Da Chaz:
Non lo so. Mandami un bacino :*
A Chaz:
Seriamente amico, fatti curare.
Da Chaz:
Eddai.. uno piccolo piccolo :*
Scoppiai a ridere e mi alzai dal letto, ignorando un lieve
giramento di testa e andando a fare una doccia veloce. Rividi quei
tagli ancora freschi e con alcune gocce di sangue. Misi un altro
cerotto e feci finta di nullam indossando una tuta e una maglietta.
A Chaz:
No.
Da Chaz:
Che delusione... e io che provo affetto nei tuoi confronti :(
A Chaz:
Ahahah tu sei realmente pazzo!
Da Chaz:
Lo so, ma viene tutto dal mio cuore <3
A Chaz:
Ahaha certo, come no.
Da Chaz:
A che ora domani?
A Chaz:
Bravo, cambia argomento! Comunque alle otto... passi tu?
Da Chaz:
Non ho cambiato argomento... o forse si... bhooo! Si passo io, fatti trovare pronto.
A Chaz:
Certo, ciaoooooo :*
Da Chaz:
O MIO DIO! MI HAI MANDATO IL BACINOOOOOO *-* <3 <3 <3 <3 <3
Scoppiai a ridere e a tenermi la pancia immaginandomi la sua faccia da ebete.
A Chaz:
Sei un coglione ahahah
Da Chaz:
Ahahah okay adesso la smetto. Riprenditi amico.
A Chaz:
Certo...
Tornai a letto e chiusi nuovamente gli occhi. Cenai e come se
niente fosse passò un'altra notte. Adesso mi aspettava la visita
medica!
_____________________________________________________________________________________________________________________________________________
OLAAAA *-* ECCO UN ALTRO
CAPITOLO :D STAVOLTA HO CERCATO DI IMPEGARE MENO TEMPO E HO AGGIUNTO UN
DISCORSO TRA CHAZ E JUSTIN AHAHAH OKAY, ADESSO PASSO AI RINGRAZIAMENTI.
GRAZIE A CHI HA MESSO LA STORIA TRA I SEGUITI, PREFERITI E RICORDATI.
GRAZIE MILLE HA CHI HA RECENSITO <3
GRAZIE AI LETTORI SILENZIOSI
MI SCUSO PER GLI EVENTUALI ERRORI.
NON TROVANDO PIU' COSA DIRE MI RITIRO AHAHAH A PRESTO E BUONA LETTURA, SE VOLETE LASCIATE UNA RECENSIONE *-*
BYE BYE :*
|
Ritorna all'indice
Capitolo 22 *** Di male in peggio ***
22- Di male in peggio
22° Capitolo
Di male in peggio.
- Justin svegliati, Chaz è
sotto. Dice che dovete andare dal medico, perchè non mi hai
detto niente? - chi poteva avere la parlantina di prima mattina se non
mia mamma?
- Mi sto alzando. E comunque Chaz ha insistito tanto -
- Ma io sono sempre tua madre! Vengo lo stesso -
- Dai mamma, non sono un bambino e non mi va di litigare. Mi sono appena svegliato -
- D'accordo - rispose rassegnata. Poi continuò dicendo - Ma appena esci dimmelo -
- Okay - mi alzai e mi diressi in bagno. Mi feci una doccia veloce, mi
vestii e pulii nuovamente i tagli. Speravo solo che il dottore non se
ne accorgesse. "Merda e se mi deve fare togliere la maglietta come cazzo faccio con i tagli al polso?" pensai.
Grandioso, avevo un altro problema. Nel frattempo scesi le scale e
andai in macchina con Chaz, ponendogli il mio problema.
- Se mi dice di togliere la maglietta, come faccio con i tagli? -
- Amico, dovresti seriamente smetterla di farli -
- Rispondi alla mia domanda Chaz - non volevo litigare nuovamente per quel fatto. Credevo avessimo chiarito.
- Okay okay. E' al fianco giusto? Alzati la maglietta e digli che non la togli perchè hai freddo -
- Spero funzioni -
- Ne hai fatti altri? -
- No... sono gli stessi - prima verità dopo un sacco di tempo costretto a mentire.
- Com'è andata ieri la consegna? - chiesi, cambiando argomento.
- Alla grande. Con quello che venderemo faremo un bel sacco di soldi. Spero che alla prossima verrai. -
- Senza dubbio. Oggi mi toglie sti punti e andrà meglio. In meno di qualche giorno riprendo gli allenamenti -
- Fantastico - rispose euforico. Mi arrivò un messaggio così lo aprii e lessi il contenuto.
Da Alex:
Fammi sapere come va a finire.
Molto dolce la ragazza. Beh mi dispiace averla tradita, non era di
certo una cosa che volevo fare. Tralasciando che quei coglioni dei miei
amici non mi hanno per niente visto e non mi hanno tenuto d'occhio.
Dovevo aspettarmelo.
Arrivammo nel giro di dieci minuti, così scendemmo dalla
macchina e aspettammo un po' prima di essere ricevuti nello studio del
medico.
- Buongiorno Sigonorino Justin -
- Buongiorno -
- Se togli la maglietta posso togliere i punti - Cazzo. Cazzo. Cazzo.
- Posso sollevarla? Tanto è al fianco -
- Certo. Faccia come le viene meglio - Grandeeeeeeee. Fuori un problema.
Disinfettò le pinze e iniziò a tirare i tagli. Un
pò pizzicavano, come se entrasse un ago, però toglieva il
filo. Quella tortura finì nel giro di cinque minuto e fui molto
sollevato.
- Non si sforzi molto per qualche giorno. Quando sarà del tutto
asciutta potrà riprendere attività motoria e resto okay? -
- La ringrazio mille -
Uscimmo dall'ospedale e rientrammo in macchina. A Chaz arrivò un messaggio e mi chiese di leggerlo.
Da Josh il coglione:
Vieni al magazzino, devo annunciare una cosa. Recupera quel depresso di Justin...
Lo lessi ad alta voce.
- Ma questo qui è proprio scemo. Depresso a chi? Comunque
originale il nome: "Josh il coglione" - dissi scoppiando a ridere.
- Beh se lo merita. Ti va di venire? -
- Certo, voglio proprio sapere cosa vuole annunciare - ridemmo
nuovamente prendendolo letteralmente per i fondelli. Non appena
arrivammo al magazzino e scesi dalla macchina sentii la ferita
pizzicare un po'. Era normale, il dottore mi ha detto che è un
sintomo di guarigione. Meglio così.
- Oh, eccovi tutti qui - annunciò Josh. Alla sua destra c'era
Evonne. Il sorriso che avevo prima si trasformò in una smorfia.
Le aveva detto tutto e l'aveva pure portata con se.
- Spero che mi facciate gli auguri -
- Perchè? hai capito di esserti rincoglionito? - sbottò fuori Chaz. Io e i ragazzi scoppiammo a ridere.
- Poco lo spiritoso Chaz. Allora siete pronti per la notizia? -
- Secondo me vuole dirci che ha capito di non avere mai avuto un cervello - borbottai facendo ridere Chaz.
- Oh contaci amico, batti il pugno - feci come richiesto e battendo il
pugno. Chaz era l'unico che mi sollevava il morale e mi aiutava.
- Ehi Juss, secondo te ci sarà una cura per la sua rincoglionità? -
- Cazzo dici, rincoglionità non si può nemmeno dire -
dissi e a queste parole Rayan scoppiò a ridere, seguito da me e
Chaz. Una fitta alla testa mi fece capire che era meglio se non ridevo
più, così mi zittii un po'. Lanciando occhiatine a Chaz.
- Avete finito di fare i rincoglioniti e mi ascoltate? - sbottò
furioso Josh. Ops, non lo avevamo considerato o per lo meno non avevamo
considerato la sua presenza e ora il bambino si è sentito
escluso.
- Il bambino si è sentito escluso - ammisi con una smorfia, dato
che il mal di testa era triplicato. Posai le dite alle tempie e le
massaggiai lentamente.
- Tutto apposto? - mi sussurrò Chaz. Gli annunciai un -All'incirca - prima di sentire urlare Josh.
- ADESSO BASTA CAZZO! MI SPOSO - urlò Josh. Io spalancai gli
occhi e bloccai il gesto delle mani. Chaz lo incitò a continuare
e spiegare meglio.
- Finalmente ho attirato la vostra attenzione. Ho detto che mi sposo.
Io ed Evonne lo abbiamo deciso da poco - fu in quel preciso istante che
sentii ogni cosa girare. Le nostre macchine sembravano girare attorno
alla velocità delle luce. Vidi circa sei Chaz e quattro Rayan
prima di cadere a terra. Chiusi gli occhi involontariamente, non
avevano voglia di aprirsi, forse perchè la notizia mi aveva
distrutto? Lei era troppo giovane, non potevano sposarsi.
- Juss, Ehi Juss tutto bene? - sentii la voce di Chaz un po' troppo
ovattata. Non riuscii nemmeno a muovermi, ero come caduto in una specie
di trance.
- Non avrà retto la notizia - ridacchiò Josh.
- Coglione sta male già da un pò - gli sbraitò Chaz. Io continuavo a non vedere niente.
- Se è svenuto dobbiamo bagnare i polsi - sussurrò una voce femminile.
- Ottima idea, sarà un calo di pressione - ma io non ero svenuto
e quel coglione di Rayan doveva stare zitto. Non potevano bagnarmi i
polsi.
- Perchè ha le bende? - chiese Evonne. Merda. Merda. Merda. Chaz dove seiii?
- Forse è meglio se lo lasciamo riprendere da solo - sussurrò Rayan.
- No, non se ne parla. Aspetta che tolgo le bende - cercai con tutte le
forze possibili di aprire gli occhi, ma non era per niente facile che
la testa che doleva e il corpo immobile. Sentii Evonne afferrarmi un
polso e sbarazzarlo della benda.
- Ma cosa cazzo ha fatto? - urlò.
Con so quale forza nascosta spalancai gli occhi e notai quelli
sconvolti di Evonne. Bene, ora ero seriamente nella merda. Che le avrei
dovuto dire?
- I-io.. - provai a dire, ma le parole non uscivano e il mal di testa non aiutava.
- Perchè hai tagli in tutti i polsi? -
- Beh.. -
- Si è fatto male con quella cazzo di macchinetta che ho casa.
Io gli ho detto di non infilare il braccio in quel buco ricoperto da
ferro arrugginito, ma sapete che non ci considera mai e fa di testa
sua. - grande Chaz e le sue speciali scuse.
- Fammi indovinare. Ha infilato entrambe le braccia? Non prendermi per il culo Chaz e nemmeno tu - disse indicando me.
- Sei a-autolesionista? - sussurrò balbettando.
- No -
- JUSTIN, DIMMI LA VERITA' PORCA PUTTANA! - sbraitò indemoniata.
- Lo vedi tu stessa no? Che bisogno avrei di rispondere? -
- Volevo saperlo da te. Complimenti. -
- Grazie... - si, complenti Justin. Ora tutti sapranno quanto sei debole.
__________________________________________________________________________________________________________________________________
MI SCUSO INFINITAMENTE SE QUESTO CAPITOLO E' UNO SCHIFO, MA NON HO
POTUTO FARE ALTRO DATO CHE NON HO IL TEMPO. SPERO DI FARMI PERDONARE.
VELOCEMENTE RINGRAZIO TUTTI E MI SCUSO ANCORA PER IL RITARDO IMPERDONABILE. SCUSATE E A PRESTOO <3
|
Ritorna all'indice
Capitolo 23 *** MI DISPIACE, LEGGETE :( ***
ALLA FINE DEL TUNNEL
ALLA FINE DEL TUNNEL C'E' SEMPRE UNA LUCE
E' IMPORTANTE PER IL FUTURO DI QUESTA STORIA. LEGGETE!
CIAO A TUTTI, SO CHE VI ASPETTAVATE UN CAPITOLO DATO CHE NON
AGGIORNO DA SECOLI MA CI TENEVO A DIRVI UNA COSA MOLTO IMPORTATE.
ULTIMAMENTE
SONO PIENA DI IMPEGNI E NON HO NEMMENO IL TEMPO PER SCRIVERE, MA HO
NOTATO CHE SONO DIMINUITE LE RECENSIONI. NON SONO UNA DI QUELLE CHE SE
NON NE HA ALMENO 100 NON VA AVANTI, MA SE C'E' UN CALO VADO A PENSARE
CHE MAGARI I MIEI RITARDI VI STANCANO E CHE NON LA SEGUIATE PIU'.
STO
METTENDO QUESTO ANNUNCIO IN OGNI MIA STORIA PERCHE' HO IN MENTE DI
CANCELLARLE TUTTO E DI CANCELLARE ANCHE IL MIO ACCOUNT, PER IL SEMPLICE
FATTO CHE NON VOGLIO SCRIVERE UNA STORIA CHE NON VI PIACCIA PIU' DATO
CHE LA MANCANZA DI RECENSIONI MI FA CAPIRE QUESTO.
VI CHIEDO UNA COSA. IO HO PRESO LA MIA DECISIONE, MA VOGLIO SAPERE IL VOSTRO PARERE.
SE VOLETE CHE LA CANCELLI DITEMELO E LO FACCIO SUBITO.
SE NON VOLETE SIETE COSTRETTI A SUBIRE QUESTI MIEI RITARDI.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 24 *** Una risata dopo lo shock ***
25- Una risata dopo lo shock
23° Capitolo
Una risata dopo lo shock.
- Va meglio ora? - mi disse Chaz, passandomi un bicchiere di acqua con
zucchero. Il mal di testa era diminuito e avevo ripreso un po' di
forze, ma quella notizia mi aveva ugualmentente ucciso. Aveva deciso
dal nulla di sposarsi. Sposarsi con quel coglione. Lo aveva deciso come
se fosse stata la cosa più facile del mondo. "Mi sposo" aveva
detto lui, urlandolo a tutto il gruppo. Il mio mal di testa non mi
aveva aiutato a riflettere. Ero ceduto verso il suolo, troppo debole
per lasciare che le mie gambe mi sorreggessero.
- Ehi, ci sei? - il mio migliore amico mi divoncolò la mano
davanti al viso e attirò la mia attenzione. Mi ero perso tra i
pensieri senza neanche accorgemene.
- Si si, scusa. Comunque va molto meglio, grazie per aver provato a non
far scoprire nulla - purtroppo non c'era riuscito. Josh mi aveva riso
in faccia, canticchiando la canzoncina "Justin è
un'autolesionista" per circa venti volte. Avevo provato a non
ascoltarlo, ma era davvero fastidioso. Avevo pure provato a colpirlo,
ma la mia debolezza non mi aveva nemmeno permesso di sfiorarlo. Mi ero
reso ridicolo, per chissà quante volte in quel giorno. Avevo
preso in giro il ragazzo che stava per sposare la ragazza di cui mi ero
innamorato. Gli avevo incosciamente mostrato i miei tagli e gli avevo
fatto capire un punto debole, uno che avrebbe sempre usato a suo
favore.
- Mi dispiace che non ci abbiano creduto. Avrei dovuto inventare
qualcosa di più efficace. - borbottò, prendendosi colpe
che non gli appartenevano.
- Non hai colpa Chaz. Lascia stare questo argomento... - annuì,
dato che non voleva venirmi contro e si aggiustò sulla panca. Mi
aveva aiutato ad arrivare fino a lì e mi ci aveva fatto sedere
sopra, dicendo che avevo davvero bisogno di rilassare i nervi. Ma non
avrei voluto fare altre se non infliggere altri tagli sui polsi. Mi
sbarazzai di quel pensiero e concentrai la mia attenzione sul cellulare
che aveva appena vibato.
Da Alex:
Com'è andata la visita?
- Rispondile tu... - lanciai il cellulare a Chaz e lo ripresi al volo
subito dopo che aveva risposto. Prima di posarlo lessi il testo che gli
aveva mandato.
A Alex:
Tutto apposto. Dillo anche a mia madre, grazie del pensiero.
- Avrei dovuto farle qualche cuoricino? - mormorò sarcastico.
- Idiota! - gli diedi un piccolo schiaffo sulla nuca e lo sentii ridere più forte, trascinandomi nella sua risata.
- Posso mandarle un bacino? -
- Ma sei drogato con sti bacini! Non le manderai nulla, stop - non smise di ridere e mi strappò il cellulare di mano.
- Aspetta aspetta. Ho quasi inviato un messaggio -
- Ma a chi lo hai inviato? - domandai terrorizzato, sapendo che non gli avrei mai strappato quel cellulare di mano.
- Bho... è un certo P. Lenno - alzò le spalle e mi ridiede il telefono.
- Tranquillo l'ho mandato con l'anonimo - mantenendo la mia espressione
sconvolta per aver capito a chi lo avesse mandato, lo iniziai a
prendere a parole.
- Deficiente che non sei altro, ma ti rendi conto a chi cazzo hai
mandato un messaggio con scritto: "Succhiamelo, Babe" ? - Urlai,
cercando di non spalancare gli occhi più del dovuto.
- A chi? - disse ridendo. No, non si era capito che la cosa era grave.
- E' Padre Lenno, il parroco della chiesetta vicino casa mia! Ma ti rendi conto della cazzata che hai fatto? -
Si fermò. Mi guardò serio e poi scoppiò nuovamente a ridere non fermandosi nemmeno per respirare.
- Ho detto a un parroco di succhiarmelo - disse tra le risate. Poi
continuò dicendo - Sei fortunato che ho messo l'anonimo -
- No, sei fortunato che non ti uccido! - esclamai, inizio a ridere. La
sua risata era troppo contagioso e la grande figura di merda che aveva
fatto aveva reso il tutto molto più divertente.
- Tu credi che andrò all'inferno? -
- Te lo meriteresti proprio! Ora mi sentitò in colpa - mormorai ancora scioccato.
- In colpa? Noi spacciamo Justin e ti dovresti sentire in colpa per un
messaggio? - disse asciugandosi le lacrime che erano scappate dai suoi
occhi.
- Ve bè. Non mi sento più in colpa. - mormorai.
- Ma che avete tanto da ridere? - dissero in coro Rayan e il resto dei ragazzi.
- Chaz ha mandato un messaggio scandaloso al parroco della chiesa
vicino casa mia - subito dopo aver letto il messaggio, i ragazzi
scoppiarono a ridere e presero in giro Chaz che aveva ripreso la sua
risata sfrenata e che non faceva altro che piegarsi in due e buttarsi a
terra.
- Ma quanto sei tragico! Smettila di inscenare morti, tanto andrai
all'inferno comunque! - borbottai, facendo ridere nuovamente i ragazzi.
Sembravano non voler smettere. Volava una mosca? Era un'ottima scusa
per ridere. Sembravano un mix tra drogati e fumati.
- Ti sei ripreso dopo la brutta notizia? - mi chiese Rayan, beccandosi un'occhiata dal resto del gruppo.
- Mi chieso sempre se ci sei o ci fai! Lo stiamo distraendo e arrivi tu
con le tue domande del cazzo! - sbottò furioso Chaz.
- Ehi calma, calma. Voleva solo essere gentile, niente di più.
Comunque non fa niente Rayan, adesso va un pò meglio. E tu cerca
di essere meno permaloso. Mi fa piacere che ti preoccupi per me, ma non
voglio che ti arrabbi anche con i nostri amici - mi riferii a Chaz e lo
vidi sussurrare un "scusa" verso Rayan, che poverino aveva ancora lo
sguardo terrorizzato. Erano pochi quelli che avevano visto Chaz
arrabbiarsi e infuriarsi, eppure nessuno voleva rivedere quello
spettacolino. Le vene del collo di gonfiavano notevolmente, per non
parlare di quelle alle tempie. Diventava tutto rosso e si investiva
chiunque interrompesse il suo cammino o la sua sfuriata. Ero salvo solo
perchè ero il suo migliore amico e mi stava proteggendo, ma se
lo avesse fatto Stefano, si sarebbe già trovato a tre metri
sotto terra, coperto dalla terra e segnato da una lapide.
- Autolesionista, com'è ti sei ripreso o vuoi che ti serva un
pranzo allo 0 Positivo? - mormorò una voce beffarda e
inconfondibile. Poco dopo vidi spuntare Josh, con la mano intrecciata a
quella di Evonne. Quest'ultima mi guardava schifata, come se avesse
davanti un corpo putrefatto. Forse ormai lo ero davvero.
- Chaz puoi portarmi a casa? Non voglio respirare l'aria contaminata
che lascia in giro questo coglione - borbottai, alzandomi e camminando
di fianco a Chaz.
- Coglione? Credi di essere nella posizione adatta per chiamarli
coglione? Nemmneo ti reggi in piedi! - pensavo che stesse ancora sul
suo posto, ma quando mi sentii preso di peso e sbattuto a un muro
lì vicino, capii che la sua intenzione era quella di strozzarmi.
Cercai di allontanare le sue mani dal mio collo, ma l'ossigeno di
affievoliva così come le mie forze. Chaz che si era accorto del
tutto in ritardo, si buttò sopra Josh e mi liberò dalla
sua presa. Annaspai un pò alla ricerca di ossigeno e vidi Chaz
lanciare un pugno sul viso a Josh e venire verso di me. Lo
minacciò dicendogli "Tocca ancora un mio amico e non vedrai
l'alba di domani", poi mi aiutò ad alzarmi e in silenzio mi
portò fino a casa. Lo ringraziai, non volendo altro che
chiudermi in camera. Dissi velocemente a mamma che era andato tutto
bene, salutai il resto delle persone in quella stanza e mi chiusi in
bagno. Mi tolsi giubbotto e maglietta e incisi altri tagli. Se c'era
una cosa che non mi giudicava e non mi deludeva mai, era proprio quella
lametta che mi faceva male.
__________________________________________________________________________________________________________________________________
BEH QUESTO CAPITOLO NON E' MOLTO CORTO. CERTO NON E' NEMMENO LUNGO, MA
E' MEGLIO DI QUELLO PRECEDENTE AHAHAH GRAZIE A TUTTI QUELLI CHE
CONTINUANO A SEGUIRE LA STORIA. SE VI VA RECENSITE, COME SI PUO' VEDERE
DALL'ANNUNCIO HO IN MENTE DI CANCELLARLA, MA FINO A QUANDO TROVO
ISPIRAZIONE SCRIVO.
BUONA PASQUA A TUTTI <3
A PRESTO <3
|
Ritorna all'indice
Questa storia è archiviata su: EFP /viewstory.php?sid=2169896
|