Under the Pain

di Rose1487
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6 ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Prologo

Under the Pain

 

Prologo

 

Buio.

Era quello che sentiva, dentro e fuori. Buio sulla pelle,buio per tutto il tempo in cui respirava,in cui viveva, se la poteva ancora chiamare vita.Buio ovunque fosse.Sempre.

Questo concetto era l’unica sensazione che avvertiva chiaramente, e non era per nulla piacevole.

E,cazzo,se lo faceva impazzire.

Credeva di essersene liberato,di essersi purificato da esso settimane fà,quando la lama della sua spada era affondata nella carne dell’artefice di tutto questo, e invece quel bastardo,quel dannato buio, era rimasto, era ancora dentro di sè.

E adesso stava anche peggio. Perchè il motivo per cui si era chiuso in sè stesso,isolato da tutto e tutti,per cui aveva respinto chi lo amava,da fratello,da amico,per cui aveva tradito anche sè stesso,quel buio opprimente che lo annullava completamente...Era solo aumentato.

 

 

Hinata chiuse gli occhi, concentrata. Sentiva chiaramente lo scrosciare dell’acqua dietro di sè, l’impetuoso fluire di essa dalla cascata, per poi scivolare nel fiume, sotto di lei. Avvertiva la sua superfice fresca attraverso le calzature nere, caratteristiche delle divise ANBU, e il suo spirito si caricava,nel suo corpo sentiva scorrere energia.

Ogni fibra del suo essere chiedeva di combattere, di superarsi ancora e ancora,di scattare come un fulmine,di riuscirci e di superarsi nuovamente.Senza limiti.

Un lieve sorriso si dipinse sul suo volto, mentre alzando lentamente il braccio destro,un potente quanto sottile spostamente d’aria assecondava i suoi movimenti,fendendo l’aria,scontrandosi impetuoso con il verdeggiante cespuglio di un albero, per poi disperdersi nel vento.

Ed era bello per lei sapere di avere quella padronanza del suo chakra,di tutta la sua forza e di sè stessa,perchè alla fine ce l’aveva fatta ed era diventata potente.

Ma era buffo che per diventare così,per ritrovarsi,aveva dovuto perdere un sacco di cose.

Come ad esempio,la ragione iniziale di tutta quell’enorme scalata al potere; perchè fra lei e Naruto nulla era mutato. Solo stupore da parte di lui, quando aveva saputo che Hinata era entrata nella squadra AMBU,e un leggero malcontento per il fatto che il maestro Kakashi era divenuto capo di essa,invece di continuare a lavorare nel team 7. Inizialmente pensò che avrebbe dovuto provare delusione dinnanzi al palese disinteresse che il biondo mostrava per lei,ma tutto ciò che potè sentire quella volta era solamente indifferenza,accompagnata da una vaga irritazione per essere stata sottovalutata.

E in quella occasione si accorse che se era andata avanti,se si era sempre rialzata da ogni sconfitta personale,per poi migliorarsi,ritentare,superare il limite da lei imposto e andare ancora avanti, era solo perchè, infondo,le piaceva da morire.

Le scariche di adrenalina che regala uno scontro,il vento che frusta sulla tua pelle e allo stesso tempo ti accompagna mentre scatti per attaccare, e infine la soddisfazione di sapere che ce l’hai fatta un’altra volta,che la missione è completata e una delle poche persone che è sinceramente fiera di te sarà soddisfatta, perchè hai eliminato la feccia che minaccia l’incolumità del Paese.

Era quello l’obbiettivo che si prefissava solitamente in missione, e non si era mai delusa.

Riaprì lentamente le palpebre,scoprendo le iridi grige, sfumate di un tenue lilla,tanto chare da sembrare bianche, e si voltò, avviandosi silenziosamente al suo lavoro.

[Alla fine,la vera forza,l’aveva tratta da sè stessa,Hinata.]

 

Salve a tutti,vi presento la mia nuova fict!

E’ principalmente una SasuHina,la mia coppia preferita in assoluto. Dedicata tutta alla mia senpai AyuTsukimiya,sperando che le piaccia!^O^

Perdonate  la corta introduzione,che è servita più che altro ad illustrare la situazione dei protagonisti xD.

Ho pronti per ora solo altri 2 capitoli,quindi non so quanto possa essere costante nell’aggiornare xD!

Un’ultima cosa:metto l’avvertenza OOC,ma solo per sicurezza;vorrei rendere Hinata più IC possibile,ma non sono sicura di riuscirci >.<.

Detto questo vi ringrazio per aver letto,e al prossimo capitolo!

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***


Capitolo 1

Under the Pain

 

Capitolo 1

 

 

Dallo studio di Madamigella Tsunade,Hinata poteva udire chiaramente il chiacchiericcio concitato del proprio superiore,alle prese con quest’ultima da ormai quasi un’ora.Sospirò a metà tra il seccato e il dispiaciuto,poichè già immaginava che per quel giorno non ci sarebbe stato lavoro per la sua divisione. Doveva trattarsi di qualche faccenda davvero seria, se occorreva così tanto tempo per prendere una decisione al riguardo,pensò incuriosita,voltando lo sguardo verso la porta della stanza.

Un guizzo di sorpresa attraversò le grige iridi, quando improvvisamente le tornò alla mente il volto del Mukenin di Konoha,Sasuke Uchiha,che era stato riportato al Villaggio solo poche settimane fà.

Il dubbio che forse avessero deciso di inserirlo in una qualche fazione ninja si insinuò in lei,sorprendendola per la velocità con cui era riuscito ad ottenere una nuova possibilità.Dopotutto,la sua ipotesi reggeva,se si considerava il fatto che proprio Kakashi,che ora discuteva con Tsunade,fosse l’unica persona fermamente convinta a far sì che Sasuke venisse accettato dopo tutto ciò che era accaduto.

Assunse di scatto una posizione composta,avvertendo i passi sempre più vicini dell’uomo alla porta,finchè una folta zazzera argentata non comparve alla sua visuale.

Kakashi la osservò intensamente,prima di sospirare e appoggiarsi alla parete,spossato.

“Quella donna sa essere terribile delle volte..” Sussurrò.

Hinata indugiò qualche secondo. “..E’ riuscito ad ottenere quello che cercava,alla fine?”

“Sì,per mia fortuna.” Sospirò,”E purtroppo,in qualità di vice della nostra divisione dovrai accompagnarmi a ritirare il mio premio,se così si può definire.”

“Sasuke Uchiha,intende dire?”

“Sei stata brava ad arrivarci da sola.”

Sorrise incerta mormorando un ringraziamento,mentre,fulminea,si apprestava a seguire il capitano della squadra ANBU per gli interminabili corridoi del palazzo.

 

 

Sasuke fissava assorto la parete dinnanzi a sè,la schiena appoggiata al gelido muro di quella che ormai poteva definire la sua prigione.

Dopotutto,come si dovrebbe definire una stanza nella quale ti chiudono a chiave per tutto il giorno?

Perchè ormai erano tre settimane che se ne stava là dentro,e peggiorava di giorno in giorno,sentiva in tempo scorrere sempre più lentamente.

Ed i ricordi,inesorabilmente,riaffioravano.

Allora si chiudeva in sè stesso,ossessionato dal pensiero della sua famiglia,da quello di suo fratello e da tutta la sua esistanza,che ruotava attorno a lui.

Ma ora Itachi non c’era più.E ora,lui,per chi sarebbe vissuto,se era rimasto solo?

La sua vita gli appariva totalmente priva di significato,se non aveva un obbiettivo preciso in essa.

Era un concetto estremamente elementare per lui, e lo era sempre stato,aveva sempre avuto una ragione per andare avanti.Ma così era diverso.

Tutto questo stravolgeva completamente la sua logica.

Dopo aver dato una veloce occhiata all’orologio sulla parete,si alzò lentamente dal letto,affondando i palmi nel ruvido tessuto delle lenzuola,facendo leva con le braccia.

E attese l’arrivo dell’unica persona che ancora credeva in lui.Sentiva il suono dei suoi passi cadenziati,seguiti dal altri,questa volta più leggeri.

Sasuke era teso, e lo dimostrava il suo continuo agitarsi per la stanza;sapeva che fra pochi attimi avrebbe saputo se finalmente sarebbe potuto uscire la quell’ormai odiato locale stracolmo di sofferenza,o rimanervi fino a tempo ancora indeterminato.

I passi cessarono.

Irritato con sè stesso per il suo comportamento,si impose di fermarsi e assumere un’aria meno preoccupata;non fece in tempo a terminare di formulare quel pensiero che la porta si aprì di scatto.

Ne rivelò la figura di un soddisfatto Kakashi,che cercava di nascondere senza troppo successo l’espressione trionfante dipinta sul volto,ed era affiancato da una formosa figura femminile;alzò lo sguardo per identificarla,convinto che si trattasse di un’altro medico.

Ma,mentre il suo sguardo registrava meglio ogni dettaglio degli indumenti,a partire dalle gambe affusolate per poi procedere verso l’alto,si rendeva conto di trovarsi davanti ad un’ANBU.

Incrociò leggermente stupito due iridi grige, ghiacciate da un tenue color lilla,tipiche del Clan Hyuga,per poi constatare letteralmente sbalordito che appartenevano ad una ormai quasi irriconoscibile Hinata.

Non che l’avesse conosciuta nel vero senso della parola,per carità,le loro famiglie rivaleggiavano.

Solo  all’esame di selezione Chunin,tre anni addietro circa,aveva avuto l’onore di osservarla di sfuggita in lontananza.

[E ora,invece, se la ritrovava davanti come il vice-capitano della divisione ANBU.]

Sorprendente la ragazza.

La sua rapida sequenza di pensieri fu interrota da un divertito colpetto di tosse,proveniente da Kakashi,che osservava gli sguardi a dir poco sconcertati dei due ragazzi dinnanzi a lui.

“Non vuoi sapere le ultime decisioni dell’Hokage?” Domandò sorridendo.

Per tutta risposta l’Uchiha sbuffò irritato annuendo, cercando di ottenere con gesti controllati un’immagine pacata e per nulla preoccupata.

“Bene.Hai ricevuto il permesso di uscire da qua,ma per ora sarai ammesso solo nella divisione ANBU,in modo che io ti possa tenere d’occhio.Puoi pure tornare a vivere nella Villa,se ti fa piacere;ormai è tutta tua.”

La reazione che Kakashi si sarebbe sicuramente aspettato equivaleva ad un fugace sorriso e un appena mormorato ringraziamento,ma non si sarebbe mai e poi mai atteso quell’espressione di malcelata confusione sul volto del ragazzo.

Sasuke se ne stava lì,lo sguardo fisso su un punto imprecisato della parete,spaesato.

Quello non assomigliava minimamente al suo allievo.Era semplicemente impensabile.

Lo osservò mutare repentinamente comportamento;sorrise appena e aprì la bocca per dire qualcosa.

“Io..Posso davvero tornare alla Villa?” Sussurrò a bruciapelo.

“Certo..” Biascicò l’ANBU,interdetto.

“Bene.E quando comincerò a lavorare nella divisione..?”

“Vorrei che iniziassi domani,abbiamo un sacco di lavoro ultimamente e sono sicuro che ci sarai molto utile.” Fece una pausa, “Qualcosa non va?”.

Il ragazzo scosse la testa,contenendosi dall’esternare quel vortice di emozioni che l’avevano colto al solo pensiero di poter finalmente ritornare a casa.

“Perfetto,allora ora ti affido a Hinata.”

Quest’ultima,sentendosi chiamata in causa,sussultò appena.

“Sai già cosa fare?” Le domandò il capitano.

“Sì,non si preoccupi.” Rispose semplicemente lei.

“Io ora devo tornare al palazzo Hokage;Sasuke,ti lascio in ottime mani.” Sorrise,per poi scomparire oltre la porta.

Seguì un breve silenzio piuttosto teso nella stanza,dovuto principalmente alle esagerate reazioni avute pochi minuti prima nel riconoscersi a vicenda.

Scrutando di sottecchi la ragazza,Sasuke notò il modo in cui fosse notevolmente cambiata nel tempo,rimanendo pur sempre come lui vagamente la ricordava.

Perchè sorvolando il fatto che i suoi capelli color indaco ormai arrivassero poco sotto le sottili spalle,che le curve del suo corpo fossero incredibilmente aumentate, quello sguardo vivo persisteva,così come quell’ormai leggerissimo rossore che attraversava le guance.

Fu lei a colmare quel silenzio carico di tensione,trovando opportuno informare il ragazzo di quello che avrebbero fatto quel pomeriggio.

“Uchiha-san,ho bisogno di consegnarti dei rotoli perchè tu possa aiutare nelle missioni la squadra.”

Lui la osservò confuso.

“Rotoli?”

Hinata annuì più decisa. “Capisco anche io che sia una seccatura,ma è obbligatorio conoscere tutte le parti del corpo più vulnerabili,e soprattutto i punti mortali.”

Sasuke annuì,conscio del fatto che quella inutile formalità per lui non avrebbe costituito nessun problema.

[Aveva già imparato a svolgere quel tipo di lavoro tempo fà.]

“Ti presterò i miei,sono a casa.” Asserì lei avviandosi alla porta.

L’Uchiha la seguì senza scomporsi,vagamente irritato dal fatto di dover essere scortato come un pivello.

Per questo si scoprì sorridere,notando il passo di Hinata rallentare fino a lui.

 

Quando intravide il suo sguardo pieno di aspettativa e forse anche addirittura di ammirazione nei suoi confronti,invece, non potè trattenere un brivido di eccitazione al pensiero delle esperienze che avrebbe vissuto sicuramente fra le file della squadra assassina di Konoha.

 

 

Ecco qui il primo capitolo,di cui non sono per nulla convinta xD.

Chiedo in ginocchio pareri sullo stile di scrittura,che non mi pare un granchè (vorrei migliorare proprio su questo punto).

Ringrazio infinitamente chi ha letto,chi ha commentato e chi ha inserito la fict fra i preferiti,mi fate contentissima!*-*

E quindi:AyuTsukimiya (non ti preoccupare per il commento senpai!*w*),Princess Hina,Lisa Kanazaki e Feena.

Al prossimo capitolo!^O^

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Capitolo 3
*** Capitolo 2 ***


capitolo 2

Under the Pain

 

Capitolo 2

 

 

Villa Hyuga era la residenza più grande di Konoha, assieme a quella degli Uchiha. La loro particolarità stava proprio nella sontuosità, la ricchezza e il potere che trasudavano, conditi da una generosa dose di eleganza e fierezza proveniente dai membri dei rispettivi Clan.

Ma, nascosto nell’animo di ognuno di essi, vi era la consapevolezza che tutte quelle caratteristiche altro non erano che falsità. Si cominciava a comprenderlo quando ormai il momento di diventare ninja era prossimo; si avvertiva sulla propria pelle,quasi fosse tangibile, l’impazienza di tutta la Casata per il ruolo che lo studente accademico avrebbe investito prima o poi nel mondo del lavoro.E quello era solo un assaggio di quello che si provava ad essere un’erede.

Per loro la strada per divenire ninja era ancora più difficoltosa: l’ambiente familiare mutava completamente,e non vi erano più flessibilità.In quel caso si poteva affermare che l’atmosfera si gelasse letteralmente.

Per questo motivo, in quel momento, mentre si apprestava a varcare la soglia di quell’enorme abitazione, Sasuke si potè ritenere in un certo modo quasi a suo agio.

Quell’atmosfera così rigida e composta, faceva ripercorrere alla sua mente gli anni passati del Clan Uchiha,lasciandogli un vago senso di nostalgia ad infastidirlo.

Osservò piuttosto sorpreso la riverenza con cui tutti, in quell’edificio trattassero Hinata. Dai membri più anziani e quindi esperti, alla giovane sorella, per poi constatare che perfino il padre la trattava da sua pari.

Lei rispondeva ad ogni saluto con un cenno appena visibile,sussurrando di tanto in tanto il nome di qualche persona importante.

Nessuno osò chiederle per quale motivo fosse affiancata da un’Uchiha,per giunta un traditore tornato da poco alla sua terra nalìa,e che si stava dirigendo nella sua stanza; se lo facessero per timore della ragazza o suo,non lo seppe dedurre.

Varcando la soglia, lo colse impreparato una strana sensazione fastidiosa,accompagnata da un’altrettanto fastidiosa vocina insistente che lo avvertiva del fatto che si trovasse nella stanza di una ragazza decisamente carina.

Successivamente scosse la testa stizzito, osservando i movimenti veloci con cui Hinata afferrò un paio di rotoli dal ripiano più alto della vasta libreria in legno pregiato.

La ragazza si voltò e glieli porse in un’altro gesto aggraziato, pensando a quanto probabilmente fosse inutile cercare di far studiare ad un Mukenin argomenti probabilmente già vissuti sulla propria pelle.

[Soprattutto se si parlava di Sasuke Uchiha.]

Lo ammirava davvero, quel ragazzo. A partire da un’anno addietro,quando di tanto in tanto le sue gesta raggiungevano perfino le orecchie degli Shinobi della Foglia, dal Villaggio del Suono.

Ricordava dettagliatamente ogni rapporto che la sua divisione presentava all’Hokage, descrivendo i suoi scontri come “Un lavoro decisamente pulito,nessun morto e punti vitali nemmeno sfiorati”.

Perchè era così che solitamente svolgeva il suo lavoro, aveva potuto appurare. E per quanto inizialmente sentiva di doversi vergognare per lodare le doti di un Mukenin sul campo lavorativo, non era mai riuscita a pentirsi per questo.

Persa nei suoi pensieri, non si accorse minimamente dello sguardo divertito del ragazzo, che osservava il volto di lei mutare in tutte le tonalità rosse possibili.

Era davvero preoccupante il modo in cui ogni piccolo particolare di Hinata riuscisse ad interessarlo; dalla leggera camminata felina al suo modo di atteggiarsi.

Così adorabilmente delicato.

Ed era proprio questo tipo di comportamento quasi complice nella sua spontaneità da parte entrambi,a suggerirgli che il loro non sarebbe dovuto essere un rapporto normale. Un’altra complicazione era costituita dal fatto che nemmeno lui aveva idea di come potesse essere un legame fra due persone così simili nella loro diversità.

Riflettendo testardamente impuntato sulla questione,quasi fosse un bambino, fu la sua volta di incontrare lo sguardo di lei, impegnata appunto a nascondere la medesima espressione che aveva assunto lui stesso osservandola precedentemente,le gote deliziosamente arrossate.

Al che Sasuke distolse lo sguardo, assumendo immediatamente un’aria seccata.

[Tuttavia, un piccolo sorriso premeva sulle sue labbra.]

Improvvisamente voltò il viso verso di lei un poco più rilassato, seppur ancora irritato per i pochi attimi precedenti.

“E dopo questo che si fa,Hyuga?”

La ragazza non si fece cogliere impreparata.

“Si va al palazzo Hokage per ritirare la divisa. E alla fine,” Disse a mo’ di spiegazione, “potrai tornare alla Villa,o da qualunque altra parte;l’importante è che sarai libero per il resto della giornata.”

Finì di pronunciare la frase con una nota di nostalgia.

Le giornate libere di lavoro erano rare negli ultimi tempi, e se le si desiderava ardentemente bisognava sudarsele.

Di recente era arrivata perfino al punto di addormentarsi durante una delle sue abituali uscite serali con gli ex compagni di squadra.

“Sono giornate tanto impegnative?” Domandò l’Uchiha scrutandola in volto,mentre si apprestavano ad uscire dall edificio.

Lei fece una piccola smorfia.

“Per me che sono l’assistente del capitano, sì..Ma anche per gli altri ragazzi lo è abbastanza.Però,” Aggiunse, il viso disteso in un’espressione più serena, “E’ appagante,se sai svolgere bene il tuo lavoro.”

Lui rimase in silenzio, decretando che per quel giorno era anche stato piuttosto loquace per la sua indole tranquilla; notò con piacere che anche la ragazza era della sua opinione,o per lo meno, il suo comportamento non la turbava minimamente.

Gli interminabili minuti che seguirono dall’arrivo alla Hokage furono un continuo firmare moduli e compilare schede,totalmente inutili ma allo stesso tempo di vitale importanza, fino a quando finalmente Sasuke potè ritirare l’attesa divisa ANBU, accompagnata dall’immancabile maschera tipica della squadra.

Usciti dall’ufficio, Hinata si appoggiò mogiamente alla parete del corridoio, una pila di documenti dall’aria impegnativa stretti al petto.

Mosse qualche passo verso la porta d’ufficio del suo superiore,pronta ad un nuovo estenuante pomeriggio dedicato ai lavori noiosi, più comunemente noti come “Le responsabilità dei vicecapitani”.

Poi alzò timidamene il braccio in segno di saluto.

“A domani, Uchiha!”

Lui non rispose, ma il fruscìo delle sue vesti che avvertì dietro sè le fece capire che anche lui l’aveva salutata.

Varcò la soglia dello studio,e la porta si chiuse seccamente.

 

 

Sasuke camminava a passo spedito,l’irrequietezza dipinta sul volto.

Diamine,ma perchè lo stava facendo?!

Era da quando aveva abbandonato Hinata al suo lavoro che una strana sensazione di fastidio si era impossessata di lui; persistente, come un piccolo dolore costante al cuore,che aspetta solo di provare sollievo.

[E tutto per una questione talmente insignificante da imbarazzarlo.]

Si maledisse per la sua avventatezza, cercò di dare ascolto alla parte razionale di sè che lo avvertiva,avrebbe fatto sicuramente la figura del sentimentale.

Perchè sentimentale?! Le stava solo facendo un favore!

Allungò il passo,in una fitta più acuta di dolore.

[Dolore interno,immaginario.]

Era assurdo fare tante storie per una cosa così..Così stupida!

Era giunto nel corridoio,la porta a pochi metri di distanza.

Che impressione può fare un idiota che invece di tornare a casa dopo tanto tempo dà una mano ad una bella ragazza conosciuta da poche ore?

Scosse la testa sbuffando,imponendosi di finirla con i propri assurdi conflitti interiori.

Aprì la porta di scatto,e una figura alla scrivania sobbalzò.

Vuoi una mano con i documenti,Hyuga?”

[Il volto di una qualsiasi ragazza sorridente non sarebbe mai stato splendido come quello di Hinata.]

 

 

 

 

 

 

 

 

Capitolo 2!Spero vi sia piaciuto!^_^ è stato un po’ un casino da scrivere all’inizio,non sapevo cosa inventarmi xD.Ma poi l’ispirazione è arrivata *-*!

Vi ringrazio tutte per i commenti ragazze, vi adoro!*O*

 

 

Nana89: grazie mille dei complimenti,sei un tesoro!*w* Davvero scrivo bene?>w< Me felicissima di leggere le tue recensioni!*O* Grazie per aver messo la fict e me nei tuoi preferirti,mi fai contentissima!Un baciozzo t.v.b!^O^

 

AyuTsukimiya: la mia lovvatissima senpai!*^* Grazie mille per il commento (sia quello emozionale che quello..Quello della scrittura,insomma ù_ù”) (ma dico,per quale motivo siamo qui ad ascoltare la risposta ad un commento di due squilibrate?-__-“”),ma come si fa a non adorarti?*O* (e voi Tutti state zitti è_é) Spero commenterai anche questo capitolo,anche se lo hai già letto xD Ti lovvo!Un bacio!

 

Tifalockhart: Somma!*O* Non sai quanto mi faccia piacere ricevere una recensione da te!*^* Ti ringrazio infinitamente per i consigli che mi hai dato, e ne terrò conto!E per quanto riguarda questa bizzarra hinata nei pani di un’assassina,sono d’accordo con te. Credo che lei sia un personaggio forte nonostante tutto, e l’idea di farla ANBU mi è sembrata perfetta per il carattere un po’ freddo che ho voluto darle.xD Spero che anche questo capitolo sia di tuo gradimento!

 

sonny: grazie per il commento tesoro!Sono felice che la fict ti piaccia xD! E, certo, questa qui è una SasuHina!*O* Io amo questo paring,è bello sapere di non essere l’unica!xD E che ne pensi di questo capitolo?*__*

 

Princess Hina: puccia!*O* grazie davvero per tutti i complimenti,mi fai felicissima!XD E non credevo che la mia storia potesse piacere così ò_ò credevo di aver scritto cose noiosissime xD Non vedo l’ora di leggere un’altra recensione!Al prossimo capitolo ^O^

 

Minority girl: grazie per i commenti tesora!*O* E’ vero,ultimamente ci sono un sacco di SasuHina!ò_ò ma questo può solo fare bene xD Non sai quanto mi renda contenta sapere che il mio stile piace!*_* E che ne pensi di questo capitolo?Spero ti piaccia xD Un bacione!

 

Mart:  davvero ti piace il mio stile?Grazie mille,siete tute così gentili che mi sento monotona a ringraziarvi sempre con le stesse parole!>//<  Mi fido dei vostri pareri e attendo impaziente un tuo nuovo commento!Un bacio!

 

Grazie anche a chi ha inserito la fict fra i preferiti!Spero di essere stata all’altezza delle vostre aspettative *O*!

Il prossimo capitolo non è ancora stato scritto,dovrei riuscire ad aggiornare per settimana prossima!Un bacio a tutti!

 

SecchY

 

 

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Capitolo 4
*** Capitolo 3 ***


Capitolo 3

Under the Pain

 

Capitolo 3

 

 

Quel pomeriggio, nella divisione assassina di Konoha vi era un forte clima di entusiasmo e aspettativa, dovute principalmente all’entrata di Sasuke Uchiha nella squadra.

Soprattutto il capitano Hatake, aveva potuto constatare con un sospiro di sollievo, che il ragazzo era una vera e propria promessa per la sua fazione.

A partire dalla missione affidatagli quella stessa mattina, compiuta in un paio di ore con un esito sorprendentemente favoloso, fino ad arrivare ad un’altro compito da svolgere, questa volta decisamente più difficile.

[Aveva incaricato Hinata di assisterlo durante la missione.]

E non aveva potuto fare a meno di notare quanto fossero soddisfacenti quei due ragazzi nel lavoro di squadra.

Era lì che la sorpresa aveva avuto il sopravvento su di lui, che, ci avrebbe messo la mano sul fuoco, era certo di dover assistere ad un netto distacco fra i componenti del team e Sasuke.

In quell’istante preciso, osservava basito i suoi due migliori sottoposti, figli dei Clan più potenti di tutto il paese, consegnarli i rotoli richiesti dalla missione, il cadavere del loro precedente possessore adagiato sulla schiena dell’Uchiha.

“Ottimo lavoro. Potete.. Potete anche portare il Mukenin ai medici.”

Hinata annuì soddifsatta, mentre silenziosa, faceva strada al proprio compagno verso lo studio dei ninja medici.

 

In tutto il Villaggio era risaputa l’ostilità che vi era fra medici e assassini; a partire dal fatto che i primi lavoravano per curare e far vivere, quando i secondi lo facevano per uccidere.

Era quindi naturale il fatto che l’accoglienza in ognuna delle due divisioni da parte dell’altra fosse assolutamente pessima, o che addirittura non vi fosse per nulla.

Principalmente per questo motivo Sasuke faticava a comprendere la scioltezza con cui Hinata si comportava nonostante li osservassero tutti in cagnesco.

Per non parlare degli insulti bisbigliati fra loro.

Fissavano per nulla sorpresi il cadavere del traditore sulla sua schiena, per poi spostare lo sguardo su di lui quasi disgustati.

Sasuke li osservò indifferente.

La questione che gli interessava era un’altra.

Come poteva una ragazza come Hinata non essere ferita da tutte quelle occhiate?

Voltò il viso verso di lei, al suo fianco, inclinandolo leggermente in basso per permettere agli occhi di scorgere la sua figura più piccola sotto i folti capelli bui, alla ricerca di una qualche traccia di tristezza o rimorso.

Vi trovò solo un leggero rossore a colorare la nivea pelle, dovuto più che altro alle imbarazzanti battute fuoriuscite da bocche maschili a pochi metri di distanza.

Sasuke pensò di non essersi mai sentito così irritato per una faccenda simile, soprattutto se la suddetta non lo riguardava.

Inizialmente pensò di dover mettere a tacere il rumoroso gruppetto in una sola, irritata occhiata ma la parte razionale di sè (quella che ultimamente era pressochè inesistente) gli impose di far finta di nulla e passare oltre.

Varcarono la soglia di un’enorme stanza.

[Quella delle autopsie.]

Li accolse una calda voce, identificata poi come quella di Shizune, che gentilmente invitò l’Uchiha a depositare il cadavere del Mukenin sopra le apposite barelle.

“A questo punto, direi che per oggi avete anche fatto abbastanza.”

Hinata annuì soddisfatta, mentre al suo fianco, Sasuke rimase impassibile.

Il ragazzo si voltò, incamminandosi verso l’uscita dell’edificio.

Poi, senza preavviso, si fermò di colpo, colto da una strana irritazione alla sola idea di lasciare percorrere da sola a Hinata quell’odioso corridoio pieno di idioti.

Sentì dei leggeri passi al suo fianco.

Fa sempre piacere attraversare questo inferno in compagnia.”

[Gli venne quasi da sorridere, al bisbiglio incerto di lei.]

 

 

 

Sasuke, Sasuke, Sasuke.

Hinata gemette sofferente, affondando le dita nelle lunghe ciocche di capelli.

Afferrò il primo libro che trovò sullo scaffale della sua enorme stanza, in cerca di un qualsiasi modo di non pensare a lui.

Erano passati solo pochi minuti da quando si erano avviati alle rispettive dimore, ma proprio non riusciva a cancellare quel viso dalla sua mente.

 

Da quando nella sua fazione sorsero commenti delle sue gesta sul piano lavorativo, lei già cominciava ad ammirarlo.

E non vi era nulla di strano.

Da quando aveva saputo di doverci lavorare assieme, lei timidamente esultava all’idea di poter stare accanto ad un tale portento.

E anche qui era tutto nella norma.

Da quando avevano compiuto la loro prima missione, poche ore fa, lei avrebbe tanto voluto riceverne un’altra con lui.

Era tutto perfettamente normale, Hinata.

E in quel momento, l’unico pensiero nella sua testa era dedicato a lui.

E questo non andava bene.

Non andava bene, perché lei in precedenza presentava gli stessi sintomi per un’altra persona.

Ed era finita male.

Anzi, non era nemmeno cominciata.

Tre anni prima, aveva lasciato la questione “Naruto” in sospeso, poiché la forza per continuare a sperare di essere notata da lui era venuta a mancare.

E perciò, ora, a distanza di quegli stessi tre anni, la situazione era rimasta immutata. Dannatamente incerta.

Senza contare il fatto che Ino, collega del biondo da ormai un anno nelle missioni di spionaggio, nonché una delle sue migliori amiche, si era da un po’ presa una enorme cotta per lui.

Lo aveva accettato. O forse no. Forse.

Fatto sta che non avevano più toccato l’argomento, e la Yamanaka, non appena ebbe appurato che l’amica “approvasse”, provò ad instaurare un rapporto più profondo con Naruto.

E Hinata non aveva fatto nulla, per concorrere.

Si era totalmente data agli allenamenti, e si era guadagnata una posizione.

Aveva voltato le spalle a quasi tutto il resto.

[Perché gli amici per lei, erano importanti.]

E quindi Ino procedette nel suo intento. Tutt’ora ci lavorava su, e la loro amicizia non ne aveva risentito.

Ma questo non cambiava le cose. Una situazione incerta era e una situazione incerta restava.

La Hyuga scosse la testa. Non voleva più pensare a Naruto. Ormai ne aveva abbastanza.

Lasciò quindi che l’immagine di due iridi rosse contornate da petali neri dominasse la sua mente.

[Sasuke sapeva imporsi su di lei perfino mentre era assente.]

 

 

Naruto camminava a disagio verso l’imponente villa dinnanzi a lui, insicuro sul da farsi.

Lo avevano informato del ritorno di Sasuke alla sua vecchia dimora, e pochi minuti dopo il biondo  si trovava già sul posto.

Perchè per Naruto, Sasuke era prima di tutto un amico.

Bussò alla porta, sperando di ottenere risposta.

Udì una voce ovattata.

Arrivo!”

Beh, non proprio un’esemplare accoglienza, ma meglio di nulla.

La serratura della porta scattò, e una scompigliata chioma nera comparve alla sua visuale.

Sorrise divertito [e anche un po’ imbarazzato] all’espressione sorpresa dell’Uchiha.

Sicuramente non si aspettava così presto di ricevere una visita da lui.

“Ehi, Teme.”

Un  solo istante di sbigottimento da parte del moro; poi, la sua voce infastidita [e dannatamente divertita]

“Usuratonkachi.”

Naruto fece una smorfia, gli appuntiti canini messi involontariamente in mostra.

“Passavo di qui, e mi chiedevo se avessi voglia di andare all’Ichiraku.”

Non giunse alcuna risposta.

Il biondo sospirò, per poi osservare il moro con aria sconfitta.

“Offro io, Teme.”

“Vogliamo andare?”

Volarono parecchi insulti, falsamente indignati. Sasuke era certo che avrebbero concluso la serata con una rissa.

Finalmente, una serata tra amici.

 

 

 

 

Salve a tutti cari lettori! Prima di tutto vorrei scusarmi per aver ritardato tanto ad aggiornare, ma a causa di una formattazione del pc ho perso questo capitolo, e mi ci è voluto un po’ per far tornare internet e per riscriverlo xD.

Perdonatemi questo pietoso capitolo, fra l’altro nemmeno tanto interessante.

Diciamo che mi è servito più che altro per sistemare alcune idee [e io ne ho tante che vorrei mettere in pratica], che se avessi scritto qui sarebbero risultate improbabili. L’ultima parte è forse il fatto più “importante” dell’aggiornamento, perché Sasuke e Naruto stanno ritornando amici, e quindi potranno iniziare a contare fra di loro.

Mi piace vederli uniti.

Vi ringrazio tutti di cuore, per le recensioni e i preferiti.

E ora, spazio ai commenti!*-*

 

 

AyuTsukimiya: la mia senpai è sempre troppo gentile con la kohai xD Tu non ti immagini quanto mi piaccia il fatto che la fct ti piaccia (perdonami il gioco di paroleXD)*-*! Perché, vedi, questa fict è tutta dedicata a te!*O* Farò del mio meglio per non deluderti, e grazie mille per i complimenti!

 

Tsuyuko: grazie davvero per il tuo commento!*_* Sono felicissima di sapere di aver reso bene l’idea di ciò che volevo trasmettere,  anche perché non ho proprio fiducia nelle mie qualità di scrittrice xD. Però ora ho il presentimento di aver un po’ “rovinato” la fict, con questo capitolo, perché lo trovo inutile xD. Riguardo alla soddisfazione di Hinata per il suo lavoro, è bello sapere che lo hai notato. E’ una delle cose che vorrei la caratterizzassero di più in questa fict. Qui la ho resa più forte in un certo senso, e anche piuttosto cambiata; da qui l’avvertimento di OOC, che purtroppo credo sia abbastanza presente nonostante cerchi di renderlo il meno evidente possibile. Spero mi darai il tuo parere anche di questo capitolo!Un bacio

 

Nana89: oddio una yaoi fan??!Ma anche io lo sono!!!*çççççççççççç*  Il SasuNaru è un’amore perfettoso *-* Allora immagino sarai felice di aver letto l’ultima parte di questo capitolo, anche se non è propriamente yaoi, dato che questa è una SasuHina xD. Sei davvero gentile tesorissima!*_* Un bacione, ti lovvo troppo!

 

Mart: waaaaaa un grazie enorme per i complimenti!*O* Scusa se ti ho fatto aspettare tanto questo aggiornamento ç__ç E scusa se probabilmente non è all’altezza delle tue aspettative >_>””  Questo è più che altro un capitolo di transizione, ma presto stai sicura che accadrà qualcosa di interessante fra Sasu e Hina!xD Un bacione amora!

 

Minority girl: oddio grazie *W*! Scrittura divina?Tu sei troppo gentile u//u guarda, nel commento mi hai fatto notare una cosa assolutamente importantissima: avevo dimenticato di far trasparire l’amore in Hinata!Che sbadata che sono -.-“” Mi hai salvato la vita tesora!XD spero che in questo capitolo si capisca che si sta smuovendo qualcosa anche dentro lei xD. Un bacione, e spero recensirai!^.^

 

Sonny: grazie per i complimenti, ti adoVo caVa xD *-*! In questo capitolo ho provato a far trasparire qualcosa per il moro (e figo, come dici tu XD) Uchiha da parte di Hinata, e spero di esserci riuscita decentemente !xD cosa ne pensi di questo capitolo?Un bacione, ti lovvo!

 

Princess Hina:  amora!!Grazie per i complimenti, e scusa per il capitolo pietoso che hai dovuto sorbirti dopo giorni di attesta ç_ç Spero che ti sia comunque piaciuto almeno un po’ xD Un bacio bellissima!

 

Tifalockhart: Tifaaaaaaaa!!!*W* Grazie per i complimenti e per i consigli, ne terrò conto!Vorrei chiedere il tuo parere sulla scrittura ora. Trovi che vada meglio? Mi fido di te, grazie per le risposte sincere *_*. Mi scuso per il capitolo penoso xD Avevo così tante idee per la testa!!Ma dovrò metterle in atto con calma o rischierò di cadere nel ridicolo xD. Un bacio, e aspetto una tua recensione!^O^

 

AliDiPiume: waaaaaaaaaaaaaaaa una nuova recensitriceee!!!!*O* spontanea? Oddio, allora ho reso l’idea!*W*  Mi fa piacere che ti piaccia la fict (stupido gioco di parolexD)!*-* Perdonami il ritardo nell’aggiornamento, spero non sia risultato troppo noioso -_-“” fra poco dovrebbe accadere finalmente qualcosa di interessante!xD Un bacio, al prossimo capitolo!

 

 

Grazie a tutte ragazze *W*. Il prossimo aggiornamento è previsto per settimana prossima, penso. Grazie mille ancora per le recensioni, siete tutte mitiche!*__*

A presto!

 

SecchY

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Capitolo 5
*** Capitolo 4 ***


Capitolo 4-

Under the Pain

 

Capitolo 4

 

 

Hinata fissava concentrata un punto imprecisato della foresta, dinnanzi a sé.

“Lo hai trovato?”.

Sussultò, nell’udire la voce pacata di Sasuke al suo fianco.

“Sì.”, rispose. “Si sta dirigendo a sud, ora. E sembra non aver capito che ormai lo abbiamo trovato.”

Una constatazione secca e incolore.

Un parere lavorativo.

Continuò ad osservare gli spostamenti della loro preda, mentre avvertiva l’Uchiha avanzare lentamente verso il luogo da lei indicatogli.

“Sa già che abbiamo ucciso la scorta che gli guardava le spalle?” Domandò.

La ragazza scosse il capo, disattivando il Byakugan.

“Puoi anche occupartene da solo se vuoi, Uchiha-kun. Io ti aspetterò qui.”

Sasuke valutò la proposta, per poi annuire soddisfatto. Fece per dirigersi nel folto della foresta, quando all’improvviso si arrestò di colpo.

“Solo un’ultima cosa.”, proclamò, tra l’infastidito e il divertito.

Chiamami Sasuke.”

Hinata spalancò le iridi ghiacciate, posandole dove poco prima si trovava il suo interlocutore, ormai sparito alla ricerca del loro obbiettivo.

Avvertì il sangue fluirle velocemente alle gote.

[Arrosita.Come una pivella.]

 

 

Sasuke socchiuse gli occhi, mentre con la mano sinistra si massaggiava una tempia, nel vano tentativo di placare il forte male alla testa che avvertiva da quella stessa mattina.

Osservò sofferente la figura di Hinata, seduta di fronte a lui colmo di gratitudine, per non aver parlato inutilmente tutta la mattina.

Hinata sapeva sempre cosa fare, con lui.

E comunque, l’enorme ammasso di persone attorno a loro non lo aiutava affatto a calmare i postumi della serata precedente.

Ma, dopotutto si trovava in una locanda.

Le occhiate maliziose che la cameriera gli lanciava dal bancone lo infastidirono ulteriormente, dato il fatto che quando cercava di evitarle, lei inesorabilmente finiva per esporsi maggiormente.

Ma quanto ci metteva a venire da loro per prendere le ordinazioni?!

Senza contare il fatto che non era minimamente interessato alle ragazze.

Sbuffò arrossendo, nel constatare di aver espresso male i propri pensieri.

Non che non gli piacessero le ragazze, anzi!, ma le qualità che secondo lui doveva possedere la sua donna ideale spesso non erano presenti nelle altre.

O quasi.

La Hyuga lo fissava, preoccupata dal rossore che pochi istanti prima aveva imporporato le guance del moro.

Forse aveva la febbre !

Spostò nervosamente lo sguardo in direzione della cameriera, affamata, per poi notare come quest’ultima fosse concentrata sulla figura di Sasuke.

Cercando di ignorare quella fastidiosa sensazione che avvertiva al petto, diede un piccolo sospiro esasperato.

“Hai fame, Hinata?” Le domandò l’Uchiha.

“Abbastanza.” Sorrise un poco imbarazzata lei.

“Ma”, soggiunse, “Non credo che la cameriera si allontanerà presto dal bancone.”

Sasuke annuì appena, voltandosi verso la diretta interessata e facendole segno di raggiungerli.

Inutile dire che in un lampo si era precipitata al loro tavolo.

La voce zuccherosa della ragazza gli giunse lontana, quasi la sentisse a malapena.

“Per me nulla, grazie.” Biascicò, non appena fu certo che quella avesse finito di squittire.

Ignorò lo sguardo sorpreso della giovane, soffermandosi solo per pochi istanti su quello vagamente preoccupato di Hinata, alle prese con le ordinazioni.

Sprofondò il viso fra le braccia appoggiate mogiamente sul tavolo con un sospiro stanco.

Dopotutto, aveva appena terminato una missione.

[Senza contare la fatica spesa per far sparire definitivamente il cadavere.]

“Tutto bene Sasuke-san?

La voce della Hyuga gli giunse flebile.

“Quel suffisso mi da sui nervi.” Commentò atono.

Apparentemente atono.

Hinata indugiò appena.

“Mi sentirei troppo sfacciata a chiamarti senza titoli onorifici.”

Rispose, tentando di eliminare il leggero rossore dalle candide gote.

Non era più abituata a sentirsi in imbarazzo. O per lo meno, non in quel modo.

Tuttavia era in un certo senso gratificante quel flebile interesse che l’Uchiha provava per lei.

Era bello sapere che almeno un ragazzo in tutto il Paese del Fuoco si mostrasse così, con lei.

La voce del ragazzo interruppe la sua sequenza di pensieri.

“Ma a che cosa servono poi, questi titoli? Se io sono Sasuke, allora vuol dire che mi devi chiamare Sasuke.”

Hinata ci pensò su, sinceramente colpita da quelle parole. Il ragionamento non faceva una piega, in effetti.

Un debole sospiro sconfitto informò l’Uchiha della sua vittoria.

Piegò le labbra in un affascinante sorriso, più evidente di quelli che accennava di solito.

“Comunque, Hinata, posso affermare di aver passato giorni migliori di oggi.”

La aggiornò, riferendosi alla sua domanda precedente.

La ragazza fece per aggiungere qualcosa, ma le pesanti falcate di una giovane cameriera irritata la zittirono all’istante.

La donna posò con malagrazia il pranzo della Hyuga sul tavolo, per poi fulminarla con lo sguardo, adirata.

Poi, sbuffando, se ne tornò al bancone, sfoderando uno zuccheroso sorriso verso i nuovi clienti all’entrata.

Calò un silenzio carico di perplessità, dalla facciata di tavolo occupata da Sasuke.

Successivamente, non appena ebbe realizzato la situazione, il primo istinto fu quello di ghignare divertito.

Cosa che ovviamente non fece.

Finse quindi di essere ignaro del perché di quel gesto così avventato e privo di logica da parte della giovane ragazza.

Quindi, riaffondò il capo fra le braccia.

 

“..Prima volevo dirti che è meglio se anche tu mangiassi qualcosa. O forse preferisci una tisana?”

Il tranquillo clima di rilassamento che si era andato a creare negli ultimi minuti fu interrotto dalla preoccupata proposta di Hinata.

L’Uchiha udì chiaro il rumore delle bacchette della collega cozzare contro la superficie liscia del tavolo, segno che lei aveva finito di pranzare.

“Non ho molta fame, a dire il vero.”

“Allora..Direi che possiamo ripartire, se non hai nulla in contrario.”

Il ragazzo annuì alzandosi, per poi dirigersi velocemente al bancone, consegnando alla cameriera i soldi per il cibo.

“Non dovrei essere io a pagare per il mio pranzo?” Domandò ingenuamente Hinata, affondando la mano destra nella tasca aderente della divisa.

Il gesto fu prontamente bloccato dalla presa salda di Sasuke.

“Ormai ho già pagato io. Non sarebbe intelligente sprecare altri soldi per niente, non trovi?”

La stuzzicò lui, incamminandosi verso l’uscita.

Rimase interdetta, lei, nell’udire quelle parole.

Poi, sorrise fra sé, pensando al modo bizzarro in cui si evolveva il loro rapporto.

 

Forse era arrivato il momento di voltare pagina.

 

 

 

 

La Hyuga fissò preoccupata il volto pallido – o meglio, più pallido del solito- del moro, accanto a lei.

Si fermò di scatto, facendo ondeggiare i lunghi capelli sciolti sulla schiena.

“Potremmo fermarci un poco? Sono stanca di camminare.”, mentì.

“Non c’è problema.” Rispose incolore l’altro.

Hinata sospirò interiormente. Sasuke era certamente un’ottimo compagno in missione, ma era fin troppo orgoglioso.

Non avrebbe mai ammesso di avere la testa come una bomba esplosiva, in quel momento.

Si sedettero comodi ai bordi del sentiero, sotto le fronde protettrici di un vecchio ciliegio.

“Oh, a proposito.”, cominciò lei, “Vuoi che faccia qualcosa per te?Potremmo fermarci alla prossima locanda, in fondo ti sarà venuta fame. Anche se manca solo un’ora per arrivare a Konoha possiamo permettercela, una piccola deviazione.”

“Non credo di averne bisogno, ma grazie lo stesso.”

Hinata volto lo sguardo verso la strada, decisa a ritentare.

Ma ritentare cosa?

Arrossì lievemente, ricordandosi di un metodo piuttosto efficace per far svanir temporaneamente il mal di testa.

O forse non era affatto un metodo.

Facendosi coraggio, si schiarì la voce.

“Uhm..Se vuoi posso provare a massaggiarti le tempie.”

Sasuke mascherò abilmente la sorpresa dietro ad un’espressione pensierosa.

Conosceva già la risposta che le avrebbe dato.

Ma poi, non sarebbe stato come aprrofittarsi delle sue attenzioni?

Scacciò in fretta quel pensiero, osservandola con aria sofferente.

“Accetto volentieri, se serve per mandar via questo dolore decisamente fastidioso.”

Sorrise fra sé, mentre si spostava verso di lei.

Approfittatore.

E, mentre avvertiva le mani gelide di lei affondare timidamente nei capelli, per poi arrivare alle tempie, si pentì subito della sua scelta.

Hinata procedeva con movimenti circolari, lenti, intensi. E man mano che lo faceva, acquisiva maggiore sicurezza.

Si ritrovò in poco tempo a combattere contro sé stesso, per non gemere di piacere.

Socchiuse gli occhi, la mente annebbiata.

Poi, con la stessa velocità con cui lei aveva iniziato, quella dolce tortura cessò.

“Va meglio?”

Chiese docilmente lei.

“..Credo di sì. Grazie.”

Lei sorrise ampiamente.

“Di nulla.”

 

Per quanto tempo lo aveva ricoperto di quelle attenzioni?

Poco. Troppo poco.

“Torniamo al Villaggio.”

Si alzò bruscamente, cominciando la sua marcia verso casa.

E sorrideva, nell’udire quei leggeri passi dietro sé.

 

[Hinata avrebbe dovuto seguirlo per sempre.]

 

 

 

 

Miao a tutti, cari lettori! Ed eccovi appena sfornato il quarto capitolo, che spero apprezzerete ^w^.

Vi ringrazio di cuore, tutti. Per aver letto, per aver inserito la fict fra i preferiti e [soprattutto] per aver recensito. I vostri pareri mi sono serviti molto, e mi hanno aiutato un sacco!

 

Minority girl: tesora, grazie mille per gli incoraggiamenti, i complimenti e le critiche!E’ solo grazie a voi che posso aggiornare!xD Da qui in poi, la situazione sarà molto più “mossa” che nei capitoli precedenti.Sono un tipo che solitamente fa le cose con calma, ma non vorrei avere un’andatura troppo lenta e risultare noiosa, che è la cosa che più mi terrorizza xD. Che te ne pare di questo capitolo?Un baciozzo!*-*

 

AliDiPiume:XDXDXDXDXDI tuoi commenti mi fanno sbellicare! Beh, non c’è stato proprio quello che hai inteso, ma è già qualcosa, per due ghiaccioli come loro!xD ma non temere cara compare, ho intenzione di inserire qualche scena piuttosto hard in seguito, of course. xD Un bacio, attendo fremente un tuo parere su questo capitolo!

 

AyuTsukimiya: senpai!*-* questo capitolo è tutto per te (come la ficci del resto xD)!*W* Per ora Sasuke e Hinata saranno piuttosto amici, ma fra poco ne vedremno delle belle!ghghghXDXD Come ti ho promesso, ecco l’aggiornamento entro sera!*_* E finalmente è INTERO!Un bacione dalla tua Kohai Miope!XD

 

Mart: amora! Come puoi vedere, da qui in poi la situazione si farà più “smossa” xD Mi auguro ti piaccia  anche questo aggiornamento, e scusa se ti rispondo al volo, ma sono di fretta!ò_ò Un bacio e sappi che ti vi bi!XD

 

Hinata21: una nuova lettrice??!Kyaaaaaaaaaaah!!!*O*  E per di più SasuHina fan!XD Allora aspettati soprattutto loro dalle mie ficcy xD Se ti interessa ho anche scritto una one-shot su di loro ^w^ Un bacione, e spero recensirai!

 

Princess Hina: Felice che il capitolo ti sia piaciuto tesora! Come puoi vedere la situazione inizia a farsi più interessante xD Vedrai quante ne combineranno!ghghghXDXD Adoro le tue recensioni +_+ Mi sono divertita un sacco a scrivere di Sasuke con l’emicranea xDXD Un baciozzo,tvb!*W*

 

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Capitolo 6
*** Capitolo 5 ***


Capitolo 5

Under the Pain

 

Capitolo 5

 

 

 

 

Hinata Hyuga avanzava lentamente fra la fitta folla attorno a lei, a disagio, avvolta dalla leggera veste pregiata di un delizioso color celeste.

Quel giorno si teneva l'anniversario per l'investitura del ruolo di Hokage a Tsunade.

Ormai erano passati cinque anni.

Ed era a dir poco impensabile un’assenza da parte del Clan più potente in circolazione ai festeggiamenti.

Ovviamente, tutto ciò significava solo una cosa per la Hyuga.

Riposo. Dopo un intero mese di lavoro [e di omicidi].

Dopotutto, se lo meritava qualche giorno di ferie.

Lo sguardo guizzò rapido su una lunga chioma ondeggiante, racchiusa nella consueta coda alta, poco distante da lei.

Sorridendo, si appestò a raggiungerla.

Fece appena in tempo ad agitare il braccio destro in segno di saluto, che due vivaci occhi azzurro cielo occuparono la sua visuale.

“Hinata-chan! Finalmente ti trovo! Seguimi, non ne posso più di stare in mezzo a questo trambusto.”

La solita Ino.

Più o meno.

La giovane ANBU si ritrovò immediatamente a pensare che la bionda lo impersonava, il casino.

Basandosi su questa concreta quanto spiacevole verità, non potè fare a meno di insospettirsi un poco.

Si lasciò comunque guidare fino al negozio di fiori dove lavorava di tanto in tanto la Yamanaka per  aiutare i propri genitori, salendo le scale e giungendo così al suo appartamento, fino ad arrivare nella stanza della kunoichi.

Perché portarla in un luogo così privato, poi?

Forse Hinata lo immaginava, ma non voleva pensarci.

La presa sul suo braccio si affievolì sempre più, fino a scomparire del tutto, e Ino si stese sul letto, lo sguardo fisso sul soffitto.

Hinata, nel frattempo, se ne stava in silenzio.

O, per meglio dire, attendeva.

La stanza della bionda non era affatto mutata nel tempo, constatò a disagio.

Sempre vivace, con le pareti di un solare color ocra e il davanzale della finestra stracolmo di fiori.

Udì un sospiro.

“Mi piace davvero tanto, sai?”

La giovane sussultò, intuendo al volo a chi si riferiva l’amica.

Non s’impedì di sorridere, nonostante la loro situazione fosse come sospesa sopra un filo immaginario.

Se poi precipitava, una di loro sarebbe rimasta inguaribilmente ferita.

Per questo, era lei a dover fare qualcosa.

Prese un profondo respiro.

“Dovresti accertarti di essere ricambiata, sai, Ino?Anche se penso che Lui sia già cotto di te.”

La Yamanaka la osservò esterefatta.

“Come scusa?”

Hinata sorrise un poco imbarazzata.

“Quello che ho detto. A me, sinceramente, non interessa più.”

Ed era vero.

Avrebbe potuto dire che quella situazione l’avesse ormai stufata – ed era certa che lo stesse effettivamente facendo, ma la realtà era un’altra.

Semplicemente, il presunto innamoramento era scomparso.

Causa, un Uchiha.

Un complicato e inavvicinabile Uchiha.

Proprio come lei.

Si ritrovò in un batter d’occhio avvolta da un caldo abbraccio, i ribelli ciuffi biondi dell’amica a coprirle la visuale.

“Invitalo ad uscire, mi raccomando.”

Ino emise un urletto di eccitazione e aspettativa.

 “I-Ino..Mi soffochi.”

E la presa su di lei si rafforzò.

“Ti voglio bene, Hinata-chan.”

 

 

Sasuke volgeva in continuazione lo sguardo per  tutta l’ampia sala.

“Qualcosa non va?”

La voce di Kakashi, al suo fianco, lo riportò con i piedi per terra.

“No, figurati. Mi stavo solo annoiando.”

Rispose, atono, mentre proseguiva ad osservare la folla intorno a lui.

Era diventata un’abitudine ormai.

Posare gli occhi su tutto ciò che lo circondava, su tutte le persone che lo circondavano.

Era un modo per accertarsi che tutto andasse come ci si aspettasse.

Uno stupido metodo per la gente diffidente come lui.

Poi, visualizzò una liscia chioma indaco, in fondo alla stanza, e si ritrovò d’istinto a sorridere.

Hinata chiacchierava pacificamente con un’affascinante ragazzo dai capelli lunghi e castani.

Provò il forte impulso di interrompere quella discussione, per avere l’attenzione di lei solo per sé.

E per spaccare la mascella a quel tizio così antipatico a pelle.

Lo riconobbe come Neji solo quando intravide i suoi occhi, così simili a quelli di sua cugina.

Cugina, appunto.

Quel dettaglio effettivamente irrilevante non ebbe l’effetto sperato di tranquillizzarlo.

Ingurgitò tutto d’un fiato il proprio sakè, per poi salutare con un cenno la chioma argentata al suo fianco.

“Te ne vai di già?” Domandò sorpreso l’uomo.

Sasuke scosse il capo, avviandosi verso l’uscita dell’enorme salone.

Voleva stare solo.

Voleva poter ascoltare il silenzio.

Voleva solo non pensare a lei.

Raggiunse lo steccato che fungeva da divisorio, fra la strada e il verdeggiante prato ben curato del villaggio, e lo scavalcò.

Era il luogo migliore che si potesse sperare di trovare, ad una festa.

Certo, sorvolando il gruppetto rumoroso di bambinin che scorrazzava dinnanzi a lui.

Si appoggiò sbuffando alla superficie solida del legno, maledicendosi per la propria suscettibilità.

Ci volle un po’ di tempo, prima di sbollire la rabbia, ma si ritenne comunque soddisfatto del risultato dei suoi sforzi mentali.

Proprio mentre potè ritenersi in grado di rientrare alla festa comportandosi civilmente, avvertì un leggero tocco sulla spalla sinistra.

Voltò lentamente il capo in quella direzione, sicuro più che mai di trovarsi accanto Naruto, ma la vista di due iridi nivee e due labbra piene fin troppo vicine lo avvisarono dell’errore.

“Non mi aspettavo di trovarti qui.”, osservò sorpresa quanto lui la Hyuga.

“Potrei dire la stessa cosa, Hinata.”

La ragazza accennò un debole sorriso, mentre le gote si arrossavano contro la sua volontà.

“Ti ho vista, prima. Parlavi con tuo cugino?”

Una domanda semplice, di nessuna particolare importanza, all’apparenza.

Una domanda che lo dannava.

“Sì, parlavo con Neji della sua ultima missione. Lo ha tenuto lontano da casa per parecchio tempo, sai.”, fu la limpida risposta.

Lo sguardo di lei si fece un poco più attento.

“Cosa c’è che non va?”

Sasuke sobbalzò, colto impreparato. Osservò l’espressione della ragazza al suo fianco mutare dalla concentrazione all’imbarazzo, e avvertì una strana sensazione allo stomaco.

“Perdonami, dovrei imparare a farmi gli affari miei.”, sorrise nervosa lei.

Calò un breve silenzio denso di tensione, interrotto solo dal vivace vociare dei bambini a poca distanza da loro.

E allora l’assassino si rese conto che forse, avrebbe potuto anche solo accennare cosa provava da quel giorno.

In fondo, non ne aveva mai parlato con nessuno.

Una buona porzione di quella scelta era dovuta alla paura di essere giudicato un povero illuso, uno stupido.

L’altra, era il suo orgoglio che, ne era certo, sarebbe andato a puttane.

Sospirò a fondo interiormente, e, senza realmente accorgersene le parole cominciarono ad affiorare, incerte.

“A dire il vero, non c’è nulla che non vada. Proprio nulla.”

Poggiò lo sguardo sull’orizzonte.

“E’ tutto come avevo programmato, tutto. Quindi, va tutto, fottutamente bene. Sorvolando il fatto che ho ucciso la mia famiglia, s’intende.”

Non ottenne risposta.

Era più che naturale, una reazione del genere, se si esternavano sentimenti simili, pensò.

Tuttavia, quello strano ma intenso dolore al petto che avvertiva solo quando pensava a lei, non ne voleva sapere di smettere di tormentarlo.

D’altro canto, Hinata avrebbe tanto voluto dirgli tutto quello che poteva, donargli le parole più confortanti per tranquillizzarlo, alleviare ogni suo dubbio al riguardo, magari ripetendogli una frase talmente assurda da poter quasi apparire credibile, ma non lo fece.

Non lo fece, perché sarebbe stato un gesto vuoto.

Perché Sasuke non meritava parole false, per riempire quel enorme vuoto dentro lui.

“Io non posso nemmeno immaginare quanto sia grande il dolore che provi, e mi dispiace.”

Gli sfiorò il braccio, fremendo.

“Ma di certo è una pena troppo grande per una persona sola. E io ci tengo a sapere se hai bisogno di aiuto.”

I suoi occhi ghiacciati corsero verso il nero profondo di lui, e sorrisero limpidi, avvertendo la mano di Sasuke stringere forte la sua.

Era una stretta salda, tanto da farle male, e lei si riscoprì felice di quel piccolo dolore.

Rimasero così, a fissarsi intensamente, assorti nei rispettivi sguardi.

Fino a quando l’Uchiha non avvertì una debole stretta sulla giacca nera, e abbassò il volto, visualizzando una folta chioma scompigliata di un vivace rosso.

Era una di quei piccoli ragazzini urlanti, constatò un poco infastidito.

“Hai una fidanzata?”, domandò candidamente lei.

I suoi amichetti, dietro di lei, risero, meno intimoriti dal misterioso ragazzo dinnanzi a loro.

Hinata si senti di nuovo avvampare, malgrado tutti gli sforzi che impiegava per apparire più tranquilla, come avrebbe tanto voluto essere.

La piccola non si scoraggiò affatto per la mancata risposta, ma anzi, intrepida, decise di porre un altro interrogativo.

E tu la ami, la tua ragazza?”

Sssuke esibì una smorfia contrariata, scocciato e vagamente imbarazzato da tutte quelle domande sbagliate  e soprattutto senza senso.

“Ehm,” Hinata si schiarì la voce, a disagio.

“Devi sapere che io non sono la sua fidanzata.”

La bambina spalancò le iridi color cioccolato, sinceramente colpita da quelle parole.

“Ma allora come mai vi tenevate la mano?”

Eccola, un’altra domanda sbagliata.

L’Uchiha sfoderò uno dei migliori sguardi omicidi di tutto il suo repertorio, per poi mascherare un’altra volta le sue emozioni con una convincente espressione di apatia.

“Questo è perché io le voglio bene.”

Spiegò, tentando di ignorare l’espressione di puro stupore dipinta sul volto di Hinata.

Tirò un sospiro di sollievo, nell’udire la voce di Hiashi Hyuga chiamare quella della primogenita, a pochi metri di distanza.

“Sembra che ti cerchino.”, la avvisò, il volto più rilassato.

Lei annuì frettolosamente, staccandosi dallo steccato. Si morse il labbro inferiore, indecisa, prima di posare fulminea le labbra sulla guancia di Sasuke.

 

Fu solo un’istante, un battito di ciglia, ma potè distintamente sentire il cuore che le scoppiava in petto, mentre salutava cordialmente l’Uchiha e si avviava verso il padre, piuttosto impaziente di partire.

 

Perché in quel flebile contatto sulla sua pelle, aveva racchiuso definitivamente tutte le sue speranze, i sogni, le ambizioni e le attenzioni che avrebbe potuto offrire, affidandole ai suoi occhi insanguinati.

[Finalmente, aveva voltato pagina.]

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

L’ANGOLINO DELL’AUTRICE

 

Lettori adorati, ci siete ancora, vero?? Non mi avete lasciato sola, giusto?°W°

E’ vero, ho un tantino ritardato nell’aggiornamento effettivamente, ma sono cose che capitano!

Ok, posate quei fucili e parliamone con calma ò_ò.

Seriamente (xD), ho avuto problemi con la stesura del capitolo, ma alla fine eccolo qui, pronto per essere letto, e magari, se volete dare un segno del vostro passaggio, commentato, criticato ecc ecc, mi farebbe davvero molto piaceren ragazzuoli!*W*

 

AliDiPiume: xDxDxD mitica!!In effetti è vero, anche Hinata in fondo non è poi così innocente come dice di essere xD vedrai cosa faranno quei due, nei prossimi capitoli! E poi è vero, Sasuke, sei proprio un pervertito, sai?ù_ù (Ma vaffan..NdSasuke) Ma di che cosa ti lamenti, che eri felicissimo di poter girare la scena del massaggio ù_ù Bah, gli uomini..Spero che il cappy sia di tuo gradimento!*W*/ Ci sentiamo al prossimo, non vedo l’ora!

 

Hinata21: amora, grazie mille per averla letta e commentata, mi ha fatto davvero moltissimo piacere! E sono davvero felice che apprezzi  la fiction, pur non essendo un granchè! Spero commenterai anche questo capitolo, mi farebbe davvero piacere *O* Un bacione!

 

Minority girl: sììììììììì fondiamo il FanClub Anti-Cameriera!!*___* Siamo aperti a qualunque proposta di tortura, prima di ucciderla!!Muahahahahahah!!xD Sai, la odio anche io con tutta me stessa, quella tizia lì (Ma se la hai inventata tu °___°NdSasu) ma questi sono dettagli ù_ù. Hai letto il cappy più velocemente?Adrenalina???Cioè, ma tu lo sai che la Secchy ti adora, vero?*-* Graziegraziegraziegrazie!!!*____* Sei adorabile! Spero che commenterai anche questo capitolo, ormai sei fra le recensitrici fidate, cara!xD Un bacione!

 

Mart: tesoraaaa ç__ç scusa se ti ho fatto aspettare tanto!!O.O Ho avuto problemi con l’ispirazione e con la mia autostima di autrice, e allora il ritardi era fatto >.<°° Spero comunque che sia di tuo gradimento *____* E anche io ti voglio bene *Secchy stritola Mart* Ti saluto e ti attendo per il prossimo capitolo, un bacio!

 

AyuTsukimiya:waaaaaaaah la mia senpaiiiiiiiiii!!!*-* Oddioddioddioddioddio!! Ma tu quanti bei commenti non mi fai??*__* Parte del capitolo la hai già letta, spero apprezzerai anche il seguito *O*/! Tu dici che i personaggi sono IC?Non sai quanto sia felice di sentirlo dire, l’OOC è il mio attuale incubo °__° Se anche tu odi profondamente la cameriera, puoi iscriverti al FanClub Anti-Cameriera, i cui membri per ora siamo io e Minority girl xDxD E comunque sì, li farò impazzire *___* Per poi farli saltare addosso furiosamente, prima o poi ù_ù (furiosamente??°////°NdHinata) Ok, forse per Hinata non si addice °__° Mi inventerò qualcos’altro, dai!^O^/ Un bacionissimo, ti aspetto oggi su msn!*-* By la SecchY Kohai Miope che ti lovva!x°D

 

Princess Hina: ciao tesora!!!*-*  scusami tantissimo per il ritardo madornale nell’aggiornare °___° Ho avuto problemi con la mia ispirazione e la mia autostima di autrice, purtroppo -___- Ma alla fine ce l’ho fatta, e il capitolo è qui, sano e salvo!*___*  Mi auguro che ti piaccia anche questo, e conto di risentirti per il prossimo capitolo!*O*/ Un bacionissimo!

 

 

E ora la Secchy scappa xD Ma prima vi ringrazio tutti, siete fantastici!*__* Il prossimo capitolo è previsto per settimana prossima, ma non assicuro nulla. See ya!

 

SecchY

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Capitolo 7
*** Capitolo 6 ***


Capitolo 6

Under The Pain

 

Capitolo 6

 

 

 

 

Hinata sospirò affranta, osservando nel frattempo la minuta figura nera ai suoi piedi.

Un animale era di sicuro l’ultima cosa che poteva permettersi di avere, nella situazione in cui si trovava.

Senza contare in fattore Padre, che non le avrebbe mai permesso di tenersi un gatto.

Lo sapeva bene, lei, che quando per puro caso si era imbattuta in quella piccola palla di pelo, dietro l’Ichiraku, avrebbe dovuto lasciarla là. Ma, per carità, pioveva a dirotto, e quella povera creatura se ne stava in quel buio angolino della strada, tutta bagnata a miagolare triste triste; non aveva potuto resistere.

E ora si trovava nella sua stessa stanza, all’oscuro di tutto e tutti. Logicamente non poteva rimanere in quella casa, per nessuna ragione al mondo.

Era già tanto che avesse passato la notte nel suo letto senza che le domestiche se ne accorgessero, e proprio non se la sentiva di rischiare ancora.

Ragion per cui, doveva assolutamente consegnare il cucciolo - sempre che fosse un maschietto - a qualcuno.

E, per quanto si sforzasse di pensare a chi sarebbe stato davvero disposto a tenerlo con sé, era solo una la persona che per lei era giusta. Per il gatto, ovviamente.

E fu così, che Hyuga Hinata raccimolò tutto il suo coraggio, si infilò un abito decente e scese le scale in punta di piedi, pregando che a quell’ora del mattino non vi fosse nessun membro del Clan sveglio.

Si sbagliava, ovvio.

Quando intravide una lunga chioma castana dirigersi tranquilla verso di lei, il suo cuore mancò di un battito. Sostenne lo sguardo indagatore del cugino, stringendo forte a sé la sacca della borsa a tracolla, decisa più che mai a non cedere, nonostante fosse al corrente del fatto che lui sapeva.

“Hinata-sama. Come mai esce a quest’ora del mattino?”

“Vado a fare una passeggiata, magari passo anche da Ino.”, sorrise lei, reggendo il gioco.

Il viso di Neji si rilassò, e lui sfiorò con la mano destra la guancia di lei; il suo corpo s’irrigidì, a disagio.

“Buona fortuna, sai a cosa mi riferisco.”, sussurrò il ragazzo, superandola.

Hinata indugiò un attimo, impreparata:

“Grazie, Neji-san!”, fu l’unica cosa che si sentì in grado di biascicare, prima di varcare la soglia correndo.

La casa di Sasuke non distava molto da dove abitava lei; si riscoprì infantilmente felice di questo dettaglio, mentre titubante si avvicinava all’imponente abitazione.

Titubante, appunto.

Man mano che procedeva, di passo in passo, la sua sicurezza diveniva sempre più una fumosa nebbiolina inconsistente, fino a svanire del tutto nel momento in cui la ragazza si ritrovò di fronte alla porta di Villa Uchiha.

Il ricordo della giornata precedente, passata verso la fine della festa assieme al moro, non fece che peggiorare la situazione.

Imbarazzo. Tremendo, odioso, indistruttibile Imbarazzo.

Guancie in fiamme. Era arrossita. Di nuovo.

Una profonda irritazione si fece strada dentro di lei, e solo allora si decise ad abbozzare un’apparente sicuro bussare alla porta.

La voce che le rispose era roca e strascicata, ma nonostante tutto la riconobbe all’istante, accogliendola con un fremito.

“Entra pure.”

A quell’affermazione ubbidì automaticamente, varcando la soglia di casa Uchiha in un misto di insicurezza e riverenza.

Erano tante le voci che circolavano su quell’edificio, la maggior parte delle quali raccomandava di non avvicinarsi a esso in nessun caso, poiché vi aveva vissuto un Clan Maledetto. Sinceramente, Hinata non ci aveva mai creduto, come la maggior parte dei giovani abitanti del villaggio.

Ma in quel momento, proprio mentre osservava la figura pallida del suo compagno, gli occhi socchiusi per la forte luce del sole che filtrava dalla porta, tutto ciò che si presentava dinnanzi a lei assumeva un’aria piuttosto spettrale.

Solo allora si accorse che Sasuke era quanto più si avvicinasse alla sua idea di Fanstasma.

Gli atteggiamenti silenziosi, gli sguardi indecifrabili e l’irrequietezza perennemente dipinta sul volto. Ma non fu certo questo il motivo della sua improvvisa paura.

La verità era che adorava da matti anche questo lato di Sasuke Uchiha.

Il solo aver formulato un pensiero simile bastò per metterla a disagio, mentre camminava insicura verso la terza porta del corridoio a destra dell’entrata, dalla voce che l’aveva accolta. Un leggero mugolare all’interno della borsa le fece ricordare del piccolo cucciolo per cui era uscita quella mattina.

“Io..Ecco, sono venuta per chiederti un favore.”

Alzò il viso verso il volto di lui, educatamente, ma la voglia di distogliere le iridi fredde da quel volto, quello che la ossessionava, era forte.

[Gli occhi le bruciavano.]

Sasuke non replicò, attendendo il seguito del discorso. Hinata non osservava il suo viso, ma negli occhi d’inchiostro dinnanzi a lei era comparso un debole spiraglio di curiosità.

La ragazza aprì la bocca per proseguire, ma le sue labbra non si mossero. Allora sospirò, poggiò la tracolla sul pavimento [fresco e piacevole al contatto, in quella afosa giornata] e attese che la minuscola testolina del felino sgusciasse all’esterno.

Quando ciò accadde, Hinata si stupì non poco nel vedere il pericoloso Sasuke Uchiha afferrare immediatamente il micio per la collottola, portandolo a pochi centrimetri dagli occhi scuri.

“Oh. Ciao, micio. Immagino di doverti tenere qui con me.”

Sorrise appena, voltandosi poi verso di lei. Hinata si morse il labbro inferiore, imbarazzata.

“Scusami, ti devo un enorme favore. Naturalmente pagherò tutto io, e mi prenderò la responsabilità di curarlo, perciò non dovrai preoccuparti di nulla..E scusami ancora.”

Non comprese il motivo per cui Sasuke non accennava minimamente a cessare di sorridere, ma anzi, lo faceva in modo appena più evidente, sforzandosi quasi di non ridere. E si sa, questo è un fatto non associabile ad un Uchiha.

“Va tutto bene?”, domandò preoccupata, nonostante le labbra che si curvavano verso l’alto, contagiate dal quell’evidente buonumore.

Lui annuì, porgendole la mano sinistra. Solo allora Hinata si accorse di essersi accucciata, per posare la tracolla a terra, in precedenza. La afferrò meno esitante del solito, mentre raggiungeva il braccio destro del ragazzo raccogliendovi il piccolo micio, aggrappatovisi a forza di artigli.

“Dovrai passare di qui parecchie volte, se hai intenzione di curarlo.”

Quella era solo una constatazione, tuttavia le parve di cogliere una nota vagamente maliziosa nel tono con cui Sasuke aveva appena pronunciato la frase.

“Oh, solo se avrò il permesso di entrare alla villa! Non ti disturberò di nuovo. Mi dispiac-“

“Ti prego, non finire la frase. A me va bene così.”

Sasuke levò il dito indice posato pochi istanti prima sulle labbra rosee di Hinata, proseguendo il discorso.

“Le chiavi di casa sono nella fessura in basso a destra della finestra.”, concluse, un sorriso furbo sulle labbra solitamente rigide.

S’incamminò per il corridoio, raggiunto in poco tempo dai passi affannati di lei.

“Grazie davvero, Sasuke.”

Quella frase, soffiata con una spontaneità e un’innocenza disarmanti, ebbero un effetto quasi distruttivo sul corpo del giovane. Spalancò le palpebre, fissando la figura ignara e più tranquilla di Hinata procedere al suo fianco, e un’espressione trionfante gli si dipinse sul volto.

Quando giunsero nell’ampio salotto, Hinata fu felice di accomodarsi al suo fianco. Posò delicate carezze sul manto nero della piccola creatura adagiata sulle sue ginocchia, in cerca del  modo migliore per domandare a Sasuke di risolvere il suo imbarazzante quesito.

Fu lui a renderle le cose più semplici, parlando con lieve imbarazzo, abilmente mascherato.

“Allora, questo felino..E’ maschio o femmina?”

Hinata sollevò di scatto il viso, osservandolo ansiosa.

“Veramente..Non ne ho la più pallida idea. Io..Non me la sento di controllare.”

Ci fu un attimo di silenzio. Poi, accadde.

Era una cosa che succedeva spesso, quando stava in compagnia dei suoi amici. L’aveva visto fare da moltissime persone, e aveva sempre provato un flebile senso di serenità, se si trattava di qualcuno a cui voleva bene.

Ma sentire il suono della Sua risata era totalmente differente. Era..La Felicità. La mente di Hinata si svuotò, in quel momento; si svuotò, inebriandosi di quella melodia incostante e leggera, costellata di tanto in tanto da sospiri per riprendere aria.

Vederlo, il volto di Sasuke, mentre le labbra si schiudevano e lui sorrideva, sorrideva davvero, le fece mancare per un attimo il respiro.

E sapere che la causa di tutto quello era lei, la fece sentire dannatamente contenta.

Rimase a fissare il ragazzo al suo fianco anche quando si fu ripreso, sul viso dipinta un’espressione  quasi luminosa, e anche quando lui la osservò interrogativo, non riuscì a mutare comportamento.

Solo quando Sasuke  le chiese il motivo del suo mutismo, riuscì a riscuotersi dallo sbigottimento.

“Oh, scusa, ma ti stavo osservando e mi sono..Incantata.”

Quella mezza verità la fece arrossire più moderatamente del necessario, e fu enormemente sollevata quando il ragazzo decise di non indagare oltre, afferrando il micio con entrambe le mani.

Sasuke lanciò un’altra occhiata di sottecchi verso Hinata, curioso e un poco imbarazzato per la sua affermazione.

E gratificato, da quella sorta di complimento.

“Ehm, credo che controllerò io.”

Il viso della ragazza si accese di curiosità; si avvicinò ulteriormente alla minuta figura del felino, sfiorando con la chioma scura la spalla dell’Uchiha, il quale sorrise fugacemente.

Vederla così, nel suo vestito leggero color lilla, anziché nella aderente divisa Anbu, mentre fissava un poco agitata il piccolo micetto nelle sue mani, gli fece provare l’istinto di coccolarla.

La sua espressione si fece per qualche attimo scettica. Sasuke Uchiha non era solito pensare a quel tipo di smancerie.

Eppure, non riuscì del tutto a disprezzare quella bizzarra idea.

“Ti consiglio di chiudere gli occhi: ciò che stai per vedere potrebbe scioccarti.”, la stuzzicò, sarcastico.

Lei, d’istinto, fece una piccola smorfia imbronciata, per poi domandarsi con una punta di nostalgia da quando non si comportava in quel modo. Da quando non  ritornava indietro nel tempo, per essere di nuovo bambina.

Era cresciuta troppo in fretta, Hinata. E il suo lavoro non permetteva molti svaghi, esigeva solo persone mature, intelligenti, e schifosamente adulte.

Voltò lo sguardo sulla parete scura in legno massiccio dinnanzi a sé, curiosa di sapere cosa le avrebbe annunciato Sasuke.

Furono attimi, quelli, in cui una sorta di imbarazzata tensione aleggiava nella stanza.

Quando Sasuke aprì la bocca per parlare, Hinata in un certo qual modo era già certa della notizia che stava per ricevere.

“E’ un maschio.”, constatò, con voce incolore.

La ragazza sorrise, cominciando a carezzare il pelo soffice della piccola testolina nera sulle ginocchia di Sasuke.

“Non so dirti perché, ma lo immaginavo.”

In quel momento Hinata non osservava il suo viso, ma l’occhiata profonda che il ragazzo le riservò la trapassò con un’intensità tale da farle vibrare ogni centimetro di pelle.

Era sempre così dannatamente potetente, quello sguardo.

Tremò vistosamente. Non di terrore. Era una sensazione diversa, piacevole nella sua particolarità.

Alzò di scatto il proprio volto, e sli occhi di Sasuke erano rossi.

Aprì la bocca per dire qualcosa, ma la voce era stata ingoiata dallo stupore. Improvvisamente il piccolo felino balzò sul pavimento, allontanandosi impaurito.

Sasuke la fissava insistentemente, e le sue iridi insanguinate [così impregnate di dolore] la perforavano intense, incatenandola a loro senza più lasciarla.

Portò la mano sinistra verso il suo collo pallido, lentamente. Scostò ogni singola ciocca buia dal viso e le accarezzò piano la clavicola, lo sguardo perso neglio occhi di lei assorto.

Hinata gli afferrò il braccio, invitandolo a fermarsi, preoccupata.

Notò due particolari importanti, in quel momento.

Il primo, era che a quel gesto un po’ affannato, le iridi rosse erano tornate del consueto buio totale dei suoi occhi affilati. Il secondo, era che quel comportamente così strano da parte sua era cessato immediatamente, lasciando spazio a un’espressione pentita e tormentata.

Un lamento roco e sofferente gli uscì dalle labbra, prima di allontanare bruscamente il suo braccio dalla mano di Hinata, disgustato da sé stesso.

La ragazza rimase immobile e muta, la mano tesa a mezz’aria. Si avvicinò timidamente al corpo perfetto di lui, che nel frattempo la guardava, arrabbiato e ferito [da sé stesso].

Lei avvertì un lancinante dolore al petto, nel momento in cui lo vide afferrarsi il capo tra le mani e soffrire silenziosamente.

[Non lo aveva mai visto in quello stato pietoso.]

“Perdonami, se puoi. Io..Non riesco a controllarlo.”

Se aveva cominciato a pronunciare flebilmente le sue scuse, l’ultima parte della frase era densa di rabbia repressa.

E’ straziante, non me ne rendo nemmeno conto.”, proseguì, “Ma si attiva lo stesso, se..”

Non finì di pronunciare la frase, distogliendo lo sguardo.

“Vai a casa, Hinata. Lo dico per il tuo be-“

Ammutolì, nell’istante in cui si ritrovò ad un soffio due iridi color del ghiaccio. Le mani di lei vagavano febbrilmente alla ricerca delle sue, e quando si trovarono, finalmente, si strinsero in una dolce morsa.

I suoi occhi, così splendidamente chiari, s’incatenarono ai suoi. Sasuke appoggiò la fronte a quella di lei, senza interrompere quel contatto visivo, quasi fosse l’unica cura per il suo dolore.

Hinata si scordò addirittura di arrossire, troppo impegnata ad alleviare quel dolore che, dannazione, avvertiva come fosse suo. Si sentì circondare il volto dalle mani di lui, infuocate, e le premette con le proprie sulla sua pelle fredda.

Rimasero così, in quella bizzara posizione, per un lasso di tempo relativamente lungo, ma che sembrò loro durare solo pochi attimi, durante il quale Sasuke era rimasto incollato a quelle iridi lilla, quasi assorbendone tutto il contenuto.

Quando si staccarono, fu come se il tempo che prima si era quasi bloccato ricominciasse a scorrere. Solo allora Hinata si accorse del miagolio insistente del piccolo micetto ai loro piedi, molto probabilmente affamato.

Diede una veloce occhiata all’orologio da parete posto alla sua destra, e un forte senso d’agitazione si impossessò di lei, quando constatò di essere in mostruoso ritardo per il pranzo, alla Villa del Clan.

“Ci penso io al gatto, tu vai pure.”, la rassicurò Sasuke.

Lei annuì incerta.

“Grazie, davvero. Non so cosa avrei fatto se non avessi accettato di tenerlo.”

Sorrise radiosa, prima di raggiungere correndo l’entrata.

Fece per varcare la soglia, quando due braccia forti la afferrarono da dietro.

 

Tutto ciò che avvertì poi, furono due labbra sulla guancia, vicino all’orecchio, e un saluto riconoscente.

 

 

 

 

 

Eccomi tornata con un aggiornamento! Chiedo perdono per il ritardo mostruoso, mi dispiace sul serio.

Fra tre giorni parto per le vacanze, quindi aggiornerò [e sta volta prometto che sarò costante] fra 14 giorni all’incirca.

Scusate se non vi rispondo dettagliatamente come al solito, ma ho pochissimo tempo e tra 5 minuti arrivano ospiti xD

.Special Thanks to : mart, Tsuyuko[scusa per il ritardo dell’aggiornamento xD] , Princess Hina, hinata21, nana89, minority girl, AliDiPiume, AyuTsukimiya.

 

Vi adoro tutte!

 

Grazie mille anche a chi ha aggiunto la fict fra i preferiti!*-*

 

Un bacio, adesso scappo!

 

SecchY

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