Under the Pain di Rose1487 (/viewuser.php?uid=29884)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 1 *** Prologo ***
Prologo
Under
the Pain
Prologo
Buio.
Era quello
che sentiva, dentro e fuori. Buio sulla pelle,buio per tutto il tempo in cui respirava,in
cui viveva, se la poteva ancora chiamare vita.Buio ovunque fosse.Sempre.
Questo
concetto era l’unica sensazione che avvertiva chiaramente, e non era per nulla
piacevole.
E,cazzo,se lo
faceva impazzire.
Credeva di
essersene liberato,di essersi purificato da esso settimane fà,quando la lama
della sua spada era affondata nella carne dell’artefice di tutto questo, e
invece quel bastardo,quel dannato buio, era rimasto, era ancora dentro di sè.
E adesso
stava anche peggio. Perchè il motivo per cui si era chiuso in sè stesso,isolato
da tutto e tutti,per cui aveva respinto chi lo amava,da fratello,da amico,per
cui aveva tradito anche sè stesso,quel buio opprimente che lo annullava
completamente...Era solo aumentato.
Hinata
chiuse gli occhi, concentrata. Sentiva chiaramente lo scrosciare dell’acqua
dietro di sè, l’impetuoso fluire di essa dalla cascata, per poi scivolare nel
fiume, sotto di lei. Avvertiva la sua superfice fresca attraverso le calzature
nere, caratteristiche delle divise ANBU,
e il suo spirito si caricava,nel suo corpo sentiva scorrere energia.
Ogni
fibra del suo essere chiedeva di combattere,
di superarsi ancora e ancora,di scattare come un fulmine,di riuscirci e di
superarsi nuovamente.Senza limiti.
Un
lieve sorriso si dipinse sul suo volto, mentre alzando lentamente il braccio
destro,un potente quanto sottile spostamente d’aria assecondava i suoi
movimenti,fendendo l’aria,scontrandosi impetuoso con il verdeggiante cespuglio
di un albero, per poi disperdersi nel vento.
Ed
era bello per lei sapere di avere quella padronanza del suo chakra,di tutta la
sua forza e di sè stessa,perchè alla fine ce l’aveva fatta ed era diventata
potente.
Ma
era buffo che per diventare così,per ritrovarsi,aveva dovuto perdere un sacco
di cose.
Come
ad esempio,la ragione iniziale di tutta quell’enorme scalata al potere; perchè
fra lei e Naruto nulla era mutato. Solo stupore da parte di lui, quando aveva
saputo che Hinata era entrata nella squadra AMBU,e un leggero malcontento per
il fatto che il maestro Kakashi era divenuto capo di essa,invece di continuare
a lavorare nel team 7. Inizialmente pensò che avrebbe dovuto provare delusione
dinnanzi al palese disinteresse che il biondo mostrava per lei,ma tutto ciò che
potè sentire quella volta era solamente indifferenza,accompagnata da una vaga
irritazione per essere stata sottovalutata.
E
in quella occasione si accorse che se era andata avanti,se si era sempre rialzata da ogni sconfitta
personale,per poi migliorarsi,ritentare,superare il limite da lei imposto e
andare ancora avanti, era solo perchè, infondo,le piaceva da morire.
Le
scariche di adrenalina che regala uno scontro,il vento che frusta sulla tua
pelle e allo stesso tempo ti accompagna mentre scatti per attaccare, e infine
la soddisfazione di sapere che ce l’hai fatta un’altra volta,che la missione è
completata e una delle poche persone che è sinceramente
fiera di te sarà soddisfatta, perchè hai eliminato la feccia che minaccia
l’incolumità del Paese.
Era
quello l’obbiettivo che si prefissava solitamente in missione, e non si era mai
delusa.
Riaprì
lentamente le palpebre,scoprendo le iridi grige, sfumate di un tenue
lilla,tanto chare da sembrare bianche, e si voltò, avviandosi silenziosamente
al suo lavoro.
[Alla fine,la vera
forza,l’aveva tratta da sè stessa,Hinata.]
Salve
a tutti,vi presento la mia nuova fict!
E’
principalmente una SasuHina,la mia coppia preferita in assoluto. Dedicata tutta
alla mia senpai AyuTsukimiya,sperando che le piaccia!^O^
Perdonate la corta introduzione,che è servita più che
altro ad illustrare la situazione dei protagonisti xD.
Ho
pronti per ora solo altri 2 capitoli,quindi non so quanto possa essere costante
nell’aggiornare xD!
Un’ultima
cosa:metto l’avvertenza OOC,ma solo per sicurezza;vorrei rendere Hinata più IC
possibile,ma non sono sicura di riuscirci >.<.
Detto
questo vi ringrazio per aver letto,e al prossimo capitolo!
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Capitolo 2 *** Capitolo 1 ***
Capitolo 1
Under
the Pain
Capitolo 1
Dallo studio di Madamigella Tsunade,Hinata poteva
udire chiaramente il chiacchiericcio concitato del proprio superiore,alle prese
con quest’ultima da ormai quasi un’ora.Sospirò a metà tra il seccato e il
dispiaciuto,poichè già immaginava che per quel giorno non ci sarebbe stato
lavoro per la sua divisione. Doveva trattarsi di qualche faccenda davvero
seria, se occorreva così tanto tempo per prendere una decisione al
riguardo,pensò incuriosita,voltando lo sguardo verso la porta della stanza.
Un guizzo di sorpresa attraversò le grige iridi,
quando improvvisamente le tornò alla mente il volto del Mukenin di
Konoha,Sasuke Uchiha,che era stato riportato al Villaggio solo poche settimane
fà.
Il dubbio che forse avessero deciso di inserirlo
in una qualche fazione ninja si insinuò in lei,sorprendendola per la velocità
con cui era riuscito ad ottenere una nuova possibilità.Dopotutto,la sua ipotesi
reggeva,se si considerava il fatto che proprio Kakashi,che ora discuteva con
Tsunade,fosse l’unica persona fermamente convinta a far sì che Sasuke venisse
accettato dopo tutto ciò che era accaduto.
Assunse di scatto una posizione
composta,avvertendo i passi sempre più vicini dell’uomo alla porta,finchè una
folta zazzera argentata non comparve alla sua visuale.
Kakashi la osservò intensamente,prima di
sospirare e appoggiarsi alla parete,spossato.
“Quella donna sa essere terribile delle volte..”
Sussurrò.
Hinata indugiò qualche secondo. “..E’ riuscito ad
ottenere quello che cercava,alla fine?”
“Sì,per mia fortuna.” Sospirò,”E purtroppo,in
qualità di vice della nostra divisione dovrai accompagnarmi a ritirare il mio
premio,se così si può definire.”
“Sasuke Uchiha,intende dire?”
“Sei stata brava ad arrivarci da sola.”
Sorrise incerta mormorando un ringraziamento,mentre,fulminea,si
apprestava a seguire il capitano della squadra ANBU per gli interminabili
corridoi del palazzo.
Sasuke fissava assorto la parete dinnanzi a sè,la
schiena appoggiata al gelido muro di quella che ormai poteva definire la sua prigione.
Dopotutto,come si dovrebbe definire una stanza
nella quale ti chiudono a chiave per tutto il giorno?
Perchè ormai erano tre settimane che se ne stava
là dentro,e peggiorava di giorno in giorno,sentiva in tempo scorrere sempre più
lentamente.
Ed
i ricordi,inesorabilmente,riaffioravano.
Allora si chiudeva in sè stesso,ossessionato dal
pensiero della sua famiglia,da quello di suo fratello e da tutta la sua
esistanza,che ruotava attorno a lui.
Ma ora Itachi non c’era più.E ora,lui,per chi sarebbe vissuto,se era rimasto solo?
La sua vita gli appariva totalmente priva di
significato,se non aveva un obbiettivo preciso in essa.
Era un concetto estremamente elementare per lui,
e lo era sempre stato,aveva sempre
avuto una ragione per andare avanti.Ma così era diverso.
Tutto questo stravolgeva completamente la sua
logica.
Dopo aver dato una veloce occhiata all’orologio
sulla parete,si alzò lentamente dal letto,affondando i palmi nel ruvido tessuto
delle lenzuola,facendo leva con le braccia.
E attese l’arrivo dell’unica persona che ancora
credeva in lui.Sentiva il suono dei suoi passi cadenziati,seguiti dal
altri,questa volta più leggeri.
Sasuke era teso, e lo dimostrava il suo continuo
agitarsi per la stanza;sapeva che fra pochi attimi avrebbe saputo se finalmente
sarebbe potuto uscire la quell’ormai odiato locale stracolmo di sofferenza,o
rimanervi fino a tempo ancora indeterminato.
I passi cessarono.
Irritato con sè stesso per il suo
comportamento,si impose di fermarsi e assumere un’aria meno preoccupata;non fece
in tempo a terminare di formulare quel pensiero che la porta si aprì di scatto.
Ne rivelò la figura di un soddisfatto Kakashi,che
cercava di nascondere senza troppo successo l’espressione trionfante dipinta
sul volto,ed era affiancato da una formosa figura femminile;alzò lo sguardo per
identificarla,convinto che si trattasse di un’altro medico.
Ma,mentre il suo sguardo registrava meglio ogni
dettaglio degli indumenti,a partire dalle gambe affusolate per poi procedere
verso l’alto,si rendeva conto di trovarsi davanti ad un’ANBU.
Incrociò leggermente stupito due iridi grige,
ghiacciate da un tenue color lilla,tipiche del Clan Hyuga,per poi constatare
letteralmente sbalordito che appartenevano ad una ormai quasi irriconoscibile
Hinata.
Non che l’avesse conosciuta nel vero senso della
parola,per carità,le loro famiglie
rivaleggiavano.
Solo
all’esame di selezione Chunin,tre anni addietro circa,aveva avuto l’onore di osservarla di sfuggita in
lontananza.
[E ora,invece, se la ritrovava davanti come il
vice-capitano della divisione ANBU.]
Sorprendente la ragazza.
La sua rapida sequenza di pensieri fu interrota
da un divertito colpetto di tosse,proveniente da Kakashi,che osservava gli
sguardi a dir poco sconcertati dei due ragazzi dinnanzi a lui.
“Non vuoi sapere le ultime decisioni dell’Hokage?”
Domandò sorridendo.
Per tutta risposta l’Uchiha sbuffò irritato
annuendo, cercando di ottenere con gesti controllati un’immagine pacata e per
nulla preoccupata.
“Bene.Hai ricevuto il permesso di uscire da
qua,ma per ora sarai ammesso solo nella divisione ANBU,in modo che io ti possa
tenere d’occhio.Puoi pure tornare a vivere nella Villa,se ti fa piacere;ormai è
tutta tua.”
La reazione che Kakashi si sarebbe sicuramente
aspettato equivaleva ad un fugace sorriso e un appena mormorato
ringraziamento,ma non si sarebbe mai e poi mai atteso quell’espressione di
malcelata confusione sul volto del ragazzo.
Sasuke se ne stava lì,lo sguardo fisso su un
punto imprecisato della parete,spaesato.
Quello non assomigliava minimamente al suo allievo.Era
semplicemente impensabile.
Lo osservò mutare repentinamente
comportamento;sorrise appena e aprì la bocca per dire qualcosa.
“Io..Posso davvero tornare alla Villa?” Sussurrò
a bruciapelo.
“Certo..” Biascicò l’ANBU,interdetto.
“Bene.E quando comincerò a lavorare nella
divisione..?”
“Vorrei che iniziassi domani,abbiamo un sacco di
lavoro ultimamente e sono sicuro che ci sarai molto utile.” Fece una pausa,
“Qualcosa non va?”.
Il ragazzo scosse la testa,contenendosi
dall’esternare quel vortice di emozioni che l’avevano colto al solo pensiero di
poter finalmente ritornare a casa.
“Perfetto,allora ora ti affido a Hinata.”
Quest’ultima,sentendosi chiamata in
causa,sussultò appena.
“Sai già cosa fare?” Le domandò il capitano.
“Sì,non si preoccupi.” Rispose semplicemente lei.
“Io ora devo tornare al palazzo Hokage;Sasuke,ti
lascio in ottime mani.” Sorrise,per poi scomparire oltre la porta.
Seguì un breve silenzio piuttosto teso nella
stanza,dovuto principalmente alle esagerate reazioni avute pochi minuti prima
nel riconoscersi a vicenda.
Scrutando di sottecchi la ragazza,Sasuke notò il
modo in cui fosse notevolmente cambiata nel tempo,rimanendo pur sempre come lui
vagamente la ricordava.
Perchè sorvolando il fatto che i suoi capelli
color indaco ormai arrivassero poco sotto le sottili spalle,che le curve del
suo corpo fossero incredibilmente aumentate, quello sguardo vivo persisteva,così come quell’ormai
leggerissimo rossore che attraversava le guance.
Fu lei a colmare quel silenzio carico di
tensione,trovando opportuno informare il ragazzo di quello che avrebbero fatto
quel pomeriggio.
“Uchiha-san,ho bisogno di consegnarti dei rotoli
perchè tu possa aiutare nelle missioni la squadra.”
Lui la osservò confuso.
“Rotoli?”
Hinata annuì più decisa. “Capisco anche io che
sia una seccatura,ma è obbligatorio conoscere tutte le parti del corpo più
vulnerabili,e soprattutto i punti mortali.”
Sasuke annuì,conscio del fatto che quella inutile
formalità per lui non avrebbe costituito nessun problema.
[Aveva già imparato a svolgere quel tipo di lavoro tempo fà.]
“Ti presterò i miei,sono a casa.” Asserì lei
avviandosi alla porta.
L’Uchiha la seguì senza scomporsi,vagamente
irritato dal fatto di dover essere scortato come un pivello.
Per questo si scoprì sorridere,notando il passo
di Hinata rallentare fino a lui.
Quando intravide il suo sguardo pieno di
aspettativa e forse anche addirittura di ammirazione
nei suoi confronti,invece, non potè trattenere un brivido di eccitazione al
pensiero delle esperienze che avrebbe vissuto sicuramente fra le file della
squadra assassina di Konoha.
Ecco
qui il primo capitolo,di cui non sono per nulla convinta xD.
Chiedo
in ginocchio pareri sullo stile di scrittura,che non mi pare un granchè (vorrei
migliorare proprio su questo punto).
Ringrazio
infinitamente chi ha letto,chi ha commentato e chi ha inserito la fict fra i
preferiti,mi fate contentissima!*-*
E
quindi:AyuTsukimiya (non ti preoccupare per il commento senpai!*w*),Princess
Hina,Lisa Kanazaki e Feena.
Al
prossimo capitolo!^O^
|
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Capitolo 3 *** Capitolo 2 ***
capitolo 2
Under
the Pain
Capitolo 2
Villa
Hyuga era la residenza più grande di Konoha, assieme a quella degli Uchiha. La
loro particolarità stava proprio nella sontuosità, la ricchezza e il potere che
trasudavano, conditi da una generosa dose di eleganza e fierezza proveniente
dai membri dei rispettivi Clan.
Ma,
nascosto nell’animo di ognuno di essi, vi era la consapevolezza che tutte
quelle caratteristiche altro non erano che falsità. Si cominciava a
comprenderlo quando ormai il momento di diventare ninja era prossimo; si
avvertiva sulla propria pelle,quasi fosse tangibile, l’impazienza di tutta la
Casata per il ruolo che lo studente accademico avrebbe investito prima o poi
nel mondo del lavoro.E quello era
solo un assaggio di quello che si provava ad essere un’erede.
Per
loro la strada per divenire ninja era ancora più difficoltosa: l’ambiente
familiare mutava completamente,e non vi erano più flessibilità.In quel caso si
poteva affermare che l’atmosfera si
gelasse letteralmente.
Per
questo motivo, in quel momento, mentre si apprestava a varcare la soglia di
quell’enorme abitazione, Sasuke si potè ritenere in un certo modo quasi a suo
agio.
Quell’atmosfera
così rigida e composta, faceva ripercorrere alla sua mente gli anni passati del
Clan Uchiha,lasciandogli un vago senso di nostalgia ad infastidirlo.
Osservò
piuttosto sorpreso la riverenza con cui tutti,
in quell’edificio trattassero Hinata. Dai membri più anziani e quindi esperti,
alla giovane sorella, per poi constatare che perfino il padre la trattava da sua pari.
Lei
rispondeva ad ogni saluto con un cenno appena visibile,sussurrando di tanto in
tanto il nome di qualche persona importante.
Nessuno
osò chiederle per quale motivo fosse affiancata da un’Uchiha,per giunta un traditore tornato da poco alla sua
terra nalìa,e che si stava dirigendo
nella sua stanza; se lo facessero per timore della ragazza o suo,non lo
seppe dedurre.
Varcando
la soglia, lo colse impreparato una strana sensazione fastidiosa,accompagnata
da un’altrettanto fastidiosa vocina insistente che lo avvertiva del fatto che
si trovasse nella stanza di una ragazza decisamente
carina.
Successivamente
scosse la testa stizzito, osservando i movimenti veloci con cui Hinata afferrò
un paio di rotoli dal ripiano più alto della vasta libreria in legno pregiato.
La
ragazza si voltò e glieli porse in un’altro gesto aggraziato, pensando a quanto
probabilmente fosse inutile cercare di far studiare ad un Mukenin argomenti
probabilmente già vissuti sulla propria pelle.
[Soprattutto
se si parlava di Sasuke Uchiha.]
Lo
ammirava davvero, quel ragazzo. A partire da un’anno addietro,quando di tanto
in tanto le sue gesta raggiungevano perfino le orecchie degli Shinobi della
Foglia, dal Villaggio del Suono.
Ricordava
dettagliatamente ogni rapporto che la sua divisione presentava all’Hokage,
descrivendo i suoi scontri come “Un lavoro decisamente pulito,nessun morto e
punti vitali nemmeno sfiorati”.
Perchè
era così che solitamente svolgeva il suo lavoro, aveva potuto appurare. E per quanto
inizialmente sentiva di doversi vergognare per lodare le doti di un Mukenin sul
campo lavorativo, non era mai riuscita a pentirsi per questo.
Persa
nei suoi pensieri, non si accorse minimamente dello sguardo divertito del
ragazzo, che osservava il volto di lei mutare in tutte le tonalità rosse
possibili.
Era
davvero preoccupante il modo in cui ogni piccolo particolare di Hinata
riuscisse ad interessarlo; dalla leggera camminata felina al suo modo di
atteggiarsi.
Così adorabilmente
delicato.
Ed
era proprio questo tipo di comportamento quasi complice nella sua spontaneità da parte entrambi,a suggerirgli che
il loro non sarebbe dovuto essere un rapporto normale. Un’altra complicazione era costituita dal fatto che
nemmeno lui aveva idea di come potesse essere un legame fra due persone così
simili nella loro diversità.
Riflettendo
testardamente impuntato sulla questione,quasi fosse un bambino, fu la sua volta
di incontrare lo sguardo di lei, impegnata appunto a nascondere la medesima
espressione che aveva assunto lui stesso osservandola precedentemente,le gote
deliziosamente arrossate.
Al
che Sasuke distolse lo sguardo, assumendo immediatamente un’aria seccata.
[Tuttavia, un piccolo
sorriso premeva sulle sue labbra.]
Improvvisamente
voltò il viso verso di lei un poco più rilassato, seppur ancora irritato per i
pochi attimi precedenti.
“E
dopo questo che si fa,Hyuga?”
La
ragazza non si fece cogliere impreparata.
“Si
va al palazzo Hokage per ritirare la divisa. E alla fine,” Disse a mo’ di
spiegazione, “potrai tornare alla Villa,o da qualunque altra parte;l’importante
è che sarai libero per il resto della giornata.”
Finì
di pronunciare la frase con una nota di nostalgia.
Le
giornate libere di lavoro erano rare negli ultimi tempi, e se le si desiderava
ardentemente bisognava sudarsele.
Di
recente era arrivata perfino al punto di addormentarsi durante una delle sue
abituali uscite serali con gli ex compagni di squadra.
“Sono
giornate tanto impegnative?” Domandò l’Uchiha scrutandola in volto,mentre si
apprestavano ad uscire dall edificio.
Lei
fece una piccola smorfia.
“Per
me che sono l’assistente del capitano, sì..Ma anche per gli altri ragazzi lo è
abbastanza.Però,” Aggiunse, il viso disteso in un’espressione più serena, “E’
appagante,se sai svolgere bene il tuo lavoro.”
Lui
rimase in silenzio, decretando che per quel giorno era anche stato piuttosto
loquace per la sua indole tranquilla; notò con piacere che anche la ragazza era
della sua opinione,o per lo meno, il suo comportamento non la turbava
minimamente.
Gli
interminabili minuti che seguirono dall’arrivo alla Hokage furono un continuo
firmare moduli e compilare schede,totalmente inutili ma allo stesso tempo di
vitale importanza, fino a quando finalmente Sasuke potè ritirare l’attesa
divisa ANBU, accompagnata dall’immancabile maschera tipica della squadra.
Usciti
dall’ufficio, Hinata si appoggiò mogiamente alla parete del corridoio, una pila
di documenti dall’aria impegnativa stretti al petto.
Mosse
qualche passo verso la porta d’ufficio del suo superiore,pronta ad un nuovo
estenuante pomeriggio dedicato ai lavori
noiosi, più comunemente noti come “Le responsabilità dei vicecapitani”.
Poi
alzò timidamene il braccio in segno di saluto.
“A
domani, Uchiha!”
Lui
non rispose, ma il fruscìo delle sue vesti che avvertì dietro sè le fece capire
che anche lui l’aveva salutata.
Varcò
la soglia dello studio,e la porta si chiuse seccamente.
Sasuke
camminava a passo spedito,l’irrequietezza dipinta sul volto.
Diamine,ma perchè lo stava
facendo?!
Era
da quando aveva abbandonato Hinata al suo lavoro che una strana sensazione di
fastidio si era impossessata di lui; persistente, come un piccolo dolore
costante al cuore,che aspetta solo di provare sollievo.
[E
tutto per una questione talmente insignificante
da imbarazzarlo.]
Si
maledisse per la sua avventatezza, cercò di dare ascolto alla parte razionale
di sè che lo avvertiva,avrebbe fatto sicuramente la figura del sentimentale.
Perchè sentimentale?! Le
stava solo facendo un favore!
Allungò
il passo,in una fitta più acuta di dolore.
[Dolore
interno,immaginario.]
Era
assurdo fare tante storie per una cosa così..Così stupida!
Era
giunto nel corridoio,la porta a pochi metri di distanza.
Che impressione può fare un
idiota che invece di tornare a casa dopo tanto tempo dà una mano ad una bella
ragazza conosciuta da poche ore?
Scosse
la testa sbuffando,imponendosi di finirla con i propri assurdi conflitti interiori.
Aprì
la porta di scatto,e una figura alla scrivania sobbalzò.
“Vuoi una mano con i documenti,Hyuga?”
[Il
volto di una qualsiasi ragazza sorridente non sarebbe mai stato splendido come quello di Hinata.]
Capitolo
2!Spero vi sia piaciuto!^_^ è stato un po’ un casino da scrivere all’inizio,non
sapevo cosa inventarmi xD.Ma poi l’ispirazione è arrivata *-*!
Vi ringrazio
tutte per i commenti ragazze, vi adoro!*O*
Nana89: grazie mille dei complimenti,sei un tesoro!*w* Davvero
scrivo bene?>w< Me felicissima di leggere le tue recensioni!*O* Grazie
per aver messo la fict e me nei tuoi preferirti,mi fai contentissima!Un
baciozzo t.v.b!^O^
AyuTsukimiya: la mia lovvatissima senpai!*^* Grazie mille per il
commento (sia quello emozionale che quello..Quello della scrittura,insomma
ù_ù”) (ma dico,per quale motivo siamo qui ad ascoltare la risposta ad un
commento di due squilibrate?-__-“”),ma come si fa a non adorarti?*O* (e voi Tutti
state zitti è_é) Spero commenterai anche questo capitolo,anche se lo hai già
letto xD Ti lovvo!Un bacio!
Tifalockhart: Somma!*O* Non sai quanto mi faccia piacere
ricevere una recensione da te!*^* Ti ringrazio infinitamente per i consigli che
mi hai dato, e ne terrò conto!E per quanto riguarda questa bizzarra hinata nei
pani di un’assassina,sono d’accordo con te. Credo che lei sia un personaggio
forte nonostante tutto, e l’idea di farla ANBU mi è sembrata perfetta per il
carattere un po’ freddo che ho voluto darle.xD Spero che anche questo capitolo
sia di tuo gradimento!
sonny: grazie per il commento tesoro!Sono felice che la fict ti
piaccia xD! E, certo, questa qui è una SasuHina!*O* Io amo questo paring,è
bello sapere di non essere l’unica!xD E che ne pensi di questo capitolo?*__*
Princess Hina: puccia!*O* grazie davvero per tutti i
complimenti,mi fai felicissima!XD E non credevo che la mia storia potesse
piacere così ò_ò credevo di aver scritto cose noiosissime xD Non vedo l’ora di
leggere un’altra recensione!Al prossimo capitolo ^O^
Minority girl: grazie per i commenti tesora!*O* E’
vero,ultimamente ci sono un sacco di SasuHina!ò_ò ma questo può solo fare bene
xD Non sai quanto mi renda contenta sapere che il mio stile piace!*_* E che ne
pensi di questo capitolo?Spero ti piaccia xD Un bacione!
Mart: davvero ti piace il
mio stile?Grazie mille,siete tute così gentili che mi sento monotona a
ringraziarvi sempre con le stesse parole!>//< Mi fido dei vostri pareri e attendo
impaziente un tuo nuovo commento!Un bacio!
Grazie anche
a chi ha inserito la fict fra i preferiti!Spero di essere stata all’altezza
delle vostre aspettative *O*!
Il prossimo
capitolo non è ancora stato scritto,dovrei riuscire ad aggiornare per settimana
prossima!Un bacio a tutti!
SecchY
|
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Capitolo 4 *** Capitolo 3 ***
Capitolo 3
Under the Pain
Capitolo 3
Quel
pomeriggio, nella divisione assassina di Konoha vi era un forte clima di
entusiasmo e aspettativa, dovute principalmente all’entrata di Sasuke Uchiha
nella squadra.
Soprattutto
il capitano Hatake, aveva potuto constatare con un sospiro di sollievo, che il
ragazzo era una vera e propria promessa per la sua fazione.
A
partire dalla missione affidatagli quella stessa mattina, compiuta in un paio
di ore con un esito sorprendentemente favoloso,
fino ad arrivare ad un’altro compito da svolgere, questa volta decisamente più
difficile.
[Aveva
incaricato Hinata di assisterlo durante la missione.]
E
non aveva potuto fare a meno di notare quanto
fossero soddisfacenti quei due ragazzi nel lavoro di squadra.
Era
lì che la sorpresa aveva avuto il sopravvento su di lui, che, ci avrebbe messo la mano sul fuoco, era
certo di dover assistere ad un netto distacco fra i componenti del team e
Sasuke.
In
quell’istante preciso, osservava basito i suoi due migliori sottoposti, figli
dei Clan più potenti di tutto il paese, consegnarli i rotoli richiesti dalla
missione, il cadavere del loro precedente possessore adagiato sulla schiena
dell’Uchiha.
“Ottimo
lavoro. Potete.. Potete anche portare il Mukenin ai medici.”
Hinata
annuì soddifsatta, mentre silenziosa, faceva strada al proprio compagno verso
lo studio dei ninja medici.
In
tutto il Villaggio era risaputa l’ostilità che vi era fra medici e assassini; a
partire dal fatto che i primi lavoravano per
curare e far vivere, quando i secondi lo facevano per uccidere.
Era
quindi naturale il fatto che l’accoglienza in ognuna delle due divisioni da
parte dell’altra fosse assolutamente pessima,
o che addirittura non vi fosse per nulla.
Principalmente
per questo motivo Sasuke faticava a comprendere la scioltezza con cui Hinata si
comportava nonostante li osservassero tutti in cagnesco.
Per non parlare degli
insulti bisbigliati fra loro.
Fissavano
per nulla sorpresi il cadavere del traditore sulla sua schiena, per poi
spostare lo sguardo su di lui quasi disgustati.
Sasuke
li osservò indifferente.
La questione che gli
interessava era un’altra.
Come
poteva una ragazza come Hinata non essere ferita da tutte quelle occhiate?
Voltò
il viso verso di lei, al suo fianco, inclinandolo leggermente in basso per
permettere agli occhi di scorgere la sua figura più piccola sotto i folti
capelli bui, alla ricerca di una qualche traccia di tristezza o rimorso.
Vi
trovò solo un leggero rossore a colorare la nivea pelle, dovuto più che altro
alle imbarazzanti battute fuoriuscite da bocche maschili a pochi metri di
distanza.
Sasuke
pensò di non essersi mai sentito così irritato per una faccenda simile,
soprattutto se la suddetta non lo riguardava.
Inizialmente
pensò di dover mettere a tacere il rumoroso gruppetto in una sola, irritata
occhiata ma la parte razionale di sè (quella che ultimamente era pressochè
inesistente) gli impose di far finta di nulla e passare oltre.
Varcarono
la soglia di un’enorme stanza.
[Quella
delle autopsie.]
Li
accolse una calda voce, identificata poi come quella di Shizune, che
gentilmente invitò l’Uchiha a depositare il cadavere del Mukenin sopra le
apposite barelle.
“A
questo punto, direi che per oggi avete anche fatto abbastanza.”
Hinata
annuì soddisfatta, mentre al suo fianco, Sasuke rimase impassibile.
Il
ragazzo si voltò, incamminandosi verso l’uscita dell’edificio.
Poi,
senza preavviso, si fermò di colpo, colto da una strana irritazione alla sola
idea di lasciare percorrere da sola a Hinata quell’odioso corridoio pieno di idioti.
Sentì
dei leggeri passi al suo fianco.
“Fa sempre piacere attraversare questo
inferno in compagnia.”
[Gli
venne quasi da sorridere, al bisbiglio incerto di lei.]
Sasuke, Sasuke, Sasuke.
Hinata
gemette sofferente, affondando le dita nelle lunghe ciocche di capelli.
Afferrò
il primo libro che trovò sullo scaffale della sua enorme stanza, in cerca di un
qualsiasi modo di non pensare a lui.
Erano
passati solo pochi minuti da quando si erano avviati alle rispettive dimore, ma
proprio non riusciva a cancellare quel viso dalla sua mente.
Da
quando nella sua fazione sorsero commenti delle sue gesta sul piano lavorativo,
lei già cominciava ad ammirarlo.
E non vi era nulla di
strano.
Da
quando aveva saputo di doverci lavorare assieme, lei timidamente esultava
all’idea di poter stare accanto ad un tale portento.
E anche qui era tutto nella
norma.
Da
quando avevano compiuto la loro prima missione, poche ore fa, lei avrebbe tanto
voluto riceverne un’altra con lui.
Era tutto perfettamente
normale, Hinata.
E in
quel momento, l’unico pensiero nella sua testa era dedicato a lui.
E questo non andava bene.
Non
andava bene, perché lei in precedenza presentava gli stessi sintomi per
un’altra persona.
Ed
era finita male.
Anzi, non era nemmeno
cominciata.
Tre
anni prima, aveva lasciato la questione “Naruto” in sospeso, poiché la forza
per continuare a sperare di essere notata da lui era venuta a mancare.
E
perciò, ora, a distanza di quegli stessi tre anni, la situazione era rimasta
immutata. Dannatamente incerta.
Senza
contare il fatto che Ino, collega del biondo da ormai un anno nelle missioni di
spionaggio, nonché una delle sue migliori
amiche, si era da un po’ presa una enorme
cotta per lui.
Lo
aveva accettato. O forse no. Forse.
Fatto
sta che non avevano più toccato l’argomento, e la Yamanaka, non appena ebbe
appurato che l’amica “approvasse”,
provò ad instaurare un rapporto più profondo con Naruto.
E
Hinata non aveva fatto nulla, per concorrere.
Si
era totalmente data agli allenamenti, e si era guadagnata una posizione.
Aveva
voltato le spalle a quasi tutto il
resto.
[Perché
gli amici per lei, erano importanti.]
E
quindi Ino procedette nel suo intento. Tutt’ora ci lavorava su, e la loro
amicizia non ne aveva risentito.
Ma questo non cambiava le
cose. Una situazione incerta era e una situazione incerta restava.
La Hyuga scosse la testa. Non
voleva più pensare a Naruto. Ormai ne
aveva abbastanza.
Lasciò
quindi che l’immagine di due iridi rosse contornate da petali neri dominasse la
sua mente.
[Sasuke sapeva imporsi su
di lei perfino mentre era assente.]
Naruto
camminava a disagio verso l’imponente villa dinnanzi a lui, insicuro sul da
farsi.
Lo
avevano informato del ritorno di Sasuke alla sua vecchia dimora, e pochi minuti
dopo il biondo si trovava già sul posto.
Perchè per Naruto, Sasuke
era prima di tutto un amico.
Bussò
alla porta, sperando di ottenere risposta.
Udì
una voce ovattata.
“Arrivo!”
Beh, non proprio un’esemplare
accoglienza, ma meglio di nulla.
La
serratura della porta scattò, e una scompigliata chioma nera comparve alla sua
visuale.
Sorrise
divertito [e anche un po’ imbarazzato] all’espressione sorpresa dell’Uchiha.
Sicuramente non si
aspettava così presto di ricevere una visita da lui.
“Ehi,
Teme.”
Un solo istante di sbigottimento da parte del
moro; poi, la sua voce infastidita [e dannatamente divertita]
“Usuratonkachi.”
Naruto
fece una smorfia, gli appuntiti canini messi involontariamente in mostra.
“Passavo
di qui, e mi chiedevo se avessi voglia di andare all’Ichiraku.”
Non
giunse alcuna risposta.
Il
biondo sospirò, per poi osservare il moro con aria sconfitta.
“Offro
io, Teme.”
“Vogliamo
andare?”
Volarono
parecchi insulti, falsamente indignati. Sasuke era certo che avrebbero concluso
la serata con una rissa.
Finalmente, una serata tra
amici.
Salve a tutti
cari lettori! Prima di tutto vorrei scusarmi per aver ritardato tanto ad
aggiornare, ma a causa di una formattazione del pc ho perso questo capitolo, e
mi ci è voluto un po’ per far tornare internet e per riscriverlo xD.
Perdonatemi
questo pietoso capitolo, fra l’altro nemmeno tanto interessante.
Diciamo che
mi è servito più che altro per sistemare alcune idee [e io ne ho tante che
vorrei mettere in pratica], che se avessi scritto qui sarebbero risultate
improbabili. L’ultima parte è forse il fatto più “importante” dell’aggiornamento,
perché Sasuke e Naruto stanno ritornando amici, e quindi potranno iniziare a
contare fra di loro.
Mi piace
vederli uniti.
Vi ringrazio
tutti di cuore, per le recensioni e i preferiti.
E ora, spazio
ai commenti!*-*
AyuTsukimiya:
la mia senpai è sempre troppo gentile con la kohai xD Tu non ti immagini quanto
mi piaccia il fatto che la fct ti piaccia (perdonami il gioco di paroleXD)*-*!
Perché, vedi, questa fict è tutta dedicata a te!*O* Farò del mio meglio per non
deluderti, e grazie mille per i complimenti!
Tsuyuko:
grazie davvero per il tuo commento!*_* Sono felicissima di sapere di aver reso
bene l’idea di ciò che volevo trasmettere,
anche perché non ho proprio fiducia nelle mie qualità di scrittrice xD.
Però ora ho il presentimento di aver un po’ “rovinato” la fict, con questo
capitolo, perché lo trovo inutile xD. Riguardo alla soddisfazione di Hinata per
il suo lavoro, è bello sapere che lo hai notato. E’ una delle cose che vorrei
la caratterizzassero di più in questa fict. Qui la ho resa più forte in un
certo senso, e anche piuttosto cambiata; da qui l’avvertimento di OOC, che
purtroppo credo sia abbastanza presente nonostante cerchi di renderlo il meno
evidente possibile. Spero mi darai il tuo parere anche di questo capitolo!Un
bacio
Nana89:
oddio
una yaoi fan??!Ma anche io lo
sono!!!*çççççççççççç* Il SasuNaru è un’amore perfettoso *-* Allora
immagino sarai felice di aver letto l’ultima parte di questo capitolo, anche se
non è propriamente yaoi, dato che questa è una SasuHina xD. Sei davvero gentile
tesorissima!*_* Un bacione, ti lovvo troppo!
Mart: waaaaaa
un grazie enorme per i complimenti!*O* Scusa se ti ho fatto aspettare tanto
questo aggiornamento ç__ç E scusa se probabilmente non è all’altezza delle tue
aspettative >_>”” Questo è più che
altro un capitolo di transizione, ma presto stai sicura che accadrà qualcosa di
interessante fra Sasu e Hina!xD Un bacione amora!
Minority
girl: oddio grazie *W*! Scrittura divina?Tu sei troppo gentile u//u guarda, nel
commento mi hai fatto notare una cosa assolutamente importantissima: avevo
dimenticato di far trasparire l’amore in Hinata!Che sbadata che sono -.-“” Mi
hai salvato la vita tesora!XD spero che in questo capitolo si capisca che si
sta smuovendo qualcosa anche dentro lei xD. Un bacione, e spero recensirai!^.^
Sonny: grazie
per i complimenti, ti adoVo caVa xD *-*! In questo capitolo ho provato a far
trasparire qualcosa per il moro (e figo, come dici tu XD) Uchiha da parte di
Hinata, e spero di esserci riuscita decentemente !xD cosa ne pensi di questo
capitolo?Un bacione, ti lovvo!
Princess
Hina: amora!!Grazie per i complimenti, e
scusa per il capitolo pietoso che hai dovuto sorbirti dopo giorni di attesta
ç_ç Spero che ti sia comunque piaciuto almeno un po’ xD Un bacio bellissima!
Tifalockhart:
Tifaaaaaaaa!!!*W* Grazie per i complimenti e per i consigli, ne terrò
conto!Vorrei chiedere il tuo parere sulla scrittura ora. Trovi che vada meglio?
Mi fido di te, grazie per le risposte sincere *_*. Mi scuso per il capitolo
penoso xD Avevo così tante idee per la testa!!Ma dovrò metterle in atto con
calma o rischierò di cadere nel ridicolo xD. Un bacio, e aspetto una tua
recensione!^O^
AliDiPiume:
waaaaaaaaaaaaaaaa una nuova recensitriceee!!!!*O* spontanea? Oddio, allora ho
reso l’idea!*W* Mi fa piacere che ti
piaccia la fict (stupido gioco di parolexD)!*-* Perdonami il ritardo
nell’aggiornamento, spero non sia risultato troppo noioso -_-“” fra poco
dovrebbe accadere finalmente qualcosa di interessante!xD Un bacio, al prossimo
capitolo!
Grazie a tutte
ragazze *W*. Il prossimo aggiornamento è previsto per settimana prossima,
penso. Grazie mille ancora per le recensioni, siete tutte mitiche!*__*
A presto!
SecchY
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Capitolo 5 *** Capitolo 4 ***
Capitolo 4-
Under the Pain
Capitolo 4
Hinata fissava concentrata un
punto imprecisato della foresta, dinnanzi a sé.
“Lo hai trovato?”.
Sussultò, nell’udire la voce
pacata di Sasuke al suo fianco.
“Sì.”, rispose. “Si sta
dirigendo a sud, ora. E sembra non aver capito che ormai lo abbiamo trovato.”
Una constatazione secca e
incolore.
Un parere lavorativo.
Continuò ad osservare gli
spostamenti della loro preda, mentre
avvertiva l’Uchiha avanzare lentamente verso il luogo da lei indicatogli.
“Sa già che abbiamo ucciso la
scorta che gli guardava le spalle?” Domandò.
La ragazza scosse il capo,
disattivando il Byakugan.
“Puoi anche occupartene da
solo se vuoi, Uchiha-kun. Io ti aspetterò qui.”
Sasuke valutò la proposta,
per poi annuire soddisfatto. Fece per dirigersi nel folto della foresta, quando
all’improvviso si arrestò di colpo.
“Solo un’ultima cosa.”,
proclamò, tra l’infastidito e il divertito.
“Chiamami Sasuke.”
Hinata spalancò le iridi
ghiacciate, posandole dove poco prima si trovava il suo interlocutore, ormai
sparito alla ricerca del loro obbiettivo.
Avvertì il sangue fluirle
velocemente alle gote.
[Arrosita.Come una pivella.]
Sasuke socchiuse gli occhi,
mentre con la mano sinistra si massaggiava una tempia, nel vano tentativo di
placare il forte male alla testa che avvertiva da quella stessa mattina.
Osservò sofferente la figura
di Hinata, seduta di fronte a lui colmo di gratitudine, per non aver parlato
inutilmente tutta la mattina.
Hinata sapeva sempre cosa fare, con lui.
E comunque, l’enorme ammasso
di persone attorno a loro non lo aiutava affatto a calmare i postumi della
serata precedente.
Ma, dopotutto si trovava in una locanda.
Le occhiate maliziose che la
cameriera gli lanciava dal bancone lo infastidirono ulteriormente, dato il
fatto che quando cercava di evitarle, lei inesorabilmente finiva per esporsi
maggiormente.
Ma quanto ci metteva a venire da loro per prendere le
ordinazioni?!
Senza contare il fatto che
non era minimamente interessato alle ragazze.
Sbuffò arrossendo, nel
constatare di aver espresso male i propri pensieri.
Non che non
gli piacessero le ragazze, anzi!, ma
le qualità che secondo lui doveva possedere la sua donna ideale spesso non erano presenti nelle altre.
O quasi.
La Hyuga lo fissava, preoccupata dal rossore che pochi istanti
prima aveva imporporato le guance del moro.
Forse aveva la febbre !
Spostò nervosamente lo
sguardo in direzione della cameriera, affamata, per poi notare come
quest’ultima fosse concentrata sulla figura di Sasuke.
Cercando di ignorare quella
fastidiosa sensazione che avvertiva al petto, diede un piccolo sospiro
esasperato.
“Hai fame, Hinata?” Le
domandò l’Uchiha.
“Abbastanza.” Sorrise un poco
imbarazzata lei.
“Ma”, soggiunse, “Non credo che
la cameriera si allontanerà presto dal bancone.”
Sasuke annuì appena, voltandosi
verso la diretta interessata e facendole segno di raggiungerli.
Inutile dire che in un lampo si era precipitata al
loro tavolo.
La voce zuccherosa della ragazza
gli giunse lontana, quasi la sentisse a malapena.
“Per me nulla, grazie.”
Biascicò, non appena fu certo che quella avesse finito di squittire.
Ignorò lo sguardo sorpreso
della giovane, soffermandosi solo per pochi istanti su quello vagamente
preoccupato di Hinata, alle prese con le ordinazioni.
Sprofondò il viso fra le
braccia appoggiate mogiamente sul tavolo con un sospiro stanco.
Dopotutto, aveva appena terminato una missione.
[Senza contare la fatica
spesa per far sparire definitivamente
il cadavere.]
“Tutto bene Sasuke-san?”
La voce della Hyuga gli
giunse flebile.
“Quel suffisso mi da sui nervi.”
Commentò atono.
Apparentemente atono.
Hinata indugiò appena.
“Mi sentirei troppo sfacciata
a chiamarti senza titoli onorifici.”
Rispose, tentando di
eliminare il leggero rossore dalle candide gote.
Non era più abituata a sentirsi in imbarazzo. O per lo
meno, non in quel modo.
Tuttavia era in un certo
senso gratificante quel flebile interesse che l’Uchiha provava per lei.
Era bello sapere che almeno un ragazzo in tutto il
Paese del Fuoco si mostrasse così, con lei.
La voce del ragazzo
interruppe la sua sequenza di pensieri.
“Ma a che cosa servono poi,
questi titoli? Se io sono Sasuke,
allora vuol dire che mi devi chiamare Sasuke.”
Hinata ci pensò su,
sinceramente colpita da quelle parole. Il ragionamento non faceva una piega, in
effetti.
Un debole sospiro sconfitto
informò l’Uchiha della sua vittoria.
Piegò le labbra in un
affascinante sorriso, più evidente di quelli che accennava di solito.
“Comunque, Hinata, posso affermare di aver passato
giorni migliori di oggi.”
La aggiornò, riferendosi alla
sua domanda precedente.
La ragazza fece per
aggiungere qualcosa, ma le pesanti falcate di una giovane cameriera irritata la
zittirono all’istante.
La donna posò con malagrazia
il pranzo della Hyuga sul tavolo, per poi fulminarla con lo sguardo, adirata.
Poi, sbuffando, se ne tornò
al bancone, sfoderando uno zuccheroso sorriso verso i nuovi clienti
all’entrata.
Calò un silenzio carico di
perplessità, dalla facciata di tavolo occupata da Sasuke.
Successivamente, non appena
ebbe realizzato la situazione, il primo istinto fu quello di ghignare
divertito.
Cosa che ovviamente non fece.
Finse quindi di essere ignaro
del perché di quel gesto così avventato e privo di logica da parte della
giovane ragazza.
Quindi, riaffondò il capo fra
le braccia.
“..Prima volevo dirti che è
meglio se anche tu mangiassi qualcosa. O forse preferisci una tisana?”
Il tranquillo clima di
rilassamento che si era andato a creare negli ultimi minuti fu interrotto dalla
preoccupata proposta di Hinata.
L’Uchiha udì chiaro il rumore
delle bacchette della collega cozzare contro la superficie liscia del tavolo,
segno che lei aveva finito di pranzare.
“Non ho molta fame, a dire il
vero.”
“Allora..Direi che possiamo
ripartire, se non hai nulla in contrario.”
Il ragazzo annuì alzandosi,
per poi dirigersi velocemente al bancone, consegnando alla cameriera i soldi
per il cibo.
“Non dovrei essere io a
pagare per il mio pranzo?” Domandò ingenuamente Hinata, affondando la mano
destra nella tasca aderente della divisa.
Il gesto fu prontamente
bloccato dalla presa salda di Sasuke.
“Ormai ho già pagato io. Non
sarebbe intelligente sprecare altri soldi per niente, non trovi?”
La stuzzicò lui,
incamminandosi verso l’uscita.
Rimase interdetta, lei,
nell’udire quelle parole.
Poi, sorrise fra sé, pensando
al modo bizzarro in cui si evolveva il loro rapporto.
Forse era arrivato il momento di voltare pagina.
La Hyuga fissò preoccupata il volto pallido – o meglio, più
pallido del solito- del moro, accanto a lei.
Si fermò di scatto, facendo
ondeggiare i lunghi capelli sciolti sulla schiena.
“Potremmo fermarci un poco?
Sono stanca di camminare.”, mentì.
“Non c’è problema.” Rispose
incolore l’altro.
Hinata sospirò interiormente.
Sasuke era certamente un’ottimo compagno in missione, ma era fin troppo
orgoglioso.
Non avrebbe mai ammesso di avere la testa come una
bomba esplosiva, in quel momento.
Si sedettero comodi ai bordi
del sentiero, sotto le fronde protettrici di un vecchio ciliegio.
“Oh, a proposito.”, cominciò
lei, “Vuoi che faccia qualcosa per te?Potremmo fermarci alla prossima locanda,
in fondo ti sarà venuta fame. Anche se manca solo un’ora per arrivare a Konoha
possiamo permettercela, una piccola deviazione.”
“Non credo di averne bisogno,
ma grazie lo stesso.”
Hinata volto lo sguardo verso
la strada, decisa a ritentare.
Ma ritentare cosa?
Arrossì lievemente,
ricordandosi di un metodo piuttosto efficace per far svanir temporaneamente il
mal di testa.
O forse non era affatto un metodo.
Facendosi coraggio, si
schiarì la voce.
“Uhm..Se vuoi posso provare a massaggiarti le tempie.”
Sasuke mascherò abilmente la
sorpresa dietro ad un’espressione pensierosa.
Conosceva già la risposta che
le avrebbe dato.
Ma poi, non sarebbe stato come aprrofittarsi delle sue
attenzioni?
Scacciò in fretta quel
pensiero, osservandola con aria sofferente.
“Accetto volentieri, se serve
per mandar via questo dolore decisamente fastidioso.”
Sorrise fra sé, mentre si
spostava verso di lei.
Approfittatore.
E, mentre avvertiva le mani
gelide di lei affondare timidamente nei capelli, per poi arrivare alle tempie,
si pentì subito della sua scelta.
Hinata procedeva con
movimenti circolari, lenti, intensi.
E man mano che lo faceva, acquisiva maggiore sicurezza.
Si ritrovò in poco tempo a combattere contro sé
stesso, per non gemere di piacere.
Socchiuse gli occhi, la mente
annebbiata.
Poi, con la stessa velocità
con cui lei aveva iniziato, quella dolce tortura cessò.
“Va meglio?”
Chiese docilmente lei.
“..Credo di sì. Grazie.”
Lei sorrise ampiamente.
“Di nulla.”
Per quanto tempo lo aveva
ricoperto di quelle attenzioni?
Poco. Troppo poco.
“Torniamo al Villaggio.”
Si alzò bruscamente,
cominciando la sua marcia verso casa.
E sorrideva, nell’udire quei
leggeri passi dietro sé.
[Hinata avrebbe dovuto seguirlo per sempre.]
Miao a tutti, cari
lettori! Ed eccovi appena sfornato il quarto capitolo, che spero apprezzerete
^w^.
Vi ringrazio di cuore,
tutti. Per aver letto, per aver inserito la fict fra i preferiti e
[soprattutto] per aver recensito. I vostri pareri mi sono serviti molto, e mi
hanno aiutato un sacco!
Minority girl: tesora, grazie mille per
gli incoraggiamenti, i complimenti e le critiche!E’ solo grazie a voi che posso
aggiornare!xD Da qui in poi, la situazione sarà molto più “mossa” che nei
capitoli precedenti.Sono un tipo che solitamente fa le cose con calma, ma non
vorrei avere un’andatura troppo lenta e risultare noiosa, che è la cosa che più
mi terrorizza xD. Che te ne pare di questo capitolo?Un baciozzo!*-*
AliDiPiume:XDXDXDXDXDI tuoi commenti mi
fanno sbellicare! Beh, non c’è stato proprio quello che hai inteso, ma è già
qualcosa, per due ghiaccioli come loro!xD ma non temere cara compare, ho
intenzione di inserire qualche scena piuttosto hard in seguito, of course. xD
Un bacio, attendo fremente un tuo parere su questo capitolo!
AyuTsukimiya: senpai!*-* questo capitolo
è tutto per te (come la ficci del resto xD)!*W* Per ora Sasuke e Hinata saranno
piuttosto amici, ma fra poco ne vedremno delle belle!ghghghXDXD Come ti ho
promesso, ecco l’aggiornamento entro sera!*_* E finalmente è INTERO!Un bacione
dalla tua Kohai Miope!XD
Mart: amora! Come puoi vedere, da qui in
poi la situazione si farà più “smossa” xD Mi auguro ti piaccia anche questo aggiornamento, e scusa se ti
rispondo al volo, ma sono di fretta!ò_ò Un bacio e sappi che ti vi bi!XD
Hinata21: una nuova
lettrice??!Kyaaaaaaaaaaah!!!*O* E per di
più SasuHina fan!XD Allora aspettati soprattutto loro dalle mie ficcy xD Se ti
interessa ho anche scritto una one-shot su di loro ^w^ Un bacione, e spero
recensirai!
Princess Hina: Felice che il capitolo ti
sia piaciuto tesora! Come puoi vedere la situazione inizia a farsi più
interessante xD Vedrai quante ne combineranno!ghghghXDXD Adoro le tue
recensioni +_+ Mi sono divertita un sacco a scrivere di Sasuke con l’emicranea
xDXD Un baciozzo,tvb!*W*
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Capitolo 6 *** Capitolo 5 ***
Capitolo 5
Under the Pain
Capitolo 5
Hinata Hyuga avanzava
lentamente fra la fitta folla attorno a lei, a disagio, avvolta dalla leggera
veste pregiata di un delizioso color celeste.
Quel giorno si teneva l'anniversario
per l'investitura del ruolo di Hokage a Tsunade.
Ormai erano passati cinque
anni.
Ed era a dir poco impensabile
un’assenza da parte del Clan più potente in circolazione ai festeggiamenti.
Ovviamente, tutto ciò
significava solo una cosa per la
Hyuga.
Riposo. Dopo un intero mese di lavoro [e di omicidi].
Dopotutto, se lo meritava
qualche giorno di ferie.
Lo sguardo guizzò rapido su
una lunga chioma ondeggiante, racchiusa nella consueta coda alta, poco distante
da lei.
Sorridendo, si appestò a
raggiungerla.
Fece appena in tempo ad
agitare il braccio destro in segno di saluto, che due vivaci occhi azzurro
cielo occuparono la sua visuale.
“Hinata-chan! Finalmente ti
trovo! Seguimi, non ne posso più di stare in mezzo a questo trambusto.”
La solita Ino.
Più o meno.
La giovane ANBU si ritrovò
immediatamente a pensare che la bionda lo impersonava,
il casino.
Basandosi su questa concreta
quanto spiacevole verità, non potè fare a meno di insospettirsi un poco.
Si lasciò comunque guidare
fino al negozio di fiori dove lavorava di tanto in tanto la Yamanaka per aiutare i propri genitori, salendo le scale e
giungendo così al suo appartamento, fino ad arrivare nella stanza della
kunoichi.
Perché portarla in un luogo così privato, poi?
Forse Hinata lo immaginava,
ma non voleva pensarci.
La presa sul suo braccio si
affievolì sempre più, fino a scomparire del tutto, e Ino si stese sul letto, lo
sguardo fisso sul soffitto.
Hinata, nel frattempo, se ne
stava in silenzio.
O, per meglio dire, attendeva.
La stanza della bionda non
era affatto mutata nel tempo, constatò a disagio.
Sempre vivace, con le pareti
di un solare color ocra e il davanzale della finestra stracolmo di fiori.
Udì un sospiro.
“Mi piace davvero tanto,
sai?”
La giovane sussultò, intuendo
al volo a chi si riferiva l’amica.
Non s’impedì di sorridere,
nonostante la loro situazione fosse come sospesa sopra un filo immaginario.
Se poi precipitava, una di loro sarebbe rimasta
inguaribilmente ferita.
Per questo, era lei a dover
fare qualcosa.
Prese un profondo respiro.
“Dovresti accertarti di essere ricambiata, sai,
Ino?Anche se penso che Lui sia già cotto di te.”
La Yamanaka la osservò esterefatta.
“Come scusa?”
Hinata sorrise un poco
imbarazzata.
“Quello che ho detto. A me,
sinceramente, non interessa più.”
Ed era vero.
Avrebbe potuto dire che
quella situazione l’avesse ormai stufata – ed era certa che lo stesse
effettivamente facendo, ma la realtà era un’altra.
Semplicemente, il presunto
innamoramento era scomparso.
Causa, un Uchiha.
Un complicato e
inavvicinabile Uchiha.
Proprio come lei.
Si ritrovò in un batter
d’occhio avvolta da un caldo abbraccio, i ribelli ciuffi biondi dell’amica a
coprirle la visuale.
“Invitalo ad uscire, mi
raccomando.”
Ino emise un urletto di
eccitazione e aspettativa.
“I-Ino..Mi soffochi.”
E la presa su di lei si rafforzò.
“Ti voglio bene, Hinata-chan.”
Sasuke volgeva in
continuazione lo sguardo per tutta
l’ampia sala.
“Qualcosa non va?”
La voce di Kakashi, al suo
fianco, lo riportò con i piedi per terra.
“No, figurati. Mi stavo solo
annoiando.”
Rispose, atono, mentre
proseguiva ad osservare la folla intorno a lui.
Era diventata un’abitudine ormai.
Posare gli occhi su tutto ciò
che lo circondava, su tutte le persone
che lo circondavano.
Era un modo per accertarsi
che tutto andasse come ci si aspettasse.
Uno stupido metodo per la gente diffidente come lui.
Poi, visualizzò una liscia
chioma indaco, in fondo alla stanza,
e si ritrovò d’istinto a sorridere.
Hinata chiacchierava
pacificamente con un’affascinante ragazzo dai capelli lunghi e castani.
Provò il forte impulso di
interrompere quella discussione, per avere l’attenzione di lei solo per sé.
E per spaccare la mascella a quel tizio così
antipatico a pelle.
Lo riconobbe come Neji solo
quando intravide i suoi occhi, così simili a quelli di sua cugina.
Cugina, appunto.
Quel dettaglio effettivamente
irrilevante non ebbe l’effetto sperato di tranquillizzarlo.
Ingurgitò tutto d’un fiato il
proprio sakè, per poi salutare con un cenno la chioma argentata al suo fianco.
“Te ne vai di già?” Domandò
sorpreso l’uomo.
Sasuke scosse il capo, avviandosi
verso l’uscita dell’enorme salone.
Voleva stare solo.
Voleva poter ascoltare il
silenzio.
Voleva solo non pensare a lei.
Raggiunse lo steccato che
fungeva da divisorio, fra la strada e il verdeggiante prato ben curato del
villaggio, e lo scavalcò.
Era il luogo migliore che si
potesse sperare di trovare, ad una festa.
Certo, sorvolando il gruppetto rumoroso di
bambinin che scorrazzava dinnanzi a lui.
Si appoggiò sbuffando alla
superficie solida del legno, maledicendosi per la propria suscettibilità.
Ci volle un po’ di tempo,
prima di sbollire la rabbia, ma si ritenne comunque soddisfatto del risultato
dei suoi sforzi mentali.
Proprio mentre potè ritenersi
in grado di rientrare alla festa comportandosi civilmente, avvertì un leggero
tocco sulla spalla sinistra.
Voltò lentamente il capo in
quella direzione, sicuro più che mai di trovarsi accanto Naruto, ma la vista di
due iridi nivee e due labbra piene fin
troppo vicine lo avvisarono dell’errore.
“Non mi aspettavo di trovarti
qui.”, osservò sorpresa quanto lui la
Hyuga.
“Potrei dire la stessa cosa,
Hinata.”
La ragazza accennò un debole
sorriso, mentre le gote si arrossavano contro la sua volontà.
“Ti ho vista, prima. Parlavi
con tuo cugino?”
Una domanda semplice, di
nessuna particolare importanza, all’apparenza.
Una domanda che lo dannava.
“Sì, parlavo con Neji della
sua ultima missione. Lo ha tenuto lontano da casa per parecchio tempo, sai.”,
fu la limpida risposta.
Lo sguardo di lei si fece un
poco più attento.
“Cosa c’è che non va?”
Sasuke sobbalzò, colto impreparato.
Osservò l’espressione della ragazza al suo fianco mutare dalla concentrazione
all’imbarazzo, e avvertì una strana sensazione allo stomaco.
“Perdonami, dovrei imparare a
farmi gli affari miei.”, sorrise nervosa lei.
Calò un breve silenzio denso
di tensione, interrotto solo dal vivace vociare dei bambini a poca distanza da
loro.
E allora l’assassino si rese
conto che forse, avrebbe potuto anche
solo accennare cosa provava da quel
giorno.
In fondo, non ne aveva mai
parlato con nessuno.
Una buona porzione di quella
scelta era dovuta alla paura di essere giudicato un povero illuso, uno stupido.
L’altra, era il suo orgoglio
che, ne era certo, sarebbe andato a
puttane.
Sospirò a fondo
interiormente, e, senza realmente accorgersene le parole cominciarono ad
affiorare, incerte.
“A dire il vero, non c’è
nulla che non vada. Proprio nulla.”
Poggiò lo sguardo
sull’orizzonte.
“E’ tutto come avevo
programmato, tutto. Quindi, va tutto, fottutamente bene. Sorvolando il fatto che ho ucciso la mia
famiglia, s’intende.”
Non ottenne risposta.
Era più che naturale, una
reazione del genere, se si esternavano sentimenti simili, pensò.
Tuttavia, quello strano ma
intenso dolore al petto che avvertiva solo quando pensava a lei, non ne voleva
sapere di smettere di tormentarlo.
D’altro canto, Hinata avrebbe
tanto voluto dirgli tutto quello che poteva, donargli le parole più confortanti
per tranquillizzarlo, alleviare ogni suo dubbio al riguardo, magari
ripetendogli una frase talmente assurda da poter quasi apparire credibile, ma
non lo fece.
Non lo fece, perché sarebbe
stato un gesto vuoto.
Perché Sasuke non meritava
parole false, per riempire quel enorme vuoto dentro lui.
“Io non posso nemmeno
immaginare quanto sia grande il dolore che provi, e mi dispiace.”
Gli sfiorò il braccio,
fremendo.
“Ma di certo è una pena
troppo grande per una persona sola. E io ci tengo a sapere se hai bisogno di
aiuto.”
I suoi occhi ghiacciati
corsero verso il nero profondo di lui, e sorrisero limpidi, avvertendo la mano
di Sasuke stringere forte la sua.
Era una stretta salda, tanto
da farle male, e lei si riscoprì felice di quel piccolo dolore.
Rimasero così, a fissarsi
intensamente, assorti nei rispettivi sguardi.
Fino a quando l’Uchiha non
avvertì una debole stretta sulla giacca nera, e abbassò il volto, visualizzando
una folta chioma scompigliata di un vivace rosso.
Era una di quei piccoli
ragazzini urlanti, constatò un poco infastidito.
“Hai una fidanzata?”, domandò
candidamente lei.
I suoi amichetti, dietro di
lei, risero, meno intimoriti dal misterioso ragazzo dinnanzi a loro.
Hinata si senti di nuovo
avvampare, malgrado tutti gli sforzi che impiegava per apparire più tranquilla,
come avrebbe tanto voluto essere.
La piccola non si scoraggiò
affatto per la mancata risposta, ma anzi, intrepida, decise di porre un altro
interrogativo.
“E tu la ami, la tua ragazza?”
Sssuke esibì una smorfia
contrariata, scocciato e vagamente imbarazzato da tutte quelle domande sbagliate e soprattutto senza senso.
“Ehm,” Hinata si schiarì la
voce, a disagio.
“Devi sapere che io non sono
la sua fidanzata.”
La bambina spalancò le iridi
color cioccolato, sinceramente colpita da quelle parole.
“Ma allora come mai vi
tenevate la mano?”
Eccola, un’altra domanda sbagliata.
L’Uchiha sfoderò uno dei
migliori sguardi omicidi di tutto il suo repertorio, per poi mascherare
un’altra volta le sue emozioni con una convincente espressione di apatia.
“Questo è perché io le voglio
bene.”
Spiegò, tentando di ignorare
l’espressione di puro stupore dipinta sul volto di Hinata.
Tirò un sospiro di sollievo,
nell’udire la voce di Hiashi Hyuga chiamare quella della primogenita, a pochi
metri di distanza.
“Sembra che ti cerchino.”, la
avvisò, il volto più rilassato.
Lei annuì frettolosamente,
staccandosi dallo steccato. Si morse il labbro inferiore, indecisa, prima di
posare fulminea le labbra sulla guancia di Sasuke.
Fu solo un’istante, un
battito di ciglia, ma potè distintamente sentire il cuore che le scoppiava in
petto, mentre salutava cordialmente l’Uchiha e si avviava verso il padre, piuttosto
impaziente di partire.
Perché in quel flebile contatto sulla sua pelle, aveva
racchiuso definitivamente tutte le sue speranze, i sogni, le ambizioni e le
attenzioni che avrebbe potuto offrire, affidandole ai suoi occhi insanguinati.
[Finalmente, aveva voltato pagina.]
L’ANGOLINO DELL’AUTRICE
Lettori
adorati, ci siete ancora, vero?? Non mi avete lasciato sola, giusto?°W°
E’ vero, ho un
tantino ritardato nell’aggiornamento effettivamente, ma sono cose che capitano!
Ok, posate quei
fucili e parliamone con calma ò_ò.
Seriamente
(xD), ho avuto problemi con la stesura del capitolo, ma alla fine eccolo qui,
pronto per essere letto, e magari, se volete dare un segno del vostro
passaggio, commentato, criticato ecc ecc, mi farebbe davvero molto piaceren
ragazzuoli!*W*
AliDiPiume:
xDxDxD mitica!!In effetti è vero, anche Hinata in fondo non è poi così
innocente come dice di essere xD vedrai cosa faranno quei due, nei prossimi
capitoli! E poi è vero, Sasuke, sei proprio un pervertito, sai?ù_ù (Ma vaffan..NdSasuke)
Ma di che cosa ti lamenti, che eri felicissimo di poter girare la scena del
massaggio ù_ù Bah, gli uomini..Spero che il cappy sia di tuo gradimento!*W*/ Ci
sentiamo al prossimo, non vedo l’ora!
Hinata21:
amora, grazie mille per averla letta e commentata, mi ha fatto davvero
moltissimo piacere! E sono davvero felice che apprezzi la fiction, pur non essendo un granchè! Spero
commenterai anche questo capitolo, mi farebbe davvero piacere *O* Un bacione!
Minority
girl:
sììììììììì
fondiamo il FanClub Anti-Cameriera!!*___* Siamo aperti a qualunque
proposta di tortura, prima di ucciderla!!Muahahahahahah!!xD Sai, la
odio anche
io con tutta me stessa, quella tizia lì (Ma se la hai inventata
tu °___°NdSasu)
ma questi sono dettagli ù_ù. Hai letto il cappy
più
velocemente?Adrenalina???Cioè, ma tu lo sai che la Secchy ti adora, vero?*-*
Graziegraziegraziegrazie!!!*____* Sei adorabile! Spero che commenterai anche
questo capitolo, ormai sei fra le recensitrici fidate, cara!xD Un bacione!
Mart: tesoraaaa
ç__ç scusa se ti ho fatto aspettare tanto!!O.O Ho avuto problemi con
l’ispirazione e con la mia autostima di autrice, e allora il ritardi era fatto
>.<°° Spero comunque che sia di tuo gradimento *____* E anche io ti
voglio bene *Secchy stritola Mart* Ti saluto e ti attendo per il prossimo
capitolo, un bacio!
AyuTsukimiya:waaaaaaaah
la mia senpaiiiiiiiiii!!!*-* Oddioddioddioddioddio!! Ma tu quanti bei commenti
non mi fai??*__* Parte del capitolo la hai già letta, spero apprezzerai anche
il seguito *O*/! Tu dici che i personaggi sono IC?Non sai quanto sia felice di
sentirlo dire, l’OOC è il mio attuale incubo °__° Se anche tu odi profondamente
la cameriera, puoi iscriverti al FanClub Anti-Cameriera, i cui membri per ora
siamo io e Minority girl xDxD E comunque sì, li farò impazzire *___* Per poi
farli saltare addosso furiosamente, prima o poi ù_ù
(furiosamente??°////°NdHinata) Ok, forse per Hinata non si addice °__° Mi
inventerò qualcos’altro, dai!^O^/ Un bacionissimo, ti aspetto oggi su msn!*-*
By la SecchY Kohai
Miope che ti lovva!x°D
Princess Hina:
ciao tesora!!!*-* scusami tantissimo per
il ritardo madornale nell’aggiornare °___° Ho avuto problemi con la mia
ispirazione e la mia autostima di autrice, purtroppo -___- Ma alla fine ce l’ho
fatta, e il capitolo è qui, sano e salvo!*___*
Mi auguro che ti piaccia anche questo, e conto di risentirti per il
prossimo capitolo!*O*/ Un bacionissimo!
E ora la Secchy scappa xD Ma prima
vi ringrazio tutti, siete fantastici!*__* Il prossimo capitolo è previsto per
settimana prossima, ma non assicuro nulla. See ya!
SecchY
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Capitolo 7 *** Capitolo 6 ***
Capitolo 6
Under The Pain
Capitolo 6
Hinata sospirò affranta, osservando nel frattempo
la minuta figura nera ai suoi piedi.
Un animale era di sicuro l’ultima cosa che poteva
permettersi di avere, nella situazione in cui si trovava.
Senza contare
in fattore Padre, che non le avrebbe mai permesso di tenersi un gatto.
Lo sapeva bene, lei, che quando per puro caso si
era imbattuta in quella piccola palla di
pelo, dietro l’Ichiraku, avrebbe dovuto lasciarla là. Ma, per carità,
pioveva a dirotto, e quella povera creatura se ne stava in quel buio angolino
della strada, tutta bagnata a miagolare triste triste; non aveva potuto
resistere.
E ora si trovava nella sua stessa stanza,
all’oscuro di tutto e tutti. Logicamente non
poteva rimanere in quella casa, per nessuna ragione al mondo.
Era già tanto che avesse passato la notte nel suo
letto senza che le domestiche se ne accorgessero, e proprio non se la sentiva
di rischiare ancora.
Ragion per cui, doveva
assolutamente consegnare il cucciolo - sempre che fosse un maschietto - a qualcuno.
E, per quanto si sforzasse di pensare a chi sarebbe stato davvero disposto a
tenerlo con sé, era solo una la persona che per lei era giusta. Per il gatto, ovviamente.
E fu così, che Hyuga Hinata raccimolò tutto il suo
coraggio, si infilò un abito decente e scese le scale in punta di piedi,
pregando che a quell’ora del mattino non vi fosse nessun membro del Clan
sveglio.
Si sbagliava,
ovvio.
Quando intravide una lunga chioma castana dirigersi
tranquilla verso di lei, il suo cuore mancò di un battito. Sostenne lo sguardo
indagatore del cugino, stringendo forte a sé la sacca della borsa a tracolla,
decisa più che mai a non cedere, nonostante fosse al corrente del fatto che lui
sapeva.
“Hinata-sama. Come mai esce a quest’ora del
mattino?”
“Vado a fare una passeggiata, magari passo anche da
Ino.”, sorrise lei, reggendo il gioco.
Il viso di Neji si rilassò, e lui sfiorò con la
mano destra la guancia di lei; il suo corpo s’irrigidì, a disagio.
“Buona fortuna, sai a cosa mi riferisco.”, sussurrò
il ragazzo, superandola.
Hinata indugiò un attimo, impreparata:
“Grazie, Neji-san!”, fu l’unica cosa che si sentì
in grado di biascicare, prima di varcare la soglia correndo.
La casa di Sasuke non distava molto da dove abitava
lei; si riscoprì infantilmente felice di questo dettaglio, mentre titubante si
avvicinava all’imponente abitazione.
Titubante,
appunto.
Man mano che procedeva, di passo in passo, la sua
sicurezza diveniva sempre più una fumosa nebbiolina inconsistente, fino a
svanire del tutto nel momento in cui la ragazza si ritrovò di fronte alla porta
di Villa Uchiha.
Il ricordo della giornata precedente, passata verso
la fine della festa assieme al moro, non fece che peggiorare la situazione.
Imbarazzo.
Tremendo, odioso, indistruttibile Imbarazzo.
Guancie in fiamme. Era arrossita. Di nuovo.
Una profonda irritazione si fece strada dentro di
lei, e solo allora si decise ad abbozzare un’apparente sicuro bussare alla
porta.
La voce che le rispose era roca e strascicata, ma
nonostante tutto la riconobbe all’istante, accogliendola con un fremito.
“Entra pure.”
A quell’affermazione ubbidì automaticamente,
varcando la soglia di casa Uchiha in un misto di insicurezza e riverenza.
Erano tante le voci che circolavano su
quell’edificio, la maggior parte delle quali raccomandava di non avvicinarsi a
esso in nessun caso, poiché vi aveva vissuto un Clan Maledetto. Sinceramente,
Hinata non ci aveva mai creduto, come la maggior parte dei giovani abitanti del
villaggio.
Ma in quel momento, proprio mentre osservava la
figura pallida del suo compagno, gli occhi socchiusi per la forte luce del sole
che filtrava dalla porta, tutto ciò che si presentava dinnanzi a lei assumeva
un’aria piuttosto spettrale.
Solo allora si accorse che Sasuke era quanto più si
avvicinasse alla sua idea di Fanstasma.
Gli atteggiamenti silenziosi, gli sguardi
indecifrabili e l’irrequietezza perennemente dipinta sul volto. Ma non fu certo
questo il motivo della sua improvvisa paura.
La verità era
che adorava da matti anche questo lato di Sasuke Uchiha.
Il solo aver formulato un pensiero simile bastò per
metterla a disagio, mentre camminava insicura verso la terza porta del
corridoio a destra dell’entrata, dalla voce che l’aveva accolta. Un leggero
mugolare all’interno della borsa le fece ricordare del piccolo cucciolo per cui
era uscita quella mattina.
“Io..Ecco, sono venuta per chiederti un favore.”
Alzò il viso verso il volto di lui, educatamente,
ma la voglia di distogliere le iridi fredde da quel volto, quello che la
ossessionava, era forte.
[Gli occhi le bruciavano.]
Sasuke non replicò, attendendo il seguito del
discorso. Hinata non osservava il suo viso, ma negli occhi d’inchiostro
dinnanzi a lei era comparso un debole spiraglio di curiosità.
La ragazza aprì la bocca per proseguire, ma le sue
labbra non si mossero. Allora sospirò, poggiò la tracolla sul pavimento [fresco
e piacevole al contatto, in quella afosa giornata] e attese che la minuscola
testolina del felino sgusciasse all’esterno.
Quando ciò accadde, Hinata si stupì non poco nel
vedere il pericoloso Sasuke Uchiha afferrare immediatamente il micio per la collottola,
portandolo a pochi centrimetri dagli occhi scuri.
“Oh. Ciao, micio. Immagino di doverti tenere qui
con me.”
Sorrise appena, voltandosi poi verso di lei. Hinata
si morse il labbro inferiore, imbarazzata.
“Scusami, ti devo un enorme favore. Naturalmente
pagherò tutto io, e mi prenderò la responsabilità di curarlo, perciò non dovrai
preoccuparti di nulla..E scusami ancora.”
Non comprese il motivo per cui Sasuke non accennava
minimamente a cessare di sorridere, ma anzi, lo faceva in modo appena più
evidente, sforzandosi quasi di non ridere.
E si sa, questo è un fatto non associabile ad un Uchiha.
“Va tutto bene?”, domandò preoccupata, nonostante
le labbra che si curvavano verso l’alto, contagiate dal quell’evidente
buonumore.
Lui annuì, porgendole la mano sinistra. Solo allora
Hinata si accorse di essersi accucciata, per posare la tracolla a terra, in
precedenza. La afferrò meno esitante del solito, mentre raggiungeva il braccio
destro del ragazzo raccogliendovi il piccolo micio, aggrappatovisi a forza di
artigli.
“Dovrai passare di qui parecchie volte, se hai
intenzione di curarlo.”
Quella era solo una constatazione, tuttavia le
parve di cogliere una nota vagamente maliziosa nel tono con cui Sasuke aveva
appena pronunciato la frase.
“Oh, solo se avrò il permesso di entrare alla
villa! Non ti disturberò di nuovo. Mi dispiac-“
“Ti prego, non finire la frase. A me va bene così.”
Sasuke levò il dito indice posato pochi istanti
prima sulle labbra rosee di Hinata, proseguendo il discorso.
“Le chiavi di casa sono nella fessura in basso a
destra della finestra.”, concluse, un sorriso furbo sulle labbra solitamente
rigide.
S’incamminò per il corridoio, raggiunto in poco
tempo dai passi affannati di lei.
“Grazie davvero,
Sasuke.”
Quella frase, soffiata con una spontaneità e
un’innocenza disarmanti, ebbero un effetto quasi distruttivo sul corpo del
giovane. Spalancò le palpebre, fissando la figura ignara e più tranquilla di
Hinata procedere al suo fianco, e un’espressione trionfante gli si dipinse sul
volto.
Quando giunsero nell’ampio salotto, Hinata fu
felice di accomodarsi al suo fianco. Posò delicate carezze sul manto nero della
piccola creatura adagiata sulle sue ginocchia, in cerca del modo migliore per domandare a Sasuke di
risolvere il suo imbarazzante quesito.
Fu lui a renderle le cose più semplici, parlando
con lieve imbarazzo, abilmente mascherato.
“Allora, questo felino..E’ maschio o femmina?”
Hinata sollevò di scatto il viso, osservandolo ansiosa.
“Veramente..Non ne ho la più pallida idea. Io..Non
me la sento di controllare.”
Ci fu un attimo di silenzio. Poi, accadde.
Era una cosa che succedeva spesso, quando stava in
compagnia dei suoi amici. L’aveva visto fare da moltissime persone, e aveva
sempre provato un flebile senso di serenità, se si trattava di qualcuno a cui
voleva bene.
Ma sentire
il suono della Sua risata era totalmente differente. Era..La Felicità.
La mente di Hinata si svuotò, in quel momento; si svuotò,
inebriandosi di quella melodia incostante e leggera, costellata di tanto in
tanto da sospiri per riprendere aria.
Vederlo, il volto di Sasuke, mentre le labbra si
schiudevano e lui sorrideva, sorrideva
davvero, le fece mancare per un attimo il respiro.
E sapere che la causa di tutto quello era lei, la fece sentire dannatamente
contenta.
Rimase a fissare il ragazzo al suo fianco anche
quando si fu ripreso, sul viso dipinta un’espressione quasi luminosa,
e anche quando lui la osservò interrogativo, non riuscì a mutare
comportamento.
Solo quando Sasuke
le chiese il motivo del suo mutismo, riuscì a riscuotersi dallo
sbigottimento.
“Oh, scusa, ma ti stavo osservando e mi
sono..Incantata.”
Quella mezza verità la fece arrossire più
moderatamente del necessario, e fu enormemente sollevata quando il ragazzo
decise di non indagare oltre, afferrando il micio con entrambe le mani.
Sasuke lanciò un’altra occhiata di sottecchi verso
Hinata, curioso e un poco imbarazzato per la sua affermazione.
E
gratificato, da quella sorta di complimento.
“Ehm, credo che controllerò io.”
Il viso della ragazza si accese di curiosità; si
avvicinò ulteriormente alla minuta figura del felino, sfiorando con la chioma
scura la spalla dell’Uchiha, il quale sorrise fugacemente.
Vederla così, nel suo vestito leggero color lilla,
anziché nella aderente divisa Anbu, mentre fissava un poco agitata il piccolo
micetto nelle sue mani, gli fece provare l’istinto di coccolarla.
La sua espressione si fece per qualche attimo
scettica. Sasuke Uchiha non era solito pensare a quel tipo di smancerie.
Eppure, non riuscì del tutto a disprezzare quella
bizzarra idea.
“Ti consiglio di chiudere gli occhi: ciò che stai
per vedere potrebbe scioccarti.”, la stuzzicò, sarcastico.
Lei, d’istinto, fece una piccola smorfia
imbronciata, per poi domandarsi con una punta di nostalgia da quando non si
comportava in quel modo. Da quando non
ritornava indietro nel tempo, per essere di nuovo bambina.
Era cresciuta troppo in fretta, Hinata. E il suo
lavoro non permetteva molti svaghi, esigeva solo persone mature, intelligenti,
e schifosamente adulte.
Voltò lo sguardo sulla parete scura in legno
massiccio dinnanzi a sé, curiosa di sapere cosa le avrebbe annunciato Sasuke.
Furono attimi, quelli, in cui una sorta di
imbarazzata tensione aleggiava nella stanza.
Quando Sasuke aprì la bocca per parlare, Hinata in
un certo qual modo era già certa della notizia che stava per ricevere.
“E’ un maschio.”, constatò, con voce incolore.
La ragazza sorrise, cominciando a carezzare il pelo
soffice della piccola testolina nera sulle ginocchia di Sasuke.
“Non so dirti perché, ma lo immaginavo.”
In quel momento Hinata non osservava il suo viso,
ma l’occhiata profonda che il ragazzo le riservò la trapassò con un’intensità
tale da farle vibrare ogni centimetro di pelle.
Era sempre
così dannatamente potetente, quello sguardo.
Tremò vistosamente. Non di terrore. Era una
sensazione diversa, piacevole nella sua particolarità.
Alzò di scatto il proprio volto, e sli occhi di
Sasuke erano rossi.
Aprì la bocca per dire qualcosa, ma la voce era
stata ingoiata dallo stupore. Improvvisamente il piccolo felino balzò sul
pavimento, allontanandosi impaurito.
Sasuke la fissava insistentemente, e le sue iridi
insanguinate [così impregnate di dolore] la perforavano intense, incatenandola
a loro senza più lasciarla.
Portò la mano sinistra verso il suo collo pallido,
lentamente. Scostò ogni singola ciocca buia dal viso e le accarezzò piano la
clavicola, lo sguardo perso neglio occhi di lei assorto.
Hinata gli afferrò il braccio, invitandolo a fermarsi,
preoccupata.
Notò due particolari importanti, in quel momento.
Il primo, era che a quel gesto un po’ affannato, le
iridi rosse erano tornate del consueto buio totale dei suoi occhi affilati. Il
secondo, era che quel comportamente così strano
da parte sua era cessato immediatamente, lasciando spazio a un’espressione
pentita e tormentata.
Un lamento roco e sofferente gli uscì dalle labbra,
prima di allontanare bruscamente il suo braccio dalla mano di Hinata,
disgustato da sé stesso.
La ragazza rimase immobile e muta, la mano tesa a
mezz’aria. Si avvicinò timidamente al corpo perfetto di lui, che nel frattempo
la guardava, arrabbiato e ferito [da sé stesso].
Lei avvertì un lancinante dolore al petto, nel
momento in cui lo vide afferrarsi il capo tra le mani e soffrire
silenziosamente.
[Non lo aveva mai visto in quello stato
pietoso.]
“Perdonami, se puoi. Io..Non riesco a controllarlo.”
Se aveva cominciato a pronunciare flebilmente le
sue scuse, l’ultima parte della frase era densa di rabbia repressa.
“E’
straziante, non me ne rendo nemmeno conto.”, proseguì, “Ma si attiva lo stesso, se..”
Non finì di pronunciare la frase, distogliendo lo
sguardo.
“Vai a casa, Hinata. Lo dico per il tuo be-“
Ammutolì, nell’istante in cui si ritrovò ad un
soffio due iridi color del ghiaccio. Le mani di lei vagavano febbrilmente alla
ricerca delle sue, e quando si trovarono, finalmente, si strinsero in una dolce
morsa.
I suoi occhi, così
splendidamente chiari, s’incatenarono ai suoi. Sasuke appoggiò la
fronte a quella di lei, senza interrompere quel contatto visivo, quasi fosse
l’unica cura per il suo dolore.
Hinata si scordò addirittura di arrossire, troppo
impegnata ad alleviare quel dolore che, dannazione, avvertiva come fosse suo.
Si sentì circondare il volto dalle mani di lui, infuocate, e le premette con le
proprie sulla sua pelle fredda.
Rimasero così, in quella bizzara posizione, per un
lasso di tempo relativamente lungo, ma che sembrò loro durare solo pochi
attimi, durante il quale Sasuke era rimasto incollato a quelle iridi lilla,
quasi assorbendone tutto il contenuto.
Quando si staccarono, fu come se il tempo che prima
si era quasi bloccato ricominciasse a scorrere. Solo allora Hinata si accorse
del miagolio insistente del piccolo micetto ai loro piedi, molto probabilmente
affamato.
Diede una veloce occhiata all’orologio da parete
posto alla sua destra, e un forte senso d’agitazione si impossessò di lei,
quando constatò di essere in mostruoso ritardo per il pranzo, alla Villa del
Clan.
“Ci penso io al gatto, tu vai pure.”, la rassicurò
Sasuke.
Lei annuì incerta.
“Grazie, davvero. Non so cosa avrei fatto se non
avessi accettato di tenerlo.”
Sorrise radiosa, prima di raggiungere correndo
l’entrata.
Fece per varcare la soglia, quando due braccia
forti la afferrarono da dietro.
Tutto ciò che
avvertì poi, furono due labbra sulla guancia, vicino all’orecchio, e un saluto
riconoscente.
Eccomi
tornata con un aggiornamento! Chiedo perdono per il ritardo mostruoso, mi
dispiace sul serio.
Fra tre
giorni parto per le vacanze, quindi aggiornerò [e sta volta prometto che sarò
costante] fra 14 giorni all’incirca.
Scusate se
non vi rispondo dettagliatamente come al solito, ma ho pochissimo tempo e tra 5
minuti arrivano ospiti xD
.Special
Thanks to : mart, Tsuyuko[scusa per il ritardo dell’aggiornamento xD] ,
Princess Hina, hinata21, nana89, minority girl, AliDiPiume, AyuTsukimiya.
Vi adoro
tutte!
Grazie mille
anche a chi ha aggiunto la fict fra i preferiti!*-*
Un bacio,
adesso scappo!
SecchY
|
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