you are impossible!

di naos
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** capitolo 13 ***
Capitolo 14: *** capitolo 14 ***
Capitolo 15: *** capitolo 15 ***
Capitolo 16: *** capitolo 16 ***
Capitolo 17: *** capitolo 17 ***
Capitolo 18: *** capitolo 18 ***
Capitolo 19: *** capitolo 19 ***
Capitolo 20: *** capitolo 20 ***
Capitolo 21: *** capitolo 21 ***
Capitolo 22: *** capitolo 22 ***
Capitolo 23: *** capitolo 23 ***
Capitolo 24: *** capitolo 24 ***
Capitolo 25: *** capitolo 25 ***
Capitolo 26: *** capitolo 26 ***
Capitolo 27: *** capitolo 27 ***
Capitolo 28: *** capitolo 28 ***
Capitolo 29: *** capitolo 29 ***
Capitolo 30: *** capitolo 30 ***
Capitolo 31: *** capitolo 31 ***
Capitolo 32: *** capitolo 32 ***
Capitolo 33: *** capitolo 33 ***
Capitolo 34: *** capitolo 34 ***
Capitolo 35: *** capitolo 35 ***
Capitolo 36: *** capitolo 36 ***



Capitolo 1
*** capitolo 1 ***


Prologo
 
Non ho mai capito perché Harry Styles mi odiasse, non avevo fatto nulla contro di lui ed ero anche la sorella di uno dei suoi migliori amici! D’altra parte io avevo le mie buone ragioni per non sopportarlo. Quel giorno rimarrà sempre impresso nella mia mente…ho sempre pensato di essere una di quelle persone a cui non importava niente dell’opinione altrui, ma evidentemente non era così…
 
 
POV Scarlett Payne
 
Ero fuori dallo studio di registrazione aspettando che mio fratello Liam uscisse. Erano due mesi che non lo vedevo e mi mancava da morire.
Tutti i suoi impegni lo avevano portato lontano da me e dalla sua famiglia a cui mancava come l’aria. Mia madre in particolar modo sentiva la distanza che la divideva dal suo piccolo  grande uomo; per me valeva lo stesso anche se lo avevo spinto io ad iscriversi ad x-factor .
Tutti sapevamo che Liam avrebbe avuto successo come cantante ed io ero la sua fan numero uno, da piccoli cantavamo insieme ogni tanto per i nostri genitori. Mettevamo il lenzuolo in modo tale che formasse un sipario e ci esibivamo sotto gli occhi divertiti e soddisfatti dei nostri genitori.
 
- Scar!!- Liam mi prese fra le braccia e non accennava a staccarsi...stavo soffocando!-mi sei mancata così tanto!!
 
- anche tu Liam, potresti però farmi respirare.
 
Sentii delle risate provenienti dal corridoio. Gli altri membri della band erano usciti e si stavano dirigendo verso di noi. Potei notare il sorriso sul volto di tutti quando mi salutarono, solo Harry pronuncio il saluto a mezza bocca come se fosse un peso per lui.
 
ciao Scarlett! Come va? Da quanto tempo!-Niall mi abbraccio amichevolmente. Mi era sempre piaciuto fin dall’inizio il suo modo di fare, non era mai sgarbato. E dopotutto avevamo delle cose in comune: la chitarra e Nando’s.
 
- ciao! Tutto bene voi?- dissi abbracciando gli altri ragazzi apparte Harry che si era allontanato. Preferiva bere il suo maledetto succo d’ananas piuttosto.
 
- tutto bene! È da un po’ che non ci si vede! Dove sei finita? disse Louis
 
-ho dovuto studiare…l’ultimo anno è sempre il più faticoso. Ma per le vacanze di natale resterò qui!
 
-bene direi che abbiamo parlato fin troppo possiamo anche andare a pranzo no?
 
-certo ho una fame da lupi!
 
-E ti pareva! ora chi li ferma più questi due insieme- tutti cominciarono a ridere compreso mio fratello che dopo un po’ si fece serio
 
-però dopo facciamo due chiacchiere face to face sorellina-ecco di nuovo il terzo grado. Il fatto è che non mi dispiaceva che mio fratello si preoccupasse per me.

-ok allora è andata andiamo da Nando’s disse Louis . chiamiamo anche Daniellel, El e Perrie saranno contente di rivederti!

Già mi sarebbe piaciuto molto vederle, nonostante fossero più grandi di me di due anni ero diventata subito loro amica. Mi girai verso Harry che stava guardando insistentemente il telefono, era l’unico a non aver dimostrato un briciolo di interesse nei miei confronti a parte quel ‘’mezzo’’ saluto. Mi ero stancata di farmi domande; era stato lui a voler alzare il muro e io di certo non avevo tempo per stare dietro ad un ragazzino strafottente e maleducato come lui.
 
-dai Harry muoviti!- disse Niall
 
-no andate voi, ci vediamo dopo a casa…-
 
-Ma dai ci è venuta a trovare anche Scarlett!-disse Zayn

-MI è venuta a trovare-rise Liam sottolineando il mi
 
- appunto…-sussurrò- non ho fame ci sentiamo dopo-disse dopo con tono di voce più forte per essere sentito.

confermato ciò che pensavo era veramente impossibile!
 

spazio autrice
ciao ragazze!! questa è la mia prima fanfiction...niente volevo dirvi di lasciare recensioni con i vostri commenti e pensieri mi farebbe molto piacere:) il prossimo capitolo sarà più lungo di questo e presto scoprirete cosa si nasconde dietro l'astio reciproco fra Harry e Scarlet. un bacio!  

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Capitolo 2
*** capitolo 2 ***


Il pranzo passò velocemente fra una chiacchiera e l’altra, nonostante fossi timida quei ragazzi riuscivano a mettermi a mio agio sempre.
Ci dirigemmo verso casa e chiesi a Liam di aiutarmi con la valigia.
 -porca miseria! Ma che ti sei portata dietro?!-disse Liam lamentandosi
 
-lo stretto indispensabile perche?-risi
 
-io prendo questa- disse Niall prendendo la chitarra. Non me ne separavo mai.
 
Entrati in casa e vidi Harry comodamente sbragato sul divano che mi guardava come se lì fossi fuori luogo…ma che voleva quello?
 
- già di ritorno?- disse come se fosse dispiaciuto
- amico siamo stati fuori quasi tre ore solo per pranzare!-disse Louis- Perche avevi da fare con qualche ragazza??-disse divertito
- già ma dovrò rimandare credo- mi guardava come se fossi io il problema.
 
Mi fissò per quelli che non sembrarono secondi ma ore. Solo in quel momento mi resi conto che era cambiato fisicamente, era diventato più alto, muscoloso…uomo. Se così si può dire di un moccioso sciupa femmine! Finalmente qualcuno interruppe il silenzio imbarazzante.
 
- Ei ci vuoi dare una mano a portare i tuoi LEGGERISSIMI bagagli o no? – Liam indicò le borse
- che hai messo qui dentro è? Il tuo ragazzo? – disse Louis eprima che potessi ridere sentii la risata sguaiata di Harry che sembrava avesse sentito dire che un asino stava volando sopra casa…cosa impossibile!
- le piacerebbe averne uno.-sussurrò
 
Ma perché sussurrava solo quando sapeva che solo io avrei potuto sentire? Era un vero bastardo!. La voglia di urlarglielo contro era forte ma dovevo contenermi, primo perché non volevo abbassarmi al suo livello e soprattutto per Liam.
 La mia stanza era bellissima: spaziosa, luminosa e confortevole. Ero sempre stata nella casa che mio fratello aveva comprato per la famiglia per stargli vicino a Londra quando sia mamma che papà non avessero avuto da lavorare. Ora avevo diciotto anni e mi avrebbero permesso di venire da sola a Londra, ma non di dormire tutta soletta in una casa vuota naturalmente. Perciò eccomi qui a casa con questi cinque scatenati.
Affacciandomi al balcone mi resi conto che la mia stanza dava sul bellissimo giardino: già pregustavo la mia tazza di tè fumante sotto quel bellissimo gazebo.
Mentre ero immersa nei miei pensieri sentii Liam che mi diceva di sbrigarmi a mettere a posto e scendere per cena.
Mi feci una doccia rilassante e mi vestii con una tuta, in fondo eravamo a casa e guardandomi allo specchio, come al solito, pensai che tanto non potevo aspirare a molto.
Scesi in salotto e li vidi parlottare.
 
- però anche lei deve fare qualcosa! Mica è la regina Elisabetta!
- non ti scaldare Styles , non farai il CENERENTOLO della situazione, rilassati!- dissi con molta naturalezza notando che si stavo dividendo i compiti.
- Cenerentolo!! Non era il tuo cartone animato preferito?ahahaha- cominciò a ridere Niall talmente di cuore che pensai che di li a poco sarebbe morto affogato.
- vi immaginate Harry con il fazzoletto in testa e la parannanza! Ahahaha -  Se l’era cercata.
 
Dopo che Niall smise di ridere come uno psicopatico tornarono a dividere i compiti
 
-voglio fare anche io qualcosa comunque- in fondo quel rompi scatole aveva ragione. Liam mi guardò con aria interrogativa –veramente?
- Si certo! che saranno mai due pulizie!
-tu non hai mai visto casa nostra in che condizioni è quando non c’è quella santa donna di Liz- doveva essere la loro donna delle pulizie ora in vacanza per il Natale.
- beh la possiamo chiamare dicendo che siamo disperati!disse Niall scherzando
- ma no ce la faremo! Bisogna essere ottimisti.- tutti guardarono Liam con aria di compassione come per dire-povero illuso-
-Ok la situazione è tragica ma ci proviamo- dissi fra il disperato e il divertito
- giusto!- che carino il biondino mi appoggiava sempre.
 
Mentre tutti discutevano Harry teneva ancora il broncio per la battuta di prima. Che ragazzino…
 
- si è fatto tardi ordiniamo qualcosa da mangiare? disse Zayn
- ma no faccio qualcosa io, voi continuate cosi e non vi affaticate troppo è?-risi, che carini che erano tutti impegnati a far coincidere le cose, come i bambini con i puzzle.
 
- Harry non sei molto d’aiuto qui vai a darle una mano e non fare danni!
- NO!!- quasi urlammo entrambi. Zayn non parlava molto ma le poche cose che diceva erano sempre sensate questa volta però fa decisamente eccezione!
ok andiamo…- disse scocciato.
Lo seguii in cucina e mi indicò dove potessi trovare le cose che mi potevano servire. Stavo facendo praticamente tutto io ma meglio da sola che male accompagnata. Non lo vedevo molto pratico e soprattutto impacciato nei movimenti…strano per Stylesiosonofigo.
 
-potresti mettere un cucchiaino di sale nel sugo per favore?-
- ok – rispose telegrafico.
 
Dopo circa cinque minuti assaggiai quello che avevo fatto e per poco non vomitai ciò che avevo appena messo in bocca
- zucchero!! Hai messo lo zucchero al posto del sale!sei proprio incapace!-
- senti mocciosasotuttoio capita a tutti di sbagliare le etichette sui barattoli sono sbiadite!.
-non ti permettere di parlarmi cosi hai capito!!- mi accorsi due secondi dopo che gli stavo puntando addosso la cucchiarella. Scoppia a ridere e con mio grande stupore lui mi segui a ruota.
Era bello quando rideva, sembrava un bambino…ma che dico! Era insopportabile comunque!
Il silenzio ripiombò nella cucina quando entrò Niall
 
- ei begli occhi come va qui?-disse Niall
- tutto ok! –disse Harry pavoneggiandosi
-amico dicevo a lei!- a me?- che carino se non lo avessi conosciuto bene avrei pensato che ci stesse provando ma non era così.
-Tutto ok, anzi no devo rifare il sugo per colpa dello chef qui presente, ma faccio presto fra un quarto d’ora tutti a tavola-dissi sorridendo, Harry invece rimise il broncio.
 
Non mi fermai a guardare il film con loro dopo cena perché ero stanca morta, il viaggio, le risate con i ragazzi e Harry che…era impossibile. non ci prendevamo in alcun modo ed in passato aveva espresso chiaramente quale fosse la sua opinione su di me. Cercavo di non pensarci ma evidentemente mi dava fastidio.
Ero già sotto le coperte quando sentii bussare la porta, era Liam.
 
- Ti disturbo?
-No non stavo ancora dormendo dimmi…- vide però la mia stanchezza e decise di lasciarmi riposare
- parliamo domani tranquilla…buona notte Scar- mi disse baciandomi sulla fronte
 
Quanto era dolce e soprattutto quanto mi era mancato!
- Liam!...ti voglio bene- gli dissi prima che potesse uscire dalla porta
-Anche io S-
 
 
 
SPAZIO AUTRICE
Ciao! Eccomi con il secondo capitolo! Se volete lasciatemi una vostra recensione con i vostri commenti sarebbe veramente importante per me… anche negativi! Accetto consigli, come ho detto è la mia prima fanfictionJ un bacio!
 
 p.s: nel prossimo capitolo ci sarà anche un pov di Harry si capirà qualcosina in più .)

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Capitolo 3
*** capitolo 3 ***


POV HARRY
 
 
Dopo il film salii al piano di sopra e solo in quel momento realizzai che Scarlet dormiva nella stanza accanto alla mia. Mi sdraia sul letto e,non riuscendo a prendere sonno, pensai alla giornata. L’immagine di Scarlet che cucinava occupava i miei pensieri. Era cambiata dall’ultima volta che l’avevo vista, non era più quella ragazzina impacciata. Era cresciuta bene diciamo…le forme al punto giusto e degli occhi stupendi: blu con qualche sfumatura gialla. Indescrivibili. I miei tanto osannati non potevano reggere il confronto, forse Niall aveva ragione. Nonostante gli occhi si vedeva che era la sorella di Laim, si somigliavano caratterialmente. No, aspetta un momento: con me era tutto tranne che gentile.
Era bella ma non sembrava accorgersene, si nascondeva come se avesse paura di rispendere.
Mi rigirai nel letto sperando di prendere sonno ma nulla non ci riuscivo. Ripensavo a quel giorno di tre anni prima:Non era poi così sensibile come diceva il fratello, non si era fatta problemi a dire che ero un bastardo. E come se non bastasse mi aveva sempre guardato come se fossi il peggior essere umano sulla faccia della terra, cavolo anche io ho dei sentimenti!
Di certo non potevo negare che anche io facessi lo stronzo ma aveva cominciato lei…
 
Il giorno dopo
 
POV SCARLETT
 
Stavo sognando quando cominciai a sentire un suono che sembrava quello delle trombe, pensavo fosse parte del sogno ma ben presto realizzai che ero sveglia. Se il buon giorno si vede dal mattino…avevo cominciato bene la giornata!
Dalla stanza affianco il rumore non accennava a smettere, guardai l’orologio ed erano le 7.30… un momento le 7.30??!! non sarebbero state vacanze quelle ma un tour de force!
Mi alzai e uscii fuori dalla stanza ancora con il pigiama. Vidi Niall bussare alla porta accanto alla mia con prepotenza.
 
Harry alzati! E spegni quell’aggeggio!-urlò Niall
 
- Buongiorno!
 
- oh buongiorno!
 
Finalmente la sveglia smise di suonare ma quel rumore sembrava ancora nitido nella mia testa. Harry uscì dalla porta con i capelli tutti scompigliati e…in boxer!. Strabuzzai gli occhi e mi coprii il volto. Non volevo essere indiscreta, comunque avevo già visto quello che c’era da vedere e non era affatto mal…oddio no basta!
Intanto Harry se la rideva come non mai
 
- ei mettiti qualcosa addosso, abbiamo una ragazza in casa ora!
 
-già è vero non avrà mai visto un ragazzo in boxer in vita sua- rise
 
- non meriti una risposta!- mi girai e me ne andai via. Volevo solamente essere delicata ma con Styles la delicatezza non serviva. Mi distesi di nuovo sul letto, ero furiosa e non sapevo se ce l’avrei fatta a continuare così.
Dopo essermi fatta la doccia scesi in cucina e preparai la colazione. Optai per i pancakes. Gli stessi che faceva mamma la domenica e di cui Liam andava pazzo…spero anche gli altri.
 
- buongiorno!- disse Liam baciandomi sulla fronte.
 
- buongiorno!- disse Louis avvicinandosi ai fornelli- cosa cucini?
 
- pancakes, spero vi piacciano
 
- sicuro!-quasi urlò- buongiorno!- non avevo sentito Niall scendere infatti sobbalzai per la paura
 
Stavamo per sederci a tavola quando scesero Zayn e Harry che aveva avuto la decenza di coprirsi,anche perché eravamo in pieno inverno! Si sedettero e cominciammo a mangiare.
 
- vedo che hai avuto la decenza di coprire la stele di rosetta- dissi facendo riferimento ai suoi tatuaggi-sai i reperti storici vanno protetti-risi
 
- siamo così simpatiche di prima mattina?
 
- mi sarei svegliata meglio se non fosse suonata una specie di tromba stamattina.
 
- Già Harry è peggio di un ghiro, è un perfetto cane da guardia ahahah-disse Louis e risero tutti, tranne lui ovviamente
 
- non penso sia stata una buona idea mettere in coppia Harry e Scarlet per andare a fare la spesa tre due volte a settimana…-disse Niall
 
- COSAA??-dicemmo insieme
 
- detto io…
 
- ma dai sarà un’occasione per conoscersi meglio fra una carota e l’altra…-
 
- definisci ad Harry la parola CONOSCERSI non si sa mai…-disse Zayn a Niall
 
- finitela- disse Liam riferendosi al chiaro doppio senso- magari cambiate idea l’uno dell’altra
 
- impossibile-sussurrai ma H mi sentì e mi guardò in cagnesco
 
- io mi alzo fra poco abbiamo l’intervista.- uscì seguito dagli altri che mi salutarono e ringraziarono per la colazione.
 
Finalmente un po’ di pace. Andai in camera mia e prima che potessi chiamare mia madre o la mia migliore amica entrò Liam.
 
- Ei Scar! Come va?
 
- bene perché?- chiesi curiosa
 
-non ti prendi molto con Harry come mai?
 
- non siamo compatibili caratterialmente, capita a volte no?
 
- Si certo…comunque tanto per informarti Harry non è come sembra. Senza di lui che tira su il morale alcune volte sarebbe dura. Non è facile il nostro lavoro come si potrebbe pensare.
 
Mi sentii subito in colpa:Harry faceva parte della sua nuova famiglia e io dovevo rispettarla. Dovevo quindi cercare di instaurare, per quei quindici giorni, un rapporto di civile convivenza con il riccio anche se era impresa ardua.
 
- prometto che mi impegnerò al massimo per essere più cordiale con Harry, ma anche lui però la deve smettere!
 
- ok grazie. Ora vado perché abbiamo un’ intervista. Ah oggi vengono le ragazze aprenderti per fare un giro.Ci vediamo dopo- mi salutò e uscì.
 
Rimasta sola mi sedetti sul divanetto della camera e ripensai alle sue parole- Harry non è come sembra-
 
Flashback
 
Tre anni prima…
 
Liam: vieni che ti presento i ragazzi!- era talmente felice che non volevo assolutamente fare bella figura con loro.
 
Entrammo in una stanza e mi presentò i suoi nuovi amici che mi salutarono tutti cordialmente. Erano veramente dei bei ragazzi. Parlavano animatamente della loro futura esibizione e gli brillavano gli occhi, ero invidiosa…avevano realizzato il loro sogno. Ma secondo me li aspettava di meglio.
 
- Posso portarvi qualcosa da bere?
-si grazie Scar!-disse Liam
 
Uscii e comprai quello che mi avevano chiesto. Volevo fare bella figura era così importante quellla esperienza per Liam che doveva essere tutto perfetto.
Rientrata nello studio di x-factor sentii in fondo ai corridoi un voce… era Harry che parlava con un altro concorrente.
 
- peccato che non abbia ripreso da Liam, è un caso disperato santo cielo!
 
Ridevano sia lui che l’altro ragazzo e a me cominciarono a tremare le gambe. Come si permetteva neanche mi conosceva! Comincia a lacrimare e quando entrai nella sala Liam si accorse dei miei occhi rossi. Mi portò fuori dalla sala proprio mentre Harry rientrava.
 
- cosa è successo?
 
-niente perche?
 
- hai gli occhi rossi
 
-Niente è l’allergia, sono uscita un attimo fuori ed ecco qua- cercai di sorridere
 
- ok… allora che ne pensi dei ragazzi?
 
- tutti simpatici, a parte Harry, lui deve essere un vero bastardo…-
 
-perché?- chiese confuso
 
- ma no cosi a pelle…-non volevo dargli un dispiacere, mai.
 
- ma no non…- non finì di parlare che li chiamarono per le prove urgentemente
 
Fine flashback
 spazio autrice: ciao ragazze, ecco il terzo capitolo, spero che lascerete delle recensioni perché per me è veramente importante! Parlando della storia ora le ragioni di Scarlet sono più comprensibili alla luce di ciò che è stato scritto:) il prossimo capitolo sarà ancora più esplicativo ;) un bacio e aspetto i vostri commenti!!

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Capitolo 4
*** capitolo 4 ***


“Vorrei che imparassimo a sentirci migliori, senza il bisogno di far sentire peggiori gli altri.”
Paola Felice
 
 
 
Harry rappresentava il tipico ragazzo insensibile e superficiale, era fatto della stessa pasta di quelli che mi avevano rovinato la vita fino a pochi anni prima.
Quando ero più piccola non ero la classica bambolina, tutt’altro. Non ero bella né magra e per questo venivo derisa dagli altri  che aprivano bocca e davano fiato. Questo mi aveva resa insicura di me stessa e chiusa. Alle superiori le cose non cambiarono di molto, i miei occhiali e i chiletti in più erano un ostacolo troppo grande per gli altri da superare. Nessuno poteva capire cosa significasse tutto ciò per me: mi sentivo fuori posto ovunque e la voglia di sparire era totalizzante.
Mia madre diceva che non ero brutta come pensavano, dovevo solo vestirmi meglio…ma era mia madre cosa volevo che di dicesse? Ancora ricordo mio padre che mi chiamava principessa ed io che pensavo ogni volta che di regale avevo ben poco. Nonostante questo la loro dolcezza e il loro appoggio, aggiunto a quello di Liam e le mie amiche, mi aveva dato sempre la forza di andare avanti.
 
-Non sono una principessa come dice lui Liam- dissi sorridendo amaramente
- Oh no tu lo…lo sei veramente- si fece serio- hai tutto di una principessa soprattutto il cuore-
 
In quel momento forse capii che c’erano persone che mi apprezzavano per quello che ero e che forse valeva la pena amarsi un po’ di più.
Proprio quando stavo riuscendo ad avere più sicurezza le cose cambiarono ulteriormente. Ebbi sicuramente la vita più facile dopo esser diventata la sorella di Liam degli One Direction. Tutti sembravano aver cambiato opinione nei miei riguardi e questo mi fece capire che le persone deboli erano loro non io.
I miei pensieri furono interrotti dal mio telefono che squillava insistentemente.
 
-pronto
-Scaaar! Come stai??
-Steffy!! Tutto ok tu?- la mia risposta non la convinse .
-Mmm…sicura, non avevi il tono di chi sta trascorrendo le vacanze con la boy band più famosa del momento.
-No i soliti problemi con Sty…-
-Lo casto!vengo li e lo faccio pentire di esser venuto al mondo.
-Steffy tranquilla!! Ahhahahah gli tengo testa.
- brava così ti voglio S…agguerrita!.
 
Stavo ridendo come non mai e chiacchierammo tanto. Quella ragazza aveva la capacità di farmi sorridere in qualsiasi momento. Era una persona fondamentale nella mia vita, mi aveva sempre spalleggiato e fatto forza.
Dopo un po’ guardai l’orologio e mi accorsi che era passata circa un' ora così dovetti attaccare.
 
-Steffy! Devo andare a mettere a posto la mia camera e spolverare prima che ritornino. Ci sentiamo presto!
-ok va bene a presto piccola- stavo per attaccare quando…
-SCAAAR!!-urlò nella cornetta
- che c’è?- Dissi divertita
- non è che ti stai innamorando di Styles?
- beh in effetti ora che mi ci fai pensare…NO!
-ahahaha un bacione-
-anche a te!
 
Riattaccai e misi in ordine come avevo promesso a Liam. Uscii dalla stanza e vidi la porta di Harry semiaperta, notai subito un poster enorme con la foto della band con scritto sotto this is us. Era stato un pensiero dolce da parte sua e per la prima volta pensai ad Harry in maniera diversa.Scesi giù in salone e cominciai a suonare la mia adorata chitarra e a canticchiare. Quello era il mio mondo. Le note, la melodia mi facevano sentire a casa. Era il mio modo di dire al mondo che c’ero anche io.
I ragazzi rientrarono ma non me ne accorsi fino a quando Niall non si avvicinò e mi sussurrò all’orecchio
 
-sei bravissima- mi girai di scatto per la paura.  Harry stava guardando in cagnesco Niall… perché?
- non esageriamo, mai quanto voi-
-io direi che la possiamo assumere come membro della band!-disse Louis con un sorriso a trentadue denti
-troppo gentili!- mi ritrovai ad arrossire
-Harry pagherebbe oro per saper suonare così- disse Zayn guardandolo.
 Mi dispiaceva lo prendessero in giro, anche se scherzosamente, magari in fondo ci rimaneva male.
-ci riuscirò- disse H andandosene.
 
Pranzammo e a me toccò ripulire i piatti con Niall.
-se vuoi un giorno possiamo suonare insieme, ti do qualche dritta-
- magari! mi farebbe molto piacere!- dissi entusiasta.
-ok è andata allora!-
 
Il pomeriggio incontrai Danielle e Perrie; erano veramente gentili con me anche se vicino a loro la mia autostima cadeva sotto zero come se non fosse già sotto zero.
-allora che ne dite di andare a fare un giro per negozi?-disse Danielle entusiasta
-si è perfetto risposi-
Cominciammo a camminare quando Perrie mi disse-non è per criticarti ma tu non ti valorizzi abbastanza Scarlett, dovresti osare di più nel vestire-
-non penso che possa cambiare qualcosa-
-Scherzi?!tu non hai idea di cosa darei per avere il tuo seno e le tue forme. Non sei la classica modella striminzita e fidati che saresti una favola vestita in modo un po’ più…femminile.- disse Dani sinceramente.
Dopo una mezz’oretta ci raggiunse anche El e dopo aver bevuto un caffè continuammo  il nostro giro. Inutile dire che mi fecero provare di tutto e di più. Avrei voluto che Steffy fosse li con noi, aveva provato in tutti i modi a farmi fare ciò che quelle tre pazze stavano facendo.
Spesi tutti i soldi che mi ero portata dietro e furono talmente carine da regalarmi un vestito che Perrie etichettò come “FAVOLOSO”. Tornata a casa Dani era talmente entusiasta degli acquisti che fece vedere tutto a Liam che cercò in tutti i modi di essere interessato.
 
-voglio pagarla io questa roba- disse poi rivolgendosi a me
-no Liam! non sono più una bambina, li avevo i soldi quindi non preoccuparti…comunque grazie fratellone!-
-ok ma la prossima volta chiedi!-
-va bene grazie- dissi rassegnata
Da quando guadagnava più dei miei genitori messi insieme er come se sentisse il bisogno di darci tutto ciò che gli era possibile. Voleva ripagare i miei genitori di tutti gli sforzi che avevano fatto per lui e con me si sentiva eternamente riconoscente perché fui io a spingerlo con tutte le mie forze ad iscriversi a quel programma.
Quella sera decisi di sedermi in balcone su quel bellissimo divanetto di vimini e leggere. Notai che la luce di Harry era ancora accesa segno del fatto che ancora non dormiva.
Mi immersi nella mia lettura e non mi accorsi che era uscito dalla camera
 
-ehi non riesci a dormire?-disse tranquillamente
-no, anche tu vedo-
-già- lo guardai negli occhi e con quella luce soffusa sembravano molto più scuri del solito, mi sorpresi a fissare i suoi lineamenti che non erano impeccabili ma è questo che lo rendeva perfetto. Sembrava un Dio greco e in quel momento capii il perché tutte erano pazze di lui e soprattutto che…Dio lo stavo fissando troppo!
-scusa per la sveglia stamattina- disse e gli fui grata di aver interrotto il silenzio-
-niente, la prossima volta però vedi di non metterti il cuscino in faccia quando dormi la sentirai meglio- sorrisi e lui ricambiò- era raro vederlo sorridere con me ma doveva farlo più spesso, i suoi lineamenti si addolcivano e in quel momento gli avrei voluto fare una foto. Chissà quando sarebbe ricapitato…
-quanto ti fermi qui?
-fino al 10 gennaio...ti dà fastidio che io sia qui?- Oddio ma che dicevo?
-HARRY!! MI PRESTI LA MAGLIETTA DEI RAMONES!?- Louis Tomlinson che tu sia benedetto
Presi il mio libro e gli diedi la buonanotte. Ma cosa avevo fatto…forse il mio inconscio aveva preso il sopravvento: volevo veramente sapere cosa non gli andasse a genio di me.
Mi addormentai e sognai la sua risposta.
 
 
 
Spazio autrice
Ciao ragazze! Spero che questo quarto capitolo vi piaccia. Su Scarlett si capiscono molte più cose, soprattutto circa il suo passato non semplice per lei da dimenticare. Nel prossimo capitolo ci sarà un POV di Harry così darò spazio anche ai suoi pensieri. Mi raccomando fatemi sapere le vostre opinioni è importantissimo per me! Un bacio a presto!
 

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Capitolo 5
*** capitolo 5 ***


POV HARRY
 
Ormai erano un po’ di giorni che Scarlett aveva “invaso” casa. Ero abituato a vivere con due donne ma dovevo rifarci l’abitudine e in fin dei conti con Scarlett era diverso: non era mia madre o mia sorella.
Il suo profumo era ovunque e il suo disordine era evidente anche se cercava di nasconderlo. Un giorno trovai il suo reggiseno nella lavatrice, probabilmente aveva dimenticato di stenderlo. Glielo misi sul letto per evitare che qualcun altro lo vedesse. Era di pizzo blu ed era decisamente sexy…
Non avevo più parlato con Scar dopo quella sera ma lo avevo fatto con Liam durante la pausa delle prove per il concerto di Natale.
 
-ehi Harry! Come va?-
-bene…perché?-chiesi curioso
-non ti prendi molto con Scar. Non voglio importi la sua presenza in fin dei conti è anche casa tua quella.-
-ah…no tranquillo è tutto ok. Non mi dà fastidio.-non ero io il problema era lei che ne aveva uno come me.
 
Ero distrutto, mi buttai sul divano nella stanza accanto. Continuavano a farci fare delle coreografie che evidentemente non facevano per noi. Il ballo non era decisamente il nostro forte. Mi addormentai come un ghiro e fui svegliato da una mano che con una delicatezza infinita mi toccava la spalla muovendomi piano. Quando finalmente aprii gli occhi mi resi conto che era Scarlett con un succo d’ananas in mano, che occhi ragazzi…
 
-svegliati, ti stanno cerando tutti per le prove- disse sorridendo, aveva ancora la sua mano sulla spalla e quando se ne accorse la ritrasse
-oddio mi sono addormentato!-
-già…tieni- mi porse il succo di frutta
-come fai a sapere che mi piace il succo d’ananas?-
-te l’ho già portato un volta ricordi?- no, avevo il vuoto.
-ah…grazie- dissi sorridendo. Era stata dolce. Segno di pace?
-SEI QUI! Ti stiamo cercando da mezz’ora- disse Zayn vittorioso.
 
Stavo dormendo così bene  che fare le prove era l’ultimo dei miei pensieri. Ero stanco e nessuno sembrava accorgersene. Non eravamo macchine ma persone!
Scarlett era venuta a vedere le prove insieme alle altre. Era vestina meglio del solito; aveva dei jeans stretti e una maglietta che risaltava il decolletè. Era decisamente provocante, ma non perché avesse addosso qualcosa di particolare, semplicemente non si rendeva conto di esserlo.
Finite le prove gli altri cominciarono a fare gli occhi dolci alle ragazze mentre io parlai con Naill. Con la coda dell’occhio vidi qualcosa di strano. Josh e Scarlett stavano parlando e lei le sorrideva e…un momento arrossiva! Senza neanche pensarci mi misi in mezzo. Non ci poteva provare con lei, lei era… la sorella di Liam! E questo bastava.
 
-ehi di che stavate parlando?-dissi tranquillamente poggiando il mio braccio sulla spalla di Josh
-niente di che amico- disse cercando di farmi capire che dovevo levarmi dai piedi, ma feci finta di non capire.
- siete stati molto bravi oggi- disse Scarlet rompendo il silenzio
-grazie- rispondemmo io e Josh.
-tu suoni qualcosa?-chiese Josh
-si la chitarra- risposi io senza neanche accorgermene
-posso rispondere anche da sola- disse ridendo
-si scusa-
-un giorno  se vuoi posso farti vedere come funziona la batteria- cooosa? No tu non le farai vedere proprio niente!
-E’ ora di andare- disse Louis, quanto lo amavo! Se fossi stato gay penso sarebbe stata la mia anima gemella
 
Quella sera a cena ci organizzammo per il Natale visto che la vigilia avremmo fatto un concerto per beneficenza.
 
-potremmo affittare una sala, casa è grande ma siamo troppi!- Zayn si riferiva anche alle famiglie
- si sarebbe perfetto!-disse Liam
- ci penso io ad organizzare tutto voi avete già molto da fare con le prove e il disco. Le ragazze mi daranno una mano- disse Scarlet
- sarebbe magnifico. Disse Niall
-ok allora è organizzato.-
 
Fra una chiacchiera e l’altra si era fatto tardi e dopo cena avrei dovuto vedere Taylor. Mi cambiai e salutai tutti. Quella sera Taylor dormì a casa e beh successe quel che successe. Mentre lei mi dormiva praticamente appiccicata a me pensavo a Scarlett e a quello che mi aveva detto.
 
Flashback
 
Tre anni prima
 
Ero appena rientrato nella stanza dove c’erano i ragazzi e notai che Scarlett aveva portato da bere. Ma non vedevo né lei né Liam. Presi la sua coca e uscii dalla stanza. Lo trovai poco lontano che parlava con Scarlett.
 
-sono tutti simpatici, a parte Harry, lui deve essere un vero bastardo.-
 
Avevo già sentito troppo rientrai nella stanza senza farmi vedere dai due.
 
Forse il gesto di quel pomeriggio significava “tregua” anche se lei non sapeva avessi ascoltato la sua conversazione. Ci eravamo dati guerra per tre anni, forse era ora di sbandierare bandiera bianca. L’avrei fatto soprattutto  per Liam, era sua sorella e,come lui si era comportato in maniera impeccabile nei confronti di mia sorella, io avrei dovuto fare altrettanto con la sua.
 
La mattina dopo…
 
 
Uscimmo dalla  stanza, Taylor mi diede un bacio e se ne andò prima che si svegliassero gli altri. Ma qualcuno era già sveglio e me ne accorsi dopo essermi girato.
 
-era la tua ragazza?- disse Scarlett tranquillamente sorridendo, non le importava veramente niente?
- ehm…non proprio- non l‘aveva riconosciuta
-ah sei uno di quelle persone che va a letto con la prima che passa…ok- disse seria e ricominciò a camminare. Ma che ne sapeva lei?
- tu non mi conosci e non puoi giudicarmi-
-io do retta a ciò che vedo…dio spero non sia stata una fan!-
- MAI! Non farei mai una cosa del genere e tu la devi finire di criticarmi, non sei NESSUNO Scarlett!- Stavo alzando troppo la voce. Pregavo che nessuno mi avesse sentito. Scarlett mi guardava con gli occhi spalancati.
- ah e sarei io quella che critica senza sapere! Falla finita Harry sei patetico!-
 
Scese velocemente le scale mentre io mi ributtai sul letto.
Non era una segno di pace quello di ieri…mi sarei limitato in quei giorni a non parlarle.
 
 
 
 
Spazio autrice
Ciao ragazze ecco un altro capitolo, Spero che vi piaccia. Fra Harry e Scarlett sembra la storia infinita, Ora è chiaro anche il punto di vista di Harry e questo flashback, insieme a quello precedente, fa capire molte cose!
 
Vi chiedo come al solito di lasciare un vostro commento perché per me è importante sapere cosa ne pensate! Accetto consigli e anche critiche! BaciJ
 
 
 
 

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Capitolo 6
*** capitolo 6 ***


Pov Scarlett
 
Scesi le scale e in men che non si dica mi ritrovai in cucina. Preparai il tè e lo bevvi in giardino sotto il gazebo. Era una bella giornata e nonostante il freddo stare li fuori mi rilassava.
Ripensando alla discussione con Harry la parola che mi aveva fatto più male era stata –nessuno-. Ed era ancora più doloroso sapere che era la semplice verità. Chi potevo essere per lui se non la sorella di un suo amico?
Ero felice di essere lì ma quella situazione era insopportabile. Avevo esagerato anche io con le parole, dovevo semplicemente farmi i cavoli miei ma non l’avevo fatto. Non ero una persona semplice e questo si sapeva, ma anche lui non scherzava affatto!
Adesso però avevo altro a cui pensare, fra due giorni sarebbe stata la vigilia e dovevo organizzare tutto io insieme le ragazze dato che i ragazzi erano impegnati con il concerto.
Rientrata a casa mi lavai, vestii e uscii con le altre. Riuscimmo a prenotare la sala e, grazie alle doti persuasive di Perrie, anche a convincere quelli del catering a prendere le nostre ordinazioni così poco preavviso. Saremmo stati una quarantina di persone e non potevamo fare tutto noi.
Avevo lasciato un biglietto in cucina con scritto che dopo le prove saremmo andati tutti insieme a comprare un albero. Quella casa sotto Natale infatti mi sembrava un po’ troppo vuota. Non avevano mai passato questa festività a Londra, erano sempre ritornati a casa.
 
Il negozio degli addobbi era veramente enorme, sembrava il paese di Babbo Natale e i ragazzi sembravano essere tornati fanciulli. Stavano comprando di tutto e di più. La scena era buffa: Louis prendeva tutto ciò che gli capitava sotto mano ed El che portava il carrello dietro di lui rimetteva a posto il superfluo. Era stato un pomeriggio indimenticabile se non fosse stato per Harry che non mi aveva rivolto mezza parola. Fra le varie decorazioni c’erano anche delle palline di Natale con il loro volto, naturalmente le comprarono, anche se la commessa, dopo esser quasi svenuta dietro alla cassa,  gliele voleva regalare.
L’aria di Natale rendeva tutto più bello, era il momento dell’anno più emozionante per me, Londra risplendeva di una luce diversa, come il volto delle persone che sembravano essere più felici e buone.
Forse proprio perché era Natale dovevo sistemare le cose con Harry, dovevo scusarmi per le parole che avevo usato anche se la colpa in fondo non era solo mia. Ma gli sarebbe importato delle mie scuse? Non ero forse nessuno per lui…ci avrei pensato.
 
 
Pov Harry
 
Alle prove avevo la testa altrove. Pensavo che dopo avrei dovuto incontrare Scarlett e non sapevo proprio come comportarmi.
-ei Harry tutto ok?- mi disse Loius durante la pausa
- niente non mi riesco a concentrare oggi.-
- c’entra Scarlett?-
-coosa?- ma che faceva mi leggeva nella mente?
- ti conosco come le mie tasche Haz e so che ti sta scombussolando.-
-non so che dirti Lou, non so che mi passa per la testa…è la sorella di Liam, c’è Taylor e soprattutto mi odia-
- fra l’odio e l’amore c’è il confine di un bacio ricordalo- da quando in qua foderava queste massime che mi ricordavano tanto mia nonna?
- Lou non mi fraintendere non sono innamorato di lei, ma non riesce a non essermi indifferente.-
-stamattina allora potevi risparmiarti di dirle che per te lei è nulla.-
-hai sentito allora…oddio non avrà sentito anche Liam?- dissi terrorizzato
-tranquillo dormiva- meno male
-Lou veramente non so cosa pensare- misi la testa sopra la sua spalla, mi dava sempre conforto-
-comincia a chiederle scusa,almeno ricomincerete una pacifica convivenza poi il resto dipende da te –
-hai ragione…ma mi odia ne sono sicuro-
-ma no che non ti odia, non se ne sarebbe andata in quel modo se non gli fosse interessato il tuo parere su di lei!-
-sarà…ma che le dico? Scusa per essere un emerito coglione?-
- perché no?- lo guardai male
-scherzo…pensaci su qualcosa ti verrà in mente nessuno ti corre dietro. Però Haz non fare il bradipo, muoviti!
 
- sei una contraddizione vivente- risi- ti voglio bene- lo abbracciai, dava sempre buoni consigli.
 
-ANCHE IOOOO- si lamentò Niall prima di buttarsi sopra di noi per partecipare
 
Come se non bastasse anche gli altri due si fiondarono sopra di noi. Che adorabili idioti!
 
Quando andammo al negozio di Natale mi sembrò di esser tornato bambino. Con la mia famiglia andavamo sempre a comprare gli addobbi. Mi piaceva il Natale, tutti sembravano essere più felici.
Notai fra le decorazioni un angioletto con una chitarra in mano, lo comprai.
 
Tornati a casa cominciammo a fare l’albero di Natale. Devo dire che fu un’impresa:Zayn metteva una pallina da un parte e Liam la spostava da un’altra. Provai a mettere le luci intorno alla porta di casa ma senza nessuno era un po’ difficile.
-chi mi da una mano?-urlai per farmi sentire, mi stavo ammazzando su quelle scale.
 
-vacci tu Scarlett- disse Louis sorridendo. Oddio no non ero pronto!
 
Lei rimase per un momento immobile con gli occhi spalancati ma poi mi raggiunse
-mi dovresti tenere questo filo e anche la scale ho paura di cadere.- dissi
-ok-
 
Fu un’impresa non da poco e percependo il suo sguardo su di me mi sentivo impacciato come non mai. Aveva un maglioncino rosso a collo alta molto carino che le metteva in risalto il viso era davvero bella quella sera.
Quando scesi dalle scale mi ritrovai ad averla a dieci centimetri dal viso, la guardai negli occhi e per un momento mi mancò il fiato. Dio ma che mi prendeva!
Potevo scusarmi con lei ma non ci riuscii, le parole proprio non mi uscirono dalla bocca.
 Quando rientrammo c’era un casino in casa che sembrava passato un uragano ma era bello vedere tutti i visi contenti, Niall e Louis che litigavano per chi dovesse mettere il puntale e gli altri che se la ridevano come non mai… erano decisamente la mia seconda famiglia.
 
 
Spazio autrice
Ciao ragazze! Ecco il sesto capitolo. Anche se è un po’ più corto degli altri è sicuramente significativo! Vi chiedo di scrivermi i vostri pareri mi servono veramente,anche solo per capire cosa vi piace e non : )) un bacione
 

 

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Capitolo 7
*** capitolo 7 ***


Pov Scarlett
 
Ero sdraiata sul letto, stanca morta per la giornata . Era successo di tutto e di più. Nonostante avessi litigato con Harry mi ero divertita a fare l’albero di Natale. Quella casa era troppo vuota per quel periodo dell’anno e dovevo assolutamente rimediare. Non nego che era stato un lavoro lungo, la casa era enorme e gli spazi da addobbare erano un’infinità. Avevo aiutato Harry a mettere le luci intorno alla porta di casa e ci eravamo rivolti solo qualche parola, nulla di più. Quando scese dalle scale che stava usando me lo ritrovai a dieci centimetri dal viso, quando mi fissò capii che i suoi occhi avrebbero sempre distrutto le barriere che con gli anni avevo cercato di mettere per proteggermi dagli altri e questo mi faceva paura…ero vulnerabile. Cosa mi stava facendo quel ragazzo? Avevo la confusione più totale nella mia testa e cosa ancora peggiore…la razionalità mi stava abbandonando.
Mi stavo forse innamorando? No impossibile. Non di Harry Styles sarebbe stato da folli e io ero sicura di non esserlo. Forse non ero io il problema, forse ad essere folle era l’amore che ti sceglie e che non si fa scegliere*. Sentii bussare alla porta finestra e sobbalzai per la paura. Quando scostai le tende vidi che era Harry e il cuore mi si fermò in gola. Aveva le braccia incrociate vicino al petto, stava morendo congelato poveretto. Mi faceva cenno di entrare e io aprii.
-ti disturbo?- chiese ancora infreddolito.
- no dimmi- cercai di sembrare il più possibile tranquilla anche se era arduo- perché non hai bussato alla porta?-chiesi curiosa-
- con tuo fratello in giro ho preferito non rischiare, ho solo dovuto spostare un vaso- capii che si stava riferendo a quelli che dividevano i nostri terrazzi.
-ah giusto-
-ti volevo chiedere scusa per come mi sono comportato questa mattina. Non volevo alzare la voce. - disse sincero
-anche io ti devo chiedere scusa, la vita è la tua e tu puoi fare ciò che vuoi-
- io e Taylor non stiamo proprio insieme- cosa Taylor? Oddio non l’avevo proprio riconosciuta. Sapevo la storia, me l’aveva raccontata Liam ma pensavo si limitassero a qualche uscita in pubblico mano nella mano- ecco noi ci-ci divertiamo non c’è molto da dire-
-ok Harry non mi devi dare spiegazioni puoi fare ciò che vuoi-
-non sono chi pensi Scar- solo i miei amici mi chiamavano così.
-mi sono già parzialmente riceduta vedendoti qui- sorrisi
- ok allora…scusa se mi sono presentato qui così tardi-
-figurati- dissi sollevata che quella conversazione fosse finita.
Stava uscendo quando si girò e mi si fermò il sangue nelle vene.
-posso togliermi una curiosità?
-s-si- avevo paura di cosa mi stesse per dire.
-perché mi odi?-
-c-cosa?- avevo capito bene ma non so se avrei avuto il coraggio di dirgli la verità. Lui non conosceva il mio passato e se gli avessi raccontato tutto sarei stata totalmente vulnerabile. Come se già non lo fossi stata abbastanza.  Ma presi coraggio.
-mi hai detto che ero un “caso irreparabile”- dissi fissando il pavimento.
-quando?- era confuso.
-tre anni fa, quando ci siamo visti per la prima volta. Stavo tornando con le cose da bere e tu stavi parlando con un ragazzo in fondo al corridoio.- spiegai- sembrerà stupido ma non ne potevo più di sentire quelle cose su di me.-dissi imbarazzata.
-sc-scusami Scar, io non volevo essere insensibile, non pensavo avessi sentito…ora capisco perché hai detto a tuo fratello che ero un bastando…-
-già.- aveva sentito anche lui la mia conversazione quindi…bene… di male in peggio.
-ok allora abbiamo chiarito?- disse speranzoso porgendomi la mano.
-si- risposi arrossendo.
-buona notte- disse uscendo. E fu davvero una buona notte, finalmente riuscii a dormire veramente serena. Speravo che da quel momento in avanti avrei potuto convivere pacificamente con il riccio.
 
POV Harry
 
Stavo ancora battendo i denti per il freddo quando tornai nella mia stanza e fortunatamente era calda. Il battito del mio cuore però non accennava a calmarsi. Ero euforico come se avessi appena fatto un salto nel vuoto anche se in realtà avevo solo chiarito le cose come stavano. Finalmente era tutto chiaro: l’avevo ferita ed era per questo che da quel momento mi aveva guardato come se fossi uno di quei ragazzi che l‘avevano fatta sentire il nulla più totale. Era colpa mia se in quel momento si sentisse peggio di come già si sentiva. Di certo ora le cose erano cambiate, non era cambiata solo fisicamente ma anche caratterialmente…sapeva decisamente tenere testa. In fondo io e lei non eravamo poi così diversi. Anche io a 13/14 anni non ero poi così popolare anzi…capelli indefinibili, paffutello e infinitamente timido. Fui anche rifiutato da una ragazza: Jennifer. Era davvero bella e io ne andavo pazzo. Mi ero anche deciso a dichiararmi ma non c’era stato nulla da fare. Ricordo ancora le parole di mia madre

Flashaback
Ero deciso a dichiararmi a Jennifer: quel giorno le avrei chiesto di diventare la mia ragazza. Mi ero preparato anche tutto il discorso e Gemma mia aveva aiutato. Quando ritornai a casa sembravo uno zombi  e mia madre capì subito che cosa era successo-
-un giorno si mangerà le mani Harry…ti fidi di me?-
- si- dissi poco convinto, anzi per niente.
…………………………..
Pensai che lei avesse passato più o meno la stessa cosa anche se per le ragazze la situazione era più delicata. Avevo fatto l’errore  dei suoi compagni: per essere considerato figo avevo denigrato chi era più debole…era la via più semplice da seguire. Ripensai a lei che parlava con lo sguardo basso e anche alla mai voglia di abbracciarla che di dirle mille volte che mi dispiaceva.
Era mezzanotte e mezza e io ancora non riuscivo a chiudere occhio, mi giravo e rigiravo nel letto senza alcun risultato. Presi il mio diario e cominciai a scriverci i miei pensieri. Leggendo le pagine dietro mi accorsi  che almeno una volta su tre c’era il nome di Scarlet e la domanda che ricorreva era sempre “perche mi odia?”
In effetti quella ragazza occupava fin po’ troppo spesso i mie pensieri e così non doveva assolutamente essere. Era la sorella di Liam e al solo pensiero di cosa sarebbe potuto accadere se avessi sbagliato qualcosa con lei mi faceva accapponare la pelle. Più mi auto convincevo di questo più i suoi occhi e le sue labbra entravano come un fulmine nella mia mente. E se fosse stata lei la ragazza che stavo cercando da una vita? Dolce, intelligente, simpatica e… bellissima. Dovevo finirla, non dovevo pensarci…il problema è che quella sera la sognai.
 
Il giorno dopo
 
POV Louis
 
Stavo facendo colazione e mangiavo distrattamente i biscotti quando vidi Harry scendere le scale zampettando ed entrare in cucina.
-buongiorno- disse sorridendo e sedendosi con me per bere il caffè. Troppo di buon umore…nascondeva qualcosa. Raramente si svegliava così.
-hai fatto pace con Scarlett?- annuì mentre beveva.
-ci sei andato a letto?- chiesi con nonchalance. Ecco, ora si stava letteralmente strozzando con il caffè. Dopo che tossì per quasi un minuto riuscì a riprendere fiato-
-Ma sei impazzito Lou!!- disse con gli occhi spalancati- ma che ti salta in mente!-
-non lo so, sembri così felice. Se stai così solo perché ci hai parlato figurati quando…-
-buongiorno!- oddio era Scarlet speravo non avesse sentito. Anche lei era di buon umore, anche se raramente la vedevo giu. Nascondeva bene, ma si vedeva che i suoi piedi erano tre metri sopra il pavimento.
-che bello l’amore- dissi facendo l’aria da sognatore e sospirando. Mi guardavano come se fossi pazzo ed Harry mi fulminò.
Scesero anche gli altri e la cucina si riempì di schiamazzi. Nonostante fossimo in tanti Harry guardava Scarlett che mangiava come se fosse l’unica persona li dentro. Poteva dirmelo quanto voleva che non le piaceva ma era evidente che non le era AFFATTO indifferente. Si sedettero anche gli altri e come raramente succedeva calò il silenzio. Zayn stava massaggiando con Perrie, Liam aveva le cuffiette e Niall…beh stava mangiando!
-ti piacciono questi biscotti Scar?-le chiesi.
-Si buoni-rispose mentre ne addentava uno.
-Harry vorrebbe tanto esserne uno ora- risi. Dopo neanche cinque secondi sentii che Harry si stava un'altra volta strozzando e mi dava calci sotto il tavolo.
 
Guardai Liam che era troppo impegnato a leggere la cronaca sportiva e sentire la musica quindi non aveva sentito. Scarlett non sembrava aver capito ed Harry cercò di riparare.
-già sono talmente buoni- disse congelandomi con lo sguardo.
Mi divertivo troppo a metterlo in imbarazzo. Povero Haz gliene facevo passare di tutti i colori ma sapevo che mi aveva già perdonato.
 
 
 
Spazio autrice
Ciao ragazze! allora prima di tutto volevo ringraziare tutte quelle che seguono la storia e volevo chiedere di esprimere più spesso il vostro parere. Io ci metto il cuore ed essendo la mia prima fan fiction vorrei veramente sapere cosa vi piace o no. Mi piacerebbe conoscere le vostre sensazioni quando leggete...Se lo faceste ve ne sarei veramente grata : ))
Tornando al capitolo spero vi piaccia, finalmente questi due si sono chiariti e Louis beh.. è un grande. Vedremo ora cosa accadrà, la storia è ancora tutta da scrivere! Baci e a presto!
 
* scrivendo questa frase ho pensato alla canzone di Max Pezzali L’Universo tranne noi. Non avrebbe potuto dire niente di più vero. xx
 
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 8
*** capitolo 8 ***


Pov Scarlett
 
Quella mattina mi svegliai da sola, non sentii la sveglia, non più assordante, ma comunque fastidiosa di Harry. Probabilmente le prove prima del concerto sarebbero state in tarda mattinata. Feci una doccia veloce e mi vestii. L’armadio era stato messo in ordine da Danielle che era diventata praticamente una sorella per me.
Anche prima eravamo unite; era venuta qualche volta a Wolverhampton  e lì avevamo cominciato a familiarizzare. Erano veramente una bella coppia e Liam era stato sempre molto preso…ero felice per loro. Mia madre ancora aspettava che io gli portassi Tom Crouise a casa ma forse si era arresa. Quando scesi c’erano solo Louis e Harry. Prima di entrare sentii Louis ridere ed Harry sgridarlo ma non capii bene.
 
-buongiorno! E buona vigilia!- dissi contenta
- buongiorno, anche a te!- risposero i due. Harry mi sorrise,ricambiai, ma per un momento penso di esser rimasta imbambolata. Nonostante avesse ancora la faccia assonnata era bello,sembrava un angioletto
. Presi i biscotti e mi sedetti con loro. Dopo poco tempo  arrivarono anche gli altri. Liam mi baciò sulla fronte e mi fece gli auguri.
-tanti auguri occhi belli!-Niall quasi urlò e mi abbracciò. Ma tutto questo entusiasmo dove lo prendeva di prima mattina? Era una forza della natura. Zayn come al solito fu più discreto.
Quella mattina decisi di chiamare mamma e per farlo mi diressi in salotto dove c’era Harry seduto sul divano con il telefono in mano. Non si accorse della mia presenza però…Quanto era carino stava parlando con la madre e sembrava un cucciolo, aveva il sorriso stampato sul viso…doveva essere un gran mammone, fortuna che faceva il duro. Decisi di lasciargli la sua privacy,si sarebbe sicuramente messo in imbarazzo con me lì accanto.
 Mia madre mi precedette, mi chiamava ogni santo giorno e ogni volta che lo faceva sembrava non mi avesse sentito per un lustro.
 
-pronto?-
-amore! Tanti auguri!- ecco ora mi faceva quella domanda.
- hai mangiato?- infatti…veniva prima del come stai?
-si mamma, tu come stai?- risposi mettendo il nastro. Cavolo non rischiavo di morire deperita, non pesavo trenta chili!
-bene cara, io e tuo padre non vediamo l’ora di rivedervi. Prima ho chiamato Liam e mi ha detto che hai organizzato tu per domani-
- si insieme a Danielle, Perrie ed El-
- ah ok… allora dimmi un po’ c’è qualche novità?- feci finta di non capire ma sapevo dove voleva andare a parare.
-no-
-ti piace qualcuno?- com’era prevedibile risi
-no perché? Mi vuoi accasare per caso?- scherzai
-ma no tesoro cosa dici!!- si si come se non la conoscessi.
- non dare retta a tua madre Scar! Un bacione- mio padre si era avvicinato alla cornetta di mamma. Lo adoravo.
-mamma salutami papà!-
-Si cara lo farò dopo è scappato al lavoro.-
-ok…ora vado che devo sistemare alcune cose nella sala che abbiamo affittato per domani. un abbraccio!
-anche a te tesoro!
 
Era veramente tardi e dovevo vedermi con le altre di li a poco. Saremmo andate a fare un ultimo giro per negozi per comprare il regalo dell’ultimo minuto. Spuntava sempre un zio Pasquale.
Un fulmine mi colpi a ciel sereno. Avevo fatto un pensierino a tutti i ragazzi anche per ringraziarli di avermi ospitato, a tutti tranne che a uno…Harry. Non avevo la minima idea di cosa potergli regalare. Alla fine la sorte volle che mi ritrovai davanti ad una cartoleria che esponeva in vetrina un diario foderato in pelle chiara. Pensai che lui scriveva sempre, probabilmente canzoni, su un squadernino nero. Magari finito quello poteva usare questo, mi tolsi un peso, avrei fatto una brutta figura a non regalargli nulla, era anche casa sua quella.
La sala era enorme e ci mettemmo un po’ per decorarla e sistemarla. I ragazzi non potevano rimanere per molto perché avevano le prove per il concerto di quella sera. Quindi il lavoro lo facemmo quasi tutto io e le ragazze ma venne veramente bene.
Quando tornai a casa alle tre ero veramente distrutta. Mi riposai per un po’ e quando mi risvegliai dire che mi stava prendendo un infarto era poco. Fra una mezz’ora mi sarebbe venuta a prendere Danielle ed io ero impresentabile. Mi vestii e truccai , non so neanche io come ci riuscii ma il risultatato non fu così male.
Arrivati all’ Olympic Park vidi una marea di gente e di fan super eccitate, stavano realizzando il loro sogno ed io potevo capire il loro entusiasmo. Cominciarono a fare delle foto a Danielle e anche a me quando mi notarono. Ammiravo quei cinque ragazzi riuscivano ad essere sempre gentili ed educati con le fan anche se doveva essere veramente difficile essere famosi a volte.
Il concerto fu spettacolare, loro lo erano. Riuscivano ad emozionare in una maniera incredibile, forse perché loro stessi provavano quella sensazione.
Finite le esibizioni io e le altre andammo dietro le quinte. Mi accorsi solo allora che c’erano i genitori di Niall. Erano venuti un giorno prima, l’Irlanda era più lontana rispetto agli altri paesi natale dei ragazzi.
Mi accorsi con mio grande disp…sorpresa che c’era anche Taylor. Praticamente si era aggrappata ad Harry come una cozza. Non erano affari miei però anche se avevo uno strano fastidio allo stomaco. Mi girai per andarmene e vidi Josh che mi sorrideva.
 
-ciao Scarlett!
-oi ciao! Come va-
-tutto bene tu?-risposi cercando di non pensare all’immagine di prima.
- bene, spero ti sia piaciuto il concerto.-
-oh si assolutamente –
- se vuoi un giorno di questi possiamo andarci a prendere un caffè insieme, il concerto è finito ora avremo più tempo.- disse sorridendo. Non volevo rifiutare quel ragazzo, era così carino, ma non mi interessava in quel senso. Notò la mia indecisione e disse:
 
-Scarlett ti sto chiedendo di uscire con me se non l’avessi capito- disse dolcemente
-oi ragazzi allora andiamo a bere  qualcosa?– Harry spuntò come dal nulla con accanto Taylor.
-chi è lei?-disse  Taylor riferendosi a me.
-oh lei è Scarlett Payne, la sorella di Liam.- disse Harry
-ah ho capito…vabbe andiamo?- mi aspettavo mi porgesse la mano, ma non fu cosi, decisi di fare io il primo passo ma non ci riuscii perché si girò di scatto dirigendosi verso la porta. Che maleducata.
-comunque veniamo- dissi ad Harry che mi sorrise. Anche gli altri ci raggiunsero a parte Niall che rimase con i suoi.
 
Pov Harry
 
Il concerto era stato uno spettacolo, la gente era euforica e anche noi, come sempre. Finito tutto ci dirigemmo nel backstage dove c’erano le ragazze e i genitori di Niall che erano venuti un giorno prima delle altre famiglie. Vedendoli insieme desiderai che anche Gemma e gli altri fossero lì. Taylor  mi si butto al collo abbracciandomi. Non avevo mai provato sentimenti particolari per lei, ma in quel periodo averla addosso mi dava fastidio. Dopo qualche secondo notai qualcosa che non mi piacque affatto: Scarlett stava nuovamente parlando con Josh. Li fissavo e Taylor se ne accorse. Rimase infastidita perché sbuffò ma non ci potevo fare nulla.
Mi avvicinai ai due interrompendoli.
 
-oi ragazzi allora andiamo a bere  qualcosa?– me ne uscii.
-chi è lei?-disse  Taylor riferendosi a Scar
-oh lei è Scarlett Payne, la sorella di Liam.- dissi
-ah ho capito…vabbe andiamo?-si girò innervosita, non potevo darle torto, ma non ci potevo fare nulla. Forse avrei dovuto manadare a quel paese la Modest…
 
Scarlett mi rispose di si e avvertii anche gli altri che mi seguirono tranne Niall che rimase con la famiglia, lo capivo.
La serata passò tranquillamente fra una risata e l’altra. L’unica cosa che mi diede fastidio era il modo in cui Josh guardava Scarlett e l’attenzione che lei rivolgeva a lui, anche se mi rendevo conto che erano  gli unici a non esser accompagnati. Non potevo farci nulla se a lei piaceva lui,non ero il padrone dei suoi sentimenti e poteva sembrare strano ma anche Harry Styles alcune volte non faceva colpo. Nonostante il fatto che non sarei mai stato il suo ragazzo volevo essere suo amico, insomma parlarci e scherzarci insieme senza problemi e per cominciare avevo già un’idea.
 
 
 
Spazio autrice
Ciao ragazze! eccomi con l’ottavo capitolo spero che vi piaccia. Ce la sto mettendo veramente tutta a scrivere questa storia, non l’avevo mai fatto prima. Lasciate un commento per sapere cosa ne pensate per me è importantissimo : ) baci
 

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Capitolo 9
*** capitolo 9 ***


Pov Scarlett
 
Quando tornammo a casa non avevo per nulla sonno, quel pomeriggio avevo dormito quattro ore di fila. Il mio stomaco brontolava per la fame e non avendo cenato decisi di andare a mangiare qualcosa in cucina.
Una volta li trovai Niall che non aveva una bella cera.
 
-Niall! Che ci fai qui?
-niente non riesco a dormire- disse fingendosi sereno
-vuoi mangiare un po’ di cereali con me?-
-certo! Il cibo non si rifiuta mai.-
 
Presi le ciotole e i cucchiai lui i cereali ed il latte. Cominciammo a mangiare ma lo vedevo pensieroso.
 
-che cos’hai Niall, non mi sembri allegro come al solito…
-nulla è che…in Irlanda ho conoscito una ragazza, Holly.
-e ti piace?-
-si, è questo il problema. Siamo troppo lontani e mi manca.
- nessuno sa di noi, lei non vuole paparazzi che la perseguitino-disse sospirando
-posso capire, forse deve solo chiarirsi con se stessa e se veramente ci tiene a te vedrai che sopporterà anche i paparazzi. È solo spaventata, non vuol dire che non tenga a te.- dissi rassicurandolo
- lo spero…alcune volte è difficile Scar. Io amo il mio lavoro sia chiaro, ma a volte la mia vita normale a Mullingar mi manca, mi sento anche in colpa a dirlo…-
- ma no Niall, sei una persona normale e ti meriti tutto il successo che hai. La mancanza di casa è una cosa normale. Succederebbe a chiunque.
- grazie Scar- mi abbracciò, era così dolce quel ragazzo che non riuscivo ancora a capire perché fosse ancora single.
- vedrai che andrà tutto per il meglio biondo- ricambiai l’abbraccio
-dimmi di te, ti piace qualcuno?
-no! Non per ora-
-dai non dire bugie che ti cresce il naso; neanche Harry?
-c-cosa?- risposi incredula.
-non gli sei affatto indifferente. Vuole fare il duro ma fidati che non gli stai antipatica. Si vede da come ti guarda.-
-non me ne ero accorta, ma lui è impegnato quindi ti sbagli.-
-ma chi Taylor? È complicato lascia perdere. Non so se gli piaccia poi così tanto. Dai poi anche tu lo guardi e non come guardi me o Zayn…-
- Ma no! Che dici-
- fa come vuoi, ma sappi che con me puoi parlare di tutto. Ho la bocca chiusa-si chiuse le labbra con la mano.
-ah ok- risi
-ora vado, buona notte e grazie Scar- mi disse sincero
Anche io salii. Era così evidente che guardavo Harry in maniera diversa? L’unica persona che non lo voleva accettar ero io, e soprattutto: Harry mi fissava?
Niall si era bevuto qualcosa di forte per riuscire a dire una cosa del genere.
Ad un tratto vidi il regalo di Harry e mi resi conto che non l’avevo ancora incartato. Scesi giù e lo misi sotto l’albero dobo averlo avvolto nella carta rossa.
 
-ah sei qui!- disse Harry facendomi sobbalzare dalla paura.
-ODDIO! Mi hai fatto prendere un colpo- avevo la mano sul petto e il cuore mi batteva a duemila per lo spavento e anche perché…vabbe.
-scusami…cosa stai facendo qui? -aspetto Babbo Natale- scherzai e lui cominciò a ridere. Era bello quando lo faceva.
-sei una forza!- mi aveva fatto un complimento?
- a parte gli scherzi, stavo mettendo i regali sotto  l’albero.- indicai i pacchetti colorati.- tu che ci fai qui?-
-ti stavo cercando,non ti ho visto in camera così sono sceso- mi stava cercando?! Oddio
-ah ok…mi hai trovata.- mi sentivo in un imbarazzo unico.
-ti volevo dare questo-mi porse un angioletto con una chitarra in mano, era adorabile. Vedendo che non sapevo cosa dire continuò
-si attacca sull’albero, prendilo come simbolo delle mie scuse.
-g-grazie Harry non so cosa dire.-
-grazie basta-sorrise- amici?-mi porse la mano.
-amici.- gliela strinsi e cercai di riprenderla situazione in mano.
-così con questo ti ricorderai che sei sempre ben accetta qui…ho risposto alla tua domanda quindi-disse soddisfatto, ma non capivo a cosa si riferisse.
-quale?-
-mi avevi chiesto se mi desse fastidio la tua presenza qui.-
- ah giusto…-
-bene ora sai che la risposta è no- avevo il cuore che batteva a mille, dovevo riprendermi. Non potevo stare così per un ragazzo.
- ah ok, io ritorno su vieni cone me…cioè io vado in camera mia Sali anche tu…nella tua- oddio che imbarazzo.
- si avevo  capito cosa volevi dire- rise- sei bella quando arrossisci. Comunque si salgo anche io.-
 
Quelle scale e quel corridoio sembravano infinite, arrivati davanti alle nostre rispettive porte l’imbarazzo però era svanito.
 
-buona notte Scarlett-disse
-buona notte Harry.-non so cosa mi prese ma mi avvicinai e gli diedi un bacio sulla guancia-e grazie. Allontanandomi con la luce soffusa mi sembrò anche di vedere il suo imbarazzo ma sicuramente mi sbagliavo.
 
Stavo per aprire quando…
 
-Scar!-
-si?-
-Buon Natale.- giusto già lo era.
- anche a te!- risposi con il sorriso
 
Quando entrai in camera avevo meno sonno di prima, il gesto di Harry mi aveva lasciata spiazzata, in quel momento non sapevo come reagire. Ripensavo a quell’angioletto con la chitarra in mano…era stato veramente carino.
Mi misi il pigiama di pile e mi intrufolai nelle coperte. Ci misi un po’ di tempo a riscaldarmi ma mia sentivo bene…leggera.
 
Pov Harry
 
Ero un’altra volta sveglio come non mai, e nonostante fossi stanco fisicamente, la mai testa non voleva fermarsi. Pensavo al bacio di Scarlett che mi aveva lasciato in un enorme imbarazzo e spero che lei non se ne sia accorta.
Il suo profumo era ancora così dolce e buono...non riuscivo a togliermelo dalla testa. Mi buttai di peso sul letto e cominciai a guardare il soffitto che tutto d’un tratto era diventato bello, anche tutto il resto sembrava migliore. Non pensai a Liam, Taylor o la Modest…riuscivo a pensare solo d esclusivamente alle sue labbra e i suoi occhi. Sarebbe stato un bel Natale.
 
Il giorno dopo
 
Mi svegliai alle dieci, non so perché così presto ma non riuscivo a stare fermo nel letto quel giorno. Mi andai a fare una doccia e quando ritrornai in camera vidi Louis con una trobetta in mano…ma che caz?
 
-Lou ma che ci ai qui…-
-volevo augurarti il buon Natale in modo particolare-disse indicando la trombetta…quanto poteva essere scemo?
-io sono sveglio gli altri no.-dissi con l’aria tra il malefico e divertito.
 
Louis mi capì subito e uscimmo dalla stanza velocemente risvegliando la casa in men che non si dica, l’unico che continuò a dormire imperterrito fu Zayn, ma nulla di strano. Ci fu una rissa in corridoio Niall mi aveva buttato per terra e Louis sopra di lui, stao morendo soffocato e come se non bastasse si unì anche Liam.
 
-ehi solo perché sono una ragazza non vuol dire che io non possa giocare a fare le risse.- disse Scar sicuramente svegliata da quel trambusto. Liam non se lo fece ripetere due volte la prese come un sacco e la butto sul letto della prima camera che trovò libera. In un momento eravamo tutti sopra di lei che rideva come non mai.
 
-tregua,tregua!-urlava e rideva insieme.
-già ma solo perché è l’ora dei regali!-disse Niall precipitandosi al piano di sotto.
 
Già i regali…diedi una mano a Scarlett per alzarsi e lei mi ringraziò sorridendo, forse ne avevo già ricevuto uno.
 
 
Spazio autrice
Ciao ragazze! Ecco il nono capitolo spero che vi piaccia! Mi raccomando fatemi sapere cosa vi è piaciuto o no per me è fondamentale per migliorare : )) a presto! xxx
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Capitolo 10
*** capitolo 10 ***


Aiutai Scarlett ad alzarsi, ancora rideva quando mi ringraziò. Louis mi guardava come per dire “te l’avevo detto”. Andammo intorno all’albero sotto pieno dei regali che ci eravamo fatti, sembrava di essere tornato bambino. Con la mia famiglia il giorno di Natale era esattamente così: tutti intorno all’albero per scartare i regali. Decisi di fare una foto come ricordo, era il primo Natale che passavamo insieme.
 
-ho pensato di fare un piccolo pensiero ad ognuno di voi per ringraziarvi dell’ospitalità, siete stati fantastici con me.- disse Scarlett prendendo i pacchetti.
Ne porse uno anche a me e rimasi stupito del suo gesto, mi fece molto piacere. Il pacchetto era rosso e sopra c’era scritto “per Harry”. Mi fece uno strano effetto…non so come spiegarlo, è sempre bello ricevere regali, non tanto per il regalo in se ma è bello pensare che quella persona ti ha pensato e l’ ha comprato sperando di farti contento. Lo scartai e inizialmente rimasi un po’ perplesso, era un diario foderato in pelle chiara. Mi chiesi perché mi aveva regalato una cosa così…un momento.
Mi avvicinai a lei dopo che tutti l’avevano abbracciata ringraziandola.
-grazie Scar…ma come facevi a sapere che mi serviva?-domandai curioso.
-ti ho visto spesso scrivere su una specie di taccuino nero quasi terminato così…-quindi mi osservava… beccata Payne.
- ah ok… grazie- dissi sorridendo e lei mi fece l’occhiolino. Non pensavo esistesse una ragazza capace di mettermi in imbarazzo, proprio io quell’Harry spavaldo e sempre sicuro di ciò che voleva con le ragazze…tutto questo in un certo senso mi spaventava, stavo ritornando quel ragazzino insicuro di una volta?
 
-allooora adesso possiamo andare a mangiare?-disse Niall toccandosi la pancia.
-ok ma cucini tu!- disse Louis che già si era messo la maglietta dei Ramones che gli aveva regalato Scarlett.
 
 
Pov Scarlett
 
Erano rimasti soddisfatti del mio regalo tutti, anche Harry che mi chiese il perché del mio pensiero. Glielo spiegai ma non gli dissi che spesso mi incantavo a vederlo scrivere e che alcune volte faceva delle facce buffe quando scriveva…lo tenni per me.
Mentre gli altri facevano colazione sentii bussare alla porta e andai ad aprire. Erano Danielle, Parrie ed El.
Le salutai augurandogli buon Natale.
-vi devo dare una cosa.- affermai prendendo i miei regali sotto l’albero. A Perrie avevo regalato una trousse con dei trucchi, a El un braccialetto e a Danielle un profumo che sapevo le piaceva molto. Rimasero molto contente del mio gesto e trionfanti mi diedero una busta enorme.
 
-questo è per te!- dissero in coro. Quando apri la scatola trovai un bellissimo abito da sera con lo scollo a cuore che cingeva il seno per poi ricadere morbido. Era stupendo.
-questo ti servirà presto.- disse El
-grazie ragazze è stupendo!- dissi abbracciandole
 Non avevo mai avuto un vestito del genere e in quel momento la prima cosa che avrei voluto fare era farlo vedere a Steffy …avevamo sempre sognato di andare ad un ballo con un vestito del genere magari, da piccole era il nostro gioco preferito.
 
Guardai l’orologio e mi resi conto che era tardissimo e dovevamo prepararci per andare alla sala prenotata dove ci attendevano i parenti. Le ragazze mi aiutarono  a prepararmi mi fecero i capelli e il trucco. Mi misi il vestito che mi avevano regalato quella volta appena arrivata a Londra e anche se mi sentivo leggermente a disagio le vedevo contente e  questo era l’importante.
 
-lo vedi che sei bella Scar, devi ricordartelo più spesso- mi disse Parrie guardandomi e le altre annuirono. In confronto a loro sembravo comunque Calimero ma avrei fatto felice anche mia madre che da sempre mi diceva di essere più femminile.
(http://www.pianetadonna.it/foto_gallery/moda/cosa-comprare-shopping-autunno-inverno-natale-2013/abito-ricamato_1.html giusto per darvi un’idea)
Quando scendemmo  i ragazzi erano già pronti, si erano vestiti accuratamente per l’occasione e stavano veramente bene, né troppo sportivi ne troppo eleganti.
Le coppie si presero per mano fino alla macchina.
-questo è il brutto d’essere single- disse Niall scherzosamente guardando le coppiette che si tenevano per mano.
-vuoi essere il mio accompagnatore?- dissi ridendo e porgendogli la mano.
- con vero piacere- disse lui tenendo il gioco.
 Mi accorsi presto che Harry era dietro di noi da solo
-l’altro braccio è libero.- dissi girandomi leggermente verso di lui che mi sorrise mostrando le adorabili fossette. Si avvicino e mi fece mettere sotto braccio. Il suo profumo era veramente buono e con i capelli tenuti indietro stava particolarmente bene.
-OH mi sono dimenticato una cosa a casa- disse Niall tutto d’un tratto, rimasi un tantino perplessa fino a quando non mi fece l’occhiolino…che scemo. Rimanemmo solo io e Harry leggermente in imbarazzo.
 
-Taylor non viene?-dissi curiosa
-No… aveva da fare. Mi dispiace se l’altra volta è stata scortese con te.-disse sincero
-non fa niente- gli sorrisi
-comunque stai molto bene oggi.-avvampai
-an-anche tu.- dissi imbarazzata.
                                                    °°°°°°°°°°°°°°°°°°
 
Quando arrivammo al locale affittato le famiglie erano già arrivate. Io e Liam andamo incontro a mamma e papà che ci accolsero calorosamente, soprattutto Liam che non vedevano da un bel po’.
Mia madre osservandomi bene rimase meravigliata, non avevo nulla di strano rispetto alle altre ma rimase ugualmente stupita.
 
-Scar sei uno splendore!- disse contenta.
-grazie-dissi contenta di vederla felice
-lo sapevo che prima o poi ti saresti resa conto che sei un bellissimo fiore Scar.-disse mio padre mentre mi abbracciava.
-ma attenta ai…-
-ai giovanotti, si papà lo so.- risi concludendo per lui
 
Salutai tutto gli altri che erano presenti, più o meno li conoscevo tutti ameno di vista
 
-Ciao Scarlett! che piacere rivederti.- disse Gemma abbracciandomi. Lei al contrario del fratello si era sempre comportata bene.
-sei diventata uno schianto aveva ragione mio…mia madre!-
-Geeemma mi sei mancata tantissimo!- disse Harry cercando di farla stare zitta(?) e sovrastandola.  Lei cercò per un momento di dimenarsi ma senza risultati.
 
Eravamo veramente tanti in quella sala e avevamo tutti il sorriso stampato sul volto, era bello vederli tutti lì. Giocammo ai classici giochi natalizi ma essendo più di quaranta persone si fecero dei veri e propri tornei di carte per non parlare della tombola!
Louis si dimenticava di chiudere le caselle e ogni due secondi chiedeva quale numero fosse uscito accompagnato sempre da qualche ritardatario. Per non parlare di Niall che teneva il tabellone, lasciamo perdere. Fu veramente un bel pomeriggio, fu triste salutare i miei genitori ma li avrei visti non molto tempo dopo.
Arrivata a casa chiamai Steffy che mi tenne aggiornata su tutto quello che succedeva a casa e gli raccontai tutto ciò che era successo con Harry.
 
-ma è stato dolcissimo! Secondo me è cotto di te – disse seria
-ma finiscila! Era solo per chiedermi scusa…-
-sarà, poi il tempo mi dirà chi di noi aveva ragione e lo sai che …vinco sempre io-
-sei inquietante Steffy ahahaha. Ci sentiamo presto-
- notte Scar!
 
Attaccai e mi infilai sotto le coperte pensando che forse era stato uno dei Natali più belli di sempre.
 
 
Spazio autrice
 
Ciao ragazze! ecco il decimo capitolo, spero che vi piaccia!. Non nascondo che ieri sera ho pensato di smettere di scrivere la storia, poche di voi mi dicono cosa ne pensano, allora mi faccio mille problemi perché magari non vi piace quello che leggete e io ci metto il cuore. Ringrazio tutte coloro che mi hanno scritto i loro pareri e consigli e anche le lettrici silenziose che spero mi lascino un loro parere su cosa gli piace o no : )) grazie a tutte.
 
 

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Capitolo 11
*** capitolo 11 ***


Pov Harry
 
Erano passati alcun giorni dal Natale e le cose a casa andavano bene, ora avevamo più tempo per rilassarci visto che il concerto era passato, avremmo avuto solo qualche impegno qua e la come il ballo organizzato in beneficenza da non so chi. Devo dire la verità la voglia di portarci Scarlett come accompagnatrice mi era passata per la mente più di una volta, come amici intendo…ma c’era Taylor e agli eventi pubblici ci dovevo andare con lei.
Mi dava fastidio che qualcuno potesse controllare la mia vita anche se per loro quello era “il mio lavoro”. Non ho mai capito cosa c’entrasse fino in fondo ma in fine dei conti non c’era stata mai nessuna per cui lottare veramente…fino ad allora.
Ero in giardino e mi stavo rilassando bevendo una tazza di tè quando sentii che Niall stava di nuovo suonando la chitarra in salotto ma non era solo una chitarra…quando arrivai in salotto c’erano infatti il biondo e Scarlett che suonavano e cantavano insieme. Mi misi dietro di loro e non mi videro. Rimasi veramente incantato dalla voce di Scar, era stupefacente quella ragazza. Mi sarebbe piaciuto tanto cantare con lei magari un giorno gliel’ avrei proposto.
 
Scarlett: I know you’ve never loved
the sound of your voice on tape
you never want to know how much you weight
you still have to squeeze
into your jeans
but you’re perfect to me
I won’t let these little things
slip out of my mouth
but if it’s true it’s you
it’s you
they add up to
i’m in love with you
and all these little things
 
Niall: You’ve never loved yourself
half as much as I love you
you’ll never treat yourself right darlin’
but I want you to
if I let you know
I’m here for you
maybe you’ll love yourself
like I love you
 Aveva appena cantato la mia parte e sentii una morsa allo stomaco, era veramente un angelo.
 
-è la mia canzone preferita.- disse dopo aver finito di cantare,immaginavo lo fosse.
- sei stata veramente grande Scar, non pensavo cantassi cosi bene –disse Niall.
-non esageriamo, il talento in casa è Liam- disse modestamente .
Non si accorsero della mia presenza e continuarono a parlare e scherzare, ero geloso di Niall. Lui aveva qualcosa da condividere con lei, in non sapevo suonare la chitarra ma prima o poi ci sarei riuscito.
 
-posso unirmi-dissi sorridendo
-certo che puoi!-disse Niall
-vi ho sentito, cantate proprio bene insieme- dissi sinceramente anche se dentro volevo essere io quello che la guardava mentre cantava e suonava.
-non duettereste male voi due, sarebbe un bel contrasto.- disse Niall
-c-cosa?-disse Scarlett
-si insomma tu hai una voce dolce lui invece roca, sarebbe un bel contrasto. Proviamo?- mi sentii tutto d’un tratto nel panico, non so se sarei riuscito a cantare con lei a pochi centimetri di distanza. Speravo quindi che lei dicesse di no ma mi stupì.
-ok, cosa cantiamo?-disse Scarlet rivolgendosi a me.
-non lo so, tu quale canzoni conosci delle nostre?-dissi fingendo di essere tranquillo.
-le so tutte…-sorrise
-beh dai facciamo they don’t know about us?-disse Niall sapendo che era la mia preferita
-ok disse Scarlet.-
-allora cominci tu con il pezzo di Liam, poi io e poi tutte e due insieme fino al pezzo di Niall, dopo il ritornello ok?
-ok- rispose lei
 
Niall cominciò a suonare e il mio cuore accelerò all’improvviso per non parlare di quando lei iniziò a cantare.
 
Scarlett: People say we shouldn’t be together
Were too young to know about forever
But I say they don’t know what they talk talk talkin’ about
 
Harry: Cause this love is only getting stronger
So I don’t wanna wait any longer
I just wanna tell the world that your mine girl
Ohh
 
Brividi, brividi ovunque. Sembrava stessi cantando per la prima volta, tutta colpa dei suoi sguardi e dei suoi occhi troppo profondi. Ho avuto la pelle d’oca per tutto il ritornello, ad un certo punto mi sembrò però come se duettare con lei fosse la cosa che mi riuscisse meglio. Ci guardavamo e l’unica cosa che sembrava esistere era lei e la sua voce.
Quando finì ci guardammo fino a quando…
 
-iuhuuuu ci sono anche io qui!- Niall mi stava sventolando la mano in faccia. Sobbalzai come appena svegliato- ve l’avevo detto che sarebbe venuto uno spettacolo questo duetto.-disse Niall orgoglioso di se.
-già sei stata bravissima.-le dissi ancora un po’ imbarazzato.
-mai quanto te-era arrossita e mi piaceva, ancora di più quando lo faceva per me.
 
Gli altri tornarono dopo esser stati fuori con le ragazze, io avrei dovuto vedere Taylor quel pomeriggio e non mi andava per niente, avrei disdetto usando qualche scusa.
 
 
Pov Scarlett
 
Era stato non meraviglioso di più. I suoi occhi, la sua bocca, la sua voce! Ero completamente andata. Avevo lo stomaco sottosopra, cosa mi stava facendo quel ragazzo? Entrai nella mia stanza e cercai di far calmare il mio cuore che era andato in tachicardia. Era dura ammetterlo a me stessa ma inconsapevolmente mi stavo innamorando di lui. Non avevo mai provato quella sensazione, era come se tutto intorno a me sembrasse più bello e la vita fosse la cosa più bella che mi potesse capitare in quel momento. I miei pensieri furono interrotti da Liam che bussò prima di entrare,
 
-Scar ti senti bene?-disse guardandomi incuriosito.
-si perché?-chiesi preoccupata, aveva capito qualcosa?
-non lo so mi sembri…strana in senso positivo.-
-ma no…dimmi-cercai di cambiare discorso.
-senti dopodomani c’è una festa che hanno organizzato per beneficenza. È di sera, ci saranno molte persone e se vuoi puoi venire come accompagnatrice di Niall così non rimarrai a casa da sola. Naturalmente andrai con lui come amica.
-s-si, cosa mi devo mettere?-
-è una festa formale quindi l’abito che ti hanno regalato a Natale andrà bene-mi sorrise, in quel momento capii cosa intendeva El con quel “ ti servirà presto”.
-ok-dissi poco sicura. Non avevo mai partecipato ad una cosa simile.
-è una di quelle serate che organizzano per raccogliere fondi per associazioni ecc…comunque ci sarà anche un po’ di musica penso-disse cercando di convincermi.
-si ok, per me va bene.- non mi andava di dirgli di no e poi avrei fatto compagnia a Naill.
-bene, andiamo a vedere un film giù con gli altri?- mi disse con il sorriso
-ok, arrivo subito.-
-si-disse uscendo
 
 
Non nego che mi sentivo un po’ in imbarazzo, sicuramente ci sarebbero stati i fotografi e giornalisti che mi avrebbero tempestato di domande sulla mia “presunta” storia con Niall ma in fin dei conti potevano pensare ciò che volevano.
Sicuramente Harry sarebbe stato accompagnato da Taylor, cosa sicura dato che era un evento pubblico. Ma perché non mandava a quel paese la Modest? La vita era la sua e decideva lui.
Scesi giù e vidi che si erano già accomodati sul divano.
Mi misi seduta vivino a Niall nell’unico divano rimasto libero dato che Louis si era gentilmente sdraiato su tutto il divano con la testa sulle gambe della povera El.
Come se per quel giorno non bastasse Harry si mise accanto a me, ma anche lui fu costretto da Louis che vedendolo arrivare decise di distendersi proprio in quel momento.
 
-cosa vediamo?- disse Zayn
- TITANIC!-rispose Danielle trionfante, sicuramente avevano buttato a sorte
-NOOOO -dissero i ragazzi lamentandosi come i bambini, risi alla loro reazione. Li aspettavano due ore di sonno
 
Pov Louis
 
Quando vidi Harry avvicinarsi al divano dove eravamo io ed El mi allungai mettendo la testa sopra le gambe di El facendogli un sorriso a trentadue denti. Mi guardò storto per un po’ fino a quando non indicai, senza farmi vedere da nessuno, il posto accanto a quello dove si stava sedendo Scarlett. Alzò gli occhi al cielo ma dentro mi stava ringraziando. Il film era una noia… il film in se no, ma quando vedi una cosa per trenta volte diventa automaticamente tale. Dopo una ventina di minuti dall’inizio mi girai piano per vedere Harry e Scarlett seduti vicino e Niall già russava poggiato sul bracciolo del divano. Erano una bella coppia ma nessuno se ne rendeva conto, compresi loro. Mi misi dritto cingendo El che poggiò la testa sopra la mia spalla.
 
-l’hai fatto apposta vero?-mi sussurro all’orecchio
-cosa?-risposi facendo finta che non avessi capito.
-non fare il finto tonto Tomlinson.-
-daaai non stanno bene insieme?-sussurrai. In quel momento mi resi conto che Harry aveva ceduto, si era addormentato sull’unica cosa che aveva accanto…Scarlett. Sembrava un angioletto e Scarlett anche non sembrava troppo sveglia. Li guardammo insieme.
-si forse hai ragione- sussurrò baciandomi
-lo so- dissi trionfante.
 
Dopo neanche venti minuti russavo anche io fino a quando El non mi svegliò alla fine del film accarezzandomi, quanto era bella.
Mi alzai e vidi che Scarlett e Harry dormivano l’uno accanto all’altro con Niall che russava in sottofondo.
Liam li stava andando a svegliare ma Zayn lo fermò, faceva sempre la cosa giusta!
Presi due coperte e con una coprii Niall e con l’altra gli altri due. E lo ammetto gli feci una foto…erano troppo carini.
Ero contenta per Harry si meritava di essere felice come lo eravamo noi e Scarlett era perfetta per renderlo tale.
 
 
Spazio autrice
Ciao ragazze! volevo scusarmi per lo sfogo di ieri. Per ora continuerò a scrivere perché comunque amo farlo anche se non sono un granché. Ringrazio con il cuore tutte quelle che mi hanno fatto sapere le loro opinioni e consigli e ringrazio anche coloro che hanno messo la mia storia fra le preferite o seguite ecc…Grazie!!
Tornando al capitolo spero vi piaccia e mi raccomando fatemi sapere cose ne pensate, ripeto per me i vostri pareri e consigli sono uno stimolo per migliorare e andare avanti con la storia : ) baci!
 

 

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Capitolo 12
*** capitolo 12 ***


Pov Scarlet
 
Quando mi svegliai notai  il televisore che era spento e gli altri se ne erano andati. Quel divano era troppo comodo lo dovevano dichiarare illegale, mi addormentavo sempre. Comunque  Titanic l’avevo già visto. Dopo non molto notai che qualcosa o piuttosto qualcuno mi dormiva  sulla spalla…Harry. Sentivo il suo respiro nell’incavo del collo e quella sensazione mi fece venire i brividi. Mi accorsi presto che non eravamo soli, anche Niall era caduto nelle braccia di Morfeo infatti dormiva mezzo disteso con il viso sul bracciolo del divano. Harry si mosse confinandomi sempre di più contro l’angolo del divano, si era piegato leggermente verso di me e aveva un braccio sulle mie gambe, non mi sentivo soffocata però, era comunque una fonte di calore insieme alla coperta. Aveva l’aspetto di un angioletto, ad un certo punto farfugliò qualcosa ma non capii. Con il braccio libero gli sistemai una ciocca di capelli che era caduta sul viso, sentii i suoi muscoli rilassarsi e lui sospirare,forse gli piaceva quando qualcuno gli toccava i capelli. Sarei rimasta lì a guardarlo per delle ore senza mai stancarmi: non era perfetto e forse proprio questo lo rendeva uno dei ragazzi più belli che avessi mai visto, perché la perfezione stufa,non intriga e non è affascinante.
Si mosse nuovamente ma questa volta aprì gli occhi e ci mise un po’ per mettere a fuoco dove si trovava, si girò verso di me e mi guardò perplesso.
 
-scusami non volevo darti fastidio-disse scusandosi ancora un po’ intontito.
-non ti preoccupare mi sono svegliata anch’ io ora.- non era vero ma non gli avrei mai detto che ero stata lì a fissarlo incantata.
Si scostò da me e tutto d’un tratto sentii freddo, avrei voluto rimanere lì con lui accanto per altri cinque giorni ma non era possibile, quello che provavo e volevo non era possibile.
Niall si vegliò di soprassalto sentendo il divano muoversi.
 
-è già finito il film?-disse con la voce assonnata
-già sono due ore  che state dormendo belli addormentati- disse una voce dietro di me.
 Era Louis con Zayn che si stavano mettendo sul divano per poter giocare alla Play.
 
-dormito comodo Hazza?-disse Louis sorridendo
-comodissimo- rispose Harry guardandomi a due centimetri dal mio viso.
-io no- disse Niall lamentandosi per il suo collo e distraendomi da Harry che mi fissava. Non mi poteva guardare così, prima o poi glielo avrei impedito… prima o poi.
 
-vado ad aiutare Liam con la cena.- dissi alzandomi e togliendomi la coperta che copriva me e Harry.
-fa freddo-si lamentò Harry sicuramente notando la differenza di temperatura senza me al suo fianco.
-beh puoi sempre chiedere a Niall di mettersi vicino a te anche se non è lo stesso mi rendo conto…- disse Louis scherzando.
-finiscila scemo- scherzò Harry prima di tirargli un cuscino.
 Entrata in cucina vidi Liam un po’ in difficoltà e gli diedi una mano.
 
-ben svegliata principessa!- disse scherzosamente.
-quel divano è soporifero, è troppo comodo.-
-già…- sapevo che voleva dirmi qualcosa .
-devi chiedermi qualcosa Liam?-.
-si in effetti ho notato che con Harry le cose vanno meglio.-
-si infatti abbiamo deciso di convivere pacificamente.-non potevo dirgli che mi faceva un certo effetto averlo vicino. Uno Liam era mio fratello,due non mi sarei mai andata ad impelagare in una storia del genere se non ne fosse valsa veramente la pena e date le nostre situazioni era impossibile.
-a me sembra ci sia qualcosa di più…-
-ma no che dici Liam!-  cercai di convincerlo.
-mi era sembrato, non ci sarebbe nulla di male.-
-Liam è Harry ti pare che gli possa piacere io e secondo non metterei mai a rischio il tuo futuro in questo modo.
-in che senso?-possibile che non capiva?
-se dovessi mettermi con uno della band e poi lasciarmi tu saresti lo stesso con lui?-
-non lo so.-
-appunto.- dissi con un velo di amarezza
-lo sai che però farei qualsiasi cosa per renderti felice no?-annuii non capendo cosa mi volesse dire fino in fondo. Lo abbracciai
-attenta così mi fai bruciare il sugo!-mi sgridò
-scusa- risposi divertita
-ah domani tocca a te andare a fare la spesa, non c’è più niente in frigo. Mi pare con Harry.-
Controllai ed aveva ragione
-cosa io?-disse Harry entrando in cucina
-dobbiamo andare a fare la spesa domani- gli dissi tranquilla
-ah ok- mi sorrise
 
 
Mangiammo la pasta di Liam che a dire la verità non era proprio il massimo ma avevo fame e avrei mangiato anche il cibo dei gatti (?).
Tornata in camera parlai un po’ con Danielle e mi appisolai. Potrei giurare di aver sognato un ragazzo tutto ricci e fossette.
 
 
Pov Harry
 
Quella mattina mi svegliai felice e riposato. Non avevamo più tanto lavoro  potevo rilassarmi un po’ di più. Mi feci una doccia rilassante e mentre ero sotto il getto dell’acqua mi ritrovai a pensare al pomeriggio del giorno prima, il profumo di Scar e il suo tocco leggero sui capelli. Quello si che era il paradiso.
Scesi le scale e trovai Louis e Zayn già svegli, quel giorno volevano andare ad allenarsi presto per mantenersi in forma. Avremmo cominciato le riprese del nuovo video dopo la pausa.
 
-ti ho lasciato il caffè sul tavolo Haz…ah e dopo controlla il cellulare. Ci vediamo dopo. -Disse Louis mettendomi una mano sulla spalla prima di uscire. Mi sedetti e bevvi il caffé con Liam che scese poco dopo.
Decisi di controllare il telefono e vidi che c’era un messaggio di Louis. Lo aprii e notai che era una foto…all’improvviso mi ritrovai a sorridere: eravamo io e Scar mentre dormivamo sul divano.
 
-è Taylor?-mi chiese Liam
-no no Louis…-
-con lei come va?-
-bene, cioè non lo so.-
-qualsiasi cosa farai, se andrai a parlare con la Modest sappi che hai il mio appoggio bro.
-Grazie Liam veramente.- dissi sincero, cosa avrei fatto senza di loro?
 
Niall e Scarlett scesero insieme, non erano una coppia ma mi dava fastidio vederli sempre a parlare e scherzare: volevo che lo facesse anche con me, ma probabilmente era solo un sogno.
 
-pronti per il grande evento di domani?-disse Liam rivolgendosi a tutti
-oh certo! Sei pronta mia principessa- scherzò Niall baciando la mano a Scar
-oh ma certo mio principe – rispose ridendo Scar. Tutti questi mio e mia mi davano fastidio anche se giocavano.
- sarà una noia mortale.-dissi poco entusiasta
-magari ci scappa qualche lento, non penso non ci sia neanche la musica.-disse Niall
-si dai non sarà poi così male.-disse Liam
Guardai l’orologio e mi resi conto che era tardi e dovevo uscire con Taylor quella mattina, non potevo darle buca un'altra volta.
 
-io vado devo uscire con Taylor.- vidi Scar alzare velocemente lo sguardo
-no-non dovevamo andare a fare la spesa insieme.-disse Scarlett poco sicura. Oddio ne ero completamente dimenticato! Poteva essere una occasione per parlare e invece…cavolo!
- ci vado io con lei tranquillo.-disse Niall tranquillamente. Secondo lui mi stava facendo un favore per carità ma…non ci doveva stare lui con lei!
-gr-grazie. A dopo- Vidi Scarlett che guardava la tazza, forse le dispiaceva, ma sicuramente mi sbagliavo.
 
 
Pov Scarlett
 
Non mi doveva dare fastidio, in fin dei conti stava uscendo con la sua ragazza non mi stava facendo alcun torto, ma non lo so mi sarebbe piaciuto fare due chiacchiere con lui.
 
-allora andiamo? Cosi troviamo poca gente.-
- non penso Niall per noi è mattina per le massaie è quasi mezzogiorno.-risi
-vabbè dai faremo un po’ di fila.-rispose tranquillo
 
Mi lavai e truccai e riscesi nuovamente. Niall mi aspettava in macchina. Notai che si era messo gli occhiali da sole e un cappello.
 
-mi sembri un serial killer tutto coperto in questo modo.-risi
-già mi devo coprire un minimo così c’è meno probabilità che mi riconoscano.-
-ah giusto.- Era veramente buffo.
- l’hai più sentita Holly?-dissi curiosa
-si quasi ogni giorno, forse si sta convincendo ad accettare la mia notorietà.
-ne sono sicura Niall.-
 
Mi fece vedere una sua foto, era veramente carina. Aveva gli occhi azzurri e i capelli biondo scuro. Ce li vedevo come coppia assolutamente.
Arrivammo al supermercato e nessuno sembrava aver riconosciuto Niall a parte la ragazza di fronte ai pelati. Mi resi ben presto conto che se avessimo comprato tutto ciò che voleva lui non sarebbero bastati tre carrelli così dovetti equilibrare le cose.
 
-ti dispiace che non sia venuto Harry con te vero?-disse all’improvviso lasciandomi ammutolita.
-ma no perché?-
-la faccia che hai fatto quando ha detto che doveva uscire con Taylor non era proprio di una persona a cui non gliene frega nulla.-
- non lo so Niall, ho una confusione in testa che tu neanche immagini. La situazione non è facile. C’è Liam,la distanza, Taylor…- dissi sconsolata.
-ti posso capire con Holly non è stato semplice.
-e poi non sono il tipo di ragazza che piace ad Harry,non vado a letto con un ragazzo e poi ciao.-
-fino ad ora non penso che Harry si sia mai innamorato, tutte le ragazze che si sono avvicinate a lui lo hanno fatto per sfruttare la sua popolarità quindi si è reso conto che non c’era spazio per i sentimenti. Alcune volte mi preoccupo per lui sembra forte ma dietro a quei sorrisi alcune volte mi sembra che urli. Si fida troppo delle persone, spesso è stato ferito e non se lo merita.
Delle sere sparisce e va in giro per Londra alle varie feste, non che noi facciamo diversamente ma ho sempre paura che si avvicini alle persone sbagliate che gli parlano dietro e non è bello, lo so per esperienza personale.- .
 
Dopo quelle parola mi resi conto che forse Harry era più fragile di quello che facesse trasparire. Aveva cercato di nascondere sempre la sua parte più fragile mettendosi una specie di corazza. Non eravamo poi così diversi o almeno non del tutto. Non sapevo cosa rispondere così rimasi in silenzio.
 
-gli servirebbe una come te.- sorrise Niall.
-non lo so se potremmo stare insieme…- lo dissi più a me stessa che a lui.
-bah chi lo sa? le cose vengono…i marshmallow!- urlò tutto d’un botto, mi fece prendere un colpo.
Era impossibile quel ragazzo, pensai che quello fosse il suo Habitat naturale. Quando andammo alla cassa il carrello era pieno, fortunatamente riuscii a prendere qualcosa da cucinare di sano e genuino, ma fu arduo.
 Ritornata a casa ripensai alle parole di Niall e capii che ero stata veramente affrettata a dare un giudizio su Harry.
A pranzo non lo dovetti cucinare io, eravamo in pochi comunque perché Zayn,Harry e Liam erano fuori.
 
Non mi sentivo serena come stamattina, ero sul letto e fissavo l’angioletto con la chitarra, ricordai la scena di me e Harry davanti l’albero di Natale. Non l’avevo appeso poi all’albero ma alla bajour. Lo guardavo sempre prima di addormentarmi.
Sentii bussare alla porta, ma non era Liam era Harry.
 
-Ti disturbo?-
-no entra.-gli dissi ancora incredula, che ci faceva lì?
-volevo chiederti scusa per questa mattina, ma non potevo disdire un'altra volta con Taylor…-
-non mi devi dare spiegazioni Harry, mi ha accompagnata Niall. Non c’era problema.-dissi un bugia ma la verità non potevo proprio. Era strano però non aveva gli occhi allegri erano più scuri…
 
-si giusto c’era Niall…-
-C’è qualcosa che non va?-chiesi curiosa
-no solo che…vieni con me da una parte?-disse improvvisamente.
-c-cosa?- ma si era impazzito?
- si dai! Ti fidi?- mi disse porgendomi la mano. I suoi occhi erano tornati a brillare.
- si- dissi prendendogli la mano. Non ne ero sicura ma sarei andata ovunque con lui.
 
 
Spazio autrice
Ciao ragazze! eccomi con il dodicesimo capitolo. Per favore lasciate un commento per farmi sapere cosa ne pensate, la parte che vi è piaciuta di più o meno ecc, i vostri consigli sono preziosi! E non potete capire quanto sia significativo per un’autrice anche solo un “mi piace la tua storia”.
Ringrazio tutte coloro che seguono la mia ff di cuore!!
Volevo farvi una domanda: associate Scarlett a qualche attrice in particolare? Io non ne trovo una in particolare…fatemi sapere : )) baci!!
 

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Capitolo 13
*** capitolo 13 ***


                       “Lui era un bravo ragazzo, e io, io lo amavo. Soprattutto quando fingeva di essere un duro e poi mi prendeva la mano e senza accorgersene non la lasciava più."Anonimo
 
 
 
Pov Scarlett
 
Si era completamente impazzito, mi stava trascinando giù per le scale con la chitarra in mano.
 
-noi andiamo un attimo da una parte!-disse riferendosi agli altri, fortunatamente Liam non c’era. Non sarebbe successo nulla di male ma meglio così.
 
-aspettami qui, vado a prendere la macchina.-disse Harry dirigendosi verso il garage. Ma dove cavolo stavamo andando? Quando arrivò davanti al vialetto mi aprì la portiera da dentro ed entrando notai con piacere che aveva acceso le bocchette dell’aria calda. Stavo congelando e si vedeva.
 
-scusami ci ho messo troppo?.-
-no tranquillo…allora Styles dove mi porti?-chiesi curiosa.
-non lo saprai finché non arriveremo.-disse tenendo lo sguardo sulla strada
-daiiii, sono curiosa!.-
-no non mi costringere a metterti un cerotto sulla bocca Payne!-rise
-ok ,ok – dissi rassegnata.
 
Non conoscevo la strada che stavamo percorrendo ma il cielo era di un colore talmente strano che mi incantai a  guardare fuori dal finestrino. Era arancione,stava quasi tramontando il sole, le giornate erano cortissime oramai e il cielo si faceva meno chiaro anche dopo le quattro/cinque.
 
-che stai guardando?-mi chiese curioso notando la mia distrazione
-sto cercando di riconoscere la strada Styles, devo pur proteggermi in qualche modo. Così posso scappare-risi
-non ci riusciresti.-disse sicuro
-ah si e perché?-
-ti ritroverei subito.-suonava tanto di promessa, poteva sembrare inquietante ma…non lo era. Sorrisi e lui di rimando.
 
-ti piace Londra?-mi chiese improvvisamente.
-si molto…-
-ci verresti a vivere quindi.-
-si sicuramente, Wolverhampton è carina, insomma ci sono nata ma qui l’atmosfera è diversa.- Ora mi chiedeva di Londra, non riuscivo a decifrare Harry alcune volte. Non diceva tutto quello che pensava.
 
-ARRIVATI!-disse trionfante. Eravamo davanti ad un edificio assolutamente anonimo, non l’avevo mai visto prima.
-meno male!-ero troppo curiosa.
 
Prese la chitarra con una mano e con l’altra prese la mia. Non mi aspettavo lo facesse,era calda ed enorme. Ricopriva completamente la mia che non era neanche minuscola in realtà…sorrisi involontariamente. Mi portò fino a dentro l’edificio e quando entrammo la Signora nella hall mi guardò storto.
 
-Styles non l’aspettavamo per oggi.-disse la donna
-già ma potrei parlare con John per favore?.-
-si certo glielo chiamo subito.- si girò e mi fece l’occhiolino, notai che aveva ancora la mia mano nella sua come se fosse la cosa più naturale del mondo.
 
Ad un antro arrivò un ragazzo che aveva qualche anno in  più di lui.
-aspettami un attimo qui. Torno subito.-mi disse avvicinandosi al giovane.
 
Sembravano avere una certa confidenza, non riuscivo a sentire cosa si dicessero ma il ragazzo gli sorrideva e annuiva,ad un certo punto se ne andò. Harry invece ritornò verso di me.
 
-è la sala 14!-urlò in lontananza il ragazzo
-ok!- gli rispose Harry.
 
-allora adesso mi dici dove siamo?.-
-non adesso, lo scoprirai fra poco-
Mi condusse lungo un corridoio abbastanza ampio che aveva delle porte numerate a debita distanza l’una dall’altra. Notai che una era aperta e c’era scritto 14.
Quando entrai rimasi stupita, mi aveva portato in una sala registrazioni. Non era però come quella di quando arrivai a Londra, l’avrei riconosciuta.
 
-c-cosa ci facciamo qui?-dissi ancora confusa.
-canti…registriamo la tua voce, lo volevi fare no?-non era possibile come faceva a saperlo.
-ciao io sono John, vi darò una mano a registrare.-mi porse la mano il ragazzo che era con noi ed io ero al settimo cielo.
-grazie mille, non so che dire.-
-cosa vuoi cantare?.-
 
-emm… listen to your heart di Roxette? Va bene?-
-si quello che vuoi- disse John.- non ci potevo credere, avrei sempre voluto farlo anche se poi nessuno l’avrebbe sentito.
 Mi  fece entrare dentro la sala mettendomi tutto ciò di cui avevo bisogno e mi sentivo un po’ in imbarazzo. Non avevo mai fatto una cosa del genere poi c’era Harry che mi guardava il che non aiutava.
Quando partì la musica tutto intorno a me sembrò sparire come rinchiusa in una bolla. Ero felice, cantavo e suonavo ed ero in pace con il mondo, era come una scarica di energia non lo so spiegare…
 
 
Pov Harry
 
 
Aveva veramente una bellissima voce. Non capivo come in famiglia non se ne fossero mai accorti. Aveva una voce calda, dolce era perfetta, lei lo era.
Quando uscì dalla sala mi abbracciò, non me l’aspettavo e come al solito mi prese alla sprovvista.
 
-grazie,grazie, grazie!-mi disse. Non avevo fatto nulla di speciale ma ero felice di vederla così. Avevo sentito quando parlava con Liam di questa esperienza che avrebbe voluto fare e perché non permetterglielo?
 
-prego.-avevo ancora il cuore che andava per conto suo quando mi disse una cosa che non lo aiutò per nulla.
-ne cantiamo una insieme?.-non ebbi neanche il tempo di rispondere che intervenne John.
-lui non può, ha un contratto da rispettare, non posso aiutarvi…comunque tieni.-le porse il CD che lei prese con lo stesso entusiasmo di una bambina a cui avevano regalato una barbie.
Dopo aver ringraziato John del favore uscimmo dalla sala e Scarlett camminava venti centimetri  da terra e si vedeva.
 
-come facevi a sapere che lo volevo fare?.-
-ho sentito quando parlavi con tuo fratello così…siamo qui-le sorrisi.
-grazie mille.- disse imbarazzata.
-suoni qualche altra cosa oltre la chitarra?- le chiesi curioso.
-si il pianoforte, mia nonna era bravissima e ha cercato di insegnarmi come si suona. Ma non potevo portarlo con me- rise
-qui ce n’è uno…ti va?
-si certo!.- disse contenta
 
Avevo visto un pianoforte qualche mese prima dentro ad una stanza enorme in fondo al corridoio, mi incuriosiva quello strumento avrei voluto tanto imparare a suonare prima la chitarra e poi quello.
 
Quando entrammo vidi con piacere che avevo ragione. Lei si avvicinò e si mise seduta,rimasi in piedi ma mi disse di sedersi con lei, c’era spazio per tutti e due in effetti.
 
-spero di non deludere le tue aspettative, non sono poi così brava .- mi disse sincera
- non ti preoccupare, non ti sto interrogando sono solo…curioso.-
-ok.-
 
Respirò profondamente e cominciò a suonare. Osservavo le sue mani scorrere sulla tastiera prima lentamente e poi più velocemente. Mi incantai nel guardarle erano sicure e mai indecise. La guardai in volto e se era possibile mi sembrò più bella del normale. Era serena e si abbandonava alla musica, il suo viso era rilassato e le sue labbra leggermente dischiuse. Mi sembrò di essere dentro la sua bolla, e mi sentivo un privilegiato. Dopo qualche minuto si fermò.
 
-Era Chop…-non la feci finire di parlare che la baciai. Le presi il viso fra le mani come se fosse una delle cose più delicate al mondo. Non si ritrasse così potei assaporare il sapore delle sue labbra che sapevano di…di lei e basta. Un brivido partì dalla base della mia schiena fino ad arrivare al collo.
Mi mise una mano su una spalla e si avvicinò di più. Le nostre labbra combaciavano perfettamente e si cercavano come se si fossero cercate per anni. Forse era così, l’avevo aspettata per tanto tempo.
Quando ci allontanammo l’uno dall’altra lei aveva le gote leggermente arrossate e sicuramente le mie non erano da meno.
 
-c-cosa facciamo ora?-chiese lei guardandomi negli occhi, in cui vedevo anche un velo di pentimento.
-n-non lo so, torniamo a casa?-non sapevo neanche io cosa dire, ma sperai con tutto il cuore che non si fosse pentita di ciò che avevamo fatto, perché non si devono avere rimpianti nella vita e io ne avrei avuto uno.
 
Spazio autrice
Ciao ragazze!! ecco il tanto atteso bacio, non so voi ma io scrivendo li vedevo ed era veramente bello, sentivo su di me le loro emozioni e spero con tutto il cuore sia così anche per voi! Fatemi sapere cosa ne pensate del capitolo è importante : ))baci !
ps spero di non avervi deluso :)                                     GRAZIE A TUTTE
 

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Capitolo 14
*** capitolo 14 ***


Pov Scarlett
 
 
-lo sapevooooooooo!-
-non urlare Steffy mi rompi i timpani così!-dissi disperata.
-Scar ora guardami negli occhi e dimmi che non ti è piaciuto.-
- guardami negli occhi?-cominciai a ridere divertita
-vabbe è un modo di dire! Quanto sei pignola!-
-sei tu che stai dando fuori di testa amica mia!-
-no invece so benissimo cosa stai cercando di fare cara mia Scar, tu stai cercando disperatamente di cambiare discorso.- disse centrando assolutamente il punto.
-non c’è niente da dire, la situazione non è cambiata. E per quanto bello può essere stato lui rimane sempre Harry dei One Direction fidanzato con Taylor Swift e migliore amico di mio fratello.-dissi convinta.
-Scar ti fai troppi problemi, pensa un po’ di meno e agisci di più.-
-cosa dovrei fare? Entrare nella sua stanza e saltargli addosso?-risi
-sarebbe un punto di partenza.-disse seria
-Steffy tu stai fuori di testa!.-
-ma dai scherzavo! Comunque non penso gli dispiacerebbe sai?-affermò seria.
-vorrei avere la tua leggerezza S, soprattutto ti vorrei qui…-
-dai non fare così che pure tu con le tue mille paranoie mi manchi come l’aria.-mi venne quasi da piangere alle sue parole,lei era unica. Rimasi in silenzio
-Scar andrà tutto bene te lo prometto e poi scusa io non ho sempre ragione?-sottolineò il sempre e mi fece sorridere.
-lo spero tanto,tu non mi fare danni da sola ti controllo!-
-mi controlli? Sei uno dei membri dei membri dei servizi segreti inglesi, l’ho sempre saputo!-cominciò a ridere e mi resi conto di quello che avevo detto, in effetti ero troppo lontana per controllarla.
-falla finita scema!-risi
-devo andare Scar mia madre mi lincia se non metto apposto tutta la cameretta,mi raccomando mandami una tua foto con il vestito di stasera sera!.
-oook va bene, solo per te. Ciao S.-
 
Mi buttai di peso sul letto e guardai il soffitto,era diventato il mio migliore amico da ieri sera. Mi  ero rinchiusa in camera senza neanche mangiare, avevo lo stomaco chiuso da una morsa che non accennava a lasciarmi. Pensavo ad Harry e a quello che era successo, magari per lui era stato solo un momento di debolezza, di certo non si è innamorato di me come credevo di esserlo io. Insomma io non ero nulla di speciale in confronto a tutte le modelle che gli giravano intorno: chi si sarebbe mai innamorato di un tipo come me?
Tentai di non pensare a quel momento, ma ormai quella scena aveva invaso la mia mente, l’avevo sognata e ricordata per una ventina di volte. Harry e la sua bocca rosea, i suoi occhi, le sue mani…era ora di finirla, mi sarei dovuta andare a preparare a casa di Danielle per quella sera quindi decisi di chiederle se potevo andarci per pranzo avrei evitato l’imbarazzo.
 
-pronto?-disse Dani
-ciao D! sono Scarlett!-
-ah ciao piccola dimmi…-
-senti ti posso chiedere un favore?-
-si certo!
-posso venire un po’ prima da te?-
-per me puoi venire anche subito.- disse gentilmente
-grazie allora vango!-
-ma è successo qualcosa…-
-no, dopo ti dico. Grazie!-
-di niente, a dopo!-
 
Meno male, sapevo che fuggire non era una cosa positiva ma per ora quello che sentivo di fare era quello, non avrei retto il suo sguardo. Preparai tutto e andai a cercare Liam che fortunatamente era nella sua stanza per dirgli che ci saremmo visti direttamente quella sera. Passando per il salotto fortunatamente non incontrai nessuno e uscii indisturbata,non volevo incontrarlo e questo si era capito.
La casa di Dainielle non era poi così lontana raggiunta con l’autobus, dopo dieci minuti ero lì.
Era carina come casa, certo mai paragonabile a quella dei ragazzi ma era molto accogliente. Andammo nella sua stanza e c’erano foto sue e di Liam e delle sue foto fatte durante le sfilate, chiamalo stupido mio fratello!
 
-allooora, mi vuoi dire perché sei voluta fuggire di casa?-
-è successo un casino ieri pomeriggio Dani…-la mia voce si abbassò leggermente.
-sono qui dimmi tesoro…- mi parlava come se fossi la sua sorella minore.
-ho baciato Harry, cioè lui mi ha baciato ma io non ho detto di no.-dissi arrossendo.
-pensavo peggio!-pensava peggio? Io stavo morendo!
-non è facile Dani….-
-lo so cosa intendi, ma Harry in fin dei conti è un bravo ragazzo e sembrerà strano anche un po’ inesperto per quanto riguarda questo genere di cose.-
-a me sembra il contrario-e avevo di nuovo i brividi ricordando quel pomeriggio.
-ah no io intendevo un altro tipo di rapporto con le donne, lui non penso sia andato molto oltre il semplice rapporto fisico. Il loro lavoro può essere anche bello ma ha i suoi rischi. Non per vantarmi ma tuo fratello può reputarsi fortunato di aver trovato me, l’avrei scelto anche se avesse fatto il gelataio.-disse arrossendo leggermente.-lui non ha avuto la stessa fortuna tutto qui, ma non vuol dire che non se lo meriti.
-già…-
-magari gli piaci Scar, non è poi una cosa così strana.-
-non penso, è stato solo un momento di debolezza e ti prego non dirmi di parlarci perché proprio non ce la faccio.-
-ti piace vero?-
-penso di si, a chi non piacerebbe insomma…-
-si ma a te non piace solo per l’aspetto fisico non sei quel genere di persona. Lo dimostra il fatto che vi siete dati guerra fino a quando non vi siete chiariti.-forse era vero, la gente non andava oltre ciò che vedeva a prima vista con lui.
-vero…, ma è tutto complicato; C’è Taylor, Liam e la distanza. Sarebbe tutto sbagliato.-dissi rassegnata
-dipende dalla posta che c’è in gioco Scar. Non è sempre facile stare con Liam cosa credi? I tour, le interviste,le foto e le fan che alcune volte sanno essere crudeli. Le comprendo ma anche noi siamo esseri umani.-già dimenticavo che lei viveva in prima persona quella situazione.
-hai ragione ma la mia è ancora più complicata della tua, non metterei mai a rischio la carriera di Liam per un mio capriccio.-
-basta che tu sia sicura che è veramente come dici.- mi disse convinta
 
Il pomeriggio passò velocemente e io lo trascorsi quasi per metà a fare pratica con il camminare sui tacchi, non ero per niente abituata e sarebbe stato un disastro. Da quello che diceva Danielle però non me la cavavo tanto male.
Sua madre ci fece i capelli, era veramente brava. Me li tirò su facendo una specie di chignon con dei boccoli che ricadevano, mentre Dani si occupò del trucco. Veramente facevo fatica a riconoscermi, quando indossai l’abito poi mi sembrò di vivere in un sogno. Danielle era stupenda come sempre e il suo vestito era magnifico.
Quando furono le otto e mezza Liam ci venne a prendere. Quando scendemmo dalle scale mio fratello guardò Danielle come se fosse una delle sette meraviglie del mondo e in quel momento fui gelosa del loro rapporto. Volevo anche io un ragazzo che mi guardasse così. Finalmente poi si accorse di me.
 
-Scar sei…sei bellissima.- disse sorpreso
-grazie –sorrisi.
-finalmente hai capito di essere una principessa.-mi sussurrò all’orecchio prima di baciarmi la fronte. Era cosi dolce che quasi mi commosse.
 
Quando arrivammo alla villa i ragazzi ci aspettavano per entrare tutti insieme. Nial mi venne incontro e mi prese la mano da bravo accompagnatore.
 
-Scar sei un incanto.- mi disse sincero
-anche tu Niall, stai benissimo stasera-risposi.
 
 
Pov Harry
 
Non potevo credere a ciò che stavo vedendo, faticavo a riconoscerla. Era un sogno, avrebbe fatto invidia anche agli angeli. Teneva la mano a Niall e io mi sentivo ribollire dentro. Forse gli piaceva lui, in fondo si era pentita di quello che era successo ieri, nonostante vivessimo nella stessa casa non l’avevo più vista. Non aveva cenato con noi e il giorno dopo aveva fatto di tutto per evitarmi. Ero stato un cretino e me lo meritavo, non meritavo lei evidentemente.
Prima di entrare i fotografi mi fecero un po’ di foto con Taylor e come se non bastasse c’erano anche i giornalisti, non se ne facevano scappare una oh!
 
-allora siete una delle coppie del momento come vivete la vostra storia Harry?
-bene, siamo due persone normali che si amano. Tutto qui.-ormai ero talmente abituato a mentire che neanche mi dava più fastidio.
Quando mi girai oltre Taylor vidi Scarlett che mi guardava e sperai non mi avesse sentito, avrei voluto essere li con lei in quel momento e Dio solo sa quanto l’avrei voluta baciare, baciare e baciare ancora.
Taylor mi prese per mano e insieme entrammo seguiti dagli altri. la sala era enorme e c’erano attori famosi, cantanti, anche qualche politico. Doveva essere uno degli eventi dell’anno, anche se io vedevo solo un branco di ipocriti che più che per beneficenza erano li per dare vita alle loro serate noiose, li avrei voluti invitare a fare un viaggio come quello che avevamo fatto noi e appena avessi potuto lo avrei rifatto sicuramente.
Parlai con qualcuno di riconosciuto ma dire che ascoltavo i loro discorsi o quelli di Taylor era una bugia. Non ce l’avevo con lei, era una brava ragazza in fin dei conti ma mentre per lei forse non era più semplicemente un gioco e una farsa per me continuava ad esserlo e non ne potevo più.
 
Pov Scarlett
 
Le parole di Harry che diceva al giornalista che amava Taylor mi giunsero all’orecchio come una pugnalata allo stomaco. Mi aveva baciata ma per lui, come pensavo non era significato nulla,  forse la farsa con Taylor non era più tale per lui.
Non potevo fingere di essere felice ma non volevo rovinarmi la serata.
 
-tutto a posto Scar?-mi disse Niall dolcemente.
-si certo, ero solo sovrappensiero- risi fingendo
-vuoi ballare, non ci si può scatenare qui, ma un lento è sempre meglio di niente no?-
In effetti tutti stavano ballando e perché non buttarsi?non sapevo ballare ma mi sarei fatta guidare. Niall mi prese per mano e andammo in pista.
 
-non so ballare mi dovrai guidare.-dissi sincera
-non ti preoccupare, neanche io lo so fare bene ma il lento non è poi così difficile.-guardammo gli altri e fra qualche risatina cercammo di copiare i loro passi.
Ad un certo punto si avvicinò un ragazzo bellissimo, non l’avevo mai visto ma sembrava veramente il classico principe azzurro delle favole.
 
-posso rubarti la dama?-disse a Niall con quello charm che avrebbe fatto impazzire tutte e io ci ero vicina come non mai.
- si certo.-disse Niall facendomi l’occhiolino. Ed io ero nel panico.
Mi prese la mano e la poggiò sulla sua spalla mentre l’altra era sul mio fianco. Eravamo così vicini che mi mise anche in imbarazzo.
 
-piacere io sono Nick e tu?-
-Scarlett, piacere mio.-gli sorrisi
-non volevo toglierti al tuo accompagnatore.-disse sorridendo.
-no lui è solo un mio amico-dissi sincera. Era talmente vicino che non vedevo nient’altro che il suo viso.
-l’avevo capito, allora dove l’hai lasciato il fidanzato?.-
 
-eccolo! Ora puoi andare,grazie per averle fatto compagnia.-disse Harry fingendo un sorriso e spuntandomi da dietro. Ma si era impazzito! Mica ero una bambola.
Nick se ne andò deluso e francamente anche io rimasi così, dovevo dimenticarmi di lui e qualsiasi cosa andava bene. Mi prese e cominciammo a ballare.
 
-tu ti sei completamente impazzito-gli dissi scocciata
-quello ci prova con tutte, non fa per te.-
-allora dimmelo tu chi fa per me! Io faccio ciò che voglio Harry mettitelo in testa e torna da Taylor- avevo alzato un po’ la voce ma fortunatamente nessuno mi aveva sentito. 
Era veramente troppo, mi allontanai da lui e presi il cappotto all’entrata. Uscii e andai nel giardino di quella villa enorme. Quella sera stranamente faceva meno freddo del solito, non avevo intenzione di ritornare li dentro.
Mi sedetti su una delle tante panchine, ero furiosa. Tutti mi trattavano come una ragazzina ma non voleva dire che io  non fossi in grado di saper gestire la mia vita: la piccola Scarlett indifesa e insicura nonostante tutto aveva imparato a farlo.
 
-Scarlett!.-sentii una voce in lontananza ed era lui,cosa non gli era stato chiaro di quel “torna da Taylor”. Si avvicinò a me con il fiato corto.
-perché sei andata via?-ma era stupido o cosa?
-Harry tu non mi dici cosa devo fare o no, non sono più una ragazzina ne tanto meno la tua ragazza. È la mia vita e faccio quello che voglio, non sei obbligato a starmi dietro e a difendermi solo perché sono la sorella di Liam!- stavo alzando fin troppo la voce e lui sembrava agitato  e arrabbiato ma francamente non mi importava.
-ho sbagliato quella volta ad intromettermi nella tua vita e ti ho chiesto scusa, non fare il mio stesso errore.- continuai, mi guardava e non proferiva parola il suo respiro mentre parlavo era sempre più irregolare e le sue nocche erano ormai diventate bianche.
 
-Cazzo Scarlett ma non lo capisci!- alzo la voce adirato.
 
-no non ti capisco Harry ok?!-stavamo alzando tutte e due la voce e pregai che non ci ascoltasse nessuno anche se li intorno era deserto.
 
-MI PIACI!- quasi urlò guardandomi negli occhi. Sentivo le gambe che mi tremavano e il cuore che mi stava abbandonando.
Lui eri li immobile… tutte e due lo eravamo.
La prima cosa che feci fu prendere l’iniziativa forse presa dall’enfasi. Mi avvicinai e lo baciai e fu come un salto nel passato ma questa volta più consapevole. Mi strinse a se come se non volesse che scappassi, cosa che non avrei mai fatto. Le sue labbra erano qualcosa di paradisiaco, il suo profumo, il suo respiro mi mandarono in tilt.
Era riuscito a tirare fuori la parte incosciente, passionale e irrazionale di me e in quel momento ,allontanandomi dalle sue labbra,mi persi nei suoi occhi che mi guardavano contenti.
 
-mi piaci anche tu- gli sussurrai a fior di labbra.
 
 
 
 
Spazio autrice
Ciao fanciulle!! Allora prima di tutto volevo ringraziarvi perché aumentate sempre di più e spero continuerete a farlo anche se poche mi scrivono. Grazie, grazie e grazie : ))tornando al capitolo forse è uno dei miei preferiti fin ora, fatemi sapere cosa ne pensate please! Un bacione!!

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Capitolo 15
*** capitolo 15 ***


Rimanemmo a guardarci per quelli che sembrarono secoli. Sentivo il suo respiro caldo sul mio viso freddo ed era una sensazione bellissima.
 
-non scapperai più via ora vero?-
-no, ma tu non darmi un motivo per farlo.-sorrisi e lui con me.
-torniamo dentro perché prendi freddo- mi disse prendendomi per mano.
-sarebbe meglio se lo facessimo separati però-non potevamo presentarci così insieme, c’erano tante cose da sistemare prima di scatenare il caos.
 
Non facemmo in tempo ad entrare che vidi Louis girare la testa alla ricerca di qualcosa o piuttosto di qualcuno.
 
-ah eccovi, vi stavamo cercando! Dove siete stati?-
-a prendere una boccata d’aria.-rispose subito Harry.
-si certo con meno quaranta di fuori.-rise divertito.
-perché ci sono periodi per prendere boccate d’aria?-risi anche io.
-vaaa bene andiamo va.-
 
La serata procedette tranquilla, fra una chiacchiera e l’altra si fecero le due. Harry riaccompagnò Taylor a casa quindi lo persi di vista. Quando io e Niall tornammo a casa non c’era ancora nessuno.
 
-io vado a letto, buona notte biondo!-
-buona notte Scar!- rispose sorridente.
 
Quando entrai nella stanza finalmente mi potei togliere quei tacchi che mi stavano torturando i piedi. Decisi di fare un bel bagno caldo. Ancora non potevo credere a quello che era successo, ero completamente spaesata. Mi sentivo leggera e felice, una sensazione così non l’avevo mai provata. Avevo anche paura a dire la verità, era tutto così nuovo per me e non sapevo decisamente cosa fare.
Quando mi stesi sul letto pensai a cosa stesse facendo, non pensavo si trovasse ancora con Taylor, lo avrei ucciso, forse stava dormendo, stava pensando a me come io pensavo a lui? Il mio cervello ormai andava da solo. Volevo parlare con Danielle o Steffy o anche mia madre…no lei no. Comunque qualcuno che mi desse istruzioni per l’uso, anche se avrei scoperto che non c’erano.
Stavo quasi per addormentarmi quando sentii aprire la porta del balcone. Mi girai ed era Harry. Mi tirai su e lui si sedette sul letto.
 
-dormivi?-disse avvicinando il suo viso al mio
-no,che ci fai qui?-
-non ti posso dare la buonanotte?-mi accarezzò la guancia.
-certo che puoi.- dissi e mi avvicinai aspettando che mi baciasse. Aveva il naso freddo e rosso…era adorabile.
-allora buona notte.-
-buona notte Harry.-dissi dandogli un ultimo bacio a fior di labbra. Si alzò dal letto e uscì dalla portafinestra. Il mio cuore era di nuovo in tachicardia. Ok, ero decisamente fuori di me, non sarei più riuscita a dormire probabilmente ma non mi importava avrei pensato a lui ed era decisamente meglio.
 
 
Il giorno dopo
 
Pov Louis
 
Quei due non me la raccontavano giusta…Harry non me la raccontava giusta, mi aveva sempre detto tutto ma ieri sera non era venuto in camera mia come sempre per dirmi se era successo qualcosa.
 
-BU!-urlò alle mie spalle, il caffè uscì dalla tazza e mi andò a  finire sulla maglietta. Era bollente e lui se la rideva come non mai
-tu sei pazzo! Mi hai fatto prendere un colpo!-
-ma dai tu me ne fai di tutti i colori!-aveva ragione ma me l’avrebbe pagata.
 
Prese una tazza e cominciò a fare il thè. Lo conoscevo e si vedeva che era felice, di prima mattina in genere assomigliava ad uno zombie uscito da un film horror.
 
-bene,bene,bene caro Hazza mi devi dire qualcosa?
-no perché?-
-ci sei andato a letto?-mi guardò divertito
-ancora! ma sei fissato te!.-ridendo
-ok allora ti ha baciato.-
-Louis…-
 
-buongiorno!-disse Niall seguito da Scar, entrando e i loro sguardi dicevano tutto.
 Scarlett si avvicinò ad Harry per prendere una tazza e io feci finta di girarmi facendo come se tutto fosse normale ma si cercavano con lo sguardo e con le mani si sfioravano in continuazione.
Quando scesero anche gli altri ci mettemmo tutti seduti e li cominciò la mia vendetta però prima mi assicurai che Liam avesse le cuffiette, come sempre a colazione, non ero così cattivo.
 
-Scar vuoi una banana?-
-No grazie preferisco le fette biscottate.-disse tranquilla
-hai capito Harry a Scarlett non piacciono le banane.- ecco, come previsto Scarlett avvampò e Harry comincio a strozzarsi con quello che aveva mangiato.
Tutti cominciarono a ridere e Harry a guardarmi in cagnesco.
Ormai la colazione era diventato il momento per sfottere Harry e fino ad allora c’ero sempre riuscito. Forse prima o poi avrei smesso…forse.
Quando tutti andarono via dovetti rimanere a pulire e Harry mi diede una mano.
 
-te lo avrei detto-mi disse
-lo so-
 
Continuammo a lavare i piatti in silenzio, sapevamo entrambi di essere un libro aperto l’uno per l’altra. Era sempre stato così e sempre lo sarebbe stato.
 
-allora…racconta.-
-Lou per ora non dirlo a nessuno,la situazione è particolare.-
-si lo so, vedi come vanno le cose e poi fai di conseguenza. Ricordati che niente mai sarà facile soprattutto per la nostra vita privata. Non per questo però non devi essere felice Haz.
-giusto-
-certo che sei proprio preso, non gli sei ancora saltato addosso, la cosa è grave.-
-lo sapevo, non riesci mai a fare il serio per più di dieci minuti- rise dandomi una spallata.
Cominciai a bagnarlo con l’acqua e dopo cinque minuti ci stavamo picchiando come al solito. Il riccio stava crescendo e Scar era quella giusta per accompagnarlo.
 
 
Pov Scarlett
 
Quella mattina avevano un incontro con i manager per discutere di una cosa importante da definire ma non sapevo cosa. Di li a poco avrebbero ricominciato a lavorare a pieno regime e io desideravo rimanere li per altro tempo,il più possibile. Stavo andando in salotto quando una mano mi prese e mi fece entrare nella porta dello sgabuzzino…era Harry.
 
-lo sai che mi hai fatto prendere un colpo!-
-lo so-non smetteva di fissarmi le labbra.
-romantico qui, insieme alle scope.-risi guardandomi intorno
-accontentati, l’alternativa era il bagno.-rise per poi baciarmi con trasporto. La sua lingua era bollente e accarezzava le mie labbra in una maniera talmente sensuale che i brividi arrivarono ovunque.
-devo andare ora, ci vediamo dopo ok?-disse allontanandosi riluttante.
-ok, va bene.-cominciò a baciarmi tutto il viso scherzosamente.-ma tu non dovevi andare?-risi divertita mentre continuava.
-si vado.-mi diede un ultimo bacio e se ne andò.
 
Avrei voluto rimanesse lì con me,volevo parlarci, conoscere ciò che non sapevo di lui e poi non lo nego: averlo il più tempo possibile addosso. Avevo avuto solo un ragazzo prima ed era durata veramente poco, naturalmente questo quando mio fratello faceva parte di una delle band più famose al mondo. Questo mi faceva essere sicuramente in svantaggio, Harry aveva sempre avuto ragazze intorno a se “sveglie” per così dire. Decisi di chiamare mia madre era da tre giorni che non la sentivo ed era strano che non mi avesse chiamato. Per il resto mi misi a leggere e a studiare, non avevo toccato libro da quando ero lì e l’esame sarebbe arrivato. Non ero molto preoccupata ma l’ansia c’era comunque. Volevo prendere il massimo perché mi ero impegnata tanto e volevo anche entrare a Cambridge per poi diventare medico.
 Era sempre stato il mio sogno e mi miei genitori non mi avevano mai tappato le ali, anche mio padre sarebbe voluto andare lì ma per motivi economici non era riuscito a frequentare.
 
Il tempo passò velocemente e sentii i ragazzi ritornare…era finita la pace. La porta era aperta e non sentii arrivare Harry alle mie spalle.
 
-che fai?-mi  sussurrò all’orecchio abbracciandomi da dietro. Brividi.
-stavo studiando storia.-
-ti posso dare una mano disse sedendosi di fronte a me.
-cosa?-dissi.
-si insomma mi piaceva come materia, anche la matematica però.-ero stupita devo dire la verità.
-io odio la matematica invece, mi stupisci Styles!-
-già sono un uomo dalle mille sorprese!-
-uomo?-cominciai a ridere. Ma lui corrugò la fronte… brutto segno.
-vabbe se la pensi così- prese e si alzo serio. Gli presi la mano e mi alzai prima che potesse andarsene e chiusi la porta della mia stanza.
 
-dai non fare il permaloso scherzavo.- dissi mettendogli le braccia intorno al collo ma lui mi guardava ancora serio.- sei il mio piccolo grande uomo.-dissi sfiorandogli il naso per poi baciarlo e lui sorrise. Era bellissimo.
-sono permaloso Scar sappilo.-
-me ne sono accorta e mi va bene così, sai quanti difetti ho io?...una marea.-
-mi vai bene cosi, mia piccola grande donna-sorrise stringendomi a se.
 
-HARRY!!-era Zayn
- devo andare, avevo promesso a Zayn di giocare con lui a fifa 2012.-
-ah giusto, che ci troverete in quella scatoletta di così interessante.- mio fratello era fissato, anche io ci giocavo alla play qualche volta ma per i maschi era una ossessione.
-boh è un mistero. Dopo sto con te.-
-ok- risposi ma in realtà non sapevo cosa intendesse, non potevamo uscire ne tantomeno stare insieme per troppo tempo nella stessa stanza era rischioso.
Io continuai a studiare per poi andare ad aiutare Liam con la cena, era abbastanza imbranato in cucina e in famiglia era noto a tutti.
Quella sera mi informarono per capodanno saremmo stati ad una festa organizzata da alcuni loro amici e dalle loro parole si poté intuire che c’era musica, alcol e ancora musica. Non proprio il mio genere ma andava bene così. Non reggevo molto l’alcol forse perché non ero abituata, ad una festa dopo due drink ero già brilla e Steffy mi riaccompagnò a casa che ridevo per qualsiasi cosa.
Dopo cena i fidanzati si dileguarono, probabilmente non sarebbero tornati per quella notte. Rimanemmo solo io, Niall ed Harry a guardare un noiosissimo film. Dopo un ora avevo già gli occhi chiusi.
 
-io vado a letto, questo film è soporifero quanto il divano.-risi e mi diedero la buonanotte. Mi costò non poter baciare Harry ma per ora andava bene così.
 
Mi misi il mio bel pigiama di pile e mi infilai sotto le coperte già pregustandomi il dolce dormir quando Harry entrò nella camera.
 
-la devi smettere di entrare come un ladro nella mia stanza, potrei anche stare per cambiarmi che ne sai?.-scherzai.
-meglio, sei sexy con i vestiti figurati senza- avvampai per il suo commento spudorato.
-sei bella quando arrossisci. Dai preparati che usciamo.-
-Harry è rischioso, ci vedranno tutti!.
-ti fidi o no?- era un incosciente ma mi fidavo.
-verrei con te ovunque!- dissi prima di baciarlo.
 
 
 

Spazio autrice
Ciao ragazze! eccomi con il quindicesimo capitolo, spero che vi piaccia e di non avervi deluso. Fatemi sapere che ne pensate di questa nuova coppietta!
Ringrazio come al solito tutte voi sia coloro che recensiscono sia coloro che leggono e basta, non smetterò mai di farlo siete fantastiche!!
Tornando al capitolo c’è anche un pov di Louis. Mi piace scriverli,per due motivi. Il primo è per avere uno sguardo esterno che non sia quello dei due protagonisti, il secondo perché mi piace anche parlare del rapporto che ha con Harry. Ditemi cosa ne pensate fanciulle ;) sono ben accetti consigli e pareri. Un bacione : )

 

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Capitolo 16
*** capitolo 16 ***


Pov Scarlett
 
Niall stava già dormendo quindi non ci vide uscire. Prendemmo i cappotti e uscimmo fuori, l’aria non era tanto fredda nonostante fosse sera.
 
-ti porto a mangiare i muffin più buoni del mondo.-affermò contento. Harry era particolare, riusciva ad essere tremendamente sexy un minuto e quello dopo apparire come un bambino a cui avevano appena regalato un trenino.
 
-ok Styles stupiscimi.-risi
Guidò per una ventina di minuti e mi sorpresi a guardarlo in ogni singolo gesto o minimo particolare.
Quando si concentrava assumeva una espressione particolare, aggrottava leggermente la fronte e serrava le labbra. Era bello anche con quello che poteva sembrare un broncio.
 
-la smetti di guardarmi!uno mi consumi, secondo mi distrai se lo fai in quel modo.-rise
-va bene la smetto, è che fai una faccia strana alcune volte quando guidi. Sei buffo.-risi
-non dovrei essere buffo, sono un ragazzo! Dovrei essere tremendamente sexy.- Si girò guardandomi negli occhi e avvicinandosi come per sfidarmi. Sapeva che mi metteva in imbarazzo dicendo quelle cose e ci era riuscito perfettamente. Non mi ero resa neanche conto che ci eravamo fermati, andava proprio male… dovevo essere meno timida.
-lo sei- risi cercando di non arrossire ma probabilmente era troppo tardi.
-vado aspettami qui- disse uscendo.
 
Eravamo in una sorta di piazzetta con dei negozi chiusi e una pasticceria tutta celeste aperta. Un gruppo di persone era li davanti e mangiava, doveva essere una sorta di punto di ritrovo pensai. Harry fece per qualche minuto la fila e due ragazze lo riconobbero. Fece con loro una foto e gli firmò un autografo, una lo abbracciò talmente forte che avrei potuto anche essere gelosa ma non lo ero.
Era il loro idolo e probabilmente avrei fatto anche io esattamente come lei se avessi visto il mio o forse l’avevo già fatto. Cominciai a pensare  a come dovesse essere la vita che facevano anche Parrie,Dani ed El:sicuramente non facile ma andavano avanti ed erano felici. Se la storia con Harry fosse continuata e messa alla luce del sole non gli avrei mai chiesto di scegliere fra me e il suo lavoro/fan.
Ritornò sorridente lasciandomi un vassoio fra le mani, non aveva un po’ esagerato?
 
-non sapevo come ti piacessero, allora ho preso un po’ di tutto:
 con cocco e cioccolata,cioccolata e fragole, ricotta e caffè, miele e cannella, arancia e cioccolato, carota e limone, cioccolato bianco, fondente e al latte.-disse elencando tutto attentamente.
 
-bravo Harry hai capito come rendermi felice.-scherzai
-sono o non sono il migliore?-scherzò tenendomi il gioco e pavoneggiandosi.
-si però ora non ti montare la testa- risi e lui di rimando.
-adesso andiamo, ti voglio far vedere un posto.-
-quale?-dissi curiosa.
-non vorrei essere ripetitivo, ma te l’ho già detto che chiacchieri troppo?.-disse scherzosamente. Per tutta risposta gli feci una linguaccia…se la meritava.
 
Viaggiammo per circa venti minuti per poi arrivare davanti al cancello di una villa abbandonata. Si vedeva che era disabitata ma aveva un giardino enorme con alberi altissimi.
 
-dobbiamo scavalcare,non è difficile.-si per lui non per me che avevo l’agilità di un bradipo.
-no Harry, se ci vedono ci arrestano.-
-tu non ti preoccupare, lo vedi che non ti fidi.- disse superando il cancello.
Roteai gli occhi e cercai di fare ciò che aveva fatto lui ma con scarsi risultati. Ero nota per la mia goffaggine, inciampavo sui miei stessi piedi a volte. Quando atterrai caddi seduta accompagnata dalla risata di Harry.
Mi porse una mano per alzarmi ma rifiutai e mi alzai da sola. Sapevo di essere buffa ma non mi andava che ridesse.
 
-anche tu alcune volte sei buffa vedi?-disse come se si fosse preso la rivincita.
-già uno a uno Styles contento?-dissi scocciata mentre mi pulivo i pantaloni.
-contento, ma sei bella, bella, bella.-disse avvicinandosi maliziosamente per poi baciarmi tenendomi stretta.
 
-perdonato?-annuii -dai andiamo- mi prese per mano e girando al lato della villa vidi il giardino e mi resi conto che era anche più grande di quello che già si vedeva.
 
Non era tenuto benissimo ma rimaneva comunque un posto stupendo. C’era una panchina di marmo con una altalena poco lontano.
 
-mi dici ora dove siamo?-dissi curiosa
- la vecchia casa di mai nonna paterna- disse sedendosi su una panchina di marmo. Mi misi vicino a lui che guardava l’altalena penserioso.
-pensavo fossi originario di Holmes Chapel…-
-mio padre è di Londra, mia madre di Holmes Chapel.-
-ci vieni spesso qui?-chiesi curiosa
-si, quando voglio stare da solo e scrivere un po’, anche se poi le canzoni non le registro. Mi ispira questo posto, ci venivo spesso quando ero piccolo e mi divertivo.-
-ma ora il tuo posto non è più segreto-dissi sorridendo, lo vedevo quasi malinconico e volevo tirarlo su.
-già ma non mi importa, con te sento che posso parlare di tutto…è positivo no?-disse guardandomi. Le sue pupille alla luce solo di un piccolo lampione e della luna sembravano dilatarsi e diventavano scure.
-già-dissi sorridendo. Gli diedi un bacio sulla guancia che era fredda e gli misi a posto i ricci che uscivano dal cappello.
 
-lo fa sempre anche mia madre.-disse ridendo. Si avvicinò e mi prese le spalle con un braccio in modo da tenerci caldi.
Era bello scoprire il lato tenero di Harry…stemmo così in silenzio a guardare le stelle che quella sera stranamente si vedevano come la luna.
Quella sera parlammo di tutto e di più e fui sorpresa nel trovare un Harry che sapeva ascoltare, semplicemente era attento a ciò che dicevi e pronto a prenderti in giro scherzosamente. Mangiammo i muffin ed erano veramente buoni come li aveva descritti.
 
-avevi ragione sono buonissimi.-dissi addentandone uno.
-te l’avevo detto! È rimasto quello alla carota…-
-ne sarà felice Luois- dissi ridendo e lui con me.
 
Quando mi baciò la sua bocca sapeva di muffin al cioccolato, non mi diede fastidio avrei assaporato qualsiasi sapore dalla sua bocca voluttuosa.
 
-te l’ha mai detto nessuno che hai degli occhi stupendi?- Mi disse allontanandosi e guardandomi.
-si ma non ci ho mai creduto...e pensare che fino ad una settimana fa ci odiavamo-risi
-io non ti odiavo…diciamo che mi eri diversamente simpatica.-cominciò a ridere
-già, ti ho giudicato troppo facilmente. Però anche tu te le potevi risparmiare quelle parole poco carine.-dissi sincera.
-si non smetterò mai di scusarmi, sono il primo a criticare le persone che hanno fatto il mio stesso errore. Quando ero piccolo non ero questo gran figo insomma…
-non ci credo!-dissi convinta
-fidati, non è che fossi brutto ma ero un po’ impacciato e goffo, ho preso anche un due di picche-disse serio.
-povero piccolo Styles-dissi dandogli un buffetto sulla guancia.
-non sfottere Payne!-disse cominciando a farmi il solletico
-BASTA,BASTA, tregua!- dissi con le lacrime agli occhi.
 
-dai andiamo che si è farro tardi…-si alzò dalla panchina e con una mano ancora avvolta intorno a me uscimmo. Questa volta  fu più facile scavalcare,conoscendo ora la mia goffaggine Harry mi aiutò il più possibile.
Una volta tornati a casa cercammo di fare il meno rumore possibile per non svegliare Niall. Non mi andava di andare a dormire ne tanto meno di separarmi da lui, tant’è vero che presi coraggio.
 
-rimani con me finché non mi addormento?- dissi tutto d’un fiato. Sarei sembrata una ragazzina ma non mi importava.
-ok, mettiti il pigiama e arrivo-mi sorrise
 
Pov Harry
 
Me l’aveva chiesto con una tale naturalezza che non seppi dirgli di no anche se avevo sonno. Non ero mai stato su un letto con una ragazza senza concludere ed ero un po’ imbarazzato. Forse aveva ragione Louis… Mi misi i pantaloni di una tuta e andai da Scarlett che già si era cambiata, mi distesi accanto a lei  che vedendomi insicuro sul da farsi si accoccolò sul mio petto. Il suo profumo ancora una volta mi entrò nelle narici e mi infuse calma.
 
-domani sera vieni alla festa con noi vero?-mi disse. Panico. Mi ero dimenticato della festa di  compleanno di Taylor che aveva deciso brillantemente di spostare il giorno di capodanno. Dovevo sistemare quella situazione ed in fretta.
-ehm no, vi raggiungo dopo.Taylor ha organizzato una festa per il suo compleanno,già passato ma festeggia due cose in uno.-dissi preoccupato per la sua reazione. Si alzò leggermente per guardarmi in viso,era contrariata.
-potresti almeno non baciarla per favore?-disse quasi sconsolata
-tranquilla, per mezzanotte sarò li per il famoso bacio di mezzanotte-dissi rassicurandola e avvicinandomi per baciarla. Aveva le labbra talmente morbide che fu difficile allontanarmi.
-ora dormi-dissi toccandole i capelli lisci
 
Il suo respiro dopo un po’ cominciò a farsi regolare, non avrei mai smesso di guardarla mentre dormiva. La osservai per quelle che sembrarono ore,in ogni minimo particolare: il naso piccolo,la bocca carnosa, gli occhi da cerbiatta …era perfetta.
 
 
 
SPEZIO AUTRICE
Ciao ragazze!! allora questo è il sedicesimo capitolo spero con tutto il cuore che vi piaccia e che mi diciate cosa ne pensate per me è importante. La storia si sta evolvendo e quindi devo capire se è meglio che mi dia all’ippica o no : ) accetto pareri, consigli, critiche...insomma tutto :) Grazie a tutte!
Ritornando al capitolo Harry e Scar si stanno conoscendo sempre di  più e per ora le cose sembrano andare bene, staremo a vedere…un bacione p.s scusatemi se è un po' breve,rimedierò : )

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Capitolo 17
*** capitolo 17 ***


POV SCARLETT
 
Quella mattina aprii gli occhi avvertendo qualcosa di strano vicino a me. Quando misi bene a fuoco mi accorsi che Harry era steso accanto a me. Sorrisi nel pensare che si fosse addormentato quando doveva semplicemente farmi compagnia per un po’. Cominciai a toccargli i capelli piano e lui mugugnò in apprezzamento ma non accennò a svegliarsi, me lo dovevo aspettare. Mi resi conto che nel guardarlo dormire con il suo respiro regolare e la faccetta da angioletto avevo stampato in viso il sorriso.
Si era addormentato senza neanche le coperte addosso e con la testa semi appoggiata sulla testata del letto.
 
-SCARLET!-oddio era mio fratello
-Harry svegliati!-dissi scuotendolo ma senza ottenere risultati.-Harry per favore!-lo scossi più forte ma si lamentò e basta. Quando sentii i passi di mio fratello farsi sempre più vicini optai per la soluzione più drastica.
 
-AIA!- disse tenendosi il braccio con una mano.
-ora stai zitto!-mi sbrigai a dire e lui annuì.
-vieni Liam entra- dissi assicurandomi che non si vedesse nulla.
-Scar è mezzogiorno, sono venute a prenderti le ragazze perché dovete uscire da quello che ho capito.-oddio mi ero completamente dimenticata che dovevo accompagnarle per acquistare il vestito per quella sera.
-si arrivo subito- dissi cercando di mascherare l’agitazione ma evidentemente senza riuscirci.-
-Scar tutto ok? Hai dormito bene?-disse guardandomi curioso ma fortunatamente restando a debita distanza.
-si, si e che avevo sonno e non mi sono svegliata…sono in vacanza o no?-mi affrettai a dire con il sorriso.
-ook, sbrigati dai.-disse uscendo.
 
Scappai in bagno seguita dalle risate di Harry, inconsapevole del fatto che forse avevamo rischiato la morte. Quando mi guardai allo specchio ero impresentabile e la cosa che mi preoccupava di più era che Harry mi avesse vista in quello stato. Cominciai a pettinarmi i capelli e a prepararmi. Vivi il riccio appoggiato allo stipite della porta attraverso lo specchio che mi guardava divertito.
 
-che hai da ridere?-chiesi guardandolo attraverso lo specchio.
-beh è stata comica dai, io sotto il letto e tu che parlavi con Liam.-disse ridendo.
-non c’è niente per cui ridere…e se ti avesse visto? Oddio chissà cosa avrebbe pensato!-dissi girandomi verso di lui con lo spazzolino in mano. Lui si avvicinò a me e cominciò a baciarmi il collo.
-quello che spero accadrà prima o poi.-sussurrò mentre continuava a darmi baci umidi. Devo dire che la sua affermazione mi paralizzò,di sicuro anche io prima o poi avrei voluto ma in quel momento mi spaventava, non ero pronta.
Quando Harry si allontanò aveva il respiro leggermente accelerato. Si accorse del mio disagio e mi baciò dolcemente rassicurandomi.
 
-lasciami preparare ora perché devo uscire.-dissi mentre cominciavo a lavarmi il viso ancora assonnato nonostante il risveglio.
-nooooo, rimani qui!-si lamentò Harry facendo labbruccio come i bambini.
-dai se fai il bravo ti porto le caramelle.-dissi scherzando.
-ok…ma ti devi far perdonare per il mio traumatico risveglio,non è soffice il pavimento sai?-disse ridendo.
-scusami ma non ti svegliavi proprio.-dissi sincera.
-ok ok, tanto ti farai perdonare, ma facciamo a modo mio.-uscì dal bagno e poi dalla portafinestra lasciandomi con quella che suonava tanto di promessa.
Cercai di fare il più veloce possibile e quando scesi vidi che le ragazze erano in salotto in allegra compagnia.
-se volete vi lascio sbaciucchiare ancora un po’.-dissi ridendo per attirare la loro attenzione.
-no no ora andiamo che si è già fatto tardi dormigliona.-disse Dani alzandosi dal divano.
-ma Harry ancora dorme? dovevo dargli lezioni di chitarra-disse Niall.
-Eccomi!-disse H scendendo giù dalle scale, Dio sia lodato.
-ah Harry stamattina ho preso il tuo cappotto di Jeans spero che non ti dispiaccia.- disse Louis.Aspetta che aveva detto?
-si tranquillo.-gli rispose Harry sedendosi sul divano accanto a lui.
Ma come faceva ad essere così tranquillo, Louis era entrato nella sua stanza mentre lui era da me! Ancora stupita sentii El che mi prendeva per mano e mi trascinava fuori dalla porta. Salutai tutti e uscii, non c’è da dire che appena salii in macchina presi il cellulare, c’era un messaggio di Harry.
 
Louis sa di noi, tranquilla non lo dirà a nessuno…neanche ad El.
A dopo angelo.
Harry xx
 
Immediatamente sorrisi, rilassata dalla sua rassicurazione ma anche perché mi aveva chiamata come nessuno mai. Sperai che lo facesse ancora magari a voce con il suo tono profondo e sensuale.
Girammo per negozi tutta la mattinata, non ero mai stata abituata a girare così tanto per negozi, lo shopping non era mai stato il mio forte, anche se Steffy cercava in tutti i modi di farmelo piacere. Mi divertii come una pazza però a vedere le ragazze che si provavano di tutto e di più.
 
-Scar hai l’intimo rosso? Porta fortuna per il nuovo anno lo sapevi?-mi disse Perrie.
-no non lo sapevo, e no non ho l’intimo rosso.-nonostante mia madre si ostinasse a comprarmi completini intimi di tutti i colori il rosso mi mancava proprio.
-allora lo andiamo a comprare subito- disse El trascinandomi fuori dal negozio, seguita dalle altre.
 Quando entrammo in un negozio di intimo mi proposero i completi più provocanti che gli capitavano a tiro, non sapendo che non era proprio il mio genere. Arrossii al solo pensiero che un giorno Harry mi avrebbe potuta vedere con uno di quelli, sicuramente gli sarebbero piaciuti.
 
-andiamo Scar prova questo.- disse Danielle porgendomi un completo in pizzo. Mi piaceva, sempre meglio degli altri che mi avevano proposto. Entrai in camerino e me lo provai, il completo era bello ero io che non andavo.
 
-dai fatti vedere.-disse El
 
Con un po’ di imbarazzo aprii la tenda e le ragazze spalancarono gli occhi. Ecco lo sapevo ero orribile.
 
-oh oh oh sei bellissima Scar –disse Perrie e io arrossii ancora di più se era possibile.
-tu questo lo compri, ti sta divinamente.-disse El sicura di se ma io fecì di no con il capo.
-perché ti ostini a pensare di non essere bella quando non è assolutamente così?-domandò retorica Dani- dai cambiati e lo andiamo a pagare.-disse richiudendo la tenda.
Quelle ragazze mi stavano aiutando molto anche se non lo sapevano. Non avevo mai avuto un buon rapporto con il mio corpo, forse a causa del mio passato che stavo cercando di tenere più lontano possibile dalla mia mente.
Pranzammo da Nando’s e continuammo i nostri giri fino alle quattro del pomeriggio. Danielle mi accompagno prima a casa sua perché aveva deciso di regalarmi un vestito che le avevano donato ma che le stava largo. Era veramente bellissimo: celeste con una fascia blu in vita che riprendeva le scarpe anche quelle gentilmente prestatemi.
 
-grazie Dani, veramente sei stata gentilissima-dissi abbracciandola
-figurati, ho sempre voluto avere una seconda sorella.- disse ricambiando. Era veramente un tesoro quella ragazza ed ero strafelice fosse la ragazza di mio fratello. In quella occasione le raccontai di Harry e del fatto che non lo doveva dire a nessuno, ne tantomeno a Liam anche se si dicevano tutto.
 
Quando mi riaccompagnò a casa i ragazzi stavano giocando a calcio in giardino, c’è chi era bravo e c’è chi invece stava tre quarti della “partita” per terra…Harry.
Mi fermai a guardarli divertita.
 
-Harry hai anche la tifoseria, ora fai vedere che non sei una frana come semb…sei.-disse Louis ridendosela come un pazzo.
Harry si voltò verso di me e mi sorrise,mi sciolsi in un nano secondo.
-Scar vuoi giocare pure tu?-disse Zayn
-no grazie non sono molto brava-dissi sorridendo.
-dai se ti mettiamo in squadra con Harold molto probabilmente vincerai il pallone d’oro.-disse Louis continuando a ridere seguito dagli altri.
-non chiamarmi così Tomlinson altrimenti vedrai…-disse H avvicinandosi a Louis che cominciò a correre seguito dal riccio. Il pomeriggio passò così con me che facevo l’arbitro e tutti che sfottevano Harry tranquillamente…mi piaceva ma dovevo ammetterlo: il calcio non era il suo forte.
 
Verso le sette cominciai a prepararmi per andare alla festa, mi dispiaceva molto non avere Harry lì con me anche se non potevo stargli vicino tranquillamente, saperlo lì sarebbe stato bello.
Mi stavo mettendo le scarpe quando entrò dalla portafinestra, era bellissimo:aveva i pantaloni neri stretti, una camicia e una giacca sportiva.
 
-sei stupenda Scar- disse avvicinandosi maliziosamente e baciandomi.
-anche tu non sei niente male Styles- dissi fissandolo e lo avrei fatto per ore lo giuro-verrai entro la mezzanotte vero?-continuai.
-si te l’ho promesso.-disse facendo sfiorare i nostri nasi.
-ok allora ti aspetterò.- dissi abbracciandolo, aveva un profumo buonissimo.
 
Scendemmo separati e noi andammo alla festa organizzata da un loro amico, mentre lui alla festa di Taylor.
 
Era una sala enorme che ospitava tantissima gente. La musica era alta e in pista la gente già ballava. Al buffet incontrai Josh.
 
-ciao Scar, come va?-disse gentilmente.
-benissimo tu?-
-bene, speravo venissi…quanti ti fermi?- sapevo di interessare a Josh, mi aveva anche invitato a prendere un caffè ma non mi interessava in quel senso e dovevo farglielo capire.
-fino al 10 gennaio ma forse di più perché non partecipo alla gita scolastica che hanno organizzato a scuola.-
 
Una volta preso da mangiare andammo verso gli altri che si erano seduti su alcuni divanetti. Chiacchierammo e scherzammo per molto tempo ma non smisi mai di controllare l’orologio per vedere che ore fossero. Volevo Harry lì con me.
 
-ehi mi sa che hai fatto colpo su Josh- mi disse Perrie all’orecchio-non la smette di guardarti.-
Approfittai del fatto che si era alzato per andare a prendere da bere per poter parlare più liberamente senza però farmi sentire più di tanto.
-già mi ha anche chiesto di andare a prendere un caffè con lui ma non ho avuto il tempo di rispondergli.-e ricordavo anche il perché, Harry ci aveva interrotto mentre stavamo parlando…che l’avesse fatto a posta?
-accetta no? È un tipo apposto.-mi disse. Non potevo dirle di me ed Harry, già lo sapevano in troppi.
-non è il mio tipo, è gentile e dolce ma…non riesco a vederlo come più di un amico.-dissi sincera.
-capisco…vedrai che troverai presto quello giusto.- Mi fece l’occhiolino e io sorrisi. Speravo tanto di averlo già trovato.
La serata volò via e si fece mezzanotte meno un quarto prestissimo. Di Harry ancora non c’era traccia, provai a chiamarlo  ma aveva il telefono staccato. Mi giravo e rigiravo intorno per scorgerlo tra la gente ma nulla,mi ero anche allontanata dagli altri nel frattempo. Quando cominciò il conto alla rovescia sentii chiudersi lo stomaco…non aveva mantenuto la promessa e l’immagine di lui che baciava Taylor allo scattare della mezzanotte si fece sempre più strada nei miei pensieri, come avevo potuto pensare di competere con lei?
Era arrivato il momento…
 
-3 2 1…BUON ANNO!-urlo il deejay e io sentii prendermi per mano. Avrei voluto con tutto il cuore che fosse lui e la speranza ritornò fino a quando non mi voltai e vidi Josh. Senza neanche darmi il tempo di replicare mi baciò…
 
 
Spazio autrice
Ciao ragazze! ecco il diciassettesimo capitolo spero che vi piaccia, aspetto i vostri pareri e commenti sul comportamento di Harry e sull’accaduto in generale. Per me è importante! Un abbraccio! e GRAZIE A TUTTE!

 

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Capitolo 18
*** capitolo 18 ***


POV HARRY
 
 
Quel benedetto incidente mi aveva bloccato in pieno centro. La strada si era intasata e molto probabilmente non sarei mai riuscito ad arrivare alla festa in tempo per mezzanotte. Cercai di chiamare Scarlett ma il telefono era scarico, il fato sembrava accanirsi su di me e in quel momento non mi potevo permettere di tradire la sua fiducia. Dopo più di tre anni ero riuscito a capire e a far colpo su  di lei, perché in fondo a me Scarlett era sempre piaciuta a dispetto di quello che davo a vedere. In quegli anni l’avevo vista trasformarsi e diventare esattamente come una rosa: delicata ma anche forte, non se ne accorgeva ma lo era eccome.
Pur non volendo ammetterlo a me stesso quella ragazza mi era entrata dentro, nel cuore, sotto la pelle e difficilmente mi sarei dimenticato di lei se se ne fosse andata.
Mentre ero imbottigliato nel traffico ripensai alla sera prima e di come avevamo parlato, non ci ero mai riuscito in quel modo con una ragazza. Non si era fatta problemi a seguirmi lì in quella casa, si era interessata al mio passato alle mie passioni oltre la musica, mi aveva chiesto anche quale fosse il mio colore preferito. Risi involontariamente a quel ricordo ma subito il mio viso cambiò espressione quando ritornai al presente: stava per scoccare la mezzanotte e io dovevo essere a quella dannata festa.
Sperai nel fatto che mi stesse ancora aspettando e soprattutto sperai che le foto della festa di Taylor non le arrivassero mai sotto gli occhi.
Avevo cercato tutta la sera di evitarla ma essendo il suo “fidanzato” non potevo starle troppo lontano… il momento della torta era stato inevitabile.
 
Quando arrivai mancava veramente poco, la cercai fra tutta quella gente che neanche conoscevo ma nulla. Ad un certo punto vidi Josh farsi largo tra i rgazzi e lo seguii per arrivare dagli altri ma non mi sentì a causa della musica.
 Lo persi di vista proprio quando scoccò la mezzanotte, quello che vidi dopo mi fece tremare il cuore:Josh stava baciando Scarlett. Rimasi lì impietrito ma vidi poi Scar scostarlo subito…avrebbe avuto la possibilità di rimpiazzarmi ma non l’aveva fatto.
Li seguii da dietro pur non riuscendo a raggiungerli e arrivammo dai ragazzi.
 
-Harry! Auguri amico!-mi abbraccio Louis seguito da tutti gli altri.
 
 Scarlett si voltò verso di me e nei suoi occhi c’era delusione e potevo perfettamente capirla ma le avrei spiegato tutto, non potevo perderla così.
In quel momento la voglia ad abbracciarla mi stava corrodendo ma non potevo, l’unica cosa che feci fu darle un leggero bacio sulla guancia per farle gli auguri, mi bastò per sentire il suo profumo che mi era mancato quella sera passata senza di lei.
La serata continuò fino a notte tarda, tornammo a casa che erano le cinque del mattino. Scarlett era ritornata a casa con la macchina di Liam e quando io ritornai ancora non c’era… Dovevo assolutamente parlarle.
Quando li sentii ritornare aspettai che Scarlett rientrasse nella sua stanza per raggiungerla passando dal balcone come facevo sempre. La sua porta finestra questa volta era chiusa da dentro e dovetti bussare piano. Quando scostò le tende il suo sguardo era esattamente lo stesso delle ore prima:spento.
 
-Scarlett io ti devo spiegare…-dissi con urgenza ma lei era veramente impassibile,il suo sguardo freddo mi fece male.

-dopo Harry ora ho sonno e voglio dormire-disse quasi scocciata, non volevo forzarla,le avrei parlato dopo. Cercai di baciarla ma mi mise una mano sul petto per bloccarmi e in quel momento mi sentii morire.

-ok, buona notte-dissi rassegnato
 
Quella storia doveva finire, era la mia vita e ne avrei fatto ciò che volevo.
 
 
POV SCARLETT
 
Ero delusa, delusa da tutto. In quel momento  avrei voluto solo essere a casa e non aver vissuto nulla. Mi ero illusa che davvero importasse qualcosa di me ad Harry, evidentemente mi sbagliavo, ma la colpa era anche la mia non avrei dovuto permettere che questo accadesse. Harry aveva la capacità di far cadere con un solo sguardo tutte le mie certezze e le mie difese, era per questo che avevo ceduto ma anche perché mi stavo innamorando di lui e negarlo sarebbe stato sciocco.
Nonostante fossi stanca l’immagine di Josh che mi baciava ritornava nella mia memoria come un turbine. Non  me lo aspettavo minimamente per questo non riuscii ad impedirlo subito. Fortunatamente aveva capito che il suo amore non era ciò che cercavo. Non sapevo se dirlo ad Harry o no ma a questo punto contava veramente poco.
Finalmente riuscii a chiudere gli occhi e a lasciarmi dietro tutto.
 
Qualche ora dopo
 
Quando mi svegliai era l’una e mezza. Feci fatica ad aprire gli occhi, volevo riaddormentarmi per non dover sentire le parole di Harry. Mi andai a fare un bagno caldo e dopo decisi di guardare se c’erano delle foto che potessero confermare i miei dubbi. Come mi aspettavo già c’erano degli scatti di Taylor,Harry e la festa in generale in vari siti. Scorrendo le foto il fastidio allo stomaco cresceva sempre di più, non potevo vederli mano nella mano che sorridevano agli amici o anche ai giornalisti fuori dal locale dove si era svolto il compleanno. Alla fine vidi le foto di un bacio davanti alla torta…come mi aspettavo, spensi il cellulare e decisi che di li a pochi giorni sarei ritornata a casa con la scusa dello studio. Non potevo andarmene così a da un giorno all’altro avrei fatto preoccupare Liam.
 
 
Scesi giù per prepararmi una tazza di tè e notai con piacere che gli altri ancora dormivano. Uscii in giardino, sotto il sole delle due si stava magnificamente, sperai che il tempo non fosse mai cambiato.
Mi sarebbe dispiaciuto lasciare gli altri e soprattutto Liam anche perché chissà quando lo avrei rivisto, ma non potevo stare più lì.
Mi sentii una sciocca solo al pensare che sarei potuta piacere ad uno come Harry Styles. Avevo visto in lui qualcosa di diverso rispetto a quello che tutti dicevano o pensavano e probabilmente avrei continuato a farlo, ma semplicemente non potevo pretendere nulla da lui. Poteva avere le ragazze più belle di Londra e sicuramente si era avvicinato a me perché ero la novità e basta.
 
-buongiorno- mi disse Harry sedendosi accanto a me. Aveva l’aria stanca, forse aveva dormito male.

-buongiorno- dissi semplicemente, non ce la facevo a dire altro.

-mi dispiace per ieri, c’è stato un incidente in centro che ha bloccato tutto il traffico-disse serio

-si non importa non ti preoccupare, ho capito Harry. Non c’è bisogno che tu mi dia spiegazioni.-

-come no?-disse stupito.

-ho visto le tue foto alla festa di Taylor, fidati me lo aspettavo per questo ti sto dicendo di lasciar perdere e non parlare più.- dissi sperando che avrebbe mollato. Non ce la facevo ad averlo così vicino senza poterlo baciare.
Rimase in silenzio e io non ressi, mi alzai e rientrai in casa, il suo silenzio mi snervava. Era finita come era iniziata:in un batter d’ali.
 Quando rientrai in cucina c’erano Liam e Zayn che bevevano il caffè. Mi sedetti con loro e ne approfittai per parlare a mio fratello.
 
-Liam io dopodomani torno a casa, devo studiare e l’esame comincia a mettermi l’ansia.-dissi cercando di mantenermi il più calma possibile e sorridente.

-ma come? dovevi rimanere anche di più per via della gita!-disse stupito.

-lo so ma preferisco ritornare per stare più tranquilla.

-Scar sei sempre andata bene a scuola, non è il momento di farti venire le paure.-disse per convincermi.

-lo so ma starei più tranquilla lì.-

-è successo qualcosa?.-

-ma no figurati! È tutto a posto, sono stata benissimo qui veramente.-dissi fingendo un sorriso.

-ok come vuoi tu, mi mancherai però-disse abbracciandomi.

-non sai quanto tu!-dissi sincera con le lacrime che minacciavano di rigare il volto.
 
Quando mi girai per andare nella mia stanza vidi Harry che era rientrato e che probabilmente aveva sentito tutto. Il suo sguardo era vuoto come il mio.
Salii in camera e cominciai a piangere per tutto, per Liam, Harry e forse perché mi sono risentita nuovamente trattata come quella che non potrà mai competere con le altre, quella sbagliata.
 
 
POV HARRY
 
Se ne sarebbe andata per colpa mia, ero veramente un idiota, come pensavo che quelle maledette foto non sarebbero giunte davanti ai suoi occhi? In quel momento stavo odiando la mia vita da star. Volevo essere un maledetto ragazzo normale che ha una vita normale, che ha una relazione normale e che non vive dovendo fingere sorrisi e buon umore ad ogni occasione.
Dovevo parlare assolutamente con Louis. Bussai alla sua stanza ma nulla, era peggio di me quando dormiva. Aprii e basta, era ancora sotto le coperte e mi dava le spalle. Mi sedetti sul letto e cercai di svegliarlo scuotendolo piano ma nulla.
 
-Louis dai svegliati!.-dissi scuotendolo ancora. Finalmente diede segni di vita.

-Harry ti ha mai detto nessuno che sei più fastidioso di una pezza nel…-disse assonnato

-lascia stare le scurrilità ti devo parlare.-dissi bloccandolo.

-ci risiamo-disse mettendosi le mani sul viso e sbadigliando.

-vabbe scusa hai ragione, magari dopo.-dissi facendo per alzarmi.

-finiscila Harold, siediti e dimmi.-lo sapevo che l’avrebbe detto.
 
Mi sdraiai accanto a lui e cominciai a guardare il suo soffitto.
 
-ho litigato con Scarlett, è finita prima che potessi aprire bocca. Ha visto le mie foto con Taylor-

-bro che ti devo dire? Non la dovevi baciare, sei stato un coglione-disse.

-grazie questo lo sapevo anche da solo.-dissi con rassegnazione.

-sei tu che ti ostini ad andare avanti con questa farsa di Taylor, te l’ho sempre detto di lasciar perdere.-

-Boo qui si tratta anche di lavoro. Almeno è quanto dicono loro.-

-bah sarà ma non penso che le nostre fan ci amino di meno o smettano di seguirci se stai con Taylor o no-disse sicuro…aveva perfettamente ragione.

-mi sono stancato di far finta che stia bene quando non è vero, di far finta di esser felice con una persona che non amo quando non è vero, pensare sempre prima a cosa fare per accontentare gli altri che me-dissi tutto d’un fiato sfogandomi.

-ti sei risposto da solo bro.- disse guardandomi ed era vero.
 
Lo guardai ancora mezzo assonnato sotto le coperte e pensai che lui c’era sempre stato e sempre ci sarebbe stato nella mia vita. Era più che un amico per me…era un fratello. Mi aveva aiutato nei momenti più brutti quando ancora sedicenne dovetti lasciare casa e per un ragazzino non è mai facile. Essendo il più grande era diventato un punto di riferimento e ancora lo era.
Lo abbracciai e me ne fregai di sembrare debole, perché lui conosceva il vero Harry, quello a cui servivano gli abbracci e la sicurezza di una pacca sulla spalla, lo stesso Harry che avrei voluto fosse amato da Scarlett.
 
 
 
 
Spazio autrice
 
Ciao ragazze ecco il diciottesimo capitolo spero, come al solito, che vi piaccia e che mi facciate sapere i vostri pareri sui comportamenti dei vari personaggi, critiche e pareri positivi, ci tengo tanto : ). Volevo spendere due parole sul comportamento di Scarlett. La situazione con Harry l’ha riportata indietro con il tempo, quando non era considerata da nessuno e si sentiva nessuno per gli altri. D’altra parte Harry si trova a combattere con un sentimento nuovo per lui che l’ha destabilizzato…niente volevo dire solo questo. Ringrazio tutte coloro che recensiscono e anche coloro che leggono e basta! Grazie a tutte! Un abbraccio.
 

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Capitolo 19
*** capitolo 19 ***


POV SCARLETT
 
Dopo essermi rinchiusa in camera e dopo aver versato quelle lacrime che mi ero ripromessa non avrei più versato chiamai Steffy che avevo già avvertito di Harry ma senza dirgli tutto. Mi avrebbe sicuramente presa per pazza ma lo feci ugualmente, quella storia seppur brevissima mi aveva fatto male.
 
-pronto?-disse ancora assonnata, probabilmente si era appena svegliata.
-Steffy scusami non ti volevo svegliare, ti richiamo dopo.-dissi velocemente, non mi andava di disturbarla.
 
-Scar non dire cazzate lo sai che mi puoi chiamare anche alle due di notte, dimmi è successo qualcosa?-era un amore anche quando usava quelle parole.
 
-Harry ha baciato Taylor, non è riuscito a raggiungermi per la mezzanotte come mi aveva promesso, l’ho lasciato e torno a casa dopodomani mattina.-dissi facendo una breve sintesi, tutto d’un fiato.
 
-ti dovrebbero assumere per scrivere i bignami di libri con duemila pagine Scar, ma a parte questo io vengo lì e lo castroo!-urlà nella cornetta improvvisamente.
.
-tranquilla Steffy me lo aspettavo dai. Era tutto così assurdo e bello che non poteva essere vero. Un tipo come me non potrebbe mai interessare a Harry Styles dei One Direction-
 
-no è qui che ti sbagli Scar è lui che non merita te, sei troppo bella, intelligente, gentile e simpatica per lui.-disse convinta.
 
-per favore Steffy smettila, tu sei di parte. Sei la mia migliore amica non diresti mai il contrario.- dissi con la voce tremante, stavo per rimettermi a piangere. Me lo diceva sempre anche in passato quando si metteva contro tutti e tutto pur di difendermi.
 
-Scar...non piangere… per favore- disse con voce pacata e bassa per consolarmi.
 
-ti prometto che quando tornerai troverò il modo per farti dimenticare di lui. Sei uno schianto Scar e quando te ne renderai conto vedrai che farai strage di cuori…ah a proposito mi ha chiesto di te Zack, gli ho detto che stavi da tuo fratello a Londra-
 
-che ti ha chiesto?-chiesi dopo essermi ripresa.
 
-come stavi, perché non ti ha più vista dopo l’inizio delle vacanze. È un bel tipo ne dovresti approfittare, si chiude una porta si apre un portone-disse sicura. Il problema era che io in quel momento non avrei voluto altri che lui.
 
-non è proprio il caso S. Ora come ora voglio solo distrarmi e dimenticare anche se sarà dura.-
 
-si dicevo così per tirarti sù il morale e per dimostrarti che tu piaci Scarlett… è che sei cieca come una talpa!-disse sottolineando il piaci e mi fece sorridere.
 
-ok va bene hai ragione- tu dissi sorridendo per farla smettere.
 
-lo so cara e un'altra cosa…non lo dire a nessuno ma hai anche un ammiratore segreto-disse abbasando gradualmente la voce come se lui fosse lì.
 
-e chi sarebbe?-chiesi curiosa e anche scettica
 
-Tom-sussurrò
 
-Steffy ha undici anni ed è tuo fratello!-cominciai a ridere, era proprio una cretina( in senso positivo chiaro)
 
-che vorresti dire! È un gran figo!- era assolutamente un bel bambino, assomigliava molto a lei ma aveva undici anni!
 
-si si scusa, allora diciamo che non è il mio tipo.-risi ancora. Quella ragazza aveva la capacità di tirarmi sempre su.
 
-ora Scar vado ad aiutare mia madre con il pranzo. Ci vediamo presto anche se non penso poi così tanto -disse seria
 
-perché? Parti?-
 
-no no, poi ci sentiamo. Un abbraccio.-attaccò prima che potessi risponderle. Quella ragazza era strana…criptica alcune volte.
 
Decisi che dovevo tirarmi su di morale, sarebbero stati gli ultimi giorni di questa vacanza con Liam e dovevo viverli al meglio. Mi sarebbe mancato tantissimo ma quella situazione per altre due settimane era impossibile da sopportare. Erano ormai le quattro quando pranzammo, Harry non faceva altro che fissarmi ed io cercavo di distogliere l’attenzione da lui anche se era dura. Mi ero fatta trasportare dagli eventi senza ragionare:io e lui insieme non eravamo compatibili e le nostre vite non si sarebbero mai dovute incrociare.
Le ragazze ci raggiunsero quel pomeriggio e lo passammo a giocare ai giochi di società più disparati, il tempo era cambiato repentinamente e ora stava piovendo come non mai.
Giocammo e cantammo per tutto il pomeriggio  e guardandoli ridere e scherzare così pensai che mi sarebbero mancati tutti o non proprio.
-perché non ricantate voi due come abbiamo provato l’altra volta?-Niall disse  riferendosi a me e ad Harry- Scar è stata bravissima e le loro voci insieme creano un contrasto pazzesco.-disse cercando di convincere gli altri.
 
-non mi va-disse Harry alzandosi e andandosene lasciando tutti perplessi.
 
-magari è solo un po’ stanco-dissi io per riparare ma sapevo benissimo perché se ne era andato.
 
Fortunatamente continuammo anche senza di lui. Non potevo farci niente, lui aveva sbagliato anzi avevamo sbagliato entrambi soprattutto io a fidarmi. Quando calò la notte andai presto a dormire, a cena Harry non si era presentato. Louis disse che non si sentiva tanto bene
Mi addormentai in fretta fortunatamente anche se non dormii bene.
 
Il giorno dopo
 
 
POV HARRY
 
Quella mattina mi svegliai relativamente presto, ma rimasi disteso per molto tempo a pensare a Scarlett e alla mia situazione. Non mi sarei mai aspettato di vivere una cosa del genere e francamente mi urtava sentirmi debole per una ragazza. Una cosa positiva però in tutta quella situazione c’era, quel giorno sarei andato a parlare con i manager e dovevo tutto o comunque in parte a Scarlett. Dovevo poter essere libero come gli altri e se non stare con Taylor sarebbe significato ridiventare di nuovo il puttaniere e così sia, non tutto però era detto.
Mi accompagnò Louis all’appuntamento, ma rimase fuori. Mi dovevo fare coraggio e affrontarli senza troppe paure, in fin dei conti non sarebbe successo niente, dovevano semplicemente prendere atto delle mie decisioni sulla MIA vita.
Entrai nella stanza dove mi aspettavano due dei nostri manager Dan e Jack, cordiali e falsi come sempre.
 
-Harry, qual buon vento!-disse Dan
 
-devo parlarvi di una cosa importante.- dissi serio.
 
-dicci, non vorrai abbandonare la band?-
 
-assolutamente no, si tratta della mia relazione con Taylor, non voglio più fingere di stare con lei-dissi cercando di trasmettere più sicurezza possibile-
 
-Harry riflettici bene, lei significa pubblicità!-disse leggermente innervosito Jack dalla mia affermazione.
-non mi importa, voglio avere la stessa libertà degli altri-dissi cercando di mantenere la calma.
 
-tu non sei esattamente come gi altri caro Harry, eri considerato un puttaniere prima te lo ricordi o no?-il tono di Jack era veramente irritante e gli avrei dato gentilmente un pugno in faccia se avessi potuto.
 
-tu sei un idolo per molte teenager, che hanno bisogno di una figura pulita non di un ragazzino che va in giro a divertirsi e ubriacarsi tutte le sere.- disse Dan e io non ressi più.
 
-non potete permettervi di parlarmi così solo perché mi vedete un ragazzino incapace di prendere decisioni, faccio ciò che voglio della mia vita chiaro!- dissi alzando leggermente la voce-i giornalisti non sanno più cosa inventarsi su di me ma le fan mi amavano prima come lo fanno ora, sanno chi sono e al diavolo gli altri, di loro non mi interessa proprio un cazzo!-
 
-non alzare la voce con noi Harry!-
 
-siete voi che avete cominciato.-dissi cercando di mantenere la calma-ho firmato un contratto con voi ma da nessuna parte mi pare di aver letto che dovevate controllare anche quante volte sbattevo le ciglia nell’arco di un minuto quindi…vi sto semplicemente avvertendo di cosa farò- i due sembravano leggermente agitati ma poco mi importava.
 
-fai come vuoi Harry, ne pagherai le conseguenze. Tutti ora parleranno della tua rottura con Taylor ecc e i suoi manager non saranno felici.-
 
-per questo ci siete voi no? Sapete fare il vostro lavoro benissimo per questo vi abbiamo scelto-dissi fingendo un sorriso, ma li stavo palesemente prendendo per i fondelli. Non sembrarono accorgersene.
 
-ok vai pure e vivi la tua vita come vuoi, non lamentarti poi se tornerai ad essere per tutti il Bad Boy della situazione e se la band ne risentirà.-
 
-vado, è stato un piacere parlarvi come al solito-finsi un sorriso e feci per stringergli la mano ma non la accettarono…meglio così. - buona giornata dissi chiudendomi la porta alle spalle.
Tirai un sospiro di sollievo quando uscii dall’edificio, vidi Louis che mi aspettava in macchina.
 
-come è andata?-mi chiese curioso
 
-bene, faccio quello che voglio ora.- dissi guardando la strada.
-non mi sembri così felice però-disse guardandomi.
 
-mi hanno detto che probabilmente ritornerò ad essere lo stronzo puttaniere di prima-
 
-cazzate, per le fan non lo sei mai stato e non lo sarai mai. Adesso non pensarci più.-
 
Mise in moto e partimmo, in realtà non era affatto facile non pensarci, forse avevano ragione: non stavo facendo gli interessi della band. Tuttavia quello che mi rincuorava era il fatto che gli altri mi avevano sempre appoggiato e quando era venuto fuori questo argomento mi avevano sempre spinto a fare la cosa giusta per me e gliene sarei stato eternamente grato.
Quando ritornai a casa tutti aspettavano di sapere come era andata e i loro sorrisi non mi nascosero che erano contenti della mia scelta. Mi ero tolto un peso dallo stomaco non indifferente, anche se in quel momento avrei voluto vedere anche Scarlett abbracciarmi e dirmi che finalmente per uscire non dovevamo andarci a nascondere in qualche luogo isolato.
 
L’ultima cosa da fare era parlare con Taylor cosa che feci quello stesso pomeriggio. Gli diedi appuntamento allo starbucks per parlarle e dirle come stava la situazione, ero agitato non so come avrebbe reagito. In fondo era una brava ragazza e anche lei aveva il diritto di stare con chi le pareva anche se forse si stava innamorando di me.
 
-ehi ciao disse abbracciandomi, che mi dovevi dire di così urgente?-disse abbracciandomi.
 
-non è facile da spiegare…ho parlato con i menager-il suo viso cambiò espressione.
 
-è per quella ragazza non è vero?-se ne era accorta, non era stupida-
 
-già…ma anche perché non possono comandarmi come un burattino-
 
-hai ragione, non eri più lo stesso da quando era arrivata lei…non mi hai più cercata in quel senso. L’avevo capito che c’entrava qualcosa. Lei almeno ricambia?-
 
-non più, ma non importa era una cosa che dovevo fare da tempo. Mi dispiace non volevo ferirti.-dissi sincero.
 
-lo so, allora vado. Ci si vede.-disse andandosene.
 
Pagai il conto e me ne andai anche io. Passeggiai fino a casa e qualche fan mi chiese di fare una foto o un autografo. Erano sempre gentilissime con me ed ero sicuro che avrebbero voluto il meglio per me.
Una aveva addirittura le lacrime agli occhi, la abbracciai per consolarla. Non sapevano di essere una parte fondamentale del mio mondo.
Quando tornai a casa era ormai sera e salendo al piano superiore vidi la porta di Scarlett aperta, mi affacciai e la vidi fare le valigie, mi si chiuse lo stomaco al solo pensare che non l’avrei più avuta in giro per casa con i suo disordine cronico e i suoi sorrisi.
 
 
POV SCARLETT
 
Quel giorno non vidi Harry né la mattina né il pomeriggio, forse non voleva vedermi…il pomeriggio preparai le valigie, non nego che non fu un momento del tutto felice: sarei ritornata alla solita routine quotidiana, ma pazienza.
Dovetti prendere una seconda borsa perché in quei giorni il mio armadio si era ingrandito e non di poco grazie alle ragazze. Sorrisi al ripensare a tutti i bei momenti passati insieme a loro, erano state veramente degli angeli con me soprattutto Danielle con cui avevo legato ancora di più.
Chiamai mia madre per informarla che sarei ritornata il giorno dopo ed evitai le sue domande insistenti sul perché, tanto me le avrebbe riposte una volta a casa. Guardai su internet gli orari dei treni e ce n’era uno alle 9.30, decisi di prendere quello.
Ad un tratto sentii bussare alla porta. Era Louis, non pensavo fosse ancora in casa quella sera doveva uscire con El.
 
-ciao Scar, siamo di preparativi?-chiese avvicinandosi. Lui sapeva della storia con Harry quindi mi sentii un tantino in imbarazzo.
 
-già domani parto. Chiamerò El ma tu dalle un abbraccio da parte mia.-
 
-lo farò…lo sai che Harry ha parlato questa mattina con i Manager- oddio l’aveva fatto.
 
-n-no non lo sapevo e c-come è andata- avevo la voce che mi tremava, che l’avesse fatto per me?
 
-bene, ma lui si preoccupa troppo come al solito. Volevo dirti solo questo, vado perché El mi aspetta. Ci vediamo domani per salutarci-mi fece l’occhiolino prima di andarsene.
 
Mi sedetti sul letto ancora incredula, perché non me lo aveva detto? Forse non lo aveva fatto per me ma per se stesso…quei dubbi mi attanagliavano la mente e pensare che vivevamo nella stessa casa e glielo avrei tranquillamente potuto chiedere ma era lui che doveva farlo.
Capii il perché non l’avessi visto per tutta la giornata, aveva avuto un bel coraggio e lo ammiravo per questo. Doveva prendere in mano la sua vita.
Quella sera però non mi accennò nulla, uscì da solo prendendo la macchina il che mi fece capire che io non c’entravo nulla, ma ero ugualmente contenta per lui in fondo.
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Il giorno dopo mi svegliai con il suono della sveglia. Erano le sette e io dovevo finire di mettere a posto le ultime cose. Cercai di portare le valigie al piano di sotto da sola per non disturbare gli altri ma ebbi difficoltà. Fortunatamente Niall mi diede una mano.
 
-grazie Niall, non pensavo fossi già sveglio-dissi guardandolo ancora assonnato e con i capelli scomposti.
 
-ti dovevo salutare o no?-disse sorridendo. Era veramente una persona stupenda.
 
-grazie-dissi abbracciandolo.
 
Facemmo colazione insieme e ci raggiunsero anche gli altri, tranne Harry ma non mi aspettavo di vederlo. Mi aveva evitato fino a quel momento e sarebbe stato strano un suo cambiamento così repentino.
Era arrivato il momento di salutare tutti e i saluti benché non fossero addii non mi piacevano per niente.
 
-ti ho chiamato un taxi che ti porterà fino alla stazione. Chiamami appena arrivi li, quando il treno parte e quando sei arrivata ok?-disse Liam
 
-si Liam ti avvertirò anche quando comprerò il biglietto-cominciai a ridere pensando a quanto fosse apprensivo nei miei riguardi.
 
-torna a trovarci presto Scar!-disse Zayn
 
-già dobbiamo suonare ancora insieme-disse Niall abbracciandomi. Anche Louis si avvicinò a me e mi abbracciò.
 
-questo è anche da parte sua- sussurrò al mio orecchio in modo che gli altri non potessero sentire.
 
Mi accompagnarono fino a fuori dove presi il taxy. Li salutai ancora una volta dal finestrino e una lacrima scese, per tutti.
 
 
POV HARRY
 
Sapevo che se ne sarebbe andata da li a pochi minuti, ma non ce la facevo a salutarla, forse non le sarebbe neanche interessato. Avevo tradito la sua fiducia ed era stata chiara con me. Stavo sdraiato sul letto da circa quattro ore, non  avevo chiuso occhio quella notte pensando al fatto che non l’avrei più rivista per non so quanto tempo e al fatto che eravamo ritornati esattamente al punto di partenza.
Non riuscivo a stare fermo, mi muovevo per la stanza fino a quando non sentii la porta di casa chiudersi. Mi affacciai alla finestra del corridoio che dava sul viale e la vidi salire sul taxi, in quel momento sentii lo stomaco chiudersi. Ero stato veramente un coglione a lasciarmela scappare. Nessuna ragazza mai si era rivolta a me con quella dolcezza e quell’interesse che aveva dimostrato lei, aveva dato la sua fiducia ad Harry, solo a lui e non al membro dei One Direction.
Senza neanche accorgermene mi stavo preparando per uscire ed inseguirla dovunque fosse andata.
Mi precipitai giù dalle scale sotto gli occhi increduli degli altri
 
-ma dove vai?-mi disse Liam, mentre cercavo disperatamente le chiavi della mia macchina che in quei momenti non trovavo mai.
 
-dopo te lo spiego.-sentii Louis ridere.
 
Presi la macchina e cercai in tutti i modi di raggiungerla prima che il suo treno partisse. Fortunatamente quella volta non c’era molto traffico anche se arrivato alla stazione la gente era tantissima e trovarla lì in mezzo sarebbe stata una impresa. Guardai i cartelloni e l’unico treno che portava a Wolverhampton era quello delle 9.30 al binario 4. Non avevo corso così in tutta la mia vita, era tardissimo e speravo di trovarla ancora lì. Quando raggiunsi il binario non la vidi subito ma vidi che una mano stava facendo entrare nel treno una valigia uguale alla sua, non mi importò sapere se fosse lei o no mi precipitai e bloccai il trolley. Quando alzai lo sguardo vidi che era lei.
 
-scendi!-le dissi ancora con il fiatone ma lei rimase immobile.
-Harry io…-non fece in tempo a parlare che la tirai verso di me per farla scendere dal treno che di li a poco sarebbe partito. Presi la valigia e lei per mano per farla spostare, dietro di noi si era creata la fila.
Mi guardava incredula e io proprio non avevo più il fiato per parlare.
 
-Harry io perdo il treno che mi devi dire?
-prenderai il prossimo ma io ti devo parlare…-dissi con quel poco di fiato che mi rimaneva.
 
-ho sbagliato e hai ragione ad odiarmi. Non sono il ragazzo perfetto per te e mai lo sarò. Faccio cretinate ogni singolo secondo,non sono intelligente come te, sono permaloso,cocciuto, testardo e tutto quello che vuoi ma sono anche profondamente egoista, è per questo che ti sto  chiedendo di rimanere-presi aria e lei mi guardava con i suoi meravigliosi occhi spalancati -penso di essermi innamorato di te Scarlett e sarei un pazzo a lasciarti andare senza chiederti una seconda possibilità, questa volta non voglio sbagliare. Ti voglio Scarlett!-avevo veramente finito le parole ed il fiato.
 
Questa volta a rimanere immobile era lei e la guardai finché non abbassò lo sguardo. Mi sentii morire, le avevo praticamente detto che la amavo e lei non mi degnava neanche di uno sguardo. Mi girai e feci per andarmene, avevo il mondo addosso.
Mentre uscivo vidi due ragazzi che si salutavano con le lacrime agli occhi, uno dei due stava per partire. Ripensai ad una frase letta tempo addietro riguardo alle stazioni, si diceva che erano il luogo della gioia e della tristezza e in quel momento capii perfettamente cosa volesse dire.
 
 
POV SCARLETT
 
Non potevo credere alle parole che mia aveva appena detto, per una volta nella mia vita non sapeva cosa cavolo fare. Avrei rischiato stando con lui, avrei messo a rischio la sua carriera e quella di Liam, avrei sofferto la lontananza e avrei detto addio alla mia vita privata ma in quel momento mi resi conto che Danielle aveva ragione: la posta in gioco era alta, potevo essere felice.
Cominciai a corrergli dietro con la valigia che pesava e la chitarra sulle spalle, nonostante questo mi sentivo leggera.
Quando lo vidi che stava per uscire urlai con tutto il fiato che avevo in gola, attirando non poco l’attenzione. Fui sollevata quando lo vidi girarsi, mi sorrise subito mostrando le sue adorabili fossette e li non capii più nulla, mi buttai sopra di lui incrociando le gambe intorno al suo busto. Lo guardai per un attimo sorridere guardandomi e poi lo baciai.
Fu uno di quei baci difficili da dimenticare…senza pregiudizi, paure ma solo consapevoli.
Mi abbandonai a una di quelle sensazioni che nella vita dovrebbe provare chiunque: la sensazione della pura felicità.
 
 
Spazio autrice
 
Ciao ragazze! spero tanto che il capitolo vi piaccia e che recensiate, ci ho messo veramente tanto per scriverlo bene, o almeno è quello che spero XD
Grazie come al solito a tutte quante. Baci

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Capitolo 20
*** capitolo 20 ***


E saremo quel che tutti sognano
Quell'amore che i cantanti cantano
Tanto forte, potente, immenso che
Sembra esagerato ed impossibile
Con il petto che sembra esplodere
Che non serve altro in più per vivere
Che non c'è parola per descrivere

Che ti sceglie e che non si fa scegliere”  
Max Pezzali
 
 
 
 
POV SCARLETT
 
 
Aveva appena separato le mie labbra dalle sue quando mi abbracciò come se stessi per scappare via. Dio solo sa quanto mi erano mancate le sue braccia intorno a me. Quando riaprii gli occhi mi resi conto che alcune persone ci stavano guardando
.
-Harry ci stanno guardando…-gli di dissi arrossendo.
 
-meglio,tutti devono sapere che sei mia,mia,mia -disse stringendomi e baciandomi il collo.
 
Quando mollò la presa recuperai la chitarra da terra e lui prese le valigie. Mi prese per mano e uscimmo dalla stazione. Ero ancora un po’ scombussolata, non sapevo che cosa sarebbe successo,come mi sarei dovuta comportare con Liam o come dirlo a tutti ma per fortuna non era solo una mia preoccupazione. Mi girai verso Harry che stava mettendo tutto nel portabagagli e improvvisamente mi venne da sorridere, le sue parole erano state dolcissime e non avevo la minima idea che non si sentisse abbastanza per me, proprio lui che sembrava avesse un ego mostruoso.
 
-allora dove andiamo?-mi disse salendo anche lui in macchina.
 
-ti prego non a casa, non ora. Devo organizzarmi il discorso…-dissi agitata.
 
-organizzarti il discorso? Più che altro dovrai organizzare il mio funerale!-scoppiò a ridere riferendosi a Liam.
 
-dici?-dissi preoccupata.
 
-ma no tranquilla, andrà tutto bene. Alooora dove la porto signorina?-disse per distrarmi.
 
-dove vuoi tu…-dissi guardandolo pensare.
 
-ti piace Parigi?-sbottò.
 
-c-cosa?-dissi incredula.
 
-si Parigi, possiamo andare all’aeroporto prendere un volo per Parigi e poi ritornare domani. Ho la carta di credito dietro e tu i vestiti.- disse sorridendomi. Sarebbe veramente andato a Parigi con me così?
 
Rimasi ammutolita.
-se non ti piace Parigi possiamo andare a Barcellona, Roma,Praga,Berlino,Atene Bangkok, San Pietroburgo… dove ti pare -disse mostrandomi uno dei suoi migliori sorrisi.
 
-Harry verrei con te in ognuno di questi posti ma proprio non possiamo,oltre al tuo poi dovrei organizzare il mio di funerale. Mia madre e mio padre chiamerebbero la CIA  e mio fratello…non lo so ma qualcosa farebbe.-dissi ridendo.
 
-giusto…allora torniamo a casa stile falange oplitica?-disse ridendo.
 
-no ti prego  dopo ora andiamo dove vuoi tu. Che non sia per favore sulla Luna.-scherzai dandogli un bacio sulla guancia.
 
Mise in moto e cominciammo a camminare per un po’, non avevo la minima idea di dove mi stesse portando ma sarei stata felice anche sopra ad una albero con lui.
Ripensando alla situazione era veramente assurda e soprattutto avevo una paura folle di come avrebbe reagito mio fratello, per mia madre e mio padre non mi preoccupavo più di tanto: mamma gli avrebbe messo un cartellone di benvenuto, mio padre l’avrebbe guardato storto e minacciato di morte ma poi l’avrebbe abbracciato.
Quando ci fermammo eravamo nel parcheggio di un parco che non avevo mai visitato a Londra. Era immenso e non c’era molta gente, vidi delle persone fare jogging per le viuzze oppure gente che leggeva sotto un albero o che prendeva il sole, già quel giorno ci aveva degnato della sua presenza.
 
-ti piace?-mi disse guardandomi.
 
-è il paradiso, strano che non sia molto frequentato.-dissi francamente.
 
-già, quando sei famoso ti ritrovi a cercare posti il meno affollati possibile. Momenti di tranquillità servono ogni tanto e ora voglio stare solo con te-disse sensualmente prima di baciarmi. Non ne avrei avuto mai abbastanza.
 
Raggiungemmo un laghetto bellissimo. Intorno vi erano alcuni alberi spogli altri sempreverdi che erano la maggioranza li. Harry aveva preso un telo dalla sua macchina e l’aveva stesso nelle prossimità di un albero.
Mi sedetti e lui mi imitò.
 
-mi rendo conto che non è che sia un gran che come seconda uscita ma le ho improvvisate tutte e due.-disse sorridendomi.
 
-qui è perfetto, va benissimo così .-dissi avvinandomi a lui e mettendo la testa sulla sua spalla.
 
Poteva anche non crederlo ma nonostante fossimo semplicemente seduti su un prato ero felice. Non ero mai stata la tipica ragazza che voleva uscite trionfali, regali costosi o ristoranti di lusso. Sentivo le mie compagne di scuola dire che per il loro anniversario avevano chiesto al ragazzo la borsa di Louis Vuitton o qualcosa da Tiffany mentre io non gli avrei mai chiesto una cosa del genere. Sebbene Harry se lo sarebbe potuto permettere qualora fossimo stati ancora insieme, e me lo auguravo con tutto il cuore, per qualsiasi ricorrenza avrei accettato tutto.
 
Si sdraiò e mi portò con se, avevo la testa sul suo petto e nonostante il maglioncino sentivo il suo cuore... secondo me non c’era cosa più intima di quella.
Lo guardai per un momento e aveva gli occhi chiusi.
 
-sei stanco?-gli chiesi accarezzandogli i capelli.
 
- un po’, stanotte non ho chiuso occhio…-sorrisi al pensiero che sicuramente non aveva dormito per me.
 
-se è per me mi dispiace- dissi sincera.
 
-a me no, ti avrei rincorsa ovunque-mi disse sorridendomi. Mi alzai alla sua altezza e mi misi su un gomito.
 
-sei perfetto- dissi per poi baciarlo. Inizialmente fu un bacio casto a fior di labbra fino a quando non mi attirò più vicina a se. Sentivo la sua lingua accarezzarmi il labbro e i brividi cominciarono a pervadermi. Il suo sapore era qualcosa di angelico e allo stesso tempo erotico. Lui era così.
 
Quando ci staccammo per prendere un po’ d’aria lo guardai negli occhi e mi persi, erano qualcosa di prezioso come gli smeraldi e profondi come lo può essere una poesia.
 
-hai degli occhi stupendi, ma già te l’avevo detto.-disse guardandomi.- Stavo pensando la stessa cosa dei suoi e questo mi fece sorridere.- Liam non li ha così però…-continuò
-no li ho ereditati da mia nonna, assomiglio molto a lei quando era giovane.-dissi
 
-la stessa che ti ha insegnato a suonare il piano?- chiese curioso.
 
-già.-mi poggiai nuovamente su di lui
 
-ah Scar tu ti devi fare ancora perdonare per avermi quasi rotto un fianco ed un braccio quella mattina.- disse e io mi ricordai le sue parole “a modo mio” il che mi spaventava.
 
-ah già- dissi celando la mia impazienza e in un certo senso paura. L’aveva detto lasciando intendere che sarebbe stato tutto tranne qualcosa di casto e puro. In quel campo ero tutto tranne che esperta.
 
-mi devi dare lezioni di chitarra- sbottò facendo un sorriso a trentadue denti.
 
-ahhh ok-sospirai per il sollievo, stavo praticamente trattenendo il respiro.
 
-perché sospiri? Che ti credevi che ti chiedessi che mi saltassi addosso?-cominciò a ridere e io avvampai.
 
-smettila cretino!-gli diedi una colpo sulla spalle. Mi sentivo in imbarazzo a parlare di certe cose, lui era più che esperto io..non proprio.
 
-dai non te la prendere-disse avvicinandosi notando che mi ero irrigidita, cominciò a baciarmi su tutto il viso-non ti costringerei mai a fare qualcosa che non vuoi, capito?-annuii e lo baciai. Sapevo che non lo avrebbe mai fatto ma sentirglielo dire mi aveva rassicurato.
 
-vado a prendere qualcosa di caldo da bere, più in là c’è un piccolo chiosco, aspettami qui non ti muovere.-disse  per poi alzarsi.
 
-ok, ma se qualche bel ragazzo si avvicina e mi offre di andare con lui non penso mi ritroverai qui.- scherzai.
 
-non gli converrebbe a questo fantomatico principe,ritornerei e ti rapirei.-disse tenendo il gioco e non troppo.
 
Mentre lo aspettavo mi guardai intorno…in quel posto regnava la pace più assoluta. In primavera sarebbe stato ancora più bello con tutti gli alberi in fiore e con gli uccellini che cantavano. Respirai profondamente e assaporai l’aria. Quella tranquillità non sarebbe durata molto, avrei dovuto parlare con Liam e la vita come la ragazza di Harry non sarebbe stata semplice. Ma ero pronta a rischiare, forse litigare con lui mi aveva dato la possibilità di capire che se non ci avessi provato me ne sarei pentita per sempre. Questa mia convinzione si rese ancora più forte quando lo vidi tornare con due caffè in mano. Era veramente bello:gambe lunghe, petto e braccia muscolose al punto giusto, mani grandi… insomma feci pensieri tutt’altro che casti ma anche io ero umana seppur inesperta.
 
 
POV HARRY
 
Quando tornai da lei mi aspettava con il sorriso stampato in viso, mi stava guardando e me ne resi conto. Non era la prima volta che una ragazza mi guardava in quel modo ma con lei mi sentii quasi in imbarazzo. Con Scarlett qualsiasi situazione già vissuta era nuova… le sensazioni, gli sguardi,i baci , le carezze, le parole, tutto con lei era diverso e amplificato.
Aveva quella purezza che era rara da trovare nelle persone, guardava tutto come se fosse la prima volta e io mi incantavo nel guardarla. Quando si accorse che mi ero reso conto del suo sguardo su di me arrossì leggermente, era raro trovare ancora ragazze così.
 
-tieni- dissi porgendole il caffè caldo e sedendomi accanto a lei, abbastanza vicino da sentire il contatto con il suo corpo.
 
-allora…pensi di parlare oggi con Liam?-mi disse curiosa.
 
-ci parlo prima io e poi tu o vuoi che lo facciamo insieme?-
-vorrei parlarci prima io da sola, spero che capisca…-disse abbassando lo sguardo.
 
-Scar andrà tutto bene, conosco Liam e farebbe di tutto per renderti felice e poi si fida di me.- era uno dei miei migliori amici e la cosa era ricambiata.
 
-già lo spero, non  voglio rovinarvi la carriera-disse pensierosa.
 
-non ci rovinerai la carriera Scarlett, se mai avrai dei meriti come quello di rendermi uno dei ragazzi più felici sulla faccia della terra-dissi baciandola appena sotto l’orecchio.
Lei mi guardò contenta e mi abbracciò. Non ero mai stato così dolce con una ragazza, ma con lei mi sentivo di dire o fare tutto quello che mi passava per l’anticamera del cervello, senza pensare o avere paure.
 
-chissà se piacerò ai tuoi…insomma come fidanzato.-dissi cambiando discorso
 
-mia madre ti stenderà un tappeto rosso e ti renderà omaggio come se fossi uno dei re magi, mio padre un po’ meno ma già gli sei simpatico-rise.
 
-mia madre e mia sorella già ti adorano- sbottai
 
-c-cosa? Gli hai detto di noi?-disse incredula.
 
-no, sanno che mi piaci ma le devo aggiornare. Con loro non si può tener nulla in segreto.-risi al pensare che con mia madre e Gemma non avevo un segreto , a parte qualcuno.
 
-si vede che gli vuoi un bene dell’anima.-disse sincera
 
-già sono le  donne più importanti della mia vita- rise e io di rimando...era un angelo.
 
 Passammo il resto del tempo a scambiarci coccole e mille attenzioni. Ero rilassato e sereno. Non mi pentii nemmeno per un minuto di quello che avevo fatto, quella corsa in stazione era stata una delle cose più giuste che avessi fatto nella vita.
Era rischioso e lo sapevo ma per Scarlett questo ed altro.
   
 
Spazio autrice
 
Ciao ragazze! allora ecco il ventesimo capitolo, spero che vi piaccia e recensiate! Fatemi sapere che ne pensate : ) GRAZIE A TUTTE P.S scusate la brevità, mi farò perdonare :)

 

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Capitolo 21
*** capitolo 21 ***


POV SCARLETT
 
Quando furono le cinque cominciò a farsi buio e ritornammo a casa. Durante tutto il tragitto mi ero preparata il discorso da fare a Liam, non sapevo proprio come l’avrebbe presa…magari era solo un film mentale quello che mi stavo facendo, in fin dei conti non stavo ammazzando nessuno.
Avevo già chiamato mia madre, che era rimasta alquanto sorpresa del mio cambio di decisione ma ci avrei parlato l’indomani meglio per dirle di più.
 
-sei silenziosa…-mi disse Harry intento a guidare.
 
-già sto pensando a Liam.- dissi immersa nei miei pensieri.
 
Eravamo arrivati però Harry non mi fece scendere davanti al vialetto bensì mi portò con lui nel garage. Lo vedevo pensieroso e aveva la fronte leggermente aggrottata.
 
-se hai cambiato idea riguardo a noi due basta dirlo Scar- disse guardando davanti  a se. Pensava veramente io avessi dubbi?- insomma sei ancora in tempo per ripensarci…io accetterò qualsiasi tua decisione, non è facile stare con me, me ne rendo conto.-disse guardando in basso.
 
Forse non si rendeva conto che anche io mi stavo innamorando di lui e che se avevo dubbi non era solo per Liam ma anche per la sua stessa carriera.
 
-Harry ma che dici?-mi guardò con gli occhi spenti. Da quel momento capii che ad Harry servivano delle dimostrazioni continue e delle sicurezze, che forse la gente che gli era stata intorno fino a quel momento non gli aveva dato.
 
-Non voglio che tu ti senta obbligata a fare nulla, tutto qui.-il suo sguardo era quello di chi non era sicuro della risposta che avrebbe  voluto avere, in quel momento mi fece una tenerezza assoluta, mi ero proprio sbagliata a giudicarlo un ragazzo senza sensibilità in passato. Cercai di mettermi goffamente seduta sulle sue gambe aprendo lo sportello del guidatore.
 
-Harry se non ho preso quel benedetto treno è perché voglio rischiare, la posta in gioco è la mia felicità e questa volta non voglio essere razionale. Voglio te Harry lo capisci?- i suoi occhi tornarono ad essere quelli di sempre, lo baciai e lui mi strinse a se. Nei suoi occhi c’era la felicità che era anche la mia.
 
-ti prometto che andrà tutto bene-mi disse affondando il suo naso nella mia guancia accarezzandola in quel modo.
Scesi dalle sue gambe e dunque anche dalla macchina. Presi la chitarra e lui le valigie. Il sole stava quasi per tramontare e le luci di casa erano accese nel soggiorno.
Harry mi prese per mano quasi ad infondermi coraggio. Quando bussammo alla porta ci aprì Louis con un sorriso a trentadue denti.
 
-ah eccovi qui, vi aspettavamo.- vi? Aspettavano anche me?
 
-ciao Lou-lo abbracciai.- dov’è Liam?-
 
-è andato un attimo da Danielle dovrebbe tornare a momenti- lo stress si sarebbe prolungato per altro tempo quindi, bene!
 
-ben tornata! Da quanto tempo!-si avvicinò Niall e mi abbracciò. Come fece anche Zayn  poco dopo.
 
-Louis ci ha detto tutto, siamo contenti per voi.- disse Zayn sorridendoci e dando una pacca sulla spalla ad Harry.
 
-lo sa anche Liam?-mi affrettai a dire.
 
-no a lui non ho detto nulla, penso lo voglia fare tu. Spero comunque che non abbia già visto la foto, ce n’è una che vi hanno fatto quando stavate uscendo insieme dalla stazione.- disse Louis.
 
-benvenuta nel nostro mondo Scar- disse Niall ed Harry mi strinse la mano.
 
Non sarebbe stato per nulla facile e quello non era altro che un piccolo assaggio di ciò che sarebbe successo in futuro. Salii in camera e misi a posto le valigie. Lo facevo talmente tanto lentamente che sembravo quasi un robot, ma non ce la facevo a concentrarmi su quello. Mentre mettevo a posto la mia crema per le mani sul comodino mi resi conto che avevo lasciato qui l’angioletto con la chitarra che mi aveva regalato Harry a Natale, chissà se mi avrebbe portato fortuna.
Quando sentii la porta di casa chiudersi il mio cuore cominciò a battere più forte, non riuscii a precipitarmi di sotto, sembrava che le gambe quasi me lo impedissero, avevo una strana sensazione.
Quando arrivai di sotto non vidi né Harry né Liam. Guardai Louis confusa che era seduto sul divano a giocare alla play con gli altri.
 
-tranquilla stanno parlando in cucina- a quelle parole veramente le gambe sembrarono volermi abbandonare.
Mi avvicinai alla porta della cucina che era chiusa e cercai di sentire cosa si dicevano.
 
-Harry ma che cazzo ti sei messo in testa!-disse Liam leggermente alterato.
 
-non pensare male Liam questa volta è diverso…-
 
-non hai mai avuto una relazione seria con una ragazza e ora ci vuoi provare con mia sorella!? Ti avevo detto di conviverci in maniera serena non di cercare di portartela a letto!- il suo tono si alzava sempre di più.
 
-Liam tu ti stai facendo i film, non sto cercando di scoparmela!-
 
-adesso mi vuoi dire che ti stai innamorando di lei ecc ecc!-disse Liam come se fosse qualcosa di non realizzabile.
 
-non pensavo mi reputassi così Liam! Pensavo che ti fidassi di me, ma evidentemente non è cosi…-disse Harry rassegnato.
 
 
 Sentendo quelle parole mi sentii morire, era proprio tutto quello che volevo evitare. Scivolai sul pavimento e misi le mani sul viso, proprio non riuscivo a capire perché Liam si fosse comportato così… aveva veramente esagerato. Quando Harry uscì dalla cucina non mi vide e andò dritto davanti a se salendo le scale. Decisi di alzarmi anche se non sapevo se sarei riuscita a tenermi da sola. Liam uscì poco dopo e quando si accorse di me mi guardo con lo sguardo spento di chi era deluso.
 
-Liam io t-ti devo parlare- dissi con la voce tremante.
 
-non ora Scarlett.- disse uscendo. Sentii una mano sulla spalla e quando mi girai era Zayn.
 
-tranquilla si scannano ma si vogliono un bene dell’anima. Devi solamente avere pazienza, Liam tiene a te come non puoi neanche immaginare. Lo so per esperienza ho altre due sorelle femmine e la gelosia è una brutta bestia.-disse sorridendomi, mi abbracciò e io mi aggrappai a lui… in quel momento ne avevo bisogno.
 
-si vede chiaro che Harry tiene a te come non ha mai tenuto ad una ragazza, ma Liam fa finta di non vederlo. Se fosse per lui dovresti farti suora, fidati l’ho fatto anche io ma con scarsi risultati. Alla fine mi sono reso conto che dovevo dare alle mie sorelle solo fiducia, lui non l’ha ancora capito ma lo farà presto.-disse cercando di rincuorarmi.
 
-voglio parlarci, gli devo spiegare come stanno le cose e questa volta mi deve lasciar parlare.-dissi convinta.
 
- non aver paura si sistemerà tutto- disse Zayn dandomi una pacca sulle spalle.
 
-Grazie Zayn- dissi sincera.
 
-di nulla. Quando vuoi.- mi fece l’occhiolino e tornò in salotto. Mi feci coraggio ed andai da Liam.
 
 
POV LIAM
 
Non sapevo veramente come comportarmi, Harry mi aveva guardato con quella delusione negli occhi che raramente avevo visto in lui.
Salii in camera e mi buttai sul letto, volevo bene a tutte e due ma non gli avrei mai permesso di farla soffrire,seppur non consapevolmente. Lei era una delle cose più preziose che avevo al mondo e non avrei permesso a nessuno di ferirla.
 Quando era piccola mi ricordo che i suoi compagni la prendevano in giro e io, essendo il più grande la difendevo sempre a spada tratta. Diceva che ero il suo eroe e mi piaceva essere al centro del suo mondo.
Ogni volta che ritornava a casa piangendo per colpa di quegli stupidi ragazzini mi ripromettevo che l’avrei sempre difesa da tutto e da tutti fino a quando ne avesse avuto bisogno.
Anche adesso che era cresciuta riuscivo a vedere in lei quella fragilità di una volta nonostante non lo desse a vedere. Era una persona speciale e si meritava tutto il meglio che il mondo potesse donarle.
Sentii bussare alla porta e vidi il viso di Scarlett fare capolino da dietro.
 
-entra.- le dissi e lei si mise seduta sul letto accanto a me.
 
-Liam ti devo parlare e tu mi devi ascoltare.-disse con quella seriètà che forse per la prima volta me la fece guardare con un occhio diverso. Era cresciuta.
 
-si, dimmi.-
 
-io ci tengo veramente ad Harry e lui tiene a me. Non sai quante volte ho cercato di dire a me stessa che non era così, che mi stavo solo sbagliando ma mi mentivo e basta. Volevo farlo per te, perché mi rendevo conto che non sarebbe stato facile vivere questa situazione ma fidati che per me è lo stesso. Ti sto solo chiedendo di darci una possibilità, di darmi fiducia per una volta. Spero tanto che duri e qualora non dovesse succedere sarà stato sicuramente uno dei periodi più belli vissuti fin ora e li voglio vivere Liam.- disse sicura. Per un momento non seppi che dirle, mi guardava in attesa di una risposta con quegli occhi che non mi vedevano più come un eroe e questo mi ferì.
 
-Scarlett io mi fido di te ma non voglio che tu soffra. Tutto qui.-dissi sincero
 
-ti sto chiedendo di lasciarmi fare le mie esperienze. Ho diciotto anni non sono più una bambina. Ti sei comportato in maniera troppo dura con Harry, mi ha dimostrato che ci tiene a me. Potresti dare fiducia anche a lui?-  aveva ragione, mi ero comportato male con lui che sicuramente non aveva cattive intenzioni.
 
-hai ragione, non sei più una bambina è che sono io che non me ne voglio capacitare. Mi rendo conto di essere iperprotettivo con te, ma solo  perché ne hai passate di ogni quando eri piccola e io mi sento ancora in dovere di essere il tuo “eroe”- dissi ridendo nel pronunciare l’ultima parola.
 
-Liam tu sarai sempre una delle persone più importanti della mia vita e questo non cambierà mai.- era sincera glielo leggevo negli occhi. Mi abbracciò e io ricambiai.
 
-sarai sempre il mio eroe- disse mentre mi teneva stretto a se e per un momento feci un tuffo nel passato. Sentii gli occhi che cominciavano a diventare rossi ma non avrei mai pianto davanti a lei.
 
-dai vai da Harry, so che vuoi farlo. Sei un libro aperto per me Scar.- dissi sorridendo.
 
-ci parlerai quindi?-disse speranzosa.
 
- si, appena possibile.- mi baciò la guancia scherzosamente. Era contenta e io non avrei fatto nulla per far si che non lo fosse.
 
Appena Scarlett mi lasciò da solo mi squillò il cellulare, era Dani. Le raccontai tutto e dopo avermi detto che ero stato un perfetto cretino a reagire così mi disse che mi amava. Era bravo chi le capiva le ragazze, ma aveva ragione mi ero fatto trasportare dalla gelosia e dal mio istinto superprotettivo.
 
 
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Dopo cena chiamai Harry per parlare in balcone. Avevo bisogno di fumarmi una sigaretta.
 
-ti fanno male, quante volte te lo devo dire?-mi disse sgridandomi. Non lo facevo sempre solo qualche volta, ma non smetteva mai di ripetermelo.
 
-ok, ok capo. - dissi spegnendola nel portacenere già pieno delle cicche di Zayn.- mi dispiace per prima non volevo dirti quelle cose.-
 
-non ho assolutamente cattive intenzioni con Scarlett, ci tengo veramente a lei -disse serio - Non ho mai trovato una ragazza come lei, che si interessasse a me in quel modo, mi fa sentire felice.-aveva gli occhi che gli brillavano quando parlava di lei.
 
-ho solo paura che tu la possa far soffrire, non intenzionalmente si intende. Non hai mai avuto una relazione seria e il fatto che tu ci voglia provare con mia sorella un po’ mi preoccupa.-
 
-non ho mai trovato la ragazza che mi abbia fatto venire la voglia di farlo. È sempre stato questo il problema- aveva ragione, si era sempre fidato delle persone sbagliate. Non era facile per noi vedere cosa spingeva le persone a starci accanto, la fama aveva i suoi lati negativi.
 
-ti do fiducia Harry, ma tu non deludermi perché  non risponderei delle mie azioni- dissi dandogli un pugno scherzoso sulla spalla e lui mi sorrise.
 
-ti prometto che ce la metterò tutta, fidati.- disse sincero.
 
 
POV SCARLETT
 
Quando li vidi ritornare dal balcone avevano tutte e due il viso sereno e Liam mi fece l’occhiolino. Ero felice di vederli così, di nuovo tranquilli, provai un senso di sollievo inimmaginabile.
Quella sera guardammo un film e Danielle ci raggiunse, avrebbe dormito lì quella notte. Finalmente i ragazzi erano contenti perché il film prescelto era il gladiatore.
Niall non si teneva più, nonostante seppi che lo aveva visto circa una cinquantina di volte.
Quando vidi Harry mettersi seduto accanto a me mi ricordai di aver già vissuto quella situazione ma questa volta non mi frenai nel dargli un bacio e lui mi sorrise. Ora potevo esprimermi tranquillamente non avendo paura della reazione di nessuno, anche se comunque davanti a Liam mi sarei sempre contenuta. A circa metà del film mi addormentai io sulla sua spalla, la goccia che fece traboccare il vaso fu la mano di Harry che mi toccava i capelli, non era l’unico a rilassarsi in quel modo.
Un ostacolo era stato superato, gli altri mi preoccupavano ma ne sarebbe sicuramente valsa la pena.
 
 
 
SPAZIO AUTRICE
 
Ciao ragazze! allora ecco il capitolo spero che vi piaccia e che recensiate : )
Parlando del capitolo devo dire che scrivere dei pensieri di Liam che parla del passato di Scarlett mi ha fatto quasi commuovere. L’amore fraterno è uno dei più potenti che ci possa essere anche se alcune volte non ce ne rendiamo conto presi dai vari litigi. Anyway vi ringrazio a tutte come al solito siete fantastiche e spero di non avervi deluso: ) Un bacione!

 

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Capitolo 22
*** capitolo 22 ***


-Scar ma che stai facendo?- mi disse Harry mentre ero intenta a prendergli le misure delle spalle. Volevo fargli un maglioncino così non si sarebbe dimenticato di me quando me ne sarei andata.
 
-lasciami fare e stai zitto. Ti devo prendere le misure.-sbuffò e stette fermo.
 
-si può sapere almeno che ci devi fare?- disse curioso.
 
-no, non te lo dico, devi aspettare.- dissi continuando a prendere le misure del suo busto.- però devi stare fermo altrimenti non ci riesco.-
 
-ok, misurami quello che vuoi- disse guardandomi maliziosamente.
 
-finiscila!-dissi buttandolo sul letto per poi scrivere su un foglietto i numeri, era incorreggibile.
 
-finiscila tu!-disse prendendomi per i fianchi e buttandomi giù con lui. Cominciammo a ridere come due pazzi facendoci il solletico a vicenda fino a quando non sentii mio fratello chiamarmi da fuori la porta per poi aprire. D’istinto buttai Harry giù dal letto, questa volta non sarebbe bastata una lezione di chitarra.
 
-Scar devi…Harry che cazzo ci fai per terra?-chiese divertito
 
-stavo cercando ehm…i miei calzini- disse non proprio sicuro.
 
-dentro la camera di Scarlett? vabbè non indago…Scar devi cucinare tu oggi e Niall non si tiene già più perche ha detto di non aver fatto colazione.-
 
-ok arrivo subito.-dissi ancora rossa dalla vergogna. Non mi andava che Liam ci vedesse in quelle situazioni, meglio evitare.
Era passata ormai una settimana da quel giorno e le cose andavano a gonfie vele anche se litigare con Harry non era poi così difficile, alcune volte riusciva ad essere di un insopportabile pazzesco anche se io,lo ammetto, non ero da meno. Ma valeva la pena litigare con lui solo per fare poi la pace. I baci, le carezze e le attenzioni avevano un sapore diverso dopo, il che mi rendeva sempre più incondizionatamente pazza di lui.
 
-i calzini eh? Non potevi essere più convincente?- dissi affacciandomi dal letto alto e notando che Harry si massaggiava per l’ennesima colta il braccio. Poverino lo stavo distruggendo.
 
-questa me la paghi.-disse con tono minaccioso alzandosi. Io già mi ero alzata dal letto pronta a correre. Cominciò ad inseguirmi per tutta la stanza. Nonostante non fossi bassissima in confronto a lui sembravo cucciolo dei sette nani. Le sue gambe lunghe fecero si che mi raggiungesse in men che non si dica. Mi prese per i fianchi e mi sollevò facendomi coricare sul letto con lui sopra, praticamente mi stava soffocando.
 
-adesso ti fai perdonare, disse con aria trionfante-
 
-ok, va bene un’altra lezione di chitarra?- chiesi mentre si spostava leggermente su un lato per non pesarmi troppo.
 
-no, quelle già me le devi dare per farti perdonare dell’altra volta.- disse sicuro e io mi stavo cominciando  a preoccupare per quello che mi avrebbe chiesto.
 
-o-ok, ma non è giusto comincerò anche io con questa cosa del farsi perdonare-dissi mettendomi a posto i capelli sparsi ovunque.
 
-voglio le coccole stanotte.- mi disse guardandomi contento, con quel sorrisetto sfacciato che a volte non sopportavo. Speravo con tutta me stessa di aver capito male,insomma non così velocemente!
 
-le co-coccole?- dissi con voce malferma.
 
-si le coccole, finché non mi addormento mi devi toccare i capelli e farmi i grattini.- disse poi con la faccia che assomigliava a quella di un bambino che vuole la lecca-lecca. Chiusi gli occhi e sospirai sorridendo, cosa che lui notò.
 
-devi sapere che le coccole si dividono in coccole e coccole speciali.-spiegò serio-le coccole sono quelle che ti ho detto prima, le coccole speciali sono quelle per cui tu hai sospirato pensando ti chiedessi.-disse guardandomi divertito. Pensavo mi leggesse nella mente alcune volte.
Non avevamo mai parlato apertamente di sesso, mi metteva in imbarazzo sapere che io ero così inesperta al contrario suo.
 
-ma tu le pensi la notte queste categorie Styles!-dissi ridendo.
 
-certo mi chiamavano per i paesi per dimostrare la categorizzazione delle coccole, dei baci ,dei tipi di pane…-
 
-che cretino!-dissi dandogli una leggera spinta scherzosa.
 
-ehi non usare la forza con me sai perché io mi vendico-disse cominciando a mordermi scherzosamente il collo. Lo strinsi a me e lui si accoccolò posando la testa nell’incavo del mio collo facendo come i gattini che fanno le fusa.
 
-quando fai così sembri un gattino.- sussurrai. Ci fu un minuto di silenzio. Eravamo sdraiati vicinissimi con me che gli toccavo i capelli, lo viziavo un po’ troppo. Con Harry c’erano molti di questi momenti, dove il silenzio regnava ed eravamo semplicemente vicini, il nostro silenzio parlava da se.
 
-sarebbe così tremendo per te?- disse tranquillamente mentre con una mano mi accarezzava un fianco.
 
-cosa?-dissi curiosa
 
-fare l’amore con me…ogni volta che si accenna anche involontariamente al discorso tu ti irrigidisci.-disse sollevandosi su un gomito per potermi guardare negli occhi, in quel momento mi mise ancora di più a disagio.
Non era assolutamente lui il problema. Avevo pensato qualche volta a noi due insieme in quel modo, insomma Harry mi piaceva tanto ma avevo paura, non so precisamente di cosa ma avevo paura.
Harry intanto mi guardava aspettando una risposta, mi dispiaceva pensasse fosse un suo problema, magari pensava non mi piacesse abbastanza.
 
-non che non sarebbe tremendo, tu mi piaci tantissimo, è solo che…-non riuscii ad esprimermi, qualsiasi parola sarebbe stata insufficiente per spiegare un qualcosa che io in prima persona non riuscivo a spiegare a me stessa.
 
-va bene non ti preoccupare-disse baciandomi la fronte-sappi solo che anche tu mi piaci tantissimo e ti voglio più di quanto tu possa immaginare ma aspetterò se è questo che mi stai chiedendo.- disse guardandomi con quegli occhioni verdi a cui non riuscivo proprio a resistere.
 
 Gli misi una mano dietro il collo per attirarlo di più vicino a me e poterlo baciare. Lo volevo mio più di quanto riuscisse a pensare ma aspettare era ciò che in quel momento era più giusto. Magari mi sarebbero bastati due giorni per capire che quella non era più la mia volontà ma per ora andava bene così.
 
-SCAR!-urlò Niall dal piano di sotto. Mi ero completamente scordata del pranzo.
 
-che palle oh!- si lamento Harry liberandomi dalla sua presa.
 
-dai oggi pomeriggio usciamo insieme e stiamo soli soletti ok?-dissi alzandomi.
 
-dove vuoi andare?-mi chiese curioso facendo la stessa cosa.
 
-che ne dici del Luna Park?-chiesi speranzosa. Quel posto mi piaceva da impazzire. Sotto quel punto di vista era rimasta una bambina di otto anni.
 
-ok-disse ridendo
 
-che ti ridi, so che non vedi l’ora anche tu!-risposi scherzando.
 
Quando scesi al piano terra c’era Niall che mangiucchiava patatine e snack e si lamentava perche aveva fame. Non avevo mai visto una persona lamentarsi perche aveva fame proprio mentre mangiava. Era tremendo.
Cucinai qualcosa con l’aiuto di Zayn che più che una mano passava il tempo a mettersi a posto il ciuffo che quella mattina di stare a posto non ne voleva proprio sapere. Praticamente quei cinque mi avevano rilegato in cucina data la loro scarsa esperienza ma in realtà non mi dispiaceva, non avrei dovuto fare le pulizie.
 
 
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-allora sei pronta?- mi chiese Harry impaziente fuori dalla porta della mia stanza. Mi stavo ancora cambiando per poter uscire.
 
-un attimo!-gli dissi intenta a mettermi le mi amate Vans
 
Presi la borsa, fornita naturalmente d’acqua, e uscii dalla camera. Quando aprii notai il viso sensibilmente scocciato di Harry che non sopportava quando lo facevo aspettare.
 
-scusami è che prima mi sono addormentata e…- dissi controllando che avessi tutto.
 
-si si tanto con te è un caso perso fai sempre così- Disse serio
 
-senti Mr sono perfetto anche tu hai i tuoi difetti, non sto di certo a sbandierarteli in faccia ogni due secondi…-dissi adirata. Ecco era più o meno la terza volta che “litigavamo” per sciocchezze.
Rimase in silenzio e così io, quando uscimmo salutai gli altri e aspettai fuori che Harry prendesse la macchina.
 
Non faceva troppo freddo quel pomeriggio e il cielo non era neanche troppo nuvoloso. Quando vidi la macchina di Harry fermarsi davanti al vialetto mi avvicinai, non mi aprì la portiera da dentro come faceva sempre. Non mi degnò neanche di uno sguardo, continuava a guardare la strada. Questa volta doveva fare lui il primo passo, non l’avevo fatto apposta a fare tardi mi ero semplicemente addormentata e gli avevo anche chiesto scusa.
Durante tutto il tragitto rimanemmo in silenzio, io guardavo fuori dal finestrino e lui la strada. Se la prendeva troppo alcune volte e non sopportavo quando faceva così. Una volta arrivati al parcheggio uscii e mi diressi verso il parco che era un po’ distante dall’entrata senza aspettarlo. Lui mi raggiunse e mi prese per mano, quella sensazione mi rilassò subito… era grande e calda come al solito. Risi e lui anche.
 
-scusami- mi disse mettendosi di fronte a me e sorridendomi.
 
-scusami tu- dissi mettendogli le braccia intorno al collo e avvicinandomi abbastanza per far combaciare i nostri nasi freddi. Andava sempre a finire così.
 
-dobbiamo smetterla di litigare per cretinate-disse convinto.
 
-sei tu che litighi io parlo in maniera diversamente tranquilla- gli baciai la bocca con quella voglia che avevo solo quando finivamo di battibeccare. Era sempre come tornare a casa dopo un periodo di lontananza, quelle ali di gabbiano per me erano una droga, già perché le sue labbra assomigliavano proprio a quello.
 
Finito di chiederci scusa ci dirigemmo verso l’entrata per comprare i biglietti. Insistetti per pagare io, poteva sembrare strano visto che Harry era tutto tranne che povero ma non volevo fare la mantenuta. Qualsiasi cosa avessimo fatto insieme prima di allora aveva sempre pagato lui e non volevo approfittarmi della sua gentilezza che era veramente immensa.
 
-ti ho detto che pago io Scar.- disse cercando di parlare con la signorina dentro la cabina dei biglietti. Lo spinsi indietro con tutta la forza che avevo.
 
-no! Pago io Harry ho deciso- dissi rimproverandolo con lo sguardo- vuoi litigare ancora?-sapevo che suonava tanto di ricatto ma era l’unico modo.
 
Pagai ed entrammo con Harry che ancora si lamentava. Disse che non era possibile che una ragazzo che lavorava si doveva far pagare le cose dalla su fidanzata che invece ancora studiava. Cercai in tutti i modi di fargli capire che volevo farlo per me e per il mio orgoglio.
Il parco era bellissimo come lo ricordavo, mi piaceva fare tutti i giochi quando ero lì compreso quello che consisteva nello sparare alle lattine per vincere quei mega peluches che mia madre definiva “ricettacolo di batteri”.
 
-Harry voglio provare quello-dissi trascinandolo verso il banco di quel gioco
-scommetto che hai una mira pessima!- disse ridendo
 
-senti pensa per te!-dissi facendo la finta offesa.
 
In realtà aveva ragione, avevo dieci tiri a disposizione e riuscii a beccare solamente una delle cinque lattine. Harry ad ogni colpo soffocava le risate e io mi sentivo sempre più incapace.
 
-fai provare me dai.-disse facendosi largo.
 
-tieni campione.-dissi prendendolo in giro e passandogli il fucile.
 
Era veramente difficile e pochissimi che avevo visto ci erano veramente riusciti, quindi dubitavo che Harry uscisse trionfante.
Sbagliò i primi tre tiri e non riuscii a non ridere.
 
-ridi, ridi. Sta a guardare ora.-
 
Non potei credere a quello che vidi dopo, li prese tutti e cinque al primo sparo. Non era possibile, aveva finto inizialmente allora. Anche il proprietario del gioco rimase incredulo, non erano mai contenti di perdere i loro premi.
 
-allora cosa scegli giovanotto?-disse il signore ad Harry.
 
-vai Scar scegli tu-disse sorridendomi.
 
-quello- dissi indicando un orso polare abbastanza grande. Il mio abbastanza per i due sembro un eufemismo dato che strabuzzarono entrambi gli occhi.
 
-grazie- diedi un bacio ad Harry che fece finta di svenire. Che scemo.- ora però mi spieghi come hai fatto, è difficilissimo!-chiesi curiosa.
 
-il fucile non è tarato bene, lo fanno apposta per non farti vincere. Basta provare con i primi colpi a vedere dove devi mirare, se più a destra o sinistra o in altro o in basso e poi ti serve solo mano ferma.- spiegò.
 
-che paraculi!-dissi sconcertata, non mi aspettavo veramente quella rivelazione. Poteva sembrare stupido ma non me lo aspettavo per nulla, in effetti non pensavo di essere così negata.
 
-sei troppo innocente e pura Scar, per te le persone sono tutte oneste e buone- disse circondandomi le spalle con un braccio. Aveva ragione però. Facemmo tanti di quei giochi che neanche li ricordo tutti, Harry mi aveva sempre assecondato pazientemente anche se si vedeva che non ce la faceva più a seguirmi. L’unico gioco che mancava ed era quasi ora di tornare a casa era la giostra panoramica, la mia preferita. Da li su si poteva vedere tutta Londra.
 
-andiamo li?- dissi indicando la giostra. Harry strabuzzò gli occhi e in quuel momento capii che c’era qualche problema.
 
-non è che mi faccia impazzire, non ci sono andato mai ma…non è un po’ troppo alta?-mi chiese guardando in altro. Già avevo sentito di persone che avevano paura di salire lassù ma poi si erano sempre ricredute.
 
-ma no tranquillo,una volta su passa la paura fidati anche Steffy non voleva mai salirci.-dissi speranzosa nel fatto che mi avrebbe accompagnata.
 
-ok.-disse poco convinto ed io lo trascinai fino all’entrata.
 
Arrivati davanti alla giostra un signore ci fece sedere e chiudere bene la sicurezza, vedevo Harry leggermente irrigidito ma sono sicura si sarebbe ricreduto.
Quando la ruota partì Harry sobbalzo leggermente e io gli strinsi la mano.
 
-non sono un ragazzino che mi devi tenere per mano-disse lamentandosi e io sorrisi, voleva fare sempre il forte, non sapendo che non avrei cambiato opinione su di lui se avesse ammesso di avere paura.
 
Londra era bellissima da li su ed Harry dopo neanche un minuto si rilassò.
 
-avevi ragione è stupendo qui su.-disse guardandosi intorno.
 
-mi devi dare retta più spesso-dissi baciandolo.
 
Rimanemmo in silenzio godendoci il panorama  fino a quando più o meno durante il secondo giro notai che il respiro di Harry cominciò a farsi sempre più irregolare, lo guardai preoccupata mentre lui cominciava a frugarsi sempre più velocemente e nervosamente nelle tasche.
Respirava a fatica e in quel momento il panico mi colpì in pieno, non sapevo cosa fare per aiutarlo. Sapevo soffrisse di asma ma Liam mi aveva detto che succedeva raramente. Mi sentivo paralizzata e lo guardavo ancora più agitata di quanto fosse lui.
Apriva la bocca per prendere più aria possibile anche se non sembrava riuscirci, finalmente nella tasca trovò la pompetta che avevo visto anche a mio nonno usare.
Dopo averla usata il suo respiro si fece via via sempre più regolare. Tirai un sospiro di sollievo. Il giro fortunatamente finì presto e scendemmo, non mi ero mai sentita così impotente ed inutile fino a quel momento. Ci sedemmo su un muretto poco lontano.
 
-scusami, non volevo spaventarti.-disse guardandomi Mi sentii in colpa come non mai, forse era stata colpa mia che lo avevo portato li su.
Mi buttai fra se lui braccia con le lacrime che già mi appannavano gli occhi.
 
-no scusami tu Harry, è stata colpa mia.-ormai piangevo.
-ma no che dici Scarlett!-si allontanò da me per asciugarmi le lacrime-può capitare quando meno te lo aspetti, ormai ci ho fatto l’abitudine. Però non doveva succedere davanti a te.-disse quasi arrabbiato con se stesso.
 
-non mi importa niente del tuo voler sempre avere la situazione sotto controllo. Tutti abbiamo delle debolezze e di certo questa non lo è- dissi una volta calmata. Lui mi guardò per poi baciarmi a fior di labbra.
Voleva essere a tutti i costi perfetto ed impeccabile con me e forse lo faceva anche per dimostrarlo a se stesso.
 
-ti amo-sussurrò e il quel momento ,per la seconda volta nell’arco della giornata, il mio cuore si fermò ma questa volta per la gioia. Era la prima volta che me lo diceva e francamente, nonostante sapessi che ci teneva tanto a me, non me lo aspettavo.
In quel momento si sarebbe potuto fermare anche il mondo, sarebbe potuta scoppiare la terza guerra mondiale, ma io ero felice, felice come non lo ero mai stata.
 
-ti amo anche io-gli dissi leggermente imbarazzata prima che mi baciasse come se non avesse più potuto farlo per tutto il resto della sua vita.
 
 
 
 
 
 
Spazio autrice
 
Ciao ragazze! spero con tutto il cuore che il capitolo vi piaccia e che mi facciate sapere cosa ne pensate. Ringrazio come al solito tutte quante!
D’ora in poi non riuscirò più a pubblicare ogni giorno ma mi impegnerò per farlo il prima possibile. Comincia un periodo importante per me, so che non vi interessa nulla ma fatemi l’imbocca al lupo anche solo col pensiero : ) vi adoro! Un abbraccio
 

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Capitolo 23
*** capitolo 23 ***


-La smetti di guardare quel cellulare- mi disse Harry mentre era intento a guardare distrattamente la TV.
Eravamo distesi sul letto della sua stanza  e io stavo controllando su internet cosa fare quando si ha un attacco d’asma e in cosa consiste, volevo essere preparata, non nego che mi aveva messo paura vederlo così.
 
-dai almeno mi dici che stai guardando?-disse avvicinandosi furtivamente al cellulare.
 La sua fronte si aggrottò quando vide di che cosa si trattava.
 
-voglio solo essere informata e preparata. Tutto qui.-gli spiegai. Non era poi così strano che la sua ragazza sapesse cosa bisognava fare in quei casi e poi volevo fare il medico o no?
 
-non facevi prima a chiederlo a me?-disse alzando il viso per guardarmi e poi si rimise sdraiato.- si restringono i bronchi e questo impedisce all’aria di passare…in poche parole è questo.-spiegò
 
-in pochissime parole.-risi io- spero di studiarlo presto, voglio diventare medico.-dissi dicendolo più a me stessa che a lui. Era sempre stato un mio desiderio, sarei stata utile a chi aveva bisogno e non c’era nulla di più appagante, nonostante i rischi.
 
-punti in alto e fai bene. Ci riuscirai sicuramente.- disse Harry serio per poi sorridermi. Ero contenta avesse fiducia in me.
 
-hai mai pensato a come sarebbe stata la tua vita senza questa Band?-chiesi curiosa
 
-tante volte…sarebbe stata una vita normale, una volta finita la scuola sarei andato probabilmente al college per studiare economia. Sarei andato a lavorare per qualche azienda e avrei condotto una vita tranquilla.-disse mettendosi una mano dietro il collo e poggiandosi sul cuscino. Non aveva parlato di famiglia però, non che pensassi di sposarlo e averci dei figli subito ma il sapere che lo voleva mi avrebbe non lo so…rassicurato.
 
-non vorresti una famiglia?-dissi guardando
 
-quella la voglio anche adesso che faccio parte della band. Vorrei avere tre figli, due femmine e un maschio o il contrario.-disse tranquillamente come se potesse decidere lui.
 
-non puoi scegliere tu!-risi e lui mi guardò contrariato.
 
-lo so ma tanto sarà così me lo sento.-disse sicuro di se.
 
-ma smettila. Dissi tirandoli una cuscinata.-povera quella santa donna che ti sposerà.- risi.
All’improvviso mi prese e mi trascinò sotto di lui, aveva lo sguardo di chi bramava qualcosa che in quel momento erano baci. Mi baciò prepotente prima che potessi reagire, ma mi abbandonai alle sue labbra e mani grandi.
Quando si allontanò aveva il fiato leggermente corto ma mi guardo con uno sguardo talmente profondo che mi fise quasi in soggezione.
 
-le darei il mondo.- disse sicuro. Suonava tanto di promessa, in quel momento sperai di essere io quella donna che più che sfortunata sarebbe stata la più felice del globo.
 
-Scar ha detto mamma che domani la devi chiamare. Le ho detto che ti stavi facendo la doccia.- disse Liam facendo capolino dalla porta aperta. L’avevo lasciata tale per non fargli fare brutti pensieri.- vai a letto che è tardi, notte Haz- disse andandosene.
 
Fortunatamente avevamo avuto il tempo di risistemarci nei nostri spazi. Da quando stavo insieme ad Harry Liam aveva misteriosamente bisogno di dirmi o chiedermi qualcosa proprio nei momenti in cui eravamo da soli. Questo alcune volte mi faceva innervosire ma allo stesso tempo non riuscivo ad essere arrabbiata con lui, probabilmente avrei fatto anche io così, fortunatamente aveva l’accortezza di starnutire o tossire per finta, quando si ricordava, prima di irrompere nella stanza.
 
-io vado a dormire-dissi alzandomi. Buona notte.-gli diedi un bacio a fior di labbra.
 
-no aspetta!- disse prendendomi il polso.-tu mi dovevi fare le coccole- si lamentò come i bambini mettendo il labbruccio. Quando faceva così era troppo buffo, poi si lamentava se gli dicevo che assomigliava ad un infante…
 
-dai domani.-dissi mentre cercavo di liberarmi. Lui buttò la testa nel cuscino e farfugliò qualcosa che non riuscii a capire. Era buffo.
 
Quando entrai nella mia stanza mi accorsi subito della differenza, non profumava di me e di Harry e mi dispiaceva.
Mi misi il pigiama e mi infilai sotto le coperte che ancora non erano calde. Ero stanca ma c’erano state troppe emozioni quel giorno. Harry mi aveva detto che mi amava ma poco prima mi aveva fatto morire dalla paura per il suo attacco d’asma. Avrei dovuto farci l’abitudine probabilmente ma non ci sarei mai riuscita quasi sicuramente. Ripensai anche alle sue fan, non ero andata volutamente per quella settimana sui vari siti di gossip per vedere cosa avessero scritto su di noi ma in particolare su di me. Ero sicura che non tutte le fan mi avrebbero amato, ne avevamo incontrate varie durante le nostre uscite “in pubblico”. Alcune non mi avevano proprio degnata di uno sguardo, altre invece furono gentili e questo mi fece sperare. Una addirittura mia abbracciò e le sue parole mi riempirono di gioia “si vede che è felice”.
Probabilmente non sarei riuscita a trattenere ancora la mia curiosità ma comunque non gli avrei mai chiesto di scegliere fra me e loro, e qualora lo avesse fatto qualcun altro me ne sarei andata io. Perché forse amare significa anche mettersi da parte quando è arrivato il momento di farlo , solo perché la felicità di chi ti sta accanto è più importante di qualsiasi altra cosa.
Un brivido di freddo mi percorse la schiena quindi cercai di avvolgermi nelle coperte per creare una specie di bozzolo e molto probabilmente somigliavo proprio a quello. Ad un certo punto sentii la portafinestra aprirsi e poi richiudersi, non mi spaventai perché sapevo benissimo che era lui.
 
-fammi spazio-disse Harry alzando la coperta per potersi mettere sotto.
- tu la devi smettere di entrare come un ladro.-risi mentre mi avvicinavo a lui. Il suo corpo era caldo e mi aggrappai come se fosse un termosifone.
-dai che ti fa piacere, stavi morendo dal freddo.-
- e tu come faresti a saperlo?-scherzai
-ti sei aggrappata a me come se fossi una zattera di salvataggio.- rise mentre si accomodava prendendosi la metà del letto.
- ok va bene lo ammetto.-dissi semplicemente per poi accomodarmi sul suo petto. Si dormiva benissimo con lui nonostante dovessi mettere la sveglia presto per farlo tornare nella sua stanza, ma non si era mai lamentato.
Mi addormentai con lui che mi accarezzava la schiena, andava sempre a finire così e non poteva esserci conclusione di giornata migliore di quella.
 
 
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 La sveglia suonò troppo presto per i miei gusti, tentai di spegnerla subito ma Harry cercò di impedirmelo non consapevolmente. Praticamente mi stava usando come cuscino. Cercai di divincolarmi ma appena cercai di togliere il braccio di Harry dal mio stomaco la sua stretta si fece più forte. Riuscii a liberare solo un braccio e con quello spegnere la sveglia, erano le 7 e da quel giorno il lavoro per loro sarebbe ricominciato a pieno ritmo. C’era il film, il video e le nuove canzoni da registrare.
Lo guardai mentre farfugliava qualcosa nel sonno, aveva i capelli in un disordine pazzesco e la bocca leggermente aperta…ma era bello, non bello come può essere la perfezione…quella stanca e non esiste. Era bello con i suoi pregi e i suoi difetti, era bello perché riempiva il mio vuoto, era bello perché quando rideva la stanza si riempiva di un qualcosa che era difficile da spiegare, bello perché mi faceva sentire migliore…era bello e basta.
 
Cominciai a baciargli il viso ovunque,delicatamente per farlo svegliare anche se sapevo fosse impresa ardua. Dopo un po’ aprì gli occhi con difficoltà e mi sorrise.
 
-buongiorno.-disse con la voce ancora impastata. Si scostò da me stropicciarsi gli occhi e prima di mettere a fuoco passo un po’ di tempo. Era alquanto lento nel risvegliarsi.
 
-buongiorno-dissi accarezzandogli i capelli e mettendoglieli in ordine, se così si poteva dire.
 
-sono orribile vero?.-disse ridendo e facendo riferimento alla sua faccia post-notte.
Aveva gli occhi abbottati e le labbra secche che fece presto ad inumidirsi.
 
-sei bello-dissi correggendolo e dandogli un bacio sulle labbra rossee.
 
 
POV HARRY
 
Sentivo di essere un completo disastro in viso, ero ancora stanco ma serei tornato a dormire in camera mia cosa che non mi andava affatto.
 
-tu sei bella e anche bugiarda!-dissi prendendola per un braccio e avvicinandola a me. Non volevo alzarmi si stava cos’ bene lì, sotto le coperte e Scar…Scar il più vicina possibile.
 
-io sono messa peggio di te- rise contro il mio petto- devi andare Harry, se ti vede Liam siamo morti entrambi, si deve abituare.-disse guardandomi.
 
-daii un altro po’-mi lamentai.
 
-no vai-disse cercando goffamente di liberarsi dalla mia presa che si affrettò ad intensificarsi. Rendevamo entrambi.
 
-Harry fai piano, tutti dormono!. Mi ammoni cercando di moderare la voce.
 
-ok vado.-  dissi alzandomi dal letto e subito mi colpì la differenza di temperatura e un’altra cosa…Dio santo ogni mattina era la stessa storia! Il fatto che fossi in astinenza non aiutava.
 
-Harry è inutile che cerchi di nasconderti ormai ho visto.-disse imbarazzata, ma io in quel momento lo ero di più.
 
-scusami è no-normale, la mattina spesso è così-spiegai goffamente con una mano fra i capelli.- vado dissi affrettandomi ad uscire dalla finestra. Sicuramente sapeva che fosse normale la mattina avendo un fratello maschio ma la cosa mi imbarazzava comunque.
Quando mi misi nel mio letto era tremendamente freddo ma crollai quasi subito, quella giornata sarebbe stata pesante.
 
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Stavamo facendo un servizio fotografico da più di due ore, erano venute anche Danielle e Scarlett quel giorno.
 
-Harry un po’ più a sinistra, Zayn smettila con quei capelli!-disse il fotografo alquanto scocciato e a noi venne da ridere il che comportava altri minuti a cercare di riprendere una faccia seria.
 
Quegli scatti sembravano non finire mai e io non riuscivo del tutto a concentrarmi vedendo che il costumista parlava in continuazione con Scar.
Ogni tanto mi giravo verso la loro parte beccandomi gli insulti di quel povero fotografo che era distrutto. Ma non lo sapeva quella sottospecie di babbuino che stava con me?
Appena mi diedero due minuti di pausa mi fiondai su di loro, sapevo di essere un po’ troppo geloso ma Scalett non si accorgeva che i ragazzi la guardavano in un certo modo, doveva rendersene conto.
 
-ehi come va?-dissi baciandola in maniera forse un po’ troppo possessiva.
 
-bene, tutto ok Harry?-disse notando il fatto che non lo era.
 
-si tutto ok perché?-finsi un sorriso.
 
-sarà…mi stava dicendo Mike che una di queste foto sarà la prossima copertina del vostro CD.- disse sorridendo, bene conosceva anche il suo nome.
 
-già, non te l’avevo detto?-finsi di esser interessato quando dentro ribollivo.
 
-no veramente…-non finì di parlare.
 
Harry muoviti dannazione!-disse Simon innervosito, voleva finire il servizio.
 
Mi allontanai con riluttanza, fortunatamente mancavano poche foto e poi avremmo solo dovuto dare il nostro parere al riguardo anche se avrebbe scelto la casa discografica. Quando mi fui cambiato fortunatamente notai che il costumista si era dileguato.
 
-Harry ma che hai?-mi disse Louis mentre usciva anche lui.
 
-il costumista, stava appiccicato a Scarlett come una cozza. Che nervi oh!-dissi scocciato
 
-Caro mio benvenuto nel club di chi non ci sta!- disse dandomi una pacca sulla spalla- con El è anche peggio, facendo la modella sai quanti costumisti la vedono in intimo? Tanti e mi rode la guardino più di me a momenti.-già per lui era anche peggio.
 
Quando uscimmo dall’edificio ci avevano raggiunto anche Parry ed El.
Mi avvicinai a Scarlett e la presi per mano, saremmo andati tutti insieme a mangiare lì vicino.
 
-si può sapere che hai?-mi chiese curiosa
 
-niente è che quello ti stava appiccicato come una cozza e…-
 
-Harry…-disse cercando di fermarmi.
 
-e mi da fastidio insomma, non ti rendi conto di come ti guardano…
 
-Harry è gay!-alzò la voce. Oddio ero talmente accecato dalla gelosia che non me ne ero proprio reso conto. Non lo so non pensavo di essere così geloso e possessivo, insomma lo ero con Gemma ma poi basta.
 
-ah…-dissi sorpreso
 
-sei geloso di la verità!-disse pizzicandomi un fianco.
 
-non è vero!-ribattei
 
-si che è vero Styles-rise- io lo sono di te.- disse e mi bloccai, poteva sembrare stupido ma era una delle cose più carine che mi avesse mai detto.
 
-davvero?- lei annui e la baciai lasciando andare avanti gli altri che non si erano accorti di nulla.
 
-ok lo ammetto anche io.- più che altro stavo ammettendo a me stesso che ora avevo una debolezza…lei.
 
 
 
Spazio autrice
 
Ciao ragazze! spero che il capitolo vi piaccia e che mi facciate sapere cosa ne pensate, le vostre parole sono per me fondamentali per poter andare avanti: ) vi ringrazio come al solito di tutto! Scusatemi per la brevità, mi farò perdonare: ) Un abbraccio… a presto!
 
 
 

 

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Capitolo 24
*** capitolo 24 ***


Mancavano cinque giorni alla mia partenza e ogni volta che ci pensavo mi si chiudeva lo stomaco al solo pensare che non avrei più visto Harry, Liam e gli altri per un bel po’ di tempo.
Anche quando ero con lui e ridevo magari ripensando a questo mi sentivo ad un tratto vuota. Loro avevano ricominciato a lavorare a pieno ritmo quindi i momenti per noi durante la giornata erano veramente pochi, la sera uscivamo quando non era troppo stanco oppure rimanevamo a casa a guardarci un film, facevamo le classiche cose che fanno i fidanzati normali se non fosse stato per i paparazzi ovunque e per le cretinate che vedevo scritte sui giornali.
 
Stavo sdraiata sul divano ed avevo appena finito di studiare inglese quando mi chiamò Steffy.
 
-pronto-
 
-brava, brava non farti più sentire! Ora che hai il ragazzo snobbi anche le tue amiche…-disse facendo l’offesa.
 
-ma che dici se l’altro ieri ti ho chiamata io!- dissi ridendo.
 
-si va bene va bene, so che sei impegnata a DIVERTIRTI con Styles ma vacci piano non vorrei che tornaste i tre!- scherzò come al solito, era tremenda!
 
-Steffy ma che dici! Sei sempre la solita!-
 
-beh prima o poi accadrà Scar siete umani e a te piace tanto, quando parli di lui mi sembra di vedere quegli occhietti brillare, anche se solo nella mia immaginazione so che è così.- disse seria e aveva ragione.
 
-già…non fraintendermi per quello che ti sto dicendo a me manchi tantissimo, ma il solo pensiero che io debba andare via da qui mi mette un’ansia tremenda. Non so se ce la farò…- dissi sconsolata.
 
-ti augurerei di rimanere lì per sempre se fosse per me, ma vedrai che l’inverno e gli esami passeranno presto e tu tornerai con lui.-disse sincera. Era veramente una ragazza d’oro, magari avrei portato anche lei qui se i ragazzi fossero stati d’accordo, giusto per qualche giorno.
 
-lo spero tanto, già mi manca il suo profumo. In che guaio mi sono andata a cacciare?-chiesi retorica
 
-ti sei innamorata, ecco cosa è successo Scar e io sono contenta per te. In fin dei conti io l’avevo sempre detto che tu e Harry prima o poi o avreste finito o per picchiarvi in pubblico o a letto…avevo ragione COME SEMPRE!-disse sicura e con il tono di chi non viene mai creduta e forse era vero.
 
-si si hai ragione, alzo le mani basta che non lo ripeti più- cominciai a ridere e lei con me.
 
-ecco è meglio ammettere le cose evidenti.-disse seria.-ora vado altrimenti il prof mi ammazza, dobbiamo andare a vedere la Tour Eiffel ed è emozionato come un ragazzino- rise.
 
-ok, divertitevi, a presto!.-dissi attaccando. Mi ero dimenticata che erano in gita scolastica a Parigi. Era stata veramente una fortuna in questo modo sarei partita il più tardi possibile.
 
Aiutai Lizzy, la donna delle pulizie,  a mettere a posto casa nonostante continuasse a dire che non serviva e a chiamarmi signorina.
 
-signorina non si preoccupi faccio io!-mi disse cercando di prendermi la scopa dalle mani.
 
-ma no ti voglio dare una mano! E poi non chiamarmi signorina.-dissi tenendo stretto il manico. Lei mi aveva chiesto di darle del tu e proprio non capivo perché lei dovesse fare il contrario.
 
-ok-disse sconfitta, per poi cominciare a spolverare.
 
-sono contenta che Harry abbia trovato una ragazza come lei…te. È un bravissimo ragazzo nonostante quello che pensano di lui i media.-disse sorridendomi. Li conosceva bene e si vedeva, era diventata una specie di “badante” negli ultimi tre anni.- ha però delle abitudini un po’ strane-continuò
 
-quali?-domandai curiosa.
 
-va in giro quasi sempre seminudo, alcune volte mi preoccupo possa prendersi un malanno.-arrossi al pensiero di Harry in boxer. Pensandoci bene l’avevo visto così solo una volta da li si era sempre coperto forse perché sapeva ci fossi io.
Mi guardò e cominciammo a ridere, era veramente simpatica.
Mentre io continuavo con il salone lei cominciò a stirare e io mi misi a guardarla come quando lo faceva mia madre. Mi rilassava veder stirare e stirare, non lo so il perché anche se non ero molto brava soprattutto con i colletti delle camicie.
Notai che disponeva i vestiti su tre pile separandoli, li conosceva a memoria?
 
-Lizzy ma perche li dividi in tre parti?.-chiesi curiosa.
 
-questi sono i panni di Harry, Louis e Zayn.-
Rimasi stupita, li conosceva a memoria ormai.
 
-ma come diavolo fai?-dissi stupita.
 
-i pantaloni così lunghi e stretti sono sempre di Harry, questi sono di Louis, il suo stile è inequivocabile, e Zayn è il più magro dei due. Quindi vado ad esclusione. Poi comunque anche io sbaglio e loro mettono in ordine.-mi disse mentre continuava il suo lavoro.
 
-per l’intimo non ci sono dubbi i boxer neri e della stessa marca  sono di Harry, per gli altri li metto tutti da una parte e fanno loro- arrossii quando mi guardò come se avessi dovuto saperlo.
La mattinata continuò così fra chiacchiere e pulizie, avevano proprio ragione a chiamarla santa donna quei cinque, nonostante fosse il suo lavoro le davano del filo da torcere e ora che c’ero anche io con il mio disordine il lavoro era duro il doppio.
 
Quando ritornarono dalle riprese dormivano in piedi, si erano dovuti svegliare presto quella mattina e nessuno era mattiniero.
 
-che hai fatto oggi?- mi chiese Harry mentre era più addormentato che sveglio sul divano.
 
-niente, ho studiato un po’ ed ho aiutato Lizzy con le faccende.- dissi mentre mi mettevo vicino a lui per poter respirare il suo profumo che mi era mancato.
 
-voi? Come procede?-chiesi facendo riferimento alle riprese del video.
 
-tutto ok, le voglio finire il più presto possibile.-disse sbadigliando. Apprezzavo il suo sforzo di rimanere sveglio per me ma era una battaglia inutile, Morfeo stava vincendo.
 
-vai a riposarti Harry, stai dormendo in piedi.-sorrisi.
 
-no voglio stare con te- disse avvicinandosi e mettendo la testa sulla mia spalla. Era di una dolcezza  alcune volte inaudita, non lo facevo così.
 
-io ti devo ancora quelle coccole si o no?.-dissi ricordandomi di qualche giorno prima.
 
-veramente?-mi chiese stupito ed io annuii.
 
Di  scatto si alzò e mi prese per mano, mi condusse al piano di sopra nella sua stanza e si buttò di peso sul letto facendomi segno di sdraiarmi.
Cominciai a fargli i grattini e a toccargli i capelli, a quel tocco si lasciò completamente andare, era come se avesse fatto crollare tutte le sue barriere…era vulnerabile come un gattino che si mette a pancia in su per farsi fare le carezze. Risi a quel pensiero ma lui non lo notò perché già nel sonno. Fortuna che non ne aveva, in realtà mi addormentai anche io, le pulizie mi avevano un po’ stancata e il suo letto era comodissimo e soprattutto profumava di lui.
 
 
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-SVEGLIAAA!- disse Louis con la delicatezza di un tram mentre batteva i coperchi di due pentole.
La mia reazione fu quella di alzarmi dal letto di scatto rischiando di  cadere e rompermi la testa, Harry si limitò ad un “ vaffanculo” rigirandosi dall’altra parte, come ci riusciva non lo sapevo.
 
-dai che stasera si va in discoteca e si balla!!- disse Louis cominciando a fare mosse strane che nonostante il panico del risveglio mi fecero ridere.
 
-sono le sei Louis non potevi lasciarci stare per un altro po’?-dissi ancora frastornata.
 
-no belli non potete stare sempre a dormire appiccicati.-
 
-Boo finiscila- biascicò Harry contro il cuscino.
 
-lo so Scar posso capire che stare con Harry è stancante… a letto non da tregua.-disse facendo il finto serio e parlando da persona informata dei fatti ed io arrossii come non mai.
 
-Louis ho detto finiscila!-disse Harry tirandogli il cuscino e alzandosi.
 
-Harry devi dirlo a Scar almeno si preparerà mentalmente e fisicamente.-disse scherzando mentre Harry cominciò a rincorrerlo per tutto il corridoio facendo un rumore inaudito.
 
Erano proprio incorreggibili quei due, nonostante passassero il tempo a stuzzicarsi a vicenda si volevano un bene dell’anima, un po’ come me e Steffy.
Vedevano entrambi nell’altro la figura del fratello maschio che non avevano avuto ed erano stati fortunati a trovarsi.
Mi ricordo che una volta Harry era più basso di Louis mentre ora guardandoli lottare e picchiarsi scherzosamente la differenza si notava eccome. Fortunatamente gli altri non erano nei paraggi altrimenti sicuramente si sarebbero uniti nella zuffa.
 
Dopo mezz’ora arrivò Danielle che mi diede una mano a prepararmi per la serata, mi prestò un suo vestito ,che naturalmente era taglia unica, e mi truccò. Piano piano cominciai ad usare dei trucchi che fino ad allora avevo visto solo usare a mia madre come il blush e il fard che lentamente imparai ad usare grazie a lei. Il mio trucco prima si basava quasi esclusivamente su matita e rimmel quindi mi si aprì un mondo.
 
-sei bellissima Scar, non capisco perché proprio non riesci a capirlo.-  era di una dolcezza infinita quella ragazza.
 
-Danielle lo dici solo perché praticamente sei mia cognata- dissi arrossendo.
 
-no, sono oggettiva e i fatti lo dimostrano. Di sicuro piacerai ad Harry per altre cose ma il suo sguardo non mente, di butterebbe sul primo letto che incontra.- disse ridendo- e non attiri solo la sua di attenzione, ci dimentichiamo di Josh e quel gran pezzo di…del costumista che non era gay come hai detto ad Harry? Non mi sembrano pochi in due settimane!-
 
-ok, hai ragione tu.- le dissi per accontentarla.
 
-dai andiamo giù che ci aspettano.
 
 Quando andammo in salotto c’erano solo Liam, Harry e Niall, gli altri due erano andati a prendere Perrie e El.
 
-sei bellissima- mi disse Harry avvicinandosi al mio orecchio. Finalmente non provai più gelosia per Danielle e Liam… Harry mi guardò nella stessa identica maniera di mio fratello con la sua ragazza.
 
La serata al ristorante passò velocemente fra una chiacchiera e l’altra e Harry che mi toccava sfacciatamente le gambe da sotto il tavolo… era incorreggibile. il problema ci fu quando decisero di andare in un locale dove si ballava e bevevano anche drink alcolici. Non era proprio il mio habitat naturale e me ne resi maggiormente conto quando entrammo, le luci erano soffuse e sulla pista da ballo c’erano quelle ad intermittenza. Ci diedero un privè e ordinammo da bere, presi una bevanda analcolica ma non feci in tempo a finirla che Danielle e le altre mi trascinarono a ballare mentre i ragazzi rimasero li a parlare di non so cosa. Non ero molto sciolta nei movimenti ma Perrie mi indicò cosa dovevo fare. Non era poi così male lasciarsi andare al ritmo della musica anche se c’erano comunque dei ragazzi che mi sbattevano contro perché ubriachi. Dopo un po’ presi il ritmo e cominciai a divertirmi, qualche ragazzo si avvicinava a me senza neanche accorgermene ma Danielle mi portava vicino a se. Era premurosa quasi quanto mio fratello, forse perché mi vedeva più piccola.
 
Passammo lì una buona mezzoretta e quando ritornammo al privè quello che vidi non mi piacque affatto, Harry rideva un po’ troppo e molto probabilmente non era più lucido. Liam, Zayn e Louis andarono a ballare con le loro ragazze e io rimasi con Harry e Niall. Fortunatamente avevano preso una bottiglia d’acqua perché stavo morendo disidratata.
 
-non avrai bevuto un po’ troppo?-dissi ad Harry che si voltò di scatto così che potei osservare i suoi occhi leggermente arrossati.
 
-no-disse in maniera brusca- e a te poi che interessa?-sapevo che non stava parlando in maniera lucida ma quelle parole mi ferirono comunque.
 
-dovresti finirla.-dissi con tono pacato
 
-no, non sei ne mia madre ne mia sorella quindi finiscila e tornatene a casa.
 
-Haz finiscil! Scar ha ragione hai un po’ troppo alzato il gomito stasera e non reggi molto l’alcol. – disse Niall venendomi in soccorso e lo ringraziai mentalmente e con un sorriso che lui ricambiò.
 
-ora le sorridi pure, ma andate a fanculo tutti e due.- disse alzandosi e andando in mezzo alla folla, probabilmente dagli altri.
Rimasi pietrificata a quelle parole, non me le aspettavo minimamente da lui. Non mi importava fosse ubriaco o no non si doveva rivolgere a me in quel modo.
 
-Scar non ti preoccupare, non l’ha detto consapevolmente.-mi disse Niall per difenderlo ma io avevo già la rabbia che mi montava dentro e la delusione. Non pensavo fosse così ragazzino da non potersi trattenere.
 
-non mi importa, voglio andare a casa. Dì a Liam che avevo mal di testa e ti prego non dirgli nulla di Harry.- dissi mentre mi alzavo.
 
-aspetta ti accompagno io!-disse seguendomi.
 
-no tranquillo, vado in taxi grazie comunque.-mi girai sorridendogli.
 
Fortunatamente il tassista arrivò presto e in dieci minuti fui a casa. Questa volta mi aveva veramente deluso, poteva fare tutto ciò che voleva nella vita ma trattarmi così e ubriacarsi in quel modo squallido era veramente troppo.
Mi feci un bagno caldo per cercare di rilassarmi ma con scarsi risultati, non sapevo proprio come mi sarei dovuta comportare.
Quando uscii dalla vasca sentii il mio telefono squillare: era Harry, ma non gli risposi. Mi chiamò una seconda volta dopo cinque minuti ma spensi il cellulare, non volevo sentirlo, se non ci fossimo stati noi cosa sarebbe successo? Si sarebbe potuto fare male o peggio ancora magari si sarebbe messo al volante. Chiusi gli occhi per non pensarci e mi buttai sul letto.
Tornarono a casa solo Niall, Louis ed Harry. Mio fratello e Zayn avrebbero dormito dalle ragazze.
Chiusi la porta a chiave per evitare che potesse entrare e anche la portafinestra, le discussioni le avremmo rimandate al giorno dopo. Ma perché ogni volta che le cose stavano andando bene doveva succedere qualcosa?
Mentre cercavo di chiudere gli occhi sentii bussare alla porta.
 
-Scarlett sono io apri.-disse Harry bussando piano alla porta, ma io non risposi.
 
-Cazzo Scarlett apri questa porta!- quasi urlò mentre batteva con più forza. Di scatto mi alzai e andai vicino a quest’ultima, avrebbe potuto sfondarla per la forza che ci stava mettendo, era ancora ubriaco e per la prima volta forse ebbi paura di lui.
Sentii arrivare Louis e Niall sicuramente svegliati dalle sue urla, cercarono di fermarlo e calmarlo.
 
-Harry dai ci parli domani.-disse Louis con voce ferma, molto probabilmente stava cercando di portarlo nella sua stanza con Niall.
 
-no io devo parlarci adesso! E lasciami!-ribatté Harry.
 
-cazzo Harry ora non ti vuole parlare, lo farà sicuramente domani.-disse Louis seguito dal silenzio.
 
-non mi ama più…-disse Harry con un filo di voce ma riuscii a sentirlo. Quelle parole mi fecero tremare il cuore, nonostante la delusione come avrei potuto non amarlo più?
 
-andiamo Haz devi dormire.-disse Niall e sentii che si allontanarono dalla porta.
 
Scivolai a terra con la schiena rivolta verso la porta e le mani sul viso, le parole di Harry mi avevano ferita ma vederlo in quelle condizioni era troppo, avrei voluto aprire e dirgli che lo amavo, ma doveva capire che aveva sbagliato altrimenti sarebbe risuccesso e io non volevo assolutamente.
Decisi che ci avrei parlato l’indomani e mi ridistesi sul letto, notai che il mio balcone era leggermente illuminato, ciò voleva dire che la luce di Harry era accesa.
Improvvisamente mi preoccupai del fatto che potesse stare male fisicamente dopo la sbornia e nonostante la mia testa mi dicesse che ce l’avrebbe fatta anche da solo, mi alzai e andai verso la sua camera poco lontano dalla mia.
Quando fui davanti alla porta ebbi la conferma che la sua luce era accesa, rimasi li per un po’ finché non vidi Louis salire dal piano di sotto con una bottiglia di acqua e un bicchiere.
 
-non voleva dirti quelle cose, è dispiaciuto. Vuoi portargli tu questa? Ne ha bisogno per smaltire la sbornia.-disse Louis e io dopo un attimo di esitazione la presi e lui mi sorrise.- se ti serve qualcosa sai dove sono.-disse andandosene.
 
Mi feci coraggio ed entrai, la luce era accesa ma Harry non c’era. Posai l’acqua e il bicchiere sulla scrivania e mi diressi verso l’altra luce accesa: quella del bagno.
Prima di entrare sentii Harry che vomitava, quando lo vidi liì, chinato davanti alla tazza mi fece pena vederlo così male.
Mi avvicinai e gli tenni la fronte, respirava a fatica e sperai non gli prendesse un attacco d’asma proprio ora. Mi ricordo che quando avevo l’influenza intestinale mio padre mi teneva sempre la testa e questo mi rassicurava.
I conati continuarono fino a quando non ebbe vomitato anche l’anima, senza neanche voltarsi andò verso il lavandino e si pulì la bocca con il colluttorio per mandare via quel brutto sapore. Probabilmente immaginava fossi Louis.
Quando si girò rimase immobile a guardarmi, non poteva credere che fossi lì. Aveva il viso gonfio, gli occhi arrossati e le occhiaie pronunciate…non l’avevo mai visto così ridotto male.
 
-Scar io…-disse avvicinandosi ma io feci involontariamente un passo indietro, a quel gesto i suoi occhi dallo stupito passarono all’impaurito. Vederlo così faceva più male a me ma sapevo che facendogli passare tutto così non avrebbe capito il suo errore.
 
-volevo solo vedere come stavi, cioè male. Bevi un po’ d’acqua e rimettiti a dormire, domani parliamo.-dissi facendo per uscire e lui rimase immobile. Quando arrivai davanti alla porta sentii prendermi un polso.
 
-mi ami ancora vero?-a quelle parole rimasi ancora una volta pietrificata, la voglia di abbracciarlo era sempre più forte. La sensazione di vuoto però che provai dopo essermi girata non fu nulla di paragonabile.
 
-mi dispiace tanto.-disse con un filo di voce mentre piangeva silenziosamente. Non l’avevo mai visto piangere anche se l’alcol stava contribuendo. A quel punto non ce la feci, lo vidi realmente pentito e le mie difese crollarono.
 
-mi prometti che non lo farai più?-gli chiesi con voce tremante, vedere i suoi occhi piangere mi fecero troppo male. Lui annui e abbassò la testa.
Mi avvicinai e gli accarezzai le guance per asciugargli le lacrime anche se le mie minacciavano di uscire copiose. Mi abbracciò delicatamente come se avesse paura di che la sua forza mi avrebbe spaventata e portata via da lui.
Piano piano lo condussi a letto e lo coprii dopo avergli fatto bere qualche bicchiere di acqua.
 
-dormi con me, ti prego.-disse quasi supplicante e io non ce la feci a dire di no. Mi sdraiai però lontano da lui. Lo spazio fu presto occupato dal corpo di Harry che mise la testa sul mio petto. Dopo pochissimo tempo crollò nel sonno ma io rimasi sveglia per molto tempo dopo. Mi teneva stratta non con possessività, questa volta era più un bambino che cerca protezione dalla madre e a quel punto piansi perché le sue debolezze erano le mie.
 
 
Spazio autrice
 
Ciao ragazze! ecco il capitolo, spero come al solito che vi piaccia e che mi diciate cosa ne pensate! Ne approfitto per ringraziare tutte le ragazze che recensiscono e anche coloro che seguono la storia e basta GRAZIE GRAZIE GRAZIE!
Un abbraccio…a presto!
 

 

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Capitolo 25
*** capitolo 25 ***


POV HARRY
 
Quando mi svegliai sentii la testa che stava per scoppiarmi, questa sensazione mi colpì appena alzai la testa per poter vedere Scarlett distesa al mio fianco. Avevo ricordi confusi ma ricordavo bene delle mie lacrime.
Non avevo mai pianto in vita mia per una ragazza e francamente neanche pensavo di arrivare a tanto, ma lei era entrata come un uragano e aveva stravolto il mio mondo, le mie sicurezze e soprattutto aveva portato alla luce le mie debolezze.
Le ero praticamente addosso e quando mi scostai lei, seppur incosciente, cambiò subito posizione grazie all’acquisita libertà. Non mi aveva lasciato stare da solo anche se ero stato veramente un coglione quella sera, non ricordavo le mie parole precise ma il suo volto era come una cicatrice.
Il fatto di averla delusa in quel modo mi faceva sentire veramente uno schifo, lei mi amava e io l’avevo trattata male, mi dava fiducia e io l’avevo delusa…lei mi guardava come il ragazzo perfetto e io non lo ero.
Guardandola dormire lì, accanto a me pensai che avrei voluto vivere quel momento per tutta la  mia vita, e anche se non nego che questo nuovo sentimento mi facesse paura per lei ero pronto a cambiare.
Mi alzai lentamente per poter prendere una tachipirina e poi mi ridistesi nell’attesa che passassero quelle fitte alle tempie, cosa che avvenne dopo una ventina di minuti. L’unico rumore che c’era nella stanza era quello del respiro di Scarlett che era meglio di una canzone dei Coldplay. Era il mio angelo, forse la stavo aspettando da tanto ma comunque non mi sarei mai immaginato tanto.
Lei pensava che una come lei non mi sarebbe mai potuta piacere mentre non sapeva che chi si sentiva inadeguato e non all’altezza ero proprio io. Sbagliato in tutto.
Si mosse leggermente e si mise con la testa sul mio petto, i suoi capelli mi solleticavano il viso e questo mi fece sorridere, profumavano di albicocche. Mi riaddormentai anche io, era ancora presto per le registrazioni che si sarebbero tenute comunque il pomeriggio.
                     
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Sentivo passarmi le mani fra i capelli e sorrisi a quella sensazione, sapevo che era lei. Avrei riconosciuto il suo tocco fra mille.
 
-buongiorno.- dissi con la voce ancora impastata dal sonno. Quando la guardai negli occhi però non vidi quella vivacità di sempre e tutto d’un botto mi ricordai della sera prima. Dovevo assolutamente farmi perdonare.
 
-buongiorno, vado a prepararti un po’ di caffè?-disse alzandosi.
 
-no, rimani qui con me.-le dissi prendendole una mano e lei si risedette. Quando mi alzai a sedere fortunatamente capii che il mal di testa era passato e potevo stare tranquillo. Mi avvicinai per baciarle il collo ma lei rimase impassibile, fu una pugnalata. Sapevo che mi amava ma era delusa e non potevo darle torto.
 
-Scar ti prego perdonami, non volevo trattarti male io…-non mi fece concludere.
 
-Harry ti ho perdonato basta!- non ne voleva parlare ma era chiaro che era ancora tutto da discutere.
 
-ok, mi vado a fare una doccia. Facciamo colazione insieme?-la mia era più una supplica che una richiesta.
 
-si-disse uscendo.
 
Quando mi misi sotto il getto caldo i miei muscoli tesi si rilassarono e fu lì che mi venne in mente ciò che di più folle non c’era. L’avrei rapita, portata via da Londra. Non sarei stavo all’intervista del giorno dopo ma non me ne fregava niente.
Dopo aver fatto colazione, risalii in camera e chiamai Danielle per far tenere Scarlett lontano da casa per quel pomeriggio. Le riprese sarebbero durate dalle due alle sei e alle otto saremmo partiti.
Ordinai via internet due biglietti prima classe e trovai il volo per noi, non ci avremmo messo molto ad arrivare.
Ora arrivava la cosa più difficile da fare…convincere Liam.
 
Andai nella sua stanza e notai la porta aperta.
 
-Liam ci sei?.
 
-sono in bagno a farmi la barba vieni!-mi disse da lontanto. Lo raggiunsi subito aveva l’adrenalina alle stelle.
 
-senti io vorrei fare una sorpresa a Scarlett prima che parta e torni a casa.-
 
-di che si tratta?-
 
-ecco i-io la volevo portare a Parigi per un giorno e mezzo.-dissi con la paura che mi avrebbe dato una sberla da un momento all’altro ma rimase fermo.
 
-Parigi?- disse confuso.
 
-si le voglio fare una sorpresa, ti giuro che te la riporto a casa sana e salva ok?- lo stavo quasi supplicando con la voce. Ci pensò un attimo.
 
-non lo so insomma è lontano, e non ci è mai andata da sola, o meglio senza qualcuno di famiglia.-disse pensieroso.
-ti prego, dammi fiducia. La controllerò io.-
 
 
-ok…ma ti trancio le mani se torna anche con un solo graffio!-mi disse minaccioso ma io già dopo l’ok gli ero addosso.
 
Ora c’era solo da fare la mia borsa e quella di Scarlett a cui avrebbe pensato El, avvertita da Dani. Tutto sembrava filare liscio.
 
-grazie Dani non so come ringraziarti!-le dissi al telefono.
 
-tu non ti preoccupare, pensa solo a farla divertire al resto ci pensiamo noi. El le farà le valigie mentre lei è con me. La riporto a casa alle sei, tu vedi di farti trovare lì poco dopo- disse
 
-si, si non ti preoccupare. Grazie!- dissi attaccando.
 
Preparai la mia valigia mettendo dentro due cambi e tutto il necessario, era da folli lo sapevo ma lei per me stava diventando troppo importante e glielo avrei fatto capire in tutti i modi. Volevo stare solo con lei, lontano da qui e dai brutti ricordi di quella sera.
Le registrazioni durarono veramente un secolo ma io ero carichissimo, non mi sentivo così euforico da tanto tempo, volevo vedere la sua faccia quando avesse saputo del viaggio e quando l’avrei portata sulla Tour Eiffel… volevo vederla felice.
Durante le prove parlai con gli altri e li avvertii che non ci sarei stato per l’intervista del giorno dopo, ma furono felici per me, soprattutto Louis e Niall che sapevano cosa era successo il giorno prima.
Non riuscivo a stare fermo anche quando dovevo stare semplicemente seduto su un divano. Guardavo continuamente l’orologio ma i minuti sembravano non passare mai. Mentre mi preparavano per il video chiesi a Lou qualche consiglio mentre Lux continuava a giocare sulle mie ginocchia, le avevo anche imparato a dire Harry ma era stato arduo.
Quando finalmente arrivarono le sei mi fiondai in macchina e misi in moto per essere a casa il prima possibile. Volevo essere su quell’aereo il prima possibile e ci sarei riuscito. Lasciai la macchina sul vialetto e con mia gioia vidi che Scarlett era in casa, le luci del salotto erano accese.
Quando entrai andai a salutarla sedendomi sul divano dove lei stava leggendo, aveva gli occhiali ed era tutta concentrata. Mi dispiacque quando ,dopo avermi sorriso e dato un bacio, ritornò subito alla sua lettura.
 
-allora che fai?.-la domanda mi uscì così, infatti non aveva alcun senso visto che sapevo benissimo cosa stava facendo.
 
-Harry che hai?-disse togliendosi gli occhiali per leggere.
 
-niente perché?-mi leggeva nella mente ed era grave.
 
-boh non lo so sei strano. Non lo so.-mi scrutò ma non la lasciai fare.
 
-vieni con me-dissi di scatto e prendendola per mano. Mi alzai e lei con me, era alquanto perplessa ma era più che normale.
 
-tu fidati.-dissi tirando fuori la bandana e coprendole gli occhi con questa.
 
-tu sei tutto pazzo- rise-dove mi vuoi portare? Anzi no aspetta mi fido e basta.-si corresse, sapeva che non glielo avrei detto.
 
Nel frattempo tornarono i ragazzi e feci segno loro di andare a prendere le borse al piano di sopra.
Una volta preso tutto, mi assicurai che avesse tutti i documenti per poter partire e andammo. La misi in macchina che erano le sei e trequarti.
Durante il viaggio fu silenziosa anche se sapevo che moriva dalla curiosità di sapere dove stessimo andando. Dopo un po’ arrivammo all’aeroporto.
 
-ok, siamo arrivati-dissi slacciando la mia cintura di sicurezza e uscendo. Aprii la sua portiera e la aiutai a scendere.
Presi le borse dal portabagagli e la condussi fino all’entrata che non era poi così distante dal parcheggio. Una volta entrati le tolsi la bandana. Si guardò in giro perplessa ma quando vide il cartellone degli arrivi e delle partenze strabuzzò gli occhi.
 
-Harry c-che ci facciamo qui?-disse perplessa.
 
-andiamo a Parigi, non ti preoccupare Liam lo sa, tutt..- non mi fece concludere che mi baciò con tutta la forza che aveva. Buttai i bagagli a terra e l’abbracciai. Mi mancava come l’aria.
 
-grazie, grazie , grazie ma…quando lo hai deciso?-disse perplessa con ancora le sue braccia intorno al collo.
 
-questa mattina, mi hanno aiutato Danielle ed El.-
 
-ah ecco mi sembrava stana tutta quella fretta di Dani-sorrise.
 
La presi per mano e la portai al check in. La fila fu un po’ lunga ma lei mi riempì di domande quindi il tempo passò in fretta.
L’aereo partì nell’orario stabilito, eravamo vicino al finestrino e Scarlett non fece altro che guardare fuori finché fu possibile, in lontananza oltre le nubi si vedevano le luci di Londra e poi quelle di Parigi. Non riuscii a dormire anche se in aereo spesso lo facevo, Scarlett non la finiva più di parlare e io ero contento che fosse felice perché nonostante avesse tentato quella mattina di essere tranquilla, le si leggeva negli occhi che c’era qualcosa che non andava e speravo di aver rimediato.
 
 
Spazio autrice
 
Ciao ragazze! allora ecco un altro capitolo, spero che vi piaccia! Fatemi sapere cosa ne pensate e ringrazio come sempre tutte coloro che recensiscono che hanno sempre parole gentilissime per me… Grazie! un grazie va anche a tutte le lettrici che seguono la mia storia <3 spero continuerete ad aumentare, vi adoro! Il capitolo è veramente breve ma è un così detto "capitolo di passaggio" mi farò perdonare:)
Un abbraccio… a presto!

 

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Capitolo 26
*** capitolo 26 ***


POV SCARLETT
 
Non ci potevo credere che stavamo andando a Parigi solo io e lui e soprattutto che Liam avesse acconsentito! Mio padre non ne sarebbe stato felice ma mia madre di sicuro si, da quando le avevo parlato di me ed Harry non faceva altro che dirmi che era un bravo ragazzo, in poche parole non credeva che io sarei riuscita a portarle un ragazzo a casa.
Non riuscivo a stare ferma e zitta, continuavo a baciarlo nei momenti in cui non stavo appiccicata al finestrino per vedere quel panorama meraviglioso, riuscii anche a non pensare alla sera prima, sapevo che si era pentito e mi fidavo.
Mangiammo lì in aereo, la hostes fu gentilissima ma continuava a guardare Harry, lo stava mangiando con gli occhi!
 
-ti piace la hostes?-dissi con noncuranza mentre mangiavo la mia insalata.
 
-ma che dici S ti sei impazzita?-rispose ridendo.
 
-no sai com’è ti sta mangiando con gli occhi!-dissi guardandolo.
 
-che ci vuoi fare se hai il ragazzo più figo dell’Inghilterra-disse pavoneggiandosi e io risi.
 
-questa è bella- cominciai a ridere e lui aggrottò la fronte.
 
-perché non mi trovi carino?-disse cominciandomi a pizzicare un fianco.
 
-no.-risposi io seria cercando di trattenere le risate. Credeva a tutto quello che gli dicevo. Mi guardò fra lo stupito e il preoccupato. Mi avvicinai a lui e gli presi il viso avvicinandolo al mio.
 
-tu non sei carino sei bello, non sei sexy sei affascinante, tu sei tutto ciò che credi di non essere.-gli dissi per poi baciarlo. Quando ci allontanammo l’uno dall’altra le fossette abbellivano il suo viso.
 
-e tu sei tutto ciò che stavo cercando.-mi disse con una tale profondità di voce e di sguardo che sentii il mio cuore perdere un battito. Gli sorrisi e lui ricambiò, era quello giusto.
 
L’atterraggio fu tranquillo e quando uscimmo dall’aeroporto mi resi conto che non era un sogno, prendemmo un taxi che ci accompagnò al centro. Parigi era stupenda anche vista attraverso un finestrino. Harry l’aveva già vista in occasione dei suoi tour ma io no e non ero nella pelle. Ci fermammo davanti ad un hotel bellissimo tutto illuminato che si trovava in una via del centro, probabilmente era quello dove avevano soggiornato durante i loro viaggi.
La hall era qualcosa di maestoso, poltrone e divani in pelle e velluto, era anche troppo.
La signorina della reception riconobbe subito Harry e mi accorsi che parlava perfettamente l’inglese come Harry conosceva bene il francese.
La nostra stanza era all’ultimo piano… la numero S2, non capii perché non avesse un numero come tutte le altre fino a quando non entrai e mi sembrò di stare in paradiso.  Era enorme con un letto a baldacchino e una specie di salottino come anticamera, ma quello che mi stupì più di tutto fu il balcone con una vista mozzafiato. Si vedeva tutta Parigi e anche una parte della Tour Eiffel, la città era tutta illuminata e aveva un fascino particolarissimo, l’aria sapeva di amore. Sentii Harry abbracciarmi da dietro e infondermi calore, erano quasi le undici e faceva freddo.
 
-ti piace?-mi sussurrò all’orecchio e baciandomi poco sotto.
 
-Harry è anche troppo.-dissi sincera.
 
-ti meriti anche di più.-mi disse stringendomi più forte.
 
-non voglio che tu spenda così tanto per me, sarei andata in un semplice albergo pur di essere qui con te.-gli dissi mentre mi giravo verso di lui.
 
-ti ho già detto che i soldi non sono un problema e devi smetterla di preoccuparti. Non ti ho ancora mai fatto un regalo e mi sembrava doveroso prima che tu partissi.-mi disse guardandomi negli occhi e in quel momento ricordai che da li a pochissimi giorni sarei tornata a casa.
 
-mi mancherai lo sai?-gli dissi con la voce malferma.
 
-tu di più, fidati. Ma ora non ci pensiamo, abbiamo Parigi che ci aspetta.- disse cercando di farmi sorridere e io non volevo che fare quello con lui.
 
Eravamo entrambi stanchi e ci mettemmo a dormire per poterci svegliare presto il  giorno dopo. Presi il pigiama e andai in bagno per potermi cambiare.
 
-puoi cambiarti anche qui sai?- disse Harry già sdraiato sul letto e io arrossii, odiavo quando riusciva a farmi diventare rossa.
 
-te lo scordi Styles!-dissi ridendo.
 
Il bagno era enorme, c’era l’idromassaggio e la doccia. Mi cambiai e mi misi il pigiama. Quando uscii vidi Harry che aveva solo i pantaloni, direi una bugia se dicessi che non mi sono fermata a guardarlo. Secondo me aveva fatto male a farsi tutti quei tatuaggi, in qualche modo coprivano il suo corpo bellissimo di suo. Guardandogli la schiena pensai che avesse dovuto fare molta palestra data la sua altezza, probabilmente aveva anche messo un busto e fatto ginnastica posturale. I muscoli delle braccia erano appena pronunciati come piaceva a me, odiavo i ragazzi eccessivamente muscolosi. Avrei voluto baciagli le clavicole,cosa che amavo di lui, probabilmente se fossi stata una delle sue “ragazze” precedenti l’avrei fatto senza neanche pensarci, ma in quel momento lo fissai e basta. Non si era accorto della mia presenza e continuava a cercare qualcosa nella sua borsa. Quando si abbassò i pantaloni rimanendo in boxer decisi di far notare la mia presenza per evitare si togliesse qualcos’altro.
 
-il bagno è enorme, è quasi più grande della mia stanza a Wolverhapton.-scherzai. Lui non si vergognò minimamente della situazione. Da quello che avevo capito era una sua abitudine girare per casa in quel modo.
 
-sono già stato qui in occasione di un concerto, ecco perché ti ho portata qui.-rise mentre continuava a cercare qualcosa.
 
-mi sono dimenticato il pigiama a casa, in realtà non l’ho mai usato ma visto che c’eri tu…-disse distrattamente mentre si arrendeva e lasciava andare la borsa per terra.
 
-tranquillo puoi dormire anche così, non mi imbarazzo-dissi fingendo. Lui si avvicinò e io stavo per svenire.
 
-veramente ho pensato di nascondere anche il tuo.-mi sussurrò all’orecchio e i brividi mi percossero.
 
-dai forza andiamo a dormire che domani ti butto giù dal letto alle otto!-dissi cambiando discorso.
 
Quando ci sdraiammo le lenzuola sapevano di lavanda, sapere che potevamo tranquillamente dormire insieme senza essere scoperti da nessuno mi rincuorava. Harry mi cinse da dietro infilando una delle sue gambe in mezzo alle mie. Mise i miei capelli in modo tale che non gli dessero fastidio e ci addormentammo così.
 
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La sveglia suonò alle otto, ma mentre per Harry ci volle una mezz’ora per aprire gli occhi, io ero già euforica. Volevo vedere il più possibile di quella città e avevamo pochissimo tempo.
Alle nove eravamo già fuori con Harry dotato di occhiali da sole e cappello per non farsi notare dalle fan ma fu inutile perché l’avrebbero riconosciuto anche con il burqa.
Andammo al Louvre e devo dire la verità rimasi impressionata dalla sua grandezza, non avremmo mai fatto in tempo a vederlo tutto quindi scegliemmo la sezione che più ci piaceva, anche se non fummo d’accordo neanche su quella naturalmente: io volevo vedere gli artisti italiani mentre lui quelli francesi. Alla fine decidemmo di farci una passeggiata guardando qua e la cosa ci piacesse di più.
 Rimasi veramente stupita dalla quantità di bellezze di quel posto e quando vidi la statua di Amore e Psiche di Canova rimasi incantata…le forme,la lucentezza e quell’abbraccio…cosi dolce e allo stesso tempo passionale, bellissimo.
Raccontai ad Harry della storia e di quella scultura e lui si dimostrò interessato.
 
-tutti erano gelosi di Psiche per la sua bellezza e per il fatto che fosse riuscita a conquistare il dio Amore. Gli dei le fecero affrontare mille prove per poterla rendere degna sposa di un Dio ma avevano solamente lo scopo di toglierla di mezzo. Amore la salva proprio mentre lei sta per cedere e questa e la loro immagine.-dissi incantata. Non credevo fosse possibile che un pezzo di marmo potesse essere a tal punto espressivo.
 
-è stupenda… e lui assomiglia a me.-disse mentre scrutava la statua.
 
-già forse i capelli, ma non ti vantare troppo.- risi, ma fui subito attratta dalle opere di Michelangelo e trascinai Harry con me. Quel posto era veramente il paese delle meraviglie.
 
Visitammo poi la sezione dedicata ai pittori francesi che piacevano ad Harry e mi stupì il fatto che conoscesse l’arte molto più di quello che pensassi.
C’era di tutto in quella sezione: Cezanne, Matisse, David, Delacroix e molti altri.
Nonostante preferissi la Scuola italiana cambiai idea su quella francese era affascinante in egual modo. La grandezza di alcuni dipinti come quelli di Gericault mi lasciò senza parole, erano talmente grandi da occupare tutta la tua visuale rendendoti parte del tutto.
 
Quando furono le due uscimmo dal museo e, da buoni turisti, mangiammo delle crepes al formaggio e prosciutto e ,immancabili, quelle alla nutella. Mentre mangiavamo passeggiavamo per le viuzze del centro mano nella mano e non c’era modo più bello per conoscere una città. Camminammo lungo gli Champ Elisee e fu veramente bellissimo anche se dopo un po’ ci dovemmo sedere per dare tregua ai nostri piedi.
 
-questa sera ti voglio portare in un posto molto particolare.- disse Harry mentre eravamo seduti su una panchina a goderci il sole parigino.
 
-dove?-chiesi curiosa.
 
-non te lo posso dire. Ti posso dire solo che ti  piacerà tantissimo.-disse mentre chiudeva gli occhi al sole, cosa rara a Londra.
 
-allora facevi prima a non dirmelo, ora sono troppo curiosa lo sai!-dissi dandogli un pizzicotto sul fianco - un momento non ho nulla da mettermi per questa sera!-dissi in preda al panico.
 
-guarda quanti negozi, ti pare che non riesci a trovare qualcosa di adatto!-in effetti aveva ragione ma di certo intorno non avevamo negozi di abiti che potevo permettermi.
 
-Harry non posso permettermi il  meno costoso dei vestiti che vendono qui in giro.-dissi indicando Louis Vuitton, Gucci ecc.
 
-te lo compro io.-disse tranquillamente. Sapeva che mi dava fastidio e pure per lui era una cosa normale comprarmi tutto ciò che mi serviva.- lo so che ti da fastidio, ma questa vacanza l’ho organizzata io quindi pago io. Lo faccio volentieri veramente.-disse notando il mio strano silenzio.
 
-ok va bene-dissi e lui sorrise ma la doveva finire di mantenermi… il mio orgoglio non era sempre una cosa positiva.
 
-dai andiamo che devo comprare anche io qualcosa.- mi prese per mano e mi fece alzare
 
Entrammo in un negozio che vendeva sia abiti da uomo che da donna, le commesse vedendomi spaesata mi aiutarono mentre Harry andò nel reparto per gli uomini.
Mi fecero vedere dei vestiti bellissimi ma veramente troppo costosi, visto che Harry non era presente gli dissi che cercavo qualcosa di più economico e loro mi mostrarono degli abiti che erano anche più belli ma con un costo leggermente più basso. Steffy si sarebbe stabilita in quell’ atelier, era veramente stupendo.
Presi un vestito adatto alle cene color pesca chiaro con qualche rifinitura in tessuto d’orato, era bellissimo.
 
Dopo esser usciti dal negozio ci avviammo verso l’hotel e arrivammo che erano quasi le otto. Quando salimmo in stanza ero stanca ma ero troppo curiosa di sapere dove mi avrebbe portato Harry, non sarebbe stata una cena normale. Andai in bagno e mi misi il vestito che avevo comprato e  mi truccai cercando di sfruttare i consigli di Danielle. Quando uscii Harry era già pronto, era bellissimo nonostante indossasse un abito da sera semplice ma si era tirato i capelli indietro e così stava veramente bene.
 
-sei bellissima.-disse accorgendosi della mia presenza e avvicinandosi per darmi un bacio.
 
-allora…mi dici ora dove andiamo?-dissi guardandolo.
 
-ok va bene…andiamo a mangiare nel ristorante sulla Tour Eiffel.- disse e mi stupì, uno perché mai nessuno aveva fatto una cosa simile per me e secondo perché non immaginavo ci fosse un ristorante lì dentro.
 
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-allora ti piace?- disse mentre eravamo seduti ad aspettare il Menù.
 
-è stupendo Harry, non avevo mai visto una cosa del genere.-il tavolo era vicino alle vetrate che lasciavano vedere Parigi illuminata.
 
Il cameriere venne da noi chiedendoci cosa volevamo e io guardando il menù rimasi un attimo sconvolta nel leggere di piatti mai visti in vita mia. Lasciai scegliere ad Harry che sembrava più pratico di me. Mangiammo anatra all’arancia e altri piatti il cui nome era impronunciabile.
A fine serata pensavo saremmo tornati a casa ma Harry mi portò al piano ancora superiore della torre. Da quell’altezza Parigi si vedeva ancora meglio.
 
-è tutto così perfetto…-dissi incantata e con aria sognante. Non avevo mai vissuto una giornata come quella, era stata perfetta, lui era perfetto.
Sentii Harry abbracciarmi da dietro e poggiare il mento sulla mia spalla.
 
-sono contento che ti sia piaciuto tutto, non sono abituato ad organizzare certe cose.- disse sincero. Forse con le altre ragazze non si era mai preoccupato di doverle stupire o di dimostrargli qualcosa.
 
-sei stato bravissimo e poi c’è sempre una prima volta no?-dissi girandomi e lui annui. Incontrare i suoi occhi mi fece rabbrividire, erano più belli del solito. Lo baciai mentre Parigi risplendeva per noi che forse in quel momento brillavamo di felicità più di lei.
Quel bacio ebbe un sapore diverso dal solito però, da dolce divenne passionale e anche di più… le sue labbra sulle mie erano qualcosa si semplicemente erotico.
 
-fai l’amore con me stanotte.-dissi ancora scombussolata da quel bacio travolgente e anche dalla situazione forse, ma lo amavo e questo era quello che importava.
 
Vidi il suo sguardo incredulo e ciò mi fece capire che non se lo aspettava per niente e forse non lo sapevo neanche io fino a qualche secondo prima, ma saremmo ritornati a Londra e quel momento perfetto non sarebbe ritornato più una volta che fossi ritornata a casa a Wolverhampton.
 
-s-sei sicura?-mi chiese incredulo.
 
-si.-dissi per poi ribaciarlo e a quel punto mi strinse a se facendomi sussultare.
 
Arrivati in Hotel ero agitata ma lo volevo mio. Volevo Harry in tutti i modi in cui si poteva volere un ragazzo, come fidanzato, amico…amante.
Cominciò a baciarmi ovunque mentre mi svestiva completamente, piano come se avesse avuto paura che svanissi da un momento all’altro, con la stessa delicatezza con cui di tocca un fiore per non rovinarlo.
Lasciai stare la mia pudicizia nell’angolo più remoto del mio cervello perché in quei momenti non sarebbe servita a nulla. In maniera un po’ impacciata gli tolsi la camicia mentre lui si occupò dei pantaloni. Mi condusse sempre più vicina al letto senza staccare le mie labbra dalle sue e mi fece stendere, ero leggermente in imbarazzo ad essere nuda davanti a lui ma dopo un po’ la paura svanì. Le sue mani e le sue labbra ovunque furono ciò che mi fece perdere tutto il contatto con la realtà.
Non aveva alcuna fretta e neanche io, avevamo tutta la notte davanti per poter concludere quella serata nel modo migliore possibile.
 
            E mentre lui le insegnava a fare l’amore lei gli  insegnava ad amare
                                                                                       (Fabrizio de Andrè)
 
 
 
Spazio autrice
 
Ciao ragazze! allora ecco il ventiseiesimo capitolo spero che vi piaccia! Finalmente Scarlett ha messo da parte le sue paure e ha vissuto forse uno dei giorni più emozionanti della sua vita, mentre Harry ormai sta sempre più scoprendo cosa significa amare incondizionatamente una ragazza. Spero di leggere le vostre parole che come sempre sono un sostegno enorme per me, ci metto tanto impegno per non deludervi :)
                            GRAZIE A TUTTE!
 

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Capitolo 27
*** capitolo 27 ***


POV HARRY
 
Quando mi svegliai lei ancora dormiva beatamente, sembrava una dea coperta solo con i lenzuolo. Le immagini di quella notte ritornarono nella mia mente e sorrisi nel metterle a posto un ciuffo che le era caduto sul viso.
Non avevo mai provato quella scarica, quel desiderio così forte per una persona. Era sempre stato solo semplice sesso, Scarlett ,seppur inesperta in quel campo, mi aveva insegnato che significava avere fiducia in una persona e fidarsi a tal punto da donarle tutta se stessa, cosa che lei aveva fatto.
Si mosse leggermente ed il lenzuolo le si abbassò sul seno, quella ragazza neanche immaginava che effetto aveva sugli uomini…su di me.
Quella mattina avremmo dovuto riprendere l’aereo per tornare a Londra, nel pomeriggio avevo le prove e se non mi fossi presentato probabilmente mi avrebbero ucciso, già mi sarei dovuto sorbire la ramanzina di Paul che non avevo avvertito della mia partenza.
 
-buongiorno-mi disse stropicciandosi gli occhi e mettendo a posto il lenzuolo che si era abbassato. Nonostante gli avvenimenti di quella notte ancora si vergognava di me.
 
-buongiorno.-le dissi avvicinandomi per baciarla. Quando si alzò per mettersi seduta una smorfia di dolore si impose sul suo viso anche se lei cercò di nascondermelo. In quel momento ebbi paura di averle fatto male nonostante avessi cercato di essere il più delicato possibile con lei.
 
-tutto ok Scarlett?-chiesi preoccupato. Non ero mai stato con una ragazza vergine, il che mi metteva leggermente in ansia, non sapevo cosa potesse provare.
 
-si tutto ok.-disse sorridendo ma non mi guardava.
 
-no, c’è qualcosa che non va!- l’idea che si fosse pentita di ciò che aveva fatto mi turbò tutto d’un tratto. Magari si era fatta prendere dal momento o peggio ancora non era stato speciale come se lo aspettava.
 
-Harry ti ho detto che sto bene, ho solo un po’ di indolenzimento ma credo sia normale.- tirai un sospiro di sollievo.
 
-quindi non ti sei pentita?-mi guardò divertita.
 
-no Styles è stata la notte più bella della mia vita.-disse baciandomi e facendomi stendere sul letto. Penso che la voglia di lei non mi sarebbe mai finita.
 I nostri corpi a contatto erano caldi e quella sensazione mi rilassò. La lasciai spargere baci sul mio collo e sul petto, quando sfiorò il mio capezzolo con la bocca chiusi gli occhi per il piacere che quel semplice gesto mi aveva procurato. La fermai perché se avesse continuato così ci sarebbe stato qualche problemino nelle parti basse.
-Scar dobbiamo andare.-le dissi e lei mi guardò triste alzando il viso.
 
-di già?-mi chiese sconsolata.
 
-sono le nove e mezza e fra due ore abbiamo l’aereo.-dissi non dicendogli la verità.
 
-ok, mi vado a fare una doccia allora- disse alzandosi dal letto e portando dietro con se tutto il lenzuolo per coprirsi.
 
Sentii la doccia azionarsi e decisi di mettere la borsa a posto, ma la voglia di lavarmi con lei e rivederla ancora nuda fra le mie braccia mi pervase e decisi di raggiungerla. Non avrei concluso nulla perché non volevo peggiorare la sua condizione ma mi sarei accontentato.
Entrai nel bagno e lei era ancora di spalle, segno che non si era accorta della mia presenza. Aprii la doccia e notai che c’entravamo tranquillamente in due.  L’acqua calda mi colpì il viso quando la cinsi da dietro, non sembrò sorpresa.
 
-posso farmi la doccia con te?-dissi- così risparmiamo tempo.- scherzai.
 
-si si per risparmiare tempo-rise lei. Prese un po’ di shampoo e me lo mise sui capelli, continuai io insaponandoli. Decisi di prendere l’iniziativa e lavarla con il bagnoschiuma che sapeva di fiori, le insaponai il corpo e non ce la feci a non soffermarmi sui seni e sui glutei, era più forte di me, l’avrei toccata e baciata all’infinito. Rise quando la palpai leggermente e mi stupii quando a sua volta prese il bagnoschiuma e cominciò a lavare me. Mi rilassai completamente al suo massaggio, si soffermò sulle spalle e la schiena e capii ben presto che aveva un debole per le mie clavicole. Finito di lavarci uscii prima io cingendomi  con un asciugamano e porgendone uno a lei che ebbe un brivido di freddo, la strinsi massaggiandole le braccia in modo tale da infonderle calore. Ci asciugammo i capelli a vicenda come facevamo io e Gemma da piccoli. Ricordo ancora che alcune volte ci lavavamo insieme dentro la vasca e giocavamo, ma da un certo periodo in poi lei ebbe bisogno dei “suoi spazi” cosi li definiva e io proprio non riuscivo a capire essendo più piccolo.
 
Finimmo di prepararci e ci dirigemmo verso l’aeroporto, mi sarebbe mancata Parigi e quell’esperienza era stata magnifica. L’aereo partì all’orario stabilito e tirai un respiro di sollievo perché saremmo arrivati a Londra in tempo per poterci sistemare e poi andare a lavoro.
Scarlett si addormentò quasi subito e sorrisi nel pensare che all’andata era talmente entusiasta che non riusciva a stare ferma. L’avrei portata a fare mille viaggi pur di vederla così felice anche se il suo orgoglio alcune volte era totalizzante. Ma anche questo mi confortava, non stava con me per i soldi ma semplicemente perché le piaceva Harry. Prima dell’atterraggio la svegliai e al contrario mio ci mise poco ad aprire gli occhi.
Arrivati a casa aveva il viso triste e la potevo capire, neanche io me ne sarei voluta andare da lì. Tutto d’un tratto avrei voluto che fossero già arrivate le vacanze. Sicuramente una volta finita la scuola saremmo andati un’altra volta in vacanza da qualche parte e non mi interessava delle sue lamentele riguardo ai soldi che avrei speso per lei. La volevo con me e già quei mesi sarebbero stati duri lontani l’uno dall’altra.
 
 
POV SCARLETT
 
Era durata troppo poco quella vacanza, non volevo ritornare a casa. Dopo che i ragazzi furono andati al lavoro rimasi da sola in casa a ripensare a quello che era successo e le immagini della notte prima erano fisse nella mia mente. Era stato tutto così surreale che lo ricordavo quasi come se fosse un sogno, era stato attento e dolce e mi chiesi se lo era mai stato con qualche altra ragazza prima di me, perché nel tal caso sarei stata gelosa, ma non si può cancellare il passato.
Continuavo però a sentire un leggero indolenzimento anche se Harry era stato molto lento nei movimenti, dissi a me stessa che era normale, data anche l’esperienza delle mia amiche, ma non ero del tutto tranquilla.
Chiamai Steffy per raccontarle tutto ma non potè stare al telefono per molto, mi avrebbe richiamata lei più tardi per sapere nei minimi dettagli conoscendola.
Misi a posto la mia borsa e feci una lavatrice, quando sentii il campanello suonare pensavo che fosse uno dei ragazzi che si era dimenticato qualcosa mentre invece era Dani.
 
-piccola come stai?-disse entrando, ero felice di rivederla. Lei mi avrebbe dato qualche consiglio.
 
-tutto ok tu?-
 
-tutto bene, tuo fratello mi ha stressata tutto il giorno perché non voleva chiamarti per non sembrare troppo apprensivo ma intento rimbambiva me.-disse divertita e io immaginavo la scena. Magari i fratelli fossero tutti così.
 
-già Liam è sempre stato così con me…-
 
-allooora come è andata a Parigi? Voglio i dettagli!-disse entusiasta.
 
-sei sicura di volere proprio tutti i dettagli…-dissi cercando di farle capire cosa era successo e fortunatamente fu così, mi imbarazzava ancora parlare di quelle cose.
 
-oddio non ci posso credere! Com’è stato?- disse di fretta con lo sguardo curioso-si è comportato bene si?- aggiunse poi con aria sospetta.
 
-si si benissimo…-
 
-però?- aggiunse come se avesse capito.
 
-no no veramente, è stato tutto così perfetto che mi sembra ancora un sogno ma ho una specie di indolenzimento e fastidio.-lei annuiva e credevo avesse capito.
 
-tranquilla è normale, se vuoi ti porto dal mio ginecologo così stai più tranquilla. È bravissima fidati.-
 
-ma no! Non ti preoccupare-
 
-no insisto, tanto prima o poi la dovrai fare una visita no? Per prendere la pillola ecc. se vorrai.- disse sicura. Non ci avevo mai pensato a quelle cose prima di allora ma dovevo cominciare a farci l’abitudine ,non era un argomento così lontano ora.
 
-ok- dissi insicura di cosa sarebbe accaduto ma mi fidavo di lei.
 
Mi preparai e andai con lei nello studio della sua dottoressa, mia madre mi aveva sempre detto che quando sarei stata “ pronta” sarei dovuta andare dalla sua ginecologa, ma non le avevo mai dato peso, forse adesso capivo a cosa si riferisse.
In sala d’attesa c’era una donna incinta con suo marito. Erano così felici che sprizzavano gioia da tutti i pori, sarebbe stato sicuramente un bambino fortunato. Anche io avrei voluto avere dei figli e soprattutto trovare un marito che mi amasse esattamente come mio padre amava mia madre. Nonostante fossero quasi trent’anni che si conoscevano vedevo nei loro occhi ancora amore reciproco. Si vedeva nel bacio del buongiorno, nel caffè portato dal bar, nel regalo dell’anniversario che lei puntualmente dimenticava e anche nei loro litigi, scoppiavano a ridere dopo  dieci, quindi, venti minuti …non sapevano stare l’uno senza l’altro.
 
-Danielle come mai qui?-disse la ginecologa uscendo per chiamare il prossimo.
 
-no dottoressa è per la mia amica…-disse indicandomi.
 
-ah, prego accomodati.-mi disse gentilmente la donna. Io guardai Dani pensando che lei entrasse con me ma non fu così.
 
La stanza era abbastanza grande, c’erano alcuni macchinari e un lettino. La dottoressa si sedette dietro la scrivania e mi fece cenno di accomodarmi. Ero tranquilla ispirava fiducia.
 
-allora, tranquilla prima ti voglio fare qualche domanda poi se mai facciamo una visita. Non ti vergognare di parlare con me, sono abituata e soprattutto non lo andrò a dire a nessuno-sorrise e io di rimando.
-allora hai avuto già qualche rapporto sessuale prima?-non immaginavo partisse così a bomba.
 
-si ieri, il problema è che mi sento un po’ strana- dissi sincera.
 
-ok, facciamo un piccolo controllo per vedere se tutto va bene.- mi disse e si alzò facendomi sdraiare sul lettino. Nel mentre mi chiedeva se avevo usato precauzioni e se lui fosse stato delicato o no.
Mi visitò per qualche minuto e poi mi fece rivestire, ero un tantino in imbarazzo ma non ero di certo io la prima persona che vedeva quindi.
 
-non ti preoccupare cara, l’imene si è lacerato del tutto e il tuo fastidio se ne andrà fra un giorno, due giorni. I primi rapporti possono essere leggermente dolorosi come anche no. Dipende dall’elasticità delle tue pareti ma non ti preoccupare non è nulla di grave.-spiegò e io mi tranquillizzai
 
-ok, va bene.-
 
-mi raccomando usate sempre precauzioni e se vuoi valuta anche la possibilità di prendere la pillola. Nell’ultimo caso faremo qualche altro controllo per vedere quale sia la più adatta a te.-sorrise
 
-la ringrazio, buona giornata.-dissi alzandomi per poi uscire.
 
Quando uscii dalla stanza Danielle stava leggendo una rivista e quando notò la mia presenza si alzò e andammo insieme di fuori.
 
-allora come è andata?-mi chiese curiosa.
 
-ha detto che va tutto bene, che i primi rapporti possono essere un po’ dolorosi perche non sono abituata ma potrebbe anche essere il contrario.-spiegai.
 
-tranquilla anche io ebbi qualche dolore dopo ma poi più nulla.-sapevo che lei aveva rapporti con Liam ma parlare di mio fratello e della sua vita sessuale mi sembrava strano.
 
-Liam è stato il primo?-le chiesi curiosa.
 
-no avevo un altro ragazzo prima ma non ha funzionato.-sorrise
 
-ho capito…senti non dire nulla a mio fratello ne tanto meno ad Harry per favore.-la supplicai quasi. Non volevo dirglielo, erano cose intime, anche se forse l’avrei dovuto informare. La ginecologa mi aveva dato il suo biglietto da visita in modo tale che se avessi avuto altri problemi l’avrei potuta contattare.
Quando ritornammo a casa i ragazzi erano già tornati, ci eravamo fermate dal parrucchiere perché Danielle voleva tagliarsi i capelli e anche io valutai l’idea, quando le dissi che spesso me li tagliavo da sola scoppiò a ridere. In realtà lo facevo spesso e veniva dritti, li portavo comunque lunghi quindi li tagliavo raramente.
Quando rividi Harry lo abbracciai forte, mi sembrava di non vederlo da una vita.
 
-piccola tutto ok?-disse curioso.
 
-si tutto ok, voi come è andata?-
 
-bene anche se Harry non la finiva più di raccontare cosa avete fatto a Parigi.- disse Niall e io avvampai, speravo con tutta me stessa si riferisse ai musei ecc.
 
-si dei musei, gli Champ Elissee, la Tour Eiffel…-disse Harry prontamente e lo ringraziai mentalmente. Non volevo che Liam lo venisse a sapere così, glielo avrei detto io anche se in effetti non dovevo proprio dirgli tutto, lui non mi informava di cosa faceva con Danielle!
 
Ero stanca morta nonostante avessi dormito in aereo, troppe emozioni insieme. Mi sdraiai sul letto sperando che Harry mi raggiungesse dopo aver giocato a calcio con quei quattro scatenati.
Mi stavo quasi per addormentare quando lo sentii sdraiarsi vicino a me.
 
-sei stanca?.-mi disse accarezzandomi i capelli.
 
-un po’ tu?-
 
-non tanto. Comunque non ho detto nulla a Liam se è questo che ti stai chiedendo.-
 
-hai fatto bene, penso che prima o poi lo capirà da solo o almeno spero.-
 
Sentii il telefono squillare e chiesi ad Harry di prendermelo dato che stava dentro la borsa ai piedi del letto. Era  Steffy, mi aveva promesso che mi avrebbe richiamata, mi stavo per alzare per poter parlare in balcone ma quando mi girai vidi Harry con il biglietto da visita della ginecologa e mi prese un colpo.
 
-Steffy ti devo lasciare. Ci sentiamo domani- dissi in fretta e attaccando.
 
-perché non mi hai detto niente?!-disse Harry infastidito.
 
-non ti devo dire tutto sai?-risposi tranquilla.
 
-no ma cazzo riguarda anche me!-
 
-non ti agitare Harry è stato solo un controllo. Si fanno dopo la prima volta.-dissi ma lui aveva già il respiro leggermente affannato. Si alzò in piedi e fissò il bigliettino.
 
-ti ci potevo accompagnare io, me le devi dire queste cose cavolo!-
 
-Harry mi ci ha accompagnato Danielle, neanche pensavo ci sarei andata e poi ti ripeto non d-e-v-o dirti tutto, ho già i miei che ci pensano perciò finiscila!.-dissi alzandomi. Non mi ci voleva proprio un’altra persona che mi trattasse come una ragazzina, ne avevo abbastanza. Ero abbastanza grande da poter decidere da sola se fare una visita o meno.
 
-fai come cazzo vuoi, tanto non conto mai niente!-disse alzandosi e andando via.
 
Forse avevo esagerato, in fin dei conti eravamo in due quella notte e si era semplicemente preoccupato per me, ma non ce la facevo più a dover rendere conto a qualcuno per ogni minima cosa che facevo, era insopportabile.
Mi sdraiai nuovamente sul letto pensando a cosa avrei potuto fare per lui, non volevo litigarci anche perché mancavano tre giorni alla mia partenza e francamente me li volevo godere tutti.
 
Dopo qualche minuto decisi di andargli a parlare, bussai alla porta ma non mi rispose, allora decisi di entrare e basta. Era sdraiato di lato e mi dava le spalle, Dio solo sa quanta voglia avevo di abbracciarlo e dirgli che lo amavo.
 
-non mi pare di averti dato il permesso.-disse duro, ma non demorsi. Mi sedetti vicino a lui che rimaneva immobile. Gli misi una mano sulla spalla ma lui non rispose al gesto.
 
-mi dispiace, non volevo escluderti.- dissi calma e lui si girò verso di me.
 
-lo so ma devi capire che io non so cosa ti passa per la testa, non so cosa provi quindi non so come fare se tu non parli!-disse guardando il soffitto.
 
-sto bene stai tranquillo. È una cosa che dovrebbero fare tutte dopo la prima volta, nulla di grave. Non mi va semplicemente di rendere sempre conto a tutti e tutto di quello che faccio, non mi sembra tanto strano.-
 
-hai ragione ma certe cose vanno dette. Sono il tuo ragazzo o no?-disse perentorio.
 
-si Harry, ma non devi essere così assillante. Se non te l’ho detto vuol dire che non c’era motivo per farti preoccupare…mi abbracci ora?-dissi sorridendogli e avvicinandomi a lui.
 
-vieni –disse sorridendomi e facendomi stendere al suo fianco. Sentire il suo cuore vicino a me mi metteva tranquillità.
 
-mi preoccupo soltanto, ti vedo così delicata…-disse mentre mi stringeva.
 
-ti amo-gli dissi di botto. Non ce lo ripetevamo spesso. Anzi a dire la verità quasi mai, ma non smettevo un minuto di pensarlo.
 
-cosa centra ora?-rise
 
-ti amo e basta.-non l’avevo mai detto così tante volte nell'arco di un minuto.
 
-ti amo anche io angelo-
 
 
Spazio autrice
 
Ciao ragazze! allora non pensavo di pubblicare oggi ma stanotte non riuscivo a dormire quindi di getto ho scritto questo. Spero che vi piaccia e che mi diciate cosa ne pensate! Ringrazio con il cuore tutte coloro che recensiscono, non potete capire quanto conti per me il vostro appoggio! E ringrazio anche le lettrici silenziose che spero mi faranno sapere le loro opinioni se vorranno e io ne sarò stracontenta : )
BACI <3
ps perdonatemi gli eventuali errori, non l'ho ricontrollato : )

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Capitolo 28
*** capitolo 28 ***


POV SCARLETT
 
-impari in fretta però-dissi mentre lui era ancora intento a suonare la chitarra.
 
-sei tu che mi sottovaluti sempre.- rispose ancora concentrato.
 
Mi dispiaceva che pensasse questo, io non l’avevo mai sottovalutato in nessun campo. Non riuscivo proprio a capire perché non si sentisse mai abbastanza per qualsiasi cosa:Era il membro di una delle band più famose al mondo del momento!
 
-non io di certo! Sei tu che ti sottovaluti.-dissi avvicinandomi a lui.
 
Eravamo seduti per terra l’uno di fronte all’altra, troppo lontani per i miei gusti. Gattonai vicino a lui e gli tolsi la chitarra dalle mani, sorrise beffardo sapendo ciò che avevo in mente di fare. Mi misi fra le sue gambe e cominciai a baciarlo, le sue labbra erano un droga e assicuro che creano dipendenza. Si abbassò con me sopra facendoci coricare.
Quanto avrei voluto essere da sola lì con lui e i miei pensieri erano tutt’altro che pudichi.
 
-portami al mare.-gli dissi di botto.
 
-come?- disse stupito.
 
-portami al mare, per favooore.- dissi mettendo il labbruccio.
 
-ok.- disse senza pensarci troppo. Aveva il pomeriggio libero dato che aveva lavorato tutta la mattina quindi non ci dovevano essere problemi.
 
Mi preparai e misi nella borsa un telo per poterci sedere e sdraiare sulla sabbia. Volevo vedere il mare, sentire il suo profumo e percepire i suoi rumori. Volevo anche stare da sola con Harry, in un posto lontano da Londra che mi facesse dimenticare che fra due giorni sarei partita e non lo avrei rivisto per molto, forse troppo, tempo.
Quando scendemmo Liam stava giocando alla play con Zayn, non volevo disturbarli dato che erano molto presi ma lo volevo avvertire.
 
-Liam noi usciamo, ci vediamo dopo.-dissi mentre prendevo il giacchetto dall’appendi abito.
 
-ok, non fate tardi.-disse preso a giocare. In casi normali mi avrebbe detto dove andavo e a che ora tornavo, ma meglio così.
 
Harry prese le macchina e dopo circa un’ ora eravamo a Brighton, era veramente molto carina e prima di sederci facemmo una lunga passeggiata sul lungo mare.
-mi piace tantissimo il mare, ma Wolverhampton è molto distante, non ci andiamo mai.-dissi assaporando l’aria salmastra, era un piacere per l’olfatto.
 
-il mare più bello penso di averlo visto in Australia, quel paese è qualcosa di meraviglioso.- disse Harry e in quel momento lo invidiai. Aveva l’opportunità di vedere posti che io non avrei visto in una vita, ma mi sarei rifatta.
 
-beato te, io non ho viaggiato moltissimo e in confronto a te i miei spostamenti sono pari al giro di un isolato.- risi
 
-questa estate dopo gli esami ti porto  dove vuoi tu.-disse cingendomi le spalle, un brivido di freddo mi aveva percosso a causa di una folata di vento.
 
-veramente?.-dissi felice.
 
-si, perché no?- mi guardò curioso. Per lui era facile, nessuno gli impediva di fare nulla, viaggiava in continuazione, per me chiedere di andare da sola con il mio ragazzo in un altro paese era quasi impensabile.
 
-sarà difficile convincere i miei…-dissi sconsolata.
 
-ma dai! Il viaggio dopo il diploma lo fanno tutti e poi stai con me.-fece un sorriso a trentadue denti e mi misi a ridere. Era sicuro di quello che diceva.
 
-si certo! Per questo non mi fanno partire che ti credi…- dissi facendo finta di essere seria.
 
-mi A-d-o-r-e-r-a-n-n-o.- disse fiero di se e cominciai a ridere, alcune volte era troppo buffo. Mi guardò perplesso.
 
-i miei già ti adorano…-disse offeso. Quanto era bello quando faceva così.
 
-ma scherzo scemo!- disse mettendomi di fronte a lui e camminando all’indietro mentre lui avanzava.- a mia madre non sembra vero che io stia con te, mio padre…beh lasciamo perdere. È come Liam ci vuole un po’.-spiegai
 
-tanto prima o poi una visita in veste di fidanzato la dovrò fare o no? Capirà che sei la mia gioia.-disse fermandosi e attirandomi a se.
 
 Erano rare le volte che Harry mi diceva cose così dolci anche se probabilmente le pensava. I suoi gesti mi facevano capire che ci teneva a me più che con le parole, pensai che forse si vergognava a dimostrarsi così…debole.
Lo baciai esprimendogli tutta la mia gratitudine per quello che aveva detto, mi bastavano poche cose per essere felice e in quel momento lo ero eccome.
 
Ci mettemmo seduti sulla spiaggia e tirai fuori il mio telo, si stava divinamente anche se faceva un po’ freddo. Ci riscaldavamo a vicenda.
 
-allora giochiamo a obbligo o verità, però stando alle mie regole, si fa una volta obbligo e una volta verità.- disse mentre stavamo sdraiati godendoci l’aria pulita.
 
-ok, ma perché ti è venuta questa idea? E poi scusami il gioco non è cosi!-
 
- uno perché attraverso questo gioco conosci cose che normalmente la gente non direbbe mai a nessuno secondo hai accettato quindi adesso giochi- questo mi spaventò in un certo senso, che domande mi avrebbe fatto?
 
-allora… prima che fossimo fidanzati hai mai fatto pensieri poco casti su di me?-lo sapevo che mi doveva mettere in imbarazzo.
 
-ehm…Harry passiamo alla prossima. Dissi imbarazzata e lui rise perché aveva capito.
 
-allora…tu invece li hai fatti su di me ?- domandai a mia volta guardandolo divertita.
 
-si qualche volta, beh diciamo più di qualche. Non mi vergogno a dirtelo al contrario tuo.-disse ridendo e schiacciandomi in naso con un dito.
 
-ok tocca a me….ti piaceva quel ragazzo al ballo di beneficenza?- mi ricordai tutto d’un tratto quei bellissimi occhi celesti e i suoi capelli perfetti, era veramente un bel ragazzo. Era il classico principe azzurro delle favole ma Harry era più reale, i capelli che non avevano un senso, tatuaggi ovunque, quattro capezzoli(?)…era bellissimo.
 
- ma non era obbligo adesso… vabbe comunque:si Harry era veramente strafigo.-dissi seria e lui mi guardò deluso.
 
-pensavo ci stessi ballando solo per farmi ingelosire…- disse guardandomi.
 
-no, stavo ballando con Niall e al contrario tuo mi ha chiesto se potevo ballare con lui.-spiegai- mi dispiace aver rovinato i tuoi sogni Styles.- scherzai, ero proprio una bastarda.
 
-ah…ok.-disse poi. Forse ci era rimasto male ma io stavo con lui e non con Nick.- mi spieghi che cazzo ti piace di me Scarlett?.-disse d’un botto.
 
-lo vuoi sapere?-
 
-si perché alcune volte proprio non ti capisco, potevi continuare a ballarci e mandarmi a quel paese no?!- disse alzandosi a sedere. Nonostante la situazione ero tranquilla per lo amavo e in fin dei conti lo sapeva.
 
-allora mi piace di te la tua educazione, non sei mai scortese con nessuno. Sei intelligente, anche se pensi di non esserlo. Hai la testa sulle spalle. Fai tanto il duro ma sei dolce e sensibile come pochi. Mi piaci perché con me sei premuroso e buono,  perché mi sopporti durante i miei momenti no e non ti lamenti, perché sei geloso e non lo vuoi dare a vedere. Perché metti da parte le tue paure per farti carico delle mie, perché con te sono me stessa e basta, con te rido e soprattutto sono felice.
E poi sei bello… perfetto nei tuoi difetti. Sei bello in tutti i modi in cui può essere bella una persona…ti amo Harry e so che tu tutte queste cose non me le dirai mai faccia a faccia perché sei così e a me va bene.
Lo sento che mi ami, lo sento nel bacio del buongiorno, nel tuo prendermi per mano in mezzo alla strada, nel tuo sorbire i miei discorsi senza senso, nel tuo aspettarmi in qualsiasi occasione perché nella vita sono una indecisa cronica, perché la prima volta che abbiamo fatto l’amore ad un certo punto hai cominciato a tremare più di me ma cercasti subito di nasconderlo perché come al solito dovevi essere perfetto.
 
Ti dico una cosa Harry... voglio che tu mi parli delle tue paure perché voglio aiutarti come tu aiuti me ogni giorno, voglio che mi parli dai tuoi dubbi ed incertezze perché io sono qui e voglio esserti utile. Ora basta perché mi sto per mettere a piangere.- dissi tutto d’un fiato, ero partita con il voler dire due parole ma tutto era uscito con una tale spontaneità che fu difficile fermarmi. Sentivo gli occhi che minacciavano di piangere, non avevo mai detto quelle parole ad un ragazzo ma lui se le meritava tutte.
 
Mi guardava e non proferiva parola,era rimasto sconvolto e lo potevo capire. Ad un certo punto si alzò e cominciò a camminare verso un punto non ben definito, rimasi perplessa dalla sua reazione. Forse l’avevo spaventato, ma anche io ero scossa quanto lui.
 
Rimasi seduta per un altro paio di minuti preoccupata, non sapevo che fare. Io gli avevo aperto il mio cuore e lui non mi aveva degnato neanche di una parola.
Si stava facendo sera e il freddo aumentava e mi stava entrando anche nelle ossa. Misi il telo nella borsa e mi avviai verso la macchina, le chiavi le avevo io…l’avrei aspettato lì.
Il tramonto era bellissimo e camminando me lo godei tutto, sarebbe stato ancora più perfetto se ci fosse stato lui con me ma non sapevo veramente cosa gli stava
prendendo. Il timore che fosse stato tutto nella mia testa e che Harry non fosse innamorato di me come credevo mi pervase e non riuscii a trattenere le lacrime. Le asciugai subito perché non volevo che mi vedesse cosi.
 
-dove stai andando?- mi disse ,mi  girai e a cinque metri di distanza c’era lui.
 
-in macchina, fa freddo.-dissi per poi ricominciare a camminare.
 
-vengo con te-disse velocizzando il passo e raggiungendomi. Mi prese la mano e quel gesto mi tranquillizzò non poco.
 
Una volta raggiunta la macchina entrando tirai un sospiro di sollievo per il calore che mi pervase. Harry salì nella parte del guidatore e si sfregò le mani prima di metterle sul volante, ma non accese il motore. Rimase fermo a guardare la strada come se stesse riflettendo, forse mi avrebbe spiegato.
Notai allora che aveva gli occhi rossi e il naso arrossato, sicuramente era stato il vento, le mani stringevano fin troppo il volante e sembrava arrabbiato…non riuscivo a capirlo.
 
-scusami.-disse guardando davanti a se.
 
-per cosa?-
 
-me ne sono andato dopo che tu mi hai detto quelle parole. Non è stato gentile.-
 
-non ti preoccupare, ora però portami a casa.-in quel momento volevo buttarmi sul letto e non pensare a nulla.
 
-hai ragione, io non sono capace a dire certe cose quindi…ti amo più di quanto tu possa immaginare. Può bastare?-disse come se fosse una supplica. Sapevo che Harry era così e mi bastavano quelle parole dette con sincerità.
 
-si mi basta.-risi e poi mi avvicinai per baciarlo a fior di labbra, non mi lasciò allontanarmi perché quando ci provai mi strinse a se e mi fece sedere fra le sue gambe. Rimanemmo così con me rannicchiata contro il suo petto per quelle che sembrarono ore. Avevo imparato che con Harry i silenzi valevano più di mille parole.
 
 
 
POV HARRY
 
Mentre guidavo per ritornare a casa lei si era addormentata così che potei pensare a cosa mi aveva detto. Mi aveva detto che mi amava ma quelle parole…mi avevano colpito a tal punto che non seppi cosa fare.
Nessuno mai mia aveva detto cose simili, nessuno mai era riuscito in così poco tempo a conoscermi così a fondo e ad amarmi. Non ero una persona facile a volte e di questo ne ero consapevole ma lei non aveva demorso e mi aveva capito.
Probabilmente non le avrei mai detto cosa pensavo di lei e non sarei mai riuscito a spiegarle perché e come era riuscita a farmi perdere la testa anche se lei aveva detto che le andavo bene così.
Si meritava un ragazzo che le facesse capire quanto la amava ogni singolo giorno, che fosse loquace e intelligente come lei, qualcuno che le avrebbe assicurato di essere felice al contrario di me che non l’avrei rivista per tanto tempo dopo la sua partenza,
il fatto che mi amasse nonostante questo mi riempiva di gioia ma allo stesso tempo di inquietudine, perché sapevo che prima o poi se ne sarebbe andata. Avrebbe conosciuto un brillante medico o imprenditore  che l’avrebbe portata via da me che non sarei riuscito a trovare una come lei neanche fra cent’anni.
 
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Dopo cena tutti quanti andarono a bere qualcosa in un pub mentre io e Scarlett andammo a vedere un film, scelto da lei il che significava pisolino assicurato.
 
-Harry svegliati!  È stato fantastico!-disse mentre mi strattonava, quel film l’aveva veramente entusiasmata.
 
-si si ci sono.-dissi ancora mezzo rimbambito.
 
 
-non sai che ti sei perso!-disse contenta.
 
-già, magari lo vedrò la prossima volta eh?-dissi baciandola.
 
Quando uscimmo dal cinema alcune fan mi riconobbero e gli feci un autografo e una foto. Scarlett non si era mai lamentata del mio rapporto con loro, sapeva quanto fossero fondamentali per me.
Facemmo una passeggiata per Londra che di sera era ancora più bella, avrei voluto che quella sera non fosse finita mai, era tutto perfetto.
 
-ti volevo dare questa.-dissi a Scarlett mentre mi toglievo la mia collanina con l’aeroplano in argento.
 
-non posso accettarla, è il tuo porta fortuna!- disse convinta.
 
-no voglio che la tenga tu, non ti devi scordare di me quando sarai lontana da qui.-dissi mettendomi dietro di lei e appendendogliela al collo. Le stava bene e sorrisi nel guardarla. Con il naso rosso dal freddo era ancora più bella.
 
-non mi scorderò mai di te Harry.-disse abbracciandomi e la strinsi forte.
 
-non si sa mai…tu tienila.- sorrisi,
 
-ok, non la toglierò mai.-rispose contenta e vederla così mi riempì il cuore.
 
Spazio autrice
Ciao ragazze! allora come al solito spero che il capitolo vi piaccia e che mi facciate sapere! Ringrazio tutte come al solito per le bellissime parole, e anche coloro che mi scrivono in privato: ) un grazie mille va rivolto anche a chi segue in silenzio…sarò ripetitiva ma non smetterò mai quindi abituatevi ahahaha. Baci <3
p.s scusate per gli eventuali errori, non l’ho ricontrollato e anche per la brevità, mi farò perdonare: )

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Capitolo 29
*** capitolo 29 ***


POV HARRY
 
Era la sera prima della sua partenza e io proprio non riuscivo a non pensare che da li a poche ora se ne sarebbe andata. In quella casa sarebbe mancato il suo disordine cronico e il suo profumo. E io? Cosa avrei fatto? Non riuscivo proprio ad immaginarmi una giornata senza i suoi baci, i suoi abbracci e i suoi occhi color oceano.
Ripensavo e ripensavo alle sue parole al mare e alla mia reazione, ero stato un vero bastardo anche se lei mi aveva perdonato. La verità è che avevo paura, non avevo mai provato quelle cose per una persona e avevo timore di cosa sarebbe successo se se ne fosse andata scegliendo qualcun altro, perché fra i due lei era quella forte, io quello che aveva paura di perderla… e forse io quello che amava troppo.
 
Quella sera Scarlett aveva detto che mi voleva portare in un posto speciale prima che lei partisse ma a dire la verità non ne avevo molta voglia. Volevo mettermi nel letto e pensare che fosse un brutto sogno anche se Scarlett era stata  la mia salvezza.
Quando lei arrivò non ero molto contento della mia vita, non che mi lamentassi di avere tutti quei privilegi, ringraziavo tutti i giorni Dio per l’opportunità che mi aveva dato, ma la mia quotidianità sembrava quella di un burattino. Facevo tutto ciò che mi dicevano di fare, la sera uscivo e  qualche volta mi ubriacavo forse perché ,incoscientemente, volevo dimenticarmi di tutto e di tutti i pensieri che, per un ragazzo di diciannove anni, non è facile affrontare. Lei con il suo sorriso e la sua voglia di vivere, nonostante l’adolescenza brusca, mi aveva fatto ritornare la voglia di alzarmi la mattina e cantare, cantare finché le mie corde vocali me lo permettevano. Con lei per la prima volta capii che significava essere innamorati, molti mi avrebbero definito in questo momento “il pappamolle” ma ero felice di esserlo se la ragazza per cui ero diventato così era lei.
 
-dai Harry muoviti!- disse Scarlett irrompendo nella mia stanza.
 
-dai Scar rimaniamo qui! Mi va bene lo stesso!-dissi lamentandomi ma non demordeva.
 
-no, ho organizzato tutto e adesso vieni con me-disse prendendomi il braccio.
 
-ok, ok mi alzo.- dissi arrendendomi
 
 
 
POV SCARLETT
 
 
Era da quella mattina che stavo pensando di organizzare qualcosa per Harry, lui aveva sempre fatto tutto e quindi in qualche modo dovevo pur ricambiare. Avevo organizzato una specie di cena a lume di candela nel gazebo chiudendo le varie tende per ripararci dal freddo e Niall mi aveva procurato un fungo per esterni che potesse riscaldarci. Non conoscevo bene Londra quindi decisi di non allontanarmi troppo. Avevo cucinato tutto il pomeriggio mentre loro erano al lavoro e li avevo anche convinti  a lasciarci da soli.
Quando lo andai a chiamare per scendere era sdraiato sul letto pensieroso, non volevo che stesse così per me anche perché mancava poco tempo alla mia partenza e volevo essere felice ancora un po’.
Quando lo portai giù per vedere cosa avevo organizzato sul suo viso comparve un bellissimo sorriso che lo rendeva dieci volte più bello.
 
-è…è perfetto.-disse guardando il tavolo apparecchiato e le candele sparse un po’ ovunque. In genere quelle cose nei film le avevo viste fare ai ragazzi ma era una femminista nata quindi…
 
-sono contenta che ti piaccia, ci ho messo tan…-non mi fece finire di parlare che mi baciò prepotentemente senza darmi la possibilità di pensare, ma mi abbandonai al suo abbraccio. Quanto mi sarebbero mancati i suoi baci…
 
-grazie.-mi sussurrò a fior di labbra.
 
-prego- risposi contenta della sua reazione.
 
Ci sedemmo e Harry sembrava aver riacquisito l’appetito che per le scale, brontolando, mi aveva detto di aver perso. Avevo cucinato pollo al forno con patate e verdura, insalata e poi la cheescake che mi aveva insegnato mia zia. Mi ero impegnata molto affinché potesse venire tutto bene, anche per l’organizzazione della location ed ero contenta che gli fosse piaciuto.
 
-è buonissimo.-disse mangiando un ala di pollo.
 
-grazie, la prossima volta cuciniamo insieme così ti faccio vedere come si fa. L’ultima volta che abbiamo cucinato insieme hai messo lo zucchero nel sugo.-cominciai a ridere ripensando a quella sera e al suo broncio.
 
-tu mi puntasti anche la cucchiarella in faccia, non ho mai avuto così tanta paura in vita mia.-disse per poi cominciare a ridere. Ne avevamo passate tante.
 
-ho cucinato anche la cheescake, la vado a prendere.-dissi alzandomi ma lui mi prese per un braccio e mi fece sedere sulle sue gambe.
 
-no adesso stai ferma qui e mi baci.- disse fissandomi le labbra.
 
-no Styles! Tu adesso mangi la torta che ti ho cucinato altrimenti niente baci dopo.-dissi come si parla ad un bambino piccolo quando vuole i dolci prima del pranzo.
 
-va bene.-disse lasciandomi e ridendo per il mio tono.
 
Quando rientrai a casa i  ragazzi erano usciti e la casa era buia. Quando entrai in cucina vivi un foglietto attaccato al frigo: “scusami ma non ce l’ho fatta a resistere” era di Niall. Non capii cosa volesse dire fino a quando non aprii il frigo e non vidi la mia torta a metà, cominciai a ridere pensando che fortunatamente l’avevo fatta abbastanza grande. L’avrei perdonato solo perché mi aveva aiutato ad organizzare tutto.
Quando ritornai in giardino Harry si era messo davanti al fungo per sentire meglio il calore.
 
-eccola, Niall c’è arrivato prima di noi. Ma basterà sicuramente.-risi e lui con me.
 
-quel ragazzo è incorreggibile. Sarebbe capace di uccidere per un hamburger!.-rise
 
Mangiammo la torta e poi ci mettemmo vicino al fungo per poterci riscaldare meglio, ero sulle gambe di Harry e gli toccavo i capelli mentre lui mugulava in apprezzamento.
 
-te l’ho già detto che sembri un gattino che fa le fusa?-dissi guardandolo mentre si rilassava.
 
-si, ormai sono più le volte che dici che assomiglio ad un gattino o a qualsiasi altro cucciolo di animale piuttosto che dirmi che sono un figo da paura.- disse pavoneggiandosi.
 
-ecco qual è la differenza fra chi ti conosce e chi no. Chi non ti conosce è capace solo di dire che sei bello, chi ti conosce dice che sembri un cucciolotto.-risi
 
-grazie Scar…-disse guardandomi con una tale intensità che mi sembrò che i suoi occhi sprofondassero nei miei e persi un battito.
 
-figurati ci tenevo a fare qualcosa per te.-sorrisi
 
-non per la cena, anche per quello, ma per tutto. Per avermi aiutato più di quanto tu possa immaginare. –a quelle parole rimasi immobilizzata. Non mi aveva mai detto di averlo aiutato in qualche modo, avevo sempre pensato che più che altro era stato lui a migliorare me.
-mi hai ridato la voglia di fare tutto, di alzarmi la mattina contento di quello che sto vivendo ,senza guardare i lati negativi.-disse ma non mi guardava negli occhi era comunque un passo avanti.
 
-sono contenta di esserti stata utile.-gli dissi prendendogli il viso fra le mani. Cominciai a baciarlo sul viso e poi sul collo.
 
-voglio fare l’amore con te Scar…-disse fra un bacio e l’altro e non ebbi un minimo di esitazione ad annuire, perché lo volevo più di quanto potesse immaginare.
Salimmo al piano di sopra nella sua stanza e ringraziai mentalmente tutti quanti per essersene andati e averci lasciato da soli.
Questa volta fu tutto più veloce, ci volevamo e niente altro più contava. Una volta sul letto mi baciò ovunque e mi abbandonai completamente alle sue labbra voluttuose,la passione di Harry era qualcosa di assolutamente coinvolgente: i suoi movimenti, le sue carezze, i suoi ansiti erano qualcosa di paradisiaco. Nella stanza si sentivano solo i nostri due respiri affannati e il rumore delle bocche che si cercavano avidamente. Non provai dolore, mi fece scoprire cosa significava veramente il piacere dell’amore ,dell’aria che mancava nei polmoni e la voglia…la voglia incondizionata di una persona.
 
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Quando mi svegliai avevo Harry che mi cingeva da dietro e i capelli sparsi ovunque sul cuscino, con leggero imbarazzo mi resi conto che non avevamo nulla addosso se non la coperta.
Quando mi girai vidi che anche Harry si stava svegliando anche se era molto più lento di me, mise la testa sotto le coperte e disse qualcosa di incomprensibile.
Un vuoto tremendo nello stomaco mi colpì quando realizzai che alle undici avrei avuto il treno per tornare a casa, le valigie erano già pronte ma io non lo ero affatto.
 
-mi chiamerai vero?-dissi ad Harry che ormai si era svegliato. Ci guardavamo stesi l’uno accanto all’altra.
 
-si certo, ogni sera cosi mi racconti cosa hai fatto. Poi fra qualche weekend magari posso venire da te o tu da me.-
 
-ok…-dissi baciandolo e avvicinandomi ancora di più a lui, il suo corpo era caldissimo.
 
-poi a Pasqua stai da me, già l’ho detto a mia madre-disse sicuro.
 
-veramente?-chiesi stupita
 
-si certo, non vede l’ora.- disse stropicciandosi gli occhi. Mi dispiaceva lasciare i miei da soli ma avrebbero capito e poi c’era il resto della famiglia con loro.
 
-non mi va di andarmene.-dissi lamentandomi contro il suo petto.
 
-dai che passano in fretta questi mesi.-disse consolandomi e baciandomi la testa.
 
Si stava così bene al calduccio sotto le coperte con lui che alzarmi e farmi la doccia fu traumatico.
Finii di preparare le ultime cose e scesi al piano di sotto per salutare tutti e questa volta per davvero. Ricordai d’un tratto la mia “ falsa” partenza e Harry che mi veniva a prendere alla stazione.
 
-ciao principessa.-mi disse Liam abbracciandomi e li una lacrima scese. Non avrei rivisto neanche lui per un po’ di tempo e mi sarebbe mancato come l’aria.-sei sicura che non vuoi che ti accompagno?
 
-no non ti preoccupare vado con Harry.-dissi mentre per la seconda volta mi ributtavo fra le sue braccia, non ce la facevo proprio.
 
Salutai tutti gli altri ringraziandoli della meravigliosa accoglienza che mi avevano riservato. Quando salii in macchina vedendoli tutti e quattro fuori dalla porta mi si strinse lo stomaco, erano dei ragazzi speciali, tutti e cinque e si meritavano tutto il successo di questo mondo.
Il viaggio in macchina fu silenzioso a parte che per qualche parola qua e la.
 
Arrivati alla stazione non riuscivo proprio a sorridere anche se dovevo essere contenta perché avevo passato delle vacanze stupende e avevo trovato il ragazzo che tutte sognano. Il treno sarebbe partito alle 11 ed erano le 10.45, i quindici minuti più brutti di sempre.
Ci sedemmo su una delle panchine della banchina del mio binario, lo stesso dove Harry mi aveva trovata quella volta.
Ci guardavamo in silenzio e io proprio non riuscivo a trovare le parole giuste.
 
-ci vediamo presto tanto.-disse Harry più a se stesso che a me.
 
-spero che non ti dimenticherai di me.-dissi scherzando ma in realtà lo pensavo.
 
-non potrei mai.- disse accarezzandomi il viso. In quel momento mi ricordai che dovevo dargli il maglioncino che avevo confezionato per lui. Cominciai a frugare nella mia borsa mentre lui mi guardava perplesso.
 
-che stai facendo?.-chiese curioso.
 
-aspetta e vedrai.- dissi frugando disordinatamente fino a quando non lo trovai. L’avevo finito qualche giorno prima ma mi ero dimenticata di darglielo.
 
-tieni, l’ho fatto io.-dissi porgendoglielo. Guardò curioso la busta e quando la aprì sorrise contento e giurai anche di avergli visto gli occhi appannati ma sicuramente mi sbagliavo.
 
-grazie io…io non so che dire.-disse toccando il ricamo al lato con la H di Harry. Era bianco con la lettera in blu.- ecco perché mi stavi prendendo le misure l’altra volta!-disse ad un tratto ricordando quel giorno.
 
-già, così tu anche hai qualcosa di mio.-lo abbracciai forte- e mi raccomando continua a suonare la chitarra anche senza le mie lezioni, tanto ormai sei diventato bravo.-gli dissi ma solo per evitare il silenzio che mi avrebbe fatto cominciare a piangere.
 
Il treno arrivò e i passeggeri furono invitati a salire a bordo. Era arrivato il momento di salutarci.
 
-vai che altrimenti perdi il treno, ci sentiamo questa sera.-disse fingendo un sorriso ma sapevamo entrambi che non sarebbe stato lo stesso.
 
-mi mancherai tanto.-gli dissi buttandomi fra le sue braccia e ormai le lacrime scendevano copiose.
 
-anche tu- disse stringendomi -ma non è un addio Scar quindi ti prego non piangere.- disse ma io proprio non ce la facevo.
 
-allora a presto.-dissi cercando di sorridere.
 
-a presto amore mio.- disse e alle sue parole mi si sciolse il cuore.
 
Lo baciai con tutta la forza che avevo e quando mi separai da lui presi le valigie e salii in treno. Trovai un posto nel primo vagone a sinistra, era vicino al finestrino così che potei vedere Harry cercarmi con lo sguardo fino a quando non mi vide e sorrise alzando la mano in cenno di saluto. Misi una mano sul finestrino che rimase li finché la sua sagoma non diventò sempre più piccola fino a scomparire…
 
 
 
Spazio autrice.
Ciao ragazze! allora che dire…nella parte dei saluti mi sono commossa per la prima volta da quando sto scrivendo questa storia,riuscivo a sentire le loro emozioni su di me e spero che anche per voi sia lo stesso, lo spero con tutto il  cuore. Fatemi sapere cosa ne pensate ne sarei felicissima. Un grazie come al solito a tutte e in particolare a chi recensisce ci adoro. Un bacione <3
 
 
 

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Capitolo 30
*** capitolo 30 ***


POV SCARLETT
 
Il viaggio in treno sembrò volare fra un pensiero ed un altro. Quando arrivai alla stazione di Wolverhampon e scesi dal treno sentii un’altra volta il vuoto nello stomaco, benché mi fosse mancata casa e i miei cari non volevo stare li. Tutto d’un tratto Londra mi sembrò  troppo lontana e anche gli avvenimenti quasi un sogno.
Uscendo trovai mio padre che mi aspettava con un sorriso a trentadue denti, era felice di rivedermi e si vedeva.
 
-principessa, come stai?-disse stringendomi senza farmi respirare e questo mi fece sorridere.
 
-bene, potresti allentare un po’ la presa papà?-dissi con fatica.
 
-oh si scusami, allora come è andato il viaggio?.-disse liberandomi e prendendomi le valige
 
-tutto ok, avevo una signora che non la finiva di parlare!-risi nel ricordare quella simpatica vecchietta.
 
-mamma ci aspetta a casa, c’è anche tua nonna che non vede l’ora di rivederti.-disse mentre ci avviavamo verso la macchina e più ci allontanavamo dalla stazione più avrei voluto salutare tutti per poi ripartire.
 
Durante il viaggio in macchina cercai di pensare il meno possibile al fatto che ero lontana da lui e cercai di sembrare il più contenta possibile di essere ritornata da loro, anche perché i miei lo erano e io mi sentivo in colpa.
Rispondevo alle domande di mio padre che però evitava il discorso Harry, risi al pensiero che era geloso marcio, anche se non me lo diceva… troppo orgoglioso, come me.
 
-so che non vorresti essere qui…-disse tutto d’un botto, in quel momento capii che mio padre aveva perfettamente capito che non ero così felice come cercavo di dimostrare.
 
-ma no papà, devo solo riabituarmi alla mia routine. Sono contenta di rivedervi.-cercai di rimediare.
 
-uhm…ok-disse facendo finta di berla.
 
Quando arrivammo davanti casa risi perché non era cambiato proprio nulla al contrario di me che ero cresciuta e cambiata in poco tempo. Mia madre sentendo arrivare la macchina era uscita e mi venne incontro abbracciandomi, fu seguita a ruota da Ed che abbaiò finché non mi saltò letteralmente addosso, non aveva perso in vizio di farlo nonostante il fatto che puntualmente cadevo, era un golden retriever e non aveva quindi una piccola stazza.
 
-Ed stai buono-dissi ridendo mentre praticamente mi leccava tutto il volto, sicuramente gli ero mancata.
 
-dai entriamo che fa freddo.-disse mia madre aiutandomi ad alzare.
 
Quando entrai sentii l’odore di casa che era sempre lo stesso e in un certo senso mi fece piacere risentirlo dall’altra no. Posai la borsa in salotto e andai verso il divano dove mi aspettava mia nonna.
 
-ciao nonna! Come stai?-dissi abbracciandola.
 
-bene cara! Tu invece? Devi raccontarmi tutto!-disse entusiasta, ogni volta che la guardavo mi stupivo di quanto le potessi assomigliare.
 
-si certo, vado a mettere tutto a posto e poi torno.-dissi mentre prendevo di nuovo le valigie.
 
Cosa, cosa cosa? Scar che mette in ordine?! È un miracolo.-disse mia madre scherzando.
 
-non ti stupire lo faccio sempre.-dissi facendole la linguaccia. Quando ero a casa con i ragazzi non c’era lei a mettere a posto il mio disordine quindi in un certo senso ero migliorata.
 
Andai nella mia stanza e misi a posto la valigia,  mi resi conto che dovevo trovare un altro posto all’angioletto che mi aveva regalato Harry. Decisi di metterlo sempre sul mio comodino nella stessa posizione in cui l’avevo messo a Londra, mi avrebbe fatto compagnia prima di addormentarmi. Quando riscesi mia madre stava cucinando il pranzo così decisi di darle una mano.
 
-allora raccontami un po’…come va con Harry?-disse continuando a tagliare i cetrioli facendo finta che non le interessasse, ma non vedeva l’ora.
 
-bene.-dissi facendo la vaga, mi vergognavo a dirle tutto insomma…era sempre mia madre!
 
-non mi dici nient’altro?-
 
-oh Karen lasciala stare, non vedi che è arrossita, te ne parlerà più in la. Tu non mi dicevi niente!-disse mia nonna entrando in cucina, la adoravo.
 
-Non è vero mamma! Ti dicevo tutto…-disse mia madre stupita.
 
-oh si dopo che ti sei sposata con Geoff!- erano tremende insieme, mia nonna nonostante l’età era ancora una delle donne più sveglie ed intelligenti che avessi mai incontrato,
 
-ok, ok pausa!-dissi ridendo.
 
Continuammo a preparare il pranzo e mia nonna ci diede una mano, mia madre l’aveva invitata a pranzo perché sapeva che sarei tornata e io ero contentissima. Avrei raccontato più a lei di quello che mi era successo che a mia madre, non perché non mi fidassi di lei ma con mia nonna c’era una sorta di empatia particolare, eravamo molto simili.
Dopo pranzo chiamai Steffy per dirle se voleva venire da me e lei in men che non si dica disse di si. Mentre la aspettavo mandai un messaggio ad Harry per chiedergli cosa stesse facendo ma mi rispose molto tempo dopo.
 
Da Harry:
 Ciao angelo! Scusami se ti ho risposto così tardi ma stavo registrando, ci sono novità… stasera ti dico. xxx H
 
 
Sicuramente si trattava di qualcosa che riguardava il lavoro, mi aveva detto che molto probabilmente avrebbero fatto un loro film e che quindi sarebbero stati super impegnati.
Quando suonarono alla porta corsi giù ma mia madre aveva già aperto e stava salutando Steffy. Quando mi vide mi corse incontro e mi abbraccio forte, ricambiai.
 
-o mio Dio Scar! Da quanto tempo!-in realtà c’eravamo sentite il giorno prima ma dal vivo era tutta un’altra cosa.
 
-già, non sei cambiata per niente!- risi e lei con me. Mia madre andò a preparare il tè e noi ci sedemmo sul divano.
 
-tu invece cara mia sei ambiata eccome! C’è ancora qualche lavoretto da fare ma ti vesti molto meglio!- sapevo che me lo avrebbe detto ma non le dissi che era merito di Dani e le altre, lei ci aveva messo una vita a cercare di farmi cambiare senza neanche un risultato.
 
-già, questa volta mi darai una mano tu-le dissi e lei mi abbracciò di nuovo entusiasta.
 
-certo che Harry ti ha fatto proprio bene! Parecchia ginnastica…- sentii mia madre tossire mentre ritornava con il vassoio del te, speravo non avesse colto il doppio senso di quella scema della mia migliore amica, così cercai di riparare.
-si ho fatto parecchio jogging!-dissi fulminandola con lo sguardo.
 
-ma come odiavi correre?-disse mia madre versando il tè. In effetti l’unico sport che mi piaceva fare era nuoto, lo facevo fin da quando ero bambina anche se non aveva per nulla alleviato le mie curve abbondanti.
 
-ho riscoperto questo sport, mi piace, è rilassante.-spiegai, i realtà lo odiavo.
 
-come vuoi tu.-disse sorridendo e andandosene.
 
-grazie per il te signora Payne!-disse Steffy.
 
-Karen!- rispose mia madre per poi andare via.
 
Bevvi un sorso di tè ma era praticamente bollente, notai che Steffy non aveva perso l’abitudine di metterci cinque cucchiaini di zucchero nonostante fosse “ a dieta”
 
-non mi guardare così, lo sai che io il tè lo bevo solo così.-disse seria.
 
-io ancora non capisco che ti sei messa a dieta a fare, sei magra come un grissino Steffy!- non riuscivo proprio a capirla era bellissima e magrissima quella a dieta dovevo essere io.
 
-già anche mia madre me lo dice ma forse lo faccio proprio per lo stesso motivo per cui tu ti senti grassa e non è così! Siamo ragazze e siamo fissate.-spiegò  e io mi misi a ridere, mi mancavano le sue teorie.
 
-allora con Steph come va?-le dissi
 
-bene , è un bravo ragazzo e mia madre già lo adora perché conosce i suoi. Non puoi capire quanto possa essere assillante alcune volte, io mi imbarazzo a parlare di lui insomma…-disse e  ora riuscivo perfettamente a capirla. Prima dicevo tutto a mia madre perché non avevo mai avuto un ragazzo, quindi le cose erano leggermente diverse.
 
-già, ora ti capisco. Anche mia madre mi ha fatto delle domande ma penso abbia capito che mi imbarazza parlare di Harry…- dissi guardando la tazza nelle mie mani.
 
-poi ci farai l’abitudine, anche a nominarlo davanti a loro. Fidati.- disse e io annuii, di certo lei sapeva di ciò che stavo passando. Al contrario di me aveva sempre avuto successo con i ragazzi, era sempre stata stupenda e io sempre il brutto anatroccolo.
 
-si forse…-
 
-ma dai dimmi di Parigi!-disse mettendosi comoda sul divano.
 
-è stato fantastico Steffy, tutto perfetto. Nessuno mai aveva fatto una cosa del genere per me. Abbiamo visto gli Champ Elisee, Louvre e poi la sera mi ha portato nel ristornate sulla Tour Eiffel. Uno spettacolo assoluto, Parigi è stupenda di sera tutta illuminata, si sente veramente il profumo dell’amore lì.-dissi con aria sognante ricordando quei momenti.
 
-poi eri in buona compagnia…com’è stata la prima notte?-chiese, ma preferii parlarne in camera mia, mia madre non era il tipo che spiava, ma mi sentivo più sicura di sopra. Una volta entrate ci sedemmo sul letto e le raccontai tutto, non nei dettagli ma il senso lo capì.
 
-sono contenta che sia stato come lo volevi tu, te lo meriti tutto Scar…certo che la vostra è una storia un po’ sui generis, nel senso… vi siete odiati e dati guerra per tre anni e poi puff!-fece un gesto con le mani che mi fece ridere ma aveva completamente ragione.
 
-si infatti, probabilmente ci piacevamo già da tanto ma non ce ne siamo mai resi conto, quel malinteso poi ci ha allontanato fin dall’inizio. Ci siamo studiati per così tanto tempo, seppur da lontano, che poi stare insieme non è risultato così difficile.
Una cosa da tutta questa storia l’ho imparata…l’amore è irrazionale, pure troppo e ti spaventa. Non avevo mai provato una cosa del genere e sicuramente all’inizio avevo paura. I suoi occhi hanno la capacità di guardarmi dentro senza difficoltà e non ne ero felice perché nonostante sembri forte sono proprio tutt’altro e lo sai. Mostrare le proprie debolezze non è facile ma Harry mi ha aiutato…e lo amo Steffy con tutto il trasporto che fino ad ora non ho mai provato.- dissi liberandomi. Lei mi guardava sorridente, capiva che ero felice.
 
-certo che ti brillano proprio gli occhi quando parli di lui, cara amica mia ti abbiamo persa.-disse e cominciammo a ridere.
In quel momento fece capolino dalla porta Ed che sicuramente voleva le coccole, si mise seduto vicino a me con il muso sulle mie gambe.
 
-sei proprio un maleducato Ed, si bussa!.-scherzai e lui cominciò a toccarmi il braccio per dirmi che voleva le carezze. Era un amore di cane.
 
-si sente offeso ora che lo hai tradito con Harry.-risse Steffy accarezzando Ed.
 
-no lui è il mio primo amore come faccio a dimenticarlo.- dissi scherzando mentre Ed aveva già chiuso gli occhi rilassandosi.- fa come Harry quando vuole che gli tocchi i capelli, si lamenta perché gli dico che assomiglia ad un cucciolotto.-risi al pensare alla reazione di Harry che cominciava a brontolare dopo le mie parole.
 
-certo che si lamenta lo paragoni ad un cane!.-disse dandogli ragione.
 
-no tu non lo hai mai visto, quando siamo sdraiati comincia a toccare il mio viso con il naso e poi si appoggia nell’incavo del collo accoccolandosi. In genere di mattina quando fa finta di risvegliarsi per poi ricrollarmi addosso.-risi a quei ricordi e quei momenti già mi mancavano troppo.
 
-non sembra il bad-boy che tutti dicono…-riflette Steffy.
 
-se fosse stato veramente così non mi sarebbe mai piaciuto. Vuole fare il duro ma non lo è, secondo me soffre anche per questa sua nomina. Non me ne parla apertamente perché ha la fissa di dover essere sempre perfetto con me quando invece proprio non ha capito che se si confidasse un po’ più non farebbe un soldo di danno.-dissi ripensando alla sua testardaggine che infondo riguardava anche me.
 
-e ora quando vi rivedrete?-
 
-non lo so, penso che sia ancora più impegnato di prima con il lavoro, vogliono fargli fare un film!-
 
-è stupendo! Secondo me parlerà anche di te, ho sentito che riguarderà le loro vite quindi…-
 
-non lo so ma sarebbe veramente imbarazzante!.-dissi arrossendo.
 
-è permesso?-disse mia madre facendo capolino dalla porta aperta da Ed.
 
-dicci mamma.-
 
-volevo chiedere a Steffy se voleva rimanere per cena. Ti va? Ti riaccompagnamo noi a casa-disse.
 
-ok, se non è un problema…-disse Steffy imbarazzata.
 
-ma che problema, chiamo tua madre e la avverto.-disse mia madre prima di uscire.
 
-tua madre è veramente un tesoro, le sei mancata molto. Lo diceva sempre alla mia quando si incontravano durante il periodo natalizio.- disse sorridendo. Le nostre madri si erano conosciute quando io e lei andavamo all’asilo e sono diventate amiche come noi del resto.
 
-già lo so…la vado ad aiutare con la cena, sono già le sette.- dissi guardando l’orologio.
 
 
La serata trascorse tranquilla, a cena raccontai qualche aneddoto sulla mia vacanza a Londra e su come stesse Liam che non tornava a casa da un po’.
Dopo cena riaccompagnammo Steffy a casa e ne approfittammo per far camminare un po’ Ed che scodinzolava sempre, mia madre diceva che quando me ne ero andata lui non faceva altro che stare nella mia stanza sul mio letto, gli ero mancata tanto.
 
Quando ritornammo a casa erano più o meno le dieci e cercai di mettermi a dormire perche il giorno dopo sarebbe ricominciata la scuola ma c’era qualcosa che mi turbava e ben presto capii che cos’era: aspettavo di sentire Harry.
Quando mi chiamò rimanemmo per circa un ora al telefono. Era entusiasta dei nuovi progetti come l’album ed il film.
 
-non puoi capire come sono carico per questo film, potremo parlare di noi e farci conoscere veramente bene!-si sentiva che era felice e io lo ero per lui anche se la scuola non sarebbe stata così entusiasmate come le sue attività.
 
-sono contentissima per voi vermanente…-dissi, ma in realtà ero gelosa del fatto che lui fosse impegnato in qualcosa di esaltante mentre io invece no.
 
-però?...ti sento strana Scar, che hai?-chiese cambiando tono.
 
-mi manchi.-dissi senza aggiungere altro perché non c’era nulla di più vero.
 
-anche tu angelo.- ci fu poi un momento di silenzio interminabile.
 
 
 
Spazio autrice
 
Ciao ragazze! allora ecco il trentesimo capitolo, spero che vi piaccia anche se Scar e Harry sono lontani ora. Ho pubblicato questi tre capitoli di fila perché nei prossimi sarò un pochino impegnata, ma proverò a pubblicare fra tre/ quattro giorni. Vi prego non mi odiate per questo : ( un bacio grande vi adoro!
                                            GRAZIE A TUTTE!

 

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Capitolo 31
*** capitolo 31 ***


POV HARRY
 
Era passato un mese dalla partenza di Scarlett e mi mancava. Mi mancava il suo profumo, le sue mani, i suoi occhi…insomma tutto.
Sapevo che non sarebbe stato facile, guardando anche l’esperienza dei miei amici, ma in quel momento me ne rendevo conto più che mai.
Ci sentivamo era vero ma non era lo stesso, mi mancava quando la sera ci mettevamo sdraiati sul letto e le raccontavo la mia mattinata e lei che mi guardava con quegli occhioni interessata.
Nonostante questo mi sentivo comunque meglio rispetto a prima, ora sapevo che lei c’era e che era una parte importante della mia vita, non mi fregava nulla della distanza purché sapessi che lei c’era.
Eravamo talmente impegnati con il nuovo film e CD che ci saremmo visti fra non pochi giorni ma già non vedevo l’ora, non sarei potuto andare li per il suo compleanno ma già sapevo che cosa regalarle.
 
Entrai dentro una delle librerie più famose e fornite di Londra sperando che potessi comprare ciò che cercavo.
 
-salve, cerco il nuovo libro di Ken Follet  il  mondo senza fine.  È disponibile?-chiesi alla commessa alla cassa in modo tale da trovarlo subito.
 
-no mi dispiace, uscirà il il 4 Marzo. Torni quel giorno, lo avremo sicuramente.
 
-a me serviva oggi…-quasi sussurrai.
 
-cosa scusi?-disse lei
 
-no niente, grazie!-dissi uscendo.
 
Avevo capito male, ero convinto che fosse uscito il 14 Gennaio così sarei riuscito a regalarglielo in tempo per il suo compleanno il 18 febbraio.
Le piaceva molto quell’autore mi ci giocavo tutto, l’avevo vista leggere un suo libro quella sera quando fummo interrotti da Louis che voleva la maglietta dei Ramones e poi anche altre volte. Ne ne aveva anche parlato ma fu un discorso breve.
mi dispiaceva non poterglielo regalare  ma sicuramente sarebbe stato inutile cercare altrove se non sarebbe uscito per quel mese.
Quando tornai a casa per la prima volta dopo  tanto accesi una sigaretta, lo so criticavo tutti per questo vizio cretino, ma senza farmi vedere un volta ogni due mesi lo facevo, mi rilassava.
 
-certo che sei proprio incoerente Haz!-sentii una voce e  subito spensi la sigaretta, era Louis.
-Lou che ci fai qui!-dissi cercando di nasconderla pr evitarmi la paternale da uno che tra parentesi sporadicamente fumava anche lui!
 
-ti stavo cercando e ti ho anche visto fumare quindi lascia perdere…ti fa male, sei asmatico.-disse con viso duro, odiavo quando mi trattava da ragazzino.
 
-faccio quello che cazzo voglio Louis, ficcatelo in  testa. Non sei mia madre.-dissi pe poi rigirarmi.
 
-certo infatti, fai come ti pare.-disse e poi sentii i suoi passi allontanarsi. Avevo esagerato.
 
-Lou aspetta!...mi dispiace e che sono un po’ nervoso.-dissi e lui si girò, non volevo trattarlo così in fin dei conti si prendeva cura di me.
 
-perché?-chiese.
 
-mi manca Scar e oltretutto non posso farle il regalo che avrei tanto voluto…quel maledetto libro esce a Marzo.- dissi sfogandomi.
 
-e che problema è scusa?.-disse sicuro ma io non lo capii.
 
-come? Louis forse non mi sono spiegato, mi serve per il 18 Febbraio ed esce il 4 Marzo!-spiegai.
 
-non mi sembra un gran problema, ti aiuto io…-
 
 
 
                                               
 
POV SCARLETT
 
La noia di quella lezione di filosofia era paragonabile ad una della professoressa di Storia che inseriva quattrocento uhmmm/ ehmmm all’interno di una frase.
Mi piaceva quella materia ma Heidegger proprio no, mentre parlava pensavo che l’indomani sarebbe stato il mio compleanno e l’avrei passato senza Harry. Non poteva venire perché lavorava e chissà quando ancora l’avrei rivisto.
 
-non ti piace proprio Heidegger vero?-rise Steffy che mi sedeva accanto.
 
-si nota tanto?mi sto addormentando in piedi!-scherzai
-giochiamo a tris?- era il nostro passatempo preferito quando c’erano quelle lezioni così noiose che non sembravano neanche interessare al prof.
 
-no non mi va molto…-risposi sincera, troppi pensieri per la testa.
 
-Scar ma che hai! Sono un po’ di giorni che sei strana…-mi chiese preoccupata.
 
-lo so, mi manca troppo. Non ci siamo visti il giorno del suo compleanno e mi è dispiaciuto troppo. Domani è il mio e non ci rivedremo un’altra volta perché ha degli impegni. Mi sono rotta…-dissi esasperata. Non pensavo fosse così difficile stargli lontano, eppure era passato solo un mese. Ora potevo ben capire perche Liam e Danielle avessero degli alti e bassi, ma io avrei sopportato come loro? Cominciavo ad avere dei dubbi.
 
-Scar lo sapevi che sarebbe stato così! Vedrai che vi vedrete presto, ne sono sicura!-disse convinta.
 
-un'altra delle tue previsioni?-dissi sconsolata.
 
-fino ad ora ho sempre avuto ragione, poi boh…-
 
-signorine allora avete finito di disquisire? Payne dopo ti devo parlare!-disse la professoressa sgridandoci. Ci mancava solo questa, non era mai stata chiamata a parlare con un professore in privato e non sapevo proprio cosa Mrs Atckins volesse dirmi.
 
-tranquilla, non sarà nulla di grave. Sei una delle più brave delle classe!-sussurrò Steffy vedendomi preoccupata.
 
Il resto della lezione fu tranquilla, dovetti sorbirmi un’altra ora di filosofia durante la quale mi chiesi che cosa voleva dirmi la prof. Pensai al peggio ma poi dissi a me stessa che non poteva mettermi una nota solo per due parole con la mia compagna di banco, avevo sempre avuto una condotta impeccabile!
Aspetta che tutti fossero usciti per avvicinarmi alla cattedra della professoressa che stava mettendo in ordine i suoi libri, Steffy mi fece segno che mi avrebbe aspettata fuori.
 
-ah Payne eccoti, le volevo parlare.-
 
-mi dica Mrs Atckins.-
 
-ho notato che dal rientro dalle vacanze di Natale la sua attenzione è notevolmente calata, e mi dispiace dato che ha sempre avuto ottimi voti e la mia materia l’ha sempre affascinata. È successo qualcosa?-tirai un respiro di sollievo quando finì il suo discorso. Era gentile a preoccuparsi per me, in fin dei conti ero una delle allieve che le dava più soddisfazioni.
-no Mrs Atckins è che ho un po’ di pensieri ultimamente, ma le prometto che la mia media non ne risentirà Cercherò di prendere un bel voto alla sua interrogazione mensile della prossima settimana.
 
-perfetto è proprio questo che volevo sentirmi dire… leggendo i giornali posso capire quali siano i suoi pensieri ma questo è l’ultimo anno e vorrei veramente che la sua carriera scolastica finisse con il massimo dei voti… se lo merita.
 
-la ringrazio professoressa, non la deluderò. Buona giornata!-dissi uscendo e sorridendole. Era stata carina a preoccuparsi per me e aveva ragione non mi dovevo distrarre troppo. Un buon voto di maturità sarebbe stato il biglietto da visita fondamentale per il college.
 
-allora? Che voleva?-disse Steffy appena mi vide uscire.
 
-nulla, solo che mi vede un po’ distratta nell’ultimo periodo e non vuole che la mia media si abbassi proprio durante l’ultimo anno.-spiegai e in quel momento vidi arrivare Zack con Caroline due nuovi ragazzi che si erano trasferiti qui dal Galles.
 
-oi ciao ragazze come va?-disse Zack avvicinandosi.
 
-bene voi?-disse Steffy precedendomi e io mi limitai a sorridergli.
 
-tutto ok, abbiamo avuto la lezione di storia proprio ora, una noia assoluta.- disse Caroline. I due erano fratelli gemelli anche se non erano proprio identici, erano entrambi belli.
 
-noi l’abbiamo avuta prima di filosofia, diciamo che è stata soporifera.-dissi e mi misi a ridere pensando al prof che faceva una pausa di due ore dopo ogni parola.
 
-ci vediamo domani alla lezione di matematica allora. –disse Zack sorridendomi.
 
-ok a domani.-risposi sorridendo ad entrambi. Erano due ragazzi veramente simpatici e senza pregiudizi.
 
Quando uscimmo dall’edificio pioveva come al solito, ormai era una abitudine portarci dietro l’ombrello. Aspettammo l’autobus per un po’ di tempo e mi sorbii le lamentele di Steffy che voleva prendere la patente al più presto. Aveva l’esami fra due settimane e già non stava nella pelle.
 
-quando avrò la macchina non dovremmo più aspettare questo benedetto autobus- disse scocciata
 
-dai che la prenderai presto così addio autobus.-risi.
-già…comuuunque hai visto come ti guardava Zack, gli piaci si vede a un miglio di distanza.- disse con aria inquisitoria. Era un bel ragazzo ma ero impegnata!.
 
-finiscila Steffy! Sono impegnata e comunque secondo me non è vero.-dissi sincera.
 
-come vuoi tu, ma nel caso volessi cambiare idea insomma non è messo per nulla male il ragazzo!-
 
-non ho intenzione di cambiare idea Steffy, smettila di guardarmi così!-risi dal dogli una leggera spallata.
 
-ok, ok Payne non ti agitare! Che fai per domani?-
 
-non lo so, non mi è mai piaciuto festeggiare i compleanni lo sai! E poi non sono in vena…-dissi sincera.
 
-ok, va bene. Però prima o poi ti farò cambiare idea sulle feste di compleanno!- rise e io con lei. Era incorreggibile.
 
Quando arrivai a  casa mia madre mi fece trovare il pranzo pronto anche se non avevo molta fame, strano per me. Mi sentivo triste e fondamentalmente anche se cercavo di nasconderlo a me stessa e a lui lo sapevo il perché: la lontananza di Harry fu più dura da sopportare più di quanto pensassi.
Ero convinta che sarei stata forte, ma dopo un po’ mi sembrò di non farcela più. Lo volevo vedere per il suo compleanno ma non ci ero riuscita e domani che sarebbe stato il mio sarei rimasta un’altra volta da sola.
 
-Scar è tutto ok? Non stai mangiando nulla…-disse mia madre preoccupata.
 
-no niente, vado in camera mia.- dissi alzandomi e salendo di sopra.
 
Mi buttai sul letto e poco dopo sentii Ed entrare e mettersi vicino a me. Non ne ero del tutto sicura ma pensavo che quel cane capisse le mie emozioni, ogni volta che piangevo in passato lui veniva da me e cominciava a leccarmi il viso. Era come se mi leggesse dentro. Mise una zampa sulla mia schiena per farmi notare la sua presenza e mi voltai verso di lui che mi guardava.
In quel momento sarei voluta scoppiare a piangere ma mi trattenni, in quel periodo soprattutto al telefono con lui mi ero trattenuta spesso. Volevo che pensasse che fosse tutto a posto, aveva un lavoro da portare avanti e non potevo essere un pensiero per lui.
 
-Scar tutto a posto cara? Mi stai facendo preoccupare.-disse mia madre entrando dalla porta lasciata aperta da Ed.
 
-si mamma tutto ok.-cercai di sorridere ma si vedeva che non era così.
 
Lei si avvicinò e si mise seduta al mio fianco. Cominciò ad accarezzarmi la testa come quando ero piccola e mi doveva far addormentare.
 
-ti manca vero?-mi disse comprensiva.
 
-si troppo…non pensavo fosse così difficile.-dissi con voce malferma.
 
-vedrai che andrà tutto bene Scar! Mi rendo conto che può essere difficile ma non tutto nella vita è semplice e lineare, soprattutto quando si tratta di amore. Io e tuo padre frequentavamo college diversi eppure eccoci qui con due meravigliosi fiori.-disse baciandomi la fronte.
 
-vorrei essere forte come te…-dissi e l’abbracciai, mi servivano i suoi abbracci.
 
-lo sei Scar, più di quanto pensi. Dai non ci pensare! Allora domani stavo pensando di fare qualcosa per cena, per festeggiare il tuo compleanno. Faccio venire i nonni e gli zii che ne dici? Saremo una quindicina ma ci divertiremo dai!-disse cercandomi di sollevare il morale e la apprezzai per quello.
 
-ok, va bene.-risi, non volevo che si preoccupasse per me. Già era difficile per lei avere Liam lontano.
 
-ok, naturalmente fai venire anche Steffy! E se vuoi qualche tuo altro amico non c’è problema…staremo un po’ stretti ma più si è meglio si sta-sorrise
 
-ok, invito anche Steffy allora. Grazie mamma.- dissi sincera.
 
E di che tesoro!.-disse uscendo mentre Ed la seguiva come un’ombra.
 
Cominciai a fare un po’ di compiti in modo tale da mantenere la promessa che avevo fatto alla professoressa e anche a me stessa. Dovevo uscire con una media alta per poter entrare a Oxford e ci sarei riuscita.
Fortunatamente studiando mi distrassi dalla situazione, ma quando arrivò la sera mentre aspettavo la chiamata di Harry mi risentii nuovamente triste.
Non volevo parlarci, non perché non avessi niente da dirgli ma sentirlo avrebbe peggiorato solo la situazione, non dovevo pensarci.
Proprio mentre facevo questi pensieri il telefono cominciò a squillare, era Harry.
Ero quasi tentata di non rispondergli e di dirgli che ci saremmo sentiti l’indomani ma non ce la feci.
 
-pronto?
 
-ciao piccola! Come va?.-disse e io proprio non mi sentivo di dirgli la verità.
 
-benissimo, tu?-
 
-bene, oggi abbiamo cominciato le registrazioni di nuove canzoni, mi piacciono un sacco. Sarai la prima a sentirle.-
 
Cominciò a parlarmi di tutti i suoi progetti e di come fosse entusiasta. Mi limitavo ad ascoltarlo e ad annuire, più sentivo che lui era felice più io mi sentivo morire dentro perché io non lo ero affatto. Possibile che non sentisse la mia mancanza?
 
-hai capito Scar?- mi disse mai io proprio non lo stavo più ascoltando
 
-sisi certo! Sono contentissima per voi-inventai.
 
-no tu non mi stai ascoltando…-a quelle parole scoppiai a piangere allontanando la cornetta. Non volevo che mi sentisse debole, non dovevo essere un peso per lui.
 
-Scar tutto ok?-piangevo e non riuscivo a rispondere a quel punto attaccai.
 
Gli mandai un messaggio poco dopo con scritto che era caduta la linea e che ci saremmo sentiti l’indomani, ma non  mi rispose.
Mi buttai sul letto e versai tutte le lacrime che fino ad allora avevo trattenuto, inondai praticamente il cuscino ma non mi importava. Ero da sola e potevo piangere quanto volevo. Mi addormentai guardando l’angioletto che Harry mi aveva regalato e stringendo la collanina con l’aeroplano nelle mani, mi tranquillizzava e mi faceva sentire vicina a lui.
 
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Quando mi svegliai erano le sette, mi feci una doccia e scesi giù cercando di sfoderare uno dei miei sorrisi migliori.
Notai che la tavola era già apparecchiata e mio padre come al solito leggeva il suo amato quotidiano mentre Ed mangiava i biscotti che furtivamente lui gli passava senza farsi vedere da mamma.
 
-buongiorno! -dissi facendo notare la mia presenza
 
-buongiorno principessa e tanti auguri!
 
-grazie mille.-risposi, mia madre arrivò dalla cucina con i pancakes. Me li faceva sempre trovare nelle occasioni speciali.
 
-sono arrivati quelli poco fa.- disse indicandomi un mazzo di fiori on una busta sul tavolo dell’ingresso.
 
Sorrisi nell’accorgermene, me li aveva sicuramente mandati Harry. Era particolare come mazzo di fiori perché erano tutte rose ma di colori diversi: rosse, rosa, e gialle.
Accanto al mazzo c’era anche una busta ma prima aprii il bigliettino in mezzo ai fiori.
 
Al mio piccolo angelo…con infinito amore
Harry
 
p.s ti starai chiedendo perché le rose non siano tutte rosse, per questo guarda meglio nel mazzo e lo capirai.
 
Più in fretta che potei, presa dalla curiosità cercai nel mazzo e trovai un piccolo libricino con il titolo Il significato delle rose.
 
Rosso:amore e passione
Rosa: purezza
Giallo: amicizia
 
Alla fine del libricino c’era scritto…la risposta è: tu per me sei tutto ciò che queste rose significano. Ti amo
Harry
 
Avevo già le lacrime che scendevano calde sul mio viso. Intanto mia madre si era avvicinata e notando il mio stato sorrideva e mi stringeva le spalle.
 
-è stato proprio carino… non piangere più e scarta il regalo!- disse per farmi distrarre e indicandomi la busta.
Mi asciugai velocemente le lacrime di gioia con il sorriso stampato sulle labbra. Non mi aspettavo tanto soprattutto da lui. Avevo il cuore in tachicardia e in quel momento lo avrei voluto solamente abbracciare.
Scartai velocemente il pacchetto nella busta e vidi che era un libro senza copertina, rimasi abbastanza perplessa ma capii di cosa si trattava appena lessi la prima pagina:
 
                                               IL MONDO SENZA FINE
 
                                                                                           KEN FOLLET
 
 
Non ci potevo credere,strabuzzai gli occhi leggendo il titolo. Mi stupì il fatto che si fosse ricordato che amavo quello scrittore e soprattutto un piccolissimo dettaglio…era introvabile in quel momento. Lo sapevo perché aspettavo il quattro marzo 2013 da circa un anno! Cominciai a sfogliarlo distrattamente pensando che non lo avrei potuto ringraziare mai abbastanza per il pensiero.
Cominciai a saltellare per casa tutto il tempo in preda alla gioia più assoluta mentre i miei mi guardavano divertiti.
Cercai di chiamarlo ma non mi rispondeva, ci provai per tre volte ma aveva il telefono staccato. Cominciai a preoccuparmi ma poi mi resi conto che era ancora presto e molto probabilmente ancora dormiva.
Non vedevo l’ora di dire a Steffy cosa aveva fatto Harry quindi mi preparai, mentre lo facevo un irrefrenabile sorriso era fisso sul mio volto. Mi aveva stupita il suo gesto e soprattutto le sue parole!
Una volta finito misi i fiori dentro ad un vaso in modo tale che non si rovinassero, avevano un profumo così buono ed erano bellissimi.
Salutai tutti e uscii di casa, vidi una sagoma dall’altra parte della strada e mettendo a fuoco non potei credere a chi mi era di fronte…Harry.
 
 
 
Spazio autrice
Ciao ragazze! allora lo so che starete pensando che sia una pazza a dirvi che pubblico un giorno ma poi lo faccio prima il vero problema è che mi piace troppo scrivere e ieri sera non sono più uscita quindi eccomi qua.
Spero che il capitolo vi piaccia e che mi facciate sapere i vostri pareri…ringrazio come al solito tutte coloro che recensiscono..vi adoro e non c’è bisogno di dire che le vostre parole sono preziose per me! Un grazie anche a tutte le altre che leggono, non smetterò mai di ripeterlo! Un bacione a presto!
 
Ps scusate gli eventuali errori, non l’ho ricontrollato : )

 

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Capitolo 32
*** capitolo 32 ***


POV SCARLET
 
Quando uscii di casa vidi la sagoma di una persona e quando misi a fuoco non potei credere che si trattava di Harry. Era appoggiato alla macchina dall’altra parte della strada, rimasi immobile per la sorpresa. Non ci potevo credere.
Quando ripresi i battiti cardiaci gli corsi incontro, non me lo ricordavo così bello e soprattutto alto. Me ne accorsi quando gli saltai letteralmente addosso abbracciandolo il più forte possibile. Dio solo sa quanto mi era mancato poterlo fare.
Rimasi ad abbracciarlo beandomi del suo profumo e odorando i suoi capelli che profumavano di menta, ma c’era qualcosa che non andava…lui non stava ricambiando.
Quando mi allontanai da lui lo guardai in faccia e aveva la fronte corrucciata, cosa c’era che non andava?
 
-Harry è più di un mese che non ci vediamo e neanche mi abbracci?-chiesi perplessa. Mi guardava e sentivo la rabbia crescergli dentro, lo si notava dal suo respiro accelerato. Rimanemmo in silenzio per quelle che sembrarono ore.
 
-la devi smettere di dirmi cazzate Scarlett!- a quelle parole strabuzzai gli occhi, ma si era impazzito?
 
-Harry ma che dici?!-
 
-tu non mi dici la verità, stai male:si sente e si vede.-disse serio. Proprio non riuscivo a capire
 
-Harry proprio non capisco di cosa tu stia parlando!-quella situazione stava diventando paradossale.
 
-ieri al telefono non è caduta la linea, mi hai attaccato in faccia perché stavi piangendo, sei dimagrita tanto nel giro di poco tempo e non hai più i rossi sulle guance che avevi prima. Al telefono parli sempre poco e ti limiti ad annuire, pensi che sia un cretino?-rispose arrabbiato.
 
Ora capivo tutto…nonostante avessi cercato di nascondere ad Harry il fatto che stavo male se ne era reso conto e forse dovevo saperlo. Non riesco a mentire bene.
Quello che non capiva era che lo facevo per lui, per non mettergli pensiero. Aveva tante cose da fare e a cui pensare e non volevo essere un problema.
 
-no. M-mi dispiace…-abbassai lo sguardo perché guardarlo negli occhi per me era impossibile in quel momento.
 
-tu me le devi dire le cose Scarlett altrimenti che stiamo insieme a fare?! Promettimi che d’ora in poi mi dirai sempre come stanno le cose veramente.-disse duro e le lacrime cominciarono a scendere ma abbassai la testa guardando i miei piedi.
 
-non posso promettertelo.- sussurrai.
 
-cosa?! Almeno guardami negli occhi quando parli!-
 
-non posso promettertelo! Va bene cosi?!-dissi alzando la voce e guardandolo negli occhi. Ormai singhiozzavo e lui mi guardava con gli occhi spalancati, potevo morirci dentro quel verde.
 
-Scar io…-fece un passo in avanti ma io ne feci uno indietro. Proprio non riusciva a capire che lo facevo per lui e che in quel momento mi sarei aspettata di tutto tranne che litigare con lui?
 
-Harry che sei venuto a fare è? A rovinarmi la giornata?-dissi e questa volta l’incavolata ero io.
 
-Cazzo Scar io  mi preoccupo per te! Ieri sentendo i tuoi singhiozzi mi sono preoccupato, non sei più la Scar di sempre da un po’ di giorni. Ho paura che tu possa cambiare idea su di me…su di noi. Non voglio farti soffrire piccola.  –si giustificò.
 
-l’unica cosa che voglio adesso è che mi abbracci e mi fai sentire che sei qui veramente e che non è un sogno.-dissi con le lacrime che ancora che scendevano.
 
A quel punto si avvicinò a me e mi abbracciò forte, sentirlo vicino mi pervase di gioia, non poteva esserci regalo migliore di quello che lui mi stava facendo. Per quegli istanti mi scordai di tutta la tristezza che mi era entrata dentro nei giorni precedenti, era li e io non ci potevo credere.
 
-ti amo-mi disse mentre mi stringeva, tanto forte che sembrava fossimo un corpo solo.
 
-anche io Harry- ricambiai.
 
Separandomi da lui notai che non aveva un bella cera, non ero solo io quella che dormiva poco.
 
-sei stanco?-gli dissi accarezzandogli il viso e lui chiuse gli occhi a quel contatto.
 
-no è che mi sono svegliato alle quattro stamattina per essere qui a quest’ora…ah tanti auguri.-sorrise e mi avvicinai per baciarlo.
La voglia che avevo delle sue labbra era paragonabile a quella che le rondini hanno della primavera. Il bacio da lento passò a sempre più passionale e arrossii quando la sua lingua accarezzò il mio labbro inferiore, adoravo quando lo faceva.
 
-Haaaaryyy!!- sentii una voce urlare e mi girai di scatto dall’altra parte. Steffy gli si buttò letteralmente addosso mentre lui strabuzzava gli occhi incredulo. Io mi limitai a scuotere la testa pensando che la mia amica fosse sempre la solita pazza.
 
-di sicuro sai chi sono!-disse staccandosi da lui.
 
-la tua esuberanza parla da sola, sei Steffy vero?-disse Harry sorridendo.
 
-già, scusami se non mi sono presentata ma io ti conosco già bene. Harry qui, Harry li…-disse imitandomi e io mi sentii in imbarazzo.
 
-oook, amica mia direi che le presentazioni le abbiamo già fatte-dissi mettendogli una mano intorno alle spalle-che ci fai qui?
 
-cara Scarlett ti vorrei ricordare che mentre tu ti sbaciucchiavi con il tuo ragazzo il tempo passava e io come ogni giorno ti sono venuta a chiamare per andare in carcere.- disse Steffy seria mentre Harry la guardava perplessa.
 
-a scuola voleva dire-spiegai e Harry rise scuotendo la testa.
 
-beh penso che oggi io passo-dissi guardando Harry e lui mi sorrise.
 
-Scarlett che salta una lezione? Amico mio è proprio innamorata-disse guardando Harry.
 
-finiscila!-dissi dandogli una leggera spinta scherzosa.
 
-io vado, ci vediamo stasera! Ah Harry…se la fai soffrire io ti castro sappilo!-disse allontanandosi e lui comincio a ridere.
 
-perdonala è così…-mi giustificai
 
-ti vuole bene e si vede- disse sicuro, in fin dei conti io e lei non eravamo così differenti da lui e Louis.
 
-entriamo dentro che sta per piovere.-dissi guardando il cielo. Mi prese per mano e andammo verso la porta di casa.
Prima di bussare mi resi conto che Harry si stava sistemando il giacchetto e il maglioncino sotto.
 
-che stai facendo Styles?-
 
-mi sistemo Scar, devo fare bella figura o no?-disse guardandomi e io cominciai a ridere.
 
-ma già ti conoscono!-dissi e lui aggrottò le sopracciglia.
 
-non come fidanzato quindi è più o meno la p-prima volta.-disse imbarazzato, era troppo carino a preoccuparsi di essere in ordine per presentarsi.
 
-sei perfetto ok?-dissi dandogli un bacio sulla guancia per poi suonare.
 
Apri mia madre che mi guardò perplessa, non si aspettava di vedermi, secondo le sue previsioni io dovevo già essere sull’autobus che mi porta a scuola. Quando vide Harry però il suo viso cambiò espressione, sul suo volto si dipinse un sorriso a trentadue denti e lo abbracciò istintivamente senza lasciarlo parlare. Credo che sia più o meno questo l’effetto che Harry fa alle donne.
 
-mamma lo stai soffocando-risi
 
-oh si scusami, entra pure caro. Sono contenta che tu sia qui!-disse facendolo accomodare sul divano.
 
-anche io sono felice di rivederla- rispose cordialmente.
 
-mamma oggi non vado a scuola ok?-le chiesi ma non penso avrei fatto il contrario se lei mi avesse detto di no.
 
-si tranquilla, in fin dei conti è il tuo compleanno.- sorrise. Non le avevo mai chiesto di rimanere a casa quindi non si fece problemi.
 
-Karen chi era…oh ciao Harry - disse mio padre scendendo dalle scale e vedendoci tutti sul divano. Harry si alzò per salutarlo
 
-vuoi saltagli addosso pure tu papà?- risi ma lui si avvicinò a lui stringendogli la mano. Vederli insieme mi fece uno strano effetto quella volta, Harry era alto quanto lui se non di più e non lo so…di uomini importanti nella mia vita ce n’erano stati sostanzialmente due: mio padre e Liam. Harry in qualche modo era il nuovo arrivato e sapevo che mio padre era geloso, forse fin troppo di me.
 
-allora che ci fai qui?-chiese ad Harry mentre si sistemava la cravatta.
 
-s-sono venuto per il compleanno di Scarlett- disse Harry impacciato, non l’avevo mai visto così di fronte a mio padre.
 
-ah giusto…maledetta cravatta.-disse cercando di sistemarla, c’era sempre riuscito al volo…nervoso anche lui?
 
-aspetta faccio io-disse mia madre alzandosi e andando verso di lui mentre mio padre sbuffava per la situazione. Che belli che erano insieme.
Guardai Harry e mi misi più vicina a lui prendendogli la mano, sarei voluta diventare come loro un giorno.
 
-allora Harry, quanto ti fermi?-chiese mia madre curiosa.
 
-solo oggi, domani mattina presto devo ripartire. In realtà oggi non dovevo essere nemmeno qui…-disse sincero. Mi aveva detto che avrebbe avuto da fare oggi, non volevo trascurasse il lavoro per me.
 
-ah capisco, beh comunque potresti dormire da noi oggi.- disse mia madre gentilmente, anche se sapevo che fra le righe c’era- si ma naturalmente non con Scarlett.- Alle sue parole mio padre cominciò a tossire, era veramente buffo.
 
-non si preoccupi posso stare in hotel non voglio disturbare.-disse Harry.
 
-ma no quale disturbo! La camera di Liam è libera.- rispose lei
 
-io vado a lavorare, ci vediamo dopo!-disse mio padre facendo per uscire.
 
Prima di lasciarlo andare però volevo parlargli, mi era sembrato che non volesse Harry lì quindi volevo chiarirmi questo dubbio. Mi alzai e gli corsi dietro lasciando mia madre con Harry.
 
-papà!!-urlai mentre lui stava entrando nella macchina sul vialetto. Si fermò e mi guardò correre verso di lui.
 
-dimmi Scarlett.-
 
-ti dispiace che Harry sia qui? –chiesi con il fiatone.
 
-ma no perché?-rispose curioso.
 
-non lo so mi è sembrato…- dissi e lui sorrise.
 
-Scar sinceramente lo sai qual è il problema?-disse e io mi allarmai. Sapevo che c’era qualcosa che non andava.
 
-no-
 
-sono geloso marcio! Tu sei la mia bambina e lo sarai per sempre. Capisco che questo è difficile da capire per voi ragazze ma è così. Noi padri siamo destinati ad essere rimpiazzati nonostante diamo la vita per voi e vedervi felici con un altro uomo che non siamo noi non è facile, è difficile da spiegare e soprattutto da comprendere.-fece una pausa per poi riprendere- ti ho insegnato ad andare in bicicletta Scar e ti sono corso dietro per non farti cadere mille volte quando hai imparato a camminare. Ti ho vista crescere e da bambina diventare donna. Me ne rendo conto ogni compleanno che passa e adesso che c’è Harry qui è come se la realtà mi fosse piombata addosso.
Nonostante questo sappi che ti amerò sempre più di chiunque e altro e proprio perché è così sono contento che tu sia felice con lui.- aveva gli occhi rossi e sapevo che si stava per commuovere, ma ero altrettanto sicura che si sarebbe trattenuto perché non si sarebbe mai dimostrato “ debole” di fronte a me, non lo avevo mai visto piangere.
 
Io invece non ce la feci proprio a trattenermi e le lacrime cominciarono a scorrere sul mio viso. Forse era vero  che non avrei mai capito perché fosse così protettivo ma sarebbe sempre rimasta una persona fondamentale nella mia vita . Lo abbracciai forte e per la seconda volta in quella giornata piansi, non mi vergognai però questa volta a farlo perché erano lacrime di gioia.
 
-dai…ora vai che ti aspetta. Noi ci vediamo questa sera-sorrise mentre saliva in macchina e io lo salutavo da fuori. Gli volevo un bene dell’anima.
 
Mi asciugai le lacrime prima di rientrare dentro, non avevo mai vissuto un compleanno così ricco di emozioni.
Vidi mia madre ed Harry chiacchierare di non so cosa, Harry sicuramente aveva fatto colpo su di lei prima che le dicessi che fosse il mio ragazzo
 
-di che parlate?-dissi mettendomi seduta vicino ad Harry.
 
-niente, Harry ha visto le foto sul davanzale dietro il dietro al divano e mi ha chiesto se fossi tu con Liam-in un momento avvampai, ero io dentro la vasca da bagno a due anni!
 
-mamma ti ho sempre detto di togliere questa foto è orribile!-dissi girandomi e abbassandola. Sarei morta di vergogna da un momento all’altro.
 
-finiscila Scar! Eri bellissima!- dovevo chiarire quale fosse il significato di bellissima con lei perche proprio non eravamo d’accordo io e lei su questo!
 
-non eri brutta Scar, ti sono rimasti gli occhi  grandi…-disse Harry prendendo la foto.
 
-questa me la paghi.-sussurrai e lui rise.
 
-va bene ragazzi si è fatta una certa ora, vado a lavorare e poi a fare la spesa per questa sera. Avrete tante cose da dirvi.- si alzò dal divano e si avviò alla porta.
 
-torno per le due… fate i bravi mi raccomando!-disse con aria perentoria.
 
-ok,  a dopo!-dissi. Appena la porta fu chiusa mi fiondai sulle labbra di Harry, mi era mancato troppo baciarlo e francamente non avevo intenzione di obbedire a mia madre.
 
-che fai stasera?.-mi chiese fra un bacio e l’altro.
 
-mia madre ha organizzato una feste a casa con tutti i parenti…non pensavo che venissi. Saremmo potuti stare da soli io e te.-dissi dispiaciuta.
 
-ma no dai sarà bello conoscere la tua famiglia e i tuoi cuginetti piccoli, mi adorano i bambini.-disse pavoneggiandosi.
 
-si,si. Io penso invece che Lux sia l’unica a sopportarti.-dissi ridendo.
 
-anche tu mi sopporti!.-disse facendo il finto offeso e mettendo il broncio, mi faceva ridere quando lo faceva.
Cominciammo a baciarci ininterrottamente finché non mi fece sdraiare sul divano, ci stavamo scambiando mille attenzioni quando sentii Ed entrare dalla porta finestra della cucina.
 
-è finita la pace!-risi mentre lui mi continuava a baciare il collo
 
-perché?-si alzò per guardarmi.
 
Non fece in tempo a dirlo che Ed cominciò ad abbaiare, non lo faceva veramente mai ma sapevo il motivo.
 
-perché abbaia? Non era il cane più tranquillo del mondo?-rise Harry.
 
-no è che non ti conosce e ti vede sopra di me, pensa che tu mi stia facendo male.-spiegai per poi alzarmi. Mi misi seduta e feci avvicinare Ed per farlo smettere.
 
-anche io avevo un cane quando era piccolo. Mia madre dice che si metteva sotto la mia culla e non faceva avvicinare nessun estraneo.-disse Harry guardando Ed che si faceva accarezzare mentre lo guardava guardingo.
 
-accarezzalo così capisce che sei di famiglia.-dissi ad Harry. E lui avvicinò la mano per farsi annusare, dopo neanche due minuti Ed già scodinzolava e gli faceva le feste.
 
-è un perfetto cane da guardia.-cominciai a ridere al solo pensiero che quel cane era talmente innocuo che se fossero entrati i ladri dopo due carezze si sarebbero portati via pure lui.
 
-già, stavo pensando che l’hai chiamato come me…Ed no?-chiese divertito.
 
-no tu ti chiami Harry, lui…-solo in quel momento realizzai che il secondo nome di Harry era Edward.
 
-non ti montare la testa Harold , non l’ho fatto coscientemente! Poi lui si chiama Ed e basta…-spiegai.
 
-non mi chiamare così Payne, mi vendico!-rise per poi buttarsi sopra di me e farmi il solletico. Quanto mi erano mancate le nostre risate che si sovrapponevano.
 
-senti ti sembro un maniaco se ti dico che sogno di fare cose non caste con te da circa un mese?-disse con il fiato ancora corto e guardandomi sorridendo.
 
-no, non mi sembri un maniaco.-dissi baciandolo.
 
Lo presi per mano e lo portai di sopra in camera mia, avendo questa volta l’accortezza di chiudere a chiave. Non sapeva che anche io l’avevo sognato qualche volta, ma non glielo dissi.
Mi era mancato così tanto toccarlo che mi sembrò surreale averlo li davanti a me completamente mio, mio e basta.
La stanza si riempi dei nostri respiri affannati, Dio solo sa quanto avrei voluto averlo così vicino  tutti i giorni che erano passati.
Mi spogliò con tutta la delicatezza e la passione che poteva avere e fece l’amore con me allo stesso modo. Harry era sostanzialmente questo… spudoratezza, audacia, passione ma anche delicatezza e tenerezza.
 
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-comunque bella la tua stanza…-disse Harry girando la testa e guardandosi intorno. Eravamo ancora sdraiati sul mio letto a coccolarci e arrossii al pensiero che non fosse riuscito a vederla prima perché impegnato a fare “altro”
 
-grazie...ah grazie anche per i fiori e per il regalo!non me lo aspettavo.-dissi sincera.
 
-ti pare che mi dimenticavo del tuo compleanno?-rise
 
-senti però una curiosità me la devi togliere…come hai fatto a trovare il libro di Ken Follet? Uscirà a Marzo!-chiesi curiosa.
 
-mi ha aiutato Louis, conosce uno della casa editrice e così…eccolo qua.-disse guardandomi. Mi alzai poggiandomi sul suo petto per poterlo baciare.
 
-non potevi essere qui vero? Harry non mi va che trascuri il tuo lavoro per me…-dissi sincera
 
-non ti preoccupare, ho detto che stavo male, e poi stiamo lavorando come robot in questo periodo. Per un giorno di pausa non muore nessuno!-disse per poi baciarmi.
 
-sono così felice che tu sia qui.-dissi stringendolo ancora di più a me e lui sorrise.-mi dispiace però che stia praticamente diluviando, non posso farti vedere Wolverhampton…- guardai fuori dalla finestra e il tempo era veramente brutto.
 
-me la farai vedere un’altra volta, adesso voglio starti il più appiccicato possibile.- disse mettendosi alla mia altezza con la testa sopra lo stesso mio cuscino. Era stanco e aveva chiuso gli occhi quando cominciai a toccargli i capelli come facevo a Londra.
 
Parlammo per un'altra ora, tranquillamente sdraiati e al calduccio delle mie coperte viola. Quando fu l’una mettemmo tutto in ordine per non destare sospetti e ci facemmo la doccia.
Gli feci vedere il resto della casa e la camera di Liam dove avrebbe dormito quella notte. Mamma l’aveva lasciata esattamente come era dalla partenza di Liam. Non l’aveva mai chiusa e continuava a cambiargli le lenzuola come se mio fratello fosse dovuto venire da un momento all’altro…un po’ era abitudine un po’ era nostalgia.
 
-ma non posso dormire con te?-disse facendo labbruccio e mi fece ridere.
 
-no Styles, mio padre ti castrerebbe.-risi
 
-no,no meglio da solo allora.-si corresse subito e cominciammo a ridere.
 
Sentii la porta di casa aprirsi e scesi per vedere mia mamma trafelata che portava dentro casa le buste della spesa. Harry le diede una mano visto che pioveva a dirotto.
 
-grazie caro, questo tempo non ci da pace.-disse chiudendo la porta.
 
-di niente signora Payne.-rispose lui
 
-chiamami Karen mi fai sentire vecchia cosi.-rispose per poi cominciare a ridere-allora che avete fatto di bello, con questo tempo siete rimasti a casa no?-chiese curiosa e io non seppi che rispondere.
 
-abbiamo visto un po’ di TV e parlato…-disse Harry vedendomi impietrita. Lo ringraziai mentalmente.
-ah ok, vado a preparare il pranzo. Scarlett tu apparecchi?- mi chiese mamma avviandosi in cucina.
 
-si certo!-risposi.
 
Una volta che sparì dietro la porta della cucina io ed Harry ci guardammo divertiti e complici. Mi avvicinai e gli misi le mani intorno al collo.
 
-di la verità…  ti è piaciuto “parlare” con me vero?-disse in modo maledettamente sexy ma anche scherzoso.
 
-è stato interessante.-scherzai per poi baciarlo.
 
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Quando arrivò la sera tutti i miei parenti riempirono casa di vocii e schiamazzi, eravamo veramente tanti e ogni bambino valeva per due. Avere Harry in giro per casa era veramente bello, anche se sicuramente stressante per lui dato che dovette sorbirsi le domande dei miei zii e nonni.
Mamma si era impegnata veramente tanto per organizzare tutto e gli diedi una mano anche se gentilmente mi aveva concesso di stare con il mio ragazzo visto che se ne sarebbe andato di li a poco.
Harry nonostante fosse stanco si sorbì tutti i discorsi dei miei parenti e di Steffy e fece anche innamorare le mie cuginette che non smettevano di gironzolargli in torno e giocare con lui…era vero, ci sapeva fare con i ragazzini.
Si fermò anche a parlare con mia nonna Lara e rimase stupito nel costatare che veramente le assomigliavo molto. Sembrò andare più d’accordo con lei che con me. Era veramente un ragazzo d’oro e non si vergognava come la maggior parte degli adolescenti a parlare con le persone più grandi di lui.
Finita la festa era ormai mezzanotte passata, diedi una mano a mamma e papà per mettere in ordine e poi mi andai a coricare, lasciare solo Harry nella stanza di Liam mi dispiaceva ma papà lo avrebbe linciato se avessimo dormito insieme. Penso che sia lui che mamma avessero capito che tipo di rapporto avevamo io e lui ma forse facevano finta di niente.
Mi rigiravo nel letto da più di mezz’ora ma niente proprio non riuscivo ad addormentarmi. Mandai un messaggio ad Harry:
 
Da Scar:
-dormi?
 
Da Harry:
-no,sto aspettando il bacio della buona notte.
 
Risi nel leggere quel messaggio e furtivamente uscii dalla mia stanza per andare verso quella di Liam. quando aprii vidi Harry già sotto le coperte girato dall’altra parte. Mi sedetti vicino a lui e gli diedi un bacio, mi mostrò le sue bellissime fossette.
 
-buona notte.-dissi mentre lo baciavo ancora e ancora.
 
-buona notte angelo-
 
 
Spazio autrice
 
Ciao ragazze! allora questa volta pubblico veramente stando a quanto vi ho detto sabato scorso ahahah
Allora volevo dedicare questo capitolo a tutte le ragazze che recensiscono e che mi hanno dato il loro sostegno almeno una volta:
 
 SexyLeprottaLol
LaMedusinaDirectioner

kiruzza_99

tucatua
iman1998
ShesTheOne
directionlove01
makisili_
iman1998
xpetersvoice
Cardinal
lol_mode_myself
Love1_D
040saram
Allyson19
Teres23
_LenadAvena
salsarosalove
You are My Imagine
robbystyles

 
spero di avervi menzionate tutte (ci ho provato ;) ) e se non l’ho fatto scusate ma il ringraziamento è rivolto a tutte quante! Grazie per l’appoggio per me preziosissimo.
Ringrazio anche coloro che leggono e basta perché senza di voi che avete messo la storia fra le preferite ecc non starei ancora qui a scrivere…grazie grazie grazie : )
 ps non menziono i vostri nomi perche sono tanti ma fate come se l’avessi fatto. Un bacione e a presto!           VI ADORO!

 

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Capitolo 33
*** capitolo 33 ***


POV HARRY
 
Dal compleanno di Scarlett erano ormai passate molte settimane e dunque anche dall’ultima volta che ci eravamo visti. Le cose comunque erano migliorate, ci stavamo abituando alla nostra assenza reciproca anche se non era per nulla facile lo devo ammettere. Il lavoro mi aiutava a non pensarci sempre ma quando vedevo gli altri uscire con le ragazze e io rimanevo da solo la tristezza si faceva sentire.
In quel periodo stavamo registrando le nuove canzoni per il CD ma anche il film era in corso d’opera, mi entusiasmava come progetto: mi sarei fatto conoscere meglio e inevitabilmente avrei parlato anche di lei credevo.
Quel giorno avevamo una intervista presso lo studio di un noto programma della BBC per raccontare un po’ dei nostri progetti ma era anche una scusa per i giornalisti per fare domande indiscrete sulla nostra vita privata. Ormai era diventata una abitudine cogliere le sfumature delle loro domande apparentemente innocue, cercavano in tutti i modi di farti dire ciò che volevano. Quando invece si trattava dei giornali, l’immaginazione arrivava alle stelle, vedevi scritte certe cose che a te non erano passate neanche per l’anticamera del cervello.
 
-Harry sei pronto, stiamo andando…-disse Zayn facendo capolino dalla porta.
 
-si arrivo subito.-dissi mentre prendevo le chiavi della macchina che puntualmente non trovavo.
 
Quando arrivammo agli studi, ci fecero prima andare dalle truccatrici che mi mettevano in faccia quintali di fondotinta per coprire la mia acne. Nel mondo dello spettacolo capii bene presto che non c’era distinzione fra uomo e donna con il trucco, tutti passavano per la stanza delle torture come la chiamava Niall.
Cominciarono a truccarmi e dopo già dieci minuti la mia pelle sembrava nuova, non l’avevo mai amata a dire la verità. Dalla pubertà in poi ho cominciato ad avere brufoli ovunque sul viso e non mi vergognavo nel dire che usavo varie creme per attenuarla. Andava però a periodi, alcune volte era più visibile altre meno. Risi al pensiero di Scarlett che mi diceva che con l’acne avevo un aspetto più umano.
 
-allora fra dieci minuti siamo in onda.-disse un ragazzo entrando nella stanza.
 
Avevo una certa ansia ogni volta che dovevo apparire in pubblico ufficialmente, mi avrebbero visto molte persone e benché avessi già dovuto farci l’abitudine ancora non c’ero riuscito.
Quando ci chiamarono entrammo in fila con me per primo, ci sedemmo tutti e cinque su un grande divano e io vicino al conduttore. Natai subito  che vicino all’uomo c’era un posto libero, capii poco dopo a chi era riservato. Una donna alta e bionda sulla trentina entrò in un abito rosso striminzito che metteva in risalto tutte le sue curve. Rimanemmo tutti a bocca aperta nel vederla entrare, era sexy in una maniera quasi illegale. Quando si mise seduta persi un battito nel momento in cui accavallò le gambe. Era ormai una donna e aveva la consapevolezza nei movimenti, sapeva di essere eccitante…più che bella era sexy, forse troppo. Non riuscivo a togliergli lo sguardo di dosso e il fatto che fossi in astinenza da due mesi non aiutava proprio per niente.
Cominciarono a parlare entrambi dopo le presentazioni, si chiamava Jessica Simpson e da poco lavorava presso quel canale televisivo, di certo le sue doti da giornalista non erano state le uniche cose che avevano notato in lei.
Nella prima ventina di minuti le domande furono alquanto generali come di prassi e parlò soprattutto Liam, mentre gli altri parlavano, la giornalista non faceva altro che lasciarmi occhiatine. Riconoscevo quando una donna mi guardava in un certo modo e lei lo stava facendo.
 
-allora Harry cosa ne pensi di questa nuova iniziativa? - disse il conduttore ma era distratto.
 
-cosa scusi?-dissi cadendo dalle nuvole e scrollando la testa. Dovevo finirla ero fidanzato!
 
-ho detto cosa ne pensi del film?-ripetè
 
-lo scusi è che la sua collega lo distrae parecchio.-disse sfottendomi Louis e io avvampai.
 
-ehm si penso che….beh… sicuramente eccitante.-stavo balbettando e non andava bene.
 
-ok…-disse il presentatore perplesso mentre la Simpson se la rideva.
 
L’intervista durò per circa quaranta minuti di pura  tortura, quella donna ispirava sesso in una maniera quasi surreale.
Quando tornammo nei camerini un ragazzetto ci raggiunse e mi lasciò un fogliettino, non mi disse chi lo mandava o altre lo dovetti scoprire da solo.
 
“Chiamami se ti va, magari ci divertiamo.
                                                          Jessica xxx
382°°°°°°°
 
 
Quando lessi rimasi stupito dalla sua spudoratezza, ci avevo visto bene. Gli sguardi non mentono e i suoi erano tutto meno che casti. Buttai il foglietto nel cestino perché magari quella proposta mi avrebbe allettato prima ma ora c’era Scarlett che era tutta un’altra storia. />  
 
POV SCARLETT
 
Quella giornata scolastica non finiva più, nonostante avessi avuto lezioni interessanti la mia testa stava scoppiando. Fortunatamente la campanella suonò proprio mentre io stavo per crollare nel sonno più profondo.
 
-Scarlett!-sentii chiamarmi da dietro e mi voltai. Era Caroline, avevamo fatto amicizia in quel periodo con lei ed il fratello Zack anche se lui essendo un maschio non stava solo con noi.
 
-vi volevo dire che visto che domani è il nostro compleanno abbiamo organizzato una festa a casa nostra. Saremo all’incirca una cinquantina di persone. Voi venite vero? Ci divertiremo tanto. L’abbiamo organizzata così velocemente perché abbiamo saputo adesso che abbiamo casa libera.-disse
 
-certo che ci saremo!-rispose Steffy gentilmente. I due gemelli erano sempre stati cortesi con noi e mi faceva piacere andare alla loro festa, Caroline poi era veramente una ragazza d’oro.
 
-ok, allora ci vediamo Sabato!-disse per poi sparire nel corridoio.
 
-ci divertiremo vedrai! -disse Steffy- non devi fare la suora solo perché sei fidanzata-rise
 
-no certo, però preferirei andarci con lui alle feste tutto qui…come una coppia normale.
 
-non ti preoccupare anche se starò con Steph, non ti lascerò da sola.-disse cingendomi le spalle e io sorrisi.
 
Arrivammo presto a casa perche Steffy ormai aveva la macchina, avevo praticamente detto addio all’autobus e di certo non mi dispiaceva.
Quando tornai a casa accesi la TV per vedere l’intervista dei ragazzi, Harry mi aveva detto che era per un programma della BBC che in genere andava in onda verso le tre.
Mi misi sul divano con Ed seduto per terra di fronte a me, quel cane nonostante avessimo un giardino abbastanza grande stava più dove stavamo noi che fuori a godersi l’aria fresca.
Quando cominciò l’intervista un sorriso spuntò sul mio volto perché vederli in tv mi sembrava sempre strano, non so perché.
Tutto sembrava andare per il meglio quando entrò una donna sulla trentina alta e bionda con un vestito rosso che non lasciava nulla all’immaginazione. Naturalmente i ragazzi la guardarono come fosse entrata una dea. Il fatto che i maschi andassero subito in estasi alla vista di un paio di gambe mi innervosiva ma in fin dei conti erano fatti così.
Quello che avvenne dopo mi diede più fastidio però, lei non faceva altro che guardare Harry con aria seducente e il bello era che lui non li rifiutava per niente! Non pensavo di essere eccessivamente gelosa, ma devo ammettere che mi diede profondamente fastidio. Gli lanciava delle occhiatine sexy che erano difficili da non notare.
La goccia che fece traboccare il vaso fu quando Harry non capì la domanda del conduttore perche troppo impegnato nella contemplazione. Non potevo andare oltre quindi spensi velocemente la televisione e salii in camera.
Non pranzai perche quella scena mi aveva fatto veramente saltare i nervi. Io ero qui da sola e non guardavo nessun altro, invece lui si perdeva nell’ammirare una donna che era solo tette e culo.
Dopo aver studiato quel poco che riuscii a leggere andai alla lezione di nuoto per scaricare un po’ il mio nervosismo e così fu ma durò poco.
Quella sera dissi ad Harry che ero stanca quindi rimasi poco al telefono, non prima di avergli fatto qualche domanda sull’intervista.
 
-vi ho visto questo pomeriggio in TV! Come ti sono sembrati i conduttori?-cerca di sembrare il più disinteressata possibile.
 
-ehm…bravi penso no?-disse insicuro.
 
-si si bravissimi. Soprattutto lei vero?-questa volta la mia voce era visibilmente infastidita, proprio non ce la facevo. Al solo pensiero del suo sguardo su di lei la rabbia mi montava dentro.
 
-che hai Scar?-
 
-niente, ti ho fatto una domanda Harry!-stavo perdendo il controllo e il suo voler cambiare discorso mi mandava fuori di testa.
 
-si era brava.-
 
-mi sembrava avessi notato non solo la sua bravura…Harry sarò anche ingenua ma non cretina e cieca!
 
-adesso non mi venire a dire che non guardi altri ragazzi!-rise
 
-no che non lo faccio! Ora devo andare divertiti con quella sicuramente sarà disponibilissima con te!-
 
-aspetta Scar…-no fece in tempo a rispondere che io attaccai. Aveva anche il coraggio di dirmi che io guardavo gli altri. non aveva proprio capito con chi aveva a che fare, che guardasse le altre ragazze in fondo era normale ma quella volta non era durato un minuto.
Provò a richiamarmi ma spensi il cellulare, in quel momento non sarei riuscita ad intrattenere una conversazione civile. Alcune volta Harry era veramente irritante, aveva il coraggio anche di negare l’evidenza e soprattutto era bambino.
Girandomi e rigirandomi nel letto pensavo che mentre magari io ero li a pensare a lui magari lo stesso oggetto dei miei pensieri era occupato a flirtare con qualche altra ragazza o anche peggio! Chiusi gli occhi per non pensarci, non ero  in me quindi facevo pensieri strani.
 
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-dai Scar muoviti! Che è tardi e  togliti quella faccia imbronciata! Ci stiamo andando a divertire.-disse Steffy mentre mi aspettava fuori dal bagno.
Aveva ragione, dovevo togliermi il broncio e andarmi a divertire. Non ero una suora di clausura e visto che il mio ragazzo si divertiva a flirtare in diretta con la conduttrice di un talk io potevo tranquillamente andare ad una festa di compleanno.
 
-Scar sei uno schianto!-disse quando uscii con uno dei vestiti che mi aveva prestato.
 
-è cortissimo Steffy!-
 
-finiscila che hai due gambe che farebbero invidia a chiunque!-
 
-ok, però non mi metto i tacchi.- dissi e lei sbuffò.
 
-queste decolletè non sono tanto alte e poi il vestito non è cosi esagerato come sembra, il rosa chiaro è il tuo colore, è delicato come te.-disse osservandomi. Quel vestito non era affatto male, mi ricordava vagamente quello che avevo indossato al ballo di beneficenza quando Harry mi aveva detto che gli piacevo…
 
-ok va bene, le metterò.-dissi sbuffando tanto avrebbe insistito fino alla morte.
 
Finimmo di prepararci e andammo alla festa. La casa di Caroline e Zack era veramente grande e bella, quando entrammo la gente già stava ballando. Notai che sui tavoli c’era cibo in abbondanza, qualche bevanda analcolica e la birra. Non c’erano super alcolici il che mi rassicurò, anche se io ero capace di ubriacarmi con una bottiglia di birra essendo astemia.
 
-ciao ragazze!-disse Caroline venendoci incontro.
 
-ciao Caroline! Tanti auguri-dissi abbracciandola.
 
-vi abbiamo portato un pensierino.-disse Steffy porgendogli il nostro regalo che lei accettò ringraziandoci.
 
-dov’è tuo fratello?dobbiamo fargli gli auguri!-disse Steffy.
 
-è lì con degli amici-disse indicandoci un punto nella sala.
 
Quando ci vide avvicinarci Zack ci venne incontro sorridendo. Stava veramente bene vestito con la camicia e i capelli tirati su.
 
-ciao ragazze!-
 
-ciao Zack tanti auguri!-dissi baciandolo sulla guancia e Steffy fece lo stesso.
 
-Scar sei uno schianto stasera!-disse sincero e io arrossii al complimento.
 
-anche tu stai bene.-sorrisi.
 
-balli?- disse quando cominciò la musica. In quel momento non seppi cosa rispondergli, ma inventai.
 
-magari dopo, voglio andare a bere qualcosa.-dissi
 
-ok, magari dopo.-disse sorridendomi e allontanandosi.
 
Steffy stava già ballando con Steph che non l’aveva accompagnata perché aveva aiutato Zack a preparare la casa.
Andai verso il baco delle bevande e li mi raggiunse Caroline, mi disse qualcosa ma non la sentii per via della musica. Data la situazione mi prese per mano e mi portò in balcone dopo aver preso i giacchetti.
 
-ah qui si sente qualcosa. Mi stava venendo il mal di testa ed essendo la festeggiata stare con tutti e stressante.-rise. In effetti era vero, la festeggiata per stare dietro a tutti non si godeva mai a pieno la festa.
 
-si infatti, non si respirava li dentro.-
 
-come va con Harry?- mi chiese.
 
-mah…ci sono degli alti e dei bassi dovuti alla lontananza…-sospirai, dal mio compleanno non l’avevo più visto e nonostante il fatto che io fossi più rilassata i problemi non erano finiti.
 
-uhm vedrai che si sistemerà tutto…- disse ma sapevo che non era quello che mi doveva dire.
 
-mi devi dire qualcosa?- chiesi incitandola a parlare.
-niente e che…non glielo dire che te l’ho detto ma…a mio fratello piaci molto.-disse tutto d’un fiato talmente veloce che non riuscii neanche a sentirla a momenti.
 
-c-che cosa?-Steffy mi aveva detto che mi guardava in maniera particolare, ma pensavo fosse una delle sue.
 
-me l’ha detto qualche giorno fa, ma io l’avevo capito da tanto. Gli si leggeva negli occhi. Lo so che tu sei impegnata ma non lo so. In realtà forse non dovevo neanche dirtelo.-disse scusandosi, ma la capivo in fin dei conti era suo fratello era logico fosse dalla sua parte.
 
-io non so che dire, vedrai che gli passerà presto. Non sono poi chissà che-sorrisi tranquillizzandola.
 
-si infatti, scusami Scar io non volevo infierire fra te ed Harry veramente, ci tengo alla tua amicizia…-disse preoccupata.
 
-ma no non ti preoccupare! Non è successo nulla e io sono ancora tua amica.-dissi abbracciandola e lei ricambiò. Era una cara ragazza.
 
-rientriamo dentro?-disse contenta della mia reazione.
 
-ok-dissi prendendola per mano.
 
Neanche feci in tempo ad entrare che Steffy mi prese a ballare con lei, la musica era alta e neanche mi accorsi che Zack mi si era avvicinato. Non so come sia successo, forse sarà stata la musica alta, la delusione di Harry ma quando lui improvvisamente mi baciò io non feci nulla per fermarlo.
 
-scusami,  non v volevo io…-disse di fretta per poi allontanarsi.
 
Io ero più scioccata di lui, era successo tutto così in fretta che anche a dirlo mi si creava confusione nella testa. Il problema più grande non era quello ma era il fatto che non sapevo se mi era dispiaciuto o no.
Dissi a Steffy che sarei ritornata a casa da sola, ma decise di accompagnarmi lei. Andavo di fretta e lei si rese conto di questo, non le risposi e cercai di evitare il più velocemente parlando le sue domande.
 
-eccoci arrivai…Scar ma che ti prende, sei tutta un fascio di nervi.-mi chiese curiosa.
 
-Zack mi ha baciata.-dissi telegrafica. Lei strabuzzò gli occhi.
 
-e tu?-
 
-niente, niente è questo il problema!-dissi buttando la testa sul poggia testa del sedile.
 
-Scar sei scossa per la litigata con Harry di ieri, stai tranquilla si risolve tutto.-disse cercando di calmarmi ma io proprio non ci riuscivo.
 
-vado a riposarmi, ci sentiamo domani.-dissi per poi andarmene.
 
Quando entrai a casa i miei già dormivano, entrai in camera e mi misi il pigiama. Guardai il cellulare e c’era un messaggio di Harry. Mi aveva chiamato fino a quel pomeriggio dopo la litigata ma non gli avevo mai risposto.
 
Da Harry: buona notte.
                 Ps mi dispiace per ieri. Xxx H
 
Buttai il telefono sul letto e poi mi stesi io. Quella situazione era assurda, ripensando a quel bacio mi resi conto che non aveva significato nulla per me, amavo Harry ma il problema della distanza sussisteva e quella situazione stava diventando insopportabile.
Mi doleva pensare che forse sarei stata meglio senza di lui ma mentre per Harry andava bene così, almeno così  sembrava, io ci stavo male ed era inutile negarlo.
Forse era stato tutto un grande errore, ma al solo pensarlo mi veniva un groppo in gola. Harry non era stato uno sbaglio, era stata una delle cose più belle che la vita mi potesse donare. Ma forse come tutte le cose belle era destinata a finire. Quell’intervista e quel bacio non erano stati altro che un segno della sorte, non avrei mai rinnegato quello che era successo e forse mi sarei pentita per tutta la mia vita per la decisione che stavo per prendere ma non potevamo andare avanti così, io non ne avevo la forza.
 
Da Scarlett: Harry ti devo parlare, domani chiamami quando vuoi. Buona notte.
 
Dopo neanche due minuti sentii il telefono vibrare, era Harry. Nonostante fossero le due di notte era sveglio.
 
-pronto?-
 
-Scar è un giorno che tento di chiamarti!-
 
-Harry io ti devo dire una cosa…-
 
-dimmi- disse con voce malferma.
 
-oggi Zack mi ha baciata.-anche se non centrava nulla volevo essere sincera fino in fondo, non volevo che lo venisse a sapere da altri. ultimamente c’ero anche io sui siti dei gossip anche se su di me non c’era molto da scrivere
-Scar non mi frega un cazzo se a te non è scattato nulla.-
 
-no Harry, ti amo e forse lo farò per molto altro tempo ma non posso andare avanti così. Sarebbe meglio lasciarci per il momento e poi il tempo ci dirà.
 
-Scar ma che cazzo dici! Ti sei impazzita!-quasi urlava
 
-no Harry ti prego, per me la situazione è difficile t-tu non capisci- cominciai a piangere, era difficile per me e non lo capiva.
 
-vengo li sistemiamo tutto…affanculo le registrazioni!-disse di fretta.
 
-no Harry ti prego, lasciami un po’ di aria.-
 
-se è questo che vuoi ok, ma sappi che ti amo Scar ma ti do tempo se è questo che ti serve… fatti sentire. Ciao.
 
Attaccò e piombò il silenzio…avevo bisogno di questa pausa anche se sarebbe stata dolorosa dovevo capire.
 
 
Spazio autrice
 
Ciao ragazze allora so che mi odierete per questo capitolo ma è davvero un punto cruciale, la resa dei conti. Mi è pianto il cuore a scriverlo ma Scarlett ha capito di non essere così forte da sopportare quella situazione e per questo ha bisogno di tempo per capire…posso solo dirvi che non ha smesso di amarlo neanche per un minuto anche se era arrabbiata con lui per l’intervista.
Fatemi sapere che ne pensate, ne sarei felice: ) un abbraccio!
ps scusatemi per gli eventuali errori! :)  

 

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Capitolo 34
*** capitolo 34 ***


POV LOUIS
 
Harry nelle ultime due settimane sembrava un zombie, la sera usciva e tornava tardi e non sapevamo dove andasse, lavorava contro voglia e non metteva un minimo di entusiasmo in ciò che faceva. Cercavamo di parlargli ma si inventava sempre una scusa per non farlo, anche Liam non poteva credere a quello che Scarlett gli aveva detto e soprattutto che Harry stesse così. Lui che era sempre forte, o almeno così voleva farsi vedere, lui che non aveva mai avuto una ragazza ridotto così…mi piangeva il cuore a vederlo in quello stato.
Avevo telefonato a Scarlett per sapere come stesse lei e non mi era sembrata proprio entusiasta, ma la potevo capire. Anche io con El avevo mille discussioni soprattutto quando ero lontano e in maggior numero durante i primi tempi. Questo Scarlett ed Harry lo dovevano capire.
Vidi Harry sdraiato sul divano a cambiare distrattamente canale, ma si vedeva che non stava vedendo la TV. Aveva lo sguardo spento e da un po’ non vedevo la vivacità che prima lo caratterizzava. Nonostante fosse più alto di me rimaneva sempre più piccolo, e alla nostra età tre anni sono tanti…doveva crescere e capire che cosa significava amare.
Mi sedetti vicino a lui ma non mi degnò di uno sguardo.
 
-Louis non mi va di parlare, l’ho già detto anche a Liam, Niall e Zayn.-disse freddo continuando a fissare la televisione.
 
-ok mai io rimango qui- dissi sorridendo,  lo stavo facendo palesemente apposta.
 
-Louis non mi va di parlare! Ma perché non lo capite!-disse spegnendo e buttando la testa all’indietro sul divano. Guardava il soffitto e per un momento ci fu il silenzio più totale. Aveva gli occhi stanchi, forse non aveva dormito bene e aveva anche pianto perché aveva gli occhi rossi, ma non lo avrebbe ammesso mai il piccolo grande uomo.
 
-la odio…-disse, mi venne da ridere alla sua affermazione, non poteva dire cazzata più grande. Se ne accorse e mi guardò male.
 
-ma che fai mi ridi pure in faccia! Ma vai a quel paese Louis sei uno stronzo!-disse facendo per alzarsi ma lo presi per il polso e lo feci risedere sul divano…mi guardò stupito.
 
-rido perché non potevi dire cazzata più grande. Come puoi odiare una persona che ami?- chiesi
 
-mi sono innamorato di lei e mi sono rincretinito, sono diventato debole Louis  e per cosa? Per esser poi scaricato per un ragazzo che magari non vedrò mai anche se lei dice che non le piace. L’amore è tutto una grande fregatura e basta!-disse sconfitto.
-si forse hai ragione, l’amore è una fregatura e ti rende debole. Ma debole in senso positivo Haz perché ti rende anche felice, può essere una fregatura se stai perdendo tempo con la persona sbagliata altrimenti è soltanto una grande fortuna trovare chi ti capisce e chi ti prende per mano qualsiasi cosa accada fidati.
Non mi venire a dire che la odi, perché se la odiassi veramente in questo momento avresti già ripreso la tua vita normale senza stare a piangerti addosso. Non sei debole Harry sei solo innamorato…- mi ascoltava attento e il suo respiro stava accelerando stava per piangere o incavolarsi. Ad un cero punto si mise le mani sul viso e cominciò a singhiozzare silenziosamente, vederlo così mi spezzò il cuore. D’istinto lo abbracciai e lui ricambiò. Harry nonostante la sua corazza era come un bambino che faceva finta di essere grande, stava crescendo e questo secondo me lo spaventava ancora di più.
 
-mi manca Louis…-disse a fatica fra una lacrima e l’altra.
 
-lo so…ma vedrai che si sistemerà tutto.-dissi mentre gli porgevo scherzosamente il bordo della mia maglietta per asciugarsi e lui per un momento rise. Aveva tutte le guance rosse e gli occhi rossi, l’avevo visto così solo in Africa.
 
-come lo sai?-mi disse come se io potessi vedere nel futuro, in realtà era solo una sensazione.
 
-ho la palla magica, scherzo.-dissi mentre lui si asciugava le lacrime con le maniche del maglioncino. Diceva che la odiava e poi stava sempre con il maglione che gli aveva regalato lei. Che contraddizione vivente che era Harry.
 
-fai qualcosa per lei, qualcosa che non hai mai fatto per nessuna e che lei non si aspetterebbe mai tu facessi. Stupiscila e falle capire quanto la ami, che vale la pena, nonostante tutto, stare insieme.-dissi e mi guardò stupito come se avessi trovato la soluzione ai suoi problemi.
 
-che cosa?-mi chiese con la speranza negli occhi.
 
-questo lo devi sapere tu, non ti posso risolvere tutti i problemi io altrimenti si metterebbe con me e non con te-risi e lui fece finta di guardarmi male. Il suo viso si stava rilassando.
 
-ok, ci penserò. Louis io veramente non so come ringraziarti. Sarà un po’ il momento ma ti volevo dire che sei un fratello e spesso un padre per me. Ti voglio bene.- rimasi stupito dalle sue parole, non me le aveva mai dette così apertamente. Fra maschi c’era una sorta di pudore e di autocontrollo da difendere anche nei rapporti interpersonali.
Mi stavo commovendo anche io ma…BOO non piange mai!
 
-anche io Haz…-
 
 
POV SCARLETT
 
 
 
Stavano arrivando le vacanze di Pasqua e io sarei dovuta andare a casa di Harry, avrei dovuto essere felice in quel momento perché mancavano pochissimi giorni invece era cambiato tutto, mi ero rinchiusa nella mia camera a studiare il più possibile per non pensare. Le giornate dopo quella telefonata erano trascorse velocemente solo perché le passavo sui libri e a nuotare, pensare ad Harry mi faceva male e basta.
Ogni sera prima di andare a letto piangevo e mi sfogavo, perché lui sarebbe stato sempre una parte importante nella mia vita, ma quella situazione era insopportabile per me. Mi dicevo che sarei stata male per un altro po’ ma poi mi sarei ripresa e sarei tornata la Scarlett di sempre mentre invece se fossi rimasta con Harry avrei sofferto per molto tempo ancora e ancora, ma forse mi illudevo e basta.
Pensandoci mi sembrava strano aver trovato subito la persona giusta per me, insomma avevo solo diciannove anni e soprattutto ero senza esperienza. Mia madre prima di conoscere mio padre aveva avuto altri fidanzati come penso la maggior parte delle persone e perché io dovevo essere differente da loro?
Non riuscivo a darmi una risposta, sapevo solo che Harry era entrato nella mia vita e l’aveva sconvolta prima in bene poi in male…ma di certo non potevo dare la colpa a lui per quest’ultima.
Stavo seduta sul divano dopo aver finito di studiare e aver parlato con Steffy quando entrò mio padre. Si mise seduto vicino a me e Ed dall’altra parte. Quel cane ultimamente mi stava sempre vicino, anche quando studiavo lui si metteva vicino a me e stava li in silenzio senza fare nulla, come se sapesse che avevo bisogno di compagnia nonostante affermassi il contrario.
 
-Scar levati quel viso triste per favore…suona un po’ è da tanto che non lo fai!-disse e solo allora mi resi conto che non avevo più suonato la chitarra da quella notte, troppi ricordi che mi riportavano ad Harry.
 
-non mi va e non voglio parlare.-dissi fissando il vuoto.
 
-Scarlett devi reagire, posso capire che sia difficile ma devi farlo. Prendi una decisione perché così stai solo temporeggiando e lo sai anche tu.-disse per poi alzarsi. Mio padre era così, i nostri discorsi erano così. Andava subito al dunque senza girare troppo in tondo con le parole e faceva bene, gli uomini sono sempre stati più pragmatici delle donne.
 
Mi sdraiai sul divano e cominciai a pensare che aveva perfettamente ragione, dovevo prendere una decisione anche se prenderla sarebbe forse significato lasciare Harry per sempre e questo mi spaventava a morte. Steffy mi diceva sempre che stavo facendo una grande cavolata e che mi stavo solo illudendo del fatto che sarei riuscita a dimenticarlo e buttarmi tutto alle spalle, ma dovevo capire se soffrire così tanto la sua lontananza ne fosse valsa e ne sarebbe valsa la pena.
Non ero l’unica in quella situazione, Danielle mi chiamava spesso in quel periodo e mi rassicurava sul fatto che fosse normale, ma io non ero sicura di essere forte come lei o come El. Fui distratta da Ed che metteva la sua zampa sopra il mio stomaco per far notare la sua presenza, non so perché ma scoppiai a piangere. Misi la testa dentro ad un cuscino mentre lui metteva il muso vicino al mio viso come per rassicurarmi.
Dopo un po’ crollai nel sonno più profondo.
                                              
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Il giorno dopo mi svegliai nel mio letto, molto probabilmente mio padre mi aveva presa in braccio e portata nella mia stanza, come quando ero piccola per non svegliarmi. Ormai dormivo talmente poco e raramente che vedermi farlo era un evento. Mi preparai e andai a scuola con Steffy come tutti i giorni.
In classe incontrai Caroline e anche Zack con cui avevo già chiarito la situazione comunque, non mi piaceva in quel modo e lui l’aveva capito subito fortunatamente. Era un ragazzo d’oro e saremmo diventati sicuramente amici ma non di più.
La professoressa di storia mi interrogò non solo sugli ultimi argomenti ma anche su quelli passati e ciò mi fece tornare indietro con il tempo.
 
Flashback
 
-allora parlami delle cause della seconda guerra mondiale.-disse Harry mentre sfogliava il libro di storia. Eravamo seduti per terra uno di fronte all’altro nel salotto. Harry si era offerto di darmi una mano con il ripasso che mi sarebbe stato utile per l’esame. Aveva messo gli occhiali e mi faceva strano vederlo così…era bellissimo comunque.
 
-allora le cause dello scoppio della seconda guerra mondiale sono principalmente di natura politica, economica e culturale…-mentre continuavo a ripetergli storia lo guardavo e mi faceva ridere vederlo alle prese con i libri scolastici, non lo so perché ma mi sembrò strano.
Ormai avevo preso il via e stavo facendo le mie solite digressioni quando Harry chiuse di botto il libro, erano due ore che stavamo lì e si era stancato poverino.
 
-basta, sei bravissima e tutto ma abbi pietà di me- disse stendendosi sul tappeto e togliendosi gli occhiali.
 
Lo raggiunsi stendendomi vicino a lui con la testa sul suo petto.
 
-stavi proprio bene con gli occhiali-risi
 
-anche tu stai bene con gli occhiali, sembri tipo “professoressa sexy”-disse maliziosamente e io risi.
 
-ho ben poco di sexy con e senza questi.-dissi sincera ed era vero, non mi ero mai considerata sexy perché in realtà non lo ero. Non sapevo muovermi in maniera seducente o fare sguardi sexy, ero impacciata e spesso inciampavo sui miei stessi piedi.
 
-spero tu stia scherzando?-disse divertito.
 
-andiamo Harry ho la sensualità di un panda!-risi e lui con me.
 
-è vero tu non sei la solita ragazza sexy che ammicca e ancheggia. Tu hai una sensualità particolare, è sexy il modo in cui parli e gesticoli…è sexy la tua intelligenza e lo sono le tue maniere gentili.-affermò e francamente mi stupì. Non pensavo potesse essere sexy la mia intelligenza.
 
Mi fece stendere  sotto di se gentilmente e cominciò a baciarmi, mi abbandonai completamente alle sue carezze seducenti, ero sua e poteva fare di me ciò che voleva.
 
Fine flashback
 
 
-complimenti Payne, veramente ottima interrogazione!-disse la professoressa e mi rimandò  a posto. Dovevo essere felice ma in quel momento i ricordi mi stavano assalendo come un uragano.
Il resto delle lezioni lo passai mezza addormentata. Non so cosa mi stesse prendendo ma avevo la testa pesante e non vedevo l’ora di andare a dormire.
 
Quando rientrai a casa c’era mia nonna Lara che era venuta a farmi compagnia perché i miei non sarebbero tornati a casa fino a sera. Non abitava troppo lontano al contrario degli altri due quindi venne a stare con me per quel giorno.
 
-ciao cara! Come va?-disse mentre posavo la cartella a terra.
 
-bene, ho preso anche un ottimo a storia…- dissi sedendomi per terra e cominciando ad accarezzare Ed che mi era venuto a salutare come sempre.
 
-io intendevo la verità Scar…-disse lei avvicinandosi a me.-ti conosco troppo bene e sei troppo simile a me, non solo fisicamente…almeno quando ero giovane.-rise.
 
Mi capiva sempre al volo e bastava uno sguardo a volte. Non mi dispiaceva affatto assomigliarle, era una bellissima donna anche se ora anziana… io proprio non capivo come facessero a dirmi che le somigliassi in toto quando di simile per me avevamo solo gli occhi.
 
-dai che andrà sicuramente meglio…ah è arrivata questa per te, e già penso di sapere chi te l’abbia mandata.-disse porgendomi una lettera e mi si fermò il cuore. La aprii velocemente e la lessi.
 
Ciao Scar,
              sicuramente ti starai chiedendo perché ti ho scritto questa lettera e francamente me lo sto chiedendo anche io…forse perché nel mio inconscio spero di poterti far cambiare idea. Un dei motivi sicuramente è il fatto che non riuscirei mai a dirti queste cose a voce e lo sai, lo hai ammesso anche tu quel pomeriggio al mare:non sono bravo con le parole.
So che mi hai chiesto di lasciarti del tempo per capire, ma quella sera, l’ultima volta che ci siamo parlati, non ho avuto la forza di dirti tutto ciò che provo per te.
Sei entrata nella mia vita nella maniera più inaspettata possibile e me l’hai stravolta…in positivo naturalmente. A causa di quel malinteso non ci siamo parlati per ben tre anni e ora che ti conosco penso che siano stati i tre anni più buttati della mia vita. Sei una persona speciale Scarlett anche se pensi tutto il contrario di te, sei riuscita a farmi cambiare e mi hai dato la forza per dare una svolta alla mia vita che stava diventando monotona, sembrerà assurdo ma era così.
Mi hai insegnato cosa significhi essere innamorati, con te ho imparato che amare significa svegliarsi la mattina e amare un po’ di più tutto quello che mi sta intorno e la vita in generale poter respirare a pieni polmoni e sentirsi libero, un po’ come quando scali una montagna e raggiungi la vetta dopo tanta fatica. Sei l’aria per me Scarlett.
Mi dispiace se alcune volte ti ho fatto soffrire ma sappi che non l’ho fatto coscientemente, ma solo perché non sono perfetto come vorrei essere per te. Nonostante questo mi hai amato e spero con tutto il cuore che continuerai a farlo.
Scontato  dirlo ma mi manchi e sembrerò pazzo ma di noi mi mancano le discussioni, il tuo broncio e la tua testardaggine…discutevamo e ce ne dicevamo di tutti i colori con la bocca ma con gli occhi ci amavamo ogni secondo di più.
Mi manca il tuo buongiorno la mattina, anche solo se per messaggio, il tuo sorriso, i tuoi discorsi spesso senza filo logico, il tuo stare sul divano a cercare di finire il sudoku che puntualmente abbandoni vedendo che finisco sempre prima io, il tuo baciarmi all’improvviso anche in mezzo alla strada senza la paura di essere fotografata e giudicata, mi manca ogni singola cosa di te angelo. Ora capisco perché ti ho scritto…ti ho scritto  perché con la testa ti ho già detto addio ma il mio cuore ti sta aspettando, l’ha fatto per diciannove anni e non smetterà ora. 
                                                                                             Ti amo
                                                                                                   Sempre tuo Harry
 
 
-corri da lui Scarlett…-disse mia nonna mentre singhiozzavo e mi mancava l’aria.
Non mi sarei mai aspettata una cosa del genere da Harry, mai. Sapevo che per lui era stato uno sforzo enorme, non perché non mi amasse ma semplicemente per il fatto che non era abituato a farlo. Per me era stato facile dirgli quelle cose al mare, ma non siamo tutti uguali.
 
-questo ragazzi ti ama come pochi riescono a farlo e non fartelo scappare.-disse mia nonna sedendosi vicino a me. La abbracciai e continuai a piangere.
Ad un certo punto si alzo e mi porse la mano.
 
-avanti alzati ti aiuto a preparare le valige.- annuii e mi alzai afferrandogli la mano.
 
 
 
 
 
 
 
Spazio autrice
 
Ciao ragazze! allora spero che il capitolo vi piaccia! Se volete ditemi cosa ne pensate del pov di Louis, della lettera di Harry e del capitolo in generale, ne sarei veramente troppo felice e come al solito vi ringrazio tutte!il vostro appoggio e le vostre parole sono importanti per me:)un bacione
                                                   VI ADORO!
 

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Capitolo 35
*** capitolo 35 ***


POV SCARLETT
 
Non potevo ancora credere a quello che Harry mi aveva scritto. Le sue parole erano state dolcissime e soprattutto le apprezzavo perché sapevo che per lui non era stato abbastanza facile. Mi sembrò solo dopo aver letto sempre tuo, Harry di aver compreso cosa significhi la sua presenza nella mia vita e soprattutto cosa sarebbe stata senza quel ragazzo così dolce ma allo stesso tempo forte.
Pensandoci bene forse mi aveva già convinto dal Ciao Scarlett, non potevo stare senza di lui e questo si era capito….c’erano voluti due mesi ma l’avevo capito.
 
Mentre facevo la valigia con mia nonna mi resi conto di aver stampato sul mio viso un sorriso a trentadue denti.
 
-finalmente ti vedo sorridere di nuovo Scar, sono contenta.-disse lei guardandomi.
 
-tu già lo sapevi vero?-le dissi mentre sistemavo i vestiti.
 
-l’ho sempre saputo Scarlett. Non poteva essere altrimenti, i tuoi occhi non mentono mai.-sorrise e io di rimando forse perché come mi conosceva e comprendeva lei pochi c’erano riusciti.
 
 
-lo sapevo…ora devo solo convincere mamma e papa, già avevano acconsentito a mandarmi a Pasqua da lui ma poi per ovvi motivi non ne abbiamo più parlato. E poi mancano ancora quattro giorni di scuola…-
 
-non ti preoccupare, fra un’oretta dovrebbero essere qui e ne parliamo insieme.-disse rassicurandomi.
 
Passammo il resto del tempo a mettere a posto le valige e chiamai Steffy che si fiondò a casa mia. chiacchierammo un po’ insieme e le raccontai della lettera e della mia reazione. Non mi sembrò stupita, tutti sapevano che sarei tornata da lui tranne me a quanto pare.
 
-quindi non ti rivedrò per quasi due settimane.-fece labbruccio.
 
-già ma ti chiamo ogni giorno, promesso.-dissi sorridendo e abbracciandola.
 
-ma si scherzavo Scar, sono contenta che finalmente tu sia ritornata a sorridere. Non ce la facevo più a vederti ridotta in quel modo. Quel ragazzo è diventato la ragione del tuo sorriso e io sono felicissima per te. –disse sincera e la riabbraccia…un’amica così raramente riesci a trovarla nella vita.
 
I miei ritornarono dopo un po’ e al vedermi così sorridente capirono subito cosa potesse essere successo. Mio padre sembrò il più entusiasta e non esitò un minuto a dirmi che mi avrebbe accompagnato alla stazione. Non ce la facevano più neanche loro a vedermi così e forse non sarei riuscita a capire cosa significasse per un genitore la felicità di un figlio fino a quando non fossi diventata madre.
Mi ritornò anche l’appetito quella sera, rimanemmo a chiacchierare con Steffy e mia nonna che erano rimaste per cena.
Sarei rimasta a Londra fino a quando Harry non sarebbe partito per Holmes Chapel, non mi importava più di tanto dove fossimo, volevo solo stringerlo a me e dirgli quanto lo amavo e soprattutto che non avevo mai smesso di farlo. Non lo chiamai, volevo fargli una sorpresa e non stavo nella pelle, fu anche per questo che non riuscii a chiudere occhio per un bel po’ di tempo data l’adrenalina. Chiusi gli occhi stringendo l’aeroplanino d’argento e lo sognai.
 
Il giorno dopo
 
Quando mi svegliai, non ci misi molto a stare in piedi. Mi feci la doccia e preparai le ultime cose. Mi dispiaceva lasciare i miei genitori da soli per le feste, sarebbe anche tornato Liam insieme a Danielle ma ero sicura sarebbero stati in buona compagnia.
Quando scesi al piano di sotto erano le sette e mezza, mio padre mi avrebbe accompagnato alla stazione prima di andare al lavoro, in questo modo sarei stata lì il prima possibile.
Salutai mia madre e Ed che mi accompagnarono fino a fuori, Ed venne proprio davanti alla macchina scodinzolando. L’avrei portato con me perché sapevo si sarebbe sentito solo lì ma non era fattile la cosa.
 
Arrivati alla stazione ci furono le raccomandazioni di mio padre che  come al solito era apprensivo. Con Liam lo era di meno, ma è risaputo che i padri hanno un debole per le figlie femmine.
 
-allora mi raccomando stai attenta sul treno e anche una volta fuori. Hai tutto il necessario no?.-disse di fretta mentre aspettavamo il treno.
 
-si tranquillo-sorrisi e lo abbracciai-grazie papà- mi strinse forte a quelle parole. Si stava fidando di me e sempre di più stava comprendendo che non ero poi così tanto piccola.
 
Quando salii sul treno lui rimase li finché non partì. Mi ricordò troppo quando avevo lasciato Londra. I ricordi si fecero strada nella mia mente e furono loro ad accompagnarmi per tutto il viaggio insieme alla  musica. Non avevo più sentito una loro canzone negli ultimi mesi e risentirle mi fece sentire bene. La sua voce mi era mancata così tanto che anche se solo attraverso una canzone mi sembrò di averlo accanto a me.
Il viaggio non durò molto, come sempre l’andata è sempre più veloce del ritorno. Arrivata alla stazione di Londra tirai un sospiro di sollievo, ero lì e finalmente l’avrei rivisto. Una volta uscita vidi Danielle che mi stava aspettando sorridente e bella più che mai. L’avevo chiamata la sera prima e si era offerta di venirmi a prendere. Nessuno sapeva del mio arrivo tranne lei.
 
-ciao Scar! Non sai come sono felice di poterti riabbracciare!-disse mentre mi stringeva. Anche io ero contenta di rivederla, mi aveva aiutato molto in quel periodo anche se solo attraverso messaggi o chiamate. Era diventata una terza sorella dopo Steffy.
 
-anche io, non sai quanto sia felice di essere qui.-dissi ricambiando.
 
-ti vedo in forma anche se un po’ dimagrita…-disse osservandomi.
 
-già ma non ci rimetterò molto a prendere quei maledetti chili.-dissi sconsolata.
 
-Scarlett di un’altra volta cositi picchio, sei bellissima!-affermò convinta.
 
-va bene, va bene ti credo.-risi, era veramente un tesoro di ragazza.
 
Mi accompagnò fino la casa dei ragazzi. Durante il viaggio le raccontai della lettera e di tutto il resto. Quando arrivai davanti quella casa enorme i ricordi mi assalirono in maniera ancora più forte, mi si fermò il cuore a vederla di nuovo. Quando scesi dall’auto le gambe cominciarono a tremare,Dani se ne accorse e mi prese per mano. Quando bussammo alla porta ci aprì Niall che strabuzzò gli occhi incredulo. Rimase lì impalato fino a quando  non venne anche Louis che forse si era incuriosito dalla reazione dell’amico.
 
-Scarlett! sapevo che saresti tornata!-disse Louis abbracciandomi all’improvviso con tanta forza che mi stupì. Come faceva a saperlo?
 
-come facevi a saperlo scusa?- dissi sorridendo.
 
-niente lascia stare, entrate!-disse in fretta. Abbracciai Niall che non se l’aspettava minimamente il mio ritorno come anche mio fratello e Zayn che arrivarono  poco dopo ma mancava Harry.
 
-allora che bella sorpresa!-disse Liam dopo avermi stritolata-lo sapevo che saresti tornata, non poteva finire così.-disse e gli altri annuirono.
 
-già…ma dov’è Harry?-dissi guardandomi intorno. La loro faccia sirabbuiò tutto d’un botto e mi misero paura. Cosa era successo?
 
-ehm ecco…è a Holmes Chapel. Disse Zayn insicuro. Mi cadde il mondo addosso.
 
-si è voluto andare lì prima, voleva stare a casa ha detto.-affermò Louis-ma non c’è problema, lo chiamiamo ed entro stasera sarà qui fidati.-disse prendendo il cellulare ma lo fermai.
 
-no Louis, vado io.-tutti rimasero stupiti dalla mia affermazione, ma tanto saremmo dovuti andarci e poi quella che si doveva far perdonare ero io.
 
-sei sicura Scar?-mi chiese Liam perplesso.
 
-si certo! Ci saremmo comunque recati lì per Pasqua quindi…-dissi tranquillamente.
 
-ok, allora non perdiamo tempo. Ti accompagno io – disse Louis che sembrava essere più contento di me del mio ripensamento.
 
-ok, ma vengo anche io-disse subito Liam. Mi dispiaceva averlo visto per così poco tempo, non vedevo neanche lui da tanto, ma avevo una situazione da risolvere e saremmo stati insieme per tanto altro tempo.
 
Mi ritrovai dopo pochissimo un’altra volta alla stazione, quella giornata sembrava non dovesse finire mai e sicuramente sarei crollata dal sonno quella notte, ma non mi importava. Questo ed altro per lui.
Dopo aver salutato tutti salii sul treno e mi ritrovai nel vagone insieme ad un gruppo di ragazzi che stavano tornando a casa per le feste, facevano il college e pensai che l’anno successivo la loro situazione sarebbe stata anche la mia. Discussi con loro per ammazzare il tempo ma non scesero alla mia stessa fermata.
Quando scesi dal treno mi trovai completamente spaesata, non ero mai stata a Holmes Chapel ma la sentivo già un po’ come casa, era una sensazione strana, difficile da spiegare.
Chiamai un taxi che mi portò proprio davanti casa di Harry, mi ero fatta dare l’indirizzo preciso sa Liam in modo tale da non perdermi.
Questa volta c’eravamo veramente, era la tipica casa inglese…sembrava accogliente. Quando bussai alla porta non avevo più la tensione che avevo a Londra, ora c’era solo impazienza.
 
-o mio Dio.-disse Anne aprendomi la porta. Mi fissò per qualche secondo con gli occhi spalancati, per un momento mi sembrò di vedere Harry. Ad un tratto mi abbracciò forte, non mi aspettavo un accoglienza così calorosa.
 
-non ci posso credere che sei qui…-disse Gemma avvicinandosi a me e salutandomi affettuosamente, come aveva sempre fatto del resto.
 
-Harry non potrà credere ai suoi occhi quando ti vedrà…-disse Anne contenta.
 
-perché non è qui?-chiesi in fretta.-
-no si è visto con alcuni suoi amici d’infanzia per distrarsi un po’, ma tornerà a momenti.- non sapevo se disperarmi o mettermi a ridere, lo stavo rincorrendo ovunque ormai.
 
-è la storia infinita questa…-dissi ridendo.
 
-dai vieni che ci racconti tutto- disse Gemma prendendomi le valigie.
 
Mi accompagnarono in cucina e ci mettemmo sedute intorno al tavolo, quella casa era semplice ma molto accogliente. Si vedeva che era abitata da due donne, tutto era in ordine e il buon gusto nell’arredare di Anne si notò subito.
 
-scusatemi se mi sono presentata così d’improvviso.-dissi scusandomi. Non avevo avvertito nessuno e non volevo essere scortese.
 
-ma figurati, non sai che regalo che ci hai fatto!-disse Gemma e Anne annui.
 
-non ce la facevo più a vedere Harry con quel broncio tutto il giorno.-disse pensierosa Anne.
 
-è stato tutto così assurdo…-dissi sovrappensiero ricordando i mesi passati.
 
-mi rendo conto che non sia facile per te ma neanche per lui lo è…Harry è abituato a nascondere le sue paure e preoccupazioni.-disse pensierosa. Non riuscivo a capire a cosa si stesse riferendo, perché c’era altro da dire e me ne ero resa conto dal suo sguardo che ad un tratto divenne triste.
 
-capisco…-dissi invogliandola a parlare.
 
-anche da piccolo, quando mi sono separata da Des non è stato facile per lui. È sempre stato un bambino allegro che rideva sempre e voleva far ridere chi gli stava accanto, ma dietro a quel sorriso io scorgevo la tristezza. Era molto attaccato al padre e nonostante abbia accolto Robin a braccia aperte ha un vuoto dentro che non penso nessuno riuscirà a colmare, anche se lo vedeva e lo vede qualche volta non è la stessa cosa…Harry e più sensibile di quanto si possa credere e ha un cuore grande. Io lo so, lo riesco a vedere oltre la sua corazza, oltre la sua spavalderia ed esuberanza. Si affeziona presto alla gente, ma a pochi da veramente il cuore. Pochi hanno questo privilegio, e dico privilegio perché è un ragazzo stupendo a dispetto di quello che si dice in giro.- mentre parlava scorgevo nei suoi occhi la tristezza per il suo passato e per quello della sua famiglia. Si sentiva in colpa per quello che aveva fatto passare ai suoi figli ed era comprensibile. Gemma ascoltava in silenzio mentre fissava la tazza del tè. Dall’altra parte io non sapevo che dire, non mi aveva mai detto di aver sofferto molto per la separazione dei genitori, ma da lui me lo dovevo aspettare.
 
Nello stomaco ora avevo un vuoto enorme, al pensiero che un bambino potesse soffrire per la mancanza di un genitore in quel modo mi fece ricordare quanto fossi fortunata ad averli tutti e due vicini ogni giorno.
 
-ma adesso non ti voglio rattristire, sono felicissima che tu sia qui e vedrai che lo sarà anche Harry-disse riprendendo il sorriso.
 
Per passare un po’ di tempo prese l’album di famiglia adducendo come scusa il fatto che suo figlio non me lo avrebbe fatto mai vedere e le davo ragione.
Mi divertii molto a vedere le sue foto di quando era piccolo, sempre sorridente e felice, incredibile quanta forza avesse fin da piccolo quel ragazzo.
Era un bambino bellissimo e in fin dei conti quella faccia da fanciullo non l’avrebbe mai persa, ancora adesso il sorriso era lo stesso e gli occhi anche, avrei riconosciuto fra mille. Anne mi mostrava felice ed orgogliosa quelle foto, quasi mi commosse vederla così felice nel ricordare quei bei momenti.
Harry le mancava molto e mi resi conto che lei lo vedeva ancora meno di me,la sofferenza doveva essere grande per una madre che aveva cresciuto due figli da sola…Mi sentii quasi in colpa del fatto che mi lamentavo sempre della sua lontananza quando c’era lei che pur di farlo felice e vederlo realizzare il suo sogno l’aveva lasciato girare il mondo appena adolescente.
 
-se Harry ti vedesse adesso, ti ucciderebbe.- disse Gemma ridendo.
 
-oh tuo fratello non mi avrebbe mai permesso di far vedere queste foto a Scarlett, ma ora non c’è e faccio quello che voglio…ah guarda qui aveva appena imparato a camminare, aveva la mania del nudismo anche a quell’età.- disse Anne prima di scoppiare a ridere, le assomigliava così tanto…Mi porse la foto e risi nel vederla, c’era Harry con un pannolino più grande di lui e i calzini che guardava la macchinetta fotografica, si vedeva che non era proprio stabile sui suoi piedi.
 
Stavamo guardando le foto quando sentimmo la porta di casa aprirsi, il cuore mi si fermò in gola al sentire la voce di Harry che avvertiva del suo ritorno.
Gemma si alzo e mi fece segno di rimanere li in cucina.
 
-ben tornato!-gli disse Gemma andandolo a salutare- ti sei divertito?
 
-ehm si… non ho molta fame quindi non cucinate niente per me.-
 
-Harry è scortese non presentarsi a cena quando si hanno ospiti.-disse Anne. Nella mia testa immaginavo tutta la scena e mi sembrava di vedere la sua faccia perplessa.
 
-chi?-chiese curioso.
 
Quando uscii dalla cucina mi guardò sgranando gli occhi, le lacrime cominciarono a scendere silenziosamente mentre sorridevo e mi avvicinavo a lui più bello che mai.
 
-non mi abbracci?-chiesi quando eravamo a un metro di distanza. Mi guardò senza dire niente per poi fare due passi velocemente per raggiungermi.
 
Mi abbracciò talmente forte che mi fece mancare il respiro. Io già piangevo ma mi stupii quando sentii le lacrime di Harry bagnarmi il collo. L’unica volta che l’avevo visto farlo era stato sotto l’effetto dell’alcol.Fu uno di quei momenti difficili da scordare nella vita, sentii come d’essere ritornata a casa dopo tanto tempo. Aveva lo stesso profumo di sempre e nel sentirlo mi rilassai, ero sicura che da allora in poi non l’avrei più lasciato.
 
-ti amo Harry e…scusa.-dissi fra un singhiozzo e l’altro.
 
-non mi lasciare più per favore.-disse e sentivo le sue lacrime scendere sopra la mia pelle.
 
-promesso.-
 
Finalmente ero tornata ad essere felice, qualunque cosa sarebbe successa da allora in poi non avrei mai più dubitato di lui e lo avrei preso per mano qualsiasi cosa sarebbe successa.
 
 
Spazio autrice
 
Ciao ragazze! allora spero più che mai che questo capitolo vi sia piaciuto. È il penultimo, per l’ultimo avevo pensato ad una cosa un po’ particolare che poi scoprirete. Mi dispiace tantissimo di essere quasi arrivata alla fine ma se fossi andata avanti anche la più paziente di voi si sarebbe arresa XD avevo pensato di scrivere un’altra storia, ma non avrei proprio il tempo. Ci avevo pensato durAnte questo weekend ma poi mi sono ricreduta. Magari lo farò più in la: ) Comunque scusate per l’attesa ma sono partita e non avevo la connessione ad internet e con il cellulare sarebbe stato impossibile pubblicare. Mi sembra di avervi detto tutto…ringrazio come sempre tutte coloro che recensiscono e che sono fin troppo buone come me…vi adoro. Naturalmente il mio ringraziamento va a tutte voi senza le quali non sarei di certo arrivata qui! Spero di leggere i vostri pareri, un bacio grande grande!

 

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Capitolo 36
*** capitolo 36 ***


A tutte coloro che “inciamperanno” su questa storia in futuro, vorrei tanto che esprimeste un vostro parere se vi va!
 


                                                        MEMORIES
 
 
 
                                               Tre anni dopo…
 
 
 
Pov Harry
 
 
-dai Scar! Mi dispiace…facciamo pace?-dissi mettendo la testa sulla sua spalla mentre era seduta sulla mia scrivania a studiare.
 
-no Harry! Devo studiare, ho un esame importante. Parliamo dopo.-disse dura, sapevo che non sarebbe durata molto la sua incavolatura, ma non mi andava di passare altro tempo così. Mi rendevo conto di aver esagerato quella mattina accusandola di non darmi abbastanza attenzioni quando era a Londra, ma alcune volte mi sentivo trascurato…
 
-ok-dissi sdraiandomi sul letto. La guardavo spesso studiare, anche perché la mattina faceva solo quello quando era da me, era così immersa nello studio che intorno a lei sarebbe potuta scoppiare la Terza Guerra Mondiale e lei non se ne sarebbe accorta.
Ad un certo punto chiuse il libro distrutta e buttò all’indietro la testa. Bene aveva finito di lasciare sudore su quei libri, potevo farle vedere la mia sorpresa.
 
-adesso vieni con me e non fare storie però!-dissi prendendola per mano e conducendola fuori.
 
-Harry sono distrutta, magari facciamo dopo ok?-non la sentii nemmeno. La bendai e la portai fuori, non era poi così lontano da lì, solo una cinquantina di metri.
 
-dai Harry dove mi stai portando?-chiese divertita.
 
-non te lo dirò mai cara mia, altrimenti cosa ti avrei bendata a fare scusami?-risi divertito dalla sua richiesta.
 
Finalmente si arrese e continuammo a camminare con me che la guidavo per non farla cadere, la avvertivo per ogni cosa…sapevo quanto Scarlett fosse instabile sui suoi stessi piedi. Sorrisi a quel pensiero.
Eravamo finalmente arrivati davanti alla casa che avevo comprato per me ma anche per lei. Sarebbe arrivato prima o poi il momento di lasciare la mai vecchia casa, che sarebbe rimasta sempre nel mio cuore comunque.
Le tolsi la bandana e il suo sguardo fu qualcosa di assolutamente indimenticabile, rimase ferma fino a quando non parlai.
 
-ti piace? è per me e p-per noi-dissi con voce malferma. Dovevo ammetterlo ero emozionato.
 
-o mio Dio Harry! È-è stupenda…-si girò e mi baciò stringendomi forte.
 
-sono contento che ti piaccia! Vieni ti faccio vedere dentro.-la presi per mano e la condussi dentro.
 
La casa era grande, gli feci vedere tutte le stanze e lei si guardava intorno contenta. Ero felice di vederla entusiasta anche se la casa non era ancora provvista di alcun mobile.
 
-dovrai aiutarmi ad arredarla perché io non so proprio da dove partire.-risi
 
-non ci posso credere che tu abbia comparato questa meraviglia…che cosa è quello?-chiese indicando un telo che copriva il pianoforte. Volevo regalarglielo dato che non ne avevamo uno a Londra.
 
-è per te…-dissi mentre lei si avvicinava.
 
-non ci credo, è stupendo…-disse sfiorando i tasti.
 
-questa stanza sarà una specie di studio per te, così quando verrai qui…-non feci in tempo a finire che mi corse in contro e mi abbracciò.
 
-grazie, sei fantastico. Non so veramente che dirti.-disse contro il mio petto.
 
-perdonato?-chiesi scherzando.
 
-assolutamente si!-disse mettendomi le braccia intorno al collo e guardandomi. Non avrei mai incontrato occhi così nella mia vita.
 
 
 
 
                                                Un  anno dopo…
 
 
 
Pov Scarlett
 
Ero talmente agitata per la mia cerimonia di laurea che non riuscivo a stare ferma, mi giravo a destra e a sinistra aspettando che i ragazzi prima di me finissero il loro discorso. Ci sarebbero stati tutti i miei famigliari e anche Harry e Liam che per quel giorno avevano annullato gli impegni di lavoro. Ero molto felice di averli tutti lì perché mi ero impegnata tanto per diventare medico e ci ero riuscita.
Quando chiamarono il mio nome mi feci coraggio e entrai nella sala, vidi subito mia madre e mio padre in prima fila che non potevano essere più felici di così, avevano dato tanto per farmi studiare e realizzare il mio sogno che non avrei mai smesso di ringraziarli.
Poco più dietro vidi i miei zii con Harry, Liam e Danielle ormai già felicemente sposati. Erano vestiti eleganti per la cerimonia della mia laurea ed erano bellissimi. Harry mi fece l’occhiolino, non so quante volte gli avevo ripetuto la mia tesi. Ormai l’avrebbe potuto fare lui l’esame.
 
Quando mi diedero il diploma di Laurea non potevo crederci, strinsi la mano del presidente di commissione ed uscii, fuori ad aspettarmi c’erano tutti. Erano usciti dopo di me e mi aspettavano con ansia.
 
-bravissima amore mio, sei il mio orgoglio…-disse mio padre abbracciandomi seguito da mia madre che ormai già piangeva. Non poteva dirmi parole più belle.
 
Tutti quanti si avvicinarono per abbracciarmi, c’era anche Steffy che mi abbracciò dandomi un mazzo di fiori rossi…il colore della laurea.
 
-siamo orgogliosi di te.-disse Steffy abbracciandomi. Lei si sarebbe laureata a breve in Giurisprudenza. Anche lei era entrata a Cambridge e seppur facendo cose differenti c’eravamo sempre date una mano l’una con l’altra.
 
C’erano veramente tutti quanti lì con me e quando finii di abbracciare tutti Harry si avvicinò a me.
 
-la mia dottoressa preferita…sono felicissimo per te.-disse abbracciandomi e baciandomi.
 
-ora potrò stare con te più tempo…mi hanno dato la possibilità di fare la tirocinante al Saint George di Londra!-tutti lo sapevano tranne lui, volevo dirglielo dopo la laurea. Mi guardò stupito ed incredulo, rimase così fino a quando non si decise a parlare.
 
-è meraviglio! ti voglio dire qualcosa. Ma dopo, ora andiamo al ristorante che si è fatto tardi.-disse prendendomi per mano.
 
Mia madre e mio padre per la mia laurea avevano organizzato un pranzo in uno dei ristoranti vicino Cambridge, era veramente bello e aveva un giardino fuori meraviglioso. Pranzammo e tutti mi diedero un pensiero per la mia laurea: mio padre, mia madre e Liam mi fecero una macchina bellissima, così finalmente sarei potuta andare a Londra in auto e non in treno. Finito di ringraziare tutti Harry che mi condusse fuori dal locale. Quando uscimmo in giardino su un tavolino c’era un mazzo di rose numerate, rimasi un attimo perplessa a quella vista.
Le presi in mano e le annusai, erano i miei fiori preferiti e lui lo sapeva.
 
-grazie mille!-lo ringraziai prima di lasciargli un bacio a fior di labbra.-ma perché solo numerate?-chiesi curiosa toccando i foglietti.
 
-sono dieci….dieci come i buoni motivi per cui  dovresti sposarmi.- a quelle parole rimasi scioccata ed immobile. Mi aveva veramente chiesto di sposarlo?!
 
-c-cosa?-balbettai.
 
-non mi devi rispondere subito…riflettici e leggi il bigliettino attaccato ad ogni rosa, l’ho scritto perché…beh lo sai il perché.-arrossì, nonostante fossero passati ben quattro anni fra alti e bassi Harry preferiva sempre scrivermele le cose che provava. Gli sorrisi e lui ricambiò
 
1) mi dovresti sposare perché sono bello e affascinante(questa doveva per forza essere la prima ) -quando lessi quel punto risi
 
2) perché come faccio io il tè non lo fa nessuno.
 
3) perché solo io riesco a sopportarti quando dormi (se fosse per te dormirei senza neanche il lenzuolo)
 
4) perché sono paziente con te…so la tua tesi a memoria!
 
5) perché cercherei ti darti tutto ciò che posso… materiare e immateriale
 
6) perché ti prometto che ti starò accanto qualsiasi cosa accadrà.
 
7) perché  cercherei di essere il marito degno di una donna speciale come te.
 
8) perché ce la metterò tutta per amarti ogni giorno di più, come sto facendo ora.
 
9) perché senza di te non vedo futuro Scar.
 
10)perché ti amo più di qualsiasi cosa esista sulla faccia della terra.
 
Non sapevo cosa dire, una volta letto l’ultimo bigliettino rimasi a fissare le rose. Sentivo lo sguardo di Harry su di me ma proprio in quel momento non sapevo cosa dire. Lo abbracciai forte e lo baciai perché forse quei gesti valevano più di mille parole.
 
-è un si vero?-chiese titubante. Non riuscii a non sorridere.
 
-si, si, si e mille volte si!-dissi prima di ribaciarlo. Era tutto così fantastico che mi sembrava di non avere i piedi attaccati al pavimento. Continuammo a baciarci incuranti del fatto che essendo il ristorante a vetrate ci avrebbero potuti vedere. Quando ci allontanammo l’uno dall’altro avevo i il respiro leggermente affannato, come lui del resto. Si frugò nelle tasche e tirò fuori una scatoletta. Quando la aprì non vidi un anello, ma una collanina con il ciondolo a forma di chiavetta in oro bianco molto luminosa.
 
-l’anello sarebbe stato rimpiazzato dalla fede, questa invece la potrai portare sempre-disse prima di mettersi dietro di me e mettermela.
 
-è bellissima, non so cosa dire.-dissi toccandola.
 
-tu per me sei la chiave di tutto Scarlett, volevo che tu lo sapessi-disse guardandomi negli occhi e per la miliardesima volta mi ci persi, perché non avrei mai guardato nessuno come guardavo lui, perché i miei occhi erano nati per quello…
 
 
 
                                               Sette mesi dopo
 
 
 
Pov Harry
 
-oddio Louis non riesco a mettermi bene il papillon!-dissi incavolato per la mia improvvisa inettitudine.
 
-se continui a tremare grazie che non ci riesci.-rise Louis sistemandomi il papillon.
 
-dove sono gli altri?-non feci in tempo a finire che entrarono tutti in fila.
 
-siamo pronti da molto prima di te caro mio!- disse Niall toccandosi la cravatta. Avevamo deciso che il vestito sarebbe stato uguale, ma loro con la cravatta io con il mio amato compagno.
 
-bene, ci siamo…-sospirai- dov’è mia madre? Mi deve accompagnare lei all’altare!- dissi cercandola, mi aveva aiutato a vestirmi ma poi era uscita con Gemma per andare da Scar.
-caro mio lo sposo non conta mai nulla, sappilo! Tutti dalla sposa vanno…-disse Louis. Anche lui si era sposato un annetto prima con El.
 
-ok, ma è mia madre!-
 
Poco dopo la vidi  sbucare dalla porta, era bellissima con quell’abito rosa chiaro. Tutti quanti si dileguarono per entrare in chiesa e farsi trovare già all’altare.
 
-il mio bambino si sposa…-disse sistemandomi il colletto. Era felice, si vedeva ma vedendola commuoversi mi sentii in dovere di dirle qualcosa.
 
-lo sai che non cambierà nulla vero?-
 
-l’ho sempre saputo Harry, per me rimarrai sempre quel ragazzino che girava per casa in pannolino e con i calzini antiscivolo.-mi accarezzò le guance commossa, la abbracciai e la sentii singhiozzare sommessamente.
 
-sei la mia vita Harry non lo dimenticare mai…-disse e la strinsi ancora più forte, le dovevo tanto. Mi aveva dato tutto l’amore che una donna potrebbe dare ad un figlio e sarebbe sempre rimasta una delle mie più grandi debolezze.
 
Dopo avermi sgridato perché le stavo facendo colare tutto il trucco mi accompagnò in chiesa. C’erano veramente tutti, mancava solo lei. Furono i minuti più lunghi della mia vita ma ne valsero decisamente la pena. Quando la vidi entrare sorridente mi si fermò il cuore, era bellissimo il mio angelo in quell’abito bianco.
Era accompagnata dal padre che prima mi salutò per poi lasciarci da soli. Io e lei e basta, davanti a Dio a prometterci l’uno all’altra.
Quando mi sorrise mi sciolsi in un istante, aveva gli occhi più luminosi del solito e quando mi girai per sedermi davanti all’altare mi dispiacque non vederla più anche se ci guardavamo ogni volta che potevamo durante la funzione.
Sentivo le mie mani fredde nonostante fosse giugno, era come se il sangue non fluisse lì. Ad un certo punto Scarlett mi prese la mano e mi stupii nel sentirla così calda,con quel semplice gesto capii che ero io che avevo più bisogno di lei e non il contrario.
Il momento più emozionante fu quello dello scambio delle fedi e delle promesse, quando ce le scambiammo la vidi per un momento agitarsi ed emozionarsi, aveva la voce leggermente malferma.
Ricordo ancora le precise parole e il tono della voce con cui il prete disse “ora puoi baciare la sposa”.
 
-ti amo-mi sussurrò a fior di labbra.
 
-anche io- risposi incontrando i suoi occhi meravigliosi, i soli che avrei voluto vedere per il resto della mia vita.
 
 
 
 
                                               Vent' anni dopo
 
 
 
Pov Scarlett
 
Eccoci di nuovo in chiesa, questa volta c’erano anche i nostri due splendidi fiori:James e Lara.
Mi stavo preparando aiutata da mia madre, Steffy e Danielle quando entrò James, ormai aveva quasi diciannove anni e ancora non riuscivo a capacitarmi del fatto che potesse somigliare così tanto al padre, l’unica cosa che aveva preso da me erano gli occhi blu scuro. Avevo deciso che sarebbe stato lui questa volta ad accompagnarmi in chiesa per il nostro anniversario. Quando lo guardai, mentre mi accompagnava all’altare, mi sembrò per un momento di rivedermi vent’anni prima accompagnata da Harry fuori dalla chiesa, fu una sensazione stranissima.
Arrivati all’altare vidi Harry che mi aspettava sorridente, era cresciuto e si vedeva ma io l’avrei sempre visto come quel ragazzo spavaldo che mi aveva fatto innamorare. Probabilmente quel sorriso e viso da fanciullo non li avrebbe mai persi.
I suoi testimoni erano sempre gli stessi della prima volta, per lui c’erano i ragazzi mentre per me Steffy, Danielle e Gemma. Avevamo insistito per averne di più anche se poi le firme le mettevano solo in quattro come da prassi.
Lara non poté farmi da testimone perché non ancora diciottenne ma la volli comunque vicino a me in quel giorno. L’avevo chiamata come mia nonna che ci aveva lasciato tempo prima, somigliando molto a me era inevitabile mi ricordasse molto anche lei. Gli occhi però erano molto più simili a quelli di Harry. Guardandola capii che avevano ragione a dirmi che era una bella ragazza, l’avevo capito tardi ma l’avevo pur sempre capito.
 
Dopo la cerimonia andammo a pranzo fuori nello stesso ristorante che ci aveva visto novelli sposi. Finite le portate la pista da ballo, non molto lontana dai tavoli, si riempì.Volevo far ascoltare una cosa ad Harry quindi presi il mio mp3 e mi alzai.
 
-vieni con me.-gli dissi mentre lui stava ancora parlando con Louis. Mi guardò perplesso ma poi si alzò.
 
Lo condussi in mezzo alla pista e gli dissi di mettersi una cuffietta mentre io mettevo l’altra.
 
-non dovrei essere ad invitarti a ballare?-rise
 
-tu stai zitto e ascolta Styles- dissi scherzando.
 
Lo abbracciai e feci partire la canzone ( ascoltatela e guardate il significato è importante http://www.youtube.com/watch?v=hgAeCspug3M )
Ci tenevo a fare qualcosa per lui, anche se era solo una banale dedica. A circa metà della canzone sentii Harry stringermi più forte, forse in segno di ringraziamento, e in quel preciso istante mi commossi perché quelle parole non potevano essere più vere, perché in quel momento tutta la mia vita mi apparve davanti come un film. Il nostro primo bacio, la lettera, il mare, il matrimonio, la nascita dei nostri due figli e lui…lui che mi avrebbe accompagnato per sempre.
 
 
                                                     Fine… anzi inizio
 
 
 
Spazio autrice
 
Ciao ragazze! allora prima di dire qualsiasi cosa volevo chiedervi uno sforzo, cioè quello di lasciarmi un’ultima recensione. La richiesta è volta anche a coloro che non mi hanno mai scritto, vorrei veramente sapere cosa questa storia vi ha lasciato nella mente e nel cuore, la vostra parte preferita o qualsiasi altra cosa…tutto quello che volete!
Non ho mai pianto così tanto nello scrivere i capitoli precedenti, soprattutto nell’ultima parte di Scarlett mi sono dovuta fermare perché avevo tutti gli occhi appannati, sembrerò una pazza ma è così…spero abbiate sentito la canzone perché a mio parere è stupenda.
Non ci posso credere che sia arrivata all’ultimo capitolo, non immaginavo che la storia potesse piacere in questo modo, magari il vostro numero non sarà altissimo come quello delle altre storie su efp ma più di 200 per me va più che bene!
Vi ringrazio veramente tutte, forse ve l’ho detto fino alla nausea ma non posso fare altro che questo per dimostrarvi la mia gratitudine.
 
Un ringraziamento speciale va a tutte coloro che hanno recensito e che mi hanno seguito fin dall’inizio fra cui:
 
 SexyLeprottaLol
LaMedusinaDirectioner_
tucatua
kiruzza_99
iman1998
ShesTheOne
directionlove01
makisili_
iman1998
xpetersvoice
Cardinal
lol_mode_myself
Love1_D
040saram
Allyson19
Teres23
_LenadAvena
salsarosalove
You are My Imagine
robbystyles
thefrancy4
beatrice1Dsss
carla99  
Spero di non  aver dimenticato nessuna ( se l’ho fatto scusatemi).
Mi mancherà molto scrivere, mi mancheranno Harry e Scarlett e mi mancherete voi!
Spero che l’ultimo capitolo vi sia piaciuto, anche per come l’ho strutturato. Non è molto lungo...sono appunto ricordi (da titolo Memories). Volevo percorrere i momenti più significati della loro vita dopo il loro pacificamento.Spero di non avervi deluso :) per m è importante!
Beh penso di avervi detto tutto! Un bacio grande grande.
 
Chiara

 

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