Oh My God!

di letiletizia_207
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Nuovi Arrivi Al Campo Mezzosangue ***
Capitolo 2: *** Confronti ***
Capitolo 3: *** Visite Guidate e Rivelazioni Shock ***



Capitolo 1
*** Nuovi Arrivi Al Campo Mezzosangue ***


Premessa: Il tono della storia è chiaramente ironico, spero di non urtare la sensibilità di nessuno, e se ciò accadesse sappiate che non era mia intenzione farlo e che vi porgo le mie più sincere scuse.


1. Nuovi arrivi al Campo mezzosangue

Era un giorno tranquillo a Long Island, Stato di New York, U.S.A., America, Mondo. I ragazzi che occupavano il Campo Mezzosangue per l'estate si erano svegliati bene quella mattina e avevano iniziato le attività di addestramento per la trucidazione reciproca quotidiane.

Nella veranda della Casa Grande il mezzo-cavallo, classificato come centauro, Chirone controllava dall'alto tutta la collina, tentando di riordinare le carte da gioco sparse sul pavimento da un evidentemente problematico giocatore di pinnacolo.

Fu proprio lui a vedere per primo la figura di un giovane uomo avvicinarsi al confine del campo, e fermarsi accanto ad uno svettante pino silvestre. Il nostro miracolo dell'evoluzione Chirone, però, decise di ignorarlo: probabilmente era solo un povero tizio che si era perso cercando di arrivare a New York, e che fra poco se ne sarebbe andato, sconsolato dalla totale assenza di anima viva intorno a quei bellissimi campi di fragole.

Inaspettatamente, invece, l'uomo oltrepassò il confine invisibile con una nonchalanche disarmante per Chirone, che entrò subito in allerta equina. Di sicuro l'uomo non era un mostro... Che fosse un divino abitante dell'Olimpo? Oppure un mezzosangue già cresciuto che, in un attacco di nostalgia, stava tentando una rimpatriata al Campo della sua giovinezza?

Il quadrupede galoppò verso il pino, cercando di identificare lo sconosciuto, ma non gli sembrava nessuno dei suoi (pochi) ex allievi che avevano avuto la fortuna di arrivare al primo capello bianco. Cercando di non pensare troppo alla sua predisposizione genetica per l'Alzheimer, Chirone si convinse che quel tizio non l'aveva mai incontrato prima.

Anzi, adesso che lo guardava meglio, non sembrava proprio il classico americano in tenuta da gita domenicale: indossava dei luridi sandali che un tempo, forse, erano color cuoio, ma che adesso avevano una crosta di quello che sperava fosse solo fango; una stranissima tunica simile a quelle greche, ma sostanzialmente diversa nel taglio e di un bianco così accecante da fare invidia alle tizie nelle pubblicità di dentifrici, oltre che a far porre dei seri dubbi sull'orientamento sessuale dell'indossatore. I capelli erano lunghi e a metà fra il rasta e il legno massiccio, il loro colore ricordava quello di una credenza country, e tutta la parte posteriore della sua faccia era occupata da una specie di fitta lanugine che doveva essere la sua barba.

Sorrideva. Non in modo malvagio o furbo, ma in modo benevolo.
- Shalam. Buongiorno - Disse all'indirizzo dell'erbivoro zoccolato che lo stava ancora guardando con diffidenza.
Chirone non capì cosa aveva detto all'inizio, ma rispose con un educato "salve", da cavallo ospitale qual'era, e condusse l'uomo verso la soglia della Casa Grande.



N.d.A.
Mi dispiace rovinare il capitolo con questa piccola
nota dell'autrice, ma sono nuova e mi piacerebbe sapere
che cosa pensate dell'inizio di questa storiella nonsense.
Quindi, ve ne prego, lasciatemi una piccola recensione in
cui esponete i vostri pareri e inoltre vi chiederei anche un
suggerimento: dovrei far incontrare il misterioso uomo anche
con Percy e compagnia bella o no?
Grazie dell'attenzione,
Letizia

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Capitolo 2
*** Confronti ***


2. Confronti

Abbiamo lasciato i nostri due bizzarri personaggi mentre facevano la loro primissima conoscenza, ed è qui che li riprendiamo, mentre si confrontano sulla soglia della Casa Grande.

Chirone non sapeva cosa pensare dell'ospite inatteso che aveva davanti a sé. Era un genere di – Persona? Entità? Mostro? Dio? - a cui non era abituato, ed essendo il cavallo un animale abitudinario, la cosa non andava giù al suo didietro equino. Lo strano tizio, invece, sembrava essere totalmente a suo agio seduto nella veranda, e si era messo proprio sulla sedia preferita del signor D, così intoccabile che Chirone si stupì di avere ancora davanti un essere umano invece di un delfino o di una marmotta ubriaca. Ma stranamente non c'era ancora traccia del dio dei superalcolici dalla sera prima.

Alla fine, dopo un silenzio imbarazzante, il singolare mammifero zoccolato si decise a parlare.

- Allora, ehm... Intanto mi presento... io sono Chirone, il direttore delle attività del Campo Mezzosangue, nonché direttore effettivo, perché sai, colui che, in teoria, dovrebbe esserlo preferisce, ehm, dedicarsi ad altre occupazioni. - Fece una pausa, guardando sconsolato la partita di pinnacolo ancora in corso sul tavolo. - Comunque, con chi ho il piacere di parlare? -

- Ora vorrebbe sapere il mio nome, vero? - Ribattè l'altro.

- Mi sembra il minimo... -

- Il problema è che me ne hanno dati così tanti.... -

- Scegline uno, no?!- Suggerì Chirone,mentre la sua coda, stranamente simile a un mocio Vileda, si muoveva, tradendo impazienza e nervosismo.

- Va bene, devo dire che quello che mi ha dato mia madre è sempre stato il mio preferito, quindi... Piacere, io sono Jesus. - Concluse l'uomo sorridendo, senza badare all'assurdità della frase che aveva appena pronunciato.

Chirone gli strinse la mano, un po' interdetto, e gli chiese: - Scusa, ma un nome alle anagrafe te l'avranno pur messo -

- Oh, i miei ci hanno provato. Hanno fatto un viaggio così lungo per registrarmi nel censimento! Ma poi c'era il re che era un pazzo assassino e aveva deciso di uccidere tutti i bambini appena nati, quindi è stato meglio non registrarmi affatto. Sono dovuti perfino scappare in Egitto per salvarmi! Adesso mia madre odia la burocrazia. -

“E io che pensavo di essere strano!! Questo qui non ha tutte le rotelle a posto... Ne ho sentite di storie bislacche, ma questa le batte tutte!” si disse tra sé e sé il centauro. Ma decise di far finta di nulla: aveva sentito che, se non li assecondi, i pazzi possono arrabbiarsi sul serio.

- Certo. Ehm... allora, tu lo sai che posto è questo? -

- Questo è il Campo Mezzosangue. -

Chirone si stupì molto della risposta. - Era una domanda retorica, tu come fai a saperlo?! - Chiese, non tanto educatamente a causa della sorpresa inaspettata.

- Facile, me l'ha detto lei prima, ricorda? - Rispose l'altro, per nulla scalfito dal tono del vecchio cavallo scorbutico.

Non se lo ricordava. Ma, prontamente, finse il contrario. - Ah già, è vero, ti chiedo scusa! Tornando a noi, immagino che tu voglia spiegazioni riguardo a questo posto... -

- Oh si, grazie, si sta rivelando una piacevole visita! Comunque non si preoccupi, ancora non l'Alhzhaimer non ce l'ha, e non importa se non si ricorda la nostra conversazione di prima, capita a tutti di dimenticare qualcosa ogni tanto. - Disse con tutta la tranquillità del mondo davanti alla – faccia? muso? - basita di Chirone, che si tinse subito di rosso.

- Non so come tu abbia fatto, ma questi sono affari miei. Vieni, è meglio che ti porti a fare un giro per il campo. Ma prima, per piacere, lavati quei piedi che sanno di gorgonzola stagionato e mettiti queste. - Disse, lanciando delle scarpe da ginnastica a Jesus e indicandogli il bagno.

- Potrei avere della mirra? Per i piedi... -

Chirone mostrò il lato b cavallino e se ne andò senza proferire parola.

- Immagino che questo sia un no... -




N.d.A.
Sarò breve, lo giuro. Spero che il
capitolo vi sia piaciuto, avete iniziato
a intuire l'identità del misterioso uomo
sulla trentina? Lasciate una piccola recensione
anche se pensate che l'idea non funzionerà mai.
Al prossimo capitolo!
Letizia

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Capitolo 3
*** Visite Guidate e Rivelazioni Shock ***


3. Visite guidate e rivelazioni shock

Dopo che Jesus ebbe lavatosi i piedi puzzolenti quanto il Puzzone di Moena, Chirone lo condusse in una visita guidata (non retribuita) del Campo Mezzosangue. L'uomo notò che c'erano molti ragazzi, e che la maggior parte lo stava squadrando, chi con sospetto, chi con sorpresa e chi, invece, se ne fregava altamente sia di lui sia del ronzino che lo stava accompagnando, il quale lo stava ora conducendo verso un gruppo di case tutte diverse disposte in modo strano. Era come se prima le avessero disposte a forma di U rovesciata, ma poi avessero cambiato idea aggiungendone altre che avevano trasformato il tutto in una figura informe sconosciuta alla geometria moderna. Era un effetto abbastanza brutto, e Jesus fu tentato di chiedere chi fosse il presunto architetto di quelle villette quantomai stravaganti, sopratutto dopo averne vista una abbastanza inquietante completamente nera e decorata con teschi e ossa umane. Ma prima che potesse fare qualunque apprezzamento sull'architettura locale, Chirone si voltò verso di lui con un'espressione molto seria in volto e iniziò a parlare.

- Ehm... Jesus, giusto? Allora, Jesus, ancora non ho ancora capito esattamente chi tu sia, ma sono abbastanza sicuro di sapere che cosa sei. Vedi, questo Campo è fatto apposta per persone speciali, solo loro ci possono entrare e possono viverci. -

- Vuol dire che siete una specie di club per figli di ricconi e mezzi- cavalli? Oppure una setta satanica che pratica strani innesti fra gli umani e gli equini? Puoi dirmelo, sono sempre stato dotato di larghe vedute e non ho pregiudizi di alcun tipo. D'altronde, il mio popolo è stato molte volte vittima di razzismo...-

- No, no, che cosa ti viene in mente!! E poi non chiamarmi mai più “strano innesto”, sono un centauro, io! Come hai detto tu, anche noi siamo una specie di “popolo”, ma è un po' più complicato di così... Scusa, sono curioso, di che popolo fai parte? -

- Beh, io sono ebreo. -

Per poco a Chirone non cadde la mandibola. - Come sei ebreo?!-

- Ehi, piano con il razzismo!! Credevo che lei fosse una persona per bene. - Rispose Jesus un po' alterato.

- No, non mi fraintendere, non sono assolutamente contro gli ebrei, anzi! Ma questa tua religione potrebbe complicare la cose... Senti, ma te credi veramente nel tuo Dio oppure sono solo i tuoi genitori che ci credono? -

- Certo che credo in Dio!! Che razza di domande sono queste?! -

- Scusami, certo che ci credi, che sciocco che sono... Senti, io non voglio assolutamente rovinare la tua fede nella tua religione, ma ci sarebbero un paio di cose che dovresti sapere. -

- Stai cercando di convertirmi alla vostra setta? - chiese Jesus sorridendo tranquillamente, come se sapesse che ogni tentativo sarebbe stato inutile.

- No, assolutamente.... Senti, Jesus, quello che sto per dirti è molto serio quindi devi ascoltarmi molto bene, e sono sicuro che, essendo già un adulto maturo e formato, saprai affrontare il mio discorso meglio di molti altri. Come avrai notato ci sono delle cose molto strane, delle persone molto speciali in questo posto: non credo tu abbia mai visto un uomo che, dalla vita in giù, è un cavallo! Infatti mi sto ancora chiedendo come non ti sia minimamente scomposto quando ti sono comparso davanti... - Concluse con tono dubbioso.
- Ah, si, la storia del centauro... Beh, certo che l'ho notato subito, ma “Ehi, hai il culo di un cavallo!” non mi è sembrata una cosa tanto educata da dire; poi le assicuro che le cose che possono stupirmi si contano veramente sulle dita di una mano. - Rispose l'altro sorridendo.

- Comunque, credo di dover partire da un discorso più ampio per spiegare tutta la faccenda... Vediamo..

Lo sai che cosa si intende per “civiltà occidentale”? -

- Si, certo: tutte le porcherie americane e via dicendo...-

- Ecco, magari è un po' più complessa di così, ma credo che possa bastare per farti afferrare il concetto. La civiltà occidentale è nata millenni fa in Grecia, quando era abitata dagli antichi greci, prima ancora dei romani e un po' dopo gli Egiziani; e nei secoli si è continuata ad espandere e a spostare sempre più a ovest, fino ad arrivare nel Nuovo Mondo, l'America. Devi pensare alla civiltà occidentale come a qualcosa di vivo che si sposta dove la sua fiamma, la sua influenza e il suo potere sono più forti. -

-Quindi lei mi sta dicendo che questa civiltà adesso abita negli States. - Commentò Jesus, come se la cosa non avesse molta importanza.

-Esatto, proprio così, sapevo che avresti compreso prontamente le mie parole. -

- Perciò ora dovrei iniziare a considerare il McDonalds come un'entità vivente? -

- No, no, non ho detto questo, il McDonalds non c'entra niente! - Disse Chirone scocciato.

- Ma non divaghiamo! La cosa importante che voglio che tu capisca è che la civiltà occidentale, benchè si sposti, si porta dietro tutto quello che era anche all'inizio, in Grecia, perché è così che è fatta. Quello che sto cercando di dirti è che tutti i miti legati all'antica Grecia non sono miti, ma sono reali, e fanno parte di questa coscienza collettiva che è l'occidente. -

Jesus si fermò un attimo a soppesare le parole del centauro, poi finalmente parlò.

- Quindi lei sostiene che tutte le cose che si sono inventate i greci, che tutti gli dèi, sono veri, sono vivi e vegeti -

- Come... Come facevi a... Io questa parte ancora non te l'ho detta! - Chirone era alquanto stupito.

- Oh, beh, rimarrebbe sorpreso di scoprire quante cose so... - Ribattè in totale serenità il giovane uomo.

E improvvisamente calò un silenzio imbarazzato fra i due, finché Chirone non lo ruppe.

- Che... Che cosa sei, Jesus? -

- Non doveva dirmelo lei, Chirone? -

Il mezzo-cavallo in questione non seppe che cosa rispondere: non era più sicuro di niente riguardo a quest'uomo piombato dal nulla, ma in realtà non lo era mai stato.

Allora scosse lievemente la testa e parlò: - Ormai si è fatto tardi, parleremo meglio domani. Per ora dormirai nella Casa Grande: ti metterei nella Casa 11, ma lì sono tutti ragazzini, tu sei già adulto e credo che tu voglia un po' di privacy.-

- Grazie, lei è molto gentile ad ospitarmi. Allora dov'è il mio letto? -

- Vai nell'infermeria, su alla Casa grande, e occupa il letto che vuoi: per nostra fortuna sono tutti liberi. Ci vediamo domani, la sveglia è alle otto. Buonanotte! - E, con il viso preoccupato, il mezzo-cavallo se ne andò nella stalla a dormire, mentre Jesus saliva verso la Casa Grande, per niente turbato di aver incontrato un centauro e di essere venuto a conoscenza dell'esistenza di questo mondo molto speciale, ma mai speciale quanto lui.





N.d.A
Non c'è molto da dire su questo capitolo,
spero di aver spiegato tutta la faccenda come solo
un centauro saprebbe fare.
Prima di lasciarvi però vi faccio una supplica:
mi piacerebbe veramente tantissimo se mi diceste
cosa pensate della mia storia, è la prima che faccio e
gradirei moltissimo i vostri pareri, anche per migliorarmi!
Quindi lasciate una piccola recensione, oppure mandatemi
un messaggio personale, insomma aiutate unapovera pazza
alle prima armi!
Detto questo, al prossimo capitolo!
Letizia





 

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