Matrimonio combinato-Convivenza forzata...o no?

di gatta12
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cap.1 We have to get married ... but .... I hate you .... I think… ***
Capitolo 2: *** Sleep together? ***
Capitolo 3: *** It is approaching the Apocalypse: Draco Malfoy in Harry Potter is asking for advice!!! ***
Capitolo 4: *** The separation of Ginny and Harry brings only good things ***
Capitolo 5: *** … Is secret, then, of course, you know the whole school! ***
Capitolo 6: *** Saying I love you ... in a song ... in my sleep ... and a memory. ***
Capitolo 7: *** Memories ***
Capitolo 8: *** Love in all seasons, friendship, memory, purity, gratitude and love of nature ***
Capitolo 9: *** Apologies and letters ***
Capitolo 10: *** Tears ***
Capitolo 11: *** Fear of mother-in-law? ***
Capitolo 12: *** To Christmas with love ***
Capitolo 13: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Cap.1 We have to get married ... but .... I hate you .... I think… ***


Cap.1  We have to get married ... but .... I hate you .... I think…


Il cielo era annuvolato quella mattina di Novembre. 
Noioso.
L’aria era così fredda che ti penetrava le ossa e non sentivi del tutto i muscoli del tuo corpo.
Era ancora presto.
Non c’era anima viva per i corridoi.
Noioso.
Questo era almeno quello che pensava un certo biondino di nostra conoscenza.
Entrò in sala grande. Scrutò uno a uno ogni tavolo, dal suo dei Serpeverde a quello dei Grifondoro.
E lì la vide: Hermione Granger.
Stava leggendo un libro che diceva chissà che cosa.
Noioso.
Si avvicinò a lei. Chissà, avrebbe potuto divertirsi un po’ con lei quella mattina, cui tutto sembrava costantemente noioso.
“Granger” la chiamò.
Lei neanche alzò lo sguardo.
“Malfoy”
Odiava che qualcuno mentre lui parlava non lo guardasse neanche in faccia.
“I tuoi genitori non ti hanno insegnato la buona educazione, Granger? Bisogna guardare le persone in faccia quando si parla con esse”
Ci fu qualche secondo di silenzio.
Hermione chiuse di scatto il libro e serrò gli occhi.
“E per quale ragione dovrei alzare il mio sguardo sul tuo? Per vedere due occhi freddi, vuoti e pieni di solitudine come la persona che li possiede? Per vedere la maschera che ti sei creato sul volto per mascherare il tuo vero carattere?”
Non sentendo la sua risposta, Hermione alzò lo sguardo su di lui, visibilmente stupito.
“Rispondimi, Malfoy”
Lui non disse nulla.
“I tuoi genitori non ti hanno insegnato che bisogna rispondere ad una domanda quando ti viene posta, Malfoy?” disse con un ghigno.
Lui intanto tremava.
Non per il freddo, ma per la rabbia e la frustrazione.
Stava per ribattere quando sentì un chiacchiericcio provenire da fuori la porta.
Svelto si allontanò e si sedette al suo tavolo, veloce come un serpente, mentre Hermione ricominciava a leggere il suo libro.
 
 
 
“Hermione, sicura che va tutto bene? Mi sembri pensierosa stamattina” le chiese Harry.
“Tranquillo, ho solo una strana sensazione…”
“Che sensazione?” chiese Ron mentre addentava un altro toast.
“Bè-”
Due versi di gufi la interruppero.
Tutti gli studenti si girarono verso la grande finestra.
Li riconobbero subito: erano i gufi di Draco e Hermione.
I due si alzarono pronti a ricevere i messaggi, ma i loro gufi sorprendendo tutti si andarono a posare sulle spalle di Albus Silente.
I due diedero i rispettivi messaggi a Silente e senza indugio volarono via.
Tutta la sala era in silenzio, non avevano mai visto una cosa del genere.
Il vecchio preside intanto leggeva i due messaggi.
Strabuzzò gli occhi e tutti si preoccuparono.
“Malfoy e Granger, avvicinatevi per favore” disse tenendo sempre lo sguardo sui fogli che aveva in mano.
I due sotto gli occhi degli altri studenti si avvicinarono al mago che intanto si era alzato dal tavolo.
“Credo che anche voi dobbiate leggere cosa c’è scritto in queste pergamene”
“E’ successo qualcosa di grave?” chiese Hermione preoccupata.
“Bè, non saprei dirtelo cara, stabilitelo voi”
Diede le lettere hai due che iniziarono a leggere sotto gli occhi curiosi degli altri maghi e streghe presenti in sala.
Strabuzzarono gli occhi e aprirono la bocca estrefatti.
“N-non può essere!” disse chiaramente Hermione.
Draco si arrabbiò.
“Se questo è uno scherzo, è proprio di cattivo gusto!” urlò strappando il foglio.
Gli studenti e i professori capivano sempre meno.
“Si può sapere co-” Piton fu interrotto sul nascere.
“PERCHE’ DOVREI SPOSARE QUESTO/A QUI?!?!?!?” urlarono in sincronia indicandosi.
“CHE?” tutte le sedie caddero a terra, tutti si erano alzati di botto.
“No, no, no e poi no! E’ una cosa assurda, io lo odio!” urlò Hermione.
“E perché, io no?!?!?” le urlò in faccia Draco. Una fitta al cuore. Fa male mentire.
“Io ti odio di più!”
“Sì, come no!”
“Ragazzi! Per favore, ascoltatemi!” i ragazzi guardarono il preside e il chiacchiericcio che si era formato in sala si fermò.
“Sono sicuro che parlandone con i vostri genitori chiarirete ogni cosa, saranno qui tra poco, perciò salterete le lezioni, ora andate tutti in classe, e voi a prepararvi!” ordinò e tutti fecero come era stato ordinato: in fondo era un ordine di Albus Silente!
Il chiacchiericcio e i pettegolezzi però non si possono fermare!
 
 
Era da un po’ che i due erano in quella stanza che sembrava un soggiorno.
Non si erano detti una parola da quando erano entrati. Draco era vestito con uno smocking semplice, mentre Hermione… bè, Draco non aveva saputo trattenere un “Oh” di apprezzamento, perché, modestamente, la Granger era davvero uno schianto!

Quel vestito le stava a pennello!
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Il Malfoy cercava di non guardarla: ogni volta che lo faceva gli si seccava la gola e sentiva un grande calore invadergli il corpo.
-Diamine devo calmarmi!!-
“Tu sei tranquillo?” si decise a parlare, anche se un po’ timorosa, la strega.
“Hm?”
“Intendo: se non riusciremo a convincerli… dovremo, sposarci no?”
Sposare. Hermione. Jean. Granger.
Mai avrebbe sentito che avrebbe dovuto farlo.
“In effetti sono anch’io un po’ agitato…”
-E non solo per quello- pensò deglutendo rumorosamente guardando lo spacco dell’abito della ragazza.
“Bene, siete già qui” si alzarono velocemente e fecero il loro ingresso i loro genitori.
“Tesoro, che bello rivederti, sei cresciuta moltissimo dall’ultima volta” disse la madre di Hermione abbracciandola.
“Grazie mamma” disse ricambiando l’abbraccio.
“E tu, Draco, come stai?” disse con il suo solito tono freddo il signor Malfoy.
“Male, padre, molto male” disse serio Draco.
Tutti lo guardarono confusi e Hermione si staccò dall’abbraccio della madre.
“Vogliamo sapere perché avete deciso del nostro matrimonio! Perché? Sapete bene che ci odiamo a morte, perché???”
“perché così faremo un’unica grande casata, semplice no?”
“Semplice un corno, madre!” urlò Draco.
“Avete deciso senza di noi e-”
“-E-cosa?!? Dovremo consultarci con voi ora per prendere le decisioni?” urlò il padre di Hermione.
 “Abbiamo deciso così e non si discute, anzi dobbiamo informarvi che da oggi in poi starete nell’unica camera matrimoniale del castello, così vi abituerete a vivere insieme e almeno stringerete amicizia!” continuò il padre di Draco.
“Ma-”
“Niente ma! Ora ce ne andiamo!” terminò Lucius.
Gli adulti uscirono dalla stanza e lasciarono i, ormai, futuri sposi basiti.
“Ecco…” tentò di parlare Draco dopo lunghi minuti di silenzio “…Granger senti i-”
Non finì di parlare che Hermione si buttò tra le sue braccia piangendo disperata.
“Granger…” sussurrò lui.
“I-io n-non sigh! V-voglio s-sposarmi a-adesso sigh! V-voglio s-sposarmi i-in f-futuro sigh! C-con l’u-uomo c-che a-amo!! Sigh!”
Quelle parole gli fecero male all’altezza del petto, dove era… il cuore.
Scacciò i suoi pensieri e ricambiò l’abbraccio.
“Lo so…scusa” sussurrò.
“N-no, non è colpa tua”
“Ti giuro che d’ora in poi sarò più buono nei tuoi confronti”
Rimasero qualche minuto in silenzio.
“Grazie” sussurrò fiebilmente Hermione cullata tra le braccia di Draco.
Si sedettero sul divano e il Malfoy passò la mattinata a consolare la sua futura moglie, sorprendendola.
Hermione aveva scoperto un lato nascosto di Draco già da quando lui aveva ricambiato l’abbraccio.
E di sicuro, quella giornata non poteva più definirsi noiosa.
 
 
 

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Capitolo 2
*** Sleep together? ***


Sleep Together?


Un forte brusio si levò nella sala.
Dopo quello che era successo quella mattina, tutti aspettavano con ansia che i maghi più intelligenti della scuola entrassero da quella maledetta porta.
Volevano sapere cosa era successo! Si sarebbero sposati? O avevano risolto tutto con i loro genitori?
Soprattutto i Serpeverde e i Grifondoro, erano così in ansia che non avevano toccato cibo.
“Secondo te che succederà?” chiese Ron all’amico.
“Non so dirtelo Ron, è tutta la mattina che non li vediamo, e dopo pranzo io e Ginny li abbiamo visti dirigersi verso chissà quale ala del castello, Hermione aveva pianto molto, si vedeva, e Draco le stava accanto e la consolava, era una scena assurda, da Draco non me lo sarei mai aspettato. Accidenti non sono neanche venuti a pranzo! Dovranno pur venire a cena, no?”
Appena finì di parlare, le porte della sala si aprirono e gli studenti puntarono lo sguardo sulle due figure che si incamminavano verso i propri tavoli senza neanche guardarsi.
Appena Hermione si sedette al suo posto vicino all’amico, fu preda di una raffica di domande dai Grifondoro:
“Dove sei stata questo pomeriggio?”
“Perché non sei venuta a pranzo??”
“Che è successo con Malfoy, perché ti consolava??”
“I tuoi che hanno detto??”
“Piano, piano, una domanda alla volta!” li sgridò la grifondoro. Il tavolo dei luminosi della scuola si fece silenzioso per ascoltare ciò che la loro studente migliore aveva da dire.
“Allora: non siamo venuti a pranzo perché non avevamo molta fame dopo quello che era successo. Abbiamo provato a parlare con i nostri genitori, ma non c’è stato verso di convincerli, si sono solo infuriati! Malfoy mi consolava perché ero scoppiata a piangere e…bè… questo pomeriggio l’ho passato a sistemare la mia nuova stanza”
“Dovrai trasferirti? E dove?” chiese Ginny.
Hermione sospirò.
“Ecco, per il resto dell’anno scolastico… io e Malfoy… dobbiamo… stare nell’unica camera matrimoniale del castello!” si affrettò a dire l’ultima frase.
“Ma perché?” chiese Harry dopo un paio di minuti di silenzio.
“I miei dicono che almeno così stringeremo amicizia”
“Ma è una cosa assurda! Non possono costringerti!!” urlò Ron.
“Invece, credo che possano, Ron” sussurrò la Granger prima di incominciare a mangiare.
 
 
Anche il nostro bello e dannato preferito aveva avuto un bel d’affare a rispondere alle domande dei Serpeverde:
“Dove sei stato questo pomeriggio Draco?”
“Perché non sei venuto all’ora di pranzo?”
“Che è successo?? Ti abbiamo visto consolare la Granger!”
“I tuoi che hanno detto??”
“Si farà il matrimonio?”
“Come vi dovrete comportare?”
Draco iniziò a mangiare ignorandoli.
Solo quando si resero conto che Draco non li aveva neanche guardati in faccia, si zittirono.
“Finalmente!” disse il Malfoy “Era ora che vi stavate zitti! Se mi fate parlare vi spiego tutto in poche parole: Non sono venuto a pranzo perché non avevo fame, i miei si sono arrabbiati, sì ci dovremo sposare, ho consolato Granger perché era scoppiata a piangere, sono sparito questo pomeriggio perché dovevo sistemare la mia nuova camera che dovrò condividere con la Granger e non so come ci comporteremo d’ora in poi. Vi basta?” chiese acido hai suoi compagni.
Loro annuirono e cominciarono a mangiare.
 
 
Ok. Quella situazione era ASSURDA.
Hermione camminava con un passo decisamente lento.
Si stava dirigendo verso la sua nuova camera. La loro nuova camera.
Draco era pochi passi davanti a lei.
Sentiva il cuore in gola. Dormire con la Granger.
 Dormire con la Granger.
Dormire con la Granger.
Non riusciva a formulare altro pensiero se non quello.
Era agitato, troppo agitato.
Gli tremavano le mani.
All’improvviso sospirarono entrambi.
-Che situazione- pensarono.
Pochi gradini e sarebbero arrivati alla fine della torre.
10 gradini.
8 gradini…
5 gradini…
3 gradini…
1 gradino…
La porta della camera matrimoniale si presentò davanti a loro.
Si fermarono per non so quanto.
Secondi, minuti, ore.
“Apri, forza!” urlò ad un tratto Hermione.
“Lo so, ma sai bene che è difficile!”
Draco aprì la porta.
“Bello” un'unica parola, per un unico posto.
http://www.google.it/url?sa=i&rct=j&q=&esrc=s&frm=1&source=images&cd=&cad=rja&docid=cgBv3QKBgO6esM&tbnid=JZeiLkPuvUx4GM:&ved=0CAUQjRw&url=http%3A%2F%2Fviaggiericette-mariagrazia.blogspot.com%2F2013%2F05%2Ffirenze-soggiorno-nella-torre.html&ei=6g0_UqHbOMbHswbV0YHABA&bvm=bv.52434380,d.Yms&psig=AFQjCNETXpqauSNZuPNqGq1LBkaH-0_9sw&ust=1379950437871098

Quella camera era grigia, come gli occhi del ragazzo, ma al tempo stesso luminosa, come l’anima della ragazza.
“Malfoy… ho paura” sussurrò la ragazza.
“Non ti farò nulla, Granger” cercò di rassicurarla lui in un bisbiglio…
Apparve sul viso della ragazza un piccolo sorriso sollevato.
“Grazie” bisbigliò…
I loro bauli erano sul letto.
“Senti Granger, mentre disfo il mio baule, tu vai a cambiarti lì dietro il paravento, poi faremo cambio”
“Ok”
-La situazione è troppo imbarazzante per ribattere- pensò la grifondoro.
Andò dietro quel coso con il suo pigiama.
Si sfilò la divisa e rimase in intimo.
Si slacciò il reggiseno e si mise il top e i calzoncini che usava come pigiama.
In quel momento si maledisse: sapeva da sé che era un completo molto provocante.
“Hai finito, Granger?”
“Sì”
Uscì da dietro il paravento con i vestiti e lo vide strabuzzare gli occhi.
Un ghigno divertito gli si dipinse in volto.
“Tu vuoi che non ti faccia nulla, ma se ti vesti così sei davvero provocante Granger”
“Fila dietro quel paravento” gli disse ridendo.
Sapeva bene che Malfoy aveva detto quelle parole solo per farla ridere e consolarla, si capiva dal suo tono di voce.
Draco andò dietro il paravento.
La ragazza iniziò a disfare la sua roba nell’armadio, era strano, Malfoy le aveva lasciato metà armadio, che sicuramente sarebbe bastato.
-Non credevo fosse così gentile-
All’improvviso spalancò gli occhi.
“Un momento!” urlò.
“Che è successo Granger?” chiese Malfoy uscendo da dietro il paravento.
Lei si voltò lentamente, molto lentamente.
“Sei andato lì dietro senza un pigia-”
Ed eccolo, in tutto il suo splendore, Draco Malfoy  solo con i boxer!
(AHHHHHHHH!!!!!!!!!!!!!!!!!!! *urla impazzite di tutte le fan di Draco, compresa la sottoscritta*)
“Malfoy!” urlò.
“Che c’è?”  chiese ingenuamente lui.
“Copriti, per favore Draco!” si coprì gli occhi e gli buttò addosso un cuscino.
Lui spalancò gli occhi, visibilmente stupito.
“Come mi hai chiamato?” chiese.
“Stavo pensando che visto che ci dovremo sposare sarebbe meglio iniziare a chiamarci per nome, non credi?” chiese Hermione sempre con le mani sugli occhi.
“Giusto… Hermione per favore, togliti quelle mani dal viso!” Draco si avvicinò a lei e cercò di toglierle le mani con cui si stava coprendo la vista.
Al tocco delle mani di Hermione, Draco sentì una scossa invadergli il corpo e un calore gli bruciò dentro.
No: non era un calore come quello del Marchio Nero, non come quello del fuoco del camino.
Quelli erano calori che dopo un po’ non volevi più, che bruciavano.
Il calore che sentiva… era un calore che voleva di più, sempre di più….
Si guadarono negli occhi.
Argento dentro Oro, Oro dentro Argento.
Draco si avvicinò lentamente al viso di Hermione, che si era imbambolata a guadare gli occhi di Draco.
Quando le loro labbra furono ad un centimetro di distanza, per Draco fu come risvegliarsi da un bel sogno. (Credo che anche a voi dia fastidio no? Nd.me)
Si allontanò da lei e si mise sotto le coperte.
In quel momento Hermione arrossì d’un botto, ma non disse nulla e si mise anche lei sotto le coperte.
Si addormentò subito, mentre Draco rimase sveglio ancora un po’ a pensare:
Aveva una voglia matta di stringerla a sé, di accarezzarla, toccarla, assaporarla, baciarla…
Le piaceva, ne era consapevole, ma non voleva ammetterlo, aveva bisogno che qualcuno lo mettesse davanti ai fatti.
Doveva chiedere consiglio a qualcuno! Ad un serpeverde no, non voleva rovinarsi la reputazione, non l’avrebbero potuto capire…
Weasley sarebbe stato subito geloso… un momento, aveva pensato a quel moccioso?!? Era proprio ridotto male…
Un momento… Potter e la più piccola dei Weasley! Loro l’avrebbero capito, Harry non era un tipo che prendeva in giro su queste cose, e Ginevra era una ragazza, in più erano fidanzati e innamorati, l’avrebbero saputo aiutare a capire i suoi sentimenti…
Pensando questo, si addormentò.
 
 
 
 

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Capitolo 3
*** It is approaching the Apocalypse: Draco Malfoy in Harry Potter is asking for advice!!! ***


It is approaching the Apocalypse: Draco Malfoy in Harry Potter is asking for advice!!!

Un tiepido raggio di sole si posò sul viso di Hermione, facendole tremare le palpebre.
Si rigirò nel letto, cercando di nascondersi dal sole, ma invece che sul suo cuscino, posò la testa su qualcosa di un po’ più duro, ma morbido e caldo.
Si accoccolò di più a quella cosa così calda e soffice e sorrise.
“Ehi, Mezzosangue, non credevo fossi così sfacciata” diventò di pietra a quella voce.
Cercò di scappare, ma le braccia di Draco le circondarono la vita e la bloccarono al suo petto.
“D-draco, l-lasciami andare” Cercò di divincolarsi lei.
Lui si avvicinò di più al suo orecchio e le sussurrò sensualmente:
“Da quando Hermione Granger balbetta?”
“I-io…” la grifondoro arrossì fin sopra i capelli.
Draco la squadrò con un sorrisetto sornione.
“Non credevo ti facessi quest’effetto, Granger”
Hermione fece uno sguardo quasi deluso e sospirò.
Draco all’inizio non capì. Poi un lampo:
“Uff, senti,  è difficile togliere le vecchie abitudini, Mudblood. Se ti chiamo per cognome ogni tanto lo faccio involontariamente”
A lei venne da ridere:
“Ahahah, Malferret, andiamo o faremo tardi” disse Hermione riuscendo a liberarsi da lui.
“D’accordo”
 
 
Stavano camminando nei corridoi, chiacchierando.
“Luna, secondo te come si sentirà Hermione in questo momento?”
“Tranquilla Ginny, vedrai che si innamoreranno!” sorrise contenta come suo solito la Corvonero.
“Bah” sospirò “non credo”
“Allora guarda là” disse Luna indicando in fondo al corridoio.
“Cos- HERMIONE!”
Essa, sentendosi chiamare, si voltò:
“Oh-oh” sussurrò.
Ginny trascinò Luna davanti a Hermione e Draco.
“Che-ci-fate-insieme-voi-due” scandì indicandoli.
“Weasley, siamo appena usciti dalla stanza, non stavamo facendo nulla” disse indifferente Draco.
“Nulla? Nulla?! NULLA?!?!? Stavate parlando come due vecchi amici!” urlò.
Intervenne Luna:
“Ma, Ginny, allora non dovresti essere contenta? Si dovranno sposare, non è molto meglio se almeno sono amici?”
-Luna sei una santa giuro che se avrò una figlia da grande la chiamerò come te*- pensò la Grifondoro.
Ginevra alzò un dito in alto voltandosi verso la Lovegood, con la bocca aperta pronta a ribattere, ma non uscì nessun suono dalla sua bocca. Che poteva dire?
“Ehm… p-però…”
“Uao, le hai tolto le parole di bocca, complimenti Luna, è difficile zittire un Weasley, soprattutto se si tratta di Ginevra Molly Weasley” si complimentò Hermione.
“Grazie Hermione” Luna disse quelle parole con dolcezza, Ginny con sarcasmo e uno sguardo che la diceva lunga.
“Allora, ritornando a prima, Malfoy” e qui Draco, che stava giocando al cellulare (una nuova moda venuta dal mondo babbano), ritornò a guardarle.
“Prova a fare del male a Herm, e ce la pagherai! Molto, molto, mooolto cara!” detto questo entrarono in Sala Grande.
“Uuhhh… che paura Weasley” sussurrò Draco sarcastico.
Hermione non trattenne un risolino.
Stavano diventando amici dopo solo un giorno, ma in fondo era positivo, no?
 
 
Come diavolo era finito in quella situazione?
Appena entrato in Sala Grande, era andato, ignorando le occhiate della Mezzosangue e della Sala, dritto verso il tavolo dei Grifondoro, e aveva preso i polsi di San Potter e Weasley femmina, e li aveva portati fuori dalla scuola, vicino al Lago Nero.
Ora, quei due lo guardavano torvo e chiedevano una spiegazione.
Decise di girarci intorno, non potevano essere così scemi da non capire subito.
“Voi due… come avete capito di amarvi?” chiese guardando da un’altra parte e arrossendo un poco. Accidenti dove diavolo era finito il suo spirito Serpeverde? Aver “litigato”, poi, con Ginny proprio poco prima non avvantaggiava mica la situazione.
“Lo chiedi perché non sai se sei innamorato di una ragazza o no?” chiese Harry.
“Noooo, guarda Potter, se qualcuno ti fa una simile domanda arrossendo non vuol dire che l’argomento è quello!” impossibile, ma vero, a parlare era stata Ginny.
“Allora” disse Harry, ignorando la ragazza “E’ Hermione?”
Draco spalancò gli occhi.
“Ok, è Hermione” terminò Ginny.
“E’ ovvio, non c’è altra spiegazione”
“Bene, visto che è ovvio, potete consigliarmi?!”
“Ma perché non l’hai chiesto a qualche Serpe?” chiese Potter.
Ginny alzò gli occhi al cielo, gli diede una gomitata e dopo il suo gemito di dolore gli lanciò un occhiata eloquente.
“Oh, certo, giusto” si corresse.
“Non credevo fossi così intelligente Weasley, mi sorprendi, sei la sorella di Lenticchia”
“L’amore è il mio campo, allora, racconta tutto!”
“Non è facile, sono pur sempre un Serpeverde!”
“Allora facciamo così, rispondi sì o no alle mie domande, ok?”
“Mh”
“Ogni volta che la vedi la vorresti solo per te?”
“Sì” bisbigliò mettendosi le mani in tasca.
“Ogni volta vuoi stringerla, assaporarla, baciarla, sentire il suo profumo?”
Draco avvampò.
“Ma che domande fai?!?”
“Rispondi” gli disse Harry.
“Tsk… sì”
“Non pensi altro che ha lei?”
“Sì”
“Se vedi anche solo 1 ragazzo che la fa soffrire, che cerca di agganciare con lei o anche solo parlare, ti arrabbi e ingelosisci?”
“Sì!”
“Proviamo!” urlò Ginny.
“Eh?!?” urlò Draco.
“Forza!” a questo punto prese i due per il braccio e li ricondusse all’interno del castello.
-No, davvero: chi diavolo me l’ha fatto fare?!?-
 
“Ron, che come sai è innamorato di lei, mi ha detto che avrebbe provato a dichiararsi” spiegò Ginny.
Draco strinse i pugni dalla rabbia, e i ragazzi lo notarono: se Lenticchia avrebbe solo provato ad avvicinarsi a lei lo uccideva!
“Vedi, già stai morendo di gelosia!” sorrise Harry. Era molto strano come quei due lo stavano aiutando.
“Eccoli, stanno arrivando!” disse Ginny.
Si nascosero dietro una colonna e videro Hermione e Ronald camminare.
Ad un certo punto si fermarono.
“Allora Ronald, dimmi, di che volevi parlarmi?”
“E-ecco…” il rosso fece diventare il viso un tutt’uno con i capelli.
Hermione lo guardò strano.
“Forza Ronald, sarei occupata”
“S-sì, ecco” prese un respiro, e i due Grifondoro e il Serpeverde dietro la colonna trattennero il fiato.
“T-tu m-mi p-piaci He-hermione, t-ti v-vuoi m-met-tere c-con m-me?” il ragazzo era letteralmente viola.
“Ronald, io mi devo sposare con Draco alla fine della scuola, ricordi?” disse Hermione con tono dispiaciuto.
Draco, che stava rodendo di rabbia, si calmò e fece un ghigno, orgoglioso della ragazza e del fatto che l’avesse chiamat-
“Da quando chiami Malfoy, Draco??” chiese furente Ron.
“E’ il mio promesso sposo, Ronald! E comunque-”
“Ma io ti amo Hermione! E se mi ami anche tu, cosa di cui ne sono sicuro, riusciremo a convincere i tuoi genitori!!” a quel punto Ron l’aveva presa per un braccio.
“Ronald, lasciami, mi stai facendo male!!” urlava Hermione.
Harry e Ginny intanto cercavano di trattenere Draco che aveva tanta voglia di spaccare il naso a Ron.
“Lasciatemi, devo avadakedavrizzarlo!!”
Harry con una mano gli tappò la bocca.
Ma non riuscì a trattenerlo a lungo.
Quando Ron con la forza baciò Hermione, che cercava di liberarsi dalla stretta di quel verme, Draco si liberò dalla presa del bambino-che-era-sopravvissuto-per-almeno-otto-volte e dalla piattola, avvicinandosi e tirando un pugno in viso a Ron.
Poi prese per i fianchi Hermione, e l’avvicinò a sé.
Lei arrossì fino alla punta delle orecchie.
“Weasel, prova a riavvicinarti anche solo un altro po’ a lei, e non uscirai vivo da questa scuola, lo giuro sul mio nome!”
Intanto Ron si era rialzato e lo guardava torvo.
Poi ghignò e mise le mani sui fianchi.
“E tu chi sei per dirmi cosa devo o non devo fare con lei?”
“Mh… vediamo… magari…. Il suo futuro MARITO??” lo prese in giro Malfoy.
A quel punto Ronald si allontanò sconfitto meditando vendetta.
 
 
 
“Ti devo ringraziare ancora per avermi aiutata con Ron”
“Mi hai ringraziato per almeno dieci volte Hermione, ora basta ho capito!” stavano passeggiando da soli sulla riva del Lago Nero.
“E’ che tu mi hai salvata senza alcun motivo per averlo fatto! A te non importa di me, quindi mi hai sorpresa e… Draco?”
Il ragazzo si era incupito.
“Scusa Granger…io… devo andare” si incamminò di tutta fretta.
“Ehi! No, aspetta!” ma le sue parole non servirono a nulla.
“Che gli è preso? Bah…!” si disse sconsolata.
 

Dietro un albero….
 

“E CHE CAVOLO E LA DEFINISCONO LA RAGAZZA PIU’ INTELLIGENTE DELLA SUA ETA’!!!!!!! POSSIBILE CHE NON SI ACCORGA DI NULLA?!?!?!?! AL DIAVOLO, POVERO MALFOY! DANNAZIONE IO GLIELA FACCIO PAGARE AD HERMIONE!!! ANZI, SAI CHE FACCIAMO HARRY??? HARRY!!!!!!!!!!!!!”
Il ragazzo era terrorizzato dalla sua amica. E… sì, perché poco dopo aver lasciato da soli i due promessi, si erano lasciati, perché avevano capito da tempo che la loro era semplice amicizia.
“G-G-G-G-G-G-G-G-G-G-”
“CHE CAVOLO HARRY SO CHE IL MIO NOME INIZIA PER G!!! Ehi, non è che ti ho spaventato? Harry? Harry!?!”
Il ragazzo era svenuto.
 
 
 
 Yu-uh! Ho finalmente scritto un commento finale! *coriandoli*
Mi serviva che quei due si lasciassero, e sapete perchè?
No? Allora presto lo saprete:
1: perchè lo scriverò
2: aggiungerò le coppie all'introduzione
Detto questo... detto questo... detto questo... ehm, ciao?

 
 
 

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Capitolo 4
*** The separation of Ginny and Harry brings only good things ***


Cap. The separation of Ginny and Harry brings only good things
 
POV. Sfregiato
 
Draco Malfoy e Hermione Granger. Hermione Granger e Draco Malfoy. Draco e Hermione. Hermione e Draco.
Non posso pensare ad altro mentre sono nel letto dell’infermeria.
Devo ammettere che sarebbero una bella coppia. Una bellissima coppia.
Completamente opposti ma anche completamente uguali.
E’ strano che pensi a loro, invece di pensare alla mia rottura con Ginny?
No, affatto. Perché sappiamo entrambi che siamo ormai come fratelli, e poi adesso a lei piace un altro ragazzo. Chi sia, lei me lo voleva dire, ma le ho detto di no, non era affare mio, era la sua vita. E mia sorella mi ha sorriso.
Che voce però… mi ha fatto addirittura svenire.
Si sta aprendo la porta dell’infermeria.
Chi è?
“Potty-Potty, anche tu qui, Eh?”
Solo una persona lo chiamava con quel soprannome ridicolo, anche più di Sfregiato e Company.
Ed era…
“Parkinson, che fai in infermeria?” le chiese. Non sembrava stare male.
“Ho trovato un modo per saltare le lezioni, anche tu, vedo”
“Ginny mi ha fatto svenire con un urlo”
“Ho sentito che vi siete lasciati, è… è vero?” la sua voce tradiva un po’ di emozione, ma non riusciva a capire perché.
“Bè, sì, è vero, a quanto pare a lei piace un altro ragazzo, e comunque non ci amiamo più”
Se qualcuno fosse passato di lì in quel momento avrebbe detto che erano malati.
Pansy Parkinson e Harry Potter che parlavano tranquilli?
Eppure era una cosa a cui da un po’ di tempo erano abituati, da quel giorno, poco dopo il rientro a scuola, prima dell’annuncio del matrimonio tra Draco e Hermione…
 
*Flash Back*
Harry sentiva dei singhiozzi provenire dal bagno delle ragazze al quarto piano.
Era notte tarda, non riusciva a capire di chi erano quei singhiozzi strozzati.
Entrò piano nella stanza, e non credette subito a quello che vide: Pansy Parkinson stava piangendo.
Il moro capì che era per Malfoy, aveva saputo che il loro contratto matrimoniale era stato stracciato.
“Ehm… Parkinson…” la ragazza spaventata alzò la testa.
Quando vide che era Harry per poco non le prese un’ infarto.
“Parkinson, senti, ho saputo della rottura del contratto matrimoniale e…”
“‘E’? ‘E’?? ‘E’ cosa Potter?? Provi compassione per me?? Non sai neanche il perché io stia piangendo, ed è già molto umiliante farmi vedere in lacrime da te e..” e scoppiò in lacrime.
Harry non l’aveva mai vista così; lei, che si mostrava sempre così forte e impavida…
Si sedette accanto a lei e le posò una mano sulla spalla. Non credeva di potersi spingere oltre.
“Non provo affatto compassione per te Parkinson. Anzi, forse sì, ma non è male. Non è per il contratto matrimoniale? Allora spiegami, sfogati, ti prometto sui miei genitori che non dirò nulla a nessuno”
E se Harry Potter giurava sui suoi defunti genitori, allora si poteva stare tranquilli, lo sapeva anche Pansy.
Lei lo guardò negli occhi e come incantata iniziò a parlare:
“Appena ho saputo del contratto stracciato ho fatto i salti di gioia. Perché non è vero che muoio dietro a Draco, mi sforzavo a farmelo piacere, ma era inutile. Io amo, sì, AMO un altro ragazzo. Credevo che avrei potuto avere una opportunità con lui. Ma poi la verità mi è crollata addosso come un macigno. E’ fidanzato. E’ felice. E’ popolare. E’ Mezzosangue. E’ Grifondoro. Mi odia. Non avrò mai una possibilità con lui”
Riscoppiò a piangere e si tenne stretta in un abbraccio ad Harry che sorpreso si ritrovò a ricambiare.
“Pansy…”la ragazza sussultò, sentendo il ragazzo chiamarla per nome per la prima volta.
“Sei bella, sei forte, sei sicura di te, hai un bel carattere, sei coraggiosa anche se sei una serpe, sei intelligente. Dove è finita tutta la tua fiducia in te stessa? Dove è finita la Pansy Parkinson algida e fredda serpeverde? Prima o poi questo ragazzo si innamorerà di te, provaci, vedrai”
Seguirono alcuni minuti di silenzio.
“Harry?” tentò di chiamarlo per nome la ragazza.
“Sì?”
“Grazie”
“Prego”
“Harry?”
“Sì?”
“Siamo amici adesso?” Il moro rise.
“Secondo te, Parkinson?”
 
*fine flash back*
 
La ragazza sorrise ad Harry e si sedette sul letto del ragazzo.
“Harry, ti ricordi quella volta in bagno?”
“Secondo te? E’ ovvio, no?”
La ragazza accennò un piccolo sorriso imbarazzato e distolse lo sguardo.
“E quello che mi hai detto?”
“Vuoi che ti dica di nuovo le tue doti?”
La ragazza arrossì d’un botto.
“N-no!! Ciò che hai detto alla fine del discorso!”
Il moro ci pensò su.
“‘Prima o poi questo ragazzo si innamorerà di te, provaci, vedrai’?”
“Sì”
“E allora?”
La ragazza si sistemò meglio sul lettino.
“Quindi, secondo te, col ragazzo che amo dovrei provarci?”
-Non dovevi farmi questa domanda, Pansy-
 
*Flash Back*
 
“Harry, non mentirmi, anche a te piace una ragazza, giusto?”
“In effetti sì, Ginny”
“So che non dovrei chiedertelo, ma sai che sono curiosa!”
“Non mi giudicherai?”
“Mai”
“Mi sono innamorato di Pansy Parkinson”
 
*Fine flash back*
“Bè…sì”
“Sei sicuro?”
“C-certo”
“Sicuro sicuro?”
“Ovvio”
“Sicuro sicuro sicuro?”
“Sicuro”
“Sicuro sicuro sicuro sicuro?”
“Sicuro, Pansy”
“Sicuro Sicuro Sicuro Sicuro Sicuro Sicuro Sicuro Sicuro Sicuro Sicuro Sicuro Sicuro Sicuro Sicuro Sicuro Sicuro Sicuro Sicuro Sicuro Sicuro Sicuro Sicuro???”
Il ragazzo la guardò come se fosse impazzita.
“Pansy, sì, ho detto sì!!!”
“Allora non ti arrabbierai?”
“Come?”
Non ricevette risposta. Pansy lo baciò, o, eccome se lo bacio!!
Harry rispose al bacio.
E nemmeno Madama Chips ebbe il coraggio di interromperli, dal suo spiraglio dietro la porta.
 
 
 
“Ehi Ginny!”
“Blaise! Dove eri finito? Dovevamo trovarci insieme in biblioteca a studiare”
“Scusa, ero occupato”
“A fare che?”
“A prendere questi: Buon Compleanno!”
“Blaise non dovevi!” le aveva regalato un enorme mazzo di fiori.
“Per te di tutto tesoro”
Si erano lasciati, lei e Harry perché Blaise le si era dichiarato e lei si era scoperta innamorata di lui da un po’.
“Ti amo!”
“Ti amo anche io Blaise”
 
 
 

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Capitolo 5
*** … Is secret, then, of course, you know the whole school! ***


 … Is secret, then, of course, you know the whole school!
 
Hermione cercava Draco per tutto il castello. Perché si era incupito in quel modo? Non capiva per nulla.
Erano diventati amici e…
-CAVOLO! Gli ho detto che a lui non importa nulla di me! Che sciocca!-
Lo cercò dappertutto. Sulla Torre di Astronomia, in Sala Grande, nella sua Sala Comune, nella Stanza delle Necessità…
-Che stupida! L’ho cercato dappertutto, ma non dove l’ho offeso! Il Lago Nero!!-
Corse sulle rive del lago. Lo trovò presso un salice piangente, seduto con gli occhi chiusi.
“Draco, sei qui! Ti ho cercato dappertutto! Mi dispiace, non volevo dire quelle cose, noi ormai siamo amici e promessi sposi, mi dispiace, mi dispiace, mi dispiace, mi dispiace, mi dispiace, mi dispiace, mi dispiace, mi dispiace!!”
Draco la fissò in silenzio mentre si era inginocchiata davanti a lui.
Era bella, Hermione. Oh, se era bella. I boccoli castano-dorato le incorniciavano il viso pallido dove poche lentiggini facevano capolino, e aveva due stupendi occhi color cioccolato. Il corpo proporzionato e esile.
Draco la ammirò, ammirò il suo viso contratto in un espressione di attesa e sofferenza, le sue mani pallide sull’erba verde creavano un bellissimo contrasto.
“Staresti perfetta con i colori Serpeverde”
Il viso di Hermione assunse un’espressione confusa, ma dopo pochi attimi sorrise.
Si accoccolò affianco a Draco, che passò un braccio sulle spalle della futura moglie.
Restarono in silenzio per un po’.
Draco baciò la testa di Hermione in un gesto di affetto.
 E il cuore della ragazza iniziò a battere furiosamente, mentre diventava di un adorabile color porpora.
Draco sorrise vedendola in quello stato.
“Hai saputo?” le chiese lui.
“Cosa?”
“Ginny e Blaise si sono messi insieme”
La ragazza lo guardò come se la stesse prendendo in giro.
“Ma Ginny sta con…”
“Si sono lasciati  perché non si amavano più, e perché Blaise si era dichiarato alla tua amica. Ah, news dell’ultimo minuto: Pansy e Potter si sono fidanzati”
“CHE?????”
“Ehi, non ti scaldare!”
“No no, solo che non mi avevano detto nulla, e mi sono un po’ offesa!”
“Se è per questo me lo ha detto poco fa Blaise, non ne sapevo niente neppure io”
“Hihi chissà come ti sarai offeso”
Il biondo Serpeverde sbuffò.
La sua adorata lo conosceva bene, anche se erano diventati amici solo da qualche giorno.
“Hermione, ti adoro, lo sai?”
-Oddio- si disse –Sto diventando sdolcinato-
La ragazza arrossì e non ribatté. Anzi, abbassò la testa imbarazzata.
Non capiva che le stava succedendo.
“Sei uno stupido, Draco” gli disse.
Poi, abbassando la testa ancora di più e arrossendo come un pomodoro maturo aggiunse:
“Ma ti adoro anch’io, amico mio”
A Draco si illuminarono gli occhi dalla felicità, e strinse ancora di più la sua amata.
 
 
 
“Theo!” Luna raggiunse Nott in biblioteca.
“Non chiamarmi Theo! Il mio nome è Theodore!”
“Sì, ma Theo è più bello di Theodore!”
Nott sbuffò. Era sempre stato così, fin da bambini, iniziavano ogni singolo discorso così!
Il ragazzo si guardò intorno. Naturalmente, la loro amicizia era segreta.
“Allora, dimmi Luna!”
Luna gli spifferò tutti gli avvenimenti.
Ci mancò poco che Nott cadesse dalla sedia.
“WHAT??”
“Silenzio, signor Nott!” lo ammonì la bibliotecaria.
“Non ci credi?” gli chiese Luna.
“Prima Draco e la Granger, e adesso… Non posso crederci, Potter e Pansy e Weasley e Blaise!”
“Pensa se siamo noi a metterci insieme infine!” rise Luna.
“Già. Manca solo quello!” disse Nott.
Eppure Luna ci credeva davvero. Era innamorata di lui da tanto, ma sapeva che per lui sarebbe rimasta solo come un’amica. E le andava bene così. Ma per quanto ancora sarebbe potuta durare?
 
 
 
Ron non capiva quel gioco di sguardi. Ma infondo era sempre stato abbastanza stupido.
Vedeva Harry, Hermione e Luna guardare verso il tavolo Serpeverde.
Ma… Vabbè, comunque lui pensava solo a mangiare.
Però ad un certo punto la curiosità ebbe in sopravvento, e si voltò verso il tavolo dei Serpeverde.
Ma non fece in tempo a guardare dove guardavano i loro amici, che una bionda attirò la sua attenzione.
Lui non era mai stato a ricordarsi i nomi. Quella ragazza l’aveva già vista ma il nome non se lo ricordava.
Fatto sta che era bionda con gli occhi azzurri. Era molto bella.
-Stop, Ron, basta. La ragazza è Serpeverde, Serpeverde significa Purosangue e i Purosangue odiano i babbanofili-
Che stupida scusa aveva dato a se stesso per la curiosità nei confronti di quella ragazza.
 
 
 
Astoria Greengrass non aveva mai avuto pregiudizi sui Mezzosangue, Natibabbani e Babbanofili che sia.
E neanche nei confronti delle altre case. Per questo era subito diventata amica di Neville Paciock.
Era imbranato ed andava bene solo ad Erbologia, ma aveva dimostrato un grande coraggio nella battaglia finale.
“Neville, hai dimenticato il libro di Aritmazia!”
“Oh, grazie Tori! Sei un tesoro come sempre!”
La ragazza arrossì un poco. Non era abituata ai complimenti. Almeno non a quelli veri.
“Dimmi una cosa Tori, hai sentito le novità?”
“Ovvio che sì! Come avrebbe detto Silente in questo momento? La relazione tra Parkinson e Harry e Weasley e Zabini è segretissima, quindi, ovviamente, lo sa tutta la scuola”
E scoppiarono a ridere.
Astoria aveva sempre avuto grande stima di Silente.
“Tori… mi aiuti a studiare?”
La ragazza lo guardò dubbiosa.
“Per favore…!”
“D’accordo, Neville, ma che sia l’ultima volta!”
 
 
 
 

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Capitolo 6
*** Saying I love you ... in a song ... in my sleep ... and a memory. ***


Saying I love you ... in a song ... in my sleep ... and a memory.
 
“Ti amo ti amo… ti odio ti odio… ta-ta-ra-ta-ra”
Hermione stava tranquillamente canticchiando una canzone sul letto della camera da letto mentre leggeva ‘Orgoglio e Pregiudizio’ di Jane Austen. Draco invece era allo scrittoio, in realtà un tavolino con due sedie che loro usavano per scrivere le lettere o fare i compiti.
“Hermione”
“Ta-ta-ra-ta-ra”
“Hermione!” il ragazzo era stufo di quelle cuffie. Certo, a lui piaceva usarle, ma odiava quando Hermione non sentiva.
“Her-”
“Ti amo ti amo…”
Il ragazzo si bloccò.
-STOP. Sta cantando una canzone. E la conosco anche, è ‘Ti amo Ti odio ’ di Paolo Meneguzzi, non sta dicendo per davvero… però devo ammettere che per un attimo ho sperato…-
“Herm!!”
La ragazza si accorse che il ragazzo la stava chiamando e si tolse le cuffie.
“Dimmi”
“Vado a spedire questa lettera in guferia per mia madre”
“Okay, Dra!” disse lei con un sorriso.
Il ragazzo uscì e il silenzio calò nella stanza anche perché la canzone era finita.
Hermione si tolse le cuffie e ascoltò il silenzio.
Era bello, il silenzio.
Era un suono, il silenzio.
Era il suono della tranquillità.
Quella tranquillità piena di calma, ove non c’era alcun sentimento e i pensieri annegavano nel mare dell’infinito.
-Draco-
La ragazza si accorse dopo qualche secondo che stava tremando, guardandosi le mani.
Perché?
Guardò verso il suo libro.
Da quando c’erano delle macchie trasparenti?
-Sono lacrime…Draco-
Si mise in ginocchio sul letto e si abbracciò.
“Draco… Draco!!”
Esplose in un pianto disperato. Ove ogni lacrima era uno stano sentimento represso nel cuore.
Che le succedeva???
Che stava succedendo??
In quel momento sentì dei passi sulle scale.
Si alzò dal letto, ancora tremante e piangente col pigiama addosso.
Appena Draco varcò la soglia, Hermione gli si buttò tra le braccia.
“Draco… Draco!!! Non mi lasciare più, per favore!! P-per favore….”
Svenne tra le sue braccia.
 
 
 
Se c’era una cosa che Luna adorava -prima dei gorgosprizzi e i nargilli, ovviamente- era vedere Theo dormire.
Amava vederlo dormire.
I suoi compagni non dormivano mai nel dormitorio la domenica. L’unico che prima non usciva e adesso sì era Blaise, che passava i Sabato sera e notte da Ginny.
Quindi adesso lei poteva dormire dal suo migliore amico. E lo faceva apposta, a svegliarsi prima.
Per vederlo dormire. Ed era sempre l’ultima ad addormentarsi.
Lo faceva apposta. Lei parlava nel sonno. Le uniche a sapere della sua amicizia -e cotta conseguente- per Theo erano Ginny e Hermione. Quindi una volta glielo dissero che, ogni notte, lo nominava nel sonno.
Quel giorno fu diverso.
Theodore Nott si svegliò per primo e guardò la sua adorata Lunatica Lovegood dormire.
Luna stava sorridendo. C’era pace e tranquillità.
“Theo…” il ragazzo sussultò, credendo che si fosse svegliata.
Invece no.
-Mi sta sognando?-
Una lacrima rigò nel sonno il viso di Luna, che si contorse dal dolore.
-Le sto procurando dolore nel sonno??- si preoccupò.
“Non andare con quella donna Theo…”
Il ragazzo era sempre più confuso. Le parole di Luna erano impercettibili, ma lui le sentiva benissimo.
“Non mi lasciare… Theo…”
Il ragazzo accarezzò il volto della ragazza che amava, non svegliandola, inebriandosi delle parole di amicizia che si potevano fraintendere.
Tra poco si sarebbe svegliata, lo sapeva.
Ma ciò che accadde dopo, lo fece esultare dalla gioia,  dopo la tristezza che prima lo opprimeva vedendo Luna piangere perché…
“Theodore… io…”
…Luna confessò il suo segreto.
“…Ti amo”
 
 
 
Caaaaaaaaaaaaaaaa-Buuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuummmmmmmmmmmm!!!!
“Astoria!! Dove sei?”
In quella coltre di fumo non si vedeva un accidenti.
“Coff-coff… cavolo, Neville, sei proprio negato in pozioni! Coff-coff”
La ragazza emerse dalla coltre di fumo che c’era nella stanza delle Necessità.
“Lo so… molto bene” disse tristemente il ragazzo.
“Su, su!” gli diede una pacca sulla spalla una sorridente Tori.
“Il tuo problema sta nel misurare gli ingredienti…”
E ricominciarono d’accapo.
 
 
 
Per quanto Ron si sforzasse, non riusciva a ricordarsi il nome della ragazza bionda che lo aveva affascinato a cena.
Eppure lui odiava i Serpeverde con tutto se stesso.
 E amava Hermione Granger, benché fosse promessa sposa del biondo Serpeverde.
-Siamo sicuri che la tua non sia un’ossessione che ha lasciato la tua precedente cotta per lei, Rosso?-
Quelle parole fermarono i suoi passi nel corridoio vuoto dove si trovava.
Precedente cotta?
Può essere.
Ricominciò piano a camminare per i corridoi.
Ossessione?
Credo di sì.
Aumentò il passo.
Rosso…
Si fermò di botto spalancando gli occhi.
Cosa…?
Una cosa si fece spazio nella sua mente.
Anzi, più che una cosa qualsiasi… un ricordo…
 
‘E lei rise, rise fortissimo, ma non lo stava prendendo in giro. Era un riso amaro e triste.
“Rosso, devo cancellarti la memoria, lo sai, vero? Almeno di quello che è successo”’
 
Un ricordo dove c’era una frase…
 
‘“Lo so, siamo in guerra e noi siamo nemici, anche se ci amiamo…”E le scostò una ciocca di capelli dalla fronte.
“Io sono una occlumante, quindi i ricordi del nostro amore rimarranno solo a me”’
 
Una frase… No… una parola…
 
‘“Amore mio, promettimi che se usciremo vivi da questa guerra, tu mi restituirai i ricordi”
Lei abbassò lo sguardo.
“PROMETTIMELO!”
“Non sappiamo se usciremo vivi da questa guerra, Ron”
“Non chiamarmi Ron. Non l’hai mai fatto, e non voglio che cominci adesso. Promettimelo”
“Te lo prometto, Rosso”’
 
Promessa…
 
“Ti amo, lo sai Rosso? E ti restituirò i ricordi”
Iniziò a piangere.
“Se usciremo vivi dalla guerra”
Lo baciò. Un bacio a fior di labbra. Se avesse preteso di più non ce l’avrebbe fatta.
La ragazza puntò la bacchetta alla testa del suo amato, mentre la mano le tremava e il suo bellissimo viso era cosparso di lacrime.
E i due pronunciarono delle parole contemporaneamente:
“Oblivion”
“Ti amo…”’
 
“…Daphne Greengrass”
Ed allora seppe che doveva… voleva avere indietro i suoi ricordi.
E voleva avere indietro lei.




Okay... la mia prima nota.
Che scrivo? *Si gira i pollici*
La canzone è italiana, lo so.
*Si contorce i pollici*
Le coppie sono strane, ma mi piacciono.
Ah, ultimo, potreste lasciare recensioni più lunghe? Mi fareste un vero piacere!
Bye!

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Capitolo 7
*** Memories ***


MEMORIES



“Malfoy! Che è successo ad Hermione?” Harry, Ginny, Pansy, Blaise, Luna e Theodore entrarono in quel momento.
“Non lo so! Ero uscito un attimo per spedire una lettera e appena sono tornato era in lacrime e tremava, mi è corsa incontro e poi è svenuta” rispose Draco tenendo la mano di Hermione tra le sue.
“Tranquilli, sto bene adesso” disse Hermione.
“Mi hai fatto preoccupare” le disse serio Draco.
“Sarà stato un calo di zuccheri, succede a volte”
“Allora” disse Ginny “la prossima volta a colazione ti darò tre bustine di zucchero da mettere nel caffè”
“E’ esagerato così!” la sgridò Hermione.
Risero tutti.
“Ah, aspetta!” fermò tutti Hermione “Draco…” guardò il suo fidanzato e annuirono.
Poi volsero la testa verso i loro amici.
“Allora…” iniziò Draco con ghigno Made in Malfoy.
“…Perché non ci avete detto nulla?” finì Herm.
I ragazzi capirono al volo.
“Io e Theo siamo amici da anni, non vi state riferendo a noi, quindi?”
“Luna!!” la sgridò rosso in viso Theodore. Non aveva avuto la forza di parlare con lei dopo essersi svegliati quella mattina.
“Ovvio Luna” disse semplicemente Hermione con un sorriso che condivise anche Ginny.
Intanto invece i maschi e Pansy erano rimasti attoniti.
“C-come scusate??” chiese Blaise.
“Non dobbiamo parlare di questo ora” disse Ginny, sotto lo sguardo inquisitore del suo ex ragazzo e del suo ragazzo.
“Quindi: perché non ci avevate detto che Harry e Pansy erano amici e che Harry e Ginny non si amavano più?”
“E perché Bla, non mi hai detto che ti piaceva la Piattola?”
“La vecchia amicizia tra me e Pansy era nata da poco, mentre con Ginny…”
“…avevamo capito che non c’era niente da fare, e poi a me piaceva Blaise, la sua dichiarazione non ha fatto altro che anticipare gli avvenimenti”
“D’accordo… ma dov’è Ron?” chiese Hermione, notando l’assenza del rosso.
“E’ da oggi che non lo vedo” annuì Harry, uscito dall’infermeria un’ora prima che Hermione ci entrasse.
“Forse Astoria e Paciock lo sanno” disse sovrappensiero Pansy.
“Non lo sappiamo” disse entrambi entrando in quel momento.
Tutti scoppiarono a ridere vedendoli.
Astoria aveva i capelli sparati in aria, così come Neville, ed avevano entrambi un grosso strato di fuliggine in viso.
“C-che… ahhahahahha… che diavolo vi è successo??” chiese Theodore tra le risa.
“Tori mi stava aiutando a studiare…”
“…e questo dice tutto” sospirò la ragazza “Comunque… non so dove sia mia sorella, e nemmeno Weasley”
“Bah…  chissà dove sono” sospirò Draco.
“Che siano insieme?” disse Luna sorridente “almeno ci sarà un'altra coppia strana, anche se solo di amici”
Nessuno disse nulla, le parole di Luna erano saggie.
 
 
 
Ron camminava per i sotterranei con il mantello che aveva ‘preso in prestito’  da Harry.
Cercava Daphne Greengrass. Voleva riavere i suoi ricordi.
E poi la vide.
Era appoggiata al muro di quel corridoio vuoto che nessuno usava.
“Togliti il mantello dell’invisibilità, Rosso”
Ron sussultò e estraniato si tolse il mantello.
Prima che lui potesse dire qualcosa, la bionda parlò:
“Sono un’ occlumante, ma anche una legiliments”
Gli disse e poi si staccò dal muro per mettersi di fronte a lui.
“Perché?” chiese Ron.
La ragazza sorrise tristemente.
“Tu, dopo averti tolto i ricordi, hai iniziato ad amare la Granger”
-Siamo sicuri che la tua non sia un’ossessione che ha lasciato la tua precedente cotta per lei, Rosso?- E’ una frase che mi ricordo benissimo, Greengrass, io rivoglio i miei ricordi”
“No”
“Me lo avevi promesso, ricordi? Ho capito, mi hai lasciato solo quel ricordo in mente, per farmi capire tutto, ma tu me lo avevi promesso!”
“Che senso ha?!?” urlò la giovane, in lacrime. “Io speravo che… che… che anche se ti avessi tolto i ricordi, l’attrazione per me sarebbe rimasta! Invece, che senso ha ridarti i ricordi se tu non mi ami più??”
“Daphne” la richiamò lui serio. “La prima volta che ti ho rivisto veramente, dopo che mi hai cancellato la memoria, credo sia stato l’altro giorno a pranzo; tu non hai idea dell’attrazione che ho provato nei tuoi confronti! E poi… L’amore è felicità, sentimento, ma anche ricordi, Daphne!”
La ragazza si lasciò andare ad un pianto disperato.
Ron la abbracciò e con tono dolce disse:
“Per favore, ridammi i miei ricordi, Daphne Greengrass”
La ragazza si staccò di poco da lui e prese la bacchetta, sussurrò qualcosa di indefinibile.
Ron non capì, ma una serie di immagini gli apparve nella mente:
 
Una ragazza correva per i corridoi. Andò a sbattere contro di lui.
“Scusa, non volevo-“ iniziò lui.
Quando la vide, ne rimase incantato, come se la vedesse per la prima volta, ma la riconobbe.
“Greengrass” le disse, ma non con odio. Sapeva che la ragazza apparteneva ad una famiglia di mangiamorte, ma che non avrebbe combattuto con loro.
“Rosso”
“C-come prego? Guarda, Greengrass, che io mi chiamo Ron Weasley, non ‘Rosso’!”
La ragazza gli sorrise.
“Sarà, ma per me ‘Rosso’ è più bello, e poi ti dona di più”
Detto questo la ragazza se ne andò.
 
 
 
Volse lo sguardo al tavolo dei Serpeverde.
La vide. Lei vide lui. E si sorrisero entrambi.
 
 
 
“Ehi, Greengrass, mi aiuti a studiare?”
“A te? Non ce la farei mai!”
“Mi avevano detto che ti piacevano le sfide” ghignò lui.
Lei sorrise, anzi, ghignò anche lei.
“D’accordo allora, Rosso, accetto la sfida”
 
 
 
“Rosso, che fai qui?”
-Cavolo!- Era andato nella Stanza delle Necessità perché Hermione gli aveva detto che lì poteva trovare qualcosa per studiare meglio, non che gli andasse, ovvio.
“Cercavo un posto per studiare, tu?”
“Io mi stavo rilassando, con la guerra alle porte, sai com’è…”
“Oh”
Ron si sedette sull’altra poltrona.
“Ho sentito che stai con la Brown”
“E’ appiccicosa” disse semplicemente il ragazzo “ma non ho il coraggio di lasciarla”
“Se lo facessi per qualcun altro?” sorrise la ragazza sedendosi sulle sue gambe.
Il ragazzo capì al volo e la baciò.
 
 
 
“Daf” la chiamò lui, accarezzandole i capelli.
“Mh?” sorrise lei, accoccolandosi ancora di più al corpo del rosso.
“Ti amo”
 La ragazza spalancò gli occhi e alzò la testa per guardarlo.
La sua espressione sorpresa lasciò il posto ad una commossa.
“Anch’io ti amo, Rosso”




 

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Capitolo 8
*** Love in all seasons, friendship, memory, purity, gratitude and love of nature ***


Cap   Love in all seasons, friendship, memory, purity, gratitude and love of nature


 
Era sabato. Hermione guardava fuori dalla finestra della torre dove abitavano lei e Draco. Stava aspettando il ritorno del ragazzo. Le era venuta in mente un’idea, visto che per la prima volta quella sera sarebbero venuti i loro amici a vedere la stanza.
La porta cigolò.
“Draco!” lo chiamò lei girandosi.
“Mezzosangue, dimmi” le si era avvicinato subito.
“Visto che stasera verranno i nostri amici, che ne dici se mettiamo dei fiori?”
“Dei fiori?!” chiese stranito.
“Intendiamoci, non tanti fiori, solo pochi, anche solo uno, per esempio sul tavolino, e poi se per esempio anche nei giorni che verranno uno di noi vorrà comunicare qualcosa all’altro, potrà farlo con un fiore”
“Mh…” ci riflesse su Draco.
“Che fiori?” chiese infine.
“Tutti i nostri amici conoscono il linguaggio dei fiori, che ne dici se ne mettiamo uno con un bel significato? Ho un libro qui, pieno di fiori!”
“Okay” annuì Draco. Non le avrebbe mai detto di no.
Presero il libro di Hermione e iniziarono a sfogliarlo, e ci misero tutto il pomeriggio per scegliere.
Appena i loro amici varcarono la soglia della soglia della stanza, quel giorno, la cosa che rimase più impressa nella loro mente furono le ginestre, i glicini, i rosmarini, i gigli bianchi, le campanule e le magnolie nel vaso sul quel semplice tavolino di cristallo.
 
 
 
“Ti amo, Rosso, ti amo” Daphne non poteva credere che dopo tanto tempo il suo amore era di nuovo con lei.
“Ti amo anche io Daffy” la chiamò teneramente lui, stringendola ancora di più a sé.
La ragazza sorrise, finalmente libera da tutto quel dolore.




 

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Capitolo 9
*** Apologies and letters ***


Cap.   Apologies and letters



“Scusa, scusa, scusa, scusa, scusa, scusa, scusa!!!!!!!!!!!!!!!!!”
“Ehmm… Ron…”
“TI PREGO PERDONAMI HERMIONE!!!” il rosso si inginocchiò ai piedi di Hermione, iniziando a chiederle perdono stritolandole le gambe.
“Ron, aspetta…”
“Non volevo aggredirti in quel modo, perdonami!!!”
“RON TI PERDONO E SONO FELICE DI TE E DAPHNE, CALMATI ORA, O LA TUA RAGAZZA TI SCANNA VIVO VISTO CHE SEI ATTACCATO A ME!”
Il ragazzo alzò lo sguardo, ma non lo spaventò Daphne, che aveva uno sguardo per dire ‘Morirai!’, bensì lo spaventò Draco Malfoy, che era circondato da un inferno di fuoco, e sembrava un mostro.
Si staccò subito, mentre il resto delle persone nella stanza delle Necessità rideva/ghignava.
Ad un certo punto Pansy sobbalzò, come illuminata.
“Ehi, ragazzi, dove pensate di passare le vacanze natalizie?”
Il gelo calò sulle due case rivali.
“Hermione sarà ospite a casa mia per Natale” spaccò il ghiaccio Draco, mentre la ragazza annuiva alla ripetizione più dolce dell’ordine dei genitori.
“Voialtri perché non invitate a casa vostra le vostre fidanzate… e amiche, certo” si affrettò ad aggiungere dopo aver visto lo sguardo di Theo “Allora? Che ne dite?”
“Tu che ne dici, Ginevra?” chiese Blaise alla ragazza.
“Chiederò ai miei, se mi aiuterà mio fratello accetteranno!”
“Tu però devi aiutare me!” la rimbeccò Ron con in braccio la bionda serpeverde “Non so se lasceranno venire Daphne a casa! Sempre se le va, ovvio…”
“Che domande fai, Rosso?! Ovvio che mi va! E poi voi due fratelli insieme agli altri componenti della vostra famiglia riuscirete di certo a convincere i vostri genitori, naturalmente, io e Blaise staremo con voi!”
Blaise annuì.
“Per me e Luna non c’è problema, è già successo che passasse il Natale da me, non credo che ci saranno problemi”
Luna sorrise al ragazzo, che arrossì.
-Ma che prende a Theo? E’ strano!!- pensò la ragazza.
“Anche Tori verrà a casa mia per Natale” disse Neville.
“Già già” disse Astoria.
“Io andrò a Grimmund Place n°12 per Natale, ti va di venire con me, Pan?”
“Certo tesoro” gli rispose sorridente la ragazza abbracciandolo.
“E’ quasi ora di cena, meglio andare ragazzI!” avvertì Hermione, e allora tutti si avviarono in Sala Grande.
 
 
Da: Ron e Ginny Weasley
Cari mamma e papà, come state?
Vi dobbiamo dire una cosa importante, io e Ginny. Vorremmo passare il Natale con i nostri fidanzati. Ginny a casa del suo ragazzo (ecco, non so come dirvelo ma… si è lasciata con Harry, e anche lui si è messo con un’altra ragazza) e io vorrei invitare a casa la mia ragazza, che, come avrete letto sui giornali, non è Hermione.
Vi avvertiamo subito: sono Serpeverde, e le loro famiglie sono di Mangiamorte.
Ma li amiamo veramente, io e Ginny. E loro amano noi.
Ginny e Blaise Zabini avevano una cotta l’uno per l’altra già da tempo, e dovete vedere come Zabini la tratta, sembra che Ginny sia fatto di cristallo!

Daphne Greengrass e io abbiamo una storia già da tempo, in realtà. Solo che lei, di comune accordo, mi aveva tolto i ricordi perché mi impegnassi nella ricerca degli Horcrux, e lei per tutto questo tempo, si è tenuta i nostri bellissimi ricordi dentro, soffrendo moltissimo.
Spero che voi sarete d’accordo con me e Ginny del passare le vacanze insieme a loro.
Anche Blaise e Daphne avevano voluto dirvi due parole, ecco qui:

 
Signori Weasley, sono Daphne Greengrass.
 Forse voi avrete combattuto contro i miei genitori durante la battaglia finale. Per prima cosa, vi chiedo umilmente perdono. Per tutto.
Ora vorrei parlare di Rosso. Io l’ho sempre chiamato così, quando eravamo da soli.
La nostra “amicizia”, se si può definire così, è iniziata sin dai primi anni. Col passare del tempo ci siamo innamorati e messi insieme segretamente.
Poi è arrivata la guerra. Nessun periodo fu più brutto di quello.
Dovevo togliere i ricordi a Rosso per la nostra sicurezza, e lui doveva impegnarsi nella caccia agli Horcrux, non poteva permettersi di distrarsi. Gli ho cancellato i ricordi con le lacrime agli occhi. Ora dopo varie peripezie sono riuscita a restituirgli i ricordi.
Lo amavo e l’amo tutt’ora moltissimo.
Signori Weasley, Molly e Arthur, chiedo ancora perdono. Ma io amo Rosso e vorrei che voi siate felici per noi e accettaste che io venga a casa vostra per Natale. Ve ne supplico.
Cordiali saluti,
Daphne Greengrass.
 

 
 
Signori Weasley, sono Blaise Zabini, il ragazzo di Ginny.
Sicuramente voi non accetterete la cosa, ma sappiate che io amo Ginevra da moltissimo tempo, e per me è stata una gioia immensa quando anche lei mi ha detto che mi ricambiava.
Vi scrivo queste parole per ottenere il permesso di ospitare Ginny a casa mia per le vacanze natalizie.
Credo di capire i dubbi che avrete, quindi vi dico subito che a Zabini Manor ci sarà anche mia madre e che non toccherò Ginny nemmeno con un dito, anche se, effettivamente, non posso promettervelo.
Ma io amo Ginny, per cui, vi prego Molly e Arthur, vorrei ospitare il mio amore a casa mia.
Vene supplico.
Saluti,
Blaise Zabini.
 

Queste sono le lettere, i nostri fidanzati non ce li hanno fatte leggere (ah, sì, la conclusione la scrivo io, Ginny).
Spero vivamente che accettiate, ve ne supplichiamo!!! Per favore Mamma! Papà anche tu!!
Con amore,
Ginny Weasley, Ron Weasley
 

 
 
“Arthur…” Molly ha le lacrime agli occhi mentre ha le mani davanti alla bocca nel tentativo di bloccare i singhiozzi. “Non posso crederci…”
“Io non posso credere che dei serpeverde si siano abbassati a chiedere perdono…!” sussurra l’uomo.
“Io dicevo… non posso crederci che li amino talmente tanto! Arthur! Io mi fido di Zabini, perfino Ron, che sai che è gelosissimo della sorella, a detto del loro grande amore, io direi di lasciare andare Ginny!”
“Mh…”
“ARTHUR!”
“Sì, sì, d’accordo, d’accordo!! Ma in quanto a quella Greengrass?”
“Verrà! Voglio proprio conoscerla quella dolce ragazza, se pensi che Ron odiava i serpeverde più di qualsiasi altra cosa! E poi, hai sentito della loro storia commovente?!? Io la voglio in casa!!!!”
Arthur non l’aveva mai vista così. Si doveva proprio essere commossa.
“D’accordo, ma che scriviamo?”
“Scrivo io, tesoro!”
 
Da: Molly Weasley
Ron, Ginny, io e vostro padre abbiamo deciso che... PERMESSO ACCORDATO!
Dite a Blaise Zabini che deve stare tranquillo, infondo siete grandi!
 

 
 
 
Ehm… Scusate la macchia, vostro padre stava cercando di fermarmi da scrivere quella cosa sopra, comunque, lo ripeto, fate quello che volete.
E dite a quella carissima Daphne Greengrass, che non vedo l’ora di incontrarla! E deve raccontarmi bene di ciò che è successo durante la guerra!
Ciao ciao!

 
 
“Cavolo… che è successo a mamma?! Sembra impazzita!!” urlò Ron.
“Bè, almeno ci ha dato il permesso!” rise Ginny.
“Mi sembra una brava donna!” sorrise Daphne.
“Meno male!” sospirò Blaise.
 
 

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Capitolo 10
*** Tears ***


TEARS




“Tatata, tatata, tatata, tataaaa…”
“Che stai cantando, Luna?” chiese curioso Theodore.
“Oh? Ah, è la canzone di Natale Theo” disse distratta lei mentre su una scaletta metteva un'altra decorazione sull’albero.
“Il mio nome è Theodore!” rispose lui.
“Theo è più bello!!” cantilenò lei.
Erano da soli a casa Nott.
I genitori di Theo erano ad Azkaban, mentre il padre di Luna in Germania per una ricerca.
Ma a loro andava bene.
Oh, se andava bene.
“Attenta su quella scala, Luna!” esclamò Theo ad un certo punto vedendo la ragazza barcollare.
“Stai tranquillooooooooo…!!!!”
Theo fece appena in tempo a prenderla al volo.
“Tutto bene?” le chiese.
“Ehm… sì… credo… di sì…”
Lo fissava in modo inquietante.
Theo si sentì sotto pressione.
“Luna, cos’hai?”
Stette ancora zitta.
“…Luna?”
“Mi hai sentito… non è vero?” sussurrò all’improvviso.
Theo aggrottò la fronte.
“Mentre parlavo nel sonno”
“…Oh”
La ragazza scese dalle sue braccia e si avvicinò alla finestra.
Nevicava.
“Io…”
“Zitto, vattene”
Forse voleva apparire dura, Lunatica Lovegood.
Ma il suo tono di voce era tremolante, e stava piangendo.
Theo non ce la faceva a vederla così. Non più ormai. Eppure, questa era solo la terza volta che la vedeva piangere. Ma, forse, quando si è davvero innamorati non si vuol vedere la persona amata piangere. Anzi, ma che dico, è proprio così.
 
*Flash Back*
 
Camminava nel boschetto, cercando la sua amica Luna da quasi un’ora.
“Luna!!! Luna dai, ora basta, hai vinto!!” non le rispondeva.
D’un tratto sentì dei singhiozzi.
Venivano da dietro un cespuglio.
Scostò i rami.
E la vide.
Una bambina bionda con i capelli raccolti in due codini stava rannicchiata per terra a piangere.
“Luna…” disse lui.
La bambina di soli cinque anni alzò il viso rigato di lacrime.
“Theo!! Finalmente!! C-credevo che… che mi avessi abbandonata!!!” riscoppiò a piangere buttandosi addosso al bambino.
“Luna… non piangere, non potrei mai abbandonarti”
“Me lo prometti?”
Il bambino sorrise e annuì.
Fu la prima volta che non la sgridò dicendo che il suo nome era Theodore e non Theo.
 
*Fine flash back*
 
 
*2° flash back*
 
Sei diventato un Mangiamorte quindi…”
Il ragazzo annuì, non poteva fare altro.
Seguirono alcuni minuti di silenzio.
D’un tratto il ragazzo sentì qualcosa sulla sua maglietta.
“Luna…?”
“N-non… non voglio!!!!” la ragazza alzò il viso dal petto bagnato del ragazzo. “Non voglio combattere contro di te, Theo!! Sei il mio migliore amico!!”
Il ragazzo le prese il viso tra le mani.
“Ricordi?! Non ti abbandonerò mai, Luna! Te l’ho promesso, e io mantengo sempre le mie promesse,lo sai!”
Con una mano le asciugò un’ultima lacrima.
“Non voglio vederti soffrire, Luna”
E quella fu la seconda volta.
 
*Fine flash back*
 
 Le prese il polso e la fece voltare.
“Forse non mi hai capito, è la terza volta che te lo ripeto:  1-Non piangere e 2- Qualsiasi cosa accada ti starò sempre vicino. Non l’avrai dimenticato, spero!”
Non fece rispondere a Luna, che nel frattempo aveva spalancato bocca e occhi dalla sorpresa.
Non fermò le sue lacrime.
Non diede retta al suo raziocinio.
La baciò.
Senza pensare.
 
 
 
-Quando una ragazza ti dice “vattene”, tu sbattila al muro e baciala- cit. One Direction, Zayn Malik.
 
 
 

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Capitolo 11
*** Fear of mother-in-law? ***


Cap.  Fear of mother-in-law?
 
C’era molta neve quel giorno. Ma Daphne sembrava non curarsene.
Si risistemò ancora una volta la sciarpa.
Ron le prese la mano.
“Daphne, ora basta! Calmati, per favore, rendi agitato anche me così”
“Eh? Ah, sì, scusa” biascicò la giovane.
“Ce la faremo” le sorrise il ragazzo.
In quel momento la porta della tana si aprì.
“Ron! Eccoti! E lei deve essere la tua ragazza! Entrate, su!” disse il signor Weasley.
“Ciao papà”
Fece entrare e togliere la giacca a Daphne, che si guardò intorno: quella casa era calda e accogliente, nulla a che vedere con casa sua.
“Ron, non sai la novità! Quest’anno ci sono anche Bill, Fleur e Percy! E’ un peccato che Ginny non ci sia!”
“Già, vero. Dove sono tutti? George?”
“Sono in cucin-”
“Ron! Eccoti!!!! Oh, e tu devi essere la bella Daphne!! E’ un piacere conoscerti!!!” quasi urlò Molly, con dietro il resto della famiglia.
Daphne si spaventò.
-Quante teste rosse…-
Ron capendo il disagio della ragazza, le mise un braccio intorno alla vita per farle sentire che le era vicino.
La ragazza gli rivolse un sorriso, grata.
“Ehi! Ron! Ti sei trovato proprio una bella pupa, eh?”
“GEORGE WEASLEY!!! Ritira immediatamente quello che hai detto!!!” urlò mamma Weasley con un mestolo in mano.
Il ragazzo si rizzò dritto in piedi, spaventato.
A quel punto Daphne si mise a ridere, più rilassata.
“Ehi, Rosso, non mi presenti la tua famiglia?” chiese al fidanzato.
“Certo” sorrise questi “come avrai capito loro sono i miei genitori, Molly e Arthur, il ragazzo che ha fatto quella simpaticissima battuta è George, il tizio con i capelli lunghi è Bill e la ragazza accanto è sua moglie Fleur con in braccio la piccola Victoire, lui invece è Percy, mio fratello Charlie invece è in Romania”
Daphne lo guardò come se fosse matto.
“Oh, ehm, ok…” sussurrò stralunata.
“Vieni cara, ho già preparato il pranzo!” disse Molly rientrando in cucina.
“Preporati” le disse Fleur “ingrasseroi di molti chili”
Detto ciò la famiglia scoppiò a ridere.
Daphne sorrise ed entrarono in cucina.
“Allora, Daphne, giusto?” le chiese George appena si sedettero e iniziarono a mangiare.
La bionda annuì.
“Mi dici come hai fatto ad innamorarti di uno come lui?” chiese indicando il fratello che in quel momento si stava rimpinzando di cibo.
“Ohi!!” disse Ron con la bocca piena di cibo.
“Sai una cosa, George?” disse Daphne.
“Cosa?”
“Me lo chiedo ogni giorno che passa” disse sconsolata.
La famiglia si mise a ridere per l’ennesima volta.
“Ho già capito, sai?” sussurrò al fidanzato.
“Cosa?” le chiese questi.
“Weasley è sinonimo di: teste rosse, cibo, risate, divertimento e famiglia”
Il ragazzo le sorrise di rimando e la baciò, incurante degli schiamazzi che si erano fatti più forti.
 

“Allora, sei sicuro che stia bene? Non è che farò cattiva impressione a tua madre??” chiese per l’ennesima volta la rossa.
Nevicava, nevicava, nevicava, ma la Weasley sentiva un caldo immane.
“Amore, solo una parola: rilassati. Mia madre non è come le altre Purosangue, ti ricordo che noi non disprezziamo i babbani, né i Mezzosangue ed eccetera, e poi le ho parlato di te via lettera: già ti adora!” cercò di calmarla Blaise.
Suonarono alla porta.
Ad aprire fu una piccola elfa.
“Salve padrone, signorina” si inchinò l’essere, facendo entrare i due.
Blaise, togliendo la giacca a Ginny, chiese all’elfo:
“Bibi, dov’è mia madre?”
“La signora è nel salotto azzurro, signore padrone”  disse l’elfo, che dopo l’assenso di Blaise si smaterializzò.
I due si diressero nel salotto.
Dopo aver bussato, una voce rispose:
“Avanti”
Blaise entrò seguito a ruota da Ginny.
“Blaise! Finalmente sei arrivato! Credevo che vi sareste persi per strada! E così tu sei Ginny Weasley? Accomodati cara, fa come se fossi a casa tua!”
Ginny fu letteralmente trascinata da Blaise sul divano di fronte a quello della donna, rimasta imbambolata a ammirare la bellezza di quella donna.
“Allora… figliolo, perché non ci lasci sole?” a quella domanda, che sembrava più un comando, Blaise si strozzò con l’idromele che stava bevendo.
Ginny deglutì.
-Oh, cavolo- pensò.
Blaise guardò negli occhi Ginny, che annuì.
Il ragazzo uscì un po’ titubante.
“Allora… vuoi qualcosa da bere?” le chiese.
“No, grazie signora Zabini”
“Oh, ti prego, chiamami Cassandra”
“D’accordo”
La donna si versò qualcosa da bere e poi disse:
“Allora, parlami un po’ di te, Ginevra”
“Ecco… non so che potrei dire”
Cassandra le sorrise.
“Non preoccuparti, non ti giudico, vorrei che mi parlassi un po’ di te, tutto qui, sentiti libera”
“Ok… allora… mi chiamo Ginevra Molly Weasley… ho diciassette anni, sono una grifondoro, gioco nella squadra di Quiddich, ho sei… no, anzi, avevo sei fratelli maschi, ora ne ho cinque…”
“Oh, mi dispiace”
La ragazza sorrise tristemente.
“Non fa niente, la persona che ha sofferto di più è stato il gemello di mio fratello”
“Suppongo non debba essere facile vivere con tanti maschi in casa”
“Ho sempre dovuto cercare di avere una posizione, essendo anche la più piccola”
“Sai, mi piaci, Ginevra”
La ragazza trasse un sospiro di sollievo.
La donna le si avvicinò piano e le sussurrò:
“Non farti sentire, ma sulla porta c’è qualcuno”
Ginevra le sorrise di rimando.
Si alzarono, attente a non far rumore, e spalancarono la porta.
A terra cadde il povero Blaise.
“Beccato!” sorrise compiaciuta Cassandra.
Ginny si mise a ridere.
 
 
“Astoria…”
“Aspetta Neville! Finisco di aiutare tua nonna in cucina e arrivo!”
“Ti dovrei parlare…”
“Ecco dimmi” disse lei, sorridendogli.
“Astoria, ecco…” non sapeva come dirglielo.
Prese un bel respiro.
“T-tu m-mi p-piaci Astoria e-”
E la ragazza non lo lasciò finire, lo baciò.
 
 
 
 Salve a tutti!
Spero vi piace il nuovo capitolo! Vorrei avvertire che probabilmente inizierò a scrivere una storia in coppia con Aster_Mezzelfo!
Ciao a tutti!
 
 
 
 
 
 
 

 
 
 
 

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Capitolo 12
*** To Christmas with love ***


Cap. To Christmas with love
 

Pansy si svegliò in quel momento.
Si stropicciò gli occhi e tentò di alzarsi dal letto, ma qualcosa la bloccò.
-Harry- sospirò.
La stava abbracciando da dietro.
Ridacchiò e cercò di spostarsi e uscire dal letto, riuscendoci.
Solo in quel momento si ricordò di essere… nuda.
Raccolse velocemente tutti i vestiti e scese nel salone della casa di Grimmauld Place, addobbata dagli stessi Harry e Pansy il giorno prima.
Sirius  li aveva lasciati da soli per Natale, con grande disappunto di Harry, perché voleva passare il Natale a Black Manor.
Andò in cucina a prepararsi un caffè veloce, aveva una grande voglia di scartare i regali sotto l’albero.
Si diresse all’albero di Natale, quando due braccia la presero, la sollevarono e la buttarono sul divano, mentre continuava ad urlare giocosa.
Harry iniziò a baciarle il collo, le spalle e le labbra.
“Buon Natale anche a te Harry!!” rise lei sotto le sue carezze.
“Giuro che te la farò pagare! E’ bruttissimo svegliarsi senza di te a letto la mattina!” brontolò il ragazzo.
“Harry, mi perdoni?” fece la faccia più da cucciolo che una serpe potesse avere.
“Sì”
“Ahhh! Ti adoro! Ma ora scartiamo i regali!” la ragazza sfuggì -da buona serpe- dalla stretta di Harry e si inginocchiò davanti all’albero.
Harry le si accovacciò affianco, prendendola e facendola sedere sulle sue gambe.
“Allora… questo è per te… da parte di Sirius…” iniziò a dire Pansy passandogli il regalo. “…questo da parte di Hermione…di Weasley… di Ginny…” e così ad elencare tutti i loro amici, i regali per lei e per lui, finché non rimasero solo due pacchetti, il regalo di lei per lui e il regalo di lui per lei.
“Questo è per me da parte tua, eh?” chiese ridendo il Grifondoro.
“Sì, e questo è il tuo”
Scartarono i regali che l’uno aveva fatto all’altra.
“Questo…Pansy… non dovevi”
Il regalo di Harry da Pansy era un album fotografico di foto di se stesso, sin dal primo anno, fino alle ultime foto dove c’erano loro due insieme. Tutte le foto prima di quell’anno erano state scattate di nascosto.
“Pansy…” il ragazzo si girò verso la fidanzata,  per ringraziarla, ma quando la vide in lacrime si spaventò.
“Pansy! Pansy, che succede? Il regalo non ti piace?” le chiese abbracciandola.
“E’…è…è… è il regalo più bello che abbia mai ricevuto Harry!!” la ragazza lo baciò con tale trasporto da farlo finire sul pavimento.
“Me lo metti?” chiese con un sorrisone che andava da un’ orecchio all’altro.
Il regalo di Harry era una catenina di oro bianco con, come piccolo pendente, un rubino a forma di cuore con dei diamanti intorno.
Il ragazzo le mise la catenina.
“Così ti ricorderai di me sempre, Pansy” le disse, facendola voltare e baciandola. “Perché io ti amo”
“Harry…” gli disse con le lacrime agli occhi “ti amo anch’io”
I due si baciarono, con i cuori gonfi di felicità e amore.
 
 
La notte prima…
 
 
L’orologio a pendolo di Malfoy Manor risuonò le undici.
Hermione rabbrividì. Di notte quella villa era ancora più inquietante.
Ma non era mica colpa sua se non riusciva a dormire!
Sentì uno strano rumore accanto a lei.
Sussultò.
-Dannazione!! Volevo solo cercare la cucina!!! Perché tutto a me? Ah!!! Draco! Dove sei!!?-
“Sono qui!”
“AH!”
“Zitta Mezzosangue vuoi svegliare i miei genitori?” le disse tappandole la bocca.
“mhgmmghmhghm” mugugnò lei.
“Eh? Non ti capisco Hermione!” chiese lui confuso.
La ragazza lo guardò con sguardo rassegnato e gli indicò la mano.
“Oh. Scusa” disse imbarazzato levandole la mano.
“Ahah, divertente. Cercavo solo di dirti che se tu non fossi apparso così, non avrei urlato!”
“Okok, ho capito” rispose lui alzando le mani davanti al corpo.
“Senti Furetto… dov’è la cucina?”
“Seguimi… e non chiamarmi Furetto!!” ribatté lui.
Cinque minuti dopo, erano entrambi seduti in cucina a bere thè.
“Non sei male in cucina Mezzosangue!”
“E’ solo un thè…” rispose imbarazzata lei.
“Sarà, è buono lo stesso…” cercò di giustificarsi lui.
“A proposito di cibo e cose varie, dobbiamo metterci d’accordo su alcune cosucce dopo il nostro matrimonio, sai, tanto per mettere le cose in chiaro”
Nostro matrimonio.
 “Certo, cosa?”
“Leggi le mie labbra: Non. Voglio. Elfi. Domestici.”
“Ma Herm!” protestò lui.
“Non sei più un ragazzino viziato! Puoi camminare con le tue gambe!” ribatté.
“Ma…”
“Ah! Niente ma! Sarò tua moglie, cerca di portarmi rispetto Furetto!”
Sarò tua moglie.
 “E allora? Ahhh, sono sicuro che la vita matrimoniale sarà un inferno! Non mi ami neanche, figuriamoci!”
La ragazza rimase in silenzio, spiazzata.
“Perché… tu mi ami?” chiese con voce tremolante.
Tu mi ami?
Il ragazzo spalancò la bocca e gli occhi.
Se l’era lasciato sfuggire, dannazione!
“Ehm… si è fatto tardi, meglio che torniamo a letto!”
Il ragazzo tentò di alzarsi ed uscire dalla stanza, ma Hermione lo bloccò.
“Rispondimi”
In quel momento l’orologio batté la mezzanotte.
Rimasero per un po’ in silenzio.
“Buon Natale…”
“Buon Natale…”
Si fissarono.
“Perché hai detto quella cosa, prima, Draco?” chiese d’impulso lei. Un altro po’ e sarebbe scoppiata.
Draco la guardò.
I suoi occhi. Miele, cioccolato, smania di sapere sempre tutto.
Accennò un sorriso.
Era tipico di lei.
Voler sapere sempre tutto.
Lei intanto lo guardava strano.
Perché quel sorriso triste?
“Perché lo so” sussurrò Draco “lo so che non sarai mai mia”
Detto questo sparì per le scale, lasciando una donna sola.
Una donna sola, a riflettere.
 
 
 
-Cosa avrà voluto dire con ‘Lo so che non sarai mai mia’? Diavolo Draco, quanto sei strano! Ma è anche per questo che ti amo! Aspetta… e se…? No, non può aver detto quelle cose perché mi ricambia! Non può… Dovrei raggiungerlo? Hermione diamine! Sei una Grifondoro! E poi, che ci perdi? Ci guadagni solo a…-
Hermione si alzò di botto dalla sedia della cucina, correndo su per le scale del Manor.
Spalancò la porta della camera di Draco.
Incurante del fatto che lui la stava guardando come se fosse matta, lo prese per la maglietta del pigiama, lo spinse verso di sé e lo baciò.
E il ragazzo ricambiò sorridendo il bacio.
 
 
 
 

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Capitolo 13
*** Epilogo ***


Epilogo
 

Il treno di Hogwarts arrivò alla stazione proprio in quel momento.
In quel frangente, una ragazza dai capelli rossi e un ragazzo dai capelli corvini superarono il muro che separava la stazione n°9 dalla n°10.
“Blaise!! Corri, forza, dobbiamo salire!!”  urlò la rossa.
“Fermati Ginevra! Dobbiamo aspettare gli altri!” le gridò il ragazzo in mezzo a tutta quella confusione.
“Non c’è tem-”
Ginny andò a sbattere contro qualcuno.
“Mi dispiace! Mi scu- Daphne! Sei tu!”
“Ciao Gin, hai visto gli altri?” chiese la bionda aiutandola a farla alzare.
“No, siete i primi che io e Ginny vediamo!” sorrise Blaise.
“Come sono andate le vacanze? Qualcuno in famiglia a fatto storie, Ron?” chiese Ginny al fratello.
“No, stai tranquilla, la adorano”
“già, tranne per il fatto che sarò ingrassata di almeno 5 chili!” esclamò Daphne, facendo ridere tutti.
“OHI!” gridò qualcuno.
“Guardate, quelli sono Astoria e Neville! RAGAZZI!” gridò Ginny agitando una mano.
“Ciao!” sorrise Astoria.
“Oh-oh! Guarda guarda cosa vedono i mei occhi da serpe!” sorrise maligna Daphne, indicando le loro mani unite.
I due arrossirono.
“Ragazzi!! Siamo arrivati!” urlarono altre persone.
“Harry, Pansy, Luna, Theodore!” sorrise Ron.
“Okkk… Daphne, quando dicono che il Natale è il periodo degli innamorati hanno ragione!” rise Ginny.
“Già! Ehi! Luna! Dimmi, come hai sedotto Theodore?”
“Daphne!”  la sgridò Theo, mentre Luna arrossiva.
“Dai, poverina…”
“Ah! Pansy! Che ti è successo?? Anzi, Harry, che le hai fatto?!” urlarono Daphne e Ginny.
“Io non le ho fatto niente!”
“Ragazzi, non vorrei interrompervi ma… il treno sta per partire!!” urlò Blaise.
“WHAT?!? Saliamo!!!!” urlò Ginny trascinando tutti sul treno.
“Ma mancano Hermione e Draco!” si lamentò Luna.
“Non mi importa! Corriamo!”
Salirono sul treno appena in tempo per la partenza.
Mentre il treno prendeva velocità, videro Draco e Hermione fare un balzo e salire.
“Ragazzi! Avreste potuto rompervi qualcosa!” disse Theo.
“Dillo al signor ‘Un Malfoy non è mai in ritardo’!!” disse Hermione guardando male il suo ragazzo.
“Ma dai, siamo arrivati no?”  la frase gli morì in gola guardando la fidanzata.
“Attento Drà: Hermione Granger è pericolosa quando si arrabbia” lo avvertì sarcastico Harry.
I ragazzi repressero delle risate.
“Dovremo trovare uno scompartimento, ma non credo che ci staremmo tutti in uno!” disse Pansy.
“Ci divideremo in due: facciamo i ragazzi da una parte e le ragazze da un’altra!”
“Sei una femminista, Gin!” la rimbeccò Astoria.
 
 
“Non stai scherzando, vero Pan?? Sei davvero andata con Harry…?"
“Ahah, verissimo Daphne” sorrise lei.
“Diavolo, proprio la notte di Natale! Che fortunata!” sospirò Tori.
“Anche io l’ho fatto quella notte!” sorrise Ginny.
Pansy e Ginny si diedero il cinque.
“Ehm… possiamo cambiare argomento?” chiesero Luna e Hermione.
“Per esempio: quella collana, Pansy? Non credo tu sia il tipo da indossare qualcosa da… Grifondoro!” le chiese Mione.
“Ah, questa? E’ il regalo di Natale di Harry, a voi che hanno regalato i vostri fidanzati?” chiese sorridendo felice.
“Blaise un anello con uno zaffiro sopra!” sorrise Ginny accarezzando il piccolo anello.
“Neville una pianta profumata che ti fa fare bellissimi sogni!” sorrise Astoria.
“Theo un cerchietto nero!” disse Luna, sistemandosi meglio il suo regalo in testa.
“Rosso mi ha regalato un braccialetto!” sorrise Daphne.
“E tu Herm? Che ti ha regalato ‘cuore di pietra’?” chiese ridendo Pansy.
La ragazza sorrise e guardò fuori dal finestrino, felice.
Tutto era perfetto, tutti erano felici. Non poteva desiderare altro.
“Il suo amore”
 
 
Draco guardava fuori dal finestrino.
“Ohi, Draco… Draco?”
Il ragazzo si risvegliò dal suo stato di trans.
“Blaise… non dormi come gli altri?”
“Non ho molto sonno… e poi tra una mezz’oretta arriveremo. Dimmi una cosa, come mai così felice?”
“Hermione…”
Quell’unica parola, e l’amico aveva capito.
Draco tornò a guardare fuori.
Solo mezz’ora, e ognuno di loro avrebbe rivisto la donna amata.
Senza pensieri, perché l’amore toglie il fiato.
 
 
 
La pace, la felicità e la tranquillità durano poco, e devi viverle finché puoi, fino all’ultimo respiro.
 
 
 
 
 
§-End-§


 



E così, siamo alla fine di questa storia. E' la prima a più capitoli che finisco, un grande traguardo per me!
Qui sopra ci sono i regali delle ragazze, spero vi piacciano!
Naturalmente, non finirà così, eh no!!!
Ci sarà una seconda serie... molto, ma molto più interessante!!
Ah, fatemi stare zitta o dico tutto!
Alla prossima!
Gatta12.

 

 
 
 
 

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