.. Like Alice in wonderland

di Morgana le fay
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** So far away ***
Capitolo 2: *** Welcome! ***
Capitolo 3: *** On a mission. ***
Capitolo 4: *** Too bad ***
Capitolo 5: *** Happy Birthday, Bree! ***
Capitolo 6: *** Happy ending ***
Capitolo 7: *** Dance dance ***
Capitolo 8: *** Beautiful disaster ***
Capitolo 9: *** This is Halloween ***
Capitolo 10: *** This Afternoon ***
Capitolo 11: *** Survivor ***
Capitolo 12: *** Another breaking in the wall ***
Capitolo 13: *** Two is better than one ***
Capitolo 14: *** Black black heart ***
Capitolo 15: *** It takes a fool to remain sane ***
Capitolo 16: *** Shake up X- mas ***
Capitolo 17: *** Have a nice day. ***
Capitolo 18: *** This is a new year ***
Capitolo 19: *** Say ***
Capitolo 20: *** Anything could happend ***
Capitolo 21: *** Where is the love? ***



Capitolo 1
*** So far away ***


 CAPITOLO 1: So far away

 

 

“Ahh fa troppo freddo quassù!” disse la bionda mentre cercava, invano, di scaldarsi le mani.
“Dai B ti prego! Ho già freddo senza che tu ti lamenti ogni momento.” replicò prontamente la mora, fermando sul nascere altre inutili lamentele da parte di Bree.
“Non mi pare che però tu stia bene!! Ci stai facendo tremare tutte!” Sbuffò Bree.
“Oh Bree! E anche tu Amy! Smettetela!! Fa freddo e abbiamo tutte e tre freddo!” Aggiunse spazientita la ragazza seduta in mezzo a loro dai lunghi e lucenti capelli neri.
“Scusaci Nikky!” risposero all’unisono Bree e Amy.
Per essere solo i primi di settembre faceva incredibilmente freddo a Scarborough, in Inghilterra, oltre a tirare un vento che ti tagliava la pelle.
Le tre erano rimaste indietro rispetto al gruppo, in quanto avevano trovato un posticino riparato accanto ad un pozzo e non desideravano di certo congelarsi ancora di più.
“Secondo voi, dovremmo raggiungere gli altri?” Aggiunse con voce bassa Amy impegnata a riaddomesticare i suoi capelli color mogano. “Non si sentono più le loro voci ormai!”
Non sentendo risposta, Amy si voltò a guardare le sue amiche e si accorse che avevano un’espressione terrorizzata sul volto ed entrambe erano sbiancate, cosa assai bizzarra considerando che Bree aveva una pelle molto pallida e Nikky invece aveva 365 giorni l’anno la pelle di un bel colorito, come fosse abbronzata.
Entrambe rivolsero a Amy uno sguardo di puro terrore e lei assunse un’espressione sbigottita.
“Amy, hai sentito pure tu?” Soggiunse piano la profonda voce di Nikky, mentre nei suoi intensi occhi grigi passava un lampo molto simile alla paura.
“No..Si.. Cioè  ah!! Di cosa state parlando?” disse la mora cercando di farsi piccola piccola. Le capitava spesso di perdersi nei suoi pensieri e accorgersi che la gente le parlava o che era successo qualcosa di cui non si era resa conto.
“Ma non hai sentito quel rumore?” disse Bree scandalizzata e con gesto elegante gettò all’indietro i suoi capelli color miele “sembrava il rumore di un oggetto metallico che si spezza”.
Non fecero neppure in tempo a guardarsi attorno, che un rumore assordante spaccò il cielo e una forte folata di vento spinse le ragazze che persero l’equilibrio e caddero nel pozzo.

 

 

 

 

Lentamente Bree aprì gli enormi occhi da cucciolo di un bel verde smeraldo e si sollevò da terra. L’ambiente che si trovò davanti agli occhi era totalmente cambiato. Se prima si vedeva solo un esteso prato di un verde acceso e un cielo grigio e nebbioso, ora si trovava di fronte un grande città, che aveva poco da spartire con Scarborough e in cielo faceva capolino un timido sole settembrino.
La bionda ormai in piedi indietreggio fino a toccare la maestosa quercia, dove si aggrappò per impedirsi di cadere.
-Dove sono?- fu l’unico pensiero che riuscì a formulare. -Questa non è Scarborough!! Come sono arrivata qui?- Si sforzò di ricordare ma l’unica cosa che le riaffiorava in mente era che si trovava con le sue amiche e poi c’era un forte vento gelido.
-Oddio! Le altre dove sono?-
Nonostante le tremassero le gambe, si mosse e pochi metri più in là vide i corpi di Amy e Nikky.
Si avvicinò rapidamente alla mora e la scosse. Amy aprì lentamente i suoi occhi a mandorla di una bella tinta color cioccolato e sussurrò “Bree.. Ma.. Cosa succede?”
“Non lo so” era l’unica risposta che la ragazza poteva dare alla sua migliore amica e si alzò per andare da Nikky, che si svegliò subito. Si guardarono attorno con circospezione e la loro attenzione si soffermò sulla città ai loro piedi.
“Ma dove diavolo siamo?” sbraitò Nikky .
“Come siamo finite qua invece?” aggiunse Bree con voce acuta.
“Aah!! Che figo!” disse maliziosamente Amy.
Le altre si voltarono a vedere la mora e notarono che accanto alla quercia, c’era un uomo alto e muscoloso, sulla trentina. La sua pelle era dello stesso colorito della corvina e sul viso aveva una cicatrice a forma di X.
“Scusi!” disse Amy avvicinandosi all’uomo “Noi ci siamo perse! Non sappiamo dove ci troviamo, potrebbe essere così gentile da aiutarci?” mentre lo diceva sfoderò il timido sorriso che convinceva tutti a fare ciò che desiderava. Aveva sempre avuto una certa abilità nell’attaccar bottone con le persone. Mentre Nikky era piuttosto timida e Bree parlava solo con le persone che le ispiravano fiducia.
“Non saprei come aiutarvi, però” si affrettò ad aggiungere all'espressione disperata della ragazze  “credo di sapere chi vi potrebbe aiutare. Seguitemi!” 
Detto questo s'incamminò e Amy si voltò radiosa verso le sue migliori amiche col pollice alzato e cantilenò “Finalmente ci capiremo qualcosa, no?!” 
Seguirono l'uomo verso la città, mentre la loro paura svaniva lentamente con la sicurezza che  finalmente avrebbero avuto delle risposte. Durante il tragitto l'uomo disse di chiamarsi Scar, che questa città era Central City e le stava accompagnando da un certo Colonnello Roy Mustang.
Central City era più grande di quello che poteva sembrare ma aveva un certo non so che a farla assomigliare alle città tipicamente europee. Scar le condusse fino all’esterno di un edificio di mastodontiche dimensioni che sul davanti presentava un enorme stendardo con raffigurato un drago con una stella a sei punte e senza tante cerimonie, se ne andò.
Una volta entrate si guardarono attorno per cercare questo Mustang, finché non si avvinò loro una bella donna sui 25 anni dai capelli biondi raccolti e un'espressione seria sul volto.
“Avete bisogno di aiuto?” 
“Oh, sì, certo, grazie! Stiamo cercando il Colonnello Roy Mustang!”
rispose prontamente Nikky.
“Siete le sue figlie segrete?” una voce divertita da dietro fece voltare le donne. Si era avvicinato un uomo alto dai capelli biondi sparati e con una sigaretta in bocca.
“Sottotenente Havoc!” lo richiamò la donna. “Voi ragazze, prego, venite con me” prese a incamminarsi in un corridoio “Sono il Tenente Risa Hawkeye, molto piacere! Il Colonnello Mustang è il mio superiore, quindi potete dire a me il vostro problema.” 
Le tre si presentarono e spiegarono in poche parole quanto accaduto, Risa assunse un'aria preoccupata e fece entrare le ragazze in una stanza, dopo aver bussato.
L'uomo che si trovarono davanti agli occhi era molto affascinate, sui 30 anni, con dei lucenti capelli corvini e magnetici occhi color pece.
“Sono il Colonnello Roy Mustang, come posso aiutarvi belle signorine?” disse con voce sensuale.
“Io sono Amy e loro sono Bree e Nikky” indicando rispettivamente la bionda e la corvina, iniziò così a riassumere i fatti per Roy come aveva fatto per Risa.
“Scarborough?! Non conosco nessuna città che si chiami così qui ad Amestris! Ma avete detto che siete finite in una specie di buco nero?” Lanciò uno sguardo al suo Tenente, che sembrò cogliere al volo il significato.
“Ultimamente si sono verificati molti salti spazio-temporali in questa zona e molto probabilmente voi ci siete finite dentro.”
“C’è un modo per poter tornare.. Indietro?”

“Non lo sappiamo.. Mi spiace molto, ragazze. Ma stiamo studiando il fenomeno…”  Fissò le ragazze per un istante “Ora chiamerò i piani alti e farò in modo che possiate ottenere una cittadinanza e una casa.” Sorrise affabile.
Risa si avvicinò e dolcemente disse "Sarà un po' lunga, perché intanto non andate a fare un giro turistico della città?” 

“Mhm.. Ok!” risposero all'unisono le tre. Prima di uscire però Roy disse loro “Prima che mi scordi, se combinate qualche danno, date la colpa ad Edward Elric!” detto ciò sorrise serafico.

“Colonnello!” lo rimproverò Risa mentre le ragazze ridacchiavano.
Uscendo decisero di dividersi per poter visitare meglio la città, con appuntamento dopo un' ora lì davanti.

 

Nikky stava camminando facendo attenzione a cosa le stava attorno perché spesso, o per meglio dire sempre, le capitava di perdersi. Non aveva molto senso dell'orientamento per cui faceva sempre affidamento sulla sua migliore amica Amy per quanto riguardava passeggiare in città. Nel frattempo si era inoltrata in uno di quei parchi fitti come una foresta, cose che nella città da cui venivano poteva solo sognarsi.
“Hey, bella signorina!! Vuoi un po' di compagnia?” Un ragazzo uscì dall'ombra e si avvicinò più del dovuto a Nikky che indietreggiò  “Non essere timida, tesoro!! Dai!! Sai, hai proprio un bel fisico!” emettendo un fischio di approvazione. Effettivamente la ragazza aveva una quarta abbondante di reggiseno e questo attirava ragazzi con l'intenzione di averla solo per il suo corpo “Io.. Io sto aspettando il mio moroso, per cui se te ne andassi..”

“Oooh.. ma davvero?! E ora dov'è scusa?!”
“Amore, eccoti qua!” Da dietro un albero era comparso un bel uomo dai capelli neri legati in un codino e indossava un kimono nero. “Scusa l'attesa! Andiamo?”  Sorrise pacatamente a Nikky e la portò via. La corvina si sentiva stranamente più sicura con lo sconosciuto appena apparso.

Appena furono abbastanza lontani, le disse “Scusa il modo in cui ti ho trascinato via. Io sono Miroku, piacere!!” 
"io sono Nikky."
“ Vuoi avere dei figli con me, Nikky?” 
Nikky arrossì “Oh.. Mi spiace sono troppo giovane per aver figli..” Sorrise in modo infantile.” Ma abbastanza per poter fare il resto!!” 
Miroku diventò di pietra. Nessuna aveva mai risposto così alla sua proposta.
“Io devo andare ora.. Ci vediamo Miroku!!” 
“Ma certo, cara!!”

 

 

Amy non aveva più fiato in corpo. Aveva corso come una pazza, per un bel pezzo della cittadina per inseguire la voce che aveva sentito.
Chiunque avrebbe pensato che correre a cercare la persona che cantava con quella voce così bella. Fin da piccola aveva sempre avuto un certa fissazione per le belle voci maschili, non le importava se il cantante aveva o meno un bel viso, le bastava che la sua voce le toccasse il cuore.
Finalmente, dopo aver svoltato l'angolo, vide una figura seduta su una panchina e vi si avvicinò. La canzone però era finita.
“Scusa.. Eri tu che cantavi?”
La figura si voltò e si rivelò essere un bel ragazzo. Aveva un viso che era difficile dire se fosse da bambino o da adulto, dei capelli azzurri sparati e gli occhi grigio-azzurri. Era bellissimo.
“Oh, mi hai sentito cantare?” 
Amy rimase un attimo a fissarlo. “Si.. E hai una voce veramente stupenda.. Sono proprio colpita..”
“Grazie.. Sai nessuno mi aveva mai sentito cantare prima..” Arrossì un po', sia per la bugia che per l'imbarazzo di essere stato ascoltato.
“Dovresti farlo più spesso credimi!!” Amy gli sorrise “Oh, che maleducata, io sono Amy”.

Mentre diceva le ultime parole assunse un tono sensuale.

“Io sono Shin, invece. Il piacere è tutto mio!”
Prese la mano della ragazza e la baciò, lanciandole uno sguardo sexy.
“Sfortunatamente, ora devo andare e non posso stare ad ascoltarti.” Fece per voltarsi ma si fermò e tornò a guardare Shin, porgendogli un foglietto.
“Questo è il mio numero, chiamami!!” 
Shin la osservò, nessuna ragazza ci aveva mai provato prima che lo facesse lui .
“Grazie! Questo è il mio.. Ci sentiamo..” E osservò la ragazza allontanarsi velocemente.

 

Bree stava  camminando senza una meta fissa, assaporava quella giornata così calda. Stufa del girovagare, si appoggiò a un muro di una scuola.
Era totalmente diversa da quella che frequentava, questa che stava osservando era grande e tenuta in buono stato, quella che frequentava lei, invece, era piccola e scalcinata.
Il pensiero della scuola le fece salire un'ondata di odio. Non poteva vedere i suoi compagni di classe, o meglio le compagne, perché la prendevano in giro spesso, in quanto aveva un Q.I. più alto della media ed era considerata una secchiona.
A distoglierla dai suoi pensieri era un forte rumore improvviso, che la fece avanzare di un passo e si scontro con un ragazzo che aveva, probabilmente, provocato il rumore.
“Ahia! Che male!” disse Bree mentre si massaggiava il sedere.
“Scusa! Non ti avevo visto, ti chiedo scusa.” Il ragazzo si era già alzato e le tendeva la mano.
Era piuttosto basso, i capelli corvini e degli occhi castani. Piuttosto ordinario, ma allora perché non riusciva a smettere di fissarlo?
“Oh.. Ah.. Tranquillo, colpa mia!” sussurrò Bree mentre le sue guance si imporporivano.
“Non può mai essere colpa di una bella ragazza! Comunque io sono Mizuiro, ho 17 anni, piacere!” 
“ Io sono Bree, anche io ho 17 anni, cioè circa, li compio a fine mese..” 
Mizuiro la fissò un attimo. Com'era possibile che gli piacesse una ragazza più giovane? Lui aveva sempre avuto una fissazione per le donne più vecchie di lui..
“Non avrei mai detto.. Carina come sei, pensavo avessi minimo 18 anni!” 
Bree arrossì “Oh, che gentile che sei.. Ora però devo andare, spero ci rivedremo presto! Ciao!” 
“Ciao a te, mia bella Bree..” Quando lo disse la ragazza però era già lontana.

“Ragazze, siete tornate giusto in tempo, il Colonnello vorrebbe parlarvi” Ad accoglierle era Risa, con un accenno di sorriso sulle labbra, che poteva significare che forse avevano deciso in positivo.
Una volta entrate, Roy rivolse loro uno dei suoi magnetici sorrisi “Buone nuove, ragazze!! I piani alti hanno deciso che potete restare ad Amestris.” 
Sul suo volto però assunse una strana espressione. “Verrete adottate da una famiglia di generali..” Sospirò come se dovesse dare una brutta notizia “Vi presento Alex Louis Armstrong, colui che ha accettato di adottarvi.”
Un uomo enorme entrò nella stanza, sarà stato alto più di 2 metri, con un ricciolo biondo sulla testa,  un paio di baffi stile il tipo della birra Moretti e una muscolatura degna di Mister Olimpia.
“Salve ragazze!! Sono Alex, il vostro nuovo fratello!” Mettendosi in una posa dove metteva in mostra tutto i muscoli.
Le tre rimasero in silenzio per un po' finché non lanciarono un urlo elettrizzato e corsero da Alex.
“Davvero sarai il nostro fratello?!” 
“Posso chiamarti fratellone?!” 
“Vivremo con te d'ora in poi?!” 

Queste erano solo alcune delle domande che le ragazze ponevano una sopra l'altra.
Alex sorrise e disse “Sì, a tutte le vostre domande, ora siete ufficialmente delle Armstrong. Benvenute nella famiglia!” E le abbracciò con troppa voga, soffocandole. Al loro salvataggio arrivò Roy che costrinse Alex a lasciarle, appena ripresero fiato, disse loro “Sono felice per voi, ragazze! Per quanto riguarda quegli sbalzi, vi diremo ogni singola novità.” 
Bree gli rispose "Noi, però, avremmo pensato, se non è un problema, che potremmo aiutare nelle ricerche, dopotutto vi dobbiamo molto” Guardò uno ad uno i presenti “per favore permetteteci aiutarvi!” Soffermò per ultimo il suo sguardo su Roy, che sorrise e disse “E sia.. D'ora in poi lavorerete per me!”.
Così Amy, Bree e Nikky iniziarono il loro lavoro nell'esercito di Amestris.

 

 

 

 

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Grazie alla mia editor J!!! Sei la migliore!!!

Mi vorrei scusare per la poca originalità "del cadere in un pozzo", ma non avevo idee migliori.
Vorrei aggiungere che i manga che si troveranno in questa storia sono: Fullmetal Alchemist, Bleach, D.Gray man, Naruto, Saiyuki, Nana, Death Note, Lovely Coplex, Inu yasha e Vampire Knight.
Un altro dettaglio da specificare è che ho modificato le età di molti personaggi per rendere più comprensibile le storie d'amore, infattii personaggi di Bleach avremmo 17 anni all'inizio della storia, in FMA Edward ed Al hanno rispettivemente 18 e 17 anni; in Narutoavranno 17 anni; in D. Gray man Allen ne avrà 17, Kanda 20 e Lavi 20; mentre in Love Com sono all'ultimo anno di scuola superiore e gli altri hanno le età invariate.. Mi spiace stravolgere così tanto le età!! Spero mi perdoniate!!
Voglio dire che per motivi  tipo “deve essere un mondo inventato" ho deciso che il migliore fosse quello di Fma.. Quindi per questo ci troviamo ad Amestris..
Se volete commentate, anche se sono negativi.
Vi ringrazio per aver letto. 

 

un bacio,

Momo

 

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Capitolo 2
*** Welcome! ***


CAPITOLO 2: Welcome!

 

La casa in cui le ragazze si erano trasferite era molto grande, luminosa e in quartiere vicino alla sede dell’esercito. Dall’esterno aveva un aspetto antiquato mentre l’interno era molto moderno.

Appena entrando sulla sinistra la cucina con mobili dal colore chiaro e accanto il salotto e la sala con un lungo tavolo, pronto per quando avrebbero avuto degli ospiti, mentre dall’altra parte della stanza c’erano dei divani in pelle bianca, una tv al plasma e una fornita libreria di classici dono di Mamma e Papà Armstrong. Alla destra invece c’erano le camere delle ragazze, ciascuna arredata secondo il gusto della sua proprietaria. La stanza di Bree aveva le pareti tinte di un giallo pallido e la portafinestra dava sul davanti della casa. Il letto era situato dalla parte opposta alla porta con una singolare forma rotonda. Accanto c’era la stanza di Nikky con le sue delicate pareti color glicine e il letto a baldacchino, con la struttura nera e baldacchino bianco. La portafinestra dava sul lato sud della casa ed era la sua la stanza più calda della casa. Per ultima c’era la camera di Amy. Le pareti rosa chiaro tranne quella dietro il letto che era nera con dipinti moti con l’edera nero su nero e le tre cornici,appese sopra il letto, rosa acceso. La portafinestra dava sul retro, da dove si poteva passare sul terrazzo e vicino alla piscina. Il suo letto aveva una testiera bianca di matelassé coi bottoni argento.

In una settimana la famiglia Armstrong aveva arredato e messa a disposizione la casa per le tre e di questo ne erano entusiaste.

Ma la cosa che le rendeva più euforiche era il far parte della squadra speciale di Roy per le indagini su il Dottor Grey. A quanto pareva di questo strano dottore pazzo si sapeva poco e nulla e tanto meno si conosceva il suo volto o qualsiasi altra informazione su di lui, ma le tre non si scoraggiavano. La cosa che le intristiva era che non conoscevano nessuno, esclusi Roy e i suoi collaboratori e altre due ragazze, Sakura e Rukia.

Le avevano conosciute durante la scelta delle armi e loro sarebbero state le allenatrici di Bree, che aveva scelto di combattere a mani nude perché era cintura nera terzo dandi karate e di Amy, che aveva scelto di maneggiare un spada. Nikky, invece, aveva scelto le pistole ed ad insegnarle era stata Riza. Sfortunatamente, per quanto Nikky e Amy si fossero subito trovate bene con Riza e Rukia, Bree e Sakura non potevano vedersi ma facevano di tutto comunque per sopportarsi. Roy, però, aveva deciso di far conoscere loro tutti gli altri con cui si sarebbero trovate a lavorare.

La sera prima della loro prima missione si sarebbe tenuto questo mini incontro.

 

“ Oh siete arrivate finalmente!” le accolse Roy con il solito sorriso affascinante. Dietro di lui c’erano nella sala una trentina di persone, che presumibilmente sarebbero stati i loro futuri compagni.

“allora ora vi voglio presentare un po’ di persone. Vedete tutte quelle ragazze vestite in kimono nero sono della soul society” indicando con cenno di capo due ragazze di cui una era Rukia, che si avvicinò per salutarle, seguita da una bella donna bionda che si presentò come Rangiku.

“Mentre” riprese Roy “ questo è Alphonse Elric” Il ragazzo era molto alto, con capelli legati in una lunga coda e degli occhi dorati stupendi, sorrise dolcemente alle ragazze mentre le tre si guardavano meravigliate.

“Aspetta! Elric? Conosci per caso un certo Edward?” disse Amy.

“Oh ma certo è mio fratello maggiore. Lo conosci?”

“No no. Ma Roy l’altro giorno ci ha detto di dare la colpa a lui se avessimo fatt..” Roy rapidamente le mise una mano sulle labbra per impedirle di continuare a parlare ma il danno era fatto.

“Colonnello! Da ancora la colpa dei danni che combina a mio fratello?!”

“No, non è vero! Amy deve aver capito male!” rispose rapido Roy mentre sudava freddo.

“Colonnello si prenda le sue responsabilità!” intervenne inesorabile Riza, facendo in modo che Roy confessasse tutto.

“Comunque” Aggiunse Roy cercando di riprendersi “questo è Komui Lee, il tuo capo della sezione scientifica Bree.” L’uomo aveva dei tratti tipicamente orientali, presumibilmente cinesi penso la bionda. Dietro lui c’era una ragazza coi capelli corti, anche lei cinese probabilmente, che sorrideva gentilmente alle ragazze.

“è un vero piacere conoscere la pazz.. Volevo la ragazza che lavorerà con noi” Komui si corresse velocemente, anche se i presenti ormai avevano già capito.

“Ti chiedo scusa per mio fratello” disse la bella ragazza asiatica lanciandogli un’occhiata di rimprovero. “Siamo molto felici di avere un aiuto in più. Io sono Linalee Lee, e questi sono Allen Walker” disse indicando un ragazzo dall’aria dolce e i bizzarri capelli bianchi e uno strano tatuaggio sopra l’occhio sinistro.”Lui invece è Lavi”indicando un ragazzo dai capelli rossi e la benda su un occhio. “Mentre lui, è Yu Kanda” indicando un bel ragazzo dal viso truce, dei tratti anche lui asiatici e i capelli legati in una lunga coda.

Le ragazze sorrisero, si presentarono e iniziarono a fare amicizia con i presenti.

 

Lavi era rimasto stupefatto appena vide le tre ragazze. Aveva sentito che sentito al quartier generale erano arrivate tre ragazze da un altro mondo e lui aveva scherzosamente immaginato degli alieni verdi che non avevano nulla di umano, mentre invece sembravano perfettamente umane.

Nikky Armstrong era alta poco più di un metro e sessanta, aveva un seno abbondante, la pelle scura e i capelli lunghi e neri. Il suo viso era squadrato, aveva una bocca generosa e dei grandi occhi grigi molto intensi.

Amy Armstrong era la più bassa del trio all’incirca su un metro e cinquanta, aveva un fisico esile con un po’ di forme lo stesso e i capelli fino alle spalle color mogano. Il viso a cuore, gli occhi a mandorla color cioccolato e le labbra rosse, insieme alla sua pelle di porcellana le facevano sembrare simile a una gracile bambolina.

Bree Armstrong era alta un metro e sessantacinque, aveva un bel fisico se non stato per i fianchi larghi. Il suo viso era tondo con gli zigomi alti , gli erano da cerbiatto color smeraldo e aveva la pelle pallida. I suoi capelli erano lunghi, partivano ricci e finiva in un piccolo boccolo ogni ciocca.

Lavi le osservò attentamente, imparando ogni loro piccolo dettaglio, il vecchio gli aveva dato il compito di seguirle da bravo Bookman. Sogghignò sarebbe stato facile. Era quasi un piacere questo compito!

 

Nikky si guardava in giro spaesata cercando le sue amiche che, però, notò erano tutte prese in qualche conversazione e si sedette su uno dei divanetti rassegnata.

“Ti andrebbe di bere qualcosa?” era Al. Le porse un bicchiere e si sedette accanto a lei.

Nikky sorrise dolcemente e iniziò a parlare con lui.

 

Bree sapeva. Sapeva che Lavi la stava di nuovo fissando, con quel sorriso appena accennato sulle labbra. Lo strano ragazzo dai capelli fiammanti osservava lei e le sue amiche da quando erano entrate, ma il suo sguardo si soffermava, anche solo per un secondo in più, su di lei. Gli sorrise, a lei non sfuggiva mai nulla.

 

“Chi vuole giocare a poker?” Nessuno e questo Amy se lo aspettava, ormai erano rimasti in quattro gatti. Rangiku e Rukia se ne erano andate, idem i collaboratori di Roy, Kanda il bel ragazzo che faceva paura, era sparito da un bel po’, mentre Al era stato chiamato dal fantomatico fratello e se ne era andato, lasciando Nikky triste. – povera Nico!!- pensò.

“Io gioco con te” a parlare era stato Allen che si era avvicinato a lei. “Ma perché non rediamo la cosa più eccitante?” Si stava avvicinando a lei pericolosamente.

“Vuoi.. Vuoi giocare a strip poker ?” Amy divenne rossa, odiava arrossire sempre.

“No, io dicevo a soldi.” Disse Allen sorridendo serafico, mentre la mora arrossiva dalla vergogna e dall’imbarazzo e si domandava come un sorriso così innocente, fosse anche così maledettamente sensuale.

 

 

 

 

CHIEDO PERDONO!!!

So che fa schifo questo capitolo, ma spero continuerete a seguire lo stesso, perché ora inizia la parte più interessante.

Ok, lo so! È troppo descrittivo questo capitolo e palloso, ma serviva per dire un po’ di cose importanti per dopo!!

Chiedo ancora scusa e passo ai ringraziamenti:

 Anonimo9987465 : Anche io adoro Mirmo e Keroro, Excel saga non ho avuto modo di seguire invece. In effetti volevo far centrare più storie ma poi diventava un po’ ingestibile!!

Ti ringrazio veramente per aver letto ( non mi aspettavo che qualcuno leggesse veramente!).

Come avrei notato ho seguito il tuo consiglio e per il parlato ho messo “ ” e per i pensieri - -.

Spero vivamente continuerai a seguire!!

chicyGrazie Chic!! Per tutto il supporto( e le minacce)!!

Giulia__chan: Mi spiace per il primo capitolo ma ho avuto problemi col computer, spero che leggerai e che ti piaccia!!

Ringrazio anche KTheBlackStar e miticasempreEcomunque.

Un bacio,

 

Momo

 

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Capitolo 3
*** On a mission. ***


CAPITOLO 3: On a mission.

 

“Quindi vi siete divertite alla festa?” chiese Havoc con malizia.

Nella mente di Amy fece capolino il ricordo di un bel ragazzo albino che le suscitava più interesse di quanto non volesse ammettere.

“Sii, non è stata male…” rispose la mora con le guancie di una vivace tonalità rossastra.

“Stai ancora pensando ad Allen?” intervenne Bree con un sorriso felino, di chi si stava divertendo un mondo, lasciando a metà la lettura della missione.

“Uh, interessante” disse il biondo rivolgendo un sorriso ad Amy “chi sarebbe? Non lo conosco!”

“È uno degli esorcisti…” ridacchiò la bionda.

“Hey! Smettetela voi due! Così sveglierete Nico!” urlò Amy, sempre più rossa in viso.

“Guarda che sei tu che potresti averla svegliata!” ribattè Bree, voltandosi per vedere che la corvina dormiva ancora beatamente e con un espressione angelica sul viso: Nikky una vita per il sonno!

“Come fa a dormire??!” Amy la guardò con le lacrime agli occhi “sono stanca pure io! Ma non riesco a prendere sonno su un elicottero che sobbalza ogni momento!” lanciando uno sguardo ad Havoc “senza offeso per il pilota!”

“Avremmo dovuto rinunciare alla festa o almeno lasciarla prima, considerando che la sveglia era alle 6!!” Bree si incupì “e ammettiamo che il fratellone Alex non ha molta abilità nel svegliare con delicatezza!”

“In effetti il Maggiore Armstrong non sembra una persona molto delicata! Ho come l’impressione che…”

Una forte turbolenza fece sobbalzare violentemente il mezzo che riacquistò quasi subito stabilità.

“Ragazze! Tutto bene?”

“Io si, sono ancora viva! Anche se pensavo di rivedere la colazione! Tu, B?”

“Io credo di si” si voltò ed impallidì “Oddio!! Dov’è Nikky?”

“Cosa?? Come diavolo ha fatto cadere?”

Essendo un elicottero d’assalto era privo di porte da cui avrebbero dovuto buttarsi…ma non cadere!!!

“Io non ho sentito nessun urlo e tu Amy?”

“Neppure io!! Aspetta!!! Non mi dire che stava ancora dormendo??!”

“Ma come fa??”

“Più che altro è da chiedersi, ora che si fa?”

 

 

Le orecchie di Nicole iniziarono a fischiare forte e lentamente aprì gli occhi e a breve si rese conto che stava precipitando nel vuoto. Il terrore la immobilizzò, impedendole di urlare.

Le mancavano pochi metri prima di sfracellarsi al suolo, quando qualcuno la prese al volo.

“Hey! Tutto bene?” la voce del suo salvatore ruppe lo stato di terrore in cui si trovava Nikky, mentre le sue virili braccia la stringevano ancora al suo petto muscoloso (ma dove siamo?? In un harmony?! NdMe)

“Io…Io credo si” balbettò Nikky mentre riacquistava il controllo “G…grazie per l’aiuto…” Fece moto per scendere ma lui non volle lasciarla.

“Scusa, vorrei scendere” senza riuscire a guardarlo negli occhi, lui grugnì facendole intendere che non acconsentiva.

Finalmente alzò lo sguardo per dimostrargli che poteva farcela da sola e incrociò un paio di occhi dorati, simili a quelli di un animale selvaggio. Rimase alquanto stupita di accorgersi che il ragazzo aveva dei lunghi capelli perlacei da cui spuntavano un paio di orecchiette da cane.

A Nikky si illuminò lo sguardo e allungò la mano per poter accarezzare quelle orecchiette. “Che carine!!!” Mollò un urletto la ragazza.

“Giù le zampe dalle mie orecchie!!!”

“Ma perché? Sono così carine!!”

“Non sono mica un cucciolo abbandonato per strada!!”

“Sei crudele!!” guardandolo con i suoi occhi argentei.

“Ragazza, sono un mezzo demone, il mio obiettivo non è essere cuccioloso

“Hey! Per tua informazione io ho un nome: mi chiamo Nikky Armstrong. E tu, come ti chiami?”

“Inuyasha”

“Caro Inuyasha, io adesso dovrei scendere, sai com’è le mie amiche credono che io sia morta!”

Lui la fece scendere, lei mosse qualche passo per fermarsi e fare dietro-front.

“Ehm, da che parte sarebbe Konoha, scusa?”

Lui la guardò un po’ scettico. “Tsk, ti ci porto io, arriveremo prima”

Detto questo non le dette il tempo per rispondere. L’aveva già coricata sulle spalle e aveva iniziato a correre.

 

 

Nel frattempo Amy e Bree erano giunte a destinazione e discutevano su quale fosse il metedo migliore per iniziare una nuova missione: Recuperiamo Nikky

“Quella svampita mi farà morire d’infarto!!”

“Su dai Amy, vedrai che la recupereremo…in qualche modo. Il problema ora è: come dirlo a Roy?”

“Chissene frega di Roy!! Io quella la ammazzo!! Aspetta che le metta le mani attorno al collo!!!”

“Sperando che sia ancora viva…” sussurrò Bree.

Finche una voce conosciuta non urlò “Ragazze!!!”

Le ragazze si girarono e notarono una sagoma rossa che si avvicinava a una considerevole velocità, ma riuscì a frenare perfettamente di fronte a loro.

Nikky scese. “Ragazze, ero così preoccupata, avevo paura di non ritrovarvi più!”

“Nikky, sei ancora viva!” esclamò la bionda con le lacrime agli occhi.

“Tu…brutta scema!!!” Amy le tirò un sonore ceffone in testa “Volevi farmi morire, vero??! Come hai fatto a cadere senza accorgertene??! Non ci vuole tanto!!!”

“Beh…ma sono stata salvata da Inuyasha!” Si girò per presentare il suo salvatore, ma quest’ultimo era già sparito.

“Ma, ma, ma…era qui!!!”

“Non importa. Andiamo, che siamo già in ritardo!” concluse esasperata Amy, mentre si avviavano al luogo dell’incontro.

 

 

Amy aveva una brutta sensazione.

La missione a Konoha consisteva nel visitare un vecchio laboratorio di Ororchimaru, un pericoloso componente di un’organizzazione criminale conosciuta con il nome diAlba, che avrebbe avuto dei contatti con il Dottor Grey, il Vecchio, così affettuosamente ribattezzato dalle ragazze.

Perciò le ragazze si erano divise in tre gruppi seguite da ninja esperti.

Questo però non tranquillizzava Amy.

Aveva la sensazione che non avrebbero cavato un ragno dal buco!

 

 

“Mi sono persa…di nuovo!!”

Così esordì Nikky guardandosi attorno e vedendo solo alberi.

“Questo non è il palazzo di Konoha!”

- Perché ho questa mania di perdermi?? -

Continuò a vagare per un po’ finche non si trovò di fronte un enorme cane da pelo chiaro e le orecchiette scurette.

“Oh” Nikky si avvicinò con gli occhi sgranati “Pippo!!!”

Guardando quel cane le era tornato in mente il suo cane che era rimasto sulla Terra.

“Ma quale Pippo?! Lui è Akamaru!!”

Saltò giù dall’albero un ragazzo moro con due segni rossi.

“Mhm…resta Pippo lo stesso!” continuando a coccolare il cane che scodinzolava.

“Che ragazzina impertinente!”

“Che ragazzo petulante!”

Un attimo di silenzio.

“Io sono Kiba e tu?”

“Nikky Armstrong”

“Ah quindi sei tu quella in missione con me!”

“Bene…mi sapresti dire dove si trova il palazzo di Konoha? Perché mi sa di aver fatto un giro troppo panoramico” sorrise la ragazze.

“Vieni con me, Shino probabilmente ci starà già aspettando”.

 

 

Bree invece era intenta a un vero giro panoramico.

Aveva scoperto quanto fosse una città rilassante con tanti bei negozietti locali. Infatti sentendo il suo stomaco reclamare cibo, decise di entrare in un piccolo locale dove servivano ramen. Si sedette accanto all’unico cliente del locale.

Ordinò una porzione di ramen e a quel punto si accorse che il cliente la stava fissando. Il ragazzo in questione era biondo chiaro con la pelle un po’ scuretta e un paio di occhi azzurro cristallino.

“Per te sono un mostro!” Bree lo fissò sconcertata per un secondo.

“Scusa?”

“Per te sono un mostro!" Ripeté il ragazzo con più decisione.

“Si, sei un mostro, perché invece di presentarti mi fai una domanda del genere! E nemmeno ti conosco!! E comunque i veri mostri sono altri…” ricambiò il suo sguardo con decisione.

“…”

“…”

“Piacere, io sono Naruto Uzumaki”

“Oh, ecco…piacere tutto mio. Io mi chiamo Bree Armstrong”

“Armstrong?”

“Si”

“Oh, il maestro Kakashi ti stava cercando”

“Ah, si, è vero!! Sono già in ritardo per l’appuntamento!”

“Tranquilla ti accompagno io!” disse Naruto con un sorriso smagliante e ammiccante.

 

 

“Siete in ritardo!!” tuonò Amy

“Scusaci!!” dissero all’unisono Bree e Nikky.

“Va bene che la svampita si perde” Amy indicò Nikky “ma tu genietto?! D’accordo eri in dolce compagnia ma i doveri sono doveri B!”

“Dolce compagnia?!” guardandola con scetticismo.

“Beh, direi che l’amico biondo qui è definibile dolce compagnia”

“Non possiamo iniziare la missione?”

“Certo! Dunque io sono in gruppo con Shikamaru e Choji” indicando un ragazzo alto e con il codino ad ananas e un ragazzo piuttosto in carne.

“Mentre tu, Bree, sei con Neji e Rock Lee” indicando un ragazzo alto e dall’aspetto nobile mentre l’altro aveva un taglio improponibile e una calzamaglia orripilante, i quali si avvicinarono a Bree per presentarsi.

“Tu, Nikky, vedo che hai già conosciuto Kiba. Bene, l’altro tuo compagno è Shino.” Un ragazzo completamente coperto e dall’aspetto spaventoso so avvicinò a loro.

“Colui che guiderà questa missione è il maestro Kakashi” l’uomo on questione alzò la mano a mo’ di saluto e sorrise, anche se definirlo sorriso è difficile avendo il viso quasi totalmente coperto.

“Bene, direi che possiamo finalmente partire allora!” esclamò Kakashi con tono allegro.

 

 

 

 

SCUSATE IMMENSAMENTE IL RITARDO!!!

So che sono passati un paio di mesi ma sono stata piuttosto occupata con la scuola.

Finalmente sono riuscita a postare questo capitolo con l’indispensabile aiuto della mia Editor J che mi ha costretta a scrivere questo capitolo mentre eravamo in vacanza.

Vorrei dire qualche parola su questo capitolo. So che sembra che l’abbia lasciato a metà, ma in realtà è corretto così. Per cui spero di poter postare entro breve il prossimo capitolo.

Passando ai ringraziamenti. Ringrazio tutti quelli che hanno letto e mi hanno messo tra preferiti e seguiti. Stavolta non ho molto tempo per rispondere alle persone che mi hanno recensito, ma le ringrazio molto e prometto che la prossima volta risponderò al loro commento.

Esorto anche gli altri lettori a commentare anche in modo negativo perché accetto qualsiasi consiglio.


Un bacio,

Momo

 

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Capitolo 4
*** Too bad ***



CAPITOLO 4: Too bad


 

 

MISSIONE FALLITA!

Non un semplice fallimento, ma una specie di disfatta di Waterloo.

Dopo aver camminato per tre giorni di seguito, giorno e notte, rischiando le penne più di una volta, avevano raggiunto un nascondiglio in un albero completamente vuoto, dove non c’era neppure un’anima che vagava.

Oltre a non aver trovato il ben che minimo segno che il vecchio fosse mai stato lì.

In pratica oltre il danno pure la beffa!

 

 

Amy era sconsolata, non poteva scrivere la relazione su quel disastro: Roy sarebbe rimasto deluso da loro, per questo decise che forse sarebbe stato il caso di portarglielo personalmente. Per cui decise di partire presto la mattina, mentre Nikky e Bree dormivano beatamente.

Il tempo era uggioso, un po’ come il tipico tempo londinese e le strade erano avvolte da una nebbiolina.

Amy passeggiava con calma, finché una figura vestita di nero, a lei famigliare, le si parò davanti.

“Allen!” sorrise, era felice di rivederlo.

“Oh, Amy, ciao! Dove vai a quest’ora?”

“Potrei farti la stessa domanda. Io devo portare la relazione della missione a Roy e ho deciso di portarla personalmente per scusarci”

“Non può essere andato così male, dai!” sorrise cercando di infonderle tranquillità.

“Beh è stato un disastro! Non abbiamo trovato nulla che ci fosse utile.”

“Rilassati, agli inizi tutti commettono errori. È capitato pure a me!” guardò l’orologio “Si è fatto tardi. Tra poco ho un treno da prendere.”

“Riparti per una missione?”

“Già! Ci vediamo tra un paio di mesi.”

Il sorriso di Amy si spense, le dispiaceva non vedere l’albino per un po’ e lo vide allontanarsi, dopo averla salutata.

Però, inaspettatamente, lui tornò indietro e le disse: “Ho…ho dimenticato di darti una cosa” arrossendo il ragazzo frugò nelle tasche e le porse un mazzo di carte.

“Come hai notato l’altra sera, non mi portano poi così tanta fortuna!” Amy ricordava bene, visto che aveva vinto tutte le partite a poker.

“Per cui te le cedo, magari portano più fortuna a te che a me” Allen divenne ancora più rosso mentre Amy gli sorrise e prese le carte.

“Grazie Allen!” Amy sorrise raggiante. Allen si abbassò e le diede un bacio sulla fronte “Beh…ora devo veramente andare...C…Ciao!”

Amy arrossì un poco “C…Certo!! Ci si vede!” Allen sparì velocemente, Amy guardò le carte e portandosi una mano sulla fronte, sorrise involontariamente e riprese il suo cammino.

 

 

 

“Colonnello Mustang? Riza?”

Negli uffici di Roy non c’era nessuno. Amy non sapeva che fare, forse era meglio tornare dopo o aspettarlo in ufficio?

Dopo una breve, quasi immediata e ben ponderata riflessione, decise che i comodi divanetti nell’ufficio sarebbero stati molto comodi e adatti a riposare.

Così entrò , gettò il fascicolo sulla scrivania e appese la giacca sull’attaccapanni, ma proprio quando scavalcò il divano, cadde su un ragazzo che stava dormendo; sfortunatamente il giovane ebbe l’accortezza di svegliarsi in quel momento e mentre cercava di sedersi, fece rovesciare a terra entrambi.

Amy ritrovò il suo viso a pochi centimetri da quello del ragazzo. Aveva degli occhi molto belli, del colore dell’oro, nei quali la giovane si perse, mentre arrossivano entrambi.

“A…Ah…Ehm…Scusa!!” Il ragazzo si alzò e le tese la mano per aiutarla ad alzarsi.

“No…Scusami tu!!” Amy si sistemò i vestiti con fare imbarazzato “Eh…Non per dire…Tu chi sei?”

Il ragazzo inarcò il sopracciglio e le lanciò un’occhiata stranita “Io sono Edward Elric, Ed, l’alchimista d’acciaio, tu?”

“Sono Amy Armstrong…Oh sei tu quell’Edward!!”

“Quale Edward!?!”

“Quello a cui Roy ha detto di incolp…” Amy si zittì all’improvviso, notando l’espressione arrabbiata di Edward.

“Oh fratellone e…Ciao Amy!!”

“Ciao Al!!”

“Hai conosciuto finalmente Acciaio, Amy.” Roy entrò nell’ufficio col solito sorriso malizioso “Com’è andata la missione?”

“Non bene, Colonnello! Siamo spiacenti!”

“Beh non mi aspettavo che ci fossero tanti indizi da aiutarvi nelle vostre ricerche, ma almeno avete capito come funziona una missione.”

“Eh-Ehm…Bastardo d’un Colonnello! Cosa vai a dire in giro di me?”

“Dai Acciaio, non puoi arrabbiarti perché ho detto a questa signorina di te, no?!” disse Roy indicando Amy. Ed arrossì, sbuffò di nervoso e uscì dalla stanza.

Roy lo ignorò “Amy…vorrei parlarti di una cosa.” Si sedette sulla sua poltrona e le rivolse un’occhiata seria “Sono scomparse le prove del DNA che mi avevate lasciato. Può essere niente di importante ma Komui mi ha chiesto di dirvelo e di chiedervi di rifarlo, ok?”

“Va bene…” Amy dissipò la brutta sensazione allo stomaco, si voltò “Al!! Nico e B volevano rivederti, per cui tu e il biondino vorreste venire a cena da noi?”

“È una buona idea! Verremmo per certo!”

 

 

 

“Amy! Bentornata!!” la salutò Nikky con entusiasmo.

“Ciao Nico! Dov’è B?”

“Komui l’ha chiamata per farsi aiutare. A quanto pare ha creato di nuovo qualche esperimento pericoloso e avendo gli esorcisti fuori ha pensato a lei”

“La metterò al corrente dopo allora. Pare che abbiano smarrito le prove del DNA e dobbiamo rifare tutto”

“Qualcosa mi dice che Komui, oltre che pericoloso, è pure disordinato!”

“Già, nulla di rassicurante! Tra l’altro ho invitato a cena Al e suo fratello!”

“Cosa??”

“Li ho invitati a cena! Tu ci tenevi a rivedere Al, o sbaglio?”

“Si, ma tu dovevi dirlo prima!! Ho solo tre ore per prepararmi!!”

“Pensi ti avanzerà del tempo per aiutarmi a cucinare?”

“Vuoi che muoiano tutti avvelenati? Sai che non so cucinare!”

“Stavolta la passi liscia, ma prima o poi imparerai!!”

 

 


“Scusa il ritardo, Amy! Ma il fratellone non si muoveva…”

“Non c’è problema!” Amy aveva un sorriso tirato “Ma posso dirti una cosa?”

“Dimmi.” Al sorrideva affabile

“Io ti avevo detto di portare il biondino, non la biondina!” disse indicando una ragazza alta , bionda platino e dai grandi occhi azzurri.

“Lei è la nostra amica d’infanzia, Winry. Pensavo vi facesse piacere fare nuove conoscenze.”

Bree, che era rientrata da poco, sorrise “Ha ragione, ci può essere sempre utile!”

Amy mugugnò, era ovvio che trovasse Winry antipatica e che fosse reciproco il sentimento. Si squadrarono ancora un po’ prima che iniziasse la cena.

 

 

Mentre si avvicinavano alla sala, Ed urtò Nikky.

“Scusa! Non ti avevo vista!”

“Oh ma davvero!? Sei troppo alto per vedere le cose?”

“A chi hai dato del microbo, racchia?”

“Ti sei dato del microbo da solo, nano da giardino!”

“Come ti permetti!”

“Nico!! Sono ospito, non ci litigare.” Amy intervenne, prima che degenerasse la situazione.

“Uff…Hai ragione! Parlare ai nani da giardino è fiato sprecato!”

Ed bofonchiò degli insulti del tipo “racchia” o “brutta nana” mentre Nikky si allontanava, dopo uno sguardo d’odio fra i due.

“Su dai Ed…Non te la prendere!” sorrise per cercare di calmarlo “E poi…secondo me non sei affatto basso…”

Si scambiarono uno sguardo d’intesa e arrossirono un po’. A rovinare la scenetta fu la pancia di Ed che brontolava.

“Direi che è il segnale di iniziare a cenare!”

Entrarono in sala con calma mentre le loro braccia si sfioravano appena.

 

 

 

 

 

 

Scusate il ritardo!!!

Finalmente, direte voi, ho scritto il quarto capitolo!

Beh mi spiace informarvi che per un po’ non ci saranno le scene di combattimento.

Come avrete notato ho tagliato la missione perché era eccessivamente lunga e non succedeva nulla di fondamentale per la storia!

Questa storia nasce principalmente come storia d’amore, però il fatto che sia un cattivo fa intendere, a ragione, che scriverò le scene di sangue.

Non l’ho detto prima, ma questa ff sarà piuttosto lunga, per cui spero di continuare ad avere il sostegno dei lettori!

Ringrazio tutti quelli che hanno letto e mi hanno messa tra i preferiti, seguiti e da ricordare.

Ora, vi chiedo di nuovo, che se volete potete commentare, mi farebbe tanto piacere. Please!!!

Beh ora rispondo ai commenti:

Anonimo9987465 - No, tranquillo, sono viva!!! Ho solo avuto un estate piena.. Mai più mischierò lavoro e piacere!!

Dunque ho visto Excell Saga e mi è piaciuto troppo!! Adoro queste storie senza senso.. XD

Tra l’altro voglio svelarti un segreto.. Il personaggio di Nikky è ispirato ad una mia amica, che veramente dorme in ogni occasione!!

Mi preoccupa ogni tanto, ma poi mi ricordo che sono più fuori di lei e mi tranquillizzo!! =)

Un’ultima cosa, Harmony è corretto (sono una specie di saga di libri romantici dove i protagonisti non fanno che farsi alla grande), però con i casini amorosi siamo quasi a livello di Harem!!

chicy - Mi spiace, cara, ma per ora niente combattimenti, solo storie d’amore!!

Me ne sono accorta pochi giorni fa’, mentre facevo una lista dei capitoli e per un po’ ci sarà solo storia d’amore!!

Accontentati per ora!!!

Grazie a tutti ancora!

Mas soprattutto tanti auguri alla mia migliore amica!!!

Questo è una parte del mio regalo per te!!!=)

 

Un bacio

 

Momo

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Capitolo 5
*** Happy Birthday, Bree! ***


CAPITOLO 5: Happy Birthday, Bree!!!

 

 

Diciassette anni sono un’età strana. Ormai non sei più una ragazzina ma non sei nemmeno adulta. È un’età di transito. Bree non se ne rendeva ancora conto. Poi il fatto che non fosse nemmeno a casa, ma a villa Armstrong, le pareva strano.

Fino a un paio di settimane prima aveva pensato di organizzare la solita pizzata con le amiche, ma ora si trovava con una festa a sorpresa organizzata per lei in un locale poco raccomandabile, circondata da quasi perfetti sconosciuti.

Ma sarebbe stato impossibile fermare Amy, piena di entusiasmo, che chiamava tutte le persone che avevano conosciuto nelle ultime settimane. Lei e Amy si conoscevano dalle elementari e vantavano il primato di non aver mai litigato tra loro. Effettivamente è una cosa strana, ma in nessuna occasione erano riuscite a perdere le staffe.

La persona con la quale si arrabbiava costantemente era suo fratello Brian. Nonostante fossero gemelli, il loro aspetto era identico, i loro caratteri erano diversi. Però gli era molto affezionata e dovette ammettere a sé stessa che le mancava.

“Bree!! Dobbiamo andare! Muoviti!!” la voce di Nikky riechieggiava nel corridoio.

Bree si riscosse dai suoi pensieri e si sistemò meccanicamente i capelli osservando la sua figura.

Aveva lisciato i capelli che ora ricadevano soffici e morbidi, lunghi fin sopra il sedere.

Il suo vestito era stato scelto da Amy, oltre a essere stato interamente confezionato dalla piccola mora, era monospalla color petrolio, le fasciava il seno e la pancia mentre in fondo il vestito finiva in tante piccole strisce strappate.

Come scarpe aveva abbinato un paio di sandali alla schiava col tacco.

Prese la borsa abbinata e uscì di casa per raggiungere Amy e Nikky che l’aspettavano.

Nikky indossava un vestito azzurro chiaro che risultava alla perfezione la sua carnagione scura e stringeva sulle spalle un bello scialle fatto a maglia.

Nikky è veramente carina, stasera…avessi anch’io un paio tette così… -

Amy invece, vistosa come sempre, indossava un tubino rosso molto corto e molto stretto! Ai piedi indossava un paio di tacchi 15 cm, che la faceva sembrare quasi alta come le persone normali!

- Solita esibizionista -

Bree sorrise. “Ok ragazze!! Andiamo a festeggiare!!”

 

 

 

Il locale si chiamava “Devil’s nest”, oltre al nome, aveva pure l’aspetto losco.

“Ricordami un po’ come hai trovato questo locale?”

L’occhiataccia di Bree verso Amy era molto eloquente e lasciava trapelare i suoi pensieri sul bar.

“Beh…stavo cercando un bel posticino carino dove organizzare la tua festa…”

E per fortuna che cercavi un posticino carino, Amy!!! -

“Per errore, mi sono imbattuta in questo figo assurdo…capelli rossastri, sguardo intenso, piercing…”

- Eccolo!!!Se non c’è un bel ragazzo nei racconti di Amy non è normale!! -

“il mio tipo insomma!!”

Chiunque lo è! -

“e così parlando ho saputo che gestiva un bar ed…eccoci qua!!”

“Lo sai che la cosa non mi stupisce?! Oltretutto ogni uomo che incontri è il tuo uomo!!”

“Su!! Non puoi iniziare già a lamentarti!! Poi ho invitato il tuo amico biondo!!”

“Chi? Naruto? No!! È dalla missione che mi stressa per un appuntamento!!”

“Perché non dovresti accettare?! È un bravo ragazzo e poi ti aiuterebbe a essere meno acida!”

“Io non sono acida!! Io sono semplicemente selettiva!”

Amy sospirò. “Cerca di rilassarti e divertiti!! E ancora auguri B!!” Amy stampò un bacio sulla guancia di Bree e si diresse spedita verso Edward che l’aspettava sorridendo.

Spero di trovare pure io un ragazzo così! -

 

 

 

Musica a palla. Gente che danza frenetica. La festa era un successo!

Il locale si era riempito in poco tempo e tutti avevano l’aria di divertirsi molto.

Bree avrebbe voluto unirsi a loro. Ma aveva un problema: Naruto! Quel ragazzo sembrava volesse passare l’intera serata solo con lei!

Quindi la bionda aveva optato per nascondersi sul retro del locale, su suggerimento di Amy che aveva iniziato ad aiutare i due unici camerieri del locale.

“Oh B!! Sei qua!” Amy fece capolino dalla porta sul retro “Ti stavo cercando. Sasuke sta cercando di scacciare Naruto come gli hai chiesto.” Disse la mora lanciando unocchiata di rimprovero. Bree provò un moto di gratitudine per il cameriere moro.

Penso che andremo d’accordo! -

“Senti, io rientro che credo che Orihime non riesca da sola a fare tutto. Ti chiamo quando puoi tornare di là”

Detto ciò Amy sparì nella cucina.

Bree si voltò verso il cielo stellato e sospirò tristemente nell’osservare che non riconosceva nessuna delle costellazioni.

Una mano si appoggiò sulla spalla e lei, con pronti riflessi, la afferrò e torse il braccio del suo assalitore.

“Ahia! Ti prego lasciami! Non volevo spaventarti!”

Finalmente Bree riuscì a vedere il volto dell’uomo. Avrà avuto circa sui 25 anni, capelli leggermente mossi e lunghi, raccolti in una cosa di cavallo, i suoi lineamenti sembravano latini, come fosse spagnolo o portoghese.

Bree gli lasciò il braccio ma con voce dura gli chiese “cosa vuoi? Chi sei?”

“Io volevo solo vedere se stavi bene” distolse lo sguardo dalla mano che si massaggiava il polso, per fissare gli occhi smeraldini della bionda “avevi un aria molto triste”aggiunse sottovoce continuando a fissarla imperterrito. Le guance di Bree si tinsero di rosa.

“Stavo solo…pensando…però tu non hai ancora risposto alla mia domanda!”

Ok, Bree, calmati! È solo un uomo! -

“Io sono Tyki Mikk.”

- Mhm…mi suona piuttosto famigliare come nome!

Naah…probabilmente mi sto confondendo con qualcun altro! -

“Io sono Bree Armstrong.”

“sì, lo so.” Sorrise sensuale lui, ma con uno strano luccichio negli occhi, come un gatto che ha intrappolato un ignaro topolino. “tu sei la ragazza che festeggia il compleanno, giusto?”

“Uh…bhe sì!” Bree arrossì un poco.

“Allora colgo l’occasione per farti i miei più vivi auguri di buon compleanno.”

Mentre parlava Tyki si era avvicinato e ora era di fronte a Bree.

Le porse una rosa e le sussurò all’orecchio: “Tanti auguri, piccola Bree…”

La porta si spalancò in quel istante e Amy uscì dalla cucina poi vide Bree che la guardava rossa in viso, corrugò le sopracciglia e fece: “Cosa diavolo stai facendo qua fuori con un espressione da beota sulla faccia e una rosa in mano!??”

“A…ah…io nulla!!” Bree si guardò in giro ma di Tyki nessuna traccia.

“Forza, entra B! Naruto è andato, ora vai dai tuoi ospiti!” detto ciò, Amy rientrò e Bree la seguì lanciando un’ultima occhiata fuori prima che la porta si chiudesse.

 

 

“Amy! Potresti venire qui un secondo!”

“Certo…dimmi Pain!”

“Sei molto portata per questo lavoro! Oltretutto molti clienti sono venuti a dirmi che apprezzano la tua presenza, per cui volevo chiederti di lavorare qui, se vuoi.”

“Sicuro!!” Amy esultò.

Le piaceva il locale e i clienti le avevano lasciato molte mance, poi aveva già legato con Sasuke e Orihime.

“E la paga?”

“Il minimo salariale e…” il suo nuovo capo sorrise malizioso “e…un piccolo pagamento in natura come extra!”

Amy arrossì con un espressione stupita e piacevolmente colpita sul viso.

 

 

“Quando parlava di pagamento in natura non mi aspettavo questo!!!” disse Amy guardando sconsolata il suo cesto di frutta.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Come sempre inizio col chiedervi umilmente perdono per il ritardo mostruoso!!!

Questo capitolo è interamente dedicato a Bree, la nostra cara festeggiata.

Negli ultimi capitoli e nei prossimi, Nikky apparirà poco e mi scuso già in anticipo per i suoi fan, se ce ne sono, però più in avanti si riscatterà.

Passiamo ai ringraziamenti a tutti quelli che mi hanno letta, commentata e seguita.

Come sempre commentate per piacere!

 

Anonimo9987465il mondo non è stato distrutto, ma non riesco a scrivere lo stesso i capitoli a una velocità decente. Causa: la scuola! Immagino che ci sia passato/ci stia ancora passando pure tu, quindi comprenderai, spero…

Mi stavo sbellicando dalle risate a leggere il tuo commento e immaginavo che le tue mani non puzzassero!!Più avanti la storia si farà ancora più complicata, quindi aspetta ancora un po’ =)

chicy: scusa cara editor j sono in un ritardo mostruoso, ma considerando tutte le minacce che ho ricevuto per scrivere questo capitolo spero che sia felice perché è stato finalmente postato. Non puoi uccidermi, altrimenti non posso continuare a scrivere!

 

Un bacio,

 

Momo

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Capitolo 6
*** Happy ending ***


CAPITOLO 6: Happy ending

 

“Scusa Eddy, potresti ripetere!?” Amy fissò il biondo sperando che le dicesse che era uno scherzo.

“Dobbiamo controllare i giornali degli ultimi 50 anni di Amestris per vedere se troviamo qualche altro passaggio interdimensionale”

I giornali in questione erano stipati in una stanza di 5x5 metri su degli scaffali alti 3 metri lungo tutte le pareti.

“Ma non possiamo chiedere a quella ragazza…ah Sheska! So che lei ricorda tutto!!”

“È stata chiamata al nord” Ed diede un’altra occhiata fuori la porta e la chiuse dietro di sé.

“Dove sono la nana” dicendolo con un tono ringhioso “e Bree?” dicendolo con un tono più cordiale del precedente. Amy aveva capito che Eddy, così ribattezzato da lei, eBree erano quel genere di persone che nella loro unica genialità si erano ritrovati in questo mondo ignorante.

“B aveva da fare con Komui e Nico…non lo so! È sparita stamattina presto, cosa strana per lei, per cui credo fosse importante!” Nel dirlo guardò rassegnata verso gli scaffali e il loro dito di polvere. Però era felice, felice di poter stare da sola con il biondo. Da un mese a questa parte (ebbene sì, siamo già a ottobre gente!! NdA) frequentava l’alchimista e si era scoperta a pensare a lui più di quanto fosse lecito.

Per rompere il silenzio che si era creato la mora disse “E Al? Pensavo ci avrebbe aiutati!”

Il biondo distolse rapido lo sguardo da lei e lo fece ruotare per la stanza “Diciamo che aveva già un altro impegno…” disse cercando di non arrossire al pensiero della bugia detta. Aveva omesso il fatto che quella mattina Bree gli avesse mandato un messaggio dove gli raccontava che Amy sarebbe stata sola e gli raccomandava di non farsi sfuggire l’occasione, allora il nostro biondino aveva minacciato il suo adorato fratellino di attentare alla sua vita se questi si fosse presentato.

“Cominciamo? Io faccio i primi 25 anni e tu gli ultimi 25?"

“Ok!” entrambi presero due pile di fogli e si sedettero vicini.

 

 

 

 

Nikky accarezzò il morbido pelo di Akamaru.

“Pippo…quanto tempo ci mette il tuo padrone a comprare un gelato, eh?”

Sorrise nel vedere la figura di Kiba svettare nella fila di bambini davanti il carretto dei gelati. Nonostante il freddo, a Nikky piaceva il gelato e Kiba si era offerto di comprarlo.

La ragazza non pensava che si sarebbe mai trovata lì, in uno zoo, con un ragazzo che fino a poco tempo prima non sopportava. Invece, dalla festa di Bree in cui avevano parlato tutta lasera, avevano scoperto di avere molti interessi in comune e quindi uscivano insieme.

La mora ridacchiò alla vista di Kiba che litigava con un bambino di 5 anni che gli aveva fatto rovesciare il gelato.

Forse era presto per dare un nome alla loro relazione, ma lei era certa che trovava piacevole la sua compagnia.

 

 

 

 

“Emmy! Guarda qui!!” Ed passò un foglio ad Amy indicandole un punto “Leggi!” Lo sguardo di Amy scorse velocemente la notizia e ne rimase scioccata. Dopo 5 ore di ricerche avevano finalmente scoperto che il Vecchio, come indicava la prima pagina, era apparso lì 40 anni prima.

“Cerchiamo il resto del giornale” Con fare rapido i due iniziarono a cercare in una pila di logori giornale, finchè lo sguardo di Amy cadde su una cosa più interessate.

“Eddy…cos’hai sul braccio?” La manica della maglietta di Ed si era scostata mostrando il polso metallico.

Lui non si mosse ma fissò la mora con uno strano sguardo. Amy si morse il labbro forte, quasi a farlo sanguinare.

“S..scusa Edward…” abbassò lo sguardo sulla pila di fogli tra le mani “Sono stata indelicata…” Ed le aveva parlato una volta, in un momento di intimità, del suo passato, ma non le aveva mostrato gli automail, né le cicatrici.

“No…non te l’avevo mostrato l’automail, è un po’ causa mia” la voce del biondo era molto bassa. Amy appoggiò rapida i fogli e l’abbracciò “Io…ti ammiro molto! Sei una brava persona Edward..” gli sussurrò all’orecchio. Lui le accarezzò i capelli scuri “Grazie…” Dopo un momento infinito si staccarono e lei gli prese la mano destra, gli tolse il guanto e gli strinse la mano metallica. Ed mosse la mano facendo in modo che fossero palmo contro palmo.

Il biondo fece per parlare ma si irrigidì. Amy gli lanciò uno sguardo interrogativo e lui le disse “Per un secondo ho sentito come se la mia mano sentisse il calore della tua” La guardava tanto intensamente che lei si sostenne allo scaffale facendolo tremare, perché non le cedessero le gambe. Istintivamente avvicinò il viso a quello del biondo però una fila di fogli cadde tra i due facendoli staccare. Iniziarono a raccogliere i fogli imbarazzati al massimo.

Amy si bloccò leggendo una notizia “Ed” il biondo alzò lo sguardo verso la compagna per dirle di continuare “a quanto pare c’è stato un varco esattamente nel settembre dell’anno scorso”

 

 

 

 

…Wake up in the morning, stumble on my life
Can't get no love without sacrifice
If anything should happen, I guess I wish you well
A little bit of heaven, but a little bit of hell…

 

Bree canticchiava sottovoce quella canzone, quanto la adorava!

Passeggiare nel parco col cielo imporporito e una buona canzone era il suo antistress preferito. Era tutto un dolore e aveva un forte mal di testa a causa delle ore in laboratorio.

- Dannato Komui! Prima mi carica di lavoro, poi scappa! Però l’ho trovato e costretto a lavorare! - ridacchiò maligna.

Ormai era un’esperta a obbligare le persone a lavorare, soprattutto dopo anni in cui obbligava Amy a studiare matematica, materia in cui era negata la piccola mora.

- Ah! Se lei ha preso 7 in matematica figurati se Komui non lavora! -

Assorta com’era non si accorse che qualcuno le rubò le cuffie. Bree si rilassò nel vedere che era Tyki.

“Non è il mio genere ma non male il sound!” commentò il moro “Di chi è?” Bree sorrise di rimando, la giornata poteva migliorare!

“Ehm…non la conosci” nonostante le ispirasse fiducia, nessuno doveva sapere che erano aliene. “potrebbe essere la nostra canzone, no?” disse Tyki innocentemente “Cosa? E da quando abbiamo un qualunque genere di rapporto noi due?” Bree era accigliata

“Da ora!” il portoghese si chinò a baciare la bionda, ma più rapidamente di quanto Bree si aspettasse e dovette ricomporsi in fretta “che genere di rapporto sarebbe?”

“Vedi un po’ tu!” con il solito sorriso malizioso sul viso, Tyki si incamminò “ci vediamo bella bionda!” Bree avrebbe voluto rispondere ma era troppo sorpresa dalla piega che aveva preso la sua giornata.

 

 

 

 

Amy alzò lo sguardo al suono dell’orologio che batteva mezzanotte e guardò Ed che cercava di mantenere un’aria sveglia e concentrata.

- Povero Eddy! Dopotutto ieri è rientrato tardi da un viaggio, è stanco! -

“Eddy, perché non vai a casa? Posso finire io qui!”

- tra 4 ore ha un treno, non può restare qui! -

“No posso far…” s’interruppe con uno sbadiglio. Amy alzò il sopracciglio come a dire ho ragione io, il biondo, allora si alzò “Ok, vado. Al sarà preoccupato. Torno tra un paio di giorni” arrossì nel dire “ci vediamo sabato sera?”

“C’è il concerto di Shin e abbiamo i biglietti” notando l’aria triste, aggiunse “posso saltare la festa nel backstage e vederci da me!"

“Perfetto!” sorrise e si avviò verso la porta “ci vediamo Emmy!”

“Ciao Eddy!” Amy rivolse l’attenzione ai giornali e la mente le si riempì di domande. Quel piccolo pezzo di foglio diceva che era intervenuto l’esercito dopo il varco.

Poteva dire che qualcun altro oltre il Vecchio e loro tre aveva attraversato il portale?o semplicemente c’era stato qualche disordine? L’unica certezza era in quel giornale. Doveva trovarlo!!

 

 

Amy appoggiò l’ultimo foglio. L’orologio batteva le sette e i raggi del sole filtravano tra le pesanti tende, ormai era giorno. La mora chiuse gli occhi stancamente. Del giornale non vi era traccia.

 

 

 

 

 

 

 

 

Questa volta non mi scuso per il ritardo, ormai ci sarete abituati, ma per l’orribile scena tra ed e Amy!!

Fa schifo, però dopo la seconda volta che la scrivi e non migliora, direi che mi sono arresa.

Comunque la canzone è Happy Ending di Mika.

Ho buone notizie, dal prossimo capitolo ci saranno nuovi personaggi e apparizioni.

Mi spiace deludervi per il fatto che in seguito a disguidi con una delle altre ideatrici, ora che ho la storia nelle mie mani, devo cancellare dai titoli Death Note e Saiyuki. Ma non disperate, inserirò Tutor Hitman reborn e Soul Eater.

Spero continuerete a leggermi!!

Ringrazio i miei lettori, preferiti, seguiti e da ricordare.

Niente commenti sono di fretta!!

 

Continuate a seguirmi e commentate!!

 

Un bacio

Momo

 

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Capitolo 7
*** Dance dance ***


CAPITOLO 7: Dance Dance

 

…I think I did it again
I made you believe we're more than just friends
Oh baby
It might seem like a crush
But it doesn't mean that I'm serious
'Cause to lose all my senses
That is just so typically me
Oh baby, baby…


Chiunque passasse davanti casa Armstrong sentiva delle voci provenire dall’edificio, spaventati dalla voce tonante di un uomo che sovrastava quelle più delicate femminili cantare una canzone non propriamente adatta a un uomo!

 

Le ragazze erano felici dell’”inaspettata” visita del fratellone Alex, avuta con più di una settimana di preavviso.

Sfortunatamente avevano già deciso di fare le super pulizie d’autunno e il fratellone, dopo aver ampliamente messo in mostra i suoi muscoli, aveva accettato di aiutarle.

Amy aveva cucito per l’occasione dei deliziosi, eccessivamente corti e attillati, costumini da cameriera appena usciti da un set di film porno. Però il costume migliore era quello di Alex: un graziosissimo, merlettato e molto rosa grembiulino! (provate a immaginarvelo ora!! NdA) E lui aveva apprezzato molto!!

Mentre rassettavano avevano iniziato a cantare una canzone terrestre e Alex si era unito al coretto

 

…Oops!... I did it again
I played with your heart, got lost in the game
Oh baby, baby
Oops!... 
You think I'm in love
That I'm sent from above
I'm not that innocent…

 

Durante l’esibizione Amy ricevette il messaggio dal suo adorato Shin che le ricordava del concerto di quella sera e che gli dispiaceva che non potesse essere presente alla festa nel back stage perchè doveva confezionare dei vestiti per i poveri bambini dell’orfanotrofio.

Amy si sentiva in colpa per la piccola bugia, ma doveva veramente cucire dei vestiti per gli orfani ma aveva tempo fino a Natale per farlo. Era una bugiarda patentata! Riusciva a dare a bere qualunque assurdità a chiunque.

“È tardi! Ragazze andiamo!!” esordì Amy, felice di poter vestire nuovamente le sue amiche.

 

 

 

“Peccato che il fratellone non sia venuto con noi!” disse Nikky lanciando uno sguardo dietro le spalle, come se si aspettasse di vedere casa loro.

“Ti ricordo che ha deciso, tutto contento, di farsi un bel bagno in piscina!” (ps. c’è pure la piscina in giardino! NdA) esclamò Bree rabbrividendo.

“Certo, un bel bagno rigenerante in pieno ottobre!! Una manna dal cielo!” disse Amy scuotendo il capo.

Sotto i pesanti cappotti si erano vestite in modo molto leggero.

Nikky indossava un paio di leggins lucidi, una maxi maglia con la foto di un volto di una donna e un paio di francesine. Si era arricciata tutti i capelli, facendola sembrare più adulta.

Bree, invece, aveva optato per una camicia a quadri, dei jeans scuri a sigaretta e degli stivali camperos abbinati a un enorme cappello cowgirl.

Amy indossava una corta gonna scozzese, una camicia con cravatta, delle calze a rete con degli anfibi.

Più si avvicinavano all’entrata dello stadio dove si teneva il concerto più sentivano le voci delle persone, molte persone. Amy si guardava in giro in cerca di Shin che aveva detto che le consegnava i biglietti e le faceva entrare subito senza aspettare in coda.

Nikky diede un colpo ad Amy indicandole Shin che si stava sbracciando per attirare la loro attenzione. Aveva un cappello e gli occhiali per non farsi riconoscere dalle fan e lo raggiunsero.

“Amy tesoro!” Shin abbracciò la ragazza tanto da sollevarla da terra.

“Oh Shin!!” fece teatralmente Nikky “non ci degni nemmeno di uno sguardo.” Nel farlo appoggiò una mano sulla fronte con espressione triste sul viso. La più piccola delle Armstrong aveva sempre un modo di fare teatrale e tendente al melodramma.

“Scusate care!” disse Shin con la sua aria ammiccante “Ciao Nikky! Ciao Bree!” disse rivolgendosi alle due. “Ora direi di entrare, manca poco all’inizio del concerto!”

 

 

 

Sul viso di Bree comparve un sorriso e non riuscì a trattenersi dal chiamare il suo nome.

“Mizuiro!” Il moro si volse e si guardò in torno finchè non individuò la bionda e le rivolse un sorriso sexy. “Bree, che sorpresa!”

“Non pensavo di trovarti qui!”

“Sono qua con alcuni amici” indicando un tipo alto dai tratti messicani o comunque ispanici.“Lui è Sado”, indicò un altro tipo dai capelli neri, il viso spigoloso con occhiali “Ishida Uryu”.

Passò all’ultimo ragazzo dall’aria scema e i capelli castani “questa persona puoi anche non conoscerla, è inutile!”

“Hei Mizuiro!! Non dire così!” poi il castano si rivolse alle tre ragazze “Io sono Keigo Asano. Piacere dolci donzelle!”

“Io sono Nikky, loro sono Bree e Amy” disse indicando le due ragazze arpionate rispettivamente a Mizuiro e Shin.

“Dov’è Ichigo?” chiese Keigo a Mizuiro “È andato a rispondere al telefono, qui c’era troppo casino!”

“Chi?” disse Bree “Un nostro amico, ve lo presenterò più tardi…direi che Shin dei Blast voglia farvi andare più avanti”

Bree si voltò e vide Amy e Shin che si abbracciavano e facevano segno di andare sotto il palco, dove c’erano i loro posti privilegiati,così la bionda staccò Nikky dai tre e prima di essere inghiottita dalla folla strappò al moro la promessa di vedersi all’ingresso a fine concerto.

 

 

 

…When you are with me at that time
anata no kage wo oikakete
hadashi de kakenukete stop me
tozaseba tozasu hodo motsuretekukono ai
yuruyaka ni yasashiku kiss me…

 

La ragazza sbuffò e si aggiustò per la millesima volta la gonna di pizzo.

- Dannata me quando ho deciso di vestirmi da Gothic Lolita!

Come se non bastasse i corridoi dietro il palco, dove si esibivano i Blast, erano stretti e bui e molti chiodi fuori posto le prendevano la gonna.

Nessuno l’aveva fermata grazie al pass rubato. Guardò l’ora e rapidamente finì in un piccolo spiazzo tra le travi dietro il palco. Guardò a destra e a sinistra: nessuno in vista!

- Ottimo!

Si appoggiò alla struttura e con un sorriso che le increspò le labbra, osservò il varco aprirsi.

 

…I need your loveI'm broken rose
kareochiru kanashimi my soul
kuzureteku kodoku na little girl
I need your love. I'm broken rose
Oh baby, help me from frozen pain
with your smile, your eyes,
and sing me, just for me…

 

 

 

Il concerto finì e le tre erano felici, accaldate e senza voce per aver cantato.

Uscite dallo stadio le tre decisero di separarsi perché Amy sarebbe tornata a casa dove Ed l’aspettava mentre le altre due avevano deciso di andare da Mizuiro e i suoi amici per poi partecipare alla festa nel backstage.

Amy salutò le amiche e si avviò. Non si accorse neppure della ragazza vestita da Gothic Lolita che le fece perdere l’equilibrio dopo averla urtata per sbaglio.

“Scusa!” le urlò la ragazza senza fermarsi ad aiutare la mora.

Amy non riuscì a vederle il viso a causa del lampione non funzionante, riuscì solo a scorgere i capelli castano rossicci.

Intanto un ragazzo la aiutò a rialzarsi e quando stava per ringraziarlo, le squillò il telefono, era Ed che voleva sapere dove fosse, ma quando si voltò il ragazzo che l’aveva aiutata era scomparso.

 

 

 

- Sono tardi!! - 

Era l’unica cosa che la ragazza continuò a ripetersi come un mantra mentre correva.

Le dispiaceva non essersi fermata ad aiutare la piccola ragazza che aveva quasi investito poco prima ma non aveva tempo.

Il varco si era richiuso sì ma lei doveva fare rapporto!

 

 

 

“Si può sapere chi ti ha dato il permesso di venire stasera?” disse in modo sgarbato il ragazzo dai capelli argentei.

Takeshi Yamamoto ridacchiò. Gokudera era troppo irascibile quando si trattava di Tsuna.

“Su dai ragazzi! Evitate di litigare.” Tsuna cercava come sempre di fare da pacere tra i due.

Il ragazzo dagli occhi verdi (Per chi non lo sapesse, Gokudera Hayato ha gli occhi verdi e i capelli argentei XD mentre Tsuna è moro con gli occhi marroni e Takeshi è corvino con gli occhi marroni.. NdA) era un fan dei Blast e aveva invitato Tsuna, solo che il piccolo moro si era ritrovato tutta la sgangherata combriccola al segiuto che era quasi valsa loro l’espulsione dal concerto.

Takeshi decisa di rispondere con la sua solita calma “Beh, guarda che è stat…”

Non fece in tempo a finire la frase che si ritrovò praticamente disteso a terra con una persona sul petto.

Nella luce tremolante dei pali del parco, il ragazzo vide, sotto una taglio molto scalato e dei capelli di un castano caldo con riflessi rossi, arancio e rosati, brillare due occhi.

Dopo un istante la ragazza vestita da gothic lolita alzò il suo viso dispiaciuto e curioso nel contempo. Gli zigomi alti, gli occhi da gatto blu intenso e la bocca a cuore facevano della sconosciuta un’apparizione notevole.

“Scusa! Sono mortificata!” la bella ragazza si alzò in fretta e con una forza notevole, che non ci si aspettava da una ragazza alta un metro e sessanta e piuttosto gracilina, aiutò Takeshi ad alzarsi.

Quest’ultimo era rimasto con un’espressione stupita e non spiccò parola. Così Hayato disse “Beh non ci sono problemi.”

“Certo! Il nostro amico è solo…un po’ stanco, non si preoccupi!” mediò il decimo Boss dei Vongola, notando l’espressione scettica della ragazza verso l’alto ragazzo dai capelli neri che era arrossito ma non diceva ancora nulla.

“Devo andare!” disse la rossiccia ricordando i suoi piani “Mi dispiace” e dopo aver rivolto un’occhiata al gruppetto, corse via.

 

 

 

Amy arrivò davanti casa sua e si stupì di non vedere Ed lì ad aspettarla.

- Dove diavolo è!?! -

Non riuscì nemmeno ad aprire la bocca per chiamarlo che il biondo le aveva messo le mani sui fianchi e lei di riflesso gli aveva stampato sul viso un pugno.

"Oh Eddy!! Scusa!!” si preoccupò vedendolo massaggiarsi il naso con le lacrime, ma poi le montò la rabbia “Quante volte ti ho detto di non spaventarmi che colpisco sempre!”

“Ahia!!” si lamentò il biondo mentre lei gli sistemava il naso “Volevo solo farti una sorpresa!”

Amy sbuffò, ma non riuscì a trattenere un sorriso. “Cosa faresti senza di me?”

Ed non rispose e per un po’ rimasero lì, immobili, mano nella mano.

“Grazie…” Ed ruppe il silenzio dicendolo.

I loro visi si avvicinarono sempre di più, finché…

“Sorellina Amy! Piccolo Elric.”

Finché l’abbraccio travolgente e possente di Alex Armstrong non li stritolò.

- Non doveva finire così!!! -  

 

 

 

 

 

E anche questo capito è fatto!!

Bene…come avrete letto coi sono un po’ di nuove apparizioni!! La nostra misteriosa ragazza chi sarà?!

Beh per scoprirlo dovrete aspettare pochi capitoli, dai!!

Ora per farvi un bel regalo: ecco a voi Nikky disegnata da me!!

 

 

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Ah sì, le canzoni sono: Oops!...I did it again dei Children of Bodom e Rose di Anna Tsuchiya.

Ok…ora passiamo ai commenti:

Anonimo9987465sono felice di scoprire che la mia scena peggiore ti sia piaciuta tanto!!

Beh per quanto riguarda i 50 anni, lo scoprirai!! Tranquillo, tutto torna per il finale (che è decisamente lontano ancora!!)

Comunque grazie mille per i commenti!!

chicyEbbene sì, ho inserito il primo dei nuovi personaggi importanti!!

Grazie per l’aiuto coi disegni, eh…!!!

 

Un grazie ai seguiti, preferiti e da ricordare e a tutti i lettori!!

Lasciate un commento!!

 

Un bacio,

 

Momo

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Capitolo 8
*** Beautiful disaster ***


CAPITOLO 8: Beautiful disaster

 

La piccola mora di casa Armstrong era raggiante e raccontava alle amiche per la millesima volta che lei ed Ed si erano quasi baciati.

Nikky era decisamente stufa di sentirla e oltretutto non era molto felice del concerto della sera prima.

Di per sé la musica le era piaciuta, ma poi durante la festa nel backstage aveva cercato di divertirsi con gli amici di Mizuiro ma non si trovava bene. Quell’Asano aveva un certo non so ché che le ricordava un bonario idiota. Sado era spaventosamente di poche parole. E Ishida era troppo spigoloso. Non che fossero cattivi ragazzi ma…

Sospirò mentre guardava la bionda dare consigli alla mora su cosa fare ora.

Le tornò in mente Kiba e la sua gentilezza. Le piaceva quel ragazzo e forse anche lui ricambiava, ma ora come ora non sapeva se farsi avanti o meno.

“Maledette complicazioni amorose” pensò la giovane a voce un po’ troppo alta e udibile.

“Nikky, non parlare da sola che ti prendono per pazza” sentenziò acidamente Bree.

“Noo, l’amore è stupendo!” scattò Amy tutta felice “Vado a lavorare io!” continuò dopo aver guardato l’ora.

“Sì, porta a casa un po’ di soldi che ci serve per rinnovare la cucina!” replicò Nikky in modo sarcastico. La mora si fermò alla porta giusto per fare la linguaccia all’amica e se ne andò tutta contenta.

“Vado anch’io!” disse Bree.

“Dove vai?” si incuriosì Nikky.

“Affari miei!” così dicendo sbatté la porta.

“E per fortuna sono io quella lunatica! Oggi solo Amy sprizza gioia da tutti i pori” constatò la ragazza.

 

 

 

Bree maledisse sé stessa.

Aveva dato fiducia al bel ragazzo latino, ma ovviamente lui non si era fatto sentire.

Dopo quel bacio Tyki non si era fatto sentire nemmeno per sbaglio e sicuramente la bionda non gli avrebbe scritto un messaggio perché si ricordi di lei.

Ma si maledì soprattutto perché era ferma da cinque minuti buoni nel parco dove si erano baciati l’ultima volta ad aspettare chissà cosa.

Si voltò irritata dalle sue inconsce aspettative e si ritrovò di fronte Tyki che la stava raggiungendo.

“Hey biondina!!” le sorrise “speravo proprio di rivederti!”

La bionda ignorò l’ultima parte della frase e disse freddamente “Ciao…”

“Che c’è che non va, bellezza?”

“Niente niente…”

“È perché non ti ho più scritto?”

Un lampo passò negli occhi Bree e si sentì montare dentro la rabbia.

Però guardandolo notò che aveva un’espressione un po’ seria, quasi dispiaciuta, allora la rabbia scemò, non tutta però.

“Ho avuto da fare…”

“Cosa?” per Bree fu difficile mantenere un tono gelido.

“Ti ricordi che ti avevo accennato che una volta lavoravo con i Noah?” (l’ho accennato, vero, negli scorsi capitoli?! Se no, l’ho fatto ora. NdA)

La bionda ricordava perfettamente, era felice che lui, quella volta, le avesse parlato del suo passato, per cui annuì.

“Beh…me ne ero andato ma sono tornati per riportarmi dalla loro parte e ho impiegato un po’ di tempo per far capire loro che volevo vivere normalmente…come un essere umano…” le rivolse un sorriso, sembrava che se la ridesse sotto i baffi, ma Bree non ci fece caso e rispose al sorriso.

“Mmm…in questo caso forse ti perdonerò!”

“Come forse!?”

Bree chinò la testa per impedire all’ispanico di vedere che ridacchiava. Lui si abbassò e lei colse l’occasione per baciarlo.

- Ecco questo doveva essere il nostro primo bacio! -

Appena si staccarono, Tyki chiese “Allora perdonato?”

Il bacio era stato più approfondito della volta precedente. La bionda sorrise soddisfatta “Chissà…” detto ciò girò sui tacchi e se ne andò.

 

 

 

Sasuke non ne poteva più.

La nuova, quella Amy, era peggio della peste.

Era riuscita a rubargli il posto di capo-cameriere che tanto agoniava, era entrata nelle grazie di tutti i clienti anche femminili e Pain non faceva che lodarla!!

Grr…non ti sopporto Amy!! -

Però doveva ammettere che alla fin fine andavano d’accordo. Inoltre era felice di avere qualcuno di più intelligente di Inoue (Orihime di Bleach NdA) e con cui parlare.

“Cosa fai lì imbambolato?!”

- Parli del diavolo… -

La piccola mora ridacchiava in risposta allo sguardaccio di Sasuke.

“Ti verranno le rughe se continui con quell’espressione!”

“Senti chi parla?! Quella a cui verrà il colpo della strega a causa di quei vestitini.”

Con un cenno del capo indicò il suo corto vestito nero che lasciava poco spazio all’immaginazione.

“Se non fosse per il mio abbagliamento non avremmo così tanti clienti!”

“Ti piacerebbe!” con un gesto l’attirò vicina e le sussurrò “penso che…” sollevò per un attimo gli occhi da Amy e scorse qualcosa che si muoveva. Un sorriso di vittoria si dipinse sul bel volto del moro.

“Fossi in te, andrei da lui!”

Amy allora iniziò a correre.

 

 

 

Amy non lo trovava da nessuna parte. Lo stava cercando ma di Ed non c’era traccia.

Stava per tornare al lavoro quando lo scorse e si bloccò.

Ed stava battendo il pugno metallico contro il muro e sembrava furioso.

“Eddy!”

Il biondo si girò con espressione impassibile.

“Eddy! Non sapevo che passavi a trovarmi al bar…” Amy cercò di sorridere ma non ci riuscì.

“Non devi essere geloso di Sasuke. Io e lui scherziamo e basta!”

Ed si avvicinò alla ragazza e le prese la mano, senza staccare gli occhi da lei

“Io…”

l’altra mano del biondo finì sulla spalla di lei

“…non sono…”

l’attirò vicina

“…geloso!”

detto ciò la baciò con passione.

Appena si stacco il biondo imprecò e scappò via.

 

 

 

 

Sono stata veloce!! Anche se devo dire che come capitolo è veramente breve…ma mi sto preparando per il prossimo che sarà più lungo!

Ecco a voi Amy disegnata da me!!

 

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Svelerò un piccolo mistero! Sono senza idee su cosa scrivere quindi passo ai commenti:

 

chicycome hai notato finalmente si sono baciati…dopo un po’ di capitoli che ci provavano! Per il disegno grazie lo stesso per l’aiuto…consolati presto andremo anche noi a un concerto!

 

Anonimo9987465mi dispiace per il disegno ma ci sto lavorando…del nuovo personaggio si saprà molto presto quindi continua a seguire che mi fa molto piacere!! Sono felice che qualcuno trovi come me comica la scena di Alex con il grembiulino rosa!! =)

 

sweetstar92grazie per esserti aggiunta ai commenti!! Come detto prima sul disegno ci sto ancora lavorando…speriamo in bene…

tranquilla il tuo computer non è peggio del mio visto che sto postando da casa di una mia amica!

 

Ringrazio i seguiti, i preferiti e da ricordare e tutti coloro che mi leggono…mi fa sempre molto piacere!!

Al prossimo capitolo!

 

Un bacio

Momo

 

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Capitolo 9
*** This is Halloween ***


CAPITOLO 9: This is Halloween

 

Casa Armstrong, 31 ottobre, sera.

 

“Dai Ed!Dicci chi ti piace?”

“Su Ed! Non farti pregare!”

Edward indietreggiò arrossendo, ma ormai l’avevano messo alle strette e negare era impossibile!

“Beh…ecco…colei che mi piace è…”

“Salve gente!! Non avrete iniziato la festa senza di me?”

In quell’istante entrò Amy tutta pimpante. Il biondo divenne, se possibile, ancora più rosso.

“Oh, merda!” detto ciò scomparve tra la folla velocemente.

 

 

 

Casa Armstrong, 31 ottobre, mattina (un piccolo rewind, insomma! NdA)

 

“Cosa devo fare, B?!” la mora arricciò una ciocca di capelli mentre sorseggiava del tè nero senza zucchero.

La bionda sospirò esausta. “Te l’ho già detto, invitalo e se viene, chiarisci una volta per tutte, se non viene…” si zittì, passandosi un dito sulle labbra con aria meditabonda “…se non viene gli sguinzagliamo contro Nikky! Se lo mangerà in un bel boccone!” disse ridacchiando.

“B, Nico non è un cane”

“Ammettilo, dai! Sarebbe divertente!”

“Hai ragione!” Amy non riuscì a non ridere.

“Allora, come sto?” Nikky fece due passi fuori le tendine della cabina-armadio della mora roteando su sé stessa.

L’abito nero composto da un corpetto nero con ricami e la lunga gonna anch’essa nera rendevano la corvina più adulta e le conferivano un’aurea di mistero.

“Sì, è perfetto!!”

“Devi solo truccarti per bene, mettere i denti acuminati e sarai una perfetta vampira!”

“Peccato non abbia potuto cucirli tu i vestiti, Amy!”

“Lo so, ma questi noleggiati sono molto belli lo stesso! Invece tu, B, non provi il vestito?”

“Già fatto. Ma mi vedrai solo stasera!”

“Sei insopportabile!” Rivolgendole una linguaccia, la mora uscì dalla stanza per andare al lavoro.

 

 

 

“Sasukino!! Cosa devo fare?!”

“Non chiamarmi Sasukino!!”

Amy ignorò bellamente questa risposta.

“Allora?!” poi si rivolse a Orihime “Per te, Prissy, cosa devo fare?” (Nel nome di Orihime la parte Hime vuol dire principessa e Prissy è il diminutivo di quest’ultimo. Sono difficili da inventare i soprannomi di Amy!! NdA)

“Beh, se non ti ha risposto, forse è senza soldi e verrà lo stesso magari!” Orihime disse cercando di tirarle su il morale.

La mora fissò la ragazza un attimo.

Cavoli…mi ricorda in modo impressionante Nico!! -

Orihime aveva dei bei capelli lunghi castani, due occhioni grigi da cucciolo e un fisico molto generoso. Oltrettutto aveva un ottimo carattere e la mora non si spiegava come fosse ancora single!

“Grazie, Prissy! Hai ragione tu! Sasuk…Hei!! Ma dov’è?”

“Era  qui un secondo fa”

“Scusate!” una voce fece sobbalzare le due cameriere del Devil’s nest “Sapreste dirmi dove posso trovare…” lo sguardo della sconosciuta incrociò quello di Amy.

“Tu!!” dissero all’unisono

“Oh devi scusarmi per l’altra sera, ma proprio ero di fretta, avrei voluto fermarmi…sono spiacente..”

“Tranquilla, tranquilla, non è un problema!”

Amy osservò la ragazza, era la gotic lolita che l’aveva urtata all’uscita del concerto.

“Stavi cercando qualcuno o sbaglio?”

“Si, esatto! Stavo cercando…”

 

 

 

Amy aveva condotto la ragazza dalla persona che stava cercando e ora tornava a servire nel bar.

Il pomeriggio però era fiacco e quasi nessuno era entrato nel locale. Orihime era tornata a casa e si sarebbero riviste alla festa.

“Sempre assorta nei tuoi pensieri, eh…”

Amy sollevò il capo e sorrise nel vedere chi fosse appena entrato.

“Mokuro! Chrome!”

Mokuro le sorrise sensuale. Era un ragazzo molto alto con gli occhi di due diversi colori e i capelli corvini.

Chrome, invece, le sorrideva timidamente. Era bassa coi capelli anch’essi corvini e corti e con l’occhio destro bendato.

“Cosa volte bere?”

“Il solito, grazie”

I due si sedettero al bancone per chiacchierare un po’ con la mora.

“Ho scoperto che fai una festa stasera. Non mi hai invitato, però.”

“Davvero? Mi deve essere sfuggito di mente. Ovviamente puoi venire e anche tu, Chrome!”

“Grazie!” Sorrise Chrome che in tutto il tempo aveva detto si e no una sillaba “Verremo” Ma ti spiace se porto anche la mia famiglia?”

“No, figurati!”

“Ehm…Amy-kun…” disse timidamente la corvina

“Dimmi”

“Dove si svolge la festa?”

“Ehm…troviamoci qui fuori alle otto e mezza quando stacco, poi vi accompagno io!”

Una volta salutati i due, Amy tornò a fantasticare sulla relazione tra la rossa e quella persona.

 

 

 

Ed non sapeva più a chi chiedere consiglio.

Al ne sapeva meno di lui.

A Hohenheim non avrebbe neppure chiesto sotto tortura.

Havoc non c’era.

Quindi restata solo una persona…

“Allora Acciaio, cosa desideri da me?”

 

 

 

“Bene, ora prova a dirlo, dai…”

“I…io…”

Ed fece un bel respiro.

“Io ti amo!”

“Ma cosa diavolo succede qui dentro?” la voce di Nikky si sentì forte e chiara mentre Bree era rimasta sconvolta.

 

 

 

 

“Ok, quindi stavi solo provando una dichiarazione…Per un attimo mi ero spaventata!!” la bionda si rilassò “Beh, per prima cosa devi avere il coraggio di dichiararti a lei!”

“C’ho provato, ma non è mica semplice…”

“Forse perché non l’hai mai fatto prima” a queste parole Ed arrossì “dovresti esercitarti!”

Il biondo assunse un’espressione perplessa “E…esercitarmi? E con chi, scusa…?”

Bree sorrise “Puoi farlo con Nikky!! Si assomigliano (ma dove?! NdA), basta che fingi che sia lei!”

Ed e Nikky la guardarono male.

La bionda li guardò di rimando “Che c’è?”

“Io non farò mai una cosa del genere…”

“Va bene” Nikky guardò Ed seria

“Cosa?!”

“Senti scricciolo, tu non mi piaci e io non piaccio a te, però voglio che Amy sia felice, quindi…fallo!”

“Io…io ti…ti…” Più la guardava, più il ragazzo veniva irritato da quell’espressione da cucciolo abbandonato che aveva la corvina, così diversa da quella di Amy.

“Vuoi finirla di fare quella faccia, stupida nanetta?!”

“Questa è la MIA faccia, idiota di uno scricciolo!!”

“Beh con quell’espressione da mi è morto il cane non riesco a fingere che tu sia Amy!!”

“Non riesci neppure a controllare la tua immaginazione! Sei uno sfigato!”

“Sfigato a chi, zitella?”

Bree sospirò disperata “sarà veramente lunga oggi!”

I due litigarono tutto il pomeriggio.

 

 

 

Alle otto e mezza spaccate Amy uscì dall’uscita di servizio del locale e si trovò davanti una decina di persone.

Tutti indossavano giacche e cravatta e avevano un paio di occhiali da sole.

“Da cosa siete vestiti? Da mafiosi!?”

“No, da Men in black

- Ma è la stessa cosa!-

“Tu, Amy-kun, da cosa sei vestita?” Chrome si avvicinò a lei.

“Io sono la sposa cadavere!” Nel dirlo ruotò su sé stessa.

La gonna candida era strappata in alcuni punti e da un lato le apriva un lungo spacco che mostrava le calze bianche. Qua e là sulla gonna e sul corpetto c’erano finte macchie di sangue. Aveva un occhio bendato e nei capelli boccolosi alcuni fiori. Grazie al suo pallore sembrava davvero appena uscita da una bara!

“Chrome” sussurrò Amy “dimmi un po’ chi sono queste persone?”

“Quel ragazzo moro non molto alto è il nostro Boss, Tsuna Sawada. Quello alto corvino è Takeshi Yamamoto, quello argenteo è Hayato Gokudera. Quello dai capelli biachi è Ryohei Sasagawa e quello accanto a lui è Kyoya Hibari. Più quello rosso è Enma Kozato e quello biondo è Dino Cavallone.”

“Grazie mille!”

“Però Enma e Dino sono rispettivamente della famiglia Simon e Cavallone.”

“I capi di altre famiglie?”

“Esatto! Sono tutti qui perché amici del Boss”

Amy guardò il Decimo Boss dei Vongola e pensò che probabilmente quel sedicenne avesse sbagliato lavoro!

Alto, forse, un centimetro in più del suo metro e cinquantasei e magro quanto lei, sembrava finito in mezzo a quelle persone quasi per sbaglio.

Visto che tutti la fissavano, la mora con inchino degno dei una dama dell’800 si presentò e decise che era ora di andare alla festa.

 

 

 

Bree aveva il compito di accogliere gli ospiti, però non ne era particolarmente felice.

Alcuni erano simpatici, come ad esempio Roy e suoi aiutanti vestiti dai personaggi di “Il ritratto di Dorian Gray”, altri invece la irritavano. Soprattutto quel ragazzo dai capelli arancioni!!

Come osava scambiare il suo bellissimo vestito da diavolessa, costituito da un bustino che finiva in un paio di shorts e degli stivali rosso scuro quasi nero che le arrivavano a metà coscia, per un costume da topo?!?

Si era messo a canzonarla per poi andare da Mizuiro e chiedergli come facesse a trovarla simpatica.

La bionda satura di rabbia non ne poteva più e prese Ed per il braccio e gli disse con poca gentilezza di fare lui il suo lavoro finché non fosse tornata.

Mentre usciva in giardino però realizzò che Ed era vestito da demone, ma il vestito abbinato al suo non sarebbe stato quello di Amy, ma quello di Winry, mentre Amy avrebbe avuto l’abito abbinato con quel odioso ragazzo dai capelli arancioni.

-Non ne sarà entusiasta, Amy…-

 

Ghostbusters…
If there's somethin' strange in your neighborhood
Who ya gonna call (ghostbusters)
If it's somethin' weird an it won't look good
Who ya gonna call (ghostbusters)…

 

 

 

Ed odiava ogni minuto di più quel bastardo d’un Colonnello! Oltre a canzonarlo per la storia di Amy, ora tutti in sala sapevano che aveva una cotta per qualcuna.

“Dai Ed! Dicci chi ti piace?”

“Su Ed! Non farti pregare!”

Edward indietreggiò arrossendo, ma ormai l’avevano messo alle strette e negare era impossibile!

“Beh…ecco…colei che mi piace è…”

“Salve gente!! Non avrete iniziato la festa senza di me?”

Come se non fosse al culmine del suo imbarazzo arrivò Amy con una abito graziosissimo e per evitare di dire la cosa sbagliata aveva un’unica soluzione.

“Oh, merda!” detto ciò, scappò, di nuovo, tra la folla velocemente.

 

 

 

La rossa appena lo vide camminò spedita verso di lui.

Voleva scusarsi per bene, come aveva fatto con Amy.

Lui e i suoi amici della sera del concerto più un ragazzino dai capelli rossi stavano parlottando seduti in un angolo. Appena si avvicinò gli poggiò una mano sulla spalla per attirare la sua attenzione.

Il corvino arrossì come non mai.

“Ciao! Volevo scusarmi per averti urtato qualche sera fa’, ma ero veramente di fretta!”

“Non c’è problema” balbettò il ragazzo “Ehm…io sono Takeshi Yamamoto, lui è Tsuna Sawada, Hayato Gokudera ed Enma Kozato” disse indicando i suoi amici “E tu?”

“Io sono…”

“Eccoti qui! Ti stavo cercando!” una voce fece voltare la ragazza.

 

 

 

Amy era riuscita a trovare Ed. O meglio lui era andato da lei. Dopo una sera che fuggiva ora potevano un po’ parlare assieme.

Si diressero lontano da orecchie indiscrete in camera di lei.

“Allora, di cosa volevi parlarmi?” esordii lei freddamente. Non voleva che lui capisse che le era mancato e che voleva sapere il perché del bacio con tutta sé stessa.

“Beh…c’è una cosa importante che vorrei dirti”

Amy alzò il sopracciglio come a dirgli di proseguire.

“Ecco…io…io…” il biondo la fissò un attimo negli occhi. Poteva farcela! “Io…devo andare in bagno” e nel dirlo uscì dalla stanza.

 

 

 

La rossa girò la testa e si trovò le labbra del suo fidanzato sulle sue. Irritata si allontanò da lui. Odiava questi suoi atteggiamenti stupidi per allontanare le ragazze che gli ronzavano attorno.

“Sasuke…basta!” fece un passo indietro e si sistemò il sontuoso abito bianco e oro che ricordava quelli delle grandi dame e che rappresentava un sole.

Guardò male il corvino. Il vestito del ragazzo rappresentava la luna ed era anch’esso sontuoso con i colori neri e argentei.

“Ora andiamo” la prese per il braccio e la trascinò via.

La ragazza si girò e riuscì solo a dire “Io sono Georgie Gabaldon”

 

 

 

Ed era accucciato a terra mentre malediva sé stesso.

“Come diavolo si fa a 18 anni a non riuscire a trovare il coraggio di pronunciare due parole!?! È facile!! Devo solo dirle: Amy, io ti amo!”

“Oh, ma davvero!?”

Ed balzò in piedi con cuore in gola e vide davanti a sé Amy che gli sorrideva tranquilla.

Il biondo aprì la bocca per dire qualcosa ma non ne uscì nulla.

“Sai, Eddy” disse avvicinandosi a lui “anch’io ti…” non finì la frase che si stavano già baciando.

Questa volta più che un bacio di gelosia, era un vero bacio dettato dalla passione.

I due non si fecero più vedere alla festa. (Non pensate male, eh.. NdA)

 

 

 

 

 

Evviva!!

Dopo quasi due mesi che provo a scrivere questo capitolo, l’ho finito!!

Ho avuto una crisi da scrittrice!! Non riuscivo più a scrivere, giuro!!

Ma almeno il capitolo è più lungo del solito.

Poi avete scoperto il nome della ragazza: Georgie.

Ok, come avrete capito stavo guardando l’anime di “Georgie” quando ho deciso il nome. Che fantasia, eh?

Allora ho buone notizie, se andate a vedere i capitoli 7 e 8 ho messo le immagini rispettivamente di Nikky e Amy.

Mentre qui ho messo Bree.

 

 

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Spero vi siano piaciute, a rivederle non mi sembrano poi così granché!!

Comunque durante la festa c’era un bel po’ di gente che non ho descritto al fine della trama, questi personaggi sono:

-i maestri in Naruto vestiti da Beatles;

- Shikamaru,Naruto, Kiba, Rock Lee e Akamaru vestiti da Ghost busters (come la canzone);

- Al da Prince e May da Principessa;

- le kunoichi da muse dell’antica Grecia;

- Orihime da streghetta, Ishida da scienziato e Chad da Rocky..

 

Ora passo ai commenti:

 

chicy : Grazie per i commenti.. Visto ho postato finalmente!!!

Mi hai stressata proprio tanto!!!!

Ma almeno alla fine ce l’ho fatta!!! Cosa ne dici di questo??

 

Anonimo9987465Beh un giorno potrei disegnare le divise del bar e così vedrai il bel vestito nero di Amy!!

Grazie per il commento!!!

Spero che questo sia venuto bene!!!

 

 PGV 2Grazie mille nuovo recensore!!!!

Sono felice di avere un nuovo commento!!! Sono felice che ti piaccia, ma il bello inizierà più avanti!!! Per ora è noioso ancora..

 

Dark_Fairy92Ciao!!

Devo dire che scrivere i sentimenti di Bree sono i più semplici!!!

Grazie per i complimenti!!

Aspetto che vai avanti con la storia!!!

 

Grazie a tutti coloro che mi seguono!!!

Alla prossima, che dovrebbe essere per domenica prossima..

 

Un bacio,

 

Momo

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Capitolo 10
*** This Afternoon ***


CAPITOLO 10: This Afternoon

 

 

 

Amy si trovò a fissare il suo fidanzato.

I lunghi capelli sciolti sulle spalle di quel colore che sembrano i raggi del sole, i suoi occhi così intensi di oro puro e scendendo il fisico temperato dalle battaglie.

Era bello e su questo non c’erano dubbi e la mora non riuscì a tacere oltre quello che pensava.

“Va’ al diavolo Edward Elric!” dopo averlo detto girò sui tacchi e se ne andò.

- Sarà anche bello ma non doveva mentirmi! -

La ragazza aveva scoperto che Ed, nonostante le avesse detto di essere in missione, era in realtà andato a trovare Winry.

Non era arrabbiata per aver visto la sua amica d’infanzia, per quanto non gradisca la cosa, ma per averle mentito.

Continuò a camminare nella speranza di rilassarsi.

 

 

 

Nikky abbracciò Miroku di slancio.

Era da tempo che non si vedevano ed era bello poter restare un po’ soli.

“Eh-ehm…grazie per l’attenzione eh…”

La corvina emise un sospiro irritato e si voltò verso Inuyasha.

- Hai rovinato l’atmosfera! -

Una bella donna che si era presentata come Sango colpì Miroku dicendogli di non fare il maniaco.

La ragazzina invece, Kagome, diede l’ordine di a cuccia! al mezzo demone per come trattava l’amica del monaco.

Nikky e Kagome si scambiarono un’occhiata d’intesa e la corvina era felice di poter passare il suo pomeriggio libero con loro.

 

 

 

Amy si guardò attorno rendendosi conto che non aveva mai visitato questo parco nonostante abitasse a Central City da ormai due mesi buoni.

Mentre si guardava attorno per sbaglio andò addosso a un ragazzo seduto su una panchina lì accanto.

“Scusa…” mentre lo guardava però aveva come l’impressione di averlo già visto. Era difficile però che si fosse scordata quei capelli arancioni.

“Non fa niente…hei! Tutto bene?”

- Questa voce l’ho già sentita!! Ma dove? -

“Io…si tutto bene…ma non è che per caso ci siamo già visti?”

“Cos’è un nuovo modo di rimorchiare?”

“No!”

- Dannazione! Perché sto arrossendo? -

“Guarda che sono fidanzata eh!!”

“Allora è lui che ti rende così triste?”

Amy guardò un attimo lo sconosciuto. Non sapeva perché ma si fidava di lui, così iniziò a raccontargli tutto.

 

 

 

Bree avrebbe volentieri ucciso Sakura Haruno.

Non solo la odiava già a pelle ma ora si era pure scordata che dovevano allenarsi assieme.

- E pensare che ho solo oggi come pomeriggio libero -

“Bree!!” qualcuno la stava chiamando.

Non serviva neppure che si voltasse per capire chi fosse.

Sospirò e si incamminò ignorando le insistenti chiamate.

“Ciao Bree!”  il ragazzo l’aveva già raggiunta “cosa fai di bello?”

“Ciao Naruto” lo salutò un po’ mala voglia “sono venuta per allenarmi con Haruno ma non c’è”

“Sakura è dovuta andare in missione.”

“Beh, non importa. Me ne torno a casa!”

- anche se resterò da sola! Tyki non si fa sentire da halloween -

La bionda non sapeva che pensare di quel ragazzo, appariva e scompariva dalla sua vita con una rapidità impressionante.

“Aspetta! Perché non resti? Ti faccio fare il tour di Konoha.”

La ragazza lo guardò dubbiosa.

“Ma sì…tanto non mi cambia nulla!”

Il biondo esultò e la prese per il braccio.

“Guarda che non è un appuntamento.”

“Lo so, lo so” le sorrise Naruto e lei non poté non sorridere di rimando.

 

 

 

Amy stava tornando da Ed, nonostante ormai fosse il tramonto.

Aveva passato il pomeriggio a parlare e non si era accorta del tempo che passava.

- Ah, chissà quando rivedrò Ichigo! -

Un sorriso le nacque sulle labbra quando pensava a lui, ma si scosse e ricordò a se stessa che era occupata ormai.

Bussò a casa di Ed e dopo un attimo il suo fidanzato le comparve davanti.

“Ciao Ed…”

“Ciao…”

C’era ancora tensione tra loro e la mora non ne poté più.

“Scusa per prima, ho esagerato.”

Parlando con Ichigo aveva capito che non doveva essere così gelosa e possessiva.

“No, scusa tu. Avrei dovuto dirtelo. Però sono andato da lei solo per l’automail.”

“Avrei dovuto capirlo.”

“Mi dispiace! Non voglio litigare con te Emmy!”

“Neppure io, Eddy!”

I due si abbracciarono e Amy capì che avrebbe dovuto stare più attenta ed evitare i litigi inutili e avrebbero rovinato la loro coppia.

 

 

 

 

Salve pubblico!

So di essere in ritardo, ma in realtà è da un mese che è pronto questo capitolo, però ho avuto molti problemi e solo ora sono riuscita a postarlo.

In compenso il prossimo dovrebbe essere più puntuale.

Ecco a voi il disegno di Georgie.

 

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Ora passiamo ai commenti:

chicynon è vero che mi stressi per il mio bene! Tu mi vuoi morta!! Però per fortuna che ogni tanto ti ricordi di tirarmi le orecchie altrimenti adios…

Al era Prince il cantante solo che May aveva sbagliato e si è vestita da princess perché voleva fare coppia con lui.

Questo capitolo è un po’ corto ma come sai è il preludio ai prossimi capitoli più interessanti.

Dark_Fairy92Devo dire che mi sono divertita tanto a scrivere lo scorso capitolo. Sono felice che ti inizi a piacere anche Nikky. Direi proprio che Amy non ti piace eh? Va beh non possono piacere a tutti, tutti i personaggi!

PGV 2: Grazie caro! Ci provo ad andare avanti, ma il caldo mi uccide e Neury è andata bellamente in vacanza lasciandomi sola a scrivere! Sono felice che la scena tra Ed e Amy ti sia piaciuta.

Anonimo9987465Sono felice che ti siano piaciuti i miei disegni, sei il primo a dirmelo! Finalmente stanno iniziando a girare le storie d’amore e tra poco finalmente inizierà la vera storia. Questa è solo l’introduzione. Non ti preoccupare siamo già a un quarto della storia (sì ricordati attentamente di Georgie perché sarà un personaggio chiave).

 

Ringrazio come sempre tutti quanti.

 

Un bacio,

 

Momo

 

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Capitolo 11
*** Survivor ***


CAPITOLO 11: Survivor

 
 

Amy si vergognava dei suoi sentimenti.
Insomma come poteva amare il suo ragazzo, Ed, e allo stesso tempo avere il batticuore solo perché il suo nuovo amico, Ichigo, la guardava sorridendo e sembrava felice di vederla?
- Oh è tutto così sbagliato! -
Però non riusciva a smettere.
Era felice che l’esercitazione si svolgesse con la Soul Society, aveva rivisto Rukia e le altre ragazze, poi aveva conosciuto tutti i capitani e i loro vice, ma la sua attenzione era totalmente assorbita da Ichigo.
Più ci pensava, più si rendeva conto dell’errore.
“Dannazione” imprecò sottovoce.
“Cosa c’è?”
Ichigo, che camminava accanto a lei durante questa assurda caccia agli hollow, si voltò a guardarla con un sorriso nascosto.
Gli piaceva stare accanto a quella piccola ragazzina, così sciocca – in senso buono intendiamoci- e così maliziosa allo stesso tempo, purtroppo però a quanto pareva aveva un fidanzato.
Solita fortuna!- pensò sarcastico.
“Nulla! Ero solo persa nei miei pensieri e mi ero accorta che.. Che..” Amy si guardò attorno in cerca di una scusa plausibile
“Che oggi pomeriggio ho doppio turno di lavoro” concluse con un sorriso tirato.
Di solito mentiva meglio di un giocatore di poker, ma con quel ragazzo diventava difficile addirittura dire la verità!
Erano capitati in coppia per caso, ma la mora iniziava a pensare che il karma stesse giocandole un bello scherzo in cui si sarebbe dovuta trovare nei casini molto presto.
 
 

 

Bree lanciò un altro sguardo di sottecchi al suo compagno.
Il capitano, Toshirou Hitsugaya, constatò che era proprio basso.
Più basso di Amy addirittura!-
Però era decisamente divertente prenderlo in giro, si arrabbiava e le rispondeva bruscamente, cosa che ovviamente la spingeva a continuare a punzecchiarlo senza pietà.
Questa “missione” come l’avevano definita non aveva alcun senso per la bionda, che avrebbe di gran lunga preferito prendere a pugni Sakura con la scusa di allenarsi invece che trovarsi lì, in mezzo ad un bosco, con un ragazzo sconosciuto a cacciare degli specie di spettri.
Roy però era stato irremovibile: non poteva lasciare che loro non dimostrassero il loro valore, ergo che non facessero nulla, se no, i suoi superiori le avrebbero tagliate fuori.
La Armstrong sospirò e tornò a concentrarsi sul suo “partner”.
“Dunque” iniziò con un sorriso mellifluo, che aumentò l’irritazione dell’albino “ com’è che in questa vostra società danno il grado di capitano ad un bambino?”
Detto ciò si godette la scena di Toshirou che lentamente si voltava verso di lei e le rispondeva piccato.
 
 

 

Nikky schivò il colpo dell’hollow e appena riappoggiati i piedi per terra, sparò contro la figura bianca che si sgretolò all’istante.
Renji, il suo partner, stava intanto finendo gli altri due.
“Con questi direi che abbiamo finito.” Disse il rosso.
“Per fortuna, è quasi sera e sono piuttosto stufa di giocare a nascondino con loro.”
“Tu sei già stufa?! Immagina a farlo tutti i giorni, quello sì che è palloso.”
“Immagino!”
La corvina andava molto d’accordo con Renji, questo l’aveva notato subito Rukia e non sembrava molto felice della cosa.
Quindi la ragazza decise che era ora di vedere se la sua teoria “la gelosia chiarisce più cose di quante ne distrugge” fosse vera.
Rukia si stava avvicinando a loro, quindi Nikky disse al rosso
“Renji, grazie per avermi aiutata prima.” Sorridendogli innocentemente.
“Oh prego” disse senza cambiare tono di voce.
“Vorrei ringraziarti!”
Il rosso non fece in tempo a fare nulla, che la Armstrong lo baciò.
Era un bacio rapido e si staccarono subito.
Il colorito delle guance del ragazzo faceva concorrenza ai suoi capelli. Mentre l’espressione di Rukia variò tra lo choc e la rabbia e si avvicinò rapidamente ai due.
Nikky sorrise a Renji.
“Grazie di tutto!”
Detto ciò li lasciò lì, accendendo la musica sul cellulare.
 
 

 

Amy uscì dallo spogliatoio che la Soul Society aveva messo a disposizione cercando di fuggire dalla presa di Rukia che le chiedeva di portarle la testa di Nikky su un piatto.
- Oh perché Nico fa sempre ciò che vuole senza pensare mai alle conseguenze!-
Però nonostante fosse stato un gesto irresponsabile, aveva sortito l’effetto sperato.
Forse non è stata una cattiva idea!-
La mora decise di complimentarsi con la corvina per la mosse e la raggiunse accanto ai cancelli, ma s’impietrì all’istante.
Nikky stava parlando allegramente con Ichigo, scambiandosi buffetti e scherzando come se si conoscessero da sempre.
-O come una coppia di fidanzatini- le ricordò una voce maligna nella sua mente.
Amy indietreggiò ma Ichigo la vide e la chiamò e così la ragazza si dovette avvicinare.
“Ciao Amy!” cinguettò Nikky.
“Ciao” rispose meccanicamente la mora.
“C’è qualcosa che non va?”
Mentre la corvina le sorrideva, Ichigo le rubava il cellulare e cambiava canzone, al che Nikky iniziò una specie di lotta con lui.
Amy non riusciva a sopportare la vista dei due, così s’incamminò.
“Amy dove vai?”
“Devo andare.” Disse meccanicamente.
“Ma Amy?”
“Devo andare.” Ripeté senza voltarsi, camminando sempre più velocemente finché non si ritrovò a correre tra le strade di Amestris.
 
 

 

Nikky si avvicinò a Bree che stava uscendo.

“Amy se n’è andata!” disse con voce triste.

 Il comportamento di Amy la lasciava interdetta.

Perché andarsene in quel modo?
“Oh favoloso!” ribatté acidamente la bionda.
“ Bree!” la richiamò la corvina “ su non essere sempre così!”
“Sinceramente abbiamo una cena con questi shinigami e lei se ne va? Certo che sono irritata.
Mi toccherà passare la serata con Rukia che vuole ucciderti per il bacio che hai dato a Renji e con quel porcospino arancio. No non è una bella serata!”
Sbuffò “almeno Amy avrebbe potuto distrarre Ichigo.”
Nikky guardò stranita Bree.
Non capiva come la bionda se la fosse presa tanto solo perché lui avesse preso in giro Bree dalla prima volta in cui si erano visti.
Infondo stava solo scherzando.
“Aspetta!!” un pensiero incoerente passò nella mente di Nikky “Perché Amy avrebbe dovuto distrarre Ichigo? Cioè perché proprio lei?”
“Ma come, non ti sei accorta del feeling che c’è tra loro?! Se ne sono accorti pure i muri!”
Nikky rimase choc.
“Senti annulliamo la cena, così almeno torniamo a casa senza venire uccise, nel tuo caso, o commettere un omicidio, nel mio.”
Detto ciò la bionda si avvicinò al capo della Soul Society per comunicare che rimandavano la cena.
Intanto le mente di Nikky lavorava su ciò che aveva appena capito.
Vuoi vedere che Amy se n’è andata così perché è gelosa?-
 
 

 

 

Eccomi!!
Nessuno si aspettava più il mio ritorno, ma sono qui!!
Dopo sei mesi di problemi del piffero per postare questo dannato capitolo, eccolo qui!!
Prossima settimana il dodicesimo.
Scusate ancora il ritardo.
Un bacio,
Momo



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Capitolo 12
*** Another breaking in the wall ***


CAPITOLO 12: Another Breaking in the wall

 

 

 

Amy per la millesima volta la sveglia: segnava le sette del mattino.

Aggrottò le sopracciglia e si disse che doveva alzarsi

- chi me lo fa fare?! 

In quel momento odiava Roy con tutta sé stessa. Come poteva quell’uomo costringerla ad andare a scuola? Insomma, va bene che per essere ufficialmente nell’esercito dovevano superare un test di conoscenze generali, ma frequentare una scuola, anche solo per due settimane, le sembrava una condanna.

Entrò in cucina e mentre guardava le sue coinquiline così felici, decise di trovare una nota positiva in quella…quella cosa.

Dopotutto ora poteva conoscere nuove persone.

 

 

 

Bree era raggiante.

Vedere i ragazzi in divisa, i libri, le interrogazioni, tutte le cose che la rendevano felice. Poteva di nuovo essere la migliore!

Con un senso di soddisfazione sorrise a Dino Cavallone, il suo insegnante un bel ragazzo molto giovane dai capelli biondi.

“Qui a scuola ti troverai bene, per qualunque cosa rivolgiti a me”

Bree annuì e aspettò fuori dalla classe di essere chiamata.

Non appena Dino le fece cenno di entrare, la bionda si sistemò vicino alla cattedra e studiò i suoi compagni di classe.

- Oddio! Quello è Mizuiro! -

Questo pensiero si trasformò subito in voce.

“Mizuiro!”

“Bree!”

Il ragazzo si alzò e avanzò verso la Armstrong.

“Vedo che conosci già qualcuno della classe, bene! Mizuiro, torna seduto e permetti alla tua nuova compagna di presentarsi”

La bionda si sciolse malvolentieri dall’abbraccio, ma disse lo stesso ai presenti:

“Sono Bree Armstrong, resterò per due sole settimane, ma spero che andremo d’accordo.”

“Grazie Bree, va a sederti vicino a Mizuiro, visto che già lo conosci”

Si sedette al banco assegnato e notò che accanto al suo amico c’erano altre persone conosciute

- Come si chiamava quel tizio…ah già, Keigo -

E più in là c’erano sia Chad che Ishida e pure la rappresentazione vivente del suo odio, Ichigo.

- Ecco, questo rovinerò molte cose

 

 

 

Nikky era seduta vicino a Kagome e ne era molto felice. Sparlare di Inuyasha era il loro nuovo passatempo durante le interminabili ore di lezione.

Durante la pausa era andata a cercare sia Amy che Bree, ma entrambe erano irreperibili. Così la corvina aveva fatto amicizia con gli studenti della DWMA: Maka, una ragazza dai capelli biondi che le ricordava Bree; Soul, il partner di combattimento di Maka; Patty e Liz, due gemelle molto frizzanti; Kid, un ragazzo particolarmente strano che le aveva detto “Sei perfettamente simmetrica!” da cui era terrorizzata; Black Star, uno sciroccato che si crede Dio – Neanche fosse il primo che conosco – e Tsubaki, una ragazza dolcissima.

Aveva scoperto che oltre ai ninja, ai demoni, e ad altr vari generi a cui non voleva pensare, esistevano anche i meister, Maka, Kid e Black Star, e le loro armi, Soul, Patty e Liz e Tsubaki.

- Tra un po’ comincio a credere agli unicorni -

 

 

 

L’umore di Amy era decisamente migliorato dal risveglio. Aveva fatto amicizia con la sua vicina di banco, Risa, una ragazza alta dai capelli rossicci e amante della moda quanto lei. In più aveva conosciuto gli altri suoi amici: Nobu, una ragazza bionda dai capelli ricci,  e il suo ragazzo, Nakao, un tipo alto e moro e Chiharu, una dolce ragazza dai capelli corvini e il suo ragazzo ,Suzuki, un ragazzo alto e moro che sapeva tanto di primo della classe. Risa le aveva presentato a malavoglia il suo ragazzo, Otani.

La mora aveva preso subito in simpatia quel ragazzo basso che comprendeva come lei le angherie subite a causa della scarsa altezza.

“Per me sei alto!” gli aveva detto, nonostante i 6 millimetri di differenza.

“Grazie, Amy!” l’aveva guardata con gratitudine “Posso scambiarti con Koizumi?”  guardando con astio la sua ragazza “vorrei una fidanzata come te!”

Amy ridacchiò “Certo! Basta che Risa voglia in cambio il mio di ragazzo, Edward”

Risa chiese subito chi fosse e la mora le mostrò una sua foto.

“Certo! Ti cedo senza problemi quel nano di Otani per un ragazzo così”

La mora si mise a ridere nel vedere i due battibeccare e scoprì di aver trovato la coppia che voleva diventare con Eddy.

 

 

 

Nikky aveva un appuntamento. Certo, era solo un appuntamento tra amici ma era pur sempre una specie di appuntamento. Considerando che Kiba era sempre occupato e le loro uscite non avevano nulla di romantico, voleva considerare come appuntamento qualunque incontro con l’altro sesso.

Amy aveva un fidanzato, anche se la corvina non lo considerava nemmeno un vero uomo quel suo fidanzato. Bree sembrava felice e sospettava che avesse un amante a causa degli sbalzi d’umore.

Guardò l’orologio, stranamente era presto!

 “Nikky!”

“Oh Kiba sei tu..” disse lentamente e senza enfasi la corvina.

“Che faccia non sei felice di vedermi?” il moro le sorrise.

“Certo! Ma come mai sei da queste parti?”

Kiba la guardò interdetto.

“Nikky. Non hai letto il mio messaggio?”

La corvina rovistò nella borsa e agguantò il cellulare.

In effetti c’era un messaggio non letto, proprio da Kiba.

“Eh si mi è arrivato, ma non l’avevo mica letto.”

“Ah” Kiba parve deluso.

“Quindi non vuoi mostrarmi Amestris e le sue meraviglie?”

- Devo digli dell’appuntamento-

“Kiba io..”

Nemmeno a farlo apposta proprio in quel momento si sentii chiamare.

“Nikky! Scusa il ritardo, ma..”

Ichigo guardò Kiba e si voltò verso Nikky.

“Questo ragazzo ti importuna?”

“Io la starei importunando?! E tu chi saresti?”

“Io sono Ichigo Kurosaki, tu invece?” guardando il moro con aria di sfida.

“Sono Kiba Inazuka. Senti amico ora potresti andartene?”

“Hei!! Avevo un appuntamento con Nikky, io!” disse sottolineando l’ultima parola.

Kiba lo guardò con aria un po’ sperduta e si voltò verso Nikky che stava segretamente trovando interessante quello scambio di battute, visto che per una volta era lei l’interessata.

“Nikky dovevi vederti con sto tizio?” disse il moro a voce alta “Beh scusa se ti ho scritto allora!! Esci con chi vuoi!! Non mi interessa!!”

“Aspetta Kiba!” ma il moro se ne era già andato.

“Nikky tutto ok? Volevi andare in giro con lui? Non mi sembra molto affidabile, ma..”

“No!” disse la corvina con voce chiara.

Nessuno le trattava così solo perché.. perché..Ah dio solo sa perché!!

“No no, andiamo lo stesso a fare un giro per i negozi di cd.”

Detto ciò si incammino spedita con Ichigo che la guardava stupito.

 

 

 

 

 

 

 

“Nooo!!” esclamò Amy “Siete anche voi fan di Umibozu?”

La coppia guardò la piccola mora con un sorriso che avrebbe illuminato il mondo, felici di aver trovato un altro amante del loro cantante rap preferito.

Continuarono a ciarlare allegramente fin quasi a casa della Armstrong, quando apparve davanti a loro Edward.

“Eddy!” sorrise la ragazza, avvicinandosi a lui e prendendogli la mano.

“Voglio presentarti Otani-kun e Risa-chan.”

Ed rivolse loro a malapena uno sguardo e borbottò un piacere, cercando di riottenere la totale attenzione della sua ragazza.

“Ehm Emmy.. Ti ricordi che giorno è oggi?”

“No. Che giorno è?” lo sguardo di Amy era dubbioso.

Ed rimase un po’ male, che Amy se ne fosse dimenticata?

Certo si era accorto più di una volta che lei aveva poca memoria per le data, ma così era esagerato!

 

 

 

Risa osservava il fidanzato della nuova compagna di classe e si chiedeva perché anche il suo, di fidanzato, non potesse essere così carino?

Certo Edward non era tanto alto ma era decisamente più carino di Otani!

Sospirò affranta all’idea della sua vita amorosa con il nano al suo fianco e decise di aiutare la mora visto che il biondo sembrava in difficoltà.

“Amy-chan!” richiamò l’attenzione “sei sempre molto simpatica!” disse con un mega sorriso idiota.

La mora la guardò con aria vagamente spaventata.

“Fino a prima mi dicevi che eri molto emozionata per oggi pomeriggio!”

Amy aveva ancora l’aria di non capire.

“Su non facevi che decantare quanto fosse importante questa data perché..” Risa si morse il labbro.

Cosa diavolo poteva saperne sul perché fosse speciale questa data?

“Perché oggi è il vostro mesiversario di quando vi siete conosciuti.”

La voce di Otani fece voltare la rossiccia e la mora.

Ed sorrise “eh già, è proprio oggi!”

“Oh.. Oh già!”

Amy parve ricordarsene improvvisamente.

“Hai in programma qualcosa, tesoro?”

“Certo, mancavi solo tu!”

Si allontanarono, lasciando sola Risa con Otani.

“Com’è che lo sapevi che era il loro giorno speciale?”

Otani la fissò in silenzio.

“Perché è anche il nostro e tu come lei te ne sei scordata stupida!”

 

 

 

 

Amy non staccava gli occhi da Ed.

Il loro appuntamento era iniziato piuttosto male, visto che lei accidentalmente aveva scordato il loro pseudo mesiversario – deve essere l’unico ragazzo al mondo che si ricorda una cosa del genere- , ma era migliorato con il tempo.

Non avevano litigato e questo aveva contribuito a fare in modo che uno dei due non se ne andasse furioso.

La passeggiata nel centro di Amestris si stava protraendo fino a tarda ora, ma Amy non importava.

Oggi non c’era per nessuno.

Oggi c’era solo per lui.

Solo per Edward.

Si voltò lentamente e prese il viso di Ed tra le mani per baciarlo delicatamente, il biondo non perse tempo e ricambiò il bacio.

Il loro bacio diventava sempre più carico di desiderio ed intensità.

Appena si staccarono entrambi ripresero fiato, cercando con lo sguardo.

“Amy io..” la sua voce era un po’ roca ed Amy ebbe un brivido.

“Ed..” nemmeno lei riusciva ad esprimere quello che sentiva.

Lui ebbe un moto di coraggio e le prese la mano per portarla al hotel dove alloggiava.

Nella mente della ragazza le domande si susseguivano in un mare di –oddio!!!- che non si placavano.

L’hotel era piccolo e confortevole e i due camminavano mano nella mano in silenzio.

Amy d’un tratto incespicò in un gradino, Ed prontamente la sostenne e poi, dopo qualche istante, la sollevò da terra prendendola tra le braccia.

Istintivamente lei si abbandonò sul suo petto, ma trovava ingiusto che lui la portasse per tutte quelle scale, dopotutto lui doveva essere molto stanco.

“Eddy, posso camminare.”protestò debolmente.

Lui la fissò per un secondo e rispose “va bene così.”, continuando a portarla in braccio.

Una volta entrati, lui non si preoccupò di accendere la luce, anche perché la stanza non era completamente buia: le tende erano tirate e mostravano la luna in tutta la sua bellezza.

Per un attimo Ed si fermò e Amy udì chiaramente i battiti del suo cuore così simili al suo, mentre le sue braccia non si staccavano da lui.

Lui era così vicino.. e Amy sentiva di non aver mai desiderato nessuno tanto fino ad allora.

Le  loro labbra si sfiorarono di nuovo e lei chiuse gli occhi, dissolvendosi nella scarica di desiderio che il tocco di lui le accendeva dentro.

Ed la strinse fra le braccia e cominciò a tempestarle il viso e il collo di baci, sussurrando non una, ma molte volte il suo nome.

Lei gli accarezzava il petto, baciando delicatamente le sue cicatrici.

Le loro labbra si cercarono di nuovo unendosi in un bacio così intenso che le tolse il respiro.

Ad un tratto però Ed si allontanò da lei.

“Amy.. Tu.. Vuoi anche tu?” le domandò in un soffio.

Lei lo fissò seria in volto.

Come poteva dire di no?

Come poteva ignorare quello che provava?

Come poteva anche solo averle sfiorato le mente che potesse esserci qualcun’altro per lei?

Come poteva..?

“Si, Edward.” Disse seriamente “Si.”

Le mani di Ed seguivano il profilo dei suoi seni, mentre lei tramava di piacere.

Voleva di più, più di questo.

Ne aveva bisogno quanto respirare.

Ed stava esplorando il suo corpo con una certa velocità ma lei notò lo stesso che le sue mani tremavano facendo sorridere Amy.

-Non solo l’unica nervosa almeno-

Appena il biondo si fermò un attimo, la mora rovesciò le sorti della partita prendendone i comando.

Iniziò a spogliare il ragazzo, ammirando la sua bellezza statuaria.

Un violento, incontrollabile tremito di desiderio s’impossessò di lei, un desiderio che non aveva freno: Amy pose fine a quel gioco sedendosi a cavalcioni sul ragazzo. Gli sorrise serena e lasciò che il tempo perdesse ogni spessore, le parole diventavano inutili, restavano solo il loro amore.

 

 

Amy aprì un poco gli occhi e si trovò ad osservare la luna e a sorridere.

Girò la testa e si rannicchiò accanto ad Edward che dormiva al suo fianco.

Non si sarebbe mai pentita di questa notte, lo sapeva.

 

 

 

 

Eh-ehm!!

Sono tardi di due giorni, ma ho un buon motivo: ieri era il mio compleanno e sto festeggiando a più non posso!!

Poi mi vergogno della scena finale di questo capitolo, non è una vera lemon, ma non posso non esserne imbarazzata.

Per cui non prendetela male.

Grazie a tutti.

 

Un bacio,

 

Momo

 

PS. Prossimo capitolo non prima di due settimane.

 

 

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Capitolo 13
*** Two is better than one ***


CAPITOLO 13: Two is better than one

 


 

Amy entrò furtivamente per la porta finestra della sua stanza e la chiuse con un leggero clic della serratura.

Si avvicinò al letto, si tolse i vestiti per indossare il pigiama, sparse le coperte sul parquet, giusto in tempo per sentire la sveglia, scattare ed emettere un suono fastidioso.

La spense con la mano e si avvicinò alla porta cercando di assumere l’aria più assonnata che le riusciva: le ragazze non dovevano sapere che aveva passato la notte fuori.

Ci aveva pensato a lungo se dire o meno alle sue amiche della notte passata con Edward, ma non voleva sentirsi dire da Nikky che lui era sbagliato per lei o da Bree che l’amore è una perdita di tempo.

-Si, mi rovinerebbero la felicità se sapessero!-

Seduta a tavola studiava le sue coinquiline: B non sembrava una persona che si prende un colpo di fulmine, anzi. Lei è il genere di persona che si innamora pian piano. Nico invece era la tipica ragazza che si innamora degli uomini.. ora che ci pensava, Nico non si era mai innamorata, almeno per quanto ne sapeva.

-Ahh pensare a queste cose non mi fa bene! Già Eddy partirà e non tornerà per un po’ e io sto qui a deprimermi!! Basta!! Dai, oggi è l’ultimo giorno di scuola e poi è finita!-

“ Amy!” lo sguardo di Bree era vagamente preoccupato “ che diavolo stai facendo? Hai una faccia assurda!”

“Eh?!” lo sguardo della mora sembrava quello di un alieno appena sceso su un pianeta disabitato

“stai parlando con me?”

“Si che parlo con te!” ribatté con acidità “ Ricordati che stasera devi cucinare tu.”

Le lanciò un altro sguardo che significava spero tu mi abbia ascoltata perché ti ho già coperta una volta.

La mora cercò di spostare il discorso sull’ultimo giorno di scuola.

 

 

 

Nikky si sedette accanto a Kagome.

Oggi non era tranquilla. Aveva l’impressione che stesse per succedere qualcosa di grave.. No! Di importante.

Aveva da sempre un sesto senso per queste cose.

Oggi sarebbe stata una giornata importante, lo sapeva.

 

 

 

Tsuna, ormai a fine giornata, non si aspettava più che né Hayato né Takeshi lo raggiungessero a scuola.

Probabilmente Reborn li stava massacrando con qualche assurda, improbabile e mortale allenamento per potenziare e migliorare la famiglia.

Lui stranamente era stato lasciato fuori e la cosa lo preoccupava un po’.

Da quando Reborn non lo obbligava ad assurdi allenamenti?

Questo lo spaventava.

Era tanto preso dai suoi pensieri che non si accorse del ragazzo di fronte a sé.

“Scusa! Tu sei in quarta A?” (classe inventata a caso! NDA)

“Eh.. Io.. Io” Tsuna balbetò “ Io, sì, sono in quella classe, perché?”

Il decimo Vongola non riconosceva quel ragazzo. Non doveva essere della scuola, ma non sembrava neppure un sempai pronto a prenderlo a legnate.

- Assomiglia a qualcuno.. Ma a chi?-

“Senti, puoi chiedere a una persona se ci possiamo trovare dietro la scuola a fine lezioni?”

Il moro si stupì.

“A chi?”

 

 

 

Amy stiracchiò le braccia con un gesto felino e sbadigliò.

La scuola era un noia mortale.

Aveva dormito tutte le lezioni e ora era felice che fosse finita.

Nessuno l’avrebbe più costretta in quelle quattro mura!

Mentre raccoglieva le sue cose e ascoltava distrattamente Risa-chan e Otani-kun, si accorse che sotto il suo banco c’era una lettere chiusa.

La fissò per un attimo.

“Oh, Amy-chan!” Gridò Risa in preda alla sorpresa “Ti hanno scritto una lettera d’amore!”

“Ahh Amy, anche io ne ricevo tante tutti i giorni.”

“Ma che diavolo dici nano!?”

“A chi hai dato del nano, regina degli orchi giganti?”

Mentre i due continuavano a litigare, Amy aprì la lettere che diceva:

Cara Amy,

so che non mi conosci, ma io so tutto di te.

Sei la persona a cui penso più al mondo.

Ti prego, vediamoci sotto il ciliegio del parco davanti alla scuola a fine lezioni.

Baci.

La tua metà

La mora guardò la lettere un paio di volte: era strana!

Cioè non era la prima dichiarazione che riceveva, ma questa aveva un che di diverso.

Salutò in fretta i suoi compagni ed andò all’appuntamento.

 

 

 

Bree si stava sistemando il cappotto addosso, pronta per uscire da scuola.

Prima di poter oltrepassare la porta, si trovò di fronte Tsuna che riprendeva fiato.

Un suo compagno di classe, magro e piccolo come Amy.

La bionda aveva paura che gli stesse venendo un infarto.

“Tutto bene, Tsuna-kun?”

“S..Si!” riprese a respirare regolarmente “senti, ho incontrato nei corridoi un ragazzo che mi ha chiesto se potevi incontrarlo dietro la scuola. I..Io non so chi sia però..”

La bionda lo fissò.

“Quindi..” il boss della mala cercò di continuare.

“Grazie per avermelo detto. Ci vediamo!”

Si allontanò in fretta, rosa dalla curiosità di chi volesse parlarle, incurante del probabile pericolo, lasciando solo il suo compagno di classe.

 

 

 

Nikky aveva finito ginnastica.

Per essere l’ultima ora di scuola, era una figata!

Cosa conclude meglio di ginnastica un periodo di scuola?

Però la sua lentezza aveva fatto in modo che fosse l’ultima a finire di cambiarsi e quindi le sue compagne erano già andate.

Aveva ormai finito di prepararsi e stava sistemando le cose nello zaino, quando la porta scricchiolò.

“Kagome!” disse la corvina senza voltarsi “Sei tornata per me, grazie!”

“No.” Una voce maschile fu ciò che udì “Io non sono Kagome.”

Nikky si voltò di scatto a vedere chi fosse.

 

 

 

Tsuna si accorse di ricordare chi fosse la persona a cui assomigliava il tipo che gli aveva chiesto di Bree e la cosa lo spaventava.

Perché la persona a cui assomigliava era proprio Bree!!

 

 

 

Bree guardò il ragazzo davanti a sé e trattenne il respiro.

Come poteva essere?

Non era possibile!!

“Brian..” furono le uniche parole che riuscì ad articolare.

Come era possibile che suo fratello fosse lì?

No! No!

Cioè come faceva il suo gemello ad essere davanti a lei? Lui era sulla terra.

Ma era lì.

Non aveva senso!

La sua razionalità non funzionava.

“Ciao Bree!” il ragazzo avanzò verso di lei.

No quella voce non era quella di Brian. Lui aveva una voce più bassa e un po’ roca, mentre questa era quasi squillante e alta.

Un po’ come.. la sua!

 

 

 

Amy squadrò il tizio davanti a lei.

Era ovvio che non voleva dichiararsi e che la somiglianza con lei fosse troppa per essere ignorata.

-E’ alto come me addirittura!- (Amy è alta un metro e 56 per dire. NDA)

“Quindi” disse in tono quasi annoiato “mi diresti cosa vuoi senza fare tante storie?”

Sperava che almeno questo tizio fosse ragionevole.

“Mhm che noiosa sei!” ribatté lui con malizia “non ti interessa sapere di come ho fatto a trovarti?”

“Nemmeno per idea! Non mi interessa minimamente. Dimmi quello che voglio sapere e basta!”

Il ragazzo sembrava seccato.

“Puif” sbuffò “io sono Gerald.”

“Non ti ho chiesto chi sei, idiota!”

Gli sorrise dolcemente per rincarare la dose di disinteresse verso Gerald o come si chiamava il tizio.

Lui intanto non sembrava apprezzare molto che non lei non ascoltasse molto il suo discorso da “re del male”.

“Beh allora ti dirò lo stesso chi sono.. Sai centra con una persona che tu conosci molto bene o forse dovrei dire che.. stai cercando!”

Amy guardò con interesse il ragazzo che sogghignò per l’improvviso interesse.

 

 

 

“Io sono Chester.”

Le aveva detto il tipo, avrebbe potuto mentire, ma Nikky ci credeva.

Lo sentiva col suo sesto senso.

“Cosa..” la corvina indietreggiò un po’ spaventata “Cosa vuoi?”

Quel ragazzo era alto almeno un paio di centrimetri più di lei, aveva i capelli neri, grandi occhi grigi, la pelle scura e il viso squadrato: proprio come lei!

“Io voglio chiederti una cosa..”

 

 

 

“Joey..”

Bree ripeteva questo nome da un paio di minuti.

No quel ragazzo non era suo fratello per quanto fosse identico a lui: gli stessi capelli sparati color miele, gli occhi smeraldo e il viso tondo.

Allora chi era?

“Senti in realtà sono qui per dirti che il mio capo vuole farvi una proposta.”

“Farvi?”

“Si, a te e alle tue amiche.”

Il pensiero corse alle coinquiline capendo che anche loro erano coinvolte nella sua stessa situazione.

Poi grazie al fatto che la scuola era ormai vuota nessuno l’avrebbe aiutata.

“E che proposta sarebbe?”

“Beh vorremmo che vi uniste a noi.”

Bree spalancò gli occhi.

-Cosa?-

“Unirci a voi?”

“Già. Non ti interessa?” le sorrise.

“Per fare cosa?”
“Per sconfiggere tutte le associazioni in difesa di Amestris.”

“Cosa?”

“Hai capito. Accetti?”

“Aspetta! Chi è il tuo capo?”

 

 

 

Amy stava iniziando ad interessarsi a quello che diceva Gerald, anche se era ovvio che avrebbe rifiutato categoricamente la proposta, specie appena il ragazzo pronunciò il nome del suo capo.

Il dottor Anthony Grey.

Il vecchio!

Colui che era la causa del loro viaggio in quel mondo.

Oh no, Amy non avrebbe mai, mai!, accettato.

Ma una cosa le premeva più di tutto.

“Senti.. Com’è che sei uguale a me?”

Gerald la guardò con un lampo di crudele malizia negli occhi.

“Finalmente l’hai chiesto.”

 

 

 

Nikky era spaventata a morte!

Chester le aveva spiegato, con quella sua voce senza emozione, che lui era nato dal suo DNA.

Questo ragazzo era identico a lei e le stava dicendo che erano praticamente la stessa persona..

No! Che lui era il suo alter ego.

La corvina si rendeva conto che non poteva accettare, ma cosa avrebbe fatto questo ragazzo se lei avesse detto di no?

 

 

 

Bree colpì con un pugno in pieno viso Joey, facendolo sbattere contro il muro della scuola.

“Non accetterò mai!”

Dicendo questo, se ne andò a tutta velocità, mentre tratteneva le lacrime.

La somiglianza di Joey con suo fratello era troppa per non star male.

Voleva solo andarsene.

 

 

 

Amy sorrise e ringraziò gentilmente Gerald con la solita gentilezza che maschera la sua irritazione.

L’aveva messa alle strette e combatteva come lei.

Prima infatti lui le aveva dato una spada perché “voglio tastare le tue abilità, tesoro!” e quindi fino a poco fa avevano per un po’ tirato di scherma, scambiandosi consigli, quasi fossero amici.

Era bravo, le costava ammetterlo, ma lo era!

Però lei era più rapida, questo li metteva a parità.

Si fermarono quasi simultaneamente e si promisero di continuare in un momento più consono.

 

 

 

Nikky stava correndo fuori dalla scuola ad una velocità che non credeva di possedere.

Chester si era scansato dicendole con quella voce spaventosa che non era il caso di combattere, visto che l’avrebbe sconfitta senza pietà.

Ma alla corvina non importava di essere stata poco coraggiosa, aveva troppa paura.

Voleva vedere le altre e parlare con loro.

Era codarda, si, ma sapeva che non l’avrebbe mai battuto.

Il suo sesto senso glielo diceva e quello aveva sempre ragione.

 

 

 

 

 

 

 

 


Puntuale!

So che è uno shock questo capitolo, ma è importante!

Ah già so che Amy è egoista all'inizio, ma servirà.

Ricordatevi questi simpatici alter ego, perchè ormai appariranno spesso!

Prossima settimana, prossimo capitolo.

Ecco una immagine degli alter ego e delle ragazze:

 

Image and video hosting by TinyPic

 

Grazie a tutti!

 

Un bacio,

 

Momo

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Capitolo 14
*** Black black heart ***


CAPITOLO 14: Black black heart
 

Amy aveva deciso che almeno una volta a settimana si sarebbe presa un’oretta per sé.

Ultimamente ne stavano succedendo troppe e lei necessitava di un po’ di tempo da passare spensierata, senza pensare a Ed, al lavoro, a –quelle due sfruttatrici che vivono sotto questo tetto- o al fatto che improvvisamente, come una pessima svolta in una demenziale fan fiction, fossero apparsi i loro alter ego, nati dal loro DNA che era stato rubato da un vecchio – fuori di testa!!- che – dio solo sa cosa vuole!- e molto probabilmente le avrebbe fatte fuori –che ci provi soltanto!-.

La mora chiuse con un tonfo il frigorifero portando le uova sul tavolo dove aveva l’occorrente per preparare una torta.

Troppi pensieri e troppe preoccupazioni, non ne poteva più.

Dov’era finita la sua semplice vita? Quella fatta di scuola, di rimproveri, di feste il sabato sera e di uscite con le amiche?

Ah già, era rimasta sulla terra.

Qui invece, oh sì, che era totalmente diversa la vita.

“Basta pensare, Amy, concentrati su questa dannata torta!” si disse ad alta voce, accendendo il portatile.

La voce di Vib Gyor riempì la stanza.

 

..If you’d only hold on 
There’s a way of letting go

You can start again 
If you’d only hold on 
There’s a way of letting go 
Won’t go through it again..

 

Canticchiando sottovoce la ragazza non si accorse nemmeno che Bree, dopo aver infilato la testa in cucina e aver notato che Amy era completamente presa da altro, se ne era andata senza fare alcun rumore.

Nikky invece non ebbe la prontezza della bionda nello scappare senza farsi notare.

Amy infatti sentì il tonfo che fece la corvina, essendosi ribaltata sullo scalino davanti a casa.

“Nico!!” la mora si affacciò dalla cucina e osservò con sospetto la coinquilina che si trovava con le gambe all’aria “ Giusto per sapere, sai com’è” lo disse calcando sulle ultime due parole “dov’è che andresti?”

“Minchia! Come ha fatto Bree a uscire senza che tu te ne accorgessi?” bofonchiò sottovoce, ma non troppo.

“Cosa? B è uscita? E’ il suo turno di cucinare stasera! Io devo andare a lavorare al bar.”

“Ma dai Amy, vedrai che tornerà in tempo” sorrise un po’ forzatamente Nikky. “Spero!” aggiunse sotto voce.

La corvina dubitava fortemente che Bree sarebbe tornata presto, visto che ultimamente succedeva spesso che quando Amy non c’era se ne andasse e rientrasse poco prima della mora, fingendo di non essersi mai mossa.

Nikky non aveva mai indagato su dove andasse Bree, anche se un sospetto ce l’aveva: aveva un ragazzo.

L’unico motivo ragionevole per cui se ne andava spesso e non diceva nulla soprattutto ad Amy.

“Senti..” tentò di iniziare la più giovane “Ehm.. Amy.. Io..” Come poteva spiegarle che doveva vedersi con una persona? Amy era così curiosa che l’avrebbe stressata di sicuro per sapere il nome.

All’improvviso ebbe l’illuminazione di una vita!

“Amy! Attenta i biscotti bruciano!”

La mora si girò di scatto.

“Ma io non ho ancora infornato la torta. Non sono mica bisc..”

La mora si voltò e notò che Nikky era fuggita alla velocità della luce.

La ragazza fissò la porta spalancata e richiudendola si chiese se non dovesse far internare al manicomio più vicino le sue coinquiline.

 

 

 

Bree si sistemò meglio il cappuccio della felpa sulla testa pregando dentro di sé una qualsiasi delle tante divinità che potevano esserci lassù che Orihime o Sasuke o nessun amico di Amy la riconoscesse.

- di tutti i posti per un appuntamento proprio il devil’s nest?-

La bionda doveva ammettere che Tiky aveva avuto una pessima idea a darsi appuntamento lì.

Oltretutto era in ritardo.

Sbuffò impaziente, minacciandolo mentalmente di avere a disposizione altri 5 minuti o lei se ne sarebbe andata.

 

 

 

Amy era seduta in cucina a fissare la torta ascoltando per la millesima volta Red lights.

Erano passate alcune ore da quando le sue amiche se ne erano andate e Pain l’aveva avvisata che poteva prendersi la giornata libera giusto poco prima.

Favoloso! Ho una giornata libera e nessuno con cui passarla!-

Iniziò a mangiare la torta svogliatamente.

Le sue amiche erano uscite di nascosto – chi più, chi meno-, Ed era chissà dove e nessuno dei suoi amici lì aveva del tempo libero.

Non le era mai successo!

Di solito, sulla Terra almeno, se non avesse avuto nulla da fare sarebbe andata a fare shopping con sua madre.

No, lei non era una mammona come si potrebbe pensare, ma adorava tantissimo sua madre, Maria.

Era il suo idolo, Amy sin da piccola cercava di imitarla e renderla orgogliosa di lei, sfortunatamente non aveva la stessa bellezza abbagliante della madre, non aveva la stessa intelligenza brillante, non era simpatica, socievole, dolce e amata da tutti.

No, Amy non assomigliava in nulla a sua madre.

Il campanello suonò, salvandola da un turbine di pensieri poco carini.

“Si?” Amy aprì la porta.

“Yo!” Ichigo le sorrise appena, un po’ stranito dal vederla “Scusa il disturbo.”

“Ichigo..”

Il viso del rosso ( definirlo l’arancione non mi piace, quindi per me è considerato rosso! NDA) s’incupii e le sfiorò il viso con la mano.

“Amy.. Va tutto bene?”

“Cos..?” si sfiorò le guance accorgendosi che c’erano delle lacrime di cui non si era neppure accorta.

“Oh..” si sforzò di sorridere, ma quel pomeriggio era davvero difficile farlo “Va tutto bene, tranquillo!”

“Amy” disse con tono di rimprovero “perché stavi piangendo?”

“Io.. Non..” la ragazza non sapeva cosa dire.

Non è da lei piangere perché era da sola e perché aveva realizzato che sua mamma non le aveva mai detto che era orgogliosa di lei.

Anzi non era da lei proprio piangere.

In genere maneggiava quei sentimenti con più logica e poi questi sbalzi d'umore erano degni di Nico.

“Edward ti ha fatto qualcosa?”

Amy spalancò gli occhi. Com’è che sapeva di Eddy?

Ovviamente Nico gliela avrà detto, no?-

Sì, sì, certamente. Infondo erano molto amici quei due. Troppo, anzi!

Amy si sforzò di non far trapelare l’irritazione nella voce.

“No no, Eddy non ha fatto nulla, anzi non è neppure in città oggi.”

“Oh!”

Calò il silenzio.

La ragazza si guardò intorno. Non era mai stata così a disagio.

“Senti..” Ichigo sembrava un po’ in difficoltà “ti va di venire a fare un giro con me?”

Amy lo guardò con espressione scioccata.

“Sì beh, se non hai altro da fare.” Si affrettò ad aggiungere il ragazzo.

Amy lo fissò per un secondo e sorrise felice per la prima volta “Sì, andiamo.”

 

 

 

Bree era sempre più sicura che ci fosse qualcosa che non andava in Tiky.

Anzi, ne era quasi certa ormai.

Insomma in amore non si fa aspettare una ragazza per mezz'ora buona e poi appena ricevi una chiamata scappi facendo durare un appuntamento non più di mezz'ora.

Basta! Era stanca di farsi prendere in giro.

Ne avrebbe parlato con qualcuno al laboratorio per saperne di più sui Noah.

 

 

 

Amy non era mai stata in un karaoke.

No, davvero, quella era la prima volta che entrava in un karaoke che sembrava uscito da un manga giapponese per di più.

Però, era felice di essere lì.

E il fatto che Ichigo fosse con lei la rendeva stranamente euforica.

Ovviamente, era dovuto al fatto che non fosse più sola a casa a deprimersi, non che centrasse qualcosa il ragazzo accanto al lei.

Questo chiarimento serviva a convincere quella piccola, minuscola parte di lei che stava insinuando che probabilmente non era la novità del karaoke o la scomparsa della solitudine nella sua giornata la causa della felicità.

“Ho prenotato l’unico duetto disponibile, quindi non chiedermi che canzone sia, ok?”

“Molto probabilmente una stucchevole canzone d’amore.”

“Sì, un classico.”

“Se no, che gusto c’è a cantare canzoni che non parlano di amori stucchevoli e da e vissero per sempre felici e contenti o di un amore finito dove tutti piangono?”

Ichigo ridacchiò “Hai ragione.”

La guardò un secondo, appena la musica partì “Pronta?”

Amy per tutta risposta iniziò a cantare.

 

Yes Id rather hurt than feel nothing at all.
Its a quarter after one, Im all alone and I need you now.
And I said I wouldnt call but Im a little drunk and I need you now.
And I dont know how I can do without, I just need you now.
I just need you now.
Oh baby I need you now.

 

http://www.youtube.com/watch?v=Mz78acjokUo

 

Amy cantava cercando di mettere la sua migliore interpretazione, voleva far trasparire bene i sentimenti che si trovavano nel testo.

Il problema era che questa volta si stava immedesimando un po’ troppo.

Decisamente troppo.

Era ipnotizzata dei suoi occhi, dalla sua voce, da.. Sì, insomma, da un po’ tutto.

Il fatto che poi fossero troppo vicini fisicamente l’uno all’altra, non aiutava.

Anzi, tutto quello non aiutava.

Non si accorse nemmeno che la canzone era finita finché il ragazzo non le disse “Hai una splendida voce.. Amy”

Sussurrò a voce così bassa il suo nome che le guance di Amy assunsero una tonalità di bordeaux intenso e il suo cuore si fermò.

- Ok, ora sì che sono nei casini.-

 

 

 

Nikky sorrise a Kiba.

Era riuscito a farsi perdonare, questo sì, ma si era resa conto che le era mancato più di quanto non si aspettasse.

Forse è vero che dalla lontananza si capivano i veri sentimenti di una persona.

- Dov’è che l’avevo letto? Ah sì, su un bigliettino dei Baci Perugina-

Per una manciata di secondi si perse ripensando ai cioccolatini, lì non li avrebbe di certo trovati.

-Voglio la Nutella.-

Le piaceva come sua madre intuisse sempre quando era triste o quando gli altri bambini la prendevano in giro o la snobbavano perché era stata adottata e, dopo averle fatto qualche discorso che la risollevava sempre, le desse un cucchiaio di Nutella per tirarle su il morale.

Sorrise di riflesso.

Sua madre e suo padre non erano i genitori modello che molti bambini sfoggiavano a scuola, ma le volevano sempre molto bene.

Non l’avevano mai picchiata, né l’avevano fatta sentire fuori posto e per una bambina che aveva sempre vissuto in un orfanotrofio, era la cosa più bella del mondo.

La prima volta che li aveva visti aveva 5 anni, lo ricordava bene, ricordava il distinto signore alto, Francesco aveva detto di chiamarsi, e la piccola e rotondetta signora dal sorriso materno, Elisabetta, erano nella veranda dell’orfanotrofio e ascoltavano la signorina Ester che decantava quanto fosse brava e dolce la piccola Nikky.

I due signori non la stavano neppure ascoltando, volevano solo vedere la piccola bambina che finalmente avrebbero potuto chiamare figlia. Nikky era entrata lentamente nella stanza, facendo meno rumore possibile, per paura che scappassero, dopo che anche la sua unica amica e ipotetica sorella maggiore, Jojo, se ne era andata un anno prima, lei era rimasta sola e pensava di restarlo per sempre.

Appena osò guardare i suoi nuovi genitori non trovò altro che l’amore incondizionato di cui aveva bisogno.

Nikky sospirò al ricordo e si voltò verso Kiba che intanto la fissava con un misto di tenerezza e irritazione per essere tagliato fuori.

“Allora dove andiamo di bello?”

 

 

 

Bree salii le scale in religioso silenzio sperando e pregando tutte le divinità di cui ricordava l’esistenza di fare in modo che nessuno dei suoi colleghi del laboratorio le chiedesse che cosa ci facesse lì o semplicemente la obbligasse ad aiutarli.

Il fatto di essere arrivata indenne fino alla porta della biblioteca fece sospirare di gioia la bionda e s’infilò in fretta nella stanza, prima che qualcuno la beccasse.

Chiuse la porta con estrema lentezza per evitare i vari cigolii.

“Che ci fai qui?”

La ragazza sobbalzò e trattenne a stento un grido, voltandosi verso la voce.

“Lavi!”

Non poté impedirsi di arrossire sia per la vergogna di essere stata beccata che per il fatto che il bookman fosse lì.

“Che ci fai qui?” il rosso ripeté la domanda e sorrise.

La ragazza pensò che forse non era il caso di dirgli che stava uscendo con un Noah che aveva tutta l’aria di prenderla in giro e che per poco non ci cascava con tutte le scarpe.

“Uhm.. Io.. Stavo cercando delle informazioni sui Noah per Amy.. Sai com’è, lavora in un postaccio frequentato da gentaglia e non vorrei le succedesse qualcosa..” sorrise cercando di essere convincente.

Il bookman la soppesò a lungo con lo sguardo, incerto se dirle che come bugiarda faceva schifo perché con tutte le volte che l’aveva osservata al laboratorio ormai conosceva tutte le più piccole espressioni del suo viso o se credere che in fondo fosse davvero preoccupata per la sua amica, infatti aveva notato che fosse molto affezionata alla piccola Amy.

Optò per la seconda, visto che se le avesse riferito la prima probabilmente si sarebbe sentito insultato per essere un maniaco.

“Tranquilla, non sei la prima a preoccuparsi per la tua piccola coinquilina. Ho già cercato un po’ di informazioni su quelli che frequentano quel posto, ma non è un giro poi tanto pericoloso.”

Bree non aveva smesso un secondo di guardarlo negli occhi e nel frattempo si era avvicinata a lui sedendosi al suo stesso divano.

Non riusciva a non guardarlo.

Non poteva non guardarlo.

“Uhm e chi altro ti avrebbe chiesto di controllarla? Non dirmi che hai una cotta per lei?” cercò di ironizzare lei, anche se una piccola fitta al cuore le fece sperare che non fosse così.

“Ah no, no. E’ carina, ma non è il mio genere.” Sorrise sornione come se avesse intuito la sua gelosia. “poi vorrei evitare che Allen mi uccidesse.”

“Allen? Oh, è lui che ti ha chiesto di controllarla?”

“Eh già. Ma ti prego” giunse le mani davanti a sé “non dirlo ad Allen o a Amy!” lanciandole uno sguardo da cucciolo di labrador non svezzato.

“Certo, sarà il nostro piccolo segreto!” disse maliziosa avvicinandosi a lui.

Le ricambiò il sorriso e sembrava molto sincero.

- E’ così facile stare qui con te..- fu il pensiero di entrambi.

 

 

 

Nikky aveva passato la migliore giornata della sua vita.

Kiba era stata un perfetto gentleman.

Certo, per quanto possa essere un gentiluomo una persona che si attira una rissa in ogni posto in cui mette piede.

Ma alla corvina non interessava.

Le piaceva Kiba. Ora lo aveva capito.

Il problema che sorgeva ora era: come dirlo all’interessato?

Lei non aveva mai avuto esperienze in campo amoroso, non si era mai innamorata.

Certo, aveva seguito la storia tra Amy e.. il nano, ma loro non erano considerabili, visto l’orribile dichiarazione di quella specie di nanetto scappato da un giardino.

Mentre dentro di sé Nikky era presa da un mostruoso e assurdo conflitto di personalità che cercavano di darle un buon consiglio, Kiba cercava il momento buono per chiarire una cosa con la corvina.

“Nikky..” La richiamò.

Nessuna risposta dalla ragazza.

“Nikky.” Riprovò con voce un po’ più alta.

Ancora niente.

“Nikky!” la richiamò e le poggiò una mano sul braccio.

“Che c’è? Non deconcentrarmi devo capire come dirti che mi piaci!” annunciò infervorata la ragazza.

Il ninja spalancò gli occhi, mentre Nikky, dopo un attimo, si rese conto di cosa aveva appena rivelato.

“Oh minchia!” si prese il viso tra le mani “Sono peggio di quel nano maledetto!!!!” urlò disperata con le lacrime agli occhi.

“Nikky.. Calmati..” lei iniziò a regolarizzare il respiro “Sì, brava, così..”

Lei alzò gli enormi occhioni grigi su di lui.

“Kiba, io.. Mi dispiace!”

“No, non devi scusarti. Lo so che sono troppo figo.” Detto ciò si becco un bel calcione dalla ragazza.

“Ahia!”

Lei lo fulminò con lo sguardo.

“ Io me ne vado.” Sentenziò procedendo spedita verso casa.

“A.. Aspetta!”

Lei si voltò per un attimo come a dirgli “spara”, riprendendo a camminare con più calma.

O almeno una calma apparente, visto che dentro di sé, stava piangendo e maledicendosi.

“Nikky.” La prese per il braccio e la attirò vicina. “Io.. Volevo dirti che io..”

Oh no! Mi manda a quel paese ora!-

“Io.. Cioè tu mi piaci..”

-Cosa?-

“Cosa?”

“Sì.” Ammise imbarazzato. “ Volevo dirtelo, ma poi c’è stata la storia del rosso” dicendo rosso con un ringhio “e quindi non sapevo più se fosse il caso o meno..”

“Aspetta! Tu eri geloso di Ichigo?”

“Hei! Geloso è una parola grossa! Diciamo infastidito.”

“Ma a Ichigo piace Amy.. Cioè l’ho capito addirittura io!”

“Stai scherzando?”

Nikky si spazientii un po’.

“Ma perché parliamo di loro?”

“Non lo so.”

Si guardarono per un attimo e il secondo dopo lui si chinò su di lei.

“Cosa stai facendo?” gli chiese ingenuamente “ Ho qualcosa in faccia?”

Kiba la studiò un secondo e realizzò che veramente non si aspettava un bacio da lui, allora le prese la mano e le disse “Torniamo a casa!”

 

 

 

La settimana trascorse molto rapidamente e da novembre si passò rapidamente a dicembre.

Amy continuava ad uscire con Ichigo, solo da amici, che andava a trovarla con la scusa che non voleva lasciarla da sola.

Nikky invece ora che stava con Kiba usciva quotidianamente con lui, nonostante non avesse detto una parola alle sue amiche.

Bree a sua volta sfruttava i pomeriggi per andare da Lavi a cercare informazioni sui Noah, almeno per i cinque minuti iniziali, perché poi si perdeva a parlare col ragazzo.

 

 

 

Amy canticchiava sottovoce e camminava muovendosi come se ballasse.

Andare al karaoke tutti i giorni l’aveva aiutata a riprendere l’abitudine a cantare.

-Ci porto le ragazze prima o poi.-

“Sei davvero così felice?”

“Come?”

“Sì, insomma, mi sembri più felice del solito.”

-Più felice del solito? E’ un eufemismo.-

Sorrise raggiante al ragazzo.

“Tutto merito tuo! A quest’ora sarei a casa a deprimermi, se no.”

“Tu, depressa?”

“Sì, oggi nessuno voleva passera la giornata con me.”

“Ah per fortuna allora che Nikky non c’era e abbiamo potuto passare il pomeriggio assieme”

Amy s’immobilizzò.

Quella frase fu come una doccia fredda per lei.

“Nikky?”

“Sì, avrei dovuto vedermi con lei oggi”

“Quindi eri venuto per lei?”

“Già, ma ci siamo divertiti anche noi due.” Disse sorridendole.

Ci siamo divertiti anche noi due..?? Oh ti prego fa’ che abbia capito male!-

Dentro di sé, Amy sentì come qualcosa rompersi.

Certo, aveva immaginato che lui non fosse lì per lei, ma non credeva che fosse solo un ripiego.

“Oh, ma certo.” Sorrise Amy “Scusami. Vado.”

“Amy. Aspetta!”

Lei stava già scappando come aveva fatto l’altra volta.

 

 

 

Bree richiuse la porta dientro di sé e puntò dritta dritta al solito divano su cui stava già stravaccato Lavi, che appena la vide le rivolse un sorriso.

Ormai ci andava solo per parlare con Lavi, visto che aveva capito che di Tyki non ci si poteva fidare.

Avrebbe dovuto parlagli il prima possibile, avrebbe dovuto anche tirargli un pugno, avrebbe..

Interruppe il filo dei suoi pensieri per concentrarsi sul rosso.

C’era qualcosa che non andava.

Il sorriso di Lavi era diverso dal solito, sembrava.. Falso!

“Lavi.. va tutto bene?”

Lui alzò lo sguardo dal libro che teneva in mano “Sì, certo.” Le sorrise.

Ancora quel sorriso-

La bionda si stava irritando.

“Se ti scoccia che sto qui, bastava dire.”

“No, Bree, è che stavo pensando che da domani me ne dovrò andare per un bel pezzo.”

“Riparti per una missione, di già?”

Lui le sorrise debolmente.

“Oh mi dispiace. Mi mancheranno queste nostre conversazioni.”

Lavi s’irrigidì leggermente.

Lui non le avrebbe chiamate “conversazioni”.

Ma forse per lei era solo quello, una piacevole chiacchierata.

Dovette resistere alla tentazione di scuotere il capo, visto che lui non poteva permettersi dei sentimenti.

Ma voleva chiarire una cosa.

“Bree, sai cos’è un bookman?”

“Certo, sono persone, come te e il tuo maestro, che seguono i fatti di storia senza farne parte, giusto?”

“Esatto! Però c’è una cosa che non sai..”

“Quale?”

“I bookman non hanno un cuore.”

La bionda lo fissò per un attimo, come se non avesse capito.

“Ah..”

Lavi si chiese se avesse colto il messaggio che cercava di farle prevenire e ne ebbe risposta non appena vide che la bionda si inventava una sciocca scusa e se ne andava in fretta e furia lasciandolo solo.

 

 

 

Amy sentii le lacrime salirle agli occhi.

Eddy era il solito idiota.

Se l’era presa con lei e le aveva fatto una sceneggiata di gelosia solo perché era uscita con Ichigo.

Certo, per lui avrebbe dovuto farsi venire una bella depressione stando chiusa in casa, mentre lui tornava nella sua città natale e passava una settimana con quella sua super sexy e disponibile amica d’infanzia.

Certo! Molto logico come ragionamento.

Come se non bastasse aver saputo di essere il ripiego pure di Ichigo.

- Favoloso, la mia vita non ha mai fatto più schifo!-

Vide infatti che Edward uscire sbuffando dalla portafinestra della sua camera.

Appena chiuse la porta, lei prese un cuscino e lo lanciò contro di essa.

Avrebbe fatto meglio a vivere in cima ad una montagna lontano da tutto e tutti!

 

 

 

Nikky guardò per un secondo Ichigo, si sistemò sul divano e le sorse spontaneo chiedergli “Ma ti piace Amy?”

Glielo chiedeva perché aveva notato che non stava minimamente ascoltando la novità che voleva annunciargli, mentre sembrava non perdersi una parola di quello che accedeva in camera di Amy.

Non era difficile seguire quello che si stavano dicendo la mora e il suo nanetto da giardino visto che stavano urlando e avevano fatto tremare la cristalleria nella credenza più di una volta.

Il rosso arrossì e balbettò qualcosa tipo “ma cosa stai dicendo?”

Nikky sollevò il sopracciglio, sarà pure scema, ma per certe cose, come ad esempio aiutare il suo migliore amico a mettersi con la sua migliore amica, rientravano tra le cose che sapeva capire benissimo.

“Sii.. Quante volte al giorno ti ripeti questa cosa per curiosità? Sai, non funziona!”

“Ma dai, Nikky!”

Notando che lei non demordeva, lui dovette desistere.

“Beh.. Ma lei sta con quel tizio!”

La corvina notando che non aveva smesso di negare, sorrise.

“Oh del nano non devi preoccuparti! Insomma, hai sentito che roba? Si sono urlati di tutto contro.

Non credo dureranno molto! Amy non si fa trattare così da nessuno.”

“E se invece lo perdonasse?”

Nikky sbuffò “Ma dai!” prima che lui potesse aprire la bocca per ribattere “ Prova invece a pensare che tra non molto lei ti chiamerà tesoro o amore o con qualche assurdo nomignolo!”

Lui assunse un’espressione un po’ scioccata, ma non di meno arrossì ancor più di prima.

Poi Ichigo, per riprendere in mano la conversazione, le chiese.

“Ma cosa stavi dicendo prima? Qual è l’annuncio?”

“Oh beh.. Adesso sto con Kiba!”

“Cosa?”

“Shh. Non urlare! Le altre non lo sanno! Mantieni il mio segreto ancora per un po’!”

“Ok, va bene”

 

 

 

Edward odiava Ichigo.

O meglio odiava come lui con un niente avesse allontanato Amy da lui.

Lui ci aveva messo tanto perché loro due costruissero qualcosa e arriva questo dannato rosso che puff! fa sparire tutto ciò che c’è tra loro o quasi.

Se, dopo quello che aveva sentito tra lui e la piccola racchia, Amy avesse saputo che lui le moriva dietro lo avrebbe lasciato e lui non lo avrebbe sopportato.

Lui amava Amy.

All’improvviso gli balenò un ottimo piano in mente.

Uno di quelli piuttosto diabolici.

- Chi raccoglie vento, semina tempesta, Nikky!-

 

 

 

Amy non sopportava di tenere il muso a Edward.

Infatti era andato via già da un paio di orette che lei già non ne poteva più e stava per chiamarlo per scusarsi.

In fondo aveva avuto una reazione esagerata.

Insomma, avrebbe fatto meglio ad avvisarlo sul fatto che usciva con un amico, così da non renderlo geloso.

Appena allungò la mano verso il cellulare, bussarono alla sua portafinestra.

Si alzò e andò ad aprire: era Edward.

-Neanche se mi avesse letto nel pensiero! Anzi magari sa farlo come quello di Twilight!-

“Eddy..” Amy si morse il labbro, non dovrebbe avere un tono così felice.

“Emmy! Sono qui per scusarmi con te.” E le porse un mazzo di rose.

“Oh grazie, Eddy” le prese e lo fece entrare.

“Dovrei chiederti pure io scusa! Avrei dovuto avvisarti prima che uscivo con Ichigo!”

“No, tranquilla. Sono solo uno stupido geloso. Se solo avessi saputo!” disse abbracciandola.

“Saputo cosa?” la mora si scostò appena per guardarlo.

“Beh.. Ma come non lo sai?”

“Sapere cosa?”

“Che Nikky e Ichigo stanno assieme!”

Amy lo guardò ad occhi sbarrati.

“Se lo avessi saputo prima non ti avrei fatto quella scenata.”

La mora aprì e richiuse la bocca un paio di volte ma alla fine riuscì a dire “Ma.. Ma non può essere!”

“Ma non lo sapevi davvero?”

“Io.. No.. Io..”

Lei si appoggiò a lui e sentì che le lacrime le iniziavano a scorrere sulle guance e non si volevano fermare.

“Amy non piangere, ci sono io!”

I singhiozzi della ragazza si fecero più forti tanto da scuotere il suo corpo magro, senza che nemmeno lei sapesse perché stesse piangendo.

 

 

 

Georgie stava tranquillamente sorseggiando una bibita, mentre Sasuke leggeva il giornale, quando il cellulare del ragazzo iniziò a squillare.

Il corvino non vi badò nemmeno, ma la rossiccia allungò il collo dalla curiosità per leggere chi fosse.

“Non rispondi, Sasu- chan?”

“No. E smettila di chiamarmi così!”

“Ma potrebbe essere importante!”

“Naa.. E’ solo Amy.”

La ragazza lo guardò e con gesto rapido della mano, prese il cellulare e ripose.

“Pronto?”

Sasuke dall’altro capo del tavolino la fissava furente.

“Oh ciao Amy! Come stai? No! Sasu-chan è impegnato!” sorrise a Sasuke che le restituì uno sguardo gelido. “Aspetta! Aspetta! Cos’è che vuoi?”la ragazza corrugò la fronte “Ma come fai a sapere che ce l’ha Sasuke? Insomma è un numero di cellulare che potrebbe non avere..”

Il corvino le strappò il cellulare di mano.

“Amy? Sì, sono io.” Ci fu una pausa “Sì, te lo mando ora. Ciao!”

Georgie assunse ancora di più un’espressione preoccupata.

“Non puoi darle il suo numero! Se lo scopre Lui, siamo morti!”

Sasuke le restituì uno sguardo inespressivo.

“Tranquilla, non lo saprà! Quei due sono uguali, taceranno tutto!”

La rossiccia non ne era convinta, ma provò a non pensarci finchè una domanda non fece capolino nella sua mente: come faceva Amy a sapere che Sasuke aveva il suo numero?

 

 

 

Gerald aveva appena capito che lui e la sua sorellina erano dei sadici masochisti.

Solo se li ferivi, erano felici.

Solo se li maltrattavi, si sentivano amati.

Non sapeva come la sua sorellina avesse ottenuto il suo numero di cellulare, ma sicuramente non si sarebbe lamentato.

Insomma, poter combattere da dove si erano fermati qualche settimana prima, aveva un che di elettrizzante.

Oh doveva smettere di fremere in quel modo, o non avrebbe combattuto bene.

Ma non ci poteva fare nulla. Amava ferire sua sorella, amava che lei lo ferisse, amava il modo in cui con determinata determinazione si sfogava su di lui.

Non avrebbe chiesto di meglio.

Se ci fossero stati gli altri, Joey e Chester, o il Dottor Grey, lui non avrebbe potuto assaporare così questo combattimento, avrebbe dovuto chiudere a chiave le sue manie, le sue perversioni e ossessioni.

sarebbe dovuto apparire normale.

Cosa che trovava molto sopravvalutata. Cioè sono tutti normali, all’apparenza, ma ci sono persone che nascondono molto di più.

Interruppe i suoi pensieri con una risata sadica.

“Allora sorellina, non mi hai nemmeno detto perché vuoi uccidermi con così tanta determinazione. O preferisci farmi indovinare?”

La mora non rispose.

“Ok, indovino io! E’ colpa.. Mhm.. delle tue amiche?”

Una stoccata stava quasi per colpirlo.

“Uh è un sì, quindi è colpa di una di quelle due.. Ma non è finita lì, vero?”

Scansò con calma un fendente, mentre vedeva se stesso versione femminile perdere il controllo a causa della rabbia.

“Ok, una tua amica e un ragazzo, no?”

I colpi alla cieca di Amy per poco non andarono a segno.

“Oh, ho indovinato!” gongolò lui.

Con una mossa rapida si spostò dietro la ragazza, le tenne fermo il polso che impugnava la katana e le sussurrò con voce roca “ e immagino lui ti piaccia, eh?!

Sentendola dibattere, lui sorrise ancora di più.

“Oh una tua amica, di quelle che ami più di te stessa per cui sacrificheresti tutto, ha una relazione con l’uomo che ti piace, vero?”

Amy cercò di liberarsi ma ottenne solo di finire stritolata di più nella morsa di Gerald.

“Tu sei innamorata di questo tipo, eh? Solo che stai col biondino!”

Amy s’immobilizzò.

“Oh sì, so tutto di te!” disse ridendo.

“Non sottovalutare nessuno, sorellina.”

Amy non riuscì a trattenere un singhiozzo.

“Oh piccola cara” la fece voltare per guardare in quegli occhi così identici ai suoi. “non devi piangere per nessuno tu.” Le accarezzò il viso. “Solo io posso farti piangere.”

Stava per colpirla con un fendente mentre la stringeva tra le braccia, quando dovette scansarsi per non rischiare di venir colpito da un terzo contendente.

“Uff, la mamma non ti ha insegnato che non si interrompe un combattimento?”

Gerald si girò verso il nuovo arrivato che si rese conto essere, Ichigo Kurosaki.

Secondo le informazioni in suo possesso era uno sostituto shinigami e amico, o qualcosa di più a vedere come si era avvicinato premuroso ad Amy, delle Armstrong.

“Allora?” sbuffò, stufo di come volesse soccorrere Amy “combatti con me o te ne vai?” silenzio.

“Hei!! Rispondi o no Superman dei poveri?”

Ichigo lo guardò furibondo.

“Cosa le hai fatto?”

“Nulla che lei non volesse. Insomma non sono mica io che la illudo e basta, già, perché quello sei tu!”

“Zitto. Non parlare così di lei!” detto ciò si precipitò ad attaccarlo.

Gerald mulinò la spada e si avvicinò per combattere. Ma accadde una cosa impensabile: Amy scattò a si frappose tra i due.

Gerald bloccò istintivamente la spada, pronto a divertirsi e Amy fermò la katana di Ichigo con la mano.

“Stanne fuori..” furono le prime parole di Amy.

Il rosso fece per parlare, ma la mora gli lanciò uno sguardo furente.

“Ti odio!”

Detto ciò, senza nemmeno curarsi della mano, se ne andò lasciando Ichigo con un’ espressione assente sul volto.

“Ah, qui è meglio di una telenovelas argentina!”

Gerald rinfoderò la katana sparendo in un puff lasciando Ichigo da solo.

 

 

 

Amy non sapeva come fosse tornata a casa.

Non sentiva nulla.

Non c’era la stanchezza del combattimento.

Non c’erano le voci delle sue amiche che urlavano preoccupate alla sua vista.

Non c’erano i rimproveri di Bree.

Non c’erano le lacrime di Nikky.

Non c’era nulla.

Perché non sentiva nulla?

Perché Gerald aveva ragione?

Oh Dio, perché?

“Perché” sussurrò.

“Amy!” Bree cercava di attirare la sua attenzione “ Va tutto bene?”

“Bree.. perché?”

“Ma di cosa parli Amy?”

“Perché? Perché non potete volermi bene per quella che sono?”

“Amy, non dire cretinate!” disse la bionda.

“Oh Amy, non è vero. Noi ti vogliamo bene e molto.” Piagnucolò la corvina.

“Perché? Perché allora non siete sincere con me?”

Le fissò attentamente entrambe, notando per un fugace secondo un’ombra di colpevolezza sui loro visi.

“Amy, ascoltami..” la bionda si abbassò verso di lei, con una voce dolce che non le aveva mai sentinto “Io.. Noi ti vogliamo tanto bene, a volte non ci diciamo le cose, è vero! Ma non è che lo facciamo apposta, è solo che..”

“che a volte è meglio tacere!” la interruppe la corvina “ abbiamo paura dei tuoi giudizi e di quello che pensi di noi!”

La mora iniziò a sentire qualcosa.

Qualcosa di caldo all’altezza del cuore.

“Io..” iniziò cercando le parole “Io non vi giudico.. mi faccio un’idea di cosa succede, ma se vi dico qualcosa è solo per il vostro bene.. però se voi non mi dite le cose, è peggio! Non posso più proteggervi..” detto ciò guardò le sue amiche prima che il sonno e tutte le sensazioni la portassero nel mondo dei sogni.

 

 

 

Bree uscì dalla stanza di Amy.

Era seriamente preoccupata, non l’aveva mai vista così!

Però si scoprì a pensare che per una volta aveva pienamente ragione, domani le avrebbe rivelato tutto.

Anche Nikky pensò la stessa cosa.

 
 
 
 
 
 
 
Okaay.. Sono tardissimo!!!
Scusate! Ma io posso scrivere solo o il lunedì sera o il giovedì sera, quindi ho poco tempo emolto da scrivere.So che è palloso questo capitolo.

Quindi vi dico in breve che gli alter ego hanno caratteri differenti dalle ragazze, hanno solo l'aspetto in comune.

In questo capitolo ho maltrattato Amy, scusate cari fan della mora.

 Anche se devo dire che presto bene o male maltratterò un po' tutti! Muah ah ah. Questo mi rende felice.


Ma la storia va così. Anzi, siamo lontani dalla conclusione e le tante spiegazioni che volete.

Oh tra l'altro ascoltatevi le due canzoni.^^


Un bacio,


Momo

 

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Capitolo 15
*** It takes a fool to remain sane ***


 

CAPITOLO 15: It takes a fool to remain sane

 

 

Amy non era sicura di aver afferrato bene ciò che le stavano dicendo.

Ci provava, ma non riusciva a capirlo. Proprio no.

Voltò lentamente lo sguardo verso Tsuna Sawada, il decimo boss dei Vongola e mimò con le labbra un “cosa?”, lui, rosso di vergogna, in risposta la guardò con uno sguardo un po’ smarrito, quindi la mora tornò a concentrarsi su Reborn, l’Arcobaleno non che tutor del castano.

“Ehm.. non sono sicura di aver capito cosa vuoi che facciamo esattamente..”

“E’ semplicissimo, Amy, voglio che oggi proteggiate Imbrana-Tsuna per questa giornata. Ci sono delle persone che vogliono ucciderlo e Roy mi ha assicurato che siete brave in queste cose. Dunque accettate?”

Amy spalancò la bocca e cercò di mettere insieme delle parole che potessero esprimere cosa pensava.

“Io.. non so se siamo poi così adatte al compito..”

“Oh io ne sono sicuro!” detto ciò colpì Tsuna in testa e gli disse qualcosa tipo “comportati bene” o “impara da qualcuno che sa combattere” e se ne andò.

Amy cercò di ricomporsi e pensò di raggiungere Reborn prima che uscisse dal giardino, ma non le sembrò una buona idea.

Insomma non sarebbe stato proprio il caso!

Sbuffò irritata “E’ sempre così?”

Il castano che guardava tutto tranne la ragazza borbottò “fa anche di peggio..”

Il sopracciglio della Armstrong schizzò in alto “Peggio?! Peggio di lasciarti alle..” guardò la sveglia: 5.57 del mattino “..neanche sei del mattino senza preavviso, facendoti entrare come uno scassinatore..” indicando la sua portafinestra che dava sul retro della casa e da cui filtravano i primi raggi di luce “..nella camera di una ragazza!!” coprendosi ancora di più con le coperte perché non vedesse la canottiera e gli shorts con cui dormiva e in parte per farlo sentire più in colpa “A te sembra che possa fare di peggio?”

Tsuna assunse una espressione un’espressione mortificata.

“Mi dispiace, Amy-kun!”

La mora si pentì di aver inveito contro lui.

Infondo non era colpa sua e lei non era così pudica.

“Oh Tsu-chan!” gettò a terra le coperte e abbraccio il ragazzo “sei così carino!!” cinguettò felice.

“A..A.. Amy!”lui era di una fluorescente tonalità bordeaux.

“Su su, tesoro!” la mora si alzò in piedi e si infilò una felpa che aveva rubato ad Ed “vieni con me. Hai fatto colazione?”

“Io.. no.” Il ragazzo era ancora scosso.

-Non deve capitargli tutti i giorni che una ragazza lo abbracci o che sia mezza nuda davanti a lui.. Che carinooo!!-

“Ti preparo qualcosa io! Poi tenterò di svegliare una delle ragazze.”passando in corridoio diede uno sguardo alle porte delle altre due stanze, sapendo che non sarebbe stato facile farle alzare “Oggi lavoro al Devil’s, quindi resterai con le ragazze.”

-Se si svegliano prima che inizi il turno- aggiunse a se stessa.

“Allora chi è che ti sta cercando di uccidere?”

-E molto probabilmente ci riuscirà visto che sembri la mia versione al maschile più di Gerald-

“Sinceramente non lo so..  Non mi ha detto nulla!”

“Ah!” Amy lo squadrò.

-E’ sincero! Ma cavoli se rischia di morire, perché non gli hanno detto chi lo cerca!-

“Ma aspetta! Tu non avevi dei.. tipo compagni..”

“Si, infatti, ma Reborn li sta allenando.”

“Ti ha scaricato a noi, in poche parole!”

Tsuna annuì.

-Povero ragazzo!-

“Tranquillo, le ragazze Armstrong si occuperanno di te!”

-Se Nico si sveglia!-

 

 

 

Bree osservò Amy correre fuori dal cortile, uscire dal portoncino e proseguire velocemente in strada, poi chiude la porta e si voltò a guardare Tsuna.

“Bene. Come stai Tsuna? Tutto bene a scuola?”

“Certo!” sembrava un po’ agitato “Come mai non sei tornata più poi?”

“Roy voleva che stessimo lì per poche settimane e quindi allo scadere del tempo ce ne siamo dovute andare.”

Tsuna si torceva le mani in modo quasi convulsivo e la ragazzo lo notò subito.

“Ecco c’è una cosa che vorrei chiederti..” iniziò esitante il decimo Vongola.

Sembrava seriamente in ambasce.

-Ti ricordi l’ultimo giorno di scuola? Ricordi che ti ho cercata per dirti che un ragazzo ti cercava..?

Beh ecco mi sono accorto che vi assomigliavate molto.. Dopo che te ne eri andata.. E mi chiedevo cosa voleva da te..-

Ecco questo sarebbe stato il bel discorso, esclusi alcuni balbettamenti, che il castano avrebbe voluto farle, ma non riteneva giusto parlarne quindi ripiegò su argomento più, si sperava, tranquillo.

“Ecco è successo qualcosa tra te ed Amy?”

La bionda sollevò lo sguardo dalla sua tazza di tè alla pesca super zuccherato.

“Si, insomma.. Sembrava che fossi un po’ a disagio stamattina..”

Bree abbassò gli occhi non sapendo cosa dire.

Era passata quasi una settimana da quando Amy era tornata a casa sconvolta perché si sentiva tradita da tutti i segreti delle amiche.

Nikky aveva felicemente sbandierato che era ufficialmente fidanzata con Kiba.

Mentre lei.. beh lei aveva provato a confessare che stava per innamorarsi di un cattivo e che a momenti chissà quale segreto avrebbe rivelatogli.

Alla fine era solo riuscita a dire che aveva molto lavoro e che in segreto in realtà usciva con i suoi compagni di sventura del laboratorio.

Si sentiva in colpa, anche perché aveva il sospetto che Amy sapesse che quella non era la verità, ma proprio non ci riusciva.

“Diciamo che c’è stata una specie di incomprensione.. nulla di che!”

Gli sorride un po’ per dimostrargli che andava tutto bene, in fondo.

Tsuna la fissò un attimo come se cercasse le parole.

“Qualunque cosa sia successa non è importante, però non dovresti nascondere le cose alle tue amiche. Se questa incomprensione sta incrinando il vostro rapporto, dovresti parlarne.”

“Sai questo è un ottimo consiglio.” Disse lentamente la bionda.

- Irrealizzabile però nel mio caso..-

Tsuna s’imbarazzò “Beh.. Ogni tanto mi escono queste frasi decenti, dai!”

Bree gli sorrise.

Aveva deciso. D’ora in poi sarebbe andato tutto meglio.

 

 

Georgie fissò Amy chiedendosi come facesse a non capire una ovvietà simile.

Ehm Amy non per farmi gli affari tuoi..” iniziò la rossiccia.

“Ma visto che lo stai raccontando a tutti ormai lo sono diventati..” disse sarcasticamente Sasuke, beccandosi un bel calcio da Geogie e Amy e uno sguardo di disapprovazione da parte di Orihime.

“Ahia!! Hei!! Scusate tanto se sto dicendo la verità eh?! E’ una settimana che lo sta dicendo e io sono pure stufo di sentir parlare di sto tizio. Hai due possibilità: molli il tuo moroso e ti metti con quel tizio o resti con il biondino e dimentichi l’altro. Non è difficile!!”

La rossiccia si massaggiò le tempie pensando a come riparare il danno fanno dal suo adorato fidanzato.

- Però non ha tutti i torti.. Ha poche possibilità di azioni!-

La mora si rabbuiò.

“Prima che questo idiota mi interrompesse” fulminò il corvino “volevo solo dirti che forse devi darti tempo. Insomma comunque a Ichigo hai detto che lo odi e magari dovresti prima far pace con lui... Poi non puoi ignorare il fatto che provi qualcosa per Ed.. per me devi solo dare tempo al tempo! Manda tutti a quel paese e concentrati su altro!”

Amy alzò lo sguardo un po’ lucido su di lei sembrava dire “cioè?”

Georgie le sorrise.

“Manca poco a Natale e ti propongo di andare a fare shopping consolatorio!” si voltò verso l’altra cameriera del Devil’s nest “Ovviamente sei invitata pure tu  Orihime!”

Orihime esultò felice e Amy le sorrise dolcemente.

Si, aveva fatto una buona azione.

Magari questo avrebbe cancellato un po’ delle cattive azioni di cui si macchiava ogni giorno.

 

 

Nikky si svegliò felicemente riposata come poche volte le era capitato nella vita.

Uscì dalla stanza e si diresse in bagno a vestirsi.

Dal silenzio della casa probabilmente Amy era già andata al bar e Bree al lavoro di laboratorio.

Mentre spazzolava i suoi lunghi capelli corvini, sentì bussare alla porta.

“Nikky?”

Era Bree.

“Si?”

“Io devo andare. Tu però non andartene finché non torno, ok?”

“certo!”

La corvina entrò in cucina canticchiando e aprì il frigo per vedere se era rimasto qualcosa da mangiare.

“Ciao! Tu devi essere Nikky, giusto?”

La ragazza scattò e si voltò verso il salone.

Lì c’era un ragazzo magrolino, piuttosto basso e con una zazzera di capelli castani.

“Scusa! Non volevo spaventarti! Sono Tsuna Sawada.”

Nikky rimase paralizzata.

“Ehm.. Sono un ex compagno di classe di Bree e.. Ehm.. Ecco diciamo che Bree mi ha detto di dirti che dovreste proteggermi.. O una cosa simile!”

Nikky non emise un solo suono, fissava solo il ragazzo.

Tsuna intanto si sentiva ogni secondo più imbarazzato.

“Ehm.. resterò solo per oggi..”

Nikky come si svegliò, gli prese la mano.

“Perché non resti per sempre?”

 

 

Bree non si era mai sentita così sicura in vita sua.

Nemmeno quando andava a scuola e sapeva di conoscere tutto, nemmeno quando suo fratello si voltava verso di lei e lei sapeva già cosa avrebbe detto, nemmeno quando lavorava al laboratorio e sapeva esattamente dove Komui si era nascosto e ponderava se avesse ottenuto di più rivelando i suoi nascondigli e rivelando tutto o estorcendogli permessi e privilegi.

Sollevò lo sguardo.

Era la cosa giusta.

Non aveva più paura neppure.

“Tyki.. voglio che tu sparisca immediatamente dalla mia vita!”

 

 

 

Amy ridacchiò a quello che aveva appena detto Georgie.

Avevano appena accompagnato a casa Orihime e ora si stavano dirigendo verso casa Armstrong dopo un intenso pomeriggio di shopping natalizio.

“Sai Georgie mi sono chiesta spesso una cosa?”

La rossiccia si voltò con aria interrogativa.

“Com’è che tu, una persona così simpatica e solare, sia finita a mettersi con un ragazzo come Sasuke, così.. Mhm.. Rompiscatole?”

Un lampo rapido passo negli occhi blu della Gabaldon, un lampo simile alla triste ironia.

“Diciamo che ogni tanto il destino è strano. Non possiamo decidere tutto noi e non possiamo ignorare ciò che succede.”

Amy la fissò confusa, ma non proseguì.

Camminavano silenziose nelle strade alberate del quartiere di Amy, il crepuscolo stava portando con se la notte.

Considerando che le altre non avevano chiamato per chiedere rinforzi, probabilmente i presunti assassini di Tsuna non avevano trovato dove era nascosto e quindi era salvo.

“Sai ho pensato a quello che hai detto e penso che per prima cosa cercherò di ritrovare un equilibrio con  Eddy, poi mi occuperò delle scuse per Ichigo.”

“E’ una buona idea. Perché non..” s’interruppe.

Amy spostò lo sguardo davanti a se dove c’erano un ragazzo che sembrava aspettare solo loro.

“Hei aspetta!!” la mora inclinò un po’ la testa di lato “Ma io ti conosco! Tu sei Takeshi Yamamoto, il guardiano della pioggia dei Vongola. Che ci fai qui?”

“Si sono io.” Fissò prima la Armstrong poi spostò lo sguardo verso la ragazza accanto a lei e s’irrigidì.

Era la ragazza del concerto.

Sperò che il buio quasi imminente non facesse notare le sue guance in fiamme e tornò al vero motivo per cui si trovava lì.

Amy colse però il rossore sulle sue guance e la leggera rigidità di Georgie e ne trasse le debite conclusioni.

“Takeshi. Cosa desideri?” la mora gli sorrise.

“Tu sai già cosa desidero..” detto ciò portò la mano alla sua katana, mettendo sull’attenti tutti i sensi della mora.

 

 

Bree fissò il ragazzo davanti a sé senza capire bene cosa volesse.

“Scusa Ryohei” fece una pausa per vedere se aveva capito male il suo nome, non ricevendo risposta decise di proseguire “ So che per alcuni pensare è stancante, ma io vorrei andare.” Finì con tono stizzito.

Prima le si para davanti e le dice cretinate tipo di combattere al massimo e di avere uno scontro leale, poi visto che è una donna viene colto da un improvviso dilemma morale sul fatto che forse combattere contro una donna è sbagliato.

Ma dico? Che squilibrati girano da queste parti?!

“Aspetta!! Non riesco ad arrivare ad un punto!”

-ci credo idiota!-

Il limite di sopportazione della bionda era giunto da un pezzo e non ne poteva più.

Già aveva smascherato Tyki che sveva addirittura osato complimentarsi per la sua perspicacia e ora aveva questo idiota che blaterava a vanvera e lei aveva bisogno di rompere qualcosa.

“Ancora un secondino!”

Urgente bisogno di rompere qualcosa.

 

Nikky aveva subito percepito la presenza dello sconosciuto fuori dalla portafinestra della sala.

Si era subito preparata, prendendo in mano le due pistole.

Lo sconosciuto entrò in casa facendo esplodere la porta e Tsuna l’aveva afferrata giusto in tempo per non farle beccare una pioggia di vetri e nascondendola con lui dietro un muro.

Nikky avrebbe voluto abbandonarsi all’estasi del momento.

Non aveva mai creduto nell’amore a prima vista ma quel ragazzo rendeva tutto possibile.

Tsuna però era un po’ stranito.

Non molte persone di solito facevano saltare in aria le porte.

Anzi, lui ne conosceva solo una.

Però non avrebbe avuto molto senso!

La corvina poi gli sussurrò all’orecchio “Io vado, tu resta qui!”

Il castano avrebbe voluto fermarla, ma lei fu più rapida.

 

 

Georgie continuava a fissare il ragazzo con la coda dell’occhio, mentre ascoltava Amy.

“Non posso crederci!! Io sono sveglia dalle sei di sta mattina per una cosa del genere??”

Takeshi ridacchiò, felice di non dover combattere contro nessuna della due ragazza.

“Ah ah ah sarebbe stato divertente direi. Poi non sono molto sicuro che avrei voluto combattere contro delle donne.” La due lo squadrarono “non nel senso che siete meno brave, ma sarebbe stato strano.

Si, si era salvato in corner con quell’uscita.

La mora sbuffò, come esausta, raccolse i pacchetti da terra.

“Io vado a spiegare sta cosa alle altre, prima che mi facciano saltare in aria la casa”

In quel esatto istante un esplosione provenì dalla casa infondo alla strada: casa Armstrong.

“Ok. Ora devo andare a salvare veramente il salvabile.”

Fece alcuni passi, poi si voltò con un sorriso sornione.

“Takeshi, perché non accompagni a casa la povera Georgie? Non sta bene che una ragazza giri da sola la notte. Buona serataaa!”

Detto ciò cominciò a correre rapidamente verso casa.

Il silenzio seguente divenne imbarazzante.

“Ehm.. andiamo?” esordì Takeshi.

La rossiccia non sapeva che fare.

Cercò di analizzare i pro e i contro, ma mandò mentalmente le lista a quel paese poco dopo e annuì facendogli strada.

 

 

Bree si apprestava a colpirlo in testa quel dannato ragazzo quando un esplosione che veniva proprio da casa sua la fece scattare e si mise a correre.

Ryohei intanto le urlò dietro qualcosa che la bionda non si sforzò nemmeno di capire.

Appena arrivò alla porta vide Amy, carica di borse, che si stava avvicinado.

“Ma che diavolo succede?” esordì la bionda.

“Entriamo che li fermiamo prima che ci distruggano casa e poi ti spiego.” Il tono di Amy era spazientito.

Il ragazzo della boxe intanto le raggiunse e la mora gli lasciò in mano tutte le buste di regali.

“tieni! Non farli cadere, chiaro?”

Il ragazzo la fissò stranito.

La ragazza sbuffò “seguimi!”ed entrò in casa.

 

 

 

Nikky aveva capito che era bravo, ma non immaginava così tanto.

Lo sconosciuto era riuscito a trovare Tsuna e ora lo stava facendo alzare in piedi.

- Non ti permetterò di fargli del male!-

Mosse di scatto il braccio e prese il braccio destro di Tsuna, mentre l’assalitore gli teneva il sinistro e strattonò Tsuna dalla sua parte.

“Non lo porterai via!” ringhiò la Armstrong.

“beh di sicuro non resterò qui!” rispose furibondo l’altro ragazzo dai capelli argentei.

Tsuna tentò di aprire la bocca per dire qualcosa,come ad esempio quanto fosse assurda la situazione, quando la porta si spalancò e entrò Amy esordendo con un “Smettetela idioti!”

Nikky si fermò all’istante dallo strattonare Tsuna, ma non mollò la presa.

Intanto Amy sembrava essere uscita di senno perché parlava all’aria.

“So che sei qui, maledetto! Non è un bel modo di usare la gente, sai?”

“Oh ma ero d’accordo con il vostro capo.”

Nikky, Tsuan e lo sconosciuto si girarono verso la porta della sala dove si trovava Reborn che sorrideva serafico.

“Spero che Roy ti abbia dato l’ok da ubriaco fradicio perché domani lo faccio fuori!” la mora si girò verso la corvina, il povero Tsuna che sembrava una bistecca combattuta tra due cani e il guardiano della tempesta “e voi due mollate quel povero ragazzino!”

La corvina guardò stupita la più vecchia del gruppo.

Era impazzita??

“Hayato lascia Tsuna.”

Il ragazzo dai capelli argentei allentò la presa ma non mollò il braccio, fissando in cagnesco la minore delle Armstrong.

“Nico.. Lascialo. Questo era solo un test per tutti noi.”

“Ma degli allenamenti in palestra non usano più?”

“Ah non chiedere B. Ma a quanto pare mentre noi cercavamo di proteggere il decimo dei Vongola, i suoi compagni cercavano di liberarlo da noi.”

Le voci di Hayato e Nikky si unirono in un “cosa?”

“Esatto.” Reborn si avvicinò ai due e colpì il boss dei Vongola. “Tsuna sei un buono a nulla! Loro dovevano allenarsi a combattere, ma tu, se vuoi diventare boss, devi impedire gli scontri inutili.”

Il castano si liberò le braccia e si massaggiò la testa, troppo stanco per prestare attenzione.

Intanto Nikky e Hayato Gokudera si squadravano da capo a piedi a vicenda con curiosità ignorando gli altri che discutevano animatamente sull’accaduto.

 

 

Georgie era leggermente agitata.

Non era abituata ad essere accompagnata fino a casa da qualcuno.

Doveva ammettere che Sasuke non era esattamente il ritratto del gentiluomo, poi per come stavano le cose non credeva l’avrebbe mai fatto.

In compenso parlare con Takashi le piaceva. Poteva rilassarsi per un attimo e abbassare la guardia.

Sentirsi una persona normale a volte.

Lo guardò sorridendo.

Era tutto preso dal raccontarle della scuola, del baseball e dei suoi amici.

Dio, quanto lo invidiava!

Per un secondo le sarebbe piaciuto poter dire lei le stesse cose, almeno una volta nella vita.

Ma poi si senti sporca.

Come poteva pensare queste cose?

Era consapevole dei rischi, eppure aveva accettato di farlo lo stesso e non doveva lamentarsi.

Era stata la sua prima decisione come adulta e ne era sempre stata fiera, ma ora quando parlava con Orihime o Amy e più che mai con Takeshi non era più sicura della sua scelta.

Avrebbe tanto voluto conoscerli prima.

Prima che succedesse tutto!

Chissà come sarebbe andata a finire?

Scosse il capo, erano pensieri sciocchi e lo sapeva.

Non poteva cambiare nulla, ma non riusciva a cancellare quella sensazione di rimpianto.

E non riusciva a cancellare la sensazione che stesse facendo la cosa sbagliata!

Lì per strada a passeggiare chiacchierando con Takeshi, era sbagliato.

Stava sporcando una persona pulita e limpida.

Non riusciva più a soffocare le lacrime che le erano arrivate agli occhi.

“Takeshi..” mormorò debolmente “ora posso andare avanti da sola..”

“Ma..” lui iniziò a protestare, ma lei sollevò la mano per fermare le sue parole.

“Grazie! A presto” si fermò ancora un attimo, poi continuò da sola.

Le lacrime le uscirono silenziose dagli occhi, ma l’oscurità le nascondeva.

Un pensiero le sfiorò la mente: gli aveva detto “a presto” e non “addio” come sarebbe stato giusto e questo la fece piangere ancora di più in quella fredda notte di dicembre.

 

 

 

 

Uff, ce l’ho fatta!!

E’ da aprile che devo postarlo e ci sono riuscita.

Scusate!!

In compenso ho già pronto il prossimo che uscirà o entro questa settimana o dopo la prossima.

Sapete vado al mare lunedì prossimo.

Ora J ho mantenuto la promessa, non uccidermi.

Buone vacanze e buon mare o montagna o città d’arte a voi!!

Ah e se avete voglia di farmi sapere gli affari vostri mi piacerebbe sapere dove andate di bello, si sa mai per il prossimo anno che mi ispiriate una meta.

 

Baci,

 

Momo

 

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Capitolo 16
*** Shake up X- mas ***


 

CAPITOLO 16: Shake up x-mas!

 

 

 

La sensazione di pace che avvertiva ogni anno durante la mattinata di Natale era stata mitigata dai frenetici, disorganizzati e disastrosi tentativi di preparare un pranzo di Natale almeno decente e Bree non aveva tempo di godersi la neve che scendeva silenziosa fuori.

Di solito il Natale lo passava con la sua famiglia.

Le doleva ricordarli, perché le mancavano molto. In particolare Brian il suo gemello.

Si dice che i gemelli abbiano un legame speciale ed è così.

Solo che da quando si trovava a Central City questo legame non lo avvertiva più.

Non era stato interrotto, ma non sentiva più la presenza di Brian.

Il campanello la riscosse dai suoi pensieri e andò ad aprire.

“Ciao Bree! Buon Natale!”

“Buon Natale pure a te, Kiba.” Spostò lo sguardo a chi c’era al suo fianco “lui però non entra, sappi.”

“Ma non posso lasciare Akamaru fuori!”

“Beh non possiamo nemmeno tenerlo in casa!”

Dalla cucine provenirono dei rumori che li interruppero, i due sbirciarono dentro per vedere Nikky distesa per terra che si massaggiava il sedere e con un po’ di pentole sparse attorno a lei.

“Bree.. Ehm..” iniziò la corvina che non sapeva come giustificarsi.

“Nikky, perché tu, Kiba e il cane non andate in giardino a fare dei pupazzi di neve?”

“Ma mi prendi per un bambino?”

“Sii è un’ottima idea!”

Nikky corse fuori agguantando giusto il giaccone e correndo sul retro della casa con Akamaru alle calcagna, mentre Kiba sbuffava per il comportamento infantile della sua ragazza.

- E due sistemati..- pensò rientrando in cucina.

“Hei Bree!”

Edward stava raccogliendo le pentole e riordinando la cucina dopo che Nikky ci era entrata per soli cinque minuti. 

“Ed! Grazie.. Nikky non è portata con le faccende che implicano la cucina.”

“Me lo immaginavo che la nanetta non ci sapesse fare.” Ridacchiò uscendo dalla cucina con il vassoio.

La bionda tornò alle sue portate.

C’era ancora del lavoro da fare e lei stava perdendo fin troppo tempo.

Sentiva la voce bassa e roca di Amy che parlava e rideva con Edward e questo le faceva un po’ male.

Ok. Un po’ tanto male.

Erano passati già quasi due settimane da quando aveva mandato a quel paese senza troppe cerimonia Tyki, ma la cosa la stava lasciando più triste di quanto non volesse.

Oltretutto non ne aveva parlato con nessuno.

E lei aveva un disperato bisogno di parlarne.

Scosse il capo.

-non è il momento per questi pensieri.-

Amy entrò come un uragano in cucina.

“B!! Mia adorata B!!”

La bionda la fissò sollevando appena il sopracciglio.

“Oh non fare quella faccia.” Ribatté seccata la più grande delle Armstrong “non devo chiederti nessun piacere o favore o cose simili.”

“Ah no?!”

La cosa la insospettiva.

Amy era solita abbuonarsi le persona trattandole bene o aggiungendo troppi fronzoli ai suoi consueti nomignoli.

“No no. Volevo un tuo parere anzi.”

-E’ arrossita!! Oddio Amy è arrossita!!-

“Spara..”

“Secondo te.. Mhm Eddy e io ci stiamo comportando in maniera.. Insomma strana oggi?”

La bionda distolse la sua attenzione dalle pentole fumanti  per portala sulla sua migliore amica.

“Come scusa?”

“Si beh.. Diciamo che.. si.. insomma..”

“Non balbettare e spiegati.”

“E’ brutta da dire in realtà.. Da quando non vedo più Ichigo, diciamo che le cose tra noi vanno più che bene.”

“E questo sarebbe un problema?”

“Si e no. Insomma ora con Eddy va tutto a meraviglia.. Va tutto troppo bene!!”

-E da quando questo è un problema??-

“Ma?”

“Ma non sono del tutto me stessa. Cioè mi manca l’amicizia di Ichigo.”

-Amicizia eh?!-

“Mhm, si capisco. Beh hai una sola opzione: provare a parlare con Ichigo.”

“Io..”

Edward entrò in cucina.

“Fatto! Tutto a posto! Devo fare altro?”

“No tranquillo. Perché tu e Amy non andate un po’ di là?”

“Si buona idea. Andiamo Eddy!”

La porta si richiuse alle loro spalle e Bree sospirò.

-almeno non sono nei casini amorosi come Amy- pensò amaramente.

-certo sei in casini ben peggiori- le ricordò una vocina nella sua mente.

Oh si, lei era veramente in casini peggiori che le sarebbero apparsi davanti agli occhi sottoforma del suo ospite per il pranzo natalizio.

 

 

 

Il pranzo era ormai concluso e tutti stavano appoggiati alle loro sedie con espressione beata.

Amy però, che non mangiava mai grandi quantità di cibo, non aveva la stessa sonnolenza e pigrizia che era arrivata agli altri e osservava attentamente la coppia di fronte a lei.

Bree non l’aveva degnata di uno sguardo da quando il suo ospite aveva messo piede in casa, facendo quindi capire alla mora che da lei avrebbe ricevuto solo un “no comment”.

Per cui aveva deciso di vedere se il suo ospite aveva le idee più chiare sulla cosa, ma sembrava un po’ spaesato e preso a litigare con Kiba.

Si mise a osservare con maggiore interesse Naruto.

Insomma se B l’aveva invitato sarà ben significato qualcosa.

C’è da dire che era un bel ragazzo: biondo, occhi azzurri, fisicamente poteva essere considerato l’ideale per un principe azzurro. Era simpatico, un po’ spaccone ma chi non lo era, premuroso e coraggioso e sicuramente aveva una cotta per Bree dal modo in cui la guardava.

Della sua amica sapeva per certo due cose: capiva al volo tutte le situazioni e i loro sottotitoli e non era un’egoista.

Quindi non poteva aver ignorato il fatto che lui avesse  preso una sbandata per lei e che la sfruttasse.

Il che lascia libera immaginazione al resto.

Poteva averlo invitato perché forse le piace.

No, forse non le piace piace in quel senso, ma qualcosina la prova per lui di sicuro.

“Emmy.. Psst! Emmy!”

Tanto era presa dai suoi pensieri che non si era accorta che Ed le stava sussurrando al orecchio.

“Dimmi..”

“Io devo andare. Al non sarà stato molto felice di restare più a lungo nelle mani del Colonnello e degli altri.”

“giusto, hai ragione.”

Si alzò e salutò gli altri. Appena arrivò alla porta si ricordò di tornare indietro e disse “Amy non dimenticarti stasera che siamo a cenare in quel ristorante che ti piace tanto, alle 8.”

“Si si certo.”

“Ciao”

“ciao”

Amy fissò stranita le spalle del suo ragazzo sparire dietro la porta con la sensazione che fosse tutto sbagliato.

 

 

 

Nikky stava seduta sul divano tra Kiba e Naruto a giocare ai videogiochi, mentre le altre due Armstrong erano in cucina a lavare i piatti.

Le avevano detto con troppa enfasi che ce l’avrebbero fatta da sole e la corvina, anche se sapeva la verità, era felice di passare un po’ di tempo con il suo ragazzo e Naruto.

Specie se li stava battendo a tutti i videogiochi!

“Aaah!! Noo! Hai vinto di nuovo!” piagnucolò Naruto.

“Ma come fai?” Kiba era un po’ risentito, insomma battuto da una ragazza, la sua ragazza poi.

“Ehm.. Fortuna?” sorrise innocentemente Nikky.

Naruto si lamentò ancora un po’ mentre Kiba per l’ennesima volta sbuffava dei comportamenti bizzarri della sua ragazza.

In realtà la fortuna centrava ben poco, fin da piccola Nikky era sempre stata un maschiaccio.

Aveva sempre preferito giocare coi maschi a calcio, piuttosto che con le ragazze con le Barbie e questa passione per i passatempi prettamente maschili ora si riversava nei videogiochi.

“Sapete” esordì con aria seria la ragazza “questo posto sarebbe stato più figo se ci fossero stati dei pokemon!”

“Cosa sono?” si interessò subito Naruto.

Kiba guardò la sua ragazza accendersi mentre spiegava di queste mostriciattoli che venivano rinchiusi in delle sfere e si chiese se fossero davvero una coppia bene assortita.

 

 

 

Appena Kiba e Nikky partirono alla volta di casa Inuzuka per fare gli auguri alla famiglia di lui, Amy sparì in camera sua con la scusa di prepararsi per la serata e conoscendola Bree non poté fare a meno di pensare che sarebbe uscita dalla sua stanza molto tardi, allora si sedette a tavola con due cioccolate calde e ne offrì una a Naruto distrattamente.

-“Tyki.. voglio che tu sparisca immediatamente dalla mia vita!”-

Queste parole le ronzavano da un paio di settimane a questa parte.

“Hei Bree..” la richiamò Naruto con voce dolce “Va tutto bene?”

“S.. No!” ammise alla fine, dopo un’esitazione.

“Vuoi parlarne?”

La bionda conosceva i sentimenti del ragazzo verso di lei ed era restia a parlare dei suoi problemi sentimentali in questo caso.

Come se le avesse letto nel pensiero, il biondo disse “Tranquilla. Sfogati e basta!”

Come se queste parole le avessero stappato le sue emozioni come una bottiglia di champagne, la ragazza iniziò a parlare come una furia, senza prendere fiato.

“Al mio compleanno ho conosciuto un ragazzo che però sin dall’inizio mi ha sempre un po’ spaventata, ma ne ero attratta e non riuscivo a capire cosa fare, allora ho provato a vedere come si evolvevano le cose, poi però ho capito che voleva solo sfruttarmi e questo mi ha fatto male.

Tanto male! Più di qualunque cosa. Voleva sfruttarmi e basta!!”

Le parole ormai si mescolavano ai singhiozzi delle bionda, mentre Naruto la fissava senza muoversi verso di lei né fare alcunché: aspettava che finisse di raccontare.

“poi ho incontrato un altro ragazzo con cui c’è sempre stata intesa, ma mi ha rifiutata ancora prima che potessi fare qualcosa.. diceva che era per il mio bene!! Cosa diavolo ne sa cos’è  che mi fa bene se non mi permetti nemmeno di farmi conoscere??”

I singhiozzi si facevano più forti e le scuotevano il corpo.

Il biondo si avvicinò a lei e le sollevo il viso in modo che potesse guardarlo negli occhi.

“Bree.. Ricordi la prima volta che ci siamo visti?”

La ragazza attraverso le lacrime lo guardò confusa.

“mi lamentavo che fossi un mostro o meglio del fatto di averne uno dentro di me e tu ti sei arrabbiata e mi hai detto che essere mostri è un’altra cosa.. e anche che sono stato maleducato a non presentarmi. Ricordi?”

La ragazza era sempre più confusa, ma aveva smesso di piangere.

“Beh ora ti voglio dire la stessa cosa che tu hai detto a me.”

Bree non capiva.

“Ma..??”

“vedi Bree loro si sono comportati come dei mostri con te. Non hanno voluto altro che sfruttarti e non ti hanno nemmeno permesso di mostrare quello che sei. Quindi si sono comportanti un po’ come me che ti ho scaricato i miei problemi senza prima nemmeno conoscerti un po’. Quindi sono felice che tu ti sia sfogata con me.”

Naruto le sorrideva debolmente.

Lei si sentiva improvvisamente e immensamente meglio ora.

 

 

 

Amy correva come meglio le permettevano i tacchi alti delle scarpe e si malediceva per aver scelto di mettere il cappottino invece di un bel giaccone che teneva sicuramente più caldo.

Ma credeva di fare una figura migliore col cappotto nero e che stesse bene, quindi non ci aveva pensato e ora si pentiva di essere così tanto fissata coi vestiti e così poco con le comodità.

Entrò nella hall del hotel che ospitava il ristorante più chic della città con già dieci minuti di ritardo e urlò alla persona dentro l’ascensore “Aspetta!! Ti prego.”

La persona bloccò la porta e lei entrò appena in tempo.

Tenendosi la mano sul fianco e respirando a fatica, si girò verso l’altra persona per ringraziarla, ma si sentì gelare appena vide chi era.

“Ichigo..” sussurrò.

“Amy..” le rispose lui ed entrambi voltarono la testa con evidente dolore per entrambi.

Il silenzio si faceva pesante e l’ascensore andava più lentamente di quanto potesse sperare la ragazza.

Intanto si passò le mani sulle braccia per cercare di scaldarsi e guardando fuori l’ascensore di vetro il paesaggio della città innevata e accesa con luci natalizie.

Dannazione a lei e al suo vestirsi poco.

Anche se preferiva doversi occupare del freddo che sentiva piuttosto che doversi impedire di implorare il perdono di Ichigo o mettersi a piangere.

Il rosso intanto fissava di sottecchi la ragazza.

Avrebbe potuto pure guardarla apertamente tanto lei non lo stava minimamente calcolando.

Avrebbe voluto parlarle, sapere cosa aveva fatto, se anche lei non era felice ora che non si parlavano più, ma non fece nulla.

Lei gli aveva detto chiaramente di odiarlo. E per quanto potesse essere furiosa quel giorno, le parole che vengono dette le aveva comunque pensate.

O comunque provava per lui un forte sentimento.

Doveva avere freddo, visto il modo e la furia con cui passava le mani sulle braccia e si stringeva il corpo.

Ormai era quasi arrivato e prese una decisione.

Appena le porte si aprirono Ichigo si tolse la giacca  e la poggiò sulle spalle di Amy, poi uscendo in tutta fretta per non sentire cosa avrebbe potuto dire.

 

 

 

Rukia stava parlando con Renji quando notò che dall’ascensore usciva Ichigo rapido e inesorabile e si accorse che era rimasto qualcuno dentro appena le porte si chiusero.

La persona dentro l’ascensore le pareva di riconoscerla.

Ci pensò su mentre il rosso salutava tutti.

“Yo Ichigo! Non fa un po’ troppo freddo anche per te per andare in giro senza giacca?” disse Renji.

Allora Rukia capì chi era la persona dentro l’ascensore.

Si alzò e prese Ichigo per il braccio dicendo con tono che non ammette repliche “Tu. Io. Parlare. Adesso.”

 

 

 

Amy entrò nella sala ristorante scossa, ma cercò di farsi coraggio.

Non capiva perché Ichigo le avesse lasciato le sua giacca, che aveva lasciato insieme al suo cappotto al guardaroba per non insospettire Eddy, cioè in parte capiva perché.

Insomma stava morendo di freddo, ma perché?

Loro due non si parlavano più né altro, quindi avrebbe potuto ignorarla e basta.

Appena il cameriere le mostrò il tavolo, Ed accorse da lei per aiutarla a prendere posto.

“Buonasera Emmy. Sei splendida stasera.”

Lei si sforzò di sorridere e provò a cancellare la sensazione che le attanagliava lo stomaco.

 

 

 

“ah-ha! Si si ho capito!” Ed sbuffò al cellulare “si, si arrivo arrivo..” aggiunse spazientito e chiuse la chiamata brusco.

Spostò lo sguardo verso la sua ragazza.

“Emmy, mi dispiace. Ci sono stati dei disordini e devo andare.”

“Tranquillo! Tanto ormai avevamo finito e comunque devo tornare a casa dalle ragazze.”

Ed le sorrise.

Da quando non vedeva più quell’ Ichigo, il loro rapporto era molto migliorato e ne era felice.

Emmy non aveva detto nulla su come avessero tagliato i ponti e lui non le aveva chiesto nulla, anche se sicuramente lei aveva smascherato la sua bugia visto che la nana aveva un ragazzo.

“Andiamo.” Le porse il braccio e la accompagnò al guardaroba, dove il suo telefono squillò di nuovo e lui non ebbe il tempo di fare altro che dare un bacio alla mora ed andare.

Amy guardò la guardarobiera che prendeva il suo cappotto e il giaccone di Ichigo e sentì una fitta al cuore.

Durante la cena aveva accantonato tutto e ora era di nuovo sola a dover affrontare la situazione.

Allora il suo cellulare vibrò segnalando un messaggio ricevuto, lo lesse: era Georgie che con Sasuke le auguravano un buon Natale.

Sorrise amara.

-non c’è nulla di buono oggi-

La sua fastidiosa vocina della verità però aveva altre intenzioni, ricordandole ciò che aveva promesso a Georgie.

-.. mi occuperò delle scuse per Ichigo.-

Strinse la giacca del ragazzo a sè.

Era ora di scendere al piano di sotto a portare le sue scuse.

E stavolta per davvero!

 

 

Ichigo intanto stava tranquillamente sorseggiando un cocktail sul terrazzo del ristorante, quando il suo cellulare squillò.

“pronto?”

/yo! Come stai? Auguri!/ (questa parte è la conversazione al telefono che solo Ichigo può sentire. Nda)

“Hei Nikky auguri! Tutto bene, dai e tu? Perché mi hai chiamato?”

/Così.. Non avevo nulla da fare../

“See certo, raccontala a qualcun altro! Che vuoi dirmi?”

/Non so da che parte iniziare../

“Dall’inizio?”

/Allora oggi a pranzo../

“Meno dall’inizio di così magari..”

/Come posso dirlo con poche parole.. Ah ecco! Amy è nello stesso ristorante in cui ti trovi tu!/

“Lo so..”

/Cosa? Davvero?/

“Già. L’ho beccata in ascensore.”

/E cos’hai fatto?/

“le ho dato la mia giacca.”

/perché?/
“aveva freddo e gliel’ho data..”

/Oh../
“Nikky ti prego non fare così.. Ne abbiamo già parlato..”

 

 

Rukia indicò la terrazza della sala per le feste del ristorante dove c’era Ichigo a Amy.

“E’ lì fuori..”

Non le disse nient’altro.

Non voleva impicciarsi, ma le dispiaceva tanto per entrambi.

Amy si avvicinò senza far rumore alla porta e la aprì.

Ichigo parlava con qualcuno al telefono.

“No, Nikky!”

Era al telefono con Nikky realizzò con una stretta al cuore.

“No, non le dirò niente! E’ la sua vita. Ha fatto la sua scelta.

Si si lo so. Non piace nemmeno a me la situazione.

Nikky, non interferirò. Amy può fare le sue scelte.

Si. Anche se mi fa male. Sai quanto avrei voluto parlarle in queste settimane, quanto avrei voluto vederla, sentirla cantare ancora, uscire insieme, farla indispettire e stare con lei??

Beh tanto, ma non posso farci nulla!

Ha scelto.

Lei ha scelto di stare col suo ragazzo.

Com’è giusto che sia.

Nikky ti prego..”

La voce di Ichigo che prima era forte ora era un sussurro che lasciava trasparire quanto fosse triste.

Amy piangeva silenziosamente.

Anche lei provava le stesse cose. Lasciò cadere le giacca e corse.

 

 

/Ichigo.. La ami così tanto?/

“.. Si.”

/Ichig../

“Nikky senti, ora devo andare. Ciao!”

/Si, Ciao!/

Ichigo si avviò per rientrare e sbiancò vedendo per terra il suo giaccone.

 

 

Era notte fonda ormai e Amy non aveva mai smesso di darsi della vigliacca da quando aveva lasciato il ristorante.

Girovagava senza meta per il quartiere di Karakura senza il coraggio di andare a casa di Ichigo, non sentiva più nemmeno il freddo.

- a quest’ora sarà già rientrato.. Devo parlargli..-

E si incamminò verso casa sua.

 

 

Ichigo maledì un paio di volte un po’ tutte le divinità non riuscendo a trovare la chiave giusta e la lampadina fuori casa sua fulminata non aiutava.

Non si accorse di nulla, finché non sentì una voce chiamarlo.

Non una voce qualsiasi, la sua.

“Ichigo..”

Amy era di fronte a lui con le lacrime agli occhi e tremante.

Sembrava un passerotto caduto dal nido e spaventato dal mondo.

“Ichigo..”

Ripetè lei abbracciandolo.

“Ichigo! Io..” si staccò e lo guardò negli occhi “ scusa!! Sono una stupida! Pensavo che non vederti più avrebbe cancellato tutto, ma non è stato così!”

Lui non replicò.

“avevo paura che tu stessi con Nikky e che non me l’avessi detto e che quindi quando uscivamo assieme io fossi solo un rimpiazzo! Poi però quando sei venuto ad aiutarmi ho capito.. Tu sei il mio eroe! E senza il mio eroe io.. io..”

Ricominciò a piangere e lui la abbracciò, accarezzandole i capelli, le mormorava parole per tranquillizzarla.

“Non sono arrabbiato con te, tranquilla! Avevo capito. Voglio che tu sia solo felice!”

-ma io sono felice tra le tue braccia- questo fu il pensiero che Amy si trattenne dal dire.

-quindi se il sentimento forte che prova per me non è odio, allora è..- mentre questo fu il pensiero che Ichigo ricacciò infondo alla sua testa.

 

 

 

Hola Holà!!

Come state?

Io bene, dai! Sto evitando la morte postando questo capitolo, quindi ignorate gli errori e il resto.

La canzone che lo ha ispirato è the cruise di Wiz Khalifa.

La canzone è sponsor by mio fratello.

Prossimo capitolo: capodanno con sorpresa!

A presto.

 

Un bacio,

 

Momo

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Capitolo 17
*** Have a nice day. ***


CAPITOLO 17: HAVE A NICE DAY.

 

 

“E’ l’ultimo giorno dell’anno! E’ l’ultimo giorno dell’anno!!”

Nikky esultava danzando per il salone a ritmo di musica, mentre Bree e Amy se la ridevano.

“Oh Nico. I bambini di 5 anni sono meno entusiasti di te.”

“Hei Nikky, sicura di restare alzata fino a mezzanotte? Può essere tardi per una bimba come te!”

La mora e la bionda ridacchiarono e Nikky fece loro la linguaccia.

“Ridete ridete pure, voi vecchiacce!”

Le amiche continuarono imperterrite a ridere e tornarono alle loro attività, canticchiando canzoncine allegre.

Nikky fremette, un brivido gelido le percorse la schiena. Alzò la testa e puntò lo sguardo fuori dalla finestra come per scorgere il motivo di quel brivido.

Fuori si vedeva solo il giardino imbiancato di neve e delle nuvole basse e scure che promettevano ancora neve.

Non c’era nulla che potesse averle dato quella sensazione: il giardino era tranquillo.

Dentro casa il camino era acceso e faceva caldo, non aveva neppure la febbre, ma allora cosa?

Era un brivido che le era noto.. stava per succedere qualcosa.

Qualcosa di terribilmente importante!

- Spero non centri il vecchio e quei tre psicopatici!-

“Hei Nico! Non sei qui per guardare fuori. Spicciati a finire di sistemare che a breve arriveranno i primi ospiti.”

“Si si subito!” si affrettò a riprendere il lavoro che stava facendo e ignorò il presagio.

 

 

 

Amy corse alla porta.

“Hei ciao! Sei in anticipo ti aspettavo più tar..” si bloccò “.. Eddy?”

“Non sei felice di vedermi?” disse sorridendo ma con una punta di sarcasmo.

Il giorno di Santo Stefano si erano visti e la mora gli aveva detto che riallacciato i rapporti con Ichigo e Edward naturalmente non ne era entusiasto ma il loro rapporto non aveva subito colpi.

“Certo che lo sono.” Gli sorrise Amy. “Ciao anche a te Al” il minore degli Elrich le rivolse un cenno.

- Stiamo ancora insieme poi.-

“Però ti aspettavo più tardi, ma dato che sei qui ti sfrutterò senza pietà  visto che siamo indietro coi lavori.” Lo afferrò per il braccio e li fece entrare.

“B! buone nuove! Abbiamo altre quattro forti braccia!”

Bree si girò a guardarli con le lacrime agli occhi. “Oh grazie!!”

La bionda puntò su Al e lo prese per un braccio, trascinandolo fuori.

“Controlla che abbiamo abbastanza ghiaccio e spumante Amy.” Le urlò dietro.

Mentre la mora si abbassò a contare le casse di spumante, fin troppe a suo parere per quel gruppo con così tanti minorenni- astemi, Ed la stava ancora fissando un po’ irritato.

“Stavi aspettando qualcun altro per caso?”

Amy distolse lo sguardo dalle bottiglie per portalo sul suo ragazzo.

“Come?”

“Ti ho chiesto se stavi aspettando qualcun altro prima.”

Amy si morse il labbro. “Beh in realtà Sasuke sarebbe dovuto passare ad aiutarci..”

Si guardarono in silenzio per un attimo. “Solo Sasuke?”

“Avrebbe dovuto venire pure Georgie con lui.”

Ed alzò un sopracciglio ed Amy capiva a chi stava riferendo.

“No, Ed. Ichigo non sarebbe venuto ad aiutarci.” Il biondo si rilassò. Non si era accorto di essersi irrigidito.”Però verrà stasera.”

Ci fu un altro scambio di sguardi in silenzio.

Amy abbassò lo sguardo per prima.

“Cosa ci è successo Eddy? Non siamo mai stati così!”

“Non.. Non lo so, Amy.”

Amy si piazzò davanti al biondo.

“Amy..”

Il trillo del cellulare della ragazza scosse entrambi.

Era un messaggio da parte di Sasuke.

Bree entrò in cucina e guardò la coppia visibilmente scossa.

“Dice che Georgie si è ammalata e non verranno.”

“No! ci serviva aiuto!”

Nikky fece capolino nella stanza richiamata dal ‘no’ disperato della bionda.

“Cosa succede?”

“Sasuke e Georgie non verranno.”

“Ma sai che non ho ancora capito chi sia questa Georgie?”

“Ma come no? era qui pure ad halloween!”

“Ti giuro! Non l’ho vista!”

“Ragazze! Ragazze!” le richiamò la maggiore “perché non torniamo ad occuparci dei preparativi?” nessuno si mosse. “Su!” incitò con maggiore zelo.

Le due Armstrong uscirono ed Amy rivolse uno sguardo a Ed.

“Ne parliamo dopo, ok?”

“Si, va bene.”

Entrambi sapevano entro la fine di quella giornata sarebbe cambiato tutto.

 

 

 

“Noto con piacere che la puntualità è diventata optional!” fu la dolce battuta che rivolse a praticamente ogni persona che entrava Bree.

“Hei! Hai visto in che stato sono le strade?” rispose Ichigo irritato.

“E con i vostri mirabolanti poteri non potevate saltare da un tetto all’altro?” ribatté acidamente.

“Non sono mica come il tuo amichetto ninja!” disse con un sorriso sornione.

Bree divenne rossa. “Ma cosa dici?”

“Hei stavate mica parlando di me?” intervenne Naruto, che era appena arrivato seguito dal resto dei ninja della foglia.

“Oh si, è lui” lo salutò con un cenno di mano “Ciao fidanzato di Bree!”

“Ciao Ichigo! Hai visto che formiamo una bella coppia!” abbracciò la bionda.

“Staccami le mani di dosso!” lo colpì Bree, sempre più rossa in viso.

“Certo che sei proprio gentile e una bravissima padrona di casa eh” disse Sakura con sarcasmo.

“Oh ma chi ti ha invitata scusa?!” rispose a tono la bionda.

“Le tue sorelle!”

“Certo io non ti volevo!”

“Bree! Sakura! Basta!” Nikky fece il suo ingresso e abbracciò prima Kiba e poi Ichigo.

“Stasera dobbiamo solo divertirci!” rivolse il suo sorriso a tutti.

La rosa e la bionda si squadrarono ancora un attimo, finché Bree non si volse a salutare la famiglia Vongola al completo, mentre Sakura entrava in salotto con gli altri invitati.

“Ciao Bree!”

“Ciao a te Tsuna!”

“Ti trovo bene direi. Ti sei ripresa da qualche settimana fa.”

Bree gli sorrise. “Si, tutto bene. Abbiamo risolto.”

Aveva mentito di nuovo.

Non aveva raccontato nulla alle altre, ma almeno stava meglio.

Parlare con Naruto l’aveva aiutata.

“Grazie Tsuna per il consiglio.”

“Ci provo.” Disse ridacchiando imbarazzato.

“No, sei un bravo capofamiglia checché ne dica chiunque!”

Le sorrise. “Grazie a te ora!”

“Tsuna!!!!”

“Oh ecco che Nikky ti ha visto!” disse la bionda.

“Hei Nikky! Vedi di stare alla larga dal decimo, chiaro?”

Tsuna alzò la mano a mo di saluto un po’ spaventato dalla prospettiva di venir strattonato dalla corvina e dal suo braccio destro.

“Tranquillo” gli sussurrò Bree “se devi scappare ti consiglio di uscire dal salone e andare fuori. Fa un po’ freddo, ma almeno non ti cercheranno.”

Ridacchiò debolmente, già sconfortato all’idea della serata che doveva ancora iniziare e si allontanò pregando lo lasciassero in pace.

Bree si girò verso Roy e la sua squadra che stavano arrivando e li salutò calorosamente.

“Grazie per l’invito ragazze.”

“Prego colonnello!”

“Sai Bree che siete una delle migliori squadre che abbiamo a disposizione?”

“Davvero? Questa si è una bella cosa!”

“Continuate così.”

“Sperando che non si complichi ulteriormente.” E aggiunse sottovoce “ e che riusciamo a risolvere il tutto.”

“Lo spero per voi ragazze.” La guardò serio come non mai “però poi dovreste decidere cosa fare..”

La bionda lo guardò smarrita.

“Se stare qui o..”

“Ah..”

“Già.”

Un attimo di silenzio calò tra i due.

“Beh per ora ci accontentiamo di festeggia, no?” sorrise affascinante come sempre.

“Si ha ragione colonnello!” gli sorrise di rimando.

Chiuse lentamente la porta e si appoggiò.

-se stare qui o..-

Non ci avevano mai pensato.

 

 

 

Nikky aveva preso una decisione.

Per una volta aveva pensato seriamente a cosa volesse fare nella sua vita e aveva capito una cosa: con Kiba non funzionava!

Sembravano due amici che si incontrano solo per parlare o giocare o fare qualunque attività fanno i maschi normalmente.

Per cui appena era riuscita a smettere di litigare con Hayato, aveva preso Kiba da parte.

“Senti dobbiamo parlare!”

Il ninja della foglia lo guardò per un paio di secondi un po’ stranito.

“Immagino l’abbia capito anche tu, no?”

“Di cosa parli Nikky?”

“Di noi!”

Un attimo di silenzio. “Già, ma pensavo che..”

“No fermo! Mi sono preparata il discorso!” ed estrasse dalla tasca dei jeans un biglietto.

“Ti sei preparata cosa..?”

La corvina si schiarì la voce “Kiba!” disse con fare risoluto e teatrale “Tra noi non può durare! Sembriamo due vecchietti e sappiamo entrambi che questa è una cotta passeggere.

Almeno per me. Se per te è diverso.. Beh mi spiace! Fattene una ragione, sono una donna molto richiesta!”

“Ma che cacchio..?”

“Quindi..”

“No no ferma, ragazza! Ho capito!”

Lei lo guardò in cerca di una sua reazione.

“Ammetto che il biglietto e tutta sta cosa è un po’ esagerato.. ed infantile..”

“Come?”

“Fammi finire. Ma hai ragione! Me ne sono accorto pure io e quindi credo che sia meglio che ci lasciamo. Anche se l’ultimo dell’anno non è il massimo!”

“Oh allora è stato più facile del previsto.” Sospirò.

“Hei!!”

“Ma resteremo amici, no?”

“Già. Amici!”

Appena Kiba la lasciò sola, Nikky si sentì meglio.

Era andata bene.

Ora poteva cercare Tsuna-kun!

 

 

Amy aveva passato una serata discreta cercando di parlare con tutti e divertirsi, ma in realtà stava uno schifo.

Si avvicinò a Ed quando nessuno li stava guardando e gli fece cenno di seguirla in camera sua.

“Ora dobbiamo parlare.”

“Si, dobbiamo..”

Chiuse la porta dietro di se.

 

 

Nikky aveva trovato di nuovo Hayato che le sbarrava la strada.

“Senti voglio solo passare l’inizio anno con Tsuna-kun!”

“Ma se lo disturbi e basta!”

“Non è vero! Tsuna-kun non si è mai lamentato!”

“è troppo gentile!”

“Anche con te allora lo è!”

“ma tu non aveva un ragazzo o qualcosa di simile?”

Nikky si zittì. “Si, avevo esatto.”

La voce le si incrinò. “Avevo un ragazzo..” gli occhi erano pieni di lacrime.

Non pensava che le sarebbe venuto da piangere.

Hayato emise un grugnito e la portò in corridoio.

“Su dai non fare così.”

Nikky in tutta risposta iniziò a singhiozzare.

“Oh no no no. ti prego!”

La corvina si mise a piangere.

E ora cosa poteva fare? Come si fermano le lacrime di una donna?

Hayato si guardò attorno: nessuno in vista.

Iniziò ad accarezzarle i capelli.

“Shh. Tra poco è un nuovo anno e vedrai che andrà meglio.”

Nikky si calmò un poco.

“Dai insomma, stavi con quel tizio-cane. Non puoi piangere per uno così.”

Nikky emise un verso tra una risata e uno sbuffo.

“Esatto! Poi vedrai che troverai il tuo vero amore.. è a questo che credete voi donne, no?”

Nikky ridacchiò e si calmò.

Hayato non aveva smesso di accarezzarle i capelli e si sentiva meglio.

Era rilassante.

Alzò lo sguardo su di lui. “Grazie.” E gli accarezzò la guancia poi si alzò in piedi ed andò in bagno a sistemarsi, lasciando lì Hayato che era allibito da quel gesto.

 

 

 

Bree richiamò l’attenzione di tutti.

Aveva notato la mancanza di Amy e Ed ma non disse nulla.

Persino Nikky mancava!

“Ok gente.. Pronti?

10..

9..

8..

 

Tsuna era terrorizzato.

Nikky e Gokudera lo stavano cercando per strapazzarlo ancora un po’ e lui si era nascosto dove aveva detto Bree.

Il tempo era calmissimo, ma il cielo era scuro. Più del solito.

 

7..

6..

 

Ma c’era una macchia scura nel prato.

Si avvicinò lentamente.

 

5..

4..

 

Appena capì cos’era gli corse appresso e si chinò sulla figura.

“Tutto bene? Mi senti?”

 

3..

 

La figura aveva parlato.

Aveva pronunciato un nome per l’esattezza.

Tsuna si alzò e corse verso la portafinestra della stanza.

 

2..

 

“Allora cosa facciamo ora?”

Ed la guardava senza dire una parola.

La portafinestra si spalancò: Tsuna era lì.

“Amy! Vieni veloce!”

 

1..

 

Il freddo era pungente e anche lei si sedette accanto a Tsuna per guardare la figura.

E la riconosceva.

Oh si che la conosceva!

 

Buon anno!

 

 

Amy cercò di prendere un bel respiro.

Questo era decisamente l’inizio anno più assurdo che avesse mai avuto.

 

 

 

 

 

 

Sono in mega ritardo.

Scusate!

Avevo saltato di scrivere questo capitolo. Eh eh. ^^’

Però per farmi perdonare il prossimo sarà tra due lunedì (non questo che viene, ma quello dopo per intenderci!).

Ringrazio tutti come sempre.

Il capitolo è breve per necessità tecniche. Scusate pure questo!

A presto!

 

 

 

 

Un bacio,

 

Momo

 

 

 

 

 

PS. Non centra nulla, ma ho aggiunto questo!

Così è come mi vedo le ragazze più o meno umane.

Mi sono troppo divertita a cercare.=)

 

 

 

Bree Armstrong – Skyler Samuels

 

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Nikky  Armstrong – non lo so.

 

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Amy Armstrong – Selena Gomez

 

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Georgie Gabaldon – Holland Roden

 

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Capitolo 18
*** This is a new year ***


 

CAPITOLO 18: THIS IS A NEW YEAR.

 

 

Una voce la chiamava.

La conosceva, ne era certa la ragazza, ma non riusciva a rispondere.

Il freddo che sentiva le penetrava fin dentro le ossa e le faceva male ogni arto.

Ah, era proprio imbranata a volte!

Come si faceva a scivolare sul ghiaccio fuori casa di Amy?

Aprì pian piano gli occhi e cercò di mettere a fuoco.

Il viso di Amy era vicino al suo.

“Tutto bene?” le chiese con la sua voce roca e bassa.

La ragazza annuì.

Amy la prese per un braccio e la tirò su con un certo sforzo.

Appena fu in piedi, Amy le sussurrò all’orecchio “Seguimi e non dire nulla.”

La ragazza si allontanò per guardarla stranita.

“Ti prego..” la pregò Amy con una espressione tirata.

Annuì impercettibilmente e si lasciò portare dentro una casa che non aveva mai visto e tra delle persone sconosciute.

“Ehm..Tsuna? Ed? Potreste mandarmi Bree e Roy in modo discreto?”

La voce di Amy era leggermente incerta, ma continuò a spingerla in una camera.

Appena chiusa la porta, la mora sospirò.

“Bene.. Ora da dove iniziamo?”

 

 

 

Amy sentiva che stava per avere un attacco di panico.

Troppe emozioni in una sola giornata per un persona sola!

Ok, lei è qui.

Bene.

Anzi, male!

Come fa ad essere qui?!

La ragazza davanti a lei si schiarì la voce.

“Posso cambiarmi Amy? Ho tutti i vestiti fradici.”

La osservò: la giacca di pelle era bagnata, perfino dentro il cappuccio, le calze erano smagliate e l’abito verde acqua grondava acqua negli orli.

“Si, vieni. Puoi usare il mio bagno.” Le indicò la porta. “Prego!”

“Grazie.” Una piccola esitazione. “E vorrei..”

“Dopo ti spiegherò tutto, promesso.” Si voltò “ti prendo dei vestiti.”

“Ok.” E entrò in bagno.

Amy fece un bel respiro. Si diresse in camera di Bree e le prese un paio di jeans scuri e un maglione col gufo sopra, sapendo quanto le piacevano.

Tornò fuori dal bagno e si sedette.

Se non fossero stati interrotti da Tsuna, cosa sarebbe successo?

Le veniva da piangere e le sfuggì un singhiozzo.

“Cosa succede Amy? Vuoi parlarne?”

Si girò verso la ragazza che era inginocchiata accanto a lei avvolta nell’accappatoio.

“Dopo, magari. Vestiti ora.”

La fissò un attimo, e presi i vestiti che le porgeva, rientrò in bagno.

Ne uscì poco dopo vestita di tutto punto.

“Sai che adoro i gufi!” ridacchiò.

“Infatti l’ho preso apposta!”

“Grazie Amy!” la fissò con gli occhi socchiusi. “Vuoi parlarne?”

“Non credo che la mia tristezza sia l’argomento più giusto di cui chiedermi.” Disse la mora rientrando in camera.

Non si poteva sapere chi l’avrebbe vista ed era meglio non rischiare.

“perché no?”

“Non vorresti sapere dove sei?”

La ragazza si scrollò le spalle e prese il phon e iniziò ad asciugarsi i capelli.

“Lascia faccio io” Amy le tolse di mano il phon.

“Allora?” insisté la ragazza.

“Mi sono lasciata col ragazzo..”

“quale?”

“Come?”

“Quale dei due era? Il bel biondino o quel delizioso moretto?”

“Il biondo..”

“Perché?”

“Diciamo che se siamo noi stessi non andiamo così d’accordo.”

“Mi spiace.”

Amy non rispose.

“Fatto.” Spense il phon e lo ripose al suo posto.

“Vuoi chiedermi qualcosa che non sia la mia vita amorosa?”

La ragazza sembrò pensarci.

“No.”

“No?” lo stupore di Amy era aumentato.

“Sono viva. Sto bene. E ci sei tu anche. Non sono sola!” le sorrise.

Amy non poté trattenere un mezzo sorriso.

“Eccomi!” Roy entrò nella camera. “Dimmi!”

“Colonnello voglio presentarle una persona..” disse la mora indicando la ragazza.

 

 

 

Nikky uscì dal bagno e non vi trovò Hayato.

Forse non avrebbe dovuto accarezzargli il viso, aveva esagerato.

Roy le passò di fretta e puntò in camera di Amy.

La corvina guardò verso la camera della maggiore.

-vuoi vedere che si è lasciata con il nano e ha chiesto al colonnello di arrostirlo? Magari!-

Fece per muoversi verso la camera, ma Bree le bloccò il braccio.

“Tu va’ di là e intrattieni gli ospiti.”

“Perché?”

“Credo sia successo qualcosa.”

“Cosa?”

“Non so Ed è arrivato e ha borbottato con Roy qualcosa e il colonnello è corso via. Poi mi si è avvicinato Tsuna che mi ha sussurrato di andare da Amy, ma non trovando con chi lasciare gli ospiti ti sono venuta a cercare.”

“Cosa sarà successo per te?”

“Non so.”

Nikky rabbrividì.

Il presagio era andato a segno.

Amy uscì dalla stanza in quel momento.

“Amy! Tutto bene?”

“Oh ragazze.” Si avvicinò con l’aria di chi stava tutto fuorché bene. “Usciamo a vedere i fuochi e poi quando rientriamo ci sarà.. Diciamo una sorpresa.”

“Non mi piacciono le sorprese!” sentenziò Bree.

“Un sorpresa bella?”

“Sssi.. Però voi reggete il gioco. Quando tutti se ne saranno andati, parleremo liberamente.”

“Ma..”

“Andiamo a vedere i fuochi.” Amy prese le due per le braccia e con uno sforzo immane salutò tutti e uscì in giardino.

 

 

I fuochi erano favolosi, ma Amy non riusciva a goderseli.

Cercò lo sguardo di Ed col quale scambiò uno sguardo d’intesa.

Fece lo stesso con Tsuna e pregò che recitassero bene.

Per fortuna Roy aveva deciso di parlare con lei e quindi non doveva pensare anche a cosa dirle e come spiegarle i tutto.

Le luci nel cielo si spensero tra gli ‘aah’ e ‘ohh’ dei presenti.

Prese un bel respiro. “Ragazzi!”

Tutti si voltarono verso di lei. Bree e Nikky la fissarono impazienti di sapere.

“Una persona che vorrei farvi conoscere che ci ha fatto una sorpresa venendo qui.” Sorrise spontanea, o almeno ci sperava. “se entriamo ve la presento.”

Tutti entrarono in fretta e la mora andò in camera a bussare.

Aprì la porta. “Ci siamo?”

La ragazza annuì sorridendo e Roy disse qualcosa tipo ‘certo’.

 

 

 

Bree fissava come tutti impaziente la porta.

La irritava il non sapere, ma doveva esserci un motivo valido.

Amy con Roy al fianco entrarono per poi far spazio ad una ragazza: era alta – più di uno e settanta sicuramente- e aveva un bel fisico.

Aveva i capelli rosso fragola mossi fino le spalle, un bel viso e degli intensi occhi dorati che fissavano tutti e nessuno di loro in particolare.

“Ciao a tutti!” aveva la voce delicata e dolcissima, che cozzava un po’ con l’aspetto da modella.

Ma Bree aveva riconosciuto chi era.

Oh si! Lei era..

“Io sono Roxy Mustang.”

.. Una compagna di classe di Amy..

“Sono la nipote del colonnello, vero Zio Roy?”

.. Che veniva dal loro mondo!

“Si, lei è mia nipote e lavorerà con le ragazze Armstrong.”

Tutti sorridevano e si avvicinavano per presentarsi a Roxy.

Bree rimase lontana e capì il perché di quella espressione stravolta sul viso di Amy.

Nuovo anno, nuovi problemi!!

 

 

 

 

Roxy si sedette sul divano sfinita. “Uff.. E’ stato più faticoso del previsto!” si volse verso Amy “ma quante gente conoscete?” scosse il capo sconsolata “non finivano più di presentarsi e di stringermi la mano. Ma sembrano simpatici!”

Amy si accomodò di fronte a lei sulla poltrona. “Oh lo sono. Ti troverai bene, vedrai.” Il sorriso le si spense dalle labbra. “Ora dobbiamo parlare di cose serie.”

La rossa non perse il sorriso e annuì.

“Roy mi ha detto ciò che ti ha spiegato, ma ha aggiunto che dovrò essere io a spiegarti cosa ci facciamo qui e ‘chi siamo’, quindi direi di farlo subito nonostante la stanchezza.”

“Vai. Sono curiosa!”

“Io sono Amy Armstrong, lei “indicando la bionda che Roxy aveva riconosciuto essere l’amica d’infanzia dalla mora “è Bree Armstrong, e lei è” si rivolse alla corvina che aveva già visto a scuola “Nikky Armstrong.”

“Ma il tuo nome è..”

“Lo so” tagliò corto la mora “e pure questo non è il mio cognome, ma qui siamo questo e basta!”

“Quindi io resterò Roxy Mustang..”

“Esatto!”

Quindi d’ora in poi avrebbe usato quel nome.. Poco male! Le piaceva infondo.

“Poi vorrei spiegarti che secondo l’anagrafe di questo posto io sono figlia di una donna di Amestris e di un uomo di Xing” la rossa ricordò la cartina che le avevano mostrato e ci mise un attimo a collegare i due paesi “per intenderci Xing è come la nostra asia e Amestris è la nostra europa.” Roxy annuì. Indubbiamente gli occhi a mandorla di Amy avevano un perché ccosì, esattamente come il sangue giapponese che aveva nelle vene.

“Sono stata adottata dalla famiglia Armstrong quando ero piccola e ho vissuto con quella che sarebbe la madre di Bree, una lontana cugina della famiglia principale. Composta da Alex e Olivier.”

“E Nikky?”

“Lei è nata tra una donna di Amestris e un uomo di Ishbal. Questo è per motivarne la pelle scura e i suoi tratti. Anche se in realtà sai bene da dove derivino i nostri tratti, qui ci siamo dovute adattare.”

I tratti chiaramente latini di Nikky avevano una spiegazione quindi.

Era un piano davvero ben studiato.

“Capisco. Ma io..”

“Immagino Roy abbia scelto di farti da parente perché sarebbe stato strano aggiungerti alla famiglia se nessuno ha mai parlato di te e poi visto che dei parenti del colonnello si sa poco credo fosse una buona mossa.”

“Si infatti, mi ha detto di dirvi che mia madre mi ha mandata qui per stare sotto l’ala protettrice di ‘zio’ Roy e per lavorare nell’esercito.”

“Si, regge come storia.”

“Però a conoscere il nostro segreto sono alcune persone: Roy e i suoi uomini” la rossa ricordava vagamente le loro facce, ma ci avrebbe pensato con più calma il giorno dopo “Reborn” il bambino? Ok questo era strano! “Komui Lee, il capo di Bree che non hai conosciuto e il capo della soul society che ti presenteremo. Penso pure l’hokage della foglia, ma non ne sono certa. Altri?”

Bree si schiarì la voce “i due bookman.”

“Oh si giusto loro e basta!”

Roxy alzò lo sguardo. Il viso era diventato serio e lo sguardo acuto, tanto da far raggelare il sangue.

“Mi ha detto che ufficialmente sono qui per aiutarvi per la missione speciale che state seguendo.. ma ufficiosamente in cosa consiste?”

Amy sorrise per mascherare il disagio.

-Roxy non è una scema! Ha già capito tutto ma vuole che glielo dica a parole. L’ho sottovalutata di nuovo.-

“sappiamo che a portarci qui è stata una persona, il dottor Grey. Non ne conosciamo il motivo, ma è colpa sua e..”

“Credi che pure io centri qualcosa con lui se ha scelto noi, no?”

Amy annuì con aria greve.

“Ma non finisce qui.” Roxy sollevò un sopracciglio con aria interrogativa. “a quanto pare ha creato

dei nostri alter ego usando il nostro dna e ovviamente vogliono ucciderci.” Aggiunse con un sorriso.

“Oh il più classico dei cliché, no?” ridacchiò Roxy.

Ma la risata le morì sulle labbra e sollevò  la manica tesa.

Sul polso c’era una minuscola puntura, quella che sarebbe bastato per prenderle del sangue.

La mora si avvicinò.

“A quanto pare è probabile cloneranno anche te.”disse seria Bree.

“Magari se l’è fatto in un altro modo, no?” con voce incerta cercò di argomentare Nikky.

“Staremo a vedere.” Sentenziò Amy sospirando. “Ora c’è una cosa che mi preme sapere..”

“Cosa?” disse Roxy felice di cambiare argomento e ricacciò infondo alla mente l’idea di poter essere clonata.

“I nostri genitori.. Come stanno? Sono preoccupati per noi? Siamo scomparse da tanto tempo!”

“Cos.. Ma voi non..” Roxy si zittì.

Forse le cose non erano come aveva creduto lei e se era così non poteva rischiare.

“Si. I vostri genitori sono preoccupati da morire e non trovano pace. Vi stanno cercando.” Disse tenendo lo sguardo basso.

Le tre ragazze sembravano molto tristi per la cosa.

Roxy scattò in piedi. “Puliamo un po’ casa e poi andiamo a dormire?”

“La tua camera te la prepareremo domani. Per stanotte dormirai con me.”

“Ok, Amy.”

 

 

 

Amy chiuse gli occhi e si sedette con calma sulla sedia della cucina stringendo la tazza di caffè nero e fortissimo tra le mani.

Avrebbe voluto dormire ma non ci riusciva e non volendo disturbare Roxy, era sgattaiolata in cucina.

“Sapevo che saresti stata qui.”

Amy aprì gli occhi e li puntò su Bree che era appena entrata e si sedeva accanto a lei.

“Ciao..”

“Come mi non sei a dormire?”

“Potrei farti la stessa domanda!”

“Su non essere acida già il primo giorno dell’anno.”

“Non.. Mhm” soffocò una protesta, mentre la mora ridacchiava.

“Volevo parlarti di una cosa piuttosto.”

Amy le fece cenno di proseguire.

“E’ successo qualcosa tra te ed Ed?”

La mora si strozzò col caffè. “Co..Come hai fatto a..”

“capirlo? Oh andiamo! E’ stata la parte facile quella!”

La maggiore le lanciò uno sguardo interrogativo mentre riprendeva fiato.

“Ho visto le vostre facce e per quanto l’arrivo di Roxy sia uno shock ma dubito che posso farti trovare qui in questo stato.”

“Hai indovinato!” disse ammirata.

“Non dirlo come se fosse una cosa strana.”

“Non mi aspettavo indovinassi.”

“Ok ok. Vuoi parlarne invece?”

“Non c’è molto da dire, siamo ad un punto fermo. Se non ci avessero interrotti potrei dirti qualcosa, ma per ora siamo in una situazione di stallo.”

Bree emise uno sbuffo infastidito. “Se quella testa di fragola non si fosse messo in mezzo, ora staresti con Ed senza problemi.”

“Ichigo non centra.”

“Davvero?”

“Davvero. Se no centrerebbe anche il modo in cui Winry è stata sempre attaccata a Ed.”

“Cosa?”

“Diciamo che ci sono problemi di fondo indipendentemente da chi ci circonda.”

“Mi spiace, Amy.” La bionda accarezzò lentamente la testa della mora.

“Dovrò parlargli presto, ma voglio essere pronta.”

“Cosa vuoi dire?”

“Beh non ci siamo lasciati ancora ufficialmente, quindi dovremo chiarire che genere di rapporto ci sarà tra noi.”

“Basta chiamarlo. Lascia fare a me.”

“No! devo farlo da sola, grazie!”

La porta si spalancò, attirando l’attenzione delle due e Nikky corse ad abbracciare Amy.

“Oh sono così felice che tu stia per lasciare quel nano odioso!”

“Nikky! Mi soffochi!!”

“Nikky! Ma cosa dici? Non è una bella cosa e poi Amy sta soffrendo”

“Aiuto! Muoio!”

“Ma perché? Infondo ora può stare con Ichigo visto che è ovvio che le piace.”

Amy si liberò dall’abbraccio. “Smettetela voi due!!”

La bionda e la corvina si voltarono a guardarla.

“Questa è la mia vita! E se per caso Ed e io decidiamo di lasciarci penso mi prenderò un bel periodo di pausa dagli uomini!!” detto ciò se ne andò dritta in camera.

Si infilò nel letto pian piano e si rannicchiò in un angolino.

-forse ho esagerato.. cercavano solo di farmi stare meglio.-

“Forse hai esagerato. Cercavano solo di farti stare meglio.”

Amy sussultò. “Roxy sei sveglia! Che spavento!”

La rossa ignorò la mia frase. “Ti voglio bene sappilo.”

“Si lo so, ma non sono affari loro. Poi ho bisogno di pensare e loro non fanno che schierarsi da una parte o l’altra.”

“Eddai che ti aspettavi!”

“Che stessero dalla mia per una volta?!”

“Ma  lo fanno per questo ti vogliono vedere felici.”

“Hai ragione..”

“Io non li conosco quindi posso dirti che sono dalla tua.”

“Grazie Roxy! Ti adoro!”

“Anche io. Ma ora fammi dormire o domani faccio una strage se non dormo abbastanza.”

Amy ridacchiò e chiuse gli occhi fino a cadere in un sonno profondo e senza sogni.

 

 

 

Bree storse il naso alla loro vista.

“Cosa ci fate qui?”

“Ci ha invitati Nikky, perché?”

“Vi ho già visti abbastanza ieri sera! Esclusa te Rukia, tu sei la benvenuta!”

“Grazie! Visto Ichigo non ci vuole molto per andare d’accordo con Bree. Mi sa che sei un po’ associale!”

“Non credo sia lui l’associale, ma sta qui!”

“Cosa vuoi Sakura?”

“Ho lasciato la mia sciarpa e sono tornata a riprendermela!”

“E io l’ho accompagnata!”

“Nessuno ti ha chiesto di venire!”

“Non maltrattarlo, povero Naruto! Fa anche troppo per te!”

“Come ti permetti?”

“Visto ti avevo detto che Bree aveva una cotta per Naruto e che era gelosa di Sakura!”

“Ci hai azzeccato Ichigo bravo!”

“Testa di fragola smettila di dire assurdità!! E Rukia ti prego non metterti pure tu!!”

“Lo sapevo che ti piacevo Bree!”

Nikky entrò nella stanza. “Oh siete arrivati! Ciao a tutti!” si voltò verso Bree “sei tutta rossa. Stai bene?”

Ichigo ridacchiò malignamente, facendo infuriare ancora di più la bionda.

“Sto arrossendo di rabbia! Tutto qui!”

“Ok ok calma.” La corvina prese un bel respiro. “Ho un annuncio per tutti: sono di nuovo single!”

“Perché avevi un fidanzato?”

“Naruto!!” lo richiamarono i presenti.

“Mi sembri piuttosto felice per essere una appena single? Non state malissimo di solito?”

“Ichigo!” lo chiamarono i presenti.

“Non volevo essere insensibile, ma di solito piangete per giorni e vi disperate!”

“Naa.. le ragazze normali fanno queste cose, io sto bene!”

Nikky stava bene. Dopo aver pianto quel po’ , non ne sentiva più il bisogno. Forse era merito di Hayato.. Forse…

“Direi che più che te c’è qualcun’altra che ha bisogno di aiuto!”

“Lo so Bree, ma cosa possiamo fare?”

“Dovreste lasciarla in pace, ha bisogno di sbollirsi da sola!” Roxy apparve alle loro spalle rivolgendo un sorriso a tutti loro. “Ciao! Voi dovete essere Ichigo, Naruto, Sakura e Rukia, giusto?” ricevendo una risposta positiva, applaudì come una bimba “Che brava mi sono ricordata!”

“Scusate ma di chi state parlando?” chiese Ichigo un po’ preoccupato avendo intuito di chi fosse il problema.

“Di Amy! Oh Ichigo, lei e il nano si sono lasciati!”

“Non si sono lasciati hanno lasciato tutto in sospeso: una pausa di riflessione!”

“E’ la stessa cosa!”

“Ragazze!” le richiamò Roxy “non credo che sarebbe felice di sapere che lo state dicendo al mondo.”

Le due ragazze abbassarono lo sguardo imbarazzate.

Roxy colse l’occasione per piazzarsi accanto ad Ichigo. “Allora non ricordo più tutto ciò che mi avete detto presentandovi, me lo ripeti” gli chiese con sguardo civettuolo.

Ichigo arrossì e distolse lo sguardo imbarazzato, mentre tutti assistevano alla scena sbigottiti.

La porta si chiuse con un tonfo alle loro spalle.

“Ho interrotto qualcosa?”

Amy era dietro Ichigo e Roxy che si voltarono lei felice di vedere l’amica e lui preoccupato per come stesse.

“Ecco ho trovato la tua collana Roxy. Era in mezzo alla neve.”

“Grazie Amy.” Spostò lo sguardo tra il pel di carota e la mora e capì come stavano le cose.

“Come stai?” le chiese ansioso il ragazzo.

“Potrebbe andare meglio, se qualcuno magari si desse più da fare per pulire casa” disse lanciando uno sguardo di disapprovazione alle coinquiline. “Non sono in grado di fare tutto da sola.”

“Io intendevo per l’altra cosa?”

“Quale alta cosa.. Ah si, ho capito.” Rivolse un altro sguardaccio alle coinquiline. “A quante gente l’avete detto?”

“Noi..”

“Volete il mio bene, grazie per questo. Ma penso di potercela fare da sola.”

La trillò il telefonino.

“pronto.”

‘Hei stupida hai intenzione di venire a lavoro?’

“Tanto auguri anche a te, Sasuke.”

‘Non me ne frega nulla degli auguri! Vieni subito invece!’

“Arrivo arrivo”

Chiuse la chiamata. “Adorabile adorabile maleducato!”

“Ma Amy..”

“Spiacente ma devo lavorare, fate voi tutto!”

Prese su la borsetta.

“A dopo, ciao!” scappò rapida di casa.

Ichigo fece per seguirla, ma Roxy gli prese il polso. “Ascoltami, conosco Amy da tanti anni e c’ero quando ha avuto la sua prima delusione in amore e credimi devi lasciarle spazio.”

“Ma..”

“Lo so, provi qualcosa per lei e non vuoi lasciarla sola.”

“Io non..”

“Guarda che s’è capito che ti piace eh.”

Tutti annuirono convinti.

“Tra un po’ sarà lei a volerne parlare, ok?”

Ichigo sospirò. “Ok.”

Bree intanto guardava stranita Roxy.

C’era rimasta male.

A quanto pareva Amy non le aveva mai raccontato della sua delusione amorosa.

Perché?

 

 

Georgie rabbrividì e si strinse di più alla giacca. Per essere un bar avevano delle temperature davvero polari.

“Ecco la sua cioccolata con panna.”

“Grazie… Oh Amy!”

“Georgie!”

“Auguri! Come stai?”

“Come stai tu invece? Passato tutto?”

“Si si. Era un colpo di freddo.” La biondo ramata osservò meglio la mora. “Stai bene?”

“Io..” esitò “no non sto bene.”

“Vuoi parlarne?”

Ci fu un pausa. “Si.” Si sedette davanti a lei.

Il bar aveva un momento di calma e la mora ne approfittò.

“Ieri io e il mio ragazzo, Ed, abbiamo parlato di noi e siamo bloccati in una situazione di stallo.”

“Mi spiace!”

“Dovremmo vederci per chiarire, ma non ho la forza per comporre il suo numero e chiamarlo e pare che neppure lui ci riesca.”

“E tu?”

“Io cosa?”

“Cosa vuoi?”

Amy esitò. “Non lo so..” gli occhi le si riempirono di lacrime.

“Non lo so..” continuava a ripetere mente piangeva.

Georgie si alzò e la abbracciò accarezzandole la schiena e sussurrandole ‘shh’.

Appena i singhiozzi si calmarono.

“E’ ovvio che lo ami ancora, forse non come un tempo, ma ci tieni tanto a lui, quindi se doveste parlare cerca di ricordare questo: tu hai bisogno di lui nella tua vita, non importa il ruolo che avrà.”

La mora restò ancora in quell’abbraccio in silenzio.

“Hai.. Hai ragione.”

Georgie sciolse l’abbraccio e le sorrise.

“Vedrai che pure lui vorrà lo stesso.”

Amy annuì. Era molto probabile che Georgie avesse ragione.

Era davvero brava a capire ed anticipare le persone.

“Grazie Georgie!”

“Amy!! Arriva gente, vieni a lavorare dannazione!”

Sbuffò. “Arrivo!” urlò di rimando a Sasuke. “Sei un’amica Georgie, grazie!”

Detto ciò corse al lavoro.

Ora il freddo le era entrato nelle ossa e Georgie rabbrividì.

Di nuovo quella sensazione. Come con Takeshi.

-e’ sbagliato ciò che faccio, ma non c’è altro modo!-

Continuò a ripeterselo finché non ricacciò la sensazione dentro la parte più  intima del suo inconscio.

 

 

Nikky era distrutta. Anche con l’aiuto degli altri che si erano offerti ‘volontari’avevano pulito tutto e sistemato la camera in mansarda per Roxy.

Mente stavano cenando, Amy rientrò.

“Oh hei! Com’è andata?”

“Uff.. Bene, ma addirittura il primo dell’anno è pieno di gente che va nei bar. Poi vedere Sasuke aiuta!” disse con sarcasmo.

“Come sta?” chiese Sakura cercando di non apparire troppo interessata.

“Oh meglio di me sicuro. E se lo vuoi sapere sì è il solito stronzo, irritabile, rompipalle!”

“Non è cambiato!” ridacchiò Naruto.

“A volte mi chiedo come faccia Georgie a starci insieme!”

“Georgia?” Sakura sbiancò, per sommo diletto di Bree che colse la palla al balzo.

“Cos’è non sapevi che avesse la ragazza?”

Sakura abbassò il capo.

“Oh Georgie è una ragazza dolcissima e simpaticissima, oltre che molto ma molto carina!”

Dopo un pomeriggio di sopprusi che aveva dovuto subire perché tutti volevano farle confessare che le piaceva Naruto questa era la sua vendetta.

Per capirci, a lei non piaceva Naruto.

Proprio no!

Le stava simpatico, solo questo!

“Non lo sapevo!” disse Naruto se aver capito niente della situazione.

“Ma non torna mai a Konoha?”

Sakura e Naruto si rabbuiarono.

“Qualcosa mi dice di no.”

“Ah! Appena lo vedo gli tirerò le orecchie, ok?” e sorrise ai due. “Mi cambio e arrivo a cena pure io.”

Appena uscì, tutti si scambiarono degli sguardi che volevano dire ‘sembra si sia calmata’.

Ichigo si alzò e la raggiunse, mentre gli altri dovettero trattenersi a stento dal voler andare ad origliare.

Il ragazzo bussò alla porta. “Amy? Posso?”

“Si entra entra.” Trovò la ragazza con addosso una tuta che lo guarda interrogativa.

“Volevo sapere come stavi.”

“Non bene ma starò meglio.”

“Cos’è successo?”

“Non voglio annoiarti con i dettagli.”

“Amy..”

“Guarda che sarò anche un po’ tonta a volte ma ho capito sai.” Cercò il suo sguardo che però le stava nascondendo.

“Appena chiarirò con Ed, tu ed io dovremo parlare.”

“Lo so.”

Calò il silenzio.

“Andiamo a cena?”

“Si.”

Tornarono entrambi in silenzio in cucina, mentre Bree e Roxy si scambiarono uno sguardo d’intesa.

 

 

Amy sentì il cellulare squillare e corse a rispondere.

Erano passate due settimane da capodanno e di Ed nessuna notizia, ripose subito sperando fosse lui.

“Si? Pronto?”

“Amy? Buonasera!”

“Oh colonnello! Sei tu.” Cercò di mascherare la delusione.

“Aspettavi qualcun altro?”

“No no.” non era poi così brava a mentire dopotutto.

“Ho provato a chiamare a casa, ma nessuna risposta.”

“Ah lascia perdere, quelle tre pazze stanno giocando a giochi da tavolo e non sentono nulla!”

Effettivamente Roxy e Bree sono molto competitive e volevano vincere, mentre Nikky continuava candidamente a stracciarle.

“Ma dimmi pure.”

“Ecco in realtà..”

 

Passarono i minuti ed Amy spense la chiamata e guardò fuori la finestra.

Era giunto il momento dunque.

 

 

Evviva puntualissima!!

Yee!!!

Sono stata bravissima!!!

Beh spero vi sia piaciuto il capitolo.

Ho voluto presentare Roxy e d’ora in avanti siamo nel pieno della trama.

Il prossimo capitolo tra due lunedì.

 

 

Baci,

 

Momo

 

 

 

 

Roxy Mustang – Susan Coffey

 

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Capitolo 19
*** Say ***


CAPITOLO 19: SAY

 

“Andiamo ragazze!”

La voce di Amy spezzava il silenzio che avvolgeva la stazione dei treni.

“Non voglio che perdiamo il treno!”

“E’ impossibile c’è un treno ogni mezzora!”

“Ahh! Perché esistono le sei anche del mattino?”

Bree ed Amy si voltarono verso Nikky, ma osservando la sua espressione devastata dal sonno non diedero peso alla frase così assurda.

“Come mai tutta questa fretta?” la bionda soppesò con lo sguardo la sua amica.

“Eeh, potremmo perdere il treno? Mi pareva di essere stata chiara la prima volta che l’ho detto, ma credevo bastassero le altre sei o sette per comprenderlo meglio!”

“Oltre il treno, c’è qualcosa che mi nascondi.”

“Io? Noo! Quando mai!”

“E tu speri che ti creda anche?”

“Non ti sto chiedendo nulla io, solo di arrivare in tempo!”

Un grido spaventò la bionda e la mora che si girarono verso la più piccola.

“Perché hai lanciato quell’urlo lancinante?”

“Che diavolo ci fa LUI qui???”

Bree seguì il dito di Nikky – è maleducazione indicare, pensò la bionda- e vide ciò che l’aveva scioccata: Ed Elric. Ci sarebbe pure Al, in realtà.

La bionda afferrò Nikky prima che attaccasse Ed e si voltò verso la causa del problema..

“Amy!”

“Ho una spiegazione per tutto!” si affrettò a dire a sua discolpa.

“Ti conviene averla!”si voltò verso i due ragazzi “Buon giorno ragazzi!”

“Roy mi ha chiamata ieri sera e volevo dirvelo, ma sapevo che tu avresti trovato altro da fare e Nikky avrebbe ucciso Ed, quindi.. Sorpresa!”

“Non è una sorpresa, minchia!”

“Su su Nikky.”

“Ma io odio questo nanetto!”

“La cosa è reciproca, ma noi siamo qui per la missione.”

“Ma Amy..?”

“Va tutto bene, è per questo che ho accettato. Giusto?”

“Va tutto bene” scandì Ed mentre lui ed Amy si guardavano intensamente.

La mora non era ancora pronta e per fortuna l’imminente partenza del treno la distrasse.

Sarebbe stata una giornata molto lunga.

 

 

 

Gerald guardò annoiato i suoi due compagni di viaggio: Chester fissava il paesaggio fuori il finestrino e Joey stava leggendo un libro che sembrava la noia messa per iscritto.

Il moro si guardò in giro e ammiccò verso un gruppo di ragazzine che li stavano guardando e loro arrossirono e distolsero lo sguardo ridacchiando.

In un paio di minuti perse il suo interesse e torno a rivolgere il suo interesse verso i suoi fratelli. O quello che erano, insomma.

“Insomma volete dire qualcosa?”
Joey alzò lo sguardo dal libro con aria irritata mentre Chester non si degnò neppure di considerarlo.

“Cosa vuoi?”

“Ma che cazz.. Di risposta è?”

“Gerald ti stavo solo chiedendo cosa volevi .”

“Potevi dirlo in un modo più gentile Joey!”

“E perché dovremmo parlare?”

Gerald si bloccò.

In effetti non c’era motivo per cui parlassero, dovevano solo eliminare la loro controparte femminile.

“Hai ragione! Non me ne frega nulla di voi!” e si alzò per andare a flirtare con il gruppo di ragazzine.

Joey tornò alla lettura senza riuscire a concentrarsi, mentre Chester chiuse gli occhi e finse di dormire.

 

 

 

Roxy annusò l’odore intenso di caffè che riempiva la tazza che aveva tra le mani.

La neve non era ancora scomparsa e il calore della tazza la aiutava molto.

Il fatto che le altre fossero partite così presto che lei non se ne era neppure accorta, ma era bastato il biglietto lasciato in cucina ad informarla di tutto.

La rossa spostò lo sguardo sull’orologio e si rese conto che era tardi.

Aveva allenamento quella mattina con suo.. Ehm zio, già. Le suonava ancora strano.

Bevve il caffè tutto in un sorso e si bloccò mentre saliva le scale per camera sua quando suonarono, aprì la porta.

Davanti a lei c’erano tre ragazzi: uno alto biondo e l’altro castano e basso –più di lei-.

“Ciaoo.. Ehm voi siete?” poi guardò meglio il piccolo castano “Tu..Tu sei Tsuna, giusto?”

“Ciao Roxy! Si, sono io.”

“Oh che bello ho indovinato!” osservò gli altri “Non sono sicura di ricordare i vostri nomi”

“Si, non ci siamo mai presentati.” Il biondo si avvicinò tendendole la mano “Io sono..”

Non finì la frase che scivolando sul ghiaccio le cadde addosso.

“Non mi era mai capitato di trovare qualcuno che si presentava così.” Ridacchiò Roxy mentre il ragazzo si scusava imbarazzato.

“Tranquillo. Entrate prima che succeda altro. Poi dentro ci sono i tappeti che sono comodi per scivolarci se ti interessa.”

“Anche tu sei comoda” disse ma subito dopo se ne pentì “Non intendevo in senso.. Insomma in quel senso! Io..”

“Calma! E’ una cosa carina e nessuno mi aveva mai descritta così!” gli sorrise.

“Sono Dino Cavallone, decimo boss dei Cavallone.”

“Roxy Mustang.”

“Ehm non vorrei rompere questo bel idillio ma siamo qui perché dovremmo parlare con una persona.”

“Con chi?”

“Con..”

 

 

 

Amy ed Ed si scambiarono una sguardo d’intesa.

Nonostante dovessero essersi lasciati avevano ancora una certa intesa che potesse permettere loro di guardarsi e capirsi al volo.

In quel caso si stavano dicendo che sarebbe stato meglio dividersi in gruppi e che quello a cui appartenevano fosse composto solo da loro due.

Quindi s’intestardirono e riuscirono ad allontanarsi quatti quatti.

Camminarono in silenzio per un po’.

“Allora?”

“Si..”

“Cosa hai pensato?”

“Tu?”
“Eh no, Ed, te l’ho chiesto io!”

“Ho paura di dire la cosa sbagliata.”

“Anche io, ma mi sa che è ovvio”

“Già.”

Il silenzio calò di nuovo tra loro.

Amy si mise ad osservare quanto fosse profonda la spaccatura nel terreno accanto a loro.

“Hei!”

Una voce li chiamò ed entrambi si voltarono.

“Gerald?”

“Sto tizio ti assomiglia..”

“Già. Lascia perdere è un storia lunga e noiosa.”

“Come vuoi tu, sorellina, ma ho bisogno tu faccia una cosa per me..” si avvicinò ai due e sguainò il coltello vicino gola di Amy e Ed usò il suo braccio metallico per proteggerla. Allora Gerald sfrutto la loro vicinanza e li spinse giù per la spaccatura nel terreno.

La caduta fu rovinosa.

Amy si massaggiò la schiena “Gerald!! Brutto..!!” soffocò l’impulso di parlare come uno scaricatore, mentre il suo alter ego se la rideva da sopra.

Cercò la sua katana ma vide che era in mano del suo alter ego.

“Ed stai bene?”

“Circa, ma il mio braccio è fuori uso e non potrò usare l’alchimia.”

“Uh uh uh questo si è una bella notizia!”

“Gerald! Cosa vuoi?”

“Semplicemente impedirvi di interferire e ucciderti, mia cara, as usual!”

“Ma come siamo fantasiosi!” e poi si girò verso Ed “Cosa facciamo?”

“Che ne dite di..”

“Oh sta zitto!”

Gerald si rimise a ridere e se ne andò.

Amy frugò nella tasca e controllò il cellulare: senza campo.

“Direi che siamo proprio messi male!”

“Che si fa?”

“Speriamo che qualcuno venga a cercarci?”

“Allora prega che si ricordino di noi, Ed!”

 

 

 

Nikky era terrorizzata da Chester.

Anche se era il suo alter ego era così spaventoso che non poteva essere come lei.

Per fortuna loro erano riusciti a ‘sconfiggere’ – per quanto riuscir a scappare mentre erano occupati da altro potesse essere definito tale- ora stavano cercando Amy e il nano.

Gerald aveva detto loro che erano nascosti da qualche parte e che dovevano trovarli.

Sapendo solo che erano andati a sud ed era difficile trovare il punto di preciso in cui si trovavano.

“Bree..”

“Li troveremo.” Si voltò verso il minore degli Elric “Allora puoi fare qualcosa?”

“Penso di si. Lo credo.. Lo spero..”

“Puoi rispondermi solo si o si!”

“Lo farò lo farò!” aggiunse in fretta e spaventato.

Mentre lui preparava il cerchio alchemico, Nikky rabbrividì.

Trovarli sarebbe stato facile, ma forse non finiva lì.

 

 

Ed si alzò appena sentì dei rumori vicino all’apertura della voragine.

“Chi sarà?” sussurrò Amy accanto a lui.

“Chi è?”urlò.

“Ma perché diavolo ti sei messo a gridare? Ora hai attirato l’attenzione di chissà chi!”

“Tranquilla! Ha attirato l’attenzione della persona giusta.”

“Bree!”

La bionda seguita da Nikky che salutava con la mano e Al che sembrava tanto preoccupato.

“Hei Bree ascoltami! Va’ a chiamare quel bastardo d’un colonnello, lui saprà che fare!”

“Ma..?”

“Amy si è fatta male ed io non posso usare l’alchimia col braccio in queste condizioni.”

“Fratellone e se io?”

“Al, no. Chiamate Roy!”

Bree annuì. “Noi andiamo.” Frugò nella borsa e prese il cellulare. “Tenete!” lanciò loro la borsa. “Noi torneremo tra due ore.”

Nikky spostava lo sguardo ta Amy e Ed e Bree. “Sei sicura?”

“Si restare non aiuterà. Poi, se non ricordo male, questa foresta è piuttosto pericolosa, quindi motivo per cui meglio che li lasciamo lì. Nessun animale o persona” calcò sulla parola persona “andrà laggiù.”

Nonostante l’incertezza Nikky ed Al seguirono Bree.

“Buona fortuna ragazzi.” Sussurrò Ed dal fondo della buca.

 

 

 

Roxy sentì il cellulare suonare e lo afferrò un po’ infastidita ma allo stesso tempo curiosa di sapere perché la chiamassero.

“Pronto.”

/Roxy? Sono Bree!/
“Hei ciao carissima! Cosa c’è?”

/Abbiamo un problema!/

“Cos’è successo?”

/Abbiamo bisogno che contatti Roy. E subito!/

“Non credo sarà disponibile, ma proverò.”

/Grazie! Ti raggiungo dopo io./

La rossa non fece in tempo a dire nulla che la chiamata era terminata.

“problemi?”

Tsuna e Dino la stavano fissando.

“A quanto pare si. Devo cercare zio Roy.”

“Ma non aveva quel ritrovo dell’esercito, pensi che si lascerà disturbare?”

La ragazza non rispose.

Il fatto era che non aveva idea di dove lavorasse Roy né di come arrivarci.

“Perché non mi accompagnate?”

“Ma certo!” rispose subito Dino.

“Grazie!” sorrise ad entrambi ma in un paio di minuti aveva già addosso la sua giacca di pelle e si stava calando il cappuccio sul viso mentre uscivano di casa.

Pochi passi dopo quasi si scontrò con Ichigo e una ragazza biondissima.

“Yo Roxy! Ci sono Amy e le altre?”

“Oh ciao Ichigo. No sono andate in missione all’ultimo minuto e credo siano nei casini.”

“Cosa?”

“Devo andare da zio Roy e parlare con lui. Bree mi ha chiamata per dirmi di trovarlo che hanno assoluto bisogno di lui.”

“Andiamo allora.” La incitò Ichigo.

Probabilmente pensava che fosse Amy quella nei casini e si stava preoccupando.

Probabilmente e presumibilmente aveva ragione.

“Aspettate!”

La bionda li richiamò. “Com’è possibile che Ed e Al non siano qui? Mi avevano detto che venivano qui e non avevano accennato alla missione.”

“E’ probabile che l’abbiano saputo all’ultimo. Se cerchiamo Roy magari sapremo di più.”

Fece per ripartire e si girò verso la bionda “Vuoi aiutarmi?”

La ragazza annuì.

“Sono Winry Rockbell.” Ma non era il momento dei convenevoli.

Il gruppo si mosse in fretta e in breve arrivarono alla base dell’esercito di Central City.

“Dividiamo, ok?”

Roxy afferrò il braccio di Dino e gli sussurrò. “Tu sei con me, ricordalo!”

 

 

 

 

Bree arrivò correndo a più non posso e vide un gruppo di persone da cui spiccava la testa rossa di Roxy e si avvicinò.

“Hei!”

Non rispose al saluto e si guardò in giro. “Dov’è Roy?”

“Brutte notizie: Roy non è qui. Ha lasciato Central City per andare al nord e anche se si precipitasse qui non tornerebbe prima di due giorni.”

La bionda represse una bestemmia.

“e ora che si fa’”

“Cosa è successo?”

“Amy e Ed sono caduti in una voragine e lei si è fatta male e a lui non funziona l’automail.”

“E’ grave?”

“Come ha fatto a romperlo?”

“Come hanno fatto a finirci dentro?”

Gli interventi di Ichigo e Winry furono ignorati. “Siamo state attaccate.” Ma appena lo disse se ne pentì.

Per quanto si fidasse di loro, e sapesse che Tsuna era a conoscenza degli alter ego, Roy aveva raccomandato loro di non farne parola.

“Allora cosa facciamo?”

Ichigo si piazzò davanti a Bree. “Tu non piaci a me e io non piaccio a te, ma voglio salvare Amy, quindi verrò con te.”

“Anche io verrò! Potrei riparare l’automail di Ed.”

La bionda annuì meditabonda. “Già, potremmo calarti e tu aggiustando il braccio di ed gli permetteresti di usare l’alchimia e liberarsi. Al ha detto che non si può usare da sopra il crepaccio che funziona.”

“Questo è un piano!”

“Andiamo!” si voltò. “Ah Roxy tu torna a casa e se tra due ore non ti chiamo, avvisa Roy.”

La rossa annuì. “Buona fortuna e riporta Amy a casa.”

Ripartirono alla volta della stazione.

 

 

 

“Sarà l’ultima volta?”

“Si, mai più.”

 

 

Ichigo arrivò per primo, essendo più allenato degli altri e ciò che vedi lo pietrificò.

“Amy!!!” Nikky arrivò correndo chiamandola. “Che diavolo state facendo?”

“Ci teniamo caldo, sgorbio!”

“Per farlo non serve che tieni così stretta Amy, nano!”

“Per farlo devo tenere così stretta Amy e poi siamo vestiti, sgorbio!”

“Ok basta.” La voce di Amy era flebile. Il polso le pulsava e non aveva nulla a parte una malfatta fasciatura.

“Bene, adesso caleremo giù Winry e poi potrete uscire.”

“A fare cosa scusa? Dov’è Roy?”

“Se lei ti ripara il braccio sarete a posto e tu potrai uscire con le altre, visto che Roy non è a Central City.”

Ed soffocò delle lamentele, misto a bestemmie e imprecazioni.

Winry fu fatta scendere e atterrò accanto ai due.

“E’ stretto qui.”si piazzo tra i due, un po’ per dispetto un po’ per necessità e si mise a riparare il braccio di Ed.

Amy si appoggiò a lei.

“Hei stai bene?”

“Si, ma sbrigati.”

Winry s’irritò.

“Ti prego.”

Le lanciò uno sguardo di traverso, non aveva una bella cera.

“Certo.”

Tornò all’automail di Ed e face tutto più in fretta che poté, sperando la luce della pila non si spegnesse.

“Fatto!”

Ed mosse un po’ la mano per controllare che fosse tutto a posto e preparò il cerchio che li riportò su chiudendo la spaccatura nel terreno.

Amy si resse in piedi giusto il tempo di arrivare all’aria aperta e poi vide scuro.

Prima che cadesse Ichigo la prese al volo.

 

 

 

Amy aprì gli occhi e mise a fuoco: erano in treno, bene!

Questo era già qualcosa.

Si mosse un po’ e si sistemò.

Le avevano fasciato il polso e si accorse che il resto del suo corpo stava bene e al caldo sotto la coperta.

“Stai bene?”

Sobbalzò dallo spavento. Di fronte a lei era seduto Ichigo con un’espressione più seria del solito.

“S..” si schiarì la voce “Si, grazie. Tu?”

Non rispose e tornò a guardare fuori.

La ragazza si guardò intorno e decise di cogliere la palla al balzo.

“Ichigo, devo parlarti!”

“Oh ma so già cosa mi vuoi dire.” Le rispose senza distogliere lo sguardo dal paesaggio.

“Davvero?” era sinceramente stupita che l’avesse capito.

“Siete tornati insieme.” L’irritazione e forse la rabbia erano palesi nella sua voce.

“Cosa?”

“Vi ho visti mentre vi baciavate.” Il suo  tono era quasi schifato.

“Ma non è come pensi!”

“A no?”

“No!” ribatté irritata. “Ci siamo lasciati!”

“E tu baci tutti i ragazzi che lasci?”

“era un bacio d’addio! Sapevamo entrambi che una volta usciti c’era qualcun altro ad aspettarci” Indicò con la testa Winry e Ed che litigavano qualche sedile in là “e quello era l’ultimo momento tra noi come coppia.”

Ichigo non ripose subito.

“E noi?” disse lentamente.

“Appena avremo un po’ di privacy” indicando Bree e Nikky che fingevano di non ascoltare “ne parleremo, ok?”

Ichigo annuì e distese la sua espressione.

 

 

Roxy chiuse la chiamata.

“Stanno bene e sono di ritorno a breve.”

Tsuna tirò un sospiro di sollievo. “ Ne sono felice.”

Dino accarezzò la spalla di Roxy. “Ora non devi più preoccuparti.”

La rossa era stupita da quanto quel ragazzo fosse perspicace, aveva finto di essere tranquilla e sapesse che sarebbe andato tutto bene ma lui aveva capito lo stesso la sua tensione. Arrossì.

“Si ora sto meglio infatti.”

Tsuna passo lo sguardo da uno all’altro e decise che non aveva voglia di fare il terzo incomodo.

“Io vado allora. La mamma sarà preoccupata! La riaccompagni tu, no Dino?”

“Certo. Ciao Tsuna!”

“Ciao Tsuna!”

Restarono in silenzio a guardare il piccolo boss dei Vongola andarsene.

“Andiamo?”

“Si.”

La strada la fecero quasi tutta in silenzio.

Ma non era un silenzio imbarazzato o strano, ma di quelli dove, per una volta tanto, non servono le parole.

Il tragitto era breve e Roxy si scoprì non molto felice di essere già fuori il cancello di casa sua.

“Arrivati.” Le sorrise Dino.

“Già! Grazie per avermi accompagnata.”

“Non c’è di che, per qualunque cosa non esitare a chiamarmi, ok?”

“Certo, buona notte!”

“Notte!”

Lui s’incamminò.

Roxy restò a guardarlo andarsene.

Non le piaceva che se ne andasse così.

“Dino!”

Lui si girò con aria interrogativa.

Doveva essere impazzita per fare una cosa così a poche settimane dal suo arrivo.

Si avvicinò a lui rapida e gli diede un bacio a fior di labbra delicato come una farfalla e scappò in casa vergognandosi di se stessa- o di essere fiera di ciò che aveva fatto, non le era chiaro-.

Lasciando lì il povero Dino che era di una sfumatura di rosso improbabile a desiderare di più.

 

 

 

 

 

Scusate il ritardo!

Ma ho avuto problemi con i codici HTML e non potevo postare senza.

Capitolo che avrebbe potuto essere più interessante, ma ormai è così!

Il pezzo sugli alter ego non temete ha senso, però lo capirete più avanti.

Mentre l’ultima parte con Roxy e Dino è uscita per gentile concessione della mia immaginazione con la canzone ‘how to be a heartbreaker’ versione glee.

Grazie a tutti!

Prossimo capitolo tra due lunedì.

 

Baci,

 

Momo

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Capitolo 20
*** Anything could happend ***


CAPITOLO 20: Anything could happend

 

 

 

Bree prese la spazzola e iniziò a passarla tra i capelli.

Era mattina molto presto e la luce filtrava tra le tende. Ormai stava per finire gennaio ma per vedere le giornate più lunghe avrebbe dovuto aspettare ancora molto.

Prese il laccio e li legò alti in una coda da cui poi iniziò a intrecciarli.

Di solito questa cosa del intrecciarle i capelli era compito di sua madre o al massimo di suo fratello, ma qui  le toccava farlo da sola.

Nikky non si sarebbe svegliata e Amy era tornata troppo tardi per pensare di chiamarla.

Finiti di intrecciare mise un nastrino e si alzò per andare verso la cucina.

“Buongiorno.”

La voce così delicata e bambinesca di Roxy la lasciarono interdetta.

A volte si scordava che la rossa abitava con  loro, avendo la camera in mansarda talvolta Bree neppure la sentiva in tutto il giorno.

“’giorno.” Le rispose.

“Caffè? Tè?”

“Un tè, grazie.”

“Allora programmi per la giornata?”

Scosse il capo. Decisamente non aveva la vita piena di Amy che tra lavoro e qualunque-cosa-avesse-con-testa-di-fragola o di Nikky che stava passando molto tempo a casa di Tsuna, anche lì non si era ben capito per CHI passasse tanto tempo lì.

“Ottimo! Perché io non ho nulla da fare e possiamo passare la giornata assieme.”

Bree bevve il suo tè, per quanto bollente, per nascondere lo strano disagio che la pervade. E’ come se Roxy fossi sempre perfettamente in grado di fare o dire l’unica cosa giusta ma allo stesso incredibilmente irritante.

“Ma certo.”

Roxy la fisso ancora per un attimo e sorrise di rimando.

Aveva degli occhi di quel color ambra da dare i brividi, quando ti studiava.

“Hai intenzione di riposndere?”

“A cosa?”

“Al telefono!”

Bree non si era neppure accorta che stava squillando.

“Pronto?”

‘Ciao Bree carissima!!’

“Komui? Oggi è la mia giornata libera, che c’è?”
‘Non essere così crudele!’

“Mi chiami cara solo quando vuoi qualcosa!”

‘Giusto giusto. Beh volevo sapere se potevi ospitare da voi Allen, Lavi e Yu? Vedi sono appena tornati e qui.. qui abbiamo un problema.’

L’espressione di Bree si fece scura.

“Uno dei robot è impazzito e sta distruggendo tutto? Povera Linalee!”

‘Ma quale povera Linalee! L’unico sfortunato qui è il mio povero Robot che verrà distrutto.’

“Si si, possono venire qui.”

Spostò lo sguardo verso Roxy che annuì, sillabando ‘nuovi amici’.

‘Ok, arriveranno tra mezzora.’

“Bene. Ci sentiamo.”

‘Ah.. E hm..’

“Dimmi..”

-Non sarà una buona notizia.-

‘Potresti avvisarli di questo cambio e passarli a prendere pure in stazione?’

“Cos..?”

‘Arriva il loro treno tra pochi minuti, grazie carissima!’

“Ma che..”

La bionda guardò il suo cellulare in cerca di risposte anche se sapeva che la conversazione era caduta.

“Simpatico il tuo capo.”

“Lavativo combina-disastri!”

“Si quella era l’alternativa all’aggettivo simpatico.”

Bree si alzò e si infilò nel piumino e Roxy fece altrettanto con la sua giacca di pelle.

“Dai, aspettare e convincere quei tre diavoli che non torneranno a casa tanto presto dopo mesi di lontananza non sarà poi così male, no?”

Bree scosse il capo sconsolata in tutta riposta.

 

 

 

Amy si alzò poco più tardi e trovò un messaggio di Bree a proposito di incidenti, esorcisti e treni in anticipo, ma non vi badò minimamente e decise che era il momento di parlare con Ichigo.

Gli scrisse di trovarsi al parco di li a mezzora.

Il telefono suonava a vuoto, ma sapeva che era sveglio.

‘Pronto..’

“Sasu-chan! Buongiorno!”

‘che vuoi?’

“Che modo carino di salutare la tua collega!”

‘No, non ti cambierò il turno.’

“Ma.. ma..”

‘Non mi interessa cosa devi fare, arrangiati!’

“Sasuke!”

‘Presentati al giusto orario e basta.’

Sasuke chiuse la chiamata bruscamente. L’auto si fermò e Georgie si girò verso di lui.

“Certo che esistono modi migliori per dire di no.”

Lui non rispose.

“Dai scendi. Siamo arrivati.”

“Non credo andrà bene.” Disse placidamente il corvino.

“No, neppure io. Ho paura di cosa abbia in mente. Potrebbe..”

“No, è troppo estremo e non avrebbe senso. Poi servono ancora.”

Georgie non rispose. Si guardava la punta degli stivaletti pensando a quanto fosse meglio che continuassero a servirgli vive.

 

 

 

Roxy studiò senza farsi notare i tre esorcisti: uno di loro era molto alto dai capelli rossi e la benda sull’occhio, aveva detto di chiamarsi Lavi e Bree le aveva già spiegato che era uno dei bookman che conosceva la loro vera identità.

L’altro, Allen Walker, era di altezza media e dai capelli candidi come la neve, sul viso aveva una cicatrice.

Bree le aveva confidato che probabilmente aveva una cotta per Amy. Difatti anche la rossa aveva notato come aveva cercato con gli occhi la mora.

Ma era il terzo ragazzo che attirava più Roxy.

Capelli lunghi neri, un viso tanto bello quanto crudele dai tratti asiatici e che aveva l’aria di voler essere da tutt’altra parte, si chiamava Yu Kanda.

Ridacchiò tra sé e sé.

“Dunque, da quanto tempo è che non tornate qua?”
“Quasi cinque mesi.” Rispose affabile Allen.

Sembrava un lord inglese. Che comportamento impeccabile e raffinato!

“Poverini!” disse Roxy con una punta di ironia di cui solo Yu si accorse perché la fulminò con lo sguardo.

“Mi spiace essere arrivate così di corsa e senza potervi essere di aiuto con i bagagli.”

“tranquilla Bree, siamo abituati.” Le sorrise Lavi.

Roxy fece scorrere lo sguardo tra i due.. interessante!

“Non vi permetteremmo neppure di aiutarci. Le signorine non dovrebbero mai sporcarsi le mani.” Disse, ovviamente, Allen.

Kanda emise solo un verso di disappunto.

“Ok, te la prendo io la valigia” Roxy gli afferrò la maniglia. “non vorremmo mai che ti dovessi mettere a discutere sulla parità di diritti, pur di farti aiutare.” Gli sorrise affabile, ma con un lampo di stronzaggine pura negli occhi.

Il corvino strappò di mano la valigia di Roxy e partì spedito verso l’uscita.

Gli altri lo seguirono, scusandosi con la nuova per il suo atteggiamento.

“Hei bei capelli!”

Kanda si girò furente.

“Casa nostra è di qua.” Disse indicando la direzione opposta alla sua.

“Sei troppo gentile, rossa!”

Oh si, oggi Roxy si sarebbe divertita un mondo!

 

 

 

Amy aveva cambiato idea. Sedersi su una panchina gelida non era per nulla una buona idea.

Il freddo era già penetrato attraverso i vestiti e lei aveva già superato il limite di sopportazione.

Ichigo aveva avuto un imprevisto, altresì detto hollow, e avrebbe ritardato.

Si appoggiò e rannicchiò le gambe al petto.

Ci aveva pensato a lungo in quel periodo, quasi due settimane, ed era giunta alla conclusione.

Ed e lei si erano lasciati ufficialmente già, ma mancava da chiarire tutto con Ichigo.

E Amy aveva paura.

Non sapeva se ciò che voleva proporre sarebbe stato accetto o meno.

Ci sperava, ma non di più.

“Yo!”

Sollevò il capo e gli sorrise d’istinto. Era un riflesso incondizionato, ormai.

“Ciao! Andata bene la caccia agli hollow straordinaria?”

“Certo. Ti va di andare da qualche parte un po’ più calda?”

“Tipo le Seicelle?”

“Come?”
“Niente niente, mugugnavo senza senso!” ridacchiò un po’ tirata.

Non era la prima volta che le uscivano gaffe del genere e non solo a lei. Era difficile controllare alcune conoscenze e battute che sulla Terra avrebbero avuto senso, ma lì no.

“Mi andrebbe una cioccolata! A te?”

“Perché no?”

Ichigo riprese a camminare.

Aveva capito da tempo che le sorelle Armstrong, più ora Roxy Mustang, avevano qualcosa che non tornava, ma non voleva darci peso.

Avrebbe rovinato tutto lo sapeva. Perché se si impegnavano tanto a nascondere un segreto, non voleva perdere Amy solo per averlo scoperto.

Arrivarono al bar e decisero di ordinare.

“Allora di cosa volevi parlarmi con così tanto urgenza?”

Amy si congelò all’istante.

Ora aveva un po’ di paura.

 

 

 

Nikky bussò a casa di Tsuna.

“Buongiorno Nikky!”

“Ciao Tsuna! Volevo sapere se c’era Hayato?”

Tsuna sorrise. “No, oggi non viene è malato.”

“Oh poverino. Allora vado. Teni.” Frugò nella borsa “Mi aveva prestato questo videogioco qualche giorno fa e l’ho già finito, dovevo restituirglielo.” Porse un videogioco al ragazzo.

“No, daglielo tu. Entra che ti scrivo l’indirizzo.”
Nikky richiuse la porta dietro di sé.

“Vedo che andate d’accordo finalmente.” Tastò il terreno Tsuna.

“Si infatti, non avrei mai creduto.”

“Anche se prima non vi piacevate molto.” Lo disse cercando di nascondere il sorriso.

“Infatti! Poi a capodanno..” non capiva perché continuasse ad arrossire tutte le volte che pensava a quando lui l’aveva consolata. “Diciamo che ci siamo capiti.” Rispose cauta.

Tsuna si trattenne dal ridacchiare.

Gokudera si era presentato da lui il giorno dopo a lamentarsi di quanto Nikky si fosse presa certe libertà e che lui voleva solo aiutare e che non era interessato.

-Quante bugie ci raccontiamo..- pensò Tsuna.

“Tieni” le porse il biglietto “portaglielo tu direttamente.”

“Oh.. Ok..” pareva titubante.

“Vedrai che sarà felice di aver compagnia.”

Annuì più convinta la corvina. Ci sarebbe andata.

Uscì e salutò tutti.

“E bravo imbrana-Tsuna, l’hai fatto giusta.” Disse Reborn colpendolo al braccio.

“Ahia!” Tsuna si lamentava e massaggiava il braccio continuando a pensare. –Quante bugie ci raccontiamo per non affrontare la verità.. Ma davvero la verità fa più male di una bugia? La verità ha davvero tutto questo potere di fare male cos’ì grande che le bugie in confronto hanno un imaptto minore?-

Scosse il capo. Non era il momento per certi pensieri.

 

 

 

Amy tacque.

“Quindi tu vorresti che prima io e te uscissimo simbolicamente per dieci appuntamenti, nonostante sappiamo entrambi cosa proviamo l’uno per l’altra?”

La ragazza annuì.

In testa certe frasi suona davvero meglio!

“beh..”

“So che ti sembra una cattiva idea, ma devi anche pensare che finora noi due siamo sempre usciti come amici..” Ichigo le rifilò uno sguardaccio. “Ok ok, più che amici ma meno di altro però non erano veri appuntamenti e visto la velocità con cui Ed ed io ci siamo messi insieme e lasciati per incongruenze vorrei che facessi mo più con calma le cose, così da..”

Arrossì.

Era difficile dirlo, ma guardando Ichigo sapeva che lui, che entrambi avevano bisogno di sentirlo dire e si fece coraggio.

“Così che la nostra storia duri di più, se presa con le giuste pause..”

Ichigo inaspettatamente le sorrise.

“Si, è strano, ma ci sto. Allora ti va sabato sera di uscire a cena ufficialmente?”

Gli sorrise. “Sicuro!”

“Eee questo lo consideriamo appuntamento, vero?”

Amy non riuscì a trattenere una risata. “Mi sembra ovvio!”

Forse questa volta sarebbe andata bene.

 

 

 

Bree si era rilassata.

La presenza di Lavi accanto a lei, la rilassava e non le faceva sempre dire quelle frecciatine acide.

Chissà perché?

Era quasi ora di cena e lei e il rosso stavano preparando di cena.

Il pomeriggio era volato.

Vedere Roxy che prendeva sottilmente in giro Kanda era stato esilarante e avere altri uomini- da non intendere male!- che giravano per casa che non fossero i soliti, era bello.

Aveva ricevuto un messaggio da Amy che l’avvisava che sarebbe tornata tardi per via del turno serale al bar.

Di Nikky solo uno strano messaggio con scritto “non so se tornerò, ma sono viva. Tranquilla!! =)”, ma Bree non aveva voglia di pensarci.

Si stava ricredendo su Roxy, solo perché era molto intelligente e sapeva farsi beffe delle persone –e molto bene pure!- e carpirne i segreti –purtroppo pure quello molto bene!!-, non voleva dire che non fosse affidabile e molto brava nei consigli.

Arrossì al ricordo di quando, qualche ora prima, erano rimaste sole in cucina e Roxy le aveva suggerito di “Continua così! Parlargli come fosse una persona normale, ma allo stesso tempo speciale per te e sei già quasi al traguardo per far perdere la testa a Lavi per te.” e lei era rimasta lì a bocca aperta, rossa come un peperone non sapendo se era una cosa buona o cattiva.

Oh, quanto avrebbe voluto poter iniziare una relazione col bookman, ma sapeva benissimo che era impossibile.

Loro non avevano cuore.

E anche se si fosse innamorato di lei, c’erano troppi impedimenti.

-Stai calma ragazza, questo è montarsi la testa e pensare che le persona non aspettano altro che te!-

Raddrizzò la schiena.

“A cosa pensi con così tanta convinzione?”

“Niente niente, una cosa stupida.”

Ci fu di nuovo un silenzio tra lei e Lavi.

“Allora avete scoperto qualcosa?”

-che si interessi davvero a me? Naa! Sarà per la memoria dei bookman.-

“Beh diciamo che ti sei perso i nostri alter ego che cercano di distruggerci, uguali a noi in tutto e per tutto –da brividi!-, poi l’arrivo di Roxy che prò è stato gestito molt bene. Ora lei è la nipote del colonnello Mustang. Nessuno farà domande!”

Lavi annuì.

Delle risate –di Roxy e Allen- provenivano dalla sala da pranzo in quel momento smorzarono il silenzio.

Questo era uno di quei momenti in cui Lavi avrebbe disperatamente voluto essere un ragazzo normale. Uscire con gli amici, andare a scuola, dire a Bree che.. no!

Lui non è un ragazzo normale e non deve permettersi di sperarlo neppure.

La speranza lo avrebbe ucciso.

Lentamente.

Perché avrebbe visto ogni suo desiderio infranto lentamente e non l’avrebbe sopportato!

Ma forse..

Solo per un attimo lui poteva..

Bree si voltò verso il ragazzo accanto a sé che la fissava come nessuno l’aveva mai guardata: con struggimento, desiderio e.. amore profondo e distruttivo.

Si attraevano come calamite mentre i loro volti, le loro labbra si avvicinavano inesorabili.

-distruttivo..-

Pochi centimetri.

-Distruttivo per me.. per lui..-

Pochi millimetri.

-Distruttivo, ma così giusto..-

“Non.. Noi non..”

“Hai ragione..” Bree chiuse gli occhi. Non sopportava di guardarlo più.

Vedere il dolore e l’amore sul suo volto, la feriva e lusingava al tempo stesso.

“Bree noi..”

Lo squillo del telefono della bionda interruppe tutto.

“Pronto?”

Bree si sentì sollevata che avessero interrotto quella conversazione. Sentirgli dire di nuovo che i bookman non hanno cuore l’avrebbe uccisa.

‘Bree ciao!’

“Linalee?”

‘Si, esatto. Puoi dire agli altri che qui è tutto risolto e possono tornare a casa.’

“Oh.”

‘C’è qualche problema?’

“No no, avviso subito.”

‘Bene, li aspetto!’.

“Si, ciao.”

‘Ciao Bree!’

La chiamata si chiuse lì.

“Hai..?”

“Si, ho sentito.” Si rimesso la maschera di falsità che lei tanto odiava. “Avviso gli altri.”

Lavi uscì dalla stanza e Bree non seppe mai cosa la trattenne dalle lacrime.

 

 

 

Nikky si era persa.

Dalla mattina quando aveva ricevuto l’indirizzo di Hayato da Tsuna fino a ora di cena passata aveva vagato per il quartiere di Namimori, senza trovare l’appartamento del ragazzo.

Continuava a chiedersi cosa avesse fatto di male per aver ricevuto un senso dell’orientamento così scarso.

Decise che quello sarebbe stato l’ultimo tentativo, poi avrebbe chiamato qualcuna che venisse a prenderla.

Tornare da sola era impensabile, insomma mica voleva passare una settimana prima di ritornare a casa.

Suonò il campanello e pregò il dio buono della nutella che fosse l’appartamento giusto.

‘Si?’ uscì la voce dal citofono.

“Hayato Gokudera?”

‘Si. Chi sei?’

“Oh evviva!! Ti ho trovato!!” urlò.

‘Nikky?’

“Si, sono io!”

‘Ti apro. Terzo piano, il primo a destra.’

Nikky entrò e si fece le scale –questa cosa non le piaceva!- e, stavolta, trovò subito l’appartamento –anche perché la porta era aperta con Hayato che la aspettava-.

“Ciao!” lo salutò raggiante Nikky, come se il pomeriggio non fosse esistito.

“Ciao a te. Giusto per sapere come hai saputo dove abito?”

“Oh stamattina sono andata da Tsuna perché immaginavo tu fossi lì, volevo restituirti il gioco, però Tsuna mi ha detto che eri malato e mi ha dato il tuo indirizzo. Ed eccomi qui!”

“Ma e il pomeriggio che hai fatto?”

“Ah quello.. Eh eh eh mi sono persa!”

“Cosa?”

“Si, non ho senso dell’orientamento e non riuscivo a trovarti, ma stavolta ce l’ho fatta! E in tempi record!”

“Tempi record?!”

Nikky annuì orgogliosa di sé.

Hayato decise, saggiamente, di non commentare la cosa.

“Non potevi chiamarmi e chiedermi?”
“Oh.” Sembrava davvero che non ci avesse pensato “non ci avevo pensato!”

“Tu sei..” la frase finì in uno starnuto.

“Su dai pazienza! Mi succede spesso e la prendo con filosofia.”

“Allora ricordami di non invitarti mai ad uscire, se no non arrivi più.”

“Prego?”

“niente!” arrossì il ragazzo.

Cosa gli era passato per la testa di parlare di appuntamenti.

Era la febbre.

Si, doveva essere quella.

“Hayato senti avresti da mangiare?”

“ma che..?”

 

 

 

 

Roxy si stava divertendo.

Kanda era troppo spassoso. Se la prendeva per ogni minima cosa e dava continui spunti.

“Dai non dirmi che non ti diverti, bei capelli!”

Gli altri stavano ancora ridendo.

“per nulla rossa! Non ti picchio solo perché sei una donna.”

“E io che pensavo che nella nostra accoppiata fossi tu la ragazza con quei bei capelli da dark Rapunzel!”

Kanda soffocò degli insulti.

Gli era difficile rispondere a tono a quella ragazza. Anche perché normalmente nessuno faceva commenti su di lui o le prendeva.

Roxy intanto osservava il resto del gruppo: tra Bree e Lavi l’idillio doveva essersi concluso, mentre Allen era triste per non aver ancora incontrato Amy.

Tornò a concentrarsi su Kanda.

Era stato bravo a non lanciarle ancora in testa nulla, visto il suo carattere collerico.

“Bene, siamo arrivati.”

Da lontano Linalee si avvicinava correndo verso di loro.

Roxy approfittò del momento. “Dai principessa” sussurrò a Kanda “per la prossima volta impara a rispondere in modo arguto almeno un po’ che ci divertiamo di più!”

Si allontanò da lui con passo felino e gli fece ciao-ciao con la mano, sapendo di lasciarlo furioso e desideroso di vendetta.

 

 

“Ora come pensi di tornare a casa?”

“Eh?”

“Non rispondere ‘eh’, ti ho chiesto come pensi di tornare a casa Nikky, visto che per arrivare ci hai messo un pomeriggio.”

“Non ci avevo pensato.”

Normalmente Hayato avrebbe perso le staffe, ma invece prese il telefono e compose un numero.

“Chi chiami?”

“Mia sorella.”

“Ti riporta lei in moto.”

Nikky lo guardò stranita. Non si arrabbiava?

 

 

 

Amy sapeva che Sasuke era arrivato prima ancora che varcasse la porta.

Sentì la porta degli spogliatoti aprirsi.

Decise di lamentarsi con Sasuke. Avrebbe potuto sostituirla!
“Ciao Sasuke!”

Lui si voltò a guardarla.

Amy rimase un po’ interdetta.

“Non è un buon momento.”

Il suo viso era stanco e sembrava dilaniato da un conflitto interiore piuttosto serio.

“Ci sono problemi.”

Non era una frase, né una domanda. Era una constatazione.

Sasuke annuì.

Amy aveva sempre avuto dei sospetti sulle sue attività sotto banco, ma sapeva che si riferiva a loro.

Non sarebbe finita tanto in fretta.

 

 

 

“Grazie per essere venuta Bianchi.”

“Non ci sono problemi, fratellino.”

Nikky stava cercando di far stare tutto i suoi capelli sotto il casco.

“Ok, sono pronta.”

Bianchi sorrise. “Bene, monta”

Nikky si avvicinò alla moto, ma si fermò e tornò indietro da Hayato,che era coperto da testa ai piedi per non ammalarsi.

“Grazie Hayato!” gli disse con abbinato un bacio sulla guancia.

Gli sorrise e salì sulla moto salutandolo.

Hayato era rimasto di sasso.

Perché lei lo aveva ringraziato quando doveva essere il contrario?

Perché nonostante avesse Bianchi di fronte non era stato colpito dal mal di pancia?

Ma soprattutto perché ora il suo cuore batteva troppo forte?

 

 

 

 

Ottimo.

Esultiamo perché ho finalmente postato.

Allora scusate!

Ma tra due settimane arriva il nuovo capitolo.

Stavolta niente break estivo.

Promesso!

 

 

Baci,

 

Momo

 

 

 

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Capitolo 21
*** Where is the love? ***


CAPITOLO 21: Where is the love?

 

 

“Buongiorno mie valentine!!”

“Ciao Nikky! Come mai questa gioia senza senso?”  Bree sollevò lo sguardo dalla sua tazza iper-zuccherata di tè mattutino per volgerlo alla corvina di casa Armstrong che stava distribuendo scatole di cioccolatini.

“Ma perché lo chiedi? E’ San Valentino!”

“Si l’ho notato.” Ribatté acida indicando col capo i festoni, i cuoricini rossi e i mini Cupido che tappezzavano ogni stanza della casa.

“E poi voglio festeggiare visto che siamo tutte single.”

“Io in realtà sto frequentando Dino.” Sorrise Roxy.

“Mentre io esco con Ichigo e siamo vicini alla fine dei 10 appuntamenti.” Rispose Amy che aveva già iniziato la sua scatola di cioccolatini.

Nikky spostò lo sguardo su Bree che represse un verso di disappunto per essere l’unica a non avere un appuntamento quel giorno.

Nikky non contava!

Lei neppure sapeva, o meglio aveva capito, che le piaceva Hayato e che si frequentavano.

“Oh Amy, per piacere!”

“Che c’è B?”

“Puoi evitare di mangiare cioccolatini come non mangiassi da un mese? E poi come fai a non ingrassare? Avranno chissà quante calorie.”

“Allora mi cedi la tua scatola?”

“Non ho detto questo!”

Bree strinse saldamente la sua scatola di cioccolatini, mentre Roxy ridacchiava.

“Rox-Rox evita di ridere. Parlaci di Dino invece?”

“Tu vuoi parlarci di Ichigo?” rispose con un sorriso la rossa.

“No!”

“E neppure io voglio parlare prima di avere chiara la situazione.”

“Sempre la solita!”

Amy si alzò. “A stasera, ragazze. Io ho un lavoro!”

“Anche io ce l’ho ma non lo faccio sembrare un lavoro forzato.”

“Infatti a differenza del mio, il tuo lo è B. E ti sfruttano pure!”

La bionda sbuffò. “Non stavi andando?”

“Ciao ciao!”

“Ricorda di tornare per le sette!!!”

Da lontano arrivò la risposta che suona come un ‘si, Nico’.

“Quindi voi due uscite?” chiese con finta nonchalance la bionda.

“Si, vado tra poco.” Sorrise Nikky. “Mi aspettano a casa di Tsuna le altre ragazze per fare i cioccolatini.”

Un brivido gelido scosse la bionda. Il povero Hayato sarebbe morto il giorno di San Valentino avvelenato accidentalmente dalla sua valentina. Era il colmo!

“Sai cucinare, Nikky?” chiese innocentemente Roxy.

“Non proprio. Ma mi limiterò a guardare le altre credo. Anche se Bianchi trova che sia una ottima cuoca.” (per intenderci, Bianchi è una assassina che usa come arma i poison cookies. Avvelena la gente in pratica. NDA)

“Come mai?”

“Non le hanno rilasciato la licenza di uccidere!!”

“Non sono così male!”

“Ti abbiamo lasciato preparare l’insalata una sola volta e hai fatto esplodere il forno, scongelato il freezer e raccolto del erba dal giardino per metterla in una ciotola.” Disse rivolta a Roxy.

“Capita a tutti di sbagliare.”

“Quel erba era così infestata di formiche che abbiamo dovuto chiamare la disinfestazione e vivere una settimana alla villa principale del fratellone!”

Roxy ridacchiò. “Con voi non mancano mai le avventure.”

Bree sospirò. “Vorrei non fosse così!”

 

 

 

 

Amy rivolse un altro sguardo di sottecchi a Sasuke.

“Amy. Cosa succede?” Orihime le sorrise mentre si avvicinava.

“Prissy! Tutto bene.” (non mi sono dimenticata di lei NDA)

“Davvero? Stai fissando Sasuke da un po’ e mi par strano.”

“No.. E’ che.. Oh! C’è una cosa che vorrei chiedergli ma non so se farlo o meno.”

Orihime si guardò in torno e le si avvicinò per sussurrarle al orecchio. “E’ per Georgie?”

Amy annuì leggermente.

Erano passate due settimane più o meno da quando Sasuke l’aveva avvertita che lui non poteva aiutarla più di così.

Per quanto loro due si odiassero, o meglio fossero troppo uguali per andare d’accordo con l’altro, lei sapeva che lui era a conoscenza di informazioni su di loro e che poteva essere collegato col dottor Gray, ma non ne aveva la certezza.

Forse voleva solo proteggere lei e le sue amiche, però era curiosa di conoscere le motivazioni del vecchio.

Poi c’era Georgie..

Come poteva Sasuke metterla così in pericolo?

Amy scosse il capo.

Non riusciva a collegare nulla e di parlarne con le altre senza avere conferma avrebbe solo spaventato loro senza motivo.

“Anche io sono preoccupata” continuò Orihime “Georgie non viene da settimane..”

Amy sollevò lo sguardo sul viso triste di Orihime.

Non ci aveva fatto caso!

Oh e se il vecchio l’avesse rapita?

Era loro amica! Poteva essere..

“Scusa Prissy!” Amy seguì Sasuke che stava entrando nella cucina.

Il corvino la guardò un po’ stranito, mentre lei chiudeva la porta.

“Dov’è Georgie?”

Sasuke non cambiò espressione. Era atono come sempre.

“Mi hai sentita?”

“Si, ma non capisco perché te ne preoccupi.”

“Allora dov’è?”

“E’ andata a est dai suoi parenti.”

“Lei è orfana.”

“Questo non vuol dire che non possa avere altri eh.”

“Non ne ha mai parlato.”

Sasuke sbuffò stanco più che infastidito. “Cosa ti dà da pensare.”

Amy si morse le labbra.

“Dimmelo.”

“Non farà del male a Georgie?”

Sasuke sembrava stupito, ma accadde solo per un secondo.

“Chi?”

“Il vecchio Grey! Lei è nostra amica e potrebbe esserle successo qualcosa!”

Sasuke prese il cellulare e compose un numero.

“Hei! Qui c’è una persona che vuole parlare con te.. no, è Amy… si, eccola..” le porse il cellularee mimò un ‘veloce’.

“Georgie? Sei tu?”

‘si. Cosa c’è?’

Amy tirò un sospiro di sollievo. Stava bene.

“No, nulla. Mi ero preoccupata. Ma Sasauke ha detto che sei da parenti.. E’.. E’ da un po’ che non ti vedo ed ti sei persa un sacco di cose.”

‘Appena torno, ne parliamo per certo!’

“ok, ciao Georgie!”

‘Ciao!’

Chiusa la telefonata restituì il cellulare a Sasuke.

“grazie!”

Lui la fissò in silenzio. “Ti sei affezionata a lei”

La mora inclinò la testa. Era una domanda? Un’affermazione? Non si era capito.

“Georgie è una brava ragazza, ma non sempre fa la cosa giusta.”

“Non capisco.”

“L’ipotesi del male.”

Amy non era sicura di aver capito. Anzi, non aveva proprio capito.

Cosa centrava l’ipotesi del male?

“Fare del male per fare del bene..? Sasuke, ma cosa..?”

“Amy!” Orihime entrò in cucina. “Ichigo ti aspetta, vai!”

Amy sorrise di riflesso incondizionato.

Agli inizi pensava che Orihime l’avrebbe odiata per uscire con lui, ma poi aveva scoperto che lei ‘frequentava’, in modo strano ma ad ognuno il suo, Uryu Ishida, di cui aveva un vago ricordo di spigolosità dal concerto dei Blast.

Si voltò un’ultima volta verso Sasuke, ma lui se ne era andato.

 

 

 

Georgie chiuse la chiamata e si lasciò cadere indietro.

Mentire diventava difficile.

Si guardò attorno. Era a nel suo piccolo monolocale, altro che da parenti!

Lei non ne aveva, mai avuti.

O meglio forse si, ma questo non le aveva impedito di vivere in un orfanotrofio in un posto lontano. Troppo lontano!

Qualcuno bussò alla porta e lei si sollevò dal futon.

Non aspettava visite.

“Si?” aprì giusto uno spiraglio di porta, pronta a prendere a pugni chiunque non avesse buone intenzioni.

“Ciao!”

“Takeshi?” la ragazza aprì la porta.

“Come hai trovato casa mia?”

“Beh ricordavo la strada che avevamo fatto mesi fa (capitolo 15 NDA) e mi sono messo a cercare in ogni edificio il tuo cognome e ti ho trovata!”

Sembrava imbarazzato, ma felice.

Georgie si stupì di provare lo stesso.

“Cosa sei venuto a fare?”

Le era uscito un po’ più duro di quando non volesse, ma non sapeva se era  una buona idea che stesse lì.

Il corvino intanto sembrava sempre più imbarazzato e preso un po’ in contropiede. “Ti ho portato del sushi.”
“Sushi?”

Lui annuì.

Georgie non poté fare a meno di sorridere. “A San Valentino si porta il cioccolato all’amato/a , non sushi.”

“Ah.” Sembrava sempre più imbarazzato. “pensavo si potesse portare qualunque cosa.”

Takeshi si maledì per non aver ascoltato la mattina Hayato che parlava di San Valentino e invece di avergli fatto notare che si dava parecchio da fare per Nikky per non aver una cotta per lei, facendolo quindi arrabbiare.

“Hai fatto bene, odio il cioccolato!”

Lui però era certo di avere una cotta e per chi.

Da quando Georgie gli era caduta addosso al concerto dei Blast, aveva capito che non avrebbe potuto mai accedere per nessun’altra.

Suo padre gli aveva detto che era un difetto di famiglia: amore al primo sguardo.

E lui negli occhi della bionda rame aveva visto subito che nascondeva segreti, ma che se si fosse fidato di lei, lei avrebbe ricambiato. Questo gli dava sicurezza.

“Ti piace quindi il sushi?”

Georgie arrossì. Era una domanda normale, ma non sapeva perché le sembrava che la risposta non fosse così semplice.

“S.. Si certo. Non so come tu faccia ad aver indovinare uno dei miei piatti preferiti.” Sorrise nervosa.

Ora era lei quella agitata, mentre lui sembrava essere più tranquillo.

“Georgie.. non sono venuto solo per questo.. Io..”

La ragazza fu presa dal panico. No! non doveva dirlo! E fece l’unica cosa che le parve sensata: gli coprì la bocca. Ma con le sue labbra!

Sembrava che Takeshi non aspettasse altro. (voglio ricordarvi che nonostante gli autori se ne siano dimenticati, questi uomini sono adolescenti e hanno dei dannati ormoni, quindi ho intenzione di usarli! NDA)

Più il bacio procedeva passionale, meno ossigeno arrivava al cervello della ragazza, più le pareva l’idea migliore di sempre.

Si staccò giusto per riprendere aria, per poi spingerlo a terra a sedersi sulle sue gambe e riprendere a baciarlo.

Da quanto tempo qualcuno non le dimostrava così tanto amore?

Da quanto?

Non lo ricordava. Sasuke non era certo passionale e non se la sarebbe presa se avesse fatto ciò che voleva.

“Georgie.. Io..”

Takeshi quasi non respirava.

“Non dire nulla. Continua, ti prego.” Gli disse mentre lo spogliava.

Le sue mani avevano bisogno di quel calore. La sua pelle, la sua mente, tutto.

Si bloccò un secondo. Se avesso scoperto questo? Oh! Avrebbe messo Takeshi in pericolo.

“Georgie..” la richiamò Takeshi con quella voce gentile, quegli occhi buoni di cui aveva tanto bisogno. “Se vuoi..”

“No, lo voglio!” lo disse forse con troppa enfasi, tanto che arrossì e fece ridere il ragazzo.

Lo guardò con tutto ciò che provava, si rifiutava di dare un nome alla cosa. “Continuamo.”

I movimenti si fecero più rapidi e bisognosi.

Georgie non credeva di poter essere così felice e quanto potesse essa sparire in fretta.

Mentre era distesi l’uno accanto all’altra, il silenzio fu rotto da Takeshi che la richiamò.

“Georgie.. io..”

Georgie non si mosse, fingendo di dormire. Avrebbe non voluto sentire le due parole che avevano seguito visto che le sarebbero costate tutto.

 

 

 

Nikky si voltò di nuovo verso Hayato.

“Sicuro?”

Lui sbuffò. Era arrossito? No, di sicuro era il caldo infernale che c’era in casa.

La festa era iniziata e buona parte degli invitati erano già qui, ma molte coppiette si sarebbero appartate presto. Per scambiarsi i doni o per ricevere una mazzolata dalle loro ragazze per il loro regalo era ‘meno di valore’ di quello ricevuto dall’amica.

“Si, ti ho già detto di si.”

Lei abbassò lo sguardo sul sacchettino pieno di cioccolatini.

Si girò di nuovo verso di lui e aprì la bocca.

“Se lo chiedi un’alta volta me lo riprendo!”

Nikky scattò stringendo a sé i cioccolatini.

Mai toglierle il cibo!!

“Ti darei il mio ma non mi fido. Ho dato fuoco anche a casa di Tsuna.”

“Te pareva!”

“Come?”

“Però se vuoi” tirò fuori un cioccolatino. “Tieni!”

Hayato lo fissò.

“L’ho comprato tranquillo.”

Lui parve più rilassato e uscì dalla stanza cercando il pacchetto di sigarette nella tasca dei pantaloni.

Nikky era sicura che ci fosse qualcosa che non tornava.

Di solito non sono le donne che fanno i regali?

Mah! Nuovo paese, nuove regole.

Però sapeva che la sua mente stava cercando di ottenere una risposta ad un altro interrogativo, ebbe un’illuminazione.

Aprì la porta ed uscì al freddo. “Hayato!”

“Mhm.. che c’è?”

Lui fumava con calma.

“Devo chiederti una cosa.”

“Dimmi.”

“Perché?”

“Perché cosa?”
“Perché mi hai regalato dei cioccolatini?”

“Perché non li avresti ricevuti da nessuno, se no.”

“Come fai a saperlo?”

“Era ovvio! Andiamo!”

Nikky si sentì improvvisamente triste. Ma non ne capiva la ragione.

“Ah.”

“Perché?”

“Perché cosa?”

“Perché fai quella faccia?”

Hayato era imbarazzato da morire, ma cercava di apparire il solito duro.

“Perché..”

Nikky si bloccò, finché non spalancò gli occhi. “Perché ci sono rimasta male.”

“Perché ti ho dato i cioccolatini? Non l’avrebbe fatto nessun’altro.”

“No, perché pensavo per un altro motivo!”

Il viso del ragazzo era di una tinta simile al bordeaux.

“Ma che dici!! Per te te li avrei dati perché mi piaci? Non è così!”

“E’ un peccato, perché..” lo fissò negli occhi stranita dalla rivelazione appena avuta. “.. tu piaci a me.”

Hayato mollò la sigaretta che finì nel poco nevischio sporco rimasto e fece l’unica cosa che gli sembrava abbastanza intelligente da fare: si mise a correre via.

Nikky mentre lo guardava scappare, non ne rimase particolarmente ferita. Se lo aspettava. Ciò che non aveva previsto era che si sarebbe presa una cotta per uno così.

 

 

 

Bree si chiese per la centesima volta perché avesse permesso a Roxy di fare la playlist della serata: un mucchio di canzoni della Terra, tutte melense e zuccherose o tristi e su amori finiti.

Oltretutto era stufa di rispondere che i cantanti erano di gruppi sconosciuti.

Per quanto fosse bravissima a cantare e suonare e buona parte delle persone che conoscevano si divertissero a suonare con lei, per Bree la cosa stava sfuggendo di mano.

Si massaggiò le tempie, prestando attenzione alla canzone che stava passando in quel momento.

 

…And the award for the best liar goes to you
(Goes to you)
For makin' me believe that you could be faithful to me
Let's hear your speech, oh

(But you put on quite a show)
(You really had me goin')
Now it's time to go

Curtain's finally closin', that was quite a show
Very entertainin', but it's over now
(But it's over now)
Go on and take a bow
But it's over now

( take a bow – glee)

 

Oh perfetto! Aveva beccato la canzone che riassumeva perfettamente la sua situazione amorosa di tutte, ma proprio tutte, le sue relazioni amorose!

Stava partendo spedita verso Roxy per chiederle di smettere, quando fu intercettata da Naruto.

“Hei ciao Bree!”

“Naruto, ci siamo salutati prima.”

“Si lo so, ma non abbiamo mai tempo per parlare tu ed io!”

“Come?”

“Si, è San Valentino e..”

“Non mi metterò con te!”

“Non era quello che ti stavo chiedendo.”

Bree arrossì fino alla radice dei capelli. “Io pensavo che..”

“Naa, non te lo avrei chiesto.”

La bionda si sentì sprofondare.

Da quando lui non voleva più uscire con lei?

E perché succedevano tutte a lei?

 

 

Amy si stiracchiò.

La festa era finita e con questa il suo appuntamento con Ichigo.

“Bene, direi che anche questo è andato e va tutto bene.”

“Esatto. Sta andando tutto meglio del previsto.”

“Peccato che manchino ancora..?” la ragazza abbassò lo sguardo come a dire ‘devo pensarci’.

“Amy. Come fai a non ricordare quanti appuntamenti mancano?”

Ichigo se la prese un po’, tanto.

Non ci teneva più?

La mora ridacchiò. “Pensi davvero che non lo ricordo? Ne mancano tre!”

Il ragazzo le sorrise. “Ottimo. A sabato sera allora!”

Si abbassò e la bacio, accanto alle labbra.

Amy lo guardò andare via con quel sorriso che ormai non spariva più quando era con lui.

 

 

 

Roxy riponeva la sua preziosa chitarra nella custodia.

“Sei stata bravissima!”

“Grazie Dino!”

Il biondo le si avvicinò.

Non aveva avuto molto tempo per stare con lei, quella sera, va specificato.

Nelle ultime settimane, dopo il bacio, erano usciti spesso insieme e lui, da inguaribile romantico, avrebbe voluto che la cosa fosse ufficiale e cosa meglio della festa degli innamorati?!
peccato che per tutto il giorno non si fossero visti, poi che lei avesse intrattenuto tutti e ora pareva stanca e bisognosa solo di arrivare al letto. Solo per dormire!

“Vuoi che ti accompagni?”

“No no.” gli faceva strano che lei spesso invertisse i ruoli per cui tecnicamente lui era l’uomo e lei la ragazza, ma si stava adattando.

“Insisto.” Uscì dalla stanza, aprendo lo sgabuzzino e passandogli il giaccone mentre lei indossava la sua giacca in pelle che ormai conosceva bene.

“Andiamo!” gli prese la mano.

Le strade erano semi vuote o con qualche coppietta che si scambiava effusioni, o qualcosa di più.

“Dino, vorrei parlarti.”

Il tono serio lo mise in allarme.

“Dimmi.”

La rossa lo guardò in faccia.

Notava che era agitato. Le venne quasi voglia di ridacchiare, ma decise di non farlo. A nessuno dei suoi ex era mai piaciuto questo suo lato così..Mhm sadico? Non ne era certa neppure lei.

Ma ora era meglio fare le cose per bene.

Odiava non avere una definizione chiara a tutto.

“Allora..” gli sorrise dolcemente “Siamo insieme o no?”

Per poco Dino non scivolò a terra. “Cosa? No.. Cioè si!!”

Roxy sorrise di più divertita.

“Certo che si! Pensavo di chiedertelo io stasera.”

“Davvero?”

Il sorriso le si allargò sulle labbra.

“Che bello!!” e lo baciò.

Le campane scattarono la mezzanotte e lei sapeva che non avrebbe dovuto festeggiare il giorno appena iniziato. (15 febbraio festa dei sigle NDA)

 

 

 

 

E sono puntuale! Yay!

Buon j-day a tutti!! (la persona a cui è riferito sa.)

Ora un commentino su San Valentino: festa super commerciale che non mi piace non essendo romantica, ma ci provo, dai!

Sono depressa nello scoprire che non so scrivere scene lime.

O mi vengono all’acqua di rose o cose troppo tecniche che non oso pubblicare.

Quindi accontentatevi!

Ritenterò!

Il pezzo finale non mi piace, ma pace. Non sono ispirata con ‘sti due.

Prossimo capitolo: Happy B-day Amy! – tra due settimane.

 

Baci,

 

Momo

 

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