Ritorno al passato...

di violetmoon888
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Brusco risveglio ***
Capitolo 2: *** Visita sbagliata ***
Capitolo 3: *** Frammenti... ***
Capitolo 4: *** Sapere è soffrire... ***
Capitolo 5: *** Incubo o realtà? ***
Capitolo 6: *** Emozioni ambigue... ***
Capitolo 7: *** Lui mi capiva... ***
Capitolo 8: *** Pericolo ***
Capitolo 9: *** Una luce in fondo al tunnel... ***
Capitolo 10: *** Presente... ***



Capitolo 1
*** Brusco risveglio ***


SALVE A TUTTI LA STORIA DI QUESTO PERSONAGGIO MI HA SEMPRE AFFASCINATO, SPERO CHE VI PIACCIA ! RECENSITEEE <3 



 

PROLOGO

POV Alice
…Nella stanza tutto mi vorticava attorno, non credevo che un vampiro potesse svenire ma a quanto pare mi sbagliavo. La testa mi doleva e sembra che avessi un trapano nel cervello, poi due mani calde e rincuoranti mi toccarono la fronte:
“Sta tranquilla tesoro…andrà tutto bene”
Sapevo che era la sua voce ma non riuscivo a vederlo, che cosa mi stava accadendo?.
 Un tonfo, alle mie orecchie assordante ,riempì la stanza ed esausta senti un’altra voce dire “ Scotta cavolo ! Che le sta succedendo? “ ,poi l’oscurità …



48 ore prima…
 

POV Jasper
Era davvero assurdo andarsene da Forks soltanto perché la presenza di  Nessie insospettiva gli umani, ormai Forks era la mia casa, da quando Bella era entrata a far parte della nostra famiglia, da quando convivevamo coi lupi, da quando c’era la mia bellissima Alice.
“Perché dobbiamo andarcene ?” continuavo a ripeterle da più di mezz’ora; lei mi sorrise e per un momento rimasi bloccato da quella magnifica visione, poi disse :
“ E’ inutile… lo sai se dipenderebbe da me resteremmo qui ! “ prese il mio viso e mi diede un dolcissimo bacio…
“ Ci troveremo benissimo!”
“ Lo dici perché l hai visto o speri sia così?”
“Mmm… entrambi…. “ mi buttò sul letto con una spinta provocatoria e corse giù per le scale.
Beh, in fondo aveva ragione avevamo cambiato casa un milione di volte, non sarebbe stato diverso. Intanto tutta la famiglia era occupata con il posizionamento strategico delle valige nelle sole due auto a disposizione; i freschi amanti (Jacob e Nessie) avevano programmato un viaggio romantico lontano da tutti.
“Allora preso tutto ?” disse Esme dando una pacca sulla schiena ad Alice per stuzzicarla.
“ Si…ma...” quello sguardo assente era un chiaro segno, stava vedendo qualcosa;
“ Ma ?” dissi ansioso…
“Nulla, il viaggio durerà un po’ più del previsto” mi fece una linguaccia e io ricambiai.
Fortunatamente niente di preoccupante, si prospettava una vera e propria gita in famiglia.
 
 
POV Alice
Mississippi, quella parola non mi aveva mai suscitato nulla, eppure era dove sono nata; neanche dopo la scoperta minima di chi fossi non provavo nulla. Ironia della sorte stavamo andando a vivere proprio lì in una cittadina chiamata Doddsville, per ora tutto tranquillo a parte un fuori programma introdotto dal fanatismo storico di Carlisle. Osservavo Jasper seduto accanto a me, viaggiavamo da 3 ore, l arrivo era imminente ma lui non sembrava ancora convinto della scelta presa. Quindi mi appoggiai sulla sua spalla e gli presi la mano, lui sentì la sicurezza che provavo e si tranquillizzò; a volte sembrava che io avessi il suo potere.
Alle 19 arrivammo a destinazione, ovviamente la famiglia Cullen non aveva badato a spese e la bellissima villa in periferia somigliava molto a quella della vecchia Forks, ma in più aveva un enorme terrazzo provvisto di piscina, un elemento più decorativo che per uso.
“Wao !” esclamò Emmett, “Sembra casa nostra ! “
“ Già” disse un sussurro Bella con estrema malinconia e andai immediatamente ad abbracciarla.
“Bene !” disse Rosalie, “che ne dite se voi…” e puntò il dito verso i ragazzi “ iniziate a portare su le valigie mentre noi facciamo un tour della casa?”.
Cavolo era incredibile 7 stanze da letto, 4 bagni ,3 garage , 2 saloni e il giardino, sembrava una reggia eppure avevo una strana sensazione, come se non dovessi trovarmi lì, così mi fermai e mi affaccia dal terrazzo…
“Alice… cosa c’è ?” Jasper sbucò all’improvviso e straordinariamente riuscì a cogliermi di sorpresa.
“ Ecco…” era impossibile mentirgli, “ E’ solo forse tutto questo cambiamento…non vedo le cose chiare…”; lui mi cinse nel suo abbraccio e mi diede un bacio sulla nuca.
“ Tranquilla, andrà tutto bene” e in quel momento tuoni rumorosi rimbombarono nel cielo cupo, poi un fulmine squarciò il cielo.

 

 
 

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Capitolo 2
*** Visita sbagliata ***


POV Alice

Il temporale dell’altra notte era stato molto insistente, le mura non insonorizzate della casa attiravano i terrificanti boati dei tuoni e non riuscivamo neanche a parlarci, figurarsi andare a caccia. All’alba mi recai di sotto con l’assoluta certezza che il cielo non si fosse schiarito; un male dato che Carlisle avrebbe fatto la sua proposta.
“Buon giorno amore…” Jasper scese di corsa le scale e venne ad abbracciarmi;
“ Hey… da quanto non ci vediamo!” scherzai e gli arruffai i capelli, ma forse con troppa poca energia…
“ Ancora la strana sensazione di ieri?”
 “ Beh, non so, oppure…” Carlisle comparve sulla scena e mi sorrise “ per qualcosa che scoprirai fra poco !” e sbruffai.
Carlisle chiamò a raccolta tutta la famiglia;ognuno impaziente nel sentirsi accordare il permesso di girovagare in libertà per la città.
“Allora!” disse, “Ho appena scoperto che qui c'è un'interessantissima prigione del 1900 aperta ai visitatori...” fece una lunga pausa...
“ Oh no!” pensai e fulminai con lo sguardo Edwards che continuò con entusiasmo la frase di Carlisle.
“ Quindi dovremmo andare a vederla!”; Bella non sembrava molto felice all'idea e ne approfittai.
“ Ah ma andiamo! Siamo appena arrivati e già volete sottoporci ad una lezione di storia! Dovrebbe scegliere la maggioranza !”
“ E no sorellina !” abbozzò Emmett “dato che ci sarebbe disparità,oggi scegliamo noi !”
“Dai Alice sarà divertente!” Provò a consolarmi Jasper;
“Prevedi qualcosa di brutto ?” mi incitò Bella
“No!” dissi, ma il problema era che non vedevo nulla e non avevo il coraggio di dirlo.


POV Jasper
La prigione di Doddsville fu costruita da Jacob Foskjy, un magnate russo che emigrò in America nel 1875, impiegò ogni sua finanza per fondare la cosidetta “prigione del purgatorio” in cui venivano rinchiusi i più spregevoli malviventi...
“Mmm...carino... google è proprio il mezzo del futuro...”
Nella prigione venivano utilizzate tecniche disumane per le negligenze dei detenuti... stanza del sangue... “No...qualcos'altro”, il cibo era razionato per gruppi da... “Uhm...” talvolta un ala del carcere veniva adoperata come manicomio... "per ult
eriori informazioni cliccare sul link a destra...vediamo...”

Nel 1905 un indagine rivelò che venivano reclusi malati mentali illegalmente, i dottori conducevano strani esperimenti su di loro oltre all'elettroshock e alla saturazione dei sensi; i malati in modo completamente inumano venivano maltrattati psicologicamente e...
“Grrr... no stupida connessione” urlai... “ Oh mio Dio, Alice non posso dirglielo... devo avvisare Edwards...”
Scattai dalla scrivania ma era troppo tardi tutti erano fuori e aspettavano solo me... Alice mi chiamò... non potevo fare nulla, potevo solo sperare che quell'ala fosse inaccessibile al pubblico.
“Tutto bene Jazz?” mi disse speranzosa in un mio si,credevo avesse visto il mio frugare su internet,ma a quanto pareva no.
“ Si certo, andiamo in prigione !”
“ahahah si” rise ma quel sorriso si spense subito, ebbi un tremore.

 

POV Alice

Andammo a piedi, in effetti non era molto lontano, l'idea di visitare un carcere non era molto allettante sopratutto perchè non riuscivo a vedere cosa sarebbe successo al suo interno, ma da quando non riuscivo a vedere il mio futuro?. In fondo poteva essere lo stress, o il mio dono stava scomparendo:
“Uhm...” emisi un sospiro, fortunatamente Edward non sentiva i miei pensieri. Da poco avevamo scoperto che la capacità di Bella si era sviluppata a tal punto che anche solo standole vicino proteggeva la nostra mente. Comunque la cosa strana era che vedevo cosa avremmo fatto una volta usciti:io ero appoggiata alla spalla di Jazz e avevo gli occhi rossi come se avessi pianto, ma era impossibile.
“Alice...sorellina mi sembri preoccupata!” disse Edward scompigliandomi i capelli...
“ Si sono preoccupata per Carlisle che non rivedrà più suo figlio tornare a casa” e gli diedi un pugno sul petto facendogli una linguaccia...
Ecco eravamo arrivati, l'insegna prorompente si stagliava su due pilastri di marmo, sembrava più l'ingresso di un tempio sacro ma cambiai subito idea vedendo le sbarre che costeggiavano ogni lato dell'immenso edificio.
Forse avrei trovato una risposta ai miei dubbi e per la prima volta fui consapevole di vivere una situazione inaspettata.

 

 

POV Edward

“Wao !” ne avevo viste di prigioni ed edifici sorprendenti costruiti dagli umani ma questo li batteva tutti. La mia famiglia era sorpresa quanto me per sino Alice, in effetti oggi mi era sembrata ...diversa... inoltre o restava in disparte con Jasper o si attaccava a Bella come se non volesse farmi leggere i suoi pensieri; ma avrei trovato un modo, ora era lì che guardava circospetta ovunque, poi le si avvicinò una guida.
“Salve turisti !” e guardò anche gli altri “ Benvenuti alla prigione del purgatorio!, allora se volete prenotarmi io sarò la vostra guida e vi mostrerò l'irreale bellezza di ques...”
“No grazie, mi scusi ma opteremmo per una visita privata.” ed Alice sfoderò uno dei sui sorrisi abbaglianti. La guida restò interdetta ma poi si scostò “Ma che sfacciata !” pensò e andò via. Dopotutto avevamo un guida personale, Carlisle ringraziò Alice con lo sguardo e felice si portò avanti.

 

 

POV Alice

Mentre avanzavamo in corridoi sempre più stretti e sempre più bui sentì un ansia crescente invadermi, Jasper accanto a me si spaventò mi tirò a sé e mi accarezzò il viso:
“Tesoro se vuoi ce ne andiamo, non stai bene”
“No, diamine non so cosa mi prende ma devo andare infondo a questa faccenda!”, lo strattonai e raggiungemmo gli altri.
Dopo aver visto una cinquantina di stanze monocromatiche con letti,cucine, sale per interrogatori e anche di tortura con strumenti medievali, ero diventata impaziente poiché nulla di tutto questo giustificava l' assenza di visioni. Poi un colpo di scena, alla fine di un ennesimo corridoio vi era un vicolo ceco ed una porta laterale con su scritto: INGRESSO RISERVATO AL PERSONALE.
“Strano,la mappa non indica minimamente la presenza di questo posto” disse Carlisle
“Beh, allora torniamo indietro” aggiunse Esme.
“Cosa? Andiamo non avete nessun spirito d avventura?” lamentò Emmett;
“Per una volta sono d'accordo con lui!” sussurrò Bella, gli altri annuirono, Jasper si irrigidì accanto a me.
Sentì l'impulso improvviso di dover attraversare quella porta, la varcai per prima... tutto mi sarei aspettata ma non quello...una targa sul pavimento con su scritto: MANICOMIO-ALA 11... mi bloccai...

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Capitolo 3
*** Frammenti... ***


Ciao a tutti... vi ho fatto aspettare parecchio?... Ecco quiiii buona letturaaa...



POV Jasper

Oh no, era ciò che temevo, se solo avessi potuto cambiare il corso degli eventi,tutto questo non sarebbe successo. Lì la mia ragione di vita sembrava essersi spenta, uno sguardo vacuo,paralizzata dalla paura. Neanch'io riuscii a muovermi, le sue emozioni erano così forti che non riuscivo a distanziarle da me per poterla aiutare.
Dopo pochi secondi,un tempo apparentemente infinito, Carlisle fu il primo che le si avvicinò; era davanti a tutti, girata di spalle, ma si poteva percepire benissimo anche senza l'ausilio dei miei poteri la tensione proveniente dal suo corpo.
“Alice...” la prese per un braccio, “Su allontanati...” e le cinse le spalle in modo molto paterno; Edward sembrava sconvolto,quali pensieri terribili assalivano la mente di Alice? O mio fratello era più preoccupato del fatto che non leggesse nulla?.Bella si rannicchiò dietro di lui, incolpandosi dell'avergli riferito le informazioni del suo “incontro” con James.
Finalmente tornai in me,mi precipitai verso di lei, la presi fra le mie braccia e cercai di infonderle tutto l'amore possibile.

 

 

POV Alice

Dal momento in cui vidi quelle parole il mio cuore già freddo e immobile si pietrificò completamente, non sentivo nulla, non provavo nulla,non vedevo nulla tranne quello: MANICOMIO ALA-11; quelle lettere cominciarono a vorticarmi in testa senza tregua, non riuscivo a pensare ad altro. Poi mi sentii afferrare un braccio... “Su allontanati...” ma allontanarmi da dove? Forse non ero mai stata così vicina alla verità sino ad ora...Come potevo allontanarmi? Ma sopratutto come potevo sopportare ciò che stava avvenendo?.
All'improvviso il vorticare dei pensieri si bloccò e sentì un'ondata di calore emotivo invadermi; Jasper mi stava abbracciando, nessuno meglio di lui poteva capirmi, ma questa volta, io non riuscivo a capire neanche me stessa. Non osavo alzare lo sguardo, immaginavo le facce sconvolte della mia famiglia, dolore e sofferenza erano sempre in agguato in mia presenza. Edward colse il mio pensiero e avvicinandosi mi sollevò la testa: “Ora basta! Alice non puoi incolparti se hai sofferto, noi siamo la tua famiglia e ti aiuteremo sempre”. Parole sincere, parole che purtroppo non riscaldavano il mio cuore, abbassai nuovamente la testa; sentì Esme gemere, Rosalie le poggiò una mano sulla spalla e Bella provò a dire qualcosa...
“Okay, sta tranquilla amore adesso ti portiamo via... Emmett apri la porta... presto sarà tut...” Jasper non finì la frase; lo guardavo con una tale intensità enigmatica e contraddittoria che restò come incantato.
“Alice...” era Carlisle, “Jasper ha ragione, questo posto evoca brutti ricordi and...”
“Ricordi?” mi alzai traboccante d'ira, “è questo il problema! Non ho nessun ricordo...che sia questo un luogo a me estraneo o no, non lo so !.. Non potete chiedermi di lasciar perdere... voi non capite !” senza rendermene conto corsi via imboccando l'ALA 11.

 

 

POV Carlisle

 

Povera piccola, in tutta la mia lunga esistenza non avevo mai conosciuto una persona così speciale e unica; Alice era la fonte di un immenso potere, potere che Aro non avrebbe di certo lasciato perdere per quella sconfitta nella radura. Tuttavia ora vi era un problema forse maggiore, infatti questa era un'assurda coincidenza, venire nel posto in cui potrebbe essere stata rinchiusa;ma vi erano molti manicomi in Mississipi a quei tempi ed era improbabile che vedendo questo le ritornasse la memoria...
“Non ne sarei tanto sicuro!”... Edward mi arrivò alle spalle. Una volta che Alice corse via Jasper fece per seguirla ma Edward lo fermò, era meglio che stesse da sola, soprattutto dopo quella sfuriata. Jasper titubante ci rifletté per ben 5 minuti ma poi gli diede ragione; ora eravamo tutti lì da circa mezz'ora ad aspettare, non potevamo fare gran ché
“Vuoi dire che si è ricordata qualcosa?”, restai stupefatto ma lui scosse la testa...
“No...ma c'era qualcosa... è scattato qualcosa quando ha visto quella targa...”
“Si” Jasper si avvicinò “ ha provato qualcosa di ...nuovo..”
“O mio dio... se dovesse ricordare” ero visivamente impaurito,
“Cosa c'è?” Edward chiese di riflesso ma conosceva già la risposta,
"Beh, non sarà una cosa divertente ma almeno le rivelerà la sua vita” intervenne Emmett.
“Si ma... non ne sono sicuro, ciò potrebbe attirare Aro perchè...”
un tonfo assordante echeggiò in tutto il corridoio...

 

 

POV Alice

 

Ma che diavolo mi era preso!? Non potevo trattare così chi mi aveva accolto nella propria famiglia, oh e il viso di Jasper, mi evocava soltanto delusione. Non sapevo quanta strada avevo percorso, corsi per circa 10 minuti e alla mia super velocità credevo si essere uscita dall'edificio e anche di aver sconfinato nello stato successivo; ma quel posto era infinitamente grande. Ad ogni corridoio ne corrispondeva un altro e un altro e un altro, sembrava essere progettato da uno di noi...
“Nah, è assurdo, perchè qualcuno dovrebbe fare una cosa del genere?”, pensai...mi voltai,nulla, solo oscurità e per giunta ad un muro laterale era affissa un'altra targa con su scritto nuovamente ALA 11. Forse stavo impazzendo e non riuscivo a vedere come ne sarei uscita, mi lasciai prendere dallo sconforto, c'erano troppe porte lungo le pareti da provare, così mi accasciai poggiando la schiena su una di esse...poi sentì come una fitta, interiore...

Una ragazza da lunghi capelli corvini piangeva,poggiata alla stessa porta, urlava e graffiava il pavimento i suoi occhi erano neri come la pece, inespressivi. Un uomo col camice bianco la sollevò e nonostante le sue proteste la portò nella stanza, la spinse bruscamente sul letto e biascicò qualcosa. La stanza era grigia un colore né cupo né luminoso... non rappresentava nè il bene né il male, non era un colore; questo pensava la ragazza e così si sentiva.. non era né viva nè morta. Sospesa in queste supposizioni vedeva strane immagini e borbottava senza energia:

“Basta,basta... perchè a me ?”

“ahhh!” non vidi più niente la fitta scomparve per brevi secondi poi di nuovo...

Un altra sala, due dottori discutevano animatamente su come evolvere l esperimento con il soggetto 44, lei origliava appoggiando l'orecchio al muro a cui la stanza “della purificazione” era collegata, sapeva già , l aveva visto, stavano parlando di lei. Uno dei due era molto affascinante, giovane,alto, sguardo magnetico; l aveva visto solo due volte ma sentiva di potersi fidare e infatti lui proponeva al direttore di aspettare che la paziente si riprendesse dalla terapia...certo...”terapia”...

“Hey bellezza !” un assistente entrò all'improvviso nella sua stanza,

“Sai che non è educato ficcanasare!” le diede uno schiaffo, la strattonò e...

 

“Nooo...”, ansimai in cerca di ossigeno, quell'orribile visione mia aveva atterrito, scattai automaticamente all'indietro e la vecchia porta cedette sotto il mio peso abbattendosi rumorosamente a terra, il tonfo rimbombò in tutti i corridoi.
“O mio dio, quella ero io! La ragazza ero io !” urlai; ma come, cosa era successo, non mi senti più le gambe, eppure questo posto mi dava una strana sensazione possibile che fosse...
“Alice! Alice !” grida sempre più vicine mi riscossero e mi convinsero ad alzarmi.

 

POV Jasper

Correvo il più veloce possibile, se le fosse successo qualcosa non me lo sarei mai perdonato, no, dovevo seguirla già da prima, la mia Alice tutta sola.
“Alice! Alice !” urlai, dopo pochi secondi la vidi, senza pensare le saltai praticamente addosso riempendola di baci, lei mi sorrise ma chiaramente aveva una faccia stracolma di terrore; gli altri ci raggiunsero.
“Alice che è successo? Abbiamo sentito un rumore..” le chiesi agitato,
“La porta è caduta...”, poi mi guardò intensamente cercando di scusarsi per quello che era successo, le accarezzai il viso e rincuorata parlò...
“Ho visto qualcosa...” nessuno sembrava sorpreso meno che me ed Edward, quegli occhi non avevano visto il solito futuro.
“Ho visto... qualcosa nel passato!” disse di getto,
“Davvero! Cosa ?” Carlisle, esterrefatto,

“Frammenti...”

 

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Capitolo 4
*** Sapere è soffrire... ***


POV Alice

 

Tutti mi guardavano con gli occhi spalancati, non ero sicura di ciò che avevo visto, ma dovevo essere per forza io, dovevo sperare in qualcosa. Carlisle sembrava preoccupato,forse era il momento adatto per dirgli del blocco delle mie visioni, Edward sentì i miei pensieri, era sempre più sconvolto, da ciò che avevo visto in quelle stanze,da ciò che non riuscivo a vedere.

“Carlisle...”, sospirai, “ è da ieri che ho un problema con le mie visioni...”

“Hai visto nel passato pur non essendo qui?” chiese preoccupato;

“No, non riuscivo a vedere il futuro e non ci riesco tuttora... non so come andrà a finire questa faccenda”.

Jasper,accanto a me, prese la mia mano e la strinse forte, forse entrambi eravamo consapevoli del percorso doloroso che ci attendeva.

Al contrario delle mie aspettative Carlisle sembrò sollevato e non disse nulla anzi andò in fondo al corridoio pensieroso;

“Ha capito la gravità della situazione?” pensai seguendolo con lo sguardo,

“Sorellina,” disse Edward... “è molto più preoccupato che tu veda nel passato...”

“Perchè mai?”, ero scioccata,

“Non lo so...” sussurò, poi lo raggiunse,molto lentamente per sino per uno vampiro.

 

 

POV Edward

 

Mentii... poche volte nei miei 109 anni ero stato costretto a mentire e questa era una di quelle occasioni; non potevo rivelarle i pensieri di Carlisle, non pensieri bensì certezze. Così mi avvicinai constatando amaramente ciò che sarebbe potuto accadere, mio padre si girò verso di me, aveva un espressione da “te l avevo detto”.

In effetti poche settimane dopo la battaglia nella radura gli confessai i pensieri possessivi di Aro su Bella ed Alice e lui sembrò prenderla più seriamente di me ed ora sarebbe potuto accadere, quel mostro avrebbe preso prima Alice e poi tutti noi...

 

 

POV Jasper

Quei due parlavano sommessamente, ci stavano nascondendo qualcosa, Alice accanto a me fremeva dall'impazienza; voleva proseguire nei meandri di quei misteriosi corridoi, ma dovevamo aspettare tutti.

Più che una conversazione sembrava un monologo, Edward poneva domande...silenzio....Edward rispondeva... altra domanda...silenzio...Edward riprendeva;

“Si... ma non ne sono tanto sicuro... è a tratti” sussurava,

“Come è possibile? Un altro ancora?” e Carlisle inviava quesiti e risposte col pensiero.

Alla fine persi la pazienza, stavo per andare a scuoterli ma Edward non mi diede il tempo, tornarono, lui mi prese da parte mentre Carlisle parlava con Alice come se volesse distrarla.

“Dobbiamo parlare..” mi disse,lo guardai ansioso,

“Non ora...”, e fissò la mia ragione di vita.

 

 

POV Alice

Finalmente ci incamminammo, prima però persuasi Emmett, Rose ed Esme ad andare a visitare la città, non volevo che un mio problema rovinasse la loro giornata, gli altri insistettero per rimanere, sopratutto Bella che addirittura mi implorò.

C'erano tantissime porte, circa 20 in un unico corridoio, così mi feci guidare dall'istinto e raggiunsi la porticina nera in fondo a tutte; la aprii, era una stanza dalle pareti bianche, c'era un letto in condizioni abbastanza disastrose, un comodino con un cassetto. Cercai di memorizzare ogni dettaglio di quel posto, guardai attentamente, toccai tutto in attesa di una visione... 5 minuti...10 minuti... nulla.

“Su piccola, non ti abbattere, proviamo in un'altra stanza...”

“No Jazz, sento che qui c'è qualcosa...” dissi, ma niente, forse tutti quegli occhi puntati su di me mi creavano ansia;

“su posso farcela”pensai, poi come una sciocca mi accorsi di non aver guardato nel cassetto, lo aprii, dentro c'era un orsetto di peluche bianco senza un occhio, sorrisi , poi il dolore...

 

22 Agosto 1919,vedevo questa data su un giornale, non ero in questa stanza orripilante ma in una camera da letto viola con carta da parati, un letto tutte piume, ero distesa sul letto, ciocche di capelli neri mi cadevano sul petto, leggevo e l'orsetto era schiacciato sotto la mia gamba. Sembravo più giovane , forse avevo 16 anni; una donna ad un tratto spalancò la porta , era alta capelli ugualmente neri, profondi occhi verdi...

“Alice! Che stai facendo! Muoviti abbiamo ospiti!” borbottò,

“Uuuff, mamma ti prego sono appena tornata,lasciami in pace!” le urlai.

Mi venne vicino e mi accarezzò i capelli,

“Okay 10 minuti!” si alzò, sollevai la testa di scatto, lo sguardo vuoto..

“No Alice ti prego non di nuovo!” mi scosse violentemente...

“Mamma”, mi ripresi... “ annulla la cena... succederà...”

“Nooo basta signorina smettila! O tutti penseranno che sei pazza, non devi più parlare delle tue ..visioni...” pronunciò la parola ,schifata.

“ E ora vestiti!” uscì sbattendo la porta...

Mi rannicchiai nel letto e furiosa strappai un occhio all'orsetto.

 

“Auhh” la mente era annebbiata, stavo tornando al presente e tutto sbiadiva lasciandomi in un momento di cecità. Caddi in ginocchio a terra ma due mani forti mi sollevarono e mi strinsero,

“Alice mi senti? Amore?” Jasper aveva la voce tremante eppure avevo avuto un ricordo...normale... per ora... ma non potevo osservarmi da fuori quando mi tuffavo nel passato.

 

 

POV Jasper

Ora basta se non si riprendeva entro 5 secondi avrei buttato giù tutto, era stato uno strazio vederla in quello stato, aveva avvertito come una fitta, si era portata una mano alla testa e poi...sparita... occhi così vacui e assenti come non li avevo mai visti...il corpo rigido...immobile... avvertivo soltanto sensazioni ... sorpresa, felicità e poi delusione. Dopo un po' si era lamentata, un gemito di dolore ed era caduta in ginocchio,

“Che succede?” mi voltai verso Carlisle, lui imperscrutabile,

“Aspetta Jasper” mi suggerì, ma io mi affrettai a prenderla e a riportarla da me.

“Jasp...” iniziò a riprendersi, dopo poco era lucidissima; Carlisle la esaminò da dottore esperto qual'era sui vampiri...

“Bene, è normale che tu ti senta così, in fondo non sono le solite visioni , tu vedi nel passato con molta più intensità di quando vedi nel futuro... la mente esercita “muscoli maggiori” e senti dolore”.

Quelle parole la sollevarono anche se era già calma, io però avevo un'inspiegabile ansia addosso,

“Alice cosa hai visto?” le chiesi

“Io... ho visto mia madre!” e sentì un nuovo sentimento in lei, sentimento che aveva provato solo in un'altra occasione, quando mi vide per la prima volta... speranza... tuttavia quel sentimento si spense subito accentuato dalla delusione, quella donna la credeva pazza; le strinsi la testa contro il mio petto e lei riprese il racconto...

Ci descrisse con dettaglio cinematografico la scena, Edward era sempre più affascinato da quanti tratti riuscisse a cogliere, Carlisle lo stesso ma con una vena di preoccupazione; Bella che fino ad allora non aveva minimamente parlato l'abbracciò forte ,sembravano davvero sorelle.

“Okay, credo che possiamo andare in un'altra stanza!” disse Alice con la sua voce squillante, forse tutto questo l'avrebbe aiutata davvero.

 

 

POV Alice

Usciti dalla porta nera svoltammo tre volte a destra poiché gli altri corridoi erano privi di porta,

“Che strano...” pensai... successivamente giunti alla fine di un ennesimo corridoio,

“Cavolo sembriamo topi in un labirinto!” constatò Bella, arrivammo ad una enorme porta in ferro,alquanto moderna, e quando l'aprimmo ci trovammo di fronte ad un'enorme sala con divani e poltrone di stoffa sgualcita; era una sala d'aspetto o forse una sala “relax”. Ognuno di noi esaminò ogni lato della stanza, io mi fermai vicino ad un divano, sopra un bracciolo vi era una macchia rossa, anche se vecchio forse di 100 anni potevo sentirne l'odore, era sangue. Toccai la macchia...

 

Ero in macchina con quella donna, con mia madre, affianco a me c'era un'altra ragazza dai capelli castani e gli occhi verdi, molto diversa da noi. Alla guida un uomo sulla quarantina, frustrato si lamentava dell'impercorribile strada che stavamo attraversando,

“Oh cavolo ci metteremo una vita! Stupidi operai neanche una strada decente riescono a costruire!”, io e la ragazza trattenendoci emettemmo dei risolini, l'uomo si girò; era piuttosto affascinante per la sua età e aveva capelli castani e lo stesso sguardo della ragazza...

 

Ritrassi la mano dalla macchia e la mia visione scomparve, ricordai ciò che avevo scoperto in passato ossia di avere una sorella di nome Cynthia, ecco era lei, quell'uomo che le assomigliava tanto era suo padre, mio padre, la mia famiglia al completo...

“Jasper vieni!” disse Edward che già mi era accanto,

“Ha visto qualcosa?” non si accorse immediatamente che ero tornata al presente,

“Alice! Scusa, beh?”

“La mia famiglia, li ho visti, ho conosciuto la mia famiglia!” e mi sedetti sul divano tremante per la felicità,

“Carlisle...” Edward lo fissò stupefatto, “ Riesce a fermarle, toccando gli oggetti ha questi ricordi e appena li lascia gli stessi scompaiono!”

“Affascinante!” rispose lui...”Sai potrebbe essere legato al fatto che il contatto att...”;

continuarono ad esporre congetture, ma non sentivo nulla in quel momento era impaziente dovevo continuare a vedere. Così rapidamente ritoccai la macchia e...

 

“Ah ah ah...divertente signorine, volete fare a cambio?” scherzò mio padre, sembrava davvero divertente;

mia madre invece era rigida accanto a noi, nervosissima, non riuscivo a capire perchè. Mia sorella era più piccola di me, era chiaro, possedeva ancora tratti infantili, poteva avere 14 anni, io invece ero esattamente come oggi, tratti sottili e più marcati della scorsa visione, ad occhio e croce 18-19 anni. Entrambe ci punzecchiavamo e parlavamo di tutto, poi lei menzionò il dottore e si lamentò di questa visita di controllo improvvisa che avremmo dovuto fare,

“Andiamo non fare la bambina, hai paura!” la stuzzicai,

“Certo come no!”

“Davvero! Hai proprio paura!” continuai io;

“Ma no! Mamma!” sconfitta chiese rinforzi.

Nostra madre si era maggiormente irrigidita e lanciò un occhiataccia a mia sorella,

“E poi quella strana sono io...” pensai.

Arrivammo in un posto bellissimo, circondato da immensi giardini, all'entrata vi era un cartello con una scritta metaforica : “Libereremo le vostre menti”; ebbi un momento di esitazione, stavo vedendo qualcosa, non potevo crederci, loro non...

“Tesoro!” mi distolse mio padre, “Cos'è quella faccia, non avrai paura anche tu?” e mi guardò con un'espressione enigmatica;

“Jack, vieni un attimo!” lo chiamò mia madre esasperata, mia sorella ignara di tutto mi diede un buffetto sulla guancia e mi sfidò a prenderla come quando eravamo piccole.

 

In quel momento, me ne resi conto mi uscì una lacrima...

 

Ci recammo in una grande sala d'aspetto con dei divani, mia sorella entrò per prima in una porta di ferro con mio padre, mia madre restò con me seduta sul divano più grosso che c'era.

“Mamma, mi dispiace che il signor Johnson sia morto, non è stata colpa mia io ho sol..”

“Shhhh!” mi interruppe sussurando, “Non preoccuparti, lo so, vedrai c'è una soluzione per il tuo problema”;

“Cosa? Lo ritieni un problema?” dissi offesa,

“No dai, non litighiamo...” si sentivano strani rumori come di una barella e attrezzature varie, “Alice...” continuò lei, “lo sai, io e tuo padre ti vogliamo un mondo di bene e fidati starai meglio... tutto questo è necessario... andrà tutto bene...”, scoppiò in lacrime, io atterrita l'abbracciai e mi resi conto...

“ Mamma! Che succede?”, la porta si spalancò, mio padre sguardo ferreo si avvicinava con due dottori e una barella.

“Fermi che fate!!” quei due mi afferrarono e mi buttarono di peso sulla barella, nel tentativo di oppormi mi graffiai col ferro ed una goccia di sangue schizzò sul bracciolo... “Papà nooo, aiutamiii!!! Mamma!!” lui niente , lei non riusciva a guardarmi; mi dimenavo con tutte le mie forze ma mi legarono, presero una siringa...

“NO!!! Vi prego!!”... tutto diventò sfocato...poi il nulla...

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Capitolo 5
*** Incubo o realtà? ***


POV Alice

“Aiutoooo!” gridavo,gridavo,gridavo a squarciagola , avevo gli occhi chiusi, non volevo aprirli, non volevo sapere cosa avrei guardato cosa sarebbe successo dopo. Mani, tante mani continuavano a trattenermi,
“Ferma! Calmati!” urlava una voce,
“Andate via vi prego!” li scongiurai, come era possibile che i miei genitori non facessero nulla? Perchè non mi trattavano come una figlia?; Stavo sprofondando nello sconforto assoluto quando senti un'altra voce.
“Alice ti prego! Torna da me !”,
“Jasper!” nella mia testa urlai il suo nome ma non accadde veramente, poi capii che non ero in quella barella e quelle mani stavano tentando di salvarmi, non di portarmi via; aprii gli occhi.
“O santo Dio! Finalmente!” Edward mi fissava sollevato, altre quattro mani mi sorreggevano, Jasper mi teneva dalle spalle e appena mi “svegliai” appoggiò la testa nella mia clavicola,esausto;
“Alice..” solo in quel momento mi accorsi che Carlisle mi stava aprendo le palpebre, 
“sei qui, tranquilla...” e la sua voce lo era, fin troppo.
Mi misi in piedi e osservai il divano, un senso di inquietudine mi opprimeva, dovevo uscire da quella stanza; nessuno osava chiedermi niente per sino Jasper, avevo avuto una tale reazione, ma Edward sapeva, aveva ascoltato.
“Torno subito...” dissi con voce rauca come se avessi urlato al posto della mia me del passato;
Jasper mi guardò preoccupato, gli altri sembravano troppo scossi anche solo per pensare qualcosa.



POV Jasper

Mentre la guardavo allontanarsi non riuscivo a muovere un muscolo, sentivo tutta la sua sofferenza, anzi  sarebbe meglio dire: provavo tutta la sua sofferenza. Cosa avrei potuto dirle? Mi dispiace ma non posso     allontanare il dolore dal tuo cuore? Anch'io avevo avuto un passato terribile, sapevo che non ci si riprende facilmente, io ci avevo messo 1 secolo. Tuttavia l'avrei supportata anche per 1000 anni, le sarei sempre stato accanto ed è ciò che dovevo dirle; mi alzai, guardai Edward sembrava consumato dalla mia stessa pena. Mi resi conto che lui sapeva ciò che era successo e di certo non potevo andarlo a chiedere ad Alice.
“Non so se voglio saperlo...” dissi
“Fidati nessuno vorrebbe sapere che succedono simili tragedie, disumane per giunta” rispose,
così pensai che dovevo condividere la storia della prima e unica donna della mia vita; in fondo anche lei aveva ascoltato i miei tormenti, da allora avrei fatto mio ogni suo amaro ricordo per amarla a pieno.
“Okay Shekpire...” Edd sorrise per spezzare la forte tensione in quella stanza, Carlisle e Bella attendevano...
“In sostanza Alice ha visto come i suoi genitori l'hanno ingannata e fatta rinchiudere qui dentro...”
“Allora è questo il posto...” constatò Carlisle,
“Si, inoltre ha avuto un precedente ricordo...felice...più o meno, ha visto suo padre e sua sorella...e sembrava davvero una famiglia perfetta e...”
“Ma la consideravano un mostro!” esclamai furioso;
“Insomma come diavolo fa una famiglia a fare questo! Io se li avessi qui davanti a me li ucc...”
“Jasper...” Carlisle mi richiamò, Bella si era incupita, tornai in me e lasciai proseguire Edward.
“Credo che la cosa che l'abbia ferita di più sia stata il fatto che sua madre fosse così legata a lei e poi.. nulla... l'indifferenza” concluse;
“Si, ho avvertito tantissima sofferenza che credo nessuno possa comprendere ma ad un certo punto il cuore le si è spezzato in due... per sua madre...” esplicai,
“Devo parlarle...” e sparii dietro la porta in ferro.



POV Alice 

Dovevo ancora riprendermi, non mi aspettavo buone notizie ma di certo non questi terribili ricordi; ero uscita da quella stanza ma non mi sentivo affatto bene. Nonostante la maggiore chiarezza non capivo perchè l'avessero fatto, insomma potevo aver predetto la morte di quel tizio ma non mi sembrava una motivazione... poi capii, le parole di mia madre mi risuonarono nelle orecchie:
“Smettila o tutti penseranno che sei una strega!”.
Strega, strega, strega, ero questo per loro, per la società, ero una disgrazia ambulante, uno scherzo della natura; mi accasciai a terra e portai la testa alle ginocchia,volevo nascondermi,sparire...
Dopo qualche minuto udii rumore di passi, pesanti, incerti, era Jasper; mi si avvicinò cosciente che nulla poteva rendermi felice in quel momento, neanche lui, ero troppo presa da questa storia, dovevo esserlo.
Sembrò essersi preparato un ampio discorso mentale, tuttavia disse due semplici parole, sincere e veritiere:
“Ti capisco...” , mi prese la mano; era esatto solo lui poteva immedesimarsi nella mia tragedia, anche lui l'aveva vissuta una tragedia,poi trovò me e la speranza me ed era ciò che avrei dovuto rifare oggi.
Restammo seduti per molto tempo, senza dire nulla, io persa nei miei pensieri, lui con la fremente voglia di dire qualcosa.
“Senti, so che vuoi andare in fondo a questa storia...” attaccò,
“Ti prego Jasper non chiedermi di smettere!” sussurai tremante;
“Io... voglio solo che tu stia bene... e non è quello che stiamo ottenendo”.
Mi incupii, lui se ne rese conto preso dal senso di colpa si infuriò con se stesso, lo vedevo dal modo in cui cambiavano le sue espressioni facciali, era teso..molto teso.
“Alice ascolta...” sembrò più rilassato, io non alzai lo sguardo;
“Ti assicuro che voglio sapere cosa ti è successo con la tua stessa intensità, però stai soffrendo, soffrendo ingiustamente, e mi distrugge vederti così, lo so non posso convicerti di...”
Basta non ce la facevo più, avevo bisogno di un sostegno o sarei scoppiata, non gli lasciai terminare la frase e mi buttai fra le sue braccia; scoppiai in singhiozzi.
“Shhh... andrà tutto bene, si risolverà tutto, affronteremo la cosa insieme”, lo guardai in cerca di una conferma,
“Si continueremo... devi sapere e ti prometto che ti sarò sempre accanto”; poi con tono severo mi disse:
“Alice... guardami... tu non sei sola!” mi riempì il cuore di speranza,
“Ti amo..” cercai di imprimere in quelle due parole quanta più gioia che potevo provare in quella circostanza  e così lo accarezzai e gli diedi un dolcissimo bacio.



POV Edward

Avevo potuto frugare nei ricordi appena acquisiti da Alice, avevo visto tutto, ogni momento di quel tradimento, della sua cattura, il volto di ghiaccio di quello che si poteva definire suo padre e la sofferenza della madre che in ogni caso l'aveva abbandonata. Solo io e Jasper eravamo in grado di sentire 1\3 della sua agonia ma lei la provava a pieno; erano passati 15 minuti da quando Jasper era andato da lei, sentivo che era tutto apposto ma ero spaventato da come la situazione sarebbe potuta degenerare.
“Eccoci!”ero distratto, Alice comparve da dietro la porta,  
“Tutto bene?” Bella le si avvicinò; era chiaro che voleva dire tutt'altra cosa ma in quel momento era confusa e spaventata per la sua migliore amica.
“Si, più o meno... continuiamo” e le rivolse un sorriso accennato.



POV Alice

Tornammo indietro e salimmo una piccola scala che si trovava a destra della grande porta in ferro e che Carlisle aveva già notato in precedenza. Era davvero una scala altissima, in perenne salita, eppure quell'edificio sembrava avere solo 4 piani; alla fine della rampa vi era un mini cancello alto un metro, forse a quell'epoca cercavano di occultare le scale per non far scendere i pazienti, che crudeltà pensai.
“Chiunque abbia costruito questo posto è stato alquanto geniale!” disse Carlisle,
“In effetti potrebbe far perdere anche uno di noi ...” completò Edward.
“Oh, e se fosse stato un vampiro?” pensai, mio fratello si irrigidì, in fondo era piuttosto verosimile.
In ogni caso in questo piano si cominciavano a delineare i contorni di un vero e proprio ospedale, un enorme salone con svincoli, stanze con su scritto nomi frammentari di dottori, una sorta di reception antiquata,  reparti di psichiatria …
Proseguimmo nel reparto di psichiatria 1, era davvero ampio, tutti si aspettavano che aprissi qualche porta lungo il percorso per verificare qualcosa , ma io sentii che dovevo andare avanti; senza accorgermene mi si impigliò il cardigan in un chiodo che sporgeva nel muro...toccai il chiodo per liberarmi...

Una luce pulsante mi irritava gli occhi annebbiati, era una torcia puntata direttamente sulle mie pupille,ero in posizione supina ma non sentivo il mio corpo, oscillavo in bilico tra il riprendere e perdere conoscenza, la vista andava e veniva, sembravo essere in un corridoio e l'unica cosa che notai era un chiodo sporgere dalla parete. All'improvviso mi sentì sollevare e pormi su qualcosa di morbido,sentivo un ronzio, poi una voce,
“L'avete sedata!!!” qualcuno sbottava nervoso; riuscivo a cogliere a mano a mano più dettagli.
“Andiamo, quanto peserà una 50ina di chili!” ripeté la voce,
“Signor Wesly ! Reagiva, è tenace!” disse un'altra voce, 
“Già e non solo...ha qualcosa di speciale...” con fare enigmatico mi si avvicinò, mi voltai verso di lui. Per un momento pensai di essere morta, insomma quel viso bellissimo e perfetto poteva appartenere solo ad un angelo, e quegli occhi... poi però provai un moto di repulsione.
“Ala 11!” proclamò il signor Wesly,
“Ma signore! Il direttore vuole chiudere quel reparto, non è produttivo come..” l'altro uomo lo contrariò ma venne subito zittito dallo sguardo fulminante del presunto angelo.
“Josh? Io ho creato il reparto e io lo dirigo...ora va!”
Mi ripresi completamente, desideravo solo fuggire, mi alzai di scatto ma lui mi prese prontamente, era freddo..
“Bene bene, mi hanno detto che ti chiami Alice... tranquilla siamo qui solo per aiutarti...” disse
“Non ho bisogno d'aiuto!” risposi risoluta, lui sembrò sorpreso.
“Sei consapevole allora?” riprese,
“Di cosa? Io so solo che voglio andare via, da tutto e da tutti, compresa la mia famiglia che mi ha gettato qui come spazzatura!” mi vennero le lacrime agli occhi.
“Okay, facciamo così, ora Wendy ti farà vedere la tua stanza, ti riposi e domani vengo a parlarti...” elargì pacato;
“Certo, vuole analizzarmi!” pensai,
“Wen!” chiamò; una donna sulla quarantina minuta entrò nella stanza mi prese per le spalle e mi portò nell'ala assegnatami.
Dopo un percorso che sembrava infinito ci avvicinammo ad una porta nera, era la mia stanza, piccola ,con l'essenziale. Guardai la donna in cerca di comprensione,lei sembrò dispiaciuta;
“Ecco, tua sorella vuole che lo tenga tu...” mi pose l' orsetto e andò via.
Mi buttai sul letto e scoppiai a piangere... la luna ai miei occhi smembrata dalle sbarre della piccola finestrella sembrava contemplarmi...

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Capitolo 6
*** Emozioni ambigue... ***


...Il mattino dopo mi svegliai esausta, avevo gli occhi gonfi, avevo pianto tutta la notte; ero appollaiata sul letto ,l'orsetto bianco senz' occhio era a terra, anche mia sorella era a conoscenza di tutto? O le avevano nascosto la cosa raccontandole qualche bugia? Magari che avevo una qualche malattia mortale?. In ogni caso mi ritrovavo in quello strano luogo,sola, debole; dovevo fuggire. Fortunatamente le visioni mi avevano lasciato in pace per un po' di tempo così mi concentrai ad esaminare la stanza, la finestra, la porta... tutto bloccato; all'improvviso vidi quel dottore, sarebbe venuto da me mantenendo “la promessa” e mi avrebbe fatto molte,molte, domande...fantastico.
Dopo poco qualcuno bussò alla porta... come se avessi potuto aprirla, era chiusa a chiave!
“Ciao Alice...” era lui, con estrema diffidenza mi misi nell'angolino, lontano da lui; 
“Non preoccuparti, sono solo qui...”
“Per farmi delle domande...” continuai io, sorrise soddisfatto;
“Beh! Dato che sai già cosa avevo programmato di dirti... improvviserò qualcosa!” disse.
“Lui sapeva davvero!” pensai, ero paralizzata, mi avrebbe considerato una strega e forse mi avrebbero trasferita in un carcere a vita, trasalii.
“Ascolta, tu non sei pazza!”disse, divenni ancora più confusa,
“Alice, tu sei speciale, per questo sei qui...”;
“Speciale? Che vuoi dire! Io.. tu devi considerarmi pazza! Altrimenti sarei libera, e con la mia famiglia!”, il dottore sembrò deluso, si stava muovendo, no... stava svanendo...


La mia me del passato svanì e sentii soltanto un eco... “Aiutami!” sembrava dire... poi tutto si oscurò stavo tornando indietro...



POV Jasper

Ormai “era via” da parecchio , non sapevo se il tempo lo percepisse quando aveva questi ricordi ma da noi ne passava molto. Vederla immobile,assente, come in coma, era davvero angosciante, fortunatamente Edward riusciva a descrivere ciò che vedeva quasi in tempo reale, io la sentivo, in quella visione cadeva in diversi stati confusionali e poi era sospettosa. Carlisle al mio fianco non le toglieva gli occhi di dosso ma credevo fosse più preoccupato che la riportassi bruscamente al presente, in effetti da quando era iniziato “questo viaggio” prima che noi l'aiutassimo dava qualche segno di lucidità, insomma Edward se ne accorgeva quando il ricordo finiva...Stavolta Alice non tornò subito, mi stavo preoccupando, le accarezzai le braccia e subito la scrollai;
“No! Jasper! Potrebbe essere pericoloso!” Carlisle cercò di fermarmi ma era troppo tardi, Alice ebbe come un sussulto, la sua posizione rigida si ammorbidì...
“Nooo! Rip..ort..mi indie..tr..oo...!” provò a dire;
“Oh cavolo! Jazz!” Edward mi guardò severo,
“Calmatevi, è meglio che non stia lì troppo a lungo...non è prudente...” mi rivolsi a Carlisle che annui.
Alice a poco a poco si ricompose, sbatté le palpebre più volte e cadde giù sfinita,
“Hey... come va?” le chiesi dolcemente...
“Uh, perchè l'avete fatto?” domandò,
“Ecco... Carlisle ritiene sia meglio che tu non veda così a lungo...” disse Edward. Solo così mi resi conto a cosa alludeva Alice e anche che mio fratello mi aveva risparmiato una bella strigliata, lo ringraziai col pensiero.
“Accidenti, stavo iniziando a comprendere tutto... in questa clinica quel dottore ….” continuò Alice ma si bloccò;
“Potrebbe essere stato lui a trasformarti !” esclamò Bella,
“Come? Cosa !?” Carlisle era all'oscuro di questo dettaglio... importante dettaglio...  che James aveva rivelato a Bella su la mia piccola.
“Si, James disse che un vampiro aveva trasformato Alice per questo non potè...” non riuscii a continuare la frase, Alice si alzò e mi prese la mano,
“Non potè uccidermi...” disse lei; Carlisle sembrò come illuminato e disse:
“Edward ci ha detto che quest'ala dell'edificio era per “persone speciali”... possibile che questo tizio... vampiro o no ... studiasse i nostri poteri?”...


POV Alice

“O mio dio! Si!... deve essere per questo!”, all'improvviso mi ricordai della visione avuta quando ero da sola,  il signor Wesly parlava con un altro dottore di una.. terapia...
“Mi usavano come cavia?” pensai, mio fratello ci rifletté  sopra, in fondo era plausibile.
“Okay devo continuare!” annunciai, toccai il chiodo... non funzionava;
“Credo che quel chiodo abbia esaurito energia, non può provocarti più nulla...” sentenziò Carlisle;
“Andiamo avanti!” disse Jasper e mi accarezzò i capelli.
Proseguimmo nel reparto psichiatria 1, svoltammo a sinistra, imponente si stagliava una porta di vetro; all'interno vi erano tele da disegno, libri, poltrone e giochi da tavolo... Terribile confinavano lì le persone, definendolo come momento di intrattenimento. Mi bastò appoggiare il piede sulla moquette sgualcita per vedere...

La stanza era semi vuota, di certo in uno stato migliore di quello odierno, io ero sulla soglia, non volevo addentrarmi e mi guardavo attorno nervosa. I malati con estrema noia prendevano i libri sugli scaffali, qualcuno intingeva il pennello nella tavolozza... tutto tranquillo... mi si avvicinò una donna;
“Allora gliel'hai detto?” era abbastanza robusta, sulla trentina, si grattava dappertutto, in continuazione,
“Si, ma non mi ha creduto...” borbottai. La donna mi mise un braccio sulla spalla per confortarmi e fischiettò.. poi capì.. una delle guardie qui intorno ci stava fissando...
“Oh.. già!” abbassai lo sguardo...
“U..u.u..u..u. il direttore non devi ascoltare ma nessuno potrai salvareee” canticchiò...
“Jessie smettila!” le gridai in silenzio e andai a sedermi su di una poltrona. Tanto era inevitabile, sarebbe successo; i due uomini di fronte a me dipingevano tranquilli, li guardai sperando che mi fossi sbagliata...


“Ohh!”, accidenti non riuscivo a vedere più nulla, chiusi gli occhi sperando che tutto ritornasse, li riaprii,
“Hey già qui!” Jasper era sorpreso, possibile che passasse così tanto tempo quando avevo una visione?
“No..cioè si... ma devo capire cosa ho predetto quel giorno... ero in questa stanza ed ero preoccupata per due pazienti... conoscevo una donna...mi diceva che comunque non avrei potuto salvarli ma avevo avvisato qualcuno!” dissi,
“Calma, forse è stata breve perchè non hai toccato nulla...” ipotizzò Carlisle; così mi avvicinai alla poltrona dove “poco fa” mi ero seduta e feci lo stesso...

Uno dei due stava realizzando un colibrì in volo, utilizzò colori particolari : viola, blu e nero... le ali erano  viola e il battito costante di queste creava ombre nere sulla tela bianca, il petto era di un blu intenso come gli stessi occhi del pittore. L'altro lo guardava ammirato, pronto per fare i rami e uno sfondo; dopo molto tempo si diedero il cambio... (CRASHH)... si scontarono involontariamente e la tavolozza cadde sporcando, distruggendo quel bellissimo uccello.
“Oh no!” pensai e mi affrettai ad alzare la tela per farli ragionare, ma loro matti lo erano sul serio...quando il primo vide il suo lavoro sprecato mi catapultò in fondo alla stanza e iniziò a prendere a pugni l altro; tutti i presenti si gettarono per fermarli ma crearono una vera e propria rissa in cui vennero ferite anche delle guardie... Io ero supina, avevo sbattuto la testa e usciva molto sangue, mi girava tutto... stavo per perdere i sensi ma vidi il direttore sopraggiungere... dopo aver ristabilito l'ordine mi fissò:
“Piccola strega! Stai rovinando tutto! Dovevi prenderla più forte quella maledetta botta!”...

“Ohiii...” gemetti, la testa mi faceva malissimo, ero su di una barella di ferro, fredda...mi vennero i brividi;
“Leggero trauma cranico, passerà, ma dovrai sopportare il mal di testa fino a domani”. Solo allora mi resi conto di essere in braccio a quel dottore misterioso, forse avevo la febbre eppure era gelido...
Mi depose dolcemente nel mio letto, nella mia stanza, e fece per andarsene;
“Aspetta!” lo fermai, “E' successo? La guardia è morta?” mi guardò come orgoglioso,
“Si,dovevano ascoltarti Alice” mi si avvicinò, forse il direttore gli aveva riferito tutto. Si sedette sul letto, il più lontano possibile da me, aveva il viso contratto, sembrava non respirare;
“Visto? Non sono pazza! Ora fatemi uscire di qui!” mi alzai di scatto e mi arrivò una terribile fitta alla testa, allora mi accorsi che sotto il bendaggio sanguinavo ancora. Lui si allontanò nervoso;
“Mi dispiace ma non posso farlo... tu sei troppo preziosa... è qui il tuo posto”.
Si incamminò verso la porta, incrociò il suo sguardo con il mio e sembrò essere davvero mortificato.


Mi alzai di scatto dalla poltrona,come se avessi preso una scossa, avevo un brutto presentimento e mi serviva una pausa. Jasper mi guardò incuriosito così come gli altri, Edward si era allontanato per esaminare le altre stanze,se avesse trovato qualcosa ci avrebbe chiamato; così non aveva potuto raccontare agli altri quello che avevo visto.
“ E' morto...” dissi,
“Chi è morto Alice?” Jasper mi cinse le spalle;
“La rissa, la persona che sarebbe dovuta morire... non l ho salvata, non ce l ho fatta...” raccontai con voce soffocata.
“Inoltre ho battuto la testa... grrrr... quel'idiota io li avevo avvisati e mi trattarono in quel modo!” esclamai, Bella mi guardò afflitta, Jasper mi strinse ancora di più; in quel momento Edward tornò:
“Ho trovato un'altra stanza molto interess...” si interruppe,
“Ohh... accidenti...” stava esaminando i miei pensieri.. ciò che era successo.
“Ah, Carlisle è confermato, quel dottore era di sicuro un vampiro, quando sono stata ferita sanguinavo e lui non riusciva a starmi vicino, tratteneva il fiato, aveva il viso contratto...” spiegai;
“Non ci posso credere! Alice!” mi bloccò Edward,
“Cosa c'è?” mi agitai,
“Non capisci, tu eri più di una semplice preda in quel momento... lui desiderava il tuo sangue molto intensamente... come io con Bella!” 
“Beh, anche se fosse?” non mi sembrava fondamentale capire quanto mi volesse uccidere o no, ma capire perchè mi tenesse lì sebbene sapeva...
“Alice... andiamo! Era innamorato di te!” esclamò Edward; restai di sasso,quante altre sorprese avrei scoperto?. Jasper si irrigidì, Carlisle  era estasiato:
“Fantastico! Insomma il sangue umano ha sempre attirato alcuni vampiri a tal punto da scatenare un vero e proprio sentimento...” non l'ascoltavo, una domanda essenziale mi turbinava in testa  ... era lui il mio creatore?


POV Jasper

Carlisle continuava a proporre congetture ma io pensavo solo a quello che aveva detto Edward, quel dottore era innamorato di Alice, la mia Alice. Ero nervoso, e disgustato... quel tizio se avesse avuto così a cuore Alice l'avrebbe liberata... aiutata... non trasformata per convenienza. Per la prima volta provavo quel sentimento, la gelosia... insomma sino ad allora io ero stato l'unico amore della sua vita e continuavo ad esserlo ma c'era qualcun altro che l'amava, qualcuno che voleva farla sua per sempre come me. Lei ignorava tutto questo e credevo fosse già abbastanza difficile conoscere la propria famiglia dopo quasi un secolo, venire ripudiata da essa ed ora conoscere un uomo innamorato di te ma che in ogni caso non ti degnava di aiuto.
Alice era confusa, sentivo tutto il caos che le si affollava in testa, volevo darle sostegno ma oltre a starle vicino e ad incoraggiarla con tutto l'amore possibile non potevo fare altro.
“Alice, chiunque sia stato questo tizio... io credo che ti abbia tenuta lì per “esaminare” il tuo potere ma che alla fine si sia... ecco... affezionato e...” Carlisle stava per concludere il suo quasi monologo ma Alice lo fermò;
“No... io devo avere le prove... devo scoprire se era il mio creatore... se fosse innamorato di me...” la sua voce si spezzò,
“E' irrilevante...” disse in un sussurro, abbassò la testa , si voltò e uscì dalla sala. La seguii, era appoggiata al battente e sospirava... molto intensamente, voleva scacciare quei ricordi;
“Hey... coraggio... è dura...” le sussurrai all'orecchio, mi guardò, gli occhi lucidi;
“Io non capisco... mi sento come in bilico tra una stella e un buco nero... inizialmente la luce mi riscalda e mi trattiene tuttavia si esaurisce quasi subito e sprofondo nell'oscurità...” 
In quelle parole vidi imprimersi tutto il suo dolore, così le dissi:
“Sai a cosa conducono i buchi neri?”, lei mi guardò confusa,
“Alla fine del tunnel,anche se dopo un tempo infinito, si arriva ad una nuova galassia con stelle e pianeti ancora più belli e pieni di luce...” , tornò a guardarmi, colpita dalle mie parole ,mi sorrise con uno dei suoi sorrisi più spettacolari; mi abbracciò e saremmo rimasti così sino all'arrivo della nuova tempesta cosmica...

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Capitolo 7
*** Lui mi capiva... ***



Eccomiii.... scusate tanto per la lunga...lunga... attesa; purtroppo impegni scolastici non mi hanno permesso di continuare la storia... ma ecco che vi propongo un nuovo capitolo! Buona lettura!






POV Alice


Restammo abbracciati per qualche minuto, tuttavia mi sembrarono ore; ero al sicuro in quelle forti e alla stesso tempo delicate braccia. Lui sapeva sempre qual'era la cosa giusta da dirmi, riusciva sempre a trarre un po' di bontà dal più oscuro dei mali, non solo grazie al suo potere ma grazie alla sua stessa essenza. Non sembrava essere turbato dalla inimmaginabile rivelazione di Edward su questo dottor Wesly, il fatto che provasse un sentimento dettato dalla sete del mio sangue. A me interessava solo sapere come fossi stata trasformata. Mi sciolsi dall'abbraccio, sospirai e accarezzai la mano di Jasper, lui mi scrutava carpendo il mio terrore ma anche la mia grande forza di volontà, l'unica che poteva farmi andare avanti in quell'assurda situazione. Varcai nuovamente la sala con la moquette e vidi il resto del gruppo intento a sfogliare alcuni disegni (quel che ne restava) e a leggere dei documenti...
“Trovato qualcosa?” dissi rivolta a Carlisle non curandomi di tutto il polverone di ipotesi che aveva affrontato precedentemente...
“Direi di no... niente sui pazienti... nessuna cartella clinica... o tracce che indicano su cosa conducessero “esperimenti”...” affermò deluso,
“Edward! Prima avevi detto di aver trovato qualcosa di...” accennò Bella che rovistava fra le pieghe dei divani;
“Interessante! Si qualcosa di interessante... una stanza...” concluse mio fratello. Mi si illuminarono gli occhi e subito lo afferrai e lo strattonai... lui emise dei ridolini e uscendo dalla sala “relax” imboccò il reparto psichiatria 2... c'era un silenzio spettrale in quel posto, era così angosciante...
(DRIIIIIIIINNNN)
“Oh mer...!” Edward sussultò e scattò in posizione difensiva senza accorgersene,
“Quand'è che metterai una suoneria al passo coi tempi!” lo stuzzicò Bella,
“Mi ero quasi dimenticato di avere un cellulare...” rispose,
“Ciao mam... no... ne avremo ancora per un po'... a tarda nottata...okay!” e riattaccò. Accidenti era già sera, da quanto eravamo rinchiusi qui!
“Precisamente da 7 ore...” mi elargì Edward... “ E inoltre non andiamo a caccia da giorni.. non so voi ma...”
“Edward! Era Esme al telefono?” lo interruppe Carlisle,
“Si...ecco...” e gli passò il telefono, lui si allontanò e cominciò a digitare il numero; intanto io mi ero resa conto di avere una sete pazzesca... avevo gli occhi scuri come la pece e mi sentivo debole, Jasper lo percepì e mi fissò preoccupato...

POV Carlisle

Staccai il telefono, non dovevo mostrare il mio stato di ansia a Jasper, non gli avevamo ancora dato spiegazioni; così mi avvicinai cercando di apparire il più tranquillo possibile e come risultato ottenni più di quel che mi aspettavo, non mi degnò di un'occhiata era troppo concentrato su Alice. Edward ascoltò quella che era stata la mia “illuminante” conversazione con Esme e meglio di me dissimulò la sua rezione; intanto riprendemmo il cammino, dal soffitto si sentiva un copioso sbattere della pioggia, sempre più forte.
“Ci mancava solo un temporale!” si lamentò Bella, notò però la mia inquietudine più degli altri... da quando era diventata una vampira non riuscivamo più a nasconderle niente... che ironia la più impacciata era divenuta la più sveglia.
“Carlisle che succede? Esme sta bene?” mi sussurò all'orecchio, io rallentai il passo per  creare una certa distanza con gli altri e cercai di rimandare la sua curiosità;
“Certo che si, stanno visitando la chiesa della 7th strada e dopo torneranno a casa, era preoccupata per Alice...” poi mi tradii...
 “ le ho detto che per ora è tutto apposto...”
“Per ora?” mi chiese allarmata ma con troppa foga, Edward si girò,
“Si, ti spiegheremo tutto al momento oppurtuno, anche Jasper deve sapere” fissai Edward e schizzai avanti; Bella restò interdetta e si avvicinò ad Edward con aria interrogativa.


POV Jasper

Alice aveva bisogno di sangue, lo sentivo chiaramente, in teoria tutti ne avevamo bisogno ma lei particolarmente poiché sprecava più energie di quanto si credesse, in precedenza eravamo tutti presi da questa storia che nessuno aveva pensato al proprio stato; io potevo resistere ancora per molto.
Assorto nei miei pensieri all'improvviso vidi Carlisle portarsi in testa al gruppo e sentì una scia di nervosismo, Alice invece sembrava calma e determinata; dopo pochi secondi Edward ci urlò di tornare in di indietro, avevamo superato la stanza “interessante”. Alice tornò indietro come una saetta e si bloccò di fronte alla porta,
“RAGGI X?” scandì con una nota di delusione;
“Davvero Ed ? E' questa la stanza?” marcai io leggendo le lettere in grassetto sulla targa di legno annerito e notai che mancava anche una G, forse degradatasi col tempo.
“Si sul serio... non fatevi ingannare dalle apparenze... ho trovato qualcosa di molto utile!” ci disse; varcammo la soglia, la cosa che notai subito è che non c'era alcuna macchina per i raggi, poi ci pensai, era impossibile che l'avessero già inventata o comunque che venisse usata già negli ospedali. La stanza era alquanto angusta, tutta bianca, e c'erano 3 lettini anch'essi bianchi... 2 sbarre per le flebo una lavagna a metà, una sorta di scrivania e un bellissimo quadro ancora intatto. Alice andò subito ad osservarlo, provava inquietudine e pace scrutandone i colori rosso accessi risolvesi in una spirale blu scuro... era un dipinto astratto, non riuscivo a coglierne il significato. Edward intanto stava svuotando tutti i cassetti della scrivania ma si bloccò appena spostò lo sguardo su Alice, la guardai anch'io... aveva appogiato una mano sulla tela, era immobile e assente... era arrivata una visione. Stavo per avvicinarmici quando Edward mi fece cenno di uscire entusiasta per aver colto quella che sembrava una buon'occasione; 
“Jasper ricordi che dovevo dirti una cosa, prima?” mi chiese, che sciocco! Ero così preso da Alice che avevo completamente dimenticato che già prima doveva parlarmi.
“Scusami Ed! Dimmi...” notai però subito un chiaro segnale di paura che il suo corpo emanava intensamente,
“Alice è in pericolo!” mi disse di gettò... restai imbambolato, incapace di parlare;
“Non ne siamo ancora sicuri... Carlisle dice che sia molto probabile”, si interruppe,
“Dio! Parla ! Non ci sto capendo più nulla! Perchè in pericolo?” 
“Okay... ti spiego... Alice vede nel passato tramite questi “ricordi”... recentemente Carlisle ha studiato le lastre del mio cervello e di quello di Alice... ha notato come i nostri poteri si stanno evolvendo nel corso degli anni... soprattutto quello di Alic...” lo fermai,
“Carlisle studia ...cosa!?” ero sconvolto;
“Si... beh lo sai quanto sia affascinato da noi vampiri “speciali”... comunque soprattutto quello di Alice è molto...complicato... lui ha scoperto una zona che se stimolata le permetterebbe di vedere non solo nel proprio passato ma in quello di chiunque, ed è ciò che accadrà a mano a mano che acquisirà più ricordi...”,
“Quindi avrà un nuovo potere...” affermai, non capivo ancora la ragione del pericolo... forse sarebbe stato doloroso?
“No Jazz, il pericolo sarà Aro!” disse in tono grave... mi bastarono quelle tre lettere per andare in tilt... Aro diamine !... assetato di potere com'era non si sarebbe lasciato sfuggire un'Alice con un altra capacità.
“Già...” accordò 
“Alice è in pericolo...”sussurrai, e nel pronunciare quelle parole il mio freddo e irremovibile cuore ebbe un sussulto...

POV Alice

Al solo sfiorare quella bellissima tela mi sentii pervadere da un'enorme sensazione di conforto...poi ritornai nel 1920...

“Quei brutti,incapaci idioti! Gliel'avrò detto cento volte di non lasciare qui i dipinti!”, il dottor Wesly era in questa stanza, continuava a spostare e a sistemare “le opere” in alcuni scatoloni ... io ero seduta sul lettino... la stanza era molto più accessoriata, vi erano due enormi scrivanie con calamai e penne... fogli documenti...libri...oltre al lettino in cui ero seduta ve ne erano altri 6 e il luogo ameno sembrava essere addirittura più capiente. Dopo che ebbe sospinto con grazia gli ultimi scatoloni fuori dalla porta venne da me; aveva un tipico camice bianco da medico ma era davvero affascinante, gli occhi sembravano oro colato.
“Allora iniziamo...questa è la tua prima “seduta” con me... ora devi stenderti!” mi disse, io mi irrigidii assolutamente contraria alla sua richiesta;
“Mmm... hai trascorso 10 giorni qui e non ti fidi ancora di me?” lamentò sconsolato.
“Esatto... tu non vuoi aiutarmi...” poi gli presi il colletto del camice...restò senza fiato,
“Tu sai!” e lo mollai; lui si allontanò e cominciò a ridere...
“Lo trovi divertente?” gli urlai offesa,
“No Alice... sei così intelligente ma tanto ingenua... quante volte dovrò ripeterti che so che non sei pazza...” feci per bloccarlo ma mi ammonì con un dito,
“ e che non posso farti uscire?.... Senti, tu hai un dono davvero speciale...” spiegò serio in volto,
“Non ho mai visto un umano con simili doti...doti certe...doti potenti... hai detto che hai sempre avuto queste visioni, anche da piccola, magari qualcuno dei tuoi parenti aveva lo stesso potere?” mi chiese,
“Io...non so... non che io sappia... ma fidati non è un “dono”...guarda dove mi ha fatto finire dottore!” dissi amareggiata. Lui si avvicinò nuovamente e mi accarezzò i capelli, avvertii il suo tocco gelido sulla pelle e rabbrividii; poi con estrema facilità mi spinse sul lettino, okay...pensai...hai vinto.
“La tua famiglia ha fatto un enorme sbaglio a lasciarti...” mi guardò con estrema intensità...stavo per arrossire...
“Allora...è molto semplice la cosa... ti porgerò alcuni oggetti ed alcune foto... dovrai dirmi se senti qualcosa”; ero confusa, non voleva farmi una visita medica ma neanche psichiatrica, almeno secondo quelli che erano i canoni.
“Cioè niente figure astratte o ipnosi e tutti i vostri trucchetti ?” domandai,
“Niente di tutto ciò... sarai tu a rivelarmi i tuoi trucchi...” e rise sardonico; subito dopo prese una cartella nel suo borsone e mi porse una foto, vi era una bellissima ragazzina stesa su un prato, pur essendo in bianco e nero era molto dettagliata... la presi...
“Oh mio dio!...” la lasciai cadere a terra, quello che avevo visto era troppo ingiusto, il dottor Wesly mi scrutava curioso. Lui però non poteva capire cosa si provasse a vedere quella piccola anima in letto d'ospedale, attaccata a delle macchine rivolgere l'ultimo sorriso a sua madre e poi...morire...
“Deduco che tu non abbia visto qualcosa di piacevole!” affermò,
“Quella ragazzina si ammalerà... credo cancro... non aveva più i capelli...lei morirà... chi è? La conosci? Dobbiamo fare qualcosa... noi...” mi fermò,
“Shhh... calmati...” disse dolcemente e intanto scriveva su di un'agenda,
“Non possiamo fare nulla... si chiama Katherine ed è la nipote di Wendy... è malata da 3 anni... non c'è cura”. I miei occhi si riempirono di lacrime, in fondo Wendy era la più umana di quello strano posto, mi trattava sempre con rispetto...era molto materna... la madre che avrei sempre voluto avere.
“Perchè mi hai fatto vedere questo? Che senso ha se non posso aiutarla?” dissi esasperata,
“Alice... vuoi dirmi che tutte le tragiche visioni che hai avuto nella vita sei riuscite a fermarle?”; restai di sasso, in verità nessuna, ma non lo rivelai.
“Okay, proseguiamo...” e prese dal borsone una palla da baseball in perfette condizioni, 
“Questa ti arrecherà nessun disagio... ma è molto difficile che tu veda qualcosa...”
“ Mi sottovaluti!” scherzai per allentare l'atmosfera cupa,
“Sorprendimi!”, sorrise... per un attimo restai imbambolata; mi lasciò cadere la palla fra le mani...mi concentrai...
“Mmm... è... uugrr... del direttore!... quel pallone gonfiato la conserva nel secondo cassetto della sua scrivania... bleah... alle sette si scolerà anche una bottiglia di brendy... ahhh... te la tirerà in faccia!” mi bloccai, stavo per ridergli in faccia... forse avevo esagerato anche con i commenti... era arrabbiato?... aprii gli occhi.
“E? Continua ti prego!...voglio sapere come reagirò!” sembrava divertito... anzi entusiasta;
“Wao...da bravo gentiluomo ti volterai e te ne andrai via... non ti ha neanche lasciato il segno... sembrava sbattere contro l acciaio...”, era davvero strano,
“E non sembri felice quanto ora!” aggiunsi.
“Bene... sono colpito... sei fantastica... ma vediamo come te la cavi con qualcosa di mio...” quindi sempre prendendo nota di tutto mi consegnò una minuscola spilla d'oro a forma di chiave di violino; osservai la precisione con cui era stata creata... le curve sinuose di quell'elemento... il colore...come i suoi occhi. Vidi il dottore attraversare di corsa il mio reparto, era furioso, borbottava tra sé e sé sul direttore e capì che era un avvenimento successivo al lancio della palla. Soltanto quando aprii la porta della mia stanza si calmò...all'istante... mi fissò a lungo...stavo dormendo... poi prese qualcosa dalla tasca e me l'appoggiò sul cuscino con un biglietto...non riuscii a vedere la scritta ma l'oggetto sì...poi la visione finì.
“Io... io....sono senza parole...perchè l'hai data a me? E' bellissima...e di sicuro avrà un certo valore affettivo per te...” balbettai,
“Beh, posso solo dirti che è molto vecchia... ed era di mio nonno” confessò,
“ Lo sai perchè te la darò...” mi posò una mano sulla spalla...il mio sguardo si assentò per qualche momento;
“Ahhh.... ora capisco... ti eri già prefissato che se avessi superato “la tua prova “ mi avresti dato la spilla!” esclamai,
“Un altro punto a tuo favore!.... bravissima... non lo credevo possibile!” mi diede un colpetto sulla schiena e mi fece rialzare,
“Per oggi abbiamo finito...”
“ Di già?”, non ci potevo credere ma l'avevo detto... che cavolo stavo facendo... lui era il cattivo...
“Ahahah... si signorina, lo studio riapre domani...” scherzò..
“ Ma... devo sapere perchè litigherai con il direttore...e cosa mia hai scritto?” dissi...
“ Beh, non so... non l'ho ancora fatto...giusto?...”, mi fissò intensamente e andò via. Mi accasciai su uno scatolone fuori dalla porta... come poteva lui apprezzare le mie visioni...e apprezzare me... forse qualcuno riusciva finalmente a capirmi...

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Capitolo 8
*** Pericolo ***


CIAO A TUTTI!!! SCUSATE LA LUNGA...LUNGHISSIMA ATTESA... MA ECCO A VOI UN ALTRO CAPITOLO!!! <3






POV Jasper

Ero ancora stordito dalla notizia, anzi dalla quasi certezza appena comunicatami; non sarei mai riuscito a tollerare un'esistenza se lei non fosse stata più accanto a me...Brrr... appena lo pensai mi si accapponò la pelle. Tuttavia dovevamo dirlo ad Alice, doveva sapere,
“Non credo sia la cosa giusta da fare...” mi anticipò Edward, lo guardai confuso, era logico che lei dovesse sapere, meglio ora che in futuro con qualche spaventosa visione.
“Il problema è che lei non ne ha di visioni!” mi sottolineò, io feci per ribattere ma Carlisle ci raggiunse...
“Ascolta figliolo... non appena Alice supererà tutte queste tensioni emotive le riveleremo tutto... ma ora non è prudente soprattutto perchè non ha visioni e si sentirebbe perduta”. Cercò di convincermi con uno sguardo solenne, forse era davvero necessario, annuì, dopo di che avvicinandomi alla tela vidi che Alice era tornata... Bella la sorreggeva. Edward mi precedette e arrivò ad Alice, quasi all'istante Bella scattò nella direzione opposta...verso di me, voleva dirmi qualcosa.
“Sai”, sospirò,
“Non mi piace affatto questa situazione, io voglio bene ad Alice anche più di una sorella...”mi  fece cenno di seguirla, poi cominciò a parlare sommessamente:
“Credo che dovremmo dirglielo... non è giusto che soffra in questo modo...guardala! Lo comprendi meglio di me! Dobbiamo fermarla...se lei sapesse... così torneremmo a casa e...”
“Aspetta Bella... tu vuoi dirle che sarà in pericolo se continuerà con questa faccenda per non permetterle di andare avanti?!” esclamai un po' alterato.
“Shhh...” 
“Okay scusami... è che tutto questo...accidenti... senti nessuno meglio di me può capire quanto soffra” mi fermai un attimo e lei sembrò capire davvero;
“Ma ho tentanto di convincerla e non si fermerà neanche se le cadesse un meteorite addosso... inoltre non voglio fermarla... non è giusto... tutti hanno il diritto di conoscere la propria identità” mi voltai e cercai una finestra...ma non c'era neanche un misero buco, quel luogo mi stava soffocando.
“Comunque anch'io voglio rivelarle che è in pericolo... non preoccuparti lo farò alla prima occasione” lei mi guardò speranzosa,
“Su, andiamo...” disse... 
“Uhh... detesto doverle mentire...” dissi tra me e me mentre tornavamo indietro... Bella si fermò e sorrise:
“Anche lei lo dice sempre... Alice intendo...” sorrisi anch'io pensando che le cose avrebbero preso la giusta piega.





POV Alice
“Noo...cavolo...!” perchè avevo ritratto la mano, non volevo farlo! Era stato un gesto istintivo, non mio ma del mio corpo...ero davvero stanca...Avrei voluto rivederlo, quel dottore, il suo sguardo dolce mentre mi contemplava; ma che stavo dicendo? Edward mi sorregeva, ascoltava e iniziò a fare strane smorfie.
“Che c'è? Che stai pensando?” mi chiese Bella osservando il suo compagno;
“Nulla..nulla... sono davvero confusa...ad ogni risposta che trovo sorgono altre mille domande...”. Jasper arrivò simultaneamente e notò la mia spossatezza, mi accarezzò preoccupato,
“Okay !” Carlisle ruppe la tensione crescente...
“Facciamo un repetita iuvant !” annunciò, Bella sorrise...Carlisle aveva insistito per farle apprendere più lingue possibili, ora ne conosceva 95 tra cui il latino; io 160 ma lui era imbattibile.
“Fin ora...” riprese
“abbiamo scoperto che era questo il manicomio in cui ti avevano imprigionata,  che erano stati i tuoi genitori a portartici,che  fin da piccola hai avuto questo dono,che l ospedale era gestito da un vampiro, che il vampiro aveva condotto esperimenti su di te, era innamorato di te...” sembrò concludere, Jasper si irrigidii, chiaramente l idea che qualcuno provasse per me i suoi stessi sentimenti non gli piaceva affatto...
“Avevo causato sciagure sia lì fuori che qui dentro, credevano fossi una strega...mi hanno...” continuai io sul punto di crollare, ma Jasper mi bloccò, abbracciandomi.
“Comunque ci sono altre stanze da visitare...anzi troppe...dobbiamo selezionarle” disse Edward,
“Si, così troveremo altre risposte...” Jasper mi guardò negli occhi,
“ e sapremo qual'era il suo fine e...se lui ti ha ucc..trasformata!” concluse; si riferiva al dottor Wesly.
Continuammo lungo il reparto, era infinito, gli altri procedevano a passo spedito, Jasper accanto a me sembrava voler intenzionalmente rallentare ma quando si accorgeva che Edward si voltava indietro, accellerava. Era orribile non poter vedere le sue decisioni, avevo la stessa sensazione di quando avevamo lottato contro l'esercito di neonati di Victoria, non la vedevo agire.
“Jazz, vuoi dirmi qualcosa?” gli sussurai all'orecchio, non disse nulla, era nervoso, mi stava nascondendo qualcosa;
“Hey... tranquillo puoi dirmi tutto...lo sai!” lo dissi troppo forte ed Edward ci raggiunse...ma perchè?
“Sbrigatevi, la notte sta finendo!” sbottò,
“Rilassati, sono solo le 23...” ribattè Jasper.
“Senti Edward...ci dai un po' di privacy?” domandai retoricamente,
“Ceerto...” guardò Jasper di sottecchi; io mi fermai completamente e lui mi incitò a proseguire,
“No... ora mi dici cosa c'è che non va !” esclamai. Lui si avvicinò e mi cinse le spalle cominciò a ricoprirmi di baci;
“Suuu smettila! Lo so che non vuoi che prosegua ma te l ho spiegato mille volte..io..”
“Ferma...L'ho capito...e voglio che tu sappia tutto...voglio solo che tu sia felice...ti amo!” disse,
“ Allora cos'hai? Parlami amore!” lo supplicai...stava per esplodere così fui io a stringerlo forte;
“ Va bene... non preoccuparti” gli sollevai il viso,
“Quando te la sentirai sono convinta che mi dirai tutto!” e sorrisi, in fondo Jasper non era bravo a esternare i propri sentimenti. Mi baciò sulle labbra, dolcemente, poi mi prese la mano:
“Alice... tu sei..” 
“Veniteee! Prestooo!” urlò Bella; aveva trovato qualcosa di davvero importante, mi precipitai da lei trascinando con forza Jasper.





POV Edward
“Bella ti avranno sentito anche i morti!” scherzai, aveva urlato come se Alice e Jasper fossero in Australia,
“Scusate... ma vedrai cos'ho trovato!” , era ferma davanti alla porta fremente. Io ero preoccupato che Jasper avesse rivelato qualcosa ad Alice, non mi era sembrato così persuaso dal mio discorso, ma avrebbe combinato davvero un macello se avesse osato. Li vidi sopraggiungere, lei curiosa, lui afflitto; “Non le ho detto nulla!” pensò Jasper arrabbiato... Perfetto, ma non li avrei più lasciati soli. Mia sorella si piazzò davanti a Bella, ansiosa,
“Ta-tan!” Bella spalancò l'uscio felice...
“Mmm... ecco... tesoro è uno stanzino!” deliberai io, c'erano delle scope...stracci e alcune mensole, Carlisle era dubbioso, Jasper impaziente, solo Alice aveva un espressione accondiscendente e sicura.
“Non vedrò ancora nel futuro ma ho sempre quel briciolo di intuizione!” sorrise compiaciuta a Bella ed entrò nell'angusto spazio... 
“Bene... intelligente...” mormorò, tastò la parete e la colpì con un pugno, il vecchio muro cedette, sostituito da una scala che scendeva.
“Geniale! Come facevi a saperlo?” le chiese Carlisle,
“Beh era una parete a doppio fondo utilizzata per nascondere qualcosa... come lo sapevo?... beh vedete queste crepe sono il frutto di lavori per istallare il secondo muro...” spiegò,
“Esme ti ha dato lezioni di architettura?” la punzecchiai,
“Esatto!”, Jasper la guardò compiaciuto e le sorrise... scendemmo la scala...
La stanza era ampia quanto bastava per contenere 1 lettino e 4 strani macchinari con enormi pulsanti, tenaglie, cavi elettrici...
“Oh cavolo!” pensò Bella, era arrivata già ad una teoria che doveva purtroppo essere giusta; tutti erano paralizzati, consapevoli di ciò che avevano avanti... tutti tranne Alice... potevo chiaramente leggere che aveva compreso a cosa servissero quei marchingegni... nonostante questo avanzava imperterrita.
“Questa è ...” azzardò Carlisle ma Jasper lo zittì con lo sguardo,
“Si... credo che lo sia” disse Bella in un sussurro; io guardavo Alice, si era fermata davanti al lettino e lo fissava...




POV Alice
A quanto pare tutti avevano capito a cosa servisse quelle stanza, io però non riuscivo ad accettarlo, non potevano avermi fatto questo; quelle vecchie lenzuola ormai ingrigite chissà quanti corpi inerti avevano accolto,forse anche il mio... Ora dovevo scoprirlo dovevo farlo ma un sentimento che non provavo da molto tempo mi attanagliava; Jasper lo percepiva e infatti stava cercando di trasmutarlo in sicurezza.
“Ho paura...” non lo dissi a lui o a qualcuno in particolare...avevo solo bisogno di dirlo...di ammetterlo, poi mi abbandonai su quelle lenzuola.

Ero su un letto di certo molto più pulito di quello e profumato...freddo...ma davvero inebriante; poi mi accorsi di essere nella mia stanza e il dottore era lì accanto a me, mi accarezzava i capelli con la sua gelida mano.
“Buon giorno Alice...”mi disse dolcemente, io chiaramente imbarazzata mi alzai a sedere e rimasi a fissarlo senza dire una parola; ad un certo punto lui scoppiò a ridere ed io avvampai per la vergogna.
“Scusa...sto ancora dormendo...” dissi attorcigliando la coperta,
“Deve essere bello...”
“Dormire?” chiesi stranita;
“Si beh... sognare più che altro...” mi confessò...
“I dottori non sognano?”- nessuna risposta-
“Fidati a nessuno piacerebbe sognare quello che sogno io!” aggiunsi irritata. Lui mi guardò sconfortato e mi accarezzò la guancia, io allora lo guardai negli occhi e vidi un sentimento che nessuno aveva mai provato per me...
“Wesly!!!” la porta si spalancò, due giganti vestiti da dottori irruppero sulla scena,
“Abbiamo ordine dal direttore di condurre la paziente alla ROP!” 
“COSA!!” esclamò Wesly, io non stavo capendo nulla,
“Non è possibile, andate via! A questa paziente non e' stata prescritta la terapia!” ,li stava “conducendo fuori dalla porta, poi si bloccò... dopo pochi istanti comparve un uomo sulla cinquantina;
“Dottore! Si tolga di mezzo... dobbiamo sperimentare la ROP su di un soggetto giovane ricorda!” disse l'uomo,
“Direttore...non è il caso...lei...” ma ormai quei due mi erano saltati addosso;
“Nooo fermii... lasciatemi andare” mi dimenavo e avevo una terribile sensazione, guardai il mio dottore ardentemente, lui angosciatissimo non disse una parola.
Mi portarono a forza dietro uno stanzino, mi spinsero giù per delle scale...poi il direttore mi afferrò bruscamente e mi scagliò su di un lettino;
“Aaahh” non feci in tempo a reagire che mi avevano già legata mani e piedi...non potevo muovermi.
“Hey piccola strega! Sai cos'è la ROP!” mi disse quell'uomo diabolico,
“Te lo dico io cos'è! E' la Room OF Peace! La pace di tutti... vediamo se sarà definitiva. Sghignazzò e mi si gelò il cuore, non capivo, tutti quei fili...quelle macchine...e.. Dio...
“Elettroshock!” tentai di urlare... ma avevo la voce rauca,
“Bene iniziamo!” decretò il direttore e mi mise un pezzo di legno in bocca;
“Nooo” balbettai,
“Vi prego...” inutile... La scarica partì, mai nella mia vita avevo sentito un dolore così grande, era come se mille aghi roventi mi si conficcassero in ogni parte del corpo, come se il cervello fosse stato divorato da una belva feroce, sentivo tutto... troppo... da ogni mia cellula partiva un impulso che diceva : DOLORE DOLORE DOLORE! … a quel punto ritrovai la voce e gridai con tutta me stessa...
“Aaaaaa...fer..aaaa...tevi” tentavo di dire... li supplicavo … stavo morendo...
“Noooo aaaaaa....bastaaaaa.” Poi il mio rigido corpo iniziò ad afflosciarsi...sentivo solo un fischio ,stavo per perdere i sensi... altre urla evitarono che svenissi...
“Aliceee!” sentì una voce, la voce spense quell'orribile tortura...poi lo vidi... Wesly...
“Alice mi dispiace tanto...dovevo evitarlo...perdonami...” cominciai a sentire le sue gelide labbra sulla mano... ma non riuscivo a riprendermi...il dolore era troppo forte...

“Riesci a sentirmi?”...
“Alice!...Riesci a sentirmi?”...

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Capitolo 9
*** Una luce in fondo al tunnel... ***



Pov Alice 


“Riesci a sentirmi?”...
“Alice... Riesci a sentirmi?”... Un eco lontano rimbombava nelle mie orecchie, sentivo il mio corpo sussultare, il dolore era quasi scomparso ma non riuscivo a controllare gli spasmi, non riuscivo a ritornare in me...pregavo solo che la visione finisse così che potessi tornare dalla mia famiglia, da Jasper. Era come se mi fossi staccata da quel freddo e gelido organismo e ora vagassi nel vuoto, nel buio più totale senza vedere nulla ascoltando solo il debole fruscio di parole. Ma dov'era il dottor Wesly? Perchè non mi rianimava? Ero umana, fragile...non poteva far nulla? Forse mi avrebbe trasformato? Ora?... le mille domande che vorticarono nel vuoto furono interrotte da qualcosa di familiare...qualcosa di caldo... cominciavo ad avvertirlo, cominciavo a percepire col tatto, col gusto...



POV Jasper

Lo spettacolo più cruento e doloroso a cui avessi mai assistito, quello di poco fa, qualcosa che non avrei mai più sopportato di vedere; Alice, la mia vita in preda a convulsioni impetuose,incosciente, fredda...come un fantasma. Quello squallido lettino dopo una decina di minuti iniziò a tremare, le ruote si spostavano; ma non era il lettino era lei, si stava muovendo...
“Carlisle che succede?” dissi visibilmente spaventato, Bella accanto a me tratteneva le ruote;
“Non sapr..” e in quel preciso istante il tremolio divenne forte...troppo forte...
“Alice! Tesoro!” cominciai chiamarla, poi la avvolsi  nel mio abbraccio per impedirle di muoversi ma niente da fare, peggiorava...
“Non è qui, non può sentirti in alcun modo!” disse allarmato Edward mentre cominciò a fare avanti e indietro cercando di capire cosa stesse vedendo. Io continuavo a tenerla tra le mie braccia ma non potevo fare nulla, ero a pezzi... Poi Edward si bloccò, le venne vicino e le accarezzò i capelli, sentivo la sua profonda angoscia;
“Elettroshock... ecco cosa succede...” annunciò, io restai pietrificato, non poteva sentirlo davvero...
“Oh mio Dio!” esclamò Bella allontanandosi,
“Non posso crederci.. lo sta vivendo realmente... il suo potere è così forte che...” disse Carlisle ma i nostri sguardi preoccupati lo bloccarono.
“Dobbiamo svegliarla subito...potrebbe essere pericoloso!” decretò. 
Ci provammo in tutti i modi, con tutti i mezzi... non funzionava... che potevo fare?
“Alice sono qui! Coraggio puoi farcela...Ti amo! Torna da me !” e istintivamente le diedi un bacio sulle labbra gelide...ora un fremito...  
  

POV Alice 

Sentivo un dolce aroma al limone e ai fiori di pesco, un profumo sublime, sovrannaturale, appartenente solo ad uno di noi; ma non poteva essere di quel dottore...era così simile a... no...si era lui Jasper ! I suoi baci! Il suo odore, ero tornata! Stavo tornando! 
“Carlisle sento qualcosa! Guarda!” sì era la sua voce, ne ero sicura, sentivo le braccia, le gambe; dovevo cercare di aprire gli occhi.
“Forza Ali puoi farcela!” Carlisle mi stava dando dei delicati buffetti sulle guance, poi avvertii che qualcuno mi stringeva la mano...Bella! Ero nel presente...
“Finalmente!” aprii gli occhi, davanti a me Edward esultante, ma dov'era Jasper?
“Sono qui amore mio...” alzai la testa, ero tra le sue braccia possenti... ero al settimo cielo..mi girai e lo baciai non curandomi degli altri con moltissima intensità... mi girò la testa.
“Hey hey...piano... siediti... tranquilla...è finita” mi disse appoggiandomi delicatamente sul letto, era davvero terrorizzato. La mia felicità momentanea fu soppiantata da tutti i dettagli di quella visione, il dolore, l agonia... mi mancava il fiato;
“Alice, respira... ecco brava... lo so è stato terribile, Edward ci ha raccontato tutto” Carlisle comiciò ad “esaminarmi”,stavo tremando, volontariamente stavolta,lacrime mi rigarono le guance; Bella era vicino alla porta sconvolta... Jasper tentò di infondermi calma, mi sentivo spossata come se volessi dormire...cosa impossibile.
“Jasper, non farlo... voglio restare lucida..” dissi incerta, Carlisle se ne andò, invitò Edward e Bella a seguirlo, ci lasciarono soli.
 Mi alzai da quella che era stata una vera e propria macchina per le torture; non volevo avere un'altra visione come quella. Mi accasciai su di una sedia, Jasper controllava ogni mio movimento nel caso in cui avrei potuto sentirmi di nuovo male; mi sentivo davvero a pezzi, incredibilmente stanca.
“Non so davvero come farò a convivere con questo...” ammisi, lui era in piedi e abbassò la testa afflitto;
“Mi dispiace...” sussurrai e misi le mani fra i capelli, fremevano di rabbia; poi mi sentii sollevare,Jasper mi prese e mi mise sulle sue gambe mi strinse forte...a lungo...
“Alice tu non devi scusarti di nulla...proprio di nulla!... anzi è la vita che dovrebbe scusarsi con te!” mi sollevò il mento e mi guardò negli occhi oro colato nel nero; 
“Io... non so proprio come fai a restarmi accanto in certe situazioni...” lo dissi amareggiata, consapevole del dolore che recavo agli altri, al mondo intero con il mio dono.
“Amore ma cosa dici!... Ascolta, io ti resterò accanto per sempre, soprattutto in certe situazioni perchè ti amo! Non potrei vivere lontano da te nemmeno per un secondo! Tu mi hai dato la vita ! Lo vuoi capire! Tu non provochi sciagure... tu dai speranza...” mi rispose deciso, sincero, scrollandomi dal mio stato letargico; mi diede un dolcissimo bacio sulla fronte e mi abbracciò nuovamente.
“Okay... è il mio passato... devo...accettarlo...” dissi mordendomi la lingua,
“Ti giuro che se potessi tornare indietro quei brutti ceffi psicopatici li ammazzerei tutti... ti hanno usata come cavia! Una cosa inumana...e quel tizio tanto innamorato di te! Lo farei a p....” iniziò a sfogarsi, era furioso, mi amava così tanto... lo fermai poggiandogli un dito sulle labbra.
“Grazie Jazz... Ti amo tanto!” mi alzai e lo attirai a me, 
“Quel dottore però li ha fermati, non so se troppo tardi... devo sapere se mi ha trasformato...”
“Hai ragione...”constatò, stavamo per uscire e raggiungere gli altri quando mi bloccò,
“Alice tu hai bisogno di bere! I tuoi occhi! Tesoro non stai bene!” lo disse allarmato,
“Si ma non preoccuparti... posso resistere per stanotte...” cercai di persuaderlo,ma non ero convinta. Carlisle ed Edward entrarono, mio fratello guardò Jasper...poi me...poi Carlisle che intanto scrutava l'iride dei miei occhi vuota,abissale;
“Sul serio ce la fai?” mi chiese Carlisle serio,
“Si... sono convinta che siamo alla fine di questa storia assurda...ormai so quasi tutto” decretai e uscii dallo stanzino, gli altri mi seguirono.
“Basta visitare stanze... ho la sensazione che questo posto nasconda qualcosa di diverso!”esclamai sorpresa quanto gli altri per ciò che avevo detto;
“Che intendi?” mi chiese Bella confusa,
“Non so... non so... io mi sono svegliata vampira all'aperto, fuori di qui...forse c' è qualche tunnel oppure dei giardini sotterranei...” osservai. Carlisle annuì, Jasper mi prese per mano e iniziò a camminare...
“Ma Jazz, non so dove!” dissi,
“Si che lo sai! L'hai sempre saputo dentro di te...” mi sorrise, mi si illuminarono gli occhi, si...aveva ragione... potevo trovarlo...



POV Jasper

Eravamo arrivati sino a delle mura che circondavano  l'edificio: erano all'aperto e apparivano dopo una porta di servizio rossa alla fine del reparto psichiatrico 3, tuttavia nonostante ci fosse un piccolo cortile nulla indicava che quello fosse stato il luogo della trasformazione. Alice mi aveva detto di essersi svegliata in un luogo nascosto,appartato, vicino ad una foresta, raccontava di aver sentito anche strani odori. Era accanto a quella che doveva essere stata una bellissima panchina di marmo, scosse la testa, non riconosceva nulla; Edward stava cercando un punto di accesso oltre le mura che non implicasse il loro abbattimento, Carlisle mi era vicino, Bella controllava all'interno qualora ci fosse stata un'altra porta che dava all'esterno.
“Jasper...penso che dovremmo dirglielo...” disse Carlisle all'improvviso,
“Dire cosa?”
“Insomma che è in pericolo...” continuò;
“Sono confuso...hai cambiato idea? Ma non dovevamo tenerla all'oscuro per proteggerla?” domandai intontito.
“Lo so, si dovremmo farlo...ma dopo quello che ho visto poco fa sono più preoccupato per il presente che per il futuro...” sospirò,
“Ti prego Carlisle... l ho appena risollevata da una brutta crisi! Non posso farle questo!...” a quel punto mio fratello si avvicinò perplesso, aveva ascoltato la conversazione e guardò Carlisle stupito,poi sembrò accondiscendente.
“Jazz, Carlisle ha ragione... meglio darle quest'informazione ora...ne sta passando tante e so è estremamente egoistico dirlo ma se Aro la sorprendesse vulnerabile nuocerebbe a tutta la nostra famiglia” disse e guardò Bella,tornata ,parlava con Alice. In fondo aveva ragione, non era solo una questione tra me ed Alice ma riguardava tutti, dovevo dirglielo io, per fortuna era solo una possibilità, quando lei avrebbe recuperato il suo potere e avesse visto qualcosa allora ci saremmo dovuti preoccupare sul serio.
Mi avvicinai, Carlisle chiamò Bella...
“Jasper qui non riesco a sentire nulla...forse se provassimo ad andare oltre le mura troveremmo il posto! In fondo Wesly era un vampiro, 5 metri non sono nulla!” mi comunicò la mia amata con un velo di impazienza.
“Si... può essere...Alice...” iniziai e l'afferrai dolcemente, era davvero bellissima quando la luce le illuminava il volto creando splendidi luccichii.
“Ricordi quando volevo dirti una cosa?”
“Si certo ricordo, dimmi tutto...” avvolse le dita nei miei capelli,
“Tu sei in pericolo...” dissi di gettò ma mi corressi subito,
“Cioè, potresti esserlo, è un ipotesi, ma non lo sapremo finché non avrai di nuovo le tue visioni...Purtroppo Carlisle teme che una volta acquisiti tutti i tuoi ricordi potresti avere un nuovo potere, potresti vedere il passato di chiunque così come vedi il futuro e prima o poi Aro verrà a saperlo ...” continuai, lei lievemente tesa restò inflessibile ma le sue emozioni erano decisamente cambiate, si staccò da me, era arrabbiata con se stessa con i Volturi, terrorizzata non per la sua incolumità ma per la mia e quella degli altri.
“E quindi mi catturerà...” disse infine cupa...
“Alice io non lo permetterò! Dovranno passare sul mio cadavere...” lei si riavvicinò mi guardò e mi abbracciò forte;
“Spero di riuscire a vedere presto le sue decisioni...ma come è possibile acquisire un nuovo potere?...Mi sembra un idea troppo fantasiosa... Jazz concentriamoci su questo adesso, cerchiamo il posto in cui sono stata trasformata e potremmo andare” disse calma, ero felice che questa notizia non l'avesse turbata troppo, ora dovevamo vivere il presente e dopo avremmo fatto i conti con le conseguenze, ora era la lei del passato la cosa più importante.


POV Alice

E così Aro sarebbe di nuovo piombato nella nostra vita... no non dovevo badarci, era improbabile, prima avremmo trovato quel posto prima ce ne saremmo andati. Io e Jasper raggiungemmo Edward, gli dissi di provare a vedere oltre le mura se c'era qualcosa prima della foresta...lui chiamò Carlisle e Bella e con un sol balzo fummo tutti dall'altra parte. La foresta si vedeva in lontananza, invece dov'eravamo noi si estendeva una piccola radura, l'erba secca,morta e piatta. 
“Mmm...forse mi sono sbagliata...” dissi sconsolata,
“Già, forse dovremmo cercare un altro punto di uscita dall'interno...” aggiunse mia sorella, poi Jasper mi prese la mano e mi trascinò verso Sud.
“Alice guarda c'è un sentiero qui in basso...” lo notai anch'io e iniziai a scendere,
“Venite! Controlliamo qui !” Jasper chiamò a raccolta gli altri; il sentiero era tortuoso e stretto, degli arbusti lo separavano dalla radura... giungemmo alla fine e con mia grande sorpresa vidi una sorta di piccolo ruscello ed enormi pietre che sembravano creare una grotta, la foresta era molto vicina ma... anche...
“Incredibile ! Guardate!” Carlisle constatò come me quanto il manicomio fosse vicino eppure ci eravamo allontanati parecchio; un grosso tubo sbucava da dietro il ruscello e  gettava acqua putrida...
“Bleah!... Oh...” Bella guardò dietro al tubo...
“Ma è collegato alla prigione...” mi guardò triste,poi si avvicinò accarezzandomi una spalla; già...doveva essere proprio quello il posto... andai a sedermi su di una roccia... arrivò...

“Mi dispiace tanto...” sentivo una voce lontana, un eco,
“Mi dispiace tanto...mi dispiace tanto...mi dispiace tanto....” aria gelida soffiava contro di me, mi stavo muovendo, molto ma molto veloce... cercai di aprire gli occhi...inutile troppo sfocato.
“Perdonami, dovevo fermarli !”, quella voce, così familiare...
“Wes..” provai a parlare,
“Shh... tra poco sarà tutto finito..” si era lui, mi aveva salvato...l'elettroshock... ero ancora viva, ero tra le sue braccia. Mi guardai attorno, continuavo a non vedere bene, alberi...pietre...la luce... tutto passava così velocemente che vederne i contorni era impossibile, mi girava la testa; ma come poteva correre così veloce? Come aveva potuto liberarmi...li aveva uccisi tutti?. Un senso di angoscia mi avvolse, non riuscivo a respirare, lui finalmente si fermò e mi adagiò su di una roccia.
“Alice? Come ti senti?” mi chiese, mi voltai dall'altra parte, non avevo il coraggio di guardarlo, nel farlo la mia mano si bagnò...c'era un ruscello... il frusciare degli alberi...ma anche una puzza di scarico.
“Maleee...” mi lamentai, avevo la nausea e non riuscivo ad alzarmi, lui si mise la testa fra le mani e sembrò piangere; il sole spuntò tra le nuvole e un'intensa ondata di calore avvolse il mio volto, mi girai verso il sole, verso di lui...la mia vista ormai tornata sembrò giocarmi un brutto scherzo. Il volto del dottore risplendeva di una luce più forte di quella del sole...sembrava formato da piccoli diamanti incastrati fra loro... riuscì a sedermi, lui si allontanò dal sole,nervoso.
“Cche cosa sei?” domandai incerta, era bellissimo ma anche spaventoso;
“Non ti farebbe piacere saperlo...” disse irritato e calciò un'enorme roccia che raggiunse la foresta, mi spaventai ancora di più, volevo scappare ma di sicuro non ce l'avrei fatta e lui mi avrebbe presa; sembrò leggermi nel pensiero...
“Non ti farò del male...voglio proteggerti...” credevo si rivolgesse a qui dottori omicidi ma poi si guardò attorno nervoso... mi arrivò una visione... uno come lui...un uomo bellissimo dai lunghi capelli biondi correva nella foresta ed era estasiato dall'odore che sentiva, il mio odore. L'uomo ci raggiunse ed emise un ringhio soddisfatto poi mostrò dei canini orrendi e mi balzò adosso...c'era molto sangue...lui voleva berlo... poi tutto buio.
“Oh mio Dio!” esclamai e scattai all'indietro...
“Lui...tu...sei un... vampiro!!!” urlai e mi misi in piedi, lui cercò di rassicurarmi ,mi afferrò...voleva uccidermi?. Invece no, mi abbracciò forte e cominciò a massaggiarmi la schiena dolcemente...capii che potevo fidarmi...dovevo fidarmi...vidi che avrebbe tentato di proteggermi...
“Lui ci troverà!” gli dissi...Wesly mi baciò sulla fronte e mi fece sedere infondo alla “grotta” poi mi guardò intensamente;
“Alice ti amo...” rimasi come stordita da quelle parole...Amore? Ma cos'era?...ero così ammaliata dalla sua voce che non badai alle sue successive parole.
“Mi dispiace...devo farlo... non puoi morire... farà male...” poi saettò contro di me prese il mio viso fra le mani, credevo stesse per baciarmi invece sfoderò quei denti così appuntiti e mi morse il collo... fu un attimo e il dolore mi invase...
“AAAaaa!” urlavo più forte di quanto avevo urlato in quella sala...questo dolore era milioni di volte peggio di quello dell'elettroshock!. Mi sentivo bruciare...andavo a fuoco...mi dimenavo dov'era il ruscello? Acqua mi serviva acqua per spegnere il fuoco!. Intravedevo il dottore afflitto chino su di me, mi accarezzava i capelli e sussurrava qualcosa. Non so quanto tempo passò ma il dolore era sempre uguale anzi aumentava... non avevo più fiato in gola... non urlavo... continuavo solo a muovermi in modo compulsivo; ogni tanto avevo strascichi di visioni...vedevo il vampiro biondo lottare con Wesly. Dopo la mia ultima visione il dottore sbottò nervoso:
“Devo andare!...Ti salverai!” mi baciò la guancia e sparì... poi sentì forti boati...come se gli alberi cadessero dopo un'intensa pioggia di meteoriti.
“Eccoti qui tesoro!” una voce sbucò dal nulla... non era Wesly... il vampiro biondo si avvicinò...tremavo dalla paura.... mi annusò...deluso...arrabbiato...
“Quell'idiota!!! Grrrr... a quanto pare sei la prima preda che mi sfugge...questo però non mi impedirà di ucciderti...” mi afferrò un braccio... 
“Nooo Jamesss!!!” Wesly gli balzò addosso...era chiaramente ferito...il mio dolore si fece ancora più acuto... i due vampiri lottarono poco... riusci a vedere mentre quel James gli staccò la testa...
“Nnoo!” gemetti...il dolore era acutissimo...
“Ahahah... mi dispiace ho ucciso il tuo fidanzato tesoro!... Ahhh ma guardati ! Dannazione sei una di noi! Sei contenta??... Non ti ucciderò! E' inutile..non c'e gusto!” ringhiò furioso e l'ultima cosa che sentì fu:
“Addio Alice!!!”



…Nella stanza tutto mi vorticava attorno, non credevo che un vampiro potesse svenire ma a quanto pare mi sbagliavo. La testa mi doleva e sembrava che avessi un trapano nel cervello, poi due mani calde e rincuoranti mi toccarono la fronte:
“Sta tranquilla tesoro…andrà tutto bene”
Sapevo che era la sua voce ma non riuscivo a vederlo, che cosa mi stava accadendo?.
Un tonfo, alle mie orecchie assordante ,riempì la stanza ed esausta senti un’altra voce dire “ Scotta cavolo ! Che le sta succedendo? “ ,poi l’oscurità …
Mille domande mi frullavano in testa dov'ero? Dov'era Jasper? Come ero arrivata lì?... ad un tratto il mio cervello cominciò a rifunzionare... tutti i ricordi riaffiorarono nuovamente...Ma certo! La visione era finita! Si ero svenuta come l'altra volta! Un momento...scottavo...non riprendevo conoscenza...da quanto ero così? Dovevo dire agli altri cosa era successo! Quell'uomo mi aveva salvata e trasformata..ora sapevo ogni cosa... dovevo svegliarmi...svegliati Alice! Svegliati!

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Capitolo 10
*** Presente... ***


CIAO A TUTTI ! ….SIAMO GIUNTI ALLA FINE DI QUESTA STORIA! SPERO VI PIACCIA QUEST'ULTIMO CAPITOLO E IN GENERALE CHE VI SIA PIACIUTA TUTTA ! BUONA LETTURA! RECENSITE <3 <3 <3 







POV Jasper

“Svegliati Ali! Andiamo!” le urlavo disperato, Edward le teneva ancora la mano sulla fronte, perchè scottava? Ormai era via da un' ora e non riuscivamo a svegliarla...adagiata lì su quella roccia, impotente. Ci ero già passato poco prima, non poteva accadere di nuovo... 
“E' stata trasformata!... James ha cercato di ucciderla ma quel dottore l'ha salvata...in questo modo...” disse Edward e intanto si avvicinò alla foresta per vedere se Carlisle o Bella tornavano. Povera la mia piccola, non ricordava il dolore della trasformazione e ora lo stava vivendo per la prima volta; l'idea,forse assurda, che era venuta ad Edward fu quella di procurarci del sangue animale, magari non ritornava perchè non aveva più energia, quindi le serviva assolutamente.
“Perchè ci mettono tanto!” esclamai alterato,
“Jazz qui non c'è rimasto quasi nulla!” sussurrò mettendomi una mano sulla spalla,
“Aspetta...ecco...arrivano...” e dopo 5 minuti sbucò bella con un bel puma fra le braccia, caldissimo... anch'io avevo sete anzi tutti ne avevamo ma dovevamo pensare ad Alice.
“Hey non è granchè ma dovrebbe bastare...” Carlisle arrivò con una piccola cerva, poi vide Bella e la guardò orgoglioso...
“Si...basterà...”
“Ma come faremo a farglielo bere se non è sveglia?” chiesi io, subito Carlisle si avvicinò, la posi fra le sue braccia, lui afferò la testa del puma e fece un taglio netto sul collo; il sangue sgorgava delicatamente come da un rubinetto e finiva dritto nella sua bocca appena socchiusa.
“Vedrai, si svegliarà...” Carlisle la guardò speranzosa. Finito il puma Alice non sembrava stare meglio ma Carlisle imperterrito fece la stessa operazione con la cerva, io le tenevo la mano...


POV Alice

All'improvviso mi resi conto di essere all'aperto e non in una stanza, ovvio se nella mia visione ero all'aperto dovevo esserlo anche nel presente. Che stupida! Mi sentivo tutta scombussolata poi qualcosa di caldo e delizioso mi pizzicò la gola... era....sangue... tanto sangue... ci voleva proprio... non riuscivo ancora a sentire la bocca e tutto il corpo ma quel sapore si! Era delizioso. Subito dopo però fu sostituito da un sapore meno deciso, meno dolce...oh...un erbivoro... però stavo meglio...sentivo qualcosa... più distintamente le voci...e il mio corpo...
“Sta funzionando!” gridava...Jasper!...si era lui! Provai a stringere una mano su cui avvertivo una certa pressione... lui ridacchiò...
“Brava...su coraggio...torna da noi...” era la voce di Carlisle, sentivo Edward e Bella fremere, ed aprii gli occhi. Immediatamente Jasper mi stampò un'enorme bacio sulla fronte e io lo abbraccia forte,
“Oh ragazzi ho tante cose da raccontarvi !” dissi entusiasta, non ero spaventata o triste, tutto il dolore e l ansia e il terrore dell'ignoto mi avevano finalmente abbandonato.
“Si... e non vediamo l'ora di ascoltarle!” disse Edward aiutandomi ad alzare e prendendomi in braccio...
“Hey cosa sono queste smancerie ! Non ti sarai preoccupato!” gli diedi un pugno giocoso sul petto, Bella mi tirò a sé,
“Se ci hai fatto preoccupare??? Alice ! Stavamo morendo di paura! Non farlo mai più!” e mi strapazzò di abbracci.
“Su raccontaci tutto!” ci interruppe Carlisle fremente,
“Però andiamo verso l'uscita è quasi mattino! Esme mi ucciderà!” aggiunse. 
“Si ma non rifacendo tutto il percorso! Seguiamo le mura e ci troveremo dall'altra parte!” dissi io, gli altri annuirono. Così durante il cammino raccontai tutto dettagliatamente...felice...Jasper mi stringeva forte la mano nei momenti più cruenti Bella spaventata ricordava anche la sua disavventura con James, Carlisle ed Edward completamente rapiti. Alla fine giungemmo dov'era quella maledetta insegna, la guardai malinconica ma calma...
“Addio...” dissi e nel momento in cui misi piede all'esterno mi bloccai...
“Cosa c'è? Alice!” Jasper mi afferrò per i gomiti nervoso...
“Ancora ricordi?” disse confuso Carlisle …Io sorrisi e Jasper provò tutta la mia assurda contentezza, mi guardò stordito;
“No...Jazz il futuro!!! Lo vedo di nuovo finalmente!” e gli saltai addosso...tutti si sentirono sollevati, specialmente Carlisle e ci avviammo alla macchina.




POV Jasper

Finalmente era finita, ed era andato relativamente tutto bene, Alice ora era tornata a sorridere a rallegrare tutti con il suo meraviglioso carattere... no, forse no...ora era ancora più felice...completa... speciale. Mentre gli altri erano saliti in auto la bloccai, lei mi sorrise con lo sguardo, e vibrai per l'emozione, il suo effetto su di me era indescrivibile.
“Ti amo...”
“Ti amo anch'io Jazz...” poi ridacchiò,
“Non so quante volte lo abbiamo detto oggi!” mi scoccò un bacio sulla guancia,
“Beh, fa sempre bene dirlo!” le fermai il viso ad un centimetro da me e ci demmo un lungo bacio, avremmo potuto continuare così per sempre, poi il clacson ci richiamò.
“Forza andiamo!” disse lei, ma io la ribloccai...
“Sono curioso...cos'hai visto?” le chiesi, lei mi guardò maliziosa,
“A casa vedrai...” restai imbambolato per qualche secondo, Alice Alice...



POV Alice
 

Mentre la macchina procedeva saettando, una marea di visioni dal futuro affollarono la mia mente...
“Beh per quasi un giorno non hai visto nulla...nel mondo sono successe un sacco di cose!” scherzò Edward;
“Ah ah ah...divertente... sono stanchissima!” mi appoggiai alla spalla di Jasper e chiusi gli occhi...
“Visto qualcosa su...” mi chiese Carlisle...
“Aro?” lo anticipai, Jasper si irrigidi...
“No, nulla!” dissi sicura, Edward mi guardò per sentire se avevo detto la verità...in effetti se avessi visto qualcosa sarei andata in Italia per risolvere la questione da sola, Edward ringhiò al mio pensiero...Bella lo guardò confusa.
“Alice se vedi qualcosa devi dircelo... siamo una famiglia e ogni problema si risolve insieme” disse mio fratello.
“Okay...ma sul serio... non ho visto nulla...” dissi rassegnata al mio piano mentale irrealizzabile, Jasper stava per dire qualcosa quando il telefono di Edward  squillò;
“E' Esme...” annunciò lui, Carlisle allungò la mano e lo prese. 
“Hey...tutto bene... si.... non lo so...devo controllarla...” cominciò a parlare e subito capii che si riferiva a me lo guardai nervosa,
“Okay...fra mezz'ora saremo lì... non preoccuparti!” Carlisle sorrise ma poi mi guardò serio.
“Alice...è normale che dobbiamo stare attenti... se le tue visioni torneranno come prima...se tutto sarà come prima... in effetti...” continuò ma io lo interruppi, sapevo già cosa voleva dirmi;
“ E' assurdo pensare che possa avere un nuovo potere!” esclamai un po' divertita ma tutti sembravano preoccupati sul serio.
“Beh, è improbabile...oppure no!” disse lui,
“Sai ci sono zone del nostro cervello sconosciute e con tutto lo stress e gli stimoli ricevuti...”;
“Già, comunque Carlisle.... anch'io pensavo che fosse probabile...ma Alice lo avrebbe visto... o sarebbe già accaduto toccando questa macchina noleggiata, o no?” disse Edward. Lui annuì così come gli altri... ero perfettamente a mio agio, non sarebbe successo nulla, provai a concentrarmi e non vidi nulla di strano in un futuro a lungo termine...
“Uff...” sospirai,
“Alice?” Jasper mi sollevò il viso,
“Niente... Carlisle mi terrai sotto osservazione così tanto?!” chiesi retorica, lui sghignazzò;
“Okay... prevedi di nuovo il futuro!” mi fece l'occhiolino e io sorrisi, contrariata ma felice.


POV Jasper
 
 Poco dopo eravamo finalmente arrivati a casa, mi suonava ancora strano chiamarla così, eppure non vedevo l'ora. Tutti emanavano sensazioni positive: sollievo, calma, pace, eccitazione, felicità,gioia... Io ero forse il più allegro di tutti, contento che la mia Alice stesse bene... lei era tranquilla ma non indenne a causa del tormento emotivo di quella nottata,tuttavia sembrava aver già attutito il brutto colpo... era davvero forte.
“Hey...è finita...” sentenziai io attirandola a me mentre gli altri avanzavano dentro,
“Si...” disse lei con un sospiro...
“So tutto...” ed entrò in casa... sapeva tutto... però, dovevo dirglielo, avevo pensato ad una cosa che forse non sapevamo; praticamente la rincorsi e la fermai in soggiorno,
“Alice, solo una cosa... quando lui ti ha trasformata...penso che ha cercato di coprire le tracce... voglio dire cosa sapevano i tuoi genitori e tua sorella?”. Non sembrò stupita né presa di sorpresa dalla mia domanda,
“Io...ricordi quando abbiamo lasciato Bella e Forks e io ho indagato?” 
“Si...avevi trovato il certificato della tua morte...” aggiunsi,
“Si...beh... loro sapevano... e anche mia sorella...ma lei credo che sapesse che avessi una qualche malattia mortale...” si intristì, non volevo questo...
“Okay, scusami non volevo farti stare male... beh potremmo chiedere a sua figlia...è viva e...” le proposi ma mi fermai, forse era troppo farle fare questo dopo tutto quello che era successo.
“No jazz... e non lo dico perchè ho paura di andare a chiederlo... è solo che lo so...è così...lei mi voleva bene e se avesse saputo che ero lì dentro mi avrebbe aiutata!” mi disse sicura, le sorrisi e andammo di sopra.
“Wao... ti assicuro che se potessi mi farei una bella dormita!” esclamò e si lanciò sul letto... la nostra nuova camera da letto era molto più grande, arredata alla perfezione...rifletteva lo stile di Alice, forse un regalo di Esme per aiutarla a sentirsi meglio.
“Vieni qui...” mi disse vedendomi pensieroso, io mi accoccolai sul letto vicino a lei, restammo in silenzio a lungo, lei mi massaggiava la testa...poi si fece scivolare giù e poggiò la testa sul mio petto.
“Allora... mi dirai cos'hai visto ?” le chiesi dolcemente,
“No!” mi rispose divertita, si alzò e cominciò a darmi dolcissimi baci sul collo, mi stava provocando, cercai di restare impassibile per farla infuriare ma era difficilissimo...
“Non ci riuscirai Jazz...” rise e cominciò a sbottonarmi la camicia...
“Ohh vieni quiii!” l'afferrai e la buttai sul tappeto...ero sopra di lei e ridevamo a squarciagola come due ragazzini...ad un tratto si alzò sempre ridendo e si lanciò fuori correndo a tutta velocità,
“Fermami se puoiii...” mi urlò...  la nostra stanza aveva una finestra che dava accesso direttamente alla pineta... sgusciai fuori per l'inseguimento. Era facile seguire la sua scia, profumava di ginepro e rose fresche, dopo poco la trovai... era davanti ad una grossa siepe, le diedi la mano e la attraversammo. Proprio come in un film di fantascienza ci trovammo di fronte un bellissimo laghetto su cui si riflettevano luna e stelle creando bellissimi riflessi argentei sull'acqua.
“Cavolo... avevi visto questo vero?” le chiesi ammirato,
“Si...mmm... più o meno...” rise, la guardai curioso, lei si tolse la maglietta e camminò verso l'acqua, a mano a mano spogliandosi. Restai a guardarla mentre la luna le illuminava quel volto perfetto, poi subito la raggiunsi,
“Hey...pensavo non venissi più...” mi schizzò,
“Mai... Ti amo!” la baciai.


 
EPILOGO



POV Alice 

Per 4 lunghe settimane Carlisle mi aveva controllato... in tutti i sensi! Come mi comportavo cosa vedevo... chiedeva ad Edward ogni dettaglio...e quelle visite mediche...le odiavo! Ora avevo visto che avrebbe finalmente smesso, sicuro che non avrei acquisito nessun nuovo potere e che i volturi non si sarebbero fatti vivi.
“Hey...piantala! L'ha fatto perchè ti vuole bene!” Edward mi scompigliò i capelli, eravamo tutti fuori in attesa dell'arrivo di Jacob e Renesmee.
“E tu non frugare nella mia testa !” esclamai e gli diedi una bella gomitata, Jasper ed Emmet soffocarono una risata, forse l'avevo data troppo forte...mi voltai,
“Ed?” si era piegato...
“Presaa!” mi afferrò ridendo e mi prese in braccio a mò di sacco di patate, ora tutti ridevano...
“Edward mettila giù... guardate stanno arrivando!” disse Bella, estasiata all'idea di rivedere sua figlia dopo tutto quel tempo. I due arrivarono su un semplice taxi, ero contrariata...Jasper rise... mi abbracciò,
“Heyyy!” Nessie fu la prima ad uscire abbracciò i genitori e poi puntò dritta su di me ...l'adoravo,
“Zia! Mi sei mancata tanto!” mi disse saltandomi addosso,
“Anche tu Ness...” mi guardò curiosa,
“Ciao nana!” ci interruppe Jacob, ormai faceva parte della nostra famiglia era come il nostro cucciolo... Edward sghignazzò per la mia battuta mentale... abbracciai anche lui.
“Sembri...diversa!” sentenziò Nessie,
“In che senso?” le chiesi,
“ Non so...più felice...più... ecco sembri rinata!” guardò Jasper interrogativo, lui mi strinse la mano...
“Cos'è successo?” ci chiesero in coro sia Jacob che lei... tutti sospirarono, lei si preoccupò, intervenni io,
“Hey! Deve sapere... anche lei è la mia famiglia!” annunciai, 
“Su entriamo!” disse Jasper,
“Vi spiegheremo tutto ragazzi...” aggiunse,
“Wa... dev'essere lunga la storia...” scherzò Jacob,
“Cosa  mai avreste fatto! Siete qui da appena due giorni!” Nessie ci guardò tutti... io sorrisi...
“Ricominciamo?” mi avvicinai a Jasper e lo guardai intensamente,
“Ricominciamo...!” e raccontammo la mia vita.

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