Little big secret di _Ryuzaki_ (/viewuser.php?uid=197015)
Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.
Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Ritorno a casa ***
Capitolo 2: *** Finalmente a casa ***
Capitolo 3: *** I ragazzi ***
Capitolo 4: *** L'ultima ruota del carro ***
Capitolo 5: *** AVVISO ***
Capitolo 1 *** Ritorno a casa ***
Ritorno a casa
Stavo
tornando da una
lunga passeggiata, dirigendomi verso la mia dimora. Era la villa in cui
avevo
vissuto negli ultimi cinque anni della mia vita. Avevo la musica nelle
orecchie
e camminavo con le mani nelle tasche dei jeans. Mi arrivò
una telefonata. Interruppi
la riproduzione della musica e risposi -Pronto?!- dall'altra parte
parlava una
voce inglese che avrei riconosciuto ovunque: la voce di mio fratello
maggiore,
Henry. -Sorellina!- aveva una voce squillante, io sorrisi -Hey
fratellone! come
va?- lui sospirò -Tutto bene tu? come te la cavi in Italia?-
già, da cinque
anni ormai vivevo a Roma, lontano dalla mia famiglia. Avevo frequentato
il
liceo linguistico in Italia, avevo una conoscenza molto larga delle
lingue,
quando ancora vivevo a Londra la mia famiglia mi aveva educato in modo
esemplare in ogni ambito, specialmente quello delle lingue straniere
essendo io
portata per questo tipo di studi. -A meraviglia! ma mi mancate
tanto...- avevo
un po' di nostalgia di casa. -Non preoccuparti piccola, ci
rincontreremo
presto...- io feci una faccia speranzosa -Vieni a trovarmi?
finalmente... non
vedevo l'ora! vedrai ci divertiremo un mondo... ti farò
conoscere tutti i miei
ami...- non mi fece finire di parlare che mi disse -Hey frena frena...
non verrò
io da te, ma tu da me? ti va di tornare
per un po' a casa?- io mi bloccai sul posto -Davvero?- lui rise -Certo!
è casa
tua sciocchina, e poi manchi a tutti specialmente alla nonna, vedrai,
sarà
contentissima di incontrarti! allora che ne pensi?- io sorrisi -Ma
certo! ma
che domande mi fai?- cominciai a saltellare per strada attirando
l'attenzione
di qualche signora che mi lanciava sguardi sconvolti e perplessi
-Quando si
parte?- gli chiesi e lui -Anche oggi stesso... che ne dici di una
mezzoretta?-
io spalancai la bocca -E me lo dici così?! io devo
prepararmi... facciamo
domani?- lui sbuffò -E va bene... ti mando il jet?- io ci
pensai -Va bene... ma
poi voglio fare un giro per Londra... è da tanto che non la
vedo...- lui sembrò
pensarci -Okay... ci incontriamo direttamente a casa allora....- io
stavo
passando davanti alla casa di una mia compagna di scuola e sorrisi -Hey
fratellone, un'ultima cosa... posso portare con me una persona?- lui
allora
-Chi è? il tuo ragazzo? no, perchè se
è il tuo ragazzo, prima devo conoscerlo...
se non mi va bene puoi anche scordarti di vederlo... e poi devo
parlargli e...-
io lo fermai ridendo -Ma che ti stai inventando?! - risi ancora -Non ho
un
fidanzato...- lui allora si calmò -Bene... allora chi devi
portare? un'amica? è
carina?- io risi ancora più forte -Sei sempre il solito... e
comunque è piccola
per te... ha la mia età... oltre al fatto che non so se
verrà sul serio, voglio
chiederglielo... senti.. ma per quanto tempo restiamo?- lui mi rispose
dopo
qualche secondo -Se fosse per me ti farei restare per sempre, sta a te
decidere... potresti prendere l'università qui in
Inghilterra....- io ci pensai
-Non è una cattiva idea... va bene... ci penso... intanto
facciamo tre mesi...
poi scelgo se rimanere oppure tornare qui? che ne dici?- lui
acconsentì, allora
io lo salutai e chiusi la comunicazione. Poi mi avvicinai al cancello
della mia
amica. Suonai il campanello, rispose al citofono la voce di una donna
-Chi è?-
io risposi -Sono Amanda, un'amica di Ludovica... potrei parlarle un
attimo?-
lei mi aprì e io entrai -Grazie..- poi raggiunsi il portone
e suonai di nuovo,
mi aprì la donna. Era di bell'aspetto, con i capelli a
caschetto biondi e gli
occhi marroni che avevano un che di molto dolce, quel colore mi
scaldava il
cuore anche se non la conoscevo. -Ciao, io sono la madre di Ludovica,
vieni, te
la chiamo... fai come se fossi in casa tua...- io la fermai -Scusi, ma
prima
volevo parlare con lei...- la donna si voltò sorpresa, poi
sedette di fronte a
me -Vuoi qualcosa da bere?- io scossi il capo -No, grazie... comunque
volevo
chiederle una cosa... io ho origini inglesi, non so se Ludovica glie ne
ha
parlato... beh, poco fa mi ha chiamato mio fratello che è
rimasto a vivere a
Londra e mi ha proposto di tornare in Inghilterra per un po' di tempo,
visto
che ho finito la scuola e io ho pensato ecco... di chiederle se
Ludovica
potesse accompagnarmi....- lei mi guardò sbattendo
più volte le palpebre -Che
cosa?- io giocai con le mie stesse dita -Si, ecco, so che le piacerebbe
andare
a Londra, quindi ho pensato "perchè non chiederle di venire
con me?"
io avrei compagnia e lei realizzerebbe il suo desiderio.... ma solo se
lei e
suo marito siete d'accordo, per questo ho chiesto prima a lei...-
abbassò lo
sguardo titubante -Non saprei... come avete intenzione di andare fino a
Londra?
e dove starete? e quanto tempo avete intenzione di rimanere?- io
sorrisi di
fronte a tutte quelle domande. Poi tirai fuori la carta
d'identità e gliela
mostrai. Lei la prese e una volta letto il mio nome completo
sbiancò -C...come...?-
io sorrisi ancora -Stia tranquilla, non la sto prendendo in giro... se
vuole le
chiamo mio padre... magari potrebbe tranquillizzarla... però
è inglese... non
so se riuscirebbe a...- mi interruppe -No, no, ci credo... oh mio
Dio... mi
dispiace di avervi dato del tu, che maleducata... volete che vi faccia
portare
qualcosa da mangiare, da bere?- io risi -Non c'è bisogno che
mi dia del voi...
mi va bene del tu... mi chiami Amanda.... ecco.. per rispondere alle
sue
domande... domani mio fratello manderà il jet della mia
famiglia a prenderci a
quest'ora.... staremo a casa mia per i primi giorni, avevo in mente di
prendere
una casa per conto mio e lei potebbe farmi compagnia.... e Henry, mio
fratello
mi ha proposto di restare per circa tre mesi, poi deciderò
se continuare gli
studi in Inghilterra o tornare in Italia.... quindi potremmo stare tre
mesi,
poi si vedrà... mi farebbe piacere che Ludovica venisse con
me...- la donna
stava ancora immagazzinando le informazioni che le avevo dato. Poi si
riprese -E
l'affitto? vi.... ti devo qualcosa? non posso permettermi molto, mi
dispiace,
niente che sia alla tua altezza...- io le poggiai la mano sulla spalla
-Non si
preoccupi, la casa verrà acquistata dalla mia famiglia e
diventerà una nostra
proprietà... so che magari dovrà parlarne con suo
marito... solo, mi faccia
sapere... io domani partirò lo stesso....- lei prese il
telefono -Scusami un
attimo... magari nel frattempo potresti andare da Ludovica...
è nella sua
camera, infondo a destra, l'ultima porta... faccio tornare mio marito
per
parlargliene e poi vi chiamo okay?- io annuii -Grazie signora...- lei
mi
richiamò -Qualcun altro sa della tua vera
identità?- io scossi il capo -No,
sarebbe stato troppo pericoloso, almeno così pensava mio
padre quando mi ha
mandata qui, quindi la prego di mantenere una certa discrezione...- lei
annuì e
io la ringraziai. Salii le scale e camminai dritto per il corridoio,
arrivata
all'ultima porta a destra bussai e ad un "Avanti" aprii leggermente
la porta, tanto da sbirciare all'interno -E' permesso?- lei
voltò lo sguardo e,
non appena mi vide si alzò dal letto su cui era sdraiata e
mi raggiunse
-Amanda... che cosa ci fai qui?- io sorrisi -Passavo di qui per andare
a casa e
ho pensato di fare un salto...- mi abbracciò e io ricambiai,
poi ci staccammo e
lei mi invitò a sedermi sul letto al suo fianco.
Tirò su il computer e me lo
mostrò -Che cosa stavi facendo?- e lei -Mha... niente di
particolare, ero su
twitter....a curiosare...- guardai lo schermo -Segui i One Direction?-
lei
annuì facendo una faccia come per dire "Ovviamente si.."
-Certo...
che domande mi fai?- scosse il capo sospirando e io risi -Posso
guardare nel
tuo armadio?- lei mi fissò perplessa, poi però
annuì -Va bene...- io mi alzai e
aprii le ante dell'armadio. C'era un lungo specchio alto quanto tutta
l'anta
che riflesse la mia immagine, guardai i miei capelli lunghi e boccolati
che
cadevano in onde nere per poi finire multicolori sul sedere; mi
sistemai la
maglietta. Poi mi dedicai ai vestiti: ce ne erano di tutti i tipi, la
mia amica
era alta e snella quindi i suoi abiti erano molto stretti, a prima
vista avrei
detto che nessuno di quei vestiti mi sarebbe mai entrato. Poi
però feci
spallucce e tornai a curiosare -Perchè non indossi gonne? ti
starebbero bene,
magra come sei...- lei fece una smorfia -Non mi piacciono molto le
gonne....-
commentai tra me e me -Dovremo andare a fare shopping sfrenato...- lei
mi
guardò -Hai detto qualcosa?- io scossi il capo -No, no,
niente... stavo
pensando ad alta voce... dicevo che non mi entrerebbero mai i tuoi
vestiti...-
presi un paio di jeans e me li appoggiai ai fianchi -Sei molto
più magra di
me...- lei rise -Ma che stai dicendo? ti
entrerebbero....perchè non li provi?
vuoi scommettere?- io sorrisi e le strinsi la mano -Scommettiamo... se
non mi
entrano tu comincerai a indossare gonne e mini-gonne...- lei
annuì incerta, poi
disse -E se vinco io tu mi porterai a Londra con te un giorno...- io
sorrisi
dolcemente pensando che probabilmente questo sarebbe avvenuto il giorno
dopo.
Raggiunsi il bagno e mi tolsi i miei jeans per poi provarmi i suoi (http://weheartit.com/entry/44978707/via/Jullepusen)
li infilai e li allacciai -Caspita mi vanno....- mi guardai allo
specchio
notando una sbavatura ti trucco attorno all'occhio destro.
Così mi avvicinai al
mio riflesso e passai il dito sopra la palpebra per rimediare. Poi
ossevai i
miei occhi azzurri e annuii -Meglio...- aprii di nuovo la porta e feci
una
giravolta -Allora?- lei fece un applauso -Ti entrano! quindi mi
porterai a
Londra!- cominciò a saltellare per la stanza battendo le
mani felice; sembrava
una bambina, i suoi occhi scintillavano. Aveva lunghi capelli castani e
occhi
marroni, sia una risata che un sorriso molto contagiosi. Infatti non
potei non
ridere a mia volta. Passammo il tempo a provare vestiti, adesso che
avevo visto
che portavamo la stessa taglia tutti i suoi vestiti erano MIEI
mhuahahah
(diabolik laugh) poi la porta si aprì e ne comparve la madre
di Ludovica che ci
sorrise -Potete scendere un momento?- chiese vedendoci sedute a
chiacchierare.
Ludo chiuse lo schermo del pc e mi seguì fuori dalla camera
e poi al piano di
sotto. Trovammo sul divano il padre della ragazza che mi sorrise
porgendomi la
mano -Piacere...- io chinai il capo -Il piacere è mio
signore....- la donna
sedette accanto al marito e gli strinse la mano guardandoci
-Ludovica... la tua
amica domani parte per Londra... e ci ha chiesto di poterti portare con
sé....
ne abbiamo discusso e per noi va bene... anche perchè
starete nella sua casa...
mi raccomando di essere prudenti e, soprattutto tu, rispettosa... la
sua
famiglia è la più importante del Regno Unito....-
lei cominciò a saltare e
urlare, noi tre ridemmo. La ragazza mi saltò praticamente in
braccio e mi
strinse fortissima -Grazie grazie grazie...- poi si calmò
leggermente -Che cosa
significa che la sua è la famiglia più importante
del Regno Unito?- l'uomo
ancora seduto si rivolse alla figlia -Ti trovi di fronte alla nipote
diretta
della regina Elisabetta II d'Inghilterra.... figlia del principe Carlo
di
Edimburgo e di Lady Diana...- Ludovica scoppiò a ridere
lasciandoci tutti scossi,
non respirava quasi -Certo... come no.... e io sono Cat Woman...- e
riprese a
ridere. Io sorrisi -Dice la verità... mio fratello mi ha
chiesto di tornare a
casa....- lei smise di ridere asciugandosi le lacrime -Dite sul
serio...o mi
state prendendo in giro?- mi guardò, io scossi il capo
sorridendo -Nessuno
scherzo... staremo a Buckingam Palace per qualche giorno, spero non ti
dispiaccia... poi prenderemo una casa nostra... che ne dici? non mi va
di
andare da sola...- lei mi abbracciò di nuovo -Grazie....-
poi riprese a
saltellare -Starò per dei giorni a vivere in una reggia...
non ci credoooo
conoscerò la famiglia realeeee!!!!- poi si fermò
di botto -Hai detto che
prenderemo una casa? quanto vuoi restare?- io sorrisi ancora, con lei
era
impossibile non farlo -Io pensavo ad una cosa come tre mesi... poi io
forse
continuerò gli studi in Inghilterra, tu sceglierai se
restare o tornare a
casa...- lei mi abbracciò ancora piangendo di gioia -Quando
partiamo?- e io
-Domani a quest'ora...- lei si fiondò al piano di sopra
tirandomi per il
braccio io feci in tempo a ringraziare i suoi genitori prima di sparire
nella
sua camera. Ricominciò a gridare e a saltare sul letto sotto
il mio sguardo
divertito; poi si fermò e mi venne ad abbracciare ancora
-Grazie grazie grazie...
forse... dovrei darti del voi o del lei? sei una principessa...- i suoi
occhi
scintillavano. Io scossi il capo -No, lo ho già detto a tua
madre, dammi del
tu... come hai sempre fatto... ci sono già troppe persone
che mi danno del
voi...- feci spallucce. Tornammo a parlare di quello che avremmo fatto
una
volta arrivate il giorno dopo a Londra -Io volevo andare a fare un giro
prima
di andare a casa... che ne dici? potremmo anche fare shopping,
è da tanto che
non faccio spese pazze con un'amica...- lei annuì -Grazie
ancora Amanda...
davvero... devo assolutamente preparare le valige, devi aiutarmi...- ci
mettemmo subito all'opera e in un paio d'ore avemmo finito. Lasciammo
fuori
solo gli indumenti necessari il giorno seguente. -Vuoi restare qui a
cena?- io
scossi il capo -No, grazie... devo preparare anche io le valige... e
poi devo
chiamare mio fratello e dirgli che è deciso che vieni anche
tu... comunque
passo a prendervi domani verso le dieci? così pranziamo da
qualche parte a
Londra... mh?- lei mi abbracciò -Oggi sei molto
abbracciosa...- risi e lei con
me. Mi accompagnò alla porta di casa; io salutai la sua
famiglia e me ne andai
a piedi. Arrivai a casa qualche minuto dopo e quando aprii la porta mi
accolse
la governante -Signorina... dove siete stata tutto questo tempo... ci
stavamo
preoccupando...- io sorrisi -Non dovevate... sono stata da un'amica....
a
proposito...- dissi mentre ci avviavamo al piano di sopra -Mi ha
chiamato mio
fratello Henry... domani parto, torno a casa per tre mesi... poi
deciserò se è
un trasferimento definitivo o se tornerò qui in Italia...-
lei sorrise -E' una
bella notizia, è da tanto che non tornate a Londra...vi
mancherà tanto
immagino...- io la abbracciai -Infatti, mi mancherai tanto Mary...- lei
sorrise
stringendomi a sua volta -Anche voi mi mancherete signorina... ma
adesso non
perdiamoci in chiacchiere... dobbiamo preparare le valige...e preparare
la
cena... forza forza...- risi andando nella mia camera. Mi guardai
intorno e
sorrisi c'erano molti ricordi in quella stanza, gli ultimi cinque anni
erano
stati molto importanti per la mia vita, come ogni adolescente
dopotutto.
C'erano stati dei momenti in cui avrei voluto essere a casa mia, con la
mia
famiglia. Certo, Mary e i domestici ormai erano diventati come una
nuova famiglia
per me; ma la nessun posto è bello come la propria casa no?
Sedetti sul letto e
mi guardai attorno sorridendo; chiusi gli occhi e tentai di riportare
alla
mente tutti i più piccoli dettagli dei cinque anni appena
passati. Poi mi alzai
e mi misi a preparare le valige; dalla porta entrò Melanie,
una domestica che
vededomi preparare da sola i bagagli accorse -Signorina posso farlo
io...- le
lasciai campo libero mentre sceglievo che vestiti portare -Che dici
questo?- le
indicai un vestitino a fiori, lei annuì -Se vi piace
certo...- mi sorrise. Mi
avvicinai e la aiutai senza permetterle di controbattere. Verso sera le
valige
erano pronte. Cenammo e andai a letto. Il giorno dopo mi alzai presto,
mio
fratello mi aveva detto che l'aereo sarebbe atterrato alle 10.00,
proprio l'ora
che avevo prefissato con la famigla di Ludovica, quindi mi preparai,
erano le
8.30. Mi vestii e scesi a fare colazione e a salutare tutti. Poi salii
in
macchina e dissi all'autista la via della mia amica. Arrivammo in poco
tempo.
Aspettai le dieci meno dieci, poi suonai il campanello. Mi
aprì la mamma che mi
fece entrare dandomi il buongiorno.
Ecco
il primo capitolo!!! :)
Spero
che come inizio vi piaccia ;)
Fatemi
sapere che cosa ne pensate
Baci
Aly xx
|
Ritorna all'indice
Capitolo 2 *** Finalmente a casa ***
Finalmente a casa
Mi fece accomodare in cucina
mentre andava a chiamare Ludovica che
appena mi vide mi strinse in un abbraccio -Sei pronta a partire?- le
chiesi e
lei annuì -Certo... grazie ancora...- io scossi il capo
-Devi smettere di
ringraziarmi in continuazione... cambia parola almeno...facciamo...
"scamish" si mi piace.. Scamish! si suona bene...- lei rise insieme a
me. Poi tutte e tre uscimmo di casa e salimmo sull'auto che ci
attendeva con la
portiera aperta. -Dove andiamo adesso?- io guardai fuori da finestrino
-A
prendere un aereo... spero che ti piaccia... è il jet della
mia famiglia...-
lei cominciò a saltellare da seduta -Ancora non ci credo...
vivrò a Buckingam
Palace... ma dimmi un po' ti diverti con le guardie reali? a te danno
retta?-
io risi -Si... più di qualche volta li ho fatti ridere... e
poi mi portavano a
cavalluccio, poverini...- rise anche lei -Deve essere stato bellissimo
crescere
in un palazzo reale...- io sorrisi -Infatti... però mio
padre non mi permetteva
quasi di uscire, diceva che era troppo pericoloso; sapete era il
periodo in cui
era morta mia madre...- la donna mi abbracciò -Mi dispiace
tanto piccola...- io
sorrisi -Non si preoccupi, ormai è passato tanto tempo...-
Arrivammo dopo circa
una quarantina di minuti alla pista. Appena fummo scese ci raggiunse un
domestico che ci scortò insieme alle varie guardie reali
alla scala dell'aereo.
Ludovica salutò la madre e io le promisi che la avremmo
chiamata appena
arrivate a casa mia. Poi salimmo sul jet e ci mettemmo comodamente
sedute sui
sedili di pelle chiara. -Che cosa vuoi fare durante il viaggio?- lei
fece
spallucce -Posso mettere la musica?- io sorrisi -Certo... fa quello che
vuoi...
come se fossi a casa tua...- lei tolse le cuffiette al telefono e in
poco tempo
tutto l'aereo fu riempito dalle note di Live while we're young dei One
Direction, la sua band preferita. Cantammo a squarciagola, io mi
avvicinai ad
una guardia e la feci alzare -Balla con me...- era un po' di legno, ma
quando
rischiai di scivolare facendo una giravolta ebbe i riflessi pronti e mi
afferrò
al volo per poi rimettermi in piedi -State bene signorina?- io sorrisi
-Si,
grazie Paul... vedi, se non balli con me rischio di cadere...- gli feci
gli
occhi da cucciolo e lui sorrise cominciando a ballare. Gli tolsi il
cappello di
pelo e lo poggiai sul sedile per poi andare avanti a scatenarmi su
quelle note.
Anche Ludovica ballava con una guardia che, poverino, cercava di stare
dietro a
quella pazza (con amore). Arrivò Irresistible e io avvolsi
le braccia attorno
al collo del ragazzo che a sua volta le mise attorno a miei fianchi.
Cominciammo a muoverci a ritmo, il mio viso era sul suo petto. Alla
fine della
canzone mi staccai e gli lasciai un bacio sulla guancia per poi
sorridergli.
Gli porsi di nuovo il cappello e mi allontanai dalla stanza, solo per
entrare
in un'altra. Presi un libro e tornai dalla mia amica -Ti dispiace se
leggo?-
lei mi guardò -No, figurati, vuoi che tolga la musica?- io
scossi il capo
-No... va bene..- presi la borsa e cominciai a rovistare all'interno.
Trovai
finalmente la custodia dei miei occhiali. Non li usavo spesso, erano
soltanto
da lettura, infatti li tenevo sempre pronti in borsa per qualsiasi
evenienza.
Li tirai fuori, erano in osso, blu con le lenti rettangolari. Presi a
leggere e
mi isolai completamente da ciò che mi circondava; era
ciò che mi succedeva
quando leggevo una storia che mi prendeva particolarmente. Stavo
leggendo il
terzo di quattro libri di una collana, Fallen, il terzo appunto si
intitolava
Passion e mi aveva subito rapito con la sua narrazione. Continuai a
leggere
finché Ludovica non mi scosse per la spalla -Siamo
arrivati!- io guardai il
numero della pagina a cui ero giunta; non mi piaceva fare le orecchie
ai miei
libri, preferivo usare un segnalibro o più semplicemente
ricordare il numero
della pagina. Mi alzai e mi diressi al portellone. Appena fu aperto le
guardie
uscirono e noi due le seguimmo all'esterno. Respirai l'aria di Londra,
mi era
mancata tantissimo, poi sorrisi e alzai il viso al cielo, stranamente
per gli
standard dell'Inghilterra era sereno; ma conoscendo il clima che
dominava in
quella città mi armai di ombrello nel caso avesse cominciato
a piovere all'improvviso.
Scendemmo a terra e Ludovica cominciò a correre tanto che le
guardie dovettero
correrle dietro per farla tornare da noi mentre io ridevo nel guardare
la scena
-Lasciate stare, è felice....- poco dopo mi raggiunse di
nuovo -Hai visto? sei
riuscita a far correre le guardie..- le dissi con un sorriso che lei
ricambiò.
-Allora andiamo?- io annuii -Entrammo in una macchina che ci
accompagnò fino al
centro di Londra. Scendemmo e io dissi all'autista -Noi facciamo un
giro per
Londra... intanto potresti portare la mia auto e parcheggiarla nei
dintorni?
andiamo a fare shopping, regolati...- ridacchiai -Comunque non
c'è bisogno
delle guardie, ce la caviamo da sole, giusto Ludo?- mi voltai ma la mia
amica
si era allontanata -Lo prendo per un si, allora ci vediamo ragazzi..-
sorrisi e
mi allontanai rincorrendo Ludovica. Le arrivai vicino -Allora da dove
vogliamo
partire?- mi chiese -Andiamo un po' in giro, poi ci fermiamo dove
vuoi...
facciamo spese pazze...- lei annuì e mi prese a braccetto.
Camminavamo a braccetto
per le vie di Londra e ci fermavamo ad ogni negozio in vista. Facemmo
compere
all'impazzata, decidemmo di fermaci a mangiare da qualche parte. -Dove
vogliamo
mangiare?- lei cominciò a saltellare -Nando's.... ti
pregooo!!- io sorrisi -Va
bene...andiamo...- ci incamminammo ancora, fino ad arrivare al fatidico
ristorante. Entrammo e sedemmo ad un tavolo in un angolo. Le spiegai in
italiano che cosa servissero, poi prendemmo i nostri ordini che in poco
tempo
ci servirono. Cominciammo a parlare dei cinque anni passati -Adesso che
inizi a
vivere qui ti conviene cominciare a parlare inglese, altrimenti la vedo
dura...- ridacchiammo e iniziammo a parlare inglese. Io parlavo
lentamente e
lei rispondeva un po' titubante ma riuscimmo ad intenderci piuttosto
bene. Faceva
spesso battute e io ridevo a crepapelle. C'era però un
tavolo accanto a noi dal
quale venivano risate ancora più forti. Mi voltai un poco
fino a poterlo vedere
bene, c'erano tre ragazzi incappucciati con gli occhiali da sole. Erano
sicuramente dei ragazzi che non volevano essere riconosciuti,
perchè qualcuno
dovrebbe portare gli occhiali da sole in un ristorante? infatti quando
uno di
loro si voltò potei vedere bene i suoi lineamenti. Era Niall
Horan 1/5 dei One
Direction; gli sorrisi dolcemente e lui ricambiò. Allora mi
voltai verso
Ludovica -Hey amica... adesso mantieni la calma e girati....- lei si
voltò e
non appena vide quello che avevo visto io fece per gridare se la mia
mano non
avesse fermato ogni suo tentativo di emettere fiato. Le avevo
praticamente
tirato una sberla sulla bocca e lei si zittì cominciando a
maledirmi in
italiano così che nessuno la capisse. -No sul serio, sei una
brutta stronza
come cazzo ti è venuto in mente di darmi una sberla..??- io
scoppiai a ridere e
non riuscivo più a fermarmi perchè lei continuava
a prendermi a parolacce senza
interruzioni, non so neanche dove prendeva tutto quel fiato resta il
fatto che
mi uscivano le lacrime per il troppo ridere, non ce la facevo
più. -Oddio,
fermati, non ce la faccio più... adesso muoio...- mi
asciugai il viso con la
mano facendo attenzione a non sfarmi il leggero trucco che avevo sugli
occhi.
Alzai lo sguardo, Niall ancora mi guardava sorridendo, allora mimai in
inglese
-Ciao.- e poi sorrisi quando lui ricambiò il mio saluto. Gli
altri suoi amici
si rivolsero a lui che era troppo impegnato a mimare un saluto per
rispondere.
Allora anche loro si voltarono e mi ritrovai addosso altri due sguardi,
uno di
Zayn Malik e l'altro di Liam Payne che mi sorrisero. Ludovica aveva
ripreso a
maledirmi accarezzandosi il naso che per sbaglio avevo colpito e io
risi ancora
sotto i baffi. -Ludo sei venuta l'altr'anno in Finlandia?- le chiesi in
inglese; lei interruppe le sue maledizioni -No, non sono partita..-
rispose
allora io -Non sai che ti sei persa....- tirai fuori il cellulare e mi
sedetti
accanto a me per mostrarglielo. Aprii un video fatto l'anno prima
mentre ci
trovavamo per un anno in Finlandia. Attaccai le cuffiette al telefono e
glie ne
porsi una che lei infilò all'orecchio destro. Feci partire
la riproduzione,
ritraeva me e i miei amici finlandesi e non che facevamo partire la
musica a
tutto volume con la canzone Live While We're Young e attaccavamo tutte
le casse
della città al massimo volume. Le note si propagavano in
ogni direzione. Il mio
corrispondente mi aveva preso in braccio per poi buttarmi nel lago
ghiacciato
nonostante la neve che superava i venti centimetri e la temperatura che
era
scesa ai -15°. Per tutta la durata del video io e i miei amici
scappavamo dagli
agenti che cercavano di acciuffarci per sbatterci dentro e alla fine io
mi ero
consegnata spontaneamente assumendomi tutte le colpe. -Fammi capire ti
hanno
arrestata?- io annuii e risposi nella mia lingua madre -Si...- allora
lei -Ma
tuo padre ti ha fatto uscire...- io scossi il capo e dissi sempre in
inglese
-Troppo semplice... no, mio padre è stato contattato e gli
è stato riferito ciò
che era successo, ma non mi ha fatto uscire, ho passato la notte al
fresco
nella cella insieme ad un tossico... mamma che brividi...- rabbrividii
al solo
pensiero -Non ci credo...- allora io -Credici è la
verità... non è tutto rose e
fiori come credi... mio padre mi tira fuori dai guai solo quando
è strettamente
necessario... altrimenti mi fa scontare tutto ciò che
faccio...- portai i
capelli sulla spalla e dissi -A proposito, chissà che
dirà quando vedrà i miei
capelli...- sospirai -Non mi preoccupa tanto mio padre quanto mia
nonna... la
mia famiglia è molto tradizionalista... sai come
è...- e lei -E ci credo...-
ridemmo insieme. Poi mi voltai verso i ragazzi che avevano ripreso a
parlare
-Perchè non gli vai a chiedere una foto e un autografo?-
chiesi in italiano e
lei -Si, vado subito sperando di non sclerargli davanti o svenire...-
io risi.
Prese un blocchetto e una penna, poi si alzò e lentamente si
sporse sul loro
tavolo -S...scusate... potreste farmi un autografo?- loro si voltarono
e le
sorrisero, poi le fecero ognuno un autografo. Io mi avvicinai a mia
volta
-Ciao..- sorrisi -Ciao..- mi sorrisero a loro volta. Presi il telefono
-Scusate
ragazzi... noi dobbiamo essere a casa tra...- guardai l'ora -Un quarto
d'ora
fa!- Ludovica saltò in aria e io scoppiai a ridere -Scusa..
ma dobbiamo
sbrigarci...- lei mi guardò -Aspetta aspetta... ci
vorrebbero delle lezioni di
Galateo non lo so qualcosa del genere... non posso presentarmi
così...- io la
guardai -Perchè? che hai che non va?- lei aprì le
braccia -Tutto...- io sorrisi
-Ma che stai dicendo? forza andiamo, dobbiamo andare...- salutammo i
ragazzi
-Hey ragazze, avete bisogno di un passaggio?- ci chiese Liam, io
sorrisi ma
prima che potessi rifiutare Ludovica parlò anche per me
-SI...- io sorrisi
scuotendo il capo -Ma non vorremmo disturbare...- aggiunsi per essere
educata,
loro si alzarono e ci affiancarono -Ma quale disturbo, non
preoccuparti...- io
sorrisi -Amanda e lei è Ludovica..- dissi indicando la mia
amica che non aveva
staccato mai gli occhi da Zayn, io trattenni una risata quando disse in
italiano -Mamma che figo da paura...- ci guidarono ad un'auto scura e
ci fecero
sedere nei posti posteriori. Liam era alla guida mentre Zayn era al suo
fianco,
Niall era dietro, io ero tra lui e Ludovica che continuava a parlare in
italiano -Hey non ti capiscono parla inglese...- lei scosse il capo
-Meglio di
no, altrimenti mi prendono per una maniaca pervertita....- io scoppiai
a
ridere, non ero riuscita a trattenermi. Poi mi ricomposi e mi voltai
verso
Niall sorridendogli e lui disse -Siete italiane?- Ludovica
annuì -Io sono nata
a Roma...- disse alzando la mano mentre io -Io sono inglese ma mi sono
trasferita
in Italia cinque anni fa per frequentare il liceo... probabilmente
continuerò
gli studi qui....- feci spallucce -Dove dobbiamo accompagnarvi
signorine?- io
guardai fuori dal finestrino e dissi -Puoi lasciarci all'angolo, dietro
dovrebbe esserci la nostra auto... credo....- lui mi guardò
perplesso, poi
raggiunse il punto che gli avevo indicato. In effetti dietro l'angolo
c'era una
macchina blu decappottabile con i sedili posteriori -Eccola.... grazie
del
passaggio...- dissi sorridendo -Sicure che non volete essere
accompagnate a
casa?- io annuii -Si, grazie davvero siete stati davvero gentili a
farci questo
favore... non so come ringraziarvi...- Ludovica li guardò
triste -Beh, adesso
ci salutiamo....- io guardai la sua espressione e cedetti -Magari
potremmo
rivederci, che ne dite?- la mia amica fece un sorriso a 32 denti e loro
sorrisero a loro volta -Va bene, magari potreste venire a casa nostra
domani,
che ne dite? almeno incontrate anche gli altri due...- disse Zayn, io
sorrisi
-Se non è di disturbo...- allora Niall -Certo che sei
fissata con il
disturbo.... non disturbate, non ti preoccupare....- io sorrisi -Si,
certo, ehm
scusa...- li salutammo con la mano e feci per scendere quando Niall mi
ritirò
nell'auto e mi diede un foglio -C'è scritto il mio numero...
almeno ci mettiamo
d'accordo per domani...- sorrise e io ricambiai il sorriso -Va bene,
grazie,
ciao ragazzi, ci vediamo domani allora..- salutai con la mano e misi
tutte le
buste nell'auto poi saltammo a bordo e accesi il motore posizionando un
paio di
occhiali da sole sul naso e partendo alla volta di casa mia salutando
ancora i
ragazzi con la mano. Eravamo appena arrivate a casa mia. Ludovica era
rimasta a
bocca aperta per tutta quella grandezza -Sei pronta?- le chiesi e lei
-Certo..-
aprii il cancello e feci il mio ingresso nel giardino, poi arrivammo
fino a
davanti alle scale. Scendemmo e ci avviammo al portone -Ma non dobbiamo
prendere le buste?- io annuii -Le prenderà una domestica non
preoccuparti,
intanto io devo presentarti la mia famiglia.- aprii il portone e la
governante
vedendomi sorrise -Signorina bentornata a casa... oh, che maleducata,
lei è una
vostra amica... ma prego venite dentro...- poi si rivolse ad un'altra
domestica
-Su vai a prendere le buste delle signorine... forza...- io le sorrisi
-Mi sei
mancata Rose....- la abbracciai e lei ricambiò il mio
abbraccio. Poi mi staccai
da lei e dissi a Ludovica -Vieni, andiamo di sopra, ti faccio vedere la
tua
stanza...- iniziammo a salire le scale finché non
raggiungemmo il secondo piano,
le mostrai tutte le stanze che incontrammo lungo il cammino. Arrivammo
ad una
stanza -Questa dovrebbe andare bene..- aprii la porta -Che ne dici?
potrebbe
andare?- lei si guardò attorno con gli occhi che
scintillavano -E me lo chiedi?
è fantastica! ed è tutta per me?- io annuii
-Certo, la mia stanza è l'ultima a
sinistra, per qualsiasi cosa, adesso vorrai rilassarti... il bagno
è per di
qua..- aprii una porta alla destra della camera dietro la quale era
presente un
bagno personale -Allora io vado, le valige sono già state
portate qui, per
qualsiasi cosa chiama le domestiche o me, sai dove trovarmi, adesso
vado... ci
vediamo dopo..- uscii e raggiunsi la mia camera ed entrai sorridendo.
Mi era
mancata tanto, mi gettai sul letto e sorrisi -Casa dolce casa...- poi
mi alzai
e mi feci una doccia per poi vestirmi con un vestitino leggero con
sopra un
giacchetto a scaldaspalle e delle ballerine. Asciugai per bene i
capelli e li
ravvivai con la spazzola e le dita. Poi mi diressi fuori dalla porta e
raggiunsi lentamente la stanza della mia amica. Bussai, mi rispose
-Avanti!- io
entrai -E' permesso?- la trovai a sistemare le sue cose nell'armadio
-Se vuoi
posso chiamarti una domestica...- lei scosse il capo -Non serve..
almeno so
dove trovare le cose..- io la guardai -Vogliamo andare a conoscere mio
padre?-
le chiesi e lei sorrise annuendo -Sono un po' nervosa a dire la
verità...- io
la presi a braccetto e dissi -Non preoccuparti, sei una mia amica..
andrà
bene...- ci dirigemmo verso il suo studio. Una volta arrivate alzai la
mano e
bussai piano. Ricevuto il permesso di entrare sbirciai all'interno -E'
permesso?- lui alzò il capo e in seguito sorrise -Amanda,
figlia mia...
vieni...entra. - io aprii la porta e lo raggiunsi abbracciandolo -Ciao
papà...
come stai?- lui annuì -Si va avanti... lei è una
tua amica italiana?- io annuii
facendo cenno alla ragazza di entrare, lei fece il suo ingresso nella
stanza
abbozzando un inchino, io sorrisi e mio padre anche -Vieni, piacere, io
sono il
padre di Amanda...- lei sorrise -Io sono Ludovica, piacere...vi
ringrazio per
l'ospitalità...- lui sorrise mettendo un braccio attorno
alle mie spalle -Non
c'è di che; gli amici di mia figlia sono miei amici... dei
ragazzi un po'
meno...- ridacchiò e io arrossii un pochino
-Papà...- ero un po' in imbarazzo,
lui mi fece fare una giravolta -Ma sei bellissima cara... mi piacciono
i
capelli, sono allegri...- io sorrisi -Dici davvero? credi che
darà fastidio
alla nonna?- lui scosse il capo -No... vedrai... sarà felice
di rivederti... è
da tanto che non vi incontrate...- io annuii -Va bene, allora vado da
lei, ci
accompagni?- lui annuì -Certo, vengo vengo...- mi mise un
braccio attorno alla
vita mentre Ludovica ci camminava affianco un po' a disagio all'idea di
incontrare la regina -Hey non preoccuparti, andrà bene...-
le dissi con un
sorriso. Lei parve rilassarsi un attimo. Arrivammo davanti alla sala
del trono
che era sorvegliata da due guardie che aprirono la porta nel vederci
arrivare.
Entrammo al suo interno e raggiungemmo mia nonna, seduta sul trono
-Nonna!-
dissi correndole incontro, lei si alzò e mi
abbracciò forte -Amanda... amore
della nonna... è da tantissimo che non ci incontriamo...
come ti sei trovata in
Italia?- io sorrisi -Benissimo nonna.. è un fantastico
paese..- mi guardò -Sei
diventata una bellissima donna....- poi notò i capelli
-Cambiamento di look?-
disse prendendoli tra le dita, io sorrisi facendo spallucce e
attendendo il suo
giudizio -Interessanti.... mettono allegria...- io sbattei
più volte gli occhi
-DIci sul serio? ti piacciono? non vuoi farmi tagliare tutti i
capelli?- lei
rise -Ma no... perché dovrei farlo? sono i tuoi capelli o i
miei? se ti
piacciono così va bene...- mi fece una carezza sulla guancia
-Mi sei
mancata...- io la abbracciai ancora -Anche tu nonna... anche tu...- poi
mi
voltai e tesi la mano verso la mia amica che si avvicinò
inchinandosi al suo
cospetto -Lei è la mia amica Ludovica.... rimarrà
qui con me.... se per voi non
è un problema...- lei sorrise -Non c'è
problema...- salutai anche mio nonno
Filippo e la mia matrigna Camilla. Spiegai poi loro i nostri piani e ne
furono
tutti entusiasti. Cenammo tutti insieme, poi mi chiusi in camera con la
mia
amica -Allora? che te ne pare? ti sei un po' tranquillizzata?- lei
annuì -Si,
decisamente, la tua famiglia è fantastica.... a proposito di
famiglia... devo
chiamare mia madre...- prese il telefono e compose il numero -Mamma?-
la donna
prese a fare domande e lei rispose a tutte sorridendo e con gli occhi
che
scintillavano. Le disse dei ragazzi che avevamo incontrato a pranzo,
della mia
casa, e della famiglia. Io le sorrisi e dissi -Io vado a letto, sono
stanca...
ci vediamo domani mattina?- lei annuì e mi salutò
con la mano mentre ancora
parlava con la mamma. Io raggiunsi la mia camera e mi chiusi dentro
cambiandomi
e lavando i denti per poi mettermi sotto le coperte e prendendo sonno
quasi
subito con un sorriso sulle labbra al solo pensare di essere di nuovo a
casa
mia.
Aly's
corner!!
Eccomi
sono tornata con il secondo capitolo ;)
Finalmente
la nostra protagonista ritorna nella sua casa, la sua amica rimano
totalmente sconvolta dalla maestosità del palazzo, dopotutto
che altro ci si aspetta dalla principessa d'Inghilterra?!?
Cara
Ludovica sarà un'impresa sopravvivere a questa vita (?) o.O
non ci fate caso...
comunque...
fatemi sapere che ne pensate e se devo continuare a postare capitoli :)
Baci
Aly xx
|
Ritorna all'indice
Capitolo 3 *** I ragazzi ***
Capitolo 3
La mattina dopo mi alzai e mi
preparai. Poi uscii dalla camera e mi
diressi verso la cucina. Feci colazione tranquillamente, poi dissi ad
una
domestica -Scusa, potresti preparare la colazione alla mia amica?
gliela
porterò in camera..- lei annuì accennando un
inchino per poi dirigersi in
cucina. tornò poco dopo con in mano un vassoio che io presi
-Volete che lo
porti io?- io scossi il capo -Non ce ne è il bisogno,
tranquilla vado a
svegliarla io...- lei annuì e fece un inchino mentre io
cominciavo a salire le
scale. Arrivai alla sua porta e bussai, nessuno rispose, quindi
abbassai la
maniglia ed entrai per poi richiudermi la porta alle spalle. MI
avvicinai al
letto e poggiai il vassoio con la colazione sul comodino. Sedetti
accanto a lei
e la scossi leggermente -Ludovica...Ludovica...- lei aprì
poco gli occhi e si
voltò verso di me sussurrando con la voce impastata dal
sonno -Buongiorno...-
io sorrisi -Buongiorno, dormito bene??- lei annuì
accoccolandosi sotto le
coperte. Io mi voltai verso il comodino e presi il vassoio mettendomelo
sulle
gambe -Ti ho fatto preparare la colazione... spero ti piaccia..- lei si
alzò a
sedere e cominciò a mangiare -E' tutto buonissimo,
grazie...- dopo mangiato si
alzò e si preparò per uscire. Mi raggiunse in
salone e sorrise -Buongiorno a
tutti!- le domestiche si voltarono a sorriderle, poi tornarono al loro
lavoro. Noi
avvertimmo per poi uscire e andare a fare una passeggiata per Londra.
Mentre
eravamo in giro a curiosare tra le vetrine dissi -Ieri i ragazzi sono
stati
proprio gentili ad accompagnarci, anche se potevamo benissimo andare a
piedi...- le lanciai un'occhiata d'intesa e lei -Hey, era un'occasione
che non
potevo perdere, scusa, fare un giro in macchina con i miei idoli...e il
mio
futuro marito...- io risi -Si, okay, adesso però ti stai
facendo un film da
sola... e poi chi sarebbe il tuo futuro marito? Zayn? ho visto come lo
guardavi...- lei fece spallucce -Non
lo
so, è un bel ragazzo, non si può negare... ma
è fidanzato.... e poi, non lo so,
non lo conosco...- io la guardai -Ti fa piacere che sia fidanzato, non
ti da nemmeno
leggermente fastidio?- lei scosse il capo -Non mi dispiace Perry... e
poi a
quanto si sa stanno bene insieme...- io feci una smorfia -A me non va
proprio a
genio a dire la verità... non lo so, mi sembra troppo
finta... al contrario
delle altre fidanzate dei ragazzi...- sedemmo su una panchina al parco
-Lo sai,
ieri Niall mi ha dato il suo numero...- dissi ad un certo punto. Lei si
voltò
di scatto -Ti... ti ha dato il suo numero? e l'hai chiamato?- io scossi
il capo
-No, ancora no. - allora lei -Ma tu sei pazza! chiamalo, ora.- io presi
il cellulare
e composi il suo numero. Mi rispose quasi subito -Pronto?- e io -Ciao,
sono
Amanda...una delle due ragazze di ieri..- lui parve illuminarsi -Ciao,
come
stai?- io sorrisi -Bene.. tu? i ragazzi?- e lui -Tutto bene... allora
la tua
amica?- io la guardai di sottecchi -Tutto a posto..- ci furono dei
secondi di
silenzio, poi lui chiese -Verso che ora volete venire?- io feci
spallucce -Noi
siamo libere, dimmi tu un orario, per noi va bene...- allora lui
-Volete venire
subito? siamo tutti a casa...- io guardai Ludovica e dissi a Niall
-Scusa,
chiedo un attimo a Ludovica...- poi dissi -Niall vorrebbe che andassimo
subito
da loro, che ne dici?- lei cominciò a saltellare -E'
fantastico andiamo andiamo
andiamooo...- io risi e dissi al telefono -Niall? stiamo arrivando...
mi dai il
vostro indirizzo?- lui me lo dettò e io lo scrissi su un
foglietto; poi lo
salutai e chiusi la telefonata. Ci alzammo e ci dirigemmo all'auto che
avevamo
lasciato parcheggiata poco lontano. Salimmo in macchina e partimmo alla
volta della
tanto immaginata casa. Arrivati davanti al cancello richiamai Niall
chiedendogli di aprirci il cancello. Ci fece scattare il cancello
elettrico e
si sporse dal portone attendendoci sotto il portico. Noi scendemmo
dall'auto e
ci avvicinammo con un mano un dolce che per sicurezza avevamo fatto
preparare.
-Ciao..- disse sorridendoci -Ciao!- Ludovica lo abbracciò
forte e lui ricambiò
con un sorriso. Quando lei si staccò io gli diedi un bacino
sulla guancia e gli
porsi il piatto -Tieni, questo è per voi, spero vi piaccia.-
lui mi abbracciò
-Sicuramente sarà buonissimo, venite dentro..- ci fece
entrare all'interno.
Mentre percorrevamo l'ingresso lui gridò -Ragazzi rendetevi
presentabili,
abbiamo due ospiti!- si sentirono dei rumori e delle voci che si
sovrapponevano.
Arrivati al salone sorrisi nel vedere tutti quei ragazzi che si
specchiavano e
si sistemavano i capelli. -Ciao!- disse Ludovica correndo a salutare
Liam e
Zayn che ricambiarono con un sorriso. Poi si presentò agli
altri due. Solo in
quel momento incontrai due meravigliosi occhi azzurri in cui mi persi,
sentii
il mio cuore perdere un battito. Mi ripresi soltanto quando Niall mi
affiancò
-Ragazzi, lei è Amanda...- io sorrisi, poi tesi la mano ad
entrambi per poi
andare a salutare i due ragazzi che avevo conosciuto il giorno prima.
Quando il
proprietario di quegli occhi fantastici parlò io mi sentii
come all'interno di
una bolla d'aria e mi sembrò di volare, la sua voce era
armoniosa e arrivava
alle mie orecchie come la più bella melodia che io avessi
mai sentito. -Io sono
Louis...- disse, io mi incantai a guardare quegli occhi e quelle labbra
rosee
che di muovevano a modellare delle parole. Quel nome era il migliore
che avessi
mai sentito, solo quando mi guardò interrogativo tornai alla
realtà -Scusa, stavo
pensando ad una cosa...- lui allora sorrise e io per poco non svenni.
-Siete
italiane?- io scossi il capo -No, io sono inglese, sono nata a Londra
ma mi
sono trasferita a Roma cinque anni fa per iniziare il liceo... mentre
Ludovica
è nata nella capitale italiana...- lui sedette sul divano e
mi invitò ad
imitarlo e così feci -Parlami un po' di te.. della tua
famiglia...- io mi
ritrovai un attimo persa, dovevo inventare una storia lì per
lì. Avrei dovuto
sapere che me lo avrebbero chiesto prima o poi e mio padre non voleva
che
nessuno conoscesse la mia vera identità, figurarsi un
ragazzo per di più famoso
in tutto il mondo...
Dirgli la verità era
fuori discussione, anche se mi
dispiaceva dire tante frottole, prima o poi mi si sarebbero ritorte
contro, me
lo sentivo... -Beh, i miei genitori sono spesso via per lavoro, fanno
dei
lunghi viaggi... sai sono due giornalisti e viaggiano molto per dei
fatti di
cronaca che si svolgono in tutto il mondo... così restiamo a
casa solo io e i
miei fratelli, ne ho due entrambi più grandi di me. Il
più grande è sposato e
quindi vive con sua moglie, mentre il secondogenito, col quale ho
rapporto
stupendo... beh lui è un tipo particolare un giorno sta qui,
uno sta lì.... ci
vediamo poco...- feci spallucce e lui sorrise. Ci si
avvicinò Harry e sedette
al mio fianco -Di che parlate?- chiese mettendo un braccio sullo
schienale del
divano -Della sua famiglia... è molto particolare...- il
riccio sorrise
lasciando intravedere due fossette dolci sulle guance. Io mi avvicinai
e infilai
un dito in ognuna sorridendo -Che carine, mi piacciono le fossette....
io però
non ce l'ho...- feci labbruccio e lui rise scuotendo i capelli e
facendoli
volteggiare sulla fronte. Io sorrisi a mia volta, i suoi occhi verdi
incontrarono i miei azzurri e lui disse -Posso toccarti i capelli?-
chiese, io
mi portai i capelli sulla spalla e annuii -Certo...- lui vi
affondò la mano
testandone la morbidezza -Sono morbidissimi... e poi hanno un bel
colore... le
punte arcobaleno mi piacciono particolarmente...- ridacchiai -SI, mi
ero
stancata del solito colore...- lui tolse la mano e si
accarezzò i capelli -Io
non mi stancherò mai dei miei capelli...- fece una faccia
strana tanto che io
scoppiai a ridere mentre Louis mi parve scocciato. Poi scossi la testa
allontanando
quello stupido pensiero tornando a parlare tranquillamente con il
più piccolo
del gruppo che, si rivelò molto simpatico e carino.
Ed
ecco il terzo capitolo :)
Spero
vi piaccia ;)
fatemi
sapre cosa ne pensate
Baci
Aly xx
|
Ritorna all'indice
Capitolo 4 *** L'ultima ruota del carro ***
L'ultima ruota del carro
Mi propose di fare il giro della
casa e io accettai. Mi fece vedere la
cucina, dove Niall e Ludovica stavano parlando, poi il piano superiore,
con le
camere da letto. Mi face entrare nella sua. Era piuttosto ordinata per
essere
la camera di un ragazzo. Mi guardai attorno interessata e chiesi -Posso
guardare in giro?- lui annuì con un sorriso, così
cominciai a sbirciare tra le
sue cose, c'era anche una piccola libreria. Feci scorrere il dito sulle
copertine dei libri e sorrisi -Ti piacciono i libri Harmony?- lui
arrossì
leggermente -Mh..- si guardava intorno imbarazzato, ma io gli misi una
mano
sulla spalla -Che hai? è un genere particolare... ma un bel
genere, a volte
anche io leggo dei libri così...- lui sorrise allora
rilassato e io tornai a
guardare nella libreria, trovai libri gialli e fantasy, mi soffermai su
questi
ultimi e ne tirai fuori uno -Lo hai letto?- lui mi raggiunse e lesse il
titolo
-Non ancora... avevo intenzione di iniziarlo...- io sorrisi -E' una
bellissima
storia... io sto leggendo il terzo...- lui sorrise -Davvero?
È bello?- io
annuii -Bellissimo... se vuoi te li presto io, li ho tutti e
quattro...- lui
annuì -Grazie...- sedemmo sul letto e cominciammo a parlare
del più e del meno.
Ero una loro fan, ma non una di quelle, come Ludovica, che sapevano
tutti i
loro fatti personali, sapevo soltanto le loro date di nascita e dove
avevano
vissuto e quello che gli piaceva fare. Scoprii che aveva una sorella,
Gemma, a
cui era molto legato -E' più grande di te?- il ragazzo
annuì -Si...- Una voce
ci giunse dal piano di sotto, era di Liam che ci avvisava che il pranzo
era
porto. Scendemmo in salone e raggiungemmo la cucina e io dissi
-Potevate
chiamarmi... non dovevate fare tutto voi... Ludovica, hai dato una
mano, vero?-
la guardai e lei -Ehm... io...ecco...- la fulminai con lo sguardo
-Scusate...-
Zayn mi mise una mano sulla spalla e mi accompagnò al mio
posto -Ma di che ti
preoccupi? siete nostre ospiti o no?- io annuii -Ma avete cucinato e
preparato
tutto da soli... non mi piace lasciare fare tutto agli altri...- la mia
amica
mi lanciò un'occhiata che io notai, ricambiai con un
sorriso. Cominciammo a
mangiare -E' buonissimo, complimenti..- dissi una volta finito, poi
aiutai a
sparecchiare e a lavare i piatti, nonostante le proteste dei ragazzi.
Così io e
Liam potemmo conoscerci meglio; era veramente dolce e sapeva ascoltare,
una
qualità che hanno in pochi, soprattutto tra i maschi.
Tornammo in salone e
sedemmo tutti sul divano a guardare la televisione dove spiccava la
notizia
"La giovane coppia reale ha una bellissima notizia: sono in dolce
attesa.
Proprio così, William e Kate, da poco diventati marito e
moglie aspettano un
bambino [...]" ero rimasta paralizzata e Ludovica lo notò,
così mi venne
vicino e mi strinse piano la mano, io abbassai lo sguardo. Mi mancava
terribilmente il mio fratellone, avrei voluto rivederlo presto. Prima
ci
sentivamo spesso, poi però le chiamate hanno cominciato a
diventare più rare
finché non finirono, non ci sentivamo da alcuni mesi ormai.
Certo, mi rendevo
conto che la sua carica poteva portargli via del tempo, poi con gli
ultimi
scandali magari non aveva trovato tempo. Sapevo che era molto
impegnato, per
questo non gliene facevo una colpa, ma mi avrebbe fatto piacere essere
una
delle prime a sapere del bambino o bambina, e non di venirlo a sapere
da un
notiziario. Spensero la tv e cominciammo a parlare tra di noi.
Chiedemmo loro della
loro vita da star, del loro rapporto con le fan e dei loro tour. I
ragazzi
parlavano emozionati al solo pensiero che il loro sogno si era
finalmente
realizzato, tutti avevano qualcosa da dire o dei particolari da
aggiungere ai
racconti degli altri, soprattutto episodi divertenti che mi fecero
dimenticare
per un po' di William. -Stai bene?- mi chiese Ludo dopo un po', io
annuii con
un sorriso tirato -Mi dispiace per tuo fratello.. magari vuole
aspettare un'occasione
particolare per dirtelo...- io annuii pur sapendo che nel passato ci
dicevamo
tutto senza dover aspettare un' "occasione particolare". Suonarono
alla porta e Liam andò ad aprire, sentii la voce di una
ragazza -Hey Eleonor,
ciao..- poco dopo l'interessata fece il suo ingresso nella stanza e
vedendoci
si presentò -Ciao, io sono Eleonor, sono la fidanzata di
Louis...- a quelle
parole il mondo cominciò a sbriciolarsi sotto i miei piedi,
come se non
bastasse la notizia di mio fratello, adesso ci si metteva anche questa
ragazza
così carina a interrompere i miei sogni romantici con il
ragazzo dagli occhi
stupendi che aveva rischiato di farmi collassare con un solo sorriso.
Le porsi
la mano con un sorriso -Ciao, io sono Amanda... io, la mia amica e i
ragazzi ci
siamo incontrati ieri da Nando's... piacere di conoscerti...- per
fortuna che
con anni e anni di pratica avevo imparato a mentire più che
bene. Nessuno
infatti si accorse del mio vero stato d'animo. Certo, non potevo
pensare che un
ragazzo talmente bello e gentile fosse solo, ero stata soltanto una
sciocca a
fantasticare su di lui, in quel momento volevo soltanto sparire sotto
una
mattonella del pavimento ma finsi che andasse tutto bene. Continuammo a
parlare
con lei a lungo. Era una ragazza molto gentile e carina, oltre ad
essere
bellissima. Al suo confronto mi sentivo insignificante, soprattutto per
il
fatto che lei avesse accanto un ragazzo del genere e io non avessi
nessuno.
Perchè lei poteva dire tutto di sé agli altri e
essere sincera al 100% mentre
io sentivo un masso sullo stomaco. Adesso che avevo conosciuto i
ragazzi sul
serio, il senso di colpa, se prima era leggero adesso era
insopportabile.
-Potreste scusarmi un attimo? dove.... dove è il bagno?-
Harry si alzò e mi
precedette lungo la strada fino alla porta del bagno. -Grazie- dissi
congedandolo
con un sorriso -Io, io ti aspetto di sotto okay?- io annuii e mi chiusi
dentro
poggiando le spalle alla porta. Scivolai a terra con il sedere e portai
le mani
alla testa respirando profondamente. Poi mi alzai e mi guardai allo
specchio.
Mi sciacquai il viso per poi prendere un grande respiro e tornare degli
altri.
Trovai la ragazza e Louis accoccolati sul divano e mi parve di sentire
il mio
cuore rallentare i suoi battiti, poi li vidi baciarsi e potei sentire
benissimo
l'organo più importante del mio corpo andare in piccoli,
piccolissimi pezzi. Mi
misi seduta a terra e continuai a parlare con gli altri mantenendo il
sorriso
sulle labbra, era un sorriso finto come quello di una bambola, ma ormai
abituata a indossarlo nessuno ci fece caso. Poco dopo arrivò
anche Perry che
fece la nostra conoscenza per poi accomodarsi al fianco di Zayn, io la
guardai,
e più la guardavo più mi sembrava finta. Ma io
non ero nessuno per negargli di
stare insieme, quindi mantenni il mio sorriso fino al pomeriggio quando
le due
coppie abbandonarono la casa per andare a fare una passeggiata. A quel
punto
feci un sospiro e Ludovica lo notò, infatti mi si
avvicinò -C'è qualcos'altro
vero?- io la guardai con un sorriso -Di che parli?- e lei -Dei tuoi
sorrisi
finti.. credi che non me ne sia accorta?- abbassai il capo -Ne parliamo
dopo
okay?- lei annuì poco convinta per poi allontanarsi per
tornare vicino a Niall
che la stava chiamando. Harry mi affiancò e io mi appoggiai
alla sua spalla
-Posso appoggiarmi?- lui annuì circondami le spalle con un
braccio. Chiusi gli
occhi e sospirai ancora inspirando il suo buon profumo a pieni polmoni.
Volevo
dimenticare le scene a cui avevo assistito poco prima ma più
ci provavo più
rimanevano impresse nella mia mente. Rimasi in quella posizione a
lungo, finché
il mio cellulare non prese a squillare, lo tirai fuori "Will" c'era
scritto, mi alzai lasciando un bacio sulla guancia del riccio e mi
allontanai
un po' da tutti -Pronto?- risposi -Amanda... ciao! è da
tanto che non ci
sentiamo...- io sedetti su una sedia della cucina -Già...
tutto bene? con
Kate?- lui rispose -Certo... è tutto perfetto... volevo,
ecco volevo
parlarti.... potremmo incontrarci da qualche parte? ho saputo che sei
tornata a
Londra...- io annuii -E' vero... va bene, dove vuoi vederci?- lui ci
pensò, poi
disse -In un luogo sicuro, non voglio che i paparazzi sparino
cavolate...-
allora io -Ma perchè non possiamo dirlo a nessuno? Will
questa storia sta
diventando pesante... non posso neanche più incontrare mio
fratello in
pubblico... non è normale questa cosa, mi fa male...- lui
sospirò -Lo so,
piccola, anche a me dispiace... devi parlarne con nostro padre...- io
abbassai
il capo -Lo so... allora facciamo al nostro posto tra dieci minuti?-
lui
acconsentì -Okay, ci vediamo più tardi allora,
ciao...- quando feci per mettere
giù lui mi richiamò -Amanda.... ti voglio bene,
ricordatelo sempre, qualsiasi
cosa accada.- io annuii -Anche io Will...- poi attaccai e appoggiai la
testa
sul tavolo. Mi alzai e raggiunsi gli altri in salone dicendo -Scusate
ragazzi,
io devo andare...- Ludo mi guardò -Dove devi andare?- e io
-Devo incontrare una
persona...- presi le mie cose -Vuoi che ti riaccompagni a casa?- le
chiesi e
Niall disse -Può rimanere qui... poi la riaccompagno io...-
io annuii -Okay...-
Harry mi venne incontro -Stai bene? non mi sembri in forma...- io
scossi la
testa -Non preoccuparti... va tutto bene, adesso devo andare...- uscii
dalla
porta e entrai in auto abbandonando la loro villa in direzione del
posto
dell'incontro con mio fratello.
Ecco
postato il quarto capitolo della storia, finalmente :)
notizia
sconvolgente per Amanda che non vede l'ora di avere dei chiarimenti da
parte del fratello....
Ditemi
che ne pensate ;)
Baci
Aly xx
|
Ritorna all'indice
Capitolo 5 *** AVVISO ***
Scusate tanto, ma per ora mi vedo costretta a fermare la storia. Sono in Finlandia da due mesi ed è troppo complicato aggiornare da qui perché i capitoli sono sul mio computer mentre qui utilizzo quello della famiglia che mi ospita...... Quindi per ora continuerò ad aggiornare soltanto "I finally find you" perché scrivo i capitoli a mano a mano che li metto sul sito. In caso interessasse a qualcuno riprenderò a postare capitoli dopo il 2 di novembre che torno a casa. Scusate per quest'interruzione, ci vediamo tra circa un mese :)
Baci Aly xx |
Ritorna all'indice
Questa storia è archiviata su: EFP /viewstory.php?sid=1930098
|