Little big secret

di _Ryuzaki_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Ritorno a casa ***
Capitolo 2: *** Finalmente a casa ***
Capitolo 3: *** I ragazzi ***
Capitolo 4: *** L'ultima ruota del carro ***
Capitolo 5: *** AVVISO ***



Capitolo 1
*** Ritorno a casa ***


Ritorno a casa

Stavo tornando da una lunga passeggiata, dirigendomi verso la mia dimora. Era la villa in cui avevo vissuto negli ultimi cinque anni della mia vita. Avevo la musica nelle orecchie e camminavo con le mani nelle tasche dei jeans. Mi arrivò una telefonata. Interruppi la riproduzione della musica e risposi -Pronto?!- dall'altra parte parlava una voce inglese che avrei riconosciuto ovunque: la voce di mio fratello maggiore, Henry. -Sorellina!- aveva una voce squillante, io sorrisi -Hey fratellone! come va?- lui sospirò -Tutto bene tu? come te la cavi in Italia?- già, da cinque anni ormai vivevo a Roma, lontano dalla mia famiglia. Avevo frequentato il liceo linguistico in Italia, avevo una conoscenza molto larga delle lingue, quando ancora vivevo a Londra la mia famiglia mi aveva educato in modo esemplare in ogni ambito, specialmente quello delle lingue straniere essendo io portata per questo tipo di studi. -A meraviglia! ma mi mancate tanto...- avevo un po' di nostalgia di casa. -Non preoccuparti piccola, ci rincontreremo presto...- io feci una faccia speranzosa -Vieni a trovarmi? finalmente... non vedevo l'ora! vedrai ci divertiremo un mondo... ti farò conoscere tutti i miei ami...- non mi fece finire di parlare che mi disse -Hey frena frena... non  verrò io da te, ma tu da me? ti va di tornare per un po' a casa?- io mi bloccai sul posto -Davvero?- lui rise -Certo! è casa tua sciocchina, e poi manchi a tutti specialmente alla nonna, vedrai, sarà contentissima di incontrarti! allora che ne pensi?- io sorrisi -Ma certo! ma che domande mi fai?- cominciai a saltellare per strada attirando l'attenzione di qualche signora che mi lanciava sguardi sconvolti e perplessi -Quando si parte?- gli chiesi e lui -Anche oggi stesso... che ne dici di una mezzoretta?- io spalancai la bocca -E me lo dici così?! io devo prepararmi... facciamo domani?- lui sbuffò -E va bene... ti mando il jet?- io ci pensai -Va bene... ma poi voglio fare un giro per Londra... è da tanto che non la vedo...- lui sembrò pensarci -Okay... ci incontriamo direttamente a casa allora....- io stavo passando davanti alla casa di una mia compagna di scuola e sorrisi -Hey fratellone, un'ultima cosa... posso portare con me una persona?- lui allora -Chi è? il tuo ragazzo? no, perchè se è il tuo ragazzo, prima devo conoscerlo... se non mi va bene puoi anche scordarti di vederlo... e poi devo parlargli e...- io lo fermai ridendo -Ma che ti stai inventando?! - risi ancora -Non ho un fidanzato...- lui allora si calmò -Bene... allora chi devi portare? un'amica? è carina?- io risi ancora più forte -Sei sempre il solito... e comunque è piccola per te... ha la mia età... oltre al fatto che non so se verrà sul serio, voglio chiederglielo... senti.. ma per quanto tempo restiamo?- lui mi rispose dopo qualche secondo -Se fosse per me ti farei restare per sempre, sta a te decidere... potresti prendere l'università qui in Inghilterra....- io ci pensai -Non è una cattiva idea... va bene... ci penso... intanto facciamo tre mesi... poi scelgo se rimanere oppure tornare qui? che ne dici?- lui acconsentì, allora io lo salutai e chiusi la comunicazione. Poi mi avvicinai al cancello della mia amica. Suonai il campanello, rispose al citofono la voce di una donna -Chi è?- io risposi -Sono Amanda, un'amica di Ludovica... potrei parlarle un attimo?- lei mi aprì e io entrai -Grazie..- poi raggiunsi il portone e suonai di nuovo, mi aprì la donna. Era di bell'aspetto, con i capelli a caschetto biondi e gli occhi marroni che avevano un che di molto dolce, quel colore mi scaldava il cuore anche se non la conoscevo. -Ciao, io sono la madre di Ludovica, vieni, te la chiamo... fai come se fossi in casa tua...- io la fermai -Scusi, ma prima volevo parlare con lei...- la donna si voltò sorpresa, poi sedette di fronte a me -Vuoi qualcosa da bere?- io scossi il capo -No, grazie... comunque volevo chiederle una cosa... io ho origini inglesi, non so se Ludovica glie ne ha parlato... beh, poco fa mi ha chiamato mio fratello che è rimasto a vivere a Londra e mi ha proposto di tornare in Inghilterra per un po' di tempo, visto che ho finito la scuola e io ho pensato ecco... di chiederle se Ludovica potesse accompagnarmi....- lei mi guardò sbattendo più volte le palpebre -Che cosa?- io giocai con le mie stesse dita -Si, ecco, so che le piacerebbe andare a Londra, quindi ho pensato "perchè non chiederle di venire con me?" io avrei compagnia e lei realizzerebbe il suo desiderio.... ma solo se lei e suo marito siete d'accordo, per questo ho chiesto prima a lei...- abbassò lo sguardo titubante -Non saprei... come avete intenzione di andare fino a Londra? e dove starete? e quanto tempo avete intenzione di rimanere?- io sorrisi di fronte a tutte quelle domande. Poi tirai fuori la carta d'identità e gliela mostrai. Lei la prese e una volta letto il mio nome completo sbiancò -C...come...?- io sorrisi ancora -Stia tranquilla, non la sto prendendo in giro... se vuole le chiamo mio padre... magari potrebbe tranquillizzarla... però è inglese... non so se riuscirebbe a...- mi interruppe -No, no, ci credo... oh mio Dio... mi dispiace di avervi dato del tu, che maleducata... volete che vi faccia portare qualcosa da mangiare, da bere?- io risi -Non c'è bisogno che mi dia del voi... mi va bene del tu... mi chiami Amanda.... ecco.. per rispondere alle sue domande... domani mio fratello manderà il jet della mia famiglia a prenderci a quest'ora.... staremo a casa mia per i primi giorni, avevo in mente di prendere una casa per conto mio e lei potebbe farmi compagnia.... e Henry, mio fratello mi ha proposto di restare per circa tre mesi, poi deciderò se continuare gli studi in Inghilterra o tornare in Italia.... quindi potremmo stare tre mesi, poi si vedrà... mi farebbe piacere che Ludovica venisse con me...- la donna stava ancora immagazzinando le informazioni che le avevo dato. Poi si riprese -E l'affitto? vi.... ti devo qualcosa? non posso permettermi molto, mi dispiace, niente che sia alla tua altezza...- io le poggiai la mano sulla spalla -Non si preoccupi, la casa verrà acquistata dalla mia famiglia e diventerà una nostra proprietà... so che magari dovrà parlarne con suo marito... solo, mi faccia sapere... io domani partirò lo stesso....- lei prese il telefono -Scusami un attimo... magari nel frattempo potresti andare da Ludovica... è nella sua camera, infondo a destra, l'ultima porta... faccio tornare mio marito per parlargliene e poi vi chiamo okay?- io annuii -Grazie signora...- lei mi richiamò -Qualcun altro sa della tua vera identità?- io scossi il capo -No, sarebbe stato troppo pericoloso, almeno così pensava mio padre quando mi ha mandata qui, quindi la prego di mantenere una certa discrezione...- lei annuì e io la ringraziai. Salii le scale e camminai dritto per il corridoio, arrivata all'ultima porta a destra bussai e ad un "Avanti" aprii leggermente la porta, tanto da sbirciare all'interno -E' permesso?- lei voltò lo sguardo e, non appena mi vide si alzò dal letto su cui era sdraiata e mi raggiunse -Amanda... che cosa ci fai qui?- io sorrisi -Passavo di qui per andare a casa e ho pensato di fare un salto...- mi abbracciò e io ricambiai, poi ci staccammo e lei mi invitò a sedermi sul letto al suo fianco. Tirò su il computer e me lo mostrò -Che cosa stavi facendo?- e lei -Mha... niente di particolare, ero su twitter....a curiosare...- guardai lo schermo -Segui i One Direction?- lei annuì facendo una faccia come per dire "Ovviamente si.." -Certo... che domande mi fai?- scosse il capo sospirando e io risi -Posso guardare nel tuo armadio?- lei mi fissò perplessa, poi però annuì -Va bene...- io mi alzai e aprii le ante dell'armadio. C'era un lungo specchio alto quanto tutta l'anta che riflesse la mia immagine, guardai i miei capelli lunghi e boccolati che cadevano in onde nere per poi finire multicolori sul sedere; mi sistemai la maglietta. Poi mi dedicai ai vestiti: ce ne erano di tutti i tipi, la mia amica era alta e snella quindi i suoi abiti erano molto stretti, a prima vista avrei detto che nessuno di quei vestiti mi sarebbe mai entrato. Poi però feci spallucce e tornai a curiosare -Perchè non indossi gonne? ti starebbero bene, magra come sei...- lei fece una smorfia -Non mi piacciono molto le gonne....- commentai tra me e me -Dovremo andare a fare shopping sfrenato...- lei mi guardò -Hai detto qualcosa?- io scossi il capo -No, no, niente... stavo pensando ad alta voce... dicevo che non mi entrerebbero mai i tuoi vestiti...- presi un paio di jeans e me li appoggiai ai fianchi -Sei molto più magra di me...- lei rise -Ma che stai dicendo? ti entrerebbero....perchè non li provi? vuoi scommettere?- io sorrisi e le strinsi la mano -Scommettiamo... se non mi entrano tu comincerai a indossare gonne e mini-gonne...- lei annuì incerta, poi disse -E se vinco io tu mi porterai a Londra con te un giorno...- io sorrisi dolcemente pensando che probabilmente questo sarebbe avvenuto il giorno dopo. Raggiunsi il bagno e mi tolsi i miei jeans per poi provarmi i suoi (http://weheartit.com/entry/44978707/via/Jullepusen) li infilai e li allacciai -Caspita mi vanno....- mi guardai allo specchio notando una sbavatura ti trucco attorno all'occhio destro. Così mi avvicinai al mio riflesso e passai il dito sopra la palpebra per rimediare. Poi ossevai i miei occhi azzurri e annuii -Meglio...- aprii di nuovo la porta e feci una giravolta -Allora?- lei fece un applauso -Ti entrano! quindi mi porterai a Londra!- cominciò a saltellare per la stanza battendo le mani felice; sembrava una bambina, i suoi occhi scintillavano. Aveva lunghi capelli castani e occhi marroni, sia una risata che un sorriso molto contagiosi. Infatti non potei non ridere a mia volta. Passammo il tempo a provare vestiti, adesso che avevo visto che portavamo la stessa taglia tutti i suoi vestiti erano MIEI mhuahahah (diabolik laugh) poi la porta si aprì e ne comparve la madre di Ludovica che ci sorrise -Potete scendere un momento?- chiese vedendoci sedute a chiacchierare. Ludo chiuse lo schermo del pc e mi seguì fuori dalla camera e poi al piano di sotto. Trovammo sul divano il padre della ragazza che mi sorrise porgendomi la mano -Piacere...- io chinai il capo -Il piacere è mio signore....- la donna sedette accanto al marito e gli strinse la mano guardandoci -Ludovica... la tua amica domani parte per Londra... e ci ha chiesto di poterti portare con sé.... ne abbiamo discusso e per noi va bene... anche perchè starete nella sua casa... mi raccomando di essere prudenti e, soprattutto tu, rispettosa... la sua famiglia è la più importante del Regno Unito....- lei cominciò a saltare e urlare, noi tre ridemmo. La ragazza mi saltò praticamente in braccio e mi strinse fortissima -Grazie grazie grazie...- poi si calmò leggermente -Che cosa significa che la sua è la famiglia più importante del Regno Unito?- l'uomo ancora seduto si rivolse alla figlia -Ti trovi di fronte alla nipote diretta della regina Elisabetta II d'Inghilterra.... figlia del principe Carlo di Edimburgo e di Lady Diana...- Ludovica scoppiò a ridere lasciandoci tutti scossi, non respirava quasi -Certo... come no.... e io sono Cat Woman...- e riprese a ridere. Io sorrisi -Dice la verità... mio fratello mi ha chiesto di tornare a casa....- lei smise di ridere asciugandosi le lacrime -Dite sul serio...o mi state prendendo in giro?- mi guardò, io scossi il capo sorridendo -Nessuno scherzo... staremo a Buckingam Palace per qualche giorno, spero non ti dispiaccia... poi prenderemo una casa nostra... che ne dici? non mi va di andare da sola...- lei mi abbracciò di nuovo -Grazie....- poi riprese a saltellare -Starò per dei giorni a vivere in una reggia... non ci credoooo conoscerò la famiglia realeeee!!!!- poi si fermò di botto -Hai detto che prenderemo una casa? quanto vuoi restare?- io sorrisi ancora, con lei era impossibile non farlo -Io pensavo ad una cosa come tre mesi... poi io forse continuerò gli studi in Inghilterra, tu sceglierai se restare o tornare a casa...- lei mi abbracciò ancora piangendo di gioia -Quando partiamo?- e io -Domani a quest'ora...- lei si fiondò al piano di sopra tirandomi per il braccio io feci in tempo a ringraziare i suoi genitori prima di sparire nella sua camera. Ricominciò a gridare e a saltare sul letto sotto il mio sguardo divertito; poi si fermò e mi venne ad abbracciare ancora -Grazie grazie grazie... forse... dovrei darti del voi o del lei? sei una principessa...- i suoi occhi scintillavano. Io scossi il capo -No, lo ho già detto a tua madre, dammi del tu... come hai sempre fatto... ci sono già troppe persone che mi danno del voi...- feci spallucce. Tornammo a parlare di quello che avremmo fatto una volta arrivate il giorno dopo a Londra -Io volevo andare a fare un giro prima di andare a casa... che ne dici? potremmo anche fare shopping, è da tanto che non faccio spese pazze con un'amica...- lei annuì -Grazie ancora Amanda... davvero... devo assolutamente preparare le valige, devi aiutarmi...- ci mettemmo subito all'opera e in un paio d'ore avemmo finito. Lasciammo fuori solo gli indumenti necessari il giorno seguente. -Vuoi restare qui a cena?- io scossi il capo -No, grazie... devo preparare anche io le valige... e poi devo chiamare mio fratello e dirgli che è deciso che vieni anche tu... comunque passo a prendervi domani verso le dieci? così pranziamo da qualche parte a Londra... mh?- lei mi abbracciò -Oggi sei molto abbracciosa...- risi e lei con me. Mi accompagnò alla porta di casa; io salutai la sua famiglia e me ne andai a piedi. Arrivai a casa qualche minuto dopo e quando aprii la porta mi accolse la governante -Signorina... dove siete stata tutto questo tempo... ci stavamo preoccupando...- io sorrisi -Non dovevate... sono stata da un'amica.... a proposito...- dissi mentre ci avviavamo al piano di sopra -Mi ha chiamato mio fratello Henry... domani parto, torno a casa per tre mesi... poi deciserò se è un trasferimento definitivo o se tornerò qui in Italia...- lei sorrise -E' una bella notizia, è da tanto che non tornate a Londra...vi mancherà tanto immagino...- io la abbracciai -Infatti, mi mancherai tanto Mary...- lei sorrise stringendomi a sua volta -Anche voi mi mancherete signorina... ma adesso non perdiamoci in chiacchiere... dobbiamo preparare le valige...e preparare la cena... forza forza...- risi andando nella mia camera. Mi guardai intorno e sorrisi c'erano molti ricordi in quella stanza, gli ultimi cinque anni erano stati molto importanti per la mia vita, come ogni adolescente dopotutto. C'erano stati dei momenti in cui avrei voluto essere a casa mia, con la mia famiglia. Certo, Mary e i domestici ormai erano diventati come una nuova famiglia per me; ma la nessun posto è bello come la propria casa no? Sedetti sul letto e mi guardai attorno sorridendo; chiusi gli occhi e tentai di riportare alla mente tutti i più piccoli dettagli dei cinque anni appena passati. Poi mi alzai e mi misi a preparare le valige; dalla porta entrò Melanie, una domestica che vededomi preparare da sola i bagagli accorse -Signorina posso farlo io...- le lasciai campo libero mentre sceglievo che vestiti portare -Che dici questo?- le indicai un vestitino a fiori, lei annuì -Se vi piace certo...- mi sorrise. Mi avvicinai e la aiutai senza permetterle di controbattere. Verso sera le valige erano pronte. Cenammo e andai a letto. Il giorno dopo mi alzai presto, mio fratello mi aveva detto che l'aereo sarebbe atterrato alle 10.00, proprio l'ora che avevo prefissato con la famigla di Ludovica, quindi mi preparai, erano le 8.30. Mi vestii e scesi a fare colazione e a salutare tutti. Poi salii in macchina e dissi all'autista la via della mia amica. Arrivammo in poco tempo. Aspettai le dieci meno dieci, poi suonai il campanello. Mi aprì la mamma che mi fece entrare dandomi il buongiorno.




Ecco il primo capitolo!!! :)
Spero che come inizio vi piaccia ;)
Fatemi sapere che cosa ne pensate
Baci Aly xx

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Capitolo 2
*** Finalmente a casa ***


Finalmente a casa

Mi fece accomodare in cucina mentre andava a chiamare Ludovica che appena mi vide mi strinse in un abbraccio -Sei pronta a partire?- le chiesi e lei annuì -Certo... grazie ancora...- io scossi il capo -Devi smettere di ringraziarmi in continuazione... cambia parola almeno...facciamo... "scamish" si mi piace.. Scamish! si suona bene...- lei rise insieme a me. Poi tutte e tre uscimmo di casa e salimmo sull'auto che ci attendeva con la portiera aperta. -Dove andiamo adesso?- io guardai fuori da finestrino -A prendere un aereo... spero che ti piaccia... è il jet della mia famiglia...- lei cominciò a saltellare da seduta -Ancora non ci credo... vivrò a Buckingam Palace... ma dimmi un po' ti diverti con le guardie reali? a te danno retta?- io risi -Si... più di qualche volta li ho fatti ridere... e poi mi portavano a cavalluccio, poverini...- rise anche lei -Deve essere stato bellissimo crescere in un palazzo reale...- io sorrisi -Infatti... però mio padre non mi permetteva quasi di uscire, diceva che era troppo pericoloso; sapete era il periodo in cui era morta mia madre...- la donna mi abbracciò -Mi dispiace tanto piccola...- io sorrisi -Non si preoccupi, ormai è passato tanto tempo...- Arrivammo dopo circa una quarantina di minuti alla pista. Appena fummo scese ci raggiunse un domestico che ci scortò insieme alle varie guardie reali alla scala dell'aereo. Ludovica salutò la madre e io le promisi che la avremmo chiamata appena arrivate a casa mia. Poi salimmo sul jet e ci mettemmo comodamente sedute sui sedili di pelle chiara. -Che cosa vuoi fare durante il viaggio?- lei fece spallucce -Posso mettere la musica?- io sorrisi -Certo... fa quello che vuoi... come se fossi a casa tua...- lei tolse le cuffiette al telefono e in poco tempo tutto l'aereo fu riempito dalle note di Live while we're young dei One Direction, la sua band preferita. Cantammo a squarciagola, io mi avvicinai ad una guardia e la feci alzare -Balla con me...- era un po' di legno, ma quando rischiai di scivolare facendo una giravolta ebbe i riflessi pronti e mi afferrò al volo per poi rimettermi in piedi -State bene signorina?- io sorrisi -Si, grazie Paul... vedi, se non balli con me rischio di cadere...- gli feci gli occhi da cucciolo e lui sorrise cominciando a ballare. Gli tolsi il cappello di pelo e lo poggiai sul sedile per poi andare avanti a scatenarmi su quelle note. Anche Ludovica ballava con una guardia che, poverino, cercava di stare dietro a quella pazza (con amore). Arrivò Irresistible e io avvolsi le braccia attorno al collo del ragazzo che a sua volta le mise attorno a miei fianchi. Cominciammo a muoverci a ritmo, il mio viso era sul suo petto. Alla fine della canzone mi staccai e gli lasciai un bacio sulla guancia per poi sorridergli. Gli porsi di nuovo il cappello e mi allontanai dalla stanza, solo per entrare in un'altra. Presi un libro e tornai dalla mia amica -Ti dispiace se leggo?- lei mi guardò -No, figurati, vuoi che tolga la musica?- io scossi il capo -No... va bene..- presi la borsa e cominciai a rovistare all'interno. Trovai finalmente la custodia dei miei occhiali. Non li usavo spesso, erano soltanto da lettura, infatti li tenevo sempre pronti in borsa per qualsiasi evenienza. Li tirai fuori, erano in osso, blu con le lenti rettangolari. Presi a leggere e mi isolai completamente da ciò che mi circondava; era ciò che mi succedeva quando leggevo una storia che mi prendeva particolarmente. Stavo leggendo il terzo di quattro libri di una collana, Fallen, il terzo appunto si intitolava Passion e mi aveva subito rapito con la sua narrazione. Continuai a leggere finché Ludovica non mi scosse per la spalla -Siamo arrivati!- io guardai il numero della pagina a cui ero giunta; non mi piaceva fare le orecchie ai miei libri, preferivo usare un segnalibro o più semplicemente ricordare il numero della pagina. Mi alzai e mi diressi al portellone. Appena fu aperto le guardie uscirono e noi due le seguimmo all'esterno. Respirai l'aria di Londra, mi era mancata tantissimo, poi sorrisi e alzai il viso al cielo, stranamente per gli standard dell'Inghilterra era sereno; ma conoscendo il clima che dominava in quella città mi armai di ombrello nel caso avesse cominciato a piovere all'improvviso. Scendemmo a terra e Ludovica cominciò a correre tanto che le guardie dovettero correrle dietro per farla tornare da noi mentre io ridevo nel guardare la scena -Lasciate stare, è felice....- poco dopo mi raggiunse di nuovo -Hai visto? sei riuscita a far correre le guardie..- le dissi con un sorriso che lei ricambiò. -Allora andiamo?- io annuii -Entrammo in una macchina che ci accompagnò fino al centro di Londra. Scendemmo e io dissi all'autista -Noi facciamo un giro per Londra... intanto potresti portare la mia auto e parcheggiarla nei dintorni? andiamo a fare shopping, regolati...- ridacchiai -Comunque non c'è bisogno delle guardie, ce la caviamo da sole, giusto Ludo?- mi voltai ma la mia amica si era allontanata -Lo prendo per un si, allora ci vediamo ragazzi..- sorrisi e mi allontanai rincorrendo Ludovica. Le arrivai vicino -Allora da dove vogliamo partire?- mi chiese -Andiamo un po' in giro, poi ci fermiamo dove vuoi... facciamo spese pazze...- lei annuì e mi prese a braccetto. Camminavamo a braccetto per le vie di Londra e ci fermavamo ad ogni negozio in vista. Facemmo compere all'impazzata, decidemmo di fermaci a mangiare da qualche parte. -Dove vogliamo mangiare?- lei cominciò a saltellare -Nando's.... ti pregooo!!- io sorrisi -Va bene...andiamo...- ci incamminammo ancora, fino ad arrivare al fatidico ristorante. Entrammo e sedemmo ad un tavolo in un angolo. Le spiegai in italiano che cosa servissero, poi prendemmo i nostri ordini che in poco tempo ci servirono. Cominciammo a parlare dei cinque anni passati -Adesso che inizi a vivere qui ti conviene cominciare a parlare inglese, altrimenti la vedo dura...- ridacchiammo e iniziammo a parlare inglese. Io parlavo lentamente e lei rispondeva un po' titubante ma riuscimmo ad intenderci piuttosto bene. Faceva spesso battute e io ridevo a crepapelle. C'era però un tavolo accanto a noi dal quale venivano risate ancora più forti. Mi voltai un poco fino a poterlo vedere bene, c'erano tre ragazzi incappucciati con gli occhiali da sole. Erano sicuramente dei ragazzi che non volevano essere riconosciuti, perchè qualcuno dovrebbe portare gli occhiali da sole in un ristorante? infatti quando uno di loro si voltò potei vedere bene i suoi lineamenti. Era Niall Horan 1/5 dei One Direction; gli sorrisi dolcemente e lui ricambiò. Allora mi voltai verso Ludovica -Hey amica... adesso mantieni la calma e girati....- lei si voltò e non appena vide quello che avevo visto io fece per gridare se la mia mano non avesse fermato ogni suo tentativo di emettere fiato. Le avevo praticamente tirato una sberla sulla bocca e lei si zittì cominciando a maledirmi in italiano così che nessuno la capisse. -No sul serio, sei una brutta stronza come cazzo ti è venuto in mente di darmi una sberla..??- io scoppiai a ridere e non riuscivo più a fermarmi perchè lei continuava a prendermi a parolacce senza interruzioni, non so neanche dove prendeva tutto quel fiato resta il fatto che mi uscivano le lacrime per il troppo ridere, non ce la facevo più. -Oddio, fermati, non ce la faccio più... adesso muoio...- mi asciugai il viso con la mano facendo attenzione a non sfarmi il leggero trucco che avevo sugli occhi. Alzai lo sguardo, Niall ancora mi guardava sorridendo, allora mimai in inglese -Ciao.- e poi sorrisi quando lui ricambiò il mio saluto. Gli altri suoi amici si rivolsero a lui che era troppo impegnato a mimare un saluto per rispondere. Allora anche loro si voltarono e mi ritrovai addosso altri due sguardi, uno di Zayn Malik e l'altro di Liam Payne che mi sorrisero. Ludovica aveva ripreso a maledirmi accarezzandosi il naso che per sbaglio avevo colpito e io risi ancora sotto i baffi. -Ludo sei venuta l'altr'anno in Finlandia?- le chiesi in inglese; lei interruppe le sue maledizioni -No, non sono partita..- rispose allora io -Non sai che ti sei persa....- tirai fuori il cellulare e mi sedetti accanto a me per mostrarglielo. Aprii un video fatto l'anno prima mentre ci trovavamo per un anno in Finlandia. Attaccai le cuffiette al telefono e glie ne porsi una che lei infilò all'orecchio destro. Feci partire la riproduzione, ritraeva me e i miei amici finlandesi e non che facevamo partire la musica a tutto volume con la canzone Live While We're Young e attaccavamo tutte le casse della città al massimo volume. Le note si propagavano in ogni direzione. Il mio corrispondente mi aveva preso in braccio per poi buttarmi nel lago ghiacciato nonostante la neve che superava i venti centimetri e la temperatura che era scesa ai -15°. Per tutta la durata del video io e i miei amici scappavamo dagli agenti che cercavano di acciuffarci per sbatterci dentro e alla fine io mi ero consegnata spontaneamente assumendomi tutte le colpe. -Fammi capire ti hanno arrestata?- io annuii e risposi nella mia lingua madre -Si...- allora lei -Ma tuo padre ti ha fatto uscire...- io scossi il capo e dissi sempre in inglese -Troppo semplice... no, mio padre è stato contattato e gli è stato riferito ciò che era successo, ma non mi ha fatto uscire, ho passato la notte al fresco nella cella insieme ad un tossico... mamma che brividi...- rabbrividii al solo pensiero -Non ci credo...- allora io -Credici è la verità... non è tutto rose e fiori come credi... mio padre mi tira fuori dai guai solo quando è strettamente necessario... altrimenti mi fa scontare tutto ciò che faccio...- portai i capelli sulla spalla e dissi -A proposito, chissà che dirà quando vedrà i miei capelli...- sospirai -Non mi preoccupa tanto mio padre quanto mia nonna... la mia famiglia è molto tradizionalista... sai come è...- e lei -E ci credo...- ridemmo insieme. Poi mi voltai verso i ragazzi che avevano ripreso a parlare -Perchè non gli vai a chiedere una foto e un autografo?- chiesi in italiano e lei -Si, vado subito sperando di non sclerargli davanti o svenire...- io risi. Prese un blocchetto e una penna, poi si alzò e lentamente si sporse sul loro tavolo -S...scusate... potreste farmi un autografo?- loro si voltarono e le sorrisero, poi le fecero ognuno un autografo. Io mi avvicinai a mia volta -Ciao..- sorrisi -Ciao..- mi sorrisero a loro volta. Presi il telefono -Scusate ragazzi... noi dobbiamo essere a casa tra...- guardai l'ora -Un quarto d'ora fa!- Ludovica saltò in aria e io scoppiai a ridere -Scusa.. ma dobbiamo sbrigarci...- lei mi guardò -Aspetta aspetta... ci vorrebbero delle lezioni di Galateo non lo so qualcosa del genere... non posso presentarmi così...- io la guardai -Perchè? che hai che non va?- lei aprì le braccia -Tutto...- io sorrisi -Ma che stai dicendo? forza andiamo, dobbiamo andare...- salutammo i ragazzi -Hey ragazze, avete bisogno di un passaggio?- ci chiese Liam, io sorrisi ma prima che potessi rifiutare Ludovica parlò anche per me -SI...- io sorrisi scuotendo il capo -Ma non vorremmo disturbare...- aggiunsi per essere educata, loro si alzarono e ci affiancarono -Ma quale disturbo, non preoccuparti...- io sorrisi -Amanda e lei è Ludovica..- dissi indicando la mia amica che non aveva staccato mai gli occhi da Zayn, io trattenni una risata quando disse in italiano -Mamma che figo da paura...- ci guidarono ad un'auto scura e ci fecero sedere nei posti posteriori. Liam era alla guida mentre Zayn era al suo fianco, Niall era dietro, io ero tra lui e Ludovica che continuava a parlare in italiano -Hey non ti capiscono parla inglese...- lei scosse il capo -Meglio di no, altrimenti mi prendono per una maniaca pervertita....- io scoppiai a ridere, non ero riuscita a trattenermi. Poi mi ricomposi e mi voltai verso Niall sorridendogli e lui disse -Siete italiane?- Ludovica annuì -Io sono nata a Roma...- disse alzando la mano mentre io -Io sono inglese ma mi sono trasferita in Italia cinque anni fa per frequentare il liceo... probabilmente continuerò gli studi qui....- feci spallucce -Dove dobbiamo accompagnarvi signorine?- io guardai fuori dal finestrino e dissi -Puoi lasciarci all'angolo, dietro dovrebbe esserci la nostra auto... credo....- lui mi guardò perplesso, poi raggiunse il punto che gli avevo indicato. In effetti dietro l'angolo c'era una macchina blu decappottabile con i sedili posteriori -Eccola.... grazie del passaggio...- dissi sorridendo -Sicure che non volete essere accompagnate a casa?- io annuii -Si, grazie davvero siete stati davvero gentili a farci questo favore... non so come ringraziarvi...- Ludovica li guardò triste -Beh, adesso ci salutiamo....- io guardai la sua espressione e cedetti -Magari potremmo rivederci, che ne dite?- la mia amica fece un sorriso a 32 denti e loro sorrisero a loro volta -Va bene, magari potreste venire a casa nostra domani, che ne dite? almeno incontrate anche gli altri due...- disse Zayn, io sorrisi -Se non è di disturbo...- allora Niall -Certo che sei fissata con il disturbo.... non disturbate, non ti preoccupare....- io sorrisi -Si, certo, ehm scusa...- li salutammo con la mano e feci per scendere quando Niall mi ritirò nell'auto e mi diede un foglio -C'è scritto il mio numero... almeno ci mettiamo d'accordo per domani...- sorrise e io ricambiai il sorriso -Va bene, grazie, ciao ragazzi, ci vediamo domani allora..- salutai con la mano e misi tutte le buste nell'auto poi saltammo a bordo e accesi il motore posizionando un paio di occhiali da sole sul naso e partendo alla volta di casa mia salutando ancora i ragazzi con la mano. Eravamo appena arrivate a casa mia. Ludovica era rimasta a bocca aperta per tutta quella grandezza -Sei pronta?- le chiesi e lei -Certo..- aprii il cancello e feci il mio ingresso nel giardino, poi arrivammo fino a davanti alle scale. Scendemmo e ci avviammo al portone -Ma non dobbiamo prendere le buste?- io annuii -Le prenderà una domestica non preoccuparti, intanto io devo presentarti la mia famiglia.- aprii il portone e la governante vedendomi sorrise -Signorina bentornata a casa... oh, che maleducata, lei è una vostra amica... ma prego venite dentro...- poi si rivolse ad un'altra domestica -Su vai a prendere le buste delle signorine... forza...- io le sorrisi -Mi sei mancata Rose....- la abbracciai e lei ricambiò il mio abbraccio. Poi mi staccai da lei e dissi a Ludovica -Vieni, andiamo di sopra, ti faccio vedere la tua stanza...- iniziammo a salire le scale finché non raggiungemmo il secondo piano, le mostrai tutte le stanze che incontrammo lungo il cammino. Arrivammo ad una stanza -Questa dovrebbe andare bene..- aprii la porta -Che ne dici? potrebbe andare?- lei si guardò attorno con gli occhi che scintillavano -E me lo chiedi? è fantastica! ed è tutta per me?- io annuii -Certo, la mia stanza è l'ultima a sinistra, per qualsiasi cosa, adesso vorrai rilassarti... il bagno è per di qua..- aprii una porta alla destra della camera dietro la quale era presente un bagno personale -Allora io vado, le valige sono già state portate qui, per qualsiasi cosa chiama le domestiche o me, sai dove trovarmi, adesso vado... ci vediamo dopo..- uscii e raggiunsi la mia camera ed entrai sorridendo. Mi era mancata tanto, mi gettai sul letto e sorrisi -Casa dolce casa...- poi mi alzai e mi feci una doccia per poi vestirmi con un vestitino leggero con sopra un giacchetto a scaldaspalle e delle ballerine. Asciugai per bene i capelli e li ravvivai con la spazzola e le dita. Poi mi diressi fuori dalla porta e raggiunsi lentamente la stanza della mia amica. Bussai, mi rispose -Avanti!- io entrai -E' permesso?- la trovai a sistemare le sue cose nell'armadio -Se vuoi posso chiamarti una domestica...- lei scosse il capo -Non serve.. almeno so dove trovare le cose..- io la guardai -Vogliamo andare a conoscere mio padre?- le chiesi e lei sorrise annuendo -Sono un po' nervosa a dire la verità...- io la presi a braccetto e dissi -Non preoccuparti, sei una mia amica.. andrà bene...- ci dirigemmo verso il suo studio. Una volta arrivate alzai la mano e bussai piano. Ricevuto il permesso di entrare sbirciai all'interno -E' permesso?- lui alzò il capo e in seguito sorrise -Amanda, figlia mia... vieni...entra. - io aprii la porta e lo raggiunsi abbracciandolo -Ciao papà... come stai?- lui annuì -Si va avanti... lei è una tua amica italiana?- io annuii facendo cenno alla ragazza di entrare, lei fece il suo ingresso nella stanza abbozzando un inchino, io sorrisi e mio padre anche -Vieni, piacere, io sono il padre di Amanda...- lei sorrise -Io sono Ludovica, piacere...vi ringrazio per l'ospitalità...- lui sorrise mettendo un braccio attorno alle mie spalle -Non c'è di che; gli amici di mia figlia sono miei amici... dei ragazzi un po' meno...- ridacchiò e io arrossii un pochino -Papà...- ero un po' in imbarazzo, lui mi fece fare una giravolta -Ma sei bellissima cara... mi piacciono i capelli, sono allegri...- io sorrisi -Dici davvero? credi che darà fastidio alla nonna?- lui scosse il capo -No... vedrai... sarà felice di rivederti... è da tanto che non vi incontrate...- io annuii -Va bene, allora vado da lei, ci accompagni?- lui annuì -Certo, vengo vengo...- mi mise un braccio attorno alla vita mentre Ludovica ci camminava affianco un po' a disagio all'idea di incontrare la regina -Hey non preoccuparti, andrà bene...- le dissi con un sorriso. Lei parve rilassarsi un attimo. Arrivammo davanti alla sala del trono che era sorvegliata da due guardie che aprirono la porta nel vederci arrivare. Entrammo al suo interno e raggiungemmo mia nonna, seduta sul trono -Nonna!- dissi correndole incontro, lei si alzò e mi abbracciò forte -Amanda... amore della nonna... è da tantissimo che non ci incontriamo... come ti sei trovata in Italia?- io sorrisi -Benissimo nonna.. è un fantastico paese..- mi guardò -Sei diventata una bellissima donna....- poi notò i capelli -Cambiamento di look?- disse prendendoli tra le dita, io sorrisi facendo spallucce e attendendo il suo giudizio -Interessanti.... mettono allegria...- io sbattei più volte gli occhi -DIci sul serio? ti piacciono? non vuoi farmi tagliare tutti i capelli?- lei rise -Ma no... perché dovrei farlo? sono i tuoi capelli o i miei? se ti piacciono così va bene...- mi fece una carezza sulla guancia -Mi sei mancata...- io la abbracciai ancora -Anche tu nonna... anche tu...- poi mi voltai e tesi la mano verso la mia amica che si avvicinò inchinandosi al suo cospetto -Lei è la mia amica Ludovica.... rimarrà qui con me.... se per voi non è un problema...- lei sorrise -Non c'è problema...- salutai anche mio nonno Filippo e la mia matrigna Camilla. Spiegai poi loro i nostri piani e ne furono tutti entusiasti. Cenammo tutti insieme, poi mi chiusi in camera con la mia amica -Allora? che te ne pare? ti sei un po' tranquillizzata?- lei annuì -Si, decisamente, la tua famiglia è fantastica.... a proposito di famiglia... devo chiamare mia madre...- prese il telefono e compose il numero -Mamma?- la donna prese a fare domande e lei rispose a tutte sorridendo e con gli occhi che scintillavano. Le disse dei ragazzi che avevamo incontrato a pranzo, della mia casa, e della famiglia. Io le sorrisi e dissi -Io vado a letto, sono stanca... ci vediamo domani mattina?- lei annuì e mi salutò con la mano mentre ancora parlava con la mamma. Io raggiunsi la mia camera e mi chiusi dentro cambiandomi e lavando i denti per poi mettermi sotto le coperte e prendendo sonno quasi subito con un sorriso sulle labbra al solo pensare di essere di nuovo a casa mia.

Aly's corner!!

Eccomi sono tornata con il secondo capitolo ;)

Finalmente la nostra protagonista ritorna nella sua casa, la sua amica rimano totalmente sconvolta dalla maestosità del palazzo, dopotutto che altro ci si aspetta dalla principessa d'Inghilterra?!?

Cara Ludovica sarà un'impresa sopravvivere a questa vita (?) o.O non ci fate caso...

comunque... fatemi sapere che ne pensate e se devo continuare a postare capitoli :)

Baci Aly xx

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Capitolo 3
*** I ragazzi ***


Capitolo 3

La mattina dopo mi alzai e mi preparai. Poi uscii dalla camera e mi diressi verso la cucina. Feci colazione tranquillamente, poi dissi ad una domestica -Scusa, potresti preparare la colazione alla mia amica? gliela porterò in camera..- lei annuì accennando un inchino per poi dirigersi in cucina. tornò poco dopo con in mano un vassoio che io presi -Volete che lo porti io?- io scossi il capo -Non ce ne è il bisogno, tranquilla vado a svegliarla io...- lei annuì e fece un inchino mentre io cominciavo a salire le scale. Arrivai alla sua porta e bussai, nessuno rispose, quindi abbassai la maniglia ed entrai per poi richiudermi la porta alle spalle. MI avvicinai al letto e poggiai il vassoio con la colazione sul comodino. Sedetti accanto a lei e la scossi leggermente -Ludovica...Ludovica...- lei aprì poco gli occhi e si voltò verso di me sussurrando con la voce impastata dal sonno -Buongiorno...- io sorrisi -Buongiorno, dormito bene??- lei annuì accoccolandosi sotto le coperte. Io mi voltai verso il comodino e presi il vassoio mettendomelo sulle gambe -Ti ho fatto preparare la colazione... spero ti piaccia..- lei si alzò a sedere e cominciò a mangiare -E' tutto buonissimo, grazie...- dopo mangiato si alzò e si preparò per uscire. Mi raggiunse in salone e sorrise -Buongiorno a tutti!- le domestiche si voltarono a sorriderle, poi tornarono al loro lavoro. Noi avvertimmo per poi uscire e andare a fare una passeggiata per Londra.

Mentre eravamo in giro a curiosare tra le vetrine dissi -Ieri i ragazzi sono stati proprio gentili ad accompagnarci, anche se potevamo benissimo andare a piedi...- le lanciai un'occhiata d'intesa e lei -Hey, era un'occasione che non potevo perdere, scusa, fare un giro in macchina con i miei idoli...e il mio futuro marito...- io risi -Si, okay, adesso però ti stai facendo un film da sola... e poi chi sarebbe il tuo futuro marito? Zayn? ho visto come lo guardavi...- lei fece spallucce -Non  lo so, è un bel ragazzo, non si può negare... ma è fidanzato.... e poi, non lo so, non lo conosco...- io la guardai -Ti fa piacere che sia fidanzato, non ti da nemmeno leggermente fastidio?- lei scosse il capo -Non mi dispiace Perry... e poi a quanto si sa stanno bene insieme...- io feci una smorfia -A me non va proprio a genio a dire la verità... non lo so, mi sembra troppo finta... al contrario delle altre fidanzate dei ragazzi...- sedemmo su una panchina al parco -Lo sai, ieri Niall mi ha dato il suo numero...- dissi ad un certo punto. Lei si voltò di scatto -Ti... ti ha dato il suo numero? e l'hai chiamato?- io scossi il capo -No, ancora no. - allora lei -Ma tu sei pazza! chiamalo, ora.- io presi il cellulare e composi il suo numero. Mi rispose quasi subito -Pronto?- e io -Ciao, sono Amanda...una delle due ragazze di ieri..- lui parve illuminarsi -Ciao, come stai?- io sorrisi -Bene.. tu? i ragazzi?- e lui -Tutto bene... allora la tua amica?- io la guardai di sottecchi -Tutto a posto..- ci furono dei secondi di silenzio, poi lui chiese -Verso che ora volete venire?- io feci spallucce -Noi siamo libere, dimmi tu un orario, per noi va bene...- allora lui -Volete venire subito? siamo tutti a casa...- io guardai Ludovica e dissi a Niall -Scusa, chiedo un attimo a Ludovica...- poi dissi -Niall vorrebbe che andassimo subito da loro, che ne dici?- lei cominciò a saltellare -E' fantastico andiamo andiamo andiamooo...- io risi e dissi al telefono -Niall? stiamo arrivando... mi dai il vostro indirizzo?- lui me lo dettò e io lo scrissi su un foglietto; poi lo salutai e chiusi la telefonata. Ci alzammo e ci dirigemmo all'auto che avevamo lasciato parcheggiata poco lontano. Salimmo in macchina e partimmo alla volta della tanto immaginata casa. Arrivati davanti al cancello richiamai Niall chiedendogli di aprirci il cancello. Ci fece scattare il cancello elettrico e si sporse dal portone attendendoci sotto il portico. Noi scendemmo dall'auto e ci avvicinammo con un mano un dolce che per sicurezza avevamo fatto preparare. -Ciao..- disse sorridendoci -Ciao!- Ludovica lo abbracciò forte e lui ricambiò con un sorriso. Quando lei si staccò io gli diedi un bacino sulla guancia e gli porsi il piatto -Tieni, questo è per voi, spero vi piaccia.- lui mi abbracciò -Sicuramente sarà buonissimo, venite dentro..- ci fece entrare all'interno.
Mentre percorrevamo l'ingresso lui gridò -Ragazzi rendetevi presentabili, abbiamo due ospiti!- si sentirono dei rumori e delle voci che si sovrapponevano. Arrivati al salone sorrisi nel vedere tutti quei ragazzi che si specchiavano e si sistemavano i capelli. -Ciao!- disse Ludovica correndo a salutare Liam e Zayn che ricambiarono con un sorriso. Poi si presentò agli altri due. Solo in quel momento incontrai due meravigliosi occhi azzurri in cui mi persi, sentii il mio cuore perdere un battito. Mi ripresi soltanto quando Niall mi affiancò -Ragazzi, lei è Amanda...- io sorrisi, poi tesi la mano ad entrambi per poi andare a salutare i due ragazzi che avevo conosciuto il giorno prima. Quando il proprietario di quegli occhi fantastici parlò io mi sentii come all'interno di una bolla d'aria e mi sembrò di volare, la sua voce era armoniosa e arrivava alle mie orecchie come la più bella melodia che io avessi mai sentito. -Io sono Louis...- disse, io mi incantai a guardare quegli occhi e quelle labbra rosee che di muovevano a modellare delle parole. Quel nome era il migliore che avessi mai sentito, solo quando mi guardò interrogativo tornai alla realtà -Scusa, stavo pensando ad una cosa...- lui allora sorrise e io per poco non svenni. -Siete italiane?- io scossi il capo -No, io sono inglese, sono nata a Londra ma mi sono trasferita a Roma cinque anni fa per iniziare il liceo... mentre Ludovica è nata nella capitale italiana...- lui sedette sul divano e mi invitò ad imitarlo e così feci -Parlami un po' di te.. della tua famiglia...- io mi ritrovai un attimo persa, dovevo inventare una storia lì per lì. Avrei dovuto sapere che me lo avrebbero chiesto prima o poi e mio padre non voleva che nessuno conoscesse la mia vera identità, figurarsi un ragazzo per di più famoso in tutto il mondo... 

Dirgli la verità era fuori discussione, anche se mi dispiaceva dire tante frottole, prima o poi mi si sarebbero ritorte contro, me lo sentivo... -Beh, i miei genitori sono spesso via per lavoro, fanno dei lunghi viaggi... sai sono due giornalisti e viaggiano molto per dei fatti di cronaca che si svolgono in tutto il mondo... così restiamo a casa solo io e i miei fratelli, ne ho due entrambi più grandi di me. Il più grande è sposato e quindi vive con sua moglie, mentre il secondogenito, col quale ho rapporto stupendo... beh lui è un tipo particolare un giorno sta qui, uno sta lì.... ci vediamo poco...- feci spallucce e lui sorrise. Ci si avvicinò Harry e sedette al mio fianco -Di che parlate?- chiese mettendo un braccio sullo schienale del divano -Della sua famiglia... è molto particolare...- il riccio sorrise lasciando intravedere due fossette dolci sulle guance. Io mi avvicinai e infilai un dito in ognuna sorridendo -Che carine, mi piacciono le fossette.... io però non ce l'ho...- feci labbruccio e lui rise scuotendo i capelli e facendoli volteggiare sulla fronte. Io sorrisi a mia volta, i suoi occhi verdi incontrarono i miei azzurri e lui disse -Posso toccarti i capelli?- chiese, io mi portai i capelli sulla spalla e annuii -Certo...- lui vi affondò la mano testandone la morbidezza -Sono morbidissimi... e poi hanno un bel colore... le punte arcobaleno mi piacciono particolarmente...- ridacchiai -SI, mi ero stancata del solito colore...- lui tolse la mano e si accarezzò i capelli -Io non mi stancherò mai dei miei capelli...- fece una faccia strana tanto che io scoppiai a ridere mentre Louis mi parve scocciato. Poi scossi la testa allontanando quello stupido pensiero tornando a parlare tranquillamente con il più piccolo del gruppo che, si rivelò molto simpatico e carino.

Ed ecco il terzo capitolo :)

Spero vi piaccia ;) 

fatemi sapre cosa ne pensate

Baci Aly xx

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Capitolo 4
*** L'ultima ruota del carro ***


                      L'ultima ruota del carro

Mi propose di fare il giro della casa e io accettai. Mi fece vedere la cucina, dove Niall e Ludovica stavano parlando, poi il piano superiore, con le camere da letto. Mi face entrare nella sua. Era piuttosto ordinata per essere la camera di un ragazzo. Mi guardai attorno interessata e chiesi -Posso guardare in giro?- lui annuì con un sorriso, così cominciai a sbirciare tra le sue cose, c'era anche una piccola libreria. Feci scorrere il dito sulle copertine dei libri e sorrisi -Ti piacciono i libri Harmony?- lui arrossì leggermente -Mh..- si guardava intorno imbarazzato, ma io gli misi una mano sulla spalla -Che hai? è un genere particolare... ma un bel genere, a volte anche io leggo dei libri così...- lui sorrise allora rilassato e io tornai a guardare nella libreria, trovai libri gialli e fantasy, mi soffermai su questi ultimi e ne tirai fuori uno -Lo hai letto?- lui mi raggiunse e lesse il titolo -Non ancora... avevo intenzione di iniziarlo...- io sorrisi -E' una bellissima storia... io sto leggendo il terzo...- lui sorrise -Davvero? È bello?- io annuii -Bellissimo... se vuoi te li presto io, li ho tutti e quattro...- lui annuì -Grazie...- sedemmo sul letto e cominciammo a parlare del più e del meno. Ero una loro fan, ma non una di quelle, come Ludovica, che sapevano tutti i loro fatti personali, sapevo soltanto le loro date di nascita e dove avevano vissuto e quello che gli piaceva fare. Scoprii che aveva una sorella, Gemma, a cui era molto legato -E' più grande di te?- il ragazzo annuì -Si...- Una voce ci giunse dal piano di sotto, era di Liam che ci avvisava che il pranzo era porto. Scendemmo in salone e raggiungemmo la cucina e io dissi -Potevate chiamarmi... non dovevate fare tutto voi... Ludovica, hai dato una mano, vero?- la guardai e lei -Ehm... io...ecco...- la fulminai con lo sguardo -Scusate...- Zayn mi mise una mano sulla spalla e mi accompagnò al mio posto -Ma di che ti preoccupi? siete nostre ospiti o no?- io annuii -Ma avete cucinato e preparato tutto da soli... non mi piace lasciare fare tutto agli altri...- la mia amica mi lanciò un'occhiata che io notai, ricambiai con un sorriso. Cominciammo a mangiare -E' buonissimo, complimenti..- dissi una volta finito, poi aiutai a sparecchiare e a lavare i piatti, nonostante le proteste dei ragazzi. Così io e Liam potemmo conoscerci meglio; era veramente dolce e sapeva ascoltare, una qualità che hanno in pochi, soprattutto tra i maschi. Tornammo in salone e sedemmo tutti sul divano a guardare la televisione dove spiccava la notizia "La giovane coppia reale ha una bellissima notizia: sono in dolce attesa. Proprio così, William e Kate, da poco diventati marito e moglie aspettano un bambino [...]" ero rimasta paralizzata e Ludovica lo notò, così mi venne vicino e mi strinse piano la mano, io abbassai lo sguardo. Mi mancava terribilmente il mio fratellone, avrei voluto rivederlo presto. Prima ci sentivamo spesso, poi però le chiamate hanno cominciato a diventare più rare finché non finirono, non ci sentivamo da alcuni mesi ormai. Certo, mi rendevo conto che la sua carica poteva portargli via del tempo, poi con gli ultimi scandali magari non aveva trovato tempo. Sapevo che era molto impegnato, per questo non gliene facevo una colpa, ma mi avrebbe fatto piacere essere una delle prime a sapere del bambino o bambina, e non di venirlo a sapere da un notiziario. Spensero la tv e cominciammo a parlare tra di noi. Chiedemmo loro della loro vita da star, del loro rapporto con le fan e dei loro tour. I ragazzi parlavano emozionati al solo pensiero che il loro sogno si era finalmente realizzato, tutti avevano qualcosa da dire o dei particolari da aggiungere ai racconti degli altri, soprattutto episodi divertenti che mi fecero dimenticare per un po' di William. -Stai bene?- mi chiese Ludo dopo un po', io annuii con un sorriso tirato -Mi dispiace per tuo fratello.. magari vuole aspettare un'occasione particolare per dirtelo...- io annuii pur sapendo che nel passato ci dicevamo tutto senza dover aspettare un' "occasione particolare". Suonarono alla porta e Liam andò ad aprire, sentii la voce di una ragazza -Hey Eleonor, ciao..- poco dopo l'interessata fece il suo ingresso nella stanza e vedendoci si presentò -Ciao, io sono Eleonor, sono la fidanzata di Louis...- a quelle parole il mondo cominciò a sbriciolarsi sotto i miei piedi, come se non bastasse la notizia di mio fratello, adesso ci si metteva anche questa ragazza così carina a interrompere i miei sogni romantici con il ragazzo dagli occhi stupendi che aveva rischiato di farmi collassare con un solo sorriso. Le porsi la mano con un sorriso -Ciao, io sono Amanda... io, la mia amica e i ragazzi ci siamo incontrati ieri da Nando's... piacere di conoscerti...- per fortuna che con anni e anni di pratica avevo imparato a mentire più che bene. Nessuno infatti si accorse del mio vero stato d'animo. Certo, non potevo pensare che un ragazzo talmente bello e gentile fosse solo, ero stata soltanto una sciocca a fantasticare su di lui, in quel momento volevo soltanto sparire sotto una mattonella del pavimento ma finsi che andasse tutto bene. Continuammo a parlare con lei a lungo. Era una ragazza molto gentile e carina, oltre ad essere bellissima. Al suo confronto mi sentivo insignificante, soprattutto per il fatto che lei avesse accanto un ragazzo del genere e io non avessi nessuno. Perchè lei poteva dire tutto di sé agli altri e essere sincera al 100% mentre io sentivo un masso sullo stomaco. Adesso che avevo conosciuto i ragazzi sul serio, il senso di colpa, se prima era leggero adesso era insopportabile. -Potreste scusarmi un attimo? dove.... dove è il bagno?- Harry si alzò e mi precedette lungo la strada fino alla porta del bagno. -Grazie- dissi congedandolo con un sorriso -Io, io ti aspetto di sotto okay?- io annuii e mi chiusi dentro poggiando le spalle alla porta. Scivolai a terra con il sedere e portai le mani alla testa respirando profondamente. Poi mi alzai e mi guardai allo specchio. Mi sciacquai il viso per poi prendere un grande respiro e tornare degli altri. Trovai la ragazza e Louis accoccolati sul divano e mi parve di sentire il mio cuore rallentare i suoi battiti, poi li vidi baciarsi e potei sentire benissimo l'organo più importante del mio corpo andare in piccoli, piccolissimi pezzi. Mi misi seduta a terra e continuai a parlare con gli altri mantenendo il sorriso sulle labbra, era un sorriso finto come quello di una bambola, ma ormai abituata a indossarlo nessuno ci fece caso. Poco dopo arrivò anche Perry che fece la nostra conoscenza per poi accomodarsi al fianco di Zayn, io la guardai, e più la guardavo più mi sembrava finta. Ma io non ero nessuno per negargli di stare insieme, quindi mantenni il mio sorriso fino al pomeriggio quando le due coppie abbandonarono la casa per andare a fare una passeggiata. A quel punto feci un sospiro e Ludovica lo notò, infatti mi si avvicinò -C'è qualcos'altro vero?- io la guardai con un sorriso -Di che parli?- e lei -Dei tuoi sorrisi finti.. credi che non me ne sia accorta?- abbassai il capo -Ne parliamo dopo okay?- lei annuì poco convinta per poi allontanarsi per tornare vicino a Niall che la stava chiamando. Harry mi affiancò e io mi appoggiai alla sua spalla -Posso appoggiarmi?- lui annuì circondami le spalle con un braccio. Chiusi gli occhi e sospirai ancora inspirando il suo buon profumo a pieni polmoni. Volevo dimenticare le scene a cui avevo assistito poco prima ma più ci provavo più rimanevano impresse nella mia mente. Rimasi in quella posizione a lungo, finché il mio cellulare non prese a squillare, lo tirai fuori "Will" c'era scritto, mi alzai lasciando un bacio sulla guancia del riccio e mi allontanai un po' da tutti -Pronto?- risposi -Amanda... ciao! è da tanto che non ci sentiamo...- io sedetti su una sedia della cucina -Già... tutto bene? con Kate?- lui rispose -Certo... è tutto perfetto... volevo, ecco volevo parlarti.... potremmo incontrarci da qualche parte? ho saputo che sei tornata a Londra...- io annuii -E' vero... va bene, dove vuoi vederci?- lui ci pensò, poi disse -In un luogo sicuro, non voglio che i paparazzi sparino cavolate...- allora io -Ma perchè non possiamo dirlo a nessuno? Will questa storia sta diventando pesante... non posso neanche più incontrare mio fratello in pubblico... non è normale questa cosa, mi fa male...- lui sospirò -Lo so, piccola, anche a me dispiace... devi parlarne con nostro padre...- io abbassai il capo -Lo so... allora facciamo al nostro posto tra dieci minuti?- lui acconsentì -Okay, ci vediamo più tardi allora, ciao...- quando feci per mettere giù lui mi richiamò -Amanda.... ti voglio bene, ricordatelo sempre, qualsiasi cosa accada.- io annuii -Anche io Will...- poi attaccai e appoggiai la testa sul tavolo. Mi alzai e raggiunsi gli altri in salone dicendo -Scusate ragazzi, io devo andare...- Ludo mi guardò -Dove devi andare?- e io -Devo incontrare una persona...- presi le mie cose -Vuoi che ti riaccompagni a casa?- le chiesi e Niall disse -Può rimanere qui... poi la riaccompagno io...- io annuii -Okay...- Harry mi venne incontro -Stai bene? non mi sembri in forma...- io scossi la testa -Non preoccuparti... va tutto bene, adesso devo andare...- uscii dalla porta e entrai in auto abbandonando la loro villa in direzione del posto dell'incontro con mio fratello.

Ecco postato il quarto capitolo della storia, finalmente :)

notizia sconvolgente per Amanda che non vede l'ora di avere dei chiarimenti da parte del fratello....

Ditemi che ne pensate ;)

Baci Aly xx

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Capitolo 5
*** AVVISO ***


Scusate tanto, ma per ora mi vedo costretta a fermare la storia. Sono in Finlandia da due mesi ed è troppo complicato aggiornare da qui perché i capitoli sono sul mio computer mentre qui utilizzo quello della famiglia che mi ospita...... Quindi per ora continuerò ad aggiornare soltanto "I finally find you" perché scrivo i capitoli a mano a mano che li metto sul sito. In caso interessasse a qualcuno riprenderò a postare capitoli dopo il 2 di novembre che torno a casa. Scusate per quest'interruzione, ci vediamo tra circa un mese :) Baci Aly xx

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