Uccidimi

di The_Novelist
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Sacrificio ***
Capitolo 2: *** Risveglio tardivo ***
Capitolo 3: *** Lettera di addio ***
Capitolo 4: *** Sensi di colpa ***
Capitolo 5: *** Fuori dalla porta ***



Capitolo 1
*** Sacrificio ***




Capitolo 1: Sacrificio



Era una notte fredda e nera tanto che neanche la luce argentea della luna riusciva ad illuminare il buio come suo solito. Tutto era confuso e sfumato come se stesse scivolando lentamente nel nulla, mentre qualcosa si agitava nel suo animo. Non riusciva a dormire, c'era un pensiero che lo faceva preoccupare e che lo spingeva a sorvegliare tutte le strade del Villaggio della Foglia.

«Sasuke...» sussurrò pianissimo, ricordando lo sguardo carico... Non sapeva neanche di cosa. Il moro aveva quello sguardo indecifrabile che lo preoccupava, perchè era diverso. Per quanto Sasuke fosse freddo e distaccato, non aveva mai avuto quello sguardo... Era... Era diverso, terribilmente diverso dal ragazzo che conosceva ed un'ansia sempre maggiore era cresciuta nella sua anima. Quando si erano scontrati sul tetto dell'ospedale, Sasuke aveva avuto l'intenzione di ucciderlo.


Un brivido gli percorse la schiena. Come era possibile? Non gli aveva mai visto né quella durezza, né quella vena di follia nei suoi occhi... E c'era anche un puro desiderio di vendetta... Ma anche una terribile solitudine, la stessa che il biondo aveva vissuto. In quello sguardo erano emerse così tante cose che Naruto non sapeva come qualcuno potesse resistere. Non sapeva nemmeno perchè fosse stato l'unico in grado di vederle... Forse perchè gli voleva bene, forse perchè era il suo miglior amico ed il suo rivale... No, non riusciva a capire ma sapeva solamente che a Sasuke teneva moltissimo in un modo diverso da cui teneva a Sakura. Ora che sapeva del Sigillo Maledetto, non avrebbe mai permesso al moro di andarsene da Konoha! E non avrebbe mai permesso a quello stupido ninja dalla lingua di serpente di strappare il moro dal suo villaggio! Strinse i pugni.


Improvvisamente sentì un rumore provenire poco distante e subito il cuore gli salì in gola. Si mise a correre raggiungendo velocemente quella zona illuminata a malapena da un solo lampione. Sasuke se ne stava andando ed era proprio sul bordo di quella zona di luce, esattamente fra luce ed ombra. Sakura, invece, era stesa priva di sensi su di una panchina.

«Sakura! Cos'è successo, Sasuke?» domandò preoccupato il biondo, andando a controllare le condizioni della ragazza. Il suo sguardo scorreva continuamente da lei al moro. Non gli ci volle molto per capire: lui se ne stava andando da Orochimaru.

«Addio.» si limitò a dire con la sua voce glaciale Sasuke. Naruto sentì il suo cuore mancare di due o tre battiti. Abbandonò di scatto la ragazza, afferrando il braccio dell'altro ormai quasi completamente immerso nella notte. Voleva così disperatamente che rimanesse...

«Sasuke... Perchè? Perchè vuoi andartene?» domandò tristemente Naruto, con i suoi occhi piegati verso la strada. Non riusciva ad alzarsi.

«Le nostre strade si dividono qua. Io non sono come voi e stare qua mi ha distratto da ciò che voglio.» rispose gelido, quasi con una nota di cattiveria nella voce. La mano di Naruto si strinse ancora di più attorno al polso del moro.

«Così perderai tutto! Ed io lo so che anche tu soffri la solitudine più di ogni altra cosa! Ti prego Sasuke, non puoi abbandonarci così... Hai visto Orochimaru, il suo desiderio di potere! Ti prego, ti prego non andartene... Perchè vuoi tornare ad essere solo?! Non lo capisci che anche qua con noi puoi diventare...» tentò Naruto, ma l'altro scosse con forza il braccio liberandosi della presa. Non si voltò nemmeno.

«Lasciamo subito!» gli ordinò cattivo, pronto ad andarsene ma il biondino non gli avrebbe mai permesso di abbandonare Konoha... Di abbandonarlo... Allargò le braccia e le strinse intorno alla vita del moro.


Non voleva usare la forza.

Non voleva che l'altro pensasse che stesse venendo trattenuto contro la sua volontà.

Voleva solo fargli sentire che gli era vicino e che stava facendo un errore...


«Il Terzo Hokage è morto per salvare anche te...! Sasuke, sei il ninja più forte che io conosca! Tu non hai bisogno di Orochimaru per diventare forte! Sei il più forte di tutti noi ed il maestro Kakashi ha ancora un sacco di cose sullo Sharingan, ne sono più che convinto! Sasuke... Non andartene... Sei il mio miglior amico ed il miglior rivale che si possa avere...» singhiozzò il ragazzo, sentendosi scivolare nella disperazione: perchè quel testone di Uchiha non capiva che gli voleva bene? Che non c'erano solo nemici da abbattere al mondo?!

«Ho detto di lasciarmi, Naruto! - ringhiò il moro che fu costretto a colpire l'altro con una potente gomitata. Il biondo rotolò indietro da quanto era stato forte il colpo. - Non m'importa niente dei vostri discorsi! Lo vuoi capire?!? Devo vendicare la mia famiglia, devo uccidere mio fratello! - aggiunse furioso ed i suoi occhi erano carichi di follia. - E qua non sto diventando forte... Qua non posso posso più imparare nulla!»

«Sasuke, che stai dicendo?! Tu sei il ninja più promettente di tutta Konoha... Io... Io ho sempre ammirato e desiderato essere forte come te!» esclamò disperato il biondino, mentre un paio di lacrime iniziarono a solcare i suoi occhi... Però in quel momento sembrava che Sasuke fosse tornato...

«Basta.» concluse duramente il moro, pronto a sparire nella notte.


Fu in quel momento che Naruto seppe che c'era solo una cosa da fare pur di farlo rimanere al Villaggio della Foglia. Non poteva permettere che Sasuke lo abbandonasse, né tanto meno voleva che la sua vita fosse marchiata con il simbolo del traditore... Era disposto a tutto, purchè lui non abbandonasse quella vita... Se solo fosse stato in gradi di combattare e dare una mano... Se solo fosse stato forte in quel momento, avrebbe sicuramente evitato che Orochimaru lasciasse il Sigillo Maledetto al moro...

«A-aspetta... - tossì allora, rialzandosi. - Se tu diventassi più forte... Rimarresti qua al Villaggio della Foglia? Resteresti con Kakashi-sensei, Sakura e tutti gli altri?» domandò risoluto. Poteva fare solo una cosa...

«Probabilmente... Sì» ammise Sasuke, socchiudendo gli occhi come per studiarlo. Passò un attimo di pesante silenzio in cui Naruto stava raccogliendo tutto il suo coraggio.

«Ricordi cosa disse Kakashi-sensei? Il corpo di un ninja ne contiene la forza e tutti i segreti...» mormorò il biondo con lo sguardo fisso per terra.

«Dove vuoi arrivare?» volle sapere Sasuke assottigliando ancora di più gli occhi neri.

«... Uccidimi.» rispose improvvisamente Naruto.



Note:


Buh! Rieccomi! :D Allora cosa ne dite di questo inizio ffic? :DDD Qui si va un po' più sul pesante rispetto a “Fratelli”! Mi raccomando recensite.


Tutti i diritti di Naruto sono dell'autore, io scrivo questa ffic solo per diletto e non ci guadagno nulla.

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Capitolo 2
*** Risveglio tardivo ***


Capitolo 2: Risveglio tardivo



Quello era un ninja potente. Poteva percepire il suo chakra vigoroso aleggiare sulla sua pelle... Oh, sì... E quella sua strana tecnica sembrava ancora più potente del chidori... Oh, sì tutta quella forza sarebbe stata sua.

«D'accordo...» sibiliò il moro completamente folle e pieno di desiderio. Voleva il potere e lì ce n'era un calice pronto da cui attingere... Quanto ancora ci sarebbe voluto.

«Va bene... - sospirò il biondo, con l'angolo destro della bocca tirato in una specie di triste sorriso. - Dammi solo il tempo per lasciare un messaggio...» mormorò quasi impercettibilmente tramante.


Lo vide evocare un rospo petulante e Sasuke si leccò le labbra perchè anche quella tecnica sarebbe diventata sua! Aveva ancora negli occhi le immagini di Naruto che combatteva contro Gaara sulla testa di quel rospo gigantesco. Stava già pregustando la forza che avrebbe rubato a quel tipo... Tipo? No, un momento... Quello era Naruto!

«Allora? Sei pronto?!» sibilò troppo ansioso di mettere la mani su quel potere. Quegli occhi azzurri si alzarono ricolmi di tristezza, ma senza un traccia di paura o rimorso...


Solo una profonda tristezza... Gli ricordavano qualcosa quegli occhi... Qualcosa si mosse nel suo animo, ma scosse la testa. Ora doveva uccidere il contenitore del potere che cercava: sarebbe diventato ancora più forte, Itachi non lo avrebbe fermato mai più. Doveva ucciderlo, a qualsiasi costo. Il sangue dei suoi genitori reclamava vendetta...

Ma quegli occhi... Erano i suoi. Rispecchiavano la sua tristezza... Quei capelli dorati e sempre arruffati... Scosse la testa per cacciare indietro quella specie di vocina che si era improvvisamente svegliata ed iniziò ad accumulare tutto il suo chakra nella mano. Lo stridio del Chidori riempì le sue orecchie. Per quel nemico serviva una tecnica appropriata.

No... Un attimo... Nemico?

«Fa presto...» mormorò piano il biondo, quasi con un mezzo sorriso di costrizione. Il moro flesse le ginocchia in avanti e scattò verso di lui, la mano pervasa di chakra. Doveva uccidere quel tipo per appropriarsi di quella forza esplosiva che gli scorreva dentro... Doveva avere la forza, doveva diventare sempre più potente!


Improvvisamente sembrò che il tempo avesse preso a fluire lentissimamente. Che cosa stava facendo? Perchè era lì? Più rientrava sotto la luce, una parte di lui si risvegliava sempre di più: il suo spirito che il Sigillo Maledetto tentava di cancellare...

Di colpo si rese conto di chi aveva davanti: Naruto.

No! Fermati! Quello è Naruto!” gridò al suo corpo fuori controllo. No, non poteva ucciderlo! Non poteva uccidere l'unica persona al mondo in grado di far vibrare ogni suo senso. Non c'era nessuno al mondo che... Che lo faceva sentire vivo...

Le sue risate... La sua goffaggine... Ma soprattutto la sua testardaggine e la sua inesauribile fede nel suo sogno, la sua risolutezza... E la sua forza incrollabile. Sì, dentro di sé lo sapeva che in tutto il Villaggio della Foglia solamente Naruto poteva competere con lui! Solo il biondo lo scuoteva dalla solitudine che gli attanagliava il cuore... Non l'ammetteva neanche a se stesso, ma per quanto si sentisse in competizione con lui in fondo gli voleva bene. Forse era l'unico che in qualche era riuscito ad arrivare alla soglia del suo spirito...


No, non poteva fargli del male. Non poteva ucciderlo! Lui era Naruto!


Se avesse potuto, avrebbe pianto. Da quanti anni celava un oceano di lacrime dentro di sé? Non aveva più pianto da quando suo fratello aveva sterminato la famiglia. Non voleva piangere, doveva trovare un modo di fermarsi.


Più andava avanti, più rientrava nella luce gli sembrava di ritornare se stesso. Il marchio di Orochimaru bruciava come fuoco sulla sua pelle, ma stava rapidamente perdendo la sua forza e Sasuke riprendeva il comando del proprio corpo. Doveva farcela! Non poteva, non voleva far del male al biondo... Perchè solo ora si accorgeva di quanto le loro sfide lo stimolassero ben più della vendetta che parte della sua anima reclamava...

Fermati, fermati, fermati!” gridò la sua mente sempre più disperata.


Fu troppo tardi: lo schizzo di sangue gli macchiò il viso, mentre il suo braccio si apriva una strada all'interno del corpo di Naruto.

Sentì il rantolo di dolore del biondo, che si accasciò sul suo petto.


«Sa-Sasuke... Prendi tutta la mia forza...» sussurrò e balbettò pianissimo il biondino.



Note:


Eh, lo so. Ci ho messo un po', ma ho diversi impegni all'università. Sorry! È un po' corto, ma spero che vi piaccia questo capitolo :) ! Che cosa succederà ora?! Sapete che ancora non lo so bene nemmeno io?!? O.o


X starfish: Ehm... devo darmi alla fuga? XD


X LadyKokatorimon: spero che questo secondo capitolo sia ben scritto :)


X Riashi: ehehe, lo so manco io. Il bello di Naruto è che ha abbastanza vuoti narrativi adattissimi per le “what if” ^__^


X Lupus: Eh, beh lo so... Ma purtroppo un po' Ooc di tanto in tanto bisogna andarci. Piaicuto questo Sasuke?!? :)))


X kuroihikaru: che ne dici di questo secondo capitolo? :D

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Capitolo 3
*** Lettera di addio ***


Capitolo 3: Lettera di addio



«Signorina Tsunade! Signorina Tsunade!» la chiamò e la scosse Shizune in evidente stato di agitazione. Il Quinto Hokage biascicò qualcosa, mentre si rialzava dal suo letto.

«Che c'è Shizune? Non si può più dormire in pace?» borbottò assonnata la donna, stropicciandosi gli occhi.

«Signorina Tsunade... È arrivato questo...» mormorò la giovane ninja, porgendole uno dei rospi parlanti figli di Gamabunta. Tsunade si svegliò completamente appena vide che quella creatura portava una pergamena attorno alla quale era avvolto il suo ciondolo. Ebbe un sobbalzo al cuore: cosa stava succedendo? Perchè Naruto si era separato da quell'antico cimelio?

Strappò dalle mani della sua assistenza il rospo, che non sembrò tanto gradire quel trattamento e si sbrigò a prendere quel messaggio.

«Ehi, che modi!» brontolò scocciato l'animale, ma la donna non aveva tempo da perdere. Lei sapeva che Naruto non si sarebbe mai separato da quel ciondolo. Anche se lo conosceva da poco tempo, riusciva a comprenderlo forse perchè somigliava molto a Dan ed al suo fratellino... Sapeva che per rinunciare al ciondolo, al sogno di diventare Hokage, Naruto doveva essere successo qualcosa di molto grave e lei in cuor suo sapeva: aveva visto negli occhi di cobalto del ragazzo quel sentimento che lui probabilmente ancora non capiva. Tsunade era rimasta accecata dalla felicità che aveva pervaso quegli occhi appena aveva curato il giovane Uchiha. In quel momento aveva capito che per Naruto, forse, c'era qualcosa di ancora più importante che diventare Hokage. Aprì il messaggio.


Quinto Hokage,

ho trovato Sasuke che tentava di lasciare il villaggio. Io ho provato a fermarlo, ma con quel segno è impossibile: non è lui, lo so! La prego, la prego di non perseguitarlo per quello che farà. Non so perchè, ma non voglio che Sasuke commetta questo errore. Io lo conosco, so che è profondamente legato a Konoha, ma è quel segno che gli annebbia la mente... E non so perchè lo voglio così tanto che non se ne vada, ma gli darò tutta la mia forza per convincerlo a rimanere.

Naruto”


Per un attimo l'Hokage rimase sorpresa, quello dopo era già scattata in piedi. C'era solo un significato per quelle parole. Si voltò verso la sua assistente, quando di colpo il rospo svanì di copo in una nuvoletta di fumo. Sentì il suo cuore perdere un battito.

«Shizune, svelta! Prendi Kakashi ed altri Jonin. Voglio che il Villaggio della Foglia venga sigillato. Nessuno deve entrare od uscire e lo voglio subito!» ordinò senza dare tempo alla giovane ninja di replicare, perchè poi la donna si sbrigò a scendere in strada. Aveva sentito che qualcuno aveva avvistato delle figure sospette la notte, ma non c'erano abbastanza uomini per sorvegliare le strade... Ma ora... Sicuramente c'era qualche uomo di Orochimaru che era venuto per sedurre l'Uchiha con la promessa di potere che l'altro Sennin gli aveva garantito. Non poteva permettere quel sacrificio, ma sapeva che era già troppo tardi... Troppo era stato chiesto a quei due ragazzi e troppo gli era stato portato via in quegli anni.

«Naruto!» lo chiamò ansiosa l'Hokage, notando con la coda dell'occhio l'arte magica dello schema dei quattro fuochi stava sigillando tutta Konoha. Nessuno sarebbe potuto entrare od uscire. Se qualche ninja del suono si fosse nascosto nel villaggio Shizune ed i Jonin lo avrebbero trovato, ma ora non era quello il suo compito. Doveva trovare i due ragazzi.


Corse attraverso le strade buie, fino a quando non notò due figure sotto la luce di un lampione. Vide immediatamente che era arrivata troppo tardi per fermare l'Uchiha.

«Cos'ho fatto?! Cos'ho fatto?!» lo sentì piangere, mentre con delicatezza faceva scivolare a terra il corpo del compagno.

«Togliti di mezzo.» ringhiò il Quinti Hokage concentrando tutta la sua attenzione su Naruto.



Non riusciva a crederci. Appena aveva raggiunto Tsunade aveva visto il sangue macchiare la strada, la mano ed il volto di Sasuke. Era accaduto... Di nuovo. Nel suo passato il suo miglior amico si era sacrificato per salvarlo... E così Naruto aveva dato la sua vita per salvare Sasuke... Perchè anche loro? Quei due avrebbero dovuto meritarsi ben altro dalla vita! Il moro ora era completamente sotto shock.

«Cos'ho fatto...? Na-Naruto...» continuava a balbettare.

«Sasuke...» provò a chiamarlo tristemente Kakashi, ma all'altro sembrò non notarlo. L'uomo sospirò: possibile che la vita di un ninja dovesse sempre essere piena di dolore? Scosse la testa, quindi fece scendere sul moro un'arte illusoria che lo fece addormentare. Se lo caricò sulla schiena e lo riportò a casa.


Note:


Altro aggiornamento! :D Ma ditemi... Secondo voi cosa accadrà? Son curioso di vedere se le vostre idee sono simili alle mie :->


X pum: Fatto :D


X Lupus: Lo sai vero, che le tue recensioni mi piacciono molto? ^_^ Spero di aver esposto bene la situazione, perchè volevo intendere proprio ciò che tu hai detto... Forse non si coglie tanto il fatto che Sasuke all'inizio è quasi completamente avvolte dalle tenebre e pian piano rientra nella luce, accorgendosi di Naruto... Vabbè! No, non volevo assolutamente che lottassero perchè credo che effettivamente Naruto si sarebbe fatto veramente colpire in una situazione del genere.


X wenty: Ghghghg, contenta? :P


X Lan: eh, l'ha detto Naruto: non è colpa di Sasuke, ma del sigillo e lui che lo controlla...


X Mirai: è morto? Non è morto? Non solo manco io ^_^#


X Serenity93: Noooooooo, povero Naru! Se Sasu non ci fosse, gli andrebbe via una grande fetta di volontà!!!


X Mlle Nihal: l'aggiornamento c'è... ma ancora non si sa che succederà... ):>


X sessho: sì, ci avevo pensato... E sarebbe stato ancora più bello effettivamente, però a quel punto della storia (se non ho letto male) ancora nessuno sa che per ottenere quel tipo di sharingan (attenzion spoiler!) bisogna uccidere il proprio miglior amico!

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Capitolo 4
*** Sensi di colpa ***


Capitolo 4: Sensi di colpa



Poiché gli era stata negata la possibilità di vedere il corpo di Naruto, Sasuke era sprofondato ancor più nella follia tanto che aveva tentato più di una volta di sfondare la barriera magica che sigillava Konoha. Alcuni ninja fra i più forti del villaggio avevano potuto constatare la terribile forza che scorreva nel sangue degli Uchiha. Quando Kurenai era stata ferita piuttosto gravemente, Kakashi aveva colpito il ragazzo facendogli perdere i sensi. L'aveva riportato alla dimora ancestrale del clan Uchiha e per sicurezza l'aveva fatta sigillare con un'altra barriera magica: era l'unico modo per essere sicuri che Sasuke non facesse qualche sciocchezza. Fortunatamente all'interno del Villaggio della Foglia non c'era traccia dei ninja del suono, forse aspettavano il moro da qualche parte fuori delle mura. Tsunade aveva già provveduto a far pattugliare la foresta a Gai e ad un gruppo della squadra speciale. Al ninja mascherato aveva solamente chiesto di controllare il moro.


Kakashi aveva un'idea su come si sentisse carico di rimorso Sasuke, in fondo erano uguali... O meglio era stato uguale al moro, ma dopo quel fatto... Era cambiato. Obito aveva sacrificato la sua vita per la sua e per la loro vecchia campagna. Certo, non era stata sua la mano che aveva ucciso l'amico, però era stato il suo comportamento freddo e distaccato che aveva portato Obito ad agire. In fondo, era colpa sua. Sospirò.

«Ehi...» lo chiamò una voce alle sue spalle.

«Gai... Trovato nessuno?» domandò senza una particolare emozione nella voce il Jonin mascherato.

«C'era un gruppetto di ninja del suono non lontano da qui, ma li abbiamo sistemati.» rispose lui, mettendosi in una delle sue stavaganti pose da supereroe.

«Smettila, non sono dell'umore giusto.»

«Kakashi... - sussurrò l'altro avvicinandosi al rivale. - Non è colpa tua ciò che è successo.»

«Non sono riuscito a far capire loro l'importanza di essere una squadra, non hanno mai lavorato come una squadra. Non doveva accadere! Non doveva ripetersi...» sbottò il ninja dai capelli grigi, rievocando i suoi terribili ricordi. Gai rimase in silenzio, andando a sedersi accanto al rivale.

«Lo so... Ma io non credo che tu abbia fallito. Loro sono rivali come noi due, non nemici. C'è una grande differenza. Se non fossero amici, grandi amici Naruto non avrebbe fatto ciò che ha fatto. Io credo di capirlo.» ammise il più strano fra i Jonin della Foglia.


Kakashi rimase in silenzio a pensare. Quei due ragazzi sembravano detestarsi a vicenda, ma lui ricordava bene quei piccoli e grandi particolari che li smentivano. La preoccupazione di Sasuke quando il biondino non era rientrato a casa al tempo della missione nel Paese delle Onde, il suo sacrificio per salvarlo... E Naruto per quanto fosse chiassone, cercava sempre l'attenzione del moro e la forza che aveva dimostrato contro Gaara era stata incredibile. No, decisamente quei due erano molto diversi da lui ed Obito.

«Forse hai ragione... Ma avrei comunque voluto che fossero felici.» sospirò tristemente Kakashi, passandosi una mano fra i capelli.

«Tutti noi vorremmo che i nostri ragazzi fossero felici.» aggiunse Gai un po' malinconico.

«Anche il Quarto Hokage avrebbe voluto così... Se fosse ancora vivo, Orochimaru non sarebbe un pericolo da un pezzo...» mormorò pianissimo l'uomo mascherato.

«Pensi ancora lui?» chiese dopo un attimo d'intenso silenzio Gai, quasi nervosamente.

«Qualche volta...» fu costretto ad ammettere. Ci fu un lunghissimo attimo di silenzio fra i due Jonin, carico di tristezza e cose non dette.

«Kakashi, certe volte non so proprio cosa fare con te... - sbuffò Gai, scuotendo la testa. - Però sono contento che quei due ragazzi abbiano potuto scaldarti un po' il cuore. Non è colpa tua ciò che è successo. Hai fatto da padre a Sasuke e a Naruto, ma neanche un padre può fare tutto...» disse saggiamente l'uomo alzandosi in piedi.

«Forse hai ragione...» borbottò Kakashi, scrollando le spalle ed alzandosi a sua volta.

«E basta con tutti questi forse! Deciditi una buona volta! - sbuffò contrariato il moro. - Senti, ho letto i rapporti della vostra missione al Paese delle Onde. Secondo te, se non facessero lavoro di squadra sarebbero riusciti a lottare contro Zabusa ed il suo allievo?! Avanti Kakashi, non puoi incolparti sempre!» aggiunse infervorandosi ancora di più e strappando una risata al Jonin mascherato.


Intanto, dalla residenza Uchiha non si sentiva neanche più un suono. Nelle prime ore in cui era stato confinato, Sasuke non era riuscito a spezzare la barriera magica e ad aveva sfogato tutta la sua pazzia sulla casa stessa che aveva tremato violentemente per ben tre ore mentre il rumore di muri ed altro che cadeva in frantumi aveva riempito tutta la zona, fin quando tutto era sfumato nel silenzio. Nessuno si era azzardato ad entrare: certamente non volevano avere a che fare con un Uchiha impazzito. Ora, però, sembrava che si fosse calmato: non si sentiva più niente.

«Assassino... Sono un assassino...» continuava a ripetersi Sasuke, scivolato a sedere in un angolo sgombro di macerie. Certo, voleva vendicarsi di suo fratello... Ma Naruto? Naruto non aveva colpe, anzi... Il biondino era l'unica persona del Villaggio della Foglia con cui aveva stretto un qualche legame.


Le loro sfide, la loro rivalità lo pizzicava fin dentro l'anima andando a farne vibrare le più nascoste corde. Non sopportava tutto il chiasso che faceva, ma i suoi sorrisi ed i suoi occhi sembravano accogliere il moro come un ragazzo qualunque, non come l'ultimo sopravvissuto o come il dotatissimo ninja Uchiha!


Ed ora... Non poteva fare a meno di continuare a sentire il sangue del biondo macchiare le sue mani ed il suo viso, nonostante avesse tentato più volte di ripulirsi. Si sentiva sporco sulla pelle, dentro di sé e sapeva che non se ne sarebbe mai liberato: era colpa sua e soltanto sua! Non era riuscito a resistere al Sigillo Maledetto, non aveva seguito il suo maestro... Era uno stupido, solamente un emerito stupido!

Ora capiva che c'era qualcosa d'altro oltre la vendetta, lo capiva solamente ora che aveva ucciso il suo miglior amico... Fiumi di lacrime continuavano a scendere dalle sue guance, ma non riuscivano a portava via tutta la sofferenza che aveva nel cuore.


Perchè era stato così stupido da cedere e permettere al Sigillo di guidare le sue azioni? Che senso aveva se non avesse avuto qualcuno da cui ritornare? Che senso avrebbe avuto senza Naruto che avrebbe fatto di tutto per un'ennesima sfida? Che significato aveva diventare il più forte se non c'era più nessuno per lui?


Note:


Scusate il ritardo :P Sotto con i commenti, per chi vuol farli :)

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Capitolo 5
*** Fuori dalla porta ***


Capitolo 5: Fuori dalla porta

Capitolo 5: Fuori dalla porta

Era tutto nero intorno a lui, quasi galleggiasse. Non sentiva altro, non c'era altro attorno a sé. Era quasi in pace con tutto, lasciandosi galleggiare in quel mare nero di nulla... Pian piano, però tornò a sentire qualcosa, come se uno dei suoi sensi perduti rifluisse in lui.

Percepì del calore attorno a lui e che non stava più galleggiando. Era sempre in quel mare buio, solo che ora era come se fosse fermo. Sotto di lui c'era qualcosa che lo sosteneva, ma non capiva bene che cosa fosse. Stava così bene prima, perché tutto doveva venire rovinato da qualcosa?

«Stupido ragazzino. - ringhiò improvvisamente una voce, mentre nove fruste di calore solcavano con forza selvaggia in quel luogo. - Cosa pensavi di ottenere facendoti uccidere?! Io non ho intenzione di morire per quello stupido Uchiha

«Stai zitta! Cosa ne vuoi capire tu, stupido demone?! - gridò Naruto con tutte le sue forze. - Cosa ne sai tu? Cosa ne sai sull'affetto e sull'amicizia? Cosa ne sai, quando vedi la persona per te più importante voltarti le spalle?!» ringhiò ancora, fino a sentirsi esausto. In quel buio, sentì una rabbia ribollente che avrebbe voluto gettare su quel maledetto spirito imprigionato dentro di lui?

Come si permetteva di giudicare? Cosa ne sapeva un Demone sull'amicizia, sull'affetto... Sull'amore? Perchè ora il biondino si rendeva conto che non poteva rinunciare al moretto. Non lo sopportava, odiava la sua testardaggine... Ma amava essere in competizione con lui, amava o forse era l'amore quello strano legame che lo univa ben stretto all'ultimo degli Uchiha… Anzi, ancora non capiva… Sapeva solo che la sua determinazione a non lasciarlo andare era ancora più forte.

Sasuke era la prima persona a non averlo trattato dall’alto in basso, uno dei primi con cui aveva stretto un rapporto. A stento riusciva ad ammetterlo, ma fra Sasuke e Sakura sapeva benissimo chi avrebbe scelto: l’Uchiha sopra ogni altra cosa. Non aveva dubbi su questo…

Un attimo! Ma se lui era lì… Che fine aveva fatto Sasuke? Non aveva preso la sua forza? Orochimaru era riuscito a prenderlo alla fine? No, non poteva, non doveva essere successo! No, no, no!

Doveva assolutamente svegliarsi ed accertarsi di persona che cosa fosse successo.

«Come sta?» domandò improvvisamente una voce, quasi assordandolo in quel profondo silenzio. Era la voce di Kakashi-sensei. Non sembrava molto allegra.

«Non si è ancora svegliato. Il colpo che lo ha trapassato ha mancato il cuore di un soffio. - fu la risposta di Tsunade-sama. – Credo che il Kyuubi debba aver usato davvero gran parte del proprio chakra per rigenerare una ferita del genere.»

«La colpa è mia… Non sono riuscito a far capire a Sasuke quanto sono importanti i propri compagni…» sospirò Kakashi.

A Naruto non importava, voleva sapere cosa fosse accaduto al suo amico! Aveva sempre sbandierato ai quattro venti il suo sogno di diventare Hokage, ma ora nel buio in cui era rinchiuso capiva che c’erano molti altri desideri ed il più forte ed intenso era quello che voleva proteggere Sasuke da Orochimaru… Perché non c’era niente di più importante di avere l’Uchiha accanto a sé. Forse era un’egoista, ma come poteva rinunciare a quello strano rapporto che aveva con lui.

Erano rivali accaniti, sempre pronti a sfidarsi, a sbeffeggiarsi, ad insultarsi fin quasi a non potersi sopportare…. Entrambi sapevano anticipare le mosse dell’altro, erano in grado di costruire una strategia d’attacco solo con un’occhiata e lo scatto di un muscolo. Tutto questo nascondeva la potenza del legame di affetto ed amicizia che li univa, il più forte che avessero con qualcuno. Sasuke aveva risvegliato lo Sharingan e quasi sacrificato la vita per salvare la sua…

«Non ho potuto fare niente.» aggiunse con la voce sconfitta il suo maestro.

L’aria rifluì nei suoi polmoni con prepotenza, tagliando ed aggredendo i suoi polmoni come se fosse la prima volta che respirava. Una scossa d’energia attraversò ogni suo muscolo, ogni sua fibra. Inarcò con forza la schiena, riappropriandosi del proprio corpo quasi fosse stato sbattuto nuovamente al suo interno. Perché lui non poteva essersene andato, non poteva rimanere lì mentre il moro lo abbandonava.

La luce improvvisa gli ferì gli occhi, l’aria ghiacciò ancora i suoi polmoni, i suoi muscoli si liberavano dall’impaccio di quelle lenzuola bianche. Individuò immediatamente dei vestiti e li afferrò.

«Naruto!» esclamarono sorpresi il Quinto Hokage e Kakashi. Subito capirono che cosa il biondo avesse in mente di fare. Schizzarono davanti alla porta della camera per impedirgli di uscire, ma Naruto non poteva rimanere lì.

Nessuno lo avrebbe fermato ora. Non avrebbe permesso a nessuno d’intralciare la sua strada… E né la forza dei Tsunade, né i jutsu di Kakashi gli impedirono di aprirsi la strada verso la porta della stanza. Naruto voleva sola una cosa: ritrovare Sasuke e niente altro. Si liberò di quei due ostacoli con una sferzata di chakra, li scaraventò a terra e scappò via dalla stanza d’ospedale.

«Dove diavolo avrà preso della forza?! Dobbiamo fermarlo, forse il sigillo si è spezzato…» ansimò la donna rialzandosi da terra, ma Kakashi le afferrò il braccio.

«No, non era il chakra della Volpe…» sussurrò l’uomo dal volto mascherato. Lui aveva sentito e visto la forza di quel demone, ma non era quello che aveva visto ora. Il suo Sharingang aveva visto che quello era il chakra di Naruto, imbevuto e rilucente di quel sentimento che lo aveva legato al Quarto Hokage.

NOTE:

Eh, lo so è passato parecchio da quando ho aggiornato questa ffic… Mi spiace, ma spero che possiate apprezzare questo nuovo capitolo ^^

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