Me e le Dimensioni Perfette.

di Caster_Gamer
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** It's only the beginning. ***
Capitolo 2: *** Account. ***
Capitolo 3: *** Yes Lady...NO! Yes Sir! ***
Capitolo 4: *** So...WE GO! ***
Capitolo 5: *** What a Wonderful World... ***
Capitolo 6: *** I'm not Lorena! I'm Lory! ***
Capitolo 7: *** Field Tent. ***
Capitolo 8: *** Can I fear you? ***
Capitolo 9: *** Nightmares...and dispute! ***
Capitolo 10: *** Desnudo or not desnudo...This is the question! ***
Capitolo 11: *** Cook with Me! ***
Capitolo 12: *** GDR ***
Capitolo 13: *** Goodbay Harry Potter's world! ***
Capitolo 14: *** You die. ***
Capitolo 15: *** Dark Forest. ***
Capitolo 16: *** Write your sentence. ***
Capitolo 17: *** Killer. ***
Capitolo 18: *** I'm the best terrorist! ***
Capitolo 19: *** Make an entrance! ***
Capitolo 20: *** We are together! ***
Capitolo 21: *** Hotel! ***
Capitolo 22: *** Love and breakfast! ***
Capitolo 23: *** Luna Park! ***



Capitolo 1
*** It's only the beginning. ***


It's only the beginning.

(perché inglese fa figo)
 

Era una bella giornata, il sole splendeva, gli uccellini cinguettavano, il vento passava tra le foglie degli alberi producendo una melodia frusciosa...

No no un momento, dimenticate quello che ho scritto prima! Questa non è una fiaba!

Allora...Ah sì!

Era un giornata come tutte le altre all'Host Club della famosa scuola Ouran High per i più ricchi ed i più dotati mentalmente, non certo il posto adatto per una modella biondina con un paio di codine che veste stile Gothic Lolita...ma cosa c'entra questo adesso?

Non fateci caso, a volte capita anche a me di voler dire la mia!

Comunque, dicevo? Ah sì, era una giornata come tutte le altre all'Host Club...o almeno così sembrava. I nostri giovani e avvenenti ragazzi, accompagnati da una ragazza che si fingeva un maschio, stavano per dar inizio al loro lavoro quotidiano quando...

BAAAM

Sentirono un rumore provenire da sotto la loro finestra.

Si voltarono tutti nello stesso istante verso la finestra, quindi i primi ad avvicinarsi furono i gemelli Hikaru e Kaoru Hitachiin. Spalancarono le ante e guardarono in basso, ma rimasero sconvolti alla vista di una massa di persone cadute le une sopra le altre.

« Ahiii! » sentirono urlare da una voce femminile molto acuta.

« Qualcuno sta schiacciando Misa Misa! » si sentì poi, quella però era una voce maschile.

« Matsuda sei proprio tu! »

« Eh!? Oh scusa...ma non posso alzarmi! »

Tamaki raggiunse i due gemelli seguito dagli altri componenti dell'Host Club, che incuriositi, cercavano di farsi spazio per capire cosa stesse succedendo.

« Dovremmo scendere ad aiutarli! » propose Mitsukuni con il solito sorriso dolce sulle labbra, Haruhi concordò.

« Di certo non possiamo lasciarli lì... » disse.

Il Lord si schiarì la voce e andò verso la porta.

« È nostro dovere aiutarli, come membri dell'Host Club non possiamo ignorare le damigelle in difficoltà! »

Probabilmente, faceva riferimento alla voce femminile che aveva sentito prima.

« Ha ragione Tama-Chan! » lo assecondò il piccolo biondino stringendosi di più sulle spalle di Takashi.

Così, i sette Host si fiondarono nel cortile sotto la terza classe di musica, e si trovarono davanti una massa di persone che non riusciva a muoversi.

« L quello è il mio braccio! » urlò qualcuno

« Oh scusa...non me n'ero accorto Light. » mormorò un altro con la voce atona e tranquilla.

« Ehi! » fece Tamaki facendo sì che qualcuno lo guardasse « Siamo qui per aiutarvi...così poi ci spiegate cosa ci fate qui! »

« Vorrei saperlo anch'io! C'è quell'Omino Bianco che mi sta spezzando la gamba! » urlò un ragazzo dai capelli biondi fin sopra le spalle.

Non dirò mai “Capelli a caschetto”, tsé!

Oh giusto.

Un ragazzo con un paio di occhiali e i capelli...

Rossi? Castani?

Non si è mai capito, adesso l'hanno fatto diventare pure un clown nel gioco per NintendoDS colorandogli i capelli di azzurro...patetico!

Matt si rivolterebbe nella tomba...

STOP STOP STOP

Qui Matt è ancora vivo...ma cosa mi passa per la testa!?

Comunque, ormai nel cuore dei fan (?) è rimasto con i capelli rossi e quindi anche nel mio, perciò lui avrà i capelli rossi.

Un ragazzo con un paio di occhiali dalle lenti gialle, e dei capelli rossi e sbarazzini, ridacchiò.

« Ehi Mello, com'è che stai sotto a Near? » domandò malizioso.

Dalle orecchie del biondino sembrò uscire del fumo.

« Sta zitto! » gli urlò offeso mettendo il broncio, il rosso nel frattempo non riusciva a smettere di ridere nonostante si ritrovasse a pancia all'aria, non per niente era la punta della piramide umana.

Se poi si poteva chiamare piramide umana...

Hikaru e Kaoru ridacchiarono, probabilmente per la breve scenetta che avevano appena visto.

« Allora! Sbrighiamoci a sciogliere questo ammasso di gente! » ordinò Tamaki.

« Yes sir! » gridarono i gemelli e il piccolo Mitsukuni.

E in poco tempo, con l'aiuto di tutti gli Host, ogni componente di quella specie di piramide, si ritrovò ad essere nuovamente proprietario del proprio corpo.

« Chi siete voi? Non vi abbiamo mai visti qui... » li interrogò il Lord, in effetti, quelli erano del tutto strani.

Nemmeno Kyoya aveva la più pallida idea di chi fossero, ed era strano...lui sapeva tutto di tutti! E a volte non c'era una spiegazione logica del perché lui lo sapesse...

Possibile che si trattasse di un Google ambulante?

No no...devono ancora inventarli quelli.

Beh, dicevamo.

« Scusateci per la domanda sciocca ma...dov'è che siamo? » chiese un tizio con la postura gobba, le occhiaie e gli occhi neri.

Haruhi inarcò un sopracciglio.

« Vi trovare nell'Ouran High...una prestigiosa scuola per ricchi, la plebe può entrarci solo se supera il test d'ammissione dimostrando di avere un Q.I. alto. » spiegò Tamaki avvicinandosi a loro « Ma sapete almeno come siete arrivati qui? »

Il “gobbo”, guardò gli altri perplessi, poi tornò con lo sguardo sul biondo scuotendo la testa in segno di negatività.

Gli host caddero a terra per qualche istante, il solito stile Anime, non sta a me spiegarvelo se siete appassionati! Credo...

« Io ricordo solo di essere al Quartier Generale per cercare informazioni su Kira... » fece un tipo dai capelli neri che ricevette subito un pugno in testa dall'uomo con le occhiaie.

« Kira? » domandarono i gemelli Hitachiin in coro.

« Come, non sapete chi è Kira? » domandò un ragazzino albino, somigliava molto a quel tipo gobbo, solo che aveva i capelli più mossi e bianchi (oltre ad essere spaventosamente più basso, ma questo loro non potevano saperlo perché non avevano idea della sua età n.d.A.)

Haruhi guardò Kyoya, lui sapeva sempre tutto.

Quella volta però, vide un'espressione smarrita nel volto del ragazzo.

Com'è minimamente possibile che questi tizi siano qui? Parlano di Quartier Generale...e quel bambino si è stupito se nessuno conosce questo “Kira”...”

« Come siamo maleducati... » esordì cacciando via quei pensieri « Non ci siamo presentati. » concluse.

In realtà, sperava che in questo modo li avrebbe invogliati a fargli capire chi fossero.

« Io sono Kyoya Ootori, credo che conosciate la mia famiglia...almeno di nome. »

Quei tipi si guardarono tra di loro perplessi, il ragazzo lasciò pericolosamente la bocca aperta, una mosca avrebbe avuto tutto il tempo per farsi un giro turistico nel suo cranio guardando fuori dagli occhi diventati incredibilmente bianchi.

« Io sono Tamaki Suou, il Lord dell'Host Club! »

Ancora, i tizi strambi si osservarono straniti.

Il biondo imitò la posa di Kyoya, con la differenza che lui aveva anche il tic alle mani e all'occhio.

« Noi siamo i gemelli Hitachiin! » si presentarono all'uniscono

« Io sono Kaoru. »

« Ed io Hikaru. » dissero ancora.

Haruhi si avvicinò a loro.

« Ma no, tu sei- » quello che sembrava chiamarsi Hikaru, la abbracciò forte senza farle più dire una sola parola.

Il piccolo biondino che era tornato sulle spalle di Takashi, gli disse di andare più vicino a loro.

« Io sono Honey-Chan! » disse

« Mitsukuni Haninozuka. » spiegò meglio lo spilungone, « Il mio nome invece, è Takashi Morinozuka. »

« Quindi Mori-Chan! » esclamò ancora il ragazzo che stringeva a se il coniglietto rosa.

« Potete chiamarmi Ryuzaki. » disse quello con le occhiaie

« Light Yagami. » si presentò un ragazzo dai capelli castani

« Matsuda Tota. »

« Io sono Kiyomi Ta- » una biondina con un paio di codine e vestita interamente di nero in stile Gothic Lolita (Non vi ricorda nessuno che ho citato precedentemente? N.d.A.), la spinse piegando il busto in avanti e facendo un sorriso.

« Misa Amane, di sicuro più importante di lei. » disse facendo infuriare l'altra, che sembrò semplicemente ignorarla voltandosi dall'altra parte.

Grrrr mi ignora! Stronza...la odio!”

« Mello... » mormorò il biondo con i capelli fin sopra le spalle, gli occhi di un azzurro freddo si puntarono su Honey-Chan che sentì un brivido percorrergli la schiena.

Si nascose dietro le spalle di Takashi facendo vedere solo gli occhi.

« Io sono Matt... » si presentò il tipo dai capelli rossi e gli occhiali, poi guardò l'albino « Lui è Near, più comunemente definito l'Omino Bianco...ma a nessuno importa » scherzò facendo ridacchiare l'amico biondo.

« In realtà è solo un nomignolo poco originale che questi due mi hanno affibbiato. » disse il ragazzo indifferente avvolgendosi una ciocca di capelli tra le dita.

« Oh, Haru-Chan non si è presentata! » costatò il piccolo Mitsukuni lasciandosi scivolare sulla schiena di Takashi, quindi prese la mano dell'interpellata trascinandola davanti a loro.

« Salve, mi chiamo Haruhi Fujioka. » disse facendo un sorriso abbastanza spontaneo.

Tamaki si riprese tornando vicino a loro.

« Bene, ora che ci siamo presentati...SI PUÒ SAPERE CHE CI FATE QUI!? » domandò urlando le ultime parole.

Ryuzaki fece un passo in avanti aprendo la bocca a lungo tempo come se dovesse dire chissà cosa.

« Non ne abbiamo la più pallida idea. »

Il Lord lasciò che le braccia diventassero molli e la sua espressione divenne triste ed esaurita allo stesso tempo.

« SEBAS-CHAN! »

Si sentì un grido in lontananza, tutti guardarono nella direzione dal quale proveniva e dopo aver sentito un tonfo, videro un albero cadere.

I membri dell'Host corsero verso quella direzione, e quei tipi li seguirono senza sapere che fare.

« Com'è possibile che questo dannato Shinigami si trovi qui? » chiese irritato un ragazzino, almeno la voce sembrava quella.

« Non so nemmeno per quale strano motivo noi ci troviamo qui. » rispose un uomo più grande.

Quando tutti furono nel luogo esatto, videro un ragazzino vestito elegantemente che a malapena tratteneva la rabbia, infatti la testa era bassa ed i pugni stretti. Al suo fianco, c'era un maggiordomo molto alto, abbastanza affascinante per quanto ne potessero vedere, poi uno strambo tizio dai lunghi capelli rossi unì i pugni e cominciò a sculettare mentre guardava con le stelline negli occhi quel maggiordomo.

Indossava un paio di occhiali anch'essi rossi come i capelli, gli occhi invece erano di un verde molto particolare.

« Hm? » l'uomo si voltò verso gli spettatori di quella scena, che trasalirono. Fece un dolce sorriso e chinò la testa.

« Salve signori, scusateci per il trambusto che abbiamo causato. »

Il ragazzino si voltò anch'esso verso di loro e sorrise.

« Già, mi scuso. » poi si avvicinò a colui che gli poteva sembrare il componente più valido di quella massa di plebaglia.

Era un po' indeciso tra Kyoya e Light, alla fine si avvicinò al primo in quanto era più vicino a lui.

« Sono il Conte Ciel Phantomhive, posso rimediare al danno per quell'albero. » si presentò chinando la testa per qualche istante.

« Il mio nome è Kyoya Ootori e...credo che facciano all'incirca 1.276.080,00 yen. » disse dopo aver maneggiato con un agenda ed una calcolatrice.

Il Conte sbiancò subito mentre il tic all'occhio non coperto dalla benda nera, aumentava sempre di più.

« Ma non è a me che deve rivolgersi, bensì al preside della scuola. »

Il ragazzino dai capelli blu si ricompose.

« Yen? Scuola? Dov'è che ci troviamo? » lo interrogò cercando di essere il più discreto possibile.

Kyoya aveva voglia di sbattersi la testa al muro, ma si limitò a sorridere.

« Vi trovate all'Ouran High, in Giappone. »

« G-Giappone!? » sembrava stupito, in fondo come potevano trovarsi da Londra al Giappone senza nemmeno saperlo?

Guardò Sebastian, che c'entrasse qualcosa?

Eppure anche lui sembrava abbastanza perplesso, come se non ci capisse nulla...peggio di lui praticamente.

« Anche noi ci siamo ritrovati qui senza sapere il perché... » s'intromise Ryuzaki « È un evento molto strano...non credevo di doverlo mai dire ma c'è qualcosa di surreale in tutto questo. »

« È logico che sia così El-Ryuzaki... » si corresse Matsuda appena in tempo

« Ma com'è possibile? Insomma, a meno che qualcuno non abbia una bacchetta magica tutto questo mi sembra irreale! » esclamò Light allargando le braccia.

« Eppure nemmeno le nostre bacchette sono capaci di cose simili! » esclamò qualcuno in lontananza.

Da dei cespugli, si fecero strada un tizio dai capelli color biondo platino che appena fu libero si scotolò i vestiti, a seguirlo c'erano un ragazzo con un paio di occhiali rotondi e una saetta sulla fronte, poi uno dai capelli color pel di carota, una ragazza con i capelli lunghi e mossi e una con i lisci e lunghi capelli di un biondo molto chiaro, quasi bianco.

Tutti indossavano una strana divisa e impugnavano degli strani aggeggi che sembravano tanto essere delle bacchette.

« Ma che cavolo... » mormorarono Hikaru e Kaoru all'uniscono mentre dalla parte opposta si facevano strada due gemelli con i capelli color pel di carota, dietro, una ragazza che somigliava a loro, ma non troppo.

« Eccovi ragazzi! » esclamarono in coro i due gemelli avvicinandosi a quelli che erano sbucati fuori poco prima di loro.

« E voi chi siete!? » chiese Tamaki perplesso.

« Malfoy, Draco Malfoy. » si presentò quello dai capelli color biondo platino, mentre faceva dei passi avanti cadde a terra a causa di uno sgambetto fatto dai due gemelli.

« Come vi permettete!? Mio padre lo verrà a » i due gli tapparono la bocca

« Fred e George Weasley. » dissero in coro, a seguire gli altri: Harry Potter, Ron Weasley, Hermione Granger, Luna Lovegood e Ginny Weasley.

Improvvisamente, uno strano rumore obbligò tutti ad alzare gli occhi al cielo.

Sembrava una macchina, una macchina senza ruote, di quelle che si vedevano spesso nei film futuristici.

« Woow! E io che non sapevo nemmeno come si frenava...Grazie Crodo! Sei un genio! » esclamò una voce femminile

« Tu sei pazza! Completamente pazza! E si può sapere dove cavolo siamo!? » a parlare era stata una voce maschile

« Però, senti un po' da quale pulpito viene la predica...io pazza...tsé! » esclamò la voce femminile.

« Ma che cavolo- »

SBAM

Matt non fece in tempo a finire la frase, che quella specie di auto cadde al suolo.

 


 

 

 

 

 

 

Nota dell'autrice: Eccomi finalmente! Sì, sono la pazza che ha scritto una cosa simile solo per illudersi che un giorno il suo sogno diverrà realtà...

Qualche domanda? Qualche critica? Qualche aiuto? Qualche interessamento? Vi chiedo di lasciarmi una recensione, perché per me è importante sapere cosa ne pensate e cosa dovrei migliorare!

Spero che la mia stupidità vi faccia divertire almeno un po', e nella speranza di farvi sorridere aspetto con pazienza un vostro parere!

Al prossimo e folle capitolo, Matt_Kun

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Capitolo 2
*** Account. ***


Account

(spiegazione//perché inglese fa sempre figo)

SBAM

Per fortuna, tutti si erano tirati indietro prima del tempo...o forse non proprio tutti.

« A-aiuto! Light! Misa Misa ha bisogno di te! » urlò la ragazza ritrovandosi schiacciata sotto quella specie di automobile.

Il castano sbuffò cercando di non farsi vedere.

Le prese la mano tirandola via, nel frattempo lo sportello di quell'auto, che aveva i finestrini tutti appannati, si apriva.

« Oh Misa, perché mi devi sempre fare preoccupare, eh? » sulle labbra aveva un sorriso gentile, chiunque l'avrebbe abbracciato...

Ma Misa era diversa, era una ragazza speciale con un cervello tutto suo, i medici si erano sempre chiesti se non fosse fuori dalla norma quella sua capacità di...

Di essere talmente idiota.

A volte si chiedevano come fosse possibile, nessun disturbo mentale ma tanta stupidità che le invadeva la testolina polverosa che si ritrovava.

Gli saltò al collo stritolandolo come mai aveva fatto.

« Oh il mio Raito-Kun! Ti amo! » gli stampò un bacio sulle labbra per poi continuare a stringerlo con forza poggiando la testa sul suo petto.

Dalla macchina uscì del fumo mentre qualcuno sembrava farsi strada.

Tutti tossirono, tranne il maggiordomo di quel Conte e lui stesso, al quale erano stati tappati naso e bocca.

Quando il fumo svanì, si vide una ragazza dai lunghi capelli leggermente mossi che le arrivavano a metà schiena, erano di un castano abbastanza scuro, ma alla luce sembravano addirittura biondi. I suoi occhi erano un miscuglio tra il verde ed il grigio. Indossava una lunga maglietta a righe orizzontali larghe, grigie e bianche, sotto i jeans scuri.

« Ehilà gente! Me è qui presente! » esclamò alzando le braccia verso il cielo.

Tutti la guardarono sconvolti, se non come se fosse una pazza.

« Su popolo, un po' di entusiasmo! Non siamo mica nella mente di Claude! » continuò guardandoli uno ad uno.

Il maggiordomo dai capelli neri, fece un sorriso obliquo per circa...un millesimo di secondo.

Poi la ragazza emise un urlo euforico.

« Non ci posso credere! Il sogno della mia vita! » corse verso Ryuzaki con le lacrime agli occhi, quindi lo abbracciò stritolandolo fra le sue braccia « Sei addirittura più bello di quando ti vedevo ogni maledetta volta che guardavo l'Anime...sono così emozionata che quasi non respiro! »

Prese aria, Light intanto la guardava a dir poco scioccato.

L...bello?

Ridacchiò senza farsi vedere.

« Oh Light! » esclamò ancora lei, andando verso il diretto interessato. Strappò via Misa che si era incollata a lui come una piovra violacea, e la sostituì.

« Light sei...sei fighissimo! » urlò cominciando a piangere.

Wow...sono davvero così bello?” pensò lui, facendosi onore da solo.

Poi la ragazza guardò Matt e quasi non sapeva se ridere o piangere. Infatti cominciò a fare la patetica imitazione di chi piange e ride allo stesso momento.

Il ragazzo la guardava immobile, come se si fosse paralizzato.

« Ho desiderato tanto questo momento e adesso...si è realizzato. » riuscì a pronunciare senza dimenticare però di farfugliare « Mamma diceva che non era possibile...che non ce l'avrei mai fatta! Ma io ho chiesto solo una cosa quando mi sono trovata davanti quel benedettissimo libro...Ho chiesto di vedervi! E finalmente eccovi...Matt io...io... » decise di fermare quella frase, ciò che avrebbe detto sarebbe parso mortalmente patetico.

Lo abbracciò piangendo sulla sua spalla, lui rimase paralizzato per qualche istante, poi ricambiò quell'abbraccio sincero.

La ragazza si stranì, come poteva abbracciarla in quel modo anche se non si conoscevano?

L'emozione fu sostituita dall'euforia.

Gli stampò un bacio sulla guancia per poi lasciarlo e abbassarsi all'altezza di Near.

Matt si toccò la gota baciata.

« Il mio dolce Omino Bianco! » gridò, Mello ridacchiò « Oh, Mello! » avvolse le braccia attorno al collo del biondo stringendolo forte « Sei fantastico...Raffaello... » sorrise

« Cosa!? Raffaello? » lei lo lasciò

« Oh sì, come Raffaella Carrà! »

Ok, premettendo che non ho mai condiviso questa battuta...avevo solo bisogno di tirare il mio prototipo figo su di morale, problem?

Dicevamo.

« Raffaella chi!? » domandò il ragazzo confuso, lei rise.

« No...nessuno. » tornò a guardare Near « Stavo dicendo...il mio piccolo Omino Bianco! » esclamò abbracciando anche lui, che fece un'espressione del tipo “Ih?”

« Draco! » urlò poi guardando il biondo che aveva assistito alla scena scioccato.

« I-io? »

« Malfoy! » gridando il suo cognome si fiondò da lui senza però abbracciarlo « Sai, prima ti adoravo! Ma adesso il mio piccolo cuore di ghiaccio si è addolcito grazie alla presenza di L, Light, Matt, Mello, Near e Beyond. »

Lui la guardava confuso.

« Hermione! Luna! » guardò le due ragazze, la bionda sorrise.

« Sono felice di starti simpatica. » disse

« Ma certo che lo sei! Sia tu che 'Mione! »

La mora tossicchiò.

« 'Mione? » chiese infastidita, e dopo averla guardata inarcò un sopracciglio.

« In realtà io non ti chiamo mai così...ma sapevo che la cosa ti avrebbe infastidita! » sorrise e le prese la mano stringendola, poi guardò tutti gli altri « Vi stimo tutti! Siete i miei idoli! » sbraitò, sì perché un urlo come quello non poteva essere altro che uno sbraito.

« Ooooh quasi dimenticavo! » esclamò avvicinandosi al piccolo biondino che stringeva il suo coniglietto.

Lo sollevò da terra facendolo roteare.

« Honey-chaaaan! Io ti adoro! » esclamò per poi stringerlo forte.

« S-sono contento... » mormorò con le gote schiacciate « ma così mi fai male... » lei lo staccò

« Oh scusa... » mormorò imbarazzata.

« Facci uscire! » si sentì dall'interno dell'automobile « Giuro che ti ammazzo! »

La ragazza roteò gli occhi.

« Come sei suscettibile B. » disse aprendo quegli stani sportelli.

Come se fossero stati spinti via da una molla, tante persone si ritrovarono fuori da quell'auto con la faccia a terra e il culo all'aria (?).

« WILL! » esclamò il tizio dai lunghi capelli rossi vedendo lo Shinigami nominato in piedi, insieme ad altri cinque. Si stava ancora sistemando gli occhiali quando fu costretto a tenere lontano il rosso, puntandogli contro la sua falce “allungabile”.

« Per favore Grell, non qui. » disse serio mostrandosi abbastanza seccato.

Accanto a lui, c'era un altro simile con i capelli biondi e alcuni ciuffi neri.

« Ronald! » esclamò Grell.

« Grell! » esclamò Ronald.

« Tu! » un tizio dai capelli neri tutti scompigliati, si avvicinò alla ragazza dopo essersi alzato « Come hai osato chiudermi lì dentro!? »

« Calmati Beyond...ora sei in libertà! Non sei più in carcere! »

« Sì però... » sospirò « Ti odio. » disse voltandosi dall'altra parte

« Io di più! » esclamò lei euforica mentre lo abbracciava da dietro.

« … »

Tutti li guardavano scioccati senza dire una sola parola.

Quando lei lo lasciò, tornò a fissarli uno ad uno.

« Ecco allora, vi presento i clandestini! » esclamò indicando coloro che si trovavano a terra o in piedi, ma che erano comunque esplosi fuori da quella macchina.

« Alloooola... » si schiarì la voce « Beyond Birthday, Claude Faustus, Alois Trancy, William T. Spears, Ronald Knox, Elizabeth Middleford, Agni, principe Soma ealtrinomichenonricordo, i gemelli Thompson, Neville Paciock, Seamus Finnigan...molti li manderò via di qui prima del tempo. »

« Tempo? Quale tempo? » Hermione non le dette nemmeno il tempo di finire la lunga presentazione.

« Beh, è una storia lunga...forse un giorno ve la racconterò. » rispose lei riflettendoci su « In ogni caso, non è una coincidenza se tutti voi gente faiga siete qui. »

« Gente faiga? » domandò Sebastian mentre un brivido di freddo gli saliva lungo la schiena.

« Beh, avrei potuto dire figa ma...è roba vecchia, sai come si dice? “Vecchio stile” e... » li guardò mentre loro facevano lo stesso come degli ebeti « Sì ok, è una parola stupida che noi italiani stupidi, usiamo per scherzare... » ammise lasciando che le braccia diventassero molli.

« Comunque... » esordì Light « Hai detto che non è un caso se noi- »

« Gente faiga... » sussurrò la ragazza interrompendo il castano, lui la ignorò.

« Ci troviamo qui. » concluse.

La castana sospirò schiarendosi, per l'ennesima volta, la voce.

« Come stavo dicendo prima, voi dovreste ringraziarmi, se siete qui è solo grazie alla mia incredibile capacità di combinare danni. » disse guardandoli uno ad uno

« Ringraziarti!? Io ero bello e tranquillo nel mio giardino e arrivi tu a portare via me e Claude! » esclamò il piccolo Conte biondo avvicinandosi a lei con fare minaccioso.

« Sta calmo Aloiso, capirai dopo perché dovreste ringraziarmi...Comunque, » puntò lo sguardo su Light, come se volesse parlare con lui « qualche mese fa, ho trovato un certo libro mentre camminavo per strada ed ho pensato che avesse un titolo molto curioso, quindi l'ho raccolto portandolo in casa mia. »

« Che titolo era? » domandò il detective, mostrando solo parte della sua curiosità.

La ragazza lo guardò.

« Nata per un obbiettivo. » rispose « Diciamo che era un librone enorme, ma io stessa non capisco come faceva ad essere così piccolo. »

« Perdonami. » la interruppe Hermione « Ma se è grande, non può essere piccolo...è un paradosso bello e buono. » spiegò, la castana le sorrise.

« In quel libro, c'è scritto ogni istante della mia vita, anche mentre camminavo e lo leggevo, mi rendevo conto che le pagine aumentavano...Quella che ho trovato io deve essere una copia, nel frattempo qualcuno continuava a scrivere la mia vita dal vero libro. »

La sua spiegazione faceva acqua da tutte le parti, infatti nessuno di loro aveva veramente capito cosa volesse dire, o meglio, non avevano tutti i pezzi necessari per completare il puzzle. (ecco che comincio a sentirmi figa n.d.A)

« Ora, non so come ma questo è un sogno. »

« Cosa!? » tutti sussultarono

« Beh, la notte della giornata in cui ho trovato il libro, mi sono addormentata e non mi sono più svegliata, almeno così c'è scritto. » la guardavano ancora sconvolti « In effetti...tutto questo è impossibile, anche solo il fatto che la mia vita sia scritta da un qualcuno di esterno... » mormorò abbattuta, Matt fece un passo avanti verso di lei « Probabilmente, sono svenuta prima di quel pomeriggio, nel sogno ho trovato il libro perché il mio inconscio- »

Ok, parentesi sull'inconscio che è una parola che amo pronunciare.

(Inconscio)

Fatto, ritorniamo indietro.

« Probabilmente, sono svenuta prima di quel pomeriggio, nel sogno ho trovato il libro perché il mio inconscio, in qualche modo, vuole farmi capire che non sto vivendo la vita reale. » concluse, o almeno, a tutti sembrò che la spiegazione fosse terminata lì.

« Quindi vuoi dire che noi, siamo semplicemente parte del tuo sogno!? » domandò il Conte Phantomhive, lasciando uscire parte della sua scontrosità.

« Aherm, » fece lei guardandolo torvo « questo è un discorso da non intraprendere adesso. » disse.

« Ma ragazza-chaaan! » per quanto quella ragazza potesse adorare Alois Trancy, il sentirsi dire quelle parole la fece rabbrividire come mai.

Mentre il ragazzo si avvicinava a lei, lo fermò mettendogli una mano davanti al volto.

« Me, prego. » bisbigliò trattenendo la rabbia.

« Me? » chiese il ragazzino confuso

« Esatto, Me. Il mio nome sarà Me. » precisò sorridendogli.

« Me-chaaan! » esclamò lui prendendo il tono furioso, ma triste, di prima.

« Cosa c'è Aloiso-kun? » domandò lei tornando serena.

« Potevi sognarmi con una vita migliore! » la rimproverò

« Hm? Ma come Aloiso, non sei contento di avere un Crodo che fa tutto quello che dici tu? »

Sulle sue labbra si era formato un sorriso malizioso, talmente malizioso che persino Alois, con quella lingua depravata che si ritrovava, si spaventò.

« E comunque, non sono stata mica io a creare il tuo passato! » esclamò la ragazza ritornando “seria”.

Harry posò la mano sulla fronte facendo una perfetta sebastianfacepalm...

Non sapete cos'è una sebastianfacepalm?

Allora, la maggior parte di noi siamo iscritti su quel bel SocialNetwork dove ognuno può farsi i crodi amari degli altri: Faccialibro. E bene, se ci siete iscritti, non sta a me spiegarvi il meme facepalm, e dal momento che Sebastian sembra farlo spesso ed in modo prettamente figo, io ho creato la sebastianfacepalm, problem?

Dicevamo...

« Come puoi credere a questa ragazza!? Questo non è il suo sogno, altrimenti come credi che tu abbia vissuto così a lungo la tua vita! » esclamò il quattrocchi.

« Ehi Potter, io ti stimo e tutto quello che vuoi ma... » delle fiamme l'avvolsero e la testa della ragazza diventò immensamente più grande di lui, sembrando così la Regina Rossa di Alice in Wonderland.

« NON OSARE CONTRADDIRMI! » gridò furiosa per poi tornare alla normalità.

Si scotolò i vestiti, Harry la guardava ancora sconvolto, e anche Ron non scherzava. Fra un po' sarebbe scappato nascondendosi in un angolino a dondolarsi.

« Ditemi un po' voi tutti. » esordì la ragazza attirando la loro attenzione, solo dopo ritornò a fissarli uno ad uno « Come credete che siate finiti qui? » domandò con indifferenza.

Una pokerface sembrò apparire sui volti di tutti, a quel punto la ragazza cominciò a canticchiare l'omonima canzone di Lady Gaga.

« Can't read my, can't read my, no he can't read my POKER FACE »

Ma si interruppe subito quando notò che la loro espressione era tornata stranita, oltre che estremamente scioccata.

« Mbeeeh, quindi? Non avete ancora trovato una risposta? » li interrogò. Qualcuno rimase impassibile, altri scossero la testa.

« E non avete mica notato... » il suo sorriso si trasformò in ghigno « che parlate in italiano? »

« COSA!? » urlarono tutti all'uniscono.

Poi si guardarono uno ad uno, costatando che in effetti, nessuno di loro aveva parlato in inglese o in giapponese.

La ragazza sbottò a ridere cadendo addirittura a terra e rotolandosi.

« Santo Light, siete così carini quando vi scioccate! » riuscì a dire tra le risate.

« Cariniiiiiiiiiii! » gridò Lady Elizabeth facendo fermare subito Me, che voltò il viso verso di lei mentre il sopracciglio si alzava ed abbassava continuamente, come un tic.

« Come, prego? » farfugliò a denti stretti, nessuno capì le sue parole.

« Carini... » mormorò la ragazza abbassando lo sguardo, il suo tono era innocente.

« Perdonami ma...non esiste che tu dica “carino”! » esclamò alzandosi « Si dice KAWAII! » specificò ancora più arrabbiata di prima.

« Ehi Me-chan. » la chiamò Hikaru

« Non hai appena detto che parliamo in italiano? » chiese Kaoru.

La castana li guardò con un sorriso a trentadue denti stampato sul volto.

« Sì, ma qualche parolina in giapponese dovete dirla! Altrimenti come faccio a riconoscervi!? » domandò triste, mentre le braccia diventavano molli.

« Senti un po', tizia. » cercò di attirare la sua attenzione Draco Malfoy, lei lo guardò « Cosa dobbiamo fare per tornare a casa nostra? » la interrogò.

Me si schiarì la voce, poi portò una mano al petto.

« È una cosa strana eppure...non ne ho la più pallida idea. »

DISH

Tutti erano caduti a terra con mani e piedi all'aria.

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Capitolo 3
*** Yes Lady...NO! Yes Sir! ***


Yes lady...NO! Yes sir!

(nessun sospetto sul sesso di Me, non pensate male!)

Quando tutti si rialzarono, Mello si avvicinò a passi pesanti a quella ragazza.

« Si può sapere cos'hai intenzione di fare adesso!? Ti ricordo che sei stata tu a portarci qui! E non ho intenzione di continuare a condividere l'aria che respiro con questa gente! » indicò tutti gli altri che lo guardarono inarcando un sopracciglio, il piccolo Conte Phan-Ehrm ehrm, il giovane Conte Phantomhive strinse ancora i pugni, mentre il Trans-Trancy (oggi dico troppo quello che non dovrei dire), prese Mello per la scollatura posteriore della maglietta.

« Ehi tu ragazzina! Come osi!? » lo rimproverò.

Il biondo più grande, si liberò da quella presa e, dopo aver cercato ti trattenere la rabbia, lo sollevò per la giacca.

« Come osi tu a toccarmi! NON SONO UNA RAGAZZINA! Moccioso! » gli urlò furioso

« Mocciosus! » esclamò la ragazza sorridendo, Mello la guardò.

Harry Potter sbatté le palpebre più volte, poi aprì lentamente la bocca per dire qualcosa.

« Tu come fai a... » si interruppe quando lei lo guardò con uno sguardo che diceva “Te l'ho detto che siamo in un mio sogno, quindi è come se la tua vita non esistesse.”...O forse era più uno sguardo che diceva “I'm a fucking genius”.

Me guardò di nuovo i due biondi che ancora la fissavano senza capire una pillola rossa/blu di quello che stava succedendo...che poi non stava succedendo niente di particolare, ma va beh.

« Sul serio, adesso tu fai qualcosa perché io non voglio rimanere qui un secondo di più! » esclamò Draco Malfoy attirando l'attenzione di Me, che solo dopo qualche istante rispose.

« Un secondo è passato... » mormorò guardando l'orologio, il ragazzo si portò una mano sulla fronte facendo una sebastianfacepalm (leggere il capitolo precedente per saperlo n.d.A) « Comunque, te l'ho già detto che non so come fare per riportarvi tutti a casa... » per una volta, lei iniziò un discorso serio « Anche se... » esordì in seguito, attirando l'attenzione di tutti.

« Anche se!? » la incitò Seamus Finnigan

« Una mezza idea ce l'ho. »

Molti di loro sorrisero felici, sempre se fosse così facile renderli felici, magari erano più contenti che altro...

Che differenza c'è tra contentezza e felicità? Lo spiego subito.

È facile rendere contenta una persona, basta un piccolo gesto, una battuta, una buona notizia...ma la cosa più difficile che puoi fare e renderla felice. La felicità è l'apice della gioia, e la si può provare quando si è bambini, quando il mondo è ancora un posto da scoprire per noi, quando la cosa più brutta che ti può rendere triste è rompere il tuo giocattolo preferito. Tuttavia, nella vita, possono esistere altri giorni, altre ore, altri momenti, altri minuti...felici. Ma, prima o poi la tempesta tornerà, e ci penserà l'arcobaleno della contentezza quando anch'essa terminerà.

È tutto un ciclo.

-Cit. Io

Chiusa la parentesi poetica e depressa, dov'eravamo rimasti? Ah sì.

« E quale sarebbe il metodo? » le domandò Matsuda sorridente, facendo qualche passo verso di lei.

« Beh, dovete aiutarmi a vivere nuovamente. » rispose semplicemente.

Tutti la guardarono con un “o.O”, dal momento che non avevano capito bene dove voleva arrivare.

« Poco fa ho detto che questo è un sogno, magari per svegliarmi devo solo trovare chi continua a scrivere la mia vita, e dirgli di risvegliarmi. » tentò di spiegare, sulle labbra aveva un sorriso amaro...Matt si chiedeva perché.

« Credi sul serio che questa persona esista!? » le chiese scontroso il Conte Phantomhive, che adesso era stanco di tutte quelle idiozie. (ho sempre desiderato scrivere idiozie n.d.A)

« Beh...nel sogno sì. » rispose, lui sospirò nervoso.

« Anche se questo fosse un sogno, trovare quella persona non ti farebbe comunque risvegliare! Vagheresti nella tua fantasia finché non ti risveglieresti! E anche se fosse così, mi spieghi come facciamo a trovarlo!? Insomma, nei sogni è tutto così complicato...e poi, qualcuno di noi potrebbe sparire da un momento all'altro! Magari ti sveglierai prima! » spiegò, L fece dei passi verso di lei e lentamente posò gli occhi sul volto della ragazza.

« Non pensi che se non ti sei ancora svegliata...vuol dire che sei in coma? » la interrogò, lei abbassò la testa.

« Sì...sì lo- »

« Andiamo Ryuzaki! Non ti ci mettere anche tu a darle corda! » la interruppe una stupida biondina di nome Misa Amane, la ragazza la guardò stringendo i denti, mentre L si limitò ad ignorarla.

« Se sei in coma, potresti anche non risvegliarti più... » continuò. Me sussultò e lo guardò sgranando gli occhi.

« I-io... »

« E prima o poi, staccheranno la spina del macchinario che ti tiene in vita. » concluse il bruno. Lei indietreggiò spalancando maggiormente le iridi grigie intinte di verde, L sembrava serio.

Me si guardò attorno per incontrare gli sguardi di ognuno di loro, poi posò gli occhi su Matt e si morse le labbra.

Avrebbe voluto tanto che qualcuno la consolasse, ma non c'era la sua migliore amica a tirarle sempre su il morale con qualsiasi frase, che fosse seria o stupida.

A volte le mancava, chissà se qualche volta la veniva a trovare in ospedale, sarebbe stato figo.

Già figo, voleva tirarsi su di morale quando pensava a queste cose, quando le mancava chi l'aspettava nel mondo reale.

Qualcuno l'abbracciò, ma era troppo basso per posare la testa sulla sua spalla.

« Me-Chan, non ti preoccupare, noi ti aiuteremo! » esclamò chi l'aveva abbracciata, era proprio quel dolce bambinone di Honey-Chan.

« Grazie, Honey-Senpai. » sussurrò ricambiando l'abbraccio, quindi lasciò uscire qualche lacrima.

Matt provò una stretta al cuore, chissà perché, si era già affezionato a quella ragazza, era come se la conoscesse da tanto tempo, come se fosse una sua cara amica.

« Buuuhuuuuuuuuuhuhuhuuuuu » fece Tamaki abbracciandoli entrambi « Povera Me-Chan! » disse con le lacrime agli occhi, la ragazza sorrise.

Aveva sempre desiderato, momenti come quelli.

« Dice che siamo solo frutto della sua immaginazione... » esordì Hikaru infastidito, Kaoru lo guardò altrettanto irritato.

« Dice che la nostra vita, non è mai esistita... » continuò

« I nostri ricordi sono solo finzione. » dissero poi all'uniscono, Me si liberò dagli abbracci dei due biondi e guardò entrambi i gemelli.

« Non ho mai detto questo! » esclamò furiosa, i due la guardarono sorpresi « Voi siete stupendi, due persone che ho sempre stimato! Non avrei mai potuto immaginare persone come voi...non sono io quella che ha creato voi ed il vostro passato! » chiarì, entrambi i rossi erano sempre più sorpresi.

« Io...io non voglio prendere più questo argomento...non ho la minima intenzione di immaginare che tutti voi non esistiate! » urlò guardandoli tutti, poi fermò lo sguardo su alcune persone « Anche se a dire la verità preferirei non aver incontrato alcuni di voi... » bisbigliò « Ma comunque, » si corresse « non parliamone! Volete tornare tutti a casa vostra? Bene! Allora aiutatemi! »

Posò lo sguardo su quelli dell'Host, in modo particolare su Kyoya ed i gemelli Hitachiin.

« Non importa cosa volete fare voi...tanto, non siete obbligati a seguirmi, siete già a casa vostra. » disse, Tamaki e Mitsukuni si avvicinarono nuovamente a lei.

« No! Noi ti accompagneremo! » esclamarono all'uniscono annuendo, poi anche i gemelli fecero dei passi avanti.

« Ma certo che veniamo! Non vogliamo mica perderci il divertimento! » anche loro parlarono in coro, Light si chiedeva se si trattasse di una nuova moda.

Me guardò Kyoya, che con la testa bassa si sistemò gli occhiali come ogni figo comanda. Poi alzò lo sguardo e le sorrise gentilmente.

« È un piacere aiutarti. » commentò, lei alzò un sopracciglio.

« Ricavi anche da una cosa del genere? » gli chiese stupita, lui assunse un'espressione stranita, ma comunque gentile.

« Lo faccio per aiutarti! » si difese, lei sorrise.

« Immagino... » mormorò.

Magari, potrebbe fare delle foto inedite a quelli che vengono...e poi sarebbe strano per le fan, vedere che non ci sono i membri dell'Host tranne lui...dovrebbe lavorare il doppio se aprisse l'Host Club, anche perché non potrebbe chiuderlo senza trarre guadagno...Ma è anche vero, che se viene, non aprirà l'Host e di conseguenza non guadagna...WAAAA ma che ne so io della mente perversa di Kyoya!”

Cercare di capire il terzo figlio della famiglia Ootori, era come un suicidio morale. Il cervello si sarebbe licenziato prima del tempo se tentava di pensare come Kyoya.

« Anche tu verrai Haruhi! » esclamò Tamaki andando verso la diretta interessata, che sorridendo guardò la ragazza.

« Spero di poter essere utile in qualche modo! » le disse facendole un largo sorriso, Me lo ricambiò annuendo.

« Anche lui! Ne, Takashi? » fece il piccolo, ma grande, Honey, che guardò Takashi con uno dei suoi soliti sguardi kawaii.

« Hai. » rispose lui, Me era felice che almeno uno di loro diceva qualche parola in giapponese! Non che...Takashi Morinozuka fosse un gran chiacchierone...

La ragazza posò lo sguardo sugli altri.

« Bene, allora andiamo? » alcuni di loro si fermarono a pensare.

« Perdonami ma... » esordì Hermione « Dobbiamo portarci qualcosa da mangiare! Dove dormire, delle bussole, delle corde, delle medicine...insomma qualcosa per vivere! » concluse.

Me la guardò posando l'indice sulle labbra.

« Mmmm...hai ragione. » concordò, la castana sospirò sollevata, almeno una volta che le dava ragione!

« Siamo abbastanza da poter portare degli zaini sulle spalle, ya ya ce la dovremmo fare! » esclamò mettendo il pollice all'insù, quindi si ricompose assumendo una posa da capo militare.

« Soldati, in riga! » urlò con il vocione severo. Mitsukuni, Takashi, i gemelli Hitachiin, Tamaki, Matt, Matsuda, Ronald, Grell, Aberline, il principe Soma (quindi anche Agni), i gemelli Thompson, Seamus, Neville, Luna ed i fratelli Weasley (ho scritto fratelli, non gemelli n.d.A), posarono la mano sulla fronte mimando un saluto militare.

« Yes lady! » esclamarono i membri dell'Host, imitati poi dagli altri.

« Aaah stop stop stop! » la ragazza mise le mani in avanti « Com'è che avete detto? »

« Yes lady! » ripeterono tutti, lei assunse un'espressione furiosa.

« NON SONO UNA LADY! Dite, yes sir! » ordinò severa, tutti ripeterono il saluto.

« Yes sir! » gridarono all'uniscono.

Me, fiera dei suoi soldati, fece un sorriso compiaciuto. Poi si ricompose, e camminò lateralmente davanti alla schiera di militari.

« Bene, sfrutteremo tutti coloro che sono più forti! Loro porteranno le tende! » esclamò camminando, Grell fece dei passi in avanti scuotendo le braccia in aria.

« Cosa!? Io dovrei portare qualcosa!? » domandò indignato/a, Me lo/a guardò con severità.

« Tu sei un soldato! Ti sei offerto da solo, quindi fai il tuo lavoro! » gli urlò, lui/lei incrociò le braccia offeso/a e tornò al suo posto.

« Quindi, Mitsukuni, Takashi, Grell, Ronald, Agni e Claude...porterete le tende! » ordinò, Claude si avvicinò a lei.

« Come, prego? Cosa c'entro io? » la interrogò tranquillo, lei gli prese le guance tirandole e spupazzandole.

« Perché tu sei forte, sei un demone e quindi sei utile. » gli disse con un sorriso a trentadue denti stampato sulle labbra.

Si sentì un urlo che svanì dietro le spalle di Kyoya.

« U-un...d-demone!? » balbettò un biondo spaventato, lei annuì indicando il posto vuoto di Tamaki.

« Non c'è tempo per le spiegazioni, perciò, al tuo posto soldato! » gli urlò, lui si nascose maggiormente dietro le spalle di Kyoya, che con un gesto veloce chiuse l'agenda facendo rimbombare il suono.

Sui suoi occhiali si vide per un attimo la luce riflettere, poi si voltò lentamente verso il biondo.

« Tamaki. » cominciò a dire con la voce a dir poco spaventosa « TORNA AL TUO POSTO, BAKA! » urlò spaventando il biondo, che correndo ed urlando allo stesso tempo, ritornò a riempire lo spazio vuoto.

Me si schiarì la voce, a quel punto Claude tornò a parlarle.

« Ancora non capisco... » provò a dirle, ma lei sospirò nervosamente per poi guardarlo irritata.

« Senti Crodo, non mi rompere! Sei un demone, devi aiutarmi perché sei forte! »

In lontananza, Sebastian sorrideva compiaciuto, avrebbe tanto voluto ridergli in faccia, ma lui era Sebastian Michaelis, insomma...il perfetto Sebastian Michaelis!

Per puro caso, (dal momento che l'autrice è sadica n.d.A) Me si voltò un attimo verso di lui, quando lo vide sorrise avvicinandoglisi {OpenOffice me lo da corretto, I'M A FUCKING genius n.d.A.convinta. [perché il punto fa figo (?)]}

« Sebastian, dal momento che tu sei un bravo maggiordomo, che deve rappresentare alla perfezione la famiglia Phantomhive... » cercava soltanto di rendere la cosa a suo favore « Mi sembra giusto che tu debba per lo meno aiutarci a portare le tende...mio caro demone. »

Sebastian non si stupì tanto se quella tipa sapeva cosa fosse realmente, quindi si limitò a sorridere e guardare il suo Conte.

« Posso soltanto se il mio Bocchan me lo permette. »

Il maggiordomo sapeva quanto Ciel odiasse il fatto che Sebastian servisse ad altri (o forse più semplicemente era geloso n.d.amica.dell'A.), quindi avrebbe detto di no.

« Per me non c'è problema. » rispose il puf-ehm, il Conte Ciel Phantomhive.

A Sebastian crollò il mondo addosso.

Rimase immobile col sorriso largo sulle labbra, poi sempre con gli occhi chiusi [discutiamone, avete mai visto un essere umano che quando sorride chiude gli occhi? (escludendo Sebastian per questa volta) Insomma, se lo fa qualcuno gli ruba il portafoglio .-. Ma, amo alla follia gli occhi chiusi quando si sorride, e poi Sebastian è pur sempre in stile Manga nelle nostre piccole e perverse menti C: n.d.A] rivolse il volto verso Me ed annuì.

« Bene, vi aiuterò. » disse con i denti stretti, lei sorrise compiaciuta.

Tornò davanti alla ciurmaglia e riprese la sua aria da capo militare.

« Poi, il cibo verrà portato da Matsuda, Neville e Seamus...guai a voi se toccherete qualcosa quando non siete autorizzati! » ordinò severa, i diretti interessati annuirono.

« I gemelli Weasley, Hitachiin e Thompson, si occuperanno di portare cose come corde, bussole, torce e sacchi a pelo. » disse con più calma, i gemelli fecero il saluto dicendo un altro “Yes sir!” che la fece credere importante, ancora. Ovviamente i Thompson non avevano urlato Yes Sir, ma si erano limitati al saluto.

« Tamaki avrà nello zaino medicine, fasce, qualche coperta, e chi più ne ha più ne metta! » gli ordinò, lui annuì con foga.

« Tu principe Soma- »

« Non darmi compiti troppo complicati, potrei non portarli a termine. » la interruppe, Me sospirò...si aspettava una reazione simile.

« Facciamo che tu porti delle coperte, non possiamo addossarle tutte su Tamaki! » esclamò, il principe annuì facendo il saluto militare.

« Bene...e adesso passiamo a Matt e Ron. » li guardò, per caso erano accanto, lei sorrise.

Li lasciò lì per avvicinarsi all'auto ormai tutta rotta, ne estrasse due zaini e tornò poi a darli ai due.

« Vi affido degli oggetti preziosi, non deludetemi...mi raccomando! » disse con un tono materno, come se volesse fargli capire che si fidava di loro.

« Di che si tratta? » chiese curioso Ron, lei storse le labbra.

« Mi spiace, ma lo saprai solo a tempo debito. » rispose, il rosso annuì.

Me sbatté i palmi delle mani tra di loro, facendo quindi propagare uno schiocco.

« Bene, non ci resta che procurarci ciò che ho menzionato prima! » esclamò guardandoli uno ad uno, Kyoya si avvicinò a lei.

« Ho fatto portare tutto quello di cui abbiamo bisogno mentre tu lo elencavi, è già pronto lì. » le disse indicando un ammasso di zaini, la ragazza lo abbracciò.

« Sei meraviglioso Kyo-Chan! Dovevo aspettarmelo in effetti! » si staccò da lui in fretta e furia correndo verso gli zaini, quindi chiamò a raggiungerla anche i suoi soldati.

Kyoya si sistemò gli occhiali infastidito, (ma sempre come ogni figo comanda n.d.A) e guardò nella direzione dov'erano tutti.

« Baka... » mormorò ancora irritato, poi la sua espressione divenne più rilassata e si lasciò scappare un piccolo sorriso.

Guardò Me, per poi emettere una breve e bassa risata. Fissò il cielo posando sopra la fronte la mano, il sole aveva solo da poco iniziato a calare, non per niente erano le tre passate.

Eppure...tutto sommato sarà divertente.” pensò, lasciando quel sorriso appena accennato sulle labbra.

Tamaki lo raggiunse tenendo le cinghie dello zaino che aveva già sulle spalle.

« Guarda Kyoya! Ho già il mio zaino! » esclamò mostrandoglielo, Kyoya annuì.

« Me n'ero accorto. » gli disse guardandolo: come al solito, sorrideva contento.

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Capitolo 4
*** So...WE GO! ***


So...WE GO!

(FINALMENTE!!!)

 

Me, chiamò a rapporto L, Beyond, Light, Mello, Near, Matt, Kyoya, Haruhi, Ciel, Sebastian, Harry, Hermione e...insomma, tutti quelli più intelligenti del gruppo.

Posò il libro su un ceppo, quindi si accerchiarono attorno ad esso ascoltando Me, che aveva cominciato a spiegare delle cose.

« Allora, sono più che sicura che per raggiungere questo tizio, il libro ci può aiutare. » iniziò a dire « Ma non so da dove potrei cominciare a cercare...insomma, dove troviamo l'indizio? » chiese rivolgendosi a tutti, alcuni di loro presero un'espressione perplessa.

« Il miglior modo per iniziare, è sempre dall'inizio. » rispose Light, lei lo guardò con un punto interrogativo sul volto (non sul serio n.d.A). Il ragazzo prese tra le mani il libro e sfogliò le pagine fino alla prima.

« Magari, leggendo potremmo trovare delle rivelazioni...dei messaggi nascosti, non credi? » mentre parlava, teneva lo sguardo sui fogli, magari aveva iniziato a leggere.

« Sì potrebbe essere...dovremmo provare. » concordò Me, quindi si mise accanto a Light spingendo Mikami più in là (sì perché anche lui è nella classifica di quelli che hanno un briciolo di cervello n.d.A).

L storse le labbra posando poi sopra ad esse il pollice.

« Non credo che sia così. » intervenne, i due lo guardarono « Se si trattasse di questo, potrebbe volerci un'eternità. E non credo che lui vuole farci perdere tutto questo tempo... » spiegò la sua frase precedente, Light sembrò essere contrariato.

« E se invece volesse proprio accumulare tempo? Chi ci dice che questa persona vuole essere trovata? » lo interrogò, il bruno stava per dire qualcosa ma Near fu più veloce.

« Allora che motivo aveva di far accadere ciò? Perché ha avuto bisogno di far scoprire della sua esistenza? » gli chiese, il castano fece per ribattere, ma Mello lo interruppe.

« Magari sta accadendo qualcosa, ed ha bisogno del suo aiuto... »

« Se fosse così, allora non avrebbe bisogno di fare troppe complicazioni. » concordò Matt, nello stesso istante il libro sbatté sul ceppo.

« Hm? » fece Hermione andando subito all'ultima pagina, la scritta si era appena fermata.

_« Il miglior modo per iniziare, è sempre dall'inizio. » rispose Light, Lei lo guardò curiosa, quindi incontrò i suoi occhi di un marrone mescolato al rossiccio.

Stupendo...quanto sa essere figo Light? E pensare che non avrei mai immaginato di parlare con lui...” le sue gote diventarono di un leggero rosso, ma nessuno sembrò accorgersene. Mentre lui parlava, Lei spinse via Mikami per stare al suo fianco a leggere la prima pagina, era descritta la sua nascita...la cosa le faceva tenerezza.

« Non credo che sia così. » intervenne L, i due lo guardarono « Se si trattasse di questo, potrebbe volerci un'eternità. E non credo che lui vuole farci perdere tutto questo tempo... » spiegò la sua frase precedente, Light sembrò essere contrariato.

Ecco che ora cominceranno a battibeccare...L, è stupendo il fatto che io sia qui e possa vederti! Non ci speravo, se questo è davvero un sogno vorrei non svegliarmi più...”

« Allora che motivo aveva di far accadere ciò? Perché ha avuto bisogno di far scoprire della sua esistenza? » chiese Near a Light dando quindi ragione ad L.

Near, il mio Omino Bianco preferito...se solo penso a tutte le volte che volevo arricciare i tuoi capelli con le mie dita...se solo provo ad immaginare le tante volte che ho voluto spupazzarti!”

Il castano fece per ribattere, ma Mello lo interruppe.

« Magari sta accadendo qualcosa, ed ha bisogno del suo aiuto... »

Mello, sei il mio macio per eccellenza! Ho sempre odiato i ragazzi dai capelli biondi e gli occhi azzurri, tu sei l'unico di cui sono ossessionata che ha questi requisiti...ma d'altronde come non amarti? Vorrei tanto essere la tavoletta di cioccolato che tieni tra le mani...”

« Se fosse così allora non avrebbe bisogno di fare troppe complicazioni. » concordò Matt.

Matt, Dio Light io...io non so davvero cosa pensare! Ho sempre pianto guardando la scena della tua morte, e pensare che i primi tempi per me eri indifferente...ora sono innamorata di te...e tu non sei un pezzo di carta! Cavolo, non so davvero cosa provo per voi ragazzi, io...non sono mai stata così felice...vi-”

I suoi pensieri si bloccarono quando il libro sbatté sul ceppo, a quel punto Hermione lo aprì e tutti cominciarono a leggere in mente.

Lei sgranò i suoi solo quando cominciò a leggere il suo primo pensiero scritto lì...era nei guai! Cosa avrebbero pensato di lei? Magari non la sopportavano...magari non piaceva a nessuno di loro...e poi, il fatto che amasse tutti i personaggi di Death Note era una vergogna...a volte per questo si sentiva come una di quelle...

Cavolo cavolo smettila di pensare! Loro stanno ancora leggendo!” si ordinò, ma non riusciva a smettere!_

Chiuse il libro ansimando, aveva davvero preso un bello spavento!
« … » tutti la guardarono scioccati, sconvolti, traumatizzati a vita e...e non so cosa.

Beyond sbuffò, infastidito da qualcosa, Me lo guardò con il volto paonazzo.

Improvvisamente, Matt sbottò a ridere.

Hm?” lei lo guardò imbarazzata, era ancora rossa in volto e la sua risata non aiutava!

Gli dette una gomitata che lo fece ricomporre, quindi si asciugò le lacrime e si schiarì la voce.

« Scusa... » mormorò trattenendo le risate, lei annuì, sempre imbarazzata.

« C-comunque... » balbettò guardando tutti « Cosa dovremmo fare, Light? » posò lo sguardo sul castano, che era rimasto impassibile per tutto il tempo...forse la disprezzava?

Lui chiuse il libro per poi guardarla.

« Avvicinati. » le disse tenendo sempre la mano sulla copertina, lei fece come le era stato detto e cominciò a guardare la sua mano « Poco fa, » esordì « quando il libro ha sbattuto sul ceppo...mi sono accorto che per qualche istante la copertina ha cambiato immagine. » spiegò, lei guardò Sebastian come per chiedergli se anche lui se n'era accorto. In fondo, lui era un demone, e se ne sarebbe dovuto accorgere se fosse stato realmente così.

« Vero, anch'io ci ho fatto caso prima. » confermò il maggiordomo guardandola, lei fissò il libro.

« Quindi...cosa ti sembra di aver visto? » chiese ancora, Light fece per dire qualcosa ma Sebastian fu più veloce.

« Delle scritte, circa sei righi se non sbaglio. »

Yagami si chiedeva se fosse un vizio il fatto di precederlo nel parlare.

« Non ricordi per caso, cosa dicevano? » domandò ancora la ragazza, Sebastian scosse la testa.

« Più che altro, non ho fatto in tempo a leggere. » precisò, lei annuì.

« Quindi credo che non ci sia altro... » mormorò guardando tutti quanti, quindi tornò a guardare quelli che erano rimasti in giro.

L sussultò e svelto aprì il libro sfogliando le pagine fino all'ultima, attirò infatti l'attenzione di tutti quelli attorno al ceppo.

« Hai capito qualcosa? » chiese Me, lui annuì indicando la copertina interna del libro, quindi puntò il dito su uno strano simbolo.

« Questa è una H. » disse, lei si avvicinò a lui per avere la sua visuale.

« Vero...e accanto c'è una C! » costatò, Harry si interessò e si mise dietro i due.

« A me non sembrano... » mormorò, la mora lo guardò pronta a spiegare qualcosa.

« In effetti, non è certo che tu conosca questo stile di scrittura, è l'Old English Text MT, se non sbaglio... » la sua espressione divenne perplessa, almeno finché Near non confermò quello che aveva detto.

« Sì, è così. Lo stesso font usato da L per rappresentarsi davanti agli altri. » disse, il bruno annuì.

In effetti, era proprio così. Infatti, quello che si vedeva era questo: H.C.

Harry annuì.

« Ora che ci penso, quella che dovrebbe essere una C lo sembra sul serio...la H sembra più quella minuscola ma è ugualmente confusa... » notò, gli altri sorrisero.

« Sai per caso cosa vorrebbe dire? » chiese Ciel alla ragazza, lei ci rifletté un po' su, poi sembrò illuminarsi dopo aver visto qualcosa.

« Se ci fate caso, accanto ad HC troviamo un puntino rosso... » disse indicando l'ipotetico puntino rosso, quindi gli altri seguirono con lo sguardo il suo dito che seguiva una linea piena di curve, che poi si fermò più sotto.

« Qui, troviamo una B ed una E. » gli fece notare, anch'esse erano scritte con lo stesso font: B.E.

« Continuando a seguire la striscia, arriviamo ad una H ed una P. » perciò: H.P.

Riprese a passare il dito sulla linea, questa volta però era molto più lunga delle altre, quindi quando arrivò indicò due lettere D.N. Seguendo un'altra linea, arrivarono su una K.

« Qui finisce la mappa. » disse infine.

« Mappa? » chiesero all'uniscono Mello e Matt, lei li guardò sorridendo.

« Il puntino rosso, rappresenta noi. » spiegò « Conseguentemente, noi per adesso siamo su H.C. perché siamo partiti trovandoci nel mondo di Host Club. » continuò

« Il mondo di Host Club? » le domandò Haruhi, Me sospirò.

« È una storia lunga da spiegare...un giorno lo saprete. » rispose sorridendo.

« In ogni caso...sai dove dobbiamo dirigerci? » le chiese Light, lei annuì.

« Sì, voi dovete soltanto seguire me, ci penso io a tutto! » esclamò strizzandogli l'occhio, lui arrossì lievemente per poi voltarsi dall'altra parte.

Me guardò gli altri mentre posava lo zaino sul ceppo, e metteva al suo interno il libro.

« Possiamo andare! » li incitò mettendo nuovamente lo zaino sulle spalle, sopra c'era il suo sacco a pelo.

Si allontanò dal ceppo e così fecero anche gli altri, quindi quelli che erano rimasti a parlare tra di loro sistemarono anch'essi gli zaini.

« Su, andiamo! » esclamò lei facendo segno a tutti di seguirla, molti iniziarono a correre euforici verso di lei, altri invece camminarono tranquilli, se non seccati.

Honey-Chan fu tra quelli che corsero verso di lei, quindi dopo averla raggiunta sistemò lo zaino che portava sulle spalle.

« Me-Chan! » la chiamò attirando la sua attenzione

« Dimmi. » fece lei, mentre prendeva il libro tenendo lo zaino in mano.

« Quanto sarà lungo il viaggio? » domandò il biondo, lei prese in mano il libro e riposò lo zaino sulle spalle.

« Mi sa che ci vorrà un po'. » disse dopo averci riflettuto per qualche istante, lui sorrise e guardò avanti.

« Sono contento! » esclamò, Me lo guardò stranita.

« Perché? » chiese in tono innocente (per quanto innocente potesse essere Me n.d.A)

« Ci divertiremo! Lo so per certo! » rispose mantenendo il sorriso largo sulle labbra.

Me aprì il libro tornando all'ultima pagina, quindi guardò la copertina interna e si accorse che il puntino rosso era lievemente più avanti di prima.

Allora è proprio come pensavo.” si assicurò, quindi sorrise e fece per chiudere il libro.

Prima di farlo però, si accorse di una mappa raffigurata nell'angolo infondo alla pagina, lo toccò ed il libro si trasformò in una mappa antica.

« Eh? Ma che... » fece, attirando l'attenzione di alcuni, come i gemelli Hitachiin che si avvicinarono a lei dividendosi per stare uno alla destra della ragazza, ed uno alla sinistra.

« Dove l'hai trovata quella? » le chiese Hikaru curioso, lei lo guardò.

« Il libro si è trasformato in questa quando ho toccato la vignetta disegnata in basso... » raccontò ancora stupita, Kaoru avvicinò il dito sul fondo della mappa e toccò un libro disegnato.

La mappa ritornò ad essere il libro.

« Figo! » esclamarono tutti e tre in coro, i gemelli Weasley si avvicinarono dividendosi anch'essi.

« Che succede? » chiesero insieme

« Sembra che toccando l'icona della mappa- » esordì Hikaru

« O del libro... » continuò Kaoru al suo posto

« Il libro si trasforma in mappa e la mappa si trasforma in libro. » dissero poi all'uniscono.

« È come un IPod! » esclamò Me, ancora sorpresa.

« Vero! » concordarono i gemelli Hitachiin, i Weasley invece si guardarono straniti.

« Cos'è un IPod? » domandarono in coro alla ragazza, che fece tornare il libro in mappa.

Era praticamente lo stesso disegno della copertina interiore del libro, solo che era più grande ed alcuni dettagli si notavano meglio.

Fred e George presero il posto di Hikaru e Kaoru per stare più vicino a Me.

« Cos'è un IPod? » chiesero ancora, lei trasalì.

« Oh sì scusatemi... » mormorò guardandoli uno per volta « Beh, l'IPod è un oggetto tecnologico che fa parte del mondo babbano...è difficile da spiegare in tutta la sua complessità perciò...è un oggetto figo. » disse infine.

Diciamocela tutta, per Me tutto è figo.

« Babbano? »

Hikaru e Kaoru erano straniti, se non stupiti di non conoscere quel termine, sembrava tanto un insulto simile a “idiota”.

« Una persona senza poteri magici. » s'intromise Luna, guardando i due ragazzi dai capelli rossi...gli Hitachiin, non i Weasley.

« Volete forse farci credere... » fece Kaoru

« Che voi avete dei poteri? » chiese Hikaru, entrambi erano sconvolti, ma sembravano anche non credere tanto a quell'affermazione.

I gemelli lentigginosi, (perché in qualche modo li devo distinguere dagli altri n.d.A) annuirono, a quel punto anche Hermione li raggiunse.

« Siamo dei maghi. » disse, quindi Harry andò al suo fianco.

« Perché l'hai detto? » le domandò, lei si schiarì la voce.

« Perché è ovvio che se non l'avessi fatto io, o comunque Luna, Fred e George, prima o poi l'avrebbe spiegato Me. Infatti non si è fatta scrupoli nel dire che quei due, » ed indicò Sebastian e Claude con lo sguardo « sono dei demoni. »

Me continuava a guardare la mappa lasciando che lei parlasse, era un po' come se la stesse ignorando, ma non era questa la sua intenzione. Da come aveva concluso la frase, si capiva che voleva comunque continuare a dire qualcosa.

« Se devo essere sincero, » esordì Neville con la solita aria spaventata « non mi aspettavo che i demoni avessero questo aspetto. » concluse guardando i due diretti interessati.

Fu a quel punto che Hermione poté dire ciò che aveva capito ormai da un po'.

« Infatti caro Neville, loro non si trattano dei demoni che vivono nella nostra dimensione. » rispose con visibile soddisfazione nella voce.

« Hm? » fecero quelli attorno a lei, quindi oltre a tutti i maghi, anche i gemelli Hitachiin e Mitsukuni, tranne che Me...almeno apparentemente.

« Credo che esistano varie dimensioni, magari non parallele, ma esistono comunque. » ricominciò a spiegare « Vari mondi, ed alcune persone di questi mondi sono state teletrasportate in quello di “Host Club”, come ha detto prima Me. Ora, non so perfettamente cosa voglia dire questa cosa, ma se ci rifletto, credo che per tornare a casa, ognuno deve passare dalla sua “dimensione”. »

Me sorrise.

« Ti sbagli. O almeno, in parte.» disse divertita, senza distogliere lo sguardo dalla mappa. Tutti la guardarono.

« Devo ammettere però, che per voi è quasi impossibile arrivare alla vera conclusione. Dico quasi perché magari qualcuno di voi potrebbe accettare la realtà. » continuò, a quel punto Near li raggiunse arrivando al fianco di Me.

« Condizione? » chiese Ginny, che era rimasta per tutto il tempo ad ascoltare.

« Vuole dire, che noi non esistiamo, siamo frutto della fantasia di varie persone. » rispose Near prontamente, la ragazza allargò il suo sorriso.

« Ci risiamo... » mormorò Malfoy roteando gli occhi, l'albino lo guardò per qualche istante.

« Prendiamo in considerazione l'ipotesi che nessuno di noi esiste, a parte lei. » indicò Me, che teneva sempre lo sguardo rivolto sulla mappa « Noi siamo personaggi di un libro, di un film, o magari di un cartone animato.- »

« Anime... » sussurrò la mora lievemente infastidita.

« Mettiamo caso che tutto questo sia reale, che per qualche motivo noi siamo stati portati nel mondo che veramente esiste. Per tornare nella nostra finzione, nel mondo dove abbiamo sempre “vissuto”, se così si può dire, dobbiamo attraversare le nostre “dimensioni”. » spiegò con tranquillità, usando il solito tono atono.

« Mi sorprendi Near, ma d'altronde non mi aspettavo certo che tardassi a giungere a questa conclusione. » si complimentò Me, guardandolo.

L'albino si lasciò scappare un breve sorriso, che subito dopo sparì.

Hermione sbuffò.

« E se noi esistessimo veramente? La mia deduzione non farebbe una piega! » esclamò allargando le braccia, Near ci rifletté su.

« Beh...sì. » affermò dopo un po', l'espressione della castana tornò rilassata.

Improvvisamente, si sentì un forte rumore di qualcosa che sbatte, nel frattempo delle urla di accanimento contro qualcosa.

La terra tremò, quindi molti cercarono di tenersi in equilibrio.

« Light! » esclamò Misa gettandosi letteralmente su di lui, Takada guardò altrove sbuffando.

Me ridacchiò, subito dopo si sentì un altro tonfo.

« Spero che sia...quello che penso io. » disse guardando la mappa, Mello corse verso di lei.

« Hai idea di cosa sta succedendo!? » le domandò.

Improvvisamente, delle fiamme blu si issarono fin sopra gli alberi, a quel punto Me fece un urlo euforico.

« Lo sapevo! » urlò entusiasta.

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Capitolo 5
*** What a Wonderful World... ***


What a Wonderful World...

(Fiamme blu? Sì! Ma anche...Bastoni allungabili!)
 

Me si avviò verso la zona dove si erano viste quelle fiamme blu, tutti la seguirono con lo sguardo, Matt invece iniziò a correre per starle dietro.

« Aspetta! Potrebbe essere pericoloso! » urlò mettendo una mano avanti, lei lo ignorò e continuò a correre.

« Ehi fermati! » fecero i quattro gemelli rossi in coro, si guardarono per qualche istante, poi corsero verso i due.

« Matt, cavolo ma che fai? Segui i pazzi!? » gridò Mello per poi cercare di raggiungerli, a quel punto tutti gli altri camminarono verso di loro. O quasi...

Light fece qualche passo avanti, Misa gli prese il braccio per poi accovacciarsi al suo petto.

« Ho paura Raito-Kun! » esclamò pronunciando le labbra, cercava semplicemente di attirare l'attenzione.

Il ragazzo sbuffò, poi le mise un braccio sulle spalle ed avanzarono lentamente.

Quanto poteva essere insopportabile quella ragazza... (tanto Light, tanto n.d.A).

Nel frattempo, Me avanzava tra gli alberi, quando Matt la raggiunse, allentò il passo e cercò di ansimare il meno possibile.

« Potrebbe essere pericoloso! » esclamò, lei lo guardò senza fermarsi.

« Naah non ti preoccupare! » gli strizzò l'occhio, lui arrossì leggermente « So di chi si tratta, non rischiamo alcun pericolo. » spiegò, per poi tornare a guardare avanti.

Improvvisamente si fermò, il suo sorriso si allargò e gli occhi sembravano diventare sempre più euforici.

« Oh sì lo sapevo! » urlò entusiasta, Matt guardò avanti, e vide dei ragazzi.

Ce n'era uno dai capelli bluastri, con delle orecchie a punta, accanto un altro un po' più alto con i capelli castani, portava degli occhiali ed aveva qualche neo sul volto, ma non per questo meno carino dell'altro. Poi c'erano altri ragazzi, tra cui tre giovincelle.

« Yukio-Saaaan! » gridò euforica piombandosi verso il tizio occhialuto, lui le puntò contro una pistola.

« Chi sei? Sono armato! » fece serio, lei sorrise.

« Non sono un demone, perciò è inutile che mi spari con quella... » mormorò posando l'indice sulla canna della pistola, quindi la abbassò.

« Conosci anche loro!? » il rosso la raggiunse, quello che sembrava chiamarsi Yukio lo ispezionò dall'alto verso il basso.

« In che senso...“anche”...? » chiese il tipo dai capelli bluastri, avvicinandosi a quello occhialuto.

« Lasciatelo perdere, piuttosto... » la ragazza tirò fuori la mappa dalla tasca, la guardò.

Le lettere B.E. erano più vicine di prima, e comunque il puntino rosso era attaccato ad esse.

« Vi siete mossi, dovevate rimanere fermi lì. » disse dopo aver ripiegato il foglio di pergamena, e averlo messo nelle tasche.

« Ne...si può sapere chi è questa? » chiese una che come pezzo superiore, indossava un semplice “reggiseno”, se così si poteva chiamare.

Matt la guardò indifferente, forse quasi schifato.

Solo un'idiota pervertita potrebbe vestirsi in quel modo. Ma lui non sapeva che Shura era una ragazza amabile e simpaticissima (tanto love love per Shura la tettona/labbrona n.d.A).

« Salve Shura Kiri...Kirigakure. » prima di dire il cognome, ci rifletté su « Io ti adoro! » esclamò poi.

Matt fece dei passi indietro.

« Cosa!? Questa svergognata?! » guardò prima Shura, poi lei. Me lo guardò male.

« Non farti ingannare dall'apparenza, è più maschiaccio di quanto tu possa pensare. » gli disse per poi sorridergli. Gli saltò al collo abbracciandolo.

« Io non posso essere severa con te, non ci riesco! » esclamò euforica, lui cercò di tenersi in equilibrio anche quando lei lo lasciò.

Si schiarì la voce per poi massaggiarsi la testa, l'altra mano la porse a Yukio.

« Piacere di conoscervi, sono Me, e sono qui per riportarvi a casa! » fece un largo sorriso, che era un misto tra uno ebete e gentile.

« Cosa? » fece stranito Rin (sì comincio ad usare tutti i nomi, non c'è più l'aria di mistero adesso ùwù n.d.A)

« Beh, è una storia lunga...non mi va di spiegarvelo, ok? » tagliò corto la castana.

(Ora spiegatemi, è corretto scrivere “ok”, o “okay”? Nel dubbio, da ora fino all'altro capitolo scriverò O cappa, perciò ricordatevi che nelle recensioni dovete specificarmelo èwè No, non mi va di consultare Yahoo Answer, disturbare voi è più divertente C: n.d.A)

« Che significa è una storia lunga!? E poi come facciamo a fidarci di te?! » ecco che arriva Suguro il duro. (oh oh oh, ho fatto la rima! *feel like Tanaka-Sama convinto* n.d.A)

Me gli sorrise, ma prima che potesse aprire bocca, si sentirono i passi di qualcuno.

« Me-Chaan! » erano quattro voci in coro, la ragazza le riconobbe tutte. I gemelli Hitachiin ed i Weasley.

Lei si voltò verso di loro, e lasciò che le venissero in contro. Quando si fermarono davanti a lei, si piegarono posando le mani sulle ginocchia e continuando ad ansimare.

« Me? Ti chiami Me? » la interrogò Rin stranito, lei lo guardò.

« Voi mi dovete conoscere come Me, non vi dirò mai il mio vero nome. » rispose con aria altezzosa, a quel punto qualcuno le posò una mano sulla spalla.

« Peccato che io già lo so. » fece quel qualcuno, con la sua voce (dannatamente sexy n.d.A) sempre atona ma comunque divertita.

« Beyond, tu sei in vantaggio rispetto a loro solo perché l'ho voluto io. » mormorò la castana leggermente offesa, lui ridacchiò lasciando poi sulle labbra un sorrisetto malizioso.

« O forse perché mi vuoi bene? » chiese avvicinandola a se, Me avvampò del tutto cercando di allontanarsi, ma lui le teneva lo zaino.

« N-non è vero! Io non potrei mai volere bene a qualcuno che- » si fermò appena in tempo, non voleva dire quelle parole...non poteva.

Matt e i gemelli la guardarono, solo il rosso e Kaoru però, avevano capito cosa stesse per dire.

« Lo vedremo. »disse tirando via la mano dall'interno dello zaino...probabilmente cercava il libro.

Quando la ragazza lo capì, ridacchiò per poi fargli la linguaccia.

« Mi spiace Beyond, ma non troverai mai il libro! » esclamò, in tono di sfida. Il bruno la guardò per qualche istante, poi si voltò dall'altra parte per guardare gli altri che li avevano raggiunti.

« Me-Chaaan!» urlava Honey correndo verso di loro, Me lo guardò con le stelline agli occhi.

« Waaaaa Honey-Senpaaai! » gridò quando lui fu abbastanza vicino da poterle saltare al collo e stringerle in un abbraccio.

« Mi hai fatto preoccupare, Me-Chan! » la rimproverò il biondo allontanando il volto per un attimo, lei assunse un'espressione dispiaciuta.

« Mi dispiace... » farfugliò massaggiandosi la testa, Mitsukuni allentò la presa e si lasciò cadere, quindi poggiò i piedi a terra e le sorrise. Lei fece lo stesso.

« Nee...non ci hai ancora spiegato come puoi aiutarci! » le fece notare una ragazzina dai capelli violacei, avvolti in due code. Per intenderci, si trattava di Izumo, alias Miss Sopracciglia.

« Devo dirvelo per forza? » chiese Me lasciando che le braccia diventassero molli, quindi le lasciò penzolare mentre sul volto aveva un'espressione annoiata.

« Sì, devi. » insistette la viola, lei sbuffò.

« Beh, in effetti... » esordì un tizio dai capelli rosa « Potresti parlarci di che genere di biancheria intima indossi! » consigliò, avvicinandosi a lei.

Matt e i gemelli indietreggiarono cadendo a terra con il tic alle mani ed alle sopracciglia.

Quando il rosso si rialzò, si sistemò gli occhiali che aveva sopra la testa e si avvicino al tipo.

« Ma come ti permetti!? Che razza di gente pervertita siete voi? » gridò indignato, Me ridacchiò.

La difendeva! Il suo sguardo infatti era tra lo stupito e il sognante, saltargli addosso le sembrava troppo inadeguato in quel momento.

« Allora. » la ragazza si scrocchiò le dita, e si mise in mezzo ai due allontanandoli con le mani che poggiò sul loro petto « Non so nemmeno io cosa sta succedendo, so soltanto che c'è una persona che scrive la mia vita tramite un altro libro, io ho qui la copia. » indicò lo zaino, poi guardò Izumo, che come al suo solito aveva lo sguardo accigliato (molto accigliato date le sopracciglia LOL n.d.A).

Le sorrise, la viola guardò altrove.

« E...beh, che dire. Solo io so come riportarvi a casa, perciò se volete seguirmi fatelo pure. » si voltò verso gli altri che li avevano raggiunti, infatti erano ormai tutti lì.

Alzò le braccia al cielo e sorrise dolcemente per poi indietreggiare e guardarli un po' tutti.

« Chi mi ama mi segua! » esclamò.

Tra di loro calò il silenzio, si sentirono anche dei grilli che evidenziavano la stupidità di quella frase.

« Però non è giusto! Volevo solo dire una frase ad effetto e voi mi ignorate!? Cattivoni! » delle finte lacrime le solcarono il volto, mentre una finta espressione offesa era imbronciata davanti a tutti.

Improvvisamente si sentì tirare su per la scollatura posteriore della maglietta.

« Oaah! » fece agitandosi « Ehi! »

Suguro la guardava male.

« Sei l'unica che può aiutarci, perciò non perdere tempo e portaci via da qui! » le ordinò con severità. Lei, con le braccia molli e le gambe che penzolavano, sembrava essere perplessa su qualcosa.

« Però è strano... » sbottò dopo un po', attirando naturalmente l'attenzione di tutti « Le lettere dovrebbero segnare la destinazione...eppure voi di Blue Exorcist, sembrate essere identificati dal simbolo, invece che dal pallino rosso come noi...vorrebbe forse dire che siete già nel vostro mondo e non lo sapete? »

In poche parole, aveva appena chiesto a se stessa delle cose, o meglio, aveva esposto i suoi pensieri senza volerlo.

« Ma che stai dicendo!? » le domandò Suguro scontroso, scuotendola; l'aveva ancora tra le mani.

« Nee Bon...lasciala in pace, è nostra amica! » esclamò Shura, il ragazzo dal ciuffo biondo la guardò per qualche istante. Poi strinse i denti, e lasciò cadere Me, che si lasciò scappare un gemito di dolore.

« Mi stai comunque simpatico, Suguro... » mormorò con la voce mozzata, tratteneva infatti delle lamentele mentre si alzava.

Il ragazzo spalancò la bocca e sgranò le iridi, dopo un po' incrociò le braccia arrabbiato ed imbarazzato allo stesso tempo.

« Me-Chan! Stai bene? »

Una ragazzina dai capelli biondi a caschetto, si avvicinò a lei toccandole lo stomaco.

« Non ti sei fatta nulla? » le domandò ancora, la ragazza scosse la testa stringendo i pugni. Poi si allontanò da lei andando avanti.

« A questo punto avremmo dovuto portare dei sacchi a pelo in più... » ipotizzò Me guardandoli tutti, Kyoya sfilò il telefono fuori dalla tasca.

« Se le mie supposizioni sono esatte, il telefono non dovrebbe funzionare, e questo posto è irraggiungibile da qualsiasi persona che non sia noi. » disse, facendolo fermare, lui la guardò.

« Come, prego? » fece leggermente confuso, lei annuì.

« Controlla tu stesso. » lo stimolò. Kyoya fece come gli era stato detto, ed in effetti, non c'era campo...ma neanche un'altra cosa.

« Ecco perché non riuscivo ad inviare messaggi a Light...! » esclamò Misa, irritando subito il sistema nervoso a Me con la sua voce irritante.

Si avvicinò a lei trasportando la sua carcassa irritante accanto alla sua, poi mise il suo cellulare in modo irritante davanti alla ragazza irritata.

« Guarda, non mi da nemmeno l'orario! » cercò di farle notare in modo irritante, infatti la castana era così irritata da non riuscire ad ascoltare bene la sua voce irritante che diceva cose irritanti.

Kyoya capì che l'espressione di Me, nascosta dai capelli, non era sicuramente sorridente. Quindi si schiarì la voce avvicinandosi a lei per spingere via il corpo irritante di Misa che fece un “Ehi!” irritante come pochi.

« Non da l'orario, vuole forse significare che qui non esiste il tempo? » le domandò indifferente, tutti sobbalzarono.

« Che cretinata sarebbe!? » gridò Bon stringendo i pugni

« Che cosa vorrebbe dire... » fece Fred

« Che qui non c'è il tempo? » conclusero in coro i quattro gemelli rossi.

Me li guardò, poi rivolse lo sguardo un po' a tutti. Non c'era nessuno, che era rimasto impassibile, a parte L, Beyond, i due demoni e Will.

« Come sarebbe a dire!? » domandò Grell preoccupato

« In questo modo, anche se ci muovessimo è come se non lo facessimo! » esclamò Seamus, Me lo guardò inclinando la testa.

« Non credo...insomma, ci siamo mossi, e non credo che quando ci siamo addentrati nella foresta il tempo continuava ad andare avanti... » disse confusa, forse nemmeno lei sapeva dare una motivazione a quella domanda.

« In pratica, questa non è una vera foresta, ma si tratta di una specie di dimensione parallela...o sbaglio? » provò ad ipotizzare Mello.

Tutti lo guardarono, straniti, senza dire una parola. Solo il grillo iniziò a frinire (sì, sono andata su Yahoo Answer...ma solo per questa volta «_« n.d.A).

Il tedesco (sì, Mello è tedesco ùwù n.d.A) si voltò verso gli alberi cercando con lo sguardo quel grillo, che presto avrebbe ricevuto una pallottola nel piccolo corpicino che si ritrovava.

« Non credo proprio che sia così. » fece Near, avvicinandosi a Me.

Per qualche strano motivo, ogni volta che doveva dire qualcosa si avvicinava alla ragazza, forse per essere guardato da tutti...

La sfruttava per apparire!

Ma che cattivo il mio Nate (*--* io lo adoro...non si era capito? D: n.d.A)!

« Di sicuro non è una “dimensione parallela”, ma stiamo quasi sicuramente attraversando le varie dimensioni...o i vari mondi. È difficile da spiegare. » spiegò, Mello sbuffò visibilmente.

« Cosa c'è di impossibile nella mia teoria, se anche la tua è a dir poco fantasiosa? » chiese seccato; perché ogni cosa che diceva veniva data per sbagliata? Eh?
Eh autrice? Come osi trattare così il mio Mello!?

Me, non ora! Ti avevo detto che avresti avuto il tuo spazio solo nell'angolo dell'autrice sotto!

No sei una ***** ed io ti avevo detto che non dovevi trattare male il mio Mello, ********!O_O Per fortuna che esiste la censura ^^”

Aherm, dicevo?

« Certo che potreste avere ragione entrambi, ma questa volta io non so darvi una conferma perché non ho la più pallida idea del perché qui non c'è il tempo. E sia la teoria di Mello, che quella di Near, potrebbero essere vere. » cercò di calmarli Me, facendo sentire importante Mello che, effettivamente, aveva bisogno di un po' più d'attenzione (il mio piccolo Choco-Predatore «3 n.d.A).

Improvvisamente, Mikami zittì tutti.

« Avete sentito? » chiese guardando Light, lui guardò altrove mettendo a disposizione l'orecchio per qualsiasi rumore o suono.

Sembrava di sentire un urlo che aveva tutta l'aria di essere un lungo “Eeeeeeeeeh”, quando ad un certo punto Sebastian si schiarì la voce.

« Chi sarebbe, Ale? » domandò guardando ognuno di loro, che aveva un'espressione spaesata sul volto. Poi si soffermò su Me, che aveva una faccia che diceva “Occacchio”.

Bon/Suguro la guardò accigliato.

« Chi è che ti chiama!? » la interrogò avvicinandosi violentemente, lei invece indietreggiava sempre più svelta « La tua espressione dice che sei una traditrice...stai per ucciderci con qualche tuo amico, ALE? » gridò, mentre Shura gli aveva già tirato il lungo bastone. (C': io sono una piccola ed innocente ragazzina, perché pensare che io faccia doppi sensi? n.d.A)

« Alllleeeeeeee dove sseiiiiiii! »

Me sobbalzò e guardò verso la direzione da dove proveniva la voce, l'aveva riconosciuta subito.

« Lory...? » fece stupita ed imbambolata.

« Lory!? » la imitò Alois stranito, la ragazza lo guardò ed annuì meccanicamente.

« Chi sarebbe? » la interrogò Ron curioso, lei gli rivolse lo sguardo e sorrise. Poi guardò nuovamente verso la direzione dalla quale proveniva l'urlo, ed allargò le braccia avvicinandosi.

« Looooryyyyyy! » gridò entusiasta, l'altra voce sembrò entusiasmarsi, e dei passi svelti si facevano sentire sempre di più.

« Alleeeeee! »

Finalmente, qualcuno si avvicinò correndo, dall'altra parte anche Me correva.

Sembravano avvicinarsi lentamente, come se fossero in un film, c'era anche una lieve musica di sottofondo che cantava:

I see trees of green, red roses too

I see them bloom for me and you
And I think to myself, what a wonderful world”
(http://www.youtube.com/watch?v=m5TwT69i1lU)

Mello guardò Matt, che canticchiava la canzone in playback.

« Matt, leva la musica! » esclamò portandosi una mano sulla fronte.

Il rosso lo guardò, e carezzandosi la nuca imbarazzato, spense la musica del cellulare.

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Capitolo 6
*** I'm not Lorena! I'm Lory! ***


I'm not Lorena, I'm Lory!

(Are you in love, Light?)

Una ragazza dai capelli color castano scuro scuro scuro scuro scuro scuro scuro scuro scuro [Infinity and Beyond(Birthday) n.d.A], lievemente mossi, dagli occhi marroni e la carnagione (a)normale, correva a rallentatore verso Me, che faceva lo stesso.

Hikaru e Kaoru si misero ai fianchi della ragazza.

« Ehm...perché corri così lentamente? » le domandarono all'uniscono, quindi lei si fermò, e dopo qualche istante, gli dette due schiaffi sulla nuca.

« Ahia! » si lamentarono « Ma che abbiamo fatto!? »

« Avete rovinato il mio momento sdolcinato con la mia migliore amica! » li rimproverò con le mani ai fianchi, nel frattempo l'altra continuava a correre a rallentatore.

« Ehm...Lory, ormai non c'è più bisogno... » l'avvisò la ragazza inclinando la testa. Quella che sembrava chiamarsi Lory si fermò accarezzandosi la testa.

« Ah...ehm...sì, scusa... » mormorò imbarazzata, dopo un po' Me corse verso di lei.

Quando si incontrarono, si abbracciarono stringendosi forte.

« Ale! Stai bene!? » le domandò premurosa, lei annuì stringendola sempre di più.

« Mi sei mancata tantissimo! Questi mesi mi sono sembrati un'eternità! » urlò con le lacrime agli occhi, Lory le diede alcune pacche sulle spalle trattenendo le sue di lacrime.

« Non ti preoccupare Ale, ci sono io, ci sono io... » le sussurrò sorridendo, per quanto potesse sorridere in quel momento.

Trattenere le lacrime e sorridere per consolare qualcuno nello stesso momento, è la cosa più difficile di sempre (non è vero, anche le espressioni con tanto di numeri relativi, frazioni, potenze, e chi più ne ha più ne metta, sono difficili sin dall'alba dei tempi! n.d.A).

« Waaaaaaaaaaa Me-Chaaaan! » esclamò Honey abbracciandole le gambe (purtroppo la sua puffosi-ehm, altezza, permette questo :/ n.d.A) « Sono così triste per teeeee! Ma anche felice! » spiegò quelle lacrime che farebbero invidia alle lenti a contatto di Haruhi. Me sorrise al piccolo biondo, e cercò di trattenere le lacrime accarezzandogli i capelli.

« Sto bene, grazie Honey-Senpai! » lo ringraziò mostrandogli un bel sorriso, che Mitsukuni fu felice di vedere.

La ragazza si abbassò alla sua (bassezza)altezza, e gli asciugò le lacrime con i pollici. Poi indicò la ragazza al suo fianco, che Honey guardò spontaneamente.

« Lei è Lory. » la presentò, parlando in un certo senso con tutti i presenti lì.

« Che sei pucciosoooo! » esclamò quella che parve chiamarsi Lory, quindi gli prese le gote per spupazzarlo.

« Arigatou Gozaimasu Lory-Chan! » fece il piccolo Mitsukuni, sorridendo dolcemente.

Lory lo lasciò, poi guardò l'amica che le posò una mano sulla spalla per spingerla in avanti.

« Li conosci tutti, ma loro non conoscono te. » le disse, per poi guardare gli altri e schiarirsi la voce « LEI È LORENA » urlò per farsi sentire da tutti, che annuirono per farle capire che l'avevano sentita « E si trova qui con noi perché... » la guardò con un sopracciglio alzato « Perché sei qui? » le chiese un po' curiosa.

« Ecco io...ricordo che ero in ospedale e... »

« In ospedale!? » le domandò preoccupata « Perché eri in ospedale!? » continuò ad interrogarla, sempre più agitata.

« Calma Al- » l'amica le stampò cinque dita sulle labbra, che rimasero lì.

« Io sono Me, chiaro? » chiarì, mentre la bruna annuiva. Quindi Me riportò la mano a mezz'aria, tornando con quell'espressione allarmata.

« Allora!? » la incitò ancora.

Lory ridacchiò.

« Calma Me, ero in ospedale per vedere te. » spiegò, facendola tranquillizzare.

« E cos'è successo? » le domandò l'amica, meno preoccupata di prima.

« Beh, sono entrata nella tua stanza, e sono rimasta per tutto l'orario delle visite...poi però ho sentito che dovevo uscire, e mi sono nascosta sotto il letto. Quindi ho continuato a stare con te, a parlarti, a ricordarti i bei momenti che abbiamo passato... » abbassò lo sguardo, per poi tirare su col naso « Poi si fece notte, per fortuna mi ero portata qualcosa da mangiare! Infatti avevo lo stomaco che brontolava! Naturalmente, si trattava di una brioche con la Nutella! » Me sorrise con lo sguardo triste « Poi sono rimasta a parlarti...e l'unica cosa che ricordo è che avevo poggiato la testa sul tuo stomaco, dato che non ce la facevo più a tenermi con il busto dritto...devo essermi addormentata. » raccontò, guardando solo all'ultimo la sua amica.

« E quand'è successo questo? » le chiese Me, sempre curiosa.

« Non ne ho la più pallida idea! » disse ridendo, contagiando anche la castana « Però, è da giorni che cammino, pensando soltanto che dovevo trovarti...come se sapessi che tu eri qui! Perché io credo...che si tratti di un sogno. » spiegò, attirando l'attenzione dell'amica.

« Sì, sì sei in un sogno. » le rispose facendole sollevare nuovamente lo sguardo « Ma questo è il mio, sogno. » chiarì, facendola annuire.

« Capisco... » mormorò, poi guardò tutti gli altri soffermando lo sguardo su uno di loro in particolare.

Prima non si era accorta della sua presenza, in realtà non aveva fatto caso al fatto che davanti a lei c'erano i personaggi degli Anime che preferiva, o comunque del libro.

Però solo uno di loro le aveva fatto accorgere di ciò...

Automaticamente arrossì, per poi abbassare lo sguardo quando anche lui si era reso conto di essere osservato.

Me sorrise maliziosamente, e le dette una spinta sulla spalla come per farsi guardare, e quando Lory lo capì, lei le strizzò l'occhio, ricevendo uno spintone amichevole.

« Stupida! » fece ridendo, nel frattempo neanche Me riusciva a smettere di ridere.

Improvvisamente, si sentì qualcuno schiarirsi la voce e dei passi dirigersi verso le due ragazze.

« Sentite, credo che noi tutti avremmo voglia di andare avanti. » disse, questo biondo platino con gli occhi grigi. Sì era proprio Draco Malfoy.

« Oooh scusami se ho incontrato la mia migliore amica dopo tanto tempo! » esclamò Me, leggermente irritata.

Era sempre stata una sua grande fan, eppure ora, chissà perché, lo sopportava ben poco. Strano, dal momento che era proprio la sua antipatia ad affascinarla.

« Potete continuare a parlare fra di voi anche se camminiamo... » insistette, facendo scattare un tic nervoso alle dita della castana, che dopo un po' guardò l'amica.

« Ti spiego tutto strada facendo, andiamo. » le disse, mentre lei annuiva.

 

Quindi ripresero a camminare e nel frattempo Me raccontava ogni cosa a Lory, che commentava ridacchiando.

« Comunque, credo che sia normale se Matt si comporti così. » disse, attirando l'attenzione del diretto interessato.

« Cosa io? » chiese stando in mezzo alle due, continuando sempre a camminare.

« Beh, » esordì Lory, con l'aria di chi la sa lunga « tu sei acquario, perciò sei una persona dolce, scherzosa, e se una persona ti fa simpatia riesci ad affezionarti facilmente. Quindi ti preoccupi per Me, che spero considererai presto un'amica! » spiegò, facendo arrossire l'amica.

Matt invece aveva fatto un “Oooooh” di sorpresa, come se avesse appena scoperto l'acqua calda (o la carta igienica n.d.A).

« Invece Mello come al solito ha sempre bisogno di prevalere, perché il sagittario va avanti nei suoi obbiettivi, e nessuno deve ostacolargli la strada. » continuò, facendosi ascoltare bene da Matt « D'altro canto Near, è indifferente a lui, ma si impegna per essere il primo perché vuole essere il migliore nell'ambito lavorativo, dal momento che si impegna molto per riuscirci. »

Me ridacchiò.

« Lui è anche il mio Nano Albino Pervertito preferito... » mormorò sorridendo tristemente.

Lory e Matt la guardarono per qualche istante, poi ripresero a parlare. O meglio, lei a parlare e lui ad ascoltare.

« Light deve sempre mostrarsi migliore, e nascondere quello che pensa veramente...non tanto perché lui è pesci, che comunque è un fattore che contribuisce, ma anche perché lui è LIGHT YAGAMI, IL DIO DI UN NUOVO MONDO CHE TUTTI SOGNANO! » gridò facendo la voce ad effetto.
L ed i suoi eredi la guardarono con una pokerface che poi si tramutò dicendole “Cosa genitale maschile stai dicendo?”

Light invece stava per le sue, con una Misa attaccata al braccio che avrebbe tanto voluto scansare via con un gesto del muscolo. Ma nel frattempo pensava, oltre a “Perché non la uccido? Perché perché perché?” che... “Finalmente qualcuno ha capito che sono io il Dio che redimerà il mondo! Trasformandolo in un posto migliore, dove solo coloro che io ritengo persone serie e di buon cuore, potranno vivere!” senza sapere che c'era già qualcuno che quando doveva fare un'esclamazione, invece di dire “Dio mio!” diceva “Dio Light!” (qualunque riferimento a Me è puramente casuale n.d.Voce maschile).

« Poi i gemelli sono così carini che vanno d'accordo...da quanto mi ha detto Al- » si fermò nello stesso istante in cui l'amica le aveva lanciato un'occhiata assassina « Da quanto mi ha detto Me...E comunque è normale perora, l'ariete ed il gemelli sono due segni che possono andare d'accordo...ma se c'è qualche incomprensione...IO TI ODIO DEVI SCHIATTARE DA SUBITOOOO! » gli scatti di imitazione che aveva non erano normali, ma comunque non sta a me giudicare una Lory.

Matt rise, ed anche Lory sembrava andare d'accordo con lui.

Come biasimarla d'altronde? Diceva sempre che era puccioso, e cose simili.

« Poi, cosa stavo dicendo? » chiese, per riprendere il filo del discorso « Ah beh...poi ci sono i segni non specificati...tipo quello di Sebastian. » come il demone si sentì nominare, guardò la ragazza da capo a piedi senza lasciare che qualcuno se ne accorgesse. Quindi rimase in ascolto.

« Io ho sempre creduto che lui sia scorpione dal comportamento, anche se non ci sono fonti certe... » raccontò con lo sguardo perso nel vuoto, come se stesse cercando di ricordare qualcosa. Poi scosse la testa e fissò Matt.

« Insomma, ci sono così tante cose da dire su ogni singolo segno che stare qui a spiegare tutto sarebbe da pazzi! » esclamò, sorridendo apprensiva.

« Oh io ti ascolterei! » rispose il rosso, facendo sentire Lory considerata da qualcuno.

« Sicuro? » lui annuì, e la ragazza si schiarì la voce « Bene, allora... »

Lei continuò a parlare, mentre Matt la ascoltava con interesse.

Nel frattempo Me, che si trovava più avanti, conduceva tutti loro seguendo la mappa, ma naturalmente ci sarebbe voluto ancora qualche giorno di duro cammino se volevano arrivare entro quella settimana al primo traguardo.

Dopo un po', Light la raggiunse, avendo un po' di tregua da Misa che aveva cominciato a parlare con Shiemi ed Elizabeth, che chissà per quale virtù che possedevano entrambe, riuscivano a sopportarla.

« Me, se continuiamo così quando credi che arriveremo? » le domandò avvicinandosi sempre di più al suo fianco, la ragazza alzò per un attimo lo sguardo pronunciando qualcosa, mosse qualche dito e poi sorrise.

« Tre barra quattro giorni. » (in termini scritti tre/quattro n.d.A) rispose guardandolo, lui le sorrise gentilmente.

« Grazie. » fece per poi guardare avanti, ma rimanendo comunque accanto a lei.

« Posso sapere come mai...tu stimi molto “noi di Death Note”, come ci hai chiamato prima...? » la interrogò, facendola sussultare.

Quindi la castana sorrise e lo guardò con apprensione.

« Beh, come spiegartelo...Death Note, è stato il primo Anime serio che ho visto, e mi ha colpito molto. Sia per la trama che per i personaggi. » iniziò a spiegare, gesticolando con le mani « È difficile da capire forse...ma mi ha trasmesso qualcosa...delle emozioni che non avevo mai provato guardando semplicemente un Anime, o comunque un film o un cartone animato in generale. È qualcosa di meraviglioso, il fatto di non riuscire a staccare gli occhi dallo schermo, isolarsi dal mondo per tre giorni e fregarsene del resto... » sorrise « Certo, in quei pochi giorni sono stata molto distratta con i compiti...ho ricevuto dei rimproveri, ma ne è valsa la pena. Non so com'è possibile, ma giuro che è stato bellissimo seguire Death Note con tanta frenesia, con tanta voglia di sapere come continua...andare a letto con l'ansia e tutto il resto...Una sensazione meravigliosa. » lo guardò sorridendogli, perciò si accorse del rossore che aveva assunto il ragazzo, e quando anche lui capì di essere rosso, rivolse lo sguardo in avanti.

« Quanto tempo fa è successo? » chiese con un tono di voce indifferente.

Lei abbassò lo sguardo.

« Avevo dodici anni...adesso ne ho diciotto. » rispose amaramente, come se quei tempi le mancassero « A dodici anni ho provato per la prima volta molti sentimenti nuovi per me. » disse, facendo sì che lui la guardasse « Ho stimato delle persone seriamente, ho iniziato ad ossessionarmi a qualcosa in modo morboso...tanto da non riuscire a non pensare a quell'argomento per più di mezz'ora! Qualunque parola qualcuno dica, io la collego a quel discorso. » lo guardò « E poi...ho provato per la prima volta quel sentimento che si chiama amore. » concluse con la voce piena di tristezza, come se le mancasse qualcosa. Poi abbassò lo sguardo.

« E anche questo sentimento...è stato dovuto ad un semplice Anime? » le domandò ancora.

Chissà perché, in quel momento Light seguiva ciò che lei diceva, e quindi che lui faceva parte di un Anime, alias cartone animato giapponese.

« Hai conosciuto una persona speciale, magari da qualche parte nel web, solo perché questo Anime vi collegava all'inizio? » continuò ad interrogarla, come se fosse realmente curioso.

Me scosse la testa.

« È qualcosa di più lontano...strano...impossibile... » lo guardò « Ma ora non mi sembra più che lo sia tanto. »

Light fece per dire qualcosa, ma la castana fu più veloce.

« Hai mai sofferto per amore, Light. » gli chiese.

Lui sussultò.

Aveva mai sofferto per amore, lui?

Sapeva cos'era l'amore, lui?

Aveva mai provato quel sentimento, lui?

Forse no, forse sì, forse poteva essere...ma lui non sapeva dare nessuna di quelle risposte.

Mentre lui si poneva quelle domande, Me ridacchiò, facendolo tornare alla realtà.

« Che c'è? » fece, nel tono di voce si notava che l'aveva distratto da qualcosa.

« Niente, è solo che tu non hai mai provato amore. » rispose facendolo sobbalzare « Però, se ci penso mi viene in mente qualcuno che potrebbe farti provare questo sentimento. Ma questa persona è più irreale di te. »

Lui socchiuse gli occhi come delle fessure.

« Cosa vuoi dire con irreale? » le domandò, lei sorrise.

« Lo so, ti sto confondendo le idee. Mi dispiace per questo. » si scusò aumentando il passo, come se volesse evitare di stare al suo fianco.

Light fece per seguirla, ma preferì fermarsi.

Nel frattempo, Lory aveva già spiegato metà di ciò che doveva dire a Matt, e Sebastian si avvicinava sempre di più a loro senza farsene accorgere dagli altri. Naturalmente faceva in modo che il suo Ciel stesse sempre al suo fianco...mai fidarsi di lasciare dolci e saporiti Bocchan in balia di loro stessi (sempre se sappiano stare in balia di loro stessi n.d.A) quando in giro ci sono Crodi a digiuno...

Quando Sebastian fu appena dietro di loro, rimase impassibile come se non stesse ascoltando.

« Anche Ciel è sagittario, come il tuo amico Mello. » disse, senza sapere che dietro c'era il maggiordomo « Ed in effetti, nessuno deve ostacolare il suo cammino, vogliono arrivare al loro obbiettivo a qualunque costo! Infatti sono molto simili... »

Il bruno si schiarì la voce.

« In realtà, il mio padroncino non sarebbe mai in grado di uccidere qualcuno. » s'intromise, facendo finalmente accorgere ai due della loro presenza.

« Ma tu come fai a sapere... » scosse la testa « No nulla, lascia perdere. »

Il maggiordomo sorrise.

« Prego, dimmi Lorena. » la incitò gentilmente, lei lo guardò scuotendo l'indice in segno di negatività.

« Scusa Sebastian ma...vorrei che tu mi chiamassi Lory, come tutti. » chiarì, avendo un tono di voce piuttosto fine.

« Per quale motivo in particolare? » le chiese lui, senza capire bene il motivo.

« Perché non mi piace essere chiamata Lorena...è più formale, e questo per me vuol dire essere freddi. E sinceramente, mi piacerebbe che mi consideraste tutti come un'amica... » mormorò le ultime parole imbarazzata, il bruno abbassò lievemente il capo per guardarla. Quando lei se ne accorse, lo guardò scuotendo le mani.

« Se tu vuoi chiamarmi Lorena fai pure però! Non ti obbligo mica ad essere amichevole con me...! » esclamò cercando di non arrossire.

Lui le sorrise gentilmente.

« Invece sarebbe un piacere, Lory. » disse, facendole perdere la testa.

Nella sua mente, lei urlava euforica che aveva parlato con Sebastian, gli aveva spiegato qualcosa...e lui aveva detto che era un piacere averla come amica!

Poi però, si ricordò che essendo un maggiordomo della famiglia Phantomhive, doveva apparire gentile con tutti...perciò l'euforia scomparve, ed anche il suo volto fu triste.

« Che succede? » le domandò preoccupato, ma non troppo, Matt, lei lo guardò apprensiva.

« Niente, sto bene! » esclamò sorridente.

E così, proseguiva il cammino di quello strano gruppo, che comunque non aveva avuto problemi...almeno fino ad allora!




Nota dell'autrice: GOOD MORNING EVERYBODY (cit. prof di inglese) sono qui pronta a salutarvi:
Salve! Sono Matt_Kun ed è un piacere conoscervi ^^ (parlo con quelli con i quali non ho avuto il piacere di parlare/scrivere), sono contenta di sapere che la mia...ehm, sì storia, vi piace! Ovviamente se c'è qualcosa da migliorare ci tengo a saperla!
Ringrazio chi legge e recensisce! Davvero grazie ^^
Al prossimo capitolo, Matt-Kun
Ps. sarebbe davvero più che meraviglioso se mi lasciaste un parere su Lory! Grazie ;)

 

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Capitolo 7
*** Field Tent. ***


Field Tent.

(E no al razzismo contro le donne!)
 

Dopo un intero pomeriggio di cammino, tra varie fermate e bottigliette d'acqua che sono comunque state risparmiate, quando il sole era già coperto dalle nuvole mentre scendeva per tramontare dietro le montagne, quando la stanchezza cominciava a farsi sentire in modo pesante, quando gli animali della foresta cominciano a rintanarsi nelle caverne, o più semplicemente, quando Me si era letteralmente rotta di camminare, si fermarono in un immenso spazio nella foresta, dove avrebbero potuto comodamente montare le tende.

« Bene, innanzitutto voglio che i miei soldati, ai quali saranno aggiunti Rin, Shura e Bon, si occupino di montare le tende. » ordinò, facendo alterare Suguro.

« Tu non mi comandi, chiaro!? » le urlò, accigliato come sempre.

La ragazza sbuffò.

« Andiamo, dimostra di essere un vero uomo Bon! » cercò di motivarlo, facendolo lievemente arrossire.

Certo che lui era un uomo! Per chi l'aveva preso!?

« Dimmi in cosa posso essere utile. » accettò, sorridendo fiero di se.

« Bene, unisciti alla schiera di soldati! » indicò lo schieramento compatto di coloro che erano stati promossi da comuni mortali (o comuni esseri soprannaturali n.d.A), a soldati dell'Esercito di Me, così aveva deciso di chiamarlo.

« Sì! » affermò, correndo per mettersi accanto a Shura, che aveva già preso il suo posto insieme a Rin.

« Aaaah, com'è che si dice soldati!? » posò una mano sull'estremità dell'orecchio, l'altra sul fianco e piegò il busto in avanti.

« YES SIR! » gridarono tutti, facendole fare un “Hm”, soddisfatto.

« Bene, a lavoro! » ordinò, e tutti i suoi soldati lasciarono il saluto militare per iniziare a montare le tende...sempre se molti di loro sapevano come si faceva!
Tamaki per esempio, prese una tenda ed un bastone, quindi lo bucò con l'oggetto prendendo poi un altro bastone.

« Cosa stai facendo...? » gli chiese Ronald, guardandolo male.

« Non è così che si fa? » controbatté lui, con aria innocente.

Lo Shinigami si portò una mano sulla fronte, poi in pochi secondi costruì quella tenda cercando di nascondere quel buco.

« Ecco come si fa una tenda. » disse, lasciando Tamaki di stucco.

« Ma-ma-ma-ma...come fai ad essere così veloce? E poi non mi hai fatto vedere come l'hai montata! » esclamò, ancora stupito.

« Beh te lo mostrerò un'altra volta. » rispose allontanandosi.

Tamaki lo seguì con gli occhi sbarrati, poi scosse la testa e cominciò ad ispezionare la tenda appena costruita.

 

Nel frattempo, Me stava ancora dando ordini.

« Light, Ryuzaki, Mello, Mikami, Beyond, William, Harry... » coloro che furono chiamati si avvicinarono a lei, lo Shinigami lo fece sistemandosi gli occhiali « Voi vi occuperete di costruire la tenda che fungerà da cucina, perciò svelti perché poi le donne andranno ai fornelli! » gli ordinò, catturando anche l'attenzione delle “donne”, come le aveva chiamate lei.

« Cosaaaa?! » fece Misa allargando le braccia « Io non cucino! » esclamò mettendole poi conserte.

La piccola Elizabeth fece un passo avanti un po' imbarazzata.

« Io non ho mai cucinato...non so come si fa... » mormorò roteando gli indici fra di loro.

« Credo che sia un po' come fare pozioni. » ipotizzò Luna, guardando anche Hermione.

« Non è difficile, basta mettersi d'impegno. » disse con aria di chi la sa lunga, Shiemi annuì visibilmente.

« Allora ce la metterò tutta per fare felici tutti quanti! » esclamò alzando un pugno al cielo, facendo notare a tutte la sua determinazione. Anche se le sue gote erano diventate rosse.

Kiyomi sembrava essere indifferente, come se non voleva opporre resistenza, perché doveva aiutare comportandosi da persona matura! In fondo lei era la più grande delle donne!

Un momento, Misa era la più grande...Ops, scusate, è che sembra la più piccola dal momento che è un po' così... (LOOL sono troppo cattiva n.d.A).

« Io non voglio! » continuò a protestare la biondina, quando all'improvviso Light le posò una mano sulla spalla.

« Potrebbe essere la tua buona occasione per mostrarmi quanto sei brava a cucinare. » le disse, mentre lei si voltava verso di lui.

« Raito-Kuuuun! Ti preparerò uno dei miei piatti migliori! » esclamò abbracciandolo, Light roteò gli occhi e guardò Me, sorridendole.

« Grazie Light! » sussurrò lei, alzando il pollice verso l'alto.

« Bene, perciò ragazze...dicevamo? Ah sì... » rivolse lo sguardo verso l'amica Lory, che stava ancora parlando con Matt. Le afferrò la scollatura posteriore della maglietta, avvicinandola a se.

« Aleeee smettila! » urlò staccandosi, Me le dette uno schiaffo sulla spalla.

« Sono Me! Baka che non sei altro! » la rimproverò, mentre lei si massaggiava il punto colpito guardandola con gli occhioni.

« Che vuoi... » mormorò, senza ricavare nulla dall'amica.

« Tu sei una donna, quindi cucinerai. » le ordinò, facendole illuminare gli occhi.

« Certo! Cucinerò la pizza vero!? » domandò entusiasta, ricevendo però una risposta negativa, che fece sparire il suo sorriso.

« Mi dispiace, ma niente pizza...In compenso ci saranno dolci da cucinare. » le abbozzò un sorriso, mentre l'amica sprizzava gioia da tutti i pori, nella sua mente, ovviamente.

Fuori aveva semplicemente fatto un bel sorriso, per poi unirsi alle altre ragazze.

« Ovviamente, anche Haruhi vale come ragazza. » l'interpellata la guardò, rivolgendo dolcemente le labbra all'insù.

« Va bene, farò del mio meglio. » rispose gentilmente, facendo ravvivare il morale a Me.

« Bene, adesso... » rivolse lo sguardo agli addetti alla cucina, costatando che se la stavano cavando bene. Poi osservò chi si occupava di costruire altre tende, ma non tutto procedeva nella maniera corretta.

« Shura...si può sapere che stai combinando!? Ron...non è così che si monta una tenda! Claude...tu dovresti essere a montare le tende! Non a rinfrescare l'aria del Conte Trans! » un “Cosa!?” isterico del piccolo biondino interruppe per pochi istanti il suo rimprovero « Principe Soma...è inutile che cerchi di aiutare perché stai solo combinando guai! Neville...la stessa cosa vale per te! Seamus...non dovevi fare esplodere la tenda! » la sua espressione divenne perplessa « Ma si può sapere come hai fatto a farla esplodere? » chiese confusa, mentre lui si massaggiava la nuca.

« Possibile che tra di voi solo demoni e Shinigami sono capaci di montare una stupida tenda!? » domandò irritata la ragazza, sbraitando come un cane.

« E noi che saremmo!? » domandarono in coro i quattro gemelli dai capelli rossi, con in più un altro tizio con i capelli più rossi ma che non faceva parte di qualche coppia di gemelli.

« Beh, voi siete speciali! » le si illuminarono gli occhi solo a guardare Matt, provando lo strano istinto di andargli addosso e fargli cioppi cioppi (come tutte le BèSt FrIèNd 4èVàH n.d.A che imita le truzze).

Si trattenne, e riprendendo l'aria da comandante, si avvicinò a Claude.

« Ti rendi conto che sei l'unico essere soprannaturale a non lavorare? » il demone la guardò con un'espressione del tipo “BITCH PLEASE”, indicando poi con lo sguardo un certo Grell Sutcliffe, disteso su una sdraio intento a dare direttive, mentre gli altri obbedivano a denti stretti.

« COSA!? » fece andando a passi pesanti verso lo Shinigami, che non si era accorto di lei.

« Grell Sutcliffe! » lo chiamò, facendogli aprire un occhio, che rivolse a lei con indifferenza « Solo io posso dare direttive! Ricordalo! » esclamò irritata, mentre lui ritornava ad occhi chiusi, pensando a chissà cosa.

Me emise un urlo furiosa, e gli dette un pugno sul naso.

Il rosso sobbalzò e se lo massaggiò.

« Non osare farlo mai più! Insulsa ragazzina! Se solo volessi potrei ucciderti con un dito, sappilo! » disse con fare presuntuoso, mentre Me mimava la sua bocca con le mani « Aaaah smettila! » urlò agitando le mani in aria, mentre la ragazza continuava a fare quel gesto.

« Ti odioooo! » gridò furibondo, iniziando poi a rincorrerla per tutta la foresta.

« Hahahahahahaha questo è il mio sogno! Non puoi raggiungermi o farmi del male! » gli disse lei, mentre correvano a velocità quasi supersonica (sì ho esagerato xP n.d.A).

 

Nel frattempo, la tenda che sarebbe dovuta fungere da cucina era già pronta, e le “donne”, come le aveva chiamate Me, erano entrate al suo interno ed avevano iniziato a darsi da fare.

Chi aveva cominciato a preparare qualche dolce, chi a tagliuzzare funghi, pomodori, melanzane, carote, finocchi, patate, mele, banane, pesche, fragole, meloni, ciliegie, albicocche, fichi, arance, mandarini e chi più ne ha più ne metta (ok, non erano realmente tutte queste cose n.d.A).

Invece Lory, era alle prese con i fornelli, dal momento che aveva una paura matta nel dover accendere il fuoco.

E se mi brucio?” pensava “Non sono capace di accenderlo...”

E mentre cercava di farsi coraggio (non è vero n.d.A), entrò il maggiordomo Sebastian Michaelis, che la fece sussultare.

« Oh...Sebastian... » mormorò guardandolo, poi scosse la testa in un movimento impercettibile, e si ricompose.

« Signorina Lory... » la salutò facendole cenno con il capo, poi passò dietro di lei, per mettersi al suo fianco, dal momento che anche lui doveva cucinare.

Non poteva certo permettere, che il suo Bocchan mangiasse cibo cucinato dalla plebaglia!

Accese in fretta il fuoco senza nemmeno usare le manovelle, certo...a Lory avrebbe fatto comodo se lui l'avesse aiutata...

« C'è qualcosa che non va? » le chiese con gentilezza, notando che lei fissava ogni suo movimento con la coda dell'occhio.

« Hm? » alzò lo sguardo su di lui « No...nulla d'importante. » rispose indifferente, per poi tornare a fissare il fornello che non riusciva ad accendere.

« Avete paura del fuoco? » le chiese Sebastian, facendola trasalire.

« Ehm ecco... » lo guardò un po' imbarazzata « Non proprio...è che non riesco ad accenderlo. »

L'uomo le fece un sorriso gentile, per poi schioccare le dita facendo così accendere il fornello.

« G-Grazie! » esclamò, mentre lui continuava a sorriderle.

« Figuratevi. » rispose, tornando poi a cucinare per conto suo.

Mentre lo faceva, naturalmente manteneva sempre un sorriso dolce, per quanto Sebastian Michaelis possa essere dolce...

Nel frattempo, tutte le altre ragazze cercavano di combinare qualcosa.

Shiemi per esempio, tagliuzzava delle carote facendo molta attenzione a non tagliarsi, quindi le sue labbra erano socchiuse, e si muoveva in modo un po' impacciato, ma sembrava che comunque il tutto le stesse venendo bene.

Izumo invece, faceva tutto con estrema precisione, stando sempre accigliata.

Luna, Hermione e Ginny collaboravano per preparare un dolce, mentre Kiyomi Takada teneva l'aria da esperta madre di famiglia, anche se ogni tanto si lasciava scappare un sorrisino...non a caso stava in piedi accanto a Misa, che non faceva altro che combinare guai.

Infatti, quando Me entrò nella tenda agitò le mani contro la bionda, sbraitandole di cercare di non dare più da fare alle altre.

« Guarda Shiemi ed Hermione come si impegnano! » esclamò facendole un esempio, Takada la guardò malissimo, come per dirle “Ed io!?”.

E per un attimo la ragazza si lasciò scappare un sorriso compiaciuto nell'averla sminuita.

« Ehm, allora! Dicevo, NON COMBINARE GUAI! » le gridò ancora, facendo sbuffare la bionda sempre di più.

« Rompiscatole! Non è colpa mia! E poi, si può sapere perché dobbiamo fare tutto noi mentre tu non fai altro che urlarci se sbagliamo!? »

E per una volta, la Amane disse qualcosa di corretto.

Me quindi si procurò gli sguardi inferociti di tutte le altre donne.

« Aherm... » fece allargando la scollatura della maglietta, come se stesse sudando freddo, ed in effetti era così.

Si guardò attorno facendo una risata intimorita, fin quando non trovò una scusa.

« I-io...ho il compito più difficile! Che è appunto dirigervi, controllare perciò che tutto vada bene... » si giustificò, riprendendo poi sicurezza « Sì infatti, perciò adesso tornate a lavoro! E non lamentatevi! » urlò scappando praticamente fuori dalla tenda.

Quando ne fu fuori infatti, fece un sospiro di sollievo per poi allontanarsi e controllare cosa facevano coloro che prima avevano costruito la tenda che fungeva da cucina.

Vide L seduto nella sua solita posizione su un ceppo, quindi si avvicinò a lui sedendosi sull'erba con le gambe incrociate.

Lo guardò per qualche istante, come se volesse dirgli qualcosa, ma alla fine evitò.

È così imbarazzante stare seduta accanto a lui...ma soprattutto insolito. Ancora non posso crederci, di provare fisicamente la vicinanza con lui, è una sensazione meravigliosa.” senza neanche volerlo, iniziò a guardarlo “Stando con loro provo sensazioni nuove...emozioni diverse. Mi sono piaciuti altri ragazzi, ma non è mai stata la stessa cosa. Forse perché...ciò che provo per lui non è qualcosa di veramente così debole...” arrossì lievemente, mordendosi poi le labbra “Sai che ti voglio bene? L...” fece un sorriso dolce, e proprio in quel momento Ryuzaki la guardò con aria innocente.

« A che pensi di così bello? » le chiese, risvegliandola dai suoi pensieri.

« D-dici a me? » balbettò imbarazzata, lui annuì.

Me guardò avanti, vedendo Matt che scherzava con Mello, intento nel costruire una tenda, per questo infatti gli ordinava di smetterla, ma il rosso non voleva saperne nulla.

« A niente... » mormorò, sentendo le lacrime salirle agli occhi.

Quante volte, immaginando quel genere di scene, lasciava uscire le lacrime come cascate, senza riuscire mai a riprendersi.

Secondo lei non esisteva amicizia più bella o vera, come quella di Mello e Matt. E questo la inteneriva tantissimo, facendo uscire il suo lato più dolce.

Ryuzaki seguì ciò a cui mirava il suo sguardo, lasciandosi poi scappare un sorriso.

« Gli vuoi bene, vero. » anche se la sua era una domanda non lo sembrava, come sempre d'altronde.

Me sussultò, per poi guardarlo.

Come si fa...a volere bene a qualcuno che non esiste?” si chiese, come faceva forse ogni giorno della sua vita.

« Sì, perché io non sono come gli altri. » rispose sorridendo dolcemente, facendo stranire L.

« Che vuoi dire? » le chiese un po' perplesso, lei scosse la testa e si alzò.

« Nulla, forse nessuno mi capirà mai veramente. » disse, seguendo con lo sguardo Honey-Chan che la raggiungeva.

« Me-Chan Me-Chan! Com'è bello il tramonto! » urlava raggiungendola felice, lei allargò le braccia come per riceverlo.

Lui le sorrise e prendendole le mani la fece roteare.

« Me-Chan... » mormorò il suo nome socchiudendo dolcemente la bocca « Sei triste? » le chiese innocentemente, lei scosse la testa, strofinandosi gli occhi con la manica della maglietta « Allora sei felice! » esclamò lui sorridente.

È davvero questa...la felicità? Non è troppo presto?”

« Beh...veramente io- »

« Al-Ehm, Me! » la chiamò Lory, uscendo dalla tenda/cucina « Siamo quasi pronte, dì agli uomini di apparecchiare! » esclamò poi, strizzandole l'occhio.

Me alzò il pollice verso l'alto.

« Subito! » confermò, avviandosi verso quelli che erano rimasti senza nulla da fare.

« Op op! » attirò la loro attenzione battendo le mani « Si apparecchia la tavola, su! » gli ordinò, facendoli balzare in piedi.

Forse non era felice...ma stava bene così, cosa poteva ottenere di più dalla vita, adesso?

 

 

 

 

 

 

Nota dell'autrice: Eccomi anche qui, cosa ne pensate di questo capitolo? Mi farebbe molto piacere saperlo ^^
Comunque, ci tengo a precisare che (per chi magari non l'avesse capito) Lory esiste sul serio ed è la mia migliore amica, diciamo che è cominciato tutto come una sfida per vedere se la conoscevo veramente e l'ho superata! Ok adesso la smetto e vi lascio recensire (se volete) ringrazio tutti quelli che seguono la storia o che la recensiscono!
Saluti, Matt_Kun :3

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Capitolo 8
*** Can I fear you? ***


Can I fear you?

(Parte I)

Era ormai calato il sole e l'accampamento era illuminato da delle antiche lampade portatili, mentre seduti attorno ad un'enorme tovaglia c'erano tutti gli sfortunati.

Quando le “donne” ebbero finito di portare tutte le pietanze sulla tovaglia, e si erano perciò sedute, tutti fecero per mangiare, ma Me li fermò.

« Stop stop stop! » esclamò attirando l'attenzione su di sé.

« Cosa? » chiese seccato Rin, che ormai stava morendo di fame.

« Non abbiamo fatto la preghiera! » rispose prontamente, assumendo l'aria da adulta.

Molti la guardarono male altri scioccati, mentre altri fecero una *sebastianfacepalm*.

Sebastian e Claude erano, naturalmente, tra coloro che la guardavano male.

« Bene, e chi dovrebbe fare la preghiera? » tagliò corto Izumo facendosi guardare da tutti.

« Perché non tu? » le domandò Shima facendo un sorrisino, la viola trasalì ed arrossendo lo guardò male.

« A questo punto potrebbe farla anche Shiemi! » esclamò indicando la bionda, che diventò paonazza all'improvviso.

« M-ma io...davanti a tutti!? » chiese imbarazzata, Rin le sorrise.

« Perché no? » la incitò facendola arrossire maggiormente.

« Ma...io non so se- » Suguro sbuffo sonoramente, interrompendo la sua frase.

« La faccio io. » disse prepotente facendo pronunciare le labbra a Shima.

« Ma Bon io- »

« SILENZIO » lo interruppe mettendo poi le mani unite in segno di preghiera.

Tutti lo imitarono, cioè...non proprio tutti...

« Ti ringraziamo Dio, per averci dato questo cibo prelibato, e per tenere lontano da noi i demoni. »

Me si lasciò scappare una risata procurandosi automaticamente un'occhiataccia da Suguro, che poi concluse svelto.

« Amen. »

« Pfff, mi sembrava cosa doveva dire... » commentò Rin facendolo infastidire maggiormente.

« Tu fatti gli affari tuoi! E tu perché ridevi!? » chiese poi a Me, che si massaggiò la nuca arrossendo.

« Eheheheheh... » ridacchiò guardando poi Sebastian e Claude « Vedi...è una storia complicata... » cercò di tagliare corto, ma lui insistette.

« No adesso parli! »

La ragazza farfugliò qualcosa di incomprensibile, per poi schiarirsi la voce.

« SebuncieCrosnghjrfw » mormorò dopo.

« Cosa!? » fece furibondo « Ti conviene parlare! »

« Sebastian e Crodo sono demoni... » bisbigliò roteando i pollici fra di loro, mentre Yukio guardava sorpreso i due.

« Cosa?! » balzò in piedi ed estrasse dalla tasca la sua pistola, puntandola subito contro Sebastian.

« No! È-è inutile! Non sono demoni come quelli che conoscete voi...si tratta di un altro genere di demoni! Quelli che fanno contratti faustiani- » si interruppe per guardare Claude e fargli una risatina « con la gente! » concluse poi allargando le braccia, il ragazzo la guardò stranito.

« Eh? » fece sorpreso, lei tornò a sedersi.

« Non preoccuparti, non vi faranno del male, a meno che non glielo ordinino i loro padroni, ovvio. » spiegò indicando Ciel ed Alois.

« Sicura di quello che dici? » le domandò ancora Rin, lei annuì.

« Vi ho già spiegato la situazione prima... » mormorò abbassando lo sguardo, Matt guardò altrove.

« Ah...già... » fece ancora il ragazzo dai capelli blu, facendo poi un sorriso « Bene, allora possiamo mangiare adesso? Ho una fame che non ci vedo! » esclamò riportando il buon umore a Me.

« Sì! Forza, che si dia inizio al banchetto! » urlò divertita in modo che tutti la sentissero.

« Ssssììììì! » fece Honey-Chan iniziando a divorare una torta.

« No Honey-Chan! Quella è per dopo! » lo fermò Lory, procurandosi uno sguardo puccioso dal biondo.

« Oh...va bene. » rispose un po' giù di corda, ma rimise subito il sorriso.

E così tutti mangiarono un po' di tutto, mentre si aprivano tanti discorsi tra i vari gruppetti.

Quando ormai erano arrivati al dolce, mentre quindi Mitsukuni deliziava tutti con il suo modo estremamente kawaii di mangiare, Hikaru e Kaoru aprirono il discorso delle storie di paura.

« Chi di voi ha la fifa facile? » chiese Kaoru, guardandoli un po' tutti con un'aria malvagia stampata sul volto.

Nessuno rispose, alcuni forse perché troppo orgogliosi, altri perché avevano paura di confessarlo, o altri ancora perché non credevano a queste cose.

« Beh, allora potremmo confidarvi qualcosa che a noi ha confessato una nostra cara cameriera! » esclamò Hikaru, facendo balzare in piedi Ron.

« Non credo sia l'ora di queste scemenze, non trovate? » chiese cercando supporto da qualcuno, ma nessuno sembrò dargli corda, a parte Neville con una risatina imbarazzata.

« Andiamo, sentiamo queste cretinate. » lo ignorò Beyond più di tutti, facendo sorridere i gemelli in modo a dir poco inquietante.

« Si tratta di qualcosa che non puoi toccare, sentire, odorare o leccare... » iniziò Hikaru assumendo l'aria di chi racconta storie di paura.

« Non è né una persona, né un animale, né un oggetto... » continuò Kaoru

« Eppure è qualcosa che ci terrorizza, »

« celando creature spaventose... »

« e le nostre paure più vere... »

« Non c'è un aggettivo per descriverlo, perché è una parola sola, che non ha bisogno di essere spiegata o tradotta. »

Fred e George si guardarono, capendo subito dove volevano andare a parare.

« Il buio! » esclamarono in coro insieme agli Hitachiin, che li guardarono con aria complice.

Light roteò gli occhi.

« Cosa c'è peggio del buio? » chiese Fred

« Niente. » rispose George

« Nasconde le peggiori creature, » iniziò Hikaru

« che si avvicinano a te lentamente... » continuò Kaoru.

« strisciando e respirando affannosamente... » Fred cominciò a girare attorno al tavolo guardato da tutti.

« Si avvicinano al tuo orecchio... » George soffiò sull'orecchio di Ron, che se lo toccò facendo un lamento.

« Sussurrano cose... » mormorò il fratello in quello di Tamaki, che strinse l'amico Kyoya seduto accanto a lui.

« E a volte prendono possesso del tuo corpo, »

« entrando come se nulla fosse nei tuoi sogni... » si alternarono le frasi Hikaru e Kaoru, apparendo alle spalle di Me e Lory.

« Trasformandoli in incubi spaventosi, che danno vita alle tue paure... » Fred e George si ricongiunsero con gli altri due gemelli, che fecero un sorriso a dir poco cattivo.

« Le Creature del Buio. » dissero all'uniscono, facendo capire a tutti che avevano ormai terminato.

« Avete mai pensato di scriverci una storia su questo? » chiese Me agli Hitachiin, che sospirarono per poi andare alle sue spalle.

« Mia cara, » esordì Hikaru posando insieme al fratello una mano sulla sua spalla.

« forse non sai che queste non sono solo stupidaggini inventate da noi. » continuò Kaoru ricambiando lo sguardo della ragazza.

« Allora noi dovremmo forse credere alla storiella di stupide creature che- » George mise la mano sulla bocca di Malfoy, mentre Fred gli intimava di fare silenzio.

« Non parlare così delle Creature del Buio! » esclamò infastidito

« Potrebbero arrabbiarsi! » concordarono gli altri gemelli rossi facendo sbuffare Light.

« Dobbiamo procedere ancora? » chiese seccato, mentre Luna gli posava una mano sulla spalla procurandosi uno sguardo fulmineo.

« Invece esistono veramente, e se voi continuate a non crederci, vorranno mostrarvi la loro esistenza. » disse la ragazza, il castano si alzò mettendo le mani nelle tasche.

« Allora vorrà dire che questa notte avremo un'invasione di Creature del Buio! » scherzò facendo ridere Suguro.

« Sono molto dispettosi... » continuò Luna ignorando la sua battuta « e quando cominciano con i loro scherzi...è raro che riescano a fermarsi, perciò si potrebbero anche divertire con giochi mortali... » mormorò l'ultima frase con lo sguardo perso nel vuoto, mentre Ron, Neville, Tamaki e Shiemi deglutivano in silenzio.

« Anche se dovesse essere vera questa storia, io ho il mio Claude! » esclamò Alois, appendendosi al collo del diretto interessato che rimase imperterrito.

« Anch'io ho Crodoooo! » urlò Me piombandosi sul maggiordomo, appendendosi quindi anche lei al suo collo.

« Ehi! Brutta #@€%£&! Lui è mio! » protestò il biondo facendo rimanere a bocca aperta la ragazza.

« C-com'è che mi hai chiamato!? » domandò ancora sconvolta, mentre molti posavano la mano sulla bocca.

« #@€%£&! » ripeté scioccando ancora di più tutti gli altri.

« N-Non posso credere che l'hai detto! » urlò Me

« Non posso credere che l'ha detto! » gridò invece Matt, mentre Mello faceva una perfetta *sebastianfacepalm*.

« Mello-Kuuuuuuuun! » Me si appese al collo del biondo questa volta, che per poco non perse l'equilibrio bestemmiandole contro...per poco.

« Ti rendi conto? Consolami tu Mello-Kuun! » si lamentò lei strofinando la gota contro la sua.

Perché proprio Mello-Kun?

Perché aveva voglia di avere una scusa per abbracciarlo, e quindi sbavargli dietro almeno per un po'.

E così, almeno fino a quando ognuno non decise di andare a dormire, Me rimase incollata a Mello, che solo una volta nella sua tenda, solo e libero da qualsiasi psicopatica (qualsiasi riferimento a Me è puramente casuale n.d.A), riuscì a fare un sospiro di sollievo e sgranchirsi le braccia.

 

Nel frattempo, Me era rimasta fuori dalla tenda, ancora davanti all'ipotetica porta.

Si massaggiava la spalla con un sorriso amaro sulle labbra, che lentamente si trasformò in un'espressione triste ed abbattuta.

Perché a lui non sto simpatica...come a tutti gli altri?” si chiese provando un senso di amarezza solo a porsi la domanda.

Senza che se lo aspettasse però qualcuno la abbracciò da dietro, stringendola forte a sé.

« C'ero solo io per te...e solo io ci sarò. » le sussurrò facendola sussultare.

« Beyond? » fece stupendosi da sola, poi quello che l'aveva abbracciata le posò un leggero bacio sulla gota, un po' troppo bagnato, impacciato...come se l'avesse dato qualcuno che non sapeva come si dava anche solo un dolce bacio sulla fronte.

Questo la fece sorridere, perché aveva capito quanta innocenza che aveva il suo dolce Serial Killer, che forse era proprio tutto tranne che dolce.

Dopo un po' lui la lasciò, allontanandosi probabilmente.

Me si voltò dall'altra parte solo quando capì che ormai lui non c'era più, costatando che tutte le tende che la circondavano erano al buio.

Il fuoco si era ormai spento, e solo il fumo che si disperdeva nell'aria era ben visibile.

Forse fu un gioco di luce, forse un'illusione della sua fantasia, ma le parve che il grigiastro della scia venne interrotto bruscamente, ed un brivido di freddo la fece tremare.

« Brr...meglio entrare in tenda... » mormorò andando verso la sua.

Prima di entrare però, sentì come un sospiro, come qualcuno che aveva sussurrato qualcosa.

Si voltò di scatto non vedendo nessuno.

All'improvviso le venne alla mente quella stupida storiella raccontata dai gemelli e poi confermata da Luna...

No. Era tutta solo una stupida bugia, come tutto ciò che la circondava in quel momento d'altronde.

Entrò nella sua tenda accendendo il lume. Aprì il suo zaino e dentro ci trovò un paio di occhiali abbastanza familiari...avevano le lenti gialle, e riflettendoci...erano quelli di Matt!

Che ci facevano lì? Non aveva mica frugato nel suo zaino!

Avvampò del tutto, lì aveva anche l'intimo!

Si gettò sul sacco a pelo rannicchiandosi a se stessa per poi dondolarsi come una ragazza che è appena tornata dal concerto del suo idolo.

Strinse forte a se gli occhiali come se si trattasse di un autografo, e una volta fermatasi fece un sorriso.

In quello stesso istante la luce si spense e si mise seduta di scatto.

Sentì qualcosa nel petto, come un peso che la faceva stare male.

Si guardò attorno, ma il buio c'era da così poco tempo che ancora non aveva acquistato la capacità di vederci meglio.

« C-chi c'è? Andiamo, smettetela con questi stupidi scherzi! » esclamò infastidita « Hikaru, Kaoru! Fred, George! Smettetela! » li rimproverò senza ottenere alcuna risposta, o anche solo una risatina troppo difficile da trattenere.

Sentì un improvviso brivido di freddo e si strinse a se per stare al caldo.

Iniziò a tremare come una foglia, forse non tanto per il freddo, ma per la paura che già l'aveva invasa.

Chiuse per un istante gli occhi e quando li riaprì si ritrovò in un angolo di uno strano corridoio interamente rosso.

« Dove sono? » chiese come se volesse una risposta, ma niente.

Si alzò lentamente ed iniziò a camminare guardandosi attorno.

Lentamente, le sembrava che nel muro scorressero delle immagini, ma non le vedeva proprio nitidamente...

Si avvicinò ad esse per toccarle ma era come se fossero video-proiettate da qualcosa.

Erano come dei ricordi.

Sentì dei tonfi che lentamente si avvicinavano a lei diventando sempre più forti.

Le gambe le tremarono e fece qualche passo avanti come per iniziare a correre, ma si sentiva troppo impaurita.

Poi delle voci, delle voci che piano piano diventarono sempre più forti, quasi come se le parole venissero urlate.

A quel punto corse più veloce che poteva stringendo tra le mani gli occhiali di Matt, che forse erano l'unica cosa che le dava il coraggio di muoversi.

Si fermò bloccata da un muro, si voltò vedendo che quello opposto le stava venendo addosso.

« NO! » gridò accasciandosi a terra per stringersi forte a sé.

***

Lory stava già dormendo nella sua camera quando il rumore di qualcosa che cadeva la fece sobbalzare.

« Hm? » fece stropicciandosi gli occhi, quindi si mise seduta sul letto ritrovandosi però in uno strano posto luminoso.

Si guardò attorno sentendo poi che si trovava su una piattaforma instabile.

Guardò in basso vedendo soltanto il vuoto.

Era come se fosse sopra ad un piedistallo innalzato da un leggerissimo tubo, per questo traballava. Sotto di lei c'erano tanti grattacieli non ben identificati, come se fossero solo lo schizzo di un disegno interamente grigio.

« Io odio, il grigio. » disse facendo poi per alzarsi.

Ma probabilmente non era la scelta più saggia, quindi rimase seduta.

Non guardare giù, non guardare giù.” si ripeté deglutendo cercando poi di farsi coraggio.

« Questo è solo un sogno, non importa se cadrò, non morirò mica... » si lasciò scappare una risata che era soltanto uno specchio per le allodole.

Il peso che provava sul petto era quasi insopportabile, ma non poteva certo cedere alla paura.

Chiuse gli occhi e contò fino a dieci lentamente, poi li riaprì ritrovandosi sempre nella stramba situazione.

Ripeté la stessa azione precedente, ma non sembrò funzionare.

Ad un certo punto un rumore, un movimento, una scossa...le fece spalancare gli occhi e la piattaforma crollò, facendola cadere nel vuoto più assoluto.




 

 

Nota dell'autrice: Eccomi! Mi scuso tanto per il ritardo, anche perché comunque molti capitoli sono pronti e dovrei aggiornare una volta a settimana al massimo ogni dieci giorni...ma fra compiti, verifiche, mal di gola, corsi, nuova storia e regali per amiche non ho potuto aggiornare. In ogni caso, spero di avervi intrigato con il prossimo capitolo e vi avviso che il prossimo potrebbe farvi venire carie o diabete (ovviamente prendetela in senso ironico, capisco la gravità di certe malattie) !
Bene...vi chiedo di recensire per dirmi cosa ne pensate, e vi ringrazio perché seguite la storia C:
Matt_Kun

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Capitolo 9
*** Nightmares...and dispute! ***


Nightmares...and dispute!

(Parte II)

!!ATTENZIONE: VIETATO A CHI SOFFRE DI DIABETE¡¡

Il fuoco lo circondava avanzando lentamente su di lui.

Era tutto un luogo nero, illuminato soltanto dall'incandescenza delle fiamme.

Deglutì rimanendo al centro di quel cerchio infiammato, dal quale non aveva via d'uscita.

« Sebastian! Mere da...vieni subito qui! » urlò usando il solito tono di voce autoritario che non lasciava trasparire la paura.

Eppure del suo bravo maggiordomo non c'era neanche l'ombra. Odiava quando faceva il solito effetto a sorpresa, cioè che solo all'ultimo secondo lo veniva a salvare.

E forse era proprio questo a rassicurarlo, anche se quel luogo gli sembrava troppo strano, insolito...era come se fosse solo il nulla.

« Io non morirò qui. » disse sicuro probabilmente per farsi forza...

Quella frase però, segnò forse la sua rovina.

Le fiamme si innalzarono maggiormente e ancora più veloci gli vennero addosso.

Fu solo un attimo che provò quella sensazione di impotenza, di paura...ma sapeva che tutto si sarebbe risolto, aveva un patto con un demone, dannazione!

Il fuoco lo sfiorò appena quando si sentì cadere nel vuoto, guardando perciò svanire dal basso le fiamme.

Era ancora tutto nero e lui continuava a scendere senza trovare una via di fuga.

Nel buio riconobbe una figura, non era ben visibile, sembrava debole...ferita...

Sussultò spalancando entrambi gli occhi, stropicciandosi poi solo quello visibile.

« Madre...Padre! » urlò vedendo poi che la figura gli passò attraverso il corpo.

E sentì un tonfo al cuore.

 

« Bocchan...Bocchan svegliatevi. » la voce di Sebastian era sempre più udibile, finché non la sentì chiaramente.

« S-Sebastian... » mormorò aprendo lentamente l'occhio.

« Bocchan, avete avuto un incubo. » spiegò subito il bruno senza aspettare che il padroncino gli ponesse la domanda.

« Gli altri? Stanno tutti dormendo? » lo interrogò mettendosi a sedere, il suo maggiordomo guardò per un attimo altrove.

« Anche loro sembrano avere degli incubi. »

Ciel sobbalzò.

 

Flash Back

 

« Scieruuuuuuuuuuuu! » Me lo chiamò fiondandosi poi vicino a lui, seccandolo più di quanto già non fosse.

« Dimmi. » disse ritrovandosela davanti.

« Devo chiederti un favore! » esclamò lei sorridendogli « Se succede qualcosa...ti prego di mettere a disposizione il tuo maggiordomo, intendo qualcosa di pericoloso...! » propose facendogli poi gli occhi dolci.

« ...Perché dovrei. » le domandò seccato guardando altrove.

« Beh perché poi cosa potresti dire alla regina...riguardo ad alcune morti, o a dei feriti? » gli chiese con fare innocente mostrando però quanto fosse calcolatrice in realtà.

Stupida ragazza! Però...ha ragione.” pensò assumendo dopo un'aria seria.

« Hai la mia parola. » rispose, lei alzò le braccia verso l'alto.

« Grazie Bocchan! » gli strizzò l'occhio scombinandogli poi i capelli in un gesto affettuoso.

Ma guarda questa...!” si sistemò frettolosamente con le mani i capelli, poi però tornò sereno in volto “Beh, però è una brava ragazza.” pensò senza lasciarsi scappare un sorriso.

 

Fine Flash Back

 

Il piccolo, dolce, premuroso, ma soprattutto, onesto, Conte Phantomhive, guardò Sebastian serio con l'intento di porgergli un ordine.

« Sebastian, mere da: aiuta coloro che hanno bisogno d'aiuto. » disse infatti, ricevendo un'occhiata un po' superficiale dal demone, che chinò il busto.

« Yes, my lord. » rispose, uscendo poi in un lampo dalla tenda.

***

Lory cadde nel vuoto, circondata da quegli enormi grattacieli grigi che sembravano non finire mai.

Dove sono? Che ci faccio qui? Perché sto cadendo?”

Non c'era nessuna risposta ovvia o logica a quelle domande, e questa era una cosa che proprio non sopportava.

Si lasciò trascinare dalla gravità, sempre se lì ce ne fosse una, guardandosi attorno e riuscendo perciò a vedere solo piccole parti dei grattacieli.

« Odio, il grigio. » ripeté, chiudendo poi gli occhi.

Quando li riaprì era in piedi in un luogo nero e girò su se stessa più volte, come se cercasse qualcosa.

« Chi sei? » le chiese una voce attirando la sua attenzione.

« Io non- »

« sei ritenuta a rispondere a questa domanda, lo so. » la interruppe precedendola nella frase.

Lory guardò in alto, perché la voce sembrava provenire da lì.

« Che ci fai qui? » le domandò ancora.

« Non lo so. » rispose lei semplicemente.

« Perché non sei a casa tua, nel tuo comodo letto? » lei fece per rispondere, ma la voce fu più veloce « O in ospedale, aspettando il risveglio della tua amica? »

La bruna sbuffò, aprendo poi la bocca per parlare.

« A chi credi di essere utile stando con quelli, che neanche esistono? » venne interrotta ancora, ciò la turbò fin troppo.

« Io... »

Lei... cosa?

« Perché, vivi? »

Si sentì scuotere e spalancò le iridi per poi mettersi velocemente seduta.

Si voltò trovando davanti a lei Sebastian.

Voleva pronunciare il suo nome, abbracciarlo come se fosse l'unica persona che potesse consolarla in quel momento...oh, lo era.

« Stai bene, Lory? » le chiese con un sorriso, lei annuì.

« Mi hai dato del tu...senza che te lo ricordassi... » mormorò un po' felice di questa cosa.

« Sì, capisco che stai male. » le fece un sorriso posandole una mano sulla spalla.

« Come facevi a saperlo? ...E che ci fai nella mia tenda? » lo interrogò stranita, anche se nella sua mente avrebbe tanto voluto mostrarsi maliziosa.

« Sembra che molti di voi abbiano degli incubi, probabilmente è a causa di quelle creature dei quali i gemelli hanno parlato. » spiegò, lei rise.

« Ma loro stavano solo scherzando... » rispose con il sorriso sulle labbra, ricordando quant'erano carini quando cercavano di spaventarli.

« Credo che, se questo sia veramente il sogno di Me, adesso potremmo averne la prova. » sbottò un po' perplesso facendola trasalire.

« Dici? »

« Sì. » confermò lui per poi schiarirsi la voce « Se questo è il suo sogno, vuol dire che le basta credere a qualcosa per renderla vera, quindi potrebbe perfettamente desiderare che tu sparisca...ed ecco che in un attimo svanisci. » spiegò il suo punto di vista, lei annuì.

« Sì, potrebbe essere. » rispose non molto convinta.

Anche se quella era una cosa che diceva Sebastian, e quindi doveva essere automaticamente vera, o comunque giusta, c'era una domanda che si poneva.

Allora perché Mello non si è affezionato a lei?” era.

Sebastian si alzò, distogliendola dal pensare alle possibili risposte a quella domanda.

« Devo andare ad aiutare gli altri, perciò se vuoi scusarmi... » si voltò dall'altra parte sentendo poi il rumore del sacco a pelo che veniva levato, quindi tornò a guardarla.

« Vengo con te, non ho intenzione di stare qui con le mani in mano. » disse sorridendo, lui fece lo stesso.

« Allora andiamo. » le porse la mano, che Lory guardò come ipnotizzata per qualche istante.

Davvero posso toccarla?” pensò arrossendo lievemente.

« Su. » la incitò risvegliandola.

Quindi lei annuì afferrando la mano che il maggiordomo le aveva offerto.

***

Si trovava in un luogo interamente bianco, probabilmente abbastanza poco fantasioso dal momento che lui era l'Omino Bianco.

Stava componendo un puzzle, uno di quelli con un'enorme L nel mezzo, che ormai riusciva a fare anche ad occhi chiusi.

Sentì il rumore di alcuni passi, passi che sembravano più saltelli che altro.

Si voltò verso il punto dal quale provenivano e vide avanzare la sagoma di una ragazza che ad ogni passo diventava sempre più nitida, fino a che non la riconobbe.

Me.” avvisò se stesso, forse per prepararsi ad uno dei suoi soliti momenti di follia.

« Near. » lo chiamò lei con una voce indifferente, ma che nonostante ciò faceva trasparire gioia, come se fosse felice di vederlo.

« Me. » la salutò ritornando a comporre il suo puzzle.

In poco tempo la trovò seduta accanto a lui, nello stesso modo in cui si sedeva L.

Il che lo irritò lievemente.

Mentre incastrava l'ultimo pezzo lei gli sfiorò la mano pallida facendolo trasalire. Poi riprovò a toccargliela, fino a che non gliela prese del tutto, appropriandosi del pezzo del puzzle.

« Sei...freddo. » costatò con la voce presa totalmente da un'aria innocente.

« Sì...lo so. » rispose lui ritrovandosi un po' spiazzato, non sapeva che fare.

Lei posò la testa sulla sua spalla chiudendo poi gli occhi.

« Se non riesci a vincere il gioco... » mormorò facendolo sussultare « Se non riesci a completare il puzzle... » continuò.

« Sei solo un perdente. » conclusero insieme per poi scambiarsi uno sguardo schietto, ma sorpreso di Near e contento, ma amaro di Me.

La vide sparire lentamente e spalancò gli occhi provando a toccarla, ma era come una figura video-proiettata.

Il mio destino...è stare-”

Interruppe il suo pensiero ritrovandosi in un luogo nero.

C'erano dei pezzi di un puzzle posati lì accanto a lui, li prese e continuò a fare un puzzle che non era di certo il suo, ma era suo compito concluderlo.

Piano piano si accorgeva che c'era qualcosa di strano in tutto ciò.

Quel puzzle non finiva mai.

 

Aprì gli occhi ritrovandosi accanto la figura sorridente di Matt che aveva gli occhi lucidi.

« Ti sei svegliato finalmente! Su, è ora di andare da Me-Chan! » esclamò il rosso mentre l'albino si metteva seduto.

« Che succede a Me? » chiese avvolgendo una ciocca di capelli al dito, lui abbassò lo sguardo.

« È l'unica che sembra non riuscirsi a svegliare dall'incubo. » rispose.

« Di che si tratta? » Near si mise in piedi seguendo Matt che stava già uscendo dalla tenda.

« Ti spiego... » si schiarì la voce e raccontò ogni cosa al ragazzo.

***

Buio, buio, buio, solo buio.

Da quando quel muro le era venuto addosso non aveva più aperto gli occhi, e non voleva farlo.

Tremava come una foglia, aveva il battito cardiaco a mille, e le lacrime le scivolavano da sole sul viso.

Voglio andare a casa...voglio andare a casa mia...non voglio più stare qui. Svegliatemi, vi prego.”

Era veramente quello il suo desiderio?

Porre fine a quella fantastica fantasia, senza aver prima salutato coloro che amava forse più di se stessa?

Sì, voleva porre fine il prima possibile a quella bellissima illusione, a quella meravigliosa bugia...ma che appunto era tutto tranne che realtà.

Se si sarebbe affezionata a loro una volta svegliatasi non avrebbe mai avuto il coraggio di continuare a vivere la vecchia vita, quella dove le difficoltà da affrontare sono la società inutile e la gente che non serve.

Aveva soltanto poche persone ad aspettarla, ma comunque le volevano bene.

Forse se non mi sveglio...rimango in questo luogo per l'eternità. Forse se non mi sveglio...rischierò di morire.”

Tirò su col naso aprendo poi lentamente gli occhi.

Ancora buio.

Singhiozzò trattenendo le altre lacrime che volevano inondarla.

« Voglio svegliarmi...svegliatemi! Non voglio stare qui! NON VOGLIO! » balzò in piedi facendo poi per tirare quello che aveva tra le mani.

Ma solo all'ultimo momento si accorse che aveva ancora gli occhiali di Matt.

« Matt... » mormorò il suo nome non riuscendo a fermare le lacrime che ormai erano l'unica cosa visibile in quel buio.

Nell'altra mano sentiva di tenere qualcos'altro, l'aprì trovandoci il pezzo di un puzzle.

Sorrise ripensando a Near, l'Omino Bianco, il suo Nano Albino preferito...

Alzò le braccia in alto facendo un amaro sorriso.

« No, voglio ancora vivere questa bellissima illusione, questa meravigliosa bugia! » rise gioiosa « Mi piace vivere così! » gridò, per poi sentire un tonfo al petto...e cadere.

 

Aprì lentamente gli occhi vedendo farsi sempre più nitida una figura bionda, che si fermò come la vide con gli occhi aperti.

« Me! » esclamò, i passi che poco prima sentiva si fermarono e vide tanti volti avvicinarsi.

« Ehi, così la confondete! » esclamò Mello allontanandosi.

Probabilmente la teneva in braccio.

« Me! » la voce di Matt era la più riconoscibile di tutte, e la ragazza non poté fare a meno di trasalire e cercarlo con lo sguardo.

« Matt! » lo chiamò per poi ritrovarselo vicino, ed infine tra le sue braccia a roteare.

« Mi hai fatto prendere un colpo, si fa!? » la rimproverò sarcasticamente posandola poi con i piedi per terra, lei perse per un attimo l'equilibrio, ricadendo sopra di lui, che a sua volta cadde a terra con le ginocchia all'aria, e lei con le mani e le ginocchia a terra.

Sbottarono a ridere quando si ritrovarono faccia a faccia, quindi Mello la tirò a sé riportandola in braccio.

« La tengo io, non sta ancora molto bene. » disse come se facesse questa mansione per forza, lei abbassò lo sguardo.

« Perché dovresti tenerla tu? » Near si avvicinò a lui con il sopracciglio inarcato, il biondo lo guardò torvo.

« Magari vuoi tenerla tu, che non hai nemmeno la forza per stare in piedi su quelle gambe!? » domandò scontroso, ma mentre l'albino faceva per ribattere Light fu più veloce.

« Perché scusa, se la tenessi io che accadrebbe? » chiese a Mello facendo fare un urlo alla fidanzata.

« Light ma che dici! Guarda che sono gelosa! » esclamò dando eco alla sua voce da oca, il castano roteò gli occhi mentre Me ridacchiava sotto i baffi.

« Mi dispiace...anzi no, ma devo tenerla io. » s'intromise Beyond, facendosi guardare male dagli altri ragazzi.

« Ehi ehi ehi, perché io non posso!? » chiese Matt con la solita aria innocente, e così i cinque iniziarono a litigare mentre Mello scampava le prese degli altri quattro.

Ad un certo punto L riuscì a prenderla in braccio, stupendo gli altri cinque.

« Ci penso io a lei, così la smettete di litigare. » disse atono camminando poi avanti.

« COSA!? » esclamarono gli altri « ASPETTA! »

Lory ridacchiò, attirando l'attenzione di Kyoya che era per caso di fianco a lei.

« Beh che dire...è sempre stato il suo sogno, e adesso finalmente si realizza. » spiegò la sua risata sorridendo dolcemente.

 

 


 

 

 

 

Nota dell'autrice: Eccomi qua! Dopo un altro secolo ma eccomi! ^^”
Innanzitutto vi ringrazio tutti! Chi recensisce, chi ha inserito la storia tra le varie liste o chi semplicemente legge.
Come ho scritto sotto al titolo questo capitolo è un po' serio e diabetico, non chiedetemi da dove mi è uscito fuori, forse perché quest'estate (ovvero quando l'ho scritto) mi sentivo un po' sola e confusa. In ogni caso, spero di avervi interessato!
Vi chiedo di lasciarmi una recensione, grazie in anticipo se lo fate! :D
A presto, Matt_Kun.

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Capitolo 10
*** Desnudo or not desnudo...This is the question! ***


Desnudo or not desnudo...This is the question.

(feel like Shakespeare)

 

Erano già in cammino da un'intera mattinata probabilmente, Me non aveva mangiato, e tanto meno sapeva se gli altri avessero fatto colazione.

Mentre stava comodamente tra le braccia del suo caro L, pensando a quanto fosse fortunata, rivolse lo sguardo a Rin che stava al loro fianco.

« Avete già mangiato? » gli chiese attirando la sua attenzione.

« Dici a me? » s'indicò con il dito, lei annuì « Beh, devo dire che non è stato tutto buono come ieri sera... » rispose con l'aria pensierosa.

Me sorrise.

« Ovviamente, non c'ero io a dare direttive, chissà cosa avete mangiato oltre al cibo normale... »

Il ragazzo dai capelli blu spalancò gli occhi strofinandosi i capelli.

« Non dire così! Mi fai preoccupare! » esclamò facendo poi un'espressione schifata, lei rise divertita.

« Sì va bene. » rispose sorridendo.

L la guardò.

« Tu non hai fame? » (cit. Omino dei sofficini) chiese poco curioso, la ragazza annuì.

« In effetti...ho lo stomaco che parla! » urlò balzando in piedi.

Il bruno fece qualche passo indietro inarcando un sopracciglio.

« Tu non riuscivi a camminare o sbaglio? » le domandò Mello avvicinandosi.

« Beh...sì ma adesso sto bene. » fece un largo sorriso che mostrò i denti, Beyond la guardò male.

« Da quanto stai bene? » continuò a farle l'interrogatorio facendola sbuffare.

« Non sono in una caserma! Perciò smettetela, oh! »

Si voltò dall'altra parte sorridendo soddisfatta, ovviamente se n'era approfittata, ma all'inizio stava veramente male! (parola di Franceshco Amadori n.d.A.Baka)

Andò verso Matsuda e Neville, che tenevano il cibo.

« Matsu-Kun, passami il tuo zaino. » gli disse con indifferenza, il ragazzo fece come gli era stato detto e lei ne estrasse un sandwich col prosciutto che iniziò a mangiare con gusto durante il tragitto.

« Mmh che buono... » commentò mentre andava a controllare chi faceva loro strada.

Davanti a tutti c'era la sua amica Lory che parlava con Matt.

Ma sempre a parlare stanno? Non si stancano di blaterare!?” si chiese infastidita, andando poi verso di loro.

Stava per dire qualcosa, ma rimase con la bocca aperta quando vide che lui teneva il suo zaino.

Ricordò di averci trovato i suoi occhiali, segno che ci aveva rovistato.

Diventò tutta rossa all'improvviso per poi agitare le mani in aria.

« MATT! » lo chiamò urlando, lui si voltò verso di lei inarcando un sopracciglio.

« Cosa...? » chiese un po' imbarazzato nell'essere guardato da tutti, lei gli sfilò di mano lo zaino per poi tenerlo stretto.

« Avevo trovato i tuoi occhiali nel mio zaino! E lì c'è anche...anche... » non terminò di parlare che il ragazzo diventò rosso anche nelle gote.

« Ehm...beh ecco io... » si passò una mano sulla nuca mentre Mello si avvicinò a lui.

« Hai rovistato nel suo zaino...? » domandò non poco sconvolto, l'amico lo guardò facendo un sorriso innocente.

« Insomma io lì tengo l'intimo! » gridò Me ai quattro venti non accorgendosi di aver alzato troppo la voce, quindi di essere stata sentita da tutti.

« Ehm... » fece indietreggiando mentre alcuni la fissavano sbalorditi, altri disgustati « Ehi non guardatemi così! » gridò per poi nascondersi dietro la schiena di L « Aiutami tu! » esclamò posando le mani sulle sue spalle, lui si lasciò scappare un sorriso, per poi tornare normale.

« Non credo sia un problema grave, sono certo che Matt non credeva ci fossero certe cose. » cercò di giustificarlo per cambiare anche solo di un po' il discorso, lei era arrossita ancora di più, sempre se ci fosse qualcosa più rosso fuoco del fuoco (?)

« Sì sì infatti! Non lo sapevo! » si difese Matt, ricordando quel momento abbastanza imbarazzante.

 

Flash Back

 

Entrò nella tenda di Me mentre lei era nella cucina, a quanto pareva gliel'aveva preparata Light. Con tutti quelli che c'erano lì proprio lui doveva farlo?

In ogni caso, dato che nessuno si era accorto della sua presenza lì, poteva benissimo approfittarsi della situazione e rovistare un po' tra le sue cose.

Come prima cosa gli venne in mente il suo zaino, magari lì poteva tenere qualcosa che gli avrebbe permesso di capirla meglio.

Aprì la cerniera e cominciò a cercare, tra le cose trovò una spilla con su stampato Light, strinse i denti e la gettò via.

Cercando ancora, ci trovò quella di Mello, di Near e addirittura di Beyond!

Di lui non c'era nulla!

Lanciò in aria lo zaino facendo cadere ogni cosa per terra.

« Oh no! » si sbrigò a prendere le sue cose, piegandosi più volte per raccogliere tutto.

Mentre prendeva alcuni indumenti, si accorse di qualcosa dalla forma triangolare, guardandola bene si accorse che si trattava di...mutande!

Le tirò in aria avvampando del tutto, poi chiuse gli occhi e raccolse anche quella.

 

Fine Flash Back

 

Ora che ci rifletteva, probabilmente potevano essergli caduti gli occhiali in quel momento.

Se li toccò sopra la testa dal momento che li aveva di nuovo in possesso, e fece un sospiro.

Gli altri avevano già ripreso a camminare, anche se Mello lo guardava un po' stranito con la coda dell'occhio.

***

Erano di nuovo in cammino, e finalmente Me e Lory erano riuscite a parlare come ormai non facevano da tempo.

Entrambe si trovavano all'ultimo anno di superiori, ed erano talmente impegnate che gli risultava difficile parlare ogni giorno come invece erano riuscite a fare negli anni passati.

Si erano conosciute alle medie, per puro caso, e adesso erano grandi amiche, avevano in progetto grandi cose per il loro futuro!

Mentre parlavano del più e del meno, ricordarono una stupidaggine che si erano portate da un link su Facebook come tanti altri, ma che per loro era rimasto epico.

« Hahahaha ti ricordi? » chiese Lory all'amica, che era già pronta per ricopiarlo.

« Chi è che vogliamo!? » gridò

« Sebastian! » rispose l'altra

« Come lo vogliamo!? »

« Desnudo! » rispose convinta la bruna ridendo come non faceva da tempo (*capitanovviomodeon#* che per la cronaca vorrebbe dire “nudo” in spagnolo *capitanovviomodeoff#* n.d.A.Pervertita).

Insieme dovettero asciugarsi le lacrime dal ridere, solo quando si ripresero Lory sobbalzò guardando Sebastian.

Per fortuna lui non si era accorto di niente, e guardava avanti camminando come se nulla fosse.

Tirò un sospiro di sollievo, per poi guardarla con un sorriso divertito.

« L invece? » rise ricevendo in risposta un sorriso a trentadue denti « Chi è che vuoi!? »

« Eru-Sama! »

« Come lo vuoi!? »

« DESNUDO! » gridò con foga, e quando alzò il braccio in aria fece un passo indietro sbattendo contro qualcosa...o qualcuno.

Si voltò dall'altra parte vedendo L che la guardava dall'alto leggermente impressionato.

La ragazza arrossì ancora per poi mordersi le labbra, nel frattempo Lory se la rideva come una folle, beccandosi perciò un'occhiata omicida.

« Ehm ecco io...cioè non... » balbettò guardando il bruno a disagio, Matt la osservava da lontano con un'espressione che lasciava intendere tutto il suo fastidio.

Mello lo osservava in segreto cercando di capire cosa lo irritasse tanto, dal momento che da quando Me aveva urlato al mondo che lui aveva rovistato nel suo zaino, non aveva più aperto bocca e le sue azioni si limitavano a camminare e guardare male la ragazza ogni volta che dimostrava la sua ossessione verso alcuni di loro.

Al biondo passò per un attimo un insolito pensiero per la testa, una bella e buona anomalia!

Che fosse geloso?

Beh, ora che ci pensava quando Me stava in braccio ad L anche lui aveva provato una strana sensazione di fastidio, e nemmeno Beyond, Light e Near avevano parlato...non che Near comunicasse con gli altri, ma non aveva nemmeno aperto bocca per respirare.

Sempre che quel Nano Albino respirasse!

Mello si avvicinò a Matt toccandogli la spalla.

« Che succede? » gli chiese curioso con le mani dentro le tasche dei pantaloni neri, lui lo guardò tranquillo.

« Niente, che dovrebbe succedere? » controbatté per rispondere.

« Non lo so...sei strano. » gli fece notare.

« Hm? No non è vero. » negò lui tornando a guardare avanti

« Ti dico di sì... »

« No. »

« Invece sì. »

« No. »

« Sì...! »

« No! »

« Sì! »

« MELLO BASTA HO DETTO NO! » gridò furioso allargando le braccia, tutti lo guardarono.

Osservò gli altri per poi rallentare il passo e stare indietro in modo da non essere guardato da qualcuno.

Teneva lo sguardo puntato a terra e continuava a sentire delle parole, che ormai gli rimbombavano in testa da quando aveva urlato a Mello.

Cosa sei tu? Né nero né bianco, né cattivo né buono, né aspro né dolce, non sei nessuno senza Mello.”

Non riusciva a dimenticarle, nonostante ci avesse provato più volte, anche guardando Me che solitamente riusciva a distrarlo dai pensieri negativi che da quando era con loro lo pervadevano spesso.

Il sogno...l'incubo che aveva fatto quella notte, era stato abbastanza strano.

 

Flash Dream (sì mi invento nuovi vocaboli, problem? n.d.A.creativa)

 

Solo al buio, senza nessuno accanto.

Solo in quel nulla, dove probabilmente non c'era nemmeno aria.

Solo, com'era sempre stato, fino all'arrivo di un'importante persona nella sua vita.

Mello.

Chi era Mello?

Cos'era Mello?

Perché senza di lui sentiva un vuoto al petto, colmabile solo da videogiochi e sigarette?

L'unico sentimento importante che aveva conosciuto era stata l'amicizia.

Un'amicizia unica, di quelle che non finiscono per una litigata.

Un'amicizia dove entrambi sono disposti a rischiare per l'altro...ma era sicuro che fosse così?

Lui avrebbe fatto qualsiasi cosa per il suo migliore amico, anche morire se era necessario.

Ma Mello? Sarebbe morto per lui?

La risposta era chiara, tonda, semplice...No.

Non era egoista, era solo una persona che manteneva le sue promesse, che completava i suoi obbiettivi.

Lo ammirava tanto per questo.

E adesso? Cos'era quest'altro vuoto, che aveva cominciato a sentire da poco?

Una sensazione diversa, un vuoto diverso.

Mancava qualcuno, qualcuno che aveva conosciuto, ma non sapeva chi era.

Qualcuno che...gli avrebbe fatto dimenticare, la vista di Mello disteso davanti a lui, senza vita.

Gli era appena apparso, così in uno schiocco di dita.

Cos'era quel cadavere?

Chi era quel cadavere?

Si trattava veramente di Mello?

Gli occhi azzurri aperti che puntavano il vuoto.

I capelli biondi e spenti che non abbellivano.

Il cioccolato marcito nella sua mano, che veniva portato via dalle formiche, smontato come un puzzle.

Cosa sei tu? Né nero né bianco, né cattivo né buono, né aspro né dolce, né falso né vero, non sei nessuno senza Mello.” aveva detto una voce.

 

Fine Flash Dream

 

Poi ricordava di aver aperto gli occhi ed aver trovato il vero volto di Mello vivo e vegeto che lo scuoteva per svegliarlo, un po' preoccupato per lui.

Quell'espressione da bravo ragazzo premuroso l'aveva vista poche volte sul volto di Mello, tra le quali pochi minuti dopo, quando erano andati nella tenda di Me per svegliarla e quando l'aveva tenuta in braccio.

Provò un pizzico alla mano che strinse velocemente in un pugno.

***

Camminavano ormai da qualche ora, Me aveva deciso di farli fermare per iniziare a cucinare il pranzo senza il bisogno di mettere su delle tende, solo la cucina.

Lory si sedette su un tronco disteso dopo aver contribuito alla ricostruzione della cucina ed alla preparazione di alcuni piatti, questa volta Me aveva voluto soltanto la collaborazione dalle altre ragazze, perché avrebbe dovuto cucinare lei principalmente.

Sembrava essere proprio felice, ma lei sapeva che non era così.

Ci voleva probabilmente ben altro per renderla veramente felice come lei diceva, ma Lory non sarebbe rimasta solo a guardare, le avrebbe indicato la strada ogni volta che lei avrebbe cercato di andare dalla parte sbagliata.

Era stato un insignificante pomeriggio come tanti altri a definire il loro progetto, stavano parlando di scuola, quando le venne l'idea di quel negozio con doppia funzionalità.

Sorrise, ricordando come la sua amica l'aveva presa con ironia, mentre magari lei ci sperava veramente. E sperando sperando, era riuscita a convincere Me, e adesso stavano mettendo dei soldi da parte.

Andava tutto bene, filava tutto liscio come l'olio, finché non ci fu l'incidente...

Ma era davvero stata una cosa così negativa?

Si passò una mano sulla fronte per asciugare il sudore, poi si guardò attorno alla ricerca d'acqua.

Poco dopo, vide una bottiglietta vicino al volto, e seguì il braccio che la teneva fino ad incontrare l'espressione gentile di Sebastian.

Arrossì, ricordando cos'aveva detto prima, con il rischio che lui l'avesse sentita.

« Mi sembravi stanca, così ho pensato che avessi bisogno d'acqua. » spiegò la sua azione, lei prese la bottiglia riuscendo ad accennare un “Grazie e bevve cercando di non guardarlo negli occhi.

« Posso farti una domanda? » le chiese sedendosi al suo fianco, lei annuì rivolgendogli lo sguardo mentre continuava a bere « Com'è che mi vuoi? »

Lory sputò l'acqua che aveva in bocca su di lui, bagnandolo interamente.

Il suo rossore divenne più acceso di quello di un pomodoro, e l'imbarazzo era a dir poco evidente.

« S-s-s-scusa! » balbettò prendendo un fazzoletto dalla tasca « Non...non l'ho fatto a posta! » si giustificò mordendosi le labbra, lui sorrise gentilmente.

« Non è un problema, posso pur sempre levarla e metterne un'altra. »

La bruna per poco non esplose, e lo vide alzarsi e levarsi il gilet nero, per poi sbottonarsi i primi bottoni della camicia.

Le venne il sintomo di un collasso, ma ricomponendosi cercò di tenere la bava dentro la bocca.

« Scusatemi, vado a cambiarmi. » le disse congedandola, per poi andarsene da un'altra parte dietro ad un albero.

Lory sentì in mente il rumore del registratore tornare indietro, e la sua espressione era delusa.

Poteva almeno cambiarsi qui velocemente! È Sebastian, inutile che fa tante cerimonie! E poi sbaglio o gli avevo detto di darmi del tu!?” pensò arrabbiata e delusa dalla situazione, mentre poggiato sul tronco dell'albero di fronte, Kyoya se la rideva sotto i baffi.

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Capitolo 11
*** Cook with Me! ***


Cook with Me!

(Depressione o...gelosia?)

La tavola era stata apparecchiata dalle donne, ma Me era stata quella che aveva preparato il pranzo.

Tutti erano rimasti ad aspettare a tavola, come lei aveva detto, e neanche Sebastian aveva dovuto cucinare per Ciel, cosa che stranì molto Lory.

Mentre tutti bisbigliavano fra di loro, la ragazza, con indosso un grembiule da cuoca casalinga (tutto lei pur di attirare l'attenzione o farsi dire che è idiota n.d.A) portava sulla tavola dei piatti coperti, e che quindi nessuno doveva osare aprire finché lei non l'avesse detto.

« Ed in memoria delle prove invalsi che sono riuscita a superare... » esordì stranendo tutti gli altri « Aprite! »

L, Misa, Rin, Shima, Tamaki, Hikaru, Kaoru, Alois, Agni, Fred, George, Seamus, e Luna levarono i coperchi mostrano le varie pietanze che Me aveva cucinato.

Si trattava di cibo italiano, naturalmente lei non poteva uscire dai suoi piani di cultura, per evitare proprio di sbagliare e combinare danni.

« Adesso dovete mangiare e dirmi come vi sembra! » esclamò entusiasta, Alois storse le labbra.

« Io credo che stai cercando di avvelenarci... »

Me gli dette un pugno sulla testa facendolo sussultare.

« Ahiii! Claudeeeee! » iniziò a piagnucolare abbracciando il suo maggiordomo, la ragazza roteò gli occhi per poi sfoggiare un sorriso gentile.

« Allora!? Su, mangiate! » li incitò euforica, tutti guardarono i piatti, finché L non si degnò di prendersi un po' di pasta alla carbonara.

« La mia preferita! » esclamò Me sorridendogli, lui fece lo stesso mentre Matt si affrettava a prenderne un po'.

L'assaggiò svelto per poter essere il primo a dare un suo parere, mentre Near prendeva il risotto con lo zafferano.

« Waaa amo anche il risotto! » commentò la ragazza entusiasta, l'albino la guardò per qualche istante, assaggiando poi ciò che aveva nel piatto.

« Buonissima! » si complimentò Matt attirando subito l'attenzione di Me, che corse verso di lui saltellando poi sul posto.

« Davvero!? »

« Sì certo, complimenti! » l'adulò ancora, procurandosi un forte abbraccio che soddisfò le sue azioni.

« Sì anche il risotto è buono. » disse Near con indifferenza, la ragazza si gettò tra le sue braccia stritolandolo come un peluche.

« Ahi! M-Me mi fai male! » urlò cercando di liberarsi dalla presa, lei lo lasciò per prendergli però le guance.

« Ma che sei carino, carino carino carino! »

Il povero albino sentiva le gote bruciargli, un po' per il rossore dell'imbarazzo e un po' per il male che gli facevano.

A salvarlo fu Mello, che si schiarì la voce dopo aver assaggiato una polpetta col sugo.

« Sì, è mangiabile. » commentò infastidito da qualcosa, l'espressione di Me si tramutò da felice a delusa.

« Oh...allora la prossima volta... » scosse la testa e fece un sorriso, mettendogli il pollice all'insù davanti al volto « La prossima volta farò del mio meglio! » esclamò entusiasta, mentre Light assaggiava anch'esso le polpette.

« Veramente sono più che mangiabili, naturalmente non sono perfette, ma sono abbastanza buone. » disse, mentre Me correva verso di lui per abbracciarlo.

« Non capisco come facciano a non piacerti, Mello. » concordò Near pulendosi le labbra sporche di sugo, Me cercava in tutti i modi di trattenere la bava.

Il biondo si alzò di scatto mettendosi a braccia conserte.

« Io sono sincero, non sono certo come voi che non fate altro che leccarle i piedi! » esclamò offeso, la ragazza gli andò in contro.

« Non è così, magari a loro piace a te no, assaggia qualcos'altro, magari lo preferisci! » gli fece un sorriso dolce che lo fece avvampare fino alle orecchie, poi si sedette e cominciò a mangiare la pasta in silenzio, mentre cercava di non far notare troppo l'imbarazzo.

Beyond ridacchiò guardando poi Misa.

« Io non mangio questa schifezza! » aveva appena urlato, Me la fulminò con lo sguardo.

« Allora rimarrai digiuna! »

« Cosa!? Light fa qualcosa! » chiese aiuto al castano, che continuando a mangiare non si degnò nemmeno di guardarla.

« Misa sei troppo sgarbata nei confronti di Me, dovresti essere più educata. » si limitò a commentare, mentre la bionda (non Mello o Alois, Misa èwé n.d.A) piagnucolava nel suo braccio che era troppo duro con lei.

« Oh ma andiamo, ti sembra il momento!? » urlò Izumo balzando in piedi « Stiamo mangiando, le tue smancerie te le tieni per dopo! Lo sbaciucchierai quando sarà il momento! » continuò a rimproverarla puntandole il dito contro, Misa scappò via piangendo dietro ad un albero.

Light sbuffò, e pulendosi la bocca fece per andare da lei.

« Non sei obbligato a farlo, » lo interruppe Lory, lui la guardò « tanto non credo che quando tornerà tutto alla normalità ricorderà qualcosa. » continuò sorridendo.

« Che vuoi dire? » le chiese Rin curioso, lei lo guardò apprensiva, mentre tutti avevano posato l'attenzione su di lei.

« Credo che nessuno ricorderà ciò che è successo, probabilmente non saprete più nemmeno chi è Me. »

Me prese alcuni piatti e li portò nel lavello tenendo sempre lo sguardo basso.

« Peccato, mi stava simpatica! » commentò Alois sulle gambe di Claude, Lory lo guardò con un sorriso.

« Beh, in realtà tu per esempio non ricorderai di aver incontrato Light, o viceversa. Ognuno tornerà a svolgere il suo ruolo, questo sarà soltanto un episodio inesistente per tutti noi. Probabilmente...neanche Me ricorderà questo suo- »

Il rumore dei piatti che sbattono la bloccò, tutti guardarono Me, che solo dopo un po' si voltò verso di loro sorridente con un enorme vassoio in mano.

« Il dolce! » esclamò avanzando verso di loro, Lory abbassò lo sguardo.

Forse non avrebbe dovuto aprire quell'argomento, però l'aveva fatto un po' anche per far tornare alla realtà la sua amica.

Magari però, era meglio lasciar scorrere tutto, ancora era presto, e poteva divertirsi quanto voleva! Avrebbe aspettato prima di riparlare con lei seriamente di tutte quelle cose, nel frattempo avrebbe potuto prendersela comoda anche lei.

Guardò Sebastian, che ricambiò subito il suo sguardo con un sorriso gentile, cosa che la fece arrossire all'improvviso.

Tornò con lo sguardo basso per non far notare il rossore, poi la voce di Me attirò la sua attenzione.

« Tadaaaa! » levò il coperchio, ed un'enorme cassata (yes, sono siciliana plìzzz n.d.A.terrona*) le fece brillare gli occhi.

Lory dovette trattenere la bava nel vedere quell'enorme cassata davanti a se.

Forse perché c'era Sebastian, o forse perché il fiato non le usciva dalla gola, rimase in silenzio aspettando pucciosamente con forchetta e coltello (?) dritti tra i pugni.

Presto le arrivò la sua fetta metà verde e metà bianca, quindi cominciò a mangiarla con gusto trattenendo l'euforia.

« Hmmm è buonissima! Come hai detto che si chiama? » chiese Tamaki curioso, Me ripeté il nome sia a lui che ad altri che glielo chiesero altre tremila (e passa) volte.

« Se non sapessi che non ci trovassimo nel nostro mondo, ti chiederei che pozione ci hai dato prima per farcela piacere! » esclamò Fred mentre George annuiva continuando a masticare.

« Modestamente io sono un genio della culinaria, » esordì la ragazza chiudendo gli occhi e portando una mano al petto « c'è forse qualcun altro capace di arrivare alle mie prelibatezze? » domandò, mentre Mello si avvicinava a lei di soppiatto.

Le prese il busto e se la mise sulla spalla come un sacco di patate.

« Mello ma che fai!? Mettimi giù! » urlò lei dandogli pugni sulla schiena, il biondo rise.

« Non dicevi di essere un genio della “culi in aria”? » scandì bene le ultime tre parole, Lory indicò l'amica ridendo di lei in Nelson dei Simpson Style, mentre altri ridacchiavano normalmente.

« Ma dai questo è lo squallore degli squallori! » esclamò Me apparendo offesa, Mello prese il mento tra il pollice e l'indice.

« Sarebbe comodo portarti così, invece che camminare convinta dandoti arie come capo della squadra! » disse riflettendoci, la ragazza sussultò.

« Cosa!? E permetterti di fare il maniaco?! No, grazie! » gridò con uno sguardo malizioso, che era l'opposto del tono serio e offeso con cui aveva detto quelle frasi.

Il biondo le dette una pacca sul sedere facendola avvampare del tutto.

« MELLO! » lo chiamò furiosa, lui la ignorò.

« Io maniaco!? Senti un po' ragazza, perché non ti tappi quella bocca e ti vai a prendere lo zaino? Dai che mi sono offerto come trono mobile! » le disse divertito mentre la faceva scendere, lei ancora rossa come un pomodoro fino alla punta delle orecchie cominciò a rifilargli vari pugni sul petto in Misa Style che non fecero altro che accrescere la risata del biondo.

Solo dopo un po' si levò il grembiule da cuoca, e mentre gli altri sistemavano tutto per rimettersi in viaggio, lei andò a prendere il suo zaino tirando fuori la mappa.

Beyond la guardò attentamente seguendo ogni sua mossa, finalmente sapeva dove teneva quella stupida mappa...adesso non gli rimaneva altro che scoprire dove aveva il libro.

Quando Me tornò davanti a tutti gli altri, Mello le venne in contro e se la mise di nuovo sulla spalla come un sacco di patate.

« Sai che ti odio, vero!? » disse lei digrignando i denti, il biondo sbottò a ridere.

« Allora si può veramente amare odiando! » esclamò, la ragazza trasalì.

« Che ne sai tu se ti amo o meno!? » domandò scontrosa, lui allargò le braccia per poi riposare la mano sulla sua schiena e tenerla ferma.

« Lo so e basta. » rispose, Me lanciò un'occhiata a Lory che la stava già fissando sorridente.

« Lo sai e... » lasciarono passare vari secondi prima di concludere la frase « basta. » dissero per poi ridere, mentre Harry, Hermione e Ron le guardavano come se ricordassero qualcosa.

Matt era rimasto indietro a giocare con la sua PSP, da quando era lì non ci aveva giocato nemmeno una volta, e per fortuna aveva ancora la batteria carica.

Adesso che ci pensava...non aveva nemmeno preso una sigaretta, e il solo pensarci gli fece venire una voglia matta di fumare.

Tirò fuori dalla tasca un pacchetto di sigarette, ne mise una alla bocca e con l'accendino se l'accese.

Riposò tutto nella tasca ed ispirò per poi buttare fuori il fumo.

Finalmente...” pensò sollevato.

Near se ne accorse, ma non disse nulla, in fondo non erano affari suoi. E poi, a quanto pareva, già qualcun altro si stava avvicinando a lui.

« Non sapevo che tu fumassi! » commentò Shiemi attirando l'attenzione del rosso, che le fece un sorriso.

« Se fumo? Sono molto accanito! » esclamò divertito, la ragazza storse le labbra.

« Non è una cosa di cui vantarsi...fumare fa male. » disse, lui roteò gli occhi.

« Non c'è problema. » rispose guardando avanti, la bionda accelerò il passo per potergli parlare di fianco.

« Non credo che i tuoi amici vogliano... » mormorò perplessa, lui fece un breve “Hmf” che la stranì « Sei sicuro? »

« Beh, non è importante in questo momento. Piuttosto, dovresti andare dai tuoi amici e preoccuparti per loro invece che per me. » disse Matt tornandola a guardare, lei approfondì il sorriso.

« Sono sicura che presto molti di noi diventeranno amici, e spero tanto che anche tu lo sarai! E poi, Me sarebbe felice se andassimo tutti d'accordo, non trovi? » chiese andando avanti, come le aveva consigliato lui, dai suoi amici.

Matt la seguì con lo sguardo, in effetti aveva ragione.

Scosse la testa, a Me non importava niente di lui...perché doveva preoccuparsi di ciò che voleva lei?

Aspirò ancora un po' di fumo e lo soffiò fuori sospirando, in quel momento Lory gli venne in contro.

« Ehi Mattheeew! » esclamò sorridendo, lui ricambiò il sorriso.

« Dimmi! »

« Non ti avevo ancora visto fumare, pensavo che il te di ora non fumasse... » disse perplessa, Matt inarcò un sopracciglio.

« Il me di ora? » la ragazza scosse la testa rispondendo con un contento “No niente!”, poi si fece seria.

« Questo vuol dire che sei nervoso. » costatò mettendo il mento tra il pollice e l'indice, lui negò prontamente.

« Sto benissimo, davvero! »

« Non sembra, se fumi significa che sei nervoso...e dato che prima non fumavi vuol dire che è successo qualcosa! »

Il rosso la guardò con la solita espressione innocente, mentre lei rifletteva su ciò che era accaduto negli ultimi tempi (minuti, massimo ore n.d.A).

Continuarono quindi a camminare fianco a fianco lui divorando sigarette e smanettando con la PSP, lei pensando...sempre che rientrasse nelle sue capacità!

Ad un certo punto sussultò, guardò Me e poi Matt, facendo in seguito un sorriso malizioso.

« Ho capito! Basta sono un genio! » si vantò da sola per poi sorridergli, il ragazzo fece un sorriso forzato che si mutò nuovamente quando lei guardò avanti.

« In ogni caso, io ti aiuto, chiaro Matthew!? » domandò posandogli una mano sulla spalla

« Aiutarmi? » rise nervoso « E in cosa? » soffiò via il fumo e rimase a fissarla agitato.

« Andiamo Matthew, conosco sia te che lei...e tu sei così puccioso! »

Si fermò e trasalì, tappandosi poi la bocca con le mani.

Non dovevo dire che uno Matthew è kawaii!” pensò correndo poi da un'altra parte, il rosso l'aveva seguita con lo sguardo senza dire niente, un po' perplesso e un po' nervoso.

Perché lì nessuno si faceva i fatti suoi!?

Nel frattempo un maggiordomo figherrimo dai capelli neri, stava osservando la scena chiedendosi perché si preoccupassero per quel ragazzo.

Più si prova rancore più l'anima diventa saporita, per questo bisogna assolutamente evitare di consolare chi cova rabbia, tristezza e rancore, alimentare con un pizzico di incoraggiamento, due grammi di idee vendicative, e tre cucchiaini di odio.

Per la prossima ricetta di Benede-coff coff, di Matt_Kun, vi aspetto nella prossima puntata!

 

 

 

 

 

 

 

Nota dell'autrice: Mi scuso tantissimo per il ritardo che non è poi abissale, ma avevo deciso di aggiornare ogni settimana e non ho rispettato la mia decisione...scusatemi ma tra i vari Anime che sto vedendo ultimamente non riesco a dividermi i doveri ^^”
Spero comunque che il capitolo sia di vostro gradimento, vi prego di lasciarmi una recensione :D
A presto!
Matt_Kun

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Capitolo 12
*** GDR ***


GDR
[piccole lettere per un grande significato(?)]

 

Eccoci ritornati alla nuova puntata di “In cucina con Matt_Kun”...

No seriamente, eccoci ritrovati con il nuovo capitolo bello fresco e pulito per voi!

Dove avevamo lasciato i nostri personaggi?

Vediamo un po'...Matt era rimasto dietro a tutti triste e depresso per il fatto di non essere nessuno, Lory si era allontanata da lui dopo aver resistito a lungo al fumo delle sigarette...pur di aiutare Matt tutti sono disposti a sacrificarsi anche un minimo!

Sebastian invece era per i fatti suoi a pensare su come insaporire un'anima.

Infine, Me era a capo di quella massa di persone seguita dai gemelli Weasley ed Hitachiin, posata sulle spalle di Mello come un sacco di patate.

Prese dalla tasca dello zaino la mappa e costatò che erano sempre più vicini al punto H. P. segno che si stavano avvicinando al mondo di Harry Potter.

Era un po' triste, presto avrebbe dovuto dire addio ai personaggi del suo mondo magico preferito, ma in fondo prima o poi avrebbe dovuto salutare tutti.

« Senti un po' Me. » Mello attirò la sua attenzione, quindi posò la mappa al suo posto e rimase ferma a sentirlo « Com'è che ci hai conosciuti? »

Me fece un sorriso pieno di ricordi, e posando i gomiti sulla sua spalla cominciò a parlare con lo sguardo sognante.

« Non sapevo cos'erano gli Anime e i Manga...ma quando conobbi una mia cara amica Otaku, cominciai ad interessarmi al loro mondo, ed in una pagina di Facebook, un Social Network, vidi una foto dove c'era scritto “...E diventerò il Dio di un nuovo mondo!” mi interessai a questo Anime chiamato “Death Note”, per tre giorni consecutivi quando arrivavo a casa nemmeno finivo di mangiare che ero già su Youtube a vedere gli episodi...quando finì sentii un vuoto dentro, Death Note mi aveva insegnato molte cose. »

Light Yagami aveva tenuto lo sguardo basso per tutto il tempo, lui faceva parte di un Manga? Era soltanto frutto dell'immaginazione di un Mangaka? I suoi pensieri, i suoi ideali, tutto quello che aveva fatto per migliorare il mondo...erano soltanto disegni nelle vignette e parole scritte?

In realtà non solo lui era giù di morale per questo, ma anche L, Mello e Near che avevano ascoltato Me attentamente.

« Capisco. » rispose il biondo guardando avanti, lei trasalì.

« Figurati che sono sempre stata dalla parte di Light! Alias Kira, anche se dalla morte di L mi sono perdutamente... » si fermò all'improvviso mentre tutti la guardavano sconvolti « Oh... » ridacchiò nervosa, poi guardò Ciel Phantomhive che era rimasto ad ascoltare in disparte.

« Poi ho visto Kuroshitsuji, l'avevo prima consigliato a Lory perché a me non aveva interessato molto...poi però vedendolo mi sono resa conto di quanto fosse bello, e non parlo di Sebastian, ma della trama in generale. » disse cercando di cambiare discorso, i due diretti interessati si avvicinarono « La prima serie è abbastanza intrigante, ma per quanto la seconda non possa piacere a molti è la mia preferita...prima adoravo Alois...e poi Crodo è diventato... » sospirò lasciandosi andare come quando le ragazze parlano del ragazzo che gli piace « Quanta fighezza che c'è negli Anime che ho visto e nei Manga che ho letto! »

« Poi quale c'è? » chiese Alois interessato, ormai tutti avevano cominciato ad ascoltare.

« Beh, poi ho visto Host Club. » i cinque ragazzi ed Haruhi tesero le orecchie « In realtà ne avevo già sentito parlare ma credevo fosse una cretinata, poi però Lory mi ha detto di vederlo perché era shonen-ai ed io mi sono fiondata a vedere il primo episodio. »

« Ti piace lo shonen-ai!? » domandarono Hikaru e Kaoru sconvolti, Me storse le labbra.

« Sì mi piace, ma non in modo ossessivo come per esempio quando la gente mette insieme L e Light... » un brivido percorse la sua schiena e quella dei due interpellati, che dopo essersi guardati schifati si allontanarono l'uno dall'altro « O Mello e Near... » l'albino per poco non cadde, il biondo invece trattenne a stento coniati di vomito « O peggio...MELLO E MATT! » urlò portandosi le mani alle tempie, il rosso urlò un “Cosa!?” schifato e scioccato, Mello non fu da meno.

« Ecco capitemi! Scieru e Alois sono invece una bella coppia! » esclamò ancora Me facendo per poco esplodere il Conte Phantomhive(puffo) assalito già dal biondino.

« Ed io e Sebas-Chan!? » domandò Grell offeso, la ragazza ci rifletté su.

« Più che altro è una coppia divertente secondo me, perché Sebastian non fa altro che respingerti. » il rosso rimase immobile mentre tutti avanzavano, solo dopo qualche istante ricominciò a camminare reprimendo la rabbia a stento.

« Comunque solo dopo aver visto le prime due puntate mi sono resa conto che Host Club non è shonen-ai, ma lo adoro da morire. » continuò Me guardando poi Rin « Anche Blue Exorcist è bellissimo! Adoro tantissimo i personaggi, la trama è interessante, insegna molto e...Mephisto è assolutamente da bava rainbow! » disse l'ultima frase con sguardo sognante, Mello ridacchiò.

« Per te sono tutti da sbavo, giusto? » chiese aspettandosi già la risposta.

« Veramente no. »

« EH? » tutti la guardarono a dir poco sconvolti.

« Tipo Sebastian...non so perché ma anche se è super figo e tutto quello che vuoi non mi da nemmeno il minimo di bava rainbow. » rispose posando l'indice sul mento.

Lory stava in disparte a guardare Sebastian con la coda dell'occhio, era lei quella che doveva trattenersi dalla bava rainbow quando lo guardava!

{Specchietto: Per chi non lo sapesse la sbava rainbow sarebbe la bava color arcobaleno, anche se in realtà la meme vomita o sputa arcobaleni (non l'ho ancora capito)}

Lui invece era rimasto indifferente a quella frase, di certo non era colpa sua se era bellissimo, perciò non era neanche colpa sua se non piaceva a tutte.

« Crodo sì che è da bava rainbow! » esclamò Me venendo fulminata con lo sguardo dalla sua amica, facendola quindi zittire subito.

« Ehm...anche Will effettivamente! »

Il diretto interessato si sistemò gli occhiali inarcando un sopracciglio, la ragazza lo guardò sognante.

« Soprattutto quando si sistema gli occhiali! »

Lo shinigami arrossì, probabilmente per il troppo imbarazzo dato che tutti lo guardavano attentamente. Quindi chiuse gli occhi e si fece serio.

« Chi è quello che ti provoca più bava rainbow? » domandò Rin curioso, anche Alois effettivamente lo era.

Me arrossì e posò gli occhi in quel momento grigi su Matt.

« Che domande... » mormorò abbassando poi lo sguardo.

Mello rise.

« Hai sentito Matt? Tu sei il più bello qui! » esclamarono in coro i gemelli Weasley ed Hitachiin, attirando subito l'attenzione dell'altro rosso.

« Cosa? » fece lui soffiando fuori il fumo della sigaretta, Me si agitò sulla spalla del biondo.

« Smettetela voi! Tacete! » urlò arrossendo, ma loro la ignorarono e con il sorriso divertito sulle labbra si avvicinarono a Matt.

« Sei il preferito di Me! »

« Che!? »

Il ragazzo lanciò un'occhiata alla mora, che guardando altrove pronunciava le labbra con le gote rosse come pomodori.

Anche lui arrossì ed abbassò lo sguardo, poi però aggrottò le sopracciglia.

« A me non sembra. »

« Mh? » tutti lo guardarono.

« Se fosse così, allora avrebbe anche la mia spilla! » esclamò tenendo il capo basso, la ragazza inclinò la testa guardandolo.

« Tu come- » trasalì e ricordò che lui aveva messo le mani dentro al suo zaino « Oh... »

Il rosso la guardò riprendendo a fumare la sua sigaretta, Me invece sospirò.

Forse dovrei dirglielo...”

« A-Ehm, Me! » Lory la chiamò avvicinandosi a lei.

« Dica. »

« Ora fai come nell'episodio speciale! »

« Mh? » la mora inarcò un sopracciglio.

« Matt fuma, e tu cerchi di farlo smettere! » le spiegò l'amica sorridendo maliziosa, lei le fece capire di aver capito (?) facendo un lungo “Aaaaaaaaah” seguito da una risata sognante.

« Episodio speciale? » chiese stranito Mello, le due si guardarono complici.

« Glielo diciamo? » propose Lory, l'altra annuì.

« Alloooora, » esordì schiarendosi la voce « io e Lory sin dal terzo anno della nostra conoscenza, abbiamo cominciato a fare un Gioco di Ruolo, cos'è un Gioco di Ruolo? »

« Un gioco dove tu puoi scegliere di interpretare un personaggio inventato da te o che fa parte di un film, cartone, libro e così via...quindi le situazioni si intrecciano inserendo vari personaggi e situazioni nuove. » rispose la bruna mentre molti altri cominciavano ad interessarsi alla conversazione.

« Abbiamo fatto un miscuglio di alcuni Anime, ovvero Death Note, Kuroshitsuji ed in seguito Host Club, aggiungendo anche personaggi nuovi di zecca. » continuò Me, cominciando così ad alternarsi le frasi con Lory.

« I giochi sono due, tra questi una specie di episodio speciale che è durato un po' più del previsto, mentre l'altro è ancora in corso. »

« Nel gioco normale, abbiamo ambientato tutto nell'età moderna, abbiamo iniziato con l'estate del 2012 dove L non era ancora morto ma aveva chiesto l'aiuto dei suoi eredi per risolvere il caso Kira. »

« Nel frattempo in Inghilterra la nostra carissima regina aveva con se il suo Cane da guardia, e l'aveva mandato in Giappone per aiutare L. Con il tempo decide di mandare anche il suo Ragno e altri suoi aiutanti, personaggi che interpreto io. In seguito Beyond Birthday arriva al Quartier Generale con l'intento di uccidere L, ma ovviamente non ci riesce e la sua ingenua aiutante rimane incatenata con lui per qualche tempo. »

Beyond si avvicinò alle due.

« Momento momento momento...io avevo un'aiutante? » chiese inarcando un sopracciglio, Me annuì.

« Sì, mi dispiace ma non potevo lasciarti vagabondare in solitario! » esclamò assumendo un'espressione di chi la sapeva lunga.

« Comunque, passando il tempo arrivano nuovi personaggi, poi quelli di Host Club perché il padre di Kyoya lo aveva mandato al Quartier Generale per aiutare e Tamaki si era auto invitato insieme a tutta la ciurmaglia, poi una massa di vampiri ed altri nuovi personaggi. »

« Io lascerei entrare una massa di vampiri al Quartier Generale? » domandò L mostrando di essere sorpreso, Lory rise.

« Non ti interpretavo io perciò non è colpa mia! »

« Che c'entra, in qualche modo li dovevamo far entrare...quindi! » si difese Me posando una mano sul petto.

« Era divertente? » le interrogò Shiemi curiosa.

« Divertente, pieno di odio, giallo e romantico grazie alla sottoscritta. » confermò la mora stranendo l'amica.

« Ma che dici!? Se ero io quella più brava a fare le scene romantiche! »

« Sì ma che c'entra a te non piaceva farle! »

« Non è che non mi piaceva, solo non amavo doverlo fare sempre! »

« Se se se se... » Me le dette ragione per forza facendola sbuffare, poi ridacchiò.

« E che coppie c'erano? » le domandò Haruhi tanto per partecipare alla conversazione, lei cominciò a pensarci su facendo l'elenco.

« Mmmh...Carlos e Luca, Damon e Noburo, Matt e Near- »

« COSA?! » Matt allargò le braccia spalancando gli occhi.

L'albino sospirò.

« Perché mi mettete sempre in mezzo agli yaoi? » chiese cercando di trattenere la disperazione, Me abbassò lo sguardo.

« A Lory sarebbe piaciuta una coppia yaoi e così...dato che odiavo la LxLight, la MelloxMatt e la MelloxNear beh...ho pensato che- »

« Quindi io sarei gay in questo Gioco di Ruolo!? » domandò il rosso sul punto di esplodere, Lory fece per dire qualcosa ma fu interrotta.

« Perfetto! Questo perché ci tiene a me... » farfugliò l'ultima frase per evitare che qualcuno lo sentisse, poi riprese a fumare ed a giocare con la sua PSP.

« Comunque, ci sono solo coppie gay? » chiesero Fred e George perplessi.

« No no! Dovevo solo continuare! Allora dicevo...Tamaki e Haruhi- »

« Co-co-co-co-co-cosa!? » balbettò Tamaki arrossendo fino alla punta del naso.

« Cocooooo » fece Me ricordando i bei momenti passati i primi anni alle superiori.

« Io e Tamaki-Senpai? » Haruhi non sembrava tanto convinta, ma nemmeno imbarazzata.

« Credo che insieme alla Kyoya e Tamaki e Hikaru e Haruhi sia una delle coppie più volute di Host Club. » disse la bruna facendo rimanere Kyoya con la bocca spalancata, Me lo guardò annuendo comprensiva.

« Purtroppo è così Kyo-Kun. »

Hikaru era rimasto in silenzio a farsi dare pacche sulla spalla dal fratello, diventando sempre più rosso ovviamente.

« A parte la Light e Misa abbastanza forzata poi c'era- »

« Iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiih » l'urlo da oca di Misa per poco non ruppe i timpani di tutte le persone lì presenti (sottolineiamo persone n.d.A)

« La L e Nathaline... » continuò strofinandosi l'orecchio.

« ...Me e chi? » domandò L sorpreso, Me lo guardò.

« Nathaline, era un personaggio che faceva Lory dato che io interpretavo te! Fidati, è davvero dolce e simpatica! » esclamò strizzandogli l'occhio, lui sospirò.

« E se non sbaglio poi ci dovrebbe essere la Nikole e Light. » concluse.

« CHEEEE!? » l'urlo di Misa risuonò ancora acuto alle orecchie di tutti « Solo io posso stare insieme al mio Raito-Kun! » esclamò poi stritolandolo, Me roteò gli occhi.

Light era rimasto impassibile, lui innamorato?

Sorrise, Lory doveva proprio interpretarlo male.

Quando Me se ne accorse lo chiamò.

« Light. » lui la guardò subito « So cosa pensi, e non lo penseresti se la conoscessi. » gli disse guardando poi Lory.

A questo punto sarei curioso di sapere che tipo è. Di sicuro se è qualcuno che non rispetta la legge hanno sbagliato con me!”

« E l'episodio speciale invece in cosa consiste? » chiesero Hikaru e Kaoru anch'essi curiosi.

« Beh...l'episodio speciale...è speciale in tutti i sensi... » rispose la ragazza con lo sguardo sognante, anche Lory era già pronta per trattenere la bava sbrilluccicante(?) (come Edward Cullen B| n.d.A).

« In che senso? » Mello cambiò spalla su cui poggiarla e ritornò a guardare avanti, era comunque intento ad ascoltarla.

« Ecco...è ambientato in un liceo ed oltre ad esserci voi c'eravamo anche io e Lory. » cominciò a spiegare, l'amica si avvicinò di più facendo già segnali a Me « Lei era innamorata di un professore...di tutto abbiamo fatto, di tutto abbiamo detto, che siamo riuscite a fare in modo che anche lui, per quanto in realtà sia difficile, ricambi il suo amore dolcioso...ovviamente io sono una fan sfegatata di questa coppia! » sui suoi occhi apparvero delle stelline, mentre Lory roteava gli occhi sorridendo e nascondendo bene il rossore.

Ovviamente il sospetto moroso non aveva idea di essere lui, il bell'uomo dai capelli corvini e gli occhi di un marrone simile al bordeaux che a volte diventano rossi o fucsia che lavora per un certo Conte basso dai capelli blu e gli occhi blu e la maglietta blu e i pantaloni blu e le calze blu e i collant blu e il reggicalze blu e il perizoma blu e le mutande blu (?) pieno di disprezzo per chiunque intralciasse i suoi piani, non aveva idea che Lory era persa(pazza) per lui.

O forse l'aveva immaginato già da prima di incontrarla, anche se come ha fatto non si sa (forse quelli della mala, forse la pubblicità n.d.A.vogliosa.di.cantare.).

« Hanno dormito nella stessa stanza per un viaggio d'istruzione, hanno pattinato insieme, sono stati in punizione insieme, lei ha assistito al suo petto nudo mentre giocavamo a strip poker... »

« Strip...poker!? » Light inarcò un sopracciglio « Spero che io non c'ero! »

« Ehm... » le due si guardarono massaggiandosi la nuca « Ceeerto...eheheheheh... »

Il castano si portò una mano sul volto strofinandoselo nervosamente.

« Noi troviamo sempre il modo per convincerti Raito-Kun Kun! Il metodo più facile per te ed L è la vostra infantilità, quindi è facile farvi mandare sfide senza che nessuno se ne accorga...cioè, lo capiscono tutti ma fregatene. » sorrise al ragazzo, che quando la vide in un primo momento roteò gli occhi, alla fine però si lasciò tirare su di morale.

« E per quanto riguarda noi? Io sto ancora con quel coso bianco? » domandò Matt smanettando con la sua PSP, come se volesse far arrabbiare qualcuno.

Me infatti assunse un'espressione infastidita, anche Lory però lo guardò torvo.

« Innanzitutto lui si chiama Near, e comunque no! Se la cosa può dispiacerti...tu- »

La ragazza s'interruppe quando sentì il miagolio di un gatto seguito dalle sue fusa...aveva già una vaga idea di cosa stava succedendo.







 

Nota dell'autrice: Eccomi qua con un altro capitolo, spero di avervi divertiti anche stavolta e di non avervi annoiato col racconto del GDR...è che loro dovevano sapere èwé
In ogni caso, il termine “bava rainbow” l'ho preso dalla sorella di Lory (che esiste davvero) quindi per questa trovata io non c'entro nulla :)
Grazie come sempre a tutti quelli che leggono e recensiscono! Spero di non avervi delusi...
A presto! Matt_Kun

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Capitolo 13
*** Goodbay Harry Potter's world! ***


Goodbay Harry Potter's world!

(Macchina Futuristica...IL RITORNO! *sigla di Indiana Jones*)

 

Me si voltò nella direzione dalla quale proveniva il miagolio, quindi vide Sebastian accarezzare dolcemente un gatto dopo essersi messo in ginocchio.

Ciel era già pronto ad ordinargli di smetterla, ma al cuor del demonio non si comanda! (e nemmeno al cuor normale, fidatevi n.d.A)

« Riddiculus! Davvero! » borbottò la ragazza mettendosi a braccia incrociate, l'amica al suo fianco trattenne a stento l'ormai famosa bava rainbow.

« Lory...? » la scosse un po', lei a malapena riusciva a mantenere il sorriso « Sì l'abbiamo ufficialmente persa. » disse mentre lei continuava a sussurrare cose come “Voglio essere il gatto” e simili.

« Perché un demone ha una tale ossessione per un gatto? » chiese Mello mettendo Me a terra (che per la cronaca era sulla sua spalla da un capitolo e mezzo circa n.d.A).

« Vedi, Sebas-Chan adora i gatti. » rispose lei indicandolo, Hikaru e Kaoru andarono verso di lei abbassandole la mano.

« Non si indicano le persone! » esclamarono all'uniscono, lei roteò gli occhi.

« Lo so, grazie. » fece una linguaccia prontamente ricambiata, poi sbottarono tutti e tre a ridere.

Nel frattempo Sebastian ne stava combinando di tutti i colori a quel povero gatto, che a Me sembrava piuttosto conoscente, facendo andare letteralmente in paradiso quel...

Momento momento momento...

La ragazza spalancò la bocca trattenendo a stento le risate, si avvicinò alla sua amica che sembrava essere entrata in trans...o forse è trance...

Sì sì trance, credo che trans sia un'altra cosa, già.

Anche Harry effettivamente aveva notato qualcosa di strano, per non parlare di Ron, i suoi fratelli gemelli si guardavano gonfiando le gote per respingere le risate, Me si unì a loro subito dopo.

« Si può sapere che vi prende!? » chiese Misa avvicinandosi ai tre, la castana le dette per puro sbaglio di traiettoria un colpo in piena faccia che la fece cadere all'indietro: la sua risata quindi la portò a piangere.

Anche Light si lasciò scappare un sorriso, mentre L guardava la scena trattenendosi.

Ad un certo punto, il dolce conte Phantomhive perse del tutto la pazienza sbattendo il piede a terra.

« SEBASTIAN, MERE DA SMETTI DI GIOCARE CON QUEL GATTO! » urlò furioso, il maggiordomo balzò in piedi seguendo gli ordini del Bocchan adirato.

« Perdonatemi Bocchan. »

Posò la mano sul petto facendo un lieve inchino, Lory dovette mettere tutta la sua forza per non svenire; in quel momento la sua amica era troppo impegnata a ridere per aiutarla!

Con la coda dell'occhio la guardò male, ma come aveva immaginato era troppo divertita per accorgersi di lei.

Mentre il maggiordomo rivolgeva lo sguardo al suo padroncino ino ino, il gatto dietro di lui andò verso i maghi di Hogwarts ed in un battito di ciglia si trasformò in una donna d'età avanzata con un grande cappello a punta.

Sebastian trattenne il sorriso che aveva lasciando gli occhi chiusi, mentre la professoressa McGranitt imbarazzata si procurava gli sguardi sconvolti e sconcertati di tutti.

Si schiarì la voce mentre il bruno si voltava verso di lei.

« Ehm sì...voi! » indicò i suoi alunni che le rivolsero subito lo sguardo, Malfoy roteò gli occhi sentendosi potente dato che lui non rientrava nelle sue dipendenze.

« Sì professoressa? »

Harry si avvicinò a lei insieme ai suoi amici Grifondoro.

« Vorrei sapere dove siete stati tutto questo tempo! Chi sono questi stranieri e perché indossate le vostre divise in loro presenza! I comuni babbani non devono sapere che- »

« Babbano a chi!? » Mello se la sentì addosso (forse perché babbano è molto simile a babbeo n.d.A.vogliosa.di.prendere.Mello.per.il.fondoschiena.stupendo.che.si.ritrova).

« Niente Mello, babbano è un comune essere umano senza poteri magici, un plebeo praticamente. » spiegò Me mentre Tamaki veniva verso di lei.

« E-e-e-e...quindi io sarei un plebeo? » il suo sguardo dolcioso commosse la ragazza che gli allargò le guance.

« Oh no, tu non lo sei a prescindere mio caro Tama-Chan! »

« Oh, d'accordo! »

Il biondo tornò al suo posto pucciosamente, in tutto questo Sebastian stava sorridendo a quella signora con uno strano tic alle labbra.

« Sebas-Chan, va tutto bene? » chiese Me avvicinandosi al maggiordomo, che rivolse il volto verso di lei.

SECONDO TE IO STAREI BENE!? DOPO CHE HO ACCAREZZATO, COCCOLATO, AMATO E FATTO PENSIERI SCONCI SU UN GATTO CHE ALLA FINE ERA UNA LURIDA UMANA CAPACE DI AGITARE UNA BACCHETTA E FARE FUOCO!? STAI SCHERZANDO SPERO! IO VI ODIO, VI ODIO TUTTI SENZA ALCUNA ECCEZIONE!!! O forse un'eccezione c'è...”

Aprì gli occhi guardando verso Lory, che fissava sbalordita la professoressa di trasfigurazione formulando pensieri come: “Perché non sono anch'io un Animagus!?” o “Cosa avrà provato la McGranitt?” o ancora “Perché sono tutti più fortunati di meeee!”.

Ma naturalmente nessuno di questi pensieri poteva lasciarsi leggere dal suo volto.

Perché lei era l'indifferente e menefreghista Lory-Chan (end fack de oderrrr n.d.A.trasgry)!

« Sì certo, sto bene. » rispose in ogni caso Sebastian, anche se Me se n'era già andata per i fatti suoi.

Umani...” pensò roteando gli occhi.

« Professoressa... » la ragazza si appropriò di chiamarla in quel modo che non le doveva appartenere « Dove siamo? »

« Come dove siete? Ci troviamo nei dintorni di Hogwarts! »

« Ho-Ho-Ho...HOGWARTS!? DICE SUL SERIO?! »

« Certo! »

Lory e Me per poco non ebbero un collasso: questo sì che era un gran sogno!

« Waaa è stupendo! » urlarono all'uniscono per poi guardarsi ed abbracciarsi saltando.

Non che le due lo facessero spesso, né sole né in pubblico, ma Hogwarts per loro era sempre stato un posto speciale...il piccolo maghetto aveva anche fortificato la loro conoscenza.

« Non ho mai visto persone idiote come voi, fatta eccezione per Rin ovviamente. »

Le parole di Bon furono abbastanza inopportune, Lory guardò Me inarcando un sopracciglio, si allontanarono l'una dall'altra.

« Io non lo conosco...lo uccidi tu siamo d'accordo? » chiese la bruna

« Per me va bene, solo che mi stava simpatico. » l'amica fece spallucce cominciando a seguire il ragazzo per tutta la foresta.

Fred e George ridacchiarono, poi storsero le labbra nello stesso momento rivolgendo lo sguardo all'altra coppia di gemelli.

« Quindi Me, se siamo qui vuol dire che il viaggio è terminato...o sbaglio? » chiesero in coro i Weasley, lei si massaggiò la nuca.

« Beh, per voi del mondo di Harry Potter lo è. »

Draco Malfoy sbuffò.

« E chi dice che la mia avventura finisce quando volete voi? »

Trattenendo la bava rainbow, Me si voltò verso il biondo sorridendogli, smettendo quindi di seguire Suguro come un'assatanata.

« Sarebbe meglio che ve ne andaste, non si sa mai poi come tornerete! »

« Tanto è tutto un tuo sogno no? Io rimango, non ho avuto abbastanza spazio finora! »

« Abbastanza spazio!? Ma tu puoi avere tutto lo spazio che vuoi mago della mamma! » esclamò lei con gli occhi che le brillavano, lui ridacchiò mentre Fred e George si guardavano felici.

« Quindi possiamo rimanere se vogliamo! »

« Beh, se insistete... » mormorò la ragazza sorridendo, i gemelli annuirono e lei li abbracciò « Io vi adoro è ufficiale! »

Si allontanò dai due rivolgendo poi lo sguardo ad Hermione.

« Scusa se forse ti ho trattato male...anzi io ti adoro sei meravigliosa! Il caso è chiuso! » disse strizzandole l'occhio, la castana si passò una mano fra i capelli mossi per poi porgergliela.

« No, è stato un piacere: mi sono divertita tutto sommato. » ammise ricambiando il sorriso, Me afferrò la mano scuotendola entusiasta.

« Voi altri...beh vi adoro tutti e già si sa! Harry, cresci ancora e diventa il mio eroe magico preferito! » scombinò i capelli all'occhialino mentre anche Lory si avvicinava a loro.

« Ron, le risate che mi sono fatta grazie a te non le dimenticherò mai! » esclamò la bruna, “Peccato solo che non ho potuto parlare bene con te e gli altri!” pensò poi.

« E beh, Luna sei il mio idolo! » continuò Me stringendo la mano alla diretta interessata, che la strinse subito dopo anche a Lory.

« Non dimentichiamoci di Ginny, Neville e Seamus! » costatò la bruna ridendo, l'amica spalancò la bocca.

« Già che scema! Neville, il nuovo eroe! »

« Seamus, il ragazzo che fa esplodere tutto! »

« E Ginny...la...ehm...beh ti stimo! »

La rossa guardò Me un po' perplessa e un po' indispettita dal fatto di non aver ricevuto anche lei qualche commentino in più.

« Hahahaha sei crudele! » disse Lory all'amica, che con lo sguardo innocente si grattò la testa.

« Che ho fatto? »

La professoressa McGranitt si portò una mano sul volto sistemandosi poi il cappello a punta.

« Adesso andiamo, Malfoy, Weasley: siete pregati di seguirmi. »

« Cosa!? No! » i tre esclamarono le due parole in coro, i gemelli ed il biondo si guardarono straniti per questo.

« Sì invece, svelti! »

« Me, cosa possiamo fare!? » George guardò la ragazza sperando che avesse qualche asso nella manica, lei prese il mento fra le dita rimanendo a pensarci su.

« La tua auto...scema! »

Beyond le ricordò di quella specie di macchina volante futuristica, L aggrottò le sopracciglia.

« Ma come, non si era rotta schiantandosi a terra? »

« Già contro di me! » esclamò il rosso rientrando in scena: la PSP doveva essersi scaricata.

« Ehi! Io le ho solo detto di portarmi da te e...beh comunque credo si sia sistemata adesso. » spiegò la castana un po' imbarazzata, lui sorrise.

« Ma di cosa- »

La professoressa fu interrotta da qualcosa come un fischio, e subito dopo dovette spostarsi per non essere letteralmente schiacciata da un'auto.

« Ok, staremo un po' stretti ma dovremmo farcela! » esclamò aprendo tutti gli sportelli « Entrate svelti! » urlò poi, e tutti ubbidirono, tranne ovviamente coloro che volevano smettere di mettersi nei guai e tornare nel loro mondo potteriano.

« Misa non riesce ad entrare! » gridò la bionda con voce acuta, Me roteò gli occhi.

« Infilati o ti lascio qui, giuro che lo faccio! » la minacciò « Hai solo cinque secondi! »

« Aaaaah Raito-Kun! »

Il castano, forse per abitudine, fu pronto a cacciarla fuori dai guai tirandola dentro l'auto per il braccio, lei riuscì ad entrare anche se un po' schiacciata contro gli altri.

« Cosa stanno combinando!? » domandò la McGranitt agli altri rimasti a terra, che fecero spallucce perplessi.

La donna si portò ancora una volta la mano sul volto, mentre l'auto si sollevava da terra sgattaiolando via per i cieli.

Volarono sopra fiumi, ruscelli, laghi, alberi alti, dolci animali che saltellavano lungo quella foresta, e così via fino ad arrivare davanti ad una cascata.

« Sono senza fiato! » esclamò Malfoy paralizzato contro la finestra.

« Beh, la mia immaginazione può fare di meglio. » commentò la ragazza dando appena un'occhiata al paesaggio.

« Letteralmente! Sto soffocando! » sbottò il biondo affannato, lei sbuffò.

« Senti, non è colpa mia se ci troviamo in questa situazione ma tua che volevi rimanere qui perché non sono gli altri che decidono quello che fai e crodate varie...comunque battuta squallida mio caro! Ma io ne faccio di più! » probabilmente se lo avesse avuto davanti gli avrebbe fatto la linguaccia, lui roteò gli occhi dato che era l'unica parte del corpo che poteva muovere oltre alle dita.

« Scusa...perché non hai preso prima questa specie di macchina? » chiese Shura perplessa, Beyond sospirò.

« Secondo te in queste condizioni potevamo stare!? Giuro Me, questa me la paghi cara! » il bruno delirò con il sedere schiacciato contro quello di L, che a sua volta si trovava sopra alla schiena di due persone, a quanto pareva dovevano essere i gemelli Hitachiin.

« Suvvia Beyond, non mi farai la scenata di gelosia solo perché adesso davanti c'è Matt! »

« Non sono geloso, volevo semplicemente stare comodo! »

« Ed io che dovrei dire che sono la sua migliore amica!? » s'intromise Lory con la schiena contro quella di Sebastian, infatti le sue gote erano due pomodori schiacciati (troppe cose schiacciate ultimamente n.d.A).

« C'è un motivo se tu sei dietro, e poi non sei nemmeno in una posizione scomoda...di che ti lamenti!? » le domandò l'amica ormai esaurita...

Mah vorrei vedere voi sopravvivere ogni giorno con figoni con i quali avete sempre desiderato passare del tempo!

Invece no, vi limitate a leggere i dispetti che fanno i gemelli, le cretinate che le due amiche continuano a dire, i pensieri di personaggi contorti, un'oca che si trova con la faccia a terra...ma dico io non vi sentite in colpa? Date una mano a Me!

 

Potete donare dai 100 ai 1000€ per telefono fisso pagando una rata di solo 1.666.999 cent, inviare un messaggio di 3.679.321 cent, o chiamare col cellulare pagando solo 1.056.789 cent. all'131281324.

Aiuta anche tu Me per un sogno più sano e pulito, in poche parole più migliore!

Si avvisa inoltre che la continuazione nel seguire questa FanFiction comporterà stupidità acuta dovuta da vari personaggi come la protagonista, la sua amica ed una certa Misa Amane seguita a ruota da Kiyomi Takada la Miss. Università del crodo.

 

« Stupida una Me. » farfugliò Lory senza farsi sentire.

« Spero che tu stia comoda... » le disse gentilmente Sebastian attirando la sua attenzione, lei ridacchiò.

« No figurati, anzi scusami tu. »

« Non c'è problema. » le sorrise gentilmente anche se lei non poteva vederlo, ma comunque immaginare quel suo meraviglioso maggiordomo.

Questa sì che era una bella vacanza!

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Capitolo 14
*** You die. ***


You die.

(Sul ghiaccio!)

 

Dopo qualche ora di viaggio, i passeggeri cominciarono a lamentarsi sempre più insistentemente fino a quando Me non balzò in piedi urlando come un mimo la prima volta che non riesce a sbattere la testa contro il muro invisibile.

« NON VI SOPPORTO PIÙ! TACETE ALTRIMENTI VI FACCIO SCHIANTARE A TERRA, CHIARO!? » gridò, mentre un anomalo silenzio circondava l'aria irrespirabile attorno a lei.

« Perché ci siamo fermati? » chiese Matt sollevando il collo per guardare oltre al finestrino, la macchina effettivamente era sospesa in aria galleggiando e dondolandosi lievemente.

La ragazza guardò subito Claude che sin dall'inizio sembrava aver capito il meccanismo di quel mezzo di trasporto, oggetto infernale, schiaccia persone (o cos'altro era).

« Crodoooo che succede!? » chiese aspettandosi una risposta positiva, lui si mise in piedi ed andò verso il freno a mano.

« Se non lo tiri adesso cadremo e scivoleremo lungo la collina qui in basso. »

« E va beh tiralo tu figlio mio! »

« L'auto risponde solo ai tuoi comandi, mi sembra di avertelo già detto. »

Lory si stupì di tanto cervello da parte di quel crodo che camminava, effettivamente si sarebbe aspettata che Sebastian si sarebbe alzato per andare a salvare la situazione (anche se non c'era niente da salvare...forse n.d.A).

« Vaaa bene... » Me fece per tirare il freno a mano, ma poco prima di abbassarlo la maggior parte dei presenti sentì un vuoto allo stomaco e subito dopo cominciarono a scivolare sbattendo per varie pietre e sassi.

« AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH » urlarono molti di loro, altri invece erano tranquilli che aspettavano di arrivare a destinazione (qualsiasi riferimento a Sebastian, Will, Claude, Beyond, L, Near, Mikami, Takashi e Kyoya è puramente casuale).

Poi ovviamente c'erano svariate scene, come per esempio Lory aggrappata a Sebastian senza nemmeno essersene accorta, Misa che teneva Matsuda al posto di Light, Mello appiccicato a Near inconsapevole di ciò che stava facendo, e Me e Matt che si abbracciavano l'un l'altra urlando come pazzi.

Ad un certo punto tutti si fermarono, forse perché non si sentiva più che scivolavano.

« STIAMO ANCORA CADENDO! » gridò Me, e tutti quelli di prima ripresero a sbraitare.

{scena ispirata da “Viaggio al Centro della Terra” uno dei miei film preferiti}

Alla fine però, un tonfo li strattonò del tutto, e dopo qualche attimo di silenzio assoluto gli sportelli si staccarono dall'autovettura, i sedili caddero al suolo e le ruote cominciarono a disperdersi lungo il bosco.

Me e Matt si guardarono scontrando i nasi fra di loro, quindi si allontanarono svelti l'uno dall'altra.

« Ehm...ecco avete visto! È...solo colpa vostra adesso! » cercò di dire con le gote completamente rosse, tutti gli altri quindi si alzarono.

Lory trasalì non appena capì che c'era qualcosa di strano, infatti non aveva i piedi a terra e delle braccia la tenevano.

Seguì le mani dalle quali era sospesa ed incontrò un sorriso gentile che la fece quasi svenire.

« S-Sebastian! S-s-s-scusa! » esclamò lasciandolo, lui per poco non perse l'equilibrio e la fece quasi cadere, almeno finché non riuscì a recuperarla rasoterra stando con il naso ad un centimetro di distanza dal suo.

« Figurati, era normale se eri così spaventata da non renderti conto che fra un po' mi avresti strozzato. » disse sorridendole mentre la lasciava stare in piedi, lei si portò le mani alla bocca.

« I-io!? »

« Sì, ma non importa. »

Stava cercando di metterla in imbarazzo, oh sì se era sadico!

Ma era proprio per questo motivo (ma anche per la sua estrema fighezza n.d.A) che in questo momento Lory cercava di trattenere la bava rainbow.

Ale, tu, sei, una baka, MORTA!”

Si voltò verso l'amica forzandole un sorriso, che venne subito ricambiato con un'espressione che sapeva cosa le aspettava.

« Ehi ma cos'ha la terra!? » Rin corse verso Me indicandole delle crepe bianche che si estendevano lungo tutto il terreno lentamente (stile l'era glaciale n.d.A.amante.di.questo.film). Da esse si propagava del materiale bianco, luccicante e scivoloso...sembrava quasi...

« Ghiaccio? » farfugliò Takada perplessa, Me sorrise.

« Ghiaccio! » esclamò mentre una folata d'aria li spinse all'indietro obbligando tutti a far chiudere gli occhi (questa volta anche i nostri impassibili esseri sovrannaturali).

Quando li riaprirono si ritrovarono ben muniti di giubbotti, sciarpe e cappelli, insieme a guanti e pattini ai piedi.

« Che forza! » commentò Shiemi mentre Yukio la teneva per le braccia, poco prima infatti stava per cadere a terra.

« Finalmente posso divertirmi un po' praticando il mio sport preferito! » esclamò invece Me cominciando a fare un giro dell'intera pista naturale.

Lory barcollò qualche istante per poi prendere immediatamente confidenza con la piattaforma scivolosa, e scattò verso l'amica che scappava sempre più velocemente da lei.

« IO TI AMMAZZO TI AMMAZZO BASTARDA TI AMMAZZO! »

« Sì però questo è Matsuda mia cara Lo'! » le fece costatare la ragazza voltandosi verso di lei, quindi cominciò a pattinare all'indietro mentre degli improvvisi dorsi di ghiaccio sbucavano fuori dal terreno impedendo il passaggio alla bruna « Perdonami Lory! Ma è l'unico modo per non morire! » si giustificò facendo un inchino profondo, l'amica si fermò stringendo i pugni.

« Per questo dovrai inginocchiarti ed implorare il perdono che non ti darò, sono stata chiara!? » urlò la ragazza indicandola, l'altra annuì massaggiandomi la testa.

Sono proprio nei guai!” pensò cominciando a fare il suo giro lungo l'intera piattaforma, si allontanò da tutti, anche da coloro che scivolavano o che interpretavano Carolina Kostner sul ghiaccio (qualsiasi riferimento a Mello, Light, Sebastian, Claude, Ronald e Grell è puramente casuale n.d.A).

L invece pattinava con le mani nelle tasche nella più totale tranquillità, Beyond cercava di tenersi in piedi facendo uno strano ballo.

Ciel cercava di stare in equilibrio con Elizabeth attaccata a lui come una piovra, urlando a Sebastian di venire ad aiutarlo.

Shiemi veniva aiutata da tutti gli amici, anche Suguro pattinava con loro con il sorriso sulle labbra.

Me sorrise nel vederli proprio di fronte a lei, solitamente poteva solo immaginare quei momenti.

Abbassò lo sguardo con un'espressione amara sul volto, in quel momento sbatté contro qualcuno ed entrambi caddero a terra massaggiandosi testa e fondoschiena.

« Ehi! Guarda dove- » vide Matt seduto per terra con le gambe allargate, aprì un solo occhio e le sorrise.

« Scusa, non sono molto bravo... »

« Figurati, non è un problema. » si mise in piedi e gli porse la mano, lui l'afferrò e poté sentire il tocco del guanto.

Lo tirò in piedi facendolo quasi cadere su di lei, quindi rimasero in equilibrio per miracolo ritrovandosi vicini.

« Ehm...senti Me io- » si fermò quando lei gli accarezzò la guancia rossa, poi gli fece un largo sorriso e si allontanò per esultare.

« Sì! Posso sentirlo, posso sentirlo! » urlò tornandogli vicino « Ti rendi conto Matt!? Tu sei vero! Sei qui davanti a me e posso toccarti sul serio! » lo abbracciò facendolo diventare un peperone, quando lo lasciò continuò a sorridergli contenta.

« Credo che potrei rimanere in coma per sempre. Voglio sognare, voglio continuare a vedervi! » gridò ancora, lui le sorrise massaggiandosi la nuca.

« Se preferisci questo mondo a quello reale non c'è alcun problema. »

La ragazza si fermò dalle sue piroette tenendo il capo basso.

« Già...il mondo reale. » si massaggiò la spalla ripensando a coloro che l'aspettavano in quel posto...quello vero, dove ogni persona è falsa, dove anche i sentimenti spesso sono finti.

Lì aveva la sua famiglia, tutti coloro che le volevano più bene.

A pensarci bene, quelli che aveva davanti erano persone che non esistevano, che in quel momento non provavano emozioni, erano solo il frutto della sua fantasia, anche che Matt le volesse bene era finzione.

« Qualsiasi posto io scelga ci sarà sempre ipocrisia, ma chi mi vuole bene nel mondo reale prova un affetto vero. Tu invece Matt, sei un ologramma. Anche se posso toccarti non è la stessa cosa. » disse sentendo le lacrime agli occhi, il rosso andò verso di lei lentamente per evitare di cadere, ma proprio quando stava per arrivare perse l'equilibrio e posò la mano sulla sua spalla facendola cadere.

Si ritrovò sopra di lei con i volti ancora più vicini, gli occhi in quel momento grigi tremavano, stava per piangere.

Il ragazzo le sorrise.

« Non è vero, io sento quello che provo, e mi sono affezionato a te! Insomma, chi non potrebbe? Sei gentile con noi, simpatica, un po' pazza e a volte anche un po' pervertita ma...ci fai ridere. » disse facendola diventare più rossa di un pomodoro.

« Ehm ecco...i-io...in realtà non sono così...la vera me è...diversa. » sospirò, Matt non ebbe il tempo di rispondere perché lo fece Lory per lui.

« Ma che stai dicendo? Questa è la vera te. Quella che appare nella realtà davanti a tutti introversa, timida, innocente ed impacciata è soltanto ciò che tu mostri per nascondere la vera Ale pazza, che ama le sfide, che se ha qualcosa da dire la dice, che non chiede scusa, scherzosa, pervertita e chi più ne ha più ne metta! Sembrano tanti difetti eh? E invece sono proprio le cose che ti rendono la mia migliore amica, della quale sono estremamente gelosa! Quindi Matt, sei pregato di alzare il culo. » nell'ultima parte assunse un tono di voce ironico, quindi il rosso si alzò imbarazzato.

Me si alzò e sbottò a ridere.

« Che sei gelosa è vero, ma Matt può fare quello che vuole, né mio bellissimo amore della mamma? » lo guardò con gli occhi da cerbiatta, lui arrossì ancora di più massaggiandosi la nuca.

« Ehm ecco io... »

Le due ragazze sbottarono a ridere prima che lui potesse dire qualcos'altro, quindi esasperato se ne andò continuando ad avere le gote dello stesso colore dei capelli.

Mentre pattinava lentamente cercando di avanzare senza cadere, sentì un rumore di qualcosa che si avvicinava a lui scivolando, si voltò dall'altra parte vedendo uno sportello avanzare verso di lui, quindi provò a spostarsi ottenendo di cadere sul ghiaccio con lo sportello che per poco non lo tagliò a metà.

Una risata agghiacciante attirò la sua attenzione ed aprendo un occhio vide un uomo con un buffo cappello a cilindro che aveva il pizzetto al mento.

Un altro ragazzo dai capelli verdi lo guardava con degli occhi che sembravano quasi stanchi, si mise seduto ed indietreggiò veloce guardandoli entrambi.

« MATTHEW! STAI BENE!? » Me corse verso di lui insieme a Lory, ma quando arrivò là davanti rimase paralizzata nel vedere quei due tizi.

« Mephisto! » esclamarono gli apprendisti esorcisti « Il Re della Terra, Amaimon! » Yukio gli puntò la pistola contro, Rin era già pronto con le sue fiamme blu.

« IIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIH »

L'urlo di Me rimbombò in tutta la foresta insieme ai suoi saltelli che stavano creando delle crepe sul ghiaccio.

Haruhi si trovò nel bel mezzo di una crepa che cominciò a staccarsi.

« Oh no! » fece seduta sul ghiaccio.

« FIGLIA! » urlò Tamaki

« HARU-CHAN! » gridò Honey-Chan

« HARUHI! » la chiamarono tutti gli altri.

La ragazza cadde nel vuoto mentre quella crepa si propagava sotto i piedi di tutti loro, che la seguirono urlando.

« ME CHE STA SUCCEDENDO!? » domandò Mello mentre cadevano nel vuoto, lei scosse la testa.

« Non lo so! Non ne ho idea! » rispose nel panico totale, Lory le prese la mano sorridendole, lei la guardò intimorita « Che succederà dopo?! Moriremo tutti!? »

« Stai morendo tu, cara Me. » disse Mephisto incrociando le gambe.

« Che...che significa?! »

« Il tuo sogno sta finendo, stai cadendo giù...giù...giù...

Nelle profondità dell'inferno per aver desiderato troppo.

Chi trova la speranza nei sogni è solo un codardo. »

La voce di Mephisto fu l'ultima cosa che sentì, cadde più velocemente degli altri e tese la mano verso di loro finché non li vide più.

Aprì la bocca per urlare, sentiva le corde vocali vibrare, ma nessun suono usciva dalla sua bocca, era come se il tempo si fosse fermato, mentre lentamente vedeva scorrerle davanti i ricordi.

 

Su una culla dorme una bambina, ma le urla di un uomo ed una donna che litigano non le fanno avere sogni tranquilli.

In un angolo del muro la bambina cresciuta stringe il suo pupazzo, altre grida di altre persone giungono alle sue orecchie spaventandola.

Seduta nel suo banco è sola ed aspetta compagnia, ma nessuno va da lei, se non per prenderla in giro.

 

« Dobbiamo salvarla, ha solo diciotto anni! »

La vista è offuscata, ma lentamente vedi sempre più nitido e vedi dei medici che armeggiano su di te.

« Sì sta svegliando! Prendete quel maledetto coso! »

Ti appoggiano qualcosa di pesante sul petto.

« Libera! » una scossa parte dal cuore e si propaga nel corpo « Libera! » le vene ti pulsano, senti che sta succedendo qualcosa « Libera! » riesci a percepire la forza di muoverti « LIBERA! ».

 

Tutto si oscura di nuovo, ma adesso la bambina che piangeva viene presa in braccio dalla mamma che la coccola, mentre il padre le accarezza la testa.

La bambina tremante nell'angolo viene tirata su dalla nonna che le porge un bicchiere d'acqua e le dice di non preoccuparsi.

La ragazzina sola si siede accanto ad un'altra ragazzina che comincia a parlarle tutto il tempo.

 

 

Ancora buio, Me vide il suo peluche preferito, il panda che chiamava Pallino Pallino, una foto con i suoi cugini quand'erano bambini, un disegno su carta ruvida che rappresentava perfettamente il quadro “Orologi sciolti”, l'album dei ricordi che insieme alle sue compagne delle superiori aveva fatto per un'altra che doveva partire, i pupazzi dei suoi cari L e Light, il poster di Near, quello di Mello, una marmellata di fragole e gli occhiali retrò di Matt.

Cadde da qualche parte e si rimise seduta massaggiandosi la testa.

Cosa le aspettava ancora?

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Capitolo 15
*** Dark Forest. ***


Dark Forest.

(perché la serietà a volte serve!)

 

Me cadde schiantandosi contro una superficie ruvida, dei sassolini erano sotto di lei e le avevano fatto più male di tutto il resto.

Si mise seduta e si massaggiò la testa, nel frattempo si guardò attorno.

Si trovava nel bel mezzo di una foresta buia con alberi spogli, il terreno era arido e nessun tipo di vegetazione oltre a quella già citata era presente.

Un brivido di freddo la fece scuotere, quindi si mise in piedi scotolandosi e cominciò ad avanzare strofinandosi le spalle.

« Lory? Lory dove sei? » iniziò a cercare l'amica guardandosi attorno mentre camminava sola in quel luogo tetro « Matt? » chiamò il rosso cominciando poi a fare l'appello di tutti coloro che poco prima erano con lei, ma non ottenne nessuna risposta.

Era sola, in quel posto orribile che la opprimeva come se cercasse di soffocarla, era come se fosse entrata in una specie di depressione momentanea, perché si sentiva maledettamente sola lì.

« Ragazzi...dove siete? » sussurrò con le lacrime agli occhi, ma nessuno le rispose.

Era abbandonata in quel posto, senza nessuno al suo fianco.

***

Matt si sporse ancora da un altro albero, Lory camminava senza fermarsi salendo lungo la collina.

« Dove si è cacciata quella ragazza? » sbuffò Ciel spazientito, Elizabeth era accanto a lui che gli teneva il braccio.

« Come facciamo a sapere dove dobbiamo andare senza Me? » gli domandò con un po' di nostalgia della ragazza che li teneva a volte tutti uniti, Honey-Chan stava al fianco della bruna con Tamaki dall'altra parte.

« Cosa pensi che sia successo? » le chiesero seri nello stesso momento, lei continuò a guardare avanti.

« Non lo so, ma se non c'è deve esserle successo qualcosa. » rispose sicura senza rallentare il passo.

Piano piano quella collina si faceva sempre più ripida, i talloni li sentivano molli e le ginocchia cominciavano a far male.

« Mephisto, tu sai cos'è successo a Me! Non è così? » Rin guardò il diretto interessato che volava seduto su una comoda poltrona mentre loro camminavano stanchi.

Aveva il solito sorriso beffardo stampato sulle labbra, si schioccò il cappello a cilindro mostrando gli occhi a coloro che camminavano.

« La nostra cara Me si è rifugiata in un sogno, in un mondo fantastico che non le apparteneva. È scappata dalla realtà dimostrando una grande forma di vigliaccheria, colui che governa la sua vita vuole punirla per questo. » spiegò continuando a sorridere, Lory gli lanciò un'occhiata assassina per qualche istante.

« È codardia provare piacere nel stare con persone alle quali si vuole bene? » chiese ritornando a guardare avanti, il demone ridacchiò.

« È forse piacere nascondere a se stessi la verità? »

« Non si risponde ad una domanda con un'altra domanda. »

« Chi me lo vieta? »

La ragazza si fermò e guardò l'uomo dai capelli viola odiando quel sorriso beffardo.

« Senti, tu sai dov'è la mia migliore amica e non vuoi dircelo! Quindi se proprio non vuoi farci sapere questo, sei pregato di tacere. Grazie. » disse gelida riprendendo il cammino « Stupido Mephi come crodo si chiama del crodo. » borbottò stringendo i pugni.

« Me sta camminando in una foresta tetra, è sola, vi chiama ma voi non riuscite a sentirla. Prima o poi si avvicinerà a chi sta scrivendo la sua vita, forse morirà, perché voi non siete lì ad aiutarla. »

Parlò Amaimon, appollaiato su uno dei suoi demoni della Terra che volava sopra le loro teste.

« Non è stata una nostra scelta lasciarla da sola, noi non l'avremmo mai abbandonata. » s'intromise Matt continuando a guardarsi attorno, quella del ragazzo strano dai capelli verdi poteva essere una metafora o una bugia.

« Anche se è solo una folle ragazza. » concordò Mello curvando le labbra all'insù, l'amico lo guardò ricambiando il sorriso.

« Che ci ha messo nei guai. » continuò Near guardando in giro: anche lui voleva trovarla.

« Perché ci vuole bene. » s'intromise L venendo guardato dai suoi eredi.

« E perché ci adora tutti. » concluse Light lasciando sola Misa in fondo alla schiera di persone che salivano sulla ripida collina.

Lentamente si deformò fino a diventare una montagna alta che dovevano scalare, si aggrappavano a fatica sui vari appoggi.

« Noi non l'abbandoneremo! » esclamò Honey-Chan

« Lei non l'ha fatto con noi! » continuò Tamaki

« Ci ha fatto ridere. »

« E spaventare. » si alternarono i gemelli Hitachiin.

« È sempre stata affettuosa. » fu il turno di Haruhi.

« Nonostante la sua testardaggine... » Kyoya abbassò il capo accennando un lieve sorriso.

« E ci ha fatto incontrare persone nuove! » Shiemi, Misa ed Elizabeth pronunciarono in coro quelle parole.

« Anche se è un po' una bambina. » commentò Suguro

« Che ci ha sorpreso dimostrandoci di conoscerci bene. » costatarono Yukio e Rin.

« Con le sue follie... » mormorarono Izumo e Shura.

« Che non hanno ignorato nessuno. » disse Alois contento.

« Nemmeno i più odiosi... » concordò Ciel inarcando un sopracciglio.

« Ma che mi hanno permesso di vedere Sebas-Chan! » il rosso si aggrappò al demone sorvolando la montagna.

« E che hanno messo in pericolo il mio Bocchan. » Sebastian contribuì a tutte quelle frasi.

« Grazie a lei abbiamo anche imparato a coordinarci maggiormente! » i gemelli Weasley guardarono gli Hitachiin venendo subito ricambiati.

« E ci ha fatto trovare in situazioni soffocanti... » ironizzò Malfoy

« Imbarazzanti. » concordò Matt ridacchiando.

« Che ci hanno spiegato alcune cose. » Light mise un piede su una crepa, una mano su un'altra e si sollevò di altri pochi centimetri.

« Dimostrandoci i vari sentimenti. » Near e Mello parlarono all'uniscono.

« Che ci hanno permesso di conoscerla in tutte le sue sfumature. » Beyond ridacchiò.

« Ma lei dov'è adesso? » chiese L fermando tutti loro tranne Lory.

« Sarà sparita chissà dove, risucchiata dalla sua stessa ipocrisia. » Mephisto stava ancora su quella poltrona ben comodo.

« NO! » la bruna che continuava a salire smentì le parole del demone « Lei ha avuto un momento di debolezza, adesso ha soltanto bisogno del nostro aiuto e noi dobbiamo darglielo! Anzi, ha bisogno del mio aiuto! Perché solo io ci sono stata quando stava male e nessuno la capiva, e sarà sempre così! »

Salì ancora più velocemente ignorando l'affanno, Matt la raggiunse in poco tempo.

« Anch'io...voglio aiutarla quando ne ha bisogno. »

« Ma tu l'hai sempre aiutata, anche se indirettamente. » gli rispose sorridendo.

Tutti quanti ripresero a salire, ognuno voleva farlo per vari motivi che per alcuni erano simili, per altri totalmente diversi.

E così ognuno di loro riuscì a salire lungo quella montagna, il rosso fu il primo a metterci il piede sopra ed a starci in piedi, quindi aiutò Lory a salire ed insieme dettero una mano a tutti gli altri.

Quando furono a destinazione, si guardarono attorno vedendo un luogo piuttosto tetro e buio, il quale unica vegetazione che aveva era quella arborea spoglia.

Il freddo faceva gelare le ossa di ognuno di loro, anche coloro che dovevano essere sovrannaturali sentirono i brividi.

Non avevano i cappotti, i cappelli e le sciarpe da quando si erano schiantati contro il suolo erboso di prima, senza vedere più Me.

Ed in quel momento avrebbero tanto voluto averli, ma senza quella ragazza non accadeva più nulla di strano o insolito: niente magia.

« Questo posto è quello descritto da Amaimon! » costatò Shura passandosi un braccio sulla fronte, Izumo si guardò attorno aggrottando le sopracciglia.

« Sì, lo è. »

Il diretto interessato mise i piedi sul terreno e fece un sorriso beffardo.

« A presto. » disse, sparendo improvvisamente davanti a loro.

« Che sta...succedendo? » Rin cercò Mephisto con lo sguardo, di lui neanche l'ombra.

« Non mi fido di quei due. » sbottò Light non vedendoli più, anche se un po' si preoccupava che potessero sentirlo.

« Se è per questo nemmeno io. »

Sebastian si avvicino col suo padroncino che si schiarì la voce.

« Non mi sembrano affidabili, e poi sanno troppe cose. Sembra che sappiano già come andrà a finire...e la cosa non mi piace. »

Kyoya annuì.

« Troppo strano. »

Lory li guardò uno ad uno mentre si massaggiava le spalle per riscaldarsi, Sebastian si levò la giacca e la posò sulle spalle del suo Bocchan.

Perché io noooo” mentre formulava quel pensiero qualcosa di caldo le si posò sulla schiena, si voltò dall'altra parte e vide Kyoya serio camminare al suo fianco.

« Grazie... » mormorò imbarazzata, lui rispose con un lieve “Prego” sentendo un brivido lungo le spalle « Riprendila, anche tu senti freddo. »

« Non c'è problema, io posso resistere. » le sorrise, la ragazza fece lo stesso (ok ok, ha fatto anche vari pensierini su Kyoya ma...Sebastian quattro ever end ever, voglio dire èwé n.d.A).

Continuarono quindi a camminare lungo quella foresta, cercando Me ovunque.

***

Nel frattempo la ragazza avanzava stringendosi a se stessa, c'era davvero molto freddo e non era più coperta come quando stava sul ghiaccio.

Ad un certo punto sentì il rumore di un paio d'ali sbattere, sollevò lo sguardo e vide qualcosa saettare nel cielo per scampare dalla sua vista.

Inclinò la testa e girò attorno guardando sempre verso l'alto, ma non vide più nulla.

Si scontrò contro qualcosa che fece rumore al suo contatto, quindi si voltò dall'altra parte e per poco non cadde a terra.

Indietreggiò svelta fino a che non capì chi si trovava davanti.

« R-R-Ryuk...? » balbettò massaggiandosi la nuca, l'essere annuì.

« In carne ed ossa...beh forse più ossa che carne. » rise alla sua stessa battuta, lei inarcò un sopracciglio.

« Sì...ovvio...ma che ci fai qui? » chiese perplessa, lui si avvicinò.

« Mi hai portato tu qui, che domande sono queste? »

« Ah...capisco. Perché non eri con noi prima...? »

« Con voi? » inclinò quella che doveva essere una testa e lei gli sorrise.

« Niente, no problem Ryuku! » esclamò la ragazza alzando i pollici verso l'alto, lui fece una specie di sorriso che mostrò i denti a punta « Certo che sei troppo figo! Ho sempre voluto vedere uno Shinigami dal vero, finalmente! Posso toccarti? » gli domandò avvicinando il dito, lui si allontanò.

« Non sono mica un trofeo! »

« Va beh lo stesso, ho voglia di sentire come seiiii! » cominciò ad inseguirlo lungo quel terreno arido, aveva voglia di ridere un po' dopo i vari pensieri che aveva formulato in solitudine.

Con la coda dell'occhio vide qualcuno posarsi a terra, quindi si voltò e vide un uomo alto dai capelli bianchi, gli abiti bianchi, il viso pallido (cit. indiano qualunque) e gli occhi viola.

« Assssssh! » lo chiamò piazzandosi davanti a lui « L'angelo crudele più bello che abbia mai visto! Se posso...eheheheheheh » per poco non dette il via alla sua solita sbava rainbow, ma si fermò perché in quel momento un altro Shinigami abbastanza familiare stava mettendo i piedi a terra, ciò l'allarmò.

« Tu! Essere ripugnevole! »

« Ripugne-cosa?! » una voce squillante la fece sussultare, vide più in là una donna che si arricciava i capelli già ricci con la bacchetta.

« Bellatrix! » esclamò correndo verso di lei « Quanta ammirazione per te! Cioè...in realtà per l'attrice che ti interpreta. »

« Cosa prende a questa giovane ragazza? » una certa Angela si avvicinò ai due, la giovane ragazza cercò con lo sguardo l'angelo bianco ed era ancora presente.

« Ma come fate voi a- » incrociò le braccia indicandoli, ma prima di poter concludere la frase una mano le tappò la bocca sollevandola in aria.

« Poche parole, c'è tanta strada da fare. » la voce di Amaimon la insospettì, lui non era con gli altri?

Momento...quindi lui sapeva dov'erano!

Iniziò a dimenarsi finché non le venne stappata(?) la bocca e guardò il verde.

« Dove sono gli altri!? »

« Gli altri...? » lei lo guardò come a dire “Sai di chi parlo” « Oh sì. Stanno continuando a camminare. »

« Allora devo andare da loro! Mi stai portando lì...giusto? »

« Perché dovrei? Loro non ti stanno nemmeno cercando. »

La ragazza strabuzzò gli occhi, che significava “Non ti stanno nemmeno cercando”?

« Aspetta...intendi perché sanno già che ci rincontreremo? »

Ash volò con le sue ali bianche e rimase sospeso accanto a quel demone della Terra guardandolo molto male, quindi la castana lo fissò.

« Non gli importa se tu sei con loro o no, » le disse facendo un sorriso amaro « gli interessa soltanto tornare a casa. »

Me abbassò lo sguardo per poi ritornare a puntarlo sull'angelo.

« Ma...non è possibile! Loro mi vogliono- »

« Bene? Andiamo Me, cosa ti aspettavi? È passato soltanto un mese, anche se a te sembravano semplicemente due giorni, perché qui il tempo è approssimato, sempre che ce ne sia uno. » Ryuk parlò sorvolando sugli alberi spogli, lei lo fissò con gli occhi tristi.

« M-Ma...Lory? »

« Lei ha proposto di continuare senza di te. » Angela si avvicinò stando però sempre a debita distanza dal demone.

« Non...non è possibile! » la ragazza spalancò gli occhi « Lei non lo farebbe mai, mi state mentendo! »

Qualcuno la prese in braccio, incontrò perciò due occhi viola accompagnati da un sorriso dolce.

« Credevi sul serio che fosse tua amica fino a questo punto? Anche lei vuole tornare a casa, in fondo come puoi biasimarla? Tu faresti la stessa cosa... »

« No! Io non lo farei mai! Non l'abbandonerei! E nemmeno lei! Voi non me la raccontate giusta...non è- »

L'angelo le posò un dito sulle labbra per farla zittire, la ragazza guardò altrove.

« Tu nemmeno lo faresti, non sei coraggiosa come credi. Nessun vero essere umano lo è. »

« Sì, non sono coraggiosa. Ma non c'entra niente! Lory è la mia migliore amica e...anche se fossi l'essere più codardo della Terra non la lascerei mai chissà dove senza avere la certezza che sia al sicuro! »

La castana non credeva alle parole che le dicevano, Lory non poteva aver proposto di continuare senza di lei, e gli altri le avevano dimostrato di volerle bene...non sarebbero riusciti ad ingannarla...però conoscevano il suo punto debole, cosa non molto positiva.

« E Matt? »

Sussultò, ma non guardò Ash negli occhi.

« Credi che gliene importi veramente qualcosa di te? »

« Io lo conosco... »

« No tu non lo conosci. Il Matt che hai sempre immaginato è soltanto la figura del ragazzo perfetto per te. » Mephisto si aggiunse con le sue capacità di persuasione elevate.

« Non è... »

« Hai ragione, non è vero. Niente di tutto questo è vero. È semplicemente il frutto della tua fantasia. Hai visto tu stessa cosa sta succedendo realmente...tu sei in coma...stai morendo. »

Quelle parole, dette con tanta persuasione da una voce maschile acuta e cattiva, la spiazzarono.

In fondo aveva ragione.

 

 

 

 

Nota dell'autrice: Ciao!
Scusatemi tantissimo per il ritardo! Lo so, è abissale ma l'importante è che adesso sia qui! In realtà ho avuto un piccolo blocco che non si è del tutto placato, ma porterò a termine la storia, questo è sicuro.
Il prossimo capitolo non dovrebbe tardare come questo, spero che mi perdoniate ^^”
Vi avviso che da ora in poi i capitoli saranno più seri, perciò ci sarà poca comicità e più riflessione. Sarà colpa dei libri che devo leggere per le vacanze? Probabilmente.
A presto!
Matt_Kun

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Capitolo 16
*** Write your sentence. ***


Write your sentence.

(Follia o...semplice perdita di vitalità?)

 

A volte mi chiedo se sia giusto o sbagliato fidarsi delle persone.

A volte mi rispondo che forse prima bisogna conoscerle.

A volte mi chiedo perché le persone diventano importanti.

A volte mi rispondo che forse è colpa di quella cosa che pulsa il sangue nel corpo.

A volte mi chiedo perché ci si innamora con estrema facilità.

A volte mi rispondo che forse è perché la gente confonde quei sentimenti.

A volte mi faccio tante, troppe domande.

A volte mi rispondo, e sbaglio il senso.

 

Scrisse velocemente quelle frasi su un foglio, poi lo ripiegò e lo gettò nel cestino.

Perché lo sto facendo?” si chiese gettando la testa sulla scrivania in legno, qualcuno scostò la tenda ed entrando le posò una mano sulla schiena.

« Hai scritto? »

« No. »

Chi era entrato si guardò attorno e vide sparse palline di carta facendo poi un sospiro.

« Sai che con questo comportamento non andrai da nessuna parte? »

« Io non voglio andare da nessuna parte. Voglio tornare da loro. » aveva parlato con la voce soffocata dal tavolo sul quale era posata la testa.

« Sbaglio o ti ho già detto che- »

« Perché. »

« Cosa? »

« Perché...volete portarmi lì. »

L'angelo prese uno sgabello e si sedette al suo fianco, le accarezzò i capelli ma lei alzò la testa di scatto trattenendo a stento le lacrime.

« NON VOGLIO ANDARCI! VOGLIO TORNARE INDIETRO! » gridò con tutta la voce che aveva in gola, lui le lasciò posare la testa sulla sua spalla.

« Hai forse... » accennò un sorriso maligno « paura? »

Me sussultò e prese un foglio impugnando stretta la penna fra le mani.

« Non ho paura. Non ho paura. » ripeté, e continuò a farlo mentre scriveva sul foglio.

 

Non ho paura.

Non ho paura.

Non ho paura.

Non ho paura.

 

L'angelo trattenne a stento una risata ed uscì dalla tenda vedendo gli altri appollaiati sull'erba completamente nera.

« Come procede? » chiese uno strano essere, indossava una specie di tunica nera ed il colore della sua pelle era verdastro, azzurro.

« Credo che stia impazzendo. »

Sul volto di quello che doveva essere un essere vivente si dipinse un sorriso divertito, seguito da una risata più che soddisfatta.

« State facendo impazzire quella ragazza, ma Lui esaudirà davvero ogni vostro desiderio? » chiese Mephisto rigirando tra le mani il cappello a forma di cilindro, un uomo anziano lo guardò torvo.

« Da che parte stai, figlio di Satana... »

« Dalla vostra, che domande. »

« Perché allora continui a parlare come se tu non c'entrassi nulla!? Eh?! » urlò una donna andando minacciosamente verso di lui.

« Bellatrix sta calma. » l'ammonì l'essere, la donna tornò a sedersi tagliando l'aria con la sua chioma riccia.

« Io mi preoccuperei più che altro dello Shinigami qui presente. » disse Amaimon indicando Ryuk, che lo guardò molto male mordendo con disprezzo una mela del suo mondo.

« Ehi, ha parlato quello che ha dichiarato di non essere dalla parte di nessuno. »

« Tu hai detto la stessa cosa. »

Si guardarono con estrema indifferenza, il primo a distogliere lo sguardo fu il Dio della Morte che si guardò attorno.

Non aveva ben capito dov'erano, l'angelo bianco aveva accennato qualcosa che riguardava un certo angolo oscuro dell'inconscio di Me.

Perché lì non crescevano mele rigogliose come quelle della zona “luminosa”?

Che poi da quando si trovava lì non faceva altro che pensare e ripensare, quindi lui era frutto della fantasia di qualcun altro? Lui non esisteva?

Facevano sul serio quei tizi?

Era impossibile, qualcosa di grande come uno Shinigami deve per forza essere reale.

Anche Amaimon la pensava allo stesso modo, da quando si trovava in quella situazione non sapeva cosa pensare. Lui era il Re della Terra, non poteva essere soltanto un qualcosa inventato dalla mente di un umano!

Ricordava ancora uno dei primi giorni che vagava in solitudine in quei boschi...lì aveva visto un essere umano diverso da quello che c'era all'interno di quella tenda.

 

Avanzava senza meta tra gli alberi seduto sul suo demone, aspettava che qualcosa d'interessante sarebbe accaduto, ed effettivamente sarebbe successo, ma non era proprio la sua idea di “avvenimento interessante”.

Vide una ragazza camminare tra le stradine, era sola e sembrava completamente abbandonata a se stessa.

Le si avvicinò e la seguì da dietro osservandola ad ogni suo movimento.

La seguì forse per ore, finché lei non si stancò e si voltò dall'altra parte.

Vide il suo demone, sussultò e sollevò lentamente lo sguardo mentre la sua espressione si trasformava da indifferente a contenta.

« A-Amaimon!? » domandò allargando le braccia, fece un passo indietro mentre lui si avvicinava sempre di più.

« Come lo sai? »

« I-io...beh, è lunga da spiegare! Non dirmi che...tu esisti!? »

Scese dal demone e si scrocchiò le dita.

« Certo che esisto, il Re della Terra non dovrebbe esistere? »

Accorciò le loro distanze sfiorandole il naso, lei fece vari passi indietro fino a scontrare un albero.

Alzò lo sguardo e si accorse di essere sotto ad una quercia.

« Sei l'unico che ho incontrato da quando sono qui. » costatò ritornando a guardarlo, lui assunse un'espressione ancora più perplessa.

« Lo stesso vale per me. »

« Allora che ne dici di continuare a cercare un posto insieme? » gli porse la mano che il demone guardò con attenzione.

« Mh, sarebbe un'idea. » guardandola si accorse che gli stava sorridendo, un sorriso sincero che aveva visto raramente sul viso di un essere umano.

Trasalì, le sue guance si colorirono lentamente di un vivace colore rosso, subito dopo prese la mano che gli era stata offerta e rimasero lì fermi per qualche istante.

« Ehm...an...diamo? » propose lei massaggiandosi la nuca con l'altra mano, lui annuì.

La ragazza fece per voltarsi dall'altra parte quando venne chiamata.

« Ehi! »

« Mh? » ritornò come prima e lo guardò curiosa « Dimmi. »

« Tu sai il mio nome ma io non so il tuo. Chi sei? »

Qualcosa negli occhi della ragazza si ruppe.

Qualcosa dentro di lei sembrò spezzarsi.

Il cielo si oscurò all'improvviso, dalle nuvole cominciò a cadere una veloce e fitta pioggia, in lontananza dei fulmini tagliarono alberi a metà.

« Chi...sono io? » chiese come retoricamente, lui annuì.

Una crepa si formò fra di loro e la castana lo tirò verso di sé.

« Andiamo! » esclamò correndo, lui si lasciò trascinare mentre il suo demone li seguiva dietro.

Continuarono a correre a lungo sotto la pioggia, lei ansimava ed era completamente zuppa.

Finalmente trovarono una grande roccia sotto la quale ripararsi e la ragazza poté prendere nuovamente aria.

« Strano qui, fino a poco fa splendeva il sole! » costatò guardandolo, lui era ancora perplesso « Che c'è? »

« Come ti chiami? » le domandò prontamente.

« Oh. » portò le gambe al petto e posò il mento sulle ginocchia « Chiamami solo...Me. »

« Me...mi piace! » per la prima volta fu lui a farle un sorriso, come lo vide quella che doveva chiamarsi Me lo ricambiò, facendolo arrossire di nuovo.

 

Un urlo nervoso lo fece riprendere dai ricordi, alzò lo sguardo verso la tenda dalla quale provenivano strani rumori.

« Ha completamente perso la testa o cosa? » chiese Ryuk perplesso, Angela sorrise.

« Pare proprio che sia così. Vado a vedere... »

La donna varcò la soglia dell'entrata della tenda, come lo fece vide Me sbattersi la testa sulla scrivania.

« Me, che succede? Stai bene? »

« NON AVVICINARTI! » qualcuno sollevò la testa, quel qualcuno doveva essere la ragazza che prima avevano portato con loro, ma i suoi occhi erano completamente diversi.

Vuoti.

Per qualche istante, la bontà angelica che dovrebbe farle riconoscere il bene ed il male la pervase, ma fu solo quell'istante che durò meno di un secondo.

Il sorriso malvagio le si dipinse sul volto prendendo lo spazio delle due guance, la ragazza gettò la testa sul legno e la prese per la maglietta sollevandola.

La portò fuori dalla tenda dove tutti la videro.

In quel momento qualcosa li avvolse, come un'aura negativa, come una paura.

« F-finalmente! » esclamò Ash asciugandosi la fronte « Ce n'è voluto di tempo. »

Andò verso di lei e fece per prenderla in braccio ma Amaimon lo spinse.

« Ci penso io. »

La strappò dalle mani dell'angelo e lì vide anche lui quegli occhi.

Grigi, vuoti, senza alcun sentimento.

Provò ad accarezzarle la guancia ma al solo contatto gli sembrò troppo fredda, persino a lui che era un demone.

Era come morta.

« Non è... » la sua espressione da indifferente divenne furiosa « NON È LEI! » balzò in piedi sul suo demone che volò via.

« AMAIMON! FIGLIO DI... »

Ash spiccò il volo con le sue ali e provò a cercarlo, ma lui era già sparito in quel cielo nero.

***

Lory lasciò cedere le gambe, prima toccò l'erba con le ginocchia, poi cadde totalmente venendo soccorsa da Tamaki.

« Lory-Chan! Lory-Chan! » Honey corse verso di lei mentre Ciel guardava il suo maggiordomo come per ordinargli di andare a soccorrerla.

Il demone andò verso di lei e la prese in braccio raccogliendola da terra senza sensi.

« Credo che dovremmo prendere una pausa... » propose Yukio sedendosi su un ceppo, Shiemi gli si fermò davanti.

« Non possiamo! Me è sparita da giorni ormai! »

« E noi la cerchiamo senza sosta dai rispettivi giorni... »

« Non possiamo fermarci! Magari loro avanzano e... »

« Non puoi mica obbligarlo. » la voce di Matt non era mai stata seria come in quel momento « Se vuole rimanere qui lascialo fare. Se tu vuoi continuare ad andare avanti allora vieni con chi cammina. »

« Tu. » Ciel lo chiamò non ricordandosi il suo nome, il rosso si voltò verso di lui « Ha ragione lui, dobbiamo riposare. Se continuiamo così tutti noi umani finiremo nelle condizioni di Lory. È questo che vuole l'artefice di questo “sogno”. » mimò le virgolette riportando poi le mani sui fianchi, ovvero dove stavano all'inizio.

Matt continuò a fissarlo finché non si girò e riprese il cammino.

« Fa come vuoi, Sebastian noi rimaniamo qui. » il ragazzino guardò il suo maggiordomo che annuì con un “Hai” e montò velocemente una tenda con la stessa ragazza fra le braccia.

« Matt, il nano ha ragione finiremo per stancarci. »

Ciel lo guardò malissimo dopo essere stato colpito da un qualcosa chiamato “Orgoglio” sulla testa.

« Come mi hai chiamato!? »

« Mello non ti ci mettere anche tu! Per una volta...sii tu a seguirmi. » Matt guardò l'amico cercando di trovare conforto in quegli occhi azzurri come il ghiaccio, che presto si chiusero mentre una mano gli veniva offerta.

« Io ti seguirei con piacere se solo tu avessi ragione. » rispose forse troppo freddo o distaccato, il rosso guardò altrove sospirando.

« Non sei mai...tu non...sì, hai ragione. »

Qualcosa di nuovo dentro il ragazzo si stava per scatenare, era come se due persone combattessero dentro di lui. Una si chiamava amicizia/sottomissione, l'altra orgoglio/ragione.

Incoerenza, insomma.

« Faremo bene a costruire la tenda adesso, forza. » gli fece un veloce cenno con la mano, lui lo seguì dando una veloce occhiata al tramonto.

I giorni passati con Me erano volati, anche se a quanto pareva duravano di più, mentre quei chissà quanti giorni senza di lei poteva risentirli sia fisicamente che mentalmente.

 

***

 

Lory aprì lentamente gli occhi strofinandoseli, si mise seduta riconoscendo di trovarsi in una tenda.

Ricordò ogni cosa che era successa prima di perdere i sensi, era stato bruttissimo sentire il controllo cedere e non avere più libertà sul proprio corpo.

Ma quando il dolore passò in secondo piano, l'immagine della sua amica le balenò in testa e balzò in piedi.

« ALE! » andò fuori dalla tenda veloce e vide un focolare dal quale volava via una lieve scia di fumo.

« C'è nessuno!? » alzò la voce per farsi sentire, ma nessuno le rispose « C'È NESSUNO?! » ripeté più forte entrando poi in una tenda a caso, ma non c'era nessuno.

Mentre andava a controllarne un'altra si accorse che il cielo era orribile, quel grigio governava su tutto ciò che c'era di superiore, e la bellezza di tutto quel che era cupo era svanita.

Controllò all'interno di tutte le tende ma non c'era nessuno, nemmeno un essere vivente...

L'avevano lasciata da sola!?

Sospirò nervosa e decise che li avrebbe cercati, il fuoco doveva essere stato spento da poco perciò non dovevano essere lontani, sempre se non avevano lasciato che le fiamme non si spegnessero da sole...

Scosse la testa, in ogni caso doveva comunque provarci.

Prese i due zaini più importanti che Me aveva affidato a Matt e Ron, che dopo il suo ritorno al suo mondo aveva lasciato il posto a lei, e senza nemmeno controllare ciò che c'era dentro ci infilò qualcosa da mangiare e se li mise sulle spalle dopo aver messo un cappotto.

Guardò, una volta al centro dell'accampamento, gli alberi che la circondavano, da essi sfociavano varie stradine...ma quale era quella giusta?

Si affidò al suo sesto senso, che le disse giustamente di cercare delle impronte. C'era del fango per terra, quindi doveva per forza esserci qualche traccia.

Come il suo sesto senso aveva previsto trovò finalmente la strada giusta e cominciò a seguire le varie impronte finché il fango non svanì del tutto.

Lì rimase del tutto spiazzata.

Un vasto prato la circondava, erba che quasi splendeva, fiori di vari tipi e colori con petali dai quali scivolavano gocce di rugiada, doveva anche essere da poco mattina...eppure il sole splendeva così in alto che potevano essere appena le undici e mezza.

Come si ritrovò in quel posto si guardò attorno, dietro di sé il bosco cupo svaniva, il cielo era come diviso in due: sul verde prato nel cielo azzurro splendeva il sole, mentre nella foresta le nuvole erano padrone.

Eppure...qualcosa di quello spettacolo apparentemente affascinante le faceva paura.

Fece per fare un passo indietro, ma la foresta era sempre più lontana, in fondo ad essa poteva vedere un punto bianco che s'ingrandiva...

Voltandosi dall'altra parte accadeva la stessa cosa...

Era come se tutto stesse per sparire.

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Capitolo 17
*** Killer. ***


Killer.

(Sogno o realtà?)

#MomentoSerietà#

 

Chi si rifugia nei sogni è prettamente classificato come codardo, ma non è sempre così.

Spesso e volentieri chi si nasconde nella fantasia lo fa semplicemente perché ha bisogno di riposarsi anche solo poche ore dopo la lunga sfida che è la vita, in modo da poterla riprendere con più facilità. A volte invece lo si fa per divertirsi, altre per realizzare ciò che nella realtà non è possibile...

Eppure per Me era e sarà sempre stata codardia.

Sì, lei credeva di essere forte, ed effettivamente lo era, ma non fino al punto che pensava.

Era difficile, e tanto anche, andare avanti quando tutto sembrava andare per il verso sbagliato, ma a lei non era mai andato sempre tutto male, aveva avuto molte fortune e di certo la sua vita si poteva considerare comune e felice.

Ma lei prendeva in seria considerazione la parola “felicità”, e si limitava a dire di essere contenta.

Però solo in quel momento, prima di perdere qualsiasi sorta di emozioni, si era accorta di essere felice insieme a quelle persone...era tutto perfetto.

Fu quella la goccia che fece traboccare il vaso: non si accontentava mai di nulla, e lo sapeva bene.

Voleva di più, quando conosceva una persona e si fidava di lei pretendeva il massimo, ma lei non lo dava sempre, anzi, aveva sempre dato il minimo di se stessa alle persone.

Egoismo? Sì.

Possessività? Sì.

Troppe pretese? Sì.

Codardia? Sì.

Non riusciva a trovare un solo lato positivo in lei, per questo emise quell'urlo.

Era stato così forte che aveva raggiunto le orecchie di Lory, in un solo istante la mente divenne confusa e cadde in un sonno profondo.

Stanchezza avevano detto, ma non era così.

E proprio quando si era svegliata, quando tutto stava per sparire, dopo qualche istante Me aprì gli occhi, ritrovandosi sospesa da fili di ragnatele nel vuoto.

« Ragnatele...ragno...Crodo? Sei venuto a salvarmi? » scherzò, nonostante quella situazione.

In fondo l'altezza non le aveva mai fatto paura, il vuoto non aveva un effetto particolare se sapeva di non essere da sola.

« Aaah, mi ha dovuto ubbidire. »

Una voce familiare la fece sorridere spontaneamente, ma nel buio quel sorriso andò perso.

« Be- »

« La mia anima piena di rancore sembra essere buona sai? E poi quel demone da quattro soldi è più idiota di quel che pensassi. » la interruppe, lei ci rifletté su.

« Perché hai corrotto Claude? Lui è dalla nostra parte! ...O- »

« Me, io sono sempre stato dalla tua parte, ma solo io. Volevo davvero aiutarti. » non la lasciò finire di parlare, di nuovo.

« Che significa? Anche gli altri volevano- »

« Tornare a casa? Hai ragione. Ma io volevo di più, in fondo il tuo desiderio era rimanere sempre qui...con loro. »

« Sì...sì è vero. » gli accennò un sorriso, anche lui ne fece un altro ma era completamente diverso da quello della ragazza.

« Cosa c'è di meglio nel rendere felici sia me che te? »

« Mh? » sollevò il capo cercandolo da qualche parte, ma di lui nessuna traccia « E come? »

Finalmente nel buio vide avvicinarsi una figura, più si faceva vicina più riconosceva che stava parlando proprio con la persona che pensava.

« Tu puoi avere me...e nel frattempo io posso avere la mia vendetta. »

Me sussultò.

« La tua...vendetta? »

« Mh. » annuì sorridendole « Dovresti rinunciare a tutti gli altri...ma io non sono più importante? Sono quello che ti ha aiutata per più tempo. »

« Ah...questo è vero ma... » sospirò, lui spezzò con un colpo tutti i fili di ragno che la tenevano facendola quasi cadere, ma alla fine le afferrò il polso.

« Accetta la mia proposta. » disse con fermezza, la ragazza si attaccò alla sua gamba.

« S-sollevami! »

« Finché non sei sicura di te non toccherai terra, come posso non farti cadere? »

« M-ma p-potresti mettermi sulle spalle! No? » gli sorrise comprensiva, in quel buio lui riusciva stranamente a vederla e viceversa.

« Tu non accetterai, io lo so. Perché dovrei salvarti? »

La ragazza sgranò gli occhi.

« V-vuoi...vuoi approfittarti del mio affetto solo per la tua vendetta!? »

« Non crederai veramente che possa affezionarmi ad una- »

« SALVAMI! FAMMI SALIRE! » toccò con i piedi una specie di roccia laterale che non poteva vedere, era come se si trovasse sul dirupo di una montagna ed a forza di agitarsi con i piedi sembrava arrampicarsi sempre di più.

Beyond invece si sentiva come sprofondare, più lei saliva più lui cadeva.

« IO DAVVERO TI VOGLIO BENE! IO DAVVERO FAREI QUALSIASI COSA PER TE! MA TU...TU NON MERITI TUTTO QUESTO! » lo raggiunse fino a ritrovarsi faccia a faccia con lui « Eppure...andrei contro tutto e tutti lo stesso, ma non contro chi voglio bene come te. » lo abbracciò mentre il terreno sotto ai piedi del bruno si solidificava ancora.

Tutto appariva sempre più luminoso, sotto di loro l'erba diventava visibile, lentamente tutto il terreno si sparse attorno ed anche gli alberi erano alti e verdi, quasi brillavano.

Ogni cosa stava tornando alla normalità, nessun vuoto, nessun senso di tristezza...quando...

« Non vuoi essere felice? Mi va bene... » tirò fuori dalla tasca un coltello mentre con l'altro braccio le cingeva il busto « Ma io ho bisogno di te comunque per la mia vendetta. »

Me ebbe appena il tempo di capire le sue intenzioni quando il fruscio dietro la sua schiena le fece partire un brivido che la paralizzò.

Poi...niente.

Si fermò, nessun altro movimento, nulla di nulla.

« Tu non farai nulla. »

La voce di Matt la fece sussultare, il battito cardiaco riprese anche se veloce ed il respiro si regolarizzò.

La mano di Beyond cominciò a tremare, ci stava mettendo tutta la sua forza ma lui aveva la presa ferrea come mai.

« Cos'è!? Com'è che sei più forte di me adesso!? »

Lentamente il rosso allontanò la sua mano finché non poté tirare Me a sé, la ragazza lo guardò trovandolo stranamente serio.

« M-Matt- »

Le rivolse un sorriso dolce, sincero, tutto quello di cui aveva bisogno in quel momento.

« Stai bene? »

Arrossì ed abbassò lo sguardo imbarazzata.

« Sì...adesso sì. » mormorò abbozzando un sorriso.

« Me è lì! È con Matt! »

Altre voci familiari la chiamarono e guardando oltre alla figura di Beyond vide i suoi amici.

« Honey-Chan! » esclamò vedendolo correrle in contro, ma passando accanto al bruno accadde tutto in un istante.

Il suo sorriso, il suo piccolo corpo colpito al fianco da una coltellata.

Le labbra rimasero allargate in un dolce sorriso, ma l'espressione divenne sempre più vuota.

« Ho...Honey...chan... »

Me corse verso di lui prendendolo tra le sue braccia prima che cadesse sull'erba già macchiata di quel rosso.

« HONEY-CHAN! » gli altri lo raggiunsero velocemente sedendosi al suo fianco.

« Mitsu...Mitsu...Mitsukuni... »

Takashi non era mai stato così spaventato, nei suoi occhi si poteva leggere la disperazione, la voglia di urlare in quel momento.

Beyond Birthday fece un sorriso, uno di quelli che Me adorava tanto, ma che in quel momento le fece l'effetto che faceva a chiunque.

Paura, terrore, ansia...e non l'aveva nemmeno visto, lo sentiva semplicemente dietro di sé.

« Hai paura...Me-Chan? » le sussurrò all'orecchio per poi svanire.

Quei brividi la immobilizzarono, non sapeva che dire, non aveva idea di cosa fare.

Le urla di quel momento erano come un bisbiglio al suo orecchio, come il parlare della gente per strada.

 

« Ehilà gente! Me è qui presente! » esclamò alzando le braccia verso il cielo.

Tutti la guardarono sconvolti, se non come se fosse una pazza.

« Su popolo, un po' di entusiasmo! Non siamo mica nella mente di Claude! » continuò guardandoli uno ad uno.

Il maggiordomo dai capelli neri, fece un sorriso obliquo per circa...un millesimo di secondo.

Poi la ragazza emise un urlo euforico.

 

« Se sei in coma, potresti anche non risvegliarti più... » continuò. Me sussultò e lo guardò sgranando gli occhi.

« I-io... »

« E prima o poi, staccheranno la spina del macchinario che ti tiene in vita. » concluse il bruno. Lei indietreggiò spalancando maggiormente le iridi grigie intinte di verde, L sembrava serio.

Me si guardò attorno per incontrare gli sguardi di ognuno di loro, poi posò gli occhi su Matt e si morse le labbra.

Avrebbe voluto tanto che qualcuno la consolasse, ma non c'era la sua migliore amica a tirarle sempre su il morale con qualsiasi frase, che fosse seria o stupida.

A volte le mancava, chissà se qualche volta la veniva a trovare in ospedale, sarebbe stato figo.

 

« Yes lady! » esclamarono i membri dell'Host, imitati poi dagli altri.

« Aaah stop stop stop! » la ragazza mise le mani in avanti « Com'è che avete detto? »

« Yes lady! » ripeterono tutti, lei assunse un'espressione furiosa.

« NON SONO UNA LADY! Dite, yes sir! » ordinò severa, tutti ripeterono il saluto.

« Yes sir! » gridarono all'uniscono.

 

« Quanto sarà lungo il viaggio? » domandò il biondo, lei prese in mano il libro e riposò lo zaino sulle spalle.

« Mi sa che ci vorrà un po'. » disse dopo averci riflettuto per qualche istante, lui sorrise e guardò avanti.

« Sono contento! » esclamò, Me lo guardò stranita.

« Perché? » chiese in tono innocente.

« Ci divertiremo! Lo so per certo! » rispose mantenendo il sorriso largo sulle labbra.

 

« Ale! Stai bene!? » le domandò premurosa, lei annuì stringendola sempre di più.

« Mi sei mancata tantissimo! Questi mesi mi sono sembrati un'eternità! » urlò con le lacrime agli occhi, Lory le diede alcune pacche sulle spalle trattenendo le sue di lacrime.

« Non ti preoccupare Ale, ci sono io, ci sono io... » le sussurrò sorridendo, per quanto potesse sorridere in quel momento.

 

Ryuzaki la guardò con aria innocente.

« A che pensi di così bello? » le chiese, risvegliandola dai suoi pensieri.

« D-dici a me? » balbettò imbarazzata, lui annuì.

Me guardò avanti, vedendo Matt che scherzava con Mello, intento nel costruire una tenda, per questo infatti gli ordinava di smetterla, ma il rosso non voleva saperne nulla.

« A niente... » mormorò, sentendo le lacrime salirle agli occhi.

Quante volte, immaginando quel genere di scene, lasciava uscire le lacrime come cascate, senza riuscire mai a riprendersi.

Secondo lei non esisteva amicizia più bella o vera, come quella di Mello e Matt. E questo la inteneriva tantissimo, facendo uscire il suo lato più dolce.

 

Voglio andare a casa...voglio andare a casa mia...non voglio più stare qui. Svegliatemi, vi prego.”

Era veramente quello il suo desiderio?

[...]

« No, voglio ancora vivere questa bellissima illusione, questa meravigliosa bugia! » rise gioiosa « Mi piace vivere così! » gridò, per poi sentire un tonfo al petto...e cadere.

 

Però quel bisbiglio la riguardava, non poteva ignorare ciò che stava succedendo.

Guardo Honey-Chan tra le sue braccia e gli passò una mano fra i capelli biondi, lui tremava sorridente.

« Me-Chan, non avere paura. »

« Non preoccuparti, presto tutto questo finirà, mi sveglierò presto e non soffrirai più. »

« M-Me-Chan! » urlò il suo nome mettendoci tutta la forza che aveva « Questa è sempre stata la realtà, per questo adesso sta...sta diventando dolorosa...ma tu non avere paura. Me-Chan io...ti chiedo solo di fare del tuo meglio. Conto...davvero...su...di te... »

Chiuse lentamente gli occhi, quel dolce ragazzo le aveva detto le parole più confortanti che in quel momento si voleva sentire dire.

« Lui...è...è morto!? »

« No. Nessuno può morire qui, nessuno. È solo un incubo...uno stupido incubo...ma non ce la faccio più. »

Me cominciò a pizzicarsi il braccio subito dopo aver lasciato Honey-Chan che venne preso da Takashi pronto a salvarlo in tutti i modi possibili.

La ragazza si guardò attorno finché non vide un albero, prese la rincorsa e si sbatté la testa contro di esso.

« Stupida! Svegliati! Stupida! Stupida! » urlava continuando a colpirsi, non notando però alcun cambiamento decise di cambiare modo, perciò quando vide un burrone fece un largo sorriso.

Indietreggiò per poi cominciare a correre verso di esso, Matt si voltò verso di lei e spalancò gli occhi ma non fece appena in tempo a pronunciare la M che vide un veloce scatto passare accanto a lei.

Dei lunghi capelli rossi ondeggiarono nel vento mentre quelli castani di Me rimanevano fermi dato che lei stessa era stata appena messa giù dallo Shinigami più esaltato che gli occhi di Matt avessero mai visto.

« Me... » il ragazzo sorrise e l'abbracciò stringendola a sé, lei rimase impassibile per qualche istante lasciandosi poi annebbiare dai pensieri.

Gli circondò il collo con le braccia e cominciò a piangere senza sosta, lui le passò la mano fra i capelli.

« Sta tranquilla...va tutto bene... »

« Non va tutto bene! Beyond mi ha dimostrato che non gliene frega niente di me! Honey-Chan è probabilmente morto! Lory non è qui...perché deve essere tutto così terribile!? Perché quello che doveva essere un sogno meraviglioso si è trasformato in un incubo!? Non mi è mai successo! »

« Questo non è un sogno! È la cruda realtà e devi accettarla! Non puoi credere che tutto quello che è successo sia invenzione della tua fantasia! » urlò prendendole le spalle, la ragazza si asciugò le lacrime ed assunse un'espressione lievemente più sicura.

Se quello non era un sogno ed era la realtà...quei medici che aveva visto chi erano? Erano loro che facevano parte di un sogno?

Forse doveva cominciare a credere che l'impossibile fosse realizzabile...e magari con forza di volontà avrebbe ritrasformato quell'orrenda realtà in una tranquilla verità.

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Capitolo 18
*** I'm the best terrorist! ***


I'm the best terrorist!

(Tornerà mai la comicità?)

 

Beyond Birthday camminò a lungo nella foresta finché non raggiunse la sua parte più oscura, poteva esserci più o meno strada da fare, l'importante era camminare e raggiungere la meta.

Dove si trovava quel luogo? Non ne aveva idea.

Fatto stava che doveva riuscire a raggiungerlo prima che quell'ammasso di idioti raggiungessero lui.

Non si preoccupava tanto, solo alcuni di loro avrebbero avuto il coraggio di rimettere piede nella parte oscura di quella piattaforma temporale.

Certo, se volevano sul serio trovare l'artefice di tutto questo avrebbero dovuto entrarci prima o poi...perché camminando camminando si giunge lì, senza una possibile via di scampo.

Beyond Birthday doveva solo avere la sua vendetta, e quell'essere che si era presentato a lui (ma anche ad altri) come Dio aveva chiesto di portare Me da lui il prima possibile, chi l'avrebbe fatto avrebbe potuto chiedere tutto ciò che voleva.

Un altro essere abbastanza strano, una specie di nano del quale non era riuscito a capire il sesso, gli aveva chiesto in privato di consegnargliela morta.

« Così sarà meglio, fidati di me! »

All'inizio era un po' titubante, avrebbe preferito rapirla invece di ucciderla...ricordava bene com'era stata gentile, forse nessuno si era mai comportato così nei suoi confronti.

Ma, se era meglio portarla morta allora avrebbe dovuto farlo, però...

 

Quell'essere sedeva su una nuvola fluttuante e lo guardava dritto negli occhi, lui estrasse il coltello dalla tasca puntandoglielo contro.

« Si può sapere cosa vuoi!? »

« Se porterai quella ragazza morta...il tuo desiderio sarà realizzabile in ogni universo. » rispose tranquilla per poi guardare l'arma.

« In ogni...universo? »

« Ehi ehi...posa quella, è pericolosa. »

L'avvicinò maggiormente al suo collo.

« Cosa vorresti dire? »

L'essere abbassò le palpebre come se fosse stanco di avere quell'espressione innocente e contenta.

« Tu portamela morta, e riceverai una ricompensa maggiore. » poi fece nuovamente un sorriso « Così sarà meglio, fidati di me! »

 

Quanti universi esistevano? Forse, c'erano più mondi, o qualcosa del genere?

E poi...perché volevano Me?

A distrarlo dai suoi pensieri fu il rumore di un qualcosa di vagamente familiare, ma non troppo.

Sembrava il filo di uno yo yo che veniva utilizzato.

Era abituato a sentire quel rumore, eppure...era come se fosse qualcosa di lontano, come se il ricordo non compatisse con la sua vita già trascorsa.

Si voltò verso un albero dietro di lui poco più distante, e lo vide, sentendo come un fulmine colpirgli la testa.

Poggiato ad un albero, c'era un ragazzo longilineo dai lunghi capelli neri pettinati all'indietro, due occhi grandi e neri che sembravano due pozzi senza fondo e dal volto inespressivo.*.

Lo conosceva, come non poteva conoscerlo?

Era J, Jolly, faceva parte della Wammy's House ed L l'aveva ritenuto così intelligente da affidargli il compito di rintracciare lui, B, Backup, quando era scappato dall'orfanotrofio.

In effetti era riuscito a trovarlo ed a scegliere l'agente dell'FBI capace di tenergli testa, e non poteva negare che aveva ben fatto la sua scelta.

Eppure era più che sicuro che quei ricordi non gli appartenessero, lui non aveva mai visto quel ragazzo prima d'allora...ma...

« Se porterai quella ragazza morta...il tuo desiderio sarà realizzabile in ogni universo. »

Ogni...universo?

« B, allora ci si rivede. » disse facendo girare il suo yo yo, il diretto interessato mise le mani sui fianchi.

« Già, come mai qui? » domandò mentre l'altro si avvicinava.

« A quanto pare anch'io sono stato catapultato qui, sono stato a guardare tutto quello che è successo con un certo Dio ed un altro essere...non gli ho mai chiesto il nome, ma credo iniziasse con la M. »

« Ti hanno spiegato qualcosa? »

« La stessa cosa che sai tu. Ma non m'importa, non ho un desiderio. »

Beyond sospirò, a quel punto sentì qualcosa scoppiare dietro di sé.

Si voltò dall'altra parte e vide del fumo, c'era appena stata un'esplosione.

« Eri così immerso nei tuoi pensieri che non ti sei nemmeno accorto di essere in un parco, e non in una foresta. » disse J raggiungendolo, il bruno si guardò attorno.

In effetti c'erano delle panchine poco più in là e l'aria dove stava lui era chiusa da un basso recinto di mattoni chiari.

« Dato che sai tutto, dove siamo per l'esattezza? »

« In Giappone, a Sakurami. Nell'universo in cui quel Dio ha deciso di mostrarsi per la prima volta. »

« Cioè? » mentre guardava una fontana, vide una ragazza dai lunghi capelli viola correre là seguita da dei poliziotti, poco dopo gli tirò una piccola bomba.

J rispose, ma Beyond Birthday non sapeva nient'altro se non il significato del nome dell'universo.

 

***

 

Avevano ripreso a camminare finché non si erano ritrovati davanti ad un grande cancello socchiuso, lo guardarono tutti perplessi: oltre ad esso non si riusciva a distinguere nulla se non esso stesso.

Me prese il grande libro e lo trasformò nella mappa, ma come lo fece essa si disintegrò.

In meno di un secondo vide qualcosa trapassarle lo stomaco, lacerandole carne ed ossa senza pietà.

Sentì il dolore come se si fosse sparso in tutto il corpo, le bruciavano nervi, vene ed il cuore batteva talmente forte da farle sembrare che prima o poi sarebbe esploso. Le fischiarono le orecchie tanto da poterle rompere i timpani e la vista si appannò fino ad oscurarsi completamente.

Cadde a terra ed il dolore diminuì lentamente, allora si sollevò stando in ginocchio e cominciò a tossire sputando sangue.

Aveva un sapore dolce, quasi sdegnoso. Ma la cosa più strana era che aveva un colore scuro, come se fosse bordeaux.

Sollevando la testa vide il cancello aperto e davanti ad esso gli Shinigami che facevano segno agli altri di entrare.

Non si erano accorti che qualcosa le aveva trapassato il corpo?

« Che ci fai a terra? Alzati! » esclamò Mello tirandola su per il braccio, poi guardò l'erba sporca di sangue « Hai...vomitato? »

« Non hai visto che qualcosa mi ha perforato lo stomaco!? » domandò con la voce rauca, lui scosse la testa.

« Cosa ti ha perforato lo stomaco...? » la interrogò Matt guardando poi gli esseri sovrannaturali che fecero spallucce.

« Non ho visto niente. » rispose Grell.

« Neanch'io. » concordò Sebastian venendo poi guardato da Ciel.

« Cosa credi che possa essere stato? »

« Non ne ho idea, forse un'illusione. »

« No! L'ho sentito...è stato come ritrovarsi nell'inferno... » mormorò Me stringendosi la pancia, Sebastian si trattenne dal ridere.

Matt le prese la mano sorridendole.

« L'importante è che adesso stai bene...no? » la ragazza annuì lievemente imbarazzata « Allora andiamo, magari è oltre a quel cancello che troveremo la risposta a tutte le nostre domande. »

Fecero per oltrepassare la soglia quando la voce di Tamaki attirò la loro attenzione.

« E questo cellulare di chi è? » chiese perplesso, Me si voltò verso di lui e lo guardò perplessa.

« Mh? » tornò al suo fianco e prese in mano il telefono, se non sbagliava era proprio il suo!

« Ma è il mio! » esclamò leggendo le note che c'erano scritte, ed in quel momento sentì il cuore sul punto di fermarsi.

 

10:15 Tutti hanno appena attraversato il cancello e si ritrovano in una classe...è familiare.

10:16 Escono dalla classe, sono in un corridoio di una scuola...è quella di _____ _____

 

« Dobbiamo attraversare quel benedetto cancello! » esclamò correndo verso di esso.

« Aspetta Me non possiamo andare da so- »

Non sentì più la voce di Matt perché era ormai passata, prima di cadere nel vuoto però aveva sentito uno strano rumore provenire dal cellulare.

Il futuro era cambiato.

 

Si ritrovò in piedi in un parco, ma non ebbe il tempo di accorgersene perché vide qualcuno afferrarla mentre continuava a correre.

« Lasciami! » urlò dimenandosi, ma la stretta era forte e decisa.

« Ehi! Se ti lascio muori qui in mezzo, e non voglio vittime innocenti! » disse fredda chi la teneva.

Era una voce femminile, Me la conosceva ma non riusciva a collegarla a nessuno...

« Chi sei? » chiese cercando di guardarla in viso, ma nella posizione in cui si trovava non ne aveva le capacità.

« Io? »

La ragazza lanciò una bomba indietro per poi fare un salto e nascondersi dietro un cespuglio.

« Accovacciati! » le consigliò, ed entrambe si mimetizzarono in quel verde acceso.

I poliziotti corsero avanti ed a quel punto chi l'aveva presa si mise seduta per poi prendere un bel respiro.

Me la guardò ma dall'entusiasmo non riuscì a dire una sola parola, mentre le sue labbra si allargavano in un sorriso estasiato.

Proprio come aveva immaginato si trattava di un altro mondo...ed era in uno dei migliori mondi nei quali poteva capitare.

Era...

« Io sono Uryuu Minene, la terrorista! »

 

***

 

« Diario del Futuro? » ripeté Beyond Birthday traducendo dal giapponese, poi storse le labbra.

Me non ne ha parlato” pensò per poi tornare a guardare J.

« Allora, in cosa consiste questo mondo? Insomma...perché esiste? » domandò al diretto interessato che bloccò il suo yo yo.

« Perché esiste il tuo mondo? » gli chiese di rimando non riuscendo sul serio a capire perché gli aveva posto quella domanda. Insomma, non c'era un perché all'esistenza di qualcosa o qualcuno.

« Cosa vuoi che ne sappia io? »

« E cosa vuoi che ne sappia io del perché esiste questo? »

Beyond sospirò e tornò a guardare la fontana, poi avanzò verso di essa.

« Dove vai? »

« Questo non è il mio mondo, posso camminare liberamente senza che nessuno mi dica che sono un Serial Killer. E poi, anche se così non fosse la polizia sembra già impegnata. » indicò la ragazza che si era appena alzata da un cespuglio, sembrava rivolgersi a qualcuno.

In quello stesso istante si alzò qualcuno di troppo familiare che avrebbe preferito non vedere in quel momento, non poteva andare là e portarla da quel Dio o peggio, da quell'essere nano.

Ma...quando l'avrebbe ritrovata così, libera da qualsiasi protezione?

 

***

 

« Mh? Perché quell'espressione? » la interrogò la viola perplessa, l'altra continuava a tenere sulle labbra un sorriso estasiato e felice.

« Minene-Sama! » esclamò unendo le mani « Ovvero Ninth, colei che merita sul serio di diventare Dio! »

La ragazza l'afferrò per la maglietta tirandola su con forza, estrasse un coltello e glielo puntò alla gola.

« Chi sei tu!? » urlò furiosa, come se fosse appena stata tradita.

« Nessuno che vuole farti del male! Sul serio! Io sono...b-beh chiamami Me! » deglutì, sperando che il suo personaggio femminile preferito non la uccidesse con velocità e menefreghismo, ma come le sentì pronunciare il suo nome la lasciò subito spalancando gli occhi.

« E così...sei tu la famosa Me? » domandò facendo un sorriso soddisfatto, la castana si mise in piedi massaggiandosi la nuca.

« Famosa? Perché? »

« Beh, Deus ha detto che tu sei stata capace di aprire i passaggi spazio-temporali di alcuni universi. »

« Eh? »

« Non so bene cosa voglia dire con questo, ma a quanto pare non è una cosa tanto carina. Aprendo questi passaggi si creano inizialmente microscopici buchi neri che potrebbero ingrandirsi risucchiando tutti gli universi aperti. » spiegò guardandosi attorno, controllando che il passaggio fosse libero.

« Oh...e come possiamo chiuderli? »

« Deus dice che dobbiamo portarti lì se vogliamo che ciò non accada...questo comporterebbe però a qualcosa di drastico, così ha detto Murmur. Penso che volesse dirmi qualcos'altro, ma sa che a me non può chiedere nessun favore... » le afferrò il braccio e cominciò a correre scappando via da lì.

« Quindi tu vuoi portarmi da lui? » chiese Me un po' intimorita, Minene la guardò sorridendo con il suo tipico sorriso cattivo ma allo stesso momento complice.

« Deus mi ha preso in disparte dove Murmur non poteva ascoltarci ed ha detto “Porta quella ragazza dove ci sono i buchi neri, solo lei può distruggerli” ed io farò così. In fondo, voglio vincere questo gioco prima che il mondo venga distrutto...e salvare il salvabile! »

Me seguì con più sicurezza la terrorista che aveva da sempre ammirato.

Mentre correvano però qualcuno si piazzò davanti a loro.

« E tu chi saresti? » prese per prima la parola la viola, che guardava un ragazzo dai capelli neri e gli occhi rossi come se provenisse da un altro mondo.

In fondo non le si poteva dar torto, i suoi occhi sprizzavano follia e la carnagione era troppo, eccessivamente pallida.

« Beyond Birthday, il miglior Serial Killer di Los Angeles. » rispose quello con in mano un coltello affilato, la castana lo guardò con un'espressione delusa e lievemente impaurita.

« Tsk, ed io sono Uryuu Minene, la migliore terrorista in circolazione. Vorresti competere con me? » entrambi sapevano per certo che l'altro non sarebbe riuscito a batterlo, e Beyond non sapeva che la terrorista avesse un vantaggio rispetto a lui: il Diario della Fuga.

Si fiondò su di lei sicuro di finirla con un colpo solo, la ragazza ammonì Me dicendole di stare indietro e così fece. Perciò schivò il colpo che le taglio qualche ciuffo di capelli lasciandoli scivolare a terra.

« Non sei costretta a morire, basta che mi lasci quella ragazza! »

« Non ne ho la minima intenzione, e se proprio la vuoi guadagnatela! »

Gli sferrò un pugno che Beyond non riuscì a scansare, ma lo ricambiò facendola inciampare e cadere.

Minene controllò in un secondo il suo diario ed indietreggiò facendogli rompere la lama sui mattoni che formavano il vicolo, alla fine rimasti scheggiati tanto il colpo era stato forte.

« Ti uccido! » urlò il bruno voltandosi verso di lei che aveva ripreso a scappare con Me.

« Magari un'altra volta, Serial Killer! »

Gli lanciò una piccola bomba, d'altronde non era un problema per lei intimidire gli assassini.

L'aveva già fatto.

Me guardò preoccupata verso Beyond, e per fortuna intravide la sua sagoma seduta in mezzo al fumo. Si lasciò scappare un piccolo sorriso per poi guardare la ragazza di fronte a sé.

Se avesse affidato la sua vita ad una terrorista?

Sì.

Peccato soltanto che aveva deciso di non affidare più a nessuno la sua vita, voleva sapersi proteggere da sola.

 


 

 

*descrizione del personaggio presa dalla storia di Gatta97 “Death Note: before the note”, lui (che fa parte anche della FanFiction della stessa autrice: “Alternate, Backup e Jolly”) è stato inserito nella mia storia col permesso di chi l'ha inventato.

 

 


 

 

Nota dell'autrice: Eccomi tornata con un nuovo capitolo, in ritardo lo so, ma le mie “vacanze” sono state anticipate tanto che sono rimasta colta di sorpresa anch'io! Qui ho finalmente descritto un lieve combattimento, e credo che ce ne saranno molti altri! Adesso siamo entrati nel bel mezzo della storia, anche se sembrava che stesse per giungere al termine.
Come avete intuito ho aggiunto un personaggio inventato da Gatta97 (con il suo permesso) che ringrazio!
Vi invito perciò a leggere le due storie menzionate che a me hanno molto colpito, in modo particolare “Alternate, Backup e Jolly”. Ho anche aggiunto "Mirai Nikki" che è il penultimo mondo nuovo...spero di avervi incuriositi abbastanza!
Al prossimo capitolo, e grazie come al solito a chi segue la mia storia!
Caster_Gamer (non è stato facile abituarsi, in realtà penso ancora che Matt_Kun sia meglio!)

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Capitolo 19
*** Make an entrance! ***


Make an entrance!

(Introduzione a del love love!)

 

Il ragazzo stava sdraiato sul letto in camera sua ad ascoltare musica. Era da un po' che sentiva una strana presenza, quindi alla fine decise di guardarsi attorno.

Vide un nanetto forse femmina, perciò una nanetta, dai lunghi capelli bianchi ed un puntino rosso sulla fronte.

« Da quando ci sono dei pupazzi nella mia stanza? » mormorò alzandosi per prendere quel coso e buttarlo da qualche parte, ma quello che doveva essere un pupazzo si scansò « Mh? »

Cercò di acciuffarlo di nuovo, ed alla fine cominciò a correre per tutta la stanza.

« Ehi ehi ehi! Cosa credi di fare così!? » parlò infine la nanetta, che in effetti aveva una voce più femminile.

Lui la guardò perplesso, forse a forza di ascoltare quel genere di musica aveva davvero invocato qualcosa che non avrebbe dovuto.

« Tu cosa sei? E che ci fai nella mia camera...?! » domandò infastidito, lei sorrise.

« Diciamo che ho una proposta da farti...è abbastanza conveniente! »

Il ragazzo mise una mano sul fianco come per farle capire che l'ascoltava, certo era una situazione un po' strana ma tanto valeva stare al gioco.

La nanetta perciò cominciò a spiegare proponendo un patto abbastanza interessante che...lui accettò.

 

***

 

Uryuu Minene fece entrare Me nell'unico posto che da qualche tempo poteva chiamare “casa” anche se non lo amava particolarmente. Le diede il permesso di sedersi sul letto, cosa che la ragazza fece.

« Ehm...Minene... » la chiamò con la voce assonnata, in effetti era già buio ed avevano camminato per un bel po' di tempo.

« Cosa. »

« Sai come posso distruggere questi buchi neri? E soprattutto dove trovarli? »

« Beh... » la viola sollevò lo sguardo riflettendoci per qualche minuto « No. » armeggiò ancora per qualche istante sulla cassettiera « Deus dice che basterà seguire il tuo diario e tu saprai come distruggerli. Non ha ben spiegato come, ha detto che posso chiedere tutto l'aiuto di cui ho bisogno...ma non devo fidarmi troppo degli altri se non di te. A quanto pare ti sei creduta l'artefice di un sogno per molto tempo, eh? Quando in realtà hai semplicemente aperto dei passaggi spazio-temporali di alcuni universi...Conoscevi questi universi sotto forma di anime e manga, ammiri molto me ed altri tizi... » ridacchiò « Sei proprio una tipa fantasiosa tu. »

Prese un bel respiro e si voltò verso di lei mentre le consigliava di mangiare qualcosa dato che era debole, ma quando poté vederla era ormai appisolata con la testa che penzolava.

Si lasciò scappare un sorriso, era proprio patetica quella tipa.

La fece distendere e si sedette per terra spargendo dei fogli che le sarebbero serviti, quindi cominciò a mangiare il piatto pronto che aveva appena scartato per quella ragazza, Me.

Perciò cominciò a programmare ogni cosa.

 

***

 

Lory aprì lentamente gli occhi per poi mettersi seduta e strofinarli.

« Ahi! » fece non appena provò a mettersi in piedi, le gambe le facevano male...in effetti i jeans strappati alle ginocchia le mostravano dei graffi.

Si guardò attorno accorgendosi che si trovava sull'erba, ed il luogo le era molto familiare.

Provò ad alzarsi di nuovo e riuscendoci avanzò fino a toccare con le scarpe il pavimento fatto di marmo.

Guardò davanti a sé e capì che si trovava in un cortile di una scuola, di un liceo per l'esattezza. Vari ragazzi e ragazze passeggiavano e lei non poté fare a meno di riconoscerne qualcuno.

« Ma questo...questo è... » mormorò avvicinandosi al portone del liceo, delle ragazze le passarono accanto guardandola malissimo.

« No ma com'è possibile che vengano ancora dei nuovi straccioni a fine anno!? » domandò la bionda più a se stessa che alle altre due al suo fianco.

La bruna la osservò dalla testa ai piedi...che strano, non aveva sempre gli stessi vestiti stile Heidi.

« Com'è che la direttrice approva certe persone? » concordò una ragazza dai capelli castani avvolti in una coda, Lory si guardò.

In effetti non poteva dire di essere ben vestita, la maglietta era macchiata da qualcosa...forse terra, ed i suoi jeans erano strappati.

Sollevò nuovamente lo sguardo su di loro per poi voltarsi dall'altra parte, non aveva il tempo di tenere testa a quelle tre oche dato che si era ritrovata in un altro universo dove probabilmente non c'era nessun altro se non i personaggi appartenenti.

Cos'avrebbe dovuto fare? Come poteva tornare indietro dato che nessuno sapeva aiutarla?

Uscì dal cancello mentre quelle tre si sconcertavano per essere state ignorate, attraversò la strada e per poco non venne investita da una moto che si fermò proprio a due centimetri di distanza dal suo piede.

« TI SEMBRA IL MODO DI GUIDARE!? » gridò guardando il tizio che la pilotava, che scese subito e si tolse il casco lasciando che i capelli rossi facessero swish mentre tante ragazze lo osservavano quasi sul punto di svenire.

« Sì va bene... » mormorò Lory mentre guardava il famoso Castiel.

« E sarei io a non saper guidare!? Sei tu che non hai nemmeno guardato! »

« Ecco che arriva Miss Mestruazioni... » commentò la ragazza ridacchiando, lui sembrò diventare di un solo colore per poi afferrarla dalla scollatura della maglietta.

« Come ti permetti!? Credi che solo perché sei una ragazza possa trattenermi dal lasciarti sanguinare a terra?! »

Sembrava aver centrato il punto per farlo arrabbiare, non che fosse difficile, ma in ogni caso a Lory non importava (anche se non le conveniva lasciarsi picchiare da lui).

« Va bene va bene scusa...è solo che non sto molto bene e non so nemmeno come sono arrivata qua... » cercò di giustificarsi, lui allentò velocemente la presa.

« Sei tu Me? »

La ragazza sussultò e quando venne del tutto lasciata si scotolò la maglietta.

« No...ma tu come fai a sapere... » si fermò lasciandogli intendere quello che cercava di dire, il rosso le fece cenno di seguirla ed andò a posteggiare la moto.

Quando sistemò tutto si sedette sul sedile e cominciò con le domande.

« Se non sei Me allora chi sei? »

« La sua migliore amica. »

Rimasero in silenzio per qualche minuto, fu lui a romperlo per primo.

« In effetti la nanetta me l'aveva accennata una cosa del genere...mi ha però detto di trovare Me. »

« Una nanetta...? E cos'altro ti ha detto? » chiese la ragazza non capendo di chi stesse parlando...a meno che non avesse scambiato Ciel, Near o Honey-Chan per femmina non aveva idea di chi potesse essere.

« Fatti miei. »

« Che aspetto aveva? » lo interrogò ancora ignorando la sua espressione da menefreghista.

« Lunghi capelli bianchi/grigi, carnagione scura, un puntino rosso sulla fronte...occhi viola ed una specie di giacca rosa. » la descrisse riflettendo bene sul suo aspetto, in fondo quell'essere era venuto a trovarlo solo il giorno prima.

Lory spalancò gli occhi indietreggiando di un passo.

« Murmur...! » esclamò non sapendo se fidarsi o meno di lei.

« Oh aveva anche una coda da diavolo o qualcosa del genere... » costatò il ragazzo dopo un po', lei storse le labbra.

« Non importa...in ogni caso, ti ha detto come trovarla!? »

« Ha detto che se avessi trovato qualcuno che la conosceva allora sì, avrei dovuto farmi aiutare da lui o lei. »

« Ma io non ho la minima idea su come raggiungerla! »

« Allora fattela venire! »

Lo guardò torvo per poi assumere un'espressione pensierosa, com'era venuta fino a lì?

L'ultima cosa che ricordava era che...

 

Un vasto prato la circondava, erba che quasi splendeva, fiori di vari tipi e colori con petali dai quali scivolavano gocce di rugiada, doveva anche essere da poco mattina...eppure il sole splendeva così in alto che potevano essere appena le undici e mezza.

Come si ritrovò in quel posto si guardò attorno, dietro di sé il bosco cupo svaniva, il cielo era come diviso in due: sul verde prato nel cielo azzurro splendeva il sole, mentre nella foresta le nuvole erano padrone.

Eppure...qualcosa di quello spettacolo apparentemente affascinante le faceva paura.

Fece per fare un passo indietro, ma la foresta era sempre più lontana, in fondo ad essa poteva vedere un punto bianco che s'ingrandiva...

Voltandosi dall'altra parte accadeva la stessa cosa...

Era come se tutto stesse per sparire.

 

Poi alla mente le appariva solo il suo risveglio, cosa fosse successo non l'aveva ancora capito.

Tutto stava per sparire...qualcosa si stava per distruggere...

E se quel posto era veramente l'inconscio di Me allora...

« Ale! » urlò, Castiel inarcò un sopracciglio.

« Chi? »

« E se...e se Ale fosse morta!? »

« Chi sarebbe questa Ale? »

« Me, idiota! »

Si guardarono entrambi con la voglia di incenerirsi a vicenda con lo sguardo, in quel momento qualcuno chiamò il rosso.

Entrambi videro Lysandre raggiungerli.

« Che ci fai ancora fuori? » chiese all'amico per poi guardare la ragazza, fece un sorriso gentile e la salutò con un “Salve” per poi fissare Castiel in cerca di spiegazioni.

« Ti ricordi quello che ti ho raccontato ieri per telefono? »

« ...Mh. »

Lory capì immediatamente che Lysandre non gli credeva, e notò che di presenza era più...più...bello? Avrebbe osato pensare.

Scosse la testa, sapeva chi era veramente bello...dannato...perfetto...

Ancora una volta scosse la testa, non era il momento per quel genere di pensieri!

« Lei è la migliore amica di questa Me, e beh, dovrebbe sapermi dire come trovarla. »

« Peccato soltanto che se il mio ragionamento è esatto...Me è... »

« Non può essere morta, quella cosa mi ha detto di cercarla! »

« E scusa, com'è che a te importa tanto? » gli domandò mettendosi a braccia conserte, lui rispose con il solito “Fatti miei” mentre Lysandre li guardava perplesso.

Non sapeva se credergli o prenderli entrambi per pazzi...anche se la spiegazione più plausibile era che lo stessero prendendo in giro in due.

« Senti Castiel, non abbiamo tempo da perdere, fra un po' suona e noi dobbiamo- »

« Chi se ne frega! Se vuoi entra tu, scusa ma è importante. » lo interruppe il rosso...adesso non sapeva sul serio cosa pensare.

In quel momento davanti a loro si aprì un varco nero e da lì uscirono due ragazzi.

« Matt! Mello! » esclamò Lory andando verso di loro, Matt le prese le spalle.

« Lory! Dov'è Me? »

« Non c'è...non è qui. »

Guardò l'amico che storse le labbra.

« Probabilmente è finita da un'altra parte...dovevamo attraversare l'altro cancello. »

« E voi due siete...? » domandò Castiel andandogli in contro, Lory sorrise.

« Anche loro sono amici di Me, se vuoi veramente trovarla seguici. »

« Lysandre io vado con loro. »

Il diretto interessato guardò tutti gli altri sorpreso...allora era tutto vero?

« Vengo anch'io. »

Il rosso fece un sorrisetto divertito.

« Lory...chi sono questi due? » questa volta fu il turno di Mello che non sembrava fidarsi troppo di loro.

« Castiel, Lysandre, loro sono Mello e Matt. Mello, Matt, loro sono Castiel e Lysandre. » li presentò indicandoli, i quattro si guardarono titubanti.

« Possiamo fidarci di loro? » domandò ancora il biondo, la ragazza ci rifletté un momento.

« Andiamo! Voglio ritrovare Me, che c'è di male? »

« Neanche sai chi è... » mormorò Matt guardandolo stranito.

« Beh, ho i miei buoni motivi. »

« Lo fai come quei tizi!? Hai qualcosa in cambio se la ritrovi? Potrai chiedere tutto ciò che vuoi a degli strani esseri...?! »

« Ad una nanetta. E comunque ormai che sono in gioco... »

I due rossi si guardarono con un'aria di sfida, poi Lory si mise tra i due.

« Ehi ehi, dobbiamo cercare A-ehm, Me! Perciò datevi una mossa! »

Li spinse nel varco nero che si stava per chiudere, perciò anche gli altri due ci saltarono dentro insieme a Lory.

In poco tempo si ritrovarono con i piedi posati sull'erba e davanti tutti gli altri.

« Lory-Chan! » esclamò Tamaki correndo verso di lei, che lo scansò prontamente lasciandolo cadere.

« Come facciamo a ritrovare Me? » domandò sbrigativa mentre Mello e Matt raggiungevano gli altri.

Amaimon si avvicinò a lei sul suo demone.

« Ci basterà seguire lui. » indicò l'essere su cui stava seduto.

« ...Perché? »

Gli fece odorare una maglietta con il logo di una famosa band rock e corse veloce verso un cancello, così tutti lo seguirono passando oltre ad esso.

Castiel non sapeva davvero cosa fare o cosa pensare, sapeva soltanto che doveva portare alla nanetta quella ragazza ed avrebbe potuto avere tutto quel che voleva.

Una volta attraversato il cancello si ritrovarono tutti in un parco, cominciarono a camminare fino a che non uscirono da esso.

Si guardarono attorno, dove si trovavano adesso?

Dei poliziotti si avvicinarono a loro mostrando dei distintivi, “Polizia di Sakurami”. Uno di loro si chiamava “Masumi Nishijima” e vedendolo in volto Lory quasi urlò.

« Nishiqualcosa sei proprio tu! » esclamò contenta, il diretto interessato assunse un'espressione sorpresa.

« Ehm...i-io? » chiese perplesso, lei annuì.

« In ogni caso, perché così tanti ragazzi sono riuniti qui? » li interrogò un poliziotto più grande, la ragazza riconobbe anche lui: Fourth.

Per lei il suo nome era impronunciabile.

« Eravamo venuti a fare un picnic. » disse Sebastian facendo un sorriso capace di ammansire chiunque, il poliziotto li guardò ancora non del tutto sicuro di credergli o meno.

« Avete per caso visto una donna aggirarsi qui intorno? La sua presenza era abbastanza insistente. » continuò poi il suo veloce interrogatorio, loro scossero la testa.

« Sicuri? È importante! È scappata con una ragazza più o meno della vostra età! » esclamò Nishijima facendosi avanti, alcuni di loro sussultarono.

« Che fosse Me? »

Fourth spalancò gli occhi.

« Me...dite? » lo guardarono tutti sospettosi « Si può sapere voi chi siete? »

Tra di loro si scambiarono occhiate complici, poi Lory pensò che forse era il caso di fidarsi, data la strana reazione di Fourth...o comunque di dargli informazioni come lui ne dava a loro.

E così magari avrebbero avuto l'opportunità di incontrare di nuovo Me...Lory avrebbe potuto rivederla dopo quel tempo che le sembrava un'eternità.

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Capitolo 20
*** We are together! ***


We are together!

(Perché loro può!)

 

Uryuu Minene controllò il suo diario, Kurusu stava per venire da lei insieme a tante altre persone...che fossero gli amici di quella ragazza? Ma quanto potevano essere amici da quel che le aveva raccontato?

La tanto desiderata Me le aveva confessato di voler bene a quel Serial Killer, che non si aspettava le avrebbe voltato le spalle un giorno, o comunque, era ancora convinta di poter chiarire.

Era davvero buona ed altruista, aggiungendo anche che si fidava troppo di certe persone, ed una delle cose che aveva imparato da brava terrorista era che nessuno doveva fidarsi di nessuno. In fondo tra gli esseri umani vale e varrà sempre la regola del più forte, gli unici altri che si salvano sono i furbi.

Deus aveva detto che quella ragazza l'ammirava molto, ma lei non aveva fatto parola su quello che pensavano l'una dell'altra, anche perché obbiettivamente la riteneva piuttosto stupida...come quel poliziotto.

Nishijima, ricordava ancora qualcosa di lui a parte l'aspetto ed il carattere. In realtà non aveva dimenticato niente di ciò che le aveva fatto passare: per un momento le erano piaciute tutte quelle cose da ragazza, ma soltanto per un misero millesimo di secondo, che forse era già troppo.

A distrarla da quei pensieri fu uno sbadiglio, posò lo sguardo su Me mentre riponeva in un cassetto tutti i fogli che fino a qualche minuto fa erano sparsi sul pavimento.

La vide stropicciarsi gli occhi per poi guardarla con un'espressione assonnata, avrebbe definito stonata.

« Quanto ho dormito? »

« Non molto in realtà, soltanto quattro ore. » disse prendendo dal tavolo una scatola « Ah se non ti dispiace ti ho comprato un hamburger dato che alla fine quel piatto pronto l'ho mangiato io. In fondo non sembri una che ci tiene alla linea, o sbaglio? » domandò posandoglielo sul letto, lei l'aprì e mangiucchiò due o tre patatine prima di mangiare l'hamburger.

« Non tanto. » disse poco prima di ingoiare gli ultimi residui rimasti in bocca del primo morso, la viola la guardò leggermente schifata « Mh? Che c'è? » morse ancora il panino non riuscendo a trattenere un sorrisetto.

« Sai, è disgustoso. »

« Oh...scusa. » ridacchiò dopo essere rimasta con la bocca pulita, poi sospirò come rattristita da qualcosa.

« Che c'è? Qualcosa non va? » le domandò l'altra sedendosi vicino a lei.

« No è che...pensavo che Lory mi guardava sempre male quando lo facevo. E pensavo al caro “Anche io” detto con gli spaghetti metà dentro metà fuori... » si lasciò scappare un altro sorriso più malinconico del precedente, che fu ricambiato con una pacca sulla spalla.

« Al diavolo i sentimentalismi! Se ti fa piacere fra un po' arrivano i tuoi amici. »

« Cosa? E non sarai più tu a portarmi da Deus? » la interrogò inarcando un sopracciglio.

« Beh...in fondo diventerò Dio perciò potrò fare tutto ciò che voglio. Loro sono tanti ed io sono sola...E comunque se dovesse capitare potrei comunque essere io a portarti da lui, non credo che i tuoi amici rimarranno tutti vivi...sai? »

A quell'osservazione Me sussultò.

« Cosa!? Non possono morire! »

« Non sono mica immortali...! O c'è qualcosa che non mi hai detto? »

« Ma no ti ho detto più o meno tutto... »

« In che senso “più o meno”? »

Minene le si avvicinò facendola ridere per poi allontanarsi nuovamente come se non fosse quello il suo scopo.

« Beh...niente di che, sentimentalismi. » la castana le strizzò l'occhio, in quel momento bussarono alla porta.

La viola andò ad aprire e per poco non fu travolta da ragazzi e ragazze.

« ME! » urlò Lory correndo in contro all'amica che balzò in piedi stringendola forte.

« Lory! »

Si trattennero a stento dal piangere, quando si lasciarono Matt portò a sé la ragazza.

« Me...mi sei mancata... » sussurrò in modo da non poter essere sentito da altri se non da lei, che diventò completamente rossa affondando la faccia sulla sua maglietta.

« Non dirlo! Baka...! » quando si riprese dal rossore, anche se lievemente, gli dette un piccolo pugno sul braccio, lui se lo massaggiò sorridendo.

« E così...è lei la famosa Me? »

Un ragazzo dai capelli rossi si fece spazio tra di loro e la scrutò dalla testa ai piedi vagamente distratto da qualcos'altro.

Me lo guardò spalancando bocca ed occhi, avrebbe voluto urlare il suo nome ma non riusciva nemmeno a parlare.

« Me...dì qualcosa. » la prese in giro l'amica dandole una gomitata, lei abbassò lo sguardo lasciando che i capelli le coprissero il volto.

« Mmmh... » fece come più sicura ora che aveva una barriera « C-C-C-Cast...Castiel... » mormorò subito dopo mentre lui continuava a fissarla lasciando poi che sulle labbra si allargasse un sorriso compiaciuto.

Ecco costa intendeva quella nanetta dicendo che solo io avrei potuto toglierla dalle grinfie di tutti loro...” pensò anche se leggermente sorpreso.

Un po' quella ragazza non gli andava a genio, sembrava timida ed incapace di spiccicare una parola davanti a lui. Mah...forse proprio per questo sarebbe stato più facile.

« Ehi...Me... » Matt le scrollò il braccio e lei lo guardò con il viso completamente rosso e qualche ciuffo che gli ricadeva.

Rimase a fissarla arrossendo lentamente, poi abbassò lo sguardo creandosi anche lui una barriera di capelli.

Me assunse un'aria più sicura.

« Dico si può sapere com'è che io non so niente!? Da quando Castiel...o c'è anche Lysandre! Ciao Lysandre! » lo salutò con la mano lasciandolo spiazzato ed a disagio « Da quando Castiel e Lysandre sono con voi!? » urlò puntando il dito contro chi era completamente rosso e la guardava massaggiandosi la nuca.

« S-sono spuntati a-all'improvviso! Abbiamo trovato Lory e...con lei c'erano questi due e... »

« Lory! » puntò l'indice contro di lei in quel momento, l'amica la guardò aggrottando le sopracciglia « Beh...ottimo lavoro, come sempre! » le fece un sorriso smagliante che fu subito ricambiato, poi guardò l'altro rosso.

« Perciò...tu...! Che ci fai qui!? »

Il diretto interessato che si ritrovò con il dito sul petto indietreggiò guardandola torvo.

« Voglio solo aiutarvi! Non capisco cosa c'è di male! »

« Cosa c'è di male!? Beh...beh... » si mise a braccia conserte e sospirò « In realtà niente, però sono sempre l'ultima a sapere le cose! » anche lui incrociò le braccia all'altezza del petto e sorrise beffardo.

« Allora la prossima volta la signorina verrà avvisata subito, d'accordo? »

Lei storse le labbra.

« Signorina? Per te sono Me e basta! » esclamò guardandolo con aria di sfida, lui non fu da meno.

« Principessa, ti piace? »

« Ho detto Me e basta! »

« D'accordo d'accordo...d'ora in poi sei Me...e basta. » ridacchiò per poi tornare serio di botto, la castana si voltò verso gli altri accorgendosi che c'erano tutti quelli che aveva lasciato l'ultima volta. Tra di loro però c'erano anche Kurusu Keigo e Nishijima Masumi, perciò corse da loro con un largo sorriso sul viso.

« Nishijima-San! » il nominato chinò lievemente il capo.

« Salve, Me-San. »

« Cos'è questa formalità? Chiamami Me-Chan! Se proprio non ti piace...Sir! »

« Oh...Yes sir! »

« Oooh tu sì che hai capito tutto dalla vita! » esclamò strizzandogli l'occhio, poi guardò con la coda dell'occhio Minene che sembrava cercare di non incontrare lo sguardo di lui che la cercava disperatamente.

Avrebbe voluto urlare di adorarli e stritolarli come se fossero due Near, poi trasalì e guardò l'Omino Bianco in mezzo alla plebe.

« Near! » lo chiamò correndogli in contro, lui non ebbe il tempo di guardarla che si ritrovò stritolato dalle sue mani « Amore della mamma, stai bene? »

L'albino annuì, per quanto potesse muovere la testa.

« Awww la dolcezza! » e continuò a spupazzarlo mentre Fourth andava dalla terrorista.

« Allora Ninth, penso che potremmo anche collaborare con loro. Deus ha detto che dobbiamo sistemare la questione se non vogliamo che il mondo finisca prima che qualcuno vinca. » disse mettendosi a braccia conserte, lei intrappolò il mento tra l'indice ed il pollice.

« Non credo che riusciremo a fare molto, più che altro potremmo tenerli lontani dagli altri possessori...sono sicura che qualcuno di loro vorrà catturare quella ragazza. » guardò la diretta interessata che rideva davanti a quattro gemelli dai capelli color pel di carota chiedendosi come avrebbe potuto chiudere o distruggere quei buchi neri.

Aveva un potere nascosto o cosa? Magari era il caso di pensare che l'apparenza inganna, o che un libro non si giudica dalla copertina.

« Capo! Lei sa che dobbiamo aiutare questi ragazzi...ma Uryuu Minene è- »

« Nishijima, non aggiungere altro. Non vuoi sul serio terminare la frase. » il poliziotto gli fece un sorriso che fu ricambiato da un altro più umile e sottostante.

« Come vuole. »

Minene lo seguì con lo sguardo mentre andava verso gli altri, sembrava aver già parlato con alcuni di loro ed essere poco più in confidenza.

« Dicevamo, » esordì Kurusu « proponi di proteggerli? »

« Sì, e chi non è meglio di te, ovvero il capo di un dipartimento? Io sono sempre ricercata, non sono molto sicura come protettrice. » abbozzò un sorriso, lui li guardò.

« Hai ragione...il problema è...dove li piazziamo? »

« Mh? »

« Sono tanti! Insomma, ci sarà qualche hotel così vuoto da ospitarli tutti? »

« Tu cerca. »

« Nishijima, componi tutti i numeri degli hotel che conosci e chiedi se hanno...un bel paio di stanze libere. Non possono essere rivelate informazioni ed identità, dì soltanto il nome della polizia e del capo del dipartimento, sarò io ad andare là con loro. » gli ordinò indicandolo, lui fece come gli era stato detto rispondendo con un “Sì capo!”.

« Aaaaaaaaah! » si sentì un urlo proveniente dalla bocca di Misa « Dormiamo in un Hotel! Che bello Light, dormiremo nella stessa stanza! Magari in un letto matrimoniale... » si strofinò sul suo braccio che teneva con forza a sé, lui la guardò a disagio mentre Takada e Me la incenerivano con gli occhi.

« Matt, vedi di scegliere la stanza migliore. » disse Mello distaccato mordendo la sua tavoletta di cioccolato, il rosso annuì.

« Near, sei da solo? » domandò L all'albino che rispose con un “Sì” secco « Allora sei con me. »

« Ahnnn » fece Matt dando gomitate amichevoli a Near che lo guardò parecchio male.

« Va bene...scusa... »

« Ehi Kiyomi! Se per te non è un problema...ti farò compagnia in camera! Naturalmente prendiamo due letti separati! » propose Matsuda venendo fulminato dalla ragazza, che dopo essersi guardata attorno non sapeva se fosse peggio una Lady infantile, una tettona dalle labbra enormi o un idiota.

« Ehi tu...che guardi? » le chiese la tettona dalle labbra enormi, lei tentò.

« Pensavo che saresti l'unica con la quale stare in stanza. »

« Come vuoi. »

Matsuda rimase di sasso, non si sarebbe aspettato di essere addirittura ignorato! Guardò ancora in giro per poi trovare un'unica ancora di salvezza ai suoi occhi.

« Tu? Malfio? »

Draco lo guardò disgustato dal suo modo di averlo chiamato.

« Malfoy! Draco Malfoy! E poi pretendo una stanza singola! »

« Non penso che potrai prenderti questo lusso... » esclamarono in coro i gemelli Weasley mentre gli Hitachiin annuivano.

« Cosa!? Ma io sono Draco Malfoy! E- »

« Bla bla bla, io posso avere una camera con Sebas-Chan? » s'intromise Grell dapprima seccato e poi con le mani unite a mo' di preghiera davanti al maggiordomo che si schiarì la voce.

« Penso che se il Bocchan vuole starò nella stanza con lui, o comunque intendo stare tranquillo da qualche altra parte. »

« Naturalmente non ti voglio in camera Sebastian. » affermò Ciel mentre Alois gli si buttava quasi addosso.

« Allora starò io con te! Shi-e-ru! »

« Cosa? No! » protestò Lizzy cominciando a battibeccarsi con il conte biondo che alla fine propose di dormire con lei, subito dopo divenne rossa urlandogli che era sbagliato eccetera eccetera.

« Io dormo con Shiemi. » decretò Amaimon posando gli occhi sulla diretta interessata che lo guardò diventando completamente rossa.

« I-i-io v-v-veramente p-pensavo di dormire...con Izumo-San! » disse inchinandosi davanti alla ragazza, che la guardò sorpresa, se non sconvolta.

« Cosa!? » quasi urlò, poi si guardò attorno e mise le mani sui fianchi « Beh...in effetti devo ammettere che non c'è nessun altro con cui poter dormire. » mormorò infine.

In fondo non aveva la minima voglia di dormire con dei maschi, e nemmeno con Shura.

« Perché no? Ci sono io... » disse Shima con il suo solito sorriso da pervertito, la viola gli dette un pugno sulla testa che lo obbligò ad allontanarsi massaggiandosela.

« Nee...perché non vuoi dormire con me, Shi-Chan? » chiese Amaimon pizzicandole la spalla, lei si strinse a sé.

« Ehi! Lasciala in pace! » esclamò Rin con fare furioso, il demone sorrise compiaciuto.

« Altrimenti? »

« Aaaah io ti uccido! » urlò l'altro cominciando ad imprecare.

Suguro gli dette un pugno per farlo calmare anche se cominciò ad urlargli contro.

Tamaki si avvicinò ad Haruhi premendo le punta degli indici fra di loro.

« Ehm...figlia...stavo pensando che potresti dormire nella mia stessa stanza...In letti diversi naturalmente! I-io devo proteggerti! » esclamò cercando di fare un discorso serio, la diretta interessata lo guardò pronunciando un sicuro, serio, distaccato, e categorico:

« No. »

Così il biondo andò a dondolarsi in un angolo mormorando cose incomprensibili.

E così, tra Misa che fantasticava a voce alta, Draco Malfoy offeso che continuava ad evidenziare quanto il suo nome fosse importante, gemelli che lo smontavano subito, Grell che si lamentava, Lizzy che urlava, Alois che ridacchiava, Ciel che protestava alle sue battutine, Rin che imprecava e Suguro che lo rimproverava...il caos regnava sovrano.

I nervi di Me, Lory, Minene, Kurusu, Kyoya, Haruhi, Will, Takada, Light, Mello, Izumo e Castiel stavano per esplodere finché...

« ADESSO TAPPATEVI LE FOGNE CHE VI RITROVATE ED ANDATEVENE VIA DI QUI O VI FACCIO ESPLODERE! » gridò Uryuu Minene uscendo fuori, dove si trovavano quasi tutti. Prese in mano delle bombe che estrasse dalle tasche e fece per tirarle « NON STO SCHERZANDO! »

Molti di loro cominciarono ad urlare scappando via, a quel punto Keigo Kurusu non poté fare a meno che seguirli insieme agli altri rimasti fermi.

« Grazie per l'aiuto, Minene-San! » esclamò Me facendo un inchino « Spero di rivederti presto! » e raddrizzando la schiena la salutò con la mano per poi raggiungere gli altri.

La ragazza fece un sorriso soddisfatto.

« Tsk, menomale che ci sono io! » esclamò entrando di nuovo dentro, poi si tuffò sul suo letto sospirando.

Chissà come sarebbe andata a finire...non ne aveva la più pallida idea. In realtà era preoccupata dagli altri possessori, nonostante tutte le precauzioni che Fourth avrebbe preso...

Alla fine affondò il viso sul cuscino e s'impose di dormire, aveva bisogno di riposare.

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Capitolo 21
*** Hotel! ***


Hotel!

(Perché la seduzione è un dono!)

 

Dopo un'ora esatta di cammino arrivarono davanti ad un hotel che Nishijima aveva trovato quasi del tutto libero.

Di sicuro vi starete chiedendo qualcosa, e quel qualcosa era soltanto un piccolissimo, minuscolissimo problema: chi avrebbe pagato per tutte quelle persone?

Prima di raggiungere l'hotel però qualcuno li aveva “aiutati”.

Da un vicolo videro correre un uomo vestito completamente di nero, un ladro probabilmente, e dietro di lui un tizio con una tuta strana, il volto era anche coperto da un enorme occhio e Sebastian li fermò entrambi sotto l'ordine di Ciel che era stato consigliato da Me.

« Avete fretta, signori? »

« Quello è il ladro! Ha rubato dei soldi! Lo prenderò e lo consegnerò alla polizia! » esclamò quello in tuta, Me andò da lui sorridente.

« Questo è Twe...Twelfth...! » disse regolarizzando il tono della voce in modo da farsi sentire solo da quelli più vicini, Sebastian guardò la ragazza.

« Quindi cosa dobbiamo fare con lui? » chiese, lei guardò il ladro.

« Io direi con lui! E beh...che cosa hai rubato tu? »

Il ladro cercò di scappare ma capendo di non avere scampo vuotò il sacco: aveva appena rapinato un albergo e quel pazzo travestito da non aveva capito cosa aveva cominciato a seguirlo urlando di volere giustizia.

Nishijima chiamò subito l'hotel dove avevano prenotato e, che colpo di fortuna! Era proprio quello che era stato rapinato! Li avvisò di aver acciuffato il ladro che confessò anche dove stavano andando gli altri uomini che avevano contribuito, in questo modo il loro alloggio era già pagato!

Il direttore dell'albergo non fu proprio felice di vedere tutte quelle persone, infatti li pregò di arrangiarsi.

Alla fine molti di loro furono costretti a dormire quattro in una stanza per due e per fortuna c'erano poltrone e divani. Alcuni erano contenti dei propri compagni, ad esempio i gemelli Weasley ed Hitachiin, Haruhi e Tamaki con Kyoya e Takashi (che portava con sé il corpo di Honey-Chan privo di sensi), Lizzy andò con Shiemi e Izumo che accettarono la presenza di Alois, e così via. Altri invece, come Takada e Shura nella stanza con Misa e Light, Ciel che doveva sopportare il principe Soma accompagnato per fortuna da Agni, Rin e Suguro che dormivano con Yukio e Shima, Will che doveva appiopparsi Grell e Ronald (ai quali si aggiunse anche Amaimon non sapendo dove andare), e molti altri abbinamenti, volevano prendere alcuni compagni di stanza e massacrarli con tanto amore sbattendogli la testa al muro.

C'erano anche quelle accoppiate indifferenti che erano quelle vincenti, come ad esempio L e Near con Matsuda e Draco (che alla fine aveva deciso che quel tipo poteva respirare l'aria che lui respirava) ed i gemelli Thompson che erano abituati a stare insieme.

Un altro accoppiamento era invece piuttosto problematico, perché sei persone avrebbero dormito in due camere collegate, in una di queste c'era un letto matrimoniale ed un letto singolo mentre nell'altra c'erano due letti ed un divano. Il punto non era tanto lo spazio, perché quello c'era, più che altro si trattava delle persone che dovevano occuparle.

Lory e Me, Mello e Matt, Castiel e Lysandre.

Una delle coppie si sarebbe dovuta dividere, e nessuna delle tre aveva intenzione di farlo.

« Voi siete quelli arrivati adesso...dovreste essere voi a dividervi. » suggerì Matt mentre entrava nella stanza.

« Che discorso è? Piuttosto proprio perché siamo arrivati ultimi dovremmo rimanere insieme! Come possiamo fidarci di voi? » rispose altrettanto nervoso Castiel seguendolo a ruota.

« Eh!? Siamo noi che dovremmo dirlo! » urlò Mello.

« Però l'ho detto io, e credo di avere tutte le ragioni di questo mondo! »

I loro sguardi si scontravano ed erano uniti da una forte scossa che fu spezzata da Me.

« Forza ragazzi! Cercate di ragionare, alla fine dovete dividervi solo per una notte! »

« Perché non vi dividete voi, allora? » esclamarono in coro i due indicando le ragazze, Lory scosse la testa.

« Non se ne parla! Decidetevi o sarò io a farlo per voi! »

« Decidi tu. » consigliò l'altro rosso sorridendole, lei lo imitò.

« Matt e Mello dormono nella stessa stanza, voi due non morirete se distanti. »

« Questo è ovvio ma...insomma Lory! » gridò Castiel cercando spiegazioni, ad un certo punto qualcuno bussò e Me andò ad aprire.

Sebastian si sporse dall'apertura con un sorriso angelico.

« Il mio Bocchan vorrebbe un po' di silenzio per dormire, sareste così cortesi da abbassare il tono della voce? »

Lory annuì con aria sognante, poi il maggiordomo uscì dalla stanza.

« E va bene... » brontolò Castiel guardando poi Me che stava per entrare nell'altra camera aprendo la porta che le divideva « Però io dormo con voi, niente in contrario giusto? » le interrogò prendendo la spalla della ragazza.

« NO! » urlò Matt allungando la mano verso di lui, tutti lo guardarono « I-insomma...qui s-si sta meglio! No? » imbarazzato cercò aiuto negli occhi di Mello e Lory che si girarono verso Castiel.

« Credo che starò meglio nell'altra stanza. » commentò, Me continuò a camminare facendo così cadere la mano sulla sua spalla.

« A-aspetta! Me non vorrai sul serio che dorma da voi...! Insomma, è un perfetto sconosciuto! » esclamò ancora prendendole la spalla per girarla verso di sé.

« Non ti preoccupare, lo conosco abbastanza bene! E poi cosa credi possa fare? Uccidermi? » gli rivolse un sorriso gentile, lui arrossì e guardò altrove.

« No...non è questo che mi preoccupa. » tornò indietro abbassando lo sguardo, Me l'osservò per qualche istante finché l'altro rosso non la spinse dentro.

« Devo entrare. » disse chiudendo poi la porta, Lory era già seduta sul letto come per controllarne la comodità.

« Penso che qui dormirò bene. » commentò, l'amica la raggiunse tuffandosi su di esso.

« Uuuh è morbidissimo! »

« Già! »

Si guardarono sorridenti per poi fissare la porta del bagno.

« Sarebbe bello potersi cambiare con qualcosa. »

« Hai ragione...ho assolutamente bisogno di farmi una doccia! »

« Perché, da quanto non vi lavate? » domandò Castiel sdraiandosi sul suo letto, la castana assunse un'aria perplessa.

« Mmmh...mesi? »

« Che schifo! »

« Ehi non è colpa nostra! In realtà più che tuffarci nel fiume inzuppandoci non abbiamo potuto fare. »

« Beh, avrete qualcosa per cambiarvi! »

« Sì per cambiarmi avevo qualcosa...ma da quando siamo caduti nel vuoto ho perso lo zaino che avevo sulle spalle, lì c'erano tutte le mie cose intime! Credo che l'abbiano buttato quelli chissà dove... »

Lory la guardò apprensiva, dopo un po' si sentì bussare alla porta.

Me andò ad aprire e vide Tamaki porgerle uno zaino.

« Me-chan! Qua ci sono cose di ricambio per te, Lory e quel ragazzo. Sebastian mi ha detto di dividerli. » disse, lei l'osservò per bene e vide che aveva sulle spalle un bel po' di zaini ed aveva infatti le gambe tremanti.

« Grazie! » esclamò per poi salutarlo e correre dall'amica.

« Lory Lory! Sebas-Chan ha affidato a Tamaki il compito di portarci questi! Chissà, magari gliel'ha ordinato Ciel...aveva altri zaini sulle spalle, saranno per gli altri! » spiegò aprendo lo zaino, in effetti c'erano robe intime e vestiti.

Me tirò fuori un paio di boxer e non poté fare a meno che arrossire e rimetterli là dentro.

« Ehi quelli sono per me! » il rosso andò a riprenderseli per poi toglierle l'oggetto dalle mani e svuotarlo.

« C-C-C-Castiel! Ci sono anche cose per me! » prese con una velocità supersonica tutto l'intimo mentre lui ridacchiava.

« Oh, scusami... » sorrise in quel modo maledettamente seducente e la ragazza si tappò il naso.

« Credo che andrò a cambiarmi! » avvisò prendendo un pigiama a caso e chiudendosi in bagno, poggiò la schiena contro la porta e sospirò.

« Non ci voleva...ora che potevo avere l'occasione di avvicinarmi a Matt... » mormorò guardando verso l'alto « Non devo lasciarmi scoraggiare! Dovrò solo ignorare Castiel e... » prese un altro bel respiro « Come faccio? Lui è... »

Scosse la testa per poi incoraggiarsi, quindi si fece la doccia potendo finalmente rinfrescarsi come voleva ed alla fine dopo essersi asciugata corpo e capelli uscì dal bagno con un pigiama a righe orizzontali: era bellissimo solo solo perché era a righe. Era però corto, pantaloncini e bretelle.

« Svergognata ti sembra il modo di dormire!? » le domandò Lory guardandola male, lei si massaggiò la nuca.

« Non è colpa mia! E poi io dormo sempre così quando fa caldo! »

« Sì ma c'è un ragazzo! »

« Allora tu ti metti questo ed io quello lungo? »

La bruna trasalì per poi entrare nel bagno.

« Certo che no! » decretò infine chiudendo la porta, Me sorrise e si sdraiò sul letto.

Guardò verso Castiel e lo vide pensieroso mentre fissava il soffitto, la finestra sopra di lui era poco aperta ed il lieve venticello gli solleticava il viso mentre i capelli ogni tanto si muovevano.

Pensò che era una delle visioni più belle che i suoi occhi avessero mai visto, e diamine se ultimamente non ne avesse viste di meravigliose!

Chi l'avrebbe mai detto che un giorno sarebbe stato reale?

Rimase ad osservarlo per chissà quanto tempo con le labbra socchiuse e gli occhi completamente rapiti da lui, non si accorse nemmeno di quante volte avevano bussato alla porta che collegava le due stanze.

Alla fine si decisero ad aprire e fece appena caso al rumore.

« Me hanno dato anche a te lo... » la vide distesa su quel letto con un'espressione del tutto persa sul rosso, e mentre nello stomaco cresceva un qualcosa di piacevolmente fastidioso, nel petto sentì qualcosa lacerarsi.

Due emozioni contrastanti, due voglie contrastanti: quella di prendere la testa di quel tizio e sbatterla al muro e quella di abbracciare Me, ma nessuna delle due poteva essere attuata.

« Ehm...Me? »

« Mh? » la diretta interessata lo guardò ed accorgendosi della situazione si mise subito seduta arrossendo del tutto. Anche Castiel si era risvegliato dai suoi pensieri.

« Mi chiedevo se quel ragazzo, Tamaki, era passato anche da voi... » spiegò cercando di assimilare ogni dettaglio di quel pigiama, di quella ragazza.

Non è vero, volevo solo vederti in pigiama”

« B-beh sì...è passato anche da voi, vedo...che bel pigiama! » esclamò accorgendosi delle righe anche su di lui, ed era davvero divertente vederlo con quei pantaloncini larghi, tanto da farla ridere.

« Eh? C-che c'è? » si guardò per poi accorgersi dei pantaloncini che tanto aveva cercato di dimenticare « A-aaah...ecco... »

« Sei ridicolo! » commentò Castiel ridendo, lui lo guardò male.

« Non è vero...sei dolcissimo. »

Me aveva un'espressione quasi sognante, Matt arrossì e si voltò dall'altra parte per andare verso la porta.

« A-allora salutami Lory! »

« Va bene! »

« B-buonanotte... »

« 'Notte. » gli fece un sorriso che lui poté vedere solo guardandola con la coda dell'occhio, poi se ne andò nella sua camera.

« Ti piace? » le chiese il rosso facendola sussultare, perciò rivolse tutta la sua attenzione su di lui.

« C-cosa!? »

« Hai capito benissimo... »

« Beh... » premette le punte degli indici fra di loro « Non è che mi piace... »

« Ed io? » Me lo fissò nuovamente « Io ti piaccio? »

Era sconvolta, non si aspettava una domanda del genere...soprattutto da parte sua!

Non sapeva cosa rispondere, neanche la voce riusciva ad uscirle.

Sulle labbra del ragazzo apparì un sorriso soddisfatto che fu subito rotto da Lory appena uscita dal bagno.

« Ok, tu vai a lavarti. » ordinò al rosso guardandolo male, lui si alzò e con le sue cose si chiuse nel bagno.

La bruna guardò l'amica come se volesse incenerirla, lei si mise sotto le coperte, con la finestra aperta c'era un lieve e piacevole fresco.

« S-scusa... »

« Pensa a Matt, pensa a Matt! »

« Ma io lo penso! Lo penso sempre! »

« Pensalo più che sempre! »

Me non sapeva che dirle, sapeva solo che si sentiva così dannatamente in colpa...come sempre.

***

Lory aprì lentamente gli occhi e si guardò attorno, c'era buio pesto nella stanza così decise di controllare la sveglia sul comodino.

Erano le quattro di notte, eppure sentiva il bisogno di alzarsi e prendere una boccata d'aria.

Uscì sul balcone e si guardò attorno, poggiò le braccia sul davanzale e sospirò.

Era parecchio preoccupata per quel che sarebbe successo dopo, aveva paura che qualcuno fra di loro prima o poi se ne sarebbe uscito con un patto con qualcuno che voleva Me, o peggio la voleva morta.

Perché poi? L'amica le aveva detto che Minene l'aveva avvisata del fatto che solo lei poteva distruggere i buchi neri...allora perché qualcuno la voleva uccidere?

Sospirò ancora, in quel momento vide passeggiare sull'erba un meraviglioso gatto nero che invece di mimetizzarsi al buio per lei sembrava brillare.

Doveva assolutamente prenderlo, così uscì velocemente dalla stanza ed andò nel giardino dell'albergo, sotto al suo balcone...ma quel gatto nero non c'era.

« No...che peccato! » esclamò seccata, subito dopo però sentì un miagolio provenire dietro di lei, si voltò ma non vide nessun gatto.

Di nuovo da dietro sentì miagolare ma niente. Dopo un po' però si ritrovò un gatto sotto di sé facendola spaventare.

« Mi hai fatto prendere un infarto! Ma sei bellissimo... » disse lasciandosi addolcire da quella meravigliosa creatura. Aveva degli stupendi occhi rossi, quasi bordeaux.

« Ooohw! » cominciò ad accarezzarlo ed a coccolarlo, dopo un po' lo prese per le zampe e lo sollevò con il muso all'altezza del suo volto, in quel momento le sembrò di essere travolta da un forte vento.

Si ritrovò distesa sull'erba con sopra un Sebastian dagli stupendi occhi rossi, quasi bordeaux. Avvampò immediatamente vedendo un meraviglioso sorriso a pochi centimetri dalle sue labbra.

Una tempesta le stravolse la mente, lo stomaco si attorcigliò ed il cuore cercò di scappare dalla cassa toracica.

« S-S-S-Seb....Sebastian... » sussurrò mentre lui si alzava scotolandosi il gilet.

« Sono mortificato, non era mia intenzione. »

Ah...figurati”

Rimase sdraiata come se lui fosse ancora su di lei, ed in effetti nella sua mente era ancora così.

« Ti ho fatto male? » le prese la mano per aiutarla ad alzarsi, lei cercò di farlo ma il maggiordomo la sollevò tirandola a sé. La fermò con una mano sulla schiena e con l'altra teneva ancora la sua mano.

« Come mai qua fuori nella notte? » la interrogò, lei deglutì.

« B-beh...avevo visto un gatto e così mi...sono precipitata a vederlo... » si giustificò come se nelle sue azioni ci fosse qualcosa di sbagliato.

E c'era tanto di sbagliato, a cominciare dai suoi pensieri peccaminosi.

« Oh capisco. »

« T-tu invece? » gli chiese lei di rimando cercando di contenersi.

« Ispezionavo, il Bocchan mi ha detto di fare attenzione. »

« Aaah... »

Erano così vicini che quasi la bruna dava per scontato ogni avvenimento, ed era così felice che avrebbe potuto fare a meno di tutto il resto in quel momento.

Il viso di Sebastian scattò di lato, strinse gli occhi in delle fessure per poi lasciarla.

« Perdonami, ma devo andare. » e così dicendo sparì dalla sua vista.

« Io...posso...anche...morire. » decise con aria sognante, quasi svenne sull'erba.

Alla fine però si sedette su di essa lasciandosi scappare un sorriso da ebete che mai avrebbe voluto avere.

 

 







 

Nota dell'autrice: Salve! Allora, ci tengo ad avvisarvi che da domani (in realtà da oggi) fino al 31 agosto non ci sarò, perciò dovrei pubblicare il prossimo capitolo intorno all'1 o il 2, non più tardi spero.Poi, una seconda cosa importante è: il pagamento dell'hotel. Lo so, si tratta di una cosa palesemente forzata ma l'ho fatto proprio perché è una storia piena di comicità, e certe cose possono anche starci bene! Credo... xD
Una terza è...buone vacanze a chi deve ancora farle, dato che finalmente io sto facendo le mie, e questa volta non sono “vacanze” ma
vacanze sul serio, finalmente :'3
Beh allora a presto e grazie come sempre a chi segue la storia! ^^
Caster_Gamer

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Capitolo 22
*** Love and breakfast! ***


Love and breakfast.

(Si prospetta una giornata divertente!)

 

Me si svegliò sul letto di quell'albergo e si mise lentamente seduta, si strofinò gli occhi come convinta di aver appena sentito la porta chiudersi. Si accorse che accanto a lei non c'era nessuno, poi si voltò verso Castiel e lo vide alzarsi. Lui si accorse della ragazza subito dopo.

« Sveglia anche tu? »
« Mi sono svegliata adesso... » notò che era ancora buio, il rosso capì cosa voleva sapere appena la vide guardarsi intorno.
« Sono le quattro di notte. » disse poco prima che lei trovasse la sveglia posata sul comodino dal lato dell'amica, quindi rivolse l'attenzione su di lui.
« Non hai sonno? » gli domandò.
« Non riesco a dormire. »
« Perché? »
« Penso. »
« Oh...tu pensi? »
Il ragazzo la guardò storcendo le labbra, come se indeciso sul guardarla male o meno.
« Scusa... » mormorò lei pizzicandogli la spalla « Ah, e comunque neanche tu stai male in pantaloncini. »
Si guardò per poi darle una piccola spinta facendola ridacchiare.
« Va bene va bene la smetto...! »
« Senti un po', hai musica da farmi ascoltare? »
« In realtà no...ma chissà, magari qui c'è qualcosa. » prese lo zaino che era posato accanto al letto traballando un po', appena sveglia non riusciva a muoversi perfettamente.
Trovò un mp3 ed un paio di auricolari, fece un sorriso e dopo aver infilato il cavetto Castiel si appropriò di entrambe le cose.
« Ehi! Anch'io voglio ascoltarla! » esclamò cercando di rubargli un auricolare dalle orecchie, lui scansò la testa per poi sdraiarsi sul suo letto perplesso « Non è giusto, dai! »
Si alzò e si distese sul letto matrimoniale dalla parte di Lory, Me non era sicura se sdraiarsi al suo fianco.
« Che aspetti? Vedi che cambio idea. »
Si distese e mise l'auricolare sull'orecchio, con sua grande sorpresa era in corso una canzone dei Muse.
Si trattenne a stento dall'urlare, lui la guardò.
« La conosci? »
« Certo! È Hysteria! »
« Traducimela istantaneamente. »
« Subito! » cercò di individuare il punto della canzone ed alla fine cominciò a parlare « L'ultima strofa, che poi è il ritornello, ha detto: perché lo voglio ora, lo voglio ora...Dammi il tuo cuore e la tua anima, non sto andando a pezzi...sto andando fuori...Ultima possibilità di perdere il controllo! » si affrettò a recuperare mentre c'era la musica « E ti voglio ora, ti voglio ora...sento il mio cuore implodere! Ma sto andando fuori, fuggendo ora...sentendo la mia fede che si corrode! »
E poi la canzone si concluse.
Castiel l'aveva fissata per tutto il tempo mentre lei guardava il soffitto, quando finì sorrise malizioso.
« E questa sarebbe una dichiarazione d'amore? » domandò non riuscendo a trattenere la battuta, lei si voltò del tutto dall'altra parte arrossendo.
« Idiota...ti ho solo tradotto la canzone! »
« E di cosa parla questa canzone? »
L'imbarazzo di lei si fece ancora più insistente.
« Lascia perdere... »
« No dimmi. »
« _______ _______ » (piccola censura, per evitare lamentele n.d.A) sussurrò quasi impercettibilmente, ma lui lo capì.
« Dici sul serio!? »
« Sì! » si voltò per guardarlo « Come direbbe una mia amica...vedi con che classe parlano di queste cose!? » quasi era entusiasta di poterlo dire, era evidente che sentisse la mancanza di certe persone.
Erano davvero molto vicini, Me abbassò il capo e lui rivolse il petto all'insù fissando il soffitto.
« Non so perché ma mi sembra di averti già conosciuta. » ammise « Forse è per questo che con te mi sento libero di parlare...perché ti conoscevo e non ti odiavo. »
La castana sussultò.
« A-anche a me. »
« Che. » le rivolse uno sguardo speranzoso.
« Dico...anche a me sembra di averti già conosciuto, o meglio...ti conosco davvero bene. »
« Non so perché...ma sarà per questo? »
« Cosa? »
« No, nulla. »
Adesso entrambi guardavano il tetto che li sovrastava, ed una strana sensazione li faceva stare bene. Nel frattempo era quasi finita un'altra canzone che nessuno dei due conosceva, subito dopo ne cominciò un'altra che dal volume troppo alto quasi ruppe i timpani alla ragazza.
« Non mi aspettavo che ci fosse! » esclamò lui contento.
« Sembra bella...mi ricorda qualcosa... »
« Questa è del mio gruppo preferito, i Winged Skull. »
« No è quella? Cambia subito! Mi fa paura quando canta! »
Si cominciò a sentire la voce e lei si tolse subito l'auricolare mettendolo a lui.
« Te lo lascio. »
Avrebbe voluto continuare ad ascoltare musica ma non ci riusciva, e poi per quel poco che aveva sentito aveva già i brividi.
« Senti freddo? » le chiese vedendola tremare.
« No è che...no niente. »
« Dimmi. »
« Sono patetica ma...mi fa troppa paura. »
Lui ridacchiò.
« Beh, ci sono qui io. »
« Sì, che saresti pronto ad uccidermi se potessi! »
Castiel sussultò.
« Non è...vero. »
« Ah no? »
Lo guardò dritto negli occhi, il rosso li sviò dall'altra parte e mettendole una mano sulla schiena da sopra l'avvicinò a sé.
« Sta un po' zitta e dormi. »
La castana arrossì e si accucciò da lui, la sua mano le dava sicurezza.
***
Era già mattina, il sole filtrava dalle persiane e Lory, sdraiata sul letto che prima doveva essere di Castiel, si mise seduta stiracchiandosi.
Quei due erano ancora come li aveva trovati, lui con la mano sulla sua schiena da sopra e lei accucciata a lui.
Storse le labbra per poi ripensare a quello che era successo qualche ora fa nel giardino dell'hotel...solo pensandoci le vennero le vertigini. Non sapeva nemmeno com'era riuscita ad addormentarsi!
Sentì qualcuno bussare alla porta che collegava le due camere ed andò ad aprire, dall'altra parte c'era Matt con un sorriso.
« 'Giorno, sono svegli? »
Lory quasi gli chiuse la porta in faccia per fargli avere poca visuale.
« Ehm non ancora, io mi sono appena svegliata. » sussurrò, lui annuì.
« Capito! Comunque sono già le otto...non dobbiamo fare colazione? »
« Ah sì, ora li sveglio! »
Chiuse velocemente la porta e si fiondò sull'amica scuotendola.
« Sveglia! Svegliati! »
Quella mugugnò qualcosa per poi aprire lentamente gli occhi.
« Mmlory? » chiese strofinandosi gli occhi.
« Sì...sveglia, dobbiamo andare a fare colazione! » esclamò, Me si accorse della mano ed alzando lo sguardo vide Castiel ancora dormiente.
Scattò indietro svegliandolo sul colpo, arrossì e prendendo lo zaino si chiuse in bagno.
« Non starci troppo che serve anche a noi! » le ricordò Lory per poi guardare il rosso che si era appena messo seduto.
« Senti un po' tu, hai capito vero che non te la lasceremo prendere mai? »
« Mh? » il ragazzo la guardò per poi stiracchiarsi « Vedi di farti gli affari tuoi. »
« Ma sono affari miei! » disse lei cercando di non urlare « Baaaka... » mormorò subito dopo, lui inarcò un sopracciglio.
« Va bene...comunque, perché è corsa via? »
« Credo sia imbarazzata...prima me le combina e poi...boh! »
« Ehi, mica abbiamo fatto chissà cosa... » rimase serio come se la sua frase l'avesse infastidito, lei continuò a guardarlo torvo.
« Non credo di fidarmi di te come prima... »
« L'importante è che Me si fidi. » le fece costatare sorridendo soddisfatto, lei strinse gli occhi fino a farle diventare delle fessure.
Rimasero in silenzio per altri cinque minuti, quando stava per dire qualcosa Me uscì dal bagno con dei vestiti che aveva preso dallo zaino.
« Mi chiedo...perché ci sono soltanto un paio pantaloncini ed uno di pinocchietti? » l'amica la guardò dalla testa ai piedi. Indossava per l'appunto dei pantaloncini a jeans non troppo corti ed una maglietta leggera blu con le maniche che arrivavano fino ai gomiti.
« Però dai, la maglietta mi piace! » commentò poi sorridendo, Castiel la spinse dalla spalla per poi passarle oltre.
« Sembri una balena con i pantaloncini. » mormorò chiudendosi subito in bagno.
« Eh...? » batté i pugni contro la porta ribellandosi « Lo so ma non c'è bisogno che me lo ricordi! Come ti permetti! Baka baka baka baka baka baka bakaaaaa! »
La porta che collegava le stanze si aprì e ne uscì Mello che guardava Me malissimo.
« Ti dispiace? Le orecchie sono mie! »
« Ah sì...scusa... » si massaggiò la nuca per poi sorridere sia a lui che a Matt appena entrato.
« Me! Buongiorno. » la salutò sorridente, lei sventolò la mano.
« Ohayou! »
« Smettila di sentirti figa perché sai dire quattro parole in giapponese! » l'apostrofò Lory ridacchiando, lei assunse l'aria di chi la sa lunga.
« Non mi sento figa, io sono figa! »
L'amica la spinse.
« Ma vedi dove devi andare! »
« Ehi! » si scotolò la maglietta nascondendosi le gambe: odiava stare in pantaloncini a meno che non era in pigiama.
Matt se ne accorse ed arrossì leggermente.
« Ehm...avete dormito bene? » domandò cercando i suoi occhi, che erano abbassati perché si sentiva in colpa.
« Ah ehm...sì... » farfugliò per poi girarsi verso il letto cercando di sistemarlo.
« Sì bene! » rispose invece Lory apparendo il più normale possibile, ma era ovvio che l'amica avesse qualcosa.
Dopo un po' anche Castiel uscì dal bagno lasciando spazio alla bruna che sembrò quasi sparire davanti ai loro occhi.
« 'Giorno... »
« Ciao. » si salutarono i due rossi, poi quello appena uscito dal bagno allargò l'elastico dei pantaloncini di Me.
« Comunque scherzavo...neanche tu stai male in pantaloncini. » lasciandolo subito le provocò un brivido che salì fino alla punta dei capelli, senza neanche accorgersene era completamente rossa.
Matt lo guardò torvo con la coda dell'occhio tornando subito dopo sorridente.
« Appena Lory esce dal bagno andiamo a mangiare! »
« D'aaaccordo! »
Aspettarono ancora altri dieci minuti ed alla fine quando la ragazza uscì scesero tutti al pian terreno dove già qualcuno aveva occupato i tavoli per mangiare.
Sebastian stava versando del tè nella tazza del suo Bocchan, soltanto vedendolo Lory si sentì cadere le braccia.
Gli occhi puntati su di lui ed il corpo che avanzava senza una meta, fu in questo modo che andò a scontrarsi con qualcuno.
« Ah! Scusa ero...distratta! » disse rivolgendo lo sguardo a chi aveva disturbato, e si ritrovò davanti Lysandre che le sorrise educatamente.
« Non ti preoccupare, io lo sono sempre. » rispose, lei ricambiò il sorriso.
« Ehm...dove vi sedete tu e Castiel? » chiese tanto per conversare, lui fece spallucce.
« Non ne ho idea... » cercò l'amico con lo sguardo e lo trovò già seduto « Eccolo. Oh accanto c'è Me. » nel tavolo vicino infatti c'era la ragazza che stava posando lo zaino.
« Allora andiamo! » e insieme si andarono a sedere accanto al rispettivo amico.
« Mee-Chan! » la chiamò mentre di fronte si sedeva Matt.
« Loory-Chan! Maatt-Kun! » vide subito dopo Mello sedersi e saluto anche lui.
« Allora quel tizio ti ha uccisa? » chiese mordendo una tavoletta di cioccolato, Me si chiedeva se avrebbe mangiato solo quella.
Subito dopo però riformulò la domanda nella sua mente e guardò altrove.
« B-Beh...no. »
Il biondo sapeva che c'era qualcosa di strano, ma fu interrotto da Tamaki proprio sul punto di ribattere.
« Me-Chan! Lory-Chan! State bene? » le interrogò sfoggiando un sorriso gentile, le due annuirono.
« Tu? »
« Bene grazie! » guardò gli occhi di Me lievemente amareggiati, perciò storse le labbra « Sei strana... »
« Ah sì? Eppure sto bene. » rispose lei cercando di ottenere il solito sguardo contento e sereno anche se sembrò non convincerlo molto.
« Mmmh... »
Prima che potesse aggiungere altro fu interrotto dal rumore del vetro che si frantumava.
« Possibile che non sei capace di fare nulla!? Non ti potrò pagare! » era la voce di Alois che, non avendo più un maggiordomo perché sparito misteriosamente nel nulla ed i gemelli Thompson non avevano intenzione di ubbidirgli, stava cercando qualcuno capace di accontentarlo come voleva (anche se il suo caro Crodo era insostituibile). Ed il nuovo maggiordomo della famiglia Trancy era niente meno che Matsuda, colui che utile vuol rendersi ma di troppo risulta!
« Scusa Aloi-Eeehm, mi scusi padrone! » cercò di farsi perdonare chinandosi, il biondo sbuffò.
« Sono stanco di questa plebaglia che mi circonda! E soprattutto non voglio un maggiordomo sempliciotto come te! » si guardò attorno con aria insostenibile e dopo un po' i suoi occhi brillarono « LUI! » una luce sembrò illuminare il caro Lysandre, che più che illuminato precipitò dalle nuvole schiantandosi a terra provando un dolore fortissimo.
« Lui! » ripeté ancora Alois anche se il diretto interessato non aveva idea di cosa stesse parlando.
« Io cosa? Mi scusi... »
« Oooh hai già l'atteggiamento adatto! Tu, sarai il mio maggiordomo! » ordinò come se quello fosse già sotto le sue direttive, peccato solo che il ragazzo sapeva perfettamente che era ancora libero di decidere ciò che voleva.
« Sono amareggiato ma non potrei mai accettare. » la risposta di Lysandre sarebbe stata corretta se il conte Trancy gli avesse offerto milioni e milioni di contanti, ma per sua sfortuna non era così.
Non sapeva che se Alois Trancy aveva puntato su di lui...quell'avventura sarebbe diventata un incubo.
« E perché mai? Ti pago bene sai? »
« Sul serio non credo di averne bisogno, grazie per la richiesta. »
Castiel lo guardò come per dirgli “E rispondi pure grazie!?” quasi sconvolto, l'amico non sapeva davvero cosa fare.
« Vorrà dire che dovremo trattare. » e così dicendo andò a torturare la vita del povero Lysandre mentre Matsuda era rimasto deluso di non essere stato un buon maggiordomo.
Quando tutti terminarono di fare colazione, Keigo Kurusu entrò nella sala da ristorante mettendo le mani sui fianchi.
« Buongiorno a tutti, a mie spese ed a quelle di alcuni vostri gentili compagni oggi vi è stata offerta una divertente giornata al Luna Park. Anche se non vorrete venire, il vostro ingresso è già stato pagato perciò siete costretti ad entrare, e poi un po' di relax non vi farà male. Detto questo, potete anche seguirmi. » riassumendo in poche frasi il tutto, si fece seguire fuori dall'Hotel affidando soldi in più a Sebastian che, secondo il suo buon occhio, sembrava un tipo abbastanza affidabile, e dato che a Ciel non faceva né caldo né freddo alla fine fu davvero lui ad occuparsi dei soldi.
Avrebbero passato una giornata ad un Luna Park, ed anche se alcuni di loro non sapevano di cos'era stato capace di fare il progresso...presto avrebbero avuto modo di divertirsi, ma anche di scappare da conoscenti troppo esuberanti, mentre alcuni avrebbero riconosciuto chi nella stessa vita non avevano mai conosciuto.

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Capitolo 23
*** Luna Park! ***


Luna Park

(Parte 1)

 

Come aveva detto Fourth, avevano tutti cominciato a camminare per andare al Luna Park, chissà ,magari era un posto dove chi voleva trovarli non ci sarebbe mai riuscito, in fondo quelli sono luoghi dove è normale vedere tante persone. Rimaneva comunque il fatto che dovevano darsi una mossa se volevano distruggere quei buchi neri.

Matt era un po' preoccupato, molti di loro non sapevano dove fossero, ed il problema era: come poteva riuscire Me a distruggere dei buchi neri? Era vero che lei stessa li aveva creati ma non aveva la minima idea di come c'era riuscita. Ma la vera domanda era: perché degli esseri avevano chiesto che Me fosse portata da loro? E perché quel coso rosso era spuntato così all'improvviso?

Da quando avevano cominciato a camminare, anche se quei due non si erano rivolti la parola, ascoltavano musica con lo stesso mp3, gli stessi auricolari...ed erano perciò costretti a stare vicini!

Cos'aveva quel tipo di così speciale? Non poteva dire di non essersi avvicinato così facilmente a Me come lui, però quello era capace di farla arrossire soltanto con uno sguardo...perché?

Di sicuro era migliore di lui, era più bello, magari aveva un carattere più piacevole, e magari poteva dedicarsi interamente a lei invece che pensare prima al suo migliore amico e poi a tutto il resto...Però aveva paura, paura che quel tizio gli portasse via l'unica persona che gli mostrava sempre e comunque il suo affetto.

Mello era piuttosto freddo anche se spiritoso, ma di sicuro non era un tipo affettuoso, e Matt non voleva mica che lo fosse! Però...da Me si sentiva completamente voluto bene, anche se lui non faceva nulla per farla stare meglio!

Le aveva salvato la vita, e non si aspettava nessun premio però...pensava che l'avrebbe conquistata.

Sollevò lo sguardo su Me ed eccola là che aveva cominciato a parlare con quel tipo anche se in modo distaccato. Da quel che si capiva dalle loro espressioni lui la prendeva in giro e lei quasi gli urlava contro, e piano piano la discussione si riempiva di sentimenti ed emozioni che anche se non c'entravano poi così tanto con l'amore facevano sentire Me viva.

Ecco cos'aveva in più quel tipo: la faceva sentire viva.

E lui? L'aveva mai fatta sentire viva?

In realtà non aveva idea di come far sentire viva una persona, a dirla tutta non sapeva nemmeno cosa significasse! Ma era così ovvio che gli era venuto spontaneo pensarlo.

Per la prima volta dopo tanto tempo anche se aveva caricato la PSP non aveva cominciato a giocarci perché troppo preso dai pensieri, e quando si accorse di essere nervoso decise che era il momento di usarla.

La sfilò dalla tasca ed in pochi click era già immerso in uno dei suoi giochi dove il mondo era soltanto lo sfondo cupo di un ritratto di una bella bambina.

« Ehi Matt, ti fai sfilare la ragazza da sotto il naso così facilmente? » la voce di Mello gli ridette la positività che fu subito abolita quando percepì appieno il senso della frase.

« Che vuoi dire? » sapeva perfettamente cosa intendeva, ma non voleva che capisse che era il suo pensiero fisso.

« Vedi Me? È praticamente pazza di quello! Ma è anche pazza di te, e tu sei qui da molto prima di lui. »

Aveva ragione in tutto, tranne per una cosa...

« Ah...ma lei non è la mia ragazza. » e fu lì che sulle labbra del biondo si formò un sorriso.

« Oh, allora ha tutto il diritto di stare con lui. »

« Stare con lui...in che senso? »

« Hai capito Matt... » adesso era troppo evidente fare il finto tonto e trattenersi limitandosi a stringere la console.

« Va bene va bene... » sbuffò « Rimane comunque il fatto che non posso fare niente. »

« Andiamo, vai lì e combatti per ciò che vuoi...almeno una volta. » il suo sorriso divenne quello di un vero amico, ed era l'unica spinta che Matt avrebbe potuto ricevere ed accattare.

Andò verso di loro ma proprio un momento prima di toccare la spalla di Me giunsero davanti al Luna Park e lei scappò via tirandosi Mp3 ed auricolari.

« EHI! » urlò Castiel massaggiandosi l'orecchio, lei si voltò verso di lui sorridendo.

« Ah sì...scusa tieni! » quasi gli buttò addosso tutto venendo guardata male, poi la seguì con lo sguardo mentre il suo sorriso pieno di luminosità quasi faceva ombra all'estrema serietà di Sebastian che si sentiva infastidito da tutta quella gioia.

Sorrise divertito.

« È proprio una bambina...come sempre... » mormorò non facendo troppo caso alle ultime parole, Matt sussultò.

« Come sempre? » gli chiese senza riuscire a trattenersi, poi si guardarono quasi come se cercassero di scorgere timore negli occhi dell'altro. Nello stesso istante spostarono lo sguardo davanti a loro.

« Niente. »

Affrettò il passo in modo da non averlo più accanto, in un certo senso la sua presenza lo metteva a disagio.

« Matt! » Me chiamò il ragazzo per poi prendergli le mani.

« Eh...!? » fece arrossendo, lei sorrise spontaneamente.

« Ci sono altissime montagne russe! Capisci!? Altissime! Guardale! » lo lasciò per indicarle, il ragazzo ricambiò il sorriso sentendosi come se ogni ferita si fosse rimarginata, ma non era così.

« Aah sì viste! Allora ci andiamo insieme? »

« Mmmh...sì! Tanto con Lory posso comunque andarci. » guardò l'amica ridacchiando, poi poté entrare finalmente al Luna Park e...sembrò disperdersi come ogni bambino che si ritrova in paradisi come questi.

« Ooooh che bello quello! » esclamarono in coro i gemelli Hitachiin guardando un'attrazione formata da cabine che svolazzavano in cerchio ad una velocità quasi da sparire.

« Cosa sono tutte queste cose? » chiesero invece i Weasley che naturalmente non avevano idea di quante cose pericolose potessero esserci lì, ed il fatto di poterle scoprire tutte in una sola giornata gli piaceva.

« Shieruuu! Sembrano davvero divertenti! Facciamo qualche giro insieme? » domandò invece Lizzy prendendo il braccio del fidanzato, lui si guardò attorno perplesso...non è che avesse tutta questa voglia di vomitare.

« Rin, Yukio! Guardate che bello quello! » costatò Shiemi indicando una ruota panoramica, i due fratelli le sorrisero.

« Se vorrai ti ci porteremo. »

« Aaaaaw, Sebas-Chan! » Grell si fiondò sul maggiordomo pronto ad urlare al mondo i suoi piani « Saliremo su quella cosa ed una volta arrivati in cima ci scambieremo un peccaminoso e scottante ba-ci-o. » al solo pensiero gli sanguinò il naso, ma il demone aveva appena ascoltato le sue urla.

Lory invece aveva già immaginato la scena sostituendo Grell con lei, ed altro che se era scottante e focoso quel bacio...quasi non si riconosceva fantasticando su una cosa così romantica! Pensandoci bene infatti, non le sarebbe dispiaciuto uno scenario diverso e qualcosa di più diretto e sfacciato.

A rompere i suoi pensieri furono però le grida di Misa.

« Raito-Kuuun! Saliremo sulla barca e ci scambieremo un dolce bacio al buio! Ooh già svengo se ci penso! » sbraitava infatti la bionda aggrappandosi alla spalla del diretto interessato che era ormai esasperato.

« Sono spiacente Misa Misa, ma sarò costretta a rubartelo per oggi e nei prossimi giorni. »

Quella voce...Light era sicuro di averla già sentita da qualche parte.

Si voltò da dove proveniva la voce, e come lui tanti altri, vedendo una ragazza.

E se quella ragazza lui non la conosceva, allora aveva dimenticato moltissime cose.

Aveva i capelli color cioccolato lunghi fino a metà schiena, due grandi occhi grigi e delle ciglia lunghe e nere, la carnagione non troppo scura ed indossava pantaloncini e canotta.

« Come scusa? » ribatté dopo qualche istante la bionda mettendo le mani sui fianchi, la ragazza si avvicinò a Light squadrandolo dalla testa ai piedi.

« Sei proprio come ti ricordavo...Light. » in un istante i suoi occhi leggermente allungati si addolcirono, e così pieni di innocenza rimasero. Li sollevò su quelli del ragazzo che quasi automaticamente arrossì costretto a nascondersi il viso con la mano.

La ragazza indietreggiò scuotendo la testa.

« S-scusatemi! Non è colpa mia! È proprio l'altra parte di me che...lasciamo perdere! » s'inchinò cercando di risultare gentile, Misa Amane afferrò il braccio del fidanzato allontanandolo.

« Dì a quest'altra parte di te che sta lontana dal mio ragazzo! »

« Sì...lo farà. »

« E poi, si può sapere chi saresti? »

« Ah già che maleducata! » si massaggiò la nuca imbarazzata « Mi chiamo Nikole e...beh, una ragazza mi ha aiutata e mi ha portata qui. » spiegò guardandosi attorno come se cercasse quella ragazza.

« Ti avevo detto di stare attenta! Possibile che non riesci a tenertela buona buona? » Uryuu Minene si avvicinò alla ragazza con fare infastidito, lei s'inchinò ancora per scusarsi.

« Scusami tanto Minene-Sama! »

« Minene-Saan! » Me corse da lei con un largo sorriso « Non pensavo che ci saremo viste così presto! »

« Neanch'io a dire il vero, ma Fourth ha detto che aveva bisogno che rimanessi a controllarvi...e mi ha anche affidato quell'idiota dicendo che avrebbe dovuto aiutarmi. » indicò Nishijima che correva verso di loro fermandosi poi ansimante.

« Potevi...potevi as-aspettarmi! »

« Se sei lento non è colpa mia. » l'apostrofò, la ragazza davanti ridacchiò.

« Comunque...dovresti coprirti un po' di più! D'accordo Niki? » si rivolse alla mora che trasalì. Si guardò per poi arrossire.

« N-non è colpa mia! È che...lascia perdere. »

Me sorrise.

« No problem, ho qui una maglietta! » aprì lo zaino e tirando fuori una maglietta a bretelle che né lei né Lory avevano indossato, gliela porse gentilmente.

« Grazie! Allora vado a cambiarmi! »

« Mi raccomando, non combinarne un'altra delle tue! » la rimbeccò Minene.

« Sì non ti preoccupare! » e così dicendo la ragazza sparì nel parco.

« Sembri tanto una brava madre di famiglia. » commentò Nishijima ridacchiando, lei lo guardò torvo arrossendo.

« Ti sembra una cosa carina da dire!? »

« Perché non dovrebbe esserlo? »

« Idiota. » bofonchiò andandosene, lui la seguì cercando di starle dietro.

« Che carini! » esclamò Tamaki addolcito dai due, Lory e Me annuirono.

« Beh comunque, da dove volete cominciare? » domandò la castana guardando tutti gli altri che fecero spallucce.

« Io propongo la ruota al tramonto! » consigliò Misa « Sarà più romantico! »

« Sì...in ogni caso, io penso che sia meglio dividerci, ognuno farà prima quel che vuole quando vuole. E se abbiamo bisogno di soldi per mangiare...cercheremo Sebastian. » propose Lory con la sua solita aria da chi sa cos'è giusto fare, l'amica le dette ragione.

« Giusto! Allora...ci si vede! »

Cominciarono tutti ad allontanarsi ma prima che Near potesse farlo la ragazza gli afferrò il braccio.

« Tu vieni con me! È rischioso lasciarti vagabondare in mano a chi non sa come proteggerti! »

« Io dico che in mano a te schiatta. » commentò Castiel ridacchiando.

« Allora lasciaglielo a lei. » concordò Mello con lo stesso sorrisetto divertito, lei li guardò male.

« Vedrete! Solo io so cos'è meglio per il cucciolo di mamma. Nee, Near? » lo fissò con occhi supplichevoli, lui annuì anche se flebilmente.

« Awww grande! » lo stritolò con un abbraccio e se lo trascinò via, Matt li seguì.

« Pensavo che avremmo fatto qualche giro insieme...! » esclamò allargando le braccia poco più indietro dei due, Me si voltò verso di lui.

« Mh? »

« Beh...credevo che saremmo stati noi due...insomma...io e tu... » la ragazza arrossì violentemente ed abbassò lo sguardo.

« Non pensavo...che... » si massaggiò il braccio per poi abbozzargli un sorriso « Faremo qualche giro insieme! Ma...permettermi di portarmi un po' Near! Ho sempre desiderato farlo! » gli strizzò l'occhio, lui annuì sorridendo.

« Ma...ricordati di me! »

La ragazza ridacchiò per poi sorridergli sinceramente.

« Come potrei mai dimenticarmi di te? »

Quell'espressione fece sentire Matt così amato che voltandosi dall'altra parte dovette posare una mano sul petto. Come riusciva a trasmettergli tutte quelle emozioni?

Nel frattempo, poco più in là, Ciel stava seduto su una panchina a guardare Lizzy e Shiemi che gli correvano avanti e indietro indicando vari tipi di attrazioni.

« E poi andremo qua! E poi lì! E ancora lì! » non facevano altro che urlare, Sebastian non riuscì a trattenere un sorriso nel vedere il suo bocchan nervoso.

« Ci manca soltanto quell'altra oca... » borbottò portandosi una mano sulla fronte, e come se l'avesse chiamata Misa Misa corse verso le due tirando con sé il suo prezioso Light.

« Ragazze! Ho tanta voglia di fare qualche giro con voi! » esclamò approvata dalle altre, Kiyomi Takada nelle vicinanze ridacchiava soddisfatta.

« Tsk, che bambina... »

« Ooooh, il mio Sebas-Chan... » pronunciò sensualmente Grell affiancando la mora che lo guardò torvo « Quel sorriso...il piacere nel vedere gli altri soffrire... » gli cominciò a sanguinare il naso facendo così allontanare del tutto la ragazza.

Ricevette però un improvviso colpo in testa, si voltò e vide Will sistemarsi gli occhiali.

« Will! Cosa ho fatto questa volta? » si massaggiò la nuca mettendo il broncio.

« Dovresti smetterla di fare certi pensieri su un parassita del genere. »

« Uhuhuh...sei geloso per caso? » gli si avvicinò unendo le mani e facendo un sorrisetto malizioso, lui lo scansò.

« Deduco soltanto che se mai dovesse combinare qualcosa di sbagliato per noi lo aiuteresti. »

« Sei sempre così professionale! » urlò incrociando poi le braccia « Sai che non ti tradirei mai! »

« Senpai! Dove vogliamo andare? » chiese Ronald ai due che lo guardarono straniti.

« Non ho intenzione di giocare su quei cosi. » rispose Will allontanandosi, Grell invece si scostò i capelli guardando verso l'alto.

« Io aspetto il tramonto per il mio Sebas-Chan! » decretò infine, perciò il povero Ronald dovette arrangiarsi e seguire gli altri sui vari giochi.

Rin invece si guardava intorno perplesso alla ricerca del gioco più spaventoso, di modo che potesse lasciarselo per la fine.

« Rin, che guardi? » gli chiese il fratello posandogli una mano sulla spalla, lui lo guardò accennando un sorriso.

« Mi programmo la giornata! »

« Finora cos'hai deciso? »

« Non so, prima voglio vedere cosa c'è d'inter- »

« Okumura! » Suguro gli dette una forte pacca sulla schiena « Lì c'è la casa dei fantasmi...ci entriamo? » domandò con un tono di sfida, e Rin non poté fare a meno che accettare.

Così si avviarono nella casa dei fantasmi seguiti da molti altri, si sarebbero divertiti ed alcuni di loro spaventati allo stesso tempo.

 

 

 

 

 

 

 

Angolo dell'autrice: So di essere in ritardo, e mi dispiace per questo ma ci sono stata un po' per avere il capitolo pronto e per riuscire a postarlo! Mi scuso!
Spero che anche questo vi piaccia, e che almeno lentamente sto migliorando...
Grazie a tutti quelli che seguono la storia! A presto!
Caster_Gamer

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