A dream is enough to smile ∞

di Emmascala1D
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I'm in London. ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ''Schiuma party'' ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ''Guarda chi si rivede!'' ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 '' Who is he?'' ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4 ''L' identità'' ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5 '' Why?'' ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ''I suoi dannati occhi verdi.'' ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ''Tu da adesso sei mia'' ***
Capitolo 9: *** Capitolo 6 ''The truth'' ***
Capitolo 10: *** Capitolo 9 ''Le principesse vanno trattate da principesse'' ***



Capitolo 1
*** I'm in London. ***


PRO-LOGO
Mi chiamo Happy, ho 17 anni e sono una ragazza Italiana, sono a Londra per studiare, naturalmente non sono sola, sono qui con la mia migliore amica Emily. Facciamo la stessa scuola ma non siamo nello stesso corso, abbiamo progetti diversi per il futuro, ma uno in comune lo abbiamo, ora ve lo dico, viaggiare molto, vorremmo visitare tutti i posti più belli del mondo, da Parigi alle Hawaii, dalle Hawaii a Parigi. Da qui gia’ avete capito come sono fatta, come siamo fatte, io sogno molto, sono una ragazza che fa un sacco di viaggi mentali, e anche Emily, io sono molto timida lei invece e’ molto piu’ aperta. Mi piace il rap e il mio preferito è Eminem, non mi piace assolutamente la musica da discoteca. Emy invece ascolta un po’ di tutto.

CONTINUA..

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 ''Schiuma party'' ***


CAPITOLO 1 ''Schiuma party'' Sono le 7 di mattina e come sempre suona quella maledetta sveglia *drindrin* Io: UFFAAAAAAA! Sento subito un sobbalzare dal letto, ops, ho svegliato pure Emily e oggi lei non deve andare a scuola. Adesso come minimo me la ritrovo davanti alla porta della mia stanza incavolata nera in pigiama e con i capelli arruffati 3.. 2.. 1.. Io: Ciao Emily…… dissi con un sorrisetto malefico, lei mi fulmino’ con lo sguardo prima di aprire bocca, sia perche l avevo svegliata, sia perche non le piaceva che la chiamassi Emily, l’ avevo sempre chiamata Emy come soprannome e ormai c’ era abituata. Emy: Guarda, stamattina mi sento buona perciò farò solo una piccola cosa per vendicarmi… Vidi Emy avvicinarsi a me e saltarmi addosso cominciando a farmi il solletico, cavolo, colpita e affondata, il solletico era una cosa che proprio non reggevo. Dopo qualche minuto di sofferte risate quasi non respiravo più, era tardi e decisi di alzarmi corsi in bagno a farmi una doccia veloce prima di andare a scuola. Avevo il motorino quindi per fortuna potevo evitare di andare in pullman con quei 4 bulletti della mia scuola, quanto mi stavano antipatici, brutte persone, che ti sfruttano e fanno battutacce e poi ti abbracciano e ti sbaciucchiano. Arrivai nel cortile della scuola, parcheggiai la mia vespetta verde e entrai a scuola, camminavo verso l’ ingresso e qualcuno mi saltò addosso, era Paul, un ragazzo in classe con me, era il mio migliore amico e se devo raccontarvi di lui, per prima cosa vi dico che è un bel ragazzo, alto, moro occhi azzurri, simpatico, solare, insomma un migliore amico perfetto. Io: Ehi Paul! Come mai così attivo da saltarmi addosso stamattina? Paul: Ciao bella, sono così contento perché oggi pomeriggio esco con Martina! Io: WOW! Finalmente ci sei riuscito a chiederle di uscire! Sono veramente felice per te, però ora e tardi vieni che entriamo in classe, senno ci mettono il ritardo! Paul: Agli ordini signorina! Disse tutto contento. Entrammo in classe ci sedemmo e dopo 5 sofferte e lunghissime ore di noia assoluta finalmente suonò quella campanella che tanto amavo e che ogni volta mi salvava dalle interrogazioni. Uscii dalla porta di vetro della scuola a braccetto con Paul quando ci fermò un ragazzo con una maglietta nera con la scritta ‘’schiuma party’’. Ragazzo: Ragazzi! Sta sera in piazza Roma nella discoteca ‘’Devil’’ ci sarà uno schiuma party vi aspettiamo numerosi! Ci passò un volantino con scritto tutte le cose che si sarebbero fatte quella sera. Non ero molto elettrizzata dalla cosa invece Paul ne era entusiasta. Paul: Happy ma ci pensi che divertente dev’ essere? Alle 9.00 sta sera passo a prenderti e fatti trovare pronta e stupenda come sempre! Io: Grazie Paul ma credo che non ci sarò. Paul: Sapevo che saresti venuta! Ci divertiremo un sacco! Sono contentissimo, alle 9.00 sotto il portone di casa tua, ciao bella! Mi baciò sulla guancia e corse via per evitare la mia risposta, c’ era riuscito un’ altra volta, cavolo, adesso si che non potevo rifiutare. Entrai in casa affamata e trovai il pranzo pronto ma di Emy non c’era traccia, vabbe presi il piatto di pasta al ragù (la mia preferita) e mi sedetti sul divano a mangiarla davanti alla tv, cavolo quanto era buona. Finito di mangiare (oramai erano le 3 di pomeriggio visto che finivo scuola alle 2) andai a preparare la borsa per l’ allenamento di pallavolo che avrei avuto alle 16.00. Le 4 arrivarono presto e non avevo nessuna voglia di allenarmi. Alle 6.30 avrei finito quindi dovevo solo aspettare, che passasse veloce. Uscii dalla palestra in maniche corte, ero tutta sudata ed era maggio quindi faceva abbastanza caldo. Mi incamminai verso casa e si fecero le 7.00. Trovai a casa Emy ai fornelli a farmi una bella cotoletta. Mi chiese come fosse andata la giornata, evitai di rispondere perché ero troppo stanca e mi tuffai in doccia. Scesi di corsa in cucina, cenai e dissi a Emy che sarei uscita con Paul, le chiesi anche se voleva venire con noi ma aveva un’ altro impegno.. uhh chi sa che impegno! Erano le 8 e dovevo ancora prepararmi, non avevo la più pallida idea di cosa mettermi anche perché non andavo spesso a questo genere di feste. Comunque in qualche modo dovevo vestirmi, perciò svuotai l’armadio alla ricerca del vestito adatto. Dopo 5 minuti di ricerca trovai una gonna stretta con dei disegni a fiori, una maglia nera con le mezze maniche. Altro problema: non avevo un paio di scarpe che stessero bene con questo look. Chiesi a Emy se avesse un paio di scarpe che potrebbero starmi bene, lei tirò fuori un paio di stivaletti neri stupendi che stavano da dio con il mio look. Corsi in bagno, mi truccai leggermente e sciolsi i capelli. (http://cdn2.chicisimo.com/thumbs/files/2012/09/elizabeth-and-james-black-bebe-sweaters~look-main-single.jpg) Due minuti dopo suonò il campanello, era di sicuro Paul presi la mia borsa, scesi le scale cercando di non uccidermi e uscii di casa. C’era Paul in macchina fuori che mi aspettava, corsi verso di lui e salii sul sedile del passeggero. Paul: Uhh, stasera farai conquiste! Disse ridacchiando io lo fulminai con lo sguardo e ci dirigemmo verso la discoteca, non era molto distante. Arrivati parcheggiammo e andammo verso l entrata anche se in realtà era all’ aperto, c’era un sacco di gente, anche che conoscevo, io e Paul iniziammo a ballare insieme ma poi ci perdemmo di vista e mi ritrovai da sola ad un tavolo con un drink. Ero un po rincoglionita, forse per i troppi drink bevuti, strano bere troppo non era da me. Passò un po di tempo e poi vidi un ragazzo alto, riccio venire verso di me. Ragazzo: Cosa ci fa seduta qui da sola una ragazza bella come te? Ti annoi? Io alzai lo sguardo cercando di capire chi fosse, ma niente non lo riconoscevo. Ragazzo: Come mai non rispondi? Hai perso la lingua? Disse ridacchiando. Io sorrisi e risposi: No, comunque piacere Happy. Dissi allungando la mano verso la sua. Ragazzo: Ehm… Lui pensò non so a cosa e dopo un attimo di imbarazzante silenzio ricominciò a parlare. Ragazzo: Scusa devo andare, ci si vede. Lo vidi allontanarsi, ero un po’ scossa dalla sua reazione, prima viene qui e mi parla come una persona normale poi scappa via senza neanche dirmi il nome.. bah che strani a volte i ragazzi. Mi lascia quello che era successo alle spalle e tornai in pista tra schiuma e bei ragazzi. Mi svegliai non sapevo dov’ ero alzai gli occhi e mi ritrovai nella camera di Paul, lui era li seduto che mi guardava io stranita non capivo cosa fosse successo. Paul: Finalmente ti svegli Io: Ma… ma che succede? Paul: Ieri sera non stavi quasi piu’ in piedi e quindi ti ho portato qui. Io non risposi e mi ributtai sotto le coperte, fortuna che erano iniziate le due settimane di vacanza da scuola. CONTINUA..

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Capitolo 3
*** Capitolo 2 ''Guarda chi si rivede!'' ***


CAPITOLO 2
Mi alzai definitivamente, erano le 10 di mattina e avevo una fame terribile quindi chiamai Emy e le dissi che la volevo vedere da Starbucks tra 15 minuti. Ringraziai Paul e andai verso il bar, mi sedetti e aspettai fino a quando non arrivò Emily. 

Vidi Emy arrivare con un sorriso stampato sulle labbra si sedette vicino a me e cominciammo a parlare. 

Emy: Allora signorina, come e andata ieri sera? 

Io: Oddio non me ne parlare lasciamo perdere..

Emy: Ehi ehi ehi ma tu pensi di cavartela con un lasciamo perdere? Dai su racconta! Cominciai a raccontarle tutto quello che mi ricordavo ( non un gran che) e poi le chiesi: Ma tu ieri che hai fatto? 

Emy: Ieri sono andata in un locale con Katia, te la ricordi? Quella ragazza alta bionda, ecco mi ha portato in questo locale ma e quasi come e successo a te, ho bevuto un po troppo e non ricordo molto ma una cosa si, c’era un ragazzo biondo, non tanto alto che aveva dei capelli stupendi. Disse ridacchiando. 

Io: Ah perche tu di un ragazzo ti ricordi solo i capelli? Occhi, viso, no? Scoppiammo a ridere insieme per 5 minuti lunghissimi, intanto stavamo bevendo il nostro affogato al cioccolato con le fragole, era la cosa piu’ buona del mondo e noi due prendevamo sempre quello.

Si faceva tardi erano gia’ le 11 e 30 così decisi di andare a pagare, poi saremo passate a comprare qualcosa per preparare il pranzo e saremo tornate a casa.

Andai verso la cassa e mi scontrai con un ragazzo con degli occhiali neri un cappello, sembrava quasi volesse nascondersi, comunque nello scontro rovesciò mezzo caffè per terra. 

Ragazzo: Guarda chi si rivede! Disse sorridendo. Mi si illuminarono gli occhi quando vidi due fossette così dolci comparire sul suo viso, aww in quel momento pensai che quel ragazzo dovesse essere molto tenero comunque non lo avevo mai visto, credo, quindi non avevo idea di cosa rispondere. 

Ci pensai e dissi: Scusa ma.. ci conosciamo? Lui un po’ deluso dalla mia risposta smise di sorridere si guardò i piedi e disse: Ehm.. s.. cioè no scusa devo aver sbagliato persona. Fece un cenno con la mano e se ne andò. 

Non ci diedi molto peso tornai con la mia amica e andammo verso il negozio di alimentari più vicino, comprammo un pacco di pasta della panna da cucina e dei cubetti di prosciutto, mmh mi aspettava un bel pranzetto. 

Ero un po’ incapace in cucina, l’ unica cosa che sapevo fare era la pasta con il sugo della Barilla già pronto quindi io mi occupai di cuocere la pasta e Emy del sugo, anche se in realtà avrei potuto farlo anche io visto che non e poi così difficile. Pronta la tavola ci mangiammo un piatto di pasta ciascuno e dopo ci sdraiammo sul divano a vedere il nostro programma preferito. 
Il programma finì e noi non avevamo la più pallida idea di cosa fare così dopo averci pensato ci fiondammo in un centro commerciale enorme, wow, io e lo shopping andavamo molto d’ accordo. 

Passammo al setaccio una ventina di negozietti uno più bello dell’ altro e uscimmo da ognuno con una borsetta, e troppo difficile entrare e non comprare niente. 
Emy mi lasciò un secondo da sola doveva andare al bagno e io la stavo aspettando al baretto mentre mi bevevo una coca cola ghiacciata. 
Aspettai un sacco di tempo e non vidi Emy arrivare così andai a cercarla ma niente, sicuramente avrà incontrato qualche amica o amico, boh io non sapevo cosa fare così presi l’ ascensore per scendere nel parcheggio sotterraneo, entrai e c’ era un'altra persona, mi sembrava di averla già vista ma non ricordavo dove, era un ragazzo alto con dei ricciolini familiari e degli occhiali neri anche quelli già visti. 

Arrivata al parcheggio uscii dall’ ascensore e andai verso la macchina entrai e tentai di chiudere la portiera quando mi accorsi che il ragazzo dell’ ascensore lo impediva. 

Io: Ehi, ma che fai? Dissi abbastanza infastidita.

Ragazzo: Ma davvero non ti ricordi di me? 

Io: Ti ho già visto in giro ma non ho la più pallida idea di chi tu sia e se non ti dispiace io vorrei anche andare. 

Ragazzo: Ah si? Disse con un sorrisetto di sfida. Chiusi la portiera, inserii la chiave e sentii la portiera del passeggero aprirsi e il ragazzo entrare.

Io: Oddio ma che vuoi? Non hai proprio intenzione di lasciarmi in pace. 

Lui: No, nessuna intenzione. Disse sorridendo. Allora dove mi porti? 

Oh dio santissimo, mi stava dando un fastidio cane ma devo ammettere che aveva un sorriso così dolce e tenero, due fossette perfette, faceva invidia al sole! In quel momento ricordai dove l’ avevo visto. 

Io: Ma.. aspetta tu sei quello del bar di stamattina!

Ragazzo: Evvai! Finalmente! Ce l abbiamo fatta! Pensavo avessi perso la memoria, è un po’ strano dimenticare le cose nel giro di forse 3-4 ore. Cominciò a ridere come un matto. 

Io: Mamma che battutone divertenti che fai! Comunque tornando a discorsi sensati io non ti porto da nessuna parte quindi SCENDI! 

Ragazzo: Uhh cattiva la ragazza! Bene allora possiamo aspettare qui un secolo perchè io non ho nessuna intenzione di farlo! 

Io: Ma perchee.. sussurrai abbastanza infastidita da come stava rigirando la situazione. 

Ragazzo: Perché cosa? Ti sei arrabbiata veramente? Disse serio 

Io: Mmmh.. Ni.. però uno dammi un buon motivo per mettere gli occhiali da sole in un parcheggio interrato in cui non servono a niente, due me lo dici come ti chiami almeno visto che dovremmo stare in questa macchina per un secolo? Dissi. 

Ragazzo: Mmh no ancora no.. cambiamo argomento che musica ascolti?

Io: Rap, Eminem amo il suo stile da figo e le sue canzoni, ma ascolto anche Ed Sheeran tu? 
Ragazzo:Ed Sheeran, wow è straordinario, oltre a lui ascolto un po’ di tutto.. Comunque dai adesso ti lascio andare, dai infondo non sono così rompi palle no?

Io: Mah insomma.. 

Ragazzo: Beh dai ci vediamo in giro ciaoo! 

Io: Ciao.

Lo vidi allontanarsi e andare via. Sospirai appoggiando la testa al sedile e guardando il soffitto della mia macchina, wow, era davvero emozionante (ahahahah), pensavo a quel ragazzo che fino a mezz’ ora fa era un estraneo in ascensore con me e dopo 5 
minuti me lo ritrovo in macchina, ma che voleva?

Era tardi erano le 6.30 e non avevo idea di dove fosse finita quella svampita della mia migliore amica, sicuramente l’ avrei trovata a casa così accesi la macchina, uscii dal parcheggio e andai verso casa.


CONTINUA..

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Capitolo 4
*** Capitolo 3 '' Who is he?'' ***


Come sospettavo, a casa c’ era Emy intenta a preparare la cena con un sorriso sulle labbra, devo dire che sembrava un po’ ebete. 

Io: Beh si può sapere perche mi hai abbandonata al centro commerciale? 

Emy: Eh? Non ti sentoo! Aveva la musica dello stereo a volumi assurdi, ma penso volesse evitare l’ argomento quindi non insistetti e le risposi con un banale: Niente lascia perdere.. 

Si girò per evitare di bruciare le bistecche che stava preparando e continuò a canticchiare con il sorriso di una bimba che ha appena ricevuto la sua caramella preferita. 

Due minuti e la cena era pronta e come sempre sul divano, in cerca di un programma decente, cominciammo a mangiare. Ci addormentammo davanti alla tv mentre stavamo guardando un film ‘’LOL-pazza del mio migliore amico’’. 

*bip-bip--bip-bip* 

Mi svegliò alle 7.42, il tintinnio del mio cellulare, avevo ricevuto un messaggio. Chi era quell’ imibecille che mi scriveva messaggi alle 7. 40 quando io ero in vacanza e potevo dormire? Mi alzai dal divano pestando i piedi furiosa e raggiunsi il tavolo per prendere il cellulare così avrei saputo il nome della persona da ammazzare. 

+393311053515 ‘’Ti va di fare colazione assieme stamattina?’’ 

Bene, adesso ero proprio senza speranze, un numero non salvato in rubrica mi aveva svegliato e per questo ero ancora più furiosa. 

‘’Prima di tutto grazie per avermi svegliato alle 7.42 di mattina quando io potevo dormire, comunque non ho la più pallida idea di chi tu sia, per questo non vengo a fare colazione con te, ho sonno e torno a dormire ciao.’’ 

+393311053515 ‘’Scusa non volevo, non pensavo dormissi.. comunque sarà per la prossima volta e non accetterò un no. Torna a dormire principessa.’’ 

‘’Ma si può sapere chi sei e che vuoi?’’ 

+393311053515 ‘’Per ora no;)’’ 

Quella risposta, già sentita, pensai dove e dopo mi si illuminò la mente, il ragazzo che era salito nella mia macchina. Forse poteva essere lui pensai, era la cosa più probabile, ma poteva essere anche qualcun altro. Senza pensare molto passai a chiamare Emy che ancora dormiva sul divano. 

Io: Emy, abbiamo dormito sul divano e sono le 7.50 io vado a dormire nel letto vedi tu cosa vuoi fare’’ 

Emy: Nnghsdfghjk.. 

Bella, questa fu la sua risposta, un verso incomprensibile. 
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EMY’S POV 

Emy: Happy, Happy!!! Sono le 10.30 svegliati che è ora!

Happy: Mmh.. non rompeasddsjfrsk.. 

Emy: Fai come vuoi, allora al mercato ci vado da sola. 

Appena dissi quelle parole Happy saltò giù dal letto e corse in bagno, lo sapevo, il mercato le piaceva un sacco Avevo deciso di andarci non solo per le cose carine che di solito vendono ma anche perche per pranzo volevo pollo arrosto e patatine fritte.

Happy fu pronta in 5 minuti e cominciammo a camminare per raggiungere la piazza del mercato. Passammo tutta la mattina insieme e per le 12.00 tornammo a casa con il pollo e le patatine fritte. Pranzo perfetto. 
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HAPPY’S POV

Ero annoiata volevo andare a farmi un giro, a fare qualcosa non so, ma sicuramente non volevo starmene a casa, mi vestii (http://static.stylosophy.it/stwww/fotogallery/625X0/117905/camicia-mimetica-e-shorts-nero.jpg) e uscii di casa, era abbastanza caldo ed avevo voglia di qualcosa di fresco, così passai a prendermi un frozen yogurt e continuai a camminare, ad un certo punto mi fermai di colpo.

Vidi, davanti a starbucks, un sacco di giornalisti, fotografi di tutto e di più, sicuramente qualche celebrità era rimasta intrappolata tra i giornalisti e si era rifugiata da starbucks. 

Ero rimasta un po’ scioccata ma decisi di proseguire non appena sentii un sacco di urli domande, mi girai e davanti a starbucks vidi un ragazzo riccio uscire di fretta dal locale e raggiungere un furgoncino nero.

Mi si bloccò lo stomaco.

Era lui, sono sicura.

ERA LUI.

Era il ragazzo della caffetteria, il ragazzo dell’ ascensore, era il ragazzo tanto misterioso quanto irritante.

Ero sconvolta ma subito dopo mi vennero dei dubbi, e se avessi visto male? E se ci assomigliava solo? Ero confusa e sempre più curiosa di sapere chi fosse quel ragazzo, era o non era famoso? Era o non era lui? E se non era famoso perché tutti quei giornalisti?

Sicuramente avrei rivisto quel ragazzo, e se lo avessi visto non avrei esitato a togliergli quegli stupidi occhiali e quel cappello e finalmente avrei scoperto chi fosse.

Scioccata continuai la mia passeggiata e verso le 18.30 tornai a casa.

A casa trovai Emy che si stava preparando.

Io:Emy ma stasera esci? Dove vai?

Emy: Esco con te

Io:Dici?

Emy: Si muoviti, preparati

Io: Ok ma niente discoteca, un pub piuttosto, è piu tranquillo.

Emy: Ok.. ma per questa volta

Uffa non ne avevo molta voglia ma era tanto che non uscivo con la mia migliore amica quindi accettai, presi un vestitino dall’ armadio (http://3.bp.blogspot.com/-nl08hj6ubfA/TleQhTS1YaI/AAAAAAAABHU/XoaPb1i6Vck/s640/%252C+Vintage+Western+Belt%252C+Yves+Saint+Laurent+Wedges.jpeg) sciolsi i capelli mi truccai un pochino e uscii di casa con Emy.

Arrivate al pub, che era piu una discoteca che un pub, (maledetta Emy) ci sedemmo ed ordinammo qualcosa da bere quando Emy, come sempre mi lasciò al tavolo con delle sue amiche e andò al bancone per cercare di conoscere qualcuno.

Passò un po di tempo quando mi sentii sfiorare la spalla e quando mi girai vidi lui, sempre lo stesso ragazzo. Mi tremavano le mani non sapevo cosa mi stesse succedendo, ero in imbarazzo e non sapevo che fare.

Ragazzo: Ve la rubo solo un secondo scusatemi.
Non mi lasciò rispondere allungò la sua mano verso di me, strinse la mia e mi portò via. Non sapevo dove stesse andando, si faceva largo tra le persone quando uscimmo dalla porta di emergenza. Un vicolo buio e stretto dietro il 
pub, solo io e lui.

Ero spaventata per un secondo pensai di essere in pericolo, ma quando mi guardò sorridendo mi cadde il mondo addosso, un formicolio mi percorreva tutto il corpo, come paralizzata davanti a lui.

Ragazzo: Ehi.. disse imbarazzato.

Io: Ciao.. Dissi nascondendo tutte le emozioni che avevo provato e cercando di sembrare piu tranquilla possibile.

Ragazzo: Dai, lo so che sei in imbarazzo, che sei agitata e che non sai cosa fare, non nasconderlo.

Io: Ma ti pare? Io agitata? Ma come ti permetti?

Ragazzo: Io posso.. disse ancora sorridendo.

Io: Senti sono abbastanza seccata, non so chi sei, so che mi stai mentendo, non so se eri tu il ragazzo famoso che ho visto oggi ma ho intenzione di scoprirlo.

Finii la frase, subito quando sentì le mie parole si bloccò. Ero agitata ma dovevo farlo mi sarei tolta quel dubbio.




Gli tolsi occhiali e cappello.




Un tuffo al cuore, un blocco allo stomaco.

Ero sconvolta.

Lui era veramente lui, era veramente…..


CONTINUA..

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Capitolo 5
*** Capitolo 4 ''L' identità'' ***


Lui era veramente lui, era veramente lo stesso ragazzo che avevo visto circondato dai paparazzi, la cosa che me lo confermò, fu scoprire la sua identità. Lui era Harry, Harry Styles il ragazzo tanto amato da migliaia di ragazzine e io ero 
davanti a lui, scioccata.

Harry: Forse è stato meglio così, non avrei saputo come dirti chi ero, avrei avuto paura della tua reazione.

Io: Io.. Io non ci credo.

Harry: Sono io Harry, sono Harry un ragazzo qualunque ok?

Io ero sconvolta e con un filo di voce dissi: Styles..

Harry non rispose. C’ era un imbarazzo assurdo tra di noi ed era più di 5 minuti che l’ unico rumore che si sentiva era il suo lieve respiro.

Harry decise di interrompere il silenzio.

Harry: Scusami per quello che stò per fare..

Fece un passo verso di me, mi guardò intensamente mentre mi cingeva i fianchi, ero contro il muro non potevo scappare, non potevo gridare, mi sentivo intrappola, non in senso cattivo, in senso buono, avrei voluto parlare ma non ci riuscivo così lo lasciai fare.

Si avvicinava sempre di più, erano 2 i centimetri che ci dividevano e in un secondo la distanza tra di noi scomparì, le sue labbra sfiorarono dolcemente le mie, era un bacio dolce ed appassionato, in quel momento tutto il mondo scomparì.

Avevo un vuoto allo stomaco, brividi ovunque, Harry mi stava accarezzando una guancia e prima di staccarsi da me mi stampò un bacio sul collo.

Ci fissavamo da 1 minuto e nessuno di noi due parlava, vedevo solo il verde smeraldo dei suoi occhi.

SBAM!

Sobbalzai dallo spavento, il coperchio di un bidone lontano da noi era caduto, era un segno del destino, il nostro momento era stato interrotto da un suono freddo. Non sapevo che fare, senza pensarci spostai Harry e tornai dentro il pub. 

Lui non mi aveva seguito e io in quel momento ripensai a quelle sue parole..

‘’scusami per quello che sto per fare’’

Non riuscivo a capirle, perché si era scusato? Come se stesse facendo un errore, l’ errore di baciarmi, perche se fosse stato così, solo un maledetto errore, per me era stato l’ errore più bello della mia vita.

Mi sentivo tra le nuvole ancora così decisi di andare a casa, se no mi sarebbe scoppiata la testa, non capivo. Ero confusa, frustrata.

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Erano le 10 di mattina e mi svegliai.

Emy non era in casa.

Scesi e feci colazione, ero tranquilla quando ripensai alla sera prima, mi sentivo strana, avevo come il bisogno di rifarlo e non capivo il perché, che mi stava succedendo?

Non potevo passare il resto della giornata così, a penasre, a torturarmi di pensieri inutili e sogni infondati.

Alle 11.30 sentii suonare il campanello, doveva essere Emy così andai ad aprire.

Mi trovai di fronte un ragazzo riccio dagli occhi verdi mentre si passava una mano tra i capelli, di istinto mi spuntò un sorriso sulle labbra.

Io: C-ciao H-harry. Faceva strano anche solo pronunciare il suo nome, non potevo credere che una pop star come lui fosse davanti a me, sulla porta di casa mia e che la sera prima avesse fatto quello.

Harry: Ehi Happy! Disse sorridendo.

Io: Dai entra

Harry si sedette sul divano e io accanto a lui, eravamo uno di fronte all’ altro, quando io abbassai lo sguardo lui cominciò a parlare.

Harry: Ecco io.. sono venuto perché volevo parlarti, volevo scusarmi per ieri, scusami davvero, lo so che non avrei dovuto, non so cosa mi sia preso.

Ero rimasta colpita dalle sue parole, ancora non capivo perche si scusava così tanto, perche si scusava? Forse non aveva capito che per me era stato bellissimo? Che per me si, forse era uno sbaglio, ma era lo sbaglio più bello che avessi fatto in tutta la mia vita.

Io: Oh beh, tranquillo, ceh fa lostesso.

Lui mi guardava, io lo guardavo e in un secondo un unico suono rimbombò nella stanza.

Harry e io: Però e stato bello.

Dopo quelle parole pronunciate all’ uninsono Harry imbarazzato si sistemò i capelli, e io arrossii.

Lo guardai e sorrisi, lui ricambiò il sorriso, si allungò verso di me e mi abbracciò. Restammo a fissare il soffitto per un po’ abbracciati quando lui interruppe il silenzio.

Harry: Beh io dovrei andare, ci sentiamo semai.

Io annuii e lo accompagnai alla porta.

Stava per andarsene e io stavo per chiudere la porta quando lui mi fermò, mi strinse i fianchi e mi baciò a stampo, poi uscì e disse: Ciao Principessa!

Io risposi con un sorrisone e richiusi la porta.
Scivolai fino a sedermi ai piedi della porta appoggiandomi ad essa con la schiena.

Continuavo a pensare, pensare e pensare, ma ora basta, dovevo smetterla.

Avrei cominciato di nuovo scuola tra 2 giorni quindi salii in camera e ripassai un pò di materie quando sentii la porta di casa aprirsi e un:'' Ce nessuno?''

Io: Emy? urlai.

Emy: E chi vuoi che sia? disse ridendo.


COTINUA..

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Capitolo 6
*** Capitolo 5 '' Why?'' ***


CAPITOLO 5.

Io ed Emy avevamo passato tutta la giornata insieme, una giornata tra amiche. Erano le 8.00 avevamo appena finito di mangiare e non sapevamo che fare così decidemmo di andare al cinema, eravamo in una sala grandissima e stava per iniziare un film romantico. Finito il film uscimmo dalla sala con gli occhi pieni di lacrime e il trucco colato, 2 panda.

Eravamo fuori dal cinema e stavamo aspettando il taxi quando vidi uscire una coppia di ragazzi, il braccio di lui era sulle spalle di lei, erano dolcissimi quando..

Mi si gelò il cuore.

Ero sicurissima che lui fosse Harry, ma lei chi era? Bionda con un fisico da urlo. Ero rimasta molto delusa, da lui non me lo sarei mai aspettata, lui che insisteva così tanto per vedermi, che mi aveva pure baciata e adesso se ne andava al cinema con un'altra? Mi incazzai di brutto, anche se non ne avevo il motivo, infondo non ero la sua ragazza e sapevo benissimo che lui era Harry Styles, poteva permettersi le ragazze più belle della terra.

Mi sentivo morire, mi sentivo usata, presa in giro, e il bello era che non capivo il perché di queste emozioni, un sacco di ragazzi mi avevano usata così, ma non c’ ero poi così rimasta male. Perche ero così delusa da lui? Perche?

Dovevo tornare nel mondo reale, il taxi era arrivato e io ed Emy salimmo in macchina, eravamo stravolte quindi appena arrivate a casa ci buttammo subito a dormire.


Mi stropicciai gli occhi, uscii dall’ involucro di coperte che avevo addosso e guardai la sveglia.

Le 11.30

Io: Emy!!!! Oggi è il mio ultimo giorno di vita! Domani devo andare a scuola, oggi ci divertiamo alzati S U B I T O! Lei non rispose.

Andai in cucina bagnai una spugna e corsi in camera sua, immaginate cosa feci.

Gli strizzai la spugna sul viso.

Emy: Ahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh! Ma si può sapere che cosa ti è venuto in mente?

Io: Emy su’ sii positiva oggi è l’ ultimo giorno che abbiamo di vacanza alzati che oggi ce la spassiamo! Ero così di buon umore, nascondevo perfettamente le mie emozioni anche perché Emy non sapeva niente di Harry, era strano ma in quel periodo non ci parlavamo più come una volta. Avevo bisogno di recuperare con lei e quindi le proposi di passare la giornata in un Luna Park, il posto perfetto per divertirsi e dimenticare tutti i problemi della vita reale.

Emy alla fine si alzò e approvò la mia idea, così appena vestite (http://i00.i.aliimg.com/wsphoto/v0/849263252/Loose-plus-size-clothing-2013-summer-new-arrival-mm-spring-irregular-sweep-casual-o-neck-short.jpg_250x250.jpg) uscimmo di casa ed aspettammo il taxi che ci avrebbe portato al ‘’Chessington park’’.

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Emy: Wow, che figata ci divertiremo un sacco!

Io: Già penso anche io, maa.. senti e se chiamassimo anche Paul?

Emy: Mah.. si dai, infondo sarà un’ occasione per conoscerlo meglio.

Annuii e digitai velocemente il numero di Paul sul cellulare.

‘’Paul, ciao sono Happy, verresti con me e Emy a Chessington park?’’

‘’Ok Happy ma quando? Adesso?’’ disse un po’ spiazzato.

‘’Si, non siamo in taxi ti aspettiamo all’ entrata’’

‘’Ok ciao Happy ci troviamo lì’’

Io: Emy paul viene, tu vai in biglietteria io lo aspetto qui!

Emy: Come dici tu Disse ironica.

Paul era arrivati e stavamo entrando al parco, c’ era musica ovunque, mille attrazioni diverse, wow. Fortunatamente non c’era la ressa per salire su ogni gioco quindi cominciammo a salire sui vari giochi, erano uno più divertente dell’ altro e per tutta la giornata riuscii a non pensare a quello che era successo con Styles. Non mi andava di chiamarlo Harry, anche se chiamarlo Styles era un modo freddo non mi importava, mi aveva deluso comunque.

Era sera, eravamo ancora al luna park, in un baretto e stavamo bevendo qualcosa, era tardi così decidemmo di tornare a casa, era stata una giornata fantastica, tutto molto divertente, Emy e Paul si erano conosciuti meglio; Peccato che la giornata fosse finita e il giorno dopo ci saremo rivisti tra i banchi di scuola. Arrivate a casa io ed Emy ci lanciammo in doccia e ci rimboccammo sotto le coperte. 

Eravamo tutte e due stese sul mio letto con la tv accesa su MTV music e un libro in mano, mi stavo quasi addormentando idem Emy.

Emy: Io ho sonno..

Io: Pure io..

Emy: Spengo la luce, tv e tutto?

Io: Si, non ce la faccio più.

Appena Emy spense tutto, tutte due eravamo sotto le coperte pronte per addormentarci mi suonò il cellulare che avevo sul comodino.

Bling-bling

Era un messaggio che diceva: ‘’Ciao principessa, buonanotte. Harry xx’’

In quel momento ero furiosa quindi spensi il cellulare senza rispondere e rimisi il cellulare, sbattendolo violentemente, al suo posto.

Emy: Ehi! Che hai da sbattere? Guarda che se lo sbatti così si rompe.

Io risposi con un ‘’ si si’’ e tornai a cercare di dormire sperando che nessuno interrompesse il mio sonno.

Mi addormentai tranquilla, di solito facevo fatica a dormire, specie se stavo male psicologicamente, mi tornavano in mente mille pensieri e non riuscivo a darmi pace. 

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Io: Ahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh! Dissi sobbalzando dal letto. Subito sentii Emy svegliarsi bruscamente.

Emy: Oddio Happy che succede stai bene? Disse preoccupata.

Io non risposi, prima feci mente locale poi parlai.

Io: Emy ma che ore sono?

Emy: Non lo so… Oddio ma sono le 3.21!

Io: Cosa? Le 3.21?

Emy: Si, spero tu abbia un buon motivo per avermi svegliato a quest’ ora.

Io: In realtà no, scusa, un brutto sogno, torna a dormire.
Emy si sotterrò sotto le coperte ricominciando a dormire, la stessa cosa feci io.


CONTINUA..

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ''I suoi dannati occhi verdi.'' ***


CAPITOLO 7.
Basta, dovevo smetterla di farmi paranoie quindi mi decisi a raccontargli tutto per filo e per segno.
 
Emy: Potevi dirmelo, esci con Harry Styles e non me lo dici! ti avrei aiutata.

Io: Ci sono uscita una volta e penso che non ci uscirò mai più..Scusa.. dissi lasciandomi scivolare una lacrima sul viso.


Emy:…

Io: Emy, davvero scusa perdonami ma non sapevo come dirtelo..

Emy: Ok.. Penso che..

Io: Uhm?

Emy: Niente lascia perdere.. disse alzandosi.

Non la lasciai fare la presi per il braccio e la fermai.

Io: Emy, che succede? Hai qualcosa da dirmi?

Emy: Forse..

Se ne andò in camera sua, era meglio lasciarla sola mi avrebbe spiegato quando si sarebbe calmata, beh, in fondo era andata bene, speravo peggio, lei era la mia migliore amica da sempre, mi aveva sempre capita e ascoltata, mi domandavo perché non gli e lo avessi detto prima. Sono una stupida, pensai.

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Era ora di cena e finalmente Emy uscì dalla sua stanza.

Emy: Ehi cogliona, voglio una pizza disse sorridendomi.

Io d’ istinto gli saltai in braccio e gli sussurrai all’ orecchio un ti voglio bene.

Io: Ordino subito!

Dopo qualche minuto Emy si decise a parlare, mi raccontò che non era l’ unica ad avere un segreto, mi raccontò di una serata in discoteca, un ragazzo biondo, se lo ricordava da piu di 2 settimane, continuava a saltargli in mente.

Emy: Ho un vago ricordo dei suoi capelli biondi.. perfetti..

Io: Emy, se succederà qualcosa me lo dirai vero?

Emy: Si, ma dubito visto che non ho la più pallida idea di chi sia.

Io: Tranquilla ti aiuterò a cercarlo.

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Dopo la lunga discussione con Emy mi suonò il cellulare.

Harry:
‘’ Ma si può sapere che hai?’’

Io:
‘’Harry basta.’’

Harry:
‘’Che ti ho fatto?’’

Non risposi, basta mi dava noia, non volevo più vederlo ne sentire parlare di lui, mi veniva il vomito solo a pensarci così decisi di sdraiarmi sul divano e aspettare insieme ad Emy l’ inizio di qualche bel film.

Glin-glon

Io: Vado io! Sicuramente è la pizza!

Molto tranquillamente andai ad aprire la porta.

Non era la pizza.

L’ ultima persona che avrei voluto vedere era a casa mia, ma che potevo farci, era lì e dovevo affrontarlo, così uscii di casa e mi accostai alla porta.

Io: Beh? Che vuoi?
Dissi guardandomi i piedi.

Harry: Spiegami che hai contro di me, che ti ho fatto? Perche sei così incazzata?

Io: Harry, basta..
Harry avvicinò la sua mano al mio viso alzandomi il mento.

Harry: Guardami e dimmi cos’ hai.
Era inevitabile, stavo guardano i suoi occhi verdi, ancora una volta ma poi mi scostai.

Io: Harry io..

Harry: Tu?

Io: Io.. io non ti voglio più vedere, basta, chiuso, fine.

Harry si avvicinò a me, mi strinse forte poi mi lasciò e mi disse: Ora guardami negli occhi e ripeti quello che hai detto, so che non ci riuscirai.
Merda, aveva ragione, non ci sarei mai riuscita, impossibile per me fare una cosa del genere, piano piano lui si stava portando via minuscoli pezzetti del mio cuore ed io non potevo farci niente.

Io non sapevo che fare, non volevo farlo perche sapevo che uno, non ci sarei riuscita, due avrei fatto lo sbaglio più grande della mia vita quindi rientrai in casa, fortunatamente Harry non riuscì ad impedirlo.

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Entrai e, visto quanto successo lo raccontai subito a Emy.

Emy: Ahhhhhhhhhh l’ amour!

Io: Ma smettila deficiente! Dissi tirandole un cuscino

Continuamo così fino a quando suonò di nuovo il campanello.

Io: Emy, adesso vai tu io non mi alzo!

Emy: Ok.. allora la pizza me la mangio tutta io!

Io: Certo, certo sogna.

Emy andò ad aprire e tornò dentro con le pizze lasciano la porta socchiusa: Happy, io poso le pizze sul tavolo vai a dare i soldi al fattorino!
Io feci tutto alla lettera ma quando fui fuori la porta si chiuse, mi guardai attorno e non c’ era nessun fattornino.

Io: Emy dai! Aprimi idiota!

Continuavo ad urlare ma non mi apriva quando mi sentii tirare per un braccio, fino ad una panchina.

Harry: Sì, sono ancora io, adesso sai cosa devi fare..

Io: Harry ti prego..

Harry: Lo sapevo che non ci saresti riuscita..

Io: Harry, basta, non lo capisci che così mi fai male? Io, io ci tengo a te, mi stai distruggendo in mille pezzi, ormai lo sanno anche i muri che sono pazza di te ma tu non lo capisci, sono gelosa, gelosa da morire, ma fa niente, lasciami stare, so di non essere alla tua altezza..

Dopo le mie parole mi sfiorò il braccio, inutile dire che cosa stava succedendo in me in quel momento.
 
CONTINUA..
 
 

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ''Tu da adesso sei mia'' ***


CAPITOLO 8.

Ci fù un lunghissimo minuti di silenzio, poi Harry si alzò mi prese per mano e mi tirò verso di lui facendomi sbattere violentemente il petto.

Le sue labbra si avvicinarono alle mie, fu il bacio più bello della mia vita anche se in quel momento ero triste, distrutta, distrutta dai suoi comportamenti.

Dopo alcuni secondi Harry si staccò da quel lungo bacio e me ne stampò un altro sulla guancia sussurrandomi: Tu da adesso sei mia.

Come le mie orecchie sentirono quelle parole un brivido mi attraversò la schiena facendomi fare un saltino, stavo per morire, il mio cuore batteva all’ impazzata e se non fosse successo qualcosa sarebbe scoppiato.

Non riuscivo a parlare, ero come un blocco di ghiaccio che si muoveva a stento, non riuscivo a comunicare in nessun modo.

Harry dopo quel momento mi prese in braccio e mi riportò a sedere, ero seduta in braccio a lui, istintivamente lo abbracciai forte.

Harry: Ehi, così mi stritoli!

Mi staccai dall’ abbraccio e lo guardai dritto in quegli occhioni verdi, mi persi nel vuoto guardando il suo viso perfetto e il suo sorriso fantastico.

Mi avvicinai al suo orecchio e gli sussurrai un: Scusa se ti voglio bene..

Harry: ‘’Non mi devi chiedere scusa di niente, sono io che mi devo scusare con te, scusa se mi hai visto con un’ altra, ma tranquilla lei è solo una mia amica dai tempi del collage, non ti devi preoccupare. Dal primo momento che ti ho vista mi sei subito piaciuta, e un po’ che ti sto dietro, mi piace il tuo carattere, mi piace la tua dolcezza, non la usi a sproposito, mi fa impazzire la tua gelosia, sei diversa dalle altre. Poi beh, sei bellissima.. ah mi sono dimenticato di dirti una cosa.. io non ti voglio bene, ti voglio più che bene, da oggi sei la mia principessa e spero lo vorrai essere per sempre.’’

Dopo quelle parole mi scappò un enorme sorriso, lo guardai nuovamente negli occhi, quella volta fui io a baciarlo.

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HARRY’S POV

Finalmente mi ero liberato di un’ enorme peso, mi sentivo libero e sapevo che Happy adesso era solo mia, la mia piccolina, ero contentissimo, al settimo cielo, lo volevo da tanto e ancora non ci credevo.

Io: ‘’Happy, direi che adesso ti lascio andare dalla tua amica, ah ringraziala da parte mia, mi ha aiutato a tirarti fuori di casa’’ dissi sorridendo.

Happy:’’ Va bene, beh allora vado’’ Disse allontanandosi da me.

La presi per un braccio e lei si girò verso di me.

Io:’’Non te ne puoi andare così’’ dissi rubandole un bacio a stampo.

Io:’’Ci sentiamo sta sera’’

Lei annuì e si allontanò da me fino a rientrare in casa.

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HAPPY’S POV

Entrai in casa.

Io:’’Brutta stronza, mi hai chiuso fuori casa ma mi hai anche regalato la serata più bella di sempre, grazie ti voglio un sacco bene’’ dissi abbracciandola.

Mi staccai dall’ abbraccio.

Io:’’Non mi avrai mica mangiato tutta la pizza spero!’’

Emy:’’No tranquilla, anzi, l’ ho anche rimessa in forno perché non si freddasse’’

Io:’’Grazie’’ dissi andando verso il forno, avevo una fame assurda.

Erano passate tante ore ed erano già le 10 così decisi di andare a letto ma appena mi misi sotto le coperte mi suonò il cellulare.


Harry
‘’Buonanotte scricciolo, a domani. 
 Harry xx’’

Io
‘’Buonanotte anche a te Hazz.
Happy xx’


CONTINUA...

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Capitolo 9
*** Capitolo 6 ''The truth'' ***


CAPITOLO 6.

Dopo quella notte mi ero svegliata alle 6.30, il fatilico giorno era arrivato molto velocemente, quella mattina avrei ripreso ad andare a scuola. Lentamente, con molta calma mi preparai per andare a scuola mentre pian piano cominciavo a ricordare quel terribile sogno;

Mi apparivano in mente immagini di Harry, e di una ragazza, la stessa che era con lui al cinema, poi mi passava davanti la scena in cui loro due erano su una panchina che si baciavano e un’ altra scena ancora dove c’era lui che la baciava davanti a me poi mi guardava e rideva. Era stato un sogno terribile, se ci avessi pensato ancora mille strisce di lacrime sarebbero scivolate lievemente sul mio viso. 

Era tardi, dovevo andare a scuola, così aspettai che Emy finisse di vestirsi, mentre aspettai accesi il cellulare.. 7 chiamate perse, 2 da Paul e 5 da.. Harry. Mi infuriai da morire, non riuscivo a spiegarmi che volesse da me, perche mi trattava così? Perche? Basta era ora di finirla, la dovevo smettere di pensarci, dovevo smettere di pensarGLI, poi c’ era pure Paul, volevo richiamarlo ma poi l’ avrei rivisto a scuola quindi non lo feci.

Emy era pronta uscimmo di casa e ci avviammo a piedi per andare a scuola.. Eravamo arrivati al cancello della scuola, una marea di studenti in coma si avvicinavano a passo di una formica all’ entrata.. uhm.. un attimo ma Paul dov’ era? 

Strano di solito mi aspettava in cortile.

Drin-drin

Ecco, le 8 erano arrivate e dovevo entrare in classe così salutai Emy. Mi sedetti nel mio banco, vicino a Paul che l’ unica cosa che mi disse fu un ciao.

Io: Che accoglienza! Non sei l’ unico che non ha voglia di stare a scuola sai? Dissi guardandolo sorridente.

Paul si girò verso di me e fece un sorriso finto, un attimo che gli stava succedendo? Perche così triste? Aveva gli occhi rossi, forse aveva pianto pensai.

Io: Paul che succede tutto a posto?

Paul non mi rispose e mi girò le spalle. Mi alzai di scatto, feci il giro attorno al suo banco e mi abbasssai vicino a lui.

Io: Paul, non ti ho mai visto così ti prego, rispondimi, cos’ è successo? Ti ho fatto qualcosa? Non riesco a vederti così, non ce la faccio sei il mio migliore amico da sempre e se stai male tu sto male anche io, parla, sono qui per ascoltarti se hai bisogno ci sono.

Aspettai per la sua risposta ma niente, decisi di lasciarlo un po da solo per pensare quindi mi alzai ma appena lo feci, lo fece anche lui, si avvicinò a me e mi abbracciò lasciando scendere una lacrima sulla mia maglietta. Da lì capii che non stava per niente bene così lo presi per mano e uscimmo dalla classe.

Prof: si può sapere dove andate? 

Io: Ciao domani porto la giustificazione.

Parlai a lungo con Paul e alla fine riuscii a capire che aveva, Marti lo aveva scaricato, le vacanze erano finite e lei lo aveva solo usato. Questo mi fece incazzare molto. Eravamo tristi tutti e due così capii che quello era il momento giusto per dirgli tutto, non ce la facevo più a nascondere la cosa ai miei migliori amici quindi gli parlai di Harry, cosa di cui avrei dovuto discutere anche con Emy. 

Lui rimase scioccato, e si alterò un po’ sapendo come stavo, era come un fratello per me e era molto geloso, mi difendeva sempre e comunque, non voleva che stessi male per nessun motivo men che meno per un ragazzo.

Io: Basta Paul abbiamo perso troppo tempo, adesso andiamo da Starbucks e ci prendiamo un frullato tranquilli, basta pensare.

Lui annuii e ci andammo.

Finito il break, erano le 4.00 di pomeriggio mi accompagnò a casa e ci salutammo, io sarei dovuta andare ad allenamento. 

Entrai in casa preparai la borsa e quando finalmente avevo finito mi stravaccai sul divano, con MTV music acceso, per aspettare le 4.30. Ero stanca morta così tra una canzone e l’ altra mi addormentai ma come sempre mi svegliò un fastidioso messaggio.

Harry:
‘’Happy, chi è quel ragazzo.’’

Non sapevo neanche a chi si riferiva ma non avevo nessuna voglia di pensarci quindi gli risposi una cosa a caso, ero nervosissima, ma quale ragazzo?

Io:
‘’Harry, chi è quella ragazza.’’

Dopo qualche minuto rispose.

Harry:
‘’Non cambiare discorso, chi è il ragazzo del bar?’’

Io:
‘’E da quando ti interessa degli affari miei?’’

Harry:
‘’Giusto…’’

Io smisi di rispondergli e mi avviai verso la palestra, dovevo scaricare la tensione, ero davvero furiosa, nervosa, triste, un mix di emozioni, perché quella parola ‘’giusto’’ quanto mi sarebbe piaciuto sentirgli dire ‘’mi interessa di te da quando ti ho conosciuto’’. 

Non riuscivo ad accettarlo ma lo sapevo bene, sapevo che quel ragazzo si era portato via una briciola del mio cuore, e pian piano stava continuando a farlo, cominciava ad interessarmi.

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Emy: Sono a casa! Urlò.

Io: Me ne sono accorta, comunque Emy ho bisogno di parlarti.

Emy: Dimmi..

Io: Vieni, siediti con me sul divano..

Emy: Ma mi devo preoccupare?

Io: No no adesso ti spiego.

Emy: Ok..

Io: Emy, il nostro rapporto come amiche è cambiato, adesso siamo molto distaccate, ma io non voglio che sia così quindi ho deciso di farti sapere alcune cose che probabilmente, anzi senza probabilmente sono la causa del nostro distacco.. Scusami se te l’ ho tenuto nascosto, scusa davvero, avrei dovuto dirtelo mi avresti aiutato credo..

Mi fermai un attimo a pensare..

Emy: Happy.. va’ avanti.

Io: Ok.. Nelle ultime settimane mi sono successe delle cose, che non ti ho detto, e non so come dirtele, non so come le prenderesti..

Emy:Tranquilla, sei la mia migliore amica, non ti giudicherò. Disse sorridendomi.

Ero in ansia, e se si fosse arrabbiata?

Ero confusa.

Nervosa..


CONTINUA..

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Capitolo 10
*** Capitolo 9 ''Le principesse vanno trattate da principesse'' ***


CAPITOLO 9.

Con la sua buonanotte chiusi gli occhi e mi addormentai.

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Mancava davvero poco all' esame scolastico che dovevo dare così, quando alle 9.30 mi alzai cominciai a ripassare, Emy non era in casa, forse era fuori per colazione non ne avevo idea ma non me ne preoccupai più di tanto continuando a studiare.

Erano ormai le 12.00 e Emy non era ancora tornata, non avevo nessuna voglia di prepararmi da prando quindi probabilmente mi sarei fatta un panino al volo.

Mi sdravaccai sul divano, i pensiari mi assalirono e così cominciai a pensare ad Harry, non Harry Edward Styles quello dei One Direction, al mio Harry, a quel ragazzo dagli occhi vedi che mi faceva letteralmente impazzire. Subito sul mio volto comparì un sorriso. Sembrava quasi una cosa automatica.

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drin-drin
La suoneria del mio cellulare interruppe i miei pensieri.

Harry:
''Scendi ti aspetto xx''

Non risposi, ero ancora in  pigiama e senza pensarci due volte corsi a mettermi almeno una maglia decente e mi affacciai dalla finestra vedendo Harry di sotto appoggiato alla sua macchina.

Io:''Che ci fai lì sotto?

Harry:''Non posso neanche portare la mia ragazza fuori per pranzo?'' domandò fingendosi offeso.

Io:''Dai scemo, sali che mi preparo intanto'' dissi chiudendo la finestra.

Aprii il portoncino di casa mia col telecomando e lo feci entrare, intanto io stavo in bagno a sistemarmi i capelli.
Sentii una voce provenire dal salotto.
Harry:''Permesso''

Io mi affacciai alla porta del bagno e dissi:''Vieni''

Harry dopo 5 secondi si accostò alla porta, avevo una maglia con un buco sulla schiena e i pantaloni larghissimi a righe del pigiama.

Harry squadrandomi dalla testa ai piedi mi disse ridendo:''Sei veramente sexy con quei pantaloni''

Io:''Oh, davvero grazie mille, quasi quasi esco così'' dissi sorridendo.

Harry:''Saresti bellissima comunque'' sussurrò ma io lo sentii.

Diventai rossa, e anche lui, ci fù qualche secondo di silenzio poi Harry alzò lo sguardo e mi sorrise dolcemente.
Persi il controllo e gli saltai in braccio, ci stavamo guardando negli occhi intansamente, le nostre labbra si avvicinavano sempre di più e quando finalmente si toccarono

Harry con ancora le labbra che sfioravano le mie disse:''Veramente noi dovremmo andare, ho prenostato un posticino fantastico''

Io:''Si, ma così non vale!'' Dissi per poi baciarlo, gli morsi il labbro inferiore poi velocemente scappai in camera per cambiarmi.

Harry cominciò a ridere e mi disse:'' Tu sei completamente fuori di testa''
Io non risposi, uscii dalla mia camera tutta pronta.

Io:''Andiamo?''

Harry sorrise e le sue fossette spuntarono sul suo viso, dio quanto era bello, pensai. Ero rimasta immobile affascinata dal suo sorriso quando mi prese in braccio a modi principessa.

Harry:''Adesso sì possiamo andare.''
Mi portò in braccio fino sul sedile della macchina, chiuse il mio sportello e salì dall' altra parte.

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Stavamo salendo un pò in alto fino ad un ristorantino con un panorama fantastico.
Entrammo e ci sedemmo al tavolo.

Io:''Harry, non dovevi davvero, bastava un fast food, non sono il tipo di ragazza che pretende così tanto''

Harry si alzò dalla sedia e si avvicinò al mio orecchio:''Tu sei la mia principessa, e le principesse vanno trattate da principesse.''
Mi stampò un bacio sulla guancia e si risedette.

Non gli risposi, ricambiai solo con un leggero rossore sulle mie guance ed un sorriso.

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Mangiammo davvero bene e quando arrivò il momento di pagare ci alzammo da tavola e andammo verso la cassa.
Davanti a noi c' era una coppia di biondini, erano davvero carini ma.. appena si girarono riconobbi Emy.

Io:''Emy!'' dissi quasi urlando, lei non mi aveva notata.
Appena la chiamai si girarono verso di me tutti e due, Harry intanto stava pagando.

Emy e Harry:''Che ci fai qui?'' dissero nello stesso momento.
Io stavo impazzendo non ci capivo niente.

Harry:''Niall che ci fai qui, chi è la tua amica?''

Io mi girai stranita verso Harry dicendo:'' Niall? Emy, aspetta ma tu..''
Non ebbi neanche il tempo di finire la frase che il biondo mi interruppe.

Niall:''Piacere, Niall Horan, sì conosco Harry, canta con me e oggi ho deciso di uscire con Emy perchè la conosci?''

Io:''Oddio si, abita con me!'' dissi ridendo
Dopo le presentazioni tutto si chiarì.

Harry ed io uscivamo insieme. Emy e Niall uscivano insieme.

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Io:''Emy scusa un attimo puoi venire un secondo?''

Lei annuì.

Io:'' Ma cioè, mi stai dicendo che lui è il ragazzo biondo di cui mi avevi parlato?

Emy:''Beh, si..''

Io:''Cioè, ma come hai fatto a trovarlo?

Emy:''E' stato lui a trovarmi.''

Io in quel momento ero davvero contenta per lei, non mi aveva detto un gran che ma secondo me infondo c'era qualcosa di grosso. Chi lo sa, magari lei si stava innamorando?

Comunque, loro erano usciti insieme e anche noi, quindi gli salutammo e andammo via.

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Harry mi accompagnò a casa, avrei avuto allenamento.
Aveva appena parcheggiato davanti a casa mia.

Harry:''Ci sentiamo dopo vero?''

Io:''Si''

Harry si avvicinò a me mi prese in braccio e attorcigliai le mie gambe attorno al suo busto.

Harry si avvicinò piano piano alle mie labbra mi rubò un dolce bacio prima di rimettermi a terra.

Sembravamo due calamite, ogni volta che avevamo un secondo di intimità ci saltavamo addosso, non potevo fare a meno dei suoi dolci baci, mi salivano i brividi ogni volta, lo zoo nello stomaco. Quando stavo con lui mi sentivo protetta, stavo bene.

CONTINUA..

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