Apri gli occhi

di sammy91
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** prologo ***
Capitolo 2: *** From the beginning ***
Capitolo 3: *** She's my angel ***
Capitolo 4: *** L'attesa ***
Capitolo 5: *** Tra il sogno e la realtà ***
Capitolo 6: *** Vite parallele ***
Capitolo 7: *** La gelosia ***
Capitolo 8: *** Brividi d'amore ***
Capitolo 9: *** Le scelte ***
Capitolo 10: *** Il risveglio ***
Capitolo 11: *** Incomprensioni ***
Capitolo 12: *** Terzo grado ***
Capitolo 13: *** Amicizia VS Amore ***
Capitolo 14: *** Scommesse ***
Capitolo 15: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** prologo ***


PROLOGO
 
-"Mi sta baciando.. non ci conosciamo nemmeno e lei mi sta baciando!"
 
-"Heather tesoro, da quando sei qui, Naya viene a farti visita ogni giorno, ha conosciuto la nostra famiglia, i tuoi amici,  i tuoi colleghi di lavoro persino il tuo gatto. Ha sentito raccontare da loro centinaia storie su di te. Conosce i tuoi pregi e i tuoi difetti. Sa di cosa hai paura e che cosa ti rende felice. In tutte queste ore passate osservandoti, sono certo che conosce a memoria anche i tratti del tuo viso. Ma soprattutto dopo quello che hai fatto per lei, Naya sa quanto grande sia il tuo cuore. Quindi anche se non avete mai parlato e non siete mai uscite insieme, questa splendida ragazza ti  conosce molto bene e ti sta aspettando."
 
-"Ma io ho paura..Insomma ho la possibilità di fuggire finalmente da tutto il dolore e di stare con te. Mi sei mancato così tanto papà! Perché non vuoi che io rimanga qui con te?"
 
-"Amore, non è che io non voglia che tu rimanga con me, anche tu mi sei mancata tanto piccola ma credimi, il tuo momento non è ancora arrivato. Hai ancora tutta la vita davanti e fidati di me, sarà tutto molto più bello con Naya a tuo fianco. In fine, se ti permettessi di rimanere, tua madre verrebbe qui a prenderti e mi ucciderebbe! Non voglio morire un'altra volta!"
 
-"E' assurdo che tu riesca a scherzare in queste situazioni! Però probabilmente hai ragione. La mamma non te lo perdonerebbe mai! Però..."
 
-"Però cosa?"
 
-"Naya è una ragazza.. Mamma non lo accetterà mai! Poi io non so se voglio stare con una donna, insomma ho sempre sognato un uomo perfetto, un bel matrimonio e una famiglia numerosa."
 
-"Heather. Sei sicura che questi siano i tuoi sogni e non quelli di tua madre? Sai quanto io ami tua madre ma a volte tende di intromettersi troppo nella tua vita. Tu sei la mia bambina, voglio solo vederti felice e so che con Naya lo sarai. Tua madre l'adora. Forse all'inizio, quando si renderà conto che tutto l'interesse da parte sua non sia legato al fatto che si sente in obbligo di venirti a trovare ma si stia innamorando di te, rimarrà sconvolta. Come puoi biasimarla?  Tutto ciò che aveva sognato per sua figlia non si avverrà, ma ti assicuro che non appena vedrà ciò che io posso già vedere ne sarà davvero felice. 
Poi scusami, come puoi essere insicura di ciò che provi se hai deciso di mettere a rischio la tua vita per salvare quella di Naya?! Era destino Heather. 
Visto però che non sei ancora sicura della tua scelta, vieni con me, ti faccio vedere una cosa..."
 
 
ANGOLO AUTRICE
 
Salve! E' la mia prima long in assoluto quindi abbiate pazienza. Spero davvero che questa storia riesca ad entrare nei vostri cuori proprio come sia riuscita ad entrare nella mia testolina spingendomi in questo viaggio di scrittura :) Mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate quindi i vostri commenti (di qualsiasi tipo) sono ben accettati. Beh che altro dire, ci risentiamo presto! -Sam

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Capitolo 2
*** From the beginning ***


Capitolo 1- From the beginning

Era una bella mattinata e Heather aveva deciso di approffitarne uscendo a fare una passeggiata in centro. Era il suo giorno libero, lavorava come segretaria in uno studio di commercialisti. Non era proprio ciò che aveva desiderato di fare ma dopo la morte di suo padre aveva perso la sua grande passione per il ballo e decise di cominciare gli studi prendendo poi il diploma in ragioneria. I suoi giorni passavano in fretta, usciva di casa alle 7 del mattino per poi tornare alle 7 di sera, non aveva tanto tempo libero ma quando lo trovava, lo dedicava ai suoi amici o meglio alla sua migliore amica.

Lei ed Ashley si conoscevano dai tempi del liceo e non c'erano dei segreti fra di loro. Ashley era come una sorella per Heather o meglio come un angelo custode visto che era sempre lì al suo fianco. Non l'aveva mai abbandonata, sia quando la bionda dovette affrontare la morte di suo padre sia quando si era innamorata per la prima volta, anche se quel amore si scoprì in seguito di essere solo un enorme sbaglio. Per Ashley invece, Heather rappresentava una sicurezza e un cuore d'oro. Era un'amica che tutti vorrebbero avere, quella che ti sostiene anche se non è d'accordo con le tue scelte, quella che pensa prima agli altri e poi a se stessa, quella che ti tira fuori dai guai, quella che ti legge nel pensiero. Quella che riesce a farti sorridere anche nel momento in cui tutte le tue sicurezze sembrano essersi trasformate in polvere.

Quel sabato mattina mentre Heather passeggiava per le strade affollate della città, il suo sguardo fu catturato da una certa ragazza dai capelli corvini che correva tra la folla senza accorgersene di aver perso il suo cellulare. 

-"Ma perchè la gente ha sempre così tanta fretta? Le persone dovrebbero imparare a fermarsi ogni tanto e provare a guardare o meglio osservare ciò che di solito li sfugge"- pensò tra sè la bionda. 

Il verbo osservare era uno dei suoi preferiti, proviene dalla parola latina "observare" che significa custodire. Avete presente quando andate in un posto nuovo e vedete un bel paesaggio? Di solito le persone, la prima cosa che fanno è quella di tirare fuori dalla tasca il cellulare o la macchina fotografica e scattano le foto a raffica. Heather odiava questo comportamento, lei preferiva fermarsi a guardare, ad osservare e a custodire quei fotogrammi che la sua mente scattava. Non è che non le piacesse la fotografia anzì, era uno dei suoi hobby. Aveva però una vecchia fotocamera, quella a rullini che la obbligava di scegliere bene il soggetto da fotografare e a cogliere l'essenziale visto che in un rullino c'era un numero limitato di fotografie. 

Si avvicinò al telefono che la mora aveva perso, lo raccolse e decise di inseguirla per restituirle l'oggetto in questione. In quel momento si rese conto che la ragazza era talmente persa tra i suoi pensieri che stava attraversando la strada, ignorando del tutto il semaforo rosso e che non molto distante da lei stava arrivando una macchina ad una velocità elevata. Heather fece uno scatto in avanti e con tutta la forza che aveva nelle braccia spinse via la mora che cadde sul marciapiede evitando così l'impatto con la vettura.

La ragazza, non appena fu in grado di alzarsi, si voltò indietro e vide una grande folla di persone attorno ad un corpo. Si precipitò subito lì e vide una bellissima ragazza bionda per terra. Si chinò su di lei e cercò di parlarle:

-"Hey, mi senti? Come ti chiami? Io sono Naya! Ti prego dì qualcosa! Ti prego!!" La mora non era mai stata così spaventata in vita sua come in quel preciso istante, tremava e si sentiva in colpa. Insomma questa ragazza sconosciuta, sdraiata per terra davanti a lei, le aveva appena salvato la vita e probabilmente ora stava combattendo per sopravvivere.

-"Naya.."- fu l'unica cosa che Heather riuscì a pronunciare sorridendo alla mora prima di perdere nuovamente i sensi...
Una parola, uno sguardo e un sorriso. Alla mora non servì altro per rendersi contro che la sua vita non sarebbe stata più la stessa.

L'amore, le relazioni, i sentimenti non si fondano sulla logica o sulla ragione. Ecco perché non mi piace parlare di amori impossibili ma di amori improbabili. Perché l'improbabile per definizione è probabile. Ciò che quasi sicuramente non accadrà, accade...e quando c'è una possibilità, una mezza possibilità su un millione che tutto ciò possa davvero accadere...allora vale la pena provarci.


ANGOLO AUTRICE
Eccomi qui. So che il capitolo non è lunghissimo ma considerando il fatto che ho davvero tante idee che mi frullano per la testa, preferisco farli più corti per non perdermi poi durante la stesura. E' possibile che troviate degli errori, spero solo che non siano tanto gravi da farvi perdere l'interesse nel continuare a la leggere questa storia. Un sincero ringraziamento a chi ha preferito, seguito e commentato l'inizio di quest'avventura. Grazie davvero di cuore e a presto.
-Sam.

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Capitolo 3
*** She's my angel ***


Capitolo 2- She's my angel

-"Signorina mi sente? Venga con me, la prego! Così potrò occuparmi di questi brutti tagli che ha sulla fronte".
-"Sto bene, davvero. Mi dica soltanto come sta la ragazza che è stata investita. E' tutto ciò di cui ho bisogno."
-"Mi spiace, le informazioni sullo stato della paziente sono riservate solamente ai familiari. Non le posso dire nulla."
-"Mi prende in giro vero? Quella PAZIENTE mi ha salvato la vita, lo capisce questo? Io DEVO sapere come sta! -urlò Naya alzandosi in piedi e afferrando il braccio dell'infermiere.
-"Si calmi la prego. Facciamo un patto, lei adesso verrà con me e si farà curare queste ferite e in cambio io cercherò di darle qualche informazione sulla ragazza. Ora venga con me che andiamo nell'ambulatorio."

Naya riuscì a calmarsi e seguì l'infermiere sperando di avere al più presto delle notizie. Sapeva che quei tagli erano piuttosto profondi ed era meglio lasciarsi curare ma l'unica cosa a cui riusciva a pensare era il viso angelico della ragazza dai capelli dorati. 

-"Signorina..
-"Mi chiami semplicemente Naya" lo interruppe la mora.
-"Piacere Naya, io mi chiamo Darren, ho dovuto mettere dei punti sulle ferite ma stai tranquilla. Tra un paio di settimane ci sarà solo una piccola cicatrice. Adesso, vuoi che chiami qualcuno per farti venire a prendere?"-disse gentilmente l'infermiere.
-"No, grazie. Non me ne andrò da qui finché non avrò visto la ragazza. Devo assicurarmi che stia bene. Comunque, lei mi aveva promesso una cosa o sbaglio?" 
-"Ti posso dire soltanto due cose, la RAGAZZA si chiama Heather e in questo momento la stanno operando. Aveva delle gravi emorragie interne che i medici stanno cercando di fermare. Guarda, ti ho già detto anche troppo, adesso però sarebbe meglio che tu tornassi a casa e ti riposassi."

Naya annuì soltanto ed uscì dall'ambulatorio. Decise però di rimanere lì ad aspettare. Non poteva andarsene, c'era qualcosa che non glielo permetteva. All'improvviso sentì suonare il suo cellulare che aveva raccolto dalla mano di Heather subito dopo l'incidente.  
-"Pronto?"
-"Naya! Ma sei di nuovo in ritardo! Ryan stavolta ti ammazzerà! Sono stanca di prendere sempre le tue parti quindi alza il tuo bel culo e vieni qui Rivera!"

-"Dì..Ho bisogno di te, ho fatto un casino.. Raggiungimi al pronto soccorso." e con questo chiuse la chiamata sapendo che la bionda non ci avrebbe messo molto per arrivare e scoppiò a piangere come una bambina indifesa.

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"NAYA! Ma vuoi farmi venire un infarto? Mi dici che sei all'ospedale e chiudi la chiamata senza darmi la possibilità di chiederti come stai?! Credo di aver preso due multe per eccesso di velocità, andavo talmente forte!" 

Diana non scherzava, dopo aver ascoltato le parole di Naya al telefono sapeva che la situazione era grave e che doveva raggiungerla al più presto. Si scusò con Ryan e altri colleghi, prese la sua borsetta con le chiavi della macchina e si precipitò all'ospedale. 

Diana e Naya si erano conosciute qualche anno fa ad un corso di recitazione. Erano diventate subito buone amiche ed ora lavoravano in una compagnia teatrale diretta da Ryan Murphy. Erano molto diverse tra loro e spesso si chiedevano come riuscivano a sopportarsi. Dianna era una ragazza solare, responsabile e socievole. Naya al contrario era impulsiva, testarda e molto riservata. Diana però sapeva, che sotto quest'armatura con cui la sua migliore amica tendeva a respingere gli altri a causa di un avvenimento di cui una volta soltanto aveva parlato con la bionda,  Naya in realtà era una ragazza fragile, con una sensibilità che solo pochi hanno la fortuna di possedere. 
L'unico difetto di Diana era quello di parlare a vanvera nel momento in cui aveva paura. La bionda diceva sempre tutto quello che pensava. Non era semplicemente una questione di pura sincerità ma del suo estremo bisogno di sfogarsi. Anche sotto questo aspetto, le due ragazze erano totalmente diverse. La mora assorbiva e accumulava tutto ma nel momento in cui si sentiva troppo pesante, crollava isolandosi così da chi le stava accanto. 

Dopo aver urlato, presa dal panico, contro la mora, Diana si rese conto di aver esagerato, si mise di fianco a Naya che era sotto shock e con un tono di voce più dolce e rassicurante chiese:
-"Tesoro che cosa è successo, stai bene? Oh cielo, ma sei ferita! Vieni, ti porto da me così potrò tenerti d'occhio. Mi racconterai tutto durante il tragitto."

La bionda si stava già alzando dalla sedia mentre la mano dell'amica la fermò.
-"Non posso tornare a casa Diana, devo rimanere qui con Heather" disse Naya senza guardare la bionda che rimase piuttosto perplessa e incuriosita.

-"Va bene, rimarremo qui per tutto il tempo che vorrai ma credo che tu mi debba delle spiegazioni" disse sedendosi di nuovo al fianco dell'amca per poi chiedere:
-"Chi è Heather? Non ho mai sentito parlare di lei. Non dirmi che hai conosciuto una ragazza senza e ti sei scordata di raccontarmelo!-disse Diana fingendosi offesa.

-"Heather...Io credo che sia un angelo.. il mio angelo.."-rispose la mora mentre una lacrima le rigava il viso.

Ci sono inizi travolgenti e inizi stravolgenti. Il mio è stravolgente, ma almeno che ci sia, un inizio...


ANGOLO AUTRICE
Ciao! Inanzitutto un grazie di cuore a tutti voi, davvero, siete fantastici. Il capitolo non è proprio come l'avevo previsto ma mi è servito per introdurre due personaggi, ovvero quello di Diana e Darren, entrambi avranno una parte importante nella storia. Il prossimo capitolo parlerà dell'attesa ma per impegni lavorativi e di studio sarà pubblicato non prima di domenica. Mi dispiace! Un abbraccio caloroso.
-Sam.

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Capitolo 4
*** L'attesa ***


Capitolo 3 - L'attesa


"Hey tesoro, come ti senti?"- sussurrò la bionda sentendo la sua spalla più leggera che indicò il risveglio di Naya che, a causa della stanchezza e troppe emozioni, si era addormentata tra le braccia dell'amica.

"Hey... ma quanto ho dormito? Che ore sono? Ci sono novità su Heather?" -chiese Naya alzandosi velocemente dalla sedia, un movimento troppo brusco che causò la perdita dell'equilibrio della mora. 
La bionda la prese per mano e la pregò di accomodarsi nuovamente sulla sedia per poi dirle:
"Cerca di stare tranquilla, hai chiuso gli occhi per mezz'oretta. Mi dispiace ma ancora non si sa nulla...".

All'improvviso le porte del pronto soccorso si aprirono e una donna sulla cinquantina si avvicinò a passo svelto al primo infermiere che incontrò.
-"Mi scusi, sto cercando mia figlia Heather Morris! Sono stata chiamata e informata dell'incidente. La prego, mi dica come sta.. La posso vedere?"
La donna sembrava essere appena uscita dalla doccia con i capelli ancora bagnati e spettinati. I suoi movimenti disordinati e la voce spezzata riflettevano il terrore che l'assaliva.

-"Salve Signora, vede, sua figlia è una vera eroina, ha salvato una persona oggi e ciò dimostra che sia una persona molto forte. E' arivata qui in condizioni critiche ma i medici stanno cercando di salvarla. Appena l'intervento sarà finito, qualcuno verrà a chiamarla. Adesso si sieda qui e aspetti. "- Rispose Darren cercando di tranquillizare la madre per poi ritornare al suo lavoro. 

Naya che avevo assistito alla scena si sentì incredibilmente in colpa. C'era una donna davanti a lei che pregava per la salvezza di sua figlia. La mora riusciva a leggere in quegli occhi una vita non astemia al dolore. Cominciò a piangere in silenzio maledicendosi di essera stata così stupida ad attraversare la strada non curandosi del semaforo. 
Diana capì lo stato emotivo dell'amica e si avvicinò per abbracciarla. Una carezza sulla spalla, lungo la colonna vertebrale, sulla nuca, e piano piano Naya si lasciò scivolare tra le sue braccia. La bionda la cullava dolcemente, teneramente, maternamente e, sottovoce all'orecchio, le ha ricordato quanto sia bello sentirsi bambina e lasciarsi coccolare. 
Rimasero abbracciate per un po' fino a che non videro la donna avvicinarsi a loro. 

-"Sei tu, non è vero?" chiese la donna con un espressione seria riferendosi a Naya.
-"Io.."
Naya non fece in tempo di rispondere che la donna continuò:
-"Mi fa piacere che tu sia rimasta, ma adesso ci sono io qui, puoi andare.."
-"Io vorrei restare se non le dispiaccia."-disse in modo deciso la mora tenendo per mano l'amica che le trasmetteva la forza necessaria per reagire. 
-"Certo, va bene, anche se non è necessario che tu rimanga.."-rispose la donna allontanandosi dalle due ragazze.

Passarono due ore e ancora nessuna notizia di Heather.
Diana e Naya erano sedute da una parte del corridoio mentre la madre era in piedi dall'altra parte, immobile come se stesse dormendo con gli occhi aperti. Naya sapeva che la donna cercava in tutti i modi di nascondere la sua ansia agli occhi degli altri ma che sotto quest'apparenza di tranquillità c'era in realtà un fiume in piena che scorreva per tutto il corpo. La mora lo sapeva perché anche lei si sentiva travolgere da quel vortice di emozioni così forti da toglierle il respiro.

Il corridoio del pronto soccorso era affollato. Lo spazio era ristretto e faceva fatica a contenere tutte quelle storie.

Il cellulare di Naya squillò ma lei non rispose. Non riusciva ad aprire bocca che era satura, serrata, bloccata. Anche se si sforzasse di aprirla non riuscirebbe a emettere alcun suono. Non riusciva a disincastrare il pedale del pianoforte delle sue emozioni. Erano tutti tasti neri. Diesis, bemolle. Non c'erano note nette, pulite, chiare. L'attesa si faceva sempre più dolorosa e insopportabile. 

Dopo qualche minuto che sembrò un'eternità, un medico che era appena uscito dalla sala operatoria si avvicinò alla madre la quale appena lo vidi, si risvegliò dal suo stato di apparente quiete. Anche le due ragazze si avvicinarono, pur rimanendo in disparte, per sentire meglio ciò che il medico stava riferendo alla donna.

-"Signora Morris, giusto? Sua figlia ha superato l'operazione, siamo riusciti a fermare l'emorragia interna ma.."

Quel "MA" sembrò un colpo di pistola che trafisse prima il cuore della madre e poi quello della mora che per poco non cadde all'indietro. 

-"La prego, me lo dica e basta!- disse la madre fingendo ancora una tranquillità che non l'apparteneva.
-"Durante l'incidente Heather subì un forte trauma al sistema nervoso e proprio per questo non le posso assicurare che si risvegli. Mi dispiace Signora. Tutto ciò che potevo fare l'ho fatto, ora non ci resta che aspettare." e con questo il medico andò via.

Naya non vide più nulla, sentì che quelle poche energie che le erano rimaste l'abbandonarono completamente lasciandola scivolare tra la braccia di Diana.

Silenzio.
Ci sono inizi e fini. Ieri è stata una fine, oggi un nuovo inizio.




ANGOLO AUTRICE
Sì, lo so, avrei dovuto aggiornare ieri sera ma non ce l'ho fatta. Totale mancanza di tempo. Scusate! Ed è anche per questo che il capitolo è (mi sembra) più corto degli altri. Vorrei chiarire una cosettina sul nome di Diana. Il fatto che io abbia utilizzato il nome "Diana" anzichè "Dianna" è puramente casuale. Non c'è alcun riferimento alla divinità romana :) Ringrazio coloro che continuano a leggere, seguire e recensire. Un grazie di cuore! Alla prossima.
-Sam.

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Capitolo 5
*** Tra il sogno e la realtà ***


Capitolo 4- "Tra il sogno e la realtà"


-"Tu..."
-"Io cosa?" 
-"Che ci fai qui?"
-"Naya, ma stai bene? Sto cercando di dormire nel mio letto con la mia ragazza, che altro dovrei fare? Hai avuto di nuovo degli incubi per caso?- chiese Heather preoccupata per il comportamento di sua ragazza.
-"Io..non capisco"- rispose confusa la mora osservando la persona che era sdraiata di fianco a lei. 

Heather le si avvicinò e l'abbracciò sussurandole poi all'orecchio:
-"Amore, è tutto apposto, è stato solo un incubo, ora cerca di dormire, io sarò qui con te al tuo risveglio, te lo prometto".
Naya si lasciò avvolgere da quella stretta forte e sentendo il calore e il profumo di Heather si sentì finalmente protetta. Chiuse pian piano gli occhi e si addormentò.

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-"Buongiorno mia cara Rivera, dimmi un po', ma ti diverti a farmi prendere tutti questi colpi? Mi farai venire un infarto veramente prima o poi."- disse Diana non appena vide che la mora si stava svegliando.
-"Dì, ma cos'è successo? - chiese la mora cercando di alzarsi dal letto ma venne subito fermata dall'amica.
-"Ma dove pensi di andare? Stai giù che adesso chiamo il medico e gli dico che ti sei finalmente svegliata. Ieri dopo aver saputo l'esito del intervento di Heather eri svenuta. Credo che tutto questo susseguirsi di emozioni e di sbalzi d'umore così contrastanti ti abbia affaticato anche l'anima. Avrei dovuto portarti a casa e metterti al riposo come aveva suggerito Darren. Sai, è proprio carino quel infermiere.."

Diana continuava a parlare ma Naya non appena sentì il nome di Heather non riuscì più a concentrarsi sulle parole dell'amica. Vedeva solo quel viso angelico e sentiva la sua voce dolce, il suo profumo delicato e il calore avvolgente. 

-"Ma guarda, la nostra bella addormentata si è svegliata"- disse Darren faccendo un occhiolino alle due ragazze e avvicinandosi alla mora per farle dei controlli.
-"La pressione è nella norma il che è un buon segno. Ora ti chiedo di metteri a sedere, senza aver fretta e poi mi dici se ti gira la testa, va bene?"- chiese l'infermiere sorridendo sempre prima a Naya e poi a Diana. 

La mora raccolse le forze e con calma si mise a sedere appoggiando però la schiena al muro. 
-"Come ti senti tesoro?"- chiese la bionda avvicinandosi al letto dell'amica e baciandola sulla fronte.
-"Io sto bene, credo."- fu l'unica cosa che disse Naya che era ancora lontana col pensiero.
-"Perfetto, direi allora che nel pomeriggio potrai tornare a casa. Mi raccomando, devi stare al riposo almeno per un paio di giorni e qui mi rivolgo alla tua amica visto che ieri non hai voluto ascoltarmi"- disse il ragazzo guardando la bionda e aspettando una conferma da parte sua.
-"Sì, sì, certo. Ci penso io a lei. Non ti preoccupare!"- rispose la bionda sorridendo a entrambi.

Darren stava uscendo dalla camera quando Naya prese parola:
-"Darren... Come sta Heather?"- chiese la mora con la voce insicura e bassa.
-"Sai che non potrei risponderti a questa domanda ma in questo caso non ho nulla da dire. Non ci sono novità, la paziente Morris non si è ancora risvegliata." -rispose l'infermiere uscendo dalla stanza e lasciando sole le due amiche.
-"Stai tranquilla, si sveglierà vedrai. Facciamo così, io ora vado un attimo a casa e ti preparo la stanza per gli ospiti, tu intanto cerca di riposarti un pochino che è ancora presto." -disse Diana stampando un altro bacio, stavolta sulla guancia dell'amica per poi raccogliere le sue cose e andare via.

-"Lady Dì"- disse ad alta voce Naya osservando l'amica che stava uscendo. 
Non appena la bionda si girò, la mora la guardò e sorridendo le disse: "Grazie, ti voglio bene."
Avrebbe voluto dire di più, perché quel semplice "grazie" le sembrava non essere abbastanza per ringraziare la bionda per tutto quello che aveva fatto per lei. Sembrava un quadro a cui è stata tolta la cornice.

Diana però non la pensava in questo modo, di solito la mora faceva molta fatica ad aprirsi e a mostrare i propri sentimenti e quel semplice "grazie" seguito da "ti voglio bene" le rubarono qualche lacrima.
Così, con gli occhi lucidi, tornò indietro e abbracciò la mora con tutto l'amore che aveva a disposizione. 
-"Anche io ti voglio bene, non so cosa avrei fatto se ti fosse successo qualcosa.. Non voglio nemmeno pensarci." -disse la bionda cullando fra le braccia l'amica.

"E' strano come la domenica sia sempre "la domenica" ovunque tu sia e qualsiasi cosa tu stia facendo. Credo non mi sia mai capitato di viverla senza pensare anche solo per un nanosecondo "oggi è domenica". Ha un suo terribile e piacevole perché. Traumatiche quelle vissute a scuola che già accusavi con ansia e terrore il sabato sera. Piacevoli quelle, dopo il periodo "è sabato, esco, faccio tardi", in cui ci si trova per un aperitivo, un giretto, u film, una cena a casa. Oggi è semplicemente domenica. Punto."-pensò tra se Naya cercando di riposarsi-cosa che si era fatta promettere da Diana prima che quest'ultima se ne andasse.

A proposito di promesse..
"Mi avevi promesso che mi saresti stata di fianco al mio risveglio Heather..Me l'avevi promesso!". Detto ciò, Naya chiuse gli occhi che stavano diventando lucidi dall'emozione e si addormentò sperando di rivedere il suo angelo...



ANGOLO AUTRICE
Rieccomi qui con un nuovo capitolo tutto per voi, spero vi piaccia. Vi ringrazio sempre col tutto il cuore! Mi fa davvero piacere di vedere che il numero delle persone che seguono la storia sia sempre in crescita. Grazie ancora e fatemi sapere cosa ne pensate. 
Un abbraccio- Sam.

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Capitolo 6
*** Vite parallele ***


Capitolo 5 -"Vite parallele"


-"Papinooo!"-urlò Heather lanciandosi tra le braccia dell'uomo che l'era mancato così tanto negli ultimi anni. 
-"Bella di papà! Ma quanto sei bella? Fatti vedere, ma dov'è finita la mia bambina? -disse Sig.Morris abbracciando la sua piccola grande donna.
-"Papà! Non ci posso credere! Sei davvero tu! Mi sei mancato così tanto"-disse la ragazza cominciando a piangere e concedendo così al proprio dolore di mostrarsi senza paura.
-"Shhh amore non piangere, tranquilla, andrà tutto bene vedrai"-rispose l'uomo cercando di rassicurarla.

Dopo qualche minuto Heather smise di piangere e provò una sensazione strana. Com'era possibile tutto questo? Ma dove si trovava? Cominciò a guardarsi intorno cercando di raccogliere il maggior numero di informazioni che le permettessero di capire. 
Un parco, una strada, un semaforo...
-"Oddio..non dirmi che.. insomma..non sono..."-balbettò la bionda.
-"Hai ancora un bel po' di anni da vivere felice davanti a te piccola, ma solo se lo vorrai tu."-disse il padre.
-"Non capisco, che cosa intendi con quel SOLO SE LO VORRAI?"-chiese lei molto perplessa.
-"Tesoro, vedi.. ci troviamo in questa dimensione senza tempo e senza spazio. Non esistono pensieri nascosti. So quel che pensi e ciò che provi. All'inizio eri felicissima di vedermi ma dopo la tua mente ha cominciato a vagare e a chiedersi che cosa ti abbia permesso di incontrarmi. Pian piano hai cominciato a ricordare e a capire. Hai cercato di sembrare dispiaciuta e sconvolta ma io so che in realtà una parte di te si è sentita sollevata.
-"Ma io non.."-cercò di ribattere ma fu subito fermata dal padre che riprese a parlare.
-"Non c'è bisogno di nessun MA tesoro, io so tutto..Per tutti questi anni ti guardavo e osservavo dall'alto, ho visto come la mia morte ti abbia colpita nel profondo, ti sono stato di fianco anche nel momento in cui, presa dall'amore, sei riuscita a rialzarti e a vivere pienamente. Purtroppo, ho visto anche come quell'amore ti abbia distrutto e non sai quanto mi dispiace di non aver potuto far nulla a proposito. Ti vedevo piangere e soffrire ogni giorno e proprio in quel periodo, in una notte tempestosa tu, tra le lacrime e senza più le forze di andare avanti, mi avevi chiesto un favore, te lo ricordi Heather?- chiese il padre con un tono serio e gli occhi lucidi che cercavano di trattenere quelle lacrime amare.

-"Ti avevo chiesto di prendermi e portarmi da te.."-rispose la ragazza ricordandosi perfettamente quella notta.

"Mi ricordo bene il suono del tuo campanello che segnalò il tuo arrivo, così inaspettato ed invitante da lasciarsi cadere nell'inganno. Mi avevi chiesto un posto in cui stare ed io persa in quell'affascinante incantesimo ti avevo lasciato fare; così tu senza pensarci due volte sei entrato nel mio cuore e l'hai preso in affitto. Ti sei trasferito in fretta e con la stessa te ne sei andato via. Prima però, l'hai distrutto, le pareti rovinate che cadono a pezzi; l'hai reso inabitabile. La ricerca di un nuovo proprietario è deludente. Nessuno vuole un cuore spezzato, tutti cercano quello situato in una zona tranquilla con una bella vista e ovviamente a buon prezzo. Così non mi è rimasta altra scelta e ho deciso di metterlo in ristrutturazione. Non so quanto tempo ci vorrà, quel che so è che non sarà mai più come prima.."

Il diario mi aiutava a sfogarmi. Da quando era morto papà, cercavo di buttare fuori ogni cosa che mi turbava. Ma la scomparsa di Taylor mi distruggeva. Era entrato nella mia vita e  l'aveva resa più bella insegnandomi a fidarmi di lui ma soprattutto insegnandomi ad amare..e poi...scomparse nel nulla..lasciandomi da sola con mille domande su possibili cause di questa fuga. Ero proprio stanca di tutta quella situazione.. Fuori pioveva a dirotto ma questo non mi dispiaceva affatto anzì, decisi di aprire la finestra per sentire meglio il suono forte della pioggia che rifletteva perfettamente il mio stato interiore. Alzai la testa e vidi una stella che si faceva spazio tra le nuvole nere che stavano dimostrando la propria rabia. Sapevo che quella stella era papà e così gli dissi che mi mancava da morire e gli chiesi di portarmi con sè perché io quella vita non la volevo più...


-"Stai bene tesoro?"-chiese il padre alla figlia che se ne stava in silenzio a lottare coi ricordi.
-"Ehi..Sì.. stavo solo.."
-"Ripensando a quella notte, sì lo so.. Ma io ti ho chiesto se stai bene.."-disse l'uomo prendendola per mano.
-"Ma non avevi detto che tu vedi e senti tutto? -gli chiese un po' perplessa.
-"Beh sì, ma volevo che me lo dicessi tu di persona"-rispose Sig.Morris sorridendole.
-"Papà..io..non so, sono così confusa in questo momento.. Non voglio scegliere, voglio poter vivere la mia vita avendoti al mio fianco, voglio poter tornare a casa dal lavoro per raccontarti la mia giornata, voglio festeggiare il Natale con te e con la mamma. Tutti insieme come ai vecchi tempi.."
-"Ma questo non è possibile piccola..mi dispiace"- rispose lui abbracciandola con tutto l'amore che provava.
-"Lo so papi..In questo preciso momento voglio rimanere così, abbracciata e cullata da te come quando ero piccola. Non lasciarmi andare, non ancora."-disse Heather lasciandosi coccolare nelle braccia forti e sicure del padre.

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"Naya! Svegliati dormigliona, è arrivato il momento di tornare a casa"-disse Diana che era tornata all'ospedale dopo essere andata a casa per preparare la stanza degli ospiti per la sua amica.
Naya aprì gli occhi controvoglia. Non aveva nessuna intenzione di tornare a casa. Voleva rimanere lì, voleva esserci, per Heather. Così le venne in mente un'idea..
-"Dì, non mi sento tanto bene..mi gira la testa..puoi chiamare qualcuno? -chiese la mora portandosi la mano alla fronte e cercando di essere convincente agli occhi dell'amica.
-"Oddio Naya, non ti muovere, vado a chiamare subito qualcuno, stai ferma, arrivo subito"-cominciò a balbettare la bionda presa dal panico per poi scomparire nel corridoio dell'ospedale.

"Scusa Dì..ma non avevo altra scelta"-disse tra se la mora soddisfatta della propria performance.


N.A.
Salve! In primis mi dispiace per gli eventuali errori! Poi ringrazio sempre tutti voi che leggete, seguite, commentate..un grazie di cuore. Per quanto riguarda il capitolo, hmm spero che non sia troppo difficile da capire con i vari intrecci,flash back etc.. a volte la mia mente parte e fa dei giri assurdi insomma..Comunque sono sempre disponibile a rispondere a vostre possibili domande, anzì spero davvero di sapere cosa ne pensate quindi aspetto i vostri commenti. A presto!
-Sam.

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Capitolo 7
*** La gelosia ***


Capitolo 7- La gelosia


Erano passate ormai tre settimane dall'incidente e Heather non aveva ancora aperto gli occhi. Naya era a casa, a letto con le finestre spalancate. Il rumore della pioggia la rilassava. Stanca, cercava di non pensare a nulla. Niente passato, niente futuro. presente. oggi. ora. Cercava di godersi quel tutto e niente che avevano invaso la sua vita e che lei avvolgeva fragilmente tra le sue braccia con la speranza che non le scivolino via come il ferro della maglia che insistentemente cade, non trovando un solido appoggio.
 -Quasi quasi metto un secchio fuori per raccogliere le lacrime degli angeli per un 'eventuale scorta".- pensò tra se. 

La realtà la sconvolgeva. Tutti i giorni, dopo il lavoro, andava a trovare Heather. La madre della bionda aveva parlato con i medici e diede il permesso a Naya di andare a trovare sua figlia quando voleva. Le due avevano istaurato un bel rapporto, chiacchieravano per delle ore in quella stanza dell'ospedale. Grazie ai racconti della donna, la mora ebbe il modo di conoscere meglio il suo angelo. Era venuta a conoscenza della perdita del padre, delle relazioni finite male, dell'amore di Heather nei confronti degli animali e la sua grande passione per il ballo che però, a causa dei traumi subiti, aveva abbandonato. 
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Un giorno all'ospedale, mentre Naya si avvicinava alla stanza di Heather, qualcosa la fermò dall'aprire la porta. Sentì dall'interno una voce femminile a lei sconosciuta. Presa dalla curiosità, sbirciò attraverso una piccola lamina di vetro trasparente posizionata al centro della porta e vide una ragazza giovane con i capelli castani, non troppo lunghi, seduta di fianco alla bionda. La mora riuscì a intravedere gli occhi gonfi di questa ragazza che ad un certo punto si avvicinò a Heather e le diede un bacio sulla fronte. Davanti a questa scena Naya si sentì agitata e cominciò a sudare freddo. Non riusciva a capire il suo comportamento ma non aveva nessun controllo su questo fuoco che le si era acceso dentro. Afferrò la maniglia e bruscamente aprì la porta, facendo venire un accidente alla ragazza che subito si alzò in piedi e si girò per vedere di chi si trattava.

-"Chi diavolo sei tu? Solo i famigliari possono entrare!- sbottò Naya con un tono severo.
-"Ti potrei fare la stessa domanda! Io sono Ashley, la migliore amica di Heather..e tu chi saresti scusa?-rispose l'altra con un tono altrettanto scontroso.
-"La migliore amica dici? Ah sì? E dove cavolo eri in quest'ultima settimana, sentiamo!- chiese la mora incrociando le mani.
-"Ero in viaggio, sono tornata appena ho saputo.. Ma perché mi devo giustificare davanti a te che per quanto mi riguarda, non potresti nemmeno stare qui, ti conviene spiegarmi chi sei sennò chiamo qualcuno che ti faccia uscire da qui immediatamente"-rispose Ashley minacciando l'altra. 
-"Guarda che è un mio diritto stare qui"-urlò la mora spinta dall'orgoglio o forse da un pizzico di gelosia.

-"Alt! Ragazze calmatevi, ma che vi prende? Ciao Naya! Ashley tesoro, sei arrivata finalmente!"-disse la madre della bionda avvicinandosi alla ragazza e abbracciandola teneramente.

In quel momento Naya capì di aver sbagliato ad aggredire l'amica della bionda e decise di ritirarsi da quest'imbarazzante situazione.
-"Scusatemi, sarà meglio che io vada"-disse, rivolgendosi alle due per poi avvicinarsi alla porta e uscire da lì. 

-"Salve mamma Morris, è un piacere vederla. Mi dispiace così tanto di essere arrivata solo ora, ho fatto tutto ciò che potevo per arrivare qui il prima possibile."-disse Ashley stringendosi di più alla donna che la stava abbracciando.
-"Shhh, stai tranquilla! L'importante è che tu sia qui ora. Speriamo che anche Heather senta la tua presenza."-rispose la donna, volgendo lo sguardo nella direzione di sua figlia.
-"Ma chi era quella ragazza? Sembrava che volesse aggredirmi o saltarmi addosso..."-chiese Ashley sciogliendo l'abbraccio.
-"Lei è Naya e deve essere una persona davvero speciale se Heather ha messo in pericolo la propria vita per salvare la sua."-disse la madre sedendosi sulla sedia e invitando la ragazza a sedersi di fianco a lei.
-"Ok, a questo punto posso capire la sua presenza qui ma perché doveva aggredirmi in quel modo? Almeno che..."
-"Almeno che cosa?"-chiese confusa la donna.
-"Ah no no nulla...una sciocchezza"-sbottò subito Ashley realizzando di aver pensato ad alta voce.

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Da quel incontro Naya cominciò a chiedersi il perché di quella sua reazione così violenta e che apparentemente era senza alcun senso. La presenza di Ashley le dava fastidio, non poteva farci nulla. Ci furono diverse occasioni in cui avevano parlato e si erano chiarite ma ogni volta che la vedeva di fianco a Heather sentiva la rabbia che la travolgeva. Sarà perché la presenza dell'amica le toglieva del tempo prezioso da passare con il suo angelo. I momenti passati con Heather erano la cosa più bella delle sue giornate. Naya andava lì a raccontarle tutto e anche se, non riceveva mai nessuna risposta, non si scoraggiava. Sapeva che prima o poi la bionda avrebbe aperto gli occhi e voleva essere lì quando questo sarebbe accaduto. Con l'arrivo di Ashley quei momenti diminuirono nettamente e Naya cominciava a sentirne la mancanza.

La mattina seguente, dopo una lunga notte insonne, Naya aveva deciso di prendersi una giornata libera dal lavoro, sperando che al mattino avrebbe trovato Heather da sola. Entrando all'ospedale, salutò Darren che come sempre, era impegnato a flirtare con delle pazienti, e si diresse nella stanza di Heather. Fortunatamente le sue speranze si esaudirono nel vedere che non c'era nessuno di fianco alla bella addormentata.
Felice, chiuse la porta dietro di sè, si sedette sulla sedia posta al lato del letto e cominciò a parlare:
-"Sì, lo so che non mi aspettavi a quest'ora ma sai com'è, la tua amica mi ha rubato un po' di spazio col suo arrivo e cominciavo a sentire la tua mancanza. Così prima ho chiamato Dì, chiedendole se poteva coprirmi oggi al teatro; ovviamente inizialmente ha fatto un po' di storie per poi dirmi che mi voleva bene e chiedendomi di salutarti."-disse Naya avvicinandosi alla bionda e prendendole la mano. 
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Ashley quella mattina aveva solo due ore di lezione all'università così decise di andare direttamente da Heather sapendo che solitamente a quell'ora in ospedale non c'era nessuno. Al suo arrivo rimase delusa nel sentire la voce di Naya che proveniva dall'interno e si fermò ad osservare la situazione dalla piccola lastra di vetro nella porta. Non riusciva a sentire bene ciò che la mora stesse dicendo ma i suoi occhi si spalancarono quando vide la testa di Naya avvicinarsi pericolosamente a quella della sua amica..
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Il contatto delle loro mani intrecciate a Naya non bastava più..Sentiva un forte bisogno di fare qualcosa e così eliminando ogni pensiero razionale che frullava nella sua testa avvicinò le proprie labbra a quelle della bionda e la baciò.
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"Almeno che non fosse gelosa di me"...Lo sapevo! Il mio sesto senso non sbaglia mai... Sarà questo il motivo per cui le tue relazioni precedenti finirono tutte male, mia cara Hemo?- pensò tra sè Ashley allontanandosi dalla porta...




N.A.
Scusate il ritardo.. purtroppo ho avuto un po' di problemini e non riuscivo proprio a scrivere nulla.. 
Che dire.. ho deciso di fare un salto temporale perché penso che cominciate ad annoiarvi un pochino?! Non odiatemi su, presto migliorerà il tutto ;) Prometto di aggiornare al più presto la prossima volta! Un grazie di cuore a tutti voi:)
P.s. Scusate per gli errori..
-Sam

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Capitolo 8
*** Brividi d'amore ***


Capitolo 6- "Brividi d'amore"


Naya aveva ottenuto ciò che voleva. Dopo che Darren, chiamato da Diana presa totalmente dal panico, era venuto a visitarla, i medici hanno deciso di tenerla un’altra notte in osservazione. Non riusciva però a sentirsi pienamente soddisfatta, voleva vedere Heather, sentiva l’inspiegabile bisogno di stare con lei..

-“Ecco le mie ragazze, le più belle del reparto”- disse Darren entrando in camera per portare alla mora la cena e facendo un occhiolino alla bionda che cercò di abbassare la testa per nascondere le sue gote rosse.

Quel piccolo particolare non riuscì a sfuggire all’occhio vigile della morettina che sapeva già come sfruttare questo loro “legame amoroso” a proprio vantaggio.
Non appena l’infermiere aveva abbandonato la sua camera, Naya fece un sorriso abbagliante alla bionda lasciandola un po’ confusa.

-“Wow.. Questa meraviglia che splende sulla tua bocca può essere causata solo da due cose.. O sei drogata, insomma con tutti quei farmaci che ti hanno dato negli ultimi due giorni, è un’ipotesi piuttosto valida oppure…
-“Lady Dì, ti devo chiedere un favore..”- la interruppe la mora.
-“Ed ecco la seconda ipotesi.. Dio Naya sei così prevedibile, lo sai vero? Comunque, sentiamo occhi da cucciolo, qual è la tua richiesta? Sappi però che non ho intenzione di imboccarti facendo degli aeroplanini come ai bambini schizzinosi..”--sbuffò la bionda.
-“Ma di cosa parli? Non pensavi veramente che avrei mangiato questa roba? Sinceramente speravo che me la potessi buttare nel water o nasconderla da qualche parte MA non è questo il discorso!! Tu biondina! Dimmi un po’…Che cosa c’è tra te e il ricciolo nero? –disse divertita la mora sapendo già la risposta.
-“Chi? Non so di cosa stai parlando. E poi Naya, devi mangiare per recuperare le forze quindi la tua speranza di far sparire questo bel piatto è inutile.. –disse la bionda, cercando di non mostrare l’interesse per la domanda dell’amica.
-“Guarda che siamo in due ad essere delle brave attrici! Non cambiare il discorso, sai che con me non attacca. Inoltre qual è il problema, se ti piace quell’infermiere? Voglio dire, non è mica brutto, certo non pensavo che fosse tuo tipo maaa cosa ti devo dire, al cuore non si comanda, no?!
-“Eh va bene sì, lui mi piace e sembra che anch’io piaccio a lui ma non capisco cosa tutto questo c’entri con il tuo favore che mi devi ancora spiegare in cosa consiste.” -chiese la bionda avvicinandosi a Naya.
-“C’entra eccome mia cara! Ecco, tu sai che non mi dicono nulla di Heather perché non sono una di famiglia però se tu…”
-“Non ci pensare nemmeno! Queste sono le regole dell’ospedale, non posso chiedergli di infrangerle.”-disse, facendo l’offesa, la bionda.
-“Mi stai davvero parlando di regole? Tu? Ti ricordo che ieri hai preso due multe, mia cara, per non aver rispettato i limiti di velocità e sappiamo bene entrambe che non era la prima volta!” – disse col tono altezzoso la mora per poi continuare: “- in ogni caso, non ti stavo chiedendo di avere notizie su Heather!”
-“Ah no? Allora spiegati meglio perché non capisco proprio dove tu voglia arrivare” rispose lei confusa.
-“Beh… io…IO VOGLIO VEDERLA”- urlò la mora prendendo alla sprovvista l’amica che per poco non cadeva per terra.
 
-“Io non so cosa ti abbiano dato ma adesso vado a chiamare qualcuno per farti abbassare le dosi perché stai davvero delirando. Ma cosa ti salta in mente?  Sappiamo entrambe che le notizie riguardanti Heather sono riservate solamente alla sua famiglia e ciò riguarda anche le visite. Che cosa pensavi di fare e come volevi ottenerlo?- rispose la bionda alzando un po’ il tono della voce, ancora incredula della richiesta dell’amica.
-“Beh davanti al tuo fascino irresistibile il bel ricciolo nero non potrà certo dire no”- disse la mora, ignorando totalmente il tono con cui le aveva parlato la bionda.
-“Sei incredibile..”-rispose l’alta non sapendo più come fermare l’avanzata di quell’idea assurda che stava nascendo nella testa dell’amica.
-“Senti, è una delle poche volte che ti chiedo qualcosa, lo sai che di solito preferisco fare di testa mia per non disturbare gli altri e perché sono troppo orgogliosa per chiedere l’aiuto ma questa volta è diverso. Non so come spiegartelo, semplicemente sento il bisogno di vederla. E’ diventato il mio unico pensiero ormai e finché non riuscirò a vederla io.. Io non me ne andrò da qui”-disse Naya con gli occhi lucidi.

Diana vedendola così fragile le si avvicinò e abbracciandola le chiese:
-“Bene, qual è il piano Rivera?”
………………………………………………………………………………………………………………….
-“Belle le mie signorine, avete suonato?” –chiese Darren non riuscendo a trattenere il sorriso ogni volta che guardava la bionda.

Diana si avvicinò al ragazzo con un passo lento e uno sguardo intenso.

“La mia diva preferita, facci vedere chi sei”- pensò tra se Naya.

Non appena la bionda fu ad un passo dall’infermiere, inclinò la testa portando la sua bocca vicino all’orecchio di lui e con una voce sensuale gli disse:
-“Oh sì, in effetti abbiamo davvero bisogno di te”.

Fatto ciò, la bionda andò dietro a Darren e chiuse la porta della camera.
-“Ragazze sono lusingato ma non possiamo, insomma, ora sono al lavoro, anche se l’idea di un triangolo con due bellissime ragazze come voi mi tenta molto..” – rispose lui cercando di nascondere il suo imbarazzo di questa situazione che sembrava una pura fantasia.

Diana si sentì offesa da quelle parole ma aveva promesso di aiutare l’amica e poi era un’attrice, non poteva lasciare a metà la sua parte.
Naya, vedendo l’incertezza della bionda nel continuare con la recita, a causa del tipico ego maschile, prese la parola:

-“Piano stallone, frena il tuo amico che ti trovi nei pantaloni e ascoltami bene, è una cosa seria. Vedi, ti vorrei chiedere di portarmi nella camera di Heather, ti prego”.
-“Ahhhh..volevate solo usarmi allora? Bene, questo giochino è stato davvero divertente ma  mi state chiedendo un favore troppo grande, mi dispiace ma non posso aiutarvi ragazze..”-rispose Darren piuttosto deluso e fece per uscire ma si trovò di fronte la bionda che non aveva ancora perso del tutto le speranze.
-“Sono sicura che tu riesca a trovare 5 minuti stanotte per accompagnare la mia amica dalla paziente Morris. Non se ne accorgerà nessuno e poi,  dopo il tuo turno di lavoro, potremmo divertirci io e te.. Non puoi non accettare una proposta del genere”- sussurrò la bionda all’infermiere che dopo aver perso tutte le capacità mentali fu costretto a dire di sì.
……………………………………………………………………………………………………………………………………………………….
-“Bene, ricordati che hai solo 5 minuti. Io ti aspetto qui fuori nel caso venisse qualcuno. Mi raccomando, 5 minuti e non di più, ci tengo al mio lavoro.” –rispose Darren molto teso.
-“Lo so, tranquillo..”-rispose la mora dandogli un bacio sulla guancia per ringraziarlo.

Naya entrò in camera di Heather chiudendo dietro di se la porta. Le si avvicinò lentamente come se avesse paura di svegliarla e si sedette sulla sedia posta di fianco al letto. C’era una luce soffusa in camera che nascondeva alcuni tratti del viso della bionda che Naya però, nonostante l’abbia vista solo due volte, li ricordava bene. In quel momento sentì il bisogno di prenderle la mano e tenerla. La sua pelle era così chiara e così delicata che le sembrò di toccare il cielo. Si sentiva tranquilla, sentiva il calore e la sicurezza che l’avevano accompagnata anche nel suo sogno.

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Heather sentì un brivido attraversarle tutto il corpo e si girò verso suo padre per chiedergli delle spiegazioni a riguardo.
-“Papà! Ma l’hai sentito anche tu? Che cosa succede?
-“Preparati tesoro, qualcosa mi dice che sentirai queste scintille molto spesso d’ora in poi”-rispose lui con un sorriso di chi la sa lunga, per poi continuare:-“chiudi gli occhi Heather, così capirai.”


Heather, insicura ma spinta dalla curiosità, chiuse gli occhi. Dopo qualche istante Sig.Morris la afferrò per mano e la invitò di aprire gli occhi. Erano davanti ad una porta chiusa, di fianco c’era un ragazzo che sudava freddo e si guardava intorno come se avesse paura che qualcuno lo potesse scoprire.

-“Avanti tesoro, apri la porta”- la incoraggiò il padre.

Lei, con un movimento lento e attento tirò la maniglia ed entrò nella stanza. Le sembrava di essere di fronte ad uno specchio e vedere se stessa con un’unica differenza però:  i suoi movimenti non corrispondevano a quelli della figura riflessa che, a differenza di lei, era immobile e incosciente. Di fianco c’era Lei, la ragazza del semaforo che le teneva la mano..
 Eccoli di nuovo.. i brividi che attraversavano il suo corpo per poi arrivare dritto al cuore…




N.A.
Hola! E' un capitoletto un po' più lunghino del solito ma visto che tra qualche giorno riparto (sì lo so, sono sempre in giro) non volevo lasciarvi a mani vuote. Heather è ancora in coma, non odiatemi! Abbiate pazienza :) Vi ricordo che la storia avrà un liete fine quindi non ci saranno funerali o cose simili :) Ringrazio sempre tutti voi, spero che il capitolo sia stato di vostro gradimento. Se avete qualche richiesta/idea/suggerimento fatemi sapere. Perdonatemi per gli eventuali (probabili) errori. A presto.
-Sam.
 

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Capitolo 9
*** Le scelte ***


Capitolo 8 - Le scelte


"..Vi siete mai chiesti cosa scanidsce il nostro il tempo? Se un vita può davvere influire sul mondo o se le scelte che facciamo siano importanti? Io credo che lo siano, e credo che un uomo possa cambiare la vita di molti in meglio o in peggio..."


-"Mi sta baciando.. non ci conosciamo nemmeno e lei mi sta baciando!"
-"Heather tesoro, da quando sei qui, Naya viene a farti visita ogni giorno, ha conosciuto la nostra famiglia, i tuoi amici,  i tuoi colleghi di lavoro persino il tuo gatto. Ha sentito raccontare da loro centinaia storie su di te. Conosce i tuoi pregi e i tuoi difetti. Sa di cosa hai paura e che cosa ti rende felice. In tutte queste ore passate osservandoti, sono certo che conosce a memoria anche i tratti del tuo viso. Ma soprattutto dopo quello che hai fatto per lei, Naya sa quanto grande sia il tuo cuore.
Quindi anche se non avete mai parlato e non siete mai uscite insieme, questa splendida ragazza ti  conosce molto bene e ti sta aspettando."
-"Ma io ho paura..Insomma ho la possibilità di fuggire finalmente da tutto il dolore e di stare con te. Mi sei mancato così tanto papà! Perché non vuoi che io rimanga qui con te?"
-"Amore, non è che io non voglia che tu rimanga con me, anche tu mi sei mancata tanto piccola ma credimi, il tuo momento non è ancora arrivato. Hai ancora tutta la vita davanti e fidati di me, sarà tutto molto più bello con Naya a tuo fianco. In fine, se ti permettessi di rimanere, tua madre verrebbe qui a prenderti e mi ucciderebbe! Non voglio morire un'altra volta!"
-"E' assurdo che tu riesca a scherzare in queste situazioni!
Però probabilmente hai ragione. La mamma non te lo perdonerebbe mai! Però..."
-"Però cosa?"
-"Naya è una ragazza.. Mamma non lo accetterà mai! Poi io non so se voglio stare con una donna, insomma ho sempre sognato un uomo perfetto, un bel matrimonio e una famiglia numerosa."
-"Heather. Sei sicura che questi siano i tuoi sogni e non quelli di tua madre? Sai quanto io ami tua madre ma a volte tende di intromettersi troppo nella tua vita. Tu sei la mia bambina, voglio solo vederti felice e so che con Naya lo sarai. Tua madre l'adora. Forse all'inizio, quando si renderà conto che tutto l'interesse da parte sua non sia legato al fatto che si sente in obbligo di venirti a trovare ma si stia innamorando di te, rimarrà sconvolta. Come puoi biasimarla?  Tutto ciò che aveva sognato per sua figlia non si avverrà, ma ti assicuro, che non appena vedrà ciò che io posso già vedere, ne sarà davvero felice. 
Poi scusami, come puoi essere insicura di ciò che provi se hai deciso di mettere a rischio la tua vita per salvare quella di Naya?! Era destino Heather. 

Visto però che non sei ancora sicura della tua scelta, vieni con me, ti faccio vedere una cosa..."

"Papà ma dove stiamo andando? Non mi sembra di conoscere questo posto.."- chiese la bionda con tono curioso seguendo i passi dell'uomo. 

Ed era vero. Heather non conosceva quel posto, quella casa, quella stanza così buia e così fredda. Inoltre era tremendamente sporca, come se, la notte precedente ci fosse stata una grande festa dopo la quale però nessuno aveva pulito, piena di bottiglie vuote e di scatole con i farmaci che lei conosceva bene perché erano quelli che in passato prendeva anche sua madre-per riposare meglio-come era solita a dire. 
All'improvviso sentì un rumore che inizialmente non riuscì ad identificare ma che sicuramente proveniva dall'angolo nascosto dietro al letto.
Cercò lo sguardo di suo padre, e lo trovò subito appena dietro di lei, che con un cenno con la testa la invitava di muovere qualche passo in avanti.
Così fece, superando quella distanza che la divideva dal avere una visuale più completa e si bloccò di colpo.
C'era una figura minuta davanti a lei, sdraiata per terra su un lato. Heather dovette inginocchiarsi per vedere meglio e nonostante il buio, la vide e la riconobbe. Era la ragazza del semaforo, Naya. La stessa ragazza che poco prima la stava baciando. Era lì immobile, con gli occhi aperti; Heather ne era sicura perché rappresentavano l'unica fonte di luce in quella stanza. Le venne quasi spontaneo ad allungare la propria mano e avvicinarla al viso della mora che sembrò spento e sfiorito ma fu subito fermata dal padre.

-"Non può sentirti.. nè la tua voce nè il tuo tocco.."- le disse.
-"Ma cosa diavolo significa tutto questo? Un istante fa eravamo nella stanza d'ospedale ad assistere alla strana scena del bacio ed ora ci troviamo in questo posto orribile con Naya che è quasi irriconoscibile. Non capisco.."-sbottò lei, chiaramente scossa e preoccupata, senza togliere però lo sguardo dalla mora.

-"Ho deciso di farti vedere quanto tu sia importante Heather. Vedi tesoro, ciò che ti trovi davanti è una proiezione del futuro che dipende dalla tua scelta, lasciami dire sbagliata, di voler rimanere qui con me. 
Dopo la tua morte, Naya non riusciva a perdonarsi. In pochi giorni si allontanò da tutti e da tutto trasferendosi in questa casa di montagna, che nel passato apparteneva a sua nonna e che lei sfruttava quando aveva bisogno di starsene per conto suo. Non solo il senso di colpa la stava uccidendo ma anche il fatto di aver perso una persona di cui si stava innamorando la portò a questo stato depressivo dal quale sembrava che non ci fosse una via d'uscita."


Heather ascoltò in silenzio il racconto del padre, osservando con gli occhi umidi il viso di Naya, e si sentì responsabile di quel dolore così forte e straziante. Ma soprattutto, si sentiva male perché non riusciva a vederla in questo stato. Negli ultimi giorni, Heather aveva assistito ad ogni visita che la mora le faceva in ospedale e aveva ascoltato ogni parola che usciva dalla sua bocca così perfetta. Il suo sorriso era amagliante, era uno di quei sorrisi che ti rimangono in presso e di cui poi, non puoi farne a meno. 

In quel istante non c'era nulla di tutto questo, solo il rumore del silenzio che diventava troppo pesante da sopportare. Heather scosse più volte la testa, lasciando cadere per terra le lacrime che le rigavano il viso e si avvicinò nuovamente alla figura della mora. Avrebbe voluto prenderla fra le sue braccia, cullarla e sussurarle dolcemente che tutto sarebbe andato per il meglio e che non l'avrebbe lasciata mai più sola.
Si sentì impotente, un sentimento che lei odiava maggiormente, non c'era nulla di più brutto nel vedere una persona a te cara e non poterci fare nulla.

Suo padre, conoscendo esattamente ogni suo pensiero, le rivolse una mano in avanti, invitandola ad alzarsi.

-"Tu non sei impotente tesoro..puoi ancora scegliere"- le disse rassicurandola e facendola tornare nella presente realtà. 
-"Papà.. Io.. non voglio salutarti, non voglio un altro addio"- sbottò lei ricominciando a piangere.
-"Tesoro, non è un addio, hai visto che io ci sono sempre per te, sarò sempre qui"-rispose indicando il suo cuore. 
-"Mi mancherai tanto.."
-"Anche tu amore mio. Ora però è arrivato il tuo momento. Chiudi gli occhi tesoro e lasciati guidare dal tuo cuore, segui la voce di Naya che ti sta chiamando e ti sta pregando di svegliarsi."
-"Ciao Papà, ti voglio bene"-disse Heather, chiudendo gli occhi. 


Dopo un istante sentì le ultime parole del padre che la salutava ma che sembrarono ormai lontane...


N.A.
Rieccomi! Non mi aspettavate così presto eh?! Beh, volevo farmi perdonare per il ritardo dell'ultima volta. Non prendeteci l'abitudine però :D Per il prossimo capitolo sono ancora un po' indecisa ma prometto di non tardare molto. Comunque potete già immaginare che il gran momento si sta avvicinando ;) 
Come sempre un grazie di cuore a tutti voi.
-Sam.

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Capitolo 10
*** Il risveglio ***


Capitolo 9- “Il risveglio”
 

-“Tu hai fatto cosa?” domandò nuovamente la bionda pensando di aver capito male.

-“L’ho baciata..” rispose l’altra con un sorriso ammagliante sulla bocca mentre si accomodava sul divano di fianco all’amica che se ne stava lì, con la bocca aperta, ancora incredula.

-“Tesoro, credo che noi due dobbiamo parlare, anzi, parlerò io e tu mi ascolterai attentamente fino alla fine, inteso?-chiese la bionda con un tono piuttosto serio, che fece preoccupare Naya la quale allora, decise di fare solo un cenno di approvazione con la testa.
-“Bene. In quest’ultimo mese avevo deciso di mettermi da parte lasciandoti fare. Ho sempre cercato di aiutarti coprendoti al lavoro con Ryan e..

-“Sì, lo so Dì e giuro che ricambierò tutti i favori che..”- si affrettò a dire la mora che però, fu subito fermata.
-“Non mi interrompere!” le ordinò la bionda.
 
Se prima Naya non fosse abbastanza preoccupata per il tono decisamente troppo severo dell’amica, ora, era completamente terrorizzata.

-“Non mi importa dei favori; lo sai che farei di tutto per te."-disse Diana addolcendo il suo tono per rassicurare l'altra e poi continuò:
"Stavo dicendo che in queste ultime settimane non ho voluto intrommettermi perché, a dir la verità, non pensavo che questa storia potesse arrivare a questo punto. Ma adesso, credo di aver sbagliato a far finta di niente. Insomma, voi due non vi conoscete nemmeno ed io non voglio che tu ti rovini la vita per una ragazza che.."

-"Che cosa Diana? Una ragazza che potesse non svegliarsi? E' questo ciò che volevi dire?"-sbottò irritata la mora.

-"Beh sì.."-rispose l'altra abbassando lo sguardo.

-"Lo so perfettamente, va bene? Ma ti ricordo che, se io sono qua in questo momento a parlare con te, lo devo a lei. Quindi, il minimo che posso fare è di starle accanto fino alla fine."-disse Naya scoppiando poi a piangere.

L'idea che Heather potesse non svegliarsi la travolse. Era vero che non si conoscevano, era vero che non erano mai uscite assieme ed era vera che lei aveva messo tutto da parte per stare più tempo possibile all'ospedale. Ma Naya si era lasciata andare, seguiva il suo istinto e il suo cuore. Per la prima volta nella sua vita non si era mai sentita così libera, non si preoccupava più del fatto che era sempre in ritardo, non si arrabbiava con se stessa quando sbagliava qualche battuta al lavoro e non passava più davanti allo specchio ore e ore a prepararsi per poi andare semplicemente a fare la spesa. Non le importava più se a volte usciva di casa spettinata e magari senza trucco, si sentiva bene così. 
Preferiva investire il suo tempo per andare da Heather e raccontarle la sua giornata, questa era la sua quotidianità ormai.
 
E poi, il giorno prima l'aveva baciata..Così, senza pensarci, si era avvicinata al volto della bionda accarezzandole il viso e poi la baciò perché in quel momento le sembrava che fosse l'unica cosa che potesse fare. Al staccarsi dalle sue labbra rimase un po' delusa perchè sì, aveva sperato in un lieto fine proprio come nelle favole. Naya si era immaginata  che, dopo il bacio, la bionda avrebbe aperto gli occhi e che qualcuno da dietro avrebbe detto: "e vissero felici e contenti". 

Le parole di Diana le rimbombavano in testa. Se veramente Heather non dovesse più svegliarsi ?.. Poi scuotendo la testa scacciò questi pensieri dalla sua testa e rivolse lo sguardo alla sua amica che l'aveva tenuta tra le braccia senza parlare, lasciandola immergersi fra i pensieri. 

-"Che cosa devo fare Dì?" -le chiese piano con gli occhi pieni di paura per una risposta che avrebbe potuto far crollare ogni sua speranza.
-"Se me lo avessi chiesto prima, ti avrei risposto di lasciar perdere e di occuparsi del tuo lavoro ma ora penso che sarebbe sbagliato perché se lasciassi questa storia in sospeso, non ti perdoneresti mai." -rispose la bionda con un lieve sorriso per rassicurare la mora.

"In più c'è la mia curiosità che non vede l'ora di scoprire di come andrà a finire questa storia"-concluse scoppiando a ridere e facendo ridere a sua volta l'amica. 

-"Non cambierai mai tu eh?"- le chiese la mora.
-"Non credi che il tuo cambiamento sia abbastanza? Insomma guardati! La miss Rivera che esce di casa in tuta e con le scarpe da ginnastica? Non voglio mica finire così!- scherzò la bionda prendendo in giro la morettina che, in risposta, le diede un colpo sulle spalle in segno di protesta.
-"Ma taci, tanto so che muori d'invidia perché io riesco a mantenere il mio fascino irrresistibile anche vestita in questo modo."- le rispose divertita avvicinandosi poi alla porta.

-"Bene, bene..Ed io che pensavo di averti persa completamente.. a quanto pare però, il tuo bel caratterino è rimasto al suo posto. Peccato.."-sbottò divertita l'altra ma non appena vide che la sua amica stava uscendo le domandò:
"Ma dove stai andando adesso?"
"Ho una cosa da fare, ci sentiamo dopo"-disse Naya aprendo la porta ma prima di uscire, si fermò, si girò indietro e fece una domanda alla bionda:

-"Dì, tu credi nelle favole?"

La bionda rimase un po' perplessa, ma prima che potesse rispondere si sentì dire:

-"Non devi rispondermi subito"- detto ciò, salutò l'amica con una mano e se ne andò.

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-"Ciao Hemo! Sì sono io, la tua amica rompi scatole. 
Tanto, anche se non mi rispondi, so che puoi sentirmi. 
Ti dico solo una cosa, tu adesso aprirai quegli occhi e ti riprenderai la tua vita, mi hai capito? Perché c'è una persona qui che ti aspetta e tu lo sai bene. Ed io credo che sia la persona che tu aspettavi da una vita. Hai presente le tue storielle sull'anima gemella che arriva all'improvviso e che ti cambia la vita? 
Io non ci ho mai creduto ma ieri vedendo una certa scena piccante tra te e lei mi sono ricreduta..
Sì sì, te lo sto dicendo, solo perché tu non puoi prendermi in giro, dicendo che avevi ragione. 
Beh, potresti farlo ma devi svegliarti Hemo! 
Ora ti lascio che vado a lezione, ci vediamo dopo!"- disse Ashley, stampando un bacio sulla fronte dell'amica prima di uscire.
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"Heather apri gli occhi!
 So che la tua vita è stata difficile e so che non ci siamo mai realmente conosciute 
ma io sono qui da diverse settimane ormai e credo di conoscerti meglio di qualsiasi altra persona là fuori! Apri gli occhi e fammi rivedere il tuo bellissimo sorriso che ho potuto vedere una volta soltanto. E' stata però la volta in cui ho capito che la mia vita non sarebbe stata più la stessa..."- implorò Naya tenendo la mano di Heather tra le sue, rendendosi conto però, che tutto questo era davvero ridicolo. 

Abbassò la testa e lasciò che qualche lacrima le scivolasse lungo il viso per cadere poi sulle loro mani intrecciate.

-"Non piangere"

Bene, mi mancava solo la voce di coscienza,
no aspetta, 
questa non è la mia voce
! - pensò tra se la mora per poi alzare la testa e vide un cielo azzurro davanti a lei.
Rimase lì a bocca aperta per un po', non sapeva cosa dire. 

Dio quanto è bella..E' davvero un angelo - scese dalle nubi quando la bionda le chiese:

-"Io non vorrei essere scortese ma non penso che noi due ci conosciamo, giusto?"

Naya rimase delusa un'altra volta. Ma cosa poteva aspettarsi, che la bionda si svegliasse e la stringesse fra le braccia? In fondo la bionda non sapeva praticamente nulla di lei quindi decise di lasciarle piano la mano e andare ad avvisare il medico che venisse a controllare Heather. 

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Era tutto così strano, le sembrava di aver dormito un secolo. E poi c'era questa bellissima ragazza che le stringeva la mano e c'era in lei qualcosa di familiare che però lei non riusciva proprio a ricordare.
Quella mani, così calde che tenevano la sua, le davano un senso di protezione e avrebbe voluto che che non si staccassero mai ma non poteva vederla piangere così e decise di dire la prima cosa che le venne in mente.

-"Io non vorrei essere scortese ma non penso che noi due ci conosciamo, giusto?"

Poi vide che i suoi occhi si spensero e capì che forse sarebbe stato meglio non dire nulla. Il suo sguardo seguiva la figura della mora che, dopo aver lasciato la sua mano, si alzava e si dirigeva verso l'uscita. Sentì una fitta allo stomaco e presa dal panico disse:

-"Tornerai a trovarmi?"

Aspettava la risposta che però non arrivò e allora le fece un'altra domanda:

-"Puoi dirmi almeno come ti chiami? Ti prego!"

-"Mi chiamo Naya".

Queste furono le uniche parole che sentì, prima che la mora uscisse dalla stanza lasciandola da sola.

Naya..Spero di vederti presto..



N.A.
Ed eccomi qua.. Beh finalmente la nostra bella addormentata ha deciso di tornare, che ne pensate? Come sempre ringrazio tutti quanti per leggere, seguire, ricordare e recensire, Un caloroso abbraccio a tutti voi. A presto!
-Sam

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Capitolo 11
*** Incomprensioni ***


Capitolo 10- “Incomprensioni”
 

-“Hey bellezza, come va?”- chiese Darren alla sua paziente.
-“Bene”- rispose Heather con un tono di voce che sembrava dire il contrario.
-“Perché non sei felice Heather? Domani sarà il gran giorno, potrai finalmente tornare a casa e riprendere la tua vita.”
-“E come mai questo dovrebbe interessarti?”- lo fulminò la bionda.
-“Bella domanda. Forse perché non sono abituato a vedere una ragazza che fa il muso; insomma, di solito le ragazze che ho di fronte mi sorridono sempre.
A parte gli scherzi però, te lo sto chiedendo perché non capisco. Se fossi al tuo posto, molto probabilmente, farei dei salti mortali all’idea di tornare alla vita quotidiana.” – sbottò l’infermiere avvicinandosi a Heather.

La bionda non riuscì a credere nella profondità e sincerità di quelle parole, negli ultimi tre giorni in cui ha potuto conoscere il ragazzo, le era sembrato troppo sicuro e preso di sé per pensare agli altri.

“a quanto pare, l’apparenza inganna ”-pensò tra se e decise di confidarsi, perché pensandoci bene, non aveva nulla da perdere.

-“Tu conoscevi la ragazza mora che veniva a trovarmi?”-domandò decisa.
-“Naya? Sì beh, la vedevo spesso qui. Diciamo però, che nutrivo maggior interesse verso la sua amica.” - rispose Darren cambiando nettamente l’espressione mentre muoveva nervosamente le mani.

Heather riusciva a notare bene l’agitazione del ragazzo e con un tono poco sicuro gli chiese:

-“Ti manca?”
-“Diana? E a te manca Naya?”-sbottò lui cercando di fuggire da quel discorso che lui stesso aveva cominciato.

-“Sai, è maleducato rispondere ad una domanda con un’altra domanda.”- rispose lei ammiccando un mezzo sorriso.
-“Odio aver torto ma stavolta hai pienamente ragione. Ho fatto un bel casino con lei, non ero capace a fermare il mio ego maschile per mostrarle che il mio,
non era un semplice gioco nei suoi confronti e così non ha funzionato.” –rispose lui sorpreso dalla propria confessione sollevando le spalle in segno di arresa.

-“E non hai mai provato a chiarire? Magari se avessi riprovato, lei ti avrebbe dato un’altra possibilità.”

-“Guarda che ora toccava a te di darmi la risposta.”- la interruppe il ragazzo.

-“Beh..è complicato e sono sicura che non hai voglia di ascoltare tutte queste paranoie.”
-“Mettimi alla prova allora”- le disse cercando di incoraggiarla.

-“Sì, mi manca tanto, però mi sento una stupida a pensarlo. Voglio dire, non la conosco nemmeno, com’è possibile che io senta la sua mancanza?  
Non ha alcun senso. Sono qui, in questa stanza a guardare in continuazione quella porta e sperare di vederla arrivare.
Ora che lo dico a voce alta, mi sembra ancora più stupido. Solo che non capisco…
Perché avrebbe dovuto rimanere con me per tutto quel tempo e adesso, che finalmente potremmo conoscerci veramente, ha deciso di non tornare più?”

Darren l’aveva ascoltata ponendo l’attenzione ad ogni parola perché sapeva che la ragazza aveva davvero bisogno di sfogarsi e tirar fuori quel peso che da giorni la tormentava.
Ci fu un lungo silenzio nella stanza. Nessuno dei due sapeva che cosa dire per smorzare l’imbarazzo che si stava creando. L’infermiere vide che il viso della ragazza diventava sempre più triste e i suoi pugni stringevano il lenzuolo.

-“Che stupida che sono!”-urlò la bionda cogliendo alla sprovvista l’altro che rimase un po’ perplesso per quella reazione, così violenta.
Stava per rispondere ma vide che la ragazza era pronta a continuare così decise di lasciarla finire.
-“E’ chiaro! Era rimasta con me perché si sentiva in dovere di farlo visto che le avevo salvato la vita. Quando finalmente mi ero svegliata, si sentì sollevata e il suo senso di dovere o colpa se ne andò, assieme a lei..”

Era arrabbiata per il comportamento egoista della mora ma era soprattutto furiosa con se stessa per essere stata così stupida a pensare che magari dalla parte di Naya ci potesse essere un interesse nei suoi confronti.
Darren invece sapeva che la bionda si stava sbagliando perché lui era lì. Si ricorda bene la scenetta che Naya mise su per riuscire a convincerlo di farla entrare nella stanza di Heather. Negli occhi della mora non c’era solo il senso di colpa, c’era ben altro..

-“Stavolta ti sbagli Heather. Potrei stare qui a parlarti per ore di quello che ho visto nelle ultime settimane, ma non servirebbe a nulla perché ora sei troppo arrabbiata per ascoltarmi.” –disse Darren avvicinandosi alla porta.
-“Ma dove vai? Non puoi dirmi che mi sto sbagliando e poi andartene così.” –lo fermò la bionda.
-“Vado a dimostrarti che ho ragione”- rispose, facendole un occhiolino per lasciarla poi da sola.

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-“Mister Ego, che piacere sentirla”

-“Ciao Diana, come stai?”

-“Io benissimo! Potrei chiederti lo stesso ma visto che non mi interessa, arriverò al sodo.
Che cosa vuoi Darren? Vuoi portarmi un’altra volta a una cena, per poi provarci con ogni ragazza che ti passa di fianco?
Se è così, risparmiati il fiato perché non succederà mai”

-“Non si tratta di me”

-“Questa mi è nuova!”

-“Si tratta di Heather.”

-“E allora?”

-“Dovresti sapere meglio di me che quando parlo di Heather c’entra anche Naya.”

-“Parla, ti ascolto…”

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-“Buongiorno fiorellino”- disse la bionda entrando in camera di Naya e aprendo poi le finestre per far entrare un po’ di luce.
-“Diana ma che cavolo..”-sbottò l’altra, cercando di nascondere la testa fra i cuscini.
-“Forza Rivera, direi che ti sei riposata abbastanza non credi?” –rispose l’amica sedendosi sul letto e togliendo via le coperte.
-“Ma che vuoi da me?”- urlò la mora alzando la testa e voltandosi verso l’altra.
-“Wow! Fiorellino un corno, sembri uno zombie”- scherzò la bionda facendo arrabbiare ancora di più l’altra.

Naya avrebbe voluto ribattere, tirando magari un cuscino in faccia alla bionda, ma in quel momento non le interessava nulla.
Voleva solo starsene per conto suo, isolarsi dal mondo intero e sognare quegli occhi azzurri.

-“Ma dove diavolo è finita la tua determinazione? Hai passato un mese a parlare solo di Heather e a sperare che si svegliasse presto ed ora che potresti finalmente averla,
nascondi la tua testa fra i cuscini? Persino lo struzzo ha più palle di te!” –attaccò la bionda.

Diana sapeva che solo con delle maniere forti poteva arrivare a farsi ascoltare dall’amica che tendeva spesso ad allontanare le persone e a chiudersi in se stessa.

-“Che cosa vuoi Diana?”
 
Sì, Diana sapeva bene come comportarsi in queste occasioni.


-“Voglio che tu venga con me all’ospedale”- rispose con fermezza la bionda pur sapendo che la risposta sarebbe stata negativa.

-“Proprio tu me lo dici? Tu che non hai mai creduto in questa storia! Mi duole dirlo ma avevi ragione, mi ero illusa. Per tutto questo tempo ho vissuto in un sogno e tu sai perfettamente che i sogni, inevitabilmente, finiscono e vengono travolti dalla realtà. Il suo risveglio, che io pensavo potesse segnalare un nuovo inizio, mi riportò alla realtà nuda e cruda in cui due persone non si innamorano improvvisamente, in cui il destino è solo un brutto scherzo della natura.” –concluse la mora pronunciando l’ultima frase mentre un fiume di lacrime le rigava il viso.

Diana sapeva che l’amica aveva bisogno di sfogarsi prima di reagire, così si sdraiò affianco a lei, stringendola fra le braccia.
Rimasero abbracciate per un po’.

Quando Diana sentì che il respiro della mora tornò ad essere regolare, si stacco da lei per guardarla negli occhi e dirle:
-“Mi dispiace di essere stata così dura con te prima, ma per farsi ascoltare da te non avevo altra scelta. E’ vero, all’inizio non credevo minimamente in questa storia e questo te l’avevo anche detto ma oggi ho dovuto ricredermi..”
-“Che cosa vuoi dire?”- le chiese con uno sguardo confuso e curioso allo stesso tempo.
-“Perché ora non vai a prepararti;  ti racconterò tutto in macchina.” –la invitò la bionda accarezzando il viso dell’amica e pregandola di avere fiducia in lei..

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-“Sei pronta?”

-“Non saprei, sono emozionata e forse un po’ preoccupata.. Dio, e se non vorrà ascoltarmi?

-“Ne dubito.. Ha passato gli ultimi tre giorni ad aspettarti e poi cavolo Rivera sei un’attrice! Sfrutta le tue doti per farti ascoltare, no?”

-“Così come hai fatto tu con me prima?”

-“No, magari cerca di utilizzare un tono più basso… Ah e poi non paragonarla ad uno zombie.”

-“Ok, allora entro.. Grazie Dì, non so come avrei fatto senza te!”

-“Naya, aspetta!”

-“Cosa c’è Dì?”

-“La mia risposta è SI’”

-“Non capisco”

-“Ti ricordi che un po’ di tempo fa mi hai chiesto se credessi nelle favole? La mia risposta è sì e ti dirò di più. Questa è la tua favola. Vivila..”




N.A.
Non odiatemi su, il prossimo capitolo sarà interamente Heya, ve lo prometto! Come vi avevo preannunciato nel primo capitolo (credo), oltre a Diana anche Darren ha una sua parte importante nella storia. Dai, dai che il Don Juan si sta transformando in un ragazzo per bene.
Un grazie e un abbraccio a tutti. Ci sentiamo presto!
-Sam

P.S. Chi di voi non vorrebbe un'amica come Diana?! :D 
 

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Capitolo 12
*** Terzo grado ***


Capitolo 11- “Terzo grado”
 


L’allarme di una macchina parcheggiata nel cortile la svegliò di colpo, infastidita da quel risveglio così brusco, si rigirò nel letto e lì la vide. Era bellissima, una ciocca dei suoi capelli lunghi e perfetti le copriva il viso, così sporse una mano in avanti e con un tocco delicato, cercando di non svegliare la persona sdraiata a suo fianco, sistemò quella ciocca dietro all’orecchio. Il suo viso era perfetto, quei lineamenti così affascinanti e quelle labbra.. Dio, quelle labbra così passionali e invitanti.. La bionda era così impegnata a studiarle che non si accorse di un paio di occhi neri e lucidi che la osservavano in silenzio.

-“Hai intenzione di fissarmi per tutta la notte? Nel caso contrario avrei un’altra idea che potrebbe interessarti”- sussurrò maliziosamente la mora.
-“Sei tornata..” – le rispose l’altra incredula ed emozionata.
-“Certo che sono tornata, per quanto mi affascini il teatro e tutti gli spettacoli che faccio, alla fine preferisco tornare sempre da te.”-disse per poi avvicinarsi alla bionda e darle un bacio.


Heather non capiva bene quella situazione ma decise di non pensarci per godersi quelle labbra affamate, danzanti sulle sue. I loro corpi si avvicinarono e si unirono formando quasi un’unica figura. Il calore che emanavano avrebbe potuto sciogliere tutti i ghiacciai rimasti sulla Terra. Erano destinate a stare insieme, Heather ne era convinta. Il bacio diventò sempre più profondo da farle mancare il respiro così controvoglia dovettero staccarsi per riempire di nuovo i polmoni che gridavano aiuto.

-“Se è questo il tuo modo per darmi bentornata, credo che dovrò partire più spesso”- le disse regalandole uno dei suoi sorrisi magici.
 
***
 
Al risveglio si rese conto che era stato solo un sogno e che lei era ancora imprigionata in quel letto d’ospedale; all’improvviso vide che c’era una persona seduta sulla sedia nell’angolo della stanza. Aveva la testa abbassata e le sue gambe tremavano provocando così dei brividi nel resto del corpo abbandonato su quella sedia. Heather non riusciva a vedere il viso di quella figura rivolto verso il pavimento, ma la riconobbe ugualmente, l’avrebbe riconosciuta sempre.

“Ma sto ancora sognando?” si domandò, rimanendo immobile.

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Naya, dopo aver salutato l’amica, era entrata nella stanza di Heather trovandola però addormentata. Nonostante le sue preoccupazioni aveva deciso di restare, aspettando che la bionda si fosse svegliata per parlarle. Si era messa a sedere nell’angolino, si sentiva davvero agitata, i pensieri le frullavano in testa senza che lei li potesse controllare. Le sue gambe ormai si muovevano da sole, ancora un po’ e le sarebbero venuti dei crampi ai polpacci. Alla vista di quel tremolio che le stava procurando un senso di nausea, alzò la testa e la vide immobile, come prima, ma sicuramente sveglia. Dopo una manciata di secondi in cui il suo cuore aveva smesso di battere, l’ansia la travolse nuovamente facendole dimenticare il motivo per cui era venuta lì.
Voleva dire qualcosa ma fu preceduta dalla bionda che disse:

-“Potresti avvicinarti e prendermi la mano?”

La mora pensava di aver capito male ma si alzò dalla sedia e mentre si avvicinava al letto di Heather le rispose:
-“Pensavo che saresti stata arrabbiata con me per il fatto che non ti ho più fatto visita.”
-“Sì, prima però devo assicurarmi che questo non sia un sogno, sai.. gli antidolorifici mi giocano dei brutti scherzi ultimamente.”

Naya prese allora la mano della bionda tra le sue e la strinse un paio di volte senza esercitare troppa forza.

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Heather aveva riconosciuto subito quel tocco, l’aveva provato diverse volte. Avrebbe voluto rimanere così per ore ed ore ma sapeva  bene che dovevano affrontare quel argomento, così sciolse quell’abbraccio che si era creato tra le loro mani, prese coraggio e cominciò a parlare:

-“Ora che ho capito di essere completamente sveglia, puoi spiegarmi il motivo per cui sei sparita?”
-“Scusami ,ma ero così occupata al lavoro che non sono riuscita a venire prima..”

Stava mentendo;  la bionda lo percepì subito.

-“Sai, non credo che questa conversazione ci porterà lontano se tu cominci a mentirmi.”
-“Io.. avevo paura. Temevo che, non appena ti saresti ricordata di me e di come hai rischiato la tua vita per salvare la mia, non mi avresti voluta più vedere..”
-“Guarda che nessuno, quel giorno, mi aveva obbligato di farlo. L’ho fatto consapevolmente quindi non devi sentirti in colpa per una mia decisione.”
-“Non si tratta solo di questo..”

Heather vide che l’espressione di Naya diventava sempre più seria, notava che la mora stava facendo uno sforzo enorme in quel momento e decise di aspettare in silenzio.

-“Ero arrabbiata con me stessa, non solo per il senso di colpa, ma anche perché mi ero illusa. Mentre eri in coma, io venivo qui tutti i giorni, ho conosciuto tua mamma e la tua migliore amica. Entrambe mi hanno parlato tanto di te. Diciamo che, grazie a loro, ho imparato tante cose sulla tua vita e mi sono anche legata a te.. Poi, quando ti sei svegliata e mi hai fatto ricordare che in realtà quel legame era basato solo su dei racconti, mi sono sentita una stupida.”
 
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Naya non si era mai sentita così libera in vita sua come in quell’istante. Era riuscita ad essere sincera con Heather. Era fiera di se stessa e sapeva, che anche la sua amica sarebbe stata orgogliosa di lei. Diana aveva fatto davvero tanto per lei, non solo nell’ultimo periodo, ma in tutti quegli anni della loro amicizia. Si raccomandò di doverla ringraziare più tardi. Ora però era lì, ad attendere la risposta di Heather che tardava ad arrivare. Sentiva che le sue gambe ricominciavano pian piano a muoversi senza il suo controllo. La sua professione era quella di un’attrice teatrale, era una delle più brave nella compagnia per cui lavorava ma nonostante tutto non riusciva a recitare davanti a quella ragazza, che solo con uno sguardo, riusciva a disarmarla completamente. Scrutava il suo viso cercando di capire la sua possibile reazione e all’improvviso le apparse di vedere un sorriso e si sentì subito sollevata.

Heather le fece il gesto di avvicinarsi e di sedersi di fianco e lei obbedì subito, posizionandosi sul margine del letto. Sentiva il suo cuore battere forte, non più dalla paura ma dall’emozione che diventava sempre più grande.
Pensava che forse avrebbe dovuto dire qualcosa ma fu preceduta dalle parole dell’altra:

-“Come ti chiami?”

-“Na..Naya.”-sbottò confusa.

-“Di cognome?”

-“Rivera.”

-“Quanti anni hai?”- continuò divertita la bionda.

-“Ventisei.”

-“Che cosa fai nella vita?”

-“Sono un’attrice teatrale… Ma per caso, hai intenzione di farmi il terzo grado o è solo una mia impressione?”- domandò la mora, sentendosi sotto interrogatorio.

-“Beh, ti pare giusto che tu sappia così tanto sul mio conto mentre io non so quasi nulla di te?”- rispose cercando di fare l’offesa.

-“No, certo che no..” .disse abbassando un po’ la testa come una bambina che era stata appena sgridata dai genitori. 

Non appena sentì la risata di Heather alzò la testa e rise anche lei. Finalmente era riuscita a rilassarsi e a sentirsi a proprio agio.

-“Bene, ti conviene allora disdire tutti i tuoi appuntamenti  di oggi perché ho una sensazione di aver tanto da recuperare.”

-“Non ti preoccupare, sei tu il mio unico e importante appuntamento.”



N.A.
Salve! Mi è stato chiesto di aggiornare più spesso e così ci sto provando. Come promesso, capitolo interamente Heya. Nel prossimo, molto probabilmente ci sarà un salto temporale per cercare di arrivare un po' al sodo di tutta questa storia, che forse sarebbe ora, giusto? Non so ancora quanti capitoli mancano alla fine, devo ancora inquadrare nella mia testa un finale possibile per questa storia. Come sempre vi ringrazio tantissimo per la vostra attenzione, mi fa davvero piacere! Che altro dire..Aspetto i vostri commenti :)
Buon Weekend e a presto!
-Sam.

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Capitolo 13
*** Amicizia VS Amore ***


Capitolo 12- "Amiciza VS Amore"


-"Sbrigati Nayaa!! Ma possibile che prima eri puntualissima ed ora, per colpa tua arriviamo sempre tardi al lavoro? Ryan prima o poi ci ucciderà!"- urlò irritata Diana aspettando l'amica nel corridoio.

-"Arrivo..arrivo! Ma da quando in qua ti importa così tanto di arrivare in orario? Tanto Ryan cosa vuoi che dica.. Comincerà ad urlare come un pazzo isterico e poi si calmerà dicendo che la prossima volta non chiuderà un occhio.."-rispose l'altra prendendo il cappotto e la borsa con le chiavi della macchina. 

In macchina le due amiche erano stranamente silenziose. La bionda osservava l'espressione felice ma allo stesso tempo un po' teso della latina. Naya passava un sacco di tempo con Heather da quando quest'ultima fu mandata a casa dall'ospedale. Erano passate ormai tre settimane e le due ragazze diventarono molto amiche. A Diana non preoccupava tanto questa nuova amicizia tra Naya e Heather, che magari agli occhi degli altri poteva rappresentare un ostacolo al legame che c'era tra lei e la sua migliore amica. Non era gelosa perché sapeva che non si trattava di una semplice amicizia che la mora nutriva per Heather. Era un sentimento più grande e più profondo anche se Naya era molto brava a nasconderlo; faceva finta che una semplice amicizia le bastava. Forse inizialmente era vero ma ora Diana si accorse che l'amica aveva bisogno d'altro. 

-"Quand'è che le chiederai di uscire?"-sbottò la bionda.

Naya presa totalmente dai suoi pensieri si trovò in difficoltà a rispondere a questa domanda che le era piombata all'improvviso. Sapeva benissimo a cosa si stava referendo la bionda ma decise di cambiare il discorso..

-"UUhhh senti senti, c'è la nuova canzone di Beyoncè in radio. L'adoro!"-disse la mora cominciando a canticchiare.

"Sì sì canta pure mia cara Rivera, tanto la canzone non durerà all'infinito"-pensò tra se Diana per poi rispondere:
-"Sì, è davvero bella questa canzone. Beyoncè è proprio brava ad esprimere i propri sentimenti."

-"Bella frecciattina bionda! Comunque..non le ho ancora chiesto di uscire perché non so se sia la cosa giusta da fare. Insomma siamo diventate buone amiche, passiamo un sacco di tempo assieme e io mi sento davvero felice quando le sto vicino. Se le dicessi la verità e lei si spaventasse e in seguito mi allontanasse? Non posso nemmeno immaginarlo. Certo, l'amicizia non era ciò che mi aspettavo ma almeno mi permette di far parte della sua vita ed io devo farmelo bastare"- disse Naya col tono apparentemente calmo.

-"Okay, se lo dici tu.."- rispose Diana con un tono altrettanto tranquillo.

-"Tutto qui?"

-"Tutto qui cosa?"

-"Non hai intenzione di farmi una predica?"- chiese sorpresa la mora.

-"Beh Naya, hai deciso che te lo farai bastare ed io rispetto la tua scelta."-ripose la bionda.

Era la prima volta che Diana si tirava indietro senza esprimere il suo punto di vista e la mora non riuscì a capire quel gesto dell'amica. Era così impegnata a trovare una giustificazione plausibile a quel comportamento che non si accorse che la bionda aveva preso di nascosto il suo cellulare per poi nasconderlo nella propria borsa.

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-"Hmmm che strano.."-sbottò Heather col cellulare in mano.

-"Che cosa?"- le domandò Ashley.

-"Naya mi ha chiesto di uscire"- rispose l'altra guardando ancora incredula lo schermo del telefonino.

-"E che cosa c'è di strano in questo? Voi due ultimamente uscite spesso assieme!"- sbottò l'amica.

-"Sì, ma scrivere:
Ciao Heather,
mi farebbe molto piacere
se venissi a cena con me stasera.
Vorrei parlarti di una cosa importante.
-Naya.

Suona molto come se si trattasse di un appuntamento e non di un'uscita amichevole."- disse la bionda un po' perplessa.

-"Oh finalmente si è decisa la ragazza!"- sbottò Ashley mettendosi poi la mano sulla bocca realizzando di averlo detto ad alta voce.

-"Come scusa? Che cosa intendi?"- domandò confusa l'altra.

-"Oh andiamo Heather! La vostra relazione non è una semplice amicizia. Tu le piaci! Perché cerchi di non vederlo?
Quando eri in coma ti ha persino baciata!"

-"COSA? Mi ha baciata? Ma perché non me l'hai detto prima e poi come diavolo lo sai?"

"Dannazione..Brava Ashley, te e la tua lingua infinita.."
-"L'ho vista ma lei non lo sa e poi non te l'ho detto prima perché volevo che fosse lei a fare il primo a passo. Inoltre sapevo che, se te l'avessi detto saresti andata in panico e a guardarti ora, avevo pienamente ragione.

-"Bene, visto che sei così brava a parlare e hai sempre ragione aiutami a trovare una scusa plausibile per non andare a questa cena."

-"Stai scherzando? Hai una ragazza bellissima che ti corre dietro e tu non le dai nemmeno una possibilità?"

-"Appunto Ashley, è una ragazza!"

-"E allora? Qual è il problema? Hai paura che tua madre non accetti questa relazione? Sì, probabilmente è vero ma sei una persona adulta ormai. Non puoi andare avanti e fare sempre quello che dice tua madre. E' la tua vita Heather ed io sono certa del fatto che Naya ti piace ma semplicemente hai paura di ammetterlo."

-"Dioo..Mi sembri mio padre!"

Le due ragazze non dissero più nulla. Ashley rimase sorpresa perché non aveva mai sentito la sua amica parlare del padre dopo la sua morte e in più il Sig. Morris era morto già da molti anni quindi non conosceva nemmeno Naya e tantomeno le tendenze di sua figlia. Heather a sua volta si sentiva confusa perché ogni tanto nella sua testa apparivano dei flash che ritraevano perlopiù lei e suo padre che parlano di Naya. Dentro di se sentiva che suo padre l'avrebbe accettata e sapeva di nutrire un sentimento forte verso la ragazza del semaforo ma cercava di ignorarlo..

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-"Non ci posso credere che tu abbia fatto una cosa del genere! Hai violato la mia privacy, ma cosa ti è saltato in mente?"- urlò Naya entrando in casa seguita dalla bionda che sbuffava.

-"Guarda, è stato un piacere aiutarti, mi ringrazierai dopo. Adesso cerchiamo un bel vestito con il quale farai impazzire la tua biondina"- sbottò Diana ignorando totalmente la rabbia dell'amica e avvicinandosi all'armadio.

-"Stronza.."- disse a bassa voce l'altra per poi buttarsi sul letto.

-"L'ho sentito e di nuovo non c'è di ché! Adesso però, dal momento che Heather ha accettato ed io ho prenotato un tavolo al ristorante per due a tuo nome, tu sei costretta ad andarci mia cara quindi alza il tuo bel culo e provati questo!"-rispose soddisfatta la bionda lanciando un vestito corto di color nero sul letto.

...............................................

-"Wow, che bomba sexy! Ti manca solo una cosa essenziale però.."

-"E cosa sarebbe?"

-"Il sorriso! Quindi smettila di fare la bambina, sorridi e vai a conquistare il tuo grande amore"- disse la bionda accompagnando l'amica alla porta.

-"Augurami almeno in bocca al lupo"- sbottò Naya agitando le mani dall'ansia che la stava consumando.

-"Non ne hai bisogno, credimi"- disse sincera Diana salutando con un bacio sulla guancia l'amica.

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Naya era seduta al tavolo che Diana aveva prenotato al posto suo e giocava con le posate per dimenticare tutta l'ansia di quel momento. La sua mente cercava di trovare delle parole giuste da dire a Heather per confessarle i suoi veri sentimenti. Le sue mani si fermarono di colpo per lasciar cadere le posate sul tavolo ed era certa di non aver mai visto nulla di più bello in vita sua. Era un angelo, l'aveva sempre detto. Indossava un vestito lungo azzurro come i suoi occhi, i capelli biondi ondulati le accarezzavano le spalle scoperte. Mentre Heather si avvicinava al loro tavolo, Naya cercava di ricomporsi e di nascondere quella faccia da ebete che era certa di avere.

-"Ciao Naya."

-"Ciao Heather"

-"Grazie per l'invito."

-"Non c'è di ché."

-"Sei davvero bella stasera, dimmi un po', deve essere un'occasione speciale immagino."

-"Ehmm.. mah... sì..Sì, ho pensato che da quando sei uscita dall'ospedale non abbiamo mai festeggiato e quindi eccoci qua"

-"Giusto..giusto!"

La cena proseguiva velocemente. Heather sembrava totalmente a suo agio come se avesse bevuto la storia dei festeggiamenti per il suo ritorno a casa. Naya invece si sentiva troppo in imbarazzo, ogni volta che incrociava lo sguardo della bionda, il cuore le batteva talmente forte che riusciva, col suo rumore, a zittire tutti i pensieri che vagavano nella sua testa. Dopo che avevano finito di mangiare e che Naya si era offerta di pagare per entrambe, uscirono dal ristorante.

-"La mia macchina è da quella parte, la tua?"- domandò la mora.

-"La mia è a casa, stasera sono venuta in taxi"- le rispose sorridendo la bionda.

-"Ah perfetto! Cioè..Vieni, ti accompagno io!"- bolbottò l'altra perdendosi in quel sorriso.

-"Grazie. Sei proprio un tesoro"- rispose Heather avvicinandosi alla mora e osservandola le disse: -"Forse è meglio che aumentiamo il passo, hai il viso tutto rosso dal freddo".

"Inspira ed espira, inspira ed espira...Dio, ma lo fa apposta?"-sospirò Naya.

Tutto il viaggio in macchina era trascorso tra apparente tranquillità della bionda e incontrollabile imbarazzo della mora. Arrivate a destinazione Heather ringraziò Naya e la salutò con un bacio sulla guancia per poi uscire dalla macchina. 
Naya sbattè i pugni contro il volante dandosi della stupida per aver sprecato una tale opportunità. Mise la macchina in retromarcia e posò il piede sull'acceleratore ma fu fermata dalla bionda che bussava sul finestrino dalla parte dell'autista.

E' apparsa per darle un bacio. senza parole, sazia di emozione. Un calore umano dal quale Naya si è lasciata invadere senza resistenza..


-"Ti credevo più coraggiosa NayNay!"
-"Io...Beh.."
-"Zitta e baciami."




N.A.
Sono in ritardo.. Lo so e mi dispiace tanto ma con la mancanza di tempo e anche di ispirazione è stato proprio un periodo nero per la scrittura. Scusate se vi ho fatto aspettare così tanto. Devo dire che ci stiamo avvicinando verso la fine anche perché non mi piace tirare troppo per le lunghe. Direi che ci sarà ancora un capitolo + epilogo. 
Un grazie di cuore a chi continua leggere, seguire e rencesire. Un abbraccio e alla prossima.
-Sam.

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Capitolo 14
*** Scommesse ***


Capitolo 13 – “Scommesse”

 
 
Naya era seduta sul divano con un bicchiere di vino bianco in mano e un enorme sorriso luminoso sul suo volto
che si contrapponeva al cielo notturno fuori dalla finestra. Non poteva fare a meno di percorrere ogni secondo della sera precedente che la sua memoria aveva custodito con cura.
“Quel bacio, così inaspettato ma desiderato allo stesso tempo.
Un tocco delicato e un’ondata di calore che ti fa dimenticare ogni cosa.
Il frutto di un istinto naturale che ti fa volare in alto..”


Il suono del campanello la riportò al presente ma non era abbastanza forte da toglierle anche il sorriso. Lasciò il bicchiere sul tavolino e si diresse verso la porta.
Non fece nemmeno in tempo ad aprirla che una certa biondina piombò dentro come un cannone.

-“Rivera, voglio un rapporto completo di ieri sera, ora!”- le ordinò Diana, sedendosi sul divano e sorseggiando il vino dal bicchiere dell’amica.

-“Ciao anche a te..”-rispose l’altra chiudendo la porta e andando a posizionarsi di fianco all’amica.

-“Anche se il tuo sorriso da ebete parla da solo vorrei comunque qualche dettaglio.”- sbottò la bionda scrutando il viso della mora.

-“Mi ha baciata” –disse Naya, ignorando il tono ironico dell’amica e sorridendo ancora di più.

-“Vi siete baciate? Oddio sono così contenta per te Naya! Finalmente, era ora! NO.., ma aspetta un attimo! Hai detto che E’ STATA LEI A BACIARE TE? Ma Cristo! RIVERA! Che cosa diavolo stavi aspettando? Un libretto d’istruzioni?!”

-“Sì, sì prendimi in giro quanto ti pare, tanto non riuscirai a farmi arrabbiare.”- rispose tranquillamente la mora perdendosi di nuovo fra i pensieri.

-“Terra chiama Naya! Pronto, c’è qualcuno lì o sei stata rapita da Cupido?”-disse, agitando le mani, la bionda.

-“Tu smettila di fare la gallina e ti racconterò tutto!”- sbottò rimproverandola.

Il viso della bionda diventò rosso, un po’ per la rabbia e un po’ per la vergogna. Fece qualche respiro profondo per calmarsi e quando cercò di riprendere a parlare fu fermata dalla mora che si avvicinò al suo viso per stamparle un bacio sulla guancia. Tutta la rabbia mischiata alla vergogna scomparvero in un nano secondo dopo quel gesto pieno d’affetto.

-“Grazie Dì, grazie di tutto. Credo che ripetertelo all’infinito non sarebbe abbastanza. Senza di te, non ce l’avrei mai fatta. Non dico solo per la storia con Heather ma per tutto quanto. Sei l’unica a conoscermi così bene, forse,  sai più cose di me di quante ne sappia io. Dovrei ringraziarti ogni giorno dell’anno per averti nella mia vita. So che il mio carattere non è per niente semplice; lasciami dire però che anche il tuo spesso entra in competizione col mio.. In ogni caso, ti voglio bene Miss Diana.”- disse con gli occhi lucidi.

Un gesto e una dichiarazione pieni d’affetto. Diana ne fu travolta. Rimase per qualche secondo in silenzio cercando di memorizzare bene quel momento perché sapeva che era uno di quelli che si ripetono poche volte nella vita, specialmente se si ha un’amica come Naya Rivera. Scosse la testa leggermente per riprendersi dalla commozione e disse:

-“Scusa, non è che potresti ripetere il tutto così potrò registrarmelo? Ho paura di svegliarmi domattina pensando che si trattasse solo di un frutto della mia immaginazione.”

-“Oh ma piantala e abbracciami”- disse la mora lanciandosi sulle braccia dell’amica.

……………………………………………………………………………………………………………………………………………….

-“Ashley! Sono a casa!”-urlò Heather entrando in casa che condivideva con l’amica.

-“Finalmente! Vieni in cucina che ho preparato la cena.”

Heather si tolse le scarpe, posò la borsa sul divano e si diresse verso la cucina. Aveva passato una giornata infernale al lavoro tra le varie scadenze che si avvicinavano non aveva avuto nemmeno un attimo per staccare e andare a mangiare qualcosa. Arrivata in cucina, salutò Ashley con un abbraccio e si sedette a tavola.
Era molto grata all’amica, che conoscendo i suoi orari di lavoro, spesso le preparava la cena. Di solito si trattava di una pizza surgelata o di un hamburger e rimase quindi piacevolmente sorpresa quando si trovò davanti ad una porzione di pollo con le mandorle nella salsa di soia, uno dei suoi piatti preferiti.

-“A cosa devo quest’onore?”- domandò divertita.

-“Nulla, avevo un po’ di tempo libero e così ho pensato di farti una sorpresa.”- rispose con tranquillità l’altra.

-“Ah, quindi non stai cercando di corrompermi per avere qualche informazione sulla mia uscita di ieri?”

-“Beh forse…Ma visto che ieri sera eri tornata tardi e stamattina mi hai lasciato in cucina un biglietto con scritto: buona giornata :) presumo che la tua serata sia stata piuttosto interessante..”-sbottò col tono sarcastico Ashley.

-“Oh sì, ci puoi scommettere! In ogni caso mi sembra strano che tu non mi chieda dei dettagli..”-disse Heather per poi assaggiare la pietanza.

-“Fammi indovinare.. Siete andate a cena, inizialmente eravate tutt’e due in imbarazzo ma poi alla fine Naya si è decisa di fare il grande passo e ti ha dato un bacio al quale hai risposto senza opporsi minimamente, ho indovinato?”-concluse soddisfatta facendo un occhiolino all’amica.

-“Quasi..”

Alla risposta di Heather, ad Ashley andò di traverso un boccone del pollo e cominciò a tossire rumorosamente.
Dopo essersi ripresa, alzò lo sguardo verso l’amica e con un tono sorpreso le chiese:

-“Vuoi dirmi che non vi siete fermate al bacio? Non avrei mai pensato che Naya potesse spingersi fino a quel punto al primo appuntamento e che tu, ti lasciassi andare così facilmente.”

Heather notando quell’espressione confusa e stranita sul viso dell’amica, rise di gusto e disse:

-“Ma che hai capito scema.. Il mio “quasi” non voleva dire che mancava qualcosa ma che, non era semplicemente del tutto esatto ciò che avevi pensato tu. Sono stata io a fare il primo passo e a baciarla.”- rispose orgogliosa e serena ricordandosi di quel piacevole momento.

-“Hahahaha, certo come no..”-rise Ashley pensando che fosse uno scherzo.

-“Non sto scherzando. A fine serata, visto che Naya non era riuscita a trovare il coraggio, ho deciso di fare io il primo passo,
così quando mi ha accompagnata a casa, mi sono avvicinata e l’ho baciata.”

Ashley rimase sconvolta e senza dire una parola, si alzò dalla sedia e andò in salone.
Heather, confusa e infastidita dal comportamento dell’amica, si alzò a sua volta per seguirla.
Arrivata in salone la vide col telefono in mano che digitava qualche numero e le chiese:

-“Ma cosa ti prende? Che differenza fa se sono stata io a fare il primo passo e non lei?”

-“Aspetta e capirai”-rispose l’altra mettendo in vivavoce la chiamata e facendo il gesto di stare in silenzio all’amica che si limitò ad annuire.

-“Pronto?”-si sentì la voce di una donna dall’altro lato che Heather riconobbe subito, era sua madre.

-“Ma che diavolo?!”-sussurrò rivolgendo un’occhiata severa all’amica.

-“Sì, salve signora Morris, sono io, Ashley.”

-“Ciao carissima! Dal tono della tua voce, mi sembra di capire che mi devi una cena.”

-“Sì, ha vinto lei. Ma come faceva ad essere così sicura di vincere la scommessa?”

-“Beh, tesoro. Sono sua madre, la conosco bene. Non posso nascondere che all’inizio l’idea che mia figlia fosse attratta da un’altra donna mi spaventasse ma vedendola così felice non ho potuto far altro che accettarlo e spero che presto venga da me per parlarne.”

-“Sì, penso che lo farà MOLTO presto Signora Morris”- disse divertita guardando la bocca spalancata di Heather che non riusciva a credere a quello che aveva appena sentito.

-“Bene cara, ora ti saluto. Visto che sono buona, ti lascio scegliere il giorno e il posto per offrirmi la cena. Ciao e salutami la mia bimba innamorata.”

-“Senz’altro. Buona serata!”- dicendo ciò concluse la chiamata.

Heather era seduta sul divano totalmente sconvolta. Sua madre lo sapeva..Lo sapeva, ma soprattutto l’accettava. Ashley si avvicinò a lei, l’abbracciò e le disse:
-“Non devi più aver paura di nulla.”

Era vero. Heather non poteva chiedere di più.
Amava ed era amata.
Ora era libera di urlarlo al mondo intero.


N.A.
Eccomi qui col penultimo capitolo. Manca ancora l'epilogo e poi ci saluteremo. La mamma Morris che fa delle scommesse..Chi l'avrebbe mai detto :)) Naya che viene rimproverata e Heather che non viene creduta..Povere ragazze. Poi c'è Diana che ormai si è fatta conoscere abbastanza bene nel corso della storia :) 
Spero che vi sia piaciuto. A presto! (con il gran finale). Un abbraccio.
-Sam.
P.S. Come sempre, un grazie di cuore a tutti voi!

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Capitolo 15
*** Epilogo ***


EPILOGO

 
Era vero. Heather non poteva chiedere di più.
Amava ed era amata.
Ora era libera di urlarlo al mondo intero..


-"E fu così che io e tua mamma ci siamo conosciute."-disse la donna tenendo tra le braccia il figlio e osservando la bellezza della propria moglie seduta accanto a loro sul divano. 

-"Woow! Mamma Hemo, hai davvero salvato la vita a mamma Naya? E hai parlato con nonno? Questo significa che anche io posso parlargli?"- domandò il piccolo rimasto estasiato dal quel racconto. 

-"Hey, hey quante domande! Guarda però che è già tardi, non vorrai mica essere beccato da Babbo Natale, non è vero? Se ti trova ancora sveglio, non so se avrà coraggio di entrare e lasciarti i regali che gli hai chiesto."-rispose Heather incoraggiando il figlio di andare a letto.

-"Uffi..non è giusto!"-mise il broncio il piccolo che non aveva per niente sonno.

-"Mamma Hemo ha ragione, vieni che ti metto sotto le coperte. Domattina dovrai essere pieno di energie per poter scartare tutti i regali."- disse Naya, alzandosi dal divano e prendendo in braccio il piccolo. 

Prima di dirigersi in cameretta del bambino, la mora si avvicinò a sua moglie in modo che il piccolo, posizionato fra le sue braccia, potesse ricevere la buonanotte anche dall'altra madre.

-"Buonanotte tesoro, sogni d'oro!"- gli disse la bionda lasciando un bacio sulla sua fronte.

-"Notte mamma! Ti voglio bene!"-le rispose il piccolo, lasciandosi cullare dalle carezze delle sue mamme. 

.................................

Dopo essersi assicurata che suo figlio si fosse addormentato, spense la luce in camera e tornò in salone dove Heather la stava aspettando. Si fermò un attimo sulla soglia per osservare ancora una volta la bellezza di sua moglie. Il salone era illuminato solo dalle lucine colorate dell'albero di natale e l'aria profumava di biscotti alla canella che loro tre avevano preparato nel pomeriggio. Il viso della bionda era rilassato e mostrava un lieve sorriso che bastava per riempire di gioia il cuore di Naya. Si sentiva fortunata, fortunata di avere una moglie così stupenda e il piccolo Lucas, che nonostante la sua vivacità, era il bambino davvero meraviglioso con un grande cuore proprio come quello di Heather. 

-"Hey, da quanto sei nascosta lì?"- chiese la bionda riprendendo l'altra dai suoi pensieri. 

-"Il tempo necessario per analizzare ogni tratto del tuo viso che con tutte queste luci colorate sembra ancora più bello."-rispose Naya raggiungendo la moglie sul divano. 

Rimasero così abbracciate per un po', godendosi quel silenzio che, dopo la nascita del figlio era diventato santo. 

-"Non pensi che abbiamo un po' esagerato col racconto? Non voglio che Lucas pensi di poter parlare coi morti.."
-domandò la bionda.

-"Amore, è Natale, lasciamogli credere nella magia. Poi, il resto era la pura verità. Nostro figlio deve sapere quanto sia coraggiosa sua madre."-disse la mora, accarezzando la guancia dell'altra.

-"Forse hai ragione... Quanti ricordi.. Non credo che potrò mai dimenticare la famosa scommessa tra Ashley e mia madre.."-disse divertita.

-"Già, avrei pagato oro per vedere la tua faccia quando l'hai scoperto."-rispose Naya, immaginando la scena.

-"Hey! Guarda che, anche tu eri uno bello spettacolo dopo che ti ho baciata per la prima volta!"- la ammonì la bionda, facendole il solletico.

-"Okay, okay..Ferma! Siamo pari!"-si affrettò a dire Naya, non riusciendo più a respirare dalle risate. 

-"Pensa che ancora oggi, la tua amica mi rinfaccia questa cosa. Dice che, per la mia mancanza di coraggio doveva subire tua madre per tutta la serata oltre che a pagarle la cena. Come posso biasimarla però, non è semplice sopportare tua madre a lungo andare."

-"Ma cosa avete tutti contro mia madre? Guarda che, se non fosse per lei, tu non avresti una splendida moglie come me."-disse la bionda fingendo di essersi offesa.

-"Hai pienamente ragione, proprio per questo motivo accetto di sopportarla durante tutte le feste."

-"Sei incredibile.."-sbottò Heather roteando gli occhi in segno di arresa.

-"Sì, e sono incredibilmente attratta dal tuo broncio che ti fa sembrare ancora più sexy."-sussurrò la mora col tono malizioso avvicinandosi pericolosamente alle labbre di sua moglie.

Quella notte fecero l'amore più volte meravigliandosi entrambe che nonostante gli anni passati riuscivano ad amarsi ancora così tanto. 

...............................................

-"Mamma Hemo, mamma Naya è NATALE!! Venite subito a vedere quanti regali!!"- urlò Lucas svegliando le due donne che non avevano nessuna voglia di staccarsi l'una dall'altra ma, felici per l'entusiasmo del loro figlio decisero di obbedirgli. 

-"Eh sì, anche quest'anno Babbo Natale ha fatto il centro"-disse Naya facendo un occhiolino alla moglie per poi avvicinarsi all'albero di natale dove il piccolo era alle prese con i pacchetti colorati.

Dopo l'apertura dei regali le due donne si misero a cucinare il pranzo in attesa dei loro ospiti mentre Lucas era occupato con i suoi nuovi giocattoli. 

-"Mammine! Hanno suonato alla porta! Apro io!"- urlò il bambino correndo a vedere di chi si trattasse.

-"Ciao campione!"-disse l'uomo prendendo in braccio il piccolo che ricambiò subito l'abbraccio.

-"Tesoro, è mio turno. Fammi sbacciucchiare questo piccolo ometto." -disse la donna rubando Lucas dalle braccia del marito. 

-"Amore della zia, ma quanto sei cresciuto! Ma sai che sei sempre più bello, ma certo, con due mamme così non poteva andare altrimenti."

-"Zia Dì! Sai che ieri la mamma Hemo e la mamma Naya mi hanno raccontato di come si sono conosciute."

-"Ah sì? E dimmi un po', hanno parlato anche di me per caso?"- gli domandò sorridendo la bionda.

-"Oh sì, tantissimo e sai un'altra cosa zia Dì?"-chiese il piccolo per poi avvicinarsi all'orecchio della donna e sussurarle: "sei la mia preferita". 

Diana, commossa dalle parole, lo strinse a sè un'altra volta e gli sussurrò a sua volta: "Anche tu sei il mio preferito e ti voglio tanto bene".

-"Ma io sono il tuo unico nipote, non vale così"- protestò Lucas ma poi si affrettò ad aggiungere: "meglio così però, sono l'unico ad essere viziato!".

-"Bello mio, la bellezza l'avrai presa da entrambe le mamme, ma il caratterino è tutto tua madre Naya."-disse divertita.

-"Hey, guarda che ti ho sentita!"- sbottò la mora che si avvicinò ai due ospiti. 

-"Buon Natale Miss Rivera!"- la salutò Diana.

-"Buon Natale a te Dì"-rispose abbracciando l'amica per poi rivolgere lo sguardo all'uomo e dire: "Tanti auguri anche a te Playboy!".

-"Che cosa significa playboy?"-chiese curioso il piccolo.

-"Fai finta di non averlo sentito Lucas!"-urlò Heather dalla cucina.

-"Vuoi sapere che cosa significa?"-gli chiese Diana chinandosi per poter guardare meglio il proprio nipote.

-"Sì sì, dimmi!"-supplicò il piccolo con gli occhi da cucciolo.

-"Anche tu sarai un playboy quando diventerai più grande!"-gli rispose orgogliosa la donna.

-"Come zio Darren?"

-"No, non come zio Darren, molto di più!"

-"Evvai!! Mamma Hemo!!! Hai sentito? Sarò un playboy!!"- urlò soddisfatto il piccolo correndo per tutto il salotto.

Heather era pronta ad intervenire e a dire qualcosa ma vedere suo figlio così contento le fece sciogliere il cuore.
Pranzarono allegramente tutti assieme e in seguito Lucas fece una sfilata mostrando i suoi regali agli ospiti. Si sentì il suono del telefono e il piccolo con una furia da leone mollò tutti i giocattoli e andò a rispondere.

-"Ciao tesoro, come stai?"- gli domandò una voce dall'altra parte della cornetta.
-"Nonnaaa! Ciao! Sai che so tutto?"
-"Che cosa sai piccolo?
-"So tutto della scommessa!"
-"Aaaah sì?"
-"Sì, sei grande nonna!"
-"Grazie tesorino, salutami le tue mamme, vi aspetto domani a pranzo!"
-"Va bene nonna, a domani!"

...................................................

-"Lucas, amore, è ora di andare a nanna, domani avrai tutto il giorno per giocare."-sbottò Naya prendendo in braccia il figlio.

-"Va bene mamma.. Però aspetta, puoi lasciarmi un attimo giù?"-le chiese il piccolo.

-"Certo, eccoti"-rispose la donna chinandosi e lasciando libero il bambino.

Lucas fece una corsa verso Heather che stava mettendo in ordine i gioccatoli, le saltò in braccio e con un tono deciso le disse:
-"Sai mamma, da grande voglio essere come te! Voglio avere il tuo coraggio!". 

Entrambe le donne rimasero a bocca aperta, prese dalla commozione. Naya fu la prima a riprendersi e si avvicinò ai due, poi prendendo in braccio il piccolo e abbracciando la moglie disse:
-"Lo sarai piccolo, sarai coraggioso quanto la tua mamma Hemo."
-"E poi sarai bello quanto la tua mamma Naya."-aggiunse la bionda ammirando la moglie.
-"Oh sì, sarò proprio un playboy!"- sbottò fiero Lucas facendo ridere entrambe le mamme.

THE END.



N.A. 
Ecco qua. Siamo giunti alla fine di quest'avventura. Ammetto che ero piuttosto insicura su come finire questa storia poi l'altra sera ho guardato una puntata di "How I Met Your Mother" e da lì mi si è accesa la lampadina. Spero vi sia piaciuto questo gran finale. Un po' sdolcinato, forse?! Fatemi sapere.
Prima di mettere il punto definitivo voglio dire per ultima volta un GRAZIE di cuore a tutti! Siete stati davvero magnifici. 
Vi mando un abbraccio forte e già che ci sono colgo l'occasione per augurarvi (un po' in anticipo, lo so) un Buon Natale! 
-Sam.

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