Riesci a vedere attraverso le mie lacrime?

di Vitzi
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un solco nel petto ***
Capitolo 2: *** Solo un brutto sogno ***
Capitolo 3: *** Il potere dell'amicizia ***
Capitolo 4: *** Un amore a senso unico ***
Capitolo 5: *** Una notte da dimenticare. ***
Capitolo 6: *** Una luce debole ***
Capitolo 7: *** Una marea di ricordi ***
Capitolo 8: *** Quella notte. ***
Capitolo 9: *** Il fatidico bacio ***
Capitolo 10: *** L'ultima scelta ***



Capitolo 1
*** Un solco nel petto ***


MTA1 Titolo: Un solco nel petto;Image and video hosting by TinyPic
Autore:
Vitzi;
Fandom: Dragon Ball;
Tipologia: Flash Fiction {circa 500 parole;
Personaggi/Pairing: Marron Muten; Trunks Brief; {Marron/Trunks
Rating: Giallo;
Genere: Introspettivo; Angst; Triste;
Avvertimenti: Slice of Life;
Think Angst Challenge: Set 05. Coppia » 01. Tradimento
Note:
Ebbene sì, siamo abituati -io compresa- a vedere Marron e Trunks come la classica coppia di sposini tutte coccole e abbracci, ma si sa, coppie così non esistono nella vita reale. Ecco perché ho deciso di dedicare a loro questa piccola raccolta di flashfiction, di 10 capitoli. Il tema principale di questa raccolta è l'angst, l'angst che ti fa strappare il cuore, l'angst che ti lascia con il fiato mozzato, l'angst che ti fa venir voglia di uccidere i personaggi per farli smettere di soffrire. O almeno questo è quello che proverò a fare, cercherò di rendere questa coppia più matura e più adulta, una scelta ardua la mia, che però non mi pento di aver fatto. Ovviamente spero di non deludere nessun amante della coppia, e soprattutto di non rendere OOC i personaggi, i caratteri saranno leggermente stravolti, spero di non renderli completamente fuori dal personaggio. Il finale non sarà per forza tragico, i capitoli sono tutti collegati l'uno all'altro. Spero davvero possa piacervi, un bacio e buona lettura.



Un solco nel petto.


E mentre le lacrime rendono difficile guardare, il cervello stesso tenta di non far capire. Eppure loro sono lì, proprio di fronte a lei si stanno baciando.
E mentre il cuore vorrebbe gridare, la bocca non fa che tacere, osservando la scena in un silenzio che pare infinito. La mente si libera velocemente del dolore, non appena una mano scatta verso il viso del compagno, lasciando su di esso un'impronta indelebile.
Anche se sono passati appena due giorni dal terribile avvenimento, Marron non fa che disperarsi, sperando e cercando di auto-convincersi di non aver fatto altro che un brutto sogno. I capelli arruffati, ormai di un biondo sbiadito -il quale ha perso la vitalità che da sempre lo caratterizzava-, sono sparsi in ciocche disordinate, adagiati su un morbido cuscino. Cuscino ormai consumato e bagnato da lacrime inutilmente versate. Con gli occhi arrossati riesce a malapena a leggere l'ora, eppure Marron riesce a sollevarsi dalla posizione fetale, ormai assunta da diversi giorni, per guardare quel buffo marchingegno e rendersi conto di essere ancora al mondo. La vita, così come il tempo, continua a scorrere, eppure a lei non sembra, non riesce a vedere una vita senza di lui. Nemmeno più si sorprende nel sentir squillare il telefono e allo stesso tempo il dannato campanello, sa chi è e non vuole aprire. Si rende conto di odiare la sua voce quando grida il suo nome disperato; e di odiare il rumore frenetico dei suoi passi, mentre scatta da una finestra ad un'altra. Eppure potrebbe entrare, se solo volesse potrebbe sfondare quelle fragili mura e spiegarle che è stato tutto un incubo. Allora perché non credergli? Perché non dimenticare tutto quel dolore e quella sofferenza, sotto una misera e illusoria bugia? La verità fa male, eppure è la sola cosa che rafforza i rapporti di coppia. Marron non si sente tradita per aver visto il suo fidanzato insieme ad un'altra in un lurido bar, lei si sente tradita per non essere stata informata, per non aver sentito uscire dalle sue labbra le testuali parole: “Mi vedo con un'altra.”. La menzogna l'ha fatta soffrire più di ogni altra cosa, si sente tradita dalla persona che più ama al mondo.
Con riluttanza e allungando un flebile braccio, indebolito dall'assenza di cibo, raggiunge il tanto odiato cellulare. Risponde per la prima volta nel giro di due giorni, lasciando che la rabbia non tocchi la propria voce, mantenendo così un tono calmo e tranquillo.
«Sparisci, Trunks.»
Eppure non ci riesce, trasportata dall'emozione grida quel nome, lasciando uscire tutta la rabbia, ma soprattutto tutto il dolore. E mentre fiumi di lacrime scendono dal suo viso pallido, trova la forza per stringere a sé quell'ormai debole cuscino. Si maledice del giorno in cui ha incrociato i suoi occhi; si maledice del giorno in cui le loro labbra si sono delicatamente sfiorate; si maledice del giorno in cui gli ha donato la propria intimità; eppure le lacrime non smettono di scendere, nemmeno per un secondo.
Trunks si accascia a terra, strisciando contro la ruvida parete di legno. Si porta una mano sul volto, premendosi le tempie con le dita tremanti, per coprire quelle lacrime, lacrime che non merita di versare. E mentre piange silenziosamente, un profondo solco si forma nel suo petto.
Ha fatto la cazzata più grande della sua vita.

Riesci a vedere attraverso le mie lacrime? » Chapter 1 End.


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Capitolo 2
*** Solo un brutto sogno ***


MTA2 Titolo: Solo un brutto sogno;Image and video hosting by TinyPic
Autore:
Vitzi;
Fandom: Dragon Ball;
Tipologia: Flash Fiction {circa 500 parole;
Personaggi/Pairing: Marron Muten; Trunks Brief; {Marron/Trunks
Rating: Giallo;
Genere: Introspettivo; Angst; Triste;
Avvertimenti: Slice of Life;
Think Angst Challenge: Set 05. Coppia » 02. Quotidianità

Note:
Non so davvero come ringraziarvi. Non pensavo che questa raccolta potesse piacere tanto, ringrazio chiunque ha messo la raccolta fra i preferiti/seguite/ricordate, davvero grazie. E ovviamente un grazie speciale va ai miei cari recensori, che sono sempre gentilissimi. In questo secondo capitolo siamo sempre dal punto di vista di Marron, il punto di vista cambierà, ma non ora. Inoltre le prossime non saranno più introspettive, ci saranno più dialoghi e confronti diretti fra i due, preparatevi al peggio (?) Apprezzo davvero molto tutto il sostegno che state dando a questa coppia e spero di non deludere nessuno con questo capitolo. Sono malata, per questo ho impiegato molto ad aggiornare, gomen~ Ed è anche per questo che non ho recensito alcune storie che invece avrei dovuto recensire, quindi preparatevi perché presto arriveranno le mie recensioni arretrate! Alla prossima ♥


Solo un brutto sogno.


E mentre la pioggia tentava isterica di sfondare il sottile vetro della finestra, Marron cercava irrequieta di dormire. Si stava comportando da bambina, eppure sognava ancora quella sciocca ed egoista quotidianità di sempre.
Nel dormiveglia si accingeva a pensare a come cambiare la propria giornata, a come sconvolgerla, ad esempio con un picnic sul prato, oppure con una giornata di shopping intenso; o almeno questo era quello che era solita fare prima di conoscere Trunks. Non appena lui si era dichiarato, in quella giornata piovosa, sotto quello stretto ombrello, lei non aveva fatto altro che cadere tra le sue dolci e
possessive grinfie. Non faceva che apparire nei suoi sogni, non faceva che sbucare fra i suoi pensieri durante il dormiveglia, era possessivo perché non la lasciava mai da sola. Nemmeno adesso quello stronzo si degnava di lasciarla in pace, nemmeno adesso che lei voleva cambiare.
Eppure tutto era rimasto come prima dentro di lei, inutile negare che appena sveglia lo cercava accanto a sé; o addirittura lo chiamava; o in casi estremi si fiondava dentro la doccia sperando di vederlo indaffarato perché, come sempre, in ritardo. Provava sempre un dolore immane nel rendersi conto che la realtà era ben diversa. Non le spuntava un sorriso sulle labbra ripensando al passato, bensì il nulla. Marron aveva dimenticato cosa fossero le emozioni e di questo si vergognava, si vergognava di mentire a se stessa, dicendosi che andava tutto bene. Eppure il dolore non se ne andava, nemmeno con la menzogna. Non sapendo più cosa fare e per sfuggire dalla quotidianità di quella casa, aveva pensato di tornare dai suoi, alla casa sulla spiaggia. L'idea era stata gettata direttamente nel cestino, perché si vergognava anche solo di farsi vedere da suo padre, in quello stato.
Si alzò di scatto dal letto, sentendo una nuova forza, una nuova speranza. La soluzione si era presentata a lei all'improvviso, come un raggio di sole in una delle notti più buie. E mentre si pettinava i capelli spenti e si gettava sul viso un po' di trucco -per rendersi più presentabile-, quella nuova speranza che l'aveva spinta a rialzarsi la fece sorridere cupamente. Gettò in una borsa tutto ciò che aveva, ogni sua traccia sarebbe sparita da quella casa. Prese velocemente una penna e incise con forza su un foglietto tre semplici parole “
Me ne vado.”, per poi uscire e sbattersi la porta alle spalle.
Una lacrima le scivolò sulla guancia, mentre saliva sul confortevole taxi verso la casa del suo migliore amico. E, seppur con tristezza, si rese conto di non essere ancora pronta a perdere la sua solita quotidianità, a perdere il
suo Trunks. Ormai era troppo tardi, sospirò e, chiudendo in se stessa pianse silenziosamente per l'ultima volta.
Trunks, quella sera, si sentì furioso e triste allo stesso tempo. Gettò a terra il tavolo e distrusse buona parte della cucina, danneggiò di tutto pur di trovare anche solo un piccolo capello della sua Marron. Tra le lacrime si affidò a quel biglietto, l'unica cosa che non aveva osato nemmeno sfiorare. Con un sussulto notò che era bagnato da una piccola goccia impercettibile, si appoggiò al muro e chiuse gli occhi, desiderando di scomparire.
Sembrava un brutto sogno: l'aveva conquistata dopo mille difficoltà, eppure perderla era stato così semplice.

Riesci a vedere attraverso le mie lacrime? » Chapter 2 End.


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Capitolo 3
*** Il potere dell'amicizia ***


MTA3 Titolo: Il potere dell'amicizia;Image and video hosting by TinyPic
Autore:
Vitzi;
Fandom: Dragon Ball;
Tipologia: Flash Fiction {506 parole;
Personaggi/Pairing: Marron Muten; Trunks Brief; {Marron/Trunks
Rating: Giallo;
Genere: Introspettivo; Angst; Triste;
Avvertimenti: Slice of Life;
Think Angst Challenge: Set 05. Coppia » 03. Rabbia

Note:
Vi ho già ringraziati? Bene mi tocca rifarlo perché siete davvero troppo gentili, grazie sul serio per tutto quanto. Questo capitolo è un po' un capitolo di passaggio, il ritmo della storia sta prendendo via via velocità e spero di riuscire a non deludere nessuno con il proseguire del racconto. Sì, sono capitoli legati uno all'altro. Grazie davvero a tutti, soprattutto ai recensori che ringrazio ancora di più se possibile. Grazie per le bellissime recensioni, purtroppo non trovo il tempo di rispondere, però sappiate che le leggo con molta gioia. Grazie di cuore ♥ Buona lettura!


Il potere dell'amicizia.

«Non posso perdonarlo.», con voce sicura Marron sputò fuori le parole che avrebbe voluto dire da tantissimo tempo.
Goten si grattò la testa, incapace di rispondere. Trovarla alla sua porta fra le lacrime, ma con un'espressione furiosa in volto l'aveva lasciato senza parole.
«Sai cosa mi ha fatto.», la ragazza prese fra le mani congelate la tazza di té, bevendo con foga.
L'aveva fatta accomodare nel suo piccolo appartamento, preso da poco più di un mese solo per frequentare l'università.
«Ti disturbo?» chiese all'improvviso alzando lo sguardo, che fino a quel momento era rimasto fisso sul fuoco del piccolo camino, verso l'interlocutore.
«No, Marry, non ti preoccupare. Però, ecco, non credi che dovresti parlare con Trunks prima o poi?»
La ragazza appoggiò la tazza con forza, facendo tremare il pavimento.
«Non posso.»
Goten le strinse la mano con entrambe le proprie e la fissò intensamente negli occhi.
«Si che puoi, ti basta solo volerlo, lui ti aspetta. Non devi far altro ch-»
«Non ce la faccio.»
«Marron ascoltami, devi solo parlare. O stare a sentire quello che ha da dirti.»
Goten spalancò gli occhi nel sentire l'urlo disumano che uscì dalla bocca dell'amica.
«Non posso!»
Il misto di rabbia e dolore che celava dentro di sé esplose all'improvviso.
«Lo odio, lo odio, lo odio!» ripeté alzandosi in piedi e tenendosi la testa con entrambe le mani.
Goten la raggiunse e le mise le mani sulla vita per farla riaccomodare: «Non ti agitare, Marry, va tutto bene.»
«Non chiamarmi così!» strillò, fissandolo intensamente negli occhi, per poi accasciarsi a terra e scoppiare a piangere come una bambina.
«Lo odio!» sospirò, stringendosi le ginocchia al petto.
Goten, profondamente scosso si morse il labbro. Il suo migliore amico l'aveva fatta grossa, Marron non si era mai mostrata tanto debole di fronte a qualcuno e ancora peggio, non gli aveva mai risposto con un tono del genere. La disperazione si era impossessata di lei, no, Goten scosse la testa, non era la disperazione: era la rabbia.
Si avvicinò alla ragazza, che alzò lo sguardo su di lui. I suoi occhi velati sembravano guardare il vuoto, o forse quello che vedeva era solo un'altra persona pronta a deluderla.
«Non ti preoccupare, io non ti farò del male.», sussurrò le prime parole che gli passarono nella mente.
Marron, con riluttanza, annuì e si gettò fra le sue braccia, che sentiva così amiche. Scoppiò a piangere come mai prima d'ora, cercando di buttare fuori tutta la rabbia e la tristezza.
Il ragazzo la lasciò fare, dandole ogni tanto affettuose pacche sulle spalle.
«Se continui a piangere così mi toccherà cambiare maglietta!»
Marron si lasciò scappare un sorriso fugace, per poi baciare l'amico sulla guancia: «Grazie.»
Il tono era spento, eppure Goten sentì un profondo senso di appagamento. Continuò a stringerla a sé, nonostante non volesse ricordare, non era la prima volta che si trovava in quella situazione, con sua madre era successo anche di peggio.
«Ci sarò sempre, per te.»
E quelle poche parole bastarono a Marron per non farla sentire più sola.

Riesci a vedere attraverso le mie lacrime? » Chapter 3 End.

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Capitolo 4
*** Un amore a senso unico ***


MTA4

Titolo: Un amore a senso unico;Image and video hosting by TinyPic
Autore: Vitzi;
Fandom: Dragon Ball;
Tipologia: Flash Fiction {500 parole precise;
Personaggi/Pairing: Marron Muten; Trunks Brief; {Marron/Trunks
Rating: Giallo;
Genere: Introspettivo; Angst; Triste;
Avvertimenti: Slice of Life;
Think Angst Challenge: Set 05. Coppia » 04. Non Corrisposto
Note: Eccoci arrivati al quarto capitolo! Spero che vi piaccia e che non deluda nessuno :)) Grazie mille per il supporto, non riesco a rispondere alle recensioni, ma vi leggo e vi ringrazio con tutto il cuore ♥ In questi giorni ho finito Nana e -sì ho pianto, d'altronde come si fa a non piangere?!- così avevo proprio voglia di scrivere qualcosa di triste. Boh spero di esserci riuscita e di non cadere nel banale, come ho già detto il ritmo sta prendendo una piega diversa, i reali sentimenti di Trunks si stanno delineando. Sono riuscita a scrivere esattamente 500 parole di getto e sono più che sopresa *-* Spero si capisca tutto, un bacione immenso ♥


Un amore a senso unico.


La pioggia ricominciò a scendere, colpendo con deboli ticchettii il grande ombrello color lilla.
«Mi piaci.»
Quelle parole erano bastate per farlo sentire in paradiso, il solo averle pronunciate l'aveva fatto sentire il più forte dell'universo. Il momento esatto in cui l'espressione di lei si era aperta mostrando un timido, ma dolce, sorriso l'aveva trasportato nel mondo delle sue fantasie più recondite. Si era gettato allora su di lei, baciandola con passione, sentendo quelle labbra schiudersi frementi spinte dalla propria irrequieta lingua. Era stato troppo vorace, eppure avrebbe voluto tutto di lei, avrebbe desiderato ogni singolo atomo di cui il suo docile corpo era composto. Stringendole forte la vita era poi passato a tenerle il volto, sentendo qualche calda lacrima -così diversa dalla fredda pioggia- scendere dai suoi bellissimi occhi color del cielo. Si era scostato un attimo, per prendere fiato, eppure non appena aveva incrociato i suoi occhi ed era scoppiato in un sorriso complice, qualcosa dentro di lui era cambiato.
«Anche tu.»
Il sospiro di lei l'aveva fatto tornare alla brusca, eppure per il momento fantastica, realtà. Non era un sogno, era la verità, quello che stava accadendo era proprio vero. Si sentiva finalmente la persona più fortunata del mondo, dopotutto stringere a sé la donna che si ama è senza dubbio la gioia più grande per un uomo.
E mentre gli occhi di Marron perdevano vita, mentre la luce del suo sguardo lentamente si spegneva, Trunks iniziava a sentire un forte peso nel cuore, un peso che solo lei avrebbe potuto rimuovere. La sua Marron stava morendo tra le sue braccia, e non serviva a niente gridare, non importava quanto forte, niente gliel'avrebbe mai riportata indietro.
«Marron!», spalancando gli occhi si accorse di aver sognato, eppure le lacrime non smettevano di scendere.

Il rumore del silenzio, quel suono così fastidioso da far impazzire persino il più paziente tra i pazienti. Con la mano cercò conforto accanto a sé, non trovando nessuno si sentì una stupida di prima categoria.
«Marry, che fai sveglia?» sussurrò Goten entrando nella piccola stanza.
La ragazza lo guardò, gli occhi colmi di lacrime e l'espressione più infantile che il ragazzo avesse mai visto.
«Ehi, ehi...» sussurrò avvicinandosi e stringendola fra le sue braccia.
La ragazza sorrise, cercando di trattenere le lacrime.
«Sono proprio un disturbo, scusa. Sai, non posso andare da Bra.» sospirò, sdraiandosi di nuovo.
Goten sorrise affettuosamente e si accoccolò di fianco a lei: «Non dire così, se vuoi ti faccio compagnia. Buonanotte.»
Marron si lasciò coccolare, proprio come da bambini Goten era ancora affettuoso con lei. E proprio come da bambini stavano dormendo insieme, però senza di lui, senza Trunks. Marron si rese conto per la prima volta di provare un amore più forte di qualsiasi altra cosa per il fidanzato, eppure non aveva mai pensato potesse trattarsi di un amore a senso unico. E non lo pensava affatto nemmeno adesso. Tutto ciò che aveva nella testa erano dubbi, perché lei era certa che Trunks la amasse, ne era sicura.

Riesci a vedere attraverso le mie lacrime? » Chapter 4 End.







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Capitolo 5
*** Una notte da dimenticare. ***


MTA5

Titolo: Una notte da dimenticare;Image and video hosting by TinyPic
Autore: Vitzi;
Fandom: Dragon Ball;
Tipologia: One shot {1061 parole;
Personaggi/Pairing: Marron Muten; Trunks Brief; {Marron/Trunks
Rating: Giallo;
Genere: Introspettivo; Angst; Triste;
Avvertimenti: Slice of Life; Lime;
Think Angst Challenge: Set 05. Coppia » 05. Litigio
Note: Scusate immensamente il ritardo. Dovete sapere che mio fratello ha cancellato il mio account dal portatile e che quindi tutte le storie che avevo scritto sono andate a farsi friggere. Per questo ho impiegato un bel po' per riscrivere questo capitolo, che tutt'ora non mi convince, eppure non riesco a renderlo uguale al primo. È un capitolo un po' più lungo del solito, vi prego di perdonarmi, ma altrimenti non riesco ad arrivare al punto cruciale. Siamo a metà e prometto che i prossimi capitoli usciranno più velocemente, più o meno quattro giorni di distanza l'uno dall'altro. Comunque lascio a voi il giudizio, ditemi come sempre se c'è qualcosa che non vi soddisfa e anche solo se vi è piaciuto, ci terrei a sapere la vostra opinione. Sappiate che da qui in poi partiranno una serie di eventi a catena che porteranno al finale, che ho già in mente. E quindi partono le scommesse, finirà bene o finirà male? Grazie mille a tutti per il supporto come sempre e buona lettura, non vi anticipo nulla <33


Una notte da dimenticare.


«Vado un attimo in bagno, riesci a stare qui da sola?» sussurrò Goten alla bionda, la quale annuì con la testa, socchiudendo appena gli occhi.
«Dopo andiamo a casa, non ti muovere, ok? -, la ragazza scoppiò a ridere, - Hai bevuto decisamente troppo, Trunks mi ammazzerebbe.»
«Chi?» ululò la ragazza, dondolandosi sul piccolo sgabello.
Il ragazzo scacciò i propri pensieri con un gesto veloce e si avviò verso la toilette.
Marron era confusa, voleva piangere, eppure non riusciva a comandare il proprio corpo. Come una stupida si era buttata sull'alcol e non ne sarebbe uscita tanto facilmente, conoscendosi. Avrebbe ucciso Goten con le sue mani, non appena si fosse ripresa. Tentò di alzarsi, qualcosa riusciva ancora a vedere, e aveva notato una strana figura in avvicinamento. Una figura che pensava di conoscere e ,appunto, per verificare si voleva avvicinare. Così fece, giungendo al tavolo dove un ragazzo era seduto da solo. Per vedere meglio il suo viso gli si mise proprio di fronte, spalancando gli occhi per mettere a fuoco quella strana figura. Si spinse troppo in avanti con la schiena e cadde fra le sue braccia, purtroppo si era appena resa conto di essere esattamente nelle mani di Trunks. Trunks: il ragazzo che l'aveva tradita, il ragazzo che l'aveva abbandonata, che non si faceva più sentire e che ora era in un pub da solo.
«Marr-», un sonoro schiaffo colpì il volto del ragazzo, mentre la bionda tentava di alzarsi.
Era tornata in sé, la vista non era più appannata, riusciva chiaramente a distinguere i suoni, tutto questo grazie al dolore, il dolore non voleva lasciarla riposare nemmeno la durata di una sbornia.
«Sta' zitto. Vattene, qui ci sono io.»
Si comportava come una bambina, poiché il suo vocabolario era al momento parecchio incompleto.
«Sei ubriaca fradicia! Sei da sola?» esclamò il ragazzo, fermandola prima che andasse a sbattere contro un altro tavolo.
Lei sorrise: «Non sono affari tuo-»
«Invece sì, ti porto a casa.» disse deciso Trunks, prendendola fra le possenti braccia e precipitandosi fuori dal locale.
Non poteva credere ai suoi occhi, come aveva fatto a ridursi così la sua Marron?
Quando capì di esserne l'artefice un enorme senso di colpa lo pervase. La stese sul letto, vedendo che durante il viaggio si era addormentata, iniziò a toglierle i vestiti, ma poi si fermò. Si sentiva strano, come tempo prima, come durante il loro primo bacio, la desiderava più di ogni altra cosa: stava perdendo il controllo. Lentamente le rinfilò la camicia, per poi andarsi a lavare velocemente il viso.
«Perché mi hai tradita, Trunks?» strillò la ragazza dalla stanza accanto.
«Dove mi hai portata? In un hotel dove porti le tue amiche puttane?» continuò, rotolandosi nel letto dalla rabbia.
«Ti odio!» strillò stringendo il cuscino fra le mani.
Il ragazzo la raggiunse in fretta, per paura che potesse farsi del male. Le prese le mani e la guardò negli occhi: «Devi riposarti, sei ubriaca.»
«Non voglio dormire qui.»
Il ragazzo prese dal comodino una foto di loro due insieme e gliela porse, sorridendo appena: «Sei a casa, Marry, sei a casa.»
La bionda improvvisamente si rese conto della situazione, gli occhi le si spalancarono ed entrò nella cosiddetta “fase della depressione”. Si alzò dal letto, barcollando appena, e additò il fidanzato.
«Basta parlarmi come se fossi una bambina! Credi che non sappia quello che mi hai fatto? Anche se ora non sto tanto bene, non credere che io possa perdonarti!»
«Marron non mi sembra il momento di discut-»
«Perché? Forse perché sono ubriaca?! Sai di chi è la colpa?»
Trunks ricevette una stilettata dritta nel cuore, sapeva che era colpa sua, eppure non voleva crederci. Vedere la sua Marron così era a dir poco scioccante.
«Io non volevo tradirti! Ammetto di averla baciata, ma mi sono solo lasciato trasportare dalla situazione, non sarebbe mai successo nient'altro e tutto sarebbe stato dimenticato. L'avrei abbandonata e...»
«NON MI INTERESSANO I DETTAGLI!» strillò Marron fuori di sé, stringendosi la testa con entrambe le mani e stringendo gli occhi con forza.
«Marron...-, il tono di Trunks si era fatto supplichevole, - Marron ti amo, vorrei raccontarti tutta la storia, vorrei che sapessi come l'ho conosciuta e in che circostanze. Forse mi sentirei meno colpevole.»
Marron spalancò gli occhi, si sentiva completamente disorientata, il suo ragazzo voleva raccontarle tutto sulla sua amante, voleva dire che non era la prima volta che si baciavano?
«Da quanto vi conoscevate?»
«Non è importante questo,-, Trunks le strinse le mani per calmarla, - ti prego siediti e ascolta.»
La ragazza era ancora più stordita, l'alcol le aveva ormai annacquato il cervello. All'improvviso in un gesto di rabbia e dolore, scoppiò a piangere e si gettò fra le braccia del lilla, sussurrando: «Lo so che non sono stata una brava fidanzata, ero sempre così cattiva con te, ma non credevo di meritarmi tanto, non credevo di soffrire tanto. Io ti amo Trunks! E anche se non mi ami non mi interessa, però – si staccò un attimo e lo osservò negli occhi, quegli occhi blu, quegli occhi dello stesso colore della notte più luminosa. Il lilla, guardando i suoi occhi così sofferenti e il suo viso così scavato, sentì un forte rimorso, talmente forte da dimenticare tutte le belle situazioni passate insieme. Gli tornarono alla mente solamente i litigi anche quelli più stupidi, tutto il dolore che era in lei, come un fiume, tentò di riversarsi su di lui.
Marron non terminò la frase, poiché lo baciò con passione, una passione che credeva di aver perso. E mentre il bacio diventava salato a causa delle lacrime, Trunks si sentiva confuso. Non avrebbe dovuto ricambiare con così tanta voglia, eppure non riusciva a fare altro, il suo corpo era completamente immobile, sotto il controllo di lei: di Marron. E mentre le slacciava il reggiseno e immergeva il suo viso fra i seni sodi, sentendola gemere, una lacrima gli scese correndo lungo la guancia destra. Era felice, eppure si sentiva incompleto, gli sembrava di usare Marron, di approfittarsi di lei in un momento di debolezza.
«Trunks, ti voglio.» sussurrò la ragazza, ormai al culmine del piacere.
E mentre il lilla usciva da colei che amava più di ogni altra cosa, un immenso e strano sollievo si insinuò dentro di lui, non tutto era perduto, lei lo amava ancora, anche se sarebbe stato difficile farglielo ammettere da sobria.

Riesci a vedere attraverso le mie lacrime? » Chapter 5 End.







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Capitolo 6
*** Una luce debole ***


MTA6

Titolo: Una luce debole;
Autore: Vitzi;
Fandom: Dragon Ball;
Tipologia: One-shot {876 parole;
Personaggi/Pairing: Marron Muten; Trunks Brief; {Marron/Trunks
Rating: Arancione;
Genere: Introspettivo; Angst; Drammatico;
Avvertimenti: Slice of Life; 
Think Angst Challenge: Set 05. Coppia » 06. Incidente
Note: Vedo che la raccolta sta avendo molto successo e la cosa mi fa immensamente piacere <33 Ringrazio chi recensisce con il cuore, grazie davvero, voi siete degli angeli *-* Inoltre ringrazio anche chi legge soltanto, chi preferisce/seguisce(?)/ricordisce(?). Ringrazio Nede che ha creato questo fantastico banner, cioè è stupendo; e anche un altro che vi farò vedere prima o poi, è troppo allegro per questa raccolta, sigh. Ed ecco che le cose iniziano a movimentarsi, siete pronti al peggio? Marron si sveglia e... Buona lettura! :D <33



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Una luce debole.

Gli occhi, impastati dal sonno, si aprirono. Dapprima, la bionda lasciò che solo una fessura permettesse alla luce di sbirciare l'azzurro delle sue iridi; per poi sollevare le palpebre completamente e restare così immobile a fissare il soffitto. All'inizio non se ne rese conto, non si rese conto di essere completamente nuda nel suo letto, non si rese conto di avere di fianco una figura scolpita e non si rese nemmeno conto di essere nel bel mezzo del pomeriggio. Lanciò un'occhiata fuori dalla finestra sbuffando, nevicava e il vento soffiava, facendo scuotere gli alberi come impazziti. Sbadigliò sonoramente, sollevando le braccia e voltandosi verso sinistra, per stiracchiare anche la schiena, leggermente dolorante. Vide Trunks con i capelli completamente sparsi sulla fronte e un'espressione preoccupata persino nel sonno. Con una mano gli accarezzò una guancia, tentata da cotanta bellezza.
Un flash: il bacio, il dolore, le lacrime versate, la sbronza, il sesso, il litigio, la lotta per smettere di soffrire. Con uno scatto si ritrasse immediatamente, alzandosi persino dal letto, arrivando a trascinare con sé buona parte del lenzuolo. Coprendosi con esso, sentendo ribrezzo per se stessa, si immobilizzò terrorizzata, preoccupata che potesse aprire gli occhi. Vedeva solo un mostro su quel letto, un mostro che l'aveva usata per i suoi scopi e poi abbandonata. Non sentì nemmeno il bisogno di piangere, voleva scappare, correre lontano e lasciarsi tutto alle spalle; aveva paura.
Prese le sue cose velocemente, infilò tutto distrattamente dentro l'enorme borsone di Trunks -quello che da secoli usava per allenarsi con il padre-, si fiondò in bagno e si immerse sotto l'acqua gelida. Si sentiva sporca, e aveva bisogno di depurarsi. Dopo la veloce doccia, cercò le capsule del ragazzo nei suoi pantaloni, per poi uscire al freddo, stringendosi nella propria sciarpa.
«Pronto, Goten. - fece una pausa e si premette la fronte con forza, corrugando le sopracciglia per raccogliere i pensieri – Sto uscendo, non so come ero a casa mia. Arrivo da te fra mezz'ora, scusa l'orario, probabilmente starai tornando ora dall'università. A dopo, ho bisogno di parlare.»
Riattaccò, lasciando che il messaggio giungesse al mittente. In realtà aveva paura, paura di restare in quella casa, perché quella notte era stata una delle migliori, nonostante la sbornia, non sarebbe riuscita a dimenticare tanto facilmente. Lei voleva Trunks, il suo Trunks. Arrossì e gettò la capsula a terra; entrata nella vettura, mise in moto e partì.
La strada era congelata, esattamente come le mani di Marron, si strinse meglio nella giacca e starnutì.
«Dannata neve! - sbraitò, usando la manica per pulire alla meglio il vetro di fronte a lei – Non si vede un accidenti!»
Con uno sbuffo ingranò la marcia, voleva allontanarsi il prima possibile, Trunks si sarebbe potuto svegliare da un momento all'altro e di sicuro si sarebbe fiondato da lei. Era stata una sciocca, una sciocca a fidarsi, l'aveva usata, come un oggetto, un oggetto inutile e di poco valore. Si asciugò la sfuggente lacrima che le aveva bagnato il viso, stringendo i pugni sul volante. L'auto sfrecciava nelle vie strette della montagna, aveva preso la via meno affollata per riuscire a rilassarsi, eppure non riusciva a pensare ad altro. Con uno scatto accese la radio, cercando di concentrarsi sulle canzoni messe in onda. E poi partì, quella canzone, la loro canzone, la canzone che ogni coppia ha. La loro prima volta era stata dopo la discoteca, dopo quella canzone lenta, dopo quei continui baci e tocchi imbarazzanti. E in un attimo, Marron rivide la se stessa di un tempo, completamente cotta del fidanzato, stringerlo a sé e lasciarsi coccolare. Si rivide fra le lacrime, perdendo di vista la strada, davanti a lei c'era solo Trunks. Sembrava irraggiungibile a quel tempo e, invece, lei l'aveva preso e se l'era tenuto ben stretto. Vedeva le altre persone intorno alla pista fissarli, gelosi del loro amore, magari adesso loro erano già sposati e in quel preciso momento stavano festeggiando il loro anniversario; mentre lei piangeva in una macchina durante una tempesta di neve. Si fermò e spense i fari, aveva bisogno di riflettere e con calma. Prese fiato, ma la neve le impediva di reagire, si sentiva schiacciata, schiacciata dal senso di colpa. Senso di colpa per non aver ascoltato Trunks, per non essere riuscita a perdonarlo, ma anche per essere stata abbindolata da un essere del genere ed essersi buttata fra le sue braccia. La neve continuava a cadere, inesorabile scendeva svelta e con pesantezza. Marron sentì la bocca farsi sempre più tremolante, finché non riuscì ad aprirla, lasciando che un singhiozzo esplodesse nel silenzio. Le lacrime continuarono a scendere, i singhiozzi erano ininterrotti, con una mano colpì il volante; per poi appoggiare la testa ad esso.
E mentre la canzone risuonava nella piccola vettura, una luce accecante apparve dal fondo della strada. Marron ci mise troppo a vederla: il camion prese in pieno la piccola vettura, causando un rumoroso incidente.
E quando Trunks raggiunse il luogo maledetto, vedendo la sua ragazza sbattuta fuori dalla propria auto con il volto coperto da lacrime mischiate a sangue, solo un urlo riuscì a placare, seppur per qualche secondo, l'immenso dolore che sentiva dentro.
Il resto fu solo buio, un enorme spiazzo buio, poiché la sua luce si stava affievolendo sempre di più.

Riesci a vedere attraverso le mie lacrime? » Chapter 6 End.








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Capitolo 7
*** Una marea di ricordi ***


MTA7

Titolo: Una marea di ricordi;
Autore: Vitzi;
Fandom: Dragon Ball;
Tipologia: One-shot {735 parole;
Personaggi/Pairing: (Marron Muten); Trunks Brief; Bulma Brief {Marron/Trunks
Rating: Giallo;
Genere: Introspettivo; Angst; Sentimentale;
Avvertimenti: Slice of Life;
Think Angst Challenge: Set 05. Coppia » 07. Fotografia
Note: Dopo l'ultimo capitolo ho ricevuto parecchie minacce di morte, ebbene sono ancora qua. Allora, come ho già detto, è già tutto programmato, quindi potete sbizzarrirvi sul finale. Grazie per le recensioni (♥♥♥) e scusate se non riesco a rispondere ;w; Non voglio anticiparvi nulla, tanto più che vi aspetto alla fine del capitolo, solo per questa volta le note sono anche sotto; sempre se avrete voglia di leggerle ;; Vado, buona lettura! <33




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Una marea di ricordi.

 
La morte: un'esperienza terribile alla quale nessuno può sfuggire, nemmeno il più forte fra gli esseri viventi. Una lacrima calda cadde sulla foto, quell'antica foto sbiadita che credeva di aver perso. Un'altra lacrima solcò quella carta, sino a raggiungere il freddo terreno, dove prima o poi tutti veniamo seppelliti. Il viso sorridente di Marron, come un incubo, lo perseguitava. Riguardando le foto, a migliaia la ritraevano con un enorme sorriso. Sembrava così sincero e così vero, e Trunks si sentiva un completo idiota; si sentiva male, talmente male da doversi chiudere in se stesso per evitare che il suo cuore esplodesse. Una creatura come lui non si meritava di vivere, era solo uno sporco e lurido Saiyan, che come tutti gli altri della sua specie uccideva senza pietà. Era una maledizione, chiunque attorno a loro moriva, tutti prima o poi si ritrovavano una parte mancante, sia nell'anima che nel corpo. Eppure per la vita felice che stava vivendo con la sua Marron credeva che quello strano fato si fosse sbagliato per una volta. Girò la pagina del piccolo album fotografico, trovando una foto che lo fece intenerire e, per un attimo, smettere di singhiozzare. La piccola bionda, con un paio di codini, sedeva in braccio al padre, e, proprio lì accanto, c'era Trunks con in bocca un lecca-lecca. I due si guardavano interrogativi, di sicuro Marron avrebbe volentieri voluto assaggiare quel gustoso dolciume, mentre Trunks era evidentemente interessato ai buffi codini che la piccola portava. Cambiò pagina, quelle foto le aveva trovate Marron nei cassetti di suo padre, non appena aveva visto quante le ritraevano insieme se n'era uscita con un “È destino, Trunks! Dobbiamo stare insieme!”. Di nuovo quel sorriso, quel sorriso che un tempo gli spezzava il fiato, che lo catapultava in un altro universo; e invece adesso, lo trascinava nell'oblio. In quella posizione e rivangando nei tristi ricordi, si addormentò, dolcemente cullato dal felice passato trascorso con la sua Marron. E fu proprio lei che lo svegliò, sfiorandogli delicatamente la testa e sussurrando: «Trunks, svegliati.»
«Marr-» il lilla aprì gli occhi e rimase parecchio sconvolto nel vedere la madre, chinata su di lui, con un sorriso angelico sul volto scavato da profonde rughe.
«Sei stanco, va' a casa. Sto io qui con lei.» sospirò Bulma, ravvivando i capelli con un abituale gesto ormai meccanico.
«Non voglio lasciarla.» sorrise il ragazzo, tentando di nascondere le lacrime, tentando di nascondere l'evidente bisogno di urlare.
La madre gli accarezzò la testa e sorrise comprensiva, per poi chinarsi di nuovo e baciarlo sulla fronte.
«Fa' come ti pare. Sappi che a casa c'è un bel letto caldo che ti aspetta. Anche Crilin e Diciotto possono darti il cambio, è inutile stare qui a piangere sui ricordi, tesoro. Non tutto è perduto.» sorrise, mimando con la bocca la parola: “Speranza”.
Trunks annuì, dovendo però abbassare lo sguardo, ne era poco convinto, anzi, non lo era per niente.
Bulma si chinò sul corpo immobile di Marron, baciando anche la sua fronte fredda: «Sei proprio fortunata ad avere Trunks a vegliare sempre su di te, sono un po' gelosa, sai?».
Trunks tentò di sorridere, ma quando la madre uscì, cercando di trattenere le lacrime per non piangere di fronte al figlio, qualcosa dentro di lui si smosse. Stava facendo soffrire i suoi cari trascurandosi in quel modo.
«Ehi Marry, dicono che puoi sentirmi. Ho intenzione di raccontarti la verità, sei pronta per la storia? È abbastanza lunga, ma tanto abbiamo tempo, no?», lanciò un'occhiata alla madre sulla porta «Prima però passo da casa, torno presto. Aspettami qui.»
Le accarezzò la fronte, per poi alzarsi ed esclamare: «Mamma, ho dimenticato a casa l'altro album, mi dai il cambio?»
La donna rientrò alla svelta, con le lacrime lungo il volto: «Certo.»
Trunks la strinse a sé per qualche secondo, sospirando un “Grazie di cuore”, per poi uscire dalla piccola stanza.
«Ah, mi raccomando. Se si sveglia chiamami!» disse sulla porta, per poi richiudersela alle spalle.
Le avrebbe raccontato tutta la verità, dall'inizio alla fine. E mentre il suono dei macchinari sbiadiva, Trunks percorreva i numerosi corridoi dell'ospedale, sperando con tutto se stesso che la sua Marron si riprendesse dal coma. Tutta la verità sarebbe stata svelata a partire da quella donna dai lunghi capelli rossi.
L'aveva incontrata in una serata buia e solitaria, non si sarebbe mai aspettato di vedere una come lei, una come la sua Marron.

Riesci a vedere attraverso le mie lacrime? » Chapter 7 End.



Image and video hosting by TinyPicNote dell'autrice (in trasferta): Rieccomi qui! L'aggiornamento è stato abbastanza veloce, no? LA SCUOLA MI STA UCCIDENDO. Ormai siamo agli sgoccioli e ci tengo a concluderla con largo anticipo sulla tabella di marcia, ovvero prima di Natale. Che dire di questo capitolo? Marron è viva? Sì, è viva e vegeta, e ci tenevo a lasciare un po' di suspense fino alla fine, mi ero auto-convinta che fosse morta anche io. Trunks sei un grande attore. Il prossimo capitolo parlerà della storia di questa fantomatica ragazza dai capelli rossi -che tutti odiano, me compresa- e Trunks. Che vi aspettate? La freccia di Cupido ha colpito il cuore di questa ragazza, o c'è un qualche altro motivo superiore? Una ex? A voi la scelta, spero che il prossimo capitolo non vi deluda e : FORZA MARRON, COMBATTI!

<-- L'ormai senza fiato, Vitzi ♥







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Capitolo 8
*** Quella notte. ***


MTA8

Titolo: Quella notte;
Autore: Vitzi;
Fandom: Dragon Ball;
Tipologia: One-shot {656 parole;
Personaggi/Pairing: OC, Trunks Brief; {accenni OC/Trunks; Marron/Trunks;
Rating: Arancione;
Genere: Introspettivo; Angst; Drammatico;
Avvertimenti: Slice of Life;
Think Angst Challenge: Set 05. Coppia » 08. Stupro;
Note: Il prompt è abbastanza preoccupante, lo so. Sono una che non scherza su certe cose, spero si possa notare dalle mie parole. Il capitolo si preannuncia intenso, spero solo di non cadere nell'OOC, o di non deludervi, sul serio, per me scriverlo è stato parecchio difficile. Per quello ho impiegato molto tempo nel finirlo, bon, vi saluto. A sotto~



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Quella notte.

Calciò un sasso con un sorriso da ebete che gli copriva quasi tutto il volto; gli occhi chiusi e allegri, si spalancarono alla sua vista. La ragazza correva in mezzo alla strada, fra le lacrime, trascinando la borsa semiaperta, dalla quale uscivano cosmetici a non finire. Per prima cosa pensò fosse un ladro, poi passò all'ipotesi di una semplice casalinga, che poteva aver dimenticato il gas acceso, o peggio, poteva essere stata lasciata dal suo ragazzo. Non pensò subito al peggio, aveva appena passato una delle serate migliori della sua vita con la sua adorata Marron, e si stava recando in ufficio per chiudere finalmente la questione del nuovo acquirente, il quale da ben due mesi non faceva altro che stargli con il fiato sul collo. Niente avrebbe rovinato il suo entusiasmo, o almeno così credeva in quel momento. La ragazza dai capelli rossi svoltò l'angolo, si trovava a dieci metri da lui in quel momento. Lo raggiunse e gli colpì la spalla dalla fretta. Trunks incrociò il suo sguardo e il suo cuore perse un battito, sembrava la sua Marron. Non come aspetto fisico, ma come espressione. Restò a guardarla per una manciata di secondi, mentre spariva dietro un appartamento, poi riprese la strada verso casa fischiettando. Erano le 22:00.

«Trunks, amore.»
«Mmmh...»
«Trunks, amore.»
Con il braccio stanco prese il cellulare, vedendo sul display il bel viso della sua adorata fidanzata. Si era addormentato, dannazione. Guardò l'ora: era mezzanotte.
«Ehi, Marry.» sospirò portandosi l'apparecchio all'orecchio.
«Vieni appena hai finito?» sussurrò sensualmente Marron dall'altro capo del telefono.
Il ragazzo sentì un brivido lungo la schiena, quella era la sua giornata “sì”. Prima che potesse rispondere lei continuò: «Ah, già che ci sei passeresti dal minimarket, quello sempre aperto? Ho bisogno di alcune cosine. Prendi carta e penna che ti faccio la lista?»
Il lilla non poté fare a meno che sorridere fra sé e sé, ah la sua Marron!

Il minimarket distava pochi isolati dall'appartamento dei due, ma era un bel po' lontano dall'ufficio. Trunks decise di fare a piedi solo l'ultimo pezzo, adorava l'aria notturna. Uscito dal piccolo spaccio, pieno di sporte -arrivato a casa, avrebbe spiegato a Marron la definizione di: alcune cosine-, si accorse di qualcosa di strano. A terra, a pochi passi da dove aveva visto la ragazza poche ore prima, vide la sua borsa. Era aperta e dentro c'era ancora tutto, la prese e si diresse verso Marron, se l'avesse rivista gliel'avrebbe senza dubbio passata. Quando sentì un urlo, però, lasciò tutto dov'era e corse verso quel suono. Mano a mano che tornava sui suoi passi sentiva sempre più forte non solo le grida femminili, ma anche alcuni spasmi maschili. Con un groppo in gola e sentendo piano piano salire la nausea, Trunks si ritrovò di fronte ad una scena disgustosa. A terra, fra lo sporco che la pioggia aveva portato la sera prima, era sdraiata la ragazza dai capelli rossi, nuda. Sopra di lei c'erano due uomini che la tenevano ferma, mentre un altro era dentro di lei. Non ci mise molto a ribaltare le cose, con un braccio separò la terribile unione, mentre con l'altro colpì velocemente entrambi gli uomini. Presa la ragazza fra le braccia volò via, non prima di aver sistemato per bene i tre, legandoli velocemente l'uno all'altro con le cinture.
«Tutto bene?» chiese il lilla, osservando gli occhi spaventati della ragazza che teneva fra le braccia, non potendo fare a meno di rivederci la sua Marron.
La rossa non rispose, si limitò a singhiozzare, tentando di trattenersi, gli occhi erano ancora spalancati.
Prima che se ne rendesse conto, Trunks aveva cambiato direzione e stava tornando all'ufficio. Perché quella sera non tornò da Marron non se lo seppe spiegare, eppure se lo avesse fatto forse adesso lei non sarebbe ridotta ad uno straccio in un ospedale. Si sentiva in colpa anche per la sua infantile stupidità, poiché quella strana ragazza lo attraeva come poche.

Riesci a vedere attraverso le mie lacrime? » Chapter 8 End.



Image and video hosting by TinyPicNote dell'autrice (in trasferta):
Ed ecco svelato il mistero della ragazza dai capelli rossi, cioè non ancora del tutto, però almeno si sa chi è, ovvero una sconosciuta.
Vi chiedo scusa per il ritardo con l'aggiornamento, ma questo capitolo non voleva uscire decente.
Spero che lo sia, se vi è piaciuto fatemelo sapere, ne ho davvero bisogno.
Grazie mille per il supporto, nel prossimo capitolo vedremo la scena tanto attesa del bacio dal punto di Trunks, e da lì in poi Marron si riprenderà? E quale sarà la sua scelta? Stare con Trunks o lasciarlo definitivamente?
Bon. Vi saluto e spero che questa mini-long non vi stia deludendo!
Grazie sul serio a tutti, un bacio ♥

Colei che vi ama, Vitzi ♥

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Capitolo 9
*** Il fatidico bacio ***


MTA9

Titolo: Il fatidico bacio;
Autore: Vitzi;
Fandom: Dragon Ball;
Tipologia: One-shot {1158 parole;
Personaggi/Pairing: OC, Trunks Brief, Marron Muten; {accenni OC/Trunks; Marron/Trunks;
Rating: Giallo;
Genere: Introspettivo; Angst; Sentimentale;
Avvertimenti: Slice of Life;
Think Angst Challenge: Set 05. Coppia » 09. Depressione;
Note: Capitolo abbastanza lunghino. Scusate, ma più corto non veniva. Il prompt mi si addice perfettamente ;; Spero che vi piaccia anche questo, siamo ormai alla fine e vorrei abbracciarvi tutti. Grazie per aver seguito questa storia, spero che l'ultimo capitolo non vi deluda, ma ora pensiamo al penultimo. Qui ci sarà la scena del bacio, ve l'avevo già anticipato, bon, non vi dico più nulla, spero vi piaccia; quindi buona lettura :) ♥




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Il fatidico bacio.

Una voce maschile continuava a parlare senza sosta, sembrava spaventata, ma anche molto arrabbiata. Daisy aprì gli occhi, sentendo di essere terribilmente scomoda. Aveva freddo, sentiva di essere nuda, coperta semplicemente con una coperta, che, fra l'altro, pizzicava. La stanza era grande, sembrava un ufficio, era vuota, la voce dell'uomo proveniva proprio da quello che doveva essere un corridoio. Mise il primo piede a terra, constatando di essere sopra una scrivania. Il freddo contatto con il gelido pavimento le fece venire in mente le mani di quegli uomini che avevano abusato di lei. Starnutì, almeno questo bloccò l'ansia e le lacrime che stavano iniziando ad uscire.
«Ti sei svegliata?», la porta si spalancò velocemente ed un uomo entrò con passo frettoloso.
Daisy si allontanò di getto, indietreggiando verso la scrivania dalla quale era appena scesa. Il ragazzo, con un po' di sorpresa negli occhi azzurri, mise le mani avanti, sussurrando lentamente: «Non voglio farti del male. Ti ricordi? Ti ricordi cos'è successo?»
La rossa iniziò a tremare e si passò una mano veloce sulla bocca, come a frenare le grida che sarebbero volute uscire.
Trunks si sbatté una mano sulla fronte sudata, sospirando: «Cavolo. Scusa non voglio farti ricordare, è che... -negò con una scossa veloce della testa-... è che voglio farti capire che non ti farò del male. Ti ho salvata, ok? Sono dei buoni.»
Abbozzò un sorriso imbarazzato, gesticolando in modo strano e facendo, così, scoppiare la ragazza in una ilare risata argentina.
«Ok, così va meglio.» sospirò, tentando di avvicinarsi di nuovo.
«Scusa, io mi ricordo.» la rossa smise di ridere per un istante perdendosi nello sguardo rassicurante del lilla.
Trunks fu costretto a rivolgere lo sguardo altrove, era incredibile quanto quella ragazza gli ricordasse Marron.
«Mi chiamo Daisy, grazie.» sorrise lei, mettendo una mano su quella del ragazzo, per fare in modo di rispecchiarsi nei suoi occhi chiari, si sentiva più tranquilla ora che aveva ricordato.
Trunks l'aveva salvata, era ovvio che lei si sentisse in un qualche modo attratta, l'inverso era invece inaspettato, eppure il lilla non poteva fare a meno di provare qualcosa per quell'indifesa ragazza.
«Il mio nome è...-
«Trunks. Sei il pupillo della città, sai?» sorrise lei, mettendosi di nuovo a sedere, seguita dal lilla che le si mise accanto.
«Mi dispiace per quello che ti è successo, sono arrivato tardi.», si mise le mani fra i capelli, incapace di cancellare quell'orrenda visione, dopotutto aveva incontrato la ragazza già qualche ora prima, avrebbe dovuto capirlo.
Daisy gli accarezzò il volto, colpita da tanta sincerità. Trunks si voltò verso di lei e, incrociando i suoi occhi verdi, si sentì ancora più in colpa. Come poteva un uomo abusare di una ragazza tanto innocente? Preso da emozioni contrastanti avvicinò sempre di più il proprio viso a quello della ragazza, ma proprio quando le loro labbra stavano per sfiorarsi, lei si voltò di scatto, bordeaux. Trunks si sentì un completo idiota, dopotutto era appena stata violentata!
Si alzò e si infilò la giacca, scrollando le spalle per allentare la tensione: «Lì ci sono dei vestiti, sono di mia madre, li tiene qua in ufficio. Spero ti vadano, ho preso anche la tua borsa, è lì accanto. Ho chiamato un mio amico, se vuoi puoi stare da lui finché non ti sarai ripresa. E-»
«Ho fame.» sussurrò la ragazza, quasi impercettibilmente.
Trunks la guardò interrogativo, così lei ripeté: «Ho fame. Mi accompagneresti a mangiare qualcosa? Sono pronta fra un attimo.»
Il lilla guardò l'ora, erano le 6:00 del mattino e si era completamente dimenticato della sua Marron.

Il bar era meno affollato del solito, dopotutto era presto ed era domenica. Trunks fece accomodare la rossa al bancone, gli avrebbe offerto la colazione.
«Pago io, non c'è problema.», aveva insistito Trunks, eppure lei non ne voleva sapere di lasciarlo pagare, voleva ringraziarlo nella giusta maniera.
Bevvero un caffè e un cappuccino, per poi chiacchierare del più e del meno. Trunks era infatuato della ragazza e lei non sembrava da meno, per questo si sentiva un completo idiota, perché non lasciarla andare? Voleva approfondire la sua conoscenza, ma per cosa? Lui era fidanzato, no? Daisy non gli ricordava più Marron, in quanto si era accorto dell'abisso che separava i loro due caratteri. Poteva sembrare simile all'apparenza, dalle espressioni o dai movimenti, eppure era diversissima dalla sua fidanzata. Questo non faceva che aumentare la sua curiosità, si sentiva in balia di quegli occhi verdi e di quelle curve marcate.
«Se vuoi ti do il mio numero, così potrò ringraziarti ancora meglio, magari la prossima volta con una cena come si deve.» sorrise lei, porgendogli un foglietto di carta tirato fuori dalla borsetta.
Trunks iniziò a sudare freddo, sapeva che se l'avesse preso non sarebbe più tornato indietro. Si vergognò terribilmente di se stesso, quando afferrò la fredda carta, sfiorando le dita candide della rossa.
«Scusa per ieri sera, non so cosa mi sia preso.» sospirò Trunks, grattandosi la testa imbarazzato.
Lei sorrise, per poi abbassare lo sguardo: «Scusa io, non, ecco... non mi sentivo pronta.»
A Trunks quel “sentivo” non sfuggì, significa che adesso lo era? Non fece in tempo ad elaborare una risposta che incrociò lo sguardo color smeraldo della rossa. Come due calamite le loro labbra si incontrarono in un bacio lento e appassionato. Un bacio come quelli che dedicava solo alla sua Marron, un bacio di quelli che non aveva mai dato a nessun'altra. E proprio in quel momento il volto della bionda apparve nella sua mente e si staccò rapidamente, dandosi dell'imbecille. Troppo tardi, poiché una mano furiosa gli colpì il viso, l'ultima cosa che vide prima di riaprire gli occhi fu la maschera di dolore e delusione impressa nel volto della sua Marron.
Le scene che avvennero dopo le ricordava in modo confuso e disordinato, era uscito cercando di seguirla e di spiegargli tutto, mentre Daisy si era scusata poiché non sospettava che lui fosse fidanzato. Trunks le aveva ridato il suo bigliettino ed era partito all'inseguimento della ragazza, ma era troppo tardi. Lei non ne voleva più sapere di lui. Da quel giorno era entrato in uno stato di depressione, sognava Marron e voleva Marron, si era reso conto di amarla più di qualsiasi altra cosa. Daisy non appariva più nei suoi pensieri, era come dissolta, dimenticata.

Trunks sfiorò la mano della bionda stesa a poche spanne di distanza da lui, gli occhi chiusi, la pelle sempre più bianca. Le accarezzò il volto con la mano libera, singhiozzando silenziosamente, per poi sorriderle ed esclamare: «Mi dispiace tanto per averti fatto soffrire, amore.».
Senza più vergogna e liberato, almeno un po', del peso che portava ormai da parecchio, Trunks scoppiò a piangere appoggiando la testa sul ventre della fidanzata e stringendo la sua mano immobile. Le aveva raccontato tutto e sperava che lei potesse capire, potesse perdonarlo, potesse tornare ad amarlo di nuovo.
All'improvviso il suono dei macchinari cambiò, il battito si fece accelerato e magicamente le sue dita si mossero.

Riesci a vedere attraverso le mie lacrime? » Chapter 9 End.


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Capitolo 10
*** L'ultima scelta ***


MTA10

Qualche annotazione: Ehi <33 La lista la metto dopo, sennò vi spoilerate il finale. Il prompt è molto spoileroso. Siamo all'ultimo capitolo, neh? Pronti al peggio? Ho paura che il capitolo non piaccia e questa volta dico sul serio. Non mi voglio dilungare, criticatemi pure. A voi la lettura ♥


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L'ultima scelta.


Trunks con il fiato sospeso attese distante che la ragazza aprisse gli occhi, quando la vide muoversi uscì dalla stanza sollevato. Non voleva che lo vedesse lì, l'avrebbe solo disturbata.

«Marron!», la forte voce di Crilin veniva attutita dalle freddi pareti della piccola stanza. La ragazza si mise i capelli dietro l'orecchio, gesto che aveva senza dubbio ereditato da sua madre, per poi assumere un'espressione intenerita.
«Papà non urlare.» sussurrò, accarezzando il viso del padre, che come una piovra la stava stringendo a sé.
«Mi sei mancata. Per un momento ho pensato al peggio, poi tua madre mi ha fatto tornare sulla retta via.» sussurrò il piccolo ometto, mentre Marron lanciava un'occhiata svelta alla madre, dietro di loro, con le lacrime agli occhi.
«A suon di pugni.» sospirò lei, incrociando le braccia al petto, nel tentativo di darsi un contegno, il suo orgoglio era più importante di qualsiasi cosa, dopotutto.
Marron sorrise e si staccò dal padre, rammentando di aver visto, seppur di sfuggita, Trunks uscire dalla fredda stanza. Con un groppo in gola sussurrò: «Per quanto Trunks è stato qui?»
I genitori non sapevano della litigata fra i due, ma di sicuro la madre aveva già intuito tutto, il comportamento del ragazzo l'aveva fatta arrivare alla giusta conclusione.
«È sempre stato qui. È andato via solo una notte, quando siamo venuti noi e Bulma.» sospirò la madre, avvicinandosi per accarezzare il volto pallido della figlia: «Ma ora riposa, non è il momento di pensare a cose tristi.».
Crilin, sentendosi escluso esclamò: «Quello è un ragazzo d'oro, mi chiedo come mai sia scappato via così velocemente. Ha detto che aveva da fare, eppure si vedeva benissimo che moriva dalla voglia di abbracciarti. Ah, i giovani!»
Il c
uore di Marron iniziò a pulsare frenetico, ricordava il discorso di Trunks, seppur confuso e all'apparenza lontano, era lì, nella sua mente. Con le sue parole il ragazzo aveva reso vivide le immagini di Daisy, del suo dolore, della sua lotta persa in partenza contro la tentazione. Marron si sentiva in colpa per averlo trascurato in quei giorni, ma anche per essere stata rimpiazzata da una sconosciuta. Era piena di dubbi, tornare con Trunks avrebbe voluto dire perdonarlo per tutto, eppure ridare la fiducia ad una persona che te l'ha tolta è difficile. Lasciare Trunks avrebbe portato dentro di lei un vuoto incolmabile e avrebbe solo sofferto. Con un sospiro iniziò a togliersi le flebo, per poi fissare negli occhi i genitori.
«Papà, mamma. Ho riflettuto a lungo e devo chiedervi una cosa.»
Crilin e Diciotto si sporsero in avanti con il viso colmo di curiosità.

La temperatura quel giorno superava a malapena i tre gradi, Trunks si strinse nella giacca, il naso completamente rosso. Aveva paura di affrontare Marron e come un idiota era fuggito dall'ospedale, nonostante tutto lei lo aveva chiamato, che ricordasse? Scrollò la propria testa, cercando di riordinare i pensieri, se Marron voleva vederlo significava che aveva deciso se stare con lui o lasciarlo, quale delle due sarebbe stata la scelta migliore per lei? Dopotutto quello che l'aveva tradita era lui, la scelta più ovvia sarebbe stata lasciarlo, eppure Marron gli aveva sempre detto di amarlo, che stesse mentendo?
Deglutendo forte suonò il campanello dell'appartamento di Goten, dove la ragazza si era stabilita per la riabilitazione.

Trunks arrivò nel giro di dieci minuti dopo aver ricevuto il frettoloso messaggio inviatogli da Marron che diceva: “Dobbiamo parlare. Da Goten. M.”. Il moro si stava preparando un caffè, le mani congelate per aver passato tutta la giornata in facoltà.
Avrebbe accolto Trunks per poi sparire, queste erano le disposizioni di Marron.
«Ehi amico. - esclamò, aprendo la porta al lilla e dandogli la mano – Io vado.»
Trunks, visibilmente infreddolito e nervoso entrò nel piccolo appartamento, sussurrando un «Permesso.» poco convinto.
Marron, nel sentire il suono della sua voce sussultò, per poi ricomporsi: doveva calmarsi.
«Ehi, – Trunks abbozzò un sorriso, scuotendo la mano in segno di saluto – vedo che stai meglio.»
Marron tentò di sorridere, vederlo la faceva senza dubbio sentire molto meglio: si era calmata.
«Grazie a te. Mi hanno detto che sei stato tu a trovarmi e che grazie alle tue parole il mio cervello è rimasto sveglio. In poche parole se non mi fossi rimasto accanto durante il coma probabilmente sarei morta adesso.»
Trunks non sapeva come reagire, le parole sembravano buone, ma il viso di Marron e il tono dicevano tutt'altro.
Infatti la ragazza continuò: «Dopotutto è il minimo che potessi fare dopo quello che mi hai fatto passare, non trovi?»
Quella vena di acidità non faceva parte della Marron che lui aveva conosciuto, si rendeva conto di quanto la sofferenza l'avesse fatta cambiare.
«Senti, a proposito di quello. Mi dispiace, io non ho saputo controllarmi. Eppure ti amo, però non so come mai, quella ragazza mi ha attirato e sono caduto nella sua trappola.»
Marron spalancò gli occhi, le parole del lilla l'avevano colpita, lo trovava di una sincerità disarmante. Un cucciolo ferito che chiedeva perdono, ecco cosa vedeva in lui. Senza potersi controllare -e nonostante sapesse che fosse sbagliato- si gettò fra le sue braccia, singhiozzando lentamente.
Trunks, sorpreso, la strinse a sé, cercando di emanarle quel calore che sembrava aver perso.
«Pensavo fossi morta.» sospirò, tentando di ricominciare e annusando il profumo dei suoi lisci capelli.
Marron si staccò da lui per avvicinarsi al suo volto: «Io ti amo. Lo sai, no?»
Il ragazzo rispose con un cenno della testa, voleva risponderle, eppure lei lo baciò, interrompendo i suoi pensieri. La sua fragranza lo pervase, facendo sì che quando lei si staccò gli restasse in bocca un lieve sapore amaro. La vita senza di lei, dopotutto, era amara.
«Ho preso la mia decisione.» continuò lei, rimanendo in punta di piedi per essere più vicina ai suoi enormi occhi blu.
Trunks aspettò, mentre il cuore gli scoppiava nel petto. Era certo di una cosa, non era ancora stato perdonato, non poteva essere così semplice.
Marron con decisione, pronunciò le fatidiche parole: «Mi serve tempo.»
Il lilla rilassò le spalle, mentre tante piccole rughe gli inondavano la fronte: «Cosa significa che ti serve tempo?»
La ragazza si staccò da lui, incrociando le braccia e sospirando prima di esclamare: «Andrò a stare dai miei. Voglio riflettere bene sulla nostra storia. Ciò che mi serve è un viaggio, devo cambiare aria. Sappi però che non saprò se e quando tornerò. È tutto.»
Il ragazzo ci mise un po' per elaborare le parole della bionda, con sguardo interrogativo cercò di farle cambiare idea un'ultima volta, stringendola a sé.
Lei si lasciò coccolare, mentre calde lacrime le inondavano il volto.
«Trunks, non posso perdonarti. Non ancora, » singhiozzò, tirando su con il naso e strusciandosi sulla spalla del lilla – mi hai quasi uccisa, e non solo fisicamente!»
Il ragazzo deglutì, avrebbe voluto fermarla, gridarle che era una sciocchezza, che senza di lei non poteva vivere. Eppure sapeva che qualsiasi cosa avesse detto o fatto per bloccarla avrebbe solo reso la separazione più difficile. La allontanò da sé per guardarla negli occhi, raccogliendo tutta la forza che gli era rimasta.
«Ti amo Marron, ma rispetto la tua scelta. - prese fiato, poiché quelle parole erano più che dolorose - Puoi avere tutto il tempo che ti serve, però torna, ok?» supplicò, stringendo i denti per non piangere come un bambino.
La ragazza si asciugò velocemente le lacrime, senza annuire, ma senza nemmeno scuotere la testa. Doveva andarsene o sarebbe stato tutto più difficile, aveva fatto ciò che doveva, per se stessa, ma anche per Trunks. Prese la giacca e la sua borsa dal tavolo, per poi baciare il ragazzo sulla guancia, lasciandogli una lunga carezza.
«Ciao.»
Non appena Trunks sentì la porta chiudersi cadde a terra, tenendosi il cuore con una mano. L'aveva ritrovata per poi perderla di nuovo, eppure non tutto era perduto. Trunks fece un sorriso amaro, asciugandosi le fugaci lacrime e alzandosi in piedi.
«La speranza è l'ultima a morire, no?»

Riesci a vedere attraverso le mie lacrime? » Chapter 10 End. » TO BE CONTINUED.



Titolo:
L'ultima scelta;
Autore: Vitzi;
Fandom: Dragon Ball;
Tipologia: One-shot {1326 parole;
Personaggi/Pairing: Trunks Brief, Marron Muten, Crilin Muten, Androide Diciotto, Son Goten; {Marron/Trunks, accenni Crilin/Diciotto;
Rating: Giallo;
Genere: Introspettivo; Angst; Sentimentale;
Avvertimenti: Slice of Life;
Think Angst Challenge: Set 05. Coppia » 10. Viaggio;
Note: La storia riprenderà il 12 Gennaio 2014 con la seconda serie. Spero che questo ultimo capitolo vi abbia soddisfatti! Chi ha indovinato il finale?! Trunks è rimasto a bocca asciutta, purtroppo, ma voi cos'avreste fatto al posto di Marron? La fiducia è la cosa più importante in un rapporto, o almeno per me è così. Mi prendo anche io le vacanze di Natale e vi mando un bacione immenso, Marron e Trunks ringraziano per l'affetto <33
Ringraziamenti: Voglio ringraziare tutti per aver seguito questa mini-long. Grazie di cuore a tutti. Voglio ringraziare soprattutto le mie tre fedeli recensitrici: Nede, Rohan e Sweetlove, grazie a voi questa storia è andata avanti. Ringrazio chiunque abbia seguito e anche solo letto questa storia, mi sono impegnata molto per renderla apprezzabile e sono felice di esserci riuscita. Fatemi sapere cosa pensate di tutto il complesso della storia con un'ultima recensione, ve ne sarei ancora più grata. Un bacio,

Vitzi♥


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