Riesci a vedere attraverso le mie lacrime? di Vitzi (/viewuser.php?uid=216232)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un solco nel petto ***
Capitolo 2: *** Solo un brutto sogno ***
Capitolo 3: *** Il potere dell'amicizia ***
Capitolo 4: *** Un amore a senso unico ***
Capitolo 5: *** Una notte da dimenticare. ***
Capitolo 6: *** Una luce debole ***
Capitolo 7: *** Una marea di ricordi ***
Capitolo 8: *** Quella notte. ***
Capitolo 9: *** Il fatidico bacio ***
Capitolo 10: *** L'ultima scelta ***
Capitolo 1 *** Un solco nel petto ***
MTA1
Titolo:
Un
solco
nel petto;
Autore:
Vitzi;
Fandom:
Dragon
Ball;
Tipologia:
Flash
Fiction {circa
500 parole;
Personaggi/Pairing:
Marron
Muten; Trunks Brief;
{Marron/Trunks
Rating:
Giallo;
Genere:
Introspettivo;
Angst; Triste;
Avvertimenti:
Slice
of Life;
Think
Angst Challenge:
Set 05. Coppia
» 01. Tradimento
Note:
Ebbene sì, siamo abituati -io compresa- a vedere
Marron e Trunks come la classica coppia di sposini tutte coccole e
abbracci, ma si sa, coppie così non esistono nella vita reale. Ecco
perché ho deciso di dedicare a loro questa piccola raccolta di
flashfiction, di 10 capitoli. Il tema principale di questa raccolta è
l'angst, l'angst che ti fa strappare il cuore, l'angst che ti lascia
con il fiato mozzato, l'angst che ti fa venir voglia di uccidere i
personaggi per farli smettere di soffrire. O almeno questo è quello
che proverò a fare, cercherò di rendere questa coppia più matura e
più adulta, una scelta ardua la mia, che però non mi pento di aver
fatto. Ovviamente spero di non deludere nessun amante della coppia, e
soprattutto di non rendere OOC i personaggi, i caratteri saranno
leggermente stravolti, spero di non renderli completamente fuori dal
personaggio. Il finale non sarà per forza tragico, i capitoli sono
tutti collegati l'uno all'altro. Spero davvero possa piacervi, un
bacio e buona lettura.
Un
solco nel petto.
E
mentre le lacrime rendono difficile guardare, il cervello stesso
tenta di non far capire. Eppure loro sono lì, proprio di fronte a
lei si stanno baciando.
E mentre il cuore vorrebbe
gridare, la bocca non fa che tacere, osservando la scena in un
silenzio che pare infinito. La mente si libera velocemente del
dolore, non appena una mano scatta verso il viso del compagno,
lasciando su di esso un'impronta indelebile.
Anche se sono
passati appena due giorni dal terribile avvenimento, Marron non fa
che disperarsi, sperando e cercando di auto-convincersi di non aver
fatto altro che un brutto sogno. I capelli arruffati, ormai di un
biondo sbiadito -il quale ha perso la vitalità che da sempre lo
caratterizzava-, sono sparsi in ciocche disordinate, adagiati su un
morbido cuscino. Cuscino ormai consumato e bagnato da lacrime
inutilmente versate. Con gli occhi arrossati riesce a malapena a
leggere l'ora, eppure Marron riesce a sollevarsi dalla posizione
fetale, ormai assunta da diversi giorni, per guardare quel buffo
marchingegno e rendersi conto di essere ancora al mondo. La vita,
così come il tempo, continua a scorrere, eppure a lei non sembra,
non riesce a vedere una vita senza di lui. Nemmeno più si
sorprende nel sentir squillare il telefono e allo stesso tempo il
dannato campanello, sa chi è e non vuole aprire. Si rende
conto di odiare la sua voce quando grida il suo nome disperato; e di
odiare il rumore frenetico dei suoi passi, mentre scatta da una
finestra ad un'altra. Eppure potrebbe entrare, se solo volesse
potrebbe sfondare quelle fragili mura e spiegarle che è stato tutto
un incubo. Allora perché non credergli? Perché non dimenticare
tutto quel dolore e quella sofferenza, sotto una misera e illusoria
bugia? La verità fa male, eppure è la sola cosa che rafforza i
rapporti di coppia. Marron non si sente tradita per aver visto il suo
fidanzato insieme ad un'altra in un lurido bar, lei si sente tradita
per non essere stata informata, per non aver sentito uscire dalle sue
labbra le testuali parole: “Mi vedo con un'altra.”. La menzogna
l'ha fatta soffrire più di ogni altra cosa, si sente tradita dalla
persona che più ama al mondo.
Con riluttanza e allungando un
flebile braccio, indebolito dall'assenza di cibo, raggiunge il tanto
odiato cellulare. Risponde per la prima volta nel giro di due giorni,
lasciando che la rabbia non tocchi la propria voce, mantenendo così
un tono calmo e tranquillo.
«Sparisci, Trunks.»
Eppure non
ci riesce, trasportata dall'emozione grida quel nome, lasciando
uscire tutta la rabbia, ma soprattutto tutto il dolore. E
mentre fiumi di lacrime scendono dal suo viso pallido, trova la forza
per stringere a sé quell'ormai debole cuscino. Si maledice del
giorno in cui ha incrociato i suoi occhi; si maledice del giorno in
cui le loro labbra si sono delicatamente sfiorate; si maledice del
giorno in cui gli ha donato la propria intimità; eppure le lacrime
non smettono di scendere, nemmeno per un secondo.
Trunks si
accascia a terra, strisciando contro la ruvida parete di legno. Si
porta una mano sul volto, premendosi le tempie con le dita tremanti,
per coprire quelle lacrime, lacrime che non merita di versare. E
mentre piange silenziosamente, un profondo solco si forma nel suo
petto.
Ha fatto la cazzata più grande della sua vita.
Riesci
a vedere attraverso le mie lacrime? » Chapter 1 End.
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Capitolo 2 *** Solo un brutto sogno ***
MTA2
Titolo: Solo un brutto sogno;
Autore:
Vitzi;
Fandom:
Dragon
Ball;
Tipologia:
Flash
Fiction {circa
500 parole;
Personaggi/Pairing:
Marron
Muten; Trunks Brief;
{Marron/Trunks
Rating:
Giallo;
Genere:
Introspettivo;
Angst; Triste;
Avvertimenti:
Slice
of Life;
Think
Angst Challenge:
Set 05. Coppia
» 02. Quotidianità
Note: Non
so davvero come ringraziarvi. Non
pensavo che questa raccolta potesse
piacere tanto, ringrazio chiunque ha messo la raccolta fra i
preferiti/seguite/ricordate, davvero grazie. E ovviamente un grazie
speciale va ai miei cari recensori, che sono sempre gentilissimi. In
questo secondo capitolo siamo sempre dal punto di vista di Marron, il
punto di vista cambierà, ma non ora. Inoltre le prossime non
saranno
più introspettive, ci saranno più dialoghi e confronti
diretti fra
i due, preparatevi al peggio (?) Apprezzo davvero molto tutto il
sostegno che state dando a questa coppia e spero di non deludere
nessuno con questo capitolo. Sono malata, per questo ho impiegato
molto ad aggiornare, gomen~ Ed è anche per questo che non ho
recensito alcune storie che invece avrei dovuto recensire, quindi
preparatevi perché presto arriveranno le mie recensioni
arretrate! Alla prossima ♥
Solo
un brutto sogno.
E
mentre la pioggia tentava isterica di sfondare il sottile vetro della
finestra, Marron cercava irrequieta di dormire. Si stava comportando
da bambina, eppure sognava ancora quella sciocca ed egoista
quotidianità di sempre.
Nel dormiveglia si accingeva a pensare a
come cambiare la propria giornata, a come sconvolgerla, ad esempio
con un picnic sul prato, oppure con una giornata di shopping intenso;
o almeno questo era quello che era solita fare prima di conoscere
Trunks. Non appena lui si era dichiarato, in quella giornata piovosa,
sotto quello stretto ombrello, lei non aveva fatto altro che cadere
tra le sue dolci e possessive
grinfie. Non faceva che apparire nei suoi sogni, non faceva che
sbucare fra i suoi pensieri durante il dormiveglia, era possessivo
perché non la lasciava mai da sola. Nemmeno adesso quello stronzo si
degnava di lasciarla in pace, nemmeno adesso che lei voleva cambiare.
Eppure tutto era rimasto come prima dentro di lei, inutile negare
che appena sveglia lo cercava accanto a sé; o addirittura lo
chiamava; o in casi estremi si fiondava dentro la doccia sperando di
vederlo indaffarato perché, come sempre, in ritardo. Provava sempre
un dolore immane nel rendersi conto che la realtà era ben diversa.
Non le spuntava un sorriso sulle labbra ripensando al passato, bensì
il nulla. Marron aveva dimenticato cosa fossero le emozioni e di
questo si vergognava, si vergognava di mentire a se stessa, dicendosi
che andava tutto bene. Eppure il dolore non se ne andava, nemmeno con
la menzogna. Non sapendo più cosa fare e per sfuggire dalla
quotidianità di quella casa, aveva pensato di tornare dai suoi, alla
casa sulla spiaggia. L'idea era stata gettata direttamente nel
cestino, perché si vergognava anche solo di farsi vedere da suo
padre, in quello stato.
Si alzò di scatto dal letto, sentendo
una nuova forza, una nuova speranza. La soluzione si era presentata a
lei all'improvviso, come un raggio di sole in una delle notti più
buie. E mentre si pettinava i capelli spenti e si gettava sul viso un
po' di trucco -per rendersi più presentabile-, quella nuova speranza
che l'aveva spinta a rialzarsi la fece sorridere cupamente. Gettò in
una borsa tutto ciò che aveva, ogni sua traccia sarebbe sparita da
quella casa. Prese velocemente una penna e incise con forza su un
foglietto tre semplici parole “Me ne vado.”,
per poi uscire e sbattersi la porta alle spalle.
Una lacrima le
scivolò sulla guancia, mentre saliva sul confortevole taxi verso la
casa del suo migliore amico. E, seppur con tristezza, si rese conto
di non essere ancora pronta a perdere la sua solita quotidianità, a
perdere il suo Trunks.
Ormai era troppo tardi, sospirò e, chiudendo in se stessa pianse
silenziosamente per l'ultima volta.
Trunks, quella sera, si
sentì furioso e triste allo stesso tempo. Gettò a terra il tavolo e
distrusse buona parte della cucina, danneggiò di tutto pur di
trovare anche solo un piccolo capello della sua Marron. Tra le
lacrime si affidò a quel biglietto, l'unica cosa che non aveva osato
nemmeno sfiorare. Con un sussulto notò che era bagnato da una
piccola goccia impercettibile, si appoggiò al muro e chiuse gli
occhi, desiderando di scomparire. Sembrava un brutto sogno:
l'aveva conquistata dopo mille difficoltà, eppure perderla era stato
così semplice.
Riesci
a vedere attraverso le mie lacrime? » Chapter 2 End.
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Capitolo 3 *** Il potere dell'amicizia ***
MTA3
Titolo: Il potere dell'amicizia;
Autore:
Vitzi;
Fandom:
Dragon
Ball;
Tipologia:
Flash
Fiction {506 parole;
Personaggi/Pairing:
Marron
Muten; Trunks Brief;
{Marron/Trunks
Rating:
Giallo;
Genere:
Introspettivo;
Angst; Triste;
Avvertimenti:
Slice
of Life;
Think
Angst Challenge:
Set 05. Coppia
» 03. Rabbia
Note: Vi
ho già ringraziati? Bene mi tocca rifarlo perché siete davvero troppo gentili, grazie sul serio per
tutto quanto. Questo capitolo è un po' un capitolo di passaggio, il
ritmo della storia sta prendendo via via velocità e spero di
riuscire a non deludere nessuno con il proseguire del racconto. Sì,
sono capitoli legati uno all'altro. Grazie davvero a tutti,
soprattutto ai recensori che ringrazio ancora di più se possibile.
Grazie per le bellissime recensioni, purtroppo non trovo il tempo di
rispondere, però sappiate che le leggo con molta gioia. Grazie di
cuore ♥ Buona lettura!
Il potere dell'amicizia.
«Non
posso perdonarlo.», con voce sicura Marron sputò fuori le parole
che avrebbe voluto dire da tantissimo tempo.
Goten si grattò la
testa, incapace di rispondere. Trovarla alla sua porta fra le
lacrime, ma con un'espressione furiosa in volto l'aveva lasciato
senza parole.
«Sai cosa mi ha fatto.», la ragazza prese fra le
mani congelate la tazza di té, bevendo con foga.
L'aveva fatta
accomodare nel suo piccolo appartamento, preso da poco più di un
mese solo per frequentare l'università.
«Ti disturbo?» chiese
all'improvviso alzando lo sguardo, che fino a quel momento era
rimasto fisso sul fuoco del piccolo camino, verso l'interlocutore.
«No, Marry, non ti preoccupare. Però, ecco, non credi che
dovresti parlare con Trunks prima o poi?»
La ragazza appoggiò
la tazza con forza, facendo tremare il pavimento.
«Non
posso.»
Goten le strinse la mano con entrambe le proprie e la
fissò intensamente negli occhi.
«Si che puoi, ti basta solo
volerlo, lui ti aspetta. Non devi far altro ch-»
«Non ce la
faccio.»
«Marron ascoltami, devi solo parlare. O stare a sentire
quello che ha da dirti.»
Goten spalancò gli occhi nel sentire
l'urlo disumano che uscì dalla bocca dell'amica.
«Non posso!»
Il misto di rabbia e dolore che celava dentro di sé esplose
all'improvviso.
«Lo odio, lo odio, lo odio!» ripeté alzandosi
in piedi e tenendosi la testa con entrambe le mani.
Goten la
raggiunse e le mise le mani sulla vita per farla riaccomodare: «Non
ti agitare, Marry, va tutto bene.»
«Non chiamarmi così!»
strillò, fissandolo intensamente negli occhi, per poi accasciarsi a
terra e scoppiare a piangere come una bambina.
«Lo odio!»
sospirò, stringendosi le ginocchia al petto.
Goten,
profondamente scosso si morse il labbro. Il suo migliore amico
l'aveva fatta grossa, Marron non si era mai mostrata tanto debole di
fronte a qualcuno e ancora peggio, non gli aveva mai risposto con un
tono del genere. La disperazione si era impossessata di lei, no,
Goten scosse la testa, non era la disperazione: era la rabbia.
Si
avvicinò alla ragazza, che alzò lo sguardo su di lui. I suoi occhi
velati sembravano guardare il vuoto, o forse quello che vedeva era
solo un'altra persona pronta a deluderla.
«Non ti preoccupare,
io non ti farò del male.», sussurrò le prime parole che gli
passarono nella mente.
Marron, con riluttanza, annuì e si gettò
fra le sue braccia, che sentiva così amiche. Scoppiò a piangere
come mai prima d'ora, cercando di buttare fuori tutta la rabbia e la
tristezza.
Il ragazzo la lasciò fare, dandole ogni tanto
affettuose pacche sulle spalle.
«Se continui a piangere così mi
toccherà cambiare maglietta!»
Marron si lasciò scappare un
sorriso fugace, per poi baciare l'amico sulla guancia: «Grazie.»
Il
tono era spento, eppure Goten sentì un profondo senso di
appagamento. Continuò a stringerla a sé, nonostante non volesse
ricordare, non era la prima volta che si trovava in quella
situazione, con sua madre era successo anche di peggio.
«Ci sarò
sempre, per te.»
E quelle poche parole bastarono a Marron per non
farla sentire più sola.
Riesci
a vedere attraverso le mie lacrime? » Chapter 3 End.
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Capitolo 4 *** Un amore a senso unico ***
MTA4
Titolo:
Un
amore a senso unico;
Autore:
Vitzi;
Fandom:
Dragon
Ball;
Tipologia:
Flash
Fiction {500 parole precise;
Personaggi/Pairing:
Marron
Muten; Trunks Brief; {Marron/Trunks
Rating:
Giallo;
Genere:
Introspettivo;
Angst; Triste;
Avvertimenti:
Slice
of Life;
Think
Angst Challenge:
Set 05. Coppia
» 04. Non
Corrisposto
Note:
Eccoci
arrivati al quarto capitolo! Spero che vi piaccia e che non deluda
nessuno :)) Grazie mille per il supporto, non riesco a rispondere
alle recensioni, ma vi leggo e vi ringrazio con tutto il cuore ♥ In
questi giorni ho finito Nana e -sì ho pianto, d'altronde come si fa
a non piangere?!- così avevo proprio voglia di scrivere qualcosa di
triste. Boh spero di esserci riuscita e di non cadere nel banale,
come ho già detto il ritmo sta prendendo una piega diversa, i reali
sentimenti di Trunks si stanno delineando. Sono riuscita a scrivere
esattamente 500 parole di getto e sono più che sopresa *-* Spero si
capisca tutto, un bacione immenso ♥
Un
amore a senso unico.
La
pioggia ricominciò a scendere, colpendo con deboli ticchettii il
grande ombrello color lilla.
«Mi piaci.»
Quelle parole erano
bastate per farlo sentire in paradiso, il solo averle pronunciate
l'aveva fatto sentire il più forte dell'universo. Il momento esatto
in cui l'espressione di lei si era aperta mostrando un timido, ma
dolce, sorriso l'aveva trasportato nel mondo delle sue fantasie più
recondite. Si era gettato allora su di lei, baciandola con passione,
sentendo quelle labbra schiudersi frementi spinte dalla propria
irrequieta lingua. Era stato troppo vorace, eppure avrebbe voluto
tutto di lei, avrebbe desiderato ogni singolo atomo di cui il suo
docile corpo era composto. Stringendole forte la vita era poi passato
a tenerle il volto, sentendo qualche calda lacrima -così diversa
dalla fredda pioggia- scendere dai suoi bellissimi occhi color del
cielo. Si era scostato un attimo, per prendere fiato, eppure non
appena aveva incrociato i suoi occhi ed era scoppiato in un sorriso
complice, qualcosa dentro di lui era cambiato.
«Anche tu.»
Il
sospiro di lei l'aveva fatto tornare alla brusca, eppure per il
momento fantastica, realtà. Non era un sogno, era la verità, quello
che stava accadendo era proprio vero. Si sentiva finalmente la
persona più fortunata del mondo, dopotutto stringere a sé la donna
che si ama è senza dubbio la gioia più grande per un uomo.
E
mentre gli occhi di Marron perdevano vita, mentre la luce del suo
sguardo lentamente si spegneva, Trunks iniziava a sentire un forte
peso nel cuore, un peso che solo lei avrebbe potuto rimuovere. La sua
Marron stava morendo tra le sue braccia, e non serviva a niente
gridare, non importava quanto forte, niente gliel'avrebbe mai
riportata indietro.
«Marron!», spalancando gli occhi si accorse
di aver sognato, eppure le lacrime non smettevano di scendere.
Il
rumore del silenzio, quel suono così fastidioso da far impazzire
persino il più paziente tra i pazienti. Con la mano cercò conforto
accanto a sé, non trovando nessuno si sentì una stupida di prima
categoria.
«Marry, che fai sveglia?» sussurrò Goten entrando
nella piccola stanza.
La ragazza lo guardò, gli occhi colmi di
lacrime e l'espressione più infantile che il ragazzo avesse mai
visto.
«Ehi, ehi...» sussurrò avvicinandosi e stringendola fra
le sue braccia.
La ragazza sorrise, cercando di trattenere le
lacrime.
«Sono proprio un disturbo, scusa. Sai, non posso andare
da Bra.» sospirò, sdraiandosi di nuovo.
Goten sorrise
affettuosamente e si accoccolò di fianco a lei: «Non dire così, se
vuoi ti faccio compagnia. Buonanotte.»
Marron si lasciò
coccolare, proprio come da bambini Goten era ancora affettuoso con
lei. E proprio come da bambini stavano dormendo insieme, però senza
di lui, senza Trunks. Marron si rese conto per la prima volta di
provare un amore più forte di qualsiasi altra cosa per il fidanzato,
eppure non aveva mai pensato potesse trattarsi di un amore a senso
unico. E non lo pensava affatto nemmeno adesso. Tutto ciò che aveva
nella testa erano dubbi, perché lei era certa che Trunks la amasse,
ne era sicura.
Riesci
a vedere attraverso le mie lacrime? » Chapter 4 End.
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Capitolo 5 *** Una notte da dimenticare. ***
MTA5
Titolo: Una notte da dimenticare;
Autore:
Vitzi;
Fandom:
Dragon
Ball;
Tipologia: One shot {1061 parole;
Personaggi/Pairing:
Marron
Muten; Trunks Brief; {Marron/Trunks
Rating:
Giallo;
Genere:
Introspettivo;
Angst; Triste;
Avvertimenti:
Slice
of Life; Lime;
Think
Angst Challenge:
Set 05. Coppia
» 05. Litigio
Note: Scusate
immensamente il ritardo. Dovete sapere che mio fratello ha cancellato
il mio account dal portatile e che quindi tutte le storie che avevo
scritto sono andate a farsi friggere. Per questo ho impiegato un bel
po' per riscrivere questo capitolo, che tutt'ora non mi convince,
eppure non riesco a renderlo uguale al primo. È un capitolo un
po' più lungo del solito, vi prego di perdonarmi, ma altrimenti
non riesco ad arrivare al punto cruciale. Siamo a metà e
prometto che i prossimi capitoli usciranno più velocemente,
più o meno quattro giorni di distanza l'uno dall'altro. Comunque
lascio a voi il
giudizio, ditemi come sempre se c'è qualcosa che non vi soddisfa
e anche solo se vi è piaciuto, ci terrei a sapere la vostra
opinione. Sappiate che da qui in poi partiranno una serie di eventi a
catena che porteranno al finale, che ho già in mente. E quindi
partono le scommesse, finirà bene o finirà male? Grazie
mille a tutti per il supporto come sempre e buona
lettura, non vi anticipo nulla <33
Una notte da dimenticare.
«Vado
un attimo in bagno, riesci a stare qui da sola?» sussurrò Goten
alla bionda, la quale annuì con la testa, socchiudendo appena gli
occhi.
«Dopo andiamo a casa, non ti muovere, ok? -, la ragazza
scoppiò a ridere, - Hai bevuto decisamente troppo, Trunks mi
ammazzerebbe.»
«Chi?» ululò la ragazza, dondolandosi sul
piccolo sgabello.
Il ragazzo scacciò i propri pensieri con un
gesto veloce e si avviò verso la toilette.
Marron era confusa,
voleva piangere, eppure non riusciva a comandare il proprio corpo.
Come una stupida si era buttata sull'alcol e non ne sarebbe uscita
tanto facilmente, conoscendosi. Avrebbe ucciso Goten con le sue mani,
non appena si fosse ripresa. Tentò di alzarsi, qualcosa riusciva
ancora a vedere, e aveva notato una strana figura in avvicinamento.
Una figura che pensava di conoscere e ,appunto, per verificare si
voleva avvicinare. Così fece, giungendo al tavolo dove un ragazzo
era seduto da solo. Per vedere meglio il suo viso gli si mise proprio
di fronte, spalancando gli occhi per mettere a fuoco quella strana
figura. Si spinse troppo in avanti con la schiena e cadde fra le sue
braccia, purtroppo si era appena resa conto di essere esattamente
nelle mani di Trunks. Trunks: il ragazzo che l'aveva tradita, il
ragazzo che l'aveva abbandonata, che non si faceva più sentire e che
ora era in un pub da solo.
«Marr-», un sonoro schiaffo colpì
il volto del ragazzo, mentre la bionda tentava di alzarsi.
Era
tornata in sé, la vista non era più appannata, riusciva chiaramente
a distinguere i suoni, tutto questo grazie al dolore, il dolore non
voleva lasciarla riposare nemmeno la durata di una sbornia.
«Sta'
zitto. Vattene, qui ci sono io.»
Si comportava come una bambina,
poiché il suo vocabolario era al momento parecchio incompleto.
«Sei
ubriaca fradicia! Sei da sola?» esclamò il ragazzo, fermandola
prima che andasse a sbattere contro un altro tavolo.
Lei sorrise:
«Non sono affari tuo-»
«Invece sì, ti porto a casa.» disse
deciso Trunks, prendendola fra le possenti braccia e precipitandosi
fuori dal locale.
Non poteva credere ai suoi occhi, come aveva
fatto a ridursi così la sua Marron?
Quando capì di esserne
l'artefice un enorme senso di colpa lo pervase. La stese sul letto,
vedendo che durante il viaggio si era addormentata, iniziò a
toglierle i vestiti, ma poi si fermò. Si sentiva strano, come tempo
prima, come durante il loro primo bacio, la desiderava più di ogni
altra cosa: stava perdendo il controllo. Lentamente le rinfilò la
camicia, per poi andarsi a lavare velocemente il viso.
«Perché
mi hai tradita, Trunks?» strillò la ragazza dalla stanza
accanto.
«Dove mi hai portata? In un hotel dove porti le tue
amiche puttane?» continuò, rotolandosi nel letto dalla rabbia.
«Ti
odio!» strillò stringendo il cuscino fra le mani.
Il ragazzo la
raggiunse in fretta, per paura che potesse farsi del male. Le prese
le mani e la guardò negli occhi: «Devi riposarti, sei
ubriaca.»
«Non voglio dormire qui.»
Il ragazzo prese dal
comodino una foto di loro due insieme e gliela porse, sorridendo
appena: «Sei a casa, Marry, sei a casa.»
La bionda
improvvisamente si rese conto della situazione, gli occhi le si
spalancarono ed entrò nella cosiddetta “fase della depressione”.
Si alzò dal letto, barcollando appena, e additò il
fidanzato.
«Basta parlarmi come se fossi una bambina! Credi che
non sappia quello che mi hai fatto? Anche se ora non sto tanto bene,
non credere che io possa perdonarti!»
«Marron non mi sembra il
momento di discut-»
«Perché? Forse perché sono ubriaca?! Sai
di chi è la colpa?»
Trunks ricevette una stilettata dritta nel
cuore, sapeva che era colpa sua, eppure non voleva crederci. Vedere
la sua Marron così era a dir poco scioccante.
«Io non
volevo tradirti! Ammetto di averla baciata, ma mi sono solo lasciato
trasportare dalla situazione, non sarebbe mai successo nient'altro e
tutto sarebbe stato dimenticato. L'avrei abbandonata e...»
«NON
MI INTERESSANO I DETTAGLI!» strillò Marron fuori di sé,
stringendosi la testa con entrambe le mani e stringendo gli occhi con
forza.
«Marron...-, il tono di Trunks si era fatto supplichevole, -
Marron ti amo, vorrei raccontarti tutta la storia, vorrei che sapessi
come l'ho conosciuta e in che circostanze. Forse mi sentirei meno
colpevole.»
Marron spalancò gli occhi, si sentiva completamente
disorientata, il suo ragazzo voleva raccontarle tutto sulla sua
amante, voleva dire che non era la prima volta che si baciavano?
«Da
quanto vi conoscevate?»
«Non è importante questo,-, Trunks le
strinse le mani per calmarla, - ti prego siediti e ascolta.»
La
ragazza era ancora più stordita, l'alcol le aveva ormai annacquato
il cervello. All'improvviso in un gesto di rabbia e dolore, scoppiò
a piangere e si gettò fra le braccia del lilla, sussurrando: «Lo so
che non sono stata una brava fidanzata, ero sempre così cattiva con
te, ma non credevo di meritarmi tanto, non credevo di soffrire tanto.
Io ti amo Trunks! E anche se non mi ami non mi interessa, però –
si staccò un attimo e lo osservò negli occhi, quegli occhi blu,
quegli occhi dello stesso colore della notte più luminosa. Il lilla,
guardando i suoi occhi così sofferenti e il suo viso così scavato,
sentì un forte rimorso, talmente forte da dimenticare tutte le belle
situazioni passate insieme. Gli tornarono alla mente solamente i
litigi anche quelli più stupidi, tutto il dolore che era in lei,
come un fiume, tentò di riversarsi su di lui.
Marron non terminò
la frase, poiché lo baciò con passione, una passione che credeva di
aver perso. E mentre il bacio diventava salato a causa delle lacrime,
Trunks si sentiva confuso. Non avrebbe dovuto ricambiare con così
tanta voglia, eppure non riusciva a fare altro, il suo corpo era
completamente immobile, sotto il controllo di lei: di Marron. E
mentre le slacciava il reggiseno e immergeva il suo viso fra i seni
sodi, sentendola gemere, una lacrima gli scese correndo lungo la
guancia destra. Era felice, eppure si sentiva incompleto, gli
sembrava di usare Marron, di approfittarsi di lei in un momento di
debolezza.
«Trunks, ti voglio.» sussurrò la ragazza, ormai al
culmine del piacere.
E mentre il lilla usciva da colei che amava
più di ogni altra cosa, un immenso e strano sollievo si insinuò
dentro di lui, non tutto era perduto, lei lo amava ancora, anche se
sarebbe stato difficile farglielo ammettere da sobria.
Riesci
a vedere attraverso le mie lacrime? » Chapter 5 End.
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Capitolo 6 *** Una luce debole ***
MTA6
Titolo:
Una
luce debole;
Autore:
Vitzi;
Fandom:
Dragon
Ball;
Tipologia:
One-shot
{876 parole;
Personaggi/Pairing:
Marron
Muten; Trunks Brief; {Marron/Trunks
Rating:
Arancione;
Genere:
Introspettivo;
Angst; Drammatico;
Avvertimenti:
Slice
of Life;
Think
Angst Challenge:
Set 05. Coppia
» 06. Incidente
Note:
Vedo
che la raccolta sta avendo molto successo e la cosa mi fa
immensamente piacere <33 Ringrazio chi recensisce con il cuore,
grazie davvero, voi siete degli angeli *-* Inoltre ringrazio anche
chi legge soltanto, chi preferisce/seguisce(?)/ricordisce(?).
Ringrazio Nede che ha creato questo fantastico banner, cioè è
stupendo; e anche un altro che vi farò vedere prima o poi, è troppo
allegro per questa raccolta, sigh. Ed ecco che le cose iniziano a
movimentarsi, siete pronti al peggio? Marron si sveglia e... Buona
lettura! :D <33
Una luce debole.
Gli
occhi, impastati dal sonno, si aprirono. Dapprima, la bionda lasciò
che solo una fessura permettesse alla luce di sbirciare l'azzurro
delle sue iridi; per poi sollevare le palpebre completamente e
restare così immobile a fissare il soffitto. All'inizio non se ne
rese conto, non si rese conto di essere completamente nuda nel suo
letto, non si rese conto di avere di fianco una figura scolpita e non
si rese nemmeno conto di essere nel bel mezzo del pomeriggio. Lanciò
un'occhiata fuori dalla finestra sbuffando, nevicava e il vento
soffiava, facendo scuotere gli alberi come impazziti. Sbadigliò
sonoramente, sollevando le braccia e voltandosi verso sinistra, per
stiracchiare anche la schiena, leggermente dolorante. Vide Trunks con
i capelli completamente sparsi sulla fronte e un'espressione
preoccupata persino nel sonno. Con una mano gli accarezzò una
guancia, tentata da cotanta bellezza.
Un flash: il bacio, il
dolore, le lacrime versate, la sbronza, il sesso, il litigio, la
lotta per smettere di soffrire. Con uno scatto si ritrasse
immediatamente, alzandosi persino dal letto, arrivando a trascinare
con sé buona parte del lenzuolo. Coprendosi con esso, sentendo
ribrezzo per se stessa, si immobilizzò terrorizzata, preoccupata che
potesse aprire gli occhi. Vedeva solo un mostro su quel letto,
un mostro che l'aveva usata per i suoi scopi e poi abbandonata. Non
sentì nemmeno il bisogno di piangere, voleva scappare, correre
lontano e lasciarsi tutto alle spalle; aveva paura.
Prese
le sue cose velocemente, infilò tutto distrattamente dentro l'enorme
borsone di Trunks -quello che da secoli usava per allenarsi con il
padre-, si fiondò in bagno e si immerse sotto l'acqua gelida. Si
sentiva sporca, e aveva bisogno di depurarsi. Dopo la veloce doccia,
cercò le capsule del ragazzo nei suoi pantaloni, per poi uscire al
freddo, stringendosi nella propria sciarpa.
«Pronto, Goten. -
fece una pausa e si premette la fronte con forza, corrugando le
sopracciglia per raccogliere i pensieri – Sto uscendo, non so come
ero a casa mia. Arrivo da te fra mezz'ora, scusa l'orario,
probabilmente starai tornando ora dall'università. A dopo, ho
bisogno di parlare.»
Riattaccò, lasciando che il messaggio
giungesse al mittente. In realtà aveva paura, paura di restare in
quella casa, perché quella notte era stata una delle migliori,
nonostante la sbornia, non sarebbe riuscita a dimenticare tanto
facilmente. Lei voleva Trunks, il suo Trunks. Arrossì e gettò la
capsula a terra; entrata nella vettura, mise in moto e partì.
La
strada era congelata, esattamente come le mani di Marron, si strinse
meglio nella giacca e starnutì.
«Dannata neve! - sbraitò,
usando la manica per pulire alla meglio il vetro di fronte a lei –
Non si vede un accidenti!»
Con uno sbuffo ingranò la marcia,
voleva allontanarsi il prima possibile, Trunks si sarebbe potuto
svegliare da un momento all'altro e di sicuro si sarebbe fiondato da
lei. Era stata una sciocca, una sciocca a fidarsi, l'aveva usata,
come un oggetto, un oggetto inutile e di poco valore. Si asciugò la
sfuggente lacrima che le aveva bagnato il viso, stringendo i pugni
sul volante. L'auto sfrecciava nelle vie strette della montagna,
aveva preso la via meno affollata per riuscire a rilassarsi, eppure
non riusciva a pensare ad altro. Con uno scatto accese la radio,
cercando di concentrarsi sulle canzoni messe in onda. E poi partì,
quella canzone, la loro canzone, la canzone che ogni coppia
ha. La loro prima volta era stata dopo la discoteca, dopo quella
canzone lenta, dopo quei continui baci e tocchi imbarazzanti. E in un
attimo, Marron rivide la se stessa di un tempo, completamente cotta
del fidanzato, stringerlo a sé e lasciarsi coccolare. Si rivide fra
le lacrime, perdendo di vista la strada, davanti a lei c'era solo
Trunks. Sembrava irraggiungibile a quel tempo e, invece, lei l'aveva
preso e se l'era tenuto ben stretto. Vedeva le altre persone intorno
alla pista fissarli, gelosi del loro amore, magari adesso loro erano
già sposati e in quel preciso momento stavano festeggiando il loro
anniversario; mentre lei piangeva in una macchina durante una
tempesta di neve. Si fermò e spense i fari, aveva bisogno di
riflettere e con calma. Prese fiato, ma la neve le impediva di
reagire, si sentiva schiacciata, schiacciata dal senso di colpa.
Senso di colpa per non aver ascoltato Trunks, per non essere riuscita
a perdonarlo, ma anche per essere stata abbindolata da un essere del
genere ed essersi buttata fra le sue braccia. La neve continuava a
cadere, inesorabile scendeva svelta e con pesantezza. Marron sentì
la bocca farsi sempre più tremolante, finché non riuscì ad
aprirla, lasciando che un singhiozzo esplodesse nel silenzio. Le
lacrime continuarono a scendere, i singhiozzi erano ininterrotti, con
una mano colpì il volante; per poi appoggiare la testa ad esso.
E
mentre la canzone risuonava nella piccola vettura, una luce accecante
apparve dal fondo della strada. Marron ci mise troppo a vederla: il
camion prese in pieno la piccola vettura, causando un rumoroso
incidente.
E quando Trunks raggiunse il luogo maledetto, vedendo
la sua ragazza sbattuta fuori dalla propria auto con il volto coperto
da lacrime mischiate a sangue, solo un urlo riuscì a placare, seppur
per qualche secondo, l'immenso dolore che sentiva dentro.
Il
resto fu solo buio, un enorme spiazzo buio, poiché la sua
luce si stava affievolendo sempre di più.
Riesci
a vedere attraverso le mie lacrime? » Chapter 6 End.
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Capitolo 7 *** Una marea di ricordi ***
MTA7
Titolo:
Una
marea di ricordi;
Autore:
Vitzi;
Fandom:
Dragon
Ball;
Tipologia:
One-shot
{735 parole;
Personaggi/Pairing:
(Marron
Muten); Trunks Brief; Bulma Brief {Marron/Trunks
Rating:
Giallo;
Genere:
Introspettivo;
Angst; Sentimentale;
Avvertimenti:
Slice
of Life;
Think
Angst Challenge:
Set 05. Coppia
» 07. Fotografia
Note: Dopo
l'ultimo capitolo ho ricevuto parecchie minacce di morte, ebbene sono
ancora qua. Allora, come ho già detto, è
già tutto programmato,
quindi potete sbizzarrirvi sul finale. Grazie per le recensioni
(♥♥♥) e
scusate se non riesco a rispondere ;w; Non voglio anticiparvi nulla,
tanto più che vi aspetto alla fine del capitolo, solo per
questa
volta le note sono anche sotto; sempre se avrete voglia di leggerle
;; Vado, buona lettura! <33
Una
marea di ricordi.
La
morte: un'esperienza terribile alla quale nessuno può
sfuggire,
nemmeno il più forte fra gli esseri viventi. Una lacrima
calda cadde
sulla foto, quell'antica foto sbiadita che credeva di aver perso.
Un'altra lacrima solcò quella carta, sino a raggiungere il
freddo
terreno, dove prima o poi tutti veniamo seppelliti. Il viso
sorridente di Marron, come un incubo, lo perseguitava. Riguardando le
foto, a migliaia la ritraevano con un enorme sorriso. Sembrava
così
sincero e così vero, e Trunks si sentiva un completo idiota;
si
sentiva male, talmente male da doversi chiudere in se stesso per
evitare che il suo cuore esplodesse. Una creatura come lui non si
meritava di vivere, era solo uno sporco e lurido Saiyan, che come
tutti gli altri della sua specie uccideva senza pietà. Era
una
maledizione, chiunque attorno a loro moriva, tutti prima o poi si
ritrovavano una parte mancante, sia nell'anima che nel corpo. Eppure
per la vita felice che stava vivendo con la sua Marron credeva che
quello strano fato si fosse sbagliato per una volta. Girò la
pagina
del piccolo album fotografico, trovando una foto che lo fece
intenerire e, per un attimo, smettere di singhiozzare. La piccola
bionda, con un paio di codini, sedeva in braccio al padre, e, proprio
lì accanto, c'era Trunks con in bocca un lecca-lecca. I due
si
guardavano interrogativi, di sicuro Marron avrebbe volentieri voluto
assaggiare quel gustoso dolciume, mentre Trunks era evidentemente
interessato ai buffi codini che la piccola portava. Cambiò
pagina,
quelle foto le aveva trovate Marron nei cassetti di suo padre, non
appena aveva visto quante le ritraevano insieme se n'era uscita con
un “È destino, Trunks! Dobbiamo stare
insieme!”. Di nuovo quel
sorriso, quel sorriso che un tempo gli spezzava il fiato, che lo
catapultava in un altro universo; e invece adesso, lo trascinava
nell'oblio. In quella posizione e rivangando nei tristi ricordi, si
addormentò, dolcemente cullato dal felice passato trascorso
con la
sua Marron. E fu proprio lei che lo svegliò, sfiorandogli
delicatamente la testa e sussurrando: «Trunks,
svegliati.»
«Marr-»
il lilla aprì gli occhi e rimase parecchio sconvolto nel
vedere la
madre, chinata su di lui, con un sorriso angelico sul volto scavato
da profonde rughe.
«Sei stanco, va' a casa. Sto io qui con lei.»
sospirò Bulma, ravvivando i capelli con un abituale gesto
ormai
meccanico.
«Non voglio lasciarla.» sorrise il ragazzo,
tentando
di nascondere le lacrime, tentando di nascondere l'evidente bisogno
di urlare.
La madre gli accarezzò la testa e sorrise comprensiva,
per poi chinarsi di nuovo e baciarlo sulla fronte.
«Fa' come ti
pare. Sappi che a casa c'è un bel letto caldo che ti
aspetta. Anche
Crilin e Diciotto possono darti il cambio, è inutile stare
qui a
piangere sui ricordi, tesoro. Non tutto è
perduto.» sorrise,
mimando con la bocca la parola: “Speranza”.
Trunks annuì,
dovendo però abbassare lo sguardo, ne era poco convinto,
anzi, non
lo era per niente.
Bulma si chinò sul corpo immobile di Marron,
baciando anche la sua fronte fredda: «Sei proprio fortunata
ad avere
Trunks a vegliare sempre su di te, sono un po' gelosa, sai?».
Trunks
tentò di sorridere, ma quando la madre uscì,
cercando di trattenere
le lacrime per non piangere di fronte al figlio, qualcosa dentro di
lui si smosse. Stava facendo soffrire i suoi cari trascurandosi in
quel modo.
«Ehi Marry, dicono che puoi sentirmi. Ho intenzione
di raccontarti la verità, sei pronta per la storia?
È abbastanza
lunga, ma tanto abbiamo tempo, no?», lanciò
un'occhiata alla madre
sulla porta «Prima però passo da casa, torno
presto. Aspettami
qui.»
Le accarezzò la fronte, per poi alzarsi ed esclamare:
«Mamma, ho dimenticato a casa l'altro album, mi dai il
cambio?»
La
donna rientrò alla svelta, con le lacrime lungo il volto:
«Certo.»
Trunks la strinse a sé per qualche secondo, sospirando
un “Grazie di cuore”, per poi uscire dalla piccola
stanza.
«Ah,
mi raccomando. Se si sveglia chiamami!» disse sulla porta,
per poi
richiudersela alle spalle.
Le avrebbe raccontato tutta la verità,
dall'inizio alla fine. E mentre il suono dei macchinari sbiadiva,
Trunks percorreva i numerosi corridoi dell'ospedale, sperando con
tutto se stesso che la sua Marron si riprendesse dal coma. Tutta la
verità sarebbe stata svelata a partire da quella donna dai
lunghi
capelli rossi.
L'aveva incontrata in una serata buia e
solitaria, non si sarebbe mai aspettato di vedere una come lei,
una come la sua Marron.
Riesci
a vedere attraverso le mie lacrime? » Chapter 7 End.
Note
dell'autrice (in trasferta): Rieccomi
qui! L'aggiornamento è stato abbastanza veloce, no? LA SCUOLA MI STA
UCCIDENDO. Ormai siamo agli
sgoccioli e ci tengo a concluderla con largo anticipo sulla tabella
di marcia, ovvero prima di Natale. Che dire di questo capitolo?
Marron è viva? Sì, è viva e vegeta,
e ci tenevo a lasciare un po' di suspense fino alla fine, mi ero
auto-convinta che fosse morta anche io. Trunks sei un grande attore.
Il prossimo capitolo parlerà della storia di questa
fantomatica
ragazza dai capelli rossi -che tutti odiano, me compresa- e Trunks.
Che vi aspettate? La freccia di Cupido ha colpito il cuore di questa
ragazza, o c'è un qualche altro motivo superiore? Una ex? A
voi la
scelta, spero che il prossimo capitolo non vi deluda e : FORZA
MARRON, COMBATTI!
<-- L'ormai
senza fiato,
Vitzi
♥
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Capitolo 8 *** Quella notte. ***
MTA8
Titolo:
Quella
notte;
Autore:
Vitzi;
Fandom:
Dragon
Ball;
Tipologia:
One-shot
{656 parole;
Personaggi/Pairing:
OC,
Trunks Brief; {accenni OC/Trunks;
Marron/Trunks;
Rating:
Arancione;
Genere:
Introspettivo;
Angst; Drammatico;
Avvertimenti:
Slice
of Life;
Think
Angst Challenge:
Set 05. Coppia
» 08. Stupro;
Note:
Il
prompt è abbastanza preoccupante, lo so. Sono una che non
scherza su
certe cose, spero si possa notare dalle mie parole. Il capitolo si
preannuncia intenso, spero solo di non cadere nell'OOC, o di non
deludervi, sul serio, per me scriverlo è stato parecchio
difficile.
Per quello ho impiegato molto tempo nel finirlo, bon, vi saluto. A
sotto~
Quella notte.
Calciò
un sasso con un sorriso da ebete che gli copriva quasi tutto il
volto; gli occhi chiusi e allegri, si spalancarono alla sua vista. La
ragazza correva in mezzo alla strada, fra le lacrime, trascinando la
borsa semiaperta, dalla quale uscivano cosmetici a non finire. Per
prima cosa pensò fosse un ladro, poi passò
all'ipotesi di una
semplice casalinga, che poteva aver dimenticato il gas acceso, o
peggio, poteva essere stata lasciata dal suo ragazzo. Non
pensò
subito al peggio, aveva appena passato una delle serate migliori
della sua vita con la sua adorata Marron, e si stava recando in
ufficio per chiudere finalmente la questione del nuovo acquirente, il
quale da ben due mesi non faceva altro che stargli con il fiato sul
collo. Niente avrebbe rovinato il suo entusiasmo, o almeno
così
credeva in quel momento. La ragazza dai capelli rossi svoltò
l'angolo, si trovava a dieci metri da lui in quel momento. Lo
raggiunse e gli colpì la spalla dalla fretta. Trunks
incrociò il
suo sguardo e il suo cuore perse un battito, sembrava la sua Marron.
Non come aspetto fisico, ma come espressione. Restò a
guardarla per
una manciata di secondi, mentre spariva dietro un appartamento, poi
riprese la strada verso casa fischiettando. Erano le 22:00.
«Trunks, amore.»
«Mmmh...»
«Trunks,
amore.»
Con il braccio stanco prese il cellulare, vedendo sul
display il bel viso della sua adorata fidanzata. Si era addormentato,
dannazione. Guardò l'ora: era mezzanotte.
«Ehi, Marry.» sospirò
portandosi l'apparecchio all'orecchio.
«Vieni appena hai finito?»
sussurrò sensualmente Marron dall'altro capo del telefono.
Il
ragazzo sentì un brivido lungo la schiena, quella era la sua
giornata “sì”. Prima che potesse
rispondere lei continuò: «Ah,
già che ci sei passeresti dal minimarket, quello sempre
aperto? Ho
bisogno di alcune cosine. Prendi carta e penna che ti faccio la
lista?»
Il lilla non poté fare a meno che sorridere fra
sé e
sé, ah la sua Marron!
Il minimarket distava pochi isolati
dall'appartamento dei due, ma era un bel po' lontano dall'ufficio.
Trunks decise di fare a piedi solo l'ultimo pezzo, adorava l'aria
notturna. Uscito dal piccolo spaccio, pieno di sporte -arrivato a
casa, avrebbe spiegato a Marron la definizione di: alcune cosine-, si
accorse di qualcosa di strano. A terra, a pochi passi da dove aveva
visto la ragazza poche ore prima, vide la sua borsa. Era aperta e
dentro c'era ancora tutto, la prese e si diresse verso Marron, se
l'avesse rivista gliel'avrebbe senza dubbio passata. Quando
sentì un
urlo, però, lasciò tutto dov'era e corse verso
quel suono. Mano a
mano che tornava sui suoi passi sentiva sempre più forte non
solo le
grida femminili, ma anche alcuni spasmi maschili. Con un groppo in
gola e sentendo piano piano salire la nausea, Trunks si
ritrovò di
fronte ad una scena disgustosa. A terra, fra lo sporco che la pioggia
aveva portato la sera prima, era sdraiata la ragazza dai capelli
rossi, nuda. Sopra di lei c'erano due uomini che la
tenevano
ferma, mentre un altro era dentro di lei. Non ci mise molto a
ribaltare le cose, con un braccio separò la terribile
unione, mentre
con l'altro colpì velocemente entrambi gli uomini. Presa la
ragazza
fra le braccia volò via, non prima di aver sistemato per
bene i tre,
legandoli velocemente l'uno all'altro con le cinture.
«Tutto
bene?» chiese il lilla, osservando gli occhi spaventati della
ragazza che teneva fra le braccia, non potendo fare a meno di
rivederci la sua Marron.
La rossa non rispose, si limitò a
singhiozzare, tentando di trattenersi, gli occhi erano ancora
spalancati.
Prima che se ne rendesse conto, Trunks aveva cambiato
direzione e stava tornando all'ufficio. Perché quella sera
non tornò
da Marron non se lo seppe spiegare, eppure se lo avesse fatto forse
adesso lei non sarebbe ridotta ad uno straccio in un ospedale. Si
sentiva in colpa anche per la sua infantile stupidità,
poiché
quella strana ragazza lo attraeva come poche.
Riesci
a vedere attraverso le mie lacrime? » Chapter 8 End.
Note
dell'autrice (in trasferta):
Ed
ecco svelato il mistero della ragazza dai capelli rossi,
cioè non
ancora del tutto, però almeno si sa chi è, ovvero
una sconosciuta.
Vi chiedo scusa per il ritardo con l'aggiornamento, ma questo
capitolo non voleva uscire decente.
Spero che lo sia, se vi
è
piaciuto fatemelo sapere, ne ho davvero bisogno.
Grazie mille per il
supporto, nel prossimo capitolo vedremo la scena tanto attesa del
bacio dal punto di Trunks, e da lì in poi Marron si
riprenderà? E
quale sarà la sua scelta? Stare con Trunks o lasciarlo
definitivamente?
Bon. Vi saluto e spero che questa mini-long non
vi stia deludendo!
Grazie sul serio a tutti, un bacio ♥
Colei
che vi ama,
Vitzi
♥
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Capitolo 9 *** Il fatidico bacio ***
MTA9
Titolo:
Il
fatidico bacio;
Autore:
Vitzi;
Fandom:
Dragon
Ball;
Tipologia:
One-shot
{1158 parole;
Personaggi/Pairing:
OC,
Trunks Brief, Marron Muten; {accenni OC/Trunks;
Marron/Trunks;
Rating:
Giallo;
Genere:
Introspettivo;
Angst; Sentimentale;
Avvertimenti:
Slice
of Life;
Think
Angst Challenge:
Set 05. Coppia
» 09. Depressione;
Note:
Capitolo
abbastanza lunghino. Scusate, ma più corto non veniva. Il prompt mi
si addice perfettamente ;; Spero che vi piaccia anche questo, siamo
ormai alla fine e vorrei abbracciarvi tutti. Grazie per aver seguito
questa storia, spero che l'ultimo capitolo non vi deluda, ma ora
pensiamo al penultimo. Qui ci sarà la scena del bacio, ve l'avevo
già anticipato, bon, non vi dico più nulla, spero vi piaccia;
quindi buona lettura :) ♥
Il fatidico bacio.
Una
voce maschile continuava a parlare senza sosta, sembrava spaventata,
ma anche molto arrabbiata. Daisy aprì gli occhi, sentendo di essere
terribilmente scomoda. Aveva freddo, sentiva di essere nuda, coperta
semplicemente con una coperta, che, fra l'altro, pizzicava. La stanza
era grande, sembrava un ufficio, era vuota, la voce dell'uomo
proveniva proprio da quello che doveva essere un corridoio. Mise il
primo piede a terra, constatando di essere sopra una scrivania. Il
freddo contatto con il gelido pavimento le fece venire in mente le
mani di quegli uomini che avevano abusato di lei. Starnutì, almeno
questo bloccò l'ansia e le lacrime che stavano iniziando ad uscire.
«Ti sei svegliata?», la porta si spalancò velocemente ed un
uomo entrò con passo frettoloso.
Daisy si allontanò di getto,
indietreggiando verso la scrivania dalla quale era appena scesa. Il
ragazzo, con un po' di sorpresa negli occhi azzurri, mise le mani
avanti, sussurrando lentamente: «Non voglio farti del male. Ti
ricordi? Ti ricordi cos'è successo?»
La rossa iniziò a tremare
e si passò una mano veloce sulla bocca, come a frenare le grida che
sarebbero volute uscire.
Trunks si sbatté una mano sulla fronte
sudata, sospirando: «Cavolo. Scusa non voglio farti ricordare, è
che... -negò con una scossa veloce della testa-... è che voglio
farti capire che non ti farò del male. Ti ho salvata, ok? Sono dei
buoni.»
Abbozzò un sorriso imbarazzato, gesticolando in modo
strano e facendo, così, scoppiare la ragazza in una ilare risata
argentina.
«Ok, così va meglio.» sospirò, tentando di
avvicinarsi di nuovo.
«Scusa, io mi ricordo.» la rossa smise di
ridere per un istante perdendosi nello sguardo rassicurante del
lilla.
Trunks fu costretto a rivolgere lo sguardo altrove, era
incredibile quanto quella ragazza gli ricordasse Marron.
«Mi
chiamo Daisy, grazie.» sorrise lei, mettendo una mano su quella del
ragazzo, per fare in modo di rispecchiarsi nei suoi occhi chiari, si
sentiva più tranquilla ora che aveva ricordato.
Trunks l'aveva
salvata, era ovvio che lei si sentisse in un qualche modo attratta,
l'inverso era invece inaspettato, eppure il lilla non poteva fare a
meno di provare qualcosa per quell'indifesa ragazza.
«Il mio
nome è...-
«Trunks. Sei il pupillo della città, sai?» sorrise
lei, mettendosi di nuovo a sedere, seguita dal lilla che le si mise
accanto.
«Mi dispiace per quello che ti è successo, sono
arrivato tardi.», si mise le mani fra i capelli, incapace di
cancellare quell'orrenda visione, dopotutto aveva incontrato la
ragazza già qualche ora prima, avrebbe dovuto capirlo.
Daisy gli
accarezzò il volto, colpita da tanta sincerità. Trunks si voltò
verso di lei e, incrociando i suoi occhi verdi, si sentì ancora più
in colpa. Come poteva un uomo abusare di una ragazza tanto innocente?
Preso da emozioni contrastanti avvicinò sempre di più il proprio
viso a quello della ragazza, ma proprio quando le loro labbra stavano
per sfiorarsi, lei si voltò di scatto, bordeaux. Trunks si sentì un
completo idiota, dopotutto era appena stata violentata!
Si alzò
e si infilò la giacca, scrollando le spalle per allentare la
tensione: «Lì ci sono dei vestiti, sono di mia madre, li tiene qua
in ufficio. Spero ti vadano, ho preso anche la tua borsa, è lì
accanto. Ho chiamato un mio amico, se vuoi puoi stare da lui finché
non ti sarai ripresa. E-»
«Ho fame.» sussurrò la ragazza,
quasi impercettibilmente.
Trunks la guardò interrogativo, così
lei ripeté: «Ho fame. Mi accompagneresti a mangiare qualcosa? Sono
pronta fra un attimo.»
Il lilla guardò l'ora, erano le 6:00 del
mattino e si era completamente dimenticato della sua Marron.
Il
bar era meno affollato del solito, dopotutto era presto ed era
domenica. Trunks fece accomodare la rossa al bancone, gli avrebbe
offerto la colazione.
«Pago io, non c'è problema.», aveva
insistito Trunks, eppure lei non ne voleva sapere di lasciarlo
pagare, voleva ringraziarlo nella giusta maniera.
Bevvero un caffè
e un cappuccino, per poi chiacchierare del più e del meno. Trunks
era infatuato della ragazza e lei non sembrava da meno, per questo si
sentiva un completo idiota, perché non lasciarla andare? Voleva
approfondire la sua conoscenza, ma per cosa? Lui era fidanzato, no?
Daisy non gli ricordava più Marron, in quanto si era accorto
dell'abisso che separava i loro due caratteri. Poteva sembrare simile
all'apparenza, dalle espressioni o dai movimenti, eppure era
diversissima dalla sua fidanzata. Questo non faceva che aumentare la
sua curiosità, si sentiva in balia di quegli occhi verdi e di quelle
curve marcate.
«Se vuoi ti do il mio numero, così potrò
ringraziarti ancora meglio, magari la prossima volta con una cena
come si deve.» sorrise lei, porgendogli un foglietto di carta tirato
fuori dalla borsetta.
Trunks iniziò a sudare freddo, sapeva che
se l'avesse preso non sarebbe più tornato indietro. Si vergognò
terribilmente di se stesso, quando afferrò la fredda carta,
sfiorando le dita candide della rossa.
«Scusa per ieri sera, non
so cosa mi sia preso.» sospirò Trunks, grattandosi la testa
imbarazzato.
Lei sorrise, per poi abbassare lo sguardo: «Scusa
io, non, ecco... non mi sentivo pronta.»
A Trunks quel “sentivo”
non sfuggì, significa che adesso lo era? Non fece in tempo ad
elaborare una risposta che incrociò lo sguardo color smeraldo della
rossa. Come due calamite le loro labbra si incontrarono in un bacio
lento e appassionato. Un bacio come quelli che dedicava solo alla sua
Marron, un bacio di quelli che non aveva mai dato a nessun'altra. E
proprio in quel momento il volto della bionda apparve nella sua mente
e si staccò rapidamente, dandosi dell'imbecille. Troppo tardi,
poiché una mano furiosa gli colpì il viso, l'ultima cosa che vide
prima di riaprire gli occhi fu la maschera di dolore e delusione
impressa nel volto della sua Marron.
Le scene che avvennero dopo
le ricordava in modo confuso e disordinato, era uscito cercando di
seguirla e di spiegargli tutto, mentre Daisy si era scusata poiché
non sospettava che lui fosse fidanzato. Trunks le aveva ridato il suo
bigliettino ed era partito all'inseguimento della ragazza, ma era
troppo tardi. Lei non ne voleva più sapere di lui. Da quel giorno
era entrato in uno stato di depressione, sognava Marron e voleva
Marron, si era reso conto di amarla più di qualsiasi altra cosa.
Daisy non appariva più nei suoi pensieri, era come dissolta,
dimenticata.
Trunks sfiorò la mano della bionda stesa a poche
spanne di distanza da lui, gli occhi chiusi, la pelle sempre più
bianca. Le accarezzò il volto con la mano libera, singhiozzando
silenziosamente, per poi sorriderle ed esclamare: «Mi dispiace tanto
per averti fatto soffrire, amore.».
Senza più vergogna e
liberato, almeno un po', del peso che portava ormai da parecchio,
Trunks scoppiò a piangere appoggiando la testa sul ventre della
fidanzata e stringendo la sua mano immobile. Le aveva raccontato
tutto e sperava che lei potesse capire, potesse perdonarlo, potesse
tornare ad amarlo di nuovo.
All'improvviso il suono dei
macchinari cambiò, il battito si fece accelerato e magicamente le
sue dita si mossero.
Riesci
a vedere attraverso le mie lacrime? » Chapter 9 End.
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Capitolo 10 *** L'ultima scelta ***
MTA10
Qualche
annotazione: Ehi
<33 La lista la metto dopo, sennò vi spoilerate il finale. Il
prompt è molto spoileroso. Siamo all'ultimo capitolo, neh? Pronti al
peggio? Ho paura che il capitolo non piaccia e questa volta dico sul
serio. Non mi voglio dilungare, criticatemi pure. A voi la lettura ♥
L'ultima
scelta.
Trunks
con il fiato sospeso attese distante che la ragazza aprisse gli
occhi, quando la vide muoversi uscì dalla stanza sollevato. Non
voleva che lo vedesse lì, l'avrebbe solo disturbata.
«Marron!»,
la forte voce di Crilin veniva attutita dalle freddi pareti della
piccola stanza. La ragazza si mise i capelli dietro l'orecchio, gesto
che aveva senza dubbio ereditato da sua madre, per poi assumere
un'espressione intenerita.
«Papà non urlare.» sussurrò,
accarezzando il viso del padre, che come una piovra la stava
stringendo a sé.
«Mi sei mancata. Per un momento ho pensato al
peggio, poi tua madre mi ha fatto tornare sulla retta via.» sussurrò
il piccolo ometto, mentre Marron lanciava un'occhiata svelta alla
madre, dietro di loro, con le lacrime agli occhi.
«A suon di
pugni.» sospirò lei, incrociando le braccia al petto, nel tentativo
di darsi un contegno, il suo orgoglio era più importante di
qualsiasi cosa, dopotutto.
Marron sorrise e si staccò dal padre,
rammentando di aver visto, seppur di sfuggita, Trunks uscire dalla
fredda stanza. Con un groppo in gola sussurrò: «Per quanto Trunks è
stato qui?»
I genitori non sapevano della litigata fra i due, ma
di sicuro la madre aveva già intuito tutto, il comportamento del
ragazzo l'aveva fatta arrivare alla giusta conclusione.
«È
sempre stato qui. È andato via solo una notte, quando siamo venuti
noi e Bulma.» sospirò la madre, avvicinandosi per accarezzare il
volto pallido della figlia: «Ma ora riposa, non è il momento di
pensare a cose tristi.».
Crilin, sentendosi escluso esclamò:
«Quello è un ragazzo d'oro, mi chiedo come mai sia scappato via
così velocemente. Ha detto che aveva da fare, eppure si vedeva
benissimo che moriva dalla voglia di abbracciarti. Ah, i giovani!»
Il
cuore di Marron iniziò a pulsare frenetico, ricordava il discorso di
Trunks, seppur confuso e all'apparenza lontano, era lì, nella sua
mente. Con le sue parole il ragazzo aveva reso vivide le immagini di
Daisy, del suo dolore, della sua lotta persa in partenza contro la
tentazione. Marron si sentiva in colpa per averlo trascurato in quei
giorni, ma anche per essere stata rimpiazzata da una sconosciuta. Era
piena di dubbi, tornare con Trunks avrebbe voluto dire perdonarlo per
tutto, eppure ridare la fiducia ad una persona che te l'ha tolta è
difficile. Lasciare Trunks avrebbe portato dentro di lei un vuoto
incolmabile e avrebbe solo sofferto. Con un sospiro iniziò a
togliersi le flebo, per poi fissare negli occhi i genitori.
«Papà,
mamma. Ho riflettuto a lungo e devo chiedervi una cosa.»
Crilin
e Diciotto si sporsero in avanti con il viso colmo di curiosità.
La
temperatura quel giorno superava a malapena i tre gradi, Trunks si
strinse nella giacca, il naso completamente rosso. Aveva paura di
affrontare Marron e come un idiota era fuggito dall'ospedale,
nonostante tutto lei lo aveva chiamato, che ricordasse? Scrollò la
propria testa, cercando di riordinare i pensieri, se Marron voleva
vederlo significava che aveva deciso se stare con lui o lasciarlo,
quale delle due sarebbe stata la scelta migliore per lei? Dopotutto
quello che l'aveva tradita era lui, la scelta più ovvia sarebbe
stata lasciarlo, eppure Marron gli aveva sempre detto di amarlo, che
stesse mentendo?
Deglutendo forte suonò il campanello
dell'appartamento di Goten, dove la ragazza si era stabilita per la
riabilitazione.
Trunks arrivò nel giro di dieci minuti dopo
aver ricevuto il frettoloso messaggio inviatogli da Marron che
diceva: “Dobbiamo parlare. Da Goten. M.”. Il moro si stava
preparando un caffè, le mani congelate per aver passato tutta la
giornata in facoltà.
Avrebbe accolto Trunks per poi sparire,
queste erano le disposizioni di Marron.
«Ehi amico. - esclamò,
aprendo la porta al lilla e dandogli la mano – Io vado.»
Trunks,
visibilmente infreddolito e nervoso entrò nel piccolo appartamento,
sussurrando un «Permesso.» poco convinto.
Marron, nel sentire il
suono della sua voce sussultò, per poi ricomporsi: doveva
calmarsi.
«Ehi, – Trunks abbozzò un sorriso, scuotendo la mano
in segno di saluto – vedo che stai meglio.»
Marron tentò di
sorridere, vederlo la faceva senza dubbio sentire molto meglio: si
era calmata.
«Grazie a te. Mi hanno detto che sei stato tu a
trovarmi e che grazie alle tue parole il mio cervello è rimasto
sveglio. In poche parole se non mi fossi rimasto accanto durante il
coma probabilmente sarei morta adesso.»
Trunks non sapeva come
reagire, le parole sembravano buone, ma il viso di Marron e il tono
dicevano tutt'altro.
Infatti la ragazza continuò: «Dopotutto è
il minimo che potessi fare dopo quello che mi hai fatto passare, non
trovi?»
Quella vena di acidità non faceva parte della Marron che
lui aveva conosciuto, si rendeva conto di quanto la sofferenza
l'avesse fatta cambiare.
«Senti, a proposito di quello. Mi
dispiace, io non ho saputo controllarmi. Eppure ti amo, però non so
come mai, quella ragazza mi ha attirato e sono caduto nella sua
trappola.»
Marron spalancò gli occhi, le parole del lilla
l'avevano colpita, lo trovava di una sincerità disarmante. Un
cucciolo ferito che chiedeva perdono, ecco cosa vedeva in lui. Senza
potersi controllare -e nonostante sapesse che fosse sbagliato- si
gettò fra le sue braccia, singhiozzando lentamente.
Trunks,
sorpreso, la strinse a sé, cercando di emanarle quel calore che
sembrava aver perso.
«Pensavo fossi morta.» sospirò, tentando
di ricominciare e annusando il profumo dei suoi lisci capelli.
Marron si staccò da lui per avvicinarsi al suo volto: «Io ti
amo. Lo sai, no?»
Il ragazzo rispose con un cenno della testa,
voleva risponderle, eppure lei lo baciò, interrompendo i suoi
pensieri. La sua fragranza lo pervase, facendo sì che quando lei si
staccò gli restasse in bocca un lieve sapore amaro. La vita senza di
lei, dopotutto, era amara.
«Ho preso la mia decisione.»
continuò lei, rimanendo in punta di piedi per essere più vicina ai
suoi enormi occhi blu.
Trunks aspettò, mentre il cuore gli
scoppiava nel petto. Era certo di una cosa, non era ancora stato
perdonato, non poteva essere così semplice.
Marron con decisione,
pronunciò le fatidiche parole: «Mi serve tempo.»
Il lilla
rilassò le spalle, mentre tante piccole rughe gli inondavano la
fronte: «Cosa significa che ti serve tempo?»
La ragazza si
staccò da lui, incrociando le braccia e sospirando prima di
esclamare: «Andrò a stare dai miei. Voglio riflettere bene sulla
nostra storia. Ciò che mi serve è un viaggio, devo cambiare aria.
Sappi però che non saprò se e quando tornerò. È tutto.»
Il
ragazzo ci mise un po' per elaborare le parole della bionda, con
sguardo interrogativo cercò di farle cambiare idea un'ultima volta,
stringendola a sé. Lei si lasciò coccolare, mentre calde lacrime le
inondavano il volto.
«Trunks, non posso perdonarti. Non ancora, »
singhiozzò, tirando su con il naso e strusciandosi sulla spalla del
lilla – mi hai quasi uccisa, e non solo fisicamente!»
Il
ragazzo deglutì, avrebbe voluto fermarla, gridarle che era una
sciocchezza, che senza di lei non poteva vivere. Eppure sapeva che
qualsiasi cosa avesse detto o fatto per bloccarla avrebbe solo reso
la separazione più difficile. La allontanò da sé per guardarla
negli occhi, raccogliendo tutta la forza che gli era rimasta.
«Ti
amo Marron, ma rispetto la tua scelta. - prese fiato, poiché quelle
parole erano più che dolorose - Puoi avere tutto il tempo che ti
serve, però torna, ok?» supplicò, stringendo i denti per non
piangere come un bambino.
La ragazza si asciugò velocemente le
lacrime, senza annuire, ma senza nemmeno scuotere la testa. Doveva
andarsene o sarebbe stato tutto più difficile, aveva fatto ciò che
doveva, per se stessa, ma anche per Trunks. Prese la giacca e la sua
borsa dal tavolo, per poi baciare il ragazzo sulla guancia,
lasciandogli una lunga carezza.
«Ciao.»
Non appena Trunks
sentì la porta chiudersi cadde a terra, tenendosi il cuore con una
mano. L'aveva ritrovata per poi perderla di nuovo, eppure non tutto
era perduto. Trunks fece un sorriso amaro, asciugandosi le fugaci
lacrime e alzandosi in piedi.
«La speranza è l'ultima a morire,
no?»
Riesci
a vedere attraverso le mie lacrime? » Chapter 10 End. » TO BE
CONTINUED.
Titolo:
L'ultima
scelta;
Autore:
Vitzi;
Fandom:
Dragon
Ball;
Tipologia:
One-shot
{1326 parole;
Personaggi/Pairing:
Trunks
Brief, Marron Muten, Crilin Muten, Androide Diciotto, Son Goten;
{Marron/Trunks,
accenni Crilin/Diciotto;
Rating:
Giallo;
Genere:
Introspettivo;
Angst; Sentimentale;
Avvertimenti:
Slice
of Life;
Think
Angst Challenge:
Set 05. Coppia
» 10. Viaggio;
Note:
La storia riprenderà il 12
Gennaio 2014
con la seconda serie. Spero che questo ultimo capitolo vi abbia
soddisfatti! Chi ha indovinato il finale?! Trunks è rimasto a bocca
asciutta, purtroppo, ma voi cos'avreste fatto al posto di Marron? La
fiducia è la cosa più importante in un rapporto, o almeno per me è
così. Mi prendo anche io le vacanze di Natale e vi mando un bacione
immenso, Marron e Trunks ringraziano per l'affetto
<33
Ringraziamenti:
Voglio
ringraziare tutti per aver seguito questa mini-long. Grazie di cuore
a tutti. Voglio ringraziare soprattutto le mie tre fedeli
recensitrici: Nede,
Rohan
e
Sweetlove,
grazie a voi questa storia è andata avanti. Ringrazio chiunque abbia
seguito e anche solo letto questa storia, mi sono impegnata molto per
renderla apprezzabile e sono felice di esserci riuscita. Fatemi
sapere cosa pensate di tutto il complesso della storia con un'ultima
recensione, ve ne sarei ancora più grata. Un bacio,
Vitzi♥
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