It's now or never di Come with me (/viewuser.php?uid=280829)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** prologue ***
Capitolo 2: *** Chapter one ***
Capitolo 3: *** Chapter 2 ***
Capitolo 4: *** Chapter 3 ***
Capitolo 5: *** Chapter four pt 1 ***
Capitolo 1 *** prologue ***
"Care stelle,
siete così
belle la su,così tante, migliaia.
Tutte vicine, insieme.
Mi sento così
piccola guardandovi, così sola.
Sempre di più.
Ma non capisco, cos'ho
fatto di male io?
Sono proprio
così imperfetta?
Si, lo sono, a quanto
pare. "
La vita di Elisabeth era una vera e propria disgrazia.
Ogni giorno la solita routine scuola, casa, compiti, letto, scuola...
Magari ogni tanto mangiava anche.
Aveva abbandonato tutte le attività che frequentava prima,
tutte le amicizie, se mai ne avesse veramente avute.
Persino la sua migliore amica Madeleine l'aveva abbandonata, e ora ecco
la li, in ballo alle peggiori droge che si possano conoscere.
Ma anche Elisabeth aveva una droga.
Il cielo, le stelle.
Sembrava una cosa strana, tutti lo dicevano, ma a lei non importava.
Il cielo era la sua droga perchè da quando era diventata
sola quella era l'unica cosa che le teneva compagnia.
Dormiva anche di giorno pur di riuscire a vedere le sue stelle, faceva
i compiti di notte con una luce al suo fianco, parlava con loro.
Insomma, ora erano quelle le sue migliori amiche.
Aveva pensato molte volte di tagliarsi, di suicidarsi, di scappare e
qualsiasi cosa le fosse stato possibile, ma non lo aveva mai fatto
veramente.
Aveva troppa paura, paura delle cose più stupide, e per
questo si riteneva ancora più inferiore delle altre persone.
E tutte le notti era li, nella terrazza della sua camera, con la solita
coperta di pile sulle spalle, i libri alla sua sinistra, e la lampada
lla sua destra.
E raccontava alle stelle.
Raccontava la sua giornata, i suoi sentimenti e ogni cosa che ci fosse
da raccontare.
Molto spesso si addormentava guardando il cielo, vi si perdeva, e la
mattina era sveglia all'alba.
Avrebbe fatto invidia a tutti quelli che nella loro vita non hanno mai
visto un'alba.
Non andava nemmeno tutti i giorni a scuola, tanto a cosa le serviva?
Ad essere presa in giro con insulti sempre più pesanti, a
mettersi a piangere davanti l'intera scuola, a sentirsi ogni giorno
sempre più sola e a pezzi?
No, preferiva passare tutta la giornata distesa a letto a far nulla
piuttosto di vivere queslla vita goni giorno.
- WRITER CORNER -
Buonaseraa!!
Nuova FF :)
Che dite, vi ispira come primo capitolo?
A me sinceramente si haha >.<
Ditemi tutto quello che pensate!!
Non ho molto da dirvi in questo capitolo, solo vi chiedo se passaste a
leggere l'altra mia FF " Life " .
Grazie a tutti quelli che lo faranno, potete anche lasciare una
recensione :)
Al prossimo capitolo <3
-
Let_me_love_u
|
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Capitolo 2 *** Chapter one ***
chapter one
"Care stelle,
eccomi nuovamente qui, a
parlarvi di quanto la mia vita faccia schifo.
Mi domando, ogni
santissimo giorno, perchè le persone fanno certe cose, e
perchè le devono fare proprio a me.
Sempre più
sola, ogni fottuttissimo giorno, cazzo!
Tutti mi hanno
abbandonato, TUTTI!!
Aiutatemi voi, vi prego,
fate qualcosa per me, se sentirete mai queste parole, chiunque ci sia
lassù."
Altri giorni passavano, ma tutto era sempre uguale.
Elisabeth ormai non sapeva più cosa fare, ma voleva
resistere, voleva far vedere che era forte e che nulla l'avrebbe mai
abbattuta.
Voleva mostrarsi forte per convincere gli altri che lei poteva, poteva
qualsiasi cosa, o forse era solo per convincere se stessa...
Una cosa che però tutti avevano notato era come cantasse
bene.
Nessuno ovviamente glielo aveva mai detto, figuriamoci, ma lo sapevano.
Non era difficile sentira canticchiare, ogni cantante, le canzoni
più di moda e magari quelle un po' più vecchie.
Lo faceva quasi senza accorgersene, le piaceva molto e le veniva
naturale.
Era una passione che aveva avuto sin da bambina, non aveva un cantante
preferito, ascoltava un po' tutti, senza distinzione.
Ma nonostante la musica le tenesse compagnia, per quanto poteva, si
sentiva sempre così sola.
C'era, magari, qualche persona che non la odiava, che quando si
incrociavano nel corridoio le sorrideva, ma non li poteva considerare
amici.
Era come se le persone non la capissero, e ormai si era rassegnata che
mai nessuno ci avrebbe provato.
Eppure pensava di non essere bruttissima, insomma, magari aveva un
carattere un po' duro, ma era comunque una ragazza che si poteva
considerare per lo meno carina.
Elisabeth teneva molto con cura il suo aspetto, con tutte le forze che
le rimanevano, le piaceva vestirsi "alla moda", avere sempre i capelli
buliti e ben pettinati.
Aveva i capelli marroncino con i riflessi che ogni tanto parevano
rossi, oggi verdi, molto accesi, i lineamenti del viso erano molto
carini, non era nemmeno tanto bassa a dirla tutta.
Probabilmente era un po' magra e non aveva moltissimo seno, ma non si
poteva certo dire che era brutta!
Ma, nonostante tutto, nonostante cercasse di farsi amare dalle persone,
si sentiva ogni giorno più abbandonata, sola come un cane.
Oramai aveva anche un po' perso le speranze, ma non sapeva che un
giorno tutto questo sarebbe finito, e che la sua vita sarebbe
migliorata, eccome...!!
-WRITER CORNER-
Eccomi dinuovo quii!!
Sono passati un po' di giorni ma ho avuto qualche problemino
personale...
alla fine per fortuna sono riuscita ad aggiornare!!
Allora, tornando a noi comunque... che ve ne pare??
Si sta facendo un po' intrigante la faccenda??
Haha secondo me no, poi... non mi ispira molto questo secondo capitolo,
ma non mi veniva di meglio!!
Sorry xx
Beh...adesso vado a scrivere anche il nuovo capitolo di Life
♥
ByeBye
-
Let_me_love_u
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Capitolo 3 *** Chapter 2 ***
"Care stelle,
buona sera, almeno spero
lo sia per voi.
Ho scoperto un'altra
terribile cosa questo pomeriggio.
Ho scoperto di essere
bipolare.
E' una cosa orribile, ve
lo giuro, vi sentireste di merda, piangere e ridere nello stesso
momento, volersi uccidere e cinque secondi dopo amare la propria vita.
Ti fa quasi impazzire.
Oggi mia mamma a momenti
mi scopriva che mi tagliavo, per fortuna ha prima bussato alla porta, o
sarebbe stata la mia fine, in tutti i sensi.
Loro non capiscono, anzi
scherzano su queste cose gli adulti, ma vorrei vedere uno di loro nella
mia situazione!!
Ora però
dovrei pensare a finire gli esercizi di matematica...."
DRIIIIIIIIIIIIIN DRIIIN DRIIIIIIIN
"Oddio ma che cazzo di
ore sono... che palle devo alzarmi e andare a scuola..." quella
mattina Elisabeth si svegliò nel suo letto, era molto che
non lo faceva, ma la notte prima cominciava a far troppo freddo per
dormire in terrazza, così era rientrata.
Si sentiva proprio che l'inverno cominciava ad avvicinarsi, e con esso
le giornate corte, il freddo pungente che ti penetra fino alle ossa, le
decorazioni natalizie, le urla dei bmbini davanti ai negozzi di
dolciumi e giocattoli.
Era così che Londra diventava, e ben presto sarebbe anche
scesa la prima neve.
La ragazza si preparò con calma, e scese per prendere il
cappotto e uscire di casa, direzione scuola.
Entrò giusto in tempo per sentire la campanella suonare, e
si avviò verso la sua classe, sedendosi in uno degli ultimi
banchi in fondo, l'unico banco solitario posizionato alla fine della
classe, come se non esistesse.
Passarono le prime tre ore, molto lentamente, e finalmente la
ricreazione arrivò.
Uscì in corridoio e si sedette su un muretto, appoggiando la
schiena al muro, e cominciò a canticchiare.
Non si accorse nemmeno della figura che si era fermata davanti a lei,
se non quando qualcuno che passava si mise a ridacchiare, e si
girò per vedere se rideva di lei.
Sobbalzò dallo spavento, ma poi si ricompose subito e
osservò la persona che le stava davanti.
Era un ragazzo, non molto alto, ma molto bello, con i capelli castani e
gli occhi color del ghiaccio.
Ma la cosà che subito notò Elizabeth furono i
suoi lineamenti perfetti, dolci ma allo stesso tempo duri e severi.
Aveva braccia muscolose, ma non esageratamente, e vestiva bene.
"Scusa, sei nuovo?"
domandò lei,
"Non proprio, sono qui da
tipo un mese, ma non conosco molta gente se non i miei amici Josh e
Paul..." le rispose il ragazzo
"Ah, non ti avevo mai
visto prima d'ora, scusami"
"Ma non ti preoccupare!
Io è un po' di giorni che ti osservo, hai davvero una bella
voce!"
"Oh, grazie.." disse
la mora arrossendo, "Ma
non dovresti rimanere qui a parlare con me!!"
"Perchè scusa,
se ti do fastidio puoi anche dirmelo!" disse il ragazzo
un po' scombussolato,
"No è che
ecco... diciamo che io non piaccio molto alla gente, e poi gli altri
potrebbero pensare che sei come me... e non ti conviene..."
" . . . , non capisco,
vuoi dire che tipo loro ti prendono in giro ecc, e che si comportano da
bulli?"
"Uhmuhm"
"Anche i miei amici?"
"Un po' tutti..., non sto
più nemmeno a guardare chi sia veramente..."
"HEY LOU!! CHE CI FAI
LI?? VIENI CHE TRA POCO DOBBIAMO RIESNTRARE!!"
urlò un amico del ragazzo,
"SI ADESSO VENGO!
Comunque io sono Louis, ci vediamo presto"
"Oh, magari, io sono
Elisabeth comunque... ciaoo!"
Il ragazzo si allontanò correndo verso i suoi amici, e poi
scomparvero nella massa della gente che tornava nelle loro classi.
"Quanto sei bello
però...."
Qualcosa di quel ragazzo aveva colpito profondamente Elisabeth, che
tornò a malincuore nella classe a subirsi le altre ore di
lezione.
Quando queste finirono si avviò con tutti i compagni verso
l'uscità, e scoprì che fuori pioveva, e lei
doveva tornare a casa a piedi, senza nemmeno l'ombrello.
Si guardò in torno alla ricerca di Louis, e lo scorse mentre
la salutava con la mano, e lei ricambiò il gesto.
Per la prima volta, dopo molto tempo, sul viso di Elisabeth era apparso
un mezzo sorriso, e sembrava quasi felice.
Tornò a casa e mangiò in velocità, poi
si diresse subito nella sua camera, si mise degli abiti
comodi e si buttò nel letto con un li8bro in mano, e la
musica che già rieccheggiava nell'aria.
I suoi pensieri però erano fissi sul ragazzo, e non riusci
nemmeno a concentrarsi per leggere.
Ad un certo punto si fermò, e guardò il bianco
soffitto.
Un pensierò le attraversò la mente.
Che si fosse innamorata?
Scosse violentemente la testa.
Non poteva essere!
Non doveva essersi innamorata, NON POTEVA, e lo sapeva bene, o avrebbe
sofferto il doppio, e lei non voleva questo.
Cercò tutto il pomeriggio di sviarsi da quei pensieri,
facendo persino tutti i compiti che aveva, e pulendo la sua stanza.
Ma sarebbè arrivata la notte, con le sue stelle, e con esse
tutta la verità.
- WRITER CORNER -
Eccomi here again!
Ci ho messo un po' ma finalmente sono ritornata con un nuovo capitolo :3
Che ve ne paree??
A me questa storia non è che mi piaccia proprio un sacco, ma
continuando con i capitoli comincia ad appassionarmi.
Avevo cominciato a scriverla in un momento di depressione haha
>.<
Qualcuno sa come si caricano le foto?
Vorrei metterne una della ragazza ma io non lo so ahha >.<
HELP ME PLEASE!!
Beh, ora me ne vado così non vi rompo più le
palle :')
Passate a
leggere Life Please!!
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- Let_me_love_u
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Capitolo 4 *** Chapter 3 ***
chapter 3
"Care stelle,
ho visto un ragazzo
oggi, si chiama Louis, e mi ha anche parlato,
come se nulla fosse.
E' molto carino, e
sembra simpatico, e non è molto che è nella
scuola.
Oggi sarei stata quasi
felice, se non avessi preso in considerazione l'idea
di essermi innamorata.
Non posso, proprio non
devo, so coe andrà a finire.
Lui è bello,
e la gente lo vorrà, soprattutto le ragazze, a differenza di
me,
che nessuno mi calcola.
Sono preoccupata ora."
Nonostante questo pensiero, la felicità non era del tutto
scomparsa da Elisabeth.
Pensava in continuazione a lui, e sperava di incontrarlo anche il
giorno successivo, anche se probabilmente sarebbe stata molto
imbarazzata.
Si addormentò bene quella sera.
[...]
La mattina dopo si alzò allo squillo della sveglia, senza
nemmeno protestare molto, e andò in bagno a lavarsi, per poi
indossare gli abiti.
Scese in cucina e prese un pezzo di pane, che mangiò
infilandosi il giubbotto e uscendo di casa diretta verso scuola.
Entrò dal cancello principale, cosa che solitamente non
faceva perchè c'era troppa gente secondo lei, guardando in
giro con gli occhi.
Non lo vide, così entrò nell'edificio e si
incamminò verso la sua classe.
Le tre ore passarono velocemente, e Elisabeth rimase tutto il tempo
immersa nei suoi pensieri, si risvegliò solamente quando il
professore di fisica la richiamò,
e le chiese di rispondere ad una domanda, di cui lei naturalemente non
sapeva la risposta.
Quando suonò la campanella della ricreazione, prese i
creaker dalla borsa e corse subito fuori.
Cerchò il more su tutto il piano, ma non lo
trovò, e non vide nemmeno i suoi amici, quindi scese nel
cortile.
Ricominciò a cercarlo anche in mezzo a tutta quella gente,
poi all'improvviso vide un suo amico, era Josh in teoria, che parlava
con due ragazzi che le davano le spalle.
Uno aveva i capelli neri, e l'altro indossava un cappello, e
pensò potesse esser Louis.
Avrebbe voluto avvicinarsi, ma la sua coscienza le disse che era meglio
tenersi ad una debita distanza da ciò che poteva essere una
minaccia per lei.
Subito dopo sentì un colpo sulla spalla, un po' troppo
forte, e la sua faccia a contatto con la terra.
C'erano dei ragazzi che parlavano e ridacchiavano sopra di lei, e non
volle nemmeno girarsi per vedere chi fosse, ma rimase li a terra, con
le lacrime che le rigavano il volto, e le mani davanti agli occhi.
I ragazzi si allontanarono, ma lei non volle alzarsi comunque, non
davanti a tutta la scuola, sarebbe stato peggio.
Ad un certo punto sentì un corpo avvicinarsi a lei, e
qualcosa toccarle il braccio; così, spinta dalla
curiosità, alzò gli occhi, per incontrare quelli
grigi di Louis.
"Va tutto bene?" le
chiese il ragazzo dolcemente, e lei scosse la testa.
"Dammi la mano, ti aiuto
io" e così dicendo le prese la mano e
l'aiutò ad alzarsi, tenendola per un braccio.
Elisabeth si passò la mano libera sul fiso, e
asciugò le lacrime che continuavano a scenderle dagli occhi.
Louis allora fu preso da un moto di tenerezza e la
abbracciò, stringendola forte a se, e la ragazza
scoppiò in un pianto isterico, che avrebbe spezzato l'anima
a chiunque lavesse sentito.
"Ti accompagno a casa"
le disse appena si fu ripresa,
"Non serve, grazie. E poi
non puoi perdere ore di scuola" disse lei, sorridendogli
leggermente con le guancie arrossate.
In effetti quel pensiero non le dispiaceva, ma c'era qualcosa che le
diceva di no.
"Non era una domande"
le disse sgaio Louis.
Gli occhi di lei diventarono due palle arrossate quando
gurdò il ragazzo, e il suo rossore aumentò.
"B beh, allora grazie"
disse abbassando lo sguardo.
"Aspettami qui, vado a
prendere gli zaini" disse allontanandosi.
Quando tornò la accompagnò fino alla sua macchina
e le aprì la porta del passeggero, per poi sedersi nel posto
affianco a lei.
"Va un po' meglio?"
le chiese guardandola,
"Un pochino, grazie"
si girò a guardarlo e gli sorrise.
"Se apri davanti a te
dovrebbero esserci delle caramelle" disse Louis mettendo
in moto la macchina e partendo.
Elisabeth andava matta per le caramelle, così
aprì la porticina (?) davanti a se e prese la confezione di
coccodrilli Haribo e la aprì, prendendone due o tre.
"Vuoi una?"
chiese al ragazzo,
"Si grazie"
le rispose lui, e allora gli avvicinò il sacchettino
così che potè infilarvici una mano.
"Ti piacciono molto vero?"
domandò Louis dopo l'ennesima caramella che si infilava
nella bocca;
"Oh, beh si, anche se ora
credo di aver un attimo esagerato ora!"
"Non preoccuparti, finiscile pure se vuoi".
Lei fece spallucce e ne prese altre due.
"Abiti nella west road
vero?" ,
la ragazza si girò a guardarlo, stupita da quella domanda, e
chiedendosi come facesse a saperlo, "Si" , disse poi.
"Non guardarmi
così, l'ho chiesto al tuo prof!"
"Allora perchè
me lo hai richiesto, scusa?"
"Così, avevo
voglia" disse il moro alzando le spalle,
"Tu stai male..."
fu il commento di Elisabeth.
Andarono avanti a prendersi in giro fino al tragitto a casa.
Quando arrivarono davanti all'edificio Louis fermò la
macchina, e si girò ad osservare l'abitazione.
"E' carina"
disse.
La casa era molto classica, bianca col tetto blu, una scalinata che
arrivava alla porta, a due piani, con le imposte rosse, e un piccolo
giardinetto attorno.
"Vuoi salire a bere
qualcosa?" chiese Elisabeth.
"Oh, no grazie, non
preoccuparti, ora è meglio che tu vada a riposare, io sarei
di troppo" disse Louis.
"Certo, grazie mille del
passaggio, a domani!" disse scendendo dalla macchina.
Il ragazzo nel frattempo aveva abbassato il finistrino per salutarla, e
lei, in un gesto che non avrebbe mai pensato di compiere,
ritornò verso la macchina e gli scoccò un bacio
sulla guancia, per poi sparire dietro la porta.
Lo guardò dalla finestra fin quando l'auto non si fu
allontanata, e poi si appoggio alla porta sorridendo, e felice.
Aveva già in parte dimenticato l'accaduto, anche se un po'
le bruciava ancora dentro per la figuraccia, ma era contenta per
com'erano andate le cose in seguito.
Salì in camera sua saltellando, per poi accendere la musica
e buttarsi nel letto, crollando in un sonno profondo pochi secondi
dopo, cullata dalla voce del rosso.
-
WRITER CORNER -
Eccomi qui,
pubblicando per la 3 volta in meno di 24 ore.
Amatemi!
Ok, questo capitolo
mi piace proprio, e anche la storia rileggendola mi convincie sempre di
più!
A voi che ve ne
pare?
Il rosso sarebbe Ed
Sheeran, se qualcuno lo aveva già capito tanto di cappello,
per gli altri, mi sembrava una cosa carina da scrivere così,
senza nominarlo direttamente.
Vi chiedo se
potreste passare a leggere "Life" che è l'altra mia FF,
quella più vecchia e con più capitoli, e se
potreste lasciare una recensione perchè ora mi servirebbbe
davero molto.
Sono intenzionata
di chiuderla, ma non so, devo pensarci molto bene, solo che la storia
non è molto seguita e quindi non so cosa la gente ne pensi.
Quì il
link delle altre storie:
Life :
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1464151
Torn, but we are
forever "we" :
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1592380&i=1
Lightning
never strikes twice :
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1644696&i=1
Summer
love :
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1553875&i=1
I
was the reason of that smile :
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1727259&i=1
Chrissie
story (OS su Harry) :
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2183385&i=1
Incontri
in disco (immagina lungo su Niall) :
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2184410&i=1
Bacio xx
-
Let_me_love_u
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Capitolo 5 *** Chapter four pt 1 ***
"Care stelle,
.....
non so come dire
esattamente ciò che provo, sono felice,
però
è una felicità strana.
Non so.
Sono contenta che oggi
Louis mi abbia accompagnato a casa,
magari domani lo invito
a bere qualcosa, per sdebitarmi.
Sono tanto elettrizzata,
non vedo l'ora che arrivi domani mattina!"
Si alzò velocemente quel sabato mattina Elisabeth, e con
tanta altra velocità fu pronta, e arrivò davanti
a scuola.
Riprese fiato dopo la lunga camminata, mentre entrava dal cancello.
Quella mattina era arrivata presto, quindi prese il telefono e
entrò su twitter, e si appoggiò al
muretto.
Quando rialzò lo sguardo un ragazzo veniva verso di lei, e
notò con piacere che era Louis.
"Ciao Elisabeth!"
disse avvicinandosi e baciandola sulle guance,
"Come va?" .
"Molto meglio grazie"
gli rispose sorridendo.
"Sono contento, sai, ieri
ero molto preoccupato, volevo chiamarti o scriverti, solo che non
sapevo come fare, quindi..." sorrideva mentre diceva
queste cose, ma fu interrotto dalla campanella.
"Scusa Louis, ma la prima
ora ho matematica, e quella si arrabbia facilmente, è meglio
che io vada; ci vediamo a ricreazione?" domandò
allontanandosi.
"Certo!" le
rispose il moro, regalandole poi uno dei suoi sorrisi.
Salì di corsa le scale, entrando per un pelo prima della
professoressa, e si diresse verso il suo solito banco, rimanendo
sorpresa nel vedere che accanto al suo posto c'era Madeleine, ma si
sedette comunque, senza aprir bocca.
Era curiosa di sapere il perchè di quel gesto,
quindì represse la sua voglia di sputare un "E tu cosa vuoi
qua?" con molta cattiveria, al contrario la guardò e le
sorrise, e la compagna ricambiò.
Da quando non erano più amiche Madeline era cambiata molto,
non era più la persona carina e dolce, almeno con lei, che
Elisabeth aveva conosciuto, a cui aveva raccontato tutto di lei, di cui
si fidava, e non avrebbe mai dimanticato il modo in cui avevano
litigato.
La professoressa entrò, quindi non potè farle
nessuna domanda, ma avrebbe aspettato.
FLASHBACK
"Hey stupida" disse Madeline venendole incontro,
"Ciao scema!"
fu la risposta di una sorridente Elisabeth di quei tempi.
L'amica le si fermò davanti e la guardò con una
faccia che era un misto tra "che cazzo vuoi" e "non rivolgerti mai
più a me così", un'espressione che la mora non
aveva mai visto sul suo volto, così si preoccupò.
"Cos'hai Mad?"
le chiese,
"Non sono affari tuoi,
comunque volevo dirti di non cercarmi più, io e te abbiamo
chiuso. Mi sono resa conto solo ora di quando tempo ho perso con te.
Ciao" disse quella girandosi per andarsene.
"Scusa?"
Elisabeth era sconvolta, non le era mai capitato prima, e non credeva
che quelle parole uscissero veramente dalla sua migliore amica, almeno
lo era stata per lei.
"Si, non sei un niente,
solo una povera sfigata, una bambina. Non voglio più aver
niente a che fare con te", disse Madeline con aria di
superiorità.
"Te lo hanno detto
quelli, eh? Te le hanno inculcate loro queste idee, non è
così? Tu non sei più la persona che conoscevo da
quando hai cominciato a frequentare quella gente. E scusami se non sono
alla tua altezza, ma sinceramente non mi va di rovinarmi la vita
fumando tutto il giorno e drogandomi, o facendo tutti i vostri
"giochini", come dite voi. Se non ti andavo bene bastava dirlo prima"
disse la mora, sentiva che le lacrime stavano per rigarle le guance, ma
le trattenne.
"Non sono una drogata, e
non mi rovino la vita, tu non sai niente, quindi taci" il
comportamente della ragazza ora cominciava a dar fastidio;
"Quelle occhiaie, quegli
occhi e il tuo visonon direbbero così, anzi, sembrerebbe
proprio il contrario di ciò che mi vuoi far credere"
"Addio" le
disse soltanto l'amica, andandosene.
FINE FLASHBACK
Da quel giorno la vita di Elisabeth era decisamente peggiorata.
Passava tutto il tempo a chiedersi cosa ci fosse di così
sbagliato in lei, e perchè la gente non la voleva, non
usciva quasi più, per paura di esser continuamente presa in
giro.
Qualche mese dopo scprì anche delle voci che erano state
messe in giro sul suo conto, e la cosa peggiorò.
Non era una puttana lei, come diceva la gente, era stata si e no con
due ragazzi in tutta la sua vita, ma la cosa la spinse a provare a non
innamorarsi più; ormai nemmeno i ragazzi la badavano
più.
E dopo due anni le cose non erano migliorate.
Decisamente no, al massimo il contrario.
E ora si chiedeva come mai Madeline fosse al suo fianco.
Però quell'anno, in terza superiore, le cose sembravano
prendere una piega diversa.
La lezione finì, così lei potè
finalmente chiedere a Madeline il perchè di quel gesto.
"Sai, ho visto che
è un po' che parli con quel ragazzo, quello moro. Ieri poi
ho notato che ti ha anche aiutata quando quegli altri ti hanno spinto",
il suo tono sembrò quasi dolce, e a Elisabeth questo fece
piacere, così le sorrise, incitandola a continuare.
"Immagino che sia un tuo
amico, e devo ammettere che è molto carino. Non è
che me lo faresti conoscere, sai comè..." e le
sorrise maliziosamente.
Il sorriso aveva abbandonato il volto di Elisabeth, e ora non sapeva se
prenderla a pugni o tirarle il banco addosso.
Doveva immaginarlo! Non aveva senso che Madeline tornasse da lei, senza
un motivo ben preciso.
"Scusa, è due
anni che non ci parliamo, e tu vieni a chiedermi se ti presento un tipo
che conosco da due giorni, per portartelo a letto poi?!?! Non chiedevo
chissà cosa, ma magari solo un "come va?", e tu invece hai
il coraggio di chiedermi di fartelo conoscere? DOPO DUE ANNI CHE NON
PARLIAMO L'UNICA COSA CHE SEI CAPACE DI DIRMI E' CHE VORRESTI SCOPARTI
UN MIO AMICO, CHE NON TI HA ANCORA GUARDATA? Che è venuto a
parlare con me? Cosè, sei gelosa per caso?? Tu stai male
cara!" e dicendo si rimise composta sulla sedia, scuotendo
la testa.
Madeline si alzò e se ne andò, biascicando un
ciao.
Arrivarono anche le ore di scienze e inglese, che stranamente
ascoltò, più che altro per reprimere la voglia di
tirare qualcosa a Madeline, voglia che non la abbandonò, e
per non pensare a ciò che le aveva detto, e alla
possibilità che Louis potesse interessarsi alla compagna.
Louis lo voleva lei.
Ora credeva veramente di essersi innamorata di quel ragazzo dagli occhi
cristallini, e dal sorriso capace di scoglierti.
Quando suonò la campana per la ricreazione, uscì
e si diresse verso la classe del moro, che vedendola le sorrise e la
salutò.
"Accompagnami
giù a prendere qualcosa" le disse, e Elisabeth
annuì.
"Comè andata
matematica?" chiese mentre scendevano le scale,
la ragazza lo guardò e sospirò, e lui non
sentendo la risposta i girò, e quando incontrò i
suoi occhi si mise a ridacchiare.
"Qualcosa mi dice non
molto bene, eheheh"
"Lascia perdere va, cosa
mi stavi dicendo sta mattina?"
"Ah si, ecco, mmm..., mi
daresti il tuo numero? Così quando ti serve qualcuno per
qualsiasi cosa, sai chi chiamare!" disse sorridendo,
mentre infilava i soldi per prendersi un panino.
"Certo! Ecco.."
Elisabeth sporse il suo telefono al ragazzo, dove sulla schermata c'era
il suo numero, e lui lo copiò.
"Ok, ti mando un
messaggio, così ti salvi il mio".
Aspettò qualche secondo e il cellulare vibrò, e
aprì il messaggio.
Hey! :)
Lo lesse e se lo immaginò uscire dalla bocca del moro.
Salvò il numero e continuarono a parlare del più
e del meno, fino a quando non suonò nuovamente la campana.
"Uffa!"
sbottò il moro,
"ci vediamo",
disse incaminandosi per la scala che portava alla sua classe.
"Hey Lou aspetta!"
così dicendo Elisabeth lo afferrò per il braccio,
e lui si girò.
"Oggi pomeriggio vieni da
me, ti preparo una torta, per sdebitarmi di ieri!" era la
scusa più stupida che avesse mai sentito, ma sperava
funzionasse.
Il moro sorrise e le disse di si.
Quando poi si fu allonatanato, la ragazza cominciò a
saltellare dalla gioia, quando poi si ricompose vide Madeline
allontanarsi, con fare sconsolato, e così fu ancora
più felice.
Finì le ultime due ore, e uscendo da scuola cercò
con lo sguardo Louis, e lo vide mentre si allontanava, e le diceva 'a
dopo' con i gesti, così gli sorrise.
Quando arrivò a casa si sistemò e
mangiò un boccone al volo, e poi si mise subito a preparare
la torta per Louis.
Guardò tutti gli ingredienti che aveva, e poi decise cosa
fare; le venne in mente anche di scrivere a Louis.
Vieni per le quattro? x
Dopo pochi secondi le arrivò la risposta
Daccordo! :)
Quando la torta fu pronta erano le tre e mezzo, così decise
di salire in camera a sistemarsi, visto che in quello stato somigliava
tanto ad una barbona.
Si mise un paio di pantaloni neri con dei fiori bordeaux (?) e una
maglietta nera con una scritta in bianco, un filo di trucco e
spostò i capelli sulla spalla destra.
Suonò il campanello e face uno scatto, rischiando la vita
una o due volte sulle scale, e quando arrivò davanti alla
porta fece un respiro profondo e poi aprì sorridendo.
Quello che si trovò davanti la lasciava senza fiato.
Un Louis sorridentissimo, tutto tirato a pennello, con una rosa in mano.
"Mi pareva il minimo"
disse quando ebbe notato il modo in cui Elisabeth la guardava, "tu in cambio potresti farmi
entrare".
"Oh, beh si scusa,
è che mi hai sorpreso!".
Chiuse la porta e il ragazzo le sporse la rosa.
FINE PRIMA PARTE
-
WRITER CORNER -
Scusate se l'ho
finito così all'improvviso, ma siccome ho le idee per il
continuo verrebbe troppo lungo, e già così lo
è abbastanza!!
Mi ha proprio
preso questa storia, mi piace sempre di più quando la
scrivo, infatti gli ultimi due capitoli sono abbastanza lunghi! :)
Vorrei sapere se
anche a voi piace, quindi quando la leggete, potreste recensirla?,
perchè mi fa piacere che la leggiate in anonimato,
però vi sarei molto più grata se lasciaste una
recensione!
Mi bastano undici
parole!!
Non so cosa dirvi
altro del capitolo, tranne che mi è venuto di getto oggi
pomeriggio, e che mi soddisfa abbastanza :)
(non sono brava a
scrivere lo spazio scrittrice ù.ù)
Il link delle altre storie:
Life : http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1464151
Torn, but we are forever "we" :
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1592380&i=1
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Summer love :
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I was the reason of that smile :
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Incontri in disco (immagina lungo su Niall) :
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Vi amo tutti xx
- Let_me_love_u
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