Un'estate per conoscersi

di morgana19
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** ...preparativi... ***
Capitolo 2: *** Partenza( prima parte) ***



Capitolo 1
*** ...preparativi... ***


Preparativi

Ciao a tutti! Questa ff è scritta da tre menti bacate. E’ la nostra prima fanfic e quindi vi chiediamo di andarci piano con gli insulti,siamo inesperte…recensite per farci sapere cosa migliorare…grazie e al prossimo chappy!

Preparativi

La scuola era finita già da un mese e l’estate era inoltrata. Il caldo afoso avvolgeva le giornate impedendo alla gente di uscire di casa.

Il meteo ai telegiornali continuava a riportare un prossimo aumento di temperatura e Roma si stava svuotando a poco a poco.

Le strade erano deserte e la gente ormai era in vacanza.

Le poche persone rimaste nella metropoli stavano barricate in casa con i climatizzatori perennemente accesi.

 

Ino se ne stava chiusa in camera sua,sdraiata sul letto. Lo sguardo ;rivolto al soffitto, fissava le pale del ventilatore che giravano senza sosta,rinfrescando la stanza.

La ragazza si scostò una ciocca bionda dal candido volto sbuffando sonoramente.Le giornate erano tutte uguali e lei si annoiava terribilmente.

Improvvisamente un urlo la fece sussultare: -GOAL!!-…

-Ma cosa…-balbettò la ragazza alzandosi frettolosamente dal letto e uscendo dalla stanza chiudendosi la porta alle spalle.Il vestitino viola ondeggiava ad ogni scalino che lei scendeva di corsa.

Arrivò in salotto e trovò il padre,seduto sul divano con alcuni suoi amici,che guardavano la partita di calcio:

-Hey tesoro…vuoi sederti con noi?- le chiese tra un sorso di birra ed un altro.

-Potete smettere di urlar…-la ragazza non fece in tempo a finire la frase che un altro urlo di gioia rimbombò nella stanza.

Ino diede le spalle agli adulti dirigendosi verso le scale per tornare nella sua stanza,ma una voce la bloccò:

- tesoro….stai preparando la valigia?-le chiese dolcemente la mamma,che era entrata in salotto per portare altra birra.

-ora inizio subito,mamma-rispose prontamente salendo gli ultimi gradini e rientrando in camera.

Salì sul letto e tirò giù dall’armadio la grande valigia viola,ma sfortunatamente perse l’equilibrio e cadde dal letto assieme alla valigia.

Si ritrovò a pancia i giù sul freddo marmo della sua camera con il bagaglio addosso.

Un’imprecazione riempì il silenzio della stanza. Poi,come se niente fosse,si rialzò liberandosi di quel peso inutile che la schiacciava.

Si diresse verso l’armadio aprendo le due ante e con molta attenzione cominciò a scegliere i vestiti da portare.

Passò un’ora e finalmente il bagaglio era pronto,forse aveva faticato un po’ per chiuderla,ma alla fine ci era riuscita:

-Sto arrivando Santo Domingo!-esclamò felice la ragazza legandosi i lunghi capelli biondi in un’alta coda:

-ma prima devo salutare…qualcuno!-concluse afferrando una grande borsa con sopra un cavallo…

 

/-----/

Suo fratello l’aveva lasciata in mezzo alla strada per correre al negozio di musica.

Quel maledetto caldo rallentava tutto e Temari si trovava a trascinare le gambe,diventate improvvisamente pesantissime .

Aveva passato le ultime tre ore in giro per negozi,in cerca di qualche costume per la sua imminente vacanza.

Infatti il giorno dopo sarebbe partita per Santo Domingo,lasciandosi alle spalle quel caldo stressante.

Era riuscita a trovare un costume giallo adatto al suo corpo tondeggiante e uno per Kankuro.

Il fratello era riuscito a farle saltare i nervi: entrava in tutti i negozi,si provava ogni capo e poi usciva senza comprarne nemmeno uno.

A lei non era mai piaciuto fare shopping, odiava le commesse sorridenti e la stremante fila alla cassa.Era riuscita a raggiungere il portone di casa e per cercare di prendere le chiavi dallo zaino le buste caddero a terra con tutto il loro contenuto:

-Merda!-eclamò cercando di recuperare ciò che era caduto.

Raccolse tutto ed entrò frettolosamente nel cancello. Raggiunse la sua stanza salutando suo padre :

-Ciao papà!Io vado a fare la valigia per domani,non mangio!-

Non gli diede neanche il tempo per contestare che spalancò la porta e si buttò sul letto.

La valigia giaceva aperta a pochi centimetri da lei. La stanza era nel totale caos ,come se fosse appena passato un tornado.

Certamente l’ordine non era una delle sue virtù,odiava dover piegare i vestiti e riporli nell’armadio.

Proprio in quel momento sarebbe cominciata la battaglia tra lei e il suo abbigliamento. Aprì con forza le ante dell’armadio e con un gesto convulsivo scaraventò tutte le stampelle sul tappeto persiano.

Scartò subito una mini gonna rosa troppo corta per i suo gusti e scelse un semplice paio di jeans.

Dopo un’ora si trovò sul letto ansimante,tutt’intorno la situazione era disastrosa. Nella valigia gli indumenti erano accartocciati in un assurdo disordine.

Sul pavimento vi erano magliette,calze e pantaloni di ogni genere e misura.

Aveva scelto per quel mese di vacanza solo vestiti leggeri e colorati. Chiuse la valigia saltandole in groppa e afferrando la cerniera…nulla da fare non voleva chiudersi.

Esausta si lasciò cadere sul letto e chiuse le palpebre…

 

/-----/

Bip…bip…Hinata si stropicciò gli occhi assonnata. Erano le 6:30 .

Quella mattina doveva alzarsi presto perché aveva gi allenamenti di nuoto.

Con l’avvicinarsi delle gare il suo allenatore era diventato sempre più esigente e adesso aveva addirittura spostato l’orario degli allenamenti che dalle 7:30 alle 8:00 erano passati dalle 6:45 alle 8.00.

Si alzò con uno scatto : era in ritardo come al solito. Si vestì in fretta e furia , prese il borsone e si precipitò fuori dall’appartamento.

Il caldo era pressante e una bella nuotata in piscina le ci voleva proprio. Ad un tratto mentre camminava  sentì il clacson di una macchina suonare e si voltò curiosa: una decappottabile grigio metallizzato aveva rallentato.

Hinata alzò lo sguardo e nella macchina vide Naruto :

-Ciao Hinata che ne dici della mia nuova auto?-domandò il ragazzo entusiasta.

Hinata sorrise non tanto per quella macchina sportiva ma per il biondino seduto al volante:

-E’ fantastica!-eclamò la ragazza.

-Facciamo così se oggi vieni a pranzo con me ti un passaggio fino alla piscina…che ne dici? Sia chiaro non accetto risposte negative!-concluse il ragazzino sorridente.

Hinata arrossì improvvisamente e ,balbettando un -s.. sì grazie- , salì a bordo.

La mattinata passò velocemente,la ragazza si allenò sempre sotto il dolce sguardo di Naruto.

Hinata non vedeva l’ora di poter stare un po’ con quel ragazzo a pranzo e dopo gli allenamenti sgattaiolò via .

Finita la doccia andò verso il borsone ,afferrò i vestiti e li indossò.Lo spogliatoio era completamente deserto.

Si guardò allo specchio:non stava male,anzi la minigonna di jeans e la camicetta bianca smanicata le stavano divinamente.

Il pranzo fu eccezionale,ma il tempo sfuggì ai due ragazzi che non si erano accorti che ormai era pomeriggio inoltrato…

/-----/

Ino uscì di casa senza nemmeno avvertire dove andava. Eccitata si diresse in garage, prese la bici e iniziò a pedalare a più non posso.

Dopo circa un quarto d’ora inchiodò,trovandosi davanti ad un grande cancello verde. Parcheggiò la bici all’esterno e a grandi falcate varcò la soglia.

Si ritrovò dentro un edificio enorme. Un forte odore di cavallo la prese al naso e la ragazza respirò avidamente, cercando di catturare quell’odore che le piaceva e la faceva sentire a suo agio.

La costruzione era deserta a quell’ora. Corse verso gli spogliatoi e si vesti in fretta.Uscì in giardino dirigendosi verso le stalle. Un ampio sorriso si disegnò sul suo volto quando la ragazza scorse il muso di Caleb. Corse e lo abbracciò buttandogli le braccia al collo.Il cavallo strusciò il muso sulla sua spalla come per rispondere al saluto.

Poi Ino si allontanò qualche cm dal nero puro sangue per fissarlo negli occhi.

-Domani parto…-sussurrò con un velo di malinconia:- sono venuta a salutarti…-concluse prendendo la sella e le briglie che erano appese al muro,dietro di lei e mettendole al cavallo.

Mise il piede nella staffa e facendosi forza montò sull’animale:

-Dai Caleb-sorrise dandogli un colpetto con il tallone sul ventre per farlo avanzare. Così,passò tutto il pomeriggio ad allenarsi a saltare gli ostacoli con il suo inseparabile amico.

Verso le 7:30 di sera salutò Caleb e tornò a casa. Ignorò le grida e i rimproveri dei genitori. Si limitò solo a chiedere scusa per poi filare dritta in camera sua.

Una doccia veloce e poi a letto senza cena. Si sdraiò sul letto e chiuse gli occhi ,cadendo in un sonno profondo, senza preoccupazioni.

Domani sarebbe andata a Santo Domingo ,in vacanza per un mese intero.Il primo viaggio,sola,senza genitori.

Così si addormentò con il sorriso sulle labbra…

/-----/

- AAA!!Sono tornato Temari! Questo cd che ho comprato è una bomba!-

Il suo attimo di pace era stato distrutto da quell’insulso essere che dicevano fosse suo fratello.

Kankuro aprì la porta e le si buttò sullo stomaco cominciando a farle il solletico.

-Questa me la paghi!- e Temari si tolse di dosso quel ragazzo e lo scaraventò sul pavimento.Gli balzò sopra e dopo dieci minuti la lotta si concluse come sempre:la vittoria era della bionda!

-Allora me lo fai sentire questo maledetto cd?-disse Temari rompendo il silenzio.

Passò così il pomeriggio,tra una risata e l’altra. Temari adorava stare con Kankuro, forse perché aveva socializzato poco e non aveva molti amici.

Verso sera si rifiutò di cenare, le si era chiuso lo stomaco a causa del caldo, e messo il pigiama si infilò sotto il lenzuolo.

Prima di raggiungere il mondo dei sogni pensò al giorno seguente,alla vacanza. Si era imposta che in quel mese avrebbe conosciuto qualcuno con cui ridere,piangere,confidarsi, quel qualcuno che le era sempre mancato.

Così si addormentò con il sorriso sulle labbra…

/-----/

Tornata a casa Hinata trovò i genitori che l’attendevano in soggiorno.Il padre le si avvicinò con un sorriso e senza dire una parola le mise in mano due biglietti aerei,andata e ritorno per Santo Domingo.

-Che significa?-chiese sconcertata

-Ti ricordi di averci detto che volevi fare una vacanza speciale…Beh eccola è già tutto prenotato e sarai sola e indipendente…-le disse la madre sorridendo anche se un po’ a malincuore per l’ultima parte.

-grazie mamma!grazie papà!-disse la ragazza saltando al collo dei genitori.

Corse nella sua camera a preparare la valigia. Mise un cd nello stereo e si diede da fare. Dopo un’ora quello che le occorreva era tutto sistemato nella sua valigia blu e negli altri 3 borsoni…forse si era portata un po’ troppo…

Hinata disfò le borse e le rifece da capo. Questa operazione le portò via tutto il pomeriggio fino alla sera.

Si mise nel letto pensando alla vacanza,a quella vacanza che per anni aveva sperato di trascorrere, ma che fino ad allora non aveva mai avuto.

E così si addormentò con il sorriso sulle labbra….

 

 

 

 

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Capitolo 2
*** Partenza( prima parte) ***


Capitolo secondo(parte prima)

Capitolo secondo(parte prima)

Ciao a tutti! Per il nostro primo chappy non abbiamo ricevuto nessuna recensione..ma noi non ci arrendiamo e vi abbiamo pubblicato la prima parte del secondo capitolo…(alla seconda ci stiamo lavorando…deve venire bene!)

Al prossimo capitolo!

La Partenza

Temari sentì qualcuno toglierle il lenzuolo e tirarla fuori dal letto. Spalancò improvvisamente gli occhi e davanti a lei apparve il suo perfido fratellino.

Gli rivolse uno sguardo omicida e con una spinta lo scaraventò a terra.

- Ma ti pare il modo di svegliare la tua sorellona preferita?- disse ironicamente, alzandosi dal letto e aprendo la porta della sua stanza.

Si diresse in cucina:

-Preferita? Sei l’unica sorella che ho!- urlò Kankuro che era rimasto sul pavimento della stanza.

Sul volto di Temari apparve un sorriso. Aprì la credenza.ma si accorse ben presto che era vuota: niente biscotti,niente cereali,niente di niente…

Nessuno si era preoccupato di comprare qualcosa per la colazione il giorno prima.

-Devo fare sempre tutto io dentro questa casa!- borbottò prima di chiudersi in bagno.

Aprì l’acqua della vasca e aggiunse del sapone alla vaniglia,il solito,finché non fu piena di schiuma.

Si tolse il pigiama e s’immerse. Si rilassò,chiudendo le palpebre e l’unica cosa che in quel momento la faceva sentire meravigliosamente fu l’immagine di una spiaggia di Santo Domingo.

Una volta pulita e profumata uscì dal bagno e raggiunse la sua camera,aprì la porta e trovò sul letto un pacco regalo.

“Per la mia sorellina preferita. Kankuro” questo riportava il bigliettino.

Temari scartò impaziente il regalo e vi trovò una splendida sorpresa: un libro.

Kankuro sapeva quanto Temari adorasse leggere,lo faceva dappertutto: in macchina,a scuola e perfino nella vasca.

Le piaceva tantissimo immedesimarsi nei protagonisti ed immaginarsi una guerriera,pronta a tutto.

Temari aprì il libro e ,sfogliandone le pagine, cadde una foto a terra.

La raccolse e girandola un dolce sorriso le colorì il viso. Era una foto di lei e Kankuro fatta ad una di quelle macchinette automatiche qualche giorno fa.

Ripose il libro e corse dal fratello.

Spalancò la camera e gli saltò al collo sussurrandogli:

-te l’ho mai detto che ti voglio un bene dell’anima?-

Lui si scostò per guardarla in quei profondi occhi color acquamarina e disse:

-non quanto te ne voglio io…- e la strinse più forte a sé.

Rimasero in quella posa per 5 minuti:

-su…su basta con queste smancerie-disse Temari liberandosi dalla presa del fratello:- parto solo per un mese e quando tornerò sarò più bella di prima!-

Uscì rivolgendo uno sguardo affettuoso a Kankuro rimasto in mezzo alla stanza a gustarsi la scena.

Temari corse in camera sua e le parve di sentire il fratello farfugliare:-se se certo.. più bella!-

Si vestì velocemente,indossando una camicia a quadri bianca e celeste a tre quarti e dei pinocchietti jeans.

Si legò i capelli nei suoi soliti 4 ciuffi e preparò lo zaino blu.

Quello zaino l’aveva accompagnata in tutti i suoi viaggi; Temari aveva viaggiato molto da sola e con Kankuro …le piaceva essere indipendente e poter vagare per le città con un buon libro e con i suoi assurdi pensieri.

Adorava la musica e tutte le sue canzoni erano raccolte su un mp3 di seconda mano che infilò nello zaino.

Ci mise anche il libro di Kankuro(assieme alla foto che da quel giorno avrebbe portato con sé sempre) e qualche romanzo che aveva gia iniziato.

Dopo aver infilato ogni cosa nel suo zaino se lo mise in spalla e prese la valigia.

Uscì di casa salutando solo da lontano il fratello Gaara e suo padre: non voleva subire le sue raccomandazioni che ad ogni viaggio diventavano più pesanti ed estenuanti.

Chiamò un taxi e nell’attesa si sedette ai piedi del portone intenta a leggere uno dei suoi il libri, quello di Kankuro avrebbe aspettato l’inizio del viaggio.Aspettò una mezz’ora abbondante e poi decise di proseguire con i mezzi.

Riuscì ad arrivare all’aeroporto anche un po’ in anticipo e dopo aver fatto il ticket entrò nell’aereo.

Guardò titubante il suo biglietto “B11…speriamo che sia vicino ad un finestrino. Pensò prima di cominciare la sua assidua ricerca del sedile.

“ A11…eccolo: B11…oh no!bye bye finestrino!” pensò raggiungendo con lo sguardo il suo sedile.

Si sedette e tirò fuori il libro di Kakuro. Aprì la prima pagina,una scritta a penna: La verità non è mai pura e raramente semplice. La vita moderna sarebbe veramente noiosa se fosse pura e semplice e la letteratura moderna completamente impossibile!Oscar Wilde

E ancora una volta Kankuro l’aveva stupita con uno degli aforismi di Oscar Wilde,per lei il migliore scrittore,drammaturgo e poeta dell’800.

Entrò nel libro e tutto il mondo esterno e reale diventò superfluo,come sempre d’altronde quando iniziava un nuovo libro.

 

/----/

 

Ino spalancò gli occhi di scatto. Il respiro era affannato,probabilmente a causa di un incubo e in viso era pallida.

Alzò la schiena dal materasso poggiandola alla barriera del letto,allargò le braccia stiracchiandosi.

Un sonoro sbadiglio riempì il silenzio della stanza. La ragazza restò per qualche minuto in silenzio, seduta sul letto a pensare.

Dalla finestra,leggermente aperta, entrava un pallido raggio di sole che andava ad illuminare proprio il volto della bionda.

Gli occhi azzurri sembravano riflettere la luce solare, come uno specchio. Inclinò la testa verso sinistra, quanto bastava per scorgere le lancette della sveglia…6.00 di mattina… Le palpebre le si chiudevano a poco a poco e la tentazione di rimettersi a letto era forte,ma d’un tratto scese dal letto velocemente.

Cominciò a camminare su e giù per la stanza nervosamente,le mani incrociate dietro al schiena e lo sguardo basso.

Poi si bloccò, lo sguardo ora era perso,spaesato : - ma certo!- esclamò portandosi una mano in fronte, ricordandosi:-come ho fatto a scordarmi del viaggio!-detto questo uscì in fretta dalla stanza cercando di fare meno rumore possibile,per non svegliare i genitori.

Sgattaiolò in bagno chiudendosi a chiave. Velocemente si tolse i pantaloncini e la canottiera che si era messa per dormire, ed entrò nella doccia.

Delicatamente girò la manopola e l’acqua calda uscì violentemente. Prese lo shampoo e si sciacquò la lunga chioma bionda,poi con un rapido gesto prese il bagnoschiuma alla pesca e se lo passo su tutto il corpo.

Si risciacquò completamente e uscì dalla doccia afferrando un grosso asciugamano. Si strizzò con forza i capelli per poi legarli in una coda alta,si sarebbero asciugati con il caldo.

Con passo felpato si diresse in camera sua, chiudendo la porta. Si avvicinò all’armadio e silenziosamente aprì le ante…non vi era rimasto molto e la scelta dei vestiti non fu lunga e complicata.

Si infilò un paio di jeans e una t-shirt gialla. I capelli le bagnavano i vestiti,ma non le dava fastidio,non ci faceva nemmeno caso.

Si guardò allo specchio e un ampio sorriso le apparve in volto. Poi trotterellando si diresse verso il letto,si abbassò e afferrò le converse viola.

Le calzò in fretta. Afferrò lo zainetto nero che giaceva a terra, vuoto, e lo riempì in fretta.

Ci buttò dentro alcuni libri,l’mp3 con tutte le sue canzoni preferite e alcuni trucchi e profumi che non entravano nella valigia.

Prese i biglietti di andata e ritorno dal cassetto e se li mise in tasca. Afferrò la valigia e prese in cellulare uscendo dalla stanza; un’occhiata fugace ai genitori che dormivano per poi uscirre di casa correndo: - vi chiamo…- sussurrò dopo essere salita sul taxi che l’attendeva sotto casa.

L’auto partì e in meno di un quarto d’ora Ino arrivò all’aeroporto.

Fece tutto quello che doveva e salì in fretta sull’aereo:-B13!- sciamò cominciando a girare in cerca del suo posto:-bingo!- disse sorridendo e accomodandosi sul sedile che si trovava vicino al finestrino.

Accanto a lei c’era una ragazza bionda a occhio e croce della sua stessa età: 17 anni.

-chissà che noia…-sussurrò tra sé e sé…

/-----/

Era mattino inoltrato. La finestra era socchiusa e si udiva il cinguettare degli uccelli. Una luce sommessa inondò la stanza; Hinata socchiuse gli occhi e si parò dal fascio di luce con la mano.

Si stropicciò gli occhi e si stiracchiò.Poi con uno slanciò si alzò dal letto e si diresse verso la finestra e la spalancò.

La casa era silenziosa perché erano ancora tutti addormentati.

Ad un tratto Hinata sentì un raspare alla porta e quando l’aprì si trovò di fronte Neon,il suo cane. Si chinò per accarezzarlo e lo prese in braccio.

Hinata scese le scale che portavano al piano di sotto ed entrò in cucina chiudendosi lentamente la porta alle spalle per evitare di fare rumori.

Andò verso il frigorifero e prese il latte,poi si diresse verso la credenza e ne estrasse i biscotti,il nesquick e  la sua tazza preferita dallo scaffale vicino al lavandino.

Mise tutto sul tavolo dove cominciò a versare il latte nella tazza e ad inzuppare i biscotti al cioccolato.

Appena finita la colazione mise a posto la cucina e si diresse al piano superiore dove incontrò i genitori appena svegliati.

Entrata nella stanza oltrepassò il disordine e i libri caduti a terra e andò verso il bagno,per farsi la doccia,chiudendo la porta,

Finita la doccia uscì dal bagno ,tornando in camera sua. Aprì le ante dell’armadio sbirciando al suo interno: la maggior parte dei vestiti erano in valigia e quindi era praticamente vuoto.

Guardando con occhio critico quello che era rimasto nel guardaroba alla fine optò per dei semplici jeans e una t-shirt nera con delle scarpe da ginnastica,un po’ usurate.

Hinata girò con lo sguardo tutta la stanza luminosa per poi posarsi su delle valigie accantonate ad un lato della stanza.

Fece un grande sospiro e si diresse verso le borse. Ora le toccava la parte più faticosa:controllare e chiudere quelle valigie straripanti.

Cominciò a riordinare tutti quei vestiti e oggetti ammucchiati.

Finita la valigia passò alla borsa da viaggio mise molti libri da leggere,in fondo doveva passare 12 ore su un aereo,il suo mp3,il suo lettore cd con alcuni cd e altri passatempi da usare in viaggio.

Finalmente con aria soddisfatta la ragazza osservò le sue valigie chiuse e pronte. Ad un tratto un bussare alla porta la fece sussultare:

- Hinata sei pronta? Dobbiamo uscire adesso se non vuoi fare tardi!-

-Si papà arrivo-urlò Hinata in risposta a suo padre.

Dieci minuti dopo le valigie erano già state caricate in auto e Hinata stava sulla soglia di casa con la madre e la sorella,che tra abbracci e raccomandazioni non la finivano più.

Finalmente riuscì a salire sul taxi e dopo un ultimo saluto con la mano ai genitori svoltò l’angolo della via.

C’era molto traffico e dopo 20 minuti ,che a Hinata sembrarono un’eternità,finalmente giunse all’aeroporto.

C’era una grande folla. Quando arrivò il suo turno chiese alla ragazza dietro il bancone delle informazioni:

- Scusi devo prendere l’aereo per Santo Domingo –  - Da quella parte-le rispose la ragazza con la voce distaccata e professionale.

Arrivata sull’aereo Hinata cominciò a cercare il posto B12.

-Uhm…vediamo…B7…B10…ecco B12!-esclamò vedendo il sedile con la targhetta dorata. Alzando lo sguardo notò le sue vicine di sedile.

Al posto B11 sedeva una ragazza bionda con 4 codini,pelle abbronzata che andava sul dorato e degli occhi color acquamarina.

Al posto B13 ,invece, sedeva una ragazza Con i capelli lunghi e biondi raccolti in una coda,e con degli occhi azzurri che vagavano fuori dal finestrino.

Quelle ragazze le aveva già viste,ne era sicura!

Hinata si sedette timidamente tra le due…

 

 

 

 

 

 

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