I'm a fucking rebel

di kirarmstrong
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** how it all began ***
Capitolo 2: *** SHE ***



Capitolo 1
*** how it all began ***


Giugno del 2002.
Una mattina come le altre qui ad Oakland per una ragazzi di 17 anni. “svegliati Mavi, mi sono rotta il cazzo di te e del tuo essere pigra”mi urla mia mamma. Ma che cazzo vuole da me quella donna?! “tranquilla tanto prima o poi mi levo dalle palle almeno la smettete di rompermi i coglioni tu e quel figlio di puttana del tuo compagno Sid!”.
Come avrete potuto capire mia madre è divorziata e adesso sta frequentando un “uomo” che maltratta me e lei. 
Apro l’armadio e mi infilo velocemente la maglia dei Ramones e un paio di jeans neri o almeno credo siano neri, la poca luce che filtra dalle tapparelle color crema non mi aiuta a distinguere bene quale sia il colore. Prendo da sotto il letto le mie amate converse rosse e la mia tracolla grigia con dentro i libri di scuola. Esco di casa sbattendo la porta.
Fuori il tepore del sole riscalda la mia pelle, accendo l’mp3 e inizio a camminare per dirigermi al liceo. Trovo dei ragazzi che manifestano fuori per i tagli alla scuola così decido di non entrare e mi dirigo a casa di Amy,la mia migliore amica. Lei ha 19 anni e la scuola non si ricorda nemmeno cosa sia. Le strade sono deserte e arrivo velocemente.
Busso alla porta e mi apre Jimmy, il ragazzo di Amy, con un sorriso smagliante come sempre.
“ehi ragazzina che ci fai qui? Non dovresti essere a scuola?”
“Jimmy lascia perdere, ho bisogno di svagarmi, posso entrare oppure ho interrotto un momento di intimità?” dico con fare malizioso. 
“no tranquilla entra, Amy è in salotto”
“mavi! Da quanto tempo! Sono almeno due settimane che non ti facevi rivedere”
“ si lo ma quella testa di cazzo di mia madre non mi faceva uscire”
“capisco! Comunque sta sera Gilman?”
“si dai! Ti dispiace se resto qui fino alle 18?”
“nono mettiti pure comoda”. Il tempo passa tra una canna e l’altra e devo tornare a casa per prepararmi.
“ragazzi ci vediamo alle 21 al Gilman ok?”
“va bene non fare tardi!”
Prendo il primo tram e torno a casa,mia mamma è ancora a lavoro fortunatamente. Salgo le scali e butto lo zaino sopra il letto. Il mio armadio è rimasto aperto da stamattina e mi ci fiondo dentro. Opto per una maglia nera con scritto FUCK a caratteri cubitali,dei mini jeans e sotto delle calze a rete. Per completare l’opera metto degli anfibi neri borchiati. Tengo i capelli sciolti con il ciuffo che mi cade davanti al moi occhio destro. Un po’ di matita nera per contornare i miei occhioni neri e sono pronta. Mi dirigo al Gilam, come al solito c’è il pienone, mi siedo sul muretto accanto all’entrata aspettando Amy e Jimmy.
“stranamente non sei in ritardo!” alzo la testa e vedo il solito sorrisetto compiaciuto di Amy. Lei è sempre bellissima. Ha un fantastico vestito viola di pizzo e dei tacchi stratosferici che si abbinano perfettamente ai suoi occhi verdi. 
“scusami non ti avevo vista,entriamo?”
“ e ce lo chiedi anche?” risponde Jimmy.
Il gilman è sempre accogliente, la musica è perfetta, sul palco si sta esibendo una band chiamata FREAKS e devo dire che sono bravissimi. 
“ragazza noi andiamo a ballare nella mischia vieni anche tu?”mi domanda Amy.
“no,ecco,io, preferirei andare al bancone a prendermi due birre” e mi allontano.
Mi siedo sullo sgabello di pelle rossa e faccio cenno al barista di avvicinarsi.
“mi dica bella ragazza,cosa le porto?”
“due birre grazie”
Il barista non si fa attendere e mi passa le birre. Intanto tiro fuori dalla tasca un pezzo di carta stropicciato e una matita o almeno ciò che ne è rimasto.  “con questo casino mi va via l’ispirazione” commento a voce alta,mi alzo ed esco fuori dal locale” 
Davanti a me c’è un piccolo spazio verde con una panchina. Sarà meglio che mi accomodi lì. Il mio foglietto e ancora stretto nella mia mano destra. Rifletto sopra quel pezzo di carta ma niente,nessunissima idea,il vuoto più totale. Mordicchio la matita, quasi presa dall’agitazione.
“che c’è? Manca l’inventiva sta sera?” una figura scura si rivolge a me. Non riesco a vedere chi sia,un uomo non troppo alto mi si avvicina ed inizio ad avere paura. 






Ciao a tutti :3 premetto che questa è la mia prima fanfic e spero che vi piaccia . Se recensite non mi offendo x3

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Capitolo 2
*** SHE ***


“Guarda che non mordo ragazza!”
Lo guardo con occhi increduli, davanti a me Trè Cool. Il batterista dei Green day.
“che ci fa una bambola come te da sola a quest’ora?”
Sbalordita non gli stacco gli occhi di dosso, aveva una maglia nera aderente e dei pantaloni strappati verdi.
“ehi ma sei morta!? Iuhuhhuhu c’è nessuno”. Mi guarda fisso negli occhi e mi punzecchia la spalla.
“e-e-e-ecco io…”balbetto, “sto sto cercando di scrivere una canzone” dico tutto di un fiato.
“oh abbiamo un aspirante musicista, cosa suoni ragazza?” mi chiede
“suono la chitarra, anche se da poco…”rispondo imbarazzata.
il suo cellulare squilla e si siede sulla panchina, prende il telefono e risponde.
“ehiiii bj! A cosa devo l’onore? Di solito mi chiami solo per farti degli improbabili favori”
Sento sibilare qualcosa ma non riesco a capire cosa si stiano dicendo.
“ora? Ma io ho da fare! Ti ricordo che posseggo una vita privata eh!” urla scocciato Tré.
“eh va bene ma questa volta caro mi devi baciare il culo! Dove si trova questo posto?  Ah okay arrivo”.
Frank si alza, mi rivolge lo sguardo,stiamo per un attimo in silenzio, imbarazzanti secondi che non trascorrono.
“Dunque, ancora non mi hai detto il tuo nome” mi fissa con aria interrogativa.
“i-i-io mi chiamo Mavi e tu beh so già chi sei.”
“senti come avrei capito io devo andare da BJ, è ubriaco e non può mettersi al volante, se ti va si ecco,potresti venire con me,mi farebbe bene un po di compagnia.” Aveva un sorrisone enorme sulla faccia, quasi radioso.
“mi piacerebbe tantissimo ma io ecco devo tornare a casa si insomma o almeno ciò che ne è rimasto”
“in che senso?”
“beh ecco devo trovarmi un posto dove poter stare, dove abito io non sono ben voluta e sto cercando quindi un rimpiazzo.”
“ dai se mi fa compagnia ti prometto che ti aiuterò a trovare casa!” di nuovo quel sorriso comparve su di lui.
Accetto l’invito e seguo imbarazzata il batterista.
Arriviamo fino alla sua auto. Un gigantesco SUV nero scintillante. Saliamo su di esso e Trè mette in moto.
Spezzo il silenzio che si era creato”dunque, dove dobbiamo andare?”
“in un locale che BJ è solito frequentare, pieno di ragazze che si insomma, come dire, dopo due birra scopano con lui come se non ci fosse un domani.”
“oh, capisco, deve essere affascinante essere una rock star, senti, è abbastanza umiliante chiedertelo ma non è che potresti farmi un autografo?” gli chiedo accennando un sorriso.
“per uno splendore come te posso fare tutto” mi fa l’occhiolino, prende un pezzetto di carta, e appoggiandolo sul volante scrive il suo nome.
“oh ma che cazzo fai?! Rischiamo di ammazzarci!” gli urlo contro.
“baby rilassati il pericolo è il mio mestiere” risponde con tono garbato.
Eccoci arrivati. Davanti a noi c’è un gigantesco locale dal quale proviene baccano e sulla porta vedo Billie Joe Armstrong, ubriaco ed intento a limonarsi due tipe contemporaneamente.
“ scusami se ti interrompo caro il mio scopatore ma noi dovremmo andare, abbiamo una certa fretta!” gi urla Frank indicandomi. Il ragazzo si allontana dalle tipe, si avvicina all’auto e sta per un tempo indefinibile, che potrebbero essere istanti o anni a fissarmi. Ha due smeraldi al posto degli occhi. Reggo il suo sguardo, che sembra quasi assonnato con le palpebre che potrebbero chiudersi da un momento al altro per colpa del troppo alcool ingerito. Sale sul Suv e non perde un attimo per fare l’imbecille.
“dunque questa è la ragazza che ti sei scopato sta sera Tré?”
“vaffanculo Armstrong!” gli urlo.
“Billie piantala non sono come te idiota! Lei è una neo chitarrista, l’ho trovata fuori dal gilman a cercare l’ispirazione per una canzone, mi sembravi tu qualche anno fa, così ho deciso di scambiarci due parole ed è saltato fuori che sta cercando un posto dove andare per la notte. Si chiama Mavi.”risponde Frank guardando prima Billie e poi me. Abbasso lo sguardo, sembrava provare pietà nei miei confronti e io questo lo odiavo.
“senti caro, per me trovare un posto dove dormire non è un problema, va bene anche una panchina, ne ho passate di peggio” rispondo con tono sprezzante.  Cala il silenzio. Tiro fuori uno spinello dalla tasca e mi cade un pacchetto di preservativi che non ricordavo di avere con me.
Billie e Tré fissano lo spinello e i preservativi, quasi sbigottiti ma allo stesso tempo divertiti.
“che c’è ragazzi? Non avete mai visto uno spinello? E tu in fatto di preservativi dovresti essere esperto Armstrong” dico sarcastica.
“almeno è roba buona?”
“il nostro batterista si fa troppi problemi a provarla e poi giudicare?”commenta BJ
Accendo la canna, faccio un tiro e la passo a Frank che rifiuta essendo alla guida.
“te Billie, vuoi fare un tiro?”
“no grazie, ho bevuto e fumato abbastanza sta sera”
Nel giro di dieci minuti arriviamo davanti ad una casa enorme.
“ragazza, anzi, Mavi, noi abitiamo qui insieme ad un altro ragazzo che penso tu conosca, Mike”
Faccio cenno di si con la testa.
Entriamo nella residenza. Vi siete mai immaginati il posto dove vivono i Greenday? Io sì ed era esattamente come me lo aspettavo. Il salotto aveva delle pareti color verde scuro, militare, un colore forte ma allo stesso tempo piacevole, il pavimento era tappezzato con della moquette rossa dove per passare bisognava farsi spazio tra innumerevoli scatole di pizze vuote, bottiglie di birra e mozziconi di canne e sigarette.
“si ecco, c’è un po di disordine” mormorò Tré.
“ah tranquillo, camera mia è molto peggio” accenno un sorriso e ci sediamo sul divano.
“mike è ancora fuori vero Frank?” chiede con una punta di acidità BJ.
“si, tornerà domani verso le 14.”
Billie annuscie, poi si avvicina a Trè e mormora qualcosa. Rimango a fissarli per qualche minuto finchè BJ non mi fa una proposta.
“che ne diresti di restare da noi a dormire per sta sera?”
“no guardate non vorrei disturbare.”
“dai ragazza, non posso far uscire una bellezza come te alle 3 di notte da sola” ridacchia il batterista.
“ah va bene, ma solo per questa notte!”
I due mi afferrano per un braccio e mi portano su una stanza dove sono riposti almeno 100 vinili e due giradischi. I muri sono lilla, il pavimento di un grigio cadaverico e al centro della stanza si trova un letto enorme, con le coperte leopardate e solo a guardarle sembrano morbidissime.
“ecco questa è la stanza degli ospiti, puoi dormire qui. Ora noi andiamo a riposare, per qualunque cosa non esitare a chiamarci”
Li ringrazio, chiudo la porta e mi distendo sul letto. Credo che dormirò vestita non ho voglia di togliermi tutto di dosso.. Chissà cosa penseranno ora Amy e Jimmy, sono sparita senza preavviso, esattamente come da casa anche se a mia madre non gliene fotte un cazzo quindi non credo si farà troppi problemi.  Mi addormento immediatamente, forse per l’effetto dell’erba o forse perché così evito di torturami con tutti questi pensieri pressoché superflui e mi lascio cullare dal rumore delle auto che passano per la strada.

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