Love Story

di Abbie12
(/viewuser.php?uid=234312)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** First Chapter ***
Capitolo 3: *** Second Chapter. ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Vengo svegliata per l'ennesima volta dalla fastidiosa voce di Rose, proveniente dal radio trasmettitore posto su di un piccolo mobile alla destra del mio letto.

Ogni giorno la stessa identica storia da ormai 12 noiosissimi anni,da quando lavoro per 'Miss Rose'(una cantante ormai passata di moda,anzi direi stagionata) . Andai a vivere nella sua enorme villa successivamente dopo la morte di mia madre,quando lei decise di prendermi con sè all'età di 4 anni. 

Ho ormai 16 anni adesso e frequento il liceo insieme alle sue due stupide figlie che fanno sempre di tutto per mettermi i bastoni fra le ruote.

Riflettendoci su,non ho mai capito il motivo per il quale lo fece,è una donna disgustosa. Alle sue amiche snob racconta sempre che lo fece perchè mia madre era una delle ballerine del suo corpo di ballo e le dispiaceva davvero molto per me.. apparendo in questo modo una donna amabile e altruista agli occhi di quelle ochette snob.

Loro però non sanno cosa devo sopportare tutti i giorni;mi fa fare le cose più assurde solo per il piacere di vedermi sgobbare.
Decido così di alzarmi e vestirmi ,prima che Rose trovi un pretesto per lasciarmi qualche stancante faccenda da svolgere.
Preparo la colazione per lei, e le sue figlie;Ellie e Melanie.
Non ho alcuna voglia di incontrarle,perciò abbandono il più velocemente possibile quella villa, e mi dirigo verso la scuola.

Odio fare questo tragitto da sola e a piedi. E' lungo e stancante,ma dovrò farlo lo stesso dato che Rose non ha voluto comprarmi un'auto e le viene complicato dire al suo autista di accompagnarmi.
Sto camminando sul bordo del marciapiede,non c'è nessuno nelle vicinanze quindi ne approfitto e mi soffermo a guardare un parco non molto distante da me. Ogni mattina una signora porta la propria figlia a giocare con lo scivolo. La bambina credo abbia 5 anni e ha sempre uno zainetto con sè.

Probabilmente la mamma le promette di portarla lì prima di andare all'asilo.
Mi riaffiorano ricordi di me e mia mamma..lo faceva anche lei per convincermi ad andare all'asilo.  Alzo la testa verso il cielo e mi accorgo che è un po' nuvoloso e che fra non molto comincerà anche a piovere.
Una cosa che non mi stupisce, dato che è così tutti i giorni a Nottingham;una cittadina non molto conosciuta situata nel nord dell'Inghilterra.
Inspiro un po' d'aria. Odora di pioggia e io adoro la pioggia.


Oggi però non ho visto arrivare la bambina accompagnata dalla madre e dal solito sorriso radioso. Sicuramente devono ancora arrivare;controllo l'orario sul display del mio cellulare e mi maledico mentalmente dato che sono in abbondante ritardo. Comincio a correre,rischiando di scivolare sull'asfalto bagnata dalla pioggia della notte precedente.
All'udire il suono di un clackson,vengo distolta dai miei pensieri.

Mi fermo e volto lentamente la testa verso sinistra per vedere di chi si tratti.
Faccio un enorme sospiro di sollievo,notando con grande piacere che è Jamie, la mia migliore amica. Per un momento ho pensato che potesse essere..lui.
Ma sarebbe impossibile dato che è andato via da quì ormai da due anni. Mi manca così tanto che ormai lo vedo ovunque anche se non è così.
Jamie con un gesto della mano destra mi fa segno di salire,tenendo l'altra mano stretta sul volante.
Annuisco. Apro delicatamente lo sportello del furgoncino Hippy un po' trasandato, per paura che si rompa e salgo all'interno di esso.

Le sorrido ampiamente e riconoscente per avermi salvato da un altro mio preannunciato ritardo e lei ricambia il sorriso teneramente.
Sicuramente avrà da raccontarmi qualcosa. Mi affretto a salutarla con un bacio sulla guancia.

Appena partite,comincia a prendere parola.  

- Ehi Abbie,come va con il mostro? -  

Ridacchio per il soprannome con il quale ormai chiamiamo Rose da quando siamo migliori amiche. Avrete anche capito che il mio nome è Abbie,cioè così mi chiamano gli amici,perchè in realtà sarebbe Abigail Hamilton;ma è troppo lungo per i miei gusti.

- Non resisterò ancora a lungo in quella casa,non vedo l'ora di prendere quella borsa di studio per scappare da quì e vivere finalmente senza dover eseguire gli stupidi ordini di Rose. Voglio una casa tutta mia,a Londra-

Lei annuisce,dandomi ragione.Rimaniamo un po' senza parlare.
Oggi è stranamente felice,mi chiedo il perchè..così spezzando il silenzio creatosi, glielo domando.

- Come mai tutta questa felicità,oggi? Devi raccontarmi qualcosa che non so? -
 
- Beh in verità.. sii. Sai che mese è questo? -

Rifletto e mi faccio un conto veloce sul mese in cui siamo e...

- Certo. Maggio,no? -

- Esattamente! A scuola non fanno che parlare di questo,non posso credere che tu non lo sappia ancora. -

- Jamie dimmelo e basta,senza troppi giri di parole.

- Mmh okay. Dunque stanno organizzando il ballo di fine anno,e noi due ci andremo. -

- Cosa?! Sei impazzita?! Non abbiamo neanche un ragazzo e Rose non mi ha ancora pagato questo mese,perciò non ho neanche i soldi per acquistare un abito adatto. -

- Abbie,ma perchè ti crei tutti questi problemi? Insomma è solo un ballo! Il ragazzo lo troveremo e agli abiti ci penso io,non preoccuparti. Daai,ci divertiremo. -

- Jamie non lo so,fammici pensare. Ne parliamo dopo scuola,d'accordo? Credo che la prof. Hale mi metterà il ritardo anche oggi. -

Annuisce e ci salutiamo scendendo dal furgoncino. 
Purtroppo non siamo neanche nella stessa classe,lei è un anno più grande di me.
Sbuffo,camminando verso la mia classe.

La porta della classe è ancora aperta,questo vuol dire che la professoressa non ha ancora fatto il suo ingresso. 
Ma nonostante questo i posti sono già tutti occupati,così mi siedo nell'unico rimanente vicino a.. porto il mio sguardo verso la mia compagna di banco. Oddio,no. Quella troia di Jessie,no. Sbuffo nuovamente. Non so perchè ce l'abbia con me dal primo anno.
Lei mi nota solo nel momento in cui mi vede poggiare la borsa sul banco e mi fulmina con lo sguardo. Io alzo le spalle per farle capire che non m'importa molto di lei.

Mi siedo sulla sedia di fianco a lei,e proprio in quell'esatto momento la prof. Hale entra in classe e fa l'appello.
La giornata doveva ancora cominciare ed io sono già esausta. Fantastico,no?!
L'ora di matematica scorre velocemente e io ho ascoltato ben poco avendo vicino Jessie che continuamente mi gettava oggetti sul pavimento.
Dire che la odio è poco. Lei mi guarda con quel suo sorriso soddisfatto,mentre le sue ciglia finte fanno su e giù continuamente. Insopportabile è la parola giusta.

 

 


 

Okay,questo è il primo capitolo..spero vi sia piaciuto,recensite pleaase e ditemi cosa ne pensate. Comunque mi chiamo Fabiana e ho 15 anni,ciaao a tutte,ci si vede al prossimo capitolo:)

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** First Chapter ***


A quanto pare una delle mie ultime settimane scolastiche è cominciata disastrosamente,come di consuetudine. Non sono mai stata una tipa popolare, ma neanche sfigata. Insomma,se sono rimasta nell'ombra in questi quattro anni è solo per mia volontà.

Sono una ragazza piuttosto socievole,ma che nei momenti di tristezza preferisce passare il proprio tempo in solitudine. La mia unica migliore amica è sempre stata Jamie,c'è sempre stata ed è l'unica di cui mi sia mai fidata veramente.
Le altre amiche sono più da 'divertimento'. Insomma sanno lo stretto indispensabile di me. Mi distolgo dai miei pensieri,dopo aver velocemente percorso il corridoio ed aver solcato il cancello principale.

Nel frattempo con lo sguardo cerco Jamie. Dovrebbe arrivare nel giro di pochi secondi. Questo è da sempre il nostro punto d'incontro dopo essere uscite da scuola. Infatti,vedo la sua chioma bionda da lontano.
Alza un braccio per sovrastare la massa di ragazzi appena usciti dalle classi e agita la mano in modo che io riesca a notarla. Le faccio un cenno con la testa,per farle capire che l'ho vista. Si affretta a raggiungermi.

E' una ragazza adorabile,i suoi occhi blu come lo zaffiro sono la parte più tenera di lei. I suoi capelli biondo cenere arrivano a metà schiena e si adattano benissimo al suo metro e settantacinque. Al contrario dei miei rosso naturale che mi arrivano alle spalle e malamente riescono ad evidenziare il mio scarso metro e settanta. Appena arrivata,Jamie ha cominciato a parlare a raffica notando solo cinque minuti dopo esser salite sul suo furgoncino,che ero persa fra i miei pensieri.

- Ehi Abbie? Mi stai ascoltando,vero?-

- Eh? Sisi,certo! Non ho seguito solo l'ultima parte del discorso - Dico,facendo un volto angelico.

- Ah si? Ne sei sicura? No perchè mi sembra di averti visto quell'espressione pensierosa fin dall'inizio - esclama,alzando il sopracciglio sinistro.

- Okay,è vero,non ho ascoltato una singola parola..potresti ripetere tutto di nuovo,gentilmente? - La mia faccia da cucciolo,è infallibile..ma lei continua a fissarmi,così continuo.

- dai,giuro che questa volta,ti ascoltero' sul serio -

- Va bene,va bene..ma passiamo alle cose serie. Dunque stavo parlando del ballo. -

- ...Oddio,ancora con questa storia?! -

- Avevi promesso che ne avremmo parlato meglio dopo la scuola. -

- D'accordo,hai ragione,è vero. Lo avevo detto. - rispondo sconsolata,non vedendo altra via di fuga a quella discussione. 

- Facciamo così,rimani a pranzo da me? Così abbiamo tutto il tempo per parlarne. -

- Sisii,tanto se non mi sbaglio oggi Rose e quelle due stronze sarebbero dovute andare a fare shopping fuori città. -
Mi sorride raggiante mentre parcheggia il catorcio nel suo vialetto di casa.

Apro lo sportello,scendo e insieme ci avviamo all'interno di casa sua. Non viveva più da tempo con i suoi genitori,ormai. Ovviamente solo perchè il fratello gemello,più responsabile,aveva deciso di andare a vivere con lei e quindi i genitori si erano fatti convincere senza troppe storie.

- Liam,sei già arrivato? - chiede Jamie, non udendo alcun rumore.

- Dio,che sfortuna,si. - Okay,Liam puo' essere anche bello e responsabile,ma rimane comunque un po' stronzo con sua sorella.

- Dio,che sfortuna. - Gli risponde a tono,mentre compare un Liam con un grembiule sporco di farina,che la guarda male,per poi notare la mia presenza.

- Ciao,Ab! Jamie,potevi dirmelo che avevamo un ospite a pranzo,così avrei preparato qualcosa in piu'. - dice rivolgendosi prima a me e poi a sua sorella.
Lei lo liquida con un gesto della mano,e mi fa segno di salire nella sua camera,al piano superiore.

- Ehi Lee! - esclamo sorridendo,per poi raggiungere Jamie. Okay diciamo,che ho avuto una piccola cotta per lui qualche anno fa e beh non è tanto male, ma ormai è roba passata da anni, lo conosco da tanto.




Ci terrei a scusarmi per il capitolo piccolissimo..non è granchè,lo so..beh spero vi piaccia,mi farò perdonare con i prossimi comunque. seguitemi su twitter se volete,ricambio subito..e sono disponibile per qualsiasi cosa.
Questo è il mio nick: @fighthopelove
Ah dimenticavo,probabilmente al quarto capitolo metterò i volti dei personaggi dwkfjnkdf
Ciao bellezze. xx

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Second Chapter. ***


Dopo essere entrate nella sua a dir poco enorme stanza,ci sediamo sul suo fanstico letto da una piazza e mezzo. Cerco di incrociare le gambe,ma con scarsi risultati dato che rischio di cadere dal letto a causa della mia poca 'delicatezza'.
Irrimediabilmente causo la risata di Jamie, la quale però tenta di contenersi dopo che le rivolgo uno sguardo a dir poco fulminante.

Forse comincia ad intraprendere finalmente un discorso serio.

- Sai che non puoi continuare così.. pensando a lui? Ormai fa parte del tuo passato,son passati due anni. -

- Lo so e non ce la faccio più. Ma il passato fa comunque parte di me,non posso dimenticarmi di lui. -

- Già..ma devi trovare qualcuno che possa farti andare avanti e credo che il ballo sia l'occasione migliore per farlo - conclude Jamie,con un sorriso che va da orecchio ad orecchio.

- Prima ci dobbiamo andare e poi non so come convincere Rose,troverà qualcosa da farmi fare sicuramente... -

- Di questo non devi preoccupartene.. - la guardo confusa e lei si spiega meglio - beh insomma...le migliori amiche esistono anche per questo. Ti darò io una mano,tranquilla. -

Senza neanche rifletterci un attimo di più,mi getto su di lei, abbracciandola o meglio 'soffocandola'. La adoro,non avrei potuto desiderare amica migliore di lei. Pranziamo e il pomeriggio scorre tranquillo parlando e scherzando su qualsiasi cosa,finchè non arriva l'ora di tornare a casa..dato che sicuramente Rose avrà già fatto il suo rientro e sarà furiosa. Saluto Jamie e rifaccio il tragitto verso casa a piedi.

Penso e ripenso al ballo...insomma non dovrà poi essere così male. Potrei davvero incontrare qualche ragazzo carino e lasciarmi finalmente il passato alle spalle.

Senza rendermene conto sono già arrivata sull'uscio di casa con un sorriso sulle labbra. Dopo essere entrata nell'enorme salotto,mi accorgo della presenza di Rose che mi guarda in cagnesco.

- Dove sei stata? Chi ti ha dato il permesso di uscire dopo scuola? -

- Ma guarda, stranamente ti importa dove sono stata..oppure ti da fastidio che io sia uscita mentre tu non eri presente? -

- Signorina,non usare quel tono con me...avrei potuto lasciarti in qualche lurido orfanotrofio e invece sei quì, in questo paradiso. -

- Chiamalo paradiso...per me è un inferno. - dico borbottando,più a me stessa che a lei.

Fortunatamente non ha sentito,non mi ha neanche dato il tempo di controbattere che è già sparita...irritante.
Mi diriggo nella mia camera,salendo le scale velocemente sperando di non incontrare una delle gemelle e percorrendo ancora una volta quell'orribile corridoio con le pareti rose e i lampadari adornati da swarovski.
Neanche nel barocco credo ci fosse tutto questo sfarzo. Vomitevole è la parola adatta.

Mi poggio con la mia solita delicatezza sul letto. Prendo l'Ipod e metto le cuffiette alle orecchie,fissando il soffitto.
Imposto la riproduzione casuale e provo un fastidioso senso di malinconia,notando che è proprio la nostra canzone,o meglio era la nostra canzone: 'Wonderwall degli Oasis'.
Le lacrime cominciano a solcarmi il viso senza tregua,ma non riesco a bloccare la canzone.
Devo reagire,non può più continuare così. Lui mi ha lasciato. Ha preferito scappare dai problemi e andare chissà dove per il 'nostro bene'. Forse è tornato in Irlanda.. basta! Non devo pensarci più!
Tolgo le cuffiette dalle orecchie e spengo l'Ipod,riponendolo nel cassetto del solito comodino di lato al mio letto. Ho deciso.
Al ballo penserò solo a divertirmi. Dovrà essere un pretesto per ricominciare di nuovo,senza di lui. In fondo era un'altra delle mie stupide cotte,no? Troverò qualcun'altro,ne sono sicura...per lo meno ci spero. L'orario sul mio cellulare segna le dieci di sera. Ormai è inutile mangiare. Continuo a pensare e assorta dai miei pensieri mi addormento,pronta al prossimo giorno scolastico.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2064374