*SEMPLICEMENTE FIORE*

di Articolo31dipendente
(/viewuser.php?uid=429208)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1.INTRODUZIONE ***
Capitolo 2: *** 2.*6 CORPI, UN CUORE, UN'ANIMA* ***
Capitolo 3: *** 3.*ANDATE A FAR RIDERE LE PERSONE* ***
Capitolo 4: *** *SOLO UN SEMPLICE E INNOCENTE BACIO SULLA GUANCIA* ***
Capitolo 5: *** *QUEL TUONO ARRIVO' MA NON FU L'UNICA COSA AD ARRIVARE* ***
Capitolo 6: *** *PER TE SARA' ANCHE UN AMICO MA TI STAVA MANGIANDO CON GLI OCCHI* ***



Capitolo 1
*** 1.INTRODUZIONE ***


Buon giorno mondo!

Mi chiamo Fiore, ho 17 anni e sono in 5^ superiore. Frequento un istituto tecnico agrario agroalimentare e agroindustria, è una scuola molto pesante ma se ci si mette di buona volontà e si fa tutto ciò che viene richiesto e hai una classe come la mia il peso si alleggerisce.Ho due migliori amici: Nicole comunemente chiamata Nikuz o Niky e Mattia; per essere fratelli non si assomigliano per niente tranne per il fatto che entrambi hanno un cuore d'oro. Poi ho quelli che io chiamo “gli amici di sempre”, quelli con cui condivido la vita da quando sono venuta al mondo che sono Davide detto Davide, Michele detto Miky, Beatrice detta Bea, Federica detta Fede e ovviamente Nikuz e Mattia.
Abito in una piccola casetta con mio cugino Alessio vicino alla mia “vecchia” casa dove ci abitano mia sorella e i miei genitori.Vivo in una piccola e verdeggiante valle della bergamasca, qui siamo tutti una grande famiglia e ci si dà una mano a vicenda. Sono nata qui, e con nata intendo proprio nata: era la notte del lontano 19 dicembre 1995 e dal cielo cadeva tantissima bianca neve tanto da rendere le strade inagibili, mia mamma mi partorì in casa e dopo quasi mezz'ora arrivò un elicottero che porto me e mia madre in ospedale per dei controlli.
Questa valle mi ha visto crescere sia esteriormente che interiormente e vivendo qui mi è subito stato insegnato a rispettare la gente e tutto ciò che mi circonda, a salutare sempre con il sorriso, a voler bene alle persone per quello che sono e non per quello che hanno da offrirmi e che l'ospite viene prima di tutto e di tutti. Insomma, noi ragazzi qui siamo i così detti “vecchio stampo” e non sempre, fuori dalle nostre terre, accettano questi nostri modi di fare.
Sono una ragazza alla buona come si suol dire dalle mie parti. Per me il trucco, i capelli in ordine, le magliette e le felpe da donna: sono un opsional!
Ho la passione per lo sport, in particolare il calcio lo skateboard e il cross. Ho la fortuna di giocare nella squadra di calcio della valle da quando avevo 6 anni, ho la passione per lo skate dalla 3^ elementare e beh... per il cross diciamo che ho cominciato ad andarci cladenstinamente dall'età di 12 anni e finalmente due anni dopo, a 14 anni, ho preso quel dannato patentino!
Un'appassionata di calcio come me non poteva che avere la sua squadra del cuore, quella che è in un certo senso è parte di me e della mia quotidianità: la Juve. E adesso partiranno le polemiche del tipo: ladri, rubentini e tutte quelle cose lì ma ormai per questo genere di cose ci ho fatto gli anticorpi quando mi rivolgono questo genere di insulti rispondo sempre con un: -rispetto la tua idea ma non la condivido- e ci rimangono di sasso pensando di venire ad attaccar bottone con me. Tifo Juve non per obbligo, non per scelta ma per Amore (sì, amore con la A maiuscola!); nelle vittorie e nelle sconfitte sono e sarò sempre orgogliosa della mia Vecchia Signora.
Amo gli animali e la natura, molti mi definiscono animalista ma non credo di esserlo davvero.
Come qualsiasi ragazzo o ragazza della mia età suppongo: amo la musica, prediligo quella hip-hop ma sono dell'idea che se una canzone è bella: è bella sempre, non per forza deve essere del mio genre preferito.
Ho una compagnia teatrale che abbiamo messo in piedi io e i miei amici di sempre... il nostro primo spettacolo è stato una casualità nel gennaio del 2008, dovevamo pubblicizzare un evento solidale con vari sketch comici ma che allo stesso tempo dovevano far riflettere. Finita questa serata certa gente “forestiera”, se così mi permettete di chiamarla, che ci vedeva per la prima volta quella sera ci chiese da quanto tempo recitavamo insieme e quando gli abbiamo risposto che era la primissima volta sono rimasti stupiti: cosa che ci ha fatto davvero piacere.
Il 12 agosto del 2008 dopo 6 mesi e mezzo di si, no, ma, bho e però: abbiamo debuttato con una piccola storia comica in dialetto bergamasco scritta da noi. Dopo quello spettacolo andato a buon fine ci siamo fatti un bagno nel fiume e così tanto per fare una cazzata senza dargli importanza ci siamo presi per mano e alle 23.56 in punto ci siamo buttati in acqua tutti insieme. Dal 2008 ad oggi,ogni anno la sera del 12 agosto riproponiamo la stessa commedia e finito il tutto ci buttiamo nel fiume alla stessa ora allo stesso posto come quella fantastica sera. Ormai in casa “Fo' de co'” (ovvero 'fuori di testa'), ricordare quella sera come la sera più bella delle nostre vite, è diventata una tradizione destinata a non morire mai.
Faccio tutto ciò cercando di non perdere mai il sorriso (e la pazienza), dico sempre tutto ciò che penso e non so ancora se questo sia un pregio o un difetto.Beh, detto ciò, questa sono io:

SEMPLICEMENTE FIORE!

 

*angolo autrice*

Ecco l'introduzione alla mia nuova storia, con l'altra (ovvero Casa Amore) ho avuto dei problemi con la stesura dei capitoli e questi problemi in sostanza sono 2:

  1. i capitoli erano tutti scritti sui memo del mio cellulare, mi mancava il tempo materiale per riscriverli al computer e poi il computer con cui editavo i testi è andato a castagne e ho dovuto aspettare che i miei me ne riprendessero uno.

  2. Finalmente avevo un fine settimana libero e quindi almeno 3 o 4 capitoli sarei riuscita ad editarli. Il mercoledì prima di questo fatidico fine settimana tornando a casa in pullman da scuola mi hanno rubato il cellulare con i capitoli dentro e tante altre trame di storie che mi frullavano in testa.

Ci tengo a precisare che la storia “Casa Amore” verrà eliminata dal sito o metterò qualcosa che dica ai nuovi lettori di “Casa Amore” che la storia non continuerà, mi piange il cuore davvero ma riscrivere 25 capitoli non mi sembra davvero il caso anche perchè non usciranno mai come prima.

Scusatemi tanto davvero se anche con questa storia non pubblicherò capitoli con costanza ma ho iniziato le superiori e la quantità di studio è pari a 2 ore e mezza per pomeriggio sabato e domenica inclusi.

Baci e abbracci

fedezzina99

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** 2.*6 CORPI, UN CUORE, UN'ANIMA* ***


CAPITOLO 1

La sveglia suona incessantemente richiamando la mia attenzione. Sono le 4.45 del mattinoe per me è l'inizio di una lunga giornata...no, non sono pazza devo solamente andare a scuola.
Strappata dal sonno mi alzo e alle 5.25 sono pronta per uscire, alle 5.50 passa il bus di linea che porta me e i miei compaesani alla stazione dei pullman in centro Bergamo.
Alle 7.10 arrivo in stazione, prendo il tram e come al solito è pienissimo tanto da farmi mancare l'aria ogni volta; alle 7.30 sono a scuola. Faccio un viaggio davvero estenuante e alzarsi a quell'ora ogni santissimo giorno è un incubo e se poi sono rimasta a studiare fino a tardi è la mia morte.
Quella mattina avevo l'interrogazione assicurata in chimica, la verifica di fisica e scienze; ero preparata per tutte e tre, non sono la classica secchiona ma me la cavo mica male.
-Buon giorno bimba!- appena entro in classe il mio caro compagno di banco Leonardo detto Leus, mi viene incontro abbracciandomi. Non chiedetemi perchè mi chiama bimba perchè non ne ho la più pallida idea.
-Ehi Leus!- saluto tutti con un sorriso e un caloroso buon giorno
-Come va?-
-Benissimo direi- sorrido -te?-
-Appostissimo! Oh raga chi viene a fare colazione?- chiede rivolgendosi alla classe
-E che colazione sia- rispondo.
Ci stiamo dirigendo verso il bar della scuola io, Leus, Nicolas, Laura, Gaia e Piso; arrivati lì raccolgo le ordinazioni e vado al bancone per prendere tutto. Metre attendo che mi porgano il vassoio con ciò che ho chiesto, Kevin il classico “bello e impossibile” che c'è in ogni scuola ed è anche stato bocciato in quinta e questo non ha fatto altro che aumentare la sua fama.
-Quinta B?- chiede, non sono sicura che parli con me.
-Dici a me?-
-Sì e a chi se no?!- risponde secco
-Eh, tranquillo ho solo chiesto non ti ho mica detto di regalarmi la luna- sorrido cercando di rimediare alla risposta brusca.
-Allora sei di 5^B?-
-Si-
-Sola?-
-No i miei amici mi stanno aspettando meglio che vada, non voglio sembrare scortese facendoli aspettare a lungo. Ciao è stato un piacere alla prossima- e sorridendo mi dirigo vero i miei amici con il vassoio in mano.
-Brava la nostra Fiore che ha portato qui tutto senza andare a gambe per aria, vero Gaia?- comincia a ridere seguita da noi tutti.
-È successo un anno fa e passa- si lamenta gaia e tra una risata e l'altra finiamo di fare colazione e andare in classe.
***
La campanella della sesta ora suona dando la libertà a centinaia e centinaia di alunni.
Mi reco alla fermata del pullman con le mie amatissime cuffie me, qualcosa o meglio qualcuno mi toglie una cuffia sul più bello della canzone “Non è un film” di J.ax. J.ax l'idolo, colui che dal 2007 fino ai tempi d'oggi è la sola e unica ragione dei miei brividi e dei miei batticuore ed è anche grazie a lui che il sorriso sul mio volto non manca mai.
Mi volto e c'è Kevin davanti a me -Ciao-
-Ciao- sorrido
-Sola?-
-Sì ma per poco, sul pullman ci sono dei miei amici che mi aspettano-
-Ah ok... io sono Kevin ma credo che tu sappia già il mio nome, chi non lo conosce- dice con un sorriso sarcastico -tu?-
-Io sono Fiore, piacere- allungo la mano per stringere la sua ma lui non fa altrettanto e comincia a ridere.
-Perchè ridi?-
-Il tuo nome è assurdo e poi dai... allunghi ancora la mano? Mamma mia-
-Ah, da me si usa fare così- abbasso la testa
-E di dove sei?-
-Sono della valle- rispondo mentre lui ricomincia a ridere -non è carino ridere così della gente-
-Sei della valle, adesso si capisce tutto-
finalmente arriva il pullman e salgo -ciao Kevin-
-Niente ciao, vengo sul tuo stesso pullman con te si ride sempre- sacrilegio...
Ci trovo Mattia e Miky
-Ehi Fiore!- mi saluta Mattia e si avvicina per darmi un bacio sulla guancia e così a anche Michele
-Giorno! Tutto bene?-
-Tutto apposto- rispondo felice di averli rivisti anche se sono passate poche ore-
-Allora non me li presenti i tuoi amici?- chiede Kevin
-Loro sono Mattia e Michele, amici miei lui è Kevin-
-Piacere di conoscerti- Miky allunga la mano come proprio come ho fatto io
-Si vede che venite dalla valle eh...- dice con fare divertito
-Ah si?! E da cosa lo capisci- sbotta Mattia
-Ehi amico calmati è che siete tutti così come dire... all'antica- risponde Kevin.
-Ah giusto ma sai da noi ti insegnano ad essere al“antica”. E ti dico anche di più essere all' “antica” come dici tu secondo me, anzi secondo noi perchè anche loro sono d'accordo, è il miglior modo di vivere la vita e per vivere la vita non intendo ubriacarsi ogni sera o andare in discoteca ogni sabato ma sedersi sull'erba attorno ad un fuoco, come si usa fare da me, con gli amici di sempre e raccontarsi aneddoti ridendo fino a piangere e non perchè abbiamo bevuto un po' troppo ma perchè ci stiamo divertendo davvero e quando dico davvero è davvero!- dico io tutto d'un fiato
-Uau sono commosso- mi scherza Kevin
-Si vede infatti. Comunque Fiore, simpatico il tuo amico- esclama Miky
-Lui... lui non è mio amico, ci ho parlato due volte di numero- rispondo
-Scusa se cambio discorso ma le prove le facciamo sta sera o...?- interviene Mattia
-Non so... per me va bene tutto. Dobbiamo anche allestire o almeno fare una prova della scenografia, provare i vestiti e tutto il resto per sabato- dico io
-Che prove?- chiede Kevin curioso
Io Miky e Mattia rispondiamo all' unisuono -teatro!-
Il pullman si ferma e subito si uniscono a noi Fede e Bea, a quanto pare Kevin ha trovato un conoscente e si è già scordato di noi e se ne sta buono a conversare con lui.


***
Sono le 19.45 e sto andando al nostro capanno per organizzare la scenografia e tutto quanto insieme agli altri.
Entro spalancando la porta -buona sera Fo' de Co'-
-Ciao Fiore vieni a vedere- Nikuz mi mostra un piano di cartone come sedie, divani, tavolini e oggetti d'arredamento simili che noi usiamo per avere un'idea di come disporre gli elementi sul palco -dici che funzionano?-
-MA certo, perfetto direi- rispondo entusiasta del lavoro -quando andiamo a sistemarli?-
-Io direi anche domani appena tornati da scuola tanto finiamo tutti alle 14.00 no? Mangiamo una piadina lì al bar in paese e poi ci fermiamo lì per quell'oretta e mezza necessaria- dice Davide e noi siamo tutti d'accordo
-Allora, chiaritemi un attimo le idee, la prima di “Ol munt l'è pais” (il mondo è paese) è tra due sabati mentre al teatro conca verde questo sabato e facciamo “MA dove vai se un amico non ce l'hai?” giusto?-
-Giustissimo- rispondono Niky e Miky in coro
-Bene allora ci siamo, io direi di provare un po' le battute per sabato così vediamo se dobbiamo lavorarci ancora per molto e come siamo messi- propone Mattia.
Cominciamo a provare e tra tra sorrisi risate e cazzate arrivano le 22.00 e per noi è tardissimo, praticamente notte fonda e purtroppo ci dobbiamo salutare.
Non esiste saluto migliore di un ciao, o come in questo caso una buona notte, fatta dai tuoi amici di sempre... gli voglio un bene dell'anima. Siamo nati per stare insieme.
Dio ci ha fatto nascere qui, tutti insieme nello stesso posto a cui siamo legati da morire, con la consapevolezza che non ci saremmo mai lasciati andare.
Siamo una persona sola, noi:
6 CORPI, UN CUORE, UN'ANIMA
 
*angolo autrice*
Eccomi qui! Finalmente ce l'ho fatta nonostante le mille intemperie che si presentano sul mio cammino da brava ragazza quali la scuola e la mia vita sociale (ormai ridotta come la percentuale d'acqua nel Sahara).
Tralasciando l'avvincente storia della mia vita, ditemi cosa ne pensate con una recensione un messaggio di posta, un piccione viaggiatore o come vie è più comodo.
Detto ciò vi saluto, grazie a tutti quei poveri martiri che hanno letto la primissima parte della storia.
Baci e abbracci
fedezzina99

P.S. se c'è qualche anima pia che prova pietà per me e per la mia incapacità di usare qualsiasi oggetto che funzioni tramite l'elettricità e mi crei un'immagine da mettere all'inizio di ogni capitolo (alias non so come dannazione si chiami quella roba) è la bevenuta. Non si butta via niente ai tempi d'oggi, c'è la crisi! Se avete voglia di farmela non chiedetemi come la voglio perchè non lo so... 

grazie se ci sarà qualcuno altrimenti grazie lo stesso e scrivetemi se siete riusciti ad arrivare fino in fondo a questa spataffiata vivi e non morti o in fin di vita... detto ciò vi voglio bene e alla prossima ♥

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** 3.*ANDATE A FAR RIDERE LE PERSONE* ***


CAPITOLO 2

È trascorsa una settimana. Sta sera c'è lo spettacolo che precede la prima assoluta di "Ol munt l'è pais" sta sera per noi è la prima volta in quel teatro e ciò vuol dire pubblico nuovo, palco nuovo e ci dobbiamo ambientare. Vengo bruscamente strappata dai miei pensieri da Kevin che piomba alle mie spalle facendomi morire di paura -ma che problemi hai?!- gli urlo contro
-Nessuno comunque grazie che ti preoccupi per la mia salute mentale-
-Non sei per niente divertente! Giuro che... meglio se sto zitta e mi tranquillizzo- Leus vedendomi mi viene vicino e mi saluta
-Che faccia Fiore ti senti bene?- mi chiede Leus preoccupato
-Non.. non..- non riesco a formulare una parola: quello che temevo è successo. Il mio cuore è estremamente debole e appena mi prende un forte spavento o sono sotto uno sforzo troppo grande per me comincia a pulsare sangue molto forte, nei casi più forti rischio il coma mentre in quelli più leggeri uno svenimento e un ricovero. Leonardo si rivolge a Kevin -cos'è successo?! Cosa gli hai fatto?!-
-L'ho fatta spaventare così, per gioco non credo di aver fatto niente di male!-
-Se gli succede qualcosa io t'ammazzo- ringhia poi si rivolge a me schiaffeggiandomi piano -siediti in terra adesso calmati dai...- non faccio in tempo a sentire le ultime parole che la mia vista si appanna e perdo i sensi.
***
Non so per quanto tempo io sia rimasta incosciente, sta di fatto che mi sveglio su un lettino nell' infermeria della scuola -Fiore... finalmente stavo perdendo le speranze- Kevin si avvicina a me -scusa non volevo farti morire, l'ho fatto solo per giocare non sapevo di.. bhe.. quell...-
-Non potevi saperlo e tranquillo, capita. Il mio amico qui dentro- dico mettendomi una mano sul cuore -ha degli incidenti di percorso ogni tanto e purtroppo non posso farci niente. È così e così sarà sempre- e ridendo appoggio una mano sulla sua.
-Ma come fai? Sei sempre buona con tutti, sai come alleviare la tensione buttando tutto sul comico... insegnami come si fa- stento a credere che sia Kevin il ragazzo che mi sta parlando
-Ma tu sei matto, io non sono una maestra o chissà chi, io.. penso di essere nata così-
-E tu insegnamelo lo stesso- insiste.
-Come vuoi!-
-Ti senti meglio vero?-
-Si... ormai ci ho fatto l'abitudine-
-Vado ad avvisare i profe che sei sveglia e stai meglio- si allontana -non te ne andare- strizza l' occhio sorridendomi. Dopo qualche minuto ritorna
-hanno avvisato i tuoi genitori e verranno a prenderti- -
No.. i miei no cavolo- impreco
-E perchè?-
-Ho paura che non mi facciano andare sta sera-
-Esci?- chiede con aria molto molto curiosa
-Diciamo di si... io e i miei amici di sempre come li chiamo io abbiamo una compagnia teatrale e sta sera abbiamo in mano una serata importante al Conca verde...- dico tutto d'un fiato aspettandomi un'imminente risata, che però non ci fu.
-Voglio venire a vedervi- dice convinto
-Non ti piacerebbe fidati... sono pochi i giovani che ci seguono, Sono perlopiù famiglie con bambini piccoli e simpatici vecchietti- sorrido al pensiero di regalare una risata a quella bellissima gente. -Voglio venire, a che ora è? Com è che vi chiamate poi?-
-Alle 20.30 e noi siamo i "Fo' de co'"-
-Bene allora stupitemi- sorride mentre si segna sul cellulare l orario.
-Faremo il possibile...-
***
Siamo tutti in fibrillazione, oltre allo spettacolo ci è appena stato comunicato che dovremmo anche presentare la serata dato che dei ragazzi hanno paccato all'ultimo. -Oh raghi... come diciamo sempre noi? "Dai si può far!" Ce la facciamo su, far ridere è il nostro mestiere!- Ci ''gasa'' Davide.
Dopo pochi minuti si va in scena e tutto va per il meglio: la gente sorride ed è questo l'importante! Si conclude la nostra rappresentazione.. adesso ci aspetta qualche piccolo sketch da presentare e poi ce il "Chiedi ai Fo' de co'" richiesto dall' organizzatore della serata *** Il "Chiedi ai Fo de co" è arrivato e ho già individuato Kevin con qualche amico suppongo tra il pubblico, ce chi ci chiede come siamo nati e tutte quel genere di domande. Un bambino mi chiede come mi chiamo e sentendo la mia risposta dice -come quelli che crescono nel giardino?-
-Si proprio come quelli- sorrido davanti alla spontaneità di quel bimbo.
Un ragazzo della compagnia di Kevin ci chiede -ma perchè a 17 o 18 anni fate ancora queste cose?- ecco... sembrava strano che aveva apprezzato
-Perchè c'è gente che crede in noi e che ci incoraggia ad andare avanti- risponde Davide in tutta tranquillità
-Allora quella gente è da estinguere- esclama il ragazzo.
-Non condividiamo la tua idea ma la rispettiamo, grazie per essere stato sincero e di averci detto cosa ne pensi- rispondo io sorridente. Non nego che il suo intervento mi abbia un po come dire... rattristato però è stato sincero!
-Scusate ma io non sono d'accordo con quello che ha appena detto il mio amico- interviene Kevin -ragazzi così non ne ho mai conosciuti, sono divertenti e anche con il discorso più serio del mondo riescono a strapparti un sorriso-
-Bhe... grazie di cuore- risponde Nikuz.
Le domande proseguono e arrivano le 23.30 ora di chiudere baracca e burattini e tornare a casa.
***
-Siamo stati grandi ragazzi!- esclama mattia -mamma mia...-
-Abbiamo avuto serate migliori ma questa non è da sottovalutare- risponde Bea intenta a togliersi quel lieve velo di trucco. Io stanca di avere i capelli sciolti mi faccio una treccia a lato e scappo in bagno a cambiarmi nel minor tempo possibile. Pronta! Vado dagli altri e in 15 minuti siamo tutti pronti, salutiamo affettuosamente la poca gente rimasta e saliamo sul nostro pulmino in stile figli dei fiori e ce ne torniamo a casa. Quel mezzo ci è stato donato a marzo da un gentilissimo vecchietto che una volta sistemato e tutto quanto ci consegnò le chiavi dicendoci in bergamasco: -Voglio che vi conosca tanta gente prendete questo e andate a far ridere le persone- nessuno ci aveva mai detto una cosa del genere e ha insistito affinchè noi accettassimo e si offrì per farci da autista fino a quando qualcuno di noi non avrebbe preso la patente, cosa che successe due settimane dopo a Davide. Era un pulmino in stile figli dei fiori arancione e noi armati di vernici colorate e pennelli ci siamo sbizzarriti nel personalizzarlo e il risultato sono state due grosse scritte sui fianchi con il nome del gruppo.
***
Mi sono quasi addormentata quando il mio cellulare squilla...
^Pronto?^
X: Ehi sono Kevin
^Ciao. Come mai mi chiami a quest ora? È successo qualcosa?^
K: No avevo solo voglia di parlare con te -si solleva un brusio di voci e risatine soffocate-
^Cos è questo rumore?^
K: niente è... la tv
^Guardi la tv a mezza notte passata?^
K: si.. non amo andare a letto presto
^Bhe io si... quindi se non ti dispiace vado a dormire perche alzandomi quando in cielo ci sono ancora le stelle ho parecchio sonno. Ciao Kevin^
K: sogni d'oro -le risate sta volta non sono trattenute-
^Ci sono i tuoi amici in tv eh Kevin? Su che canale? Li voglio proprio vedere sai... a no aspetta il programma sono io..^
non attacco per vedere che cosa si inventa
K: per essere una della valle sei intelligente
^E tu per essere uno di città sei davvero stupido^
Attacco e torno a dormire. Ha preso per il culo me e ci sta, ma ha preso per il culo anche i miei amici e questa bisogna fargliela pagare!
 

*angolo autrice*
lo so, ne sono consapevole è passata una vita e mezza dall'ultima volta ma perdonatemi, non è mia intenzione. Frequento un istituto molto impegnativo e la quantità di studio e compiti è notevole.
Mi farò perdonare, anche perchè i capitoli fino al numero 5 sono fatti li devo solo editare e oggi ho un paio di ore libere e posso farcela.
Grazie per aver letto la mia storia e non esitate a lasciarmi qualche recensione.
Vi voglio bene, baci
fedezzina99

 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** *SOLO UN SEMPLICE E INNOCENTE BACIO SULLA GUANCIA* ***


Lunedì è arrivato anche questa settimana. Le lezioni passano in fretta e in men che non si dica la campanella della 6^ ora suona: libertà.

***

Lunedì 21:30

Sto studiando da 4 ore... non ce la faccio più.

Il telefono squilla: Kevin. Rispondiamo va...

^Dimmi^ dico secca

K: Volevo chiederti scusa

^Nascosto dietro a un cellulare? Coraggioso il ragazzo...^

K: Oggi a scuola non ti ho vista e allora...

Lo interrompo ^ma davvero? Strano io ti ho visto e sono sicura che la cosa è stata reciproca dato che mi hai guardato come se fossi un alienoì rispondo irritata.

K: E perc...

Lo interrompo di nuovo ^Sto parlando, lasciami finire. Io non ho fatto niente nè a te nè ai tuoi amici perchè mi prendete in giro eh? Dimmelo perchè io non trovo una motivazione valida^ ah che liberazione.

K: Non c'è un motivo... è cosi perchè deve esserlo, è cosi anche per il fatto che tu domani vieni a pranzo con me.

Ovvio che sarei andata con lui, come no. ^Contaci e adesso mi avvalgo della facoltà di mandarti a quel paese. Non dico spesso queste cose, di solito le dico solo quando sono al limite della sopportazione e questo è uno di quei casi e poi domani lavoro e questo è un altro motivo per non venire!^ detto ciò attacco.

Prima mi prende per i fondelli e poi mi invita a pranzo, non è finito del tutto povero ragazzo! Finalmente alle 22.15 finisco di studiare. Mi metto la mitica felpona dell' Ale, mi butto sul letto e mi addormento in volo.

***

Lavoro in una piccola azienda agricola, quando c'è bisogno di me mi fanno uno squillo. Lì lavora a tempo pieno Andrea, un ragazzo davvero gentile e simpatico.

-Buongiorno Signorina- mi avvicinandosi

-Buongiorno tutto apposto?- chiedo sorridente

-Tutto bene- sorride -oggi tosiamo le pecore. Pronta?- È troppo divertente fare quel piccolo lavoretto e poi quelle bellissime pecorelle tosate sono una cosa dolcissima.

***

-E questa era l'ultima!- esclama soddisfatto.

-Questa ha un nome!- rispondo fingendomi arrabbiata - lei è Rosi-

-Sei l unica qui che sa i loro nomi e che, soprattutto, sa distinguerle- mi porge la mano -complimenti!- dice abbozzando un sorriso

-Lo chiamarono fosforo caro mio!- scoppiammo a ridere entrambi.

-Ti accompagno a casa?- mi chiede sottovoce.

Ma sì dai .. -Volentieri!- sorrido

-Vieni che ti do un casco e andiamo- Ci dirigiamo verso la sua Honda Repsol arancione: il Dio in terra in poche parole. Mi porge il suo giubbino -mettiti questo se no mi prendi freddo-

-Oh grazie, ma.. si insomma tu non prendi freddo?- farfuglio imbrazzatissima da quel sempilce gesto.

-Non ti preoccupare, vuoi una mano con il casco?- Lo guardo con una faccia tipo *ricordatidiconstaiparlando* e, evidentemente se ne accorge

-Giusto, tu e il cross... scusa ma le ragazze che conosco non lo fanno e mi riesce davvero difficile...- -Mica me la sono presa- lo interrompo -può capitare a tutti tranquillo amico mio-

Mi sorride, monta in sella, mette in moto e mi fa cenno di salire; si assicura che la mia presa alla sua vita sia ben salda e sfreccia via. In pochissimo tempo siamo in Valle, mi porta davanti a casa e fuori c'è la mia cara mamma con... Kevin. Al rombo della moto entrambi si girano, Andrea si ferma per darmi la possibilità di scendere.

-Ciao Mamma- la abbraccio -Kevin- lo dico come se fosse una forma di saluto ma in quel momento è tutt'altro

-Ciao Fiore. Com'è andata oggi?- mi chiede mia mamma

-Molto bene, io e Andrea- che sceso dalla moto si avvicina a noi -ci siamo fatti quattro risate.- in quel momento mi tornano in mette delle esilaranti scene del pomeriggio appena passato. -Sua figlia è davvero un personaggio- mi guarda e scoppiamo a ridere seguiti da mia mamma

-Come negarlo- interviene Kevin.

-Ma tu... come mai qui?- chiedo rivolgendomi a Kevin.

-Passavo di qui e pensavo di venirti a trovare- dice tutto allegro e sorridente. -E che ci facevi in valle?-

-Ehm... io.. sai...-

-Eh...questi vuoti di memoria- replico ironica. Kevin non replica e se ne sta in silenzio

-Scusa Kevin ma non c'è niente di male nel dire che sei venuto solo perchè avevi voglia di stare un po' con lei- sorride Andrea mettendosi le mani in tasca.

-Vi lascio chiarire le cose tra voi, se ce qualcosa io sono in casa- dice mia Mamma -Arrivederla Signora- la saluta Andrea mentre Kevin tace. Appena mia Madre entra in casa Kevin comincia: -Senti hai solo da stare zitto. Tu non sai niente hai capito?! Niente! Fiore vieni con me- mi afferra per un braccio trascinandomi ma per fortuna riesco subito a liberarmi

-Ma come puoi dire imporre alla gente le tue volontà eh? Spiegamelo Kevin-

-Ok scusa hai ragione però...-si blocca.

-Però cosa Kevin?- chiedo impaziente

-Senza Andrea- dice tutto d'un fiato.

-Giusto potevo immaginarlo. Ciao Fiore mi raccomando 'sta 'n gamba!- mi saluta Andrea

-E certo mica mollo adesso che sono a metà strada eh!- gli rispondo

-Non uno dei migliori come incontro però, piacete di averti conosciuto Kevin- dice Andrea divertito

e, messo il casco sfreccia via in sella a quella paradisiaca moto.

-Dimmi tutto, ti ascolto-

-Voglio chiederti scusa, davvero io non ti volevo prendere in giro quella sera ma tu sei così...- si interrompe in cerca di un termine adatto e non offensivo

-Strana? Diversa? Antica? Alla buona? Non so scegli...-

-Strana e alla buona, solo tu e il tuo gruppetto siete così... fate quelle cose vi comportate così a 18 anni. Comportandovi così è come se andaste in giro con un cartello sulla schiena che dice "Prendimi per il culo dai!"- dire che il suo monologo è offensivo è poco, trattengo a malapena le lacrime.

-Ah si?! Il diverso per te e i tuoi simili è quello che non si ubriaca ogni sabato sera, quella che va con 10 ragazzi diversi in una settimana o mi sbaglio? Poi qui non siamo strani o diversi siamo solamente noi stessi, a una sera in discoteca preferiamo mettere in piedi uno spettacolo a teatro regalando un sorriso a chi ne ha bisogno e tu non puoi permetterti di offendere la gente in questo modo- senza che me ne accorga sto ripetutamente sbattendo il mio indice contro il suo petto, la distanza fra noi è minima, sento le lacrime bagnarmi le guance e i miei singhiozzi si fanno sempre più forti -No no non piangere ti prego, no dai ti giuro non volevo...- forse è dispiaciuto sul serio ma questo non mi rallegra (?). Amo far sorridere la gente non il contrario. Mi prende il viso tra le sue grosse mani e mi costringe a guardarlo in faccia -tu sei una brava persona davvero, di ragazzi come voi ce ne sono davvero pochi ed è per questo motivo che non riusciamo a capire perchè voi siete rimasti indietro se cosi mi permetti di dire e quindi ci viene spontaneo trattarvi così- i suoi occhi sono fissi sui miei e non si distolgono per un secondo -mi distrugge sapere che se stai così è solo colpa mia ti prego fai un sorriso dei tuoi- mi sorride.

-Ci posso lavorare sopra- dico piangendo le ultime lacrime.

-Bene adesso però devo andare perchè ora che torno a casa passano 300 anni con tutta sta strada da fare- mi sorride e si avvicina pericolosamente a me e io, come per istinto mi ritraggo velocemente -ohi tranquilla non ti voglio mica mordere, solo un semplice e innocente bacio sulla guancia-

*angolo autrice*

come promesso ecco il nuovo capitolo :)

 

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** *QUEL TUONO ARRIVO' MA NON FU L'UNICA COSA AD ARRIVARE* ***


CAPITOLO 4

-Ah... bhe scusa io non...- farfuglio qualcosa di indecifrabile e lui mi sorride.

-Tranquilla ti va di venire a mangiare qualcosa con me dopo la scuola domani?- mi chiede.

-A dire il vero ho le prove con i ragazzi mi dispiace- rispondo mortificata.

-Non le puoi rimandare?-

-Eh no... ci lasciano il teatro solo per 2 ore perché stanno tinteggiando i muri e 2 ore sono davvero pochissime!-

-Ah capisco- è delusione quella sul suo volto? Eh mi sa di si... Rimediamo va... -resta qui a cena- -Io?-

-No guarda quello che è appena passato in sytrada! Certo tu- sorrido

-E ma ci sono i tuoi e... poi tuo padre non mi sono mai piaciuti i padri delle ragazze- ride

-Se vuoi possiamo andare a casa mia e vediamo cosa riusciamo ad arrangiare tanto sono solo le 19.15 allora? Prendere o lasciare?-

-Prendo prendo! Ma casa tua non è anche quella dei tuoi genitori?- chiede perplesso.

-No- dico indicando una piccola baita poco distante da noi -vivo lì da 4 mesi insieme a...-

Non mi lascia finire la frase perché la completa lui -al tuo fidanzato, è appena uscito e sta venendo qui-

-Se mi lasci finire magari eviti di sparare cavolate... lui è mio cugino, ma più che un cugino è un fratello per me- intanto Ale ci raggiunge.

-Buona sera, tu sei...?- chiede allungando la mano. Gli stringe la mano e sta volta non si sorprende del gesto -Kevin un amico di Fiore-

-Si ferma da noi sta sera... va bene?- chiedo a mio cugino -Certo, viene anche un amico delle superiori che non vedo da un po' ero venuto giusto ad avvisarti- mi sorride

-Pizza o cuciniamo noi Amicosiire?- chiedo... si ho appena chiamato Ale Amicosiire, non sono pazza (o almeno credo), è un soprannome nato dopo una lunga giornata insieme.

-Dan voleva ordinare una pizza quindi credo che sta seda mangeremo pizza- mi dice Sire. guardandosi intorno.

Dan arriva -ciao splendore!- mi saluta con un bacio sulla guancia, lui e Ale si recano nella pizzeria qui in valle per prendere da mangiare. Io e Kevin entriamo in casa, troppo silenzio per i miei gusti.. dai che rompo il ghiaccio -oh Kevin hai perso la lingua?-

-Ma no... è che quel tipo non mi ispira molta fiducia, ti guarda un po troppo secondo me-

-Mi guarda come guarderebbe un amica, non ci trovo niente di male- gli sorrido.

-Ma quale amico, ti guarda in un modo ben diverso da come farebbe un amico o come ti guarderebbe una persona che è cotta di te- fa una pausa -lui ti vuole in qualsiasi senso, ti prego Fiore ascoltami- è preoccupato, evidentemente preoccupato.

-Tranquillo non mi succederà niente- senza accorgermene gli accarezzo un braccio in segno di conforto.

-Lo spero per te fiore- in quel momento Ale e Dan arrivano. Passiamo una bella serata insieme e quando per Kevin è il momento di tornare a casa fuori si scatena il finimondo: raffiche di vento, pioggia a piu non posso grandine, tuoni, fulmini e chi ne ha più ne metta! Ho il terrore dei temporali, so che è da bambina ma non ci posso fare niente.

-La mia moto...- sussurra Kevin sconfortato -come faccio a tornare a casa?-

-Aspetta che finisca- suggerisco io terrorizzata da un tuono talmente forte da far vibrare i vetri. -Non credo che finirà di piovere molto presto- interviene Ale -se ti va puoi fermarti qui anche tu Dan- ed ecco la legge "l ospite viene sempre prima di tutto e di tutti". Dan accetta subito ma Kevin esita -Non lo so... perché domani ho scuola e non ho nulla con me per andare direttamente a scuola- -Io domani non ci vado a scuola, sciopero di tutta la giornata e i profe hanno aderito, i tuoi no?- sorrido.

-Domani è mercoledi?- chiede mentre una luce si fa strada nel suo sguardo. Ale annuisce.

-Resto. Domani ho solo un ora e i miei mi lasciano a casa, devo solo avvisare- chiama a casa e riferisce tutto dicendo che si fermera da degli amici per la notte.

-Ok ma sappi che qui la sveglia suona presto anche se dormo mezz'oretta più del solito però tranquillo, tu puoi rimanere a dormire quanto ti pare-

-A che ora suona? Alle 6.30?- faccio segno più basso con le mani -6.15?- continuo a fare il gesto con le mani

-Ci alziamo alle 5.30 Kevin! E quando c'è scuola la sveglia suona alle 4.45!- appena pronuncio questi numeri Kevin sbianca -eh si, purtroppo o per fortuna ci alziamo a quell'ora- -Scusate se interrompo ma il letto vuoto è uno- interviene Ale.

-Dormo sul divano non ho problemi- ho già dormito li parecchie volte una più o una meno non mi cambia la vita. -Ma no ma no.. tu Fiore hai un letto matrimoniale giusto?- mi chiede Dan

-Si...-sussurro

-Allora problema risolto, io dormo con te Fiore e Kevin nella stanza- dice tutto contento Dan.

-Ah ok- dico non troppo entusiasta della cosa

-Hai chiesto a Fiore se è d accordo almeno perché a me non sembra troppo convinta... o mi sbaglio?- interviene Kevin. Bhe non ha tutti i torti non che non mi fidi ma...

-Kevin ha ragione- ribatto -io dormo sul divano voi fate come volete-

-Dai fiore su... non può essere tanto male dormire con me!-

Dopo circa 30 minuti di discussione tra Dan e Kevin siamo arrivati a una conclusione. Io e Kevin in camera mia, Dan in camera degli ospiti.

-Questa è camera mia...- dico a Kevin aprendo la porta. È una camera normalissima se non fosse per i muri molto molto particolari. Sono stati disegnati da due writers, in quei muri c'è disegnata la mia vita: il cross, lo skateboard, il calcio e la Juve, gli amici, la valle, la famiglia, gli animali, gli articolo 31 e tutto il resto. Kevin si avvicina ai muri come stregato -ti piace?- chiedo.

-Io amo camera tua c'è di tutto!- esclama entusiasta.

-E adesso non esagerare... se non ti dispiace adesso vado a mettermi il mio pigiama- sollevo il cuscino dal mio letto e ci tolsi il pigiama.

-Non preoccuparti esco io, aprimi quando hai finito- mi sorride

-Io dormo con una felpa e basta... sarebbe un problema? Se no posso mettermi una tuta- chiedo imbarazzata prima che lui potesse chiudere la porta.

-Come fa più comodo a te- e che la mega-felpa sia! Mi cambio velocemente e vado a dare la buona notte ai Ragazzi. Avevo un sonno pazzesco e Morfeo richiamava la mia attenzione.

-Io vado a letto non ce la faccio più a stare sveglia. Buona notte- mi avvicino ad Ale e gli stampo un bacio sulla guancia come sempre prima di andare a letto.

-Mettiti a letto e stai tranquilla, passerà- mi rassicura Ale riferendosi al temporale, gli sorrido e me ne vado a letto. Mi sto mettendo sotto le coperte quando Kevin fa capolino in camera e un tuono rimbomba nella stanza stuzzicando le mie paure e Kevin se ne accorge -tuo cugino mi ha detto del tuo terrore dei temporali tranquilla ci sono io con te sta sera- si mette a sedere sul letto

-Vado a cambiarmi, tuo cugino mi ha prestato un pantalone.

-Eccomi- dopo poco si presenta nella stanza con un paio di pantaloni che conoscevo bene e senza maglietta, aveva un torace scolpito in stile “dio greco” -fammi spazio che arrivo- mi sorride. Senza parlare mi scanso un po'.

Un lampo invase la camera e prevedendo un tuono misi la testa sotto al cuscino, quel tuono arrivò ma non fu l'unica cosa ad arrivare. Kevin mi stava accarezzando la schiena e mi aveva lasciato un umido bacio sulla parte di collo scoperta dal cuscino.


*angolo autrice*

si lo so, sono destinata alla lapidazione ma ho una giustificazione più che valida: la scuola. Come credo di avere già detto la mia scuola richiede davvero tanto impegno che va dalle 4 alle 6 ore al giorno sabato e domenica compresi. Come potrete notare non mi chiamo più fedezzina99, seguo ancora Fedez e sono ancora intenzionata a farlo però questo lo ritengo più mio, più personale anche perchè gli Articolo per me sono una vera e propria dipendenza.

Spero che il capitolo sia di vostro gradimento e chissà che tra Fiore e il nostro amico Kevin non succeda qualcosa nel prossimo capitolo ahahaha ^.^

grazie a tutte quelle povere anime che sono arrivate fin qui, non esitate a lasciarmi qualche recensione o messaggio per dirmi cosa ne pensate ed eventuali modifiche e correzioni che apportereste (?!) alla storia.

Bacioni e alla prossima ♥

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** *PER TE SARA' ANCHE UN AMICO MA TI STAVA MANGIANDO CON GLI OCCHI* ***


♦Questo capitolo lo voglio dedicare a una persona: la mia Gaia che, una volta rivelatole (?!) i miei poteri da cantastorie ha cominciato a fare di questa storia una specie di dipendenza e la ringrazio davvero davvero davvero tanto.
La conosco da poco tempo, forse troppo poco per giustificare tutto il bene che le voglio. Lei è una di quelle poche persone a cui vado bene per quello che sono e che riescono a farmi sentire intelligente anche quando sparo boiate a raffica... ovviamente ciò accade nella minor parte del tempo dato che di solito mi diletto nel raccontare poesie ♦


Fatta questa piccola dedica vi lascio al capitolo... ci si vede sotto ^-^

CAPITOLO 6

Il sabato della prima è passato, è andato tutto bene. È anche arrivata una proposta da un preside di una scuola media, ci vuole nella sua scuola per fare uno spettacolo e parlare alle classi di noi, di raccontare la storia, della nostra amicizia e del nostro gruppo. Ovviamente abbiamo accettato l'unico problema è che tutto questo si svolgerà in orario scolastico e potrebbe causarci dei problemi. È una cosa che non ci saremmo mai aspettati: noi che siamo nati così tanto per divertire e per divertirci stiamo diventando sempre più dei qualcuno per la gente che ci segue.

Siamo stati chiamati in una scuola per "insegnare" ai ragazzi come essere quello che si è senza farsi problemi, per raccontare di noi e della nostra amicizia.


***

#Domenica pomeriggio in oratorio#


-Vi va se buttiamo un pallone al campetto?- propone Davide tutto allegro.

Sì, non abbiamo ancora smaltito l'entusiasmo della sera prima quindi potremmo sembrare un po' più iperattivi del solito.

-Certo! Andiamo?- esordisce Bea alzandosi.

-Io, Davide, Miky e Fiore contro Fede, Niky, Mattia e Bea- squadre approvate e si comincia a giocare facendoci tante di quelle risate che la metà bastava e avanzava.

Stremati per la partita durata sei secoli e due vite, fermiamo il pallone e apriamo i nostri mitici quadernetti neri per mettere nero su bianco qualche idea per una rappresentazione futura.

Escono molti temi, ma un idea di Niky ci lascia senza parole: raccontare la nostra vita uno a uno tramite video, foto e racconti. Tutti convinti e con l'entusiasmo di un bambino davanti a un ovetto kinder prendiamo carta e penna cominciamo a scrivere di noi, in questa "rappresentazione" c'è una sola regola: l'introduzione dovrà essere uguale per tutti ovvero dobbiamo iniziare con una serie di frasi e la prima parola di queste frasi è "Amo".


***

#Lunedì a scuola: intervallo#


-Ciao Fiore- ormai questa voce mi è familiare: Kevin.

-Kevin-

-Allora... come va?-

-Benissimo direi tu?- sorrido cordialmente, l'occhio mi sfugge e cade su una ragazza che mi fissa in cagnesco -C'è una ragazza che credo sia la tua fidanzata che mi sta praticamente uccidendo con gli occhi... è inquietante-

-We we weeeee piano con i termini eh, io non ho una fidanzata! Fammi vedere chi è- e con tutta la naturalezza e la spontaneità di questo mondo si volta per vedere chi fosse questa tipa -ah quella, è una delle mie... ecco...- balbetta imbarazzato e non posso fare a meno di sorridergli

-Scopamiche?- gli suggerisco.

-Esattissimo! Da circa un anno e mezzo, adesso non ci faccio più niente eh solo che non so come farglielo capire-

-Afferrato però adesso va da lei perchè se no va a finire che mi ammazza- ridiamo entrambi.

-Nahh io da quella li non ci vado, tu sei meglio-

-Eheh già si sapeva... modestia modalità on- ricominciamo a ridere e la ragazza si avvicina.

-E tu saresti?- mi chiede arrogante, mamma mia se non le sopporto queste persone.

-Fiore- scoppia in una grassa e fragorosa risata -cos'hai da ridere?!- ok che il mio non si sente tutti i giorni però certe reazioni sono esagerate, Kevin alla reazione della ragazza sembra del tutto indifferente.

-Fai il filo a una che si chiama Fiore?- si rivolge a Kevin rimasto ad assistere.

-No non ci sto provando, lei è una ragazza per bene. Lasciala stare Cristina intesi? Lasciala. Stare.- vi ho detto che sembrava indifferente? Ecco dimenticatevelo, è un pochino alterato.

-Allora scordati di me caro! E tu Albero attenta!-

-Sarebbe Fiore ma anche Albero non mi dispiace- rispondo ironica e mentre lei si allontana ancheggiando -era una minaccia?- mi rivolgo a Kevin ironicamente stranita ma la sua risposta è tutt' altro che ironica... -Attenta Fiore quella è capace di qualsiasi cosa promettimi che le girerai alla larga- è serio, fin troppo.

-Guarda che io scherzavo, non ho paura e se proprio ci tieni te lo prometto-

Suona la campanella che segna la fine dell'intervallo e ognuno torna nella propria classe.


#In classe#


-E così la nostra bimba ha conquistato il “bello e impossibile” della situazione... eh brava brava- scherza Leus.

-Siamo solo amici ci conosciamo da pochissimo Leo, non farti strane idee-

-Per te sarà anche un amico ma ti stava mangiando con gli occhi quel Kevin- interviene Piso.

-Io dico di no- ribatto io.


*KEVIN*


Cristina è capace di qualsiasi cosa, se farà qualcosa a Fiore me la pagherà cara. Lei è così innocente e... bella. Sì, ho detto bella e non figa: avete letto benissimo.

Le voglio bene ed è un ottima amica, la voglio per me: solo per me.

La lezione di chimica comincia ma dopo mezz'ora e inizio a disegnare quello che mi passa per la testa.

L'ora finalmente finisce e posso andare a casa, vedo Fiore in lontananza e mi fermo ad aspettarla. Sta ridendo con due ragazzi di cui ignoro il nome e non riesco a scacciare dalla testa quel chiodo fisso che mi perseguita: "cazzo quanto è bella".

Eccola qua, accanto a me -Ciao Fiore-

-Ehi!- risponde al saluto come al solito solare e con un sorriso da mozzare il fiato.

Devo trovare il modo di passare un po di tempo con lei -Ti va di venire a casa mia oggi così, se ti va mi dai una mano in fisica? Sai il mio profe di fisica parla sempre di una certa Fiore della 5B che in fisica è una paladina-

-Eh adesso, si me la cavo ma non sono poi cosi brava comunque si volentieri ma prima devo sentire i miei- la osservo speranzoso mentre compone il numero, si porta il cellulare all'orecchio e dopo poco tempo la sua bocca si inarca in uno stupendo sorriso: qualcuno deve aver risposto.

-Ciao Mamma! Tutto bene? [...] Io? si si appostissimo oggi. Ti ricordi di Kevin? [...] Si ecco lui mi ha chiesto se potevo andare a casa sua per dargli una mano in fisica posso? [...] Ok ciao mamma, grazie ti voglio bene a sta sera salutami il mio papi eh- attacca felice a sua madre, devono avere uno splendido rapporto. -Posso venire!- esclama illuminando quei due bellissimi occhi.

-Perfetto, ho la macchina vieni- le faccio strada e le apro una portiera -Madame!-

-Merci Garçon!- rido -adesso basta francese perchè non so altro, molto probabilmente non ci saranno i miei a casa è un problema?- ma che cazzo di domanda ho appena fatto?!

-Ma no non abbiamo bisogno della baby-sitter... o forse si?- finge di essere dubbiosa è troppo forte. -Sei forte sai?-

-Eh lo sapevo già!- risponde sicura di se e trattenendo una risata -no non è vero faccio schifo- questa volta non la trattiene ma, appena su Radio Italia passa "Volume" degli Articolo 31 si blocca -posso?- chiede mettendo una mano sulla manopola del volume.

Annuisco, alza il volume e comincia a cantarla. Non sbaglia una parola o un intonazione è bravissima, le brillano gli occhi. Questo si chiama amare un Idolo, è innamorata degli Articolo si vede lontano un miglio. La osservo con la coda dell'occhio, i suoi occhi i ancora brillano.

-Un giorno andrò a fare quel tatuaggio che sogno da quando ho 12 anni sul costato e capirai tutto- -E se ti ci portassi io a farlo quel tatuaggio?- chiedo.

-Nah spiacente c'è già Ale pronto ad accompagnarmi e ne farà uno anche lui anche se non vuole dirmi cosa- mi sorride.

-Ok mi arrendo. Io ne ho quattro e sto già pensando al quinto-

-Bello, me li mostrerai un giorno?- si nota un po' di imbarazzo in lei ma la curiosità è di gran lunga maggiore.

-Certo-

Restiamo in silenzio fino a quando non arriviamo a casa mia e con mio grande stupore le auto dei miei genitori sono parcheggiate nel vialetto.

-Ci sono i miei ma non ci daranno fastidio...- mormoro.


*FIORE*


-Ci sono i miei ma non ci daranno fastidio...- queste furono le sue ultime parole famose.

Scendiamo dalla macchina e mi faccio guidare da lui fino alla porta.

-Sono a casa!-

Suo padre spunta dalla cucina, era un uomo alto e magro, brizzolato sulla cinquantina.

-Kevin la nonna è stata poco bene e adesso è in ospedale- la cosa che mi stupisce è la tranquillità e la fermezza in cui pronuncia quella frase, ci osserva senza nemmeno fiatare ed esce di casa senza salutare.

Sua madre scende le scale mentre borbotta al telefono qualcosa a proposito di soldi e di terreni

-Ciao Kevin io vado al centro commerciale con Miriam ricordi?-

-Ma che cazzo hai al posto del cervello?! La nonna sta male e tu te ne vai a fare compere e papà dove mai sarà andato se non in ufficio?! Non ve ne frega mai un cazzo di niente e di nessuno figuriamoci di quello che è successo alla nonna... non ve ne fregherà mai un cazzo-

Dopo questa reazione che mi lascia senza parole, sua madre se ne va tranquilla.

Mi guarda -voglio andare da lei. Vieni con me.- annuisco. Saliamo in macchina ingrana la marcia e se ne va via veloce, troppo veloce.

Mi fa paura -Kevin ti prego rallenta- lo supplico -mi fai paura... ti prego...-

Poco a poco rallenta -si, scusami non so che mi è preso- mi appoggia una mano sulla coscia mi guarda negli occhi.


#nella stanza d'ospedale#


-Ciao nonna- Kevin saluta la nonna con un leggero bacio in fronte, io sono rimasta un po in penombra e ciò che posso vedere è un anziana signora con lucenti capelli bianchi, anche se in ospedale dava l'idea di essere una donna di classe. A fatica apre gli occhi, sono come quelli di Kevin belli da mozzare il fiato.

-Kevin...stai bene?- ha una voce bassa, quasi un sussurro, non mi stupisco di notare che la parlata del tutto differente a quella che hanno i suoi coetanei in valle. Da me c'è un accento simpatico e il dialetto è per loro un po' come una lingua madre,

-Sto benissimo nonna, come al solito tu? Come ti senti?-

-Sto bene prima che me ne vada un po ce ne vorrà- sorride debolmente -mi hai portato una fidanzata finalmente-

-Oh no signora... io sono una sua amica, ci conosciamo da poco- mi avvicino a Kevin e quindi anche a lei.

Dopo qualche minuto di conversazione mista a presentazioni

-Che brava ragazza, proprio come quelle di una volta- sentenzia la signora.

-G-grazie mille signora è davvero moto gentile- arrosisco.

-Chiamami Betti signorina-

-E lei mi chiami pure Fiore- le porgo la mano e nonostante la vedessi debole la strinse fortemente. Rimaniamo a chiaccherare con Betti fino a quando un infermiera non ci comunica che l orario delle visite è finito e siamo costretti ad andarcene.


***

-Le piaci sai?- Kevin interrompe il silenzio calato da quando siamo usciti dall'ospedale, arrossisco imbarazzata e non sapendo cosa rispondere.

-Ti va una pizza?-

-Scusa Kevin ma no, non posso è già molto tardi- in effetti sono le 18.40 e ora che arrivo a casa passa molto tempo.

-Non ho voglia di rientrare a casa- si lamenta scocciato. -Accompagnami a casa fermati un po da me.. cosi il tempo passa- propongo.

-No non vorrei creare disturbo ai tuoi-

-No dai... forse ti posso far conoscere il mio papà- gli sorrido.

-No no, dai chiama casa e chiedi se puoi rimanere da me o con me, dopo quello che è successo non voglio rimanere a casa con quei due semi-genitori.-

-Numero uno non parlare così di loro: ti hanno pur sempre messo al mondo e numero due sta sera io ho casa libera quindi puoi venire tranquillamente e poi per i miei non sei un fastidio-

-Ok dai ci sto, direzione valle allora?- saliamo in macchina

-E che valle sia- sorrido.

*angolo autrice*

mi aspetto una lapidazione o come minimo un ergastolo... sono passati mesi, decenni, secoli dall'ultima volta  ma perdonatemi... è sempre la solita scusa: la scuola. 

Grazie di cuore per quei quattro gatti che leggono la mia storia.

A presto spero

Vi voglio bene ♥ 

Articolo31dipendente

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2201342