His Sweety Strong Heart

di _MakaAlbarn_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** INTRODUZIONE ***
Capitolo 2: *** CAPITOLO 1 ***
Capitolo 3: *** CAPITOLO 2 ***
Capitolo 4: *** CAPITOLO 3 ***
Capitolo 5: *** CAPITOLO 4 ***
Capitolo 6: *** CAPITOLO 5 ***
Capitolo 7: *** CAPITOLO 6 ***



Capitolo 1
*** INTRODUZIONE ***


                             …His Sweety Strong Heart…
                                                             
 
 
INTRODUZIONE
 
“...Io lo vedevo, lo vedevo come ci sapeva fare, e non solo con lei, ma con tutti gli altri bambini..”
 
-Dai, dai, ancora!!-
Era da ormai più di 10 minuti che continuava così: tra una piroetta e l’altra in aria, e lui la accontentava sempre sorridendole; la prendeva in braccio e la lanciava in aria per poi riprenderla al volo e appoggiarla delicatamente sulle sue spalle.
E ciò che seguiva quel salto era l’urlo di divertimento della piccola streghetta, a cui sembrava di volare veramente, da sola, con le sue sole forze, come aveva promesso di imparare presto.
-Ancora, Mifune! Dai!!- continuava lei, e lui, instancabile, la accontentava sempre.
Lui non ci badava, ma io lo vedevo, lo vedevo come ci sapeva fare, e non solo con lei, ma con tutti gli altri bambini. Sì perché lui li adorava.. erano la sua vita! Se avesse potuto scegliere un posto dove stare per l’eternità, sarebbe stato un posto pieno di quelle “dolci creature innocenti”, come le chiamava lui.
 
Ma ora vi racconto la mia storia.. dal principio..
 

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Capitolo 2
*** CAPITOLO 1 ***


CAPITOLO 1-                               
 
“..fissavo i suoi occhini marroni: tali e quali quelli del padre, mi dissi.”
 
-Mifuneeeeeeee!!-
Già, l’urlo di prima mattina: lì era normale! Si ripeteva ogni mattina da 3 anni, e ormai sia io che il diretto interessato ci avevamo fatto l’abitudine.
-Angela.. – borbottò Mifune, sfregandosi l’occhio, ancora mezzo addormentato
-Che succede?- chiese con voce roca.
-Mifune, oggi hai promesso che avremmo fatto pratica con la magia! Non è vero?-
-Hai ragione..mi vesto e arrivo, promesso! Aspettami di là, ok?- e come di consuetudine, dopo che Angela ebbe chiuso la porta, Mifune si tolse di dosso le coperte, si infilò la maglietta e i pantaloni appoggiati in fondo al letto e corse nell’altra stanza dove Angela era già seduta sulla scopa.
-Mifune! Cosa facciamo per prima cosa?-
-Direi  di fare pratica col volo…ti ricordi le basi?-
-Sì!- e dopo un nano secondo la piccola streghetta si sollevò da terra, fluttuando sulla scopa. Ma non passarono nemmeno 10 secondi che perse l’equilibrio e cascò per terra.
Subito Angela si alzò e, senza il minimo capriccio, si rimise seduta sulla sua scopa e tentò più volte di rimanere in equilibrio sopra di essa.
Io mi svegliai poco dopo e, attratta dal rumore che stavano facendo quei due, mi recai da loro stiracchiandomi.
-Buongiorno!- dissi, sorridendo
-Buongiorno- rispose Mifune, seguito da Angela che sussurrò un timido “ciao” e si nascose dietro il samurai.
-Come va la pratica..?- chiesi fissando la piccola.
-Beh.. potrebbe andare meglio- ammise arrendevole Mifune, guardando Angela e appoggiandole una mano sulla testa.
-Oh, non preoccupatevi!- li incoraggiai io; poi mi avvicinai lentamente ad Angela e, abbassandomi, le porsi una caramella –Tieni, è per te piccolina!- e sorrisi.
Lei mi fissò un po’ incerta, poi allungò la sua manina verso la caramella e l’afferrò.
Mentre la scartava, fissavo i suoi occhioni marroni: tali e quali quelli del padre, mi dissi.
 
 

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Capitolo 3
*** CAPITOLO 2 ***


CAPITOLO 2-
 
“Avrei aspettato altro tempo.. dopotutto non sapevo ancora bene come l’avrebbe presa!”
 
-Mifune!- esclamai ad un certo punto, quasi senza rendermene conto.
Lui si voltò verso di me e, con il suo solito fare serio, contraccambiò con un “mh?”
In quel momento, non so bene il motivo, mi feci prendere dall’ansia e mi azzittii.
Forse non era ancora il momento giusto.
Avrei aspettato altro tempo.. dopotutto non sapevo ancora bene come l’avrebbe presa!
 
Il giorno seguente mi svegliai di buon’ora.
Andai subito in camera di Angela e, notando che stava ancora dormendo, richiusi in fretta la porta e andai in camera di Mifune; bussai: nessuna risposta. Dunque stava ancora dormendo.
A questo punto andai in cucina e cominciai a preparare la colazione per noi tre: dopodichè andai a svegliare Mifune; bussai e questa volta rispose con tono assonnato, invitandomi ad entrare.
Aprii la porta lentamente e, sbirciando dentro, lo vidi ancora sotto le coperte.
Mi avvicinai e gli chiesi di poter svegliare io Angela, quella mattina; lui annuì e, spostando le coperte, si mise seduto, mi fissò per un istante a mio dire quasi interminabile, poi si mise la maglietta e io uscii dalla stanza.
Andai da Angela, entrai piano, mi sedetti sul letto vicino a lei e, appoggiandole una mano sulla spalla, la scossi leggermente sussurrando: “Angela.. sveglia piccola..”
Lei si voltò verso di me, poi si nascose sotto le coperte: -Voglio Mifune!- esclamò; io sospirai e proseguii
-Mifune è di là che ti aspetta.. è pronta la colazione, Angela!-

A quel punto la streghetta sbirciò da sotto le coperte: -Ci sono i biscotti e il latte caldo?- chiese con voce un po’ titubante
-Certo! Te li ho preparati apposta, piccola mia!- sorrisi  e lei mi fissò:
-Piccola tua..?- chiese, fissandomi.
Mi fissò per qualche istante: nei suoi occhi vedevo della solitudine, talvolta; non era la prima volta che mi capitava
-Ti dà fastidio..?- chiesi
-No no..!- disse lei, e saltellò giù dal letto, per poi correre in cucina e sedersi vicino a Mifune.

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Capitolo 4
*** CAPITOLO 3 ***


CAPITOLO 3-
 
“Era la prima volta che mi sentivo così dopo anni: forse era arrivato il momento adatto..”
 
Dopo colazione Angela e Mifune si recarono fuori: lei con la sua scopa e lui con le sue katane.
Io nel frattempo riordinai la cucina e dopo poco mi misi ad osservarli sull’uscio della porta.
Successe un fatto strano, quella mattina; qualcosa che mai si era verificato in quegli anni. Può considerarsi un avvenimento banale, ma per me non fu così. Era la prima volta che mi sentivo così dopo anni: forse era arrivato il momento adatto..
Angela aveva appena fatto una domanda letteralmente agghiacciante a Mifune:
-Mifune.. ma io non ce li ho la mamma e il papà?-
A quella domanda sentii qualcosa che mi si stringeva nella gola, e un sentimento di angoscia e tristezza mi divorava dall’interno.
Corsi in casa, appoggiandomi ai muri, e scoppiai in lacrime gettandomi sul divano: ora basta! Non potevo più sopportarlo.
Decisi che ne avrei parlato con Mifune, più tardi, e così feci.
Lo chiamai in disparte in camera sua, quella sera, mentre Angela dormiva, e cominciammo a parlare:
-Sai.. ho sentito la domanda che ti ha fatto oggi Angela- buttai lì, come prima frase.
-Sì..- annuì lui
Ancora una volta provai quella sensazione scomoda che mi aveva assalito la mattina, ma non ci badai e proseguii.
-Tu cosa pensi dei genitori di Angela?- chiesi, con il volto cupo
-Nulla.. non li conosco…  non giudico la gente che non conosco-
-Ma l’hanno lasciata sola- proseguii –O quanto meno.. la madre l’ha lasciata sola..l’ha abbandonata.. è una persona orribile, no?- trattenni a stento una lacrima
-No.. non necessariamente deve averla abbandonata.. magari qualcos’altro l’ha spinta a farlo… magari non era sua volontà-
Ebbi  un sussulto: era così e io lo sapevo benissimo.
-Mifune… - tentai di proseguire
-Dimmi…-
-Ricordi 8 anni fa?- chiesi accennando a un sorriso triste
-Come dimenticarmelo?- sottolineò lui, sorridendo
-Non volevo andarmene, mi ci hanno costretta..questo lo sai, no?-
-Sì.. lo so-
-Ma c’è un’altra cosa che devi sapere, e riguarda Angela…-
-Angela?- chiese, sbigottito –Cosa intendi dire?-
-Angela… è..-
In quel momento la streghetta aprì la porta della stanza e, sfregandosi un occhio con una mano e tenendo sollevata la vestaglia candida troppo lunga, chiese:
-Perché siete ancora svegli?-
Non dovevo  e non potevo più aspettare…

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Capitolo 5
*** CAPITOLO 4 ***


CAPITOLO 4-
 
“Mifune..”
 
-Mifune… guardala negli occhi- gli sussurrai –Li vedi i suoi occhi?-
Poi tornai a fissarlo e lui mi rispose
-Sì..certo.. sono castani..e con ciò?-
-Lo sai chi ha gli occhi castani, Mifune?-
-..Tu?-
-Sì, Mifune.. e anche suo padre-
Il samurai sgranò gli occhi.
-Angela… vieni qui- le dissi, per poi prenderla in braccio e porla a Mifune
-Mifune.. lo sai che Angela è mia figlia?-
In quel momento il suo sguardo si fece incredulo.
-Credevo che te ne fossi solo andata.. non che mi avessi anche dimenticato..- disse, serio
-Infatti non ti ho dimenticato.. perché tu sei suo padre, Mifune..-
-Suo…padre?- ripetè ad alta voce e con gli occhi sbarrati
-Angela.. è nostra figlia..- abbassai lo sguardo –Non potevo tenerla con me... ero troppo giovane..! Ma sapevo che col padre sarebbe stata in buone mani, così ho fatto in modo che la trovassi e che la crescessi tu… ma mi ero ripromessa che sarei tornata e ti avrei detto tutta la verità…!-
In quel momento Angela allungò una mano verso di me, e mi prese una ciocca di capelli: ora sì che era davvero finita; sapevo che era rischioso rivelare tutto.. mettevo a repentaglio anche la possibilità di passare un po’ di tempo con mia figlia.
Allungò quella ciocca verso di lei e la strofinò sulla sua guancia:
-Tu sei la mia mamma… e tu, Mifune, sei il mio papà?- i suoi occhi non mi sembravano tristi dopotutto..
Annuimmo entrambi, Mifune ancora un po’ scosso, e Angela sorrise:
-Allora io ce li ho i genitori!-
-Angela..- chiesi, un po’ titubante –Sei contenta?-
La piccola annuì e, saltando fuori dalle braccia di Mifune, mi si aggrappò al collo; io la strinsi forte a me e il viso mi si rigò di 5 o 6 lacrime che ormai non potevo più contenere.
Ormai era tardi, molto tardi, ma dovevo ancora spiegare tutto a Mifune..
 

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Capitolo 6
*** CAPITOLO 5 ***


CAPITOLO 5-
 
“..cerca di capire! Avevo 17 anni, allora! Come potevo occuparmi di lei?”
 
Allontanai dolcemente la piccola Angela da me e, accarezzandola, la presi di nuovo in braccio, la portai in camera sua e la misi sotto le coperte.
-Torno dopo, piccola mia- le dissi a bassa voce
Ciò che mi rispose mi commosse nuovamente: -Sì, mamma- mi aveva sorriso.. e per di più adesso potevo sentire la voce di mia figlia che mi chiamava “mamma”; non poteva esserci cosa più bella, in quel momento.
Tornai nella stanza di Mifune e, fissandolo, entrai e chiusi la porta dietro di me.
Lui mi guardò col suo solito sguardo gelido, che ben presto si tramutò in un mezzo sorriso, si diresse verso di me e, quando ci trovammo a qualche centimetro di distanza, mi strinse forte a sé.
In quel momento mi sembrò di tornare indietro di 8 anni: sentivo il suo calore, il suo profumo, la sua presenza, il battito del suo cuore rimbombargli nel petto; niente era cambiato da allora.
-Mifune.. mi dispiace- scandìì tra le lacrime e i singhiozzi –Ma.. cerca di capire! Avevo 17 anni, allora! Come potevo occuparmi di lei?-
-Lo so, Tsumire.. lo so..ma perché te ne sei andata?-
-Vedi…-
Cominciai a spiegargli tutto dal principio:
-8 anni fa.. precisamente quando eravamo fidanzati e tu eri ancora al servizio di Aracne, lei mi confessò una cosa: ti voleva solo per sé.. e mi aveva minacciata. Io non ti avevo confessato nulla riguardo il fatto che ero incinta..e non avevo detto niente a nessuno, ma lei, in qualche modo, era venuta a saperlo, e mi aveva minacciato di uccidere la bambina nel caso non me ne fossi andata. Non volevo mettere a repentaglio la vita di nostra figlia, dunque fuggii e trovai rifugio presso una mia vecchia conoscenza. Quando qualche mese dopo nacque Angela, non potevo tenerla con me.
Allora, grazie all’aiuto della ragazza che mi aveva ospitata, ho fatto in modo che tu trovassi “casualmente” Angela quando era ancora in fasce e che la crescessi e la proteggessi. Poi, sempre grazie alla mia amica, che si era infiltrata tra gli uomini di Aracne senza dare nell’occhio, ero stata informata che eri stato cacciato e non lavoravi più per lei; ma questo è successo solamente 3 anni fa..
È stato allora che ho deciso di  cercarti e che ora condividiamo la casa da 3 anni… ma non so perché prima non avevo mai trovato il coraggio di confessarti tutto questo. Vivevo nella paura di perdere sia lei che te, ancora una volta. Ma… vedere come la trattavi, quanto la adoravi… sapevo che infondo desideravi da sempre avere una figlia, per questo ho deciso di farmi coraggio..e spero di avere fatto la cosa giusta..-
Ancora una volta mi strinse forte, mi prese il viso tra le mani e mi fissò dolcemente negli occhi:
-Grazie, Tsumire..-
 

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Capitolo 7
*** CAPITOLO 6 ***


CAPITOLO 6-
 
“Buonanotte mamma, buonanotte papà!”
 
Dopo poco andammo a dormire; Angela si era già addormentata, Mifune si svestì e si infilò nel suo letto, io andai nella mia stanza, mi misi il completo da notte e sgusciai sotto le coperte.
Non sapevo ancora se avrei dormito quella notte: tutto era così strano, ora.
Dopo circa 2 ore ero ancora sveglia: mi giravo e rigiravo nel letto senza riuscire a prendere sonno. Mi sorprese un rumore strano, mi misi seduta spostando le coperte e fissai la porta, tendendo l’orecchio per percepire meglio i rumori che sentivo sempre più vicini.
Capii nel giro di qualche secondo che si trattava di passi, sempre più vicini alla porta della mia stanza; ebbi un sussulto, sgranai gli occhi e fissai la porta sempre più agitata.
I passi rallentarono fino a fermarsi del tutto e, un attimo dopo, qualcuno bussò alla porta.
Andai ad aprire: era Mifune.
-Che ci fai ancora sveglio?- chiesi, a bassa voce.
-È  la stessa domanda che stavo per farti!- ribattè.
Sorrisi divertita e poi proseguii:
-Hai bisogno di qualcosa?- chiesi
-Sì..- disse lui –Di te..-
Rimasi sorpresa e calò il silenzio: non risposi.
A quel punto aprì del tutto la porta, mi fissò dall’alto del suo metro e 80 e, con delicatezza, mi prese la mano: -Vieni?- mi chiese e io, molto probabilmente paonazza, annuii leggermente.
Mi trascinò fuori, chiuse la porta, aprì quella della sua stanza, mi fece entrare, la richiuse, si svestì nuovamente, appoggiò i vestiti in fondo al letto, spostò le coperte, mi fece sedere, lui si sdraiò e io feci lo stesso.
A quel punto eravamo praticamente l’uno appiccicato all’altra:
-Non riuscivi a prendere sonno, Tsumire..?-
-Esatto.. e tu?-
-Semplicemente.. aspettavo da 3 anni di riaverti con me!- sorrise lui, poi si avvicinò a me e mi abbracciò nuovamente
-Ti amo, Mifune..- sussurrai al suo orecchio
-Anche io, Tsu.. e non sai quanto..! Mi sei mancata-
-Mi dispiace-
-No.. mi hai ripagato con la gioia più grande-
-Quale?-
-Angela..-
Mi appoggiai con la guancia sul suo petto e gli misi una mano sulla spalla, accarezzandolo. Dopo pochi minuti mi sfiorò con le labbra: -Non posso aspettare oltre.. questo ci riporterà indietro di almeno 8 anni, Tsu..-
Si avvicinò ancora di più, finchè non posò le labbra sulle mie: un bacio, forse il più dolce che mi avesse mai dato.
Dopo pochi minuti si allontanò un po’
-Manca qualcosa..- mi disse
-Cosa..?- chiesi
-Nostra figlia..non mi piace che dorma da sola- affermò.
A quel punto mi alzai dal letto e, in punta di piedi, andai nella stanza di Angela.
La presi delicatamente senza svegliarla e la portai nel nostro letto; la adagiai sulle coperte e poi mi rimisi sdraiata: ora eravamo davvero un famiglia…Mifune sdraiato di lato, verso la bambina, lei nel centro, raggomitolata e io, a mia volta, intenta a fissarla e a contemplare la sua somiglianza al padre: era bellissima, la più bella bambina che avessi mai visto, e finalmente potevo chiamarla “figlia”.
Dopo poco io e Mifune ci addormentammo, mentre Angela, al contrario, si svegliò, ritrovandosi tra noi due. La sentii nel sonno sussurrare: “Buonanotte mamma, buonanotte papà” le parole che più mi potessero rendere felice…!
  *ANGOLINO DELL'AUTRICE*

Ci tengo a dire che la mia mente malata ha partorito questa "cosa" ... non so se si possa definire Fanfiction, ma spero che la appreziate! In caso contrario sparatemi.. *si punta una pistola alla "Death The Kid"* che possa avere buon gusto anche sull'atto di morte! U_U beh.. non c'è altro da aggiungere! Solo... RISPARMIATEMIIII T^T
Bacione! <3
_MakaAlbarn_

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