il medaglione della vita

di Shiro93
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** cap1 ***
Capitolo 2: *** cap2 ***
Capitolo 3: *** cap4 ***
Capitolo 4: *** cap3 ***
Capitolo 5: *** cap5 ***
Capitolo 6: *** cap6 ***
Capitolo 7: *** cap8 ***
Capitolo 8: *** cap7 ***
Capitolo 10: *** cap9 ***



Capitolo 1
*** cap1 ***


IL MEDAGLIONE DELLA VITA Circa 300 anni fa in una terra remota , si ergeva in mezzo ad un deserto un piccolo tempio. Nella struttura vi dimoravano delle sacerdotesse che pregavano una dea particolare , ALIA,dea della vita. Una leggenda diceva che all’ interno del tempio vi era una cella speciale dove era nascosto un medaglione , questo oggetto si narrava possedesse il dono della vita ed era appartenuta alla stessa dea che le stesse sacerdotesse adoravano. La leggenda era arrivata anche alle orecchie degli uomini che abitavano nelle altre terre, e cosi ad ogni luna nuova .il tempio veniva assaltato da ogni tipo di creatura umana e non solo, cercando di rubare quel prezioso oggetto e per poter vivere per sempre. Proprio in una di quelle lune nuove la sacerdotessa madre lanciò una maledizione a coloro che se sarebbero riusciti ad arrivare al medaglione al loro primo tocco sarebbero morti con atroci dolori, ma come ogni maledizione ce anche un antidoto e infatti la profezia continuava dicendo , che solo una persona di cuore puro libero da ogni male sarebbe riuscito a indossar l’amuleto della vita e a sconfiggere per sempre l’avidità degli uomini , che ormai avevano perso la ragione. Passarono altri 100 anni e le guerre non finivano mai, tutti ancora attaccavano il famoso tempio della vita, volevano avere il medaglione tutti volevano vivere per l’ eternità e quindi ingaggiavano lotte senza sosta , finche una giovane donna ormai stanca di scappare dai suoi inseguitori riuscì a salvare la sua piccola creatura lasciandola sulle scalinate del tempio e gridando a gran voce di salvarle la vita,poi la donna spari. Alle grida erano accorse le sacerdotesse , le donne raccolsero il piccolo fagotto ma invano cercarono la madre del piccolo, sicuramente era stata catturata dalle tenebre. Portarono la creatura alla madre superiore ed essa prese il bambino lo guardò meglio e vide che era una bambina molto speciale, quella piccolina emanava un aurea cosi grande che la sacerdotessa ne rimase affascinata e si ritrovò a dire a squarcia gola che avevano trovato la reincarnazione della dea ALIA , tutte le altre sacerdotesse si prostrarono davanti a quel miracolo . La bimba crebbe isolata dal mondo degli uomini , non aveva idea di ciò che ci poteva essere oltre quelle mura di marmo fredde . Aveva chiesto più, volte alle sacerdotesse di poter uscire fuori a vedere il cielo le nuvole e tutto il resto, ma tutto le veniva negato non per cattiveria ma solamente per proteggerla dalla tenebra che ormai da 400 anni aspettava la piccola creatura, per poterla portare dalla sua parte e cosi arrivare al medaglione tanto agoniato.

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Capitolo 2
*** cap2 ***


Passarono ancora molti anni quando la madre superiore delle sacerdotesse del medaglione della vita morì, la piccola ALIA, così venne chiamata la ragazza compì 15 anni e allora le venne svelato tutto quanto. La balia che l’aveva curata per tutti quegli anni si aspettava che la ragazza si infuriasse e si ribellasse e scappasse via ,ma non fu cosi, ALIA rimase stupefatta e accettò il fatto di essere l’unica salvezza per quelle sacerdotesse che l’avevano cosi amata. Avendo saputo al verità ALIA, si impegnò al massimo studio gli antichi libri sul medaglione della vita, e mentre leggeva l’occhio le cadde su un antica storia, che riguardava da vicino la dea da cui le avevano dato il nome. (La storia raccontava che circa 1000 anni fa, nel deserto dove si trova ora il tempio, vi ergeva una grande pianura colorata da fiori di ogni tipo e vi abitavano anche molti tipi di alberi, un giorno nella radura avvenne un fatto straordinario, dalle piante e dai fiori nacque una bellissima ragazza dai capelli dai molteplici colori e dalla pelle candida,nata dal desiderio che in quel luogo ci fosse qualcuno disposto a curare la vegetazione e gli animali. La ragazza ringraziò la natura per averle dato la vita e la possibilità di poter darle una mano a chi l’aveva voluta;ed era cosi felice che non si accorse che alcune piante stavano diventando gelose di lei e cosi da quelle due piante color della notte nacque un altro essere. Un essere che a prima vista l’aspetto inganna, ma che dentro cova un grande avidità da far tremare tutto il mondo. La nascita di quest’ altro essere non passò inosservata, infatti in tutta la radura si avvertiva un qualcosa di pericoloso e la piante che avevano generato la giovane provarono in tutti i modi a proteggerla dal pericolo imminente. La giovane ALIA avverti nella radura la presenza di un'altra persona e quando con fare dolce si girò vide davanti a se un giovane che aveva uno sguardo glaciale ma un viso angelico. Affascinata dal nuovo arrivato non capì il pericolo che correva e si fece ammaliare e a poco a poco si innamorò di lui, ma la natura non accettava questa unione e fecero di tutto per distanziarli; per allontanarli la natura creò un medaglione , questo oggetto venne riempito di tutta l’energia vitale delle piante e dei fiori e poi venne consegnato alla ragazza. Alla giovane venne affidato il compito di far fare una prova a quello che credeva il suo innamorato, ella doveva parlare a lui del medaglione ,se fosse riuscito avrebbero accettato la loro unione ma se lui si fosse lasciato ammaliare dall’invidia lo avrebbero esiliato. L’avidità si fece strada in breve tempo il giovane divenne un pericolo ancora maggiore e li ALIA decise di intervenire provò a esiliare il giovane , ma non funzionò e cosi si scatenò una guerra tremenda tra tenebra e vita, ch e alla fine la dea ALIA confinò in un luogo dove nessuno almeno credeva nessuno sarebbe riuscita a liberarla.)

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Capitolo 3
*** cap4 ***


Arrivarono in tardo pomeriggio, ma nel villaggio non c’era anima viva , tutto a causa di una guerra, solo per impadronirsi di quel maledetto medaglione; DEMAR portò la giovane vicino ad un fiume , l’unico antidoto contro l’intossicazione era far bere al malato molta acqua,così facendo vide i primi miglioramenti della ragazza. ALIA ci mise poco a riprendersi, piano piano riprese conoscenza e cercava di capire dove si trovasse in quel momento. ALIA si alzò immediatamente il medaglione brillava molto sotto la sua mantella segno di pericolo ma attorno a lei non ne vedeva anzi c’era un giovane che la guardava accovacciato su una roccia non troppo lontano da lei, la ragazza si alzò spaventata e cercò una qualche via di fuga, aveva paura avendo visto il volto del ragazzo era sbiancata a causa del suo sguardo gelido, DEMAR provò ad avvicinarsi ma fu inutile la ragazza si spaventò ancora di più ed ella si mise ad urlare , il ragazzo intervenì prontamente mise una mano sulla bocca di lei e la pregò di far silenzio. In quel momento lei non capiva niente era come se fosse in un sogno, vedendo quel viso rimase scioccata perché era uguale a quello del giovane disegnato nel libro che aveva letto;calmatasi un po’ alzò di nuovo la sguardo e stavolta aveva una rabbia cupa dipinta negli occhi una rabbia che voleva uscire e distruggere tutto ciò che incontrava, in quel momento il ragazzo ebbe paura di lei , in fin dei conti non sapeva niente solo che era una discendente della dea e che andava tenuta d’occhio. Scesa la notte ALIA ne approfittò per scappare via , nella notte non sentiva i passi felini della pantera che la teneva d’occhio già dal pomeriggio,la pantera non era altro che un brigante, che andava in giro alla ricerca di qualche occasione come quella , si avvicinò furtivamente la prese da dietro ma la ragazza si divincolò dal suo fatale abbraccio e lo affrontò, la pantera tutto si sarebbe aspettato tranne che reagisse in quella maniera, il brigante rimase sorpreso ma la sorpresa durò pochi minuti ed estrasse il pugnale nascosto, lo maneggiava benissimo ma la lama cozzò contro un'altra lama, con quella di DEMAR,ALIA ne rimase sorpresa e tra se e se doveva ricordarsi che quel ragazzo gli poteva tornare utile, il combattimento durò meno di un ora messo in fuga il brigante,DEMAR si concentrò sulla ragazza, che stava comodamente seduta su un ramo di un albero e lo fissava,stavolta la ragazza parlò “CHI SEI TU, PERCHÉ’ MI SEGUI” il giovane non esitò e le raccontò chi fosse e perché la seguisse, a lei quella storia suonava di vero da una parte e falsa dall'altra, ma decise di far buon viso e cattivo gioco, ma una cosa che mise in chiaro fu “ NON SONO LA TIPICA RAGAZZA CHE DEVE ESSERE SALVATA PERCHÉ’ SO DIFENDERMI DA SOLA,MA UNA GUIDA FA SEMPRE COMODO GIUSTO?”DEMAR la guardò allibito,ora sapeva chi aveva davanti e avrebbe fatto in modo di non scordarlo più

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Capitolo 4
*** cap3 ***


Usciamo momentaneamente dal tempio per vedere che situazione vige all’ esterno. Fuori dalle mura l’esercito della tenebra era schierato pronto per attaccare ancora una volta quelle mura gelide e cercare di arrivare al medaglione. Agli uomini che discendevano dalla tenebra fin da piccoli venne loro raccontato che la dea ALIA era quella che aveva pianificato tutto ingannando il povero giovane e quindi andava sconfitta, i discendenti di FOBOS signore delle tenebre per secoli uccisero quelle che venivano etichettate come reincarnazione della dea, ma una era riuscita a sopravvivere e andava distrutta ,ecco perché l’ultimo discendente il più giovane venne istruito per uccidere l’ultima affinché il loro antico antenato potesse tornare libero ancora una volta e cosi sprigionare in pieno i suoi poteri. Il giovane uomo si chiamava DEMAR , lui fin da piccolo venne cresciuto solo per uno scopo uccidere l’ultima dea e regnare su tutto il mondo, ma il giovane aveva un indole più serena e non battagliera come quella del padre e cercava in qualsiasi modo di sottrarsi al suo destino ormai inevitabile. DEMAR venne spedito dal padre nelle truppe accostate al tempio, li avrebbe dovuto tendere un imboscata alla giovane ucciderla e prendere il medaglione. Arrivato, li intorno a se vedeva uomini senza scrupoli pronti ad attaccare a uno dei suoi ordini; aspettarono la notte e uno dei comandanti venne mandato in a controllare se qualche sacerdotessa era uscita fuori, la fortuna girava dalla loro perché ebbero la fortuna di prendere la balia della ragazza e la costrinsero a farli entrare, la donna collaborò senza provare ad urlare , lei aspettava il momento giusto e quando si presentò l’occasione urlo così forte che attirò l’attenzione di ALIA quello era il segnale di scappare via. ALIA prese con se il medaglione e scappò via nella notte tenebrosa, correva a più non posso sentiva dietro di se gli uomini che la inseguivano, che la volevano prendere a tutti i costi, ma la ragazza ormai stanca stava per abbandonare finché non ricordò lo sforzo che fece la sua balia per darle tempo di scappare e allora accelerò il passo e riuscì almeno per quella notte a sfuggire al nemico. La mattina seguente il tempio non esisteva più tutte le sacerdotesse vennero uccise senza pietà, rubarono tutto quello che poteva essere di valore e poi la rimanenza andò bruciata. Il comandante braccio destro del re , fece chiamare DEMAR, il ragazzo si diresse verso l’uomo , e lo incaricò di andare alla ricerca della giovane doveva fargli credere di essere un amico per poi tradirla. Il ragazzo partì immediatamente, le tracce lasciate dalla giovane erano ancora fresche. DEMAR cavalcò tutto il giorno , seguiva la pista come il cane segue la volpe. Aveva chiesto a gente di passaggio se avessero visto la giovane ma nessuno gli rispose. ALIA in quel momento si trovava in un vecchio bosco li almeno per il momento era al sicuro; il medaglione fungeva da sentinella e l’avvertiva quando si avvicinava qualche pericolo e cosi la giovane evitava le trappole, ma quel giorno il medaglione non smetteva più di illuminarsi ciò stava a significare che qualcosa o qualcuno si era messo sulle sue tracce. Trovò riparo in un buco di un vecchio albero li si nascose, mimetizzando l’entrata con foglie e rami e aspettò, il suo inseguitore; in quel momento passò una figura a cavallo, era un ragazzo ed era tutto quello che aveva potuto vedere prima di svenire per la stanchezza. DEMAR trovò immediatamente la ragazza, la soccorse vedendola svenuta nell’incavo dell’ albero , la ragazza per nascondersi aveva usato il LIGOS erano foglie altamente tossiche, perché per via del loro profumo causavano stanchezza e svenimenti, la trascinò fuori, e la mise sul suo destriero e infine anche lui salì e fece dirigere il cavallo verso il villaggio più vicino.

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Capitolo 5
*** cap5 ***


FOBOS prima di essere esiliato dalla dea era riuscito a generare la sua stirpe e a nasconderla per tutti quei secoli, ma ora che l’ultima discendente era uscita dal nascondiglio era diventata una preda facile e a cercarla era proprio il suo ultimo discendente, aveva amato quel ragazzo e in lui aveva riposto la sua fiducia. Si aspettava , che il ragazzo tornasse con la giovane ormai disperata e in mano il tanto agogniato medaglione che lo avrebbe utilizzato per liberare i suoi poteri rinchiusi,ma in quel momento aveva altro a cui pensare perché doveva preparare la cerimonia del potere e la trappola per la giovane per esiliarla per sempre. Mentre il piano diabolico andava avanti per la sua strada in una remota regione del deserto un piccolo gruppo adoratori della dea si organizzava creando un esercito contro il risveglio di FOBOS Gli adulatori erano tutte quelle persone stanche delle continue lotte che avvenivano nei loro territori, i bambini in mezzo a quell'orrore diventavano subito adulti e i loro genitori non potevano fare niente se non stare a guardare e sperare in qualcosa di migliore come il ritrovamento dell’ultima discendente. ALIA e DEMAR si stavano dirigendo verso una piccola cittadina rurale , la ragazza aveva espresso il desiderio di andare la per un motivo semplice, vedere le spoglie della dea ALIA. La città in cui si stavano dirigendo si chiamava GANIA, unica cittadina rimasta in piedi contro FOBOS re dell’oscurità, e il ragazzo ultimo discendente andava in seno del nemico di sua spontanea volontà. Durante il cammino ALIA dava qualche occhiata al giovane e non capiva come mai lui fosse il discendente del suo nemico mortale, lo trovava carino ed attraente sicuramente era più grande di lei di qualche anno, ma ancora non riusciva a vederlo come un amico e preferiva tenere le distanze, stessa cosa per DEMAR, appena poteva dava anche lui uno sguardo alla ragazza, anche lui tra se e se diceva più o meno le stesse cose di lei cioè che era sicuramente più piccola di lei, e la temeva soprattutto per la sua furbizia perché come aveva costatato era riuscita subito a smascherarlo senza mezzi termini. Mentre camminavano ALIA si azzardò a parlare “ DIMMI DEMAR COME MAI SEI VENUTO A CERCARMI, ANCHE TU BRAMI IL MEDAGLIONE “. Il ragazzo non rispose e la lasciò continuare “DAI A ME PUOI DIRLO PERCHE’ LO SAI CON ME LE BUGIE HANNO VITA BREVE” alla fine DEMAR parlò stanco dell’ interrogatorio e le confesso che lui non era interessato a quel monile . la risposta spiazzò la ragazza, pensava che anche lui come il giovane descritto bramasse al medaglione e invece non fu così. Stizzita da quella risposta non parlò più, intanto il giovane a sua insaputa stava ridendo per la sua piccola vittoria. Per la notte si accamparono vicino ad un boschetto, ALIA spiegò che non voleva essere disturbata. Ella se ne andò dietro ad un albero e si rannicchiò aveva freddo però non voleva l’aiuto di lui e cercò di scaldarsi da sola, DEMAR non dormiva , gli anni passati ad addestrarsi gli permisero di sentire come la ragazza tremasse dall’altra parte non si alzò perché non voleva che la ragazza cominciasse a blaterare che poteva farcela da sola, aspettò pazientemente e quando senti un piccolo tonfo, capì che ALIA si era addormentata. In quel momento andò al cavallo prese un secondo mantello e con quello avvolse la ragazza, una volta coperta la prese in braccio , e dopo la depose vicino all’animale mentre lui cercava di scaldarla, anche se lei era una testa calda rimaneva sempre una ragazza in cerca di protezione. Guardava la beatitudine del sonno dipinta sul volto della giovane e ne rimase rapito anche lui avrebbe voluto avere quella serenità, ma non poteva permettersi di distrarsi e così fece la guardia per tutta la notte. Al mattino ALIA si svegliò presto quando si vide accanto al ragazzo , ebbe un fremito ora in quel momento voleva dirgliene di tutti colori ma rinunciò all’idea perché l’aveva aiutata a combattere il freddo notturno, e decise in quel momento di essere meno diffidente verso di lui e drgli più credito. Si misero in marcia al primo raggio del sole ALIA non stava più nella pelle e correva come una matta da tutte le parti, DEMAR rideva un sacco vedendo quella ragazzina che chiedeva come si chiamassero alcune cose, come piante e animali, ad ALIA piaceva la sensazione di camminare scalza sul terreno e cosi, si tolse le scarpette le diede al ragazzo e iniziò a correre scalza felice, a volte mentre correva inciampava e finiva gambe all’aria e quando si rialzava era tutta impolverata e DEMAR doveva scuoterla così la terra se ne andava , un giorno una carovana superò i due e una vecchia donna rise vedendo una delle cadute della ragazza, quando ALIA se ne accorse diventò tutta rossa e si nascose dietro DEMAR, LUI la prese in braccio e le disse “ sei la solita sorellina “ così quella carovana andò avanti con un sorriso che non finiva più . Quando ALIA senti quella parola si immobilizzò, si staccò dal ragazzo e lo guardò basita,DEMAR non capiva forse aveva detto qualcosa che non andava cercò in qualche maniera di ricordare cosa avesse detto e l’unica che gli venne in mente fu SORELLINA, allora la giovane le disse “ NON SONO TUA SORELLA,LO SO MI HAI CHIAMATO COSI’ SOLO PERCHE’ C’ERA QUELLA CAROVANA MA NON TI PERMETTERE PIU’ CAPITO!!!!!!!!!!”, era proprio arrabbiata, strappò le calzature di mano al giovane se le rimise e cominciò a correre come una forsennata. DEMAR non capì la situazione e allora le corse dietro, e tra se e se pensava che quello scricciolo di ragazza era proprio un lampo nel correre faceva quasi fatica a stargli dietro anche con il cavallo, ma riuscì spronando l’animale a raggiungerla. ALIA piangeva il suo viso era rigato dalle lacrime , quando si fermò si accasciò a terra e pianse senza ritegno, piangeva perché il medaglione involontariamente le aveva trasmesso dei ricordi che erano avvenuti non più di qualche tempo fa, aveva visto come tutte le reincarnazioni della dea erano state tutte uccise e lei che era l’ultima aveva visto ed ora non sapeva che fare, si teneva la testa e gridava al vento tutto il suo dolore, le sue urla non passarono inosservate qualcosa nell’ombra stava ascoltando ed era pronta per agire se non perché si fermò nel momento in cui il giovane DEMAR arrivò a tranquillizzare la ragazza. Il giovane si sentiva osservato, recuperata la giovane, la caricò sulle spalle e cominciò a correre cercando di mettere distanza tra lui e la cosa che li seguiva, non era riuscito a capire cosa fosse ma intuì che dietro di loro c’erano degli inseguitori e loro erano le prede, poi un sibilo lo avverti del pericolo, si scanso appena in tempo , perché una freccia si infisse su un tronco, erano diventati bersagli facili, si doveva inventare qualcosa,l’idea venne fulminea , girò verso destra andò verso il bosco e provò depistarli solo per un breve periodo di tempo. In quel frangente depose a terra ALIA, sguainò la spada e attese. L’attesa durò poco, dal folto del bosco uscirono una banda di uomini, tutti armati di archi e frecce ,DEMAR si trovò sopraffatto e si arrese non poteva fare più niente se non essere catturato, lasciò la spada e cercò di proteggere la ragazza, invece gli uomini armati, presero in ostaggio i due. Una volta legati li condussero nella loro tana , ALIA venne separata dal ragazzo e rinchiusa in una cella , mentre DEMAR venne lasciato libero di gironzolare. Nel suo vagare DEMAR si accorse che gli uomini che li avevano catturati erano della banda della pantera.

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Capitolo 6
*** cap6 ***


Ancora una volta si era meravigliato dell’ astuzia di quel brigante ma ora non capiva il perché della sua libertà, lui era libero ma la piccola ALIA, si maledisse per non averci pensato subito, lo scopo del brigante mirava proprio a lei , restare solo con lei e fargliela pagare. Le celle non erano lontane , ma venne bloccato immediatamente, non lo lasciavano avvicinare, sentiva le urla provenire dalla cella ma non capiva se erano della ragazza o dell’uomo. Circa 5 minuti dopo ci fu un esplosione le sbarre della cella saltarono in aria, le sentinelle erano morte sul colpo, della PANTERA nessuna traccia, da una nuvola di fumo uscì traballante ALIA era sconvolta . DEMAR andò in suo aiuto, la prese guardò oltre la spalla e vide il corpo esanime del brigante , nonostante il colpo ricevuto quell’ uomo era ancora vivo. Si avvicinò ,non poteva lasciarlo morire serviva una guida, lo trascinò all’aperto , l’uomo ricominciò a respirare sempre più veloce si stava riprendendo, mentre ALIA svenne un'altra volta. Passarono 7 giorni e ancora la ragazza non dava segni di miglioramento, il ragazzo cominciò a preoccuparsi, toccò il petto il cuore batteva pianissimo , ma il respiro era regolare DEMAR aspettò pazientemente, andò dal brigante e gli fasciò la mano ferita, l’uomo troppo orgoglioso non ringraziava nemmeno, ma rivolgeva occhiate di fuoco alla giovane distesa poco più in la . La notte dell’ ottavo giorno finalmente ALIA riprese conoscenza , si toccò la testa istintivamente, se la sentiva pesante , mise a fuoco l’ambiente circostante e si meravigliò nel vedere che non era più in quella cella, appena si riprese del tutto chiamò. DEMAR “DEMAR DEMAR DOVE SEI RISPONDI” il ragazzo sentendosi chiamare andò verso di lei l’aiutò a sollevarsi e le disse “ FINALMENTE TI SEI SVEGLIATA MI AVEVI FATTO PREOCCUPARE “ la ragazza si guardava in torno spaesata, ma con calma si sedette A sera inoltrata ALIA aveva ancora paura si nascose dietro la schiena del giovane per non guardare l’uomo che aveva davanti . la pantera fissava la ragazza con uno sguardo furioso era come se volesse eliminarla in quell’istante e non si capacitava come quell’altro potesse proteggere una creatura così , si decise a parlare “ senti , si dico a te , grazie per avermi salvato, ma non capisco il perché tu difenda quella creatura, non ti rendi conto di cosa sia in realtà” DEMAR non ascoltava il discorso furioso dell’altro uomo si preoccupava solo della ragazzina che dietro di lui tremava come una foglia. La notte sembrava non finire mai e quando il sorgere del sole arrivò ALIA ringraziò tutti gli dei, fin da piccola aveva temuto il buio, questo perché le sacerdotesse le avevano detto che era arrivata col buio e che la sua povera madre se l’era presa la tenebra, da allora aveva temuto la notte. 3 In tarda mattinata arrivarono a GANIA la città che custodiva le spoglie della dea, la pantera che era dietro di loro non si unì , si rifiutava di entrare dentro quella città perché non credeva negli dei, ma in seguito avrebbe detto cosa veramente temeva. A GANIA ALIA si sentiva a casa da un lato era felice di essere la così avrebbe saputo più cose della dea dall’altro si sentiva smarrita nel non avere accanto qualcuno come la sua mamma. DEMAR sempre vigile vide il cambiamento di umore della giovane , ma non sapeva come aiutarla , provò a chiedere a qualche passante dove si trovasse il tempio della dea e un vecchio uomo rispose che dovevano andare in fondo alla strada e poi voltare a destra e sarebbe arrivato. Arrivati in fondo ALIA si staccò, da DEMAR guardò la costruzione non era come se la immaginava, il tempio era mezzo distrutto, non rimaneva niente se non un piccolo altare scampato per miracolo a tutta quella distruzione, si avvicinò con cautela. Sull’ altare qualche passante aveva lasciato dei fiori freschi e accanto un piccolo foglio con una dedica. GANIA era piccola comprarono qualche provvista e sul calar della sera si fermarono in una piccola locanda, finalmente ALIA si addormentò su un letto morbido e non più fatto di foglie secche, DEMAR avendole ceduto il letto si sdraiò a terra, la spada sempre al suo fianco per qualsiasi evenienza mentre il terzo uomo era fuori a far la guardia. ALIA prima di addormentarsi chiese al giovane di raccontargli cosa era accaduto al tempio in cui ella vi aveva abitato per così tanto tempo, il ragazzo fu colto alla sprovvista da quella domanda e li per li fu sul punto di non rispondere ma vedendo lo sguardo curioso di lei , le disse tutto. Non fu piacevole ricordare quell’ episodio di crudeltà, vedeva il cambiamento della giovane e voleva fermarsi, ma non ci riuscì e quando completò il racconto, dagli occhi della ragazzina scendevano grosse lacrime di dolore, essa era disperata avrebbe voluto lasciare quella stanza immediatamente ma per la troppa stanchezza chiuse gli occhi ma fece un sonno agitato. Nella stanza della locanda non era ancora spuntato il sole quando una figurina sgusciò dal letto e si arrampicò fino alla finestra, apertola si calò fuori e fuggi via. La figurina in questione e la giovane ALIA che sconvolta dalla verità appresa la scorsa notte decise di scappare mettendo molta distanza tra se e il ragazzo DEMAR. Era decisa ad andare avanti , ora cercava un posto che le aveva detto la balia quando lei era ancora una bambina , esisteva una zona dove tutte le persone che avevano bisogno di aiuto potevano rifugiarsi. Quando era piccola chiedeva sempre alla balia di raccontarle la storia di quel posto quasi magico,e la balia sempre felice le diceva e lei da bambina le chiese come faceva a raggiungerlo e la sua balia disse solo una cosa . 4

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Capitolo 7
*** cap8 ***


L’ultimo giorno passato nel mondo della maga fu triste, ALIA non aveva nessunissima voglia di tornare nel mondo in cui ella doveva sconfiggere FOBOS, nel posto in cui si trovava ora le andava bene ma al fato non si può sfuggire, la maga prima di rimandarla da dove era apparsa, cercò il ragazzo che stava con lei , prima che sparisse, la sfera mostrò un giovane circondato da uomini ed esseri oscuri, capì immediatamente che egli era un diretto discendente del nemico, ed un'altra cosa che vide fu che nelle città circostanti i ribelli si stavano organizzando per una sommossa, anche lei contribuì, mando i suoi più fidi messaggeri ad avvertire i ribelli di seguire la giovane dai lunghi capelli colore arcobaleno perché lei sarebbe stata la loro unica salvezza. Arrivato il momento di partire , la giovane si addormentò e cadde nelle braccia robuste di DEMAR ; era arrivato in quel posto guidato da uno strano animale e poi si era visto cadere nelle braccia ALIA addormentata ma la sua felicità durò poco, poiché gli uomini al suo seguito gliela strapparono di mano e la legarono su una sella e partirono, in quel momento ,DEMAR si sarebbe voluto ribellare ma non lo fece e si sottomise al volere di FOBOS. Impiegarono una settimana e mezzo per arrivare ETERNAL CYTI ,DEMAR non vedeva la sua patria ormai da parecchio tempo niente sembrava cambiato a parte la desolazione, iniziale che vide ma dopo gli abitanti uno a uno uscirono dalle loro case e riconobbero il loro giovane principe e cominciarono ad osannarlo, mentre veniva elogiato, ALIA legata dietro al suo cavallo era presa di mira dal popolo e l’accusavano di tutti i dolori che erano successi in tutti quegli anni, per poco non l’ammazzavano, se non fosse intervenuto il giovane. Ormai in balia del nemico si abbandonò alla totale tristezza, i suoi bellissimi capelli screziati di mille colori si erano spenti, erano quasi grigi,e lei cominciava a non reggersi più, al che DEMAR chiamò una delle guardie e diede ordine di portarla sulla schiena. Salirono l’ultimo scalino e arrivarono nella corte principale, li attendevano il padre di DEMAR E FOBOS. FOBOS era impaziente e quando si vide la ragazzina, nella sua faccia si disegnò un sorriso di vittoria, ormai nessuno poteva più intralciarlo , aveva vinto, dopo giratosi verso DEMAR disse < ottimo lavoro ragazzo, me l’hai portata ora finalmente potrò vendicarmi una volta per tutte di lei e poi prenderò il medaglione e lo utilizzerò per dominare su tutto il mondo. Scaraventarono la povera ragazza in una cella buia, non vi era nemmeno una finestra, ALIA si sentiva malissimo, ogni pomeriggio le guardie portavano la sua razione, ma lei non si alzava mai, nemmeno per bere voleva solo morire una volta per tutte, ma il suo desiderio non si avverò perché un generale delle guardie l’andò a prendere e con la forza riuscì a farle mandare giù qualcosa ma tanto la giovane la risputava subito perché il cibo era avvelenato. Una sera nella cella la venne a trovare direttamente FOBOS, voleva assistere alla lenta fine della sua antica rivale, ma la giovane non gli dava la soddisfazione che si aspettava, e perciò la trascinava per i corridoi dai capelli ma lei non urlava non faceva niente stava li inerme, alche FOBOS diede ordine che fosse messa in un altro posto. Quando la vennero a prendere vi era anche DREMAR, SI PRESE LUI L’INCARICO di portare la prigioniera, meno male che non era li il suo trisavolo se no erano dolori, comunque portò ALIA in braccio fino alla camera che le era stata data. Diede ordine agli uomini di non disturbarlo quando era con la prigioniera perché questo era il volere del loro sovrano, anche se mentiva DEMAR poteva star vicino alla ragazza e cercare in una maniera e nell’altra di farla fuggire, ma ALIA non collaborava. Una sera DEMAR, nei corridoi della corte senti rumore di catene trascinate e urla disumane , una sentinella gli riferì che avevano catturato un rivoltoso che era riuscito a penetrare le mura e diceva che v’erano altri pronti se non fossero intervenuti, DEMAR sospettava che ci fosse in atto una rivolta contro il suo antenato che tutte le popolazioni sottomesse o devastate da quell’inutile guerra si stessero raccogliendo sotto un unico esercito, l’esercito di ALIA dea della vita. Naturalmente tutto questo trambusto non sfuggi all’udito sopraffino di FOBOS E di ALIA, FOBOS non temeva quegli esseri umani anzi li detestava perché secondo lui non capivano che lo stava facendo per il loro bene, ma d’altronde ognuno poteva pensarla come voleva ancora per poco e sulla sua faccia riapparve quel suo riso malefico.

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Capitolo 8
*** cap7 ***


Un rumore , un altro rumore un po più assordante, nel castello del “demone” FOBOS vi sono strani rumori. Gli uomini che una volta camminavano velocemente tra le vie del palazzo ora sono stati tutti tramutati in esseri orribili. Questo è accaduto grazie al potere maligno , sprigionato da FOBOS il suo potere aumenta di giorno in giorno, sa che la fine dell’ ultima DEA è vicina, sa che il suo ultimo predecessore gliela porterà per sacrificarla e portare caos e scompiglio in tutto il mondo. FOBOS rideva al solo pensiero che a breve avrebbe avuto tra le mani quella ragazzina , nessuno l’ avrebbe fermato, perché lui sarebbe stato invincibile ; chiudendosi in una delle sue stanze praticò una magia , voleva vedere a che punto era il lavoro del suo discendente. La magia avvenne e dentro la nube che si formò vide il ragazzo addormentato ma non c’era traccia della giovane, era furioso, cancellò la magia e chiamando a squarciagola le sue guardie impartì loro quello che dovevano fare. Aveva dato l’ordine di catturare la ragazza viva, sentiva che il tempo era vicino e a breve sarebbe diventato un grande re. DEMAR si svegliò e alzatosi non vide più ALIA , fuori dalla porta non sentiva nemmeno il brigante e sospettava che l’uomo avesse portato la giovane via ma si sbagliava, infatti il brigante era nell’atrio e faceva una parca colazione e guardando il giovane intuì che qualcosa non quadrava, bastò un cenno del capo ed entrambi uscirono dall’osteria e si misero in marcia alla ricerca della ragazza. ALIA si trovava molto al nord della città di GANIA , si guardava in torno e come punto di riferimento aveva una linea striminzita di fiume ormai secco da più di trent’anni, doveva trovarsi nel punto giusto, diede un ultima occhiata in giro e infine chiuse gli occhi, si dovette concentrare al massimo e infine vi riuscì al momento giusto prima di essere catturata da degli esseri strani che le davano la caccia da 3 giorni. ALIA volò per modo dire da un pianeta all’altro ma era la sensazione di leggerezza a renderla così, le sembrava che stesse vedendo posti che non esistevano dove abitava lei,infine il suo viaggio finì e si trovò distesa in una radura circondata da una moltitudine di fiori e animali, si sentiva a casa in un certo senso. Si alzò e una volta in piedi si vide al cospetto di una donna bellissima, la signora era molto alta, aveva dei capelli lunghissimi che le scendevano dolcemente, il loro colore era particolare sembrava che riflettesse quello dell’arcobaleno, aveva uno sguardo dolce e la sua pelle era candida come la neve, ALIA ne rimase affascinata; la donna le diede una mano e la condusse verso una casetta anch’essa circondata da una folta vegetazione e da tanti animali. La ragazza era affascinata è una volta dentro si domandò se quella bella signora non fosse la famosa maga che dava un aiuto a chi ne aveva bisogno, però timida com’era non riusciva a chiederglielo e cosi la donna le rispose al pensiero che la tormentava,, ALIA fu scossa non pensava che la bella signora fosse in grado di leggerle nel pensiero, non sprecò nemmeno un secondo e le chiese di dirle come avrebbe potuto sconfiggere colui che era riuscito a liberarsi delle catene eterne del suo esilio. La maga rispose< Prima di tutto dammi il medaglione apporterò una piccola modifica.>, ALIA un po’ titubante glielo diede, ma alla fine l’oggetto non si illuminò perché non avvertiva pericolo. La donna lavorò sul medaglione fino a pomeriggio e quando glielo rese era tale a prima ma con una differenza la pietra al centro si era ingrandita, la maga spiegò che tutto era normale , la pietra avrebbe fatto tutto il resto per lei,ma c’era un prezzo spiegò, il medaglione esigeva di molta energia e per questo andava usato con parsimonia se no rischiava la vita. Il secondo giorno trascorso insieme alla maga ALIA apprese un 3 incantesimi per difendersi da attacchi violenti, il primo era una semplice barriera , il secondo poteva evocare un attacco violento , che serviva a bloccare per un breve periodo di tempo i nemici e infine il terzo quello un po’ più impegnativo si poteva utilizzare minimo 2 volte , perché alla terza come per il medaglione poteva rimetterci la vita a meno che qualcuno a lei vicino prestasse la sua energia,infatti era intenzionata a non usarlo ma presto ne avrebbe avuto bisogno. La maga vedeva la tristezza dipinta negli occhi della giovane e allora le diede un aiuto maggiore, quel giorno ALIA le aveva chiesto se poteva in qualche modo sapere chi era sua madre, la maga aveva annuito e facendo una semplice magia riuscì a scoprire chi era sua madre, la maga apprese che la piccola non aveva madre lei era esattamente la dea ALIA rinata , la prima dea che aveva abitato il mondo. A tarda sera la maga la chiamò e al giovane un po assonnata le si sedette accanto,ora la donna non sapeva come dirle che lei era la dea rincarnata che non aveva genitori , ma la verità le uscì di getto e ALIA a mali estremi l’accettò, dopotutto se lo sentiva che non aveva nessuno era condannata a rinascere in eterno finché non avrebbe battuto FOBOS.

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Capitolo 10
*** cap9 ***


Nei regni circostanti a quello di ETERNAL CYTI , vi erano numerose raccolte di gente arrivate anche dai paesi oltre le catene montuose unite tutte sotto un'unica causa la “LIBERTA’ E LA VOGLIA di UCCIDERE COLUI CHE AVEVA PROVOCATO TUTTO QUANTO”. Le città erano diventati campi di addestramento ognuno era libero di arruolarsi, venivano accettate anche le donne , nessuno escluso, chi li addestrava era sicuramente un qualche vecchio eroe di guerra o qualche brigante molto potente che aveva deciso di aiutare questa causa, le guardie mandate da FOBOS partivano dal regno per non tornare più, la maggior parte di esse veniva uccise all’ istante, mentre altre venivano catturate per estorcere informazioni utili per liberare la loro dea. In mezzo a questi uomini vi era anche LA PANTERA il brigante che era stato compagno di viaggio della ragazzina e del giovane rampollo del tiranno, diciamo era lui la macchina pensante che portava avanti tutto, era lui che aveva incitato la folla alla ribellione, e le sue parole non furono vane e vennero accettate in meno di un quarto d’ora , finalmente avrebbero avuto la loro vendetta. Nel castello di ETERNAL CYTI, FOBOS aveva dato ordine di andare a prendere la vittima ormai riteneva i tempi maturi e doveva agire subito, le guardie buttarono giù la porta, ALIA provò a difendersi ma era troppo debole e venne presa di peso e portata al centro della corte dove vi era posizionato, un grosso tavolaccio, la distesero e in quel momento catene invisibili la legarono, ALIA provò più volte a liberarsi, ma non vi riuscì, proprio in quel momento FOBOS apparve. ALIA ne rimase paralizzata, si aspettava un fantasma vivente e non la faccia di un ragazzino dallo sguardo glaciale, la sua mente gridava DEMAR, ma sapeva benissimo che non era il suo amico, ma non accettava lo stesso quell’uomo e in quell’istante qualcosa scattò dentro di lei, una specie di ira nascosta si faceva largo nella sua testa, portando alla testa ricordi di fatti avvenuti più di 1000 anni fa. Tutto questo provocò nella giovane uno scompenso mentale , non riusciva a controllarsi e infine cedette il posto alla sua vera natura; FOBOS non aspettava altro e la sua pazienza venne ripagata con l’apparizione di ALIA dea della vita custode del medaglione della vita , strumento essenziale per il suo rito magico. Prima che il rito iniziasse però serviva un sacrificio , come tributo per propiziarsi il tutto e non esito a sacrificare di chi più caro avesse. La sua follia l’aveva ormai accecato e l’unica persona che volesse sacrificare fu proprio il suo preferito pronipote DEMAR, lo mandò a chiamare col pretesto di assistere al rituale .IL giovane non sospettava che tutto ciò lo avrebbe condotto a morte certa. Arrivato nella sala DEMAR si guardò in torno notando solo il tavolo dove era trattenuta una figura dall’aspetto familiare, solo che i capelli erano più lunghi e il corpo più grande, la sua osservazione si interruppe in quell’istante perché si ritrovo a terra trattenuto da catene invisibili mentre su di lui sovrastava il suo trisavolo, ridente di follia pura, li bastò solo uno sguardo per capire che la sua vita per giungere al termine , che lui era stato la marionetta nelle mani del burattinaio per tutto quel tempo e di aver agito sotto la sua volontà, ma del resto desiderava morire per liberarsi dal fardello che gravava sulla sua schiena, ma un pensiero l’attraverso e si sentì egoista non aveva pensato ad ALIA a quella ragazzina che stava soffrendo un po più in la di lui, lei si che stava lottando veramente tra la vita e la morte, per riuscire a dare una speranza in più al mondo. La maga che ALIA aveva conosciuto non più di un mese fa aveva dato il via ai suoi emissari di portare la voce della ribellione a tutti , era arrivato il momento di agire , non si poteva più tornare in dietro, questo sarebbe stato il riscatto della terra da tutti i mali subiti, finalmente dopo 1000 anni di sofferenze ci sarebbe stata la tanto agognata pace. Il rito iniziò, DEMAR si sentiva bruciare dall’interno era come se dentro di lui vi fosse un fuoco che ardesse, allo stesso tempo percepiva un’altra sensazione più sgradevole si sentiva freddo , capiva la vita lo stava abbandonando, ma cercava di resistere a quel fuoco combattendo con un altro tipo quello del voler vivere, decideva lui quando morire e non voleva farlo sicuramente ora, questo sfuggì a FOBOS, egli era convinto che il giovane volesse morire e si sbagliava quel suo errore fu fatale perché l’incantesimo uscì per meta compiuto, ma non vi badò anche con quella misera forza riuscì ad impadronirsi del medaglione. Il medaglione preda ambitissima da tutti gli esseri ora era in mano a FOBOS era così contento da tralasciare tutto, ormai aveva quello che desiderava., ma qualcosa li diceva di torturare ancora la ragazza e il suo nipote. Si mise al collo il monile che ora risplendeva di una luce quasi folgorante e con passo deciso si avvicinò al tavolo, li con tutte e due le mani strinse la gola di lei , ALIA si dimenava con tutte le forze e in un modo a lei sconosciuto si liberò delle catene, quindi sfuggì anche a morte certa. Una volta liberatasi, ALIA parlò all’uomo folle< Bene FOBOS,vedo che in tutti questi secoli non sei cambiato, non hai smesso di sacrificare persone che ti stanno a cuore , per i tuoi mezzi fini>, l’uomo la guardava di sbieco, ma reagì, e ora che lo possiedo potrò distruggerti una volta per tutte!!!!!!!!!!!!!!!!!>. DEMAR era ad un metro esatto dai due , anche lui si era liberato, le forze tornavano, voleva agire , voleva distruggere l’uomo che aveva voluto bene per tutto quel tempo vedendolo come una figura da imitare, allora parlò anche lui< Nonno, come hai potuto ingannare tutti, io mi fidavo di te , il popolo si fidava di te, e tu invece volevi la nostra fine per poi governare su tutti in questa maniera sei un pazzo un PAZZO ..… , ma ora riparerò tutto, muori bastardo.>. segnò la sua fine in quel momento, si lanciò all’attacco per sottrarre il medaglione, la sua corsa si fermò proprio davanti ALIA la guardò per un ultima volta e dopo cadde a terra tenendosi il pugnale stretto sul cuore, quell’ultimo sguardo bastò per far scattare la giovane, ella usò uno degli incantesimi insegnatole dalla maga, usò il secondo, quello distrusse una metà dell’ala della corte , così facendo poté vedere quello che accadeva fuori ,e quello che vide fu solo uomini che si ammazzavano, che lottavano per sopravvivere. Fu in quel momento, quando la luna era oscurata dalle nuvole che FOBOS assunse la sua vera forma, si trasformò nell’essere più terrificante, a ruota la segui ALIA, essa svolazzava a 7 metri d’altezza, aveva capito cosa doveva fare e non avrebbe indugiato ancora a lungo; guardò verso il basso e con un tono di voce abbastanza alto parlò< Gente ascoltatemi, colei che vi parla è l’ultima di una stirpe, che non sarebbe dovuta esistere, ma ora vi chiedo di smetterla, la fine del tiranno e vicina e vi chiedo come ultimo sforzo di donare a me tutta la vostra energia cosicché, possa una volta per tutte ristabilire l’ordine del mondo e privarlo di tutta la malvagità accumulata negli ultimi secoli>, la sua voce venne ascoltata e da ogni persona li presente uscì una sfera di luce che poi andava nelle mani della dea, invece FOBO in preda alla follia blaterava cose senza senso come ALIA non perse tempo, formulò l’ultimo incantesimo, ma aveva bisogno di più energia, l’energia mancante arrivò da una persona a lei molto cara, e giratasi capì che il fornitore era proprio DEMAR, il giovane nonostante fosse ferito mortalmente aveva deciso di donare tutto se stesso per distruggere il mostro, e quando ALIA accumulò abbastanza forza , FOBOS mugolò qualcosa del tipo , alla fine tutto quello che accadde venne avvolto da una luce abbagliante, quelle poche persone che riuscirono a guardarvi dentro videro, la dea dissolvere il mostro e anche lei cominciò a dissolversi come sabbia al vento. Tutti quelli che avevano combattuto ed assistito alla battaglia finale , finalmente poterono esultare di gioia , tutti infatti parteciparono alla gloriosa guerra, costruirono un mondo migliore , non più basto su odio e gelosie, ma su speranza e felicità, in ultimo per onorare l’ultima dea venne scritto un libro che raccontava le sue avventure, di come avesse salvato il mondo e avesse ridato vitalità, infine vennero edificate molte statue di DEMAR E DI ALIA , nessuno si sarebbe dimenticato dei due giovani , perché avrebbero continuato a vivere nei racconti tramandati di generazione in generazione. FINE.

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