NCIS - New Generation

di delilahs
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Assomiglia tutta a suo padre. Tiva! ***
Capitolo 2: *** McTonto. McAbby! ***
Capitolo 3: *** Guarda che ti prendo. Shibbs! ***
Capitolo 4: *** Riunione di famiglia ***



Capitolo 1
*** Assomiglia tutta a suo padre. Tiva! ***


Chi è la piccola di papà? Chi è la piccola di papà?” gongolava Tony, sorridendo, chinato su una carrozzina .

Ziva entrò nella stanza, assonnata, strofinandosi i capelli e sciogliendoli lungo le spalle, fasciate dal grosso maglione che usava come camicia da notte. Rise vedendo il potentissimo, affascinantissimo e ricercatissimo agente Anthony DiNozzo Jr. fare smorfie buffe ad una  piccola creatura.
Si avvicinò, poggiando la mano sulla spalla di suo marito e ridendo genuinamente. Tony si girò, ancora con una smorfia buffa sul viso e si incantò. Bloccato, ad ammirare la sua Ziva che rideva.

La sua Ziva.

La madre di sua figlia, che proprio in quel momento gemeva divertita, osservando il padre da sotto una grossa scimmia di pezza.
Incantato, si avvicinò per baciare la ragazza sulle labbra. Sorrise dolcemente mentre lei smetteva di ridere, stupita, e ricambiava il bacio. Lentamente, infilò la sua mano nei capelli di lui, accarezzandoli e tirandoli leggermente, mentre le mani di Tony scivolavano sul suo maglione blu lungo.
Caddero entrambi sul divano, rotolando l’una nelle braccia dell’altro.  Tony emise alcuni mugolii che fecero ridere Ziva sotto di lui, che disegnava piccoli cerchi immaginari sul suo petto nudo e scolpito.

Ti faccio ridere, occhioni belli?” chiese allora lui, gonfiando le guancie e iniziando a farle il solletico, alzando di poco la maglia. Lei gli bloccò i polsi, abitudine portata avanti dagli allenamenti di Krav Mana, ma invece di torcerli come avrebbe fatto con qualsiasi altro uomo, si divertì ad osservare la sua espressione da bambino. Gli accarezzò piano una guancia, lasciandogli una scia di baci sul collo e scivolando fuori dalle sue braccia, ridendo alla sua faccia allibita.
Si avvicinò alla culla dove la bambina sorrideva timida e curiosa, ammirandola mentre Tony la abbracciava da dietro, stringendole la vita sottile. Gli occhi vispi della bambina, dello stesso castano cioccolato di Ziva, erano risaltati dal blu delle copertine e della tutina e dal marroncino chiaro della scimmia di pezza fatta a mano da Gibbs.
I capelli radi e biondi le ricadevano pettinati e profumava di pulito e borotalco. Ziva sussurrò,

Sai, è tutta suo padre.

Tony, alle sue spalle, pensò che era vero. Tali riusciva a conquistare tutti, grandi e piccini. Aveva una personalità forte. Ed era una bella, bellissima bambina.

Però ha qualcosa anche di te.” concluse lei,  guardandolo e prendendola in braccio con un ghigno sul viso e gli occhi limpidi, mentre si dirigeva verso la cucina linda lasciandosi alle spalle  suo marito, impietrito.



 
 
Tali Caitlin DiNozzo.

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Capitolo 2
*** McTonto. McAbby! ***


Tim! Vieni qui, s u b i t o!” urlò Abby, eccitata mentre saltellava da una parte all’altra del salone.

Timothy McGee, ragazzo un tempo secchione e solo, attualmente analista all’NCIS, sposato e con un figlio, non era mai stato una cima nel campo delle arti fisiche, a differenza dei suoi colleghi più anziani, ma qualcosa nella voce di sua moglie l’aveva incitato a lasciare il suo computer tanto amato per raggiungere il salone. E di corsa, anche.
La scena che gli si parò davanti agli occhi per poco non lo fece iniziare a saltellare come Abby.
Suo figlio Leeroy, un anno e mezzo, stava steso sul pavimento lindo, con indosso il suo pigiamino e un cappello per il freddo di dicembre, la bocca all’infuori e il nasino all’insù fissi verso una console PSP di ultima generazione. Lo sguardo sembrava confuso, anche se concentrato.
Le dita scorrevano veloci sul controller, anche se dai suoni sembrava che il personaggio stesse morendo, in sequenza, una volta dietro l’altra.
McGee rise, con le lacrime agli occhi mentre suo figlio alzava lo sguardo confuso, mettendosi a sedere ed alzandosi, dirigendosi verso sua madre. Abby lo prese in braccio, con gli occhi che lanciavano scintille, mentre Leeroy cercava di spiegare qualcosa.

M-Mc..” sussurrò concentratissimo, la lingua di fuori e qualche capello nero pece che gli scendeva sul viso.

Tim, emozionatissimo, si avvicinò ancora di più, accarezzando dolcemente il fianco di Abby nel frattempo.

MMM.. McNerd!” sputò alla fine Leeroy, soddisfatto mentre guardava il padre, che aveva l’aria di uno a cui hanno appena tirato un calcio nelle palle.

Oh McGee..” disse Abby, cercando di non ridere mentre suo figlio rideva sguaiatamente con la lingua di fuori.



Io Tony lo ammazzo! Te l’avevo detto che l’idea di lasciargli Leeroy l’altra sera era pessima!” urlò schizzato, mentre usciva come una furia diretto al telefono.
Abby lo seguì, scoppiando in un risolino isterico insieme al bambino, aggiustandogli meglio il cappellino.





 
Leeroy Jason McGee

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Capitolo 3
*** Guarda che ti prendo. Shibbs! ***


“Kelly! Non ti preoccupare, ti prendo.” disse Gibbs, ridendo e fissando la bambina dai capelli rossi  che galleggiava terrorizzata.

La guardò con quegli occhi azzurro ghiaccio, mentre lei si aggrappava a Shannon, pochi metri più avanti. Qualcosa, però, in quella giornata soleggiata, le fece prendere coraggio.
Sempre per mano alla madre, si sistemò il costumino rosso fuoco, così ben abbinato ai suoi capelli rossi e agli occhi azzurri e si immerse. Anche Gibbs lo fece, aprendo gli occhi sott’acqua. Kelly rideva, gli occhi azzurri splendenti nella luce  filtrata.
Gibbs rise, scorgendo anche il corpo di sua moglie, mentre sua figlia si avvicinava nuotando a rana. Appena arrivò a dieci centimetri da lui, afferrò la figlia e la tirò su, riemergendo e spruzzando tutt’attorno.

“Bravissima Kelly!” l’abbracciò mentre lei rideva cristallina.

Si avvicinò alla moglie, sempre tenendo la bambina e facendogli il solletico. La baciò sulla fronte per poi rivolgersi a Shannon.

“E’ uguale a noi. Timorosa come te all’inizio, coraggiosa come me alla fine.” gongolò.

“Certo Jethro…” asserì la donna, dandogli un bacio sulla guancia mentre lui le afferrava i fianchi. La baciò dolcemente, una mano intorno ai
fianchi di lei e una a tenere la bambina. All’inizio sentirono un gridolino indignato, poi una manina bagnata li separò.

“Bleaah Kelly!” dissero contemporaneamente, abbassando lo sguardo sulla bambina che rideva birichina, spruzzando acqua e tuffandosi di nuovo, mentre i suoi genitori ridevano.


 


 
Kelly Gibbs

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Capitolo 4
*** Riunione di famiglia ***


Era un giorno piovoso di settembre e il cielo era plumbeo. Erano appena le dieci di mattina, mentre due macchine arrivavano insieme alla tenuta Gibbs. Tony scese da una macchina nera, dai finestrini oscurati, spostandosi gli occhiali da sole sulla testa. Contemporaneamente Abby scese dall’altra macchina, saltellando e abbracciando l’agente federale di slancio. Poi si avvicinò al finestrino del passeggero della macchina nera, abbassato.

Ziva! Come stai? Eh? Eh?” disse eccitata, aprendole la portiera.

Ziva rise di gusto, spostandosi con un po di fatica, limitata dall’enorme pancione che spuntava da sotto la maglia premaman blu. Abby le diede la mano, aiutandola ad uscire e abbracciandola delicatamente.

Come sta il piccolo Tim?” chiese, accarezzando il pancione entusiasta.

Io? Io sto bene.” rispose un confuso McGee, qualche metro più avanti. Abby non si girò nemmeno, attenta a parlare con Ziva. Dopo un minuto si sentì il rumore di uno schiaffo venire da più avanti e McGee che stizzava “AHIA.” Anthony doveva avergli dato uno scappellotto, pensò Ziva.
Tony rise di gusto, trascinandosi con McGee dalle rispettive mogli. Si avvicinò a Ziva e le diede un bacio leggero, facendo sospirare Abby che guardava laconica McGee. Lui, però, stava guardando da tutt’altra parte.

Leeroy! Scendi dalla macchina!” urlò preoccupato andando a recuperare il figlio, di quattro anni.

Leeroy Jason McGee stava tranquillamente appollaiato sul muso della enorme macchina bianca del padre, ridendo vedendo il padre fare smorfie buffe. Indossava un’adorabile cappello di lana fatto a mano, una camicia con una giacca sopra, dei pantaloni lunghi ed un paio di converse bianche. Indossava ancora gli occhiali che Tony gli aveva regalato il compleanno prima, che gli coprivano gli occhi e gli davano un’aria molto figa! (citazione necessaria –cit. Tony).
McGee lo prese in braccio e lo fece scendere, mentre lo riaccompagnava dagli altri. Leeroy iniziò a correre, per poi buttarsi nelle braccia di Tony.

Ciao campione! Bravo, vedo che fai quello che ti ho detto di fare.” disse entusiasta, facendo ridere il bambino e beccandosi uno schiaffo dietro la nuca da Ziva e Abby, cosa fece sbellicare il bambino.

Tia Tiiva!” strillò poi, accorgendosi della presenza di Ziva dietro di lui.

Ciao Jax!” disse Ziva, l’unica in famiglia che lo chiamava così. Lo faceva sentire unico, speciale e lei lo sapeva. “Perché non vai a chiamare Tali? E’ proprio lì, dietro.” concluse, girandosi per aprire la portiera.

Abby si affacciò per salutare la figlia di Tony e Ziva, di qualche mese più piccolo del loro, e la vide con gli occhi chiusi, con la testa appoggiata alle ginocchia. Ziva, allora, sussurrò qualche parola in ebraico e la ragazzina sembrò scuotersi, anche se aveva ancora gli occhi chiusi. Alzò le due dita a fare il simbolo della pace, come a dire “Lasciatemi dormire.

Cai? Caaai? Sei sveglia?” chiese curioso Leeroy, infilando la testolina nell’incavo della porta. Al suono della sua voce, Tali si alzò di scatto, facendo dondolare i lunghi riccioli bruni che le ricadevano sul maglione. Prima che fuggisse via, Abby le sistemò meglio il cappellino, mentre lei tirava la lingua fuori.

Shalom, mamma! Ciao zia, Tim.” disse, rivolgendosi al pancione quasi più grande di lei “Ciao zio!” strillò a McGee prima di iniziare a correre intorno al parco con Leeroy.

E a me niente?” si lamentò Tony, mettendo il broncio.

אפיפיורים, לא לקנא Leeroy, זה רק החבר שלי!*” replicò la bambina, ridendo mentre acchiappava Leeroy, meno veloce e agile.
Tutti si voltarono allibiti verso Ziva, che però guardava orgogliosa sua figlia trattenendo un risolino. Tony scrollò la testa, rassegnato. All’improvviso si sentì uno strillo acuto, che fece raggelare il sangue nelle vene a tutti. DiNozzo saltò addosso a Ziva, letteralmente, per evitare che facesse mosse strane che potevano mettere a rischio il bambino. Abby ebbe un sussulto, come se si fosse dimenticata qualcosa di molto importante e corse verso la macchina, rassicurando qualcuno all’interno.
Ne uscì con una bambina stretta tra le braccia, di qualche mese.

E così questa è…” iniziò Ziva, commossa.

Lia. Si, è lei.” sussurrò Abby, orgogliosa, mentre Tony guardava Ziva con apprensione e Tim prendeva in braccio la bambina.


מצאתי אהבה אחרי המוות ...*” sussurrò Ziva malinconica. Tony la strinse a se, mentre lei si appoggiava sulla sua spalla massaggiandosi la pancia. Tim sorrise, mentre con Abby accarezzava la guancia della bambina che si guardava intorno curiosa. Il momento felicità fu interrotto dal loro capo, Leroy Jethro Gibbs, che urlò dal portone di casa sua,

Allora? Venite o volete stare tutto il giorni lì, pivelli?
Risero, mentre dalla casa scendeva una bambina di più o meno sei anni e dai capelli rossi, che iniziò a chiamare Tali e Leeroy, che risposero con entusiasmo all’appello di Kelly Gibbs.

Tali Caitlin DiNozzo


Leeroy Jason McGee


Lia Jennifer McGee



Kelly Gibbs


 


אפיפיורים, לא לקנא Leeroy, זה רק החבר שלי!* = "papi, non essere geloso di Leeroy!"

מצאתי אהבה אחרי המוות ...* = 'colei che si è innamorata dopo esser morta'
 

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