The best companions are those he never gets

di Gwendolyn Smith
(/viewuser.php?uid=512692)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** #01 ***
Capitolo 2: *** #02 ***
Capitolo 3: *** #03 ***



Capitolo 1
*** #01 ***


Lynda Titolo raccolta: The best companions are those he never gets
One-Shot: 01
Rating: Verde
Fandom: Doctor Who
Personaggi: Doctor-10, Altri
Avvertimenti: What if?
Disclaimer: Ovviamente, i personaggi non mi appartengono, né questa storia è scritta a scopo di lucro.




#01

I tre strisciano, silenziosi come ombre, addossati al muro. Il Dottore lascia vagare lo sguardo sugli inquietanti esseri sotto di loro. Nonostante la distanza, può distinguere le braccia tentacolari, il corpo tozzo e la malvagità nei loro occhi.
-Questo non va bene.- mormora, scuotendo lievemente la testa. –Non va affatto bene.-
La ragazza castana, che sta squadrando gli alieni con gli occhi sbarrati, si sente mancare a quell’affermazione. –Che cosa sono?-
-Graul.- risponde lui, senza aggiungere altro. La ragazza sbuffa rumorosamente. Aspetta qualche istante, per vedere se ha intenzione di continuare. –E…-
E pensare che doveva essere una gita di piacere, dopo i problemi con i Dalek e tutto il resto. Quello su cui si trovavano era un pianeta, a detta del Dottore, tranquillo e pacifico: abitanti dediti ai commerci, paesaggi colorati e nessun alieno ostile. E ci avevano creduto, fino a quando non si erano ritrovati a passeggiare dove non dovevano e ad entrare in un passaggio sotterraneo sconosciuto e non segnato nelle carte. Erano finiti in quella che sembrava una base nascosta di una razza aliena non specificata.
-Pensavo fossero svaniti.- stava, invece, mormorando l’uomo, inforcando gli occhiali. –Come hanno fatto a sopravvivere?-
-Dottore!- lo richiama Rose, a voce bassa ma urgente. –Cosa sono?-
L’altra ragazza continua a scrutare quelle creature. Dovrebbe essere spaventata, ma è solo stupita. Dopo quello che era successo sulla Satellite Cinque, la sua sensibilità si è riadattata. Se non ha una voce metallica e non assomiglia a un cassonetto, non può essere così male. Mentre pensa questo, improvvisamente si rende conto di quanto la sua vita sia cambiata: poco prima stava cercando di sopravvivere in un reality show mortale, e adesso viaggia nel Tempo e nello Spazio. Prima era solo Lynda, una ragazza normale e quasi banale; ora era Lynda, la ragazza che aveva combattuto i Dalek e la cui vita era diventata una corsa frenetica.
-Cosa sono?- chiede, strattonando la manica del Signore del Tempo. Lui, senza staccare gli occhi da quei cosi, prende un profondo respiro.
-Creature antiche, che sarebbero dovute essere estinte da tempo.- rispose. –Sono guerrieri spietati, crudeli, che sanno che siamo qui e che stanno per saltarci addosso per ucciderci.-
-Cosa?!- strilla Lynda, adesso davvero spaventata. Non ha tempo di porre altre domande, perché la mano del Dottore ha già afferrato la sua e la sta trascinando verso l’uscita più vicina.
Ma a lei va bene così, perché sentire il cuore martellare nel petto, le gambe dolere e la presa salda del Signore del Tempo sulla sua mano le ricordano che lei è ancora viva, che non è tutto finito sul Satellite. Lynda vive ancora, e sente che continuerà ed essere così ancora a lungo.





:::Note dell’Autrice:::
Bene, eccomi di nuovo qui, a tormentarvi con le mie storie.
Questa volta il progetto è più ambizioso: una raccolta. Meglio chiarire il concept, che non è stato ben spiegato. Quelli che voglio presentare sono dei piccoli What If?: e se i personaggi a cui è stato offerto/che si sono offerti di viaggiare con il Dottore fossero rimasti? Così, dopo attente riflessioni, ho individuato cinque personaggi (più uno che meritava di rimanere per più episodi). Chi sono lo scoprirete vivendo.
Oggi il protagonista misterioso era Lynda, personaggio che ho apprezzato per quanto sia apparsa poco. Prossimamente, una nuova Flashfic, solo su questi schermi!
Come sempre, se potete e volete lasciate una recensione piccina picciò -ho bisogno di attenzione e accettazione, ebbene sì-.
In ultimo, ringrazio chi ha recensito le precedenti storie. Grazie per il vostro entusiasmo e per i complimenti. Se potessi vi abbraccerei dal primo all’ultimo!
Stay tuned,

Gwen

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** #02 ***


Renette Titolo raccolta: The best companions are the ones he never gets
One-Shot: 02
Rating: Verde
Fandom: Doctor Who
Personaggi: Doctor-10, Altri
Avvertimenti: What if?
Disclaimer: Ovviamente, i personaggi non mi appartengono, né questa storia è scritta a scopo di lucro.



#02



-Questa è Parigi?!- esclama, a bocca aperta dallo stupore, lei. Il Dottore annuisce, indicando davanti a sé: sono atterrati davanti al Louvre, in una mattina soleggiata e afosa. La ragazza gira in tondo, cercando di assimilare la sua città, la sua nuova città. Il Signore del Tempo aveva voluto farle una sorpresa, portandola nel futuro contemporaneo. Si era chiesto dove portare un personaggio di così alto calibro, come primo viaggio. Poi Mickey aveva avuto quell’idea, e per una volta il Dottore era stato costretto ad ammettere che aveva ragione -con gran soddisfazione di Mickey stesso per aver battuto il Signore del Tempo almeno in quello-.
La sua nuova compagna, vestita in abiti meno anacronistici dell’ingombrante vestito a ruota in raso e seta, si avvia verso quella che, un tempo, era la reggia reale. –Il re vive lì o ancora a Versailles?-
-Oh, no.- il Dottore le passa un braccio intorno alle spalle, sorridendo. –La monarchia è finita tempo fa. Ci sono state repubbliche, imperi, e ora la democrazia!- indica, con il braccio libero, l’edificio davanti a sé. –Adesso il palazzo reale è un museo, il più famoso al mondo.-
-Il popolo al governo?- l’ex favorita del re strabuzza gli occhi, stupita. –Cosa è successo alla famiglia reale?-
-Oh, davvero, non è una storia interessante…- minimizza il Dottore, preoccupato di sconvolgere la ragazza, raccontandole della Rivoluzione e dei crimini commessi in essa. –Ti va di fare un giro?- la risposta gli arriva sotto forma del più bel sorriso al mondo -nessuna meraviglia che Luigi XIV la preferisse a tutte-.
Renette osserva con curiosità i cambiamenti che la modernità ha apportato alla sua capitale. Ogni tanto si porta la mano alla bocca per lo stupore, e non smette di fare domande: chi è salito al trono dopo il suo re, cosa sono i grandi uccelli bianchi in cielo, come fanno le carrozze ad andare senza cavalli,… Il Dottore, paziente, le racconta della rivoluzione industriale del ventesimo secolo e le fa notare i particolari più importanti della capitale che ha saputo rinnovarsi e sopravvivere a crisi interne più grandi di lei. Rose, meno accondiscendente e -anche se non lo ammetterebbe mai- gelosa, parla con Mickey, anche lui rapito dalla grazia di Madame de Pompadour.
-Dove vuoi andare, adesso?- chiede il Dottore, all’ombra della Tour Eiffel. Renette non ha la minima idea di come rispondere: la città ha assorbito i suoi pensieri, e non riesce a capacitarsi di tutto quello che le sta succedendo. Eppure riesce a rispondere, con tono incantato ed eccitato.
–Portami tra le stelle, Dottore.-





:::Angolo dell’autrice:::
No, non sono scomparsa, per vostra sfortuna. Anzi, mi scuso per il ritardo nell’aggiornare questa raccolta, ma tra studio, quel briciolo di vita sociale che mi è rimasto e altri impegni vari mi sono passate le settimane... e i mesi, a quanto sembra. Cercherò di essere più puntuale, la prossima volta.
Bene, iniziamo. Il secondo capitolo è dedicato a Madame de Pompadour,  personaggio apprezzabile sia storicamente che nella serie. “The girl in the fireplace” è uno degli episodi che preferisco, e spero di aver caratterizzato bene tutti i personaggi. E spero che la Flash-fic sia venuta bene. Mi è piaciuto davvero molto scriverla, e ne vado abbastanza fiera.
Se volete, lasciate un commento, anche negativo: non mi offenderò, qualunque sia il vostro parere ^^
Ringrazio chi ha letto il precedente capitolo, chi ha messo la storia tra le seguite, chi ha recensito una qualsiasi delle mie storie e saluto tutti gli autori/recensori che ho conosciuto qui.
Smell ya later!
(Sperando che non sia tra mille anni)

Gwen

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** #03 ***


Jenny Titolo raccolta: The best companions are the ones he never gets
One-Shot: 03
Rating: Verde
Fandom: Doctor Who
Personaggi: Doctor-10, Altri
Avvertimenti: What if?
Disclaimer: Ovviamente, i personaggi non mi appartengono, né questa storia è scritta a scopo di lucro. Ci sarà un giorno in cui essere fanwriter sarà un'occupazione vera e lucrosa MA non è questo il giorno (ahimè e ahinoi!)

#03


Il Dottore sta per impazzire. Le corde ai polsi e alle caviglie sono strette e gli stanno sfregiando la pelle; la cella è buia e umida; fuori da essa è pieno di guardie e Donna non fa che lamentarsi con lui della loro sfortuna. E, soprattutto, il maggior problema del Signore del Tempo è che non sa dove è finita lei. Nella mente vorticano immagini di torture, dolore, morte, sangue. Scuote la testa, cercando di non farsi prendere dal panico. Non pensava che avrebbe provato di nuovo quelle sensazioni.
Quello a cui ha pensato, però, è che devono liberarsi, e in fretta. Contrariamente alle speranze dei due prigionieri non c’è nulla (per quanto possano vedere al buio) in quel posto con cui cercare di tagliare le corde e le guardie hanno requisito il Cacciavite Sonico. E non è l’unica cosa che si sono portati via.
“Sta bene” si tranquillizza il Dottore, facendo un respiro profondo “Deve stare bene. È una ragazza in gamba, sono sicuro che…”
Il grido sorpreso della guardia, all’esterno, interrompe persino la loquace Donna Noble, che si sporge verso la porta, con sguardo curioso. Un famigliare ronzio si ode distinto da dietro la porta, che si apre con estrema facilità, inondando la cella di luce. La ragazza bionda, sulla soglia, tiene in mano il Cacciavite Sonico, trionfante, e nell’altra una pistola.
-Stai bene!- esclama sollevato il Dottore, accasciandosi per il sollievo. Poi nota, con spavento, l’arma. –Che cosa avevo detto riguardo le armi?- il suo sguardo diviene severo e protettivo allo stesso tempo, cosa che succedeva solo molto tempo prima.
La giovane punta il Cacciavite contro i due prigionieri, slegando così le corde. –Giuro di non averla usata, ma avevo bisogno di qualcosa con cui intimidire le guardie!-
-Ci ha appena liberati e tu ti lamenti di cosa ha in mano?- chiede indignata Donna, tastandosi i polsi arrossati. –Io direi che questa ragazza si merita un abbraccio, non un rimprovero!-
Il Dottore si alza, un po’ dispiaciuto per come ha reagito. Le gambe gli dolgono per la posizione in cui si trovavano prima. Alza lo sguardo su sua figlia, che gli porge il suo Cacciavite Sonico. Sembra dispiaciuta anche lei. “Deve perdere questa abitudine alle armi” pensa con affetto il Signore del Tempo, afferrando lo strumento. –Va bene. Gli abbracci a dopo, però. Abbiamo un problema da risolvere! Allons-y!-
-Cosa?!- esclama Donna, spalancando gli occhi. Il Dottore e Jenny, però, non la sentono; stanno già correndo per i corridoi delle prigioni, pronti per la loro avventura.





:::Angolo della mente malata:::
Ricordate (voi che avete letto l'ultima shot, dico proprio a voi!) cosa avevo detto? "Cercherò di essere più puntuale, la prossima volta.". Le ultime parole famose.
Ma oggi sono tornata, contenete l'emozione e la gioia, vi prego!
Bene, ho mandato alla malora il mio iniziale proposito di andare in ordine cronologico, tutta colpa di Astrid Peth (non fatemi domande e non vi mentirò). In compenso avevo scritto la storia su Jenny, e ho pensato di postarla. Ah, Jenny!, una delle mie Non-companion preferite! Non so come mi sia venuta questa idea, ma improvvisamente ho avuto un'illuminazione sulla Via Vittoria (passatemi la citazione doppia, please) per la one-shot e poco dopo ero al computer a scrivere. Come al solito, sono terrorizzata dal nostro vecchio e non-caro OOC, che mi perseguita come un incubo. Spero con tutto il cuore (quel che ne è rimasto, almeno) di non essere caduta proprio in questo errore (se invece è così chiedo venia a tutti). Se invece notate altri errori, non fatevi remore a segnalarli (non mordo, giuro).
Per il resto, chi può sapere quando ritornerò. Ah, la vita, così piena di incertezze (e di scuola, e di compiti, e di studio).
Smell ya later!

Gwen S.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2205802