Change my mind

di Dear M
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Ragazzo nuovo. ***
Capitolo 2: *** Ciao io sono... ***
Capitolo 3: *** Vita e Problemi ***
Capitolo 4: *** Liam ***
Capitolo 5: *** Emozioni ***
Capitolo 6: *** Ultima notte. ***
Capitolo 7: *** Il capo ***
Capitolo 8: *** Ricominciare ***
Capitolo 9: *** La scelta ***
Capitolo 10: *** Cheryl ***
Capitolo 11: *** Dagli sbagli s'impara. ***
Capitolo 12: *** A costo della mia stessa vita ***
Capitolo 13: *** Speranza. ***
Capitolo 14: *** L'utlima volta. ***
Capitolo 15: *** Styles, io ti amo. ***
Capitolo 16: *** Gemma ***
Capitolo 17: *** Dal principio. ***
Capitolo 18: *** Coincidenze. ***
Capitolo 19: *** Ti amo, di nuovo. ***
Capitolo 20: *** Il nostro piccolo grande segreto. ***
Capitolo 21: *** Lettere ***
Capitolo 22: *** Goodbye ***
Capitolo 23: *** Sono Felice ***



Capitolo 1
*** Ragazzo nuovo. ***


1#Capitolo.
Erano le 7 e come tutte le mattine mi svegliai a causa di quel suono odioso, di quella odiosa sveglia grigia che tenevo sul comodino. Mi alzai, andai a fare colazione con un bicchiere di latte, oviamente scremato, andai in bagno per lavarmi, truccarmi e pettinarmi e infine in camera per indossare qualche capo firmato che tenevo nell’armadio.  Appena deciso cosa indossare , uscii di casa e raggiunsi la mia porsche carrera per andare al prestigioso college di Londra dove i miei genitori mi avevano iscritto. Il mio nome e Jazmine Smith, figlia del celebre giornalista Jonh Smith e della famosissima stilista Charlize Moon.  Ho anche un fratello più grande, ma lui è stato adottatto dalla mia famiglia, si chiama Zayn Malik. Avendo genitori così celebri e così ricchi mi sono potuta permettere la mia porsche personale, una villetta nel centro di Londra tutta mia, un college così prestigioso, dove vanno solamente figli di papà come me. La mia vita è così da quando frequentavo l’asilo.  Sono stata sempre messa sul podio , sono sempre stata la più popolare, la più amata, la ragazza più voluta dai ragazzi, quella amata non per la sua simpatia o il suo sorriso, ma purtropo molte volte per i soldi o per la mia macchina. Anche in questo prestigiosissimo college sono la più popolare e sono entrata da nemmeno 3 mesi.  Sono stata eletta reginetta del ballo scolastico a Dicembre, sono sempre sotto gli occhi di tutti. Tutti mi vogliono imitare. Ogni volta che esco devo stare attenta a cosa indosso, a come mi trucco, a come mi pettino e anche a come cammino. Molte volte invidio le ragazze che possono uscire di casa senza tacchi, senza una bella acconciatura e senza trucco. Molte volte le guardo e mi chiedo ‘ Ma perché non posso essere come loro ?’ , ma alla fine capisco che loro non hanno genitori celebri che elogiano la loro figlia in tv, non hanno gli occhi puntati addosso e i paparazzi che le seguono dappertutto. Non hanno bisogno di sembrare perfette perché non hanno nessuna fascia da reginetta o nessuna corana da principessina del ballo. Ma altrettante volte dico tra me e me ‘Però se fossi come loro non potrei permettermi questa macchina, questo abbigliamento, questa casa. Che vita di merda!’ e quindi mi rimangio tutto quello detto prima.
Appena arrivata al college parcheggiai la macchina al solito posto e uscii dalla mia bellissima porsche con una mossa di capelli un po’ accattivante. Presi la mia borsa e mi avviai verso la mie migliori amiche,  Emily e Vicky. Ci salutammo e appena entrate percorremmo il corridoio principale della scuola. Mi sembrava di sfilare il red carpet. Tutti ci fissavano e ci salutavano, come se fossimo nuove. Poi mi fermai davanti ad un ragazzo e lo baciai. Era Liam, il mio ragazzo da quasi 3 anni. Anche lui era figlio di un riccone, suo papà era un ministro di fama mondiale. Insieme a lui c’era Niall, suo milgiore amico, figlio di un ricco architetto.
Appena la campanella suonò ci dirigemmo ognuno nella propria classe. Quella mattina seguì il corso di musica, arte e matematica, ma prima che suonò la campanella di fine lezione la preside, la Sign.ra Adams, entrò in classe.
-Buongiorno a tutti ragazzi! Allora prima che ve ne andiate per la pausa pranzo volevo avvertirvi di alcuni cambiamenti all’interno della scuola.-
-Cambiamenti?-sussurrò Emily guardandomi.
-Alcuni docenti come la professoressa Lee e il professore Daves sono stati trasferiti in un altro collegio.-
-E andiamo!- mi disse Vicky batendomi il cinque.
-Altra  novità: abbiamo ristrutturato il teatro della scuola e abbiamo anche migliorato l’officina della scuola alla quale potrete accedere anche voi studenti se avete qualche problema con i mezzi di trasporto. Vi auguro un buon pranzo. Arrivederci.-
Appena la preside uscì la campanella suonò e io, Liam, Niall, Emily e Vicky andammo a fare pranzo alla mensa.
Liam ed io ci stavamo baciando quando gli altri 3 ci interruppero mettendosi a sedere al nostro tavolo.
-Ragazzi il nuovo dolce della mensa è la cosa più buona del mondo, dovete provarlo.- disse Niall con il boccone.
-Non ho tanta fame!- dissi sorridendo a Niall
-Già e poi è sicuramente pieno di grassi! E Jazmine non vuole perdere la forma!- disse Liam toccandomi il sedere.
-Già… anche per questo!- dissi facendo un sorriso forzato. – Ragazze accompagnatemi a prendere il pranzo!-
-Vengo io, Emily è troppo impegnata a flirtare con i ragazzi dell’ultimo anno!- disse Vicky alzandosi dal tavolo.
C’era una fila pazzesca per prendere il pranzo e non avevo intenzione di farla. Così misi un po’ più in mostra il seno e mi infilai tra due ragazzi.
-Oh scusa ti ho fatto male!- dissi con aria innocente. Lui non rispose, fece cenno di no con la testa , era troppo impegnato a guardare il mio seno.
-Allora non ti da fastidio se ti passo avanti! Vero?- chiese mordendomi il labbro. Lui di nuov o rispose con un cenno di testa. Così mi girai verso la cuoca e chiesi il solito. Il mio pranzo prevedeva un yougurt magro, con due fette di pane e marmellata e una bottiglietta di acqua naturale. Vicky prese il mio vassoio e appena ci girammo per tornare al tavolo, vidi un ragazzo riccio, con una bandana in testa e con i vestiti sporchi. Comincia a fissarlo, non so il perché, ma non riuscivo a toglierli gli occhi di dosso.
-Jazmine?!Jazmine?!- la voce di Vicky mi fece tornare alla realtà.
-Tutto bene?- mi chiese Vicky con il vassoio in mano.
-Sì. Ho solo fame!- risposi girandomi di nuovo per rivederlo, ma lui non c’era più.
-Secondo me mangi troppo poco!- disse preoccupata.
-Mi  era sembrato di vedere un ragazzo nuovo.- ma Vicky mi interruppe.
-Ma quale ragazzo nuovo. La preside ce lo avrebbe detto.Dai vieni, hai bisogno di mangiare.-  disse prendendomi per un braccio.
Prima di rientrare in classe io e Liam decidemmo di stare un po’ da soli nel cortile della scuola.
-Sai che ti amo, vero?- disse gurdandomi
-Sì. E tu lo sai che io ti amo di più?- dissi mettendomi a sedere su di lui.
-Se me lo dici forse sì!- disse ridendo.
-Ti amo!- gli sussurrai in un orecchio.
-Ok, adesso ci credo!- disse ridendo di nuovo.
Poi ci baciammo e lui contemporanemante mi toccava il sedere. Appena il bacio terminò lo abbracciai. Avevo la mia testa appoggiata sulla sua spalla e guardando al di la del cortile vidi di nuovo quel ragazzo. Aveva una camminata che ti toglieva il fiato e quel movimento che faceva con i suoi capelli ti faceva rimanere senza parole.
-Amore che guardi?- disse Liam vedendomi incantata. Io non risposi, è come se non lo avessi sentito. Lui alzò lo sguardo e vide quel ragazzo. Si accorse che stavo fissando un altro.
-Che fai?- disse alzandosi di scatto e lasciandomi cadere sulla panchina.
-Cosa?- chiesi ritornando in me.
-Perché guardavi quello?- disse indicandolo con la testa.
-Quello chi ?!- chiesi facendo finta di niente.
-Fai pure la finta tonta? Eh?-
-Calmati Liam! Io ti amo.-
-Non ne sono tanto sicuro sai!-
-Cosa?! –
-Se tu amassi una persona non guardaresti altri ragazzi!- disse cominciando ad alzare la voce. Piano piano il cortile cominciò a riepmpirsi di ragazzi.
-Basta Liam non mi sembra il caso di litigare qui!- si fermò ad ascoltare da lontano anche il ragazzo riccio.
-Tu sei una troia vedi!-
-Scusami?-
-Sai che c’è… ci vediamo in giro Smith.- prese la sua giacca e spostando la gente bruscamente lasciò il cortile.
Mi stavano fissando tutti. Tutti erano rimasti a bocca a aperta per quella discussione. E ormai ero sicura che la voce sarebbe arrivata agli altri studenti in pochi minuti.
Dopo essere rimasta un po’ lì in cortile a vedere tutti che mi fissavano , decisi di prendere la mia borsa e andare in classe a seguire le ultime ore di lezione. Durante l’ultima ora mi arrivò un messaggio.
Da Liam:
‘Scusami piccola, perdonami, ma a volte la gelosia non mi fa capire più niente. Non sei una troia, l’ho detto solo in un momento di rabbia non volevo. Perdoni ?’
A Liam:
‘Mi dispiace di questo litigio. Io amo te Liam, stavo guardando quel ragazzo è vero, ma volevo solamente vedere chi era. Te lo giuro. E certo che ti perdono.’
Da Liam:
‘Grazie amore. Che ne dici se oggi vieni a casa mia. Almeno ci facciamo due coccole! Eh?’
Tra me e me pensai: ‘ Lo sapevo, gli interessa che lo perdoni solo perché vuole fare sesso con me’, ma non riuscivo a dirgli di no. Era bello, ricco, popolare… Insomma un ottimo ragazzo, non volevo che mi lasciasse.
A Liam:
‘D’accordo. Appena finiscono le lezioni vengo. Ti amo’.
Suonò la campanella e finalmente potevo andarmene. Salutai le ragazze e Niall e salì sulla mia bellissima porsche. Appoggiai la borsa sul sedile affianco, inseri le chiavi e via…via…via.
-Dai bella!- dissi cercando di far partire la macchina.- E dai non adesso, non adesso…- dissi picchiando il volante. Così scesi dalla macchina con le mani tra i capelli, poi mi ricordai cosa disse la preside: ‘abbiamo anche migliorato l’officina della scuola alla quale potrete accedere anche voi studenti se avete qualche problema con i mezzi di trasporto.’
Così decisi di raggiungere l’officina per cercare di risolvere il problema il prima possibile.

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Capitolo 2
*** Ciao io sono... ***


2#Capitolo.
 
Appena arrivai all’entrata dell’officina bussai e il rumore rimbombò in tutta la stanza. Il silenzio dominava, c’era solo il rumore del condizionatore e di qualche macchinario acceso. C’erano già un paio di macchine  da controllare e mentre cercavo qualcuno per aiutarmi decisi di aspettare appoggiandomi alla prima macchina che c’era all’entrata. Ma prima di arrivare a toccarla infilai il piede in una pozza d’olio e la mia bellissima e costossima scarpa di Chanel era rovinata. Così decisi di toglierla e camminare senza una scarpa. Mentre cercavo di non pestare altre pozze una voce chiamò la mia attenzione e lo vidi. Era il riccio che avevao visto alla mensa, che avevo visto al cortile prima del litigio con Liam e a dare la conferma fu la sua solita mossa di capelli. Era bellissimo e mi lasciava sempre senza fiato, ma non era adatto a me. Non era il tipo di ragazzo ricco , con genitori famosi, non era un ragazzo che poteva permettersi una porsche, quindi non faceva affatto per me. Credo?!
-Tutto bene?- mi chiese pulendosi le mani con il solito straccio sporco.
-Cosa?- chiesi ancora imbambolata a fissarlo.
-Va tutto bene?- disse ridendo mentre si appogiava alla macchina.
-Non va affatto bene.- dissi incrociando le braccia e sottolineando la parola affatto.- Da dove comincio ? Vediamo… Ho litigato con il mio ragazzo, ho fatto pace con il mio ragazzo, la mia bellissima porsche non parte più e non posso tonare a casa. Sono venuta qui e ho peggiorato la situazione sporcandomi la mia costossima scapra di Chanel infilando il piede in quella pozza d’olio.- dissi indicando la pozza e avvicinadomi a lui con tono scocciato. Molto scocciato.
Lui era molto tranquillo, sembrava non gli importasse niente di me e che non gli importasse niente della mia macchina o della mia scarpa. Se ne stata lì, appoggiato a quella macchina da 4 soldi ridendo.
-Scusa , puoi dirmi cosa ci trovi di così divertente?- dissi incrociando le braccia e appoggiandomi a quella maledetta macchina.
-Niente. E’ che sei divertente!- disse continaundo a ridere.
-Scusami?!- chiesi  guardandolo male.
-Se strana!-  disse fissandomi
-Strana?! I gentiluomini non offendono le ragazze!-
-Oh non era un’offesa! A me piacciono le strane!- disse inziando a controllare una macchina.
-Tu sei pazzo!- dissi facendo una risatina.
-Fammi capire, io non posos offenderti e tu puoi offendermi?- mi chiese con tono ironico.
-Oh ma la mia non era un’offesa!- dissi imitandolo.
-Ah no?!- disse pulendosi le mani e avvicinandosi.
-A me piacciono i ragazzi pazzi!- dissi sorridendo.

Lui si avvicinò ancora di più. Avvicinò il suo volto al mio e tese la sua mano.
-Sono Harry!-
-E io sono Jazmine!-
-Piacere Jazmine!- disse baciandomi la mano.
Ma quel momento magico fu interrotto da me stessa! Chi lo avrebbe mai detto.
-Noo, ma daii! Maledetta macchina, mi ha sporcato la mia bellissima gonna di Louis Vitton. Ma stiamo scherzando?-
-E’ un vestito si lava!- disse lui con molta disinvoltura.
-E’ un vestito? ! No mio caro, è una gonna che costa più di tutta questa baracca.- dissi indiancando l’officina.
-Allora perché l’hai comprata?- chiese lui andando verso lo studio dell’officina.
-Perché l’ho comprata?- dissi sconvolta e poi cominciai a seguirlo. – Perché è un capo che non può mancare a una come me. Io sono la reginetta della scuola. Sono la figlia di un famoso gironalista e una famossisima stilista. Io la dovevo avere. Devo avere tutto ciò che gente del basso ceto non può permettersi.- dissi cercando di spiegarmi e spostandomi i capelli da una parte all’altra.
-Ah capisco.- disse lui senza un minimo di entusiasmo. Io lo guardai stupita e poi gli parlai del mio problema.
-Comunque… Ho un problema con la macchina! Sta parcheggiata laggiù. – dissi indicando il luogo.
-E’ che macchina è ?-
-Una porsche carrera.- dissi soddisfatta.
-Una porsche carrere?- disse scandendo bene le parole.  Aveva una faccia sconvolta.
-Già- dissi  sorridendo entusiasta
-E’ la macchina di famiglia?- disse incamminandosi verso l’auto.
-No! E’ solo mia.- dissi gurdandolo con il sorriso stampato in faccia.
-Solo tua?- dissi voltandosi verso di me. Aveva una faccia più sconvolta di prima.
-Sì. Perché quella faccia?- chiesi incuriosita.
-Io ho una punto!- disse lui continuando a camminare.
-Una punto…- dissi un po’ schifata.
-Già. Ah e non è finita qui… La condivido con i miei!- disse allungando il passo. Io sconvolta mi fermai.
-La condividi con i tuoi… O mio Dio che incubo!- dissi cercando di allungare il passo. Poi appena lo raggiunsi continuai a parlare.- Ma non puoi comprarti una amcchina nuova tutta tua?- chiesi pensando di averli dato un’ottima idea.
-Io non ho i genitori famosi e non hot utti i soldi che hai tu!- disse girandosi di scatto. Lì per lì ci rimasi un po’ male, ma alla fine non ero io che non avevo la macchina, era lui. Quindi lasciai stare.
Dopo quesi un’ora che ero lì all’officina mi arriva una chiamata da Liam.
-Scusa Harry vado un attimo a rispondere.- mi allontano un po’. – Pronto amore?-
-Dove sei?- disse urlando.
-Abbassa la voce. Sono dal meccanico. Ho abuto un problema con la macchina.-
-Quindi non vieni?- mi chiese lui arrabbiato.
-Sì, vengo un po’ più tardi Liam.
-Ascolta non posso stare ai tuoi comodi. Ti avevo dato un orario non sei venuta cavoli tua. Io c’ho da fare.-
-Liam faccio solo un po’ di ritardo.-
-Non dovevi farlo. Non ci sei solo te. Ho da fare con altre.- disse velocemente.
-Cosa?!- chiesi sconvolta
-Niente!-
-Cosa hai detto Liam?- urlai
- Che ho da fare!-
-Ho capito. Ti servivo solo per popolarità vero? Ti servivo solo per soddisfare il tuo orgoglio di maschio, non è così? Non sono mai stata importante per te. Tanto eri sicuro che su di me potevi contare sempre per il sesso. Sai che ti dico. Ciao, vai dalle altre!-
-Jazmine non mi trattare così. Lo sai che va a finire male!-
-Sai che me ne frega. Sei uno stronzo Liam!- e abbassai.
-Tutto bene Jazmine?- mi chiese Harry avvicinandosi.
-Lasciami stare!- dissi andandomene.
 
Andai nel cortile della scuola, era l’unica zona sempre aperta. Stavo piangendo, avevo paura per quello che mi aveva detto. Lui mi aveva piacchiata già diverse volte, ma io non sono in grado di fermarlo e tanto meno di chiedere aiuto. Secondo me è una cosa da deboli, quindi Liam mi trattava come voleva. Mentre ero lì seduta su quella panchina a guardare il nulla con gli occhi gonfi  a causa del pianto, Harry si sedette accanto a me.
-Vattene! Non mi puoi vedere in questo stato!- dissi asciugandomi le lacrime.
-Perché non posso vederti in questo stato? E’ normale piangere. E’ una cosa umana.- disse lui guardando a dritto.
-Ho il trucco colato, gli occhi gonfi e una voce che  fa schifo.- dissi singhiozzando.
-Non mi spavento per così poco.- dissi girandosi verso di me.
-Io non voglio farmi vedere così. Non posso farmi vedere così.-
-Perché non puoi?- chiese stranito.
-Perché devo portare alto il mio nome. Io non sono come te.- dissi girandomi verso di lui. –Io sono Jazmine Smith. Io devo sempre indossare abiti firmati, devo essere sempre elegante. Non devo avere un capello fuori posto. Devo venire in queste scuole rinomate. Non posso nemmeno piangere davanti a un ragazzo, perché non devo sembrare debole. Non potrei nemmeno parlare con te, perché tu non sei del mio stesso ceto. Tu sei povero.-
-Hia ragione! Ti avevo portati questi. Fazzoletti e cioccolatini. Sempre se puoi mangiarli. Ed ero venuto a dirti che la macchina è apposto- dissi lasciandomeli sulla panchina e alzandosi.
-Harry!- lo chiamai. Lui si voltò.- Grazie!- lui chinò la testa come per dire ‘L’ho fatto con piacere’ e poi se ne andò. Io rimasi un po’ lì a pensare e poi ritornai a casa con la mia auto.

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Capitolo 3
*** Vita e Problemi ***


3#Capitolo.
La mattina successiva andai a scuola e come tutte le mattine raggiunsi le mie amiche, ma quel giorno non erano lì. Così decisi di avviarmi da sola al mio armadietto. Arrivata all’armadietto lo aprii e ci trovai il giornalino della scuola attaccato con lo scotch. C’era scritto in prima pagina ‘Payne e Smith litigano pesantemente nel cortile e si lasciano’. Ecco questo vi fa capire cosa devo sopportare tutti i giorni. Appena lessi ciò presi il giornale e lo strappai per poi buttarlo nel secchio accanto agli armadietti.  Mentre mi dirigevo per buttare il giornalino sentii delle risatine provenire dal ripostiglio, così decisi di aprire la porta.
-Voi?- li stavo fissando incredula.
-Jaz!?- rispose lei staccandosi da lui. Io non risposi , ero rimasta senza parole.
-Non è come sembra Jazmine!- disse lei uscendo velocemente dalla stanza.
-Vicky …- dissi fissandola. Avevo voglia solamente di picchiarla.
-Jazmine noi  stavamo solamente…-
-Stavate solamente cosa?- urlai. – Te la fai con Liam? Eh? Da quanto va avsanti questa storia Liam?- dissi fissando lui che si stava sistemando i vestiti.
-Non devo spiegarti niente.- disse con tono altezzoso.
-Ah no?!- dissi respirando sempre più veloce. – Lo sai cosa dovrebbero scrivere qui sopra?!- dissi sbattendogli il giornalino strappato in faccia. -‘Non fidarti mai!’- dissi fissando prima uno e poi l’altra.
-Jazmine ti prego! Io e Liam non…-
-Stai zitta!- gli urlai in faccia. Ovviamente quel corridoio era già peino di persone.
-Non rivolgerti così a lei!- disse Liam mettendosi davanti a Vicky, come se volesse proteggerla.
-Devi tacere anche tu Liam. Sei uno stronzo!- dissi indicandolo e buttando i pezzi di giornale per terra.
-E tu una troia!- e detto questo me ne andai facendomi spazio tra la gente.
Quella mattina le ore di lezione sembravano non finire mai. Erano interminabili e noiose. E a peggiorare la situazione erano Vicky e Liam, lei che cercava in tutti i modi di scusarsi, lui che doveva mettere bocca su tutto quello che dicevo.
-Jaz…- mi sussurrò Vicky.
-Lasciami stare!- risposi fredda continuando a prendere appunti.
-Ti prego! Io ti voglio bene.-
-Ah davvero! Io non faccio questo alle persone alle quali voglio bene!- dissi alzando un po’ la voce.
-Smith e Harrison la piantiamo. E’ tutta l’ora che parlate.- disse la professoressa di arte.
-Scusi, ma la Harrison da fastidio!- dissi indicandola.
-Certo la colpa è sempre degli altri. Professoressa stia tranquilla che la Smith non si addosserà mai la colpa.- disse iniziando a ridacchiare con il suo amico Niall.
-Meglio non addossarsi la colpa che giocare con le donne come fai tu!- dissi sfidandolo. Lui mi fulminò con gli occhi e io gli sorrisi come per dire ‘Ho vinto bello!’.
-Ok, la piantiamo tutti quanti e cominciate a seguire la lezione? Grazie!- disse voltandosi di nuovo verso la lavagna. Quando all’imrovviso qualcuno bussò alla porta.
-Avanti!- disse la professoressa scocciata.
-Mi scusi!- disse il riccio entrando in classe.
-Mi dica signor Styles?-
-Devo prendere una sua studente! Posso?- dissi avvicinandosi a me.
-Deve portare via la Smith?-
-Sì. Dobbiamo parlare di una cosa con la preside. Un problema tra noi due.- disse in modo convincente. Io ero un po’ confusa non capivo. Emily stava sbavando pure su Harry e Liam era diventato verde dalla gelosia vedendoci uscire insieme.
-Ok. Potete andare. Ma quanto la terrà?-
-Non so. Dipende quando si risolve il problema. Ci vorrà un po’.!- disse spingendomi fuori dalla classe.
Appena chiuse la porta della classe cominciò a fissarmi.
-Che dobbiamo fare? Io non sapevo niente di questo problema!- dissi confusa.
-Non c’è nessun problema infatti.- dissi lui sorridendo.
-Cosa? Se ci scoprono ammazzano prima me e poi te!- dissi spaventata.
-E dai. Mica avrai paura di saltare un po’ di scuola?- disse sfidandomi.
-E’ una sfida?- chiese inscrociando le braccia.
-Può darsi!- disse ridendo.
-Dove andiamo?- chiesi sorridendo.
-Lo so io. Te fidati di me!- disse prendendomi per mano.
Mi fece salire in macchina e ci dirigemmo in periferia. Il viaggio durò una mezz’oretta circa. Poi mi aprì lo sportello come un vero gentleman e mi fece scendere. Appena appoggiai il piede in terra sentì il mio corpo sprofondare. Guardai i miei piedi e vidi che erano sommersi dal fango.
-Che schifo!- urlai.- Harry dove mi hai portato?- urlai di nuovo.
-A casa mia! Voglio farti vedere come abito io. Andiamo, vieni che ti faccio vedere- disse tutto contento avviandosi verso quella casetta.
-No. Io non mi muovo di qui. Le mie scarpe sono tutte sporche, erano nuovissime Harry.- urlai indicando le mie scarpe.
-Oh sì che tu verrai. Verrai per forza.- disse vedendo verso di me. Tutto d’un tratto mi prese in braccio e mi portò fino in casa.
-Benvenuta in casa Styles!- disse aprendo la porta.
-Emh… Emh… Carina?!- dissi poco convinta.
-Non sarà come la tua , ma è abitabile. E’ una casa di campagnia.-
-No infatti. Non è per niente come la mia.- dissi sorridendo in modo forzato.
All’improvviso dalla scale scese di corsa un qualcosa, ma non feci in tempo a vedere cos’era che già era sopra di me e mi stava leccando tutta. Io stavo urlando come una matta e Harry stava cercando di toglierlo.
-Balù! Balù. Togliti!- stava urlando cercando di togliere da sopra di me quel bestione. Appena ci riuscì mi presento quell’adorabile cagnone.
-Lui è il mio cane! Si chiama Balù.-
-Ah ok…- dissi ancora sconvolta.
-Vuoi vedere il resto?-
-No. Mi fanno male i piedi. I miei vestiti sono sporchissimi e non ho più un filo di trucco in viso.- dissi sedendomi sul divano. Harry si sedette accanto a me.
-Sai dovresti cambiarti i vestiti. Dovrei avere qualcosa di mia sorella. Vieni !- disse prendomi per mano e facendomi salire al piano di sopra.
-Questa è la sua stanza! Quello è l’armadio! Cerca quello che vuoi.- disse lasciandomi sola.
Io rimasi un po’ lì in stanza prima di cambiarmi. Era una bella camera. Spaziosa e di gusto. Srano! Non pensavo che Harry avesse una sorella. Comunque dopo aver fatto alcuni apprezzamenti sulla stanza decisi di cambiarmi. Certo quei vestiti non erano il mio stile, ma si poteva fare qualcosa. Indossai una salopette in jeans, con sotto un cannottiera bianca, degli stivali di gomma e raccolsi i capelli in una coda di cavallo.
Appena pornta scesi. Harry era seduto sul divano e appena mi vide rimase a bocca aperta.
-Ho trovato questo! Spero che vada bene!- dissi facendo un giro su me stessa.
-Sei perfetta!- disse alzandosi in piedi.
-Certo, non è il mio stile, ma va abbastanza bene!- dissi ridendo insieme a Harry.
Dopo un po’ che stavamo lì in casa, decisi di continuare a visitare la sua casa. Mi fece vedere i cavalli, i maiali, le galline, i polli e i coniglia. Aveva di tutto e per imparare qualcosa mi insegnò a dare da mangiare alle galline. Inizialmente è stato difficile ma dopo un po ci feci l’abitudine. Al’improvviso una macchina parcheggia nel giardino di casa di Harry.
-Aspettami qui! Torno subito!- disse con aria preoccupata.
-Ok.- dissi continuando a dare da mangiare alle galline. Ogni tanto cercavo di capire chi erano quelle persone, ma non riuscivo a sentire niente. Così mi avvicinai un po’ di più.
-Noi ne abbaimo bisogno adesso Styles!- disse una voce roca con tono nervoso.
-Tu giuro che li troverò. Dammi solo tempo ok?- cercò di spiegare Harry preoccupato.
Io tra me e me pensavo: ‘Cosa deve trovare? Chi sono queste persone?’
-Se non li trovi entro la fine del mese, ti facciamo avere di nuovo la lezione di tre mesi fa! Ricordi vero ?- disse iniziando a ridere con quella voce pesante.
Harry non rispose. Si allontanò tornando dalle galline e quei signori se ne andarono. Io non andai al pollaio, ma entrai in casa, volevo vederla meglio, volevo scroprire qualcosa di questa situazione.

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Capitolo 4
*** Liam ***


 
4#Capitolo.
-Jaz! Jazmine!- sentimo chiamarmi, ma tanto mi avrebbe trovato quindi non risposi.
-Ah eccoti! Pensavo fossi al pollaio.- disse avvicinandosi a me che stavo guardando delle foto.
-Lei è tua sorella?- chiesi guardando una foto.
-Sì.- disse con un filo di voce.
-E’ molto bella!- dissi sorridendo.- Quanti anni ha?- chiese incuriosita.
-Aveva la tua età!- disse mettendosi a sedere sul divano.
Io non quel momento appoggiai la cornice sul mobile e mi sedetti accanto ad Harry.
-Mi dispiace.- dissi stringendoli la mano.
-Emh…. Anche a me!- dissi stringendomi a sua volta la mano.
-E i tuoi genitori?- chiesi cercando di cambiare argomento.
-Non lo so. Non li conosco. Vivo con mia nonna!- disse sorridendo.
-O mio Dio scusa! Sto facendo una domanda sbagliata dietro l’altra! Scusami e meglio se sto zitta.- dissi alzandomi.
-No, tranquilla. Non lo sapevi tutto qua.- disse alzandosi.
-Cosa altro devo sapere prima di fare domande sbagliate?- chiesi un po’ imbarazzata,
-Forse questo! Vieni!- disse invitandomi a seguirlo.
Andammo al piano superiore e aprimmo una porta accanto al bagno. In quella stanza regnava il silenzio.
-Lei è mia nonna!- disse indicandomi il letto.
Io mi avvicinai, mi sedetti sul letto e cominciai a fissarla.
-E’ molto malata.- disse appoggiandosi al comodino.
In quel momento una lacrima mi rigò il viso e Harry mi strinse la mano.  All’improvviso la nonna si svegliò e si girò verso me e Harry.
-Chi sei tu?- disse la signora con una voce motlo acuta.
-Io sono…- dissi guardando Harry.
-Sei la fidanzata di Harry?- chiese lei guardandomi.
-Oh no signora! Sono un’amica.- risposi un po’ imbarazzata guardando ancora Harry.
-Allora perché vi tenete per mano?- chiese indicando le mani.
Noi subito lasciammo la prese.
-Beh… Perché… Emh…- non sapevo che dire né io né Harry.
-Va beh… Non m’importa. Allora raccontami un po’ di te! Come ti chiami bambolina?-
-Jazmine!- dissi sorridendole.
-Oh che bel nome Jazmine. Anche tu sei una campagnola?-
-Emh… No. La mia famiglia è ricca!- dissi abbassando la testa.
-Quindi hai soldi?- disse fissandomi.
-Sì, i miei hanno i soldi!- dissi vergognandomi ancora di più.
-Anche io ero come te! Una ragazza ricca e viziata!-
-Nonna!- disse Harry bloccandola.
-No Harry, ha ragione!- dissi fissando sua nonna.
-Io ero come te. Mi innamorai di un ragazzo povero. Abbandonai la mia famiglia per lui e feci una bella cosa!- disse mettendosi a ridere.
-Vorrei avere una storia come la sua signora!- dissi stringendoli la mano.
-La puoi avere- disse guardando Harry. Harry era diventato rosso dalla vergogna e io sorrisi nel vederlo.
-Jazmine tieni questo!- disse la signora richiamando la mia attenzione.
-A me?- dissi guardando l’anello che si siflò dal dito.
-Sì, a te. Dovevo darlo a mia nipote. Ma non ho fatto in tempo. L’unica donna in casa sei tu. Quindi spetta a te quest’anello. E’ una tradizione di famiglia.-
-Oh , ma io non posso signora! Non faccio parte della sua famiglia non vorrei…- ma mi intterruppe.
-Prendilo. Sono sicura che presto farai parte di questa famiglia! Ne sono convita.- e dopo avermi dato l’anello tronò a dormire.
Sua nonna si addormentò così decidemmo di scendere in salotto per non disturbarla.
-Ti sta molto bene!- disse Harry guardandomi la mano.
-E’ bellissimo!- dissi fissandolo.
-Harry, devo chiederti una cosa!- dissi muovendomi l’anello.
-Cosa?- chiese fissandomi negli occhi.
-Chi erano quelle persone che sono venute mentre eravamo al pollaio?- chiesi preoccupata.
-Oh nessuno. Tranquilla!- disse sorridendomi.
-Sicuro?- chiesi preoccupata.
-Ma si Jazmine- disse prendendomi per mano.
-Non sembri tanto convinto!- dissi insistendo
-Ti fidi di me?- disse fissandomi.
Io lo guardai negli occhi. I nostri volti si avvicinarono, ma il mio telefono interruppe quel momento.
-Scusami un attimo.- dissi rispondendo- Pronto?-
-Jazmine, sono Emily ! Liam è sotto casa tua ubriaco. Non sappiamo cosa fare, urla come un pazzo.-
-Che sta facendo Liam?- chiesi sconvolta.
-Aiutaci, devi venire subito qui!- disse preoccupata.
-Arrivo.- e abbassai la chiamata. – Mi dovresti accompagnare a casa . Liam è ubriaco e sta urlando sotto casa mia.-
-Andiamo. Sali in macchina!- disse prendendo la giacca e uscendo.
Eravamo appena arrivati a casa e mi diressi subito verso Liam per farlo calmare
-Liam!Liam!- gli urlai appena scesa dalla macchina.
-Tu!- disse venendomi incontro.-Sei una troia! Ti odio, ti odiamo tutti!- mi urlò
-Calmati!-dissi mettendo le mani avanti.
-Io sono calmissimo. Ho bevuto qualche bicchiere, ma sto bene. Tu sei una stronza. Non capisci niente. Adesso ti fai vedere in giro con questi vestiti e quel campagnolo mezzo meccanico del cazzo. Ma che ti dice la testa? – mi disse dandomi una spinta.
-Non mi spingere!- dissi prendendoli i polsi.
-Io ti faccio quello mi pare hai capito. Tu non comandi niente. Sei una donna!- disse dandomi una schiaffo.
-Liam!- urlò Emilly che era insieme a Niall sul marciapiede.
-Stai zitta anche tu troia!- urlò girandosi verso di lei.
-Vacci piano con le parole e non ti azzardare più a toccare Jazmine capito!- disse Harry spingendolo.
-Che pensi di fare meccanico? Eh? Non mi fai paura.- disse tenendosi in piedi a malapena.
-Vai a casa sei ubriaco.- disse indicandogli la strada .
-Io non vado da nessuna parte.- provò a dargli un cazzotto ma Harry lo schivò.
-Chiamate i suoi genitori!- disse Harry rivolgendosi a Niall e Emily. Poi mi venen incontro.
-Stai bene?- disse abbracciandomi.
-Sì, io sì, ma bisogna fare qualcosa. – disis guardandolo negli occhi.
All’improvviso sentì Emily urlare il nome di Liam , spostai Harry per vedere cosa stava succedendo. Ma non feci in tempo, perché Liam aveva dato una coltellata nella schiena a Harry.
-O mio Dio! Harry! Harry!- urlai cercando di tirare su Harry che era caduto. Ad aiutarmi vennero anche Niall ed Emily e finalmente ci raggiunsero anche i genitori di Liam.
-Sei impazzito!- gli urlai spingendolo.- Che gli hai fatto?- gli urlai in faccia.
-Quello che si meritava!- mi urlò. In quel momento la rabbia aveva preso il sopravvento allora gli diedi uno schiaffo bello sonoro in piena faccia.
I genitori di Liam assistettero a tutto lo spettacolino e ci venero incontro.
-Ma che fa signorina Smith?- mi disse suo padre proteggendo il figlio.
-Che faccio io? Che faccio io mi sta chiedendo? Che ha fatto suo figlio dovrebbe chiedersi?- dissi sputando sulle scarpe di suo padre. So che avevo appena sputato sulle scarpe di un ministro, ma in quel momento era l’ultima cosa mi interessava. Appena i genitori si accorsero che Harry sanguinava moltissimo chiamarono un’ambulanza.
Dopo ore che stavo in sala d’aspetto il dottore disse che potevo entrare e che Harry voleva vedermi.
Entrai in quella stanza bianca, un po’ neutra, un po’ triste e poi vidi Harry che con i suoi bellissimi occhi verdi mi stava fissando.
-Sta bene signor. Styles?- dissi ridendo.
-Sì, grazie. E lei signorina Smith?-
-Beh, mi sono fatta vedere da molte persone vestita così. Sono sporca di sangue. I miei capelli non hanno più un verso. Ho picchiato Liam davanti ai suoi genitori. Ho sputato sulle scarpe del ministro Payne. Diciamo che non potrebbe andare peggio di così.- e insieme iniziammo a ridere.
Parlammo del più e del meno. Ridemmo un sacco. E verso sera Harry fu dimesso. Decidemmo di andare a cenare a casa mia con un semplicissimo piatto di pasta al pomodoro.
-Buono. Grazie Jaz!- disse Harry con la bocca piena.
-Non ci vuole una grandee bravura a fare la pasta così.- dissi ridendo.
Mentre mangiammo il campanello suonò e appena andai ad aprire non avrei voluto vedere ciò che avevo visto.

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Capitolo 5
*** Emozioni ***


5#Capitolo.
-Ciao Jazmine!-
-Ciao papà.- dissi stringendoli la mano.- Ciao mamma!- dissi abbracciandola.
-Ma come ti sei vestita?- disse mio padre squadrandomi da capo a piedi.
-Ehm…. – dissi guardandomi
-Lasciamo stare! Devo ancora insegnarti che una donna come te deve portare i tacchi, non degli stivali di gomma!- disse quasi schifato.
-Ha ragione tuo padre cara! Questi non stanno affatto bene insieme!- disse toccando la saloppette.- Ma non hai niente di carino e chic nell’armadio?- chiese mia mamma.
-Sì, però deovevo fare un lavoro e quell’abbigliamento non si addiceva!- dissi inventando una scusa
-Jazmine, quell’abbigliamento non si addice a nessun lavoro. A meno che non devi zappare la terra!- disse mio padre. E poi scoppiò in una grassa risata insieme a mia madre.
-Comunque vedo che tieni bene la casa! Brava.-  disse mio padre camminando che la mani dietro la schiena.
-E’ciò che mi avete insegnato voi!- dissi stando sempre un passo dietro a mio padre.
-La scuola come va tesoro?- chiese la mamma
-Bene. Ancora è lunga, ma va bene!- dissi fqacendoli accomodare in salotto.
-Questo divano è troppo duro.- disse mio padre sedendosi.
-Vuoi un cuscino?- chiesi
-No. Va cambiato il divano!- disse con tono serio.
Ma all’improvviso mentre parlavo con i miei, spunta Harry. Me ne ero completamente dimenticata.
-Lui chi è?- disse mio padrealzandosi in piedi.
-Emh… Lui…- non sapevo cosa dire.
Harry si avvicina tendendo la mano a mio padre.
-Piacere io sono un….- ma lo interruppi.
-Lui è il mio nuovo cameriere.- dissi guardando Harry.
-Sì. Sono …. Il  cameriere!- disse guardandomi dispaiciuto.
-Ah. Non stringo la mano qai ceti più bassi!- dissi rifiutando la stretta di mano e così fece anche mia madre.
-Da quanto lavori a casa di mia figlia?- chiese mio padre, pulendosi la giacca.
-Da 2 settimane!- disse inventando.
-Bene. Jazmine veramente la mia visita qui non era per vederti, ma per parlarti di una cosa gravissima che hai fatto!- disse mio padre sottolineando il gravissima.
-Lo so papà…- dissi abbassando la testa.
-Non stai più con il signorino Payne! Non è così?- dissi mio padre con tono serio.
-E’ così papà.- dissi con tono sottomesso.
-Questa cosa non mi piace. Tu hai sputato sulle scarpe del ministro Payne!- disse alzandosi e vendendomi incontro.- Sai di chi stiamo parlando. Vero?- disse cominciando a girarmi intorno.
-Sì papà.- risposi con un filo di voce.
-Quindi adesso per punizione, andrai dal ministro, e non conciata così, gli chiederai scusa dandogli del lei e poi ti scuserai anche con suo figlio per averlo picchiato.- dissi fissandomi negli occhi.
-Ma papà…-
-Ma papà niente!- mi urlò. Harry era ancora lì che ascoltava.- Tu esci. Il tuo turno di lavoro è finito oggi!-
-Arrivederci!- disse prendendo la giacca.
Dopo una ventina di minuti se ne andarono anche i miei e io rimasi da sola in casa e cominciai a piangere.
Sentì bussare alla finestra. Così andai a vedere e c’era Harry.
-Pensavo te ne fossi andato!- dissi asciugandomi le lacrime.
-Voglio parlare con te!- disse saltando la finestra.
-Anche io.- dissi fissandolo , am dopo poco cominciaia a piangere e a parlargli.
-Io mi vergogno di me stessa, dei miei genitori, della mia vita. Questa non è vita. Io voglio vivere come fai tu. Con tua nonna e i tuoi animali, tu sei felice. – Harry si sedette sul divano accanto a me.- Io ho paura di mio padre. Non riesco a dirgli niente, mi hai visto. Mia madre non si oppone mai a lui e io non vengo cosniderata.  La mia non è una famiglia, ognuno vive per se stesso. Li hai visti ? Gli hai sentiti? Mio padre è venuto qui solamente perché vuole una buona reputazione con il ministro Payne. Non gli importa di me. E’ più importante la carriera che i suoi figli. E’ vero è lui che mi ha dato tutto questo, ma non mi basta. L’unica cosa che volevo era essere felice. Io pensavo di essere felice, ma quando ho consociuto te è cambaito tutto. Mi hai aperto gli occhi!- dissi fissandolo.
-Tu che dovevi dirmi?- dissi all’improvviso.
Lui non disse niente mi abbracciò e quando ci lasciammo , ci guardammo negli occhi. Lui si avvicinò e io anche! Tutto ciò si trasformò in uno splendido bacio. Un bacio lungo, dolce, vero. Poi scese, cminciò a baciarmi il collo e io inziai a toccargli i capelli ricci. Affondavo il miko viso in quella chioma. Poi gli saltai in collo e feci combaciare le mie gambe con il suo bacino. Mi portò fino alla camera, mi appoggiò delicatamente sul letto continuando a baciarmi. Mi sfilò la maglietta e io gli slacciai la camicia. A quel punto lo presi per il colletto e lo sdraiai sul letto. Mi misi sopra di lui e cominciai a giocqare con i suoi addominale. Cominciaiai a baciarli e a leccarli. Era magnifico e sentivo che gli stava piacendo. Così continuai scendendo sempre di più.  Gli abbassai la cerniera dei jeans e lo lasciai in boxer. Poi lui decisi di ribaltare la situazione un’altra volta. Così ioe ro di nuovo sotto e lui mi slacciò il reggiseno che finì insieme ali altri indumenti in giro per la stanza. Cominciò a giocare con i miei seni. Io pronunciai un paio di volte il suo nome. Poi scese ancora di più lasciando una scia di bacini. Arrivò alle mutandine e con una facilità sfilò anche quelle. Cominciò a toccare e ci stavamo divertendo. Poi decisi di abbassargli gli slip, perché ero pronta per cominciare. Feci sdraiare lui sul letto e cominciai a muovermi su è giù sopra il suo attrezzo. Sentivo piano piano la sua erezione. Così per velocizzare decisi di prenderlo in bocca. Anche Harry pronunciò più di una volta il mio nome. Una volta pronto mi pres ein collo e appoggiò la mia schiena all’armadio. E qui comninciò a spingere. Dalla miqa bocca uscivano forti gemiti. Era fantastico. Poi ci sdraiammo sul letto e continuò con le spinte. Sempre più veloci, più forti e più belle. Ci stavamo baciando e le nostre fronti sudate si stavano toccando. Appena finito si sdraiò accanto a me e mi coprì con il lenzuolo.
La mattina mi svegliai, ma Harry non era accanto a me, c’era un bigliettino con scritto :’Sono dovuto scappare a lavoro. E tu dovresti scappare a scuola.’ Infatti era tardissimo. Feci una doccia veloce  e andai all’armadio per vestirmi. Ma quella mattina decisi di vestirmi normale, senza tacchi e senza gonna. Indossai una semplicissima cannottiera con le paiette ,dei jeans scuri con le converse bianche che era da tantissimo che non le mettevo. Poi mi raccolsi i capelli in una coda di cavallo e via a scuola.
Appena arrivata cominciarono a fissarmi tutti e a scattare foto su foto, ma a me non interessava io ero felice. Così prima di andare in classe, decisi di passare dall’officcina per salutare il ragazzo più bello della scuola.
-Ciao bellissimo!- dissi fecendomi trovare appoggiata ad una macchina.
-E tu chi sei?- disse ironicamente e pulendosi le mani sempre con quello straccio. Appena si avvicinò alal mia bocca mi lasciò un delicatissimo bacio sulle labbra  e ovviamente scattarono altre fotografie.
Entrai a scuola e feci il mio solito corridoio da star. Infondo non era cambiato niente. La persone mi amavano ancora,forse di più. E ovviamente tra tutta quella gente che mi elogiava, c’erano Liam , Emily, Vicky e Niall che mi avevano allontanato per come mi ero vestita e per il fatto che mi vedevo con Harry. Ma decisi lo stesso di andare a salutarli.
-Buongiorno ragazzi.- facendo cenno con la mano. – Volevo chiedere scusa a te Liam- dissi sorridendogli e poi continuai – e a te Vicky.- dissi prendendo le mani di entrambi e unendole. – Che possiate stare insieme e vivere felici!- dissi sorridendogli.- Ci vediamo!- e detto questo feci una smorfia e raggiunsi il mio armadietto.
Quella mattina seguì le lezioni molto attentamente e con il sorriso stampato sulla faccia. Il compito di fisica andò bene, l’interrogazione di arte pure e quella mattina seguì anche l’ora di ginnastica. Avevo passato un giorno perfetto a scuola. E all’ultima ora mi arrivò anche un messaggio da parte di Harry.
Da Harry:
‘Stasera ti porto a cena fuori. Vestiti elegante. Ti passo a prendere alle 9:00. Baciii. Un tuo poco segreto ammiratore ;D.’
A Harry:
‘Ti aspetto e non vedo l’ora. Mi vestirò più elegante possibile. BACIONI Ammiratore! <3’

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Capitolo 6
*** Ultima notte. ***


6#Capitolo.

Indossavo un vestitino nero che stringeva in vita grazie ad una cintura luccicosa e come scarpe avevo un bellisimo 12 color bainco sporco con delle decorazioni luccicose sul retro della scarpa. Mi ero truccata molto poco, un po’ di fondotinta e mascara per ciglia voluminose e i capelli li avevo lasciati al naturale, riccisimi e ribelli. Ero pronta, ma Harry ancora non si vedeva. Ero agitatissima, ero tornata indietro nel tempo, mi sembrava di rivivere le vecchie emozioni del mio primo apputamento. Ero appoggiata alla porta di casa ia con la mia poschette bianca  tra le mani. Mi stavo dondolando avanti e indietro e ogni tanto controllavo l’orologio. Non vedevo l’ora che arrivasse. Poi davanti casa mia si fermò un suv nero che sunò il claxon. Io incredula che Harry avesse cambiato macchian proprio per quella serata, mi diressi verso essa senza pensarci due volte. In 5 secondi ero già dentro, ma non andò tutto come immaginavo.
-Ciao Harry! Non sapevo avessi cambiato macc…- ma appena vidi il viso del ragazzo al volante fui travolta da quegli occhi azzurri. – Tu non sei Harry!- dissi sconvolta.
-Non proprio!- disse con un sorrisetto stampato sul viso.
-E’ meglio se scendo!- dissi girandomi verso lo sportello.
-Non ti conviene!- disse un altro ragazzo puntandomi una pistola alla tempia.
-Cosa volete da me?- dissi girandomi verso il ragazzo seduto sul sedile posteriore che mi puntava la pistola.
-Non ti devi preoccupare.- mi rispose camuffando la voce.
Non riuscì a vedere nemmeno il naso di quel ragazzo. Era tutto completamente coperto, come se non si potesse far riconoscere.
Nell’arco di 20 minuti il ragazzo coperto mi prese il braccio e mi trascinò dentro un garage.
-Louis chiudi tutto!- disse quello camufatto al ragazzo con gli occhi azzurri.- E questa d’ora in poi sarà mia!- disse togliendomi la borsetta dalle mani.
Poi all’improvviso mi lasciarono lì da sola. Al buio e al freddo. Avevo tantissima paura così mi ranicchiai in un angolo di quel garage.
Dopo poco quel Louis tornò e accese la luce. In un primo memento mi coprì il volto , poi scostai la mano e vidi che quel ragazzo mi stava fissando con quei suoi occhi blu.
-Chi siete? Cosa volete da me?- chiesi spaventata dal suo sguardo.
Lui non rispose. Prese una corda e mi tirò da un braccio verso di lui. In quel momento sentì che mi stava legando mani e piedi. Poi mi tirò i capelli e la testa andò verso il basso.
-Tu devi fare solo la brava!- mi sussurrò all’orecchio.
-Ma che vi ho fatto?- chiesi paingendo sempre con la testa piegata verso il basso.
Lui di nuovo non rispose , si limitò a spingere la mia testa facendomi sdraiare a terra.
-A me niente. Al capo non lo so. Io seguo solamente gli ordini.- disi uscendo dalla stanza.- E adesso mi ha detto di ordinarti di dormire!- dissi puntandomi il dito contro.
Io in quel momento iniziai a piangere. La serata  che doveva essere la più bella della mia vita si trasformò nel peggiore dei miei incubi. Mi trovavo in posto che non avevo mai visto. Ero sola. Avevo paura. E dei ragazzi mi tenevano pringioniera per non so quale motivo.
La mattina dopo, quella porta di ferro si aprì e mi svegliò a causa del suo odioso rumore. Entrò il ragazzo camuffato. Mi venne incontro e con un pezzo di stoffa mi coprì gli occhi. E poi mi parlò.
-Dormito bene?-
Io quella voce la conoscevo molto bene. L’avevo gia sentita. La conoscevo meglio di quanto pensassi.
-Liam?- dissi sconvolta
-Pensavo ci avresti messo tanto ad indovinare! Invece….- e appena disse ciò mi baciò. Io cercai di scansarmi, ma non potendolo vedere , mi prese in pieno.
-Devi venire con me!- disse prendendomi in braccio.
-Mettimi giù! Dove mi stai portando?- cominciai ad urlare e piangere. Ma Liam trovò subito il sistema per farmi stare zitta, mi tappo la bocca con un altro pezzo di stoffa.
All’improvviso dopo aver salito delle scale, mi lasciò su una sedia e mi scoprì gli occhi.
Era una stanza diversa. Era tutta bianca, con solo una scrivania e una sedia girevole. Era una stanza triste. Poi, paino piano, mi tolse anche la stoffa dalla bocca. Subito ricominciai a parlare.
-Che ci faccio qui? Perché mi trovo qui?- cominciai ad urlare.
Liam andò verso la sedia girevole e la girò verso di me.
-Harry?!- urlai con le lacrime agli occhi.
Lui non rispondeva. Era legato alla sedia da delle corde e aveva la testa chinata.
-Se non vuoi fare la sua fine devi fare tutto quello che ti diciamo. Chairo?- mi sussurrò Liam all’orecchio.
-La sua fine?!- dissi fissandomi Harry. Le lacrime ormai aveva  preso il posto delle parole. Non potevo credere a quello che stava succedendo. Liam mi lasciò lì a fissare quella scena. Ma prima che uscisse lo chiamai.
-Liam !- lui si fermò davanti alla porta e si voltò. – Perche ci stai facendo tutto questo?- dissi singhiozzando.
-Voglio farvi soffrire come voi avete fatto soffrire me!- dissi fissandomi.
-Io non ti ucciso nessuno!- gli urlai. Lui mi venen incontro e mi diede uno schiaffo.
-Lui..- disse urlando e indicando Harry- mi ha fatto perdere te!- dissi con gli occhi pieni di rabbia e gelosia.- Mi ha rabuto la cosa più bella che avevo! – dissi inziando a fissarmi sempre più intensamente. Poi per tranquillizzarsi ingollò una pasticca che prese dalla tasca della giacca.
-Ti droghi?- chiesi guardandolo con le lacrime.
-A te non deve imporatre ciò che io faccio. Chairo?- dissi dicendomi chiaro davanti alla faccia.
-Puzzi Liam. Tu bevi  anche, vero?- dissi smettendo di paingere, ma solamente fissandolo. Qui lui mi diede un altro schiaffo.
-Cosa direbbero tua padre e tua madre di tutto cio?- li chiesi
-Ai miei non interessa ciò che faccio!- dissi fissando Harry- Io libero di fare tutto ciò, perché ho i soldi. Ho il potere! – dissi iniziando a ridere.
-Sai cosa ho imparato in quest giorni? Che i soldi, una giacca firmata o una bella casa non sono tutto nella vita. Sono molto cambiata in meglio. Mi ha cambiato lui!- dissi indicandolo con la testa, visto che ero ancora legata.
-Ah, piantala con queste stronzate!- disse alzandosi.- I soldi non sono tutto, i soldi non fanno la felicità… Ma per favore, lo hai visto? Lo hai visto?- disse indicando Harry. Hai visto come è finito quello senza soldi?-
-E hai visto dove siaqmo finiti noi due ricconi? Io legata ad una sedia e tu drogato.- dissi guardando in terra.
-Guarda!- disse andando dietro la sedia.- Adesso non sei più legata!- disse togliendo al corda che mi legava i piedi e le mani. – Ti senti più felice ora?- disse urlando. Io nemmeno mi alzai, perché le lacrime all’improvviso ripresero a scendere. Lui fece una smorfia rumorosa e uscì sbattendo al porta.
Poi alzai gli occhi e vidi Harry ancora là. Speravo si fosse un po’ spostato dalla posizione iniziale, ma era solamente un mio desiderio. Così mi avvicinai a quella sedia , mi chinai e lo liberai dalle corde. Appena fui davanti al suo volto, scoppiai in un doloroso lamento. Gli cascai tra le braccia e cominciai a baciarlo, come se fosse ancora vivo.
-Grazie Harry!- dissi abbracciandolo.- Tu mi hai cambiata. Mi hai fatto sentire una persona normale per la prima volta. Mi hai insegnato che i soldi non sono tutto, am le cose più importanti sono l’ amore per gli altri e le galline!- dissi sperando che lui ridesse. Poi cominciai a fissarlo:- Voglio ancora sentire le tue labbra. Voglio cotinuare a vedere il tuo sorriso e la tua mossa di capelli. Voglio invecchiare con te, avere figli e creare una nostra famiglia. Voglio ancora sentire battere il tuo cuore per me.- appena deto questo gli appoggiai una mano sul petto e sentì come se il suo cuore battesse ancora.
-Jaz , Harry non c'è più! Lascialo andare!- dissi tra me e me facendo scivolare la mia mano sul suo petto. Così appena finito di parlargli lo sdraiai per terra e io mi sdraiai accanto a lui. Presi il suo braccio e lo misi dietro il mio collo. Poi strinsi la sua mano e gliela baciai. Mi accuciai su di lui fissando la sua bocca, il suo naso,  immagiandomi il suo sorriso e i suoi occhi verdi. Volevo assaporare per l’ultima volta tutto quello. Per la prima volta mi addormentai serena, senza pensare a quello che srqaebbe successo domani. Dormivo tra le braaccia del ragazzo che amavo e questo mi bastò per essere felice almeno quella notte.
 

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Capitolo 7
*** Il capo ***


7#Capitolo.

La mattina seguente mi svegliai, ma Harry non era più lì con me. La mia mente fu travolta da mille domande. Ma subito dopo la porta di quella stanza si aprì e  Liam si avvicnò a me con un coltellino in mano.
-Che vuoi fare ?- chiesi spaventata indietreggiando.
-Niente di che. Tranquilla!- disse tirandomi per un braccio. La mia testa finì appoggiata alle sua gambe. Mi tirò i capelli  così che il mio collo era ben visibile.
-Liam che fai?- cominciai a urlare.- Lasciami Liam! Lasciamiii!- urlai scalciando. Ma lui mi tappò la bocca con quel lurido pezzo di stoffa. E poi cominciò la tortura.
-Questo è per avermi lasciato!- disse facendomi un taglietto nella parte sinistra del collo.
-Questo è per essere stata con un altro!- disse facendo un taglietto nella parte destra del collo.
Io intanto stavo urlando, anche se le mie urla erano soffocate da quel fazzoletto. Il mio viso veniva rigato dalle lacrime che scendevano senza tregua.
-Questo è per tutte le volte che non hai voluto fare sesso con me!- disse facendo un taglio proprio sotto il collo. Il suo scopo non era uccidermi, ma farmi solamente soffrire.
Poi appena sentì dei passi, mi lasciò lì sanguinante e scappò.
Io ero a terra. Non riuscivo più a capire bene dove mi trovavo. Stavo epr svenire da dolore e dallo stress.
 Quando all’improvviso entrò Louis. Si avvicinò a me e con faccia preoccupata mi prese in collo.
-Chi ti ha fatto questo?- disse con passo più spedito.
Io non riuscivo a rispondere. E tutto ad un tratto… Il buio.
Mi ritrovai in una stanza dove c’era una piccola finestra  così mi affacciai. Il mio collo non era stato ancora medicato. Lo avevo solo fascaito per fermare il sangue.  Cominciaia a piangere. Volevo uscire da quella casa, volevo tornare a casa, usare la mia macchina e tornare a scuola.  Dopo una 20 di minuti rividi Louis, ma questa volta tornò con un ragazzo che teneva per le braccia. Lo aveva anche incappucciato. Lo lanciò addosso a me e avvicinandosi li tolse il cappuccio dalla testa.
-Harry!- dissi abbracciandolo.
-Jaz!- disse cominciando a baciarmi.
-Pensavo fossi morto!- dissi piangendo , prendendogli il viso tra le mani.
-Mi sei mancata!- dissi continuando a baciarmi.
-Che hai fatto al collo?- mi chiesi toccandolo.
-Mi hanno tagliato! Liam mi ha tagliato per farmela pagare.- dissi piangendo.
-Basta con queste smancerie!- disse tirandomi per i capelli.
-Mi fai male!- urlai.
-Zitta.- mi rodinò.- Tu, vieni qui!- disse chiamando Harry.
Harry si avvicinò e Louis ci legò insieme. Eravamo schiena contro schiena. Appena finì di legarci, Louis si avvicinò a me e mi domandò ‘ Chi hai detto che ti ha fatto questi tagli?- e io con un filo di voce risposi:- Liam!-
Louis velocemente si alzò e uscì.
Dopo imbarazzanti minuti di silenzio dove si sentivo solo i miei singhiozzi, Harry cominciò a parlare.
-Mi dispiace per tutto questo!- disse quasi piangendo. Io non gli risposi. Ero arrabbaiata con lui, mi aveva mentito su una cosa come questa.
-Non dovresti trovarti qui.  E’ tutta colpa tua!- disse cercando di girare la testa verso di me.
-Tu mi hai mentito, Harry! Su una cosaq che sembra molto seria.- dissi piangendo.
-Lo so e mi dispiace. Ma pensavo che se te lo avessi detto… Mi avresti lascaito solo!-
-Perché ci troviamo qui?- li chiesi
-Devo dare a questa gente dei soldi!- dissi deglutendo.
-E’ solo una questioni di soldi?- dissi stupita.- Potevi chiederli a me Harry!-
-No. Perché a quel punto tu avresti pensato che io ti frequentassi solo per quello.-
-Ah…- beh era vero quello che diceva.
-Vedi un po’ di tempo fa, con precisione 3 mesi fa mia sorella è morta perché questi ragazzi che ci tengono prigionieri gli hanno sparato.- disse piangendo. –Non me lo sono mai perdonato. Lei si trovava qui, proprio come te! Mi aveva dato un tempo preciso per restituire i soldi al capo, ma non ce l’ho fatta. Allora loro mi dissero che me l’avrebbero fatta pagare. Mia sorella era scomparsa da 1 settimana circa. Un girono squillò il telefono di casa mia e rispose il capo di questa banda. Mi fece sentire per l’ultima volta la voce di mi sorella. Mi ricordo che urlava chiedendo aiuto, poi uno sparo e finì lì….- fece una pausa, per riprendere fiato e poi continuò. – Fecere trovare il corpo nel fiume e la notizia uscì sul giornale dicendo ‘Ragazza si suicida con uno sparo alla testa’. E’ successo tutto così veloce.- dissi sospirando.
-Harry!- dissi piangendo.- Perché devi dei soldi a queste persone? –
-Prima lavoravo per loro e quando mia nonna si ammalata, due anni fa, decisi di lasciare tutto! Ma a loro non è mai andata giù. Ogni mese. Ogni membro della banda doveva dare al capo la somma di denaro che aveva fatto durante il mese, rubando, spacciando…-
-Quindi per loro tu lavori ancora nella banda?- chiesi confusa.
-Il capo vuole così. Ormai ci sono dentro, non ne uscirò mai. Ma sempre più persone ci stanno rimettendo!- disse piangendo.- Lui non ucciderà mai me! Ormai siamo come fratelli. Ci conosciamod a quando siamo piccoli. Infondo non è cattivo, alle persone alle quali è legato non toccherà nenahc eun capello.
-Chi è questo capo?- chiesi a Harry.
Ma prima che mi rispose, la porta si aprì sbattendo contro il muro.
Un nuovo ragazzo con passo deciso e veloce si avvicinò verso di me. Ma la luce che entrava dalal finestra mi copriva la visuale. Non riucivo a capire chi fosse, fino a quando non si chinò e lo vidi dritto negli occhi.
-Tu?!-

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Capitolo 8
*** Ricominciare ***


8#Capitolo.

Non potevo credere ai miei occhI. Non avrei immaginato cosa peggiore. Comunque questo ragazzo si catapultò su di me con il fiatone. Mi alzò la testa, tolse il cerotto e cominciò a fissarmi la ferite.
-Chi te le ha fatte?- mi chiese arrabbiato.
-Cosa c’entra questo adesso! Voglio sapere cosa c’entri tu con tutto questo!- gli dissi spostando la testa.
Lui non mi ascoltò minimamente. Mi ripetè la domanda di prima, ma questa volta urlò. Io impaurita e confusa da tutto quello che stava succedendo, risposi sottovoce. Subito quel ragazzo schizzò fuori dalla stanza sbattendo forte la porta.
-Tu lo conosci?- mi chiese Harry.
-Più o meno!- risposi ancora sconvolta. Non mi sentivo molto bene. Le ferite mi facevano male. Mi bruciavano. Cominciai a tossire. Tutto quello che stava succedendo mi stava stressando.
Dopo un po’ tornò quel ragazzo e aiutato da Louis ci slegò. Poi mi prese in collo e sentendomi tossire cominciò a urlare che dovevano subito disinfettarmi e chiudere le ferite, perché la situazione non poteva assolutamente peggiorare. Mentre  decidevano sul da farsi io persi i sensi e svenni tra le braccia di quel ragazzo.
#Harry
Appena Jaz svenne, tutto si fece più frenetico. L’ansia e la paura cominciarono a salire. Louis mi prese per un braccio e mi disse di seguire il capo, che aveva Jaz in braccio. Stavamo correndo come pazzi per raggiungere un loro amico dottore, si chiamava Josh.
Io e Louis rimanemmo fuori dalla stanza, mentre il capo entrò con Jaz. Da fuori sentivo urlare quel ragazzo. Stava dicendo che aveva bisogno, che dovevano salvare quella ragazza. Che Jaz non poteva assolutamente morire. Ma perché voleva aiutare così tanto Jaz? Perché non gli aveva ancora sparato ? Come facevano a conoscersi quei due?
Ma i miei pensieri e domande furono interrorri dalla voce del capo che chiamò sia me che Louis dentro ad aiutarlo.
#Jaz
Delle urla e de gli schiffi belli sonori in viso mi fecero riprendere i sensi. Mi trovavo su un lettino.
C’era un ragazzo con il camice bianco che stava preparando molto velocemente delle cose, ma non riuscì a vedere cosa.  Lì nella stanza con me c’era anche quel ragazzo che agitato uscì per chiamare Louis e Harry.
Stavo cominciando ad agitarmi. E l’ansia salì ancora di più quando Louis mi bloccò i piedi e Harry mi bloccò le spalle. Ancora non ero completamente sveglia, ma qualcosa riuscivo a capire. In quel momento vedevo solo il bellissimo sorriso di Harry e sentivo le urla di quel ragazzo che ordinava a Josh di fare il possibile.
Erano tutti agitati e appena vidi quel dottore avvicinarsi al mio collo con ago e filo, cominciai ad urlare, a scalciare, cercavo di liberarmi dalle forti prese di Louis e Harry. E appena alzai gli occhi verso Harry, vidi che stava piangendo.
-Lasciatemi! Lasciatemiii!- urlavo e paingevo contemporaneamente. Non volevo, dovevo lasciarmi in pace. Il dottore non riusciva a mettermi i punti perché mi muovevo troppo.
-Non ce la faccio!- disse rivolgendosi a quel ragazzo.
-Come non ce la fai? Sei un dottore cazzo. Fai qualcosa bloccala. Dagli qualcosa!- gli urlò.
-Cosa?- urlò il dottore entrato nel panico
-Qualunque cosa cazzo Josh.  Ti stacco la testa se non salvi mia sorella, chiaro?- gli urlò avvicinandosi.
In quel momento il dottore prese una siringa, un pezzettino di cotone. Vidi l’ago avvicinarsi al mio braccio e poi… il buio.
#Harry
Eravamo tutti nel panico. Non sapevamo cosa fare e a chi chiedere aiuto se non ci saremmo riusciti. Il dottore non riusciva a mttere i punti a Jaz, perché era troppo agitata, io stavo cercando di calmarla , ma i miei occhi si colmarono di lacrime appena videro il suo volto. Le stava succedendo tutto questo per colpa mia. All’improvviso il capo cominciò ad urlare contro il dottore e alle ultime aprole che disse mi si girò il sangue.
‘… se non salvi mia sorella, chiaro?’
Ecco come si conoscevano. Lui era sua fratello. Loro erano fratelli. Quella frase mi fece venire i brividi su tutte le parti del mio corpo. Subito iniziai a fissare Jaz, ma il sedativo aveva già fatto effetto e lei si era addormentata.
#Jaz
Mi svegliaia sperando che tutto quello che avevo appena vissuto fosse stato solo un brutto incubo. Aprì leggermente un occhio, poi l’altro, ma tutto quello era dannatamente vero. Le lacrime cominciarono a rigarmi il viso una dietro l’altra. Mi trovavo in una nuova stanza.  Questa aveva un letto comodo e un bagno. Non riuscivo a capire cosa stava succedendo. Poi mi toccai il collo , andai allo specchio per vedere e notai che me le vaevano chiuse, ma il mio collo restava comunque rovinato. All’improvviso sentì la porta aprirsi e mi affacciai per vedere chi fosse.
-Ciao.- disse sedendosi sul letto. Io non risposi,mi sedetti sul letto accanto a lui in silenzio.
-Come stai?- mi chiese a testa bassa
-Normale.- risposi senza guardarlo.
-Non ptevo sapere che tu fossi qui!- disse facendo una pausa.- Non doveva succederti tutot questo Jazmine!-
-Meglio che sia successo a me , invece che ad un ‘altra innocente ragazza!- dissi guardandolo negli occhi con tono altamente incazzato. Lui non rispose. Rimase lì a fissarmi.
-Guardami bravo! Guarda tua sorella, visto che non l’hai mai fatto!- dissi piangendo. – Guarda come mi hai ridotto!- dissi toccandomi il collo.
-Non sono stato io!- dissi toccandosi le labbra
-Invece sì Zayn.  Tu sei il capo di tutto questo schifo!- dissi dando un calcio alla porta del bagno.
-Chi ti ha fatto ciò ha pagato, devi stare tranquilla!- disse con tono soddisfatto
Appena snetì quelle parole i brividi mi percorsero la schiena e mi girai già con  le lacrime agli occhi, pensando al peggio.
-Cosa vuol dire?- lgi chiesi fissandolo . Lui non mi rispose, vedendo che none ro afaftto contenta e soddisfatta come lui. – Avete ammazzato pure lui?- gli urlai.
-Era quello che si meritava!- dissi alzandosi dal letto.
Io scoppiai in un forte pianto e mi accasciai a terra. E’ vero Liam mi aveva fatto sempre del male, ma era pur sempre un ragazzo. Era stato mio amico e una persona alla quale volevo bene, qualunque cosa facesse.
Lui stava lì, in piedi a fissarmi. E pensare che quello ero mio fratello. Il figlio perfetto. Il ragazoz che secondo i miei genitori doveva essere il mio esempio.
-Mi dispiace Jaz!-  disse senza alcuna espressione sulla faccia.
-Ti disapiace!- ripetei- Non ci faccio niente con i tuoi ‘ti dispiace!’-dissi fissandolo con gli occhi gonfi.
-Tra un po’ ceniamo. Se ti va siamo al piano di sotto.- disse aprendo la porta.
-Zayn!- lo chiamai
-Si.- disse senza nemmeno voltarsi.
-Da quanto va avanti questa storia?- gli chiesi singhiozzando. Non rispose alla mia domanda, ma mi disse:
-Vieni in orario a cena!- e detto questo uscì.
A quel punto smisi di piangere. Decisi che dovevo diventare più forte, le lacrime non servivano a niente. Così mi lavai e mi vestì per bene, con un vestito nero che trovai dentro l’armadio.

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Capitolo 9
*** La scelta ***


9#Capitolo.

Scesi quelle scale e appena arrivai in sala da pranzo erano tutti seduti, Louis, Zayn e anche Harry. Mi stavano fissando e appena mi sedetti chiamarono i camerieri per farsi servire. Nessuno parlava, nessuno diceva o chiedeva qualcosa, eravamo tutti in silenzio, tutti con le bocche piene, tranne me.
Ero lì che fissavo il piatto, mangiare era l’ultimo dei miei bisogni in quel momento.
-Non mangi?- mi chiese Zayn affettando il pollo del suo piatto.
-No- risposi spostando il piatto
-Quant’è che non mangi qualcosa?- mi chiese Zayn serioso
-Un po’.- dissi guardando altrove
-Che significa un po’?- disse con tono più duro. Si stava arrabbiando, ma volevo sfidarlo. Poi perse la pazienza e alzò la voce.- Mi devi rispondere!- disse battendo la mano sul tavolo.
- 4 giorni- dissi guardandomi le unghie.
Lui non rispose. Continuò a mangiare tranquillo.
-Devi mangiare qualcosa Jaz! Altriemnti ti sentirai male!- disse Harry stringendomi la mano.
-Non ho fame Harry. E poi se devo fare questa vita qua, molto meglio morire!- dissi fissando Zayn negli occhi.- Con permesso, capo…- dissi sottolinenado in modo dispregiato quest’ultima parola.
-Dove vai?- mi chiese Zayn senza nemmeno distrarsi dalla sua cena
-In camera mia!- dissi continuando a salire le scale.
-Non abusare della mia pazienza Jazmine!- mi urlò voltandosi.
-E tu non costringermi a stare qui!- urlai.Appena vidi che tutti mi sano fissando salì e mi chiusi in camera sbattendo la porta più forte che potevo.
Dopo un po’ che stavo lì in camera a guardare fuori dalla finestra qualcuno entrò.
-Posso?-
-Harry!- dissi voltandomi. – Che succede?- vedendo il suo viso tra le lacrime
-Zayn mi ha ridato il telefonino, perché mi è arrivato questo messaggio!- disse passandomi il cellulare.
‘Caro Harry,
Sono la vicina, la signora McAdams. Mi disapice tanto per quello che è successo. Lo abbiamo scoperto io e mio marito. Volevamo venirvi a fare una sorpresa , visto che era il compleanno di tua nonna, ma purtroppo… l’abbiamo trovato morta, sul letto. Noi non sappiamo dove tu sia, ma ci siamo presi la libertà di occuparci degli animali, della casa e anche di seppellire tua nonna. Ami dispiace ancora!’
Appena finì di leggere il messaggio il mio viso cominciò a bagnarsi, le lacrime cominciarono a scendere, ma Harry era disperato.
-Mi dispiace amore mio!- dissi abbracciandolo.
-Se ne è andata anche lei!- dissi piangendo sempre più forte.
-Non so cosa significa perdere un familiare che ti vuole bene! Ma imamgino che sia una cosa motlo dolorosa. Era l’ultima donna della tua famiglia! MI dispiace!- dissi piangendo. M alui a quelle aprole i staccò e asciugandosi le lacrime mi disse : ‘ Non è vero che era l’ultima donna.’- io lo guardai stranito. Poi lui mi prese la mano dove tenevo l’anello e disse: ‘ Tu fai parte della mia famiglia. E l’anello che ti ha dato mia nonna conferma ciò. Io ti amo Jazmine!- disse baciandomi.
Ma il bacio durò poco perché Zayn entrando ci interruppe.
-Jazmine , ti voglio nel mio studio tra 5 minuti!- disse tossendo.
-Scusami.- dissi dando un ultimo bacio a Harry.
Tornai di sotto e mi diressi verso lo studio di Zayn. Bussai e la porta si aprì da sola.
-Uau.- dissi guardando la porta chiudersi da sola.
-Eccoti!- disse Zayn che se ne stava seduto su quella sedia girevole al di là della sua scrivania.- Accomodati!- disse indicando la sedia davanti alla scrivania.
-Volevi parlarmi?- chiesi stufata
-Sì…. Ho preso una decisione !- disse Zayn muovendosi gli anelli che aveva sulle mani.
-Riguardo a cosa scusa?-
-Alla tua situazione.-  disse unendo le mani
-Quindi….?-  chiesi incuriosita
-Entrerai a fare parte della nostra banda.- dissi soddisfatto.
A quelle parole il mio cervello andò in tilt.
-Cosa hai detto scusa?- avevo capito benissimo, volevo solo che cambiasse quello che aveva appena detto.
-Farai parte della nostra banda. Ho gia parlato con Harry, lui è d’accordo a tornare. Tu?-
-Ma sei impazzito Zayn? Vuoi che io diventi una cirminale come te e come gli altri ragazzi di questa casa! Ma che ti passa per la testa? Sei un cretino. Io non ammazzerò mai una persona. Non la pichcierò mai e non me la farò perché me lo comandi tu. Hia capito?- Zayn ascoltò attentamente, ma sembrava che non gli importasse un gran che di quello che dicevo
-Ok cara Jaz. Ti metto davanti ad una scelta! O entri a far parte della banda o uccidiamo di nuovo!- dissi sorridendo.
-E sentiamo chi sarebbe la vittima questa volta?- chiesi sicura che non ci fosse più nessuno.
-Beh, lui.- dissi accendendo il pc.
-Harry!- dissi impaurita che gli potesse succedere qualcosa.
-Sì, proprio il tuo Harry. Vedi lo sto riprendendo con le telecamere che ho sistemato per l’intera casa. Comunque hai tempo fino a domattina per decidere, poi noi passiamo ai fatti. Puoi andare!- disse indicandomi la porta.
-Non puio farmi questo!- gli disis piangendo.
-Nessuno me lo vieta!- dissi spavaldo.
-Mi fai schifo!- dissi alzandosi
-Mi ringrazierai un giorno. Se ci pensi non è così male stare qui. Sei protetta, non ti succederà niente!- disse sorridendomi.
Io gli feci una smorfia di disprezzo e poi tornai in camera mia, dove c’era Harry che mi aspettava.
-Allora cosa è successo?- mi chiese sedendosi sul letto.
-Che è suc cesso?- chiesi arrabbiata.- Tui dovresti dirmelo. Perché non mi hai detto che torni a far parte della banda? Eh?- gli urlai.
-Non te l’ho detto, perché Zayn mi aveva detto di stare zitto. E comunque ho deciso di tornare perché tanto a casa sono solo.-
-E a me non ci hai pesnato?- dissi piangendo.
-Certo che si amore.- disse abbracciandomi.- Ma so che Zayn ti ha fatto la proposta anche a te. Allora che hai deciso?-
-La risposta gliela devo dare entro domattina. Sono sicura di accettare perché ha barattato il fatto di entrare nella banda con la tua vita. Deciderò la banda! Non voglio rimanere sola!- dissi abbracciandolo.
-Non è così male qui. Ho parlato con Zayn e mi ha detto che sono cambiati. Non trattano più di droga, ma vioentano alcune ragazze e si scontrano con altre bandedel posto per il potere e i territori.-
-E questa la chiami vita?- dissi piangendo.
-Non è vita, però potrebbe diventarlo. Meglio di morire non credi?- mi chiese sorridendo.
-Perché hai deciso di rimanere qui con le persone che hanno ucciso tua sorella?- gli chiesi ancora piangendo.
-Questo non lo so. Ma so che ora starò con te e saremo felici! Vero?- mi disse guardandomi negli occhi.
-Lo spero tanto Harry!- dissi baciandolo.
 
 
 
 

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Capitolo 10
*** Cheryl ***


10#Capitolo

La mattina seguente non scesi per fare colazione,stavo ancora pensando se la strada che stavo per prendere era quella giusta. Dopo molte domande e ultime convinzioni decisi di andare a parlare con Zayn. Bussai e come al solito la porta si aprì da sola.
-Zayn ho bisogno di parlarti!- dissi mettendomi a sedere
-Hai preso al tua decisione?- mi chiese sorridendo.
-Farò parte della banda!- dissi fissandolo.
-Benissimo, aveva bisogno di una figura femminile!- dissi continuando a sorridere.
-Ma ad una condizione!- dissi guardandomi le unghie
-Sentiamo!- disse mettendosi a sedere comodo.
-Io non devo avere l’ordine di usccidere nessuno! Chiaro?- dissi appoggiando i gomiti sulla scrivania.
-Andata!- disse appoggiandosi allo schienale della sedia.
-Sappi che questa decisione che ho preso non mi fa impazzire! Per niente….- dissi alzandomi per uscire.
-Hai preso la decisione giusta cara Jaz!-
-Se lo dici tu… Capo.- dissi girandomi verso di lui sulla parola capo.
Verso l’ora di pranzo Zayn decise di fare una riunione per  paralre di quello che avremmo fatto quella sera.
-Allora ci siamo tutti?- chiese Zayn entrando nella sala.
-No, manca Niall!- disse Louis
-Niall?- chiesi stranita.
-Sì. Fa parte anche lui della banda da un sacco di tempo!- rispose Louis
-Scusa capo.- disse Niall entrando di corsa.
-Allora adesso che siamo tutti, parliamo di stasera!- disse appoggiando le mani sul tavolo.- Stasera usciamo. Andiamo al pub, qui vicino. Ci sarà anche la banda di Jake- dissi mostrandoci delle foto per riconoscere tutti i componenti.- Dobbiamo riuscire a prendere Jake e il suo fedele amico Kyle. D’accordo? Tutto chiaro?- chiese alla fine del discorso
-Come pensi di fare? Non siamo riusciti a prenderli in tutit questi anni e pretendi che lo facciamo stasera?!- disse Louis confuso
-Io ho in mente un’idea.- disse Zayn fissandomi.
-Che c’è?- dissi guardandolo stranito
La sera arrivò presto. Era ora di prepararsi.  Il compito che Zayn mi aveva detto era quello di riuscire e portare Jake da me. In parole povere quella sera dovevo diventare una troia.
Così indossai un tubino nero, scollatissimo e cortissimo. Tacco 15 e rossetto rosso. Salimmo tutti sul grande suv si Zayn e ci avicinammo al locale. C’era moltissima gente sia fuori che dentro e la musica a palla. La serata perfetta per fare colpo. Ovviamente a Harry la cosa non andava molto a genio, ma dopotutto quello era il lavoro.
Appena entrammo Zayn vide Jake e mi disse di cominciare a tentarlo, mentre lui e gli altri si occuoavano di Kyle. Avevamo deciso tutto e appena Jake cascava nella trappola io dovevo in qualche modo portarlo in bagno.
La missione conquistare Jake cominciò in quell’istante. Mi avvicinai al tavolo degli alcolici e chiesi una vodka lemon. Presi il mio bicchiere e mi buttai in pista. Accorciai ancora di più il vestito e mostrai ancora di più il seno. Ballavano con tutit i ragazzi che vedevo, poi puntai Jake e cominciai a mordermi il labbro inferiore. Cominciai a leccarmi le labbra. Cominciai a toccarmi il seno e l’intimità. Li facevo segno di avvicinarsi, così il pesce abboccò. Venne verso di me e lo tirai per la cravatta.
-Come ti chiami?- mi chiese il ragazzo.
-Mi chiamo Jazmine! E tu?- dissi avvicinandomi al suo viso.
-Jake!- dissi abbracciandomi e toccandomi il sedere.
-Non sei niente male sai!- dissi facendoli l’occhiolino.
-Nemmeno tu!- dissi girandomi e facendo in modo che il mio sedere  e il suo attrezzo si toccassero. Io cominciai a muovermi sensualmente sulla sua intimità, così lui mi rigirò e cominciò  baciarmi palpandomi il sedere.
Ce lo avevo in pugno. Così lo tirai per la cravatta. Continuavamo a baciarci. Lui avendo entrambe le mani impegnate a toccare ogni centimetro del mio corpo aprì al porta del bagno con un calcio. Così appena entrati, scrutai con gli occhi i ragazzi e vidi Harry con la bocca aperta e gli occhi fuori dalle orbite. D’impulso mi staccai e lo spinsi verso i ragazzi. Harry e Louis lo presero al volo e Zayn si mise davanti a lui.
-Ciao Jake!- disse Zayn sbattendosi la pistola sulla mano.
-Ma cosa?- disse guardandosi intorno.
-Sei cascato nella trappola!- disse Zayn facendo spallucce
-Tu sei una troia!- disse fissandomi.
-Allora il mio lavoro è riuscito bene!- dissi mordendomi il labbro e facendogli l’occhiolino.
-Che vuoi fare Zayn?- disse fissando mio fratello.
-Voglio che tu lasci questa città e che tu mi dia tutti i solid che avete rubato!- disse avvicinandosi al volto di Jake.
-Non lo farò mai! E tu lo sai!- dissi sfidandolo.
-Sai Jake io non amo complicarmi le cose. Quindi le risolviamo in modo semplice! Non dire che ti avevo dato un’opportunità. Ciao !- e appena detto questo , da quella pistola partì una sparo.
Io non risucì a vedere la scena, così mi girai dalla parte opposta. Ma girandomi vidi un piede dietro ad un muricciolo. I ragazzi stavano ridendo e si stavano battendo il cinque, ma io gli zittai con uno ‘Shhh’. Mi avvicinai a quel piedi e poi bloccai il corpicino al muro.
-Ti prego non farmi niente!- disse piangendo.
Era una ragazza, avrà avuto circa 16 anni. Non era tanto alta con i capelli rossi e gli occhi azzurri. La presi per un braccio e la mostrai ai ragazzi.
-Lei ha visto e sentito tutto!- dissi mostrandola ai ragazzi
-Non dirò niente! Giuro.- disse alzando le mani
-Certo che non dirai niente! Ti uccidiamo.- disse puntandogli la pistola contro.
-No Zayn!- dissi mettendomi davanti alla ragazza.
-Levati Jaz!- mi urlò muovendo la pistola.
-No Zayn. Avete già ucciso due ragazzi. Lei la portiamo con noi, ma non la uccidiamo!- dissi con tono molto serio.
-E’ un peso in più non capisci!- disse Louis indicandola.
-Me ne occuperò io!- dissi sempre più convinta.
-Andiamo!- disse Zayn uscendo.
Così prendemmo la ragazza e la portammo a casa nostra.
-Che pensi di fare con lei?-mi chiese Harry guardando la ragazzina.
-Non lo so. Ma non la possiamo uccidere. Anche lei no.-  dissi fissando Harry
-Sei una donna meravigliosa!- disse baciandomi.
Appena finì di parlare con Harry presi la ragazza per un braccio e la portai in una stanza della casa.
-Questa è la tua nuova stanza!- dissi aprendo la porta. Lei non disse niente si mise a sedere sul letto in silenzio.
-Come ti chiami?-dissi slegandola dalle corde che le stringevano i polsi
-Cheryl.- disse piangendo.
-Quanti anni hai?- chiesi buttando la corda a terra
-16.-
-Che ci facevi in bagno?- chiesi preoccupata per lei
-Ero andata semplicemente in bagno. Ho bisogno di fare tanta pipì. E’ un periodo difficile per me!- disse asciugandosi le lacrime.
-Tieni?- dissi dandole un po’ d’acqua del rubinetto del bagno.
-Grazie.- disse cominciando a bere.
-Mi dispiace per questa situazione! Ci sono passata anche io!- disse accarezzandole la schiena.
-Ora succederà tutot da capo!- disse fissandomi con le lacrime.
-Che intendi?- dissi alzandomi dal letto.
-Vedi io sono già stata rapita da una banda simile alla vostra quasi 5 mesi fa! Però non so chi fossero i rapinatori. Erano coperti in volto, da… dei passamontagna. Mi ricordo solo che mi violentarono e io beh…- e improvvisamente si scoprì la pancia- e da lì sono rimasta incinta!- disse singhiozzando.
-Mi dispiace!- dissi toccandole la pancia.
-A violentarmi furono due ragazzi, ma non so chi siano! Purtroppo. Mi ricorso solo che uno dei ragazzi aveva un braccialetto rosso di corda. Riuscì a vedere solo quello. Poi tutto d’un tratto, un giorno, mi ritrovai appoggiata al cancello di casa mia. Io vivo da sola. Non ho i genitori. Non ho nessuno. Comunque da quel giorno ho deciso di cambiare in tutti i sensi. Mi sono fatta un nuovo taglio di capelli. Adesos li ho corti e rossi e poi ho tolto l’apparecchio. E adesso ricomincio tutto da capo. Spero solo che non mi violentino questa volta, altriementi rischierei di perdere il bambino o bambina che sia!- dissi con gli occhi gonfi.
-Non succedera niente di tutto ciò. Comunque se hai bisogno di qualcosa io sono nella stanza accanto!- dissi uscendo. Non volevo piangere davanti a Cheryl.
-Scusa.- dissi richiamandomi
-Sì?- dissi voltandomi.
-Io non so il tuo nome!- disse asciugando le lacrime.
-Jazmine! Ma puoi chiamarmi Jaz!- dissi sorridendole.
-Ok. Grazie mille Jaz!- rispose ricambiando il sorriso.
Appena uscì da quella stanza, lasciai scivolare il mio corpo sulla porta di camera di Cheryl e cominciai a piangere. Mi dispiaceva per tutto quello che era successo. Per le scelte che avevo fatto. Non ne potevo più. Mi dispiaceva per questa ragazza e per il suo bambino. Piangevo per la sua storia. Piangevo perché non volevo sapere cosa sarebbe successo il giorno dopo. Piangevo percè volevo abbandobare tutto, ma ormai ero dentro. Ed è come un circolo vizioso, è difficile uscirne quando ne fai ormai parte. Tutto questo era successo anche a quella ragazza. Ormai la sua vita era cambiata a causa di un ragazzo che solo per puro divertimento l’aveva messa incinta. Ormai era entrata a far parte di una vita che probabilmente non era la sua, di una vita che non poteva andare peggio.  Magari lei voleva continuare a studiare per diventare qualcuno, ma noi non glielo abbiamo permesso. Magari aveva dei sogni nel cassetto, che noi con una semplice mossa abbiamo rubato. Magari le sarebbe piacuto partorire il suo bambino all’ospedale, ma sapevo che questo non era possibile. Magari le sarebbe piaciuto non ritrovarsi in questa situazione, ma noi fregandocene di tutto, di tutti e di lei abbaimo fatto sì che tutto ciò non si avverasse. Purtroppo.
 
 
 

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Capitolo 11
*** Dagli sbagli s'impara. ***


11#Capitolo

La mattina seguente scendemmo tutti a fare colazione , compresa Cheryl. Ovviamente era imbarazzata e ansiosa, si vedeva da come mangiava e da come guardava i ragazzi. Io per rassicurarla mi ero seduta vicino a lei e ogni tanto ci guardavamo e ci scambiavamo sorrisi. Questo la misi un po’ a sua agio.
-Allora come ti chiami?- gli chiese Zayn ingoiando il boccone.
-Cheryl.- disse balbettando. A quel nome Zayn si pietrificò. Cominciò a fissarla, poi mi girai verso Harry e vidi che anche lui fece lo stesso. Cosa gli era preso?
-Ragazzi.- dissi battendo le mani. Entrambi scossero la testa e si guardarono.
-E quanti anni hai ?- chiese Harry con aria sconvolta
-16.- rispose a bassa voce
-Ah…- disse Harry cinando la testa e continuando a mangiare.
Quella mattina a tavola c’era silenzio. Si poteva sentire l’ansia che Harry e Zayn stavano provando. Niall e Louis sembravano capire più di me riguardo a quella situazione, infatti appena finito di mangiare Louis, Niall, Harry e Zayn si chiusero nello studio per parlare. Tutti tranne me. Cheryl si sedette sul divano e accesse la tv.Quella situaizone mi puzzava , così decisi di scoprire qualcosa di più.
-Cheryl!- dissi mettendomi a sedere accanto a lei.
-Ciao!- disse appoggiando il telecomando.
-Ascolta, sei sucra di non ricordare più niente di quella sera?-
-No te l’ho detto. Ricordo solo questo braccialetto di corda rosso e le mie urla. Nient’altro. Ma perché?- mi chiese incuriosita
-No, così…. Sai stamani ho visto i ragazzi strani. Volevo sapere se …. Niente lascia stare. Goditi la tv.- e detto questo mi alzai.
Non potevo dubitare dei ragazzi. Mio fratello e Harry non avrebbero mai fatto una cosa del genere. No, non potevo dubitare di loro.
Iniziai a sparecchiare , quando i ragazzi uscirono da quello studio. Sembravano sereni.
-Amore che fai?- disse Harry abbracciandomi dal dietro.
-Sparecchio e voi dovreste aiutarmi!- dissi dandogli un bacio delicato sulle labbra
-Non ti preoccupare di sparecchiare. C’è la cameriera apposta. Dai andiamo. E’ un po’ che non stiamo insieme.- disse prendendomi per i polsi e trascinandomi in camera.
Mi prese in collo e come la prima volta le mie gambe si legarono perfettamente al suo bacino.  Mi appoggiò delicatamente sul letto e io cominciai a sbottonargli la camicia e lui mi tolse la maglietta. Poi lo presi per i polsi e ribaltai la situazione sdraiandolo sotto di me, ma appena lasciai il polso la mio dito si incastrò in un braccialetto.
-Oh,aspetta.-  disse togleindosi il bracialetto.
-Cos’è?- chiesi confusa da quello che avevo visto.
-E’ un braccialetto che mi regalò Zayn quando entrai a far parte della banda. L’ho ritrovato qualche giorno fa e ho decios di rimetterlo. Ti piace?- disse mostrandomelo.
Io lo guardai, lo toccai… Non volevo pensare a quello che stavo pensando.
-E’ rosso e di corda.- dissi a bassa voce.
-Cosa amore?-  mi chiese Harry sentendo.
-Aspettami un attimo!- dissi uscendo velocemente dalla camera così come ero.
Iniziai a correre verso la stanza di Cheryle e senza bussare entrai.
-Cheryl! Cheryl!- urlai. Ma lei non c’era. Ma prima di uscire una voce chiamò la mia attenzione.
-Scusa, ero in bagno. Che è successo?- disse uscendo dal bagno.- Woah. Perché sei in reggiseno?- chiese vedendomi.
-Non c’è tempo. Ascolta è qeusto il braccialetto?- dissi mostrandoglielo mentre le lacrime mi rigavano il viso.
-O mio Dio!- disse senza neanche toccarlo.
-E’ questo?- gli urlai presa dalla rabbia. Lei annuì senza dire niente.
Harry sentendo l’urlo venne davanti alla camera di Cheryl  in mutande con la mia maglietta in mano e appena mi girai me lo trovai davanti agli occhi.
#Harry
Sentendo quell’urlo decisi di andarle incontro anche se ero solo in mutande.
-Che succede?- chiesi con il fiatone
-Che succede?!- mi urlò sconvolta Jazmine - Io dovrei chiederlo a te Styles!- disse fissandomi.
-Amore, non capisco!- dissi avviciandomi a lei.
-Non capisci!- disse facendo l’eco seguito da una risata nervosa. – Tieni!- disse lanciandomi il barccialetto.-Sei uno stronzo!- disse cercando di usciredalla camera di Cheryl.
-Amore, aspetta. Mi spieghi cosa è secc…- dissi bloccandolo per le spalle. Ma non riuscì a finire la frase, perché mi urlò contro.
-Non mi toccare.- urlò scappando in camera sua.
Rimasi un po’ a fissare Cheryl, per capire quello che era successo. Ma alla fine decisi di correre dietro a Jazmine per parlare.
-Amore!- urlavo correndo per i corridoii della casa.
Stavo quasi per raggiungerla, ma lei si precipitò nelal sua stanza sbattendo la porta e chiudendola a chiave. Non riuscivo a capire quello che avevo fatto, non riucivo a capire cosa fosse successo. Perché era così turbata? Che cosa le avevo fatto? Cosa le aveva detto Cheryl?
Cercavo a tutti i costi di aprire la stanza, ma dopo dieci minuti sospirai e ci rinunciai.
-Amore! Ti prego apri. Veramente non capisco!  Non capisco che ti è preso?- dissi appoggiandmi alla porta di camera sua.
-Vattene!- mi urlò sbattendo contro la porta.
-Cosa è successo? Cosa è successo?- dissei cominciado ad agitarmi.
-Avevi promesso che mi avresti raccontato tutto. Tutto!- disse continuando ad urlare.
-Io l’ho fatto!- risposi
-Non è vero. Sei uno stronzo.- dissi piangendo.
-Stai paingendo ? Ascolta apri la porta così risolviamo il problema!- dissi
-No. Vattene!- urlò battendo alla porta.
-Ti prego apri questa porta!- dissi cominciando a dare qualche cazzotto su quella porta bianca.
Lei non mi rispose. La sentivo piangere. Capivo che erano lacrime di dolore, ma non riuscivo a capire perché? Perché piangeva?
-Hai dimenticato la maglietta. E’ qui fuori!- dissi lasciando la maglietta per  terra davanti alla porta.
Non ci fu risposta. Così mi allontanai e mi sedetti sullo sgabello che si trovava nel corridoio. Pochi minuti dopo aprì la porta e affrrò la maglia. Mi chiuse la porta in faccia quando cercai di raggiungerla. Merda.
-Dai, amore. Ti prego apri la porta. Qualcunque cosa sia successo perdonami. Dai adesso apri ti prego!- dissi bussando leggermente.
-No, perché dovrei aprirti?- disse continuando a piangere.
In quel momento lasciai scivolra eil mio corpo lungo la porta. Poi sempre più piao davo dei colpetti alla porta e all’improvviso due parole uscirono spontamente dalla mia bocca.
-Ti amo.- dissi mentre una lacrima mi rigò il viso.
Per l’ennessima volta non ricevetti nessuna risposta. Così ci rinunciai e decisi di prendere una boccata d’aria.
#Jazmine
Dopo vaer ascoltato Harry. Le sue parole e vaer sentio la sua voce lamentarsi. Decisi di andare a parlare con Zayn, mio fratello.
Guardai dalla serratura della porta se Harry si fosse allontanato. Appena uscì sul terrazzo mi diressi nello studio di Zayn. Ma inciampando sullo sgabello Harry si girò e vedendomi cominciò a seguirmi, di nuovo. Cominciai a correre verso lo studio di Zayn e appena entrai cominciai ad urlare come una matta.
-Come ti permetti eh?- dissi spostando la sedia davanti alla scrivania. In quel momento entrò anche Harry.
-Cosa?- disse Zayn alzandosi dalla sedia girevole.
-Come ti permetti eh? Sei un porco!- dissi dandogli una botta sulla spalla.
-Che ti prende Jaz?- disse Harry mettendosi di fianco a Zayn
-Eccoli. Eccoli. Tutti e due insieme. Siete due animali non due persone. Vi odio e voglio andarmene.!- dissi cominciando ad urlare.
-Cos’hai?- disse Zayn prendendomi i polsi.
-Lasciami!- urlai cercando di liberarmi. Tiravo le mie braccia cercando di allontanarmi da lui, ma Zayn mi abbracciò e mi mise a sedere per terra. Io stavo piangendo. Non potevo sopportare tutto ciò. Ma quel momento di pace durò poco. Molto poco.
-Ora ti calmi e mi spieghi cosa è successo!- disse Zayn lasciando la presa.
-Io non mi calmo. Voi due fate schifo!- gli urlai contro.
-Che ti abbiamo fatto?- disse Harry fissandomi
Io non risposi, guardai Harry ancora incredula,poi decisi di dire tutto.
-Avete fatto del male a Cheryl!- dissi piangendo e fissandoli.
-Ma se nemmeno la conosciamo! Sei tu che hai voluto portarla qui.- ripose Zayn appoggiandosi alla scrivania.
-La conoscete invece. Un po’ di tempo fa avete vioentato una ragazza. Lo avete fatto insieme. Portavate dei passamontagna per non farvi riconoscere. Lei era piccola, come avete potuto. Come ?- dissi piangendo.
-Ma lei….- disse Harry abbassando la testa
-Lei cosa Harry? Eh? Era diversa ? E’ questo che volevi dire?- dissi continuando a piangere. Harry annuì. – E’ vero. Era diversa. Si è tagliata i capelli, se li è tinti di rosso e si è tolta anche l’apparecchio.- dissi mettendomi le mani davanti alla faccia.
-Sì è vero. 5 mesi fa abbiamo vioentato una ragazza di nome Cheryl. E ci sta che sia lei. E allora? Ormai è acqua passata!- disse Zayn avvicinandosi , mentre Harry si appoggiò al muro.
-No!- gli urlai.- Non è acqua passata. Non è affatto acqua passata!- dissi continuando a piangere.
-Perché no?- disse Zayn innervosendosi.
-Lei è incinta!.- gli urlai fissandolo negli occhi.- E il padre…- dissi guardando Zayn- è uno di voi!- e qui guardai Harry con gli occhi gonfi.
I ragazzi erano sconvolti. Non se lo aspettavano, Harry prima che uscissi lasciò scivolare il suo copro sul muro e poi si mise le mani nei capelli. Invece Zayn primi che uscissi mi prese il braccio.
-Dimmi che è uno scherzo!- disse a bassa voce.
-Purtroppo no.- dissi fissandolo con le lacrime agli occhi.
A quel punto lasciai i ragazzi lì da soli. Tutto ciò li doveva far ragionare. Mia mamma anche se non c’era mai stata mi aveva inseganto un’unica cosa , che dagli sbagli s’impara. Ma purtroppo ho sperimentato che per qualche sbaglio non c’è tempo di imparare.
 
 
 
 

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Capitolo 12
*** A costo della mia stessa vita ***


12#Capitolo

Il giorno seguente mi svegliai alla solita ora, spegnendo la sveglia allo stesso modo e alzandomi dal letto come tutti i giorni. Andai in bagno per prepararmi e mi guardai allo specchio. Avevo gli occhi gonfi, rossi… Avevo pianto tutta la notte. Non so il motivo di così tante lacrime, fors emi dispiaceva per Cheryl o forse per Harry o forse ero geloso che lui potesse avere un figlio da un’altra ragazza, forse era semplicemente paura, paura che Harry non si sarebbe più interessato a me come prima dopo che suo figlio fosse arrivato, paura di perderlo per sempre, paura di non rivedere più quel Harry che conoscevo, paura che tutto andasse a rotoli.
Poi mi fermai un attimo a pensare. Pensai che forse non fossi l’unica ad avere paura. Paura potevano avercela anche Harry e Zayn. Poteva avere paura di quella situazione,paura di sapere di chi fosse il figlio non voluto, paura di quello che sarebbe successo dopo, paura di cambiare improvvisamente vita. Ma paura poteva avercela anche Cheryl, lei non sapeva chi fosse il padre, poteva avere paura del parto, paura che la sua vita non sarebbe stata più come prima, paura di dover crescere un figlio da sola, paura di non farcela.
Dopo qualche istante rimasta lì a pensare in bagno mi lavai il viso e scesi a fare colazione.
Quella mattina c’era silenzio. Nessuno parlava con nessuno. Si sentivano solamente i rumori dei cucchiai che battevano contro le tazze e delle tazze che battevano contro i piattini. Nient’altro.
Uno alla volta i ragazzi e Cheryl si alzarono da tavola e se ne andarono. Tutti tranne Harry che appena soli decisi di rompere il ghiaccio.
-Jaz!- disse con un tono di voce come soffocato
Io non risposi, nemmeno lo guardai in faccia. Cominciai a piangere e per non farmi vedere da lui abbassai la testa. Ma Harry capendo si mise a sedere vicino a me.
-Ti prego.- disse spostandomi una ciocca di capelli dietro l’orecchio. – Perdonami!- disse quasi piangendo.
Io lo guardai dritto negli occhi, mi avvicinai tentata a baciarlo , ma alla fine mi alzai da tavola e me ne andai in camera. Appena chiusi la porta di camera cominciai a piangere e ad urlare per sfogarmi. Ma una voce mi interruppe.
-Ehi… Calmati.- disse quel ragazzo spuntando dal bagno. Tutto d’un tratto il mio pianto cessò, ma iniziò a salire l’ansia.
-Chi sei?- dissi asciugandomi il viso.
-Che succede?- disse Cheryl entrando in camera mia con il fiatone.
-Che bella cosa. Siete entrambe qui. Pensavo la cosa fosse più difficile invece!- disse avvicinandosi a me e a Cheryl.
-Cosa vuoi?- ma non feci in tempo ad avere una risposta che tutto intorno a me diventò buio.

#Harry

Ancora una volta mi lasciò da solo. La guardai correre al piano superiore con il viso bagnato e poi sentì le sue urla. Cominciai a piangere, ero spaventato da quella situazione. Ero spaventato dal fatto che sarei potuto diventare padre e dal fatto che Jazmine non sarebbe più stata mia. Ero spaventato dal fatto di rimanere solo di nuovo. Così appoggiai i miei gomiti al tavolo e soffocai il mio pianto  coprendomi il viso con le mani. Poi mi feci scorrere le mani tra i capelli e mi appoggiai allo schienale della schiena iniziando a fissare il nulla.
-Va tutto bene?- mi chiese la cameriera, che in passato era stata la ragazza di Zayn.
-No.- risposi con un filo di voce.
Mentre ero ancora a tavola , Niall mi chiamò dalla studio di Zayn facendomi segno di raggiungerlo.
-Che succede?- dissi asciugandomi il viso.
-Ci stiamo riunendo.- disse Nial indicando Louis e Zayn seduti.
Mi sedetti tra Niall e Louis e subito Zayn cominciò a spiegarci quello che era successo.
-Ragazzi adesso vi chiedo la massima serietà e segretezza con le ragazze.- disse Zayn fissandoci.
-Che succede?- chiese Louis
-Bisogna proteggere Cheryl e Jazmine, ma soprattutto Jazmine.- disse fissandomi.
-Perché?- chiesi nervoso
-Abbiamo fatto fuori Jake e Kyle. Giusto?- chiese sputando il rospo piano piano.
-Giusto!- rispose Niall convinto.
-No Niall. Sbagliato. Non abbiamo ucciso Jake quella sera.- disse Zayn chiudendo le mani a pugno.
-Cosa?- disse Louis sconvolto.
-Jazmine stava ballando con Jake. Era quello giusto, ma lui sapeva in qualche modo che noi eravamo lì e che quella era una trappola. Aveva organizzato tutto.- ci spiegò Zayn
-Come faceva ad essere quello giusto se poi Jazmine ha portato quello sbagliato in bagno?- chiese Harry confuso
-Jake mi ha chiamato e mi ha detto che quando Jazmine ha cominciato a ballare insieme a lui, in qualche modo lui aveva già capito che si trattava di una trappola. Così quando Jazmine si è girata di spalle lui si è cambiato con suo fratello. Il suo fratello gemello,  Dave.- dissi con tono molto alterato.
-Che sta succedendo Zayn ?- chiesi preoccupato per Jazmine
-Jake mi ha detto che si sarebbe vendicato prendendo una delle due ragazze che trovava. Sarebbe venuto a prendersele di persona.- disse deglutendo.
Sospirai e misi le mani davanti alla mia faccia.
-D’accordo. Allora non facciamole uscire. Non si devono allontanare dalla casa. Chiaro?- dissi uscendo dallo studio.
Subito mi diressi in camera di Cheryl. Volevo parlare con lei e scusarmi per quello che avevo fatto.
Arrivai davanti alla porta di camera sua e bussai. Bussai. Bussai. Bussai moltissime volte, poi decisi di entrare visto che nessuno mi rispondeva.
-SI può?- chiesi facendo capolino nella stanza. Ancora nessuna risposta. Nessuno mi rispondeva, qualunque domanda facessi. La cercai anche in bagno, sotto il letto, dentro l’armadi. Non c’era. Così preso dalla preoccupazione andai in camera di Jazmine.
-Jazmine!- urlai arrivato davanti alla sua porta. Pensai che la camera fosse chiusa perché lei ce l’aveva con me. Quindi cominciai a bussare, ma nessuno mi rispose. Così abbassai la maniglia e la porta si aprì. Non esitai un attimo. Mi catapultai all’interno. Cominciai ad urlare il suo nome. Ma non trovandola, il panico prese il sopravvento e in pochissimi secondi mi ritrovai nello studio di Zayn.
-Zayn!. Urlai entrando. I ragazzi erano ancora lì, seduti a chiacchiera.
-Che succede Harry?- disse alzandosi dalla sedia.
-Le ragazze sono sparite!- esclamai agitato.
-Cosa?- disse lui sconvolto.
Ma in quel preciso istante il cellulare di Zayn squillò. Zayn cominciò a fissarlo, poi lo prese e rispose mettendo il vivavoce.

#Zayn

-Pronto?-
-Ciao Zayn.-
-Jake dove sono?- chiesi preoccupato
-Dove sono chi?- mi chiese cominciando a ridere.
-Per l’amor del cielo Jake non fargli del male!- dissi respirando sempre più forte.
-Loro stanno benone!- disse continuando a ridere
-Se le tocchi ti ammazzo!- urlò Harry, ma Louis gli tappò subito la bocca.
-Aaah, ma siamo in vivavoce. Lo so che siete tutti lì. Ciao Louis, ciao Niall, ciao Harry.- disse con disprezzo
-Lasciale andare. Loro non hanno a che fare con questa situazione.- disse Zayn sedendosi
-Invece sì. Ormai loro sono dentro a questa situazione. Comunque te la passo una!-
-Zaynnnn. Zaynnnn!- urlò Cheryl.
-Cheryl!- dissi a bassa voce guardando i ragazzi
-Allora ci sentiamo.- disse salutandoci
-No aspetta. Dov’è Jazmine?- chiese Harry piangendo.
-Oh Jazmine. Lei beh… E’ un attimo impegnata! Ma tranquillo si sta divertendo Styles!- disse ridendo
-Fammela sentire!- urlò Harry
-Oh, ma questo è praticamente impossibile, mio caro Harry. Non può rispondere durante l’orario lavorativo.-
-Orario lavorativo?! Ma che…- dissi, ma Jake mi interruppe.
-Già, adesso lavora. Sta aiutando i miei ragazzi a divertirsi un po’- dissi tossendo
-Cosa?!- dissi sconvolto
-Non ci credi? Beh, se le cose stanno così te la faccio sentire!- disse cominciando a camminare. Si potevano sentire i suoi passi. Poi sentimmo il rumore di una porta aprirsi  e poi sentimmo i lamenti di Jazmine. Non erano ben definiti, sicuramente le avevano messo un fazzoletto sulla bocca, ma l’unica cosa che si poteva capire era che la stavano violentando.
-Lasciatela pezzi di merda!- urlò Harry prendendo il telefono in mano.
-Caro Harry devo dire che la tua ragazza è brava, molto brava.- disse ridendo
Harry non riusciva più a rispondere. La sua voce era bloccata dai continui singhiozzi. Così andai verso di lui e ripresi il telefono.
-Dove siete?- chiesi tornando serio
-Al solito posto. Se le rivuoi vieni a prendertele!- e detto questo abbassò.
Se stava succedendo questo era tutta colpa mia. Mia sorella e Cheryl non c’entravano niente. A quest’ora quelle due ragazze potevano essere a fare shopping o a divertirsi ad uscire con i ragazzi, ma per colpa mia erano in mano a Jake. Mia sorella veniva violentata e Cheryl… chissà cosa avrebbero fatto a Cheryl.
Appena chiusi la chiamata abbracciai Harry, che stava piangendo come non avevo mai visto prima. Decisi di partire all’istante. Dovevamo salvare mia sorella e Cheryl a tutti costi, anche a costo della mia stessa vita.
 
 
 
 
 

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Capitolo 13
*** Speranza. ***


13#Capitolo

#Jaz

Era mattina. Non so di preciso che ore fossero, ma ricordavo benissimo quello che era successo quella notte. Il mio primo pensiero però non fu nient'altro che Cheryl. Avevo promesso ai ragazzi che me ne sarei presa cura, e adesso non sapevo nemmeno dove fosse. Mi svegliai con un forte mal di testa. Non riuscivo a capire dove fossi, in quale precisa stanza della casa mi trovassi. Non riuscivo a focalizzare le cose intorno a me, ma sentivo che ero legata ad un palo della luce. 'Ad un palo della luce?' pensai. Così con tutte le mie forze riuscì a focalizzare il luogo. Ero in vialetto. Un vialetto stretto senza fondo. Un vialetto sporco, vuoto e freddo. All'improvviso qualcuno mi tappò la bocca e mi portò dentro. Mi spinse dal dietro e io cascai sui piedi di un ragazzo. Era Jake.

-Dormito bene?- disse sorridendo con le mani dietro alla schiena. Io non risposi, ma non perchè non volessi, am el poche forze che avveo non me lo permettevano. Ma a lui non interessava. Si chinò e strinse il mio volto con la mano destra. Fece che in modo che io potessi vederlo bene in faccia. Potevo sentire le sue parole ben scandite e vedere i suoi occhi pieni di follia. Potevo sentire quell'odore forte di vodka e di fumo. Potevo sentire il dolore che mi stava provocando con quella stretta presa.

-Rispondomi Jazmine.- disse piano e scandendo ogni singola parola
-Ho dromito male.- dissi con fatica.
-Mi dispiace.- disse lasciandomi bruscamente 
-Dov'è Cheryl?- chiesi cercando di tirare su il mio corpo.
-La tua amica? E' di sopra.- disse di spalle
-Mi porti da lei, per favore.- chiesi quasi supplicandolo
Lui si girò, cominciò a fissarmi e poi con il capo fece cenno al suo collega di portarmi di sopra.
Feci tutte le scale, mentre quel ragazzo mi spingeva, cascai un paio di volte e poi arrivai davanti alla sua stanza.
L'amico di Jake aprì al porta e poi mi tirò per i capelli dentro la stanza. Ci lasciarono sole, finalmente.
Appena la vidi l'abbracciai più forte che potevo e lei ricambiò senza pensarci.

-Stai bene?- mi chiese con il volto tra le lacrime
-Non molto.- risposi sedendomi per terra.- Tu?-
-Insomma.- rispose mostrandomi le braccia.
-O mio Dio Cheryl!- dissi cominciando a piangere.- Mi dispiace!- dissi fissandola negli occhi.
-Mi hanno tagliato ieri sera, ma per fortuna non hanno fatto niente a loro.- disse toccandosi la pancia
-Qualcuno tra di noi sta bene.- dissi scaldandomi le mani
-Che ti hanno fatto?- chiese prendendo le mie mani e cominciando a riscaldarle.
-Mi hanno violentata ieri sera. Hanno fatto 2 turni da due persone. E poi mi hanno legata e mi hanno fatto passare la notte fuori.- dissi respirando lentamente.
-Mi dispiace!- disse abbracciandomi
-Tra poco mi verranno a riprendere.- dissi guardando la porta.- Ascoltami bene!- esclamai prendendgli le mani.- Devi cercare di salvarti. Ok? Hai un bambino con te. Tu devi andare via. Non c'entri niente con questa storia.- dissi piangendo
-Come faccio a salvarmi Jazmine?- disse con le lacrime agli occhi.
-Contatta Zayn o Harry. Contatta qualcuno. Chiunque.- dissi a bassa voce sentendo la porta aprirsi
-Andiamo. E' finito il tempo a disposizione!- disse l'amico di Jake aprendo la porta.
Io non ascoltai. Continuavo a fissare Cheryl negli occhi. Cercavo qualche speranza, ma evidentemente anche lei si era rassegnata.
-Mi devi ascoltare quando parlo!- disse quel ragazzo vendendomi incontro e dandomi un calcio sulla pancia. Mi piegai a terra dal dolore. Cominciai a tossire. Ma quel ragazzo non volle sentire nè se, nè ma. Mi prese per i capelli e mi tirò fuori dalla stanza.

#Cheryl

Jazmine veniva picchiata e violentata, ma io non potevo aiutarla. Lei mi aveva salvato da suo fratello, che voleva uccidermi. Lei mi aveva protetto e io, adesso, non posso fare niente per lei. Mi aveva chiesto di aiutarla chiamando Zayn o Harry, ma come facevo? Come chiamarli? Come facevo a chiedere aiuto a qualcuno? 
Mentre pensavo tutto questo entrò nella stanza quel Jake.
-Tutto bene bambolina?- disse accarezzandomi il viso. Io mi scansai, ma lui mi prese per il braccio e mi tirò verso di sè. Io gemetti di dolore , perchè li avevo i tagli, così Jake, senza pensarci mi abbassò la manica del vestito e appena vide quei tagli cominciò a domandarmi chi fosse stato. 
-Chi è stato?- mi chiese fissando il braccio. Io non risposi epr paura che potesse succedere altre cose orrende. Ma lui si arrabbiò.
-Chi è stato?- mi urlò stringendo ancora di più.
-Non so come si chiama!- dissi piangendo dal dolore
-Come è fatto?- mi urlò continuando a stringere.
-E' biondo!- dissi piangendo sempre più forte.
A quel punto lui lasciò il mio braccio cadere in terra e scese di corsa al piano di sotto.

#Jazmine

Ero in una stanza bianca e vuota. Con me c'era solamente quel ragazzo biondo che mi faceva da guardia e ogni tanto mi picchiava. Questa volta mi aveva legato ad una sedia, sia gambe che piedi. Stavo fissando una piccola finestra in alto. La fissavo con la speranza che uno di quei giorni sarei scappata. Con la speranza che sarei riuscita a vedere i miei amici, mio fratello e Harry di nuovo. Con al speranza che quella non sarebbe stata la fine di niente. Con la speranza di trovare altra speranza. All'improvviso, la porta di quella stanza si aprì violentamente andando a sbattare contro il muro bianco. Jake entrò nell stanza e prese il biondo per i capelli,sentì i loro passi salire le scale,sentì una porta aprirsi, sentì Cheryl urlare 'Lascialo', sentì chiudere la porta e poi uno sparo.
Il mio volto cominciòa  bagnarsi, appoggiai il mio corpo allo schienale della sedia e cominciai a sussurrare 'Aiuto'.

#Cheryl

Dopo poco tornò Jake con il ragazzo che mi aveva tagliato. Lo posizinò sul muro davanti a me e gli ordinò di stare fermo. Poi si sedette di fianco a me.
-E' stato lui?- mi sussurrò all'orecchio. Io guardai il biondo, lo fissai negli occhi. Aveva paura, si vedeva, aveva terrore di quello che sarebbe potuto succedere. Io tremando annuì e Jake esclamò 'Bene'. In quel momento il mio cuore cominciò a battere più forte. Si mise una mano nella tasca e mi porse una pistola.
-Spara!- mi ordinò.
-No.- dissi sicura fissando Jake negli occhi.
-Spara Cheryl!- mi urlò
-No!-  urlai piangendo.
-Spara ho detto!- e urlando questo si avvicnò alle mie mani che tenevano la pistola e mi aiutò a spingere sul grilletto.
Il biondo gemette e poi si accasciò a terra. Io lasciai cadere la pistola dalle mie mani e me le portai sul viso. Avevo appena ucciso un ragazzo.
Jake tutto soddisfatto e con il sorriso sulla faccia si avvicinò al morto e gli chiusi gli occhi dicendogli ' Riposa in pace Simon'.
Io non riuscivo a dire niente. Ero come pietrificata. Le lacrime stavano parlando al posto mio. Le mie lacrime stavano dicendo tutto. Il mio stato d'animo, la mia paura, la mia ansia che aumentava sempre di più.
Dopo qualche secondo che Jake fissava il morto si avvicinò a me e baciandomi le mani mi disse 'E' stata la cosa più giusta. Brava' e detto questo mi lasciò sola. Ma mentre si alzavagli cascò il telefono dalla tasca. Cascò sul mio vestito e per questo non fece rumore. Appena Jake chiuse la porta della stanza, presi il cellulare in mano e cercai il numero di Zayn. In rubrica trovai Zachery,Zack, Zane e infine Zayn. Pigiai il numero e lo chiamai.

-Cosa vuoi Jake?- mi urlò Zayn al telefono.
-Sono Cheryl aiuto Zayn. Aiutacii!- dissi piangendo
Ma le mie urla furono interrotte da quelle di Jazmine. Stava urlando tantissimo. Gli stava facendo di nuovo del male e lei stava di nuovo soffrendo. All'improvviso le urla cessarono e una porta si chiuse. Il mio volto cominciò a bagnarsi di nuovo. Le lacrime cominciarono a scorrere senza tregua. Stavo pensando al peggio anche se non volevo. La  voce di Zayn mi fece tornare all realtà, continuai a paralrgli, lui mi stava chiedendo dove ci trovavamo, ma non riuscì a dargli nessuna risposta. Tutto d'un tratto la porta della mia stanza si aprì e in quel momento mi mancò l'aria. Ero di spalle alla porta, non riuscivo a capire chi fosse, ma la voce mi fece sobbalzare.

-Siamo nella casa verde della periferia, Cheryl. Digli pure di venire!-

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Capitolo 14
*** L'utlima volta. ***


14#Capitolo

#Cheryl

Ero al telefono con Zayn per chiedergli aiuto e stavo cercando di dirgli dove ci trovavamo, ma non lo sapevo.Tutto d'un tratto la porta della mia stanza si aprì e in quel momento mi mancò l'aria. Ero di spalle alla porta, non riuscivo a capire chi fosse, ma la voce mi fece sobbalzare.

-Siamo nella casa verde della periferia, Cheryl. Digli pure di venire!-

Mi girai di scattò e vidi Jazmine appoggiata alla porta con il fiatone.

-Jazmine!- dissi con le lacrime agli occhi.
-Andiamocene, prima che riesca ad aprire la porta.- mi disse velocemente
-Zayn, stiamo uscendo dalla casa. Ti passo Jazmine!- dissi iniziando a correre verso di lei.

#Jazmine
-Zayn!- esclamai cominciando a piangere.
-State bene?- mi chiese preoccupato
-Insomma. Stiamo uscendo dalla casa. Spera che non ci trovino, altrimenti siamo morte!- dissi respirando sempre più lentamente
-Noi stiamo arrivando. Siamo già fuori città. Allontanatevi il più possibile! Allontanatevi!- urlava al telefono agitato.
-Ci stiamo provando!- urlai piangendo.
-Che hai fatto alla cavaiglia?-mi chiese Cheryl vedendo che la mia fasciatura si stava sfacendo.
-Niente. Pensa a correre!- gli urlai
Stavamo correndo come delle pazze, ma la casa era ancora vicina. Era ancora troppo vicina. Infatti dopo poco vidi uscire dalla porta esterna con il naso sanguinante Jake. I suoi occhi erano neri e la sua corsa veloce, troppo veloce. Correva, correva, il suo unico desiderio era quello di raggiungerci. Era quello di poter abusare ancora di noi e del nostro corpo. Nè io nè Cheryl eravamo nelle condizioni di correre, lei con il pancione e io avevo la caviglia ferita. Ero ancora al telefono con Zayn, quindi appena vidi Jake che si stava avvicinando sempre di più, cominciai ad agitarmi.

-Zayn ci sta raggiungendo. Ci sta raggiungendo!- gli urlai in preda al panico.
-Correte, correte e basta! Pensate solo a quello.- mi urlò

Non ce la facevo più. Non c'era un muscolo del mio corpo che non mi facesse male. La caviglia peggiorava sempre di più. Mi bruciavano le ferire sul mio corpo. Sentivo il sangue pulsare nelel vene. Sentivo che scorreva velocemente. Sentivo la fatica salire, poi i miei occhi mi regalarono un sorriso. Alla fine del vialetto c'era la macchina dei ragazzi. Vidi Harry scendere insieme a Louis e Zayn. Cominciai a fissarlo. Stavo piangendo, ma erano lacrime di gioia. Mi mancava tanto, avevo bisgono di lui. Ma il mio sogno di tornare da Harry svanì poco dopo.
Sentì un dolore e un bruciore improvviso lancinante, urlai e caddi a terra. Jake mi aveva sparato, non per uccidermi, ma per interrompere la mia corsa. 
Stavo urlando dolorante a terra, quando vidi Cheryl che si fermò e si chinò verso di me.

-Jazmine dobbiamo andare!- mi urlava piangendo.
-Vattene! Vattene!- gli urlai. - Salvati. Corri!- gli urlai di nuovo. Lei si allontanò da me con le lacrime agli occhi. Jake provò a sparare anche a Cheryl, ma la mancò.
Stavo guardando Harry da terra. Sapevo che quella, probabilmente, sarebbe stata l'ultima volta. L'ultima volta che vedevo Harry, che vedevo i ragazzi, che sentivo l'asfalto e il vento tra i capelli.
Guadavo quella macchina. Guardavo Cheryl. E poi Harry. Zayn. Louis. Ma alla fien il mio sguardo incrociò di nuovo quegli occhi. Quegli occhi pieni di follia e di terrore. Terrore di rimanere solo. Terrore di non piacere. Terrore di non essere accettato. Jake provava questo, ma non lo avrebbe mai ammesso. Appena mi raggiunse, mi prese in collo e mi puntò la pistola alla tempia vedendo che Harry stava venendo verso di noi. Vedevo e sentivo Cheryl piangere. Zayn stava cercando di metterla in macchina, ma lei cercava di uscire, non voleva lasciarmi sola. Con le lacrime agli occhi e tanta paura rientrai insieme a Jake in quella casa.


#Harry

-Merda!- urlai dando un cazzotto alla macchina.
-Harry calmati!- mi disse Zayn toccandomi una spalla.
-Clamati?- durlai togliendo la sua mano dalla mia spalla. - Mi dovrei calmare quando la mia ragazza è in trappola conuno stronzo che la tortura e io non sono riuscito a fare un cazzo per salvarla! Mi dici di calamarmi?!- gli urlai trasformando quellitigio in un pianto disperato. In quel momento Zayn si avvicinò a me e come ai vecchi tempi mi abbracciò e mi sussurrò all'orecchio ' Faremo di tutto per salvarla. E' anche mia sorella. Ricordi?' dopo esserci fissati un po' negli occh, giardai epr l'ultima votla quella maledetta casa e rientrai in macchina.

Appena partimmo Cheryl cominciò a piangere urlandoci contro.

-Siete impazziti?! Eh?! La lasciamo qui?! Dobbiamo salvarla.- disse piangendo, urlando e tirandomi per la maglietta.
-Cheryl!- disis afferrandogli entrambe le mani. - La voglio salvare anche io. Ma oggi era impossibile!- le dissi fissandola negli occhi lucidi che aveva.
-Harry la violenteranno ancora. Io ho sentito e visto cosa le fanno.- disse cominciando a piangere e avvicinandosi al finestrino. - La picchiano con calci, pugni. La violentano a turni di 2. Le fanno uccidere le persone. La tagliano. La legano.- e dopo aver preso un respiro disse: - L'ammazzeranno Harry. Ucideranno Jazmine. Me lo sento. Dobbiamo portarla via!- disse fissandomi negli occhi. In quel momento non riuscì a trattenere le lacrime. Così appoggiando la  testa al sedile , guardai fuori dal finestrino e cominciai a piangere. La rivolevo indietro. Jazmine era mia. E' stata mia sin dal primo momento. Mi ha fatto tornare il sorriso sulla faccia dopo tanto tempo e io dovevo salvarla.

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Capitolo 15
*** Styles, io ti amo. ***


15#Capitolo

#Jazmine

Appena dentro casa, aspetto che Zayn e gli altri si allontanassero e mi diede un calcio dritto sulla pancia che mi resa ancora più difficile respirare.
-Mi sembra che ti avevo detto che a me non piacciono i giochetti!- mi sussurrò nelle orecchie girandomi intorno, mentre io ero per terra senza forze.
-Mi sembra che ti avevo anche detto che tu a me non mi puoi toccare. Giusto?- mi disse fissandomi con quegli occhi scuri. Io accennai con la testa, ma lui non si accontentò.
-Devi rispondere con la voce!- urlò come un pazzo scatenato dopo avermi dato un altro calcio.
-Si, lo avevi detto!- dissi facendo un grandissimo sforzo
-Mmh...- disse aggiustandosi il ciuffo con le mani
Io ero lì in terra che ansimavo, lo stavo fissando, stavo per arrendermi, non ce la facevo più.
-Adesso devi pagare per quello che hai fatto!- dissi chinandosi verso di me. - Andiamo, adesso mi diverto io!- disse alzandomi per i capelli.
Mi portò in un'altra stanza. Ancora più brutta di quella di prima. Mi spinse dentro e mi bloccò sul lettino, legandomi mani e piedi. Io non avevo le forze per reagire. L'unica cosa che riuscivo a fare era piangere, un po', giusto per sfogarmi.
-Ora stai ferma!- disse ironicamente, poi iniziò a ridere da solo fissandomi.
Mi stava attacando dei piccoli adesivi sull'addome, sul petto e dietro al collo. Aveva un attrezzo in mano, ma non so bene cosa fosse. Era blu e nero, piccolo e rettangolare.
-Adesso sentirai una piccola scossa!- disse pigiando un pulsante sul macchinario.
Al mio corpo arrivò una grande scossa che per qualche secondo mi fece rimanere senza respiro.
-Divertente vero?!- disse piagiano nuovamente.
-Ti prego basta!- dissi appena finì anche la seconda scossa.
-Basta?!- mi cominciò a fissare per un po' e poi pigiò ancora una volta.
-Ti prego...- ripresi fiato - faccio tutto quello che vuoi! Ti prego!- dissi cominciando a piangere. 
-Tutto quello che voglio, eh? Bene.- disse iniziando a staccare quegli adesivi. 
Dopo aver messo apposto il macchinario per le scosse, prese una forbice e cominciò ad avvicinarsi.
-Intanto, voglio i capelli corti.- disse mettendosi dietro la mia testa.
-No. No i capelli no. No, ti prego!- dissi continuando a piangere.
-Hai detto tutto quello che voglio o no?!- disse tirandomi i capelli verso il basso, così che potessi vederl bene negli occhi. Io accennai con la testa, ma lui mi urlò nuovamente la domanda.
-Sì, l'ho detto!- dissi con un filo di voce
Così Jake cominciò a tagliare. Tagliava, tagliava. Potevo vedere i miei capelli cadere su quel pavimento grigio. Potevo vedere il lavoro di anni andato in fumo. Me li stava facendo corti, molti corti.
-Poi devi fare un'altra cosa, se non vuoi essere più torturata!- disse sorridendomi.

#Harry

Ero nello studio di Zayn quando ricevetti un messaggio dal telefono di Jake.
'Jake mi ha dato la possibilità di vederti. Dobbiamo parlare. Con affetto Jaz.'

-Chi è?- mi chiese Zayn continuando a guardare il pc
-Jazmine.- dissi fissando il telefono
-Cosa?- disse sporgendosi dalla scrivania
-Con il numero di Jake,Dice che lui ci ha dato la possibiità di parlare.- dissi confuso e stupito
-E' una trappola Harry!- disse rendendo la cosa ovvia
-Perchè dovrebbe?- chiesi autoconvincendomi che non fosse tale
-Quando mai Jake restituirebbe così facilmente una delle sue prede?!- disse allargando le braccia
-Nel messagio non dice che lei tornerà con noi. Dice solo che vuole parlare.- dissi fissandolo negli occhi
Lui non rispose abbassò la testa e sbuffò.
-Ti prego Zayn.Io ho bisogno di parlare con Jazmine!- dissi quasi con le lacrime agli occhi.
-Ok, ma noi ti seguiamo in macchina. Mentre Niall rimarrà a casa con Cheryl. Ok?-
-Grazie. Andiamo!- dissi uscendo dalla studio.

#Jazmine

-Allora vi incontrate a quel bar.- disse indicandolo.- Tieni questo!- disse porgendomi un auricolare.
-Che ci faccio?- chiesi fissandolo
-Ti dirò cosa gli devi dire. E se non glielo dici. Ti arriva la scossa. Con questo!- disse attacandomi dietro il collo un piccolo adesivo come quelli di prima.- Ah e parla a voce alta, altrimenti non ti sento. Ogni volta che non ti sento arriva la scossa! Vai- disse spingendomi.

Mi sedetti nel primo tavolo libero che trovai e appena vidi Harry avvicinarsi a corra il mio cuore cominciò a battare, come non aveva mai fatto prima.
-Amore mio!- disse avvicinandosi per baciarmi.
*scansati* mi disse Jake tramite l'auricolare. E così feci. Harry ci rimase malissimo, lessi il dispiacere e lo stupore nei suoi occhi.
-Ti sei tagliata i capelli?- disse fissandomi con il sorriso.
-Eh già.- dissi con un sorriso forzato.
-Ti stanno benissimo.- disse sorridendomi come sapeva fare solatanto lui.
-Grazie!- risposi fredda
-Allora di cosa volevi parlare!- disse cercando di prendermi una mano.
*togli la mano* e così obbedì un'altra volta. Mi sentivo uno schifo.
Harry guardò perplesso la mia mano che scivolava lungo il tavolo. 
-Che hai amore?- mi chiese fissandomi
-Io... Io.. Devo dirti una cosa importante!- dissei guardando con la coda dell'occhio Jake.
-E' successo qualcosa?- mi chiese preoccupato. Io qui scoppiai a piangere. Non potevo dirglielo. Non potevo dirglielo!
-Amore così però mi spaventi!- disse sempre più preoccupato.
All'improvviso mi arrivò la scossa e io gemetti al tavolino del bar. Harry mi guardò confuso e imbarazzato.
-Che fai, Jaz?- mi chiese coprendosi la bocca.
*diglielo, ora.*. Io stavo ancora piangendo, non ce la facevo, me ne sarei pentita. Ne sono sicura.
*diglielo o lo uccido. Non mi ci vuole niente a sparargli da qui* e di nuovo con la coda dell'occhio lo guardai e vidi che tirò fuori la pistola.
-Harry io non sono più innamorata di te!- dissi tutto d'un fiato. 
*E brava la mia bambolina* mi disse il porco.
-Come scusa?- mi chiese Harry incredulo e sistemandosi i capelli
-Sono innamorato di un altro.- dissi con le lacrime agli occhi.
-Chi è?- mi chiese con gli occhi lucidi. Cercava di non piangere, e si vedeva benissimo.
Io rimasi in silenzio, non sapevo cosa dire, cosa fare... Ma ci pensò Jake.
*Sei innamorata di me*
-No- urlai senza rendermene conto. Ma a quel punto Harry mi chiese ' Cosa?' e Jake mi amndò la scossa.
-Sono innamorata di Jake!- dissi stringendo i denti dal dolore che mi aveva fatto la scossa.
-Jake- ripetè sconvolto
Io cominciai a piangere. Non ce la facevo a vederlo in quel modo, non ce la facevo a vederlo distrutto per colpa mia. Così mi alzai senza neanche salutarlo. E andai dietro la siepe del bar, Harry si alzò dal tavolo e di corsa mi seguì.
-Jazmine!- mi urlò alzandosi dal tavolo.
E appena dietro la siepe mi tolsi l'auricolare e lo baciai. Quanto mi era mancato e quanto lo amavo.
-Non ci sto capendo niente! - disse appena ci staccammo.
Intanto Jake mi stava inviando le scosse di continuo.
-Ascoltami... Ahii.- dissi toccandomi il collo.
-Che hai?- mi disse preoccupato
-Mi manda le scosse. Storia lunga. Lui è qui e... Ahii.- un'altra scossa.
-E,,,- disse agitato
-Mi ha costretto a fare queste cose, a tagliarmi i capelli. Styles io ti amo!- dissi baciandolo delicatamente sulle labbra. Poi mi rimisi l'auricolare e raggiunsi Jake a corsa.
Salimmo in macchina e tornammo in quella topaia di casa verde. 
Andai in camera mia. Volevo rilassarmi dopo quell'estenuante gironata, ma purtroppo le cose non andarono secondo i miei piani.

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Capitolo 16
*** Gemma ***


16#Capitolo

#Jazmine

Ero appena rientrata nella mia stanza, mi sdraiai a terra non avendo un letto, volevo riposare, ma Jake entrò sbattendo per l'ennesima volta quella porta contro il muro. Mi alzai di scatto e cominciai a fissarlo. Aveva il fiatone ed era sudato. Poi appena riprese un po' fiato si avvicinò.

-I tuoi amici pensano di fare i simpatici e i corraggiosi? Eh?- disse tirandomi per un braccio.
-Cosa? Non capisco.- dissi mentre mi stringeva l'avembraccio facendomi male
-Guarda tu stessa!- disse facendomi sbattere la faccia al vetro della finestra.
 Io guardai fuori e una lacrima mi rigò il viso. Erano tutti lì. Cheryl, Zayn, Niall, Louis e Harry. Erano venuti a salvarmi. Erano lì con le pistole pronte e stavano chiamando Jake. 
- Li vedi? Che ci fanno?- mi urlò lasciandomi e allontanandosi dalla finestra.
-Sono venuti a salvarmi.- dissi con gli occhi lucidi e un sorriso stampato sulla faccia.
-Ora tu scendi e gli dici di andarsene.- disse battendo ripetutametne sul mio petto il suo indice.
-Non lo farò mai!- dissi convinta
-Ah no?!- disse tirandomi i capelli. - Guarda fuori dalla finestra!- disse facendomi battere di nuovo la testa. - Li ved? Lassù.- disse facendo un cenno con la testa.
-Io non vedo nessuno.- dissi con la voce tremolante.
-Guarda meglio. Ce nè uno dietro la finestra lassù. Uno sul tetto e altri sparsi per le case qui intorno.- mi sussurrò all'orecchio.
Guardai meglio e vidi un uomo dietro ad una finestra della casa accanto. Poi ne vedi 3 sul tetto e chissà quanti altri c'erano. Erano armati, ognuno ne aveva una diversa.
-Perchè sono armati?- gli chiesi girandomi verso di lui.
-Tu fai quello che ti ho detto e tutto andrà bene.- disse senza rispondere alla domanda.
-Perchè sono armati?- disis alzando la voce.
-Se io ordino di sparare, loro sparano.- disse guardandosi le unghie.
In quel momento il mio volto cominciò a bagnarsi. Le lacrime presero il posto delle parole un'altra volta.
-Asciugati le lacrime e fai quello che ti ho detto.- poi si avvicinò al mio orecchio e disse: - Oppure vi faccio saltare in aria tutti!- disse lentamente.
Feci un bel respiro, mi asciugai le lacrime e aprì quella maledetta porta.
-Amore!- disse Harry lasciando l'arma per abbracciarmi.
-No, fermo.- dissi allugando la mano per fermarlo.
-Cosa hai?- mi chiese fissandomi
-Niente.- dissi trattendo le lacrime.
-Vieni via con noi!- disse tirandomi per un braccio e facendomi scendere le scale che si trovavano davanti alla porta. Appena le scesi tutte, guardai in alto e vidi che gli uomini sul tetto erano già pronti per sparare. Guardai i ragazzi che si erano messi davanti a me e le salitai con un semplice cenno di mano.
-Vieni via Jazmine!- disse Harry tirandomi di nuovo.
-No.- dissi staccandomi dalal su presa
-Come no, Jaz?- disse Cheryl avvicinandosi.
-Stai lontana! - gli urlai
-Che ti prende Jaz?- mi chiese Zayn. Io lo guardai negli occhi e cominciai a piangere silenziosamente. Lo guardavo incredula per quello che stava succedendo.
-Andatevene!- dissi abbassando il volto. Harry si avvicinò e mi alzò il viso!
-Non toccarmi ti prego!- dissi togliendoli la mano delicatamente.
-Amore, andiamocene prima che torni Jake!- disse tirandomi di nuovo. Guardai nuovo in alto e vidi che caricarono le armi.
-No. Andatevene!- gli urlai spaventata.
-Non me nadrò mai se non vieni con me!- disse Harry prendendomi le mani.
-Vattene.- gli sussurrai senza guardarlo. Lui non rispose. Così cercai di risolvere la situazione nel modo più veloce di tutti. - Non ti voglio più vedere, Harry!- dissi piangendo.
-Cosa?- disse lui lasciando le mani.
-Vattene. Vattene!- gli urlai
-Che ti prende?- mi urlò incredulo per quello che stavo dicendo.
-Io non ti amo!- dissi. Era la prima scusa che mi era venuta in mente e entrata nel panico peggiorai la situazione ancora di più. - Io amo Jake. dissi strizzando gli occhi.
-Ma se volevi scappare l'altro giorno!- disse riprendendomi una mano.
-Ero confusa. Dovevo capire se mi piaceva davvero. Così ieri lo abbiamo fatto. - lui a questa frase mi lasciò la mano e cominciò a fissarmi negli occhi.- E' stato bellissimo. Ieri finalmente ho fatto l'amore per la prima volta!- dissi fissandolo con le lacrime agli occhi, incredula anche io di quello che stavo dicendo.
Lui non disse niente. Semplicemente si allontanò da me. Io approfittai della situazione rientrando in casa. La tentazione di abbracciarlo e baciarlo era tanta , am purtroppo non potevo. Così appena rintrai, aspettai di sentire i l motore della macchina e poi lasciai scivolare il mio corpo sulla porta. Arrivata a terra cominciai a piangere e ad urlare. Non lo volevo perdere, ma ero costretta.
Poi lo vidi scendere. Lo vidi scendere quelel scale di legno. Aveva il sorriso sulla faccia. Era felice. Mi prese in collo e mi portò nella mia camera. Dopo avermi dato un bacio sulle labbra mi lasciò lì da sola, come sempre. 

Il giorno dopo mi svegliai con gli occhi gonfi e rossi. Jake era già in camera mia. Mi disse che quella mattina sarebbe dovuto uscire per delle commissioni e mi ha detto anche di non fare scherzi e di restare in casa. In realtà, l'ultimo avvertimento che mi fece era abbastanza ovvio, perchè non sarei potuta scappare, a meno che non volessi morire. Appena faccio un passo fuori da quella porta, i ragazzi ai piani superiori cominciano a sparare.
Comunque, appena se ne andò, uscì dalla mia stanza. Avevo sete e decisi di prepararmi un bicchiere d'acqua. Preso il bicchiere mis edetti sullo sgabello e appoggiai i gomiti al tavolo. Cominciai a fissarmi l'anello. Lo baiciai e chiesi aiuto alla nonna di Harry piangendo e alzando gli occhi al cielo.
 Dopo pochissimo sentì un rumore assordante che proveniva dalla porta accanto. Decisi si andare a vedere. 
Aprì quella porta bianca. Con un fastidioso cigolio si aprì. Era buia, piccola e puzzava. Accesi la luce e vidi che c'erano moltissime coperte. Erano tutte insieme e formavno una piccola montagnetta ad un lato della stanza. Così decisi di spostarle una ad una, quando all'improvviso tolsi l'ultima mi trovai davanti un corpo. Urlai dallo spavanto. Puazzava ed era motlo rovinato, ma si capiva che era una ragazza. Aveva ancora i capelli lunghi e qualche parte del viso, come le labbra ancora rosee. Spostai tutta la coperta che stava sopra quella ragazza e mi sdraiai accanto a lei. Cominciai a paralrle come se mi potesse sentire.

-Sono rinchiusa qui dentro sai? Non posso uscire. Non posso tornare dal mio ragazzo. Si chiama Harry. Lo conosci?- dissi girandomi verso di lei. Ma qualcosa colpì la mia ttenzione. Un raggio di sole che spuntava dalal finestra, stava illuminado una collalina che la raagzza portava al collo. C'era scritto Gemma.
In quel momento mi sentì morire e l'abbracciai. Era la sorellina di Harry. Appena mi staccai cominciai a riparlare.
-Certo che lo conosci!- dissi asciugandomi le lacrime.- Sai, dice che gli manchi molto e si scusa se ha fatto accadere tutto ciò. MI srebbe piaciuto consocerti!- dissi dandogli una carezza. Poi le tolsi la collana e me la misi.
-La porterò a Harry in uqalche modo! Te lo prometto!- dissi fissandola con gli occhi lucidi. Appena finì di parlare sentì ancora quel rumore di prima. Così ricoprì Gemma e mi avvicinai alla parete e...



 

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Capitolo 17
*** Dal principio. ***


17#Capitolo

#Jazmine

Mi avvicinai a quella parete dopo aver ricperto il corpo di Gemma. Attaccai il mio orecchio per sentire meglio quel rumore, ma appena mi appoggiai la parete andò giù. Mi ritrovai sdraiata su qeusto pezzo di legno e all'improvviso sentì il vento spostarmi i capelli. Ero fuori dalla casa. Ero libera. Guardai subito verso l'alto per vedere se c'erano quegli uomini armati, ma per mia fortuna mi trovavo nel vicolo opposto a quello. Così senza pensarci due volte, mi girai verso Gemma la salutai con un cenno di mano e cominciai a correre verso casa.  La strada era lunga e sicuramente mi sarei stancata, ma la voglia di riabbracciare Harry e gli altri era più forte di qualsiasi altra cosa.
Ero appena entrata in città, quando vidi la macchina di Jake. Il mio cuore cominciò a battare all'impazzita, non potevo farmi vedere. Così cambiai strada, ma qualcosa andò storto.
Presa dal panico attraversai la strada di corsa senza guardare. Un auto cominciò a suonare il clacxon, ricevendo l'attenzione delle persone nei dintorni. Jake si voltò per vedere cosa fosse successo e mi vide. 
Ricominciai a correre cercando scorciatoie per andare a casa. Tutto mi sembrava diverso. Sembrava che all'improvviso ci fossero più persone, più confusione. In quel momento non ricordavo dove dovevo andare, correvo  a caso. Non mi ricordavo i luoghi, le vie i negozi. Mi facevo largo tra le persone, ma all'improvviso qualcuno mi afferrò per un braccio e poi il buio.

Mi svegliai ed erano le 7 di mattina. Avevo un fortissimo mal di testa e mi faceva male la parte destra del collo. Così mi alzai da quel bellissimo letto bianco e andai in bagno. Mi lavai il viso e poi vidi che nel collo avevo una forte irritazione. Così decisi di scendere per chiedere al mio fidanzato qualcosa per farlo passare.

Non mi ricordavo come facessi a sapere che lo studio fosse lì, lo sapevo e basta. Bussai ed entrai.

-Amore!- dissi entrando. Lui si alzò e mi guardò con un grande sorriso sulla faccia.
-Buongiorno amore mio! Hai dormito bene?- mi chiese alzandosi e vendendomi incontro
-Sì, sì. Ma stmattina mi sono svegliata con un forte mal di testa e questo rossere sul collo.- dissi mostrandogli il collo.
-Mmh.. Brutto rossore questo. Mettici questo. Provalo ovviamente non può fare miracoli!- dissi porgendomi quella crema verdolina.
-Ok. Vediamo se funziona.- dissi sorridendo. Poi guardai il mio fidanzato e confusa chiesi : ' Scusa, ma non mi ricordo il tuo nome! ' chiesi imbarazzata.
-Mi chiamo Jake, amore mio. Non ti ricordi?- 
-Oh certo. Scusami amore, deve essere questo mal di testa.- dissi baciandolo. Poi mi fermai a riguardarlo ancora e gli chiesi : ' E io come mi chiamo?-
- Tu sei Gemma.- dissi ridacchiando.-  Hai anche una collana con il tuo nome.- disse facendomi segno di guardarla.
-Non me li ricordavo!- dissi guardando la catenella.
Tranquilla. Prendi un'aspirina e poi usciamo. Andiamo a fare un po' di shopping. Che ne dici ?- mi chiese abbracciandomi
-E' perfetto. Scendo tra un attimo!- dissi uscendo dallo studio.

Mi sentivo strana. Non mi ricordavo di quel ragazzo, di quella casa, non sapevo perchè mi trovassi lì, non avevo ben chiaro cosa stava succedendo, ma parlavo come se nella mia testa non ci fosse quella confusione. Non sapevo niente, ma contemporanemante sapevo tutto.

Appena prese l'aspirina, messa quella crema ed essermi vestita, io e Jake uscimmo per un po' di shopping. Arrivammo in un negozietto che si chiamava ' London Style'. Una volta entrati ci dividemmo, Jake al piano superiore dove si trovava l'abbigliamento da uomo e io al primo piano, dove c'era l'abbigliamento da donna.
All'improvviso mentre guardavo qualcje vestitino da provare, un ragazzo richiamò la mia attenzione.

#Harry

Ero andato a fare due passi con Zayn in centro per distrarmi un po' da tutto quello che stava succedendo quando vidi dala vetrina di un negozio Jazmine. Mi catapultai dentro e la chiamai.

-Jazmine!- dissi entuasiasto di vederla, ma per lei non sembrava lo stesso.
-Ehm...- dissi fissandomi
-Stai bene vestitia così!- 
-Grazie...- disse guardandosi intorno.
-Amore sei senza Jake!- dissi avvicinandomi. - Ti ha lasciato libera!- dissi prendendole le mani
-Come scusa?!- disse staccando le sue mani dalle mie.
-Amore sono Harry. Ti ricordi?- dissi confuso
-Scusa, ma stai sbagliando persona.- disse allontanandosi.
-No, Jazmine che ti prende?- gli chiesi raggiungendola
-Primo, io non sono Jazmine, sono Gemma.- disse un po' alterata. - Secondo io ho già un fidanzato, si chiama Jake. E terzo noi non ci conosciamo!- e dette questo si allontanò ancora di più.
-No. Il tuo nome è Jazmine. Sei la mia ragazza e ci conosciamo benissimo!- dissi fissandola.
-Il mio nome non è Jazmine. Quante volte glielo devo dire. Mi chiamo Gemma. Guardi!- disse mostrandomi la sua collona.
Quella era la collana di Gemma. Quando la vidi i miei occhi diventarono lucidi e una lacrima mi rigò il viso. Con un filo di voce gli chiesi: ' Dove l'hai presa?'-
-In realtà non lo so. Mi sono svegliata stamattina e ce l'avevo già al collo. Scusa ma a te cosa interessa?- Io non le risposi, cominciai a guardare Zayn piangendo.
-Il tuo ragazzo è qui?- chiese Zayn vedendo che io non riuscivo a spiccicare parola.
-Sì. E' al pian... Ah no. Eccolo sta arrivando!-disse indicando le scale mobili.
 Appena lo vidi, la rabbia cominciò ad essere sempre pià forti. Mi prudevano le mani e il mio respiro si fece sempre più lento. Ma non resistetti.
-Che gli hai fatto bastardo?- urlai afferrandolo per la maglietta.
-Calmati!- disse spingendomi.
-Che gli hai fatto?- gli urlai in faccia fissandolo in quegli occhi maledetti.
-Lascialo stare!- urlò Jazmine mettendosi tra noi due.
La stavo guardando negli occhi e lei stava facendo lo stesso. Spevo che ci amavamo ancora, lo vedevo dai suoi occhi, lo vedevo.

#Jazmine

Quel ragazzo mi stava fissando negli occhi e io altrettanto. Mi sentivo strana, potevo stare ore a guardare quegli occhi. Il mio stomaco cominciò a farmi male, tutto ciò non succedeva quando guardao Jake negli occhi e all'improvviso mi ricordai qualcosa.

 [FLASHBACK]
-Sei strana!-  disse fissandomi
-Strana?! I gentiluomini non offendono le ragazze!-
-Oh non era un’offesa! A me piacciono le strane!- disse inziando a controllare una macchina.
-Tu sei pazzo!- dissi facendo una risatina.
-Fammi capire, io non posos offenderti e tu puoi offendermi?- mi chiese con tono ironico.
-Oh ma la mia non era un’offesa!- dissi imitandolo.
-Ah no?!- disse pulendosi le mani e avvicinandosi.
-A me piacciono i ragazzi pazzi!- dissi sorridendo.

Lui si avvicinò ancora di più. Avvicinò il suo volto al mio e tese la sua mano.
-Sono Harry!-
-E io sono...-

[FLASHBACK]


Ma la voce di Jake mi riportò alla realtà.

-Tu continua a fare shopping io vado con questi ragazzi fuori. Almeno parliamo!- disse baciandomi la fronte.
Io nemmeno lo ascoltai, continuai a guardare il riccio e a pensare a quello strano ricordo. Perchè mi trovavao insieme a quel ragazzo? Chi era? Quando lo avevo conosciuto? Perchè quel ricordo? Perchè mi trovavo da sola insieme a lui? Perchè non mi ricordo nulla? Queste erano solo alcune delle mille domande che in quel momento mi stavo ponendo, ma alle quali non diedi nessuna risposta.



 

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Capitolo 18
*** Coincidenze. ***


18#Capitolo

#Harry

Jake ci stava portando fuori a parlare, mentre Jazmine restò all'interno del negozio per continuare il suo shopping.

-Che gli hai fatto bastardo?- dissi spingendolo
-Non mi toccare Styles.- disse fissandomi 
-Non mi toccare?!- dissi sbalordito.- Tu hai toccato la mia ragazza fin'ora.- gli urlai.
-E meglio se andiamo qui dietro a parlare!- disse Zayn facendoci cenno di seguirlo in un vialetto.
-Allora?! Che gli hai fatto?- dissi stringendo i denti
-Ninete di che, Sta bene fidati!- disse voltandosi per andarsene
-No invece. Non sta bene. Non si ricorda chi sono. Pensa di chiamarsi Gemma e pensa che tu sia il suo ragazzo!- urlai
-E ve bene. Gli ho montato un impianto nel collo. Lei ieri ha tentato di tornare da te, Styles. C'era quasi riuscita, per un pelo non mi sfuggiva.- disse sorridendo e guardando altrove
-Io ti ammazzo!- dissi prendendolo per il colletto della camcia e sbattendolo contro il muro.
-Styles non ti conviene scaldarti tanto. Io ho il potere.- mi disse fissandomi senza paura. Io continuavo a guardarlo con odio e rabbia.
-Siamo due contro uno in questo momento Jake. Non mi smebra che tu abbia tanto potere.- disse Zayn avvicinandosi a me. Jake iniziò a ridere e io e Zayn ci guardammo confusi.
-Poveri sciocchi. Io posso far saltare in aria Jazmine quando voglio!- disse sorridendo. A queste parole lasciai la presa sul so colletto e una lacrima mi rigò il viso.
-Cosa?!- chiese Zayn confuso
-L'impianto che Jaz ha nel collo è collegato a dei sensori. Questi sensori si trovano in casa, sul tetto e nelle case vicine. Ogni volta che gli allarmi suonano ai miei uomini basterà pigiare un pulsante e beh...- disse avvicinandosi a noi.- chi ha l'impianto muore- disse guardandoci negli occhi con un' espressione soddisfatta sul volto.
Mentre Jake ci spiegava, i miei occhi erano lucidi, il mio viso bagnato e le lacrime non cessavano di scendere. Mi sentivo impotente davanti a tutto ciò , ma dovevo fare assolutamente qualcosa. All'improvviso ci raggiunse nel vialetto anche Jazmine.
-Amore, io ho fatto!- disse motrando le borse a Jake. In quel momento la gurdai con la speranza che forse un giorno mi avrebbe chiamato di nuovo amore.
-Scusaci per prima!- dissi quasi singhiozzando
-Fa niente. Cis i può sbagliare!- disse sorridendomi. Quel sorriso mi era mancato, lei mi stava mancando, ma la cosa peggiore di tutto questo era sapere che mi sarebbe mancata ancora e chissà per quanto. 
Poi dopo aver accettato le mie scuse si allontanò abbraciata a Jake. Salirono in macchina e se ne andarono.

#Jazmine

Eravamo appena saliti in macchina. Mi era così dispiaciuto vedere quel ragazzo piangere, ma io non potevo farci niente. Aveva sbagliato persona e si era fatto allusioni su di me. 
-Siamo arrivati!- disse Jake parcheggiando la macchina.
Appena scesi dalla macchina un altro ricordo mi tornò in mente.

[FLASHBACK]
-Lei è mia nonna!- disse indicandomi il letto.
Io mi avvicinai, mi sedetti sul letto e cominciai a fissarla.
-E’ molto malata.- disse appoggiandosi al comodino.
In quel momento una lacrima mi rigò il viso e Harry mi strinse la mano.  All’improvviso la nonna si svegliò e si girò verso me e Harry.
-Chi sei tu?- disse la signora con una voce motlo acuta.
-Io sono…- dissi guardando Harry.
-Sei la fidanzata di Harry?- chiese lei guardandomi.
-Oh no signora! Sono un’amica.- risposi un po’ imbarazzata guardando ancora Harry.
-Allora perché vi tenete per mano?- chiese indicando le mani.
Noi subito lasciammo la prese.
-Beh… Perché… Emh…- non sapevo che dire né io né Harry.
-Va beh… Non m’importa. Allora raccontami un po’ di te! Come ti chiami bambolina?-
-Jazmine!- dissi sorridendole.
-Oh che bel nome Jazmine. Anche tu sei una campagnola?-
-Emh… No. La mia famiglia è ricca!- dissi abbassando la testa.
-Quindi hai soldi?- disse fissandomi.
-Sì, i miei hanno i soldi!- dissi vergognandomi ancora di più.
-Anche io ero come te! Una ragazza ricca e viziata!-
-Nonna!- disse Harry bloccandola.
-No Harry, ha ragione!- dissi fissando sua nonna.
-Io ero come te. Mi innamorai di un ragazzo povero. Abbandonai la mia famiglia per lui e feci una bella cosa!- disse mettendosi a ridere.
-Vorrei avere una storia come la sua signora!- dissi stringendoli la mano.
-La puoi avere- disse guardando Harry. Harry era diventato rosso dalla vergogna e io sorrisi nel vederlo.
-Jazmine tieni questo!- disse la signora richiamando la mia attenzione.
-A me?- dissi guardando l’anello che si siflò dal dito.
-Sì, a te. Dovevo darlo a mia nipote. Ma non ho fatto in tempo. L’unica donna in casa sei tu. Quindi spetta a te quest’anello. E’ una tradizione di famiglia.-
-Oh , ma io non posso signora! Non faccio parte della sua famiglia non vorrei…- ma mi intterruppe.
-Prendilo. Sono sicura che presto farai parte di questa famiglia! Ne sono convita.- e dopo avermi dato l’anello tronò a dormire.
****************************************************************************************

Quando il ricordo svanì, scossì la testa e cominciai a massaggiarmi le tempie.
-Tutto apposto?- mi chiese Jake sulla soglia di casa.
-Sì. Ho solo ancora un forte mal di testa!- dissi raggiungendolo.
-Prendi un'altra aspirina.- disse dandomi un bacio sulla fronte. Io sorrisi e salì in camera.

Mi distesi sul letto buttando le buste vicino alla scrivania. Appena sdraiata mi misi la mani davanti agli occhi e notai un anello.
Mi misi a sedere sul bordo del letto  e cominciai a girarmi l'anello intorno al dito e mi tornò alla mente quel ricordo avuto poco prima. 
-Allora ho visto veramente la nonna di quel ragazzo?!- mi chiese ad alta voce. E dopo aver sospirato un paio di volte dissi:' Allora perchè non me lo ricordo?'. Pensai che tutto fosse una grande coincidenza, il mal di testa alle volte fa brutti scherzi, così decisi di prendere la mia aspirina e non pensarci più. Ma appena aprì la scatola delle medicine cascò a terra un foglio che si trovava all'interno. Era una ricetta e non potevo credere a quello che c'era scritto.
-Cosa?!- dissi sbalordita e avvicinando il foglio ai miei occhi.

 

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Capitolo 19
*** Ti amo, di nuovo. ***


19#Capitolo

#Jazmine

Senza pensarci uscì e raggiunsi lo studio di Jake. Entrai sbattendo la porta, senza nemmeno bussare. 

-Cosa pensi di fare?- urlai entrando. Lui sobbalzò dalla sedia
-Che vuoi dire?- disse alzandosi
-Questo voglio dire.- disse sbattendo la ricetta sulla scrivania.
Lui vedendo quel foglio si irrigidì e si mise di nuovo a sedere. Non mi diede nessuna risposta. Così ulrai più forte.
-Allora?-
-Va bene lo hai scoperto!- mi urlò fissandomi con una lacrima che gli rigava il viso.
-Cosa ho scoperto?- chiesi mettendomi a sedere
-Io prendo queste pasticche, perchè devo dimenticare cose che mi sono successe nel passato. Ho sbagliato scatola. La tua è questa.- disse porgendomi delle aspririne.
-Cosa devi dimenticare scusa?!- chiesi confusa. Lui mi prese le mani, vene più vicino e cominciò a parlare.
-Vedi. Ti ricordi quei ragazzi che dicono di consocerti?!- io accennai.- Ecco, loro hanno violentato mia sorella. Si chiama Cheryl. E io per dimenticare questo brutto ricordo prendo queste pasticche.- disse cominciando a piangere.
-Mi dispaice amore!- disse accarrezandogli una guancia.
-Anche a me!- disse fissandomi con quei suoi occhi lucidi.
-Perchè non me lo hai detto prima?- chiesi un po' dispiaciuta.
-Perchè ho paura che la gente non mi credi. Ho paura che la gente dica che non sono un buon fratello.- disse abbassando lo sguardo.
In quel momento gli alzai il mento con la mia mano destra e lo baciai. 
-Tu sei un ragazzo fantastico Jake e io ti amo!- dissi fissandolo negli occhi.
-Anche io ti amo, e scusa se ti ho urlato prima!- 
-No, amore. Scusa te per il mio fraintendimento. Non volevo. Non avrei mai dovuto dubitare di te, ma sai quel ragazzo continua a dirmi che io sono la sua fidanzata e che lo conosco, io non mi ricordo di lui e oggi ho visto quel medicinale e ho pensato al peggio. Scusami non dovevo!- dissi mettendomi a sedere su di lui.
-Tranquilla. Ora è tutto passato.- disse baciandomi.
Quel bacio piano piano si trasformò. Si fece più lento. Lui mi prese in braccio e mi portò nella mia stanza. Mi appoggiò violentemente nel letto e mi sfilò la cannottiera e i pantaloncini. Volevo cercare di fare la cosa un po' più romantica ma lui non mi diede il tempo. Infatti poco dopo eravamo già uno sopra l'altro. Sentivo solo dolore, non mi stava piacendo. Sentivo dolore e piangevo. Molte volte cercai di dirlgi di fermarsi un attimo o di aspettare , ma lui non mi ascoltava, stava solamente pensando a divertirsi per sè. Non  immaginavo che fare l'amore con il mio ragazzo sarebbe stato come fare sesso con una semplice persona. Non provavo nessun sentimento, non mi stava piacendo e stavo sentendo molto dolore. Dopo quasi 1 ora di sesos sfrenato, Jake si sdraiò accanto a me e senza neanche un bacino si alzò e uscì dalla stanza. Io rimasi lì nel letto da sola avvolgendomi al lenzuolo per qualche minuto, poi decisi di andare a fare una doccia.
Mentre mi lavavo un ricordo tornò alla mente.

[FLASHBACK]
-Tu che dovevi dirmi?- dissi all’improvviso.
Lui non disse niente mi abbracciò e quando ci lasciammo , ci guardammo negli occhi. Lui si avvicinò e io anche! Tutto ciò si trasformò in uno splendido bacio. Un bacio lungo, dolce, vero. Poi scese, cminciò a baciarmi il collo e io inziai a toccargli i capelli ricci. Affondavo il miko viso in quella chioma. Poi gli saltai in collo e feci combaciare le mie gambe con il suo bacino. Mi portò fino alla camera, mi appoggiò delicatamente sul letto continuando a baciarmi. Mi sfilò la maglietta e io gli slacciai la camicia. A quel punto lo presi per il colletto e lo sdraiai sul letto. Mi misi sopra di lui e cominciai a giocqare con i suoi addominale. Cominciaiai a baciarli e a leccarli. Era magnifico e sentivo che gli stava piacendo. Così continuai scendendo sempre di più.  Gli abbassai la cerniera dei jeans e lo lasciai in boxer. Poi lui decisi di ribaltare la situazione un’altra volta. Così ioe ro di nuovo sotto e lui mi slacciò il reggiseno che finì insieme ali altri indumenti in giro per la stanza. Cominciò a giocare con i miei seni. Io pronunciai un paio di volte il suo nome. Poi scese ancora di più lasciando una scia di bacini. Arrivò alle mutandine e con una facilità sfilò anche quelle. Cominciò a toccare e ci stavamo divertendo. Poi decisi di abbassargli gli slip, perché ero pronta per cominciare. Feci sdraiare lui sul letto e cominciai a muovermi su è giù sopra il suo attrezzo. Sentivo piano piano la sua erezione. Così per velocizzare decisi di prenderlo in bocca. Anche Harry pronunciò più di una volta il mio nome. Una volta pronto mi pres ein collo e appoggiò la mia schiena all’armadio. E qui comninciò a spingere. Dalla miqa bocca uscivano forti gemiti. Era fantastico. Poi ci sdraiammo sul letto e continuò con le spinte. Sempre più veloci, più forti e più belle. Ci stavamo baciando e le nostre fronti sudate si stavano toccando. Appena finito si sdraiò accanto a me e mi coprì con il lenzuolo.

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Ma la voce di Jake mi fece tornare sotto la doccia.
-Amore!- mi urlò dalla mia camera.
-Dimmi, sono sotto la doccia!- urlai come risposta
-Devo uscire per fare delle cose. Aspettami qui e non ti muovere. D'accordo?- 
-Ok. Quando torni?- gli chiesi uscendo dalla doccia.
-Non lo so tesoro. Dopende quando si finisce!- disse baciandomi sulal fronte.
-Ma si finisce cosa?- chiesi, ma lui non mi rispose scese di corsa e se ne andò in macchina.

Nel frattempo io uscì dalla doccia e aprì l'armadio. Cercavo qualcosa di carino da mettermi. Poi optai per i pantaloni del pigiame e una cannottiera grigia. Mi tolsi l'asciugamo che copriva il mio corpo bagnato, appoggiai i vestiti sul letto sfatto e poi una voce mi fece sobbalzare.
-Jazmine!- disse una voce maschile.
-Ma che fai?- urlai cercando di coprire al meglio il mio corpo nudo.
-Sono venuto a portarti via!- disse il riccio entrando dalla finestra,
-Cosa?- dissi aggiustandomi l'asciugamano.
-Tu sei la mia ragazza!- disse girandosi verso il letto. Appena lo vide, si avvicinò e lo toccò. Poi mi guardò e con una lacrima che gli rigava il viso mi disse : ' Lo avete fatto?'
-Non sono affari tuoi.- dissi andando in bagno e chiudendo la porta.
-Ti prego Jazmine aprimi. Ho bisogno di parlare!- disse cominciando a bussare contro la porta.
-Io non sono Jazmine e non ti conosco.- dissi vestendomi, ma all'imrpovviso mi accorsi di aver lasciato la maglietta di la, ma non volevo aprire.
-Hai dimenticato la maglietta. E' qui fuori!- disse il riccio.

A quelle parole un altro ricordo mi fece rabbrividire.

[FLASHBACK]
-Hai dimenticato la maglietta. E’ qui fuori!- disse Harry lasciando la maglietta per terra davanti alla porta.
Io non gli risposi.Pochi minuti dopo aprii la porta e afferrai la maglia. Gli chiusi la porta in faccia quando cercò di raggiungermi.
-Dai, amore. Ti prego apri la porta. Qualcunque cosa sia successo perdonami. Dai adesso apri ti prego!- disse bussando leggermente.
-No, perché dovrei aprirti?- dissi continuando a piangere.
In quel momento  Harry lasciò scivolare il suo corpo lungo la porta. Poi sempre più piano dava dei colpetti alla porta e all’improvviso due parole uscirono spontamente dalla sua bocca.
-Ti amo.- disse mentre una lacrima gli rigò il viso.

**************************************************************************************
Così decisi di fare una prova. Volevo vedere se sarebbe successa la stessa cosa. Aspettai che lui si allontanasse spiandolo dalla serratura. Appena fu abbastanza lontano aprii la porta e afferrai la maglietta. Quando vivi che corse verso di me, la richiusi senza nemmeno pensarci.
- Ti prego, Jazmine apri la porta. Io devo parlarti devo dirti delle cose.- disse quasi piangendo.
-Perhè dovrei aprirti? Cosa devi dirmi di così importante?- chiesi respirando lentamnente e appoggiandomi alla porta.
-Ti amo!- 

Il mio volto cominciò a bagnarsi. Le lacrime scendevano velocemente una dietro l'altra, Così aprii la porta e lo guardai negli occhi. Lo fissai a lungo. Mi sforzai a ricordare, stavo cercando di ricordare qualcosa su di lui,ma non mi riusciva, non sapevo chi fosse. Così acccettai di parlarci. Ci sedemmo per terra appoggiando la schiena al letto e cominciammo a parlare.

 

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Capitolo 20
*** Il nostro piccolo grande segreto. ***


20#Capitolo

#Jazmine

Ci sedemmo e cominciammo a parlare.

-Io non ricordo niente di te.- dissi guardandolo.- Ma alle volte ho qualche ricordo confuso. E in questi ricordi ci sei tu, un ragazzo moro con il ciuffo, una ragazza incinta, una vecchia signora, le galline... Ma io non ricordo niente.- dissi abbassando lo sguardo.
-Da dove parto!- disse sospirando.- Il ragazzo con il ciuffo è tuo fratello, Zayn.- 
-Ho un fratello?- chiesi con un filo di voce.
-Sì, la tua famiglia lo ha adottato. E' più grande di te e ti vuole bene.- disse fissandomi negli occhi. 
-Non ricordo neache di avere un fratello!- dissi iniziando a piangere.
-La ragazza rossa è un'amica, è difficile da spiegare, ok? E impossibile.- disse con gli occhi lucidi.
-Tu chi sei per me?- chiesi asciugadomi il viso.
-Il tuo ragazzo.- disse con un filo di voce
-Scusa. Non mi ricordo.- 
-Io sì però. E in questo momento mi è difficile dirti anche quello che provo per te...non puoi capire come mi sento. Eri la prima persona che mi amava veramente e io lo ero per te. Io ero quello che ti teneva compagnia, quello che ti ha messo nei casini, quello che ti ha aperto gli occhi e che ti ha salvato da un mondo non reale. Sì è vero, sono stato anche quello che ti ha portato a fare cose che fvorse non volevi, ma l'ho fatto sempre per il tuo bene. E ora, tutto questo se ne sta andando, dopo tutto questo tempo, dopo tutto...- abbassç la testa per non piangere,  riprese fiato e continuò.- Stava andando tutto bene e io ti amavo come non mai. - disse fissandomi con gli occhi lucidi.
-Pensi che per me sia facile?- dissi piangendo. Lui non rispose, abbassò di nuovo lo sguardo.
-Pensi che per me sia facile tutta questa situazione?!- urlai alzandomi in piedi. Non so perchè urlavo. Forse non accettavo quello che stava succedendo.- Pesni che per me sia facile vedere un ragazzo che non è il mio fidanzato , ma che dici di esserlo. Eh? Pensi che non mi dispaiccia tutot questo? Pensi che non mi dispiaccia non ricordarmi di avere un fratello o delle amiche, o una vita diversa da questa? Come posso fidarmi di te se non ti conosco?- urlai appoggiandomi al muro con le lacrime che mi bagnavano il viso.
Harry si alzò senza dire niente e cominciò a fissarmi con gli occhi gonfi. 
-Non hai da dire niente?- chiesi singhiozzando
-Fidati e basta di me. Lo hai già fatto una volta.-
-E come faccio?- dissi guardando il cielo.
-In questo momento vorrei solo correrti incontro e abbracciarti fino a farti male. Non mi interessa nient'altro!-
Ma all'improvviso sentì dei passi e la porta si aprì. Era Jake.
-Che ci fai qui?- urlò avvicinandosi ad Harry. Il riccio non gli rispose, rimase immobile a fissarmi.
-E' venuto un attimo a paralrmi! Che problema c'è?- chiesi a Jake, avvicinandomi a lui.
-Se ne deve andare!- mi urlò.
-D'accordo, però calmati. E ora che te ne vai Harry!- dissi avvicinandomi a lui e asciugandomi le lacrime.
-Come faccio a guardare la donna che amo e dirle addio?- mi chiese con gli occhi lucidi.
-Ora basta. Ragazzi aiutatemi!- disse affacciandosi dalla porta di camera mia e chiamando aiuto.
Due amici di Jake presero Harry e lo stavano trascinando fuori dalla mia stanza, mentre lui cercava di liberarsi. Stava urlando il nome Jazmine. Non sapevo chi fosse, ma in quel momento la mia testa andò in tilt e peggiorò quando Harry cominciò ad urlarmi.
-Guarda l'anello. Guarda l'anello che hai al dito. C'è scritto Styles dentro. Tu appartieni a me. Ora ti fidi?- urlò prima di  uscire dalla stanza seguito da Jake con la pistola in mano.
Guardai la mia mano, rimasi qualche secondo a fissare quell'anello e poi lo sfilai dal dito. Presi un bel respiro e lessì le parole incise all'interno. C'era scritto Styles.
In quel momento la testa cominciò a girarmi. Mi tornarono alla mente molti ricordi, tutti insieme. Si presentò di nuovo quel dolore al collo e poi cascai in terra. Tutto ciò successe in pochissimi secondi, ma quando mi risvelgiai ricordavo tutto. Ricordavo Harry, Jake, quella casa, l'anello, la nonna, Cheryl, Zayn e poi corsi subito al piano di sotto sentendo le urla di Harry.

#Harry
Mi stavano portando via da lei di nuovo. Venivo strascinato da due ragazzi, sicuramente scagnozzi di Jake. Mi spinsero, letteralmente, fuori dalla porta di casa. Cascai a terra, cercai di rialzarmi, m alla'improvviso la pistola che Jake teneva in mano si appoggiò sulla mia fronte.
-Stai a terra Styles.- mi ordinò con un tono serio e alterato.
-Perchè fai tutto questo?- gli chiesi con il fiatone.
-Non ti deve interessare. Adesso ciao!- disse mentre stava quasi premendo sul grilletto, ma in quel momento sentì le urla di Jazmine e poi lo sparo. 
-Non farlo!- urlò Jazmine dando una botta alla mano di Jake e facendogli cadere la pistola a terra.
In quel momento corsi verso Harry e lo abbracciai piangendo.
-Amore mio!- mi disse nell'orecchio singhiozzando.
-Mi sei mancata!- risposi abbracciandolo più forte che potevo. Poi guardai Jake negli occhi : - Ti prego! Lasciala venire con me!- chisi quasi supplicandolo. - E' l'unica cosa che mi rimane!- dissi accarrezando la testa a Jazmine.
In un primo momento sembrava volesse accettare, ma mi sbagliavo. 
-Non si può fare! Staccali!- ordinò ai suoi due amici con un segno.
-No! No! Nio!- comcinciò ad urlare Jazmine
-Lasciami!- dicevo a denti stretti cercando di liberarmi.
-Harry!- stava urlando Jazmine, mentre Jake cercava di riportarla in casa. Provai a rispondergli, ma mi arrivò un calcio dritto in pancia, che mi tolse il fiato. Mentre venivo torturato potevo sentire il lamento disperato di Jazmine che mi chiamava e che chiedeva aiuto. Potevo sentire la sua disperazione nel sentirsi di nuovo sola, potevo sentire il suo dolore e la sua nostaglia. Potevo sentire il suo amore per me e lei sicuramente stava sentendo il mio. Perchè anche se distanti, sia nello spazio che nel tempo, il nostro amore non apparteneva a nessun'altro. ERA IL NOSTRO PICCOLO GRANDE SEGRETO.

 

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Capitolo 21
*** Lettere ***


21#Capitolo

#Jazmine

Jake mi teneva stretta e con una spinta mi fece cascare a terra facendomi battere la spalla destra sulle scale. Io gemetti dal dolore.
-Stai zitta!- mi ordinò chiudendo la porta alle sue spalle. 
Mi afferrò il braccio e poi tirandomi per i capelli mi trascinò fino ad una piccola stanza che si trovava infondo al corridoio. 
Violentemente aprì quella prota di legno e con una spinta mi fece battere la faccia a terra. Chiuse la porta a chiave e venne verso di me. Mi legò mani e piedi con una corda e strinse. 
In quel momento una lacrima mi rigò il viso, poi due, tre...
-Piantala!- disse Jake con tono duro sentendo i miei singhiozzi.
-Perchè fai tutto questo?- chiesi cercando di guardarlo negli occhi. I suoi occhi celesti erano diventati scuri, scuri come il male e la follia. Scuri come la notte e la paura. Scuri come il nulla.
Jake non rispose, si limitò a togliermi i pantaloncini e sfilarmi la cannottiera.
-Ti prego, Ti prego non lo fare!- dissi mentre lui si sedette su di me.
-Perchè non dovrei?- disse sbottonandosi i pantaloni.
-Pensa se qui sotto ci fosse una persona alla quale vuoi bene.- dissi piangendo.
Appena finì di parlare Jake si alzò in piedi e si sdraiò accanto a me.
I suoi occhi erano tornati celesti come il cielo, ma erano lucidi e appena gli chiuse, una lacrima gli rigò il viso.
Mi limitai a fissarlo con i miei occhi gonfi e rossi. I miei singhiozzi non volevano cessare.
-Ora ti slego!- disse all'improvviso alzandosi da terra.
-Grazie!- dissi con un filo di voce.
Mi massaggi polsi e caviglie notando il segno ben definito della corda.
-Scusa!- disse lui fissando i miei polsi. Poi scoppiò a piangere e si mise le mani davanti al viso.
-Perchè stai facendo tutto questo?- chiesi di nuovo sperando in una risposta.
Lui si asciugò velocemente le lacrime e si alzò andando verso la porta.
-Ti prego rispondimi!- dissi alzando la voce.
-Non uralre!- mi urlò girandosi. 
-Hai urlato tu!- risposi alzandomi in piedi e urlando si nuovo.
-Non ti deve interessare!- disse girandosi di nuovo.
-Ok. Non mi interesso. Ma fammi tornare da Harry!- dissi cominciando a piangere. Lui si fermò davanti alla porta che aveva appena aperto.
 Non disse niente.
-Ti prego Jake. Ho bisogno di lui!- dissi abbasando lo sguardo.
-Non posso!- e detto questo uscì sbattendo la porta.

Io a quelle parole mi accasciai a terra e cominciai a piangere. Quel pianto piano, piano si trasformò in un lamento e poi in totale disperazione.

#Jake

-Ti prego ho bisogno di lui!- mi disse piangendo
-Non posso!- risposi senza guardarla. Poi uscì e con violenza chiusi la porta.
Appena fuori mi apoggiai lì al muro e rimasi a sentire Jazmine. Sentivo che piangeva, che urlava, che picchiava il muro e alla fine la sentì chiamare Harry e chiedere aiuto. Il mio viso cominciò a bagnarsi. Le lacrime stavano scendendo senza tregua. Così decisi di andare nel mio studio e scrivere a Jazmine la mia storia e magari anche scusarmi.
 
'Cara Jazmine,
ti scrivo inizialmente per scusarmi, ma anche per raccontarti quella che è stata la mia vita....'

#Harry
Ero appena rientrato a casa dopo aver rivisto la mia ragazza. Decisi di andare a parlare subito con Zayn per risolvere quella situazione.

-Zayn, ti devo parlare!- dissi entrando di corsa nello studio.
-Che succede?- chiesi preoccupato.
-Sono stato appena da Jazmine e da Jake e ...- ma Zayn mi interruppe
-Cosa?- mi urlò. Non ebbi il tempo di spiegare che cominciò a parlare alzandos empre di più il tono della voce. - Ma sei impazzito? Eh?- disse dandomi uno spintone. - Cosa ti dice la testa? Poteva ucciderti? Lo capisci questo?- continuava a dirmi urlando.
-A te cosa dice la testa! Lo capisci che la mia ragazza, ovvero tua sorella è là dentro. in quella casa con quel pazzo! Lo capisci questo?- gli urlai 
-Ormai è una ragazza morta. Come facciamo a salvarla?- mi chiese sempre urlando
-Non lo so. Ma se non ci proviamo non lo sapremo mai!- dissi fissandolo negli occhi e mettendomi a sedere
-Io non posso rischiare la tua vita o quella di Cheryl! In questo momento non possiamo....Dobbiamo solo aspettare...- ma lo interruppi alzandomi dalla sedia.
-Cosa? Eh? Aspettiamo che muoia. Vuoi questo?- gli chiesi pieni di rabbia
Zayn non mi rispose, abbassò lo sguardo e si appoggiò alla scrivania.
-Non ci credo! Ti vuoi questo veramente?- chisi quasi piangendo.
-No, che non voglio questo, io...- ma lo interruppo di nuovo.
-Se lì dentro ci fosse stata Cheryl? Che avresti fatto? Eh?- gli chiesi piangendo.
-Piantala di dire queste stronzate. Lì dentro c'è mia sorella e le voglio bene, ma adesso non possiamo fare niente!- 
-Perchè non possiamo fare niente?- dissi laciando una sedia contro il muro.
-Non posso e non voglio rischiare che qualcuno di voi ci rimetta la vita.- mi urlò
-Facendo così Jazmine muore!- urlai
In quel momento la porta si aprì e girandomi vidi Cheryl sconvolta e con le lacrme agli occhi.
-Cheryl!- esclamò Zayn avvicinandosi a lei. - Cosa hai sentito?- gli chiese preoccupato.
-Da Cheryl corri subito però eh!- dissi fissandoli. Poi scossi la testa e uscì di corsa, andando fuori in giardino.

#Louis

Avevo sentito le urla di Harry e di Zayn così scesi a vedere, ma appena arrivai Harry mi passò davanti senza neache calcolarmi. Così lo raggiunsi in giardino sulle scale.

-Posso?- chisi indicando il posto a sedere accanto al suo.
-Ti conviene lasciarmi solo!- disse senza neanche guardarmi.
-Non posso!- esclamai sedendomi
-Come scusa?- disse lui girandosi.
-Sei un amico e sei in difficoltà. Ti devo aiutare!- dissi sorridendogli
-Non è un problema risolvibile Louis!-
-Lo dici tu. Tutti i problemi si possono risolvere.-
Harry scosse la testa ridacchiando e cominciò a fissare il tramonto.
-Bello vero!- dissi cominciando a guardarlo anche io.
-Già...- e abbassò la testa.
-Ti manca vero?- gli chiesi fissandolo.
-Sì. Mi manca da impazzire. Mi manca tutto di lei. Il sorriso, gli occhi, le labbra, i capelli, le mani e gli abbracci. Quei baci caldi che ti davano sicurezza. Quel sorriso tremendamente bello anche se non perfetto. Quegli occhi brillanti, sempre perfettamente felici. Il suo profumo, non riesco nemmeno a ricordare quale fosse. Mi manca la sua risata sonora e contagiosa. I suoi cpelli lunghi dei quali si lamentava sempre. Mi mancano le sue carezze, la sua voce.... E' stata l'unica ragazza che mi ha fatto tornare il sorriso, Louis.- disse piangendo.- L'unica!- mi sussurrò
-La riporteremo indietro. Te lo prometto. Conta su di me!- dissi porgendogli la mano Lui la fissò per qualche istante e poi mi abbracciò.
-Grazie, amico!- mi sussurrò all'orecchio.
-E' stato un piacere!- dissi alzandomi e lasciandolo un po' lì da solo.

#Jazmine.

Mi rannicchiai a terra cominciando a guardare fuori dalla piccola finestra che si trovava nella stanza, fino a quando non notai a terra un foglio e una penna. Sperando che la penna scrivesse cominciai a liberare tutti i miei pesnieri, che erano rivotli esclusivamente alle persone più importanti della mia vita.

'Ciao,
non so se vi rivedrò mai o se troverete questa lettera, ma aveva bosogno di scrivere, anzi di scrivervi.
Zayn, mi manchi tanto. Ho sempre desiderato avere un fratello premuroso... Scusa se non l'ho capito subito. Scusami tanto. Sappi che io ti voglio bene, sei una persona fantastica che merita tutto il bene di questo mondo. Certo hai fatto degli sbagli, ma chi non li fa.
Cheryl, sei diventata la mia migliore amica in così poco tempo. Ti ho voluto bene sin da subito, con i tuoi capelli rossi , quegli occhi chiari e quel magnifico pancione. So che a causa o di Zayn o di Harry tu sei costretta a portarti dietro quel bambino e so anche che hai sofferto molto per questo, ma sappi che chiunque sarà il padre sarai una madre fantastica e tuo figlio crescerà con tanto amore. Se è maschio mi piacerebeb che lo chiamassi Austin, se è femmina, non so scegli tu.
E infine Harry, sei il mio unico grande amore, mi sei mancato tanto e tutto le mattine il solo pesniero di non poterti vedere mi usccideva, ma sappi che ti ho sempre pensato e amato allo stesso modo. Sei la persoan che è riuscita a farmi aprire gli occhi,a mostrarmi la vera vita, quella che è fatta di piccole cose belle e brutte e di  grandi sotacoli. Mi hai insegnato ad amare, a volere bene, ad ascoltare, a ridere... Mi hai insegnato così tante cose che non riusicrò nemmeno riuscirò a scriverle tutte. Comunque l'unica cosa che devi sapere è che mi manchi e che io ti amo. E ti amerò sempre....

Con affetto. La vos...' ma all'imrpovviso la penna si fermò. Non scriveva più  e mentre mi lamentavo entrò da sotto la porta una lettera. Lasciai cadere a terra il mio foglio e mi avvicinai alla porta. Guardai quella busta per terra e lessi. 'Per Jazmine, da Jake. Scusami.'
Così la presi e cominciai a leggere.

'Cara Jazmine,
ti scrivo inizialmente per scusarmi , ma anche per raccontarti quella che è stata la mia vita....'


 

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Capitolo 22
*** Goodbye ***


#Jazmine

'Cara Jazmine,
ti scrivo inizialmente per scusarmi , ma anche per raccontarti quella che è stata la mia vita. Sono nato in una famiglia povera. I miei avevano pochi soldi per crescermi e all'età di 8 anni mi lasciarono in una casa famiglia. Pochi mesi dopo scopro di avere una sorella, i miei la lasciarono nella stessa casa famiglia dove mi trovavi io. Era piccolissima. Mi ricordo che era avvolta in un panno rosa ed era anche bella paffutella. Il suo nome è Cheryl. Non sono riuscito a dirtelo prima e in altro modo.... Comunque dopo qualche anno feci amicizia con diversi ragazzi. Fu il mio errore più grande. Fu l'errore che mi ha portato dove mi trovo adesso. E' stato l'errore che mi sta facendo fare tutte questa cose, cose che magari non voglio fare, ma che devo.  Si creò un gruppo di amici, avevo 13 anni. Il più grande del gruppo ne aveva 18 e mi fece provare una polverina. Era cocaina... Da lì cominciai a fumare, a bere e alla fine persi il controllo. Mi cacciarono dall'istituto allìetà di 15 anni. Non sapevo dove andare, così entrai a fare parte di una banda. Iniziò la mia vita illegale, problematica, solitaria.... Una vita che non volvevo, ma che ero costretto a fare. A 17 anni violentai uan ragazza, ne picchiai altre e continuavo a dorgarmi. Questa vita però mi stava stancando... Così decisi di tornare alal casa famiglia per prendere mia sorella, ma venni a sapere che l'adottarono. Non sapevo dove fosse e con chi. Non sapevo cosa stesse facendo o che cosa stava pensando. 
Il tempo passò e mi creai una banda. Io ero il capo e tutto ciò lo avevo fatto solamente per cercare Cheryl, ma le cose non andarono come aveva pensato. Infatti si crearono le prime rivalità tra le bande del posto. Una delle quali era quella di tuo fratello Zayn. Ritrovai mia sorella grazie a loro... Ma scoprii che l'avevano violentata. Ho cercato di vendicarmi in molto modi e alla fien ce l'ho fatta. Sparai alla sorella di Harry... Me ne pento  e me ne sono pentito, ma purtroppo la rabbia mi fece perdere la ragione e reagì d'istinto. Ovviamente la rivalità non è mai finita, perchè adesso loro si vogliono vendicare di ciò e io dopo vorrò vendicarmi di altro. Durerà così per sempre....
Non so il vero motivo per il quale ti abbia scritto questa lettera, ma avevo bisogno di sfogarmi.... Appena finsici di leggere vieni nel mio studio... Ti devo dire un'altra cosa che non si può scrivere.
Jake "

Avevo le lacrime agli occhi, stavo piangendo a singhiozzi. Lanciai la lettera a terra e corsi nello studio di Jake. Appena aprì la porta cominciai a fissarlo incredula e sconvolta.

-Ciao.- mi disse Jake fissandomi
-Non ci credo!- dissi paingendo e mettendomi a sedere
-Ti capisco!- disse abbassando lo sguardo
-Hai ucciso una ragazza che non c'entrava niente!- gli urlai contro
-Lo so!- disse con un filo di voce prendendomi le mani. Io mi limitai a fissarlo negli occhi e notai i lucciconi nei suoi.
-Mi ha appena chiamato Harry, sta venendo a prenderti.-
-Non può... Tu lo ucciderai!- gli urlai
-No.- mi urlò interrompendomi. - Non voglio fare gli stessi errrori di una volta. Basta! Non voglio altri morti in questa storia!- disse mentre una alcrima gli rigò il viso. 
In quel momento sentì la frenata di una macchina e la voce di Harry urlare il nome di Jake.
-Non capisco! Che vuoi dire?- dissi asciugandomi le lacrime
-Puoi andare. Sei libera!- disse aprendo la porta dello studio.
Io non ci credevo. Rimasi qualche secondo a fissare la porta e all'improvviso mi alzai dalla sedia e cominciai a correre verso l'uscita. Vidi Jake con la coda dell'occhio chiudere la porta dello studio e seguirmi.
Io senza pensarci due volte uscì da quella casa e vidi Harry.
Cominciammo a fissarci da lontano, stavamo sorridendo ed entrambi avevamo le lacrime agli occhi. Poi, urlando il mio nome, cominciò a correre verso di me e io feci lo stesso urlando il suo. Correvamo come non mai. Mi staccai la collana con il nome di Gemma dal collo e stringevo nella mano destra. All'improvviso gli toccai la mano lasciandogli la collana e il buio.

#Jake

La vidi schizzare fuori dallo studio. Cos' la seguì fino all'uscita. Stava correndo verso il suo amore più grande Harry ed ero felice, ma  all'improvviso alzai gli occhi e vidi i miei uomini. Il panico comicniò a farsi sentire e appena i brividi percorsero la schiena , dalla mia bocca uscì un urlo. Stavo cercando di attirare l'attenzione dei miei uomini, ma non mi sentivano a causa dell'altezza. Cominciai ad agitare le braccia e ad urlare a Jazmine di fermarsi, ma tutte le mie forze furono vane. Appena abbassai lo sguardo verso Jazmine la vidi tra le braccia di Harry. La vidi lì immobile... Lasciai cadere a terra il mio corpo e le lacrime presero il posto di qualsiasi altra cosa... 

Potevo sentire il pianto disperato di Harry che non riusciva a capire cosa fosse successo. Potevo sentire mia sorella piangere da lontano. Potevo sentire il fiatone di Zayn che correva per raggiungere sua sorella. Potevo sentire il vuoto dentro me stesso e la paura di aver orvinato altre vite ancora.



 

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Capitolo 23
*** Sono Felice ***


http://www.youtube.com/watch?v=dhHKfSFGdUI    ( Un aiutino per leggere meglio! Baciii)
23#Capitolo


#Harry
Lasciai scivolare il corpo di Jazmine tra le braccia di Zayn e andai di corsa incontro a Jake. Lo presi dal colletto della polo che portava e lo sbattei contro il muro. Lui gemette e io cominciai ad urgargli contro ancora scioccato da quello che era appena successo. Lui scivolò verso terra e in quel momento cominciai a tirare un calcio dietro l'altro senza tregua. Sentivo Jake lamentarsi e lo vedevo che cercava di evitare i colpi, ma la rabbia e l'odio avevano preso il soppravvento. Continuai a picchiarlo con calci, cazzotti fino a quando Cheryl non si mise tra me e Jake.

-Basta! Fermati... Ti prego...- sussurrò le ultime parole con gli occhi gonfi.
-Spostati Cheryl!- gli urlai ancora pieno di  rabbia
-No...- disse continuando a piangere e fissandomi.
Abbassai lo sguardo e cominciai a fissarmi le mani... Erano sporche di sangue. Le avvicinai al mio viso e cominciando a piangere lasciai cadere il mio corpo a terra. Iniziai ad urlare 'Perchè a me? Perchè Jazmine?'.
All'improvviso cominciò a piovere e Zayn avvicinandosi a noi disse : ' Dobbiamo entrare.' Cheryl e Zayn aiutarono Jake ad alzarsi, Niall e Louis li seguirono e io dopo essermi rialzato corsi da Jazmine, la presi in collo e la portai in casa. Appena entrati l'appoggiai sul divano che si trovava in quella specie di salotto e cominciai a fissarla. Quando all'improvviso sentì delle urla provenire dal piano di sopra era Cheryl.
Appena entrai in stanza la vidi sdraiata sul letto e stava stringendo le mani a Zayn e a Jake, mentre LOuis e Niall cercavano di farla stare calma.
-Che succede?- urlai per far prevalere la mia voce sulle loro.
-Deve partorire!- mi ulrò Louis
-Mi fa male! Mi sta facendo male!- mi urlò Zayn stringendo i denti.
-Mi serve un panno!- disse Niall guardando Jake
-Dovrebbe essere nella stanza che sta di sotto. L'ultima a destra!- disse guardandomi e cercando di spiegarsi
Così senza pensarci due volte scesi al piano di sotto e arrivai in quella stanza. Stavo cercando il più veloce possibile quel panno, ma all'improvviso vidi un foglio a terra e lo raccolsi.
Era una lettera. Mi sedetti a terra appoggiando la schiena al muro e cominciai a leggere.

'Ciao,
non so se vi rivedrò mai o se troverete questa lettera, ma avevo bisogno di scrivere, anzi di scrivervi.
Zayn, mi manchi tanto. Ho sempre desiderato di avere un fratello premuroso... Scusa se non l'ho capito subito. Scusami tanto. Sappi che io ti voglio bene, sei una persona fantastica che merita tutto il bene di questo mondo. Certo hai fatto degli sbagli, ma chi non li fa.
Cheryl, sei diventata la mia migliore amica in così poco tempo. Ti ho voluto bene sin da subito, con i tuoi capelli rossi , quegli occhi chiari e quel magnifico pancione. So che a causa o di Zayn o di Harry tu sei costretta a portarti dietro quel bambino e so anche che hai sofferto molto per questo, ma sappi che chiunque sarà il padre sarai una madre fantastica e tuo figlio crescerà con tanto amore. Se è maschio mi piacerebbe che lo chiamassi Austin, se è femmina, non so scegli tu.
E infine Harry, sei il mio unico grande amore, mi sei mancato tanto e tutto le mattine il solo pensiero di non poterti vedere mi uccideva, ma sappi che ti ho sempre pensato e amato allo stesso modo. Sei la persona che è riuscita a farmi aprire gli occhi,a mostrarmi la vera vita, quella che è fatta di piccole cose belle e brutte e di  grandi ostacoli. Mi hai insegnato ad amare, a volere bene, ad ascoltare, a ridere... Mi hai insegnato così tante cose che nemmeno riuscirò a scriverle tutte. Comunque l'unica cosa che devi sapere è che mi manchi e che io ti amo. E ti amerò sempre....

Con affetto. La vos...' 

-La vostra Jazmine!- disse piangendo e dicendo il pezzo che mancava nella lettera.
Se n'era andata per sempre. Non l'avrei più potuta vedere o sentire. Non avrei più visto i suoi occhi, le sue bellissime labbra. Mi mancava di già la sua voce e il suo sorriso. Non mi sarei mai più svegliato accanto a lei e nemmeno addormentato coccolato da lei. Non avrei più sentito i suoi caldi baci e la sua forte stretta di mano. Non avrei più toccato i suoi capelli.. Non avrei più visto la mia Jazmine.

I miei pensieri furono interrorri dal pianto di una bambino. Così mi asciugai le lacrime e salì di sopra portando la lettera con me.
Appena entrai nella stanza, vidi Cheryl con in collo il suo bambino e subito il mio viso cominciò a bagnarsi.
Cheryl mi vide appoggiato alla porta e mi fece cenno di avvicinarmi.
-E' una femmina.- dissi fissandomi negli occhi. Io guardai la bambina e sorrisi. La salutai accarezzandoli il viso e poi chiesi come aveva deciso di chiamarla.
-Lei è Jazmine!- dissi guardando la bambina.
A quel nome cominciai a fissare Cheryl con gli occhi colmi di lacrime e lei altrettando commossa mi disse : ' E' di nuovo tra noi... Non ci ha mai lasciato' disse sorridendo. Io l'abbracciai e vidi Jake uscire dalla stanza, così decisi di seguirlo.

Uscì dalla casa e si sedette sulle scale. In silenzio mi sedetti accanto a lui.

-Perchè sei venuto ?- mi chiese sottovoce
-In realtà non lo so... So solo che vorrei spaccarti la faccia e farti soffrire.- dissei voltandomi verso di lui.
-Avresti anche ragione a farlo, purtroppo.- disse strofinandosi lentamente le mani. - Sai forse non mi crederai... Ma io non volevo ucciedere Jazmine!- disse cominciando a piangere.
-Lo so!- risposi tranquillamente.
-Lo sai? - mi chiesi sconvolto dal mio atteggiamento. - Mi aspettavo un cazzotto o qualcosa del genere!- dissi asciungandosi il viso.
-No. Jazmine non sarebbe felice... Non ti sembra che abbiamo fatto soffrire anche troppe persone? Eh?-
Jake non rispose alla mia domanda, ma scoppiando di nuovo a piangere mi abbracciò e mi sussurrò in un orecchio: ' Mi disapiace, davvero!'
Io l'abbracciai e cominciai a strofinare la mia mano sulla sua schiena per calmarlo. 
Non potevo fare altro. Non avrei voluto vendicarmi, perchè la vendetta porta solo altra vendetta. Porta solo a soffrire e a far del male.

Così Jake con il passare del tempo diventò parte integrante della famiglia. Una famiglia composta da lui, da Cheryl e Zayn, che erano diventati coppia fissa con una bellissima figlia, da Louis e Niall che ci sono sempre stati e da me, quel ragazzo che ha potuto assaporare il vero amore, quel ragazzo che avuto la fortuna di incontrare Jazmine Smith, quel ragazzo che deve tutto a lei, quel ragazzo innamorato pazzamente di una persona che non è più lì, quel ragazzo che ha al fortuna di poter dire 'Sono Felice'...


The End.

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Scusarte l'immenso ritardo è solo che sono stata molto impegnata con la scuola e con il mio fidanzato. Baci e buona lettura della prossima Fan Fiction che ho intenzione di postare.

 

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