Uncover

di Valeni
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Uncover - Introduzione ***
Capitolo 2: *** About Today ***
Capitolo 3: *** Take Me Back To The Start ***
Capitolo 4: *** Night Time ***
Capitolo 5: *** Tell Me That You Feel The Same ***



Capitolo 1
*** Uncover - Introduzione ***


Ciao :) Questa è la mia prima Camren. Ogni capitolo sarà accompagnato da una canzone.
Questo è solo il capitolo introduttivo, gli altri saranno ovviamente più lunghi.
Magari se ne avete voglia, lasciate una piccola recensione, per capire se c'è qualcuno che è interessato alla storia. Grazie a chi legge e a chi leggerà.


http://www.youtube.com/watch?v=gdzJ9wyV3QU 
Questa è la canzone che mi ha ispirata, per cui la posto con l'introduzione. :)
 


Gelo. 
Ho le mani ghiacciate.
Osservo il mio riflesso nello specchio, lo sfioro, è gelato.
Come tutto ciò che ho intorno del resto. 
Ho freddo e sono chiusa qui dentro da ormai 20 minuti.
Si staranno chiedendo che fine ho fatto. Non mi importa.
Ho bisogno di respirare. Il bagno è l'unico posto in questo maledettissimo studio dove posso restare da sola.
Uno schifosissimo bagno, talmente piccolo, che credo che nessuno sappia neppure che esista. 
E poi qui dentro c'è l'Antartide, ma non mi importa. 
Fa sempre freddo. Dentro, fuori. Qui e nello studio.
Mi sento gelare, da quando Lei.. non è più Lei. Almeno non con me.
è Gelo. 
Ma nessuno sembra notare questo improvviso cambiamento. 
Nessuno sembra accorgersi di nulla. Tutto va come deve andare.
Non per me. Non c'è nulla che vada bene. 
Dovrei smetterla di piangermi addosso, ma non posso evitarlo. 
Non quando la persona che ami, come non hai mai amato nessuno, ti guarda con il gelo negli occhi.
Occhi di un verde smeraldo, capaci di farti sentire piccola piccola, come una formica, con un solo sguardo.
Quegli occhi che fino a qualche mese fa, ti guardavano con affetto, un affetto incondizionato.
Eppure piove. Nevica. Grandina. E non finisce mai. 
Piove su di te. Nevica nei tuoi occhi. Grandina sul tuo cuore. Già.
E pare che il sole sia stato inghiottito o magari sotterato dalla neve, che continua a scendere implacabile.
Non c'è luce, nè calore.
Ghiaccio.
Ghiaccio, sotto i piedi. E tu sei lì, che cerci di camminare, barcollante, e fai di tutto pur di non cadere a terra.
Se cadi, la lastra si rompe e non puoi permetterlo. 
Non posso permetterlo. 
30 minuti. Apro l'acqua, e mi lavo il viso. 
Lo specchio riflette, mi riflette. Ma non sono io, non più. 
E non sono le occhiaie, o la pelle troppo pallida a rendermi diversa.
Sono fredda, e non lo ero mai stata prima d'ora. 
Prima che Lauren smettesse di illuminarmi, con i suoi sorrisi. Di scaldarmi, con le sue carezze.
Di farmi arrossire, con i suoi sguardi penetrantri, laceranti.
Ma non piango. Non voglio farlo, e non posso. Loro capirebbero. Lei capirebbe. 
Tutto si sgretolerebbe, anche se in un certo senso, sta già accadendo. E tutto per colpa mia. 
Tutto, perchè la amo, e non dovrei. 
Negli ultimi mesi è lontana, distante da me e dalle altre. 
La nostra amicizia sembra stia svanendo giorno dopo giorno, ora dopo ora. 
Mentre il mio sentimento cresce sempre di più, e non riesco a contenerlo. 
Quando canto esce fuori, esplode. Ogni parola, ogni nota è per lei.
Se voglio salvare i pochi resti di questo rapporto devo remprimere ciò che provo. 
Ora tutto ciò che posso fare è osservarla, amarla da lontano. 
Basta sapersi controllare. E chiudermi in bagno ogni tanto, per pensare, mi aiuta. Ma è difficile.
Non so per quanto riuscirò a reggere. So solo che la amo, la amo più della mia stessa vita, e devo resistere.
Devo. Per me. Per la nostra amicizia. Se si può ancora definire tale.
Sento la voce di Normani chiamare il mio nome, dobbiamo continuare a registrare.
40 minuti. Prendo un ultimo, lungo respiro ed esco. 




Sono stanca.
Non ho più voglia di cantare. Se papà mi sentisse ora, non ci crederebbe. 
Lauren Jauregui che non vuole cantare. Assurdo.
Eppure è così. Non mi va di cantare, quando nessuno mi ascolta veramente.
Sono confusa. E sono stanca anche di questo. 
Sono più di due mesi ormai che non capisco. Non capisco cosa succede, cosa mi succede. 
Ci sono giorni in cui resterei chiusa in camera senza parlare con nessuno, giorni in cui starei ore ed ore a scrivere e cantare, e poi ci sono giorni in cui non ho voglia nemmeno di parlare. 
Oggi è uno di quei giorni. 
Camila è sparita. Ogni tanto prende l' ipod, si infila le sue fidate cuffie blu e va via. 
Camila mi evita. Due mesi di indifferenza totale. Non ne posso più. 
Eppure non mi muovo. Resto qui, persa nella mia confusione, che mi allontana sempre più dal mondo, dalla musica, dal gruppo e da Lei. 
Camila, la mia migliore amica. Mi manca, da morire.
Mi mancano i suoi sorrisi, i suoi abbracci soffocanti e le sue facce buffe.
Mi manca Camila.
Camila che mi coccola quando non posso vedere la mia famiglia. 
Camila che mi prepara la cioccolata calda, quando non riesco a studiare. 
Camila che fa finta di piangere come i bimbi, quando non la ascolto, persa tra le miriadi di parole che solo lei riesce a pronunciare in meno di un minuto, senza perdere il filo. 
Camila che canta, per me. Solo per me. Ogni volta che glielo chiedo. 
Camila che mi fa ridere. Camila che ride. Dio, quanto mi manca la sua risata.
Ora tutto questo non c'è. C'è silenzio. Indifferenza. Gelo. 
Non basta coprirsi, per non sentire il freddo che ti penetra sotto la pelle.
Non basta cantare, per sfuggire al silenzio di troppe parole non dette.
Eppure sono ancora qui. 
Incapace di alzarmi e andare a cercarla. 
Semplicemente non ne ho il coraggio. 
Ho paura. Il nostro rapporto è in tempesta. 
Ed io ho il terrore di affrontare questa tempesta di neve, che sembra non voler finire più. 
Non sono abbastanza coperta per uscire fuori. Fa troppo freddo. 
Ed io ho troppa paura. Sono stanca di avere paura. 
Sono solo una codarda, e sono stanca di esserlo.

 

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Capitolo 2
*** About Today ***


Ciao :) Mi scuso se ci ho messo tanto per aggiornare, ma non ho avuto un attimo di tregua negli ultimi giorni.
Ho deciso di postare una volta a settimana, ogni mercoledì. 
Un GRAZIE enorme a chi segue la storia. Se ne avete voglia, lasciate un piccolo pensiero. 
Questa è la canzone che accompagna il capitolo: http://www.youtube.com/watch?v=Ffsh5dP8In4

 

"Today you were far away,
and I didn't ask you why.
What could I say,
I was far away..."


Sei lontana, lontanissima da me, e non riesco a chiederti perchè. 
Forse perchè sono io ad essere distante, sono io che sbaglio tutto, come sempre.
Sono giorni ormai che mi tormento, non capisco.
Cosa ci sta succedendo? Non lo so, davvero.
E questa canzone non mi aiuta. Del resto parla di noi. Ultimamente tutto sembra ricollegarsi a te.
Ogni mio pensiero, volontariamente e non, sembra parlare di te.
Ogni frase non detta, contiene il tuo nome tra parentesi. (Camila). 
Anche questa maledettissima canzone, racconta di te, di noi.


"You just walked away,
and I just watched you.
What could I say..."


Sei andata via, ed io te l'ho permesso.
Continuo a permetterti di correre via da me.
Perchè è questo che stai facendo, fuggire. 
Scappare via da me, Lauren, la tua migliore amica.
Ed io non ho fatto altro che guardarti.
Ti ho vista scivolare via dalle mie braccia, e non ti ho stretta a me, chiedendoti di restare.
Non l'ho fatto. E me ne pento.
Ma ora cosa posso fare? Cosa posso dire, per farti tornare?
Non lo so. Non so nulla. Sei tu quella che sa sempre cosa fare, in qualsiasi situazione si trovi. Non io.
Sono le 10 di mattina. Sembra che le altre stiano ancora dormendo, mentre io sono sveglia da più di un'ora..
seduta sul davanzale della finestra, ad ascoltare la canzone peggiore che potessi scegliere per iniziare la giornata. Meglio fare colazione. 



Ho sognato Lauren stanotte, di nuovo.
Ho sognato i suoi occhi, le sue labbra, le sue mani ed il suo sorriso.
Non ricordo nient'altro. Solo Lauren.
Lauren è il mio sogno. Da mesi, ormai.
è possibile che sognare ardentemente di possedere qualcosa, ti allontani al contempo, dalla cosa stessa?
Con Lauren è così.
La desidero talmente tanto, da avere paura. 
E l'idea che lei possa scoprire ciò che provo, mi terrorizza.
La paura mi sta portando via da lei. Dal mio sogno. 
E Lauren è lì. Immobile. Congelata.
Non si avvicina e non scappa neppure, è ferma.
La paura mi spinge a fuggire, da lei e dai miei sentimenti.
Ma si può correre per sempre? Senza metà? Non credo.
è Lauren la mia meta. E al tempo stesso la causa del mio fuggire.
Sono le 10:15. Sarà sveglia? Spero di si. Ho bisogno di vedere i suoi occhi, e di sentirmi dire quel flebile e assonnato 'Buongiorno Camz..' per iniziare la giornata.
Sono queste piccole cose, le poche cose, che mi fanno sentire ancora vicina a lei. 
La sto perdendo. Lo so, ed è solo colpa mia. Eppure lei, resta lì... in silenzio. 
Non so cosa le passa per la testa. Non vedo la luce di un tempo nei suoi splendidi smeraldi verdi. è lontana anni luce.
Vorrei sapere come sta. Vorrei capire cosa le sta succedendo davvero. 
C'è qualcosa che la tormenta, che la allontana. 
Ci sono molte cose che vorrei chiederle. Una in particolare. 
Ma ovviamente non lo faccio. Ho troppa paura della risposta che potrei ricevere. 
Sono le 10 e 30 ... Spalanco la finestra, e l'aria fredda mi sferza il viso. 
Oggi c'è un sole abbagliante e sorrido spontaneamente.
Il sole mette sempre di buon umore.. come la colazione.


"Hey, are you awake..
Yeah I'm right here.
Well can I ask you about today.
How close am I to losing you,
How close am I to losing..."


Arrivo in cucina e sento una voce canticchiare una canzone. Lauren.
é seduta al tavolo, gli occhi rivolti alla tazza di latte, stracolma di cereali.
Bellissima come sempre, anche di primo mattino. Del resto è di Lauren Jauregui che stiamo parlando. 

"Allora qualcuno è già sveglio! Pensavo di dover fare colazione da sola oggi.
Dinah e Normani sono praticamente in coma."

"Ahahaha ieri è stata una giornata dura per tutte" 

Alza il viso dalla sua colazione e mi sorride. Dei del cielo, aiutatemi.

"Buongiorno.. dormito bene?

"Buongiorno Camz.. diciamo solo che ho avuto nottate migliori. Tu?"

Prendo la mia tazza di caffè-latte e mi siedo di fronte a lei. 

"Quando dormo, non mi svegliano neanche i cannoni per cui.. direi di si."

Mando giù una manciata di cereali e guardo lei fare lo stesso.

"Già.. lo so bene. Ricordi quando rimasi chiusa in bagno, mentre tu dormivi beatamente?
Mi sgolai per un quarto d'ora buono, prima che venissi ad aiutarmi".

Una risata leggera le scappa via dalle labbra. Ma il suo sguardo tradisce un velo di malinconia, e non posso evitare di notarlo.

"Certo che mi ricordo! Stavo facendo un sogno bellissimo e le tue urla lo hanno interrotto!
Non avrei dovuto liberarti, a pensarci bene". 

"Ahahahah vuoi dire che mi avresti lasciata lì dentro per sempre?".

Mi rivolge un sorriso incuriosito, prima di portarsi alle labbra il cucchiaio. è così bella. 

"Non l'avrei mai fatto.. sai che non ne sarei capace".

Mi alzo e metto la tazza nel lavandino, evitando di guardarla negli occhi.


Restiamo 5 minuti in totale silenzio, mentre lei ripone il latte in frigo.
"Today you were far away, andI didn't ask you why... ricomincia a canticchiare sottovoce.
Fa sempre così quando vorrebbe dire qualcosa, ma non ci riesce. Canta. La conosco come le mie tasche ormai.

"Lauren?". Richiamo la sua attenzione dal divano, mentre mi infilo le scarpe da tennis.

"Si?" Non si gira, resta di spalle a guardare fuori dalla finestra della cucina.

"C'è qualcosa di cui vorresti parlarmi.. non so". 

Finalmente si volta verso di me, ha uno sguardo triste, ma mi sorride comunque.

"Va tutto bene Camz.. stavo solo pensando ad oggi pomeriggio.
Sai dobbiamo registrare l'ultimo pezzo e.. nulla. Tutto bene."

Non insisto. Quando mi vorrà dire qual'è il problema, ammesso che ci sia, me lo dirà. Non sarò di certo io a forzarla. Meno le parlo, minore sarà il rischio di lasciarmi scappare qualche parola di troppo. Non deve assolutamente sapere.

"Ok. Capisco l'ansia del disco, anch'io non vedo l'ora di finire di registrare.
Sarà bellissimo poterlo avere finalmente tra le mani."

"Già. é un sogno che si avvera." Esclama sinceramente felice.

"Che ore sono?" Le chiedo infilandomi la giacca e il berretto degli Yankees.

"Sono le 11. Stai uscendo?". Mi chiede, con tono piatto.

"Vado a fare una passeggiata, prima che ci chiamino per andare in studio."
Afferrò le chiavi e vado verso la porta.

"Camz?." Mi richiama.

"Si?." Mi giro ed ha le mie cuffie in mano.

"Te ne stavi dimenticando. Non esci mai senza queste.."

Mi avvicino e le prendo. Involontariamente le nostre mani si sfiorano. Sussulto.
Ficco le cuffiette nella tasca e torno all'uscita, prima di sussurrarle un leggero: "Grazie."

"Di nulla.." risponde. richiudo la porta alle mie spalle e mi infilo le cuffie, facendo partire la riproduzione casuale.


"Today you were far away, 
and i didn't ask you why..."


Ho assolutamente bisogno di una boccata d'aria.



è andata via. Di nuovo. 
Un'altra possibilità di parlarle buttata al vento.
Lei me lo ha chiesto ed io cosa ho fatto? Negato.
Come sempre. Va tutto bene, ho detto.
Stupida. Stupida e bugiarda.
Una lacrima mi scappa via dagli occhi,un'altra, e un'altra ancora. Piango.
Sento dei passi arrivare dal corridoio, le ragazze sono sveglie.
Mi asciugo le guance, pronta a fingere ancora una volta, per un altro giorno, che tutto vada per il meglio. 
Non sto piangendo. Non sono triste.
Camila è ancora la mia migliore amica.
Non la sto perdendo. 


"Howclose am I to losing you,
How close am I to losing..."

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Capitolo 3
*** Take Me Back To The Start ***


Eccomi! Scusate il ritardo ma sono una cretina :D per sbaglio ho eliminato il file e ho dovuto riscrivere il capitolo da capo. Nonostante il destino avverso sono qui, e spero che il capitolo vi piaccia.
Un Grazie enorme a chi legge e segue la storia. A mercoledì prossimo :) 

La canzone che accompagna questo capitolo:
http://www.youtube.com/watch?v=RB-RcX5DS5A 

PS: Mi trovate anche qui :) https://twitter.com/msvaleni
 

Nausea e mal di testa. Un binomio perfetto.
Questo viaggio di ritorno sembra infinito. 
La cosa peggiore è che c'è traffico. 
Siamo bloccati da più di un'ora ormai. 
L'autista continua ad imprecare sottovoce ed il pulsare delle tempie aumenta ad ogni sua suonata del clackson. Vorrei soffocarlo.

"Tutto bene Camz? Sei pallida.."
Il tono preoccupato di Dinah, seduta alla mia destra, mi risveglia da pensieri confusi e offuscati. 

"Non mi sento molto bene.. cre-credo di avere la febbre".
Poggia delicatamente una mano sulla mia fronte, è piacevolmente fredda. La ritrae.

"Penso proprio di si.. questa non ci voleva, cavolo."

"E ho la nausea.. e mal di testa". "Sto per morire Dinah!"
Mi stringo al suo braccio. Lei mi accarezza la testa, sorridendomi dispiaciuta.

"Oh andiamo, proprio oggi che abbiamo un giorno libertà? Non potevi ammalarti ieri? Avremmo evitato quella noiosissima cena di lavoro almeno.. ahahahah" Esclama Normani dall'altra parte della limousine, di fianco ad Ally e.. Lauren. 
La mia Lauren. Si è addormentata, con la testa appoggiata al finestrino. è così dolce. 

"Mi dispiace Camzi.. tra poco saremo a casa. Tranquilla."
Esclama Ally con il solito tono rassicurante

"Credo che oggi pomeriggio non verrò con voi. Preferisco riposare un pò.. Vi dispiace?. 
Alzo il viso dalla spalla di Dinah ad incontrare il suo sguardo.

"Non c'è bisogno neanche di dirlo..."
Mi sorride e torna ad armeggiare con il cellulare, senza smettere però di fare su e giù con la mano, dalla mia testa alle spalle. 

Lauren continua a dormire. è bellissima anche con gli occhi chiusi, con quel sorriso appena accennato sulle labbra e la mano chiusa a pugno, stretta al petto. Sembra una bambina. Chissà se sta sognando, cosa sta sognando.
Guardo fuori dal finestrino, siamo quasi arrivate a casa.




"Hai la febbre.. 38 e mezzo."
Ally mi mostra il termometro facendo una smorfia di dispiacere.

"Benissimo.. fortuna che oggi non abbiamo impegni."
Mi infilo il pigiama per stare più comoda, mentre Normani mi porta un cuscino e delle coperte per stendermi sul divano. 

"Accendo la tv?"

"No, grazie Mani. Non serve..."
Odio stare male. Odio dover rimanere qui, quando potrei andarmene in giro a fare shopping con loro.
Ingoio l'enorme pillola, bevendo un sorso d'acqua dal grosso bicchiere che Dinah mi ha lasciato sul tavolino. 
Tra un pò, la febbre dovrebbe scendere.
La nausea mi è passata, almeno, e il mal di testa sta diminuendo, da quando siamo rientrate. Tutta colpa del viaggio estenuante.
Le ragazze sono tutte alla porta, pronte per uscire ma... Lauren dov'è? Mi stendo sotto le coperte.. che sollievo, finalmente.

"Camz, vuoi che ti riportiamo qualcosa? Per la cena di stasera ci pensano Dinah e Normani."

"Grazie Ally, non ho bisogno di nulla.. ma Lauren non esce?"

"In realtà ha detto di voler restare a casa con te.. nel caso la febbre dovesse salire ancora, non si sa mai.."

"Oh ok.. divertitevi allora." 

"A più tardi Camzi.."
Mi sorridono e si chiudono la porta alle spalle.

Lauren ha deciso di restare a casa, per me. Non capitava di rimanere sole, io e lei, da un bel pò. Negli ultimi mesi ho accuratamente evitato di starle troppo vicino, così ho passato la maggior parte del mio tempo con Dinah. Starle lontana per un pò, ho pensato, che mi avrebbe aiutata a remprimere, cancellare, ciò che provo per lei. Ma è piuttosto evidente che non sta funzionando. La amo ogni giorno di più, e ora non posso fare più nulla per tornare indietro. L'amore non può sparire da un momento all'altro, purtroppo. è così, da sempre.

"Lauren? Dove sei?".
La chiamo e appoggio la testa al cuscino, con lo sguardo rivolto alla porta che collega il salotto al corridoio, aspettando che compaia in tutta la sua straordinaria bellezza.

"Arrivooo.. sono in cucina!" mi urlà dall'altra parte dell'appartamento. 
Sorrido inevitabilmente. Mi manca così tanto.
Chiudo gli occhi per un attimo, e due fiamme color verde smeraldo si accendono nel buio. Gli occhi di Lauren. Il mal di testa sta passando.

Sento i suoi passi sul parquet sempre più vicini. Apro gli occhi ed è a pochi metri da me, sorride e tiene tra le mani due tazze fumanti.

"Ti ho preparato la cioccolata calda..Ti va?".

"Certo.. Gra-grazie". Esclamo sorpesa. 
Le faccio spazio e si siede di fianco a me, porgendomi la tazza blu, la mia preferita.

"Quando stavo male o non riuscivo a studiare me la facevi sempre.. mi è sembrata l'occasione giusta per ricambiare".
Continua a guardarmi, sempre con quel piccolo sorriso  sulle labbra.
Mi porto il cucchiaino alla bocca, e sento il calore della cioccolata, scivolare giù per la gola.

"é buonissima! Non quanto la mia, ma ci sei vicina".
Le sorrido, grata del gesto. 

"ahahaha beh, considerati i miei trascorsi in cucina, direi che è un buon risultato." Sposta lo sguardo sulla tazza e comincia anche lei a sorseggiarne il contenuto. 

"Hai ragione, la tua è mille volte meglio.."
Alza lo sguardo, stavolta stranamente serio.

"Come ti senti? Va un pò meglio?" 

"La testa non mi fa più male.. sono solo stordita dalla febbre, e ho freddo.. e tu? Tutto bene?". Mi stringo la coperta alle spalle e la guardo intensamente. Abbassa la testa, di nuovo. 

"I-io cosa?" Tiene lo sguardo basso sulla cioccolata. Mi ha praticamente risposto, facendo così. C'è qualcosa che non va.

"Puoi guardarmi sai? Non ti mangio mica.. c'è la cioccolata per quello..". Aspetto che alzi gli occhi verso di me, ma non lo fa. Continua a girare il cucchiaio nella tazza. 

"Lauren.. so che c'è qualcosa, avanti.. puoi parlarne con me, lo sai."
Mi stendo, cercando una posizione comoda, ma che non la infastidisca. Lascia la tazza sul tavolino di fianco e mi guarda, sembra improvvisamente triste.

"Davvero? Sai è da un pò che sembra che non ti importi poi tanto cosa mi succeda.. come mai questo improvviso interesse?"
Esclama con tono calmo, ma sarcastico. Oh bene, è arrabbiata.
Ed ha ragione, dovrei farmi i fatti miei. In fondo l'ho fatto per tutta l'estate. Come darle torto? Se solo sapesse perchè l'ho fatto..

"Hai ragione, non ho il diritto di sapere tutto ciò che ti passa per la testa, non più.. scusa".
Non aspetto neanche che mi risponda e mi giro di lato, evitandola.
Sento un suo sospiro, e il mio cuore perde un battito.

"I-io..." Il suono del telefono la interrompe. Si alza per rispondere.

"Pronto? Mamma! Ciao, si, tutto bene.. voi?".

Il suo tono è cambiato, ovviamente. Ma per quanto andrà avanti questa situazione? Non potremo evitare il discorso all'infinito. Ed io so che prima o poi, dovrò affrontare i miei sentimenti. Non ora, certamente. Rivoglio indietro la mia amica, ma con l'amore di mezzo, è alquanto complicato. 

Sento il peso della stanchezza, dovuta anche alla febbre e lentamente mi abbandono al sonno. Chiudo gli occhi e mi addormento, con la voce di Lauren in sottofondo sperando di sognarla, di nuovo.





Chiudo la chiamata. Mi giro e Camila si è addormentata. 
Ha il viso premuto sul cuscino e le labbra leggermente socchiuse.
è così dolce. Anche se, dopo la breve conversazione di qualche minuto fa, sono ancora più confusa sul suo comportamento. Prima mi ignora per 3 mesi ed ora se ne esce così? Sono arrabbiata, ma al tempo stesso sorpresa, anche perchè non mi sento di attribuire tutta la colpa di ciò che è successo a lei. è vero, lei mi ha evitata. Ma io ho lasciato che lo facesse, senza chiedere spiegazioni, perchè in fondo anch'io sentivo il bisogno di allontanarmi per un pò. Per cercare di capire. La mia confusione non dipende solo da Camila. In effetti, dipende soprattutto da me. Non so più cosa provo nei suoi confronti. Mai fino ad ora, mi sono sentita così confusa, persa, senza un'amica al mio fianco. Forse perchè Camila, non è solo un'amica, ma è l'amica, la migliore che abbia mai avuto. E quello che mi confonde, che mi destabilizza è il fatto che, non riesco ad immaginare la mia vita senza di lei, da quando ne è entrata a fare parte. Non ho mai provato così tanto affetto per qualcuno e questo mi spaventa e inevitabilmente mi allontana da lei. Ma il bene verso di lei continua ad esserci comunque, ed aumenta, giorno dopo giorno.

Afferro l'ipod sul tavolo ed esco in balcone. 
L'estate è quasi finita ormai, e il vento fresco di settembre, mi accarezza la pelle. Infilo le cuffie e mi abbandono alla musica. Inevitabilmente il mio pensiero va a lei.

"Come up to meet you, tell you I'm sorry, 
You don't know how lovely you are. 
I had to find you, tell you I need you, 
Tell you I set you apart."


Mi dispiace, Camz. Mi dispiace di averti trascurata. Mi dispiace che queste maledette domande mi abbiano portata via da te, e mi dispiace di non essere venuta, per trovare le risposte. La confusione mi sta facendo impazzire. Mi dispiace, ma è difficile. O forse non lo è, sono solo io a rendere tutto più complicato di quanto non sia. Sempre io. Ho bisogno della mia migliore amica. Ho bisogno di te.

"Tell me your secrets and ask me your questions, 
Oh, lets go back to the start. 
Running in circles, coming in tales, 
Heads are a science apart."


Ti sto perdendo. 
Oggi ho avuto un'altra occasione per parlarti, per raccontarti tutto e per cercare magari di chiarire. Ma ti ho attaccata, e tu non ti sei arrabbiata. Ci sono troppe domande, dubbi e segreti tra noi. Una volta non era così. Tutto era limpido, chiaro, trasparente. Non c'erano silenzi. Parlavamo sempre, di tutto. Non c'era paura. Non c'era confusione.Possiamo tornare ad essere ciò che eravamo? Camila e Lauren. Camz e Lolo. Io e te. Nessun'altro. Possiamo ricominciare tutto da capo? 

"Nobody said it was easy, 
It's such a shame for us to part. 
Nobody said it was easy, 
No-one ever said it would be this hard, 
Oh take me back to the start. "


Quest'estate è stata dura. Tu non c'eri.
All'inizio pensavo che sarebbe passato, che era solo un periodo strano, dovuto magari a tutto ciò che ci stava accadendo attorno. La musica, i fans, il tour. Pensavo che mi sarebbe passato tutto, che sarebbe bastato qualche giorno e si sarebbe sistemata ogni cosa. Ma le cose non si aggiustano da sole. Non pensavo che starti lontana fosse così difficile. Non pensavo che la tua presenza costante al mio fianco, fosse così indispensabile. Nessuno mi aveva mai raccontato dell'amicizia in questi termini. Nessuno mi ha fatto provare ciò che mi fai provare tu.
Sei ossigeno, Cami. 
Vorrei tornare indietro a qualche mese fa, dove tutto era ancora da scrivere, dove il mondo girava nel verso giusto, dove avevo abbastanza ossigeno per respirare, dove avevo te. Vorrei tornare a te, Camila. 

"I was just guessing at numbers and figures, 
Pulling your puzzles apart. 
Questions of science, science and progress, 
Do not speak as loud as my heart. 
And tell me you love me, come back and haunt me, 
Oh and I rush to the start. 
Running in circles, chasing tails, 
And coming back as we are..."


Senza nemmeno accorgemene inizio a cantare e i miei pensieri si perdono tra le note. Le immagini di noi due si incastrano tra le parole e non riesco a controllare le lacrime. 

"Nobody said it was easy, 
oh its such a shame for us to part. 
Nobody said it was easy, 
No-one ever said it would be so hard. 
Im going back to the start. 
oh, ooooo, 
ah, ooooo, 
oh, ooooo, 
oh, ooooo ..."


La canzone termina così com'era iniziata, con un sussurro del vento.
E quel sussurro parla di te. Vorrei poter tornare a ciò che eravamo, non c'era nulla di più bello. Ti voglio così bene, eppure sono qui a piangere in silenzio, mentre dovrei essere di fronte a te, e urlarti quanto mi manchi e quanto io ci tenga a te. Sospiro. La canzone è finita e mi asciugo le guance. Basta Lauren. Controllati. Sono solo una codarda che non sa cosa vuole dalla vita, e dalle persone che la circondano. Devo smetterla di piangere. Un suono di frustrazione mi esce dalle labbra, sbatto il pugno sulla ringhiera del balcone. Sono così arrabbiata. Non ne posso più. 

"Oh take me back to the start..."

Una voce fin troppo riconoscibile canta sottovoce la frase della canzone, che qualche attimo fa ho pronunciato io.
Non mi giro. So che è li, appoggiata alla finestra, con il suo sguardo di quando ti ha colta in fragrante. Sento il suo passo lento avvicinarsi. Si appoggia anche lei alla ringhiera, con lo sguardo rivolto al cielo, un pò azzurro, un pò arancio. Il sole sta tramontando. 

"è bellissimo non trovi? Sembra un dipinto.."
La guardo con la coda dell'occhio, stringersi la coperta sulle spalle. Ha uno sguardo assorto, quasi affascinato. Adora il tramonto. Quando finivamo di preparci per le esibizioni, quest'ora la dedicavamo a noi, e al sole che lentamente andava a riposare dietro le colline, dalle quali sarebbe poi sorto il mattino seguente. Era il mio momento preferito della giornata una volta. Ora, probabilmente il più triste.

"Quella canzone.. sai.. La cantavi come se fosse tua, come se l'avessi appena scritta tu. è stato molto.. intenso."
Si gira leggermente verso di me, e mi osserva con la curiosità di un bambino disegnata negli occhi.

"Grazie.. se ti ho svegliata cantando, non volevo. Cantare mi viene così naturale, che nemmeno me ne rendo conto. Scusa."

"Scusami tu, per averti disturbata. Eri così presa, che non ho potuto fare a meno di venire qui, e ascoltarti."

Ci voltiamo insieme, e un sorriso spontaneo si rivela sul viso di entrambe. Occhi dentro occhi. 

"Ti è passata la febbre a quanto pare.. eh?"

"Già.. sto meglio, intontita, ma va bene."

Restiamo per qualche minuto in assoluto silenzio, entrambe con gli occhi rivolti all'ultimo spicchietto di sole che va calando lentamente, o velocemente non lo so. Il tempo sembra aver perso importanza, in questo momento. Camila è al mio fianco, ed io sono felice.

"Lauren?" mi chiama, continuando però ad osservare l'orizzonte.

"Si?". Nel frattempo anche l'ultimo pezzetto di arancio è tramontato.

"Mi manchi...". Sussurra talmente piano, che per un momento penso di essermelo immaginato.

"Anche tu, Camz... tanto". 
Rispondo con voce tremante. Da quando sono così sensibile ad un semplice 'mi manchi' ?.
Non lo so, ma il cuore mi sta per uscire fuori dal petto dall'emozione. Non è possibile tutto questo.

Ci voltiamo ancora una volta. Verde nel cioccolato.

Il suono stridente del campanello ci riporta alla realtà. Le ragazze sono tornate. Le nostre mani si sfiorano.
La canzone è finita da un pezzo. E il sole è tramontato, lasciando sprazzi di rosso qua e là, nel cielo. 

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Capitolo 4
*** Night Time ***


Eccomi qui! Con il 4 capitolo :) tutto per voi.
Vi dico che non mi convince molto, ma spero che apprezzerete comunque. Come sempre ringrazio chi legge e segue la storia.
Se vi va, lasciate una piccola recensione :)

la canzone che accompagna il capitolo:
http://www.youtube.com/watch?v=WervmB0hJ1Q

Ps: Sono anche qui https://twitter.com/msvaleni

 


Non ci posso ancora credere.
Abbiamo appena finito di registrare, dopo quattro lunghe ore trascorse a studiare ed incidere gli ultimi due pezzi.
Sono sfinita. Lo siamo tutte. Ma non possiamo che esserne felici.
Finalmente il nostro grande desiderio si è avverato. 
Le Fifth Harmony hanno un proprio disco. 
Io, Camila Cabello, ho un disco.
La soddisfazione è visibile sulle espressioni di ogn'una di noi.
Nonostante la stanchezza, non possiamo smettere di ridere e commuoverci insieme, alla consapevolezza che finalmente ce l'abbiamo fatta. 
Usciamo dalla studio di registrazione, urliamo e saltiamo, come non abbiamo mai fatto prima.
Le persone che entrano ed escono dall'edificio, ci guardano e sorridono. 
Il nostro sogno si sta avverando. 

L'auto del managment ci raggiunge all'entrata e ci fiondiamo dentro, ancora sovraeccitate dalla gioia del momento. 
Mi siedo vicino al finestrino, Lauren al mio fianco. 
Chiude gli occhi e si appoggia delicatamente alla mia spalla. 
Sono sorpresa di questo piccolo contatto, ma non dico nulla. Sorrido. Si può essere più felici di così?

Sono passati due giorni da quella piccola rivelazione, quel piccolo passo in avanti.
Quel 'Mi manchi' appena sussurato. 
Non so perchè l'ho detto, probabilmente non avrei dovuto. 
Tutta colpa del suo sguardo malinconico. 
Non sono riuscita a trattenermi. 
Anche lei ha detto che le manco. Ma non ancora mi ha parlato di cosa le succede. Non ci riesce, credo. 
Eppure non posso pensare ad altro, se non alla sua voce rotta dall'emozione, e ai suoi occhi colorati dalle sfumature del tramonto.
Non ci siamo dette poi molto, ma quel poco è bastato a farmi capire che non c'è nulla, se non c'è Lauren. 
Un momento solo nostro. Breve ma intenso.
Il sole era l'unico testimone dell'atmosfera che si era creata intorno a noi. C'era calore. Intimità. Nient'altro. 
Eravamo io, Lauren e il cielo.  

Le ragazze parlano tra loro, l'eccitazione impressa in ogni parola. 
Vederle così felici, mi scalda il cuore. 
Meritano tutto questo, più di chiunque altro.

Abbasso lo sguardo e mi accorgo solo ora di un particolare.
La mano di Lauren è stretta alla mia. Un incastro perfetto.
Ultimamente toccarsi o sfiorarsi era diventato così raro, che avevo dimenticato quanto fosse piacevole sentirla così vicina. Così mia.
Col tempo erano diminuite le parole, le carezze, gli abbracci, fino a sparire, lentamente. 
Una strana sensazione però, mi ha sempre accompagnato, anche quando lei non c'era. 
Il senso di appartenenza. Quello non è mai svanito.
Stringo più forte la presa,al mio ultimo pensiero.
La sento muoversi appena, mentre si porta le nostre mani ancora intrecciate al petto, restando rannicchiata, con il viso nascosto dai lunghi capelli. Sospira. 
Le parole possono aspettare. 
Questo mi basta, per ora.



"Ragazze siamo al capolinea.Vi auguro una buona giornata!".

L'annuncio dell'autista mi riporta alla realtà, e mal volentieri lascio la mano calda di Camila ed esco dall'auto.
C'è vento, ma non fa freddo fortunatamente. Sento già la mancanza di quel contatto di pochi attimi fa.
La naturalezza con cui è avvenuto. Sembrava quasi che non ci fossimo mai allontanate davvero.
Siamo sempre state vicine, mano per mano. Ripensandoci, è assurdo. 

Tornate a casa, la prima cosa che faccio è impadronirmi del bagno. Ho bisogno di una doccia. 

Il getto caldo dell'acqua mi rilassa completamente i muscoli. 
Per un attimo cerco di non pensare a nulla, ma è impossibile.
Pensieri e parole cominciano a risuonarmi nella testa, e il profumo di miele del bagnoschiuma ricopre tutta la stanza.
L'acqua scorre, insieme ai miei pensieri, peccato che non basti un pò di sapone per lavarli via dalla mente.
Restano lì, a ricordarmi di lei, Camila. E non comprendo il perchè di tutto questo.
Da quando mi ha rubato i pensieri?.
Perchè tutto deve portare a lei?.
Vorrei dirle molte cose, ma non so neanch'io da dove iniziare.
Dal fatto che non capisco più nulla? Dal fatto che mi manca?
O dal fatto che no so come sono arrivata a questo punto?
Non lo so. Per questo non dico nulla, è tutto così confuso. 
Sto cercando di capire cosa mi succede, e nel frattempo sorrido, fingendo che non ci sia nulla di diverso dal solito. 

Chiudo l'acqua, esco e mi avvolgo nell'accappatoio. 
Perfetto, ora neanche la doccia mi distrae dal pensare a Camila. Tutto questo è frustrante.
Dobbiamo chiarire una volta per tutte. Fosse così facile. 

Cerco il mio riflesso nello specchio, ma è appanato.
Passo una mano sulla superficie, e uno sguardo stanco si rivela ai miei occhi.
Devo assolutamente dormire, o stasera non mi reggerò in piedi. Più tardi festeggeremo l'uscita dell'EP, non vedo l'ora.

All'angolo dello specchio, traccio con le dita una piccola scritta, appena leggibile sulla superficie umida. 'CAMREN'.
L'unione dei nostri nomi: Camila e Lauren.
Un' invenzione dei nostri fan, che Camila adorava.
Credo che sia stata proprio quest' insolita unione a far scatenare tutto. Cosa c'è dietro quel 'Camren'?.
Sarebbe meglio dire cosa c'era. Comunque sia, arrivata a questo punto, non so proprio cosa rispondere.
Quel 'Camren' rappresenta molto, forse troppo, per una semplice amicizia.

Un leggero bussare alla porta mi risveglia da questi strani pensieri, persi in quella parolina in fondo allo specchio. 

"Lauren? Sono Camila, devo fare la pipì! Puoi fare in fretta, per favore?". 

Sorrido inevitabilmente e faccio scattare la serratura.

"Entra pure.. ho finito". 

Le accenno un piccolo sorriso e superandola mi dirigo in camera mia. 
Mi volto un'ultima volta e scorgo il suo sguardo incuriosito posarsi sullo specchio, prima di entrare e chiudersi la porta alle spalle. 




'CAMREN'.
Mi avvicino allo specchio e osservo la scritta come se fosse un miraggio. Deve averla fatta lei, per forza. 
Sono stanca, ma non fino al punto da immaginarmi le cose. 
è stata Lauren. 
Non so cosa pensare. Sento gli occhi pizzicare.
Mi viene da piangere.
Può una semplice parolina, scatenare tante emozioni?
Si, se la parola in questione è 'CAMREN'.
Mi perdo nel riflesso dello specchio, mentre ricordi e immagini mi passano davanti agli occhi.
Come in un film. Il nostro film.
Tutte le promesse, i consigli e i 'ti voglio bene', scambiati in questi mesi.
Tutti gli abbracci di conforto, i sorrisi di incoraggiamento e i baci sulla testa prima di addormentarsi l'una nelle braccia dell'altra. Le canzoni, le dediche e i piccoli battibecchi scherzosi. 

Tutto questo è riassumibile in una sola parola: CAMREN.

La scritta è praticamente scomparsa.
Al suo posto disegno un piccolo cuore, e una lacrima silenziosa mi scende lungo la guancia. 
Devo parlare con Lauren. Non possiamo buttare via tutto ciò che c'è stato fino ad ora. Significa troppo.

Tornata in cucina, mi accorgo che non c'è nessuno oltre Dinah.
è seduta al tavolo, una tazza di tè in una mano e il cellulare nell'altra. 
"Hei.. con chi messaggi?" 
Le chiedo, appoggiandomi allo stipite della porta.
"Nessuno.. stavo leggendo i tweet dei fans. Sono fantastici!"
"Lo so.. sono la parte migliore del nostro lavoro".
 Mi sorride e si alza. Mi affianca, posando una mano sulla mia spalla. La stringo.
"Le altre stanno tutte riposando.. che ne dici se andiamo anche noi? Sono distrutta".
"Ogni scusa è buona per dormire eh?.
Ridiamo e ci abbracciamo. Sarà meglio spegnere il cervello per un pò.. ci sarà tutto il tempo per chiarire. Stasera.


Esco dal ristorante, stringendomi nella giacca nera di Normani.
Abbiamo appena finito di cenare e ne approfitto per prendere una boccata d'aria.
I festeggiamenti vanno avanti da un pò di ore, come è giusto che sia. Tutti i collaboratori e i produttori si sono congratulati con noi e Simon ha organizzato questa grande cena, invitando tutti coloro che hanno partecipato alla realizzazione del disco. Semplicemente, fantastico. 

Questo posto è magnifico. Il locale si trova proprio attaccato al molo.
Sono tentata dal seguire il flusso di persone, che lente percorrono la stradina che porta al faro, ma non posso. 
Nel bar affianco c'è un gruppo che sta suonando. Indie.
Noto che non c'è molta gente, è un genere che piace a pochi evidentemente. A me piace. Anche a Lauren.

In momenti come questi non c'è niente di meglio che stare qui ad ascoltare, con il mare come unica compagnia. Amo la musica, più di qualunque altra cosa al mondo. 

La voce limpida della cantante comincia ad intonare una nuova canzone, la conosco.
Assurdo come ogni nota o parola, riesca ad assumere una forma nei miei pensieri. 
La musica prende vita nella mia testa. 
E mi ritrovo a parlare con la sua immagine, impressa nella mente.
Questa canzone ha il viso, gli occhi, ed il sorriso di Lauren.

"You mean that much to me.. And it's hard to show,
Gets hectic inside of me.. When you go."
Can I confess these things, To you.. Well I don't know.
Embedded in my chest.. And it, Hurts to hold... "



Sei così importante per me.
Ma è difficile dimostrartelo, dal momento che ti amo.
Non posso confessarti tutto.. non credo di poterlo fare.
Trattengo. Fino a che non scoppierò. 
Un sentimento così grande da tenere incastrato nel petto.
Fa male, Lauren. Tanto.

"I couldn't spill my heart..
My eyes gleam looking in from the dark,
I walk out in stormy weather.
Hold my words, keep us together..
Steady walking but bound to trip,
Should release but just tighten my grip..."


Non riesco a dirtelo. Non posso dirtelo.
E allora cammino. Corro. Fuggo. 
Sperando che le parole dette e le promesse che ci siamo fatte in passato ci tengano unite.
Cammino e inciampo. Barcollo, senza un equilibrio. Senza te.
Ho provato a dimenticarti. Ci ho provato sul serio.
Dovrei lasciarti andare, ma non riesco, e rafforzo la mia presa.
La senti Lauren?. Non ti ho mai lasciata davvero. 
Ho capito che non potrei mai.

"Night time.. Sympathize.
I've been working on, White lies.
So I'll tell the truth, I'll give it up to you.
And when the day come..
It will have all been fun,
We'll talk about it soon..."


Ti ho mentito. Molte volte.
Ho sempre negato che ci fosse un problema.
Ma il problema c'è ed è grande. 
Il problema è che ti amo.
E se ho detto delle bugie, l'ho fatto solo per proteggerci.
Per mantenere intatto quel rapporto unico, fatto solo di amicizia.
Ma non è servito a nulla. Ci siamo allontanate lo stesso.
Magari se ti avessi detto la verità, non sarebbe successo.
E se fosse andata peggio? Se ti avessi detto che ti amo?
Ecco. Ecco perchè non posso farlo. Ti perderi, del tutto. 
Magari un giorno, prenderò coraggio e verrò da te.
Magari un giorno smetterò di amarti, e tutto tornerà come prima.
Ne dubito. Ormai, sono perduta. 
Arriverà il mio giorno. Prima o poi esploderò. 
E a quel punto non si potrà più tornare indietro.
Spero che quel giorno arrivi presto. E allora ne parleremo.





Nel trambusto delle chiacchiere, mi accorgo che la sedia di Camila è vuota.
Sarà sicuramente uscita a vedere il mare. 
Mi alzo dal tavolo, facendo segno ad Ally che mi sorride.

Il portiere mi apre gentilmente la porta d'ingresso e una folata di vento fresco mi accarezza la pelle. Si sta benissimo.
Scorgo la figura minuta di Camila, appoggiata ad un lampione, sulla stradina del molo.
Mi avvicino lentamente, accompagnata dalle note di una canzone, che arriva da qualche metro più in là dal ristorante. Stanno suonando. La melodia mi risulta subito familiare. Night Time.

"And I couldn't spill my heart,
My eyes gleam..
Looking in from the dark".
I walk out in stormy weather,
Hope my words keep us together.
Steady walking but bound to trip,
Should release but just tighten my grip.."



"Hey... sapevo di trovarti qui".
Al suono della mia voce, si volta e mi sorride imbarazzata.

"Quindi mi cercavi?".
Ha un sorriso buffo, e non posso fare a meno di soffiare una risata. Mi tende la mano.

"Ti va di fare una passeggiata? So che non dovremmo, ma voglio andare al faro. Simon ci ucciderà e le ragazze si chiederanno dove siamo e io-io.. "

Blocco il flusso interminabile di parole, posandole un dito sulle labbra. è adorabile quando inizia a straparlare. Sembra una bambina.

"Non hai perso l'abitudine di parlare in paragrafi vedo". 
Rido, levandole il dito dalla bocca.

"G-già.. lo faccio sempre scusa".
Abbassa lo sguardo. Le guance appena rosee.

"Non devi scusarti.. lo trovo molto dolce. Andiamo.. il faro è infondo al molo".

Ci incamminiamo fianco a fianco lungo la stradina.
I nostri passi entrano subito in sintonia. 
La strofa conclusiva della canzone, ci arriva lontana alle orecchie.

"Night time... Sympathize.
I've been working on, White lies.
So I'll tell the truth, I'll give it up to you.
And when the day come, it will have all been fun..
We'll talk about it soon".


"è finita.. adoro quella canzone".
Esclamo. Lei continua a guardare davanti a sè.
Gli occhi illuminati dalla curiosità. 

"Si.. è molto bella."
Per qualche minuto non diciamo nulla.
Il rumore dei nostri passi, in sottofondo. 

"Lauren.." mi chiama. Lo sguardo rivolto al mare.

"è il mio nome." Ride. Di una risata leggera. Un soffio.

"Ho visto lo specchio... sai.. la scritta". 
Ha un tono imbarazzato. La capisco. 

"Oh si.. la scritta. Pensavo si fosse cancellata.."

"Avresti voluto che si cancellasse, prima che la vedessi?".
Improvvisamente mi manca il respiro. 

"Io.. no.. non credo". Ammetto, sospirando.

Silenzio, ancora. Il faro a pochi passi da noi.
Non è molto alto. è bianco, con delle strisce orizzontali, blu.

Ci fermiamo. Ci giriamo, l'una negli occhi dell'altra.

"Cosa ci è successo, da arrivare a questo punto?"

"Non lo so.. ma sono stata una stupida".

"Ti sbagli. Lo siamo entrambe.. la tua scusa qual'è?
Mi osserva. Le mani nelle tasche. Un piccolo sorriso sulle labbra.

"Ho avuto paura. Ne ho ancora in realtà.. sono.. confusa. La tua scusa invece?".

"I-io non lo so.. ma non voglio perderti, Lauren. Non voglio."
Una stilla salata le scappa via dagli occhi.
La raccolgo con le mie dita. Non deve piangere. Non per causa mia.

"Non succederà.. non più".

Mi avvicino di un altro passo e le prendo le mani, nascoste nel cappotto.
Lei alza lo sguardo. Gli occhi lucidi. Sorride.

La tirò a me, in un abbraccio soffocante. Mi stringe.
Piango, e lei con me. Sento un calore partire dal petto e pervadermi il corpo.
Tremiamo entrambe, sotto la luce di un vecchio faro.
L'infrangersi delle onde sugli scogli e il battito accellerato dei nostri cuori, sono tutto ciò che avverto. 

Ci siamo solo noi. Camila e Lauren. Camren.

"Ti voglio bene, Lo". Sussurra sul mio collo. Brividi.
"Anch'io, Camz.. più di quanto credi".

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Capitolo 5
*** Tell Me That You Feel The Same ***


Eccomi qui! Poco convinta ma ci sono, e chiedo scusa per l'attesa.
Siamo arrivati al quinto capitolo! :D
Finalmente la storia inizia a prendere forma! Tempo al tempo ;)
Come sempre ringrazio chi ha deciso di seguirmi in questa follia :)
Continuo a chiedermi come ho fatto ad entrare nel tunnel delle fan fiction, senza riuscire a darmi una risposta. >.<
Sto rischiando di perdere anche quel poco di sanità mentale che mi rimane. Qualcuno mi aiuti :')
Scleri a parte, un GRAZIE enorme a chi leggerà :D

A mercoledì prossimo :)

PS: Gli * indicano l'inizio e la fine di un Flashback.. e la citazione sull'amicizia è di Khalil Gibran dal libro 'il Profeta'.

La canzone che accompagna questo capitolo:
http://www.youtube.com/watch?v=PqZmJ7RGAP4

 


Scorre velocemente la sabbia, che lasciata scivolare tra le dita di una mano,
mi ricorda del tempo trascorso.. e mi tornano in mente ricordi che credevo ormai lontani.
In realtà, sono sempre stati lì. Impossibili da cancellare.
Strofino le dita tra loro, godendo della ruvida sensazione dei granelli intrappolati tra le piccole pieghe.
Adoro la sabbia.


* 5 Maggio 2012.

"Camz, vieni qui! Ho una sorpresa per te!"

Lauren è in riva al mare. Stringe un bastoncino tra le mani e mi guarda con occhi luminosi, aspettando che la raggiunga. 
Abbandono l'Ipod sull'asciugamano, accanto alle ragazze, e corro da lei.
La affianco e il suo profumo mi investe. Vaniglia.

"Allora, che sorpresa? Vuoi per caso buttarmi in acqua? Sai che sono più forte di te.. non ti conviene".

Ha un sorriso radioso stampato in viso, appena illuminato dai raggi del sole. è splendida. 

"Niente del genere.. ma potrei farlo benissimo, solo per dimostrarti che sono molto più forte di quanto credi!"

Ridiamo. La sua risata risuona nella mia testa, come la canzone più bella del mondo. è musica.

"Vieni.. ti faccio vedere".

Mi afferra la mano e ci spostiamo di qualche passo. 
I piedi scalzi, lasciano impronte dietro di noi, sulla sabbia bagnata dalle onde.
Le mie sono leggermente più piccole.

"Chiudi gli occhi però.. è più divertente!".

Si mette dietro di me. Le sue mani sui miei occhi.

"Al mio tre.. unooo.."

Trattengo il respiro un attimo. Sono un pò emozionata.

"Duuuue... tre!".

Toglie delicatamente le mani dal mio viso e apro gli occhi.
Una scritta sulla sabbia. Sorrido.

"Grazie di essere così come sei.
Ti voglio bene. Tua, Lauren."


Sento le sue braccia avvolgermi da dietro, in un dolce incastro.
Le nostre mani intrecciate. Il suo respiro sul collo. 
Non dico nulla. Solo.. sospiro. Non voglio rovinare questo momento con le parole.
A volte, parlare non serve. Tra noi, non c'è ne mai stato bisogno. 
Basta poco per capirsi. E sono certa che Lauren ha capito il mio sospiro.
Le voglio bene anch'io, tanto. Forse.. troppo. *



Una folata di vento mi fa cadere il berretto, riportandomi alla realtà.
Lo raccolgo, ripulendolo dalla sabbia.
Fa freddo, ma non importa. 
Dinah probabilmente mi ucciderebbe se sapesse che sono qui.
Potrei ammalarmi, e tra pochi giorni partiremo per il tour.
Sarebbe una vera tragedia. Ma non importa. 
L'estate è finita e voglio godermi gli ultimi giorni di pace al meglio. 
E cosa c'è di meglio del mare? ... Dinah capirà.
Con le dita, traccio una scritta sulla sabbia: Better Together.
Tiro fuori il cellulare dalla tasca, scatto una foto alla mia opera d'arte e la invio a Dinah.
Dopo questa non potrà arrabbiarsi. 
Lancio un ultimo sguardo all'orrizzonte e mi allontano, portando con me il ricordo di quella giornata di sole di cinque mesi fa. 
Il giorno in cui capii di essere innamorata. 
Perdutamente e irrimediabilmente innamorata di lei, una ragazza.
Lauren, la mia migliore amica.



"Quando vi separate dall’amico non rattristatevi:
La sua assenza può chiarirvi, ciò che in lui più amate...
così come per lo scalatore, la montagna appare più chiara dalla pianura. "


Infilo il segnalibro tra le due pagine e richiudo il libro, poggiandolo sul tavolino di fronte.
Mi strofino gli occhi e mi alzo dal divano. Devo aver letto per più di due ore.
Le ragazze sono in camera di Ally e Normani. Sento le loro risate dal salotto.
Dal corridoio mi accorgo che la porta è aperta. Che combinano?

"è qui la festa?" annunciò la mia presenza in tono scherzoso.

"Jauregui, sei risorta dall'oltretomba?".
Ally e Mani sono sul letto, i testi delle nostre canzoni sparsi dappertutto.

"Non ditemi che state studiando i pezzi.. li sappiamo a memoria!"
Sorrido alla vista del caos che regna nella stanza. Ci sono cuscini buttati a terra e scarpe in ogni angolo. 

"Ci annoiamo un pò.. non sapendo che fare, cantiamo.. Ally, pensa a qualcosa da fare, ti prego!".

"Si certo.. ci sto pensando, ma non mi viene in mente nulla".

Mi siedo sulla scrivania. Dinah è al computer, le cuffie nelle orecchie e sussurra le parole di una canzone.
Molto probabilmente Beyoncè.

"La sua assenza può chiarirvi, ciò che in lui più amate..."

Continuo a pensare a questa frase.. e inevitabilmente, a Camila.
è proprio vero. Quando non c'era ho capito davvero quanto sia importante per me. Indispensabile.
Ho capito che senza di lei, nulla sarebbe più lo stesso. 
Ma quello che non capisco è: Perchè non posso stare senza di lei? 
Senza averla vicina tutto il tempo che desidero? 
Perchè desidero stare tutto il tempo con lei? 
Perchè? ... Cosa significa tutto questo?.

"Lauren? Ci sei?". Mi sento chiamare da Normani.

"A che pensavi?". 
"Nulla.. Camila quando torna?". 
Domando distrattamente. Dinah alza la testa dalla tastiera e mi lancia il suo cellulare. Lo prendo al volo.

"Mi ha detto che andava a fare una passeggiata.. fa un freddo cane oggi, e lei se ne va in giro.. poi le viene la febbre".

Esclama con un tono tra il preoccupato e l'arrabbiato.
Dinah, passione mamma apprensiva. 
Le sorrido e rivolgo l'attenzione al telefono. Camila le ha mandato una foto.

"Andiamo DJ, tranquilla.. conosci Camz. Ha bisogno dei suoi spazi." 
La rassicura Ally. Già.. è fatta così. Siamo simili in questo.

Osservo la foto. Una scritta sulla sabbia. Better Together. 
é un gesto così semplice, ma ricolmo di dolcezza.

"è bellissima.. molto dolce".

E mi ritrovo a sorridere al pensiero di Camila, seduta sulla sabbia con le cuffie nelle orecchie.
E lo sguardo rilassato, perso nel mare.


"Pancakes! Facciamo i pancakes, Mani!
Esclama un' eccitata Ally, saltando giù dal letto.

"Andata!" Le batte il cinque Dinah.





Inserisco la chiave nella serratura ed apro la porta.
C'è un profumo di frittelle. Pancakes.
Butto la giacca e il cappello sul divano e vado dritto in cucina.

"Ma che buon odore che c'è in casa! Mi stavate aspettando?"

"Finalmente! Stavamo per darti per dispersa! Ahahahaha!"
Esclama Normani, con addosso un grembiule bianco.

Mi siedo su di uno sgabello e noto il disastro che c'è sull' isola al centro della stanza.
Il tavolo è tutto sporco di farina.

"Vi sono mancata? Non c'è bisogno di rispondermi, sono sicura di si!"
Chiedo, scherzando. Lauren si volta e le sorrido dolcemente.

"Mi.. ci-cioè.. S-si.. ci sei mancata molto. Soprattutto a Dinah che non vedeva l'ora di strangolarti ahahah".
Confessa Lauren. Il volto leggermente rosso, ma sorridente.

"Già.. se ti viene la febbre ti uccido!".
Dinah mi guarda con uno sguardo serio, pochi secondi e scoppiamo a ridere.

Mi accorgo solo ora che Ally e Mani sono coperte di farina e Dinah ha della marmellata sui vestiti.
Solo Lauren è pulita. I capelli raccolti e un grembiule azzurro legato alla vita.

"Noto con disappunto che c'è stata una guerra col cibo.. senza la sottoscritta!"

"In realtà abbiamo appena cominciato.. come puoi notare qualcuno è ancora perfettamente pulito.. Emh.. Lauren!".

Dinah non fa in tempo a finire la frase, che Lauren le butta una manciata di farina in faccia, scatenando la fragorosa risata di tutte noi.

Abbandono lo sgabello e accendo la radio sul frigo. 
Nel frattempo la guerra sta ricominciando.
Dinah si è vendicata e ha lanciato della polvere di cacao a Lauren.
Ally e Mani si contendono la marmellata. Sono impazzite.

Cambio un pò di stazioni radio e mi fermo sulla mia preferita.
Le note de i Ramones cominciano a riempire la stanza. Alzo il volume.

"Have I ever told you,
How good it feels to hold you.
It isn't easy to explain.. "


Prendo anch'io un grembiule dal cassetto sotto i fornelli e mi avvicino a Lauren, intenta a spalmare la nutella sui pancakes. 

Dinah e Mani stanno attaccando Ally con della farina, mentre lei scappa per tutta la cucina.
Sembra la scena di un fumetto. Mi lego il grembiule alla vita.

"Come è andata la passeggiata?" Mi chiede.
"Benissimo.. faceva freddo, ma era sopportabile.

"And though I'm really trying, I think I may stop crying,
My heart can't wait another day, When you kiss me I just gotta..
Kiss me I just gotta.. Kiss me I just gotta say.."


Lauren distratta dalla battaglia, lascia incustodita la nutella e ne approfitto per infilare un dito nel barattolo per rubarne un pò.
Si volta giusto in tempo per beccarmi con il dito in bocca, e si piega in due dal ridere, per la mia espressione buffa. Beccata.

"Sei come i bambini! Non ci si può girare un attimo con te ahahahahahah". 

"Ehi! Siccome sapevo che non me l'avresti data ne ho preso un pochino di nascosto! Ahahahaha"

"Baby I love you C'mon baby,
Baby I love you Ooh-wee-ooh baby,
Baby I love I love only you.
I can't live without you I love everything about you,
I can't help it if I feel this way.."


Le ragazze cominciano a ballare e cantare a squarciagola.
La cucina un campo di battaglia. C'è farina ovunque.
Afferrò la mano di Lauren che ancora ride e ci uniamo alle altre.
Ally è salita sul tavolo, il barattolo di marmellata tra le mani.
Ha vinto lei, a quanto pare. Piccola ma combattiva.

"Mi concede un ballo, signorina Jauregui?"
sussurrò nell'orecchio di Lauren, mentre Dinah e Normani ricominciano a lanciarsi di tutto, stavolta anche sui capelli. 

"Come potrei rifiutare?"
Risponde ironica, portando le mani al mio collo. 
Appoggio delicatamente le mie mani sui suoi fianchi e iniziamo a ballare a tempo con la musica.

"Oh, I'm so glad I found you..
 I want my arms around you.
I love to hear you call my name Oh, tell me that ya feel 
Tell me that ya feel ..Tell me that ya feel the same.."


"Sono così felice di averti trovato.."
Confesso ad un palmo dal suo viso.

"Anch'io.. e non posso permettere che ti allontani da me.. non più"
Per un attimo perdo il ritmo e inciampo. Ridiamo entrambe.

Le ragazze scherzano tra loro. Sembra non si accorgano di nulla.
Sono talmente euforiche che ormai si lanciano addosso qualunque cosa gli capiti sottomano.
Sposto lo sguardo al centro della cucina. Il mento di Lauren sulla mia spalla.

Mi avvicino al tavolo, guidandola con me nei movimenti. 
Il barattolo di nutella è poggiato lì, aperto. Senza che lei se ne accorga, tolgo la mano dal suo fianco e intingo un dito nella cioccolata.
La canzone sta per finire. Le ragazze cantano le ultime parole.

"Oh, I'm so glad I found you.. I want my arms around you..."

Lauren sposta il viso, di fronte al mio. 
Le sorrido. I miei occhi nei suoi.
Reprimo il desiderio di sporgermi un altro pò e baciarla.
Non posso assolutamente farlo. Devo contenermi.
Continuiamo a ballare, sempre più lentamente.

Con una mano le faccio fare una giravolta. 
Quando il suo volto ritorna davanti al mio, lentamente le passo il dito sporco di cioccolata sul naso.
Per un attimo il suo sguardo si perde. Sorpresa.

"I love to hear you call my name Oh, 
tell me that ya feel...
tell me that ya feel...  
Tell me that ya feel the same.."


La musica finisce. Le ragazze esplodono in un urlo finale. 
Sprizzano felicità e spensieratezza da tutti i pori.

Lauren è ancora tra le mie braccia. Mi guarda imbarazzata e sorride.
Mi avvicino e con un bacio, le porto via la nutella dalla punta del naso.

"Dimmi che lo senti anche tu.." sussurro ad un pelo dalle sue labbra.

"Ti sento Camz.. lo sento.. ma non so cosa sia".

Ha gli occhi lucidi. Trattiene le lacrime. Eppure non si sposta, resta ancorata a me, ai miei occhi.

"Non importa.. l'importante è che sei qui, con me".

Inaspettatamente si sporge verso di me. La sua presa sulle mie spalle  è leggermente più forte. Chiudo gli occhi.
Mi bacia all'angolo della bocca. Uno sfiorarsi quasi.

Apro gli occhi. Sorride dolcemente. Sono felice.
Non mi ha baciata. Non lo farà mai. Io la amo. Lei no. Ma sono felice.

Appoggia la testa sul mio petto, e ci culliamo ancora un pò, senza musica.
I nostri cuori a scandire il tempo. Il nostri respiri a guidare il ballo.

Mi sono innamorata. Per la seconda volta.


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