Christmas In Love

di SkyFullOfStars_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** At Christmas We Are All Good! ***
Capitolo 2: *** Candy Aunts ***
Capitolo 3: *** The Xmas Tree ***



Capitolo 1
*** At Christmas We Are All Good! ***


Salve popolo di EFP! Come potete notare, sono sempre quella rompiscatole di -RB, che anche stavolta ha deciso di partorire (it sounds wrong -.-) un'altra fanfiction :) La particolarità è che non sarò sola a scrivere, bensì ci sarà la mia amica Angela (<3) a farmi compagnia! (Esatto, dovrete sopportarmi per molto muahahahah...)
Non sappiamo ancora dirvi esattamente ogni quanti giorni (o anni, chissà xD) pubblicheremo un capitolo, ma vabbè...sono dettagli :P
Speriamo che vi piaccia e che ci seguirete con gusto!!               Baciiii 








1.At Christmas We Are All Good!

 















 
 
 
-Mamma, mamma, Demi ha mangiato tutti i biscottini per Babbo Natale!-
La voce squillante di Charlotte si diffuse per tutta la casa quella mattina.
La bambina correva veloce per tutte le stanze, continuando a gridare felice, fino a che non raggiunse la camera delle due ragazze, che sonnecchiavano abbracciate teneramente.
-Mmm, tesoro abbassa la voce…- mugugnò assonnata Santana, mentre stringeva  ancora di più a sé il corpo accaldato di Rachel.
-Sveglia!- insistette la bimba, che intanto si era già precipitata sul lettone delle due ragazze. Aveva cominciato a scuoterle in modo assillante, fino a farle svegliare.
-Che succede piccola?- biascicò una Rachel appena desta, intenta a stropicciarsi un occhio.
-Buongiorno mi amor.- bisbigliò l’ispanica all’orecchio di Rachel, suscitandole un piccolo brivido.
-Buongiorno a te.- rispose la flebile voce dell’ebraica, la quale si lasciò coccolare dalle morbide parole della ragazza.
La piccola Charlotte intanto zampettava euforica sul letto, costringendo le sue mamme a prestarle attenzione.
Nel frattempo un’altra figura saltellante fece irruzione nella camera, immergendosi nel vago profumo di cannella e di vaniglia che arieggiava lì.
-Mamma…Mi fa male la pancia ora!- trillò la brunetta sulla soglia della porta, con una manina poggiata sul ventre e con la faccia mezza imbronciata.
-Aw, piccola, veni qui tesoro!- la chiamò Rachel, facendola salire sul grande e morbido lettone.
-Te l’avevo detto di non mangiarle!- la rimproverò la sorellina, avendo come risposta una linguaccia.
-Ok, ora basta ragazze!- le richiamò Santana, liberandosi delle coperte e scendendo dal letto. Rachel intanto gemeva teneramente, quasi dispiaciuta che la sua ragazza l’avesse abbandonata lì sola soletta.
-Si va a fare colazione!- propose poi la mora, afferrando Demi e ponendosela in braccio. La bimba le si strinse fortemente al collo, poggiando la testolina sulla sua spalla e poi sospirò.
-Oh, qualcuno ha bisogno di coccole stamattina!- ironizzò Santana, iniziando a solleticare la bambina, che cominciò a divincolarsi impazzita, ridendo a crepapelle.
La ragazza la trasportò poi sul lettone, dove Rachel e Charlotte si unirono all’attacco, per poi abbracciarsi tutte insieme.
L’ebraica e la mora, tra le tante coccole, si ritrovarono una sopra l’altra, mentre le due bimbe ridacchiavano divertite. Il dolce sguardo di Santana andò a richiamare proprio quello della sua ragazza; un sorriso si distese sul viso di Rachel, il quale fu poi accarezzato amorevolmente dalle soffici dita color oro della bruna.
Di seguito il viso di Santana si fece sempre più vicino a quello della ragazza ebraica, fino a sfiorarle leggermente il naso e carezzandolo lievemente; Rachel adorava quel gesto: il loro primo bacio era stato preceduto da questo amabile gesto e poi le loro labbra si erano adagiate appassionatamente le une sulle altre. Era stato magico. Unico.
-Ho fame!- gridò la vocina di Demi, interrompendo quel dolce momento tra le ragazze.
-Piccola Sanny in miniatura!- la riprese Rachel, alzandosi con la schiena e poggiandola contro lo schienale del letto- non hai detto poco fa che avevi il mal di pancia?-
La piccolina, imbarazzata, abbassò leggermente la testa per poi alzare il viso ed assumere l’espressione più dolce che poteva. L’aria superba della ragazza fu sostituita improvvisamente da uno dei suoi soliti enormi sorrisi.
-Oh, ma come faccio a resistere ad un faccino del genere?- e l’abbracciò fortemente, trasportandola di nuovo giù sul suo cuscino.
-Va bene chicas, ora giù a fare colazione!- decise Santana, aiutando le piccole euforiche a scendere dal suo letto. Con due leggeri colpetti le inviò verso la porta e poi raggiunse Rachel, la quale sorrise di nuovo a vedere la sua ragazza tornare indietro da lei.
-Come vuole scendere lei, signorina?-
-Mmm, non lo so…Lei come preferisce?- le rispose il sorriso malizioso dell’ebraica.
All’improvviso, l’ispanica caricò tra le sue braccia la nanetta, permettendole di cingerle con una mano il collo ancora caldo e tenero e con l’altra di passargli sotto il braccio e avvolgerle la schiena. Il modo in cui si accucciò vicino al suo petto, fece ridacchiare Santana, che alla fine gli fece anche fare una leggera piroetta, girando su sé stessa. Raggiunse la soglia della porta ancora deliziata dalla dolcezza infinita di quel faccino appena assonnato che giaceva sul suo seno e poi, senza fatica e con attenzione, scese le scale.
 
-Pancakes! Pancakes!- gridava gioiosa Charlie mentre saltellava per l’enorme cucina.
Le risate felici delle due mamme si diffusero in tutta la stanza mentre scendevano gli scalini della casa.
-Eccoci qua, madmoiselle!- ironizzò Santana, liberando Rachel dalla sua presa stretta e decisa.
-Posso ringraziarla come si deve, mon amour?-
Lo sguardo malizioso dell’ispanica incrociò quello dell’ebraica, spingendola ad avvicinarsi furtivamente alla sua dolce ragazza, nel frattempo che le due bimbe  si erano distratte recuperando delle forchette.
Le morbide labbra di Rachel premettero su quelle umide della brunetta, stampandole un zuccheroso bacio mattutino. L’altra ragazza ricambiò e poi le donò il sorriso più luminoso che avesse mai fatto in vita sua.
-Mamma! Ho fame!- ripeté Demi piombando nel poco spazio tra le due ragazze.
Rachel rise e poi accarezzò la testolina castana che le arrivava fino al ventre.
-Agli ordini, signorina!-
In un batter d’occhio, l’ebraica si ritrovò ai fornelli per preparare la colazione alle sue bimbe super affamate. L’ispanica si sedette insieme alle piccole, che intanto iniziarono a chiacchierare animatamente; questo era un risveglio tipico a casa Lopez-Berry.
Rachel era solita a cucinare, poiché Santana era una vera frana ai fornelli; anche se aveva amato quella volta in cui aveva ordinato all’ebraica di dargli lezioni di cucina… Se lo ricordava ancora come se fosse ieri: erano a casa di Rachel, sole solette…Si erano lanciate mille sguardi accattivanti, ma Santana cercava sempre di evitarli prontamente.
Non era più riuscita a fare finta di niente quando, nel suo essere impacciata, aveva fatto cadere del latte a terra e poi ci era quasi caduta sopra, ma il braccio deciso di Rachel gli aveva fatto da sostegno e l’aveva presa al volo e poi se l’era ritrovata a pochi centimetri da sé.
Era stata la vicinanza più bella che avesse mai avuto.
-Tesoruccio, dov’è la farina?- la richiamò la sua ragazza, scostandola dai suoi dolci pensieri.
-Lì sopra.- le rispose la mora indicandole una mensola poco sopra la sua testa.
Rachel al guardò impotente ed imbarazzata, afferrando l’idea di non poterci arrivare per via della sua scarsa altezza. Rivolse un tenero sguardo da cucciola abbattuta all’ispanica, intraprendendo anche un labbruccio, fino a che non costrinse la moretta a raggiungerla in pochi passi veloci.
-Cosa faresti senza di me?- e le schioccò un grosso bacio sulla guancia lievemente arrossata.
Poi si sporse con facilità verso la mensola ed in pochi secondi porse il pacco di farina nelle morbide mani della sua ragazza.
Il visino imbronciato di Rachel scaturì una lieve risata divertita da parte della brunetta, per poi concludere con un sorrisetto piuttosto strano.
-Cosa?- la interrogò l’altra, sospettosa.
All’improvviso Santana prelevò veloce il pacco dalle sue mani e lo aprì di scatto, tirò fuori una manciata di farina e si gustò una Rachel che correva via, perfettamente al corrente delle sue intenzioni.
-No, no, ferma!-
-Dove scappa, Mrs. Rachel Berry?-
Intanto Charlie e sua sorella ridacchiavano divertite, spettatrici di quell’insolito spettacolo.
-Si! Lotta con la farina!- gridò Demi, iniziando a correre intorno al tavolo per raggiungere Santana e recuperare un mucchio di quella farina.
Charlie si accostò a Rachel, la quale nel frattempo emetteva deliziosi gridolini e cercava di non cadere nelle grinfie della sua ragazza.
-Presa!- gridò soddisfatta la piccola castana, sorreggendo tra le sue minute braccia le sottili gambe di Rachel, che tentava di dimenarsi voracemente.
Santana, senza attendere, le rovesciò addosso la sua manciata di farina così da renderla più bianca di un mimo.
-Signorina Lopez, questa me la paga! Ed anche lei, señorita Demi!- le minacciò l’ebraica invano, poiché a malapena riusciva a parlare per la pioggia di farina che le scendeva sui capelli.
Ribellandosi, riuscì a rubare il pacchetto dalle mani bronzee della sua ragazza e, insieme alla sua complice, si vendicò divertita, spruzzando soddisfatta ben due manciate di farina sui corpi ridacchianti di Santana e Demi.
-Ah! No me gusta! No me gusta!- ridacchiò l’ispanica, lasciando gesticolare il suo indice in segno di minaccia.
Rachel le fece la linguaccia, ma non fece in tempo a proseguire le smorfie di vittoria, poiché si ritrovò fortemente circondata dalla morbide braccia di Santana che l’aveva afferrata da dietro ed ora aveva il suo viso perfettamente appoggiato nell’incavo tra la sua faccia ed il suo collo.
-Io ho ancora fame però!- continuò la bimba affamata, saltellando per sottolineare quell’affermazione.
I visi delle due ragazze, poco prima agganciati tra loro grazie agli sguardi, ora la osservavano sorridenti, mentre la brunetta accarezzava dolcemente la pancia di Rachel, non avendo la minima intenzione di lasciarsela scappare.
-Hai ragione tesoro, ora ti preparerò i pancakes più buoni del mondo!- e passò una mano dietro la nuca della mora, sfiorandole la pelle ancora morbida.
Detto questo Santana dovette lasciare la presa dalla sua nanetta ebraica e così si andò nuovamente a sedere al tavolo, anche se ancora tutta infarinata.
In pochi minuti Rachel si presentò davanti al tavolo con un vassoio pieno zeppo di pancakes, proprio come una perfetta cuoca professionista.
Le bimbe urlarono felici e si avventarono su quelle frittelle, come se non mangiassero da una settimana.
Santana le aiutò a fargliele mangiare, imboccandole un po’. Quanto adorava farlo?
-Mmm, direi che le mie piccole pulci sono affamate oggi!- dedusse poi, mentre donava un piccolo bacio sulla guancia di Charlie e poi su quella di Demi.
Il sorriso della sua ragazza le si fece vicino, accompagnata da un’enorme tazza di caffè, che le porse amorevolmente.
Poi l’ispanica gli fece cenno di adagiarsi sulle sue gambe, toccandosi le cosce appena scoperte dalla vestaglia. Rachel le sorrise teneramente e poi le ubbidì, lasciandosi trasportare dal braccio della mora che la poggiava sul suo corpo.
-Allora bimbe, visto che siamo nel periodo natalizio, che ne dite se dopo ci intrufoliamo in qualche negozio per fare acquisti?!- propose l’ebraica, eccitata dalla sua stessa idea.
-Si! Non vedo l’ora!- esclamò Charlie.
-Anch’io!- la proseguì la sorella.
-Ma, mamma,- continuò Demi rivolgendosi a Santana, che le sorrise interessata.
-Hai già pensati ad un regalo per mamma Rachel?-
-Claro que si! Ma…- disse guardando la ragazza seduta su di lei.
-Voglio che sia una sorpresa.-
Il visino della castana gli regalò una dolce smorfia di gratitudine e poi si dissolve, prendendo un pancake dall’ampio vassoio davanti a lei, imboccandola.
-Beh, anche io ho un regalo per te. Ma lo riceverai solo il giorno di Natale.- l’avvisò Rachel, mugugnando difficilmente dopo aver dato un morso alla sua frittella.
L’ispanica, di risposta, indossò un’espressione imbronciata per poi scatenare una risatina collettiva che echeggiò allegramente in tutta la stanza.

 

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Capitolo 2
*** Candy Aunts ***


2. Candy Aunts





















Immerse nel dolce profumo di frittelle le ragazze, accompagnate dalle bimbe saltellanti, abbandonarono la loro cucina e si diressero in camera di Charlie e Demi per aiutarle a prepararsi  per uscire a fare una bella passeggiata.
Quella mattina una grande eccitazione arieggiava in casa Berry-Lopez: avrebbero rivisto le loro due migliori amiche, Quinn e Brittany.
Era dal liceo che non le vedevano! Si, erano rimaste in contatto, ma incontrarsi di nuovo era tutta un’altra cosa; Rachel poteva ricordare vivamente lo zuccheroso odore alla vaniglia della sua biondina preferita, e quello agrodolce dell’amante di unicorni, Brittany.
Questo pomeriggio le avrebbero riviste ed avrebbero passato un bel po’ di tempo insieme, anche per fargli conoscere le loro bambine.
-Su, forza paperette…a vestire!- annunciò Rachel con l’aria di voler guidare un esercito.
Santana seguì la sua compagna verso la cameretta delle bimbe fino a che non giunsero ad una porta interamente color rosa pallido, tappezzata da piccoli unicorni bianchi e fucsia, con qualche disegno incollatoci sopra. La stanza di Demi e Charlie.
Le femminucce si gettarono col corpo sul letto ancora sfatto, mentre Santana precipitò subito di fronte all’armadio e lo aprì sorridendo. Amava vestire le sue bambine. Gli ricordava tanto quando, da piccola, indossava gli abiti della mamma e poi se ne andava in giro per il suo condominio a bussare a tutte le porte mentre camminava a quattro zampe, simulando un cagnolino.
-Sbrigatevi a scegliere i vestiti ragazze…La zia Quinn e la zia Brittany ci stanno aspettando!- squillò l’ebraica, tutta presa dall’emozione.
-Si!- gridarono impazzite le piccole, mentre corsero addosso a Santana, che cadde con tutti i vestiti.
-Brutte bricconcelle ispaniche! –ringhiò ironica la mora mentre afferrava la vita di Demi per portarsela a terra con se. Le tenere risate della piccola bambina echeggiarono nella stanza, le cui pareti erano dipinte di color carta da zucchero e bianco latte.
L’atmosfera era poco illuminata, visto che nessuna di loro aveva acceso la luce: le tende lilla donavano una  leggera sfumatura violetta alla camera, facendo così carezzare solo un filo di luce colorata sul viso delle ragazze.
Rachel adorava la pelle ambrata dell’ispanica coinvolta in quell’atmosfera così dolce.
Poi, gli occhi della castana, dalla mora si spostarono alle due piccole figure bassine che tentavano di infilare un braccio nella maglietta color porpora che avevano. Ridacchiò vedendole impacciate e poi si accostò alla sua compagna per aiutarle.
Pochi secondi dopo Charlie e Demi furono pronte per uscire. Ma mancavano le due innamorate.
-Tesoro, faccio prima io o preferisci andarti a vestire prima tu?- chiese l’ebraica all’ispanica, la quale intanto varcava il corridoio della casa con Charlie in braccio come una graziosa scimmietta. Demetria, invece, seguiva zampettando abilmente dietro la figura di Rachel, attaccandosi alla sua maglietta del pigiama, come se avesse paura di perdere la sua mamma.
-Como quieres, mi amor.- le rispose la calda voce di Santana.
All’improvviso il corpo di Rachel fece retro marche ed intraprese una leggera corsetta verso la guancia della moretta e la baciò teneramente.
-Allora vado prima io.- detto questo, racimolò alcuni vestiti e si chiuse in bagno, non dimenticandosi però di regalare prima un sorriso malizioso alla sua innamorata.
-Berry, che mi costringi a fare…-
Subito dopo fu presa da una strana voglia di sbirciare attraverso la serratura ma poi, forse per le bambine lì presenti e anche un po’ per non far entrare in scena il suo lato super malizioso, si trattenne dal farlo, mordendosi il labbro.
In pochi minuti Rachel fu pronta ed abbandonò il bagno lasciandosi dietro una scia di cocco e cioccolato.
Santana, che fece per entrare, inalò quel dolce profumo che la sua ragazza portava sempre e per un momento credette di stare in paradiso…un paradiso tappezzato dall’immagine di chi amava.
-Signorina Lopez, vuole entrare o preferisce restare lì impalata?- gli domandò la squillante voce di Rachel.
La voce dell’ispanica stava per rispondergli ma fu bloccata bruscamente dalle splendide curve della sua ragazza che gli si presentavano davanti. Per un istante le bambine non c’erano più, bensì in quella casa esistevano solo Santana e quel ben di dio di fronte a lei.
-T-tesoro…-
Sbatté le palpebre per almeno un milione di volte prima di rendersi conto che tutto ciò che i suoi occhi avevano preso a scrutare…era maledettamente…vero.
Il petto di Rachel era semicoperto da una magliettina color rosa pesca di cotone, la cui scollatura le cadeva dolcemente sul seno; il resto del corpo mostrava una minigonna bianca che le arrivava poco sopra il ginocchio e da stivaletti marroncino chiaro. Il suo viso, sempre sorridente, era truccato poco, anche se le sue labbra erano piuttosto evidenti, grazie al lucidalabbra color ciliegia che gli era stato adagiato su.
-Tu eres muy bonita…- lasciarono andare i pensieri di Santana, che intanto aveva ripreso il controlla di se stessa e di tutti i suoi cinque sensi.
-Muchas gracias, senorita.- continuò la bassina, facendo quasi impazzire la mora con il suo accento spagnolo, un po’ impacciato anche se molto sensuale.
-Vamos!- le interruppe Demi, dando sfogo alla sua voglia di parlare spagnolo ripresa dalla sua mamma ispanica.
Santana rise di gusto e poi si affrettò a prepararsi, dando così a tutte la possibilità di uscire di casa, dopo aver trovato le chiavi della macchina e aver preso con loro quelle di casa.
 
 
 
 
-Oh santo cielo, Quinn!- esclamò gioiosa Rachel, correndo ad abbracciarla con tutte le buste che teneva su un braccio.
La risata della biondina andò ad intrufolarsi nell’orecchio della castana, facendole veramente capire quanto le fosse mancata.
-Brittany!-
Le gambe slanciate della moretta si affrettarono a raggiungere il corpo agitato dell’altra bionda, che intanto stava quasi per commuoversi per la visione della sua meravigliosa amica che le veniva incontro con una figura incappottata in braccio.
Tutte e quattro le ragazze si abbracciarono forte, con Brittany che cominciò a stupirsi di quanto le due innamorate somigliassero a due graziosi unicorni.
-Ragazze! Come state? Non ci presentate queste due belle bimbe qui?- sussurrò la dolce voce dell’ex cheerleader mentre con l’indice sfiorava dolcemente la guancia ambrata di Demi.
La piccola rise imbarazzata, per poi essere invogliata da Rachel, che l’aveva per mano, a darle un minuscolo bacio.
-Oh ma guardatela! Anche lei è identica ad un unicorno che ho visto su “My Little Pony”!- trillò Brittany tutta entusiasta.
-Mi siete mancate troppo ragazze!- continuò Rachel, seguita da una smorfia d’imbarazzo mentre guardava le due biondine con un sorriso a trentadue denti.
Una risata collettiva si fece spazio tra il chiacchierio della folla presente nel centro commerciale. Ci avevano messo poco ad arrivare lì, poiché non era molto distante da casa loro; quando poi avevano saputo che le loro due migliori amiche sarebbero passate per di lì…beh, cosa fare di meglio se non passare del tempo insieme?
Non sembrava vero, eppure era bellissimo poter rivedere le ragazze con cui avevano riso, pianto, litigato…Con le quali si erano addirittura prese a schiaffi…
S’incamminarono felici, mentre le due bimbe facevano conoscenza delle due, così soprannominate da Rachel e Santana, nuove ziette.
L’aria di Natale si faceva sentire in tutto il centro commerciale: un Babbo Natale si aggirava per i negozi, suonando gioioso una campanella e fermandosi dalla sua passeggiata in continuazione per permettere ai bambini euforici di fare una foto con lui.
Tutto intorno alle sei ragazze si era colorato d’amore e di ricordi, visto che la risata di Rachel si espandeva tra i corridoi e tra i negozi del centro commerciale, facendo mente locale a quando Quinn le aveva dato un bel ceffone al ballo o di quando Santana aveva sclerato con Brittany per il fatto di non essere riuscita a ricevere la corona del ballo.
Arrivate poi davanti ad un negozio di caramelle, le due bimbe cominciarono ad imprecare per entrare e Santana non fece neanche in tempo e replicare per via dell’ora che tutte le altre (comprese Quinn e Brittany, anche se aveva trovato interessante una lecca lecca tutto colorato) si erano già precipitate tra le varie vetrine colme di delizie di tutti i gusti e di tutti i colori.
L’ispanica rimase fuori, incrociando le braccia e impuntandosi a non entrare.
-Dolci!- esclamò Brittany, come se si fosse appena accorta dove si trovava.
Santana sbuffò e poi si mise a ridere, addolcita anche dall’infantile faccino di Rachel che le faceva il labbruccio.
Come resistere a tutta quella golosità in persona?
Alla fine, l’ispanica si convinse ad entrare in quel paradiso di caramelle, così battezzato da Quinn che intanto portava in braccio Charlie, con gli occhi che le brillavano per la quantità di squisitezze che le si presentavano davanti.
-Mamma!- chiamò Demi –possiamo portarci a casa il negozio?-
Rachel rise.
-E dove vorresti metterlo, tesoro?-
-Dentro la mia cameretta! E poi vorrei tuffarmici dentro!- esclamò poi, simulando il nuotare ed emettendo buffi rumoretti.
Il sorriso sgargiante di Quinn accompagnò quello di Santana, che intanto sceglieva insieme a Demi alcune caramelle da portare a casa e dava anche un’occhiata a Brittany, già piena di dolciumi di ogni genere.
-Mamma Rachel!- chiamò la piccola Demetria,- possiamo predere anche questi?- e alzò le braccine, mostrandole due pacchi di marshmallows bicolore.
Il capo dell’ebraica fece cenno di si.
-Va bene,- continuò,- ma non fatevi convincere a comprare tutto da mamma Santana, che neanche voleva entrare prima!-
L’ispanica,allora, le regalò il faccino più dolce che avesse mai fatto in vita sua, avendo così di risposta un tenero sorriso.
 
Le sei ragazze, alla fine, uscirono dal negozio di dolciumi ridacchiando vivacemente, colme di buste dalla testa ai piedi.
-Ora dove andiamo?!- chiese saltellando Demi, accompagnata poi da Charlotte che le fece l’eco.
-Io credo che dovremmo andare a casa, signorina! E’ tardi!- affermò Rachel dando un’occhiata a una Santana concordante e poi al viso imbronciato delle bimbe.
Successivamente Brittany s’inginocchiò delicatamente, poggiando per terra le sue due buste colme di dolci, dalle lecca lecca, marshmallows, pepite di zucchero, ai bastoncini di liquirizia che facevano capolino da dentro la busta colorata.
-Piccoli unicorni,- le disse,- lo so che vi stavate divertendo un mondo, ma credo che le vostre mamme abbiano ragione…- e guardò le interessate, mentre Quinn si stava quasi per commuovere dietro Brittany.
Aveva fatto bene a tutte quel pomeriggio passato insieme. Si erano divertite ed avevano riso e ricordato i momenti più belli della loro adolescenza e del liceo e  le bambine avevano anche riso con loro. Avevano conosciuto, finalmente, le loro adorate zie.
 
 
Dopo vari saluti, la famiglia Lopez- Berry s’incamminò verso la loro macchina e così incominciarono il viaggio verso casa.
Durante questo, le quattro ragazze cantarono a squarciagola, seguendo le parole del loro cd di viaggio, com l’avevano chiamato, divertendosi un mondo. Lo facevano sempre; era quasi diventata una tradizione di famiglia.
-Bene, ora…-
-Shhh!- la bloccò Santana, facendole notare che entrambe le bimbe erano cadute in un sonno profondo, una sopra la testolina dell’altra.
-Abbiamo due cucciole come figlie.- annunciò dolcemente Rachel.
Un sorriso da parte della sua compagna le fece capire di pensare lo stesso e, così, uscirono dall’auto entrambe con un cucciolo tra le braccia.

 
 







 

AnGoLo DeLlE mEnTi pErVeRsE C: C: C: C:





 

Holaaaaaaaaaaaaaaaaaaa popolo fanfictioniano (?) we're back ( YAY!)  questo è il secondo capitolo :)
Abbiamo avuto qualche divergenza io e Roby sul fato che non volesse mettere qualche cosa di "più"  però vabbè :) me gusta tambien :) solo la prossima volta che dobbiamo scriverla ricordami di spaccare il router roby ok ?! :)
Per il resto è tutto #anansPower ( sara e roberta questo è tutto per voi ) :*  i hopo you like the chapter ... see you soon ... BYE BYE Sweet lady kisse for all :) :*                                                    Angela_23








Hey guyssss :D
Come potete ben capire, io e la perversa qui sopra abbiamo deciso di tenere  i propri angoli delle autrici :)
Ma vabbè, questi sono dettagli...Piaciuto the chapter? Si, era molto zuccheroso, in tutti i sensi! (non pensate male...) *realizza che non può accadere perchè la mente perversa qui è lei -.-*
...
Anyway, non fate caso a me, ma  ci piacerebbe che qualche PezBerry shipper ci facesse sapere che ne thinka (?) di questa little fanfiction:)
Kissessssss                                                                                           -SkyFullOfStars_

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Capitolo 3
*** The Xmas Tree ***


3. The Xmas Tree
 
 
 
 






 
 
 
-Tesorini miei!-
La dolce voce di Santana si espanse per tutta la casa, mentre lei chiamava allegra dalla cucina le sue tre ragioni di vita.
Una carezzevole aroma di cioccolata calda fumante e cornetti appena sfornati profumavano l’aria che la circondava, regalandole un ottimo risveglio mattutino.
La sera prima le due innamorate non avevano avuto tempo di coccolarsi quanto bastava per poi addormentarsi insieme felici, come ogni sera, ma la mora si ripromise di rimediare quel giorno stesso, e che quindi Rachel Berry non se l’avrebbe fatta scappare per nulla al mondo.
Per cominciare una colazione a letto, non era niente male, no?
In punta di piedi afferrò il vassoio colmo di leccornie di tutti i tipi, salì abilmente le scale per il piano di sopra e s’incamminò verso la stanza delle sue piccole.
Le testoline di Demi e Charlie fecero capolino dai loro lettini, recintati da vari morbidi peluche.
“Dolcissime.”- pensò Santana rapita dalla voglia di svegliarle con mille coccole.
Ma poi sapeva che quegli adorabili mostriciattoli non l’avrebbero lasciata raggiungere la camera dove la sua ragazza dormiva e non le avrebbero permesso di riempirla di baci e cose varie.
“Meglio lasciarle dormire”- decise.
Fece per andarsene, ma qualcosa in lei la convinse a non fuggire via e a restare a godersi quella tenera ed inebriante scenetta delle sue bimbe che sonnecchiavano profondamente.
Poteva sentire i loro respiri quasi all’unisono…
All’improvviso un ricordo la fece immergere in un passato poco lontano, pieno di gioia, quando erano riuscite ad avere Charlotte dopo vari appuntamenti medici e varie visite in ospedali: avevano deciso che doveva essere Rachel a portare in grembo il futuro bambino.
In realtà non si erano mai creati problemi su chi dovesse essere la madre naturale…l’avevano deciso insieme e questo era l’importante.
Non poteva non ricordare tutte le volte che aveva avvicinato il suo orecchio al pancione della sua fidanzata, che cresceva sempre di più, fino a permettere ad entrambe di percepire un movimento, anche debole, ma pur sempre un saluto.
Distaccandosi da quelli che erano dolci ricordi, Santana scivolò furtiva verso la camera di Rachel, aprendo piano la porta socchiusa.
Un leggero tonfo del vassoio contro lo stipite dell’entrata fece sobbalzare la bella addormentata e suscitò una debole imprecazione in spagnolo da parte dell’ispanica.
Con passi quasi invisibili, la ragazza raggiunse il suo letto portandosi dietro un delizioso odore di arancia e di cacao, dando a tutto un tocco di esagerata zuccherosità.
Posò delicatamente le delizie mattutine sulla parte del letto non occupata dal corpo di Rachel e poi si sedette vicino, ammirando la sua bella in tutta la sua amabilità.
-Muy bonita…- sussurrò, avvicinandosi all’orecchio dell’ebraica.
Un fremito le attraversò il viso e la fece scostare dalla posizione accartocciata nella quale aveva dormito tutta la notte.
Santana ridacchiò, fino a farle aprire gli occhi e regalarle un dolce risveglio con un bacio al sapore di cioccolato.
-Mmm, non potrei immaginare un mattino più gradevole di questo!- esclamò la voce affievolita della castana, la quale intanto si stiracchiava.
-Sei adorabile quando dormi, zuccherino.-
Un altro timido bacio avvicinò ancora le labbra delle due giovani.
-Le piccole?-
-A nanna.- rispose il docile sorriso di Santana.
Rachel adorava quando le sorrideva…era uno dei motivi per cui si era innamorata di lei: nel farlo, aveva gli occhi che le brillavano dalla gioia e sapeva riconoscere quando sorrideva sul serio o quando lo faceva solo di cortesia.
Quando parlavano delle loro bimbe, sorrideva sempre con grande felicità.
-Cos’è quest’odore di…dolce?- s’insospettì Rachel alzando un sopracciglio e cominciando ad annusare l’aria come fosse un cagnolino curioso.
L’ispanica ridacchiò ancora divertita, quasi soddisfatta della sua sorpresa mattutina e di avere il privilegio conoscere, quindi, solo lei la provenienza di quel profumo invitante.
-Ta da!- esclamò poi alzandosi in fretta e volgendo le braccia verso il vassoio sul letto, dietro di lei, e mostrò il suo sorriso più smagliante.
La faccia di Rachel era semplicemente unica: gli occhi spalancati, che facevano avanti e indietro da Santana ai dolci, la bocca semiaperta e ancora tappezzata da un velo rimasto di lucidalabbra alle ciliegie (che metteva solitamente) e il corpo mezzo alzato dal letto.
-Non te l’aspettavi, vero?- le chiese ancora la sua fidanzata entusiasta.
-Ehm…-
Rachel non fece in tempo a finire la sua frase che le labbra dolciastre della sua giovane ragazza erano già scaraventate sulle sue; piccoli baci si susseguirono per i secondi seguenti, fino a che le due piccioncine non decisero che era arrivata l’ora di divorare quelle leccornie.
-Mmm…-
Rachel gustava con piacere la sua cioccolata calda che aveva afferrato nelle sue mani e si era accoccolata di nuovo nel letto, ancora avvolto da un leggero tepore; Santana l’aveva seguita, dopo essersi messa sotto le calde coperte insieme a lei.
Ora entrambe avevano un cornetto con spicchi d’arancia in una mano e nell’altra un’enorme tazza di cioccolata fumante. Era da tempo che non passavano una mattinata insieme senza essere vittime di solletico da parte delle loro bambine euforiche.
-Ok…ora dovresti fare i complimenti alla cuoca!- parlò Santana, fingendo un’aria autoritaria.
-Mmm, e come posso ringraziarla?-
-Un’ideuccia ce l’avrei…-
-No…San, non possiamo…-
-Perché? A cosa pensavi, Berry- perverita?!-
Entrambe risero di gusto, fino a quando l’ebraica non iniziò a prelevare un po’ di panna dalla sua cioccolata calda e a scaraventarla sul naso bronzeo dell’ispanica.
-Ah! Te ne pentirai, piccola ebraica dispettosa!-
-Mamma!- chiamò Demi dall’entrata della stanza.
Le due ragazze si voltarono improvvisamente e videro la figura della piccola Demetria che si stropicciava gli occhi e che le guardava un po’ incuriosita.
-Perché siete tutte sporche di cioccolato…Aspettate…cioccolato?!- esclamò.
Tra le risa di Santana e Rachel, una bimba impazzita si scaraventò sulla tazza poggiata sul vassoio poco prima dall’ispanica, così da costringerla a non poterla prenderla più in mano.
-Perfetto…E’ tua ormai!-
-Ehi! E’ l’otto dicembre! Andiamo a fare l’albero!-
La minuscola figura di Charlie apparve d’un tratto nella camera, costringendo le tre ragazze a voltarsi, di nuovo.
Ma non appena anche l’altra bimba venne a sapere della presenza di cioccolata calda nella stessa stanza, si dimenticò dell’albero e dell’otto dicembre e corse verso il vassoio di dolci.
-Giusto, oggi si fa l’albero!- esclamò Santana, guardando Rachel tutta sporca di cioccolato intorno alla bocca.
-Tra poco si scende e cominciamo a tirare fuori tutti gli addobbi, d’accordo tesori?- continuò entusiasta, quasi più delle sue bambine.
-Amore…- la richiamò Santana, che intanto cercava di trattenere una risatina sotto i baffi.
-Che c’è?- domandò Rachel, farfugliando con fatica a causa del boccone di cornetto che stava masticando.
-Hai del cioccolato sulle labbra.-
-Oh…-
-No, ferma!- la bloccò l’ispanica, convinta nel provvedere lei stessa a quella buffa distrazione della sua ragazza.
Con un dito prelevò tutti i residui di cioccolato rimasti sul viso della castana, mentre quest’ultima arrossiva timidamente.
In quel momento Santana avrebbe voluto baciarla, ma non poteva farlo per la presenza delle loro piccole, anche se in realtà erano tutte prese dai cornetti che avevano tra le mani.
Si guardò un attimo in giro, per far si che non la vedessero e poi, furtiva, le stampò un frettoloso bacio a stampo sulle labbra.
Si sentì lo schiocco di quel delizioso gesto mattutino ed entrambe si sorrisero, anche se una parte di Santana rimase scontenta dal non poter fare di più.
 
 
 
 
-Mi amor, dove sono i nastri rossi?- gridò Santana mentre cercava di scovare la sua ragazza tra gli scatoloni di palline colorate, dall’argento al blu marino, fino ai festoni rossicci.
-Lì, in quello scatolone verde.- gli indicò un braccio di Rachel, l’unico che riusciva a vedere tra tutto quel caos che c’era in salotto.
Dopo aver fatto colazione erano scese tutte e quattro per preparare l’albero di Natale  dare così il permesso allo spirito natalizio di fare la sua entrata in casa Berry-Lopez.
Le due bimbe intanto giocavano tra di loro con i vari addobbi, nel frattempo che aiutavano la loro mamma ispanica a cominciare a decorare l’albero.
Poi tutto si fermò un attimo.
-Non credi che manchi qualcosa, tesoro?- parlò la mora dalla pelle bronzea
-Cosa?- rispose Rachel facendo capolino dagli enormi scatoloni in cui era immersa.
Successivamente un dolce sorriso d’intesa comparve su visi giovani delle due mamme: così l’ebraica emerse dalle decorazioni in cui era sepolta e corse verso lo stereo che attendeva quasi intrepido; prese il cd con le basi delle canzoni di Natale che Puck, pazientemente, aveva creato per loro (dopo lunghe insistenze) e lo mise su.
La dolce melodia di “White Christmas” si sparse per la casa, e le bambine, ancora più euforiche, iniziarono a danzare per la casa con dei nastri argentati come collane.
La voce di Santana fu la prima ad iniziare il lungo canto che avrebbe accompagnato la decorazione del loro albero di Natale.
Misero palline d’oro, d’argento e rosso fuoco, poi continuarono con i nastri dei colori più sgargianti e conclusero con dei festoni, che davano un tocco molto più alla moda.
L’acuta voce di Rachel poi si fece spazio tra quelle amabili note della canzone di sottofondo, mentre Demi e Charlie si erano fermate un attimo per ammirare le loro mamme cantare in sintonia così perfettamente, che non riuscirono più ad afferrare la voglia di continuare a gironzolare per casa.
Canticchiarono con loro a lungo, fino a che no arrivò il momento di dare un ultimo tocco natalizio con il puntale: non era un puntale qualunque, bensì era stato proprio creato dalle morbide manine di Demi e Charlie, che l’avevano fatto con tanto amore.
Così Demi fu sollevata da Santana e Charlotte da Rachel; le avvicinarono una ad un lato dell’albero e una dall’altro e poi sollevarono insieme la loro decorazione e la misero soddisfatte in cima, per poi essere ripagate da mille piccoli baci dalle loro mamme.










 

AnGoLo DeLlE mEnTi pErVeRsE C: C: C: C:





 

Holaaaaaa mondooo! Sono ancora io e sono ancora qui eh eh! Non me ne vado mica u.u
Questo capitolo è stato piuttosto impegantivo da scrivere per una poca concentrazione della ragazza qua sotto e per lo shampoo che mi è finito negli occhi (perchè mentre facciamo una fanfiction io mi faccio la doccia giustamente...)
Ma comunque volevo ringraziare Roberta per la sua costante concentrazione nonostante i miei scleri durante il capitolo! (Ti voglio bene)

Come sempre #ananaspower a voi studio :)
Recensite pleaseeeeeee                                                                                         Angela_23










 

Ma guarda te se io devo lavorare con una che si fa la doccia mentre io mi impappino con le parole per descrivere la dolciosità della PezBerry...Non ho parole...
Ehm, ehm, comunque...Saaaalve popolo di fanfictionessssss :)
Chiediamo venia entrambe per l'attesa immane per il capitolo eheh, ma siamo state impegnate! (come potete immaginare...) Perdonateci... *fa gli occhioni*
Ora, speriamo che vi sia piaciuto tutta la zuccehrosità della scena della decorazione dell'albero in casa Lopez-Berry (ma speriamo tutto il capitoletto!!!)
Besitosssss, alla prossimaaaaa      :D                                                                               -SkyFullOfStars_

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