a dream comes true

di saralovetokiohotel
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** new life ***
Capitolo 2: *** L'incontro inaspettato ***
Capitolo 3: *** Il primo giorno ***
Capitolo 4: *** I trust you ***
Capitolo 5: *** I love you. ***



Capitolo 1
*** new life ***


A dream comes true.
 
New Life.
Questa è la storia di una diciannovenne il cui destino la porta in Germania dove incontrerà un ragazzo che le cambierà la vita.
 Era un giorno di metà Agosto, noioso e caldo, quel giorno non avevo voglia di fare nulla quindi mi distesi in giardino sullo sdraio presi il mio ipod, mi misi le cuffie nelle orecchie e addio mondo. La pace durò poco, sentii suonare al campanello della porta, chissà chi era, andai ad aprire e mi ritrovai davanti mio padre.
-Ehi, ma che sorpresa! Sei giá ritornato da L.A.?- era strano, doveva ritornare fra due settimane –Tua madre mi ha chiamato, mi ha detto che non vai più a scuola! E mi ha anche detto che non hai nemmeno un lavoro, Chantelle hai diciannove anni non vorrai sempre vivere con I nostril soldi?!- dopo questo rimasi in silenzio per un attimo non sapevo che dire insomma aveva un po’ di ragione.
-Lo so pa’ ma non trovo nulla, ho già mandato molte richieste-
-Okey, va bene, non preoccuparti ho io una richiesta allora-
-E quale sarebbe- chiesi curiosa.
-Allora, il mio caro amico David Hoffman cercherebbe un’assistente personale per una sua band, visto che hanno licenziato quella precedente, sarebbe una bella esperienza, no?!-
Non sapevo cosa pensarne, non era una brutta idea e poi Hoffman era anche un produttore famoso.
-Non male come idea ma dove si trova questo tuo amico?-
-Ad Amburgo, ti trasferiresti lì, di pagherebbero l’alloggio loro per quello non c’è problema e hai cinque settimane di ferie all’anno- ero attratta da questa richiesta ma dovevo pensarci per bene, insomma avrei lasiato qua mamma, I miei parenti, il mio ragazzo ma dall’altra parte dovevo coglierla questa occasione, potrebbere la prima e l’ultima.
 
2 ore dopo…
 
Passate due ore, dopo aver discusso con mia madre, mi decisi di partire con mio padre allora andai subito a riferirgli la notizia lui era felicissimo.
-brava hai fatto la scelta giusta-
-lo spero!- dissi
-certo! Credi in te!- mi rispose – allora vai a preparare tutto, domani alle ore 15 si parte-
-Già? Oh mamma vado allora- risposi stupita- ci vediamo domani allora ciao-
-Ciao, ti passo a prendere domani mattina alle ore 11! Sii puntuale! –
-Okey papà! Buona notte!-
-notte-
 




Fine primo capitolo. 
 
 

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Capitolo 2
*** L'incontro inaspettato ***


Il giorno dopo… 

Quella notte non ero riuscita a chiudere occhio, ero agitata!
Mi alzai, presi il cellular, un messaggio non letto, chissà chi era a quell’ora, aprii il messaggio: “Buongiorno principessa, oggi è il grande giorno, mi mancherai da morire, Ti Amo.“ leggendo quelle parole mi scese un lacrima, mi sarebbe mancato un casino il mio ragazzo. 
Scesi in salotto con le mie valige, erano già tutti lì. Salutai tutti con le lacrime agli occhi ma dovevo partire, per forza, salii in macchina con mio padre vicino e ci dirigemmo verso l’aereoporto, I aspettavano due ore di macchina ed in più un’ora  e mezza di aereo, fu una giornata molto pesante! 
Alle 16 atterrammo ad Amburgo, usciti dall’aereoporto mio padre disse – eccoci qui tesoro, ora sali qui e andiamo verso l’hotel dove incontreremo Hoffman- 
Io lo guardai non ci potevo credere andavo in hotel con una limousine.
-Oh mio dio ma andiamo in l-l-limousine in hotel? Oh ma è fantastico!!!!- 
Mio padre rise, io sorrisi e salii era bellissimo dentro: I sedili erano in pelle beige, le pareti rossiccie, in centro c’era un tavolino e ai fianchi c’erano delle casse con la radio a dir poco stupendo. Arrivati all’hotel cercammo le nostre stanze, la mia era la 483, entrai e rimasi a bocca a perta era grande e bellissima e aveveva una stupenda vista sulla città, non riuscii a credere a ciò che stavo vivendo. 
Mio padre mi mando un messaggio con scritto:” tieniti pronta per le 19 che abbiamo un appuntamento con Hoffmann. A dopo”. Avevo solo più un’ora di tempo allora mi feci una doccia velove poi aprii la valigia e mi ritrovai davanti ad un grosso problema non sapevo che mettere! Però poi pensai al mio vestito bianco di pizzo e pensai che quello era perfetto, lo indossai, mi arrivava un pò sopra il ginocchio ed era stretto e delineava bene le mie curve, indossai I miei high-heels bianchi, mi sistemai i capelli lunghi dietro alla schiena e poi scesi nella hall dove c’era già mio padre che aspettava quando mi vide sorridendo mi disse –io e tua madre ci siamo dati da fare vha, sei bellissima- io risi. Uscimmo dall’hotel dove c’era una Cadillac che ci aspettava per poi portarci al ristorante, quella sera c’era un po’ di vento ma si stava benissimo. Arrivati al ristorante Hoffmann ci salutò –Ciao, da quanto tempo che non ci vediamo! Lei è tua figlia?-
-si da un casino che non ci si vede, si lei è mia figlia-
-Piacere sono Chantelle- mi presentai
-Piacere mio, credo che ai ragazzi piacerà mi sei già simpatica- 
-Menomale allora!- rispose papà- non ci sono i ragazzi?- 
-si dovrebbero arrivare da un momento all’altro, ma se vogliamo ci possiamo andare ad accomodare!- 
-Va bene!- dissi
Andammo dentro era magnifico, il camiere, pure carino, ci fece accomodare all’esterno, era bellissimo. 
-Vi piace?- chiese Hoffmann 
-mamma mia è perfetto!!- risposi 
-Bene sono contento che vi piaccia, redo che siano arrivati I ragazzi sento delle fan urlare! È sempre così quando sbucano da qualche parte!- esclamò
-Ma così per curiosità, di che band stai parlando?- gli chiesi
-Tokio Hotel, tuo padre non te lo ha detto?-
-C-c-cosa? Tokio Hotel o mio dio! Quando ero più piccolo era una loro fan, ora li ascolto ancora non così tanto come una volta ma comunque!- risposi con un sorriso stampato sul mio viso. 
-Ah bene, saranno sicuramente contenti! Che ascolti la loro musica! Ed eccoli I miei figliocci!-
-David ti prego non ci chiamare in questo modo!- disse Bill 
-Si si va bene! Comunque lei, se voi la assumerete, potrà essere la vostra prossima assistente!-
Mi sentivo osservata in quel momento-Piacere io sono Chantelle- 
-Bellissimo nome- disse Tom –comunque io sono Tom- facendomi l’occhiolino –io sono Gustav- dandomi la mano –io sono Bill- disse sorridendomi – ed io sono Georg-
Era incredibile, erano più belli dal vivo da come li vedevo in tv, sembravano tutti e quattro gentili. Dopo esserci presentati ci sedemmo al tavolovicino a me c’era Hoffman e Bill davanti invece avevo Tom che continuava a fissarmi-Tom, tutto bene?- gli chiesi –Si si tranquilla- mi rispose con un sorriso da malizioso -okey, se lo dici tu- gli sorrisi.
Dopo aver mangiato mi alzai e andai in bagno, mentre stavo uscendo mi ritrovai davanti Tom –Ehi! Dolcezza!- mi disse 
-Ma ciao!-
-Sei bellissima lo sai?-
-Grazie!- risposi arossendo
-Sei diventata rossa-
-Ehm, non è vero! È la luce!- in verità lo sapevo di essere diventata rossa ma non volevo ammettere 
-Si proprio la luce eh!-
-si si-
-se lo dici tu va bene! Ma di dove sei?-
-io sono italiana-
-davvero? Adoro l’italia è fantastica, il mangiare le ragazze, il paesaggio, le ragazze- 
-Bene sono contenta!- gli risposi
-Quando intendi di iniziare da noi? –
-non so ancora me lo dovete dire voi-
-guarda per me puoi venire già domani mattina, svegliarmi e vederti già in casa nostra non è di certo una cosa brutta!-
Io risi-se lo dici tu! Credo che dovremmo andare di nuovo dagli altri si staranno di sicuro chiedendo dove saimo finiti-
-fai te io stare voentieri qui ha chiacchierare-
-ne abbiamo di tempo- 
-io non so cosa tu intendi per chiacchierare ma io intendo me, te, albergo, letto-
-Tom, no-
-ma perchè?-
- 1 non ci conosciamo 2 perchè dovrei venire a letto con te 3 ho sentito di tutte le tue storielle e non ci tengo di essere una fra mille e 4 ho il ragazzo- 
-abbiamo tempo per conoscerci piccola e non ti preoccupare per il tuo ragazzo non lo verrá mai a sapere!-
-non mi chiamare piccola e no punto!- mi diressi verso l’uscita dove stavano già aspettando tutti dove Bill chiese- ma mio fratello dove diamine è finite?-
-Non so non lo visto- risposi mentendo
-Eccomi- sentii la sua voce –scusate ero in bagno-
-Allora domani mattina puoi iniziare alle 9, dirigiti al loro studio, ci vedremo lì, Buona notte ci vediamo-
-Okey va benissimo a domani-
-Ciao Cha’ – mi salutarono in coro

Arrivati all’hotel andai subito in camera e mi buttai sul letto, presi il mio cellulare “1o chiamate perse da Francesca” oh mio dio chissà che era successo la richiamai.
Lei-Pronto? Chantelle?-
-Si sono io che è successo?-
-ehm, non so da dove iniziare-
-non mi piace affatto come l’hai detto che è successo dimmelo Fra!-
-Oggi pomeriggio sono andata a in centro con mia mamma eh- 
-eh… non fermarti mi fai preoccupare!-
-ho visto Matteo che si faceva con una ragazza-
io iniziai a piangere non potevo credere a ciò che mi stave dicendo mi fidavo di lui forse troppo –No non è possibile dimmi che è uno scherzo ti prego!-
-No Cha’ non è affatto uno scherzo non ti farei mai uno scherzo del genere! Ora calmati però non piangere!-
-Non c’è la faccio ha non piangere, tu me lo avevi detto che era uno stronzo e io non ti ho ascoltato! Scusami!- dissi singhiozzando –Non importa l’importante che tu adesso ti tranquillizzi okey? Coricati e dormi un po’, non ci pensare!- 
-Ci proverò grazie Buona Notte Migliore Amica-
-Notte Migliore Amica se hai bisogno chiamami-
misi giù ero distrutta, mi coricai nel letto e mi addormentai. 






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Capitolo 3
*** Il primo giorno ***


La mattina dopo…
 
Quella mattina la sveglia alle ore 8, mi alzai con molta difficoltà, ero ancora distrutta ma per sentirmi meglio decisi di farla finite con lui definitivamente, presi il cellulare e gli scrissi un messaggio “Ho saputo quello che hai fatto, come hai potuto? Comunque fra di noi è FINITA.” Posai il cellulare, andai a farmi una doccia gelida e poi mi diressi davanti all’armadio, non sapevo nuovamente che cosa mettere avevo troppa roba, alla fine mi decisi per degli skinny jeans, una camicia a quadretti neri, bianchi e rossi e naturalmente le mie vans rosse. Pronta, presi la mia borsa e scesi, chiamai un taxi che mi portò direttamente davanti allo studio, ero leggermente agitata . Giunta davanti allo studio sentii suonare le note di zoom into me al piano era meravigliosa quella canzone, suonai il campanello e di botto ci fu il silenzio. Hoffmann venne ad aprirmi la porta –Buongiorno Chantelle sei puntualissima-
-Buongiorno, certo-
-Entra pure, accomodati laggiù I ragazzi arrivano subito-
-okey va bene!- risposi.
Mi fece accomodare ad un tavolo apparecchiato per la colazione –spero che non hai ancora magiato nulla così ci puoi tenere compagnia-
-Ho solo bevuto un caffè ma mangio volentieri qualcosetta con voi! Grazie mille!-
-è un piacere!-
-Oh ma guarda chi è arrivata, Buongiorno Cha’ tutto bene?- mi chiese Bill abbraciandomi –Buongiorno a te, io tutto a posto grazie tu?-
-tutto bene grazie, mangi con noi?-
- Si volentieri!-
-Eccoli che arrivano I tre dell’ave maria!-
ridendo salutai anche gli altri e ci sedemmo tutti attorno al tavolo.
-Bene dopo questa bellissima colazione, mi potreste dire cosa dovrei fare?- chiesi
Hoffmann mi rispose – ah si vero, allora sicuramente non devi fare la loro donna delle pulizie perchè c’è l’hanno già ma hai il compito di fare un po’ da segretaria, fai delle telefonate e cose varie non è un lavoro duro-
-Okey va bene!-
-E comunque avrete anche tempo di andare a feste private, praticamente sei come una menager per loro li devi seguire ovunque, beh quasi ovunque, questo vale specialmente per Tom.-
-Okey- dissi ridendo
-ma io non faccio nulla di male- disse Tom
-sappiamo tutti che hai solo due cose in testa- disse Georg
-Georch sta’ zitto mi fai star male mamma mia-
-Basta ragazzi, non iniziamo- aggiunsi
Sembrava un bel lavoro, speravo solo che non avrebbero litigato ogni giorno se no sarei scoppiata davvero.
-Ragazzi adesso vi lascio soli, ah e Cha’ fra una settimana inizia il loro tour europeo, dovresti chiamare ancora Dan and Dean per chiedergli quando arrivano!- mi disse David
-Okey tutto chiaro, per I numeri di telefono?-
-Chiedi pure a loro! Buona giornata-
-Buonagiornata anche a te-
Rimasi da sola con I ragazzi, subito chiamai Dan e Dean che dissero che avrebbero portato I vestiti domani, poi sentii Tom suonare la chitarra, decisi di andare a sentire, si vedeva che amava suonare, era la sua passione.
-Ehi tu, suoni benissimo!- gli dissi
-Ehi, grazie lo so- disse sorridendo.
Quel sorriso era stupendo, mi faceva tremare, avevo I brividi e poi quando si sfiorava il suo piercing al labbro con la punta della lingua oh mio dio solamente eccitante.
-Vieni qui vicino a me- disse Tom
-perchè?-
-Ti piace suonare la chitarra?-
-non so suonarla ma mi piace!-
-Benissimo, vieni qui allora!-
Mi mise davanti a lui, mi mise la sua chitarra attorno al collo, mi prese delicatamente le mani e pian piano mi faceva passare da nota a note sulle corde facendomi suonare un pezzo di World Behind My Wall, mi sentivo benissimo fra le sue braccia, sentivo il suo respiro sul mio collo, le mie mani nelle sue, non potevo credere a quello che stavo facendo, non ci avrei mai pensato.
-Vedi che sei capace?-
-Si ma solo perchè tu mi stai aiutando!-
Rise e mi diede un bacio caldo sul collo che mi fece venire I brividi. Il nostro silenzio venne interotto da Bill che vedendoci ci chiese –posso sapere cosa stavate facendo o no? anzi no non me lo dite che è meglio-
-Tranquillo Bill mi ha solo insegnato a suonare delle note di WBMW- gli dissi
Tom annuì.
-Se lo dite voi okey. Comunque venite che dobbiamo andare agli a Köln (Colonia) che ci hanno invitato a Germany’s got talent per una performance-
-okey arriviamo- rispose Tom –Peccato sarei stato ancora per molto da solo con te-
io sorrisi timidamente all’ascoltare quelle parole e arrossii nuovamente, lui rise nel vedermi arrossire.
-non ridere-
-scusami ma sei dolce-
-basta ti prego, ora andiamo per favore?-
-come vuoi tu piccola- rispose trattenendo la sua risatina.
Saliti in macchina dovetti fare alcune chiamate e confermare I 4 tour bus per il tour, sarebbero dovuti stare 3 mesi in un bus e viaggare per tutta Europa quindi dovevo prendere I più comodi che c’erano.
Passate 4 ore di macchina arrivammo agli studio, non era nolto accogliente I muri grigi, faceva freddo piccolo diciamo che gli faceva diventare ancora più agitate di quanto lo erano già.
Dopo aver fatto il sound check, giocarono a ping pong per vedere chi era il migliore, Georg accese la musica e si mise a ballare come un pazzo finchè non mi sentii prendere da dietro, mi prese le mani e mi fece ballare insieme a lui ci divertimmo molto quegli attimi prima, erano simpaticissimi in quei momenti scordavo il male che mi aveva fatto Matteo, mi sentivo al sicuro quando c’è li avevo attorno.
Alle 19 arrivo la securitydisse di dirigersi verso il palco, era ora! Salirono sul palco, perfetti come sempre, suonarono Automatisch, era stupenda! Mi feci trascinare dalle note avrei volute urlare come facevano molte fan nel pubblico, ma io forse ero la più fortunata del mondo, insomma avevo il lavoro che ogni Alien desidera! Che onore!
Finita la canzone scesero dal palco, gli abbracciai forte tutti e quattro.
-Bravissimi, siete dei grandi!
-ahw ma grazie carissima-
-beh io naturalmente sono stat oil più bravo di tutti c’è io sono superman- disse Tom
-Si Tom, certo, l’importante è esserne convinto no?!- aggiuse Georg
-ovvio io sono the best-
-sisi parla parla- disse Gustav
-oh ma bastavi prego- disse arrabbiato Bill –è possibile che dopo ogni concerto deve uscire questa discussion?!-
-Bill ha ragione ragazzi, comunque è ora di andare perchè domani mattina alle 10 avete una riunione con Hoffmann e alcuni assistenti per organizzare la tracklist per il tour e cose varie- dissi
-Si signora-
-prova a chiamarmi ancora una volta signora Tom e poi vedi-
-andiamo vah che è meglio- disse Bill ridendo.
Ormai erano le 23 e avevamo ancora 4 ore di macchina daanti a noi, Tom si sedette vicino a me, eravamo io e lui al fondo del pulmino gli altri era più avanti.
-beh ti è piaciuta la nostra performance?-
-Si stupena, poi io la adoro quella canzone-
-mi fa piacere- mi disse sorridendo
Io ricambiai il sorriso anche se era un po’ sforzato, avevo Matteo in testa mi mancava però lo odiavo allo stesso tempo, non sapevo come fare.
-Tutto a posto Cha’?-
-Si si- peccato che dietro a quell si c’era un “sto male” ma non potevo di sicuro parlarne con lui.
-non mi dire cazzate lo vedo che non è tutto a posto-
-sto bene tranquillo, sono solo un po’ stanca-
-Se lo dici tu! Va bene! Anche io sono tanto stanco sono distrutto!-
-è beh ci credo!-
-hai freddo?-
-No perchè?-
-Hai la pelle d’oca non mi raccontare cazzate!-
-mi sono dimenticata la felpa a casa senti eh-
-meglio così-
-eh?-
-beh, vieni qua!-
Si tolse il suo felpone e me lo fece indossare, era più o meno due volte me poi si mise di traverse e mi abbracciò da dietro, era meraviglioso stare fra le sue braccia, il suo respiro sulla mia pelle, le sue manic he a volte mi davano una carezza sul viso, quelle labbra calde che a volte sfioravano il mio collo e mi facevano venire I brividi di freddo per il piercing gelido, amavo quell momento sarei stata tutta la notte così.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 4
*** I trust you ***


Arrivammo dallo studio e sentii il mio cellulare suonare, chissà chi era erano le due di notte, tirai fuori il cellulare e vidi il suo nome, che voleva glielo avevo detto chiaro e tondo che non volevo più nulla da lui decisi di rispondere lo stesso.
-Pronto, che vuoi?-
-Amore, mi dispiace-
-Tu credi che con un mi piace è tutto a posto? C’è ma lo sai che io avrei messo le mani nel fuoco per te-
-scusami non volevo-
-come non volevi? Se non volevi non lo facevi con quella la-
-ma io ti amo-
-beh dovevi pensarci prima di fare una grande cazzata, io ho chiuso con te punto-
-no ma ti prego-
-no no e no ciao-
 Gli chiusi il telefono in facciae scoppoiai a piangere come poteva armi una cosa del genere? Non potevo perdonarlo.
Tom mi vide piangere –Ehi, cos’hai? Non piangere-
-scusami ma voglio stare da sola adesso Tom me ne vado ci vediamo domani, salutami gli altri- lo salutai abbracciandolo e camminai fino all’hotel. Salii velocemente in camera senza nemmeno salutarlo, mi buttai sul letto e piansi piansi e piansi, stavo sprecando trope lacrime per quel ragazzo. Ad un certo punto vidi il mio cellulare illuminarsi con su scritto “aprimi” non sapevo chi fosse, andai ad aprire, era Tom non sapevo che fare, avevo solo più la forza di buttarmi fra le sue braccia, lui mi strine e mi disse –Si aggiusterà tutto te lo prometto-
-No nulla si aggiusterà, nulla è un coglione!-
-se ti va raccontami-
Gli raccontai tutto, nei minimi dettagli, non mi lasciò andare un attimo, e chi l’avrebbe detto che alla fine sarebbe stato lui a consolarmi. Mi fece coricare nel letto, mi coprì con le coperte e mi diede un bacio sulla fronte poi si mise accanto a me, quella notte ci addormentammo così, stavo meglio con lui accanto.
Il mattino dopo mi risvegliai nel letto da sola, prbabilmente se ne era andato, ma poi sentii l’acqua della doccia scorrere ed era rimasto davvero tutta la notte con me, e forse sto ragazzo aveva una parte dolce e non era come tutti I giornali lo descrivono. Sentii la porta aprirsi e lo vidi uscire in boxer, era una bella visual devo dire! Mi vide sveglia, si avvicinò a me mi diede un bacio delicate sulla fronte e mi disse –Buongiorno principessa, come stai?-
Era tenerissimo, volevo morire –molto meglio grazie a te-
Mi sorrise e mi disse – lo fatto volentieri, meriti solo del bene, sei una brava ragazza-
Mi venne solo più da abbraciarlo forte, non l’avrei volute più mollare ma dovevo prepararmi erano già le 10.
-sa mi preparo-
-okey!-
Tirai delle cose fuori dall’armadio e mi vestii, preparata scendemmo insieme nella hall, dove mi aspettò una brutta sorpresa.
-Matteo, che ci fai qui? Come hai fatto a trovarmi?-
-Tuo padre me l’ha detto, senti io ti amo lo vuoi capire ma come vedo ti sei portata a letto il prossimo-
-allora 1 non sono andata a letto con nessuno è solo un amico e 2 mi hai fatto male ti ho perdonato trope volte, mi avevi giurato che non facevi più cazzate e tu cos’hai fatto?-
Mi prese per il braccio destro e mi guardò con uno sguardo da incazzato –ah è solo un amico? Sicura?-
-Si più che sicura-
andò davanti a Tom e lo prese per la camicia –Matteo lascialo stare-
-Senti amico tu toccala e poi ti faccio vedere io chi è il più forte- disse a Tom
-Non ho paura di un ragazzino di 18 anni e poi lei non ti vuole più lo hai capito o no-
Matteo cercò ti tirargli un pugno sul naso ma lo scampò per un pelo –Ma sei scemo non ci provare okey! Vattene e lasciami in pace-
-Come vuoi Chantelle ma fai attenzione a quello che fai- se ne andò e io rimasi da sola con Tom che mi abbraccio forte perchè vide scendermi una lacrima.
-Tom, ho paura di sto ragazzo-
-Non devi avere paura ci sono io con te Bill, Georg, Gustav non sei da sola, capito?-
-Si grazie ma ho paura insomma mio padre è ritornato in Italia non ho nessuno qui non c’è la faccio, voglio andarmene-
-Tu non te ne vai, preparati le valigie e vieni con me!-
-Dove mi porti?-
-Da noi c’è una stanza libera, vieni ad abitare da noi!-
-cosa? Ma devi chiedere anche agli altri-
-diranno di sicuro di si credimi-
-se lo dici tu, grazie-
-non ti lascio da sola, mai-
No, non era affatto come tutti lo descrivevano, lo guardavo negli occhi e vidi che non diceva bugie era serio, che dire quando c’era lui vicino mi sentivo al sicuro.
Andai velocemente le mie robe e ci dirigemmo verso lo studio dove erano tutti sotto stress perchè fra 3 giorni sarebbe iniziato il tour non vedevo l’ora di vedere I costume e il palco avevo visto degli schizzi, erano bellissimo, ma dal vivo erano di sicuro meglio.
Tom urlò – Sono ritornato e ho una novità-
-e quale sarebbe? – chiese Bill
-Cha’ si trasferisce qua! Non me ne frega che dite lei resta qua punto-
-Oh ma che bella notizia, come mai?- chiese Gutav
-lunga storia-
Dopo avergli spiegato tutto rimasero tutti a bocca aperta e sconvolti.
-Oh mamma povera, non preoccuparti qui sei sicura! Non avere paura è solo un deficiente- mi disse accarezzandomi la guancia Bill.
Erano troppo dolci come si occupavano di me, erano come fratelli ormai, amavo stare con loro.
-Io direi che è ora di andare a dormire è gia l’una- disse Tom
-Beh sono d’accordo con te- risposi –Notte ragazzi e grazie di tutto-
-di niente cara-
Andai nella mia stanza era stupenda. Mi coricai e mi addormentai subito con mille pensieri nella testa. Mi svegliai nel bel mezzo della notte, guardai l’orologio erano le 3.30, era incredibile avevo sognato me e Tom, non sapevo che pensarne. Mi alzai e andai in bagno per lavarmi la faccia, nel mentre passai vicino alla sua stanza, la porta era aperta, intravidi I suoi cornrows cadergli sulla faccia, qulle labbra perfette socchiuse, era perfetto sto’ ragazzo. Mentre tornavo in camera sentii una vocina addormentata sussurare –Dove vai?-
-Sono andata in bagno-
-Tutto bene?-
-Si tranquillo Tom-
-Bene- mi sorrise –vieni qui che ti devo dire una cosa-
Mi avvicinai a lui –Allora…- mi prese e mi fece il solletico alla pancia e mi fece cadere sul suo letto, era da tanto che non ridevo così tanto, -Basta ti prego- ci trovammo a faccia a faccia, I nostril sguardi si incrociarono, aveva degli occhi profondi, lo vedevo che voleva di più, voleva di più di una semplice amicizia ma non c’è l’ha facevo daltronde lui era quello che ogni settimana ne aveva un’altra e io non volevo essere una fra tante quindi distolsi lo sguarda, lo spostai da sopra di me e andai in camera, mi coricai nel mio letto e abbracciai il cuscino cercando di dormire, ma il pensiero di cosa stave per accadere prima non me lo permetteva.
Il mattino arrivò in fretta, I raggi del sole entrarono in camera mia e mi sfioravano la pelle, decisi di alzarmi per preparare la colazione ai ragazzi, daltronde se lo meritavano, mi vestii velocemente e scesi. Mentre ero ai fornelli ad un certo punto mi sentii abbracciare da dietro –Buongiorno principessa, tutto bene? Ieri sera te ne sei andata via così in fretta-
-si tutto a posto, ero solo stanca-
-si certo come no, credevo che volessi anche tu che arrivassimo a quell punto-
-Tom il problema è che tu non sei capace ad avere una relazione seria, ogni settimana cambi ragazza, capisci io non voglio essere un fra tante-
-Tu non sei una fra tante Cha’ quando sono con te provo cose indescrivibili non so come spiegarle, provo senzazioni che con le altre non provo perchè sono solo degli one night stand per te smetterei, credimi-
davanti a quelle parole rimasi basita non sapevo che dire, non me lo sarei mai aspettata da lui, mai.
-Come faccio a fidarmi dopo tutte la mia esperienza, me lo speghi?-
-Te lo dimostrerò, non sono come gli altri, non mi permetterei mai di farti del male sei una persona troppo brava, ammazzerei chiunque ti facesse del male-
Non sapevo che rispondere.
-Ci devo pensare, non riesco a decider così, insomma sono appena uscita da un cosidetta relazione-
-Lasciati tempo, ma non troppo ti prego-
-va bene- lo abbracciai forte.
Il nosto momento venne interrotto dagli altri tre che scesero
-beh la colazione? Wow è bellissimo chie è che ha preparato tutto questo? – chiese Georg
-Io hai viso che bello-
-Si certo come Tom che prepara la colazione convinto lui-
-tanto lo so che è stata Cha’ non siamo mica stupidi!-
-mah guarda su questo ho dei dubbi-
-Ha parlato mister intelligenza-
-beh  più cervello di te c’è lo di sicuro- disse Tom facendo una smorfia a Georg
-guardate io direi di mangiare-
-splendida idea Cha’- disse Bill.
Abbiamo mangiato e riso tutti insieme e il tpur era sempre più vicino, grazie a loro sarei tornata per 4 giorni in Italia insomma perfetto. Fuori il cilo era nuvoloso era tutto nero e sabrava che da un momento all’altro dovesse piovere, faceva freddo e il riscaldamento non andava ci coprivamo con coperte e coperte. Mentre loro stavano uscendo io uscii per prendere una boccata d’aria ne avevo bisogno per liberarmi la mente, per pensare, arrivai ad una conclusione.
-Che ci fai qua fuori sta per piovere rientri?- mi sussurrò Tom
-dovevo pensare…ti senti più libera fuori-
-a che pensavi se posso sapere?-
-a me, a te, a noi-
-capisco-
-Vedi, io non voglio perderti, sei speciale ma, non so se non funziona? Ti perderò-
-Non mi perderai mai-
-non mi deludere, sto iniziando a fidarmi-
Non mi rispose, sentii solo più le sue labbra morbide sfiorare le mie, in quel momento si mise a piovere forte, quell bacio è stato magico. Mi aggrappai al suo collo e mi misi in punta di piedi per continuare a baciarlo, era un bacio delicato, sarei stata ore ed ore li, le notre dita ormai magnate si incrociarono, mi staccai un attimo e gli sorris mordendomi il labbro poi si avvicino al mio orecchio e mi sussurrò –Ti Amo- dandomi poi un bacio suul collo, adoravo I baci sul collo.
-Anche io-
-chissà che ne penseranno gli altri-
-non so, io direi che possiamo andare dentro al caldo qui fuori fa così freddo-
-tutto quello che vuoi, pricipessa-
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 5
*** I love you. ***


2 giorni dopo…
Passarono 2 giorni, era il giorno dei giorni, erano tutti agitate, daltronde il giorno dopo saremmo partiti per il tour europeo.
Andai a comprare le ultime cose, quando ad un certo punto vidi un articolo di giornale che mi scombussolò la mente: “Tom Kaulitz fidanzato? “ e sotto c’era una nostra foto, in realtà era proprio quello che volevamo evitare, finire sui giornali.
Corsi a casa posai il giornale sul tavolo, visto che erano tutti li sentii soltanto un –oddio, ci hanno beccati-
-beh Tom non pensavate di  sicuro che potevate avere una relazione segreta-
-lo sapevo lo sapevo lo sapevo ormai è troppo tardi-
-e vabbè diventerò popolare!- risi
Sentii il cellulare squillare –Chantelle ti ho avvertito provi a fare una cazzata e poi vedi! Ti al tuo amichetto di non farsi vedere in giro, sai potrei ammazzarlo di botte-
-non voglio più nulla da te, è inutile che fai così-
gli chiusi il telefono in faccia rimasi spaventata.
Prima che potessi iniziare a piangere Tom mi prese fra le braccia poi mi prese il viso –Non piangere capito non ti succederà nulla e non succederà nulla a noi capito, è solo stupido stai tranquilla-
-Non c’è la faccio più-
-Si tu sei forte c’è la puoi fare-
Aveva ragione, daltronde io non volevo nulla da lui, era lui che aveva combinato casini e non io. Subito telefonai a Fra per raccontarle tutto e mi disse che avrebbe provato a parlare con lui non si poteva continuare così. Fortunatamente domani sarei partita con I ragazzi quindi sarei stata lontana da tutti e tutto.
Quella sera andammo tutti a dormire presto, non riuscivo a addormentarvi, lo ammetto era agitata pure io anche se non dovevo andare sul palco, ad un certo punto sentii dei passi
–Ehi piccola dormi?-
-Ehi, no non riesco!-
-posso coricarmi accanto a te?-
-che domande, ceerto-
Si coricò e mi abbracciò da dietro, mi baciò la spalla –sai tutti vorrebbero una ragazza stupenda come te ma solo io c’è lo-
-Ohw sei tenero!- gli diedi un bacio a stampo, sentire quelle parole uscire dalla bocca di Tom Kaulitz non era una cosa da ogni giorno. Mi prese il viso mi bacio con passione, scese e mi baciò delicatamente il collo, il freddore del suo piercing sulla mia pelle calda mi faceva eccitare, si spostò sopra di me, sapevo meglio di lui che cosa voleva e lo ottenne anche, stavo facendo con lui ciò che migliai di ragazze vogliono. Lo tirai verso la mia bocca, le nostre bocche si incontrarono e le nostre lingue si cercavano, I nostri corpi si sfioravano quegli occhi pieni di voglia che mi fissavano, era uno sguardo profondo, era la notte perfetta. Mi accarezza I fianchi da farmi venire I brivdi poi mi diede tani baci fino a ritornare davanti me, io gli accarezzavo il petto e delineavo con le dita I suoi addominali, lui si coricò attaccato a me e mi disse –grazie, questo sic he fa bene prima di un tour-
-beh forse hai ragione, ne avevo bisogno- risi
lui mi sorrise e poi ci addormentammo tutti e due.
Il mattino dopo aver preparato le valigie ricevetti una chiamata da Fra –Chà devi ritornare è urgente-
-cos’è successo Fra?- npn sapevo cosa potesse essere successo non faceva mai chiamate del genere.
-Ho bisogno di te, ho beccato Francesco baciarsi con un’altra e stavano per fare altro, stavamo insieme da quasi 2 anni, perchè?-
-Oddio, tranquilla so come ti senti, senti prendo il primo treno per Milano e vengo da te!-
-Davvero?! Odiio grazie migliore amica ho bisogno di te più che mai-
-Stasera sono li!-
-a stasera.-
 
Andai a dire che era successo ai ragazzi e loro lo capirono anche se erano un po’ tristi.
-Mi molli così, come faccio senza te?-
-Non preoccuparti alla vostra tappa a Milano saró di nuovo fra di voi!-
-si ma non ci vediamo per 1 mese, sono tanto triste-
-un mese è tanto ma noi c’è la facciamo- lo abbracciai forte, lo baciai e gli sussurrai –ci sentiremo ogni sera ok?-
-certo- mi diede un bacio sulla fronte.
I ragazzi mi fecero volare con il loro jet fino a malepensa, dove corsi tra le braccia di Fra la abbracciai forte forte, non volevo lasciarla andare, piangeva a dirotto, la capivo, daltronde avevo vissuto la stessa cosa. Ci misimo in viaggio verso casa, da un lato ero felice di essere ritornata almeno avrei rivisto tutti. Arrivate a casa, entrai e andai a salutare I miei e poi mi dedicai a lei, aveva bisogno di me.
-Fra, sono qui tranquillizzati, non piangere è soltanto uno stronzo, non ti merita-
-Lo so che è stronzo ma stavamo insieme da un casino io mi fidavo di lui-
-non fidarti mai troppo della gente, ti delude soltanto, anche io ho imparato la lezione-
-almeno mi capisci, ma tu come va?-
-io benissimo, insomma sto con il ragazzo più stupendo del mondo!-
-Non mi dire che è quello che penso io?-
-Cosa pensi?-
-Tom?-
-ehm… si-
-wow sono felice per te, ma ne parlano così male non mi fiderei più di tanto!-
-Tanti lo dicono ma mi ha dimostrato che può essere anche diverso!-
-sicura? Non voglio vederti soffrire!-
-tranquilla- l’abbracciai era stupendo poter stringerla di nuovo fra le mie braccia!
-credo che è meglio che vado, che voglio vedere mia madre ci vediamo più tardi se vuoi! Se c’è qualcosa chiamami ok?-
-va bene ciao ciao!-
Ritornai a casa e chiacchierammo un po’ con I miei, di cosa avevo visauto in quei giorni, di cosa avevano fatto loro.
Andai a sistemarmi in camera mia, mi mancava era bello essere di nuovo a casa, ad un tratto sentii il mio cellulare squillare e risposi.
-pronto?-
-weeeeei tesoro ci manchi-
-oh anche voi un casino, com’è andato il primo show?-
-benissimo, Bill ha sbagliato alcune parole, Georg si è dimenticato un pezzo della canzone come sempre ma tutto bene!-
-Tom non dire cazzate su di noi non è vero-
io risi –sono contenta, non vedo l’ora di vedervi guiro!-
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Parlammo ancora per ore ed ore più o meno fino alle 2, mi mancava abbracciarlo, baciarlo ma almeno potevo sentire la sua voce sexy , vederlo, anche se solo attraverso una webcam che se sarebbe stato possibile, avrei voluto attraversarla e andare da lui.
Più tardi, finita la chiamata, andai a coricarmi nel mio letto che era già un mese ormai che non lo vedevo, calai subito nei sogni. Nel bel mezzo della notte mi svegliai mi affacciai alla finestra il cielo era sereno, le stelle brillavano e c’era un po’ di vento che mi passava fra I capelli e mi accarezzava la pelle.
I giorni passavano velocemente e io stavo aspettando con ansia il giorno in cui avrei rivisto I ragazzi. Avevo aiutato Fra a dimenticarsi di quello stupido, I miei parenti mi avevano rivista insomma ero pronta a ritornare. Non vedevo l’ora.
 
 
Passa un mese…
 
Finalmente era arrivato il giorno, I ragazzi mi avevano mandato giù pass del backstage feci dei salti di gioia assurdi, salutai tutti, mi sedetti in macchina e mi feci portare fino dallo stadio di Milano feci vedere I pass alla security che mi riconosse e mi disse –Ciao Cha’ come va?-
-Ciao, io tutto bene grazie tu?-
-Tutto bene, se aspetti un secondo ti porto dai ragazzi!-
-okey grazie-
 
 

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