SETTIMO UOMO
Non sono una ragazza
Primo giorno alla scuola Saotome Academy . Ammesso per puro caso o per fortuna, passato con un punteggio scarso.
Il fatto è che non so suonare nessun strumento, solo la chitarra la conosco abbastanza.
La mia voce invece attira le persone, dicono che è spaventosa, delicata e armoniosa per un ragazzo.
Il mio aspetto, come la voce, è femminile, i miei lineamenti e i capelli color rosso con venature di un rosa acceso fino ad arrivare alle punte.
Non mi reputo un ragazzo femminista, voglio solo rendermi visibile agli occhi della gente.
Quando ero un semplice ragazzo nessuno mi notava e con questa paura che sono diventato quello che appaio ora.
Trucco con un filo di matita rosa intonato con il colore dei miei capelli lunghi fino alle spalle e la frangia che copre le lenti degli occhiali da una parte,
dall’altra raccolti da una molletta. Un ciuffo che copre il naso piccolo.
Le ragazze e i ragazzi della scuola fissavano Shiki e voci incominciavano a riecheggiare sul suo conto.
(Deglutisce)
Frugò nel suo zaino e prese una cartina della scuola.
<> Continuò a camminare seguendo le indicazioni della cartina. Sbatte contro qualcuno.
<> Alzò lo sguardo e vide un ragazzo alto e bellissimo dai capelli biondi lunghi e una rosa tra le mani.
<> con il suo sorriso fece un inchino e gli porse la rosa.
<> Dopo quello sguardo Shiki entrò in panico.
"Ma sa che sono un maschio?
Meglio accettare?
Ma quel viso l’ho già visto.. Oddio lui è…"
<> Gli prese una ciocca di capelli tra le mani e si avvicinò quasi a sfiorargli il naso.
Urla improvvise di fan lo fecero rinvenire.
<> Troppo vicino, Shiki indietreggiò.
<> Venne interrotto.
<> si avvicinò all’orecchio <<…dovrebbe andarsi a cambiare, la gonna,
così mi renderebbe ancora più attratto da lei, mia rosa.>>
"Che rabbia il mio idolo crede che io sia una femmina…questo non può succedere…"
Shiki diede un occhiata all’orologio. <> Fece una corsa fino a ritrovarsi alla porta della classe,
entrò e occhi curiosi lo fissarono. Non era abituato a tutto quell’interesse verso di lui.
Una bella donna dai capelli rosa, lunghi e mossi, con gli occhi azzurri sorrideva, seduta sulla cattedra.
<<Ben arrivata Shiki Sagizu>> la sua voce era quella di un maschio e Shiki sussultò dallo spavento.
<>l’altro professore fissava Shiki con sguardo glaciale mentre
una serie di risate lo fecero sentire in imbarazzo.
"Solo io so di essere un maschio, tutta la scuola crede che io sia una femmina persino il mio nome confonde gli insegnanti…"
<> sorrise.
Shiki si sedette e pensò a le ultime parole che aveva udito cercando di non dare a vedere la sua ossessione per gli STARISH.
Prese il biglietto scritto dal direttore maniaco. CAMERA 114, CORRIDOIO 1..
DORMITORIO DELLE RAGAZZE… CHEEE??
Si incoraggiò e girò la maniglia, sbirciò in giro con lo zaino sulle spalle
<>
<> Una ragazza dai capelli lunghi, mossi e rossicci era sdraiata a leggere un manga e le cuffie con la canzone degli Starish a tutto volume.
L’altra ragazza più minuta, dagli occhi gialli e i capelli corti anch’essi rossi guardava dalla finestra con un quadernino in mano.
Assomigliava tanto alla compositrice di quelle belle canzoni che cantavano il gruppo più adorato in quegli anni.
Quindi se c’era lei il quella scuola anche i membri del gruppo dovevano esserci.
"Ichinose..Ittoki..Shou…Jinguji…Hijirigawa e Shinomiya…"
<> emozionato le prese le mani
<> Nanami arrossì.
<> cercò di sorridere. L’amica le diede una pacca sulla spalla
<> rise.
Shiki anche se si ritrovava nel dormitorio delle ragazze, avrebbe avuto Nanami vicino.
Il pomeriggio si postò vicino ad un albero, tutto tranquillo cominciò a leggere.
Domani dovrò fare coppia con un compagno... forse non avrò problemi, devo solo cantare.
Shiki si sentì osservato, da una finestra del dormitorio maschile un ragazzo dai capelli blu spettinati lo guardava. Distolse lo sguardo.
Shiki si stiracchiò <> Una musica registrata suonava dalle casse disposte sulle pareti all’interno della scuola.
A volume alto la melodia era soave.
<>
Shiki ascoltò tutto il tempo le loro canzoni. Quando il sole scese si fece buio, solo le luci delle camere illuminavano il giardino .
Prese le sue cose e percorse la strada di prima senza accorgersi che di nuovo, alla finestra Ichinose Tokija lo osservava.
…
In classe l’insegnante dai capelli rosa ci rivelò che tipo di lavoro a coppie dovevamo fare.
Il compositore, un ragazzo alto dai capelli verdi e la mano destra fasciata era concentrato a scrivere il testo davanti a me, in camera sua.
Le calze gli stringevano e pizzicavano le gambe scoperte e la gonna lo rendeva impacciato.
Teneva le gambe strette e cercava di nascondere l’imbarazzo.
<> Shiki fu sorpreso.
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Era un genio, in soli dieci minuti aveva già creato un testo e una melodia.
<> Lo sguardo severo di Midorima-san si fece più cupo.
Shiki prese la chitarra e seguì le sue istruzioni ascoltando la tonalità della sua voce…DELTUTTO STONATA!
Invertendo i ruoli, il suo compagno prese il posto al piano e scricchiolando le dita partì. A seguire la mia voce sottile.
Per un momento Midorima-san si fermò, forse perché aveva sbagliato. Ma alla fine del brano, con fare distaccato mi confessò queste parole.
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hai un talento e sono disposto a fare coppia con te Sagizu>>Salutato Midorma-san, uscì dalla sua camera e vide due ragazzi sorridenti Shou e Ittoki.
<> anche se aveva appena saputo che gli Starish vivevano li, doveva mostrargli un po’ di rispetto.
<> Dopo Ittoki parlò Shou.
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<> Shiki fece un sorriso strano tra l’agitazione e l’emozione.
<>sorrise Ittoki.
Entrarono in camera mentre percorse il corridoio, eccitato. In camera raccontò tutto a Nanami e lei gli mostrò la sala insieme alla sua amica.
Aspettò fino all’ora dell’appuntamento e si addormentò. Una mano gli sfiorò la guancia e uno scuotere improvviso lo svegliò.
<> il viso di Shou gli apparve insieme ad altri visi familiari.
Shiki si sfregò gli occhi e il trucco andò via.
<> tutti esclamarono tranne Ren che non si era fatto ancora vedere.
<> Shinomiya l’abbraccio sorridente.
Shou lo prese dalle spalle cercando di fermarlo.
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<> Erano come cane e gatto quei due eppure si volevano bene come una vera famiglia.
[…]
<> L’entrata in scena di Ren e Hijirigawa-san si irrigidì.
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<> fissò il suo compagno con un sorriso sulla faccia.
<> gli sorrise Nanami
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Tutti ai propri posti con il microfono davanti e la base in sottofondo partirono, il mio cuore esplose in piccoli pezzi.
Un ondata di calore e mi scesero le lacrime.
Quella sera rimasi nel mio letto con gli occhi aperti senza riuscire a dormire.. |