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I Tokio Hotel furono lasciati dal loro autista davanti ad una casa…già…una casa! Non un hotel…
“Ragazzi, mia
cugina ci aspettava per domani mattina…probabilmente già
dormirà a quest’ora!”disse Gustav ai compagni.
Fu subito smentito da una macchina che si fermò davanti a loro: ne scese una ragazza sui 16 anni molto, molto arrabbiata.
“Sei un emerito
bastardo!”urlò prima di richiudere la portiera “Non
voglio vederti mai più!”.
Un ragazzo scese dall’altra parte e la tirò a sé tenendola per il polso.
“Ma dai che anche a te va di giocare! Avevi detto che per te non c’erano problemi! Io e te giocavamo!”
“Senti beota, sono
stanca di discutere su questa cosa io non ho mai e dico mai detto che
stavo con te mentre tu ti facevi tutte le ragazze della discoteca! Ho
detto che se avevi intenzione davvero e soprattutto in tempi brevi di
lasciare la tua baffuta ragazza, che per inciso si veste come mia
nonna, io avrei continuato a frequentarti. Ma ora è finita! Mi
sono rotta quello che non ho!”
“Va bene tanto sai quante ne trovo!”
“Se se, vai a trovare la troietta di turno!” esplose lei “e soprattutto vai a fanculo!!!!!”
Senza dire altro il ragazzo salì in macchina e ripartì.
Lei si girò esasperata e per poco non le venne un infarto vedendo i Tokio Hotel al completo osservarla interrogativi.
“Giulia tutto ok?” chiese Gustav apprensivo.
Georg e i gemelli
capirono allora che era lei la famosa cugina che li avrebbe ospitati
per i prossimi 6 mesi, visto che stava proprio accanto alla sala di
registrazione.
“Però! Che caratterino la ragazza! Proprio un bel tiretto!” pensò Bill.
“Gus!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!”esclamò
entusiasta saltandogli letteralmente addosso. “Tesoro quanto mi
sei mancato!”
“Cuginetta…anche
tu mi sei mancata!!Ma chi era quello!?! Da quando non stai più
con i tuoi ti sei data alla pazza gioia, dì la
verità!” chiese allusivo senza smettere di stringerla
Gustav.
“Oh…non
pensarci! Ti racconterò dopo …comunque ciao! Io sono
Giulia, è un piacere conoscervi!” esclamò affabile
Giulia rivolta agli altri tre.
“Ciao! Io sono Tom
, lui è mio fratello Bill e lui è Georg!”
presentò il rastaro sfoggiando uno dei suoi migliori sorrisi da
seduttore.
“Lo so chi siete! Siete il mio gruppo preferito, non c’è bisogno di presentazioni!”rise lei.
“Ma Gus…vi aspettavo per domani mattina…che è successo??”
“Un po’ di anticipo!”si scusò il batterista.
“Ora però
entriamo, non mettiamo radici qui!”e così dicendo la
ragazza prese le chiavi ed aprì la porta di casa ed, entrata per
prima, accese la luce, per poi lasciare entrare gli ospiti.
Ora la potevano vedere bene, alla luce:
Era una bella ragazza, con lunghi capelli biondissimi e due occhi azzurri di una espressività spiazzante.
Era snella e i lineamenti erano delicati.
Indossava una gonnellina
di jeans che lasciava ben poco all’immaginazione e una
attillatissima maglietta con le maniche a tre quarti e lo scollo a V
verde smeraldo.
“Bella casa!” commentò Bill.
“Grazie! Di norma
sono un tipo modesto, ma la mia casa è la cosa di cui vado
più fiera! Da quando ci vico da sola ho cambiato un sacco di
cose…diciamo che rispecchia un po’ il mio modo di
essere…come evidenzia il caos che regna solitamente! E’
ordinata solo in vostro onore…comunque ora sarete
stanchi…vi mostro le vostre camere così vi sistemate.
Purtroppo le stanze non sono molte quindi dovrete dormire a coppie…in letti separati naturalmente!”
“Tranquilla non ci
facciamo problemi … diciamo…io e Georg in una e i Kaulitz
nell’altra.” propose Gustav.
“Per noi va bene!”
“Ok,
allora…i letti sono fatti, il bagno è in fondo al
corridoio e, scusatemi…so di non essere una grande padrona di
casa, ma per evitare di addormentarmi qui nel corridoio, credo sia il
caso di andare a letto! La mia stanza è l’ultima prima del
bagno, se avete bisogno non fatevi problemi!”
“Ok, grazie…sei una padrona di casa impeccabile, altrochè! Si complimentò Bill.
Giulia rispose con
un sorriso e dopo aver augurato la buona notte a tutti,
andò nella sua stanza e non appena poggiò la testa sul
cuscino, Morfeo la rapì.
Ciao!! Eccomi con
un nuovo capitolo!! Ho avuto un po' di problemini perchè
non sapevo usare l'html e ho dovuto cancellare e riscrivere la
storia per bene, per evitare che chi legge ci rimettesse gli occhi!!
Ora vi lascio al nuovo capitolo e vi prego recensite, se no mi
scoraggio! kuss...!
CAPITOLO II
Era passato un mese da quella sera, ormai per Giulia quei
ragazzi erano come dei fratelli, o quasi.
Le giornate passavano tranquillamente, tra risate, scherzi e
sporadici e soprattutto brevi litigi.
La ragazza continuava ad andare a scuola e i ragazzi a
lavorare nello studio di registrazione.
Giulia a scuola non aveva detto ai compagni che viveva con i
Tokio Hotel, immaginando le reazioni, lo aveva detto solo alla sua migliore
amica, Veronica.
Si conoscevano da tanti anni ormai, avevano la stessa età e
si erano trasferite li in Germania dall’Italia insieme, per frequentare un
corso di danza avanzato possibile solo con i crediti scolastici di quella
scuola ( motivo per cui avevano lasciato l’Italia).
Veronica andava spesso a trovarla e anche lei era diventata
amica dei ragazzi.
“Tooooooooooooooooooooooooooooooooooom!!!!!!!!!!
Biiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiill!!!!!!!!! Svegliaaaaaaaaaaaaa!!!! Dovete vedere
David stamattina! Possibile che siate tanto pigri??” li sgridò Giulia
scuotendoli nei loro letti e tirando giù le coperte a forza di strattoni per
farli alzare. Ormai c’aveva fatto l’abitudine a vederli in boxer.
“Ehi!” si lamentò Tom “mai sentito parlare di privacy?”
chiese stizzito.
“Si ne ho sentito parlare ma tu sei l’ultima persona che può
parlare di privacy, che per te è un concetto astratto!” fu la canzonatoria
risposta.
“Ahhhhhhhhhhhhh la luce del sole mi acceca!! Ma sei tutta
pazza!?” stavolta fu Bill a lamentarsi, quando Giulia aprì le tende e le
serrande.
“Gli altri sono già svegli e aspettano voi e conoscendoti
Bill, se non ti alzi subito prima di stasera nn andate da nessuna parte!”
“Cos’è un’attacco di spiritosaggine mattutino?” le chiese
sarcastico il moro.
“Lo so lo so sono troppo simpatica!” esclamò radiosa
cominciando a buttare la schiena in avanti in quello che voleva essere un
energico inchino.
Era proprio per questo suo carattere solare e sempre allegro
che Bill si era innamorato di lei, ma non aveva il coraggio di confessarle i
suoi sentimenti, nonostante varie volte fosse stato sul punto di farlo.
“Io vado in bagno!” annunciò Tom uscendo dalla stanza e
lasciando i due ragazzi da soli.
Giulia si sedette sul letto di Bill e si sdraiò accanto a
lui, non c’era niente di male, era quasi un’abitudine.
“Billuccio!!!!!!!” esclamò imitando la voce di una bambina e
abbracciandolo come fosse il suo peluche.
“Ehi signorina! Ricordati che sono un ragazzo! Se fai così,
nonostante io non sia come Tom, mi tenti troppo!” buttò lì il vocalist con una
leggere risata guardandola malizoso.
“Ma va là scemo! Stai un po’ zitto e abbracciami cucciolo
peluchoso!” gli rispose lei ridendo e lanciandogli un cuscino in faccia.
Lui non se lo fece ripetere ancora e l’abbracciò
teneramente. Rimasero così per un po’, e Bill non si mosse, nel timore che
anche il minimo movimento potesse rovinare la magia di quel momento.
Fu lei a sciogliere l’abbraccio dicendo: “ Ok Bibi io vado
di là se no mi addormento di nuovo e non mi smuove più neanche il carro
attrezzi!” e dopo avergli schioccato un bacio sulla guancia uscì dalla stanza
per raggiungere Gustav e Georg che intanto stavano giocando alla play e
lasciando il ragazzo solo con i suoi pensieri.
“Non posso dirle che mi sono innamorato di lei, potrei
rovinare la nostra amicizia e francamente è l’ultima cosa che voglio…ma non
resisto più!!!!Ogni volta che me la trovo davanti mi viene una voglia assurda
di baciarla e poi quando m guarda con quegli occhini dolci…! Ok basta, Bill!
Davvero, ORA-BASTA! SE no ci diventi matto!” pensò tra se e se, non
accorgendosi nemmeno che Tom intanto era entrato nella stanza con un
asciugamano intorno alla vita e lo fissava.
“Che c’è??? Perché m fissi??”
“Ti vedevo così assorto…pensavo ti fossi addormentato così
da seduto…!”
“Ma và! Stavo solo pensando…so che per te è difficile da
capire visto che non pensi, ma sai la gente con le rotelle al loro posto e una
coscienza che gli impedisce di portarsi a letto una ragazza a sera, lo fanno!”
rispose sarcastico Bill.
“Guarda che io penso…la mia è solo una filosofia di vita!”
“Allora scrivici un libro!”
“Preferisco sfruttarla per far altro!” concluse malizioso il
rasta concludendo così la conversazione e convincendo il fratello una volta di
più che era un caso disperato.
Anche Bill si preparò e salutata Giulia, il quartetto uscì
di casa diretto alla sala di registrazione.
“Ahhhhhhhhhhhhh”pensò la ragazza “Paaaaaaaaaaaaaace! Ma che
posso fare stamattina? La scuola è chiusa grazie a quei santi ragazzi che hanno
allagato i bagni (e che credo andrò a ringraziare personalmente) e in casa non
è niente da fare….mah si chiamo Vero!” pensò la ragazza.
Tum….tum…tum… “Pronto?”
“ Vero sono Giuli!”
“Buongiorno! Allora che fai? Pensavo di andare a fare
shopping che ne pensi?”
“Dico che è una bellissima idea per occupare la mattinata!”
fu l’entusiasta risposta di Giulia.
“Allora aspettami vengosubito da te e ce ne andiamo da casa tua”
“Ok a dopo!”
Volò in camera e prese il suo zainetto azzurro che con la
canotta bianca che indossava stava d’incanto e vi infilò cellulare, portafoglio
e chiavi senza appesantirlo troppoper
poi, sedutasi sul divano, aspettare l’amica.
Capitolo 3
Ciao!! Rieccomi con il nuovo
capitolo!! Intanto vorrei ringraziare tantissimo la mia amica Sarakey
che è stata la mia prima lettrice (perchè prima di
pubblicare ho chiesto un suo giudizio), e anche Sarah92 per aver
recensito positivamente!!! Mi fa un piacere immenso sentire che ti
piace la storia, perchè prima di pubblicarla avevo una paura
matta che non sarebbe piaciuta a nessuno!! Un bacio a entrambe e anche
a coloro che pur non avendo recensito, stanno seguendo la mia storia!!E
adesso....buona lettura!
CAPITOLO III
Driiiiiiiiin
“ARRIVOOOOOO” urlò Giulia dalla
finestra di casa per avvisare l’amica che stava scendendo.
Volò giù per le scale e la
raggiunse.
“Se magari la prossima volta
eviti di urlare e di farti sentire in tutto il vicinato mi fai un favore!” la
rimproverò seria l’amica per poi però scoppiare a ridere vedendo la faccia
buffa dell’amica che al sentire quel rimprovero aveva aperto la bocca
guardandola sconvolta e stizzita.
“Si ridi ridi! Mi tratti male!”
disse fingendosi offesa ma tornando a ridere e chiacchierare dopo meno di 10
secondi.
“Come va con i 4 ragazzi più
famosi del mondo?” le chiese Veronica.
“Sono come dei bambini,
soprattutto i gemelli!”
“heheh”
“Bill poi è cuccioloso! E’ il mio
cucciolo!”
“Ti piace mi sa tanto!”
“Sai che non lo so? Forse si! Ma
tanto per lui sono come una sorella!”
“Ne sei sicura?”
“Si si…purtroppo per me si!”
“Non pensarci! Dai facciamo un
po’ di shopping consolatorio!”
Giulia non se lo fece ripetere
due volte e insieme si “tuffarono” in uno dei negozi più “in” della città.
Ne uscirono che era quasi ora di
pranzo, cariche di buste.
Dato che i gemelli, Gustav e Georg
non sarebbero tornati per pranzo e che i genitori di Veronica erano fuori
città, andarono a casa sua a mangiare un boccone.
Mangiarono e chiacchierarono
allegramente e alle 3 Giulia decise che era ora di tornare a casa.
Si incamminò, ancora pensando
alla conversazione con l’amica su Bill….le piaceva davvero? Si…
A lui piaceva lei? Questo non lo
sapeva ma sperava fortemente che fosse così!
Intanto era arrivata a casa e con
suo grande stupore i ragazzi erano già li.
“Voi che ci fate qui? Non
dovevate tornare più tardi?”
“Non sei contenta di vederci?”
chiese sarcastico Tom fingendosi offeso.
“Certo che lo sono scemo! Sono
solo sorpresa!”
“Beh io volevo passare il
pomeriggio con te a dire la verità!” confessò Bill.
“Wow!!!!! Che cosa docce!”
esclamò con la vocina da bimba e con gli occhi che sbarluccicavano (parola
inventata da me e la mia amica Giulia (quella vera però)) per la felicità.
“Sisi! Allora dove ti va di
andare?”
“Allora che ne dici se mi cambio
e mi metto una delle cose che ho comprato stamattina e andiamo a fare una
passeggiata con tanto di gelato?” chiese supplichevole.
“Ok vai a cambiarti! Ma muoviti!”
“Alla perfezione non si deve
mettere fretta! E comunque voglio fare anche una bella doccia!”
“Mi arrendo! D’accordo!”
“Bravo il mio Billuccio!” e detto
questo scomparve per almeno un’ora, ma quando tornò era divina.
“Wooooow”pensò Bill guardandola
ammirato.
“Bellezza ci conosciamo?? Sai la
mia stanza è di là, potrei mostrartela!” esclamò ironicamente Tom con
praticamente la bava alla bocca.
“Pervertito!” fu la risposta che
lei riuscì a dare dopo essersi ripresa da un attacco di ridarella.
Era davvero bella: aveva stirato
i capelli che sembravano ancora più lunghi di quanto già non fossero, gli occhi
azzurri erano truccati in una maniera che metteva ancora più in risalto la loro
profondità e la loro espressività.
Indossava una mini molto molto
mini bianca che metteva in risalto le curve accennate, ed una canottiera
turchese aderentissima con il sangallo bianco che incorniciava l’ampia
scollatura dalla quale si intravedeva al punto giusto senza essere volgare un
reggiseno bianco di pizzo.
“ S-s-sei bellissima!” disse Bill
e se fosse stato un cartone animato adesso gli avrebbero tirato su la mascella
con la manovella.
“Grazie” rispose lei arrossendo
violentemente.
“Ehm…allora possiamo
andare?”chiese per smuovere l’atmosfera tesa che si era creata.
“Sisi certo!”assentì lei
riprendendosi. “Via!”
Così dicendo salutarono gli altri
e uscirono.
“Allora….come sono andate le
prove oggi?”
“Bine….abbiamo registrato
un’altra canzone…sai che ne sto scrivendo una nuova?”
“Davvero??Wow e di che parla?”
“Beh diciamo che è dedicata a una
persona speciale…”
“Una ragazza?”
“Già…”
Giulia si incupì improvvisamente
e per un po’ non parlò.
“Che ti prende?” le chiese Bill
vedendola strana.
“No niente niente tranquillo….Sai
che sono sempre con la testa fra le nuvole!”
“Allora lo prendiamo o no questo
gelato?”
“Siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii”
E si sedettero ad un tavolino di
un bar davvero carino.
“Che gusto lo vuoi il gelato?” le
chiese premuroso il moro.
“Cioccolato fondente!” esclamò
entusiasta lei.
“E’ proprio tenera! Alle volte
sembra una bimba!” pensò Bill
“Vado dentro a prenderli allora!”
E poco dopo tornò con in mane due
coppe di vetro stracolme di gelato.
“Mmmmmmmmmmh che bontà!” esclamò
illuminandosi Giulia dopo un primo assaggio; e gustandolo con calma se lo calò
tutto!
Lo stesso fece Bill e non appena
finirono entrambi si guardarono e scoppiarono a ridere.
“Bill hai del gelato sulla punta
del naso!” lo avvertì la ragazza per poi prendere un tovagliolo e delicatamente
pulirlo come fosse un bambino.
“Tu invece sei sporca qui” e
lentamente le sfiorò un angolo della bocca e come nel più classico dei
classici, i loro sguardi si incrociarono e piano piano i loro volti si
avvicinarono l’uno all’altro per poi unirsi in un tenero e casto bacio.
Quando si staccarono e si resero
conto di quello che avevano appena fatto si guardarono imbarazzati, lei arrossì
e lui le sorrise dolcemente.
Con gli occhi si dissero che non
ne avrebbero parlato, almeno per il momento, e l’imbarazzo si dileguò.
“Che ne dici se facciamo un’altra
passeggiata e poi andiamo a mangiare la pizza e poi ancora in discoteca?”
propose tutto d’un fiato Bill sperando in una risposta affermativa.
“D’accordo!”
Si alzarono e ripresero a
passeggiare, più silenziosi, ma anche più consapevoli del fatto che non li
legava un rapporto fraterno bensì qualcosa di più…beh…diciamo pericoloso!
Che ve ne pare??? Mi raccomando recensite e fatemi sentire cosa ne pensate..
Ciao a tutti!!! Ecco il
nuovo capitolo spero che vi piaccia e che mi lascerete delle recensioni
per farmi sapere se vi piace o se vi ho delusi....prima di lasciarvi al
nuovo capitolo vorrei ringraziare Becky e Windsturm per aver
recensito...grazie grazie grazie grazie e ve lo direi altre mille volte
se ci fosse spazio a sufficienza, perchè come ho già
detto all'inizio del capitolo scorso, temevo che la storia non sarebbe
piaciuta e sentire le vostre opinioni positive mi rende davvero felice!
Adesso....buona lettura!
IV CAPITOLO
Sparito l’imbarazzo tornarono a
ridere e scherzare come se niente fosse accaduto e loro fossero quelli di
sempre.
Andarono a mangiare la pizza e
quando ebbero finito rimasero un altro po’ seduti al loro tavolo a
chiacchierare.
- Senti, so che ti sembrerà
strano che io te lo chieda ora dopo così tanto tempo…ma la sera in cui
arrivammo, chi era quel ragazzo?
-Chi Cristian? No nessuno…solo
il ragazzo con cui uscivo e che era all’incirca 2 mesi che mi prometteva che
avrebbe lasciato la sua ragazza, ma poi non lo faceva mai…erano solo parole…ed
io ero stanca delle parole…stanca di amare qualcuno che non mi amava come io
amavo lui…e così quella sera lo ho lasciato…e come avrete sentito lui era
convinto che stessimo solo giocando…che fossi li per il suo
intrattenimento...non capiva quanto mi aveva ferita…-spiegò lei incupendosi.
-Che stronzo!- esclamò Bill
istintivamente assumendo una espressione arrabbiata.
Lei non potè evitare di sorridere,
vedendo la spontanea reazione del ragazzo…ci teneva davvero a lei…ripensò al
bacio che si erano scambiati quel pomeriggio e arrossì.
Bill vedendola arrossire intuì a
cosa doveva aver pensato e capì che doveva prendere il discorso.
-Senti per quanto riguarda oggi
pomeriggio…-cominciò, ma lei lo bloccò immediatamente.
-Ehm, tranquillo lo so…ti sei
solo lasciato trasportare e non ha importanza, giusto?
Non seppe cosa rispondere: per
lei era stato davvero solo questo? Pensava davvero che lui l’avesse baciata
solo perché trascinato dagli eventi?
-Ehm..vado a pagare e andiamo,
ok?- cambiò discorso lui.
Lei annuì lievemente e lui si
alzò.
"Cavolo cavolo cavolo! Lo sapevo che per lui non ha avuto
importanza!! Se no avrebbe risposto! E pensare che per me è stato così
bello…importante!" pensò la ragazza, ma nel frattempo il moro era tornato e Giulia
si impose di non pensarci.
Lì vicino c’era una discoteca e insieme si avviarono.
Una volta entrati le luci cominciarono a danzare al ritmo
della musica house che rimbombava dappertutto.
I movimenti divennero lenti e scattosi, o almeno questa fu
l’impressione che ebbero a causa delle luci.
-VIENI CON ME ANDIAMO A CERCARE UN POSTO DOVE SEDERCI- le
urlò per sovrastare la musica.
La prese per mano e lei sentì un brivido percorrerla tutta
interamente partendo dal punto in cui lui la stringeva. Si sedettero su un
divanetto libero e appartato.
-Aaaaah! Finalmente possiamo parlare normalmente senza
urlare come degli sfasati!-esclamò lui.
-Già!!!! Sembravamo due pazzi!- riuscì a dire lei prima di
scoppiare irrimediabilmente a ridere. Ordinarono dei cockteil, i primi di una
lunga serie che li seguì.
-Sei stata silenziosa per tutto il tragitto per venire qui…che
ti succede?- le chiese dolcemente il moro.
-Io…prima speravo che…no niente…lascia perdere!-
Lui le si avvicinò provocandole una strana soggezione e
dolcemente la baciò sulle labbra…un bacio con il quale cercò di esprimere i
sentimenti che fino a quel momento aveva nascosto…un bacio…una promessa…
Lei ricambiò, sentendo quanto quel bacio fosse
tormentato…aspettato…ed eloquente. Lei aveva le guance rosse, ma stavolta non
per l’imbarazzo, ma per i cockteil che aveva mandato giù.
Quando si staccarono lei gli sorrise come mai aveva fatto
prima…e prendendolo per mano lo trascinò in pista.
Qui cominciarono a ballare una sensuale danza stretti l’uno
all’altra e lui avvicinò la bocca a quella di lei e ricominciarono a baciarsi
senza smettere di ballare…piano lui scese con le labbra sul collo, con
desiderio.
-Stanotte vuoi stare con me?-le sussurrò all’orecchio e
ricevendo in risposta un bacio pieno di passione.
La prese per mano ed uscirono. Fermarono un taxi che li
riportò a casa.
Durante tutto il tragitto, seduti l’uno accanto all’altro,
si erano scambiati furtivi ma eloquenti sguardi e, una volta entrati in casa,
ricominciarono a baciarsi, fino ad arrivare davanti alla stanza di lei.
Con lo sguardo le chiese se era sicura di quello che stava
facendo ma lei aprì la porta e insieme entrarono richiudendosela alle spalle.
Subito si ritrovarono sul letto, lei gli tolse la maglietta
e lui la aiutò a liberarsi della canottiera, senza smettere di baciarsi.
-Ne sei sicura?Dimmelo ora perché tra esattamente 2 secondi
potrei non essere più padrone di me stesso!
-Si sono sicurissima Bibi!
“Cazzo cazzo! E’ ubriaca! E’ la cugina di Gustav! Vivo con
lei! Non posso scoparmela come una qualunque! Ma io sono davvero innamorato di
lei!” pensò Bill, ma le azioni…le circostanze…ebbero la meglio su qualsiasi
ragionamento razionale.
Ciaoooooooooooooooo!
Sto aggiornando abbastanza velocemente eh? Comunque come al solito
prima di cominciare voglio ringraziare chi ha recensito lo scorso capitolo...grazie chiakaulitz!! Mi fa piacere che la storia ti piaccia!! Adesso vi lascio al nuovo capitolo....buona lettura!!!
CAPITOLO V
Giulia fu svegliata dai caldi raggi del sole che timidamente
facevano capolino dalla finestra.
Si voltò e non potè fare a mano di sorridere vedendo Bill,
il suo Bill, beatamente addormentato accanto a lei.
Sentiva il suo respiro caldo e regolare e lo osservava come
fosse la cosa più bella che avesse mai visto.
Quella notte era stata stupenda.
Non ricordava proprio tutto a causa dell’alcool , ma
abbastanza da poter dire che era stata la notte più bella della sua vita.
Perché con lei c’era il suo Bill, il ragazzo a cui aveva
segretamente donato il suo cuore, il ragazzo che amava.
Lentamente lui aprì gli occhi e le sorrise.
-Ciao- sussurrò dolcemente.
-Buongiorno- anche lei sussurrò quelle parole e lui la baciò
con tenerezza.
-E’ stata una notte stupenda!- le disse il moro.
-No.. è stato un sogno!- lo corresse lei sorridendo.
-E allora ti prego…non svegliarmi- e la baciò di nuovo.
-Quindi non sei pentita?- le chiese però ad un tratto
facendosi serio.
-Certo che no! Perché dovrei? E tu?- rispose preoccupata.
-Assolutamente no! Solo avevo paura che tu ieri non fossi
pienamente cosciente e che oggi pensassi di aver sbagliato o che io mi sono
approfittato di te…
-Non l’ho mai pensato!E poi..beh…si, avevo bevuto un po’…ma
sapevo perfettamente quello che facevo!- lo tranquillizzò lei.
Lui fece un sorrisone a trentadue denti pieno anzi
traboccante di felicità e la baciò ancora una volta.
Erano felici. Felici come mai nella loro vita. Felici di
poter vivere il loro splendido sogno. Felici del loro amore. Felici…terribilmente
felici.
-Che ore sono?- chiese ad un tratto Giulia.
-Le 7,00…è prestissimooooo!
-Si ma tu devi andare nella tua camera! Se no tuo fratello
si insospettisce!
-Ma lui dormirà perlomeno fino a mezzogiorno!!!
-Su, Bill! Non fare il bambino capriccioso! Allora sai che
fai???? Vai nella tua stanza, disfi il letto come se ci avessi dormito e vieni
da me in cucina a fare colazione! Di’ che non è geniale se ne hai il
coraggio!!- Disse lei con aria di sfida.
-Beh…lo so che sei un genio! Ma quindi non dobbiamo dire
niente agli altri?
-Direi di tenerlo per noi ancora per un po’…glielo diremo al
momento giusto.
-D’accordo…
Giulia era li in quel letto, Bill accanto a lei
continuava a fissarla sorridendo felice ma lei stava pensando a qualcosa.
Doveva sapere, sapere cosa erano diventati lei e
Bill.
Si voltò verso di lui che ancora la fissava, non
riuscì nemmeno ad aprire bocca, lui la precedette.
-So cosa stai pensando!- disse
avvicinandosi per abbracciarla "Giulia io ti voglio bene e non ti farei
mai del male!" disse chiudendo gli occhi e avvicinandosi ancora di più.
Un sorriso si dipinse sul volto della ragazza, per
la prima volta nella sua vita aveva trovato una persona che la capiva al volo
"Anche io ti voglio bene Bill!" e lo baciò con passione.
-Ora vai però!- gli
ordinò staccandosi da lui.
-Agli ordini capo!-e così dicendo, ubbidiente ubbidiente,
uscì dalla stanza.
Giulia rimase di nuovo sola con i suoi pensieri, con
l’immagine stampata in mente del suo Bill addormentato.
Quanto era bello!? Molto…forse anche troppo…ed era per
giunta famoso!
Si insultò per aver pensato alla sua celebrità…non lo amava
perché era famoso, ma perché era lui…tenero ma passionale…timido ma
intraprendente…e aveva quel sorriso disarmante e quegli occhi nocciola
profondissimi che la facevano sciogliere.
**********************************
Come prestabilito, si incontrarono in cucina, e si sedettero
uno di fronte all’altro, aspettando che uscisse il caffè.
Si guardavano negli occhi, e lui sentì che in quel momento
avrebbe potuto perdersi in quegli occhi tanto azzurri quanto profondi e espressivi.
-Allora? Credi che adesso, dopo quello che è successo,
passeremo tutto il tempo a guardarci senza parlare??- chiese ironicamente
Giulia.
-Direi che non è il caso, perché gli altri di sicuro si
accorgerebbero di noi…sai di solito siamo logorroici ed è piuttosto insolito
che quando ci siamo noi in circolazione ci sia silenzio!- rispose altrettanto
ironicamente lui, provocando le risate della ragazza.
-Comunque, oggi noi siamo liberi, perché David è fuori città
e la sala di registrazione è chiusa, che si fa?? Usciamo insieme vero?- chiese
facendo gli occhi teneri modello Bambi.
Lei fu davvero dispiaciuta di doverlo deludere.-Io purtroppo
ho la lezione di danza…Sai, tra qualche giorno abbiamo un provino importante e
dobbiamo prepararci!
-Non c’è problema! Verrò ad assistere alle prove!- esclamò
entusiasta il moro.
-Ma…dai Bill…ti annoierai a morte e…su che devi fare?? Non
c’è bisogno che vieni…-
-Ma io VOGLIO venire!
-Beh…allora…d’accordo!- rispose Giulia non potendo dire di
no a quegli occhi così dolci che la supplicavano.
In realtà si vergognava da morire a ballare davanti a gente
che non fossero i suoi insegnanti, e soprattutto se quella gente erano Bill e
gli altri.
-Verrai da solo però, vero?
-Verrà da solo dove?- chiese Tom entrando proprio in quel momento
nella cucina sbadigliando e trascinandosi fino ad una sedia libera.
-A vedere le prove di Giulia!- svelò Bill
-Bello! Voglio venire pure io!!- esclamò entusiasta il
gemello animandosi.
-Ehm…ma Tom…ti annoierai!! Davvero lascia stare!- lo implorò
lei.
-Neanche per sogno! Ci saranno tante ragazze, e non mi
lascerò scappare l’occasione!
Giulia dovette arrendersi…con i gemelli era inutile mettersi
a discutere, tanto erano più testardi di un mulo!
-Va bene…ma starete buoni buoni
in un angolo!- li avvisò lei -Ora vado a cambiarmi se no non
arrivo in tempo per le prove.- E così dicendo
uscì dalla stanza.
I gemelli rimasero soli a sorseggiare i loro caffè.
Tom fissava Bill divertito e con sguardo malizioso; Bill
inizialmente fece finta di niente, ma poi perse la pazienza.
-Che vuoi Tom?- chiese rassegnato.
-Che pensi che voglia, Bill?
-Non so quali strane cose ti girano per la testa!
-Ehm…tu mi credi stupido?
-Assolutamente si!
-Ahah divertente! Dico…pensi che non ti abbia visto
stamattina entrare in stanza tutto allegro, disfare il letto per poi riuscire
come se niente fosse?? -Ma…dormivi! E comunque che c’è di
strano…ieri…mi sono coricato senza disfare il letto perché avevo troppo sonno
-Ma tu stai cercando di prendere per il culo me?? Me che
sono il re dei bugiardi, non chè, per giunta, tuo fratello gemello?!?
-Io..
-Sisi…ora tu mi dici che hai combinato con Giulia oppure lo
chiederò a lei direttamente!
-Ma niente, Tom!
-Se per niente intendi quello che penso io, allora si…dai lo
sai che non lo dico a nessuno! Racconta!
-Beh…ieri in discoteca abbiamo bevuto un po’…ci siamo
baciati…poi siamo venuti qui…siamo andati in camera sua e ….beh dai hai capito
suppongo!
-Bella, fratello!!!!! Però non è giusto che tu che te ne porti a letto
più di me vieni dipinto come un angioletto ed io come un pervertito!
-Ma tu sei un pervertito!-
-Che ci vuoi fare…sarà genetico…
-Ma quanto sei scemo!-
-Comunque fratellino, a parte gli scherzi…lei è la cugina di
Gus…viviamo a casa sua…non farle promesse che non puoi mantenere…sappiamo bene
entrambi che non potrai esserle sempre fedele!
-Ma stavolta è diverso! Lei è diversa!
-Non posso dirti io cosa fare…ma rifletti…
-Ho riflettuto e voglio stare con lei! E comunque lei non
vuole che si sappia di noi, quindi non dire niente a Gus e Geo!
-Ok..
-Grazie Tomi!
Tom lo guardò negli occhi. Non era la prima volta che diceva
di essere innamorato, ed andava a finire sempre allo stesso modo…con Giulia non
doveva succedere…lei era troppo sensibile, ci starebbe troppo male…
Comunque si impose di non pensarci e andò in camera sua a
prepararsi.
Ciao a tutti!!! Nuovo capitolo!! Leggete e fatemi sapere che ne
pensate!!! Sempre sinceri e diretti, mi raccomando!! Buona lettura! Baci
Andarono insieme alla scuola di danza di Giulia e i
gemelli si sedettero in un angolo insieme ad altri spettatori ( pochi
amici delle altre ragazze). Si aspettavano di essere assaliti dalle fan, ma le
ragazze erano così concentrate che non badarono alla presenza delle due star.
Giulia era andata allo spogliatoio per cambiarsi e poi si mise a fare
riscaldamento con le altre. Indossava un body nero a maniche lunghe e un
cortissimo gonnellino morbido.
I ragazzi rimasero sbalorditi nel vedere le posizioni
da contorsionista che la ragazza assumeva, come alzarsi sulle punte e portarsi
una gamba alta dietro la schiena fino a toccare con la punta del piede la
testa.
L’insegnante battè le mani, le ragazze fecero un
inchino e si misero in posizione, per provare prima un ballo in gruppo e poi
pezzi individuali.
Quando la musica del primo pezzo partì le ragazze
cominciarono a ballare in sincronia e armonia, lasciandosi trasportare dalla
musica in una dimensione che solo loro conoscevano e alla quale solo loro, in
quel momento, avevano accesso.
Poi partirono i pezzi individuali e la prima a doversi
esibire fu Giulia.
Ballò magnificamente sulle note di Do you know di
Enrique Iglesias con una passione pazzesca e in totale concentrazione.
Nonostante fossero solo prove ci mise tutta se stessa,
e provò provò e ancora provò per diverse ore.
Fu così per diversi giorni durante i quali ebbe poco
tempo da passare con Bill a causa degli impegni di entrambi.
Quando era sola si rilassava suonando la sua
chitarra…adorava suonare…perché insieme alla danza era la cosa che più la
metteva a contatto con se stessa.
Finalmente il giorno dei provini arrivò, il
gruppo l’aveva accompagnata e lei decise di aspettare con loro il suo turno.
Lei era ottava e non appena la prima ragazza cominciò il suo pezzo, l’ansia si
quadruplicò. Bill se ne accorse e all’orecchio le sussurrò di seguirlo; piano
piano si alzarono affidando a Tom il compito di tener loro i posti.
Andarono in un angolo dove nessuno poteva vederli e
lui la baciò.
-Giulia…devi stare tranquilla! Ti ho vista alle prova,
sei bravissima, non devi preoccuparti…e …so che non è il momento giusto…ma devo
dirti una cosa, se non voglio rischiare di esplodere:
Ti amo! Ancora non te lo avevo detto perché mi
sembrava prematuro e sarebbe suonato ipocrita, ma io…so di amarti ne sono
convinto più di ogni altra cosa…- Le disse tutto d’un fiato per poi baciarla di
nuovo.
-Anch’io ti amo Bibi!- e ricambiò il bacio con quanta
più passione fosse in grado di trasmettere attraverso quel gesto.
Non c’era bisogno di altre parole perché i loro occhi
parlavano al loro posto.
Tornarono ai loro posti e Bill disse
nell’orecchio a Tom: -Gliel’ho detto! Le ho detto che l’amo! E lei ha detto che
prova la stessa cosa!
-Sono felice per te fratellino; spero solo che tu
sappia quello che stai facendo…
Non ebbero il tempo di dire altro che fu chiamato il
turno di Giulia e lei elegantemente si avviò verso il centro della sala,
davanti agli esaminatori.
Con un cenno del capo avvisò l’addetto alla musica che
poteva far partire il pezzo e non appena la musica cominciò, attorno lei
non esistette più nulla…c’erano solo lei e quella dolce melodia che le pulsava
dentro.
Bill rimase incantato o meglio ipnotizzato dai
movimenti della sua ragazza che, non appena finì di ballare, ricevette più
applausi delle ragazze che l’avevano preceduta. Si inchinò una prima volta ai
giudici e poi agli spettatori e si avviò verso gli amici.
Abbracciò subito Bill e piano piano gli sussurrò
all’orecchio per non farsi sentire dagli altri :-Mi hai ispirata tu!-. Quelle
parole fecero illuminare il moro e insospettire gli altri.
Giulia vedendo gli sguardi perplessi di Gustav e Georg
abbracciò anche loro.
-Sei stata bravissima Giu’!!!! Davvero!!-si
complimentò Georg dandole un tenero bacio sulla guancia.
Bill dietro di lui prese a guardarlo male, ma il
bassista non se ne accorse.
Rimesso piede a casa, Giulia non riusciva a
credere che quel periodo fosse finito, aveva finalmente fatto il provino,
niente più prove extra stressanti, niente più impegni che le rubavano tempo da
passare con il suo ragazzo.
Bill entrò dopo di lei e la abbracciò.
-Finalmente puoi rilassarti…mio dio non riesco ancora
a capire come facevi a reggere quei ritmi disumani! Sei stata bravissima e per
festeggiare stasera vieni al party con noi!- le annunciò senza smettere di
stringerla.
Lei si liberò dalla presa e lo guardò come se fosse
pazzo.
-Che party??No no scordatelo, lo sai che non mi
piacciono questi party da star!
-Invece tu verrai! E non accetto che tu mi dica no!
-Ma Bill!
-Niente ma!-
-Uffaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!
Ma
perchèèèèèèèè???????
Non vogliooooooooooo!- protestò come una bambina.
Lui in tutta risposta la baciò e lei si abbandonò a
quel bacio smettendo di lagnarsi.
-Adesso però fammi andare, se no non ci arrivo ad
essere pronta! Poi ti ucciderei! Mi dici che devo venire a un party solo 3 ore
prima?????
-Esattamente! Perché se no in più di tre ore avresti
trovato un sacco di scuse per non venire!
-Perfido!
E così dicendo andò a farsi una doccia, una lunga
lunga lunga doccia.
Ci mise circa un’ora, poi, tornata in stanza, stette
per un’ altra ora davanti all’armadio con una espressione tra l’inebetito e il
disperato per scegliere cosa mettere.
Alla fine decise che avrebbe indossato la sua adorata
gonnellina nera a sbuffo, la camicetta bianca aderentissima che adorava e le
decoltè nere.
Stirò i capelli e si truccò con cura e alla fine era
bellissima e non appena i gemelli, entrambi pronti davanti alla porta per
andare, la videro avanzare verso di loro col fare da modella che sempre in
queste situazioni adottava, rimasero senza parole.
-Sei stupenda! Mio Dio! Ti ho già detto che ti amo??-
le chiese Bill per poi baciarla con passione e trasporto.
-Si me lo hai detto proprio poco fa!!
-Ma non mi stancherò mai di ripetertelo!
Uscirono di casa e furono raggiunti da Gustav e Georg
che ci avevano messo più del solito a prepararsi ed erano rimasti
indietro: la reazione di Georg fu pressocchè la stessa dei gemelli ma ricevette
una brutta anzi terribile occhiataccia da parte di Bill e anche se non ne capì
il motivo decise di ricomporsi.( nota dell’autrice: ricordo a chi l’avesse
dimenticato che Gus e Georg non sono a conoscenza della relazione fra Giulia e
Bill)
Si avviarono verso la festa e quando arrivarono a
Giulia per poco non venne un collasso: la musica era sparata a tutto volume,
c’erano tantissimi VIP e soprattutto un sacco di groupie che non appena videro
i 4 ragazzi si catapultarono nella loro direzione e tra un urletto eccitato e
una risatina isterica x la felicità, si presentarono.
Subito Tom si mise a ballare con una di quelle ragazze
e così fecero anche Gustav e Georg, mentre Bill si sedette con Giulia su uno
dei divanetti.
-Ti ho già detto che ho intenzione di ucciderti al più
presto?- chiese retorica lei al moro.
-Si ma so come farti cambiare idea- disse in risposta
per poi tentare di baciarla ma lei lo scansò.
-Non ora Bibi…ci vedrebbero tutti e non voglio che si
sappia di noi perché una star fidanzata ha molte meno fans e non avrei più in
fidanzato, perché Gus ti ucciderebbe!
-Ok ok…prendiamo qualcosa da bere?
-Ok..
Il cameriere si avvicinò e i due presero da bere, per
poi servirsi almeno altre 3 o 4 volte.
Poi si alzarono e cominciarono a ballare, Bill non era
molto in sé, come si poteva notare dal colorito più roseo del naturale e dalla
apparente ( e non solo) instabilità.
Ballarono per un po’ ma poi Giulia sentì la testa
girarle forte.
-Bibi io vado a casa, mi sento poco bene!
-Cos’hai?? Stai male??- le chiese apprensivo.
-Mi gira un po’ la testa a causa dell’alcool e della
musica ma non è niente.- Lo tranquillizzò lei.
-Allora vengo con te!
-Ma che vieni con me?!? Tu resti come tutti gli altri,
io prendo un taxi e vado sola!
-Ma Giu non puoi andare sola!
-Che fanno? Mi mangiano? Tranquillo Bill! E’ tutto ok!
Ci vediamo quando torni!- e gli diede un bacio sulla guancia.
Ciao!!! Nuovo
capitolo! Stavolta è un po' piccolino ma spero vi
piaccia lo stesso! Prima di lasciarvi voglio ringraziare windsturm per aver recensito...ma adesso buona lettura e mi
raccomando recensite! Baci
Il tragitto in taxi per Giulia era stato una tortura
per diversi motivi:
1 c’era traffico e ci avevano messo quasi
un’ora
2 già aveva la nausea e la testa le girava, ma quell’autista guidava come uno che avesse
bevuto più di lei!
E 3 era sola e si sentiva troppo indifesa…voleva
il suo Bill con lei!
Arrivata davanti alla porta di casa si rese conto di
non avere le chiavi…le chiavi erano dentro la
borsa e lei l’aveva scordata al locale!
Fermò il taxi che stava per ripartire e dopo avergli
spiegato il problema si fece riportare alla festa.
Per arrivare ci volle almeno un’altra ora,
perché le strade continuavano ad essere intasate.
Arrivata davanti al locale sentì la testa pulsarle
forte a causa della musica.
Si intrufolò in mezzo alla folla per raggiungere il
divano dove poche ore prima era seduta con Bill: era
vuoto e così si apprestò a prendere la borsa e a dirigersi verso
l’uscita, ma lo spettacolo che le si presentò agli occhi la pietrificò:
in un angolo nella penombra Bill era avvinghiato ad
una ragazza e a giudicare dai movimenti e dalle facce dei due non stavano solo
abbracciandosi. Lei lo fissò e una lacrima le rigò la guancia trascinando con
sé il mascara e la matita nera.
Lui si accorse che qualcuno lo fissava e
istintivamente alzò lo sguardo. Non appena vide Giulia sbiancò staccandosi
dalla ragazza a cui era avvinghiato e ricomponendosi.
Lei non riuscì a sostenere lo sguardo del ragazzo e
scappò via correndo più che poteva.
Non prese il taxi, continuò solo a correre, perché era
quello che voleva.
Voleva scappare da lui e scappare dal dolore, ma quest’ultimo la inseguì e presto le lacrime
cominciarono a fluire come un fiume in piena e lei corse
ancora più veloce.
Non voleva tornare a casa, perché sapeva che di li a poco sarebbe tornato anche Bill
e non voleva vederlo, non ce l’avrebbe fatta a guardare in faccia la
persona che l’aveva tradita.
Corse per un tempo che non riuscì a definire, finchè stremata non si sedette davanti ad una fontana e
abbracciandosi le gambe, rimase li, ferma a fissare il
vuoto. Non poteva far a meno di ripensare alla scena di Bill
che la tradiva.
Rivedeva un’altra ragazza avvinghiata a lui, lui
avvinghiato ad un’altra ragazza e le loro espressioni appagate…era
troppo, troppo!
Non ce la faceva più a pensare a lui…non
voleva…perché sapeva che finché lui era tra i suoi pensieri, le lacrime
sarebbero continuata a scendere senza tregua.
Suo malgrado rimase tutta la notte in quella posizione
piangendo, finché alla prime luci dell’alba
smise di piangere, non perché il dolore fosse cessato, ma perché non aveva più
lacrime da versare.
Capì che sarebbe comunque
dovuta tornare a casa e che avrebbe dovuto affrontare Bill.
Sapeva cosa gli avrebbe detto, avrebbe
pronunciato le uniche parole che le avrebbero permesso di continuare a
vederlo tutti i giorni senza urlargli contro tutto il suo rancore.
Camminò a lungo finché non arrivò davanti alla porta
di casa che lentamente aprì.
Bill scattò dalla poltrona sulla quale era seduto. Era
vestito come la sera prima, segno evidente che non aveva dormito, e gli occhi
erano gonfi e arrossati quasi come quelli della ragazza.
“Giulia io…scusami…perdonami…sono
un coglione….lo
so…non ho scusanti….ma…t-ti prego…” la implorò
abbracciandola.
Lei non rispose all’abbraccio, rimanendo
immobile, lo allontanò e senza guardarlo negli occhi, con sguardo freddo e
distaccato così come la voce, disse:
“La colpa di tutto questo è
mia, sono stata solo una povera illusa e posso biasimare solo me
stessa…è stato uno sbaglio fin dall’inizio ed io sono stata come
tutte le altre… l’avventura di una notte, e questo dovevo
rimanere… l’errore è stato illudermi di essere diversa…scusami
tu…” e così dicendo lo oltrepassò e andò a chiudersi in camera sua.
Si sdraiò sul letto abbracciando le proprie gambe
piegate contro il petto e dietro le quali aveva
seminascosto il viso sul quale erano tornate a scorrere prepotenti e traditrici
altre innumerevoli lacrime.
Sentì una mano poggiarsi sull’altro lato della
porta e piano piano scivolare verso il basso
accarezzando il legno freddo e poi dei singhiozzi. Capì che Bill
si era accasciato davanti alla sua porta e che, come lei, piangeva.
Poi sentì dei passi e un voce roca
per il sonno chiese: “E’ tornata, vero?”
E un altro singhiozzo di Bill
valse più di una risposta esplicita.
“Bill, stavolta è
colpa tua e lo sai!” gli disse Tom.
“Ti avevo avvertito che con lei dovevi stare
attento…lei non è come le altre…lei non
può essere solo un gioco!”
“Lo so Tomi lo so! E oddio se potessi tornare indietro! La seguirei a casa e
non rimarrei a quella cazzo
di festa! Non berrei tanto da perdere la testa…e…non la
tradirei!” fu la disperata risposta.
“Ma non si può tornare indietro Bibi…adesso alzati e vai a darti una sistemata…Gus e Georg non devono capire
niente.”
“Non ce la faccio Tom…io senza di lei non sono niente!”
“Bill devi
farlo…ora alzati su!” e lo aiutò ad alzarsi per poi trascinarlo
lontano dalla porta e Giulia non potè più sentire le
loro parole, ma solo indistinti mormorii lontani.
Non riusciva a perdonarlo…si sentiva troppo
male…il cuore le faceva male…era rotto in mille minuscoli pezzi e
ricomporlo non sarebbe stato facile….solo il tempo può guarire queste ferite.
Ciau
raga! Prima di dire qualsiasi altra cosa voglio ringraziare
infinitamente windsturm per aver seguito la mia storia e aver recensito
praticamente ogni capitolo! Davvero, sei un tesoro! E beh...per quanto
riguarda il fatto che lo scorso capitolo era tanto triste...mi dispiace
windsturm, ma io sono proprio crudele e siccome in questo periodo sono
un po' giù....anche le cose che scrivo sono "un po' giù"!
Ma adesso vi lascio alla lettura e spero che vi piaccia! Mi raccomando
recensite e ditemi se vi piace o no....accetto le critiche! Non
mi offendo, quindi ditemi anche se qualcosa non va! Baci
I giorni passarono lenti, Giulia continuava a trattare Bill
come se tra loro non ci fosse mai stato nulla, ma senza ridere e scherzare come
una volta…non riusciva a guardarlo negli occhi, non riusciva a ridere con lui,
perché il suo cuore era ancora spezzato e la ferita non si era ancora
rimarginata.
Bill non ce la faceva più a vederla così indifferente, così
distante e così fredda, e decise che doveva parlarle, se no sarebbe esploso.
In casa c’erano solo i gemelli e la ragazza.
“Giulia ti devo parlare.” Disse entrando in salotto, dove la
ragazza e Tom scherzavano davanti alla tv.
Lei controvoglia si alzò e lo seguì in cucina.
Si misero uno davanti all’altra e Bill la guardò negli
occhi, ma quelli sfuggivano ogni contatto visivo.
“Giulia non ce la faccio più…. La tua indifferenza mi
uccide! Non posso più vederti così fredda! Sei distante Giulia! Non lo capisci
che io ci tengo troppo a te!? Si ho sbagliato, ma io ti amo!”
“Tu non mi ami Bill…è stato solo un errore…l’unica a
sbagliare sono stata io…ho creduto di poterti cambiare…di poter essere diversa
dalle tue groupie…ma mi sbagliavo…e ne ho pagato le conseguenze…devi
dimenticarmi come io ho fatto con te” rispose senza guardarlo negli occhi con
una calma e una freddezza spiazzanti.
“GIULIA CAZZO NON MI GUARDI NEMMENO PIU’ NEGLI OCCHI! NON LO
CAPISCI CHE SONO PENTITO?! GUARDAMI NEGLI OCCHI! ORA! SUBITO GIULIA! CAZZO
GUARDAMI!”
Lei alzò lo sguardo e i loro occhi si incontrarono e subito
una lacrima sgorgò dagli occhi azzurri della ragazza.
“BILL NON TI GUARDO NEGLI OCCHI PER NON RIPENSARE A QUELLO
CHE MI HAI FATTO! PER NON ODIARTI! PERCHE’ SONO GLI STESSI OCCHI CON I QUALI MI
HAI DETTO TI AMO E CON I QUALI POI MI HAI GUARDATA DOPO AVERMI TRADITA! HO
SOFFERTO TROPPO PER TE BILL! SONO STANCA!STANCA! STANCA DI PIANGERE OGNI NOTTE
PER TE! STANCA DI ODIARMI PER ESSERMI FIDATA DI TE! STANCA DI NON RIUSCIRE A
DIMENTICARTI!” urlò per poi scappare via in lacrime portandosi dietro solo la
sua chitarra e sbattendo la porta.
Bill rimase lì…senza parole…Tom che aveva assistito alla
scena, con un'aria seria che poco gli si addiceva, gli disse:
“Bill non puoi chiederle di dimenticare…non può!” e anche
lui uscì per raggiungere la ragazza e consolarla.
Intanto Tom corse a lungo alla ricerca di Giulia, finchè non
la trovò, seduta ai piedi di una fontana a suonare una triste melodia con la
sua chitarra.
Le si sedette accanto senza fermarla e lei continuò.
Mise in quella melodia tutta la sua tristezza, tutta la sua
disperazione e, suo malgrado, tutto il suo amore.
Quando ebbe finito si voltò verso il rastaro.
“Tom…io lo amo!”
Lui la abbracciò e lacrime amare le rigarono il viso.
“Giu’ anche lui ti ama…ma è stato un idiota…è vero…e hai
tutto il diritto di odiarlo…io non so cosa provi e neanche cosa prova Bill,
perché tutte le ragazze che sono venute con me sapevano di non essere le prime
ne le ultime che finivano nel mio letto…anche io sono un idiota…ma non ho mai
promesso niente a quelle ragazze…”
“Tom…lui…io pensavo fosse diverso…pensavo di essere
speciale…sono una stupida!”
“Non sei stupida, ma se non ti fidi di lui…non devi tornarci
insieme…è mio fratello ed è la persona a cui voglio più bene in assoluto, lo
sai, ma non voglio che ti faccia soffrire!
Rimasero per un po’ così…abbracciati, stretti l’uno
all’altra.
Quando lei smise di piangere, tornarono a casa .
La ragazza indugiò sulla soglia vedendo Bill seduto in un
angolo della stanza sul pavimento intento a fissare il vuoto davanti a lui.
Non appena sentì la porta aprirsi, il moro si girò di scatto
verso di loro e Giulia potè vedere che gli occhi del ragazzo erano rossi e
gonfi.
Lui fece per alzarsi e venirle incontro, ma lei corse nella
sua stanza e chiuse velocemente la porta.
Sentì dei passi e poi la voce del ragazzo che, nonostante
tutto, amava.
“Giulia, io non ti chiedo di perdonarmi…so che non sarebbe
giusto chiederti una cosa del genere dopo quello che ti ho fatto, ma…dio! Non
ce la faccio a vederti soffrire! Non voglio più vedere lacrime rigarti il viso,
soprattutto perché so che la causa di tutto questo sono io…Ti prego Giulia
torna a sorridere…magari non a me che non merito i tuoi sorrisi, ma alla vita…”
le disse tutto d’un fiato con la voce che tremava.
La porta si aprì lentamente e lei si trovò davanti un Bill i
cui occhi trasmettevano una tristezza inimmaginabile.
“Bill…io…non chiedermi di perdonarti…per il momento non
credo che ci riuscirò, ma per lo meno voglio provare a far tornare le cose come
quando tra noi non c’era niente, voglio cancellare quest’ ultimo periodo e
tornare indietro. Forse così riuscirò a non pensare al male che mi hai fatto.”
Quelle parole ferirono il ragazzo profondamente.
“Perché vuoi
cancellare tutto?? Ho sbagliato ma questo non può bastare a cancellare tutto!
No..no…non puoi farlo!” avrebbe voluto dirle, ma l’unica cosa che uscì
dalle sue labbra fu un flebile “D’accordo”.
Rimasero per un po’ così, uno di fronte all’altro.
“Vado un po’ in camera mia…” annunciò Bill in un sussurro, e
così dicendo si allontanò.
Lei rimase sola a fissare il muro davanti sé e a pensare a
quello che aveva detto al ragazzo.
Sapeva che non sarebbe riuscita a dimenticare quel periodo
che per quanto sembrasse bello all’inizio, le aveva portato solo dolore alla
fine.
Come un film le passarono davanti agli occhi tutti i momenti
passati con Bill…
Flashback
Giulia si sedette sul
letto di Bill e si sdraiò accanto a lui, non c’era niente di male, era quasi
un’abitudine.
“Billuccio!!!!!!!”
esclamò imitando la voce di una bambina e abbracciandolo come fosse il suo
peluche.
“Ehi signorina!
Ricordati che sono un ragazzo! Se fai così, nonostante io non sia come Tom, mi
tenti troppo!” buttò lì il vocalist con una leggere risata guardandola
malizoso.
“Ma va là scemo! Stai
un po’ zitto e abbracciami cucciolo peluchoso!” gli rispose lei ridendo e
lanciandogli un cuscino in faccia.
Lui non se lo fece
ripetere ancora e l’abbracciò teneramente. Rimasero così per un po’, e Bill non
si mosse, nel timore che anche il minimo movimento potesse rovinare la magia di
quel momento.
“Bill hai il gelato
sulla punta del naso!” lo avvertì la ragazza per poi prendere un tovagliolo e
delicatamente pulirlo come fosse un bambino.
“Tu invece sei sporca
qui” e lentamente le sfiorò un angolo della bocca e come nel più classico dei
classici, i loro sguardi si incrociarono e piano piano i loro volti si
avvicinarono l’uno all’altro per poi unirsi in un tenero e casto bacio.
Quando si staccarono e
si resero conto di quello che avevano appena fatto si guardarono imbarazzati,
lei arrossì e lui le sorrise dolcemente.
Lui le si avvicinò
provocandole una strana soggezione e dolcemente la baciò sulle labbra…un bacio
con il quale cercò di esprimere i sentimenti che fino a quel momento aveva
nascosto…un bacio…una promessa…
Lei ricambiò, sentendo
quanto quel bacio fosse tormentato…aspettato…ed eloquente. Lei aveva le guance
rosse, ma stavolta non per l’imbarazzo, ma per i cockteil che aveva mandato
giù.
Quando si staccarono
lei gli sorrise come mai aveva fatto prima…e prendendolo per mano lo trascinò
in pista.
Qui cominciarono a
ballare una sensuale danza stretti l’uno all’altra e lui avvicinò la bocca a
quella di lei e ricominciarono a baciarsi senza smettere di ballare…piano lui
scese con le labbra sul collo, con desiderio e con malizia.
“Stanotte vuoi stare
con me?”le sussurrò all’orecchio e ricevendo in risposta un bacio pieno di
passione e desiderio.
“Ciao” sussurrò
dolcemente.
“Buongiorno” anche lei
sussurrò quelle parole e lui la baciò con tenerezza.
“E’ stata una notte
stupenda!” le disse il moro.
“No.. è stato un
sogno!” lo corresse lei sorridendo.
“E allora ti prego…non
svegliarmi” e la baciò di nuovo.
“Quindi non sei
pentita?” le chiese però ad un tratto facendosi serio.
“Certo che no! Perché
dovrei? E tu?” rispose preoccupata.
“Assolutamente no!
Solo avevo paura che tu ieri non fossi pienamente cosciente e che oggi pensassi
di aver sbagliato o che io mi sono approfittato di te…”
“Non l’ho mai
pensato!E poi..beh…si, avevo bevuto un po’…ma sapevo perfettamente quello che
facevo!” lo tranquillizzò lei.
Lui fece un sorrisone
a trentadue denti pieno anzi traboccante di felicità e la baciò ancora una
volta.
Erano felici. Felici
come mai nella loro vita. Felici di poter vivere il loro splendido sogno.
Felici del loro amore. Felici…terribilmente felici.
“Che ore sono?” chiese
ad un tratto Giulia.
“Le 7,00…è
prestissimooooo!”
“Si ma tu devi andare
nella tua camera! Se no tuo fratello si insospettisce!”
“Ma lui dormirà
perlomeno fino a mezzogiorno!!!”
“Su, Bill! Non fare il
bambino capriccioso! Allora sai che fai???? Vai nella tua stanza, sfai il letto
come se ci avessi dormito e vieni da me in cucina a fare colazione! Di’ che non
è geniale se ne hai il coraggio!!” Disse lei con aria di sfida.
“Beh…lo so che sei un
genio! Ma quindi non dobbiamo dire niente agli altri?”
“Direi di tenerlo per
noi ancora per un po’…glielo diremo al momento giusto.”
“D’accordo…”
Giulia era li in
quel letto, Bill accanto a lei continuava a fissarla sorridendo felice ma lei
stava pensando a qualcosa.
Doveva sapere,
sapere cosa erano diventati lei e Bill.
Si voltò verso di
lui che ancora la fissava, non riuscì nemmeno ad aprire bocca, lui la precedette.
"So cosa stai
pensando!" disse avvicinandosi per abbracciarla "Giulia io ti voglio
bene e non ti farei mai del male!" disse chiudendo gli occhi avvicinandosi
ancora di più.
Un sorriso si
dipinse sul volto della ragazza, per la prima volta nella sua vita aveva
trovato una persona che la capiva al volo "Anche io ti voglio bene Bill!"
e lo baciò con passione.
“Giulia…devi stare
tranquilla! Ti ho vista alle prove, sei bravissima, non devi preoccuparti…e …so
che non è il momento giusto…ma devo dirti una cosa, se non voglio rischiare di
esplodere:
Ti amo! Ancora non te
lo avevo detto perché mi sembrava prematuro e sarebbe suonato ipocrita, ma
io…so di amartine sono convinto più di
ogni altra cosa…” Le disse tutto d’un fiato per poi baciarla di nuovo.
“Anch’io ti amo Bibi!”
e ricambiò il bacio con quanta più passione fosse in grado di trasmettere
attraverso quel gesto.
Non c’era bisogno di altre parole perché i loro occhi parlavano al loro
posto.
Fine flashback
Una lacrima le rigò ancora una volta il viso, ripensando a
come in una sera, la sera in cui lui l’aveva tradita, aveva perso ogni
certezza e come le parole di Bill che allora le sembravano tanto dolci, ora le
risuonavano false e ipocrite.
Lui non l’amava, o almeno non abbastanza, se l’aveva tradita
così facilmente, se l’aveva ingannata.
Ogni parola era una bugia che le bruciava l’anima, lui
l’aveva solo ingannata e lei doveva arrendersi alla realtà, per quantoquesta potesse essere crudele.
Ma per il proprio bene, doveva comportarsi come se niente,
NIENTE fosse accaduto e mentire a se stessa come del resto aveva fatto anche
lui.
CapitolinoCiao a tutti! Stavolta ci ho messo più del solito a postare....perdonatemi! Comunque innanzitutto i ringraziamenti: -Sarah92: Grazie per il
complimento =) e comunque ho cercato di rendere Bill più
umano , rispetto alla visione angelica che molti hanno di lui....e
vista la tua recensione credo di esserci riuscita! -Windsturm: Mi dispiace di averti fatta piangere!!!!! Davvero!Ma tranquilla...ora la situazione si anima un po'...=) -Tesorinely: mi fa piacere che la mia storia ti piaccia e in quanto a Gus e Geo....beh la risposta è questo capitolo! Adesso vi lascio alla lettura! Baci!
Passò un mese da quel giorno e le cose erano tornate come
prima che “tutto” cominciasse.
Addirittura Giulia riusciva a trascorrere del tempo con Bill,
a ridere con lui, a scherzare e a sorridere.
Lui aveva capito che gli bastava vederla sorridere per stare
bene e tutto procedeva nel migliore dei modi.
Quella sera Giulia sarebbe dovuta rimanere a mangiare e a
dormire da Veronica ma all’ultimo l’amica le disse che doveva andare a mangiare
fuori con i suoi e così tornò a casa.
I ragazzi quella sera erano andati in discoteca e quindi la
casa era vuota.
La bionda mangiò un panino e si mise a guardare la
tv…trasmettevano un programma demenziale che però la fece ridere: c’erano delle
persone che facevano cose allucinanti per scommessa e si cacciavano in
situazioni assurde e il presentatore se la rideva.
Rimase davanti alla televisione per tutta la sera.
Ad un tratto guardò l’orologio e vide che era l’una di
notte.
“Ma dove sono finiti quei 4 squinternati?? Certo, ora mi
ritrovo anche a pensare come una mamma apprensiva…wow!” pensò fra se e se non
potendo fare a meno di sorridere.
Ma la risposta le arrivò praticamente subito quando la porta
si aprì e ne entrò Bill avvinghiato ad una ragazza che ridacchiava
istericamente tra un bacio e un altro.
Non appena Bill vide Giulia sbiancò e si staccò dalla
ragazza.
-S-s-scusa…non pensavo fossi in casa…pensavo fossi da
Veronica…ehm…-
-Questa scena non mi è nuova…chissà perché? Comunque non fa
niente non ti preoccupare…e…ehm…continuate pure, io vado a dormire…-disse
nascondendo i suoi impulsi omicidi dietro un sorriso abbastanza convincente da
sembrare quasi divertito.
Non appena giunse in camera e si chiuse la porta alle spalle
si sdraiò sul letto, ancora vestita e si mise le cuffie dell’i-pod.
“E’ giusto così…sono io che ho voluto questo…certo non può
aspettare in eterno me….”si ripeteva, ma in cuor suo sapeva che stava ancora
una volta mentendo a se stessa.
Si addormentò così, con l’i-pod nelle orecchie ascoltando BY
YOUR SIDE.
Quella mattina si svegliò tardi, erano le 11,30, ma per
fortuna era domenica e non c’era scuola.
Arrivata in cucina vi trovò i gemelli intenti a fare
colazione.
-Buongiorno!- esclamò sorridendo, volendo nascondere a Bill
i suoi turbamenti interiori.
-’giorno!- risposero in coro, ma Bill la guardava come se si
aspettasse che da un momento all’altro lo avrebbe picchiato a sangue e gli
avrebbe urlato in faccia.
Quando la vide tanto indifferente, da un lato ne fu
tranquillizzato, dall’altro deluso, perché ciò voleva dire che non gli
interessava più niente di lui.
-Tomi, ma a che ora sei tornato ieri sera? Ho visto tornare
tuo fratello in dolce compagnia, ma te non c’eri! E mio cugino e Geo?- chiese
scherzosa.
-Tesoro ieri sono stato a ballare fino alle 4!- rispose il
rasta orgoglioso.
-Anch’io!-disse Georg entrando molto assonnato in cucina e
buttandosi letteralmente su una sedia accanto a Giulia.
-Oooooooooooh! Entusiasmante!-
-Non tanto a dire la verità…- disse Georgdopo un paio di sbadigli.
-Perché o_O?
-Perché tu non c’eri!-
-Oh Geoooooo! Che sei dolce, ma tanto lo so che ti sei
divertito lo stesso!-
Lui rispose con una espressione della serie “Chi?????
Io?????” che fece scoppiare a ridere la ragazza.
Bill notò il feeling fra i due e la gelosia si impossessò di
lui.
-Vado di là… devo fare la doccia!- annunciò guardando torvo Georg
e Giulia. Detto questo, uscì dalla cucina seguito a ruota da Tom.
-Comunque a parte gli scherzi…siccome io e gli altri oggi
non dobbiamo provare….e quindi sono libero….mi chiedevo se…se non avevi niente
da fare….insomma…ti va di uscire oggi? Magari per pranzo mangiamo un boccone
fuori… …ma se non ti va non me la prendo….cioè…ti capisco….- disse Georg
impacciato.
-Ei frena frena….certo che mi va!
-Davvero?? Ehm…perfetto!
-Ok…vedo a cambiarmi e arrivo!
-Ja!- rispose entusiasta il ragazzo.
Lei uscì dalla cucina e si avviò verso la sua stanza.
Nel corridoio si scontrò con Bill che, in boxer, stava
bussando senza tregua alla porta del bagno; evidentemente Tom era stato più
veloce!
-Oi…ma…quindi…..ehm…di che parlavate con Georg?- chiese
timidamente il moro mantenendo tuttavia uno sguardo inquisitorio alquanto
fastidioso.
-Nulla….abbiamo deciso che mangiamo fuori a pranzo…
-Come? Perché?
-Così….perchè ci va!
Bill sapeva che non poteva dirle niente se ricominciava a
frequentare qualcuno, ma stava male al pensiero di vederla con un altro.
-Tuo cugino lo sa?
-Mica devo chiedere il permesso a lui! E comunque dorme…anche
lui ha fatto le ore piccole ieri…
-Credi che sarà d’accordo?- chiese per mettere dubbi in
testa alla ragazza.
-Senti Bill, sei l’ultimo che può farmi il terzo grado e
tanto meno la ramanzina….perciò vedi di darci un taglio.- rispose stizzita.
-Mi preoccupo solo per te!E’ un reato? E poi è possibile che
tu abbia già dimenticato tutto?- chiese alterandosi.
-Mi sembra che non ci sia stato niente di importante e
quindi così impossibile da dimenticare…il primo a non pensare a “tutto”, come
dici tu, sei stato tu, Bill!
-Ti ho chiesto scusa!
-E io ti ho detto che non me ne faccio proprio niente delle
tue scuse avendo sempre nella mente l’immagine di quella sera! Di te e quella …-
non potè finire la frase che Gustav uscì dalla sua stanza pronunciando qualcosa
disimile a un “Che succede?” intriso di
sonno.
Senza accorgersene dovevano aver alzato un po’ troppo il
tono della voce.
-Niente Gus…è solo che il tuo amico qui deve smettere di
credere che il mondo giri unicamente intorno a lui.- e dopo aver dato questa
secca risposta al cugino, entrò nella sua stanza e si chiuse a chiave.
“Lo odio lo odio lo odio! Ma come è possibile che non riesco
a non pensare a quei suoi maledetti occhi!!! Sono un disastro….non capisco più
neanche me stessa….non riesco più a sentire ciò che mi dice il cuore….o meglio,
quel che rimane del mio cuore…” e abbandonandosi a questi tristi pensieri
scelse i vestiti e li indossò velocemente.
Andò in bagno a sciacquarsi il viso e lavarsi i denti e poi
si avviò verso la cucina.
Georg stava appoggiato al tavolo già bello ( nda: Bellissimo!)
e pronto.
-Allora andiamo?- le chiese con dolcezza, ignaro della
tempesta che impazzava dentro la ragazza.
-Certo…andiamo…
Urlarono un saluto generale e uscirono, pronti a trascorrere
una giornata insieme.
Ciao
a tutti!! Scusate il tremendo ritardo...ma eccovi il nuovo capitolo!
Ringrazio Windsturm e tesorinely per aver recensito lo scorso capitolo
e vi auguro buona lettura! Baci!!
Usciti di casa Giulia sentì una fitta allo stomaco.
Era un po’ di tempo che aveva questi dolori.
Per giunta quel mese le sue “cose” non accennavano ad
arrivare, ma siccome non era la prima volta che ritardavano di qualche giorno,
non se ne preoccupò.
-Allora, dove andiamo?- chiese Georg sorridente come non
mai.
-Non so…andiamo a girare un po’ i negozi??- propose la
ragazza.
-Approvato!
Preserò un taxi e si fecero portare in centro.
Qui cominciarono a guardare tutte le vetrine e a fare
battute assurde sui vestiti brutti e sulle cose sceme.
Ridevano praticamente senza fermarsi. Lei in quel periodo
era stata così presa da Bill che si era quasi dimenticata quanto fosse
simpatico e gentile Georg…
Si sentiva strana però….perchè nonostante tutto quello che
era successo non riusciva a non pensare a Bill e averlo in mezzo ai piedi
praticamente 24 ore su 24 non aiutava…
Georg le aveva fatto capire che era interessato a lei ma …non
voleva deluderlo.
Era tutto così complicato….Georg non sapeva di Bill e
nemmeno doveva saperlo, ma come gli avrebbe spiegato che non poteva stare con
lui?
Giulia teneva tanto a Georg, era un ottimo amico, sempre gentile,
disponibile e simpatico, e deluderlo era l’ultima delle sue intenzioni; ma…adesso
era lì con lui ed era ben decisa a distrarsi.
-Ei Geo guarda quel vestitino!- esclamò ad un certo punto con
gli occhi che le brillavano.
-Già…carino…perché non lo provi?
-Siiiiiiiiiiiiiiii- e insieme entrarono al negozio.
Ci rimasero per circa un’ora Giulia comprò quel vestitino
che l’aveva colpita, dopo aver provato praticamente tutta la merce della sua
taglia presente in quel negozio, e Georg una delle sue semplici ma stilose
magliette ( stilose non so se si può dire, ma non sapevo come altro descrivere
le bellissime magliette di Georg! Nda).
-Andiamo a mangiare?- propose Georg una volta usciti dal
negozio.
-Mi sembra un’ ottima idea anche perché il mio pancino
borbotta! Per ora ho una fame assurda!
E si così dicendo si avviarono verso un ristornate vicino.
Optarono per un posto davvero grazioso. Le pareti e il
soffitto erano di un bel rosso acceso e i mobili in legno pregiato posti alle
pareti davano l’impressione di essere in una bellissima villa.
Si sedettero e un gentilissimo cameriere prese le
ordinazioni.
-Che bello questo posto!- esclamò la ragazza guardandosi
intorno.
-Si già…ci sono venuto altre volte e si mangia anche bene!
Comunque…senti ma che è successo stamattina? Non ti ho chiesto subito perché mi
era sembrato ti fossi alterata parecchio…
-Ma niente di importante…ordinarie discussioni tra
coinquilini….-sdrammatizzò Giulia, ma involontariamente si incupì.
-Sarà…- lui non era del tutto convinto che fosse così….lei e
Bill si comportavano in maniera strana già da un pezzo….bah! Quei due erano
davvero strani!
Ma lei, per quanto strana, lo attraeva, non solo
fisicamente, ma anche come persona.
Era spontanea dolce e determinata…aveva una grinta
inimmaginabile e un carattere molto forte.
E già…si era preso proprio una bella cotta.
Lei si accorse dello sguardo perso del ragazzo.
-Oi Geo! Ci sei?- chiese sventolandogli una mano davanti al
viso.
Non si era neanche accorto che era arrivato il pranzo…che
figura!
-Ehm, si scusa…ero soprappensiero!- rispose imbarazzato
grattandosi la nuca.
Due piatti di spaghetti al pomodoro fumanti erano li davanti
ai loro occhi e sembravano quasi dire: mangiami sono buooooooooooooooooonissimo!
E così i ragazzi
cominciarono a mangiare (rispondendo all’invito della pietanza XD).
Alla fine, sazi e soddisfatti, si alzarono da tavola, Georg
pagò ed uscirono.
Si diressero verso un muretto li vicino e vi si sedettero.
Dei bambini giocavano poco lontano e la madre strava seduta
su una panchina guardandoli sorridente.
Ma c’era dell’altro…la donna aveva un bel pancione! Aspettava
un altro pargolo! Beh…ne avrebbe avuto da fare!
Ma in quel momento un’altra fitta allo stomaco fece
sussultare Giulia e una strana sensazione la invase.
Quel ritardo più lungo del solito…dolori e, ogni tanto, in
quel periodo, quella strane nausea….poteva davvero essere così?
No non voleva neanche pensarci…insomma aveva solo 16 anni! Non
poteva essere! Basta scervellarsi con pensieri talmente improbabili!
Ma comunque qualcosa dentro di lei le diceva che non si
stava sbagliando.
-Giuli ci sei? Senti io volevo dirti una cosa…- cominciò
Georg distogliendola dai suoi pensieri.
-Dimmi Geo…
-Io…beh credo di essermi innamorato di te…non chiedermi come,
non chiedermi perché, ma so che è così…- e detto questo si avvicinò alla
ragazza e la baciò con dolcezza.
Giulia fu presa alla sprovvista, ma infondo si aspettava che
sarebbe successo.
Si staccò dal ragazzo e l guardò negli occhi.
Non poteva stare con lui…soprattutto adesso che pensava di
essere…beh….incinta.
-Georg io…io ci tengo troppo a te, ma al momento non me la
sento…scusami ma ho troppi pensieri per la testa e non riesco a dimenticare una
persona alla quale ho donato il mio cuore e che, purtroppo, ancora non me l’ha
restituito.- disse questo tutto d’un fiato e con la mano accarezzò il viso del ragazzo
che continuava a guardarla negli occhi.
Georg in quegli occhi trovò tanta sincerità e tanta tanta
tristezza e capì quanto quelle parole le erano costate.
-Va bene…solo una cosa…è Bill vero?- chiese con voce
infinitamente triste ma rassegnata.
Lei abbassò il capo. Dando così conferma al bassista che ciò
che aveva immaginato era fondato.
-Infondo l’avevo capito…ma speravo di sbagliarmi…perché non
me lo hai detto? Perché non l’hai detto a Gustav?
-Avevo paura Georg…avevo paura che Gustav se la prendesse
con Bill, paura che avreste litigato, paura che il mio rapporto con voi sarebbe
cambiato…paura persino di quello che c’era tra me e Bill.
- E cosa è successo?
- Perdonami Georg ma non ne voglio parlare…sto ancora
cercando di dimenticare e parlarne non mi aiuta…ti dico solo che ho capito che
era stato uno sbaglio fin dall’inizio…che io e lui siamo due realtà troppo diverse…
-D’accordo…torniamo a casa?
-Si…ma…
-Non dirò niente a Gustav e...per quanto sia irrefrenabile l’impulso
di spaccare la faccia a Bill per averti fatta soffrire, mi tratterrò…
Lei sorrise e insieme tornarono a casa dove trovarono solo
Gustav che guardava la televisione.
-Tornati ragazzi? Mi sentivo soloooooooooo!
-Si Gus, ma io devo andare da Veronica…- disse Giulia e dopo
aver dato un veloce bacio sulla guancia a entrambi i ragazzi uscì nuovamente di
casa.
-Ma che le è preso?- chiese Gustav confuso all’amico che
rispose facendo spallucce.
Intanto la ragazza correva, correva come in quel momento
correva la sua mente.
Si fermò un attimo in farmacia e con meno tremante afferrò
un test di gravidanza.
In quel piccolo oggetto c’era tutto il suo destino.
Pagò e si catapultò a casa di Veronica.
Quando l’amica aprì la porta di casa si ritrovò Giulia
pallida come un cadavere.
-Tesora che ti succede?- chiese spaventata. Non l’aveva mai
vista in quelle condizioni.
La fece entrare e insieme si sedettero sul divano.
-Io…credo di essere…incinta…- disse Giulia uscendo il test
di gravidanza dalla borsa.
-Mio dio…- disse Veronica coprendosi la bocca con la mano.
Abbracciò l’amica cercando di darle più conforto possibile.
Le lacrime cominciarono a scendere copiose sul volto di
Giulia: aveva paura…tanta paura.
-Fai il test Giu’…via il dente via il dolore…
Giulia seguì il consigli dell’amica e si chiuse in bagno.
Quell’attesa per Veronica fu davvero tremenda…snervante…capiva
quanto fosse difficile per Giulia, perché la conosceva e sapeva che nonostante
l’apparente risolutezza, era fragile, troppo fragile.
Passavano i minuti…e ogni minuto sembrava a Veronica corrispondere
ad un’ora.
Quando la porta del bagno si aprì, la ragazza scattò in
piedi.
Giulia era davanti a lei, pallida e sconvolta.
-Sono incinta…
Prima di lasciarvi volevo dirvi alcune cose:
1Non
so come si fa un test di gravidanza, non ne ho idea, quindi perdonatemi
se in quella parte sono stata mooooolto approssimativa.
2So che non è scritto tanto bene questo capitolo, ma per ora ho il cervello fuso XD! Perdonatemi anche per questo!
Ciauuuuuuu!
Nuovo capitolo! Credo il penultimo...come sempre innanzitutto i
ringraziamenti: tesorinely e toxicgirl vi dico solo che se foste qui vi
riempirei di baci! Grazie grazie grazie(ok basta se no occupo tre metri
e mezzo di pagina cn i grazie) ! Grazie infinite anche a chi ha messo
la storia tra i preferiti....e anche a chi legge anche se non
recensisce. Adesso che altro dirvi....beh...buona lettura gente! baci
Eccola lì. Davanti alla porta di casa sua. Sconvolta.
Confusa. Sapeva quello che doveva fare…lo sapeva bene. Ma non era quello che
voleva. Non era quello che il suo cuore le indicava.
Flashback
-Giuli devi dirlo a Bill…- disse Veronica anche lei pallida.
-Ma…non posso…
-Puoi e soprattutto devi!
-Veronica non posso rovinargli la vita! Lui ha la sua carriera a cui
pensare!
-Giulia lui ti ama! Ti A-M-A! Perché ti ostini a non capirlo?? Ha
sbagliato ma devi perdonarlo! Non puoi condannare una persona solo perché per
una volta ha commesso un errore! Soprattutto se questa persona è il padre di
tuo figlio! Devi imparare a perdonare…so che è difficile, ma questa cosa la
dovete affrontare insieme!
Giulia stava lì…seduta su una sedia, il volto fra le mani e le lacrime
le rigavano il viso.
Di scatto si alzò.
-Vado…
-Giuli è la cosa migliore…devi dirglielo…-disse Veronica
accompagnandola fino alla porta.
La bionda non rispose, uscì da casa dell’amica senza dire altro,
frenando le lacrime.
Fine flashback
Aprì la porta ed entrò,
dirigendosi di corsa verso la sua stanza, in lacrime. In casa c’era solo Bill.
-Giulia che succede??- chiese il
moro vedendola così sconvolta e alzandosi di scatto dal divano.
Lei lo guardò negli occhi per un
istante e poi riprese a correre verso la sua stanza; si buttò sul letto, il
volto nascosto da un cuscino.
Bill entrò e si sedette accanto a
lei su quel letto. Quel letto.
-Piccola che succede? Ti prego
rispondimi non posso vederti così!
-Bill…ti prego abbracciami…- chiese
tra le lacrime la ragazza.
Lui la strinse e lei scossa dai
singhiozzi lo strinse a sua volta, con frustrazione, con paura.
-Bill…io…ti voglio bene!
-Anch’io piccola! Lo sai che io
non ti voglio solo bene! Io ti amo Giulia…ti prego credimi. Ho provato a
dimenticarti ma quello che provo per te è troppo grande e forte…- le disse lui
senza smettere di stringerla.
Rimasero così per ore…nessuno dei
due sapeva quanto tempo fosse passato con precisione, ma dopo quelle che sembrò
ad entrambi un’eternità, una splendida eternità, si staccarono.
-Giulia …- cominciò il moro.
-No Bill, ti prego…qualsiasi cosa
tu mi possa dire in questo momento renderebbe tutto più difficile…
-tutto?- chiese confuso.
-Non chiedermi niente ti prego…
Lui fece come lei gli aveva
chiesto…non le chiese spiegazioni, solamente ricominciò a stringerla e,
abbracciati come prima, si addormentarono.
Giulia aprì gli occhi. La luce del
mattino filtrava timidamente dalla finestra. Vide Bill al suo fianco..le
sarebbe mancato..mio dio quanto le sarebbe mancato…
Si alzò, andò verso l’armadio e
senza fare rumore uscì i suoi vestiti mettendoli in una valigia.
Prese lo stretto necessario, per
poi prendere carta e penna: scrisse…scrisse…scrisse ciò che il cuore le diceva
e per una volta lasciò che la razionalità non la influenzasse.
Prese la valigia e trascinandola sempre
silenziosamente uscì dalla stanza. Uscì da quella casa. Uscì anche se solo
temporaneamente dalla vita di quei ragazzi.
Bill fu colpito da un raggio di
sole più prepotente degli altri che lo costrinse ad aprire gli occhi. Sorrise
pensando di trovare accanto a se la ragazza che amava, ma quando si rese conto
che al suo fianco c’era solo un foglio di carta, il sorriso scomparve.
Lo prese tra le mani che, senza
un motivo ben preciso, tremavano e lesse.
Buon giorno!
Quando leggerai questa lettera io me ne sarò già andata.
Perdonami perdonamiperdonami…ma
se l’ho fatto c’è un motivo.
Mi odierai e ne hai tutto il diritto.
Sono solo una codarda, lo so, ma ho bisogno di tempo Bill…
Cerca di capirmi, non mi cercare…voglio solo che tu sappia che ti
amo…non ho smesso mai, neanche per un secondo, di amarti.
Ho mentito, mentito a te e a me stessa.
Spero che col tempo riuscirai a perdonarmi come io, sappilo, ho
perdonato te.
Dai un bacio a Tom Gus e Georg…
Spero che anche loro potranno perdonarmi per essere scomparsa così.
So che ci rivedremo…so che accadrà…quindi questo non è un addio…
hfjfjjkQuesto è
davvero il penultimo capitolo....spero vi piaccia! Grazie millissime
(non si può dire ma io lo dico =) ) a windsturm e tesorinely per
aver recensito!!Vi voglio beneeeeeeeeeeeeeee (tesorinely la conosco
anche tramite msn, mentre te Windsturm no.....ma tvb lo stesso!) Ma
adesso spazio al capitolo!!!!!!!!! Buona lettura!! baci *Anna*
“2 anni. 2 anni.
Niente notizie. Niente lettere. Un accidente di niente.”
Bill stava lì, appoggiato al finestrino del taxi che avrebbe
portato lui e gli altri all’ennesimo
hotel.
Si trovavano in Italia per l’ennesimo concerto.
Si…l’Italia, il paese di Giulia. E di nuovo i pensieri ad
affollarsi su lei. E di nuovo il dolore.
La partenza della ragazza era stata per i Tokio Hotel una
batosta tremenda, ma per Bill in particolare: aveva pianto, pianto fino a non
avere più lacrime da versare. Per un periodo aveva smesso anche di cantare.
Sapeva che tutto era successo a causa sua e questo pensiero
lo svuotava.
Ma la vita va avanti…se cadi ti devi rialzare…e così riprese
a cantare, riprese a vivere, anche senza Giulia.
Il taxi si fermò ad un semaforo e Bill si voltò a guardare
il fratello. Tom lo guardava sorridendo ma a un certo punto il moro lo vide
letteralmente impallidire come se avesse visto un fantasma.
-Bill….g-guarda!- disse indicando un punto alle spalle del
vocalist.
Bill si voltò.
Era un poster pubblicitario. Quella sera in città ci sarebbe
stato uno spettacolo di danza di una delle maggiori ballerine del paese.
Curioso guardò la foto della ragazza.
-GIULIA!- esclamò spalancando gli occhi.
Si precipitò addosso a Gustav che stava sonnecchiando.
-Gusty Gusty! Stasera Giulia balla qui! In città!
Gustav si svegliò di colpo e Georg lo imitò; però!quelle
parole avevano avuto un effetto straordinario!
-Cosa?? Come??- chiese il batterista confuso.
-Guarda!- disse Bill ma proprio in quel momento il taxi
ripartì.
-Ferma ferma ferma ferma ferma ferma!- strepitò inutilmente
Bill, ma il tassista non poteva più tornare indietro.
-Se si esibisce davvero stasera, noi saremo in prima fila!-
esclamò determinato Georg.
- Già...! Bene..stasera le faremo un bel discorsetto!- disse
Tom, ma un sorrisone a 32 denti tradiva l’ostentata collera.
Bill non riuscì a pensare a nient’altro per tutta la
giornata. Era un chiodo fisso.Cosa
avrebbe fatto rivedendolo? Lo avrebbe abbracciato? Sarebbe scappata? Lo avrebbe
evitato? E..Perchè era scappata?
Troppe domande affollavano la sua mente, ma, sapeva, le
risposte le avrebbe ottenute solo quando se la sarebbe trovata davanti.
Finalmente arrivò il tanto agognato momento.
-Bill vieni andiamo in prima fila!- lo esortò il fratello.
-No Tomi…preferisco che non mi veda subito….- rispose il
moro guardando tra la folla.
C’erano tantissime persone. Doveva davvero essere famosa!
Ma la voce del presentatore interruppe i suoi pensieri.
-Signore e signori, questa sera abbiamo l’onore di avere qui
la ballerina che ha incantato gli spettatori della Scala di Milano! Attraverso
suggestivi brani ci farà entrare nel suo mondo. Un mondo fatto di musica, in
cui la più bella sinfonia è lei, lei che con i suoi passi e la sua armonia
riesce a fare sognare. Ma adesso non vi trattengo oltre….buono spettacolo
e…Giulia? In bocca al lupo!- annunciò.
Una ragazza fece la sua entrata correndo allegramente e
alzando una mano in segno di saluto.
Il cuore di Bill perse un battito. Era così bella.
Giulia si posizionò
al centro del palco seduta con le ginocchia raccolte contro il petto.
La musica partì e i brani si susseguirono per circa un’ ora
e mezza senza sosta.
Con ogni passo la ragazza trasmetteva passione, emozione e
vitalità. Bill ritrovò quell’armonia che amava, e potè vedere, anche solo
grazie al suo modo di danzare, che Giulia non era cambiata. Non c’era superbia
nel suo atteggiamento, non c’era arroganza…c’erano solo passione e dolcezza.
Lo spettacolo finì e il presentatore salì sul palco per
pronunciare il discorso di chiusura.
Bill si diresse verso il punto in cui era scesa Giulia,
seguito dagli altri tre.
Giulia era li, abbracciava quelli che dovevano essere i suoi
genitori. A un certo punto sbucò dal nulla un bambino che doveva aver
pressappoco 2 anni con i capelli biondissimi e gli occhi color caramello.
-MAMMA!-Esclamò buttandosi tra le braccia di Giulia.
Bill si immobilizzò.
Non si avvicinò oltre, ma la vicinanza era abbastanza da
poter sentire ciò che dicevano.
-Tesoro! Come ha ballato la mamma? Sono stata brava?- chiese
la ragazza schioccando un sonoro bacio sulla fronte del bambino.
-Sei ttata bravittimittima!
-E allora me lo merito un bacio?
Il bimbo le diede un bacio se possibile più forte di quello
ricevuto dalla madre.
Giulia alzò gli occhi e incrociò lo sguardo di Bill. Quegli
occhi così familiari. Quegli occhi così amati. Rieccoli davanti a lei.
-Bill!- sussurrò.
Il vocalist si avvicinò e lei gli buttò le braccia al collo.
Lui la strinse più che poteva, quasi nel timore che potesse scappare di nuovo.
Il cuore di entrambi batteva a mille, niente razionalità in
quell’abbraccio, solo tanto tanto amore. Per troppo tempo Bill non aveva potuto
tenerla stretta a sé, per troppo tempo il calore del corpo di Giulia gli era
mancato.
Georg Tom e Gustav si avvicinarono e Giulia, staccatasi da
Bill, abbracciò anche loro.
-Giulia? Lui è…- sussurrò Bill guardando serio il bambino
che sorrideva allo strano quartetto.
Ciau!
Eccovi il gran finale! Non è granchè come capitolo...ma
spero vi piaccia ugualmente...grazie a windsturm( e per quanto riguarda
il contatto, si! se me lo dai ti aggiungo subito!) e tesorinely e
Sarakey per aver recensito e per avermi sostenuta e
incoraggiata...spero di non deludervi con questo finale! Grazie a :
Simon richiuse lentamente la porta facendo attenzione a non
fare rumore, la lingua fra i denti in segno di concentrazione.
Guardò l’orologio.
“Cazzo sono le 5!” pensò, ma in quel momento la luce si
accese facendolo sussultare.
-Dove sei stato?- chiese un uomo sulla trentina con le braccia
conserte rivolto al figlio.
-Papà…io….ero ad una festa io…- cercò di giustificarsi.
-non è una giustificazione Simon! Devi metterti in testa che
hai solo16 anni e non puoi fare quello che ti pare!- lo riproverò con voce dura
l’uomo. I corti capelli corvini incorniciavano il volto curato che non aveva
perso la bellezza che lo caratterizzava da ragazzo.
Il figlio non accennava a rispondere, fissava il pavimento a
capo chino. Il padre alzò un sopracciglio percingatoe in quel momento una donna entrò nel
salotto, svegliata dalle voci.
-Bill che succede?- chiese rivolta al marito- Simon! Ma sei
tornato ora?
Giulia si avvicinò al figlio.
-Mamma…ero ad una festa…
-Simon ti ho detto che non è una giustificazione questa! Ti
avevamo dato un orario e tu dovevi rispettarlo!- riprese a rimproverarlo il
padre con durezza.
-Oh dai pa’! Tu alla mia età non rispettavi gli orari già da
un pezzo!
-Non è la stessa cosa! Fila in camera tua…ne parliamo domani
mattina…!- lo congedò freddamente indicando con il dito indice la porta della
stanza del figlio.
Simon si diresse verso camera sua con lo sguardo basso, ma
prima di chiudersi la porta alle spalle guardò il padre con sguardo ribelle.
Bill e Giulia rimasero soli.
-Tesoro, è un ragazzo! Ha sbagliato, è vero, ma siamo stati ragazzi
anche noi e non è passato neanche tanto tempo da allora!- gli fece notare la
moglie.
-Giulia io non voglio che lui sia come me! Io ho avuto
troppa libertà e ho fatto i miei errori…e cerco di proteggerlo…
-Ti assomiglia così tanto…dolce e sensibile ma
irrimediabilmente impulsivo e ribelle…diciamo che è un incrocio tra te e Tom!
Bill si avvicinò e la abbracciò teneramente, posando il capo
nell’incavo del profumato collo della donna e sospirando.
-L’avresti mai detto, 17 anni fa, che ci saremmo trovati
così? Genitori apprensivi…insieme?
-Genitore apprensivo ci sarai tu!- gli rispose lei dandogli
un leggero scappellotto.- Comunque io ti amavo e in fondo al mio cuore speravo
che sarebbe stato così...
-Anch’io lo speravo…ti
ricordi lo scalpore che fece tra le mie fan il nostro matrimonio?
-Ahah…già…ma poi se ne sono fatte una ragione e tu hai
ricompensato la loro comprensività continuando a cantare…ma ancora più eco ha
avuto il matrimonio di Tom! Ricordi?
-A proposito di Tom…domani lui, Veronica e il piccolo Bjorn vengono
a mangiare qui!
-Ah ok…Vero non mi ha detto niente…la ucciderò!
-Ma dai! Lei e Tomi per ora sono impegnati con il bebè! Il
mio fratellino si è messo la testa apposto eh?
-Chi l’avrebbe mai detto…il Sexgott padre e marito di
famiglia…- disse Giulia facendosi scappare una risatina.
-Siamo cresciuti tutti…insieme.. è questa la verità…
-già…e insieme abbiamo imparato una cosa importantissima..