Welcome in Valoran High di Nezuchan Sketch (/viewuser.php?uid=96135)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Valoran High ***
Capitolo 2: *** 2: Nuova arrivata ***
Capitolo 3: *** 3: In ritardo, di nuovo ***
Capitolo 4: *** 4: In ritardo, di nuovo (parte 2) ***
Capitolo 5: *** Stranezze e bulli ***
Capitolo 1 *** Valoran High ***
Valoran Hight
L'idea
per questa fan fict mi è venuta leggendo una doujinshi. in
ogni capitolo ci sarà un narratore diverso, ma
cercherò di mantenere la timeline. I flashback saranno
scritti in corsivo e i pairing iniziali saranno soggetti a eventuali
modifiche. Cercerò di non addentrarmi nelle scene erotiche,
nel caso lo segnalerò ad inizio capitolo e cambierò il rating della storia. Buona lettura, e
le recensioni sono gradite :)
Valoran
High. Una scuola che preparava i futuri comandanti
di domani, dove c'era spazio per qualsiasi persona, non importava da
dove
venisse. Lì non esistevano i conflitti tra città
e tutti potevano essere se
stessi.
O
almeno, così diceva il volantino e lo slogan della scuola.
La realtà era ben diversa, e dopo quattro anni passati
lì, lo avevo appreso
sulla mia pelle.
Sospirai,
mettendomi una mano tra i capelli, mentre guardavo
tutti i fogli davanti a me:
"Perchè
ho scelto di candidarmi come
presidente del consiglio studentesco...?" mi chiesi, parlando tra me e
me,
per poi guardare la stanza vuota. Avevo detto agli altri che se ne
potevano
andare, ma ora me ne pentivo un po'.
Presi
la prima richiesta, iniziando a leggerla. Era una
richiesta del capitano del club di scienze per della nuova
attrezzatura. 'Ma la
loro richiesta era già stata accettata e i fondi per i club
non sono infiniti.
Ed è già la terza volta in questo mese. Diamine,
devo parlare con quel pazzo di
Ziggs e con il prof Heimerdinger.'
Pensai e poi sospirai, prendendo un altra
richiesta. "Diamine, perchè Veigar continua a chiedere di
formare una
squadra junior di hockey? Non ci sono i membri!" Mi ricordavo ancora
quando Veigar venne a parlare con me la prima volta. Assieme a Jax,
l'allenatore della squadra scolastica, osservai il suo stile di gioco.
Era veloce,
ma era troppo gracile per fare quello sport. Eppure, non si era ancora
messo
l'animo in pace. Così, ignorai quella richiesta ed andai
avanti.
Non mi
accorsi che erano passate delle ore fino a quando
Irelia, una ragazza dai capelli bianchi ed occhi verdi, non venne a
chiamarmi.
Lei
era la presidente del comitato disciplinare
ed era anche la mia ragazza: "Karma, stai ancora a lavorare?"
Mi
tolse gentilmente la penna da mano, sbuffando: "Vuoi rimanere in camera
questa sera?" Scossi la testa, per poi darle un piccolo bacio sulle
labbra.
"Dobbiamo andare a vedere Attack on Baron Nashor e se non andiamo
di nuovo ci linciano" sorrise, per poi darmi un altro bacio:
"Va a
prepararti e ci vediamo tra un ora fuori dai dormitori, ok?"
Dopo
un altro
bacio se ne andò e poco dopo mi allontanai anche io,
chiudendo a chiave la
stanza. Incontrai Leona, una delle professoresse di educazione fisica,
fuori
dalla sala professori.
"Buona sera professoressa...
ancora qui anche
voi?" Sorrise, mentre mi rispondeva. Sembrava che stesse nascondendo
qualcosa, ma non indagai per non fare tardi. Una volta fuori scuola
guardai
l'imponente edificio, con un sorriso sul volto, contenta che lo slogan
della
scuola, almeno per me, si fosse rivelato vero.
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Capitolo 2 *** 2: Nuova arrivata ***
Eccoci qui con il secondo capitolo, narrato dalla ragazzina
più pazza della lega. Ringrazio Ireth_ per la
recensione, che mi ha fatto molto piacere. Detto questo, ecco il
capitolo. PS: cassiopea ha l'aspetto mostrato qui
Capitolo 2: Nuova arrivata
Guardai
l'imponente edificio centrale dove c'erano le aule
per le lezioni ordinarie e per i corsi extra. Aveva cinque piani ed era
verniciato di bianco e dorato, colori presenti, assieme al blu, nel
simbolo
delle alte sfere scolastiche quali professori, allenatori o presidi.
Sbuffai,
pensando che questa era una delle mie ultime
possibilità di entrare in una scuola prestigiosa. Nelle
altre era sempre
successo qualche casino o a causa mia o in cui ero coinvolta. Ma erano
solo
fortuite coincidenze. 'Su,
Jinx, basta
che non fai casini. Non devo causare problemi.'
Tentai
di calmarmi, per poi attraversare il giardino che era
davanti all'entrata. Indossavo la divisa scolastica, composta da una
minigonna
blu, una camicia bianca e un gilet blu con finiture dorate. Con me
avevo uno
zaino azzurro, che avevo personalizzato con un po' di vernice rosa
shocking. I
miei capelli blu erano legati in due lunghe trecce.
In
molte scuole mi avevano cacciata a causa dei danni che
avevo fatto, o che avevo aiutato a fare ma ora non dovevo assolutamente
cadere
di nuovo nella tentazione di compiere cattive azioni. Trovai subito
l'aula in
cui ero stata smistata e notai che c'era già una ragazza
seduta, che stava
svogliatamente leggendo una rivista. Questa aveva i capelli verde
chiari, occhi
dello stesso colore degli smeraldi e aria da ricca. Probabilmente stavo
a
fissarla da un po', perchè alzò lo sguardo e
disse: "Sei la nuova
arrivata, giusto?" annuii, e chiuse la rivista. Improvvisamente mi
sentii
come un criceto in una gabbia di serpenti.
La
ragazza guardò i
banchi, per poi sospirare e alzarsi, dicendo "Andiamo a rimediarti un
banco. Ah, io sono Cassiopeia Du Couteau, rappresentante di classe."
deglutii, abbassando lo sguardo mentre la seguivo fuori dalla classe:
"Io
mi chiamo Jinx" "Un altra senza cognome, eh?..." mormorò tra
se
e se, facendosi però sentire. Si, decisamente era di una
famiglia ricca. Du Couteau...
se non ricordavo male, era una delle famiglie più importanti
di Noxus. In
effetti, la ragazza aveva un certo carisma, come notai seguendola fino
a quando
non si avvicinò ad un ragazzo più grande: "Ciao
Talon... non è che
potresti darmi una mano?" gli sfiorò il braccio in un gesto
quasi intimo,
ed il ragazzo la guardò come se ci fosse abituato. "Che ti
serve
Cassio?" domandò, freddo.
"Non
potresti accompagnarmi a prendere un banco? Serve
per la nuova arrivata" mi indicò con un cenno della testa e
lo salutai con
la mano, senza sorridere. Spesso il mio sorriso sembrava da schizzata.
Sbuffando
accontentò la ragazza e così ebbi l'occasione di
osservarlo meglio. I capelli scuri gli scendevano a coprirgli un po'
gli occhi,
ma non sembravano dargli fastidio, mentre gli occhi rossastri seguivano
annoiati Cassiopeia. Sembrava annoiato di stare lì e pensai
che forse era al
servizio della famiglia della ragazza. Era un'abitudine tra i nobili
far
accompagnare i figli da almeno un servitore in modo che non avessero
problemi.
Eppure, Talon era più avanti con gli studi. Sospirai,
concentrandomi sulla
scuola. I corridoi erano lindi e puliti e il pavimento dorato sembrava
uscito da
una favola.
Aspettammo
fuori dall'aula che il ragazzo andasse a
recuperare il banco e, quando stava per andarsene, chiese a bassa voce
a
Cassiopeia. "Dov'è finita Katarina?"
"Nostro
padre ha richiesto i suoi servigi"
"Di
nuovo? E' la terza volta che succede questo mese.
Se lo senti, digli che i professori stanno iniziando a fare
domande."
Detto
questo mi lanciò un occhiata, ma lo notai solo con la
coda dell'occhio,
per poi andarsene. A quanto sembrava, quella scuola era piena di
segreti e
complotti. Io odiavo i complotti. Era meglio prendere un esplosivo e
far
saltare in aria le cose. Era anche più divertente.
'Jinx, calmati. Non
devi fare casini. Non questa volta.'
I
ricordi dell'ultimo guaio che avevo combinato erano ancora freschi
nella mente, ma non dovevo ricordare. Se l'avessi fatto, avrei ceduto
di nuovo alla tentazione di riprovare quell'esperienza e non dovevo
assolutamente farlo. Era l'ultima occasione che avevo per non finire in prigione.
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Capitolo 3 *** 3: In ritardo, di nuovo ***
Ho
inserito le note alla fine e spero che non le ignorerete xD
Detto questo, buona lettura
Capitolo 3: in ritardo, di
nuovo
Guardai
l'orologio che avevo al polso. A quanto sembrava,
quelle due erano di nuovo in ritardo. Sospirai, mettendomi una mano tra
i
capelli arancioni. Al mio fianco c'era Tryndamere, che guardava il
corridoio in
cerca
della sua fidanzata, Ashe. "Sarà di nuovo in ritardo. Lo sai
che a volte
il lunedì si sveglia tardi" gli dissi, per tranquillizzarlo.
Mi
scrutò con gli occhi
azzurri, annuendo
"Si, penso che hai ragione
Olaf. Vorrei tanto sapere come mai quelle due ogni volta vengono in
ritardo.
Diamine, non so cosa faccia Sejuani la sera, ma Ashe di solito va
a
dormire presto..." Sorrisi cortesemente: se avesse saputo quello che
facevano le due ragazze di notte, probabilmente avrebbe ucciso Sejuani.
"Probabilmente
avrà fatto tardi leggendo un libro o
vedendo un film. Lo sai com'è. Mentre Sejuani
sarà rimasta alzata fino a chissà
che ora per giocare. " Tryndamere era quasi come un fratello per me e
mi
dispiaceva che fosse fidanzato con Ashe.
"Le
mie cugine sono ancora una volta in ritardo?"
Mi girai a guardare Lissandra, chiamata strega di ghiaccio per il suo
carattere freddo e scontroso,
ed annuii. La giovane donna aveva i capelli lunghi e bianchi legati in
una
treccia, con una frangia che nascondeva alla vista i suoi occhi di
ghiaccio.
Aveva un corpo formoso e slanciato ed era la più alta dello
strano trio, ed anche la più inquietante: non si riusciva
mai a capire cosa le passasse per la testa.
Ashe
trattava la gente come sua pari, nascondendo quasi
sempre le sue emozioni dietro un atteggiamento cortese. Sejuani era la
più
espressiva e per questo era la mia preferita. L'avevo conosciuta quando
ero un
bambino di undici anni, quando i nostri genitori si erano incontrati
per affari
di lavoro nella sua casa.
Mentre i miei
discutevano di affari ero andato a fare un giro nel giardino per
passare il tempo e lì notai una
figura che sembrava
essere fuori luogo in
quel mondo glaciale. In mezzo agli alberi innevati, c'era una ragazzina
dai
capelli bianchi che cercava di ammaestrare un cucciolo dei grandi
cinghiali del
Freljord. La cosa che mi stupì di più fu il fatto
che, nonostante le
temperature gelide, fosse vestita con abiti leggeri, anche se tremava
visibilmente. Mi avvicinai a lei, sentendo che diceva con voce
autoritaria:
"Bristle, devi seguire i miei ordini! Quindi, seduto!"
Il cinghiale la guardò
incuriosito avvicinandosi a lei senza ubbidire. Lei gli diede un
piccolo
schiaffo sulla testa e gli fece segno di obbidire, questa volta
riuscendoci.
Quando mi vide abbassò la testa, preparandosi a caricare. La
ragazza si girò e
mi guardò, fermando il cinghiale dall'attaccarmi. Questo la
guardò, in attesa
di altri ordini. "Chi sei e che ci fai qui?" Aveva ancora un tono
autoritario, e non era impaurita o incerta.
"Sono Olaf. I
miei genitori sono dei soci dell'azienda del padrone di casa e stanno a
parlare
di affari" Mise una mano sulla testa di Bristle, facendolo calmare, i
suoi
occhi di ghiaccio fissi su di me.
"Io sono Sejuani,
futura erede delle industrie degli Artigli dell'Inverno."
"Olaf,
iniziamo ad entrare che tra poco arriva
Heimerdinger" La voce di Tryndamere mi riscosse dai ricordi e mi
allontanai dal ciglio della porta, dirigendomi al mio posto.
"Sai
che chiamerà te, vero?" Il ragazzo dai
capelli corvini sbuffò. "Si, lo so. E so anche che non ci
capisco nulla di
scienze. Non capisco neanche a cosa mi servirà" Risi:
"Ti
servirà per aiutare a Ashe
a capire i ricercatori della sua compagnia"
I genitori di Ashe gestivano la più importante industria
agricola del Freljord
e il fidanzamento della ragazza con Tryndamere aveva garantito
all'azienda
molti più acquirenti. Le industrie degli Artigli
dell'Inverno erano adibite
alla produzione bellica, mentre le aziende delle Guardie del
Ghiaccio.... Erano
adibite a molte cose, ma non ero sicuro che la famiglia di Lissandra
fosse
immischiata in affari propriamente legali.
Sospirai,
mentre il professore tardava ad arrivare. Era
strano che facesse ritardo. Mi girai a guardare la porta, notando le
due
principessine dell'industria del Freljord entrare. Per
un attimo mi sembrò che Ashe fosse
scontenta, ma quell'ombra subito sparì dal suo viso, mentre
Sejuani sembrava
scocciata. Sospirai, sperando che almeno il professor Heimerdinger non
fosse di cattivo
umore.
Eccoci qua con il terzo
capitolo. Questo è, in un certo senso, suddiviso in due
parti, una narrata da Olaf e una narrata da Sejuani. Volevo chiarire un
paio di cose, quindi spero che queste note siano lette:
aggiornerò i capitoli in maniera casuale, quindi
può capitare che in una settimana ne aggiunga due e poi
nessuno per due settimane; Tryndamere non è il mio
personaggio preferito (si può dire che lo odio) e
verrà trattato a volte come un idiota, ma la sua
dignità sarà molto probabilmente mantenuta
intatta. Alcuni personaggi, come Urgot e Scarner, saranno assenti,
mentre per altri, come Cho'Gath, Kog Maw o Kha'Zix saranno umanizzati e
inseriti nella storia, e inoltre non terrò propriamente
conto del passato ufficiale dei personaggi (non lo ignorerò,
ma lo modificherò quando serve). Ultima cosa sono le coppie
Yaoi: io non sono una fan dello yaoi, quindi non mi
addentrerò nella descrizione di scene tra ragazzi o almeno
non di scene leggermente spinte, e cercherò di essere
abbastanza obiettiva e non rendere questa storia troppo yuri. Per
quanto riguarda, poi potete chiedere nelle recensioni o via pm se ho
intenzione di inserire o no un determinato pairing nella storia.
Per il resto, le recensioni sono gradite :D
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Capitolo 4 *** 4: In ritardo, di nuovo (parte 2) ***
Ecco
il quarto capitolo, come avevo annunciato, narrato da Sejuani. Il
prossimo capitolo sarà narrato da Sona, ma non so quando
aggiornerò (causa: saldi di steam). Mi scuso già
in anticipo per gli errori grammaticali presenti nel
capitolo. Detto questo, buona lettura e le recensioni sono gradite ^^
"La
divisa è in ordine?" "Si, non preoccuparti"
"Sejuani, ti prego
smettila di guardarmi il seno e rispondi seriamente!" Alzai lo sguardo,
sorridendole e le dissi: "Sei perfetta amore, non preoccuparti"
queste parole sembrarono calmare Ashe, che sospirò e mi
sorrise anche lei.
"Stai meglio con questo nuovo taglio, sai?" Mi disse, accarezzandomi
i capelli. "Grazie, anche se me l'hai già fatto...mmmh" Ashe
mi aveva
zittito con un bacio, mettendomi le braccia attorno al collo. "Faremo
di
nuovo tardi..." mormorai, mentre sentivo il suo respiro sul collo.
"Chissene. Tanto facciamo sempre tardi" Ogni volta che rimanevo in
camera sua era la stessa storia, ma
osservarla mentre dormiva era
più forte di me. Sospirai ad un suo bacio
sul collo, mentre iniziai a pensare a che scusa inventare con il
professore.
Per
nostra fortuna, il nostro professore di scienze,
Heimerdinger era impegnato in una discussione con Ziggs e Karma e
così non
aveva notato la nostra assenza. Lissandra ci guardò da sotto
la frangia, mentre
Tryndamere sorrideva alla vista di Ashe. Lui era il suo ragazzo,
innamorato
perso di lei. Non sapeva ancora che, in realtà, lei lo usava
solo per far
contento suo padre. Io lo sopportavo a stento sia perchè era
il ragazzo di Ashe
e sia perchè era un idiota tremendo. Non sapevo se
esistessero persone più
stupide e sinceramente ne dubitavo. Ma riusciva ad avere i voti
sufficienti per
non farsi cacciare e per questo era ancora qui. Dopo un po' il prof
Heimerdinger e Ziggs rientrarono, entrambi con una brutta faccia. Il
piccolo
yordle era il pupillo del professore, ma ultimamente stava creando
troppi
incidenti nel club di scienze tant'era che a volte si sentivano delle
esplosioni in lontananza.
Mentre
il professore faceva l'appello guardai Lissandra: io,
lei ed Ashe eravamo cugine, ma le nostre famiglie si scannavano per
l'eredità
dei nostri nonni, che erano ancora in vita. Anche lei aveva lunghissimi
capelli
bianchi, tipici, assieme alla pelle chiara, della nostra famiglia e
penetranti
occhi color ghiaccio che sembravano guardare tutti con sufficienza; il
suo
corpo era già quello di una donna. La sua famiglia si
occupava di affari,
probabilmente loschi, non meglio specificati.
Ashe,
invece, portava i capelli più corti di Lissandra e i
suoi occhi non sembravano pezzi di ghiaccio, ma erano del colore del
cielo
tranquillo, e tutto ciò, assieme alla sua aria delicata,
facevano venire voglia
di proteggerla. Lei era anche il capitano della squadra di tiro con
l'arco,
sport nel quale aveva un innata attitudine. I suoi genitori erano
attivi nel
campo dell'agricoltura e dell'allevamento di bestiame e si aspettavano
che la
figlia non solo subentrasse al loro posto a capo dell'azienda, ma che
sposasse
quel bifolco di Tryndamere, figlio di un importante commerciante del
Freljord.
Già con il loro fidanzamento ne avevano tratto grandi
benefici, aumentando la
lista dei loro clienti.
Sospirai,
pensando che rispetto a loro io sembravo la pecora
nera della famiglia. Avevo corti capelli biondi chiari, quasi sul
bianco e
occhi color ghiaccio e il mio corpo non era neanche orribile, ma non
era
femminile; gli abiti da sera erano orribili su di me, anche se
confezionati su
misura, mentre gli smoking mi stavano alla perfezione e risaltavano le
mie
scarse forme. I miei desideravano un altro maschio, ma invece avevano
avuto me
ed ero l'unica dei miei fratelli ad esser nata viva e ad esser
sopravvissuta
oltre i 10 anni. Dopo aver visto che non ero debole di costituzione e
che non
avevo nessun problema genetico, mio padre mi aveva avviata agli affari
di
famiglia, ovvero alla produzione di armi.
Dopo
l'appello Heimerdinger iniziò a spulciare i nomi di chi
doveva ancora interrogare fino a chiamare Tryndamere e Olaf. Olaf era
uno dei
miei pochi amici e, per quanto fosse simile all'altro ragazzo, era meno
borioso. Lo conoscevo da quando avevo undici anni e ormai sapevamo
tutto l'uno
dell'altra. Lui aveva accettato di essere il mi ragazzo, sia nel
periodo in cui
volevo dimenticare Ashe e ora che avevo una relazione con lei. In
effetti,
stare con lui era piacevole, ma non lo amavo. Olaf avanzò
verso la cattedra con
fare sicuro: nonostante la sua nomea di fannullone, aveva la testa
sulle
spalle, al contrario di Tryndamere, che sembrava quasi spaventato
all'idea
dell'interrogazione.
'Diamine, che cosa pensava
Ashe quando ha accettato di fidanzarsi con quel tipo? A volte sembra
solo uno
stupido barbaro!' pensai,
guardando con la coda dell'occhio Ashe, pensando
a quando ci eravamo incontrate.
"Mi annoio a
queste stupide feste di famiglia! Non fanno altro che litigare..."
mormorai, mentre andavo in giro per la villa dei miei nonni assieme ad
Olaf.
Era una delle prime feste a cui partecipavo, dato che fino a pochi anni
prima
mio padre mi aveva tenuta confinata in casa. Era davvero noioso non
poter
portare Bristle con me, anche se capivo il divieto di mio padre.
"Sejuani... senti anche tu questo rumore?" Mi girai a guardare il
ragazzino, fermandomi e ascoltando. Si, in effetti si sentiva un rumore
di
sottofondo. Seguendolo, ci ritrovammo in palestra, dove una ragazza si
stava
allenando con l'arco. Era stupenda e solo dopo scoprii che era Ashe, mia cugina. Rimasi
lì,
incantata a guardarla, fino a quando Olaf non mi chiamò
dicendo: "Ehi,
Freljord chiama Sejuani. La smetti di fissarla?"Lo guardai,
sorridendogli:
"Ho deciso: lei diventerà mia moglie!
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Capitolo 5 *** Stranezze e bulli ***
DA PUBBLICARE Valoran High 5
“Togliti
di mezzo, pulce!” Kog’maw mi spinse, facendomi
cadere a terra, e si allontanò ridendo. Sentii le guancie
andarmi a fuoco, e
strinsi i pugni, arrabbiato. Lulu – la mia migliore amica
– si avvicinò
preoccupata, e mi tese la mano: “Stai bene?” Mi
chiese, mentre io mi alzavo con
il suo aiuto. “Non mi sono fatto male. Preferisco essere
spintonato piuttosto
che ritrovarmi con la testa nel gabinetto.” La ragazza
sospirò, e la guardai:
aveva lunghi capelli viola e occhi verdi. Indossava un grande cappello
a punta
e mi sorrideva felice. Attorno al cappello, svolazzante,
c’era la sua farfalla,
Pixie. Lulu sosteneva che quella era una fata, ma non ci vedevo nessuna
differenza tra lei e una normale farfalla. Aveva le ali viola, con
alcuni segni
rossi sopra ed era con Lulu da anni, obbedendo ad ogni suo ordine come
un
animale domestico.
“Anche
Pixie è felice che tu stai bene, Veigar” Sorrise,
uno
di quei sorrisi radiosi che mi facevano ogni volta arrossire, e dissi:
“Andiamo
a mangiare, dai. Spero che Annie sia riuscita a trovare un tavolo
libero.”
Mentre
camminavamo sentii alcuni sguardi su di noi. Eravamo
due Yordle ‘emancipati’ ed inoltre non avevamo il
classico pelo o la pelle blu
degli altri della nostra razza. O meglio, la pelle di Lulu non era
esattamente
blu, ma azzurra, mentre la mia era pallida.
Quando
entrammo in mensa notai subito la nostra nuova
compagna di classe, Jinx, poiché stava litigando con
Cho’ Gath. Rispetto a lei,
lui sembrava più grande del solito. Ma lei lo guardava come
se fosse della sua
stessa altezza, finché non la spinse a terra, girandosi e
prendendo il posto
della ragazza in fila. Ci avvicinammo, guardandola: “Che
cos’è successo?”
Chiesi, aiutandola ad alzarsi, per quanto potevo.
“Nulla,
non volevo cedergli il posto in fila e si è
arrabbiato”
Io e Lulu annuimmo e guardammo il ragazzo: aveva i capelli rossi e
corti, ma
che sembravano tagliati a mano. I suoi occhi erano di un verde strano,
quasi
fosforescente e aveva un fisico scolpito dal body building, anche se ai
miei
occhi era ridicolo. Pur se era grande e grosso, non era molto
intelligente e, a
causa del fatto che a volte lo avevo umiliato su questo fattore, ce
l’aveva con
me.
Presi
il vassoio vuoto di Jinx da terra, mentre Lulu andava
a prendere i vassoi per noi due. “Comunque, io sono Veigar, e
lei è Lulu.
Piacere di fare la tua conoscenza, anche se avrei preferito circostanze
migliori” Sorrise, un sorriso quasi trattenuto e disse:
“Io sono Jinx, e grazie
per l’aiuto.”
“Vuoi
sederti con noi a mangiare?” – le chiesi, una volta
che avevamo riempito i vassoi.
“Si… non conosco nessuno qui, a parte Cassiopea.
Ma penso che sia meglio
mangiare con voi che con lei” Lulu rise, dato che sapeva
l’impressione che dava
la nobile. “Fammi indovinare, sembrava che ti volesse
mangiare con un sol boccone,
vero? – Jinx annuì e Lulu continuò
– E’ normale, non preoccuparti. Se vuoi che
faccia qualcosa, punta al suo ego. E’ più grande
dell’intera scuola.”
Ci
sedemmo vicino ad Annie, che salutò la nuova arrivata,
sorridendole. “Lei è Annie. Frequenta il secondo
anno in quanto è un piccolo
prodigio ed è riuscita a farsi ammettere direttamente in
quell’anno.”
“Smettila
di adularmi, Veigar” Lulu interruppe i nostri allegri battibecchi
dicendo:
“A
quanto pare piaci a Pixie, Jinx” La ragazza dai capelli
blu osservò la farfalla, che si era posata sulla sua testa.
“E’ una fata?”
Chiese, e io ed Annie trattenemmo un sospiro. Quelle erano le parole
giuste per
catturare l’attenzione di Lulu e
farla
parlare fino alla morte. “Ti piace? Nessuno mi crede quando
lo dico! Sono felice
che tu mi creda!” Jinx sorrise, mentre continuavamo a
mangiare. Alla fine del
pranzo, quando ci dirigemmo in classe, notai la nuova arrivata
avvicinarsi ad
un cestino dell’immondizia ed esitare un attimo prima di
buttare nel bidone
qualcosa e allungare il passo per seguirci.
Ecco il quinto capitolo. Lo so che è da un po' che non
aggiornavo, ma non avevo ispirazione per scrivere su Sona, e
così mi sono buttata su un altro personaggio, ovvero il picccolo
Veigar. Spero che questo capitolo vi piaccia e che continuerete a
seguirmi. Mi scuso per eventuali errori grammaticali e/o ortografici.
Alla prossima!
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