Welcome in Valoran High

di Nezuchan Sketch
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Valoran High ***
Capitolo 2: *** 2: Nuova arrivata ***
Capitolo 3: *** 3: In ritardo, di nuovo ***
Capitolo 4: *** 4: In ritardo, di nuovo (parte 2) ***
Capitolo 5: *** Stranezze e bulli ***



Capitolo 1
*** Valoran High ***


Valoran Hight

L'idea per questa fan fict mi è venuta leggendo una doujinshi. in ogni capitolo ci sarà un narratore diverso, ma cercherò di mantenere la timeline. I flashback saranno scritti in corsivo e i pairing iniziali saranno soggetti a eventuali modifiche. Cercerò di non addentrarmi nelle scene erotiche, nel caso lo segnalerò ad inizio capitolo e cambierò il rating della storia. Buona lettura, e le recensioni sono gradite :)


Valoran High. Una scuola che preparava i futuri comandanti di domani, dove c'era spazio per qualsiasi persona, non importava da dove venisse. Lì non esistevano i conflitti tra città e tutti potevano essere se stessi.

O almeno, così diceva il volantino e lo slogan della scuola. La realtà era ben diversa, e dopo quattro anni passati lì, lo avevo appreso sulla mia pelle.

Sospirai, mettendomi una mano tra i capelli, mentre guardavo tutti i fogli davanti a me: 

"Perchè ho scelto di candidarmi come presidente del consiglio studentesco...?" mi chiesi, parlando tra me e me, per poi guardare la stanza vuota. Avevo detto agli altri che se ne potevano andare, ma ora me ne pentivo un po'.

Presi la prima richiesta, iniziando a leggerla. Era una richiesta del capitano del club di scienze per della nuova attrezzatura. 'Ma la loro richiesta era già stata accettata e i fondi per i club non sono infiniti. Ed è già la terza volta in questo mese. Diamine, devo parlare con quel pazzo di Ziggs e con il prof Heimerdinger.' Pensai e poi sospirai, prendendo un altra richiesta. "Diamine, perchè Veigar continua a chiedere di formare una squadra junior di hockey? Non ci sono i membri!" Mi ricordavo ancora quando Veigar venne a parlare con me la prima volta. Assieme a Jax, l'allenatore della squadra scolastica, osservai il suo stile di gioco. Era veloce, ma era troppo gracile per fare quello sport. Eppure, non si era ancora messo l'animo in pace. Così, ignorai quella richiesta ed andai avanti.

Non mi accorsi che erano passate delle ore fino a quando Irelia, una ragazza dai capelli bianchi ed occhi verdi, non venne a chiamarmi. 

Lei era la presidente del comitato disciplinare ed era anche la mia ragazza: "Karma, stai ancora a lavorare?"

Mi tolse gentilmente la penna da mano, sbuffando: "Vuoi rimanere in camera questa sera?" Scossi la testa, per poi darle un piccolo bacio sulle labbra.

"Dobbiamo andare a vedere Attack on Baron Nashor e se non andiamo di nuovo ci linciano" sorrise, per poi darmi un altro bacio:

"Va a prepararti e ci vediamo tra un ora fuori dai dormitori, ok?" 

Dopo un altro bacio se ne andò e poco dopo mi allontanai anche io, chiudendo a chiave la stanza. Incontrai Leona, una delle professoresse di educazione fisica, fuori dalla sala professori.

"Buona sera professoressa... ancora qui anche voi?" Sorrise, mentre mi rispondeva. Sembrava che stesse nascondendo qualcosa, ma non indagai per non fare tardi. Una volta fuori scuola guardai l'imponente edificio, con un sorriso sul volto, contenta che lo slogan della scuola, almeno per me, si fosse rivelato vero.

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Capitolo 2
*** 2: Nuova arrivata ***


Eccoci qui con il secondo capitolo, narrato dalla ragazzina più pazza della lega. Ringrazio  Ireth_ per la recensione, che mi ha fatto molto piacere. Detto questo, ecco il capitolo. PS: cassiopea ha l'aspetto mostrato  qui


Capitolo 2: Nuova arrivata

Guardai l'imponente edificio centrale dove c'erano le aule per le lezioni ordinarie e per i corsi extra. Aveva cinque piani ed era verniciato di bianco e dorato, colori presenti, assieme al blu, nel simbolo delle alte sfere scolastiche quali professori, allenatori o presidi.

Sbuffai, pensando che questa era una delle mie ultime possibilità di entrare in una scuola prestigiosa. Nelle altre era sempre successo qualche casino o a causa mia o in cui ero coinvolta. Ma erano solo fortuite coincidenze. 'Su, Jinx, basta che non fai casini. Non devo causare problemi.'

Tentai di calmarmi, per poi attraversare il giardino che era davanti all'entrata. Indossavo la divisa scolastica, composta da una minigonna blu, una camicia bianca e un gilet blu con finiture dorate. Con me avevo uno zaino azzurro, che avevo personalizzato con un po' di vernice rosa shocking. I miei capelli blu erano legati in due lunghe trecce.

In molte scuole mi avevano cacciata a causa dei danni che avevo fatto, o che avevo aiutato a fare ma ora non dovevo assolutamente cadere di nuovo nella tentazione di compiere cattive azioni. Trovai subito l'aula in cui ero stata smistata e notai che c'era già una ragazza seduta, che stava svogliatamente leggendo una rivista. Questa aveva i capelli verde chiari, occhi dello stesso colore degli smeraldi e aria da ricca. Probabilmente stavo a fissarla da un po', perchè alzò lo sguardo e disse: "Sei la nuova arrivata, giusto?" annuii, e chiuse la rivista. Improvvisamente mi sentii come un criceto in una gabbia di serpenti.

 La ragazza guardò i banchi, per poi sospirare e alzarsi, dicendo "Andiamo a rimediarti un banco. Ah, io sono Cassiopeia Du Couteau, rappresentante di classe." deglutii, abbassando lo sguardo mentre la seguivo fuori dalla classe: "Io mi chiamo Jinx" "Un altra senza cognome, eh?..." mormorò tra se e se, facendosi però sentire. Si, decisamente era di una famiglia ricca. Du Couteau... se non ricordavo male, era una delle famiglie più importanti di Noxus. In effetti, la ragazza aveva un certo carisma, come notai seguendola fino a quando non si avvicinò ad un ragazzo più grande: "Ciao Talon... non è che potresti darmi una mano?" gli sfiorò il braccio in un gesto quasi intimo, ed il ragazzo la guardò come se ci fosse abituato. "Che ti serve Cassio?" domandò, freddo.

"Non potresti accompagnarmi a prendere un banco? Serve per la nuova arrivata" mi indicò con un cenno della testa e lo salutai con la mano, senza sorridere. Spesso il mio sorriso sembrava da schizzata.

Sbuffando accontentò la ragazza e così ebbi l'occasione di osservarlo meglio. I capelli scuri gli scendevano a coprirgli un po' gli occhi, ma non sembravano dargli fastidio, mentre gli occhi rossastri seguivano annoiati Cassiopeia. Sembrava annoiato di stare lì e pensai che forse era al servizio della famiglia della ragazza. Era un'abitudine tra i nobili far accompagnare i figli da almeno un servitore in modo che non avessero problemi. Eppure, Talon era più avanti con gli studi. Sospirai, concentrandomi sulla scuola. I corridoi erano lindi e puliti e il pavimento dorato sembrava uscito da una favola.

Aspettammo fuori dall'aula che il ragazzo andasse a recuperare il banco e, quando stava per andarsene, chiese a bassa voce a Cassiopeia. "Dov'è finita Katarina?"

"Nostro padre ha richiesto i suoi servigi"

"Di nuovo? E' la terza volta che succede questo mese. Se lo senti, digli che i professori stanno iniziando a fare domande." 

Detto questo mi lanciò un occhiata, ma lo notai solo con la coda dell'occhio, per poi andarsene. A quanto sembrava, quella scuola era piena di segreti e complotti. Io odiavo i complotti. Era meglio prendere un esplosivo e far saltare in aria le cose. Era anche più divertente.

'Jinx, calmati. Non devi fare casini. Non questa volta.'

I ricordi dell'ultimo guaio che avevo combinato erano ancora freschi nella mente, ma non dovevo ricordare. Se l'avessi fatto, avrei ceduto di nuovo alla tentazione di riprovare quell'esperienza e non dovevo assolutamente farlo. Era l'ultima occasione che avevo per non finire in prigione.

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Capitolo 3
*** 3: In ritardo, di nuovo ***


Ho inserito le note alla fine e spero che non le ignorerete xD  Detto questo, buona lettura


Capitolo 3: in ritardo, di nuovo

Guardai l'orologio che avevo al polso. A quanto sembrava, quelle due erano di nuovo in ritardo. Sospirai, mettendomi una mano tra i capelli arancioni. Al mio fianco c'era Tryndamere, che guardava il corridoio in cerca della sua fidanzata, Ashe. "Sarà di nuovo in ritardo. Lo sai che a volte il lunedì si sveglia tardi" gli dissi, per tranquillizzarlo.

Mi scrutò con gli occhi  azzurri, annuendo "Si, penso che hai ragione Olaf. Vorrei tanto sapere come mai quelle due ogni volta vengono in ritardo. Diamine, non so cosa faccia Sejuani la sera, ma Ashe di solito va a dormire presto..." Sorrisi cortesemente: se avesse saputo quello che facevano le due ragazze di notte, probabilmente avrebbe ucciso Sejuani.

"Probabilmente avrà fatto tardi leggendo un libro o vedendo un film. Lo sai com'è. Mentre Sejuani sarà rimasta alzata fino a chissà che ora per giocare. " Tryndamere era quasi come un fratello per me e mi dispiaceva che fosse fidanzato con Ashe.

"Le mie cugine sono ancora una volta in ritardo?" Mi girai a guardare Lissandra, chiamata strega di ghiaccio per il suo carattere freddo e scontroso, ed annuii. La giovane donna aveva i capelli lunghi e bianchi legati in una treccia, con una frangia che nascondeva alla vista i suoi occhi di ghiaccio. Aveva un corpo formoso e slanciato ed era la più alta dello strano trio, ed anche la più inquietante: non si riusciva mai a capire cosa le passasse per la testa.

Ashe trattava la gente come sua pari, nascondendo quasi sempre le sue emozioni dietro un atteggiamento cortese. Sejuani era la più espressiva e per questo era la mia preferita. L'avevo conosciuta quando ero un bambino di undici anni, quando i nostri genitori si erano incontrati per affari di lavoro nella sua casa.

Mentre i miei discutevano di affari ero andato a fare un giro nel giardino per passare il tempo e lì notai una figura che sembrava essere fuori luogo in quel mondo glaciale. In mezzo agli alberi innevati, c'era una ragazzina dai capelli bianchi che cercava di ammaestrare un cucciolo dei grandi cinghiali del Freljord. La cosa che mi stupì di più fu il fatto che, nonostante le temperature gelide, fosse vestita con abiti leggeri, anche se tremava visibilmente. Mi avvicinai a lei, sentendo che diceva con voce autoritaria: "Bristle, devi seguire i miei ordini! Quindi, seduto!"

Il cinghiale la guardò incuriosito avvicinandosi a lei senza ubbidire. Lei gli diede un piccolo schiaffo sulla testa e gli fece segno di obbidire, questa volta riuscendoci. Quando mi vide abbassò la testa, preparandosi a caricare. La ragazza si girò e mi guardò, fermando il cinghiale dall'attaccarmi. Questo la guardò, in attesa di altri ordini. "Chi sei e che ci fai qui?" Aveva ancora un tono autoritario, e non era impaurita o incerta.

"Sono Olaf. I miei genitori sono dei soci dell'azienda del padrone di casa e stanno a parlare di affari" Mise una mano sulla testa di Bristle, facendolo calmare, i suoi occhi di ghiaccio fissi su di me.

"Io sono Sejuani, futura erede delle industrie degli Artigli dell'Inverno."

"Olaf, iniziamo ad entrare che tra poco arriva Heimerdinger" La voce di Tryndamere mi riscosse dai ricordi e mi allontanai dal ciglio della porta, dirigendomi al mio posto.

"Sai che chiamerà te, vero?" Il ragazzo dai capelli corvini sbuffò. "Si, lo so. E so anche che non ci capisco nulla di scienze. Non capisco neanche a cosa mi servirà" Risi:

"Ti servirà per aiutare a  Ashe a capire i ricercatori della sua compagnia" I genitori di Ashe gestivano la più importante industria agricola del Freljord e il fidanzamento della ragazza con Tryndamere aveva garantito all'azienda molti più acquirenti. Le industrie degli Artigli dell'Inverno erano adibite alla produzione bellica, mentre le aziende delle Guardie del Ghiaccio.... Erano adibite a molte cose, ma non ero sicuro che la famiglia di Lissandra fosse immischiata in affari propriamente legali.

Sospirai, mentre il professore tardava ad arrivare. Era strano che facesse ritardo. Mi girai a guardare la porta, notando le due principessine dell'industria del Freljord entrare.  Per un attimo mi sembrò che Ashe fosse scontenta, ma quell'ombra subito sparì dal suo viso, mentre Sejuani sembrava scocciata. Sospirai, sperando che almeno il professor Heimerdinger non fosse di cattivo umore.


Eccoci qua con il terzo capitolo. Questo è, in un certo senso, suddiviso in due parti, una narrata da Olaf e una narrata da Sejuani. Volevo chiarire un paio di cose, quindi spero che queste note siano lette: aggiornerò i capitoli in maniera casuale, quindi può capitare che in una settimana ne aggiunga due e poi nessuno per due settimane; Tryndamere non è il mio personaggio preferito (si può dire che lo odio) e verrà trattato a volte come un idiota, ma la sua dignità sarà molto probabilmente mantenuta intatta. Alcuni personaggi, come Urgot e Scarner, saranno assenti, mentre per altri, come Cho'Gath, Kog Maw o Kha'Zix saranno umanizzati e inseriti nella storia, e inoltre non terrò propriamente conto del passato ufficiale dei personaggi (non lo ignorerò, ma lo modificherò quando serve). Ultima cosa sono le coppie Yaoi: io non sono una fan dello yaoi, quindi non mi addentrerò nella descrizione di scene tra ragazzi o almeno non di scene leggermente spinte, e cercherò di essere abbastanza obiettiva e non rendere questa storia troppo yuri. Per quanto riguarda, poi potete chiedere nelle recensioni o via pm se ho intenzione di inserire o no un determinato pairing nella storia.
Per il resto, le recensioni sono gradite :D

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Capitolo 4
*** 4: In ritardo, di nuovo (parte 2) ***


Ecco il quarto capitolo, come avevo annunciato, narrato da Sejuani. Il prossimo capitolo sarà narrato da Sona, ma non so quando aggiornerò (causa: saldi di steam). Mi scuso già in anticipo per gli errori grammaticali presenti  nel capitolo. Detto questo, buona lettura e le recensioni sono gradite ^^


"La divisa è in ordine?" "Si, non  preoccuparti" "Sejuani, ti prego smettila di guardarmi il seno e rispondi seriamente!" Alzai lo sguardo, sorridendole e le dissi: "Sei perfetta amore, non preoccuparti" queste parole sembrarono calmare Ashe, che sospirò e mi sorrise anche lei. "Stai meglio con questo nuovo taglio, sai?" Mi disse, accarezzandomi i capelli. "Grazie, anche se me l'hai già fatto...mmmh" Ashe mi aveva zittito con un bacio, mettendomi le braccia attorno al collo. "Faremo di nuovo tardi..." mormorai, mentre sentivo il suo respiro sul collo. "Chissene. Tanto facciamo sempre tardi" Ogni volta che rimanevo in camera sua era la stessa storia, ma  osservarla mentre dormiva era più forte di me. Sospirai ad un suo bacio sul collo, mentre iniziai a pensare a che scusa inventare con il professore.

Per nostra fortuna, il nostro professore di scienze, Heimerdinger era impegnato in una discussione con Ziggs e Karma e così non aveva notato la nostra assenza. Lissandra ci guardò da sotto la frangia, mentre Tryndamere sorrideva alla vista di Ashe. Lui era il suo ragazzo, innamorato perso di lei. Non sapeva ancora che, in realtà, lei lo usava solo per far contento suo padre. Io lo sopportavo a stento sia perchè era il ragazzo di Ashe e sia perchè era un idiota tremendo. Non sapevo se esistessero persone più stupide e sinceramente ne dubitavo. Ma riusciva ad avere i voti sufficienti per non farsi cacciare e per questo era ancora qui. Dopo un po' il prof Heimerdinger e Ziggs rientrarono, entrambi con una brutta faccia. Il piccolo yordle era il pupillo del professore, ma ultimamente stava creando troppi incidenti nel club di scienze tant'era che a volte si sentivano delle esplosioni in lontananza.

Mentre il professore faceva l'appello guardai Lissandra: io, lei ed Ashe eravamo cugine, ma le nostre famiglie si scannavano per l'eredità dei nostri nonni, che erano ancora in vita. Anche lei aveva lunghissimi capelli bianchi, tipici, assieme alla pelle chiara, della nostra famiglia e penetranti occhi color ghiaccio che sembravano guardare tutti con sufficienza; il suo corpo era già quello di una donna. La sua famiglia si occupava di affari, probabilmente loschi, non meglio specificati.

Ashe, invece, portava i capelli più corti di Lissandra e i suoi occhi non sembravano pezzi di ghiaccio, ma erano del colore del cielo tranquillo, e tutto ciò, assieme alla sua aria delicata, facevano venire voglia di proteggerla. Lei era anche il capitano della squadra di tiro con l'arco, sport nel quale aveva un innata attitudine. I suoi genitori erano attivi nel campo dell'agricoltura e dell'allevamento di bestiame e si aspettavano che la figlia non solo subentrasse al loro posto a capo dell'azienda, ma che sposasse quel bifolco di Tryndamere, figlio di un importante commerciante del Freljord. Già con il loro fidanzamento ne avevano tratto grandi benefici, aumentando la lista dei loro clienti.

Sospirai, pensando che rispetto a loro io sembravo la pecora nera della famiglia. Avevo corti capelli biondi chiari, quasi sul bianco e occhi color ghiaccio e il mio corpo non era neanche orribile, ma non era femminile; gli abiti da sera erano orribili su di me, anche se confezionati su misura, mentre gli smoking mi stavano alla perfezione e risaltavano le mie scarse forme. I miei desideravano un altro maschio, ma invece avevano avuto me ed ero l'unica dei miei fratelli ad esser nata viva e ad esser sopravvissuta oltre i 10 anni. Dopo aver visto che non ero debole di costituzione e che non avevo nessun problema genetico, mio padre mi aveva avviata agli affari di famiglia, ovvero alla produzione di armi.

Dopo l'appello Heimerdinger iniziò a spulciare i nomi di chi doveva ancora interrogare fino a chiamare Tryndamere e Olaf. Olaf era uno dei miei pochi amici e, per quanto fosse simile all'altro ragazzo, era meno borioso. Lo conoscevo da quando avevo undici anni e ormai sapevamo tutto l'uno dell'altra. Lui aveva accettato di essere il mi ragazzo, sia nel periodo in cui volevo dimenticare Ashe e ora che avevo una relazione con lei. In effetti, stare con lui era piacevole, ma non lo amavo. Olaf avanzò verso la cattedra con fare sicuro: nonostante la sua nomea di fannullone, aveva la testa sulle spalle, al contrario di Tryndamere, che sembrava quasi spaventato all'idea dell'interrogazione.

'Diamine, che cosa pensava Ashe quando ha accettato di fidanzarsi con quel tipo? A volte sembra solo uno stupido barbaro!' pensai, guardando con la coda dell'occhio Ashe, pensando a quando ci eravamo incontrate.

 

"Mi annoio a queste stupide feste di famiglia! Non fanno altro che litigare..." mormorai, mentre andavo in giro per la villa dei miei nonni assieme ad Olaf. Era una delle prime feste a cui partecipavo, dato che fino a pochi anni prima mio padre mi aveva tenuta confinata in casa. Era davvero noioso non poter portare Bristle con me, anche se capivo il divieto di mio padre. "Sejuani... senti anche tu questo rumore?" Mi girai a guardare il ragazzino, fermandomi e ascoltando. Si, in effetti si sentiva un rumore di sottofondo. Seguendolo, ci ritrovammo in palestra, dove una ragazza si stava allenando con l'arco. Era stupenda e solo dopo scoprii che era Ashe, mia cugina. Rimasi lì, incantata a guardarla, fino a quando Olaf non mi chiamò dicendo: "Ehi, Freljord chiama Sejuani. La smetti di fissarla?"Lo guardai, sorridendogli: "Ho deciso: lei diventerà mia moglie!

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Capitolo 5
*** Stranezze e bulli ***


DA PUBBLICARE Valoran High 5

“Togliti di mezzo, pulce!” Kog’maw mi spinse, facendomi cadere a terra, e si allontanò ridendo. Sentii le guancie andarmi a fuoco, e strinsi i pugni, arrabbiato. Lulu – la mia migliore amica – si avvicinò preoccupata, e mi tese la mano: “Stai bene?” Mi chiese, mentre io mi alzavo con il suo aiuto. “Non mi sono fatto male. Preferisco essere spintonato piuttosto che ritrovarmi con la testa nel gabinetto.” La ragazza sospirò, e la guardai: aveva lunghi capelli viola e occhi verdi. Indossava un grande cappello a punta e mi sorrideva felice. Attorno al cappello, svolazzante, c’era la sua farfalla, Pixie. Lulu sosteneva che quella era una fata, ma non ci vedevo nessuna differenza tra lei e una normale farfalla. Aveva le ali viola, con alcuni segni rossi sopra ed era con Lulu da anni, obbedendo ad ogni suo ordine come un animale domestico.

“Anche Pixie è felice che tu stai bene, Veigar” Sorrise, uno di quei sorrisi radiosi che mi facevano ogni volta arrossire, e dissi: “Andiamo a mangiare, dai. Spero che Annie sia riuscita a trovare un tavolo libero.”

Mentre camminavamo sentii alcuni sguardi su di noi. Eravamo due Yordle ‘emancipati’ ed inoltre non avevamo il classico pelo o la pelle blu degli altri della nostra razza. O meglio, la pelle di Lulu non era esattamente blu, ma azzurra, mentre la mia era pallida.

Quando entrammo in mensa notai subito la nostra nuova compagna di classe, Jinx, poiché stava litigando con Cho’ Gath. Rispetto a lei, lui sembrava più grande del solito. Ma lei lo guardava come se fosse della sua stessa altezza, finché non la spinse a terra, girandosi e prendendo il posto della ragazza in fila. Ci avvicinammo, guardandola: “Che cos’è successo?” Chiesi, aiutandola ad alzarsi, per quanto potevo.

“Nulla, non volevo cedergli il posto in fila e si è arrabbiato” Io e Lulu annuimmo e guardammo il ragazzo: aveva i capelli rossi e corti, ma che sembravano tagliati a mano. I suoi occhi erano di un verde strano, quasi fosforescente e aveva un fisico scolpito dal body building, anche se ai miei occhi era ridicolo. Pur se era grande e grosso, non era molto intelligente e, a causa del fatto che a volte lo avevo umiliato su questo fattore, ce l’aveva con me.

Presi il vassoio vuoto di Jinx da terra, mentre Lulu andava a prendere i vassoi per noi due. “Comunque, io sono Veigar, e lei è Lulu. Piacere di fare la tua conoscenza, anche se avrei preferito circostanze migliori” Sorrise, un sorriso quasi trattenuto e disse: “Io sono Jinx, e grazie per l’aiuto.”

“Vuoi sederti con noi a mangiare?” – le chiesi, una volta che avevamo riempito i vassoi.
“Si… non conosco nessuno qui, a parte Cassiopea. Ma penso che sia meglio mangiare con voi che con lei” Lulu rise, dato che sapeva l’impressione che dava la nobile. “Fammi indovinare, sembrava che ti volesse mangiare con un sol boccone, vero? – Jinx annuì e Lulu continuò – E’ normale, non preoccuparti. Se vuoi che faccia qualcosa, punta al suo ego. E’ più grande dell’intera scuola.”

Ci sedemmo vicino ad Annie, che salutò la nuova arrivata, sorridendole. “Lei è Annie. Frequenta il secondo anno in quanto è un piccolo prodigio ed è riuscita a farsi ammettere direttamente in quell’anno.”

“Smettila di adularmi, Veigar” Lulu interruppe i nostri allegri battibecchi dicendo:

“A quanto pare piaci a Pixie, Jinx” La ragazza dai capelli blu osservò la farfalla, che si era posata sulla sua testa. “E’ una fata?” Chiese, e io ed Annie trattenemmo un sospiro. Quelle erano le parole giuste per catturare l’attenzione di Lulu  e farla parlare fino alla morte. “Ti piace? Nessuno mi crede quando lo dico! Sono felice che tu mi creda!” Jinx sorrise, mentre continuavamo a mangiare. Alla fine del pranzo, quando ci dirigemmo in classe, notai la nuova arrivata avvicinarsi ad un cestino dell’immondizia ed esitare un attimo prima di buttare nel bidone qualcosa e allungare il passo per seguirci.


Ecco il quinto capitolo. Lo so che è da un po' che non aggiornavo, ma non avevo ispirazione per scrivere su Sona, e così mi sono buttata su un altro personaggio, ovvero il picccolo Veigar. Spero che questo capitolo vi piaccia e che continuerete a seguirmi. Mi scuso per eventuali errori grammaticali e/o ortografici. Alla prossima!

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