Il matrimonio di Vì e Grisam

di 0_Jasmine_0
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Invito per Calendula ***
Capitolo 2: *** Preparativi ***
Capitolo 3: *** Mutamenti ***
Capitolo 4: *** Incanti d'Amore ***



Capitolo 1
*** Invito per Calendula ***


* Questa volta presento il matrimonio di Vì e Grisam. Include anche Calendula (vedi “Calendula Pollimon”) che stavolta non sarà sorella di Flox, ma di Grisam che, per il suo matrimonio, l’aveva invitata inviandole una lettera nel paese Nonmagico che abitava… ma Scarlet Pimpernel rovinerà i piani dei due giovani futuri sposi: cosa succederà?*
 
“Ah, è proprio una bella giornata” disse Calendula Burdock, sorella gemella di Grisam Burdock.
“Già una bella giornata!” le fece eco Raissa, una delle sue migliori amiche che aveva nel villaggio nonmagico.
Non si erano accorte che, Robin Windflower, mandato da Grisam, stava correndo verso le 5 amiche. Il giovane ragazzo, tutto pelle ossa e segretamente innamorato di Calendula. Quando arrivò, tutto rosso in faccia per la fatica, la giovane Burdock lo guardò storto, ma sorridendo:
“Rob? Mi dici che ci fai qui?”
Il giovane arrossì, e stavolta d’imbarazzo: “Oh beh, Gr-Grisam m-mi ha chie-chiesto di por-portarti que-questa…” allungò la lettera a Calendula e lei la prese. Diceva:
“Cara sorellina, sono Grisam e volevo comunicarti una notizia stupenda, almeno per me. Naturalmente ti ricordi di Pervinca Periwinkle (domanda idiota… è la tua migliore amica) e sai anche che io e lei stiamo insieme da circa 17 anni, come fidanzati ovviamente. Quest’anno, lei ha compiuto i 18 anni e finalmente posso permettermi di chiederla in moglie. L’ho fatto dunque, circa un mese fa, dato che lei aspetta un bambino da me. Volevo solo dirti che ti aspetto entro domani per il mio matrimonio, te lo chiedo da Sindaco e da fratello gemello. Vaniglia si occuperà del coro, Flox del ricevimento, Shirley del cibo e Nepeta dei vestiti. Vorrei darti personalmente la tu parte nel mio matrimonio! Ti voglio bene sorellina,
Grisam Burdock”
“Tuo fratello si sposa! Che bello!” dissero le sue compagne in coro, che sapevano chi era e da dove veniva Calendula.
“Già, che bello!” grugnì lei. Scricciolo alzò le spalle e disse: “Qualche problema Cal?”
“Qualche problema? Mio fratello non si è nemmeno degnato di venire a dirmelo di persona che si stava sposando! No, usa stupidi messaggeri invece di venire a dirmelo LUI: “Ehi Calendulina, sai che mi sposo con Pervinca Periwinkle?”. Ma da quale strada arriva?”
Robin le disse: “Aveva tanti impegni e poi… Scarlet.”
“Di nuovo? Perbacco, quella smorfiosa è di nuovo all’attacco?” Calendula sospirò, salutò le amiche e partì con Scricciolo verso Fairy Oak.
 
Prima parte finita! Cortina, ma spero piaccia lo stesso!

 

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Capitolo 2
*** Preparativi ***


Matrimonio tra Vì e Grisam-2a parte (Preparativi)
*Ecco quà la seconda parte della mia storia del matrimonio tra Pervinca e Grisam di Fairy Oak. La storia in generale è stata tratta da un episodio dei My Little Pony (grazie a mia sorella li devo guardare -.-") e ho voluto mettere Twilight Sparkle nel personaggio che ho inventato io, Calendula Burdock, Cadence in Pervinca e Shining Armor in Grisam... buona lettura!*

Calendula, accompagnata da Scricciolo, arrivò a Fairy Oak e, dopo essersi congedata dal ragazzo si diresse verso il Municipio, quella che era la casa del nuovo Sindaco: suo fratello, Grisam Burdock. Bussò alla porta di legno e con i piedi ben piantati per terra e le braccia conserte, aspettò che suo fratello venisse ad aprirle. Quando lo vide comparire sulla sogli di casa, esclamò:
“Ho qualcosa da dirti, signorino!”
“Calendula! Non mi aspettavo arrivassi così presto. Come mai quella faccia?”
“Lo sai benissimo perché: perché non sei venuto TU a dirmi che TI STAVI SPOSANDO? OK, capisco che sei impegnato con il villaggio, ma non pensavo di essere l’ultimo dei tuoi pensieri!”
Grisam scoppiò a ridere: “No, Cal, non sei affatto l’ultimo dei miei pensieri. Ero solo occupato, come hai detto tu e poi Scarlet…” si fermò un attimo e alzò gli occhi al cielo “Quella vipera sta scatenando faide dappertutto: vuole riavere l’eredità di suo padre il posto da Sindachessa. Ma non lo avrà mai, dato che Pancrazio ha scelto me come successore.”
Calendula annuì, sospirò nervosamente e non disse una parola. Grisam alzò un sopracciglio e disse:
“Ma, capirei se tu non volessi farmi da testimone!”
Ogni traccia di tristezza e confusione scomparì dalla faccia di sua sorella che esclamò:
“Ne sarei davvero onorata, fratellino! Allora, è questo il mio incarico nel matrimonio? Cioè, non sono delusa, volevo solo sapere.”
“Non solo questo, vorrei che tu ti assicuri che sia tutto perfetto, chiaro?”
“Come la luce fratellino. Ti dispiace se vado a far visita a…” non terminò la frase perché, qualcuno, tossicchiando, li interruppe.
“Mi sono persa qualcosa?” chiese Pervinca, apparendo alle spalle di Grisam.
“Vì, tesoro, sono felice che tu sia qui” rispose lui.
“Ehi Vì, sono io Calendula, come va?”
Pervinca non le rispose, la guardò soltanto con occhi critico e rientrò in casa, seguita da Grisam. Prima di scomparire dietro la porta, suo fratello disse: “Puoi andare dalle altre se vuoi, Shirley sta cucinando per il matrimonio, se vuoi raggiungerla.
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Shirley correva per la cucina del Municipio per preparare il pranzo nuziale, mentre Calendula, imbronciata, segnava su una pergamena i dolci già fatti e quelli da preparare.
“Ehi, hai una faccia da funerale. Qualcosa non va?” le chiese la dolce Shirley, notando il broncio sul viso dell’amica.
“Pervinca non va. Si è comportata in modo strano, come se le fossi completamente sconosciuta. Siamo migliori amiche da sempre, avrebbe dovuto saltarmi al collo. che è successo a Vì Periwinkle?”
“Preferisco essere chiamata PERVINCA Periwinkle, prego. Quando sarò Sindachessa quello stupido nomignolo non lo avrò più, poco ma sicuro.”
Calendula era ancora più stupita di prima: Pervinca non aveva mai odiato il suo soprannome. La ragazza aguzzò la vista e notò che gli occhi di Vì erano azzurri e non verdi come al solito. Strano molto strano.
“Oh, Pervinca, i dolci sono quasi tutti pronti. Prendine un po’ così li assaggi” disse Shirley, dando un sacchetto contenente dei biscotti fatti da lei, che Pervinca accettò, ma senza sorridere.
Poi, quando fu certa che la giovane Strega dell’Infinito Potere non la vedesse, gettò il sacchetto nella spazzatura.
“Hai visto che ha fatto?” chiese Calendula a Shirley, che aveva visto la scena. L’altra fece no con la testa e continuò a lavorare
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“Sono sicura che Vì adorerà questi vestiti!” Nepeta vantava dei vestiti per la sposa e le damigelle, mentre la giovane Burdock prendeva appunti sulla pergamena.
“Occhio a come la chiami, quella” disse Calendula.
“Perché scusa?”
“Oh, te lo spiego io il perché. Prima in cucina con Shirley, io l’ho chiamata Vì e lei è entrata dicendo -Preferisco essere chiamata PERVINCA Periwinkle, prego. Quando sarò Sindachessa quello stupido nomignolo non lo avrò più, poco ma sicuro-” rispose Calendula, imitando la voce di Pervinca.
“Qualcuno mi ha chiamata?” in quel momento, Vì era entrata, improvvisamente.
C’era da aspettarselo” disse sottovoce Calendula.
“Oh V…cioè, Pervinca! Spero che questi vestiti di piacciano, ma so già che ne rimarrai felicemente sorpresa!” disse Nepeta.
Pervinca guardò gli abiti con uno sguardo discreto poi rispose: “Mi aspettavo uno strascico più lungo.” Poi indicando i vestiti delle damigelle aggiunse: “Questi devi farli di un altro colore”
Da dietro, Sophie e Cecilia dissero: “Io li trovo semplicemente deliziosi!”. Ma Vì le zittì subito, blaterando: “Devi farli di un altro colore!”
“Accidenti, dovrebbe farsi chiamare Strega Comanda Colore!” disse amare Calendula.
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“Siamo a posto con i giochi” Flox mostrava a Pervinca come aveva organizzato il ricevimento “La musica… e tutto il resto. Che ne pensi?
“Trovo che sarebbe una festa perfetta per un bambino di sei anni.”
“OH GRAZIE” rispose Flox.
Calendula alzò gli occhi al cielo e, arrabbiata, si diresse nelle sue camere dove si sfogò con uno dei cuscini del letto
FINE SECONDA PARTE
 
*GASP SPERO VI SIA PIACIUTO. xD*
 

 

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Capitolo 3
*** Mutamenti ***


Matrimonio tra Vì e Grisam-3a parte
Quando Calendula finì di sfogarsi, la luna era alta nel cielo, ma l’orologio segnava solo le 19:00, così uscì e si diresse verso la spiaggia, dove trovò le sue compagne, intente a parlare del matrimonio. Le raggiunse e sedendosi sulla sabbia con loro esclamò:
“Lo so bene a che cosa state pensando: Pervinca è la sposa peggiore di tutti i tempi, ho indovinato giusto?”
“Ma che cosa dici, Vì è una sposa adorabile” ribatté Nepeta.
“Ma, Nepeta, era così esigente!” le disse Calendula.
“E’ normale che per il suo matrimonio voglia tutto perfetto!”
Calendula sospirò, stavolta rivolgendosi a Shirley:
“Shirley, sai che dopo averti detto –Quanto adorasse le tue ghiottonerie- le ha buttate nell’immondizia?”
“Probabilmente non ha avuto il coraggio di dirmi che non le piacevano” disse la dolce Shirley.
“Flox, hai visto come ti ha trattata? FLOX?” ma sua cugina stava giocando con le statuette per la torta e nemmeno la sentì. Calendula alzò gli occhi al cielo.
“Ehm, Cal… devi sapere che oggi mia sorella ha urlato contro uno dei miei pettirossi” sussurrò Vaniglia.
“Visto è sgarbata!”
“Però devi sapere che è molto stonato.”
Detto questo la Strega del Buio abbandonò la spiaggia, arrabbiata a morte con le sue compagne.
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Calendula corse verso la casa del fratello e bussò alla porta. Quando Grisam aprì la porta, lei gli disse:
“Senti fratellino devo parlarti. Tu stai commettendo un grosso sbaglio e…” stava per dirgli tutto ma in quel momento comparve Vì alle sue spalle.
Accidenti, perché mi interrompe in continuazione? Compare sempre quando meno te lo aspetti!” pensò tra sé e sé.
Pervinca prese Grisam e lo portò via per un braccio. Poi, sussurrando gli disse:
“Vuoi indossare proprio quella cintura per il mio matrimonio, caro? A me non piace!”
“Era di mio zio Duff e dato che questo è anche il MIO matrimonio indosso quel che voglio chiaro?
Pervinca sbuffò e abbassò lo sguardo. Calendula vide che prendeva una mano a suo fratello, mentre questo aveva un attacco di mal di testa. Grisam venne avvolto da una luce verdastra e ruotò gli occhi. Quelli di Pervinca erano accesi di un blu intensissimo, che sprizzava malignità da ogni poro. Calendula scappò, cercando di calmarsi. Non poteva essere. Pervinca non poteva essere proprio lei: Scarlet Pimpernel!  
 
*Questa è la terza parte, stasera creerò l’ultima. Spero che il pezzo, se pur corto, vi sia piaciuto!*

 

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Capitolo 4
*** Incanti d'Amore ***


Matrimonio tra Vì e Grisam-4a parte
*Ecco il capitolo conclusivo della mia storia. Preparatevi a scoprire il meglio, cioè il peggio, perché deve ancora venire! ♡  ♡ ♡*
Confusa, Calendula si diresse verso casa sua e si stupì ancora di più nel vedere Babù, Flox, Shirley e Nepeta con i vestiti delle damigelle addosso.
“C-cosa sta succedendo qui?” chiese..
“oh Cal, guarda, e tu che dicevi che Vì era insopportabile: ci vuole come damigelle!!” esclamò Nepeta.
“Ma dove sono finite Sophie e Cecilia?”
“Non lo sappiamo. Sappiamo solo che faremo le damigelle!”
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Tomelilla, Pervinca, Grisam e le damigelle stavano svolgendo le prove per il matrimonio, di fronte a Quercia. Grisam chiese:
“Sapete dov’è Calendula?”
Sua sorella era sui rami di Quercia e saltò giù, proprio di fronte a Grisam:
“Sono qui! E c’è una cosa che dovresti sapere…” indicando Vì esclamò: “Lei è il Male! Ha trattato male le mie amiche. E deve aver fatto qualcosa anche alle damigelle, dato che non si trovano più. Inoltre, deve aver fatto qualcosa al mio gemello, dato che gli ha lanciato un incantesimo e lui ha ruotato gli occhi, così…” imitò suo fratello, poi, guardò Pervinca, che con gli occhi lucidi esclamò: “Perché, proprio tu mi fai questo?” e scappò via, piangendo.
“LO FACCIO PERCHE’ SEI IL MALE! E SE NON FACCIO QUALCOSA ROVINERAI LA VITA A MIO FRATELLO!”
Si girò e andò a sbattere contro un Grisam arrabbiato, con le mani sui fianchi e un’espressione tutt’altro che buona. Calendula sapeva che oltre ad aver offeso Pervinca, aveva offeso lui e di sicuro non meritava di essere testimone. Avrebbe voluto tenere la bocca chiusa, per una volta. Ma il guaio era fatto. L’atmosfera tra tutti era tesa, e tutti aspettavano la reazione di Grisam. Lui aggredì la gemella:
“Volevi sapere perché i miei occhi facevano…così? Da tempo soffro di forti emicranie e lei mi stava solo curando! Inoltre, le damigelle sono state rimpiazzate per cause familiari e se Vì ha trattato male le tue amiche, è solo perché ero molto occupato e lei ha dovuto occuparsi di tutto da sola. Sarà stressata ma lo è perché vuole che il nostro Grande Giorno sia perfetto. E scordati da farmi da testimone, inoltre se fossi in te, non mi presenterei al matrimonio. Ora se non ti spiace, vado a consolare la mia sposa”
Poi uscì dalla stanza, seguito a ruota dalle sue amiche e da Tomelilla, tutte concordavano con il futuro sposo, così lasciarono Calendula lì, a deprimersi, perché imparasse a chiacchierare di meno. Sconsolata, delusa e vergognosa, Calendula si sedette sulla panchina sotto Quercia, che le mise un ramo sulla spalla.
“Buuuurdooooockkkk, noooooooooooooon piaaaaaaaaangeeeeeeeeeeeeeereeeeeeeee. Tuuuuuuttiiiii sbaaaaaaaaaaaaglianooooooooooooo” le disse per consolarla Quercia, l’unica che la capiva. Quella quercia tanto saggia, che condivideva con la Strega del Buio il difetto della “lingua lunga”.
“Ma io ho fatto l’errore più grosso di tutti: potevo avere la mia migliore amica come parente, ma invece ho perso la fiducia di mio fratello e anche quella di Pervinca” rispose lei, con la testa fra le mani. Sentì dei passi venire verso di lei: era Vì.
“Non lo farò più” disse Calendula. Pervinca fece un sorriso malvagio e tese una mano verso di lei: “Di questo stanne certa!”
Calendula venne trascinata via da un fuoco verdastro, mentre la risata di Pervinca risuonava nella sua mente. Tutto sotto gli occhi dell’albero magico. Ma nemmeno Quercia riuscì a fermare Pervinca e Calendula scomparì.
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La giovane Burdock si ritrovò in una caverna buia, ricoperta da cristalli neri e ametiste di un viola scuro. Il pavimento di roccia nera, quei cristalli così maligni e nessun segno di vegetazione mettevano addosso a Calendula tristezza  e paura, un senso di angoscia che nemmeno le Gabbie Nere dei Magici potevano superare. Una luce colpì uno dei cristalli, lucidi come specchi e su di esso comparve il volto di Pervinca.
“Eccoti qui, hai avuto la punizione che ti meriti… lo sai che queste grotte sono praticamente sconosciute al popolo di Fairy Oak? A nessuno verrà in mente ti cercarti qui. Così potrò attuare il mio piano senza intralci!”
“Cosa, quale piano?”
“Ma il piano che ho in serbo per tuo fratello!”
“No, tu non oserai mai fare del male a mio fratello”
“Se vuoi impedirmelo, prova a prendermi… SONO QUI!”
Dalla mano di Calendula si scaturì un lampo di luce che andò a finire contro l’ametista, ma troppo tardi, perché Pervinca scomparve e ricomparve su un altro cristallo. Continuarono così, da cristallo in ametista, fino a che la giovane non colpì un solido muro di roccia che andò in pezzetti, rivelando Vì Periwinkle. Era spettinata, piangeva e aveva uno sguardo triste e malinconico, così angosciante che Calendula non ce la fece ad aggredirla. Quando si accorse che Pervinca aveva gli occhi verdi, sorrise e corse verso d lei, abbracciandola.
“Vì, sei tu? Oh che bello ti ho trovata!”
Le due amiche, si strinsero in un abbraccio fraterno e finalmente Pervinca parlò:
“Sono rimasta in queste grotte per giorni interi, senza patire né fame né sete, tanto la magia dei cristalli mi faceva sentire in prigione, che non sentivo altro che tristezza. AS rinchiudermi qui dentro è stata Scarlet: ha trovato un vecchio libro di alchimia che l’ha resa una mutante, così prese il mio aspetto e ora trama di sposare Grisam, per impadronirsi del potere. Lo sta usando!”
“No, non possiamo lasciare che accada, dobbiamo intervenire. Quella Strega non deve toccare mio fratello nemmeno con un’unghia.”
“Ma come facciamo ad uscire? I Magici non conoscono l’esistenza di questo posto e tutto qui è bloccato da muri di pietra e cristalli oscuri”
“Dici? Perché a me sembra di vedere il cielo lassù” disse Calendula, indicando un’apertura nel soffitto. L’aveva aperta lei quando aveva cercato di colpire Scarlet.
“Sei grande Cal! Forza, tu civetta io pipistrello, ora!”
E così si trasformarono e, volando, uscirono da quel luogo dove, giurarono, non avrebbero rimesso più piede. Planando sul mare arrivarono alla Piazza della Quercia, si posarono sui rami e si ritrasformarono. Poi, Calendula sgusciò dietro il grande albero e, prima che gli sposi si scambiassero le promesse urlò: “FERMI TUTTI!”
“Oh, ma non capisco perché voglia rovinare il mio giorno perfetto!”
Pervinca comparve dietro a Quercia e disse:
“Perché non è il tuo giorno perfetto: E’ IL MIO!”
“Scusate ma perché ce ne sono due?” chiese Babù, cercando di riconoscere la sua vera gemella.
“Semplice Vaniglia, lei è Scarlet Pimpernel, che usando un incantesimo da un libro di alchimia è diventata una mutante e ora vuole prendere il mio posto da Sindachessa!”
Tutti i presenti ammutolirono, mentre al posto della falsa Pervinca, in una nuvola verde, comparve Scarlet:
“Hai reso l’idea perfettamente, mia cara! Ma sai, per il mio matrimonio, ho portato qualche amichetto” indicò fuori dalle mura del villaggio, dove dei mostri stavano attaccando la Porta Nord.
“Sono i mutanti!” esclamò Tomelilla. Erano creature tra l’umano e i mostri, una sottospecie di animali che avevano la capacità di trasformarsi in altri oggetti, animali o persone. Quello era diventata Scarlet, una di loro.
“Ah è c’è un’altra cosa: grazie a quel libro sono riuscita a incantare Grisam e ora lui è sotto il mio controllo: ama solo me, in qualsiasi forma! Dico bene TESORO?”
Il giovane biascicò qualcosa.
“Oh no, non è più il mio Grisam!” esclamò Vì.
“Già, sono stata brava non vi pare?” poi cominciò a canticchiare, con la chioma di capelli biondi che frustava il vento e gli occhi azzurri che scaturivano lampi. La Porta Nord stava cedendo e i mutanti stavano per penetrare nel villaggio.
“Maledetta” sussurrò tra i denti Calendula. Poi si volse verso Pervinca e le disse: “Tu puoi fermare quella vipera, puoi liberare Grisam dall’incantesimo che lo maledice. Ma devi far uscire la tua vena romantica, il tuo Amore nei suoi confronti, e io lo so che è grande Vì, lo so. Quindi vai dai lui e liberalo da ogni malvagità!”
L’amica non se lo fece ripetere due volte. Andò dal suo amato e lo baciò, con un bacio forte, che lo liberò da ogni impurità. Quando Grisam si risvegliò, balbettò:
“Pervinca, cosa...? Oh no!” vide cosa stava succedendo e cercò di lanciare un incantesimo che potesse fermare i mutanti. Ma dalla sua mano non uscì nemmeno una scintilla, i suoi poteri erano stati prosciugati dalla maledizione di Scarlet.
“Io…non…ce…la faccio! Ho perso i miei poteri!”
“Con il mio amore riavrai la tua forza” disse Pervinca.
Grisam la guardò con dolcezza e stavolta fu lui a baciarla. Una luce bianca e intensa li avvolse e mentre si stringevano ancora, la luce colpì i mutanti, che vennero trascinati via, insieme a Scarlet. L’Amore aveva vinto. Di nuovo.
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La settimana dopo, finalmente il matrimonio si fece, e fu perfetto. PERFETTO.
 
*Angolino autrice: Ecco qua, siamo giunti al finale. Spero che questa storia vi sia piaciuta, ho usato due giorni della mia vita per scriverla tutta (tra questi due giorni, i 22 minuti li ho usati per vedere la puntata dei My Little Pony da cui ho tratto la storia xD) detto questo vi saluto e alla prossimaaaaaaaaaaaa!!!*

 

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