RED ROSE FOR US

di Non ti scordar di me
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un odore di fragole ***
Capitolo 2: *** Il corso di recitazione ***
Capitolo 3: *** Ti odio! ***



Capitolo 1
*** Un odore di fragole ***


Red rose for us
 
Capitolo 1: L’odore di fragole…
Bonnie’s Pov

 
 
Mi svegliai e stropicciai i miei occhi. Dov’ero finita? Sembrava una di quelle palle di vetro, che se le agitavi si riempivamo di neve. Mi alzai da terra e sentii un lamentio provenire da dietro una roccia.
Mi avvicinai a queste rocce e vidi un ragazzino braccato con delle catene al polsi e alle gambe, con due occhi neri come la pece. Quegli occhi. Quegli occhi sarebbero stati la mia rovina! Mi scrutava con molto interesse e mi resi conto di aver indosso un candido vestitino turchese e i piedi scalzi, toccavano il freddo terreno.
“Chi sei?” chiesi io. Lui abbassò il capo, accennando un sorrisino, quel sorriso. Il suo. Quel sorriso non poteva essere il suo.
“Come se non lo sapessi…Sei qui per un motivo!” mi ricordò il ragazzino. Ero sicura. Era lui, aveva lo stesso sorriso e gli stessi occhi.
“Cosa vuoi? Io ti sogno, sento la sua voce…cioè la tua!” risposi pensando a ciò che dissi, sperando di aver detto una frase logica.
“Aiutami…Aiutami, mio Pettirosso…” sentii da lui. Man mano il ragazzino stava scomparendo, insieme a tutto il resto…
 
“Damon!” urlai, sedendomi spaventata. La fronte gronda di sudore, i miei boccoli sparsi qua e là e un respiro affannato che mi perseguitava da ben venti giorni, vent’uno con oggi.
Sempre lo stesso sogno. Il bambino e la richiesta di aiuto. Ero nel mio dormitorio. Elena e Meredith erano ad una festa, ma non avevo l’umore per andarci. Vidi l’ora: mezzanotte.
Era passato un anno spaccato. Un anno da quando non lo vedevo. Un anno dalla sua scomparsa e un anno da quando si era legato ad Elena, per colpa delle Guardiane. Le odiavo. Ero cambiata, cresciuta e nessuno mi avrebbe fatta soffrire, mi ripetevo queste frasi da un anno.
Scesi dal letto e mi affacciai alla finestra, in lontananza sentivo la musica a tutto la volume e la puzza di alcool, che mi dava fastidio. Il mio olfatto si era sviluppato, insieme ai miei poteri, se ora mi vedesse lui sarebbe fiero di me…
Uffa! Mi dovevo riprendere! Accesi il lumino da notte e presi da sotto il cuscino il mio diario e iniziai a scrivere.
 
Caro diario,
sempre lo stesso sogno. Ogni notte.
E’ diventato una persecuzione, la cosa più tremenda è che non riesco a capire come si conclude! Il ragazzino sparisce prima che mi dicesse cosa fare.
Il ragazzino mi ricorda tanto lui, Damon. Capelli corvini, occhi scuri come la notte, con uno sghembo sorriso era uguale anche da piccolo. Mi manca essere chiamata Pettirosso e mi mancano i suoi salvataggi in tempo record.
Lo scenario è sempre lo stesso,forse può essere il suo subconscio! Ma non ci dovevo pensare!
Da quando abbiamo sconfitto Klaus con la sua setta di vampiri, non si sono presentati altri problemi o guai.. Grazie a Dio!
Spero che questa pace continui, anche se non so se sia una pace apparente o sia vera pace.
Bacioni, tua Bonnie.”
 
Posai la penna e  mi rimisi sotto le coperte, sperando di non rivedere quel bambino che sognavo tutte le notti.
 
***
Un trillo della sveglia mi fece risvegliare. Sbadigliai, nessun sogno. Come tutte le notti dal resto. Quello stupido sogno lo facevo una volta ogni notte e quando mi riaddormentavo niente. Mi stiracchiai leggermente e vidi che Mer ed Elena erano già pronte e stavano facendo colazione?
“Che amiche! Mi potevate svegliare!” squittii io, mettendomi la vestaglia. Presi nell’armadio i primi abiti che vidi e mi rinchiusi in bagno.
Inizia con una bella doccia, usai lo shampoo alla fragola… il suo preferito. Diceva che mi dava un odore penetrante e magnetico allo stesso tempo. Sorridevo ai suoi ricordi, così piacevoli.
Mi avvolsi l’asciugamano e notai che i miei vestiti erano spariti! Inizialmente ero spiazzata, mi ci vollero un paio di minuti per focalizzare la scena.
“Meredith! Elena!” urlai io. Corsi ad aprire la maniglia della porta, ma era bloccata. Avevano pensato a tutto! Mi dovevo arrangiare.
Indossai l’intimo e vidi i vestiti che mi portato. Io non li avrei mai indossati! Non avevo il coraggio! Anche se lui mi diceva che dovevo cambiare e crescere…Forse quello sarebbe stato un passo avanti per me…per lui.
Indossai i jeans attillati, la maglia rossa, un paio di stivali e un giubbetto di pelle. Deglutii. Tutti quanti mi avrebbero preso in giro… Di questo ne ero sicura! Non era un look che mi donava… io non ho mai indossato un giubbino di pelle!
Mi specchiai e sorrisi. Non sembravo io! Forse dovevo guardare l’aspetto positivo… Misi gli orecchini a cerchio e mi truccai leggermente, con un gloss alle fragole. Il suo preferito.
Ma era possibile che ogni cosa che facevo mi ricordava lui? Persino quando stavo in compagnia di Zander, mi veniva di chiamarlo Damon. Certo che sono molto stupida!
Uscii dal bagno e le mie amiche mi guardavano soddisfatte. Anche i loro outfits era diversi dal solito.
“Cosa succede? Io un look nuovo? Elena con un vestito a fiori? Mer che indossa un gilet rosa? Che succede?” mi sembravano strani tutti quei cambiamenti. Elena odiava i vestiti a fiori! Mer non indossava mai il colore rosa, diceva che la faceva sembrare più grassa!
“Anno nuovo, vita nuova!” urlò Elena con un sorriso stampato sulla faccia.
Uscimmo tutte e tre dalla stanza, ci scambiammo uno sguardo e ci dirigemmo chi a destra, chi dritto e io a sinistra. 
 
***
Ero seduta su uno dei banchi con delle provette in mano… cosa dovevo fare? Non sono un genio in chimica… Perché ho scelto il Dalcrest College? Accanto a me, non c’era nemmeno un qualcuno che mi potesse aiutare. E ora come facevo? Bella domanda. Qualcuno bussa alla porta.
Un ragazzo dai capelli ramati, con una pelle vitrea, con tratti dolci e indossava un paio di occhiali scuri? Mi era sembrato di aver già vissuto una scena simile… o forse mi sbaglio?
“Signor Cullen, si svegli presto la prossima volta! Vicino a Mccollough!” a testa bassa si sedette vicino a me e si tolse gli occhiali. Aveva gli occhi verde smeraldo. Simili a quelli di Stefan, forse più intesi. La sua aura…molto strano. Non percepivo la sua aura!
Lui si schiarì la voce e mi porse un mano con un piccolo sorriso.
“Piacere Edward. Tu sei…?” si presentò. Oddio! Mi sembrava la stessa scena vissuta con Stefan, la stessa presentazione… forse più teatrale.
“Sono Bonnie, molto piacere.” Dissi ricambiando il sorriso. Che tipo…se lo conoscesse Damon…
“Che buon odore…Fragole? Un odore magnetico, molto penetrante. Ti dona.” Rimasi di pietra. Aveva detto le stesse parole di Damon…gli stessi aggettivi. L’unica cosa diversa era il tono di voce. Damon me lo disse con una certa malizia, mentre nella sua voce c’era un tono più dolce e familiare. Di colpo mi rattristai… mi mancava. Lui mi mancava. Elena diceva ‘anno nuovo, vita nuova’, sapevo che si riferiva ad un anno senza di lui. Sembrava che in quell’anno senza di lui tutti stavano meglio…ma non per me.
“Ho detto qualcosa che non va?” chiese malinconico. Forse sentii il mio istantaneo cambiamento d’umore.
“Vedi…Sei la seconda persona che si accorge di quest’odore di fragole e…hai usato la sua stessa definizione…e io..” non ebbi il coraggio di continuare. Ma perché ne parlavo ad un completo sconosciuto?
“E questa persona per caso era importante per te?” annuii. “L’amore non lo scegli, capita, bisogna viverlo.” Mi consigliò.
Caspita! Che saggezza! Eppure lui me lo ricordava così tanto… Forse avrei potuto ricominciare, tutto da capo. Mi veniva da ridere al pensiero che questa conversazione era cominciata da un odore di fragole.
 
 
ANGOLO DELLA PAZZA: Premetto che questa idea mi ronzava in mente da molto tempo, ma non avevo mai preso in considerazione di pubblicarla, ma ho cambiato idea.
Vediamo un po’ la situazione. Il primo capitolo è introdotto da sogno di Bonnie… nei libri la Smith fa entrare nel subconscio di Damon solo Elena, ma in questa storia anche Bonnie può entrare nella sua mente.
Questo sogno la sta perseguitando e finisce puntualmente con una richiesta di aiuto. Vi avverto che è un cross-over con Twilight,
Continuo a minimo 1 recensione. Perché se non piace la cancello.
Bacioni :-*:-*:-*:-*:-*:-*:-*:-*:-*:-*:-*:-*
Cucciolapuffosa

 

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Capitolo 2
*** Il corso di recitazione ***


Red rose for us

Capitolo 2:  Il corso di recitazione

Bonnie’s Pov

 

Ero in mensa. Avevo preso un insalata, una bottiglietta d’acqua e una mela. Mi avviai al tavolo dove sedevano Mer, Elena, Zander, Stefan e Matt. Apparentemente potrebbe sembrare una scena normale: degli amici che mangiavano a mensa, contenti e felici. In verità ero seduta al tavolo con una cacciatrice di vampiri, una Guardiana Celestiale, un licantropo, un vampiro, un umano e infine io, una strega.

Tutta il nostro college ci guardava con fare sospetto, eravamo un gruppo molto chiuso ed era difficile che noi socializzassimo con qualcuno, poiché tutti colore che ci stavano a cuore…puntualmente morivano. Eravamo un calamita per i guai e fare nuove amicizie significava mettere sul patibolo una vita umana, per Matt era diverso…Lui aveva affrontato tutti i pericoli con noi ed era esonerato, ma ero sicura che prima o poi, anche lui, sarebbe diventato una creatura della notte o qualcosa di simile.

Mi sedetti al tavolo e iniziai a mangiucchiare la mia insalata a testa bassa. Oggi non era una buona giornata, non perché mi fossi svegliata dalla parte sbagliata del letto, ma perché tutti sembravano calmi e tranquilli, sembrava che tutti si fossero dimenticati di lui, di Damon. Persino Elena…persino lei.

“Bonnie mangi come un Uccellino. Un bellissimo Uccellino.” Mi disse Zander scherzando e accentuando la parola ‘uccellino’. NO! Lui sapeva che non volevo che nessuno mi chiamasse così! Mi dava fastidio. Zander non era nessuno per chiamarmi in tal modo.

Priva si sentivano dei piccoli brusii, ma da quando lui aveva fatto quella battuta, tutti si erano zittiti. Sapevano bene che io avevo superato l’abbandono di Damon con molta fatica, per un periodo lo odiai con tutto il mio cuore e ci vollero tre mesi estivi per raccogliere i cocci del mio povero cuore.  Alzai lentamente lo sguardo e fissai Zander in cagnesco.

“Non. Mi. Chiamare. Uccellino. Non mi chiamare così, cane!” dissi a denti stretti. Mi resi conto, però, di aver esagerato un po’ troppo con le parole. Lo avevo chiamato cane? Anche se tutti, compreso lui, sapevano che non lo pensavo veramente.

Mer ed Elena si scambiarono un occhiata, Stefan si irrigidii notevolmente, mentre Matt mi fissava incantato. Ero incantevole quando ero arrabbiata?

“Bon, i tuoi occhi…sono argentati…” mi sussurrò a voce bassa Mer. Chiusi gli occhi. Stupidi poteri ultra – sviluppati. Avevo appreso che una strega potente come la mia discendenza a secondo dell’umore poteva cambiare anche il tempo e a volte quando la rabbia aumenta cambiare il colore degli occhi. Quella era una delle volte. I miei occhi, ora, argentati si stavano schiarendo fino a ritornare al color cioccolato. Mi facevo paura da sola.

“Sono calma.” Sorrisi. “ Quest’anno cosa sceglierete come progetto?” chiesi, cercando di far ritornare l’armonia.

“Io la cheerleader come gli altri anni e quest’anno porterò con me, Mer!” trillò contentissima Elena. Mi sorpresi, come tutti dal resto. Meredith non ha mai amato fare la cheerleader! Quest’anno vedevo molte innovazioni… forse non del tutto negative.

“Noi come sempre rugby!” affermò Matt, dando una pacca sulla spalla a Stefan e a Zander. Maschi! Chi li capisce era bravo!  Tutti avevano le idee molto chiare…io, invece, non avevo grandi idee. Si vedrà…

Ad un certo punto Zander alzò il bicchiere i plastica con l’acqua, a mo’ di brindisi. C’era qualcosa da festeggiare? Mi ero dimenticata il compleanno di qualcuno? Tutti quanti sorrisero con un leggero disappunto, nemmeno loro sapevano se si erano dimenticati qualche ricorrenza.

“Cosa festeggiamo?” chiese con aria contenta. Zander bevve un sorso d’acqua e scoppiò a ridere. Mi stava prendendo in giro? Sentivo dentro di me un leggero nervosismo. Mi innervosiva, a volte, il suo comportamento.

“Festeggiamo l’allontanamento di quella sanguisuga! Quel mostro è da un anno che non si fa vivo!” mi rispose sornione. Sul mio volto, inizialmente sorridente, si stava trasformando in un ghigno. Quel cane bagnato stava festeggiando l’allontanamento di Damon? La faccia di tutti era seria. Stavano aspettando una mia reazione.

“Non parlare così di lui! Quando parli di Damon ti devi sciacquare la bocca, come minimo venti volte! Non dire una sola parola su di lui, non ne hai il diritto! NON SEI NESSUNO PER ME!” dissi alzando man mano il tono di voce. Nessuno fiatava, nemmeno gli altri studenti fiatavano. Dopo poco mi ricordo dei miei occhi! Abbasso lo sguardo, chissà di che colore saranno ora…forse rossi.

Mi alzai da tavola, afferrai la borsa, la mela che avrei mangiato strada facendo e me ne andai. Non doveva toccare quell’argomento. Lui non poteva. Io ne parlavo solo con Elena e Meredith, non con lui. Ero sicura che lo aveva fatto a posta! Lo faceva apposta!

Uscii dalla mensa e decisi di iscrivermi a recitazione. Come progetto scolastico avrei preso la recitazione. Magari mi avrebbe liberato la menta.

Scrissi frettolosamente il nome sulle iscrizioni e mi diressi verso l’auditorium, anche se sembrava un vero teatro. Era enorme! Mi ricordo che ai primi anni di liceo mi piaceva la recitazione…

Immersa nei miei pensieri andai a sbattere contro qualcuno. La mela, che non avevo ancora addentato, mi stava per cadere. Ma lo sconosciuto la presa tra i due palmi della mano. Il ragazzo mi era familiare… Era Edward?

“Che riflessi!” dissi io. Lui mi sorrise magnetico. Dio! Sembrava lui…Mi ripresi dal mio schock emotivo.

“Dove stai andando?” mi chiese lui, porgendomi la mela. La presi e la riposi nella borsa. Incrociai il suo sguardo… i suoi occhi!? Prima erano un verde smeraldo molto intenso… Ora erano un dorato chiaro. Forse stavo andando in paranoia?

“Corso di recitazione.” Accennò un sorrisino e si mise una mano nei capelli. Quel gesto… Sistemarsi i capelli con un sorrisino stampato in faccia. Lo faceva anche lui.

“Sai, Bonnie. Mi sono iscritto anch’io a quel corso!” disse ciò, insieme ci avviammo nell’auditorium.

 

***

 

Io ed Edward eravamo in auditorium, anche se arrivati un ritardo di dieci minuti, ma nessuno se ne sarà accorto. Iniziammo a sentire il prof. che parlava, parlava e straparlava! Che noia! Mi ero iscritta a questo corso, solamente per un motivo: recitare. Non per sentire i salmoni del professore su quanto sia difficile impersonare un personaggio.

“Bene, ragazzi detto ciò, possiamo iniziare. Inizieremo con il provare la recita di metà anno!” disse con entusiasmo. Mi guardai attorno… Non c’erano molti iscritti. Oltre a me ed Edward c’erano una ragazza piccola e minuta, chiamata Alice; Rosalie, una specie di Barbie al naturale; Emmett, un armadio enorme e Jasper, con una calma molto inquietante e un altro paio di ragazzi, di cui non conoscevo il nome.

“Quest’anno come potete notare ci sono pochi iscritti. Personalmente ho sempre amato la recitazione, ma tutti voi mi conoscono come il professore di storia.”

Tutti noi annuimmo. Lui si schiarì la voce. Quanto vorrei sapere un sortilegio per farlo zittire… Forse potevo… Era per un fine, molto educativo, dopotutto. No, meglio di no…

“Signorina Mccollough e Signor Cullen, entrambi vi siete iscritti, in ritardo di un mese. Il resto del corso già aveva fatto i provini per i ruoli dello spettacolo. E per vostra fortuna nessuno si è proposto per i protagonisti…” disse facendo cadere lì il discorso. Nessuno si era proposto! L’unico posto libero era quello della protagonista? Non potevo recitare come protagonista! Mi sarei vergognata a morire.  Il professore fece salire tutti noi sul palcoscenico. E iniziò a distribuire i copioni.

Stava per ricominciare a parlare e straparlare, ma grazie a Dio gli arrivò una chiamata e si allontanò da noi un attimo.

“Io non voglio fare la protagonista…” sussurrai ad Edward, rossa in volto. Lui, invece, disinvolto sfogliò leggermente il copione.

“E cercai di spiegarmi, perché il mio cuore fosse partito in quarta al suono della sua voce* .” disse lui, con espressione drammatica e dannata. Rimasi pietrificata… come era bravo.

“E’ una frase del copione.” Disse indicandomi la pagina. E’ un monologo interiore del personaggio principale… molto teatrale e reale.

“Come sei bravo…” lui si avvicinò sempre più a me. Non mi faceva affatto bene quella vicinanza, ero ad un soffio dalle sue labbra. Quel momento fu interrotto dal professore, che entrò molto teatralmente.

“La trama è la seguente: una ragazza si trasferisce da suo padre, ma non sa che la città è abitata da vampiri e licantropi. Si innamora del tenebroso vampiro, che si chiama Robert; ma ha un forte legame con il suo migliore amico Taylor. Ma uno scontro con una vampira affamata e i suoi vampiri-neonati potrebbe cambiare le cose.”

Che trama! E’ familiare! Il problema è che il prof. non sa che i vampiri esistono veramente! Mi mette un po’ di soggezione recitare qualcosa che potrebbe realmente accadere.

“La protagonista si chiama Kristen e la interpreterà Bonnie; per il vampiro Robert ci sono due persone che vogliono quella parte…” Due? Chi è l’altra? Emmet e Jasper hanno detto che non vogliono stare al centro dell’attenzione!

“E’ un nuovo alunno! Eccolo…” lo presentò lui. Sul palco entra un ragazzo alto, muscoloso, con i capelli corvini e due occhi neri come la pece.

“Pettirosso?” mi domandò. In effetti non mi riconoscevo nemmeno io vestita a quel modo. Era lui. Era ritornato. Che stronzo! Io lo ammazzavo, di nuovo. Anzi prima lo abbracciavo e poi lo ammazzavo.

“Tu! Sei uno stronzo!” gli gridai contro. Mentre gli correvo incontro, arrabbiata. Non era cambiato, aveva sempre lo stesso ghigno, che amavo.

“Pettirosso, così si dice? Sono tornato talmente presto che non hai avuto neanche il tempo di sentire la mia mancanza* .” Disse teatrale, guardandomi negli occhi.

“Si! Hai la parte! Bravissimo!” urlò il professore. No! Non poteva essere! Lui era entrato a far parte della recita e in più aveva avuto la parte, che spettava ad Edward!

Ero arrabbiata con lui, ma ero sicura che non mi avrebbe mai abbandonato. Ero sicura un giorno lui sarebbe tornato. Oggi era quel giorno.

 

 

 

 

Angolo della pazza: Tada!!!!!! Ecco il capitolo!!!!!! Il ritorno di Damon!!! Molto teatrale… Vi dice qualcosa la trama che ho scelto!? Molto originale!

* frase tratta da Eclipse, film 2010.

* frase tratta da Breaking Dawn – Part 1, film 2012.

In questa storia detesto Zander, come detesto tutti gli altri licantropi… non so. Non mi sono mai piaciuti, ma non ho un motivo ben preciso.

Ringrazio a coloro che hanno recensito, chi ha messo la storia tra le seguite/ricordate/preferite. Grazie mille! Mi date molto sostegno!

CONTINUERO’ SOLO SE MI DATE UNA RECENSIONE. Posterò Martedì o Mercoledì.

Bacioni :-*:-*:-*:-*:-*:-*:-*:-*:-*:-*:-*:-*:-*:-*:-*

Cucciolapuffosa

 

 

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Capitolo 3
*** Ti odio! ***


Red rose for us

 

Capitolo 3: Ti odio!

   

Bonnie’s Pov

  

 

Fissai impaurita il professore, che aveva stampato in faccia un sorriso e continuava ad annuire. Mi girai verso Damon che mi squadrava da capo a piedi. Edward, invece, non riuscì a capire bene la situazione.

I miei occhi si stavano riempiendo di lacrime. Altre lacrime. Altre lacrime versate per quel vampiro. Per quello stupido, che giocava col mio cuore. I suoi occhi scuri era puntati sopra di me. Non ne potevo più di quelli sguardi. Ragazzi che mi fissavano spaventati, altri che pensavano che io fossi una matta.

Scesi dal palco, afferrai la borsa e corsi via da lì. Dovevo respirare e riflettere. Non dovevo cedere al suo sguardo accusatorio.

“Professore, io non mi sento molto bene. Leggerò il copione. A Giovedì.” Dissi telegraficamente. Uscii dal teatro e corsi verso il giardino. Dovevo prendere una boccata d’aria e riflettere, riflettere su ciò che era realmente successo. Damon era ritornato. Perché? Lei viveva magnificamente senza di lui… Forse no… In effetti, senza di lui mi ero sentita molto sola e indifesa.

Arrivai fino al centro ricreativo. Mi sedetti sotto una quercia. Mi rannicchiai su me se stessa e continuai a piangere. Perché stavo piangendo?

Uno spostamento d’aria. Un vento freddo mi pervase tutto il corpo. Mi alzai di scatto e stavo cadendo con questi stupidi stivali a tacco troppo altro per me. Sentivo un aura negativa avvicinarsi… Non era quella di Damon, la sua era particolare. Era un aura che non era riconosciuta tra quelle dei miei amici.

Deglutii. Sentii un fruscio provenire da un cespuglio. Mi dovevo calmare… Inspirare ed espirare. Percepii un altro spostamento d’aria. Chi era?

Mi girai di spalle. Forse mi ero immaginata tutto? Mi diedi della stupida…. Ma qualcuno mi prese per i fianchi, facendomi perdere l’equilibrio.

Mi ritrovai sull’erba, con il fiato corto e con un corpo schiacciato sul mio. Lo sconosciuto mi teneva per i fianchi, non sono riuscita neanche a sentire l’impatto col terreno. Tenevo, ancora, gli occhi chiusi. Aprii prima un occhio e successivamente anche l’altro. Fa che non sia un mostro o un vampiro, che voglia uccidermi o che mi ha scambiato per Elena. Per favore!

“Pettirosso… Stai. Più. Attenta!” disse scandendo bene le parole. Cercai di dimenarmi sotto di lui, però non era semplice sfuggire da lui. Mi teneva salda a sé.

“Lasciami!” squittii arrabbiata. Lui mi fissò torvo e scoppiò a ridere. Cosa c’era da ridere? Io gli avevo chiesto di togliere quel suo magnifico corpo dal MIO di corpo. I nostri visi era vicinissimi, il mio cuore accelerava le pulsazioni.

“Altrimenti? Che fai?” Mi chiese come se fosse il re del mondo. Damon mi poteva osservare quanto voleva, però non sa che i miei poteri sono cresciuti notevolmente . I miei occhi si stavano in scurendo sempre più… stavano sfiorando l’argento.

“Excelsio.” Disse semplicemente. Una folata di vento scaraventò il vampire contro il muro. Io mi alzai e scoppiai a ridere. Chi dei due poteva ridere, ora? IO!

Damon con molta eleganza si sistemò la giacca di pelle nera e si mise una mano dei capelli. Quel gesto lo avevo già visto. Prima quel gesto mi faceva rabbrividire, ora non mi fa né caldo né freddo. Neutro. Era un qualsiasi gesto, che poteva compiere una qualsiasi normale persona.

“Uccellino, i tuoi Poteri sono cresciuti… ma…” Mi ero sentita lusingata dai suoi complimenti, mi sembrava di gran lunga gentile… Fin TROPPO gentile! Il mondo mi era crollato addosso quando avevo sentito quel ‘ma’. Ero sicura che avrebbe detto una battuta che mi avrebbe distrutto emotivamente.

“Qualche spirito negativo cercava di prenderti…” disse con aria di rimprovero. Oddio! Si era fatto più noioso oppure era una mia impressione?

“Ma non mi è successo niente. Perché sei tornato?” chiesi a bruciapelo. Io volevo sapere perché era ritornato. Volevo sapere se era ritornato per rendermi la vita un inferno!

“Pettirosso…” con la sua super-velocità si avvicinò a me. Bloccandomi tra il tronco dell’albero e il suo corpo. “ Io non sono noioso, né lo sono diventato. Sono venuto per sorvegliarti. Punto e basta.” Disse alzando il tono di voce. Ops… Mi ero dimenticata di alzare la barriera mentale. Eh va bè! Almeno in quel momento non ho pensato di peggio su di lui.

“Ammetto che hai un look più trasgressivo da come lo ricordavo…” disse mandandomi occhiatine. Io non volevo essere presa in giro da lui. Sbattei i miei capelli ricci, che mi ricaddero sulle spalle.

“Basta giochetti, Damon! Io me ne vado, vado a dormire.” Dissi ferma e seria. Non usai mai quel tono con lui, con Damon Salvatore.

“Vengo a farti compagnia?” mi chiese. Non aveva capito? Non aveva capito, che io non lo volevo più sentire, né vedere?

“Damon, mi hai lasciato SOLA! SOLA! Per un anno! Come pensi che io possa sentirmi?” dettò ciò, girai sui miei tacchi e me ne andai verso il mio dormitorio.

 

***

 

Mi feci una treccia a spina di grano con qualche ciuffo avanti che mi copriva il viso, la mia vestaglia rosa corta, le mie inseparabile pantofole e il mio diario in mano. Ero, appena, uscita dal bagno e vidi lui! Sempre lui!

Era seduto sullo stipite della finestra. Elena e Mer non sapevano ancora del suo ritorno altrimenti già mi dovevo sorbire la ramanzina sui miei sentimenti da loro. Le detestavo quelle ramanzine sull’amore!

“Damon! Mi hai spaventato!” urlai, lasciando cadere a terra il diario. Lo raccolsi immediatamente. Che ci faceva lui là?

“Non mi inviti ad entrare?” mi chiese in modo galante… Perché me lo chiedeva? Lui era già entrato nel nostro dormitorio! Ah…Non proprio… L’ala C era stata chiusa, dopo il problemino di Klaus e noi avevamo cambiato dormitorio. Sorrisi.

“NO! Non invito sconosciuti nel mio dormitorio!” sbattei i miei dolci occhioni da cerbiatto, che un tempo gli piacevano. I suoi lineamenti si irrigidirono…

“Sono uno sconosciuto, per te?” Lui non poteva essere uno sconosciuto, non lo era e mai lo sarà. Scossi la testa.

“Damon… Mi hai ferita. Elena non ha sofferto la tua lontananza e nemmeno il resto di noi. Solo io. Solo io, ho affrontato il tuo allontanamento. Non sai cosa si prova!” gli spiegai, sedendomi sul letto.

“Sei cambiata… Io vegliavo su di te. Mi sono mostrato a te per un motivo! Una presenza negativa! Io so cosa si prova a stare lontano dalla persona che vuoi bene…” disse facendo cadere lì il discorso. Arrossii leggermente. Ero io la persona a cui voleva bene?

“Sai come sta Elena?” un colpo al cuore. Crack. Ho perso un pezzo del mio cuore. Impallidii. Sempre Elena e nessun’altra.

“Come vive la sua vita senza me?”Crack. Perso secondo pezzo di cuore. La mia rabbia stava aumentando. Mi ha ferito, nuovamente.

“La vive magnificamente!” dissi seria. Ora basta! Stavolta stava esagerando.

“Te lo chiedo un ultima volta: mi fai entrare?” mi chiese. Sorrisi leggermente… Lui non poteva entrare in stanza, non mi poteva più influenzare, perché i miei poteri erano aumentati… Tenevo io il coltello dalla parte del manico e lui era sul lastrico della lama. Mi avvicinai con passo deciso, gli posai le mani sulle spalle e lo spinsi giù.  Mi affacciai alla finestra e vidi il suo sguardo truce… Forse avevo esagerato, però se l’era meritato. Si alzò di getto e incatenò i suoi occhi nei miei.

“Mi odi?” due parole. Sentirle dire da lui era come una doccia d’acqua gelata. Cosa rispondere? Lui mi aveva lasciato sola…eppure io era da più di anno che lo pensavo. Era da un anno che ogni volta che usavo lo shampoo alle fragole pensavo a lui. Era da un anno che lo amavo sempre più, ma soprattutto era da un anno che lo ODIAVO! Lo  odiavo per avermi lasciata… Lui sapeva che nessuno avrebbe sofferto la sua partenza, tranne me. Lo sapeva e se ne era fregato, se ne era lavato le mani. Tanto chi pensa alla piccola streghetta? Nessuno! Se per Elena era meglio che lui se ne andasse, lui se ne andava. Da oggi si cambia strada. Si cambiano i sentimenti. Io ora sapevo che era tornato, era quello l’importante. Ma non potevo dimenticare il male che mi fece e che mi aveva fatto.

“Vuoi sapere se ti odio? SI. Ti odio.” Chiusi la finestra in faccia e mi voltai. Capitolo Damon chiuso. Avevo passato troppo tempo a rimuginare il passato e a curare le mie ferite e in meno di due minuti i ricordi erano riaffiorati e le ferite riaperte e sanguinanti.

Presi in mano il copione della recita. E gli diedi una veloce occhiata… Non era niente male. La storia originale, un po’ banale rispetto a quella che lei stava realmente vivendo, ma abbastanza originale, dopotutto.

Guardai l’orologio. Le dieci. Elena e Mer sarebbero ritornate tra pochi minuti… Io avevo saltato la cena. Mi si era chiuso lo stomaco, dopo il discorso con Damon. Bussarono alla porta.

Fa che non sia Damon. Fa che non sia Damon. Non era Damon. Edward? Come mai era venuto a trovarmi? E come faceva a sapere che quella era la mia stanza?

“Bonnie, non ti ho visto più dopo recitazione e sono passato a vedere come stai.” Disse sorridente. Gli feci cenno di entrare e ci accomodammo sul letto.

“Sto bene…” farfugliai a bassa voce. Mi fissò in un primo momento spaesato, ma poi il suo volto si trasformò in un misto di ironia e saggezza.

“Conosci quel tipo contro cui hai inveito?” mi chiese ingenuamente. Sapessi Edward, come lo conoscevo bene. Lo amavo e odiato.

“Si…è una vecchia conoscenza.” Tagliai corto. Mi fece un sorriso sghembo e iniziò a giocherellare con uno dei miei ciuffi.

“Io vado, scricciolo.” Ma cosa avevano tutti i ragazzi con questi sopranomi? Perché mi dovevano affibbiare un nomignolo? Anche se era carino il sopranome scricciolo … Se ne andò.

Mi misi sotto le coperte. E Sperai in una notte senza sogni, per la prima volta.

 

Angolo della pazza: Ho postato!!!!! Contente???? Spero di sì!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Il ritorno di Damon!!!! Lui è ritornato perché c’è un presenza negativa. Quale sarà??? Chi me lo dice? Be’non ho molto da dire… Devo scappare poiché devo ripetere la storia della musica.

Continuo la storia ad una recensione :*

Bacioni :-*:-*:-*:-*:-*:-*:-*:-*:-*:-*:-*:-*:-*

Cucciolapuffosa

 

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